Dalton

di CP Coulter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Windsor House ***
Capitolo 2: *** Cantando ***
Capitolo 3: *** Voci ***
Capitolo 4: *** Spade Incrociate ***
Capitolo 5: *** Biscotti ***
Capitolo 6: *** Duelli ***
Capitolo 7: *** Provinciali ***
Capitolo 8: *** Febbre ***
Capitolo 9: *** Domande ***
Capitolo 10: *** Risposte ***
Capitolo 11: *** Limiti ***
Capitolo 12: *** Tifo ***
Capitolo 13: *** Il selvaggio ***
Capitolo 14: *** Bad Things ***
Capitolo 15: *** Avanti.. ***
Capitolo 16: *** 3..2..1.. ***
Capitolo 17: *** Gli Esploratori ***
Capitolo 18: *** Superare gli Ostacoli ***
Capitolo 19: *** Il dipinto ***
Capitolo 20: *** Double Acts ***
Capitolo 21: *** Lotta impari ***
Capitolo 22: *** Le conseguenze ***
Capitolo 23: *** Regolamento di conti ***



Capitolo 1
*** Windsor House ***


­­Salve! Sono So, e sono la vostra traduttrice per questa fanfiction. Dalton è infatti una fanfic scritta non da me ma da sua maestà CP Coulter, e io mi occupo solo della traduzione dall'inglese all'italiano. Io personalmente mi sono innamorata della fanfic originale, e spero che questa piaccia a voi almeno un briciolo di quanto piace a me. Se vi va lasciate dei commenti, sennò fate a meno. Buona lettura.
Non sono in nessun modo legata alla Fox, né a Glee, né a Ryan Murphy. I personaggi non mi appartengono, e non mi appartiene nemmeno la storia. 
I’m not related to Glee, Fox, or Ryan Murphy. The characters aren’t mine, and the original fanfiction belongs to CP Coulter.
I translate.
 
“…e quindi ho detto al Sig. Ramsey che davvero non mi interessa se devo stare in un dormitorio, è un viaggio abbastanza lungo da fare ogni giorno e non sopporto il pensiero di dover far pagare a papà e Carole più di quanto non abbiano già fatto…” Kurt strinse i libri al petto e tenne la testa bassa.

Blaine considerò questa postura. Kurt era dritto e con un buon portamento come al solito, ma il modo in cui teneva la testa bassa e si rifiutava di guardare negli occhi la maggior parte dei ragazzi della Dalton rendeva chiaro che non era ancora veramente a suo agio nel nuovo ambiente.

Blaine diede un’occhiata a David, che stava osservando la scena da dove in precedenza si era messo per studiare musica, e anche quest’ultimo guardava Kurt. I due Warbler si scambiarono uno sguardo d’intesa riguardo a ciò che entrambi avevano notato, e il solista del gruppo si girò verso il potenziale nuovo acquisto: “Beh, noi saremmo più che felici di averti al nostro dormitorio.”

“Oh, sei un interno?” Kurt chiese alzando lo sguardo.

“Windsor.” Blaine annuì, evitando il contatto con tutta l’aria casuale di cui poteva essere dotato – ogni volta che Kurt puntava tutto il potere di quegli incredibili occhi cerulei (al momento amplificati dall’inondazione di luce che entrava dalle finestre) verso di lui, pensare razionalmente diventava abbastanza difficile.

David fece finta di non notare la caduta a picco nell’intelletto di Blaine e semplicemente roteò gli occhi. Ma disse, “Ci sono ancora un paio di camere libere in Windsor, sai.” Windsor House, nell’ala Est era uno dei tre dormitori della Dalton, mentre gli altri erano Hanover House, più lontana nell’ala Ovest, e Stuart House nell’ala Nord. A Sud e al centro c’erano le aule scolastiche e le strutture comuni.

Blaine annuì – magari un po’ troppo entusiasta. “Possiamo parlare al sig.Howard per te. È il direttore della Windsor House.”

“Siete sicuri che vada bene…?” Kurt chiese con prudenza. Si trovava alla Dalton solo da poche ore e si stava ancora orientando, ma anche lui aveva capito che c’erano determinati livelli sociali in quella scuola.

Ogni dormitorio era protettivo nei confronti dei suoi interni e i ragazzi spesso si dividevano in base ad esso quando dovevano viaggiare per la scuola. Kurt era meravigliato della quantità di gossip che aveva sentito su questo in meno di una giornata, e aveva concluso che i ragazzi parlano tanto quanto le ragazze.

“Certo che va bene,” David sorrise gentilmente. “Inoltre, anche se il gruppo è un grande miscuglio, ci sono più Warbler in Windsor che in Stuart e Hanover. Avendo moltissime prove come ora – sarà più semplice per te stare al passo se provi con noi. Sempre che tu entri nel coro, certo.” David aveva un’espressione quasi di scusa nel pronunciare quell’ultima frase.

Kurt deglutì e sospirò. “Giusto.” Annuì. “Devo fare l’audizione.”

“Hey, non preoccuparti troppo,” Blaine sorrise. “Ce la farai, ne sono sicuro.”

Kurt gli sorrise debolmente. “Grazie, ma dato che in realtà non mi hai mai sentito cantare, prenderò la tua profezia con del sale in mano.” Fece un sorrisetto ed alzò un affascinante sopracciglio.

“Ecco Wes,” Blaine fece un cenno di saluto all’amico in maniera da non rimanere impigliato in un’altra Kurt-mi-fa-una-espressione-adorabile trappola. “Ed è ancora vivo! Ha schivato i colpi di Madame Saint-Clair.”

Avendo visto gli altri tre, Wes si diresse verso di loro, liberandosi dalla massa di ragazzi che stavano uscendo dall’aula di francese. David lo salutò con un ghigno. “E com’è andata? C’era sangue? Il tuo cervello sembra essere intatto.”

“Mi rifiuto di continuare a studiare francese,” Wes sospirò con quel po’ di melodramma permesso dal decoro – lui stesso aveva manifestato apertamente il desiderio d’aiutare Blaine ad imbrigliare la follia della Dalton in maniera da non spaventare subito troppo il ragazzo nuovo. “Se prometto di rifiutare il viaggio annuale dei miei genitori a Parigi, il francese non mi servirà più, giusto?”

Gli altri risero. “Ti aiuterò io, se vuoi,” offrì Kurt con un ghigno.

“Tu?” Wes alzò un sopracciglio. Guardò gli altri due ragazzi prima di tornare a Kurt, “Senza offesa ma… la McKinley martella così tanto i suoi studenti del terzo anno in Francese Avanzato?”

“Fidati – posso aiutarti,” Kurt affermò sicuro. “Ho dato esageratamente enfasi allo studio del francese.” L’uniforme bianca e rossa ancora nascosta nei meandri del suo guardaroba ne era testamento. “Se non passi i prossimi orali, ti comprerò cappuccino per una settimana.”

“Bene, che dire – siamo semplicemente troppo fortunati ad averti.” Wes guardò velocemente Blaine, con uno sguardo che implicava qualcosa che l’altro ragazzo doveva aver detto in precedenza. Blaine arrossì debolmente – e “per caso” colpì Wes alle costole mentre si schiariva la voce e si muoveva in maniera da farsi posto vicino a Kurt mentre camminavano. I due dietro di loro scambiarono uno sguardo d’intesa e batterono i pugni uno con l’altro provando inutilmente a non ridacchiare.

Blaine guardò Kurt e gli sorrise. Kurt ricambiò, ancora preoccupato, ma si sentiva meglio.

­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

Come potreste sapere, mi sono appena trasferito qui per evitare alcune… difficoltà alla McKinley. Mettiamo in chiaro: amo il Glee Club della McKinley – ma la verità è, è arrivata la peggiore delle ipotesi e adesso… eccomi qui. Sono ufficialmente uno studente della Dalton.

Il problema è che i miei piani sono arrivati all’arrivare alla Dalton. Ora che sono davvero qui, mi sono reso conto che non ho fatto piani sul cosa fare qui.

Per fortuna ho Blaine, David, e Wes per, bene o male, portarmi in qualche direzione.
“Andiamo!” David gridò mentre correva giù per le scale. “Se vogliamo raggiungere Howard dobbiamo arrivare subito in mensa!”

“Come mai dovete parlare ad Howard?” Wes chiese seguendo il gruppo.

“Per far entrare il novellino a Windsor.”

La risata di scherno di Wes fu intercettata subito dallo sguardo torvo di Blaine. Wes fece marcia indietro. “Whoa, cioè, sicuro. Hey, forse Howard non ci ucciderà se stavolta glielo chiediamo. Beh, buona fortuna se vuoi arrivare al tavolo dei professori, David, io non mi unisco, ma manderò dei fiori alla tua tomba.”

“C’è qualcosa sul sig.Howard che dovrei sapere?” chiese Kurt, sbiancando lievemente. “Io sto per incontrarlo e credo di voler rimanere intero dopo averlo fatto.”

“Non sei tu, siamo noi,” Blaine sospirò “Questa non è la prima volta che proviamo a far entrare qualcuno a Windsor.”

