What have you lose?

di Illinois
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My life would suck without you ***
Capitolo 2: *** Singing under the rain ***
Capitolo 3: *** What? ***
Capitolo 4: *** AVVISO! ***



Capitolo 1
*** My life would suck without you ***


Buttai tutto alla rinfusa in quella stupida valigia rossa;volevo solo andare via,da tutto e da tutti.
Volevo andarmene da questa città impregnata di ricordi che non volevo più avere,volevo lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare una nuova vita dove niente sarebbe andato storto.
Facile a dirsi,facile pensare di poter dimenticare tutto ciò che mi ha portato a questa drastica decisione,un pò meno facile è la parte pratica.
Potrò realmente dimenticare ciò che è successo?ciò che ho dovuto subire per quasi un anno?Non credo proprio.
Posso,si,ricominciare a vivere ma non posso dimenticare,non posso cancellare queste ferite e soprattutto,non posso cancellare il mio passato.
Non ho voglia di salutare nessuno,in genere quando uno scappa via il suo ultimo pensiero va alla famiglia e agli amici intimi che sta per lasciare,ma posso io dire di avere una famiglia o degli amici intimi?
Non credo proprio,la mia famiglia è in pezzi,è da loro che sto scappando,sono un'emarginata sociale,anche Alex la pensava così.
 
 
*-Sai ogni momento che passo con te mi fa sentire speciale-
-Già,si certo amore mio-
-Alex,qualcosa non va?-
Il suo sguardo assente non mi passò inosservato;iniziai a incupirmi anche io.
-Jaslene,tu vedi com'è la situazione?Ti rendi conto di cosa sei,di cosa fai,insomma che cosa sai?-
-Alex,io so solo una cosa:la mia vita farebbe schifo senza di te-
Il mio ragazzo si incupì ancora di più,la sua faccia non prometteva nulla di buono. . . so che nell'ultimo periodo avevamo avuto parecchi alti e bassi,specialmente bassi.
Temevo che avrebbe rotto con me da un  momento all'altro e avevo paura che quel momento fosse arrivato,proprio lì,proprio adesso.
-Jaslene davvero non hai notato che a scuola nessuno ti fila di striscio?Non hai notato che ci sono solo io per te e tu per me?Questa situazione non mi piace,scusa Jas ma sento che non riesco ad andare avanti con la nostra storia;certo mi rimarrà sempre nel cuore,io e te abbiamo passato momenti molto belli e memorabili ma non me la sento davvero di continuare,prenderei in giro te e me stesso,scusa-
Detto questo mi aveva lasciata da sola su quella stupida panchina con il viso rigato di lacrime.*
 
 
Sussultai ricordandomi del suo tono a tratti sprezzante,mi considerava una nullità,una stupida bambolina con cui fare l'amore qualche volta,ecco tutto,non ero altro per lui solo questo:una stupida e misera ragazzina,l'emarginata,la nullità,quella facile da scopare.
Mi tirai i capelli biondi e li raccolsi in una coda venuta male,afferrai la valigia,gettai un'ultima occhiata alla mia stanza e uscì dalla porta di quella che sarebbe diventata di lì a poco la mia ex casa.
La mia vita stava andando avanti?
Ci avrei creduto solo quando avrei messo piede sul suolo americano.
 
 
 
