Amori sul campo di Quidditch

di Lynn Wolf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -1- ***
Capitolo 2: *** -2- ***
Capitolo 3: *** -3- ***
Capitolo 4: *** -4- ***
Capitolo 5: *** -5- ***
Capitolo 6: *** -6- ***
Capitolo 7: *** -7- ***
Capitolo 8: *** -8- ***
Capitolo 9: *** -9- ***
Capitolo 10: *** -10- ***
Capitolo 11: *** -11- ***
Capitolo 12: *** -12- ***
Capitolo 13: *** -13- ***
Capitolo 14: *** -14- ***
Capitolo 15: *** -15- ***
Capitolo 16: *** -16- ***
Capitolo 17: *** -Epilogo- ***



Capitolo 1
*** -1- ***


Amori sul campo di Quiddich

Amori sul campo di Quidditch

-1-

 

“FRED!!! VUOI MUOVERE QUEL TUO MALEDETTISSIMO CULO E PARARE QUEL BOLIDE?! STAVA PER STACCARE LA TESTA A HARRY!!!”

 

Fred sbuffò innervosito e con una brusca inversione della scopa schizzò in direzione della famigerata palla nera, che stava per attentare alla testa del povero Harry…erano quasi sei ore che si stavano allenando come pazzi, in vista della partita Grifondoro-Corvonero ed erano sei lunghissime, estenuanti, interminabili ore che Baston stava sbraitando, a mo’ di scimmione, tutto il suo repertorio di rimproveri, contro tutto e tutti…“GEORGE PORCA MISERIA, STAI SEGUENDO LE FARFALLE O I BOLIDI?! NON HAI VISTO CHE KATIE STAVA PER ESSERE DISARCIONATA? ANGELINA SEI LENTA! VUOI FAR ANDARE QUELLA BENEDETTISSIMA COMET?!”…appunto!

 

Era plausibile che a Oliver bruciasse tremendamente la sconfitta contro i Tassorosso, ma che ci potevano fare loro, se Harry era svenuto facendo un volo di 15 metri e rischiando di finire come una caccabomba sul muro?! “ALICIA, NON FARE PASSAGGI COSI’ LUNGHI! E TU KATIE…”

 

“BASTON! Non ti sembra che per oggi ci hai spompati abbastanza?!” azzardò Katie Bell, in piena crisi nervosa, dopo il millesimo urlo del capitano. La squadra sembrò essere completamente d’accordo con la cacciatrice.

“Sono sei ore, sei, che ci stai urlando contro come una Mandragola! Sappiamo che la scorsa partita è stata un fiasco, ma guardaci…siamo distrutti!!!” accennò con un gesto della mano, indicando i compagni, che nel frattempo si erano fermati un attimo, per ascoltare le proteste della ragazza.

 

Solo in quel momento Oliver sembrò aprire gli occhi e vedere in che condizioni fosse la squadra: Fred e George avevano lasciato cadere le mazze a terra e si erano praticamente coricati sulle scope, sfiancati; Alicia aveva il naso, le labbra, le guance e le punte delle mani viola, visto il freddo rigido di quella mattina; Angelina aveva una luce omicida negli occhi, meditando in quanti modi si potesse far fuori il proprio capitano con una semplice pluffa; Harry era il più umano, se si tralasciavano i profondi segni sotto gli occhi, colpa della levataccia all’alba, e infine Katie, che pareva sul punto di mettersi a piangere, lì in mezzo al campo, con i capelli castani legati in quelle, che all’ inizio dell’ allenamento erano due treccine, e che adesso sembravano due grossi bozzoli incasinati alla base della testa.

 

 “TI PREEEEEEEEEEEEGOOOOOOOOOO!!!” fecero in coro i gemelli con aria sofferente, sguardo sbrilluccicante e mani congiunte in segno di estrema preghiera.

 

“Uhmm…” Oliver ora guardava i due rossi, ora la cacciatrice che gli stava davanti, che aveva tirato fuori uno sguardo da cucciolo bastonato, che sembrava volesse dirgli “se-dici-di-no-chiamo-la-protezione-animali-brutto-insensibile”….e ora guardava preoccupato la pluffa che stringeva fra le mani Angelina…

 

“Si, credo che per oggi possa bastare…” La partita era importante, ma anche la propria vita lo era!

 

Entrati negli spogliatoi i ragazzi cominciarono a cambiarsi, fra gli schiamazzi di Fred e George, che sembravano aver ripreso un po’ di vita e lo sguardo rassegnato degli altri due.

 

Non passò molto tempo che Oliver si ritrovò solo con i suoi pensieri…quello era il suo ultimo anno ad Hogwarts e Dio solo sapeva se c’era qualcuno che desiderava vincere la Coppa del Quidditch come lui!

Aveva consacrato la propria vita a quello sport. Fin da quando era un bambino il suo sogno era sempre stato diventare un grande del Quidditch, ci aveva messo impegno, volontà, fatica…ogni partita era stata da lui giocata prima con il cuore e poi con il corpo. Aveva pianto dopo la sconfitta inflitta loro dai Tassorosso, lacrime amare, amarissime, cariche di dolore, vergogna e rabbia…non potevano perdere altre partite, non potevano perdere per l’ennesimo anno quella coppa, quel sogno, il suo sogno! A costo di allenarsi per una giornata intera se necessario…

 

Aveva una squadra fantastica, doveva ammetterlo, erano i più in gamba di tutta Hogwarts, a partire da Harry, un talento naturale quel cercatore, veloce e agile, oltre che in sella ad una Firebolt -attualmente nelle mani della Mc Granitt!-; i gemelli, che non avevano nulla da invidiare al primo, compensavano la mediocre qualità delle scope con precisione e potenza; le tre cacciatrici, quelle tre ragazzette avrebbero dato filo da torcere perfino a uno come lui. Angelina, punta di diamante del trio, impeccabile nei lanci e potente nei tiri, non c’era pluffa che non entrasse; Alicia veloce e precisa nei passaggi corti e lunghi,ottima stratega e un asso nei tiri liberi; e infine Katie, abilissima nelle finte, con una potenza di tiro pazzesca, un’agilità in campo da far invidia a chiunque e…i suoi pensieri furono interrotti da alcune risate argentine provenienti dalla stanza accanto…lo spogliatoio delle ragazze.

 

Incuriosito, si ritrovò ad ascoltare il discorso delle tre, con crescente interesse, nonostante lo spesso muro che li divideva…

 

***

 

“…eddai Kat! Ammettilo, si vede lontano un miglio che sei cotta! Più persa di un troll in un labirinto! Te lo si legge in faccia che ti piace da morire! Che ti costa rivelarlo alle tue amiche, su!”

 

La voce di Alicia risuonava amplificata nello spogliatoio vuoto…erano ormai prese da parecchi minuti dal loro passatempo preferito: le chiacchiere!

Con singolare sadismo le due amiche stavano torturando la povera Katie, con il proposito di estorcerle qualche verità piuttosto personale…

 

“Ve l’ho detto ragazze! Davvero avete preso un abbaglio, a me non piace nessuno, giuro!” tentò di giustificarsi la povera vittima dei due inquisitori in gonnella…

 

“ Seeeeee come no, e allora spiegaci come mai la tua faccia ha assunto il colore della tuta quando lo       abbiamo nominato…hai le vampate o hai ingoiato un sorso di Whisky Incendiario?” la punzecchiò Angelina con una sorrisetto malizioso sul volto, sistemandosi in una coda alta i lunghi capelli neri…

 

Katie avvampò più di prima, se possibile, e balbettò un  “…no…ma …non è vero…” che non fece altro che confermare il, già fondato, sospetto nelle due amiche.

 

“Kat…hai almeno provato a parlargli? Perché, scusa se te lo dico, ma sarà pure un bravo ragazzo, un ottimo portiere, un eccellente capitano, ma almeno che tu non ti presenti davanti a lui, cavalcando una Firebolt, tutta nuda e con solo una pluffa in mano chiedendogli una “ripassatina”, sarà difficile che si accorga di qualcosa…” proferì schietta la mora cacciatrice…

 

“…mmm sai Angelina, ho il sospetto che in quel caso si bloccherebbe a guardare la scopa, e non chi ci sta sopra!!!” asserì Alicia, spazzolando la chioma bionda e scoccando uno sguardo rassegnato alla compagna.

 

“Sono senza speranze…” mugolò la terza ragazza sconsolata, scivolando mesta su una panca, guardando il pavimento con sguardo vacuo e sospirando affranta.

 

Le due compagne si scambiarono uno sguardo molto eloquente.

 

“Kat…da quanto tempo ti piace?” disse la biondina dagli occhi azzurri.

 

“Dal primo anno, quando l’ho visto giocare la prima volta…è grazie a lui che mi sono appassionata al Quidditch…”

 

“CINQUE ANNI E LUI NON SOSPETTA NIENTE!?!?!?!?” Disse Angelina sconvolta. “ Kat, non so chi sia più troll se tu che non gli dici un fico secco e te lo sogni la notte, o lui che ha due bolidi sugli occhi per non rendersi conto di te…è…è allucinante!” proseguì la moretta.

 

Katie annuì silenziosamente con un cenno del capo. “Il fatto è che ho paura di non piacergli…” disse tristemente.

 

“KATIE BELL!” urlarono le altre due, facendo sussultare l’interessata. “In qualità di compagne di squadra e tue migliori amiche da ben cinque, lunghi, meravigliosi anni, ti ordiniamo di confessare i tuoi sentimenti a quel troll di Oliver Baston, o la nostra ira si scaglierà su di te, lenta ancorché inesorabile!” Proclamarono con tono di solennità e aria melodrammatica le due compagne, decise più che mai a far mettere insieme quei due tontoloni…e magari, già che c’erano,ottenere degli allenamenti più umani…

 

 

* * *

 

SBAAAAAAAM

 

La porta del dormitorio maschile del terzo anno si aprì con un boato, rivelando al suo interno una specie di campo di battaglia con relativi soldati. Al momento erano presenti Fred con la bacchetta fra i denti, e George e Lee Jordan sul suo stomaco armati di cuscini, nel mezzo di una lotta all’ultima piuma…

 

“Ohier he hi huhehe? Pehè non  hei henuto né a hanzo né ha hena? Biascicò Fred con ancora la bacchetta in bocca, a testa in giù dalla spalliera del letto, guardando il ragazzo che era sulla soglia con un’aria indecifrabile sul volto.

 

“Che?!?!” disse Baston leggermente sconvolto per quella -non proprio usuale- scenetta in dormitorio.

 

George sfilò l’oggetto dalle labbra del gemello, che riprese. “Dicevo…che ti è successo? Perché non sei venuto né a pranzo né a cena?”

 

Oliver lo guardò con gli occhi sgranati e un’espressione, che avrebbe impietosito perfino i sassi, dipinta sul volto. “Ragazzi, mi dovete aiutare! Ho un problema! Un problema enorme!”

 

“Hai ucciso Malfoy e non sai dove nascondere il cadavere?!” chiese speranzoso George.

 

“No…” cercò di ribattere Oliver dubbioso.

 

“Oppure hai trasfigurato Gazza in un criceto e quel sacco pulcioso della sua gatta se l’è pappato in un boccone?!” asserì gioioso Lee.

 

“No, veramente io…” tentò di continuare il povero capitano, ma venne nuovamente interrotto da Fred che, alzandosi in piedi sul letto e assumendo un atteggiamento impettito e solenne con le mani sui fianchi, esordì.

 

 “Sei innamorato cotto di…CEDRIC DIGGORY!!!”

 

“NO!!!” gridò il portiere, scandalizzato.

 

“Ma allora tu non hai problemi seri!” disse George semplicemente.

 

“Si che ne ho, ma se magari, mi lasciate parlare, vi spiego!!!”replicò stizzito il ragazzone.

 

“Ok, ok, sentiamo cos’ha da dirci il nostro Mr Son-tutto-un-problema!” proclamò Lee alzando le mani in segno di resa.

 

“Allora…questa mattina, dopo che siete usciti tutti dallo spogliatoio, mi sono fermato un attimo lì a riflettere e casualmente ho ascoltato parte di una conversazione fatta dalle ragazze…”

 

“Ooooh! Una ragazza!!!” esclamarono in coro i tre teppistelli con un’aria di finta sorpresa e ammirazione.

 

“Già, ecco…io piaccio a Katie Bell…da cinque anni…e non me ne sono mai accorto…” disse con aria sconsolata il capitano e abbassando la testa per nascondere il colorito cremisi delle guance.

 

Urla di giubilo e vittoria si levarono dai due rossi e dal loro amico, lasciando visibilmente perplesso il loro interlocutore. “Era ora vecchio mio! Certo che ce ne hai messo di tempo per accorgertene!!” disse Fred.

 

“Ehi capitano, dovevi origliare una conversazione di tenere fanciulle per arrivarci?”asserì Jordan con un sorrisetto malizioso sulle labbra.

 

 “Cominciavamo a preoccuparci sai, certo aspettare il tuo settimo anno per arrivarci, mi sembra esagerato…finalmente hai tolto quelle enormi fette di prosciutto che avevi sugli occhi e lo hai capito!” concluse George.

 

“V-voi lo sapevate?! Lo avevate capito tutti?!” asserì Baston in un soffio, completamente sconvolto rivolgendosi ai tre furbetti, che intanto stavano sghignazzando come matti.

 

“Ma mi sembra ovvio! Ancora un po’ e lo capiscono anche quei due scimmioni cerebrolesi di Tiger e Goyle!! Soprattutto quest’anno è più evidente! Ma scusa non hai mai notato che quando le parli, nota bene…le parli non le urli…sembra che abbia la pluffa al posto della faccia?!” Ironizzò di nuovo uno dei gemelli.

 

Oliver scosse la testa. “Ragazzi… non vuol dire niente, magari è solo… emotiva.” Incrinò la voce sull’ultima parola, non troppo convinto di aver detto qualcosa di abbastanza sensato.

 

Lee balzò giù dal letto, con aria strafottente. “Oh sì certo… da quando in qua avere il quaderno di storia della magia pieno di ‘K’ e ‘O’, corredate da cuoricini, è sintomo di emotività?”

 

“Ma… e se ‘O’ fosse… qualcun altro? …cioè forse…magari…”

 

Fred allontanò il fratello, avvicinandosi al capitano. “Sì, forse…magari…chissà… quindi vuoi farci credere che il tuo nome è saltato fuori così… senza alcun motivo… se non per mascherare il vero amore di Katie…”

 

“Forse…”

 

“Capitano… ma l’ultimo bolide della giornata te lo sei beccato tu in testa, al posto di Harry?” Chiese Lee, sospirando e scuotendo i dread lock.

 

“…ma allora che devo fare, ditemelo voi ragazzi…io…”

 

“Tu…prova a pensarci…” Propose George, subito spalleggiato dal fratello gemello.

 

“…sì infatti, prova a pensarci… in fin dei conti noi sappiamo cosa prova lei, ma tu non c’hai ancora detto che cosa ne pensi di Katie…”

 

Il capitano sgranò gli occhi. “Katie…beh…Katie….. è una bravissima cacciatrice!!”

 

I gemelli sbuffarono, infastiditi. “…alè! E sai la novità!… no intendiamo cosa ne pensi di lei dal punto di vista… umano… non agonistico!”

 

“…ah ehm… credo che andrò a schiarirmi le idee…”

 

* * *

 

La Sala Grande era gremita di studenti intenti a consumare la propria cena. Un allegro cicaleccio empiva l’enorme stanza.

 

Al tavolo dei Grifondoro, Angelina e Alicia stavano tentando di infondere coraggio alla compagna seduta davanti a loro, che con sguardo sofferente stava sezionando il pasticcio, nemmeno fosse uno dei tanti rospi da sventrare durante le terribili lezioni di Piton.

 

“Stai tranquilla Kat! Quando torniamo ai dormitori, lo chiami e gli parli con il cuore in mano, senza aver paura di niente! Sei una ragazza in gamba, ce la farai!” disse la biondina puntando gli occhioni azzurri dritto in quelli color caffè dell’amica, che sorrise debolmente, rabbuiandosi però, colta dal dubbio.

 

“E…se non gli piacessi, se non gliene importasse niente di me, magari mi trova immatura…o peggio brutta!!!” proferì d’un fiato, con la voce pericolosamente incrinata e due enormi lucciconi, che minacciavano di dare il via a una tempesta di proporzioni bibliche…

 

“ In quel caso mettiti il cuore in pace e cercane un altro” annuì convinta Alicia.

 

“Così, tu saprai che non è il tipo giusto, e noi avremo la certezza che è un imbecille!” sorrise soddisfatta Angelina. Di tutta risposa ricevette uno sguardo interrogativo dalla compagna che le stava seduta accanto.“…cosa c’è!? Voglio dire, tu me lo chiameresti intelligente un tipo che mi rifiuta questo gran pezzo di Grifondoro?! Io no!” sparò Angelina, in risposta allo sguardo dubbioso dell’amica, che scoppiò a ridere contagiando anche Katie.

 

“ Grazie ragazze.” asserì la brunetta, guardando le due sedute di fronte a lei “ Siete le migliori!” .

 

“Ma è ovvio, siamo Grifondoro!!!”

 

………

 

 

Devo parlargli, devo parlargli, devo parlargli! Calmati Katie! Devi solo fare quattro chiacchiere col capitano…devi solo chiarire tutto!

Katie pareva stesse per disputare i Mondiali di Quidditch tanto era agitata, camminava tesa come la corda di uno Stradivari, ripetendosi, tipo giradischi impallato, di rimanere calma e…ottenendo l’esatto contrario.

 

Senza nemmeno accorgersene era arrivata dritta dritta alla camera dei ragazzi del settimo anno, con i quali Oliver divideva la stanza.

 

Ommerda! Come cazzo ci sono arrivata io qui?!?!Io non sono mica psicologicamente preparata porca miseria! E mo cosa gli dico?!COSA GLI DICO?!?!?!?Non posso mica presentarmi così da lui e dirgli: “Ciao capitano! Avresti un minuto di tempo? Sai dovrei parlarti! Niente di importante, solo non capisco come mai dopo cinque anni tu non ti sia accorto che quella cosa su cui scivoli sul campo, non è erba bagnata, ma bava…la MIA! Ora se non ti dispiace vado in cerca di qualche dissennatore per chiedergli il BACIO della buona notte!!!

 

In quel momento si aprì la porta del dormitorio…a Katie partì una coronaria, se non due!

Ma per sua fortuna -o sfortuna- non apparve il bel portiere, ma un ragazzo dai capelli rossi: Percy Weasley il fratello maggiore di Fred e George.

 

“Bell! Che cosa ci fai qui?! Stavi cercando qualcuno?”

 

…fa che Oliver non ci sia, fa che non ci sia, fa che non ci sia,  fa che non ci sia…tipregotipregotiprego!!!

 

“…ehm…no, cioè si!…ma…vedi…forse…io…C’E IL CAPITANO BASTON?” snocciolò, infine, tutto d’ un fiato, diventando del colore dei capelli del Caposcuola che la fronteggiava.

 

Il ragazzo guardandola sconvolto, e anche un po’ spaventato, le rispose in tono piatto “No…no, Oliver non c’è, l’ ho visto un’ attimo di sfuggita in un corridoio, mi pare che abbia detto volesse farsi un giro…o qualcosa del genere…ma se ti serviva qualcosa posso riferirgliela io Bell, non preoccuparti!”

 

“Uhm, no…non ti preoccupare, niente di importante, glielo dirò un’altra volta, grazie ugualmente Weasley…” rispose la ragazza improvvisamente più tranquilla.

Detto ciò si voltò e proseguì dirigendosi verso i dormitori femminili…

 

 

***

 

Baston fu felicissimo di trovare la biblioteca praticamente deserta. Bene, aveva un paio d’ore prima che Madama Pince gli facesse arrivare qualche gigantesco tomo di “Tutte le rivolte dei goblin dal 1235” in mezzo agli occhi, segno che la sua presenza lì non era più gradita, ed era ora che sloggiasse!

Amava la biblioteca, era l’unico posto dove si potesse pensare in santa pace. Fra tutti quei libri si sentiva al sicuro, nessuno lo avrebbe disturbato.

Prese da uno scaffale il suo volume preferito “Il Quidditch attraverso i secoli” e sedutosi ad uno dei tavoli più appartati, cominciò a sfogliare distrattamente le pagine, ormai consunte e ingiallite, completamente preso dal flusso dei suoi pensieri.

 

Che cos’ è per me Katie? Un membro della squadra, ovvio! Argh! Ecco che ripenso con la testa da capitano…no, devo pensare con la testa di Oliver Baston…ok, riproviamo,cos’è per me Katie Bell?Lei è…è…un’ottima cacciatrice! A rieccomi a pensare da capitano, inutile, qua dentro c’è solo il Quidditch…

Ok, aspetta Oliver, il fatto sia un importante, anzi no, IMPORTANTISSIMO membro della squadra può essere un punto di partenza!

E’ veloce e precisa, sa fare delle finte che nemmeno io riuscirei a prevedere, quando segna ha una potenza pari a quella di un ragazzo robusto…non che Katie sia robusta…anzi!

Si nota soprattutto quando fa passaggi lunghi, il corpo si tende e la tuta aderisce meglio a tutte le curve…e che curve!

 Ora che ci faccio attenzione mi rendo conto che Katie ha un fisico niente male! Ha anche un visetto niente male…non è una bellezza selvaggia come quella pantera di Angelina, ed è diversa da quella nordica di Alicia…Katie è più…più…armoniosa?

 

Baston maledisse mentalmente la sua scarsissima conoscenza di aggettivi, che non fossero per riferirsi a una scopa, a una pluffa o a una squadra.

 

Wow, la conosco abbastanza bene per non fregarmene niente!

Ha davvero un bel viso, di solito incorniciato da qualche ciocca castana scappata alle solite treccine o ai comodi codini che usa farsi… una bella fronte, un nasino perfetto…due guance quasi sempre coperte da un lieve rossore, sembrano lisce e morbide, chissà com’è accarezzarle?! Quando sorride è davvero un sogno, le si illuminano quegli occhi caffè che ha! Sono enormi, mi ci potrei specchiare…e quelle labbra color ciliegia…wow sono una favola! Mi piacerebbe sapere che sapore hanno…MI PIACEREBBE SAPERE CHE SAPORE HANNO?!?!?!?!

…OMMERDA…

 

………

 

 

“FREEEEEEEED TOGLIMI QUEL CALZINO DALLA FACCIA! SONO TROPPO GIOVANE PER MORIRE!!!” urlò Lee durante una delle solite risse da dormitorio…

 

Fred stava per ficcargliene sotto al naso un’altro, ma fu bloccato da alcuni colpi sulla porta…

 

“AVANTI!!!” disse George lanciando via il cuscino con il quale stava per soffocare l’amico con i rasta…

 

Dalla porta apparve Oliver Baston con un’aria a dir poco sconvolta, le guance rosse e gli occhi sgranati.

 

“Toh! Mr. Son-tutto-un-problema è tornato a trovarci!” asserì Fred abbandonando la sua preda e sedendosi comodamente sul letto. “Allora? Quali nuove dal tuo mondo?”

 

“Bhe…ecco io ci ho pensato…e….” iniziò il capitano.

 

“Eeeeeee….” continuarono in coro gli altri tre con  curiosità mal trattenuta.

 

“…e…cosa significa quando tu pensi che una tua compagna di squadra sia…stu…stuprabile?!” proferì Baston mantenendo lo stesso sguardo allucinato e diventando due volte più rosso.

 

Fred, George e Lee si scambiarono uno sguardo molto eloquente e fu proprio George a rispondere alla domanda del bel portiere.

 

“I casi sono due, capitano…o i tuoi ormoni hanno raggiunto le dimensioni di un bolide…o sei innamorato cotto…”

 

“…e visto il colorito “braciola ai ferri”, propenderei per la seconda opzione” concluse il fratello.

 

Baston rivolse ai due uno sguardo in tralice e con un filo di voce disse “Io…innamorato di…Katie?!”

 

“Proprio così vecchio mio! Ti piace, e a giudicare dalla tua faccia, nemmeno poco!” gli sorrise George.

 

“Ed ecco Katie Bell che segna 200 punti nel cerchio de cuore del bel capitano!!!” concluse Jordan portandosi il pugno vicino alla bocca come se stringesse un microfono e facendo l’occhiolino all’ interessato.

 

Oliver non avrebbe sicuramente dormito molto quella notte…

 

…chi sa che sapore hanno le sue labbra…

 

***

 

 

La porta del dormitorio femminile si chiuse con un lieve cigolio. La stanza era illuminata solo dalla luce proveniente dai tizzoni della stufa e un paio di candele. Probabilmente le sue compagne stavano già dormendo…

 

“E allora?! Che gli hai detto!?” disse concitatamente Alicia, saltando giù dal letto in camicia da notte.

 

…come non detto.

 

“Bhe…io…lui…” tentò di spiegare la brunetta torturandosi le dita.

 

“E lui che ti ha risposto? Ha detto di si?!” la interruppe Angelina, traboccante di curiosità, sbucando dalle pesanti tende color porpora…vestita da un babydoll nero, che fece sgranare gli occhi, alla già abbastanza agitata Katie.

 

“A-Angelina…che diavolo ti sei messa addosso?!” esordì la ragazza ancora in divisa, sconcertata, che ora comprendeva appieno la fama di pantera, che la bella mora si era guadagnata.

 

“ Questo?” continuò Angelina guardandosi l’abitino provocante “Carino vero?! L’ho comprato quest’estate, lo conservavo per le occasioni importanti, ma volevo vedere come mi stava…che ve ne pare?! Non sono figa?!” Disse sorridendo e atteggiandosi a super donna.

 

“Lascia stare Katie, gli elfi domestici delle cucine devono aver messo qualcosa nella sua fetta di torta al miele…è impazzita! Poverina, così giovane, così promettente!!!” Suggerì la bionda,  con aria esasperata e melodrammatica, facendo finta di asciugarsi una lacrima di dispiacere.

“Piuttosto, vuoi dirci com’è andata?!”

 

Katie si scosse dallo “shock da babydoll” e guardò la ragazza dagli occhi azzurri, rispondendole con disappunto “Baston…Oliver non c’era, Percy Weasley mi ha detto che era da qualche parte non so dove, per farsi un giro.”

 

“Ah…” dissero con aria abbattuta le due compagne, come se tutto a un tratto avessero tolto loro, un bel regalo dalle mani.

 

“Bhe, puoi sempre parlargli domani, no?” propose Alicia.

 

“Oppure durante gli allenamenti…anzi no, che se gli girano, ci riduce a pappa per gufi! Sempre che non restituiscano la Firebolt a Harry…forse solo in quel caso, preso dal giocattolino, riusciremmo ad arrivare ai dormitori con un aspetto lievemente antropomorfe…” si corresse Angelina pensierosa.

 

“ …alé…evvai con l’ottimismo ragazza!” la canzonò sarcasticamente la Spinnet…

 

“Ma è vero!!!” si giustificò la mora alzando le mani in segno di resa.

 

“Vabbè, lasciamo perdere…comunque Kat, cerca di non rimandare le confessioni, altrimenti ti sentirai sempre peggio…” la ammonì la biondina.

 

“Si, appena riesco a trovarlo cerco di parlargli…cervello permettendo! Credo che averlo davanti avrà, su di me, lo stesso effetto di una pozione tartagliante…” disse  sorridendo ironicamente.

 

“Non ne dubito…ma vi prego, andiamo a dormire! Sei ore di allenamento con Baston sono peggio di un corpo a corpo contro un troll!…YAAAWN” le pregò Angelina sbadigliando e stropicciandosi gli occhi assonnata.

 

“Ehm…Angelina…non per essere rompiscatole, ma ti prego, togliti quel coso di dosso, altrimenti mi sembra di dormire in una casa di appuntamento!!!”  concluse Alicia sospirando rassegnata.

 

Dopo poco (giusto il cambio di mise di Angelina), le ragazze si tuffarono sotto le calde coperte scarlatte e spensero le luci rimanenti.

 

Nel suo letto, sotto quelle spesse coperte, protetta dalle pesanti tende vermiglie, Katie non riusciva a dormire, fissava il baldacchino con sguardo spento, immersa nei suoi pensieri…

 

 

…per tutte le pluffe, oggi ho rischiato l’infarto almeno due volte in dieci minuti…qualcuno lassù mi vuole un mondo di bene…certo che se lo hanno capito quelle due matte che adesso ronfano beate, perché non ci arriva anche lui?

Non sono brava con le parole…se non si tratta di quidditch. Sembra che mi sia arrivato un bolide in faccia ogni volta che gli parlo, divento rosso pluffa!

Oltretutto quando dovrei parlargli? Non andiamo in classe insieme, ha orari totalmente differenti da quelli che ho io…l’ unico momento che stiamo insieme è agli allenamenti e in sala comune…eviterei quando si va in Sala Grande, a meno che il mio cervellino fuso, non abbia sviluppato istinti suicidi durante gli ultimi tempi…

 

Quanto mi piacerebbe sapere che diamine sta facendo adesso quel tipo…magari sta dormendo, conoscendolo starà sognando di vincere Coppa del Quidditch…è il suo sogno più grande…e lo sappiamo bene, per questo diamo sempre il massimo…per questo do sempre il massimo.

Io voglio realizzare quel sogno...il suo sogno!

Peccato che a lui non interessi realizzare il mio…

 

Una liquida perla di pura tristezza e dolore, cadde sul candido cuscino, bagnandolo. Ricacciò indietro quella tristezza che la lacerava nel profondo…non doveva piangere prima di aver tentato.

 

Chissà come sarebbe stare insieme…sarebbe fantastico potersi specchiare in quegli occhi…erano così tristi dopo la sconfitta dei Tassorosso, così severi durante gli allenamenti, e così vivi, carichi di grinta quando gioca una qualsiasi partita. Sono quegli occhi che mi spronano a dare il massimo in campo, sempre! E’ per quel sorriso di gratitudine dopo ogni vittoria, che sono diventata la cacciatrice che sono…quel sorriso…vorrei poterlo vedere sempre, solo per me, per me…

…poter catturare quelle labbra senza aver paura di essere allontanata…è questo il mio sogno più grande…

 

Senza nemmeno rendersene conto stava pian piano scivolando fra le braccia di Morfeo. Una semplice frase comparve nella mente della ragazza prima di cadere in un sonno profondo…

 

chissà che sapore hanno le sue labbra…

Continua…

 

 

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Capitolo 2
*** -2- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-2-

 

“Angelina, passami il burro per favore!”

 

“Tieni Fred…” disse la mora cacciatrice, con aria fra il disgustato e lo sconvolto, passando il vasetto all’amico, che era intento a farcire il sedicesimo- diciassettesimo toast della mattina. “Fred, toglimi una curiosità, ma a te e tuo fratello…che a quanto vedo è alla sesta porzione di pancetta con le uova, non danno da mangiare quando siete a casa?!”

 

“Certo che si!” rispose George nel modo più dignitoso possibile che una persona possa assumere, con la bocca piena di pancetta e uova.

“Solo che siamo delle buone forchette!” concluse Fred addentando il toast abbondantemente imburrato.

 

“Vedo…vorrei solo spere dove va a finire tutta quella roba, visto che avete sempre un fisico perfetto!”

 

“Dai Angelina, così ci farai arrossire!!!” dissero in coro i due monelli.

“Sai quante energie ci vogliono per sopportare giornate dure e spossanti come le nostre?” esordì George con un sorrisone.

“Tu non hai idea di quante calorie si perdono facendo tutto quello che facciamo noi” proseguì Fred con aria grave.

 

“E, di grazia, cosa sarebbe tutto quello che fate voi?” chiese sospettosa la cacciatrice.

 

“Beh, seminare Gazza nei corridoi, dormire durante le lezioni di Ruf…”iniziò uno dei gemelli tenendo il conto sulla punta delle dita.

“..gli allenamenti di Quidditch, le lotte in dormitorio con Lee, sgattaiolare di nascosto nelle cucine…”proseguì il secondo.

 

“Insomma tutte quelle cose per cui, allenamenti a parte, vi sbatterebbero fuori dalla scuola in un colpo di bacchetta…capisco…” concluse rassegnata Angelina scuotendo la mora chioma.

 

“Sai Johnson, con quel tuo caratterino potresti far parte alla grande del nostro trio!” osservò Fred “Ti pare?” disse poi rivolto al fratello.

“Già…se solo fossi più spericolata e ligia nell’ infrangere le regole, saresti una dei nostri!” asserì convinto George.

 

“Non ne dubito, ma…voglio rimanerci ancora un po’ qua a Hogwarts, se non vi dispiace…”esordì la ragazza. “Beh ora vado, le ragazze mi stanno aspettando in biblioteca per studiare.”

 

“CIAAAAAAAAAOOOOO”la salutarono in coro i gemelli, con un sorrisone ebete stampato in faccia.

 

Poco dopo, un’ altra persona prese il posto della bella cacciatrice…persona tutt’altro che in forma questa mattina…

 

“George, illuminami, da quando in qua i dissennatori possono fare colazione al tavolo dei Grifondoro?” chiese Fred, guardando il ragazzo sedutosi da poco alla grande tavolata.

“Non saprei fratello, ma questo fa più schifo di una cacca di troll…” rispose l’altro rosso, scoccando uno sguardo perplesso alla figura in questione.

 

“Ah ah, che battitori spiritosi che mi ritrovo in squadra, vorrei vedere voi dopo una nottata in bianco, che faccini freschi che avreste” ribatté acido il capitano della squadra dei Grifondoro, afferrando uno dei toast dalla pila di Fred.

Effettivamente il poverino aveva una cera decisamente terribile, un colorito pallido, accentuato dalle profonde occhiaie, conseguenza della nottataccia.

 

“E sentiamo, Mr son-tutto-un-problema, cos’è che ti ruba il sonno?” chiese con un ghignetto George.

 

“Beh, ora che ho capito che mi piace…non so come comportarmi, insomma, devo parlarle io, o aspettare che si faccia avanti lei?”

 

“Oh noooooooo, ancora?!?” sbuffarono esasperati i giovani Weasley.

 

I due, per tutta risposta,videro il loro capitano chinare il capo, depresso, e sospirare sconsolato, rimestando distrattamente la scodella di porridge.

Immaginando già i titoli sulla Gazzetta del Profeta “Giovane studente di Hogwarts, promettente portiere, si toglie la vita strozzandosi col porridge” i due decisero di aiutare il ragazzo, ripromettendosi, di strozzarlo loro, senza fiocchi d’avena, se questa storia si fosse ripetuta tutte le mattine.

 

“ Senti Oliver,visto che lei aveva già intenzione di parlarti, aspetta che sia lei a farsi avanti per prima…”

“…se però vedi che non ce la fa, fai tu il primo passo! Per il resto comportati normalmente.”concluse uno dei gemelli.

 

“Comportarmi normalmente...Ok, ho capito, grazie per il consiglio!” li ringraziò il bruno alzandosi e facendo per dirigersi verso l’ingresso della sala. Fu fermato da uno dei gemelli che in tono perentorio esordì con un “Baston, alla fine di tutta questa storia, ci dovrai pagare la parcella, lo sai vero?!”

Fece finta di non aver sentito…

 

 

***

 

Era una bella domenica mattina, un timido sole splendeva nel cielo invernale rischiarando la bianca neve nel cortile. Molti ragazzi, attirati dalla bella giornata erano usciti in cortile, chi per fare una passeggiata, chi per godersi quei rari raggi di sole.

La biblioteca era quasi vuota, se non fosse stato per pochi studenti del quinto e settimo anno che, preoccupati, stavano studiando sodo per G.U.F.O e M.A.G.O e chi probabilmente così sommerso dai compiti da non potersi svagare…oltre che a qualcuno che si trovava lì con ben altro intento che non studiare…

 

“Allora, appena finisce di pranzare, lo raggiungi e gli chiedi se gli puoi parlare in privato, tutto chiaro?” Chiese Alicia alla povera Bell, quest’ultima seduta davanti alle due amiche che, con una precisione degna del migliore stratega bellico, stavano pianificando la sua dichiarazione.

“Se accetta, lo porti in una classe vuota, lontano da sguardi indiscreti e gli dichiari tuoi sentimenti!” proseguì Angelina con aria determinata,come se stesse parlando di un’imboscata a qualche ignaro imbecille.

 

“Se lui dice di si, è fatta! Dovrai solo dirci quando e per quanto tempo, vuoi il dormitorio libero!” asserì convinta la Spinnett con malizia, ignorando il rossore che coloriva la brunetta.

 

“E a quel punto, possiamo dire addio a quegli allenamenti omicidi, dei quali sono soddisfatti solo Baston e Potter!” gongolò la Johnson.

 

“E…se dice di no?” intervenne la ragazza, diretta interessata del diabolico piano.

 

“In quel caso, il professor Lupin ci ha spiegato le Maledizioni Senza Perdono…USALE…” concluse la mora cacciatrice con aria truce, spalleggiata dalla compagna, che già vedeva infrangersi il proprio sogno di tornare in dormitorio sulle proprie gambe.

 

“Capisco…” disse rassegnata Katie, pregando di non dover mettere in atto la seconda alternativa.

Poi, con un aria di chi la sa mooooolto lunga, e con un tocco di malizia chiese alle due “Piuttosto, qui mi pare si parli un po’ troppo della sottoscritta e poco e niente di voi, avanti cacciatrici, chi sono le vostre prede?”

 

Le due amiche, colte alla sprovvista, dopo un primo tentativo -fallito- di glissare sull’ argomento, ritornando allo studio, si trovarono costrette a confessare. La prima a parlare fu Alicia.

“Beh, Cedric Diggory è un figo, se non fosse che ci ha soffiato la vittoria, gli avrei già chiesto che ne pensa di me!”

 

“E quindi niente. E come altra possibilità?” proseguì Katie con avidità.

 

“Non saprei,  Fawcett dei Tassorosso è carino, ma a quanto pare si è messo da poco con una tipa della sua casa, poi ci sarebbe il capitano dei Corvonero Roger Davies, e anche il battitore non è male, sai quello castano chiaro, porc…non mi ricordo mai come diavolo si chiama!! Ma sono prede piccole, sinceramente non mi viene in mente nessuno di eccezionale…” continuò distrattamente la biondina.

 

 “Ah..” replicò l’altra con una punta di delusione negli occhioni color caffè “E tu Ange? Ti piace qualcuno?” chiese la brunetta inclinando su un lato la testa e guardando l’amica con curiosità.

 

“Mah, non saprei, se mi devo ridurre come una certa persona che, se non  ci fossimo noi, avrebbe sulla fronte i segni di tutti gli spigoli dei corridoi dove incrocia un certo capitano, preferisco non innamorarmi di nessuno.” ribatté ironica la moretta guardando divertita il broncio infantile dell’ amica.

 

“E’ strano, eppure tu hai un codazzo di ragazzi che ti vengono dietro, ci sarà un povero disgraziato che trovi carino…!” intervenne Alicia, alzando il naso dall’enorme tomo di pozioni.

 

“Vi ho detto che non mi interessa nessuno, e poi per me è più importante avere un amico che un ragazzo…”rispose stizzita la ragazza, apparentemente intenta a copiare alcuni effetti di una pozione.

 

“E quindi, c’e qualcuno che vorresti fosse il tuo migliore amico?” chiese timidamente Bell.

 

“Senza ombra di dubbio Fred e George, sono simpaticissimi…” asserì Angelina con sicurezza.

 

“Fred e George non sono solo ‘simpatici’, non ci crederai ma metà delle ragazze di Hogwarts farebbero il doppio di ore di Piton, anche solo per spacciarsi loro fidanzate!” precisò Alicia scuotendo la bionda chioma.

 

Le altre due si rivolsero uno sguardo eloquente e alzarono un sopracciglio sospettose, prima che Katie, giocherellando con un codino prendesse la parola “Signorina sinceramente-non-mi-viene-in-mente-nessuno-di-eccezionale, non è che fra quella metà di ragazze ci sei anche tu?” la interrogò con un’occhiata maliziosa.

 

“Chi io?!”chiese sgranando gli occhioni azzurri con finta aria sorpresa.

 

“Nooooooo, non tu Aly! Gazza ovviamente! Non lo sai che scoppia d’ amore per quelle due teste calde?” ironizzò sarcastica Katie…

 

La ragazza sospirò rassegnata quindi, chiuso il grosso volume ammuffito su cui aveva perso gran parte della mattinata, replicò “Diciamo che se fossero più maturi, cosa che dubito possa accadere, sarei ben lieta di ripassare con uno di loro Storia della Magia. E con questo il discorso è C-H-I-U-S-O!!!” sillabò imbarazzata.

 

“Traduzione: adoro quel loro caratterino da piccole pesti, e si, sono la fondatrice del loro Fan Club. Sono pronta ad ammettere che Marcus Flitt gioca pulito durante le partite di quidditch, pur di vedere un sorriso da parte di quei due gran tocchi di manzo… ” sospirò silenziosamente Angelina, scuotendo rassegnata la coda mora.

Katie Bell stava per soffocarsi, pur di non ridere in faccia all’ignara biondina che si era persa il ‘simpatico’ commento.

 

***

 

La Sala Comune si stava lentamente svuotando, man mano che tutti i ragazzi, già in partenza pochi, data la bella giornata, scendevano a pranzare. Oliver Baston aveva passato la mattinata ad escogitare nuovi schemi di gioco, visti i suoi ottimi voti in tutte le materie. Stava giusto arrotolando una pergamena con sopra un dettagliatissimo groviglio di frecce e segni colorati quando, anche il suo stomaco impose attenzione.

Sceso in Sala Comune prese posto vicino ai gemelli, i quali stavano discutendo animatamente con Harry, riguardo il sequestro della sua meravigliosa, efficientissima e indispensabilissima Firebolt, prendendo subito parte a quella che considerava una  profonda conversazione.

 

Aveva giusto ingoiato l’ ultimo pezzo di crostata di fragole quando sentì una timida vocina chiamarlo…timida vocina che si era scoperto amare, non meno della proprietaria, che ora lo guardava, rossa in volto torturandosi uno dei bassi codini e trovando interessantissimo e degno di acuta osservazione qualsiasi cosa, pur di non guardarlo negli occhi.

 

“Ehm…scusa Capitano, dovrei parlarti un attimo…ehm in privato…se puoi…” sussurrò implorandolo con quegli occhioni color caffè e scoccando poi uno sguardo nervoso alle due amiche sedute verso la fine del tavolo.

Agitato Baston, cercò appoggiò morale, o quantomeno un segnale dai due rossi, i quali lo guardarono e facendo un mega sorrisone idiota, alzarono i pollici. “Certo Bell, se vuoi possiamo andare…nel corridoio del secondo piano, a quest’ ora dovrebbe essere abbastanza desolato…” disse grattandosi nervosamente il capo e guardandosi imbarazzato i piedi.

I due Weasley si scambiarono uno sguardo d’intesa.

 

Mentre saliva silenziosamente la grande scalinata in pietra, numerosi pensieri affollavano la mente della timida cacciatrice…la maggior parte dei quali avevano come protagonista l’ imbarazzato ragazzo che la precedeva.

 

Ci siamo quasi Katie, è giunto il momento…devi stare calma, devi calmarti o incasinerai tutto quanto! Digli solo che il tuo desiderio più grande sono le sue labbra, le sue labbra, le sue labbra…

 

Ma la bruna testolina della ragazza, non era l’ unica sul punto d’esplodere, infatti anche il bel portiere aveva in mente solo una cosa: Katie Bell.

 

Ok Oliver, calmati, hai il cuore che sta per uscirti dal petto, non devi mica giocare la coppa del mondo di Quidditch! Forza vecchio mio, pensa che fra dieci minuti quelle labbra ciliegia saranno tue! Le sue labbra, saranno solo tue!

 

Così presi dai loro pensieri si ritrovarono proprio a metà del corridoio deserto…o quasi…due visetti identici, cosparsi di lentiggini sbucarono da dietro un arazzo e curiosi si appostarono dietro un’ angolo, ad un estremo del corridoio.

 

“Fred, sei sicuro che stiamo facendo la cosa giusta?” sussurrò George al gemello che annuendo convinto gli rispose “Tranquillo fratello, conoscendolo, avrà sicuramente bisogno di aiuto!”.

“Hai ragione, dopotutto è sempre di Baston che stiamo parlando…” concluse semplicemente l’ altro in un soffio.

 

Ma le due pesti non avevano idea che dietro l’angolo opposto, le due cacciatrici del Grifondoro avevano avuto gli stessi propositi.

 

“Angelina, non ti sembra che dovremmo lasciarli soli? Mi sento molto una ficcanaso, io!”

“Alicia, se non te la senti te ne puoi andare, ma fossi in te non lo farei. Se conosco Katie bene come te, scommetto cento galeoni che dovrò tirarla fuori dall’ennesimo guaio!”

“Ssssst! Fa piano se non vuoi che ti rispondano! Comunque resto solo per darle una mano in caso succeda qualcosa o per consolarla in caso lui la rifiuti…”

“Si, si, va bene quint’essenza della discrezione, se non ti dispiace vorrei sapere se dovrò continuare a sopportare allenamenti degni di Azkaban ancora per molto…”la ammonì bisbigliando la moretta.

“Secondo te la rifiuta?” chiese curiosa la compagna.

“Non lo so, Baston è di spalle, vedo solo lei! Comunque dovesse dirle di no ho portato la bacchetta, quante maledizioni efficaci conosci?” chiese con aria diabolica la Johnson.

 

 

 

 

 

***

 

“Mi sembra non ci sia nessuno…ehm…di cosa volevi parlarmi?” chiese teso il capitano dei Grifondoro guardandosi intorno, con apparente noncuranza.

“Bhe ecco…vedi io…”iniziò la ragazza, guardandosi i piedi.

Guardalo Katie e digli che vivi per quegli occhi, per quelle labbra…le sue labbra, le sue labbra, le sue labbra….

 

 

 

“Fred…lei che sta dicendo?”

“Che diavolo ne so George, è di spalle, vedo solo la faccia di quel troll di Baston!!!”

“Dovremmo inventare qualcosa per origliare meglio fratello…”

“Hai ragione George…ehi, guarda quanto è rosso, secondo te ha raggiunto i duemila gradi Fareneiht?”

 

 

Sono un cretino, non la sto nemmeno guardando negli occhi…ora alza lo sguardo e falle capire che tutto ciò che vuoi adesso sono quelle labbra…

Fu un attimo…il tempo di un battito di ciglia, di uno schiocco di dita…il tempo di sollevare il viso…ed entrambe i ragazzi, come stregati da un incantesimo sconosciuto e bellissimo, si ritrovarono a osservare non gli occhi innamorati dell’altro, ma la bocca, adesso serrata.

 

 

“A-Angie, perché non parla?”

“Non lo so Alicia, ma deve sbrigarsi se non vuole fare una figura disastrosa davanti al ragazzo che ama da cinque anni!!”

 

 

“George, ma che diavolo fa quell’ imbranato, ha uno sguardo da tonno che non mi piace!”

“Fred…credo che si sia beccato una pastoia total body…sembra una statua di ghiaccio…”

“…con un’ espressione molto stupida per altro!”

“Fratello, sta facendo una figura da cretino, non oso immaginare che faccia abbia la Bell in questo momento…”

 

 

Sembrava che il tempo si fosse congelato, nell’istante in cui i suoi occhi avevano incrociato quella splendida bocca vermiglia. Tutti i pensieri del giovane capitano erano stati cancellati alla vista di quelle labbra.

Un solo desiderio…

 

…baciami…baciami…baciami…

 

Il suo cuore batteva così forte, che sicuramente il ragazzo che le stava davanti lo sentiva, avrebbe voluto alzare di poco lo sguardo e osservare la sua espressione, ma i suoi occhi erano come incollati a quella bocca fresca e invitante, quella bocca che aveva sognato così tante volte durante quei cinque anni e che ora era a poco più di venti centimetri dalla sua.

Ormai non le interessava più nemmeno sapere la reazione di chi la fronteggiava, le bastava poter guardare quelle morbide labbra, avrebbe potuto farlo per sempre, se le fosse stato concesso. Nella sua mente, ormai vuota da qualsiasi logica, che non fosse quella del cuore, una sola brama…

 

…baciami…baciami…baciami…

 

 

 

“ANGELINA FA QUALCOSA, SI STA DISTRUGGENDO CON LE SUE MANI!!!”

 

“GEORGE, QUA SERVE UNA MANOVRA D’URTO, O QUELLO USERA’ IL PORRIDGE DI DOMANI PER FARSI FUORI!!!”

 

In un men che non si dica i quattro ‘intrusi’ saltarono fuori dai rispettivi angoli, con una velocità pari a quella di un pipistrello fuori dall’inferno.

 

Le due ragazze, senza nemmeno guardare in faccia il capitano, che immaginarono essere perplesso, se non sconvolto, presero sottobraccio l’amica esordendo con un “Kat! Ma dove ti eri cacciata, ti abbiamo cercata in tutto il castello! C’è una cosa URGENTISSIMA che devi sapere!!!” trascinandola via praticamente di peso.

 

Contemporaneamente i due rossi, correndo dalla parte opposta a quella da cui erano arrivate le due cacciatrici, fecero altrettanto con Oliver, e senza nemmeno guardare che espressione avesse la timida brunetta, agganciarono il capitano e ruggendo un “Eccoti qui, devi ancora mostrarci QUELLA COSA, muoviti!!!” si defilarono sparendo dietro l’angolo.

 

***

 

"Signorina Katie Bell, poteva pure dircelo che aveva visto un Basilisco mentre stava per dichiararsi!” sbraitò la Johnson a due centimetri dal naso dell’amica che, confusa non capiva ancora cosa fosse successo.

 

“Ma…perché mi avete trascinata via?” farfugliò disorientata quella.

 

“No! La domanda esatta è: perché tu eri lì con un’ aria ebete sulla faccia, completamente rossa in volto e apparentemente colpita da un incantesimo silencio???” sbottò Alicia con le mani sui fianchi.

 

“Ero…così?!” chiese la poverina, sgranando gli enormi occhi color caffè con aria disperata.

 

“Mmm…no, ora che mi ci fai pensare no…eri molto peggio!” rispose sarcasticamente Alicia spostando una ciocca dorata dietro le orecchie e posando una mano sul mento, assumendo una finta aria pensierosa.

 

“Mio dio, non oso pensare all’espressione di Baston, probabilmente gli sarò sembrata una deficiente! Fantastico, mi odierà a morte…”piagnucolò sconsolata la Bell.

 

“Certo che con la faccia da allucinata che avevi non avrai sicuramente migliorato la tua reputazione…ho conosciuto troll con facce più sveglie sai?!” asserì convinta la ragazza dai capelli corvini.

 

L’espressione della compagna con i codini, avrebbe tranquillamente lasciato presagire a numerosi tentativi di suicidio nei giorni successivi. Le amiche parvero accorgersene…

 

“Dai, forse non tutto è perduto…forse…” cercò di consolarla la ragazza dagli occhi celesti.

 

Katie la guardò perplessa sull’ orlo di una crisi di pianto.

 

“Ha ragione Kat…magari il nostro provvidenziale intervento è arrivato al momento giusto…”proseguì l’altra, accarezzandole la testolina; quella parve un poco più sollevata.

 

“Per sicurezza, quando lo becchi la prossima volta, scusati con lui. Inventa qualcosa tipo che hai avuto un giramento di testa o qualcosa del genere…se non è totalmente rincretinito, capirà…sempre che dopo aver visto quel tuo grazioso faccino con un’espressione simile a quella degli scimmioni di Malfoy,  non ci sia finalmente arrivato da solo!” concluse la bionda cacciatrice, sperando vivamente che quella storia finisse al più presto, possibilmente bene!

 

 

***

 

Intanto nella Sala Comune dei Grifondoro, una scena simile stava avendo luogo con  protagonisti differenti…

 

“Weasley, ma che vi è preso!? Siete ammattiti?!” commentò scandalizzato il portiere, dopo che i gemelli lo avevano letteralmente catapultato su una poltrona della grande stanza.

“NOI?! Cosa prende a NOI!? Capitano, mi sa che chi ha qualche problema con la testa sei proprio tu!” ruggì George parandosi davanti al ragazzo.

 

“Vuoi che per caso andiamo a cercare quel paio di rotelle che ti sei perso per il castello? Non si sa mai che le ritroviamo!” continuò con lo stesso tono Fred, mettendosi accanto al fratello.

 

“Altrimenti si potrebbe pensare a una pastoia total body…combinata a non so quale incantesimo, che per farti fare una faccia così babbea, deve essere sicuramente molto, molto brutto!!!” annuì convinto George scuotendo la testa fulva.

 

“ Non capisco dove vogliate andare a parare ragazzi…”

 

Fred e George rotearono gli occhi prima di spiegargli con una sorta di quieta disperazione nella voce “Oliver, avevi una faccia da cretino ciclopico, paragonabile solo a quella di un cretino che fissa una veela…credo che Katie non l’abbia presa troppo bene…hai per caso visto che faccia aveva?”

 

“Veramente…no.”

 

“E, se ci è concesso saperlo, cosa stavi guardando mentre lei ti parlava?” Indagò sospettoso George.

 

“Non stava parlando! Me ne sarei accorto perché…”titubò imbarazzato il caposquadra.

 

“…perché da bravo maniaco tu ti sei inchiodato sulle labbra!!!” lo anticipò Fred sbattendosi una mano sulla faccia.

 

Il portiere annuì con un cenno del capo.

 

“Menomale che ti avevo detto di comportarti normalmente! Se quello era un atteggiamento normale mio fratello diventa una ballerina di danza classica!!” lo ammonì l’altro rosso indicando il gemello.

 

“Ma secondo voi lei se l’è presa?” intervenne timidamente il ragazzo sulla poltrona.

 

“Chi lo sa! Magari, visto che è così timida e impacciata, non ci ha fatto caso…”iniziò uno.

 

“Oppure le ha fatto piacere! Le donne sono un universo incasinato sai!” proseguì il fratello.

 

“O nel peggiore dei casi…non ti rivolgerà mai più la parola poiché avrà pensato che non la stavi ascoltando…in quel caso sei fregato…”concluse con semplicità l’altro rosso.

 

“E in quel caso come potrei rimediare?!” domandò il bruno spaventato.

 

“Potresti incominciare col chiederle scusa la prossima volta che la vedi!” rispose Fred con un’alzata di spalle.

 

“Magari comportandoti normalmente, e non da troll in calore…”continuò George con un ghignetto.

 

“Comportarmi normalmente…più facile a dirsi che a farsi…”sospirò silenziosamente Oliver.

 

 

 

***

 

Quel sabato si sarebbe giocata la partita contro i Corvonero, ragion per cui tutti i membri della squadra si aspettavano allenamenti ben peggiori dei precedenti.

Angelina ne stava giusto discutendo con i gemelli nella Sala Comune dei Grifondoro, qualche minuto prima di scendere negli spogliatoi per iniziare ‘il massacro’, quando venne interrotta da Baston che ruggì qualcosa come “Il quidditch adesso deve diventare di priorità assoluta, non mi interessa come o con cosa arriverete ai dormitori, dovesse essere anche strisciando! Non voglio saltiate nemmeno un allenamento, fosse anche perché Black vi tiene in ostaggio! E ora basta fare discorsi da ragazzette, al campo!!!”

 

“Scusa se sono una ragazzetta…gne gne gne!” sussurrò Angelina facendo una smorfia alle spalle del capitano.

 

I gemelli produssero dei colpi di tosse molto simili a risate.

 

Negli spogliatoi la domanda da parte dei due Weasley rivolta al capitano fu scontata

“Baston…come mai questo improvviso cambiamento di priorità? La tua cotta è durata solo due giorni?!”

 

“Certo che no, ma ora come ora è più importante il quidditch, più importante anche dei sentimenti, mi sembra ovvio…fino alla partita contro i Corvonero non se ne parla, semmai dopo…sempre se vinciamo…”sospirò sconsolato il portiere.

 

“Allora, non le chiederai scusa fino alla partita…uff un salvataggio sprecato” sbuffò George con un’ alzata di spalle.

 

“Io non ho mai detto questo! Mi scuserò con lei dopo l’allenamento, così sarò sicuro che per la partita darà il meglio di se!” concluse giulivo Oliver pregustando l’ottimo lavoro della cacciatrice.

 

“Sempre se ti perdona…” aggiunse Fred uscendo dagli spogliatoi.

 

“E per favore, comportati normalmente, o questa volta userò un bolide per salvarti la faccia…” ammiccò complice George uscendo anche lui.

 

Baston era di nuovo sprofondato nella più cupa disperazione, ma si fece coraggio ripetendosi di comportarsi come sempre. Ma la sua sicurezza vacillò un attimo quando vide correre verso di lui Katie Bell, probabilmente pretendeva una spiegazione per la figura del giorno prima e lui gliel’avrebbe data…a tempo debito. Ora doveva comportarsi come sempre con lei.

 

La ragazza fece per parlare ma lui l’anticipò assentendo seccamente “Non ora Bell, tutto dopo l’allenamento!”

 

La freddezza del ragazzo annientò in un attimo quella poca fiducia che le sue amiche le avevano infuso dopo la scena del giorno prima, aumentando invece la paura che il ragazzo fosse arrabbiato con lei. Cercò comunque di concentrarsi solo sull’ allenamento che stava per avere inizio, avrebbe chiarito tutto dopo…

 

Per prima cosa Baston si premurò di spiegare in modo dettagliato, per la bellezza di quattro volte, i nuovi schemi di gioco che aveva elaborato. Grossomodo tutti prevedevano che Harry si tenesse fuori dal gioco fino all’ avvistamento del boccino, solo in caso il cercatore dei Corvonero fosse stato troppo opprimente avrebbe dovuto distrarlo con un paio di finte o qualche picchiata, nelle quali il ragazzo era un maestro. Il grosso del gioco lo dovevano fare i battitori, i quali mentre le tre cacciatrici, che attraverso una serie di passaggi dovevano distrarre gli avversari mantenendo la pluffa in gioco il meno possibile, dovevano indirizzare i bolidi a disarcionare il portiere, intralciare i cacciatori del Corvonero e, se possibile mandare in infermeria i battitori avversari.

Oliver riponeva estrema fiducia soprattutto nel povero Harry, il quale era sì un talento nel prendere il boccino, ma ancora non aveva ricevuto la sua Firebolt, nonostante le continue pressioni, sia da parte del proprietario, sia da parte del portiere alla McGranitt.

 

Dopo un veloce volo di riscaldamento iniziarono a provare le nuove strategie, le urla di Baston cominciarono a risuonare in tutto il campo, ma questa volta non sbraitava contro tutto e tutti…

 

“BELL, HAI DECISO DI CONCORRERE ALLA MARATONA DELLE LUMACHE CARNIVORE? SEI PIU’ LENTA DI UN BRADIPO ZOPPO, MUOVITI!”

 

“BELL! COS’ERA QUEL PASSAGGIO?! ANGELINA STAVA PER PRENDERLA CON LA FACCIA LA PLUFFA!”

Angelina rivolse uno sguardo dubbioso alla brunetta mortificata, rassicurandola e dicendole che non erano i suoi passaggi ad essere sbagliati…ad esserlo era la zucca vuota del portiere.

 

“BELL! TI SEI RESA CONTO CHE QUEL PASSAGGIO COSI’ CORTO ALICIA LO AVREBBE PRESO SOLO SE FOSTE IN GROPPA ALLA STESSA SCOPA?!”

 

E ancora…

 

“BELL! HAI DECISO DI GIOCARE SUL LAGO INVECE CHE SUL CAMPO?! VOI CACCIATRICI DOVETE RIMANERE SERRATE A CENTRO CAMPO! STAVI DORMENDO MENTRE PARLAVO?!”

 

“BELL! NON HAI VISTO CHE HARRY STA SEGUENDO IL BOCCINO? UN ATTIMO E LO PRENDEVI IN PIENO CON LA SCOPA, E NON MI SEMBRA IL CASO CHE UN GIOCATORE DEL SUO CALIBRO E DELLA SUA IMPORTANZA SI INFORTUNI PROPRIO PRIMA DELLA SEMIFINALE!”

 

 

Ormai, la situazione era degenerata, Harry a parte, che ignaro continuava a rincorrere il boccino d’oro, tutti gli altri sembravano aver notato l’accanimento contro la povera cacciatrice.

Fred e George che si sentivano trascurati, perché una volta tanto Baston non li degnava di una critica, pur di farsi sbraitare contro avevano iniziato a fare ‘giro girotondo’ in volo, appena sopra la testa del portiere, fischiettandone il motivetto…Oliver non li degnò di uno sguardo…

Alicia guardava preoccupata la compagna con le treccine, che oramai volava a testa bassa probabilmente per nascondere qualche lacrima…e infine c’era Angelina che puntava, con sguardo truce e pluffa alla mano, il capitano, meditandone l’atroce morte.

 

“BELL! HAI PERSO QUALCOSA LA’ SUL PRATO?! NON TI HA MAI INSEGNATO NESSUNO CHE SI VOLA A TESTA ALTA!?”

 

Oliver non fece in tempo ad aggiungere nient’altro alla ramanzina che Katie alzò il viso…inondato dalle lacrime.Le guance congestionate per il pianto e gli occhi color caffè, come due pozzi di tristezza.

 

Quella era l’ultima goccia. La ragazza scese in picchiata e corse piangendo verso gli spogliatoi, seguita a ruota da Alicia e George, che preoccupato, aveva interrotto il suo gioco con il fratello e si era catapultato in soccorso dell’amica. Diversa direzione avevano preso Angelina e Fred, i quali minacciandolo l’una con la palla rossa, l’altro con la mazza da battitore, lo costrinsero a scendere prendendolo per la collottola e urlando verso un Harry che si era fermato incuriosito, di continuare tranquillamente senza di loro.

 

“OLIVER, TI SEI FUMATO IL CERVELLO?! SE MAI NE HAI AVUTO UNO!!! CHE COSA TI HA FATTO DI MALE KATIE?! ESIGO UNA RISPOSTA!!!” ruggì Angelina rossa in volto e agitando minacciosa la Pluffa che aveva ancora in mano.

 

“CRETINO!!! TI AVEVAMO DETTO DI COMPORTARTI NORMALMENTE!!!” si aggiunse Fred livido di rabbia anche lui brandendo la mazza pericolosamente.

 

“Ma io…” iniziò impaurito il portiere “… credevo di comportarmi normalmente…”

 

“IL CAZZO CHE TI SEI COMPORTATO IN MODO NORMALE!!! TI SEI RESO CONTO CHE LE HAI SPEZZATO IL CUORE?!” urlò ancora Angelina sul punto di picchiarlo seriamente. A quelle parole, Oliver sembrò sul punto di mettersi a piangere e fissava disperato e con sguardo sconvolto ora l’uno ora l’altra dei suoi giocatori.

 

“L’HAI UMILIATA DAVANTI A TUTTA LA SQUADRA!!! SE NON FOSSE CHE E’ INNAMORATA PERSA DI TE DA CINQUE ANNI, TI AVREI PICCHIATO A SAN…” le parole morirono in gola ad Angelina, quando si rese conto di quello che aveva appena rivelato.

 

“Tranquilla, lo sapeva già!” buttò giù lì Fred, riacquistando la sua aria tranquilla e spensierata.

 

Angelina riacquistò l’aria da boia prima di un’esecuzione, ma questa volta la regalò a Fred, il quale arretrò impaurito sperando di potersi difendere con la mazza.

 

“COSA SIGNIFICA CHE LO SAPEVA?!” esigé Angelina verso il rosso.

 

“C-calma… Angelina…” soffiò Baston pentendosene subito dopo essere stato incenerito da uno sguardo della mora. “Il fatto è che… ecco… ho ascoltato la vostra conversazione lo scorso allenamento… quando eravate nello spogliatoio, e…”

 

“…e cosa? Ti dovrei aprire la faccia solo per aver origliato…” sibilò tagliente Angelina. Fred, trovando un po’ di coraggio si intromise nella poco felice discussione.

 

“Ma… lascia che si spieghi almeno… per favore!” concluse con tono mite.

 

 

***

 

 

“WAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!! MI ODIA!!!” singhiozzò Katie.

 

“Alicia fa qualcosa, qua rischiamo di annegare!” esclamò George preoccupato.

 

“Ci sto provando!” ribatté la bionda sull’orlo di una crisi di nervi, continuando ad accarezzare la bruna testolina dell’amica.

 

In quel momento entrò negli spogliatoi Harry, con il boccino in mano e fissò i tre ragazzi con aria sconvolta. “Ma ragazzi… non dovreste consolarla?” chiese rivolto a George e ad Alicia, non distinguendo chi fosse veramente da rincuorare.

 

“Che cose stupide fanno le persone quando sono innamorate!” esclamò George all’improvviso, battendosi una mano sulla fronte. Subito dopo, Katie smise all’istante di piangere e assieme ad Alicia guardò stralunata il battitore, che dopo essersi morso la lingua arrossì nella zona orecchie e distolse lo sguardo pur di non incontrare quello delle due ragazze. “Ops…” gli sfuggì poco dopo.

 

“V-vuoi dire che… anche lui, è…” balbettò Alicia indicando sconvolta nella direzione degli spogliatoi maschili. Il ragazzo annuì sconsolato e proseguì. “Sì, è innamorato cotto, e… da due giorni praticamente… credo…”

 

“Come credi…?” chiese Katie tirando su col naso e sgranando gli occhi “… che significa?”

 

“Beh, sta torturando me e mio fratello per aver consigli su come e dove parlare, su come comportarsi eccetera, anche se a me pare che oggi sia stata torturata solo tu, Katie…” concluse George guardandola mestamente. “Io glielo avevo detto di comportarsi normalmente… ma non ha capito!”

 

“Ehm… ce ne siamo accorti tutti!” aggiunse Alicia inarcando un sopracciglio.

 

“Ma allora gli piaccio?!” domandò con sguardo vacuo la cacciatrice con le treccine.

 

“Se gli piaci? Ma non hai visto che sguardo beota aveva ieri, quando gli hai parlato?” chiese stupito il battitore.

 

“No, la signorina gli ha guardato le labbra da brava pervertita!” ribatté acida Alicia.

 

“Anche lei?” fece George stranito. I due si scambiarono uno sguardo rassegnato esordendo con un: “Sono senza speranza!” pietoso.

 

“E adesso quando dovrei parlargli?” chiese speranzosa Katie, interrompendo i due.

 

“Dopo la partita!” risposero in coro i due ragazzi.

 

 

***

 

 

“Quindi, fammi capire Baston, mi stai dicendo, che proprio perché lei ti piace tu l’hai aggredita a quel modo?!” lo interrogò Angelina mettendosi una mano sulla tempia e massaggiandosela…le era venuta un’ emicrania pazzesca. Il capitano le aveva spiegato tutto, dal discorso negli spogliatoi fino al pianto della compagna. Aveva miracolosamente evitato lo svenimento…

 

“Non proprio, per comportarmi normalmente devo avere un po’…ehm…calcato la mano!” si spiegò meglio il portiere.

 

“No, l’unica mano qui, sarà la mia sulla tua faccia, se non farai pace con lei!” sbuffò la ragazza esasperata. “Io proverò a parlarle e cercherò di spiegarle questa storia che è…è…è assurda! Non trovo altri aggettivi per descriverla!”

 

“Io si! Patetica!” esordì Fred appoggiato al freddo muro di pietra.

 

“Grazie Fred, mi mancava!” lo ringraziò Angelina con aria complice.

 

“E…quando dovrei fare pace con lei?!”intervenne ansioso il capitano.

 

“Non oggi! E se puoi nemmeno domani!” lo frenò Fred prontamente, spalleggiato dalla cacciatrice.

 

“Già, io direi di lasciarle digerire tutta questa faccenda, anche perché, viste le recenti rivelazioni rimarrà non poco sconvolta!” proseguì sbrigativa la Johnson. “Direi che dopo la partita si possa fare…”concluse spicciola.

 

“Sempre se non le salta addosso prima sto pervertito! Tze…gli guardava le labbra lui ieri!!!” esordì Fred scuotendo la chioma rossa.

 

“Anche lui?!” chiese scandalizzata la mora.

 

“Oddio…Baston siete fatti l’uno per l’altra!!!” concluse Fred dandogli delle amichevoli pacche sulla spalla.

 

Angelina non poté far altro che sospirare rassegnata scuotendo l’alta coda nera.

 

 

 

Continua…

 

 

 Vega: Y_Y  me commossa sigh sigh!!! La mia prima recensione *.*! Sono veramente contenta che questa storia ti sia piaciuta. Mi fa piacere tu abbia apprezzato il rapporto fra i ragazzi, perché mi sono spremuta il cervellino (con conseguente morte del mio unico neurone..povero) per azzeccare i possibili legami di amicizia! Continua a seguirmi e ne leggerai delle belle, notoriamente sono abbastanza da ricovero a riguardo!

 

Luna Malfoy: O.o chi si vede, la signora Malfoy!!! O potentissima, sono oltremodo onorata che questa st…no, non è definibile storia, mi dispiace…questo aborto di scrittura partorito dalla mia mente malata, le sia piaciuto…a proposito, grazie alla sua recensione mi sono resa conto che forse non ho caratterizzato molto bene Alicia, e questo è un po’ un problema…Aermannino dovrà fare gli straordinari…ma mi sa che è morto annegato…grazie e al prossimo chap^^!

 

Angéle87: Voilà une jeune fille française. Merci beaucoup pour ta…come si dice recensione in Francese??? Comunque, grazie di cuore per avermi recensita. Lo so, Baston l’ ho fatto un inguaribile tontolone, ma, non avendo riferimenti dal libro, se non riguardo il suo amore viscerale per il Quidditch, ho dovuto fare tutto di testa mia…spero di averlo centrato almeno un po’…il proximo chap arriverà non appena troverò un po’ di tempo (e l’ispirazione) per scriverlo…non disperare, arriverà…o la cara Luna Malfoy mi manda suo marito…

 

Audrey: Sono veramente felice che qualcuno la pensi come me riguardo alle storie sui personaggi secondari di Harry Potter! Mi piace l’idea di alcune possibili relazioni che la Rowling non accenna neppure, fra alcuni personaggi che compaiono sporadicamente nella storia…il difficile, ma anche la cosa più divertente, sta nel dargli una carattere! Infatti, sia l’aspetto fisico delle cacciatrici (Angelina a parte che più o meno è descritta nel 5 libro) e il loro carattere è completamente inventato…anche perché se dovevo prendere in considerazione (per quanto riguarda il fisico) quei rutti che compaiono nel film, il povero Baston si sarebbe messo le mani nei capelli meditando suicidio!!! E poi non vedo l’ora di leggere la tua storia!!! ^^ ancora grazie e al proximo chap!!!

 

Kiria: 10?!?!?!?! Ma io non merito tanto!!! La ringrazio di cuore signorina Kiria, questo mi sprona a scrivere meglio (e più in fretta!!!^^’’) ! Personalmente adoro i gemelli nei loro panni da teppistelli, ma ho provato ad immaginarli anche da consiglieri nel campo sentimentale…e come sono quando si arrabbiano °-°?! Credo anche lì abbastanza divertenti…spero di non essere uscita dal personaggio T__T!!! beh aspetto la recensione dei questo chap…FORZA GENTE, CHE QUESTO è SOLO L’INIZIO (quindi immaginate il resto…)^^

 

Mokichan: Sono felice che ti sia piaciuta (^///^me arrossisce) spero che continuerai a leggere e…recensire ^^’’’…

 

Blackmoony: Eccoti accontentata, il seguito è questo qui, non uccidetemi per aver tardato tanto, ma la mia ispirazione se n’è andata con l’inizio della scuola…

 

Piccola Alex: Eh eh, anche io l’ho sempre detto che Oliver è un gran tocco di manzo, anche se alla fine l’ ho reso davvero tonto.

 

Ryta Holmes: O.o oooooooohhhhh! Sua altitudine Ryta Holmes!? Lei mi onora! Grazie per i complimenti, ma non dica così o mi farà arrossire! Si, lo so, lo so, il mio Baston è acuto come un troll, ma io lo immagino un po’ così, voglio dire, da uno che ha imparato prima a cavalcare una scopa e poi a camminare e la prima parola che ha biascicato è stata ‘Pluffa’ non credo che ci si possa aspettare niente di buono…e poi lei eviti di fare spoiler della MIA storia, perché altrimenti  JOOOONAAAATHAAAAAAAAAAAAAN…poi fatti tuoi se la vede mio fratello con te…

 

Paige: Tu che ne dici?! A me pare proprio sia cotto a mo’ di bistecca ai ferri…soddisfatta la tua curiosità?!

 

Pea: Pea!!! Tesora!!!! Non riesco a credere che nonostante le febbri, il mal di stomaco e tutta quella serie di malattie che ti stai portando dietro e che mi impediscono di passare giornate scolastiche normali, in tua assenza, e perciò catastrofiche con la presenza delle lobotomizzate di turno, tu sia riuscita a trascinarti sino al computer, aprire internet, leggere la mia st…cosa, si insomma la roba qua sopra, e perfino RECENSIRE!!! T___T me piange per tale gesto d’amicizia!!! Bene, spero che anche qst chap sia di tuo gradimento^^…niente morso vero?!°-°

 

Marti: Povero Baston, perché non dovrebbe avere un cuore? ^^’’’ a me sembra così teneroso…cmq, dopo questo chap sembrerà solo più stupido…ma non smettete di leggere solo perché l’autrice ha il cervello infestato da Doxy, partite col presupposto che anche quella è una forma di malattia, direste di no alle richieste di un malato?! *.*

 

Ale: Sono commossa, davvero, ti è piaciuta la mia st…questo aborto di pagina web?! Y__Y me davvero commossa!!Non sapevo che a così tanta gente interessasse leggere cosa succede dietro le quinte di Harry Potter, quando una partita o una allenamento di Quidditch si conclude! Sono davvero, davvero commossa!! Ecco il secondo chap…no, dai mettete via le bacchette…aargh! Non l’avada kedavra! Sono così in ritardo?

 

 Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!


RECENSITE GENTE, RECENSITE ^^

 

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Capitolo 3
*** -3- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-3-

 

Dopo il fatidico pianto di Katie Bell, gli allenamenti furono pressoché tranquilli, nonostante la temperatura delle guance del portiere diventasse pari a quello della corona solare, ogni volta che incrociava lo sguardo della cacciatrice in questione…la quale però, se sul campo non lasciava trasparire alcuna emozione, appena finiti gli allenamenti camminava a un metro da terra, SENZA SCOPA!!!

 

Quel venerdì mattina Oliver si svegliò con l’impressione di cominciare una giornata davvero bella.

Il giorno prima la professoressa McGranitt aveva restituito la Firebolt a Harry e con quel gioiellino in squadra, avevano la vittoria in pugno.

Si preparò velocemente e scese a fare colazione, sorridendo in modo ebete a tutti.

 

 

“Fred, non ti sembra che oggi Baston sia mooooooolto contento?”

 

“Hai ragione George, troppo contento per i miei gusti…se non avesse le orecchie il sorriso farebbe il giro della testa…”

 

“Cosa state confabulando voi due?!” li interruppe bruscamente Angelina arrivando loro alle spalle. Ci mancò poco che George non ci rimanesse secco, stroncato da una salsiccia infame.

 

“Angelina! Non stavamo confabulando affatto, non lo faremmo mai!” si giustificò Fred con aria innocente, davvero poco credibile, assestando dei violenti colpi sulla schiena dell’altro rosso, che tossendo violentemente aveva assunto un vago colorito viola.

 

Angelina per tutta risposta aveva spostato lo sguardo sulle rispettive colazioni dei due Weasley e sgranando gli occhi pronunciò con un filo di voce con tono piatto “Fred…ma tu stai bevendo solo un tè…e George…sta mangiando solo due salsicce!!! Dove sono le solite torri di toast e colonne di piatti?!”

 

“Beh, sai come si dice, uccel che non becca ha già beccato!!!” sentenziò Fred con un sorrisetto furbo.

 

“Beh io stavo per diventare un passero morto con quella salsiccia!” pronunciò George guardando scherzosamente sottecchi Angelina che aveva alzato un sopracciglio.

 

“E, dove avreste beccato voi due, pettirossi?!” Li canzonò la mora sospettosa.

 

“Eh, quando sarai una vera teppistella, e le regole per te esisteranno solo per essere infrante…”iniziò uno dei fratelli vagamente.

 

“…forse allora, te lo diremo. Ma c’è tantissima strada da fare per diventare come noi!! Tante cose da sapere, tanto da studiare…” concluse l’altro con aria di chi la sa molto lunga, spalleggiato dal gemello che annuiva poderosamente.

 

“Oh si, un lavoro difficile quello dei combinaguai, dovrò mettermi sotto, già, altrimenti passerò il settimo anno senza problemi…” li sbeffeggiò la ragazza con aria di finta preoccupazione.

 

“Brava brava, vedo che hai capito! E dato che noi siamo immensamente buoni, potremmo assumerti come nostra allieva insegnandoti la difficile e quanto mai affascinante arte del perfetto malandrino!!” proferì George mantenendole il gioco e parlando con aria solenne.

 

“Lusingata…ma per adesso ho altro a cui pensare, devo fare da babysitter a una certa cacciatrice, che in questo periodo cammina fluttuando anche fuori dal campo di quidditch.” Disse in tono confidenziale la ragazza spostando la coda corvina dietro la schiena.

 

“Ohh!” fecero i gemelli capendo l’allusione e proseguirono “Certo, anche noi abbiamo un grosso bambinone da tenere sott’occhio. Era proprio di lui che parlavamo prima che arrivassi tu, non sembra anche a te che oggi abbia un’aria più ebete del solito?” conclusero poi lanciando un’occhiata al posto dov’era seduto Baston.

 

Angelina sembrò rabbrividire alla vista del portiere, che vedendola le sorrise con aria beota, salutandola con la mano. “Ragazzi, voi sapete cosa significa quel sorriso?!”

 

I due Weasley si scambiarono un’ occhiata dubbiosa.

 

La moretta proseguì “Significa tre cose: uno, oggi dopo l’allenamento noi NON torneremo nei dormitori, e domani i Corvonero avranno da giocare contro un grosso ammasso di carne sanguinolenta coagulata sul prato; due, dopo che Harry ha ricevuto la sua Firebolt ha intenzione di fare un falò con le nostre scope; tre, e questa è la cosa che mi preoccupa maggiormente, non vede l’ora che arrivi domani per…per…avete capito no?!”

 

“Non so cosa è peggio fratello…”disse George con sguardo vacuo dopo che la cacciatrice se ne fu andata. Di tutta risposta il fratello gli rivolse uno sguardo preoccupato, pensando a se stesso come a una grossa polpetta sanguinante sull’erbetta verde del campo.

 

***

 

Le ore passarono in fretta e ben presto arrivò il -per alcuni temuto- ultimo allenamento prima della partita.

La stessa Madama Bumb, che assisteva agli allenamenti per tenere Harry sotto controllo, rimase incantata alla vista della Firebolt del cercatore, studiandola da vicino ed esprimendo il proprio giudizio tecnico, in un discorso lungo non meno di un quarto d’ora. Baston decise di interrompere il prolisso soliloquio della professoressa, notando che alle spalle di quella, Fred  faceva finta di suicidarsi trafiggendosi con un pugnale invisibile e interpretando una morte agonizzante, mentre il fratello, subito accanto a lui, mimava un perfetto impiccato, con tanto di lingua di fuori e testa piegata su un lato. “Ehm…Madama Bumb? Le spiace restituire la Firebolt  a Harry? Dovremmo proprio allenarci…” disse il capitano.

 

Dopo che l’ insegnante ebbe restituito la scopa al cercatore ed ebbe preso posto sugli spalti insieme a Ron Weasley, la squadra si riunì attorno al portiere che stava dando le ultime istruzioni prima della partita del giorno dopo.

“Harry, ho appena scoperto chi sarà il cercatore dei Corvonero. Cho Chang. E’ una del quarto anno, ed è bravina…Speravo che non fosse in forma, ha avuto qualche problema…” disse Baston con disappunto, poi aggiunse “D’altra parte, cavalca una Comet Duecentosessanta, che sarà semplicemente ridicola vicino alla Firebolt.” Guardò la scopa di Harry come un padre guarda il proprio figlio, e diede il via all’allenamento.

 

Finalmente tutti poterono ammirare le reali capacità della scopa del cercatore. Era fantastica, obbediva al minimo tocco, ed aveva un’accelerazione spaventosa; Harry la fece voltare così bruscamente che per un po’ non fece cadere Alicia, che lanciò un urlo e meditò di ridurre il ragazzo a cera per manici di scopa, se avesse ripetuto lo scherzetto.

Il moro si esibì in una serie di picchiate perfettamente controllate, fino a quando Oliver non liberò il boccino, che pochi secondi dopo, era stretto nel pugno del ragazzo. Fu impossibile trattenere un urlo di gioia.

Mentre Harry si esercitava a catturare il boccino fra finte, avvitamenti e picchiate, Baston, facendo appello a tutte le sue forze e buona volontà, staccò miracolosamente gli occhi dalla Firebolt e si dedicò ai sui doveri di capitano nonché portiere.

 

“Bene, adesso proviamo lo schema dell’ultima volta. Angelina, Alicia e Katie provate la Formazione d’Attacco Testa di Falco*, mentre voi due fate la Dipplebeater Defence**, voglio che quel bolide mandi in infermeria qualcuno, intesi?! Avanti, diamoci dentro!”

 

Provarono tutte le tattiche migliori senza commettere nemmeno un errore. La presenza della Firebolt in squadra aveva dato una carica nuova a tutti i giocatori, e questo non sfuggì al capitano.

Baston era fermamente convinto che niente questa volta avrebbe potuto togliere ai Grifondoro la vittoria, i battitori avrebbero di sicuro fatto fare gli straordinari a Madama Chips, le tre cacciatrici erano di una precisione e una velocità nei passaggi mostruosa, e infine, con Harry a cavallo di un tale gioiello, il boccino sarebbe stato loro anche prima di montare in sella alle scope!

 

Fu un allenamento così riuscito che quando atterrarono di nuovo, Oliver non ebbe una sola critica da fare.

 

“Wow! È la prima volta che il capitano non dice assolutamente niente di negativo a nessuno!” fece notare George allucinato.

 

“Beh, che dire, non so proprio che cosa potrebbe fermarci domani!” disse il portiere “A meno che…Harry, hai risolto il tuo problema con i dissennatori vero?” chiese poi fra lo speranzoso e il dubbioso.

 

“Si” rispose il ragazzo con gli occhi verdi, seppur consapevole del proprio debole Patronus.

 

Dopo le rassicurazioni di Fred su di un impossibile ritorno dei dissennatori, in quanto preciso ordine di Silente, tutti i giocatori, tranne Harry rimasto lì con Ron, tornarono nei rispettivi dormitori, stanchi ma soddisfatti di quell’allenamento.

 

***

 

La mattina dopo Oliver si svegliò quasi all’alba, ripassando mentalmente gli schemi di gioco e rallegrandosi nel notare che erano…perfetti?

Attese in Sala Comune il resto della squadra, ritrovandosi però, davanti all’intero dormitorio, mobilitato da Fred, Gorge e Lee, che erano convinti la Firebolt meritasse una sorta di drappello d’onore…non che ci fosse voluto molto a convincere i compagni di casata, tutti assolutamente d’accordo con i tre.

Scesero tutti a colazione, godendo come caimani delle facce fulminate dei Serpeverde, alla vista della “Sacra Scopa di Harry”, come l’aveva solennemente eletta uno dei tanti Grifondoro, convinti della sacralità di quel gioiello, non appellabile semplicemente ‘scopa’.

A Baston non era sfuggito il pallore e la faccia da gnomo rincretinito del capitano Marcus Flitt, suo acerrimo nemico tanto sul campo quanto fuori, e assaporando a pieno quella dolce sensazione della serie io-sono-un-dio-tu-una-cacca-di-doxy decise di rigirare abbondantemente il coltello nella piaga, mettendo in bella vista l’oggetto del desiderio.

Un nugolo di ragazzi di Corvonero e Tassorosso si avvicinarono curiosi, chi per dare solo un’occhiata, chi come Cedric Diggory per complimentarsi con il proprietario. Angelina giurò di aver sentito ringhiare il portiere della propria squadra.

Si avvicinò anche Penelope Light, la graziosa ragazza di Percy, anche lei interessata alla Firebolt.

 

Fu proprio allora che Oliver si ricordò che dopo la partita avrebbe dovuto scusarsi con la giovane cacciatrice della sua squadra, protagonista da ben una settimana dei suoi sogni più sfrenati, notturni e non.

 

I suoi pensieri vennero interrotti dal suono di una fredda voce strascicata, appartenente al biondo cercatore dei Serpeverde, che seguito a ruota da due cerebrolesi ciclopici, stava facendo del sarcasmo gratuito.

 

“Sei sicuro di saperla controllare quella scopa, Potter?” disse sprezzante, non notando la ciotola di cereali davanti ad Angelina, potenziale arma impropria nelle mani della Johnson, cui unico desiderio al momento era fare fuori l’arrogante ragazzino.

 

“Si, credo di si” rispose Harry in tono indifferente.

 

“Ha un sacco di effetti speciali vero? Peccato che non abbia un paracadute, nel caso arrivi un dissennatore.” I due lobotomizzati alle spalle del biondo ridacchiarono e Alicia fece appena in tempo a frenare un cucchiaio assassino lanciato dalla compagna con i capelli corvini.

Ci pensò il moro cercatore a rimettere a posto i tre, esordendo con un “Peccato che tu non abbia un braccio in più Malfoy, così forse ce la faresti a prendere il boccino!”

La squadra dei Grifondoro scoppiò in una sonora risata, mentre Draco, incazzato come un’ape si allontanava. Lo videro confabulare cospiratorio con il resto della sua casa.

 

Quella mattina splendeva un bel sole tiepido e soffiava un piacevole venticello, le condizioni perfette per disputare una partita di Quidditch.

Alle undici meno un quarto la squadra rosso-oro si diresse verso gli spogliatoi, avvertendo, man mano che passava il tempo, l’adrenalina salire e l’eccitazione farsi insopportabile.