“O la seconda,” intervenne David.

“O la terza,” aggiunse Wes.

“O la quinta.”

“O la sesta.”

“Cosa succede?” chiese Kurt.

“Le nuove persone non durano molto a Windsor…” Wes sorrise debolmente. “E quando lo fanno, non aiuta molto la causa.”

“Perché?”

Gli altri tre fecero una pausa, guardandosi a vicenda. Kurt li guardò in attesa. “Allora?”

David sogghignò. “Non dovremmo spaventarti così presto, Blaine ce l’ha fatto promettere.”

Il solista dei Warbler si scagliò verso di lui – David si scansò, si piegò, fece un capitombolo e si rialzò subito – ma Blaine era già girato verso Kurt per rispondere, “Non ascoltarlo. È che ci vuole un certo tipo di persona per tollerare la follia che si trova in Windsor. Non solo nella sala comune. È… ovunque.”

Kurt, un veterano della pazzia che era sopravvissuto a più di un anno nel Glee Club della McKinley dove si era ritrovato ubriaco, coperto di granita, aveva camminato per la scuola vestito da Lady Gaga, era stato un giocatore di football, un cheerleader, aveva sperimentato allucinazioni, delle incredibili performance selvagge, aveva affrontato un’allenatrice delle cheerleader psicopatica, una psicologa scolastica neurotica, un insegnante di canto rimasto negli anni ’80, aveva combattuto un’accesa battaglia contro robot senz’anima (Vocal Adrenaline) e, soprattutto, aveva convissuto con i problemi dell’intero Glee Club e di Rachel Berry (che va menzionata separatamente), alzò un sopracciglio.

“Follia?”

“No.”

Blaine aumentò la potenza del suo sorriso. “Andiamo, sig.Howard, seriamente. Non avrà problemi con Kurt.”

“Questo è quello che avete detto quando avete portato Dwight.”

“E Dwight è ancora in Windsor!” David esclamò felice.

“Sfortunatamente, lo è ancora, sì.” L’alto e vivace uomo lanciò uno sguardo torvo ai ragazzi. “Quando mi avete detto che aveva strane abitudini, non avete specificato che è più superstizioso di una vecchio contadino del 1800.”

“E vabbè, gli piace appendere spicchi d’aglio alle finestre…” Wes, che nonostante le sue parole precedenti, aveva deciso di partecipare nel provare a far entrare il ragazzo nuovo a Windsor per evitare l’eterna vendetta di Blaine in caso non avesse provato, provò ad usare tutta la sua nonchalance. “L’abbiamo addirittura già convinto a smetterla con le linee di sale di fronte alle porte!”

“E gli abbiamo detto di smettere di andare a caccia di fantasmi nella vecchia cattedrale!” David aggiunse. “…come sta il custode, comunque?”

“Non so che tipo di colorante per cibo Dwight abbia usato, ma il “marchio” sul braccio del sig.Tamerlane c’è ancora!” Howard quasi urlò. Blaine rabbrividì, felice comunque di aver trovato il direttore del dormitorio mentre era ancora in mensa. Alcuni ragazzi di Hanover che stavano passando da quelle parti si scambiarono strane occhiate. Kurt rimase in disparte, tranquillo, e sembrava impegnato nel provare ad ignorare quello che stava sentendo.

“E davvero, Kurt è più normale di molti di noi,” Blaine disse con un sorriso. “Faceva parte del Glee Club alla sua vecchia scuola – ecco tutto. Speriamo che si unisca ai Warblers.”

“Se volete che si unisca al vostro gruppo, ok, ma verrà a lamentarsi entro una settimana, ne sono sicuro.” Howard incrociò le braccia.

“In realtà,” Kurt disse finalmente, e tutti si voltarono verso di lui “ho sopportato un bel po’ di cose strane alla mia vecchia scuola, quindi sono sicuro che qui andrà tutto… bene.”

Howard sembrava essere stato preso alla sprovvista da ciò e si mosse verso Kurt superando gli altri tre ragazzi. Guardò Kurt attraverso gli occhiali. Kurt guardò l’uomo che lo sovrastava e sostenne lo sguardo.

Todd Howard era stato il direttore del dormitorio Windsor per quasi vent’anni. Avere quella posizione gli aveva dato modo di vedere i futuri leader della nazione andare e venire da Windsor House, e alcuni degli ex studenti occasionalmente tornavano per salutare. Negli ultimi anni, le cose non andavano in maniera pacifica come a lui sarebbe piaciuto. A volte non erano per nulla pacifiche. Windsor era un dormitorio popolare, ma se c’era qualcosa a riguardo che era ben noto a tutti, era che la vita al suo interno non era mai (nel bene e nel male) noiosa. Riuscire ad arbitrare tutto questo gli aveva permesso di intuire la condotta di un ragazzo in poco tempo. Squadrò Kurt dall’alto in basso.

“Come ti chiami, ragazzo?”

“Kurt Hummel, signore.” Kurt sorrise.

Howard considerò il piccolo ragazzo con lineamenti da elfo. “Quindi canti?”

“Sì.”

“È tutto?”

“Beh… mi piacciono i vestiti alla moda.”

“E?”

“E cosa?”

“Insolite abitudini del sonno? Allergie? Strani passatempi? Tendenze alla distruzione di beni? Impulsi a sradicare magnolie? Cammini al contrario? Rilasci cavie da laboratorio? Reciti l’intera Summa Theologiae? In latino?”

Kurt fu a malapena capace di non fare un’espressione alla “è pazzo?”. Invece guardò Blaine con la coda dell’occhio. Blaine alzò le spalle, cercando di non sorridere. Howard seguì lo sguardo del ragazzo e si rivolse a Blaine, il quale fece un altro dei suoi migliori sorrisi. David e Wes avevano entrambi un’espressione da angioletto come se non avessero idea a cosa Howard si riferisse.

Howard si voltò verso Kurt. “Sei sicuro di voler stare a Windsor?”

“Non vedo perché non dovrei.”

L’attacco improvviso di tosse da Wes e David quasi li tradì, ma Howard sembrò capire. Sospirò e guardò Kurt. “Bene. E Windsor sia.” Si voltò verso gli altri tre. “Lo terrò d’occhio, per essere sicuro che non lo spaventiate troppo. Dopo che Marcus Holland è passato da Windsor a Stuart – ”

“Che perdita!” David disse in tono di scherno.

“–Reed pensava che fosse ammalato e stava solo cercando di aiutare-” aggiunse Wes.

“Ed è per questo che ha lanciato ventidue trapunte su di lui mentre dormiva?”

“Ragazzi!” disse Blaine seccato.

Silenzio. I tre ragazzi guardarono il sig.Howard in attesa, e Howard guardò il ragazzo nuovo, meditando. Kurt colse l’opportunità per mostrare al sig.Howard la sua migliore espressione “chissenefrega”.

“Allora, quando mi trasferisco?”

Kurt aveva letto tutto sul convitto nell’opuscolo che aveva letto durante l’imbarazzante viaggio di un’ora e mezza per andare fino a Westerville con suo padre il primo giorno di scuola. Sembrava normale che i dormitori fossero tutti sontuosi e ricercati, e la maggior parte degli studenti migliori della Dalton risiedevano in essi. Per come stavano le cose, Windsor House era uno dei dormitori più richiesti, con un gran numero di studenti diplomati che poi erano ammessi a scuole che fanno parte dell’Ivy League.

Quello era ciò che si vedeva da un foglio in bianco e nero. Quando Blaine, Wes e David portarono Kurt dentro Windsor per la prima volta, quell’enorme edificio in stile maniero con antiche colonne che poteva far vergognare le migliore case da confraternita, sembrava che fosse decisamente all’altezza delle aspettative.

“Voi… vivete tutti qui?” Kurt chiese, guardando alcuni ragazzi entrare nei dormitori. All’interno, oltre alle porte in legno di quercia, li aspettava un ingresso a volta. Il pavimento era di marmo e attaccato alle grandiose travi in legno del soffitto vi era un enorme stendardo blu notte spezzato da una linea dorata, i colori di Windsor.

L’architettura era squisita; dalle tinte ricche del legno alle eleganti sfumature delle pareti all’arredamento raffinato, Windsor poteva benissimo essere parte di un museo atto a riprodurre l’eleganza vecchio stile.

“Si, beh… Wes una volta era in Hanover,” Blaine sorrise

“Davvero?” chiese Kurt, seguendo gli altri in un corridoio. “Perché hai cambiato?”

“Era più eccitante qui.”

“Ok, magari potrei cominciare ad essere un po’ nervoso,” Kurt disse, aggrottando le sopracciglia.

Blaine rise e gli mise un braccio attorno alle spalle. Mentre Kurt tentava di impedire al suo cuore di volare fuori dal petto a causa di quell’azione, Blaine cercava di trasudare finta disinvoltura. “Ok, guarda, le cose di cui abbiamo parlato con Howard – sono solo dei casi estremi. I ragazzi sono sensati – per la maggior parte. Non preoccuparti. Non ti metteremmo mai in un vero pericolo.”