 
Ed eccomi quì,finalmente arrivata a LAX.
Ho ricevuto una trenita di chiamate da mia madre,ovviamente nessuna da mio padre...
Non voglio che Beth mi dia per dispersa e allora la chiamo,preferisco evitare di farla preoccupare inutilmente.
Risponde al primo squillo:
-Jaslene sei tu?-
-Mamma sto bene davvero,non ti preoccupare,starò via per un pò non ce la facevo più a stare lì in quella casa,non ti preoccupare se non ci sentiremo più,sapevi che sarebbe arrivato questo momento,vero Beth?Eri pronta già da tempo-
-Io. . .Jaslene se è colpa di tuo padre possiamo parlare chiarirci e . . .-
-Beth,lui non è mio padre!è solo uno stupido porco attratto dalle povere ragazzine innocenti!Lascia stare,Beth,non pretendo che tu capisca,solo perdonami,so di aver fatto cose stupide in passato ma questa non lo è,addio Beth-
Chiusi così la comunicazione con Beth,colei che mi aveva fatto da mamma adottiva per 20 lunghissimi anni,lei che era stata sempre vicina a me e che ora dovevo abbandonare così,in fondo mi dispiaceva per lei,lasciarla alla merce di "mio padre" non sarebbe stata una buona idea ma sono stata costretta dalla circostanze.
La mia è una lunga è complicata storia e non sono sicura che vogliate davvero ascoltarla,e io non sono sicura di volervela raccontare.
Da quì inizia la mia nuova vita,basta rimorsi,basta rimpianti,basta tutto insomma:si riparte da zero,sta volta sul serio.
Ho già preso in affitto un appartamento,questo piano di partire l'avevo già in mente da un pò.
Zona centrale di Los Angeles,due camere da letto,due bagni e un terrazzino,si direi che sono messa economicamente bene.
Posso dire di aver risparmiato tutta la vita,come farebbe una persona che vuole apparire al meglio,oppure posso confessarvi la verità e dire che sono quasi tre anni che faccio la prostituta,e devo dire che mi faccio pagare davvero bene.
A pensarci bene sarebbe meglio dire che ho risparmiato tutta la vita,quì nessuno mi conosce come ragazza di strada,quì posso ricrearmi un'identità e diventare chi voglio.
Ci vuole un pò per arrivare a casa ma alla fine eccomi quì,con la mia valigia e le chiavi in mano.
Non è niente male come appartamento,dato che non voglio essere di nuovo l'emarginata di turno andrò a fare conoscenza dei miei vicini.
Faccio una doccia veloce e mi cambio:maglietta di cotone bianca,jeans e un paio di sandali col tacco che sono un amore e mi fanno anche sembrare più alta.
Suono il campanello e mi viene ad aprire una donna con dei capelli ricci e mori e una faccia simpaticissima.
-Piacere,sono Jaslene la vostra nuova vicina-
-Oh cara!Piacere io sono Denise,entra entra,ti offro qualcosa?-
-Oh no grazie,ero solo venuta a presentarmi-
-Certo certo,aspetta,chiamo il resto della famiglia,di solito non si degnano di scendere neanche se la casa prendesse fuoco ma per una ragazza carina come te,son sicura,che scenderanno subito-
Le sorrido ma non sono molto convinta.
Dopo poco arrivano in cucina tre ragazzi,un signore e un cane che mi saltella intorno tutto felice.
Si presentano:quello riccio si chiama Kevin,l'altro Joe e il piccolo Frankie.
Infine c'è il Signor Jonas.
Denise li guardò tutti per un momento:
-Ehi dov'è Nicholas?-
Fu Joe a prendere parola:-Di sopra con il mal di testa-
-Oh povero il mio Nicky,scusa Jaslene,saresti così gentile da portargli quest'aspirina di sopra?Se gliela porto io finisce che mi lancia qualcosa contro ma con te sarà educato tranquilla Jaslene-
-Prima porta a destra-aggiunse Kevin,poi rivolto a sua madre-Mamma,Danielle viene a cena,quindi,mi raccomando,niente broccoli-
Mentre salivo le scale sentì Denise sospirare profondamente.
Prima porta a destra . . .dev'essere questa,oh decisamente si.
C'è un ragazzo buttato sul letto:ha una maglia bianca e dei jeans attillatissimi che lasciano spazio all'immaginazione.
-Scusa,tu sei Nicky?-
-Nick . . .e tu sei la nuova donna delle pulizie?-
Lo guardai malissimo:
-Se non ti spiace io sono Jaslene,la nuova vicina-
Il ragazzo,che fino ad ora non si era degnato di guardarmi tanto era impegnato a fissare uno di quei stupidi fumetti,si girò di scatto e mi squadrò da capo e piedi e,alla fine,sorrise.
-Scusa,non pensavo che avessimo nuovi vicini-
-Tieni,te la manda tua madre,ha paura che tu le tiri qualcosa addosso-
-Oh . . .già,che maleducato-
Nicholas si alzò in piedi,era molto alto,molto più di me.
-Piacere,Nick-
-Piacere mio,sono Jaslene,se ti serve qualcosa sono nella casa di fronte-
-Va bene,grazie-
-è stato un piacere conoscerti-
-Anche per me,Jaslene,anche per me-
 
 
Non pensavo,però,di vedermelo arrivare in casa così presto.
 
