Zafferano & Peperoncino

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** Una Corte Spietata... ***
Capitolo 3: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


- Aiut... Mamma !!!

- No, basta... Pietà !!!

 

Se quei giovani teppistelli di Konoha avessero avuto il buon senso di informarsi, prima di attaccar briga con quella "dolce" e "innocente" bambina dai capelli rossi, forse si sarebbero risparmiati un bel mucchio di lividi e ammaccature. Fortuna che Kushina Uzumaki era ancora di ottimo umore quel giorno, cosicché si trattenne dal massacrarli seriamente.

 

- Per oggi vi è andata bene - gridò Kushina, mentre quelli fuggivano a gambe levate. - Se vi sento dire un'altra parola sul colore dei miei capelli, vi polverizzo la faccia a suon di sberle... Fuori dai piedi!

 

Non appena si furono allontanati, Kushina cercò velocemente di ricomporsi. Ci mancava solo che suo padre scoprisse di questa ennesima gazzarra: probabilmente l'avrebbe chiusa in casa per una settimana.

 

- Meno male che non mi ha visto nessuno - mormorò la ragazza sottovoce. - Ci mancava solo che...

- Non credi di avere un tantino esagerato con quei poveracci ? - domandò improvvisamente qualcuno alle sue spalle.

 

Kushina si bloccò di scatto.

 

- Colta in flagrante - pensò. - I... Io non so davvero di cosa tu stia parlando...

- Strano - commentò l'altro. - Per quel poco che ho potuto sentire, si trattava di qualcosa a proposito di certi capelli rossi...

 

Subito Kushina avvampò di collera.

 

- Non nominarli, hai capito !!!

 

Il pugno di Kushina fu rapido e veloce, tuttavia il suo interlocutore sembrava aspettarsi una reazione del genere perché gli bastò spostare appena la testa per evitarlo.

 

- Complimenti - sorrise ironico. - Sai fingere veramente bene, finché non ti scaldi... Eppure a vederti non si direbbe!

 

Kushina lo guardò meglio. Era un ragazzino alto, più o meno della sua età, con i capelli color zafferano e due splendidi occhi blu dallo sguardo intenso e penetrante.

 

- Che cosa vuoi ? - chiese acida la ragazza. - Se pensi di "ricattarmi" con la minaccia di raccontarlo in giro, sprechi solo tempo...

- E cosa dovrei raccontare: che tre giovani allievi indisciplinati le hanno prese di santa ragione da una bambina ? La lezione l'hanno già avuta mi pare, non sono così crudele...

- Se la sono cercata - rispose Kushina. - Hanno cominciato loro!

 

Il ragazzo sorrise.

 

- Guarda che lo so benissimo, ho assistito alla scena dall'inizio!

 

Kushina spalancò gli occhi.

 

- Se hai visto tutto, perché non mi hai dato una mano allora ?!?

- Non fraintendermi - fece il ragazzo a mo' di scusa. - In effetti stavo per intervenire, più o meno durante quei tre secondi in cui i denti di quell'antipatico capobanda erano ancora al loro posto... poi però ho riflettuto che il loro "nindo" li avrebbe guidati ugualmente sulla via da seguire davanti a una povera fanciulla indifesa!

- Mi stai prendendo in giro - fece Kushina, stringendo nuovamente i pugni. 

- Un po' - ammise l'altro. - Ma credo che tu possa accettarlo tranquillamente, sei un po' troppo suscettibile forse...

- E tu sei un po' troppo sfacciato!

 

Kushina era in grado di sferrare dei pugni capaci di frantumare le ossa, se avevano la sfortuna di andare a segno, tuttavia il kimono lungo fino ai piedi la limitava un po' nei movimenti. D'altro canto il biondino ostentava una grande sicurezza e agilità, perciò riuscì a schivare i colpi della ragazza senza particolare sforzo.

 

- Posso sapere perché te la prendi con me ? - domandò il ragazzo perplesso.

- Sta zitto - rispose lei, continuando a sferrare pugni a destra e a manca. - Non sopporto di essere presa in giro, ficcatelo in testa!

- Capisco ma... non mi sembra il caso di farne un dramma...

- Silenzio!

