The Horizon College

di akemi_katy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** conseguenza e causa (capitolo 0) ***
Capitolo 2: *** Risveglio - capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** alunni e domande ***
Capitolo 4: *** arrivo all'Horizon ***
Capitolo 5: *** tour scolastico ***
Capitolo 6: *** Dormitorio Est e coinquiline ***
Capitolo 7: *** nuove conoscenze ***
Capitolo 8: *** Ovest Party ***
Capitolo 9: *** la prima lezione ***
Capitolo 10: *** primo incontro ed un potere chiamato spirito ***
Capitolo 11: *** una ragazza chiamata Adele ***
Capitolo 12: *** lezioni pomeridiane ed il passato continua a farsi sentire ***
Capitolo 13: *** Sotto la luna ***
Capitolo 14: *** Quando giorno e notte si toccano ***
Capitolo 15: *** ricordo color rosso sangue ***



Capitolo 1
*** conseguenza e causa (capitolo 0) ***







… C’è buio …

…. All’ improvviso, la luce è scomparsa …

… Non riesco a vedere …

 … l’aria mi ferisce …
 


  … non posso urlare …
 



 

                                                                                       … sono sola

 
                                                                                     … Sto cadendo …?
                                                                                         ... ho paura ..

 
                                                                                   … cos’ è questo dolore …
                                                                             … cos’è questo male alla schiena
 
                                                                                                                  
                                                                                              … le ali
                                                                                   … non riesco a sentirle …
                                                                                                           
                                                                                         Perché non le sento!?


 
                                                                                       .... posso solo piangere …
                                                                                        … per la prima volta …
 
 
 
 
 
 


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[Un bambino si stringe le gambe al petto, la testa china mentre la pioggia lo bagna facendolo tremare di freddo, gl’occhi chiusi mentre le lacrime di un pianto silenzioso  gli segnano il viso …]
 
Le stai contando Lake ? Le stai contando le lacrime del rimorso?
Fai bene a piangere, dopo ciò che hai fatto è solo il minimo. li hai uccisi Lake, hai ucciso un'altra volta … Lo sai no? Loro ti amavano, ti volevano bene …  Ma tu non gl’hai risparmiati
Perché? Perché l’hai fatto di nuovo?
 

Io … io n-non volevo, n-non sono stato io …



 Ah … tu non volevi , tu sei innocente cose sempre vero? Se sei innocente … Allora dimmi perché l’hai fatto, perché lo sai di essere il colpevole c’è il loro sangue sui tuoi vestiti e non basta la pioggia per lavarlo via … No quel sangue ora ti ha macchiato l’anima per la terza volta ormai, rimarrà sempre li a ricordarti  cos’hai fatto …


 
I -io sono innocente … i-io  n-non …
 


Smettila di  mentire a te stesso Lake, tu non sei la vittima qui ma il colpevole !  Tu sei l’assassino …
 


L- la crisi l-loro erano t-troppo vicini …
 


Oh è vero … “la crisi” ne parli e ne hai paura, ma non sai nemmeno tu di cosa si tratta vero? Non l’hai ancora capito eh … ma dopotutto hai solo dieci anni, sei solo un bambino …
Però io so bene … Io so cosa accade, io so cosa sei …  lo vuoi sapere?

 
S-sta zitto …
 

Mostro … ecco cosa sei
 


STA ZITTO!

 
Sei solo un mostro … e lo resterai per sempre …
 … Demone … 
 

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Capitolo 2
*** Risveglio - capitolo 1 ***






[ ufficio del direttore- ospedale  di Miami USA ]


 
Camminava veloce il signor Norton direttore dell’ospedale nella saletta del suo ufficio, continuando a far più volte avanti e indietro pensieroso mentre stringeva con le dita la stoffa del camice bianco …
 
Un angelo caduto … Era la prima volta che aveva a che fare con una creatura di quell’importanza, hai corsi “speciali” per diventare medico professionale l’aveva studiata come razza, tuttavia mai si sarebbe immaginato di ritrovarsene uno morente nella migliore delle sue sale operatorie.
 
Nervoso si sistemò gl’occhiali mentre uno dei suoi dipendenti entrava spalancando la porta – direttore la ragazza si è svegliata – esordì il ragazzo con voce squillante,  - bene tra poco vengo a visitarla di persona – rispose pronto con calma professionale senza dar minimamente a vedere la massa di pensieri che poco prima gli facevano dolere la testa, mentre l’altro annuiva uscendo dall’ufficio.
- Così un angelo è caduto – allarmato nel sentire quella voce profonda e inumana  il direttore dell’ospedale si girò, trovandosi faccia a faccia con Dorian Trent : l’immortale se ne stava seduto comodamente sulla sua poltrona rossa i piedi appoggiati alla scrivania, gli occhi glaciali fissavano il medico con indifferenza  da sotto  i lunghi capelli corvini, il braccio destro lasciato sul bracciolo della poltrona mentre il sinistro sosteneva  il viso perfetto; vestito con una semplice camicia bianca ed un paio di pantaloni neri. Un brivido gelido attraversò  la schiene del direttore facendoli sistemare nervosamente gl’occhiali come per scacciare la tensione,  riconoscendo la figura davanti a se – Salve Dorian, qui per lavoro immagino – disse cercando di sembrare il più calmo possibile anche se gli riusciva molto difficile vista la persona  con qui stava dialogando, - Immaginate bene signor Norton,  sono qui per vedere la ragazza e se mi può parlare delle sue condizioni attuali gliene sarei molto grato-  spiego sbrigativo l’immortale mentre un’ombra attraversava le iridi chiare facendo sussultare l’umano che si schiarì sonoramente la gola -  Come già sapete si tratta di un angelo caduto, le ferite sulla schiena causate dal “taglio” delle ali non si sono ancora cicatrizzate del tutto ma hanno smesso di sanguinare e con i punti che gli abbiamo dato tra non più di due settimane dovrebbero diventare dei semplici segni rossi ;  I lividi,  le ossa rotte  e le parti del corpo danneggiate per l’impatto con il nostro mondo  si sono sistemati da soli. Perciò posso concludere che la ragazza è stabile e tra un giorno sarà  possibile dimetterla dall’ospedale – concluse il medico portandosi una mano alla testa per un fastidio momentaneo, - bene posso vederla?- chiese ancora  il moro rincatenando le iridi azzurre con quelle scure e spente del dottore  - si la faccio accompagnare nella sua stanza–.
 
 
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[ camera   n °12 Ospedale di Miami]
 
 Nella camera 12 dell’ospedale di Miami due occhi color ambra si aprirono risplendendo di mille riflessi una volta  illuminati dalla poca luce del sole, entrata nella stanza passando attraverso le piccole fessure delle persiane rosa pallido calate sui vetri della finestra.  L’angelo caduto gemette non appena  un dolore lancinante le fece inarcare la schiena contro il duro materasso su cui aveva dormito da giorni riportandola alla triste realtà senza che il sonno potesse fermare i ricordi. Cristel chiuse gl’occhi aspettando che il male passasse mordendosi il labbro per l’orrenda sensazione di nausea che le aveva appena procurato il risveglio, con una mano si scosto le lunghe ciocche brune dagl’occhi facendo un profondo respiro, cercando di calmarsi per riuscire a pensare e far un po’ di chiarezza tra la massa di pensieri che le vorticava in mente …
 
Dall’arredamento e i macchinari intorno al suo letto la mora capì che si doveva trovare in un ospedale  umano … La stanza era una singola: i mobili erano semplici di un freddo e spento colore grigio,  il suo letto si trovava praticamente al centro,  non c’erano fili o medicinali sulle sua braccia  ( buon segno) sentiva solo la presenza  preoccupante di fasciature sulla schiena l’unica parte del suo corpo in cui avvertiva dolore, per il resto le sembrava tutto a posto anche se le lenzuola verdi le sfregavano fastidiosamente contro la pelle nuda irritandola assieme al fastidioso tessuto del camice grigio.
 
Alzò lo sguardo al cielo la mora chiudendo gl’occhi, intanto che silenziose lacrime le rigavano le guance mentre con una mano si tastava la schiena e tremò nel sentirla spoglia …
 
Era caduta, la peggiore cosa che potesse capitare ad un angelo era successa a lei …  Era caduta, caduta nel mondo degli umani …
 
Si morse il labbro facendolo quasi sanguinare mentre con una mano si asciugava le lacrime gelide.
 
Non capiva, non riusciva a capire per quale motivo fosse successo,  ad Aracelia gli anziani ne parlavano spesso  di angeli che cadevano dal cielo per scendere sulla terra , ma per quanto ne sapeva si trattava di angeli innamorati o puniti per  qualche azione scorretta, ma lei … Lei non aveva fatto nulla che potesse nuocere al Cielo e ancor meno si era innamorata di un umano, certo qualche volta saliva sulla torri per guardare la terra e i suoi abitanti ma mai aveva desiderato di andarci. Anzi il più delle volte  era stata indifferente al mondo umano  beandosi  invece della tranquillità e pace del Cielo, tuttavia adesso doveva affrontare la dura realtà:
 
 le sue ali erano state tagliate,  lei si trovava tra gli umani e non sarebbe più tornata a volare …
 
 

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Camminava calmo Dorian dietro all’infermiera che lo stava accompagnando dalla ragazza , tuttavia non era molto tranquillo come i suoi passi davano a vedere,  visto che il bel immortale stava realizzando l’ identità della  persona con cui stava per parlare: un rarissimo esemplare del Cielo e la forza della sua aura che si percepiva  a chilometri di distanza, di certo non contribuiva a rilassarlo. Sorrise era impressionante la potenza che avvertiva  nell’avvicinarsi, talmente pressante da farlo rabbrividire, era la prima volta che avvertiva una tale sensazione, dopotutto stava per avere il suo primo incontro con un angelo caduto  e la cosa lo stava agitando come mai nessun altra prima d’ora.
 
- siamo arrivati signor Dorian la ragazza si trova al di la di questa porta – esordì l’infermiera, l’immortale ormai impaziente fece per aprirla quando la donna lo guardò abbastanza eloquente                – cerchi di essere delicato, lei si è appena svegliata ed è ancora scossa, non la agiti più di così o le sue condizioni potrebbero peggiorare – concluse seria mentre Dorian sorrideva quasi malefico riconoscendo che l’infermiera umana doveva aver avvertito la su presenza “poco rassicurante”                     - farò attenzione – si limitò a rispondere aprendo la porta senza dar troppo peso alle parole della donna,  come sempre quando si trattava di semplici umani.
 
Una volta entrato e chiusa la porta alle sue spalle Dorian si sistemò con una mano i capelli corvini leggermente nervoso, prima di girarsi posando  lo sguardo sulla figura seduta sopra il letto davanti a lui che lo fissava confusa. L’immortale fissò la ragazza, curioso di vedere che aspetto avesse un angelo: la pelle non era pallida e chiara come si era aspettato ma abbronzata di un colore ambrato, i capelli sciolti di un colore bruno acceso erano leggermente mossi e rilucevano di riflessi cadendole fin sotto hai seni; il viso aveva lineamenti decisi seppur armoniosi, le labbra leggermente carnose erano socchiuse per la curiosità e gl’occhi … gl’occhi lo lasciarono davvero stupito … Erano color dell’oro … oro liquido e brillavano da sotto le lunghe ciglia nere.
Era bella … ammise a se stesso, probabilmente la ragazza più bella che avesse mai visto persino tra le immortali.
Sbattendo gl’occhi per tornare se stesso, preparandosi un sorriso amichevole sulle labbra per sembrare  calmo e sicuro di se,  prese uno sgabello dall’angolo sedendosi vicino all’angelo che lo fissava ancora confusa.
 
- Chi sei?- sussultò leggermente l’immortale sentendo  la voce forte e decisa della ragazza sorpreso dalla sua tonalità bella e mistica almeno quanto il suo aspetto
- Sono l’unico tuo alleato per ora- iniziò Dorian con voce superiore e sapiente – Come ti chiami?- chiese tornando a fissarla
- Chi mi dice che posso fidarmi di te … immortale … - rispose lei di ripicca con voce decisa anche se leggermente provata dalla stanchezza, sorrise divertito il moro passandosi una mano nei capelli corvini, non s’aspettava un carattere così deciso da un angelo caduto soprattutto se appena “atterrato” sulla terra, poco male le avrebbe tenuto testa senza troppa difficoltà, dopotutto dall’aspetto sembrava dimostrare 17 – 18 anni umani perciò non era un angelo antico.
 - L’hai detto sono un immortale e se sono qui è perché so della tua caduta angelo e che c’è qualcuno pronto ad aiutarti – riprese Dorian con voce sicura incatenando lo sguardo d’oro dell’angelo al suo azzurro e glaciale.
La ragazza fece un profondo respiro chiudendo gl’occhi  – Cristel –
 l’immortale sorrise capendo di essersi conquistato la fiducia dell’angelo anche se solo per poco                – Bene Cristel, io mi chiamo Dorian Trent e come hai già capito sono un immortale, come saprai la tua caduta ha suscitato molto fermento nel nostro mondo e l’arrivo di un angelo caduto di solito non è un buon segno – fece una pausa curioso di vedere l’espressione della ragazza, ma rimase segretamente confuso e spiazzato  nel vedere che lei non lo stava guardando, ma fissava la finestra alla sua sinistra mentre lacrime fredde le rigavano il volto su cui un’espressione indifferente sembrava contrastare quelle stille silenziose. Stupito  si passò una mano tra i lunghi capelli neri non si sarebbe mai aspettato di vedere un angelo piangere, ma dopotutto era risaputo che gli abitanti del Cielo avevano un  carattere  imprevedibile …
-  Ascoltami: sei il primo angelo con cui ho a che fare, ma posso capire come ti senti dopotutto cadere dal Cielo e ritrovarsi nel nostro mondo non deve essere bello … Comunque mi trovo qui per dirti che se vuoi c’è un posto in cui potrai andare a vivere per integrarti meglio con questa nuova  realtà, insomma non sarai lasciata sola e … -  si fermò notando che la ragazza si era girata e lo fissava dritto negl’occhi come se volesse leggergli dentro, un brivido d’agitazione attraversò veloce la schiena dell’immortale che sapesse leggere nel pensiero? Accidenti non poteva rispondersi, solo un angelo sapeva che poteri possedeva ... Ma per un immortale come Dorian era frustante non ottenere risposte.
- Io non so com’è successo e nemmeno il motivo,  ma so che ora mi trovo nel vostro mondo e non posso tornare indietro … Perciò tanto vale ambientarsi e visto che sei stato l’unico a farmi una proposta e avermi dato il ben venuto sarò felice d ‘ ascoltarti –
Cercò di nascondere la sorpresa con un veloce battito di palpebre l’immortale, colpito si dalle parole della ragazza ma soprattutto dal lieve sorriso che le era comparso sul viso illuminandolo di una bellezza del tutto inumana .
 
- Bene … Il posto di cui ti parlavo è il College Horizon, una scuola per immortali situata in una valle tra le alpi italiane, li ti verrà insegnato qualcosa di più sul nostro mondo e comunque visto che non hai un posto dove andare o persone che conosci penso che sia la soluzione migliore – spiegò in poche parole l’immortale senza smettere di fissare l’angelo che ora aveva un’espressione indecifrabile sul viso, un’espressione che per la seconda volta  non riuscì a capire,
- College Horizon, una scuola d’immortali? … Pensavo che noi angeli non vi andassimo molto a genio, posso fidarmi? - disse ironica la ragazza riscuotendo il moro dai pensieri  -  probabile … Il direttore del collegio Amadeus Ambrose è un immortale molto saggio e si è strettamente raccomandato con me di riferirti questa proposta e di insistere affinché tu l’accettassi … Allora che decisione intendi prendere Cristel? – concluse il moro  fissando serio la ragazza negl’occhi dorati
- accetto, dopotutto  ora che sono qui è la proposta migliore e l’unica che ho ricevuto perciò intendo fidarmi di voi – rispose l’angelo con voce leggermente allegra facendo un lieve sorriso all’immortale che si passò una mano tra i capelli sospirando sollevato – Perfetto allora vestiti è ora di partire, siamo di fretta –
 

 
 _____________________________________________________________ to be Continued
 

Ciao! Bene! Che bello finalmente mi sono decisa a spostare una storia in questa sezione =)) era da tanto tempo che aspettavo e rileggevo l’inizio per spostarlo e riguardavo trama e i personaggi. È  il mio primo originale sovrannaturale e tratta di angeli caduti e immortali, per la precisione la storia si svolge in un collegio e li si svilupperà con risvolti romantici e anche d’azione e nel corso dei capitoli si spiegherà la trama, per ora vi lascio sperando che questo capitolo anche se breve vi abbia comunque incuriosito spero che mi lasciate qualche recensione per sapere un po’ come sta andando il mio esordio un questa sezione (i consigli e le critiche sono ben accette). Ringrazio chi leggerà e darà un’occhiata a questa long-fic ( vi chiedo scusa se noterete degl’errori ortografici ma anche se rileggo alcuni mi scappano sempre) un bacione
 
By Akemi_Katy
p.s : questa è la seconda storia che ho in corso perciò l’aggiornamento non sarà sempre uguale o veloce.
  

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Capitolo 3
*** alunni e domande ***


 



[ aereo privato dell’ Horizon College in volo,  arrivo previsto per le ore 17,00]
 
 
Appoggiò la mano sul finestrino  trasparente dell’aereo Cristel l’ultimo angelo caduto facendo un profondo respiro chiudendo gl’occhi,
 
Era appena caduta e già si trovava  a volare … “ volare” questo non era volare … starsene seduti su un’enorme macchina di ferro umana  non era minimamente paragonabile all’emozione del volo. 
Sorrise amaramente  l’ angelo caduto  ricordando … Ricordando la sensazione di quando si spiegano le ali per la prima volta, di quando ci si lancia nel vuoto  senza pensieri o ragione  o quella di sbattere le ali nell’aria sopra ogni cosa anche sopra se stessi  li dove le emozioni governano …
 
Veloce portò una mano all’occhio catturando la lacrima appena prima che scendesse per la guancia, portandosela davanti a se sul palmo della mano guardandola brillare crudele, era la prima volta che si soffermava a fissare una lacrima,  in Cielo non aveva mai  pianto o visto dei suoi compagni farlo, solo umani  quando sbirciava sulla terra dall’alto … il perché è facile da capire ad Aracelia nessuno mai soffriva non c’erano sentimenti umani contrastanti  ma solo emozioni e sensazioni positive  e piacevoli …
 
Strinse la mano tanto da sentire le unghie premere sulla pelle, cercando di sopprimere con quel gesto la presenza della sua lacrima sulla mano diventata ormai simbolo del suo primo impatto con questo mondo.
 
- Ti senti bene?- una voce profonda  riportò la ragazza lontano dai pensieri facendola leggermente trasalire             – si è tutto a posto – rispose passandosi una mano nelle ciocche brune calmandosi, mentre l’immortale prendeva posto davanti a lei,  un bicchiere di vino in mano
- ascolta prima di arrivare ho qualche domanda da rivolgerti una specie di questionario d’iscrizione – esordì con voce rilassata il moro fissando l’angelo negl’occhi, la ragazza annui dopotutto l’idea di frequentare una scuola non le dispiaceva e per ora rispondere a delle domande l’avrebbe potuta aiutare a chiarire con se stessa.
 – Iniziamo, perché sei caduta dal cielo?-,  Cristel strinse con forza la stoffa dei jeans scuri ( regalo del direttore assieme ad altre tre valige di vestiti per darle il benvenuto) una domanda diretta se la sarebbe dovuta aspettare dall’immortale, - Non lo so e per quanto mi riguardi sono certa di non aver fatto nulla che potesse farmi cadere – rispose con voce pacata e sincera  fissando  Dorian negl’occhi glaciali,  arrabbiandosi leggermente nello scorgere un lieve sorriso ironico sulle sue labbra , ma certo non le credeva … immortali …
- seconda domanda, cosa ricordi del Cielo?-
Un brivido gelido attraversò la schiena dell’angelo mentre un’espressione preoccupata le compariva sul volto perfetto …
 
Poco … non ricordava quasi niente … Le uniche immagini che le comparivano  nella mente ( solo se si concentrava)  erano quelle di una città  bianca piena di torri dorate, oppure figure di persone e profili d’ ali bianche ma  non riusciva … non riusciva a focalizzare le immagini o i volti e nemmeno i nomi ricordava solo quello della città Aracelia  ma per il resto le sembrava che tutto fosse stato inghiottito da una nube nera …
 
Una fitta la fece gemere portandosi le mani alla testa stringendo tra le dita le ciocche brune
- allora?- chiese l’immortale senza batter ciglio alla reazione della ragazza  
– niente … non ricordo più niente – sussurrò lei mordendosi il labbro per la debolezza che la sua voce stava mostrando
- è normale , non ti preoccupare … Vedi,  voi non lo sapete ma quando un angelo cade e arriva sul nostro mondo i suoi ricordi celesti vengono completamente cancellati  per impedire una                                         “fuoriuscita d’informazioni “…
Se ci pensi probabilmente per te  è anche meglio , ti permetterà di iniziare una nuova vita e di viverla  perciò Cristel non agitarti inutilmente – concluse il moro bevendo un sorso di vino indifferente, l’angelo si passò una mano tra lunghe ciocche brune sistemandole, probabilmente aveva ragione …
 
… Anche se la perdita di ricordi era per lei tremendamente dolorosa, l’avrebbe superata come tutto il resto, doveva farsi forza …
 
“un angelo non è una creatura ignara del mondo che vive spensierato nella luce, ma uno spirito libero nato nel Cielo per illuminare le tenebre sulla terra “
 
Sorrise  Cristel mentre le parole sagge del suo maestro  tornavano a  infondergli  sicurezza, felice che i suoi insegnamenti erano rimasti nonostante sua immagine l’avesse lasciata …
 
… era ora di ricominciare e forse la sua presenza in questa realtà non era da considerarsi come una punizione …
 
- Ascoltami angelo non perderti nei pensieri ho ancora una domanda da farti … - riprese Dorian riportando alla realtà la ragazza che fino a poco prima si trovava persa nei pensieri 
 
- cosa sai sugl’ immortali? –
 
 
 

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Qualche ora prima …
 
[ ufficio del direttore -  Horizon College]
 
 
Un uomo  sulla cinquantina se ne stava in piedi fissando silenzioso il paesaggio autunnale che si estendeva sul fianco della montagna al di là delle grandi vetrate trasparenti.  I lunghi capelli bianchi sciolti, la giacca rosso porpora chiusa diligentemente sopra la camicia verde scuro , mentre  la cravatta nera  se ne stava perfettamente allacciata sotto il colletto,  sistemata da un fermacravatta d’orato con lo stemma della scuola … la sua scuola.
Il direttore si toccò impaziente la pietra nera incastonata nell’anello d’oro che da molti forse troppi anni portava al dito, sorrise  stringendo nella mano destra  la lettera che Dorian gl’aveva appena fatto arrivare direttamente dall’America, l’angelo caduto aveva accettato l’iscrizione … Cristel così si chiamava quella che sarebbe stata la sua allieva più speciale, il suo gioiello della corona
 
Toc toc
 
Amadeus si voltò un’espressione leggermente adirata in volto per  l’improvvisa interruzione                
  – avanti – rispose con voce profonda e professionale tornando subito alla solita espressione gentile che era solito portare, mentre la sua segretaria una donna sulla quarantina dai lunghi capelli biondi perfettamente raccolti dietro al capo entrava nell’ufficio  facendo un profondo inchino rispettoso         
 – Signore, gli studenti della confusione giornaliera di oggi aspettano il suo permesso per entrare - , il direttore sospirò portandosi una mano alla tempia prima d’andarsi a sedere sull’enorme poltrona di pelle nera – li faccia pure entrare signorina Allison – acconsentì sospirando, - come desidera – obbedì veloce la donna riaprendo la porta, facendo entrare cinque figure nella stanza prima di uscire veloce richiudendosela alle sue spalle
.
Il direttore alzò lo sguardo trovandosi a fissare (per niente sorpreso) cinque dei suoi migliori studenti … cinque degl’allievi più problematici …
 
I tre immortali DarknessBlood , se ne stavano appoggiati alla parete destra per nulla preoccupati dalla situazione …
 
Il ragazzo più alto, dal fisico muscoloso e la pelle diafana ( uno dei due arcangeli del collegio), se ne stava appoggiato alla parete un’espressione leggermente seccata sul viso perfetto; i suoi capelli di un profondo rosso scuro lunghi fino alle spalle gli ricadevano spettinati sul volto coprendo  disordinati  gl’ occhi dalle iridi glaciali che sembravano risplendere tra le ciocche rosse . Evan Booker:  il capo del dormitorio  Ovest uno dei più popolari del collegio.
 
Alla sua sinistra una ragazza alta, magra, tuttavia con  forme abbondanti dal fisico tanto perfetto da far invidia ad una modella,  fissava con le sue rare ed invidiabili iridi viola la punta dei suoi stivali neri  più per noia che per rispetto o rimorso. Akane Beaumont  l’immortale più bella e affascinante della scuola si passò indifferente una mano tra le lunghe e lisce ciocche di capelli corvini, incrociando le lunghe gambe già stanca  di quella situazione.
 
Ancora più infastidito degl’altri,  un terzo se ne stava con la schiena appoggiata al muro le mani nelle tasche dei jeans neri, il fisico asciutto  dai muscoli visibili e perfetti celato sotto la larga felpa rossa e nera. Sul viso bello da far invidia un’espressione indifferente e annoiata: Lake Tolbert  il vicecapo  del dormitorio Ovest.  Un  sbuffo appena udibile  uscì dalle labbra dell’ immortale, mentre le ciocche più lunghe dei suoi disordinati capelli corvini  ( di una lunghezza tra il corto e il lungo) gli cadevano spettinate appena sopra le particolari iridi argentee/ plumbee che celavano più segreti di chiunque altro in quella stanza, iridi appartenenti a due occhi magnetici perennemente evidenziati da due leggere occhiaie scure.
 
 
Sospirando il signor Amadeus rivolse lo sguardo alle figure che gli si trovavano davanti sedute sulle due poltroncine rosse poste dall’altro lato della scrivania, ovvero due degl’ immortali LightBlood  più                              “ problematici” del dormitorio Est …
 
Una ragazza con lunghi capelli biondi e mossi decorati da inusuali ciocche azzurre e gl’occhi di un profondo verde acqua,  se ne stava seduta sulla poltrona destra le gambe non molto lunghe accavallate, le braccia incrociate, un’espressione  adirata sul viso perfetto dai lineamenti infantili. Chora Charnette  era l’immortale LightBlood con il carattere più ribelle del dormitorio Est e ciò l’aveva portata ( ingiustamente a sentir lei) più volte in presidenza.
 
Alla sua sinistra un ragazzo alto dal fisico muscoloso e la pelle abbronzata teneva la testa appoggiata sulla mano il  gomito piegato sul bracciolo  sinistro della poltrona rossa; un’espressione scocciata sul viso dai lineamenti mediterranei,  gli occhi dalle iridi brune color cioccolato  celati dietro hai lunghi e leggermente mossi capelli bruni.  Cole Headley  il vicecapo dormitorio Est  si stava urlando contro per la situazione in cui la bionda l’aveva per l’ennesima volta coinvolto … maledetta Chora …
 
 
Una volta passati in rassegna tutti gli studenti presenti nel suo ufficio e viste le loro espressioni,  il direttore s’appoggiò alla scrivania  incrociando le mani davanti a se
- allora ragazzi, sono colpito, cinque dei miei migliori e più promettenti studenti se ne stanno nel mio ufficio ad aspettare una degna punizione per ciò che è appena accaduto, mentirei se dicessi che la cosa non mi delude, un comportamento del genere da parte vostra mi irrita parecchio. Allora sentiamo la versione dei fatti … signor Cole vuole spiegarmi lei per iniziare?-  esordì il direttore con sguardo glaciale e voce profonda mentre dopo aver fissato negl’occhi ognuno dei suoi studenti puntava le sue iridi nere negl’occhi del malcapitato Cole.
 Il moro schiarendosi la voce si sistemò dritto sulla poltrona al momento improvvisamente scomoda –  io, Chora con altri cinque dell’ Est ci trovavamo  nel dormitorio Ovest per parlare di qualche faccenda con quelli  quando improvvisamente quella che doveva essere una semplice discussione si è trasformata in una rissa collettiva, nel momento in qui Akane ha pietrificato due dei nostri – spiegò Cole affilando la voce sull’ultima parte,               
 - sono stati quegl’idioti a sbavarmi dietro mi sono solo difesa razza di idiota, sembravano dei maniaci – rispose di ripicca l’altra immortale con voce tagliente,
- oh sta zitta razza di t… mmm!- Cole tappò con una mano la bocca della sua poco gentile e paziente compagna impedendole di continuare quella che sarebbe stata un’offesa da record,
ma mentre Akane faceva per rispondere con altrettanto fervore …
 
- Basta cosi!-
 
Di colpo tutti si zittirono una volta sentito il tono di voce del direttore Ambrose. Ricomponendosi mentre si preparava a riferire il decreto – signorina Akane il suo comportamento mi delude profondamente pensavo che lei conoscesse la prima regola del nostro collegio “è severamente proibito danneggiare i propri compagni, soprattutto tramite l’uso delle proprie abilità” perciò anche sapendo che la sua è stata pura difesa mi vedo costretto a revocarle i poteri per due settimane –
-cosa?!- rispose la ragazza con voce allarmata, dopotutto la “ revoca “ dei poteri era la punizione più pesate per un immortale del suo livello li all’Horizon.
-Non voglio sentire lamentele signorina Beaumont, questa è la mia decisione per quanto la riguarda. Ora passiamo a voi signorina Chora e signor Cole, sapete che per regolamento entrare nel dormitorio opposto è punibile, tuttavia io chiudo un occhio per permettervi di socializzare, ma se è QUESTO il modo di far amicizia allora preferisco seguire il  regolamento … Anche per voi  due settimane senza abilità –
- merda … - imprecò a bassa voce la bionda mentre al suo fianco il bel moro scuoteva la testa sospirando, tanto se l’era aspettato …
- Continuando ci siete anche voi signor Booker e signor Tolbert. Le due autorità più forti del dormitorio Ovest ovvero coloro che dovrebbero mantenere l’ordine ed impedire che situazioni del genere si verificano, cosa che giuntami voce attendibile è stata totalmente ignorata; perciò vieto anche a voi l’uso dei poteri per due settimane -
Non ci furono esclamazioni di protesta da parte dei due allievi appena ammoniti, solo un ghigno divertito sulle  labbra del Rosso e l’ennesima espressione indifferente e annoiata sul viso  del  vice.
 
- Bene ora potete andare, mi auguro che situazioni del genere non si verifichino più  …  Arrivederci- concluse il direttore con voce seria e fredda  intanto che i suoi studenti si avviavano verso la porta facendo per uscire quando un brivido elettrico attraversò  loro le schiene facendoli tremare.
 
 


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[ aereo privato dell’ Horizon College ore 16, 50]
 
- cosa sai sugl’ immortali? –
 
Cristel guardò il ragazzo che la fissava da sotto le ciocche corvine con una lieve sfumatura di curiosità nelle iridi glaciali, – ciò che bisogna sapere- si limitò a rispondere lasciva spostando nuovamente lo sguardo all’esterno, mentre l’immortale sorrideva divertito.
 
- si annuncia hai passeggeri che l’aereo atterrerà tra 10 minuti prepararsi –
 
Sia Cristel che Dorian allacciarono calmi la cintura intorno alla vita, l’angelo incuriosito guardò meglio oltre il vetro del piccolo finestrino, rimanendo piacevolmente sorpresa nel vedere cime e fianchi di alte montagne scorrere sotto di lei e quando l’aereo s’abbassò  notevolmente di quota un brivido l’attraversò facendola tremare  … barriera protettiva …  
Maggiormente incuriosita Cristel aguzzò lo sguardo sorridendo  emozionata come una bambina nel vedere il profilo di una costruzione  comparire sul  fianco di una di quelle alte alpi  circondato completamente da boschi dai colori autunnali …
 
… l ‘Horizon College
 

 
 ________________________________________________________ to be continued

Ciao a tutti! Ecco il secondo capitolo per scriverlo ho seguito l’istinto lasciandomi trasportare, in questo capitoletto si iniziano ad inquadrare alcuni dei personaggi che avranno ruoli importanti nella storia, cosa ne pensate?  Capisco di aver descritto tutti i ragazzi come perfetti e belli ma dopotutto sono immortali il bello è proprio questo XD Vabe dai perdonatemi se mi sono lasciata andare con la bellezza dei personaggi. Comunque mi posso dire soddisfatta di questo capitolo spero che vi possa esser piaciuto  e se vi va lasciate un commentino che è enormemente ben accetto.
 
RINGRAZIAMENTI
Rose Rosse: Grazie! Sei stata la prima a recensire questa mia nuova storia! Mi hai fatto davvero molto felice !Grazie è sempre bello vedere le recensioni di chi segue e legge spero che questo capitolo ti sia piaciuto =))
 
Madapple94: Grazie! Che bello vedere una recensione su una storia appena iniziata è sempre una gioia grazie! Grazie che hai inserito la storia nelle seguite ! :))
 
Tartagina80 : Grazie mille per aver messo la fic nelle preferite mi hai fatto davvero una stupenda sorpresa =))
 Ora vi saluto un bacione,  grazie ancora a chi legge e recensisce o aggiunge la storia nelle categorie, cercherò d’aggiornare presto.
 
By Akemi_Katy 

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Capitolo 4
*** arrivo all'Horizon ***




[corridoio Horizon College ore 17, 05]


 
- Non capisco, perché il direttore ha punito anche noi! Dopotutto ci siamo limitati ha  difenderci è stata quella  ad attaccare per prima,  toglierci i poteri ber due settimane è stata una decisione insensata!- 
Chora  camminava veloce stringendo al petto i numerosi libri della lezione successiva, i lunghi capelli biondi  oscillavano sciolti sulla schiena, mentre  si lamentava (ancora) per la punizione appena ricevuta.
- Chora smettila  … Ormai la punizione è già cominciata e non puoi farci nulla, perciò zitta e vai alla prossima lezione, ci vediamo più tardi bionda - rispose un Cole profondamente impazientito e stufo di sentire lamentele, scompigliandole con una mano i capelli sorridendole divertito vedendo il broncio infantile sul viso della ragazza, prima di girare l’angolo imboccando il corridoio  per  arrivare in tempo alla sua lezione.
 
Chora rimase ferma fissando  il  moro allontanarsi per il lungo corridoio con la sua solita camminata svogliata , la camminata per cui tutte quelle del suo anno impazzivano urlando come oche quando passava  Sospirò la bionda …
Cole Headley … il vicecapo del dormitorio Est,  uno dei ragazzi più belli di tutta la scuola e anche uno dei più irraggiungibili … già irraggiungibile
Chora strinse con più forza il libri contro il petto, pensare così tanto a Cole era solo una perdita di tempo dopotutto lei era una ragazzina del terzo anno e non poteva sperare di contare qualcosa per il moro, lo studente più brillante del quinto …
L’ immortale fece un profondo respiro stampandosi in faccia uno dei suoi soliti sorrisi allegri, sistemandosi con una mano i capelli che il moro le aveva spettinato,
non era da lei rattristarsi così ... no lei continuava a sorridere nonostante  tutto … sempre
 
- Chora eccoti finalmente! –
La bionda si girò subito riconoscendo la voce spazientita  della sua compagna di stanza nonché migliore amica, Eyiko  le stava venendo in contro sul viso dai lineamenti asiatici un’espressione inferocita i corti e lisci capelli neri sciolti fino alle spalle, con una  molletta viola a tenere da parte la lunga frangia scura, mentre gli occhi neri scintillavano pericolosi, segno che la cara amica non era poi così contenta.
 
Chora deglutii sonoramente cercando di sorridere – Cosa c’è Eyiko?-  disse allegra come se niente fosse, la mora la fulminò con lo sguardo – come cosa c’è! Miss “sto sempre in presidenza ma sono innocente” siamo in ritardo ma non l’hai sentita suonare la campanella!-  rispose la ragazza afferrando Chora  per un braccio iniziando a correre verso l’aula di storia antica  consapevole che si sarebbero beccate entrambe una colossale sgridata.
 
- Eyiko aspetta non c’è bisogno di correre, poi ho una fame enorme non possiamo fermarci per fare uno spuntino?-  chiese la bionda mentre lo stomaco borbottava fermandosi improvvisamente alla vista di un’ invitante macchina colma di merendine,
 – Chora sei pazza!  Vuoi finire ancora in presidenza! -  rispose Eyiko determinata dando uno scossone all’amica  - ma ho fam…-
 
[… una scarica elettrica attraversa l’edificio e gl’alunni dell’Horizon College facendoli tremare, … Ma cos’è?]
 
- Cos’è stato? -  chiese leggermente preoccupata Chora  portandosi una mano alla testa per l’improvvisa sensazione di vertigine, - non lo so, ma di certo nulla di buono … - concluse l’amica fissando fuori dalla finestra pensierosa …
 
Aveva percepito un’aura vitale …
 



 
 
[aula di etica Horizon College ore 17, 15]
 
Lake giocherellava annoiato con la biro facendola battere ritmicamente sul banco in legno, la testa appoggiata pigramente sulla mano, mentre il professor  Hudson continuava a far discorsi sentiti e risentiti sull’etica dell’essere immortali, dell’obbligo di aiutare gli esseri umani con i propri poteri, ecc …
 insomma le solite parole ricche di morale. ..
 
Il moro spostò gl’occhi plumbei sulla finestra da parte a lui guardando indifferente  il paesaggio autunnale passandosi una mano tra i disordinati capelli corti,
 
Era stanco di sentire discorsi etici e morali,  tutti erano pronti a parlare del bene e del male, del giusto e sbagliato facendo distinzioni e  dando giudizi , ma davvero pochi sapevano cosa davvero rappresentavano quelle categorie , cosa nascondevano … 
E quasi nessuno sapeva come ci si sentiva a stare nel mezzo
 
L’immortale sbuffò pressato dai pensieri rianimando lo sguardo argenteo, non gli piaceva etica era una lezione che lo scombussolava nel profondo, che gli faceva pensare a se stesso  e per uno come lui pensare a se in una lezione sul rapporto tra bene e male, era una tortura snervante soprattutto se si aveva una mente logica e forzatamente fredda come la sua.
 
- Ehi  Lake che ti prende?-
Il moro  sospirò infastidito
- niente che ti debba interessare Evan -  rispose freddo senza degnare d’uno sguardo il rosso, che per tutta risposta ghignò divertito dalla reazione del compagno di banco.
 
[… una scarica elettrica attraversa l’edificio e gl’alunni dell’Horizon College facendoli tremare … Ma cos’è?]
 
 
Lake, si rianimò  dalla sua indifferenza raddrizzandosi sulla sedia mentre un brivido gelido l’attraversava  facendolo fremere di una strana sensazione … paura … ?
Come lui anche Evan, Akane, Shane, Keira e Nick  gl’immortali Darknessblood più potenti del dormitorio Ovest, si rianimarono dai pensieri dopo esser stati attraversati  quella strana sensazione.
 
Ma che diavolo era?!
 
- Dianne! Lisha! Fabio! Mat! Che vi succede?!-
Gl’immortali degl’ultimi banchi fissarono incuriositi da quelle urla la classe (forse facendo caso per la prima volta agl’altri compagni):
il signor Hudson  si trovava ancora in piedi vicino alla cattedra mentre fissava stralunato alcuni dei suoi alunni giacere inermi e senza sensi a terra affiancati dai loro amici che cercavano con scossoni e urla di farli rinvenire .
- Accidenti … MANTENETE LA CALMA! TORNATE SUBITO HAI VOSTRI POSTI !–
Sentendo la voce  secca e decisa del professore i ragazzi andarono velocemente a sedersi lanciando sguardi preoccupati hai loro compagni ancora senza sensi stesi a terra.
- signorina Beverley  rianimi i suoi compagni, voi altri calmatevi non è nulla di grave tornate a prendere nota delle parole scritte sulla lavagna, veloci –
 
L’immortale Tolbert  Lake sorrise lievemente incuriosito da quella strana situazione e dal tono di voce leggermente allarmato del professore …
 
… che razza di aura poteva far svenire cinque immortali del quarto anno …?
 
 
 







[ portone secondario Horizon College ore 17, 20 ]
 
 
I lunghi capelli bruni dell’angelo caduto si movevano leggermente sospinti dalla brezza autunnale che soffiava stanca tra gl’alti pini sempre verdi facendo alzare le foglie ormai ingiallite dalla stagione autunnale.
Cristel si tenne con una mano le lunghe ciocche brune impedendogli di oscurarle il volto, mentre Dorian al suo fianco ghignava  leggermente fissando il portone in legno davanti a se motivato da pensieri che solo lui conosceva.
L ‘ angelo fissava incuriosita  il portone a cui si trovava  davanti: era in legno completamente  decorato e inciso con figure reali e astratte, comparivano uomini, animali e piante dai lineamenti talmente vicini da confondere lo sguardo; sussultando  la mora  appoggiò due dita sul tratto del portone su cui aveva appena notato il profilo  di un angelo , le ali spalancate e  la posizione possente  lasciavano capire la forza di quella creatura leggendaria … nostalgica ritrasse  la mano sorridendo triste.
 
- È una rappresentazione su legno della guerra apocalittica che molti  anni fa diede inizio all’Era degl’Immortali, il nostro direttore è molto legato al passato, di fatto anche all’interno del collegio ne vedrai parecchie di queste rappresentazioni; perciò vedi di non farti prendere dalla nostalgia mocciosa
Cristel spalancò gl’occhi non tanto per la spiegazione indifferente dell’immortale, ma per il fatto che l’avesse chiamata mocciosa …!
-Ehi come ti permetti di chiamarmi mocciosa Immortale, probabilmente ho molti più anni di te e con ciò molte più conoscenze – rispose di ripicca l’angelo voltandosi leggermente adirata verso il moro che la fissava divertito, -  oh Cristel … Non te l’avevo già detto? Da quando sei caduta hai perso tutte le conoscenze del Cielo, perciò visto che il tuo fisico rispecchia quello di un’ adolescente immortale  hai miei occhi rimarrai una mocciosa anche se sei un angelo caduto –  disse l’immortale ghignando superiore mentre la mora lo fissava adirata negl’occhi, facendo finta di non aver sentito il brivido gelido che gli aveva attraversato la schiena per alcuni istanti.
- va bene sembrerò anche un’ adolescente ma come hai detto tu sono pur sempre un angelo caduto e comunque non mi pare che tu dimostri molti più anni di me Dorian -  ricominciò la ragazza ghignando leggermente verso il moro
- Avrò anche l’aspetto di un trentenne ragazzina, ma dal momento che hai accettato  l’iscrizione sarà meglio che tu ti rivolga a me con un Professor Trent –
 
Cristel aprì leggermente la bocca stupita, quello era un professore?! Ma che diavolo di scuola era!
 
- Bene ora che abbiamo chiarito, tieni, legatelo al polso e non protestare –
L’angelo prese al volo l’oggetto che l’immortale le aveva appena lanciato ed aprendo la mano osservandolo capì di cosa si trattava: un braccialetto dorato brillava sul suo palmo destro, su di esso vi erano incastonate dodici pietre nere dalla forma leggermente sferica che sembravano risplendere, precisamente in mezzo ad esse vi era una tredicesima pietra di un colore viola simile ad un’ametista con al suo interno svariate sfumature che sembravano muoversi.
Sorpresa per l’inaspettato e bel regalo alzò lo sguardo su Dorian che la fissava leggermente curioso di vedere la sua reazione
 – Cos’ è?- chiese Cristel fissando le iridi glaciali dell’immortale leggermente confusa ( anche se la domanda vera era “a cosa serve”) , lui la guardò per un istante sorpreso dal fatto che non l’avesse già capito da sola per poi ghignare leggermente rispondendo  – Si tratta di un bracciale antico in cui vi sono pietre con residui di diamanti ancestrali. È un dono del direttore, grazie a questo la tua aura celeste sarà coperta e nascosta da sguardi indiscreti –
Cristel s’allacciò il braccialetto al polso leggermente confusa dalla spiegazione dell’immortale
 
“grazie a questo la tua aura celeste sarà coperta e nascosta da sguardi indiscreti”
 
Che significa? Protetta? c’era qualcuno che le voleva farle del male …?
 
-Coraggio non ti preoccupare in poche parole quel bracciale impedisce agl’altri di svenire quando ti vedono. Ora  è meglio andare  –
-Svenire quando mi ved…- 
 
Quando il grande portone in legno e con esso una seconda barriera si aprì rivelando all’angelo ciò che si celava all’interno, Cristel rimase letteralmente a bocca aperta fissando sorpresa come una bambina il paesaggio appena comparso davanti hai suoi occhi:
Dietro al massiccio portone di poco prima si celava una piccola piazzetta circolare dalla pavimentazione a quadretti di marmo, al centro di essa vi era una fontanella di un colore verde scuro laccato con scolpito sopra  il muso di un leone da cui scendeva l’acqua limpida, i lati della piazza erano circondati da panchine in legno, lasciando liberi degli spazi dove comparivano alcuni sentieri in terra battuta che s’inoltravano nel bosco di sempre verdi che sembrava circondare completamente quel luogo. Cristel avanzò entrando nella piazzetta sorpassando veloce la graziosa fontana per raggiungere con un enorme sorriso sorpreso sul viso quello che era l’inizio di un’ alta scalinata in marmo bianco che s’alzava imponente sul fianco della montagna, tanto lunga che l’angelo pur alzando lo sguardo non riuscì a vedere dove conduceva.
La ragazza appoggiò una mano sul muso di una delle due statue di leoni bianchi che costeggiavano l’inizio alla scalinata  c’erto che come ingresso era proprio bello …
 
- Sono felice che ti piaccia Cristel, ma ora non c’è tempo per spiegarti la struttura di questo college perciò sbrighiamoci dobbiamo arrivare in presidenza per le 17,30  - esordì il moro sorpassando la ragazza,  iniziando a salire veloce le scale bianche, Cristel si riprese raggiungendo l’immortale con passo altrettanto svelto senza smettere di guardarsi intorno: gl’alberi circondavano la scalinata impedendole di vedere oltre ma sia a destra che a sinistra riuscì a scorgere i profili di due abitazioni che vista l’altezza dei tetti dovevano essere i dormitori. La scalinata era costeggiata da due ringhiere in marmo bianco perfettamente lisce su cui comparivano alcune lettere e numeri e tra essi delle luci circolari probabilmente per illuminare la notte, ma Dorian andava così di fretta che la ragazza non fece in tempo ad interpretare il messaggio scritto, riuscendo solo a leggere di filata le parole alba e tramonto.
 
Successivamente l’angelo tornò a guardare dinanzi a se quando l’imponente profilo di un edificio  iniziò ad oscurarla, Cristel si fermò fissando meravigliata l’ingresso dell’ Horizon College:
Non sembrava una scuola, le scalinate davano direttamente sull’ingresso totalmente coperto dalla possente stazza di quella costruzione dai caratteri antichi ed eleganti. Il davanti era del tutto identico a quello di un tempio greco: il possente timpano triangolare s’innalzava sostenuto da quattro possenti colonne doriche di uno strano color marroncino con dei capitelli finemente decorati, su di esso una scritta in latino antico, dalle  lettere d’oro brillava sopra la superficie candida :Vivete per il presente, sognate per l'avvenire, imparate dal passato.
Cristel sorrise bella frase … peccato che lei un passato non ce l’aveva più …
 
- forza per di qua –
Ancora una volta la voce dell’immortale la tolse dal contemplare la struttura mozzafiato della scuola, facendole salire veloce gli ultimi gradini ed attraversare  dietro ad esso  l’ingresso lungo almeno setto o otto metri , aperto dai lati formati da due file d’altre  possenti colonne, mentre gli stivali neri e lucidi battevano sulla pavimentazione a mosaico che andava a formare un sole dorato tra i mattoncini bianchi .
 
Dorian aprì la porta dell’ingresso (piuttosto semplice e moderna con due vetrate che lasciavano intravedere l’interno),  Cristel seppur  di fretta riuscì a meravigliarsi fissando quell’elegante stanza di benvenuto:  la moquette rossa,  i due divanetti bianchi di pelle enormi che costeggiavano le pareti sopra a due elaborati tappeti persiani,  il lampadario in vetro che già illuminava l’ambiente.
 Dorian aumentò la velocità e con lui anche Cristel  ( visto che notata la grandezza di quel posto se l’immortale l’avrebbe lasciata li per ritrovarlo le sarebbe servito un navigatore satellitare) i due passarono da parte a quella che doveva essere la reception dove una signora leggermente grassoccia e su d’età s’inchinò davanti a loro salutandoli rispettosa
 
Umana …
Costatò l’angelo percependone l’aura vitale.
 
- Muoviti- la incitò il moro iniziando a salire dell’ altre scale sempre  in marmo bianco, ricoperte da una striscia di moquette rossa. Cristel mentre sorpassava gli scalini per nulla stanca,  fissava le pareti a cui erano appesi quadri che ritraevano personaggi della cultura antica e paesaggi dai molteplici temi; di certo erano delle tele davvero stupende hai suoi occhi.
 
Finita anche questa seconda scalinata, Cristel ancora dietro a Dorian imboccò un corridoio lungo su cui vi erano quattro porte per parete probabilmente le classi o uffici  privati dei professori ed alla fine del corridoio  una più grande, massiccia ed imponente su cui vi era una targa dorata con il inciso : direzione - direttore Ambrose Amadeus
 
… erano arrivati …
 
 
___________________________________________ to be continued
Ciao a tutti! Ecco il terzo capitolo con l’entrata in scena dell’Horizon Collage, cose ve ne sembra? Ammetto che una scuola con un ingresso simile ad un tempio greco in montagna non è molto armoniosa con l’ambiente, ma l’Horizon è un college d’immortali e si integra perfettamente con l’armonia del luogo anche come struttura ( almeno spero XD), non ho descritto l’atterraggio dell’aereo perché mi sembrava un dettaglio che appesantiva la storia comunque se vi interessa sono atterrati su una valle pianeggiante tra i monti le valige di Cristel sono state portate nella sua camera dal personale (ecco così non avete dubbi ;) ). Ora ringrazio come sempre chi legge, recensisce e segue la storia GRAZIE! Ora vado a dormire che domani c’è scuola uffa _._ vabè dai si sopravvive! xD un bacione
 
By Akemi_Katy 

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Capitolo 5
*** tour scolastico ***


   




[Horizon college – ufficio del direttore ]
 
- Avanti –
Una voce profonda con un leggero tono d’impazienza invitò Cristel e Dorian ad entrare ancora prima che l’immortale avesse avuto modo di bussare.
Il moro aprì la porta facendo entrare Cristel richiudendola subito dopo restando fuori dall’ufficio,  la ragazza era leggermente agitata  (dal fatto che l’immortale l’avesse gettata nella tana del leone da sola)  ed incuriosita perché dopotutto se Amadeus Ambrose  era il direttore di un collegio d’immortali particolarmente dotati, esso doveva avere un’ abilità davvero impressionante;
tuttavia la cosa strana era che Cristel seppur concentrandosi non percepiva nessuna aura vitale al di la della porta …
 
- Oh, buongiorno signorina Cristel è un grande onore e piacere averla qui –
L’angelo tornò alla realtà fissando l’uomo che cortesemente le porgeva una mano sorridendole amichevole nell’attesa della sua risposta: era un immortale anziano si capiva dai lineamenti perfetti quasi angelici e dai lunghi capelli bianchi, vestito con uno strano  completo rosso porpora, una camicia verde scura sotto la giacca dal taglio antico perfettamente chiusa ed una  cravatta nera sormontata da un fermacravatta in oro che sembrava brillare nella penombra della stanza.
 
