Love The Way it Hurts.

di Lady Arwen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The beginning of the end. ***
Capitolo 2: *** Not Afraid ***
Capitolo 3: *** Neutron Stars Collision. ***
Capitolo 4: *** You are not alone. ***
Capitolo 5: *** To Love is to Destroy. ***
Capitolo 6: *** Surprise. ***
Capitolo 7: *** What the hell?! ***
Capitolo 8: *** Out of control. ***
Capitolo 9: *** I'm yours. ***
Capitolo 10: *** Wonderwall. ***
Capitolo 11: *** The party don't start til i walk in. ***
Capitolo 12: *** right here in my arms. ***



Capitolo 1
*** The beginning of the end. ***


Inanzitutto, Ciao a tutte quelle che leggeranno questa mia nuova storia. Ricomincio a scrivere dopo due anni, non sono bravissima, ma è un modo per passare il tempo e sfogarmi. Mi rendo conto che il capitolo è piccolo e noioso, ma è soltanto il prologo, scritto per introdurre alla storia vera e propria, in cui presenterò per bene la protagonista e tutto il resto. Spero che vi piaccia almeno un pò :)



-The beginning of the end.-



Eccomi quì. Guardai lo specchio, che mi restituiva l'immagine di un adolescente comune, coi capelli castani lunghi fin sotto il seno, occhi grigi e profondi e un fisico asciutto. Il gran giorno era arrivato ed io come al solito mi facevo prendere dalle mie mille ansie. Stasera partirò. Aspettavo questo momento da mesi, se non da anni e finalmente ce l'avevo fatta, era ad un passo da me. Avrei trascorso il quarto (e possibilmente anche il quinto) anno di liceo in California, a Newport Beach. Sì, nel paese dove era ambientato the O.C. uno dei miei telefilm preferiti in assoluto. Sinceramente non mi importava granchè di essere lì o in un'altra città, l'importante era andarmene via da quì, da questa città che a mio parere non aveva più nulla da offrirmi. Abito in una città del centro Italia, Roma, che mi ha già stancato del tutto. Mi ha stancato la città, mi ha stancato la gente, mi ha stancato la mia vita. Fino ad oggi non vedevo l'ora di andarmene, non avevo più nessuno per cui restare qui, se non la mia famiglia. Ma erano troppi i ricordi da cancellare, e qui non ci sarei mai riuscita. Ho 17 anni e sembra uno stupido luogo comune il mio stato d'animo. Tutti gli adolescenti passano momenti difficili, ma io non ce la facevo più. Il ragazzo di cui ero innamorata da ormai due anni mi ha lasciata così, senza spiegazione, senza un motivo valido. Inoltre eravamo nella stessa classe, e la mia sofferenza nel vederlo ogni giorno a divertirsi ed ignorarmi è insopportabile, sebbene io sia una persona che riesce a nascondere bene i sentimenti, senza farli capire agli altri. Non avevo tante amiche di cui avrei sentito la mancanza. Le mie compagne di classe, da quando mi ero legata a lui mi ignoravano per lo più. Solo due di loro, Federica e Vittoria mi erano rimaste vicine, ed ero grata per questo. Il resto delle mie amiche e dei miei amici per ironia della sorte erano tutti impegnati. Loro cercavano di essermi vicini comunque, ma ovviamente non potevano certo pensare sempre a stare con me, nè io volevo imporre la mia presenza a nessuno. Mi sentivo davvero sola in mezzo a loro. Per una che è sempre stata circondata da amici e da persone che avevano bisogno di lei, è davvero uno schifo. Nessuno mi calcolava tanto, se non per chiedermi favori o sfogarsi per un litigio. Ero una ragazza normale, ma nessuno mi guardava più, nessuno mi cercava e impazzivo cercando una spiegazione di tutto ciò. Non la trovavo. Ecco perchè avevo colto l'occasione al volo. I miei zii e mio cugino si erano trasferiti in California una decina di anni prima, poichè la nostra famiglia aveva dei lontani cugini che abitavano lì. Io e mio cugino eravamo molto legati, perciò quando aveva saputo la mia situazione aveva deciso di invitarmi da loro per le vacanze. I miei genitori, avevano acconsentito subito, sapevano quanto avessi bisogno di staccare e andare via, e insieme ai miei zii si erano preoccupati addirittura di iscrivermi ad un liceo. Nel frattempo sarei partita già da ora, una settimana dopo la fine della mia scuola, per ambientarmi e informarmi su qualche lavoretto. Non volevo pesare sui miei zii per sempre, erano stati fin troppo comprensivi e buoni.

E ora mancavano poche ore alla mia partenza, e nonostante lo volessi con tutto il cuore, avevo una paura matta. Paura di trovarmi faccia a faccia con l'ignoto, paura di ritrovarmi di nuovo da sola e abbandonata dagli amici, paura di non riuscire a cominciare una vita lì. Ma ormai era fatta. Penso che sentirò la mancanza di un paio di amiche, le uniche che si sono preoccupate di chiedermi se potevano venire a salutarmi. Sapevo che erano sincere, ma sapevo che non avrebbero sentito granchè la mia mancanza, dopotutto avevamo la possibilità di sentirci come al solito, quindi non ci sperai troppo. Ma era ora di farmi forza, quindi chiusi le mie mille valigie stracolme di roba, e raggiunsi mia madre che mi chiamava dal salotto.


Sarebbe stato l'inizio di una nuova vita, o l'inizio della fine per me?

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Capitolo 2
*** Not Afraid ***


Rieccomi col secondo capitolo :D grazie a chi ha recensito la storia, a chi l'ha inserita nelle preferite e nelle seguite :) In questo capitolo la protagonista farà un pò di incontri e vi lascio una foto per farvi capire più o meno come la vedo fisicamente. Scusate se il capitolo è un pò lungo, e ovviamente specifico che i Jonas non sono di mia proprietà.Un bacio, Anna :)




-Not Afraid-








Dopo un volo interminabile durato più di 11 ore, finalmente atterrai all'aereporto di O.C., quando ormai era già mattina. Raggiunsi di corsa la hall dell'aereoporto, quando mi sentii chiamare. -Diana! Siamo qui!- Mi voltai sorridendo, e vidi mio zio e mia zia che mi venivano incontro, felici di vedermi. Li abbracciai forte -Mi siete mancati tanto!- Mio zio mi prese per le spalle e mi guardò negli occhi: -Sei cresciuta ancora di più!-
-No zio, sono sempre la stessa..- risposi sorridendo. -Ma David dov'è?- Lo cercai impaziente con lo sguardo, ero troppo felice di rivederlo dopo due anni. Lui era sempre stato il mio amico più caro, e sapevo che non mi avrebbe mai abbandonata perchè era mio cugino. Mi mancava parlare con lui, sebbene ci sentissimo ogni settimana tramite skype. In quell'istante sentii qualcuno dire-Hey bellezza, ti sei degnata di arrivare finalmente!- mi voltai di scatto e lo vidi correre verso di me, e d'istinto feci lo stesso, sorridendo. Mi abbracciò fortissimo prendendomi in braccio.
-Mi sei mancato davvero tanto!- dissi, guardando i suoi grandi occhi celesti.
-Anche tu Dee, davvero, sono troppo felice! Vedrai, non ti farò mancare nulla.- mi rassicurò. Sapeva tutto ciò che avevo passato, e mi sentii improvvisamente rassicurata dalle sue parole, sebbene la paura di essere lì non mi avesse ancora abbandonata del tutto..
-Guarda, ti ho portato una cosa!- disse tutto contento interrompendo i miei pensieri e mostrandomi il nostro cibo preferito: circa un kg di pezzetti di pollo in una mega vaschetta, più grandi di quelli del Mc Donald! -Ti adoro lo sai?- dissi sorridendo.
-Lo dici solo per comprarmi- mi rispose David facendo il finto offeso. Poi mi passò un braccio attorno alle spalle e uscimmo per raggiungere casa insieme ai miei zii. Stavo per raggiungere la mia nuova casa.





Dopo una mezz'ora passata in macchina a parlare di qualunque cosa insieme ai miei zii e a Dave, mangiando pollo fino a scoppiare, arrivammo a casa. Peccato che definirla casa fosse un vero e proprio eufemismo.
-Ma..O MIO DIO! Casa vostra è una reggia!- dissi urlando eccitata. -E' stupenda, non sembrava così dalle foto!- rimasi incantata a fissarla -Ma tesoro, l'hai già vista in foto- mi ricordò zia Meredith, sorridendo per il mio entusiasmo.
-Certo, ma in foto non rende per nulla! è davvero meravigliosa!- risposi, senza smettere di urlare come un'ossessa. D'altronde dovevo aspettarmelo, zia Meredith e zio Michael erano due chirurghi plastici, quindi era inevitabile.
-Quando hai finito di sbavare, vieni con me a vedere la tua camera Dee, poi facciamo un giro turistico della casa!- mi disse Dave ridendo, risvegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti. -Ehm si, arrivo- risposi sorridendo. Portammo le mie 4 valigie nell'ingresso della casa, luminoso e arredato con buon gusto (sicuramente da zia Meredith), poi David mi prese per mano e mi trascinò correndo per le scale.
-Ehi piano, vuoi uccidermi per caso??- gli dissi ridendo. Fece anche lui una risata, e poi ci fermammo davanti all'ultima porta del corridoio. -Dai entra!- David mi spinse e io aprii con cautela la porta...trovandomi di fronte a una stanza gigantesca! Era grande tre volte la mia camera a casa, in Italia.
-O mio dio, voi siete pazzi..è stupenda!- dissi, sentendo spuntare le lacrime per la felicità. Abbracciai David, che mi disse -L'abbiamo arredata io e la mamma, spero che ti vada bene tutto!-
Sorrisi -Ma certo che mi va bene! davvero è stupenda!- Mi guardai intorno: le pareti e i mobili erano verdi, il mio colore preferito. Il pavimento era ricoperto dal parquet e su una gran parte della superficie c'era un tappetto enorme, sempre verde, e morbidissimo. Di fronte a me, c'era un'enorme porta finestra, che dava su un balcone affacciato sul giardino interno e sulla piscina. Attaccato alla parete alla mia sinistra, c'era un letto enorme a due piazze, con un grande piumone rosa e tanti cuscini fuxia. Non adoravo particolarmente il rosa ma adoravo la combinazione di colori verde-rosa. Sulla parete di fronte al letto c'era una libreria molto grande ancora vuota purtroppo, con al centro un televisore. Infine, alle mie spalle c'era la scrivania, con una sedia di pelle girevole e lo spazio per collegare il pc. Ero affascinata, mi sembrava davvero troppo.
-Davvero David, non so come ringraziarvi..- dissi, fissandolo. -Non hai ancora visto tutto!- sorrise e mi indicò le due porte ai lati della libreria. In effetti non avevo notato l'armadio...Aprii la prima porta e mi ritrovai in una stanza che quasi tutte le ragazze sognavano: una cabina armadio enorme, con tanti scaffali e tanti spazi.
-Ora potrei anche morire felice..- dissi, quasi svenendo per la felicità.
-Non ti lascerò morire proprio ora che sei arrivata! E non hai ancora visto il tuo bagno.- rise. -Cazzo, anche un bagno personale? Ma io vi amo!- dissi correndo verso l'altra porta che rivelò una stanza con pareti e mobilio celeste, non molto grande in realtà, ma per me era già troppo. Sorrisi fra me e me.
-Ti piace?- sentii la voce di zia Meredith alle mie spalle. -Zia davvero, non so come ringraziarvi..è troppo per me!- e corsi ad abbracciare lei e zio Michael. -Ma figurati.. siamo felicissimi di averti qui, in più David si annoiava spesso qui da solo certe volte!- disse zio Mike ridendo.
-Ma per niente, ora dovrò sopportare questa piccola peste.- disse David, mettendo su un'espressione arrogante.
-Stai zitto, fino a prova contraria la piccola peste in famiglia sei sempre stata tu, in più ho delle tue foto compromettenti in pannolino che potrei casualmente mostrare ai tuoi amici.- dissi ridendo, e facendo scoppiare a ridere anche gli zii. -Touchè!- si arrese David con un sorriso.