Harry pensò bene di portare con se la bacchetta, nel caso si fosse visto qualche dissennatore, sperando vivamente di non doverla usare.

 

“Sapete che cosa dobbiamo fare, se perdiamo questa partita siamo fuori gara. Voi…comportatevi come all’allenamento di ieri e andrà tutto bene!” disse Baston incoraggiante.

 

Uscirono in campo accolti da un applauso strepitante. Harry notò che la mora cacciatrice dei Corvonero era molto carina, ciò che non notò fu invece lo sguardo di disapprovazione del proprio capitano e li sghignazzi di Fred e George.

 

“Baston,  Davies stringetevi la mano”

 

Dopo il saluto dei capitani Madama Bumb fischiò l’inizio della partita, i giocatori si librarono in aria, la Firebolt in testa…e il gioco ebbe inizio.

 

***

 

“Sono partiti e l’attenzione di tutti in questa partita è puntata sulla Firebolt che Harry Potter cavalca per i Grifondoro.” Lee aveva dato il via all’ennesima ‘imparziale’ telecronaca, tenuto come al solito sott’occhio dalla professoressa McGranitt, che cercava di frenare i soliloqui di elogio alla scopa più veloce del momento.

 

“Katie Bell sfreccia a capo della Formazione d’Attacco Testa di Falco ed é in possesso di palla, scarta il primo bolide, passa la palla ad Angelina Johnson, la quale la lancia ad Alicia Spinnett che ora è a capo della formazione…si avvicinano all’area di punteggio…Alicia passa di nuovo ad Angelina…ma …attente a quel cacciatore!!! Per fortuna che il provvidenziale bolide di George Weasley devia il tentativo del giovane Corvonero…”

 

Ormai Oliver non seguiva più quello che il moro radiocronista urlava euforico, piuttosto osservava rapito la grinta delle sue tre cacciatrici. Le aveva in squadra da ormai quattro anni, ma mai aveva visto una tale carica e determinazione. Trattenne il respiro quando fulminea, la sua dolce brunetta afferrò la pluffa, scattando in avanti nell’area di punteggio…mancavano pochi metri…

 

Gli occhi color caffè di Katie erano dritti in quelli del portiere avversario… rapido il movimento di polso…veloce la palla rossa si era librata in aria, pronta per essere colpita con potenza con la coda della sua scopa… il portiere si era spostato verso l’anello parallelo all’estremità posteriore di quella…un grosso errore…

 

Cretino, era una finta…

 

Con un deciso movimento di polso aveva indirizzato la pluffa verso l’anello più alto…lancio di mano.

 

“Siiiiii, ed è la magnifica Katie Bell che segna il primo goal della partita!!!” ruggì Jordan, coperto dalle grida di giubilo dei tifosi giallo-rossi.

 

 

 

La partita era ormai entrata nel vivo, Grifondoro era in vantaggio su Corvonero per 80 a  30.

 

“HARRY NON E’ IL MOMENTO DI FARE IL GENTILUOMO! FALLA CADERE DALLA SCOPA, SE DEVI” ringhiò Baston quando Harry deviò per evitare una collisione con la graziosa cercatrice avversaria. Cho Chang  era una giocatrice esperta, aveva tallonato Harry per tutto il tempo, soffiandogli più volte l’occasione di agguantare l’agognato boccino. Quello che il capitano non capiva era perché il giovane dagli occhi verdi si ostinasse tanto a non mettere in pratica gli schemi che avevano provato, che la stesse sottovalutando? O forse era inibito perché era una ragazza…o forse…

 

I pensieri del portiere vennero interrotti, quando vide scattare la Firebolt, in direzione di un noto luccichio.

Il giovane cercatore accelerò, seguito a ruota dalla sua avversaria, quando…tre alte figure incappucciate, ammantate di nero fecero il loro ingresso nel campo…i dissennatori!

 

Tutti gli sguardi saettarono ora in direzione del ragazzo con la cicatrice, ora sulle tre oscure presenze, quando qualcosa di enorme, di un bianco argenteo spuntò dalla bacchetta di Harry, fu un attimo, la figura argentea si diresse verso i tre dissennatori scaraventandoli via…ma pochi furono quelli che seguirono cosa successe perché lo sguardo di tutti era puntato su Harry, con il braccio teso, a pochi centimetri dalla pallina dorata, una sola preghiera da tutti i Grifondoro…

 

Ti prego Harry, prendi quel boccino…

 

Tese ancora la mano che stringeva la bacchetta…e due piccole alucce vivaci spuntarono fuori dal pugno di Harry…

 

Avevano vinto…

 

In un attimo tutta la squadra fu addosso a quel piccolo talento, Angelina, Alicia e anche Katie gli schioccarono un bacio affettuoso, Fred e Gorge sembravano impazziti di gioia, gridavano come ossessi e lo stringevano così stretto che probabilmente non sarebbe arrivato vivo a terra e Oliver ripeteva urlando “Così si fa, così si fa!!!”. Sotto di loro un mare rosso-oro, ruggiva entusiasta. La squadra scese a terra accolta dalle ovazioni dei tifosi, e fu una sorpresa scoprire che i tre dissennatori altri non erano che Flitt, Malfoy e i suoi due scagnozzi dal cervello paramecioso. Fu ancora più divertente assistere alla sfuriata contro i quattro Serpeverde, da parte della McGranitt, potevano dire fosse quasi meglio che prendere il boccino e vincere la partita!

Si diressero tutti verso il castello, ancora con le tute, seguiti dall’intera casata scalpitante ed euforica per la meritata vittoria.

 

***

 

Quanto tempo era passato da quando erano rientrati al castello? Un’ora? Due? Aveva perso il conto. Certo è che era un mucchio di tempo che nella sala comune dei Grifondoro, pazzia e gioia regnavano sovrane; ovviamente a capo del trambusto c’erano due scatenati rossi dall’ identico viso cosparso di lentiggini, che ormai erano sfrenati, ripetendo per la seicentesima volta la faccia dei quattro Serpeverde, mentre la McGranitt li strigliava a dovere, scatenando l’ilarità generale.

Alicia era con le lacrime agli occhi, Angelina aveva mal di pancia per le risate e Katie aveva rischiato tre volte di soffocarsi.

Oliver era seduto su una comoda poltrona scarlatta apparentemente preso dai propri pensieri…

 

Quando sorride le si illuminano gli occhi…

 

Fred e George dovevano fare i comici, erano forse tre ore che si stava sbellicando dalle risate, con molteplici casi di soffocamento per giunta, alla vista delle espressioni che quei due esibivano imitando Tiger e Goyle. Per giunta si era dimenticata di togliersi le protezioni, che adesso erano diventate insopportabilmente calde e scomode; approfittando di un attimo di respiro, durante il quale i gemelli stavano parlando con Angelina e Alicia, prese anche le protezioni dei compagni e si decise a portarle negli spogliatoi.

Uscendo notò Oliver, stravaccato su una poltrona rossa.

 

“Ehm, Oliver, potresti darmi le tue protezioni, le porto giù negli spogliatoi…”

 

Oliver sembrò capire solo in quel momento chi fosse la ragazza nascosta dietro l’enorme ammasso di protezioni, e arrossendo si rivolse a lei cordialmente “Se vuoi ti posso dare una mano a portarle”…

 

Perfetto posso parlarle…

 

Senza pensarci su Katie accettò di buon grado.

Fu solo a metà strada, camminando in mezzo al verde prato del parco, che si rese conto di cosa avesse accettato, e di chi la stesse scortando come un perfetto cavaliere…

Non sapeva se mettersi a saltellare come uno snaso o mettersi a piangere per la sua abissale superficialità.

Fu la porta che si trovò davanti a salvarla dal commettere una delle due azioni. Varcatala, si diressero entrambi verso i propri spogliatoi, entrambi con un mucchio di pensieri per la testa.

 

Oddio, ma devo essere davvero scema se ho accettato di farmi accompagnare da lui, LUI, così, come se mi avesse chiesto un pezzo di panino col salame!!! Brava Katie, ora sei  davvero sicura che nella tua scatola cranica non c’è un cervello, ma un’infestazione di doxy!!!

E ora come mi devo comportare?! Oooommerda, stupida stupida stupida!!! Ok ora calmati, rilassati e ragiona…cosa ti direbbero quelle due sciagurate che adesso stanno tubando con quegli altri due?!

 

Katie immaginò per un attimo di avere Angelina davanti, cosa le avrebbe detto? Probabilmente qualcosa che suonava molto come “ Se non gli parli adesso ti scarto la faccia come ho fatto con i regali di Natale!!!”… le bastò a prendere la decisione di chiarire una volta per tutte i propri sentimenti.

 

 

 

Mentre Katie si crucciava inutilmente, maledicendo la propria stupidità, ignaro di quali fossero i pensieri della giovane, il Capitano dei Grifondoro cercava di fare ordine in quel casino che era la sua mente diciottenne.

 

Ok, Oliver, tu sei un FESSO!!! Un  gigantesco frullato di stupidità, che agisce secondo quelli che sono gli impulsi del suo ‘coso’ nei pantaloni, e non seguendo il cervello!!!

Come cavolo ti è saltato in mente di chiederle scusa senza esserti prima preparato?! Sono sicuro, quant’ è vero che Piton è uno stronzo, che mi impappinerò con le parole e lei a quel punto mi considererà davvero un caso disperato ,chiedendosi, come ha potuto mai provare qualche sentimento per me, lo so, sarà così, me lo sento…ma d'altronde, se non faccio pace con quella piccola, dolce, graziosa cacciatrice, rischio comunque che mi detesti…ma soprattutto,  se non le parlo al più presto rischio di scoppiare.

 

Spinto soprattutto dall’ultimo pensiero, il ragazzo si risolse ad aprire la porta che lo divideva dal corridoio.

Fu sorpreso nel vedere che anche la causa del groviglio che gli trapanava le meningi, stava varcando la soglia della stanza adibita alle ragazze, proprio in quel momento.

 

***

 

“ Oh…Capitano, stavo giusto venendo a cercarti…ehm dovrei parlarti.”

 

“Che coincidenza, anche io ho da dirti un paio di cose…se non ti dispiace.”

 

“No,no, anzi..a questo punto inizia prima tu…”

 

“Ma figurati, dimmi tutto, che io devo parlare per un po’ quindi.”

 

“Anche io, e scommetto quello che vuoi, che il tuo discorso è 4 volte meno lungo del mio!”

Ma che diavolo sto facendo, mi sto comportando come una bambina!! Questo già mi odia…

 

“Beh, se proprio insisti, inizio io allora…”

Respira Oliver, respira…stai calmo e rifletti su quello che dici….

“Scusa…io volevo chiederti scusa per come mi sono comportato all’allenamento, lunedì, ti giuro che non avevo davvero intenzione di esagerare in quel modo, davvero! Non ho MAI pensato, una sola, delle cose che i ho detto, e mi picchierei da solo, per quanto male ti ho fatto, ma…”

Oliver alzò lo sguardo e lo puntò dritto negli occhi di Katie…respirò a fondo un’alta volta, aveva i pugni così stretti, che le nocche erano bianche…ancora poche parole…

 

Katie aveva gli occhini caffè sgranati, il cuore che batteva a mille. Quella vicinanza al ragazzo le provocava piccole scariche alla base della nuca, ad ogni singola parola.

Quando Oliver si bloccò guardandola, arrossì violentemente. Il suo cuore era come impazzito…

“M…ma…?” sillabò senza fiato…la voce si era nascosta da qualche parte, insieme alla sua lucidità, quegli attimi le sembrarono infiniti…

 

“ Ma…cerca di capire…la gente… si comporta sempre in modo…strano…con le persone che..ama”

L’ho detto…

 

Il cuore della giovane saltò un battito.

Liquide perle le rigarono le guance arrossate, ma sorrideva…ed era un sorriso di una persona che aveva realizzato il sogno più grande.

 

“C-ce…ne hai messo di tempo a capirlo eh?!”disse fra i singhiozzi.

 

La mano di lui a raccogliere una piccola goccia salata, la vide chiudere gli occhi e sospirare, rilassandosi, a quel tocco.Si portò la lacrima alle labbra, poi, lentamente, le passò una mano sulla fronte, scostandone qualche ciocca e posandola delicatamente dietro l’orecchio. Avvicinò con lentezza il volto al suo e cominciò a baciarle la sottile striscia salata che ancora fresca le solcava le gote…piano, con dolcezza, godendo ad ogni contatto del sapore salino di quella scia fino a quando non incontrò la morbida curva delle labbra.

Si scostò un poco il viso…lei aprì lentamente gli occhi, come se non volesse destarsi da un bellissimo sogno. Si guardarono, specchiandosi l’uno negli occhi dell’altro, e ritrovandovi la luce dello stesso desiderio.

Alzò lentamente una manina bianca, e la passò sul viso del ragazzo, studiandone la perfetta geometria, gli zigomi lineari, la pelle bronzea. Lo vide coprire la propria mano con quella sua, più grande e fresca,inclinando un poco il capo e  chiudendo gli occhi a quella carezza. Le baciò dolcemente il palmo, ancora stretto nel suo.

Poi, con esasperante lentezza avvicinò nuovamente il bel viso, chiudendo gli occhi…morbida e calda la sua bocca coprì quella della ragazza…

E fu come volare…fu come fare una picchiata da un’altezza enorme, come vincere una seconda volta la partita…o forse no…no, quello che stava accadendo a loro due, era molto meglio…

Le loro labbra si sfioravano dolcemente, accarezzandosi quasi, poi il bacio diventò più profondo…le lingue ad intrecciarsi come le loro anime, in quel bellissimo gioco, che si erano scoperti amare anche più del quidditch.

Oliver la spinse gentilmente contro il muro, e Katie, ormai presa da quel passatempo, gli tuffò le mani nelle ciocche castane, facendo rabbrividire il ragazzo, che di tutta risposta le prese il volto fra le mani.

Continuarono così fino a quando, i rossi raggi del tramonto, non fecero capolino, a stuzzicare i due amanti, che si decisero a tornare in dormitorio.

 

Ormai le loro anime erano unite in un indissolubile legame, intrecciate per sempre l’una con l’altra.

 

Continua….

 

* Formazione d’Attacco Testa di Falco: Manovra che interessa i cacciatori. I tre cacciatori si dispongono in una formazione di freccia e volano uniti verso le reti. Manovra intimidatoria che serve a togliere di torno i giocatori avversari.

 

** Dipplebeater Defence: Manovra che interessa i battitori.  Entrambe i battitori colpiscono contemporaneamente un solo bolide, infondendo una maggiore potenza nel tiro.

 

 

 

 

Ok...questa è la mia prima scena romantica non esilarante..siate buoni, vi supplico ^^’’’

 

Kiria: + di 10?! O.o wow, e qst capitolo qnt mi dai (una carico di mazzate visto che ho aggiornato dopo un’era…). Ti ringrazio per i complimenti ^///^ e non so se sono del tutto meritati…mi impegno molto per far si che quello che scrivo risulti piacevole e divertente, ma sinceramente non vedo fino a che punto questa pseudo-schifezza di storia si rispecchi nelle mie aspettative -.-‘’’. La ringrazio ancora e spero che continuerà  a leggere qst obbrobrio che i miei pidocchi stanno partorendo….

 

Angéle87: Merci une autre fois pour ta CRITIQUE (<= me ha appreso subito il nuovo vocabolo^^), je suis très contente que tu m’a critiqué ce nouveau chapitre^^…vabbé ora smetto che a furia di parlare francese mi si è rincretinito il neurone…spero che sia sopravvissuta anche a questo capitolo (mmm…non ci giurerei) così da potersi vendicare per qualsiasi empietà di cui mi sono macchiata…grazie ancora per la recensione e al prossimo capitolo^^…spero…

 

Blackmoony: Eh Eh Eh…come vedi ho liquidato quei due inetti timidoni di Katie e Oliver in tre capitoli ed ora verrà il bello…la storia continua, questo non è che uno dei tanti amori nati su di un campo di Quidditch^^. 

 

Vega: OLAAAAAAA^^ bene bene e così sei una fan di Angelina e Fred…purtroppo per te, deturperò in maniera orripilante la loro bellissima storia d’amore (della serie: “ma tu non hai niente di meglio da fare?”)…quindi se vorrai seguire la storia per sapere fino a che punto, io non so scrivere accomodati pure…ah, per favore, niente lettere all’antrace, o mia mamma penserà che mi faccio di coca…non che già non ci creda^^’’…

 

Pea: Grasssssssssie per la sua magnanimità, sono oltremodo lusingata…ecco il terzo chap…devo aspettarmi il morso?  

 

Phoenix46: *.* un’altra anima che ha conosciuto l’oblio leggendo quella che si spaccia per un “dietro le quinte di Harry Potter”…sono d’accordo con te sul fatto che la coppia Angelina-Fred sia la migliore, non sai i trip mentali che mi faccio quando penso a quei due^^’’…mi dispiace solo che dovrò distruggere con la mia stupi-storia anche quei due, tutta colpa del fatto che io sono un’analfabeta…(diamo la colpa all’analfabetismo…)…beh, che dire se non ? Solo…

 

Ale: Spero che quel “CONTINUA…” alla fine abbia saziato la tua curiosità^^…ti ringrazio per i complimenti, sono davvero contenta che apprezziate il mio dislessico lavoro, o così spero che sia…^^’’

Beh un grazie di cuore e aspetto la prossima recensione^^…

 

Sarikketta malfoy: Wow, capitolo di new entry questo!? Ed ecco un’altra che dovrà assistere al brutale racconto della relazione Angelina-Fred e Alicia-George…buona fortuna e se sopravvivi, ti prego, non mi portare rancore^^’’’.

  

 

Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** -4- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-4-

 

“…e poi…mi ha baciata!!! Ohhh è stato così dolce, e tenero, e- ”

 

“-e dannatamente diabetico!!!!” concluse sarcasticamente Angelina all’ennesima, zuccherosa, dettagliatissima, commovente, straripetuta descrizione del tanto sospirato bacio fra Katie e il capitano Oliver.

 

“Diamine Angie, sei poetica come una lucertola sventrata!!! Non vedi che mi sta raccontando il suo Primo Bacio!!!” ribatté seccata Alicia, che al contrario dell’amica dai lunghi capelli neri, non la smetteva più di chiedere particolari su particolari, e pendeva dalle labbra della brunetta ogni volta che la pregava di raccontarle di quel fatidico pomeriggio.

 

“Ma non mi dire!!! Davvero le stai raccontando la scena del tuo primo bacio Katie?! Strano, mi pareva la scena del tuo primo bacio…no, ma forse mi sbaglio, può darsi che ti stesse raccontando la scena del suo primo bacio Alicia!!!!” assentì aspramente la mora cacciatrice, non senza una punta d’isterismo, quindi, rivolta all’amica dalla serica chioma sbottò dicendo…

 

“Sono tre giorni, TRE, che Katie racconta a mo’ di disco impallato di quel pomeriggio, e se non mi sbaglio, ma potrei anche sbagliare, questa è la duecentotrentasettesima volta che sta ripetendo cosa è successo negli spogliatoi fra lei e il capitano…e questa è la duecentotrentasettesima volta che tu, Alicia mi rincretinisci  a suon di ohhhhhhh e checcariniiiiiiiiii…BASTA!!! Se me lo chiedi ti ripeto a memoria scena per scena quello che è successo, posso anche dirti qual’era la frequenza del battito cardiaco di Oliver e il numero di estrogeni che produceva in quel momento Katie!!!” strillò esaurita Angelina, sotto lo sguardo basito, e impaurito delle due amiche, che davvero stentavano a credere a un tale cedimento psicologico della compagna.

 

Senza aspettare nessuna risposta la chioma corvina della ragazza sparì dietro alla pesante porta di legno del dormitorio femminile, seguita dallo sbattere della porta…Katie e Alicia si scambiarono uno sguardo stranito alzando leggermente il sopracciglio.

Angelina si era comportata in modo davvero insolito, non che non fosse felice per Katie, anzi era stata proprio lei a correre incontro ai due ragazzi e a congratularsi con loro, quando, ritornati in Sala Comune, li aveva visti mano nella mano, e più volte l’avevano sentita ripetere sono proprio contenta per voi ragazzi .

No, di sicuro non si poteva dubitare del fatto che Angelina fosse sinceramente contenta di questo fidanzamento…ma allora perché quella reazione? Perché tanta collera?

Era vero che forse questa storia del bacio della brunetta era stato quasi l’argomento principale di questi tre giorni -sicuramente dopo l’attentato di Sirius Black nei dormitori maschili-  ma certamente non tanto da scatenare quello scatto d’isterismo di prima!

No, c’era qualcos’altro che la cacciatrice dai capelli color della notte nascondeva, qualcosa di molto importante a giudicare dal suo comportamento…già…ma cosa?

 

 

***

 

I gemelli erano accucciati in un angolo della Sala Comune, Fred allungato sulla sua poltrona preferita intento a consultare un libro alto una spanna, molto probabilmente di pozioni, mentre George scarabocchiava qualcosa su una lunga pergamena sgranocchiando caramelle trafugate da Mielandia grazie a un piccolo aiuto dai signori Lunastorta, Ramoso, Felpato e Codaliscia, quando furono distratti da dei singhiozzi sommessi, provenienti dalle scale dei dormitori femminili.

Ne uscì una nota figura, dalla pelle color cioccolato e capelli nero inchiostro, che cercava di asciugare due enormi goccioloni che proprio non ne volevano sapere di smettere di venir giù a mo di cascata. La ragazza attraversò velocemente l’accogliente stanza scarlatta, a quell’ ora per fortuna semivuota, e uscì dal buco dietro al ritratto senza smettere di piangere.

 

“Fred…era la Johnson quella? E stava piangendo per caso?!” chiese il rosso senza togliere lo sguardo dal punto in cui la ragazza era scomparsa.

 

“No George, era tua nonna che raccoglieva margherite! Ma certo che era lei! Alza le chiappe e andiamo a vedere cos’ha, non ho mai visto Angelina piangere, deve esserle successo qualcosa di grave!!!”

 

“Mmm, confermo…andiamo a vedere…chissà cosa le è successo…magari ha le sue cose e le fa male la pancia…anche a Ginny succede a volte…”

 

“Può darsi, oppure si è resa conto che la sua vera strada è quella della malandrina e pensando a quante occasioni sprecate, non ha saputo trattenere le lacrime!!” proferì l’altro.

 

A quell’affermazione George fissò il fratello alzando un sopracciglio concludendo con un “Giusto!!” trotterellando per i corridoi della scuola alla ricerca della ragazza.

 

Dopo aver controllato almeno quattro aule vuote, la biblioteca, gli spogliatoi, la torre di Astronomia, e la voliera ebbero la brillante idea di fare una visitina alla cara Mirtilla Malcontenta, che quando si trattava di disgrazie, pianti e cuori infranti era meglio di un segugio e sapeva con una certezza a dir poco sibillina dove si trovasse la vittima…

La risposta fu la seguente:

 

“Quella stanga coi capelli neri! Si che l’ho vista! Vedeste come piangeva, era proprio ridicola!!! Adesso probabilmente starà tentando di farsi fuori strozzandosi di cioccolato per la depressione…ahahah spero che ci riesca, almeno avrò qualcuno con cui parlare…”

 

I gemelli si guardarono sconcertati, solo loro sapevano come accedere a quel luogo…o per lo meno erano gli unici che avevano il coraggio di farlo…come diavolo aveva fatto Angelina a sapere come si entrava nelle cucine?!

 

 

 

“Si Oliver, ti dico che si è messa ad urlare, sembrava davvero arrabbiata e nervosa per quella storia…secondo te che cosa può esserle successo?!” chiese agitata Katie a cavalcioni sulle gambe del ragazzo, che sembrò pensarci un po’ su, per poi rispondere “Magari si sente sola…e  adesso che tu e Alicia parlate sempre e solo di te (ma sarebbe meglio dire di me) si sente esclusa…magari vorrebbe essere coinvolta anche lei no?!”

 

“Ma Angelina detesta i discorsi che io e Alicia facciamo…quelli sui ragazzi, sai quelle cose da donne…le definisce diabetiche!”

 

“Ahahah diabetiche!! Ahahah…questa mi mancava…e di cosa parla di solito il maschiaccio?!” rise divertito il capitano reclinando la testa fino a toccare il bordo della spalliera del letto.

 

“Andiamo Oliver, lo sai benissimo che non è un maschiaccio, è una delle ragazze più ambite di Hogwarts, la chiamano pantera!!! Ora che ci penso comunque, di solito ad Angie piace ascoltare, non che non parli, ma sai di solito si limita a qualche commento ironico…è molto simpatica!”

 

“Si, come un bolide in mezzo agli occhi! Ahahah non metto in dubbio la sua femminilità, ma a volte lancia certi sguardi che fanno rabbrividire perfino i dissennatori…dovrebbe tirar fuori gli artigli un po’ meno spesso secondo me!”

 

“Eheheh, è vero…ma non è sempre così, in fondo è una ragazza dolcissima…” disse la brunetta sorridendo teneramente e circondando con le braccia il collo del capitano.

 

“Lo so, non può essere che una persona meravigliosa se è una tua amica.” Concluse il giovane sorridendo di rimando, avvicinando il viso a quello della ragazza e baciandola delicatamente.

 

 

***

 

“Ok Fred, non ci ha visti nessuno, fai il solletico alla pera e vediamo di trovare Angelina, prima che cominci a credere alle parole di quel fantasma…”

 

“Non dirlo nemmeno per scherzo George, Angelina non userebbe mai il cioccolato per farsi fuori, è banale…se la volesse fare finita, conoscendola, accetterebbe di uscire con uno di quei cretini dei Serpeverde che le vanno dietro!!” puntualizzò Fred aprendo la porta delle cucine.

 

George sembrò rabbrividire un attimo pensando alle parole del fratello.

 

Come sempre le cucine erano piene di elfi domestici intenti a sfaccendare con certosina precisione, e subito una truppa di piccoli esserini si preoccupò di servire e riverire i due rossi senza smettere un secondo di sprofondare in inchini.

 

“Ehm…grazie, grazie…ma non vogliamo ci-”

 

“Fred!!! Crostatine all’uva spina!!! Guarda che bendiddio, si grazie, ne prendo dieci!” lo interruppe George gettandosi su una montagna di appetitosi dolcetti che gli elfi domestici sembravano voler dire prendete, prendete!!!

 

“George! Razza di pozzo senza fondo, ti sei dimenticato perché siamo qui?! Penserai dopo a mangiare, abbiamo tutto il tempo per farlo, adesso pensiamo alla Johnson!” lo riprese stizzito il fratello guardandosi intorno alla ricerca di una nota coda nera.

 

“Giusto” ripeté il rosso assumendo tutt’a un tratto un aria seria anche se con mezza crostatina già in bocca “Mettetemi da parte le tartine, le prenderò dopo, ora devo pensare alla Johnson!!!” ordinò con aria eroica a un paio di elfi, che furono felicissimi di esaudire quest’ imposizione.

 

Fred, fece spallucce e scosse il capo, quindi chiese a un’elfetta con due grandi occhi azzurri se avesse visto una ragazza dai capelli neri, con la carnagione scura, passare di lì o se sapesse dirgli dov’era.

 

“Certo signore, Winny ha visto la bella ragazza, è là da un po’ signore, piange molto signore!” rispose ossequiosa l’elfetta indicando un angolo lontano della cucina, dietro a uno dei quattro lunghi tavoli che occupavano l’immensa stanza, vicino al camino.

 

“Grazie” sorrise gentilmente il ragazzo avviandosi nella direzione indicatagli, seguito a ruota dal fratello.

 

Angelina era raggomitolata su se stessa, aveva la testa poggiata sulle longilinee gambe, cinte dalle braccia; i lunghi capelli neri, di solito tenuti insieme da un’alta coda erano sciolti e ricadevano disordinatamente sulle spalle, tutto il corpo era scosso da violenti singhiozzi.

Vedendola così non sarebbe stato difficile non riconoscerla.

Vedere piangere quella ragazza, di solito così energica e sempre pronta a scherzare, metteva addosso una tristezza incredibile, e spingeva chiunque a tentare di consolarla.

 

I due gemelli si scambiarono uno sguardo preoccupato quindi le si fecero vicini e cominciarono ad accarezzarle la nera chioma, come facevano di solito con la sorellina, cercando di calmarla e palesando la propria presenza.

 

La grifondoro avvertì il tocco amichevole sul capo e alzò lo sguardo, un po’ stordita verso i due ragazzi che la guardavano preoccupati. Quindi con voce incrinata dal pianto cercando di asciugarsi gli occhi arrossati chiese “E v-voi che ci sigh fate qui?!”.

 

Sorridendo amichevolmente George rispose “Siamo venuti a salvarti madamigella!” subito appoggiato dal fratello che proseguì “Non potevamo certo lasciarvi sola in balia di cotali pericoli!!”

 

La moretta sorrise del tono aulico dei due amici e si asciugò una guancia congestionata.

 

“Allora madamigella, cos’ è che turba a siffatta maniera i vostri…errr…radiosi pensieri?!” proseguì Fred.

 

“Qualche villano ha forse importunato vossia!?” intervenne l’altro rosso con aria sdegnata.

 

“No, nessun villano…” rispose mitemente la cacciatrice cominciando a calmarsi e ritornando a respirare più regolarmente.

 

“E cosa allora vi angustia a tal modo?!” continuarono i due ragazzi mantenendo il registro antiquato.

 

“Mi…mi sono resa conto…di essere sola…non ho nessun amico vero!” rispose la giovane dai capelli corvini ritornando a piangere.

 

“Non è vero!” risposero in coro i gemelli. “Ci sono Katie e Alicia no?!”

 

“Mpf…Katie…e Alicia…si, loro sono mie amiche…gli voglio un mondo di bene…ma da un po’ di tempo mi sembrano lontane…Katie sta sempre con Oliver e Alicia…beh Alicia non fa altro che aspettare Katie per chiederle cosa ha fatto con Oliver e farselo ripetere fino alla nausea…” rispose sconsolata la ragazza senza smettere di piangere.

 

“Uhhh…sai che divertimento…” rispose uno dei fulvi beccandosi un gomitata dal fratello.

 

“I-io…mi sento sola, terribilmente sola…non sapete quanto vi invidio, vorrei poter avere anche io una persona che mi capisca con uno sguardo, con cui divertirmi e magari fare casino…” sospirò affranta la prima lasciandosi sfuggire una lacrima solitaria.

 

I due rossi si scambiarono un occhiata e come sempre, senza dire una parola, si erano già capiti…

 

“Venga con noi madamigella, la portiamo nel paese delle meraviglie…” disse George rizzandosi in piedi e tendendo una mano verso la giovane accucciata.

“Si, madamigella, lei ha bisogno di una buona dose di divertimento questa sera!” ribadì Fred, rialzandosi a sua volta e porgendo anche lui una mano alla figurina seduta per terra, sorridendole rassicurante.

 

La ragazza li guardò con gli occhi ancora lucidi e arrossati dal pianto, incerta sul da farsi…avrebbe dovuto seguirli in una delle loro pazze avventure, magari venire scoperta, rischiare una punizione…oppure avrebbe dovuto rifiutare e tornare da brava ragazza nei dormitori e andare dritta filata a letto, aspettando il giorno dopo, per la gita a Hogsmeade?

 

Prese la sua decisione…

 

Angelina in fondo non era mai stata una brava ragazza…era una scavezzacollo matricolata, e sorridendo prese le mani che le venivano tese e si alzò, lasciandosi dietro un po’ di quella tristezza che si era portata addosso.

 

Fu quello l’inizio di tutto…

 

***

 

“Ragazzi, ma dove mi state portando?!”

 

Una cacciatrice piuttosto confusa si aggirava per i corridoi deserti con una benda sugli occhi, scortata da due impavide pesti dai capelli sanguigni e dal volto spruzzato di lentiggini, che avevano l’aria di chi ha scoperto che il suo compleanno è arrivato con largo anticipo.

 

“Stia tranquilla madamigella, è tutto sottocontrollo! Si rilassi!” la rassicurò George, facendole svoltare un angolo…rassicurazione che detta da uno che è in punizione tre volte si e l’altra pure, non tranquillizzò affatto la figura bendata, sempre più convinta che si sarebbero cacciati in qualche guaio.

 

I tre si fermarono davanti ad una statua di una strega orba, Angelina sentì sussurrare qualcosa da uno dei due ragazzi, quindi venne fatta passare attraverso una porta piuttosto stretta che dava in luogo più freddo dei corridoi e a quanto pare molto più buio. Quindi sentì sussurrare nuovamente qualcosa…ma che diavolo stavano facendo quei due matti?! Dove la stavano portando?

 

“R…ragazzi, si può sapere dove stiamo andando? E perché mi avete bendata?” sussurrò la ragazza con un filo di inquietudine.

 

“Ve l’ho detto madamigella, nel paese delle meraviglie…la benda è solo una cautela, nel caso vi abituaste a queste scorrerie e tentaste di ripetere l’esperienza col rischio che vi facciate beccare!” le rispose Fred prendendola per un braccio e conducendola chissà dove.

 

Mi hanno bendata per non mettermi nei guai…forse dovrei ringraziarli, dopotutto si stanno preoccupando per me…

 

Fece per parlare, ma Fred la anticipò “Ecco…siamo arrivati” sentì aprire qualcosa, come una porta o una finestra di legno, quindi i due l’aiutarono a salire –doveva essere una botola- .

Quando furono saliti tutti e tre, e la botola venne richiusa, George le slegò la benda.

Si ritrovò di fronte al sorriso furbo di Fred che con un gesto teatrale le disse:

 

“Eccoci, madamigella, questo è il paese delle meraviglie!”

 

…e lo era davvero…

 

Tutt’intorno c’erano enormi scatole di dolci e dolciumi a perdita d’occhio, barili di burrobirra da fare la felicità di qualsiasi mago ne conoscesse l’esistenza, scaffali traboccanti di qualsivoglia leccornia, tonnellate di Gelatine tutti i gusti + 1, torri di pezzi di cioccolato che chiedevano solo di essere assaggiati, iceberg di torrone cremoso, contenitori ricolmi di quadrotti rosa ricoperti di glassa al cocco,

e ancora interi recipienti finemente scolpiti di fragili piume di zucchero, montagne di Piperille nere e Topoghiacci e Rospi alla menta, almeno due dozzine di tipi di caramelle mou tutti in una quantità industriale e un’altra infinità di prelibate squisitezze…quello era davvero il paese delle meraviglie!

 

“Ma…ma…è FANTASTICO!!! Ragazzi, questo posto è un sogno!!! Sembra Mielandia ma è tre volte più grande e fornito!!” proferì estasiata e piacevolmente sconvolta la ragazza, guardandosi intorno stralunata.

 

“Eheheh, siamo più vicini a Mielandia di quanto tu possa immaginare…” sghignazzò Fred, gongolando della sorpresa della ragazza.

 

“Cosa?” chiese la fanciulla ancora incantata, inclinando leggermente il capo dall’oscura criniera e alzando un sopracciglio con fare interrogativo, non avendo capito cosa sussurrasse ridacchiando il battitore suo amico…

 

“Niente, niente…ma ora…” disse con solennità il ragazzo avvicinandosi alla cacciatrice, passandole un braccio intorno alle spalle “….sbafati queste dolcezze fino a crollare!” concluse teatralmente. Quindi lanciò uno sguardo alle spalle dell’amica e pensò bene di sussurrarle “err…magari evita di prendere esempio da George, ok?!” indicando con un cenno del capo il gemello, che con la testa tuffata in un barile di cioccorane, si esibiva in una delle sue rappresentazioni migliori :

 

SonoUnRagazzoPoveroNonMangioDaMesiViPregoAbbiateCompassione

 

…disgustoso…

 

Avvertendo degli sguardi su di se il suddetto alzò il viso dai dolcetti e con i pugni e la bocca piena di ranocchie e un tribale di cioccolata su tutto il viso, biascicò un “Hoete gnam chomp chomp  haorire sbaf chomp glom?!” allungando alla grifondoro dai capelli color della notte un palmo ricolmo di cioccolatini.

 

Per tutta risposta la ragazza declinò la “gentile offerta” scuotendo il capo con un sorrisetto  disgustato, quindi volse lo sguardo all’altro rosso che guardava il gemello con un’espressione che pareva molto dire: E’AncoraUnCuccioloCercateDiCapireNonSaCosaFaMaE’CarinoAdottateloViPrego

con un sorrisetto dipinto in volto, quasi non stesse guardando il proprio quindicenne fratello, ma un grazioso animaletto che poteva essere a scelta:

-o un porcello molto affamato

-o un draghetto molto affamato

-o un George molto affamato (classificabile anche questo negli animali)

 

Decise di lasciar perdere e cercare di divertirsi…quelle burrobirre avevano un aspetto davvero invitante….

 

 

***

 

 

La porta del dormitorio femminile si aprì di scatto, e una bionda dall’aria molto trafelata –ma forse è meglio dire incazzata- comparve nella stanza…vuota!

 

Se si potesse uccidere con lo sguardo, intorno ad Alicia non ci sarebbero che cadaveri nel giro di mille miglia…

 

Ok, Alicia, calmati…non ti agitare perché fa male alla salute…ora, respira a fondo e rispondi a questa domanda:

Perché alle 12, 45, in pieno coprifuoco, dopo un - grazie a dio- scampato attentato di Sirius Balck, “l’arteriosclerotica” non è ancora a tornata in dormitorio?! Eh? Per quale strana ragione?!

Domanda ancora più importante:

DOVE CAZZO STA KATIE!?!?!?!?!?!?!

 

Ringhiando la ragazza dai capelli color del grano girò sui tacchi e uscì dalla stanza, con l’intento di mietere qualche vittima quella sera…l’importante sarebbe stato TROVARLE!!!

 

Allora…prima vediamo di trovare Katie, e poi con lei andremo alla ricerca di quella pazzoide…bene Katie…dove potrebbe essere adesso?

 

La cacciatrice si fermò un attimo a pensare, ma non le ci volle molto per avere la sua risposta…

 

Oliver! Dove c’è Baston c’è anche lei…bene, dove potrebbe essere adesso Baston?

 

La cacciatrice si rifermò un attimo a pensare, ma non le ci volle molto per riavere la sua risposta…

Quindi con passo deciso,  si incamminò verso le stanze dei dormitori maschili dei ragazzi del settimo anno.

 

Tok Tok

 

Una figura dai capelli vermigli, il viso coperto di lentiggini e l’aria tra l’assonnato e lo scocciato, le aprì la porta sbadigliando vistosamente.

 

Yawn…Spinnett…si può sapere cosa ci fa lei qui? E a quest’ora soprattutto? C’è il coprifuoco! Non vorrà costringermi a chiamar- ”

 

“Zitto!!! Dov’è Baston?! Mi serve Baston! Dov’è?! Dov’è Oliver?! Dov’è Oliver?! Dimmi subito dove si trova Baston per l’amor del cielo!!!” lo interruppe esasperata Alicia con fare isterico, spaventando non poco il caposcuola, il quale, più per amor proprio e spirito di sopravvivenza, che per compassione, deglutì rumorosamente e moderò il tono.

 

Glom…ehm…Oliver non c’è credo che sia giù in Sala Comune a finire di studiare…credo…domani abbiamo un test di Storia della Magia…” ma la ragazza dalla chioma dorata era già scomparsa.

 

In sala Comune?! Ma non c’è in Sala Comune…ho controllato tre volte in Sala Comune, e c’erano solo la Granger, dei ragazzini di primo e Lee Jord-

 

Una lampadina s’illuminò nella bionda testolina della cacciatrice…si precipitò giù dalle scale, e arrivata nell’ampia sala circolare, si guardò intorno alla ricerca della propria preda, la quale ignara di tutto ronfava beata (o quasi) su di un morbido divano.

 

Rincorsa, scatto, salto e…

 

“AAARGHHH, MIO DIO!!! Spinnett, sei impazzita!!! Saltarmi sullo stomaco mentre tento di dormire!!!  Non bastano quei deficienti dei Weasley con cui rischio la vita ogni volta che entro in dormitorio adesso ci si mette anche la sign-”

 

Silencio!!!

 

Uno sconcertato Jordan si portava le mani alla gola, accorgendosi che la voce lo aveva abbandonato…tutto merito di quel grazioso incantesimo che la cacciatrice gli aveva lanciato…non gli restava che ascoltare..e tentare di rispondere…

 

“Bene Lee, risposte concise ed esaurienti ok?! Sai dove sono Oliver e Katie?”

 

Il ragazzo annuì energicamente con il capo scuotendo i bei dread.

 

“Ottimo, davvero ottimo Lee e dove sono?!”

 

Il moro cercò di parlare ma furono solo le sue labbra a muoversi; la ragazza mosse elegantemente la bacchetta con un gesto secco e “…amera mia e dei gemelli!” concluse il cronista delle partite di Quidditch.

 

“Sono in camera tua?!”

 

“E’ quello che ho detto!” confermò leggermente scocciato Jordan.

 

La ragazza cambiò totalmente espressione, sfoderando un bel sorriso allegro e emettendo un gridolino di gioia. Quindi ringraziò il giovane, sempre più perplesso e saltandogli giù dallo stomaco gli fece segno della vittoria, fiondandosi nella stanza dei due sosia.

 

 

“Mmm…dovremmo andare…Lee rivorrà la sua stanza…e Percy vorrà la mia testa…abbiamo straviolato il coprifuoco…” sospirò un Baston, affatto convinto di quello che diceva, persuaso dagli umidi baci che la sua piccola cacciatrice stava posando dolcemente sul collo, con il preciso intento di continuare quella dolce tortura.

 

Sentendo queste parole la brunetta, abbandonò il suo collo per dedicarsi al petto scolpito del proprio capitano.

 

“Ooohddio…scherzavo!” disse il ragazzo percorso da un brivido di piacere, girandosi di scatto e portandosi sopra la provocante ragazzina che adesso rideva argentina, compiaciuta per quella decisione.

 

“Ridi eh?! Adesso mi diverto io però!!” le sussurrò ad un orecchio provocante, facendole chiudere gli occhi e mugugnare sensualmente, mentre veloce una mano andava ad aprirle gli ultimi bottoni della camicetta, con il proposito di sbottonarle il reggiseno.

 

SLAAAAAAAM

 

La porta si spalancò con uno schianto.

 

Un’ Alicia con uno sguardo da fanatica, ansimante, con i lunghi capelli biondi incasinatissimi comparve nella stanza accendendo tutte le luci.

 

La scena che le si presentò agli occhi fu quella di un impegnatissimo portiere, con solo i pantaloni addosso, intento a sbottonare l’ultimo bottone della camicia della propria amica, la cui gonna vide essere stata lanciata in un remoto angolo della stanza.

 

O.o  IL CAOS  o.O

 

I due tanati, cambiarono colore almeno tre volte passando dal bianco, al blu puffo, al rosso carminio, confondendosi quasi col colore delle tende del baldacchino, quindi Oliver, con un salto lasciò la camicia della ragazza come se scottasse, ma per la fretta si rovinò a terra cadendo dal letto, con un sonoro ouch!!! rischiando l’osso del collo e tutta la colonna vertebrale.

La brunetta invece, cercò di ricomporsi alla meno peggio coprendosi con la prima cosa che le capitava a tiro –la tenda vermiglia del letto- e pronunciando infine un agitatissimo “A-Alicia!!! C-cosa ci fai qui?!”

 

Per niente sconvolta dalla scena, la bionda si fiondò sull’amica, non calcolando minimamente il ragazzo, che già temeva menomazioni a vita da parte della propria cacciatrice dai serici capelli.

 

“Katie! Angelina è scomparsa e TU mi devi aiutare a trovarla!!! E’ dalla sfuriata di questo pomeriggio che nessuno l’ha vista!”

 

Un po’ interdetta la ragazza interpellata si riprese e annuendo debolmente accettò di andare alla ricerca della mora amica.

 

 

***

 

 

Certo che quelle burrobirre erano davvero la fine del mondo….quante ne aveva bevute? Dodici? Tredici? Boh, non lo voleva sapere, si stava divertendo troppo!!

 

Fred e George erano la cura migliore per la depressione, nonché i due migliori amici che chiunque potesse desiderare.

Avevano chiacchierato allegramente tutto il tempo, trincando burrobirra manco fossero camionisti alcolizzati e mangiando caramelle e dolciumi fino a scoppiare, il tutto condito da scherzi e risate.

 

Adesso però era stanca, le palpebre le erano diventate pesantissime e vedeva doppio, aveva il singhiozzo e probabilmente uno sguardo da cernia che avrebbe fatto concorrenza a quella dei due mononeuronici gorilla dell’odioso Malfoy.

 

“Ahahahaha Angie!!! Hai una faccia da Tiger, che farebbe concorrenza all’originale!!!”

 

“Ehehe lo so George…hic…mmm…ragazzi…sono un po’ stanca –hic- mi riaccompagnereste in dormitorio?! Hic” detto questo la giovane sbadigliò rumorosamente.

 

Fred si avvicinò all’orecchio del gemello e gli sussurrò un “George, questa è sbronza!!!”.

L’altro rosso rispose “Ahahaha…occazzo…lo so…” pian piano tornando sempre più serio e realizzando la veridicità delle parole del fratello.

 

“Bene madamiglella, è ora di tornare alla reggia!!!” disse scherzosamente Fred aiutando il fratello a tirarsi su, quindi gettando uno sguardo alla ragazza.

 

Angelina era sdraiata a terra con una mano a sostenere la testa e uno sguardo che se non fosse ubriaca sfatta, sarebbe stato molto provocante, e le labbra carnose arricciate in un sorrisetto monello. Il corpo da pantera ad assumere una posizione davvero sexy, con una delle belle gambe leggermente piegata sull’altra, la camicia con un paio di bottoni leggermente sbottonati, effetto del caldo dell’alcool, lasciava intravedere la curva piena dei seni, e il leggero pizzo del reggiseno nero…tasso erotico? 300%…era davvero troppo!!!

Se non l’avesse riportata immediatamente a letto, se la sarebbe probabilmente violentata seduta stante…grazie a dio suo fratello non aveva notato lo sguardo da maniaco che gli si era dipinto sul volto, intento com’era a far sparire il casino che avevano combinato, con leggeri colpi di bacchetta.

 

Scrollò la testa come a volersi riprendere, quindi tentò di far alzare la ragazza, che dopo un primo tentativo, barcollando pericolosamente, cadde a terra ridacchiando in modo molto stupido...

 

Fantastico, gli sarebbe toccato portarla in braccio!!!

 

Uno sguardo disperato di aiuto all’altro battitore che gli aprì la botola e lo aiutò a calare la ragazza, ormai profondamente addormentata, in braccio al suo cavaliere.

 

Il tunnel per tornare al castello, a Fred non parve mai così lungo!!!

 

Seppur la cacciatrice fosse un peso piuma, nonostante l’altezza, era davvero faticoso riuscire a portarla fra le braccia rimanendo perfettamente sereni e tranquilli…per fortuna George era davanti e faceva luce con la bacchetta, altrimenti lo avrebbe preso per un autentica belva, pronta a saltare addosso alla mite preda addormentata…e in effetti l’aspetto era più o meno quello…era difficile rimanere calmi e impassibili quando fra le braccia si stringeva una sexy pantera, per altro priva di conoscenza, che mezza Hogwarts avrebbe voluto volentieri farsi…Fred faceva appello a tutto il proprio self control, per non sfociar in lascivi comportamenti…per altro sotto gli occhi del gemello in  piena infrazione di almeno dodici regole scolastiche…

 

CalmoFredCalmoFredCalmoFredCalmoFredCALMOFREEEEED!!!! Non pensare, perché se cominci a pensare, ti parte uno di quei trip vietati ai minori che poi non ci dormi la notte…tranquillo Fred, gli ormoni fanno brutti scherzi a quest’età…mi raccomando non guardare che ha la camicia un po’ sbottonata e le si vede si vede il reggiseno nero…ma porterà almeno una terza abbondant-HEI!!! Ma stai guardando!!!

 

Fred si schiaffeggiò mentalmente e chiusi violentemente gli occhi –prima distrattamente caduti sul bel decolté della mora- voltò la testa dall’altra parte tentando di non pensare a niente fuorché a come non farsi espellere…ma, si sa, gli ormoni fanno brutti scherzi a quell’età…

 

Che tu sia maledetto Frederick Weasley se i tuoi occhi si poseranno di nuovo sul petto della bellezza che porti in braccio! Lei ti ha dato fiducia [..ma se è ubriaca?! <- vocina maligna]…zitta!…dicevo…lei ti ha dato fiducia e tu non la puoi tradire!!!

[ma se lei non se ne accorge nessuno può dirti niente!]…senti ciccia, facciamo così, io ti ascolto quando devo fare qualcosa di divertente, ma quando sono in situazioni critiche, situazioni come queste, tu ti fai da parte ok? Non mi metti in pericolo di vita ok? Fuori dai piedi ok?! [mmm…ma anche questo può essere divertente, dai Fred…apri gli occhi] no!!! [dai! uno sguardo piccino picciò…non se ne accorgerà nessuno…] NO!! [suvvia Fred, non te ne pentirai…dai…dai solo un po’ solo un po’] ho… detto… di…

 

Ma il ragazzo aveva già aperto gli occhi…

 

Ahah!!! Fregata!!! Ci sono le gambe lì, solo le gambe…maledetta vocina, ti ho frgata!! Ahah! Le gambe!! Niente tette!! Fregata!!! [eheheh… tu dici?…] cos…?In che senso scusa…ti ho fregata…ci sono le gambe li… [le gambe…certo…e ha la gonna…]si appunto ha la gonna!!! [ la gonna…carino quel triangolino nero…] qu-quale triangolino nero?!?!?!?

 

Fred cominciava a sudare…

 

Certo, stava guardando le lunghe gambe della ragazza, e guarda caso lo sguardo era risalito lungo tutta la coscia lasciata scoperta dalla veste, che era scivolata molto più in su di quanto non avrebbe dovuto, formando con questa un piccolo triangolino d’ombra, in fondo al quale…

 

Dio no! NO ti prego, tutto ma non questo!!! Sono sensibile a certe cose…non puoi…[ dai Fred…lo vedi quel piccolo triangolino…un leggero scossone e saprai anche il colore delle mutandine…sempre che le porti…dai, non se ne accorgerà mica, qualche centimetro più in su, e il mistero della biancheria della Johnson verrà svelato…daiiiiiiii] NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!

 

“Fred!!! Che cavolo ti prende, ti sei addormentato?! Siamo arrivati! Ohi!!! Qui mi sa che dormi più tu di lei!”  lo richiamò ridacchiando la propria copia già fuori dal busto della strega orba.

 

Fred non fu mai così felice di sentire la voce di suo fratello…

 

Ma il peggio doveva ancora arrivare…

 

Erano in prossimità delle scale, avrebbero dovuto superare il piano con l’infermeria e salire un paio di rampe e sarebbero arrivati alla torre dei Grifondoro, Angelina sembrava per lo meno riuscire a camminare, seppur sostenuta da Fred (con grande sollievo di quest’ultimo che non doveva più tenerla in braccio!!!)…quando sentirono un noto miagolio che più volte gli aveva fatto gelare il sangue nelle vene…

 

Mrs Purr…

 

Il Panico!! I due rossi si guardarono sull’orlo di una crisi di pianto, normalmente ci sarebbe voluto niente a sgattaiolare in un passaggio segreto o creare un diversivo, ma con Angelina, tutto era terribilmente più complicato…

 

“Cosa c’è mia cara? Qualche studentello che viola il coprifuoco? Chi c’è?!”

 

La voce di quel maledetto sadico di Gazza…era la fine…di lì a poco sarebbe finita la lunga storia degli imprendibili gemelli Weasley…

 

Passi pesanti si avvicinavano…

 

Sempre più vicino…sempre più vicino…sempre più vicino…

 

Un ultimo sguardo complice al proprio fratello…orami Gazza era dietro di loro…li aveva visti e affrettava il passo per raggiungerli, pregustando già innumerevoli torture…

Peccato solo per Angelina, dopotutto non era stata un sua idea…l’avevano messa in un brutto guaio…

 

“Oooohh brava tesoro mio, hai preso i due Gemelli!!! Allora farabutti, questa è la volta che vi faccio espellere!!!” Il custode stava praticamente ringhiando con l’aria di chi ha scoperto che Natale arriva con largo anticipo…

 

Era stato bello finché era durato, ma adesso era finita…peccato…c’erano ancora un sacco di regole che avrebbero voluto infrangere…già immaginavano la lettera del vecchio preside rivolta alla signora Weasley, che assumeva un noto cipiglio, cui era solita terrorizzare tutta la propria progenie…poi solo la fine del mondo avrebbe potuto porre fine alle loro sofferenze

 

 

ma…

 

“No…la prego…non stavamo…infrangendo le regole…ahi…”

 

 

Tre sguardi totalmente allucinati si erano concentrati nella figura nascosta dietro ai ragazzi dai capelli porporini, adesso inginocchiata che stringeva le mani al ventre, come se fosse stata colta da dolorossissimi spasmi, e il volto contratto in una smorfia sofferente.

 

I gemelli si guardarono assolutamente sconcertati con il tipico sguardo OddioQuestaMiE’ImpazzitaAiutoSalvatemi…

 

“La prego signor Gazza, mi creda…argh, mi sono sentita male, e Fred e George si sono offerti per accompagnarmi in infermeria…ahi ahi, non riesco a muovermi dal dolore mmm ahia ahia

 

Sguardo sofferente e supplicante, occhi lucidi e pericolosamente sbrilluccicosi, colorito leggermente pallido, prostrata per terra a stringersi la pancia emettendo piccoli urletti di dolore simili a guaiti…ok…le cose erano tre:

-o Angelina era davvero ubriaca sfatta e non si rendeva conto di quello che stava facendo

-o stava davvero molto male

-o era davvero un’ottima attrice

 

Sperando in una qualche salvezza, i battitori si premurarono reggere la parte.

 

“Oh, si Gazza è come dice lei!!! Poverina, la guardi, può forse mentire una ragazza che soffre in questo modo?! Eh? Può forse fingere di provare un tale dolore?!?!” disse Fred con veemenza rivolto all’ uomo che un po’ interdetto rispondeva con un “N-non credo…” rivolgendo poi un ennesimo sguardo alla giovane che ormai era piegata a terra dolorante, che si contorceva gemendo.

 

“Dubitare di due poveri studenti che aiutano una indifesa compagna, che soffre!! Non si fa! E’ riprovevole!!” continuava George aiutando un’agonizzante Angelina a rialzarsi, sostenendola.

 

Il custode ora guardava la mora, che aveva tutta l’aria di voler tirare le cuoia lì, in mezzo al corridoio, ora guardava le due pesti che scuotevano il capo con aria di rimprovero come a dire SeMuoreQuiSaràTuttaColpaTuaMaledettoInsensibileGuardaComeSoffrePoveraRagazza

 

“Puah, sbrigatevi a portarla in infermeria, o mi toccherà pulire vomito all’una di notte!!” detto questo l’uomo si allontanò, e i gemelli, aiutando la giovane a fare qualche passo si avviarono nella direzione opposta, apparentemente verso l’infermeria.

 

Appena girato l’angolo Angelina lasciò l’appoggio dei fratelli, smise di gemere e si sistemò non curante la camicia, come se fino a quel momento si fosse fatta un’allegra scampagnata per il prato, e non avesse rischiato l’espulsione o una punizione a vita, tutto questo sotto lo sguardo allucinato dei due Weasley che la guardavano con la mandibola che spazzava per terra.

 

“Questo era per ringraziarvi ragazzi, voi avete salvato il culo a me, io l’ho salvato a voi…ora, se non vi è di peso, vi pregherei di raccattare la mandibola e schiodare le chiappe da lì, prima che a Gazza sorgano dubbi sul mio terribile malessere!!” quindi, spostò con un gesto una ciocca di neri fili di seta dietro le spalle, girò i tacchi e si diresse verso la torre dei Grifondoro.

 

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo scioccato…

 

“Fred…da quando Angelina sa fingere così bene?!” chiese George al fratello senza distogliere lo sguardo dalla mora cacciatrice che noncurante camminava davanti a loro con passo svelto.

 

“Non lo so George, davvero non lo so…” rispose in un soffio, ancora sconvolto, l’altro grifondoro, anche lui fissando la giovane che lo precedeva…

 

Davvero non lo so George…so solo due cose…

O l’ammazzo…

O la sposo!!!

 

 

Continua….

 

 

 

 

Bene, ecco il quarto capitolo di questo gran casino che è la mia storia…mi scuso per il ritardo con cui ho aggiornato, ma non potete immaginare quanto siano per me devastanti le crisi d’ispirazione!!!

 

Piuttosto, volevo dirvi che o la sottoscritta riceve le recensioni e le letture del primo capitolo, o la sottoscritta si deprime…dal primo chap al terzo c’è stata una notevole digressione, quindi per favore RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE >.

 

 

Lizzie: *.* new entry in questo chap!!! Chiedo venia per il ritardo, cmq grazie per apprezzare il mio sforzo di “rendere giustizia” ai personaggi secondari della storia!!! Sono fatta così, tutto ciò che è dietro la storia credo che sia molto più interessante della storia stessa!! Continua a seguirmi….e ti prego RECENSISCI ^.^!!!

 

Vega: Eheh…grazie per la fiducia ^//^, cmq giudica da questo capitolo, visto che dopo un’eternità la mia ispirazione ha deciso di venir fuori!!! Purtroppo non so come sia uscito questo chap, mi sembra un po’ più “moscio” rispetto agli altri, ma magari è solo una mia impressione…Recensisci e dammi un tuo parere^^.

 

Audrey: Muahahahaha sarò spietata con te visto che non hai recensito il mio secondo capitolo!!! Preparati a soccombere Muahahahah [GEORGE! FRED!!! PIANTATELA!!! Mi spaventate la lettrice!!! Già ne ho poche!!! NdLynn] [XP NdFred XD NdGeorge] uff…scusali, ma hai visto come sono, non li tieni a bada nelle storie, immagina fuori!!! Non ti preoccupare per il 2° chap, recupererai con qst!!! ^^

 

Blackmoony: ok, il bacio è fatto, adesso siamo passati agli amori dei gemelli…Fred ha già i suoi trip mentali, ma Angie?! Povera, quella l’ultima cosa che vuole vedere sono i ragazzi che le vengono dietro!!! [e che mi sbavano sulle tette!!! NdAngelina] [errrr…°///° NdLynn] [okkazzo…°-° NdFred]….beh non ti resta che seguire i prossimi capitoli per vedere cosa succederà!!! XD RECENSISCIIIIIII ^^!!!

 

Voldie Weasley: *.* Ohh-ohhh un’altra new entry nella schiera dei miei lettori!!! Quale onore!!! Non importa per il ritardo, l’importante è che tu sia arrivato in campo!!! Mi spiace solo averti lasciato senza leggere per tutto qst tempo, ma come dico io la mia ispirazione è un meccanismo a “feedback negativo”, cioè quando c’è carenza di compiti e impegni la mia ispirazione ritorna…beh, spero che tu non ci sia rimasto male, ma ora RECENSISCI e fammi sapere che te ne pare di questo capitolo^^.

 

Luna Malfoy: Sua eccellenza!!! Nooooooooooooooo la pregoooooooooooo posi quell’ascia bipenne, potrebbe essere pericoloso!!! (Lynn guarda disperatamente che giorno del calendario è…luna piena passata da giorni…ommerda…) Sia ragionevole Sua Maestà non è opportuno uccidere l’autrice, altrimenti chi continuerà a scrivere?! [NOINOINOI!!! NdFred&George ] [Maledetti traditori…ora vi sistemo…George! Guarda !!! Un mega vassoio di crostatine all’uva spina!!! Fred!! C’è Angelina in costume d bagno!!! Andate a Prenderle!!! NdLynn] [Dovedovedove?!?!?! NdFRed&George che corrono alla ricerca dell’oggetto del desiderio…] bene…dicevo, chi continuerà a scrivere?!?!? Su, sia buonaaaaaaa…fiuuuuuu speriamo….^^’’’’’

 

Pea: Nooooooooooooo la canzoncina nooooooooooooo!!! °-°* Ahahah, ti dico io che convivenza, fra Katie e Oliver, altro che “donna schiava zitta e Lava” se si permette non dico Katie, ma sicuramente Angelina e Alicia gli fanno arrivare a scelta:

-una firebolt in corsa

-un bolide

-Tiger e Goyle

-una mazza da battitore

nei coglioni…quindi forse è meglio che i panni sporchi, se li lavi da solo…cmq, per quanto riguarda le droghe di cui fanno uso Fred eGeorge, chiediamo ai diretti interessati:

Ragazzi, ma voi, di che droghe fate uso?!

[Allora, personalmente tiro polvere di Apifrizzole (quelle si che sballano), mi faccio cannoni con la crema [°-° ma quelli sono i cannoli!!! NdLynn] cannoni, cannoni, e io che ho detto?! E infine mi pero di dosi di burrobirra per via endovenosa…NdGeorge]

[Io invece, mi tiro cannoni fatti con le gigantografie di Angelina, poi sono cioccolato dipendente da ormai molti anni…ah, se mi capita a volte lecco Oscar il rospo di Nevill Paciock…non ti dico i trip che ti vengon fuori con quel rospo…ho già immaginato almeno dieci posizioni del Kamasutra da provare con la Johnson ^^ [qst è malato, è ovvio che poi c’ha le vocine malefiche in testa!!! °-°’’’ NdLynn]

Beh, soddisfatti o rimborsati, RECENSISCI e al proximo chap^^

 

Phoenix46: eheheh…chissà perché ma ho come l’impressione che tu già sapevi che avrei postato in questo periodo eh?! Chissà perché?! Beh, questo chap è prettamente di transizione, non inquadra perfettamente una storia, ma diciamo che ci fa capire un po’ di cose in più…nel prossimo mi sa che voleranno mazzate…ma la mia mente contorta potrebbe sconvolgere l’intera trama, chi lo sa?! Beh come vedi non sei l’unica a tripparsi su Fred e Angelina…anche Fred si trippa su se stesso e Angelina…rincuorante…oddio, mi toccherà sbrigarmi a scrivere il proximo chap, o questo cane arrapato me la stupra prima del previsto…RECENSISCI e EMAILAMI ancora!!! Ciao^^

 

Ale: Sono contenta che quel continua ti abbia rincuorata…ma non mi picchiare se il capitolo non è dedicato a Fred e Angelina…diciamo che è dedicato a Fred, George e Angelina…ma tranquilla, tutto questo fa parte di un mio precisissimo piano per la conquista del mondo Muahahahahahahaha…Muahahahahahah….ehm ehm…scusa mi sono lasciata trasportare….volevo dire per la stesura della storia…^^’’’…tranquilla comunque, i prossimi chap saranno ricchi di sorprese, tu continua a seguirmi e soprattutto a RECENSIRE^^!!!

Angéle87: Mademoiselle [Madamigella!!! NdFRed eGeorge] [Si?! NdAngelina] [Non parlavo con voi!!! Via via sciò sciò!!! NdLynn] li perdoni mademoiselle, si sono fatti prendere dall’entusiasmo di questo chap…soprattutto Fred…George è in overdose di cioccorane…Beh mi fa piacere che il capitolo scorso vi sia piaciuto, è molto rincuorante…come vedi i due piccioncini, si danno da fare…anche se “persi nell’estasi mistico dell’amore” come sono, non calcolano più di tanto gli amici (vedi la povera Alicia che se n’è uscita schizofrenica…)!!! Spero che anche questo capitolo, seppur non proprio ricco di colpi di scena e battutone, piaccia lo stesso…fatemi sapere e RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE XD!!!

 

 

Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!

 

Segui la freccia….

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||e lascia una recensione ^^

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Capitolo 5
*** -5- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-5-

 

 

Se la povera Hermione Granger, avesse avuto tempo, forza, voglia e meno cose da studiare per parlare, probabilmente avrebbe descritto quella serata come molto movimentata.

 

Avrebbe detto di aver visto prima Alicia Spinnett attentare alla vita del povero Lee Jordan per estorcergli dove fossero Katie Bell e il capitano della squadra dei Grifondoro, Oliver Baston, quindi scapicollarsi alla ricerca dei due; poi avrebbe raccontato (sicuramente un po’ seccata per il comportamento trasgressivo nei confronti del coprifuoco) di aver visto sbucare, pochi minuti dopo, dal buco dietro al ritratto, tre figure: la mora cacciatrice della squadra della sua casa e i due battitori identici, nonché fratelli scavezzacollo di quello che un tempo considerava il suo amico Ron.

 

Se dopo ciò Hermione non si fosse ancora stancata, probabilmente avrebbe continuato col dire che quella sera nella Torre dei Grifondoro si era scatenato l’inferno…i protagonisti?

La bionda Alicia Spinnett e la corvina Angelina Johnson…

 

“TU!!! Razza di deficiente!!! Ho perso dieci anni questa sera, dieci!!! Ti ho cercata in lungo e in largo, ero preoccupata per te! Buon dio si può sapere dov’eri finita!?! E perché sei tornata a quest’ora?!”

 

La ragazza dai serici capelli stava dando il meglio delle proprie capacità canore…diciamo che George aveva un timpano rotto e Fred si era freneticamente tappato le orecchie implorando di far smettere quell’orrore.

 

“Calmati Alicia, sbaglio o dovrei essere io quella incazzata?! Adesso smettila di urlare come una mandragola e abbassa il tono di voce per favore, o la McGranitt domani farà lezione con le nostre teste come portapenne…”

 

“Calmarmi?! CALMARMI?! MI CALMO UN CAZZO!!! Forse non ti è arrivato il messaggio carina,  ma la sottoscritta ha rischiato l’esaurimento nervoso – che probabilmente è arrivato- per cercare la qui presente MissArteriosclerosiUrloQuantoVoglioPoiMiDileguoEFaccioProccupareLaGenteTantoAMeCheMeNeFrega, la quale si presenta in dormitorio ad un orario sconsiderato, scortata da chi?! Dai Weasley?! Brava Angelina, se avevi scelto un modo per farti espellere ne hai trovato uno infallibile!”

 

“Non mettere in mezzo Fred e George!!! Loro non centrano assolutamente niente! Se devi accusare qualcuno prenditela con me…che poi non vedo di cosa dovrei essere incolpata visto che –coprifuoco violato a parte- non ho fatto assolutamente niente!”

 

“Oh poverina!! Non ha fatto niente lei!! Mi ha solo fatto beccare una decina di infarti pensando a cosa le fosse successo!!! Potevi essere morta! Potevi essere in mano a Sirius Black, sgozzata in chissà quale luogo dimenticato da dio!!! Sei una maledetta egoista Angelina, io mi sono preoccupata per te!!”

 

“NESSUNO TE LO HA CHIESTO!!! Nessuno ti ha chiesto di preoccuparti della sottoscritta, visto che fino a quando avevi di meglio da fare chiacchierando con Katie lo hai fatto senza degnarmi di un briciolo d’attenzione! Poi cos’è successo?! Suppongo che i due piccioncini abbiano avuto voglia di trastullarsi con ben altre “arti” che non quelle oratorie e tu ti sei ritrovata senza nessuno con chi passare il tempo, allora ecco che ti sei ricordata di quella cogliona a cui fa tanto piacere ascoltare!!! Peccato però che non l’hai trovata, peccato, davvero peccato!!!! Mi sono rotta di essere il ripiego della Bell, Alicia, ne ho pieni i coglioni!!! Mi vieni a cercare se hai bisogno di qualcosa, non ti degni di farmi un po’ di compagnia quando sto sola, se poi c’è Katie, potrei benissimo trasformarmi in un Ungano Spinato e non te ne fotterebbe un emerito cazzo, intenta come sei a spettegolare del più e del meno! Non vedo perché dovrei informarti di dove vado a piangere, o con chi cerco di recuperare un po’ di quella dignità che mi è stata tolta pezzo pezzo!!! E non farmi la paternale, perché sei davvero l’ultima che può parlare!”

 

La freddezza e la ferocia con cui Angelina aveva ribattuto, erano state come uno schiaffo per l’amica. Ma il colpo di grazia glielo avevano dato le parole e gli insulti con cui era tessuto il discorso. Una pugnalata le avrebbe fatto meno male probabilmente.

Aveva cominciato a piangere, per la rabbia e il dolore, i pugni serrati quasi a tagliarsi i palmi.

 

“E così tu saresti il ripiego di Katie eh?! Io ti userei alla stregua di un oggetto?! Ma bene! Davvero fantastico! Quindi non contano tutte le sere passate insieme a chiacchierare, tutte le volte che ci siamo divertite insieme, tutte le volte che io ho aiutato te, tutte le volte che ho tentato di tirarti su il morale! Lo facevo perché eri un ripiego secondo te?! Ti ho aiutata perché effettivamente non me ne fotte un cazzo di dove sei, come stai o che fai?! Mi spiace, ma non credo proprio!!! Se davvero non m’importasse nulla di te, sai cosa avrei fatto?! Non sarei di certo impazzita a cercare di scovarti, ma me ne sarei fottuta e avrei trovato di meglio da fare!! E invece no! Mi sono preoccupata per te, anche se nessuno mi ha chiesto di farlo perché ti voglio un bene dell’anima, e ho avuto una paura cane che tu avessi fatto qualche cazzata, perché se davvero ti avessero trovata morta o uccisa da qualche parte, sarei stata la prima a non avere il coraggio di continuare a vivere!!! E queste cose se me ne strafottessi di te non te le starei dicendo con le lacrime agli occhi!!!”

 

Ormai le lacrime della bionda erano un fiume in piena, i begli occhi azzurri erano rossi e le guance congestionate. Urlava e non le importava se altri ragazzi l’avrebbero presa per pazza, le interessava solo dell’amicizia della mora, voleva solo che quei bei momenti trascorsi insieme non rimanessero un bel ricordo, voleva riviverli tutti, di nuovo, come un tempo!

 

Aveva abbassato lo sguardo, distrutta. Se cera una cosa che davvero era peggio delle sue parole taglienti come rasoi, erano le lacrime di una persona che diceva la verità e la ostentava a tutti senza preoccuparsi di quello che le avrebbero detto…per farle capire, per farla ragionare.

 

Sono una stupida…una stupida egoista che pensa solo a se stessa…scusami Alicia, forse eri l’unica persona oltre a Katie che mi è sempre stata vicina…e io ti ho fatto male…perché sono un’egoista, che si sente immensamente sola quando vede che una delle sue migliori amiche si diverte con qualcuno che non sia lei…e le rode, e si sente come se le avessero portato via un pezzetto di anima, e non importa chi sia che gliel’ha strappata, perché non doveva farlo, e quando mi sono vista “portare via” Katie non l’ho sopportato, ma mi rimaneva almeno Alicia…ma quando ho visto che  lei si divertiva con Katie, ed era come se si fosse allontanata anche lei, non l’ho sopportato, non lo volevo! Volevo di nuovo sentirla amica, vicino com’era prima…ma Alicia non è una bambolina, è una persona, una stupenda persona che non voleva fare del male a nessuno e che si preoccupa anche per le cazzate che faccio io…e davvero non merita la mia amicizia dopo tutte quelle cose che le ho detto…non doveva finire così…non doveva finire così…

 

 

Adesso stava piangendo anche lei, avrebbe voluto dirle che le dispiaceva, che era stata una stupida a dire tutte quelle cose, che in realtà non pensava, che la gelosia e la solitudine erano insieme un veleno più letale che quelli studiati a pozioni, più potente di una Imperio, e facevano fare cose stupide, assolutamente insensate…ma non disse nulla, le labbra rimasero serrate e le guance continuarono ad essere bagnate dalle lacrime della giovane.

Erano una di fronte all’altra, sotto lo sguardo muto dei presenti, entrambe desiderando che quello stupido litigio finisse e ritornasse tutto com’era qualche giorno fa…

 

“N-non doveva finire così…non doveva finire così…” singhiozzò Alicia con la voce piena di dolore.

 

Se la povera Hermione Granger, avesse avuto tempo, forza, voglia e meno cose da studiare per parlare, probabilmente avrebbe concluso dicendo che quella sera una vecchia amicizia era finita, e ne era nata una più forte e più bella di prima…due amiche erano ritornate ad intrecciare le proprie strade.

 

 

***

 

“Allora Johnson, puoi aiutarci?!”

 

Angelina si trovava davanti ad una scena che non sapeva se definire:

-patetica

-commovente

-molto divertente

 

Mani giunte, in ginocchio, ai suoi piedi.

Due faccini cosparsi di lentiggini, letteralmente identici, con gli occhioni sbrilluccicosi stile SonoUnCuccioloBisognosoDiAffettoTiPregoAdottami, la stavano implorando chiedendo una santa mano nei compiti…

Fred e George la stavano pregando –ma forse è più corretto dire stressando- da giorni, con questa storia delle ripetizioni e degli aiuti per i G.U.F.O.

 

“Ragazzi, vi ho già detto che mi piacerebbe, ma non ho tempo! Non solo seguo più corsi di voi, ma oltretutto devo pensare agli allenamenti, e lo vedete anche voi quanto Oliver ci si è messo d’impegno per rovinarci la vita, la salute e la mente! Davvero, mi dispiace, ma vi ho già detto che non posso!”

 

Ennesimo tentativo di persuasione…

 

“TI PREEEEEEEEEEEEEEEEEEGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO”

 

Coretto angelico di invocazione estrema…sguardo implorante…frangetta vermiglia sugli occhi lacrimevoli da cane bastonato, musetto in procinto di mettersi a piangere…non ce la faceva, ma doveva resistere!!!

 

“Noooooo…niente sguardi da cucciolini affranti, non ci casco!!!”

 

Guaito sofferente…era troppo!!!

 

“Aaarrrgghhh!! E’ troppo!! Siete troppo cuccioli!! Va bene vi aiuterò!!!”

 

Alla fine aveva ceduto…

I due fratelli si esibivano in danze vittoriose; dopo giorni di fatica ce l’avevano fatta, avrebbero avuto ripetizioni da Angelina!

 

“Uff…voi due avete URGENTE bisogno di una ragazza…

 

“Se ti proponi come volontaria accetto…” aveva borbottato Fred, fantasticando su quella probabilità.

 

“Come scusa?” aveva chiesto curiosa la mora, non avendo capito un’acca del borbottio dell’amico.

 

“Non ha detto niente di importante, lo sai che è un idiota…” lo aveva coperto l’altro rosso.

 

“Errrr…grazie George fa sempre piacere sapere che tuo fratello ha in te molta stima…”

 

“Di nulla Fred caro” rispose l’altro di rimando imitando la voce della madre.

 

“Ehm-ehm” una chioma color paglia si era avvicinata ai tre amici interrompendo il –probabilmente prossimo e probabilmente davvero stupido- litigio fra i ragazzi dalla chioma fulva.

 

“Mi dispiace interrompere quest’idilliaca conversazione fra fratelli, ma mi dovreste prestare Angy per un attimo…” aveva dichiarato sinteticamente Alicia, già trascinando via per un braccio la cacciatrice dalla chioma color inchiostro.

 

Sguardo perplesso dei gemelli e sopracciglio alzato…

 

“Aly…hai bisogno di qualcosa?” l’aveva anticipata la giovane dai capelli corvini.

 

“Niente di particolare, volevo solo sapere se puoi correggermi questo problema di Aritmanzia, l’ho fatto milioni e milioni di volte ma ancora non mi esce, puoi trovarmi l’errore?” le chiese gentilmente la biondina porgendole il lungo foglio di pergamena pieno di cifre all’apparenza assurde.

 

“No problem, avrai il tuo problema il prima possibile…sempre il mio cervellino malato riesca a recepire l’errore…” ridacchiò l’altra in risposta.

 

“Ma smettila che sei un genio!!! Comunque fa con calma, ho ancora un po’ di tempo…” detto questo Alicia lasciò l’amica concentrata sui complicati passaggi del problema, e non avendo nulla di meglio da fare si diresse dritta dritta dai due Weasley, che al momento stavano confabulando qualcosa, di evidentemente molto interessante.

 

 

“Dai Fred, ma perché non vai a dirglielo scusa! Se ti piace, tanto vale che concludi in fretta…oltretutto tu le sei simpatico!” commento semplicemente George facendo spallucce.

 

“Appunto…solo simpatico...senti George, piantala di rompere i miei amici scrotali altrimenti Piton ci rimane male, che non sa più che cosa rompere…Angelina ci ha detto chiaramente che preferirebbe degli amici, te ne sei dimenticato?!”

 

“Seee see…mi ricordo…che lei non sopporta più tutti quei bell’imbusti che le sbavano sulle tette e che la stressano chiedendole un appuntamento…ma appunto per questo dovresti chiederglielo…”

 

“Ma se non vuole vedere bell’imbusti!!!”

 

“Appunto…tu non sei un bell’imbusto…sei solo un povero idiota che non sbava solo sulle sue tette ma su tutto il suo magnifico corpicino…” concluse francamente l’altro rosso beccandosi un’occhiata inceneritrice dal gemello.

 

“Sta parlando…ma se te al posto del cervello ti ritrovi il pasticcio di rognone del pranzo…ma vedi se devo avere un fratello così imbecille!!! Io ti parlo dei miei problemi sentimentali e della mia cotta per Angelina e lui che fa?! Mi da dei consigli che avrei potuto ottenere andando direttamente da Gazza…ehi…perché fai quella faccia?”

 

Preso com’era nel ribattere non si era accorto dei segnali d’avvertimento che il fratello gli stava lanciando..così come non si era accorto di essere stato sentito da una cacciatrice dalla serica chioma.

Aveva voltato lentamente il capo, congelato, ritrovandosi davanti alla faccia furbetta e maliziosa di una certa Alicia Spinnett, che aveva tutta l’aria di voler dire GuardaUnPoCheBellaNotiziaQuiQualcunoSiELasciatoSfuggireQualcosaDiTRoppoCheAdessoIoSoEPotreiDivertirmiARaccontarloInGiro…raccapricciante…

 

“A-Alicia…lo sai che ti voglio tanto, tanto,tanto bene vero?!”

 

George aveva cominciato a sbellicarsi dalle risate, rischiando di cadere rovinosamente dalla sedia.

 

“Siiiiiii, lo so Fred!!” Rispose maliziosamente la ragazza dai capelli color dell’oro.

 

“Tipregonondirenienteadangelinaosonomortotisupplicotiscongiurofalloperme!!!” snocciolò disperato Fred buttandosi ai piedi della giovane che per tutta risposta aveva incominciato a ridere anche lei.

 

“Ahahahahahah!! Tranquillo Fred, il tuo segreto morirà con me!”

 

“Grazie, grazie!!!”

 

“Aly, ti ho trovato l’errore, vedi era qui in questo passaggio, bisognava usare l’altra formula, quella che hai usato tu sarebbe stata corretta se si fosse verificata la prima conseguenza del terzo teorema, ma qui c’è solo la seconda…”

 

“Giusto!! Che scema! Grazie Angelina, se non ci fossi tu, chissà come farebbero certe persone!!!” aveva affermato, sottolineando le ultime due parole e lanciando un’occhiata molto eloquente al diretto interessato, che per tutta risposta aveva contraccambiato con uno sguardo degno di un basilisco, prima che questa gli facesse una linguaccia e trotterellasse verso i dormitori.

 

Angelina alzò un sopracciglio, guardando i due rossi, uno ancora a terra che si rotolava cercando di frenare le risate e il gemello che aveva distolto lo sguardo fissando lo sguardo su un punto indefinito del soffitto grattandosi imbarazzato il capo sanguigno.

 

“Chi li capisce è bravo...”

 

 

 

***

 

“AHAHAHAHAHAHAHAH creeeeeeeeeeeeeeeeeeepaaaaaaaaaaaaaa!!!”

 

“Leeeee!!! Maledetto sadico smettilaaaaaaa!!! Toglimi –ugh- la bacchetta dal collo mi stai strozzando!!! Coff coff

 

“Nooooooooooo, dannato, adesso me la paghi per tutte quelle volte che mi hai assalito, facendomi rischiare il trapasso…bwahahahahahaha muori!!!”

 

“AAAAAAAAAAAARRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIVOOOOOOOOOOOOOOOOO”

 

“FRED!!! NOOOOOOOO”

 

“AAAAAAAAAARRRRRRRRRRGHHHHHHHH”

 

SPLAAAT

 

Chi fosse entrato in quel momento nei dormitori maschili del quinto anno -casa Grifondoro- avrebbe assistito all’ennesima sconvolgente battaglia da dormitorio, trovandosi di fronte a un Lee Jordan con una luce folle negli occhi, che, seduto a cavalcioni sulla schiena di George, lo strozzava passandogli la bacchetta sotto al collo.

 

Lee 1- George 0

 

A questo punto, Fred preso da un’improvvisa passione per i tuffi, era saltato a volo d’angelo sui due, probabilmente in una sinfonia di costole rotte e spine dorsali spezzate.

 

Lee 1 – George 0 – Fred 10000000

 

“Gheheheheh, vittoriaaaaa!!! Adesso voi due brutti schiopodi, dovete pagare pegno!!!” disse trionfante il rosso, saltando giù dal suo “morbido” punto di atterraggio.

 

“Waaaaaaaaaaaaaa!!! La prego signor Fred, non faccia il sadico!!! Sia buono!!! Siamo minorenni e minorati, sia buono!!!” avevano supplicato piagnucolosi, in coro gli altri due, strisciando in ginocchio ai piedi del terzo che se la rideva con fare minaccioso.

 

“Muahahahahahahah…vedremo…bene bene, cosa potrei chiedervi? Qualcosa di difficile…anzi no!! Dev’essere qualcosa di imbarazzante…CI SONO!!!”

 

Terrore negli occhi delle due vittime.

 

Fred si alzò teatralmente in piedi, in quel momento si abbassarono magicamente le luci della stanza concentrandosi solo sulla figura del battitore presa dalla pazzia, che disse solennemente :

 

“Dovete confessarmi la vostra fantasia più sconcia con la persona che vi piace!!!”

 

“Fred… ma che cazzo di penitenza è?!?!?!” aveva ribattuto Lee, visibilmente più rosso però!

 

“Non vorrai mica avere suggerimenti per eventuali –e improbabili- performance con la Johnson!!!” lo aveva sfottuto il fratello maliziosamente.

 

“Nooooo, la Johnson me la volevo fare ioooo!!! Fred ti odio!” aveva frignato Lee  gettandosi per terra e battendo i pugni come un bambino viziato che pretende un giocattolo nuovo.

 

“Zitto cacca di doxy, Angelina è mia e non la do a nessuno!!!” aveva ribadito, sullo stesso tono da bambino viziato della serie QuestoEMioENonTeLoDo, il ragazzo nei panni dell’inquisitore.

 

“Seeeee, vabbé chi non se la farebbe la Johnson?!” aveva alla fine concluso il moro incrociando le braccia annuendo, facendo dondolare i bei rasta.

 

“Io!” aveva risposto semplicemente George.

 

Gli altri due compagni si erano scambiati uno sguardo molto eloquente, che si era trasformato in un’occhiata che aveva del sadico. Il sesto senso del ragazzo aveva subito captato il pericolo mortale in cui incorreva, ma erano stati più veloci gli altri due, che con un incantesimo lo avevano sospeso a testa in giù, e ora gli giravano intorno sghignazzando pericolosamente.

 

“Aaargh…e-ehi…fatemi scendere!!!”

 

“Solo se ci dirai chi è!!!”

 

“Fossi scemo!!!”

 

“Peggio per te! Lee, dolcetto!!” aveva ordinato il fratello, come sono soliti fare i medici chiedendo i ferri durante un’operazione. Il moro era scattato, agguantando una busta di dolcetti di Mielandia, che aveva passato con solennità al carnefice in questione.

 

“No…Fred, tutto ma non questo…non Dolcetto!!!” aveva scongiurato orripilato quello a testa in giù, mentre il proprio boia agguantava una piccola delizia e cominciava mangiarla, con pura soddisfazione.

 

“Mmmmmmm…è delizioso!!! Chomp…dovresti  chomp chomp provarlo, anche tu…è fantastico…” aveva proferito l’altro assaporando, libidinoso, il bocconcino, sventolandolo sadicamente sotto al naso del gemello che si divincolava tentando in tutti i modi di agguantarlo.

 

“Iiiiiiiiihhhh, dammelo, dammeloooooo!!!”

 

Perfetto…stava cedendo…

 

“Solo se dici chi è la ragazza…” aveva dichiarato l’altro rosso canzonatorio.

 

“Uuuuhhhghhh…non posso!!!” aveva tentato di resistere George, ma aveva la bava alla bocca e lo sguardo inchiodato al dolcetto, tanto che il fratello si divertiva a muoverglielo a destra e a sinistra sotto il naso, e catturando tutta la sua attenzione sulla piccola prelibatezza.

 

“Daaaaaaaaiiiiiii, guarda quant’è soffice questa crema…e com’è croccante il biscotto, si sente la pasta frolla quando lo mordi…” lo aveva irretito malizioso il fratello.

 

“Paaaastaaaaaa frooooollaaaaaaa sbaaaaaaaav

Ormai era al limite, tanto che la mente di George si concentrava solo su una cosa:

Il dolcetto!!!

Lo vedeva, era davanti a lui, e lo salutava allegro con una manina, mentre gli sussurrava:

 

Mangiami George, sono buono…guarda come sono buono, mangiami mangiami mangiami!!!

Guarda com’è fine la mia glassa di cioccolata…e il mio biscotto di croccante pasta frolla, si scioglie in bocca…e la crema!! Guarda la mia crema George, perché non la mangi?! E’ più soffice delle nuvole!!

 

“Nuuuuvoleeeeee…creeeeeeeeemaaaaaa sbaaaaaaaaav

 

“Fred…è agghiacciante come tuo fratello si trippii col cibo…io mi preoccuperei!!!” aveva sussurrato Lee all’orecchio dell’amico, che divertivo assisteva al cedimento del fratello, completamente drogato dal dolcetto, e ormai nelle sue mani…

 

“Braaaaaaavo George, e adesso il nome…”

 

“A-A…”

 

“Aaaaaaaaaaaaaaaa…” aveva continuato l’altro più insistentemente, avvicinando pericolosamente dolcetto –e mano- alle fauci fameliche dell’altro ragazzo a testa in giù.

 

“Alicia Spinnett!!!” aveva infine snocciolato.