 

Per nulla impressionato dalla potenza e forza di Kushina, il ragazzo continuò imperterrito a schivare con movimenti precisi e calcolati. Era incredibile a vedersi, i suoi capelli mossi dallo spostamento d'aria di quei colpi che gli sfioravano appena il volto, sembrava in grado di anticipare e prevedere ogni tipo di attacco. Quello di cui Kushina però non si rendeva conto, impegnata com'era a tirare cazzotti a vuoto, era che sia lei che l'avversario si muovevano sempre all'interno dello stesso cerchio. Ad un tratto il biondino entrò nella sua guardia, con il volto vicinissimo al suo, e le sorrise beffardo.

 

- Avrai anche un carattere un po' aggressivo, ma sei proprio carina lo sai ?

 

Kushina esitò un attimo, rossa in volto quasi più dei suoi capelli.

 

- Sfacciato - urlò.

 

L'ennesimo pugno di lei scivolò oltre il mento del ragazzo, nello stesso momento in cui quest'ultimo piegò all'indietro la schiena per evitarlo. Kushina perse l'equilibrio e rischiò di cadere a terra ma, senza capire come, si ritrovò tra le braccia del biondo che la sorreggeva tranquillo.

 

- Co... Come ?

- Sì, confermo - fece lui, senza smettere di fissarla. - Sei veramente molto ma molto carina!

 

Ora Kushina era veramente spiazzata. Era la prima volta che qualcuno le diceva una cosa del genere, in ogni caso era anche la prima volta che qualcuno si prendeva così tante confidenze con lei senza rimetterci la pelle.

 

- Posso sapere il tuo nome... o cercherai nuovamente di "ammazzarmi" perché te l'ho chiesto ?

 

Rossa di imbarazzo stavolta, Kushina si liberò dall'abbraccio gentile del biondo e chinò il capo in un cordiale di saluto.

 

- Mi chiamo Kushina,  e faccio parte del clan Uzumaki...

- Uzumaki, eh ? - sorrise l'altro. - Bene, almeno adesso so come chiamarti!

 

Subito però Kushina fece una smorfia offesa.

 

- Beh, se è per questo, nemmeno tu ti sei ancora presentato!

- Se me lo permetti - scherzò lui, con un leggero inchino. - Il mio nome è Minato Namikaze, futuro Hokage del Villaggio della Foglia, al tuo servizio!

 

Kushina lo fissò stupita.

 

- Che hai detto... Tu... un Hokage ?!?

- Non ancora... ma lo diventerò presto!

- Sbruffone - replicò Kushina.

 

Il fatto di essere stata battuta le pesava non poco, tuttavia non voleva certo ammettere la sua sconfitta con quel ragazzino arrogante.

 

- Sarò anche uno sbruffone, ma se non ti avessi sorretta saresti caduta... ringraziami almeno!

- Mai - replicò Kushina.

- Ostinata, eh ? Meglio così, adoro le sfide...

 

Così dicendo, Minato si avvicinò a lei guardandola con insistenza.

 

- Che... Che stai facendo ?!?

- Semplice, se non ti va di ringraziarmi, forse vorrai "baciarmi"...

- MA TU SEI TUTTO MATTO !!!

 

Per la prima volta in vita sua, Kushina batté in ritirata senza neanche voltarsi indietro.

 

- Che peperino - osservò Minato con una smorfia. - Certo che è veramente buffa: così dura e determinata davanti alle risse, e si spaventa così per un semplice bacio... Pazienza, sono uno che sa aspettare, non crederà certo di potermi sfuggire così!

 

Nota dell'Autore:

XD avevo progettato questa storia all'inizio come una one-shot, però a causa dei soliti "problemi tecnici" ( ovvero la mancanza di una connessione fissa che mi permetta di pubblicare i miei racconti in tempo reale ), mi vedo costretto a "spezzarla" in due, massimo tre capitoli... ^__^ Veniamo adesso ai saluti speciali alla mia amica pinkpunk, alla quale dedico con tutto il cuore questa Minato/Kushina, sperando che la storia sia di suo gradimento - Avrei voluto postarla prima, visto che gliela avevo promessa parecchi giorni fa, purtroppo... /__\ Sorry!

Concludo salutando tutti gli amici e le amiche di EFP, una simpaticissima grande famiglia con cui trascorrere ore liete sulle ali della fantasia... Grazie ragazzi & ragazze, vi voglio bene, un bacione !!!