Zia Meredith e David passarono il resto della mattinata a mostrarmi ogni stanza della casa. In seguito scoprii che il balcone della mia camera era collegato al giardino interno, dove si trovava la piscina, attraverso una scaletta. Alle spalle della piscina c'era la depandance per gli ospiti, e una volta oltrepassata quella mi trovai di fronte ad un panorama meraviglioso. C'era un portico in legno che si affacciava direttamente sulla spiaggia, e davanti a me vedevo la distesa immensa dell'oceano e la gente che si trovava in spiaggia.
-Non ho parole per descrivere tutto questo...sembra quasi un sogno- sorrisi voltandomi verso David.
-Già..ci vengo spesso qui al tramonto, c'è un panorama stupendo e la spiaggia è praticamente deserta- mi rispose lui. -Bene, la prossima volta verrò con te, non posso perdermelo!- dissi eccitata al solo pensiero di vedere quel tramonto. Rimanemmo qualche minuto lì a parlare del più e del meno, poi passammo direttamente a disfare i miei bagagli. Avrei fatto tutto da sola volentieri ma David insistette e capii che voleva passare un pò di tempo con me a parlare.
-Bè allora, come ti senti? Ti ho vista un pò spaesata stamattina- mi disse dopo aver sistemato i miei libri e cd nella libreria vuota.
-Più che spaesata..sono contenta di aver lasciato l'Italia. Ma ho comunque paura di non trovare nulla anche qui..-risposi. -E perchè non dovresti? Ricordati che nella vita la ruota gira sempre..-
Lo interruppi -No, per me ha smesso di girare qualche mese fa. Si sarà inceppata credo, l'unica cosa positiva è che ora sono qui con voi.- -E allora lo vedi che ha ricominciato a girare? Questa sarà la tua occasione, lo so- mi rispose sorridendo. Sorrisi anche io -Grazie per avermi aiutato a sistemare la camera..Dopo che facciamo? Andiamo ad assistere al tramonto?-
-No oggi no, però dovresti cambiarti e aiutarmi a preparare, oggi mamma e papà hanno il turno di notte e mi hanno dato il permesso di invitare alcuni amici a cena qui, faremo un barbecue in piscina- rispose. Sbarrai gli occhi. -Amici? Quanti amici?- Non ero più brava a fare nuove amicizie e di solito la gente a pelle pensava fossi antipatica e stronza. Bè stronza lo ero un pò, ma solo con chi se lo meritava dopotuttto. -Oh saremo pochi davvero, giusto i miei migliori amici. Verrà anche anche Cloe, ti ricordi?- rispose sorridendo. -Oh certo..la biondina che ti mangia con gli occhi!- dissi ridendo. Avevo visto Cloe, la migliore amica di Dave a parte me, in una delle nostre videochiamate, era una ragazza simpatica e molto esuberante. Bè, almeno conoscevo già qualcuno. David mi guardò sorpreso e disse -Ma che dici, siamo amici da anni! E comunque vai a lavarti che puzzi, finisco io qui.- rise.
-Ma come ti permetti!- urlai facendo finta di essere offesa. Poi risi con lui e lo spinsi facendolo cadere sul tappeto.


Cloe arrivò verso le 7 e 30, e andai ad aprirle io. Mi ero fatta una doccia, e mi ero infilata degli skinny jeans celesti, un top blu e le mie converse bianche. Aperta la porta, feci appena in tempo a vedere un fulmine biondo piombarmi addosso abbracciandomi con foga, era Cloe. -Diana finalmente sei arrivata! David mi ha fatto una testa così grande, non vedeva l'ora che arrivassi!-
-Ma davvero? Comunque anche io non vedevo l'ora di conoscerti, mi parla spesso di te!- dissi ridendo. Cloe era una ragazza molto carina, alta quanto me, con i capelli biondi e mossi che le arrivavano sotto le spalle e due grandi occhi castani. Aveva un fisico atletico, faceva la cheerleader o la ginnasta, non ricordavo bene.
-Come vanno i preparativi per la cena?- chiese mentre ci avvicinavamo alla piscina. -Tutto apposto, abbiamo apparecchiato, messo le bibite in frigo e David come vedi sta finendo di bruciare la nostra cena-
-Ehi!- ribattè lui offeso. Io e Cloe ridemmo insieme. -Cloe hai sentito gli altri? A che ora arrivano?- chiese lui, ancora con un'espressione offesa. -Joe, Alex e Nick erano in macchina e stavano per arrivare, dovevano solo comprare qualcosa, anche se non so cosa..gli altri dovrebbero essere qui a minuti comunque.- Cloe aveva appeno finito di parlare quando sentimmo il campanello suonare. -Eccoli!- urlò Cloe, mi prese per mano e mi trascinò nell'ingresso correndo. Aprimmo la porta e mi trovai davanti a 5 persone che mi fissavano...

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Capitolo 3
*** Neutron Stars Collision. ***


Come al solito ringrazio le ragazze che mi hanno recensito, ___Nicka e ElyCecy, grazie mille *-* e anche le ragazze che hanno messo la storia in seguite e preferite. Vi lascio al capitolo, fatemi sapere i vostri pareri :)



-Neutron Stars Collision-








I cinque volti che mi ritrovai davanti mi fissarono per qualche secondo, poi si precipitarono a presentarsi. -Benvenutaaaa!-urlarono in coro.
-Ti abbiamo portato un regalo, tanta roba buona da bere!- mi disse un ragazzo alto dai capelli ricci facendomi l'occhiolino. -Oh grazie, davvero gentile da parte vostra- risi. Li feci accomodare a bordo piscina dove Dave aveva appena finito di cucinare la carne. -Ehi!- salutò le ragazze con un abbraccio e i ragazzi battendo il cinque.
-Wow, allora è vero che vi salutate tutti così da queste parti!- dissi ridendo -Comunque io sono Diana, felice di conoscervi!-
-Io sono Candice, e lei è Alex. I due ricciolini che vedi sono Nick e Joseph, mentre il biondino è Xavier.- disse Candice, una ragazza stupenda con lunghi capelli castani e occhi celesti, con un fisico mozzafiato. -Ah sono questi gli aggettivi che usi per descriverci?- si lamentò il biondo, Xavier. - Comunque siamo felici di incontrarti, David ci parla spesso di te.- disse Nick, sorridendo. -E così parli di me proprio a tutti eh?- dissi a Dave ridendo. -Bè però non ci aveva parlato delle tue "qualità" nascoste- continuò Nick schiarendosi la voce. Lo guardai sbigottita, poi scoppiai a ridere insieme a tutti gli altri. -Nick, sei il solito porco!- disse Alex spingendolo amichevolmente. Lei aveva una bellezza davvero particolare, aveva i capelli scurissimi che le arrivavano al mento, un pò mossi e grandissimi occhi verdi. Iniziammo la serata mangiando e parlando tranquillamente, come se fossimo già tutti amici, tutti mi facevano domande e io scoprii parecchie cose su quel gruppo: per esempio che Candice e Xavier stavano insieme da un pò, e che Joseph, oltre ad essere il migliore amico in assoluto di David, era anche il fratello di Nick. Tutti mi tempestarono di domande, tranne Joseph, stranamente. Non mi sembrava certo un tipo taciturno dato che sparava cavolate di continuo, ma non mi chiese quasi nulla al contrario degli altri.
-Bè devono mancarti parecchio i tuoi amici e le persone che avrai lasciato nella tua città-chiese Xavier, distogliendomi dai miei pensieri. Abbassai lo sguardo, sentendo gli occhi di tutti addosso -Si..abbastanza-risposi senza convinzione, senza sapere che altro dire. Cloe e Candice mi vennero subito in soccorso -Ci faresti vedere la tua camera Diana? Sono davvero curiosa!- disse Candice. -Ma certo- risposi con un sorriso.
-Voi intanto accendete lo stereo e prendete da bere, nullafacenti!- ordinò Cloe. Noi ragazze ridemmo, e salimmo in camera mia attraverso la scala esterna. -Grazie per il salvataggio ragazze!- dissi. -Ma figurati!- rispose Cloe con un gesto della mano. -Cavolo ma la tua camera è stupenda!- urlò Alex. -Già..peccato che devo ancora "personalizzarla" diciamo.- sorrisi. -Bè potremmo aiutarti noi un giorno di questi, che ne pensi?- propose Candice.
- Ma certo, grazie mille!- mi cominciavo a trovare proprio bene con queste ragazze, anche se magari era presto per dirlo.
-Dai torniamo dagli altri-disse Cloe. Uscimmo e scendemmo dai ragazzi, che stavano già bevendo e facendo i cretini. Avevano acceso lo stereo e partì una canzone che non conoscevo, ma mi piacque. Mentre mi avvicinavo a David, spuntò Nick e mi offrì una birra.
-Grazie- gli sorrisi. Cominciai a bere e a ballare con un pò tutte le ragazze, quando ad un certo punto Nick si avvicinò a me e cominciammo a ballare insieme. Si muoveva bene per essere un ragazzo e continuammo così per un pò, finchè non appoggiò le sue mani sui miei fianchi, muovendosi insieme a me. -Ti muovi bene- mi sorrise. -Bè sì, ho studiato danza per 10 anni, è il minimo- risposi ridendo. -Oh davvero? Le ballerine sono le migliori!- rise, cominciando ad avvicinarsi a me. -Ma che dici!- facendo finta di offendermi, ma in realtà ero un pò brilla e quindi scoppiai a ridere subito dopo, appoggiando le mani sulle sue spalle. Vidi Nick che si avvicinava sempre di più, sentivo l'odore di alcool che proveniva da lui sempre più vicino al mio viso...Fin quando non partì una musica più lenta, e d'improvviso mi staccai da lui, ricordardo un momento simile, con lui..L'innominabile. Mi allontanai verso la depandance, e sentii Dave chiedermi -Dove stai andando?-
-Devo prendere un pò d'aria, torno subito- risposi, e mi allontanai barcollando.



Erano già dieci minuti che ero appoggiata al portico sul retro della depandance, osservando l'oceano che si stendeva infinito davanti a me. Subito dopo sentii dei passi alle mie spalle. "Sarà quel Nick che viene a cercarmi" pensai senza voltarmi. -Davvero un bel panorama qui, eh?- voltai di scatto la testa ma non era stato Nick a parlare. Era Joseph. Che continuava a fissarmi il sedere, sorridendo. Alzai le sopracciglia -Ma tu e tuo fratello fate la gara a chi è più porco?-chiesi, facendolo scoppiare a ridere. Sorrisi scuotendo la testa, e voltandomi verso di lui. -Oh beh, niente male anche da questa prospettiva!- mi squadrò per bene.
-Stai rischiando la vita in questo momento Joseph. Comprendi?- dissi sfoderando un sorriso angelico. -Ti ho solo fatto un complimento, vorrà dire che morirò per una giusta causa- disse cercando di fare il finto serio.
Risi. -Cazzate a parte, come mai sei qui?- chiesi, prendendogli il bicchiere di mano e scolandomi il contenuto. Vodka.
-Sei sparita da quasi un quarto d'ora, potevi essere caduta nell'Oceano o rapita da qualche maniaco..-rispose scrollando le spalle. -Qui io vedo un solo maniaco!- e scoppiai a ridere. -Questa me la paghi!- e detto questo mi prese in spalla, caricandomi come un sacco e mi trasportò così dagli altri. -Mettimi giù Joseph, che diavolo stai facendo?- urlai, cercando di dargli pugni e calci per liberarmi, ma in realtà sapevo che non sarei mai riuscita a farlo. Si fermò a bordo piscina, mentre tutti ci guardavano ridendo. -E così vuoi che ti metta giù?- rise.
-Non azzardarti Joseph, o giuro che stavolta ti uccido!- ma non feci neanche a tempo a dirlo che ero già stata lanciata in acqua. Risalii a galla e urlai: -Questa me la paghi!- ma nel frattempo non riuscii a non ridere, perchè il resto del gruppo si stava avvicinando dietro Joseph e dopo qualche secondo finì in piscina insieme a me. A quel punto si lanciarono tutti in acqua e continuammo lì a schizzarci e ballare, fino a notte fonda.