 

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Capitolo 2
*** Singing under the rain ***


Aveva preso a piovere da un pò,erano quasi le due,ma ancora non riuscivo a prendere sonno:ascoltavo il rumore dell'acqua che batteva contro i vetri.
Ho paura,ecco il mio primo pensiero,questa è stata una pazzia,non potrò mai riuscire a vivere da sola,non posso,decisamente non posso.
Ho paura ed è la prima notte che trascorro quì,non riesco a dormire e domani sarò distrutta e non potrò cercarmi un lavoro come avevo previsto.
Odio i temporali,questa è una vera e propria bufera.
Li ho sempre odiati dal giorno in cui . . . no,no meglio non ricordare,basta.
Non avevo forse detto che avrei dato un taglio al passato?Devo smettere di pensare a ciò che ho subito e andare avanti .. . è l'unico modo per non cadere nella depressione.
Se avessi qualcuno con cui sfogarmi,alla quale raccontare tutto,invece no,tengo tutto dentro,e non mi fa stare certo bene.
Non ho mai avuto nessun amico con la quale confidarmi,l'unico era Alex,ma non era un grande amico dopo tutto.
è questa la triste verità,tutti hanno avuto un'amica o un amico,anche quelli alla quale confidare i segreti piccoli e innocenti,quei segretucci che non importa niente se vengono svelati,in fondo perchè ti dovrebbe importare?
Ma non sono forse quelli i piaceri della vita?Piaceri che mi sono sempre negata perchè non volevo che qualcuno scoprisse la verità su di me e sulla mia famiglia,nessuno avrebbe dovuto sapere cosa succedeva tra le mura domestiche.
Nessuno mi conosceva così bene,non mi fidavo di nessuno:ero sola.
Decisi che rigirarsi nel letto era inutile,mi misi la vestaglia e scesi a farmi una camomilla,era l'unica cosa di cui avevo davvero bisogno.
Guardavo l'acqua bollire e,benchè mi fossi promessa di non farlo più,pensavo al passato,a ciò che ero,a ciò che volevo diventare a ciò che non ero mai stata.
Ho sempre avuto paura dei cambiamenti ma mi ci sono dovuta abituare.
I miei genitori si sono separati quando avevo circa 16 anni,non ho mai saputo la cause del divorzio,io davo la colpa a mia madre,lei se l'addossava e non faceva niente per farmi cambiare idea:non voleva che vedessi mio padre come un mostro.
Povera Beth,l'ho trattata malissimo per tutti quegli anni,lei era stata la mia prima e unica confidente,la prima volta che ho fatto sesso gliel'ho detto e lei ha replicato come un'amica:mi chiese com'era stato e cose del genere.
Forse faceva così perchè per lei non ero una figlia dopotutto.
Dopo qualche mese vidi che i soldi in casa,senza papà,scarseggiavano di brutto.
Noi ci arrangiavamo come potevamo,ma io avevo ancora qualche conoscenza e qualche pazzo squinternato,durante una sera in cui eravamo tutti ubriachi fradici mi ha suggerito:-Ehi perchè non fai la prostituta?Ti faccio da primo cliente!-
Ricordo di aver pensato che non era una cattiva idea,ricordo di essere andata con lui,di essermi fatta pagare e di essermi ritrovate sempre agli angoli della strada.
Forse è proprio per questo che i miei compagni di classe mi evitavano come la peste,forse è questo che ha attirato Alex:la sua passione per il sesso,a lui  avrei fatto tutto gratis,ovvio,per me quello era amore.
Ma a quanto pare per lui no.
Non vedevo mio padre da quasi due anni quando un giorno mi disse che avremmo cenato insieme,non sapevo perchè,di solito si limitava a chiamare a Natale e a mandare uno di quegli stupidi regali che fanno i genitori divorziati nella speranza di comprarsi l'affetto delle figlie.
Ma io non ero così,non volevo vederlo,mi spaventava.
Ma quella sera,a metà cena,disse che sapeva tutto,che ero una prostituta e mi guardò con quel luccichio negli occhi che inizialmente non capì.
Mi prese per i polsi e mi sbattè al muro urlandomi contro,dicendomi che adesso avevo un altro cliente e che avrei fatto meglio ad accontentarlo a non dire niente in giro per non passare guai.
E mentre lo imploravo di non fare niente mi urlò:-Stai zitta puttana,io non sono tuo padre!-
Tornai a casa e rimasi sotto schock per qualche giorno finchè mia madre non pretese spiegazioni.
Spiattelai tutto:del mio mestiere e di mio "padre".
Decisi così di andarmene,il resto lo sapete.
E così eccomi quì a fissare l'acqua bollire.
C'è qualcuno in giardino,oh e adesso che faccio?
Impugno il mano il fono che è la prima cosa che ho trovato a vado a passo lento verso la porta pronta a colpire qualcuno sulla testa.
La spalanco pronta a colpire con tutta la forza che ho quando vedo Nicholas tutto bagnato e sorridente che mi chiede di entrare.
Gli mostrai il bagno e gli diedi il fono per asciugarsi i capelli e tornai alla mia camomilla.
Oh,che maleducata,avrei dovuto chiedergli se ne volesse un pò.
Salì le scale e bussai alla porta del bagno:-Si può?-
-Si,si entra Jaslene-
Spalancai la porta e lo vidi:era stupendo,mi attizzava da morire,volevo saltargli addosso ma mi sono contenuta.
Aveva ancora i ricci bagnati e si era tolto la maglietta,solo allora realizzai che ero ancora in pigiama.
Mi scrutai e decisi che forse era meglio andare a cambiarsi:
-Scusa volevo solo sapere se ti andava una camomilla-
-No grazie-
Sorrise...aveva il sorriso più bello del mondo.
Sorrisi a mia volta e,indicando la mia camera,dissi:
-Okay,è meglio che vada a cambiarmi-
-Oh non ti scomodare per me,vai benissimo così-
Continuai a sorridere come un ebete e mi allontanai a piccoli passi giù per le scale.
 