DADO

 


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Capitolo 2
*** Una Corte Spietata... ***


Dal giorno del loro incontro, Minato e Kushina si rividero spesso. Ad essere sinceri però la cosa faceva piacere solamente al biondo, visto che la ragazza cercava sempre di ignorarlo. Passano i giorni, i mesi, le stagioni… un ragazzo e una ragazza fanno presto a cambiare fisicamente, ma è difficile che cambi anche il carattere. Kushina aveva sempre lo stesso faccino angelico e le mani da maschiaccio; Minato invece era diventato un bel giovanotto, forte e sicuro di sé, primo fra tutti i suoi compagni dell’Accademia. Ora entrambi avevano quasi diciassette anni, ed erano piuttosto popolari tra i loro coetanei: Minato era corteggiato dalla maggior parte delle kunoichi, “ipnotizzate” dai suoi occhi azzurri e dalla sua criniera color dell’oro; mentre Kushina… Beh, anche lei attirava decisamente l’interesse maschile tuttavia, dato che il suo modo di reagire alle attenzioni NON gradite era pressoché lo stesso di qualche anno prima, si era guadagnata un soprannome piuttosto particolare.

 

- Ehi, hai visto che schianto quella ? - fece un giovanotto moro, rivolto al suo compagno. - Io quasi quasi ci provo…

- Suicida - rispose l’altro sottovoce. - Non dirmi che non l’hai riconosciuta, quella è Habanero Rosso !!!

- Cosa ?!?

 

Al moro mancò poco che gli venisse un accidente, nel momento in cui realizzò il rischio che aveva corso. Mentre proseguiva lungo la strada, Kushina si ritrovò davanti a tre energumeni giganteschi che le rivolsero dei sorrisetti volgari.

 

- Ehi, bella - disse quello che sembrava essere il capo. - Ti va di divertirti un po’ con noi ?

 

Kushina non si scompose minimamente, tuttavia la sua espressione gelida era inequivocabile.

 

- Ehi, ma tu guarda che smorfiosetta - fece subito un altro.

- Oh-oh fa la “sostenuta”, quelle così sono notoriamente le più zoccole…

 

La ragazza abbassò il capo, facendo scrocchiare nervosamente le nocche, tuttavia nessuno dei tre si accorse del pericolo.

 

- Allora - insisté il primo, afferrandole il mento per costringerla a guardarlo negli occhi.

- Adesso ne ho abbastanza!

 

***

 

NOTA: dal momento che la scena seguente si svolge in un lasso di tempo talmente breve da NON poter essere percepito dall’occhio umano, per comodità proveremo a descriverla al “rallenting”…

L'Autore

 

***

 

Kushina afferrò il polso del gigante che le aveva appena sollevato il mento, torcendoglielo fino a spezzarlo; dopodiché un pugno micidiale si abbatté sul volto del malcapitato, rovesciando a terra circa una ventina dei suoi denti. Il secondo fu in un certo senso più fortunato; visto che la gomitata al basso ventre lo aveva completamente tramortito, impedendogli di sentire altro mentre veniva scaraventato contro la parete alle sue spalle. In quanto al terzo, dopo essere stato utilizzato come “clava” per abbattere il primo, Kushina fu sufficientemente magnanima da risparmiargli gli organi vitali. Tuttavia ci sarebbero volute tre settimane perché le loro facce riacquistassero qualcosa di umano nei lineamenti…

 

- Ah… Uh… Eh…

- Ma cofa è… fucceffo ?!?

- Ahiahiahi

 

I tre gemettero per alcuni minuti, prima di sprofondare nel buio dell’incoscienza. Kushina non li degnò neanche di uno sguardo, semplicemente tirò dritto lungo la strada come se niente fosse.

 

- Ciao - esclamò una voce alle sue spalle.

 

Kushina riconobbe immediatamente quel tono insopportabile, dell’ancora più insopportabile spaccone di Minato.

 

- Hmpf - sbuffò lei senza voltarsi.

- Ehi, dico - fece lui, fingendosi risentito. - Non si usa più salutare ?