A fine serata, stanca morta dal viaggio e dalla "cena" abbracciai le ragazze per salutarle. -Ti chiamo domani mattina!- mi disse Cloe. -Certo, a domani- dissi sorridendo. Abbracciai Nick, Xavier e Joe subito dopo. -E' stato un piacere conoscerti, ci vediamo domani!- sorrisi a tutti e dopo che David li ebbe salutati chiusi la porta e mi accasciai su di lui.
-Dai ti ci porto io a dormire!- disse sorridendo e prendendomi in braccio senza che potessi lamentarmi, mi portò in camera e mi infilò sotto le coperte. -Buonanotte Dee..- disse dandomi un bacio sulla fronte. Cercai di rispondergli, ma caddi di botto in un sonno profondo...

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Capitolo 4
*** You are not alone. ***


Grazie a ___Nicka e Cecy che hanno recensito :) e anche le ragazze che hanno messo la storia in seguite e preferite. Vi lascio al capitolo, fatemi sapere i vostri pareri, ho visto poche recensioni e quindi se la storia non vi piace ditemelo pure :)



-You are not alone-




-Sveglia dormigliona!- Qualcunò mi lanciò un cuscino in faccia ridendo.
-...Eh?- risposi con la voce impastata dal sonno, mettendomi a sedere sul letto ancora con gli occhi chiusi.
-Dai alzati, andiamo a fare shopping e mangiamo fuori!- riconobbi la voce di Cloe che stava iniziando a tirarmi per farmi cadere dal letto..Aprii appena gli occhi e la vidi lì davanti a me, tutta pimpante e fresca come un rosa. Spostai lo sguardo sulla sveglia...CAZZO LE 11.30. -Oddio, avevo promesso a zia Meredith che l'avrei aiutata col pranzo..- dissi battendomi una mano sulla fronte.
-No problem, ho già parlato con lei e lo farai un'altro giorno, tanto oggi ci sono solo lei e David a pranzo. Ora, vuoi muoverti ad alzarti? Candice ci aspetta in macchina! Dai vai a lavarti, ti prendo qualcosa da mettere- disse trascinandomi in bagno e sbattendosi la porta alle spalle.
Rimasi qualche secondo imbambolata come una cretina a fissare la porta, poi mi ripresi e mi buttai sotto la doccia.
-Allora ti muovi o no??- sentì Cloe bussare forte alla porta del bagno. -Arrivo, un attimo!- risposi ridendo. Era davvero un vulcano quella ragazza..



Uscita dal bagno mi infilai degli shorts di jeans, un top bianco e sopra una camicia a quadri sui toni dell'azzurro. Feci appena in tempo a mettermi le scarpe che già Cloe mi aveva presa per mano e aveva cominciato a trascinarmi per le scale, facendomi quasi cadere!
-Zia sto uscendo, mi dispiace per il pranzo..- -Stai tranquilla, mi ha già spiegato tutto Cloe- rispose sorridendo. -Bene, a dopo!- Fuori ci aspettava Candice, a bordo di una decappottabile rossa. -Wow, bella macchina- dissi, stupita.
-Finalmente ti sei svegliata!- rispose Candi ridendo. -Beh, con Cloe che ti urla nelle orecchie e ti trascina nella doccia è impossibile non svegliarsi- risposi soffocando uno sbadiglio..



Passamo due ore divertenti nel centro commerciale, entrammo in tutti i negozi e ci provammo migliaia di vestiti. Feci un bel pò di spese tra scarpe, vestiti e trucchi che Cloe riteneva indispensabili per me. Durante quelle ore io, lei e Candi parlammo di tutto e di più, mi raccontarono della scuola e delle feste, della gente ipermontata che c'era lì e di tutti i fatti più interessanti riguardanti loro e i ragazzi. Verso le due decidemmo di andare a mangiare dal Mc Donald, o meglio io le trascinai lì perchè stavo morendo di fame, non avendo neanche fatto colazione! Avevo ordinato il menù più grande di tutti e appena ci sedemmo al tavolo cominciai a mangiare tutto ciò che mi trovavo davanti.
-Come fai ad avere quel fisico mangiando tutta quella roba?- chiese Candi ridendo. -Beh, è il metabolismo credo..poi faccio tanto movimento!-
-Oh, ci scommetto!- disse Cloe facendomi l'occhiolino. -Ma non in quel senso!- risi. -A proposito di movimento...Hai fatto colpo sui ricciolini ieri!- disse Cloe fissandomi. La fissai sbigottita. -Parli di Nick e Joe? Non credo proprio!- dissi tornando a mangiare le mie patatine.
-Ma se non riuscivano neanche a staccarti gli occhi di dosso!-
-Ma no! L'unica cosa da cui non riuscivano a staccare gli occhi era il mio culo.- risposi.
-Hai detto niente. Altre ragazze farebbero qualsiasi cosa per essere al tuo posto.- disse Candi sorridendo. -Ah si? E perchè mai?- chiesi sorpresa. -Diciamo che Nick e Joe sono due dei ragazzi più popolari e ambiti della scuola. E mi pare proprio che ti abbiano puntata- rise Cloe. -Sinceramente ho visto di meglio, e comunque non ho proprio intenzione di avere una storia o chissà che in questo momento..- dissi, pensando a Lui..
-Ciao ragazze!- disse una voce allegra. Senza voltarmi capii che era Joe. Parli del diavolo..-Ciao!- rispondemmo noi.
-Hai intenzione di diventare una balena?- rise guardandomi. -E tu hai intenzione di essere castrato?- risposi guardandolo allegra. -Mi dispiacerebbe per il tuo sedere, poi. E' da Oscar!- rispose facendo finta di non avermi sentito e sedendosi proprio affianco a me. Alzai gli occhi al cielo e Cloe e Candi risero.
-Comunque che ci fai qui?- chiese Cloe. -Vi ho viste dalla vetrina e così sono venuto a salutare.- rispose. -Ora ci hai salutate, puoi andare!- gli dissi. Cloe ridacchiò. -Adoro quando mi tratti male...- rispose guardandomi fisso. -E in realtà so già che sei pazza di me!-
Quasi mi fece andare di traverso tutte le patatine. -Ma come ti viene in mente,cretino!- dissi arrossendo. Cazzo, proprio ora dovevo arrossire? Mi fissò per un pò sorridendo compiaciuto. -Smettila di fissarla Joseph!- disse Candi dandogli uno schiaffo sulla mano. Disolse lo sguardo da me.
-Comunque..ci venite alla festa in spiaggia stasera?- chiese sorridendo. -Certo che ci veniamo!- risponde Cloe.
-Di che parlate?- chiesi, finendo di scolarmi la coca cola. -C'è una festa sulla spiaggia a Sunset Beach, a 1 km da casa tua più o meno- mi disse Joseph fissando i miei occhi grigi. Lo guardai anche io, cercando di non arrossire di nuovo..Cazzo era davvero bello..Mi persi per qualche secondo nei suoi occhi color cioccolato, annuendo. Mi voltai nuovamente, sottraendomi al suo sguardo, non potevo cascarci, lo faceva apposta. Joe si alzò e rivolgendosi a me disse: -Fatti trovare pronta per le 9, capito Dee?-
-Che? Io ci vengo con Dave.- risposi. -Passiamo io e Nick e prendervi, dato che Nick non beve. Bene, a più tardi allora- e se ne andò facendomi l'occhiolino.
-E' proprio vero, Joe Jonas ha un debole per te!- rise Candi.



Le 9 meno 5. MI guardai allo specchio. Mi ero messa una mini di jeans e un top bianco molto carino che avevo comprato quella mattina stessa, ai piedi portavo dei sandali bassi. E' inutile mettersi i tacchi sulla spiaggia. Lasciai i capelli mossi sulle spalle e mi truccai, giusto un pò di eyeliner e mascara, per far risaltare i miei grandi occhi grigi. -A questo punto potevi venire direttamente senza gonna- disse David infastidito guardandomi dalla porta. Mi voltai verso di lui sorridendo, ma mi accorsi che c'era qualcun'altro... -Non rompere Dave, è una festa! Stai benissimo- disse Joe facendomi l'occhiolino. Lo ringraziai, rimanendo col volto impassibile. Non volevo neanche accettare la possibilità di dargli una chance. David sospirò -E va bene andiamo. Nick ci aspetta in auto.-



Arrivammo in spiaggia circa 10 minuti dopo, David mi teneva un braccio attorno alle spalle e Nick non faceva altro che fissarmi, come suo fratello. -Finalmente siete arrivati!- disse Candi venendoci incontro.
-Ciao a tutti!- dissi, andando ad abbracciare Alex e Xavier che non vedevo dalla sera prima. -Stai molto bene così- mi disse Alex sorridendomi.-Oh anche tu- risposi -Solo che David non è molto contento!- -Mi preoccupo solo per te, cara cugina!- mi disse ridendo. -Non ce n'è bisogno, so difendermi da sola- sorrisi. La serata proseguì tranquilla, ballammo un sacco, e cominciammo a bere peggio della sera precedente. Mi presentarono un sacco di gente, ma non ricordai neanche un nome, se non quello di Jared e Ian, due ragazzi davvero belli,che avevano solo un anno più di me. Ballai insieme a loro per un pò, poi decisi di andare a cercare Dave. Non lo vedevo da nessuna parte. Corsi per raggiungere Joe e stavo per cadere faccia a terra, ma lui si voltò e mi afferrò dai fianchi, fissandomi.
-Ehm grazie..- dissi distogliendo lo sguardo da lui. Ma che mi prendeva? -Per caso hai visto Dave?- -Si, è andato a fare una passeggiata con un'amica- mi fece l'occhiolino. Continuava a reggermi per i fianchi. Mi scostai bruscamente. -So reggermi in piedi da sola, grazie dell'informazione comunque.- dissi voltandomi e andando a cercare qualcuna delle ragazze. -Pensavo che avessi bisogno di una mano. Ti accompagno a cercare le altre..- disse, un pò ferito dal mio tono di voce. Stavo per rispondergli che potevo cavarmela benissimo da sola, quando una bionda piombò su di lui, iniziando a baciarlo. Rimasi un attimo sorpresa. Si è già dimenticato di me, figuriamoci. Lo fissai un altro pò, disgustata da quella visione e corsi via.Non avevo bisogno di amici del genere. Presi altri bicchieri e cominciai a bere, non trovando nessuno degli altri..ero un pò stordita, quando vidi Jared avvicinarsi. -Ehi tutto bene?- mi chiese sfiorandomi una spalla.
-No, non trovo gli altri- dissi, reggendomi a malapena in piedi. -Dai, ti accompagno a cercarli- rispose e detto questo mi prese in braccio, e iniziò a camminare. Non capivo bene cosa stesse succedendo, avevo gli occhi chiusi per la nausea, ma sentivo scemare la musica e le risate intorno a noi.. Dove diavolo mi stava portando??
Arrivammo vicino ad una torretta dei bagnini e mi fece sedere sulla sabbia. Si sedette accanto a me.
-Perchè siamo qui?- chiesi confusa..E Jared mi accarezzò la guancia, iniziando a baciarmi il collo con impazienza.
-Ehi che diavolo fai? SMETTILA MI FAI MALE!- Tentai di liberarmi ma la sua stretta era troppo forte. -Ti prego smettila!- urlai quasi in lacrime, finchè non sentii un colpo secco e le mani di Jared che si staccavano da me. Mi guardai attorno e vidi Nick, con i pugni ancora stretti, che ansimava.
-Vai via da qui, coglione.- gli disse, guardandolo fisso negli occhi. Jared lo guardò disgustato e se ne andò barcollando. Era ubriaco anche lui.
-Ma come ti è saltato in mente di venire qui con lui?- mi rimproverò Nick, arrabbiato. Io mi stesi sulla sabbia, respirando profondamente per calmarmi. -Che diavolo ne so, mi ha detto che mi avrebbe accompagnata da voi, e invece mi ha portato qui, quel deficiente.- dissi, ancora con gli occhi chiusi. Dopo qualche secondo mi rimisi a sedere. -E comunque sono fatti miei con chi voglio andare e cosa voglio fare..- Nick mi guardò ancora arrabbiato, ma non disse nulla. Si sedette affianco a me, sospirando. Era ancora lucido, ed era pure carino vestito così bene..
Ma che sto pensando?? -Come mai tu non bevi?- gli chiesi, incuriosita. Mi guardò. -Lo faccio quando mi va. Non mi piace poi così tanto. Voglio ricordarmi le cose che faccio e magari non finire in situazioni del genere- rise. Risi anche io. L'aria fresca mi faceva sentire meglio, ma mi sentivo ancora su di giri. -Comunque Nick..- dissi avvicinandomi a lui -Grazie mille. Se non ci fossi stato tu non so cosa sarebbe successo.- Lo guardai fisso negli occhi. -Figurati- rispose tranquillo, sorridendomi. Aveva un sorriso stupendo, questo dovevo ammetterlo..-Che ne dici di andare dagli altri?- propose. -Oh certo!- Mi alzai di scatto, ma fu un errore perchè non riuscivo a stare tanto in equilibrio e caddi addosso a Nick in una posizione un pò equivoca. Lui rise, guardandomi in modo terribilmente sexy e spostandomi una ciocca di capelli dal viso. Mise una mano sui miei fianchi, cominciando ad accarezzarli e vidi il suo viso sempre più vicino.Era quasi arrivato a sfiorarmi il naso con il suo, e mi persi nei suoi occhi..
-Ti piacerebbe Jonas!- risi spostandomi accanto a lui. -Non credi mica che cederei così facilmente?- Mi guardò un attimo deluso -Prima o poi lo farai-
-Certo contaci!- risposi. Poi scoppiò a ridere anche lui, si alzò e mi disse -Comincia a correre Diana, se ti prendo te la faccio pagare- risi e insieme tornammo di nuovo alla festa.