 

“Ottimo!!! Sei stato un bravo animaletto!!” lo aveva infine lodato il gemello, dandogli come premio il tanto agognato bocconcino, e facendolo rovinare a terra dalla sua posizione in aria.

 

George, neanche minimamente infastidito dalla caduta, si era pappato la ghiottoneria in un morso, con la faccia di un cagnolino che si è meritato il biscotto dopo molti sforzi…

 

***

 

 

Intanto nel dormitorio femminile, c’è un’allegra conversazione fra cacciatrici…

 

“Dai, dai, dicci chi preferisci dei gemelli, daiiiiiiii!!!” avevano supplicato petulanti una timida brunetta e un’avvenente bionda.

 

“Uff, che vi devo dire! Sono gemelli!!! Comunque effettivamente almeno caratterialmente, sono leggermente, ma proprio poco, differenti…”

 

“Cioè?!” l’avevano incalzata desiderose di sapere.

 

“Fred è meno fogna di George…e mi sembra a volte un po’ meno infantile…”aveva affermato…poi però aveva riflettuto sull’audace valutazione e aveva scambiato uno sguardo perplesso con le amiche, concludendo poi con un “Naaaaaaaaaaaaaaaaa!!!” di smentita.

 

Erano scoppiate tutte e tre a ridere.

 

“Ahah…comunque, credo che tu piaccia a Fred sai Angelina…” aveva commentato Katie all’amica.

 

“Katie!!! Ma che cavolo dici!” aveva risposto imbarazzata l’interessata.

 

“A me sembra ti guardi in un modo strano…sai, come quando guardavo io Oliver…”

 

“Ah…uno sguardo da cefalo lesso allora...in quel caso è la sua faccia naturale, non preoccuparti!” aveva ribattuto scherzosamente quella scuotendo la chioma colore della notte.

 

“Non credo proprio…è vero che tu gli interessi, l’ho sentito io oggi, mentre tu correggevi il mio problema, è letteralmente cotto!!” aveva affermato convinta Alicia.

 

Angelina era rimasta un attimo perplessa e meravigliata da quell’affermazione.

 

“Bhe, mi spiace per lui, ma lo preferisco come amico…già è abbastanza difficile fare loro da baby sitter qualche volta, immagina a tempo pieno!” aveva infine concluso con un’alzata di spalle e tono disinteressato.

 

…non che Fred fosse un brutto ragazzo, anzi era un bocconcino niente male, ma pensandoci, non era certa di volersi legare con qualcuno…

 

“Poverino…gli si spezzerebbe il cuore se lo sapesse! Uff...beata te Angie, ti vengono dietro i partititi migliori…” aveva sospirato con aria fintamente sconsolata la biondina.

 

“Senti chi parla, come se lei fosse tampinata da quei cessi di Tiger e Goyle!! Ti ricordo che anche tu hai mezza scuola che ti corre dietro!!” l’aveva sfottuta scherzosamente la mora cacciatrice.

 

“Parole sante Angy, parole sante” l’aveva appoggiata convinta Katie.

 

“Pazienza…mi accontenterò di George!!!” aveva infine concluso la terza risoluta…

 

Le altre due si erano scambiate uno sguardo rassegnato, scuotendo la testa come a dire ESenzaSperanza.

 

“Povero George, non ce lo vedo proprio a dichiararsi a questo iceberg qui, schietto com’ è non si rispecchia proprio nei tuoi canoni di dichiarazione, già me lo immagino, che si avvicina tutto allegro e spensierato, dopo un’ora di Piton magari, e sgranocchiando una cioccorana ti si gira e fa :

-Ehi Spinnett, mi piaci un botto vuoi metterti con me?!-…poverino, non oso immaginare come tornerebbe in dormitorio…” aveva pronosticato la Johnson imitando il ragazzo.

 

“Ahahaha, ma dai, non sono così bestia, certo però che se me lo chiede come se mi chiedesse li appunti di Storia della Magia, non gli crederei di certo!!”

 

Le tre si erano messe a ridacchiare civettuole, continuando quel discorso fino a quando esauste dalle troppe chiacchiere non si erano addormentate.

 

***

 

“Allora ti dichiarerai giusto?!” aveva concluso Lee, dopo un lungo discorso improntato sulla cotta di George per Alicia.

 

“Beh, questo è poco ma sicuro caro il mio schifoide!” aveva risposto il rosso sfregandoli scherzosamente un pugno sulla testa.

“Certo genio, allora dicci come farai!” aveva continuato il fratello.

 

“Ferd, porca vacca, come dovrei fare, vado da lei dopo le lezioni e le dico:-Spinnett mi attizzi un casino, vorresti diventare la mia ragzza?!- non resisterà al mio sex-appeal da conquistatore!!” aveva dichiarato con fare fascinoso passandosi una mano in quei fili sanguigni.

 

Gli altri due erano scoppiati a ridere.

 

“Uahahahahahahahahah!!! Tu farai cosa?! Uahahahahahah!! Ommioddio che ridere!!! Uahahahahah….sex-appeal uahahahahahah!!!”

 

“Uahahahah come no, neanche tu resisterai al suo ceffone quando glielo dirai! Uahahahahaha”

 

“Umphf…che spiritosoni…allora suggeritemi come dovrei dichiararmi, voi, tze, non sapete nemmeno cos’è una ragazza!!!”

 

“Si come no, ti piacerebbe!” aveva sghignazzato Lee.

 

“Senti fratello, non per rovinarti la parte, ma conoscendo la Spinnett, di sicuro non ti crederà se gli chiedi una cosa così seria come se le chiedessi l’ora, ti pare?! Non vedi come va in brodo di giuggiole quando ascolta la storia assolutamente diabetica di Katie e Oliver? Sembra quasi che le brillino gli occhi!!”

 

“E allora come dovrei fare sapientoni!!”

 

“Ma che vuoi che ne sappia, si un po’ più romantico, regalale qualcosa! Dei fiori, dei cioccolatini, delle caramelle, mandale un biglietto tutto zuccheroso, insomma usa un po’ di tatto, sei delicato come una trivella!!!” lo aveva ripreso Fred, evidentemente rassegnato davanti alla totale assenza di passionalità del gemello.

 

“Cioccolatini eh?…mmm…interessante…”

 

Lee e Fred si erano scambiati un’occhiata preoccupata…non era un buon segno quando George pensava; uno perché non lo faceva mai, due perché quando lo faceva era sempre qualcosa di diabolico…

 

Non restava che vedere cosa sarebbe successo…

 

 

 

Continua…

 

 

Bene, un altro capitolo è concluso... non sono granché soddisfatta per il semplice fatto che in questi chap di “transizione” sono costretta a spiegare eventuali intenzioni e pensieri, piuttosto che far agire i miei adorati personaggi...non me ne vogliate, purtroppo devo farlo, altrimenti non ci capireste una cippa di quello che scrivo ù.ù...

Comunque non disperate, nel prossimo capitolo sicuramente le cose cambieranno...

 

Ah...le recensioni e le letture del 4° chap sono state praticamente inesistenti, meno dei primi tre…ora, vi avverto, purtroppo ho a che fare con dei personaggi molto esigenti, che se non vedono le  16 recensioni e 410 letture del primo capitolo si rifiutano di comparire nei prossimi chap…io nun ci posso fare niente, ma loro sono dei testardi [l’hai detto!! ù.ù niente recensioni, niente Fred!! NdFred] [Idem!! ù.ù NdGeorge]

 

Vi prego...recensite ^^’’’’

 

Luna Malfoy: Err…sono davvero contenta che la scena di Fred sia piaciuta non credevo fosse così comica, sono rimasta piacevolmente colpita dal fatto vi sia piaciuta^^…Lo so lo so, io sono una dentona ad aggiornare, ma non tantissimo, visto che le mie crisi ispirative richiederebbero anni per passare…piuttosto lei, esperta scrittrice dovrebbe smettere di postare per 4 volte lo stesso chap, illudendo i poveri lettori!!! Vabbé lasciamo stare va…

 

Phoenix46: Phoeniiiiiiiix!!! Spero di non aver perso una lettrice (per altro fedelissima) con questo schifo-capitolo, che davvero non mi sa di niente…  “perché non l’hai modificato?!” mi dirai, ma sai, non riesco a concepire di meglio, giuro!! Perdona la mia ignoranza =°°°…e recensisci ^^’’’

 

BlackMoony: bene bene, altri complimenti per la scena fra Fred e Angelina, grazie grazie, sempre troppo buoni, me non merita tanto…giudicate anche questo chap e fatemi sapere, i miei personaggi pretendono recensioni!!!

 

Angèle 87: Mmmm..non so cosa sia successo alle recensioni, forse un errore di sistema…vabbè nun importa, alla fine il commento è arrivato e anche la risposta come vedi ^.^!! Il rapporto fra Fred e Angelina…chi lo sa, la Johnson non ha la minima intenzione di prendere in considerazione l’idea…per ora…ma il cuore ha delle ragioni che la ragione non può comprendere…^-^ recensisci ti prego!!!

 

Ale: Garzie per i complimenti, tutto ciò mi stimola a scrivere più velocemente…vorrei dire meglio anche, ma dopo questo chap non credo che sia legittimo…carissima, per quel favore dovrai aspettare, come si dice dulcis in fundo, e per la coppietta più amata (che poi è anche la mia preferita ^^) dovrete aspettare un po’…mi dispiace, ma la mia testolina contorta non riesce a partorire di meglio…ma fammi sapere che ne pensi di qst schizoide di uno pseudo orrore di capitolo recensendomi^^…

 

 

Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!

 

Segui la freccia….

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||e lascia una recensione ^^

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Capitolo 6
*** -6- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-6-

 

Suo fratello doveva avere dei seri problemi, questo era poco ma sicuro!

Passare tre ore, TRE, nel magazzino di Mielandia, sarebbe stato troppo anche per quella fogna antropomorfe di George, se poi si tiene conto che era andato da solo, lasciando al castello il suo fedele doppio, compagno di mille e un’avventura, non si poteva che arrivare che alla conclusione di momentanea infermità mentale…ma in stato molto avanzato però!!!

 

“Mmmm…mi sa che forse dovrei tornare al castello…Fred si starà preoccupando, è un po’ che sono qui…comunque, ricapitoliamo, cioccolato bianco…c’è, al latte…anche, poi c’è quello fondente, con le nocciole, al caramello, con il liquore, con il biscotto, al caffè, alle rose, alle mandorle, col croccante, al whisky incendiario…e in fine…c’è anche il cioccolato all’Acquaviola…molto bene!!! Le qualità di cioccolato più raffinate e sublimi che il mondo magico abbia mai potuto concepire sono qui, nelle mie mani, alla modica cifra di…NIENTE!!!” aveva gongolato giulivo George, chiudendo il pacchettino in cui aveva riposto tutte le piccole ghiottonerie, trafugate nell’immenso e fornitissimo deposito del celebre negozio di dolciumi.

 

Bene, con questi cioccolatini farò sciogliere quell’ iceberg dannatamente bello di Alicia…gioia, gaudio e felicità, non vedo l’ora di vedere la sua faccia quando si troverà nelle mani queste squisitezze al cioccolato ghe he he…

 

State per assistere al trip mentale di un battitore quindicenne Made in Weasley con gravi scompensi ormonali:

 

Lui: bellissimo nella sua semplicità, l’aria leggermente trasandata e lo sguardo sexy del bello-simpatico-e-combinaguai…nei corridoi, al suo cammino, si levano gridolini di gioia e svenimenti di tenere fanciulle…si passa una mano in quei fili carmini, con non chalance, i ragazzi fanno largo, lui è il re, lui è figo, lui è maledettamente un dio! Tiene in mano un grazioso pacchettino, ci sono ragazze che darebbero la vita per quel sacchetto…ma solo una ne sarà degna…eccola!!! Biondissima, con due occhi azzurrissimi, come il cielo terso d’estate, due labbra rosse che popolano i sogni proibiti di metà razza studentesca (l’altra metà sono ragazze), stringe al petto- altro ispiratore di fantasie erotiche- alcuni libri. Lei lo vede, sorride, e si dirige con passo sensuale verso di lui…i ragazzi fanno a gomitate per vederla passare. Gambe lunghe e sottili spuntano dalla gonnellina piacevolmente corta  della divisa, in pochi, leggeri passi è davanti a lui, che le sorride con tutto il suo charme.

 

Lei: “Oh George, non aspettavo altro che vederti!”

Lui: “Lo so piccola, volevo darti questo…aprilo…”

Lei-sorpresa-e-commossa: “Oh George!! Sono per, me?! Ma sono dei costosissimi e deliziosi cioccolatini! Oh grazie George, come potrò mai sdebitarmi?!”

Lui con aria da non-ringraziarmi-baby-sono-solo-un-eroe-figo: “No, ti prego, nessun ringraziamento mi basta vedere il tuo splendido sorriso bambolina…”

Lei con sguardo da Sono-tutta-tua: “Oh George, ti prego, fammi diventare la tua ragazza, lo desidero con tutta la mia anima! Ti prego!”

Lui nei panni del bello-e-dannato: “Sono un pirata tesoro, non so se saprò renderti felice…”

Lei con sguardo adorante: “Mi basta poterti amare!”

 

Lui la strige per la vita e le alza il viso con una mano. Lei chiude gli occhi e avvicina quelle provocanti labbra rosse alle sue e…

 

“GEORGE!!! RAZZA DI FARABUTTO DI UN FRATELLO!!!”

 

No…non era esattamente quello che succedeva…a quel punto avrebbe dovuto fare sua la bella bionda, non doveva ritrovarsi davanti quell’avanzo di galera identico a lui, il quale aveva tutta l’intenzione di volerlo fare fuori…no…non doveva affatto andare così…

 

“Ehi, ehi, che cavolo vuoi Fred, sembra come se Gazza ti avesse beccato in piena guerra di caccabombe!”

 

“Stai zitto scellerato, rimanere tre ore nel magazzino di Mielandia e lasciare me, da solo, al freddo e al gelo! Non ci sono spiegazioni, un comportamento ignobile, non me lo sarei mai aspettato da te, mi sono offeso ecco!!” aveva esordito infantilmente l’altro, facendogli una linguaccia e dandogli le spalle.

 

“Toh ecco, prendi questo e fai il bravo” aveva detto prendendo un cioccolatino dalla piccola bustina e passandolo al fratello.

 

“In questo caso…George! Che bello rivederti caro fratellino mio, sei stato un lampo!” aveva ripetuto schiaffandosi il dolcetto in bocca.

 

Sarà pure che dei due è George la fogna umana…ma non è che Fred scherzi!!!

 

 

Tornati in dormitorio, e lasciato il fratello a chiacchierare –leggasi: tripparsi- con Angelina, l’altra peste innamorata era corsa in camera abbandonando il piccolo tesoro di cioccolato sul proprio letto, e cominciando a rovistare nel proprio baule alla ricerca di un contenitore più adeguato al regalo.

 

Non trovando quello che faceva al caso suo era corso a chiedere prima a Lee, quindi a Oliver, poi a Katie, per proseguire con Ron, Ginny e arrivando a chiederlo perfino a Percy.

Tutto inutile, nessuno aveva un bel niente per conservare cioccolatini…stava per rivolgersi anche ad Angelina, quando Hermione Granger, decisamente rotta dal tran tran del rosso, con uno sbuffo gli si era avvicinata e esordendo con un “Ma che mago sei!?!?!” aveva trasfigurato in una graziosissima scatolina tutta decorata d’oro e rosso una piuma spezzata e una pergamena accartocciata, quindi, ancora sbuffando aveva girato i tacchi e si era rituffata in un’enorme pila di libri più alti di lei.

 

George probabilmente avrebbe voluto ringraziarla erigendo una sua statua, tutta di caramelle a grandezza naturale, ma vista la scarsa disponibilità della ragazzina aveva snocciolato un “Grangergrazieadioesistisenonfossecosìdovrebberoinventartimiofratelloronnoncapisceuncazzopoverino!!!!!!” correndo verso la sua stanza gongolante.

 

Bene, adesso aveva la scatola, aveva anche cosa metterci dentro, non doveva che sistemare i cioccolatini che erano sul lett-

 

“OMMIODDIO I CIOCCOLATINIIIII!!!!” aveva urlato con una maschera d’orrore al posto del viso, scoprendo che il prezioso regalo per Alicia era scomparso dal suo posto sul letto.

 

Voleva piangere, lo avrebbe fatto lì, in pieno dormitorio, se non fosse arrivato suo fratello, con aria tranquillissima, che candidamente gli aveva domandato un

“Che succede?”

 

L’altro si era voltato pietrificato…sguardo vuoto…aveva soffiato un “...tini…” con aria affranta, manco gli fosse morto il gatto…

 

Fred non avrebbe mai immaginato che i tre semplici gesti che avrebbe compiuto dopo le parole del fratello, gli sarebbero costate molto, molto, molto care.

In ordine aveva fatto questi tre –apparentemente innocui- gesti. Aveva:

-estratto la mano dal piccolo sacchetto –una volta pieno- che teneva in palmo

-infilato l’ultimo cioccolatino in bocca leccandosi poi le dita ancora sporche di cioccolata

-accartocciato l’involucro vuoto, gettandoselo dietro le spalle con noncuranza…

 

George era livido, con i pugni serrati e le nocche bianche, il capo chino e tremava, si sarebbe detto stesse ruggendo.

 

“IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

 

Quindi gli era saltato al collo e lo aveva menato, accompagnando le davvero poco amichevoli mazzate con un profluvio di:

 

-parolacce

-bestemmie

-maledizioni con e senza perdono

-“Li hai mangiati!!! Assassino!!!” “Erano il regalo per Alicia! Farabutto!!!” “Sputali, brutta merda di troll, sputali, sputali!!!”

 

Dopo il trattamento, Fred era un allegro coagulato di sangue sul pavimento…

 

 

Primo tentativo per conquistare Alicia Spinnett: FALLITO

 

 

***

 

Era emotivamente sconvolto, ma non si era arreso…George Weasley non si arrende mai!

Aveva promesso a se stesso che Alicia sarebbe diventata la sua ragazza, e lo avrebbe fatto, a costo di arrivare in groppa ad un cavallo bianco volante, vestito da principe azzurro (rabbrividiva solo all’idea).

 

Quella mattina si era alzato orribilmente presto, era sgattaiolato da solo nei corridoi ancora deserti, per raggiungere quello del terzo piano, dove aveva pronunciato, davanti alla strega gobba la parolina che solo lui, suo fratello, e adesso anche Harry conoscevano, per arrivare nel paese dei balocchi.

 

Era tornato lì, dove ieri aveva fatto incetta di dolciumi, e questa volta ci aveva riprovato, di nuovo, scelta certosina dei cioccolatini, controllo severo che tutto fosse in ordine e ritorno a scuola, il tutto nel più assoluto silenzio…almeno questa volta si era evitato il trip…

Era silenziosamente tornato nella propria stanza, aveva sistemato con cura il contenuto nella scatolina del giorno prima, e quando aveva finito si sentiva talmente orgoglioso e soddisfatto di se stesso, che aveva perfino decorato con tanti piccoli cuoricini di cioccolato il bigliettino su cui aveva scritto a grandi lettere d’oro, tutte ricci e ghirigori ‘G&A’ cerchiati da un cuore.

Alicia non avrebbe resistito a tanto romanticismo.

Aveva nascosto il dono in una tasca del mantello, progettando di darglielo dopo le lezioni…ma perché poi dopo le lezioni?!

Un nuovo piano si disegnava nella mente contorta del ragazzo: avrebbe lasciato i cioccolatini in un posto dove lei avrebbe potuto trovarli subito…nella sua stanza!!! Perfetto, allora avrebbe lasciato la scatolina nella stanza della ragazza…sul suo letto, niente di meglio!!!

Aveva sghignazzato felice, pensando a quale dei duemila modi per eludere i vari allarmi dei dormitori femminili avrebbe usato…non stava più nella pelle.

 

Le ore di lezione passarono in fretta e a pranzo colse l’occasione per attuare il proprio diabolico intento. Così, era alla fine riuscito ad entrare nella camera delle cacciatrici…

 

“Uuuhhh guarda un po’ che casino…solo un letto è bello ordinato…sarà quello della Bell…”

 

La scelta si era bloccata su due letti, tutti e due devastati, ricoperti da un bendiddio di cose indefinite fra magliette, mutande, reggiseni, calzini, pigiami e chi più ne ha più ne metta…

Qual’era il letto di Alicia?! Aveva iniziato a cercare qualcosa che ne rivelasse l’appartenenza.

 

“Mmm…calzini…ma questi li porta anche la Johnson…maglietta delle Weird Sisters…non mi dice nie- oooookkazzo!!!”

 

Aveva estratto tremante dall’ammasso di indumenti una specie di mini mutandine pressoché impalpabili, di sottile pizzo bianco decorate “proprio lì” con un piccolo cuoricino di strass…

 

“O-MIO-DIO! Questo è quella sorta di cose che mandano in svarione gli ormoni maschili...se questa è la biancheria che indossano di solito le ragazze, Alicia non vedo l’ora di mettermi con te!”

 

Poi però si era fermato a riflettere un secondo…poteva mai Alicia Spinnett indossare un indumento così provocante?! Decisamente no, anche se sarebbe stata la sua fantasia per i prossimi sei mesi probabilmente…no, quelle simpatiche mutandine non appartenevano di certo alla, sì bellissima, ma pur sempre abbastanza equilibrata Alicia, dovevano sicuramente appartenere alla ben più provocante Angelina Johnson, ergo quel letto apparteneva sicuramente alla mora cacciatrice.

 

“Quindi, questo qui è il letto dove dorme la mia bella principessa…molto bene, lasciamo questo qui…ecco così…perfetto!! Posso andare…” detto questo aveva regalato un ultimo sguardo alla graziosa scatolina e aveva tagliato la corda.

 

 

***

 

“Dai Angelina, non mi dire che Fred non ti piace perché non ci  credo nemmeno morta!!” la punzecchiò maliziosa la bionda compagna.

 

“Uff, Aly, ti ho mai detto che sei stressante quando vuoi! Non ho mai detto che è brutto o che non mi piace, ho solo detto che non mi ci voglio mettere!” aveva ribattuto l’altra palesemente seccata.

 

“Allora lo ammetti che ti piace!!”

 

“Che rompicoglioni! Se se, lo ammetto Fred Weasley è un bel ragazzo…”

 

“…e tu sei una scema che non ne approfitti” aveva concluso quella scuotendo la testa color del grano. “Se capitasse a me di avere, che ne so, George ai piedi non aspetterei due minuti…”

 

“Eheh…ma allora qui qualcuno fa preferenze…di la verità, George è sempre stato il tuo preferito , così pacioccone e sempre famelico, un grazioso cucciolo perennemente affamato” adesso era Angelina a beffare…

 

Alicia non aveva risposto si era limitata ad arrossire confermando le teorie dell’amica.

 

“Ah-ahhhhh ed ecco che si scoprono tutti i segreti!! La fredda e impenetrabile Spinnett alla fine dichiara la sua passione per il bel Weasley!!! Applausi!”

 

“Piantala!! Certo è che se tu hai Fred non vedo perché io non possa avere George!”

 

“Punto uno, io non ho proprio un bel niente, punto due, nessuno arroga diritti sui due gemelli quindi la cara fognetta combina guai è tutta tua!” aveva infine concluso la mora con un’alzata di spalle, aprendo la porta del dormitorio.

 

 Subito l’attenzione delle due era stata catturata da un grazioso cofanetto d’oro e carminio adagiata sul letto di…Angelina.

 

“Guarda Angie, un regalo!!”

 

“Chi può avermelo mandato?”

 

“Aprilo, sono curiosa di sapere cosa contiene…conosco solo una peste che avrebbe il coraggio di portartelo fin in camera, sfuggendo agli allarmi…ohhh è così romantico!”

 

“Mmm cioccolatini! Aspetta, c’è un bigliettino…”

 

Lo aveva aperto incerta e imbarazzata, e quello che aveva visto non le era piaciuto per niente…due lettere scritte a caratteri elaborati con inchiostro dorato, erano cerchiate da un cuore…Erano una A e non una F, come sarebbe stato più facile pensare…ma una G.

George.

 

Aveva alzato lo sguardo, con un’espressione strana sul volto, un misto fra lo sconsolato e il compassionevole, ma di sicuro questo bastò a far perdere l’espressione allegra e sognante di Alicia, che preoccupata dal quel repentino cambiamento nella compagna si era alzata e le aveva preso il piccolo pezzettino di carta dalle mani…

 

G&A…cerchiati da un cuore…George&Angelina…

 

Era stato come se l’avessero accoltellata alle spalle, uno strano pungolo all’altezza del cuore, uno strano pizzicore le aveva preso gli occhi…che stava facendo? Perché aveva voglia di piangere?

Aveva sentito la mano della cacciatrice dai capelli color inchiostro posarsi sulla sua spalla, l’aveva guardata dritta negli occhi,, quei bellissimi pozzi d’ossidiana, e vi aveva visto una tristezza immensa. Doveva sforzarsi di apparire normale, anche se avrebbe significato fingere.

 

“Ehi…guarda un po’…che combinazione…tutti e due i fratelli Weasley innamorati di te Ange…adesso si che hai un bel problema, non vorrei essere nei tuoi panni!!” aveva mormorato tentando di sembrare spensierata o quanto meno apparentemente non interessata a quello che c’era scritto sul biglietto.

 

“Alicia…io…”aveva tentato di spiegare l’altra, cercare di consolarla…non era certo piacevole scoprire che il ragazzo che ti piace ama la tua migliore amica.

 

“Dai Angy, perché quella faccia!? E’ solo un ragazzo dopotutto, ne posso avere quanti ne voglio se mi ci metto! Tranquilla è tutto ok!” sorrideva, ma lo faceva con la tristezza nel cuore, cercando di trattenere quelle liquide perle che sapeva a momenti sarebbero sgorgate a fiumi.

 

Angelina aveva abbozzato un sorriso, non si aspettava che anche George si fosse innamorato di lei, ma doveva rifiutarlo, e per quanto sapesse che avrebbe molto probabilmente perso un amico, e detestasse quel pensiero, doveva farlo, per il bene che voleva ad Alicia.

 

***

 

Le lezioni di Ruf erano quanto di più noioso al mondo potesse capitare ad uno studente, lente, lentissime e altamente soporifere, che lasciavano solo due vie d’uscita: o dormivi o ti facevi i fatti tuoi. Così mentre un buon 50% della classe schiacciava un pisolino, con la ninnananna della rivolta dei folletti del ’57, l’altro 50% si faceva i benemeriti cazzi propri.

George si poteva dire appartenere a quest’ultima categoria intento com’era a decorare il proprio quaderno, inutile per prendere appunti, con un numero equivalente alle cifre dopo la virgola in un periodico di G e A e cuoricini e “TI AMO” e tante altre cosine molto sdolcinose, che avrebbero fatto venire il diabete ad un ipoglicemico…

 

Chissà se ha trovato i cioccolatini…speriamo di si…

 

Pensava candidamente gettando qualche occhiata alla bionda chioma che sedeva al primo banco, apparentemente molto attenta alla lezione.

 

La campanella aveva messo fine all’ora di pisolin…err…Storia della Magia; aveva svegliato Fred con una gomitata, beccandosi un grugnito seccato e un “’zzo rompi?” impastato di sonno.

Era troppo allegro perfino per mandare a quel paese suo fratello così aveva esordito con un

 

“Fredduccio caro, dovresti moderare i termini, non si risponde così al tuo fratellino adorato che ti vuole tanto bene e che ti sveglia perché se non alzi il culo, Piton ci toglie 200 punti a capoccia!” aveva detto con vocina mielosa e cinguettante.

 

Il gemello lo aveva guardato perplesso, alzando un sopracciglio, borbottando un “Sei troppo allegro per aver subito un ora di Ruf e per prepararti a due di Piton…non mi piace…” quindi si era alzato affrettandosi ad uscire dall’aula seguendo il flusso di studenti. Non si era accorto del blocco lasciato sul banco dal gemello.

 

Alicia aveva aspettato fossero usciti tutti, voleva rimanere un po’ in disparte, non avrebbe avuto il coraggio di guardare in faccia George.

Aveva salutato rispettosa il fantasma che le faceva da docente e si era avviata verso il fondo dell’aula, ma il suo sguardo era stato catturato da un quaderno, abbandonato su un banco. L’aveva preso, in alto sul bordo della copertina c’era un nome. Grafia pessima e piena di curve…George Weasley.

Quando lesse quel nome ebbe un tuffo al cuore, affrettandosi ad uscire dall’aula dirigendosi verso i sotterranei di pozioni, aveva aperto il quaderno un po’ incuriosita. George non aveva certo l’aria di essere uno che sta attento alle lezioni di Storia della Magia!

Aveva sfogliato un paio di sottili pagine…solo per ritrovarsi avanti ad uno spettacolo che le aveva mozzato il fiato: pagine e pagine piene di George ama A. e G & A  e un’infinità di cuori e Ti amo che non fecero altro che confermare i sospetti che le aveva istillato quel maledetto bigliettino: George Weasley era follemente innamorato di Angelina Johnson.

 

 

Le lezioni erano infine terminate, e George, nonostante la giornata pesante, era un potenziale surrogato di una qualche sostanza energetica, in quanto scoppiava di entusiasmo e saltava qua e la come un capretto…

Angelina Johnson si era alzata mordendosi nervosamente il labbro inferiore, le dispiaceva perdere l’amicizia del battitore, ma almeno non avrebbe illuso lui e Alicia.

 

“Ehm…George, potrei parlarti per favore?” aveva pronunciato sommessamente.

 

“Ovviamente si madamigella, desidera qualcosa?!” aveva risposto l’altro allegro come sempre.

 

“Io…non so davvero come dirtelo…” le faceva male vederlo così allegro, non voleva ferirlo “…vedi, apprezzo molto il gesto che hai fatto, ma non credo di volere nulla che vada oltre la semplice amicizia, sai, non fraintendermi, tu mi sei molto simpatico, davvero ma-”

 

“Alt alt…time out…rallenta…respira…rilassati…ok adesso dimmi: di-che-cazzo-stai-parlando?!” aveva sillabato lentamente, come di solito si fa con gli idioti o con Tiger e Goyle –degni esemplari della razza- guardando assolutamente perplesso la ragazza mora che le stava davanti.

 

“Ma…dei cioccolatini no? Il biglietto eccetera eccetera, di che vuoi che stia parlando?!” era sbottata confusa la giovane.

 

“Che vuoi dire, io non ti ho mai regalato dei cioccolatini Angelina, me ne guardo bene dal farlo se non voglio ritrovarmi i coglioni tagliati per conto di…err…amici!!!” aveva risposto il rosso con una sottile nota di preoccupazione, mentre i suoi peggiori timori si facevano largo nella mente.

 

“Che vuol dire che non mi hai regalato cioccolatini?!?! George Weasley, la sottoscritta questo pomeriggio ha trovato sul proprio letto, della pertinente camera questa scatola, contenente dei cioccolatini, con questo biglietto. Ora lei mi viene a dire che questi non erano per me?!” aveva ringhiato fra l’isterico e il disperato, cacciando fuori dal mantello la confezione rosso e oro, sventolandogli il bigliettino sotto al naso.

 

Il battitore aveva sgranato gli occhi sconvolto; ora guardava la scatolina ora la giovane, ora la scatola ora la giovane, scatola giovane, scatola giovane.

 

“…n..on…può…ess…re” aveva soffiato pietrificato, mentre realizzava che i suoi peggiori sospetti si erano verificati.

 

“George, credo che tu mi debba delle spiegazioni!” aveva infine dichiarato dispotica la giovane cacciatrice dalla nera coda.

 

 

Secondo tentativo per conquistare Alicia Spinnett: FALLITO

 

***

 

 

 

“…e poi sei arrivata ed è successo tutto sto casino…” aveva concluso il giovane Weasley ancora visibilmente scioccato, ma mai quanto la bella cacciatrice che lo fronteggiava, indecisa se picchiare il ragazzo che adesso la guardava con sguardo preoccupato, prendere a pugni se stessa per la figura di merda e le conclusioni affrettate a cui era giunta, o picchiare Alicia per il semplice fatto che non centrava nulla, ma doveva centrarci qualcosa!

 

“N-no…fammi capire, quindi, adesso quella povera disgraziata della Spinnett sta versando tante di quelle lacrime da poterci affogare mezza Hogwarts con tanto di dissennatori, solo perché il suo amore è corrisposto?!?!? MA QUESTA E’ L’APOTEOSI DELL’ILLOGICITA’!! George, per l’amor di dio fa qualcosa, parla, esprimiti!!!” aveva urlato la ragazza in preda ad una crisi di stress da equivoci, prendendo per il colletto della camicia il giovane rosso e scuotendolo come un bambolotto.

 

“Waahhahhaa, Angeeeeeeliiiiiinaaaaa, per fovoreeee ora voooomitooo!!”

 

“Giusto…scusa…bene, so quello che ci vuole! Weasley, scatta il piano B!” aveva intimato con fare militare e autoritario.

 

“Piano- cosa? Angelina, ma di che parli?!” aveva chiesto per nulla convinto il ragazzo dai capelli vermigli.

 

“Silenzio recluta! Io sono per te il comandante Johnson intesi!?” aveva risposto camminando avanti e dietro sotto il naso del ragazzo che ci capiva sempre meno e cominciava a pensare a quanto potesse essere labile il confine fra sanità e pazzia.

 

“Ho detto intesi?!”aveva sbraitato rivolta al gemello, che temendo il peggio aveva assunto una posizione di saluto urlando “Sissignore, signore!!!”

 

“Molto bene Weasley, il piano B prevede una contromanovra, bisogna attaccare frontalmente il nemico e annullare le proprie difese!” ormai Angelina era completamente immersa nella parte del comandante belligerante.

 

“Non capisco, Signore.” aveva dichiarato George sempre mantenendo l’aria militare, anche lui sempre più convinto che dovesse scendere in campo più che dichiararsi.

 

“E’ semplice Weasley, tu le comprerai un mazzo di fiori, e glielo darai!” aveva continuato in tono imperante.

 

“Comprare Signore?!”  al Comandante Johnson non era sfuggita la nota vagamente inquieta nel pronunciare la parola ‘comprare’, quindi aveva continuato, sempre andando avanti e indietro come se stesse soppesando le capacità del soldato “Esatto Weasley, comprare! Le comprerai dei fiori, e glieli darai di persona! E bada bene che il piano non abbia intoppi!” aveva infine affermato puntando minacciosa l’indice in mezzo agli occhi del ragazzo il quale aveva deglutito il vuoto.

 

“E’ d’accordo con me Weasley!?” aveva poi concluso con un tono che aveva tutta l’aria di voler dire TuProvaADireDiNoEIDissennatoriAvrannoQualcunoACuiDareIlBacioDellaBuonaNotte

 

“Sissignore signore!!!” aveva infine risposto rassegnato il ragazzo.

 

“Quanto mi piace essere democratica!!! Bene Weasley, ed ora scattare, domani dovrà COMPRARE dei fiori, e si preoccupi che siano decenti se non vuole pagarne le conseguenze!”

 

Era impressionante quanto quella ragazza fosse convincente!

 

 

Il giorno dopo, George, aveva mandato un gufo ad Hogsmeade, dove aveva comprato un mazzo di rose, tanto belle quanto care…

 

“Sigh…maledetti fiori mi siete costati un occhio, se non si mette con me giuro che divento piromane! Ma perché alle ragazze non piacciono, che ne so, le caccabombe?!” aveva piagnucolato tornando quatto quatto in dormitorio, dove lo aspettava una furtivissima moretta, che come lo vide, subito gli fu appresso.

 

“Allora, ce l’hai?”

 

“Eccolo”

 

“Benissimo, rose rosse, perfetto”

 

“Lei dov’è?!”

 

“Il bersaglio scenderà le scale fra quattro, tre, due, uno, zero secondi”

 

Alicia era apparsa in quel momento dai gradini che portavano al dormitorio, guardandosi intorno.

 

“Bene Weasley, sai cosa devi fare, adesso, all’attacco!!!” aveva sussurrato la mora, spingendo fuori dall’angolo dove erano nascosti il povero George, che fece un bel respiro, e un po’ imbarazzato si era diretto verso la biondina.

 

L’aveva visto sbucare quasi dal nulla con in mano un…enorme e bellissimo mazzo di rose rosse, che avrebbero fatto la felicità di qualsiasi ragazza con un minimo di romanticismo nel cuore…purtroppo sapeva che quel mazzo non era affatto per lei, ma per la sua compagna, la Pantera Johnson…benissimo, qualcuno davvero l’odiava lassù, non solo era riuscita in due giorni a scoprire che il ragazzo per cui aveva una potente cotta, sbarellava dietro la sua migliore amica, le regalava cioccolatini, le aveva riempito un quaderno con scritte dolci dolci, le comprava dei fiori…non bastavano tutti questi schiaffi morali, no no, il destino la voleva vedere alla stregua di una strisciante lumaca bavosa e allora aveva fatto si che proprio lei fosse presente ogni sacrosanta volta…se non fosse assurda come idea avrebbe pensato ad un potente attacco di Colui Che Non Deve Essere Nominato!! Di bene in meglio, non solo doveva sopportare in silenzio lo smacco nel vedere che il ragazzo che LEI amava regalava dei fiori alla SUA amica, adesso veniva anche verso di lei con tanto di sorriso da SBAVO MODE: ON pretendendo chissà cosa?!

 

Tu-sai-chi, se ci sei, allora lanciami un’Avada Kedavra prima che quel figo da paura di George venga qui, tipregoseciseibattiuncolpo!!!

 

Ormai Alicia era in pieno panico e George l’aveva ormai raggiunta con tanto di mazzo in bella vista.

 

“Spinnett! Cercavo proprio te!”

 

“Weasley…buonasera” ostentare freddezza…calda come la calotta polare artica!!!

 

“Ehm…senti Alicia…io…beh…tu…vedi…ho...questi fiori…e…dovrei…ehm…” aveva balbettato completamente rosso in volto, imbarazzato “…tu…ehm…vorresti…cioè…io dovrei…ma…”

 

La ragazza si stava scocciando, aveva iniziato a battere nervosamente un piede a terra e aveva incrociato le braccia, e adesso lo guardava con un sopracciglio alzato e uno sguardo seccato.

 

“…ma cosa Weasley? Uff…lascia stare ho capito!!” aveva infine sbuffato ostica la bionda, strappando dalle mani del rosso i bei fiori e commentando con un “Se glieli devi dare ad Angelina, potresti farlo di persona, visto che non ti sei mai fatto problemi a dire o fare cose in faccia alle persone, per questa volta ti farò un favore, ma sappi che non sono la servetta di nessuno, ne tanto meno la segretari a della Johnson!!!” che rasentava la schizofrenia. Quindi aveva girato i tacchi e più nera di un ippogrifo preso per il culo, si era diretta nei dormitori salendo le scale con la grazia di un falegname sbronzo.

 

Terzo tentativo per conquistare Alicia Spinnett: FALLITO

 

 

***

 

George non aveva affatto una bella cera, e non sarebbe certo stato sorprendente visto che la sera prima il suono del suo cuoricino spezzato era risuonato in tutta la Sala Comune.

Era stancamente appoggiato sulle braccia, accasciato sul banco, senza energie. Alla fine dell’ora si era alzato con fatica da quella posizione e sempre con lo sguardo passivo era uscito mogio mogio dall’aula. Angelina si era avvicinata timorosa al giovane e gli aveva gentilmente posato una mano sulla spalla.

 

“Ehi…come stai?” aveva pigolato comprensiva.

 

“Come un riccio investito da un treno” aveva commentato tristemente il ragazzo.

 

“Mi dispiace, ma ho provato a parlarle, ma non vuole sentire ragioni, dice che lo faccio per tirarla su, che non è vero che è tutto un equivoco e così via!!!” aveva spiegato la mora.

 

“Tranquilla…non importa *sob*” stava per allontanarsi quando la sua attenzione era stata catturata da una strana scenetta che aveva come protagonisti proprio la bella biondina di cui era pazzo e…MARCUS FLITT?!?!

 

 

 

“Senti Flitt, te l’ho già detto mille volte, non mi va di uscire con te, al momento vorrei rimanere sola, non te la prendere, ma davvero non mi va…” ecco cosa faceva il mal d’amore, non aveva più nemmeno la forza di mandare a cagare il capitano dei Serpeverde, che da settimane la torturava chiedendole un appuntamento.

 

Il giovane verde argento si era rabbuiato “E’ solo perché sono un Serpeverde…se fosse qualcun altro a chiedertelo avresti già accettato!”

 

La Grifondoro stava per rispondergli ma la sua attenzione fu attratta da un rosso battitore, per cui aveva perso la testa, impegnato a parlare con la sua migliore amica, la quale gli aveva poggiato, amichevole, una mano sulla spalla. Il vederli così vicini e in sintonia le aveva provocato un fitta al cuore. Non poteva fare a meno che constatare che quei due insieme sarebbero stati davvero bene, un inusuale gioco di contrasti…l’inchiostro di lei con il fuoco di lui, la pelle scura della prima e quel bronzo appena accennato dell’altro…una combinazione strana, ma nella sua stranezza perfetta…

Un moto di gelosia l’aveva colta, e spiazzata…aveva di nuovo guardato il ragazzo che le stava davanti, supplicante…era un bel ragazzo Marcus, non c’è che dire…

 

“Va bene Flitt, mi hai convinta, dopotutto non credo mi dispiacerà tanto uscire con un Serpeverde!” aveva esordito apprezzante la cacciatrice, mentre l’altro ragazzo s’illuminava contento e stabiliva luogo e ora dell’appuntamento. Si erano salutati e si era diretta verso l’aula di Difesa contro le Arti Oscure.

Purtroppo il suo cammino era stato intralciato da un ostacolo non facile da superare: George Weasley.

 

“Spinnett, mi puoi spiegare cosa facevi con Flitt, quella carogna della peggior specie?!”

 

“Quella carogna della peggior specie, Weasley, mi ha chiesto di uscire con lui, e si da il caso io abbia accettato, ergo se non le dispiace, la pregherei di moderare i termini e di lasciarmi passare, grazie!”

 

“COSA?! Tu esci con quello sporco Serpeverde?! Spinnett, ma ti ha dato di volta il cervello!?” aveva ruggito il battitore.

 

“No! Piuttosto, Weasley vedi di prenderti i cazzi tuoi, perché non sei mia madre e non hai il diritto di chiedermi dove o con chi passo le mie serate! E ora se non ti dispiace…” aveva risposto acida la bionda, aggirando il ragazzo, visibilmente scosso e avviandosi verso la prossima lezione.

 

 

***

 

“Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, Alicia esce con quella cacca di troll di Flitt!!! Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”

 

Se non avessero risolto in fretta quella questione, sicuramente sarebbero diventati sordi per mano di quel disgraziato di George che si stava disperando da quel fatidico discorsetto con Alicia.

Katie gli accarezzava maternamente la testa mentre ‘il piccolo’ tirava su col naso abbracciando il cuscino. Angelina, Fred, Lee e Oliver intanto discutevano animatamente sul da farsi, calcolando minimamente la fontana che era accucciata sul letto.

 

“Ma se Flitt fosse veramente innamorato di lei?” aveva dichiarato Angelina dubbiosa.

 

“Johnson, qui non si tratta più solo di questioni sentimentali, stiamo parlando di Marcus Flitt alias GiocoSporcoSempreEConTuttiAncheConMiaMadreLImportanteECheOttengoQuelloCheVoglio! Non mi sorprende che lo faccia con una cacciatrice, guarda caso Grifondoro, casa con cui dovrà disputare la Coppa del Quidditch!” aveva sentenziato Oliver risoluto.

 

“Oliver ha ragione, quel farabutto non ci penserebbe due volte a fare una meschinità del genere” lo aveva appoggiato convinto Lee.

 

“Il punto è che noi lo sappiamo, ma la Spinnett no, ed è risaputo quanto sia dura di comprendonio…” aveva continuato Fred.

 

“Lo so, effettivamente anche io ho subito pensato al doppio gioco di Flitt, non si spiega in altro modo, un Serpeverde convinto, che chiede di uscire ad una Grifondoro! Non si è mai visto! Purtroppo però il problema rimane, Alicia è una testarda matricolata, non darà retta a nessuno e quando si convincerà sarà troppo tardi…” aveva sospirato la mora.

 

“Lo devo picchiareeeeee, vi prego, deve morire quel bastardo , vi supplico, vendetta vendettaaaaaaaaaaaa!!” era intervenuto George in uno scatto d’ira, prendendo a pugni il povero cuscino, mentre Katie, continuava ad accarezzargli il capo e a sussurrargli di calmarsi.

 

“No George, purtroppo passeresti tu dalla parte del torto, è stata Alicia ad accettare e per adesso Flitt non ha ancora fatto nulla di male…” aveva riflettuto la ragazza dalla chioma color della notte.

 

“Angelina ha ragione, certo, anche a me piacerebbe rifilargli un cazzotto su quel brutto muso, ma non sappiamo se quello che pensiamo sia effettivamente la realtà!” l’aveva sostenuta Lee.

 

“Certo che è così!” avevano affermato convintissimi Oliver e i gemelli in coro.

 

Angelina si era sbattuta una mano in faccia esasperata.

 

 

 

George camminava distrattamente nei corridoi verso la classe di pozioni, era incazzato nero e questo lo si capiva dalla frequenza di monellate che lui e suo fratello -convinto che il proprio doppio dovesse sfogarsi- combinavano per la scuola, facendo impazzire Gazza.

 

Stava giusto meditando su una possibile crudeltà attuabile su Flitt, quando sentì delle risate sguaiate provenire da un corridoio attiguo; passando vide che si trattava di un gruppetto di Serpeverde, fra i quali riconobbe due scimmioni, la cui massa muscolare e adiposa era inversamente proporzionale alla dimensione dell’encefalo –leggasi Tiger e Goyle- , il biondino sputasentenze Malfoy e, coincidenza Marcus Flitt, intento a pavoneggiarsi con il resto della cricca –a detta sua di stronzi-.

 

Aveva deciso di tirare dritto, dato che la sola vista di quell’essere abominevole gli provocava l’orticaria, ma aveva cambiato idea sentendo il nome di Alicia chiamato in causa…stavano parlando di lei. Si era appostato dietro un angolo e aveva teso le orecchie.

 

Uff…dovrebbero inventare qualcosa per origliare più comodamente porca miseria, ora come ora mi servirebbe tantissimo…

 

“Che schifo Marcus, fartela con una Grifondoro, preferirei baciare un cesso piuttosto!”

 

Malfoy…gentile come sempre, un giorno o l’altro lo meno, e insieme a lui anche quel maledetto Mangia Morte di suo padre!

 

“Stai calmo Malfoy, ti ricordo che stiamo parlando di una delle ragazze più popolari di Hogwarst, non di quel rutto della Parkinson!” aveva ribattuto il captano zittendo per un momento il biondino, che però era tornato immediatamente alla carica affermando schifato un “Rimane sempre una sporca mezzosangue! E comunque, andiamo, non ci credo che tu ti sia davvero preso una cotta per una tipa del genere, cosa c’è sotto?!”

 

“Ma come, Draco osi dubitare del mio sincero e puro amore per quella interessantissima cacciatrice dei Grifondoro?!” aveva pronunciato con finta innocenza l’altro scoppiando poi a ridere e con lui trascinando anche tutti gli altri.

 

Stupido idiota, cos’hai in mente?

 

“Mi sembra ovvio Malfoy, io, con una, puah, cacciatrice Grifondoro?! Mi Avada Kedavrerei da solo pur di evitare, anche se effettivamente, prima un bel giro di scopa con quella bionda me lo farei, mi avete capito no…eheheh”

 

Maledetta merda, ora lo uccido, ora lo impicco per i coglioni e salvo tutta la razza femminile da un simile pericolo! La sta solo usando…

 

“Ho intenzione di estorcerle un paio di interessanti notizie sui loro schemi di gioco, poi, quando l’avrò spremuta ben bene a suon di complimenti e galanterie, la manderò a quel paese, e con lei ci andranno tutti i Grifondoro alla Coppa del Quidditch!!Ahahah”

 

Aveva sentito fin troppo, era saltato fuori dal  suo nascondiglio e era praticamente saltato addosso al capitano, cominciando a prenderlo a pugni, con una forza e una violenza dettata solo dall’ira.

Di lì a poco si era scatenato l’inferno, una torma di studenti chi di una casa chi dell’altra tentava di fermare i due rissosi, altri li incitavano a continuare.

 

Notando quel casino Alicia, si era avvicinata curiosa per vedere cosa accadesse ed era rimasta scioccata nel constatare che era una rissa e che i due contendenti erano Marcus e George.

Si era messa in mezzo tentando in  qualche modo di separarli prima che Madama Chips avesse da fare gli straordinari, beccandosi un inaspettato “Levati di mezzo troia, gli apro il culo a quel coglione” proprio da Marcus.

Stava per rispondergli quando una voce era risuonata, potente nel corridoio.

 

“Che cosa sta succedendo?!”

 

Subito la folla si era in gran parte dileguata, facendo comparire un nervosissimo Piton, la cui sola vista era riuscita a fermare i due attaccabrighe.

 

“Cosa diavolo succede qui, pretendo una spiegazione a questo comportamento a dir poco animalesco!” aveva pronunciato categorico l’uomo.

 

“Professore, Weasley mi ha attaccato, io non avevo fatto nulla lo giuro!” si era difeso il giovane Serpeverde, scatenando così le ire del rosso che aveva tentato di mollargli un cazzotto, per fortuna bloccato da Alicia, la quale si era trovata coinvolta suo malgrado.

 

“E’ vero professore, il capitano stava tranquillamente chiacchierando con noi, quando questo, pazzo, lo ha assalito!” era intervenuto Malfoy, appoggiando il capitano.

 

“Bene, signor Flitt, vada subito in infermeria.” Aveva ordinato al giovane il cui naso perdeva fiotti di sangue. Quindi rivolto ai due Grifondoro “Quanto a voi due, sarei tentato di espellervi seduta stante per un comportamento sì riprovevol-”

 

“Professore, veramente io passavo di qui e-”

 

“Spinnett! Non mi sembra di aver chiesto spiegazioni da te, venti punti in meno a Grifondoro e sarai punita anche tu per non aver impedito ad un tuo compagno di malmenare un altro studente! Ora, seguitemi dal preside.”

 

 

Molto dopo, Piton era uscito dalla presidenza nero in volto, consapevole che nessuno studente sarebbe stato espulso, tuttavia rincuorato da una salata punizione affibbiata ai due giovani.

 

Quella stessa sera, una contrariatissima cacciatrice dai capelli color dell’oro e un ben più mite battitore coperto di lividi, si erano diretti nella torre di astronomia, per scontare la loro punizione:

avrebbero dovuto lucidare TUTTI i telescopi della torre, e senza l’aiuto della magia!

 

 

Erano quattro ore che pulivano quei maledetti telescopi, e lo avevano dovuto fare già tre volte, perché secondo quel mentecatto di Gazza, che finalmente aveva deciso di liberarli dalla sua presenza, non erano abbastanza splendenti! Per di più Alicia non la smetteva di lamentarsi a suon di “Ma io non centravo niente” e se il compagno le chiedeva qualcosa non rispondeva, ringhiava.

Erano distrutti, stanchi e con le braccia indolenzite, grazie a quel rospo del custode avevano, per giunta, un mal di testa da primati oltre che una fame da lupi.

 

George si era stancamente abbandonato su una panca dell’aula. Alicia lo aveva guardato severamente, mentre puliva per la quarta volta la lente di uno dei tanti strumenti.

 

“Mi terrai il muso per molto ancora?” le aveva domandato il ragazzo dai capelli rosseggianti.

 

“Stai zitto, grazie a te mi ritrovo a dover scontare una punizione che non meritavo!”

 

“Mi dispiace ma non è colpa mia se Piton è un concentrato di stronzaggine!”

 

La biondina era ritornata a spolverare, consapevole che il ragazzo, dopotutto, non aveva tutti i torti.

Gli aveva rivolto una sbirciata con la coda dell’occhio, e avvertendo la stanchezza si era seduta anche lei sulla panca, anche se leggermente distante dal compagno.

 

Erano rimasti in silenzio per un po’, con la sola compagnia delle stelle. Era una notte bellissima, sarebbe stata perfetta per fere lezione di astronomia, il cielo era terso e privo di nuvole e non tirava un filo di vento.

 

Ad un tratto quel piacevole silenzio era stato interrotto da un flebile sussurro, quasi chi lo aveva pronunciato non volesse violare quel momentaneo stato di calma.

 

“Perché lo hai fatto? Perché hai fatto a pugni con Marcus?”aveva soffiato la cacciatrice dalla serica chioma, alzando lo sguardo al cielo stellato.

 

Dal canto suo il ragazzo non aveva smesso di fissare un attimo un punto indefinito sul pavimento di pietra, rispondendole semplicemente con un “Perché è uno stronzo.”

 

“E di grazia, la sottoscritta potrebbe saperne il perché?”

 

Mi sembra ovvio Malfoy, io, con una, puah, cacciatrice Grifondoro?! Mi Avada Kedavrerei da solo pur di evitare, anche se effettivamente, prima un bel ‘giro in scopa’ con quella bionda me la farei… Ho intenzione di estorcerle un paio di interessanti notizie sui loro schemi di gioco, poi, quando l’avrò spremuta ben bene a suon di complimenti e galanterie, la manderò a quel paese, e con lei ci andranno tutti i Grifondoro alla coppa del quidditch!…passavo dal corridoio mentre diceva questo.”

 

La ragazza era rimasta visibilmente turbata da quelle parole.

 

“U-un oggetto?! E’ questo che sono?!” aveva pronunciato con una smorfia di dolore e disprezzo sul viso, sarebbe scoppiata in lacrime “Che stupida, che stupida che sono stata! Credere che Flitt…dio mi fulmini per tanta leggerezza! Che merda, che merda! E magari io avrei anche accettato di…” una lacrima le aveva rigato la guancia, si sentiva un’idiota.

 

George la guardava in silenzio, completamente colto alla sprovvista, avrebbe voluto consolarla, ma temeva avrebbe solo peggiorato le cose. Fu sorpreso quando con voce rotta dal pianto, Alicia gli sussurrò

 

“Grazie…”

 

“Eh?” non era certo di aver capito il motivo di tali scuse…

 

“Ti sei preoccupato per me…dopo tutto quello che ti ho detto…dopo che ti ho trattato da schifo, perché sono maledettamente gelosa, e non riesco a sopportare di saperti innamorato di Angelina, eppure tu ti sei preoccupato per me, nonostante ti piaccia un’altra ragazza! Mi faccio schifo, non dovrei nemmeno parla-”

 

 

Alicia non poté più pronunciare alcunché, perché George le aveva fermato le labbra con le proprie…

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

^o^ BENEEEEEEEEEEEEE, ed ecco che ho sistemato anche quel simpaticone di George!!! [*-* graaazieeeeeeee NdGeorge]. Ohohohoh (<-risata sadica) come vi è parso sto capitolo? Credo più attivo dei due precedenti che secondo me sapevano davvero di poco…

Giusto per la cronaca cmq, la scena del bacio, quell’unico rigo finale, mi è costato due giorni, perché non riuscivo a dargli una soluzione decente…poi alla fine, è uscito!

 

Ah, volevo scusarmi con tutti i fan dei Serpeverde, non ho davvero niente contro quella casa, anzi, ritengo che Piton sia davvero una brava persona quando vuole [°-° è pazza NdTUTTI]…il fatto è che scrivo dal punto di vista di un Grifondoro, e si sa che fra queste due case non corre buon sangue!

Quindi, vi prego non me ne vogliate se a volte insulto qualche verde-argento u.u’’’.

 

IMPORTANTISSIMO: vi consiglio di visitare questo sitoà http://peachan.altervista.org  dove troverete alcuni miei...errr…disegni di Harry Potter…il sito è bello tutto e vale la pena guardarlo da cima a fondo, poi fatemi sapere che ne pensate delle mie Fan Art…(Sezione Other FanArt  ^-^)

 

Dunque, rispondiamo alle recensioni che vedo sono aumentate rispetto al 4° chap [NON BASTANO!!!  è.é NdFred] [Se per quel bacio non ricevo minimo 10 recensioni, non vedrete più ne me, ne la mia Alicia NdGeorge] [ehm…George, Alicia può benissimo decidere da sola, grazie! NdLynn]

 

 

Angèle87: °-° Lee?! Ommioddio hai sollevato un dubbio Amletico (si può dire o ho detto una scemata?)…lo faccio mettere o non lo faccio mettere?! Ehum…su due piedi ti direi che non fa parte effettiva della squadra di Quidditch, anche se mi rendo conto che forse gli ho dato discreta importanza nella storia…il fatto è, con chi lo concerto? E se dopo averne viste di tutti i colori preferisce rimanere single?!?! °-° questo si che è un problema, mettiamola ai voti!

 

Sondaggio: chi vuole vedere anche il caro Lee Jordan bello e sistemato con una dolce fanciulla alzi la mano, anzi no, lasci una recensione ^^!!!

 

Kurogane: eccoti accontentat…a? O sei un ragazzo? (miiiii che deficiente di autrice!!! =.=’’’’)…lasciamo perdere…cmq, ecco il nuovo chap, continua a seguirmi e a recensire nonostante l’autrice (cioè io!) sia una deficiente!!!

 

Phoenix46: Ed ecco la mia lettrice fedele, contenta di questo chap? O l’ultima scena la trovi spoetizzante? Mi sono impegnata taaaaanto per farla come volevo io, ma non so se ai lettori piace, tu che ne pensi? Non è che sono uscita dal personaggio di George?! (°-°**me terrorizzata da questa possibilità). Ho tentato di fare le scene di depressione di George, comunque un minimo comiche (non ce lo vedo depresso e apatico povero il mio George!!!), ma non so quanto ci sono riuscita (ma perché sono così limitata?!?!?! =°°°) vabbuò, non ti dico di recensire perché so che tanto lo farai sicuramente, ti dico solo di non prendertela per eventuali mega strafalcioni!!!

 

George Weasley: °-° * George?! Mi recensisci anche tu? Anzi, ti auto recensisci da solo?! Ok, chiudiamo la parentesi mononeuronica che ci sono Tiger e Goyle che si stanno divertendo (segno che sto pericolosamente superando la soglia della decenza e della sanità psichica)…mi fa piacere avere nuovi lettori, spero che continuerai a seguirmi e a recensireeeeeeee ^O^!!!

 

Selphie: *.* altra lettrice nuova (me feliiiiiiiiiiiceeeeeeeeeeeee XD) [ noi puuuuuureeeeeee ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ [ndFred George Alicia Angelina Katie Oliver e Lee] come hai visto uno dei due scavezzacollo è finalmente riuscito a dichiararsi (cori angelici si aprono e la pace divina scende sull’autrice!)…continua a seguirmi e a recensire, perché manca ancora un coppia all’appello!!!

 

Pea: Webmistress dei miei sogni! Finalmente mi onori con la tua recensione, mini mini, da donna impegnata come sei! Graaaaaaaazieeeeeee un botto! E ricorda che io sono la potenza che fa girare le sfere!!!! (XDDDDDDDDDDDD). [x gli altri lettori: lasciate stare,quella di prima è filosofia aristotelica 2004 by Pea…NdLynn]

 

Ale: Eheheh…intanto goditi, per quanto te ne sarà possibile (ma dubito si possa godere dei miei capitoli ù.ù) questo bacio, metodo inusuale per zittire la gente, ma come avete visto efficacissimo!

Comunque, visto che notoriamente sono una sadica, non credo che Fred si dichiarerà ad Angelina…bwahahahah poi vedrete! Mi raccomando recensisci!!!

 

Roby-chan: err…diciamo che l’ultima coppia è palese [Qual è? °v° NdFred] [Quella di tua nonna FRED!!! NdLynn]. Per quanto riguarda Harry, mi dispiace ma come ho già detto del caro Potter parla la Rowling, e io mi inchino al suo volere! Ergo, Harry si arrangia (me molto schietta)!! Lo so che l’ ho fatto un tantino tonno, ma c’è una ragione, che spiegherebbe il perché io parli poco e niente di lui. Semplicemente credo che la Rowling scriva il suo libro attraverso gli occhi del giovane cercatore (non vorrei dire baggianate, ma per la maggiore, mi sembra sia così…), perciò tutto quello che vede Harry, la Rowling scrive. Quindi, per farla breve se dovessi far comparire Harry molto più spesso e fargli vedere molte cose, doveri attenermi maggiormente al testo e la cosa non mi va…Il mio è un dietro le quinte…Già quando ho scritto il 2° chap mi sono sentita male a scrivere qualcosa dove Harry c’era, ma sul libro non compariva affatto (il pianto di Katie insomma…). Non so se ci avete capito niente, ma spero di aver risposto ad alcune domande^^! Cmq…passando ad altro, davvero ti sono piaciute le scene di F&G (D&G?!) versione Cuccioli bisognosi d’affetto?! Me provvederà a disegnare qualcosa^^, per il resto, ecco Crazy George all’opera, NEVER GIVE UP!!! Continua recensirmi ti prego^^!!!

 

 

 

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\/ …e lascia una recensione^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** -7- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-7-

 

Al diavolo le sdolcinatezze, al diavolo i mazzi di fiori e i cioccolatini, al diavolo le belle dichiarazioni da film strappalacrime.

 

Lui era George Weasley ed agiva come tale. Zero regole, zero doveri, seguire l’istinto, il proprio cuore era l’unica regola ammettesse veramente, e il suo cuoricino gli aveva mormorato che forse era il momento di far silenzio.

 

L’aveva baciata. Un bacio leggero, a fior di labbra, impulsivo eppure affatto violento, una carezza, un sussurro. Un bacio che veniva dritto dal cuore, e se erano destinati ad amarsi, lei lo avrebbe capito.

L’aveva baciata e per un istante le loro anime si erano sfiorate, avevano vibrato della stessa bellissima musica.

 

Aveva abbandonato quelle labbra e le aveva sorriso. L’avrebbe schiaffeggiato? Non gli importava.

 

“Già, non dovresti affatto parlare, perché adesso parlo io.” Aveva detto sorridendo, spensierato, con innocenza.

 

L’aveva guardato…confusa forse? Non sapeva decifrare lo sguardo della ragazza. Non gli importava, stava facendo quello che riteneva giusto, e non se ne sarebbe pentito.

 

“Mi piaci Alicia, mi piaci da impazzire.” Era serio mentre lo diceva, ma con una luce negli occhi, ingenua, spontanea. Parole semplici, ma sincere, quasi fossero state pronunciate da un bambino.

 

“Vorrei poter stare con te, sem-” non gli era stato possibile concludere, perché questa volta era stata la ragazza dai serici fili a farlo tacere con un bacio.

 

L’aveva colto di sorpresa, doveva ammetterlo, era arrossito violentemente quando lei, allontanato il viso gli aveva sussurrato

 

 “Ssh…non c’è bisogno delle parole, lascia che sia lui a poter parlare…” e gli aveva posato una mano sul petto, all’altezza del cuore.

 

Era visibilmente imbarazzato, ma aveva iniziato a ridere, come fanno i bimbi quando sono contenti, anche per una cosa sciocca come una farfalla candida su di un bel fiore.

Le aveva sorriso chiedendole

 

“E cosa sta dicendo?”

 

Lei si era messa a ridere, argentina, con le guance rosse rosse per la vergogna, gli aveva preso timidamente la mano…tremava…l’aveva posta sul proprio petto, sul proprio cuore, che batteva, furioso, impertinente, proprio come quello del giovane.

 

“Quello che dice anche il mio.”

 

Gli aveva sorriso di rimando, con le guance più accese di prima…e si era rinnovato quel patto che poco prima avevano sancito, prima uno…poi l’altra…adesso, insieme…

 

Leggere le labbra, come farfalle, come piume portate dal vento, si erano posate, di nuovo, una sull’altra. Un contatto, una scarica elettrica su per la schiena, infinite emozioni.

 

Sentiva sulla nuca una pressione leggera, gentile, segno che l’altra non aveva affatto intenzione di rompere quel magico contatto che si era venuto a creare.

 

Aveva schiuso le labbra e di certo non si era aspettata la reazione che ne seguì.

George aveva spalancato gli occhi ed aveva smesso di respirare…possibile che…no, non ci credeva…

 

“George…non mi dire che questo era…la prima volta che tu…” l’aveva visto abbassare il viso per celare quell’incendio che gli aveva colorato piacevolmente le guance, prova che aveva fatto centro.

 

Non riusciva a crederci, George Weasley, quel monello scavezzacollo terribilmente figo, che aveva fatto perdere la testa, oltre che a lei, anche a gran parte della popolazione femminile di tutta Hogwarts, lui, non aveva mai baciato prima una ragazza!!

Se fosse stata in un’altra occasione si sarebbe rotolata dalle risate…e invece provava solo un sottile piacere, quasi le fosse stata fatta una lusinga…gli aveva preso il volto febbrile fra le mani e aveva puntato il proprio cielo in quello color dell’ambra più pura dell’altro, lo aveva guardato profondamente e gli aveva sussurrato semplicemente

 

“Lascia che t’insegni…”

 

Aveva chiuso gli occhi e si era lasciato guidare, da quelle mani sottili, abbandonandosi a quel suo vero, primo bacio avvicinando il viso, a quell’immagine di perfezione che lo fronteggiava, completamente nuovo a quelle sensazioni, che lei sola riusciva a trasmettergli semplicemente sfiorandolo.

Con gentilezza infinita gli aveva posato l’ennesimo bacio su quelle labbra chiarissime, quindi aveva dischiuso nuovamente le proprie, rendendo il bacio più profondo, la lingua a picchiettare vivacemente con quella del ragazzo, a intrecciarsi, a fondersi, fino ad assaporarne tutta la fragranza, fino a diventare una sola cosa.

Si erano staccati uno dall’altra, con le gote arrossate, ansimanti. Era stato quasi spontaneo leccarsi le labbra, quasi a voler assaporare fino in fondo il gusto di quel bacio, che sapeva di buono, dolce e piccante, gentile e passionale al contempo, come loro due, ghiaccio e fuoco fusi in un tutt’uno.

 

Erano rimasti abbracciati, semplicemente, ascoltando il suono del proprio respiro, con la sola compagnia delle stelle.

 

“Alicia…”

 

“Si?”

 

“Stavo pensando…ma se i cioccolatini che volevo mettere sul tuo letto, gli ho messi invece su quello di Angelina…”

 

“Si…”

 

“Ma allora…le mutandine col cuore sono le tue?!”

 

 

***

 

 

Aprì lentamente gli occhi, girò la testa di lato, guardando il piccolo orologio sul comodino accanto al proprio letto. Sorrise.

Dire che quella mattina Katie Bell fosse felice, era un eufemismo! Nessuno avrebbe provato una gioia tale, nemmeno se fosse stato un Grifondoro in procinto di uccidere Piton.

 

Era maledettamente felice. Punto.

 

Si era alzata pimpante come non mai e si era preparata, con più cura e attenzione del solito. Doveva essere *perfetta*! Canticchiando allegramente aveva sistemato i morbidi capelli castani in una mezza coda, che finiva a treccia, legandola attentamente con un nastrino rosso.

Si era guardata allo specchio e aveva sorriso solare, facendosi poi una linguaccia.

Aveva sistemato alcuni libri nella sacca, fischiettando spensieratamente.

Tutto questo fatto sotto gli occhi  perplessi delle due compagne, che vedendola così allegra, ne avevano approfittato per fare dell’umorismo.

 

“Aly, per caso hai trasfigurato tu Katie in un fringuello?”

 

“Mmm…no, no Angelina mi dispiace, ma non è opera mia. Può darsi però sia contenta per qualcos’altro!” disse maliziosa la bionda dagli occhi color del mare, allacciandosi la cravatta rosso-oro della divisa.

 

“Ah sì?! E per cosa di grazia?! No, aspetta provo ad indovinare…mmm, ma certo, come ho fatto a non pensarci prima!!!” aveva detto la bella pantera sbattendosi una mano in fronte, come se non fosse arrivata prima ad un ragionamento elementare “Che scema, ma è ovvio che sia felice per le due ore di tortur…err…pozioni che abbiamo questo pomeriggio! Si sa che hai da sempre un debole per Piton.” Aveva esordito con aria scontata annuendo col capo.

 

“Ma no, non vedi che è contenta perché sa, che questo pomeriggio, andrà a morire in uno di quegli allenamenti alla Oliver-ti-spacco-tutte-le-ossa-Baston! E ci gode, perché sa che tanto poi lui la salva!” aveva detto la ragazza dagli occhi azzurri cominciando a degenerare, lanciandosi in una discussione all’ultima stupidata!

 

Katie assisteva alla scenetta assumendo la tipica posizione di perplessità: braccia incrociate, mano sul mento con fare pensoso, sopracciglio inarcato, mente che partorisce pensieri sul male incurabile che ha affetto le sue due amiche…ma forse doveva rassegnarsi, era una predisposizione genetica alla stupidità, dopotutto i neuroni non sono un dono per tutti…eh no!

 

“Ah-ah…ma guarda che spirito di patata queste due, sono appena le 8,30 e voi già siete così! Calmatemi perché altrimenti questa sera mi raccogliete col cucchiaino per le risate!” aveva commentato sarcastica la brunetta.

 

Le altre due erano scoppiate a ridere, contagiando anche la terza. Alla fine tra una risata e l’altra, Alicia aveva avuto la forza di chiedere il perché di tanta gioia all’amica dagli occhioni color caffè.

 

“Beh, diciamo che oggi è un giorno speciale per me…e il mio cucciolo…” aveva detto arrossendo un poco con aria sognante.

“OOOOHHHHHHH CHECCARIIIIIIINIIIIIIII!” avevano detto in coro le altre due con fare da ochette diabetiche, mettendo i pugni chiusi sotto al naso e sbattendo in modo rivoltante le ciglia stile AdolescenteIdiotaDaFumettoShojo.

 

“Siete spoetizzanti…non ve lo dico più ecco!” detto questo la bella ragazzina, aveva fatto un’infantile linguaccia, e ridacchiando era scesa in Sala Comune, trepidante di incontrare il suo adorato Oliver.

 

***

 

Aveva spalancato gli occhi trafelato, e si era seduto sul letto ansimando, madido di sudore.

 

Buon dio che incubo.

 

Si era guardato intorno, realizzando di essere nel suo letto, al sicuro, nella sua camera, e che quella segheria che sentiva era solo Percy che russava. Era tutto perfettamente normale.

Si era passato una mano sulla fronte gelida e umida. Dire che quella mattina Oliver Baston fosse sconvolto era un eufemismo!

 

Aveva fatto un incubo, che gli sembrava aver dormito appiccicato ad un dissennatore!

Ma cosa aveva sognato di tanto allucinante il povero portiere dei Grifondoro?

Quello che di solito un povero portiere dei Grifondoro, che quel sabato avrebbe dovuto giocare la coppa del Quidditch contro i Serpeverde, teme di più in assoluto: perdere il proprio asso nella manica.

E il suo asso era Harry Potter.

 

Aveva ripensato a quel sogno infausto pregando con tutto il cuore che assolutamente non fosse premonitore.

 

Aveva sognato che Harry veniva menato ogni giorno, più volte, dagli studenti di Serpeverde, e arrivava a sabato più simile a carne macinata che non al suo cercatore dalle manine d’oro. E loro perdevano. E Flitt lo assumeva come schiavo. E lui avrebbe dovuto chiamarlo ‘mio signore e padrone’.

Stava tremando.

 

Si era alzato sconvolto, si era preparato, ed era giunto ad un’unica plausibile, lineare, necessaria decisione: doveva difendere Harry da tutto e tutti, anche dai professori se necessario!!!

Si era preparato frettolosamente ed era sceso in Sala Comune, dove già i ragazzi più mattinieri si erano radunati, chi ripassando le ultime cose prima della lezione, chi chiacchierando allegramente.

 

Si era seduto su di una poltrona aspettando che il numero di studenti aumentasse copiosamente.

Dopo un’oretta buona la Sala Comune era quasi del tutto piena di Grifondoro, bloccati dal fiondarsi a colazione da un proccupatissimo Baston , che li imponeva di dargli retta con aria grave, giustificando quel gesto come un questione di vita o di morte.

Al che George aveva sospirato affranto che nulla era più importante della colazione, anche quella questione di vita o di morte...per lui almeno!

 

Quando ritenne il momento, iniziò a parlare, spiegando di come Harry potesse diventare un facile bersaglio per quei rompiballe dei Serpeverde, e aveva disposto in modo da non lasciare mai il giovane moro dagli occhi verdi da solo, fosse anche per andare in bagno…anzi, soprattutto per andare in bagno!!! I Grifondoro accettarono tutti di buon grado la proposta.

 

Così Harry si ritrovò una sorta di scorta al seguito già da quella mattina.

 

Finita la sua orazione, il giovane portiere era ancora visibilmente crucciato da quella situazione, quando vide correre verso di lui, una secondo lui un-po’-troppo-allegra-Katie, la quale, raggiuntolo, gli aveva gettato le braccia al collo, salutandolo con un bacio, affatto casto.

Il ragazzo l’aveva guardata un po’ perplesso, non capitava tutti i giorni che la sua bimba sprizzasse gioia e ormoni da tutti i pori, così le aveva sorriso. Stava per domandarle il motivo di tanta gioia, ma fu interrotto da un’impaziente George, che era schizzato dal buco fuori del ritratto, infrangendo il muro del suono e urlando qualcosa che decifrò come “PAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPA”…

 

In quel momento anche il suo stomaco gli ruggì contro, così decise di anteporre la propria sopravvivenza alla domanda, rimandando le spiegazioni ad un altro momento.

Aveva guardato la ragazzina che stringeva fra le braccia. Era più bella del solito. Aveva legato i capelli diversamente, e li aveva fermati con un nastrino scarlatto, e gli sorrideva con la faccia della felicità: *deliziosa*.

 

Le aveva preso la mano ed erano scesi insieme in Sala Grande, unendosi agli altri compagni.

 

 

 

George, era accoccolato sulle braccia, con lo sguardo sognante e fissava insistentemente, la graziosa biondina che lo fronteggiava, la quale, imbarazzatissima, stava spalmando del burro sul proprio toast. Gli aveva dato un morsetto, degno di un uccellino. Aveva lanciato uno sguardo al rosso, che la guardava adorante.

 

“George, potresti smetterla di fissarmi per piacere?” aveva chiesto mitemente quella.

 

“No” aveva risposto candidamente il ragazzo.

 

Alicia si era rassegnata, dando un altro morso alla propria colazione e di tanto intanto lanciando uno sguardo al Weasley che non le staccava un secondo gli occhi di dosso.

 

“George, ma mi puoi dire che guardi?”

 

“Te”

 

Alicia, aveva abbassato lo sguardo sospirando…niente da fare, George era più bravo in altri usi della lingua che non quello del parlare.

Aveva posato il proprio toast nel piatto, rassegnandosi a saltare la colazione, quando il ragazzo che le stava davanti, era scattato spalancando gli occhi con espressione da bimbo a cui è stato tolto un bel gioco e aveva mugolato un “Nu! Perché ti sei fermata?! Sei *così carina* mentre mangi!!” supplicandola con sguardo sbrilluccicoso.

Alicia era rimasta leggermente interdetta, aveva guardato George, che aveva l’aria da CUCCIOLO MODE: on, che se glielo avrebbe chiesto, era sicura, avrebbe iniziato a scodinzolare! Quindi arrossendo aveva ripreso la fetta tostata –che non gli era mai parsa tanto grande- e aveva rincominciato da dove si era fermata, con sommo piacere del ragazzo dalla chioma sanguigna, che aveva ripreso la propria posizione da adoratore e si era rimesso ad ammirare quell’immagine di perfezione che lo fronteggiava, sospirando innamorato.

Cosa non si fa per amore!

 

Tre posti più in là, una spensierata Katie, non faceva che sorridere al ragazzone che le stava seduto davanti, il quale, sedata la fame e ingollato l’ultimo boccone di bacon, le aveva infine domandato:

 

“Come mai così felice?”

 

 

NON L’AVESSE MAI FATTO!

 

Katie a quella domanda parve diventare un po’ meno allegra.

 

“Ma come Oliver…tu non sei felice?” gli aveva chiesto lei un po’ confusa.

 

“Euhm…si…perché? Cosa c’è oggi?”

 

La brunetta aveva improvvisamente perso tutta la propria allegria, gli occhioni color caffè erano diventati due pozzi di lacrime, che a stento riusciva trattenere.

 

Com’è possibile, lo ha dimenticato?!

 

A quella reazione tutti i compagni si erano voltati a fissarlo.

Oliver si era guardato intorno furtivamente.

 

Perché si sta mettendo a piangere!? Perché la mia piccola Katie si comporta così?Che ho detto?! Che le ho fatto?! Ommioddioooo!!!

 

“C-cosa c’è Katie?”

 

La ragazzina aveva alzato li occhioni lacrimosi, facendolo sentire come se fosse stato preso in pieno da un bolide. Quindi, tirando su col naso gli aveva chiesto con la voce rotta dal pianto

 

“O-Oliver sniff sniff , tu sai che giorno è oggi vero?”

 

Oliver era nel panico!

 

Che cosa diavolo c’è oggi!?! Cosa c’è di così importante!?!?!

 

Quanto odiava quel genere di domande!! E quanto odiava il fatto che le ragazze andassero pazze nel festeggiare sempre qualcosa! Sarebbe impazzito, e se non lo avesse fatto lui, sarebbe sicuramente morto, o annegando nel pianto monsonico che Katie si preparava a versare o comunque linciato dalla Johnson, che aveva tirato fuori uno sguardo inceneritore alla CosaLeHaiFattoBruttoInensibile.

Aveva deglutito il vuoto. Sudava freddo. Stava facendo uno sforzo IMMANE, tentando di ricordare cosa diavolo ci sarebbe dovuto essere quel giorno. Niente. Il vuoto pneumatico.

Angelina lo stava mutamente minacciando di morte, Alicia lo guardava perplessa alzando un sopracciglio, Fred e Lee lo fissavano apprensivi, come se dovesse morire da un momento all’altro –il che potenzialmente sarebbe stato vero- e George…George guardava Alicia con aria sognante.

Vabbé non se n’era curato più di tanto, visto che in quel momento il suo istinto di sopravvivenza era in netto vantaggio su tutte le altre sensazioni.

Gli rimaneva un’unica disperata via d’uscita: Inventare.

 

“Ehm…è…è…il tuo…compleanno?” aveva tentato, riducendo praticamente ad un soffio l’ultima affermazione.

 

Katie era scoppiata in lacrime correndo via dalla Sala Grande. Angelina l’aveva seguita lanciandogli un’occhiata che aveva tutta l’aria di voler dire DiLeTueUltimePreghiereMaledetto mentre Fred e Lee si erano sbattuti una mano in faccia con espressione sofferente. Alicia si era alzata e gli aveva poggiato una mano sulla spalla, abbassando il viso fino all’orecchio del portiere e sussurrandogli un

“Il compleanno di Katie è il 22 di Agosto…”

 

Gli era crollato il mondo addosso.

 

Applausi, applausi, grazie grazie, non merito tanto amore! Come vincitore del premio ‘sfigato idiota’ di quest’anno volevo solo dirvi, che se la deficienza avesse un nome si chiamerebbe OLIVER BASTON!!!!

 

Fred e Lee si erano scambiati uno sguardo molto eloquente, e lo avevano scambiato anche con un George ancora sognante, che parve solo in quel momento –rendendosi conto che il suo oggetto del desiderio se l’era svignata- capire a quale catastrofe di proporzioni apocalittiche avesse assistito.

Si erano fatti tutti intorno a lui, Fred alla destra, George alla sinistra e Lee gli si era seduto di fronte.

George aveva sospirato e gli aveva passato un braccio intorno alla spalla esordendo con un “Oliver, Oliver, Oliver…così giovane, come potevi saperlo…” in tono da navigato conoscitore che elargisce suggerimenti ad uno scolaretto “devi sapere, che anche nell’amore vi sono delle regole…” aveva detto.

 

“Già, come…il Quidditch!” aveva proseguito Fred, buttandogli un braccio sulle spalle come il fratello.

 

“Regole? Quidditch?” aveva mugolato affranto Oliver, che pareva un condannato pronto a salire sul patibolo.

 

“Già vecchio mio, regole. E guai a non rispettarle,  potresti trovarti in un colpo di bacchetta magicamente single!”

 

“Verissimo!” aveva annuito Lee scuotendo la bella testa mora.

 

“E quali sono queste regole?” aveva pigolato sempre più preoccupato il portiere.

 

“Regola numero 1) Mai dimenticare una qualsiasi data, fosse anche il compleanno del criceto della zia del cugino del nonno della tua ragazza.” Aveva decantato Fred a memoria.

 

“Regola numero 2) Mai mentire ad una ragazza se ti dimentichi di una qualsiasi data.” Aveva continuato George sullo stesso tono del gemello.

 

“Regola numero 3) Mai tentare di indovinare date che si è certi non ricordare. Meglio dirle qualcosa di vero e assolutamente scontato.” Aveva concluso Lee semplicemente.

 

“Bene…sono fottuto…” aveva infine sospirato rassegnato il capitano chinando il capo sconfitto.

 

“Maaaa noooooooo…” avevano detto in coro i due gemelli con aria rassicurante.

 

“…sei solo in un mare di guai!” aveva concluso sorridendo spensierato Lee, come se avesse appena detto che non avrebbe avuto alcun problema a risolvere tutto.

 

“Grazie Jordan, davvero, la tua presenza è rincuorante!” aveva esordito sarcasticamente il diretto interessato. “Ma adesso cosa dovrei fare?!” aveva piagnucolato continuando.

 

“Due semplici, elementari, basilari, stupidissime cose: 1) scoprire COSA si festeggia oggi.

2) cercare di scoprire COME rimediare!” aveva spiegato George in tono pratico.

 

“Ah…ecco…e voi mi darete una mano?”

 

“Assolutamente no, fra moglie e marito…sai come si dice no?” si era affrettato a rispondere il moro.

 

“Questo è vero, ma magari, scemo com’è, il secondo punto potrebbe risultargli problematico no?!” aveva detto candidamente Fred.

 

“Giusto, magari una mano per il secondo ci scappa!” aveva concluso l’altro Weasley facendogli l’occhiolino.

 

Oliver li aveva visti uscire dalla Sala Grande, ed era stato come se da quella porta non fossero usciti Fred, George e Lee, ma Aiuto, Speranza e RisoluzioneDeiMieiProblemi.

Era davvero in grossi, grossissimi guai.

 

***

 

“Bwaaaaaaaaaaaa, c-come ha p-potuto sigh sigh dimenticarsi di o-oggiiiii strasigh!!!”

 

“Su su, Katie, andiamo, non fare così, dai, asciugati gli occhi.” Le aveva gentilmente detto la compagna dagli occhi cerulei passandole un fazzoletto. Quella però vi aveva tuffato la faccia, proseguendo nel suo ‘umido’ sfogo, accompagnata da rumorosi singhiozzi.

Le altre due cacciatrici si erano scambiate uno sguardo molto, molto eloquente.

Per fortuna il professore Lupin, con cui avrebbero dovuto fare quell’ora di lezione, vedendo il nubifragio a cui andava incontro la classe, aveva consigliato alla povera Bell di sfogarsi insieme alle proprie amiche con tutta tranquillità, possibilmente fuori dalla classe.

 

Effettivamente Oliver non avrebbe potuto dimenticarsi data più importante, possibile che i ragazzi fossero delle tali teste vuote?!

 

“Dai Katie, non fare così, dopotutto, sai che quel babbeo di Oliver è preso dal Quidditch in questo periodo, no, sai quanto ci tiene, può essergli sfuggito di mente…”aveva azzardato cautamente la mora.

 

La ragazza aveva sollevato la testa castana dal fazzolettino –fradicio- e aveva ribattuto depressa

SniffSniff sigh strasigh l- lo so, ma mi s-sembra che per lui sigh s-sia più importante il Quidditch che ioooooo waaaaaaaahhh” e giù di nuovo a piangere.

 

La ragazza dai capelli color della notte aveva alzato lo sguardo al cielo, segnandosi mentalmente che se mai si fosse messa con un ragazzo –cosa molto improbabile visti alcuni esempi- avrebbe depennato tutte le date da ricordare dai calendari, compreso Natale, Pasqua e San Valentino!!!

 

 

Nel frattempo, un noto portiere della squadra rosso-oro, assisteva, apparentemente molto interessato ad una lezione di trasfigurazione, riguardante i possibili problemi nella smaterializzazione, argomento dei M.A.G.O, da parte della Professoressa McGranitt. In realtà il ragazzo era preso da ben altri problemi, affatto magici. Aveva segnato su un foglio tutto quello che era accaduto d’importante fino a quella tragica mattina. La maggior parte degli avvenimenti riguardavano il Quidditch: A Harry viene sequestrata la Firebolt, la McGrannitt restituisce la Firebolt a Harry, Harry prova per la prima volta la Firebolt, Allenamento con la Firebolt, Partita contro i Corvonero, vittoria contro i Corvonero.

 

Senza accorgersene era stato catturato dai ricordi. In quel periodo aveva scoperto di piacere alla sua Katie, e poco prima di  quella benedetta partita, per uno stupido malinteso, e per il suo ‘sangue freddo’ avevano litigato…proprio come adesso, poco prima della partita contro i Serpeverde, grazie alla sua maledettissima memoria, avevano litigato di nuovo.

Oliver si stava mentalmente prendendo a cazzotti.

 

Porca miseria Oliver, sei un maledettissimo lobotomizzato! Possibile tu riesca a ricordarti a memoria tutto ‘il Quidditch attraverso i secoli’ e non ricordi cosa diavolo ci sia da festeggiare oggi?! Sei un fallito ecco cosa!!! Idiota di un cervello, a cosa mi servi se non sai risolvere i problemi, è colpa tua se adesso sono in questa situazione, esattamente com’era colpa tua l’altra volta che la mia dolce bimba ha pianto…sigh…povera piccola, non la merito…la faccio solo soffrire…anche prima che ci mettessimo insieme la facevo soffrire…prima della partita…mettersi insieme…partita…OCCAZZO!!!