 
Eravamo seduti uno di fronte all'altro,mi stava raccontando di se e della sua famiglia.
La sua vita sembrava perfetta,ero gelosa,mentre parlava,però,sentivo che c'era qualcosa che non andava.
In qualche modo mi sentivo già legata a lui,anche se era di poco più piccolo di me,sembrava che avesse passato le cose più terribili,che avesse lottato contro il fato,contro qualcosa che non era ancora pronto a dirmi.
E a me andava bene così.
Non sembrava pronto ad aprirsi del tutto con me,come d'altronde non lo ero neanche io.
Eppure mi trovavo maledettamente bene in compagnia di quel ragazzo,all'apparenza così perfetto.
-Allora,come mai ti sei trasferita?-
-Io,ecco,è una storia lunga,non vorrei annoiarti-
Sorrise e lo ricambiai:
-Jaslene,tu non mi annoi mai,sembra che ti porti dietro una vita piena che non vede l'ora di essere raccontata,ma se preferisci non dirmi niente posso capirti,tutti hanno i proprio segreti-
-Anche tu hai i tuoi?-
-Ovviamente,un giorno prometto di racconterteli-
-Non voglio che tu ti senta costretto a parlarne con me-
-Figurati, a me fa piacere,sei così aperta,così brava ad ascoltare,sembri perfetta-
-Credimi,Nicholas,sono tutto tranne che perfetta-
Mi sorrise e mi osservò per un pò in silenzio,ero maledettamente curiosa di sapere cosa avesse da dirmi.
Ma in tutti questi anni ho capito una cosa:fatti gli affari tuoi e ti lasceranno in pace.
E poi non volevo passare per una persona impicciona,cosa che non sono affatto.
-Allora,Nick,dimmi,come mai sei quì alle due di notte?-
-Sinceramente?-
-Si,dimmi,dai-
Gli sorrisi e si affretttò a ricambiare:
-Beh,non riuscivo a prendere sonno ed ero davvero curioso di conoscerti-
-Non sono una persona così interessante-
-Jaslene,tu mi sembri molto,molto seria,forse è da tempo che non ti diverti come dovresti-
Alzai un sopracciglio dubbiosa.
-Dai vieni con me-
-Ehm...Nick dove andiamo?-
-Ti fidi?-
-Ehm . . . -
Mi prese per mano e mi trascinò fuori sotto l'acqua che continuava a scrosciare imperterrita.
Mi prese in braccio e cominciò a correre urlando,per tutta la stradina;mi aggrappavo a lui come un naufrago si aggrappa a un salvagente.
Mi sentivo protetta,al sicuro,sapevo che mi potevo fidare.
Tutto a un tratto mi mise giù e cominciò a correre tenendomi per mano e cantando una di quelle ridicole canzoncine che si cantano quando non si ha niente di meglio da fare.
Ma in quel momento tutta la mia vita sembrò prendere la direzione giusta.
In quel momento mi sentì libera.
Mi sentì felice di vivere.
 