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Capitolo 5
*** To Love is to Destroy. ***


Allora inanzitutto grazie mille a ElyCecy e __Nicka che recensiscono sempre, grazie di cuore :) spero di vedere più commenti, anche per sapere se vi piace o no, accetto anche le critiche ;) questo capitolo mi è venuto un pò così, di fretta perchè il mio pc si è rotto e ho dovuto riscriverlo, quindi scusatemi =/ spero che vi piaccia comunque,è dedicato tutto a Joe e Diana. Scusate se si vedeva piccolo! Baci.


-To love is to destroy-



Era passato ormai un mese dal mio arrivo in California tra feste, mare e nuovi amici. Stesa sul letto a pancia in giù, ero in videochiamata con due delle mie "migliori amiche" che avevo in Italia, Paola e Giorgia, mentre pensavo alle nuove amicizie che avevo stretto qui. Avevo davvero trovato persone su cui contare oltre a Dave, come Cloe, Candice e Alex.
-Dee ma ci senti?- urlò Paola attraverso il microfono.
-Scusate ero distratta, dicevamo?- dissi sorridendo.
-Trovato qualche bel figo? Laggiù deve essere pieno di bei ragazzi!-  chiese Giò.  -Si abbastanza, ma sapete che non mi interessano al momento e..- mi interruppi sentendo la porta aprirsi, e dopo un attimo vidi Joe.  
-Scusate un attimo ragazze!- dissi rivolta alle due. -Joseph non si usa bussare? Avrei potuto essere nuda!- dissi fingendo indifferenza.
-Proprio quello che speravo, però vai benissimo anche così!- rispose e io ridendo gli lanciai un cuscino in faccia. -Ehi! Comunque cercavo Dave ma non c'è da nessuna parte!-
-Sì è in spiaggia, e poi doveva comprare chissà cosa..-
-Ok, che stai facendo tu?-
disse buttandosi sul letto accanto a me e guardando il pc. Gli lanciai un'occhiataccia. -Sono in videochiamata con delle amiche. A proposito ragazze, lui è Joseph!- dissi a Paola e Giò ma notai che nessuno dei tre mi stava calcolando. Joe salutava e faceva l'occhiolino alle due ragazze, mentre quelle ridevano come oche .
Ok era abbastanza. -Scusate ragazze, ma ho da fare, vi richiamo appena posso."
-Già, immagino cosa "hai da fare", poi racconti!-
rise Giò facendomi l'occhiolino.
-Siamo solo amici- sbottai. Chiusi di scatto il pc e arrossii.
-Che succede? Perchè sei tutta rossa?- chiese Joseph sorridendo. Se non fossi stata certa che Joe non conoscesse neanche una parola in italiano, a parte "pizza" e "ciao", avrei detto che avesse capito tutta la mia conversazione con le mie amiche.
-Niente, tranquillo- sorrisi.
-Bene, siamo qui su questo letto da soli, che facciamo?- disse posando una mano sui miei fianchi e avvicinandosi.
Per un secondo pensai di lasciarmi andare, avvicinandomi anche io, ma poi lo sguardo mi cadde sul suo orologio, che segnava le 12.00.
-Cazzo.-  mi alza di scatto. -Devo compilare i moduli e lasciarli a scuola entro l'una e mezza!-
Joseph mi guardò per un secondo e disse -Bene, ti aiuto a compilarli e ti accompagno a scuola, altrimenti farai tardi.-
Persi parecchio tempo a compilarli, tra i vari dati anagrafici e altro, e poi scelsi le materie che avrei seguito: Inglese, Biologia, Francese, Storia e Matematica avanzata. Sarebbe stata un pò dura per me, ma ero sicura di potermela cavare.
Una volta finito scendemmo e uscimmo di casa correndo, finchè non  mi fermai di botto davanti a una moto stupenda, una Ninja verde e nera. -E' tua?-  dissi ammirata.  
-Si- rispose lui sorridendo e infilandosi il casco. -Adoro le moto, è magnifica Joe!-
Mi ringraziò, poi cominciò ad allaciarmi il casco, fissandomi negli occhi.  Mi persi tra il suo sguardo tentatore e il suo sorriso perfetto, il suo viso perfetto., riuscendo a non arrossire, senza sapere come.
-Ehm...sei sicuro di  saperla guidare Joseph? Non voglio morire a 17 anni- chiesi ridendo.
-Non ti fidi di me?-disse aiutandomi a salire. Scrollai le spalle e montò anche lui, mettendo in moto.
Un secondo prima di accelerare e partire si voltò guardandomi di traverso e sussurrò -Non avere paura di me- poi parì sgommando.
Cosa aveva voluto dire? Si riferiva alla paura per il suo modo di guidare, o aveva capito che gli stavo lontana per paura di soffrire?




Arrivammo a scuola in cinque minuti, consegnammo i moduli e poi Joe mi fece fare un giro. Mi mostrò l'edificio interno, gli immensi giardini, la piscina, finchè non sentimmo il mio stomaco lamentarsi.
-Direi che è ora di mangiare- disse ridendo.
Risalimmo in moto e arrivammo ad un fast food sul molo, dove ordinammo degli hamburger e due bicchieroni di coca cola.
-Joseph non era necessario che pagassi per me! Appena ti distrai ti infilo i soldi in tasca!- dissi minacciandolo. -Ma và, per così poco. Però se insisti tanto puoi ripagarmi in natura-rise infilandosi una patatina in bocca.
-Joseph sei il solito maiale! Se non la finisci te li ficco dove non batte il sole quei soldi!- risposi tirandogli uno schiaffo sulla spalla.
-Ciao ragazzi!- sentii qualcuno che ci salutava alle mie spalle, mi voltai e vidi Ian, il ragazzo che avevo conosciuto alla festa. -Come va?- chiese fissandomi, mentre vidi Joe che lo inceneriva con lo sguardo.
-Benissimo tu?- sorrisi. -Lo stesso per me. Senti, volevo chiederti se ti andava di uscire con me domenica sera.-  chiese Ian.
-Oh..si non c'è problema- risposi. Ci scambiammo i numeri e Ian se ne andò. Riprendemmo a mangiare, mentre Joe non  mi guardava più, nè mi rivolgeva la parola.
Finito il pranzo, ci avviamo verso la moto, ma non resistetti più -Insomma Joe, che cosa c'è che non va??- sbottai.
-Niente! C'è che accetti di uscire con uno sconosciuto, ecco cosa c'è!- rispose freddamente.
-Beh, non sono affari tuoi con chi esco, e comunque voi lo conoscete, quindi che problema c'è?- Chiesi.
-Tu non lo conosci. - ripetè. -Non è come pensi che sia.-
-Intendi dire che vorrebbe solo scopare con me? E che c'è di nuovo? E' quello che vogliono tutti da me, nessuno escluso, quindi questa conversazione può finire qui!-
risposi quasi urlando.
Stava per ribattere, ma poi scosse la testa e salimmo in moto. Joe , innervosito cominciò a  guidare velocissimo, quindi mi strinsi forte a lui, sentendo i suoi muscoli tesi . Mi sentii in colpa per avergli risposto male, ma cosa dovevo fare? Lui voleva soltanto una cosa da me, come tutti gli altri, ma io non avrei ceduto. Sarei uscita con Ian, o con altri, solo per divertirmi come facevo anni fa.  Perchè io avrei potuto innamorarmi di uno come Joe, ma non potevo permettermelo. Se c'era una cosa che avevo imparato negli ultimi mesi era che chi ami ha il potere di distruggerti, di farti a pezzi. E non lo avrei mai permesso, nè a Joseph, nè a chiunque altro. 

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Capitolo 6
*** Surprise. ***


Allora, comincio ringraziando in primis Ely Cecy che mi segue sempre *-* e le due nuove lettrici __bea__ e Sbiribanzi94, grazie mille per le vostre recensioni :D e grazie a chi ha inserito la ff in seguite, preferite e ricordate. Purtroppo ho il pc rotto, quindi postero' quando mi è possibile, ogni due giorni credo. Questo capitolo mi e' venuto lunghissimo, quindi l'ho diviso in due e postero' il seguito domani o dopodomani, ci sarà una bella sorpresa ;) spero vi piaccia, e fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacione.




-Surprise-





Da quel giorno io e Joe non ci parlammo più molto, quando eravamo con gli altri ci salutavamo a malapena, anche se le frecciatine non mancavano mai. Nonostante ciò, passai molto più tempo con Nick, infatti spesso ci trovavamo a correre insieme la mattina presto e dovevo ammettere che quando non faceva il porco, era davvero simpatico.
Quel sabato mattina fui svegliata da Dave con un bacio sulla guancia.
-Buongiorno- disse sorridendo quando si accorse che ero sveglia. Feci un grugnito in risposta, appena sveglia ero intrattabile.
-Che ne dici di una colazione sul molo? Non parliamo come si deve da almeno una settimana!- propose lui.
-Dammi dieci minuti e arrivo- dissi alzandomi. Feci una breve doccia per svegliarmi e poi mi infilai un vestitino bianco e dei sandali. Arrivammo sul molo parlando del più e del meno, poi ci fermammo ad una caffetteria che si affacciava sul mare. Ordinammo pancakes, muffin e thè freddo. Sorrisi ricordando che entrambi odiavamo il caffè e roba simile.
-Allora..Si può sapere che è successo tra te e Joe?- quasi mi soffocai coi pancakes. Come aveva fatto a saperlo?!
-Oddio..non dirmi che avete fatto sesso!- rise Dave dato che non rispondevo.
-No!! Abbiamo..litigato, credo-
-Nessuno litiga con Joe. Cosa gli hai fatto?- chiese pensieroso. -Assolutamente nulla. Se l'è "presa" perchè stasera esco con Ian.- dissi con noncuranza, mentre in quel momento David stava quasi per sputare tutto il thè.
-COSA?! E quando avevi intenzione di dirmelo?-
-Proprio ora- risposi con un sorriso innocente.
-Non mi piace molto lui-
-Dave, usciamo solo come amici. Non voglio impegnarmi, solo divertirmi e conoscere nuova gente- risposi.
-Lo so, non posso impedirti di vedere altra gente..Spero solo che non faccia cazzate con te, altrimenti è un uomo morto.-
-Stai tranquillo..però non dire a nessuno che non ho intenzioni serie con lui, è meglio per tutti- Dave non disse nulla, ma sapevo che avrebbe capito. Lui sapeva che uscivo con Ian, un ragazzo stupendo ma che non era per nulla il mio tipo, per non rischiare di cadere di nuovo in trappola. Non ci sarei cascata di nuovo.