 

Finalmente il cervellino bacato di Oliver si era vendicato di tutti le offese ricevute –mica tanto ingiustamente a volte- facendo accendere una preoccupante lampadina nella testa del capitano.

Un binomio inscindibile era comparso nella mente del ragazzo:

 

METTERSI INSIEME=ANNIVERSARIO.

 

Binomio che lui non aveva assolutamente tenuto da conto.

 

Oddio, oggi…oggi sono 3 mesi che sto con Katie…e l’ho dimenticato…un quarto di anno, mica cazzi! Ma come ho fatto a trascurarlo!? E’ ovvio che adesso non mi voglia più vedere, uscirmi di mente così, come se non fosse importante! Perché poi?! Per pensare a cosa?! A delle sciocchezze, come il Quidd…no aspetta, il Quidditch NON è una sciocchezza, è vitale per me tanto quanto la mia bimba…Aaargh, sto divagando!!! Allora, adesso ho capito COSA c’è da festeggiare, ma non so COME rimediare al casino che ho combinato…vacca miseria, urge il consiglio di quei tre scapestrati!

Bhe almeno ho risolto un problema…mi sento molto meglio!

 

“Bene Baston, visto che sei così contento, oggi ripeterai davanti a tutta la classe, ciò che ho spiegato durante questa lezione” la voce della McGrannitt, lo aveva bruscamente, inesorabilmente, sfortunatamente riportato alla realtà.

 

Oliver aveva deglutito il vuoto, guardando sconsolato la propria pergamena per prendere appunti…bianca.

 

Sarebbe stata una giornata MOOOOOOLTO lunga.

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Ohohohoh (<- risata sadica) credevate voi, poveri lettori, che filasse tutto liscio…e invece, la qui presente sadica ha voluto metter su un po’ di casini ^^.

Muahahahahaha me perfida…no vabbé…sto scherzando, tanto, prevedibile come sono si può facilmente immaginare come andrà a finire…il fatto è che mi ero accorta che ho trascurato un po’ troppo questa coppietta, e non mi sembrava giusto. Inoltre, non potevo mica bruciarmi così la storia fra George e Alicia, o peggio, liquidarmi in una baleno la quanto mai complicata relazione fra Angie e Fred!? (della serie, ma se me la liquidavi ero più felice -.-).

 

Volevo deicare questo chap a tutte quelle persone che ammorbano i propri partners a colpi di “cucciolo” “bimba” e così via, e riescono a festeggiare anche le ore e i minuti che sono stati insieme.

Per favore, abbiate pietà!

 

Ah…per quanto riguarda il sondaggio della scorsa volta, forse non mi sono spiegata bene, ma davvero avevo aperto la domanda ai lettori…vabbè ripetiamo il tutto:

 

VORRESTE VEDERE ANCHE LEE JORDAN FIDANZATO?

LASCIATE UNA RECENSIONE CON LA VOSTRA OPINIONE!

^^ ^^ ^^ ^^

 

Ma adesso passiamo a rispondere alle vostre belle recensioni che, guarda guarda, sono aumentate vertiginosamente rispetto agli altri capitoli!!!

[Fred ringrazia u.u NdFred] [ Me ha ricevuto 10 recensioni, me contento ^^ NdGeorge]

[ graaaaaaaazie *-* NdLynn]

 

 

George Weasley: *-* George…sono così contenta che la tua storia ti piaccia sblink sblink (Lynn ha il tipico sguardo sbrilluccicoso -.-’’). Fammi sapere cosa ne pensi dei questo chap e ovviamente se hai qualche suggerimento per il sondaggio sopracitato ^^.

 

Silphie: Davvero ti è piaciuta la parte nella torre di astronomia?! Me onorata!!! L’ho continuata anche in questo chap perché presumevo non vi sareste accontentati dell’ unico rigo che ho scritto la volta scorsa [presumevi male =.= NdTutti]…vabbé ciccia, che vi devo dire, la mia vena romantica è saltata fuori così all’improvviso e mi sono fatta prendere la mano.

Recensisci anche questo chap e…ti prego partecipa al sondaggio, me ha bisogno di sapere ;__;!

 

Angèle87: Angèle!!! Mademoiselle *.* !!! Ha visto che non era solo un rigo, per la gioia dei miei lettori (che stavano già benissimo come stavano), ho prolungato la scena!!! Me onorata del fatto le siano piaciuti i miei disegnininini! Qualche altra su Ron ed Hermione? Perché no, l’importante è che mi arrivi l’ispirazione °-°*!! Recensisca anche questo chap, e anche se mi ha posto lei la domanda, mi faccia sapere cos ne pensa del sondaggio!! ^^ Au revoir!!!

 

 

Mokichan: *.* ohhh una pecorella smarrita ritorna all’ovile (Lynn si è fatta di cioccorane staseraaaaaa...con Georgeeeee @_@)…vabbé lasciamo perdere gli sbarellamenti da overdose di cacao, piuttosto, mi fa davvero piacere tu mi recensisca di nuovo, continua a farlo, perché mi fa molto piacere ricevere recensioni, e come vedete mi aiuta a scrivere più velocemente!!! Ah…fammi sapere cosa ne pensi riguardo al sondaggio su Lee ^^!!!

 

Janice: U-un miliardo?!?!?!?!? °-° credo di essere sul punto di svenire…*wooooooow* me tanto felice per tutti questi complimenti, e tanto contenta di avere una recensione in più!!! Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo chap, e visto che Lee ti sta simpatico, fammi sapere se lo vuoi vedere fidanzato o meno, e se hai qualche suggerimento per il “con chi” lo vorresti sistemato, fammi sapere ^^!!!

 

Ale: Bwahahahahahahahah Piton versione Angioletto mode:ON…bwahahahahahahahah ommioddio mi sto spanzando!!! XDDD Mammina che ridere!! Deh, per quanto riguarda la storia fra Angelina e Fred…beh, portate pazienza, essendo la mia coppia preferita, me la voglio analizzare ben bene *-* sblink!!…a-aiuto…n-no t-ti prego, Ale, perché mi punti quell’ascia bipenne contro? Noooo, da brava, metti giù quella motosega!!! O.O**

 

Bryn: ^o^ una nuova lettriceeeeeeeee siiiiiiiiiiii!!! Bene, e così ti sei immedesimata con Katie…cavoli…anche li stessi trip mentali…è grave!!! Se poi sei fidanzata anche con un tipo che si chiama Oliver…allora mi sa che di cognome fai proprio Bell…Ti ringrazio per l’appoggio sulle coppie, in realtà senza rendermene conto, la Rowling aveva già anticipato qualcosina nel terzo libro…alla partita Grifondoro-Serpeverde…ci sono una paio di cosucce che hanno confermato la mia teoria…vabbè di Fred e Angelina lo si capive dal 4° libro…ma ci sono un paio di atteggiamenti durante la partita…vabbé lasciamo stare…(mi ha terrorizzata l’idea delle due gemelle più pestifere…credo che sarebbe la fine per Hogwarts a quel punto °-°!!!) Mi raccomando recensisci anche questo chap e dimmi che te ne pare di un Lee fidanzato^^

 

Ryta Holmes: Ohohohohohohohohohohohoh (<- ristata molto, molto, molto sadica alla Drag Queen) Tu osi chiedere pietà per non aver recensito?! Giammaiiiiiii Muahahahahahaha!!!! Scherzavo ti ho già perdonata, tranquilla ^^. Lo so, i M.A.G.O sono esami molto difficili purtroppo, quindi non fa niente se ci metti l’ira di dio a recensirmi…l’importante è che tu lo faccia!! Grazie per le minacce, ma non mi chiamo né Luna Malfoy, né Ryta Holmes, quindi, aggiorno abbastanza in fretta (almeno adesso) XP. Grazie a dio sei stata una che ha risposto al sondaggio…cmq mi scervellerò per inventarmi qualcosa riguardo al nostro Lee…si vedrà si vedrà…per quanto riguarda la coppia Fred e Angelina, leggi le altre risposte e mettiti l’anima in pace. [anche perché io non ho intenzione di mettermi con nessuno! NdAngelina fermamente convinta] [nuuuuuu!!! NdFred decisamente depresso…]

 

Felpy: Un’altra lettrice, un’altra lettrice, un’altra lettrice (Lynn gognola cantilenando come una bimba scema -.-’’)…Ecco l’aggiornamento, spero non me ne vogliate se non parla dei gemelli, che noto sono i personaggi preferiti…adottare i due cuccioli? Se fosse possibile lo avrei già fatto u.u!!! Recensiscimi ancora e rispondi al sondaggio che ho un bisogno disperato di sapere cosa ne pensa il mio pubblico (-.- vuoi dire quelle povere anime che ti sopportano forse!?)!!!

 

Audrey: *.* un’ altra pecorella smarritaaaaaaa…oddio, lasciamo stare, lasciamo stare prima che chiamiate la NEURO…mi fa piacere che ritorni a seguirmi, mi raccomando recensisci anche questo chap e dammi notizie sul sondaggio ^.^!!!

 

Luna Malfoy: ahi ahi ahi…ouch…dolore atroce…Vostra Potenza signorina Luna, la prego, le fatture senza perdono, magari le eviti, altrimenti chi si rialza e arriva FINO AL PC!? Chiedo umilmente perdono per aver…err maltrattato il suo migliore amico, ma come ho già specificato nello scorso chap, io contro i Serpeverde non ho assolutamente niente di male, ma mi consenta, parlo dei Grifondoro, dovrò pur scrivere secondo l’ottica rosso oro no?! Per quella cosuccia fra George e Flitt, non se la prenda, certo, il povero, povero Marcus aveva il naso che gli sanguinava, ma non è che George fosse messo meglio sa?! [mi ha rotto il labbro quel b******o NdGeorge] [Geroge, per l’amor di dio, piantala di insultare Flitt se non vuoi ritrovarti avada kedavrato!!! NdLynn]…e cmq mi sembra abbastanza importante che nella astoria abbia fatto comparire anche Marcus no?! Mi sembra già un gesto abbastanza carino visto che è uno dei personaggi che nessuno caga! E poi al tuo Dracuccio non è successo niente!!!….P-P-Potter…d-d-dissennatoriii...uhhhhhhhh…lo ricorderemo per sempre così, un allegro figo da paura…

Mi perdona?!

 

 

 

Mia raccomando recensite numerosi, perché un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere meglio!!! ^.-

 

 

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Capitolo 8
*** -8- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-8-

 

Deleteria…quella mattina era definibile solo in quel modo…deleteria. Avrebbe segnato quella data negli annali come ‘il giorno più sfigato dei miei miseri 17 anni’.

In ordine:

-aveva dimenticato il proprio anniversario (che poi proprio ‘anni’ non era)

-aveva fatto piangere Katie

-era stato fregato in pieno dalla McGrannitt

-l’allenamento di Quidditch era stato una silenziosa tortura…

 

E ora provate a dire che non sono uno sfigato!!!!

 

Oliver camminava a testa bassa nei corridoi rimuginando su cosa avrebbe dovuto fare per rimediare al suo disastro sentimentale…inutile…non gli veniva in mente niente di buono!

Aveva pensato di regalarle qualcosa, tipo fiori, cioccolatini, e così via, ma sarebbero sembrate una scusa per comprarsi il suo perdono; doveva pensare a qualcosa che la facesse sorridere e che le facesse capire che in realtà voleva solo fare pace con lei…già, ma cosa?!?!

 

Si stava svitando il cervello, quando si sentì chiamare da una voce ben conosciuta.

 

“Ehi Mr Son-tutto-un-problema!! Risolto il primo punto?”

 

Aveva sgranato gli occhi, pensando che forse qualcuno lassù –o quaggiù- dopotutto non lo odiava così tanto…anzi, poteva volergli anche bene!

 

“Fred! George!” si sentiva meglio adesso…era andato loro incontro, proseguendo con un “Il primo punto? Si…direi che l’ho risolto…ma…” aveva pronunciato scivolando dal tono SonoFeliceEOrgogliosoDiMeStesso a quello SonoUnDiciassettenneDepresso.

 

“Ma…ovviamente non hai idee su come fare a per pace con lei.” Aveva esordito sibillino un rosso, mentre l’altro annuiva convinto.

 

“Già…cosa posso fare?!” aveva sospirato affranto il capitano, dirigendosi verso la Sala Comune dei Gifondoro.

 

“Beh, potresti regalarle qualcosa in segno di scuse!” aveva affermato con ovvietà un rosso.

 

“E cosa di grazia?”

 

“Fiori…” aveva consigliato Fred

 

“…Cioccolatini…” aveva proseguito il fratello.

 

“Ma sono cose ovvie, sembra che così mi voglia comprare il suo perdono! Mi serve qualcosa di speciale…”

 

“Uffaaaa, sei un rompiscatole capitano…falle una serenata allora!” aveva sbuffato esaurito uno dei due teppistelli.

 

“Maaaaa ceeeeeeeertooooo, e poi mi venite a prendere voi dal San Mungo, reparto Malattie Mentali vero?!” aveva ribattuto sarcastico il ragazzone.

 

“FRED FERMAMI O LO MENO!!!” aveva ruggito George meditando seriamente di causare la dipartita del ragazzo.

Dal canto suo l’altro battitore, non aveva degnato di uno sguardo il proprio doppio, borbottando qualcosa pensoso.

Mumble mumble…cosa diavolo puoi regalare ad una ragazza, in segno di scuse, di particolare che le faccia capire che faresti di tutto per lei? Mumble mumble

L’altro, lasciando improvvisamente perdere il raptus omicida da cui era stato colto, lo aveva guardato; dopo un attimo di riflessione, gli si era dipinto un sorrisone sul bel volto coperto di lentiggini, ed aveva esclamato un “CI SONO!” ridacchiando perversamente.

 

“George…non mi piace lo sguardo di tuo fratello…” aveva mugolato Oliver preoccupato.

 

“Suvvia, non credo sarà niente di così assurdo!!” aveva tranquillamente ribattuto il rosso entrando dal buco del ritratto, e seguendo l’altro battitore che sghignazzava, lanciando occhiatine maliziose al portiere.

 

Erano entrati in camera dei due ragazzi quindicenni -che come al solito era stata risistemata dal casino serale dagli elfi domestici -e si preparava ad essere demolita quella sera- e si erano seduti sui tre letti presenti nella stanza…o meglio, George e Baston si erano seduti, Fred, vi era salito sopra, e con aria teatrale, aveva assunto una posa pensosa decantando con aria solenne “Io e la mia mente brillante, abbiamo trovato il modo migliore per farti fare pace con Katie…”

 

I due spettatori erano rimasti non poco sorpresi, ma avevano teso le orecchie.

 

“Tu…dovrai regalarle…un completo di biancheria intima!!!” aveva infine esordito, assumendo l’aria da condottiero appoggiando un piede sulla spalliera del letto, e puntando un braccio teso, verso non si sa quale punto della stanza.

Che idiota…

 

Oliver aveva assunto il colore delle tende del baldacchino, immaginando quanto avrebbe donato a Katie un completino sexy di pizzo bianco…stava sbavando…

Ma si riprese subito dalle proprie fantasie, imponendosi un certo autocontrollo e pensando che forse, i reggiseni non erano il modo migliore per riappacificarsi con la propria ragazza.

Quindi aveva esordito indignato un “Ma ti sei fumato il cervello?!?! E poi cos’ altro? Le vado in contro con una maglietta con scritto a lettere cubitali ‘SCOPAMI, MI PIACE IL QUIDDITCH?!?”

 

“Magari con un bel 69 sulla schiena…” aveva suggerito George, davvero convinto che fosse una bella idea quella del fratello.

 

“George! Ti ci metti anche te?!”aveva ruggito il ragazzo dalla chioma castana, lanciando un’occhiata inceneritrice al rosso davanti a lui…che ormai non lo calcolava più, immerso in una concitata conversazione col fratello.

 

“Ohi ohi!! Fred, sai una cosa?!”

 

“No, cosa?”

 

“Quando sono andato a lasciare i cioccolatini in camera delle ragazze, ho trovato una cosa molto, molto interessante!” aveva ghignato.

 

L’altro aveva sgranato gli occhi interessatissimo, ed aveva tirato fuori un sorrisone monello.

 

“Cosa hai trovato?! Cosa? Dai dimmi dimmi!!” aveva incalzato curioso.

 

“Ho trovato, rovistando fra il casino che c’era sui letti della Johnson [Fred si era illuminato] e di Alicia…un paio di mutandine di finissimo pizzo bianco, decorate con un…grazioso cuoricino di brillantini, PROPRIO LI’!!!”

 

Fred aveva sgranato gli occhi più di prima, aveva aperto e chiuso la bocca più volte senza articolare alcun suono, poi finalmente, con grande fatica delle proprie sinapsi aveva buttato giù un “E…di chi erano?” già cominciando a partorire oltraggiose fantasie con quel paio di mutandine descrittegli dal fratello, indosso alla Johnson.

 

George lo aveva guardato sorridendo sornione “Di Alicia, mi sembra ovvio! Angelina credo che indossi molto peggio…la Johnson è più…più…”

 

“…da stupro…sbaaaaaaaaaaaav” Fred era andato completamente a quell’affermazione. Grazie a dio si era subito ripreso dal trip che aveva iniziato (che aveva come protagonista la mora dei suoi sogni con una tuta da motociclista in pelle aderente -“peeelleeeee…aderenteeeee glglglglgl”- e sotto… niente!) e si era rivolto al fratello, con aria decisamente convinta affermando un “Noi, scopriremo che biancheria indossa Angelina Johnson!!” George sembrò entusiasmarsi per un attimo, ma subito dopo l’aveva guardato con aria interrogativa, mugugnando un “Noi?”

 

“Si bello NOI!”aveva risposto l’altro sempre convintissimo con l’aria da avventuriero che va incontro alla propria morte.

 

“Ma…a me non interessa affatto sapere che biancheria porta la Johnson…” aveva continuato candidamente quello.

 

“Già…giusto…allora NOI, scopriremo che biancheria indossano Angelina Johnson e Alicia Spinnett!!” si era corretto l’altro.

 

“Bene!!! Ci sto! Quando si parte?!” si era subito proposto l’altro Weasley.

 

“Subito, mi sembra ovvio, ti pare?!”

 

“Bene, andiam-” la corsa dei due, verso la terra della felicità –leggasi: cassetto della biancheria delle ragazze- era stata interrotta da un paio di colpi di tosse, di un piuttosto irritato e imbarazzato Oliver, che era stato praticamente dimenticato dai due e che adesso batteva nervosamente un piede per terra ed aveva le mani sui fianchi.

 

“Ah, già Oliver…vuoi venire anche tu?” aveva snocciolato con semplicità uno dei due rossi già con la mano sulla maniglia della porta.

 

“No! E penso che voi due non dovreste rovistare fra le cose di una ragazza! Non sta bene!” li aveva rimproverati.

I due dal canto loro si erano guardati con un’espressione fra l’affranto e l’orripilato, e quindi avevano di nuovo rivolto lo sguardo al portiere che non si capacitava di quella reazione. Quindi i due battitori si erano fiondati su di lui urlando “Perché? Perché anche lui! Non lo meritava, era un così bravo ragazzo!” “Percy, ce la pagherai! Contagiarlo con le tue manie di perbenismo e rispetto delle regole!” facendo finta di piangere come se fossero al funerale di qualcuno, asciugandosi di tanto in tanto una lacrima invisibile e continuando a maledire il fratello maggiore.

Erano andati…

 

Baston si era sbattuto una mano in faccia esasperato, e assolutamente convinto di poter dire addio alla propria bellissima storia d’amore con la sua adorata Kat.

Lasciando che i due gemelli continuassero la propria magistrale interpretazione, aveva abbandonato il dormitorio dei tre monelli, e si era rintanato nella propria camera, vuota.

Percy doveva essere a cena, come del resto tutta la scuola. Si era gettato stancamente sul proprio letto, posando il braccio sugli occhi e sospirando affranto. Quanto avrebbe voluto fare pace con Katie, ma dopo quell’episodio, davvero non sapeva che fare. Avrebbe dovuto parlarle? E cosa le avrebbe detto? Avrebbe saputo mantenere la calma e spiegare le proprie ragioni, sempre ne avesse avuta qualcuna? No, di sicuro non ci sarebbe riuscito, avrebbe finito con l’impappinarsi con le parole, o sicuramente non si sarebbe spiegato, peggiorando la situazione.

Se solo fosse stato un tantino meno timido.

Katie gli ripeteva in continuazione che adorava quel lato tenero del suo carattere…ma cosa non amava Katie di lui? Gli aveva ripetuto mille e mille volte che lui era perfetto, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, che lo amava dal profondo del cuore, che avrebbe dato la vita se fosse stato necessario…e lui cosa aveva fatto per lei? Niente! Si era persino dimenticato il loro anniversario.

 

Si era rigirato flebilmente su un fianco. Voleva fare pace con Katie, voleva dirle che anche lui l’amava e che non l’avrebbe fatta più piangere. Ma lei lo avrebbe ascoltato? Probabilmente no. E allora come fare? Poi, un’idea…una debole ipotesi, una flebile speranza…si era alzato di scatto dal letto e si era seduto alla scrivania.

 

 

***

 

Se la depressione avesse un nome, di certo sarebbe stato Katie Bell, senza dubbio alcuno. Le due compagne l’avevano guardata vivisezionare il pasticcio, segno che stava ancora decisamente male, inoltre non aveva staccato un attimo gli occhi, ancora rossi e lucidi, dalla porta della Sala Grande. Si erano scambiate uno sguardo eloquente.

 

“Kat, ti prego, mangia qualcosa, sei a digiuno da questa mattina.” Aveva consigliato apprensiva Alicia.

 

La ragazza dai capelli castani l’aveva guardata, abbozzando un debolissimo sorriso, e scuotendo il capo sconsolata. Non aveva fame. Non aveva voglia di nulla…o meglio aveva voglia di fare pace con Oliver, solo questo. Non le importava se lui si fosse dimenticato di quella stupida data, non le interessava. Lo aveva evitato tutto il giorno, solo per scoprire di non poterne fare a meno. Gli mancava. Gli mancava lui, i suoi abbracci, quei baci di sfuggita nei corridoi fra una lezione e l’altra, quando l’aspettava fuori dall’aula per andare insieme in Sala Grande, o anche solo per ‘vedere il tuo sguardo che si illumina’ come le diceva sempre quando lo vedeva aspettarla appoggiato accanto alla porta della classe. Gli mancava quello scambio di occhiate durante gli allenamenti, e quell’attesa nello spogliatoio, aspettando che diventasse vuoto, solo per sentire bussare alla porta, sapendo già chi sia e cosa voglia: affetto, incondizionato, semplice, come quello che lei riceveva. Come quello che non aveva dato e ricevuto quel giorno. Si erano allenati, ma era come se quell’ora sul campo di Quidditch l’avesse passata da sola.

 

Aveva nuovamente alzato lo sguardo, solo per riscoprire nelle due giovani che la fronteggiavano la stessa apprensione di tutta quella giornata. Aveva sorriso debolmente ed aveva allontanato il piatto che aveva davanti, praticamente intatto da come le era stato servito, sospirando.

 

“beh…forse è meglio che…vada a dormire…sono stanca…” scuse inutili.

Si era alzata dal proprio posto, e aveva appena fatto qualche passo verso la grande uscita quando aveva sentito distintamente Angelina pronunciare ciò che voleva sentirsi dire da ore:

 

“Va da lui Katie…vai, ti starà aspettando.”

 

Si era voltata, di scatto, quasi non fosse convinta di aver sentito proprio quello, ma le sue deboli insicurezze erano state cancellate dal sorriso che le rivolgevano le due compagne. Aveva sorriso di rimando, un sorriso finalmente vero e sentito, una sorta d muto ringraziamento, quindi era corsa via, alla ricerca della propria anima, dacché qualcuno gliel’aveva portata via con un bacio, dopo una partita di quidditch vinta.

 

In mente solo una cosa…

 

Oliver…Oliver…Oliver…

 

 

 

“Angie, sei sicura che sia stata una buona idea quella di mandarla da lui?”

 

“Alicia, dammi retta…non aspettava altro…”

 

“Suppongo di si…”

 

“Piuttosto, signorina…non credere che non mi sia accorta di come ti guardava questa mattina la fognetta Weasley sai…” aveva sorriso sorniona la mora.

 

Alicia si era quasi strozzata con un biscotto infame, facendo strage di succo di zucca sul tavolo

 

“C-cosa? C-hi?” aveva balbettato, arrossendo violentemente.

 

“Mpffffahahaha, lascia stare, mi è bastata la tua faccia per capire che la sera della punizione, non deve essere stata così male come avevi pronosticato tu! O sbaglio?” l’aveva provocata maliziosa appoggiando la testa sulla mano ed alzando un sopracciglio.

 

Alicia l’aveva guardata sottecchi, continuando a bere il proprio succo di zucca e mormorando poi un “In effetti…”

 

“Lo sapevo, lo sapevo, dio se lo sapevo! E così il piccolo George si è dato una svegliata…uh…a proposito quel lavativo di Fred mi starà aspettando per quel chiarimento sulla rivolta dei Goblin del ’58…ma vai a vedere se devo spiegargli anche Storia della Magia!”

 

“Povero Fred, è ovvio che lo faccia con ben altro proposito che non quello dello studio…” aveva sghignazzato astutamente la biondina.

 

“Certo certo, come no, e tu Aly, risparmiati queste frecciatine alla Weasley per quando sei con George, anzi già che ci sei, mi pare abbia un paio di cosucce non troppo chiare di ARITMANZIA, perché non gli fai una ripassatina?!” aveva proposto la mora molto eloquentemente.

 

“Ma, Angelina, George non fa Aritmanz…ooohhh” si corresse la ragazza dalla serica chioma afferrando l’antifona, quindi alzandosi le rifilò un “Pervertita”.

 

***

 

Oliver…Oliver…Oliver

 

Aveva raggiunto la porta del dormitorio maschile del settimo anno, non vedeva l’ora di abbracciarlo e chiedergli scusa, per la scenata a colazione, che in realtà non gliene fregava più di tanto di quella data, che voleva solo poterlo baciare di nuovo. Aveva spalancato la porta…ritrovandosi davanti ad una stanza *vuota*.

 

Non c’è…dove sei Oliver…non mi vuoi vedere?

 

Era corsa giù per le scale, fino ad arrivare alla stanza dei gemelli, l’aveva aperta di scatto. Non c’era nemmeno lì. Non aveva dato retta ai due fratelli che le chiedevano se aveva bisogni di qualcosa, doveva trovare il suo portiere.

Era corsa giù per le scale dei dormitori maschili, si era guardata intorno in Sala Comune…non c’era.

Era corsa fuori dal buco del ritratto.

 

Dove sei Oliver?!

 

 

Aveva posato la piuma d’oca e si era poggiato stancamente allo schienale della sedia. Che silenzio. Lo aveva sempre detto, la biblioteca è il posto migliore se si vuole pensare, calmo, silenzioso, e a quell’ora anche deserto…eccezione fatta per Madama Pince, pronta a fargli lo scalpo da un momento all’altro, vista l’ora di chiusura imminente…forse era meglio sloggiare, quel grosso, e a prima vista molto pesante tomo di pozione doveva fare molto male se ti arrivava di traverso sui musi.

Oliver aveva preso le proprie cose, lanciando un ultimo sguardo alla pergamena piena della calligrafia del ragazzo. Una lettera. Era uscito dall’enorme biblioteca, pensando a come fare per consegnare quella missiva al suo destinatario. I suoi passi a risuonare nell’enorme corridoio deserto. Era arrivato all’entrata per i propri dormitori. Parola d’ordine. Era entrato.

 

 

Oliver…Oliver…Oliver…

 

Non era in Sala Grande, non era in infermeria, e adesso aveva scoperto che non era neppure in biblioteca. Non era da nessuna parte. Ma allora dove si era cacciato?

 

Oliver,come faccio a chiederti scusa se non ti trovo? Devo fare pace con te, perché non ci sei mai?

 

Era tornata mestamente sui propri passi, lo avrebbe aspettato…tutta la notte se necessario, ma doveva parlargli, subito, non poteva spettare ancora.

 

Intanto una bella chioma biondo grano, si muoveva verso la porta che l’avrebbe condotta dritta dritta fra le braccia di un certo battitore con i capelli color del sangue. Aveva bussato allo spesso ingresso ligneo, quindi non ricevendo alcuna risposta era entrata mormorando un “E’ permesso? Disturbo?”. Non era decisamente pronta a quello che vide.

Su uno dei letti, si ergeva in tutta la sua statuaria bellezza George Weasley, quindici anni e un fisico da orgasmo multiplo, fisico, coperto appena da un misero paio di boxer blu, che più che coprire invitavano a scoprire…

Quell’idilliaca visione era stata altresì accolta da un estrogenico cedimento nella bionda, la quale si ritrovava le gambe di gelatina e un crescente, insopportabile, incontenibile attacco di perversione in corpo.

Il ragazzo dal canto suo non sembrava essersi accorto della presenza della giovane Grifondoro che lo stava divorando con gli occhi, e avrebbe continuato a lungo a dare spettacolo, se in quel momento un Fred Salvatore non fosse arrivato, armato di libro di Storia della Magia e sorrisone da SonoLoStudentePiùFeliceDiHogwarts, e avesse commentato un “George, hai deciso di farti stuprare? O è un nuovo giochino? Guardare ma non toccare!?”

 

“Eh? Cosa?” il fratello non sembrava aver afferrato di essere in grave pericolo di vita.

 

“Credo che la bestia assetata di sesso sulla porta, abbia squadrato famelica i tuoi quarti posteriori per un bel pezzo…per il tuo bene, ti conviene vestirti prima che sia troppo tardi.” Gli aveva risposto facendogli l’occhiolino e indicando con un cenno del capo la ‘bestia assetata di sesso sulla porta’, la quale, granitica nella propria posizione, calcolava se fosse più veloce saltare addosso al proprio dio sceso in terra dalla punto in cui si trovava, e quindi ruzzare come gli adolescenti in piena crisi ormonale che erano, oppure richiamarlo con un incantesimo d’appello e violentarlo lì, sulle scale dei dormitori.

 

Solo in quel momento George parve notare la propria ragazza, quindi, affatto sconvolto, o quantomeno imbarazzato della propria mise, esclamò gioioso un “Alicia, tesoro! Che bello, sei venuta a trovarmi!!!”, infilandosi –con grande sollievo della cacciatrice e dei suoi ormoni impazziti- un paio di pantaloncini neri e una grande felpa blu pervinca con un drago, regalo del fratello Charlie. Balzato giù dal letto, le fu subito accanto sollevandola, non senza un urletto di sorpresa e numerose proteste della giovane, salutandola –e zittendola- investendola con una tempesta di bacini sulle labbra.

Tutto questo sotto lo sguardo schifato-annoiato di Fred, che sospirando, fece spallucce ed uscì dalla camera salutandoli con un “Vado in paradiso ragazzi, ci vediamo fra due ore”, quindi strizzò l’occhio al fratello e chiuse la pesante porta in legno.

 

“George, ti prego mettimi giùùùùù!!” aveva urlato divertita e fintamente spaventata Alicia dopo l’ennesima giravolta subita.

Il giovane era scoppiato in una risata argentina, posandola sul letto morbido, intrappolandola fra le proprie braccia, tese nell’atto di sorreggersi. Stava ridendo anche lei. Era bellissima, con quel mare dorato sparso sul piumone scarlatto, le guance colorate da un leggero rossore, e quel cielo che portava negli occhi, accesi da una luce calda e allegra.

 

“Sei bellissima” le aveva detto, baciandola appassionatamente. L’aveva sentita ricambiare con trasporto, allacciandogli le braccia intorno al collo tornito e tirandolo sopra di se.

 

Dio, quel teppista non era bravo solo a combinare guai, decisamente no…le cose erano due, o George imparava davvero molto in fretta, o era dotato di un particolare talento nell’arte del bacio.

Si stava letteralmente sciogliendo, e tutto solo per un bacio…un bacio… quello non era una semplice bacio, quello era un capolavoro! Aveva sentito i polpastrelli ruvidi del giovane sfiorargli la gamba, salendo verso il bordo della gonna, superandolo, arrivando all’elastico delle mutandine. Si era lasciata sfuggire un mugolio di piacere, non avrebbe resistito a lungo a quel genere di tortura. Ma il ragazzo non sembrava aver alcuna voglia di voler porre fine a quella dolcissima sofferenza, continuando a giocare con l’orlo dell’indumento, e percorrendone l’intera superficie con le dita.

Aveva socchiuso gli occhi  sospirando di puro piacere. Aveva alzato lo sguardo, incrociando il viso del giovane, che in tutto il suo sadismo aveva cacciato fuori un ghignetto malizioso, che aveva mandato in tilt il proprio sistema endocrino, il suo progesterone e con lui, la propria lucidità. L’aveva visto accostare soddisfatto le labbra al proprio orecchio, dove vi aveva soffiato un

 

“Ti sei messa quelle col cuore!”

 

 

***

           

 “Yawn…ripeti…” una stanchissima Angelina, aveva sbadigliato sonoramente appoggiando la testa sulle braccia, conserte sul tavolo, dove, da ormai un’oretta abbondante, ripeteva con Fred Storia della Magia. Il giovane faceva una confusione pazzesca con le date, e di conseguenza non si raccapezzava con gli avvenimenti, ma per il resto non aveva grandi problemi. Avevano ripetuto, o meglio, fatto per la prima volta, visto che quel libro non era stato toccato durante tutto l’anno, una buona parte del programma, e adesso, il proprio ‘allievo’ si apprestava a ripetergli la battaglia contro gli orchi del 450. Tremendamente noioso. Aveva sbadigliato di nuovo. Le dispiaceva non prestare completa attenzione a Fred, ma stava lottando duramente contro i propri occhi nel tentativo di non farli chiudere. Avrebbe taaaaanto voluto tornare in dormitorio, nel suo lettino, e dormire…anzi, prima doveva dare quella lettera da parte di Oliver a Katie, scomparsa al momento, quindi avrebbe potuto fare sogni d’oro.

 

Quando si dice, parli del diavolo…proprio in quel momento gli era saettata davanti una trafelata Bell, che i dirigeva verso i dormitori maschili. Si era ripresa un attimo da quel torpore, richiamando per nome la giovane cacciatrice. Questa sentendosi interpellare, aveva arrestato la propria corsa, voltandosi in direzione della voce. Aveva visto una punta di delusione nel suo sguardo, ma le aveva comunque fatto cenno di avvicinarsi. Le aveva porto la missiva sussurrandole un “E’ per te, da Baston…mi ha chiesto di dartela, dice che gli dispiace”. La brunetta aveva preso la pergamena sigillata, le tremavano le mani. Le aveva sorriso debolmente, quindi si era allontanata, questa volta in direzione dei dormitori femminili.

“Speriamo bene…”

 

“…quindi, dopo aver decapitato il proprio capo, ne aveva preso il posto, ingaggiando una dura battaglia contro Thimeus l’audace e…” si era interrotto notando la propria, sensualissima maestra, chiudere gli occhi, esausta. “Johnson…gli orchi…” aveva provato ricordarle. Niente.

“Angelina…mi devi ascoltare, sennò mi confondo no?…”. Macché?! L’aveva vista respirare, tranquillamente e con regolarità…si era addormentata. “Bene! E adesso chi ascolterà la mia brillante esposizione sulla rivolta degli orchi del 450? Eh?” aveva borbottato scherzosamente sbuffando rassegnato. Aveva lanciato un’occhiata alla testolina color della notte che aveva davanti. Un paio di ciocche ricciolute color pece le ricadevano sulla fronte liscia, lo sguardo rilassato, quasi soddisfatto…le lunghe ciglia e le morbide palpebre, a celare quei due pozzi d’ossidiana. Le sopracciglia perfette, leggermente inarcate verso la fine, a conferirle quel tipico sguardo seducente, il profilo lineare del naso, la geometria piena e perfetta di quelle labbra, morbide, invitanti, troppo invitanti…ecco, era partito l’ennesimo trip…

 

[Freeeeed…sta dormendo…] OH NO, OH NO!! NON DI NUOVO TU!!! [dai Fred, se sei un vero uomo, ne dovesti approfittare…] No, maledetta vocina, adesso fili via! Sto ripetendo gli orchi ad Angelina [ma se dorme?!] non importa glieli ripeto ugualmente! [che brava ragazza, ti ha aiutato…] puoi dirlo forte! [le devi essere grato!] ma sicuro! Gliene sono già infinitamente grato!!! [e la dovrai ricompensare…] ovviamente s-… ehi brutta idiota!!! Ho capito dove vuoi arrivare sai! No, no e no, non ne approfitterò, sono un gentiluomo, io! [uff, ma chi vuoi che se ne accorga, lei dorme come un sasso!] non me ne frega niente, non la bacerò durante il sonno! [ma guarda cosa ti perdi…quelle labbra, così sensuali e calde…chiedono solo di essere baciate!]sigh sigh…no! [guarda George, lui si che sa come si fa!] che centra mio fratello adesso?! La sua ragazza era sveglia! [ma lui l’ha baciata a sorpresa!] sai che novità, lei poteva benissimo schiaffeggiarlo se fosse stata contraria, invece Angelina non può, e lei è sicuramente contraria! [daaaaaaaaiiii, che ti costa, un bacino, piccolo piccolo!] ho detto no![suuuuuuuu, non lo saprà nessuno!!!] smettila per carità, smettila, prima che combini qualcosa di cui pentirmi!! [andiamo, so che non desideri altro, pochi centimetri e quelle labbra saranno tue…] smettila! [ancora poco…] SMETTILA [un po’ più vicino…] BASTA BASTA BASTA!!!

 

Si era scostato bruscamente dalla posizione, pericolosamente vicina al viso della cacciatrice, in cui si trovava. Le aveva lanciato uno sguardo, la tentazione era davvero tanta, ma lei si fidava di lui, e certo rubarle un bacio a tradimento non avrebbe certo fatto aumentare la sua stima nei suoi confronti…però, quella bocca, era qualcosa di davvero troppo attraente, e rischioso, un binomio per Fred non indifferente, anzi del tutto affascinante…lui rideva in faccia al rischio, e se voleva qualcosa, la otteneva. E in quel momento voleva baciare Angelina!

E se si fosse svegliata? Non lo avrebbe più guardato in faccia…però, cosa si perdeva! Si stava letteralmente rodendo, senza per altro concludere nulla. Si era riavvicinato, cautamente, per paura di svegliarla. La vocina continuava imperterrita a dirgli

 

Baciala Fred, baciala!

 

Mentre la parte razionale tentava in tutti i modi di dissuaderlo da quei propositi.

 

Si era fermato un attimo ad osservare quella creatura fatta d’ebano, quasi forgiata nel bronzo…era stupenda, non sapeva resisterle, era troppo invitante! Era come se fosse un bambino, davanti ad un barattolo di cioccolata che la mamma gli ha ordinato di non toccare, mentre lei è fuori.

Un buonissimo vasetto di cioccolata, proprio davanti ai suoi occhi.

Le aveva scostato un ciocca corvina dal viso, posandola dietro le orecchie. *Agognava* quelle labbra, le voleva con tutto se stesso, la voleva con tutto se stesso, proprio come quel bambino.

Ma non poteva averla…la mamma glielo aveva vietato…

Ma adesso la mamma non c’era.

 

Si era avvicinato ancora di più a quel viso dalla rara perfezione, avrebbe rischiato, e a dirla tutta, non si era mai sentito vivo come in quel momento…nemmeno quando aveva fatto esplodere due caccabombe nel paiolo di pozioni…aveva il cuore a mille…

Ormai vi erano solo pochi millimetri a separarlo da quelle labbra, poteva sentire il respiro caldo della giovane sul proprio viso, e quel buon profumo che lo stregava ogni volta che le stava accanto.

Pochi millimetri separavano la propria bocca chiara, dalla curva morbida di quella della giovane, splendida, appetibile, proibita.

 

Ma Fred Weasley, dopotutto, in fondo in fondo è un bravo ragazzo…

Si era lentamente allontanato da quelle labbra, un inferno che prometteva il paradiso…le aveva posato un tenero bacio, sulla fronte liscia…probabilmente si sarebbe impiccato per quel gesto, si sarebbe maledetto da solo, per non averne approfittato, per non aver colto al volo un’occasione tanto facile…ma Fred Weasley sapeva che una cosa, tanto più è lontana dalla nostra portata, tanto più la si desidera…le cose difficili alla fine, sono quelle che se realizzate danno più soddisfazione. E lui avrebbe aspettato…oh se avrebbe aspettato…e alla fine sarebbe stato appagato, appieno.

 

***

 

Era entrata nella propria camera, vuota, buia, incasinata come sempre…la sua camera…

Si era seduta stancamente sul letto, le mani tremanti stringevano quel pezzo di carta, da cui sarebbe dipesa la sua storia d’amore…aveva paura di sapere cosa ci fosse scritto.

Poteva essere qualcosa di buono, come anche no. Magari Oliver, si era stancato di quelle sue lacrime, che uscivano sempre a sproposito, per qualsiasi sciocchezza. Magari era diventata soffocante per lui. Non osava immaginare in quel caso come avrebbe reagito. Eppure quella lettera era ancora lì, nelle sue mani, sigillata come le era stata consegnata, inviolata e custode del suo destino. Sarebbe bastato aprirla e leggere. Ma aveva paura. Maledettamente una paura cane di non potersi più specchiare in quegli occhi color cioccolato, di non poter più accarezzare quella pelle o baciare quelle labbra, insomma di non poter più vivere. Perché in realtà per lei, Oliver era questo. Era aria, acqua, era vita! La sua vita, e non avrebbe sopportato di vederlo fra le braccia di nessun altro.

Ma la lettera era ancora lì, arcano scrigno di chissà quali parole.

Cosa aveva da perdere aprendola? Se fossero state cattive notizie, leggerle lì, o venire a saperle da lui, sarebbe cambiato davvero poco, giusto un prolungamento di poche ore di quella tortura psicologica a cui si era sottoposta. E se fossero state belle notizie, ci avrebbe solo guadagnato…si era decisa.

Aveva sollevato la missiva all’altezza del viso, lentamente aveva staccato il sigillo di ceralacca con cui era fermata la pergamena. L’aveva srotolata, tremando, ed aveva cominciato a leggere.

 

Per Katie da Oliver

 

Cara Katie

                  Non so nemmeno cosa ci faccia, io, qui davanti ad un pezzo di carta, a cui affido i miei pensieri, ma soprattutto le mie paure, paure che sono il frutto della mia incapacità. Perché è questo che sono, un incapace. Fuori dal campo di Quidditch Oliver Baston, non è nessuno. Non è niente. Oliver Baston esiste solo in funzione del Quidditch, e di questo sport ne ha fatto il proprio sogno e la propria vita. Tutto il resto per lui non esiste. O meglio, non esisteva. Esatto amore mio, quel tempo è ormai passato, adesso non è più così.

                 Da quando ci sei tu, mia dolce Katie, sono qualcuno anche fuori dal campo, anche senza una pluffa fra le mani o a cavallo di una scopa. Perché ci sei tu che con i tuoi sorrisi e con i tuoi bellissimi occhi, mi fai capire che per te Oliver Baston, non è solo portiere o capitano, è qualcosa di più, è un ragazzo, il tuo ragazzo, una persona che per definizione ti dovrebbe stare accanto più di chiunque altro, che ti deve proteggere, e deve fare di tutto per non farti soffrire...e invece, cosa ho fatto io? Ti ho fatta piangere, di nuovo. Ho visto per l’ennesima volta i tuoi occhi, quel bellissimo spettro di colori e toni, dal mogano più scuro fino ad arrivare all’ambrato più penetrante, li ho visti pieni solo di un’immensa tristezza, di nuovo, e mi si è lacerato il cuore, come un velo che viene strappato con forza. Ogni liquida perla salata sulle tue guance è per me motivo di sconforto e pena, e rabbia...già, rabbia, contro me stesso, contro un povero idiota che non ti merita, perché non fa altro che darti motivo di sofferenza, per degli errori che sa ripeterà ancora, e ancora, e ancora...e so che quegli incerti tentativi di restituirti l’affetto che mi dimostri, sempre, incondizionatamente, non saranno mai così intensi come vorrei che fossero, e come meriteresti che siano...è così semplice, eppure non ci riesco, ho paura di dimostrare quanto ti amo, perché sarebbe mettere a nudo la mia anima, il mio cuore, mostrarmi a te, senza barriere, vulnerabile da tutto e da tutti. Credimi piccola mia, fra i due, quello da difendere sembro essere io...

                   Amore mio, mi ero ripromesso di non farti più soffrire, di proteggerti, ma come faccio a proteggerti da me stesso? Un modo ci sarebbe, ma ne temo anche solo il pensiero, perché credo che senza di te, non solo tornerei ad essere il nessuno fuori da campo, ma scomparirei del tutto, perderei me stesso,  perché perderei te. Tu sei la mia vita Katie, e tre mesi da festeggiare, diventano un’ inezia se paragonati all’infinito che vorrei passare con te...ma ti ho fatta piangere, di nuovo, e i sensi di colpa mi rodono come un cancro maledetto, e sto male se penso che quel bacio di stamattina poteva essere l’ultimo, perché non ti ho ancora detto quanto ti amo, non ti ho ancora dimostrato quanto ho bisogno di te, perché se il Quidditch mi appaga per una metà, l’altra metà sei tu, che mi fa sentire completo, il vero Oliver Baston, uno sciocco, che per egoismo o stupidità, forse ha perso il suo tesoro più bello.

Ti amo mia dolce Katie, e continuerò a farlo per sempre...anche se tu, forse, hai già smesso di farlo.

Ti amo.

Oliver K. Baston

 

 

Aveva smesso di leggere, perché non riusciva più a vedere, attraverso quella liquida barriera che adesso andava ad inumidire il foglio, sciogliendo quei segni d’inchiostro sulla carta.

Come aveva anche solo osato pensare di non essere importante per Oliver. Il suo Oliver, che le aveva permesso di leggere quello scorcio della sua anima, quel frammento di cuore, quella scheggia di pensieri che sapeva d’infinito, come il bene che le voleva, come il bene che le aveva dimostrato.

Era scoppiata in lacrime, si era alzata ed era corsa fuori dalla stanza, lungo i corridoi, giù per le scale, attraverso la Sala Comune, su per le gradinate dei dormitori maschili, ancora corridoi, ancora porte, ancora stanze, fino a quella porta, a quella stanza.

Era entrata, senza bussare, senza sapere se ci fosse o no…o forse lo sapeva, come sapeva che le avrebbe aperto, come sapeva che l’avrebbe perdonata.

La camera era in penombra, illuminata solo da poche candele. Solo una figura seduta sul letto, con le mani incrociate, quasi stesse pregando, a sostenere la testa.

L’aveva visto.

 

Era lì sull’uscio, con ancora la lettera in mano. Piangeva e ansimava, aveva corso.

Si era avvicinata, incerta, Oliver aveva la testa china, non la guardava.

Era davanti a lui, a pochi centimetri di distanza, e ora più che mai era certa su quello che avrebbe dovuto dire a quel ragazzo che la fronteggiava col capo chinato.

 

“Scusa…scusami Oliver…non voglio perderti…” glielo aveva detto fra le lacrime, ma con voce ferma.

Il ragazzo non aveva alzato lo sguardo, era ancora lì con la testa appoggiata alle mani, non la guardava.

 

“Ti prego Oliver…di qualcosa…ti prego…” niente…nessun cenno, nemmeno uno movimento, un sospiro. Aveva paura…paura di aver letto quella lettera troppo tardi…

Si era accasciata al suolo, sentiva il freddo pavimento sulle proprie gambe, le guance ancora inondate da quella tempesta salata che non voleva cessare il proprio corso.

 

“Oliver…guardami almeno…ti supplico…” piangeva, piangeva come non aveva mai fatto, non riusciva a sostenere quel silenzio, era un supplizio, una violenza, un martirio. Voleva solo una risposta, anche solo uno sguardo, le sarebbe bastato a capire. Gli aveva preso il volto tra le mani, e lo aveva sollevato piano sussurrando un disperato “Ti scongiuro…guardami”.

E li aveva visti, i suoi occhi, gli occhi del ragazzo che amava, pieni di lacrime, che premevano per uscire. Un abisso di disperazione quello sguardo. Solitaria, una goccia di tristezza, o forse sollievo gli aveva rigato la guancia ambrata.

 

“Non voglio perderti nemmeno io Katie, per nulla al mondo”

 

Era stato un soffio, un sospiro, quello che aveva pronunciato il giovane, ma era bastato a sollevarle dal cuore un macigno. Lo aveva abbracciato, forte, scoppiando in un pianto liberatorio. Il ragazzo la stringeva, e non l’avrebbe più lasciata andare.

 

Sarebbero rimasti così, per sempre, insieme.

 

 

Continua…

 

 

 

 

 

Oddio...insulina, presto, fate in fretta!!! Sto avendo una crisi ipergligemica!! Ecco, mi sale il diabete…scusatemi, vi prego, abbiate pietà per questo chap all’insegna dello zuccheroso-smieloso-diabetico-romantico, ma la mia mente malata è riuscita a concepire solo questo…uff io lo dico sempre che sono un’idiota limitata [anche noi te lo diciamo sempre!! NdFred&George] [zitti!!! Bastardi! NdLynn]…che dire, spero che vi sia piaciuto, ho tentato di renderlo un poco romantico, almeno nell’ultima parte, ma non saprei…mi sembra solo l’ennesima schifezza…vabbuò fatemi sapere con una recensione^^’’’.

 

 

IMPORTANTE: sul sito à http://peachan.altervista.org ß sezione OTHER FANART troverete i miei nuovi disegni, alcuni riguardanti Amori sul Campo di Quidditch, quindi, consiglio a tutti di visitarla, così mi fate sapere, se oltre alla scrittura, sono un fallimento anche con la matita (a quel punto Lynn, s’ammazza)…

MI RACCOMANDO FATEMI SAPERE!!! XD

 

Bene…ora passiamo al risultato del sondaggio…a grande, o più o meno grande richiesta, LEE JORDAN DEVE FIDANZARSI [°-° chi io? NdLee] [si proprio tu, quanti Lee conosci??? NdLynn]…il problema rimane  CON CHI???? …sono ben accetti suggerimenti…

 

 

Dunque dunque, sono andata a vedere Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, gentilmente accompagnata dalle mie fedeli amiche Luna Malfoy e Ryta Holmes (anche loro autrici di splendide fic su questo sito^^)…se qualcuno non l’ha ancora visto e non vuole spoiler, passi avanti e non legga, grazie…

Dicevamo, sono andata a vedere HP3…due parole CHE SCHIFO.

Questo è il giudizio complessivo, ma non tutto è perduto…diciamo che ci sono dei pro e dei contro…

PRO:

-ottimi effetti speciali (soprattutto le scene con Beccuccio, che carino ^//^)

-sublime ambientazione

-tutti i personaggi erano molto convincenti nell’intrpretazione (meno nell’aspetto -.-)

-Un applauso al trio. Daniel è cresciuto, e si vede, Emma Watson è diventata stupenda, e Rupert Grint (o come cacchio i chiama)…vi dico solo che quando ha fatto il verso del leone, mi sono sciolta tipo gelato all’equatore…

-Draco Malfoy. Punto. Posso solo dire, di non essere una fan esasperata del biondino, eppure il caro Tom Felton era semplicemente stuprabile…ricorderemo per sempre la scena P-P-P-Potter…d-d-d-dissennatore!! Uuuuhhhh… (àvedi Luna Malfoy che in mezzo al cinema viene presa da orgasmi multipli e ha la faccia da chi è arrivato in paradiso)…lo serberemo nella memoria così, un allegro figlio di buona donna figo da far paura…

-dulcis in fundo…I GEMELLI [YEAHHHHHH XDXDNdFred&George]… buon dio I Gemelli…con I capelli lunghi…scusate sto sbavando ancora…quando sono apparsi, e Luna e Ryta confermano, ho cacciato fuori uno sguardo sbrilluccicoso da cucciolo che non vi dico…o forse era quello da AdolescenteInPenaCrisiOrmonaleConRelativoSangueDalNasoEffettoFumettoShojo…sorvoliamo

-Nella scena dopo la partita di Quidditch fanno vedere Angelina^^

 

CONTRO: bene, a partire dalle prime scene del film si vedono gli strafalcioni assurdi…elenchiamoli:

-Harry, NON può fare assolutamente alcun tipo di magia al di fuori di Hogwarts, e loro cosa mi fanno, mi mettono Harry, che fa l’incantesimo Lumos Maximo (studiato per altro il primo anno) sotto alle coperte…ditemi voi se è coerenza.

-hanno fatto un taglia taglia, che mi sembra abbiano tratto il film da un libro completamente diverso da quello di HPPoA.

-hanno tagliato le scene dei malandrini

-non hanno minimamente spiegato la nascita della mappa

-non se ne sa niente di James che diventa un cervo, che dovrebbe poi spiegare il perché il patrono di Harry abbia quelle sembianze.

-si sono sputtanati a metà film l’effetto sorpresa (da uccidere)

-Remus sembra abbia avuto una tresca con Lily!

-MI HANNO TAGLIATO TUTTE LE PARTITE DI QUIDDITCH, e quella della sconfitta contro i Tassorosso non fanno capire chi ha vinto. Inoltre nella suddetta partita, mi fanno fare a Cedric-sono-un-dio-greco-bello-buono-e-bravo-Diggory la figura dell' idiota! La Chang non compare manco per sbaglio…uno sfacelo.

-la Firebolt viene nominata SOLO alla fine del film (!!)(e qui si vede un Baston disperato che si butta giù dalla torre di astronomia -.-’’)

-Il lupo mannaro è uno scherzo della natura e dell’anatomia…ora, per chiunque non sappia com’è fatto un lupo mannaro, visto che sono io stessa un essere appartenente a questa razza e mi sta molto a cuore questo problema, voglio puntualizzare un paio di cosucce…I Lupi Mannari (con L e M maiuscoli per il sommo rispetto che nutro in questi esseri) hanno l’aspetto di un lupo normale, ma con dimensioni due, tre, a volte anche quattro volte superiori, e sono famelici ed assetati di sangue. Sono riconoscibile grazie al colore degli occhi, che diventano color del sangue, da un particolare ciocca di peli sul collo, dalla coda a ciuffo, molto folta e più lunga di un lupo normale ma anche molto più muscolosa, e infine dal muso del lupo mannaro, che reca delle particolari macchie ed è più tozzo rispetto a quello affusolato del lupo, questo perché la dentatura del mannaro non solo è più sviluppata ma anche molto più potente di quella di un normale lupo…i licantropi hanno un ottimo sviluppo dei sensi soprattutto olfattivi, uditivi e visivi, e mantengono una traccia di questo sviluppo anche quando sono umani, ovviamente in proporzioni decisamente ridotte!…ora, chi ha visto il film, prenda il lupo mannaro che c’è lì, e quello che ho descritto io…c’entrano niente?

-punto primo i doppiatori italiani facevano pena…punto secondo, mi aspettavo un attore un tantino meglio per interpretare il mio REMUS LUPIN (nome che dovrebbe essere pronunciato LupEn e non LùpIn), e invece mi hanno smorzato l’entusiasmo quando l’ho visto…deprimente.

-Gary Oldman (aka Sirius Black) anche se devo dire che è molto simpatico, mi aspettavo, come sopra essere un figaccione da paura, con le dovute modificazioni di Azkaban…e invece…Nisba!

-poi, mi chiedevo, ma i dissennatori, VOLANO??? Io sapevo fluttuassero, tipo, sembrava non camminassero ma fossero sospesi a pochi centimetri da terra, ma non che mi partono tipo Jet o Caccia militari!!

-l’aula della Cooman, dovrebbe essere in una torre, si raggiunge con delle scalette d’argento (ho visto solo grandi gradinate in marmo io), è piccola, buia, stretta e piena di schifosi incensi e altre cose (quella era grande come un auditorium di università, luminosa e priva di qualsiasi nebbia…fate un po’ voi…)

-Madama Rosmerta sembra a scelta: o una scaricatrice di porto in pensione, o una boscaiola frustrata, o una detenuta con la fedina penale pulita come quella di Bellatrix Lestrange…ma non doveva essere una donna paffutella e molto gentile? E da quando i Tre Manici di Scopa è chiuso ai minorenni?!

…ci sarebbe ancora un’infinità da dire, ma non lo faccio sennò rimango qui fino a domani…

Ho solo un ultimo consiglio da dare a Cuaron e allo sceneggiatore….DATEVI AL BOWLING!!! 

 

Ma adesso passiamo alle vostre recensioni^^

 

 

George Weasley: Eccoti qui, caro il mio teppista…allora, sei soddisfatto della piega che stai prendendo? Mi sa che forse ti sto facendo diventare un po’ troppo sdolcinato eh? Qualche consiglio su chi inculcare a Lee? RECENSISCI^^

 

Selphie: Devo ammettere che mi è venuto fuori un George davvero teneroso…anche in questo chap…mi sa che è un tantino Out Of Character…hai qualche consiglio su con chi mettere Lee? Fammi sapere^^ RECENSISCI^^

 

Janice: Bene bene, volevate il Lee fidanzato? E fidanzato sia, anche se credo che farò solo un sub chapter nel caso…qualche consiglio su chi rifilare al bel moretto? Dimmelo RECENSENDO^^

 

Luna Malfoy: Scena: Luna si erge in tutta la sua colossale altezza, braccia conserte, piede che batte a terra nervoso e bacchetta alla mano…sguardo da mangiamorte frustrato…terribile!!!! Davanti a lei due figure tremano cercando di farsi il più piccolo possibile nonostante siano tutt’altro che piccini. “Allora? Cos’hai da dire in tua discolpa George?!” un pigolio alla TiPregoNonFarmiMaleSonoGiovanePerMorire proviene dalla gola del rosso “Cosa? Non ho capito!” “mi dispiace…ma io…non intendevo…cioè…era quello che pensavo…” “Ahh…tu pensi?! Cavoli, facciamo progressi eh?!” gli lancia un’occhiata in tralice fulminandolo…poi si rivolge al portiere che gli trema davanti, coi lucciconi agli occhi “Oliver…cosa devo fare con te? Mi spieghi?” sospiro rassegnato… “ehm…ma si è risolto tutto no?! No?” tenta di salvarsi il capitano “Uff…per favore…evaporate…” due figure scompaiono alla velocità della luce. Da un angolo esce Angelina che tutta sorridente batte il cinque a Luna e la ringrazia per la gentile collaborazione “A me non mi ascoltano più!”, da un altro angolo spunta Lynn, che non sarà mai abbastanza grata alle due per la strigliata di capo…Grazie ancora e fammi sapere di questo chap…

 

Marty: Grazie per i complimenti, per quanto riguarda la scena del bacio, ci ho messo davvero tanto a scriverla, la volevo rendere abbastanza sdolcinata…poi mi è presa la mano e ho tirato fuori questo chap…fammi sapere che te ne pare! Ah, se hai qualche consiglio per quanto riguarda la potenziale ragazza di Lee, fammi sapere con un RECENSIONE^^

 

Angle 1987: Merci, merci beaucoup mademoiselle (ah, la proffa mi ha dato 8 in Français^^). Grazie a dio qualcuno ha apprezzato questo cambiamento di rotta verso la coppia principale…*me molto felice*…ha qualche consiglio su chi appioppare a Lee? Mi raccomando, RECENSISCA^^!

 

Sasha: Ti ringrazio infinitamente per i complimenti, spero tu possa recensirmi ancora, magari facendomi sapere con chi mettere il povero Lee ^^…

 

Felpy: Grazie grazie grazie per i complimenti, ma non credo di meritarli tutti…^^ per quanto riguarda Lee, mi fa piacere che ci sia qualcuno che la pensi diversamente, ma se comunque hai qualche idea su chi debba essere la prescelta, fammi sapere^^.

 

Phoenix: PHOENIX!! Quanto mi sei mancata!!! Non importa per il sesto chap, lo so che era colpa di quel maledetto ammasso di chip, byte e MG…ma che ci vuoi fare, errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è ne cessarlo un computer (Arthur Bloch)…presto arriverà anche la coppia Angelina Fred, tranquilla^^. Qualche idea sulla probabile partner del bel moretto Jordan?

 

Ale: Ok…signorina Ale, spero che l’armadio dove ha riposto ascia bipenne e motosega sia ancora bello e sigillato…come vede questo chap è all’insegna del romantico più mieloso, l’ho accontentata? C’è scappato pure il bacio fra Freddino e Angeluccia… ^.-…per quanto riguarda la futura ragazza di Lee, ha qualche ideuzza? Mi faccia sapere, RECENSENDO^^.

 

Audrey: Ecco un’altra che, non sa con chi sistemare Lee…a chi lo dici, mi sto sbattendo per trovarne una ok…andrà a finire che mi invento un nuovo personaggio Y-Y…Mi raccomando, se le vengono in testa idee su possibili candidate al fidanzamento non ha che da parlare, ovviamente RECENSENDO ^o^.

 

Bryn: Ghehehehehe, Alicia come ottimo surrogato del crack, ce la vedo sai, stesa tutta nuda su di un letto e Gorge che se la sniffa [*.* ci sarà una scena come questa vero!?!? NdGeorge] [Certo certo, come no… -.- NdLynn altamente dubbiosa]…povero Baston, lo capisco benissimo perché come lui, ne ho conosciuti a slavine, e sinceramente, dopo un po’ smetti anche di incazzarti quando non si ricordano di compleanni e anniversari…vabbè che ci vuoi fare, sono ragazzi, nel cervello non c’è spazio per quelle cose, ti pare?! Fammi sapere chi ti sembra congeniale nel ruolo di ragazza per Lee, visto che ti è simpatico! E RECENSISCI^^.

 

 

Ringrazio infinitamente chi mi recensisce ma anche chi non lo fa, ogni nuova lettura è per me motivo di grande soddisfazione^^.

 

Un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.

 

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Capitolo 9
*** -9- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-9-

 

 

“Hai capito Harry, devi prendere il boccino solo se siamo sopra i cinquanta punti ok?”

 

Era forse la millequattrocentoventesima volta che il capitano dei Grifondoro ripeteva al suo asso nella manica quello che doveva fare, come se il povero Potter si fosse d’un tratto rincretinito, alla stregua di Tiger e Goyle, due perfetti microcefali, che non capiscono una mazza se non glielo sillabi almeno dodici volte.

Tanto per rendere l’idea, mentre Baston rinnovava il concetto, Fred faceva finta di fargli arrivare un’invisibile ascia bipenne fra capo e collo, George invece brandiva minaccioso la mazza da battitore, pronto a fargliela arrivare sul cranio se non avesse smesso quella tortura psicologica, con cui stava seviziando i già instabili nervi del cercatore, Angelina stava sbattendo la testa contro il manico della sua Tornado, ormai impotente davanti al martirio, mentre Alicia e Katie si facevano amabilmente i cazzi loro… 

 

“Sopra i cinquanta, altrimenti vinciamo la partita ma perdiamo la coppa, Hai capito vero?! Devi prendere il boccino solo se-”

 

“LO SO OLIVER!!!” aveva urlato Harry esaurito. Tutta la squadra gli aveva rivolto uno sguardo alla HarrySeiIlNostroSalvatore.

 

L’indomani ci sarebbe stata la tanto attesa partita contro i Serpeverde. Come aveva immaginato il portiere dei rosso-oro, il periodo subito antecedente all’avvenimento era stato davvero difficile: dappertutto piccole risse e litigi fra membri delle due case, non c’era giorno, Harry non rischiasse minimo uno sgambetto e quei due neanderthaliani dal cervello paramecioso non ancora toccati dall’evoluzione –gli scagnozzi di Malfoy- sbucavano dappertutto, tornando da dove erano saltati fuori non appena vedevano la schiera di Grifondoro che proteggeva il ragazzetto dagli occhi verdi, pupillo di Oliver.

 

Quella sera la torre dei Grifondoro sospese tutte le consuete attività. Era tanto straordinario l’evento, che persino Hermione-lasciami-in-pace-non-vedi-che-sto-studiando-Granger aveva messo da parte i libri, evidentemente troppo emozionata per infilare il naso in qualche vecchio tomo…o forse troppo distratta dal casino apocalittico che stavano facendo i gemelli Weasley per sfogare la loro tensione.

 

“Ed eccolo là, che allunga la mano e afferra il boccino! E CHARLIE WEASLEY FA VINCERE LA COPPA AI GRIFONDORO!!” aveva urlato George afferrando un’ape frizzola al volo, quasi fosse la pallina d’oro da 150 punti e sventolandola come un trofeo, accompagnato da piccoli fuochi d’artificio fatti esplodere da Fred e un’ovazione da stadio prodotta dalla bacchetta di Anglina che si stava crepando di risate su un divano davanti al camino, insieme ad Alicia e a Katie.

Oliver stava lavorando da ormai due ore su alcuni schemi di gioco, preso dalla sua solita ‘mania di perfezionismo pre-partita’. 

La cacciatrice dai capelli castani avrebbe voluto tanto coccolarlo un po’, anche solo per smorzare quella tensione pazzesca che lo attanagliava prima di ogni partita, questa, poi, lo aveva reso più simile alle corde di uno Stradivari che ad un portiere o capitano di una squadra di Quidditch, aumentando in modo esponenziale quel classico atteggiamento dispotico che il giovane assumeva sul campo, e che sapeva molto di SeNonSeiPerfettoAdessoImmaginaDuranteLaPartitaESePerdiamoTiAvadaKedavroComeSoFareIo.

 

Gli aveva rivolto un’ occhiata, le piaceva osservarlo di nascosto, era ancora chino su quel maledetto modellino del campo, illuminato dal fuoco del camino. Il profilo perfetto del ragazzo, risaltava di una luce rossa, il riflesso del fuoco, colorava la pelle ambrata del giovane di toni bronzei.

 

Sembra un dio greco…

 

Ecco i pensieri che passavano per la mente della giovane cacciatrice, prima di un’imminente partita…preoccupante.

Inaspettatamente, Baston alzò lo sguardo, andando ad incrociare i propri occhi con quelli della ragazza, che lo stava letteralmente sbranando con lo sguardo, e lui doveva aver notato quella scintilla di pura, semplice, essenziale malizia.

Si era alzato di scatto. Aveva già visto quell’ espressione, diverse volte, e di solito era una muta richiesta di…

 

“Squadra a letto!” aveva detto in tono sbrigativo. Si era sorpreso di come Harry si fosse letteralmente fiondato verso i propri dormitori.

Aveva visto due agitatissimi Fred e George saltare qua e la per l’ultima volta, seguiti dalle risate delle tre ragazze. Katie era un po’ indietro rispetto agli altri, e rideva anche lei. Era un piacere guardarla sorridere, e sentire quella ristata, solare, simile al suono di un campanellino. L’aveva aspettata. Aveva visto scomparire uno ad uno i membri della propria squadra, diretti verso le specifiche stanze, ultimi George e Alicia che dopo un focoso bacio si erano dati la buonanotte –nonostante il rosso continuasse a pregarla di venire a dormire da lui-.

 

“E tu, non mi dai il bacio della buona notte?” gli aveva sussurrato la ragazza, con ancora quella scintilla negli occhi.

Si era chinato su di lei sorridendole, e posando le proprie labbra su quelle color ciliegia di lei. Un bacio lieve, decisamente della buona notte. Katie non sembrava troppo contenta di quella troppa delicatezza, e aveva messo su un broncio infantile, seguito da un’altrettanto puerile linguaccia.

L’aveva osservata avvicinarsi alle scale, ed aveva sorriso compiacendosi del fatto fosse caduta nella sua piccola trappola.

 

Stava per salire le scale, quando si era resa conto di essere trattenuta da dietro, si era voltata solo per scorgere il proprio capitano tirarle un lembo della lunga divisa scolastica, con in faccia dipinto un sorrisetto malizioso…bene bene, a quanto pare non era l’unica a volere coccole quella sera…

Aveva fatto finta di nulla e con falsa ingenuità gli aveva chiesto

 

“Capitano? C’è qualcosa che mi deve dire?” voltandosi verso di lui e cominciando a tracciare, con la punta delle dita, degli immaginari cerchietti sul petto del ragazzo, il quale, le aveva circondato la vita con le braccia.

“Euhm, credo di si Bell, credo proprio di si…”

 

“Ohhh, e cosa sarà di così importante da non poterlo dire davanti al resto della squadra?!”

 

“Diciamo che George mi ha dato un’idea…”

 

“E sentiamola, quest’idea”

 

“Vorresti dormire con me questa notte?”

Katie era arrossita, perdendo un po’ di quella sicurezza che aveva prima. Oliver doveva essersene accorto perché si affrettò ad aggiungere “Ma se non ti va non fa niente, posso capirti sai, sarai stanca, domani c’è la partita e-”

 

L’aveva baciato.

 

“Devo prenderlo come un si?”

 

L’aveva baciato di nuovo.

 

“Direi proprio di si…” Quindi l’aveva presa per mano e l’aveva condotta per le scale dei dormitori maschili, verso la propria camera.

 

“Ehm, Oliver, come faremo con Weasley? Sai com’è fatto il Caposcuola!”

 

“Percy? Non c’è problema, il caro Caposcuola, ha anche lui una ragazza, e mi deve un favore! ” detto questo, le sorrise ed aprì la porta. La stanza era vuota. Katie si sedette sul letto morbido, senza scollare per un attimo gli occhi dal ragazzo, che aveva preso a cambiarsi. Era arrossita nel vedere quel petto scolpito, gli addominali che parevano cesellature nel bronzo…come cavolo avrebbe fatto a dormire!?

Oliver stava per sbottonare anche i pantaloni –Katie stava trattenendo il respiro, a costo di farsi venire un collasso- quando si girò e le disse leggermente imbarazzato

 

“Hai intenzione di rimanere lì a mangiarmi con gli occhi o ti cambi anche tu?!”

 

La ragazza si era ripresa un attimo da quell’adorazione, pensando che però la prima proposta non sarebbe stata male.

 

“Cambiarmi? Oliver, ma io non ho niente da mettermi addosso!”

 

L’aveva osservato valutare un attimo la situazione, quindi aprire l’armadio e tirarne fuori una felpa, decisamente enorme per lei, dei Kenmare Kestrels, verde smeraldo, con le maniche gialle e sul petto il celebre stemma della squadra, le due K gialle unite per l’asta.

 

“Ehm, credo di non avere altro…dovrai accontentarti! Puoi cambiarti di là.” Le aveva detto con un sorriso mite indicandole il bagno.

La ragazza gli aveva sorriso di rimando dirigendosi verso la stanzetta attigua.

 

Si era svestita, quindi aveva preso l’indumento e lo aveva spiegato, osservandolo.

 

“Da quando sei fan dei Kestrels? Credevo che sostenessi i Puddlemere United!”

 

“Infatti, ma lo sono anche dei Kestrels…sono delle mie parti!”

 

“Davvero?! Quindi è stato Darren O’Hare* ad ispirarti!?” aveva detto infilando l’enorme felpa. Profumava di Oliver…se la sarebbe fatta regalare.

Era uscita dal bagno. La maglia le arrivava fino a metà coscia e le maniche, troppo lunghe, le coprivano del tutto le mani.

 

Si era messo a ridere, era così carina! Sembrava ancora di più una bambina conciata così.

 

“Perché ridi? Sembro così stupida con una tua felpa addosso?” aveva mugugnato avvicinandosi al ragazzone –il cui pigiama a quanto pare era una maglietta dei Puddlemere United e un paio di pantaloncini dello stesso colore blu oltremare-.

 

Oliver non aveva smesso di ridacchiare e l’aveva sollevata di peso baciandola.

 

“No, rido perché la mia bimba è ancora più carina con le mie felpe!” le aveva detto sorridendole. La ragazza aveva sorriso di rimando arrossendo un po’.

L’aveva fatta scendere e l’aveva vista sbadigliare sonoramente.

 

“Forza piccola, a nanna che domani ci aspetta una partita importante.”

 

Si erano infilati tutti e due sotto le coperte, al calduccio, nascosti dalle tende chiuse. Il ragazzo l’aveva tirata a se stringendola per la vita, posandole un delicato bacio sul collo e mormorandole la buona notte. Si erano addormentati così, ascoltando il respiro dell’altro, quasi fosse una piacevole ninnananna.

 

 

***

 

Quella mattina la squadra dei Grifondoro venne accolta in Sala Grande da un fragoroso applauso, applauso proveniente non solo dal tavolo dei rosso-oro, ma anche da quello dei Corvonero e dei Tassorosso. Non prestarono attenzione ai fischi dei verde-argento, per il semplice fatto che bastava vedere la faccia da cadavere di Malfoy, per capire che era tutta apparenza.

 

Finita la colazione si diressero verso il campo per constatare le condizioni di gioco.

 

“Ok…niente vento…è fin troppo sereno, il sole potrebbe abbagliarvi, state attenti…il terreno è duro, bene, il decollo sarà veloce…”

 

aveva detto Baston percorrendo il campo con la squadra al seguito, fino a quando non videro le porte del castello aprirsi e una marea di studenti riversarsi nel parco. Quindi si diressero negli spogliatoi dove si cambiarono in religioso silenzio.

 

Si erano schierati per uscire nel campo. Un ultimo sguardo a Katie, un sorriso rassicurante. Aveva visto George stringere convulsamente la mano ad Alicia, continuando però a guardare dritto davanti a se. La ragazza aveva ricambiato il gesto.

 

Furono accolti in campo da un’ondata di roboante entusiasmo, i tre quarti degli spalti erano rosso-oro, e il leone rampante dei Grifondoro imperava incontrastato.

 

“Ed ecco i Grifondoro!” urlò Lee Jordan entusiasta. “Potter, Bell, Johnson, Spinnett, Weasley, Weasley e Baston. Ampiamente accreditata come la squadra migliore che Hogwarts abbia avuto da parecchi anni…”

 

Il commento del moretto fu contrastato da un fottio di ‘buuuuu’ dai Serpeverde.

 

“Ed ecco la squadra dei Serpeverde, guidata dal capitano Flitt!”

 

Fred giurò di aver sentito il gemello ringhiare e salutare il capitano Serpeverde con un amichevole “Fottiti maledetto stronzo!”

 

Dopo il saluto dei capitani, che sembravano doversi staccare gli arti da un momento all’altro, Madama Bumb diede il fischio d’inizio.

 

Quattordici scope si librarono in aria. Subito Alicia si fiondò sulla pluffa. Impossessandosene, intanto Lee commentava –assolutamente ‘imparziale’-.

 

“Alicia Spinnett di Grifondoro ha la pluffa e si dirige verso la porta dei Serpeverde, vai cosi Alicia!! Argh no…pluffa intercettata da Warrington…”

 

Il bestione Serpeverde le aveva intercettato il passaggio con Katie, e adesso attraversava il campo dirigendosi verso le porte.

 

George, dopo aver ringhiato un “Nessuno può togliere la palla alla MIA ragazza!” aveva indirizzato un bolide proprio verso quel mentecatto verde-argento, che aveva perso la palla, subito riacciuffata dalla mora cacciatrice dei Grifondoro, sogno proibito di suo fratello.

 

“…Grifondoro è di nuovo in possesso, forza Angelina…bel dribbling su Montague…”

 

Aveva dribblato senza troppi problemi quell’ammasso di stupidità a cavallo di una scopa che era Montague, lo avrebbe salutato anche con un’alzata di dito medio se le fosse stato concesso! Si dirigeva verso le porte dove quel maledetto di un portiere la aspettava, quando sentì il familiare rumore da B.I.A. cioè Bolide In Avvicinamento, e si era prontamente scansata.

Per sua fortuna la palla nera si era diretta dritta verso il portiere avversario, che per non prendersela in faccia si era spostato lasciando l’anello in basso a destra libero…eccellente.

Aveva spronato la scopa e con un lancio dalla precisione inimitabile…

 

“E SEGNA!!! DIECI A ZERO PER GRIFONDORO!”

 

Angelina aveva alzato il pugno vittoriosa mentre il mare scarlatto sotto di lei era in delirio.

Fred Weasley stava letteralmente urlando qualcosa che suonava molto come “Amo quella ragazza!!! Me la sposo!!!”

 

“AHIA!”

 

Angelina finì quasi disarcionata mentre Marcus Flitt la urtava, giustificandosi con un falsissimo “Scusa!” coperto dalle urla di protesta della folla “Scusate, non l’ho vista!”.

 

“E no! Nessuno può attentare alla vita della mia futura ragazza cazzo! Quella deve diventare mia moglie!!!”

Una attimo dopo Fred Weasley colpì Flitt in testa con la sua mazza da battitore, godendo per giunta nel vedere il naso del portiere spiaccicarsi contro la scopa e sanguinare copiosamente.

 

“Basta così!” strillò Madama Bumb sfrecciando fra di loro. “Rigore a Grifondoro per attacco immotivato al suo cacciatore! Rigore a Serpeverde per attacco immotivato al suo cacciatore!”

Flitt non sembrava affatto d’accordo, ma l’arbitro soffiò nel fischietto e la bionda cacciatrice dei Grifondoro scattò in avanti per battere il rigore. “Forza Alicia!” aveva urlato Lee nel momentaneo silenzio della folla.

 

Si era disposta davanti alle porte dei Serpeverde. Quel bestione di nome Bletcheley, del sesto anno, non la intimoriva per niente. Aveva respirato a fondo, DOVEVA segnare. Potenza, precisione e velocità, ecco la combinazione perfetta per un centro perfetto. Aveva deciso.

Aveva lanciato la pluffa in aria e aveva eseguito un rotazione di 180° con la scopa, ritrovando si a testa in giù, dopo aver colpito con la coda della scopa la palla rossa…

 

“SI!! HA BATTUTO IL PORTIERE!!! VENRI A ZERO PER I GRIFONDORO!”

 

Adesso toccava a Flitt battere la punizione a favore dei Serpeverde –con tanto di naso sanguinante-.

Baston era accovacciato davanti alla porta di Grifondoro, le mascelle serrate.

 

“Naturalmente Baston è un ottimo portiere!” disse Jordan alla folla, più per se stesso che per i tifosi, mentre Flitt aspettava il fischio di madama Bumb.

 

Stava sudando freddo…seppur bastardo dentro e un metro intorno, Flitt era un ottimo cacciatore, e doveva ammettere, sebbene con sommo disgusto e dispiacere, che adesso che batteva lui, sarebbe stato complicato parare. Doveva calmarsi, aveva respirato a fondo e puntato gli occhi sulla sfera rossa.

 

Fischio.

 

Il cacciatore verde-argento aveva simulato un tiro verso l’anello centrale, ma aveva deviato la corsia della palla verso quello di sinistra, con un leggero scatto del polso, e imprimendo potenza al tiro accompagnando la pluffa con uno colpo di coda.

 

“Superbo! Molto difficile da prendere…”

 

Difficile Lee?! E’ Impossibile! C’è solo una cosa da fare, rischierò l’osso del collo, ma…

 

Aveva eseguito una perfetta Starfish and Stick**…e aveva la pluffa stretta nell’unica mano libera.

 

“SI! NON CI CREDO! L’HA PARATA!”

 

Un sospiro di sollievo viene tirato da tutti i rosso-oro, e anche da Harry, che intanto sfrecciava alla ricerca del boccino. Doveva tenere Malfoy lontano dalla pallina dorata, almeno fino a quando non avessero superato i cinquanta punti.

 

“Grifondoro in possesso, no, è Serpeverde in possesso…no!…Grifondoro torna in possesso, ed è Katie Bell, Katie Bell per Grifondoro con la Pluffa…”

 

Benissimo, aveva preso la pluffa, e adesso filava per il campo, verso la porta avversaria. Aveva schivato un bolide, stava per entrare nell’area di tiro quando, Montague, un cacciatore di Serpeverde, le aveva tagliato la strada, scartandole davanti; questo invece di prenderle la palla, le aveva afferrato la testa. Katie si era rovesciata in aria riuscendo fortunatamente a rimanere in sella, ma lasciandosi sfuggire la palla di mano.

 

“L’HA FATTO APPOSTA!!!” Lee ululava assatanato contro il ragazzo dalla mole affatto piccola che aveva commesso fallo.

 

Oliver era tentatissimo di abbandonare la sua posizione per impalare quel deficiente di Montague con la sua stessa scopa!

 

Il fischietto di Madama Bumb aveva sibilato nuovamente, mentre la donna sfrecciava inviperita verso il giocatore.

 

Nuovo rigore per i Grifondoro. Katie aveva insistito per batterlo, urlando un “Gliela faccio vedere io a quel deficiente! Maledetto idiota dal cervello di un carciofino! Spero che un bolide ti arrivi dritto in mezzo ai coglioni affinché l’intera popolazione scampi il pericolo di avere teste di cazzo della tua risma e con la tua faccia!!”

 

Tutti erano rimasti leggermente sconvolti da Katie-sempre-calma-e-sorridente-Bell, che al momento aveva tirato fuori un frasario da boscaiolo ubriaco. Angelina aveva commentato un orgoglioso “CHE DONNA!” .

Un minuto dopo Katie aveva sferrato un tiro che parare sarebbe stato impossibile, se non un’inutile rischio di perdita di qualche arto.

 

Oliver, mandando a quel paese la propria dignità da portiere corretto, aveva gioito del tiro scandendo un “Prendetevela nel culo mezze seghe!!” che suscitò solo ammirazione nei gemelli.

 

“TRENTA A ZERO! VI STA BENE BRUTTI IMBROGLIONI…”

“Jordan, se non riesci a commentare in modo imparziale…”

“Dico le cose come stanno professoressa!”

 

In quel momento tutta l’attenzione fu catturata da Harry che era schizzato verso la parte di campo dei Serpeverde seguito a ruota da Malfoy, una perfetta finta per evitare che il biondo si accorgesse del boccino, che il moro non poteva ancora prendere, e che al momento svolazzava accanto ad una delle porte dei Grifondoro.

Il ragazzo aveva evitato prima l’uno e poi l’altro bolide scagliati dai battitori Serpeverde Derrick e Bole…battitori che adesso gli venivano incontro con le mazze levate pronti a ridurlo a carne da macello.

 

Poveri idioti…

 

Attese fino all’ultimo minuto, quindi puntò la Firebolt verso l’alto e saettò verso il cielo ad una velocità pazzesca, e Bole e Derrick si spiaccicarono uno contro l’altro con un rumore assordante, il tutto accolto da un “Ah ahhhhhhhh!!” di Jordan, mentre i due battitori si allontanavano uno dall’altro rincretiniti, tenendosi la testa fra le mani.

 

“Peccato, ragazzi! Dovete darvi una svegliata se volete battere una Firebolt! E Grifondoro è di nuovo in possesso, ecco Johnson che prende la pluffa…Flitt la segue…colpiscilo nell’occhio Angelina! Scherzavo, professoressa, scherzavo…oh no, Flitt in possesso, Flitt vola verso le reti di Grifondoro, dai, Baston, prendila!”

 

Ma questa volta il miracolo non si era ripetuto e Flitt aveva segnato, osannato dall’ala dei Serpeverde, e commentato da Lee con un “Porco cazzo!” che la McGranitt cercò di strappargli il megafono magico.

 

Harry aveva costatato con orrore che quella era la partita più sporca mai giocata da quando era entrato a Hogwarts. Furiosi che Grifondoro fosse passato così velocemente in vantaggio, ricorrevano ormai ad ogni mezzo per prendere la Pluffa.

Bole aveva colpito Alicia con la mazza giustificandosi dicendo di averla scambiata per un bolide, di conseguenza George Wealsey, ribattendo con un “Ringrazia iddio che non ho un bolide sotto mazza, altrimenti potevi dire addio ai tuoi cosi nelle mutande!” gli aveva tirato una gomitata.

Madama Bumb assegnò nuovi rigori, e grazie ad un eccezionale salvataggio di Baston il risultato era passato a 40 a 10 per Grifondoro.

 

Poco dopo Katie fece un’altra rete.

 

“Weasley, statele addosso, non voglio le succeda niente, e temo che dopo questa rete vorranno vendicarsi!” aveva urlato Oliver ai due gemelli, che subito si erano fatti intorno alla cacciatrice, mazze levate, per evitare eventuali ritorsioni.

Approfittando della momentanea mancanza dei due battitori, Bole e Derrick spararono entrambi i bolidi contro Baston;

 

Il giovane si sentì morire, d’un tratto non aveva più fiato, voleva piangere per il dolore, ma gli mancava l’aria. Era rotolato nell’aria stretto alla scopa.

 

Madama Bumb stava seriamente prendendo in considerazione l’idea di far diventare quella partita un bagno di sangue...più di quanto già non lo fosse!

 

Nuovo rigore per Grifondoro, un’altra rete, erano sessanta a dieci. Poco dopo raggiunsero i settanta punti grazie ad un’azione a buon fine di Alicia, aiutata da  Fred.

 

La folla dei Grifondoro era in delirio, se Harry avesse preso il boccino, i rosso-oro avrebbero vinto la coppa!

Il giovane aveva su di se migliaia di sguardi, mentre volava con Malfoy alle calcagna. Ad un tratto il noto sbrilluccichio della pallina attirò la sua attenzione. L’aveva visto, era sei metri più in alto. Aveva spronato la scopa, ma ad un certo punto la sua Firebolt aveva rallentato…

 

Cosa diavolo succede?!

 

Si guardò alle spalle con orrore, scoprendo che il suo problema era il biondino della squadra avversaria, che –seppur con fatica- gli tratteneva la coda della scopa.

 

“Tu!” gli aveva ringhiato,  lo avrebbe picchiato, oh se lo avrebbe fatto. Finalmente si sarebbe preso una di quelle rivincite da fare la felicità di un Grifondoro, già sentiva il setto nasale di Malfoy, sfracellarsi contro le sue nocche, ma purtroppo, Draco era già lontano, e il boccino….sparito!

 

“Rigore! Rigore per Grifondoro! Non ho mai visto un comportamento simile!” strillava madama Bumb in piena crisi isterica, sfrecciando verso Malfoy che era riscivolato a cavallo della sua Nimbus duemilauno.