Qualcosa al piano superiore esplose, facendo sussultare Kurt. Le persone nel corridoio a malapena si accorsero del botto. Senza pensarci due volte, Wes afferrò un estintore e lo passò ad un ragazzo che sembrava essere arrivato nel corridoio solo per quel motivo. Gli altri continuarono normalmente.

Prima che Kurt potesse meravigliarsi di tutto ciò, il suo telefono squillò. Lo tirò fuori e lesse l’sms.

Hey Kurt! Sei alla Dalton? Che fai? - M

Kurt sorrise e rispose velocemente. Penso di stare in convitto .-K

Quindi… ci sarai solo nei weekend? –M

Kurt sentì una fitta. Aveva visto l’espressione sul volto di Mercedes quando aveva annunciato la sua intenzione d’andarsene. Lei era la prima persona a cui avrebbe dovuto dirlo, e alla fine era stata una delle ultime. Persino lui doveva ammettere che dopo tutto ciò che avevano passato lui e Mercedes insieme, lei meritava qualcosa in più che un annuncio dell’ultimo minuto senza averla nemmeno consultata prima di decidere.

Scusa, M. Ho pensato d’aiutare papà e Carole senza fare avanti-indietro ogni giorno. –K

Capito. Non preoccuparti –M

Lo sai che sarò lì in un nanosecondo se avrai bisogno di me, giusto? –K

Kurt, rilassati. Ti capiamo. E non preoccuparti, ci aggiorneremo su tutto nei weekend. –M

C’era quel “noi” sottinteso di cui Kurt aveva paura. Non era solo Mercedes. Era l’intero Glee Club. Cominciò a chiedersi cosa stavano facendo in quel momento. Era ora di pranzo, quindi dovevano essere al bar, o forse nell’aula di musica a fare le prove per qualunque performance il sig.Schuester avesse programmato. Mike, Tina e Mercedes probabilmente stavano ballando, a qualunque cosa Puck stesse suonando alla chitarra, e Artie forse provava a spiegare a Brittany la differenza tra un burrone e un grande pezzo di burro. Santana e Quinn stavano discutendo qualche nuova follia architettata dall’allenatrice Sylvester mentre Sam teneva il braccio attorno a Quinn. Rachel stava sicuramente sconcertando Finn con la sua ossessione per le prove, e dato che Kurt non c’era più, lei avrebbe avuto l’assolo che poteva essere per lui.

Se non se ne fosse andato.

“Kurt?”

Alzò lo sguardo e vide gli altri tre fissarlo preoccupati. Batté le palpebre. “Cosa?”

Wes diede un’occhiata a Blaine, che aveva chiamato Kurt due volte ma solo ora aveva ottenuto risposta. Come previsto, Blaine sembrava preoccupato. “Va tutto bene?”

“Sì,” Kurt rispose, mettendo velocemente il telefono in tasca. “Tutto ok, perché?”

David alzò un sopracciglio e guardò Wes con la coda dell’occhio. Wes ricambiò, poi guardò Blaine. Blaine continuava ad essere concentrato su Kurt mentre si spostava vicino a lui. “Sicuro…?” chiese.

“Sì,” Kurt annuì e sorrise per sicurezza.

Il problema nell’avere così tanto in comune con Kurt era che si capiva quando non la stava dicendo tutta. Ma per il momento, Blaine decise di andare oltre e afferrò la mano di Kurt con un sorriso abbagliante. “Andiamo, ti mostro le camere.”

Kurt, accecato dal sorriso, non poté fare nulla più che sorridere a sua volta e seguire Blaine su per le scale. David e Wes si scambiarono uno sguardo e scossero la testa, scoppiando a ridere.

“Spero seriamente che si diano una mossa,” si lamentò David, allentando la cravatta. “Se devo sentire Blaine che si strugge per lui un’altra volta…”

“Non so, l’ultima volta che Blaine ha avuto una cotta per qualcuno gli ci sono voluti due mesi solo per dire qualcosa…” disse Wes dubbioso.

“Non parliamone, mi fa male ripensare a cos’abbiamo dovuto passare,” David rabbrividì. “Mi ricordo quando sentì questa canzone, e decise che era perfetta per la loro storia e fu l’unica cosa che si poteva ascoltare in camera sua per una settimana.”

“Ho evitato la sua stanza quella volta, come se avesse avuto la peste.”

“Io invece ho dovuto convivere con quella roba; eravamo coinquilini Wes. COINQUILINI. Tenevo le paraorecchie vicino al letto!”

“Ed eccoci qua... di nuovo,” Wes sospirò, andando verso le scale in cui Blaine e Kurt erano scomparsi. David fece lo stesso lungo sospiro. “Cosa non si fa in nome dell’amicizia…”

Kurt era abbastanza sicuro che Blaine fosse andato da quella parte lungo i corridoi, ma dopo che il ragazzo aveva lasciato andare la sua mano per un momento per parlare ad un Warbler in una delle camere, si era perso. Sicuramente non poteva essere così senza speranze nell’orientamento, ma non solo i corridoi Windsor erano tutti identici, ma erano pure simili in ogni piano. Kurt aveva semplicemente girovagato per un momento, osservando i quadri appesi alle pareti, la mobilia, il fatto che i pavimenti erano ricoperti di tappeti, e che i mobili in legno avrebbero fatto venire un infarto ad un qualunque venditore d’antichità.

Ed ora non aveva idea di dove si trovava.

E aveva la sensazione d’essere osservato.

E ora mi ricordo quella cosa che ho detto all’allenatrice Sylvester… sul sentirsi come in un film horror…Kurt si guardò intorno. Gli sembrava di sentire movimenti dietro di lui, ma non c’era nulla quando guardava. Gli venne un colpo quando si voltò e vide che di fronte a lui c’era un ragazzo biondo che lo osservava con un perfetto ghigno da Stregatto.

“Ciao, Alice,” disse, gli occhi azzurro ghiaccio che brillavano.

“Scusa?” disse Kurt, sguardo fisso.

“Benvenuto nel Paese delle Meraviglie,” disse una voce identica da dietro di lui. Si voltò velocemente e vide lo stesso ragazzo, con lo stesso ghigno, e la stessa postura. O… almeno questo era quello che sembrava.

“Okay…” Kurt guardò prima uno e poi l’altro.

Il gemello dietro di lui fece un passo con le lunghe gambe e si ritrovò vicino al fratello. La coppia di bei fratelli stava sogghignando.

“Sembri perso, Alice,” disse uno dei due. “Sei caduto nella tana del coniglio e hai battuto la testa?”

“Perché se ti sei perso, noi possiamo portarti sulla retta via,” disse l’altro.

Kurt decise che anche le allucinazioni di Brittany potevano avere più senso di questo, ma scosse la testa e rivolse loro un sorriso nervoso. “Sono Kurt. Sono –”

“Nuovo,” dissero in coro. “Lo sappiamo.”

“E… voi siete…?”

Il gemello a sinistra alzò una mano. “Io sono Ethan.”

“Io sono Evan,” disse l’altro gemello.

Ed all’unisono, entrambi afferrarono le mani di Kurt. “Andiamo, Alice!” dissero in coro. “Ti faremo noi da guida!”

Non avendo la forza per protestare e non essendo capace di trattenere l’energia dei gemelli che gli stavano stringendo le braccia con abbastanza forza da poterle amputare, Kurt rispose un po’ agitato, “Veramente io ero qui con Blaine…?”

“Blaine?”

“Sappiamo dov’è!”

“È al piano di sotto!”

“Ti sta cercando!”

“Non gli dispiacerà se ti prendiamo in prestito per un secondo.”

E Kurt fu, senza molte cerimonie, fatto entrare in una camera Windsor per la prima volta.

L’ingresso dell’edificio l’aveva preparato solo parzialmente a ciò che era una vera stanza Windsor. Era come entrare nel set de “I Tudors”. Non sembrava nulla di che dall’esterno, ma dentro aveva la grandezza di un appartamento, senza muri a separare l’area comune dalla zona notte. C’era un’area centrale arredata con buon gusto. Nel caso dei gemelli, c’erano un lussuoso divano bianco, un tavolino in vetro, ed un grande televisore a schermo piatto. Il tavolino era occupato da pistole giocattolo che sembravano decisamente fuori posto tra i grossi libri scolastici.

Al di là di questo salottino c’erano i letti, su opposti lati della stanza, ognuno su una pedana di legno massiccio in maniera da separarli dall’area comune. I letti erano pezzi d’antiquariato tenuti in maniera ottimale, letti a baldacchino con tende sottilissime. Un letto era rifatto, l’altro no (ma era ricoperto di vestiti con il logo della scuola). C’era una terza pedana, dalla parte opposta rispetto alla porta, che poteva servire per un terzo letto, ma in quel caso serviva solo come estensione della zona comune.

“Ok!” disse un gemello, probabilmente Evan, lasciando cadere Kurt senza troppe cerimonie sul lussuoso divano bianco dell’area comune. “Ecco com’è una stanza di Windsor.”