Arrivata la sera, mi preparai per l'uscita. Indossai un vestito grigio perla, che si intonava coi miei occhi, stretto sopra e più largo dalla vita fino a metà coscia. Decisi di indossare scarpe e accessori blu scuro, mi piace l'accostamento. Passai un velo di eyeliner blu e mascara sugli occhi. Ero pronta. Presi la mia borsa blu, ci infilai dentro il necessario, mentre Ian suonava alla porta.
Scesi correndo, salutai gli zii e arrivai da Ian sorridendo. -Stai benissimo- mi disse squadrandomi da capo a piedi. La serata passò tranqulla anche se Ian mi toccava un pò troppo per i miei gusti, andammo a fare un giro e poi a mangiare. Comunque mi trovavo bene con lui, era gentile e simpatico, ma riuscivo a vederlo solo come amico e non come futuro ragazzo. Forse non ci vedevo nessuno per quel ruolo, dopotutto chi avrebbe potuto sopportare un'acida come me?
-Che ne dici se andiamo in quel locale a bere qualcosa? Di solito noi della Mc Harbor ci andiamo quasi ogni finesettimana.- disse Ian interrompendo i miei pensieri. -Va bene. Vuoi già farmi ubriacare?-chiesi ridendo.
-Ti preferisco da sobria- sorrise. Lo presi per mano ed entrmmoo nel locale, era pieno di gente che avevo già visto in giro o ad alcune feste, ma non riuscii a ricordarmi tutti i nomi.
-Ah siete qui.- disse una voce roca dietro di noi. Mi voltai e vidi Joseph con un bicchiere in mano che fissava la mia mano stretta in quella di Ian.
-Joe..- Rimasi sorpresa di vederlo e non sapevo cosa dire. Cercai di liberare la mia stretta da quella di Ian, ma lui non me lo permise. Guardai bene Joe, e mi accorsi che era ubriaco fradicio, e si reggeva a malapena in piedi. Infatti poco dopo apparve Dave.
-Ciao ragazzi!Tutto bene?- chiese sorridendo. Si stava sforzando di comportarsi bene con Ian. -Si siamo appena arrivati e..-rispose Ian,ma la mia attenzione fu catturata da un rumore alla mia destra. Sconcertata vidi Joe e una bionda (sicuramente tinta!) contorcersi baciandosi appassionamente sul divanetto. Per qualche motivo rimasi impietrita, e una voglia di strozzarli si impossessò di me. Respirai profondamente.
-Ian ti dispiace se andiamo a fare un giro? Qui non si respira. Scusa Dave, salutami tutti- dissi. Scoccai un bacio sulla guancia a Dave che stava per dire qualcosa, e corsi via con Ian.
-Stai bene? Lascia perdere Joe, è uno stronzo con tutte- disse Ian.
-Non mi importa di Joe. Ora sto meglio-con uno sforzo immane cercai di sorridere -Andiamo a fare un giro-

Ian mi lasciò a casa per le due, e dopo avermi accompagnata a casa mi lasciò un lieve bacio sulle labbra. Si era comportato bene dopotutto. Entrai in casa distrutta, mi accorsi che zia Meredith si era addormentata senza inserire l'antifurto, così mi avvicinai alla postazione più vicina, sotto le scale esterne della mia camera e lo inserii. Tanto David non sarebbe tornato prima della mattina seguente. Cominciai a salire per arrivare in camera, quando mi accorsi di una figura accasciata sull'ultimo gradino, con la testa fra le mani.
-Diana..-biascicò socchiudendo appena gli occhi.
Era Joe.

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Capitolo 7
*** What the hell?! ***


Ciao a tutte! Inanzitutto ringrazio giu_giu_, ElyCecy e Stella24 per le recensioni, mi fanno davvero piacere :) Grazie anche a chi legge solamente e ha inserito la ff in ricordate, seguite e preferite :) Vi avevo lasciate con Diana che si ritrova Joe ubriaco sulle scale.. Vediamo un pò che succede :D un bacione!


-What the hell-

«Joe? Che ci fai qui?» chiesi sbalordita, avvicinandomi piano. Lui scosse la testa e rise, era parecchio ubriaco. Ora che faccio? Pensai, mentre Joe si attaccava alle mie gambe come un bambino. Presi il cellulare e tentai di chiamare Nick o David, ma nessuno dei due mi rispose.  Che diavolo stavano facendo? Meglio non saperlo.
«Ok, a te devo pensarci io» sospirai «Dov'è finita quella bionda con cui eri al bar?!» chiesi a Joe, cercando di farlo alzare, ma inutilmente.
 «Io...Lei è..» e poi scoppiò a ridere. Ma che cretino! Mi feci forza e mettendomi il suo braccio attorno alle spalle cercai di trascinarlo dentro casa e dopo un  bel pò di fatica riuscii a farlo sedere sul letto, mentre lui ancora se la rideva.
«Aspettami qui!» gli dissi puntandogli il dito contro.  Andai a prendere dell'acqua fredda e un panno, per cercare di farlo riprendere almeno un pò, anche a costa di fargli un gavettone. Portai tutto in camera, cercando di non farmi sentire dagli zii, ma non mi accorsi che Joe non era più sul letto. No, era steso sul tappeto e guardava il soffitto a bocca aperta. Nonostante tutto, non potei fare a meno di scoppiare a ridere e per sicurezza gli feci una foto, per ricordo. Continuai a ridere pensando a cosa fare, finchè non sentii la sua mano calda che mi afferrava e mi trascinava sul tappeto accanto a lui.
«Joe!» dissi, ancora ridendo. Anche lui scoppiò a ridere ovviamente, e prima che potesse muoversi mi rialzai e lo presi per le braccia.
«Dai Joe, collabora o ti lascio sul pavimento!» e con un pò di buona volontà, riuscii a farlo stendere sul letto.  Gli sbottonai la camicia notando che si era sporcata e un pò strappata. Per un attimo rimasi incantata dal suo fisico scolpito, dalle sue braccia abbronzate e muscolose e purtroppo lui se ne accorse, perchè mi sorrise e mi afferrò la mano. Distolsi lo sguardo, poi gli tolsi le scarpe  e lo feci infilare sotto le coperte. Chiuse gli occhi e cominciò a canticchiare pianissimo.
Decisi che potevo lasciarlo qualche secondo da solo, dovevo assolutamente cambiarmi. Chiusi a chiave la porta e finestra, così quel pericolo pubblico non avrebbe potuto far danni, e andai a spogliarmi. Poi mi infilai la mia magliettona dell'Hard Rock che mi arrivava sotto il sedere, i miei calzini, e raccolsi i capelli in una coda.
Mi avvicinai a lui, e gli passai il panno bagnato sul viso, per rinfrescarlo e farlo riprendere un pò. Lui aprì gli
occhi «Sei stupenda..» sussurò.
«E tu sei ubriaco» risi.
Rise anche lui «Non volevo, ma tu...dov'è? » disse un secondo prima di addormentarsi di botto.
Mi allontanai e mi misi a sedere sulla poltrona vicino al letto, osservandolo. Sembrava una specie di angelo mentre dormiva lì, tranquillo, coi ricci perfetti che gli contornavano il volto. Era davvero bellissimo, e io non l'avevo mai osservato così prima. In realtà cercavo sempre di non guardarlo e forse fu proprio in quel momento che mi accorsi di provare qualcosa in più per lui, ma non ero ancora del tutto sicura. Continuai a pensare, ma dopo un pò mi addormentai anche io raggomitolata nella poltrona.


-Narra Joe-

Mi svegliai all'improvviso. Dove mi trovavo? Mi guardai attorno, e mi accorsi di essere in camera di Diana. Come ci ero finito? Pian piano cercai di ricordare i dettagli della sera precedente, poi la vidi addormentata sulla poltrona. Che testarda, sorrisi tra me a me.
Guardai l'ora, erano le 3 e mezza. Senza far rumore mi alzai, ancora un pò stordito, mi avvicinai alla poltrona e la presi in braccio con facilità. Lei si sveglio, senza riuscire ad aprire gli occhi però.
«Joe..che succede?» sussurrò.
«Shhh..torna a dormire» dissi sorridendo e le diedi un lieve bacio sulla fronte, ma ormai era già tornata nel mondo dei sogni. La posai delicatamente sul letto e poi, anche sapendo che si sarebbe arrabbiata e probabilmente mi avrebbe picchiato, mi misi nel letto con lei. La coprii con le coperte e mi misi ad osservarla. Era stupenda, il suo viso era dolce e tranquillo, non sempre in tensione come quando eravamo insieme di solito. In più il suo corpo mi faceva impazzire. Non la guardai più, cercando di resistere all'istinto di toccarla e svegliarla. Notai un tatuaggio sul suo collo d'alabastro, di solito coperto dai capelli, ma non feci in tempo a capire cosa raffigurava perchè mi addormentai anche io, tenendola fra le braccia.

*Narra Diana*

Aprii piano gli occhi, svegliata da un sospiro accanto a me. Ci misi un pò a realizzare che stavo abbracciata a qualcuno, e stavo per urlare quando mi accorsi che era Joe. Come facevo a stare lì? Mi ero addormentata sulla poltrona! Resistetti all'istinto di lanciare il cuscino in faccia a Joe, e sorrisi ripensando alle sue condizioni della sera prima. Poi mi accorsi che gli stringevo forte la mano e che avevo dormito sul suo petto, era davvero comodo e caldo. Pensai di dormire lì un altro pò, ma in quel momento lui si svegliò.
«Buongiorno» disse sorridendomi dolcemente. Arrossii abbassando lo sguardo, ma lui non me lo permise. Mi prese il mento con due dita e mi sollevò il viso facendo in modo che i nostri occhi fossero alla stessa altezza. Poi, lentamente, si avvicinò, sempre fissandomi intensamente, ed io non riuscii a resistere.  Posò le sue labbra morbide sulle mie e io non mi tirai indietro. Per una volta volevo fare quello sentivo, lasciandomi andare. I motivi che mi avevano impedito di fare cose del genere prima, ormai erano andati a farsi fottere.
Risposi al bacio, e pian piano le nostre lingue si incontrarono, come in una lenta e dolce danza.
Continuammo a baciarci, gli passai le mani nei capelli, stringendogli quei ricci meravigliosi, mentre lui mi stringeva più forte, facendo combaciare perfettamente i nostri corpi.
Non riuscivo più a pensare a nulla, Joseph occupava tutta la mia mente, non c'era niente altro al mondo in cui momento...finchè il mio telefono non decise di squillare. Love the wat you lie di Eminem e Rihanna risuonò per la camera, e ci staccammo, come interrompendo un sogno. Presi il telefono, era Nick.
«Nick, cosa c'è?» chiesi.
«Ho trovato 5 chiamate stanotte, è successo qualcosa?»
«Si scusami, c'era Joseph ubriaco sulle mie scale e ti ho chiamato, ma ora è tutto apposto.» sorrisi.
«Bene» rispose lui, freddamente «e per favore dì a Joe di tornare a casa,  sono già le 9»
«Certo, a domani Nick»
Chiuse la chiamata, senza salutare nè dire nulla, poi mi ricordai di aver visto scene del genere solo nei telefilm americani. Che maleducati!
«Devi andare» dissi, rivolgendomi a Joe. Lui nel frattempo si era già rivestito, ma prima di uscire mi si avvicinò, mi spinse piano contro il muro e ci baciammo di nuovo, mentre io facevo scorrere le mie mani sulle sue braccia.
Si staccò piano, inchiodandomi con lo sguardo. Poi, troppo presto, se ne andò.
«Buona giornata Dee» rise, senza voltarsi e lasciandomi lì appiccicata al muro.
Oddio. Dovevo assolutamente parlare con David, subito!