Cristel si decise in fretta a stringere la mano dell’immortale facendo un leggero sorriso ed inchino di cortesia verso il suo nuovo direttore che aveva una presa ferrea.
- il piacere è mio direttore Ambrose – esordì con voce pacata ritirando aggraziata la mano.
-Prego si sieda abbiamo molte cose di cui parlare … - continuò il direttore andandosi a sedere veloce sulla grande poltrona nera dai ricami in argento dietro all’altrettanto imponente e lavorata cattedra in legno pregiato, come se non vedesse l’ora d’iniziare il colloquio.
Cristel annuì sedendosi su una delle due poltroncine rosse dalla parte opposta accavallando le lunghe gambe, leggermente nervosa per la situazione …
 
Sopportare la presenza di un immortale senza un’aura vitale percepibile era per lei un’enorme frustrazione a cui per di più non era abituata
 
- Per cominciare le vorrei dare ufficialmente il benvenuto qui, all’Horizon College;  Dicendole ancora che sono veramente felice che lei abbia accettato l’iscrizione a questa scuola è un grande onore …
Ora, le vorrei introdurre il funzionamento delle questioni all’interno di questo college.
L’ Horizon è una scuola per studenti esclusivamente immortali derivanti da entrambe le stirpi, alcuni di essicon capacità molto superiori al normale, di conseguenza  all’interno dell’orario scolastico vi sono lezioni debite allo sviluppo e funzionamento delle abilità individuali . Gl’orari di lezione e quelli giornalieri le saranno spiegati da una delle migliori allieve del college quando finirà il colloquio , mentre adesso le vorrei parlare dei due dormitori di questa scuola: il dormitorio Ovest ed il dormitorio Est, un argomento basilare per chiunque inizi a frequentare.
 Nel dormitorio Ovest vi sono immortali DarknessBlood perciò discendenti della stirpe demoniaca , mentre in quello Est vi sono quelli LightBlood come di nome discendenti dalla stirpe angelica: perciò la  prima domanda che le vorrei porgere è  a quale dei due dormitori vuole appartenere?-
 
Cristel sbatte più volte gl’occhi ancora intontita dalla spiegazione veloce e coincisa dell’immortale, certo che quell’uomo non perdeva tempo a partire subito con una domanda. L’angelo iniziò a riflettere sulle parole appena udite…
 
DarknessBlood …  letteralmente sangue dell’oscurità
[ stirpe d’ immortali creata dagl’angeli dell’inferno durante la guerra apocalittica verificatosi sulla terra anni fa; con poteri legati strettamente al lato oscuro e la presenza di caratteri demoniaci nel sangue ]
 
Cristel sentì un leggero brivido attraversarle la mente mentre una voce rispondeva al suo vuoto di memoria
 
LightBlood … letteralmente sangue della luce
[ stirpe d’immortali creata dagl’angeli del Cielo durante la guerra apocalittica verificatosi sulla terra anni fa; con poteri legati strettamente al lato lucente e la presenza di caratteri celesti nel sangue]
 
Dopo che anche il suo secondo test privato fu passato con successo, Cristel sorrise, tutte le conoscenze legate alla terra che aveva appreso da angelo erano ancora ben presenti nella sua mente, solo  in attesa di essere chiamate a rispondere. Bene almeno quelle non le aveva perse …
 
Così facendo quattro calcoli visto che ogni cellula del suo corpo le urlava d’essere legata al Cielo e per ciò alla città bianca d’Aracelia (unico luogo angelico di cui si ricordava il nome)  rispose con un leggero sorriso in volto:
- sarei felice di entrare nel dormitorio Est – 
- perfetto avevo previsto questa scelta perciò nella tua camera troverai già l’abbigliamento del college con la rispettiva divisa . Ora le devo chiedere una seconda cosa: lei ha per caso già scelto il cognome umano d’adottare per il suo soggiorno sulla terra?-
 
Questa volta Cristel si stupì parecchio …  cognome umano? Perché doveva servirle ,  lei era un angelo e gl’ angeli non usavano cognomi …  almeno per quanto ne sapeva …
Il direttore vedendo l’espressione corrugata dalla ragazza s’affrettò a spiegare – come  il professor Dorian ti avrà già detto: in questo collegio sarà necessario nascondere la tua identità di angelo caduto per evitare l’insorgere di polemiche e discussioni che stravolgerebbero la quiete di questo posto. Il braccialetto che porti ha il compito d’adempire a questo obbiettivo nascondendo la tua aura vitale  sostituendola con quella di un comune immortale –
- volete privarmi della mia identità? -  rispose per la prima volta leggermente seccata Cristel , che avendo  visto parte del proprio passato scomparire, di perdere anche il poco d’identità conquistata  non ne aveva la minima intenzione. 
- signorina Cristel, non le stiamo togliendo l’identità vogliamo solo impedire che  gli altri immortali  si agitino. Spero che lei possa capire e dimostrarsi affabile nella nostra costretta  decisione – replicò il direttore fissando le iridi dorate dell’angelo
 
Cristel si passò innervosita una mano tra le lunghe ciocche brune,
“grazie a questo la tua aura celeste sarà coperta e nascosta da sguardi indiscreti”
La voce profonda ed elegante di Dorian si levò nella mente dell’angelo, coperta e nascosta l’immortale le aveva spiegato la questione in maniera leggermente diversa dal suo superiore, ma probabilmente le spiegazioni si completavano a vicenda … Perciò costatando che alla fine era grazie a quest’ uomo che aveva un posto sicuro dove stare,  la ragazza capì che assecondare il direttore non era uno sbaglio.
- Ho capito, l’ asseconderò volentieri … - acconsentì la mora ricambiando lo sguardo dell’immortale con tanta profondità che il direttore fu costretto a distogliere l’attenzione dalle iridi ambrate, 
 
[perché la potenza di un angelo imprime ogni azione che fa, facendo tremare chi ha la sfortuna fortuna d’assistevi]
 
- Bene ne sono felice grazie signorina Cristel, di conseguenza le devo richiedere che cognome umano vuole –
L’angelo si morse pensierosa il labbro concentrandosi su tutti i cognomi umani che poteva conoscere … Tolbert …
Fu solo un secondo in cui quella parola prese posto nella sua mente
- Tolbert? -  si chiese parlando ad alta voce con  tono confuso
Il direttore la guardò leggermente stupito – mi dispiace signorina ma quel cognome appartiene già ad uno dei nostri studenti, cosa ne dice di  Liornoor  penso che le si addica, allora?-
 
Liornoor
Cristel ci pensò, era abbastanza lungo ma suonava bene …
-sil’accetto volentieri – acconsentì aprendosi in un grande sorriso luminoso
- perfetto, perfetto … Ultima cosa, vista la sua stazza fisica lei entrerà nel 3 anno iniziando le lezioni domani. Ora ho qualche impegno da svolgere, perciò mi vedo costretto a salutarla avremo di certo altre occasioni per parlare – concluse l’immortale con voce felice e profonda  alzandosi dalla poltrona seguito da Cristal, scortandola con una mano sulla spalla verso la porta,  fermandosi stringendole ancora la mano per saluto                          – arrivederci signorina Liornoor, sarà un piacere averla come studente -, lei sorrise – il piacere è tutto mio grazie a voi direttore – rispose cortese la mora prima d’uscire , sospirando sollevata…
finalmente il colloquio era finito …
 
Richiuse la porta alle sue spalle …
Cristel Liornoor
 

 
- Ciao!-
La ragazza saltò quasi in piedi per lo spavento, quando pensava  la capacità di percepire le aure vitali sembrava assopirsi. Girandosi vide che davanti a se era comparsa una ragazza immortale: era alta almeno quanto lei sul 1,75 circa, i capelli lisci di una tonalità tra il  biondo e il bruno erano abbastanza lunghi, raccolti in una coda alta da cui uscivano alcune ciocche che andavano a contornarle il viso dai lineamenti aggraziati, le iridi di un profondo blu erano celate dietro le lenti di un  paio d’occhiali moderni dalla montatura  trasparente.
 Cristel notò subito che la ragazza indossava la divisa della scuola o meglio la divisa viola del dormitorio Est:
Comprendeva una camicia nera semplice con il colletto che si allacciava sul collo circondato da una cravatta bianca con tanto di fermacravatta in oro con un sole stilizzato simbolo del dormitorio. Sopra la camicia vi era una giacchetta di un viola scuro intenso le maniche lunghe erano sormontate alla fine dalla parte finale di camicia con i gemelli in argento. I contorni  della giacchetta erano evidenziati da linee dorate ed essa si chiudeva con bottoncini argentei che si allacciavano per tutta la sua  lunghezza, mentre a destra all’altezza del seno vi era ricamata una finta taschina contornata in oro con lo stemma in argento del dormitorio Est ( due leoni rampanti che con le zampe sostenevano il sole centrale).  La parte inferiore della divisa comprendeva una gonna a pieghe che arrivava fin sopra il ginocchio il colore era viola eccetto la parte  nera superiore su cui s’allacciava la cintura bianca con due tasche confortevoli ed i contorni rifiniti in linee dorate. Sotto la gonna la ragazza portava delle semplici calze nere anche se probabilmente la scelta era libera, ed hai piedi gli stessi stivali neri lucidi con il nastro viola  incrociato nella parte davanti  indossati anche da Cristal.
 
- Ciao- rispose l’angelo sorridendo cortese all’immortale, - io sono Alexa  Beverley, un’alunna del quinto anno appartenente al dormitorio Est il direttore Ambrose mi ha incaricato di farti vedere il collegio, piacere- continuò lei salutando Cristel porgendole  gentile la mano, l’angelo per un attimo mise a fuoco l’aura dell’ immortale notando che oltre al classico colore azzurro vi era un’alta quantità di luce dorata segno che la ragazza doveva possedere delle abilità extra.
 – Piacere mio- rispose la mora ricambiando la stretta con un sorriso cortese in volto, - bene, sarà maglio andare questo posto è enorme e per vederlo tutto non basta nemmeno un’ora – concluse Alexa iniziando a camminare verso le scale seguita subito dall’angelo.
 

 
- Per iniziare, ti hanno già parlato delle giornate qui all’Horizon?- chiese la Beverley sistemandosi gl’occhiali riempiendo il silenzio opprimente di poco prima, mentre scendevano le scale bianche
- No, in effetti no … so solo la differenza tra i due dormitori … -  rispose sincera  Cristel
- Mmm … Allora:  la sveglia “ufficiale” per tutti è alle 7 di mattina teoricamente, ma praticamente  alle 8- 8,30 si fa nei rispettivi dormitori preparata dallo staff del collegio e lasciami aggiungere che è davvero deliziosa e piena di cose da mangiare. Dopo, le lezioni cominciano alle 9, 15 e tutti gli studenti devono andare nell’edificio principale (questo qui) per poi entrare nelle rispettive aule, ah  bisogna avere obbligatoriamente la divisa scolastica  tu ce l’… -
- si si le mie cose sono già nella camera, anche se non so ancora qual è  … -  rispose l’angelo, il direttore si era dimenticato di dirle il numero della camera …
Alexa sorrise gentile – non ti preoccupare  il direttore mi ha incaricato di portarti lì, è la camera 12 una delle più belle e incasinate dell’ Est … -
Incasinate …? Penso Cristel confusa
- va bene,  continuando le lezioni mattutine durano dalle 9,15 alle 12,30  senza pause tranne il pranzo nella mensa  comune  con quelli dell’ Ovest, poi  ricominciano alle  14 e durano fino alle 18 con una pausa “merenda” alle 15 di un’ora. Poi alla fine delle lezioni abbiamo due ore libere perché alle 20 si cena sempre tutti insieme (il direttore vuole seriamente assecondare l’amicizia tra i dormitori) e dalle 21 alle 23 (teoricamente ) c’è completa libertà di girare, ma praticamente  il coprifuoco è alle 2 di notte perché per obbligo di dovere noi “custodi ” siamo costretti a recuperare gli altri alunni facendoli tornare nelle rispettive camere – concluse Alexa indicando una spilla sulla taschina della giacchetta rappresentante un sole in argento, di certo doveva andarne orgogliosa.
 
- Alexa, che lezioni ci sono qui?-  se ne uscì Cristel rivolgendo uno sguardo incuriosito alla custode,
- Allora tu in che anno sei?-   chiese la Beverley
- nel terzo – rispose pronta l’angelo
- Ok allora nel tuo anno c’è  : storia antica e leggende ,  una revisione immortale della storia umana in cui si studiano le antiche guerre tra immortali e creature mitiche (è piuttosto noiosa ma se te la fa il professor Dorian allora l’ora passa in una attimo), poi vi sono le classiche materie umane:  italiano, aritmetica,scienze, fisica , psicologia, chimica, inglese, spagnolo, francese, giapponese,  greco odierno e antico, latino, diritto, medicina/biologia, architettura, informatica, commercio ( non ti spaventare di queste non ci sono molte ore settimanali ).  Dopo le lezioni più belle di questo college:introduzione alla forza vitale ci insegna ad entrare in contatto con la nostra forza interiore aiutandoci a sviluppare  la capacità fondamentale di cui disponiamo. Educazione alle capacità fisiche, (è la lezione più movimentata) ci viene insegnato a combattere in tutte le tecniche umane  si fa uso anche di armi (ma sono umane e non si corre nessun rischio) tuttavia si fanno anche esercizi fisici e giochi di squadra (perciò è simile alla ginnastica umana). Queste erano le lezioni basilari che si svolgono alla mattina, mentre nella fascia pomeridiana ci sono i corsi di libera scelta:  corsi sportivi:  equitazione, nuoto, pallavolo  ecc…  Potenziamento delle abilità individuali, arti musicali ( anche danza), arti pittoriche e scultorie, arti grafiche  e  corsi di  meditazione e relax .
Fine , queste sono le materie dell’Horizon –
- sono parecchie- appurò Cristel leggermente stupita, anche se era una scuola per immortali non s’aspettava tutte quelle lezioni variegate
- già … ma non sono particolarmente difficili per noi immortali ed il pomeriggio è un vero spasso, soprattutto potenziamento delle abilità innate  – concluse sorridendo  mentre Cristel l’ascoltava rapita … certo che come lezioni erano davvero interessanti, quasi non vedeva l’ora d’iniziare.
 
 
-Eccoci !-  l’esclamazione improvvisa della custode fece sussultare leggermente l’angelo, che alzando lo sguardo rimase letteralmente a bocca aperta mentre Alexia le diceva che si trovavano nella mensa …
 
Era un salone immenso, i tavoli disposti in file ordinate e perfette erano in legno circondati ai lati più lunghi da panche munite di cuscinetti rossi  mentre a quelli più corti vi erano due poltroncine estremamente eleganti.  La pavimentazione assomigliava a quella dell’ingresso visto che era composta da piccoli tasselli bianchi come fosse un  mosaico  e tra essi alcuni dorati formavano spirali artistiche. Cristel alzò lo sguardo fissando il soffitto: una grande trave in legno massiccio lo attraversava orizzontalmente da essa ne partivano altre dando una forma triangolare alla struttura. Le pareti invece erano delineate da  file di colonne in cui tra lo spazio tra una e l’altra vi erano delle vetrate enormi che davano direttamente sul paesaggio autunnale conferendo inoltre alla mensa un aspetto luminoso ed estremamente elegante.
Cristel si guardò intorno vedendo che alla sua destra vi era la parte self service con le classiche caratteristiche umane, probabilmente l’unico elemento che faceva capire che si trattava di una mensa scolastica.
- è davvero enorme – esclamò ancora stupita ( quella scuola non faceva altro che sorprenderla)
- Si ma vedrai che è adatta al numero di studenti, dentro al college siamo quasi centocinquanta – spiegò  Alexa con un tono d’orgoglio nella voce 
- centocinquanta? Impressionante  … non pensavo che fossimo così tanti soprattutto in Italia … -  replicò l’angelo ricordandosi di essere un’immortale comune …  Tuttavia, in effetti per essere una scuola Italiana d’immortali un numero di studenti così alto le sembrava strano.
-Oh ma qui non ci sono solo studenti italiani, anzi ci sono immortali da tutto il mondo soprattutto inglesi e americani, l’Horizon è considerato una delle migliori scuole mondiali e il fatto che si trovi tra le alpi italiane è una posizione strategica per non farlo individuare facilmente -  continuò la Beverley  sicura, probabilmente era un’ allieva modello perché la sicurezza con cui parlava era impressionante, doveva conoscere la scuola veramente bene.
- vieni ti porto a vedere la palestra, dopodiché dovremo andare al dormitorio Est  perché le lezioni stanno per finire e con tutta la confusione che si creerà sarà meglio non fermarci in sede e le aule di lezione potrai vederle già domani visto che inizierai subito a frequentare. Perciò andiamo –
 
Disse senza lasciare all’angelo il tempo di dire una sola parola, iniziando  a camminare calma attraverso le file libere tra i tavoli della mensa, seguita da Cristel che fremeva incuriosita da che aspetto avrebbe avuto la palestra in un posto così strano.
 
[ la palestra all’Horizon si trova collegata alla mensa da un corridoio in vetro trasparente da cui si può ammirare il paesaggio a 360 gradi, è piuttosto lungo e attraversa la foresta circondante zigzagando tra i pini sempreverdi ][la palestra è situata in una seconda valle due kilometri più a destra della sede principale del College ]   
 
Dopo aver attraversato il lungo corridoio in vetro che Alexa aveva definito una finestra diretta sulle montagne, le ragazze raggiunsero quella che doveva essere una palestra :
il corridoio era direttamente collegato ad uno dei tre ingressi principali dell’edificio, la palestra era enorme ma i suoi imponenti profili erano protetti da alti alberi selvatici e le pareti esterne a mattoncini marroni di varie tonalità ricoperti in parte da muschio aiutavano la struttura a mimetizzarsi senza dare nell’occhio.
 
Alexa apri la porta facendo passare Cristel per prima,  la custode si divertiva sempre vedendo l’espressioni stupite e senza parole dei nuovi studenti che era comune  accompagnare per il tour scolastico, tanto da essere fortemente orgogliosa di trovarsi  in un college così prestigioso e imponente  con un titolo d’autorità scolastica sul suo nome.
 
Cristel entrò lenta mentre con le iridi ambrate fissava il luogo in cui era appena entrata, la palestra aveva la forma e le sembianze di un’arena:  la pianta era circolare formata da  una piazza centrale molto grande e spaziosa leggermente allungata con una  pavimentazione liscia in  plastica sintetica di un marroncino chiaro, i confini della “piazza” erano delimitati da muretti e colonne in marmo collegate le une dall’altre da un vetro di protezione per le tribune in legno che circondavano il luogo lasciando libere tre entrate oltre a quella da cui erano passate  le ragazze.
 
- Questa è la palestra, che noi studenti chiamiamo l’arena , è qui che si svolgono le lezioni di Educazione Fisica, i tornei all’interno del college e quelli con partecipanti esterni; insomma è il teatro di questo posto e qui si disputano dei duelli davvero mozzafiato  che sono persino ripresi da telecamere, si dice  che il direttore si diverte a riguardarseli e mostrarli agl’altri dirigenti per farli invidiare, ma sono solo voci … forse – spiegò Alexa ridendo leggermente sulla fine rivolgendo uno sguardo complice a Cristel che sorrise complice perché comunque il direttore le era sembrato un tipo leggermente strano.
- è davvero stupendo come posto … Ma oltre alla palestra, la sede e i dormitori ci sono altri posti del college?- chiese curiosa l’angelo.
- si le stalle con i cavalli per le lezioni d’equitazione e la piscina a cui si può accedere tramite quell’uscita – rispose gentile Alexa indicando la porta sul lato opposto al loro.
 
 
DRIIIIIINNN
 
 
-Accidenti sono già le sei, per fortuna che oggi qui non c’era nessuno se no vedevi che confusione … Va bene ora sarà meglio andare, così finalmente potrai vedere il famoso dormitorio Est -
 
 



___________________________________________________________ to be continued

 
Ciao a tutti! Ecco il capitolo numero 4, per scriverlo mi sono fatta un’infinità di schizzi sulla struttura dell’Horizon College , e chissà che magari non li linko nel prossimo cap xD. Comunque spero lo stesso di esser riuscita a scrivere bene parte della “sceneggiatura” di questa storia, come avrete capito questi primi cap sono esclusivamente delle “introduzioni” alla storia, la trama vera e propria inizierà ufficialmente con il prossimo perciò spero di ritrovarvi anche in quel capitolo. Spero che tuttavia vi sia piaciuto anche questo numero 4 =))
 
RINGRAZIAMENTI
 
Liandra Thundery: Grazie! Wow ci hai proprio preso si Chora è presa dal bel moro e loro due saranno una delle “coppie” su cui si svilupperà la trama. Grazie sono felice che la descrizione della scuola nel cap precedente ti sia piaciuta e spero che anche quella in questo ti abbia soddisfatto =) XD Non ti preoccupare anche se cerco d’aggiornare in fretta del tempo per me ce l’ho XDXD però a volte rischio di rinchiudermi in casa a scrivere l’ammetto xD
 
MooN_LiE_: Grazie! Sono felice che la storia ti stia piacendo (che bello ^.^) i poteri dell’angelo e degl’altri studenti si scopriranno nei prossimi capitoli per cò dovrai aspettare ancora un pochino. Comunque molti li ho già decisi e sono qui pronta ad inserirli XD
 
 love_today_the_world: Grazie! Sono molto contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere mi fai enormemente felice =)) si se trovi l’Horizon fa gli  subito una foto che la voglio vedere, Oppure vengo pure io XD
 
Poi ringrazio chi ha aggiunto la storia nelle seguite : farfallina1000, Liandra Thundery e Moon lie
E chi l’ha aggiunta nelle preferite: Love_today_the_worl_ e tartagina 80
Ovviamente anche un enorme grazie a chi solo legge. Adesso vado a dormire perché è mezzanotte ed ho un gran sonno XD un bacione grazie ancora a tutti cercherò d’aggiornare presto.
 
By Akemi_Katy

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Capitolo 6
*** Dormitorio Est e coinquiline ***


 
[Horizon College ore 18, 10 dormitorio Est]
 
 
 
- Eccoci, questo è il dormitorio Est –
 
Cristel era rimasta per l’ennesima volta senza parole davanti alla struttura che ospitava il dormitorio, era in tutto e per tutto un’ enorme  villa: l’ingresso , a cui s’accedeva tramite alcuni scalini illuminati da lucine circolari messe nel terreno era coperto da un portico, sostenuto da due piccole colonne con i capitelli estremamente lavorati da cui pendevano due lampade a forma di testa di leone. Le pareti esterne  erano in mattoni a vista i cui colori graduavano tra tutte le sfumature di marrone e su di esse si distinguevano tre file di finestre dai profili in legno ognuna con il proprio balconcino. Sul portico d’ingresso invece si trovava il balcone più grande del dormitorio a cui s’accedeva tramite una porta finestra enorme con i profili in legno e sulla ringhiera  c’erano le statue in marmo bianco di due leoni nell’atto di ruggire.
 In poche parole era una struttura davvero stupenda, ma ormai era quasi inutile dirlo visto che in quella  scuola tutti gli edifici erano eleganti e perfetti.
 
- Bene per fortuna  gl’altri non sono ancora rientrati, così riesco a fartelo vedere  con calma, andiamo –
 
Alexa salì veloce il sentiero in gradini bianchi raggiungendo la veranda in legno arrivando alla porta principale, seguita subito dalla mora  ormai impaziente di vedere quella che era appena diventata  la sua  prima  “casa”  nel mondo umano.
L’immortale aprì la porta facendo un  sorriso  incoraggiante alla mora – Benvenuta nell’Est –
 
L’angelo avrebbe voluto dire un grazie o qualcosa del genere, ma  appena fece alcuni passi all’interno del dormitorio la sorpresa per l’eleganza e bellezza  di quel posto la prese ancora: l’ingresso era un corridoio dalle pareti interamente affrescate con riproduzioni di vari paesaggi, dopo alcuni metri s’allargava in una stanza circolare alle cui pareti erano attaccate panche in legno con morbidi cuscini rossicci e viola, li  si trovava l’inizio delle scale in legno massiccio ricoperte da una morbida moquette color porpora  che portavano direttamente al secondo piano.
Cristel avanzò fino a raggiungere la stanzetta circolare: alla sua destra  e sinistra si trovavano due archi ampi in mattoni a vista da qui pendevano grandi tende rosse che le impedivano di vedere oltre.
 
Incuriosita si girò guardando Alexa  - cosa c’è oltre queste tende?- 
L’immortale s’avvicinò a quella a destra e tirando una cordicella in fili dorati, la tenda si scostò  rivelando la stanza prima celata
- qui si trova la “sala da pranzo” anche se noi la usiamo solo per la colazione mattutina e alcune cene o feste e tramite essa si accede direttamente alla cucina che anche se per noi studenti sarebbe un luogo “inaccessibile” è sempre piena di studenti che mangiano o chiacchierano, vieni ti faccio vedere . –
Spiegò Alexa, entrando nella sala seguita da Cristel che fissava tutto con aria meravigliata:
La sala aveva una pianta rettangolare le pareti erano interamente decorate con raffigurazioni paesaggistiche, quella a destra aveva tre grandi portefinestre dai contorni rifiniti in legno che davano direttamente sul bosco rendendo la stanza un ambiente luminoso e aperto. Il pavimento  era ricoperto interamente dalla tessa moquette rossiccia dell’ingresso,  al centro della sala vi si trovava un grande e lungo  tavolo in legno massaccio che contava almeno trenta sedie a circondarlo ognuna con il proprio cuscino color porpora; sul tavolo un centro tavola con un grande vaso decorato da cui uscivano girasoli ed altri fiori alcuni anche esotici, appoggiato su una striscia in seta viola dai contorni rifiniti in oro.
 
Cristel avanzò ancora vedendo che Alexa era entrata nella camera successiva passando sotto un altro arco,  ed in poco tempo l’angelo la raggiunse :
La stanza era a pianta rettangolare su una parete vi erano tutti i classici arredi da cucina(forno, lavello, frigorifero, credenza ecc …)  con un bancone in marmo con tanto di seggiolini girevoli che separava la parte da cucina dal resto della stanza: dove vi era un tappeto persiano di medie dimensioni, due poltroncine rosse ed un tavolino in vetro tra le due.  Anche la cucina su una parete aveva due porte finestre dai contorni rifiniti in legno.
- Qui è tutto molto bello ... – se ne uscì Cristel mettendo voce ai suoi pensieri
Alexa la guardò sorridendole – si l’Horizon è un bel posto …  Bene adesso è ora di portarti nella camera 12, il salotto con la libreria li vedrai più tardi, andiamo  -
 
 
 
 
[ Camera 12 secondo piano del dormitorio Est ]
 
- Bene questa è la chiave non perderla, ora io vado  ho qualche impegno da svolgere. Ah prima che mi dimentichi in questo dormitorio le camere maschili e quelle femminili sono mischiate perciò non preoccupati se vedi ragazzi girare a petto nudo ecc …  Ciao è stato un piacere conoscerti alla prossima –
Cristel fece appena  in tempo a salutarla perché l’immortale che sembrava avere una gran fretta si era già dileguata. L’angelo fece un profondo respiro inserendo la chiave nella porta schiudendola.
 
- Cosa?!- pensò la mora restando a bocca aperta , mentre una parola si ripeteva all’infinito: disordine, disordine, disordine
 
La camera era piuttosto grande: le pareti erano di un confortevole colore giallo chiaro mentre il pavimento era ricoperto dalla stessa moquette rossa del resto del dormitorio e vi era anche un tappeto peloso bianco su cui erano sparse riviste di gossip, fumetti manga e qualche libro aperto. Sul lato destro si trovava un letto a castello in legno la parte superiore aveva il lenzuolo nero  come la fodera del cuscino, con una coperta pesante a quadretti viola e neri a coprirlo; la parte di parete a fianco il letto superiore era completamente tappezzata di poster con cantanti e attori giapponesi  e disegni tantissimi disegni di personaggi e animali. Il letto inferiore invece aveva  il lenzuolo bianco solo che sopra di esso vi era una coperta enorme con una stampa delle spiagge bianche ed il mare cristallino di un isola tropicale, mentre il cuscino aveva una fodera rappresentante tre delfini nell’atto di saltar fuori dal mare.  la parte di parete compresa tra il letto inferiore e superiore era anch’ essa piena di poster raffiguranti attori e cantanti moderni. Sulla  parete opposta ai letti  vi erano alcune mensole piene di libri e fumetti sotto le quali si trovava una scrivania in legno su cui c’era un computer  portatile con tanto di scanner e stampante libri scolastici e fogli pieni di schizzi sparsi dappertutto.
 
Alla prima vista dell’interno della camera Cristel era rimasta a bocca aperta perché con l’eleganza e la perfezione dell’Horizon  una camera così disordinata stonava parecchio, ma forse era proprio questo suo lato che la fece piacere all’angelo.
 
La mora avanzò cercando di non calpestare le riviste sparse tutt’intorno raggiungendo la porta finestra che dava direttamente su uno dei balconi che aveva visto prima  dal fuori.
 
Certo che c’era davvero un bellissimo panorama …
 
Un rumore inaspettato fece voltare l’angelo in guardia, ma si rilassò subito vedendo due iridi gialle fissarla dal letto superiore, due piccoli e vivaci occhietti appartenenti ad una piccola palla di pelo nera con una buffa macchia bianca sull’occhio destro, un gattino.
La mora gli si avvicinò fissandolo negl’occhi era il primo animale con cui si ritrovava ad aver a che fare  ed era leggermente preoccupata perché non sapeva come prenderlo …
- Ciao piccolo- esordì avvicinando una mano al micio per farli una carezza
-Miawwwfff-  ribatte il lui drizzando il pelo dando un morso all’indice dell’angelo per poi correre rifugiandosi sotto la coperta viola
- ahi!- imprecò la ragazza prendendo il dito “ferito”  portandoselo davanti al viso, probabilmente non era ben vista dai gatti …
 
Cosa…?!
 
La ferita si illuminò leggermente come illuminata da una luce interna rimarginandosi subito senza lasciare alcun segno,  a quanto pare l’essere un angelo aveva i suoi vantaggi …
 
 
 
 
[Chora, Eyiko e Sam dormitorio Est ]
 
 
- Finalmente le lezioni sono finite, non ne potevo più di formule di Fisica, per colpa di quella stupida punizione del “togli poteri” non sono riuscita ad andare a lezione di Potenziamento (delle abilità individuali), accidenti sono stanchissima … -  si lamentò la bionda trascinando i piedi su per i gradini della scala bianca
-Dai Chora, te la sei pienamente meritata quella punizione hai innaffiato tutto l’Ovest facendogli partire tre computer e la tv, sei stata davvero fortunata ad avere Cole con te se no vedevi che ti facevano  – appurò Eyiko obbiettiva, la solita voce della saggezza
- Eyiko ha ragione Bionda, la prossima volta che ti viene voglia di far polemica almeno non andare nel loro dormitorio -  continuò Sam il cugino di Eyiko, che per aspetto poteva sembrare persino suo fratello (oltre che condividerne il cognome: Nagai) visti gli stessi tratti giapponesi ed i capelli lisci e neri leggermente lunghi che gli arrivavano fino alle spalle; l’unica differenza evidente che metteva in dubbio tra la loro parentela, era il colore delle iridi: nere quelle della cugina, di un blu elettrico quelle del ragazzo .
 
-Oh che palle voi due cuginetti Otaku[*],  a volte siete insopportabili e potreste almeno provare ad appoggiarmi qualche volta visto che siete i miei migliori amici, ma no voi siete la voce della saggezza fatta a persona … -
- Oh piantala!- avevano esclamato i due dando in contemporanea un pugno a vicenda sulle spalle di Chora che aveva per il colpo rischiato di cadere a terra, ma per fortuna la bionda aveva bei riflessi e ritrovare l’equilibrio non era un problema.
-dai “capo”  muoviti che abbiamo solo due ore di libertà prima di cena e come sempre ci hanno caricato di compiti –  “comandò” Eyiko  aumentando il passo verso la camera.
 
Appena i tre furono davanti alla porta n°12, Sam fermò il gruppo – Non avvertite un’aura venire da li?- chiese indicando la porta  fissando le due ragazze,  Chora ricambiò con uno sguardo stralunato (la bionda non era mai stata brava con la 2 capacità  fondamentale ), mentre Eyiko  fissava  la porta come se potesse trapassarla con lo sguardo – è vero percepisco anch’ io la presenza di qualcuno -  costatò la giapponese con voce seria, - oh non sarà un problema dai – esclamò tranquilla Chora aprendo in un attimo la porta senza farsi troppi problemi.
 

- Ciao –
 
-AHaaaaaaa!!!! – urlò la bionda trovandosi faccia a faccia con Cristel, che l’aveva salutata cortese  percependo la sua aura già da quando si trovava al di la della porta assieme a  quelle degl’altri due.
- accidenti ma c’è davvero qualcuno! Potevate dirmelo!-  esclamò Chora voltandosi verso gl’altri due che da stupiti (alla vista di Cristel) ora avevano sguardi eloquenti (dalla reazione dell’amica) – ah forse me l’avevate detto … - concluse sconsolata la bionda sospirando.
- Oh scusatemi non volevo spaventarvi, mi chiamo Cristel Liornoor e sono la vostra nuova compagna di stanza –
Chora, Eyiko e Sam fissarono la ragazza causa di quella confusione, che si era appena scusata guardandoli con un sorriso amichevole. Eyiko si schiarì la voce sorpassando la Bionda che era ancora stralunata 
- Piacere di conoscerti io sono Eyiko Nagai – si presentò la giapponese facendo un inchino di educazione verso la mora che subito ricambiò gentile
- lei invece è l’altra coinquilina  – continuò dando una pacca sulla schiena della Bionda che grazie a quel contatto sembrò rianimarsi – oh, ah  ciao scusami è solo che non mi aspettavo il tuo arrivo , comunque piacere Chora Charnette – disse subito tornando energetica e sorridente come al solito stringendo la mano a Cristel che sorrise di ricambio.
- ehi ci sono anch’io, Nagai Sam il cugino metà europeo di Eyiko  il vostro vicino di camera -  esordì l’altro giapponese scansando in malo modo Chora facendo un inchino profondo davanti all’angelo per poi prenderle la mano baciandola  -piacere – concluse fissando la ragazza adorante perché era davvero molto bella come immortale.
 
- Ciao il piacere è mio, scusatemi se sono entrata prima di voi ma oggi è il primo giorno che mi trovo in questa scuola e sinceramente ero curiosa di vedere il posto e la camera – disse cordiale Cristel accompagnando le parole con un sorriso di scuse visto che gli aveva fatto prendere un colpo ritraendo la mano dalla stretta dell’asiatico.
- Merda, la camera … Scusaci ma se avessimo saputo che arrivavi avremmo dato una sistemata–  si scusò Eyiko chinandosi a raccogliere le riviste che si trovavano per terra
- oh piantala Otaku qui è sempre così e se Cristel è la nostra nuova compagna ci deve far l’abitudine – rispose ironica Chora facendo un occhiolino di complicità all’angelo per farle capire che stava scherzando, Cristel sorrise – non preoccupatevi per il disordine non è un problema poi rende questa camera vissuta e accogliente -  appurò con voce allegra.
-OK  allora visto che la nostra nuova coinquilina è appena arrivata e dobbiamo far conoscenza è ora che tu esca Sam – esclamò Chora spingendo il giapponese fuori dalla porta che borbottava protestando mentre lanciava continuamente occhiate  adoranti a Cristel che chinava la testa leggermente intimidita da quelle attenzioni eccessive.
 
BUM [ il povero ragazzo è stato sbattuto fuori da una Chora piuttosto  forte e decisa, mentre la povera Eyiko è ancora intenta a sistemare i  fumetti e le riviste sparsi per la camera auto rimproverandosi ]
 
-Bene ci siamo liberate del maniaco,  adesso a noi! Vieni ti faccio vedere il bagno mentre  Eyiko improvvisamente presa dall’ordine sistema la camera, a volte è un po’ pignola e se si mette in testa una cosa la deve portare a termine … -  esordì Chora prendendo Cristel per un braccio portandola veloce verso la porta in legno del bagno – perciò non ti preoccupare per Eyiko che se ci leviamo dai piedi è pure felice, perché può lavorare in pace, magari questi attacchi di “bisogno d’ordine” siano più frequenti -.
 L’angelo era rimasta stupita dal carattere delle sue compagne di stanza sembravano l’una il contrario dell’altra: Chora un ammasso d’energia e vitalità esplosiva, Eyiko una ragazza riflessiva e  pignola. Tuttavia oltre questa prima impressione le sembravano due coinquiline divertenti e analizzate le loro aure aveva visto che entrambe possedevano un’abilità extra perciò non erano immortali normali.
 
 
- Oh per caso il bagno l’avevi già visto?- la voce della Bionda riportò Cristel alla realtà, - si più o meno …-rispose  vaga perché in realtà gl’aveva dato un occhiata veloce senza entrarci visto che appena aveva percepito le loro aure era tornata in camera pronta a salutarle.
-Ok, qui ci sono le nostre cose  [Chora indica un armadietto in legno posto sopra il lavandino bianco aprendo le ante rivelando a Cristel una moltitudine di trucchi, creme, saponi, profumi ed altri oggettini ] non ti preoccupare anche se noi due l’abbiamo occupato praticamente tutto riusciremo a farti un po’ di spazio … Qui ci teniamo accappatoi e salviette  [ la bionda s’avvicina al grosso armadio in legno decorato con bassorilievi di fiori aprendone le grandi ante rivelando due accappatoi viola con tanto di stemmi del dormitorio Est  e tre pile di salviette di varie misure ], poi ci sono la doccia,  la vasca da bagno,  il bidè e l’acquario di Tartina
Cristel che aveva seguito tutta la spiegazione del bagno affiancò Chora mentre le presentava quella che aveva appena chiamato Tartina e la sua “casa”: la Bionda si trovava vicina alla parte di parete posta a fianco della vasca da bagno, li vi era una profonda rientranza ed al suo interno  un acquario enorme pieno di piante acquatiche, ciottoli appositi di vario colore e mini riproduzioni di templi grechi. La vaschetta si estendeva occupando la rientranza  lasciando qualche centimetro di spazio dalla parte superiore.
L’angelo notò che non si trattava proprio di un acquario visto che vi erano alcune isolette che arrivavano fin sopra superficie e su una di esse se ne stava una tartarughina piuttosto piccola con un guscio dalle sfumature verdi e azzurre davvero carina.
- è una tartaruga d’acqua?- chiese Cristel per avere una conferma dalla sua nuova coinquilina
- si, si chiama appuntoTartina  è la mia tartaruga privata la tengo bene ed è pure addomesticata perciò non ti darà problemi, tanto non ti da fastidio no?-  chiese la bionda lanciando all’angelo  uno sguardo eloquente che fece capire alla mora che se avesse osato anche solo toccare quella tartarughina Chora l’avrebbe fulminata.
-Certo che no anzi è molto carina – rispose subito Cristel facendo un sorriso convincente
 
Tartina … ma  che razza di nome è Tartina per una tartaruga … ?!
 
-Ho benissimo! …WHAAAAA  Nekooo!!! Vattene fuorii! - 
 
Cristel sussultò sentendo l’urlo disumano di Chora che era saltata nella vasca da bagno per acciuffare  un gattino nero che con un balzo era salito fin sull’acquario e con una zampina cercava d’agguantare la tartarughina che era già saltata nell’acqua mettendosi al sicuro.
Cristel lo riconobbe subito si trattava della palla di pelo del morso di poco prima …
 
-NEKOOO piccolo!! A cuccia!-  Una seconda voce si era levata dalla porta del bagno ed in poco tempo anche Eyiko aveva raggiunto Chora per cercare di catturare il su gattino prima che volasse nell’acqua, probabilmente aveva finito la sua operazione di  “sistemazione estrema”.
 
 
Cristel sospirò sorridendo ora capiva perché Alexa l’aveva definita una camera incasinata …
 
 
 
 
 
 [in contemporanea , Dormitorio Ovest- sala comune ]
 
 
Camminava veloce Akane Beaumont per i lunghi corridoi scuri in penombra  del dormitorio Ovest,  i lunghi capelli corvini sciolti lungo la schiena ondeggiavano sospinti dai movimenti sinuosi del fianchi, mentre le lunghe gambe snelle si alternavano in una camminata decisa e provocante che faceva  voltare tutti i presenti facendo guadagnare all’immortale sguardi adoranti.
 
Con un gesto veloce e perfettamente misurato la Beaumont si scostò i capelli dal viso e con la mano fresca di manicure aprì il grande portone il legno massiccio della sala comune,  entrando senza degnare d’attenzioni i ragazzi che la fissavano ancor più  rapiti dal suo fascino.
 
Akane richiuse la porta facendo silenzio mentre con lo sguardo andava ad accarezzare i profili della figura possente seduta sulla poltrona più grande della sala illuminata dalla fioca luce delle fiamme del camino a mattoni a vista che scoppiettavano irrequiete davanti ad essa;  Evan  Booker se ne stava seduto indifferente,  un braccio abbandonato lungo il bracciolo,  mentre l’altro ripiegato a sostenere il viso perfetto su cui ora si poteva leggere un’espressione corrugata segno che il capodormitorio era perso in pensieri che solo lui conosceva.
 
La Beaumont sbuffò leggermente,  irritata come tutte le volte che il suo arcangelo si trovava in pensieri che lo portavano distante da lei;  iniziando a camminare più decisa e provocante che mai verso la grande poltrona nera  attirando con la proiezione  sinuosa della sua ombra perfetta l’attenzione del Rosso.
 
- Ancora perso in pensieri che solo tu conosci Evan?- chiese con voce provocante la mora sedendosi esplicita sulle gambe dell’immortale,  alzandogli  il viso facendo si che le sue  iridi glaciali e fredde  s’immergessero completamente nelle sue color ametista.
- Oggi ho percepito un aura parecchio sinistra, un genere d’aura che non sentivo da anni e la cosa mi sta dando profondamente fastidio -  rispose l’arcangelo con voce fredda facendo finta d’essere indifferente alla presenza d’Akane sulle sua gambe.
 La mora torse leggermente le labbra non soddisfatta dal tono gelido con cui il Rosso le aveva parlato, perché se c’era una cosa che la bella immortale odiava era l’indifferenza delle persone davanti alla sua persona così bella e affascinante da far male.
- Ah si? Beh adesso non te ne devi preoccupare … -  sussurrò nell’orecchio dell’arcangelo con voce suadente prima di andare con le labbra  a lasciare baci passionali  e lenti lungo la linea perfetta e diafana del suo collo.
- Beaumont, sei proprio incorreggibile – appurò il Rosso chiudendo gl’occhi mentre con le braccia andava a circondare  i fianchi della sua immortale lasciandole carezze  mentre univa le sue  labbra roventi  a quelle morbide della ragazza, che per ripicca e gli aveva lasciato il segno rosso di un morso sul collo
Probabilmente  per l’incorreggibile  di poco prima …
 
SBAM !
 
Evan e Akane si separarono rivolgendo sguardi infastiditi verso la figura alta e perfetta che era appena entrata facendoli interrompere con un aura del tutto negativa e opprimente.
 Lake  Torbert se ne stava davanti alla porta le mani nelle tasche dei jeans scuri, alcune ciocche spettinate di capelli corvini a coprire leggermente lo sguardo, le iridi grigie scintillavano pericolose nella penombra.
 
La Beaumont sospirò scocciata alzandosi dal suo amante mettendosi eretta al suo fianco senza far troppo caso ai brividi gelidi che la stavano attraversando,  brividi di paura come tutte le volte che si trovava in presenza di un Lake al limite.
 Evan restò seduto ghignando malefico vedendo l’espressione seria e terrificante di Lake, più  il suo viso sciupato e stranamente pallido, con  le occhiaie ancora più profonde e scure del solito .
 
- siamo in crisi  Torbert?- chiese con voce ironicamente divertita il Rosso, anche  l’astio che l’immortale emanava  iniziava a dargli fastidio e con esso la sua aura  ora instabile …
 
 
- dove la roba?- 
 
 
una richiesta fatta con una voce gelida … Da una persona che odia mostrarsi vulnerabile …
 
 
 

 
 ________________________________________________ to be continued
 
Ciao a tutti! Eccomi con un nuovo capitolo! Bene devo ammettere che per la descrizione del dormitorio mi sono scervellata ma posso dirmi più o meno soddisfatta spero che anche a voi vi sia piaciuta =)) La camera l’aveva già ideata da un po’ e con essa le coinquiline di Cristel (due pazze disordinate) che nella storia saranno un po’ le protagoniste. Ok spero davvero che questi personaggi vi stiano piacendo ed ora per darvi un idea della personificazione di alcuni personaggi comparsi fino ad ora “sorpresina” (cliccate sui link)

dormitorio Est:
 http://i56.tinypic.com/18gabq.jpg   (Cristel)
http://i51.tinypic.com/u7fgo.jpg   (Chora)
http://i54.tinypic.com/xmojs4.jpg   (Eyko)
http://i56.tinypic.com/s25szo.jpg   (Sam)
http://i56.tinypic.com/xcng4y.jpg  (Alexa)
dormitorio Ovest:

 http://i51.tinypic.com/zwi73p.jpg  (Lake)
http://i55.tinypic.com/16ifs3r.jpg  (Evan)
http://i52.tinypic.com/f0axpg.jpg  (Akane)
 
 
RINGRAZIAMENTI:
 
Liandra Thundery: Ciao! Grazie 1000 per i complimenti!! GRAZIE! Si mi piace davvero molto l’arte e di più disegnare in prima persona, guarda caso faccio proprio un liceo artistico =)) Si i colori sono un po’ particolari per degl’immortali Viola quello delle uniformi del dormitorio Est e Rosso quello delle uniformi dell’Ovest : il viola l’ho scelto perché si tratta di un colore che per significato ha: il mistero (l’Horizon oltre il fatto di essere un collegio d’immortali e pieno di allievi dalle storie oscure anche nell’Est),  la transizione  (perché gli studenti crescono e cambiano le loro idee evolvendosi nella vicenda) e l’unione degli opposti ( perché diciamolo molti allievi dell’Est sono attratti dai loro opposti dell’Ovest ;)). Il Rosso invece perché si tratta di un colore che ha un senso di forza e sicurezza (una maschera di personalità comune nel dormitorio Ovest) di passione ( nell’Ovest ne succedono … XD) e del sangue (legato ad un aspetto del misterioso dormitorio che si vedrà nei prossimi capitoli …). Il nero è un colore che fa da svondo alla vicenda perché rappresenta l’alone di mistero che la circonda =) Ok la tua domanda sui colori è stata proprio bella grazie per avermela fatta ^.^. E si .. il legame tra Cristel e Lake è misterioso e mi fa molto piacere che t’intrighi =))) GRAZIE ancora per la recensione spero d’averti risposto bene =)))
 
Stefania502: GRAZIE! Che bello una nuova lettrice che mi recensisce ( fa pure rima XD) sono felice che la storia ti stia piacendo! Grazie per i complimenti sul modo di scrivere ma davvero non me li merito ^.^” comunque grazie 1000 spero che continuerai a seguire =))
 
Ora ringrazio sempre chi aggiunge le storie nelle varie categorie che bello Grazie! Mi fate felicissima!! Adesso vi lascio sperando che il capitolo vi sia piaciuto e di ritrovarvi nel prossimo , ah prima che mi dimentichi!  Otaku[*]= è il termine Giapponese con cui si indica una persona che legge manga (fumetti giapponesi) . Adesso vado un bacione (spero che le rappresentazioni umane dei personaggi vi siano piaciute )
Ciau spero che continuerete a suguire =))
 
By Akemi_Katy
  

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Capitolo 7
*** nuove conoscenze ***


 



[ Horizon College- mensa comune ore 20,20 ]



 
 
- Come sempre siamo in ritardo per la cena, tutta colpa tua Chora accidenti!- si lamentò Eyiko con voce scocciata  mentre entrava nella mensa afferrando malamente un vassoio, dietro di lei Chora e Cristel:
  – oh piantala di lamentarti! Che tanto qui è pieno di cose da mangiare e la fame non la patisci di certo! – rispose Chora con voce decisa afferrando anche lei un vassoio.
Cristel sbuffò divertita, erano due ore che stava con le sue nuove amiche e le due non avevano smesso un attimo di litigare nemmeno ora che si trovavano in mensa …  Prima litigata: il gatto di Eyiko aveva per l’ennesima volta attentato alla vita di Tartina; secondo scontro: Eyiko nel fare le pulizie aveva buttato via le riviste preferite di Chora e due dei suoi poster ,  Terza discussione : Eyiko ha trovato la sua matita nera completamente consumata e la bionda aveva avuto per tutto il giorno un trucco impeccabile.
Insomma la mora da quelle poche ora,  aveva già capito che trovarsi in camera con due terremoti  come loro sarebbe stata una prova di sopravvivenza  anche per un angelo caduto dal cielo …
 
-Ehi Cristel! Sbrigati!- il richiamo di Chora fece svegliare Cristel dai suoi pensieri, l’angelo prima di voltarsi e raggiungere le sue amiche al tavolo aveva visto che mentre era tra le nuvole,  le cuoche dell’Horizon donne umane le avevano riempito il vassoio di piatti con cibi che emanavano profumi davvero invitanti che capì essere una pastasciutta ai frutti di mare ( in montagna?!) , una bistecca di cavallo con tanto di patatine fritte e condimento ed in fine su un piattino c’era una fetta di torta al cioccolato ricoperta di panna.
 
-Allora Cristel muoviti che abbiamo delle persone da presentarti!!- 
Chora ovviamente …
 
L’angelo sospirò girandosi per raggiungere le sue compagne di stanza e con sorpresa vide che la mensa era piuttosto vuota eccetto una parte in cui vi erano studenti bellissimi che riconobbe dalle uniformi viola essere esclusivamente dell’Est. Loro la guardavano incuriositi alcuni sorridendole amichevoli  mentre passava tra i tavoli movendosi decisa ed impeccabile ricambiando educata qualche sorriso di tanto in tanto. La mora si fermò avvertendo un’aura strana, diversa da tutte le altre presenti in quella stanza e seguendone la traccia riuscì a trovarne la fonte: in un tavolo piuttosto lontano contro la parete stavano seduti sei studenti del dormitorio Est tre ragazze (tra cui Alexa) e tre ragazzi tra cui il proprietario di quell’aura: era il ragazzo più bello del tavolo  (anche se gl’altri due avevano comunque un fascino molto attraente) i lineamenti sembravano angelici … ma con tratti duri che rendevano il viso leggermente più umano, i capelli mossi di un biondo scuro sembravano risplendere nella penombra della sala.  La caratteristica del ragazzo che più aveva attirato l’attenzione di Cristel  era il suo sguardo glaciale e freddo (persino più di quello di Dorian) e anche se l’angelo si trovava lontano quelle due iridi talmente chiare da sembrare bianche riusciva a vederle perfettamente brillare di curiosità e leggero interesse mentre si fissavano nelle sue ambrate.
 