“Veramente, tutte le camere sono così,” disse quello che probabilmente era Ethan.

“Abbiamo visto le altre.”

“Ma Windsor è comunque il posto migliore.”

“Certo.”

“Uhm… non vorrei essere scortese, ma potreste parlare uno alla volta?” chiese Kurt, confuso.

Ethan rise. “Blaine dice che è più facile se pensi a noi come ad una persona sola. Se sei nuovo, è meglio. Ti abituerai.”

“Grazie,” sorrise Kurt.

Evan continuò, “Qui a Windsor, ci sono dalle due alle tre persone in una camera. A meno che tu non sia speciale, allora puoi richiedere la tua stanza singola. Per esempio se sei il capitano di una squadra sportiva. O se superi il 9,8 come voto in ogni materia.”

“Ma difficilmente è così,” disse Ethan con gentilezza. “Perché qui tutti hanno dei voti stupendi.”

“Tutti.”

“Già.”

“L’eccellenza è normale, qui.”

Kurt vacillò leggermente, provando ad incamerare tutte le informazioni che gli erano state fornite. Mentre alla McKinley cercava qualcosa di stimolante, qui non sembrava che le cose andassero allo stesso modo. “Tutti. Va bene…”

“Ci sono tre dormitori – Windsor, Hanover e Stuart, e Stuart è quello che ci piace di meno.” L’altro gemello fece il gesto del pollice verso e una smorfia. “Perché?” continuò prima che Kurt potesse aprire bocca per chiedere la stessa cosa, “Perché sono un branco di idioti leccaculo e questo è in pratica tutto ciò che devi sapere.”

“E tu proteggerai i tuoi compagni Windsor da loro fino alla tua morte, e noi faremo lo stesso per te,” annuì l’altro gemello saggiamente. “Windsor è, senza ombra di dubbio, il miglior dormitorio – non preoccuparti di Hanover, sono innocui – ma Stuart prova a metterci i bastoni fra le ruote in ogni modo. Non fidarti di loro.”

Dopo quell’avvertimento, la luce maniacale nei loro occhi svanì, per il sollievo di Kurt.

“Il coprifuoco è alle dieci durante la settimana, alle undici nei weekend,” disse Ethan. “Fino a quell’ora, puoi andartene in giro a fare praticamente tutto ciò che ti pare. Ma se fai tardi, ti chiudono fuori.”

“Ed ecco perché è utile averci come amici,” ghignò Evan. “Perché noi possiamo farti rientrare senza che Howard lo venga a sapere!”

Ethan sembrava orgoglioso. “Possiamo aprire ogni porta, ogni finestra, sul campus. Sia letteralmente che metaforicamente.”

“Questa dev’essere la vostra cosa,” Kurt alzò un sopracciglio, chiedendosi se quei due fossero realmente così. Sembravano il genere di persona che ti prende in giro. “Mi hanno detto che ognuno qui ha qualcosa di particolare che lo riguarda.”

“Beh… non abbiamo solo questa,” Evan sorrise dolcemente ed offrì a Kurt una pistola.

Kurt considerò l’offerta, poi sorride ed accettò.

“Ottima scelta,” ghignò Ethan. Tirò fuori la sua pistola personale e sparò a Kurt dritto in fronte.

Quando Blaine uscì dalla camera dei gemelli non più di dieci minuti più tardi, era livido per un paio di ragioni: uno, per aver gridato contro i gemelli dato che avevano preso Kurt senza far sapere a nessuno dove fosse andato, due, per aver incluso Kurt nella loro seconda battaglia della settimana con quelle cavolo di pistole giocattolo, e tre, per averlo assalito nel momento esatto in cui era entrato nella stanza. Lasciare un ragazzo nuovo in giro per Windsor da solo non era mai una buona idea, ma almeno Kurt respirava quando lo aveva tirato fuori dalla guerra in corso. Respirava poco, ma respirava.

Kurt stava ridendo così forte da inciampare mentre camminava, Blaine gli stringeva la mano, e guardando il solista dei Warbler con la voce strozzata dalle risate gli chiese “Cos’è che nascondono?”

“Vorremmo tutti saperlo,” Blaine sorrise, tuttavia divertito alla vista di come Kurt sembrava aver apprezzato l’esperienza. Si avvicinò un po’ per controllare il segno sulla fronte di Kurt.

“Ti hanno colpito, si vede.”

“Ne è valsa la pena solo per poter vedere Evan fare quella mossa alla Matrix dopo che l’ho colpito per la prima volta,” Kurt deglutì, ancora sorridente ma vagamente strano a causa della vicinanza di Blaine. Blaine, comunque, sembrava interessato. “Come sai che quello era Evan?”

“Non lo so,” ammise Kurt. “Solo… sembrava Evan?”

“In effetti era Ethan,” Blaine sorrise. “È il più molleggiato dei due.”

“Oh, allora hanno delle differenze,” rise Kurt.

“Molto poche.” Blaine si fermò di fronte ad una porta e l’aprì. “Questa è la mia stanza.”

Kurt guardò all’interno e notò che nonostante la stanza fosse come quella dei gemelli nell’architettura, era comunque tutto molto più… Blaine. I mobili nella zona comune erano diversi, in materiali e colori caldi e confortevoli. C’era un tappeto al centro della stanza, e solo un letto sembrava in uso. Dato che il letto era circondato da un’area studio con mucchi di libri, penne, fogli, ed un liscio e lucente pc portatile e dato che c’erano molte foto dei Warbler, Kurt immaginò che quello fosse il letto di Blaine. L’altra pedana aveva un letto, ma era spinto in un angolo e lo spazio rimanente era pieno di cuscini larghi abbastanza da potercisi sedere sopra. La pedana centrale, come poté notare un Kurt in totale ammirazione, era stato allestito come un piccolo teatro, con tanto di schermo da cinema.

“Come… come hai fatto a far entrare quello schermo?” chiese Kurt.

“In realtà è abbastanza vecchio – ce l’avevano in sala audiovisivi, e quando ne hanno comprato uno nuovo ho chiesto se potevo averlo io.”

“E ti hanno lasciato prenderlo?”

Blaine sorrise. “Non è solo per me. Un sacco di Warbler vengono qui per passare un po’ di tempo. Così abbiamo legato.”

Il Glee Club della McKinley non poteva permettersi nemmeno il trasporto, figurarsi un intero schermo cinematografico. Kurt era meravigliato. Camminò attraverso la stanza, guardando la collezione di poster teatrali di Blaine, e si fermò alle foto dei Warbler e di altri ragazzi che non indossavano l’uniforme della Dalton. Ad un tratto Kurt si accorse che la stanza era molto silenziosa. E poi si guardò intorno. “Aspetta – sei in camera da solo?”

“Se una persona ha all’incirca altri dieci ragazzi che irrompono in camera ad ogni ora per armonizzare, fare rumore, ed in genere causare caos, i coinquilini non durano molto.”

Kurt sorrise e si sedette sul divano con sospiro, guardandosi attorno. “Quindi sei qui, da solo…” Osservò la grandezza della stanza.

“Mi aiuta ad apprezzare di più la tranquillità, quando non ci sono i ragazzi.” Ammise Blaine, sedendosi accanto a lui.

Scese il silenzio, ma non era né strano né teso. Entrambi sembravano stanchi senza davvero saperne il motivo. Entrambi per un momento sembravano persi nei loro pensieri. Blaine si ridestò per primo, e vide Kurt fissare il telefono. Non c’era nulla sullo schermo.
Blaine gli diede un colpetto. “Hey.”

Per un istante, Kurt gli diede un’occhiata in risposta prima di appoggiarsi alle sue spalle, stavolta senza nemmeno provare a sorridere. Blaine lo guardò, un po’ sorpreso, ma decise di godersi il momento fintantoché durava. Mise un braccio attorno alle spalle di Kurt, senza sapere se stava cercando di assorbire il suo calore o se stava provando a darne all’altro ragazzo. Kurt appoggiò il viso alle spalle di Blaine e lasciò andare un sospiro tremolante e Blaine, con la mano libera, strinse quella di Kurt.

“…diventa più facile,” mormorò finalmente.

Una pausa. “…quando...?” sussurrò Kurt senza muoversi, stringendogli un po’ di più la mano.

“Quando…” Blaine sospirò. Diede un’altra occhiata a Kurt. Era sempre così vicino a quelle labbra seducenti che lo avevano incantato quel pomeriggio sulle scale umide della McKinley. E come allora, si allontanò prima di fare qualcosa di riprovevole.

Voleva assolutamente dirgli tutto, ma nonostante ci avesse pensato giorno dopo giorno, semplicemente non trovava le parole per spiegare ciò che sentiva nei suoi confronti. Lui stesso non riusciva a capire come un ragazzo potesse, in meno di una giornata, catturare la sua attenzione senza nemmeno accorgersi di averlo fatto.

E con tutto ciò che era successo, lui al momento avrebbe solo ferito Kurt; era sicuro che il ragazzo non aveva bisogno di nuove complicazioni. Allo stato attuale, ogni mossa da parte sua sarebbe stata un approfittare di lui.