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Capitolo 8
*** Out of control. ***


Ciao a tutte! :) 5 recensioni per l'ultimo capitolo, non so come ringraziarvi *-* ringrazio tutte le ragazze che mi hanno recensito, come al solito vi risponderò direttamente alle rencesioni, grazie a chi legge solamente, e a chi ha messo la storia in seguite e preferite :) Love you all! Fatemi sapere che ne pensate e..preferite Nick o Joe? :)


-Out of control-



Non appena Joe fu uscito, mi precipitai in camera di David sbattendo la porta e trovai tre facce curiose che mi fissavano. Cloe e Alex erano già lì insieme a Dave, probabilmente per andare in spiaggia dopo.
«Ragazzi è successa una catastrofe!» dissi nascondendo la faccia dietro le mani.
«Buongiorno anche te tesoro!»  rispose Alex ironica.
«Che è successo?» chiese Dave, sapevo che si stava preoccupando.
«Io..non so che mi è preso..io e Joseph ci siamo appena baciati. sussurrai. Nessuna reazione. »«Mi avete sentita?» insistetti.
«Si, ma sapevamo che prima o poi sarebbe successo, conoscendo Joe» rise Cloe.
«Ma ora..che dovrei fare? Cioè, è stato solo un bacio..»
«Calmati! Io penso che Joe ci tenga a te, e poi è strano che si sia limitato a baciarti» disse David sorridendo.
«Beh, abbiamo anche dormito insieme...abbracciati.» mi guardarono tutti a bocca aperta.
«E non ti ha messo le mani addosso? Wow, Jonas fa progressi» rise Alex.
«Si beh, era ubriaco» risposi ridendo.
«Wow davvero strano!» disse Alex
«Ok..penso che farò finta di niente. Tanto è stato solo un bacio no?»
«Non penso» disse David serio.«senti Joe avrà mille difetti, è uno stronzo con tutte, ma con te sembra..diverso, davvero. Comunque..tu cosa provi?»
«Io...non lo so, davvero. Ecco, forse potrebbe piacermi, ma non ne sono sicura. Non voglio farmi illusioni, quindi per ora lascio tutto così com'è»
«Bene, ora che il dramma è quasi risolto che ne dite di andare in spiaggia?» propose Alex ridendo, e noi non  ce lo facemmo ripetere due volte.


Passammo tutta la giornata in spiaggia, ma andai a dormire presto dopo aver visto un film con Dave, perchè il giorno dopo avrei avuto il mio primo giorno di scuola. Mi alzai alle sette e sembravo uno zombie ambulante. Mi buttai sotto la doccia, e poi mi allisciai i capelli per la prima volta da quando ero qui. Mi vestii in modo abbastanza semplice, con una maglia nera un pò scollata, degli shorts di jeans, le mie fidate converse bianche e un giacchettino di pelle leggerissimo. In più, la mia adorata collana con il simbolo della pace.
Verso le 8 uscii di casa con David e raggiungemmo la scuola. Mi accompagnò in segreteria a far firmare dei moduli e poi incontrammo gli altri in cortile. Mi sentivo abbastanza osservata mentre attraversavo il cortile, più o meno tutti sapevano che ero la nuova arrivata e mi fissavano, non mi piaceva tanto essere al centro dell'attenzione.
Candice si avvicinò per abbracciarmi e mi sussurrò «Poi mi devi raccontare un paio di cose»
Sorrisi. In quel momento arrivarono Nick e Joe, lui continuò a fissarmi finchè non gli sorrisi, ma subito Nick venne ad abbracciarmi, e Joe distolse lo sguardo.
«Nick lo sai che abbiamo quattro corsi insieme? Meno male, almeno conosco già qualcuno» gli dissi.
«Di certo non avrai problemi a conoscere gente» rise lui, ma non gli risposi perchè in quel momento era arrivata una biondina col completo da cheerleader che si era appesa al braccio di Joe.
«Ciao ragazzi» disse la biondina squadrandomi.
«Non ci siamo presentate, io sono Amber il capitano delle cheerleader» mi disse rivolgendomi il sorriso più falso del mondo. Il mio non fu da meno «Piacere Diana» risposi.
David e gli altri risero vedendo la mia espressione, ma in quel momento Amber afferrò Joe per le spalle e cominciò a baciarlo ovunque.
Qualcosa dentro il mio stomaco di contrasse, ma feci finta di nulla, anche se non potevo reggere per molto.
«Nick allora andiamo? Fra cinque minuti abbiamo francese» dissi sorridendogli.
«Certo..Ci vediamo alla pausa ragazzi» salutammo tutti, poi Nick mi passò un bracciò attorno alle spalle e andammo via.
«Tutto bene?» mi chiese lui sorridendo.
«Si, perchè non dovrebbe?» risposi tranquilla.
«Beh per Joe e Amber..»
«Sinceramente non me ne frega nulla se Joe vuole stare con una gallina senza cervello come quella» risi.
«Meglio così, posso averti tutta per me» rise malizioso, dandomi un bacio sulla guancia.


Le ore di scuola passarono veloci, e non ebbi molte difficoltà durante le lezioni. Quel giorno conobbi un sacco di ragazze simpatiche, l'unica cosa storta fu che dovetti sopportare quella Amber, me la ritrovavo ovunque andassi. Per fortuna avevo con me Nick, Candice e Alex, che avevano quasi tutte le lezioni con me.
Dopo la scuola avrei dovuto aspettare la fine degli allenamenti di Nick, poichè già ci era stata assegnata una ricerca di biologia da svolgere insieme, quindi mi sedetti sugli spalti e osservai l'allenamento. Nella squadra c'erano anche Joe, Ian e David, quindi per mia sfortuna anche Amber era nelle vicinanze. Ma era una ragazza o un  polipo?
Nonostante tutto mi divertii a guardare l'allenamento, anche se Nick a un certo punto mi dedicò un goal e Joseph lo incenerì con lo sguardo. A fine allenamento i ragazzi si avvicinarono per salutarmi, Joe continuava a fissarmi mentre Amber era appesa al suo braccio, e Nick si avvicinava a me per abbracciarmi.
«Non ti azzardare Nick, sei tutto sudato!» dissi minacciandolo.
«Ah davvero?» rise lui continuando ad avvicinarsi. A quel punto era meglio iniziare a scappare, quindi iniziai a correre senza sapere bene dove andare finchè Nick non mi afferrò e cademmo entrambi a terra. Me lo ritrovai sopra, che si reggeva con le braccia e mi guardava ridendo. Era davvero un bel ragazzo, anche tutto sudato, questo dovevo ammetterlo. Risi anche io, ma fummo interrotti da una voce.
«Nick muoviti e vai a farti la doccia se volete un passaggio a casa» era Joe, che ci guardava entrambi malissimo.
«Arrivo subito, Dee vuoi unirti a me?» disse prendendomi la mano.
«Magari un'altra volta» risi io.


Mezz'ora dopo eravamo a casa Jonas, io e Nick sul letto in camera sua a tentare di scrivere una ricerca decente, mentre Joe si era chiuso in camera sua da quando eravamo arrivati, senza una parola. Verso le sei e mezza finimmo di scrivere.
«Finalmente abbiamo finito! Non ce la facevo più!» dissi stendendomi a pancia in su. Chiusi gli occhi un momento per rilassarmi, e non appena li riaprii mi ritrovai Nick a un centrimetro dalla mia faccia.
«Che stai facendo?» risi
«Indovina?» disse lui continuando a guardarmi.  Ma che avevano di strano gli occhi della famiglia Jonas? Erano capaci di incantarti, e di farti perdere l'uso della ragione. Per fortuna mi ripresi appena in tempo, spinsi Nick di nuovo sul suo lato del letto e mi sedetti su di lui avvicinando il mio viso al suo.
«
Non cedo così facilmente, caro il mio Nick» sussurrai e poi scoppiai a ridere guardando la sua faccia sorpresa.
«Così non fai altro che stuzzicarmi ancora di più» rise lui tenendomi stretta per i fianchi.
«Ma voi due non dovevate studiare?» sentimmo la voce acida di Joe arrivare dalla porta e ci voltammo verso di lui.
«Abbiamo appena finito Joseph» risposi senza guardarlo, sedendomi di nuovo sul letto.
«Si vede..» disse Joe.
«Ah Joe» cominciò Nick «potresti dare un passaggio a casa a Dee? Mi sono scordato che fra un quarto d'ora arriva mamma con il medico per i controlli e non posso riaccompagnarla.»
«Non fa niente davvero, vado a piedi» sorrisi io.
«No ti accompagno, vieni» disse Joe voltandosi.
«A domani Nick» dissi sorridendo e dandogli un bacio sulla guancia.
Joe ed io non ci rivolgemmo la parola per tutto il viaggio fino a casa mia (5 minuti in moto). Quando arrivammo, scesi togliendomi il casco.
«Grazie del passaggio Joseph, a domani» dissi voltandomi verso il vialetto, ma la sua manò mi afferrò il polso e mi trascinò di fronte a lui.
«Non ti ho ancora ringraziata per l'altra sera, per avermi fatto dormire da te» dissi lui fissandomi.
«Ma figurati» sorrisi. «Dovevo farlo, altrimenti avresti potuto cadere in piscina e affogare, o buttarti dal balcone o chissà che, e poi ti avrei avuto sulla coscienza per sempre..» comincia a blaterare perchè i suoi occhi mi stavano facendo impazzire. Maledetto sguardo!
Ma non feci in tempo a finire il mio discorso insensato perchè Joe mi afferrò il viso con le mani e mi baciò di nuovo, e per un attimo mi abbandonai tra le sua braccia, ma poi mi ripresi e lo spinsi via.
«Non puoi usarmi come se fossi una bambola Joe» dissi seria.«Io non sono una bambola.»
«Non ti sto usando, e non penso che tu sia una bambola. Mi mandi via
perchè ora ti piace mio fratello vero?» disse arrabbiato.
«Non è per questo. E comunque Nick non mi usa come bambolina di turno quando non c'è la tua barbie cheerleader, come fai tu»
«Cosa c'entra Amber ora?» disse sorpreso. «E' solo un'amica..» lo interruppi «Come vuoi tu Joe, ti ripeto solo che non mi piace farmi usare.  Ora devo andare, buonanotte» dissi e senza aggiungere altro scappai via.







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Capitolo 9
*** I'm yours. ***


Inanzitutto, vi ringrazio ancora per le recensioni e tutto :D spero che vi piaccia il nuovo capitolo, fatemi sapere :) bacio*


-I'm yours-


Quella sera, tutto il gruppo si trovava a casa nostra. I miei zii erano partiti per un convegno medico a New York per un paio di settimane, e quindi ovviamente tutti si erano stabiliti qui.  Io e le ragazze eravamo in camera mia, mentre i ragazzi giocavano alla playstation.
«Allora, come va tra te e Joe?» chiese Candice mentre sceglieva un cd dalla mia libreria.
«Non ci parliamo da quella sera, e non capisco perchè fa così» sbottai.
«Perchè si sta accorgendo di tenerci a te, ma non vuole ancora ammetterlo a se stesso!» disse Cloe convinta.
«Già, è difficile smettere di essere un playboy come lui..» rise Alex.
«Appunto, io ne ho abbastanza di soffrire e di essere usata sinceramente, voglio solo divertirmi e stare bene. comunque..vado a prendere la Coca Cola, ho sete» dissi sorridendo per cambiare discorso. Uscii dalla camera chiudendo la porta e mi avviai verso le scale quasi al buio, quando due mani sbucate alle mie spalle mi afferrarono per i fianchi e mi appoggiarono al muro. Nick mi teneva stretta contro di se, imprigionando i miei polsi con le mani. Sorrise.
«Mi hai fatto spaventare Nick» dissi senza fiato. Ero una fifona, ma che potevo farci.
Rise.
«Mi lasci andare?» dissi ridendo anche io.
«Non ci penso proprio» sorrise. «Ah no?»  sapevo cosa fare.
Presi a baciargli lentamente il collo, mentre avvicinavo ancora di più il mio corpo al suo. Rimase un attimo sorpreso, poi rabbrividì, contento della mia iniziativa. Mi lasciò le mani, mentre io continuavo a mordicchiargli il collo e a baciarlo avvicinandomi sempre di più alle labbra, e fece scorrere le sue mani sui miei fianchi, liberandomi i polsi dalla stretta. Voltò la testa per baciarmi e approfittai di quell'attimo per liberarmi dalla presa.
«Ti ho fregato Jonas» risi. Mi guardò sorpreso, poi rise anche lui.
«Beh, puoi "fregarmi" più spesso se ti va!» disse.
«Ma pensi solo a quello?» risi, cominciando a scendere le scale. Mi seguì. «Quando ci sei tu non riesco a pensare ad altro» rispose cominciando a ridere.
«Grazie, bel complimento!» risposi ironica.
«Scherzo, lo sai. Comunque..domani pomeriggio vieni da me a vedere un film?» mi chiese sorridendo.
Rimasi parecchio sorpresa. «Certo, va bene..» risposi. Dopotutto, lui mi era simpatico, e almeno mi parlava, al contrario di quel testone di Joseph. Presi la Coca e tornai dalle altre, raccontando di quello che mi aveva detto Nick.
«Sai che sareste davvero carini?» disse Candice ridendo.
«Ma dai Candi..lo sai che Nick vuole solo scopare!» risi anche io. «Ed è meglio così, davvero»



Il giorno seguente mi alzai tardi, verso le 12. Preparai la pasta al forno per me e Dave, e la lasciai a riscaldare nel forno.
Poi andai in camera di Dave, che ancora dormiva come un angelo e prendendo la rincorsa mi lanciai sul letto ridendo. Si svegliò di soprassalto «Sei pazza? Mi hai fatto venire un infarto?» disse poi scoppiando a ridere. Lo abbracciai forte. «Ho preparato il pranzo, alzati pigrone!» dissi.
«Come farei senza di te?» rispose, abbracciandomi anche lui.  
«Moriresti di fame..» risi. «Comunque David, fra un paio d'ore vado da Nick a vedere un film»
«Che state combinando tu e Nick? Non ti piaceva Joe?»
disse lui.
«Si ma..è complicato e lui non mi parla più..Comunque dai vieni, altrimenti si raffredda il pranzo!» sorrisi e lui non insistette, per quel momento.