 

“TU, CANAGLIA, IMBROGLIONE!! TU, SUDICIO IMPOSTORE BASTAR…”

ululava Jordan, saltellando via dalle grinfie della McGranitt, immaginando già la Cruciatus che gli avrebbe scagliato. Dal canto suo la professoressa, non si era minimamente preoccupata di riprenderlo, impegnata com’era a sbraitare, brandendo minacciosamente il cappello contro il cercatore verde-argento.

 

Angelina aveva gentilmente augurato diverse sciagure al biondino, affibbiandogli coloriti epiteti della serie “Tu, maledetto cazzone cagoso, figlio di puttana! Alla fine della partita ti farò talmente tanto male che sembrerai più simile ad un hamburger che ad un umano! Ti faccio diventare cibo per ippogrifi, razza di decerebrato col cervello di un cetriolino sott’aceto!!!! ”, sostenuta appieno da Fred e George che prendevano mentalmente nota di trasfigurare il ragazzino in uno spazzolone per il cesso e pulirci tutti i bagni della scuola, mentre Katie sbraitava qualcosa che suonò molto come “Tu! Errore della copula! Pregherai che arrivino i cavalieri dell’apocalisse, perché solo la fine del mondo potrà salvarti dal servizio che ti darò!!” mentre sorreggeva un ancora non troppo in forze Oliver, che però salutava il cercatore con un poco rassicurante dito medio.

 

Alicia batté il rigore, ma era talmente tanto incazzata, che mancò la porta di diversi metri.

 

Dopo il fallo di Malfoy i Grifondoro erano sempre più deconcentrati, mentre i Serpeverde avevano acquistato più baldanza e cavalcavano a spron battuto, sempre più in alto. Montague segnò un rigore, approfittando anche della non completa ripresa del portiere dei leoni, portando la squadra dei verde-argento a 20 punti.

 

Potter marcava Draco talmente stretto che le loro ginocchia si urtavano in continuazione…dopo lo scherzetto di prima, col cazzo che Malfoy si sarebbe più avvicinato al boccino!

 

“Angelina Johnson prende la pluffa per il Grifondoro, dai Angelina, DAI!!!”

 

Era sfrecciata con la palla rossa ben stretta, saettando per il campo, dritta verso le porte dei Serpeverde, quando, ogni singolo giocatore avversario –Malfoy escluso- stava risalendo il campo, portiere compreso:volevano bloccarla a tutti i costi…

 

Cazzo questi mi ammazzano!!!

 

“CAZZO QUELLI L’AMMAZZANO!!!!” aveva sbraitato Fred tentando di lanciarsi in salvataggio della mora ma, impotente davanti all’ imminente sciagura, giurando a se stesso, che se le fosse stato torto un capello, li avrebbe uccisi. Tutti.

 

Fu Harry a salvare la situazione, puntando la Firebolt, appiattendosi sul manico e spronando la scopa. Come un proiettile filò verso i Serpeverde.

 

Non pochi giocatori se la fecero abbondantemente sotto. Lee urlò e Katie chiuse gli occhi. Angelina pensò seriamente ad un suicidio.

 

Gli avversari si scansarono, lasciando via libera alla Johnson, la quale urlò al cercatore dagli occhi verdi un “Harry ti farò una statua d’oro per questo!!!”. Pochi secondi dopo, lo stadio era scoppiato in una fragorosa ovazione e il punteggio dei Grifondoro era salito ad 80 a 20.

Oliver urlava come una matto “AMO POTTER!!! IO AMO POTTER!!! E ANCHE LA JOHNSON!!!!!!!”, interrotto da un amichevolmente contrariato Weasley che gli urlava di rimando “Non ci pensare nemmeno, lei è mia!!”

 

Il ragazzetto, che nel frattempo si era quasi incuneato nelle tribune, si era voltato soddisfatto. Il suo sorriso si tramutò in orrore, quando vide Malfoy, che trionfante sfrecciava in picchiata verso un noto brillio dorato. Aveva spronato la Firebolt verso il basso, ma il giovane avversario era miglia avanti a lui.

 

“Vai! Vai! Vai!” Harry incitava a più non posso la propria scopa…stava per raggiungere il biondino…era vicino alla sua coda…erano pari…

 

Era come se in quegli attimi, il tempo si fosse fermato. Lo stadio era piombato nel più totale silenzio, tutti i giocatori si erano fermati e assistevano impotenti alla scena.

Gli sguardi di tutti erano incollati sui due ragazzi, che lottavano per la conquista del boccino.

 

Oliver stava mutamente pregando, aveva riposto tutti i propri desideri in quel giovane, tutte le proprie speranze, tutto il lavoro che aveva fatto da quando aveva iniziato a giocare a Quidditch. Solo Harry poteva realizzare il suo sogno.

 

Un’unica preghiera…

 

Ti prego Harry, ti prego, ti prego ti prego!

 

Il moretto si era gettato in avanti, scendendo in picchiata, staccando entrambe le mani dalla scopa, dando un colpo secco al braccio di Malfoy…un centimetro…mezzo…pochi millimetri…

 

“SI!!!”

 

Aveva interrotto la picchiata, la mano alzata in aria, trionfante…e lo stadio era esploso.

Harry era volato sulla folla, stringendo fra le mani quella pallina che impazzita tentava di volare via, invano.

 

In un attimo, Baston fu addosso al cercatore, era in lacrime, piangeva come un bambino, un pianto irrefrenabile sulla sua spalla, faceva una tenerezza infinita così, attaccato al suo collo.

Fred e George lo salutarono con una pacca sulle spalle e un sorrisone che se non avessero avuto le orecchie avrebbe fatto il giro della faccia; poi le voci di Angelina, Katie e Alicia che urlavano “ABBIAMO VINTO LA COPPA!!!ABBIAMO VINTO LA COPPA!!”.

La squadra dei Grifondoro era scesa a terra stretta in un abbraccio collettivo, urlando come degli ossessi.

Un mare scarlatto aveva scavalcato le barriere, entrando in campo e issando la squadra sulle spalle della folla. Regnava la gioia più sfrenata. Hagrid ricoperto di coccarde scarlatte urlava a al giovane Potter “Li hai battuti, Harry, li hai battuti!!! Aspetta solo che lo dica a Fierobecco!!!”. Percy, abbandonato il suo tipico aplomb da caposcuola ora saltava come un forsennato. La professoressa McGranitt singhiozzava più forte del povero Baston, asciugandosi gli occhi con un’enorme bandiera Grifondoro.

 

La squadra venne trasportata alle tribune, dove Silente li attendeva in piedi con l’enorme Coppa del Quidditch nelle mani.

Baston aveva preso singhiozzante la Coppa d’argento fra le mani, prova tangibile di un sogno realizzato, e l’aveva passata a Harry, che era sicuro di non essere mai stato più felice che in quel momento.

 

 

 

Continua…

 

 

 

*Darren O’Hare: portiere del Kenmare Kestrels dal 1947 al 1960, tre volte capitano della Nazionale Irlandese, a lui viene attribuita la Formazione d’Attacco Testa di Falco.

 

** Starfish and Stick: manovra di difesa del portiere, che tiene la scopa in orizzontale, e ci rimane attaccato con una piede e una mano, protendendo il corpo nel vuoto.

 

 

 

E finalmente Baston realizza il suo sogno! Allora, piaciuto questo chap? L’ho scritto in davvero pochissimo tempo, forse perché mi piace davvero tanto il Quidditch e le partite soprattutto (ma soprattutto i commenti di Lee XD) [Lynn ripensa ai suoi anni ad Hogwarts ricordando di quando era cacciatrice dei Corvonero e aveva fatto vincere la coppa alla sua casa…bei tempi quelli!!].

Devo ammettere di essere molto soddisfatta di questo capitolo, (evento mondiale, Lynn è soddisfatta di un suo lavoro O.O!!) e nonostante l’ora tarda (sono le 2,30 di notte -.-), ho voluto completare questo chap^^.

 

Probabilmente avrete notato, o comunque noterete, che nei prossimi due-tre chap, parlerò molto di più della coppia Katie/Oliver, per il semplice fatto, che dopo non ne parlerò quasi più (Y-Y me triste di perdere questi due personaggi sigh sigh)…mi mancheranno molto [a noi no ^o^ NdKatie e Oliver] [=°°° cattiviiii NdLynn]

 

La cosa davvero bella di questo chap, è che è proprio il testo originale a mettere in risalto alcuni atteggiamenti dei giocatori! Se andate a rileggere sul libro questa partita vi renderete conto che io non ho fatto altro che approfondire qualcosa che la Rowling suggerisce di leggere fra le righe!!

Sia lodata Santa Rowling!!!

 

IMPORTANTISSIMO!!!

Per chiunque volesse vedere i miei disegnini sulla storia Amori sul campo di Qudditch, Nata Per Soffrire e Preludio (entrambe storie della bravissima LUNA MALFOY [leggete leggete leggete ^^]) più altri disegni vari visiti il sito

 

à  http://adamas.splinder.it ß

 

(al posto di peachan.altervista.org)sezione OTHER FAN ART ,dove troverà gli aggiornamenti della Webmistress (La bravissima PEA).

COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE XD!

 

 

Bene, ma adesso passiamo alle vostre recensioni ^o^!!!

 

 

Sasha:  ^^ grazie per i complimenti, aspetto tue recensioni, fammi sapere che ne pensi^^

 

Cleon Weasley: *.* graaaaaaaaaaaaassssssssssieeeeeeee quanti complimenti. Sono contenta che la mia storicciuola ti piaccia, faccio di tutto per sfornare capitoli decenti (anche il più delle volte -.-…)

Mi raccomando non estasiarti troppo e recensisci i proximi chap ^^!

 

Angéle 87: Mademoiselle!! Le assicuro che il proximo chap sarà altrettanto teneroso (per la gioia di tutti i diabeti ci XD). Per quanto riguarda la sua storia, la leggerò con piacere, ma non so se riuscirò a fare dei disegni, in quanto, devo essere ispirata davvero tanto per prendere in mano la matita! Se verrò ispirata dalla sua storia, stia tranquilla che non mancherò di tirarle fuori qualche disegnino ^^! Mi faccia sapere cosa ne pensa di questo chap!

 

George Weasley: GRAZIE!!! Davvero George caro (versione Mamma Weasley mode:ON) ti sono piaciuti miei scarabocchi?! Quanto sei dolce! Allora, che ne dici di questo chap? Commenti apparte è tutto vero! Recensisci ^^!

 

Selphie: Hahahahaha, ti sei ripresa dallo shock post capitolo…effettivamente mentre scrivevo quella parte, mi dicevo. Ma quanto è fortunata Alicia? Quanto? TROPPO!!! Che carini! Spero di non uscire dal personaggio quando faccio George così teneroso ^^, è che ispira, sembra un bambino perennemente affamato! Ciccio…basta altrimenti qui finiamo domani sera!   Certo, certo, un applauso a Molly e ad Arthur, ma mica solo per gli ultimi tre maschietti…io direi anche per i primi due!!! (Lynn pensa a Bill e Charlie e sbava in modo oltraggioso *ç*)

 

Felpy: Sei ancora viva? Hai il diabete? Spero di no…perché altrimenti il prossimo chap non lo sopporti!!! Ti ringrazio per quanto riguarda i consigli sulla ipotetica ragazza di Lee…se continuo così va a finire che mi invento un personaggio nuovo! Fammi sapere che ne pensi di sto Chap^^!

 

Ale: Grazie, grazie…preparati perché il prossimo chap sarà anche peggio (e qui torme di lettori armati di mazze chiodate e fucili a canne mozze, mi minacciano di morte, facendomi notare che se fanno regolari iniezioni di insulina è solo colpa mia) ….lo so scusate, ma che ci posso fare, quei due poveri disgraziati compariranno pochissimo dopo ‘sti chap! Credo proprio che prenderò in considerazione l’idea del nuovo personaggio! ^.^ recensisci anche il proximo chap XD!!!

 

Bryn: Ohhh Bryn…mi hai contagiata con tutti quegli ‘ohhh’! Volevi sentire Lee che da del bastardo a Draco…eccoti accontentata, e con tanto di interessi! Come ti capisco, al cinema anche a me sono scappate un paio di figure di merda da Visione-Gemelli! Esistessero davvero due tipini così…farebbero sicuramente la felicità di qualcuno [hei…hei, guarda che stai parlando di Noi!!! NdFred e Gerorge]…Angelina Angelina…una svegliata…secondo me è più sveglia di quanto sembri…secondo me quella ha capito molte cose…il problema è che è una testa dura!!

Grazie per l’appiccicosa, aggiungerò questo aggettivo alla mia già lunga lista ^o^! Vi piacciono i chap melensi…aspettate il prossimo! RECENSISCIIIIII XD! 

 

Pea: o.o…O.o…o.O…O.O…*.*…XD PEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

Tesora della mia vita!!! Webmistress dei miei sogni!!! Mi recensisci [dopo un’eternità -.- NdGeroge] [silenzio zotico! Vatti a sbaciucchiare Alicia e lasciami rispondere! NdLynn][ Aliiii…NdGeorge]…*-* Pea, il mio pisellino preferito! Che gioia! Bwahahahaah bellissima quella della biancheria, la mia mente malata stava per concepire qualcosa di assolutamente mostruoso del tipo inserire il nonno nazista (o mangiamorte) armato di fucile a canne mozze sulla sedia a rotelle, bwahahaha che ridere!!! Morale: mai regalare biancheria a una ragazza se il padre ha un fucile, potreste ritrovarvi una schioppettata in mezzo alle scapole! [Grazie per il mandrillo, tu si che sai come si fanno i complimenti XD NdFred] [e George? NdLynn] [Si è nascosto, lo hai spaventato cn la storia del nonno…NdFred] (in un angolino[°-° * nonno…fucile…biancheria…paura…NdGEroge molto impaurito])…effettivamente per quanto riguarda Remus…magari, mettendo da parte il mio orgoglio da adolescente bavosa in piena crisi ormonale, come prof traviato lupo mannaro, senza il becco di un quattrino…era abbastanza convincente…ma preferisco il Lupin Figo da stupro libero ^O^!!! Ciao Pisellino!

 

Luna Malfoy: [Lynn osserva preoccupata Luna che allaccia il grembiulino da macellaio di Draco, ancora macchiato di sangue, e pensa che forse, è bene che avverta tutti quelli che nel chap hanno osato insultarlo, che sono in grave pericolo di vita… °-°’’’] orbene Vostra Onnipotenza, ssspero caldamente che il suo sadismo non saltino fuori proprio ora, perché…lo giuro…NON E’ COLPA MIA SE VENGONO DETTE QUELLE COSE A DRACO, LOGIURO, IO NON HO FATTO NIENTE!!! >.< ABBIA PIETA’!!! Lynn spera ottimisticamente che quella luce verdognola sprigionata dalla bacchetta di Luna non sia quello che ha in mente che sia…

 

Ryta Holmes: Lynn si avvicina ad una Ryta svenuta vicino al pc, con schiuma alla bocca e colorito cianotico…[ehm...Ryta…sei viva? °-°* NdLynnMoltoPreoccupata]…la giovane non si muove…Lynn ci riprova picchettandola con un bastoncino stile AraleConLeCacchine…nulla.

Lynn non si da per vinta, va un attimo nella borsa da guaritore del suo papino e ne estrae una siringa piena di un liquido giallognolo. Glielo inietta tuuuutto nel braccio e aspetta dieci secondi…in quel momento Ryta si riprende e si guarda intorno un po’ smarrita, poi guarda Lynn e la mena perché lo scorso chap ha rischiato di morire per iperglicemia…

Sigh sigh, e al prossimo chap che mi fa, mi aspetta con un’accetta canadese fuori alla porta?!

Ah…in bocca al lupo per i MAGO!!!!

 

Audrey: CIAO ^_________________^ Grazie per i complimenti, fammi sapere che ne penso ok?

 

Ringrazio infinitamente chi mi recensisce ma anche chi non lo fa, ogni nuova lettura è per me motivo di grande soddisfazione^^.

 

Un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.

 

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\/ …e lascia una recensione^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** -10- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-10-

 

Tutti gli studenti si erano diretti verso il castello, Harry trasportato in spalla, trionfante. Aveva restituito l’enorme Coppa d’argento al suo capitano, che ancora piangendo si era diretto verso gli spogliatoi maschili.

Katie l’aveva visto allontanarsi da solo, rifugiandosi nelle stanze addette ai Grifondoro, l’aveva seguito.

Era entrata nel silenzioso corridoio, e si era timidamente avvicinata alla porta dei locali adibiti ai ragazzi. L’aveva aperta cautamente. Oliver era seduto a terra…piangeva…sulla panca dietro di lui, c’era la Coppa del Quidditch.

L’intero corpo del ragazzo era scosso da violenti singhiozzi. Non lo aveva mai visto piangere in quel modo, mai, dacché era entrata ad Hogwarts e lo aveva conosciuto. Gli si era avvicinata, inginocchiandosi davanti a lui e abbracciandolo, sussurrandogli teneramente

 

“Ce l’hai fatta, amore mio, sei il migliore.” Accarezzandogli il capo con fare materno.

 

Il ragazzo aveva poggiato la testa sul petto della giovane, abbracciandola per la vita e piangendo più forte, sfogando appieno e scaricando quella tavolozza di emozioni collezionate quel giorno.

 

Erano rimasti così, come una mamma che consola il suo bimbo, stretti uno a l’altra. Ogni tanto la ragazza gli posava un bacio sui capelli castani, o gli sussurrava qualche parolina gentile per farlo calmare.

Piano piano, il fremiti che percorrevano il portiere diminuirono fino a cessare del tutto, e il respiro del giovane si fece più regolare. Il ragazzo, senza staccarsi, spostò la testa nell’incavo del collo della brunetta, chiudendo gli occhi, lasciando scivolare le ultime lacrime, mentre veniva sommerso da quel profumo di gigli che lo faceva impazzire.

 

“Ti amo Katie” gli aveva sussurrato debolmente.

 

Adesso era lei a commuoversi, sorridendo e chiudendo gli occhi per fermare quelle fastidiose goccioline che avrebbero tanto voluto scivolar fuori.

 

“Ti amo anche io, Oliver…più della mia stessa vita.”

 

E l’aveva visto sollevare il capo e fissarla negli occhi, l’aveva baciata, dapprima con grazia e delicatezza poi sempre con crescente passione.

Aveva sentito ricambiare con slancio e uguale sentimento quel gesto, che stava prendendo pieghe sempre più sensuali ma allo stesso tempo conservando quella dolcezza infinita che gli era propria. Gli aveva tuffato le mani nei corti capelli castani, quasi a voler sottolineare quel contatto, che non voleva sciogliere, e che anzi sentiva crescente e sfacciato, e sempre più impudico. Una leggera pressione sulla spalla e si era ritrovata sotto di lui, quel corpo possente a sovrastarla, quel corpo che amava e voleva con tutta se stessa. Sentiva quelle labbra scenderle  sulla gola e posarvi un’umida scia, ad assaporare quel collo dalla serica grana, che sapeva di buono.

 

L’aveva sentita gemere, ed era certo che in quel momento non avrebbe voluto altro che averla, solo per lui, sua e di nessun altro, bramosia di un piacere che i suoi sensi da diciassettenne non avrebbero saputo controllare, ma che al contrario avrebbero solo accresciuto. Si era staccato velocemente, quasi si fosse scottato.

Uno sguardo incerto da parte della giovane, di certo non si aspettava quella reazione.

 

“Cosa c’è Oliver?”

 

“Vai via Katie, vai via prima che possa fare qualcosa di cui pentirmi…non voglio farti soffrire, ancora…” gli aveva sussurrato. Erano un supplizio quelle parole, ma non voleva farle del male, non ora che finalmente si erano chiariti.

 

“Non mi hai mai fatta soffrire, e questa non sarà la prima volta…ho paura, ma so che se non sarà con te…non sarà con nessun altro…” gli aveva posato una morbida carezza sulla guancia calda.

 

“Non sei obbligata a farlo…se non vuoi…se ti farò male, mi fermerò…se non ti piace, smetterò...”

 

Non aveva ricevuto alcuna parola in risposta, solo un sorriso, muta richiesta di un sentimento ben più profondo che semplice sesso, non lussuria, ma amore, unione di due anime, e fusione di due corpi, vincolo inscindibile che li avrebbe legati l’uno al cuore dell’altra, con invisibili catene, impossibili da spezzare.

 

Si era impossessata delle labbra di Oliver, con il più rovente e dolce dei baci, sciogliendosi dal fastidioso mantello scarlatto, il giovane aveva fatto lo stesso; aveva sentito le mani fresche del compagno sulla schiena nuda, liberandola dall’ingombro della maglia di squadra, a cui seguì quella del ragazzo e i suoi pantaloni.

Si era fermato un attimo per spogliarsi a sua volta, rivelando il torace scolpito e quelle cosce di marmo, appena coperte dalla sottile barriera dei boxer.

Nessuna remora a privarla di quegli ultimi deboli ostacoli, che nascondevano quella nudità fragrante e perfetta. Era sotto di lui, completamente spoglia, tremante, col volto acceso di vergogna e piacere, il viso appena imperlato di sudore, ansimante.

L’istinto a guidare quei gesti e la passione a superare l’inesperienza. Entrambi in uno spogliatoio vuoto a vivere insieme quell’addio all’innocenza.

Sentiva le labbra del giovane tracciarle una scia infuocata, in mezzo ai seni, giù fino alla conca piatta dell’addome, regalandole momenti di tale piacere, che nemmeno nei suoi sogni più sfrenati era convinta di provare con una tale intensità e con un simile coinvolgimento.

 

DIAVOLO! Quella cacciatrice non era brava solo nel Quidditch, indubbiamente eccelleva anche in altre arti…o era un talento naturale…in ogni caso, non era riuscito trattenere un gemito quando aveva sentito quella bocca amata coprire di baci ogni singolo centimetro di quel corpo statuario, mordicchiandolo dolcemente, aggrappata a quelle spalle tornite.

Era impazzito quando aveva avvertito le manine della giovane giocare con l’elastico dei boxer.

Non ce la faceva più, doveva essere sua, adesso.

Aveva rivolto uno sguardo alla ragazza, leggendo in quegli occhi color del mogano quel consenso che cercava disperatamente, dacché sapeva di non poter più fare a meno di lei.

 

Ciò che seguì non fu che il completamento e la concretizzazione di quel sentimento, che forte aveva unto i loro cuori.

 

 

Un’unica cosa, io e te, tu ed io, insieme…per sempre.

 

 

***

 

“Questo è per il bolide che ha fatto perdere la pluffa a Warrington…e questo…è per la gomitata a Bole!”

 

George Weasley si era portato una mano alle labbra…se quello era il ringraziamento per aver salvato Alicia, lo avrebbe fatto altre duemila e uno volte.

Aveva guardato la radiosa biondina che lo teneva avviluppato in un abbraccio stritolatore, da piovra assassina, e sapeva solo di essere tremendamente felice!

Aveva sospirato beato, e aveva pronunciato un “Ma di che, è sempre un piacere salvarti Alicia!” con aria sognante, posandole un bacino su quelle belle labbra chiare…e un altro e un altro e un altro…

 

“Fred, sto per sboccare!”

 

Angelina aveva un’espressione esattamente a metà fra chi ha visto quell’incrocio fra un pachiderma e una spora batteriologica di Tiger –di cui dal primo ha ereditato le dimensioni, e dal secondo, la sottile intelligenza e la voracità distruttiva- in perizoma e uno che invece si è sorbito una delle –eufemisticamente parlando- pallosissime lezioni di Ruf.

I due piccioncini non si erano certo scomodati per porre fine al loro scambio di effusioni, o quantomeno appartarsi. No, loro erano rimasti fermi, immobili, marmorei nella loro posizione al centro della stanza dei gemelli…della serie GurdateciSoffriteEImparateComeSiFaBruttiBambocciEMagariDateviUnaSvegliata.

 

Una svegliata…da parte sua si sarebbe detto prontissimo, più scattante di un pipistrello fuori dall’inferno…lui, il fratellino minore nei pantaloni e quegli ormoni grandi come pluffe che ormai agivano indisturbati sulle sue sinapsi, provocandogli piacevoli e quanto mai porci trip mentali da quindicenne in calore. Se quella bambolina che adesso sedeva sul suo letto, accanto a lui, e che esibiva un’adorabile faccino schifato glielo avesse concesso, avrebbe democraticamente mandato a cagare quei due pomicioni diabetici, quali suo fratello e la sua ragazza, si sarebbe chiuso in camera con quella pantera e l’avrebbe fatta urlare di piacere, talmente forte, che almeno che non subentrasse l’ipotesi dell’omicidio, tutta Hogwarts –ma era convinto anche Hogsmeade- avrebbe saputo in che modo passasse il suo tempo uno dei rampolli Weasley in compagnia della promettente Johnson.

E invece, quella sexissima cacciatrice, che proprio non ne voleva sapere di disinserire la versione STUPRO MODE:ON -il che implicava testosteronici risvegli dell’ amichetto nelle mutande anche quando la suddetta cacciatrice vestiva con un felpone dei Grifondoro e un paio di jeans con varie prese d’aria- preferiva immolarsi all’altare dell’amicizia…non che gli dispiacesse essere amico della Johnson, anzi, era una delle poche ragazze, terribilmente gnocche, da classificarsi ancora nella specie ‘umani’ e non ‘metamorfosi’  cioè fisicamente STRAFIGA, mentalmente PROTOZOO, come certi esemplari che giravano per scuola. Angelina era diversa, era sveglia e brillante, ma non aveva l’aria di chi pare trasudar intelligenza, come quello sfigato di suo fratello Percy, 17 anni, una ragazza –niente male per altro- e un’attività sottocoperta pari a quella di un fagiolino!

Sarà che sono di case diverse, ma la torre della Cooman, l’avranno costruita a qualcosa no?!

Poteva ben dire che quella pantera non fosse tanto meno annoverata nella sezione ‘squinzie’, per il semplice fatto che a memoria d’uomo, l’ultimo idiota che ci aveva provato con lei, nella speranza di infilarsi nelle sue mutande, si era ritrovato appeso per i piedi, nudo come un verme, fatta eccezione per quei simpatici boxer con la scritta ‘la vera magia è qui dentro’ –già di per se possibile materiale da persecuzione medievale- e con affisso un cartello che recava scritto SONO UNA CACCOLA NINFOMANE.

No, decisamente era un piacere essere amico di Angelina, ma non poteva negare sarebbe stato molto meglio esserne il suo ragazzo!

Vabbé eliminando tutte le parentesi erotico-adolescenziali, causate più da carenza di affetto, che non da vera e propria perversione, si poteva ritenere un tipo anche piuttosto romantico, sicuramente un tocco di manzo come pochi, e con quel fascino tipico del Bello-e-Simpatico, che gli dava quell’aria da adorabile teppista…insomma, proprio da buttare non era!

Però la deliziosa ninfetta che gli sedeva accanto, non sembrava nutrire per lui alcun interesse, se non quello sopraccitato di una seppur profonda, ma pur sempre limitativa, amicizia.

Le donne! Era sicuro non le avrebbe mai capite! Pazienza, avrebbe aspettato, pazientemente, un giorno lei si sarebbe accorta del povero Fred-sexy-amico-bellissimo-e-divertente-sempre-pronto-ad-aiutarla-perennemente-innamorato-di-lei-Weasley, e lui l’avrebbe accolta fra le sue possenti braccia, con la gioia nel cuore…e nelle mutande.

 

 

***

 

Dio che schifo…

Sarà pure che aveva la sensibilità di un gargoyle in marmo di Carrara, sarà che aveva una finezza nell’intercalare degna del peggior portuale-bestemmiatore-et-ubriaco del mondo magico e non, sarà pure perché, come le ripetevano costantemente le sue due migliori amiche, non era innamorata e/o fidanzata, quindi non riusciva a cogliere quel roseo sentimento per cui si era felici solo nel tenere per mano il proprio amato, e assaporare quel brivido nel guardarlo negli occhi…ma l’unico brivido che in quel momento riusciva a percepire, dal basso dei suoi quindici anni, era quello di zuccheroso disgusto alla vista di un George-microcefalo-in-calore-Weasley che sbaciucchiava vomitosamente una Alicia-lolita-porca-ma-non-troppo-diciamo-più-appassionatamente-romantica-Spinnett, che si esibiva nella classica MossaDelKoala. Aveva guardato il povero George, colpito da un male abbastanza virulento da risultare anche nei registri medici sotto ‘malattie decisamente venefiche’ , ottimo surrogato di un qualche potentissimo acido, da encefalogramma piatto: l’innamoramento.

Poveretto, era un ragazzo tanto attivo e simpatico nel branco, quanto lobotomizzato e semovente nel privato…o forse era meglio dire, che qualora una certa biondina fosse nei paraggi, la peste Weasley inseriva la modalità CUCCIOLO VIOLENTABILE MODE: ON, riducendosi a poco più che un peluche –pur sempre fighissimo-, all’occorrenza spupazzato a dovere dalla suddetta biondina.

Agghiacciante…ma, se da un lato i suoi brillanti neuroni da adolescente riuscivano –seppur con sforzo eroico- a sopportare tutto quell’eccesso di melensi atteggiamenti, quello che davvero le sue sinapsi, ma era certa anche tutte le cellule del suo adorabile corpicino, non riuscivano ad accettare era lo sguardo alla GuardaSoffriEImparaEMagariDattiPureUnaMossaPrimaCheQuelPoveroIdiotaCheTiStaAccantoMiMuoiaPerOverdoseTestosteronica, che la cacciatrice –momentaneamente in apnea e molto occupata- le aveva lanciato.

 

Muoversi un par di palle! Ma porca vacca miseria, se c’era una cosa che non capiva, era perché dalla tenera età di undici anni, età in cui dal profiterol al cioccolato con il punto vita di un autobus che era, si era trasformata nella Gnocca Sapiens Sapiens che era adesso, tutti avevano una voglia matta di vederla sistemata e piacevolmente innamorata con un qualsiasi zotico le avesse chiesto di uscire…uscire poi! Questa era davvero bella! Uscire! Forse era meglio dire ENTRARE…sì, ma fra le sue gambe! Aveva perso il conto degli esemplari, di quella razza che spacciavano per ‘ragazzi’,  con cui avesse accettato di uscire, solo per scoprire che il fine ultimo del galletto di turno era farle conoscere il coso che gli pendeva in mezzo alle gambe…la cosa più dolce che le avevano detto? “Con quel culo che ti ritrovi c’è da tirarsi un gancio con l’alzabandiera!”, ma grazie, il trattore che ho dietro casa è più sensibile! E la cara Alicia le parlava di romanticismo?! Sai, quando hai a che fare con fischi di testosteronico apprezzamento per i tuoi quarti posteriori, anche quando giri vestito da profugo rumeno post-valico dei Carpazi, consigliato da un boscaiolo daltonico, il romanticismo se ne va a strafottere, e subentra quel delizioso spirito di auto-conservazione e atteggiamento da pantera più pronta a sbranarti che non a invitarti nel suo letto. Che poi, se doveva fare una classifica, nella scuola a salvarsi ce n’erano davvero pochissimi. Secondo il suo modestissimo parere da BellaBravaEStronza, escludendo la categoria under-fifteen, tutti quelli studenti cioè, anagraficamente, e molto probabilmente anche mentalmente –fatte le dovute eccezioni-

inferiori a lei, che comprendevano una vasta gamma di opzioni, scegliendo le quali sarebbe sfociata però nella pedofilia, la restante popolazione maschile di Hogwarts si poteva dividere in ‘cozze’ cioè quegli esseri che dovevano avere nelle vene del sangue mostro, visto l’aspetto fisico da film horror, che finivano sessualmente frustrati come Piton, un uomo, che se si facesse una scopata al posto di togliere ogni volta punti a Grifondoro, risolverebbe tanti di quei problemi, che sarebbero tutti più contenti, lui compreso! Per continuare, c’è la categoria ‘microcefali da accoppiamento’ categoria tanto vasta quanto deleteria. Gli esemplari di tale specie, sono i tipici fighetti del Quidditch la cui massa muscolare è inversamente proporzionale a quella dell’encefalo, e laddove avessero un qualche surrogato di cervello si troverebbe sicuramente ad altezza pelvica, cui se ne dedurrebbero i ragionamenti scrotali che concepiscono! Insomma i classici ragazzi-trofeo SeiBelloFinchéStaiZitto, che facevano la felicità di parecchi esemplari del gentil sesso –a detta sua della stessa intelligenza, visto che non dovevi averne molta per trovare interessante un tipo, che ha la loquacità o la gamma di argomenti del mocho vileda!-.

Quindi si passava al sicuramente meno affollato genere dei ‘carini’ , cioè quei maschi mediamente guardabili e non del tutto idioti con cui intrattenere una discussione non al livello TuberoCongliOcchi, ma quantomeno uno scambio al di sopra del mononeuronico; apparteneva a questa specie, senza ombra di dubbio, il Capitano Oliver-cuoricino-di-burro-Baston. L’unica pecca di questo gruppo era quello di comprendere elementi dalla timidezza impressionante –vedi il sopraccitato portiere- o comunque non predisposti a sopportare un tipina caliente come lei.

Quindi c’erano i classici ‘Belli e impossibili’ categoria che contava scarsissimi esemplari, e che era l’evoluzione massima del genere maschile, quei quarti di manzo significativamente stuprabili che mandavano kaputt il sistema endocrino della stragrande maggioranza delle femmine, ormonalmente e mentalmente sane della scuola, un esempio? Cedric Diggory.

Nonostante si possa pensare che la scelta della bella cacciatrice dalla chioma color della notte potesse ricadere proprio su quelli esemplari di rara maschia perfezione, la sopraccitata moretta rilegava in una serie tutta sua i maschi degni del suo apprezzamento, la classe ‘Maschi Fuoriserie’ , quei ragazzi cioè geneticamente predisposti a farla andare di matto, quegli esseri che anche se comportanti alcuni difetti, riuscivano ad intrigarla e inflipparla a dovere, grazie a quel carisma ed un certo non-so-che da orgasmosa contemplazione…insomma quei tipi provvisti di un cervello pensante, collocato nella giusta sede quale la testa, fisicamente scopabili, anche se non del tutto perfetti, e che soprattutto fossero divertenti e, perché no, anche un tocco romantici –attenzione, non diabetici, ma romantici, passionali-, qualcuno che sapesse al contempo essere preda, ma all’occorrenza anche predatore. Diamine! Non poteva fare sempre e solo tutto lei, o tutto lui –il che di solito prometteva disastri-! Appartenevano a questa divisione Fred e George Weasley…anche se, a dirla tutta, il cervello del secondo adesso poteva benissimo essere scambiato per zuppa inglese, una pappetta giallognola, che lo rendeva un adorabile ma pur sempre mansueto cucciolotto nelle mani della sua ragazza, tutta sospiri d’amore e romanticherie…contenta lei!

No, non aveva bisogno di quel genere di smancerie lei, non che fosse una sorta di bestia senza sentimento, capace solo di concepire sesso, ma nemmeno un’adorabile principessina tutta principe azzurro, cavallo bianco e atteggiamenti mielosi! Voleva passione bruciante, ecchediamine! Baci febbrili da farle sciogliere il cuore e…anche qualcos’altro ad altezza inguine, se doveva essere sincera!

Passione, rovente passione, ecco la parola d’ordine per accedere al suo inviolato cuoricino, abbattendo le barriere del suo granitico orgoglio e sviscerato femminismo.

Purtroppo non aveva trovato ancor nessuno che l’avesse capito…o forse si…era convinta che quell’intrigante maschietto seduto accanto a lei, potesse essere un potenziale ‘ragazzo tipo’, ma non voleva correre, non voleva l’ennesimo fiasco, perché era certa non l’avrebbe retto.

 

 George, si era resa conto, calzare a pennello per la sua seducente compagna dagli occhi color del mare, come ragazzo s’intende…come amico, poteva andarle benissimo anche a lei.

Fred invece, per quanto tutti li professassero gemelli anche nell’animo, era diverso –ovviamente nel limite delle microdifferenze che potevano comprendere quei due esseri sfornati dallo stesso stampo- ad essere sincera, non lo aveva ancora inquadrato perfettamente, insomma, Fred era un tipetto ben diverso dai disadattati-passeri scopatoli-fedifraghi con cui aveva avuto il dispiacere di passare del tempo, e a dirla tutta erano stati proprio alcune delle suddette checche isteriche a farle prendere di quelle cantonate mostruose, a causa delle quali il suo –allora- tenero cuoricino era tutta una cicatrice. Colpa di quei mononeuronici se adesso aveva preso le sue drastiche precauzioni, e preferiva di gran lunga rimanere amica di qualcuno a cui teneva davvero, che non pagare un potenziale biglietto per l’inferno, sola andata, ergo poi ritrovarsi nuovamente sola, abbandonata e ferita.

Sapeva, o meglio sperava che l’esemplare Weasley che adesso era tutto preso da chissà quali pensieri, non fosse l’ennesimo SDDS (Sexy Deficiente Da Scopata), e a dire la verità lo aveva ampiamente dimostrato, sempre pronto a consolarla e a difenderla, a farle fare addominali extra a furia di ridere e a farle provare il brivido dell’espulsione con le sue cazzate! Insomma il prefetto amicone, mai di troppo, sempre gradito, una persona con cui poter parlare liberamente di…beh quasi tutto, e soprattutto l’unico, che seppur irrimediabilmente cotto –da quel che sapeva, e vedeva- non aveva osato toccarla nemmeno con un dito! Notevole da un ragazzo, non ancora immolato all’ara dell’omosessualità e cerebralmente a posto. Tuttavia, non sapeva dire il perché non avesse già aperto la caccia di quel raro esemplare di maschio…o forse lo sapeva fin troppo bene…limiti.

Secondo la sunnomata moretta era limitante mettersi con un proprio amico, cioè, non diceva di infilarsi nel letto del più odiato essere dell’universo, semplicemente evitare di trasformare un bella, anzi no, bellissima, stabile, rilassante amicizia, in quello stato da chiamare la neuro che è l’amore, in cui si diventa insicuri e stressati manco avessi sopportato quello zotico del caro Severus per tutti i tuoi 15 anni! Limiti…perché quello che tu dici liberamente ad un amico, potresti non dirlo al tuo ragazzo, e lei non voleva avere segreti per le persone che amava, non era nella sua natura, Angelina Johnson era notoriamente una faccia di bronzo, che nel bene o nel male ti spiattellava quello che pensava, pur sapendo di essere, a volte, piacevole come un calcio sotto la cintura…e allora, come poteva lei, discepola del credo secondo cui la persona amata deve vivere nel più alto stato dell’idillio psico-fisico, ferirla con quella linguetta da cobra, che a volte sputava talmente tanto veleno da potersi strozzare?! Come?! Semplice, evitava proprio di esporsi a quel rischio, e riservava alle persone più importanti della sua vita quel sentimento di amicizia profondo, puro, vero, che considerava l’espressione massima dell’amore per qualcuno: Esserle accanto, senza farla soffrire…oddio…anche se a guardare bene, il manzo dai capelli color del sangue che aveva accanto non aveva propriamente la faccia di chi è perso ‘nell’estasi mistico dell’empireo’ –leggasi: paradiso- visto che dallo stato catatonico in cui era caduto, si poteva ben dire si stesse tribolando in fastidiosissimi tormenti testosteronici…chi sa cosa frullava in quella matta testolina in quel momento?

 

 

***

 

   Niente, quel suo fratello perverso e autolesionista, al momento caduto in una sorta di trance da sega mentale NC17, che aveva –ne era certo- come protagonista la cacciatrice dai capelli corvini, che tracannando burrobirra, gli sedeva accanto, non si decideva a farsi avanti. Il nulla! Vuoto pneumatico, nonostante lo spettacolino che da ormai un’abbondante mezzora i due si stavano gustando fra lui e il suo ghiaccioletto sexy preferito; nessuno di quei ritardati si decideva a darsi una mossa. Cosa diavolo aspettavano? Che scendesse la Madonna con al seguito tutte le intelligenze celesti ad illuminarli? O forse avevano deciso di vedere chi dei due avrebbe avuto prima il crollo ormonale?! E senza ombra di dubbio ragionevole, quello messo peggio era il suo adorato gemello, che con tutta la spavalderia di cui erano geneticamente dotati, al  momento vantava un’audacia da coniglio! E volete sapere perché signori miei!? Per degli insulsi concetti della deliziosa Angelina-sono-giovane-e-rampante-bella-di-notte-di-giorno-bella-sempre-Johnson, la quale seguiva la fede del NonVoglioFartiSoffrirePerciòTiRimangoAmicaAncheSeInRaltàSonoSolaComeUnCaneEHoTantoBisognoDiAmoreENonAmicizia…tze, pivelli! Ed avevano anche il coraggio di dirgli che in amore era un bambinone lui, un cuccioletto troppo innocente per essere definito stuprabile e troppo poco per non esserlo, una sorta di scolaretto delle elementari tutto bacini e occhiatine da ulcera duodenale, quando poi, i fatti erano inoppugnabili, che dei due, quello sessualmente appagato era proprio il suddetto cuccioletto, e non quell’abominevole eccesso di ormoni e porcate mentali in cui poteva identificare il suo fratellino. Dio che spreco, davvero non capiva cosa ci fosse di tanto complicato, era chiaro, lampante, trasparente come l’acqua, che quei due si piacevano. Punto. Realtà, dura realtà. Che suo fratello fosse in modalità cinghiale in amore, ormai lo avevano capito anche quei disadattati-parameci di Tiger e Goyle, d’altro canto, di quella moretta, sboccata come uno scaricatore di porto e pericolosa come una Manticora incazzata si sarebbe giurato il contrario, eppure, era proprio quel suo costante amichevole menefreghismo, che gli aveva fatto sorgere il dubbio amletico secondo cui la bella bambolina considerasse –naturalmente a sua insaputa- il caro Fred ben più importante di un amico. Ne era arcisicuro, il suo sesto-senso-Weasley non sbagliava mai, ma allora, perché nessuno dei due faceva niente?! Perché stavano ancora giocando alle belle statuine invece di sbatterli fuori da quella stanza, con buona pace di tutti, e fare sentire alla torre dei Grifondoro sinfonie tipo ‘La cavalcata DELLA VALCHIRIA’ con controcanto da telefono erotico e apertura in CHIAVATA  di violino? Perché non stavano già ruzzando come gli adolescenti in piena crisi ormonale che erano? Perché quel suo stramaledetto sosia, porco da far pura, bello da far invidia –non che lui avesse niente da invidiare, sia ben chiaro- non le aveva già strappato le mutande?! Perché!?!?…oddio forse perché in quel modo la moretta gli avrebbe strappato qualcos’altro effettivamente, ma non ne era mica troppo sicuro…da come lo stava guardando adesso, cipiglio alla NonMeNeFregaMolto, da leggersi TiVorreiScopare, tradito da quel leggero rossore, che voleva far credere frutto della burrobirra ingollata, ma che era sicuro fosse provocato da un certo teppista seduto accanto a lei, si poteva dedurre la sua teoria sottilissima non fosse poi così sbagliata, e che quel cioccolatino che stava sibilando da ormai troppo tempo per risultare convincente frasi tipo “Che schifo” “Sbocco” “Vomitevoli”, si stesse rodendo d’invidia…eh carina, c’è chi può e chi non può, io può! Ennesimo sguardo rivolto ad Angelina-gnocca-gnocchissima-e-intoccabile-Johnson, classica posa alla topa-nature che sfodera quando deve conquistare o quando deve annientare, e visto che gli unici bersagli che avrebbe dovuto fare fuori in quel momento, si stavano ancora slinguazzando amorevolmente, propendeva per la prima opzione…riflesso incondizionato del carattere da seduttrice? Può essere, o forse era un muto FredGuardamiCazzoEFaiIlTuoDovereDaUomoEtero…anche questa ipotesi accettabile.

E poi osavano dargli del bambinone-sempre-a-fare-scherzi-o-in-stato-Alicia-contemplativo?! Mi sa che aveva capito molto più lui di tutta quella faccenda, che stava al disinteresse come lui a uno Schiopodo, che quei due bifolchi che facevano finta di ignorarsi, quando non chiedevano altro che calcolarsi, e magari giungere a quello stato di beatitudine, cui lui adesso faceva ampiamente parte…vabbé meglio tornare a concentrarsi sulla sequenza BACIARE-LECCARE-BACIARE quella deliziosa boccuccia a cuore, la cui proprietaria era altrettanto allettante, prima che la suddetta proprietaria decidesse di privarlo di un tale piacere...Ah, l’amour!

 

 

***

 

Ok, a questo punto scattava l’opzione sei lesbica o completamente rincoglionita?!

Nonostante avesse lanciato –o linciato- ad Angelina un’occhiata da far passare l’Avada Kedavra per un divertente giochino fra amici, pericoloso quanto il ‘Lumos’, la ninfetta fatale aveva la mobilità di un sasso sotto incantesimo Pastoia Total Body, in confronto al quale, un Moloch di pietra era l’essenza stessa del moto! Ora, considerando il fatto fosse amica della graziosa cacciatrice dalla sensibilità belluina, da ben cinque lunghi anni, poteva di certo affermare la suddetta non fosse una delle figlie di lesbo, ergo le veniva messa davanti agli occhi l’unica incontestabile verità: Angelina si era rincoglionita! E doveva averlo fatto anche in modo abbastanza traumatico se tutti quei suoi splendidi neuroni avevano indetto sciopero ad unanimità.

Che fosse prevenuta, era risaputo, e lo sarebbe stato anche lei se avesse avuto al seguito un torma di pecoroni lobotomizzati, arrapati un giorno sì e l’altro pure, il cui unico obbiettivo è farti perdere la verginità –sebbene tu non sia affatto d’accordo- con la grazia di un trivella. E’ naturale che poi la poveretta prenda i suoi tempi per mettersi con qualcuno, visto che in quel cervellino femminista che si ritrova, comincia a spaziare la convinzione, secondo cui, i maschi non discendano dalle scimmie ma dai maiali! Su questo non poteva che essere d’accordo con la moretta, che adesso guardava distratta l’esemplare di ‘vir stuprandus’  -latino signori!!- e al posto di mettere in atto una delle sue napoleoniche strategie d’adescamento (che non le sarebbero servite a molto visto che al momento quel quarto di manzo con occhio lubrico poteva più definirsi uno STRACOTTO bovino) cioncava burrobirra da cirrosi epatica. Le sarebbe uscito un ‘Ti Odio’ alla Malfoy se non fosse stata troppo impegnata a dilettar la lingua con ben altri giochi…quello che davvero non capiva era perché, la Pantera di Hogwarts stesse temporeggiando tanto, quando il soggetto da film porno che le sedeva accanto, e che tentava di diventare strabico nell’intento di:

 -gettare l’occhio su un certo davanzale da porto d’armi, perché davvero quella moretta senza ritegno, aveva un corpo da bruciare anche le ultime cellule cerebrali –laddove ve ne fossero- dei poveri idioti che le capitavano a tiro (e detto da una, che è felicemente fidanzata e ostenta un tono da SonoEteroEMeNeVanto, voleva dire che era davvero una bella ragazza)

-e cercare di non dare nell’occhio per non fare la figura del suino

 

quest’essere si sapeva essere uno di quei rari esemplari, che, a parte le porcate da maschio adolescente, tollerabili in quell’età, era buono come il pane, che se gli fosse capitata una mosca in cinta l’avrebbe aiutata a sgravare! Ma allora cosa diavolo aspettava quella matta?! Anche a volerlo creare con la magia non ci sarebbe stata una persona più affidabile, gentile e passionale di Fred, e laddove ci fosse, era il suo sosia naturale, che al  momento era bello che occupato con lei e recava un cartello con affisso PROPRIETA’ PRIVATA ALICIA SPINNETT : KEEP OUT!, anche se era certa, che quel cucciolone con cui stava amoreggiando da un abbondante mezz’ora, non era quel concentrato di erotismo di suo fratello. No, decisamente, il suo ciccino era teneroso quanto voleva -ma anche terribilmente maschio all’occorrenza- mentre il suo gemello Angelina-dipendente era decisamente più passionale. Ora, facendo un rapido calcolo secondo cui:

1.la sua amica detestava, come le stava chiaramente facendo capire da mezz’ora, rincoglionendola a suon di “Che schifo”, le romanticherie -per cui lei invece stravedeva- ed era più il tipo da sgroppata iper passionale al limite della censura

2.Fred non fosse proprio il tipo tutto zucchero e paroline dolci, piuttosto si poteva dire tutto frasette maliziose da telefono erotico e palpatine nemmeno troppo ‘ine’ , ma non fosse nemmeno uno di quei mufloni in calore, con la sensibilità di un bolide, che si prefissavano come scopo della vita perdere la verginità il prima possibile e possibilmente con la più figa

3.la Johnson avesse esplicitamente ammesso di trovare il caro Weasley per lo meno fisicamente interessante, se non anche psicologicamente, sostenendo quei due fossero amici per la pelle, il che tradotto in termini umani voleva dire il rosso fosse ampiamente entrato nelle sue grazie

 

Sommando il tutto si poteva avere un’unica, semplice, lampante soluzione = AMORE.

E allora perché quei due mentecatti erano ancora lì, seduti uno accanto all’altra sul letto, con fare da debosciati, quasi quello che stesse succedendo davanti ai loro occhi non li toccasse, ma sapeva benissimo che non era così, perché da che mondo e mondo una pomiciata i piena regola come quella che stavano eseguendo lei e la sua fognetta adorata –cui avrebbe dato 10 solo per come la stava baciando- l’avrebbe fatto venire duro anche a quell’impotente di Piton –perché Piton ERA impotente! Era una legge della biochimica, un uomo così non può essere altrimenti!-!!!

Ora, perché non stava vedendo la stessa scena, magari con risvolti vietati ai minori –ma che ci poteva fare lei se quei due parevano essere usciti da l’ultimo numero di Sexy Magic?- fra quelli esemplari di carne da monta? Eh? Perché?! Che aspettavano?! Speravano forse che si facesse scopare dal suo George per avere una qualche reazione di esito vagamente positivo?! No perché in quel caso potevano pure estinguersi, tanto lei non lo avrebbe fatto. O per precisare, non lo avrebbe fatto così, con due idioti che si sarebbero parati tipo cinema, con tanto di bidone di popcorn, a godersi la scena! Sticazzi!!!

Ecco, adesso si era fatta un training autogeno al suicidio…poteva pure dire addio all’ultimo refolo d’intelligenza, tanto dopo st’analisi da paranoia se l’era giocato! Meglio lasciar perdere e concentrare le attenzioni su quel gioiello di maschia perfezione che stringeva fra le braccia, la cui mano era piacevolmente scesa ad altezza natica…povero piccolo George, mi sa che voleva qualcosa di ben più sostanzioso che qualche misero bacetto…e lei, non chiedeva altro!

 

 

Continua…

 

 

 

…non credo ci sia niente da commentare °-°*…

 

 

 

Bryn: Effettivamente se la Rowling mi deve far diventare sfigati e sfregiati anche quei poveri cristi dei componenti della squadra di Quidditch, VADE RETRO!! °-° Cmq, vedo che non sono l’unica esagitata durante le partite di Quidditch! Della serie, il calcio non mi si fila di striscio, ma datemi una scopa e vi sollevo il mondo (o il mondiale vista la figura di melma dell’Italia -.-)…Povere Angelina e Alicia, hai detto bene che dovranno sorbirsi una Katie-sono-sola-e-abbandonata-mi-manca-il-mio-cucciolo-Bell…immagina i pianti -.-…ma…ma…c’è un ma di salvataggio, perché, le tue speranze pie sono state ascoltate e alla coppa del mondo di Quidditch c’è tutta l’allegra brigata (XD ooooohhh yeah!!!)…piuttosto mademoiselle, je espère que la France est amusante et il y à beaucoup d’internent café…così mi recensisci…e sei di nuovo la prima (\o/ \o/<-balletto della vittoria)…vabbé chiudiamo la parentesi francofona e demenziale per favore sennò mi si arrovella il neurone!! Fammi sapere che te ne pare di sto chap^^.        

 

Felpy: °\\° *blush* d-davvero t-t-ti sono piaciuti i miei disegni (*Lynn con sguardo sbrilluccicante*) graaaaaaassieeeeeeeee ^^. Il disegno di Fred e George cuccioli l’ho fatto proprio in onore delle mie lettrici (o lettori se ce ne sono…sono una frana a capire nick e cose varie -.-), soprattutto quelle a cui piacciono i due gemellini in versione cucciolo ^^. Fammi sapere che ne pensi di questo chap…sarà un po’ troppo NC17??

 

Selphie: Sai, non sei l’unica a sognare ancora George in mutande…perché la qui presente autrice, devi sapere, che non ci dorme più la notte!! *ç* sbaaaaaaav inutile, è troppo figo!!! Sono tutti fighi porcaccia la miseria! (escluso Percy, che già è tanto se si è trovato quella povera anima di Penelope, che è pure carina!).

Per quanto riguarda Oliver e Katie, purtroppo duole anche a me, che mi sono curata quei due timidoni nemmeno li avessi inventati io Y-Y rimarrete sempre nei nostri cuori ragazzi! Ma purtroppo è così, mi devo attenere alla storia..non che non compariranno riferimenti, ma non sarà mai com’era prima…sigh!

 

Angéle87: Innanzitutto, volevo farti I complimenti per la fan fic “perché Weasley è il nostro Re”, che non credo di aver recensito, ma che ho letto e ho apprezzato parecchio *-* Ronnino ed Hermy, la mia coppietta adorata *sbrilluccic sbrilluccic*, davvero ben scritta, ben fatta…STUPENDA! Ora, ti ringrazio per la recensione e spero commenterai anche questo chap…ah, cedo che da qui in poi ci saranno diversi capitoli NC17…sono una lurda lo so -\\\-…

 

George Weasley: George! Ciccio! Che bello, ti recensisci…piaciuto questo capitolo? All’insegna dell’ humour mi pare, e delle speculazioni cerebrali per altro…quanti, quanti, quanti altri trip dovranno ancora sopportare i miei lettori? TANTI! Perché sono una sadica! E pure masochista…mio dio sto sfollando, meglio che concluda qui con sta risposta prima che metta in mezzo anche i puffi e le farfalle…fammi sapere che ne pensi di questo chap^^.

 

Cleon Weasley: *-* me è troppo contenta per tutti questi complimenti, davvero, me non li regge!!! Grazie per l’atto di fedeltà, di lettura e recensione dei capitoli, che ne pensi di questo? Piaciuto?

 

Pea: T-T ho sbagliato i personaggi, sigh sigh, mi sento un’autrice fallita…però, quel disegno…sarà che sono giapponesi, ma ci ero cascata…porca paletta, ho sbagliato i character…sono una fallita, farò seppuku per questo…George, rinuncerai all’idea della biancheria? [Giammai!!! NdGeorge fermamente convinto]..allora ti servirà un giubbotto antiproiettile e taaaante preghiere u.u [Lynn e Pea annuiscono con aria grave…]…bwahahahaha mi immagino Fred con la coppola che cavalca la scopa, e quando vede che disarcionano Angelina tira fuori il fucile a canne mozze!!! Bwahahaha spassoso!!! Bellissima anche la tua storia, davvero complimenti! ^^ fammi sapere che ne pensi di questo chap^^.

 

Ale: *100* CENTESIMA RECENSIONEEEEEEEEE XD! Non mi aspettavo davvero che la mia storiuncola riscuotesse tanto successo! Sono commossa, sigh sigh, cento recensioni…nemmeno nei miei sogni più sfrenati…vabbé sniff, sorvoliamo…bien bien mademoiselle, comment à été la France? Madonna, riesco ancora a parlare francese nonostante sia finita la scuola da un mese…impressionante! Hai visto che lavoro certosino di compensazione fra il mio chap e quello della Rowling? Ma dopotutto, certe cose si capiscono subito! Altro che Mondiali di Calcio, tze, mezze seghe, è col Quidditch che si conclude qualcosa (Cannoni di Chudley a parte, che poracci non battono chiodo da un’era…ma la speranza è l’ultima a morire!). Fammi sapere che te ne pare di questo capitolo ^^.

 

Ryta Holmes: Toh una delle mie Beta-Reader latitanti, fa piacere rivedervi qui ogni tanto…lo so lo so i M.A.G.O sono un brutto affare, soprattutto quando alla prova di Pozioni, Piton fa di tutto per fotterti…e ci riesce! Ma dico, una pozione un cincinnino più semplice no eh? Dovrò parlare a Severus, non mi piace come si sta comportando, eppure è una persona così sensibile…chissà come mai è cambiato così radicalmente…radicalmente…ok, non radicalmente, ma è diventato un botto più cattivo rispetto a quando frequentava Hogwarts con me…ma basta con le elucubrazioni mentali, e, se sei ancora viva, fatti sentire! ^.^ (mocho vileda)…bwahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahah!

 

Luna Malfoy: [ Lynn tremolante tira fuori la testa da sotto al tavolo dove si era nascosta, con in mano una sorta di moloch in cioccolata anti-dissennatore e all’occorrenza anti-LunaConMalditesta] brrr, fai paura quando stai male, in confronto a te zio Voldie è un allegro simpaticone pronto a scherzare cordialmente [ma io SONO un allegro simpaticone pronto a scherzare cordialmente!!! ^o^ NdZioVoldie] [°-°** ok…adesso ne siamo sicuri…zio Voldie si è rincoglionito!]cmq…toh ch si rivede, la mia seconda Beta-Reader [che al momento è in brodo di giuggiole perché è venuto a trovarla l’amoruccio suo ^^…]…ma tralasciamo!!!

Grazie per i complimenti e le osservazioni, fa sempre piacere riceverne! Goditi sto chap, all’insegna delle minuziose elaborazioni mentali…che dio ce la mandi buona a superare anche questo capitolo!!!

 

 

Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!

 

Un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.



 

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Capitolo 11
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Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-11-

 

Con la fine della stagione di Quidditch e l’avvicinarsi degli esami, le attività di studio di tutta la popolazione scolastica di Hogwarts si erano intensificate a dismisura. Perfino quelle teste matte di Fred e George furono viste studiare, e non c’era giorno non migliorassero considerevolmente, tutto questo grazie anche agli aiuti di Angelina, e laddove non fosse sufficiente, dava man forte Alicia, per quanto possibile.

 

“Allora, Fred, George, concentratevi…voglio che facciate sparire queste due tazze…ci sarà sicuramente una prova di evanesco per Trasfigurazione, e voi la supererete, vi siete impegnati e so che potete farcela…al mio tre…uno, du-”

 

“Aspetta Angelina, e se non ci riusciamo?! E se le tazze non spariscono?” aveva puntualizzato George allarmato, accortosi del tono perentorio che aveva usato la ragazza.

 

“E-se-le-tazze-non-spariscono George?! Non è prevista questa opzione, o spariscono o spariscono! E se non spariscono loro…sparirete voi! E senza magia!!!” aveva ruggito quella, guardando in tralice i due rossi che avevano deglutito il vuoto contemporaneamente.

 

“Dai, Angelina, se fai così li spaventi e basta!”

 

Alicia, l’angelo salvatore di George, che al solo suono della voce della bionda, era scattato come un fedele cucciolo, della serie SeMeLoChiediFaccioAncheBauBau.

Sospiro rassegnato di Angelina, ormai aveva capito di essere una contro tre. Il perché era presto detto, avendo la moretta un regime transigente come quello di un mangiamorte, i due gemelli, dopo tre ore di studio con lei, uscivano si più preparati, ma anche psicologicamente a pezzi, e alla biondina piaceva avere il suo bimbetto bello arzillo per chissà quale giochino. Ennesima occhiata ai due lavativi…tze avevano inserito lo sguardo da cucciolo in via d’estinzione, poteva dire di aver già preso.

 

“E va bene, allora…Alicia, mettiti qui.” Aveva dichiarato facendo cenno all’amica di spostarsi accanto a lei e di sedersi su una poltrona, quasi si trattasse di una bambola in esposizione, davanti ai due giovani che non capivano cosa volesse fare Angelina con la giovane compagna. “Bene, allora George, mettiamola così, se fai sparire la tazza…hai mezz’ora di tempo per ripetere una qualsiasi materia con la Spinnett, in caso contrario, ripeterai l’ Evanesco con me fino a quando non lo imparerai perfettamente.” Psicologia spicciola. Un semplice ricatto, e sapeva che quei due avrebbero scalato perfino l’Everest per ottenere ciò che desideravano.

 

George sembrava più che soddisfatto, al contrario di Fred…

 

“Hei Angie, e io? Non mi interessa ripetere con Alicia!” aveva precisato contrariato. Il fratello aveva commentato con un “Anche perché se ti fosse interessato ti avrei fatto passare io la voglia!”.

 

La moretta ci aveva pensato un po’ su, non sapeva che cosa mettere in palio per l’altro ragazzo. Se l’era cavata con un “Se fai sparire la tazza potrai chiedermi qualsiasi cosa.”

George e Alicia si erano scambiati uno sguardo a metà fra lo scioccato e il perplesso.

Fred parve rifletterci un attimo su, poi sfoderando uno dei suoi sorrisoni aveva esordito con un “Ok!”.

 

E in un colpo di bacchetta entrambe le tazze erano sparite e con loro anche uno dei Weasley e la sua biondina, che avevano pensato bene di ripetere chissà quale materia.

 

La ragazza dalle chiome corvine si poteva ritenere piuttosto soddisfatta del proprio lavoro, quei due teppistelli miglioravano a vista d’occhio. Si era voltata per immergersi nel magico mondo degli incantesimi di locomozione, quando si era ritrovata davanti al sorriso furbetto di Fred, pronto a riscuotere il proprio premio. Le toccava.

“Allora Fred, sentiamo, cosa vuoi?” gli aveva chiesto senza troppo interesse, aprendo Incantesimi Avanzati sfogliando velocemente le pagine.

L’amico parve pensarci un attimo su.

 

Potrei chiederle un bacio!Dopotutto mi ha detto lei che potevo domandarle qualsiasi cosa! Si, si le chiederò un bacio!Bravo Fred, sei un genio!!!

 

Disse fra se e se compiacendosi per la scelta, pensando che mai niente di più appropriato gli era passato per la testa. Era sul punto di fare la propria richiesta e stava già pronunciando “Voglio un ba-”…quando lo colse il pensiero di comportarsi esattamente come quei porci che senza troppi complimenti le sarebbero balzati addosso come lupi assatanati, quindi, rimase con la frase a metà, beccandosi uno sguardo perplesso dall’amica.

 

“Una ba…?” l’aveva incalzato quella.

 

“Un ba…rattolo di…cioccolata da Mielandia…sì ecco cioccolata!” si era corretto prima di commettere un errore fatale.

Angelina gli aveva sorriso teneramente, forse era la prima volta che gli sorrideva così, e Fred non poté fare a meno di notare, che quando sorrideva in quel modo, avrebbe chinato al suo volere chiunque, dacché un’espressione così dolce avrebbe smosso perfino un macigno.

 

“Sempre a mangiare eh?!” gli aveva detto scherzosamente. L’altro aveva ridacchiato nervosamente, glissando sull’argomento con un “Che stai studiando?”

 

“Incantesimi, ti va di ripeterne qualcuno con me?” gli aveva domandato spontaneamente.

 

“E me lo chiedi?!” le aveva risposto giulivo sedendosi accanto alla giovane e pensando a tutt’altra cosa che non gli incantesimi di locomozione.

 

 

***

 

 

E così fra una lezione e l’altra, fra compiti sempre più numerosi e le ripetizioni con Angelina e Alicia, erano giunti i tanto temuti G.U.F.O e M.A.G.O, e così com’erano arrivati erano anche finiti, con buona pace di tutti.

 

Alicia, Angelina e Katie erano sedute sulle gradinate davanti all’aula di incantesimi, ultima materia d’esame, dopo la quale sarebbero state finalmente libere di riposarsi. Se le avessero viste avrebbero pensato ad un esame fallito: la cacciatrice dai capelli color inchiostro non la smetteva di tamburellare le dita sul proprio libro di fatture, la compagna bionda si stava divorando le mani e l’altra ragazza non la smetteva di guardare l’orologio, lanciando di tanto in tanto un’occhiata furtiva alla spessa entrata in legno dell’aula. Il perché di tale comportamento non era certo dovuto ad un esame fallito, quanto ai due Weasley, che al momento stavano sostenendo la prova pratica. Le tre cacciatrici erano in ansia per i due amici, che nell’ultimo periodo si erano impegnati molto per superare i GUFO. Finalmente l’enorme porta venne aperta e ne uscirono Fred e George con in faccia un’espressione indecifrabile; subito le tre corsero loro incontro, trepidanti.

 

“E allora?! Com’è andata? Ce l’avete fatta?!” aveva esordito speranzosa Alicia.

 

Fred e George si erano scambiati uno sguardo eloquente, poi imitando la voce dell’anziano professor Tofty avevano scandito:

 

“Mai visti due giovanotti così capaci in incantesimi…” aveva iniziato uno dei due monelli.

 

“…e per tutti i gargoyle galoppanti, non sarà certo in questa materia che verrete bocciati!!”aveva continuato il secondo.

 

C’era stato un grido di giubilo da parte delle cacciatrici e un abbraccio collettivo, più un lungo bacio per George, da parte del proprio ghiaccioletto.

Quindi aveva preso la parola il fratello.

 

“Ehm ehm, innanzitutto volevo ringraziare sia la qui presente signorina Johnson, che la, al  momento molto impegnata con mio fratello, signorina Spinnett per il loro aiuto, posso ben dire che senza di loro non ce l’avremmo mai fatta, e sentiamo il dovere di ringraziarvi come si deve…”

 

“Ma dai, non c’è ne alcun bisogno!” aveva commentato placidamente la ragazza dai capelli color della notte.

 

“…la prego madamigella, avevamo pensato…di invitarvi…a stare una settimana da noi alla Tana!”aveva concluso allegramente Fred.

 

“COSA?!” l’urlo di Angelina e Alicia –che quando aveva sentito la proposta si era staccata sconvolta da George - era risuonato in tutto l’atrio.

 

“Allora? Che ne dite?!” aveva insistito il gemello con un sorrisone dipinto sul volto.

 

“Ma-ma, i tuoi che cosa diranno? Non daremo fastidio?!” aveva pigolato timidamente la biondina.

 

“Mamma lo sa già, e non vede l’ora di cucinare per ‘quegli angeli che hanno aiutato due scapestrati come voi a passare i GUFO’, e papà, quando ha saputo che tu, Alicia vieni da una famiglia di babbani e la mamma di Angelina è anche lei non-maga ha cominciato a contare i giorni…”aveva commentato sarcastico Fred.

 

Le due ragazze sembravano perplesse, ma alla fine Angelina aveva sciorinato un “Per me non ci dovrebbero essere problemi!”, quindi era stato il turno di Alicia che aveva sospirato un “Se per voi non ci sono problemi…”.

I gemelli si erano messi a saltellare euforici canticchiando un “Vengono da noi, vengono da noi, vengono da noi!!!” sotto lo sguardo allucinato dei passanti.

 

“Katie, e tu come la passerai l’estate?” aveva domandato incuriosita la ragazza dai setosi capelli dorati, all’amica che sorrideva silenziosamente della scenetta appena assistita.

 

“I-io? Beh…ecco…Oliver mi ha invitato a stare da lui, dice che vuole farmi conoscere i suoi…genitori…” aveva spiccicato quella arrossendo fino ai capelli.

 

“Oh-ohhh, a quando il matrimonio?!” l’avevano presa in giro i gemelli.

 

“Oh, piantatela voi due checche isteriche! Piuttosto, mi fa piacere, vuol dire che le cose fra voi due vanno a gonfie vele no?” l’aveva rassicurata la moretta.

Il pensiero di Katie corse ad uno spogliatoio vuoto, dopo una partita vinta contro i Serpeverde, e a quello che c’era stato fra lei e il capitano, quindi era arrossita ancora di più, raggiungendo probabilmente una temperatura che si aggirava attorno ai duemila gradi Fahrenheit, ed aveva annuito scuotendo vigorosamente il capo. Le ragazze si erano scambiate uno sguardo eloquente sorridendole.

 

 

 

Così era arrivata anche la fine della scuola, e con quella l’inizio delle vacanze estive.

Quella mattina la Tana era in gran fermento, da lì a poco sarebbero arrivati i tanto attesi ospiti. Mamma Weasley impartiva ordini con una modalità da capitano belligerante.

 

“Ginny, cara, hai sistemato i letti delle ragazze?”

 

“Si mamma!”

 

“Fred, George, spero ben per voi che la vostra camera sia in ordine!”

 

“Sissignora!”

 

“E spero anche che non salti fuori NESSUNO dei vostri scherzi!”

 

“Nossignora!”

 

“Vi avverto! Una sola bacchetta che si trasforma, una sola caramella delle vostre, e pregherete che arrivi l’apocalisse!!!”

 

“Glom…sissignora!”

 

“Arthur, caro, hai preso quelle cose che ti avevo chiesto?”

 

“Certo tesoro, le ho poggiate in cucina, sul tavolo. Fra quanto arrivano le vostre amiche?” aveva chiesto il signor Weasley con impazienza malcelata, già pregustando domande sulle paperelle gommose per il bagno o su quell’interessantissimo aggeggio chiamato aspirapolvere.

 

“Dovrebbero arrivare a momenti…”aveva risposto prontamente uno dei due rossi. Come ebbe terminato di pronunciare la frase, vi fu una leggera nuvoletta di fuliggine proveniente dal camino e dei colpi di tosse.

 

George sembrò illuminarsi, e come un fedele cucciolo fiutare l’odore della propria padroncina.

“Questa deve essere Alicia!” quindi trotterellò allegro verso il caminetto, ma prima di poter compiere un altro passo fu nuovamente fermato dalla voce della madre che sibilò un “Un solo scherzo…vi avverto” che gelò loro il sangue nelle vene, quindi come se niente fosse, la donna sfoderò uno dei suoi sorrisi più accoglienti dirigendosi verso la fonte del rumore.

 

In piedi in mezzo alla stanza sostava una spaesata Alicia, leggermente coperta di cenere –prontamente spazzata da Molly con un colpo di gratta e netta- con accanto una sacca da viaggio. George si bloccò un attimo a contemplare cotanto splendore. La ragazza era vestita con una maglietta rossa che recava scritto a grandi lettere nere RHCP che le lasciava la pancia piacevolmente scoperta, un paio di shorts –molto molto shorts- in jeans che evidenziavano la perfezione di quelle gambe lunghe e ai piedi un semplice paio di scarpe da ginnastica. Dopo un primo momento di estatica contemplazione, era stato riportato alla dura realtà da una gomitata da lottatore di wrestling professionista dispensatagli da suo fratello, quindi si era risolto ad articolare parola salutando la ragazza con un bel sorriso.

 

“Alicia! Ben arrivata! Tutto ok?”

 

“S-si, mi gira un po’ la testa, ma credo sia normale...”aveva risposto mitemente quella; quindi rivolgendosi al resto della famiglia Weasley, che al momento era radunata in salotto per darle il benvenuto, aveva snocciolato

 

“Buongiorno, io sono Alicia Spinnett, spero di non arrecarvi disturbo…”

 

“Oh, ma cosa dici cara, sei la benvenuta, piuttosto, lascia che ti presenti al resto della famiglia! Ah, e non preoccuparti per la testa, se è la prima volta che usi la Metropolevere è assolutamente normale!” le aveva detto la signora Weasley cordiale.

 

“Allora cara, io sono Molly, la mamma di quei due fetenti, lui è mio marito, Arthur, lavora al Ministero, poi c’è Ginny, è la piccola di casa, e lui è Ron…Ron, vieni a salutare la nostra ospite!” l’aveva apostrofato, richiamandolo dalle scale che stava scendendo.

 

Ron si era avvicinato alla ragazza stringendole la mano e commentando con un “Sei Alicia Spinnett, giusto? Fenomenale quel rigore contro i Serpeverde!!” con aria entusiasta. La biondina le aveva sorriso leggermente imbarazzata, mai immaginando che la propria fama nella scuola fosse così tanta.

 

“Certo certo, parlerai del Quidditch più tardi Ron, e la potrai torturare quanto vorrai, ora se non ti dispiace…”l’aveva ammonito il fratello, allontanando la giovane con fare possessivo, e proseguendo con un “Ti faccio vedere la nostra stanza!”

 

“Hei, hei, frena, punto primo, è anche la mia stanza, punto secondo, sconsiglio caldamente a tutti di salire di sopra, a meno che non lo facciate volando e nel più totale silenzio, in quanto c’è un’orribile bestia secchiona che potrebbe sbranarvi da un momento all’altro o peggio, abbattervi a suon di notizie sui calderoni.” Li aveva bloccati Fred, linciato dalla propria genitrice che lo aveva rimesso a posto con un “Percy, al contrario di voi due debosciati, si sta impegnando visto che LUI è entrato al ministero!”

 

“Su, su, mia cara, la nostra ospite è qui da appena cinque minuti e già si sta gustando una delle famose liti alla Weasley, così le toglierete tutta la soddisfazione!” era intervenuto il signor Weasley, per mitigare quel clima che prometteva urla, con un tocco di ironia. La consorte aveva rifilato un’ennesima occhiataccia ai due gemelli, prima di mutare completamente espressione rivolgendosi alla cacciatrice che assisteva impotente alla scena con un

 

“Vado a preparare il pranzo, sarete affamate, tu e la tua amica” detto questo si era diretta verso il suo regno: la cucina!

 

“A proposito, dov’è Angelina?” aveva chiesto interessato Fred, catturando l’attenzione degli altri due.

 

“Non ve l’aveva detto? Non verrà via camino!” aveva risposto allegra la giovane.

 

“E con cosa allora?!” avevano chiesto curiosi in coro i gemelli.

In quel momento uno strano rombo sembrò provenire dal cortile dell’abitazione, facendosi pian piano sempre più udibile. Alicia aveva indicato con un cenno della testa verso il rumore e quindi aveva cinguettato un “Eccola!”.

I ragazzi erano usciti fuori, giusto in tempo per vedere una stupenda moto nera discendere nel giardino della Tana, con a cavallo, due centauri di tutto rispetto.

La Ducati Monster Dark -questo il nome della moto- era atterrata dolcemente al suolo, e da quella era scesa il passeggero di dietro, o meglio, la passeggera, che si era tolta il caso, ravvivando le splendide chiome corvine e salutando i presenti con un “Heilà ragazzi, bello rivedersi!”, cui Alicia aveva risposto saltandole al collo e salutandola con un bacino sulla guancia e George con un cinque e un “Bella bestia quella su cui sei venuta!!” riferito al gioiello nero con cui era arrivata.

“Puoi dirlo forte, questa bambina fa le fusa che è un piacere!” era stata la risposta della giovane.

L’unico che sembrava –o per meglio dire era- caduto in uno stato catatonico, corredato da mascella altezza ginocchia e sguardo allucinato era Fred, non si sa se solo per la moto, o solo per Angelina, inguainata in una tuta da motociclista in pelle nera, che non lasciava proprio niente all’immaginazione, o se dall’insieme donna-macchina. Fatto sta che aveva un’aria da cernia davvero poco furba e il suo cervellino malato aveva cominciato a darsi alla pazza gioia con porcate alla sedicenne in calore…

 

State per assistere ad un trip mentale di un sedicenne in piena crisi ormonale che ha davanti una pantera vestita di pelle:

 

Lui: fighissimo nella sua tuta di pelle da motociclista, a cavallo di una bestia a due ruote da far invidia a chiunque, sgasa e saluta il pubblico di idioti con un profluvio di dita medie. E’ il re della strada, nessuno può fare meglio di lui. Sfriziona e parte lanciatissimo, nessuno lo può fermare. Le ragazze gli asfaltano la strada di bava, ma lui non le guarda affatto…fino a quando non becca LEI.

Lei: sexissima, fasciata da una tuta in pelle aderente rosso fuoco, che sottolinea tutta la carenatura da pantera, in mezzo alle gambe, una sorta di drago a due ruote rosso, che fuseggia come la padrona. Sgasa e lo invita ad una gara fra centauri dell’asfalto…non aspetta altro. E’ un continuo rincorrersi e rimontare, fino a quando non si trovano in un vicolo stretto buio e pieno zeppo di Serpeverde assetati di sangue. Non gli fanno paura, accelera e fa strage degli idioti verde-argento, lasciando via libera per la bella pantera che gareggia con lui.

Escono in un mega parcheggio e frenano. Lui rimane fermo, a cavallo del suo bolide color della notte e sfila il casco, lei scende dalla sua moto e con passo provocante si avvicina ancheggiando, togliendo anche lei il casco e rivelando le chiome color inchiostro, ravvivandole con fare sexy. Lui fa ruggire il motore e fa capire che non è l’unica cosa in mezzo alle gambe che pare un leone, lei si passa la lingua sulle labbra carnose, prima di avvicinarsi e divorarlo con un bacio…quindi sale in sella e volano dritti verso l’infinito, dove si ameranno in almeno cento posizioni differenti.

 

 

Sguardo preoccupato di Angelina. La ragazza si era rivolta a George con un inquieto “Ma sta bene?” indicando il gemello, ancora in trance da porcata repressa, e ricevendo un placido “Lui?! Oh tranquilla, si sta divertendo un mondo!”, accolto dalla moretta con un’alzata di sopracciglio.

Quindi lasciando perdere Fred, si era rivolta al motociclista ancora in sella:

“Yian, mi ridimensioni il bagaglio please?” ed aveva estratto da una tasca un borsettina che pareva quella delle bambole. Il misterioso guidatore, aveva aperto leggermente la propria tuta, molto simile a quella di Angelina, ma dal taglio maschile, estraendone la bacchetta, quindi pronunciato, un incantesimo, aveva ingrandito il borsone della ragazza.

“Ah…se non ci fosse la magia!” aveva sospirato beata la giovane, quindi sventolando una mano per fare un po’ d’aria aveva mugolato un “Mio dio, si squaglia!” abbassando anche lei la cerniera della tuta, e rivelando parte del decolté, sotto lo sguardo dei presenti.

 

Fred era sicuro gli stesse uscendo sangue dal naso*, per non parlare del fratellino minore che era ormai sveglissimo. Dio, come poteva quello splendore femminile agire così, senza pensarci! C’erano maschi in calore alla Tana! E lui era uno di quelli! E a quanto pareva, la lolita porca non portava niente sotto!!

 

“Angelina! Non hai niente sotto la tuta?!” aveva commentato leggermente scandalizzata l’amica.

 

“Ma se fa un caldo boia solo con la tuta! Mi volevi vedere morta?!” aveva ribattuto quella.

 

Morta no, ma nuda si!

 

Aveva pensato Fred. Piuttosto, bisognava sapere chi fosse il fortunato che si era goduto il petto di quella bambolina attaccato alla schiena per tutta la durata del viaggio!

Come se gli avesse letto nel pensiero, Yian si era sfilato il casco, rivelando una cascata di dread locks che incorniciavano un bel viso color cioccolato. Decisamente era un bel ragazzo. Fred cominciava ad innervosirsi, non solo era fortunato, ma pure carino! Lo avrebbe fatto fuori…

George si era subito presentato interessato.

 

“Piacere, sono George Weasley!” gli aveva detto stringendogli la mano guantata.

 

“Piacere mio, sono Yian Johnson, il fratello di questa scavezzacollo, nonché suo fedele autista!” aveva dichiarato ironico rivolgendosi alla sorella –Fred tira un sospiro di sollievo- che ribatte con un:

 

“Vacci piano con i complimenti ciccio, senno mi arrossiscono anche le mutande!” con un ghignetto sul viso.

 

In quel momento, probabilmente attirati dal rumore del motore, erano usciti in giardino il Signor Weasley, seguito da un’altro ragazzo: Bill.

Come il maggiore dei fratelli Weasley, aveva visto il famigerato autista, aveva spalancato gli occhi e gli era corso incontro abbracciandolo amichevolmente.

 

“Yian! Porca miseria da quanto tempo! Che ti venga un bene, dove ti sei rintanato per tutto questo tempo?!” aveva snocciolato il rosso, sotto lo sguardo basito dei presenti.

 

“Bill, maledetto capellone, è una vita che non ci si vede! Io sono entrato come addestratore di troll nella sede in Kenya, lì sono piuttosto duri da convincere, e piuttosto stupidi da addestrare! E tu invece? I tuoi pidocchi pensano ancora per te?!” lo aveva apostrofato il moro.

 

“Mai come i tuoi! Hai davanti uno dei migliori spezza incantesimi della Gringott, me la spasso in Egitto fra mummie e danzatrici del ventre, mio caro!” aveva ribattuto l’altro.

 

“Mmm, entrambi soggetti pericolosi, certo, non per il nostro latin lover! O sbaglio? Suppongo che quella poveretta della Durson stia ancora piangendo lacrime amare! Poverina, e tutta per colpa delle tue manie da bello e dannato!!!”

 

“Senti chi parla! Mr Le-ho-tutte-ai-miei-piedi! Dovunque c’eri tu c’era una bufera di ormoni in tempesta!!”

 

“Frena, frena, frena…fatemi capire, voi due vi conoscevate già?!”

 

Toh, Fred era uscito dallo shock da tuta di pelle aderente, e aveva bruscamente interrotto il discorso fra i due amici.

 

“L’hai detto funghetto! Io e il qui presente capellone Weasley eravamo inseparabili a Hogwarts!” aveva sciorinato quello con i rasta.

 

“La croce di tutte le donzelle della scuola…ah bei tempi quelli!!!” aveva sospirato Bill.

 

“Forte!!!” era stato il commento dei ragazzi presenti. A quel punto era intervenuto il signor Weasley, rimasto in silenzio fino a quel momento, invitando a rimanere per pranzo anche Yian, il quale però aveva gentilmente declinato l’invito scusandosi e spiegando di avere degli impegni inderogabili. Dopo aver salutato il vecchio compagno di scuola e schioccato un bacio alla sorella ammonendola con un “Non me li fare impazzire tutti, mi raccomando!” si era congedato dai presenti ed era ripartito in sella alla sua Ducati color della notte.

 

 

***

 

“Bene, allora, voi due ragazze dormirete in camera di Ginny, vi aiutiamo a portare su i bagagli.”

 

Aveva spiegato uno dei gemelli con fare pratico caricando in spalla uno dei due borsoni. Erano saliti per le scale che zigzagavano per la casa, arrivando al secondo piano, dove l’altro aveva continuato “Quella lì in fondo è la nostra camera, gentilmente lasciataci per questa settimana, sennò avremmo dovuto dormire con Ron visto che Charlie e Bill se ne sono impossessati! Poi, quella accanto è la camera di Mamma e Papà, affianco c’è quella del futuro Ministro della Magia, quindi c’è il bagno. La vostra camera è di sopra, sotto quella di Ron.” Così dicendo erano saliti ancora raggiungendo la porta della camera della sorella. Erano entrati. Era una cameretta graziosa e molto illuminata, indubbiamente apparteneva ad una ragazzina. C’era un grande letto matrimoniale e accanto vi avevano sistemato un lettino singolo. Di fronte al letto v’era un vecchio armadio in legno scuro e una scrivania sempre dello stesso materiale, sormontata da diversi scaffali, accanto alla quale v’era una piccola porticina che probabilmente dava ad un bagnetto. Ai piedi del letto troneggiava il baule di scuola. Le pareti erano decorate da un grazioso motivo di glicini e alla finestra erano appese delle tendine color panna, l’intera stanza era piena di pupazzi e peluches. Ginny era seduta sul letto, con le gambe incrociate.

 

“Bene, ecco la vostra roba, c’è un po’ di tempo prima di pranzo, se volete potete iniziare a sistemare le vostre cose, altrimenti vi mostriamo la nostra camera!” avevano subito proposto i gemelli.

 

Le ragazze si erano scambiate un’occhiata, quindi avevano optato per sistemarsi e –nel caso di Angelina, per la gioia di Fred, ancora in tuta- cambiarsi. I ragazzi avevano sgomberato il campo, scendendo nella propria camera.

 

“Bene, tu sei Ginny giusto? Io sono Angelina, e lei è Alicia, romperemo le scatole per questa settimana!” la ragazzina aveva riso di gusto stringendo la mano delle due.

 

“Tranquille, non credo che farete peggio di quei due disadattati dei gemelli!” aveva sorriso. “Se volete sistemare la vostra roba, potete metterla nell’armadio, ho liberato due ripiani per voi, se volete darvi una rinfrescata invece di là c’è il bagno!”

“Grazie! Sei molto gentile! Ci dispiace averti disturbato!” si era scusata Alicia cominciando a sistemare i propri vestiti.

 

“Scherzi?! Finalmente un po’ di compagnia femminile!!!” aveva detto la rossina cordialmente. Quindi avvicinatasi di più alla bionda, le aveva sussurrato un “Mi raccomando, mettilo in riga tu George!” facendole un amichevole occhiolino. La bionda aveva assunto un colorito in confronto al quale il celebre Rosso Valentino sarebbe parso lo scaracchio di un tisico, balbettando un “M-ma t-tu, come fai a…t-te lo ha detto lui?!”

 

Dal canto suo Ginny aveva incominciato a ridere, vedendo l’espressione della ragazza, ma l’aveva rassicurata spiegandole “No, no, ma lo conosco dalla bellezza di tredici anni, e per me è come un libro aperto! Come anche Fred…” aveva poi proferito eloquente scoccando un’occhiata ad Angelina, che afferrato il messaggio aveva grugnito un “Ci mancavano solo le tredicenni sibilline!!!” seppur arrossendo leggermente…infilandosi nella maglietta di cotone nera dei Wizard’s Blood –noto gruppo metal mago- e allacciando un braccialetto borchiato per concludere il tutto.

Le altre due l’avevano guardata con un’espressione indecifrabile in volto. Sentendosi squadrare insistentemente, cosa che non le era mai piaciuta troppo, aveva sbuffato un “Che c’è adesso?!” piuttosto seccato.

 

Era stata Ginny a prendere parola.

 

“Tu ascolti i Wizard’s Blood?!” le aveva chiesto con un misto di curiosità e sorpresa.

 

“Si, perché? Li conosci?” aveva proferito la moretta, con una punta di sorpresa, convinta non fossero molti ad ascoltare quel genere di musica.