 
 
Scusate se è più corto rispetto all'altro. Spero comunque che vi sia piaciuto :D

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Capitolo 3
*** What? ***


Una notte tranquilla,per il resto.
Quando sono riuscita ad addormentarmi non ho fatto sogni,niente agitazione dopo anni e anni di notti insonni e persistente malesseri.
Finalmente ricomincio a vivere,è come se mi avessero tolto un peso dalle spalle,e piano piano mi rialzo,con cautela ma mi rialzo e posso finalmente tornare a camminare eretta.
Aprì la porta del bagno e mi buttai sotto il getto caldo della doccia:mi ci voleva proprio.
Adoro l'acqua che scivola su tutto il corpo,è una sensazione molto rilassante,piacevole.
Starei lì per ore ma non posso,devo andare a presentarmi agli altri vicini,poi i Jonas mi hanno invitato a pranzo.
Esco dalla doccia accorgendomi solo dopo di aver lasciato i vestiti al piano di sotto.
Nel salone c'è un grandissimo terrazzo che confina con quello dei Jonas,volendo si potrebbe scavalcare ed entrare in casa uno dell'altro.
Passando davanti a questa porta finestra mi rendo contro che c'è Kevin che gioca col cagnolone:okay forse è meglio che vada a vestirmi dato che un telo corto non è esattamente roba da buona vicina,anche se ci sono abituata,nella casa che avevo prima non mi importava se i vicini mi vedevano mezza nuda ma sta volta non voglio fare una cattiva impressione ancora prima di essermi ambientata.
Presi un bicchiere d'acqua volgendo la schiena alla porta finestra ancora aperta e sorridendo tra me e me.
*Puff*
Che è stato?
Okay ora piglio un coltello e lo ficco nella schiena di chiunque abbia fatto questo rumore!
Cerco di mantenermi calma,okay non prendere decisioni affrettate forse è solo il cane che prende la palla.
E poi perchè un ladro dovrebbe intrufolarsi in casa di mattina presto?Decisamente non ha senso!
-Jaslene!JASLENEE!Dove sei?-
Oh,non è un ladro! è Nicholas che chiama a gran voce,mi metto a ridere per l'assurdità della situazione.
-Ehi,Nick,in cucina!-
Poi mi osservo meglio . . . oh santo cielo!Sono ancora avvolta nel telo,che faccio,che faccio,che faccio?
-Ehi Jas . . .Oh per la miseria!-
Mi girai di scatto e vidi il ragazzo coprirsi gli occhi.
-Aahaha scusa Nick,non ti volevo spaventare-
-Ti prego dimmi che ho visto male!-
-Ehi,guarda che mi offendo!Sto scherzando,sono appena uscita dalla doccia e mi ero dimenticata di essere in queste condizioni e,Nicholas,puoi anche toglierti le mani dagli occhi se non ti disturba-
-Sei davvero poco pudica-
-E tu lo sei troppo!-
Mi misi a ridere osservandolo mentre si toglieva le mani dagli occhi e volgeva lo sguardo da un'altra parte.
-Dai,Nick,non puoi essere così timido-
-è per te Jaslene,penso che tu ti possa vergognare-
-Oh io no di sicuro,forse sei tu che sei facilmente impressionabile-
-Ehi,io ti posso guardare quanto voglio,solo che non vorrei farmi passare per un guardone!-
-Dai,ti tolgo dall'imbarazzo e vado a vestirmi-
Mi diressi verso camera mia e mi rivestì con il sorriso sulle labbra.
 