Due ore dopo ero a casa di Nick. Eravamo sul suo letto a vedere Il re Leone, perchè il signorino si era scordato di noleggiare il film che avevamo deciso di vedere. Ma non importava, era uno dei miei preferiti comunque.
«Mi fa troppo piangere questa scena» disse Nick quando arrivammo a vedere la scena della morte di  Mufasa, il padre di Simba.
Mi voltai a guardarlo e aveva gli occhi lucidi. Rimasi sorpresa, non pensavo che fosse così sensibile, non era proprio il tipo di ragazzo dolce e sensibile. Sorrisi e lo abbracciai posando la testa sulla sua spalla. «Anche a me» ammisi guardandolo. Mi guardò sorridendo, era davvero bellissimo e capivo benissimo come le ragazze si lasciassero affascinare da lui. Poi, in un attimo posò le sue labbra sulle mie e decisi  di non farmi problemi per una volta. Volevo solo scordarmi tutto, e non pensare, e con Nick ci riuscivo benissimo. Continuammo a baciarci, con desiderio, mentre io mi stringevo a lui. Mi sfilò la maglia, baciandomi il collo e facendomi impazzire. Si mise su di me, baciandomi lentamente. Io gli tolsi la maglia sorridendo, e poi ribaltai le posizioni, imprigionandolo con le mani.
«Ti ho già detto che ti adoro?» rise lui, stringendomi.
«Stai zitto Nick.» risposi, chiudendogli la bocca con le labbra e continuando a baciarlo...

Due ore dopo eravamo stesi sul suo letto, lui mi abbracciava. Non mi ero affatto pentita di ciò che era successo, dovevo togliermi dalla testa Joe e con Nick mi trovavo benissimo, in più era davvero un amico.
Con lui era tutto più semplici, e lui non mi prendeva in giro. Non fingeva di volere il mio amore per potermi portare a letto, era diretto e spontaneo, dritto al punto. E io non volevo complicarmi la vita, così non avrei sofferto.
«Sai Jonas, devo ammettere che sei piuttosto bravo» dissi guardandolo.
«E di che ti sorprendi?»  disse fingendo di offendersi, per poi ridere due secondi dopo. «Comunque anche tu tesoro, mi fai impazzire» disse riprendendo a baciarmi e a spogliarmi.
«Nick no, dobbiamo andare a casa, e comunque non sono un toro da monta!» dissi ridendo e uscendo dalla camera.
Cercai il bagno, ci ero già stata la settimana precedente, quando dal piano di sopra sentii una musica meravigliosa provenire da una porta socchiusa. Mi avvicinai lentamente e guardai all'interno per scoprire chi fosse a suonare quella melodia meravigliosa.



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Capitolo 10
*** Wonderwall. ***


Ciao a tutte, ecco il nuovo capitolo, scusate se è corto e fa schifo, ma sono quasi sempre senza pc =/ ho visto solo due recensioni la scorsa volta, se la storia non vi piace ditemelo pure :) Un bacio e grazie a chi legge, recensisce e mette la storia tra seguite e preferite :)




-Wonderwall-





Mi avvicinai piano e guardai all'interno della stanza. C'era Joe, seduto al piano, che suonava e cantava. Non sapevo che fosse così bravo, e rimasi incantata ad ascoltarlo. Cantava una delle mie canzoni preferite, Wonderwall degli Oasis. Voltò leggermente la testa mentre cantava e mi vide. Per la prima volta da tempo non distolse lo sguardo ma mi sorrise e continuò a cantare.


Today was gonna be the day, but they'll never throw it back to you
By now, you should've somehow realized what you're not to do
I don't believe that anybody feels the way I do about you now
And all the roads that lead you there were winding
And all the lights that light the way are blinding
There are many things that I would like to say to you, but I don't know how
I said maybe you're gonna be the one that saves me
And after all, you're my wonderwall



Mi avvicinai piano, sedendomi sullo sgabello affianco a lui. Lui mi guardò e gli feci un sorriso. Poi chiusi gli occhi, la musica invadeva la mia mente. La canzone finì troppo presto, e quando riaprii gli occhi vidi Joe che mi guardava sorridendo.
«E' stato meraviglioso Joe. Canti benissimo, non lo sapevo» dissi.
«Grazie, è una passione mia e dei miei fratelli» rispose lui tranquillo.
«-Quindi ora possiamo di nuovo parlarci?»chiesi dubbiosa.
Joe rise scuotendo la testa. «Senti, lo so che mi sono comportato da stronzo, ma ti giuro che io non voglio farti del male, non voglio usarti»
«Ok Joe, ma..tu mi hai baciata, due volte, e stai con un'altra ragazza. Che cosa dovrei pensare?»
«Io non sto con Amber. O meglio, stavamo insieme una volta ma lei non mi ha mai attirato, più di tanto.»
«Ho capito, vi vedete solo per scopare» risi sarcastica.
«A me non importa nulla di lei»disse lui improvvisamente serio.
Rimanemmo a fissarci qualche secondo, poi arrivò Nick a chiamarmi. Doveva accompagnarmi a casa. Salutai Joe e corsi fuori con Nick.




Quella sera eravamo tutti da Candice, poichè a mezzanotte avrebbe compiuto 18 anni e voleva attendere quel momento con noi. Eravamo tutti in piscina a giocare e schizzarci. Io e Joe per la prima volta ci comportavamo da persone normali.
«Stai diventando vecchia Candi!» risi io abbracciandola.
«Ma grazie! Guarda che fra un pò tocca a te mia cara!» disse lei facendo la finta offesa e cercando di affogarmi per finta.
«Dee il tuo cellulare sta squillando!» mi disse Nick, sovrastando la musica che fuoriusciva dallo stereo. Sbalordita uscii dalla piscina e mi avviai nel giardino interno, lì non avrei sentito nulla con tutta quella musica. «Torno subito.» dissi agli altri.
Il numero che mi chiamava era sconosciuto. Chi cavolo era? Decisi di rispondere.
«Pronto? Chi parla?»
«Sono io»
Era lui.Sentire quella voce dopo tre mesi era un colpo al cuore. Sentii qualcosa contorcersi dentro di me.
«Che diavolo vuoi da me? Perchè mi hai chiamato?» stavo urlando quasi, senza accorgermene.
«Io.. non lo so. Volevo sentirti. Te ne sei andata così senza dire niente. Torna qui, ti prego» Lo odiavo. «Scherzi vero? Lo sai che mi hai rovinato la vita? Potevi pensarci prima.»
«Senti, ascoltami...» Mentre parlava mi ero rannicchiata sull'erba, e le lacrime avevano cominciato a rigarmi il viso.
«No, cazzo, non ti ascolto! Renditi conto di ciò che stai dicendo!» dissi continuando a piangere.
«Chi è?» Joe mi era arrivato alle spalle e mi guardava preoccupato. Lo guardai senza smettere di piangere.
«Ora hai anche un nuovo ragazzo?» disse lui, al telefono.
«Non sono affari tuoi, coglione che non sei altro!» a quel punto Joe prese il telefono.
«Senti non so chi tu sia, ma smettila di chiamare, lei non vuole parlarti quindi scordati questo numero. Addio» e senza battere ciglio chiuse la chiamata. Mi presi la testa con le mani, piangendo in silenzio. Io credevo di non amarlo più, ma lui non poteva permettersi di chiamarmi così, dopo tutto quello che mi aveva fatto.
Sentii un paio di mani afferrarmi e poi Joe mi sollevò prendendomi tra le braccia. Mi portò sul divanetto nel portico di Candice e rimanemmo lì, io con la testa appoggiata al suo petto e lui che mi stringeva forte. Smisi di piangere dopo poco, quindi cominciai ad asciugarmi il viso.
«Scusa, non volevo che mi vedessi così» sussurrai a Joe, senza avere il coraggio di guardarlo.
«Sei bella anche così sai? Ma dovresti mangiare un pò, sei troppo magra» rise.
«Ma se dici sempre che se continuo a mangiare diventerò una balena» risposi cercando di sorridergli.
«Stai meglio ora?» disse sorridendo tranquillo. «Si, non so che mi è preso. Non piango mai davanti agli altri» Mi strinse ancora più forte.
«Ora non ne approfittare, eh» dissi ridendo. Alzò gli occhi al cielo ridendo anche lui.
Lo guardai ridere, era da tempo che cercavo sempre di non guardarlo ma ora non ne avevo più bisogno. Sentii il mio cuore battere nel petto come un uccellino impazzito, solo guardandolo, ma cercai di convincermi che fosse per la telefonata.
«Torniamo dagli altri?» disse lui dopo qualche minuto in cui non avevamo fatto altro che prenderci in giro. Annuii e ci alzammo in silenzio. Poi di slancio lo abbracciai, alzandomi sulle punte. I nostri corpi aderivano alla perfezione e lui mi strinse posandomi le mani sulla schiena.
«Grazie» gli sussurrai all'orecchio. Poi gli morsi il lobo e cominciai a correre via da lui.
«Vediamo se riesci a prendermi Joseph»risi.
Lui mi inseguì per qualche metro e poi mi afferrò e mi tenne stretta contro di sè. Dei brividi mi attraversavano la schiena, appoggiata al suo petto.
«Vieni con me alla festa di Candi domani?» mi sussurrò all'orecchio ed io, incapace di ragionare in quel momento annuii, incurante delle conseguenze.

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Capitolo 11
*** The party don't start til i walk in. ***


Comincio ringraziando giu_giu_, ElyCecy e __Nicka per le rencensioni, grazie infinite :) spero vi piaccia il nuovo capitolo, fatemi sapere! :)





-The party don't start 'til i walk in-






Quel pomeriggio noi ragazze ci riunimmo da Candice per preparaci alla sua festa. Io le feci i boccoli, mentre Alex e Cloe la stavano truccando.
«Dee, non mi hai ancora raccontato di Nick..o di Joe» chiese Candi ridendo.
Sorrisi imbarazzata «Ragazze non giudicatemi male vi prego..ma io e Nick..ecco..»
«Avete scopato!» rise Alex diretta. «Beh si, ma non è stato niente di serio» risi anche io.
«Però alla festa ci vieni con Joe no?» disse Cloe. «Si ieri ci siamo più o meno chiariti» sorrisi.
«Speriamo bene allora!» rise Candi. Sentimmo il suono di un clacson e corremmo alla finestra. «Oddio una limousine! Rosa! Siete state voi vero?» disse Candice quasi piangendo. La abbracciammo «Te la meriti tesoro!» dissi io sorridendo. «I ragazzi ci aspettano già dentro, muoviamoci»
Finimmo di vestirci in fretta, io indossai un tubino nero che mi arrivava a metà coscia, e scarpe grigie. Candice sembrava una principessa, col suo vestitino rosa, i boccoli perfetti e un trucco da fiaba. Ci fiondammo nella limousine, dove trovammo i ragazzi che già bevevano champagne. «Sei stupenda» disse Xavier guardando Candi. Io mi sistemai tra Dave e Joe che mi sorrise. «Stai benissimo anche oggi» sussurrò Joe, mentre io arrossivo. «Grazie Joseph, anche tu»
D'istinto guardai Nick che mi fece l'occhiolino. Allora non ce l'aveva con me e ne fui felice. In cinque minuti arrivammo alla festa in una discoteca parecchio costosa di Newport. Joe mi afferrò la mano ed entrammo insieme dietro Candice.