- Strano - commentò la ragazza acida. - Non è ancora estate, eppure le “zanzare” si fanno già sentire…

- Grazie, anch’io sono molto felice di vederti - scherzò Minato. - E’ un piacere… Come stai ? Bla.. bla… bla…

- Hai finito di dire scemenze, o devi andare avanti ancora a lungo ?

- Dipende - rispose Minato, senza smettere di sorridere. - Certo se “qualcuno” salutasse come si deve…

- Scordatelo - ribatté lei in tono secco. - Io con te NON ci parlo, ficcatelo in testa!

- Perdonami se te lo faccio notare ma, lo stai facendo adesso!

- Grrr!

 

Era insopportabile, sotto tutti i punti di vista, e ancora di più quando voleva avere ragione a tutti i costi. Perché mai, di tutti i rompiscatole di Konoha, doveva avere a che fare proprio con quello ?!?

 

- Posso offrirti qualcosa ?

- No!

- Devi andare lontano ?

- Noo!

- Beh, lascia che ti accompagni almeno…

- NO !!!

 

Al terzo no scattò inevitabilmente il pugno, tuttavia Minato lo bloccò distrattamente col palmo.

 

- Tzk tzk tzk - fece lui, scuotendo la testa. - Sei diventata prevedibile, lo sai ?

- Razza di…

- Certe volte non ti capisco proprio - continuò lui calmissimo, come se niente fosse. - Sei sempre così nervosa, agitata… Perché non sorridi un po’, ogni tanto ?

- E tu perché non ti fai gli affaracci tuoi ?!?

 

Così dicendo, Kushina pestò i piedi a terra per la rabbia e proseguì lungo la strada.

 

- Ciao Uzumaki - gridò lui, agitando la mano. - Ci vediamo più tardi!

 

Kushina non poté fare a meno di schiumare di rabbia. Una delle cose che proprio non sopportava era il fatto che, fra tutti i compagni dell’Accademia, Minato era L’UNICO che si rivolgeva a lei chiamandola per nome… Per tutti gli altri era Habanero Rosso o “Mostro Sanguinario”, e la cosa le dava ancora più sui nervi. Perché l’unico a rispettarla doveva essere proprio il più insopportabile cafone e sfacciato maschio della terra ?

 

***

 

- Avete visto Minato ?

- Mamma mia, è bello come il sole…

- Minato, yu-uuuh !!!

 

Ogni volta che Minato passava davanti all’Accademia, c’era sempre un nugolo di ragazze che si radunavano lì apposta per ammirarlo.

 

- Salve - rispondeva lui gentilmente, pur continuando dritto per la sua strada.

- Ooohhh - sospiravano quelle, con gli occhioni a forma di cuore.

 

Purtroppo vi era anche il rovescio della medaglia: se da un lato le ragazze non avevano occhi che per lui, i ragazzi lo detestavano forse addirittura più di quanto lo detestasse Kushina.

 

- Eccolo lì, quel bamboccio smidollato di Namikaze - esclamò uno.

- Che rabbia - fece eco un altro. - Sai cosa darei per levargli quel sorriso dalla faccia!

- Aspettate solo che mi capiti a tiro, poi…

 

In quella Minato attraversò la strada e si parò dinnanzi al gruppetto di chunin che bisbigliavano qualcosa tra loro.

 

- Buongiorno - li salutò lui cordialmente. - Accidenti, che facce scure… E’ successo qualcosa ?

- Non ancora - rispose uno di loro, sputando a terra con disprezzo. - Ma succederà adesso!

 

L’attacco fu veloce e inaspettato, tuttavia Minato era in grado di avvertire il sopraggiungere dei colpi da un semplice spostamento d’aria.

 

- Questa poi - esclamò stupito, mentre un pugno gli passò a un centimetro dal volto.

- Addosso, tutti insieme!

 

Cinque ragazzi si buttarono addosso a Minato, il quale si limitò semplicemente a scansare i colpi con la stessa facilità con cui un adulto eviterebbe l’attacco goffo di un bambino.

 

- Non ne sono sicuro - mormorò il biondo, sfregandosi la narice con la punta del dito. - Ma… non è che ce l’avete con me, per caso ?

- Hai finito di fare lo sbruffone!