E non si sarebbe mai perdonato se si fosse aggiunto alla lista di problemi di Kurt.

Per ora… ti proteggerò. Da tutto. …anche da me.

Blaine sorrise a Kurt. “…quando ti fidi di te stesso e riesci a rialzarti.”
Kurt lo guardò. Il sorriso di Blaine si fece più largo. “Devi essere una persona fantastica, Kurt, per essere riuscito a resistere a tutto per così tanto tempo.” Si girò, cercando con gli occhi la massa di fotografie. “io non sono durato così tanto.”

“Blaine…?” Kurt riacquistò una posizione eretta, guardando Blaine, la fronte corrugata per la preoccupazione.

Ma Blaine lo stava guardando con la stessa calda espressione di prima. “Sei davvero molto più forte di quanto tu non creda. Kurt… coraggio significa anche credere in se stessi e riuscire a rialzarsi dopo ogni difficoltà per poter essere chi si vuole essere, quando sembra che tutto stia crollando attorno a te.”

Prese le mani di Kurt. “Questa volta, però… sono con te. Come ti ho già detto, ti guarderò le spalle. Va bene?”

Kurt abbassò lo sguardo alle loro mani, e poi di nuovo al sorriso di Blaine. Sentiva gli occhi pungergli mentre si riempivano di lacrime ma il suo orgoglio si rifiutava di farle scendere, quindi sbattendo un po’ le ciglia riuscì prima a trattenerle e poi a scacciarle via. Rise attraverso la foschia nei suoi occhi e annuì. “Sì. Va bene.”

Blaine rise e gli fece un sorriso. “Tieni duro.”

Kurt semplicemente rise, si strofinò gli occhi, e annuì.

“È come qualcosa di uscito da un film di Julia Roberts,” si lamentò Wes in sala, roteando gli occhi in maniera comunque benevola, avendo visto tutto lo svolgimento della scena.

David gli sorrise e tornò con lo sguardo ai due in camera di Blaine. “Devo essere d’accordo. Ma quei due sono adorabili in maniera quasi disgustosa.”

“Blaine sembra davvero felice,” disse Evan con un sorriso compiaciuto, e Ethan aggiunse, “che è comunque meglio di guardarlo mentre fissa il suo Blackberry in attesa del prossimo sms dal suo piccolo folletto.”

“È già ufficialmente il suo piccolo folletto?” chiese David.

“Non ancora. Se il modo in cui sono così nervosi quando sono nei paraggi non ti ha detto nulla. E tu sai bene quanto me che se Blaine stesse ufficialmente “con” qualcuno, beh…” Wes roteò gli occhi. “Si farebbe molti meno problemi”. Indicò i due che stavano parlando amichevolmente all’interno della stanza.

“Sa cantare?” chiese Ethan curioso. “Hai detto che faceva parte del Glee Club della McKinley.”

“L’unica registrazione che sono riuscito ad avere ha una ragazza bassina che canta di fronte agli altri,” commentò Evan. “E il folletto di Blaine cantava fra i coristi.”

“Beh, Blaine insiste che sa cantare – non so come faccia a saperlo quando anche Kurt dice che lui non l’ha mai sentito,” rispose David, con una scrollata di spalle.

“Lo scopriremo presto,” annuì David, incrociando le braccia, e tenendo d’occhio la coppia sul divano. “Dovrà cantare per Harvey e Medel. Decideranno loro.”

“Andrà bene,” dissero in coro i gemelli.

“E voi come lo sapete?” David alzò un sopracciglio.

Evan – o era Ethan? – sorrise mentre studiava il sorriso smagliante di Kurt mentre osservava Blaine. “Solo una sensazione.”

Nel prossimo episodio: i ragazzi provano a far sentire Kurt come se fosse a casa sua. La Dalton non accetta il bullismo, ma ha le sue rivalità; e Windsor, Stuart, e Hanover stanno per avere il loro primo evento importante. Kurt ha dei problemi, deve infatti impressionare l’istruttore del coro Greg Harvey e la musicista Sylvia Medel. Tra lo studio, i Warbler, e le prove senza speranza nel non essere distratto da Blaine, Kurt comincia ad imparare a stare in bilico nella sua vita alla Dalton.

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Capitolo 2
*** Cantando ***


Salve, sono So, la vostra traduttrice. Dopo la mia iniziale eccitazione per la traduzione del primo capitolo, sono arrivati i problemi. L’influenza e lo studio pre-esame mi hanno reso le cose difficili, e non sono molto fiera di come ho affrontato questo capitolo. Mi dispiace, perché io amo profondamente ‘Dalton’, e vorrei trasmettere tutto il mio amore a voi. E vorrei farlo anche in tempi brevi – cosa che non mi riesce quasi mai. Giusto per darvi un’idea, ho avuto problemi anche con il titolo, che nella versione originale è ‘Warbling’. Warbling significa letteralmente ‘cinguettare’, il che ha senso se pensiamo che un warbler è un uccellino. Ma Warbler è anche il nome del Glee Club della Dalton, quindi ‘warbling’ potrebbe essere ‘cantare come un Warbler’ o qualcosa di simile. …e per qualche strana ragione a me ancora sconosciuta, ho deciso di tradurre il titolo con ‘cantando’. Il che mi fa arrabbiare non poco, dato che odio quando i titoli vengono stravolti rispetto all’originale. Dopo questa piccola spiegazione, mi rimane solo da dire che mi riscatterò con il prossimo capitolo – personalmente, uno dei miei preferiti.
Buona lettura.
 

DALTON

Cantando

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

Come potreste sapere, mi sono appena trasferito qui per evitare alcune… difficoltà alla McKinley. Mettiamo in chiaro: amo il Glee Club della McKinley – ma la verità è, è arrivata la peggiore delle ipotesi e adesso… eccomi qui. Sono ufficialmente uno studente della Dalton.

Blaine, David, e Wes mi stanno aiutando ad abituarmi a come funzionano le cose qui, ma dopo aver incontrato i gemelli e visitato Windsor, comincio ad essere un po’… preoccupato. E a quanto ho capito, questo è solo l’inizio.
 
Spero solo di capire dove sono finito.


­­
Blaine, guardando il libro che aveva appena tirato fuori dalla pila, girò l’angolo e si scontrò con una figura che stava aspettando il momento giusto per parlargli in privato. Guardò in su, sorpreso, e poi immediatamente roteò gli occhi. “Dwight! Ti ho detto un milione di volte di smetterla di nasconderti tra gli scaffali.”
 
“Blaine,” sibilò il ragazzo appena più alto di lui, decisamente più magro, così pallido da sembrare quasi traslucido, l’unico colore su di lui era quello delle sue labbra (rosse a causa del continuo morderle nervosamente), e di quei capelli corvini che contrastavano intensamente contro il suo pallore. “Devo parlarti!”
 
“Credevo che non fossi più ammesso in biblioteca,” ricordò Blaine. Immaginava che qualcuno che lancia sale sugli scaffali non fosse un incidente che lo staff della biblioteca avrebbe ignorato.
 
Dwight, irritato, fece un gesto con la mano come a dire che erano cose di poco conto. “Si si vabbè, mi serve il mio materiale di ricerca. Sono così vicino all’esorcizzare il campanile una volta per tutte.”
 
“Guarda, Dwight, per quanto interessante questo possa essere…” Blaine roteò gli occhi e diede un’occhiata veloce alla bibliotecaria che stava iniziando a chiedersi da dove venivano tutti quei rumori, “…io devo tornare al mio compito di geografia.”
 
“Devo parlarti del ragazzo nuovo.”
 
“Kurt?” Blaine guardò velocemente Dwight e tornò al banco sul quale stava lavorando. “Cosa c’è?”
 
“Sta per entrare a Windsor, giusto? Non dovresti consultarmi prima di tutto ciò? E se c’è qualcosa di maligno in una delle stanze vuote? Ti ricordi quella volta in cui Reed entrò in uno degli armadi in una stanza vuota e ne uscì urlando?”
 
“Uno, Reed ha la tendenza ad esagerare con qualunque cosa dato che è terribilmente incline al pericolo,” rispose Blaine in tono calmo, annotando dettagliatamente ogni particolare dell’area tropicale che stava studiando. “E due, Reed non entrò in un armadio – entrò in uno dei bagni per prendere dei prodotti per l’igiene che aveva lasciato là, inciampò, e fece cadere su di sé la tenda della doccia. Ovvio che corse fuori urlando.”
 
“Sono ancora convinto che fosse colpa di uno spirito,” borbottò Dwight.
 
“Questo comunque non mi ha ancora fatto capire perché mi vuoi parlare di Kurt.”
 
“È strano…” disse Dwight finalmente. “È preoccupante. Potrebbe essere pericoloso. Quasi sospetto.”
 
Blaine ora concesse a Dwight tutta la sua attenzione, guardandolo con un sopracciglio alzato. “Sul serio. Come hai fatto? Lo hai visto emettere una lucente aura rossa?”
 