La festa procedette tranquillamente, ci divertimmo tantissimo a ballare tutti insieme e a ridere di qualunque cosa, anche se eravamo tutti un bel pò ubriachi. Ballai anche un pò con Ian, sotto lo sguardo assassino di Joe, ma subito tornai da lui che mi afferrò per la vita e prese a muoversi con me. Lo guardai negli occhi, sentendo un brivido corrermi sulla schiena mentre lui mi sfiorava e all'improvviso lui mi baciò. All'improvviso tutto il resto del mondo scomparve, c'eravamo soltanto io e Joe, e le sue mani che mi stringevano forte. La sua lingua percorse il contorno delle mie labbra, poi si fece spazio nella mia bocca, dove le nostre lingue si incontrarono, senza fermarsi. Mi staccai sorridendo e lui fece lo stesso.
«Vado a prendere da bere» disse Joe ad un certo punto «Torno subito» mi fece l'occhiolino e se ne andò. Io mi fiondai dagli altri, ballando con Alex e Candice, mentre Nick ballava con una tipa che veniva a scuola con noi, e Cloe ballava con Dave. Stava succedendo qualcosa tra quei due, pensai sorridendo.
I minuti passavano, ma Joe non tornava. Che fine aveva fatto quell'idiota? E poi lo vidi, che rideva da matti insieme ad una brunetta. Era chiaramente ubriaco, ma che ci faceva così vicino a quella? L'attimo dopo, sentii qualcosa dentro di me spezzarsi in mille pezzi: lei l'aveva baciato e lui non l'aveva allontanata!
Quanto ero stata cretina. Non era chiaro che non avrei mai dovuto fidarmi di lui? Tremai, poi sentii qualcuno abbracciarmi forte da dietro.
«Vieni con me» mi sussurrò Nick all'orecchio. Mi prese la mano e mi trascinò verso una saletta vuota affianco al bagno. Nel farlo passammo davanti a Joe e quella tipa e lui ci fissò stranito.
«Non fare caso a Joe, quando è ubriaco fa delle enormi cazzate» mi disse Nick tenendomi ancora la mano. «Come non fare caso a Joe?! Renditi conto di cosa mi dici. Mi aveva detto che potevo fidarmi di lui, ed ecco cosa è successo!» sussurrai. Non avevo la forza di mettermi a urlare.
Nick mi abbracciò forte. Mi abbandonai tra le sue braccia, ma non piansi. Non ne valeva la pena.
Dopo qualche secondo guardai Nick «Grazie di tutto Nick. Sei una delle poche persone di cui posso davvero fidarmi qui» sorrisi.
«Ti voglio bene davvero Dee, non è la solita frase di circostanza» rispose sorridendomi. Poi ci sedemmo sul divanetto, mentre lui mi accarezzava i capelli.
«Oddio Nick, torna di là ti prego! Vai a divertirti, non devi stare qui con me, io andrò da Candice.» dissi dispiaciuta.
«Rimango qui finchè ne avrai bisogno, capito?» rispose lui. Decisi di alzarmi e prendendolo per mano lo trascinai di nuovo alla festa.
Joe ci guardò nervoso vedendoci uscire mano nella mano dopo un bel pò di tempo, e mi venne incontro.
«Dee ascoltami..» era ubriaco fradicio, e si vedeva. Stavo per voltarmi a rispondergli, ma era il momento della torta e della foto con Candice e non volevo rovinarglielo. Scossi la testa e la raggiunsi.
Facemmo tantissime foto insieme, i brindisi e le demmo i nostri regali, lei fu davvero contenta e io feci finta di essere felicissima come al solito. Tornammo a casa tutti insieme con la limo, Joe mi teneva una mano sulla spalla, probabilmente si era già dimenticato tutto, e anche io non gli badai, avevamo bevuto decisamente troppo.
«Ragazzi davvero, vi adoro! Non so come ringraziarvi per tutto!» disse Candice sorridendo. Lei e Xavier si avviarono verso casa sua, e la limo ripartì mentre Joseph sporgendosi dal finestrino urlò «Usate precauzioni mi raccomando!» ridemmo tutti.



Tornata a casa un pò intontita mi spoglia e mi misi la mia magliettona/pigiama. Avevo detto a Nick di badare a Joe, per non ritrovarmi brutte sorprese in camera. Ma non ce la feci a rimanere da sola. Raggiunsi David in camera sua, era già nel letto e appena mi vide si spostò. Mi infilai al suo fianco e appoggiai la testa sul suo petto, mentre lui mi abbracciava. Non c'era bisogno di parole con lui.
«Joseph è uno stronzo»
Dave scosse la testa, ed io mi addormentai.

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Capitolo 12
*** right here in my arms. ***


Ciao a tutte ragazze ;) scusate il tremendo ritardo, ma ho continuato ad aggiornare solo l'altra fanfiction (questa!, se vi interessa date un'occhiata :D )
Comunque grazie a chi mi segue, anche se siete in poche: ElyCecy, ___Nicka ed _Abbey , vi adoro! :D Ecco il nuovo capitolo, fatemi sapere se vi piace altrimenti posterò uno o due capitoli e la finisco qui, dato che è molto seguita :) kiss*



-Right here in my arms-



Era passata una settimana dalla festa di Candice, ma io e Joe ci parlavamo a malapena. Lui mi aveva cercato di trovare mille scusanti, ma io con molta freddazza gli dissi che lo perdonavo, dopotutto non stavamo insieme, e non ci eravamo promessi niente. Ci era rimasto male, e quindi ci parlavamo solo se necessario. Quella mattina arrivai come al solito a scuola con Dave, e trovammo il resto del gruppo sotto un grande albero.
-Buongiorno- esclamammo in coro io e David, sorridendo. Mi avvicinai a Nick, e gli diedi un lieve bacio sulle labbra. Ormai ci salutavamo così, era diventato il mio migliore amico insieme a David. Mi sedetti sulle sue gambe, e lui mi avvolse con le braccia.
Joe era sempre infastidito da questi atteggiamenti, e pensava che io e Nick ci frequentassimo. E Nick non faceva altro che alimentare questa impressione, sembrava quasi divertirsi.
-Devo andare, a dopo- sbottò Joe, dopo che Nick mi diede l'ennesimo bacio sulla guancia, e se ne andò spedito senza voltarsi.
-Quando smetterete di farlo ingelosire così?- disse Alex ridendo.
-Quando mio fratello capirà di essere stato un'idiota!- ribattè Nick sorridendo in modo quasi angelico, facendoci ridere.
-Ah quindi mi coccoli solo per far ingelosire Joe?- esclamai fingendomi offesa. Lui rise e disse -No, lo faccio perchè ti amo alla follia!-
Sgranai gli occhi, poi scoppiammo tutti a ridere per il suo tono finto serio e ci alzammo per seguire le lezioni.


Quel pomeriggio dopo scuola mi diressi alla libreria. Era vicina al molo, ed avevo trovato il lavoro perfetto per me lì. Mettevo a posto i libri e consigliavo i clienti, così avrei potuto mettermi da parte un pò di soldi, non volevo pesare solo sui miei zii.
Uscii dal negozio alle 7 e 30 di sera. Grazie alla mia solita fortuna, cominciò a piovere a dirotto. Qui, a Newport Beach! E' il colmo.. pensai. Cominciai a correre spedita verso casa, mi tirai su il cappuccio della felpa, ma indossavo gli shorts, quindi ero già fradicia da capo a piedi. Non vedevo niente, la pioggia era fittissima e così mi persi. Cercai di guardarmi intorno, ma non c'erano molti punti di riferimento. Tornai indietro per un pò, passando per un parco, ma mi fermai di botto. Tre tizi erano fermi davanti a me e mi guardavano.
Ostentando tutta la calma possibile, cercai di aggirarli, ma loro mi seguirono. Presi il cellulare e cominciare a comporre freneticamente il numero di Zia Meredith, ma una mano mi bloccò costringendomi a voltarmi.
-Che ci fai qui da sola, bella mia?- disse una voce sgradevole.
-Fatti gli affari tuoi idiota!- sussurrai cercando di sgusciare via dalla sua presa, ma mi arrivò un ceffone in pieno volto, che mi fece cadere a terra.
-Come ti permetti,puttana?- rispose lui rabbioso. Gli altri due risero maligni, squadrandomi da capo a piedi. Mi riafferrò e si strinse addosso a me. Cercavo in tutti i modi di scappar via, ma era forte e non riuscivo a muovere le gambe.
-Lasciatemi, vi prego..- sussurrai, quasi piangendo.
-Potevi pensarci prima cara mia- ghignò lui, e sentii di stare per svenire..quando dei fari si avvicinarono a tutta velocità, e vidi una macchina che sgommava. Era un grande SUV nero, e i tre idioti si spaventarono, così mi lasciarono per terra e corsero via. Mi rannicchia piangendo, e vidi delle braccia afferrarmi e portarmi verso la macchina. Mi mise sul sedile, ed io aprii gli occhi, era Joseph. LO guardai, sorpresa.
-Joe, che ci facevi lì?- sussurrai, asciugandomi le lacrime. Lui continuò a guidare, guardando la strada ad occhi socchiusi. -Ero qui a correre, poi ha cominciato a piovere e sono corso in macchina, quando ho visto delle persone che litigavano..- sussurrò, con una voce roca e rabbiosa.
Rimanemmo in un silenzio imbarazzante, finchè non mi decisi a parlare.
-Grazie Joe. Se non ci fossi stato tu..- dissi senza riuscire a guardarlo. Lui frenò di colpo e mi fulminò con lo sguardo.
-Se non ci fossi stato io saresti morta, o chissa cos'altro!- urlò. -Che cosa diavolo ti è venuto in mente, andare in giro da sola con questo tempo, con le strade deserte- Sbattè forte le mani sul cruscotto.
-Io mi sono persa..- sussurrai ma lui mi interruppe -E non potevi chiamare qualcuno? Ci sono decine di persone che correrebbero ad aiutarti se solo le chiamassi! Ma no, tu devi fare l'orgogliosa come al tuo solito e vedi cosa succede.- urlò ancora.
Io non parlai più, ferita. Guardavo fuori dal finestrino, mentre le lacrime mi bagnavano le guance. Lui riprese a guidare e ci fermammo sotto casa sua. Prese il mio viso tra le dita e si accorse che stavo piangendo. I suoi occhi nocciola, così caldi in quel momento, si sgranarono per la sorpresa e continuarono a fissarmi mandandomi ancora più in confusione. Lui abbassò lo sguardò, dispiaciuto per la sfuriata.
-Ti ho portato qui, hai un sacco di ferite e le mettiamo apposto prima di portarti a casa ok?- mi disse con la voce più dolce possibile. In un altro momento avrei potuto sciogliermi, ma mi limitai ad annuire. Entrammo in casa senza una parola. Lui mi aiutò a medicarmi e mettermi dei cerotti. Poi chiamò David, e gli disse che sarei rimasta a guardare un film con lui dato che era solo in casa. David fu sorpreso, ma non indagò oltre. Mi feci una doccia, e mi infilai la vecchia maglietta di Superman di Joe, e dei pantaloni della tuta Nick, che era alto poco più di me.
-Stai bene- disse Joe sorridendomi e avvicinandosi per accarezzarmi la guancia. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, arrossii e basta. Poi mi decisi.
-Joe..- sussurrai.
-Scusa, non volevo farti arrabbiare così- continuai. Lui si avvicinò ancora, guardandomi con un'espressione indecifrabile. Potevo vedere benissimo le pagliuzze dorate nei suoi occhi nocciola, che infondevano calore in me, e il suo sorriso sempre spontaneo.
-Si, devi chiedermi scusa..scusa per aver rischiato di sparire così dalla mia vita. Non te l'avrei mai perdonato.- si avvicinò ancora di più sfiorando la mia guancia con la mano. I nostri nasi quasi si toccavano. Feci aderire i nostri corpi, abbracciandolo e lasciandogli delle lacrime sulla maglia.Lui mi circondò con le braccia, più forte che potè.
-Ci sono io adesso.- sussurrò al mio orecchio, trascinandomi sul letto ancora stretta a lui. E in quel momento non so perchè, ma seppi che era sincero. E rimanemmo così, stretti l'uno all'altra, per tutta la notte. Una notte perfetta.

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