Sentendo un tossito piuttosto eloquente alle sue spalle, Cristel capì che se non avesse raggiunto Chora la bionda le avrebbe tirato il vassoio addosso perciò meglio andare, così lanciata un’ultima occhiata incuriosita al biondo, l’angelo raggiunse le sue compagne al tavolo.
-Oh finalmente! – esclamò la bionda mentre Cristel prendeva  posto nella sedia libera alla sua destra, - bene ragazzi lei è Cristel Liornoor  la nostra nuova compagna di stanza che si è appena trasferita all’Horizon– la presentò Chora al resto del tavolo. Cristel che ancora non aveva fatto attenzione alle persone sedute intorno a lei, alzò il viso dal vassoio sorridendo gentile ai presenti che la ricambiarono subito con sorrisi sinceramente  amichevoli.
-Allora, oltre Eyiko e Sam che già conosci ci sono nel gruppo:  Celie Roche  la francese  snob  e secchiona del terzo anno …-
Iniziò la bionda indicando una ragazza che stava davanti a Cristel:
 aveva capelli mossi  di uno strano colore che sembrava una via di mezzo tra il rosso ed il biondo che le arrivavano fin sotto le spalle; il viso aveva lineamenti dolci e fini, mentre gl’occhi invece erano d’un colore particolare come rosa antico con delle leggere sfumature di fucsia ad illuminare lo sguardo,  l’angelo era stupita non aveva mai visto iridi simili; anche lei come tutte le persone sedute al tavolo indossava l’uniforme viola dell’Horizon.
La francese salutò educata Cristel  facendole un sorriso amichevole
 
-… Jean Pensival  uno dei cinque Spiritowner del college frequenta anche lui il terzo, ma solo perché l’anno scorso ha combinato un casino  ed è stato bocciato  …-
 
Spiritowner … Cristel ragionò su quella parola che le suonava familiare  ed aveva attirato la sua attenzione…
[ Spiritowner: immortali la cui forza vitale è strettamente legata ad uno spirito naturale [*] da cui traggono energia e forza, esso risiede all’interno del loro corpo facendone assumere le sembianze.
 Spirit = spirito, Owner = proprietario ]
 
Ora capiva … Incuriosita  guardò il ragazzo che Chora le aveva appena presentato: era molto bello, con uno stile sue che lo rendeva affascinante e diverso dagl’altri immortali. I capelli erano leggermente lunghi e spettinati di un biondo che a volte si mescolava al corvino, il viso aveva lineamenti definiti e selvaggi come lo sguardo magnetico dalle iridi gialle come quelle di un gatto (probabilmente ereditate dallo spirito naturale ) che la fissavano incuriosite.
 Cristel vide che non indossava l’uniforme maschile classica dell’Est ( che comprendeva una camicia nera sotto ad una giacca viola da uomo , una cravatta bianca e  dei pantaloni neri il tutto con i soliti stemmi del dormitorio e rifiniture in oro/argento) , ma una felpa larga viola dalle maniche e cappuccio nero con due jeans scuri. Tuttavia Cristel notò che sulla manica destra della felpa c’era lo stemma dell’Est e così anche sulla tasca sinistra dei pantaloni segno che quelli dovevano essere vestiti dell’Horizon.
 Il biondo la salutò facendole un sorriso che sembrava più un ghigno provocante e Cristel ricambiò con un sorriso altrettanto gentile seguito da  uno sguardo così deciso e profondo che le iridi gialle dell’immortale tentennarono.
 
 -…  Ed infine ci sono i gemelli Lester Elen e Symon detti anche “gl’opposti” capirai da te il perché … -
Concluse Chora sorridendo ai due ragazzi  dall’altra parte del tavolo, Cristel  spostò lo sguardo fissando i due gemelli che la salutarono all’unisono con toni di voce completamente diversi: Elen con voce svogliata e stanca, mentre Symon con  un tono allegro ed energetico che ricordava molto i modi di fare di Chora (ora l’angelo iniziava a capire il perché del soprannome opposti…). Tutt’ altro era il loro aspetto, oltre che essere gemelli eterozigoti perciò maschi e femmina dai lineamenti identici,  i due avevano caratteristiche comuni  quasi del tutto uguali: i capelli mori e le iridi di un azzurro liquido condivise da entrambi.
Cristel sorrise salutandoli allegra prima d’ iniziare a mangiare la pasta deliziosa che aveva nel piatto, che di sicuro era molto meglio della “pappetta” molliccia con cui aveva pranzato per la prima volta da “caduta” all’ospedale.
 
- Aspettate visto che  Cristel è nuova ed è in camera con le due “catastrofi” qui da parte, di sicuro non avrà ancora saputo tutto il “gossip” della nostra scuola e nemmeno le classifiche di bellezza!-  esclamò la francese che parlava perfettamente l’italiano eccetto la molto accentuata erre moscia.
Cristel mandò giù l’ultimo boccone fissando la ragazza, sorpresa d’esser stata subito tirata in causa – si,  in effetti non so ancora quelle cose … - sussurrò triste di dar contro alle sue coinquiline nonché prime amiche  .
 
Chora ed Eyiko sbuffarono rassegnate,  anche se ormai  erano abituate ad essere considerate  “casi persi”  o “catastrofi”, quand’era la francesina snob a mettere in evidenza i loro difetti la cosa gli dava leggermente fastidio; tuttavia era vero,  da quando Cristel aveva fatto la loro conoscenza non avevano fatto altro che discutere e non le avevano spiegato quelle cose “importanti” della scuola …
 
- Oh signore … Poco male visto che io sono un’esperta in quest’ ambito ti farò un resoconto veloce di tutti i ragazzi più belli e affascinanti dell’Horizon con relativi gossip, perciò farai meglio a prepararti nuova arrivata! – esordì la francese rivolgendo a Cristel un sorriso complice, certo che non perdeva tempo a far amicizia quella ragazza…
L’angelo sorrise a sua volta  felice …
 
Anche se Cristel era caduta dal cielo senza memoria aveva mantenuto una personalità che inconsciamente le faceva prendere decisioni e la guidava , una personalità che probabilmente derivava dalla sua vita celeste bruscamente interrotta.
Visto che l’amore e i ragazzi occupavano  un punto fondamentale nella vita di una ragazza sia umana che immortale soprattutto all’interno di un College pieno d’immortali bellissimi,  a Cristel non dispiaceva iniziare ad entrare in quel mondo e con  Celie che sembrava essere preparatissima sull’argomento e amichevole fin da subito, d’informazioni ne avrebbe avute parecchie …
 
 
-Allora partiamo dal misterioso e tenebroso dormitorio Ovest:, li ci sono davvero dei ragazzi da toglier fiato che fanno parte della “ sicurezza ”, nonché  immortali potenti e bellissimi che hanno il compito di mantenere l’ordine ( almeno teoricamente):  in primis Evan Booker  capo dormitorio del sesto anno, un arcangelo terrestre praticamente perfetto con l’abilità extra di controllare il fuoco, purtroppo si dice che sia linkato ad una strega dell’Ovest  Akane Beaumont del tutto antipatica e ti consiglio di starle alla larga perché è insopportabile.  Comunque  continuando troviamo:  Nick Shetland  un biondo del quinto con l’abilità di controllare i corpi metallici una specie di magnetismo (Linkato con mezzo dormitorio);Shane Green un ragazzo letteralmente corrosivo visto che come abilità  controlla  un veleno altamente nocivo e quasi incurabile (ovviamente single visto che non è comunque all’altezza fisica degl’altri, ma comunque da non buttare via ). Ed in fine ma solo per riservare il pezzo forte alla conclusione: Lake Tolbert, il ragazzo (a pari merito con Evan)  ad essere il numero uno in bellezza e forza, è in assoluto perfetto ed al contrario del Rosso ha un carattere del tutto misterioso e schivo che lo rendono un ragazzo inavvicinabile e affascinante ( inoltre il suo potere non lo sa quasi nessuno, ma si dice che sia strettamente legato al lato demoniaco), ed  aggiungendo il fatto che qualche volta ha uno sguardo da “ora t’uccido” o da “ragazzo dannato”accentuato dalle borse scure sotto gl’occhi che gli danno un’aria da rockstar drogato.  Ha una miriade di fan urlanti hai suoi piedi, tuttavia per fortuna è single anche grazie al suo sguardo assassino. 
Ecco questi sono i bocconcini più famosi dell’Ovest, anche se in realtà ce ne sono molti altri carini che tuttavia non raggiungono l’altezza di  questi quattro. –
 
Cristel aveva ascoltato attenta la descrizione dei ragazzi rimanendo sorpresa da tre aspetti:
Nel sentire nominare  la presenza d’un arcangelo terrestre[*], che mai si sarebbe aspettata di ritrovare in un collegio d’immortali. Il  nome dell’ultimo studente Lake che  le era risuonato nella mente  con un aria familiare come se l’avesse già sentito, ma non riusciva a capire il perché. Ed infine per la parola anche verbo che Celie aveva usato per descrivere  le relazioni: Link- Linkato
 
L’angelo cercò di concentrarsi per spiegarsi quel modo di dire: Link.. collegamento ..
[unione tra immortali: quando due immortali s’innamorano  possono decidere di creare un legame che li tenga uniti conferendoli  alcune abilità:  quella di individuare la posizione della persona amata,  di condividerne e percepirne le emozioni, curarne le ferite e scambiarsi energia vitale tramite semplici contatti (si pensa che ve ne siano anche altre ma la cosa non è accertata). Questo collegamento si crea nel momento in cui un immortale beve il sangue di un altro tramite modi diversi in corrispondenza delle due stirpi. Un link si distrugge quando se ne viene a creare un altro tuttavia restando come una cicatrice morale sulla persona lasciata o tradita.]
 
Cristel si porto una mano alla testa per il leggero fastidio che quel Tik (modo in qui l’angelo identificava i suoi colpi di genio improvvisi da libro) prolungato le aveva causato.
 
- Oh Celie piantala le hai fatto venire il mal di testa e come lei  pure a me – esclamò Jean sbuffando irritato
- Smettila tu cane che se Cristel non viene a sapere queste cose sarà persa all’interno dell’Horizon- rispose di ripicca la francese sicura delle sue parole
- come no …- dissero con voce eloquente Chora, Eyiko ed Elen (che di solito non era molto loquace)
 
-No non c’è nessun problema io sto  bene -  cercò di sistemare la situazione l’angelo mentre il fastidio alla testa diminuiva quasi scomparendo.
-Visto lei è a posto e posso continuare con l’ aggiornamento con i fighi dell’Est –
Cristel sorrise mentre il resto del tavolo sospirava arrendendosi alla parlantina della francese
- OK continuiamo! Per quanto riguarda invece il dormitorio Est di super belli ad alto livello ce ne sono tre e tutti seduti a quel tavolo la in fondo: Alexander Corentin  il capo del nostro dormitorio, secondoarcangelo dell’Horizon, proveniente dall’Europa del nord  del tutto stupendo almeno quanto Evan, ha il potere di controllare il ghiaccio facendo raffreddare l’ambiente; è gentile ,disponibile ad aiutarti e per qualsiasi cosa puoi chiedere a lui insomma il ragazzo super figo della porta accanto. Subito dopo troviamo Cole Headley  un italiano metà amer…-
 
Celie si era interrotta voltandosi stralunata verso l’ingresso e tutti i presenti seduti a tavola vedendo la “poco loquace” francese fermarsi nel bel mezzo di una spiegazione, avevano portato incuriositi  la loro attenzione nello stesso punto che la ragazza stava fissando.

Cristel si girò vedendo i profili di tre figure femminili avanzare con passo deciso verso il tavolo dei “custodi “ del dormitorio Est e visto il colore rosso delle divise che indossavano capì l’agitazione che impregnava l’aria... alunne del dormitorio Ovest …
 La più alta che conduceva il passo aveva una camminata provocante, lunghi capelli neri e un fisico perfetto, dietro di lei altre due ragazze:  a sinistra una bionda con i capelli leggermente lunghi raccolti in una coda alta piuttosto complicata ed un portamento da regina mancata  segno che probabilmente si credeva superiore hai presenti. A destra invece una ragazza dai lunghi e mossi capelli rossi  con alcune lentiggini sul viso e due occhi di un verde acceso.
- merda le tre streghe dell’Ovest …- disse Chora a bassa voce lanciando sguardi assassini verso le figure delle immortali che si erano avvicinate al tavolo del capo dormitorio incominciando una chiacchierata con i custodi .
- streghe dell’Ovest?- chiese Cristel ad Eyiko che le stava da parte anche lei  leggermente agitata
- Si, sono le tre ragazze “custodi” del Ovest:  Akane  Beaumont la ragazza di Evan e le sue due sottoposte Bryanna Lee e Sarah Herper , tutte e tre pericolose soprattutto se si trovano a parlare con i nostri “superiori”  mentre nel loro dormitorio si sta facendo una festa … La situazione non preannuncia niente di buono …-
Spiegò Eyiko a bassa voce.
 
- Oh stanno uscendo!- esclamò Chora  saltando quasi in piedi ma subito zittita da una gomitata al fianco da parte di Sam, mentre effettivamente tutti i ragazzi dell’Est  prima seduti a tavola stavano andando verso l’uscita scortati dalle tre ragazze dell’ Ovest,  tutti eccetto Alexa e un'altra ragazza che Cristel non conosceva.
- Accidenti staranno andando al “party notturno”  di quelli là, come sempre …  Certo che da loro andarci così apertamente non me l’aspettavo!- concluse la bionda  incrociando le braccia al petto  mettendo il broncio come fosse stata una bambina
- Oh smettila Chora lo sai che lo fanno sempre e poi … non è che non te l’aspettavi da Cole?-  replicò Jean ghignando  verso la bionda che lo incenerì con lo sguardo mentre le guance le si arrossavano lievemente.
 
Party notturno… Pensò  l’angelo ricordandosi che Alexa gli aveva parlato di feste durante il tour scolastico, ma non di party tra dormitori …
- Aspettate anche gl’altri ci stanno andando …- costatò Eyiko mentre molti studenti dell’Est s’alzavo per seguire i loro custodi ormai già usciti dalla mensa.
- e adesso … ?-  chiese Elen con la sua solita voce annoiata e stanca che Cristel capì essere un suo tratto personale invece che un modo di fare.
- Adesso?  Andiamo anche noi al party!- esclamò felice  suo fratello saltando in piedi energico buttando a terra la sedia
-  Che bella idea! – saltò su Celie felice quanto l’amico di imbucarsi in una festa con ragazzi super belli
- Io ci sto, dopotutto non ci siamo mai andati con intenzioni divertenti  e partecipare ad uno dei loro party tanto famosi potrebbe essere interessante  e poi dobbiamo sempre festeggiare l’arrivo di Cristel nel gruppo – acconsentì Jean  portandosi le braccia dietro alla testa ghignando leggermente verso la mora.
Dopo Jean anche Chora, Sam ed Elen sorrisero felici dell’idea e successivamente pure Cristel che era piuttosto curiosa di vedere il dormitorio Ovest.
 L’unica rimasta in silenzio era Eyiko fissata dai presenti per non aver ancora acconsentito all’idea
- ecco io penso che si possa fare … -  sussurrò la giapponese passandosi nervosa una mano nei capelli corvini
- Perfetto allora è deciso stanotte si va alla festa dei DarknessBlood!-  concluse la bionda sorridendo felice per l’idea,  saltando in piedi energica più che mai.
 


 
 ________________________________________________ TO BE CONTINUED
 
Ciao a tutti! Eccomi con un altro capitoletto, scusatemi se non è molto lungo o ricco di emozioni, ma questi capitoli di “ passaggio” ora mi servono per introdurre la storia ed i personaggi; tuttavia spero comunque che l’abbiate apprezzato =)) Spiegazioni:

spiriti naturali: Il nostro mondo terrestre in questa storia è mantenuto in equilibrio e gestito da spiriti naturali che ne governano le leggi. Essi hanno la forma di enormi animali leggendari  che grazie ad una capacità innata sono invisibili sia per gl’ immortali che per gl’umani. Uno spirito naturale nasce quando sul nostro mondo si verificano eventi improvvisi o mistici: un eclissi, l’eruzione di un vulcano, tempeste tropicali ecc… Quando un immortale nasce in contemporanea con uno di questi eventi la sua aura vitale si unisce a quella dello spirito appena nato rinchiudendolo nel proprio corpo.

Arcani terrestri: gli arcani normalmente sono ungenere di angeli presente nel cielo tuttavia in questa storia ve ne è un tipo  che nasce direttamente sulla terra arcani terrestri questa nascita nel mondo degli umani è stata una punizione inferta alla razza per un tradimento effettuato durante la battaglia apocalittica di anni addietro. Un arcano terrestre non ha ricordi del Cielo perché semplicemente è legato al nostro pianeta fin dalla nascita ormai, porta anch’esso un paio d’ali ma i suoi poteri non equivalgono quelli di un angelo caduto.

Bene spero d’essere stata abbastanza brava nello spiegarvi questi punti oscuri della storia se invece avete ancora delle domande per chiarirvi potete benissimo farmele e  sarò strafelice di rispondervi. Bene adesso vado un bacione a tutti coloro che leggono, recensiscono e aggiungono la storia nelle diverse categorie grazie 1000 è grazie a voi che mi viene la volglia di scrivere e impegnarmi ancora di più (poi leggere una recensione è sempre una gioia immensa =)) soprattutto perché si viene a sapere il parere dei lettori perciò recensite se vi va ;D) Ciao
 
By Akemi Katy  

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Capitolo 8
*** Ovest Party ***





[Horizon College dormitorio Ovest ore 21, 30 “iniziano le danze”]




 
C’era un cielo stellato quella notte, libero da ogni nuvola come se al posto di essere Autunno fosse piena Estate, il bosco che circondava l’Horizon College era silenzioso nessun rumore … eccetto …  Una musica assordante che rimbombava in continuazione dalle pareti a mattoni a vista del temuto dormitorio Ovest, una musica le cui onde sonore erano a stento trattenute dai pannelli appositi posti dal direttore Ambrose per evitare che i suoi poco gentili studenti inquinassero il silenzio della montagna, cosa che ormai Amadeus aveva capito essere un obbiettivo irraggiungibile …
 
 
Davanti a quella struttura imponente del tutto identica esteriormente al dormitorio Est, si trovavano tre ragazze del terzo anno di scuola “camuffate” da Darknessblood per non dar troppo nell’occhio una volta entrate nel tanto interessante e misterioso dormitorio dove si stava svolgendo il Night Party più atteso del mese:
 
Chora Charnette indossava una gonna scozzese blu scura tenuta alla vita da una cintura a borchie  nere da cui pendevano alcune catenelle argentate, sopra la camicia della divisa (l’unico indumento senza il marchio distintivo dell’Est) una cravatta blu scuro che veniva in parte coperta dall’allacciatura a bottoni argentei del  gilet in tinta. Gli occhi erano pesantemente truccati di matita nera (la sua) con un lieve accenno di ombretto blu,  i capelli insolitamente lisci e pieni di ciocche azzurre  le arrivavano sciolti fin oltre metà schiena.
 
Alla sua destra un’amica piuttosto dubbiosa e titubante, Eyiko Nagai si stingeva la braccia al petto contro il maglioncino a collo alto nero  ed aderente che a quanto pare non bastava contro la fredda aria autunnale di quella nottata. Anche lei con una gonna scozzese ( solo che rossa) retta da una cintura con borchie argentate,  sopra a delle collant a righe rosse e nere che finivano nelle scarpette lucide e scure munite di un tacchetto di pochi centimetri. Gli occhi neri del tutto pieni di matita continuavano a fissare  il dormitorio Ovest con aria preoccupata da sotto la lunga frangia liscia.
 
Infine alla sinistra della per niente dispiaciuta Bionda,  stava in piedi l’angelo caduto dell’Horizon : Cristel Liornoor, vestita con gl’abiti da  “night party “delle sue due nuove compagne di stanza: una camicia candida dal colletto stretto al collo da una cravatta a righe grigie e nere che finiva, sotto ad un gilet in fantasia scozzese nera e bianca. Una gonna identica a quelle delle compagne di stanza solo per i colori differenti della fantasia ( nero e bianco) con la comune cintura borchiata nera munita di catenelle in argento , sopra a delle collant  a righe candide e scure che finivano in due stivaletti in nero laccato che le arrivavano leggermente sopra alle caviglie con un tacco di alcuni centimetri che slanciavano la sua forma già alta ancora di più. Anche la bella mora era stata conciata  con chili di matita nera ed un ombretto argentato con  i capelli  bruni perfettamente piastrati lunghi e lisci  lungo la schiena snella.
 
- Siamo perfette! Entriamo!  I ragazzi più Celie ed Elen sono già dentro  !- esclamò la bionda che nonostante l’aspetto da “ribelle notturna” era rimasta la solita pazza energica.
Eyiko sospirò  arresa ormai all’idea “dell’imbucarsi” al party, Cristel si passò una mano nelle lunghe ciocche brune occasionalmente lisce mentre con lo sguardo guardava  curiosa le aure degl’immortali all’interno del dormitorio,  rimanendo sorpresa nel vedere che molti di essi avevano un’abilità extra.
- movetevi! -   urlò la bionda dall’ingresso  con una mano sulla maniglia già impaziente
- arriviamo! – urlarono insieme le due ragazze raggiungendola
- Si entra! – esclamò per l’ennesima volta Chora  alzando le braccia al cielo come una bambina in un parco divertimenti,  prima d’aprire il portone in legno entrando emozionata seguita subito dalle sue due amiche curiose quanto lei .
 
 
 
Cristel camminava lenta a fianco delle sue due coinquiline che vagavano veloci tra i corridoi del dormitorio, seguendo la musica dal ritmo moderno e continuo per trovare la “sala da ballo”, raccogliendo sguardi incuriositi da parte degli studenti dell’Ovest che impegnati con le proprie ragazze se ne stavano in anfratti scuri nelle pareti.
 
 L’angelo si guardava intorno abbassando lo sguardo quando qualche ragazzo dell’Ovest le riservava occhiate provocanti, ghigni e occhiolini;  l’Ovest come struttura era uguale all’Est eccetto per alcuni particolari: al posto delle arcate tra una sala e l’altra c’erano dei “portoni” in legno ora spalancati per consentire agl’invitati di muoversi liberamente e le pareti che non erano affrescate ma a mattoni  a vista avevano alcune rientranze munite di panche e cuscini color porpora. La luce all’interno del dormitorio variava in continuazione come se si trovassero in una vera discoteca ,con tanto di casse stereo messe negl’angoli tra le pareti che rimbombavano la musica per tutto l’edificio ed alcune luci laser attraversavano i corridoi creando effetti retati sulle pareti.
- Ragazze, non sono loro? – chiese l’angelo indicando un gruppo di ragazzi che si stava divertendo ballando al centro dell’enorme stanza in cui erano appena entrate, una stanza che prima doveva essere il salotto ma ora aveva una piattaforma in legno centrale illuminata da una grande palla da discoteca appesa ed  infiniti raggi laser rossi impiantati nel legno che lanciavano colori vari  sulle parati  e sui visi degl’invitati che ballavano seguendo il ritmo.
- si! Eccoli! Per fortuna avevano detto di non voler attirare troppo l’attenzione … -  rispose Eyiko portandosi una mano alla tempia visto che la musica assordante che vibrava  in quella stanza le stava provocato un gran mal di testa.
- Andiamo forza loro si stanno già divertendo!-  esclamò Chora che non vedeva l’ora di ballare afferrando Cristel ed Eyiko per le braccia portandole sulla pista.
 
Era la prima volta che Cristel si trovava a ballare e sinceramente non aveva la minima idea di come si facesse per il semplice fatto che ancora non ci aveva pensato visto che era sulla terra da solo due giorni. Guardandosi  confusa attorno vide che le sue amiche avevano già iniziato a ballare seguendo il ritmo, alzando le braccia verso l’alto,  movendo i fianchi e qualche volta ondeggiare sulle note; così l’angelo iniziò ad imitarle chiudendo gl’occhi cercando di lasciarsi andare alla musica seguendo l’istinto ed ascoltando attentamente, in pochi minuti la canzone la prese facendola muovere dettando i suoi passi con il proprio ritmo  
 
 
 
 
 
[   Dormitorio Ovest secondo piano camera 7 ore 12,20 “ semi crisi “]
 
 
 
Trattieniti
Trattieniti idiota …
Non è ancora il momento. Non ancora.
Ce la puoi fare …
 
 

Lake Tolbert  se ne stava seduto sul freddo pavimento del bagno quasi senza luce immerso nella penombra:  le gambe semi piegate, le mani da pianista strette alle ciocche corvine tanto da farli male,  il labbro inferiore sanguinava per la pressione che i suoi denti stavano esercitando a causa dell’agitazione, che iniziava a prendere il sopravvento sulla fredda maschera logica del ragazzo.
 
- Eccoti qui Tolbert…- una voce  sensuale  fece aprire gl’occhi grigi del moro, Lake alzò lo sguardo non troppo sorpreso di trovarsi a fissare le iridi color ametista della ragazza di Evan:  Akane,  che lo fissava dall’alto della sua altezza con un ghigno di superiorità in viso .
 
- Datti una mossa … gn          h!- le rispose freddo Lake trattenendo malamente un gemito di dolore,
 
 Stava iniziando … Stava iniziando e quella stupida non se ne rendeva conto!
 
Akane lanciò un ultima occhiata dall’alto al basso  a Lake godendosi la visione rara del suo viso di solito gelido ed indecifrabile ora  affaticato e stranamente umano nel tentativo di trattenersi dal gemere di dolore, prima di sedersi al suo fianco. La mora gli prese il braccio tremante facendogli mollare la presa sulle ciocche corvine,  iniziando  calma  a tamponargli la vena per evidenziarla preparandosi all’iniezione della “medicina” , perchè delle semplici pastiglie non sarebbero bastate a calmarlo visto  il  livello critico raggiunto.
 
- Muoviti cazzo!- sibilò il moro a denti stretti mentre sentiva le fitte crescere iniziando a mozzargli il fiato aumentando la presa sui capelli.
- Oh stai calmo Lake … non  ti conviene trattarmi così  perché dopotutto sono una degl’unici due alleati che ti rimangono  qui dentro  -   iniziò Akane  facendo fuoriuscire il liquido chiaro dalla siringa,  perché uccidere il moro con una bolla d’aria sarebbe stato un affronto visto il fisico perfetto. 
-  gnh … -  gemette Lake nel momento il cui la mora gl’ iniettò il farmaco
- Oh Tolbert  non mi cadere così,  dopotutto pensavo che ti fossi abituato a questi dolori,  beh a quanto pare non sono così leggeri se fanno gemere il gelido Lake – appurò Akane estraendo l’ago con un ghigno lussurioso in volto,  perché dopotutto vedere il bel immortale così sottomesso al dolore la eccitava parecchio.
-  … stronza …  - sibilò il ragazzo facendo profondi respiri riacquistando lentamente lucidità mentre le fitte diminuivano e con loro il dolore lancinante
- Sai Lake dovresti restare calmo perché la dose di questa sera era la penultima del mese,  perciò ancora un giorno prima dell’inferno Tolbert e l’energie ti serviranno  … no?  - rispose  lei alzandosi calma – Cambiati quella felpa  strappata e vieni alla festa prima che le tue fan impazziscano, ciao – concluse Akane  uscendo dalla stanza  con la solita camminata sensuale prima di sparire dietro alla porta.
 
Lake si alzò appoggiando una mano al lavandino per issarsi, perché anche se godeva di un ottima forza quelle semi crisi  lo sfiancavano parecchio e prima che l’ antidodo facesse effetto passavano comunque un po’ di minuti. Una volta in piedi si guardò allo specchio: le occhiaie scure erano leggermente aumentate, ma per fortuna non era più cadaverico e le sue solite  iridi grigie ricambiavanoinvariate  il suo sguardo;  sospirò sorridendo ironico … Almeno di ciò che era appena successo non c’era traccia.
 
 
 

 
 
 
[Dormitorio Ovest “ sala da ballo”  ore 12,30 “ una proposta inaspettatamente bella “ ]
 
 
“ Accidenti sono proprio stanca abbiamo ballato per tre ore e passa!”
 pensò Chora con la testa appoggiata alla mano seduta su uno dei divanetti rossi posti ai lati della pista, ancora strapiena, “ma come fanno quelli ad andare avanti!”  riprese,  fissando il “suo gruppo”continuare a divertirsi  sulla pista: Eyiko stava ballando con Symon lasciandosi portare la lui sorridendo come un ebete tra le sue braccia ed a volte si alternava con Celie (perché diciamolo la giapponese aveva bevuto un cocktail abbastanza forte e lei l’alcol proprio non lo reggeva anche se ormai la maggior età l’aveva raggiunta), Elen  ballava con Sam che sorrideva felice delle attenzioni della “tenebrosa gemella”  di solito rare, Cristel seguiva il ritmo movendosi perfettamente seguendo la musica tanto che gli altri ragazzi si giravano a guardarla meravigliati alcuni con sguardi adoranti mentre le loro compagne gli davano gomitate di ripicca rivolgendo sguardi assassini alla mora che si moveva ignara accompagnata di tanto in tanto da Jean che le sorrideva divertito senza mollarla con lo sguardo.
 
“Certo che Cristel si è inserita subito nel nostro gruppo, beh meglio così poi sembra una ragazza intelligente e simpatica anche se una strana sensazione mi dice che ci nasconde qualcosa … Tuttavia è nuova e penso che diventeremo comunque  buone amiche …”
 
- Bella festa vero? –
“Cosa?”
 
Chora si girò stupita da sentire quella voce così profonda e simpatica: al suo fianco sedeva il vice capo dormitorio Cole Headley, vestito con la felpa ed i pantaloni firmati dell’Est,  i capelli lunghi, mossi e bruni scompigliati fino alle spalle con alcune ciocche sugl’occhi color cioccolato.
 
“Oddio questo è davvero Cole non un miraggio del cocktail!”
 
-Ciao Cole come va? – lo salutò la Bionda sorridendogli allegra ignorando i leggeri brividi che la sua vicinanza gli stava procurando, - tutto bene, tu?- richiese il moro passandosi una mano tre i capelli esibendo uno dei suoi migliori sorrisi splendenti  – quanto è figo … - , -Cosa?-
 
“Oddio l’ho detto ad alta voce ! Che figura di emme!”
 
-Niente, pensavo …  Comunque va tutto bene, sei qui con gl’altri?- rispose Chora arricciandosi una ciocca di capelli chiari nelle dita, leggermente nervosa per la vicinanza del bel immortale  e della sua “bella” figura di poco prima per fortuna coperta dalla musica, - si, Alex sta ballando con alcune ragazze dell’Ovest sulla pista, sai “amicizia tra dormitori”, mentre gl’altri penso lo stiano imitando,  ma nei corridoi … - spiegò Cole rivolgendo uno sguardo complice a Chora – ah capisco …-  rispose lei felice di quel “legame “ creatosi anche se solo per una manciata di secondi …
 
- allora ti va di fare un ballo?-
 
Cosa?!
 
Chora sorrise esibendo un sorriso sincero ed enorme che colpì il moro al cuore facendogli ammettere che la ragazza era proprio carina
 
- Certo volentieri!- rispose alzandosi improvvisamente energica porgendo una mano a Cole che sorrise ancora avviandosi insieme a lei sulla pista da ballo, contagiato dall’allegria che la bionda sembrava emettere.
 
 
 
 
 
[Dormitorio Ovest “ sala da ballo”  ore 12, 45  “l’arrivo del bel tenebroso” ]
 
 
-Finalmente Lake, stavo pensando che c’avessi abbandonato!- esclamò Nick con due bionde tra le braccia ed un cocktail in mano avanzando leggermente ondeggiante verso il moro  appena asceso dalle scale                         – Ciao Nick,  ragazze – rispose Lake sorridendo falso alle bionde  che ridacchiarono felici di quell’attenzione   inaspettata  – Ciao Lake ti unisci a noi- dissero all’unisono le Oche senza smettere di ridacchiare, - si Lake unisciti a noi guarda che non mordiamo ed una te la posso concedere  – concluse Shane ghignante avanzando barcollante con le ragazze dell’ Ovest che sorridenti continuavano a lanciare sguardi eloquenti alle “parti interessanti” del moro, - anche no, vado in sala ciao – concluse rapido lui avviandosi per il corridoio  passandosi innervosito  una mano  tra i capelli corvini,  perché quel genere di ragazze non riusciva proprio a sopportarle …
 
- Lake Tolbert ci ha rivolto la parola!!- esclamò Bryanna (una studentessa del terzo anno) saltellando felice
-Giaaa mamma mio quanto è figo!!!-  rispose con lo stesso tono idiota la sorella
- Piantatela siete con il numero uno adesso! – esclamò il ragazzo stringendosi le bionde al petto (più per far scena che per quanto gli importasse di loro) che risero divertite  bevendo un sorso di cocktail dal bicchiere del biondo.
 
 

 
 
“Che  noia …”
 
Pensò il moro appena entrato nella sala dove una marea di gente stava ancora ballando seguendo la musica che gli rimbombava nella testa peggiorando il mal di testa ormai famigliare che lo accompagnava dopo ogni iniezione. Con lo sguardo attraversò la stanza vedendo Evan seduto su un enorme divano nero con al suo fianco Akane ed altre sette ragazze  tra cui quattro dell’Est e tre dell’Ovest  senza contare le altre dieci che lo circondavano in piedi fissandolo con occhi adoranti
 
“ti prego fa che non mi veda …“
 
Troppo tardi,  il Rosso l’aveva notato e con lui le sue venti ragazze adoranti che risero contente saltellando come bambine idiote alla vista di Lake che stampandosi l’ennesimo falso sorriso sulle labbra si avvicinò all’angolo privato dell’arcangelo che lo guardava ghignando divertito consapevole d’averlo coinvolto in una situazione per lui altamente fastidiosa.
 
Lake si sedette sulla poltroncina più lontana del “gruppetto”  appoggiando il viso al gomito,  indifferente alle continue occhiate e risate emozionate che le studentesse continuavano a rivolgergli mentre parlavano con il Rosso di cose così stupide che al moro non andava nemmeno d’ascoltare.
Annoiato rivolse lo sguardo alla pista da ballo fissando le persone che si divertivano ballando a tempo di musica, notò per niente sorpreso che tra di loro c’erano molti studenti dell’ Est tra di essi un gruppo si teneva sull’angolo opposto al suo,  formato più o meno  da otto coppie probabilmente di studenti del terzo anno, il moro le guardò con indifferenza almeno sette vedendo che le ragazze anche se carine erano comunque nella media e sembravano tutte occupate, ma all’ultima un brivido sorpreso lo scosse:
 
La ragazza dell’ottava coppia (anche se sembrava di più che fosse il biondo a starle intorno),  oltre che ballare molto bene ed essere troppo bella per una normale studentessa dell’Est, portava sul polso destro un bracciale che lui conosceva  avendone uno identico attaccato ai jeans come porta chiavi: il bracciale,  che il direttore gli aveva consegnato per nascondere la sua  pazza e singolare aura, prima che i suoi compagni di scuola potessero scoprire il suo scomodo problema che rischiava d’ammazzarli tutti.
Lake tornò  a fissare la mora che ancora non si era fermata, ma qualche volta sorrideva allegra e divertita ai suoi amici e per un secondo riuscì a fissarle gl’occhi ( guardare le iridi di una persona per leggerla  era stata sempre una prova interessante per il moro involontariamente curioso di vedere cosa celassero, seppur temesse che qualcuno potesse farlo  con lui ) quelle iridi non erano gialle com’aveva pensato  ma  dorate di un colore così strano e bello che gli fu difficile distogliere lo sguardo per evitare che lei se ne accorgesse.
 
Il ragazzo  si passò una mano  nei capelli corvini,  nervoso per quell’inaspettata situazione e la stana sensazione che lo aveva colpito appena aveva guardato la ragazza negl’occhi …
 
 
Quello sguardo dorato, gli sembrava d’averlo già visto …
 
 
- Shane chi è quella?- chiese con finta indifferenza Lake facendo un cenno verso la mora ancora in pista, rivolgendosi all’altro immortale che si trovava seduto su una semplice sedia senza nessuna ragazza intorno visto il suo potere ben poco rassicurante, - ah quella li è Cristel Liornoor è arrivata oggi pomeriggio nel dormitorio Est di sicuro un buonissimo bocconcino – spiegò Shane fissando adorante la ragazza passandosi eloquente la lingua sulle labbra.
 
 
Lake la fisso ancora sorridendo …
 
Cristel Liornoor … una nuova  con il suo stesso bracciale e chissà per quale motivo lo portava …
 
 
 

 

 
_________________________________________ to be continued

 
 
Ciao a tutti! Ecco il nuovo capitolo scusatemi se l’ho messo in ritardo ma questa settimana avevo qualche impegno. In questo cap finalmente si trovano i due protagonisti e qualcosa s’inizia a capire comunque nei prossimi vedrò di far succedere alcune cosette interessanti. Bene cosa ne pensate dei personaggi? Vi chiedo di lasciare una piccola recensione se vi va che mi renderebbe davvero molto felice (ovviamente le critiche ed i consigli sono molto ben accetti visto che sono ancora una principiante ) =))) Ora vi saluto un bacione!
Ringrazio chi ha messo la storia nelle seguite:
 
Broncino
Farfallina1000
FioccoDiNeve
Liandra Thundery
Lunetta921
Moon_Lie
Stefania502
 
Nelle preferite
love_today_the_ world
tartagina80
 
Ed anche chi semplicemente l’ha letta dedicandogli un po’ del suo tempo. GRAZIE
 
By Akemi_Katy 

 

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Capitolo 9
*** la prima lezione ***


 






[Horizon Collage sede centrale ore  8,45]
 
 
 
 
Camminava veloce Cristel Liornoor  la nuova studentessa dell’Horion Collage, preparata più che mai ad iniziare il suo primo giorno di scuola terrestre: i lunghi e mossi capelli bruni sciolti lungo la schiena, un filo di matita nera ed ombretto dorato sugl’occhi e l’uniforme del college  a coprire il corpo perfetto.
 
 
“Aula di Storia Antica e Leggende”
“Professore Dorian Trent”
 
 
 La ragazza si fermò leggermente agitata  davanti alla porta della sua nuova classe, trovarla non era stato difficile una volta studiata a memoria la cartina che il direttore le aveva fatto trovare sul comodino nella  sua camera .
Sospirò per farsi coraggio mentre poggiava la mano sulla maniglia
 
 
- È   chiusa –
 
L’angelo si fermò sorpresa girandosi verso il punto da cui arrivava la voce: un ragazzo alto con un fisico perfetto da immortale, con  degli stupendi occhi verdi e capelli di un biondo scuro dai vari riflessi, la guardava sorridendole amichevole;  indosso l’uniforme viola scuro dell’Est solo con la giacca aperta e la camicia nera sbottonata per alcuni bottoni.
 
-Le lezioni iniziano alle 9,15 e le aule vengono aperte alle 9 dal professore, ma Trent è sempre in ritardo e così ci tocca aspettare … Comunque piacere di conoscerti  Kyle Eygan dormitorio Est quarto anno custode  -
Disse il biondo offrendo una mano a Cristel, la mora la strinse sorridendogli felice perdendosi per qualche minuto in quegl’occhi di un verde così chiaro da sembrare  irreali, - piacere mio Cristel Liornoor del terzo anno sono arrivata ieri -  si presentò ritirando la mano gentile continuando a fissare il ragazzo che di altezza la superava di qualche centimetro, senza distogliere le iridi dorate dal suo viso perfetto da “principe azzurro” .
- La ragazza nuova dell’Est, avevo saputo del tuo arrivo  e anche che ieri notte ti trovavi al Night Party dell’Ovest, sono felice di conoscerti ed inoltre  già girava voce che fossi molto bella -  andò avanti il biondo esibendo un grande sorriso che fece capire all’angelo che quell‘immortale non doveva aver il minimo  problema di conquista con le ragazze …
 – Grazie , impressionante come corrono le voci … -  costatò Cristel con  voce amichevole  nascondendo il leggero imbarazzo che il complimento ricevuto le aveva provocato e l’agitazione causata dal sorriso perfetto , - oh scusa non volevo imbarazzarti – si spiegò velocemente l’immortale  sorridendo innocente capendo l’agitazione della ragazza
“ma che legge pure nel pensiero?” pensò la mora  sorpresa
-No non ti preoccupare tutto a posto, solo non sono abituata ai complimenti tutto qui … - spiegò Cristel sincera  - Capisco  anche se mi sembra strano, comunque ormai sono le 9 e penso che potremmo entrare – Kyle  posò una mano sulla serratura facendola scattare – magnetismo abilità extra , prego  senza complimenti – concluse il ragazzo aprendo la porta dell’aula facendo entrare Cristel che gli sorrise  divertita capendo che il biondo avrebbe potuto entrare in classe quando voleva vista la sua dote.
 
L’angelo entrò, la prima cosa che notò fu  la grandezza, praticamente era enorme sia lunga che alta,  delle gradinate in legno si sviluppavano in altezza per più di metà aula su di esse si trovavano sette file di banchi attaccati, eccetto per una scaletta che passava in mezzo facendo d’accesso dividendoli in due file;  al posto delle sedie c’erano delle panche lunghe con cuscinetti rossi e schienali imbottiti. Il colore delle pareti era un viola scuro,  la pavimentazione era ricoperta dalla classica moquette rossa caratteristica di tutto il college  tre grandi vetrate si trovavano sulla sinistra illuminando la stanza offrendo agli studenti la vista del panorama boschivo.
- È proprio bella come aula … - costatò Cristel  mentre ancora la guardava adorante ( non era mai stata in una classe )
- Si qui all’ Horizon le aule sono più o meno tutte così, comunque visto che sei appena arrivata ti andrebbe di diventare la mia nuova compagna  di banco?-  chiese l’immortale esibendo un altro dei suoi splendidi sorrisi  a cui nemmeno l’angelo seppe resistere  – d’accordo,  ma non hai un altro compagno di banco? Non vorrei fare l’arrogate … -  spiegò lei salendo le scale in legno insieme al biondo che già la stava portando alla “postazione” – Cosa?  Ah!  No no  l’ultima fila è sempre libera e poi  qui i posti non sono fissi perciò accomodati pure, preferisci sulla finestra o lontano?-  richiese Kyle  indicando il posto situato da parte alla grande vetrata – ok vicino alla finestra va benissimo  grazie -  rispose Cristel sorridendo felice come una bambina attraversando la panca per sedersi al suo  nuovo posto  seguita subito dal biondo le la fissava felice.
- Allora come ti sembra questo posto ?-
L’angelo si girò tornando a fissare le iridi color smeraldo dell’immortale
- È  stupendo non pensavo che una scuola potesse essere così – rispose con voce allegra alla domanda  
- Già come posto è davvero bello, ma posso chiederti una cosa?  Perché le tue compagne di stanza non sono venute qui con te? – chiese Kyle  guardandola, Cristel sorrise passandosi una mano nelle lunghe ciocche brune – Oh in poche parole Chora (una delle miei due coinquiline)  non riusciva a svegliarsi  così  Eyiko ( l’altra)  è restata con lei per svegliarla e così evitare d’arrivare in ritardo alle lezioni, volevo restare con loro ma un mio amico s’è offerto d’accompagnarmi e visto che ero curiosa di vedere questa aula ho accettato la proposta. Comunque dovrebbero arrivare fra poco. – disse la mora tranquilla.
- Chora Charnette ed Eyiko Nagai due ragazze del terzo, già le conoscevo,  hanno entrambe una capacità extra:  mi pare che la bionda sappia controllare l’acqua mentre l’altra sia capace di dar vita ai propri disegni, ma non ne sono sicuro …  Comunque due coinquiline abbastanza pazze viste le punizioni che si beccano … Senza offesa  - continuò Kyle divertito, Cristel sorrise era abituata a sentir gl’altri a chiamare “pazze” ( dal punto di vista positivo )   le sue amiche  e dopotutto dopo aver passato un giorno con loro sapeva che avevano ragione; tuttavia delle loro abilità non ne sapeva nulla ma se davvero erano quelle che Kyle le aveva detto dovevano essere molto  forti come immortali .
- Non ti preoccupare, comunque come compagne di stanza sono davvero divertenti – spiegò Cristel contenda e sincera mentre posava il suo sguardo sulla finestra che dava direttamente sul parco del college: il terreno era pieno d’aghi di pino e foglie cadute ormai gialle e brune probabilmente appartenenti a qualche albero boschivo. Dalla fontanella bianca a testa di leone posta alla destra di un pino,  fuoriusciva dell’acqua limpida e due uccellini dalle piume brune se ne stavano appollaiati sullo schienale in legno di una panchina li vicino.
Cristel sussultò nel momento in cui una figura fece  capolino in quel panorama: un ragazzo alto con indosso una semplice felpa rossa del dormitorio Ovest e jeans scuri si era appena seduto sulla panchina in legno facendo scappare i due passerotti mentre una folata di vento passava facendo alzare e turbinare  le foglie secche nell’aria intorno alla figura scura del ragazzo.
 La mora  lo fissò attentamente spinta da un’attrazione che non riusciva a spiegarsi: persino dalla felpa larga si riusciva a capire  che il fisico era perfetto e scolpito, i lineamenti del viso erano particolari, quasi duri e selvaggi come se quel ragazzo non avesse vissuto in una casa normale o avuto una famiglia … I capelli corvini  erano disordinati di una lunghezza media tra il lungo e il corto che non gl’arrivavano  alle spalle ma alcune ciocche cadevano spettinate su due occhi dalle meravigliose iridi grigie argentee.
Cristel arrossì notevolmente quando lui si girò verso di lei fissandola dritta nelle iridi dorate
 
Ma lui!?
 
L’angelo tremò … Quel ragazzo,  lei l’aveva già visto la notte scorsa alla festa mentre la fissava nello stesso modo di ora con gli stessi occhi profondi ed al tempo stesso glaciali, uno sguardo che Cristel non aveva dimenticato forse perché il più intenso che le era mai stato rivolto …
 
 
Lui esibì un ghigno divertito accompagnandolo con un gesto del tutto poco educato
 
L’angelo strabuzzò gl’occhi del tutto impreparata ad una reazione del genere e digrignando i denti spostò subito lo sguardo  dalla finestra all’aula in cui erano appena entrati altri studenti  che le serbavano sguardi incuriositi o piacevolmente stupiti del suo aspetto .
 
Ma chi  credeva d’essere quello stronzo ??!!! Pensò incavolata ricordandosi il gesto del bel moro           Idiota …!
 
 
- Buongiorno a tutti ragazzi –
Cristel alzò lo sguardo riconoscendo la voce familiare di Dorian, il professore era appena entrato in classe vestito con un elegante completo nero (giacca e pantaloni) più una camicia  blu scuro slacciata per alcuni bottoni; Ovviamente bellissimo e affascinante come sempre.
 
La classe intanto aveva preso posto nei rispettivi banchi prendendo libri e quaderni  lanciando di tanto in tanto sguardi incuriositi all’angelo. Cristel notò che in tutto erano una trentina di studenti e più o meno il numerò d’allievi appartenenti ai due  dormitori si eguagliava visto che c’erano ragazzi e ragazze con tutti e due i tipi di divisa.
- Bene  prima di iniziare ho un annuncio da fare, una nuova studentessa del dormitorio Est ha preso posto  quest’oggi nel terzo anno del college: Cristel Liornoor una ragazza arrivata dall’America. Per agevolarle il compito di presentarsi potrete porle delle domande -  continuò Dorian fissando Cristel con un leggero ghigno soddisfatto in viso, consapevole che alla mora l’idea di sottostare ad un interrogatorio non andava a genio come a lui gli angeli caduti.
Lei sorrise leggermente intimorita da tutti quelli sguardi incuriositi alzandosi  - sarò felice di rispondervi – esordì con voce pacata e amichevole per non risultare antipatica alla classe.
Un ragazzo con i capelli bruni alzò la mano assieme ad altri dieci e passa,  in attesa che la sua domanda venisse ascoltata, Cristel capendo che doveva essere lei a dare l’assenso gli sorrise …  
- Sei fidanzata? –
La mora cerco di mantenersi indifferente ma una domanda così diretta non se l’era aspettata  - No – si limitò a rispondere  mantenendo un tono di voce amichevole, mentre  un altro ragazzo parlava  di propria iniziativa   - possiedi un’ abilità extra ? -   chiese subito con voce incuriosita – Non lo so, sono appena entrata in questo college e prima non ho avuto modo di scoprirlo comunque si vedrà -  rispose ancora cortese …
 
Non aveva ancora pensato a questo argomento, abilità extra …  Per quanto la sua mente offuscata poteva dirle, in Cielo gli angeli  usavano volare e padroneggiare le forze naturali, ma non ne  era sicura visto che le immagini offuscate del passato le si sovrapponevano nella mente senza lasciarle  capire,  dandole solo profili confusi e linee luminose che non sapeva decifrare. Tuttavia visto che era un angelo qualche abilità extra forse la possedeva …
 
 
- Qual è il tuo colore preferito? –
- Animale preferito?—
-Il tuo cibo preferito?-
-Quanti anni hai?-
 
Cristel sbatté alcune volte gl’occhi notando che gli altri studenti stavano continuando a farle numerose domande una via l’altra
 
- Mi piace il blu come colore soprattutto la sua profondità e ricchezza di significato –
- D’animale … il lupo per l’alone di mistero che l’accompagna  –
- torta al coccolato e se c’è sopra la panna meglio –
- anni … [ cosa le aveva detto Dorian … hai il fisico di una ragazzina adolescente …] 18 , 18 anni umani –
 
Rispose veloce a tutte le domande senza pensarci seguendo quello che le suggeriva la sua vecchia personalità, la Cristel che era stata in Cielo … quella poca parte che ancora ricordava …
 
Dorian guardò Cristel e notando che l’angelo sembrava in difficoltà decise di porre fine all’interrogatorio
-Bene basta così, è ora di iniziare la lezione e … -
 
 
-WHAAAA! –
 
Un urlo improvviso  fece saltare almeno metà classe e tutti i presenti si voltarono verso l’origine: Chora Eyiko e Sam erano entrati in classe o meglio c’erano caduti visto che tutti e tre si trovavano stesi sul pavimento, Eyiko per terra Sam sopra e Chora ancora più in alto evidentemente era stata tutta colpa della Bionda come il ritardo.
- Nagai, Charnette andate subito ai vostri posti per il ritardo vedrò di farvi fare delle lezioni pomeridiane, veloci – gli riprese Dorian con gelida indifferenza e mentre i tre obbedivano borbottando  lanciarono occhiate allegre di saluto a Cristel che ricambio con un sorriso contenta  del loro arrivo mentre si sedeva preparando il libro per la lezione.
 