 

“Certo che li conosco! A parte Perce, qui a casa mia i Wizard’s e le Weird Sisters sono all’ordine del giorno! E’ il gruppo preferito di Bill, che a sua volta ha influenzato Charlie e i gemelli, per la disperazione di mamma!” aveva spiegato la ragazzina.

 

“Fico! E così siete una casa di metallari eh? Beh avrei dovuto immaginarlo visto com’era vestito tuo fratello Bill!” aveva esordito allegramente la ragazza.

 

“Non tutti, a me e a Ron non dispiace il metal mago, ma siamo più per il buon Rock, io ho tutti i cd delle Weird Sisters!” aveva trillato gioiosa la piccola.

 

“Beh, non c’è che dire, quanto a gusti musicali siete al top! E tu Alicia, che genere di musica ascolti?”

 

“Io?! Oh, beh, oltre alle Weird Sisters, ascolto molti gruppi babbani Rock, tipo i Red Hot Chili Peppers, i Queen, Guns’n Roses, Nirvana, ma non mi dispiacciono i gruppi maghi come i Morganas o anche Celestina Warbeck…cose così…” aveva  spiegato tranquillamente.

 

“Capisco, beh, davvero niente male! Certo, niente metal, ma non sono nemmeno da buttare, anche se conosco appena la metà dei gruppi babbani che mi hai detto…mamma è fan dei Queen!” si era spiegata Angelina.

 

L’allegra conversazione fu interrotta dalla parolina magica di mamma Weasley:

 

“IL PRANZO E’ PRONTO!!”

 

E una mandria di maschi affamati si era riversata nel cortile di casa Weasley, apparecchiato all’occorrenza per 11 persone.

 

 

Continua…

 

 

*Per chi non lo sapesse, nei manga, quando qualcuno è molto, molto eccitato perde sangue dal naso. Non saprei dire perché, ma fatto sta che succede quando qualcuno guarda o si ritrova in scene hot!

 

 

 

^^’’ ok, magari qui qualche chiarimento ci vuole…partiamo dal fatto che la scelta dei gruppi musicali che ascoltano le tre è un tributo a tutti gli amanti del Rock e del Metal (babbano e non) …spero non si sia visto troppo, il mio voleva essere solo un appunto fatto così, tanto per! Ora, i gruppi babbani che avete letto suppongo li conosciate tutti, invece quelli maghi, come i Wizard’s Blood (^^ Pea docet!) e i Morganas sono tutti inventati di sana pianta. Tutti i rimanenti esistono davvero, e sono andata a beccarli in giro per i libri (a voi il compito di scoprire quali!).

Secondo, non avendo la più pallida idea di come sia fatta la Tana l’ho inventata, spero non ci siano problemi^^!!!

In poche parole, a partire da questo chap fino alla Coppa del Mondo di Quidditch tutto sarà leggermente (o pesantemente) inventato, quindi non prendete nulla per vero, se non lo ha detto la Rowling! è.é…

 

Passiamo alle vostre recensioni ^^

 

Angèle87: ^^ grazie per i complimenti, devo dire che lo scorso chap mi sono impegnata davvero tanto per scriverlo bene, e se pensate che mentre lo scrivevo ridevo da sola -.-‘’’…cmq, ho letto tutte le tue one shot, e le ho trovate davvero meravigliose! Non vedo l’ora di leggerne qualcun’altra^^.

 

Cleon Weasley: Ciao fedelissima ^^, sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso chap, meno male! Ti ringrazio ancora per i complimenti e fammi sapere che ne pensi di questo capitoletto, che a me sa davvero di poco…

 

Selphie: Allora, volevo ringraziarti di cuore per i complimenti, e credimi, sentire che le mie storie aiutano le mie lettrici (o lettori se ce ne sono) a superare dei problemi o quantomeno a distrarsi da questi, mi riempie di gioia e commozione. Quando ho letto la tua recensione sono rimasta davvero colpita, non cedevo di poter fare tanto solo scrivendo quattro parole, vi ringrazio davvero di cuore.

 

Mira’82: *.* nuova lettrice!!! Bene bene, che bello!!! Sono proprio contenta che la mia storiella stia riscuotendo un tale successo, mi raccomando mi aspetto camionate di recensioni!!!

 

Felpy: Grazie per i giudizi tecnici! Speravo davvero che il chap scorso non fosse troppo…ehm…HARD…ma alla fine mi rendo conto io stessa di non aver scritto niente di eccessivamente sconcio…anche perché sennò cosa doveri combinare con La Pantera e Lo Stracotto Bovino?! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo ^^.

 

Janice: ^^ heilà chi si rivede!! Allora, letta l’e-mail e anche risposta, devo solo mettermi all’opera (credo che quando leggerai avrò già iniziato…si spera!!! ^^’’). Spero solo non partorisca l’ennesimo schifo cartaceo! Beh tu recensisci mi raccomando ^.-!

 

George Weasley: George, concordo pienamente con te, ma devo fare una puntualizzazione, dovresti estendere l’ammonimento ad Angelina, che se non si sbriga, mi fa morire tuo fratello per overdose ormonale!!! Recensisci anche il tuo prossimo chap mi raccomando ^o^!!!

 

Ale: Cara Ale, mi hai fatto sorgere il dubbio…e se davvero gli elfi domestici imbottissero di afrodisiaci i piatti di questi sei matti? °-° c’è da preoccuparsi! Ma no, dai magari è l’età, gli ormoni e tutto il resto…magari…ma anche no…non voglio neppure pensarci!!! Y-Y buone vacanze, mi mancheranno le tue recensioni…quando ritorni però mi aspetto un papier di non so quanti righi ^o^!!! Grazie per i complimenti e divertiti mi raccomando!!!

 

Bryn: Heilà francesista!! O.o 300 euro in 2 giorni?!?!?! Ti sei comprata la Tour Eiffel per caso? Scherzavo, semplicemente essendo io una tirchiona come poche non riesco a immaginare di spendere tanti soldi in soli 2 giorni! Comunque, fedele anche in trasferta a quanto ho letto! E ancora più fedele a casa attuando la tattica ninja per non farsi beccare prima di entrare in internet (usata spesso anche da me, purtroppo, che rischiavo mutilazioni a vita se mi avessero beccata u.u). Ebbene sì, finalmente quei due timidoni di Katie e Oliver ci hanno dato dentro come ricci, o conigli o un qualsiasi animale che ha un’attività sessuale da far accapponare la pelle di Piero Angela…

Sai, ho come il terribile sospetto che se Angie non si decide a farsi avanti saremo in due a violentarci in modo molto poco ortodosso quel figo di Fred…già già! Ma anche Geor- Aaaaaaaaargh no no, Alicia, scherzavo, posa quell’accetta canadese, da brava…su, dai scherzavo, non te lo tocco George, tranquilla. [°-° mio dio ho rischiato di morire…]. Aspettatevi una Katie decisamente monsonica dopo la Coppa del Quidditch, perché si sa le storie a distanza fanno molto male [povera Katie, =°°°]…Piuttosto, Angelina è quella che si dovrebbe decidere, dico io, ma porca paletta, hai un tocco di carne di manzo come Fred, io non ci penserei su due volte a farmelo!! E stai certa che non soffrirebbe mica!!! Ora, visto che io sono notoriamente un cesso, e invece tu, Angelina, sei una gnocca, se non vuoi morire per mano dell’autrice e della qui presente Bryn, che altro non aspettano che un pretesto per avere tutto per loro Fred, datti una svegliata carina ok?! [°-°’’’ o-ok….ndAngelinaDecisamenteImpaurita]…beh, recensisci anche il prossimo chap mi raccomando ^^!!! (usa di nuovo la tecnica ninja XD)…e DEVI farmi leggere tutti e 27 i righi che avevi scritto!!! Lo PRETENDO!!!

 

Pea: AAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaaaarrrrrrrgggggggghhhhh!!! Non mi picchiare non mi picchiare non mi picchiare!!! Lo giuro, non avevo nemmeno un centesimo per risponderti, infatti appena me lo hai fatto notare mi sono premurata di scrivere tutto sul tuo blog, in tag…e scusa anche per la storia del terremoto…non volevo, lo giuro!!! Comunque, mi fa piacere ti sia piaciuta la scena d’amore fra Oliver e Katie, se pensi che ci ho messo tre giorni sani sani a scrivere quel pezzo, solo perché sono talmente imbranata da non riuscire ad esprimere una cippa di sentimento!! (Stavo per defenestrare mia sorella che rompeva i maroni e non mi lasciava scrivere!!!)…eh lo so che non ci si può piantare come capperi, ma purtroppo le paranoie adolescenziali sono molto gradite all’autrice…sarà colpa di mia mamma, psicologa e cavillosa, insomma, le elucubrazioni mentali sono all’ordine del giorno…vabbè lasciamo stare…ah…. AGGIORNA LA TUA STORIA!!!

 

 

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Capitolo 12
*** -12- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-12-

 

Se aveva mai osato dubitare dell’abbondanza di cibo a casa Weasley, adesso Angelina ne aveva la smentita!

Le era stato presentato un pranzo pantagruelico!

Pasticcio di verdure e di carne, arrosto di vitello, salsicce, patate al forno, fritte e passate, insalata, formaggi e una quantità di dolci fatti in casa da far la gioia dei suoi trigliceridi!!

Alla fine del regale banchetto era più piena di un Tiger sotto incantesimo Engorgio!!! Al contrario, tutti i Weasley sembravano appena soddisfatti -Alicia aveva pensato seriamente avessero un buco nero al posto dello stomaco!-. Tutti, a partire dal signor Weasley fino ad arrivare alla piccola Ginny, mangiavano quantità industriali di cibo, chi più dignitosamente, come Percy e la piccola Ginevra –che nonostante le dimensioni si era fatta fuori tre porzioni di ogni portata-, chi meno, come i gemelli e Ron, che mangiavano come se il giorno dopo avessero dovuto sopportare dieci anni di fame!

 

Alla fine del pranzo, dopo aver aiutato la signora Weasley a sparecchiare, le due cacciatrici e i restanti due componenti della squadra, avevano trovato riposo sotto un grande albero, che cresceva nodoso dietro alla casa.

Angelina era placidamente sdraiata per terra e canticchiava un motivetto, strappando qualche filo d’erba secca, Fred era steso poco distante da lei, con le braccia sotto la testa e ogni tanto le lanciava una rapida occhiata; George e la sua biondina si stavano coccolando appoggiati al grande tronco.

Era tutto talmente tranquillo, che pareva non essere vero. Fu Fred a rompere quella quiete.

 

“Ragazze, vi va di vedere la nostra camera?”

 

Angelina era rotolata su un fianco incuriosita, Fred non si perdeva una sola sua mossa. La ragazza ci aveva pensato un attimo su, quasi a voler raccogliere le forze per riscuotersi da quello stato di dolce far nulla. Alla fine aveva arricciato le labbra in un sorrisetto, annuendo.

 

George si era ripreso dalla spupazzata pomeridiana, e spolveratosi i pantaloni aveva aiutato anche l’altra ragazza ad alzarsi da terra, salendo silenziosamente nella camera dei ragazzi.

Lo spettacolo era davvero singolare.

 

Appena entrati si potevano notare un letto appoggiato al muro,accanto ad una delle due finestre che davano luce alla stanza, con i piedi rivolti alla porta. Subito accanto alla finestra v’era un’enorme scrivania, dove ci sarebbero state sedute comodamente tre persone, se non fosse stata interamente ricoperta da strani alambicchi, provette, bilance in ottone, dei piccoli paioli –probabilmente li stessi usati a scuola durante le ore di Pozioni- e una quantità spropositata di fogli, foglietti, pergamene, piume d’oca, ingredienti vari e, cosa assolutamente strana, dolci e dolcetti di ogni forma, caramelle incartate in colorati involucri, un mazzo di bacchette magiche, polli e topi di gomma e un’altra quantità di cose assolutamente inutili per preparare una pozione!

 

Accanto alla scrivania v’era la seconda finestra sotto la quale era stato posizionato il secondo letto.

a lato della porta invece c’era un grande armadio dalle ante intarsiate, che recavano dei disegni di piante che si arrampicavano fino in cima al mobile.

Tutte le pareti della stanza erano ricoperte da una quantità allucinante di poster di ogni sorta: ce n’erano del Quidditch, dove i giocatori dei Falmouth Falcons sfrecciavano, sfoggiando i colori della squadra (grigio scuro e bianco) ed esibendo la celebre testa del falcone sul petto, sorridendo allegri, v’erano poster con la pubblicità di Zonko, che cambiavano colore e che se venivano toccati lanciavano una risata, altri con il gruppo dei Wizard’s Blood o delle Weird Sisters che si esibivano in complicati arpeggi, un’enorme bandiera dei Grifondoro troneggiava sul soffitto e qua e là appese per tutta la stanza c’erano fotografie che ritraevano i gemelli durante la loro vita: i gemellini che correvano nel cortile della Tana, completamente sporchi di fango (con la signora Weasley che si metteva le mani nei capelli), i gemelli durante il loro decimo compleanno -il primo di aprile- con una torta a forma di pesce, i gemelli con Lee seri e subito dopo con le facce più stupide che potevano tirare fuori, vestiti con gli abiti di Bill simil-rockettari –Alicia aveva incominciato a sbavare-, e ancora a tre anni con un enorme gelato al cioccolato, metà in faccia e metà ancora sul cono, a sette mentre lanciavano gli gnomi nel giardino, e con le divise dei Grifondoro il primo anno, a cavallo delle scope, Fred e George che tenevano in braccio Ginny appena nata, un’altra dove le legavano i codini, e poi una dove entrambe avevano un ghignetto sadico stampato sul viso e posavano insieme al piccolo Ron che stringeva fra le braccia un grazioso orsacchiotto di pezza, un’altra con Charlie e il cucciolo di un draghetto, una vestiti da mummie (scattata l’estate prima in Egitto) una dove cornificavano un Percy-prefetto-perfetto; ce n’erano alcune scattate singolarmente che ritraevano George che mangiava un enorme panino a più strati, Fred che colpiva un bolide, George con le mani in un vasetto di marmellata alla tenera età di un anno e mezzo –Alicia era quasi svenuta, e alla fine se l’era fatta regalare-, Fred che faceva una linguaccia, George che si leccava le dita sporche di cioccolata con ai piedi una scatola di cioccolatini –vuota-, Fred che spuntava dietro ad un gigantesco lecca lecca…e così per tutta la stanza, ma quella che aveva attirato maggiormente l’attenzione di entrambe le giovani era stata quella dove i due fratelli non avranno avuto più di cinque anni, entrambi addormentati profondamente uno accanto all’altro, mentre si stringevano la manina.

 

Alicia era a dir poco impazzita!

 

“Ommioddiocheccariniiiiiiiiiiiiiiii!!! Angelina, ma l’hai vista questa eh? Hai visto che teneri?! Guarda che coccoli che sono!!!”

 

La mora si era avvicinata alla compagna per vedere e non resistendo alla tenerezza dell’immagine, con grande sorpresa di tutti, fermamente convinti che Angelina non sopportasse cose pucciose come quelle, aveva miagolato un:

 

“Ma guarda…sembrano due angioletti!!”

 

Al che i due fratelli erano scattati indignati con un “Ma noi SIAMO angioletti!!!” accolto dalle due con un’alzata scettica di sopracciglio. 

 

Erano rimasti in quella camera per un po’, a parlare del progetto dei gemelli di aprire un negozio di scherzi. L’idea non era delle più comuni, ma alla fine nemmeno i gemelli lo erano! Ad Angelina era molto piaciuta l’iniziativa, ne era rimasta affascinata, apprezzava molto il fatto che una persona facesse di una propria dote un mestiere, realizzando un sogno. Era così contenta che aveva comprato due bacchette finte e aveva prenotato dieci Mou Mollelingua. Purtroppo non le aveva potute acquistare subito visto che erano ancora in “progettazione”.

Anche Alicia era rimasta piacevolmente colpita dal sogno di Fred e George. Non si sarebbe aspettata che il suo ciccino e suo fratello avessero tanto spirito d’iniziativa, ma dopotutto, aveva sempre creduto che se non avessero aperto una loro attività, Zonko li avrebbe sicuramente presi sotto la sua ala protettiva, se non anche farli futuri proprietari del celebre negozio a Hogsmeade.

 

Erano appena le quattro, quando la cacciatrice dai capelli color inchiostro sbadigliò sonoramente, stropicciandosi gli occhi; il viaggio era stato stancante, seppur non lunghissimo, e l’abbondante pranzo le aveva dato il colpo di grazia, così l’idea di un pisolino, magari piccolo piccolo, si era fatto largo nella sua testolina.

 

“Yawn…ragazzi, devo dire che tutto questo è molto interessante, ma sono a pezzi e mi farei volentieri una dormita prima di cena…non so tu Aly, ma io sto crepando!” aveva detto stancamente alla compagna che aveva annuito pacatamente.

 

“Come vuoi Angelina, io non sono stanchissima, ma dopo quella mangiata effettivamente anche a me si chiudono gli occhi” aveva confermato la bionda. Poi rivolgendosi ai due ragazzi si era scusata “Non vi dispiace se ci riposiamo per un’oretta, vero?!”

 

I due rossi le avevano rassicurate comprensivi “Tranquille ragazze, sappiamo come passare il tempo” avevano detto accennando alla scrivania, “…e poi Angelina vorrà le sue mou al più presto no?! Sarà bene lavorarci su!!!” aveva sorriso sornione Fred.

 

Detto questo le due giovani, avevano abbandonato la stanza, lasciano i due Weasley alle loro pozioni.

 

***

 

 

 “Hohei Hed hi hemba he huncioni!”

 

“Hedo!!!”

 

Erano ormai due ore che Fred e George trafficavano con pozioni e intrugli vari, in modo da far diventare delle semplici caramelle mou, delle promettenti Mou Mollelingua! E se entrambe i due fratelli, al momento, palavano con delle fette di venti-venticinque cm al posto delle lingue, dovevano aver trovato la combinazione giusta di ingredienti!

George aveva giust’appunto confermato al fratello l’efficacia dei dolcetti, tentando di non strozzarsi con quella cosa che gli penzolava dalla bocca. D’altro canto, il fratello –anche lui corredato di organo del gusto formato famiglia- stava armeggiando con delle provette e un intruglio che avrebbe tanto voluto essere una Pozione Restringente.

Infatti, il problema ora, era far ritornare la lingua delle dimensioni originarie.

Il ragazzo, aveva versato undici gocce di composto in due provette, immaginando bastassero per porre rimedio alla reazione delle caramelle, quindi ne aveva allungata una al fratello, che adesso lo guardava con uno sguardo molto preoccupato, della serie TiRicordoCheAbbiamoTreInPozioni, già immaginandosi bello che avvelenato. L’altro gli aveva risposto con una timida alzata di spalle quasi a voler dire, che se morivano intossicati, non era colpa sua, e fatto un grottesco cin-cin con le provette avevano buttato giù tutto d’un fiato il liquido.

 

Avevano strizzato gli occhi disgustati, colti da improvvisi conati, avevano la nausea, e la stanza aveva incominciato a girare vorticosamente. George barcollando aveva urtato il paiolo con la pozione, che sbattendo a sua volta contro un contenitore pieno di un liquido di un intenso viola, adagiato su un sostegno lo aveva inevitabilmente rovesciato, mischiando il composto a non si sa bene cosa.

 

I due giovani erano piegati a terra, tossivano e si contorcevano, improvvisamente presi da spasmi violenti…sarebbero morti? Probabile, ma non avrebbero saputo dirlo visto che prima d’allora nessuno dei due aveva bevuto una Pozione Restringente…

 

E poi era stato solo un rumore fragoroso, e fumo, e vetri dappertutto…

 

E’ strano come certi pensieri ti colgano nei momenti meno opportuni, quando stai lottando per rimanere vivo e non sai se questo accadrà o se sei già con un piede nella fossa…magari uno si aspetta di vedersi scorrere la propria vita davanti, i bei momenti si intende, quasi a eterno memento di quello che eri…e invece l’unico pensiero di Fred, correva ad un giorno di tre anni prima, quando ad una lezione di pozioni, Piton aveva spiegato gli effetti di una pozione abbastanza complicata, come se a una ragazzino di tredici anni fregasse qualcosa di uno schifosissimo intruglio…e con ribrezzo, la mente di Fred aveva razionalizzato, non si sa come, che quella pozione era una Pozione Restringente…e con infinito orrore aveva ricordato, troppo tardi, le parole dell’insegnante di pozioni…

 

“La Pozione Restringente è un risultante di elementi discretamente difficile. La sua preparazione non richiede molto tempo, e gli effetti sono immediati, di solito è un complesso presente nei filtri di giovinezza;  questa pozione consente, a chiunque ne entri in contatto, di… ”  

 

…aveva commesso uno sbaglio madornale.

Ma ormai era troppo tardi, e impietose le parole di Piton gli erano rimbombate nella mente.

 

“…capovolgere e accelerare i normali ritmi biologici dell’organismo, fino a farlo ritornare allo stadio di partenza…insomma, se vi somministrassi dieci gocce di questo composto, assumereste le sembianze di quando avevate tre anni.”

 

 

***

 

 

Chiunque si fosse affacciato alla finestra della camera al terzo piano della Tana in quel momento, non avrebbe potuto far altro che credere di essere giunto in paradiso.

Stese sul grande letto matrimoniale della camera della piccola Ginevra Weasley, giacevano, profondamente addormentate, quelle che a prima vista sarebbero sembrate due ninfe. L’una portava l’oro nei capelli, il mare nello sguardo e la neve sulla pelle, l’altra era una creatura nata dall’ebano della Libia…capelli che parevano fili scuciti dal nero manto della notte, e due occhi, adesso chiusi, simili a pozzi d’ossidiana.

Una visione a dir poco idilliaca, che avrebbe fatto la felicità di un qualsiasi maschio etero, ormonalmente e mentalmente sano.

 

Le due fanciulle stavano dormendo beate, quando un’esplosione a dir poco apocalittica le aveva, non proprio gentilmente, destate dal loro sonno ristoratore.

Era stata Angelina ad esprimere lo sconcerto generale:

 

“Che fottuto cazzo sta succedendo qui!?”

 

Delicata come sempre.

Entrambe le giovani erano scattate in piedi, sveglie e all’erta come se i aspettassero schiere di Mangiamorte sbucare dal bagno della camera, dall’armadio e da sotto al letto.

Si erano scambiate uno sguardo eloquente ed erano corse fuori dalla stanza.

Erano scese al piano di sotto solo per ritrovarvi l’intera famiglia Weasley.

V’erano i Signori Weasley e Ginny che stavano appena salendo le scale, Percy che si era affacciato alla porta della propria camera e Bill, Charlie e Ron che si erano precipitati dal piano di sopra, appena prima delle due ragazze.

L’attenzione di tutti era stata calamitata dalla porta infondo al corridoio: la camera dei gemelli.

Normalmente nessuno si sarebbe preoccupato di qualche esplosione, abituati com’erano al casino che i due ragazzi erano soliti produrre, ma questa volta avevano esagerato, e il rumore di vetri infranti non aveva fatto che accrescere il sospetto fosse successo qualcosa.

 

Angelina non aveva perso tempo e si era fionadata nella camera.

Aveva spalancato la porta, ma la visuale era del tutto annullata da un’intensa cortina di denso fumo dall’odore acre. Aveva tossito un paio di volte cercando di scorgere le figure dei due giovani in mezzo a tutto quel fumo. A ogni suo passo, sentiva lo scricchiolio di vetri rotti sotto ai piedi.

 

“Fred…coff coff…Geroge…dove siete?! State bene?!”

 

Non aveva avuto risposta, ma aveva sentito qualcuno tossire, segno che non erano svenuti, per lo meno. Si era coperta la bocca con un lembo della maglietta. Le lacrimavano gli occhi con tutto quel miasma.

Aveva mosso qualche altro passo…se non si sbagliava, alla sua sinistra doveva esserci un finestra, doveva aprirla in modo da far uscire un po’ di fumo. Si era spostata verso quella direzione, e quando aveva sbattuto contro il letto, aveva raggiunto a tentoni la maniglia. Trovatala, ne aveva spalancato le ante, respirando l’aria fresca dell’esterno.

Aveva sentito dei passi incerti alle sue spalle, seguite dal pigolio della bionda proprietaria

 

“Angelina…coffcoff…cosa…coff è successo?!”

 

“Non lo so, ma…aspetta si sta diradando il fumo…Fred, George, cosa diavolo è succ- O-MIO-DIO…”

 

 

***

 

Aveva aperto gli occhi…era in paradiso?! Mmm, la bandiera dei Grifondoro troneggiava sul soffitto, col suo leone, che pareva quasi ammiccare…no, decisamente non era in paradiso, altrimenti ci sarebbero stati stormi di Angeline mezze nude con due graziose alucce da angelo ad accompagnarlo…no, niente Angeline. Era nella sua camera…ma cosa era successo?

 

Ah già...ora ricordava…la pozione, l’esplosione, e tutto quel fumo. Gli bruciavano i polmoni, doveva arrivare alla finestra ed aprirla.

 

Un momento.

 

Perché era tutto così enorme?! I suoi vestiti gli andavano a dir poco immensi, ci sarebbe stato comodamente tre volte. E la sedia! Arrivava a malapena con gli occhi al sedile!!! Mio dio era diventato tutto gigantesco! Aveva visto un’ombra scura avvicinarsi attraverso la cortina di fumo.

 

“George sei tu?!”

 

Ommadonna, la sua voce suonava irrimediabilmente acuta! Colpa di quella pozione? O dei polmoni intasati da quell’aria irrespirabile?

 

Coff, si!”

 

Anche la voce di suo fratello suonava come la sua!

 

…e alla fine l’aveva visto, il suo gemello, e si era reso conto, che non era tutto il resto ad essersi ingrandito, ma erano loro ad essere rimpiccioliti. Quello che lo fronteggiava era inequivocabilmente George, anche se annaspante nei suoi abiti, ormai smisurati. Aveva tirato fuori una faccia fra l’orripilato, lo sconvolto e il sorpreso, la stessa espressione che aveva ritrovato sul volto dell’altro, che adesso lo guardava e cominciava a comprendere molte cose.

 

Una voce gli aveva richiamati, e dallo spesso polverone, che finalmente si stava diradando, era comparsa la figura, decisamente altissima di Angelina, a cui si erano strozzate le parole in gola, quando si era trovata davanti ai due gemelli…di cinque anni.

 

 

***

 

O-MIO-DIO, erano state gli unici lemmi che il suo brillante cervellino aveva concepito davanti a quella scena.

Aveva trovato i gemelli, questo è vero, e sembravano stessero bene, se quelle condizioni potevano rientrare nella categoria “stare bene”, e –ORRORE!- non avranno avuto più di 5 anni.

Era rimasta pietrificata.

Non si sa con quale voce avesse soffiato un:

 

“Li…ho trovati…”

 

che avevano dato ad Alicia un attimo di mera felicità…che ovviamente si era estinto quando aveva avuto davanti agli occhi la stessa scena.

Se Angelina era scioccata, l’amica bionda si sarebbe detta l’essenza stessa dello shock. Avesse trovato la voce per urlare, l’avrebbe fatto, ma semplicemente si era accasciata sul letto vicino al quale si trovava, con gli occhi sbarrati e lo sguardo pericolosamente vuoto.

Il peggio era stato quando il resto dei Weasley, sparito il fumo, era stato fatta partecipe dell’accaduto.

La reazione principale era stata pressoché una: sconvolgimento. Tutti, ma proprio tutti i componenti della famiglia, anche Percy, avevano sgranato gli occhi e simultaneamente avevano spalancato la bocca.

 

Non si sa per quanto tempo erano rimasti in questo stato catatonico, sta di fatto che la prima ad uscire dal trance era stata la signora Wealsey, che con un ruggito da leonessa affamata e incazzata aveva attraversato a grandi falcate la stanza dei due ragazzi e urlando un “Adesso farò quello che avrei dovuto fare molti anni fa!” li aveva sollevati di peso, se li era messi sulle ginocchia, aveva alzato la maglietta –unico vestito che al momento nascondeva le innocenti e fanciullesche grazie dei due teppistelli- e, senza preoccuparsi del fatto che due dei suoi figli avevano rischiato di morire per colpa di una pozione, senza considerare che fossero coperti di tagli e graffi, tralasciando fossero completamente sporchi di polvere e ingredienti vari, li aveva sculacciati talmente forte e talmente a lungo che quando aveva finito, sembrava che i due portassero un  grazioso paio di pantaloncini rosso acceso. Fred e George avevano i lacrimoni agli occhi e tentavano disperatamente di non scoppiare in lacrime, ma la scena aveva del comico! Charlie e Bill si stavano crepando di risate senza alcun ritegno, Percy, disgustato si era sbattuto una mano in faccia ed aveva grugnito un “Che fratelli idioti che mi ritrovo!” lasciando la stanza e ritornando ai suoi preziosissimi fondi di calderone, Ron si stava strozzando per non scoppiare a ridere anche lui in faccia ai due bambini, il signor Weasley camuffava le risate con dei colpi di tosse, se non altro perché la moglie gli aveva lanciato un’occhiata omicida alla NonC’èNineteDaRidere, mentre Ginny continuava a ripetere “Dai, non è una cosa carina ridere così di loro!”, ma sotto sotto una risatina se la stava facendo anche lei.

Le uniche che non sembravano ancora essersi riprese erano Angelina e Alicia. O meglio, solo Alicia visto che la mora compagna adesso aveva dipinto sul viso un’espressione fra il perplesso e il divertito.

 

Quando finalmente mamma Weasley si fu calmata dopo aver tratto un profondo respiro, rivolgendosi a Ginny le aveva gentilmente chiesto, con una nota di quieta disperazione nella voce

 

“Ginny tesoro, potresti occupartene tu di questi due deficienti? Fa loro il bagno e poi, in soffitta, nel baule grande dovrebbero esserci i vestiti di quando eravate piccoli. Non ti dispiace vero? Io intanto vedrò di rimediare e preparare l’antidoto.”

 

Poi addolcendo lo sguardo si era rivolta alle due giovani

 

“Mie care, mi dispiace molto per quest’imprevisto, gradireste una tazza di the nel mentre che preparo la pozione?”

 

Angelina aveva annuito, poi, gettato uno sguardo alla compagna aveva aggiunto

 

“Magari per Alicia, lo faccia corretto con un po’ di whisky incendiario…mi sembra ancora molto, molto, molto turbata…”

 

Quindi Charlie, che aveva studiato con attenzione i vari ingredienti sparsi per la camera e i rimasugli di pozione, aveva esordito un

 

“Credo che stessero tentando di preparare una Pozione Restringente…”

 

“o un esplosivo al plastico…” aveva suggerito sarcastica la moretta.

 

La signora Weasley parve risollevata nello scoprire che si trattava di una pozione più o meno semplice, e accompagnate le due giovani di sotto, aveva disposto gli ingredienti per il contravveleno, mentre chiacchierava con le due giovani davanti ad una tazza di the coi biscotti, accompagnate da momentanee urla dalla piccola di casa, alle prese con i due gemellini.

 

 

Intanto al piano di sopra, i due pupetti si stavano disperando, immersi fino al collo in nella vasca da bagno ricolma d’acqua e schiuma profumata.

 

“Bwaaaaaaaaahhhhhh, che figura davanti ad Angelinaaaaaaaaaaaaaaa, weeeeeeeeeeee, tutto il mio onoreeeeee, umiliatoooooooooo bwaahhhhhhhhhaaaaaaahhhhhhhhhh” singhiozzava Fred.

 

“Cheeee maleeeeeeeeeee, sigh sigh, mi ha fatto maleeeeeeeeeeeee!!!” frignava George.

 

Stranamente, Ginny, li guardava e sorrideva. Aveva sempre desiderato un fratellino minore, e ora che ne aveva due, se li voleva godere appieno, quindi, con fare materno, aveva iniziato a consolarli accarezzandogli le testoline bagnate e mormorando dei pacati “Su, su…non è la fine del mondo, dopotutto, adesso che siete dei bambini, potreste approfittarne no?”

 

I due, tirando su col naso l’avevano guardata, con ancora i goccioloni agli occhi, intendendo saperne di più.

Sentendosi squadrare da quegli occhioni color ambra, la –ormai non più- piccola dei Weasley aveva cinguettato un timido “Beh, adesso, se faceste cose da bambini, nessuno potrebbe dirvi niente, vi pare?”

 

I due si erano scambiati uno sguardo, che non piacque affatto alla giovane, e nemmeno un decimo di secondo dopo, un ghignetto sadico si era dipinto sul visino lentigginoso dei due monelli, che al grido di:

 

“Cose come queste?!”

 

Avevano incominciato a comportarsi come i più pestiferi dei mocciosi. Fred correva nudo per il bagno, lasciando pozze di acqua saponata dappertutto mentre George si dava da fare con schizzi di acqua, il tutto fra le grida disperate di Ginny, che riuscì a calmarli solo minacciandoli di ripetere il servizio che poco prima aveva eseguito la genitrice.

Finito il tanto tormentato bagno, era scomparsa un attimo in soffitta, tornando con alcuni vecchi vestitini.

Quando aveva finito –non tanto presto, visto il comportamento riottoso dei due, ad infilarsi abiti di undici anni prima, secondo loro davvero ridicoli- li aveva presi per mano, conducendoli al piano di sotto.

 

 

Alicia sembrava aver passato la fase ‘shock’ ed essere entrata in quella ‘incazzatura’, che prevedeva un’arringa contro la stupidità dei due fratelli, lunga non meno di un quarto d’ora, supportata dalle altre due donne al momento presenti, con aria grave e momentanei cenni del capo o frasette tipo “Si hai ragione” o “E’ proprio come dici tu.”

 

“…Che imprudenti! Eseguire un pozione senza le necessarie precauzioni! Ah! Non mi sorprende che adesso abbiano dieci anni in due! Che razza di idioti, io mi preoccupo per loro! Temevo si fossero fatti davvero male! Grrrr, Merlino come sono incazzata! Che sconsiderati! Che scavezzacollo! Che…che…CARIIIIIIIINIIIIIIII!!!”

 

La veemente predica era stata interrotta dall’arrivo dei due bimbi, annunciati dallo scalpiccio di piedini sulle assi sconnesse delle scale e dalle raccomandazioni di Ginny del tipo:

“Attenzione al gradino, mi raccomando, piano, che se cadete vi fate la bua!”

 

Quando i due pupi erano finalmente apparsi dalle scale, Alicia aveva disinserito la modalità “Paternale” e aveva attivato il programma “Pucciosità mode: ON”.

 

I due piccoli portavano entrambe una graziosissima salopette in jeans, dalla cui tasca anteriore sembrava uscire un cagnolino ricamato. Sotto avevano una magliettina arancione, con il colletto, e l’orlo delle maniche corte, giallo e sulla spalla il ricamo in rosso scuro rispettivamente di una F e una G. Ai piedi un paio di scarpette da ginnastica di tela.

 

Quando entrambe le giovani avevano visto quei due frugoletti, rossi in volto per la vergogna, uguali fino all’ultima lentiggine e vestiti come due veri bimbetti dell’asilo, non si erano trattenute, saltandogli letteralmente addosso. Alicia si era lanciata su George prendendolo in braccio e ricoprendolo di “Maccheccarino! Puccioso! Tenero! Coccolo!!” e schioccandogli un mucchio di bacini sulle guanciotte paffute, mentre Angelina, aveva sollevato il piccolo Fred da terra stringendolo al petto e mormorandogli un tenero “Ti adotterei!”.

 

Fred, dal basso dei suoi cinque anni, stava letteralmente morendo di felicità! Così adagiato su quelle collinette poppute, sogno proibito dei suoi quattordici-quindici-sedici anni, sarebbe potuto morire, tanto il suo personalissimo paradiso se l’era goduto! E la pantera non accennava a lasciarlo andare, probabilmente troppo impegnata a notare il suo tenero corpicino da marmocchio col moccio al naso, per pensare al cervellino sedicenne che aveva nella testolina. Oh, se quella era la punizione per non aver mai studiato pozioni, avrebbe smesso di studiare anche incantesimi, trasfigurazione e quant’altro…non si sa mai che se si fosse trasformato in un grazioso cagnolino avrebbe pure potuto dormirci insieme!!! E allora perché non approfittare di questi cavolo di cinque anni, diavolo?! Aveva un alibi di ferro: era piccolo e carino, ergo tutto gli era perdonato. Con questo pensiero, aveva tuffato il viso nel petto maturo di quella divinità, appena coperta dalla stoffa leggera della maglietta, ipotizzando potesse essere l’unica occasione avesse per stare così a stretto contatto con le grazie della moretta.

Ci si era strofinato, strusciato, rigirato in quel bendiddio, e non ne voleva saperne di lasciar perdere. Il visino costellato di lentiggini immerso beatamente in quel morbido cuscino, quello era il giorno più bello della sua vita, sissignore, e la dolce fanciulla non faceva altro che coccolarlo e accarezzarlo e tenerselo in braccio e mormorare paroline come “Ma come siamo affettuosi!”…oooohhh che bello avere cinque anni!!!! Non voleva più tornare grande, voleva rimanere così, per sempre, con la faccia sprofondata in quell’air-bag da paura e l’aria da fatto totale, anche se l’unica cosa che aveva sniffato era quel profumo selvatico che sprigionava la sua personalissima baby-sitter sexy.

Fred aveva avuto la conferma che Dio c’è, ed era anche dalla sua parte!

 

Se da una parte Fred, avvinghiato ad Angelina, per quanto quel suo corpicino di un lustro poteva permetterlo, sguazzava nella felicità –oltre che nelle tette della moretta-, George non se la passava altrettanto bene. Lui VOLEVA ritornare grande, a tutti i costi! Che divertimento c’era ad essere un poppante, quando a sedici anni poteva fare quello che suo fratello faceva a cinque senza il terrore di un ceffone? Lui ce l’aveva una ragazza, consenziente e innamorata, diavolo…e momentaneamente furiosa…più o meno. Infatti, aveva tentato di fare il ragazzo adulto -nel corpo del bambino-, a chiederle scusa come si deve, scagionandosi da tutte le colpe e precisando più volte che l’intruglio l’aveva preparato il pervertito di cinque anni che adesso, con tutta la depravazione infantile che riusciva a concepire aveva la faccia immersa nel petto della sua amica, ci aveva provato a dirle che lui non aveva nessuna intenzione di diventare piccolo, che era un esperimento a fin di bene! Che se lo avesse saputo, quelle maledettissime caramelle le avrebbe rifilate tutte a Percy! E lei, cosa aveva fatto?! Con l’aria più dolce del mondo, e lo sguardo caldo come il circolo polare artico gli aveva snocciolato un

 

“Ti perdono se fai il bravo bambino, e mi farai partecipe dei tuoi cinque anni fino a quando non tornerai grande!”

 

Detto in parole povere, Alicia gli aveva ‘gentilmente’ chiesto –o imposto, come più vi piace, visto che lo sguardo omicida che gli aveva scoccato, non avrebbe lasciato altra decisione al povero George se non eseguire il muto comando- di comportarsi come il bimbo di cinque anni che era, mentre lei si sarebbe divertita a fare la mammina-babysitter-sorellamaggiore che non era, e –orrore degli orrori- quando aveva tentato di baciarla, come avrebbe normalmente fatto dopo una riappacificazione, la sua adorata principessa dei ghiacci lo aveva addirittura ALLONTANATO!!!

Stava per mettersi a piangere! Ma come, lui voleva fare pace con lei e lei non lo voleva baciare?!

 

“E’ perché mi sento una pedofila a baciare un bimbo di cinque anni!” si era giustificata la bionda.

 

Bene, rimpicciolito e rifiutato, grandioso! E poi cos’altro, impotente? Rabbrividiva al pensiero…urgeva preparare la formula per ritornare grandi, al più presto!! Anzi, ci sarebbe andato subito, dritto filato da sua mamma a chiederle di preparare la pozione!

Era appena sceso dalle gambe della sua ragazza, quando questa aveva pronunciato la parolina magica:

 

“George, lo vuoi un biscotto?”

 

Biscotti?! Nessuno aveva accennato alla possibilità di avere in premio biscotti!!! Questo cambiava molte cose! Ok, magari sarebbe rimasto piccolo ancora per un po’, dopotutto un po’ di gustosi biscotti fatti a casa con enormi gocce di cioccolata sopra, non avrebbero fatto male a nessuno, soprattutto a lui…se poi a somministrarglieli era quell’algida lince che al momento gli sventolava quella golosità casereccia sotto al naso…beh poteva quasi dire di voler aspettare un po’ a tornare sedicenne!

La fretta di tornare grande era sparita dalla mente del piccolo rosso, quando era comparso davanti ai suoi occhioni color ambra un fragrante frollino, aveva fatto per prenderlo in mano, ma con uno scatto la bionda lo aveva alzato, decisamente fuori dalla sua portata.

Sconvolto l’aveva guardata mugolando un triste “Ma…ma…”. Da parte sua la ragazza guardandolo severamente aveva intimato “Come si dice?! Per…” proprio come se parlasse ad un moccioso di cinque anni!

Era indignato! L’aveva guadata storto e aveva sbuffato un infastidito “Non mi trattare come se avessi cinque anni!!!” la ragazza dapprima gli aveva rivolto uno sguardo alla AhNoIoDireiProprioDiSi-CarinoIlCagnolinoCheHaiCucitoSuQuellaSalopetteDaBambinoDiCinqueAnni, quindi aveva di nuovo mutato lo sguardo in un cipiglio severo e lo aveva ammonito con un “Niente parolina niente biscotto!!!”.

Questo era davvero troppo!!! Come se a lui fregasse qualcosa di un semplice, stupido, maledetto, biscotto…

 

…caldo e croccante e con tante gocce di cioccolata sopra…sbaaaaaaaaaaaaav! E te lo da solo se dici per favore! Fai il bravo bambino e di per…favore!

 

Alicia guardava compiaciuta il pupetto perso in elucubrazioni da quinquenni, dove si combatte fra desiderio (il biscotto) e onore (il fatto abbia ancora un cervello da sedicenne), e a dirla tutta si stava divertendo…sapeva che il suo ragazzo peccava terribilmente di gola, avrebbe sfruttato questa tattica a suo vantaggio! Che carino mente si rodeva: cedere alla lusinga del biscottino, quindi accettare la propria sconfitta e snocciolare quel per favore, ammettendo così di ragionare come un bambino, oppure resistere e dimostrare a tutti di avere più orgoglio che fame? Oh, se si sarebbe divertita!!

 

Il povero George guardava come ipnotizzato il biscotto, troppo in alto per lui…sembrava così buono…oh al diavolo l’orgoglio cazzo! Aveva fame, e aveva cinque anni!! Quindi, prima la pappa e poi tutto il resto…ovviamente con stile!!! Era un moccioso?! E allora avrebbe detto il ‘per favore’ più schifosamente moccioso che si fosse mai visto.

Aveva inserito lo sguardo da cucciolo-abbandonato-e-indifeso-maltrattato-da-tutto-e-tutti-e-bisognoso-di-tanto-affetto godendo nel vedere la sua ragazza sciogliersi come un panetto di burro all’equatore –non se l’aspettava lo sguardo alla cucciolo la strega!- e aveva pronunciato un timido “Per favore” con la vocetta da bimbo piccolo che era, che avrebbe impietosito anche quel bastardo di Piton se l’avesse sentito, mentre si dondolava timorosamente sulle gambe, con le manine dietro la schiena.

Una visione da diabete fulminante.

 

E TACK! L’algida bellezza che lo fronteggiava era ceduta sotto lo sguardo da cerbiatto del piccolo Weasley, come un fuscello sotto al peso di un macigno da diverse tonnellate! E il meritato biscotto era finito dritto dritto nel suo pancino da idrovora!!

 

Una nuova temibile arma nelle mani dei gemellini: lo sguardo da cucciolo! Che se funzionava quando avevano sedici anni, immaginate a cinque!! La pucciosità fatta bambino insomma! Della serie ChiedimiLaLunaCheTeLaRegalo!!!

 

E così, George si era preso la sua rivincita e a colpi di occhioni sbrilluccicosi, si era divorato un’intera scatola di biscotti, comodamente appollaiato sulle gambe della sua biondina, che se lo stava spupazzando a dovere.

Ovviamente non erano mancati anche i giochetti idioti, tipo Batti-batti-le-manine, giochino al quale si era categoricamente rifiutato di giocare! Peccato, che se lui tirava fuori lo sguardo paramecioso, Alicia, tirava fuori quello da Mangiamorte, così quando lei gli aveva mostrato i palmi cinguettando un:

 

“Batti le manine George”

 

a cui lui aveva risposto un serafico

 

“Non ci penso nemmeno”

 

La bionda lo aveva ghiacciato con quei due pozzi azzurri, ricordandogli i suoi doveri da bimbo.

Era trasalito, fulminato da quell’occhiata si era ritrovato a battere quelle cavolo di manine, con l’orgoglio che ormai era ridotto a poco più di nulla.

L’idea di voler tornare grande non gli sembrava più così remota!!!

 

 

***

 

 

 La pozione sarebbe stata pronta a momenti, poteva sentire il paiolo bollire e levarsi un odore acre di erbe mediche…peccato, le piaceva questo mini-Fred tutto coccole e pucciosità, era così carino rannicchiato contro il suo petto, così ingenuo, candido e poi così caldo…un momento, un po’ troppo caldo…anzi scottava decisamente!

Gli aveva posato in fretta una mano sulla tempia, solo per avere la conferma ai suoi dubbi.

Aveva lanciato un urletto e quindi aveva enunciato il verdetto:

 

“Fred…Fred ha la febbre alta!!”

 

 

Continua…

 

 

Ahahah scusate, ma stavo ripensando a Fred che si tuffa nelle tette di Angelina! Ma da dove mi vengono certe uscite? Me le sogno la notte? [si…^^NdLynn]…comunque, la morale della favola è: mai preparare una pozione se hai tre nella suddetta materia, potrebbe nuocere gravemente alla salute!!!

^^ vabbé va, lasciamo stare…piuttosto, per chiunque volesse sapere cosa hanno detto i due combinaguai quando avevano le lingue a penzoloni lunghe venti-venticinque cm, lo scambio di battute era questo:

 

G: “Ok Fred mi sembra che funzioni!”

F: “Vedo!”

 

…ecco spiegato l’arcano, mi sembrava giusto farvi capire cosa ci fosse scritto, tutto qui ^^.

Poi…fra le foto appese nella camera dei gemelli, sapete cosa voleva dire quella con Ron e il suo orsacchiotto di pezza vero? Potrei quasi intitolarla ‘L’inizio dell’aracnofobia di Ron’…come sono perfida!

 

Ah, poi, mi vorrei scusare se nelle recensioni dei precedenti capitoli ho saltato qualche nome! Il fatto è che alcuni mi hanno recensito il primo chap, così, io andando a controllare le recensioni SOLO dell’ultimo capitolo le ho saltate  u.u  vi chiedo umilmente perdono, farò più attenzione la prossima volta!!!

Vi amo tutti!!!

 

 

Sasha: *-* io…io…sono commossa!!! Sigh sigh…che dire, onorata che il mio nome finisca in un’altra storia! Mi viene da piangere! Comunque l’ho già letta e recensita ^^! Aspetto con impazienza il prossimo capitolo!! Per quanto riguarda Fred e Angelina…beh non so che dirti! Giudica tu stessa! A me le cose sembra stiano andando benino no? Almeno per Fred intendo! ^^ Grazie ancora e fammi sapere che ne pensi di questo chap!

 

Bryn: Bryn, credo che non serva il personaggio per fare ingelosire Angelina! (Bryn si deprime un po’) Forse sta capendo qualcosa (Bryn si deprime un altro po’)…forse (Bryn si tira un po’ su)…oddio non saprei (Bryn comincia a credere che l’autrice abbia qualche serio problema al cervello)…spero di sì, ma chi può dirlo (magari tu che  sei l’Autrice? NdBryn che ha la conferma della malattia al cervello di Lynn) ?! °-°*…se ti interessa nel prossimo chap Bill avrà una particina abbastanza fondamentale^^…mi dispiace per Lee…purtroppo non c’era abbastanza spazio per invitarlo alla Tana! u.u pazienza…che ci dobbiamo fare! Mmmm chissà che stanno facendo in questo momento Oliver e Katie?! -///- oddio…forse lo so…meglio tralasciare…ma hai visto che casinari sti due gemelli?! Però sono carucci dai! Piccoli teneri monelli!!! Ok *-* li adotto!! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo all’insegna della pazzia!! E ricordati quei benedetti 27 righi!!

 

Janice: Janiceeeeeeeee!!!! Tesora!!! Il tuo Draco è in lavorazione, non temere!! Muahahahaha…ok mi sono lasciata prendere un po’ la mano…calmiamoci…ok, sono calma! Benizzimo, fammi sapere che te ne pare di questo capitolo nel nome della demenza XD!!!

 

Luna Malfoy: [Lynn fa pat pat sulla testa di Luna dicendo di non preoccuparsi, quindi ascolta attentamente tutti i giudizi che sciorina] Allora Luna bella, come vedi le tue sibilline profezie si sono avverate e i casini si sono realizzati! Poi, mi chiedi perché non ci ho messo niente di tuo…mai CI AVEVO PENSATO SERIAMENTE! Infatti, mentre progettavo il capitolo, volevo far ascoltare a Bill gli stessi gruppi che ascolti tu…poi però mi sono resa conto che sono gruppi babbani, e non potrebbe conoscerli…alla fine però, ho deciso che sarà proprio Yian, ad ascoltare un po’ dei gruppi che ascolti tu, non tantissimi perché comunque è più vicino al mondo magico, ma sicuramente i Rammstein li ascolta u.u sissignore! Mi raccomando recensisci anche questo chap ^^!!

 

Mira’82: Scusate, scusate per il ritardo, chiedo umilmente perdono, ma il mio cervellino non ce la fa a partorire idee più velocemente!!! I’m sorry!!!!

 

Angèle87: Mademoiselle Angèle!!! Mon amie!! Che ti devo dire, Angelina è così, senza ritegno, o ne ha troppo o non ne ha! E poi, chi lo immaginava che avesse un debole per i bambini!? Una metallara pazza che si diletta a coccolare dei pupetti…°-°* stupendo!!! Non oso immaginare come ne usciranno i bimbi! Già mi vedo una sorta di Angelina baby-sitter che appena i genitori girano l’angolo mette i Wizard’s a palla e insegna al piccolo cose tipo ComeImitareUnPerfettoMaldipanciaPerGiobbareITuoiGenitori! Bwahahahah che figa!!! La volevo io una tata così!!! Ok…la smetto, hai ragione sto sproloquiando…vabbé fammi sapere che te ne pare di questo chap^^!

 

Audrey: Ed eccoti accontentata con l’ennesimo capitolo da manicomio! Come ti sembrano Alicia-occhiata-da-mangiamorte-Spinnett e George-mi-vendo-per-un-biscotto-Weasley? Il mio preferito però è Fred-adoro-tuffare-la-faccia-nelle-tette-di-Angelina-Weasley…un adorabile pervertito formato viaggio, te lo metti in tasca e via, comodo e pratico!!! No, non tiro di coca, tranquilla! Ah, per chiunque si voglia spupazzare Fred, è pregato di prendere il biglietto (stile salumeria) e mettersi in fila, aspettando il proprio turno…grazie! [Angelina ti conviene muovere quelle chiappine di marmo se non vuoi perdere il partito!!!]

 

Felpy: Ed ecco che cosa combinano lo stracotto e suo fratello, e la reazione della pantera! Tu che ne dici, sopravvivranno ad una settimana come questa? Si accettano scommesse!!!! XD

 

Selphie: L’hai detto mia cara, ne vedremo delle belle!!! Già qui la cosa si fa interessante…se poi aggiungiamo che Fred piccolo e pervertito ha meno freni inibitori, e la febbre gioca brutti scherzi…ops…ho detto un po’ troppo! Ci becchiamo nel prossimo capitolo!!! ^.-

 

Cleon Weasley: In ritardo? Macché! Sei puntuale come un orologio svizzero, e poi meglio tardi che mai!!! Ti sei divertita in vacanza? Spero di si…suppongo non avrai vissuto le stesse esperienze dei nostri eroi!!! Un baciozzo, fammi sapere che ne pensi ^^!!!

 

Ryta Holmes: Bwahahahahaha ommioddio non ripetere tante volte…bwahahahaha non riesco a dirlo…bwahahahah…ommadonna =°)…si si, come vedete mi do da fare anche a distanza…povero, piccolo stupido Fred dici…vedremo se non si prenderà quello che gli spetta…magari, un giorno non troppo lontano, potrebbe decidersi a rubare un certo bacio ad un certa cacciatrice…un giorno…forse…ma chi lo sa! Per adesso è solo un moccioso di cinque anni, tremendamente depravato!…c’è il vitello con i piedi di balsa, c’è il vitello con i piedi di spugna e indovina chi c’è?! C’è pure il vitello con i piedi di cobalto…c’è il vitello dai piedi tonnati, 4 ne ho inventati….

 

 

Un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.



 

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Capitolo 13
*** -13- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-13-

 

“Fred…Fred ha la febbre alta!!”

 

L’attenzione di tutti, nel salotto della Tana, era stato catturato dalla figura di Angelina, che stringeva fra le braccia il piccolo Fred, rosso in volto e tremante. Subito mamma Weasley aveva lasciato la sua posizione davanti all’antidoto, per realizzare le condizioni effettive del bambino. Aveva posato premurosa una mano sulla fronte di quello e aveva assunto un’aria molto preoccupata.

 

“Hai ragione è molto alta…accidenti, dicevo io che stava andando tutto troppo bene! Con una regressione del genere!” aveva mormorato angosciata.

 

“In che senso Signora, lei sapeva che a Fred sarebbe venuta la febbre?” aveva mugolato Angelina con ancora il fagottino rosso fra le mani.

 

“Oh beh, non proprio cara, ma comunque speravo non succedesse niente! Devi sapere che quando si effettuano dei cambiamenti biologici sostanziali, per mezzo di una pozione, un filtro o quant’altro, si potrebbe verificare uno scompiglio delle normali funzioni, che si manifesta in vari modi…viene chiamato Stress Magico, può essere mal di pancia, o una leggera influenza…o febbre molto alta.”

 

“Capisco, ma non è grave vero?”

 

“Oh, no, dura al massimo ventiquattr’ore se curato come si deve, ma così non posso somministrargli l’antidoto, rischierei di peggiorarne le condizioni. Povero il mio piccolo Fred…ora ci pensa la tua mamma a curarti! Per piacere cara, potresti portarlo di sopra nella sua camera da letto? Fallo coricare e…Ginny, prendi una coperta più pesante e accompagna Angelina per favore.” Detto questo la donna aveva scostato con fare materno la frangetta dalla fronte calda del figlio e l’aveva guardato teneramente.

 

La mora si era diretta verso la stanza dei gemelli, accompagnata da Ginevra. Entrate nella camera, riordinata e pulita dal casino del pomeriggio dagli esperti tocchi di bacchetta di Bill e Charlie, avevano sistemato il piccolo Fred sul suo letto –quello di fronte alla porta- e mente Ginny prendeva alcune coperte pesanti dall’armadio, Angelina si era preoccupata di mettergli il pigiama (quello da sedicenne, che essendo enorme lo teneva bello caldo). L’avevano coperto con tre strati di piumoni, ma il piccolo ancora tremava visibilmente, respirando a fatica.

Dopo poco era arrivata Molly, che con l’aiuto della magia aveva portato su un vassoio, incantato e fluttuante, una tazza fumante di una strana medicina dall’odore pungente, un bicchiere pieno di un intruglio azzurrino, e altri farmaci, stringendo tra le mani un catino d’acqua e aceto, con a mollo una pezza.

 

“Bene, l’avete coperto a sufficienza. Ora, Fred, da bravo devi bere questo.” Gli aveva mormorato sedendosi sul bordo del letto, aiutandolo a sollevarsi dolcemente e porgendogli la tazza fumante. Il bimbo bevendo, aveva strizzato gli occhi schifato -doveva essere davvero disgustosa- ma l’aveva buttata giù tutta. Quindi gli aveva somministrato alcune capsule color verde acido e un cucchiaio ricolmo di alcune gocce rosse. Infine gli aveva passato il bicchiere col liquido azzurrino, che avevano scoperto essere una sorta di ‘premio’ dal sapore zuccherino.

Finite queste operazioni la madre lo aveva rimesso sotto le coperte al caldo, misurando la temperatura con la bacchetta…39,8.

Gli aveva schioccato un bacio e quindi aveva sussurrato

 

“Angelina cara, non c’è bisogno che resti qui, ci penserà Ginny a fargli i bagnoli, tu puoi scendere giù con gli altri, fra un po’ faremo ritornare George normale, prima che si becchi la febbre anche lui.”

 

Ma la ragazza aveva scosso il capo mormorando parole che sorpresero perfino lei stessa.

 

“Se non le spiace, vorrei occuparmi io di Fred…ci penserò io a bagnargli la fronte.”

 

La donna l’aveva guardata un attimo, quindi sorridendo gentilmente si era chinata sulla bacinella d’acqua e mormorando ‘Refrigero’ con un colpo di bacchetta, aveva raffreddato ulteriormente il contenuto. Poi, richiamata la figlia era scesa al piano di sotto chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Angelina da sola col piccolo malato.

 

Aveva strizzato il pezzo di stoffa, facendo sgocciolare bene, quindi glielo aveva posto sulla fronte febbricitante, osservando l’espressione del bimbo rilassarsi, sotto l’effetto benefico del fazzoletto fresco. Aveva sorriso dolcemente, accarezzandogli una guancia morbida, congestionata dalla febbre. Si era seduta accanto al letto, su un piccolo sgabello di legno, continuando a vegliare il bambino, rinfrescandogli puntualmente la pezzuola sulla fronte. Sembrava ancora più minuscolo sotto tutte quelle coperte, una graziosa palletta rossa, che respirava a fatica. Gli aveva spostato delicatamente qualche ciocca color sangue dalla fronte, tornando ad accarezzargli il visino addormentato.

Poi, inaspettatamente, sfilandogli la pezza bagnata, si era chinata su quel frugoletto e gli aveva scoccato un bacio gentile, sulla fronte umida, e senza nemmeno rendersene conto, aveva sentito una lacrima salata solcarle il volto, morendo sul lenzuolo candido.

 

E ora? Cosa le stava succedendo? Perché piangeva? Che strana reazione! Non c’era nulla per cui piangere, eppure lei aveva una gran voglia di farlo, e quelle goccioline salate sembravano non avere niente di meglio da fare che rotolarle giù dalle guance…si era affrettata ad asciugarle, ma quelle, imperterrite continuavano il loro percorso, e di lì a poco si era ritrovata a singhiozzare con la testa sulle braccia, appoggiata al letto.

 

 

***

 

 Aveva freddo, un freddo tremendo, tremava! Eppur sentiva come se dentro stesse bruciando! Si era addormentato sul petto della sua Angelina, beatamente coccolato dalla creatura che su tutte avrebbe desiderato gli riservasse quel trattamento. Eppure adesso aveva un freddo immenso, gli bruciavano i polmoni e aveva la testa pesante.

Aveva aperto un secondo gli occhi, esortato dalla voce di sua madre, quindi aveva bevuto una schifezza che più schifezza non si può. Sapeva di…di…beh sapeva che faceva davvero schifo, e pure quell’altra cosa nel cucchiaio era abbastanza vomitevole!

Ma alla fine, come ogni volta quando stava male da piccolo sua mamma gli aveva fatto bere quello sciroppo dal sapore dolciastro, che aveva coperto il gusto delle altre schifosaggini.

Adesso poteva dormire tranquillo, ne aveva una gran voglia…si sentiva così stanco…Oh! Che bella sensazione, qualcuno gli aveva messo una roba umida sulla fronte…che piacevole frescura!

Il tocco di una mano morbida sulla sua guancia…chissà chi era che gli riservava tutte queste attenzioni…quasi avesse paura di romperlo o di svegliarlo…avrebbe dovuto aprire gli occhi e ringraziare…ma era troppo, troppo, troppo stanco e gli occhi erano davvero pesanti.

Aah che sollievo quel coso freddo sulla fronte! Si sentiva quasi meglio…

 

…poi un bacio, lieve, leggero sulla fronte…

 

Chi sei? Perché fai tutto questo per me? Vorrei ringraziarti, ma anche aprire gli occhi mi esce difficile…sono così stanco, però ti sono davvero grato per tutte le premure che ti stai prendendo…

 

Con uno sforzo sovrumano aveva aperto appena gli occhietti lucidi, annebbiati dai fumi della febbre…una macchia scura, appoggiata a pochi centimetri da lui…Angelina…

 

Oh, ma allora sei tu che mi stai curando! Che bellezza, curato dalla mia Angelina!!! Quasi quasi non voglio che se ne vada più la febbre!…e adesso? Perché piangi? No, ti prego, non piangere! Sei così bella quando sorridi! Ti supplico asciugati gli occhi e sorridi, perché a vederti così mi metto a piangere anche io!

 

Raccogliendo tutte le forze, aveva sollevato la manina da sotto le coperte, e l’aveva alzata, tremante verso la ragazza, che ancora piangeva.

 

Aveva sentito un tocco leggero, qualcosa posarsi delicato sulla sua testa…aveva alzato lo sguardo, con gli occhi ancora gonfi di lacrime e le guance bagnate…e l’aveva vista, la piccola manina di Fred, tentennare, posarsi sulla sua guancia rigata…era calda la mano del bimbo, e insicura…stava facendo un sforzo enorme per quella semplice carezza. E aveva sentito quel sussurro

 

“Non….pian…ere…”

 

E aveva visto quel sorrisetto abbozzato. La stava consolando!!! Nonostante avesse cinque anni e la febbre alta, quel bimbo la stava consolando! Era lei che si sarebbe dovuta prendere cura di lui, e non viceversa!! Si era asciugata in fretta le lacrime, e gli aveva regalato il sorriso più dolce che avesse mai tirato fuori. Aveva preso fra le sue, la manina bianca di Fred, che adesso sorrideva contento, anche se con gli occhi socchiusi. E gli aveva sussurrato a sua volta

 

“Vedi…non piango più Fred…”

 

un altro sorriso, un altro sussurro proveniente da quel corpicino accaldato

 

“Sei…bella…quando…sorridi”

 

Adesso aveva ancora più voglia di piangere! Ma che cosa le stava succedendo! Si era rammollita ecco cosa! Si era avvicinata di più all’orecchio del bambino e gli aveva soffiato

 

“Hey piccoletto, devi guarire in fretta! Io non mi diverto se tu te ne stai qui, hai capito, quindi devi ritornare al più presto grande! Voglio divertirmi ancora con te!!! Va bene?”

 

Fred aveva accennato un timido sì con il capo, sul viso un’espressione felice, beata, tranquilla.

Gli aveva cambiato di nuovo il panno sulla fronte, e gli aveva stretto la manina, continuando ad osservarlo mentre dormiva placidamente.

 

 

***

 

“Bene George, adesso vieni qui e bevi questo”

 

La signora Weasley aveva porto al figlio un cucchiaio con dentro undici gocce di contravveleno. Il bambino, vestito con gli abiti giganteschi da sedicenne –perché non fa piacere ritornare normali con addosso i vestiti di undici anni prima!- aveva trangugiato l’intruglio; stranamente questa volta non c’erano stati né conati, né spasmi, solo la sensazione di diventare più grande!

Il corpo si era allungato, le gambine nodose si erano trasformate in fasci di muscoli e cosce d’acciaio, le braccia esili avevano lasciato il posto a bicipiti e tricipiti scolpiti, le forme paffute della sua infanzia si erano trasformate nel petto tonico e negli addominali da sedicenne, infine le guanciotte più volte torturate dalla sua ragazza quel pomeriggio, erano diventate le geometrie regolari degli zigomi e delle guance maschie. Si era guardato le mani, non più quelle manine cicciottelle da pupetto di un lustro, ma mani grandi e forti da ragazzo. Aveva intravisto il proprio riflesso nello specchio del salotto. SIIIIIIIIII era di nuovo un sedicenne figo!!! Il tocco di manzo adorabile che voleva essere!!! Uau!!! Un’ultima controllatine ‘là sotto’ –non si sa mai, che disgrazia atroce voglia, sia ritornato tutto normale e gli sia rimasto il fratellino minore da moccioso di cinque anni- tutto a posto anche sul fronte ‘interno mutande’!!! Stupendo!!!

 

Aveva schioccato un bacio a sua madre, promettendole di non sperimentare mai più niente su se stessi, se non dopo averne verificati gli effetti letali o meno!

Quindi presa per mano Alicia l’aveva trascinata su per le scale, urlando ad una Ginny decisamente scioccata un:

 

“Siamo in camera tua, dobbiamo parlare in privato!! Non ti dispiace, vero, se la usiamo per un po’?!”

 

a cui la ragazza aveva risposto un “No…non c’è problema…” alquanto perplesso.

Appena si furono chiusi dietro la porta della camera, George fece quello che si era prefisso di fare non appena aveva realizzato la fregatura dell’avere cinque anni: aveva ricoperto Alicia di baci! L’aveva spinta contro la porta della camera e l’aveva baciata con una passione travolgente! E senza troppe cerimonie le stava già infilando le mani sotto la maglietta!

 

“George! George, tesoro, non mi sembra il caso…”

 

aveva sospirato la bionda ancora contro le labbra chiare del ragazzo.

 

“Ah no?!…signorina Spinnett, questa è la sua punizione per avermi allontanato quando io cercavo di fare pace con lei, trattandomi come un moccioso! Ora dovrà rimediare…hehehe!” aveva ridacchiato sadicamente il rosso, scendendo con le labbra sul collo della giovane.

 

“Ma…amore, tu ERI un moccioso!! Insomma sarei parsa una pedofila!!” aveva mugolato quella, tentando di resistere, inutilmente visto che subito dopo si era lasciata scappare un gemito di piacere.

 

“Beh, adesso ho sedici anni e tu non passi per una pedofila…e noi dobbiamo ancora fare pace come si deve!!!” le aveva sussurrato il ragazzo giocherellando con una ciocca di capelli biondi a pochi centimetri dall’orecchio della proprietaria. Quindi aveva lasciato perdere il ciuffetto e aveva passato la punta della lingua lungo tutto il collo della giovane fino a quando no aveva toccato il bordo della maglietta.

 

Quello era troppo!!! Ommadonna, e se li avessero beccati?! Trovarli mentre amoreggiavano selvaggiamente nella camera di SUA SORELLA!!! In casa dei SUOI GENITORI!!!

Alicia si stava perdendo in clamorose paranoie da ruzzata, combattuta fra la paura di essere tanati in pieno e quella di continuare quello che il suo ragazzo aveva iniziato, e proseguito in modo egregio…quando aveva sentito la mano di George infilarsi ‘casualmente’ sotto la sua maglietta, arrivando al gancetto del reggiseno. Prima che riuscisse a fare qualsiasi cosa, la ragazza gli aveva afferrato un lembo della maglia e lo aveva trascinato a terra di peso –facendosi anche un po’ male- prendendo in mano la situazione.

George l’aveva lasciata fare quando lei gli aveva bloccato i polsi sul pavimento, godendo come un matto quando aveva sentito la lingua del suo ghiaccioletto sexy ripetere quello che poco prima aveva fatto lui, sul suo collo. Le aveva quasi agganciato una natica, e lei quasi sfilato la maglietta quando avevano sentito dei passi salire le scale. Si erano fermati di colpo, rialzandosi in fretta e aggiustandosi alla bell’e meglio. Quindi, rossi in volto erano usciti dalla camera di Ginny, solo per vedere la piccola scrutarli con un sorrisetto furbo in volto, e sorpassarli entrando in camera. Si erano rivolti uno sguardo della serie NonAvràSentitoTutto?! Quindi era stata Alicia a suggerire di andare a vedere come stesse Fred.

 

Erano entrati silenziosamente nella camera dei gemelli, trovando Angelina accoccolata sulle braccia che stringeva la manina del piccolo, osservandolo mentre dormiva. Quando li aveva visti era scattata spaventata, poi, riconoscendoli aveva sussurrato cercando di non svegliare il bimbo

 

“Credo che gli sia scesa un bel po’ la febbre…adesso respira molto meglio.”

 

La bionda aveva sorriso annuendo col capo. E rivolgendo uno sguardo al letto occupato.

George, invece, con la grazia di una motosega si era avvicinato al letto, e sedutosi sullo sgabello aveva iniziato a stuzzicare il bambino che ci dormiva, infilandogli le dita nelle orecchie, tappandogli il naso, punzecchiandolo un po’ dappertutto. Dopo un po’ di mugoli infastiditi, Fred, seccato si era girato dalla parte di suo fratello e gli aveva grugnito un “Che cazzo rompi deficiente!! Non vedi che sto soffrendo!!!”, al che George aveva esordito un convinto “Si, gli si è abbassata la febbre!”.

“George!! Lo hai svegliato! Poverino, non vedi che sta male!!” lo aveva ripreso la ragazza dalla chioma color dell’oro, mentre Angelina assisteva allibita alla scena.

E George imitando la vocina acuta di una ragazza l’aveva canzonato “Oh, si povero piccolo Fred, ha la bua!!! Su, vieni qui che ti do un bacino e ti passa tutto!!!” tentando poi di schioccargli un bacio, nonostante le proteste del fratello che schifato stava scalciando a destra e a manca ululando “Aaaaaaaarghhhh maniaco!!! Mollami!!! Bleargh che schifo!!! Lasciami in pace finocchio!!! Brutta checca isterica non mi toccare!!!”

 

La scenetta fu interrotta dall’arrivo della signora Weasley, che aveva portato una tazza di brodo per Fred e veniva ad avvertire che la cena era in tavola. Dopo aver misurato la temperatura del malato, scesa a 37,7, gli aveva somministrato nuovamente la tazza dal contenuto fumante con l’odore acre e il sapore schifoso, intimandogli di riposarsi un po’. Così, dopo un veloce cambio di pigiama -visto che il precedente era sudato fradicio- e alleggerito il letto di un paio di coperte, gli aveva lasciato la tazza di brodo accanto uscendo dalla stanza, seguita dagli altri tre ragazzi.

 

Dopo cena, i tre sedicenni, erano nuovamente tornati a far compagnia a Fred chiacchierando con lui allegramente del più e del meno fino a quando non era arrivata l’ora di dormire…peccato che Fred non ne volesse sapere di tornare a letto, ora che si sentiva meglio voleva passare un altro po’ di tempo con Angelina, la quale però non era affatto d’accordo!

 

“Fred, non fare i capricci, hai ancora febbre e devi dormire!”

 

“No, no, no! Non ho sonno!!! Voglio rimanere un altro po’ sveglio!!!”

 

“Uff…cosa devo fare con te?!” aveva mormorato con una punta di disperazione nella voce la ragazza.

“Ghe he he cantagli una ninna nanna, magari il pupo si addormenta!!! Non è vero pucci pucci?!” lo aveva sfottuto il fratello.

La reazione questa volta fu ben diversa dalle altre, infatti, illuminatosi, il piccoletto aveva trillato un giogioso “Sì!! Una ninna nanna!!!”.

George era quasi caduto dal letto per lo shock! Non è che suo fratello si era del tutto rincretinito diventando piccolo?! Ommadonna, pure la ninna nanna!!!

Poi però aveva subito intuito il gioco a cui stava giocando quel pervertito di cinque anni. Infatti, come se fosse la cosa più normale del mondo, si era sistemato in grmbo alla mora cacciatrice, avvolto in un caldo piumone, la quale, senza fare una piega l’aveva stretto a se, sistemandogli la frangetta. Quindi aveva miagolato un pensieroso “Mmm…che ninna nanna conosco? Vediamo, vediamo…Alicia, tu che sei brava a cantare, ne ricordi qualcuna?”

La biondina, anche se leggermente sorpresa dalla domanda aveva annuito timidamente sciorinando “Si…mia mamma me ne cantava sempre una…fa più o meno così…” detto questo ne aveva intonato il motivetto. Anche Angelina parve illuminarsi.

 

“Ah, me la cantava anche la mia!!”

 

Così entrambe le giovani cominciarono ad cantare la nenia, la voce dolce e modulata di Alicia si mescolava a quella più bassa e calda di Angelina…era una piacere ascoltarle…piano piano, Fred, cullato dalla sua Angelina cominciava a scivolare fra le braccia di Morfeo, ninnato dalle parole soavi delle due giovani.

 

Vorrei che questo momento non finisse mai…qui, fra le braccia della mia Angelina, si sta così bene, riscaldato dal calore del suo petto, riesco a sentire il battito del suo cuore…chissà se un giorno, lì, ci sarà un po’ di spazio anche per me…mi piacerebbe tanto poterla baciare…anche se ho solo cinque anni, adesso…dio quanto ti amo…se solo tu riuscissi a capirlo…la mia dolce Angelina, bellissima pantera…beato chi riuscirà a catturarti…vorrei poter essere io quel qualcuno…peccato che al momento ho solo cinque anni…ti amo Angelina…non puoi nemmeno immaginare quanto.

 

Lentamente la melodia si spense, e la giovane moretta sistemò sotto le coperte il bimbo, profondamente addormentato, rivolgendo un sorriso alla sua amica, che stava accarezzando la chioma sanguigna del fratello, steso sul letto, con la testa poggiata sulle sue gambe…anche lui profondamente addormentato.

Dopo avergli schioccato un bacio, svegliandolo gentilmente lo aveva salutato, augurandogli la buona notte uscendo dalla stanza dirette verso la propria camera.

Si erano addormentate subito, provate dalla giornata –non proprio tranquilla- che avevano passato…non male come primo giorno…chissà i prossimi!

 

 

***

 

Era stata svegliata dal canto del gallo. Mezza addormentata aveva dato un’occhiata fuori dalla finestra, il sole era appena sorto ed era ancora molto presto. Si era passata una mano nella folta chioma dai riccioli color pece, sbadigliando sonoramente. Accanto a lei Alicia dormiva beata, acciambellata a mo’ di gatto. Nel lettino lì a fianco, Ginny si era rigirata sotto la sottile copertina di cotone, sospirando e continuando a sognare tranquilla.

Si era guardata un attimo intorno. La stanzetta era appena illuminata dai pallidi raggi del sole che filtravano attraverso le tendine della finestra, e lei non aveva già più sonno. Era scesa silenziosamente dal comodo giaciglio, facendo attenzione a non svegliare le altre due, quindi si era diretta verso il bagnetto attiguo e si era lavata. Aveva voglia di vedere come stava il piccolo, tenero Fred…era prestino…sicuramente stava ronfando.

Si era vestita velocemente, infilando un paio shorts in denim e un top nero con la scritta Wizard’s Blood in rosso, a mo’ di sangue che cola, corredata di vari strappi decorati con numerose spille da balia di diverse dimensioni e con un ampio scollo che le lasciava una spalla scoperta.

Era uscita cautamente dalla camera da letto, scendendo quatta quatta le scale, cercando d fare il minimo rumore per non svegliare gli altri. Era arrivata in punta di piedi davanti alla camera dei gemelli. L’aveva aperta, pian pianino, senza far cigolare i cardini, silenziosa come un gatto, e vi aveva sbirciato dentro. La prima cosa che notò fu il letto di Fred…VUOTO! Poi, aveva sentito degli strani colpi, una vocetta acuta e dei guaiti infastiditi.

Ma che cavolo stava succedendo?

Senza troppi preamboli aveva spalancato la porta entrando, trovandosi di fronte a ad una scenetta a dir poco comica.

 

C’era il piccolo Fred –completamente guarito a quanto vedeva- che, seduto a cavalcioni  sullo stomaco del gemello, il quale tentava di continuare a dormire, lo stava prendendo a cucinate in faccia, rincretinendolo a suon di “Sveglia…sveglia…sveglia…e svegliati, svegliati!!!”

Quando il cucciolo si era accorto della presenza della ragazza, aveva bloccato il cuscino a mezz’aria, e rallegratosi era sceso dalla posizione in cui si trovava, accompagnato da un sonoro SGRUNT di George, che si era rigirato dall’altra parte, immergendosi nel bozzolo di coperte. Il bimbo era corso pimpante verso Angelina cinguettando un allegro “Angie!!!” abbracciandole le gambe, altezza massima a cui arrivava. La ragazza, intenerita, lo aveva sollevato in braccio, e sedutasi sull’unico letto vuoto gli aveva misurato la febbre, compiacendosi nello scoprire che il pupo era sfebbrato.

 

“Hey scricciolo, come mai sei già sveglio a quest’ora?” gli aveva chiesto stringendo di più a se il pargolo e cominciando ad accarezzargli i capelli fulvi.

Da parte sua il bimbetto, con sua somma gioia aveva immerso la faccia in quel davanzale morbidissimo, mormorandoci un “Perché non vedevo l’ora di vederti!”.

A queste parole Angelina non seppe se mettersi a ridere o preoccuparsi seriamente…optò per la prima e ridacchiando sommessamente si rivolse al frugoletto dicendogli “Ah, ora capisco…ti devo cantare un’altra ninna nanna per farti addormentare?”. Di tutta risposta l’altro si fece serio, e le rispose con un altrettanto serio “No, dormi con me.”

 

La mora sbattè un paio di volte le palpebre, visibilmente scioccata. Il pupetto rincarò “Mi basta tu resti con me. Dai Angelina, dormi con me fino a quando non si svegliano gli altri…ti prego!”

La ragazza non sapeva che fare…era pur vero che aveva davanti solo un piccoletto puccioso di neanche un lustro, ma era altrettanto vero che quel piccoletto puccioso di neanche un lustro era il suo amico Fred!!!

Il suddetto notando quel tentennamento nella cacciatrice, aveva tirato fuori la sua arma micidiale: lo sguardo da cucciolo-in-via-d’estinzione-della-serie-adottami-adottami-adottami. Come prevedibile era stata immediata la decisione di dormire col piccolo batuffolo.

Sconfitta da un paio di occhioni cerbiattosi, si era stesa sul letto, accanto al rosso, che infilatosi sotto le coperte, le si era accoccolato contro, proprio come un gattino in cerca di coccole e calore…non aveva molto sonno, ma aveva iniziato ad accarezzargli i capelli color del sangue, osservandolo. Piano piano, quel gesto si rivelò molto rilassante, soporifero a dire il vero, tanto che la mora si riaddormentò profondamente.

 

Anche se gli aveva chiesto di ‘dormire’ Fred era rimasto sveglissimo tutto il tempo. A parte che non avrebbe comunque potuto chiudere occhio, primo perché non aveva affatto sonno, secondo perché con quella meraviglia accanto non avrebbe potuto farlo nemmeno volendo…e lui non VOLEVA dormire, ora che ne aveva l’occasione voleva rimanere sveglio tutto il tempo ad osservarla, cercando di imprimere nella sua mente ogni singolo dettaglio.

Quando si era accorto che le carezzine sulla testa erano cessate, cautamente si era girato dall’altra parte, accorgendosi che la giovane dormiva. L’aveva studiata attentamente, prima con lo sguardo, poi con il tatto, azzardando delle delicate carezze con le manine paffute. Le aveva sfiorato le guance morbide, la fronte liscia, le labbra carnose…e lì, non ce l’aveva fatta…che quella pozione gli avesse ridotto, oltre che gli anni anche la volontà, facendola diventare proprio come quella di un bimbo curioso? Fatto sta, che quando aveva passato quel suo ditino bianco sulla curva morbida delle labbra, era prevaricata la curiosità da bambino di cinque anni più che il buonsenso da sedicenne…aveva avvicinato il visetto a quello della ragazza, era talmente vicino che poteva contare ogni lunga ciglia sulle palpebre chiuse. Aveva chinato leggermente il capo su un lato, aveva tratto un profondo respiro…aveva chiuso gli occhi…e con estrema, esasperante lentezza aveva annullato la distanza fra i loro visi.

Le aveva posato un bacino, piccolo, piccolo su quelle belle labbra. Un bacio veloce, pauroso. La sua bocca, troppo piccina, aveva per un attimo sfiorato quella della persona per cui avrebbe fatto qualsiasi cosa. Aveva cinque anni, era piccolo…e maledettamente felice! Il moccioso più felice dell’intero pianeta!

 

AVEVA BACIATO ANGELINA!!!

 

Avrebbe voluto urlarlo al mondo intero, con tutto il fiato che aveva in corpo! L’aveva baciata, ed era stata la sensazione più meravigliosa della sua esistenza. Sentiva il cuore scoppiargli nel petto! L’aveva baciata! Ancora non ci credeva. Si era rituffato sotto le coperte, rossissimo in volto e in zona orecchie. Aveva baciato Angelina!!! Aveva tirato nuovamente fuori la testa. La ragazza dormiva ancora placidamente.

 

Era felice. Punto.

 

Aveva sorriso e si era steso di nuovo. Aveva chiuso gli occhi ripensando all’esatto momento in cui aveva sfiorato le sue labbra. Si era stretto maggiormente al corpo della giovane, l’aveva abbracciata, ed era morto di felicità quando lei aveva fatto lo stesso nel sonno, avvolgendolo con un suo braccio. Senza accorgersene si era riaddormentato cullato dal pensiero di quel bacio innocente, che aveva rubato alla creatura che popolava i suoi sogni.

Che bello avere cinque anni!!!

 

 

***

 

Le giornate alla Tana continuarono tranquille, dopo il primo movimentato giorno, Fred era tornato grande, ed entrambi i gemelli si erano beccati una luuuuuunga paternale dalla madre, ma a parte questo tutto filava liscio come l’olio.

 

Erano ormai arrivati a venerdì, quel pomeriggio il caldo era insopportabile, mai si era vista un’estate così calda per la Gran Bretagna. Le cicale frinivano impazzite e Angelina aveva trovato un po’ di fresco, appollaiata su un ramo dell’enorme albero nodoso dietro alla casa. Era un posticino davvero tranquillo quello, niente gnomi schifosi a rompere le palle, all’ombra della grande chima frondosa…e la visuale dall’alto non le dispiaceva affatto! In quel modo aveva il controllo di tutto il territorio sottostante.

Così appisolata sembrava davvero una pantera. Era stesa a pancia in giù, con una gamba a penzoloni dal ramo e l’altra piegata, un braccio a fare da cuscino e l’altro abbandonato ciondolante, vestita completamente di nero, ci mancavano solo coda e orecchie e chi l’avesse vista avrebbe pensato che i Weasley avessero per casa un enorme felino dal pelo nero…e terribilmente sexy.

Fred se la stava mangiando con gli occhi da ormai troppo tempo, spiandola dalla finestra della cucina, con in mano un biscotto, sospeso nel vuoto, a metà strada fra le fauci del rosso e il barattolo. In quel momento era entrato Bill in cucina, e gli aveva sfilato il frollino…l’altro non aveva fatto una piega.

Preoccupato dalla reazione, il maggiore dei Weasley, aveva aggrottato le sopracciglia e aveva cercato di intuire il perché di tanto beotismo…Angelina. Svelato l’arcano. Doveva sospettarlo! Aveva guardato di nuovo il fratello, perso in chissà quali fantasie, e scuotendo il capo si era detto che doveva dispensargli un paio di consigli da fratello maggiore e rimorchiatore matricolato.

 

“Fred…”

 

…niente…

 

“Fred!”

 

…macché…

 

“FRED!!!”

 

“Eh?!”

 

Si era svegliato grazie a dio!!! Ma guardalo, non si era nemmeno accorto di lui! E nemmeno che gli aveva giobbato la merenda!

 

“Perché non vai a parlarle?”

 

“A chi?!”

 

Sguardo fra il comprensivo e lo scocciato

 

“Agli gnomi che infestano il giardino! Ad Angelina! Razza di cetriolino sott’aceto!!”

 

“Ah…boh…non saprei che dirle!”

 

“Chiedile se vuole una massaggio!”

 

“Si, vabbé Bill, e poi cosa? Me la violento mentre le faccio uno schiatzu? Anzi sai che faccio, me la violento appena scende dall’albero, eliminiamo il massaggio! Anzi no! Ancora meglio! Me la sbatto direttamente sull’albero e la facciamo finita!”

 

“Brutta storia gli omoni fratellino! Comunque no, non te la violenti, le chiedi solo se vuole un massaggio…”

 

“E perché dovrebbe accettare?”

 

“Perché?! Perché?!?! Ma buon dio perché TUTTE le ragazze vorrebbero farsi fare un massaggio da un tocco di manzo! E lasciatelo dire, tutti i Weasley sono fatti a regola d’arte!”

 

“Tranne Perce…”

 

“No, lascia stare, anche Perce…altrimenti come si spiega che abbia una ragazza, carina per giunta, che sta ancora con lui?!”

 

“Se lo dici tu…allora…vado?!”

 

“Vai vai…”

 

“Vado…”

 

Detto questo, il minore dei due si era alzato deciso, ed era uscito nel cortiletto retrostante. Bill non si stava perdendo una mossa. Aveva visto il fratellino –non più tanto ‘ino’- avvicinarsi all’albero e chiedere qualcosa alla ragazza. Lei lo aveva guardato un attimo rispondendogli, ma da lì non riusciva a capire. Fred aveva di nuovo detto qualcosa che l’aveva fatta ridere -perfetto, le donne amano i tipi divertenti- e poi l’aveva aiutata a scendere dall’albero.

L’aveva vista sdraiarsi a pancia sotto per terra, quindi aveva colto uno sguardo di genuina felicità in suo fratello, che si era inginocchiato accanto a lei e aveva iniziato a massaggiarle le spalle.

 

BINGO!!! Ora poteva anche andarsene, tanto ormai era fatta. Già sapeva che quella sera ci sarebbe stata una coppia in più alla Tana…sempre che non arrivasse qualche Idiota con la I maiuscola a rovinare tutto!…ma no, dopotutto si vedeva un miglio che quei due stavano flirtando, chi avrebbe osato interromperli? George era in camera con la sua biondina –doveva ammettere che i fratellini avevano gusto in fatto di pulzelle-, i suoi erano insieme a Ginny e Ron a Diagon Alley, per fare compere e non sarebbero tornati prima di cena, Percy era al Ministero –grazie a dio- e Charlie stava o dormendo o studiando, ergo non si sarebbe mosso dalla sua camera nemmeno per andare al cesso!