- Dannato bastardo…

 

Subito Minato ingaggiò con loro una specie di gioco: limitando al minimo i movimenti, gli era sufficiente spostarsi per evitare di essere colpito; il numero degli avversari era irrilevante, nessuno era mai riuscito ad impensierirlo in allenamento, figuriamoci in una disputa così assurda…

 

- Però, ne avete di energie da buttare…

- Ma questo ci prende in giro, o cosa ?

- Tenetelo fermo!

 

All’improvviso però suonò l’inconfodibile rintocco della campana che annunciava l’inizio delle lezioni.

 

- Aaahhh - si lasciò sfuggire Minato. - Scusatemi adesso, ne riparleremo un’altra volta!

- Ehi, ma…

 

Con un salto, il biondo sfuggì al cerchio degli assalitori con grazia felina. Questi lo osservarono girarsi vorticosamente in aria, per poi atterrare a piedi uniti e correre come un fulmine verso l’ingresso della scuola.

 

- Ci vediamo più tardi - gridò con un sorriso. - Tanto, non ho neanche capito cosa volevate dirmi… Alla prossima!

- Ma come cavolo ha fatto ?

- Non ne ho idea…

 

Minato attraversò la porta, sollevando un’enorme scia di polvere al suo passaggio.

 

- Pistaaa - urlò.

 

In quella però qualcuno si ritrovò a passare nel bel mezzo del corridoio. L’ultima cosa che Minato riconobbe, prima di “schiantarcisi” addosso, furono i capelli color rosso vivo di Kushina.

 

- Ohiohi - gemette il biondo. - Che botta…

- Grrr - ruggì la ragazza in tono minaccioso, facendo scrocchiare le nocche.

- Oh, Uzumaki - fece subito lui, cercando velocemente di scusarsi. - Mi dispiace davvero, scusami! Il fatto è che sono già in ritardo, e allora…

- QUESTA E’ L’ULTIMA GOCCIA !!!

 

Le mani della ragazza afferrarono solamente l’aria, dove un istante prima c’era Minato. Questi si dileguò velocemente, preoccupato più che altro del ritardo che della follia omicida della ragazza.

 

- Fermati - urlò Kushina. - Fermati maledetto, fermati!

- Mi dispiace, non posso - rispose lui, ricominciando a correre come un disperato. - Andiamo Uzumaki, non l’ho fatto apposta, cerca di ragionare…

- Ti ho detto di fermarti, disgraziato!

 

Dal momento che Kushina non intendeva mollarlo, Minato non poté fare a meno di sorridere.

 

- Sai che c’è di nuovo - esclamò, continuando a correre. - Questa è la prima volta che sei tu a corrermi dietro e NON viceversa…

- Quant’è vero l’Hokage,  questa volta GIURO-CHE-TI-AMMAZZO !!!

 

( continua )

 

 

 

Nota dell’Autore:

XD chiedo scusa anzitutto alla mia amica pinkpunk per il COLOSSALE ritardo di questo aggiornamento ( ci avviciniamo al suo compleanno, perciò conto di concluderla prima possibile come regalo dovuto )… Ciao Simo, scusa se ti ho fatto aspettare tanto, ti voglio bene!

Con Affetto

^__^

 

DADO

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Capitolo 3
*** Epilogo ***


Minato entrò in classe come un fulmine, chiudendosi la porta alle spalle. Gli allievi lo fissarono stupiti, tuttavia cercò di ricomporsi e di mostrarsi sereno come sempre.

 

- Miei cari ragazzi - esclamò. - Oggi terremo una lezione pratica, perciò mi avvarrò dell’aiuto di una persona che “gentilmente” vi mostrerà che tipo di strategia adottare in combattimento…

 

Non fece nemmeno in tempo a finire la frase, che Kushina buttò giù la porta ed entrò nell’aula, con gli occhi più rossi dei suoi capelli.

 

- Ehm, vi presento la mia collaboratrice, appunto!

 

Il pugno micidiale di Kushina si abbatté dove, fino a un attimo prima c’era il biondo, mandando in pezzi la cattedra. Tuttavia Minato evitò il colpo con agilità e maestria, picchiettando amichevolmente sulla spalla della ragazza infuriata.

 

- Come avete visto - esclamò poi, rivolto ai ragazzi. - questo è un modo abbastanza comune di sfuggire a un attacco frontale, prendete nota mi raccomando!