- Bene ragazzi aprite il libro a pagina 120 – iniziò Trent sedendosi sulla cattedra come fosse stato un ragazzino facendo sospirare molte delle ragazze nell’aula
Cristel obbedì  e lesse: “La guerra apocalittica del passato “
L’angelo tremò quando  Dorian iniziò a spiegare la storia antica che tutti gli umani comuni  ignoravano d’aver vissuto, una storia di cui i suoi simili erano diretti partecipi …
 
 
 
- Negl’anni che si susseguirono nel periodo storico che gli umani comuni  definiscono “Medioevo “ sulla terra si verificò il più grande e rivoluzionario evento della storia,  li primo e per ora unico conflitto che comprese abitanti del Cielo e terrestri in quella che tutti noi conosciamo come Guerra Apocalittica
 Dorian fece una pausa costatando che ormai tutta la classe lo seguiva rapita compresa Cristel che lo fissava dritto nelle iridi glaciali,  dopotutto era sempre stato bravo ad attirare l’attenzione del “pubblico”.
-Questo conflitto ebbe origine  quando tre principi demoniaci Seykan, Talutah e Gathen furono mandati dal Signore degl’Inferi sulla terra per distruggere il popolo che il Sommo aveva creato : gli umani. Vedete Egli accusò la nostra specie d’aver sottratto l’attenzione che il Sommo serbava a lui ed ai celesti facendo dimenticare al Signore la sua dinastia angelica … -
 
- Sta dicendo che Plutone era geloso di noi umani?- chiese una ragazza dai capelli biondi seduta in uno dei primi banchi
 
- Più o meno, il concetto è comunque quello … Perciò tornando alla storia questi tre angeli demoniaci primi tra i seguaci dell’ inferno scesero sul nostro mondo iniziando a scatenare in diversi paesi il caos tra i terrestri che impotenti assisterono a genocidi e massacri continui. Il Sommo vedendo ciò che stava accedendo sulla terra decise di porvi fine conducendo tre angeli celesti sul nostro mondo  i primi caduti : Eshanel, Nadezda e Olamide.
Le testimonianze narrano che i tre celesti trovarono al loro arrivo  truppe di immortali create dalla magia dei demoni usata su semplici umani (Darknessblood) . I tre angeli vedendo che competere contro un esercito demoniaco  così numeroso e tre loro simili  non era del tutto sicuro,  crearono a loro volta un’armata d’immortali ( Lightblood ) per contrastare i principi infernali ad armi pari.
Così scoppiò una guerra apocalittica che vide migliaia e migliaia di morti tra la popolazione umana semplice e quella immortale ormai decimata dai numerosi conflitti. Dopo cento anni di battaglie e vittime la guerra ebbe fine con il trionfo dei tre angeli della luce , essi con i loro poteri imprigionarono gl’ avversari in varie parti del nostro pianeta sigillandone i poteri ( non potendoli uccidere  essendo stanti anch’essi dei loro compagni celesti), fecero ritornare l’aspetto del nostro mondo a quello precedente alla guerra cancellando i ricordi degli umani riportati in vita  sostituendoli con quelli storici che tuttora essi studiano ed infine decisero con i pochi immortali rimasti dalla guerra ( un centinaio non di più)  appartenenti entrambe le parti di risparmiare loro la vita purché essi non rivelassero  la loro esistenza al resto del mondo  creando un Patto d’Alleanza tra il popolo celeste e la razza immortale appena nata,  che ancora oggi raccoglie tutte le leggi che essi stabilirono per una convivenza pacifica .
Ci sono domande? –
Chiese Dorian rivolgendo un profondo sguardo alla classe  ancora stralunata per la storia appena ascoltata
 
- Scusi Professore gli Arcangeli terrestri parteciparono al conflitto? – chiese un ragazzo dell’ Est tra i primi banchi
- No non vi presero parte perché le loro vicende a quei tempi non erano ancora successe soprattutto  il loro tradimento e la punizione –  rispose il moro perfettamente preparato
- Prof  ho sentito dire che del terzo demone Seykan,  non sia stato trovato il sigillo … -
La classe si girò verso il ragazzo che aveva appena parlato uno studente dell’Ovest nella quarta sfila
- È corretto, dei primi due principi demoniaci  i sigilli sono stati rinvenuti dai nostri ricercatori anni fa: uno posto in una grotta a mille metri sotto il livello del mare in Antartide e l’altro in un tempio antico sotterraneo nella foresta Amazzonica,  ma del terzo non si hanno ancora notizie. Su questa questione vi sono molteplici ipotesi che vedremo nella prossima lezione  … Arrivederci ragazzi, per la prossima volta studiate anche le pagine 123-125–
 
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNN
 
 
Dorian finì la frase perfettamente in tempo con la campanella e dopo il suono acuto tutti gli alunni si alzarono per prepararsi alla lezione successiva o parlare tra loro.
 Cristel sistemò i libri,  sul viso un espressione rattristata e confusa per la lezione appena ascoltata, in poche parole sia gli angeli del cielo che quelli dell’inferno avevano arrecato danno agli umani creando eserciti e di conseguenza migliaia di vittime innocenti. Ora le era chiaro perché esibire la sua aura d’angelo  non fosse una buona idea … l’avrebbero odiata … Questi immortali provavano un profondo rancore per gl’angeli che gli avevano usati e creati come oggetti usa e getta  e solo alla fine i tre caduti della luce  avevano preso la decisione di lasciare la nuova razza da loro creata in vita, come se avessero avuto il diritto di ucciderli …
 
 
- Ehi tutto bene? –
Cristel si riprese veloce dai pensieri quando la voce gentile del suo compagno di banco la riportò alla realtà
- Si grazie …-  rispose con voce allegra come se nulla fosse,  lanciando  intanto uno sguardo a Chora ed Eyiko che stavano ridendo con Sam e le fecero segno di raggiungerli
- Che storia … Comunque ora abbiamo finalmente due ore di Introduzione alla Forza Vitale  e ci sarà da divertirsi chissà magari scoprirai la tua abilità extra – continuò  Kyle sorridendo amichevole a Cristel che ricambiò riprendendosi dalla tristezza – Si speriamo – rispose alzandosi  assieme al ragazzo per andare nell’aula successiva …
 
 
No lei non avrebbe sacrificato vite innocenti … Lei non si sentiva superiore a queste persone e soprattutto  del tutto incapace di decidere della loro vita  …
 
 
 
 
__________________________________________________  To Be Continued
 
Ciao a tutti! Ecco un altro capitolo =)) Spero che vi sia piaciuto e che non ci abbia messo troppi errori d’ortografia perché anche se rileggo me ne scappano sempre >.<  Comunque tornando alla storia ora vi spiego alcuni dettagli che potrebbero sembrare “oscuri” :
Signore degl’Inferi e Plutone: sono i modi di dire con cui gl’Immortali si riferiscono al diavolo perché  provano un malcelato terrore al nominarlo. Plutone era il dio degl’inferi Romano ed assieme ad Ade  ( il suo nome greco) è uno dei nomi usati dagl’immortali per indicarlo.
I significati dei nomi dei principi infernali/demoniaci, sono un po’ tanto lugubri ma dopotutto sono angeli oscuri :
Seykan = significa sangue
Talutah = rosso sangue
Gathen= oscuro
Quelli dei principi celesti Eshanel, Nadezda e Olamide.
Nadezda= speranza
Olamide = salvatore arrivato
Eshanle = compassione
Bene chiariti questi punti ora vi lascio,  dai se la storia vi piace lasciate pure una recensioncina anche piccola che mi farebbe davvero molto molto felice ( anche critiche sono ben accette) perché sapere che la storia vi piace mi fa venire voglia di continuare e capire se vale la pena continuarla o no. Comunque ringrazio chi legge e dedica un po’ del suo tempo a questa storia a qui mi sto affezionando  sempre di più un bacione GRAZIE  ciau
 Sorpresina: ho cambiato l’immagine di Lake perche questo mi sembra più adatto al personaggio
http://i52.tinypic.com/2dbtsw9.jpg Lake (ho cambiato immagine questo mi sembra più adatto) 

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Capitolo 10
*** primo incontro ed un potere chiamato spirito ***


 
 









[ Horizon Collage ultimo piano - sede centrale -  lezione diForza Vitale]
 
 
 
 
 
Una luce intensa invase la classe terza del liceo Horizon quando varcò il massiccio portone in legno che dava accesso  all’ insolita classe di “ Introduzione alla Forza Vitale” .
 
Cristel  sorrise  una luce così intensa le dava la piacevole sensazione d’essere a casa, anche se il significato del  termine casa per lei era solo un ricordo astratto.
L’angelo si guardò intorno: più che un aula sembrava una serra o un giardino botanico in miniatura;  la stanza doveva avere una forma rettangolare anche se le numerose piante che ne ricoprivano le pareti le davano un aspetto astratto e innaturale e con esse pure le fontanelle ed i laghetti colmi di ninfee. Al posto del pavimento c’era un prato dai fili d’erba chiari e luminosi  che aveva tutto l’aspetto d’essere naturale,  su di esso si trovavano al posto dei banchi dei tappeti di vari colori e fantasie muniti di cuscinetti colorati  disposti in file ordinate. Le pareti erano ricoperte completamente da un edera chiara ed alcuni alberelli dalle foglie di un verde acceso si trovavano tra le file di tappeti creando un effetto colonnato arrivando fino alla parete  ed attaccati ai rami c’erano qua e la dei sonagli con nastrini colorati.  Il soffitto era la parte più bella della classe perché da esso filtrava la luce che la illuminava: una trave in legno lo attraversava orizzontalmente e da essa ne partivano altre su cui erano poste delle enormi vetrate trasparenti che formavano il  soffitto su cui s’arricciavano i rami degl’alberi.  Sembrava che in quell’aula ci fosse una parte d’estate permanente.
 
- Bello vero?- Chora s’affianco alla mora che guardava ancora meravigliata quell’aula del tutto particolare              – è stupendo ma come  fanno le piante e l’erba a crescere al terzo piano ?- chiese sempre più  sorpresa dalla bellezza di quel posto –  la Professoressa Shima  è un arcangelo terrestre ed il suo potere consiste nel controllare la natura, piante ed animali questa stanza è mantenuta in vita dal suo potere straordinario; andiamo a sedere  prendi posto da parte a me ed Eyiko qui le postazioni si possono cambiare quando si vuole  - rispose la bionda andando su un tappetino azzurro sedendosi sopra iniziando a sistemare i cuscinetti viola a mo di cuscino per coricarsi, l’angelo  la seguì mettendosi alla sua destra su uno rosso con un cuscinetto arancione decorato da fili dorati, mentre Eyiko andava in quello davanti a Cristel con da parte Sam e Kyle si sedette a fianco della mora sorridendole felice.
 
Cristel chiuse gl’occhi godendosi la  piacevole sensazione di quel posto: il rumore dell’acqua che scorreva, il profumo di fiori e d’ erba appena tagliata,  la famigliarità della luce che illuminava la stanza  la circondavano dandole la sensazione di essere in un capo fiorito sotto il sole d’estate e per un attimo dei profili luminosi e bianchi si formarono nella sua mente profili di una città passata ...
 
- Benarrivati allievi –
 
L’angelo aprì gl’occhi sorpresa dal’ udire una voce profonda e dolce come quella di una madre, trovandosi a fissare la Professoressa arcangelo che avrebbe tenuto la lezione: era entrata nella classe camminando tra i tappeti ormai occupati dagli allievi  raggiungendo leggiadra una pietra bianca dalla superficie piatta posta al centro dell’aula che doveva essere la cattedra. Shima era una donna di colore,  alta e dal fisico perfetto i lunghi capelli corvini erano ondulati e sciolti fin sotto la vita ; due lunghe ciocche corvine le contornavano il viso perfetto dai lineamenti africani, magicamente  illuminato da due iridi smeraldine del tutto più uniche che rare sul viso di una donna di colore; indosso un abito su cui raffiguravano forme e colori caldi che le arrivava perfetto fino alle caviglie. La Professoressa sembrava un’ immagine umana di madre natura in persona e l’imponenza della sua figura eretta ed elegante sembrava riempire la stanza.
 
- Bene vedo che abbiamo una nuova allieva Cristel Liornoor, la tua aura risplende  di sicuro non sei un’ immortale comune e posso dirmi davvero molto gioiosa che tu sia qui -  esordì la Professoressa fissando Cristel negl’occhi dorati mentre lei le sorrideva quasi onorata che una presenza così imponente le aveva parlato anche se il fatto del “ non sei un’immortale comune” l’aveva leggermente preoccupata .
- Visto che la signorina Liornoor è nuova  inizieremo con una breve introduzione alla mia materia per far si che s’ambienti al meglio  … Chora vuoi dirle tu di cosa si tratta ? -  chiese Shima gentile rivolgendo un sorriso d’incoraggiamento alla bionda
Cristel si girò vedendo Chora sorridere come emozionata dall’aver ricevuto un incarico
– certo Professoressa ! Introduzione alla Forza vitale è una disciplina che negl’anni si complica e approfondisce;  inizialmente consiste nel trovare la capacità fondamentale ed extra che ognuno di noi è in grado d’usare:  individuazione delle auree vitali, guarigione , percezione degli spiriti e predizione degli avvenimenti ecc... E negl’anni avvenire a svilupparla e perfezionarla sempre di più fino a controllarla pienamente – concluse la Bionda sorridendo a Cristel, che  ricambiò pensando che dal tono di voce orgoglioso ed esperto con cui Chora le aveva spiegato il tutto questa disciplina  le doveva piacere davvero molto.
- Grazie Chora molto bene, ora visto che avrete già avuto  modo di conoscere Cristel e lei d’ambientarsi nella classe  iniziamo la lezione:  oggi continueremo con la parte pratica perciò assumente la posizione d’avvio e concentratevi per ritrovare  la vostra capacità ed iniziare a percepirla  dentro di voi e così facendo manifestarla – esordi Shima con voce materna mentre gli studenti incrociavano le gambe e chiudevano gl’occhi per concentrarsi.
 
Cristel li imitò incrociando le gambe appoggiandosi sopra le braccia a mani unite chiudendo gl’occhi, ma gli riaprì una volta sentita la professoressa sedersi  al suo fianco; lei la guardò  con un sorriso gentile sulle labbra  prima di iniziare a parlarle – Bene Cristel anche se Chora ti ha parlato della mia disciplina ed il fatto che Amadeus ti abbia inserito subito nel terzo anno penso che tu abbia delle brillanti capacità, ma dopotutto hai saltato due anni di spiegazione ed esercizio perciò  per metterti in pari avrai bisogno di qualche aiuto oltre al libro che il direttore ti ha fornito,  di conseguenza per i primi tre masi ti farò assistere da un brillante studente del quinto anno che ti aiuterà a raggiungere il livello dei tuoi compagni; ti va bene? – chiese la Professoressa  fissando la mora negl’occhi  - Si va benissimo grazie – rispose lei sorridendo, perché l’idea di avere un supporto non le dispiaceva visto che in più poteva essere anche un’occasione per far amicizia  - Bene il ragazzo si chiama Lake Tolbert  ti sta aspettando fuori dalla classe ti mando in ottime mani perché si tratta di uno studente davvero in gamba ed ogni settimana mi farò aggiornare sul tuo apprendimento. Ora vai e confido in grandi  risultati Liornoor Cristel -  concluse Shima alzandosi porgendo la mano ornata  d’ anelli d’oro e bracciali indiani alla ragazza che la strinse alzandosi  - Grazie – rispose sorridendo prima d’avviarsi verso la porta.
 
- Cristel dove vai ? – le chiese Kyle confuso mentre lei gli passava davanti
- Devo fare lezione con uno studente del quinto anno un certo Lake , se vuoi ci vediamo a mensa ok? – rispose sorridendoli gentile
- Tolbert … - sibilò Kyle con un tono di voce estremamente irritato che Cristel non pensava potesse uscire dalla bocca del biondo -  ok ci vediamo dopo sta attenta Cri – la saluto il biondo tornando con la solita voce amichevole e gentile – Ok ciao Kyle – concluse lei mentre raggiungeva la porta in legno passando per le file di allievi intenti a richiamare le proprie capacità.
 
 
Sta attenta …  Ripete l’angelo nella mente …
Perché Kyle gliel’ aveva detto con quel tono preoccupato?  chi era Lake Torbert ?
 
 
 
 
 
[ Dopo l’uscita di Cristel dalla stanza - CHORA ]
 
 
 
La Bionda  tornò  a concentrarsi su se stessa dopo  aver ascoltato il dialogo tra Cristel e Shima  ( non è che fosse una spiona ma le due le avevano parlato  praticamente da parte e visto che purtroppo era molto curiosa non aveva potuto impedire di ascoltare la conversazione)
 
Così Cristel avrebbe studiato con Lake  … Chissà come l’avrebbe presa Eyiko  …
 
La giapponese aveva sempre avuto una profonda cotta per il custode dell’Ovest  visto che ogni volta che l’incontrava praticamente non riusciva a smettere di guardarlo e tremare, ma dopotutto non  l’aveva mai detto apertamente a nessuno (eccetto che a Chora) perché il fatto d’aver qualcosa in comune con le oche urlanti del suo fan club compresa Bryanna  (soprattutto)  la infastidiva parecchio.
 
 
* Lake è diverso dagl’altri immortali, lui ha un alone di mistero che m’attrae è come se nascondesse qualcosa come se fosse dannato … Assomiglia molto ai personaggi dei miei manga e libri  preferiti: così misteriosi , affascinanti da far paura …  e poi è così intelligente … *
 
 
Chora corrugò le sopracciglia  ricordandosi parte di quella chiacchierata …
Se Cristel si fosse presa una cotta per Lake come avrebbe reagito Eyiko ?
La Bionda sospirò
 
Sarebbe stato un problema, ma dopotutto non poteva prevederlo e forse la sua preoccupazione  era inutile perché anche mettendo che Cristel si fosse presa una cotta per Tolbert era risaputo in tutta la scuola che quel ragazzo era irraggiungibile soprattutto per delle ragazze del terzo anno, l’unica con cui si pensava avesse una relazione era Bryanna il braccio destro di Akane ma probabilmente era solo una voce  …
 
 
- Chora non distrarti concentrati sulle tue capacità -  la rimproverò Shima pur mantenendo un tono di voce pacato, lei annui concentrandosi per iniziare a rilevare le aure vitali presenti nella classe:  la capacità che più le dava problemi visto che non riusciva ad evocarla in ogni occasione, ma visto che l’acqua la sua abilità extra le era stata tolta dal direttore il “rilevamento  d’aure” era l’unica che poteva esercitare essendo una fondamentale.
 
La Bionda sospirò aprendo gl’occhi  iniziando ad intravedere lo spirito dei presenti, ma improvvisamente i suoi occhi percepirono due auree del tutto inaspettate al di fuori della stanza, auree dai lineamenti parecchio confusi che non le lasciavano capire di cosa si trattasse e mentre cercava di metterle a fuoco una fitta la colpì alla testa e tutte le forze vitali viste fino ad ora scomparvero mentre  la vista le si offuscava e tutto diventava buio  …
 
 
 
 



[Qualche minuto prima – Cristel ]
 
 
 
La mora aprì la porta in legno massiccio uscendo dall’alula, sospirando visto che aveva appena realizzato che Lake Tolbert era il super figo dell’ Ovest di cui Celie le aveva parlato il giorno prima, definendolo un ragazzo con il fascino da rock star drogato , chissà come sarebbe stato far lezione con lui …
 
- Sei in ritardo –
 
Una voce profonda e gelida la fece sussultare riportandola alla realtà, Cristel si girò trovandosi a fissare un  ragazzo dal viso e corpo bellissimo con uno sguardo argenteo agghiacciante che la guardava appoggiato alla parete a braccia incrociate
 
LUI?!!!
 
La mora quasi saltò in aria per lo shock perché il ragazzo che aveva davanti e con cui avrebbe fatto lezione per  tre mesi non era altri che quello con i capelli corvini che le aveva fatto il gestaccio alla finestra
 
- tu? !– esclamò con voce sorpresa rivolgendogli uno sguardo stralunato
- La ragazza della finestra, non pensavo che avrei insegnato a te … Tsk … Poco male , muoviti abbiamo due ore di lezione da fare ora pure meno visto il ritardo – disse il moro scostandosi dal muro iniziando ad avviarsi veloce per il corridoio del tutto incurante della reazione di Cristel.  
La ragazza stette qualche secondo a fissarlo ancora sorpresa, per poi mordersi il labbro infastidita da tono di voce indifferente e gelido con cui il ragazzo le aveva parlato e raggiungerlo a grandi falcate 
 

 
- Perché mi hai fatto quel gesto prima?!  io nemmeno ti conosco!-  esclamò una volta capito che se lui le avrebbe insegnato per tre mesi era meglio sistemare quella faccenda subito. Tuttavia il tono di voce era comunque gelido perché non le aveva fotto molto piacere venir insultata il primo giorno di scuola da uno sconosciuto senza contare quella strana sensazione che l’aveva presa dalla prima volta che l’aveva visto.
 Lui si girò guardandola nelle iridi dorate per qualche secondo  - non mi piace esser fissato – si limitò a rispondere Lake con voce indifferente tornando a guardare davanti a se, Cristel rallentò mordendosi il labbro nervosa  - ok allora scusa – concluse  con voce bassa sentendosi colpevole  riprendendo il passo veloce del ragazzo accostandosi a lui  - comunque potevi evitare – aggiunse  in fine  rivolgendo uno sguardo al viso del moro  che per risposta si esibì in un ghigno – è stato divertente – disse ironico.
 L’angelo sbuffò
 
Questo tipo è odioso …!
 
….
 
 
- Qua è dove staremo per le lezioni , ricordati questo posto perché la prossima volta dovrai venirci da sola – esordì Lake entrando in una stanza sullo stesso piano di quella precedente,  - ok – si limitò a rispondere Cristel entrando:  l ‘alula non era molto grande non era nemmeno la metà di quella di Forza Vitale;  non c’erano piante o alberi, ma un arredamento  del tutto semplice seppur  non sembrasse una classe; una moquette rossiccia a coprire il pavimento le pareti del classico viola scuro con due grandi vetrate ad illuminare l’ambiente,  al centro un tappeto enorme (sembrava persiano)  su un lato una grande scrivania in legno scuro con due poltroncine bianche e sull’altro una libreria piena di libri affiancata da un grande divano bianco crema;  no non aveva l’aspetto di  un’ aula. 
- Questo era l’ex ufficio della Prof Shima ed ora lo da a chi deve far recupero o lezioni supplementari  perciò non sorprenderti -  spiegò il moro indifferente mentre  si levava la felpa larga del suo dormitorio buttandola a qualche modo su una delle due poltroncine, Cristel gli si sedette davanti guardandolo: i capelli corvini disordinati, il viso da quei lineamenti selvaggi e duri, i lineamenti dei muscoli in vista sotto la stoffa nera della maglietta a maniche corte stretta che indossava, csolo lo stemma dell’Ovest sulla manica destra a darle colore; si era proprio bello anche troppo ...
 L’angelo sbatte più volte gl’occhi per riacquistare lucidità, anche se Lake era un super figo di ragazzo come l’aveva definito Celie rimaneva sempre uno strafottente indifferente che la irritava parecchio!
 
- Siediti – le ordinò sedendosi sul grande tappeto al centro della stanza con in mano il libro della materia, Cristel annui mettendosi davanti a lui sistemandosi con una mano una ciocca di capelli bruni dal viso … Odioso o no era pur sempre il suo insegnante ed era li per aiutarla … Tuttavia quel ragazzo la innervosiva e attraeva allo stesso tempo era come se emanasse un aura particolare che pressava contro la sua in una maniera del tutto strana: come se avesse bisogno di entrare in contatto con la sua ed allo stesso tempo allontanarsi;  un energia che le sembrava d’aver già provato ma non riusciva a capire  dove o quando e ciò la frustava …
 
- Ti chiami Cristel? – le chiese lui fissandola nelle iridi dorate e per un secondo l’angelo s’immerse in quegl’occhi argentei così profondi e colmi di sentimenti repressi da provocarle un brivido gelido nell’anima ed una sensazione di dèjà-vu  che la confuse  ancora di più  - Si, tu  Lake vero? – domandò di rimando per essere sicura che fosse il ragazzo che pensava anche se ormai le sembrava ovvio,  - Si, allora cosa sai fare ? – chiese con un tono di voce strafottente ed un leggero ghigno superiore in volto cosa che fece adirare non poco Cristel che sbuffando  tornò a guardarlo  negli’occhi decisamente minacciosa – Senti!  Il maestro sei tu no? Io sono appena arrivata e non ho idea di come evocare un abilità extra e per ciò di cosa so fare! – esclamò con una voce insolitamente potente ma tuttavia calma  indicandolo - Perciò se devi sfottermi così evita e  PS sei tu che mi devi insegnare a farlo  – concluse incrociando le braccia al petto senza staccare lo sguardo da Lake che la guardava stralunato visto che nessuno gli aveva mai parlato in quel modo e nemmeno Evan si azzardava a farlo viste le sue “condizioni”  * Quella ragazza gli sembrava diversa …*
 
Lake si passò una mano nei capelli corvini riservandole uno sguardo incuriosito per la reazione inaspettata  ed il caratterino appena dimostrato - Ok  allora partiamo da zero:  mettiti seduta a gambe  incrociate e le braccia così – iniziò lui con una voce normale questa volta avvicinandosi alla mora prendendole le mani per aiutarla con la posizione, Cristel avvampò da quel contatto caldo ed inaspettato abbassando lo sguardo tanto da notare che sul dorso delle mani di Lake c’erano due tatuaggi neri identici: due croci di Gerusalemme o Potenziate con  i bracci della stessa lunghezza ed  al centro un cerchio con al suo interno un simbolo centrale che l’angelo non seppe tradurre accerchiato da altri più piccoli e complessi, sembrava una specie di sigillo … 
 
-  Ci sei? – il tono di voce scocciato di Lake  la riportò al presente  - Si – rispose e ringraziò se stessa per quanto la sua voce fosse calma e decisa a differenza di come si sentiva dentro con lui così vicino, posizionò le mani come le aveva fatto vedere: davanti a se una sopra l’altra come se dovessero contenere una sfera invisibile. – Ok adesso chiudi gl’occhi, concentrati e segui le mie istruzioni –   disse il moro con voce calma e professionale , lei obbedì  -  incanala tutte le tue energie nel punto compreso tra le tue mani e non sciogliere la posizione, resisti se hai un abilità extra si manifesterà entro qualche minuto sotto forma primordiale –le disse con voce decisa, Cristel sospirò per concentrarsi facendo ciò che Lake le aveva ordinato  per alcuni secondi non sentii niente poi un profondo brivido le attraversò il corpo, un brivido gelido ed allo stesso tempo rovente che si fece più marcato sulla schiena dove sapeva esserci le cicatrici delle ali, in poco tempo aumentò travolgendola  letteralmente tanto che dovette corrugare la fronte per restare in posizione,  ma man mano che esso aumentava con la sensazione d’esplodere da un momento all’altro  Cristel diminuiva il controllo  stanca dello sforzo.
 Era giunta quasi al limite sentiva la stanchezza premerle contro annebbiandole i sensi e stava per lasciarsi andare a quella sensazione quando due mani si posarono sulle sue, mani che in quel momento le sembravano delle ancore di salvezza ma soprattutto stranamente familiari …
 - va tutto bene è solo una sensazione stai calma -  la voce equilibrata di Lake le colpì al cervello suonandole estremamente familiare  e ciò riuscì a rassicurarla abbastanza per riuscire a concentrare i brividi nelle mani controllandoli  con il suo volere  come Lake le aveva spiegato all’inizio
 
“ spirito concentrati nelle mie mani ascolta il mio richiamo ed obbedisci senza far del male a Lake “
 
L’angelo sussultò estremamente stupita riuscendo per un pelo a non spalancare gl’occhi, ero stata davvero io a dirlo nella mia mente?! Spirito?! Che significa?!
 
Cristel inarcò la schiena mentre i brividi le attraversavano veloci il corpo, brividi che non  erano  più estranei ma ora estremamente familiari tanto da farla sorridere per la meravigliosa sensazione di calore rassicurante che le stavano dando, era come se con il suo ordine detto nella mente questo elemento, questo spirito  fosse stato addomesticato; così la mora capi che se voleva  ottenere dei risultati avrebbe dovuto parlargli:
“ spirito concentrati nello spazio tra le mie mani, manifestati “ ripete decisa come se questa “formula” l’avesse detta talmente tante volte da non potersi sbagliare, detto fatto: subito il calore familiare si raccolse e veloce andò a concentrarsi dove gli aveva ordinato.
 
 
***
 
Lake fissava stralunato Cristel  o meglio la sfera estremamente luminosa che le si era formata in un attimo tra le mani:  era come se un pezzo di stella si fosse concentrato in quel punto invadendo la stanza di una luce dorata del tutto innaturale e la fera  sembrava vibrare come una saetta o energia pura.  Non aveva mai visto una cosa del genere  e nemmeno mai studiata, ragionando come’era solito fare cercò di capirci qualcosa:
un elemento naturale non era : ne terra, acqua,  fuoco e  aria si comportavano in quel modo ed ancora meno splendevano di una luce quasi accecante … Che fosse elettricità?  No nemmeno questa ipotesi sembrava corretta, anche se quando l’energia elettrica si manifestava sotto forma di luce brillava formando saette non aveva una luce del genere e nemmeno una forma sferica  così  perfetta …
Per alcuni minuti Lake passò in rassegna tutti i poteri di cui era a conoscenza, ma nessuno di essi combaciava con quello che brillava nelle mani di Cristel  era come se fosse luce viva, dorata ed allo stesso tempo….
 
Luce, viva  …!
 
Improvvisamente Lake sussultò afferrando il libro quasi certo d’aver risolto la questione anche se quello che pensava gli sembrava del tutto strano ed impossibile.
 
  Trovata!
 
Pag 207  capitolo: Poteri angelici (Libro di Capacità e Abilità individuali)
 
Manipolazione dello Spirito Vitale
Una capacità esclusivamente angelica, si manifestò per la prima  ed unica volta negl’anni della guerra Apocalittica per mano di uno dei tre angeli caduti della luce: Olamide. I suoi poteri ed usi sembrano essere del tutto illimitati l’angelo che ne era in possesso era in grado di richiamare il proprio spirito vitale  per controllare qualunque corpo e mente tra qui la luce di cui l’elemento prendeva le sembianze. Altre informazioni non si anno perché le fonti che lo riguardano sono estremamente minime, ma per certo si può affermare che nessun immortale è e sarà in grado di richiamare un tale potere.
 
Lake chiuse con un botto il libro, scosso dalle informazioni appena lette  non poté evitare di fissare la ragazza davanti a lui che ricambiava il suo sguardo con un sorriso vittorioso sul viso per nulla stanca o spossata  mentre quello che aveva appena scoperto essere Spirito un potere angelico devastante le brillava potente tra le mani del tutto sotto controllo ed a sentir lei era la prima volta che lo richiamava …
 
Solo una verità nella mente di Lake,  una certezza  logica si faceva spazio
 
 
Cristel Liornoor era l’angelo caduto Olamide la salvatrice !
 

 
 
 
 - Lake tutto bene ?- la voce di Cristel riportò l’immortale al presente facendogli ricordare della lezione e di smettere di guardarla come fosse stata un alieno; - niente – si limitò a rispondere passandosi una mano tra le ciocche corvine mentre la ragazza diminuiva l’elemento facendolo scomparire e con lui la luce.
– Stai bene? Sei pallido … - gli richiese la mora con un tono di voce leggermente preoccupato visto il modo in cui Lake l’aveva fissata dalla comparsa del suo elemento * che avesse capito?*.  -  si tutto Ok – rispose schivo il ragazzo ritornando a fissare Cristel che lo guardava ancora leggermente preoccupata, era molto bella come se la ricordava dalla festa e quegl’occhi dorati gli erano sembrati rari ed unici dalla prima volta che l’aveva vista, ma era strano: per quanto ne sapeva gli angeli caduti avevano un carattere chiuso,  riservato, presuntuoso ( soprattutto) da creature superiori, ma quello della ragazza non gli sembrava combaciare con quello scritto nei libri e detto  dalle poche persone  che avevano avuto a che fare con un caduto. Insomma per quanto la conosceva quella ragazza non gli sembrava per niente Olamide  la grande salvatrice, tuttavia d’aspetto;  la bellezza di un angelo la  poteva benissimo dimostrare .  Comunque l’unica cosa era parlare con lei per cercare di capire il tutto un po’ meglio.
- Cristel, sei un angelo caduto? –
La domanda gli era uscita automatica, ma lui non se n’era minimamente pentito visto che odiava  arrampicarsi sugli specchi e non affrontare i problemi direttamente ( beh diciamo tutti i problemi che riguardavano gli altri e non se stesso).  Guardò Cristel che aveva in volto un’espressione neutrale, ma riusciva a leggerle comunque negl’occhi una confusione e agitazione classica di chi è stato smascherato, il moro si passò un'altra mano tra i capelli:  era nervoso e la risposta che ritardava ad arrivare non faceva altro che peggiorare la situazione ed aggiungendo il fatto che le sua pillole stavano finendo e le crisi minacciavano di farsi sentire da un momento all’altro,  si sentiva davvero al limite.
 – Allora?- richiese con voce ferma, la ragazza si passò una mano nei capelli bruni  – Si – si limitò a rispondere fissandolo negl’occhi come a vedere la sua reazione; Lake sussultò ma era abituato a fingere e mascherare l’ emozioni così  rimase calmo ed imperturbabile ( almeno apparentemente), la vide mordersi il labbro, probabilmente avrebbe dovuto tenerlo nascosto, automaticamente i pensieri di Lake andarono al braccialetto copri aura  che ancora lei portava al polso, ovvio il direttore aveva voluto evitare che la cosa si sapesse in giro e così le aveva dato quel bracciale per mascherare la sua aura da  angelo caduto che se non celata avrebbe dato il via ad una confusione generale: logico che idiota a non arrivarci subito. 
 
- Non avrei dovuto dirtelo, ma visto che sei il mio “insegnante privato “ penso che tu lo debba sapere, inoltre prima che tu mi faccia domande del tipo Dio esiste- Com’è lassù- quanti mille a passa anni hai ecc… Non ho il minimo ricordo di quei giorni e nemmeno di chi ero,  la mia mente è piena solo dei momenti vissuti dalla mia caduta ( qualche giorno  fa)  ad oggi  perciò sono un angelo del tutto inutile se voi studiarmi o prendere informazioni –
 
Lake sbatté più volte gl’occhi stupito da quella spiegazione gratuita , *certo  questa  ragazza, angelo o no era è tutto imprevedibile *.  … Così   non sapeva d’essere quella Olamide, ma dopo tutto nemmeno lui ne era sicuro perché del mondo Celeste e i suoi abitanti anche ex si avevano poche informazioni e per ora quella della salvatrice  restava un’ ipotesi abbastanza fondata e probabile, ma solo un ipotesi perciò parlarle di questa questione con la mora che sembrava un angelo sconquassato almeno quanto lo era lui da immortale non gli sembrava una buona idea.
 
Tossì per schiarirsi la voce  - Ok, non fa nessuna differenza … così sei una caduta senza ricordi … ovviamente so di non doverne fare parola con nessuno, ma tanto per sapere chi lo sa? – chiese Lake con voce equilibrata anche se dentro di se aveva una completa agitazione, ma non era l’agitazione che un mortale provava dinanzi ad una personalità alta,  ma una strana che lo confondeva, suscitata dal fatto che la scoperta dell’identità di Cristel ora gli sembrava d’averla sempre saputa e con essa anche un celato legame e  ciò lo preoccupava ed affascinava allo stesso tempo.
– il direttore e il Professore Trent, non so se altri insegnati ne siano a conoscenza – rispose lei con voce calma fissando Lake negl’occhi argentei, il ragazzo ricambiò lo sguardo pensando che quelle iridi ambrate non avrebbero mai potuto appartenere ad un immortale comune.
– Senti io ho solo una vaga idea di come voi immortali vedete un angelo e so che non ne avete una buona impressione; perciò se vuoi lasciar stare con questa storia delle lezioni  per me non è un problema – chiarì Cristel senza distogliere lo sguardo dal moro,  – No se sei un angelo o no non fa differenza visto che la tua conoscenza del nostro mondo corrisponde a quella di una bambina ed hai bisogno del mio aiuto ed io dei crediti in più che questa cosa mi da  – rispose Lake esibendosi in un ghigno divertito e superiore da demone  facendo sbuffare Cristel ma soprattutto sorridere quasi illuminando la stanza  - Ok allora rimarrà tra noi Lake Tolbert – concluse l’angelo porgendo una mano al moro che dandogli prima uno sguardo stranito  la strinse                -  come vuoi tu angelo –
 
 
 
 
___


______________________________________  To Be Continued
 
 
Ciao! Ecco il nuovo capitolo che dedico tutto a Moon _ Lie che con la sua recensione mi ha ridato la voglia di scrivere e sottratto alla depressione che l’assenza di commenti m’aveva procurato  GRAZIE!!! Spero che altri recensiranno per farmi sapere le loro opinioni perché per una persona sapere i pensieri di chi dedica un po’ di tempo alla sua storia è importante ma soprattutto enormemente gratificante e se avete consigli da darmi x i personaggi e tutto sarò felice d’ascoltarli =))) Comunque tornando alla storia in questo capitolo c’è stato il primo incontro tra Lake e Cristel e avrete notato che quando quei due stanno insieme  (soprattutto Cristel ) hanno un carattere diverso dal solito e chissà il perché. Inoltre in questo capitolo c’è anche la questione Olamide e chissà se è lei … chissà ^.^ Be nel prossimo succederanno alcune cosette ed il potere di Cristel si spiegherà un po'megio. spero che la storia vi stia piacendo =)) Ringrazio coloro che mettono la storia nelle seguite ecc… GRAZIE 1000 per il vostro sostegno =DD Un bacione a tutti 

By Akemi Katy

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Capitolo 11
*** una ragazza chiamata Adele ***


 
 
[ Horizon College  – Chora ]
 
 
 
 
 
Un luce intensa entrava dalle grandi vetrate dell’infermeria, invadendo la stanza illuminandone i mobili in legno laccati di bianco con i relativi attrezzi e medicinali  ed  i sei letti posti ai lati opposti della stanza tre da una parte e tre dell’altra fatti su con delle profumate lenzuola lilla con una struttura in legno color crema .
 
Chora si era svegliata nel letto dell’infermeria da alcuni minuti e la testa le stava scoppiando 
 
 Ma cosa diavolo era successo?  Si chiese confusa cercando di ragionare :  era svenuta, dopo aver percepito quelle forze del tutto strane e potenti la vista le si era offuscata ed il suo corpo ara collassato a terra senza che lei potesse impedirlo sapeva che Sam l’aveva portata in infermeria perché l’aveva intravisto uscire dalla porta ma ignorava il motivo di quello svenimento improvviso.
 
La bionda sospirò portandosi una mano alla testa, il dolore stava svanendo ma era comunque fastidioso e soprattutto non c’era abituata, era la prima volta che perdeva i sensi e per fortuna non era niente di grave, l’infermiera le aveva detto che si trattava solo di uno svenimento da sforzo,  frequenti nei “novellini” , ma non era da lei non era da lei perdere i sensi per l’uso di una capacita!  
 
 
- Ciao –  una voce gentile e allegra la salutò dalla porta dell’infermeria, Chora si girò sorpresa trovandosi con un colpo al cuore a fissare Cole appena entrato nella stanza: i capelli rigorosamente mossi e bruni spettinati ed un sorriso gentile che lo rendeva un super figo in volto, vestito con la semplice maglietta nera attillata con lo stemma dell’Est  ( che rendeva molto difficile alla Bionda distogliere lo sguardo dai pettorali perfetti) ed i jeans chiari.  – Ciao – rispose allegra sorridendogli gentile – che ci fai in infermeria? – chiese curiosa al moro  - Aisha si è  fatta male  durante l’ora di Educazione Fisica in un duello contro Shane, praticamente l’ha investita con il veleno e visto che non posso partecipare per  il blocco del direttore,  mi hanno spedito a prendere l’antidoto -  rispose  avviandosi verso il cassettone bianco in legno dove sapeva che c’erano le fiale con gl’antidoti  - e tu perché sei qui?-  chiesi mentre cercava tra le fialette di vario colore , Chora lo fissò ancora un attimo beandosi del suo fisico statuario  - Sono svenuta in Forza Vitale, eccesso di sforzo -  rispose appoggiandosi allo schienale del letto seduta, - eccesso di sforzo? Non è da te svenire per così poco -  disse Cole lanciandole uno sguardo preoccupato  - Già, ma fa niente capita  tanto mi sono già ripresa -  lo rassicurò la bionda facendogli un sorriso sincero, seppur la questione preoccupasse anche lei.
 
- Oh Cole ma quanto ci metti?-  una voce femminile del tutto strillante fece capolino nell’infermeria e con essa una ragazza dal fisico perfetto, lunghi capelli biondo platino e due occhi color  smeraldo:  Adele Janson  era entrata sculettante e dal look impeccabile nella stanza andando subito a raggiungere il suo Cole senza degnare d’uno sguardo la Bionda .
 
 Chora non potè evitare  di storcer le labbra appena la vide abbracciare maliziosa Cole  da dietro  - Adele che ci fai qui? – chiese lui rivolgendole uno sguardo confuso  - Sono venuta a vedere perché tardavi – gli rispose mordendogli l’orecchio.
Chora era sempre più scioccata; sapeva la Janson era una stronza e T****, ma non pensava che lo fosse fino a farlo li in infermeria pure davanti a lei, - Eemh! – tossì lasciandosi andare ad un ghigno soddisfatto appena la platinata si staccò da Cole alzandosi con un movimento di capelli riserbandole uno sguardo superiore ed indifferente, – scusa ma siamo in un’ infermeria e se vuoi fare la T puoi benissimo andare nella tua camera – le disse Chora incrociando le braccia al petto, odiava Adele e non aveva mai cercato di nasconderlo. La custode del quinto anno si scostò ancora i capelli come fosse una diva appoggiando una mano sul fianco  - e tu chi cosa saresti mocciosa? – rispose con una voce da 100% stronza , ma Chora non fece in tempo a rispondere con il suo bel caratterino che il moro si mise letteralmente tra le due, una siringa con del liquido giallo in mano probabilmente l’antidoto trovato, – Basta Adele, dobbiamo andare – disse severo prendendo la Bionda per mano andando verso la porta per evitare una discussione apocalittica  - Ciao Chora rimettiti mi raccomando – la salutò con un sorriso Cole mentre da parte a lui Adele si esibiva in uno sfigata  detto appositamente a voce abbastanza alta da farsi sentire; -Ciao Cole, miss T – ribattè Chora per l’ultima volta prima che i due uscissero.
 
Stronza! Pensò mordendosi il labbro nervosa … Come fa Cole a stare con una come Adele, sono praticamente due opposti! E poi quella in quanto a stronzaggine è quasi pari ad Akane dell’Est!                             Ma! Vai a capirli i ragazzi e i loro gusti del c ….
 
 
 
 
[  contemporaneamente - Horizon College- ex ufficio della Prof. Shima - CRISTEL ]
 
 
 
- Allora cosa ne pensi? -  chiese Cristel a Lake riferendosi al suo elemento appena scoperto, lui la guardò come a studiarla  - si tratta di un elemento chiamato Spirito – iniziò passandosi una mano nelle ciocche corvine  -  è un abilità che non può appartenere ad un immortale comune perciò non mi stupisce che tu sia in grado d’usarla ed in poche parole è come una forza interiore con cui si può controllare ogni aspetto della materia che ti circonda, ma non si sanno tutti gl’impieghi ed i limiti che può avere,  visto che nessuno prima di te così vicino al nostro mondo l’ha usata – spiegò Lake con voce decisa e Cristel si stupì di quanto potesse sembrare davvero uno studente dai voti alti ( ovviamente eccetto la bellezza demoniaca ), -  Ok  perciò è un potere da “scoprire “ no? – richiese Cristel a Lake facendogli un sorriso gentile, che lui ricambiò con un ghigno da guarda-quanto-sono-figo-e-dannato che la fece sussultare e rabbrividire, ome sempre quando il suo fascino la colpiva – Si ci lavoreremo  insieme ma dovrò prendere appunti sei la seconda  immortale in grado di controllare questo elemento  della storia – disse Lake calmo  - La seconda? – gli chiese l’angelo incuriosita fissandolo nelle iridi argentee , lui sembrò rianimarsi e per un attimo della preoccupazione s’intravide  nello sguardo di solito imperturbabile e profondo dell’immortale  - si – si limitò a dire con voce indifferente e Cristel capì che probabilmente era un taboo che il moro non intendeva svelarle, ma ciò non significava che non l’avrebbe rivisto da sola questo punto oscuro. – Allora  sarai una specie di dottore/scienziato pazzo che mi studierà ? – si lasciò scappare l’angelo per coprire il silenzio opprimente che si era creato imprecando contro se stessa per aver detto una cosa così stupida e non da lei  - vedila come vuoi  io ho il massimo in entrambe le materie soprattutto medicina e studiarti non sarà un problema angioletto – rispose con aria strafottente il moro, facendo sbuffare l’angelo che ormai si stava abituando a quel carattere anche se qualcosa le diceva che Lake era molto più che un bel ragazzo affascinante con l’aria da Rockstar e che quelle iridi argentee e plumbee  nascondessero più segreti di quanto sembrasse,  soprattutto l’ombra scura  ed inquietante che s’intravedeva nel guardarle.
 
- Adesso farai qualche test per vedere fino a che livello  può arrivare questo Spirito -  cominciò Lake alzandosi  raggiungendo veloce i cassetti della scrivania cercandoci qualche oggetto, Cristel lo guardò incuriosita prima  mettersi  la mano davanti agl’occhi facendoci  subito comparire quell’elemento sfavillante e potente appena scoperto, ma in fondo sempre conosciuto: lo guardava brillare e muoversi passando per ogni dito,  nella mente le bastava pensare un movimento da fargli fare ed ecco che lui lo eseguiva come fosse stata una parte del suo corpo. Incuriosita lo fece staccare dalla mano portandoselo davanti al petto  e con le mani lo prese ai lati e fu sorpresa di vedere che quella sferetta luminosa aveva una consistenza propria, così come una bambina con il suo pezzo di pongo  tirò e lo Spirito seguì quel movimento allungandosi perfettamente malleabile e senza dar cenni di rottura o sforzo mantenendo la forma presa * Sorprendente …*
 
- Ehi che stai facendo ? –
La domanda di Lake distolse l’angelo dal suo “ lavoretto “, che mollò subito la sostanza facendola tornare la sferetta luminosa di prima  -  niente, volevo solo vedere meglio come s’usava – spiego facendo un sorriso colpevole al moro  che per un istante  pensò di trovarsi davanti ad una bambina che aveva scoperto per la prima volta un gioco nuovo.
 Lake sospirò  * Certo che Cristel  non sembra proprio avere il carattere autoritario e serio di una caduta  soprattutto di Olamide un ‘antenata …* ripensò  sedendosi sul tappeto appoggiando davanti all’angelo un bicchiere d’acqua, un sasso,  un accendino ed un fischietto .La ragazza fissò leggermente confusa quegli oggetti perché non riusciva a capire cosa potevano centrare con la sua abilità, - è per vedere se il tuo potere è in grado di controllare i cinque elementi visto che sul libro c’è scritto che ci puoi fare praticamente di tutto  - spiegò sbrigativo Lake e Cristel  capendo che il  moro stava solo aspettando che si desse una mossa portò le mani davanti a se chiudendo gl’occhi per concentrarsi meglio:
 
* Spirito ascoltami entra in quel sasso e governa l’elemento della terra  Per favore *
 
L’elemento vibrò per qualche istante e veloce entrò come  una scia luminosa nel sesso, l’oggetto brillò  e quando si spense  scattò veloce in mano a Cristel che aprendo gl’occhi l’afferrò pronta percependo al suo interno lo Spirito pulsare potente come una forza famigliare.
Lake la guardò e con la biro mise una  X da parte alla parola “terra”  su un foglio bianco  appena preso; poi  tornò a guardarla facendole capire d’andare avanti.
* Certo che Lake è proprio di poche parole …* pensò Cristel ormai rassegnata a sopportarlo ed una volta richiusi gl’occhi le bastò  molto meno sforzo per richiamare l’elemento:
 
* Spirito grazie per l’aiuto ora governa l’aria facendola soffiare nel fischietto *
 
Ordinò ancora nel pensiero e guardando vide l’elemento uscire veloce dal sasso per poi dissolversi nell’aria scomparendo alla vista, ma usando la sua capacità fondamentale riuscì comunque a vedere nitidamente l’aura brillante del suo Spirito galleggiare in aria,  un istante prima di vederla scendere veloce attraversando il fischietto facendolo suonare nella stanza seguita da un soffio di vento improvviso.
Poi senza che Lake disse niente l’angelo ( felice dei risultati ottenuti) ordinò allo Spirito di far la stessa cosa con l’acqua ed ecco che alcuni istanti dopo  il liquido contenuto nel bicchiere galleggiava  come addomesticato sopra la sua mano destra, formando una sfera  che si moveva in continuazione  riformandosi di continuo raccogliendo le gocce che colavano.
Così ripetè lo stesso meccanismo con il fuoco, ma sorprendentemente l’elemento non rispose. Cristel infastidita da quel fallimento ritentò * Spirito torna a governare il fuoco * ripetè  ma anche il secondo non ebbe successo. Così richiamò il suo Spirito e lo fece tornare a brillare come luce viva sul palmo della mano,
- Perché non sta funzionando? – chiese leggermente indispettita  a Lake che aveva appena finito di “prendere appunti” , lui la fissò per qualche secondo anche se sembrava che stesse più pensando ad una spiegazione                  - Tu sei un angelo della Luce perciò non puoi controllare elementi che appartengono all’altro lato della medaglia -  spiegò Lake mentre un leggero ghigno gli si apriva in volto come se fosse felice che la ragazza non fosse una specie di “mostro onnipotente” .  Cristel sbuffò   * Incorreggibile … fa tanto il sapientone poi si comporta come un bambino strafottente  …*  tuttavia la teoria di Lake non faceva acqua e ciò la infastidiva perché alla fine doveva ammettere che il moro era davvero in gamba,  visto che aveva formulato la spiegazione in meno di cinque minuti.
 
- Lake qual è il tuo potere? – chiese innocente Cristel  mentre lui era tornato a scrivere e per un attimo le sembrò di percepire una forza davvero strana provenire  dal ragazzo e lo sguardo leggermente sbarrato del moro per la prima volta non indifferente  la fece sussultare … Che avesse detto qualcosa di sbagliato?  
- perché ti interessa? E comunque  adesso non lo posso usare, il direttore  mi ha messo un blocco – rispose l’immortale con un tono di voce apparente indifferente ma che fece lo stesso gelare Cristel per qualche secondo.
 
 
[ha un carattere del tutto misterioso e schivo che lo rendono un ragazzo inavvicinabile e affascinante/ inoltre il suo potere non lo sa quasi nessuno, ma si dice che sia strettamente legato al lato demoniaco]
 
 
Le parole della spiegazione di Celie il primo giorno di scuola  e la risposta di Lake le  fece capire  che al moro non piaceva parlare del suo potere e di conseguenza nemmeno usarlo,  tuttavia una curiosità pressante iniziava a farsi spazio nella mente dell’angelo  perché le sembrava logico che chiunque immortale fosse orgoglioso di mostrare le proprie abilità  ed il fatto che Lake non volesse la incuriosiva sempre di più …
 
* Quanti segreti nascondi Lake Tolbert …? *
 
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNN
 
 
 
La campanella suonò nel corridoio coprendo il silenzio opprimente che s’era creato nella stanza, -  Io vado ci troviamo qui domani alla prima ora, vedi d’arrivare puntuale – concluse Lake sbrigativo e senza lasciare a Cristel il tempo di rispondere uscì dalla stanza chiudendosi alle spalle la porta, lei riuscì solo a sussurrare un Ciao vergognoso alla porta chiusa, probabilmente aveva davvero fatto una gran stupidaggine con quella domanda …
 
 
- Ehi! -  Kyle era appena entrato nella stanza sorridendo felice alla mora ancora seduta per terra  amichevole e bello come sempre  - Ciao Kyle – lo salutò Cristel stampandosi in faccia un grande sorriso  come a contrastare il gelo che il comportamento del moro le aveva provocato,  lui le si avvicino e con una mano la tirò in piedi senza la minima fatica, involontariamente  l’angelo sorrise  …  così come Lake  la faceva sentire strana ed il suo comportamento schivo ed a tratti strafottente  la confondeva,  Kyle con la sua sola presenza e voce sempre amichevole aveva la capacità di farla sentire leggera e senza preoccupazioni.
 
  – Tutto bene Cri? Mi sembri strana … Lake ti ha fatto qualcosa? -  chiese leggermente preoccupato il biondo fissandola dritta negl’occhi color ambra e per un istante lei si perse in quelle iridi belle e profonde color oceano che sembravano davvero un mare di tranquillità e pace, - no no tutto bene non ti preoccupare Kyle – rispose l’angelo esibendosi in un sorriso sincero, lui sembrò sospirare come tranquillizzato prima di prenderle la mano allegro – Ok mi fido, ma ora c’aspetta un’ora di chimica prima di pranzo perciò ti conviene prepararti psicologicamente al colpo -  esclamò  il  biondo  trascinando la mora fuori dalla stanza.
 
* Certo che Kyle sembra fatto apposta per farmi star bene *
 
 
 
 
 
 
[Horizon College- Palestra terza ora del mattino addestramento 4 e 5 anno]
 
 
 
Seduto sulle alte tribune della palestra Cole fissava attento il duello che si stava disputando senza freni nell’arena, un combattimento che era raro vedere: 
il capo dormitorio Est Alexander contro Evan Booker quello dell’Ovest, in poche parole ghiaccio vs fuoco.  Il Professore Cheveyo   seduto nella cabina  di protezione che dava direttamente sul “ campo di battaglia “continuava a prendere appunti probabilmente sulle capacità combattive dei duellanti e sugli errori commessi o tecniche usate con le armi che fino ad ora si erano limitati ad usare . 
Un applauso generale  ravvivò l’attenzione di Cole mentre una fiammata s’alzava fino al soffitto  * Certo che senza la barriera di protezione questo posto sarebbe stato del tutto distrutto, visto che a nessuno piace trattenersi *  pensò il moro fissando l’arena:
 
Il Rosso ( rigorosamente a torso nudo )  posizionato al lato destro della palestra, aveva  come sempre il classico ghigno da demone stampato in faccia mentre le fiamme  gli bruciavano imponenti sulle braccia e formavano un cerchio infuocato intorno a lui, i capelli rossi erano spettinati più del solito e le ragazze lanciavano urletti emozionati ogni volta che ci si passava una mano. 
Invece Alexander sembrava tutto il contrario, un’espressione concentrata e neutrale in volto  la divisa allacciata perfettamente come i capelli biondi dalla piega perfetta  ed ai suoi piedi una lastra di ghiaccio segno che anche lui era pronto ad iniziare il secondo round .
Con un fischio potente il Prof diede il via alla seconda parte della lezione, subito Evan parti raggiungendo in un attimo il biondo sferrandogli un pugno infuocato  che avrebbe senza alcun problema spaccato la parete, Alex lo schivò  abbassandosi a sinistra e con un salto si portò a fianco del Rosso tentando di colpirlo con un calcio, ma Evan era veloce ed avvertendo lo spostamento d’aria saltò facendo un salto all’indietro talmente forte da riportarlo alla posizione di partenza.  Questa volta vu Alexander a partire:  tendendo una mano davanti a se con un movimento rapido fece partire un raggio ghiacciato che andò subito a prendere le sembianze di un’aquila con becco ed artigli affilati, il Rosso non fu da meno ed imitato il movimento dell’avversario scagliò una fiammata potente che solidificandosi in lava sembrò formare il muso d’un drago con tanto di muso spalancato e zanne roventi in vista; nel momento in cui i due elementi si scontrarono  la collisione creò un enorme getto di vapore che offuscò i vetri protettivi  impedendo agli spettatori di vedere oltre.
 