Dwight era nervoso, quindi cominciò a grattare con le unghie un angolo del suo libro. “…no, sembrava terribilmente infelice.”
 
Blaine, sentendo ciò, finalmente abbandonò del tutto il suo libro. “In che senso infelice?”
 
“Ok, non del tutto ‘infelice’. Più… perso.” Dwight fece una pausa, poi alzò lo sguardo, i grandi occhi neri colmi di terrore. “Non è posseduto, vero? Non ci servono altri spiriti che vagano nei corridoi!”
 
Blaine scacciò l’accusa irritato, chiamando a sé una pazienza sovrannaturale. “Cosa ti fa dire che è perso?”
 
“Ero nella sua classe di Ecologia e Studi sull’Ambiente. Continuava a fissare i puntolini di polvere galleggiante. Non stava ascoltando il sig.Newman. E solo un vero suicida non ascolta il sig.Newman quando parla dei prossimi esami!”
 
“Ragazzi!”
 
I due saltarono dallo spavento quando la bibliotecaria si materializzò dietro di loro, con un cipiglio di disapprovazione. “Se dovete andare avanti così, dovrete anche uscire e smetterla di disturbare gli altri studenti!”
 
Blaine decise di non dirle che gli unici altri due studenti erano profondamente addormentati nei loro cubicoli. “Ci scusi, sig.ra Abernathy.”
 
“E sig. Houston, cosa sta facendo qui? E di nuovo con quel libro!”
 
Occhi spalancati, Dwight fuggì all’istante, balzando via come un’antilope, la giacca aperta che sventolava come una cappa, e il libro ancora con lui. Blaine afferrò la sua tracolla e se ne andò con un passo meno affrettato, mentre tirava fuori il suo Blackberry. C’era bisogno di un incontro d’emergenza.
 
“Blaine, è qui da un giorno,” disse David, quasi esasperato da sopra tutto quel caffè nero che stava bevendo. “È naturale per lui essere… confuso.”
 
“E dopo essere stato attaccato da questi due…” Wes indicò i gemelli, seduti allo stesso tavolo. Lo finsero di essere stati mortalmente feriti dall’accusa di Wes. “E comunque perché, perché mai dovresti ascoltare Dwight? È il ragazzo che porta con sé una bottiglia d’acqua santa ovunque vada “perché non si sa mai”.”
 
“Dwight osserva, almeno,” protestò Blaine. “Perché sino a quando non è ufficialmente un interno, può cambiare idea sul trasferimento, e non voglio che gli vengano dei dubbi dopo solo ventiquattr’ore dalla sua decisione.”
 
“Guarda che Kurt sarà così tutta oggi e domani, fino a quando non si abituerà,” disse David ragionevolmente, tirando fuori dei fazzoletti di carta e pulendo la sua parte di tavolo. “Quando tu ti trasferisti qui – ”
 
“Shh!” Blaine arrossì violentemente e fece il gesto di lanciargli il caffè addosso, non volendo affrontare ancora quell’argomento.
 
Wes diede una pacca sulla spalla a David, del tipo “ti capisco”. “Lo considerai un momento significativo quando finalmente riuscimmo a farti parlare. Solo per scoprire che avevi una cotta dura a morire per Tom Felton.” Sospirò profondamente, un sospiro lungo e sofferente, come un vecchio veterano di guerra che ricorda le sue battaglie. “Era come se avessimo aperto una diga e non riuscissimo più a richiuderla…”
 
I gemelli si stavano soffocando con i loro frappé, ridendo così forte da non riuscire a deglutire, e dovendosi attaccare l’uno all’altro per rimanere dritti sulla sedia. Blaine aveva uno sguardo truce, intriso di tutta la forza di cui era capace in quell’istante così pieno di sentimenti (ansia, imbarazzo, e l’assoluto bisogno di decapitare uno dei suoi cosiddetti “amici”) e disse, “Noi dobbiamo fare qualcosa per farlo almeno stare meglio.”
 
“Cosa ne dici di qualche gioco…?” chiese Wes, assecondando il loro solista chiaramente innamorato. “Potremmo di nuovo tirare fuori RockBand.”
 
“Non possiamo più giocare a RockBand nella sala comune,” gli ricordò David. “L’incidente con lo spazzolone e la paperella del sig. Tamerlane?” Tutti i ragazzi seduti al tavolo rabbrividirono.
 
“Allora una simulazione di combattimento?” chiesero in coro i gemelli.
 
“No. Non ci è permesso all’interno dell’edificio. Charlie non è nemmeno ancora uscito dall’ospedale.”
 
“Se gli prepariamo una torta?”
 
“Il soffitto della cucina è ancora bruciato.”
 
“Dev’esserci qualcosa che possiamo fare senza danneggiare le proprietà della scuola,” borbottò Blaine in uno di quei momenti in cui gli sarebbe piaciuto vivere in un dormitorio più tranquillo.
 
Per un momento nessuno parlò, tutti erano presi dal pensare a cosa potevano fare per Kurt, o a cosa potevano fare in generale, visto che i loro passatempi sembravano essere stati banditi uno per uno. Ad un tratto i gemelli si riscossero, e sembrava avessero due lampadine gemelle risplendere sulle loro teste. Si guardarono ed annuirono. Poi si rivolsero a Blaine.
 
“Abbiamo un’idea,” disse Ethan.
 
Evan annuì. “Ma dobbiamo iniziare adesso, se vogliamo farcela in tempo per le prove dei Warbler.”
 
Uno degli studenti aveva dato a Kurt il messaggio che un certo sig. Greg Harvey ed una certa sig.ra Sylvia Medel volevano che arrivasse in anticipo nella seconda aula di musica in maniera da poterlo formalmente incontrare per la prima volta. Con la gola secca, Kurt riconobbe quei nomi come quelli del direttore del coro e dell’insegnante di musica a capo dei Warbler, e si ricordò che la seconda aula di musica era anche semi-ufficialmente “la Sala dei Warbler”.
 
Come se non fosse abbastanza, un sms era apparso sul suo iPhone in quegli ultimi minuti:
 
Kurt, è successa una cosa importante nei dormitori. Ma sarò sicuramente all’incontro dei Warbler con te. Ci vediamo là. –Blaine
 
Questo lasciò Kurt in piedi, in una delle sale, abbastanza in ansia e immobile nel fissare il suo telefono, come se così avesse potuto inviare a Blaine il suo bisogno d’averlo lì il più velocemente possibile. Lui non era una persona che di solito si agitava o diventava nervoso per qualcosa del genere (era abbastanza sicuro di, in quanto diva, poter facilmente battere quei ragazzi se doveva) ma aveva visto i Warbler in azione, e lavoravano tanto in sincronia da sembrare un’unica unità.
 
E con le Provinciali in meno di una settimana, se non fosse riuscito a dimostrarsi in grado di adattarsi al loro stile, avrebbero anche potuto pensare di non ammetterlo proprio. Il loro stile era decisamente diverso da quello dei New Directions.
 
E se almeno fosse riuscito ad essere in un Glee Club…
 
Si guardò intorno in quelle larghe, imponenti sale e sospirò. Poteva essersi sentito fuori posto a Lima, ma doveva ancora adattarsi alla Dalton. Non per la prima volta, sentì una dolorosa fitta di dubbio, e poi di colpa. Tutti credevano in lui, e lui era lì, abbattuto. Ridicolo. Questo decisamente non era favoloso.
 
Il suo telefono cominciò a vibrare in tasca, e Kurt lo tirò fuori scoprendo che era per una chiamata.
 
Da Rachel Berry.
 
Beh, questo era una… sorpresa.
 
Kurt si guardò intorno e si nascose in nel vestibolo vicino alle arcate che davano sui giardini. Rispose alla telefonata, avvicinando il telefono all’orecchio, insicuro sul cosa aspettarsi.
 
“Rachel?”
 
“A-hem,” Rachel si schiarì la voce, e sembrava che parlasse da una lieve distanza. Quando parlò, non parlò a lui. Kurt la sentì dire, “Va bene, ha risposto! Voi tutti, un’espressione viva! Andiamo!”
 
Lo stesso tono imperioso di sempre, e sentì, in sottofondo, delle lamentele e dei borbottii – “Non può vederci davvero, Rachel…” – dai ragazzi, e risatine dalle ragazze, e il suono di fogli che venivano mossi. Il cuore di Kurt gli saltò dritto in gola. Nella chiamata era attivo l’altoparlante e l’intero Glee Club della McKinley era là.
 
“Kurt!” lo chiamò Rachel da ovunque si trovasse, con un tono immensamente compiaciuto. “Io –” Finn tossì e Rachel fece un suono impaziente, “Intendevo – noi abbiamo qualcosa per te.”
 
“Cosa?” Kurt quasi rise, non credendo alle sue orecchie.
 
“Speriamo che ti piaccia!” disse Tina felice, si poteva sentire il sorriso dalla sua voce.
 
Lui faticava a crederci. “Cosa state – ? ”
 
La musica partì, lenta e delicata. Kurt ascoltava, il telefono incollato all’orecchio. Il flash di riconoscimento arrivò quando riconobbe la melodia, e il Glee Club iniziò a cantare.
 