 

Kushina reagì istintivamente, sollevando il braccio all’indietro per effettuare un colpo di traverso, ciononostante anche questa volta Minato sentì il “soffio” minaccioso sfiorargli il volto, senza alcun danno. Davanti allo sguardo ammirato dei giovani genin, i quali non riuscivano a staccare gli occhi da quello spettacolo entusiasmante, i due contendenti fecero mostra di abilità assolutamente fuori dal comune.

 

- Perché non stai fermo un attimo ? - esclamò Kushina spazientita. - Giusto il tempo di ammazzarti, nient’altro…

- Proposta… interessante - rispose Minato, schivando un paio di colpi in sequenza. - Tuttavia, al momento ho una lezione, non te la prendere…

- Falla finita!

 

Il pugno di Kushina, talmente carico di chakra da sviluppare un fortissimo calore, puntò velocissimo contro il volto sorridente di Minato. Quest’ultimo fece un salto mortale all’indietro e atterrò sul davanzale della finestra aperta.

 

- La lezione prosegue in cortile, ragazzi - disse il biondo con noncuranza. - Mi raccomando, uscite con calma e in fila per due…

- Adesso bastaaa!

 

Ora Kushina era veramente fuori di sé. Minato evitò il suo pugno per l’ennesima volta, giusto un attimo prima che questo distruggesse completamente la finestra, e atterrò all’esterno con un salto di almeno dodici metri. D’altro canto la rossa non era disposta a lasciargliela passare liscia così facilmente, perciò si affrettò a seguirlo e scatenò la furia dei suoi colpi più micidiali senza risparmiarsi. Quando i bambini giunsero in cortile, videro il maestro che continuava a dare sfoggio dei propri riflessi, evitando ogni attacco senza problemi. Kushina non se ne rendeva conto, ma si stava ripetendo esattamente la stessa scena di quando lei e Minato si erano conosciuti la prima volta: il giovane non aveva la minima intenzione di colpirla, e continuava a muoversi sempre nello stesso cerchio; mentre lei, completamente accecata dalla rabbia nel tentativo di colpirlo, non si accorgeva di nulla. Quei pugni micidiali erano in grado di abbattere qualunque essere vivente, eppure Minato continuava a sorridere con indifferenza e, anzi, a spiegare ai propri allievi a non indietreggiare davanti al pericolo, bensì ad affrontarlo con l’istinto e le capacità di un vero ninja. Alla fine, proprio come alcuni anni addietro, Kushina perse l’equilibrio nel portare l’ennesimo affondo; Minato si portò rapidamente sotto di lei e l’afferrò saldamente tra le braccia, quasi fosse l’ultimo passo di una danza eccezionale. La ragazza arrossì violentemente, ma non ebbe il coraggio di proferir parola.

 

- Molto bene, ragazzi - esclamò Minato, rivolgendosi ai suoi allievi. - Per oggi la lezione è finita!

 

I ragazzini applaudirono con ammirazione, dopodiché si affrettarono a tornare in classe per prendere le loro cose e ad andare a casa. Minato fissò Kushina con un’espressione riconoscente.

 

- Grazie - mormorò. - Sei stata gentile ad aiutarmi…

- Ma smettila - rispose lei seccata, liberandosi dal suo abbraccio e rimettendosi in piedi. - Sei sempre il solito sbruffone, non sei affatto cambiato!

- Beh, se lo dici tu… Anche tu però non sei cambiata anzi, sei molto più carina di come mi ricordavo!

- La smetti di prendermi in giro, una buona volta ?!?

 

Minato si grattò la folta capigliatura bionda. Kushina aveva qualcosa, nell’aspetto e nel carattere, che gli metteva addosso una stranissima sensazione… La verità era che le piaceva ( le piaceva veramente molto! ) ma, ogni volta che provava a dirglielo, inspiegabilmente lei cercava sempre di eliminarlo.

 

- Perché devi sempre pensare che ti voglia prendere in giro, Uzumaki ?

 

Kushina strinse i pugni stizzita, prima di rispondere.

 

- Perché sei un buzzurro, un arrogante spaccone presuntuoso, con i capelli color zafferano… Non sopporto quella tua aria di sufficienza, quel tuo sorrisetto ironico e quel tuo modo di fare, non ti sopporto e basta!