 
-Okay,chi sono i tizi davanti casa vostra?-
-I tuoi nuovi vicini?Non sono fighi come noi-
Nick rideva mentre lo affermava,sapevo che scherzava,non era da lui prendersi tutto quel "merito".
-Dai,sii serio!-
Gli diedi una spintarella scherzosa sul braccio destro e barcollò leggermente.
-Ero venuto solo a confermare la tua presenza a pranzo,non voglio andare dai vicini-
-Capisco,ti stanno antipatici?-
-Chi?Loro?Assolutamente no!Ma sai,non sono proprio persone adorabili-
-Se vuoi puoi anche tornare a casa,ti raggiungo tra poco,davvero-
Gli sorrisi incoraggiante e lui ricambiò quasi subito,dopo un attimo di esitazione.
-Okay allora ci vediamo dopo Jaslene,mi raccomando sii puntuale-
-Ci puoi contare Jonas-
Gli feci l'occhiolino e mi allontanai a passo svelto.
 
In breve mi ritrovai davanti a casa Smith,suonai e aspettai che qualcuno mi aprisse.
Un ragazzo spalancò la porta con aria annoiata:anche lui era davvero carino.
Ma Los Angeles erano tutti così?
Era moro,molto alto e con due occhi nerissimi come piacciono a me.
Inoltre aveva un broncio lungo così che lo faceva sembrare adorabile.
Gli tesi la mano:
-Piacere,sono Jaslene,la vostra nuova vicina-
Il ragazzo non reagì,si limitò a fissarmi per molto tempo prima di decidersi a farmi entrare.
-Comunque piacere,io sono Josh-
Mi stampò un bacio sulla guancia e mi portò in salone;si spalmò sul divano e fece cenno di sedermi vicino a lui.
-Allora ti sei trasferita da poco eh?-
-Due giorni circa-
-Hai già conosciuto gli altri vicini?-
-I Jonas?-
-Si,proprio quelli-
-Si,sembrano persone davvero per bene-
Il suo viso si contrasse in una smorfia di soddisfazione e si girò verso di me sorridendo quasi in modo forzato.
-Hai conosciuto anche Nick?-
-Si,mi stava accompagnando fin quì-
La mano stretta a pugno e gli occhi pieni di un qualche sentimento che non riuscivo a decifrare mi fecero rabbrividere.
"Questo è pazzo meglio andarsene!".
No,cervello,taci non posso andarmene così,devo almeno essere educata.
-Come hai detto che ti chiami?-
-Jaslene,e credo proprio che sia ora di andare scusa-
-Ehi,stai calma bella,sei appena arrivata,sei venuta con la tua famiglia o cosa?-
-Da sola,voglio inziare daccapo-
-Da sola eh?Che ne dici se ti invito a pranzo?-
-Non posso,sono a pranzo dai Jonas-
Josh bofonchiò qualcosa che suonò come un insulto poco carino.
-Okay bella,se vuoi vai,non te lo impedisco-
-Allora ci si vede in giro,Josh-
Mi chiusi la porta alle spalle:era pazzo,assolutamente pazzo eppure mi attirava questo suo lato strano e particolare.
 
 
 
Bastarono pochi attimi per dimenticarmi di Josh e di tutto il resto:bussai alla porta di casa Jonas.
-Ehi,benvenuta tesoro!-
-ahahaha,Nicholas,non mi chiamare tesoro!
Dissi con aria scherzosa;il ragazzo mi diede un bacio sulla guancia ed entrai.

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Capitolo 4
*** AVVISO! ***


Ciao! 
Mi scuso con tutti ma,per motivi che non sto qui a spiegare,la fiction non continuerà.
Grazie comunque per averla letta,per averci prestato attenzione.
Mi dispiace se vi ho delusi chiudendola ma non posso fare altrimenti. 
Ci risentiremo di sicuro ;).

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