I've heard it said
 
That people come into our lives for a reason
 
Bringing something we must learn
 
And we are led to those who help us most to grow
 
If we let them, and we help them in return
 
Well, I don't know if I believe that's true
 
But I know I'm who I am today
 
Because I knew you…

 
Stavano cantando una versione modificata di “For Good”, da Wicked. Poteva sentire la voce potente di Rachel torreggiante sulle altre, con un ottimo controllo, la voce ardente di Mercedes, i toni puri di Tina, Quinn, Santana e Brittany alzare le loro voci. Ogni ragazza aveva a turno una parte, e per sua sorpresa i ragazzi facevano da voci di sfondo, sulle le note di Artie che si distinguevano senza sforzo.
 

Like a comet pulled from orbit as it passes a sun
 
Like a stream that meets a boulder halfway through the wood
 
Who can say if I've been changed for the better?
 
But because I knew you
 
I have been changed for good…

 
Anche solo cosí, Kurt poteva immaginarsi vicino al pianoforte nell’aula del Glee Club alla McKinley, a guardare i suoi amici di fronte a lui, mentre loro gli dedicavano una canzone. Poteva praticamente vederli mentre gli sorridevano affezionatamente, le loro voci che lo avvolgevano con un solo chiaro messaggio:
 
Non importava cosa succedesse, dopo tutte le avversità affrontate insieme, Kurt ed il Glee Club si erano migliorati reciprocamente, e con le mani unite, sarebbero sempre stati insieme, aiutandosi, in un modo o nell’altro. Cambiare scuola non significava dimenticare, e non significava realmente andarsene. Erano ancora insieme.
 

And just to clear the air, I ask forgiveness
 
For the things I've done you blame me for
 
But then, I guess we know there's blame to share
 
And none of it seems to matter anymore…

 
Kurt non sapeva quando aveva iniziato a piangere, ma le lacrime stavano scendendo tanto copiosamente che fu una lotta riuscire a scacciarle. Attaccato da centinaia di ricordi dei momenti nel Glee Club – dai giorni frustranti a quelli gloriosi; dall’essere totalmente ignorati nel bel mezzo del cortile, agli applausi sul palcoscenico – Kurt si aggrappò al loro sostegno in quel momento.
 

Who can say if I've been changed for the better?
 
I do believe I have been changed for the better
 
And because I knew you...
 
Because I knew you...
 
Because I knew you...
 
I have been changed for good…

 
Quando la canzone lentamente terminò, con Rachel e Mercedes che lasciavano andare le ultime note e la melodia che andava scomparendo, Kurt poteva a malapena parlare, sentendosi come se il cuore gli stesse per esplodere.
 
“Uh, sei ancora lì, Kurt?” sentì chiedere Sam dopo quasi un minuto di silenzio dalla fine.
 
Kurt alzò il viso, soffocando un singhiozzo che era sicuro avessero comunque sentito (perché le ragazze fecero lievi esclamazioni di sgomento), e finalmente riuscì a ridere per poter placare le loro preoccupazioni. “Ragazzi – cos’era quello? Siete davvero – siete davvero riusciti a far superare i Journey al sig. Shue?”
 
Ci fu una risata delicata dall’altra parte, sembravano sollevati. “Ci abbiamo pensato ieri… più o meno alle spalle di Shue, dato che ci vuole concentrati solo sulle Provinciali,” ammise Finn in tono imbarazzato. “È stata una cosa improvvisa.”
 
“Di chi è stata l’idea?” chiese Kurt, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. “Mercedes?”
 
“Veramente è stata di tutti,” disse Mercedes, ridendo un pochino. “Volevamo fare qualcosa per te, ma Rachel voleva usare Wicked – perché non avresti accettato nient’altro. Volevamo solo farti sapere che siamo tutti qui per te, Kurt.” Una pausa. “Oh, e non provare a trattenerti alle Provinciali! Dacci dentro.”
 
“Oh è guerra aperta,” rispose Kurt, divertito. “Appena mi unirò a loro ufficialmente, potrete aspettarvi d’essere schiacciati. Sul serio, piangerete per tutto il viaggio di ritorno.”
 
Ci fu una presa in giro da parte della solista femminile, ma sembrava divertita. Una pausa, poi Puck disse in tono basso, quasi colpevole, “Hey Kurt. Se uno qualunque di quei ragazzi ti crea problemi, dimmelo, ok? Non so nulla riguardo politica anti-bullismo o roba del genere, ma non fanno casini contro di te, chiaro?”
 
“Già, sì,” intervennero Sam, Mike e Artie.
 
“Non provare a tirarti indietro adesso,” disse Rachel minacciosamente. “Non osare. Ci aspettiamo di vederti tra gli avversari, alle Provinciali. E…” il suo tono si addolcì leggermente “Siamo orgogliosi di te. Cioè, vi batteremo sicuramente, certo, ma siamo fieri di te.”
 
Kurt sorrise. Si ricordò di quando Rachel gli chiese di duettare con lei, e sentì che questo momento era come quello, e che si stavano dicendo che tutto sarebbe andato per il meglio. Immaginò che se tra tutte le persone possibili era Rachel Berry a ricordargli ciò, allora doveva davvero evitare di buttarli giù con il suo atteggiamento.
 
“Vorrei potervi cantare anch’io qualcosa,” ammise Kurt. “Ma al momento non riesco a pensare a nulla.”
 
“Andiamo, certo che puoi!” esclamò Tina. “Qualcosa! Qualunque cosa!”
 
“Come Happy Birthday…” disse Brittany sottovoce. La sentì mormorare a qualcuno, probabilmente Santana, “Lo stiamo facendo perché è il compleanno di Kurt, giusto…?” E ricevette solo un sospiro in risposta.
 
“Uh, qualcosa che vorresti davvero davvero cantare prima di non poterlo fare più,” suggerì Artie, probabilmente dopo un’occhiata furtiva alla sua ragazza.
 
Ma Kurt riusciva a pensare ad una sola canzone. Si guardò intorno, scoprì di essere ancora da solo, e sorrise. “Bene.”
 
E cominciò.
 
“…e Blaine dice che sarebbe un buon acquisto,” disse una donna alta e molto bella, in una camicetta nero di ottima fattura che contrastava con la lunga e fluida gonna che le sfiorava le caviglie mentre camminava, i passi che riecheggiavano tra i corridoi. Portava con sé un fascio di spartiti, i capelli biondo platino erano tagliati in un caschetto molto corto, ed aveva un paio di occhiali da vista dalla montatura argentata. “Il Glee Club della McKinley ha vinto le Provinciali dell’anno scorso ed è arrivato alle Regionali.”
 
“Hm…” l’uomo più alto di lei che le stava a fianco, vestito con un completo in tre pezzi molto ordinato e dotato di occhiali dalla montatura nera, guardò alla cartellina dello studente che aveva fra le mani. Si portò una mano alla testa per un momento, la penna fra le dita, e disse, “Di certo sembra abbastanza promettente… se viene da un altro Club, il suo repertorio dovrebbe essere esteso, ma vedremo. Gli altri ragazzi hanno qualche opinione, Sylvia?”
 
Sylvia Medel scrollò le spalle lievemente. “Sembrano tutti abbastanza curiosi. Non lo conoscono molto. So attraverso Todd che starà in convitto a Windsor, comunque.”
 
“Ah…” Gregory Harvey ora sorrise, sia con l’aria di chi la sa lunga, sia in maniera affettuosa, gli occhi marroni pieni di comprensione. “Un altro ragazzo di Windsor. Se accettiamo questo ragazzo, gli Stuart potrebbero cominciare a protestare per favoritismo.” Ed improvvisamente si fermò, alzando lo sguardo.
 
“Non lo faranno se si guadagna il posto,” disse saggiamente Sylvia, guardando i suoi spartiti. “Sinceramente non ho la più pallida idea di quale possa essere l’estensione vocale di questo ragazzo, quella registrazione dell’anno scorso è solo su – Cosa? Greg, che c’è?” Fissò l’uomo più anziano mentre lui la zittiva frettolosamente.
 
“Shh…” Greg si mise all’angolo del muro in cui si incontravano due sale, intento nell’ascolto.
 
Si trovavano vicini alla Sala dei Warbler e, per un momento, Sylvia pensò che qualcuno stesse suonando della musica all’interno. Ma ascoltando più attentamente, realizzò che la canzone che stava sentendo proveniva dalla sala adiacente, dove si trovavano le grandi arcate.
 
Ed era un tipo di voce che non avevano mai sentito tra le sale della Dalton prima d’allora.
 

It won't be easy, you'll think it strange
 
When I try to explain how I feel
 
That I still need your love after all that I've done…
 

I due insegnanti di musica si guardarono sorpresi e sbirciarono nella sala. Vi era un ragazzo minuto, che teneva un telefono attaccato all’orecchio, i commossi occhi blu che guardavano il giardino illuminato dalla luce del sole, e quella voce – quella voce impossibile! – veniva da lui.
 