Per l’offuscamento del campo di battaglia il pubblico protestò facendo versi delusi soprattutto le ragazze del che poco prima sbavavano dietro ai due avversari. Cole appoggiò la schiena alla tribuna bevendo un sorso di Coca Cola approfittando della  “ pausa “ , ma uno sbuffo di Adele seduta a gambe incrociate al suo fianco  gli fece  chiaramente capire che  la ragazza voleva le sue  attenzioni, così appoggiando la lattina sulla tribuna si girò circondandola  con le braccia facendola sedere sulle sue gambe alzandola senza fatica.
- Qualcosa non va? – chiese con fare innocente, - Come qualcosa non va! Non mi degni d’un solo sguardo e in questi giorni sei così schivo che non sembri nemmeno tu Cole ! – rispose impazientita la Bionda fissandolo  male, il moro sospirò perché dopotutto sapeva che aveva ragione ma non poteva evitarlo: a casa  suo padre stava di nuovo facendo disastri e  l’idea di una sua ricaduta lo assillava,  perché anche se non aveva più 10 anni vedere un padre tentare il suicidio non era mai bello …
                        
- Ehi Cole ci sei ? Razza di bastardo idiota almeno cagami … - imprecò ancora  Adele incrociando le braccia al petto ormai stufa, - Scusami è un periodo di merda – disse Cole abbracciandola come fosse una bambina mentre lei gl’incrociava le braccia al collo contenta delle attenzioni finalmente  ricevute.
Adele sospirò beandosi del profumo forte del suo immortale …. Vedere il suo Cole sempre dietro a pensare a quella sua stupida famiglia le dava parecchio fastidio lei lo voleva tutto per se e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via: ne alle sgualdrine della scuola, ne a quei stupidi ricordi famigliari! …
Subito sigillo la bocca del suo immortale con un bacio famelico e passionale che esprimeva del tutto i suoi pensieri infrangendo le mani nelle sue ciocche  brune  mentre con una mano gli accarezzava gl’addominali perfetti …
 
 
* Tu sei mio e solo mio …  *
 
 
 
 
[ 12, 45 - Horizon College mensa – CHORA]
 
 
 
C’era un gran vociare nella mensa,  tutti gli studenti sia dell’Oves che dell’Est sedevano ai tavoli chiacchierando e ridendo come fossero in una normale scuola umana. Chora, Eyiko, Celie, i gemelli, Sam e Jean,  sedevano tutti al tavolo ridendo mentre il giapponese si esibiva nelle imitazioni perfette di tutti i professori.
 
- Cristel non arriva … -  disse all’improvviso  Eyiko a bassa voce lanciando un’ occhiata veloce alla porta d’ingresso, Chora al suo fianco si passò una mano tra le mosse ciocche bionde  - Sarà in ritardo – si limitò a dire  affogando con lo sguardo nel passato di verdure e crostini davanti a se stranamente in toccato ,  non era mai stata brava a mentire ed ancora meno gli piaceva farlo e poi il fatto dell’infermeria con quella ***** di Adele di certo non aveva migliorato  il suo umore.
 
- Chora cosa c’è? -  le chiese Eyiko fissandola con il solito sguardo da  tanto-lo-so-che-menti-sputa-il-rospo e la bionda deglutii sonoramente – Cristel era a lezione con Lake – rispose tutto d’un fiato preoccupandosi che la sua risposta avesse qualche peso sul buon umore giornaliero della  giapponese
- a ok,  allora dovrebbe arrivare -  concluse la mora facendo un sorriso gentile tornando a dedicarsi al suo pranzo – Come a ok? Scusa ma Lake non …? – richiese Chora fissando stralunata la sua coinquilina che sembrava del tutto indifferente  - Si, ma è inutile farmi le seghe mentali per un ragazzo irraggiungibile e poi Cristel con lui ha fatto solo lezione e se dovesse avere una cotta per Lake allora non sarebbe un problema perché siamo coinquiline e amiche – spiegò la giapponese esibendosi in un altro sorriso, Chora era a bocca aperta certo che quando era di buon umore nessuno la pareggiava  in gentilezza ed ottimismo come del resto  in  depressione e sclero quand’aveva la luna storta.
 Così Chora sorrise  tornando a concentrarsi sul pasto
 
***
 
- Chora oggi hai visto Cole? – le chiese a tradimento Eyiko che come sempre capiva quando qualcosa non andava, perché dopotutto erano coinquiline ed amiche da tre anni  e quando Chora se ne stava zitta era un chiaro segnale che qualcosa non andava.  – Oggi in infermeria è entrato ma non ho fatto in tempo a dirgli qualcosa che è arrivata quella stronza di Adele e l’ha portato via, ma quella li ok che è la sua ragazza ma non potrebbe trattenersi almeno un po’?!! Io non la sopporto!! – si lamentò Chora passando da uno stato da depressa cronica a super incavolata  parlando a voce così alta che tutto il tavolo si zittì  e li la bionda capì d’aver fatto una grande cavolata …
 
- Adele ma sono ancora insieme??- 
- Certo è la fiamma di Cole-
- Ma è una stronza pazzesca! –
- Chora ma dai ti piace ancora quello? -
- Be se lei è una stronza pazzesca lui è un figo pazzesco!-
 
 
La bionda quasi affondò il viso nel piatto, ma perché non riusciva a parlare a bassa voce ?
 
 
 
 
 
[ 12, 30  Horizon College sede piano terra- Cristel ]
 
 
 
 
- Ehi perché mi hai portata qui ? – chiese Cristel al biondo una volta arrivati all’ ingresso davanti alla segreteria  - guarda che siamo in ritardo per il pranzo, Chora e gl’altri mi strozzano  -  precisò  l’angelo leggermente preoccupata, il biondo le scompigliò i capelli amichevole – se non l’hai notato siamo davanti ad una bacheca, qui ci stanno tutti gli avvisi d’iscrizione per le materie pomeridiane  e visto che non ti sei ancora iscritta a nessun corso ti conviene farlo prima che  le bidelle vengano a prenderle – spiegò Kyle che come sempre aveva pensato alla sopravvivenza di Cristel nella scuola, - a ok grazie – rispose l’angelo portandosi più vicina alla bacheca leggendo incuriosita:
 
* Sociologia Immortale
* Potenziamento Abilità Individuali
* Arti musicali interpretative- Corsi di danza: Pop ,  Jazz , classica , moderna ,  Tango , Salsa ,  Tip Tap
* Corso di recitazione
* Corso di Moda e Design 
* Arti musicali vocali- canto/musical
* Attività Sportive: Canotaggio, Rafting, nuoto, pallanuoto, pallavolo, pallacanestro, ginnastica ritmica/artistica, equitazione,  scalata, judo, karate.
* Attività Artistiche: scultura, grafica informatica,  pittura, fumettistica, fotografia
* Corsi di Meditazione e Relax
 
 
 - Certo che sono davvero parecchi ma a quanti mi devo iscrivere? – chiese Cristel continuando a guardare la lunga fila di corsi, - Tre, al pomeriggio facciamo quattro ore di lezione tra cui 3 si scelgono e si fanno con allievi di altre classi ed età, mentre  una viene stabilita dai professori e si fa con la classe con cui fai lezione al mattino, comunque visto che l’anno è già iniziato ti posso dire che alla nostra classe è stata assegnata Sociologia Immortale  -  spiegò ancora Kyle sempre amichevole e gentile, l’angelo annui:
Potenziamento Abilità Individuali …  la materia la incuriosiva parecchio ma non poteva parteciparvi, perché se a Lake era bastato vedere il suo elemento per capire che si trattava di un angelo allora andare in giro a sbandierarlo ai quattro venti non era di certo una buona idea …
 
- Penso che m’iscriverò ad un corso di ballo,  equitazione e canto – disse Cristel seguendo ciò che l’istinto le suggeriva, - Wow cos’è vuoi diventare una diva ? -  esclamò Kyle con un sorriso divertito sulle labbra, - No solo che m’incuriosiscono … - rispose lei facendogli un sorriso così bello che l’immortale  quasi arretrò e si pentì d’averla scherzata  per la scelta; era impressionante quanto fosse bella.
– Ok adesso  andiamo che ho una fame paurosa –  esclamò l’angelo avviandosi  seguita a Kyle alla mensa,                              - Cristel ti va di venire a mangiare al tavolo dei custodi? Così te li presento – chiese il biondo allegro e sicuro che lei accettasse visto che in fin dei conti i custodi erano i VIP della scuola, - no grazie, oggi pranzo con Chora,  Eyiko e gl’altri comunque un altro giorno si può fare -  rispose lei con un sorriso di scuse per aver rifiutato l’invito dell’immortale,  che c’era visibilmente rimasto male, - Ok va bene, ma un giorno pranzi con me promettilo ! -  replicò il biondo mettendosi davanti a Cristel fermandola con uno sguardo così intenso e profondo che l’angelo non potè far altro che accettare  - Ok d’accordo Kyle , te lo prometto – disse sbuffando leggermente una volta sconfitta dal viso perfetto  del ragazzo, che sorrise vittorioso prendendola ancora per mano riprendendo a camminare verso la mensa.
 
 
Mentre Cristel camminava a fianco del biondo con la mano nella sua, si chiese da dove venisse tutta quella famigliarità e libertà, non era il fatto che le desse fastidio o altro anzi così facendo Kyle le faceva sentire d’essere importante  e amata anche in un mondo che ancora non le apparteneva … Il Biondo la trattava come se la conoscesse da sempre, come se sapesse perfettamente come comportarsi con lei e questo la confondeva ed incuriosiva allo stesso tempo. perché alla fine anche Cristel doveva ammettere a se stessa che  sentiva come se Kyle ci fosse sempre stato, ed anche se non si trattava di un legame forte come quello che sentiva unirla a quel nevrotico e strafottente di Lake,  si trattava comunque di qualcosa di leggero e semplice appena percettibile ma che inconsciamente sapeva esserci …
 
 
 
 
 
______________________________________________ To Be Continued
 
Ciao a Tutti! Finalmente ho spostato anche questo capitolo che mi è costato una certa fatica scrivere: tra la ragazza appena scoperta di Cole, il combattimento tra i due immortali ( che spero d’aver descritto decentemente ) e la dimostrazione del potere di Cristel; davvero stavo per impazzire. Comunque spero che abbiate lo stesso apprezzato, adesso la storia sta andando un po’ lenta nel senso che le vere storie d’amore ed eventuali triangoli non si sono ancora del tutto sviluppati, ma non preoccupatevi che nei prossimi cercherò di dare uno slancio. Ok adesso ringrazio come sempre  chi segue, recensisce, mette la storia nelle seguite-preferite ecc.. GRAZIE!!!  È sempre un enorme piacere leggere i vostri commenti e vedere in quanti visualizzano la storia dandole anche solo un occhiata grazie per il vostro tempo =))) Un bacione a tutti voi che mi fate coraggio ad andare avanti! ORA AVVISO IMPORTANTE: HO DECISO CHE LA STORIA VERRÀ AGGIORNATA TUTTI I FINE SETTIMANA TRA SABATO E DOMENICA, l’ho deciso per avere più tempo per scrivermi e ricontrollarla (soprattutto dal punto di vista ortografico!!) , per sviluppare bene le idee e la trama,  tenere una linea d’aggiornamento stabilita così voi che seguite la mia storia saprete quando aggiornerò ( vedrò di non ritardare !! anche se penso che ci starò dentro con il tempo perciò non preoccupatevi :) . Ora ancora un enorme GRAZIE continuate a seguire e soprattutto recensire si vi va =))) Ciau
 
By  Akemi_Katy  

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Capitolo 12
*** lezioni pomeridiane ed il passato continua a farsi sentire ***











[ Horizon College sede - 1 ora del pomeriggio- Cristel ]
 
 
 

 


I corridoi erano stracolmi di gente, tutti gli allievi correvano da una parte all’altra del College per raggiungere le proprie aule di lezione.  Cristel  era salita al secondo piano dove dovevano trovarsi le aule di danza, canto e recitazione;  Chora s’era diretta alla palestra per l’ora di nuoto nella sua amata piscina;  Eyiko e Sam avevano raggiunto le aule di disegno e grafica al terzo;  Jean e Symon si trovavano all’arena per la lezione di Potenziamento-Abilità-Individuali, mentre Celie ed Elen stavano andando all’aula di Moda e Design al primo piano.
 
L’angelo si scostò dal viso un ciocca bruna, mentre veloce raggiungeva una delle tre porte poste al lato desto del corridoio, trovata quella centrale che la segretaria le aveva spiegato essere quella dell’aula di ballo, si fermò  leggendo la targhetta dorata appesa ad essa:
 
Corso di Ballo: Flamenco, Tango, Mambo, Baciata & Rumba
Professoressa Dolores
 
 
L’angelo sospirò, alcuni minuti prima era andata alla segreteria per farsi dire i corsi a cui avrebbe partecipato  ( visto che Kyle le aveva detto che a volte quando un corso è pieno si veniva spostati e soprattutto nella disciplina di Ballo c’erano diversi sottogeneri a cui il corpo “ insegnanti” decideva d’assegnare un allievo)  e le aule in cui si tenevano; così era venuta a sapere che il corso a cui era stata assegnata era quello di Balli Latino Americani e Spagnoli.  Inoltre la segretaria le aveva consegnato un vestito nero e rosso con una gonna che arrivava mossa fino alle ginocchia  con tanto di scarpette nere lucide con il tacco, consigliandole di metterselo prima d’entrare in aula per evitare che l’insegnate di ballo impazzisse vedendola vestita con la divisa scolastica alla sua lezione.
 Così la mora non aveva potuto far altro che vestirsi con quel “particolare” abito spagnolo e mettersi le scarpette nere ticchettanti nel primo bagno trovato,  passando nei corridoi della scuola e pregando qualunque forza celeste per non incontrare Lake nel tragitto ( ci mancava solo che il moro le riservasse uno dei suoi classici sorrisetti strafottenti o sguardi gelidi, visto che per quel giorno ne aveva avuti abbastanza ) o qualunque altro studente.
 
Cristel aprì la porta entrando: l’aula era molto grande, la pavimentazione era in legno chiaro perfettamente lucida e liscia, le pareti erano completamente ricoperte da grandi specchi  che riflettevano i volti stupiti e zittiti degl’altri studenti una volta che l’angelo aveva fatto il suo ingresso nella sala; la luce veniva propagata nella stanza da un grande lampadario in cristallo bianco appeso all’alto e candido soffitto; alle pareti erano attaccate grandi casse sonore ed in un angolo infondo alla stanza su una scrivania in legno scuro si trovavano molteplici dischetti ed un enorme stereo nero. Insomma si capiva benissimo che si trattava di una sala da ballo seppur estremamente elegante e spaziosa.
 
L’angelo entrò posando a terra la borsa del dormitorio( in cui aveva infilato la divisa)  per raggiungere gl’altri studenti già  riuniti al centro della sala  prima intenti ad ascoltare la lezione iniziata ed ora a fissarla con sguardi snob o assassini per aver interrotto.
 C’erano  sei maschi mentre le altre dieci erano solo  ragazze, tutti indossavano abiti da ballo: i ragazzi dei pantaloni neri con canotta bianca e  scarpe nere lucide, mentre le allieve dei vestiti e scarpe identici a quelli di Cristel (probabilmente si trattava di vestiti dati dalla scuola). La mora camminò veloce mettendosi in seconda fila a braccia incrociate mordendosi nervosa il labbro,  sperando con tutta se stessa che la Professoressa passasse sopra il suo ritardo, ma purtroppo il suo sguardo cadde su una donna d’altezza media che la fissava assassina davanti a lei, le braccia appoggiate ai fianchi ed un espressione adirata in volto.
La Professoressa Dolores era una donna dall’aspetto e origini strettamente Spagnole:  lunghi capelli corvini mossi  raccolti in una coda alta, una carnagione ambrata e due profondi occhi scuri sul viso costellato da lentiggini chiare; l’altezza era media forse leggermente bassa, ma il fisico era comunque proporzionato e perfetto per una ballerina.
 
- Bene visto che la signorina Liornoor si è finalmente decisa ad onorarci della sua presenza possiamo continuare con la lezione –  esclamò con un forte accento spagnolo, riservandole un’ occhiata assassina e gelida senza curarsi minimamente che fosse nuova . L’angelo abbassò lo sguardo colpevole e consapevole  che arrivare in ritardo alla prima lezione di ballo non era certo il massimo e con questa Prof il fatto  d’essere “ l’ultima arrivata”  non poteva contare meno …
Per fortuna l’alone di gelo e freddezza piombato nella stanza assieme all’angelo iniziò a dissolversi nel momento in cui l’insegnante riprese  la sua spiegazione precedentemente interrotta e l’attenzione degli studenti tornò ad essa, eccetto alcuni ( molti) ragazzi che ancora lanciavano occhiate eloquenti al fisico perfetto della mora senza curarsi minimamente che lei se ne accorgesse.
 
- Oggi come già vi ho detto ci occuperemo del ballo conosciuto in tutto il mondo con il nome di Flamenco: esso non è un arte con regole fisse ed in questo sta la sua bellezza e grandezza ma anche difficoltà. Si deve conoscere il Flamenco in tutte le sue manifestazioni: cante toque ( tocco e cioè modo di suonare la chitarra), per poterlo ballare ed interpretare. Nello specifico si tratta di un tradizionale stile di danza e musica che arriva dall'Andalusia, in Spagna. Influenzato dal popolo nomade dei Gitani, il flamenco affonda le sue radici nella cultura dei Mori e degli Ebrei.  Questo stile, all'origine veniva praticato solo nella zona dell'Andalusia ma oggi fa parte della cultura e della tradizione musicale della Spagna intera.  Questo ballo è  musica e danza  viva, che continua ad evolversi e nella realtà di chi la vive, è piuttosto differente dalla visione stereotipata del ventaglio e delle nacchere (castañuelas). Nacchere e ventaglio sono presenti solo in alcuni generi "afflamencati" ossia generi tradizionali spagnoli, come ad esempio la sevillana e la guajira. Nell'esecuzione del ballo si usano scarpe chiodate che emettono il suono che accompagna la ballerina nella danza e ne definisce il ritmo ed i passi.  La base del flamenco è il ritmo (compas) che si raccoglie in più di 40 generi differenti (palos), ognuno con un suo ritmo:  si va dai ritmi semplici (3/4, 4/4 ecc. ) a quelli composti. Ad esempio, uno dei generi è il Tango Flamenco: è un palo (un genere del flamenco) di origine gaditana dal ritmo arrembante, composto da sequenze che si susseguono incalzanti e vive. Le parole sono sempre allegre, la danza calda e sensuale, la chitarra travolgente e pulsante. Il canto consta di strofe (letras) con tre o quattro versi octosillabi e si sviluppa in cicli di 8 tempi, il compas è di 4/4.
Attenzione Allievi questo genere è più antico del tango argentino e non ha nulla a che vedere con quest'ultimo, nonostante la somiglianza del nome. La danza Flamenca ci permette di esprimere emozioni e sentimenti mostrandoci agli altri nella nostra unicità;  perciò adesso fatemi vedere cosa sapete fare, non vi darò dimostrazioni, un vero ballerino ha la musica ed il ritmo nell’anima, preferisco vedere fin dove il vostro cuore è pronto  a portarvi nell’eseguire  questa danza Spagnola –
 
 Concluse  la spiegazione la Professoressa battendo le mani come ad incitare i ragazzi. Cristel era affascinata, il ballo l’attraeva non sapeva spiegarselo ma era come se sentisse d’averci un’affinità.
 
- Signorina Liornoor visto che sei arrivata qui oggi, senza alcuna preparazione tecnica o pratica, inizierai tu la parte dimostrativa  così mi farai vedere di cosa sei capace e magari capire perché hai scelto questo corso -  aggiunse leggermente acida la Prof facendo allontanare con un gesto della mano gl’altri allievi contro la parete opposta,  prendendo il telecomando dello stereo dal pavimento pronta a far partire la musica.
 Cristel si posizionò al centro della sala tutti gl’occhi erano puntati su di lei e sinceramente ciò non faceva altro che agitarla: l’unica volta che aveva ballato era stata la notte della festa e l’aveva fatto per divertimento senza il minimo impegno; ma dopotutto il corso di ballo era stata lei stessa a sceglierlo ( o comunque  la parte che l’era stata offuscata ) ed ora avrebbe accettato le conseguenze della sua decisione.
 
Improvvisamente la musica partì, come la Dolores aveva spiegato si trattava  di una melodia Spagnola dal ritmo dettato dalle note offerte dalla chitarra. Cristel chiuse gl’occhi e dopo aver ascoltato per qualche secondo la musica e capito a perfezione il ritmo, assunse in un attimo la giusta posa per dare il via al ballo: le braccia alzate sopra di se dritte con i palmi delle mani all’insù, la schiena eretta,  una gamba indietro tesa mentre l’altra leggermente piegata in avanti. Dopo così come aveva preso la posizione d’inizio l’angelo iniziò a muoversi:
 
Con un battito di tacchi si mise nuovamente eretta raccogliendo le gambe sotto di se,  i polsi si mossero sinuosi disegnando cerchi nell’aria scendendo lentamente,  i movimenti accompagnati da un accennato movimento di fianchi per renderli più passionali e profondi. Veloce iniziò a battere con i piedi a terra, non erano battiti dati a casaccio ma misurati nel ritmo della canzone che da lenta iniziava a prendere velocità e con essa i passi dell’angelo; ogni toccata era scandita da un movimento di mani e polsi che la completavano ed ogni otto colpi a terra la mora cambiava posizione di gambe  dando colpi di gonna veloci e secchi esibendosi in una dimostrazione di forza e potenza che fece alzare versi ammirati dagli spettatori.
La chitarra accelerò ancora il ritmo mentre una voce maschile e profonda iniziava a cantare le strofe di una canzone spagnola, così Cristel girò su se stessa facendo strusciare leggermente la gamba destra sul pavimento in legno accompagnando il movimento con il braccio destro  mentre la sinistra stava ferma a terra per mantenere l’ equilibrio ; dopo con due colpi di tacco potenti e più sonori dei precedenti diete il via ad una serie di colpi passionali ed imponenti che ammutolirono del tutto  gli altri studenti facendoli fissare esterrefatti quella passionale esibizione. Con un’ ultima battuta a terra l’angelo assunse la posizione finale alzando nuovamente le braccia sopra di se voltando la testa a destra con le gambe nella stessa posizione iniziale.
 
 
Vi furono alcuni minuti di silenzio nella sala e l’angelo ormai tornata nella sua posa normale penso d’aver sbagliato esercizio e ballo, ma quando un forte applauso si levò dal lato destro della stanza dove il pubblico aveva seguito esterrefatto i suoi passi, Cristel sorrise godendosi il calore classico che prende una persona quando è consapevole d’aver fatto la cosa giusta ed esser stata apprezzata.
 
Clap, Clap, Clap
 
La Dolores s’avvicinò battendo le mani verso  Cristel, fissandola con un sorriso stupendo che la fece sembrare per qualche istante una ragazzina allegra – Perfetto Cristel, davvero un esibizione stupefacente! Complimenti ti sei guadagnata la mia attenzione e rispetto. Benvenuta nel corso di ballo – le disse la professoressa con una voce allegra facendo sospirare l’angelo che stava temendo il peggio …
* è stata tutta una prova d’ammissione *Penso, felice d’averla superata.
 



 
 
 
[ Horizon College- piscina [ sale adiacenti all’ Arena] Chora ]
 
 
 
Plic, Plic, Plic
 
 
L’acqua sgocciolava dalle docce poste all’ingresso della sala, quel giorno non c’erano molte persone nella piscina gl’altri nuotatori erano andati nell’altra stanza lasciando alla bionda lo spazio per allenarsi in pace, le gare nazionali ormai erano vicine e se avrebbe voluto vincerle per la quarta volta consecutiva,  le conveniva allenarsi periodicamente.
 
Dopo una serie di cinquanta vasche Chora si fermò movendo fluidamente le gambe nell’acqua stando a galla perfettamente calma ed a sua agio, per poi immergersi  con una spinta leggera nel suo elemento. Sorrise mentre il panorama della bella  palestra candida dalle colonne in marmo scompariva lasciando il posto  ad un profondo e tranquillo azzurro/verde acqua, nuotò calma sottacqua dando colpetti con le gambe unite, movendosi sinuosa almeno quanto una sirena, raggiunse il fondo  toccandolo con la pancia e i palmi delle mani. Chora si fermò sedendosi a gambe incrociate appoggiando la schiena al fianco della piscina, l’acqua la sovrastava d’almeno  quattro metri ma per lei non era un problema  perché  essere circondata dall’elemento che lei stessa controllava,  le dava una calma davvero imparagonabile e non si sarebbe stupita di vedersi comparire una coda da sirena e delle branchie  ( anche se già ci riusciva a respirare sott’acqua ) da un momento all’altro.
 
Si rilassò chiudendo gl’occhi, godendosi la pace che solo il suo elemento le dava … Se l’ avessero chiesto cos’era la libertà, lei avrebbe risposto nuotare  forse era una risposta scontata per una nuotatrice, ma lei non era solo un’atleta,  lei era un’immortale che padroneggiava l’acqua in tutta la sua forza ed eleganza.
Chora Charnette  era una bambina che fin dalla nascita era stata abituata alla fretta  e vitalità del mondo umano.
Sua madre Giada era una biologa marina, umana ed Italiana, che durante un viaggio esplorativo all’età di 20 anni  nei mari dell’America del Sud aveva conosciuto  Jared un immortale della luce a capo di un clan eterno anche lui biologo e studioso, a quei tempi in vesti umane per il periodo di pro-adolescenza immortale.
I suoi genitori le avevano raccontato parecchie volte della loro romantica storia d’amore, di come si fossero innamorati al primo sguardo,  di come per anni avessero combattuto contro le loro rispettive realtà così simili e differenti  ed in fine di come si fossero sposati mettendo su una numerosa famiglia  di cui Chora la sorella maggiore (con quattro fratellini più piccoli) avesse ereditato tutta l’immortalità del padre e con essa anche il suo Dono di controllare l’acqua. 
Lei era considerata  un bellissimo dono dai suoi genitori che da sempre avevano appoggiato le sue scelte e incoraggiato lo sviluppo della sua abilità iscrivendola al College nella speranza che in un futuro avesse potuto con le sue capacità farsi strada nel difficile e complicato mondo moderno sia umano che immortale.
 
La Bionda riemerse pronta a riprendere gli allenamenti, ma nel momento in cui il suo viso uscì dalla superficie tranquilla e cristallina dell’acqua,  al di la delle tre grandi porte finestre trasparenti comparvero le sagome familiari di Jean e Cole assieme quelle d’altri ragazzi.
Chora sorrise ricordandosi che quel pomeriggio erano in corso gl’allenamenti individuali per gli Spiritowner del college;  così veloce raggiunse il bordo vasca appoggiandoci i gomiti fissando lo spettacolo che tra poco i ragazzi le avrebbero riserbato, uno spettacolo che gli umani solo nei film migliori avrebbero potuto vedere …
 
Le tre grandi porte finestre offrivano una completa visuale della palestra adiacente all’arena ed alla piscina in cui gli Spiritowner si stavano allenando. Cole e Jean si trovavano alle estremità della sala l’aspetto ancora umano (probabilmente stavano aspettando il via del Prof per iniziare il combattimento ) l’espressioni concentrate mentre si preparavano a richiamare i loro spiriti. Il prof alzò un braccio e quando veloce lo abbassò fischiando, i due sorrisero pronti a saltarsi addosso: un’energia azzurra li circondò completamente e mentre ne erano avvolti i loro  lineamenti s’illuminarono  leggermente e più la luce aumentava più le sagome dei due ragazzi s’ingrossavano facendosi più imponenti e grandi .
 Dopo pochi istanti sul lato della palestra in cui si trovava Jean c’era un enorme lupo dal manto grigio con  due profondi ed umani occhi verdi, la coda ardeva della stessa energia azzurrina di poco prima, le zampe erano bianche ed all’estremità brillavano anch’esse di quel fuoco celeste.
Invece sull’altro lato della palestra un enorme e possente leone bianco s’ergeva in tutta la sua stazza, la criniera folta e perfetta infuocata della stessa luce della coda del lupo, come le zampe posteriori ed il ciuffo sulla coda;  due occhi di un azzurro glaciale fissavano Jean (Cole era l’unico immortale in grado di mutare colore degl’occhi nella trasformazione) pronti a leggerne i movimenti e prepararsi a contrastarli.
 
La Bionda sorrise, assistere alla trasformazione di uno Spiritowner era sempre uno spettacolo mozzafiato soprattutto se quello in considerazione era Cole il  leone bianco, ma soprattutto Cole il super figone custode. 
 
 
Fiuuuufffffff
 
Il fischio del Prof diede il via ed i due immortali iniziarono a girare come un vero duello tra animali facendo levare nella sala ringhi sommessi  e schiocchi di zanne:
Jean esibiva i canini appuntiti in un ghigno strafottente che sul suo muso da lupo aveva davvero un aspetto terrorizzante, Cole si limitava a fissarlo con quelle sue gelide scaglie di ghiaccio del tutto diverse dalla sue solite  iridi brune, mentre un ringhio sommesso si levava dalla sua gola facendo tremare i presenti.  Entrambi con gl’artigli scoperti, entrambi pronti a vincere …
 
 
 
- CHORA! NON INCANTARTI RIPRENDI L’ALLENAMENTO! SUBITO!!-
 
L’ordine urlato della Professoressa Muriel riportò la Bionda al suo mondo facendole di malavoglia distogliere lo sguardo dal duello appena iniziato, - Si va bene signora – si limitò a rispondere con voce scocciata prima di scostarsi dal bordo vasca  riprendendo “ l’allenamento” , la ragazza sospirò mentre i suoi movimenti si facevano ritmati e perfetti come l’atleta che era o che risultava agl’occhi delle persone ….
Cole  vederlo nella sua forma animale era sempre uno spettacolo …
 
… che non faceva altro che aumentare il calore che la Bionda percepiva nel guardarlo …
 
… ed il pericolo del venire soppressa da una Adele incazzosa ed estremamente gelosa …
 
 
 
 
 
[Horizon College,  Lezione d’Equitazione – seconda ora del pomeriggio- Cristel ]
 
 
 
Dopo aver finito la lezione di ballo con una coreografia Spagnola della professoressa Dolores, la mora era uscita dalla sala di corsa perché come al solito si trovava ad essere in tremendo ritardo  ( a quanto pare era una sua caratteristica appena scoperta, lei ed il tempo non andavano per niente d’accordo ) ed ora correva per il corridoio in vetro che portava all’Arena con un vestito da ballo nero e due scarpette ticchettanti che non facevano altro che farla innervosire sempre di più.
 Dopo dieci minuti di corsa sfrenata e ticchettio raggiunse la palestra e sempre di corsa attraversò l’arena che in quell’ora era ( Grazie al cielo) vuota, poi attraversò la porta in vetro che dava sulla piscina ed entrata salutò Chora ancora intenta  ad allenarsi, la Bionda si fermò e mettendo la testa fuori dall’acqua le urlò dove stesse andando, così  l ‘angelo rispose tra un ticchettio e l’altro  -  alle stalle! -  e l’immortale sorridendole tornò ad allenarsi, ma non  prima d’averle urlato un - Ci vediamo in camera prima di cena -.
 Cristel attraversò anche la seconda sala-piscina e visto che era piena di gente tutti quelli che si stavano allenando le riserbarono occhiate incuriosite o risate perché vedere una ballerina correre per tutta la palestra non si vedeva tutti i giorni.
 Infine uscita anche dalla seconda sala si trovò di nuovo in un corridoio vetrato del tutto simile al primo,  lo percorse salendo i gradini che la portavano alla parte superiore della valle saltandone due alla volta per il colossale ritardo che stava facendo e proprio nel momento in cui stava per entrare nella porta (che la segretaria le aveva detto essere quella che dava sul capannone coperto del campo d’equitazione), si trovò a sbattere su una figura scura appena  uscita e cadere per terra come un’ idiota.
 
 
- Ahi ma che cazzo sei! – una voce a dir poco adirata si levò dalla figura femminile che veloce s’era tirata in piedi sovrastandola.  Cristel alzò lo sguardo mentre si massaggiava il polso su cui s’era appoggiata per evitare di prendere una brutta botta al didietro, trovandosi a fissare una ragazza bionda con un occhio bruno e l’altro verde  dal fisico perfetto ed una rossa divisa dell’Ovest a peggiorare la situazione.
 Bryanna Lee la fissava rossa in viso, era bella come immortale, ma il suo atteggiamento da regina mancata che anche ora esibiva davanti a Cristel la faceva risultare tremendamente odiosa.
L’angelo si raddrizzò veloce superando di qualche centimetro la bionda in altezza – Scusa non ti ho visto – rispose educata, - tsk  certo come no … Ora levati dai piedi che devo passare!- replicò malamente l’immortale scostandosi una ciocca bionda dal viso mentre aspettava che la mora si decidesse a levarsi, Cristel le riserbò uno sguardo gelido che la fece visibilmente tremare di un’insensata paura, prima di scostarsi lasciandola passare senza dir nulla.
La bionda passò aumentando il passo visibilmente agitata dal brivido gelido percepito, Cristel avanzò dalla parte opposta mordendosi in labbro per il nervosismo che la situazione le aveva provocato e sospirando aprì la porta in legno entrando in quello che doveva essere il “Campo coperto d’Equitazione” che  invece era solo  una piccola stanza in legno con un camino in pietra a riscaldare l’ambiente  e trofei  appoggiati su mensole scure alla parete.
L’angelo entrò chiudendosi la porta alle spalle
 
- Finalmente, signorina Liornoor sono 30 minuti che l’aspetto, ma conoscendo la Professoressa Dolores non mi stupisce il suo ritardo   -  disse una voce tranquilla e calma  proveniente da una figura seduta su una delle due poltrone in pelle beige situate davanti al camino, la donna s’alzò raggiungendo la mora – Piacere di conoscerti sono la Professoressa  Demetra, insegnate d’Equitazione – si presentò la donna porgendo una mano perfetta e ricoperta da un guanto in pelle nera a Cristel che con un sorriso gentile la strinse ancora scombussolata dal fatto che non le avesse rimproverato il ritardo.
Demetra  era una donna molto alta almeno 1,80  ed i capelli lunghi e perfettamente lisci di un biondo chiarissimo quasi bianco, gl’occhi di un azzurro limpido, la carnagione lattea la facevano sembrare un’immortale albina.
La donna sorrise gentile e l’angelo vide che era vestita con un completo da cavallerizza nero con tanto di stivali in pelle e guanti,  - Mi scusi per il ritardo, ho qui l’uniforme per la lezione dove posso cambiarmi? – chiese l’angelo con voce calma indicando la borsa piena che le avevano consegnato in segreteria insieme a quella di ballo che indossava,  - Bene dietro a quella porta c’è lo spogliatoio femminile, appena ti sei cambiata raggiungimi nel box oltre quella porta blu, prima d’iniziare a lavorare con la classe ti spiegherò alcuni aspetti di questa disciplina, così che tu possa iniziare le lezioni al meglio – concluse la Professoressa uscendo con un passo calmo ed elegante  dalla porta.
 
 Cristel raggiunse veloce lo spogliatoio: una semplice saletta dai muri in legno e panche poste su due file contro le pareti, con tanto di armadietti e bagno a piastrelle azzurre munito di dieci docce; ed  una volta cambiatasi nell’uscire si accorse della presenza di un enorme specchio appeso alla parete, si fermò guardandosi (era parecchio che non fissava il proprio riflesso) :  due occhi color ambra ricambiavano il suo sguardo da un viso del tutto uguale al suo: stesse labbra carnose ed affusolate, stessi  lineamenti dolci ma marcati. Si passò una mano tra le lunghe e leggermente ondulate  ciocche brune che le uscivano ribelli dalla coda alta che s’era appena fatta, la camicia bianca  le cadeva perfetta lungo il busto sovrastata da una giacchetta nera con i bordi rifiniti in oro, i calzoni neri le aderivano alle gambe lunghe come una seconda pelle ed al disotto del ginocchio le entravano negli stivali in pelle nera.  
Cristel sorrise, almeno si riconosceva allo specchio e sospirando uscì dallo spogliatoio  raggiungendo la porta da cui prima era uscita la Professoressa.
 
In un attimo si trovò in un Box per cavalli molto bello ed elegante ( non assomigliava nemmeno lontanamente ad una stalla ):  l’interno era in legno  chiaro perfettamente pulito, un corridoio centrale largo  l’attraversava fino all’altra parete dove si trovava un portone in legno scuro che dava sul Campo Coperto deve gl’altri alunni stavano facendo lezione. Vari mini box davano sul corridoio, box che in questo momento erano vuoti perché i cavalli erano impegnati nella lezione eccetto alcuni da cui si sentivano provenire i battiti di zoccoli classici dei cavalli o sbuffi e qualche nitrito.
 - Cristel nel decimo Box – sentì chiamarla Demetra da uno di quelli infondo al corridoio.
 
 
Whisper ( sussurro)
Paint  ( disegno)
Hope ( Speranza)
Seabisquit ( biscotto del mare)
Poseidon
Sunrise ( alba)
Midnight Sonata
Enigma
Jupiter
 
 
 
Lesse Cristel sulle targhette dorate appese alle varie porte, raggiungendo Demetra che si trovava seduta su una poltrona in pelle all’interno di una saletta che aveva tutto l’aspetto di essere il suo ufficio, con tanto di scrivania in legno e mini libreria.
  – Siediti pure – le disse la Prof facendole cenno di prendere posto sull’altra poltroncina davanti alla sua. Cristel si sedette fissando incuriosita la professoressa che beveva il caffè con tranquillità da una semplice tazzina in porcellana bianca.
 
-  Nella realtà in cui noi immortali viviamo, vi sono legami e relazioni molto più profonde e inseparabili di quelle presenti nella società umana. Un genere di questi è quello che si crea tra un immortale ed un animale nel momento in cui i due vengono uniti e scelti dal destino in un unione detta SoulHarmony. Per caso ne avevi già sentito parlare? -  le chiese Demetra,
 - No – si limitò a rispondere Cristel curiosa di seguire il continuo di quella lezione privata,  - una SoulHarmony si crea quando un immortale viene scelto da un animale o dallo spirito che vive in esso. Secondo la nostra cultura gli animali sono le incarnazioni viventi di Spiriti provenienti dalla realtà Celeste  e quando uno di essi sceglie di divenire il compagno di un immortale tra i due si crea questo legame del tutto inseparabile che rende l’animale eterno, così da poter restare nei secoli al fianco del suo umano.
 Un legame del genere è inattaccabile dal tempo e rompibile solo nel caso che uno dei due muoia seppur ne rimanga sempre una ferita nel profondo dell’anima a chi lo possedeva.
Ora ti starai chiedendo perché ti sto spiegando tutto questo, il fatto è che questa non è una lezione che faccio a chiunque, ma  lo stesso giorno in cui sei arrivata in questo collegio è arrivato anche un Frisone Purosangue  importato dal direttore da un'altra scuola di immortali dove aveva perso il suo domatore  e visto che il Direttore Ambrose non fa mai azioni dettate dalla casualità vorrei presentarti questo cavallo appena arrivato. Cosa ne pensi? –
 
Concluse Demetra finendo con un ultimo sorso il caffè appoggiando la tazzina sul piccolo tavolino in legno tra lei e Cristel.  
L’angelo alzò lo sguardo dal tavolino,  abbastanza confusa :  non era arrivata da nemmeno un giorno che già le regalavano un cavallo? Non aveva mai pensato d’avere un animale soprattutto non uno con cui avere un legame così profondo d’onore ed amicizia, inoltre sarebbe stato un bel impegno e forse lei non ne era all’altezza … - Si d’accordo – rispose all’improvviso senza riuscire a rimandare indietro le parole che le erano uscite di bocca senza che  avesse potuto fermarle, - Bene, vieni – la esortò Demetra alzandosi dalla poltrona dirigendosi al Box 15 con Cristel alle sue spalle ormai  curiosa di vedere quello che forse sarebbe diventato il suo cavallo.
 
– Scusi Professoressa ma tutti i cavalli hanno un SoulHarmony con qualche studente?- chiese Cristel incuriosita mentre camminavano, - No, i cavalli sono animali calmi, riflessivi ed intelligenti  e solo pochi immortali hanno la fortuna di essere scelti da loro, ed in questo collegio nessun studente ha questo legame con un cavallo – rispose calma Demetra,  - tuttavia abbiamo ben sei giovani  Domatori: Chora Charnette, Eyiko Nagai, Akane Beaumont, Elizabeth Ellison, Flora Bonney  e Lake Tolbert; chissà magari ora ne avremo sette  -  aggiunse sorridendo gentile  a Cristel che ricambiò, seppur la sua mente stesse pensando ad altro … Lake ?! Lake ha un SoulHarmony? Ma che razza d’animale lo sceglierebbe come domatore?? … Si chiedeva mentre una lieve curiosità di sapere di che genere di animale si trattasse le iniziava a frullare in testa.
 
- Eccoci – esclamò tranquilla Demetra fermandosi davanti ad un box, Cristel s’avvicinò guardando la targhetta in oro appesa alla porta:  Enea  .
– Cosa devo fare? – chiese leggermente agitata pensando che i primi approcci con gli animali non erano andati proprio bene, - Il box di Destiny è uno dei più spaziosi almeno quanto una saletta perciò c’e spazio sia per te che per il cavallo, in poche parole ti basta entrare sarà il tuo istinto a guidarti e se lui ti sceglierà saprai cosa fare -  spiegò Demetra calma come sempre infondendo con la sua tranquillità una calma incoraggiante anche in Cristel. 
L’angelo mise una mano sulla serratura per aprirla, con la chiava che la Professoressa le aveva appena passato – Signorina Liornoor non andargli dietro perché come cavallo è molto permaloso ed il fatto che abbia perso il suo primo domatore non sarà d’aiuto. Comunque buona fortuna ho fiducia in te Cristel e ricorda che un SoulHarmony non è immediato dovrai avere pazienza e parlargli per fargli capire un po’ chi sei e qual è la tua storia,  forse ci vorranno delle ore comunque ho già avvisato la Professoressa di Sociologia che forse non sarai presente alla lezione e lei ha capito. Se avrai un SoulHarmony con Destiny dovrai restare con lui per tre ore, i  box sono insonorizzati per evitare che i cavalli si agitino perciò sei libera di dirgli tutto ciò che vuoi-
concluse Demetra mettendole una mano sulla spalla allontanandosi per lasciarla al suo incarico, Cristel annui decisa aprendo la porta del Box del cavallo
 
“Che il Cielo m’assista … ”
 
 
L’angelo aprì, il box era come Demetra l’aveva descritto del tutto ampio, almeno sette metri di profondità su un lato c’era della paglia e sull’altro un abbeveratoio, un semplice lampadario illuminava l’ambiente; ma Cristel  non vi fece più caso, quando i suoi occhi si posarono sulla figura imponente che si ergeva a qualche metro da lei:  Enea era il cavallo più bello che avesse mai visto, un Frisone purosangue dal manto nero come la notte, una lunga criniera chiarissima quasi bianca ondulata ed una presenza così potente e decisa da far paura.
Il cavallo la fissava dai suoi profondi occhi neri che sembravano risplendere in tutta l’oscurità del manto blu notte, il muso leggermente abbassato le orecchie erette segno che la presenza di Cristel non lo stava infastidendo, tuttavia era perfettamente immobile come se aspettasse qualcosa.
 
 L’angelo si mosse con cautela sedendosi su un mucchio di paglia davanti al puro sangue senza smettere di fissarlo negl’occhi,  per ora era andato tutto bene visto che Enea non aveva dato di matto scalciando e questo era un buon segno per Cristel che a differenza di ciò che s’aspettava l’agitazione di prima era scomparsa lasciandola in grado di parlare come Demetra le aveva consigliato. Ma prima d’iniziare prese il cellulare che Dorian le aveva fatto trovare nella borsa da parte del direttore (che con lei si comportava come un padre premuroso ):
 
Chora mi dispiace ma non posso
venire a cena stasera perché devo restare
con Enea , un cavallo con cui potrei
Avere un SoulHarmony. Ci vediamo verso le 11
in camera un bacione a dopo =)
[INVIO]
 
 
- Piacere di conoscerti, il mio nome è Cristel Liornoor  e sono un angelo caduto – esordì la mora iniziando a parlare con Enea   mentre il cavallo si sedeva a terra  in ascolto e per la seconda volta calmo in presenza di una persona.
 
 
 
 
 
[ Horizon College- Dormitorio Ovest ore 21, 00- Lake ]
 
 
 
 
Erano le nove quando Lake entrò in camera senza accendere le luci lasciandosi cadere sul letto ancora disfatto. Era stata una giornata infernale, le fitte l’avevano perseguitato per ogni ora e c’era mancato davvero poco che non cascasse in preda al dolore in classe, il moro digrignò i denti stringendo le lenzuola con forza. Era stanco tremendamente stanco di convivere con se stesso, ogni giorno  sentiva  il limite tra lui e il mostro affievolirsi e con esso il dolore aumentare. In questa scuola i suoi compagni lo vedevano come uno super figo e le ragazze impazzivano per lui, ma se avessero saputo davvero chi era di sicuro tutta  la loro ammirazione o invidia sarebbe finita nel cesso.
 L’immortale chiuse gl’occhi nella speranza d’addormentarsi anche se era del tutto consapevole che se si fosse addormentato sarebbe stato il solito sonno agitato e pieno di incubi di sempre.
 
 
 
***[ Flash – Back ]***
 
Un ragazzino cammina per  uno dei tanti vicoli bui e sporchi che si nascondono alle spalle della grande città statunitense di  New York, i vestiti sono sporchi e logori come sempre, i piedi quasi scalzi ( viste le scarpe da ginnastica distrutte)  si feriscono a camminare sul freddo e scomposto asfalto. Ormai sono passati tre anni da quando è fuggito dall’ultima casa famiglia, tre anni che vive come un barbone drogato per la città che tutto il mondo vorrebbe visitare almeno una volta nella vita. 
Lake  Tolbert era solo, solo com’era stato per tutta vita …
Il tredicenne si sedette su un pezzo di cartone gettato a terra addentando con voracità un trancio di pizza rubato ad un idiota fighetto al parco.
 
- Ehi ragazzino me ne dai un pezzo ? – gli chiese una voce strozzata e morente proveniente da un uomo barbuto semi sdraiato a terra contro il fianco di un cassonetto posto davanti a lui – Mi dispiace vecchio ma questo è il mio pranzo – rispose con voce tagliente Lake zittendo le repliche del barbone con uno sguardo gelido e terrorizzante.
– Tsk il ragazzino fa il prepotente, dacci quel pezzo di pizza bambinetto -  un altro uomo vestito di stracci e ciondolante si stava alzando da un mucchio di bidoni leggermente più in là del moro, avvicinandosi a lui con uno sguardo pazzo e minaccioso ed una bottiglia di vetro in mano,  – Giaaa questi raaagaaazzi d’oggi sono proprio degli idioti non saaaanno a cosaaa vaaanno incontro – replicò un terzo barbone con uno strano accento, proveniente dall’altro lato del bidone, una siringa da drogato ancora attaccato al braccio ,  * che pena * pensò Lake guardando i due uomini che barcollanti gli si stavano avvicinando con tutta l’intenzione d’attaccar briga.
 
- Statemi lontano Bastardi! – ringhio quasi mostrando i denti ai due che però non si fermarono continuando ad avvicinarsi,  il ragazzo si tirò in piedi ma mentre arretrava per andarsene uno dei due gli fu sopra atterrandolo, facendolo sbattere malamente a terra. Lake gemette mentre il più grosso lo immobilizzava a terra con un piede sulla schiena e l’odore di alcol e droga gli iniziava ad annebbiare il cervello, - Eeee sei in difficoltà mocciosetto – lo scherzò l’ubriacone, - ehi Jo che facciamo adesso? – chiese l’altro drogato sfregandosi le mani facendo cadere a terra la siringa alzando la testa di Lake con una mano lurida stringendogli i capelli corvini, - Be il Pezzo di merda ha fatto lo Stronzo, direi di dargli una bella lezione – rispose quello più grasso, - siiii- acconsentì eccitato l’altro prima d’iniziare a dargli  calci facendolo sbattere più volte a terra e sanguinare.
Tossendo Lake s’alzò a quattro zampe sputando sangue a terra per i colpi subiti * Non reagire, non reagire, stai calmo non devi perdere la pazienza * pensò mordendosi il labbro prima che un calcio all’addome lo facesse  cadere mandandolo a sbattere contro il cassonetto, - ngh – gemette chiudendo gl’occhi per il dolore della costola appena andata, - ma guarda il bambino vuole la sua mamma? – lo scherzò il drogato dandogli un altro colpo, - ehi, io propongo di lasciargli un bel segnetto – propose il secondo spaccando la bottiglia di vetro a  terra impugnandola come arma, l’altro scoppiò in una risata malefica immobilizzando Lake a terra a pancia in giù mentre il suo compagno s’inginocchiava vicino a lui, - non ti preoccupare moccioso tra poco sarà tutto finito -  …
 
Prima un urlo di dolore intrattenibile, poi del sangue fresco a terra ed alcuni secondi dopo New York contava  altri due morti …
 
 
***[Fine, Flash – Back ]***   
 
 
 
Lake spalancò gl’occhi mettendosi immediatamente seduto,  la schiena contro la testata del letto una mano alla testa mentre regolava il respiro per l’incubo appena vissuto, * Lake stai calmo era solo un incubo * una voce femminile e familiare gli parlò rimbombandogli nella mente calmandolo mentre un muso soffice gli si appoggiava sulle gambe ancora tremanti . – Persefone -  sussurrò lui guardando la sua cagnolona nei suoi profondi occhi scuri, - Grazie – le disse accarezzandole il grosso muso chiaro più da lupo che da cane, facendola scodinzolare felice, * Non ti preoccupare si trattava solo di un ricordo,  quelle cose non succederanno più * continuò Persefone salendo sul letto sdraiandosi accanto al suo domatore per cercare di calmarlo con la sua presenza.
Lake le accarezzò ancora il muso, mentre una mano andava istintivamente al fianco destro dove sapeva esserci quell’ orrida cicatrice  * è passato Lake, ora hai una casa, tutti e due abbiamo una casa * concluse la sua cagnolona sbuffando dalle narici  -  ho bisogno di prendere un po’ d’aria – disse il moro alzandosi veloce dal letto rimettendosi la divisa  uscendo con altrettanta fretta dalla camera come se volesse mollare  tutto il suo passato tra quelle mura lasciandoselo alle spalle come esse.
 
 
* Lake per quanto ancora rimarrai schiavo dei ricordi … *
 
Pensò la sua Persefone uscendo veloce dalla porta raggiungendo il suo domatore per paura di lasciarlo solo.
 