E lui…beh lui la sua parte l’aveva fatta, adesso sarebbe scomparso per un po’…giusto il tempo che quei due avrebbero impiegato per capire che erano irrimediabilmente cotti uno dell’altra…

 

Ah, l’amour!

 

 

 

Continua…

 

 

 

^____________________________________^ ngeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…hem hem…[Lynn si riprende dal capitolo assurdo che ha scritto.]

 

Bene, eccomi qui, dopo un altro chap fra il diabetico e una chiamata alla neuro…finalmente il piccolo Fred si prende una personalissima soddisfazione e al diavolo le buone intenzioni! Peccato che Angelina dormisse…o forse è meglio dire per fortuna! Mi sentivo in dovere di infilarci Bill nel capitolo perché, davvero è uno dei miei tanti personaggi preferiti e non potevo esimermi dal regalargli una particina, anche se piccola piccola, fondamentale! Il mio adorato fricchettone coi capelli lunghi! *ç*…

 

Riprendiamoci, riprendiamoci…ora, una nota davvero importante. La ninna nanna che Alicia e Angelina cantano. [No! Non tiro di coca ed è davvero una cosa importante! NdLynn]. Non ho scritto le parole della nenia perché in realtà non ce n’era una in particolare, però, c’è un però, l’idea e il pezzo è stata cogitata-scritta sulle note della canzone degli Evanescence ‘Anywhere’…ora vi chiederete come una metallara come la sottoscritta possa avere e ascoltare una canzone del genere?! Beh, me lo sono chiesto tante volte anche io e alla fine ho scoperto che alcune delle loro canzoni sono per me di forte ispirazione…ovviamente anche quelle rock e metal, ma ci vedete un Fred di 5 miseri anni che si addormenta con il sottofondo di Seek&Distroy dei Metallica? -.- io no!

 

Vabbé ma passiamo alle recensioni và!

 

Sasha: ^///^  grazie, troppo gentile…ok, magari la storia non finirà fra un miliardo di anni, mancano ancora un po’ di chap, a dirla tutta non tantissimi, ma nemmeno pochi! Tu goditi sti due monelli versione mini e fammi sapere ^.-!

 

Angèle87: Carissima !!!! Allora, punto primo, la tua fic nuova: Feels Like Home…STUPENDA!!! Lo so, lo so, chiedo venia per non avertela recensita, ma mi collego oramai una volta ogni mille anni, e faccio appena in tempo a scaricare le nuove fic e a chiudere!!! Ma non potevo non farti i complimenti…giuro ha preso una piega fantastica e non si vede tutti i giorni una fic con il PoV di Hermione-so-tutto-io-Granger…fantastico, sono rimasta a dir poco rapita à *-* sblink sblink …per non parlare del finale a sorpresa, dio che storia stupenda!!! Voto 10 elevato alla più infinito! Bellissima!!!

Per quanto riguarda i gemelli, tranquilla, torneranno sexy e a appetitosi come prima…si spera…ma credo proprio che almeno George sicuro se non voglio che Alicia mi seghi le manine con un’affilata sega da boscaiolo canadese…

 

Bryn: Affidarti Fred e George piccoli Bryn?!….mmm mi sa che mi diventi pedofila…meglio evitare, anche perché se finisci in galera ti avrò sulla coscienza…finché si tratta dei gemelli da grandi, non sorgono problemi (per me…per Alicia sicuramente, e per Angelina…forse)…guarda, ora come ora, fossi in te (ma anche in me -.-‘’) visto che i due picci-Weasley  non me li potrei fare, ripiegherei sul grande ( o meglio SUI grandI…che vogliamo lasciare Charlie tutto da solo, povero tocco di manzo?!) tanto grosso modo dovrebbe avere…24 anni? Boh, dovrò fare un rapido calcolo, e ti farò sapere…cmq, anche se ne avesse 29 me lo farei con tanta, tanta simpatia!!!

 

Cleon Weasley: Ok spero che cadendo dalla sedia tu non ti sia fatta troppo male, non me lo perdonerei se una fedelissima delle mie schiere (ma sto parlando di lettrici o di mangiamorte?! ^^’’) si facesse del male!! E magari dopo a causa di questo male non mi può più recensire!!! Ommioddio sarebbe la fine!!! O  ancora peggio si offende con me che l’ho fatta cadere e smette di leggere!!! ;___________; noooooooo!!!! Non smetti di leggere vero?! =°°°

 

Audrey: Sai, credo anche io che Alicia abbia una vena di perfidia repressa, tesoro, hai un ragazzo, che benedica, anche se al momento ha cinque miseri anni è un puccioso della miseria e tu me lo tratti a pezza per i piedi, ma io chiamo il C.A.M.P.P.W (Comitato Anti Maltrattamento Poveri Piccoli Weasley) e ti faccio fare una chiacchierata con un paio di lettrici che avrebbero una gran voglia di aprirti la faccia!!! Chiaro?! Immagino di si bwahahahaha…ok, Alicia se n’è andata terrorizzata, vedremo se sui da una svegliata sta ragazza!!! Fred…lo vedo bene per ora, ma nel caso dovesse succedere qualcosa, noi fedeli allupat…sostenitrici di Fred, ci faremo avanti!!!

 

Selphie: Mmm, a me sembra che Angelina si stia divert4endo un po’ troppo a fare la baby-sitter…o forse si è divertito più Fred a fare il poppante?! °-°…non lo so, in entrambe i casi so solo che qui ci si diverte un po’ troppo!!! Tutti in punizione! No vabbé scherzo…Alicia ha ragione a non voler baciare un moccioso di 5 anni, ma non doveva nemmeno fare la bastarda col biscotto però!!! Cavoli! Si parla sempre del povero piccolo tenero George-sono-una-fogna-Weasley!!!

 

Yaya: *.* Uuuuuhh nuova lettrice!!!! Bene bene bene, allora, il tuo Baston…mi è arrivato un gufo proprio ieri che diceva che se la sta spassando insieme a Katie sulle coste dell’Irlanda suppongo verso la manica, dove dice che si sta allenando per entrare fra le riserve dei Puddlemere United…io so che ce la farà, ma so anche che se si lascia prendere la mano, implicando perciò un regime di vita che ha come unico obbiettivo il QUIDDITCH, katie non regge il colpo e addio idillio amoroso!!! Comunque a me sembra che le cose, almeno fra quei due vadano a gonfie vele, aspetto molte altre recensioni, mi raccomando!

 

Felpy: ^///^ grazie, grazie, troooppo buona! Effettivamente pensando agli sguardi cucciolosi di Freddino (no veramente scotta! XD) e Giorgiuccio mi è venuta voglia di appendere fuori casa un bel cartello con scritto A.A.A si adottano cuccioli Weasley!!!

 

Isimbel: *-* ommadonna quante novità!!! Ragazze mi state viziando, potrei farci l’abitudine a tutte queste recensioni e chiedervene altrettante per ogni chap!!! Per non parlare dei complimenti!! Vi ringrazio davvero infinitamente ma giuro che davvero non sono niente di che, semplicemente mi impegno per rendere quello che scrivo almeno leggibile!! é.è…il che di solito richiede una dose di intelligenza superiore, ed ecco che qui subentrano le mie beta-reader, dovete loro davvero tanto, lettrici!!!

 

George Weasley: GEORGINO!!! Piccino di zia, vuoi la febbre?! No dai, vedrai che presto la tua Aly si accorgerà degli enormi ormoni, che ormai raggiungono le dimensioni di una pluffa, che ti girano intorno e saprà porvi rimedio, tranquillo!!

 

Dada90: O.O ohi ma che è oggi?! Tutta sta gente, c’è pienone!!! Hanno aperto le gabbie ragazzi! Spero solo che tutta questa bella gente recensisca anche i prossimi chap, o potrei deprimermi e di conseguenza non scrivere per molto molto tempo…no vabbé scherzo, io scrivo prima per me stessa e poi per chi ha il dispiacere di incappare in tale orrore partorito dalla mia testolina bacata…O.o ommadonnina, una scrittrice famosa?! Se, come o, diciassette anni di trip mentali semmai!!! Nessuno mi aveva mai dato della scrittrice famosa! ^^ mi sto gasando! No, comunque, definire me una scrittrice famosa sarebbe un insulto alla categoria, io sono solo una matta disegnatrice che ha deciso di mettersi in gioco anche nella scrittura…ah, e non dimenticare che presto (oddio si fa per dire…) ci saranno nuovi disegni in arrivo ^^’…mi farebbe piacere se tu li commentassi.

 

Aredhel: Un’altra faccia nova?! Ma, ragazzi, sono diventata d’un tratto molto famosa? E’ una sensazione stupenda comunque vedere tante recensioni!!! Mi commuovo!!! Grazie ancora per leggere questa storia, se possiamo definire tale quest’affronto alle opere della Rowling, è sempre una grande soddisfazione sapere che i propri sforzi vengono apprezzati…ah, non ti assuefare troppo, le mie storie sono come le sigarette, nuocciono gravemente alla salute…soprattutto quella mentale!!!!

 

Pea: °-° Lynn esce da sotto al tavolo dove si era nascosta insieme ad Alicia tremante…soi guarda intorno con aria circospetta…bene Josephine se n’è andata, la bionda cacciatrice dei Grifondoro è salva e con lei anche l’autrice…ok, Alicia ha imparato la lezione e saprà rimediare ai suoi errori vero?! VERO?!?!? Si…ovviamente, altrimenti la faccio morire alla prima battuta del prossimo chap (muahahahah)…George è salvo, con la pancia piena e gli ormoni sedati, sei contenta Pea? Josephine? Sai pisellino…ho come l’impressione che altro che Stress Magico, la febbre gli sia venuta per colpa della terza di Angelina, che ignara di tutto se lo spupazza a dovere (e alla fine del chap viene pure giobbata da Baby Fred ^^’’’)…spero che Scaruccio tuo non faccia di queste cos…scherzavo, le fa le fa…ma tralasciamo queste inutili sottigliezze sperando di sopravvivere anche alla recensione di  questo chap…

 

Ale: Carissima Ale, vuoi proprio sapere da dove mi vengono queste idee?! Beh, se devo essere sincera me le sogno la notte! Lo giuro, nel vero senso della parola me le sogno la notte…sono matta da legare, lo so, lo so…Lee, lo so, povero il nostro cronista…a dirla tutta ho analizzato a fondo la situazione, ed essendo questa storia creata per descrivere solo le coppie della squadra Lee, c’azzecca davvero poco…però questo non vuol dire che il mio buon cuore non possa prevedere un paio di sub chapter o una one shot sul caro moretto…ho già un paio di ideuzze interessanti, ma certo non vi leverò la sorpresa!!! ^^…Yian, Bill…a dirla tutta considero sti due i personaggi più carismatici di tutta la storia, nulla togliendo ai gemelli, ma davvero quei due sono, come direbbe Angelina, due esemplari perfetti di Maschi Fuoriserie!!! Grazie per la mega recensione, e stai attenta che ne voglio una più lunga questa volta XP!!!

 

Mira’82: …spero ne sia valsa la pena anche questa volta é.è’’!

 

Luna Malfoy: Lynn si tappa le orecchie al suono dell’ennesima porcata dence o chissacché che Luna canticchia ignara degli effetti cancerogeni che possono provocare sulla sottoscritta! Hai finito? Bene, meglio così! E finalmente le fregole di Fred  prendono il sopravvento su di lui e sul suo cervellino piccino e coccolino…come vedi il porcello formato tascabile è perfettamente guarito…oddio non vorrei che con la storia del massaggio gli sale di nuovo la febbre sennò son cavoli amari…Come va col McPhee? Quali novità dopo l’Harry Meal? Non vedo l’ora di gustare qualche altro succulento bocconcino…e collezionare qualche altro…errr…pupazzetto ^.- se veghemo!!!

 

 

 

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Capitolo 14
*** -14- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-14-

 

Fred si era diretto con passo deciso verso il grande albero, dove giaceva, appollaiata su di un ramo, Angelina, in tutto il suo sex-appeal da pantera.

Il ragazzo, non era sicuro di quello che stava facendo e nella sua mente diversi pensieri ronzavano fastidiosamente…

 

Mah…questa storia del massaggio mi sa tanto di stupratore a piede libero…però lo ha detto Bill, voglio dire da che ne so io, le conquiste di quel capellone prevedono anche qualche poppante nel reparto maternità del S. Mungo, pochi minuti dopo essere stato scodellato in questo mondo, forse è meglio che gli dia retta…oddio devo avere una faccia da maniaco mancato in questo momento!!! Però, mica è colpa mia!!! Cavoli! Quel bocconcino ronfa beatamente accoccolata su di un albero, con posa alla TiStuproOraSubitoOAdesso?  e addosso praticamente niente, e poi io dovrei anche trattenermi?! Si come no…ecco partiamo da dio, un paio di altri pensieri da depravato su Angelina e il massaggio diventerà roba da numero speciale di Sexy Magic!!! Che sfiga ‘sti sedici anni!!! Come se non bastasse ogni volta che la guardo in faccia mi torna in mente il bacio, e dio solo sa cosa mi blocca dal tentare di nuovo!! Bill…mi sa che il tuo massaggio è stata la peggiore idea che i tuoi maledettissimi pidocchi abbiano partorito!!!

 

Fred sarebbe tornato indietro dritto filato se non si fosse trovato già ai piedi dell’albero, scrutando il volto rilassato di Angelina, che aveva aperto un occhio da gatta e lo squadrava dall’alto in basso.

L’aveva guardata per un attimo, quindi sorridendo aveva domandato sornione

 

“La pantera domina il suo territorio?”

 

“Mmm…si, e c’è un intruso che disturba il suo sonno!!!”

 

“Un intruso?! Ti riferisci per caso a quel gran pezzo di ragazzo che adesso ti sta guardando e muore dalla voglia di farti un massaggino?! No perché se è così, potresti offendermi!!!”

 

“Ahahahahah, certo certo…piuttosto, cos’è questa storia del massaggino?”

 

“Idea partorita dai pidocchi del fricchettone…se non lo faccio gli si spezza il cuore…non a lui, ai pidocchi, intendo! Allora, pantera? Scendi giù o salgo io?”

 

Detto questo l’aveva aiutata a scendere dal ramo –ringraziando mentalmente Bill-. La ragazza si era stiracchiata un attimo mormorando un placido

 

“Un massaggio…proprio quello che mi serve!!” (Fred immagina se stesso che si inchina davanti al ReDelRimorchio, alias Bill, adorandolo) sdraiandosi sull’erba a pancia sotto e mostrando un’appetitosa zoomata di culo al rosso, cui l’idea dello stupro, d’un tratto, non sembrava poi così assurda. Quando poi, i suoi occhi color ambra si erano posati sui quarti posteriori di quella ninfetta, aveva sentito ‘qualcuno’ svegliarsi nei ‘piani bassi’.

 

Un ultimo sguardo di estatica felicità alla creatura ai suoi piedi…meravigliosa.

Adesso poteva anche incominciare…detto questo le si era inginocchiato accanto, cominciando a muovere sapientemente le mani sulle spalle della ragazza, che già ai primi tocchi aveva miagolato un “Aaahh…Fred sei stupendo!!!” di puro piacere.

 

Reazione di Fred? Rave party ormonale…

 

 

Mentre Fred metteva a dura prova il proprio self-control, nella camera dei gemelli, George stava allegramente chiacchierando con Alicia del più e del meno.

 

“Allora verrete alla Coppa del Mondo di Quidditch?” aveva chiesto il ragazzo

 

“Certamente!!! Angelina si è offerta di accompagnarmi…sai i miei sono babbani e non potrebbero…ci sarà anche Katie!!”

 

“Davvero?!”

 

“Si, beh, andrà con Oliver ovviamente…dice che vuole passare con lui tutto il tempo che le rimane.”

 

“Certo, mi sembra ovvio…mi sa che a scuola rischieremo di affogare un giorno sì e l’altro pure! Se la conosco, non farà che piangere!!!”

 

“Lo sospettavo… Ah, ma se Oliver si dimentica di scriverle, quant’è vero che mi chiamo Alicia, lo impalo sugli anelli del campo dei Puddlemere!!!”

 

George aveva deglutito il vuoto.

 

“E voi? Ci sarete vero?!” aveva chiesto la bionda.

 

“Sicuro!!! Papà ha avuto i biglietti per la tribuna d’onore! Vi avremmo invitate se Ron non ci avesse già pensato! Così Harry e la Granger si beccheranno i vostri posti…” aveva mormorato con una punta di tristezza.

 

“Oh, povero cucciolo, non mi dire che sentirai la mia mancanza perché non ci credo nemmeno se lo vedo!”

 

“Ah, non credi ai miei sentimenti eh?! Oh me tapino!!! Abbandonato da tutti! Sigh, basta, voglio morire!” detto questo si era sdraiato teatralmente sul letto con una mano adagiata sulla fronte.

 

Alicia lo aveva guardato un paio di secondi quindi era scoppiata a ridere.

 

George l’aveva fissata incantato, era davvero stupenda, ma se c’era una cosa che lui adorava in modo particolare della sua ragazza era il colore dei suoi capelli. Non erano semplicemente biondi, erano color del miele, quello chiaro, trasparente, che sembra fatto di raggi di sole. Ecco, i capelli di Alicia avevano lo stesso colore. Color miele.

 

“Alicia…lo facciamo?!”

 

La ragazza aveva sbattuto un paio di volte le palpebre, non sicura di aver capito bene. Aveva guardato il ragazzo che la fronteggiava, che adesso aveva dipinta sul volto un’aria eccitata, quasi fosse un bambino in procinto di combinare qualche marachella.

 

“C-come?!” aveva balbettato sconvolta, diventando del colore dei capelli del monello, che aveva ripetuto esaltato

“Lo facciamo?!”

 

la mente di Alicia aveva cominciato a macinare idee alla velocità della luce.

 

Ommioddio!!! Vuole farlo?! Qui?! Adesso!! E se ci beccano?! Un momento…ma siamo praticamente soli a casa!!! Ommadonna…vuole farlo sul serio! E me lo chiede così?! Un po’ di tatto per la miseria! Sono ancora vergine!!!…e anche lui lo è…vabbé che si tratta di George…forse è meglio che me lo dica così…e adesso che gli rispondo?

 

La cacciatrice, con il volto ormai prossimo alla temperatura della corona solare, aveva scoccato una timida occhiata al suo ragazzo…la faccia dell’ingenuità!

Quindi, con la voce ridotta praticamente a un soffio aveva mugolato un

 

“Io…veramente…”

 

L’altro, aveva inclinato leggermente la testa su di un lato guardandola con un misto di preoccupazione-delusione-tristezza.

 

“Non vuoi?” le aveva domandato affranto.

 

“No…cioè si, lo vorrei tanto…davvero, ma…io ecco…”

 

“Ti prego Alicia, se non lo facciamo io muoio!!!” l’aveva implorata congiungendo le mani e inserendo lo sguardo da cucciolo.

 

Checcariiiiiiiiiinoooooooo…mi vergogno un po’…ma…se me lo chiede così…io…mi sciolgo!

 

“V-va bene…” aveva mugugnato rossissima.

 

George si era illuminato e con uno scatto era saltato giù dal letto. Quindi aprendo la porta le aveva chiesto giulivo

 

“ Allora marmellata o miele?”

 

Alicia lo aveva guardato sconvolta, se possibile diventando tre volte più rossa!

 

Come diavolo vuole farlo?! Per me è la prima volta, non sono già ai livelli da sesso gastronomico io!!!

 

“COSA?!?!”

 

“Vuoi la marmellata o il miele?!”  le aveva ripetuto più lentamente squadrandola con un sopracciglio alzato, quasi non capisse il perché tanta agitazione.

 

“i-io…v-veramente…n-non l’ho mai fatto!!!” aveva snocciolato tutto d’un fiato quella.

 

George l’aveva guardata stralunato

 

“Alicia…tu non hai mai fatto…lo spuntino delle cinque?!”

 

In quell’esatto momento la ragazza aveva assunto la consistenza di una statua di marmo rosa di Portogallo, e aveva tirato fuori l’aria più stupida che le riuscisse…

Si era sentita morire…avesse potuto si sarebbe avada kedavrata con le sue stesse mani…e lei che credeva di essere davanti alla sua ‘prima volta’…e invece, George stava parlando di merenda!!!

Non si sa come si era riscossa dallo stato catatonico in cui era caduta, e ridacchiando con fare isterico-nervoso aveva liquidato il ragazzo con un:

 

“A-ah…tu intendevi fare quello! Certo, si, beh non so fai un po’ tu, miele o marmellata, fa lo stesso George!”

 

Il giovane l’aveva guardata con la stessa espressione scettica di prima, quindi con un’alzata di spalle era uscito dalla camera, diretto verso la cucina, borbottando fra se e se…

 

“Fare quello! E cosa sennò?! Ovvio che devo fare merenda, altrimenti stramazzo a terra coi crampi per la fame!!!” si diceva mentre apriva le ante della credenza e tirava fuori un barattolo di miele e dei biscotti fatti a casa.

 

“Fare quello?! Ma che avrà voluto dire? Che altro può significare quando uno ti chiede ‘lo facciam…”

 

il biscotto che stava per addentare gli era caduto di mano, atterrando sul pavimento della cucina con un rumore sordo.

 

George aveva spalancato gli occhi, ed era diventato bordeaux!

 

“O…mio…dio…non avrà pensato…non credeva mica…cioè lei pensava di dover fare QUELLO?!?!”

 

preso dall’agitazione aveva iniziato una sorta di balletto davvero stupido…si era accovacciato per terra mugolando un “Lei credeva volessi farlo!!!!” quindi razionalizzando quel pensiero si era rotolato a destra e a sinistra –per altro schiacciando il biscotto-. Quindi si era rialzato e zampettando

come un canguro agonizzante aveva cominciato a ripetere “Quello!!! Fare QUELLO!!! Quella cosa lì!!!”.

Poi, mentre stava correndo intorno al tavolo si era arrestato di colpo, e delle parole erano comparse nella sua mente.

 

Flashback

 

“Non vuoi?”

 

“No…cioè si, lo vorrei tanto…davvero, ma…io ecco…”

 

“Ti prego Alicia, se non lo facciamo io muoio!!!”

 

“V-va bene…”

 

lei…ci stava!!! Voleva farlo!!! ALICIA VOLEVA DAVVERO FARE L’AMORE CON ME!!!!

 

A quel pensiero, la faccia del ragazzo era diventata così rossa che i suoi capelli parevano neri a confronto!

 

E lui? Ci stava?

Domanda inutile visto che sognava quel momento da quando si era accorto che Alicia non era solo la cacciatrice biondina e bravina nei passaggi, della sua squadra, ma era anche la proprietaria di un culo da urlo e un caratterino niente male…se lui ci stava? Eccome se ci stava!

 

Il problema adesso era un altro…lui voleva davvero farlo con Alicia…ma non sapeva COME farlo. Cioè, più o meno la tecnica l’aveva immaginata, ma mica aveva capito bene come e quando doveva…insomma, entrare in quella stanza e violentarla non sarebbe stato il massimo…doveva chiedere a qualcuno!!!

 

Si era guardato intorno, nel panico più totale, alla ricerca di un  possibile aiuto, ed il suo sguardo era stato catturato al di fuori della finestra.

Senza stare lì a lambiccarsi troppo il cervello, era schizzato in quella direzione.

 

“Fred!! Fred, ho bisogno d’aiuto!!!” aveva ansimato col fiatone.

 

Rotto l’incantesimo…

 

Il suo doppio aveva alzato lo sguardo, guardandolo con un’aria svampita e decisamente confusa.

George parve vedere solo in quel momento la scena, e quello che aveva interrotto.

 

Suo fratello, con aria da fatto totale stava…massaggiando Angelina Johnson!? Si era perso qualcosa?

 

Ok, magari il suo problema era più grosso, ma se quei due, finalmente stavano combinando, allora non sarebbe stato lui a rovinare il tutto!!

 

Nel frattempo anche la moretta lo stava squadrando, decisamente più presente dell’altro anche se leggermente insonnolita.

 

“E’ successo qualcosa George?” gli aveva domandato –Fred ancora lo guardava in trance-.

 

“Ehm…no! Niente!! E’ tutto apposto!!…euhm…divertitevi!!!” detto questo aveva girato i tacchi ed era tornato dentro.

 

Angelina aveva alzato un sopracciglio con aria perplessa, quindi rendendosi conto di quanto tempo avesse passato sotto le manine d’oro di Fred, decise di alzarsi e fare qualcosa di costruttivo

 

“Fred, ti va un giro in scopa?”

 

L’aveva visto rispondere con un’aria da chi è stato fatto partecipe di uno scorcio di paradiso o di chi ha appena ricevuto un potente oblivion, un vago

 

“Si…”

 

 Doveva ammettere che entrambe i gemelli Weasley erano davvero, davvero strani!

 

 

***

 

George era rientrato in cucina, sempre più nel panico, doveva risolvere il suo problema, e alla svelta! Già, ma come?!

Aveva appena richiuso la porta per il giardino dietro di sé, quando la faccia di Bill era spuntata da dietro un’anta della credenza, con un biscotto in bocca.

 

BILL!!! MIO FRICCHETTONE SALVATORE!!

 

“C’è qualcosa che non va George? Ti vedo agitato..”

 

“Bill!!! Devi aiutarmi!!!” gli aveva detto aggrappandosi alla maglietta del fratello con aria disperata. L’altro l’aveva guardato leggermente spaventato.

 

“D-dimmi!”

 

“Alicia!!” aveva piagnucolato George

 

“Chi?”

 

“La mia ragazza!!!”

 

“Ah la biondina!! Si, si..carina però!!”

 

“Si, si va bene, lei…vuole…vuole…insomma…ci sta!!”

 

Bill aveva corrucciato la fronte…

 

“Scusa George, ma se magari me lo dici nella lingua che noi comuni mortali parliamo, capisco anche io!”

 

George aveva emesso una sorta di gngnngn agonizzante, quindi, prendendo un bel respiro aveva ripetuto.

 

“Avevo chiesto ad Alicia se voleva fare merenda, e lei  ha capito che volevo fare…ehm…volevo farlo con lei! Io ero sceso per prendere del miele e poi ho capito tutto e adesso lei è di sopra e io lo vorrei tanto fare con lei ma non so come e-”

 

“Frena! Frena!!! Ok, non c’è bisogno che continui...pur non capendo come abbia fatto lei a capire ‘fare l’amore’ al posto di ‘fare merenda’ e tu a non intuire subito cosa volesse lei, posso solo dirti una cosa…”

 

“Cosa?”

 

“Fattela!!!”

 

“Che?!”

 

“George, magari evitiamo il disegnino, comunque, vai di sopra e, vecchio mio, mi aspetto che tremino le pareti!!!”

 

George era arrossito notevolmente in zona orecchie e non solo, poi si era alzato e tentennante aveva  dichiarato

 

“A-allora…vado?”

 

“Vai, vai…”

 

“Vado…”

 

prima che però potesse uscire dalla cucina, il ragazzo da capelli lunghi lo aveva fermato di nuovo.

 

“Ah…George?!”

 

“Si?”

 

“Prendi questo…sarà più divertente!”

 

 E facendogli l’occhiolino gli aveva lanciato il barattolo del miele.

 

 

***

 

 

Stava salendo le scale mentre osservava in trance il contenuto viscoso del vasetto di vetro.

 

Ok…è appurato, Bill è completamente scimunito ‘…sarà più divertente!’…sì, come no, e che ci faccio col vasetto di miele? Ci gioco a palla? E io che volevo un consiglio sul primo approccio!!! E lui, invece, in assenza di pidocchi pensanti per lui, cosa fa? Mi da un vasetto di miele e mi dice FATTELA!! Grazie al cazzo, è ovvio che me la faccio, se solo sapessi come!!! Bell’aiuto un vasetto di miele! Bell’aiuto davvero…si ma se devi far merenda, non se devi far perdere la verginità alla tua ragazza, in modo carino!! Ma dov’è finita tutta l’intelligenza dei Weasley..lo so io dov’è, l’hanno data tutta a Perce e a Ginny…anzi forse solo a Ginny…ma che ho fatto io di male?! Un vasetto di miele! Come no, adesso entro in quella stanza le strappo i vestiti, le faccio colare sto cavolo di miele sulla schiena e inizio a leccar-…hey…niente male come inizio!!! Argh!!! Che cavolo sto dicendo!!! Aspetta…l’idea non era malissimo devo solo…ehm…perfezionarla…

 

Così, George si era ritrovato a partorir porcate con un vasetto di miele in mano, e senza accorgersene era arrivato dritto in camera sua, dove Alicia lo aspettava seduta sul letto. Ci si era seduto anche lui, con le gambe incrociate, a pochi centimetri dalla giovane che guardava interessata il vasetto.

 

“Ecco qua, il miele migliore che tu abbia mai assaggiato, produzione Weasley!!” aveva sciorinato il rosso porgendole su una mano il barattolo di vetro aperto. Dal contenitore si era levato un profumo dolciastro, che la ragazza aveva annusato deliziata. Aveva subito tirato fuori un’aria fra l’interessato e il giocoso, pregustando il sapore di quella leziosità dal colore ambra pallido, ma si era bloccata un attimo notando l’impossibilità della cosa.

 

“George, non avresti un cucchiaino? Non so come prenderlo…”

 

Ok…adesso perché il suo ragazzo la stava guardando in quel modo? Quando aveva alzato lo sguardo su di lui, aveva sentito lo stomaco aggrovigliarsi, e uno strano calore si era impossessato delle sue gote. Il ragazzo dalla chioma sanguigna la fronteggiava con un’espressione dolce mista a…a…a cosa? Era una scintilla strana quella nei suoi occhi, una luce…vogliosa, sensuale…

 

Aveva visto la mano del giovane prendere la sua, con delicatezza, avvicinarla a quel nettare prelibato e intingervi la punta del dito indice.

 

“Niente cucchiaini…” aveva sussurrato pacatamente. La bionda lo aveva guardato un attimo, con quei suoi occhioni color del cielo, quindi aveva portato alla bocca il dito. Mai aveva assaggiato niente di più squisito, quello non era miele, era ambrosia, cibo divino! Aveva accompagnato il gesto con un mugolio di piacere, leccandosi le labbra. Quindi, senza perdere altro tempo aveva rituffato la manina bianca nel barattolo e raccolto un altro po’ di quello sciroppo succulento.

 

Quando era a metà strada fra il barattolo e le sue labbra, aveva sentito la stretta di George sul suo polso, gentile ma decisa. L’aveva guardato e aveva perso un battito, l’aria tenera aveva lasciato spazio a quella scintilla passionale che aveva visto prima. Senza dire una parola, il giovane aveva iniziato a lappare le dita coperte di miele della ragazza, che era arrossita violentemente, sentendo una scarica elettrica partire dalla base della nuca ed arrivare fino a dentro le sue cosce…cosa stava succedendo!?

 

…vuole…vuole…ma allora ha capito?!…

 

L’aveva lasciato fare, facendosi lambire le dita, sordide di quel succulento liquido dalla consistenza morbida…stava perdendo il controllo, lo sentiva...piano piano tutti i suoi freni inibitori stavano cedendo, a ogni colpo di lingua, sentiva la razionalità assottigliarsi, e cedere il passo al piacere…ormai sarebbe stato inutile qualsiasi tentativo di porre fine a quella dolce tortura, tanto più che non voleva affatto porvi fine, anzi pregava che George continuasse a leccare le sue dita…e non fermarsi…

Aveva chiuso gli occhi mordendosi il labbro…la stava facendo impazzire!

Aveva sentito la bocca di George abbandonare le sue mani, aveva riaperto gli occhi puntandoli in quelli color del miele più scuro del ragazzo, non v’erano dubbi sulle sue intenzioni…

“Com’è George?” aveva sussurrato maliziosamente, arricciando le labbra rosee. Il ragazzo le aveva regalato un sorrisetto sexy di rimando, facendola rabbrividire, poi, spostando il vasetto di miele sulla scrivania, si era avvicinato a quella bocca chiara, passandovi delicatamente la punta della lingua. Aveva goduto di quell’umida carezza, ricambiando il favore per poi divorare l’altro con un bacio mozzafiato, che sapeva di miele.

Con una spinta leggera, si era ritrovata stesa, con la testa appoggiata sul morbido cuscino, sovrastata dal rosso, ancora attaccato alle sue labbra. Gli aveva allacciato le braccia sottili intorno al collo, tirandolo più a se, mentre, veloce una mano di George si insinuava sotto la maglietta corta.

L’aveva sentito sussurrare, ancora contro le sue labbra “Dolce…ma sei più buona tu…”, con un tono di voce che le aveva demolito anche l’ultimo refolo di lucidità. Gli aveva sorriso, tuffando le mani in quei fili di fuoco e attirandolo a sè con foga, le loro lingue a intrecciarsi, giocando insieme, maliziose e mai sazie l’una dell’altra. Abbandonate le sue labbra Alicia, si era dedicata al collo tornito del giovane, assaporandone la grana della pelle ambrata, l’odore maschio, strappando al giovane sospiri e gemiti di piacere, solleticandolo con la punta della lingua, mordendogli il lobo dell’orecchio con fare sensuale e soffiandoci dentro un caldo “Grazie…”.

A quel punto era stato George a riprendere le redini del gioco…le aveva sfilato la t-shirt leggera, che con un fruscio era scivolata per terra, scoprendo il sottile reggiseno in pizzo, che si sollevava ad ogni respiro della giovane. Si era lasciato spogliare anche lui, regalando alla biondina un’appetitosa visione i quel torace tonico, quindi le aveva sbottonato e tolto con estrema facilità i jeans, ai quali erano seguiti quelli del giovane, aveva sorriso notando le sue mutandine preferite indosso a quell’algida bellezza. Sentiva le manine bianche della ragazza scorrere per tutto il petto, tracciandovi linee immaginarie e provocandogli piccole scosse lungo tutta la schiena. Aveva fatto scorrere le proprie dita sulle spalle della giovane, incontrando le bretelline del reggiseno, indumento che pochi istanti dopo era andato a fare compagnia al resto dei vestiti sul pavimento. Si era fermato un attimo a osservarla, studiando ogni minimo dettaglio di quel corpo, quasi volesse marchiarlo a fuoco nella propria mente, in maniera indelebile, poi lentamente aveva avvicinato le proprie labbra al bocciolo turgido del capezzolo, sollecitandolo con la lingua. Alicia si era fatta scappare un gemito, e un altro, e un altro ancora, e così per tutto il tempo in cui quell’adorato carnefice gli infliggeva il suo sensuale supplizio. Dopo interminabili minuti, il ragazzo dalla chioma vermiglia aveva lasciato i seni della giovane, che ansimava vistosamente, risalendo lungo la linea sinuosa del collo, tracciandovi una scia infuocata.

 

Dio…non poteva crederci, davvero loro…non si era mai sentita appagata come in quel momento, mai aveva sospettato di provare un tale spettro di emozioni, mai. E quello spudorato sedicenne non accennava a voler smettere.

Le dispiaceva?

Nemmeno un po’.

Desiderosa di appagare allo stesso modo il proprio impudico partner, con uno scatto lo aveva fatto rotolare da un lato, prendendone il posto. Adesso era lei a dominare la scena. Seduta sul torace scolpito, aveva incominciato ad esplorarne con sadica lentezza il petto, passandovi la lingua, e posandovi umidi baci…sulle clavicole sporgenti, sui pettorali che parevano di bronzo brunito, sulle costole sollevate dal respiro affannoso del giovane, sulle sode geometrie degli addominali, abbassandosi con spasmodica calma verso quel tratto di peluria chiara che scendeva dritta dall’ombellico…un bacio e George non era riuscito trattenere un gemito, un colpo di lingua e George aveva chiamato il suo nome in completo delirio…una mano si era posata temeraria su quella virilità, accesa e sensibile, coperta appena dalla stoffa sottile del boxer. Vi aveva posato una carezza, percorrendone tutta la lunghezza, George stava sperimentando pura agonia, pregustando il momento in cui avrebbe sentito la manina bianca di Alicia sfilargli quell’inutile pezzo di stoffa e continuare quel martirio dei sensi. Aveva emesso una sorta di basso rantolo prendendole una mano e forzandone il ritmo…non ce la faceva più! Ma la ragazza, con un sorrisetto sadico, era risalita ad altezza delle labbra baciandolo con passione e sussurrandogli con malizia, “Scherzetto…”.

Il ragazzo si era staccato, guadandola sottecchi con in un misto di giocoso sdegno e sensualità, quindi con una leggera pressione sulla sua spalla, era ritornato a controllare il gioco, bisbigliandole ad un orecchio “Questo…non lo dovevi fare…mi sa che ti dovrò dare una lezione…” e detto questo aveva fatto scendere la propria mano all’interno delle cosce della giovane la quale aveva accolto il gesto con un lieve sussulto e un mugolio acuto di sorpresa. Iniziandole a baciare il collo, le aveva scostato quelle mutandine indecentemente zuppe di umori di lato, e per la prima volta nella sua vita aveva toccato il sesso nudo e caldo di una ragazza…la sua ragazza, bellissima principessa dei ghiacci, con un cuore di pura lava. I movimenti di Alicia lo incitavano ad affondare in quelle profondità stillanti di liquido vischioso.

 

Si sentiva come se dovesse spezzarsi da un momento all’altro, la schiena tesa come corde di violino, mentre quel suo amante passionale e spregiudicato le regalava momenti di pura estasi. Aveva gemuto nuovamente, chiamando il nome di quel sexyssimo teppista che la stava letteralmente portando al limite. Aveva stretto convulsamente il lenzuolo e quando finalmente George aveva sfilato le proprie dita da quelle roride profondità, la guardava canzonatorio, quasi a sottolineare che l’aveva punita a dovere, l’aveva baciato di nuovo. Si erano staccati dopo un tempo infinito ansimanti, con i volti imperlati di sudore, accaldati e con lo stesso desiderio, brama che chiedeva di essere soddisfatta e si realizzava in un muto scambio di sguardi. E poi era successo, un attimo di dolore e poi infinita dolcezza…la loro prima volta. Nell’aria risuonavano i sospiri caldi di due corpi che si muovevano con lo stesso ritmo, un po’ impacciati ma sicuri che avrebbero serbato per sempre il ricordo di quei momenti. Alicia aveva aperto languidamente gli occhi azzurri, fissandoli sul volto di George, per un attimo i loro sguardi si erano incrociati, ambra nel cielo, mare nel fuoco…e poi l’apice del piacere, immenso, agognato, soddisfacente, puro…piacere.

 

Erano ricaduti stancamente sui cuscini, Alicia si era accoccolata contro il petto di George mormorandogli ripetute volte “Grazie”. Il ragazzo le accarezzava distrattamente quel setoso manto color miele, rallentando il respiro.

Erano rimasti così per un tempo impreciso, poi, Alicia aveva rotto quella tranquillità appena scalfita dal frinire delle cicale.

 

“George…ti amo.”

 

Il ragazzo non aveva risposto subito…era rimasto colpito da quelle parole, non gliel’aveva mai detto prima! Aveva scostato un poco il viso, quel tanto per guardarla negli occhi, e alla fine aveva risposto

 

“Ti amo anche io Alicia, e ti prometto che non ti lascerò mai più, mai, mai, mai…e tu…resterai sempre con me?”

 

“Sempre.”

 

Si erano scambiati un tenero bacio, come sigillo di tale accordo.

Poi George aveva aggiunto.

 

“Amore…mi regali le tue mutandine?”

 

 

***

                       

 

I giorni alla Tana erano passati veloci, quel pomeriggio le due ragazze preparavano i bagagli per la partenza. Nella camera risuonavano le note rockeggianti delle Weird Sisters a tratti intervallati con altri gruppi babbani e non.

 

Fred e George stavano escogitando un modo per spiare cosa facessero quelle tre disgraziate di Angelina, Alicia e Ginny da ormai troppo tempo. Erano stati sbattuti letteralmente fuori dalla stanza col preciso ordine di non disturbare, in quanto dovevano preparare i bagagli, ma a sentire dalle risate e dalla musica, tutto sembrava meno che quelle tre stessero organizzando la partenza.

 

“Senti Fred, mi spieghi perché ti stai intestardendo con questa storia di spiare quelle tre?! Stanno preparando le valige, e allora?! Non vedo cosa ci sia d’interessante!”

 

“Senti, carciofino sott’olio, c’è d’interessante che tu hai ricevuto un paio di mutandine e io non so neanche che reggiseno porta la mia Angelina!!! Quindi se non ti dispiace io e te vedremo cosa combinano quelle matte che fanno tutto sto casino e se abbiamo fortuna riusciamo a vedere anche qualche pezzo di biancheria intima!!!” aveva bisbigliato Fred con aria sognante e vagamente eccitata. Il fratello l’aveva guardato alzando un sopracciglio…lui, di biancheria intima ne poteva vedere quanta voleva, per di più indosso a una sexy lince dei ghiacci dai capelli color del miele…e se voleva poteva vedere pure quello che c’era…sotto la biancheria!!!

 

Ma ormai la mente del gemello viaggiava per lidi lontani, o più probabilmente veleggiava intorno alle tette di una mora pantera, inutile spiegare quanto poco valesse l’impresa, visto che Fred era già a cavallo della propria scopa e raggiungeva la finestra della camera delle giovani.

L’aveva seguito, più per noia che per vera curiosità…se non c’era niente di meglio da fare!

Si erano avvicinati cautamente alla stanza, rimanendo sospesi sulle scope, avevano scostato le tendine color panna e…l’idea di aver fatto una brutta caduta dalla scopa ed essere morti non era sembrata loro mai tanto reale…infatti erano finiti in paradiso, si si, solo quel posto poteva riservare tanto splendore tutto in un colpo!

 

Nella stanza, tre giovani fanciulle si stavano scatenando sulle note di rock e metal, assolutamente inconsapevoli del fatto che due paia di occhi color ambra le stessero sbranando con lo sguardo –esclusa Ginny in quanto rischiare l’incesto non sarebbe stato il massimo-.

Angelina, vestita di un qualcosa che Fred, in un lampo di perversa lucidità, aveva identificato come un minuscolo e porcissimo baby doll nero, stava ballando fianco a fianco con un’Alicia vestita solo con una un top blu e delle culottes in coordinato. L’unica un poco più vestita era Ginny che, trascinata dalle due, stava dando il meglio di se, con indosso un leggero vestito estivo, che lasciava scoperte gran parte delle gambe magre.

Quella scena sembrava una calamita per lo sguardo, anche mettendoci tutto l’impegno e la buona volontà –che al momento i due non avevano- i gemelli non avrebbero potuto staccare gli occhi dalla camera delle ragazze…se poi si considera che le testoline dei monelli cogitavano l’esatto contrario e cioè: rimanere a guardare, si può ben capire con che facce stessero assistendo alla scena.

 

Fred aveva gli occhi fuori dalle orbite, era rosso in zona orecchie e l’amichetto nelle mutande ancora un po’ gli saltava fuori dal pantalone per guardare anche lui. L’idea che Angelina non sarebbe ritornata vergine dalla Tana lo aveva sfiorato più e più volte…purtroppo adesso era una certezza! E va bene che aveva sedici anni e ormoni grandi come uova di Ungaro Spinato, ma a vedere ballare quella lolita porca, sarebbe venuto duro anche al più impotente degli impotenti del pianeta!!! Davanti a lui ... v' era quella femmina che ispirava .. Gridava ... Invitava ... Istigava ... Supplicava - senza inutili eufemismi - ... SESSO!!! Ogni singolo gesto, postura, passo era intriso, imbevuto fino all’orlo di passione e sensualità, come una fiamma, un fuoco bruciante, Angelina si muoveva e riempiva l’aria di quel calore e di quel profumo che facevano perdere il controllo. Era sexy, era pericolosa, era invitante, sfacciata, era tutto quello che Fred desiderava in quel momento. Non si sa cosa lo tratteneva dal violentarla davanti a sua sorella e la sua amica! Forse il fatto che gli sarebbe piaciuto sapere quanto a lungo poteva sopportare quella vista, o anche scoprire quanto può essere appetitosa la Johnson.

 

George era caduto in trance…c’era la musica, c’era Alicia e basta. Non vedeva altro! Aveva sempre avuto il sospetto che la sua ragazza non fosse umana…ma adesso ne aveva le prove…no no, Alicia Spinnett era una di quelle creature stupende che avevano studiato in cura delle creature magiche…le Veela!! Assolutamente si, Alicia Spinnett era una veela! Altrimenti non si sarebbe spiegato il perché ogni suo movimento esprimesse eleganza, perfezione. Era *perfetta*. Punto. Non c’era altro d’aggiungere. Anche il gesto più semplice, diventava calcolato, posato e perfettamente in equilibrio se eseguito da quella splendida giovane, mentre si muoveva, assolutamente a ritmo con la musica, i lunghi capelli raccolti in una coda bassa, riflettevano in infinite sfumature i raggi del sole che penetravano dalle tendine. Alicia era una melodia, vibrava come quelle note, riempiva la stanza, o forse solo la mente di George, completamente drogato da quella visione a dir poco idilliaca. Alicia era un suono, perfetto, chiaro e potente, che risuonava, attirava, seduceva, invitava a entrarne a fare parte, a godere ancora di tanta naturale perfezione. Alicia era la musica, quella musica, ed era viva…pulsante…assoluta…e terribilmente bella.

 

Era partita un’altra canzone…più lenta ed esotica della precedente, pur sempre rock -uno dei pezzi più famosi dei Morganas-…a quel punto dopo un gridolino di esaltata approvazione dalle tre, i due spettatori avevano assistito ad una scena al limite della censura:

Angelina e Alicia, quasi fossero sotto un potente afrodisiaco, avevano iniziato a ballare in modo molto…troppo sensuale, strusciandosi l’una contro l’altra, scatenando le fantasie peggiori dei due, in quanto, si sa, ogni uomo etero sognerebbe una cosa a tre! Stavano sbavando, sembravano cani arrapati più che sedicenni in piena crisi ormonale! Erano sicuri che di lì a poco sarebbero morti dissanguati per emorragia al setto nasale!*

…dopo un tempo, che ai due rossi era sembrato interminabile, ma che in realtà non sarà stato più di un minuto le due ragazze si erano staccate ridendo come matte, quindi, con calma serafica si erano voltate tutte e tre verso la finestra cinguettando un malizioso:

 

“Piaciuto lo spettacolo, monelli?!”

 

Fred e George erano quasi caduti dalle scope!

 

 

***

 

Quella settimana alla Tana era stato ciò che di più divertente fosse capitato alle due cacciatrici, che la mattina dopo erano partite, chi con le lacrime agli occhi, come la biondina, che non voleva staccarsi dal suo George, e chi come Angelina, all’apparenza estranea a un tale comportamento, ma in cuor suo, consapevole di lasciare alla Tana una persona davvero speciale…

 

 

 

Continua…

 

 

* Sempre quella storia del sangue dal naso dei manga ^^!  

 

Ok…ok…avete ragione sto capitolo è un NC17 a tutti gli effetti, lo so, ma che volete farci se la qui presente autrice, ha anche lei –come i due Weasley-  ormoni grandi come palloni da Basket?! Mica è colpa mia! E’…è…è l’estate!

Ma lasciamo perdere và…volevo scusarmi per il ritardo, ma il fatto è che sono stata in viaggio tre giorni e fra una cosa e l’altra e il fatto che non mi posso collegare tanto spesso a internet, scappa che fino a settembre le mie apparizioni saranno alquanto sporadiche!!! Vogliate scusarmi, ma è questione di –sigh- impegni!!!

 

Piuttosto, passiamo alle vostre numerosissime recensioni ^_________________________^

 

 

Teufel~of~Regen: ^^ grazie mille per l’8, fa sempre piacere ricevere recensioni “tecniche”! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo ^^’’.

 

Janice: Weeeeeeeeeee Janice!!!! Ola sorella!!! Ok, credo presto riceverai la tua Fan Art, in quanto sono tornata e posso utilizzare lo scanner! Sai che capita spesso anche a me di piangere senza motivo? Ok…non senza motivo, il motivo di fondo c’è, sempre, ma io non lo so…^^! Mi raccomando recensisci anche questo chap^^.

 

Sanae Nakazawa: *-* new entry!!! Aaahh 10?!?! Ommadonna mi arrossiscono anche le mutande fra un po’! E hai letto solo un chap! Aspetta almeno di leggere il resto della storia no?! ^^’’’

 

Angèle87: ;___; tesoro, così mi commuovi!!! La grande Angèle che si abbassa a fare i complimenti ad una scrittorucola come me?! Domani finisce il mondo!!! Ohh grazie mille per tutti questi complimenti, e mi raccomando non spaventarti per questo chap all’insegna delle seghe mentali (no…no, non mentali -.-‘’)…la qui presente autrice è ufficialmente in calore ù.ù!!! W FRED E GEORGE SEXYYYYYYYYYYY XDDDDD!!!!

 

Audrey: Ok, ad unanimità Bill è un dio. Ma hai visto che mente calcolatrice e perversa!! E’ il fratello maggiore che nessuno vorrebbe avere, a meno che non sogni l’incesto o abbia una buona dose masochista…a furor di popolo posso dire che Bill merita una fanfic!!! Chi si offre per scriverne una? ^________________________________________________________________________________^

 

Felpy: Ho evitato di esporre i pensieri di Fred mentre fa il massaggio ad Angelina o davvero questo chap sarebbe stato censurato in piena!!! Però puoi ben capire che gli ormoni girano alla Tana e anche parecchio!!!…se solo Georgino piccino non avesse interrotto quei due…eh vabbé che ci dobbiamo fare! Capita! Lynn si allontana velocemente prima che una lama rotante la falci in pieno in quanto lei è l’autrice sadica che fa soffrire i poveri lettori…e Fred…

 

Isimbel: Lynn ha come l’impressione che presto si scateneranno cruente battaglie fra le lettrici di Amori…per lo meno fra Dada90 e Isimbel, ma posso prevedere con certezza quasi sibillina che non saranno le sole…cercate solo di non uccidervi l’un l’altra altrimenti non mi rimarrà nemmeno un lettore, e poi Fred e George chi li sente quei matti?! Sapete come sono no? Niente recensioni niente capitolo!!!

 

Dada90: Lynn guarda Dada bardata alla Rambo, quindi osserva con crescente terrore la motosega…ingoia il vuoto…CARISSIMA!!! Cmq, scherzi a parte, la storia l’ho continuata, George ha sedato i bollenti spiriti –o quasi- Fred invece li ha fomentati e sono tutti felici e contenti…seee come no…guarda, credo che Angelina e Fred siano i casi umani peggiori che mi siano capitati davanti! Credo che nemmeno sotto imperio quei due Baka capiranno che si amano!!! Poi…io credo seriamente che Percy non sia brutto…una sottilissima nota positiva potrebbe correre nel fatto che Percy non sia male, ma non faccia niente per migliorarsi o comunque per farsi notare, il che forse dovrebbe suggerire che la cara Penny abbia o la vista molto lunga in fatto di ragazzi, o abbia avuto un culo della miseria a beccare un ragazzo figo e intelligente (anche se irrimediabilmente rompiballe e secchione)! Cmq…farò una fan art su Percy per smentire l’aria da cesso che gli è stata appioppata…secondo me non è il classico figo tipo…che so Bill o Charlie *ç*, ma facendo un rapido calcolo secondo cui, TUTTI i Weasley sono fatti a regola d’arte, Percy non fa eccezione…solo si nasconde dietro a troppi libri, degli occhiali orrendi e un’aria da quattrocchi-che-è-meglio, e non fa vedere il fisico, non stupendo, ma carino di cui è dotato…capito Dada?! ^o^ (ah…onorata per la mega recensione!) [W LUPIN XD]

 

Ale: W il puttino Bill XD…che gran pezzo di cupido dico io! Ok..un puttino un po’ troppo latin lover, ma comunque bravo nel suo lavoro…se si vede come è andata a finire fra il caro George-non-capisco-niente-di-approcci-ma-solo-di-merende-Weasley e Alicia-in-testa-ho-solo-quello-Spinnett, direi che la cosa funzia…ti pare?! Peccato solo che George abbia demolito il momento romantico di suo fratello…povero Fred, per una volta che c’era quasi riuscito…amen, Bill dovrà trovare un altro modo per farli mettere insieme!

Ah…un’altra recensione così lunga e mi ti sposo!!! ^___________________^

 

George Weasley: Su, su Georgino, come vedi alla fine sei tu quello che è stato ricompensato “a dovere”…certo che la mattina voi latte ed ormoni eh?! Cmq, la fine di questa love story è alquanto prossima, mi dispiace (a noi no!!!^^ NdTutti) dirvelo ma siamo agli sgoccioli!

 

Selphie: ^------^ e vai col chap NC17!!! Olé!!! E bravo il nostro George, mica scemo (no no, è proprio scemo -.-‘’’)…cmq, per quanto riguarda la foto del film ti spiego…personalmente non mi va di appoggiarmi alla versione cinematografica della storia, preferisco fare affidamento ai libri, e visto che nei libri c’è pochissima descrizione delle tre cacciatrici ho inventato spudoratamente –o quasi, Angelina più o meno la descrive- le fisionomie ^^! A volte mi sono aiutata con delle immagini e disegni che ho trovato in giro, ma per molti versi è pura invenzione. Io immagino le tre cacciatrici così, i registi in quell’altro modo, che tutti abbiamo visto o potremmo vedere in giro per il web, ciò non toglie che magari io stia sbagliando, ma a me piace immaginare Alicia bionda con gli occhi azzurri, Katie timida e impacciata con capelli castani e Angelina la pantera dei sogni di Fred! Se la Rowling avesse il buon cuore di descrivere meglio quelle tre fanciulle cambierei anche!!!…peccato che non lo fa! T-T

 

Sasha: Hey dolcezza!!! Ben tornata dalle vacanze, e grazie per la foga con cui vi gettate sulla mia storiella, non potete immaginare quanto mi faccia piacere! Ogni volta che apro EFP e vedo che c’è una nuova recensione, mi si scioglie il cuore! Y- Y sono una tipina sensibile io…cmq, come puoi vedere George si è dato parecchio da fare in vacanza! Beato lui…[nd Lynn e Fred che non cuccano niente!]…A proposito signorina…e la sua storia che fine ha fatto? Io aspettavo il secondo chap e invece hai tolto anche il primo!!!

 

 

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Capitolo 15
*** -15- ***


Amori sul campo di Quidditch

Amori sul campo di Quidditch

-15-

 

 

“Mentre Ron, Hermione ed Harry vanno a prendere l’acqua, voi provvedete alla legna! Io intanto sistemerò il braciere…proprio come dei VERI babbani!” aveva esordito raggiante il signor Weasley, all’indirizzo di un Fred e un George decisamente contrariati…

Quella giornata non era iniziata proprio bene per i gemelli, nonostante fosse la tanto attesa Coppa del Mondo di Quidditch.

Se aveste chiesto loro di descrivere con un solo aggettivo quella mattina, vi avrebbero ruggito un “MERDOSO”, vuoi perché la ‘gentile’ sveglia materna all’alba era stata una dimostrazione di quanto potessero essere garbati i Mangiamorte, vuoi perché al risveglio pietoso era seguita una pesante litigata, vuoi perché per concludere il tutto avevano dovuto scarpinare per una collina schifosa solo per incontrare chi? Cedric-sono-bello-ma-ho-il-cervello-di-un-funghetto-sott’olio-Diggory, dovutamente elogiato dal padre…e adesso, dovevano anche andare a caccia di rami e tronchi?!?!?

No, decisamente la giornata non cominciava al meglio.

Fatto sta che i due rossi, un po’ per allontanarsi dal genitore, al momento gasatissimo nei panni del BabbanoInCampeggio, un po’ per fare qualcosa che non fosse sentir rimproveri, si erano armati di buona volontà ed erano partiti alla ricerca Del Rametto Perduto.

 

Stavano costeggiando il boschetto, poco distante dalla loro tenda, quando George si era bloccato cominciando a guardarsi intorno, come un cane che fiuta la traccia di un qualche animale, o del padrone…

 

“Ehi…che c’è?” aveva chiesto il fratello guardandosi intorno con fare preoccupato.

 

Subito dopo, uno tzunami color miele era piombato fra le braccia di George, scaraventando a terra quel disgraziato di Fred. Quando il poveretto si era alzato da terra, mugugnando un confuso “Perché c’è un treno nel campeggio?”, aveva identificato il famigerato ‘treno’ in Alicia Spinnett, adesso aggrovigliata al suo gemello in una ruzzata, con uno scenario che faceva molto ‘La bella addormentata nel bosco’ versione NC17…

 

“Alicia…ma hai un radar Cerca-George, o il tuo è un talento naturale?!”

 

Apriti cielo! Fred aveva immediatamente dimenticato la caduta e la bella addormentata nel bosco versione riveduta e corretta, nel momento esatto in cui aveva sentito le sopraccitate parole uscire dalla boccuccia di Angelina Johnson, sbucata da dietro alcuni alberi.

Si era illuminato d’immenso prima di esordire un estatico “Angelina…”

 

“Fred! Grazie a dio ci sei anche tu, l’idea di parlare con tuo fratello al momento mi spaventa…” aveva detto accorgendosi solo in quel momento della presenza del ragazzo, e gettando uno sguardo fra il preoccupato e lo schifato ai due pomicioni che sfogavano le fregole da UccelDiBoscoInAmore.

 

“Farebbe paura anche a me…” aveva continuato l’altro, rivolgendo ai due lo stesso sguardo che poco prima aveva scoccato loro la mora cacciatrice.

 

“Che stavate facendo?” aveva glissato l’unica ragazza al momento non impegnata ad usare la bocca e la lingua.

 

“Humpf…raccoglievamo legna!!! Sai com’è mio padre no? Come veri babbani!!!peccato che mentre lui si esalti mettendo due pietre in cerchio per fare il braciere, NOI sgobbiamo a raccogliere legna!”

 

“Ahahah, dai, vi aiutiamo, eravamo anche noi qui per quello!”

 

Fred, iniziando a cercare rami per il fuoco, le aveva lanciato un’ occhiata alla AncheIVostriGenitoriSonoDeiBabbanofiliSfegatati alla quale Angelina aveva risposto con un sarcastico

 

“No, Yian, lui e le sue manie da stupratore! Ha beccato una ragazza appetitosa proprio nella tenda accanto alla nostra, credo francese o che so io, e ci ha chiesto in modo originale di toglierci dai coglioni, ordinando di interpretare il ruolo dei tagliaboschi, nel mentre che lui seduceva la malcapitata…dio, si può essere più idioti?!”

 

“Hai voglia!!! Almeno tuo fratello non ha pidocchi pensanti per lui! Guarda Bill, una specie di macchina del sesso, che se ti va bene e i pidocchi non hanno indetto sciopero, ha la gentilezza di avvertirti che di lì a poco si scatenerà l’inferno, altrimenti succede che ti becchi una scenetta come quella che è toccata a me e a George a 11 anni!”

 

“Cioè?”

 

“Entrare nella TUA camera da letto e ritrovarti nel bel mezzo di un numero di Sexy Magic! Dio, urlavano così forte che non si sono nemmeno accorti della porta che sbatteva!”

 

“Buahahahahah…ommioddio che ridere…buahahahahah! Buahahahahahaha, avrei voluto esserci!!!”

 

“Si, e rimanere traviata a vita?!”

 

“Se come no, mi sottovaluti! Ne so molto più di te riguardo a…certe cose!”

 

“Ohohoh, ed ecco a voi la navigata Angelina Johnson!! Sentiamo, fino a che punto sei arrivata con un ragazzo?” aveva domandato senza troppe remore Fred, sempre più convinto che quella conversazione fosse manna dal cielo!

 

Angelina lo aveva guardato con un sorrisetto eloquente, al che Fred aveva iniziato a concepire porcate immaginando la ragazza dalla chioma color della notte, in un numero di sesso sfrenato con qualcuno, che aveva –guarda caso- la sua faccia! Quindi, con un po’ di incredulità aveva esordito un timido

 

“L’hai già fatto?!?!”

 

“No, non fino a quel punto -toh guarda questo ramo, dovrebbe andare bene!- tecnicamente la mia ‘virtù’ è pressoché inviolata, ma…so e so fare cose molto, molto, molto sporche, se questo ti interessa…” gli aveva sussurrato guardandolo con gli occhi da gatta carichi di malizia…

Fred aveva avuto un crollo ormonale e l’idea di chiedere una dimostrazione non gli era sembrata poi così stupida. A dirla tutta gliel’avrebbe domandato sul serio se in quel momento…

 

“Interessare cosa, Johnson? Nuove tecniche di gioco? O strategie di seduzione?”

 

Lee Jordan era blandamente appoggiato al tronco di un albero e guardava con divertito sospetto la mora cacciatrice e il suo compagno di sventura nella missione BoscaioliAllaRiscossa.

 

Fred aveva avuto un lampo di pura, essenziale, malandrina gioia negli occhi color ambra, quindi era corso verso l’amico di mille e una bravata, e salutandolo con virili pacche sulla spalla –che Angelina avrebbe potuto benissimo scambiare per tentativi di lussazione di scapole- e abbracci fraterni aveva richiamato all’ordine anche il proprio gemello, con un gentile:

 

“George, muovi quel tuo culo e scolla le labbra dalla tua biondina, che c’è quel balordo di Jordan!!”

 

E di nuovo pacche e spintoni e abbracci…

 

“Ma fanno sempre così i maschi?” aveva chiesto timidamente Alicia avvicinandosi alla mora compagna intenta ad osservare il comportamento al limite della rissa dei tre. Quindi, senza staccare gli occhi dalla scena, aveva risposto con un serafico:

 

“Sempre…”

 

Quindi voltandosi verso la compagna le aveva tolto dai capelli un paio di aghi di pino. Effettivamente guardandola si sarebbe potuto intuire immediatamente fino a che punto fossero arrivate le coccole del buongiorno…aveva lasciato un’Alicia ordinata e pulita, vestita di un comodo paio di pantaloni fin sotto il ginocchio, in jeans, e una graziosa camicetta verde smanicata, legata sotto al seno in modo da lasciare la pancia scoperta. I lunghi capelli erano sistemati in una comoda treccia…adesso si trovava davanti a un’altra persona, completamente diversa da quella che aveva lasciato! I jeans erano macchiati d’erba e terra, segno di un cospicuo rotolamento, la camicetta aveva il nodo sciolto e diversi bottoni aperti che lasciavano intravedere la curva del seno. La treccia era un groviglio di foglie, fili d’erba, rametti e capelli annodati e…con discreto stupore della Grifondoro dai capelli neri, la sua amica aveva un succhiotto sul collo di dimensioni considerevoli!!

Non male come inizio della giornata!

 

“Mmm…vedo che il tuo…ciccino si è dato da fare sul tuo collo!” aveva detto provocatoria Angelina. Di tutta risposta la bionda l’aveva guardata stralunata, poi intuendo, aveva spalancato contemporaneamente occhi e bocca, aprendola e chiudendola senza articolare alcun suono. Quindi tastandosi freneticamente il collo aveva sussurrato un isterico

 

“Dove? E’ grande?!”

 

“Tesoro hai un tatuaggio che se non sapessi per certo che George è un comune mortale, direi che hai un ragazzo vampiro!”

 

“Quindi è grande?!”

 

“Si Spinnett, è grande, è viola e non passa inosservato!” aveva risposto una voce alle loro spalle. Una voce conosciuta, più spesso atta ad urlare qualcosa che spesso suonava come ‘Spinnett! Mi vuoi fare un lancio degno di tale nome prima che ti butti giù dalla scopa?!?’. Si erano voltate, solo per riconoscere il viso allegro dell’ex capitano Oliver Baston, mano nella mano con Katie, che ridacchiava sommessamente mentre assestava una leggera gomitata nel fianco del ragazzo il quale  aveva mugugnato un sincero “Ma che ho detto?! E’ vero!”.

Subito anche i tre monelli, accortisi dei nuovi arrivati, erano corsi a salutarli, iniziando a parlare allegramente del più e del meno. Oliver, aveva subito informato l’allegra combriccola di essere appena stato ingaggiato nella riserva dei Puddlemere United come portiere, trascinando il gruppetto in un’animata discussione sull’imminente partita di Quidditch, pronosticando i risultati, analizzando i vari giocatori, le potenzialità e le scope…

 

“I bulgari hanno Krum di davvero forte, ma noi…noi abbiamo Lynch, Mullett, Troy e Ryan porca miseria! E’ matematicamente impossibile che Volkov e Levsky facciano di meglio! Ve lo dico io, vinciamo noi!” aveva sciorinato convinto l’ex capitano dei Grifondoro.

 

“Si Oliver, ma ti ricordo che è Krum il cercatore, non Volkov né Levsky! Se Krum prende il boccino a inizio partita, siamo rovinati!!” aveva ribattuto convinta Alicia.

 

“Hai ragione Aly, ma Lynch è il miglior cercatore della nazionale! Voglio dire, avrà un minimo di tattica no?!” aveva ribadito Katie.

 

“Sono d’accordo con Katie, senza contare che i nostri hanno delle Firebolt sotto al culo! Insomma, mica cazzi!” aveva proferito veemente Lee

 

“Io non sono del tutto d’accordo –aveva dichiarato Fred pensieroso- è vero che Lynch non è uno sprovveduto, ma Krum è di gran lunga più veloce e agile di lui…non gli sarà difficile giobbarlo con qualche finta! Comunque, la Ivanova è un altro soggetto pericoloso per l’Irlanda, ho visto alcuni suoi passaggi…e, datemi retta, da P-A-U-R-A!”

 

“Si, ma i nostri battitori se la sapranno giocare! E poi, confido in Troy e Mullett, quei due cacciatori sono formidabili!” aveva detto entusiasta Angelina.

 

“Secondo me vinciamo noi!” aveva rincarato Oliver rimanendo convinto delle precedenti parole.

 

“Ma il boccino lo prende Krum!” avevano concluso in coro i due gemelli. Poi rivolgendo uno sguardo alla piccola catasta di sterpi e rametti ai piedi di un grosso faggio, avevano aggiunto

 

“Noi dovremmo andare, o nostro padre darà fuoco alla tenda pur di utilizzare i fiammiferi!”

 

“Beh ci vediamo dopo la partita no? Tutti a festeggiare!” aveva ruggito euforico Baston.

I due rossi gli avevano fatto il segno della vittoria con le due dita della mano libera dalla legna, quindi erano usciti dal bosco correndo, urlando un “W L’IRLANDA!”, sparendo dietro alcuni abeti.

 

Nessuno si sarebbe aspettato che quel luogo di divertimento e spensieratezza si sarebbe trasformato in un ricettacolo di paura, urla, grida e terrore…nessuno si sarebbe aspettato che quella vittoria dell’Irlanda sarebbe stata rovinata da un gruppo di Mangiamorte…nessuno si sarebbe aspettato nulla di quello che successe quella notte…o forse sì…ma chi avrebbe potuto dirlo?!

 

 

***

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH”

 

Un urlo disumano aveva squarciato quell’atmosfera di calma accogliente della Tana.

Era ormai passata una settimana dal terrore della Coppa del Mondo, e gli studenti di Hogwarts si preparavano all’imminente –e per molti tragico- ritorno sui banchi.

 

Scioccata dall’agghiacciante ululato, la signora Weasley si era affrettata a salire le scale, fiondandosi nella camera dei gemelli, stanza da cui proveniva quel latrato angosciante.

Aveva spalancato la porta senza troppi preamboli, col fiato corto e…

 

Fred era in piedi davanti al suo letto, stringeva fra le mani una sorta di lunga tunica di un colore a metà fra il verde muffa e il giallo vomito, ornato da orribili pizzi ammuffiti e mangiati dalle tarme.

Dipinta sul volto un’espressione di chi ha visto Piton scopare e Cedric Diggory risolvere un teorema di 4° grado di Aritmanzia. Definirla sconvolta e schifata sarebbe stato eufemistico.

 

“Che cos’hai da urlare tanto!!” aveva ruggito la signora Weasley rendendosi conto di non aver trovato nessun cadavere, Mangiamorte o terribile creatura degna di quel grido da protagonista di film horror.

 

“Che succede?”

In quel momento, era apparso anche George, alle spalle della madre, con la faccia più tranquilla della terra, mentre mutilava una fetta di torta con un morso. Aveva guardato dapprima la madre che attendeva una risposta sull’uscio della sua camera, nella tipica posa del RinoceronteAll’Attacco e cioè mani sui fianchi, gambe leggermente divaricate e cipiglio degno del più terribile seguace delle schiere di Colui-che-non-deve-essere-nominato.

Non capendo cosa stesse succedendo aveva rivolto uno sguardo al proprio gemello, pietrificato e con in mano un…

 

“Argh!!” aveva urlato anche lui alla vista di quell’obbrobrio, per altro facendo venire quasi un infarto a sua madre!

 

“INSOMMA!! MI VOLETE DIRE COSA C’E’ DA URLARE?!?” aveva strepitato esasperata la genitrice.

 

Era stato George a parlare terrorizzato “C-c-che…c-che cos’è q-quella c-cosa?!”

 

“I vostri vestiti da cerimonia!”

 

“Aaargh!” altro urlo da parte dei due, in più Fred aveva lasciato di scatto l’abito, quasi fosse infetto di una grave malattia, scostandosi qualche centimetro dal letto.

 

“Non fate storie, ne ha uno anche Ronald! E anche Harry ce l’ha! C’era scritto sulla lista della scuola di comprarlo!”

 

“Ma, mamma, è…è…osceno! Voglio dire, noi abbiamo una reputazione da difendere, non possiamo certo conciarci come se andassimo ad un ballo del 1500!!”

 

“Poche storie! Quelli c’erano e quelli ho comprato!”

 

“Non ci credo che ci fossero solo queste…queste…quest’incubi di colori o modelli!!”

 

“Quei vestiti sono di seconda mano, e smettetela di lamentarvi, quando avrete dei soldi vostri, vi comprerete tutti vestiti all’ultima moda che volete, per adesso che siete senza il becco di un quattrino e i soldi li sborsa tuo padre, sudando per guadagnarli, vi metterete quei vestiti. Sono-stata-chiara?!”  

 

I due fratelli avevano desistito dal ribattere, in quanto ciò avrebbe causato loro mutilazioni permanenti da parte della madre, perciò, avevano sospirato tristemente lanciando le due turpitudini in fondo al baule della scuola, e continuando a sistemarci sopra quante più cose possibile per occultarne la venefica vista.

Qualcosa già suggeriva loro che non avrebbero usato quegli abiti, qualunque fosse la necessità o occasione, piuttosto, come aveva palesato George, ci sarebbe andato vestito da Piton!

 

 

***

 

“George, per cortesia mi potresti passare una fetta di dolce al cioccolato?” aveva chiesto gentilmente Alicia, rivolta al proprio ragazzo, tutto intento a chiacchierare con Lee, suo fratello e Angelina, evitando di strozzarsi con la torta alla melassa. La biondina non ricevette alcuna risposta…ritentò di nuovo…

 

“George….”

 

Nisba.

 

“GEORGE!”

 

Manco per sogno.

 

“GEORGE!!!!!!!”

 

“Siiii?!” era scattato finalmente il rosso, dopo che un urlo a non si sa quanti decibel gli aveva trapanato il timpano infilandosi come un chiodo nel suo cervello…

 

“Mi passeresti il dolce al cioccolato?!” aveva ringhiato fra i denti la ragazza. Odiava essere ignorata, e odiava ancora di più quando a farlo era George! A volte aveva davvero l’impressione di stare con un bambino pestifero!

D’altro canto il giovane seduto accanto a lei le aveva sorriso di quel sorriso spensierato di cui erano dotati lui e la sua copia, e le aveva passato l’agognata torta al cioccolato, bisbigliandole nell’orecchio

 

“Scusa se non ti sentivo, ma qui si parlava di affari!” scoccandole un tenero bacio sulla guancia.

 

Era in quei momenti che ad Alicia non fregava davvero niente di stare con un bambino pestifero, visto che comunque riusciva sempre a tirare fuori dei lati nascosti del suo carattere che la mandavano in visibilio…forse era vero che George era zeppo di difetti, ma era altrettanto vero che lei quei difetti li amava tutti, dal primo all’ultimo.

 

Poco dopo –giusto il tempo di fare razzia del dessert e ripulire i piatti dalle briciole- Silente fece il consueto discorso di inizio anno.

 

“Dunque” esordì l’anziano preside rivolgendo un radioso sorriso a tutti gli studenti. “Ora che siamo tutti sazi e  dissetati, devo richiamare ancora una volta la vostra attenzione su alcuni avvisi. Mastro Gazza” (e qui Fred e George si guardarono con un sorrisone perfido stampigliato sul viso) “il custode, mi ha chiesto di dirvi che la lista di oggetti proibiti all’interno delle mura del castello, quest’anno è stata estesa agli Yo-yo ululanti, ai Frisbee Zannuti e ai Boomerang Rimbalzatutto.”

 

I due gemelli non parvero minimamente toccati dalla notizia, anzi, forse pericolosamente compiaciuti dalla restrizione…Angelina suppose, la felicità dei due fosse dovuta a nuove regole da infrangere…

Silente continuò dicendo “La lista completa comprende qualcosa come quattrocentotrentasette oggetti” ( “In realtà sono quattrocentotrentanove!” aveva precisato pignolo George, mentre il fratello aggiungeva compiaciuto “Di cui noi ne abbiamo usati quattrocentotrentotto!”) “…e può essere consultata nell’ufficio di Mastro Gazza, se qualcuno volesse controllare (“Lungi da noi farlo!!!” avevano proferito scandalizzati i due Weasley)”

 

Il discorso del preside, continuò con il divieto d’accesso nella Foresta Proibita, e il villaggio di Hogsmeade per gli studenti sotto il terzo anno o senza il permesso. Quindi annunciò

 

“E’ altresì mio doloroso dovere informarvi che la coppa del mondo di Quidditch quest’anno non avrà luogo.”

 

A queste parole si scatenò il panico!

 

Harry mormorò un “Che cosa?” senza fiato, rivolgendo uno sguardo scioccato a Fred e George.

I due sembravano essere stati trasfigurati in pesci, aprivano e chiudevano la bocca senza dire nulla, Angelina aveva perso almeno tre tonalità e aveva lo sguardo pericolosamente vuoto, fisso davanti a se, e pronunciava qualcosa che suonava molto come “Non…è…possibile…non..è…poss…”. Katie, quando lo aveva saputo era quasi caduta dalla panca, troppo sconvolta per reagire e Alicia era sull’orlo delle lacrime. Lee dal canto suo cogitava qualcosa come

 

Niente partite…niente partite…niente cronaca…non potrò smerdare i Serpeverde…è la fine!!

 

Grazie a Dio, Oliver Baston aveva lasciato l’anno prima la scuola altrimenti a quel punto si sarebbe suicidato gettandosi dalla torre dei Grifondoro…sempre che la morte cerebrale non l’avesse colto prima!

Il discorso del canuto preside proseguì nonostante lo sconcerto generale. Venne presentato anche il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, Alastor Malocchio Moody, e venne spiegato il perché dell’annullamento del torneo di Quidditch, a causa cioè del Torneo Tremagli.

Quando venne fatto noto del giudice imparziale e del limite d’età gli occhi color ambra dei gemelli brillarono di una poco rassicurante luce furbesca.

 

***

 

“Non possono farlo!!!” aveva esclamato George Weasley, che non si era unito alla folla che avanzava verso la porta, ma era lì in piedi che guardava torvo Silente. “ compiamo diciassette anni in aprile, perché non possiamo provarci?!”

 

“Non riusciranno ad impedirmi di partecipare” aveva detto cocciutamente Fred “I campioni faranno un sacco di cose che normalmente uno non ha il permesso di fare. E il premio è di mille galeoni!!”

 

I due, fermamente convinti di dover partecipare avevano discusso su come fare anche tornati in dormitorio, dove li aspettavano le tre ragazze e Lee.

 

“Mmm…secondo voi come possiamo fare a ingannare il giudice?” aveva mormorato pensoso George

 

“Basterebbero poche gocce di pozione invecchiante no?” aveva suggerito Alicia

 

“Ci avevamo pensato…credo che sia l’unica soluzione…”aveva mugugnato sconsolato Fred.

 

“Io posso iscrivermi tranquillamente…” aveva miagolato candidamente Angelina dalla sua posizione svaccata sulla poltrona. Cinque paia di occhi le si erano puntati contro.

 

“C-che c’è?! Io compio diciassette anni il 24 ottobre!” aveva aggiunto con semplicità.

 

Fred aveva spalancato gli occhi frustrato.

 

“Perché non ce l’hai mai detto!!!!” aveva proferito sdegnato.

 

“Beh, perché non mi sembrava essenziale…”

 

“Si che lo è! Cavoli! Avremmo festeggiato no?!”

 

“Cinque compleanni che ci conosci e non ci hai mai detto niente….quante occasioni sprecate!” aveva sospirato affranto George posando una mano sul cuore, come se le parole dette dalla mora lo avessero ferito nel profondo.

 

 “Hey, se avessi saputo che la mia nascita vi stava così a cuore l’avrei messo in bacheca!! Dai, non fate così, vi rifarete a questo compleanno no?!” li aveva incoraggiati la ragazza dai capelli color dell’inchiostro.

 

“Ci puoi giurare! Organizzeremo il miglior compleanno che tu abbia mai potuto immaginare!” aveva ruggito il rosso entusiasta.

 

“Angelina, ti iscriverai al torneo vero?! Voglio dire, tu saresti la campionessa perfetta! Faremo il tifo per te!!!” aveva sospirato incantato Fred.

 

“Beh..si…credo che lo farò…l’idea mi stuzzica e mille galeoni…son mille galeoni!!!”

 

 

 

Nei giorni seguenti, i due gemelli e Lee provarono più volte la quantità di Pozione Invecchiante da usare. Mancò poco che una volta Alicia non violentasse George.

I tre ragazzi avevano appena preso la propria dose di Pozione, sbagliando inequivocabilmente la dose…quando la povera Spinnett aveva aperto la porta del dormitorio del proprio ragazzo si era trovata di fronte a un George ventiduenne, terribilmente figo. Non era cambiato molto… semplicemente i tratti si erano fatti più maschi di quelli da sedicenne, e forse era più alto di cinque centimetri. Per il resto era pressoché simile…a parte la muscolatura leggermente più marcata nella zona dei pettorali e addominali.

Era rimasta pietrificata da quella visione. Sulle prime aveva creduto di sbagliare, entrando nel dormitorio di ragazzi del settimo anno…poi si era resa conto che:

  1. i ragazzi del settimo anno non avevano 22 anni
  2. i ragazzi del settimo anno non potevano assomigliare in modo così spudorato al proprio ragazzo

 

Quando anche Angelina era entrata nella camera, aveva approvato la trasformazione con un lungo fischio di estrogenico apprezzamento…doveva ammetterlo: Fred a ventidue anni era qualcosa definibile solo STUPRABILE.

 

Fatto sta, che quel pomeriggio, mentre George e Alicia si erano chiusi in dormitorio, e sicuramente non per giocare a dama, Fred e Angelina si erano ritrovati a parlare di cosa fare con il premio, nel caso avessero vinto.

Erano in un angolo della Sala Comune, stesi su un morbido divano, Angelina poggiata su un bracciolo con le gambe allungate su quelle di Fred, seduto al suo opposto, che cercava di non svenire con quelle gambe poggiate addosso…per altro la ragazza portava la gonna della divisa, il che rendeva tutto più difficile…avrà avuto fisicamente 22 anni, ma mentalmente aveva ancora gli ormoni che si davano alla pazza gioia!

 

“Come li useresti Fred?”

 

“Beh, credo che li conserverei per il negozio di scherzi! Li investirei in qualche buona azione e li farei fruttare centuplicandoli!!”

 

“Wow, mi trovo al cospetto di un ottimo affarista allora!” aveva mormorato la pantera.

 

“E tu Angelina, come li useresti?”

 

“Io?…non saprei…davvero, se ci penso non mi viene niente di intelligente…ho sempre avuto tutto dalla vita, la mia famiglia non ha alcun problema e non mi ha mai fatto mancare nulla…credo proprio…credo proprio che se vincessi mille galeoni…” aveva sussurrato puntando quei suoi pozzi d’ossidiana dritti nelle iridi ambrate dell’amico “…credo proprio che ve li regalerei tutti, sai Fred?”

 

Il ragazzo non se lo sarebbe aspettato minimamente, era rimasto a fissarla negli occhi. Non stava mentendo, era seria…glieli avrebbe regalati davvero!

Le aveva sorriso gentilmente prima di aggiungere “E perché lo faresti?” gli aveva chiesto accorciando impercettibilmente la distanza fra loro.

Angelina non gli scollava gli occhi di dosso, mantenendoli puntati nei suoi, ciononostante si era sollevata blandamente raccogliendo le ginocchia ala petto e abbracciandole, quindi si era avvicinata al ragazzo dai capelli color del sangue, sistemandosi accanto a lui, posandogli la testa sulla spalla.

In quel momento il cuore di Fred aveva perso un battito prima di iniziare a galoppare furiosamente; era certo che anche la ragazza lo sentisse. Il suo cervello ormai era kaputt e non riusciva a cogitare nulla che non fosse Angelina sulla sua spalla; non si sa con quale razionalità le aveva passato un braccio dietro la schiena, poggiandolo sulla spalliera del sofà

 

“Lo farei perché siete i miei migliori amici, e vi voglio bene…ammiro molto la vostra scelta di vita, in un clima come questo, è bello che qualcuno pensi anche  far ridere la gente. Quindi, per favore, non mettete da parte il vostro sogno, perché io sono dalla vostra parte…”

 

Le aveva rivolto uno sguardo, di sorpresa, mista a gratitudine e…amore…si, c’era anche tanta passione in quello sguardo, e il giovane davvero sperava che la ragazza se ne fosse accorta.Avevano incrociato gli sguardi, un mite sorriso da parte della moretta, che non sapeva dire da dove le fossero uscite quelle parole, sapeva solo che aveva avuto il bisogno di pronunciarle, e per una volta non si era sentita una stupida.

Erano rimasti così, seduti e quasi abbracciati su quel divano, senza dire niente, soltanto respirando, fino a quando Fred non era ritornato un sedicenne, avvolto da una pallida luce rossa.

 

Angelina si era diretta verso la propria camera. Salendo le scale si era ritrovata a farsi milioni di domande, era confusa, agitata e un milione di altre cose…aveva bisogno di parla re con qualcuno…sicuramente Katie e Alicia l’avrebbero aiutata a capire.

Aveva aperto pensierosa la porta della stanza. Katie era seduta sul ciglio del letto, aperta accanto a lei una lettera. Il volto rigato dalle lacrime…

Non aveva perso tempo e subito le si era seduta vicino abbracciandola.

 

“Cosa c’è Kat, che ti è successo?”

 

La brunetta di tutta risposta aveva singhiozzato più veementemente, abbracciando a sua volta la mora compagna. Fra le lacrime era riuscita a sussurrare un disperato.

 

“Non  ce la faccio Angelina…non ce la faccio più! Mi manca Oliver…”

 

Povera piccola Katie, alla fine aveva ceduto…era inevitabile, se lo aspettava. La lontananza della persona amata è ciò che di peggiore ci può essere per un amante, ti lacera dentro, nel profondo, ma lo fa con una lentezza inesorabile…ti rode come un cancro, fino a quando non ti ritrovi schiacciato da una voragine di nulla, e tutto ciò che vuoi è poter vedere anche solo per un secondo è il suo viso, che ti sorride…ma sai che non è possibile, che lui non c’è lì con te…povera piccola Katie, alla fine aveva ceduto. Era lì, tremante, che si torturava quel cerchietto d’argento al dito.

 

“Me l’ha regalato per i sei mesi insieme…quando me l’ha dato ho pianto…”

 

Diceva, e non la smetteva di piangere…c’era una nota di pura disperazione nella sua voce, e nostalgia…è incredibile come quanto più una persona senta la lontananza, tanto più si appigli disperatamente a tutto ciò che può avere vagamente un legame con l’altro…

 

“E’ una fede Irlandese…vedi questo cuore coronato, se la punta è rivolta verso di te vuol dire che il tuo cuore appartiene a qualcuno…se invece la punta è rivolta all’esterno…vuol dire che stai ancora  cercando a chi donarlo.”

 

Ed ancora stille inconsolabili le avevano rigato le gote.

 

“Katie, ascoltami, lo so che è difficile, ma cerca di sopportare…quando è che vi vedrete la prossima volta?!” aveva tentato di rincuorarla. L’altra Grifondoro aveva tirato su col naso prima di asciugarsi po’ gli occhi, quindi aveva singhiozzato un affranto

 

“Per le vacanze di Natale…le passerò da lui…ma mancano ancora due mesi! Due lunghissimi mesi Angelina! Io non ce la farò mai!”

 

La mora cacciatrice non sapeva più che cosa fare per tirarle su il morale, ogni tentativo sarebbe stato oltremodo stupido…Katie aveva bisogno di Oliver, ma come fare a portarlo a Hogwarts?!

Poi un’idea…una parva speranza…

Si era rivolta alla ragazza in lacrime, pensierosa

 

“Avete mai pensato di approfittare dei fine settimana a Hogsmeade?”

 

Angelina in quel momento sembrò per Katie un angelo sceso a darle una mano!

 

“No! Ommioddio, sai che non ci avevamo mai pensato! Dio Angie, non sai quanto ti sto amando in questo momento!!! Grazie! Grazie mille! Mi hai salvato la vita! Grazie! Vado a scrivere una lettera a Oliver!!” detto questo, era sparita dietro la porta del dormitorio, armata di carta, piuma e speranza…

 

“Ed ecco fatta la buona azione giornaliera…certo che pensarci un po’ prima…ah l’amore!…a proposito!” aveva realizzato scioccata “Io devo ancora capire perché ho passato il pomeriggio appoggiata alla spalla del mio migliore amico!”

Una vocina rispose nella sua testa…

Perché è il tuo migliore amico!

 

Per un momento la risposta sembrò funzionare, poi però…

 

Un momento…è normale rischiare la fibrillazione accanto al tuo migliore amico?