- Tu invece sembri proprio un “peperoncino rosso”, con un gran bel caratterino...

- Ooohhh !!!

 

Ancora una volta il ragazzo dovette schivare l’ennesimo pugno diretto contro di lui. Questa volta però decise di spingersi un po’ oltre con lei e, dopo averle afferrato le mani, le sfiorò leggermente le labbra con un bacio…

Sulle prime Kushina sembrò sconcertata. Subito dopo però lo schiaffo della ragazza si abbatté forte e preciso sulla guancia di Minato, il quale si portò la mano al volto con grandissimo stupore: era la prima volta che qualcuno riusciva ad entrare nella sua guardia e a colpirlo; ma la cosa più strana era che da Kushina non proveniva alcuno spirito combattivo, bensì un fortissimo senso di orgoglio e pudore.

 

- Guai a te, se ci riprovi un’altra volta!

 

Minato la osservò perplesso, tuttavia fu incapace di distogliere gli occhi dai suoi. Lo sguardo di Kushina era severo ma triste, il suo volto era rigato dalle lacrime: non poteva perdonare a quello sciocco di prendersi gioco così dei suoi sentimenti; tuttavia non aveva capito che per Minato quello non era assolutamente un gioco.

 

- Uzumaki, ma tu…

- Ti odio - gridò lei. - Sei un individuo insopportabile, ti odio… ti odio!

 

Subito fece per voltarsi indietro e scappare, ma questa volta Minato non aveva intenzione di lasciarla andare così, senza un briciolo di chiarimento.

 

- Uzumaki, aspetta - esclamò. - Se vuoi odiami pure, ma almeno ascoltami…

- E cosa dovrei ascoltare… Pensi davvero di poter fare tutto quello che vuoi, sempre e comunque ? Lasciami andare, lasciami ho detto!

 

Tuttavia Minato la guardò molto seriamente ( forse per la prima volta da che si conoscevano ) e, prima che lei potesse fare o dire qualche cosa, le accarezzò dolcemente il volto e la baciò sul serio questa volta. Kushina sentì chiaramente il calore delle labbra del giovane: era il primo bacio che avesse mai ricevuto e, nonostante venisse dall’uomo che credeva di detestare più di ogni altro al mondo, non poteva negare a sé stessa che la sensazione che le trasmetteva era assai piacevole. In quel momento Minato non era il “galletto presuntuoso” che conosceva, bensì una persona che le voleva bene; in quel semplice gesto, Kushina avvertì tutto l’amore e l’affetto che, fino a quel momento, aveva sempre sognato e non aveva mai ricevuto. Minato si staccò da lei dolcemente, senza smettere di guardarla; e Kushina dimenticò completamente tutto il resto, non appena osservò i suoi azzurri occhi limpidi.

 

- Credimi, Uzumaki - sussurrò. - Non potrei mai prenderti in giro su una cosa del genere, non posso… non posso, perché ti amo!

 

Kushina non disse nulla, era troppo felice per parlare. Finalmente aveva compreso ciò che per anni si era sforzata di negare perfino a sé stessa: Minato la amava per quello che era, per la sua forza e per il suo caratterino “pepato”; mentre lei amava quei suoi occhi cristallini e sinceri, quel suo sorriso genuino e mai falso, così come amava quella sua folta capigliatura color dell’oro.

 

- Se è uno scherzo non la passerai liscia, te lo assicuro - minacciò lei, in tono pacato questa volta.

 

Minato sorrise. Kushina era fatta così, ma proprio per questo se ne era innamorato a prima vista. Insieme erano come due spezie piccanti all’interno dello stesso piatto… un vero e proprio risottino “zafferano & peperoncino!”

 

 

NOTA PERSONALE:

saluto affettuosamente la mia amica Simona ( questa storia è principalmente dedicata a lei, fin da quando ho cominciato a scriverla, dunque non mi sembra di fare nulla di “irregolare” nel rivolgerle semplicemente un saluto sincero in questo contesto ). Non mi dilungherò ulteriormente con sproloqui o altro, e auguro buon proseguimento a chiunque abbia letto e apprezzato questa fanfiction, grazie!

 

DADO

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

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