 
 
 
________________________________________ To Be Continued
 
 
Ciao a tutti!! Bene ecco un nuovo capitolo =) Sono felice d’essere rimasta nei tempi senza troppa difficoltà anche se avrei preferito aggiornare di Sabato  ( mi dispiace) . Comunque  posso dirmi un pochino soddisfatta di questo capitolo perché anche se ancora non sono successe cose tra Lake e Cristel alcune cosette sulla storia si stanno capendo. Inoltre devo dire che quando scrivo  le parti della storia centrate su Lake mi emoziono ed agito  sempre probabilmente perché mi sto affezionando a lui e poi in questo capitolo c’è il flash Back su un suo episodio passato e da ciò potrete benissimo capire che il suo passato è davvero un inferno =( Ma forse è questo che lo rende speciale però boh a voi da giudicare =)  Ora i ringraziamenti
Un Grazie enorme a chi ha messo la storia nelle seguite =D!!:
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Un altro mega grazie a chi nelle preferite =D!!
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Ed un particolare ringraziamento a tutti voi che recensite e mi fate sapere i vostri pareri, perché leggere le vostre recensioni mi rende o ha reso davvero contentissima , spero che continuerete a scrivere i vostri commenti perché se no vado in crisi xD  =))

grillomylife
Liandra Thundery
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Madapple94
 MooN_LiE_
 
Ringrazio anche chi semplicemente legge e dedica parte del suo tempo a questa mia storia =) GRAZIE A TUTTI!
Adesso vi lascio un bacione ci vediamo al prossimo capitolo e piccolo indizio inizierà ad esserci molto Cristel/Lake =)) Ciau
 
 
By Akemi_Katy 



 

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Capitolo 13
*** Sotto la luna ***


 











[Horizon College- Stalle – ore 21,00- Cristel]
 
 
 
 
 
Ormai erano passate ben  sei ore da quando Cristel aveva iniziato a familiarizzare con Enea e due da quando il cavallo aveva cominciato a parlarle …
 
- Così la tua domatrice precedente è morta … - disse Cristel a bassa voce più parlando a se stessa che con Enea, * Si, era davvero una immortale speciale, mi aveva preso con se fin da quando era un puledro e m’ha allevato … È morta durante il rito di passaggio,  il suo corpo non ha retto * Spiegò sveglio e pronto il cavallo sbuffando dalle narici,
 
 
Tik
[Rito di Passaggio: Ogni immortale segue una crescita “normale“ fino ai 18-27 anni (a differenza del soggetto),  fino a quando  il suo fisico non raggiunge l’età giusta per stabilizzarsi e smettere così d’invecchiare secondo la tabella annuale umana,  entrando ufficialmente nella società immortale. Tuttavia la maggior parte degli aspiranti*  non riesce a superare il rito finendo morta prima del suo compimento; Per questo la popolazione immortale mondiale non è numerosa, ma alquanto ristretta. ]
 
 
L’angelo si portò una mano alla testa, Rito di passaggio … Un angelo caduto lo deve subire ? Cristel non poteva saperlo tuttavia se i Celesti erano considerati una specie di antenati per gl’immortali forse per loro non era un evento a cui sottostare … Però chi lo sa … Uno di questi giorni avrebbe dovuto parlare con il direttore …
 
 
- Capisco, mi dispiace Enea … Comunque sono felice che tu ti sia confidato con me stasera, Grazie –  lo ringraziò Cristel alzandosi – Ora è meglio che vada, purtroppo è tardi ed ho saltato un’ora di Sociologia e  per fortuna quella di Canto oggi è saltata per l’assenza dei professori, beh buon modo per iniziare il mio primo anno scolastico … -  esclamò  l’angelo sistemandosi la divisa, * è la prima volta che vedo un angelo caduto e per noi animali una presenza imponente  come la tua è di certo un onore da contemplare, perciò sarei fierodi essere il tuo domato *  spiegò Enea alzando il grande muso nero verso di lei facendo oscillare la brillante e del tutto rara criniera bianca, - Allora per me sarà un onore essere la tua domatrice  - acconsentì l’angelo piegandosi sulle ginocchia davanti a lui,  posandogli una mano sul muso per dargli una carezza, ma  nel momento il cui la mora tocco Enea una  luce  improvvisa ed accecante invase il box e poi ancora la stalla intera espandendosi fino al perimetro della scuola,  ritirandosi infine e scomparendo  in meno d’un secondo .
 
 Cristel ritrasse la mano su cui sentiva un leggero e piacevole calore e sorrise nel vedere che sul palmo una linea luminosa e dorata andava a formare la sagoma d’un cavallo rampante, che dopo alcuni secondi scomparve – è bellissimo – disse con voce meravigliata mentre i lineamenti del simbolo brillavano leggermente,   * è il simbolo del SoulHarmony, si illuminerà ogni volta che avrai bisogno di me o che staremo assieme, adesso ti conviene andare giovane angelo, domani ci rivedremo * concluse Enea facendo un inchino di rispetto con il muso su cui l’angelo vide esserci una striscia bianca prima assente,                        – Ciao Enea a domani -  lo salutò la mora lasciandogli un bacio affettuoso sul muso * arrivederci Cristel * .
 
 
 
L’angelo uscì chiudendosi il box del suo cavallo alle spalle, felice del SoulHarmony appena avvenuto perché grazie ad esso era come se si sentisse meno sola …  All’improvviso si ricordò di dover tornare al dormitorio prima che i custodi si indispettissero così automaticamente  prese la cartina per vedere che altre strade c’erano per tornare:  ne vide una che usciva dalle stalle da una porta secondaria,  passando nel parchetto/bosco che dall’alto scendeva arrivando fino allo spazio tra i due dormitori,  da cui avrebbe potuto entrare nell’Est.
La mora sorrise ed ormai scelta la strada da fare spense le luci,  uscendo dalle stalle ed in pochi minuti si ritrovò in un bellissimo sentiero in terra battuta costeggiato da lanterne chiare che ne illuminavano la strada.
 
Ne percorse un bel po’ scendendo per le scalette in legno, beandosi del silenzio profondo che regnava sovrano tra le ombra scure delle alte fronde degl’alberi, fino a che con sorpresa vide comparire altre luci più lontane da lei che illuminavano anfratti boschivi in cui c’erano alcune panchine in legno e fontanelle.
L’angelo fece per proseguire, quando la sua attenzione fu richiamata da un lamento proveniente da una di quelle panche, si girò aguzzando la vista per guardare meglio, fin a vedere la sagoma in ombra di un ragazzo semi sdraiato sul legno scuro con le braccia ripiegate sull’addome come se avesse un infarto.
 La mora restò ferma impreparata ad una situazione del genere “ Che succede? … Forse è meglio non impicciarsi ”  si disse nella mente, ma quando lo studente diede un altro gemito molto più forte del precedente tanto da farlo crollare a terra, Cristel decise che era meglio intervenire ed anche in fretta.
 
 
Corse per il bosco uscendo dal sentiero e in poco tempo fu vicino al ragazzo, gli si accostò restando in piedi notando che indossava una maglia nera, ma non riuscì a capire se aveva lo stemma dell’Ovest o Est,
-Tutto bene? – chiese ringraziando se stessa che la voce non risultasse allarmata, ma calma e sotto controllo, - gnh …- riuscì solo a sentire  mentre s’inginocchiava veloce da parte a lui che artigliava con forza la terra sotto di se in preda ad un dolore che lo faceva visibilmente tremare, – Devo chiamare aiuto? Chi sei?-  chiese ancora rendendosi vergognosamente conto che era la prima volta che affrontava una situazione del genere e  dalla poca luce del lampione non riusciva a vederlo bene, ma in qualche modo gli sembrava familiare …
  - v-vattene…! – le rispose una voce strozzata, ma tuttavia forte che riconobbe all’istante  - Lake!? – esclamò sorpresa posandogli una mano sulla schiena tremante, ma a quel tocco improvvisamente lui sembrò immobilizzarsi e dopo alcuni secondi l’angelo lo sentì sospirare come se tutto il dolore provato prima fosse magicamente scomparso.
 Cristel si scostò dall’immortale lasciandogli lo spazio per sedersi,  continuando a fissarlo stralunata ed impaziente di sapere la risposta alla sua domanda anche se dentro di se la sapeva già,  - Cristel … -  disse Lake fissandola negl’occhi una volta seduto, l’angelo sussultò era davvero il moro ed aveva una brutta cera: gli occhi grigi e chiari sembravano estremamente stanchi,  i capelli corvini gli ricadevano ancora più spettinati sugl’occhi e le occhiaie erano più evidenti del solito come se non avesse dormito per una settimana, senza contare il fatto che respirava malamente.
 
- Lake che hai ? vuoi che ti chiami qualcuno? Forse è meglio andare in infermeria e … -
La mora continuava a parlare era agitata e si sentiva utile ed esperta quanto una bambina di due anni,
 - sto bene, non ti preoccupare … non è niente . – la voce nuovamente equilibrata e distaccata di Lake ebbe lo stesso effetto di un sedativo  e quando lui le posò una mano sulla spalla e la fissò nelle iridi dorate come a tranquillizzarla,  la ragazza sospirò rilassandosi lasciandosi cadere del tutto a terra seduta davanti a lui, - Mi sono davvero spaventata … -  sussurrò tanto che quasi Lake non la sentì, -  Ma sei scemo!! Tu stavi malissimo!! Stavi per crepare a terra!!! Non mi puoi dire che non è niente!!!-  esclamò d’un tratto a voce alta come se la preoccupazione si fosse trasformata in rabbia, mentre il moro la fissava stralunato  - Lake accidenti a te! – concluse incrociando le braccia al petto abbassando lo sguardo leggermente rossa in viso per la sclerata improvvisa,  - sto bene, solo che oggi durante l’allenamento mi sono stancato troppo è stata una reazione post affaticamento. Stai calma ora è tutto a posto  - disse alzandole con un dito il viso in modo che lo fissasse dritto nelle iridi argentee, l’angelo rabbrividì a quel contatto, ma riuscii lo stesso a guardarlo negl’occhi e per un secondo ci vide dentro un’ ombra scura che la fece tremare, ma il suo autocontrollo le impedì di darlo a vedere.
 
In un attimo la sua mente le rinviò l’immagine di Lake tremante a terra in preda al dolore  e ciò bastò a richiamare la sua preoccupazione, così scostandosi dal suo tocco gli appoggiò una mano sulla fronte come una mamma  premurosa, - Sei rovente … - costatò sorpresa, - Sto bene – le  rispose per l’ennesima volta  gelido e sbrigativo, scostando la sua mano dalla  fronte facendo restare l’angelo ancora più confusa di prima.
 
… Cristel sospirò, ormai aveva capito benissimo che al moro il fatto che lei si preoccupasse per lui gli dava solo fastidio, perciò meglio smetterla li …
 
 
- Allora cosa ci fa una novellina in giro a quest’ora nel  parco? -  chiese l’immortale deviando del tutto l’argomento “salute”  rianimando Cristel – Stavo tornando dalle stalle, ho avuto un SoulHarmony con Enea  ( un cavallo appena arrivato )questo pomeriggio così sono rimasta con lui – spiegò la mora notando che per fortuna l’aria di tensione era scomparso ed anche la voce di Lake ( seppur  sempre strafottente) s’era rilassata, - un SoulHarmony … Ecco cos’era la luce di oggi – costatò lui , - La Professoressa Demetra m’ha detto che anche tu ne hai uno … - disse Cristel incuriosita in modo che l’immortale potesse completare la sua frase, - Si ne ho uno con Persefone una cagna ormai da sei anni – rispose Lake capendo, - un cane?  Non ti ci vedo con un cane … Persefone, bel nome … La regina degl’inferi dell’antica Grecia,  nella leggenda rapita da Ade -  costatò Cristel, insomma se lui poteva fare quello che sa tutto perché non prendersi delle piccole vendette? – Si, allora non sei proprio un caso perso angioletto* Ecco che torna a fare lo strafottente …!* - Ho le mie risorse – si limitò a rispondere guardandolo nelle iridi argentee che sotto la luce della lanterna sembravano ancora più chiare e magnetiche, facendogli  un sorriso di sfida almeno quanto il suo era strafottente.
 
- E tu custode, Che ci fai nel bosco? – gli  chiese a tradimento e per un attimo  il suo sguardo sembrò oscurarsi  – non riuscivo a dormire … - rispose sincero sorprendendola,  – capisco anch’io ho un po’ paura d’addormentarmi … - ammise anche lei abbassando lo sguardo, - Senti se vuoi conosco un posto non molto lontano da qui dove mi piace andare quando non mi va di dormire, se vuoi puoi venire con me, ti fidi? … -  propose Lake stupendola di nuovo,
 Cristel sussultò Lake che le chiedeva d’andare con lui in un posto di notte?! Il mondo doveva essere impazzito …  !
- No ma che hai capito! Guarda che è solo per passare normalmente  la notte! Non ho intenzione di stuprarti ! – esclamò l’immortale fraintendendo l’ indecisione della mora, - Cosa?, ah no hai capito male tu!  Vengo volentieri e poi  anche se volessi non riusciresti a stuprarmi perché potrei  prenderti benissimo a calci nel sedere con lo Spirito – disse Cristel sorridendo nuovamente al moro che ricambiò  prima d’ alzarsi, – allora ti fidi angioletto?- richiese porgendole una mano tatuata  – Per questa volta si immortale – rispose lei nuovamente, stringendola.
 
 
 
 
 
[Horizon College- dormitorio Est – ore 10, 00 – Chora]
 
 
 
 
Erano le dieci,  Chora, Eyiko, Sam, Elen , Jean, Symon e Celie si trovavano tutti nella camera di Jean a vedere un DVD in compagnia come ogni Venerdì sera . Si trattava della serata Twilight, le ragazze avevano insistito parecchio per vedere tutti gli episodi della saga ( minacciando di morte i ragazzi se non gliel’avessero permesso, visto che la volta precedente si erano sorbite il Padrino  )  ed ora erano arrivati a New Moon nel punto in cui Bella va da Jacob per vederlo dopo che gli ha telefonato all’infinito senza che lui rispondesse.
 
- Non ne posso più di film sui vampiri …-  si lasciò sfuggire Jean, - non bastano quelli dell’Ovest? – chiese strafottente , attirando tutti gli sguardi dei presenti; - è inutile che fate così …  Tanto lo sanno tutti, quelli là si divertono a bere sangue solo per il piacere che gli da,  ma dopotutto come biasimarli sono i discendenti dei demoni , tsk -  andò avanti incrociando le braccia al petto del tutto convinto d’aver ragione, - Non essere razzista Jean! – lo rimproverò Elen,  - razzista?  È la verità secondo voi da dov’è nata la leggenda dei vampiri? Sveglia … - continuò acido, - le regole del college lo vietano -  disse Eyiko con lo sguardo perso nel vuoto, facendo scoppiare una risata del tutto malefica da parte del biondo – vietarlo non serve a niente, quelli li ce l’anno nel sangue, possiamo starcene qui a fare i bravi fratellini quanto vogliamo, ma c’è una sostanziale differenza tra noieloroNOI  non ci sogniamo neanche lontanamente di bere del sangue o di uccidere, ferire per puro divertimento e piacere, mentre LORO  sono persino peggio di questi vampiretti , perché lo fanno per puro gusto senza nemmeno un motivo di sopravvivenza, arrivando persino ad ammazzarsi  in preda all’euforia della loro natura … Sono DEMONI …  Questa è la realtà!  Questa scuola può farci convivere, ma troppe barriere sono  inattaccabili e c’è troppa differenza tra le due discendenze, anche se in pochi lo ammettono apertamente … - concluse Jean zittendo tutti, perché purtroppo consapevoli della veridicità di quelle ciniche ma realistiche parole
 
***
 
Nella camera ci fu un sospiro generale da parte della frazione femminile appena Jacob  fece la sua comparsa sotto l’acqua a torso nudo con i capelli bagnati e ciò bastò a riportare l’attenzione allo schermo …
 
- Madò quanto e figo! -  sospirò Celie che potendo avrebbe sbavato sullo schermo
- Davvero, poi senza quei capelli lunghi da hippie e quei 12 chili di muscoli è ancore meglio! – esclamò  Elen che si era appena scoperta una fan sfegatata del bell’attore tanto da tralasciare il suo “lato distaccato” e “depressivo”
- Sarà ma io preferisco sempre Edward, ha un fascino da dannato che quel mister muscolo si può benissimo sognare! – se ne uscì Eyiko del tutto convinta del suo parere
- Ma io sinceramente c’andrei con tutti e due – rispose Chora sorridendo, mentre tutti  si giravano verso di lei in silenzio per poi scoppiare a ridere come degli idioti
 
- Il solito caso perso – appurò Sam alzando le spalle
- Si direbbe che la Bionda abbia urgente bisogno di un ragazzo – costatò Jean annuendo
 
Chora fece le boccacce come una bambina – se! Sarò anche un caso perso, ma voi due bei “figoni” non potrete nemmeno lontanamente raggiungere il livello di sbavo di quei due! – si difese Chora indicandogli decisa e minacciosa, facendo scoppiare un altro insieme di risate da “ragazzi di telefilm rincoglioniti”.
 
Toc
 
Tutti i presenti si girarono zittendosi, - Chi è ? – chiese Jean tranquillo verso la porta chiusa, - Cole, devo parlare con Chora – a quella risposta i ragazzi si zittirono ancora di più eccetto Chora che al sentirla,  quasi era cascata a terra stecchita, - Si arrivo! – rispose dopo essersi ripresa alzandosi  raggiungendo veloce la porta.
- Torno subito – disse ai ragazzi appena prima d’aprire e catapultarsi fuori
 
**
- è del tutto andata –
- si partita per un biglietto di sola andata per il Cole Planet –
***
 
 
Chora uscì chiudendosi la porta alle spalle, Cole era venuto a cercarla!  Sorrise con il viso ancora verso il legno della porta , – Cosa posso fare per te? -  chiese dopo essersi girata ed aver acquisito un’espressione normale ed il suo solito tono di voce energetico , - dov’e Cristel Liornoor? -  chiese Cole facendo gelare letteralmente la bionda * Cristel!??!!* ,  - Alle stalle, Perché t’interessa? -  chiese con voce piatta senza poter evitarlo , - il direttore mi ha detto di tenerla d’occhio , alle stalle è tutto spento … - rispose Cole con un tono di voce leggermente preoccupato  - Ok grazie ora vado, ciao Chora -  concluse facendo per avviarsi, - Aspetta se Cri non si trova vengo con te – esclamò lei afferrando Cole per la camicia bianca, felice che non si trattasse d’interesse personale e che quella perfida di Adele non fosse nei paraggi, seppur si sentisse  seriamente preoccupata per la sua coinquilina,  - d’ accordo, però muoviamoci – rispose lui iniziando a camminare veloce seguito a ruota dalla Bionda.
 
 
 
 
 
 
 [ Horizon College / esterno * – ore 10, 30 – Cristel]
 
 
 
 
Stavano camminando da mezzora, Lake aveva un passo svelto ed equilibrato si moveva come se conoscesse benissimo il bosco o riuscisse a vedere perfettamente nel buio scuro di quella notte fredda, anche Cristel era calma e decisa nei passi,  i sensi  di un angelo erano perfetti, seppur i suoi occhi non riuscissero a distinguere del tutto i profili e le ombre.
Cristel alzò lo sguardo:  il cielo non si vedeva, le fronde degl’alti pini sembravano oscurare ogni cosa inghiottendo  tutti i profili confondendoli , l’angelo sospirò ormai del college non era rimasta nessuna luce tutto sembrava immerso nell’oscurità come quella volta …
 
- Ehi tutto bene? –
La voce di Lake riportò l’angelo alla realtà, ma soprattutto lontano dall’unico ricordo che possedeva, quello più doloroso e forse che ancora non riusciva ad accettare … 
- Si – rispose sorridendo all’immortale come se nulla l’avesse turbata, Lake le lanciò un ultimo sguardo in cui a Cristel parve (stranamente ) di leggerci della preoccupazione per poi tornare a camminare veloce davanti a lei.
 
 
 ***
 
 
- Eccoci – disse il moro saltando una grossa pietra seguito subito da Cristel che ormai curiosa lo imitò perfettamente,  lei fece qualche passo e con enorme sorpresa si trovo nel posto più bello che avesse mai visto:  sorpassando un’ ultima fila di pini scuri  davanti a lei s’apriva una piccola valle pianeggiante dall’erba verde e luminosa, una cascatella che scendeva da alcune rocce andava a formare  un laghetto (alla sua destra) da cui scendeva un piccolo ruscello che serpeggiando attraversava il prato immergendosi nell’oscurità del bosco. L’angelo stupefatta alzò lo sguardo vedendo che da quel piccolo angolo di paradiso si vedeva perfettamente il cielo, che da quell’altezza sembrava ancora più vicino e stellato, tanto bello da mozzarle il fiato e farla quasi indietreggiare.
Cristel era senza parole non pensava che un posto così bello si potesse nascondere nel bosco tenebroso attraversato poco prima, dal cielo spostò lo sguardo a terra cercando Lake e quando lo vide rimase a bocca aperta almeno quanto prima: il moro era seduto sull’erba fresca,  lo sguardo rivolto verso il cielo, la luce della luna  lo illuminava perfettamente rendendolo così bello e possente da sembrare un dio greco:  la maglia a maniche corte gli fasciava il fisico perfetto definendone i muscoli, i capelli corvini avevano dei bellissimi riflessi blu notte e le iridi argentee splendevano di una luce mistica che l’angelo non seppe definire.
 
- Allora hai intenzione di restartene li ancora per molto? -  le chiese tornando il solito scemo strafottente di sempre  *  ha pure il caratteraccio di un Dio Greco …* penso Cristel avvicinandosi facendosi avvolgere a sua volta dalla luce della luna che la rese bella e possente almeno quanto l’immortale.
Con un leggero tonfo si sedette da parte a lui portandosi le ginocchia al petto come una bambina,  - questo posto è molto bello … - disse beandosi della pace che vi regnava, - lo so  … Allora perché un angelo non riesce a dormire? – le chiese  il moro girandosi verso di lei restando ancora una volta colpito dalla bellezza divina del suo viso,  accennata ancor più da quella luce lunare che rendeva magica ed irreale ogni cosa, - Non so penso perché la cosa la terrorizzi … - rispose lei abbassando lo sguardo vergognandosi della sua stessa debolezza, - ho paura di rivivere la caduta … -  si lascio sfuggire, facendo un profondo respiro come si fosse appena liberata da un peso enorme , - fa male? – le chiese ancora Lake la voce diversa dal solito più sincera e affettuosa?  - Si … - si limitò a sussurrare, mentre il gelo provato quella notte per un istante le sferzò la schiena facendole ricordare il dolore lancinante alle ali un istante prima che le perdesse,  la mora gemette piano, portandosi le mani alla testa per una fitta improvvisa, - Cristel …  – la richiamò  Lake mettendosi davanti a lei leggermente preoccupato,   - va tutto bene, è solo che … ricordare fa male … - disse l’angelo con voce equilibrata, mentre le braccia le cadevano lungo il fianco una volta passato il dolore alla testa, lui si rassicurò tornandole  da parte.
 
Cristel si girò verso di lui  e mentre il suo sguardo percorreva i lineamenti del moro la sua attenzione venne catturata dal suo braccio destro , - Lake … - disse mentre con le mani gli prendeva  l’arto portandoselo davanti agl’occhi in modo che la luce lo illuminasse.
 L’immortale  grugni come un normale ragazzo umano infastidito, come se lo sguardo dorato che lo stava studiando lo mettesse a disagio. Cristel non se ne curò continuando a seguire le linee marcate che attraversavano la pelle del braccio  con un dito, sentendone le superfici sfregiate e ruvide: si trattava di   cicatrici, molte troppe cicatrici; ma la cosa che la rattristava era che sembrano segni auto inferti, come graffi o tagli tuttavia visibili solo sotto la luce chiara della luna che li metteva in risalto.
L’angelo sospirò accarezzando il braccio segnato senza alzare lo sguardo  * Lake … * , il moro chiuse gl’occhi beandosi di quel tocco gentile che raramente ( quasi mai) nella sua vita aveva ricevuto, - Non ho avuto una vita facile – confessò la voce profonda e gelida come chi si prepara ad affrontare un argomento prima considerato un pericoloso Taboo,  la mora alzò lo sguardo vedendo che il viso dell’immortale era rivolto davanti a se e gl’occhi fissavano qualcosa che lei non riusciva a vedere,  seppur dentro di se iniziava a provare un’emozione di tristezza e paura che non del tutto le apparteneva, ma che le sembrava di condividere  grazie ad un legame che in quel momento più che mai era certa di provare  ...
- Se ti fa male puoi non parlarne  … -  disse stringendogli la mano con la sua per fargli capire che non era importante che soffrisse, che forse …  la facesse soffrire …  perché in quel momento Cristel sentiva di conoscere il moro da sempre,  d’aver già visto quelle iridi argentee schiave di segreti ed emozioni private  e di esserne già stata rattristata …  Seppur la ragione le ricordava che lo conosceva solo da un giorno.
 -  No non è questo,  semplicemente quelle cicatrici sono dovute al fatto che per anni ho vissuto in orfanatrofio e non è stata una bella esperienza -  spiegò la voce apparentemente indifferente di Lake , ma che l’angelo capì essere solo una dei tanti modi che lui aveva per allontanare da se le persone e forse con esse anche le loro domande …
* Orfanatrofio … Lake da bambino ha vissuto li? …. *
 
- Senti io preferisco non parlarne e non so che farmene della pena delle persone -  continuò l’immortale facendo un sorriso gelido che la fece rabbrividire,  - sono solo esperienze che aiutano a crescere e chi vive nel passato è destinato a morire – concluse con un altro sorriso amaro, - senza passato non ci può essere presente e con esso la speranza in un futuro migliore – disse la ragazza ripetendo la frase che le era comparsa in mente e che sentiva d’appartenerle,  lo sguardo rivolto al cielo gl’occhi di una profondità tale, che Lake per un attimo non vide l’alunna  Cristel, ma l’angelo caduto che era.
- Sono belle parole angioletto, ma la speranza nel futuro l’ho persa da tempo … Ormai siamo tutti sul fondo -  rispose Lake, la voce amara e strafottente di una persona cinica che si rivolge ad una bambina inesperta,                 - alcuni guardano il cielo – disse Cristel con voce profonda abbassando lo sguardo dalle stelle per incatenarlo a quello argenteo di Lake che la fissava profondamente come a volerle leggere l’anima, - alcuni sognano  - aggiunse senza distogliere le iridi dorate che sembravano splendere di una luce così potente da dare una forza unica a quelle parole;  - i sogni non fanno altro che illudere – ribattè lui la voce profonda mentre s’avvicinava all’angelo  – quando ti svegli ti ritrovi nella merda più di prima, perché  ti rendi conto di quanto la realtà faccia schifo – disse ormai ad una spanna dal viso di Cristel che riusciva quasi ad avvertire il calore del fiato di Lake sulle labbra,  – è grazie ai sogni delle persone che questo mondo va avanti –  rispose lei diminuendo ancora la distanza  come a fargli vedere che non lo temeva – il futuro appartiene a chi ha la forza di lottare per cambiarlo – concluse quasi tremando per la vicinanza del viso del moro e la scarica d’emozioni che le provocava, - si vede che sei caduta da cielo -  concluse Lake lasciandosi andare ad una corta e amara risata che finì in un sorriso così strafottente ed allo stesso tempo colmo di tristezza che la fece rabbrividire, mentre lui lentamente diminuiva gli ormai  pochi centimetri che lo separavano dalle sue labbra .
 
 
* Lake …*
 
Cristel non osava muoversi era del tutto schiava di Lake:  delle sue parole così tristi e realistiche da destabilizzarla, delle sue iride argentee così gelide apparentemente, ma profonde se si aveva la forza di guardarci, delle sue labbra perfette ormai così vicine da farle sentire il suo respiro rovente e della sua mano calda che le accarezzava la guancia,  avvicinando il viso al suo in un gesto che le sembrava così dolce e  per qualche strano motivo disperato, che lei non osava scostarsi non voleva spostarsi; perché in quel momento sapeva che l’unico posto in cui doveva stare era li al fianco di quell’immortale,  di quel Lake così cinico, così pieno di segreti da attrarla  … * Lake  …  chi sei per me? *
 
 
 
WHOF!!!
 
 
Un abbaiare fece sussultare l’angelo che per la sorpresa si ritrasse dal tocco di Lake  allontanandosi da quelle labbra tentatrici che per un istante avevano sfiorato le sue forse toccandole appena.
- Persefone … -  la riconobbe  Lake portandosi una mano alla testa visibilmente scocciato, mentre la grossa cagnolona s’avvicinava a muso basso e zanne scoperte verso di loro o meglio verso Cristel ringhiando minacciosa, - Persefone va tutto bene – disse il moro con voce decisa, ma senza ottenere alcun risultato ;
l’angelo una volta riacquistata la calma interiore guardò il cane, senza che il suo  l’atteggiamento aggressivo la toccasse,   * va tutto bene * pensò parlandole fissandola dritta negl’occhi scuri percependo lo Spirito imprimere ogni suo pensiero.  
Persefone  si fermò  e seppur con una certa titubanza copri le zanne e tornò in una classica ed amichevole posizione, acquistando l’aspetto di un normale cane,  seppur il suo muso leggermente inclinato faceva capire ai ragazzi la confusione che le si annidava nella testa , * Non ti preoccupare sono Cristel Liornoor un angelo caduto, forse è per questo che senti la mia voce, non ti farò del male *  ripetè Cristel mantenendo il contatto visivo con Persefone che aveva ascoltato sorpresa ogni parola e dopo aver leggermente sussultato s’era avvicinata veloce a lei avvicinando il muso per sentirne l’odore, * vedi non sono molto normale * concluse la mora accarezzando il grosso muso da lupo  della cagnolona facendola scodinzolare .
 
Lake intanto aveva fissato la scena stralunato, fin da quando aveva visto Persefone comparire si era convinto di dover salvare la mora dalla gelosia della sua cagna ( che ormai conosceva perfettamente) , ma ora che vedeva Persefone farsi coccolare come un cucciolo da Cristel,  tutte le sue convinzioni iniziavano a vacillare …
 
 
- Ehi Lake che c’è? – gli chiese l’angelo mentre accarezzava il dorso di Persefone come fosse la sua padrona, - Niente di che, solo che di solito non le piacciono gli sconosciuti soprattutto le ragazze – rispose ancora cercando di ritrovare un’espressione indifferente e non stralunata , - a capisco, beh a me sembra una brava cucciola – rispose l’angelo facendo un bellissimo sorriso alla cagna che abbaiò felice del complimento, Lake sospirò * Questa ragazza è diversa … * pensò fissando l’angelo per poi stupirsi di se stesso,  * ma che mi succede !… anche prima, mi sto lasciando troppo andare, devo ricordarmi di mantenere una certa distanza  …* il muso di Persefone che lo fissava riportò Lake alla realtà , - va tutto bene bella – la rassicurò, * Ti devo chiedere un favore, vai a vedere se gl’altri custodi dell’Est  stanno cercano Cristel * le ordino ^ vado ^ rispose pronta la cagnolona correndo veloce  nel bosco salutando con un abbaio allegro l’angelo.
 
 
- Ehi dove l’hai spedita? – chiese Cristel girandosi verso il moro, - a fare una commissione … - si limitò a rispondere  Lake,  appena prima che  tra i due cadesse un profondo silenzio: 
Cristel era tornata a fissare l’immenso cielo stellato che si apriva sopra di loro … Era agitata per i sentimenti appena provati, per la forza con cui l’avevano travolta e che era bastata la vicinanza dell’immortale a scatenare in lei quel calore; Lake invece guardava l’acqua della cascata cadere e scintillare alla luce della luna  perso in pensieri che il suo sguardo non lasciava trasparire.
 
 
 - Whawwwnnn  – Cristel si lasciò sfuggire un profondo sbadiglio portandosi pronta una mano davanti alla bocca per non fare brutte figure, mettendosi seduta meglio per non darla vinta a quella profonda sonnolenza che iniziava ad avvertire …  Tuttavia il sonno  la stava rapendo alla realtà e dopo  due soli minuti l’angelo s’addormentò.
 
Lake vide Cristel cadere in avanti e l’afferrò veloce per evitare che si facesse male,  appena l’ebbe toccata la ragazza  si rilassò del tutto e gli finì tra le braccia come una bambina addormentata , * è leggerissima * pensò stringendola a se perché stesse più comoda facendo piano così che non si svegliasse.  
La guardò: era la prima volta che si trovava una ragazza così indifesa tra le braccia e per un attimo la paura di farle del male, di ucciderla  lo fece visibilmente tremare,  perché anche se quel giorno era riuscito a trovare le due ultime confezioni di “ medicina” ( nelle tasche del giubbotto)   e prenderne almeno due, le altre le avrebbe dovute dosare per resistere ancora qualche giorno  restando stabile, evitando di andare così presto e di ferire qualcuno …
 
-  mmm … L- Lake … -  la voce dolcissima e innocente della ragazza rilassò l’immortale riportandolo indietro dai suoi ragionamenti, Cristel si accoccolò contro di lui appoggiandosi al suo petto come a cercare protezione, mentre un sorriso soddisfatto  le compariva sul viso assopito, * Sei proprio strana tu … *
- dormi angioletto – le disse dolce da farsi schifo stringendola ancora a se in un abbraccio così raro e sincero che lui stesso si stupì del modo protettivo  con  cui la trattava, ma semplicemente non riusciva ad evitarlo …
 
Cristel  in un giorno era entrata nella sua vita, strappandogli più parole di altri ( pochi) che erano stati al suo fianco per anni, facendogli provare per la prima volta la traccia di un sentimento così forte da confonderlo e con esso la presenza di un legame che nemmeno Lake sapeva da dove fosse saltato fuori, ma che sentiva farsi sempre più forte …
 
Il moro sbuffò scocciato, anche se lei era speciale  non doveva lasciarsi  andare perché poteva comunque trattarsi di una stupida cotta inutile,  ed anche se fosse stato qualcosa di più profondo ( cosa che una parte di lui gli urlava  essere del tutto vera),  l’immortale non era certo il tipo a cui affezionarsi  … Innamorarsi di un assassino, bugiardo e  masochista  come Lake non poteva portare altro che sofferenza …
 
- Cristel … - sussurrò la voce impastata di tristezza fissando il volto bellissimo della mora, perfettamente calma e assopita tra le sue braccia  come se si sentisse al sicuro …  cosa del tutto impossibile se davvero avesse saputo a chi apparteneva l’abbraccio che la stringeva …
Per la frustrazione Lake si morse il labbro tanto da farselo sanguinare e prontamente leccò via quella goccia scarlatta che gli era sfuggita portandosela alle labbra, no lui non era uno a cui affezionarsi …
 
 
^ Lake, due custodi dell’Est stanno cercando la ragazza ^  Persefone era tornata veloce come sempre, * Ok la riporto al dormitorio *  rispose lui prendendo meglio Cristel,  passandole un braccio sotto le lunghe gambe e l’altro dietro alla schiena, sorprendendosi ancora per la sua leggerezza, ^ Lake non pensi che avrai dei problemi, sai che i Light  hanno dei pregiudizi   e … ^   gli ricordò Persy fissandolo nelle iridi argentee, * Che pensino quello che vogliono io non la lascio qui * si limitò a rispondere alzandosi facendo attenzione a non svegliarla iniziando a camminare deciso per il bosco buio che ai suoi occhi risultava più definito che di giorno.
 
 
 
 
 
[ Horizon College – dormitorio Est esterno – ore 00,07 – Chora ]
 
 
 
Chora sospirò preoccupata, appoggiandosi ad una delle due colonne scostandosi una ciocca bionda dal viso  … Avevano cercato Cristel per tutto il perimetro del College, andando nel parco, chiedendo a quelli dell’Ovest e setacciando la sede, ma niente della mora non si trovavano tracce era come se fosse scomparsa e nemmeno con il rilevamento dell’aura erano riusciti a trovarla , ma cosa che la preoccupava maggiormente era che da quanto aveva detto Evan pure Lake era scomparso …
 
La Bionda alzò lo sguardo vedendo Cole e Kyle  discutere probabilmente sul da farsi ( il biondo s’era unito al gruppo appena aveva saputo di Cristel, seppur Cole avesse fatto di tutto per cercare di tenere per loro il fatto che l’angelo fosse sparita) .
 
Un’aura improvvisa li fece sussultare, la Bionda si girò veloce verso la sua provenienza, Lake Tolbert era appena arrivato sul vialetto principale tra le sue  braccia Cristel dormiva del tutto assopita e tranquilla  .
  - Ho trovato la ragazza addormentata in un prato , probabilmente si è persa …  La do a voi? – disse con una voce indifferente e tremendamente strafottente che lo fece sembrare uno stronzo super figo ancora più di prima, Kyle scattò veloce verso di lui sul viso un espressione gelida  -  ci penso io – disse glaciale fissando il moro nelle iridi argentee, - Sta calmo paparino tieni è tutta tua – rispose scherzandolo Lake facendo un sorriso di scherno, mentre gli passava Cristel stando comunque attento a non svegliarla,  il Biondo freddò il ragazzo con uno sguardo gelido (che non ebbe alcun effetto) e senza replicare tornò indietro verso la veranda dove Cole e Chora stavano immobili a guardare la scena.
 
Lake si passò una mano tra le ciocche corvine, per un secondo visibilmente turbato  prima di girarsi e tornare al suo dormitorio con il solito passo deciso ed equilibrato da vicecapo dormitorio, - Grazie Tolbert -  lo ringraziò Cole (più per buona educazione che sincerità) con un tono di voce che non lasciava passare emozioni,  - di niente – si costrinse a rispondere Lake prima di sparire nella notte.
 
 
Chora, scattò veloce  verso Kyle preoccupata  - Sta bene? – chiese guardando la ragazza che ancora dormiva beata e non sembrava esser ferita, - Si sta solo dormendo  - si limitò a rispondere Kyle che fissava la mora con  uno sguardo così tanto affettuoso ed intenso da impressionarla, - la porto in camera, Chora mi puoi aprire la porta? – chiese Kyle alla ragazza che subito obbedì  contenta di poter essere d’aiuto, - Cole tu che fai? – chiese al moro che era ancora fuori con sguardo pensieroso, - Vado a dire il tutto al direttore, ci vediamo domani  - rispose facendo un sorriso super figo a Chora che si trattene parecchio per non arrossire davanti a lui, - ok notte Cole – gli disse frettolosa prima di seguire Kyle che stava salendo le scale con Cristel stretta contro il petto, - notte Bionda – le rispose Cole facendola tremare come un’adolescente alla sua prima cotta, Chora si concesse un ultimo sorriso e poi si avviò veloce verso la sua camera.
 
 
* M’ha dato la buona Notte … Ma che penso mica ho 12 anni!!*
 
 
 
 
[ Horizon College – notte – Cristel ]
 
 
 
 
Fa freddo, nevica …  pensai sentendo una superficie umida e fredda sotto di me …
 
 Sorpresa mi tirai in piedi notando che ero vestita con solo una lunga tunica bianca che mi fasciava il fisico come un’ antica veste greca, aderendomi ai fianchi,  aprendosi leggermente tra i seni, salendo per le spalle , legandosi infine dietro al collo; niente scarpe, i capelli bruni sciolti al vento mentre leggeri fiocchi di nevi vi rimanevano impigliati come frammenti di stelle.
 
Mi guardai intorno: mi trovavo in una pianura del tutto ricoperta dalla neve, intono a me vi erano alti pioppi segno che non mi trovavo in montagna, ma in quello che sembrava essere un prato innevato; chiusi gl’occhi beandomi della pace che quel posto candido mi dava, sorprendendomi del fatto che il freddo pur percependolo non mi desse fastidio, ma uno strano senso di famigliarità.
 
Un vento improvviso m’attraversò facendo svolazzare la leggera seta del mio abito, infastidita mi girai dalla parte opposta,  sussultando nel momento in cui vidi un panorama troppo triste per far parte di quell’insieme di purezza e chiarore: una casa grigia e decrepita si trovava ora davanti ai miei occhi, le pareti in legno scrostate e corrose dal tempo, la veranda dai gradini rotti e spezzati piena di profondi buchi, il tetto dalle tegole marroni e scure era in un punto crollato; tuttavia dell’ improbabile  fumo usciva da un  piccolo e malridotto comignolo ed una luce fioca si riusciva ad intravedere tra le vetrate sporche delle finestre.
 
Corrugai la fronte, come potevano delle persone vivere in quel posto?  M’avvicinai spinta dalla curiosità classica dei sogni  alla quale non ci si può opporre, arrivando a pochi metri dalla veranda che da vicino aveva una spenta sfumatura verdastra che rendeva quell’abitazione ancora più triste.
Dei suoni e delle voce provenienti dall’interno catturarono la mia attenzione:
 
- Sei solo un marmocchio di merda e tu donna una puttana del cazzo! – urlò una voce roca che capii appartenere  ad un uomo schiavo dell’alcool per la cadenza con cui pronunciava le parole, subito dopo sentii un pianto femminile provenire al di la di quella fredda e logora porta in legno forse  un tempo bianca,  - è solo un bambino non potevo lasciarlo in quel posto, tu devi aiutarmi!! Insieme  possiamo dargli una famiglia! – gridò la voce femminile per poi rompersi in un pianto disperato nel momento in cui il rumore di un colpo probabilmente un pugno ricevuto mi raggiunse e un altro di un corpo scaraventato contro la parete mi fece indietreggiare .
-basta !! -  sentì urlare una voce giovane appartenente a quello che doveva per forze essere un bambino tra i 7-8 anni,  poi al di la di quella maledetta porta le voci tacquero, subito dopo  dai suoni e le urla arrabbiate ed innocenti che sentii capii che l’uomo aveva preso con forza il bambino ed in pochi secondi la porta venne spalancata con un calcio ed un piccolo corpicino fu gettato con forza nella neve fredda a qualche metro da me.
 
Sconvolta dalla vista di quel bambino  malridotto, forse svenuto che se ne stava a terra con  il viso sulla neve , i capelli corvini scompigliati e dei vestiti troppo leggeri e logori per quel clima invernale;  cercai di correre verso di lui per aiutarlo, perché sentivo un estremo bisogno d’aiutarlo …  Ma le mie gambe non si mossero e per quanto tentassi di muovermi il mio corpo non reagiva,  così con orrore capii che in questo sogno o meglio incubo  sarei stata solo una spettatrice
 
L’uomo scese dalla veranda, era grasso ed indossava una maglia sporca di ogni tipo di macchia e dei pantaloni marroni altrettanto logori, con una folta barba scura e due occhietti neri inespressivi classici di chi è totalmente preso da una sbronza.
 Lo vidi avanzare verso il bambino e  purtroppo  guardai quando sferrò al piccolo un calcio al fianco che lo fece rotolare per qualche altro metro, ma soprattutto gemere di dolore.
 L’uomo fece ancora qualche passo ciondolante un espressione d’ira insensata in volto, provai una profonda sofferenza che mi fece scendere gelide lacrime sulle guance quando guardai il bambino lottare contro il dolore per alzarsi e forse fuggire, mentre le esili e troppo magne braccia tremavano per lo sforzo; urlai per distogliere l’attenzione di quel mostro dal piccolo  ma lui non mi sentì e nemmeno vide …
 
Fu nel momento il cui inerme caddi sulla neve con sguardo terrorizzato pregando perché l’incubo finisse , che accadde:
 
Mentre l’uomo s’avvicinava vidi il bambino urlare di dolore crollando a terra tenendosi le mani al petto e per un secondo mi sembrò d’aver un dèjà- vu, poi  l’immagine si fece tremante e le figure si confusero come se una forza mi impedisse di vedere, come se il sogno fosse stato offuscato …  Anche il mio udito peggiorò facendomi sentire solo le tracce indefinite di grida che mi sembrò appartenessero più all’uomo che al bambino.
 
Sbattei più volte gl’occhi cercando di mettere a fuoco e solo dopo alcuni battiti la confusione  diminuì facendo tornare il sogno allo stato precedente, seppur la situazione fosse cambiata in qualcosa di persino peggiore a prima:
L’ubriaco giaceva ad almeno cinque metri più in là di dove l’avevo visto precedentemente, era disteso  a terra  sul volto ora sfregiato da tagli che sembravano formare simboli sanguinanti gl’occhi erano sbarrati e vitrei/bianchi come fosse uno spirito, sulla neve sotto di lui una macchia scarlatta si espandeva sempre di più.
 
Abbassai lo sguardo sensibile a quella visione di morte e cercai il bambino: lo vidi nello stesso posto di prima, era inginocchiato sulla neve, respirava a fatica le mani alla testa,  la T-shirt azzurra lacera  quasi del tutto rotta sulla schiena e ricoperta di sangue, anche se in realtà tutto quel corpo magro e piccolo era ricoperto di sangue. Lo sentii  singhiozzare e tremare, così con una determinazione appena acquistata sciolsi l’incantesimo che prima m’aveva incatenata e mentre correvo da lui vidi le mie impronte sulla neve segno che ora ero davvero presente.
Lo raggiunsi inginocchiandomi da parte a lui sporcando la veste candida del sangue che sembrava formare un cerchio scarlatto sulla neve bianca, seguendo l’istinto lo abbracciai stringendolo forte contro il petto per consolarlo, avvertendo quanto fosse piccolo,  indifeso ed ai miei occhi fragile  come se da un momento all’altro fosse andato in mille pezzi … 
 
Lo fissai senza riuscire a dire una parola;  lui tremò sorpreso dalla mia presenza e si girò verso di me con un espressione confusa e sorpresa …
 
 
Appena i suoi occhi s’immersero nei miei fra un po’ non svenni …
 
 
Erano argentei ….
 
 
 
 
L-Lake …?!
 
 
 
 
 
_________________________________________________ to be continued
 
 
Ciao a tutti! Waaa che bello per la prima volta mi sento soddisfatta di un capitolo ^.^  Si questo capitoletto mi convince ( magari non del tutto) ma mi piace seppur temo d’averci messo degli stupidi errori ortografici  ( se ci sono perdonatemi, ma l’ho scritto così in fretta e in preda all’ispirazione che forse anche nel rileggerlo non ci ho fatto caso ). Comunque passando al cap: finalmente la storia inizia a prendere la piega che mi piace ovvero un bel po’ di  Lake/Cristel  che mi sto scoprendo entusiasta di scrivere, spero che anche a voi sia piaciuto soprattutto per chi mi segue e aspettava questo momento tra loro ( e vi dico che ce ne saranno di mooolti altri ;) alcuni che forse entreranno del tutto nel Writing  Arancione ^.^) . Poi devo chiarire una cosa su gl’immortali: allora quelli DarknessBlood  non sono  dei vampiri ma ci vanno molto vicino, sinceramente a me i vampiri come creature sono sempre piaciute soprattutto i rapporti che hanno con il sangue che da a tutto un aspetto misterioso e affascinante e visto che questi immortali discendono dai demoni peggiori penso che debbano avere alcune abitudini “oscure” che gli danno un fascino in più, se no da cosa è nata la leggenda dei vampiri? ;D. Bene spero che la storia vi stia piacendo e che continuiate a seguirla, inoltre come sempre vi invito a recensire anche con frasi brevi  tanto da farmi un attimo capire se davvero il capitolo vi ha soddisfatto =))
 
RINGRAZIEMENTI:
Come sempre un enorme grazie a chi segue! =DD
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Poi a coloro che l’hanno messa tra le preferite (*u* che bello!)
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Ed infine, a tutti voi che la recensite o avete recensita =DDD ^.^ Soprattutto perché perdonatemi ma se non vedo commenti vado in una profonda depressione da fallita scusatemi ^^” chiedo perdono ma leggere cosa ne pensate è stupendo  e mi fa sentire davvero appagata =))
grillomylife  àUn grazie speciale per aver recensito il capitolo prima, spero che questo ti sia piaciuto ci ho messo un bel po’ di Lake /Cristel =)) Poi se ti va fammi sapere se ti ha soddisfatto =)
Liandra Thundery  à un grazie particolare per aver recensito il precedente capitolo ed aver risposto alla mia risposta mi ha fatto molto piacere =DD  Per questo ho anticipato la pubblicazione così da ringraziarti anche per le belle recensioni ;)
 love_today_the_world
rose rosse
Madapple94
 MooN_LiE_
 
Ora un Grazie anche a voi che leggete e basta perché comunque mi fate felice facendomi vedere che la storia è letta e seguita =)) GRAZIE A TUTTI! Non smetterò mai di dirvi che se questa storia va avanti è perché ci siete voi a tirarmi su e  darmi un’enorme voglia di scrivere GRAZIE!  Un bacione al prossimo =)) 

 

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Capitolo 14
*** Quando giorno e notte si toccano ***










[Horizon College – Libreria sede – ore 14, 00 – Cristel]




 
 
 
 
La libreria dell’Horizon era un luogo del tutto magico  ed elegante, si estendeva per tutti i sotterranei e gli si poteva accedere tramite una scala larga a chiocciola situata in una stanzetta accanto alla segreteria.
 Essa aveva un bel pavimento a mattonelle color marmo chiaro e su alcune di esse vi erano incise a caratteri dorati  le frasi ed i pensieri più belli ed ammirevoli d’autori e artisti mondiali, mentre il soffitto era completamente affrescato con riproduzioni dei più famosi quadri come la monna lisa, i girasoli di Van Gogh, le ninfee di Monet ed altri ancora, con una grande rosa dei venti al centro della grande libreria  li dove tutti gli enormi scaffali in legno scuro e pieni di libri formavano una specie di cerchio su cui tutti i corridoi stretti confluivano.
C’erano infiniti settori sia umani che immortali: dai libri sulla Scienza, Informatica e Tecnologia a quelli Storici, Artistici e Culturali, altri ancora sull’Occulto, Miti e Leggende per non contare gl’altri infiniti romanzi che andavano a  toccare ogni genere esistente e le file di enciclopedie perfette e dettagliate.
Ogni settore aveva un proprio angolo lettura con cuscini e divanetti, in uno di essi il più piccolo ed appartato se ne stava Cristel, l’angelo era seduto su una poltroncina rossa e teneva in mano: Tempted – La Casa della Notte, l’ultimo di  una serie sui vampiri, una delle tante saghe che aveva letto in quell’ora. 
Cristel sospirò chiudendo il romanzo  appoggiandolo  piano sul tavolino in vetro scuro davanti a lei, erano tre ore che era chiusa in quella meravigliosa biblioteca appena scoperta, ed in quel tempo aveva letto di tutto a partire dei libri che spiegavano la società umana ( anche etici a morali ) a quelli su quella immortale ( seppur non ne avesse trovati di interessanti e profondi sugl’angeli o la distinzione delle razze, visto che ogni volume affrontava gl’argomenti solo superficialmente), poi la sua improvvisa passione ritrovata l’aveva portata ai romanzi e li ne aveva letti infiniti tra cui il Signore degli Anelli di Tolkien ( che l’aveva rapita con le descrizioni dettagliate ) , Cronache- Leggende – Guerre del Mondo Emerso ( grazie a cui si era affeziona al personaggio di Nihal e del suo carattere forte e ribelle)  ed altri molti ancora. Poi era arrivata agl’Urban Fantasy con la saga di Twilight, Fallen, Shiver, Beastly, Eternity,  ( ecc..)   ed infine Marked ed i suoi continui.
Insomma la mora  in quelle ore s’era ammazzata di lettura, ma ammazzata non era la parola giusta perché essendo una caduta la sua era una lettura fotografica ed istantanea,  tuttavia le bastava un solo sguardo per riuscire e a cogliere tutti gli aspetti più profondi e celati dietro alle pagine leggere ed emozionanti dei libri che leggeva.
 