 

***

 

“Taaaaaaantiiii auuuuuuuguuuuuuuuuuriiiiiiii aaaaaaaaaaa teeeeeeeeeeee, taaaaaantiiiii aauuuuuuuguuuuuuuuuri aaaaaa teeeeeeeeeeeee, taaaaaaaaanti auuuuuuuuuuguuuuuuuuuuuuriiiiiiii Angelinaaaaaaa, taaaaaaaantiiiiiiii auguuuuuuuuriiiiiiiii aaaaaaaa teeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!”

 

“Braavaaaaa!!”

“Auguriiiiii”

“Viva il futuro campione di Hogwarts!!!!”

 

Ok, doveva ammetterlo, quando Fred e George si mettevano d’impegno, riuscivano a tirar fuori cosa al limite del grandioso!

Quella festa di compleanno ne era un esempio!

Avevano sistemato la propria camera (in quanto i dormitori femminili avevano quel piccolo problema degli allarmi -non che per i gemelli fosse mai sussistito tale problema-) in un perfetto stile da compleanno magico, festoni colorati, palloncini che cambiavano colore, qualche fuoco d’artificio del Dottor Filibuster Con Innesco ad Acqua, e una torta gigante al cioccolato, che sospettava fosse valsa diversi giorni di lavoro degli elfi nelle cucine…tutto per lei! Si sentiva…felice. Punto!

 

“Grazie ragazzi, ma davvero, non dovevate! Fra un po’ mi commuovo e non è un bello spettacolo!”

 

“Su, su Johnson, nessun dovere, al massimo piacere!” le aveva fatto noto Lee allegramente.

 

“Infatti, e poi noi *volevamo* regalarti un compleanno coi fiocchi e controfiocchi!” era intervenuto raggiante George.

 

“E poi devi ancora aprire i regali!!!!” aveva ruggito Fred gioioso all’indirizzo di un cesto pieno di pacchetti colorati.

Angelina aveva sospirato della serie ViVoglioBeneMaNonSoCheFareConVoi, quindi aveva mormorato con finta disperazione “Ecco, adesso godrete lo spettacolo del rimmel sbrodolato sulla mia faccia…”

 

Chissà perché ma Fred pensò che sarebbe stata stupenda anche con il kajal strisciato su tutte le guance.

 

Cominciò ad aprire i vari incarti colorati, il primo da parte di Alicia e George era un set, un collarino di velluto nero con un pendente fatto di pietra rossa e degli orecchini in coordinato, i suoi colori preferiti!

Il secondo era da parte di Katie, un enorme maglione nero, lungo fin sotto al ginocchio e con un ampio scollo a barca, ottimo per l’inverno a Hogwarts.

Il regalo di Jordan invece erano due libri, uno sulla storia delle Holyhead Harpies, la sua squadra preferita di Quidditch, e uno era la bibliografia dei Wizard’s Blood, anche questi regali più che apprezzati.

Infine Fred le aveva porto il proprio pacchetto, un piccolo sacchettino di velluto rosso, fermato da un cordino in cuoio. L’aveva aperto, svuotandone il contenuto sul palmo della mano. Un anellino in argento era rotolato fra le sue dita.

 

“E’ una fede Irlandese, spero che ti piaccia…” aveva mormorato pacatamente, con una punta d’imbarazzo.

 

“E’…è…grazie Fred, è un bellissimo regalo.” Gli aveva risposto di rimando, regalandogli uno di quei sorrisi che tramutò il midollo osseo delle gambe del rosso in gelatina.

 

“E’ una fede Irlandese…vedi questo cuore coronato, se la punta è rivolta verso di te vuol dire che il tuo cuore appartiene a qualcuno…se invece la punta è rivolta all’esterno…vuol dire che stai ancora  cercando a chi donarlo.”

 

Forse…forse la sua ricerca si era conclusa…forse…

 

 

Continua…

 

 

E così anche un altro capitolo è concluso, ormai manca davvero poco alla fine di questa fanfic. A dirla tutta ci ho messo una vita a scrivere questo chap, il tutto perché

1.       non aveva un briciolo d’ispirazione

2.       non avevo idee abbastanza divertenti

3.       non sapevo come districarmi nella trama

alla fine però il chap è uscito, insolitamente serio per i miei gusti, ma che ci vogliamo fare, nessuno è perfetto!

 

 

 

Importantissimissimo!!!   Ho pubblicato la mia galleria di disegni anche su Deviant Art, quindi se volete visitarla ciccate à qui

 

Inoltre consiglio a tutti di andare a leggere la faniction “An improbable crush”  , di LunaMalfoy, non vi lasciate ingannare dal pairing assolutamente inusuale, il finale spiega ogni cosa! ^^ premetto solo che parla di uno dei Wealsey e Alicia…

 

Sono ben accetti critiche e commenti, positivi negativi, quello che volete!

 

 

Piuttosto, passiamo ai vostri graditissimi commeti!

 

Sasha: Lynn arrossisce per il 10 e per il fatto di essere considerata così importante da essere la prima nella lista delle fanfic da controllare quando si apre EFP, quindi ringrazia mestamente Sasha per la sua recensione…eh si, George si dà proprio da fare, ma dopotutto ha sedici anni e ormoni grandi come palle da basket…inoltre non mi sembra che ad Alicia dispiaccia!!! Senti un po’, e la tua storia?! Io voglio leggere il prossimo chap, tu mi togli anche il primo!! Perché? *-*!

 

Yaya: Devo ammettere che hai ragione, il migliore è il Baston dei primi periodi…come vedi ho fatto una sorpresina a tutte le sue fan facendogli fare una porticina anche in questo capitolo…poveretto scommetto che anche lui è nella stessa condizione di Katie…magari si distrarrà un po’ di più col Quidditch, ma avrà anche lui le sue crisi depressive…poretto ;___;

 

Janice: ^^ sono contenta che il disegno ti sia piaciuto…in realtà i capelli lunghi non erano previsti, ma visto che mi ispiravano glieli ho lasciati così…e poi non sono lunghissimi, cioè guarda quelli del mitico fricchettone Bill e poi dimmi! (io lo immagino con un coda che gli arriva fino metà schiena!)…beata Alicia davvero, chi non vorrebbe un cuccioline teneroso e ossessionato con le tue mutandine?! Una vera rarità! Mi dispiace solo che questo capitolo sia più smielato che divertente…sorry Y-Y!

 

 Selphie: ^^ onorata che ci sia così tanta gente che ha preso come modello le mie cacciatrici! Davvero , è una cosa che mi fa sentire realizzata sotto l’aspetto della scrittrice! Ovviamente non voglio assolutamente criticare la Grande Signora Rowling, lungi da me farlo!!!Grazie per i complimenti, e ki raccomando con la recensione del prossimo! ^.-

 

George Weasley: ^^’ mi dispiace Georgino piccino, ma devo proprio concluderla sta fanfic…comunque, prometto…ne scriverò un’altra…tu però continua a recensire che mi fa un piacere immenso sapere che le mie speculazioni mentali trasformate in pagina web vengono apprezzate! E poi tu hai le mutandine di Ali…ma questo non centra una cippa…ok fa niente…la smetto…mi raccomando col prossimo chap ^^!

 

Angèle87: *-* Angèle, stupenda! Chiedo venia per il ritardo con cui è arrivato il capitolo…Ahhh i gemelli…dolci…selvaggi…sexy…insomma stuprabili! E non oso pensare come si è sentita Alicia quando li ha beccati a 22 anni!!! Credo che abbia rischiato un fibrillazione, coma cerebrale e un embolo! Complimentosi anche per la tua storia Claire de Lune, che seguo con moltissimo interesse, anche se non recensisco…(Ti prego Angèle, posa la motosega! Ti prometto che per la fine della storia avrai almeno una recensione della sottoscritta…il che potrebbe sembrare poco, ma in realtà è un dono inestimabile in quanto il mio unico neurone Aermanno concepirebbe qualcosa che và al di là del respirare!)…aspetto la recensione del prossimo chap ^^.

 

Audrey: eheheh in realtà ho un mezza idea di scrivere una fic su Bill e Charlie…e  non escludo che un delle tante conquiste del fricchettone non si chiami proprio Audrey ^.-…ovviamente è tutto da vedere! Prima devo finire questa mega storia, poi mi dedicherò a one shot o robe simili…voi mi seguirete, vero *-* [Lynn con sguardo sbrilluccicoso]?!

 

Claudietta: Wow *-* nuova lettrice fresca di lettura generale, allora, ti è piaciuta? Peccato che con questo chap deluderò qualcuno, visto che lo reputo “non alla mia altezza di divertimento”…uff però che ci potevo fare se le scene erano più sul romantico che sul comico…spero di rimediare al prossimo capitolo…aspetto molte recensioni sai ^^!

 

Dada90: [Lynn guarda Dada leggermente sconvolta °-°] ehm, Dada tesoro, il fumo fa male…magari prima recensisci e poi fuma eh?1 Altrimenti quella disgraziata di Isimbel ogni volta deve escogitare strategie napoleoniche per avvicinarsi a te…mari di bava, gatti cacasotto, e trip mentali Nc17 all’ultima potenza…poveretta non la invidio…però le tue recensioni mi fanno sbellicare ogni volta [a me no! NdGeorge traviato dagli scorsi commenti di Dada sui suoi pantaloni!] [piantala se non vuoi che ti lasci in mutande per il resto dei chap! NdLynn minatoria!] ^___^ ok, eliminati gli scocc…che c’è Ron, cos’hai che i guardi con quello sguardo degno di Tiger e Goyle dopo che Hermione gli ha spiegato come risolvere un teorema di aritmanzia?! Cosa ti affligge?! [Dada…ha detto…che io…ho solo un cogl-] PER L’AMOR DEL CIELO RON!!! Non dire altro!!!! Ho capito perfettamente!! °-°’’’…va da hermione e ponile lo stesso quesito, sarà ben lieta di controllare di persona!! Uff…ti aspetto al prossimo chap, prima che qualcun altro mi stressi con le sue paranoie!!!

 

Luna Malfoy: Mmm…mi chiedevi quanto ci vorrà perché Angelina si innamori di Fred…direi un cazzo! (NON COMINCIARE APENSARE MALE!!!!!). Comunque, credo che la morale dell favola sia chi la dura la vince no?! Il povero Fred alla fine verrà ricompensato come si deve, ghe he he…piuttosto, corro a scrivere la tua recensione per NpS e uAnB…waaaaaaaaaaaaasssssssppppppppppppp!!! XD (‘spetta…si scriveva così?! °-°*)

 

Ryta Holmes: no, ti prego, tutto ma il Big Lynn no! Sono ancora troppo…errr….PICCOLA! Va bene, non fa schifo, diciamo solo che questo chap non è divertente quanto gli altri…il che non va molto bene…comunque, per una volta non sono d’accordo con il caro Fricchettone Bill, lui dice che ne passerà acqua sotto i ponti prima che si dichiarino? Secondo me manca davvero poco…ovviamente tu che sei una delle mie Beta sai già quanto…ma non anticipiamo niente, o mi sputtanto l’effetto sorpresa =P…

 

Isimbel: °-° ok…mi stavo preoccupando per Dada, ma qui vedo che la cosa è contagiosa…mammina, povero George, qui rischia l’estinzione mi sa, fra te e Dada…cmq ve la vedete voi con Alicia no, voglio dire, io me ne lavo le mani!! Salutami gli 883, il politico di sinistra, Denethor,  e gli spettatori del tuo mitico touch dawn…digli di stare attenti ai secchi e alla bava quando escono, non vorrei si facessero male!!! Al prossimo chap! ^^

 

 

Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!

 

Un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.

 

 

Segui la freccia….

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\/ …e lascia una recensione ^^

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** -16- ***


Amori sul campo di Quidditch

 

 

Vorrei dedicare questo capitolo a tutte le mie lettrici e lettori, vecchi e nuovi, a chi mi ha recensito dal primo all’ultimo capitolo e a chi si è perso per strada, anche a chi ha solamente dato un’occhiata a questa impresa titanica in cui mi sono gettata. Grazie mille, sappiate che per me ha significato davvero tantissimo!

 

 

 

Amori sul campo di Quidditch

-16-

 

 

Quel Natale prometteva davvero bene.

Nonostante fosse la settimana prima delle tanto attese vacanze natalizie, la torre dei Grifondoro era strapiena. Fred e George ormai erano diventati famosi grazie alle loro Crostatine Canarine, il che fruttò loro parecchi galeoni extra, mentre ai malcapitati –un esempio ne fu Lee- un delizioso piumaggio giallo canarino…il peggio era che in mente avevano progetti ben peggiori.

 

Poteremmo benissimo dire che per i rossi Weasley fosse iniziato un periodo d’oro: le loro invenzioni vendevano bene, fra George e Alicia era un continuo idillio amoroso –e diciamolo anche sessuale- e Fred e Angelina avevano stretto molto di più il loro rapporto; non era raro vederli insieme a chiacchierare amabilmente dopo le lezioni, oppure in Sala Comune seduti l’una in braccio all’altro in compagnia dei propri compagni. Più volte Alicia e Katie avevano pescato la mora compagna nel dormitorio maschile con la sola compagnia di Fred, ma quella, nonostante l’interrogatorio da Santissima Inquisizione, giurava ogni volta di averci soltanto chiacchierato…il che era la pura verità alla fine!

 

 

***

 

“AAAAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHH!! GEORGE! TOGLIMI STA MERDA DALLA FACCIA!!! Coff coff  NON VOGLIO MORIRghghghE!!!”

 

Fred Weasley stava lottando con tutte le proprie forze per non perire, strozzato da una manica assassina e tarlata del suo abito da cerimonia color caccola di troll. Lee Jordan aveva assoldato George per compiere la propria vendetta contro il fratello, memore della brutta esperienza piumata…

 

“Buahahahah, muori brutto pidocchio! Tu e la tua idea malsana di farmi diventare un passero antropomorfe!!!” aveva ringhiato il moro con aria demoniaca.

 

“Alcoffcoffmeno avresti avuto un uccello da qualche parte…visto che in mezzo alle gambe non c’è!” aveva osato la vittima sacrificale della giornata.

 

“Zitto, cacca di doxy in salamoia! Che ce l’ho più lungo di te!!” aveva detto stritolandogli i gioielli e facendolo guaire come un cagnolino bastonato.

 

Ahiahiahi, nononononono, le palle noooooooo mi servonooooo!!!”

 

“E a cosa? A giocarci a gobbiglie?!” lo aveva punzecchiato il gemello aumentando la stretta intorno al collo.

In quel mentre era entrata Angelina, che rimasta a dir poco scioccata dalla scena, aveva pensato bene di salvare il proprio migliore amico, gettandosi all’attacco contro i due carnefici.

 

“YYYYYYYYYYYYYYYYAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”

 

“ODDIO, JOHNSON…NO!!!!!!”

 

SBAAAAAAAAAAM

 

La mora si era letteralmente tuffata sui tre, che avevano subito mutilazioni permanenti al suono di “Lasciate stare Fred!!!”

“Johnson, la convivenza con quel cafone di mio fratello ti sta rovinando!! Un tempo non avresti saltato in questo modo su due poveri innocenti!!!” aveva ribattuto George con aria lacrimosa.

 

“Certo George, innocenti sotto quale punto di vista? Lee stava per attentare alla felicità di tutte le fan di Fred, con un colpo sotto la cintura e tu! Tu lo stavi strozzando con un…un…ommioddio che cavolo è sta morchia?!” aveva latrato quella, prendendo fra le mani l’arma impropria del ragazzo dalla chioma sanguigna, squadrandola come se avesse davanti una macchia di vomito…il che poi non era molto distante dalla realtà!

I fratelli si erano scambiati uno sguardo rassegnato e sospirando avevano risposto in coro “Quello è il motivo per cui noi non andremo al Ballo del Ceppo!”

 

La cacciatrice parve pensarci un po’ su. In effetti se avesse avuto lei quei vestiti ci si sarebbe impiccata con tanto tanto amore, ma il fatto che quei due non partecipassero era fuori discussione, una festa non è una festa senza quei disgraziati di Fred e George Weasley, combina guai matricolati e pesti a tradimento! Poi un lampo di genio…

 

“Katie!!”

 

“No, Angelina i vestiti sono la causa, non la Bell…”

 

“No, no, ci serve Katie! Lei può darvi una mano!” detto questo era schizzata alla ricerca della brunetta, che si era presentata nella camera dei gemelli pochi minuti dopo.

 

“Mmm…chi ha cucito quest’incubo tessile doveva essere uno spostato che non capiva una mazza di sartoria!” aveva esordito esaminando in modo dettagliato l’abito. Era rimasta lì a rigirarselo fra le mani, rivoltandolo e testandolo per una buona mezz’ora, poi aveva esordito con un sorrisone sulle labbra:

 

“Nessun problema, avrete i vostri vestiti sistemati per il ballo…voi, preoccupatevi di cercare le dame! Al resto ci pensa la vostra Kat!”

 

Così dicendo era corsa a darsi da fare.

 

***

 

 

Nella seguente settimana, fino a quando non era stato il momento di partire per Katie -che avrebbe passato il Natale da Oliver- la ragazza non aveva fatto altro che dedicarsi agli abiti dei due scapestrati, aiutata da un po’ di magia, tanta pazienza e qualche galeone, che i gemelli non ebbero problemi a sborsare, pur di andare al ballo vestiti come si deve.

 

Quella sera, Angelina e Alicia erano comodamente stravaccate su uno dei tanti divani della Sala Comune dei grifoni a chiacchierare del più e del meno, prestando attenzione di tanto in tanto i battibecchi fra il fratello dei gemelli Weasley, la Granger e Harry.

 

“Che peccato che Katie non passi il Natale qui, ci saremmo divertite un mondo tutte e tre insieme…come ai vecchi tempi!” aveva sospirato la Pantera rivolta alla sua amica.

 

“E secondo te lei si sarebbe persa l’occasione di passare le vacanze di Natale col suo cucciolo adorato? Io credo di no…inoltre era tutta in brodo di giuggiole perché lui le doveva dire una cosa molto importante!”

 

“Cosa?”

 

“Non ne ho idea…non lo sapeva nemmeno lei a dire il vero…piuttosto, Fred ti ha già invitata al ballo?”

 

“Non ufficialmente ma è come se l’abbia già fatto, praticamente mi sta torturando con i balli che dovrò concedergli! Toh, guarda chi è arrivato, quando si parla del diavolo…”

 

In quel momento Fred e George erano apparsi iniziando a parlare con il fratello Ron, chiedendogli un gufo per inviare una lettera, da mandare probabilmente a Ludo Bagman. Era dall’inizio dell’anno che andavano avanti con quella storia della scommessa, un trapanamento di maroni al cubo!!

 

“Ron, ci presti Leo?” aveva chiesto George.

 

“No è fuori per consegnare una lettera.” Aveva risposto il fratello “Perché?”

 

“Perché George lo vuole invitare al ballo.” Aveva risposto Fred sarcastico.

 

Alicia e Angelina si erano quasi strozzate per trattenere le risate…

 

“Allora…avete già tutti una dama per il ballo?”

 

“No” era stata la risposta del più piccolo dei maschi Weasley.

 

“Beh sarà meglio che ti sbrighi , ragazzo, o quelle carine saranno tutte occupate!” aveva detto Fred con aria da grande esperto…tanto il tonto problemi a trovare ragazze carine non ne aveva mai avuti!

 

“E tu con chi ci vai?” aveva chiesto Ron

 

Angelina si era fatta più che attenta, anche se già sapeva all’incirca quale sarebbe stata la risposta…

 

“Con Angelina!” rispose Fred immediatamente senza alcuna traccia di imbarazzo…come volevasi dimostrare!

 

(Angelina si fa mentalmente i complimenti per le proprie previsioni)

 

“Cosa?!” aveva chiesto il fratello sorpreso; quasi non ci credeva che quella bellezza andasse al ballo con quel cetriolino sott’aceto di suo fratello. “L’hai già invitata?!”

 

Alicia e la moretta si erano scambiate uno sguardo malizioso alla CheTiAvevoDetto. Subito dopo era arrivato l’invito di Fred.

 

“Ehi! Angelina!” la ragazza, facendo finta di aver chiacchierato con l’amica dalla chioma color miele fino a quel momento si era voltata a guardarlo.

 

“Che c’è?” aveva miagolato con una faccia di bronzo come poche. Alicia stava per soffocarsi pur di non ridere della scena!

 

“Vuoi venire al ballo con me?” le aveva chiesto con un’innocenza e una schiettezza della serie HoIlTattoDiUnComodinoeMeNeVanto.

 

Angelina ebbe una fugace visione di lei e Fred che ballavano abbracciati, e un brivido le corse lungo la schiena, quindi divorandolo con lo sguardo, quasi volesse spogliarlo in piena Sala Comune solo con gli occhi aveva ‘fuseggiato’* un placido “Si, ok.”, tornando a prestare lo sguardo ad Alicia con un mezzo sorrisetto stampigliato in faccia.

 

La biondina l’aveva guardata maliziosamente, bisbigliandole un “C’è qualcosa che devi dirmi, Johnson?”

 

“Io?!” aveva risposto l’altra con finta aria innocente “Perché?! Cosa  dovrei dirti?!”

 

“Per esempio, che finalmente ti sei convinta che rimanere amica di Fred per lui è salutare come ricevere un calcio nelle palle, e visto che siete fatti l’uno per l’altra hai deciso di aprire quegli occhioni che ti ritrovi e fare la felicità di entrambi? Giusto un esempio!”

 

“E cosa te lo fa credere?” aveva domandato l’altra arrossendo impercettibilmente.

 

“Il fatto che se tu non avessi le orecchie il sorriso farebbe il giro della faccia…”

 

Angelina si era limitata a guardare da un’altra parte mugugnando qualcosa di incomprensibile.

 

“Bingo…”

 

***

 

 

Finalmente era giunta la tanto attesta notte del ballo. Nell’ingresso, decine e decine di studenti aspettavano il proprio cavaliere o la propria dama, sfoggiando abiti dalle raffinate fogge e colori. Tutti volevano apparire quella sera..anche se il primato andava alle studentesse di Beauxbatons per ora…infatti, solo Fleur Delacour, inguainata nel proprio abito di satin grigio perla, indecentemente corto e scollato aveva attirato a se più sguardi del dovuto. Anche Fred e George attendevano le proprie partner ai piedi delle scalinate di marmo che portavano ai piani alti.

Non poche ragazze si erano ritrovate ad ammirare lo spettacolo di quei due rossi made in Weasley, versione Ballo: Katie aveva fatto un lavoro superbo! I pizzi erano spariti, e il color vomito era stato sostituito da un bel blu oltremare per George e un rosso cremisi per Fred. Lo scollo era più ampio e lasciava intravedere una maglia a collo alto nera in entrambe gli abiti. Infine tutti gli orli del vestito erano decorati da delle fascette in velluto nero. Due fighi!

 

Risultato? Estrogeni dal naso alla maggior parte della popolazione femminile presente!

 

“Buon dio George, guarda come si sono conciate le studentesse di Beauxbatons!! La loro preside lascia portare loro QUEI vestiti?! Con QUELLI spacchi?! Se una delle nostre ragazze lo facesse, credo che la McGranitt lo spacco glielo farebbe portare…si ma nel senso che le spacca tutte e due le gambine con una grazia da centauro incazzato!”

 

George però non rispose.

Era imbambolato ad osservare qualcosa all’inizio delle scale…qualcosa –o qualcuno- che Fred riconobbe come l’unico essere sul pianeta capace di provocare una tale reazione da encefalogramma piatto in suo fratello: Alicia Spinnett.

 

Quando l’aveva vista, George si era ritrovato a buon diritto l’Etna in mezzo le gambe, e gli ormoni che facevano Head Banging** stile concerto dei Wizard’s Blood…

La sua dama poteva benissimo essere scambiata per una Veela quella sera; sorrideva imbarazzata in cima alla scalinata, il suo cavaliere se la stava mangiando con gli occhi. Vestita da un lungo abito da strega azzurro, che lasciava le spalle scoperte, aveva iniziato a scendere la rampa. Ai piedi calzava delle graziose ballerine color cielo decorate con lo stesso motivo riportato sullo scollo dell’abito, che lasciava intravedere un grazioso pendente in pietra dura a forma di rosa, di un bel blu.

I capelli erano acconciati in maniera molto particolare, due ciocche color miele erano avvolte da alcuni nastri azzurri, ricadendo morbidamente i lati del viso. Gli stessi nastrini avvolgevano anche delle ciocche che raccolte a mezza coda dietro alla testa erano bloccati da un fermaglio con tre perle grigie.

 

Era scesa con eleganza, ponendosi davanti al proprio ragazzo e guardandolo dritto negli occhi. In un impeto di riconquistata lucidità e apparente calma ormonale, il rosso era riuscito a pronunciare una frase di senso compiuto quale:

 

“Dio…sei bella come una rosa, baciata dai pallidi raggi del sole dell’aurora.”

 

Ora, potete ben immaginare la reazione dei presenti nel sentire un tipo come GEORGE articolare una cosa del genere. Alicia gli era semplicemente saltata addosso, baciandolo, sull’orlo di una crisi di pianto da romanticismo represso, Fred meditava di impiccarsi con la cintura, sempre che non l’avesse colto prima un’ulcera fulminante da overdose di glucosio!!!

 

Quando poi si era dovuto sorbire una slinguazzata in piena regola di quei due, l’idea di farsi concedere un ballo da Cedric-sono-un-tubero-con-gli-occhi-e-ho-il-QI-di-una-forchetta-Diggory, mettendo così fine alla propria esistenza fisica e etero, non gli parve così oscena!

Fred aveva dovuto emettere un sonoro “Ehm-ehm”, che vacillava tra i 10000 e i 200000 decibel di potenza, per farsi sentire dai due passeri scopaioli in calore, i quali lo avevano guardato con in viso l’espressione di chi ha leccato un rospo e vaga per fantastici lidi lontani, in compagnia di creature stupende e scopabili. Come al solito la prima a riprendersi, accertando il fatto che il proprio ragazzo nel cervello non avesse neuroni ma ormoni, era stata Alicia, che non proprio contenta dell’interruzione aveva silurato il povero Fred con un “Che c’è?!” che rasentava lo 0 assoluto e un calore antartico. Da paura.

“Errr…Angelina? Non è ancora pronta?” aveva gnaulato timidamente la vittima della situazione.

 

“Oh…arriverà a momenti, era quasi pronta quando sono uscita. Beh, noi andiamo allora!” aveva detto prendendo il braccio che George, più per riflesso incondizionato che per reale cavalleria –essendo ancora in stato catatonico-semovente- le aveva porto.

 

Fred aveva mutamente reso grazie ad almeno tre divinità per la concessione di avergli tolto quei due dai piedi, quindi si era seduto sullo spesso passante delle scale attendendo pazientemente l’arrivo della propria dama.

 

***

 

Nella villetta della famiglia Baston, in un tranquillo paesino Irlandese, c’era aria di grosse novità.

I genitori di Oliver, avrebbero passato le vacanze di Natale in Islanda, lasciando il figlio diciottenne da solo…che poi solo proprio non era, infatti, come avrebbe potuto non invitare la ragione della propria vita, la luce dei suoi occhi, e il motivo di tanta malinconia durante quei mesi lontano da lei, dove l’unica occasione per incontrarsi erano stati poche gite ad Hogsmeade?

 

Katie Bell era compostamente seduta sul divano, fra le braccia del portiere. Era felice. Avrebbe passato due lunghe settimane con il ragazzo che amava, dopo la sola consolazione di lettere e fugaci incontri per la cittadina magica, rare occasioni, in quanto gli impegni della squadra di Oliver non gli permettevano di sfruttare tutte le uscite della giovane.

Immaginava le proprie compagne agghindate di tutto punto e pronte per fare furore al ballo, insieme a quei due matti dei loro ragazzi e, stranamente, non le invidiava. Seppure lì a casa Baston non ci sarebbero state grandi cerimonie o bei vestiti, c’era tutto ciò che aveva sempre sognato: Oliver, lei e una montagna di vischio sotto cui baciarsi se possibile fino alla fine delle vacanze –o al sarcoma polmonare, dipende-!

 

In realtà era curiosa di sapere cosa le dovesse dire Oliver. Nella lettera dove la invitava, specificava di doverle dire una cosa molto importante…cosa, però, non era chiaro.

 

“Oliver…”

 

“Si?”

 

“Cosa mi dovevi dire di così importante?”

 

“Te lo dirò a mezzanotte, amore mio…”

 

Detto questo l’aveva baciata teneramente.

 

 

***

 

 

Erano ormai alcuni minuti che Fred attendeva paziente la propria migliore amica. Molte…troppe ragazze gli avevano rivolto occhiatine alla CheCarinoCheSeiChissàPerchéStaiTuttoSoloOraTiConsoloIo, e risatine idiote da far venire l’emicrania anche a un sasso. Poi finalmente, era apparsa, e il ragazzo dalla chioma fulva si era ritrovato la torre dei Grifondoro al posto del fratellino minore dei piani bassi, una roba erotica da non raccontare. Sta di fatto che, come nelle favole era apparsa la principessa della serata, e altro che Fleur e il suo vestitino di satin, in confronto alla Johnson, quello della bionda di Beauxbatons poteva benissimo esser usato come pezza per le scarpe…

 

La pantera era apparsa in cima alle scale, che adesso scendeva con sensualità e charme infinito, nonostante il tacco abominevole dei sandali neri, fasciata da uno stupendo abito rosso vivo, che lasciava una spalla scoperta, coprendo l’altra con un’ampia manica lunga, orlata di nero e ricamata d’oro. Un profondo spacco, le lasciava scoperta le gambe statuarie che quando Fred lo vide dovette tirarsi un pugno all’alzabandiera per impedirgli di saltar fuori e fare ‘ciao ciao’ decretando quindi l’ora della propria dipartita.

 

Angelina gli si era avvicinata guardandolo sorniona e commentando un sarcastico “Fred, chiudi la boccuccia e asciugati la bava, non vorrei inciampare nella prima o scivolare sopra la seconda…”

 

Il poveretto aveva fatto una fatica immane a riprendersi, e a dirla tutta si era preso il proprio tempo per studiarla a fondo nei minimi dettagli.

La ninfetta aveva raccolto i capelli in un’alta coda, lasciando due ciocche ad incorniciarle i lati del viso. Al collo e alle orecchie portava la collana e gli orecchini che George e Alicia le avevano regalato per il compleanno. Al braccio destro uno spesso bracciale color magenta e all’anulare sinistro l’anellino che lui le aveva regalato…ma quello alla fin fine non lo toglieva mai…solo che…l’aveva messo col cuore al contrario rispetto al solito.

 

Fred, non trovando una spiegazione plausibile al cambiamento, non stette troppo a lambiccarsi il cervello, per altro fuori uso dopo la visione erotico-paradisiaca della bella dama. Le porse il braccio ed entrarono in Sala Grande.

In seguito al lauto banchetto le Weird Sisters salirono sul palco accolte dal tumulto dei numerosissimi fans presenti. Subito il gruppo intonò una melodia lenta e lugubre e i campioni aprirono le danze.

Dopo poco, molte coppie iniziarono a ballare.

George e Alicia erano stretti l’uno a l’altra e si scambiavano tenere effusioni nascosti dall’occhio severo della McGrannitt.

 

Fred e Angelina non entrarono immediatamente in pista, aspettavano che l’atmosfera si scaldasse…in quel mentre almeno una dozzina di ragazzi fra Beauxbatons, Durmstrang e Hogwarts si fecero avanti per invitarla a ballare, sotto lo sguardo inceneritore del compagno. La mora aveva rifiutato categoricamente tutti.

Quando si presentò l’ennesimo idiota fighetto con l’accento francese, Fred prese in mano la bacchetta pronto a avadakedavrarlo a dovere.

La voglia di farlo aumentò pericolosamente quando l’idiota esordì

 

“Mademoiselle, sarebbe un gronde piascere puor moi, se lei volese conscedermi questo balo.”

 

Angelina, come le precedenti dodici volte, declinò gentilmente l’offerta. Ma il tipo doveva essere o duro di comprendonio o non doveva capire un cazzo d’inglese, in quanto continuò imperterrito

 

“La prego, solo questo balo…le ho jià deto che lei è stuponda?!”

 

A quel punto Fred gli aveva ruggito un nervoso

 

“Ehy, lei è con me e come vedi non ha alcuna intenzione di venire a ballare con te, quindi sloggia pivello!”

 

Dopo un’occhiata di ghiaccio e un altrettanto glaciale “Non stavo parlondo con lei…monsieur!”

il francese aveva rivolto lo sguardo alla pantera e presale una mano vi aveva posato un bacio sul dorso, sorridendo affabile.

Angelina aveva ricambiato il sorriso prima di pronunciare con voce suadente un secco

 

“Ehy pivello, hai sentito il mio amico…gira al largo.”

 

Indispettito, il giovane aveva mollato la mano della mora andando ad importunare alcune ragazze di Tassorosso.

Fred in quel momento ebbe la certezza matematica, assoluta e incontestabile di amare Angelina Johnson e volerne fare la propria consorte, nei secoli dei secoli amen!

 

Si scambiarono uno sguardo complice, quindi la cacciatrice iniziò:

 

“Bene carino, mi sembra giunto il momento di dare una botta di vita a questo ballo…ma prima, un piccolo aiuto…”

 

detto questo, sfilò dalle mani di Fred la bacchetta, puntandola su un calice con dentro un po’ d’acqua e bisbigliando la formula “Occhi di coniglio, rumore di fischi, trasforma quest’acqua in whisky!” trasformò il poco contenuto del bicchiere in uno dei migliori liquori mai assaggiati.

Ne bevve un sorso, sarebbe bastato poco in quanto non abituata e poi porse il bicchiere al rosso, che guardandola con fare malandrino le sussurrò un furbesco “Ti ho mai detto che quando fai così rischi di farmi innamorare sul serio?!”, quindi scolò il restante contenuto strizzando gli occhi per l’alto grado alcolico. La ragazza ridacchiò per il commento, quindi sfilandogli con estrema sensualità il calice dalle mani del ragazzo mormorò un malizioso “E’a quello che punto…” per poi prenderlo per mano e trascinarlo in mezzo alla pista, senza dargli il tempo di capire cosa avesse detto, complice anche l’alcol.

 

In quel momento le Weird Sisters attaccarono un pezzo molto più vivace del primo, uno dei loro migliori successi, scatenando l’euforia comune. Fred e Angelina iniziarono a scatenarsi, tanto che intorno a loro non pochi studenti fecero spazio per paura di essere travolti. Una canzone dopo l’altra, la coppia dimostrò essere composta da due ballerini impeccabili, fossero balli di coppia o semplici, i due avevano un ritmo perfetto, si muovevano come se avessero studiato una coreografia insieme…fuoco…puro fuoco erano quei due, un eccezionale gioco di contrasti…l’ossidiana della prima, nell’ambra dell’altro, la notte delle chiome di una ninfa, contro i fili color tramonto di un fauno, la pelle d’ebano della giovane e il bronzo brunito del ragazzo…un accostamento singolare, ma perfetto nella sua unicità…senza l’ombra di alcun dubbio ragionevole Angelina Johnson e Fred Weasley erano stati creati l’uno per l’altra.

 

A mezzanotte meno cinque, le Weird Sisters intonarono l’ultima canzone: un lento.

Era una musica molto dolce, diversa dal solito punk-rock che suonavano. Fred contemplò un secondo la propria dama prima di stringerla a se, guardandola languidamente negli occhi. Le sorrise dolcemente e lei gli regalò uno di quei sorrisi per cui chiunque avrebbe fatto qualsiasi cosa.

 

“Mi sono divertita molto questa sera…sei  un ottimo ballerino…”

 

“Grazie, tutto merito di Jordan, mi ha insegnato lui…” disse indicando con un cenno del capo il moretto che al momento era impegnato a chiacchierare con la propria dama –una ragazza di Corvonero- “ma anche tu non te la cavi affatto male…”

 

“Grazie…”

 

“Sei davvero magnifica questa sera…”disse rapito il ragazzo, facendola volteggiare lentamente.

 

“Perché di solito come sono?” chiese lei maliziosamente.

 

Fred rimase leggermente spiazzato da quella domanda, ma poi prese coraggio e sciorinò

 

“Stupenda…tu sei sempre perfetta, non ho mai incontrato nessuno come te…per questo ti a-”

 

Una mano sulla spalla del giovane interruppe quello che da ormai troppo tempo tentava di dire. Era suo fratello, che teneva per mano Alicia. “Per stanotte il la nostra camera è occupata…Lee lo sa già.” Detto questo gli fece l’occhiolino e condusse la biondina fuori dalla Sala Grande.

 

Fred sbuffò, prima di rivolgersi di nuovo alla propria dama con un’aria tristemente rassegnata mugugnando “Perfetto…mio fratello ha deciso di spassarsela stasera…mi toccherà dormire sul divano!”

“Puoi dormire da me…se vuoi…” gli propose l’amica.

“Da te? Ma gli allarmi?”

“Questa sera gli hanno tolti, con tutto il tran tran che c’è stato…”

“Sei sicura? Voglio dire, se per te non ci sono problemi…”

“No,no, anzi, io sarei più che contenta…”

“Devo prenderlo come un invito particolare?” scherzò Fred provocatorio.

“Certo che si…” ribatté la mora tenendogli il gioco.

“Stai attenta perché potrei sentire il bisogno di saltarti addosso, Johnson…”

“Fino a prova contraria la pantera qui sono io, Weasley…”

“Una pantera terribilmente bella…” le disse guardandola dritta negli occhi.

Detto questo le fece fare un lento casqué sulle note conclusive della canzone, avvicinando pericolosamente il proprio volto a quello della mora, che gli miagolò un sensuale “Anche questo te l’ha insegnato Jordan?” “No, ho improvvisato.”

 

***

 

L’elegante pendola del salone dei Baston suonò la mezzanotte.

 

Katie abbandonò per un attimo le labbra del proprio amante, aprendo gli occhi lentamente e guardandolo, sorridente. Il ragazzo, le sorrise di rimando, prima di alzarsi in piedi ed estrarre qualcosa dalla tasca dei pantaloni: una scatolina nera.

Katie si era seduta compostamente sul divano trattenendo il fiato.

Oliver le prese una manina bianca, quindi aprendo il piccolo contenitore ne estrasse un anellino in oro bianco, decorato da tre piccoli diamanti. Trasse un respiro profondo, quindi con voce calma e sicura disse:

 

“So, che siamo ancora giovani, e non pretendo certo che tu accetti, ma voglio che tu sappia quanto ti amo, e che sono disposto a passare tutta la vita che mi è concessa con te. Questo è un anello di fidanzamento, spero che in futuro possa diventare una promessa di amore eterno…quindi, Katie, vorresti sposarmi?” detto questo infilò il cerchietto nell’anulare della giovane, che stupita aveva iniziato a piangere…non sapeva cosa dire, cosa rispondere, era stato tutto così improvviso!

Erano così giovani…eppure, lei desiderava davvero passare il resto della sua vita con Oliver…non desiderava altro. Con la voce incrinata dal pianto replicò “Oliver…ti prometto, sull’amore che provo per te, che appena finirò Hogwarts, diventerò tua moglie.”.

Il giovane le baciò le lacrime, prima di scendere sulle labbra morbide, a suggellare quel patto, che sapeva, avrebbe mantenuto.

 

***

 

La porta del dormitorio femminile si aprì lentamente. La stanza era appena illuminata da alcune candele e i tizzoni ardenti della stufa. Angelina entrò nella camera, seguita da Fred, che si chiuse dietro la porta.

 

“Uff…finalmente mi tolgo queste torture, non hai idea di quanto siano terribili!” disse mentre slacciava i sandali col tacco.

Fred mugugnò un poco convinto “Mmhm” intento com’era ad osservare lo stacco di coscia lasciato scoperto dal vestito, che lo stava letteralmente ipnotizzando…l’idea di andare a dormire sul divano si faceva sempre più concreta!

Non si stava perdendo un solo movimento. Mentre slacciava la collana…mentre toglieva gli orecchini…quando sfilava il bracciale.

 

La giovane si era avvicinata lentamente al rosso, sorridendogli. Fred era tesissimo, cavoli, Angelina era una donna, ergo non poteva sapere che ci sono degli organi nei maschi la cui volontà è superiore a quella del padrone…e se lo sapeva lo faceva apposta! Come in questo momento: lo aveva abbracciato, posandogli la testa sulla spalla e chiudendo gli occhi. Chi li avesse visti così indubbiamente avrebbe pensato fosse un’immagine molto dolce, di due amici che si vogliono molto ben, ma Fred no! L’unico pensiero di Fred al momento era che le tette di Angelina erano schiacciate sul suo petto, e come doveva fare per impedirsi di saltarle addosso, deflorandola in modo poco amichevole. Quel profumo lo stava facendo ammattire, lo stava drogando nel vero senso della parola, tanto che senza accorgersene aveva ricambiato con slancio l’abbraccio. Ormai era andato, completamente perso in quegli attimi di silenzio. Il cuore –che al momento sfiorava la fibrillazione- pompava sangue dalle parti sbagliate e in testa aveva una gran confusione, era combattuto fra mille pensieri…

 

Devo dirle che mi piace? E se poi mi rifiuta? Magari sto fraintendendo la sua amicizia! Però devo dirglielo! Ma come faccio con le sue tette sul petto, l’unica cosa che mi viene in mente è quella di violentarla, qui, per terra e senza troppe cerimonie! No, no così no va Fred, hai il testosterone che ti esce anche dal naso, datti una calmata e ragiona, sei un ragazzo serio tu! Cerca di fare le cose con razionalità e lucidità!…teeeeeeetteeeeee…UN PAR DI PALLE!!! Ok ciccio, se vuoi farti odiare questo è il modo migliore! E questa mi viene a parlare di dormire con lei?! Se come no, e mio fratello è gay e si chiama Samantha! Col cavolo che dormo se sto qui! Oltretutto ho pure bevuto…meglio telare prima che sia un suo tacco in mezzo alla faccia a decidere per me…

 

Aveva discostato lievemente il viso dalla spalla della mora, che sollevando un po’ la testa lo aveva cercato con gli occhi.

 

“A-Angelina, non prendertela, ma forse è meglio che vada a dormire sul divano, stanotte…” aveva balbettato impacciato, nonostante la stringesse ancora a se. La ragazza aveva mutato espressione, apprendo delusa e dispiaciuta, cercando di convincere il battitore dalla chioma color del fuoco a rimanere.

 

“M-ma come…no, dai…resta! Per me non sei di alcun fastidio, davvero! Non c’è nessun problema!”

 

“Angie, non insistere, il problema c’è ed è pure grosso…anzi a dire la verità il problema sono io! Non voglio…non voglio farti nulla di male, e tutto troppo difficile così com’è! Ti prego…”

 

“Fred, che c’è? Di cosa hai paura?! Io mi fido di te!”

 

“Appunto! Non voglio tradire la tua fiducia per qualche stupida fregola da maschio in calore! Finiresti per odiarmi, considerandomi uno dei tanti maniaci che non vedevano l’ora di…di…beh, hai capito!”

 

La cacciatrice gli aveva sorriso dolcemente, scuotendo la chioma corvina, quindi, guardandolo teneramente aveva risposto pacata

 

“Fred…non potrei mai, e dico MAI odiarti, considerandoti come uno dei tanti idioti che volevano infilarsi nelle mie mutande!”

 

“E…perché?…”

 

Angelina gli aveva deposto una lieve carezza, sulla guancia morbida, bisbigliandogli in tono complice un

 

“Perché nessuno dei tanti idioti che volevano infilarsi nelle mie mutande, si è mai preoccupato di sapere che cosa ne pensassi.”

 

“E tu…cosa pensi…adesso?”  l’aveva interrogata, ipnotizzato da quegli occhi felini che la ragazza teneva fissi nei suoi. Si stava perdendo nella notte di quello sguardo, in un abisso di sensualità e premesse di piaceri proibiti e a lungo anelati.

 

“Penso proprio…che tu debba rimanere qui, con me.”

 

“Angelina…potrei non essere padrone delle mie azioni! Insomma, tu sei così…perfetta! Sei bella, simpatica e attraente, molto attraente…troppo attraente…e io…”

 

“Tu…” lo aveva incalzato lei.

 

“…e io sono un ragazzo, porca miseria! Di sedici anni e mezzo e con gli ormoni che dettano legge! E tu, mi tenti troppo per non approfittarne!”

 

“E allora…approfittane, Fred….”

 

Fred le aveva rivolto uno sguardo a metà fra il meravigliato e il confuso. Non capiva. Non capiva più niente, il suo cervello non ce la faceva più a razionalizzare altro. Sapeva solo che c’erano lui e Angelina, abbracciati come tante altre volte, ma in modo differente dal solito…c’era quel profumo di selvatico, di ferino che lo stava stordendo peggio di un potente afrodisiaco…e quelle labbra, così morbide e invitanti, si muovevano…sensuali, sbriciolando anche gli ultimi scampoli di razionalità del ragazzo.

Non capiva…cosa voleva dire Angelina con quelle parole? Era un invito? Una provocazione? O l’ennesima prova da superare? Doveva resistere a quella lusinga o cedere e abbandonarsi a quella sollecitazione? Non capiva. 

 

“In…in che senso?”

 

 

“In questo…”

 

 

Sussurrati questi pochi suoni, aveva annullato la distanza fra le loro labbra, divorandolo con un bacio da cardiopalma.

 

Tante…tantissime volte aveva immaginato, sognato, desiderato baciare Angelina, ma mai, mai nemmeno nelle sue fantasie più sfrenate aveva concepito un bacio potesse essere così disperatamente passionale, violentemente impetuoso, e caldo, e provocante, e languido. Stava godendo come non avrebbe mai creduto poter fare, e praticamente non stava facendo niente. A questo proposito bisognava far vedere che non fosse solo quella piccola tentatrice, eccellente in simili arti.

Aveva rinforzato la presa sulla sua vita sentendo un brivido caldo scorrergli per tutta la schiena fino a dentro le cosce, quando aveva percepito quelle mani affusolate tuffarsi in quei suoi fili di sangue e tirarli possessiva a sé…una provocazione sottile…la pantera aveva fame quella sera, e non di cibo.

Non aveva perso altro tempo, iniziando a restituirle quel piacere che gli aveva concesso, coprendole la bocca color cioccolato con la propria, imprigionandole la lingua in un voluttuoso intreccio, a incontrarsi e scontrarsi, cercandosi ossessivamente…mordendole il labbro, leccandolo, baciandolo ancora e ancora, per poi di nuovo suggerlo avidamente, senza mai staccarsi, senza mai sciogliere quel contatto, come aria, come droga…

Si erano staccati controvoglia, costretti dai polmoni che al contrario dei propri padroni necessitavano una pausa, aria nuova. Si erano guardati intensamente, specchiandosi nelle iridi dell’altro, leggendovi li stessi pensieri, desideri, emozioni…prepotenti, caotiche, veementi…che squassavano l’animo, consumando fin nel profondo, bruciando come fuoco, come lava, come loro due.

Fred si era rituffato su quel viso, conscio i non poterne più fare a meno. Ormai era sua, sua e di nessun altro, e la voleva come nient’altro al mondo, voleva vederla cedere, voleva vedere quegli occhi felini, sfrontati e orgogliosi, velarsi di lussuria e illanguidirsi sotto il suo tocco…viveva per quello! Per il suo respiro affannato, per quel corpo pressato contro il proprio, per quelle mani che percorrevano le perfette geometrie della sua figura, facendolo tremare, provocandogli una mole di sensazioni tali da cagionargli paura, e inaspettatamente, eccitandolo…adorava il rischio, e con Angelina lo si provava di continuo, lei ne era l’essenza stessa! Forse la desiderava anche per questo!

 

Non seppero dire per quanto tempo si assaporarono vicendevolmente, gustandosi con languore sempre crescente, ma arrivò un punto dove Fred, fu certo di essere al limite della sopportazione. Se non si fosse staccato da lei immediatamente, sarebbe stato un attimo e quegli inutili pezzi di stoffa che li coprivano sarebbero spariti…da lì alla verginità di Angelina il passo era più che breve.

 

Aveva abbandonato a malincuore quelle labbra così tanto vagheggiate, che quando se ne fu staccato stette quasi male al pensiero di aver fatto ciò…ma doveva riprendere il controllo di se stesso e del proprio corpo…soprattutto certe zone del proprio corpo, dotate di vita propria e adesso assolutamente volenterose di voler partecipare!!!

Ansimava…l’aveva guardata per l’ennesima volta, catturato da quel piglio orgoglioso, da predatrice, da padrona, così sensuale, ammaliante, carico di quel fuoco in cui era stata forgiata una tale ninfa d’ebano e notte…

 

Doveva andarsene o l’avrebbe fatta sua…doveva andarsene o non si sarebbe più fermato…doveva andarsene.

 

“I-io…credo che andrò a dormire sul divano della Sala Comune…non posso rimanere un secondo di più in questa stanza, o dio solo sa cosa potrei farti stanotte!” aveva mormorato quello, facendo per aprire la maniglia della grande porta in legno.

Ma la mora era stata ben più veloce; con un sonoro clack erano scattate le chiavi nella serratura, chiavi che erano schizzate in mano alla proprietaria la quale gliele aveva mostrate un’ultima volta prima di bisbigliargli un malizioso

 

“Tu non vai da nessuna parte…senza il mio permesso…”

 

Si sentiva un topo in trappola, una preda incastrata in un vicolo cieco, che attende paziente la morte per mano del proprio cacciatore…ma era certo che la sua morte sarebbe stata una cosa meravigliosa…ma Fred, nel nome della criniera fulva che portava, avrebbe dimostrato a quell’angelo tentatore, che con un Wealsey non si scherza.

 

Si era avvicinato a lei lentamente, con passi pesati e calcolati, quasi fosse un leone che aggira un animale suo pari, con lo stesso fascino prepotente e fiero. Aveva accorciato le distanze fino a quando non aveva sentito il respiro caldo dell’altra sul proprio viso. Sorrideva quella piccola stronza, sorrideva soddisfatta…aveva sfoderato anche lui un sorrisetto obliquo; era sceso lentamente  sulle labbra della ragazza, leccandole lascivamente e mordendole il labbro inferiore, quindi aveva percorso la linea chiara della mascella, baciandola senza sosta, facendole reclinare il capo e chiudere gli occhi in preda al piacere, salendo fino al lobo dell’orecchio, dove vi aveva soffiato un provocatorio

 

“Potrei costringerti a farti urlare il mio nome per tutta la notte, sai?”

 

Angelina aveva riso, con quella sua risata gutturale, calda, terribilmente sexy, gettando indietro la testa. Quindi, avvicinandosi al suo collo, vi aveva sussurrato contro un basso

 

“Non vedo l’ora…”

 

Non aveva atteso oltre, le aveva afferrato con prepotenza la nuca, attirandola a se in un bacio che pareva più atto a sbranare che non a esprimere l’amore che quei due provavano l’una per l’altro. D’altro canto la ragazza lo aveva se non assecondato, ripagato con la stessa foga, spingendolo violentemente contro una delle colonne del baldacchino e avvinghiandosi a lui completamente dimentica di un qualsivoglia freno o residuo di razionalità.

Sembrava lottassero: ognuno dei due voleva dominare la scena e lo facevano con una tale irruenza, da far apparire una prima volta fra adolescenti, una competizione viziosa, fra chi fosse il più esperto o lussurioso in arti che a quell’età, normalmente, si dovrebbero al massimo immaginare!!

 

Gemiti e sospiri si levavano incessantemente dalle labbra di entrambi, succubi di qualche straziante, sensuale tortura inflitta dal proprio adorato carnefice. Fred, ormai plagiato dalle proprie sensazioni aveva accarezzato la coscia di lei, lasciata scoperta dallo spacco, l’aveva sollevata lentamente, agganciandola al fianco, quindi con un minimo sforzo, l’aveva alzata da terra, facendole allacciare le gambe intorno alla propria vita e invertendo le posizioni. Adesso era Angelina quella contro la colonna, seviziata dai licenziosi martiri del rosso, che lasciate perdere le labbra si stava divertendo sul suo collo, leccandolo, mordendolo fino a farle male, ma ottenendo solo di farla eccitare ancora di più, strappandole urla e portandola fino al limite del sopportabile.

 

Si sentiva predata, senza vie d’uscita da quel labirinto di passione in cui quel maledetto bastardello l’aveva gettata…e dio solo sapeva se non stava impazzendo dal piacere. Sembravano davvero due fiere che si stavano scannando, e quella che aveva la meglio al momento non era certo lei, e questo non andava affatto bene, odiava perdere! Gliel’avrebbe fatta vedere lei a quel piccolo impertinente che cosa succede a scherzare con la Johnson.

Con uno movimento fluido era scesa per terra, lo aveva afferrato per il collo della tunica e lo aveva letteralmente gettato sul letto, quindi, gattonando sul materasso con fare sensuale e felino, da vera pantera qual’ era, gli si era posizionata esattamente sopra, strusciandosi come dio solo sa cosa e riguadagnando la scena. Fred cominciava a sentire terribilmente caldo, e i pantaloni gli erano diventati inspiegabilmente davvero troppo stretti…anche la mora era accaldata e l’abito da sera ormai le stava diventando insopportabile. Si era tirata un attimo su, seduta sullo stomaco del rosso. Con una lentezza, che al rosso parve addirittura sadicamente eccessiva, gli aveva snodato la cintura, sfilato la veste ed eliminato la maglia, lasciandolo con la semplice copertura dei bermuda di jeans…a notare bene, qualcuno era molto molto felice di passare la notte con lei!

 

Aveva studiato con occhi famelici quel corpo su cui era seduta…non c’era che dire, un applauso a mamma Weasley per quel capolavoro!

Una distesa di sani, appetitosi, tonici, e terribilmente sexy centimetri di sana carne maschia…carne da monta sicuramente, ma non solo…

Aveva fatto scivolare gli occhi dal collo tornito, alle clavicole ben delineate, alle spalle ampie, deltoide, bicipite e tricipite possenti, le mani grandi e forti, i pettorali, quasi scolpiti nel marmo, gli addominali come cesellature nel bronzo…ma a cosa pensava quando lo guardava di solito? Un tale bendiddio di virile splendore, e lei non lo aveva considerato se non fino a qualche mese prima…dov’era finita la famosa Pantera Johnson, quella dalla vista lunga e dai gusti sicuramente indiscutibili riguardo ai ragazzi? Ma non stette a speculare troppo su quel cervellino, che al momento riusciva solo a concepire perversi piani per far godere quello stronzetto come mai in vita sua…e avrebbe incominciato proprio col leccare tutta quella grazia che le veniva concessa.

 

Gli aveva rivolto un sorrisetto perfido, quindi con disinvoltura si era abbassata fino a sfiorare la superficie glabra del petto con la punta della lingua, cominciando a lambirlo, sperimentandone la consistenza invitante e assaporandone il gusto maschio, inebriandosi in quel profumo di muschio…a ogni colpo, sentiva l’eccitazione crescerle in petto, il cuore accelerare i battiti, i sensi amplificarsi e la ragione affievolirsi…aveva passato lentamente la lingua sul pettorale bronzeo, scorrendovi piano, con lentezza, quasi fosse una pietanza succulenta di cui saziarsi con calma esasperante…si era soffermata sui capezzoli del giovane, mordendoli leggermente e strappandogli un singulto di mero piacere, scendendo insoddisfatta fino all’ombellico, discendendo ancora fino a quella striscia di peluria sottile che scendeva fin dentro ai pantaloni…senza smettere di leccarlo, aveva preso a sbottonare i jeans, calandoglieli con  un gesto secco e continuando da dove aveva lasciato.

Il ragazzo ansimava in preda ad una depravata agonia dei sensi, stringeva convulsamente i pugni, cercando di trattenere sospiri e gemiti, che puntualmente gli venivano strappati con calcolato sadismo…quando poi aveva sentito la manina di Angelina insinuarsi nei suoi boxer, aveva avuto l’impressione di morire, tanto forte era stata la scarica elettrica che dalla base della nuca gli era arrivata, con l’impeto di un fulmine dritta in mezzo alle gambe, dove ormai pulsava un’erezione a dir poco monumentale…si era morso a sangue il labbro quando lei aveva eliminato anche quell’ultimo, inutile pezzo di stoffa, scoprendo quell’intimità ormai impossibile da celare; a quel punto aveva ardito immaginare che cosa avesse in mente di fargli quella piccola strega e non aveva trattenuto un sorrisetto compiaciuto, pensando a quando avrebbe potuto ricambiare il favore…aveva visto abbassarsi quella chioma di notte e aveva serrato gli occhi, attendendo trepidante il momento in cui quelle labbra magnifiche si sarebbero chiuse attorno al suo sesso…quegli attimi gli apparivano oltremodo lunghi, stava sperimentando pura sofferenza, vi sentiva il fiato caldo contro…non resisteva, non ce la faceva più, perché Angelina lo stava torturando in quel modo? Dio, poteva essere così crudele?! Aveva socchiuso gli occhi, appannati dal piacere, rivolgendole uno sguardo sofferente, e l’aveva vista, che lo guardava, con quel piglio orgoglioso di chi ti ha in pugno, con quell’aria maliziosa da tentatrice, con la stessa perversità di un persecutore inclemente.

“C-continua!! Non f-fermarti!” le aveva mugolato ansimando vistosamente e trattenendo a stento un gemito…l’aveva vista arricciare le labbra passandovi la lingua e sussurrargli un “Pregami!”, mentre passava la punta del dito per tutta la lunghezza del membro. Con una fatica enorme era riuscito ad articolare un flebile “Ti…prego…” a cui l’altra vi aveva miagolato un insoddisfatto “Non sento…gridalo!”, rendendo quella carezza più profonda…a quel punto Fred aveva gridato un disperato “TI PREGO!”, al limite della propria sopportazione emotiva…lo stava torturando, nel modo più miserabile che conoscesse, nonostante ciò stava godendo spudoratamente, in modo vergognoso…e sarebbe venuto in modo indecente se, sentendo la bocca calda di Angelina accogliere la propria virilità, leccarla e morderla con perizia, non avesse fatto appello a tutta la propria forza, autocontrollo e orgoglio a impedirsi di cedere così debolmente.

Ogni movimento gli costava uno sforzo colossale per non urlare facendosi sentire fino all’inferno tanto era intesa la scarica passionale che stava provando, uno tzunami dell’anima, che gli toglieva il respiro e la volontà, annebbiandogli il cervello. Aveva gemuto, sospirato ed era certo anche gridato fino a quando non aveva sentito quelle labbra abbandonare quella landa peccaminosa e risalire fino al suo collo, dove non aveva smesso un attimo di baciarlo e morderlo, dandogli il tempo di riprendersi, e ove aveva avuto il coraggio di sussurrargli “Ti è piaciuto, monello?!”.

 

A quel punto aveva ringraziato la propria capacità di recupero, perché tanto gli bastò a prenderla per le spalle e ad atterrarla sul materasso, ponendosi sopra di lei, …desso era di nuovo lui a tenere le redini del gioco, che si sarebbe fatto molto, molto interessante. Si era divertita quell’ impudica ninfa fatta di notte, lo sapeva, aveva goduto almeno la metà di quanto non avesse fatto lui! Adesso però toccava a lui condurre, vederla gemere e urlare, e cadere sotto la lusinga dei propri supplizi…

Per prima cosa, si era  avventato su quella bocca seduttrice, che aveva osato più del dovuto, in parole soprattutto! Aveva lavorato di lingua, avvertendola mutamente su ciò che le avrebbe riservato, quindi, era sceso all’altezza dell’orecchio della ragazza, rispondendole con un basso ringhio con un “ Da morire…!” per poi mordicchiarle giocosamente il lobo, lambendolo, sospirandoci contro, scendendo sul collo, fino alla spalla lasciata scoperta dall’abito, dove vi aveva posato dei piccoli baci. Constatando il fatto fosse ancora vestita, aveva subito provveduto a restituirle pari servizio…, l’aveva fatta voltare a pancia sotto, cogliendola alla sprovvista, quindi aveva aperto la cerniera dell’abito scoprendole la schiena liscia. Sorridendo compiaciuto l’aveva finalmente svestita, gettando l’abito dietro le proprie spalle, quindi con naturalezza le aveva passato la punta della lingua lungo tutta la colonna vertebrale, mentre le mani scorrevano esperte ad accarezzare i fianchi, fino al bordo di quel nastrino nero che scendeva beato proprio in mezzo a quelle natiche d’acciaio…e George si vantava tanto delle mutandine di Alicia? Tze, pivello, Angelina sì che sapeva far contento un uomo…aveva osservato voglioso quel culo tutto da mordere…e non aveva resistito, lo aveva fatto, le aveva mollato un morso poderoso sulla chiappa.

Immediata si era levata la protesta della giovane, la quale girandosi supina lo aveva guardato in tralice. Il rosso, ghignando furbescamente, aveva preso la palla al balzo, bloccandole entrambe i polsi sopra la testa con una sola mano, affondando il viso nel collo da cigno e cominciando a farsi perdonare la zannata precedente; scendendo lungo la linea sinuosa della clavicola, fino in mezzo alla conca dei seni maturi, la mano libera a scivolare rovente lungo la sua pelle.

Un brivido l’aveva scossa.

“Non vuoi?”

“Non provare nemmeno a fermarti…”

Non le era stato possibile aggiunger altro , dacché ora la bocca del giovane suggeva avida il capezzolo roseo , inturgiditosi sotto la scolta dell' eccitazione che l' aveva pervasa , nel sentir la ruvida lingua lambir il velluto della rosa ..

Sentiva quella bramosa virilità premere dura, ostinata, insistente contro il bacino e già immaginava come sarebbe stato sentirla dentro…chiuse gli occhi, mentre pian piano quella pressione decisa svaniva .. il ragazzo era scivolato in ginocchio ...

Le sue labbra assaporavano ora la conca piatta del suo addome , deponendovi mille baci , mentre le dita s' impossessavano dell' ultimo ostacolo , frapposto alla conquista della completa nudità di una ninfa dalle chiome di notte ...

 

Era splendida ...

Nuda ..

Ansimante ..

Pudicamente virginale ..

Ed impudicamente puttana , con quel suo corpo generoso…non si era trattenuto tuffando il viso fra quelle gambe nervose, la sua lingua raggiunger altre labbra che non quelle cui aveva ardito rubar un bacio ..

 

Si era morsa a sangue le labbra, sperando d' arginar l' impeto d' uno spudorato godimento...Ma quando quell' indecente amante aveva raggiunto il famigerato 'BOTTONCINO ' del suo autocontrollo, le era sfuggito un tale acuto che, probabilmente, sempre non avesse pensato piuttosto ad un omicidio, sicuramente non vi sarebbe stato alcuno in tutta Hogwarts ignorasse come avesse deciso di trascorrere il proprio tempo libero Angelina Johnson!

 

Fred capì in quel momento di essere nato per quello, seguire il ritmo di quella nera pantera, gioire dei suoi sospiri ..godere del suo appagamento ..la sentiva perdersi sotto quella tempesta d’emozioni che lui le stava provocando…

A quella mora tentatrice pareva di crollar da un istante all' altro, sotto la sferza di qualcosa che non aveva mai sperimentato ... la schiena aveva cominciato a tendersi quasi dovesse spezzarsi , mentre , nei fatti , qualcosa , dentro di lei , pareva stesse per infrangersi davvero ...

 

Ma il giovane non ebbe affatto l' idea imbecille del 90 % dei maschi quando vedono un fiorito giardino...non la schiacciò sotto di lui , infilandole dentro quella sua meravigliosa virilità per il solo gusto di sentirsi Dio ...

Oh , no !

Aspettò che la sua eccitazione raggiungesse il culmine , prima di unirsi a lei, la strinse forte a sé, prima di lasciar scivolare le mani sino alle sue natiche e sollevarla di peso, intrecciarle le gambe contro la sua schiena...e...non si accorse nemmeno quando la prese , perché esplose in un orgasmo così rumoroso e prolungato , che a lungo s' interrogò non l' avessero sentita fino all' Inferno ...

 

Erano certi d’aver gridato ...

D’essersi morsi ..

Graffiati ...

D’aver goduto come carne da postribolo…eppure sapevano che non era così, non era solo sesso quello che stavano facendo e per quanto tutta la loro passione si fosse riversata in quella notte, c’era stato anche amore, attenzione e rispetto verso l’altro, una fusione di sentimenti che si era trasformata in quella ricerca morbosa nel donare il massimo piacere all’altro, in quel sottile piacere nel vedere i propri tentativi cagionare nell’amato il risultato sperato e ricevere altrettante attenzioni…una ninfa della notte avvinta al corpo d' un dio di bronzo che non smise un solo istante di baciarla, di accarezzarla, di guardarla negli occhi ..

 

L' estasi appagante di quel gioco erotico durò ancora a lungo, rimasero stetti l’uno all’altra, sotto le coperte, in una fredda notte di Natale ma che a loro parve rovente…come lo fu per George e Alicia, come lo fu per Katie e Oliver…sei amanti…tre coppie, teneramente abbracciate con la connivenza di una magica oscurità, percependo una pace interiore mai provata prima, insieme, a guardar lo stesso cielo stellato dalle finestre appannate delle proprie stanze…

 

Una stella cometa passò davanti ai loro occhi, mentre il desiderio di rimanere uniti per sempre, attraversava le menti di quei giovani, pieni del proprio amore… Amore, nato sul campo di Quidditch.

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

*dall’inglese: to purr = fare le fusa

 

**Head Banging = e’ il tipico movimento che fanno i metallari o rokkettari o chiunque ascolti musica pesante con cui dare colpi di testa avanti e indietro agitando le “chiome”…se hai i capelli lunghi esce meglio!

 

 

N-non ci credo…ho…ho finito…non so se ridere o piangere!! Eheheheh…ommioddio, dopo 16 lunghi ed estenuanti capitoli ho concluso quest’avventura!! N- non posso crederci!!! Ce l’ho fattaaaaa!!! [Lynn comincia a saltellare gioiosa quando un tomawak di pregiata fattura Apache si conficca sul muro a 0,4 millimetri dal suo nasino a patatina, apre gli occhi e comincia a sudare freddo…lentamente si volta e vede una folla di lettrici assatanate armate di tutto punto, che meditano la morte dell’autrice in modo sadico e perverso…]

 

°-° Oh-oh…^^’’’’ ok, ok, vi devo delle spiegazioni, tutto è stato così improvviso, e credo che nessuno se lo aspettasse e qualcuno ci è rimasto male etc, etc…

Allora, per coloro che sono già lì, pronti a rileggersi l’intera storia fino a quando il computer stesso non deciderà di auto-distruggersi inviandosi un potente virus per lo svalvolamento di hardware, o per chi ha già imbracciato la lupara e il forcone e si dirige qui per uccidermi, SI CALMI! La storia prevede un EPILOGO, ergo vi spetta un ultimo chap, con cui potrete dare l’addio reale a questa storia, che credo abbia intasato EFP per troppo a lungo! Per chi mi si è affezionato [ chi? Lynn ha lo scenario di un deserto western dove rotola

no enormi palle di rovi…SOLITUDINE], non disperi, sono abbastanza sadica da propinarvi altre delle mie porcate sotto forma di pagina web, e abbastanza masochista da impelagarmi in un’altra storia, long fic o one shot che sia! Quindi, non temete, io ritornerò! [ma anche no, disse quello!]

 

Passiamo al dunque, avrete notato come i miei ormoni si siano dati da fare, se le precedenti scene d’amore erano NC17, questa è da ergastolo a vita! Non me ne vogliate, purtroppo io quei due arrapati li immagino così, spero che non abbia dato l’idea di una mera sessata senza sentimenti perché a quel punto vi prego di dirmelo e provvederò a modificare le cose [Lynn guarda la revolver di emergenza-suicidio che ha nel cassetto].

 

Ah, poi, un’altra cosa, forse…e dico FORSE potrei ricevere delle recensioni poco gradevoli da una tipa che suppongo voglia vendicarsi, per aver spezzato una lancia nei confronti di Ryta Holmes, che lei in una recensione aveva insultato nemmeno lievemente…ora, faccio affidamento su di voi per difendermi, perché lo farete, VERO?! =°°

 

Volevo chiedervi un ultimo favore, come “regalo” di fine fanfiction…sarei enormemente felice se, tutti quelli che leggeranno questa pagina mi lasceranno una recensione, va bene qualsiasi cosa, anche brevissima, anche solo il vostro nick, o una cosa cosìà ^^ o così =) (se vi è piaciuta chiaramente…sono bene accetti anche i vaffanculo!![va benissimo qualsiasi cosa, mi serve solo per sapere a quante persone dovrò pagare lo psicanalista ^o^!!])

 

Detto questo rispondiamo alle vostre recensine adorate ^_____^:

 

Luna Malfoy: Lynn osserva Draco dolorante per terra con un mega bernoccolo provocato dalla macchinetta macina carne…Draco, Draco, possibile che tu debba sempre cacciarti nei guai?! Beh alla fine si è concluso tutto per il meglio, io ho finito questa sorta di never ending e sono felice come una Pasqua…beati Angelina e Fred cmq…sigh…recensisci anche L’Epilogo ^.-!

 

Sasha: Alla fine la dolce e disperata Katie, riceve credo il più bel regalo di Natale della sua vita…Y-Y mi viene da piangere se penso che è finita…mi raccomando lascia una recensione e ti aspetto per l’ultimissimo chap ^^!

 

Angy: ti ringrazio davvero tanto per il commento, ma non preoccuparti, anche se non lo avessi fatto non saresti stata una carogna, già è tanto che sei riuscita trovare questa storia al limite dell’assurdo e hai avuto voglia di leggerla fino in fondo…non posso che ringraziarti. Come vedi alla fine è stata Angelina a prendere l’iniziativa, anche perché se aspettavamo a Fred…mi dispiace che tu sia arrivata a storia finita, ma spero comunque che mi lascerai un commento ^^.

 

Vega: Ciao Vega !! Quanto tempo!! Dov’eri scomparsa?! Grazie per i complimenti, è davvero strano sapere che piaccia quello che scrivo! A dire il vero all’inizio, quando iniziai questa storia non mi sarei mai aspettata un tale successo!! Ti ringrazio di cuore! Ah…ancora pena per Fred? A me sembra se la stia spassando!

 

Selphie: Anf Anf…scusatemi per il ritardo, ma come hai potuto vedere questo ultimo chap (o quasi) è enorme,e decisamente ricco di situazioni, ti pare? Scommetto che non te lo aspettavi che fra quei due si risolvesse tutto così!! Ma secondo me vi ho fatto aspettare fin troppi chap…guarda, x qnt riguarda Fred e George a 22 anni, mi chiedo anche io perché non conosco gente come questa. Vabbé lasciamo stare va sennò cado in paranoia -.-…lascia un commento e non perderti il prossimo capitolo ^^!

 

Audrey: Fa davvero Buffy/Angel ?! Come mai? Er…nonostante io abbia seguito parte della sesta serie e della prima ignoro cosa sia successo fra quei due…però quei bastardi della mediaste me lo interrompono prima della settima, a mio parere la serie migliore!!! Vabbé, ma lasciamo stare! Grazie per il commento sui disegni, come vedi in qst pagina ci sono molti collegamenti ipertestuali per chiarire meglio le idee!! Aspetto una tua recensione, prima dell’Epilogo ^.^.

 

Angèle 87 : Nun so pekké ma quando leggo i commentuzzi di Angèle mi sciolgo sempre!! Sarà che sono io quella strana! ­­­­­­­­­­­¬¬…cmq, come hai potuto vedere la storia è finita, e direi anche bene no? Angelina ha fatto la sua scelta (ottima direi) e Fred sprizza allegria da tutti pori! Ho fatto una faticaccia con la scena d’amore in quanto la volevo rendere molto passionale, ma non una cosa sconcezza da postribolo…anche se non sono sicura di esserci riuscita…beh, fammi sapere che ne pensi e non mancare all’appuntamento con l’Epilogo ^.-!

 

Claudietta : ^^ eheh, SEI BRAVISSIMAè un complimento più che sufficiente, davvero, non c’è bisogno che ti scervelli per trovare un sinonimo altrettanto maestoso (anche perché alla fine non me li merito poi così tanti tutti sti bravissima ^^’’)…volevi il bacio fra Fred e Angelina? Beh, credo che tu sia stata più che soddisfatta no?! Non perderti l’Epilogo ^^!!

 

Ale : Eheh, credevi tu che vi avrei fatto penare per altri 16 chap, e invece…tutto si è risolto in un capitolo…vabbé, senza contare tuuuutti i capitoli dove loro si piacciono e non vogliono ammetterlo, ma che centra, dovevo creare un po’ di suspance no?! Su, su, non disperarti per il piccolo puccioso Lee Jordan, manca ancora l’Epilogo no?! (appunto, in un chap non risolvi proprio un fico secco -.- )(errr….¬//¬’’’)…senza contare che potrebbe saltarmi una mezza idea di infilarci una one shot o un sub charter, non si sa mai!!! Come vedi, non solo Katie e Oliver si sono incontrati, ma hanno coronato in modo decisivo la loro storia d’amore!!! Che carini, più rileggo la loro storia più mi rendo conto di averli resi troppo pucciosi e teneri quei due…adorabili, come te e le tue mega recensioni!! Mi ti SPOSO!!!

 

Inuyashathegreat: Eccoti accontentato caro InuYasha, la fine è stata postata e adesso manca solo l’Epilogo. Ti ringrazio davvero tanto per il dieci e mi fa piacere che le mie battute malate facciano ridere, anche perché fai conto che ci metto più tempo a cercare la battuta che faccia sbellicare che non a scrivere il chap come si deve…sono da manicomio, lo so ¬¬!

 

George Weasley: Sigh Sob, come faro io senza di voi, lettori adorati, mi sono affezionata =°°°! Uff, alla fine l’ultimo chap ufficiale è arrivato, manca solo L’Epilogo e poi potrò mettere davvero la parola FINE a questa long fic che mi ha impegnata per 9 mesi della mia vita…a che servono i fidanzati?! Sob…mi raccomando recensisci anche il prossimo, ultimissimo chap T-T!

 

Isimbel: °-°…o-ok…anche io TVT(periodico)B…e se hai violato una delle regole imposte da Erika (giustappunto quella di non intasare le rec con milioni di T e B etc etc) vuol dire che me ne vuoi davvero tanto! <3<3<3 che carina, questa lettrice, ma come farò senza di voi?! Ehm…se allo scorso chap stavi per metterti a piangere a questo che fai, accendi un cero alla Madonna per aver fatto la grazia a quei due tonti di Fred e Angelina?…aspetto la tua recensione (e quella di Dada), mentre cerco di cogitare un buon Epilogo ^^! Ciau!

 

Aredhel: non importa se non hai più commentato, non verrai mutilata in modo oltraggioso per questo [ah no?! NdFred&George speranzosi… NO!NdLynn]…rifatti con quest’ultimo chap e con l’epilogo ^^. Ciao!

 

Dada90: Lynn si rialza a fatica dopo il quarto infarto, un embolo al cervello, Aermanno (il mio unico neurone) morto stecchito, una trombosi all’aorta e le coronarie partite…anf anf anf, ma sono ancora viva, NON posso morire, devo ancora pubblicare l’ultimissimo chap di questa storia, l’epilogo, che TU DEVI RECENSIRE!!! Cmq, parlando di film, non ho messo i tre film di Harry Potter, perché il terzo mi faceva pena, mentre per gli altri due, non ci ho trovato niente di speciale…a parte i gemelli e Oliver Baston…tutto ok piccola? (piccola…verrò mutilata a vita per questo Y-Y)…BAKA è un termine giapponese che comprende una varietà di significati che vanno dallo “scemo” al “coglione” e tutti i sinonimi a loro allegati ^^…[Dada la guarda un attimo poi urla un altro BRAVA…e Lynn sviene di nuovo -.-].

 

Marta: Ti sembra abbastanza focoso il loro primo…errr….bacio con tutte le conseguenze annesse e concesse? Spero oltre che focoso sia stato anche un po’ romantico, giusto per non dare l’idea di Fred e Angelina come due ninfomani assetati di sesso!!! Grazie per avermi recensito, almeno alla fine ^.-

 

Ryta Holmes: Vabbé dai, bastava il pensiero, mi hai recensito a voce! ^-^…almeno non ti perdere la prossima e l’Epilogo!!!

 

 

 

 

Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!

 

Un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.

 

 

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Capitolo 17
*** -Epilogo- ***


Amori sul campo di Quidditch

 

Amori sul campo di Quidditch

-Epilogo-

 

Salve a tutti, sono Lee Jordan e ho 19 anni.

Dite la verità, non ve l’aspettavate quest’entrata eh? Beh e invece eccomi qua, il vostro telecronista preferito, comodamente svaccato sul divano di casa dei miei migliori amici…ok di uno dei miei due migliori amici: Fred Weasley.

Non v’aspettavate nemmeno questo eh?! Ahah, e invece il vecchio Fred si è preso un appartamentino niente male proprio sopra il negozio di scherzi, appena sotto quello di George. Niente di speciale, un normale appartamento mago, dove si nota a colpo d’occhio il tocco femminile di Angelina…ehi ehi!! Non correte troppo eh? Non sono sposati! Convivono e basta! Anche perché la cara Johnson, per adesso, non ha nessuna voglia di badare a qualche teppistello con la faccia tempestata di lentiggini e i capelli rossi, ne ha già uno formato diciannovenne che la occupa a tempo pieno, per non parlare del fatto che sia sempre impegnata col lavoro…che lavoro fa? Se dovessi dirlo con un termine che alla Pantera piace molto direi che fa la PR…ma io e il vecchio Fred preferiamo chiamarla con un nome più appropriato: una Timbracarte a Tradimento Non Ordinaria, ovvero un membro del ministero, occupata nel dipartimento di Pubbliche Relazioni con il mondo babbano. E’ una tipa molto convincente sapete? Soprattutto in tailleur, stile DonnaInCarriera…era così convincente che è riuscita a piegare perfino quel disgraziato del suo compagno; infatti Fred mi ha confessato che l’ultima fantasia erotica prevedeva lui, Angelina in completo scuro e la scrivania del suo ufficio!

Come vedete le cose non sono cambiate nel cervello di quello sciagurato. Certo non ha contribuito quella fuga proprio l’ultimo anno a cavallo delle scope, ma si sa i gemelli Weasley sono fatti così, tanti colpi di testa e mai un bernoccolo! Potete immaginare le reazioni delle loro ragazze quando hanno visto quei due dare l’addio a Hogwarts per mettersi in proprio…non riuscite ad immaginarle? Beh ve lo dico io: Alicia ha quasi piantato George in tronco, mentre Angelina…Angelina ha regalato a Fred qualcosa tipo tre mesi interi dei sesso sfrenato, le sono sempre piaciuti gli uomini che prendono l’iniziativa!

Come? Che fine hanno fatto George e Alicia?

Beh come vi ho già detto, Alicia non ha preso troppo bene la ribellione di quei due, definendolo un “abbandono” per lei, e l’ennesima cazzata per compromettere il loro futuro! Eravamo tutti convinti che il battitore Weasley e la cacciatrice si sarebbero lasciati brutalmente e ci abbiamo davvero creduto fino all’ultimo; anche la Spinnett ci ha creduto fino a quando, tre giorni dopo la fine della scuola, non si è presentato a casa sua George Weasley, con in mano un mazzo di 3000 rose rosse e un anello di fidanzamento. Potete ben credere che si sia sciolta in lacrime come un panetto di burro all’equatore! Per non parlare di quando, l’anno dopo, l’ha portata a vedere l’appartamento che aveva preso per loro…se non mi sbaglio è stato allora che ha cacciato un discorso riguardante “bambini” “cane” “metter su famiglia” e Alicia gli ha chiesto di sposarlo. Inevitabile!

Adesso porta fieramente un bel cerchietto d’oro all’anulare sinistro e suppongo che non ci vorrà molto per sentire lo scalpiccio di piedini appartenenti a qualche furbetto che ha la stessa faccia di un certo battitore, o magari, perché no, una graziosa principessina coi codini biondi e due occhioni azzurri come il cielo! Intanto si accontenta di aiutare quei due scapestrati al negozio di scherzi…

 

Eh si, fa un certo effetto parlare di queste cose! Sembra che siamo cresciuti un po’ tutti…ognuno la propria vita, il proprio lavoro…la propria famiglia…eh già, guardate Oliver Baston e Katie Bell ad esempio…l’ispiratori del nostro gruppo si può dire!

Quel diavolo di un portiere ha scalato in fretta le vette del successo, passando da semplice riserva a Portiere titolare dei Puddlemere, e manca tanto così che ne diventi Capitano…e poi chi lo sa, magari Capitano della Nazionale! Per adesso però si accontenta del suo posto di ruolo…a quanto ne so il Quidditch lo impegna quasi a tempo pieno…quasi, perché ha sempre tempo per la sua adorata mogliettina biscottifera e Darren…

 

Ok, chi è caduto dalla sedia si rialzi perché le cose stanno esattamente così!

 

Katie ha mantenuto la promessa e giuro che non ho mai visto sposa più bella di lei, sembrava un angelo con quel vestito bianco e i gigli fra i capelli, e la faccia di Oliver non faceva che confermare!

Una gran cerimonia, sissignore! C’erano moltissimi ex compagni di scuola, e indovinate un po’ che regalo hanno ricevuto da entrambe i genitori? Una casetta, a cinque metri dal campo di Quidditch, il loro piccolo “nido d’amore”…ancora più piccino dalla nascita del piccolo Darren!

 

Chi è Darren?! Ma parlo di Darren Baston, mi sembra ovvio! Un frugoletto che ha poco più di due anni, gli occhioni color caffè come la mamma e il visetto paffuto spaventosamente somigliante a quello del padre! E non solo nell’aspetto fisico! Cammina a malapena, ma sa già l’intera formazione della nazionale Irlandese di Quidditch, la prima parola che ha detto è stata “boccino” e come regalo del primo compleanno il suo papà, nonché mito ineguagliabile e in assoluto miglior giocatore di tutte le squadre del mondo di Quidditch -a detta sua-, gli ha regalato una mini Firebolt cavalcabile che lo solleva quel tanto che basta a fargli toccare terra coi piedini…non se ne scolla mai!

Se Katie è d’accordo con tutto questo fanatismo?

Assolutamente si, anzi è stata proprio lei a proporgli di chiamare il pupo in arrivo Darren se fosse stato maschio, e  Meaghan se fosse stata una bimba –proprio come la figlia della leggendaria Catriona McCormack*, nonché attuale portiere dei Portree Pride-.

La si può trovare spessissimo che prepara squisiti biscotti a forma di pluffa-boccino-firebolt per Darren, oppure che fa il tifo con in braccio il bimbo alle partite dei Puddlemere United.

 

A volte capita che ci si ritrovi tutti a casa dei gemelli a vedere in diretta le partite che, modestie a parte, spesso e volentieri io commento!

…ah, non ve l’avevo detto?

Io ho trovato lavoro ad un noto canale sportivo di RSN, Radio Strega Network, e vengo chiamato a fare la telecronaca della maggior parte delle partite del campionato…dicono che i miei commenti riescono ad entusiasmare il pubblico!

Me lo ha detto spesso anche Athena…chi è Athena?! Err…beh…lei è la mia ragazza! Vi ricordate la ragazza di Corvonero con cui parlavo al Ballo del Ceppo? Beh, lei! All’inizio siamo diventati solo buoni amici, non sembrerebbe, ma è una tipa pazza almeno quanto i Weasley…potrei definirla una specie di Fred o George con i capelli neri e le tette…beh, non è proprio così, però la sostanza è quella! Ci ha accomunati il nostro odio per Piton all’inizio…ma quando mi ha detto che si è appassionata al Quidditch dopo aver sentito le mie telecronache è scoccata la scintilla e mi sono detto “Lee, se non te la leghi stretta sei proprio un Troll con la T maiuscola!” !!

 

Ed eccomi qui, adesso, con un lavoro, una ragazza stupenda che lavora anche lei (è l’attuale proprietaria del Ghirigoro…sua nonna era l’ex titolare), due migliori amici che hanno un negozio di scherzi coi controfiocchi e due ragazze innamoratissime, di cui una già impalmata a dovere, un amico quasi Capitano di una delle squadre di Quidditch più forti del Campionato con moglie e figlio al seguito…insomma, ditemi se le cose non si sono evolute in meglio dai tempi delle lotte in dormitorio e delle crisi ormonali!

Che dire…sicuramente sì!

 

Ma chi sa che cosa ci riserva il futuro…cosa ci accadrà…come proseguiranno le nostre vite?

A volte mi fermo a riflettere e penso a come sia cominciato tutto…e ritorno ai tempi della scuola, al castello di Hogwarts…con il suo lago, la piovra gigante…le serre di Erbologia…quel parco enorme…la Foresta Proibita…e quel campo verde, con i suoi sei anelli, e gli spalti…e allora realizzo, che tutto è iniziato da lì…sul Campo di Quidditch.

 

 

 

 

 

 

Amori sul campo di Quidditch

-Fine-

 

 

 

 

 

*Catriona McCormack: la più famosa Cacciatrice dei Portree Pride, capitanò la squadra in due vittorie di campionato negli anni 60 e giocò per la Scozia 36 volte. Sua figlia Meaghan attualmente è Portiere della squadra.(Suo figlio Kirley è chitarra solista della popolare band magica Le sorelle Stravagarie)

 

 

 

 

Vorrei dedicare questo capitolo a quelle due povere anime di Luna Malfoy e Ryta Holmes, le mie beta reader, che si sono dovute sorbire tuuuutta sta tiritera con crisi ispirative al seguito…è per merito loro se Amori è nata e se, anche se con fatica, è finita! Non dimenticherò mai la pazienza, la disponibilità e gli ottimi consigli che mi hanno sempre dato…e soprattutto non dimenticherò le loro memorabili minacce, con armi di qualsiasi genere al seguito (katane, asce bipenni, pugnali, macchine per la carne macinata, Big Lynn e via dicendo…).

Grazie ragazze, non credo che riuscirei a sostituirvi con qualcuno di meglio, perché il meglio siete voi!

 

Lynn

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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