L’angelo  si portò una  ciocca di capelli bruni dietro l’orecchio mentre i pensieri che con la lettura aveva cercato di sopprimere le tornavano alla mente e con essi le brutte ombre che le avevano oscurato la mattinata:
 
Per prima cosa, dopo essersi svegliata ( con due enormi occhiate per il brutto sogno che le aveva riempito la testa di domande e dubbi) ed aver fatto colazione con le sue due coinquiline che l’avevano assillata con innumerevoli  domande riguardanti la notte passata ( che aveva sviato con risposte fugaci e vaghe, perché in prima persona non voleva affrontare l’argomento quasi-bacio-con-Lake ) era andata a lezione come se niente fosse.  Per peggiorare il tutto si trattava di Sabato ed aveva 2 ore di Introduzione alla forza vitale, così aveva passato le prime due ore di mattinata 1 - con un Lake praticamente inesistente, ovvero che le aveva rifilato un volume di tremila e passa pagine sulla Forza Vitale e s’era dileguato a leggere per conto suo dietro alla scrivania come uno stralunato immortale insonne ( viste le occhiaie che quella mattina sembravano ancora più marcate e pesanti ) senza rivolgerle il minimo sguardo ( almeno che lei se ne fosse accorta  …); e due con un perenne calore nel cuore che sembrava esploderle dentro appena osava posare gl’occhi su quell’immortale  bellissimo ma con  un’espressione indifferente che  le faceva ammontare un’ insensata rabbia per il fatto che probabilmente per lui davvero non era stato niente.
Per il resto la mattinata scolastica era passata in fretta con solo un’ ora di Aritmetica Avanzata ( che aveva scoperto non piacerle per niente forse perché troppo fredda,  logica e piena di quesiti).
 
 
Cristel accavallò le lunghe gambe incrociando le braccia sul bracciale della poltrona appoggiandoci sopra il viso dalla pelle ambrata e radiosa come illuminata da un perenne raggio di sole,  sbuffò per la massa di pensieri che le attraversava la testa, anche se in realtà erano solo tre le domande che l’assillavano: 1*  Era davvero Lake il bambino del sogno? 2*  Per quale motivo ieri notte aveva tentato di baciarla ? e 3* La compressa o pasticca che aveva trovato sulla panchina era la sua?  
L’angelo sospirò, effettivamente quelli erano i quesiti principali ma sotto di essi ve n’erano altri mille,  comunque  era meglio chiarire con se stessa perché era consapevole che se non l’avesse fatto la testa le sarebbe scoppiata:
 
Per quanto riguardava la prima domanda Cristel la risposta la sapeva perfettamente: Si Lake era quel bambino, quegl’occhi argentei erano troppo malinconici e profondi per appartenere ad altri ed i capelli corvini dai riflessi blu notte erano i suoi, senza contare quella sensazione assoluta di legame che l’aveva spinta a consolarlo e andargli vicino seppur si trattasse solo di un sogno.  Comunque anche se questa domanda era stata risposta c’e ne erano altre legate a quell’incubo … Perché ho sognato Lake? …  Cos’è successo nell’istante in cui il sogno s’è offuscato?   … ecc … E per quelle avrebbe potuto ragionarci anche per tutto il pomeriggio, ma sarebbero rimaste solo ipotesi. In conclusione Il problema sogno era irrisolvibile e qualcosa le diceva che l’avrebbe perseguitata ancora.
 
Subito dopo c’era il numero 2 probabilmente il più complesso e snervante che per chiarirlo aveva letto infiniti libri romantici e psicologici, ma che purtroppo non avevano fatto altro che aumentarle i dubbi e la confusione: quella notte passata con Lake era stata piacevole, anzi piacevole non bastava perché se davvero non voleva mentirsi avrebbe dovuto descriverla come emozionante einaspettatamente bella . Da quelle poche ore passate con lui Cristel aveva capito che il senso di legame che avvertiva era così intenso da mandarla in confusione appena Lake la guardava con quegl’occhi profondi e tristi  o  le rivolgeva la parola con quella voce strafottente e disperata. In poche parole Lake le interessava e parecchio, anche se mai l’avrebbe ammesso davanti a lui il moro aveva un modo bellissimo e sconvolgente d’attrarla, gli bastava un tocco per mandarle brividi roventi per il corpo ed uno sguardo per catturarla e non lasciarla andare, per farle volere di non andare …
Cristel sospirò … La cosa non aveva senso, non ne aveva … Quale libro poteva spiegarle perché un ragazzo conosciuto da solo un giorno le aveva riempito la testa, facendola innamorare …  ? Innamorare … Tra tutti i romanzi letti c’erano infinite versioni di come una ragazza si innamorava, c’era chi si innamora dopo un amicizia durata anni, oppure chi è destinato ad innamorarsi ed altri parecchi modi ancora; ma l’angelo non capiva, forse aveva avuto colpo di fulmine? Mah la cosa le sembrava ugualmente strana e forse troppo profonda per trattarsi di un colpo di fulmine, insomma non riusciva a capire era totalmente confusa … Perciò decise di risolvere la numero 2 quando avrebbe avuto più chiarezza e “materiale su cui lavorare” ovvero avrebbe dovuto rincontrare Lake e parlargli … anche se non aveva idea di come sarebbe andato a finire un possibile colloquio …
 
Infine la numero 3: che aveva come protagonista la pasticca bianca che aveva trovato vicino la panchina dove la notte prima aveva trovato Lake  in preda al dolore …  
Quella mattina all’intervallo dopo che avevano comunicato che il pomeriggio del Sabato era stato tolto per un cambiamento istantaneo dell’orario scolastico da parte della direzione,  Cristel aveva deciso di fare un salto da Enea per salutarlo, ma una volta passata per il vialetto che portava alle stalle s’era lasciata condurre dalla curiosità andando dove la notte prima aveva incontrato Lake, solo che una volta arrivata li la sua attenzione era stata attirata da un inusuale puntino bianco che tra gli scuri aghi di pino secchi risaltava ancora di più.
Sorpresa l’aveva raccolto e subito capito che si trattava d’un medicinale non autorizzato vista la sigla inusuale XB 23478 che inoltre stranamente non conosceva, ma quando una folata di vento le aveva fatto arrivare l’odore dell’oggettino al naso  ovvero un orrendo tanfo da antibiotico aveva distintamente sentito il profumo di Lake, non era proprio un profumo ben distinto ma un aroma selvaggio e forte che le era rimasto nella memoria fin da quando quella mattina se ne era trovata avvolta e Chora le aveva detto che Lake l’aveva portata in braccio fino al dormitorio. 
Così anche per questo terzo dubbio aveva deciso d’andare in biblioteca a vedere se riusciva a rispondersi e purtroppo una spiegazione in tutti quei libri  l’aveva trovata: droga, quella che aveva scoperto essere uno stupido ed insensato allucinogeno umano in grado di uccidere i neuroni di una persona al primo uso provocandole danni perenni nel tempo e persino peggiori della morte, cioè  un materiale con cui avrebbe del tutto preferito mai avere a che fare perché le sembrava anzi no era del tutto immorale, insensato e stupido.
 A primo impatto le era sembrato del tutto inconcepibile  che Lake ne facesse uso perché alla fine aveva un fisico perfetto muscoloso ed affusolato, un portamento di chi non ha paura di niente e nessuno, ma la consapevolezza che fosse una maschera l’aveva già sfiorata parecchie volte e viste le occhiaie profonde e soprattutto il suo stato di dolore in cui l’aveva trovato quella notte (sintomo che aveva detto manifestarsi dopo l’uso)  l’ipotesi che davvero si facesse iniziava a prendere consistenza.
 
 
 
Cristel si tirò a sedere sbuffando portandosi una mano alla testa, era stressante enormemente stressante Lake le aveva completamente riempito la testa, ma  se davvero voleva venire a capo di tutte quelle questioni la cosa da fare era solo una: parlare con lui , anche se la considerava una bambina,  forse neanche la prendeva sul serio e la conosceva da solo un giorno , lei sarebbe andata a parlargli .
Lake avrebbe capito che Cristel non era un’idiota che del mondo non sa niente e se fino ad ora il fatto dell’essere caduta sulla terra l’aveva condizionata e fatta traballare come un foglia che si lascia portare dove vuole il vento senza potersi opporre, ora  era il momento di riprendersi e dimostrare il vero carattere di un angelo perché alla fine è questo quello che era ed è  senza che l’essere caduta o no  importasse.
 
 
 
 
 
 
[Horizon College – Dormitorio Ovest 14,10- Lake]
 
 
 
 
La camera numero sei era totalmente immersa nella penombra, la poca e flebile  luce che ne illuminava l’interno era quella che con fatica riusciva a passare tra le piccole e strette fessure delle persiane scure, rigorosamente calate sulle grandi vetrate della porta finestra.
Lake era seduto sul letto: i gomiti sulle gambe ripiegate e leggermente aperte,  la testa appoggiata stancamente al muro, i bei capelli corvini spettinati, due occhiaie profonde ad evidenziargli il chiarore argenteo delle iridi stanche.
 
 Lake era solo, come sempre era stato fino a far della solitudine una specie di casa in cui riusciva addirittura a sentire della famigliarità con essa ed il buio che lo circondava.
 
Persefone era andata a correre libera per i boschi come amava fare e lui d’uscire quel pomeriggio non ne aveva minimamente voglia, perché già gli sarebbe toccato andare a quella pallosa ed  inutile riunione per i custodi del College il giorno dopo, cosa che l’unica volta che c’era andato aveva passato tre ore a pensare per i fatti suoi, senza preoccuparsi minimamente di seguire i soliti discorsi etici sulla protezione del college, della professionalità da mantenere ecc …  Professionalità: parola con cui era del tutto certo, d’aver assolutamente niente a che fare.
 
 
* Cristel …*
 
Lake sorrise amaro, mentre si passava una mano tra le ciocche scure , Cristel … L’angioletto lo stava facendo impazzire, ormai erano parecchie ore che ragionava su di lei e sul perché si sentisse così attratto da una ragazza appena conosciuta, bellissima ed intelligente certo,  ma appena conosciuta … E la cosa lo infastidiva perché se c’era una cosa che Lake odiava oltre se stesso era il fatto di non aver risposte, di pensare più volte ad uno stesso problema senza venirne a capo e Cristel in questo momento era un problema.
Quella ragazza letteralmente arrivata dal cielo ( perciò un angelo caduto in carne ed ossa), l’aveva colpito dal primo sguardo e da li era stata un’attrazione unica, che aveva portato l’immortale a diminuire le distanze, ad iniziare ad abbandonare le difese e per la prima volta pure la sua falsità, fino ad arrivare a quel  quasi bacio  a cui s’era lasciato andare trasportato da quelle strane ed insensate emozioni che lei gli scatenava dentro, facendogli rischiare  di perdere il controllo e ferirla
 
Perché quell’inferno  rovente che lei gli accendeva dentro con anche solo uno sguardo era una cosa che mai aveva provato e perciò lo spaventava ed eccitava allo stesso tempo  … Non che Lake fosse un novellino alle prime armi, anzi di storie ne aveva avute e di ragazze ne aveva passate, ma si era solo trattato di qualche cedimento alla voglia di piacere, che sempre lo portava a far esclusivamente sesso con sconosciute che gli sbavavano dietro per  il fisico perfetto,  l’aria dannata ed ancora il fisico perfetto; per poi svegliarsi alla mattina da sole nel letto ed estremamente confuse andandolo a cercare per l’”esperienza da togliere il fiato” passata, ricevendo alla fine uno sguardo così gelido e indifferente da parte del moro da annientare ogni speranza  in qualcosa in più.
 
 
Lake lanciò uno sguardo all’orologio rosso da parete:  14,20  era ora di prendere quelle schifo di compresse, scocciato tirò fuori dalla tasca dei Jeans la scatoletta  nera lucida e senza badare troppo al numero di compresse che s’era prefisso d’ingoiare al giorno ( non più di due)  se ne rovescio quattro in bocca portando la testa leggermente all’indietro,  mentre con la bocca semichiusa le avvertiva  sciogliersi sul palato scendendogli sotto forma di un liquido rovente ( peggio d’un alcolico)  giù per la gola incendiandola.
Si pulì le labbra con un braccio, prima d’abbassare la testa trattenendo il respiro liberando la mente ormai pronto per esperienza a quello che da li a qualche minuto sarebbe successo:
 
Il dolore lo prese allo stomaco quasi subito facendolo gemere e piegare su se stesso, mentre con i denti si feriva il labbro facendolo sanguinare, ma non fece in tempo a prendere fiato che uno spasmo lo investì in pieno facendogli inarcare dolorosamente la schiena obbligandolo a stendersi sul materasso,  il moro tremava dallo sforzo per non urlare,  mentre dentro di se iniziava a percepire i muscoli incendiarsi, poi una fitta allo stomaco lo fece ripiegare su se stesso e gemere, così si ficcò  le unghie nel braccio facendolo sanguinare per distrarsi con un dolore più sopportabile.
 
Dopo alcuni interminabili minuti il male s’alleviò ed il moro ancora tremante fece un profondo sospiro di sollievo rilassando i muscoli per poi riprendere ad ansimare con fatica,  passati alcuni secondi si girò affondando il viso nel cuscino bianco  respirando affannosamente, mentre roventi gocce scarlatte gli scendevano dai graffi sul braccio sporcando le lenzuola prima candide …
 
Era l’inferno, anche se queste compresse non erano droga, ma una specie di Antidoto anti crisi, riuscivano comunque a stenderlo, perché nel momento in cui le ingeriva: per alcuni minuti provava lo stesso dolore delle crisi, solo che durava meno ed almeno  non rischiava di completarla … diventando  quel demone del cazzo … E visto che la medicina liquida la poteva usare solo in casi estremi, avrebbe dovuto sopportare l’agonia delle pastiglie ancora per qualche giorno,  perlomeno finchè sarebbero durate ...
 
Lake sospirò sorridendo amaro tirandosi in piedi, aveva bisogno di rilassarsi se no questa volta davvero ci sarebbe ricaduto …
 
 
 
[Horizon College- sede ore 15,00- Cristel/Lake ]
 
 
 
I lunghi e leggermente ondulati capelli bruni le sfrusciavano leggeri contro la  stoffa della giacchetta viola della divisa, risplendendo di mille riflessi chiari color caramello e le lunghe e perfette gambe ricoperte dalle semplici calze collant nere si toccavano appena tra un passo e l’altro, sotto la gonna corta della divisa che le arrivava a qualche centimetro dalle ginocchia proporzionate.
 
Cristel raggiunse l’atrio e camminando elegante e decisa  raggiunse la segreteria entrando dalla porta trasparente: si trattava di una saletta semplice seppur rigorosamente elegante,  il pavimento era in marmo bianco ricoperto da un tappeto persiano, il soffitto era semplice ma da esso pendeva un mini lampadario in vetro di murano che dava alla stanza un tocco del tutto troppo elegante per una segreteria, su un lato si trovava il bancone in legno massiccio dietro a cui sedeva la signorina Allison segretaria del direttore.
 
L’angelo si avvicinò appoggiandosi al banco – Scusi dovrei consegnare un oggetto a Lake Tolbert, mi potrebbe dire dove si trova ?-  chiese,  consapevole che lei lo sapesse visto le molteplici videocamere che si divertiva a guardare con il suo computer, videocamere che dovevano essere di sicurezza, ma Chora le aveva spiegato essere solo delle spie per farsi gl’affari degli studenti, anche se per fortuna non ce n’erano nelle camere private.
- Sala prove,  secondo piano – si limitò a risponderle senza alzare lo sguardo, - grazie – mormorò Cristel uscendo veloce dalla segreteria imboccando le belle scale chiare salendo i gradini due a due per esser più svelta.
 
 
In pochi minuti raggiunse il secondo piano e ne imboccò il corridoio, non ci fu bisogno di leggere le targhette sulle porte per capire quale fosse, visto che già dalle scale si poteva chiaramente sentire una melodia suonata al pianoforte, ondeggiare nell’aria, musica che proveniva  persuasiva dalla terza porta a destra.
 L’angelo sorrise … Quella musica le suonava limpida ed armoniosa nell’anima, ma soprattutto così bella da non poter essere ignorata, così si avvicinò lenta beandosi di quelle note, note che stranamente le suonavano famigliari * Alexandre Desplat  *
(http://www.youtube.com/watch?v=70LBAWhyNmM&feature=related)
le suggerì la sua mente leggendone il ritmo armonioso e perfetto, la mora s’appoggiò alla porta chiudendo gl’occhi , mentre nella sua mente si vedeva danzare al ritmo di quella sonata.
 
 
…!
 
Scattò in avanti appena in tempo per non cadere all’indietro, mentre la porta alle sue spalle veniva praticamente spalancata, per fortuna aveva equilibrio così trovò subito una posizione normale girandosi seppur con sorpresa non trovò nessuno davanti all’uscio ( accidenti l’aveva aperta da sola appoggiandosi alla maniglia … che figuraccia …) …
 
 – Hai intenzione di stare li ancora per molto? – le chiese una voce strafottosamente divertita, mentre la melodia continuava , Cristel sbuffò * Stupido Lake!*  lo identificò immediatamente, entrando leggera nell’aula chiudendo  piano la porta  per non disturbarlo mentre suonava, girandosi rimase enormemente stupita dalla bellezza di quella sala: era piccola ed accogliente il pavimento non era ricoperto dalla moquette, ma era in marmo bianco  con sopra un tappeto rosso scuro leggermente soffice,  il soffitto era alto e candido piuttosto semplice se non ci fosse stato quel lampadario in vetro nero ad illuminare l’ambiente, le pareti erano di un chiaro color crema con alcune colonne disegnate e davano un tocco luminoso alla stanza, assieme alla grande portafinestra che dava su un balcone esterno in pietra ( che occupava quasi del tutto il muro) . Su un lato ci stava un grande pianoforte bianco e sull’altro due divanetti neri con alcune poltroncine soffici, intorno alle quali c’erano alcuni leggii porta spartiti in ferro scuro.
 
Lake stava suonando e non sembrava per niente  turbato dalla presenza dell’angelo, le lunghe dita da pianista sfioravano i tasti con una maestria invidiabile mentre  la luce che entrava dalle grandi vetrate lo illuminava dando riflessi blu notte ai suoi capelli corvini, facendo risplendere gl’occhi argentei e conferendo alla sua forma un aspetto ancora più imponente e perfetto.
 
Cristel si sedette su un divanetto accavallando le lunghe gambe chiudendo gl’occhi ascoltando rapita la musica, una volta capito che il moro avrebbe finito la sua canzone prima d’ascoltarla ed a lei non dispiaceva affatto perché doveva riconoscere che Lake suonava perfettamente come se la musica ce l’avesse dentro.
 
 
***
 
 
All’improvviso la melodia terminò e Cristel avvertì quei malinconici e profondi occhi argentei fissarla,
 - Perché sei qui angioletto? – le chiese Lake alzandosi dallo sgabello, facendo tremare la ragazza per la bellezza statuaria  accentuata da quella  luce chiara che gli illuminava i profili, continuando a dargli una strana aura irreale ed affascinante.
 
 - Devo parlarti – si limitò a rispondere aspettando che lui la raggiungesse ,  - dimmi – la incitò calmo  ed indifferente, sedendosi del tutto scazzato sul divanetto davanti a lei, - Oggi mentre andavo alle stalle sono passata per il vialetto nel parco ed ho trovato questa sulla panchina su cui la scorsa notte ti ho trovato – si limitò a spiegare senza arrampicarsi inutilmente sugli specchi, tirando fuori dalla tasca della gonna la compressa bianca tenendola sul palmo della mano,  - è tua? – chiese alzando lo sguardo su di lui per vedere la sua  reazione  notando che l’espressione di Lake anche se equilibrata e calma le appariva una maschera più che mai e l’ombra scura che gli attraversava lo sguardo chiaro la diceva lunga sul fatto che il moro fosse indifferente alla situazione.
 - Si perché? – le rispose lui sincero senza riuscire a mentire a quelle iridi dorate che sembravano scrutarlo nell’anima, - è droga? – chiese ancora Cristel la voce piatta e decisa inchiodandolo con lo sguardo, desiderosa di una risposta definitiva , - una specie – si limitò a risponderle Lake, mantenendo il contatto visivo, seppur  gli costasse uno sforzo notevole  visto che per la prima volta si trovava a dare risposte sincere su un argomento che mai aveva affrontato con qualcuno …
- “Una specie” … - ripetè Cristel abbassando lo sguardo aprendosi in un sorriso amaro che riuscì a stupire il ragazzo, –  e se posso saperlo perché mai un immortale dovrebbe prendere questa roba? -  richiese con tono rigorosamente piatto, seppur un triste accenno d’  ironia si potesse percepire chiaramente nella voce cristallina e profonda, -  Dimmelo tu angioletto anche se non penso che tu possa capirlo – la incitò  Lake,  la voce per la prima volta leggermente alta, pur rimanendo gelida e  strafottente, – Non so forse perché la vita che si ha vissuto è stata proprio uno schifo, ma non credo che ciò basti per  farsi questo – gli rispose leggermente adirata l’angelo,  stringendo la compressa nella mano quasi a romperla anche se lo sguardo leggermente cupo e serio del moro l’avrebbe dovuta dissuadere dal continuare, ma stranamente fin da quando l’aveva conosciuto Lake non la spaventava.
 
Un sorriso enormemente strafottente ed ironico comparve sul volto del moro che si passò calmo una mano tra le ciocche scure – sai cosa penso angioletto? Che tu non abbia idea di come ci si senta quando tutto ciò in cui credi va a puttane e le persone a te più vicine muoia ..  (!) ti abbandonano lasciandoti  solo come un cane – le disse secco Lake lo sguardo gelido più che mai e i pugni stretti seppur la voce suonasse strafottente come se non gl’importasse nulla di quello che aveva detto , - Non mi sembra che tua sia solo – rispose Cristel alzandosi, la voce così profonda e possente da sembrare  no essere  quella di un angelo, -  e non penso che questa ti serva – concluse appoggiandogli sulla mano la pasticca chiara prima d’iniziare ad avviarsi verso la porta decisa e bella quanto un’ imperatrice, ma Lake in qualche modo s’era sentito colpito da quelle frasi schiette e diverse dal suo pensiero, così scatto in piedi a sua volta e prese la mora per i polsi inchiodandola al muro restando ad una spanna dal suo viso, stupendosi nel vedere che la ragazza non mostrava paura o timore, ma lo fissava con un’intensità tale che ancora gli fece capire che lei non era una immortale comune, ma un angelo caduto in tutta la sua potenza e forza; anche se forse ancora allo stato di cucciolo di leone.
 
La mora era attraversata dai brividi, gli stessi che la scorse notte l’avevano sottomessa, ma ora avrebbe sostenuto il suo sguardo ed anche la situazione, - non ho paura di te Lake – rispose decisa al suo sguardo, fissandolo nelle iridi argentee che in quel momento  sembravano così malinconiche e disperate da distruggerla, - come potresti, sei un angelo caduto Cristel tu non sai niente della merda di questo mondo - * della merda che c’è in me * disse e pensò  il ragazzo senza avere il coraggio di abbandonare del tutto le difese o  forse l’orgoglio, - si hai ragione, io per te non sono altro che una bambina vero? Che non sa niente del lato oscuro di questo posto e  forse che c’è in te. Ma un bel po’ di merda m’è già voltata addosso quando sono caduta ed ho perso le ali, la possibilità di volare senza un  motivo che mi ricordi, quando mi sono trovata in un mondo totalmente diverso da quello in cui ero cresciuta,  senza conoscere nessuno ed infine quando ho visto i miei ricordi venir cancellati lasciandomi senza un’ identità e con un carattere che non so nemmeno da che parte sia saltato fuori, ma che in qualche modo m’appartiene – esclamò adirata Cristel facendo indietreggiare Lake che le aveva lasciato i polsi alle parole “forse che c’è in te “
– perciò non dirmi che io del male non so niente perché se non l’hai notato sono un angelo caduto – concluse con uno sguardo deciso e possente enfatizzando gelidamente  il caduto perché lui capisse, Lake era con la schiena contro il vetro della finestra lo sguardo così confuso e serio  da non sembrare nemmeno l’immortale strafottente di poco prima,  come se l’angelo gli avesse sbattuto in faccia la sua realtà con una violenza tale che per la prima volta l’aveva fatto arretrare, Cristel l’aveva fatto arretrare
Il ragazzo si riscosse, anche se lei era così tanto decisa da sembrargli imbattibile come Olamide stessa, lui era sempre lui e non si sarebbe fatto vincere da uno sguardo dorato, anche se dalla sua aveva tutta la forza della sincerità.
 
- Pensi di conoscermi Cristel? – chiese con voce tagliente afferrandole le spalle, con una voce che voleva ferire e che ferì Cristel come una pugnalata al cuore, - io non credo , mi conosci da solo un giorno e già mi sputi addosso giudizi, beh svegliati io non sono un idiota e tu non mi conosci da una vita – concluse gelido lasciandola ,mentre dentro di se si sentiva male come se dicendo quelle parole (che una parte di lui gli urlava essere false)  oltre che far del male a lei avesse ferito anche se stesso.
 
 
L’angelo rimase per qualche istante immobile poi alzò lo sguardo sull’immortale gli occhi dorati che brillavano di una luce così potente da farlo tremare, sul viso un espressione di tristezza mista a rabbia che la fece sembrare una bellissima dea profondamente vendicativa e irosa, e Lake non si sarebbe stupito se avesse visto comparirle due immense ali bianche sulla schiena. Poi  Cristel fece un semplice cenno con la mano e un raggio luminoso di Spirito colpì Lake in pieno,  buttandolo con forza contro la parete opposta, per poi tornare a lei  formandole  una specie di mezzaluna splendente intorno alle braccia, l’immortale sbatté contro il muro ma non si fece male e cadde in piedi capendo che in qualche modo l’angelo s’era trattenuta e lui ne aveva passate troppe per farsi atterrare.
Così notevolmente adirato per il colpo alzò lo sguardo intenzionato a sistemare subito la faccenda, ma rimase sconcertato alla visione che i suoi occhi gli mostravano:
Cristel era davanti a lui era caduta a terra e tremava leggermente una mano alla testa, mentre con l’altra  richiamava il suo elemento facendolo scomparire …
Era fragile ed in quel momento davvero gli sembrava una bambina estremamente spaventata …ma non dalla realtà, da se stessa
 
A quel pensiero Lake tornò subito calmo (ringraziando le compresse e l’incantesimo del direttore che gl’aveva tolto i poteri)  e la raggiunse sedendosi sul freddo pavimento da parte a lei   - Perdonami ho esagerato – le disse stringendola titubante, visto che non era  per niente abituato a consolare una persona essendo sempre il colpevole, anche se con lei era come se fosse il suo istinto migliore a comandarlo e quel bisogno insensato di proteggerla e starle vicino.
 Cristel si lasciò circondare da quelle braccia calde e forti ancora tremante appoggiando la testa sul petto del moro – Lake scusa, ho perso il controllo mi dispiace – disse la voce così colpevole ed incrinata dal rimorso che il moro per un attimo rivide se stesso, - va tutto bene, stai calma io sto bene – la tranquillizzò, mentre con una mano le accarezzava i lunghi e stupendi capelli bruni beandosi del loro profumo di rosa e vaniglia e della presenza della ragazza tra le sue braccia, mentre un profondo desiderio iniziava a soggiogarlo.
 
– Scusami ma non penso di meritarmi il tuo abbraccio – sbottò Cristel spingendo Lake  indietro per sottrarsi alla presa , * l’ho attaccato, merda l’ho attaccato ho perso il controllo come un’idiota * continuava a  ripetersi nella mente sentendosi colpevole ;  il moro la fissò sorpreso per poi ristringerla contro di se con maggior sicurezza consapevole più di chiunque altro di quanto lei avesse bisogno di qualcuno che le stesse vicino e lui non l’avrebbe lasciata sola ad auto accusarsi per una sciocchezza del genere, non poteva abbandonarla , sembrava così fragile
 
 - Lake lasciami – sussurrò ancora l’angelo per niente convinta, mentre cercava in tutti i modi di trattenere quelle stupide lacrime gelide che le iniziavano ad inumidire gl’occhi ma per fortuna grazie all’orgoglio personale  non scesero, - va tutto bene – gli disse lui deciso all’orecchio e lei si calmò abbandonandosi contro il suo petto forte, ascoltando i battiti imponenti di quel cuore che sentiva di desiderare con tutta se stessa, mentre lui le accarezzava la schiena facendola rabbrividire di quel calore che solo Lake riusciva a darle.
 
Lake … Lake … Lake
 
Il moro la scostò da se tanto per guardarla negl’occhi, stupendosi che non avesse versato nemmeno una lacrima, spostandole una ciocca bruna dal viso  vedendo che i suoi bei occhi dorati fissavano a terra come a non osare guardarlo, pensava che l’avrebbe punita?  Quel pensiero lo spaventò facendolo rabbrividire, così con una mano alzò il viso di Cristel verso di lui per far si che i loro occhi s’ incontrassero 
- Ho esagerato Cristel, hai ragione sulla droga ed io stesso mi faccio schifo ad esserne dipendente perciò scusa, tu non hai fatto niente di sbagliato – le confessò Lake con voce malinconica,  perché alla fine anche se quella pasticca era un’Anticrisi, lui ne era comunque assuefatto e prima che arrivasse all’Horizon era un tossico e forse ancora adesso si sentiva tale, - Ti prego smettila di auto punirti, quando sono stata io a sbagliare, il fatto che tu ti faccia schifo davvero non riesco a sopportarlo – sbottò la ragazza fissandolo negl’occhi che ora la guardavano così malinconici e sorpresi da farle male, poi  Lake le sorrise e per la prima volta era un sorriso sincero che la face tremare  nel vedere quanto rendesse la bellezza del moro ancora maggiore e mozzafiato, - sei proprio speciale tu – disse l’immortale accarezzandole dolce una guancia  - sai che mi devi un bacio? –  le chiese con una voce talmente sensuale da farla  sussultare di desiderio, mentre lui le prendeva il viso dolcemente avvicinandola a se
* Lake … che cosa provi davvero  per me? * continuava a ripetersi nella mente  in preda ad emozioni che la incendiavano nell’anima
 
 
BIP!
 
L’angelo sussultò scostandosi un istante prima che le labbra di Lake la toccassero, facendo trattenere uno sbuffo  scocciato all’immortale per il secondo bacio andato a vuoto , visto che non c’era minimamente abituato ad aver delle interruzioni, ma soprattutto iniziava a non sopportare l’idea di non aver ancora rubato un bacio alla mora.
 
 
- Ciao Chora! – esclamò sorpresa Cristel , una volta schiacciato il tasto risposta
- Cristel! Alleluia ti ho chiamato almeno cinque volte! Sta mattina non hai risposto alle domande perciò aspettati un interrogatorio all’ultimo sangue adesso! Ti aspettiamo in camera non cercare di svignartela!! A P.S mangiamo in camera, siamo riuscite ad  avere delle pizze deliziose da una città giù a valle, sai giri illegali all’Horizon ahah! Ciau e sbrigati a venire!! –concluse Chora enormemente allegra ed energica
- Ok – riuscì a solo a rispondere Cristel  prima che la Bionda riattaccasse senza darle il tempo di ripensarci o altro, la mora rimise il cellulare in tasca sospirando consapevole che le ragazze sarebbero riuscite a farle sputare fuori tutta la verità, ma avrebbe cercato lo stesso di resistere.
 
- era la tua coinquilina? – le chiese Lake che ancora le sedeva davanti una mano tra le ciocche corvine ,  - oh si è meglio che vada – rispose l’angelo alzandosi ed avviandosi in fretta alla porta,  resistendo per non arrossire al flash-Back del secondo bacio saltato ( secondo!!) ,ma Lake si alzò altrettanto velocemente afferrandole  il polso facendola girare e per l’ennesima volta scontrare contro il suo petto perfetto e muscoloso – Prima che tu esca posso pretendere un bacio ? – le chiese con  voce strafottente  e tanto di sorrisetto da super figo, che la fece “ leggermente “ adirare – Lake ma tu vuoi solo baciarmi tanto per aggiungere un'altra ragazza alla tua lista o che altro?  No sai perché mi sembri parecchio confuso a riguardo e …!–
 
 
Tutto in quell’istante s’intrise dei colori caldi ed infuocati del tramonto,  che si scagliava imponente nel cielo al di là delle grandi vetrate:  la stanza, il pianoforte, le pareti e loroloro che si univano come il giorno e la notte nel crepuscolo che  sembrava abbracciarli …
Cristel aveva tenuto  gl’occhi spalancati e la posizione pietrificata come una ragazzina spaventata e sorpresa per qualche minuto,  appena aveva sentito Lake cingerla e baciarla così velocemente da farlo sembrare un predatore elegante e deciso, per poi lasciarsi andare a quelle labbra cosi inaspettatamente dolci, chiudendo gl’occhi, mentre con una mano andava ad accarezzare le ciocche corvine e morbide del moro, come a volerlo tenere li assieme a lei per paura che da un momento all’altro potesse svanire e con l’altra si appoggiava al suo petto possente lì dove sentiva battere il suo cuore come a volergli leggere l’anima,  mentre il calore delle sue labbra la incendiava.
Lake cingeva con un braccio Cristel tenendola stretta contro il suo  petto così da sentire il suo cuore  sincero e chiaro battere a fianco del suo colmo di segreti ed ombre, l’altra mano tra i suoi capelli mossi e bruni così soffici e scintillanti sotto quella luce calda, mentre con il pollice le accarezzava la guancia, le sue labbra roventi e passionali per la prima volta unite in un bacio dolce e sincero su quelle morbide e perfette dell’angelo … e  per una volta Lake non pensò a quegl’infidi segreti, che come ombre gelide minacciavano la dolcezza di quel bacio, si limitò a chiudere gl’occhi come un ragazzino inesperto godendosi il sapore di vaniglia di Cristel stringendola contro il suo petto per sentila ancora più vicina,  perché la sua presenza così candida, sentiva che per davvero avrebbe potuto illuminare quel buio gelido che si portava dentro. 
Cristel si trattene dal gemere di piacere quando senti le labbra del moro far una leggera pressione sulle sue per poter approfondire quel suo primo bacio, così strinse leggermente le sue ciocche corvine e soffici tra le dita sottili,  mentre sentiva la lingua calda di Lake accarezzare la sua in un contatto così  dolce e leggero che si stupì potesse appartenere a quel Lake gelido e strafottente che aveva conosciuto la prima volta, ma talmente bello e profondo da farla risplendere dentro …
 
Lake … voglio sentirlo … Cos’è per te questo bacio?
Cosa sono ioper te?
 
 
 
 
- Lake!! –una voce femminile  troppo alta e squillante  invase la profondità del momento disturbandolo come fosse una pietra pesante lanciata sulla superficie calma d’un lago. 
Cristel sorpresa si scosto molto a malincuore dall’abbraccio e dalle calde labbra del moro, girandosi verso la provenienza del richiamo, trattenendosi solo per orgoglio dal non sbarrare gl’occhi: Bryanna Lee se ne stava in piedi sulla porta, in viso un’espressione di rabbia e stupore assoluta le strane iridi bicolore continuavano a passare da Lake a Cristel accrescendo con ogni sguardo la sua ira.
 
– Bryanna – disse Lake con una voce così  scocciata e gelida, che l’angelo riuscì a percepire chiaramente un sussulto d’offesa da parte della Bionda, che si scostò adirata una ciocca di capelli chiari dal viso,
-che diavolo stai facendo?!- la voce ancora più alta della immortale fece arretrare d’un passo l’angelo che resistette per non tapparsi le orecchie * Perché Lake non risponde?* si chiese iniziando ad agitarsi, - Sei proprio una puttanella, rubare così il ragazzo d’un'altra !-  urlò ancora Bryanna raggiungendo veloce il moro afferrandolo per un braccio come fosse un bambolotto, * “ rubare così il ragazzo d’un'altra “ COSA!!??* Cristel sussultò strabuzzando gl’occhi, -  hai capito bene  lui è il mio ragazzo e tu mia cara zoccola,  potresti evitare d’andare in giro a baciare  chi è già occupato!- ripetè urlandole contro lanciandole infine  uno sguardo assassino mentre un ghigno di vittoria le si accendeva sul viso.
Cristel fissò Lake notando che anche la sua espressione era stupita ed il suo corpo sembrava irrigidito e gelido soprattutto dove la Bionda gli si era attaccata, ma non capiva perché non rispondesse.
- Scusa cosa significa che sei la sua ragazza ? – le chiese Cristel con una voce così tagliente ed affilata che per un attimo Bryanna si sentì davvero trafiggere da una lama gelida, - Che cazzo stai facendo Lee!? – ringhiò all’improvviso Lake  come se il raro  tono di voce dell’angelo l’avesse riportato alla realtà, - come che cazzo sto facendo? Ti porto via da questa troietta – sbottò Bryanna riacquistando il tono di voce superiore ed arrogante di una regina, avviandosi “regale” verso la porta trascinando con se un Lake del tutto stralunato e confuso dalla situazione, mentre  Cristel osservava la scena a braccia incrociate trattenendo se stessa per non esplodere in un raggio di Spirito iroso.
 Tuttavia la pressione che la sua “natura” esercitava provocò  un’ondata di potere invisibile, che incrinò e fece stridere le vetrate di tutto il piano rompendo quelle dalla stanza,  facendo tremare di paura la Bionda che fermatosi spaventata sembrò allentare parecchio la presa sul braccio del moro.
 
- Bryanna cazzo!!  – esclamò Lake con voce inferocita togliendosi dalla presa a piovra della Bionda riserbandole un’occhiata così gelida da farla arretrare spaventata,- Cristel è solo un malinteso – si rivolse con voce calma ed equilibrata alla mora girandosi verso di lei, fissandola con sguardo profondo e veramente sincero , - certo – si limitò a rispondere l’angelo con voce gelida,  uscendo dalla stanza  sorpassandolo di alcuni passi per poi fermarsi di fronte alla immortale  – scusami non pensavo foste fidanzati, comunque la prossima volta ti conviene stare zitta invece che darmi della troia se non vuoi avere delle serie conseguenze -  concluse con voce potente e seria fissando la Lee che si appoggiò tremante alla porta,  cercando di trattenersi dallo scappare  mantenendo una finta  aria di superiorità senza riuscire però a fissare l’angelo negl’occhi che in quel momento più che mai emanavano  una forza così imponente che se non l’avesse ridotta avrebbe distrutto il bracciale.
Cristel aumentò il  passo e prima che Lake la raggiungesse,  il suo Spirito le circondò il corpo perfetto e fregandosene della presenza della Bionda,  l’angelo si dissolse in frammenti di stelle che veloci scomparvero lasciando quel corridoio vuoto della sua presenza.
 
 
 
 
 
[ Horizon College- Dormitorio Est camera 12 - ore 19,00-Cristel]
 
 
 
 
Era  energia e luce
 
 liberaenergia e  sfavillante luce …
 
sentiva gli elementi e la vita scorrerle  intorno come fosse un tutt’uno con essi e facesse parte dell’armonia che  sembrava governare il mondo  in quell’istante … era bellissimo
 
 Poi tutto finì e si ritrovò seduta malamente sul freddo pavimento del bagno con un leggero mal di testa seppur sul suo viso si potesse perfettamente leggere un sorriso carico di gioia e soddisfazione * ha funzionato…*  costatò orgogliosa del suo potere fissandosi le mani che ancora irradiavano della leggera luce dorata, per poi farla affievolire e dissolvere dentro di se  * Così Lake ci penserà due volte prima di farmi leggere il primo libro che gli capita a tiro! * ghignò cattiva nella mente un istante prima che la porta si spalancasse – Cristel Ciao! Wow che tempismo!  Anche se trovarti in bagno era fuori dalle mie previsioni – la salutò felice Chora raggiungendola veloce  tirandola su con la mano – Grazie – la ringraziò Cristel sorridendole, mentre decideva di mettere per quella sera tra amiche la faccenda Bryanna e Lake da parte seppur fosse successa pochi istanti prima.
- Forza andiamo le pizze sono già arrivate e non si mangiano da sole!-  esclamò ancora strascinando per il braccio la mora nell’altra parte della camera da dove Cristel aveva sentito le voci delle altre.
 
- Ciao Cri! – la salutarono allegre  in coro Eyiko, Celie ed Elen tutte e tre intente a masticare con gusto le fette enormi delle loro pizze, mentre sullo schermo del computer si vedevano le immagini di un film con degli omini blu, - Ciao ragazze – ricambiò Cristel con un sorriso felice raggiungendole,  sedendosi leggera su un peloso puf rosa, - Cri ti abbiamo ordinato una Margherita, va bene?- le chiese Celie porgendole una scatola di cartone, - si certo – rispose lei prendendola gustandosi ad occhi chiusi il profumo invitante che ne proveniva  - che state guardando ? – domandò indicando lo schermo, - si chiama Avatar è un film in 3D appena uscito in DVD, è stato un enorme successo mi sembra strano che tu non lo conosca – rispose gentile Eyiko guardandola leggermente confusa, - oh beh diciamo che il cinema non è una mia grande passione – chiarì Cristel prima d’addentare la fetta deliziosa.
 - Ok bene, ma stasera non siamo qui per parlare del film! Allora Cristel come va con mister-super-figo-tenebroso? – chiese a tradimento la Bionda facendo quasi strozzare l’angelo per la sorpresa nel ricevere subito una domando così diretta * allora non scherzava con l’interrogatario …*  si disse sconsolata  - niente di che, facciamo solo ripetizioni – mentì sentendosi una falsa vigliacca, ma d’affrontare subito la questione Lake cioè bacio cioè Bryanna  non ne aveva per niente voglia, - certo come no, il fan club del vicecapo dormitorio Ovest in questi giorni sembra particolarmente in subbuglio … ti sei linkata con lui?! – esclamò quasi saltando in piedi Chora con gl’occhi che brillavano visibilmente di curiosità,  facendo quasi sputare tutta la coca a Cristel
– linkata!No no ci siamo solo visti alcune volte – si lasciò sfuggire pentendosene al’istante, - Siete usciti!! E dove, quando ? Oddio ti ha baciato ?? – saltò su Celie facendo comunella con la Bionda, - no ragazze niente del genere, è che la prima volta stavo tornando dalle stelle dopo aver avuto un SoulHarmony con un cavallo  … (enfatizzò per deviare la loro attenzione cosa che però non accadde …) ed al ritorno ho trovato Lake e visto che ne io ne lui riuscivamo a dormire mi ha portato in un posto e li abbiamo … - , - avete fatto sesso?!!- esclamò Chora a voce talmente alta che attirò subito anche  l’attenzione di Elen che si unì alla curiosità collettiva, - no! Abbiamo par-la-to! Parlato e basta! – specificò Cristel sorridendo per alleggerire la situazione, -  peccato occasione sprecata – disse Chora sconsolata – hai perfettamente ragione – si unì Celie sospirando, - ragazze smettetela! – le ammonì Eyiko come sempre,  guadagnandosi  un  grazie sincero da parte dell’angelo.
 – Beh e invece al secondo appuntamento? – chiese Chora nuovamente energica, * accidenti  se l’è ricordato *  pensò l’angelo trattenendosi dall’alzare gl’occhi al cielo, -ci siamo visti nell’aula di musica e non è successo niente -  spiegò sbrigativa, - si sono baciati – costatò Celie emozionata, – si  penso anch’io Cri non è capace di mentire – esclamò felice Chora, mentre l’angelo addentava un pezzo di pizza per sfogarsi dall’agitazione dell’essere scoperta, - e com’è baciare Tolbert? –  chiese incuriosita Eyiko – gli hai toccato quegli addominali perfetti? Oddio io l’avrei fatto subito …- fantasticò Celie alzando gl’occhi al cielo sospirando in un modo così drammatico da farla assomigliare ad un’attrice professionista, - si l’ho baciato e bacia bene … - iniziò a lasciarsi andare l’angelo – ok bacia moolto bene – si corresse sincera anche se “moolto bene”  non descriveva minimamente il modo passionale e perfetto con cui l’aveva abbracciata, il suo sapore così intenso e selvaggio da farla impazzire ed incendiare dentro e … ok basta! Si ammonì fermando i suoi pensieri impazziti , * maledetto Lake * pensò seppur sul viso le comparve un sorriso così dolce e intenso d’attirare tutti gli sguardi eloquenti delle presenti,  – si è bello e bacia benissimo, ma ciò non toglie che sia uno stronzo! – esclamò l’angelo esasperata stritolando il puf tra le dita – i più fighi sono sempre stronzi – costatò Chora sospirando, - se no non sarebbero fighi – spiegò Celie da esperta, - avete ragione – aggiunse Elen attirando gli sguardi sorpresi delle presenti, - che c’è?- chiese  incrociando le braccia al petto offesa, - oh!  Ragazze è vero!  Perché stupirsi si sa che ad Elen piace il bel lupacchiotto Jean – rivelò Chora facendo arrossare la gemella prima che una cuscinata la raggiunse, dando il via ad un’ infantile  lotta di piume e stoffa che non risparmiò nemmeno l’angelo, che iniziò il combattimento divertendosi per la prima volta come una normale ragazza, sedando i pensieri negativi su Lake e Bryanna  sostituendo  la domanda: ma sono davvero insieme?
 
Con:
 
È questa l’amicizia?
Per poi darsi la risposta mentre si guardava intorno
 
 
 
 
 
[Horizon College – dormitorio Ovest  ore  19,00- Lake]
 
 
 
 
Lake entrò nel dormitorio Ovest sbattendo la porta quasi a romperla facendo allontanare di corsa le coppiette del dormitorio ed altri studenti,  le mani gli tremavano nel tentativo di trattenersi, ma per fortuna le compresse servivano a qualcosa perciò almeno quei tre idioti che erano rimasti a fissarlo stralunati sarebbero rimasti integri ( tuttavia si dileguarono appena lo sguardo assassino del ragazzo li fisso per qualche istante ). L’immortale digrignò i denti, mentre saliva  furioso le scale del dormitorio con una voglia matta di sfogarsi rompendo qualcosa o se stesso
 
 - Lake aspetta! – la voce strillante della bionda gli arrivò come una pugnalata alla schiena facendolo fermare e tremare per l’ira che stava aumentando e nel momento in cui Bryanna gli arrivò a qualche passo,  il moro sferrò un pugno violento alla parete che immediatamente si frantumò creando decine di crepe e un notevole buco,  senza ferirsi minimamente alla mano.
La Lee arretrò cercando di mantenere la calma, seppur lo stato “iroso” del ragazzo le mettesse una sensata voglia di fuggire,   - Perché l’hai fatto?! – ringhio Lake quasi mostrandole i denti minaccioso,  - Non mi piace vederti con qualche puttanella dell’Est …!- al sentire “puttanella” il moro era scattato veloce e letale immobilizzando la Bionda alla parete tenendole le spalle con tanta violenza da farla gemere, - ti da fastidio che io la chiami così? – chiese Bryanna mentre un ghigno divertito le compariva sulle labbra sottili seppur lo sguardo gelido del moro la facesse attraversare da brividi di paura, - ooh  non mi dire qualcuna è riuscita a infrangere le barriere di Lake Tolbert – constatò sempre ironica, seppur un velo di tristezza le si leggesse chiaramente nelle iridi bicolore visto che lei non c’era andata nemmeno vicina a quell’obbiettivo.
 - Lee tra noi non c’è mai stato niente e tu ti stai prendendo troppa confidenza – sibilò gelido e sincero Lake facendo visibilmente rabbrividire la ragazza, - troppa confidenza? Alla fine ti ho fatto un favore con quella, perché sai meglio di me che se lei ti sta vicino entro una settimana finisce per essere il tuo pranzo – rispose tagliente sapendo che con quelle parole la freddezza del moro avrebbe vacillato e così fu,  Lake mollò la presa fissando inferocito la Bionda e con essa le sue parole odiando il fatto che quella stronza viziata fosse in grado di giocare con i suoi segreti a piacimento, – tu non mi conosci – ringhio ancora stringendo i pugni quasi a ferirsi continuando a mantenere le sue iridi argentee incatenate alle sue, - ti conosco abbastanza da sapere che il giorno in cui ti abbiamo trovato avevi ammazzato tre persone ed eri completamente fatto, questo basta ? – chiese ridendo ironica per poi sorridere lussuriosa nel vedere delle gocce di sangue sporcare la moquette sotto i pugni serrati del moro,  - lei è diversa – si limitò a dire Lake con voce equilibrata entrando nella sua camera consapevole che con quelle parole la Bionda non l’avrebbe minimamente seguito.
 
- Staremo a vedere quanto sopravvivrà – concluse Bryanna allontanandosi a grandi falcate, mentre dentro di lei  un’enorme rabbia o meglio invidia, prendeva il sopravvento assieme ad una profonda e demoniaca voglia di vendicarsi sulla mora …
 
***
 
 
Lake sferro un calcio violento alla sedia che subito venne distrutta poi si coricò supino sul letto facendo un profondo respiro per calmarsi, le mani ferite ad artigliare le lenzuola un tempo candide, inferocito con quello stupido passato che non faceva altro che piegarlo e ferirlo in continuazione, ma soprattutto con quegl’idioti che pensavano d’averlo in pugno solo conoscendone una parte …
 
* lei è diversa…*
 
Le sue stesse parole gli attraversarono la mente facendolo  sorridere amaramente,  era la prima volta che una frase del genere era uscita dalle sue labbra …
 
* Cristel …*
 
era vero maledettamente vero, il bacio di oggi glielo aveva fatto capire chiaramente, perché nessun “incontro passionale” precedente poteva essere paragonato alla profondità di quel semplice contatto di labbra con l’angelo … Si forse era questo il motivo,  lei era un angelo e le sue labbra dolci come la vaniglia e soffici come i petali di una rosa, il suo fisico perfetto come nessun altro, quel potere radioso  e potente  e l’attrazione pressante e speciale che sentiva verso  la ragazza erano le conseguenze. 
Eppure lei era lei: Cristel  … Non riusciva a vederla come una angelo se non in qualche occasione ed anche quando la sua natura si manifestava in tutta la sua potenza, non faceva altro che emozionarlo e affascinarlo del tutto.
 
 
Si Lake la desiderava, ma era strano, perché sentiva come se quel desiderio non l’avesse mai lasciato, era come se con quel bacio qualcosa dentro di lui si fosse rotto  in mille pezzi …  risvegliando dentro di lui un desiderio così sfrenato e totale da spaventarlo …
 
Diavolo la conosceva da così poco, eppure gli sembrava davvero d’averla ritrovata
 
Tuttavia era perfettamente consapevole che anche se questo “sentimento”  sembrava risplendergli dentro, la fame che aveva per Cristel era altrettanto pressante …
Lei sarebbe sempre stata minacciata e se lui avesse scelto di stare al suo  fianco, avrebbe perennemente dovuto proteggerla, da se stesso
 
 
 
 
______________________________________ to Be Continued
 
Ciao a tutti! Ok facciamo un profondo sospiro di sollievo, perché scrivere questo capitolo è stata una vera sfida con me stessa xD Per iniziare la parte nella Biblioteca è stata un tocco proprio personale ( anche se un po’ noiosa) perché volevo trasmettere a chi leggeva la passione appena riscoperta di Cristel per i libri che è un po’ come la mia visto che molti ( quasi tutti) quelli che ho elencato li ho letti e me ne sono innamorata, inoltre in quella parte iniziale ci sono anche i pensieri di cristel ed i suoi ragionamenti probabilmente mi sono allungata anche in quella parte però che dire io ci tengo a far si che chi legge capisca il modo di pensare dei personaggio però non so a voi da giudicare  =)  Poi avevo già deciso di dedicare questo capitolo  interamente a Lake/Cristel  perché mi sentivo ispirato su loro due ( che sono i miei personaggi preferiti  e i protagonisti diretti) perciò anche se lo ammetto avrei voluto farvi aspettare ancora per il bacio  ma che dire ho buttato dentro e li ho fatti baciare ( spero che la parte vi sia piaciuta =) e di non aver fatto un disastro come invece son convinta ^^”).  Bene, infine spero che il capitolo vi sia piaciuto e nel prossimo ho intenzione di inserire più parti con anche altri personaggi tra cui Cole e Chora, bene ora RINGRAZIEMENTI! =D
A tutti coloro che hanno recensito:
  LittleDia
Liandra Thundery                   
grillomylife          
che hanno recensito il capitolo prima grazie 1000!! È sempre stupendo vedere i vostri commenti =)                                                                                                                               love_today_the_world
rose rosse
Madapple94
 MooN_LiE_
A tutti coloro che l’anno aggiunta nelle seguite  GRAZIE!
1 - Askel[Contatta]
2 - broncino[Contatta]
3 - dani969[Contatta]
4 - EleanoRigby[Contatta]
5 - Fantasy_Mary88[Contatta]
6 - farfallina1000[Contatta]
7 - FioccoDiNeve[Contatta]
8 - Isabella5[Contatta]
9 - Kalimera2[Contatta]
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11 - Liandra Thundery[Contatta]
12 - LittleDia[Contatta]
13 - lol_lina[Contatta]
14 - Lunetta921[Contatta]
15 - Marti_18[Contatta]
16 - MooN_LiE_[Contatta]
17 - stefania502[Contatta]
18 - vaiolata[Contatta]
19 - valespx78[Contatta
Ed infine a coloro che l’hanno messa nelle preferite è davvero un onore e piacere per me vedere che la storia vi sta piacendo particolarmente GRAZIE =))
1 - Hermiuna[Contatta]
2 - love_today_the_world[Contatta]
3 - Sissii_Smile[Contatta]
4 - you_and_me[Contatta
Ringrazio anche chi legge e basta dedicando del tempo alla mia storiella GRAZIE =) Spero che come sta proseguendo la storia vi stia piacendo se no ditemi pure i punti che non vi convincono che cercherò di sistemare ;) le critiche sono ben accette =)! Ancora grazie a tutti voi questo capitolo ve lo dedico tutto spero di avervi soddisfatto
 
Ciau baci
By Akemi_Katy
 
P.S vorrei aggiungere un altro pezzettino al titolo per dargli più effetto (xD)  ho pensato a questi due: Eternal Kiss e Bloody Angels  ora vi chiedo a voi che leggete e recensite se vi andrebbe di farmi delle proposte  così poi vedo quali inserire oppure scegliere tra i due, perciò ditemi quale vi piace di più =) chiedo il vostro aiuto vi prego rispondete se no vado in crisi profonda ç_ç  =) CIAU  

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Capitolo 15
*** ricordo color rosso sangue ***


Avvertimenti : in questo capitolo c’è una parte che secondo me sfiora  leggermente il Writing  Rosso, perciò sarà segnalata da questi segnetti   ====  per chi non se la sente può evitare di leggerla visto che non include una parte di vitale importanza per la trama.
 
 
[Horizon College- sede - aula riunioni – ore  8,00 - Lake ]
 
 
 
 
Quella mattina il freddo iniziava a farsi sentire,  l’ultima settimana di Novembre si preannunciava gelida  e nuvolosa, nemmeno la chiara luce dell’alba era riuscita ad avanzare tra le spesse coltri di nubi scure, probabilmente portatrici di piogge. Gl’alberi ormai avevano perso del tutto le foglie, che giacevano secche e morenti a terra, il terreno ricoperto da  scuri e secchi aghi di pino era interamente decorato da quella sottile e fredda brina che dava al  paesaggio un senso di malinconia e tristezza opprimente.
Come se tutto si fosse addormentato … in attesa di risvegliarsi …
 
 
Erano alcuni minuti che Lake osservava quel morente panorama sentendosi in affinità con esso, guardandolo  dalla grande vetrata trasparente vicino a cui aveva preso posto.
Quella mattina s’era svegliato così presto da arrivare in anticipo a quella stupida riunione,  di sicuro più per uscire dall’oscurità ormai opprimente della sua camera che per l’interesse  d’assistervi.
Sospirando impercettibilmente s’appoggiò allo schienale della sedia, notando che ormai  in sala erano arrivati tutti i custodi dell’Est, con le loro impeccabili divise e principi perfetti: Alexander, Cole, Kyle, Alexa, Diana e Adele come al solito in anticipo. Ma lui non fece più di tanto caso a loro, perché essendo il vicecapo dormitorio dell’Ovest quegl’idioti non gl’andavano per niente a genio, soprattutto quell’idiota di Kyle che in quei giorni lo vedeva lanciargli occhiate assassine ed irose più del solito, facendogli enormemente desiderare di dargli una bella lezione, cosa che purtroppo le compresse ed il blocco del direttore non gli permettevano, ma che non avrebbe tardato ad arrivare se quello stupido avesse continuato a fissarlo.
 
Indifferente lanciò uno sguardo all’orologio: 7,20, mancava ancora più di mezzora all’inizio … Che rottura questa sarebbe stata la prima ed ultima volta che arrivava in anticipo ad una riunione del “Comitato Studentesco “… Annoiato appoggiò il mento sulla mano,  il braccio piegato sul bracciale della sedia chiudendo gl’occhi, visto che quella notte non aveva dormito almeno il tempo che stava perdendo non sarebbe andato sprecato, pensò ironico …
 
 
*  Flash-Back- tre anni prima - New York  *
 
Il concerto era finito da meno di dieci minuti e già le fan scalpitavano impazzite contro le porte che davano nei camerini dell’ Obsession  Band,  un gruppo rock appena nato, ma che già aveva riscosso un enorme successo nella grande mela,  attirandosi addosso tutti gli sguardi dei critici musicali e delle scoccianti riviste adolescenziali.
Lake era stravaccato su un enorme divano in pelle, affiancato da cinque modelle che ridevano e scherzavano come oche su argomenti che nemmeno gl’interessavano, strusciandosi contro di lui come gattemorte accarezzandolo come fosse un peluche, ma dandogli meno fastidio del solito,  visto che le pasticche prese prima del concerto continuavano a fargli effetto annebbiandogli la mente ancora giovane.
 
- Ehi moccioso noi andiamo a farci una dose, tu che fai? – gli chiese Jad  con sottobraccio altre due fans dalle forme abbondanti che urlavo eccitate, - non so, ne ho già  presa un po’ prima- riuscì a biascicare Lake mentre dentro di lui dei brividi gelidi  incominciavano ad attraversargli  il corpo, -  guarda che mica muori e le ragazze ne sarebbero felici – lo persuasi l’altro cantante, facendo alzare delle ristate maliziose da parte delle presenti, - dai Lake -, - cosa vuoi che ti succeda? - , - sarà bello -, - non lasciarci sole -,  gli dissero persuasive le ragazze, appoggiandosi maliziose contro di lui passandogli le lunghe dita sui jeans scuri fino al cavallo stuzzicandolo, - d’accordo – acconsentì il moro alzandosi dal divano leggermente traballante subito accerchiato dalle sue spasimanti, che se avrebbero potuto l’avrebbero spogliato li seduta stante,  visto che non avevano mai visto nessun ragazzo pareggiarlo in bellezza.
 
 [Ciò che successe dopo, fu il ripetersi di tante volte prima … Seppur qualcosa quel giorno sarebbe cambiato …]
 
==============
Ovviamente si trovarono tutti ammassati in bagno,  Jared vicino al wc già intento a darsi da fare con le sue amichette, Lake seduto contro la parete opposta a gambe leggermente aperte e piegate più per stanchezza che lussuria, mentre con lo sguardo vedeva  che oltre alla droga c’erano parecchie bottiglie di birra e alcool stranamente piene, quella sera sarebbe stata ancora peggio delle altre …
Subito le  tre  ragazze cominciarono  a spogliarlo slacciandogli la camicia nera, lasciandogli baci lussuriosi su tutto l’addome perfetto leccando e mordendo i muscoli perfetti e affusolati, per poi iniziare a scendere con le dita verso i jeans scuri e rotti, che per le “attenzioni”  ricevute iniziavano a dargli notevolmente fastidio.  Intanto altre due avevano preparato le siringhe ed una volta curatosi che ce ne fosse abbastanza per soddisfare il loro” oggetto del desiderio”, gli  avevano preso  entrambe le braccia e leccatogli  le parti opposte ai gomiti  per far risaltare le vene come vampire lussuriose, gli avevano inserito quel dannato schifo direttamente nel sistema circolatorio, facendolo gemere di piacere e dolore.
Leccandosi le labbra soddisfatte vedendolo torcersi nelle allucinazioni della droga, per poi ricominciare  a torturagli il fisico perfetto e fargli bere alcol direttamente dalla bottiglia, per far si che si lasciasse del tutto andare ai loro piaceri.
 
Dopo alcuni minuti Lake era completamente assuefatto non capiva nulla, la vista gli si era  totalmente annebbiata rendendo i profili confusi ed i colori mischiati, l’unica  ed ultima cosa che sentì prima di cadere del tutto in quel baratro scuro, fu  il tocco  lussurioso e diabolico delle sue fan sul corpo,  che ormai senza pudore gli toccavano l’intimità contendendosela a turno, gli mordevano  violente il collo lasciandogli segni rossi ed evidenti e graffiavano la schiena nuda, mentre  con le  labbra  gli lasciavano baci umidi e dal sapore di droga e alcool sulla bocca, facendogli ingoiare gemiti di piacere e dolore che la droga ed il sesso violento gli stavano dando.
 
****
 
Tik Tik Tik
Fu il ticchettio del suo orologio da polso il primo rumore che le sue orecchie percepirono, facendolo svegliare da quello stato assuefatto e confuso post-droga, subito seguito da un lancinante dolore alla testa ed allo stomaco che lo fece ripiegare su se stesso e subito chinare e  vomitare a terra,  quando la nausea ed  il puzzo di quel bagno lo colpì come un pugno allo stomaco.
 
Un odore così ripugnante che subito riconobbe …
 
A fatica aprì gl’occhi argentei cercando di mantenerli aperti, mentre si rimetteva a sedere dalla posizione semi coricata di poco prima, sentendo che sotto di lui qualcosa di liquido ed appiccicaticcio strofinava contro la pelle nuda, così appena la vista si sistemò acquistando la sua solita perfezione, fra poco non ritornò a vomitare vedendo che ogni cosa in quella stanza era ricoperta di … sangue
Le pareti a piastrelle bianche erano macchiate con schizzi e gocce scarlatte in parte colate, il pavimento era letteralmente una pozza di sangue scuro quasi rappreso, che per la troppa quantità usciva da sotto la porta chiusa del bagno invadendo anche il tratto di strada all’esterno.
 
Il moro del tutto terrorizzato  scattò in piedi per togliersi dalla pozza lugubre che lo aveva interamente ricoperto,  appoggiandosi tremante al lavandino per un giramento di testa istantaneo , per poi vomitare un liquido scuro e denso mentre uno spasmo doloroso lo faceva gemere d’orrore e dolore.
Una volta passata la fitta ,seppur la sua mente gli urlasse di non farlo si girò lo stesso a guardare alle sue spalle: Jad era semi sdraiato a terra,  gl’occhi ormai vitrei sbarrati, la bocca ancora aperta in un urlo ora silenzioso, mentre del sangue  colava da essa e da un profondo squarcio che gl’attraversava la gola .  Le sue amichette seminude appoggiate malamente contro di lui, con altri infiniti  tagli insanguinati sulle schiene magre, tagli che formavano simboli e scritture scarlatte che la sua mente ancora inesperta non riusciva a capire e non voleva capire.
Invece le modelle che prima s’erano dedicate a Lake, erano a terra con i volti  macchiati di sangue a qualche centimetro da lui, anch’esse completamente  ferite con squarci che sembravano seguire un macabro schema, mentre segni rossi di morsi affilati gli ricoprivano quasi del tutto gl’arti e i corpi danneggiati.
 
 
Lake non potè evitare di vomitare ancora,  chiudendo gl’occhi come a voler cancellare quella scena del tutto orrenda ed estremamente macabra persino per lui.
 Dopo alcuni istanti passati con la testa china e le braccia appoggiate al lavandino, passandosi la lingue sulle labbra  umide sentì di nuovo quel gusto metallico epiacevolesolleticarlo, così  quasi al limite di sopportazione s’alzò barcollando da quella posizione vergognosa, evitando di toccare quei cadaveri senza vita, finendo precisamente contro ad uno specchio che anche se rotto, riuscì ugualmente a mostrargli l’immagine del suo viso:
era interamente ricoperto di sangue secco, soprattutto intorno alla bocca e tra le ciocche corvine che incrostate dal liquido scarlatto gli ricadevano sul viso spettinate, gl’occhi argentei avevano una strana sfumatura rossiccia e per un attimo vide il suo riflesso ghignargli, mentre un rivolo di sangue gli colava dall’angolo della bocca; estremamente disgustato da se stesso sferrò un pugno alla superficie già rotta ferendosi  le mani, mentre pezzetti di vetro affilati gli cadevano  ai piedi.
 
Il moro  lanciò uno sguardo al suo ex  migliore amico, notando sorpreso  che impugnava una pistola ed alcuni bossoli giacevano inermi al suo fianco,  automaticamente la sua mano andò al suo addome e sussultò sentendosi  tre buchi ferrosi conficcati nella carne e nei muscoli ora ancor più scolpiti e perfetti,
 
 Jan gli aveva sparato …  per la prima volta qualcuno aveva tentato d’ammazzarlo mentre era in quello stato  …  
 
 
Ormai al limite corse fuori spalancando la porta che dava sulla via lurida, senza preoccuparsi di essere completamente nudo,  imbrattato di sangue  ed ancora assuefatto dal processo post-droga che iniziava a dargli continue fitte alla testa ed ai muscoli.
Camminò barcollante lungo qualche metro di strada, per poi cadere inerme a terra  vinto dall’annebbiamento improvviso della vista ed un doloroso attacco di nausea, che gli fece sputare sangue  con il viso appoggiato al gelido asfalto …
Perché i proiettili non m’hanno ucciso?  Pensò mentre nella mente iniziava a sperare che le ferite che gli avevano procurato iniziassero a fare il loro effetto …  Perché non posso morire?  Si chiese disperato … In quel momento l’unica cosa che voleva era scomparire
 
= = = = = = = = = =
 
Almeno fino a quando alcuni colpi di tacco gli fecero aprire gl’occhi ed alzando lo sguardo si trovò a fissare due iridi bicolore ed  un viso perfetto, appartenente alla ragazza più bella che avesse mai visto, tremando leggermente  una volta capito che la persona che aveva di fronte non aveva niente d’umano ….
 
- L’abbiamo appena trovato –
E nemmeno la sua voce acuta e perfetta come quella d’una cantante …
 
* Fine- Flash Back  *
 
 
 
Un dolore affilato come una lama attraversò il corpo del ragazzo facendolo tremare, spalancare gl’occhi e serrare i pugni sulla sedia in legno,  all’orrendo ri-incubo vissuto quella notte, ma per fortuna la sua “fitta” passò inosservata visto che proprio in quel momento dall’ingresso sul fondo, entrò il resto dei custodi dell’ Ovest  tra cui la ragazza che quella lontana mattina l’aveva  trovato.
Evan, Akane, Bryanna, Nik, Shane e Sarah,  presero posto vicino a lui, fissandolo enormemente sorpresi per il fatto che fosse arrivato prima di loro, eccetto la Lee che lo guardò estremamente adirata  per i fatti successi il giorno precedente,  incurante del ricordo che il ragazzo aveva appena vissuto.
 
- Che ci fai qui Tolbert? Pensavo fossi off – gli chiese ghignate il Rosso sedendosi ad una sedia di distanza da lui, facendolo leggermente incavolare  appena capì il significato di quelle parole  -  dovresti contarle meglio le scorte che mi dai Booker – si limitò a rispondere indifferente ancora turbato dall’incubo, facendo allargare ancora di più il sorriso divertito di Evan,  che si girò prestando le dovute attenzioni alla sua inseparabile e stronza Akane che gli sedeva praticamente addosso.
 
Lake sbuffò scocciato del percepire lo sguardo tagliente della Lee alle sue spalle sperando con tutto se stesso che quella noiosa riunione durasse meno del solito e con essa il tempo che stava sprecando …
 
 
 
 
 
[Horizon – College – sede/ufficio del direttore  - Cristel – 13 ,00 ]
 
 
 
Erano alcuni minuti che l’angelo se stava seduta a gambe accavallate su una delle due poltroncine davanti alla grande scrivania del direttore,  i lunghi capelli bruni come sempre perfetti le ricadevano sulle spalle arrivandole fin sotto il seno abbondante, indosso la classica uniforme viola dell’Est a delinearle il profilo perfetto ed una leggerla riga di matita nera a rendere il suo sguardo dorato ancora più magnetico ed affascinante del solito.
 
Quella mattina aveva stranamente dormito fino alle undici, in un sonno strano senza incubi, ma ricco di continue interruzioni brusche che l’avevano fatta svegliare più volte, anche se per fortuna non le avevano provocato delle scure borse sotto gl’occhi chiari, dandole comunque un velo di stanchezza alle iridi d’oro liquido.
Visto che era Domenica, giorno di  “ ferie “  in cui le lezione all’Horizon erano sospese, mentre ara ancora nel letto in uno stato di dormiveglia, Eyiko e Chora le avevano proposto  d’andare con loro a fare compere, provando a convincerla dicendole che si trattava d’acquisti necessari per il ballo di fine mese (che sarebbe caduto tra qualche giorno) , invito tuttavia che aveva rifiutato per il bisogno di sonno che quella notte l’era volato addosso travolgendola. 
Successivamente  non aveva fatto in tempo a fare colazione, che  un inaspettato messaggio l’era arrivato sul cellulare, dicendole di dover andare nell’ufficio del direttore per un colloquio, senza scuse perché d’estrema importanza da parte di Dorian, prof che era da un po’ che non vedeva ( la cosa non la dispiaceva per niente ) che a quanto pare faceva da messaggero tra lei e il direttore …  Così  una volta vestita e pronta, in un attimo con la capacità appena acquisita di smaterializzarsi e viaggiare alla velocità della luce stessa,  era arrivata nell’ufficio del signor Ambrose perfettamente in tempo anzi persino in anticipo.
 
 
- Buongiorno signorina Liornoor – La voce allegra del direttore la portò di nuovo attenta e vigile alla realtà,  facendola alzare dalla poltroncina e chinare il capo in un saluto di rispetto che come aveva letto era giusto riserbare a gl’immortali più anziani. 
– Oh cos’è questa formalità? Non è bene che un angelo caduto s’inchini di fronte ad un immortale – le fece notare Ambrose sorridendole cordiale, mentre prendeva posto sulla sua grande poltrona di fronte a lei, - Ti ho fatta chiamare  per parlare qualche minuto di come sta procedendo la tua permanenza all’Horizon, allora  tutto sta andando tranquillamente? – le chiese guardandola negl’occhi facendole capire che mentire era fuori discussione seppur lei non ne avesse intenzione,
- Il posto è molto bello, ho già fatto amicizia con i miei compagni, per le lezioni non ci sono problemi molte cose già le conoscevo ed in questi giorni ho letto qualche libro  per capire meglio questa realtà, mi trovo a mio agio e non ho intenzione d’andarmene – concluse  rassicurandolo con l’ultima frase una volta tradotta la paura appena percepita  provenire del direttore.
 
- Bene, bene mi fa piacere … La professoressa Shima mi ha informato delle tua lezione con il signor Tolbert un eccellente allievo …  Aggiungendo inoltre che hai già manifestato una capacità molto interessante- continuò il direttore guardandola eloquentemente, - si per quanto i libri ne sanno sembra che io sappia comandare un elemento conosciuto come Spirito -  rispose sicura Cristel alla domanda  indiretta,  senza lasciarsi turbare dal fatto che aveva menzionato Lake.
- Potere più unico che raro, imbattibile quasi …  Ora dimmi per caso in questi giorni la tua natura d’angelo ti ha dato qualche problema? Il bracciale funziona al meglio? -  domandò ancora Ambrose  facendo capire alla ragazza che quell’ora sarebbe stato l’ennesimo interrogatorio  botta e risposta, - No è tutto a posto, per quanto riguarda il bracciale è come non avercelo – rispose sincera,  perché davvero in quei giorni al bracciale non c’aveva mai pensato  e le cose erano filate lisce come l’olio,
- Che belle notizie, ne sono davvero felice … Ma ora vorrei parlati di un'altra questione, sono riuscito a farti fare tutti i documenti necessari per avere una vita normale all’interno di questa realtà, così non avrai problemi -  le spiegò mostrandole alcune carte che già da prima si trovavano sul tavolo, Cristel le guardò leggermente confusa, non s’aspettava che le arrivassero così presto;  curiosa prese in mano la piccola carta d’identità,  vedendo sorpresa una sua foto in primo piano che le aveva scattato Dorian sull’aereo prima di scendere, leggendo i dati sotto e da parte ad essa:
 
Cristel Lioornoor  * occhi  castano chiaro * altezza 1,75 * capelli bruni * data di nascita  12 Giugno  1993 *  Residenza Precedente USA Nord America/ Residenza attuale Italia *  orfana di entrambi i genitori *.
 Chiuse stralunata quel documento appoggiandolo alla scrivania leggermente indispettita …
 Orfana …  Lei  non si sentiva un orfana e nemmeno lo era!  12  Giugno 1993  e questa data di nascita da dove l’avevano tirata fuori?!  12 Giugno vuol dire che agl’occhi della società era del segno dei Gemelli, che il direttore l’avesse scelta seguendo un preciso schema? Del genere: gemelli perché visto che lei non aveva memoria, dentro di se c’erano due personalità, quella Celeste e quella che le stava nascendo sulla terra? Mah la cosa la inquietava un poco  … Occhi castano chiaro, a lei erano sempre sembrati dorati avrebbero fatto meglio a scriverci gialli se proprio avere delle iridi d’oro liquido è così strano …
 Residenza Precedente USA America, lei nemmeno l’aveva vista l’America c’era stata solo per pochi giorni, seppur effettivamente era li che era caduta
 
L’angelo sospirò passandosi una mano tra le ciocche brune molto nervosa e seccata da tante menzogne …
 
 - Non ti preoccupare sono solo documenti scritti, inoltre la scuola ti ha aperto un conto in banca con un milione di euro così non avrai problemi finanziari,  per giustificare quella cifra abbiamo scritto che tuo padre era un imprenditore Americano deceduto assieme a tua madre durante un incidente in auto – le spiegò con tono del tutto neutrale Ambrose sistemando la pila di documenti bianchi, che ancora le si trovava di fronte.
- Mi sembra tutto un po’ strano … - si lasciò andare Cristel sospettosa, - La società Immortale sa della mia presenza? – chiese diretta e curiosa di sapere la risposta,
 
  - Cristel devi capire che voi angeli siete a capo della “tabella alimentare”  della società,  siete gl’antenati che ci hanno donato questa vita eterna … Tuttavia un’organizzazione illegale si è insediata all’interno della nostra equilibrata e perfetta realtà, con piani che vanno ben oltre al volere materiale iniziando a crescere e rafforzarsi …. – iniziò Ambrose alzandosi dalla poltrona cominciando a camminare avanti e indietro,
- in questi ultimi anni sono stati uccisi tre dei sette angeli presenti sulla terra –
Al sentire quelle parole un brivido gelido attraversò la schiena di Cristel facendole strabuzzare gl’occhi
-  I tre erano tutti degli  Innamorati , perciò non appartenenti ai tre demoni rinchiusi che parteciparono alla guerra antica, tuttavia la loro forza era notevole ed imbattibile per degl’ immortali, perciò chi gli ha assassinati ha scelto di attentare alla loro vita mentre stavano riposando nella pausa dei secoli  dissanguandogli brutalmente … Forse per impossessarsi dei poteri e della saggezza che il sangue dei caduti possiede – aggiunse sempre camminando nervoso, mentre i brividi che attraversavano l’angelo aumentavano e si tramutavano in lame ghiacciate,
- per questo motivo se si venisse a sapere la presenza di un altro caduto, la tua vita sarebbe a rischio –concluse piatto il direttore fermandosi, fissando l’angelo negl’occhi,
- sta dicendo che qualcuno potrebbe uccidermi? – chiese con voce affilata Cristel, incredula di tutta quella faccenda,
- Si i tempi sono cambiati e questa organizzazione agisce nell’ombra ed anche se tutti i cinque clan si stanno mobilitando per fermarla, non si sa ancora niente su di essa se non i macabri omicidi commessi  – rispose con sguardo preoccupato l’immortale,  per poi andare veloce verso la libreria  prendendo tra le file di libri un volume spesso, rilegato in oro, con la copertina di un rosso scuro,
- Cristel la maggior parte degli immortali ha sempre visto voi caduti come i nemici naturali della  nostra società, per il fatto che i vostri poteri vanno ben oltre i doni che ci sono stati concessi, ma la vostra presenza è essenziale per mantenere l’ordine, se voi smettesse d’esistere il nostro mondo cadrebbe in una confusione profonda ed oscura da cui sarebbe impossibile sottrarsi – le spiegò porgendole il libro
–  per questo è necessario che tu venga protetta e cresca in grado di sapere tutto su chi sei e fino a dove la tua forza ti può portare … Perciò prendi questo libro apparteneva ad una persona a me cara, d’ esso ci sono solo due copie in tutto il mondo, leggilo e conosci meglio te stessa – concluse  Ambrose con voce profonda e decisa, Cristel ancora sconquassata dalla spiegazione e tutte quelle informazioni improvvise lo prese avvertendo subito una strana aura intorno ad esso, come se la personalità del suo proprietario precedente fosse così forte da restare impressa anche negli oggetti.
- farò il possibile – disse decisa una volta ritrovata se stessa, alzandosi  …
 
Non  sarebbe stata una vittima, per quanto ne aveva capito in questo momento c’era qualcuno o qualcosa che stava distruggendo i suoi simili con una brutalità inumana ed in qualche modo era solo questione di tempo prima che scovasse anche lei, il suo nascondiglio  non sarebbe durato per sempre, prima o poi le sarebbe crollato davanti e lei farà  meglio a farsi trovare pronta per quel momento …
 
- Bene so che lo farai … Ora vai a goderti questo giorno libero. Arrivederci signorina Liornoor  – la salutò Ambrose aprendole cordiale la porta,  - ho molta fiducia in te e nelle tua capacita – concluse sorridendole paterno,
- Arrivederci – rispose lei uscendo con il volume tra le mani …
 
 desiderosa di leggerlo e forse colmare le numerose lacune su se stessa, che ancora la perseguitavano come spiriti irrequieti …
 
 
 
 
 
[ Città di Fresine – ore 13 – Chora]
 
 
 
Chora, Eyiko, Elen e Celie avevano passato tutto il mattino a far compere e cercare i vestiti perfetti per il ballo del 30 Novembre, ballo in onore  della festività della Vittoria  usanza mondiale in cui tutte le società immortali festeggiano la vincita della seconda guerra interna, risalente a quando gl’Immortali riuscirono a distruggere la razza del Nephilm dopo anni di combattimenti in cui parecchi persero la vita .
 
 
 
Chora uscì dal camerino per l’ennesima volta, con indosso un abito verde acqua che le arrivava con una gonna leggermente ampia e leggera fin sopra le ginocchia, tenuto stretto in vita da un nastro di seta azzurro, che andava a legarsi dietro in un fiocco perfetto ed elegante, la parte superiore con due semplici spalline sottili ed una profonda scollatura sulla schiena.
-  Chora ti sta benissimo! – esclamò Celie sorridendole, mentre usciva dal camerino a fianco il suo, con un vestito altrettanto bello: bordeaux stretto fino alla vita, che poi scendeva largo fino al pavimento cambiando gradualmente il colore in un rosso scuro, la parte superiore con una scollatura a V e due sottili spalline tempestate di Swarovski.
- Accidenti Celie sei stupenda! – si complimentò Chora sincera, - grazie – la ringraziò la francese facendo una giravolta davanti allo specchio, -  Eyiko come conoscevi questo posto? È pieno d’abiti stupendi! – le chiese la Bionda girandosi verso il divanetto arancione su cui la giapponese se ne stava a leggere un manga appena comprato, - sapete che vengo sempre a prendere le stoffe da queste parti, inoltre questo negozio l’avevo già adocchiato da un po’- rispose tranquilla sorridendo cordiale alle due, -  Eyiko tu non provi niente? – le chiese Celie guardandola sorpresa, - No il vestito me l’ ha già spedito mia madre da Milano, kimono tradizionale che conto di modificare alla prossima ora di Moda – rispose ancora la giapponese riprendendo tranquilla la sua lettura,  mentre anche Elen usciva dal suo camerino
- Elen stai una meraviglia! – esclamarono allegre e stupite in coro le tre, mentre la mora davanti a loro si esibiva indossando un bellissimo abito a balze in tulle nero, composto da un corpetto viola scuro ricamato con nastri rossi a formare l’allacciature.
- Allora che fate prendete questi? – chiese Eyiko che di vedere provare altri duecento e passa vestiti non ne aveva per niente voglia, - si penso che questi siano i migliori – rispose la Bionda, con il consenso immediato dell’altre due, - fiuh – si lasciò sfuggire la giapponese attirando gli sguardi eloquenti delle altre, - ok io non ho fiatato, datemi i soldi che vado a pagare – concluse alzandosi per evitare quelle occhiate assassine, - tieni e non intascarti il resto! – esclamò Celie porgendole le banconote, - già! – esclamò Chora facendo lo stesso seguita da Elen, - meglio che vada prima che vi strozzi non quei nastri! – esclamò Eyiko  avviandosi veloce verso la cassa.
 
***
 
- Che belli sono così felice dei nostri acquisti – esclamò Chora saltellando allegra con la borsa al braccio, - si magnifici – concordò Celie annuendo, - sarà, ma ancora nessuno ci ha invitato al ballo –  costatò negativa Elen, - parla per te miss depressa – le rispose Celie, tirando fuori dalla tasca del giubbotto una piccola rosa bianca, - Non riesco a crederci ti hanno davvero invitato!? – esclamarono in coro Eyiko e Chora fissandola stralunata, - si Jared Colin quarto anno – chiari sorridendo orgogliosa, facendo sospirare depresse le altre,                        – se pure lei è stata invitata potrebbero chiederlo anche a noi, no? – chiese sconsolata la Bionda, - già – risposero le altre due mentre indispettita Celie aumentava il passo sorpassandole,  - Be allora ditemi,  voi con chi vorreste andare? – gli chiese a tradimento la francese girandosi,  - Con Cole ovviamente! – esclamò Chora incantandosi come un ebete a dire il nome del moro, - Jean – si limitò a rispondere Elen abbassando lo sguardo perché leggermente rossa in viso,
 - … - il silenzio da parte di Eyiko  attirò tutti gli sguardi delle presenti che poi ricordandosi il perché li abbassarono, -  dai ragazze non so ancora … - rispose sorridendo  per alleggerire la tensione, -  con tutti i fighi che ci sono nel nostro college lo troverai quello perfetto! – gridò Chora saltellando felice afferrando Eyiko per il braccio amichevole.
- ed ora andiamo al MC a mangiare bellezze!! -  aggiunse la Bionda infondendo ancora felicità ed energia alle altre,  da perfetto spirito vitale del gruppo …
 
 
 
 
 
[ Horizon College – Dormitorio Est – Cristel – 13,00]
 
 
 
 
Cristel si smaterializzò in camera,  ormai le veniva naturale come respirare e nemmeno le costava fatica, ma se i suoi piani prevedevano  una o due ore di lettura di quel pregiato manoscritto, appena aprì gl’occhi capì che la cosa sarebbe stata per lo più impossibile.  Davanti a lei se ne stava il gruppo di ragazzi più belli e affascinanti che avesse mai visto e per un po’ di minuti pensò davvero di trovarsi sul set fotografico di qualche nota casa di moda per uno sbaglio direzionale, ma appena vide i disegni alle pareti ed il disordine, si rese immediatamente conto che quella era di sicuro la sua camera.
 
- Ciao Cri! – la salutò sorridente Kyle scattando ad abbracciarla caloroso, - ciao – rispose lei rispondendo all’abbraccio per poi scostarsi  gentile,  - che significa ? – chiese confusa facendo un cenno del capo verso il suo letto e quelli di Chora ed Eyiko su cui sedevano dei ragazzi che non riusciva a riconoscere, ed il fatto che la sua camera fosse  praticamente in penombra (visto che quella mattina si era dimenticata di tirar su le tapparelle ) non l’aiutava .
- Scusa, è vero la situazione è un tantino strana … - iniziò Kyle passandosi una mano nelle ciocche bionde, mentre l’angelo andava ad accendere l’interruttore della luce , anche se le ragazze s’erano dimenticate di cambiare la lampadina e la luce era perciò fioca
- a partire da destra ci sono: Alexander Corentin il capo dormitorio Est, …. -  un Biondo dai capelli biondi seduto sul letto di Eyiko la salutò formale chinando la testa verso di lei,  - Cole Headley  il suo vice … - un ragazzo moro dal fisico muscoloso e imponente le sorrise salutandola a sua volta , - Evan Booker capo dormitorio Ovest … -  il Rosso si limitò a ghignare versi di lei con un alzata di mano,  -  Akane Beaumont  … -  una immortale mora seduta sul letto di Chora, si limitò a lanciarle un occhiata indifferente e terribilmente scocciata, scostandosi una ciocca scura dal viso,  - e Lake Tolbert  il  vice dell’Ovest –  concluse Kyle con voce gelida facendo un cenno veloce e quasi impercettibile, verso la sagoma scura e silenziosa che se ne stava seduta comodamente sul suo ( !) letto, - anche se lui già lo conosci – aggiunse gelido, - si – si limitò a rispondere Cristel fissando Lake che la guardava con una sguardo così profondo ed intenso, che per alcuni ed interminabili secondi nella stanza ci furono solo loro due e le emozioni che il ricordo del loro primo bacio stava iniziando a suscitare nel cuore della mora .
Così Cristel già frastornata dalla situazione dovette distogliere lo sguardo per non perdersi in quelle iridi argentee, che già l’avevano sconvolta e concentrarsi sulla questione super-fighi-in-camera.
 
- Ok è meglio che ti sieda – esclamò Kyle prendendo la sedia della scrivania, facendoci sedere la mora che ancora non capiva la surreale situazione in cui era capitata, - Per cominciare c’è un motivo per cui sei custodi si trovano nella tua camera:  il fatto è che oggi si è tenuta una riunione per il comitato studentesco del college e dopo di essa il direttore ha chiamato noi sei per informarci della tua situazione – esordì Kyle mentre camminava davanti a lei leggermente nervoso, - mia situazione? – ripetè Cristel che davvero non stava capendo un tubo,  eccetto il fatto che un Lake super figo con una maglia blu scuro aderente e stupenda, se ne stava comodamente stravaccato sul suo letto, quel ragazzo davvero aveva la capacità di mandarla totalmente in confusione …
 
 - Ambrose ci ha detto che sei un angelo caduto –
a quelle parole per forza la mora si riscosse acquistando tutta la sua lucidità,  sistemandosi meglio sulla sedia, accavallando le lunghe e perfette gambe come ogni volta che voleva farsi vedere sicura di se ed a sua agio in una situazione confusionale
 - arrivando subito al punto, per la difficile situazione che in questo momento minaccia i caduti,  il direttore ci ha assegnato il compito di “proteggerti” e far si che tutto vada per il meglio, tu sei a conoscenza dello “stato a rischio” in cui ti trovi vero Cri? – le chiese Kyle con  tono di voce preoccupato, seppur Cristel al sentire “proteggerti” avesse letteralmente strabuzzato gl’occhi,
 - Si me ne ha informato … Così sareste una specie di guardia del corpo? – gli chiese, capendo che avevano scelto lui come porta voce visto che gl’altri se ne stavano in perfetto silenzio fissandola come un animale raro. La voce le uscì  leggermente tagliente, perché il fatto che degl’immortali la proteggessero, quando lei era un angelo caduto le sembrava del tutto insensato, seppur riconoscesse che loro fossero i più bei e potenti ragazzi che avesse mai visto,
 
 - ehi bellezza io non sono la guardia del corpo di nessuno – sbottò il Rosso ghignandole cattivo subito seguito dalla ragazza da parte a lui, - se facciamo questo, è solo per avere dei debiti – continuò lei con un tono stronzo e da reginetta fissandola  male,  Cristel  ricambiò trattenendosi dal sorridere vittoriosa quando la ragazza distolse lo sguardo,
- signorina Liornoor andrà tutto bene non si deve preoccupare non le staremo addosso – iniziò il capo dormitorio Est alzandosi,  andando verso l’angelo che rimase stupita dalla bellezza inumana del ragazzo che si ricordò essere l’arcangelo di cui Celie le aveva parlato,
- tuttavia la sua protezione è una questione di vitale importanza per noi, perciò faremo tutto il necessario per adempire al compito assegnatoci – concluse inginocchiandosi rispettoso  davanti a Cristel come un cavaliere s’inginocchia davanti alla sua regina, l’angelo si trattenne dall’arretrare sentendosi leggermente imbarazzata dal fatto che un ragazzo cosi importante la trattasse con tanta riverenza, per poi ricordarsi che tutti in quella stanza erano a conoscenza di chi fosse,
- grazie, ma non penso di aver bisogno di queste attenzioni e so badare a me stessa … Comunque se avrò bisogno di voi ve lo farò sapere  … e niente terza persona per favore – rispose con voce calma ed equilibrata fissando tutti i presenti, mentre l’arcangelo s’alzava sovrastandola di qualche centimetro in altezza, - bene allora arrivederci Cristel – concluse avvicinandosi alla porta seguito da Cole e quelli dell’Ovest che a quanto pare non aspettavano altro che andarsene, – ciao bellezza – la salutò il Rosso mentre le passava accanto, facendole un ghigno così lussurioso e provocante che dovette trattenersi dal non sbottare irritata, anche se dovette ammettere che il capo dormitorio Ovest era bello almeno quanto quello dell’Est.
La sua ragazza si limitò a fissarla male – attenta a non estinguerti – la scherzò sorpassandola raggiungendo Evan che l’abbracciò mettendole subito una mano sul sedere.
* Pervertito …* pensò l’angelo,  prima di notare che  nella camera c’erano ancora due persone :
 Lake che se ne stava ancora seduto sul suo letto fissandola e Kyle che guardava il moro con sguardo assassino a braccia incrociate,  visto che a quanto pare stava aspettando che uscisse prima di lui.
 
- Kyle andiamo è ora di lasciare Cristel in pace – lo rimproverò con tono pacato Cole facendolo subito scattare, - se ti fa qualcosa dimmelo – le sussurrò all’orecchio prima d’uscire rivolgendole uno sguardo preoccupato, -andrà tutto bene, ci vediamo dopo - lo rassicurò lei sorridendogli, seppur il fatto d’aver Lake in camera l’agitasse parecchio, che volesse chiarire con lei?
 
 
 
L’angelo sospirò chiudendosi la porta alle spalle, - allora ? – chiese  girandosi verso il moro che se ne stava ancora stravaccato sul suo letto con aria indifferente, - niente volevo solo avvisarti che domani abbiamo lezione e dovresti portare il libro che il direttore ti ha dato – si limitò a rispondere indifferente facendola sussultare,  - come fai a sapere del libro? – gli chiese incuriosita sedendosi infondo al letto da parte a lui, che s’era sistemato appoggiando la schiena alla parete con le gambe aperte e leggermente piegate.
- Me l’ha fatto sapere Ambrose, dopo che ci ha parlato in privato,  m’ha assegnato il compito di seguirti con quel libro  - spiegò sbrigativo girandosi verso di lei, - sai di che si tratta?- gli chiese ancora Cristel, capendo che il moro sapeva molto di più sulla questione di quanto dava a vedere, - si ma ne parleremo domani – si limitò a risponderle Lake appoggiando la testa alla parete,  chiudendo un attimo gl’occhi mentre il suo corpo sembrava tremare leggermente.
- Mi sembri parecchio stanco Lake – costato l’angelo leggermente preoccupata, vedendo che le occhiaie di solito sottili del ragazzo sembravano ancora più marcate e la pelle abbronzata era insolitamente pallida, - tutto bene – la tranquillizzò il ragazzo , abbassando la testa,  fissandola da sotto le ciocche corvine e morbide che le ricordò essere Cristel,  mentre nella sua mente ricompariva l’immagine del bacio in cui le aveva strette.
- Allora per cos’altro sei qui ? – chiese nuovamente la ragazza passandosi una mano tra i lunghi capelli castani vedendo che non accennava ad uscire, - volevo chiederti se ti era piaciuto il bacio di ieri – le rivelò Lake guardandola con un ghigno divertito e strafottente sulle labbra, - cosa? – esclamò la mora fissandolo stralunata, - come fai a chiedermelo se sei fidanzato con Bryanna Lee?? – sbottò irritata cercando di trattenere la voce per non fare una scenata penosa,  - non sono il suo ragazzo – precisò Lake fissandola serio, -   come faccio a sapere che sia vero?  No sai, perché magari adesso potrebbero uscire altre tre ragazze dall’armadio urlandomi che sono le tue fidanzate -  ironizzò Cristel incrociando le braccia al petto, - vuoi che ti convinca angioletto? – la provocò il moro fissandola con una strana luce negl’occhi chiari e magnetici, - puoi provarci – gli rispose gelida la mora ricambiando lo sguardo in segno di sfida, facendo il suo stesso gioco. 
- come vuoi – si limitò a dirle Lake ghignando strafottente facendo una breve risata divertita, prima di scattare verso di lei bello e potente come solo lui  sapeva fare, facendola cadere sdraiata sul letto immobilizzandola mettendosi sopra di lei a quattro zampe.
- Lake che diavolo stai facendo? – sbottò l’angelo cercando di controllare la voce senza lasciarsi del tutto andare a quei brividi piacevoli che la stavano attraversando come onde infuocate, mentre il suo sguardo si fissava a quello stupendo di Lake che la sovrastava con il fisico perfetto,  - se non l’hai notato sono sopra di te in una posizione molto equivoca angioletto – le spiegò ironico facendo una breve risata divertita, - grazie, questo l’avevo notato – rispose secca Cristel – mi stavo chiedendo il perché – aggiunse iniziando a divertirsi a sua volta in quella strana e nuova situazione, - questo basta? – gli chiese divertito Lake prima di piegare i gomiti appoggiando le labbra perfette sulle sue in un bacio del tutto più passionale e rovente del precedente,  mentre le sue ciocche corvine accarezzavano il viso di Cristel  facendola fremere oscurandogli la vista.
 
L’angelo chiuse gl’occhi godendosi il secondo  bacio inatteso, Lake era sicuro e perfetto baciava in un modo così passionale e profondo che sembrava arrivargli all’anima, no le arrivava letteralmente all’anima …  Il modo in cui moveva le  labbra sulle sue era così dannatamente disperato ed intenso che sembrava che lui davvero avesse bisogno di lei, di quel contatto così emozionante da farla tremare sotto il suo corpo, corpo  che toccava il suo in un modo così bello e sexy da confonderla e rapirla del tutto.
 
Lei era sua …
Lei lo desiderava, lo desiderava in un modo così profondo da travolgerla ...
 
Involontariamente Cristel si spinse contro di lui inarcando la schiena, cingendogli il collo con le braccia, mentre la lingua di Lake accarezzava la sua in un modo così dolce, che sentiva appartenere solo ai baci che scambiava con lei.
Tuttavia improvvisamente  la magia si ruppe abbandonandola, quando il moro si stacco lentamente e sensualmente dalle sue labbra per ghignare divertito con  il viso ad una spanna dal suo, come a volerle dire ho vinto io .
 
Cristel sospirò sciogliendo la presa  dal collo di Lake cadendo leggera sul materasso, fissandolo  leggermente scocciata e confusa, - dispiaciuta che sia finito? – le chiese strafottente il moro ghignando divertito, sembrando indifferente all’emozioni profonde che il bacio gl’aveva scatenato dentro,
 -  Lake tu sei il ragazzo più stronzo e strafottente che io abbia mai incontrato aggiungendo anche maledettamente complicato -  sbottò Cristel fissandolo adirata,
 perché le parlava così? Era come se si prendesse gioco di lei … come se davvero la considerasse una delle tante …  
- cosa pensi che sia il tuo burattino caduto dal cielo? – aggiunse gelida.
 
Lake la fissò così intensamente  da farla tremare per l’ennesima volta, mentre con una mano le spostava dolce una ciocca bruna dal viso come se avesse paura di romperla e  in quell’istante Cristel davvero riconobbe Lake  nel bambino che aveva visto nell’incubo della notte scorsa,
 - io non ti sono indifferente Cristel -  le confessò  con voce profonda, -  ma non voglio ferirti e con me saresti sprecata  – terminò con un velo di malinconia nello sguardo,  scostandosi da lei scendendo dal letto dandole le spalle, lasciandola coricata e confusa.
- mi stai dicendo che non vuoi starmi vicino? – tradusse la mora mettendosi a sedere mentre un leggero dolore sembrava colpirla li dove doveva esserci il cuore insensibile e superiore d’un angelo.
- ti sto dicendo che non posso – precisò Lake girandosi verso di lei,  la mano sulla maniglia che in quel momento sembrava più pesante del solito
- mi sembra che tu tema te stesso – costatò Cristel inchiodandolo con lo sguardo vedendo che per qualche secondo il moro aveva tentennato, come a volerle parlare di qualcosa che il suo orgoglio gli vietava, ancora …
 - pensa quello che vuoi, ci vediamo a lezione  – concluse Lake uscendo dalla porta chiudendosela alle spalle.
 
***
 
 
Cristel si lasciò cadere sul letto portandosi le mani alla testa, confusa e frustata dal dolore che sembrava tormentarla, un dolore così nuovo da confonderla e renderla tremendamente vulnerabile  …
Lake … chi diavolo sei veramente?
Si chiese frustata,
Cosa ti tiene lontano da me?  Cos’è questo muro indistruttibile che solo a volte fai crollare …
Sai perché te lo chiedo?  Perché  mi sento come una di quelle povere e patetiche ragazze che s’innamorano dello stronzo di turno finendo per esser inesorabilmente deluse e ferite … e so che questo sentimento che sento nei tuoi confronti è così profondo e doloroso che può uccidermi …  ma non posso farne a meno soprattutto dopo questo bacio …
 
 
 
***
 
Lake s’ appoggiò tremante alle parete, cercando di resistere alla voglia di rompere la vetrata che gli stava limpida e pulita davanti e ferirsi la mano per cancellare quell’opprimente dolore che  l’aveva preso al petto, dolore che per una volta non proveniva da chi era … ma dall’effetto che una persona, un angelo esercitava su di lui …
 
Si morse con foga il labbro ( come  d’abitudine)  leccando il sangue che ne colava mentre il suo sapore gli si espandeva sul palato …
A questo secondo bacio l’aveva capito … non riusciva a stare lontano da lei … non ci riusciva …
  Anche se era l’esatto contrario che le aveva detto , quel desiderio che gli scatenava dentro non sarebbe riuscito a nasconderlo ancora per molto … e questo lo agitava … perché ora che la parte più forte dei custodi l’avrebbe sorvegliata, se lui avesse tentennato e si fosse lasciato andare, quegli idioti gliel’avrebbero fatta pagare sul serio e sarebbe dovuto scappare ancora o reagire per l’ennesima volta…
 
Cristel risvegliava i suoi opposti in un modo così profondo ed elegante che lo sorprendeva ed eccitava allo stesso tempo … quella ragazza lo poteva domare …
Cristel che devo fare con te?
 
 
 
 
 
 
 
 
____________________________________________ To Be Continued
 
 
Ciao a tutti! Ecco il quindicesimo capitolo in anticipo per festeggiare il 150 esimo del nostro Paese  anche se purtroppo in ritardo =)
 Tuttavia in questi giorni sono stata anche non poco colpita dalla catastrofe accaduta in Giappone :(che mi ha fatto rimanere davvero di merda, non me lo sarei mai aspettato, soprattutto non ad un paese che amo come il Giappone  e che contavo e desideravo visitare, comunque qualcosa mi dice che anche se  la loro vita ora sia stata brutalmente distrutta, con la loro volontà, impegno e serietà  ritornerà a splendere come e più di prima. Perciò nel mio piccolo gli auguro di riprendersi ed andare avanti come solo loro sanno fare
Bene ci tenevo scrivere un piccolo e modesto pensiero  su questo fatto … scusatemi se vi sembrerà troppo sentimentalista ecc… ma lo penso davvero
 
Ora per iniziare devo confessare che scriverlo è stato difficile perché quando devo scrivere di Lake ed il suo passato mi agito parecchio,  visto che come personaggio ci tengo che affascini i lettori sto sempre attenta a non uscire troppo dal suo carattere che è pure complicato visto che ha degli schizzi di personalità improvvisa ^^” Comunque cerco di renderlo al meglio sperando di riuscirci =)
Il flash – Back su lui è molto crudo ed aiuta a capirlo meglio ( mi piace scrivere del suo passato e spero che non vi annoi leggerlo )  ma il personaggio in se si manifesterà tra non tanti capitoli, anzi siamo li lì ma non voglio dire troppo se no tolgo la sorpresa ;) .
La parte di Cristel con il direttore era una che mi ero prefissata di scrivere, perché  anche se un po’ lenta aiuta a spiegare qual cosina in più sulla società immortale e svela parte della storia,  inoltre mi sono sempre chiesta come si inserisce un angelo nella società beh ecco come fa se ha una scuola miliardaria a fargli da genitore xD Be spero lo stesso che la parte non vi abbia annoiato troppo ^^”
Ora passiamo a Cristel e i Custodi: penso che l’incontro inevitabile con i vip della scuola sia stato un po’ strano ma ci tenevo che la protagonista interagisse con loro perché nella trama avranno sempre più importanza … Poi c’è stato il Lake/Cristel moment, che dire spero che vi sia piaciuto,  alle parti tra loro due cerco di stare sempre attenta … Bene ora ringraziamenti:
 
Ha chi ha recensito i capitoli, GRAZIE le vostre opinioni per me sono di vitale importanza, perciò ringrazio Liandra per il consiglio sul secondo titolo che mi ha dato l’ispirazione per una nuova proposta “Immortal Lovers” cosa ne pensate?  Oppure dovrei far meglio a tenere il titolo così com’è  (come mi ha suggerito EleanoRigby)?
I veterani che recensiscono tutti i capitoli, vi adoro! <3
Liandra Thundery
 grillomylife
 MooN_LiE
I nuovi recensori =))
lol_lina
LittleDia
E tutti coloro che hanno recensito i capitoli più vecchi =)
 stefania502
love_today_the_world 
EleanoRigby ho visto adesso la tua recensione mi era sfuggita scusami. Purtroppo ormai questo capitolo  l’ho scrittoe se non lo sposto oggi non riesco a stare nel tempo perché sabato e domenica sono piena d’impegni. Grazie per avermi detto che la storia è interessante ed un sincero grazie anche per le critiche che mi sono sembrate molto costruttive =) le applicherò subito a partire dal prossimo cap,  così poi mi farai sapere =) penso tu abbia ragione sulle ripetizioni tipo scostarsi i capelli ecc.. solo che io le uso molto più per far capire ai lettori che sono azioni abitudinarie come dei tic o una specie =) Comunque chiamare i personaggi con Biondo,Moro,Mora ecc.. è per evitare di continuare a dire il loro nome, ma vedrò di correggermi ;). La punteggiatura è un mio tallone d’Achille ci farò più attenzione solo che a volte sono davvero troppo di fretta.  Sai penso che tu abbia ragione forse anche con le caratteristiche fisiche esagero ^^” solo che mi piace far capire bene come sono i personaggi, beh vedrò di mettermi un freno ;)Spero comunque che questo capitolo ti sia piaciuto :):)  vedrò di migliorarmi e seguire i tuoi consigli un bacione e Grazie !
 love_today_the_world
Madapple94
rose rosse
Un grande Grazie a chi ha messo la storia nelle seguite, mi fate sempre contenta =))
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21 - you_and_me[Contatta
Un altro ringraziamento a chi l’ha inserita tra le preferite, non smetterò mai di dirvi che mi fate sentire davvero onorata GRAZIE mille!!
1 - dolce_luna[Contatta]
2 - Hermiuna[Contatta]
3 - love_today_the_world[Contatta]
4 - Sissii_Smile[Contatta]
5 - you_and_me[Contatta]
Ora vi saluto, un bacione
Viva la nostra amata Italia, perché possa tornare a risplendere, che tutta questa sporcizia che c’ è volata addosso  non copra le meraviglie del nostro paese, perché dobbiamo ammetterlo un paesaggio stupendo e uno spirito intenso come quello italiano è  inimitabilmente  unico =)
Ci vediamo al prossimo capitolo :))  in cui le lezioni riprenderanno ;D
Ciau
By Akemi_Katy
  

 

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