Stava cantando una canzone di Evita al telefono.
 

I had to let it happen, I had to change…
 
Couldn't stay all my life down at heel…
 
Looking out of the window, staying out of the sun…

 
Sylvia era immobile, lo fissava affascinata, chiedendosi vagamente se fosse una di quelle apparizioni di cui Dwight Houston parlava spesso. Greg guardò la cartellina dello studente che teneva tra le mani, poi di nuovo al ragazzo. Immediatamente, cominciò a sorridere ed entrò nella sala.


“È lei Kurt Hummel?”
 
Kurt fece un salto di quasi mezzo metro, smettendo bruscamente di cantare, e si girò verso quella voce profonda che lo aveva appena chiamato per nome. Un insegnante gli stava di fronte, sorridendogli gentilmente.
 
“Kurt?”chiese Mercedes al telefono, preoccupata. “Cos’è successo?”
 
Agitato e confuso, Kurt balbettò al professore, “Si – sono – sono Kurt Hummel.”
 
“Kurt, con chi stai parlando?”chiese la voce di Rachel dal telefono.
 
L’insegnante alzò le mani come a dire a Kurt che andava tutto bene. Ogni suo movimento era calmo e calcolato. Disse chiaramente, per farsi capire anche da chi lo ascoltava senza essere lì, “sig. Hummel, credo che quella canzone sarebbe molto meglio con un accompagnamento musicale… Le dispiacerebbe unirsi a me ed alla sig.ra Medel nella Sala, così che lei possa accompagnarla al pianoforte?” Indicò il telefono. “Sono sicuro che chiunque la stia ascoltando ne godrebbe di più in questo modo.”
 
Kurt lo stava fissando, scioccato da questa reazione del tutto inaspettata. Guardò al telefono, e poi di nuovo al professore sorridente. Un po’ più lontana c’era una signora vestita elegantemente – quella gonna doveva essere un Valentino, disse la parte modaiola del suo cervello – ed anche lei stava sorridendo.
 
“Dì di sì, Kurt,”suggerì Brittany in aiuto, probabilmente senza sapere davvero cosa stava succedendo.
 
Kurt deglutì ed annuì. “S-sicuro. Ragazzi… datemi un secondo…”
 
“Davvero, non vedo l’ora di vedere l’espressione sulla sua faccia quando lo vedrà!” esclamò David mentre lui e gli altri Warbler camminavano in corridoio, diretti alla Sala. “Dev’essere un record, anche per noi.”
 
“Non c’è nulla che i ragazzi di Windsor non possono fare se è per uno dei loro”, sorrise Wes, camminandogli a fianco. “Beh, anche per un futuro Windsor. Ma diamo il merito a chi spetta…” guardò i gemelli. “E non avevo idea che avessimo tutta quella roba.”
 
“Non era esattamente nostra…” ghignò Ethan. “Potrebbe essere dell’anno scorso…”
 
“O prima…” considerò Evan.
 
“O potrebbe essere tutta antica,” disse Ethan con una scrollata di spalle.
 
“Ma dicono che c’è del fascino nelle antichità!”
 
“Decisamente.”
 
“Se Dwight scopre che avete preso della roba dalla soffitta ‘infestata’, aspettatevi di essere mutilati ed esorcizzati,” replicò Blaine, “e non voglio immaginare in che ordine.”
 
“Hey guardate.” David fece fermare gli altri ragazzi, indicando l’ingresso della Sala. “Che sta succedendo?”
 
C’era un numeroso gruppo di Warbler accalcati all’entrata, ma nessuno di loro stava entrando. Erano tutti schiacciati alle porte socchiuse, intenti ad ascoltare ed attenti a non fare rumore. Si accorsero a malapena degli altri Warbler che stavano arrivando.
 
“Che succede?” chiese Blaine quando arrivarono, ed all’unisono, tutti i ragazzi che stavano ascoltando gli dissero di tacere o fecero il gesto che universalmente sta per “Taci!”, ascoltando.
 
“Che c’è?” sussurrò Wes, guardandoli incredulo.
 
“Shh…” disse Evan, alzando lo sguardo mentre cercava di vedere dentro la Sala.
 
“Ascoltate…” Ethan, essendo abbastanza alto, poteva sbirciare all’interno.
 

So I chose freedom…
 
Running around, trying everything new
 
But nothing impressed me at all…
 
I never expected it to…

 
La musica che usciva dalla Sala era il suono di un accompagnamento musicale ad una canzone che non avrebbero mai immaginato di sentire cantata nell’aula di un coro interamente maschile, dato che nessuno di loro sarebbe mai stato in grado di cantarla. E mentre la musica cresceva, una voce cresceva con essa dall’interno della stanza, riempiendola con note che salivano sempre più e che trapelavano fuori dalla porta, lasciando i ragazzi ammaliati.
 

Don't cry for me Argentina…
 
The truth is I never left you
 
All through my wild days, my mad existence
 
I kept my promise…
 
Don't keep your distance…

 
“Chi cavolo è quello?” sussurrò Wes, immobile.
 
“Non lo sappiamo,” mormorò uno degli altri Warbler. “Quando siamo arrivati, Harvey e Medel erano già dentro con lui.”
 
“C’è un ragazzo lì dentro?” chiese David, atterrito.
 
“Mm…” Evan, in punta di piedi, concordò da dove stava sbirciando nella stanza. “Si, riesco a vedere la giacca.”
 

They are illusions…
 
They are not the solutions they promised to be
 
The answer was here all the time
 
I love you and hope you love me
 
Don't cry for me Argentina…

 
Mentre la voce e la musica continuavano, Blaine alzò lo sguardo realizzando, gli occhi spalancati ed arretrando come se gli avessero sparato. “Whoa, credo – è quello – ?”
 
“Ragazzi, ragazzi!” sussurrò Ethan, saltando su e giù sulle punte dei piedi, eccitato. “È Alice! È Alice a cantare lì dentro!”
 
“Credevo avessi detto che era un ragazzo? Chi diavolo è Alice?” chiese un altro Warbler.
 
“No – non Alice,” chiarì Blaine, facendosi strada fra gli altri per riuscire a vedere meglio. “Kurt! È Kurt Hummel a cantare.”
 
“Sul serio? Il ragazzo nuovo?” i ragazzi si affollarono ancora di più sulla porta, ed il loro peso la aprì ancora un po’.
 
Greg, dalla sua postazione all’interno di fianco alla porta, si stava divertendo nel vedere i ragazzi che spingevano la porta e l’aprivano lentamente man mano che s’ammassavano sempre più e la spinta aumentava. Quando spuntò l’intera testa di David, l’insegnante si avvicinò e disse tranquillamente, “Vi andrebbe d’entrare?”
 
I Warbler guardarono sorpresi il loro direttore, il quale fece un largo sorriso. Imbarazzati, i ragazzi si raddrizzarono, si sistemarono le giacche e riacquistarono compostezza. Aprirono lentamente la porta, entrarono, e presero posto nella stanza.
 
Nel punto più lontano della sala, Sylvia stava suonando il piano, incapace di smettere di sorridere mentre Kurt, che dava le spalle ai ragazzi, continuava a cantare. Sembrava felice di ricevere le silenziose lodi della donna, e stava cantando con tutto se stesso, incurante delle persone che lo stavano guardando. Sul pianoforte vi era il suo iPhone.
 
Mentre la canzone terminava, uno scroscio di applausi venne dal telefono.
 
“Vai così, Kurt! Yeah! Questo è il nostro ragazzo!”grida e fischi accompagnavano gli applausi del club della McKinley.
 
Kurt rise di sollievo e gioia pura, qualcosa che non provava da lungo tempo. Gli sembrava d’essersi liberato d’un grosso peso. Raccolse il telefono e sorrise. “…grazie, ragazzi. E non preoccupatevi. Sto bene.”
 
Dal telefono stava arrivando un misto di felicità e confusione. “Sei stato fantastico! Era – oddio ragazzi, arriva Schuester! – oddio! – veloci, mettetelo via! – Kurt, sei stato fantastico! – Puck, andiamo, muoviti! – svelti! – Ti vogliamo bene, Kurt! Ci vediamo alle Provinciali! Ciao! Ciao, Kurt!”
 
“Ciao,” Kurt rise, e riattaccò. Mentre lo faceva, lasciò andare un gran sospiro di sollievo.
 
E l’intera Sala dei Warbler scoppiò in applausi ed acclamazioni.
 
Kurt si voltò, occhi spalancati, per vedere i Warbler sorridergli ed applaudirlo. “Sì!” gridò David, sorridendo. “Era stupendo!”
 
“Non posso credere che fossi tu!” disse Wes, applaudendo mentre scuoteva la testa incredulo. Anche i gemelli battevano le mani, e con loro tutto il resto della Sala. Anche gli ultimi Warbler arrivati, che avevano potuto sentire solo parte della canzone.
 
Kurt li guardò, scioccato ma comunque contento. I suoi occhi si fermarono su quelli caldi di Blaine, e sorrise di rimando al sorriso di Blaine, che stava applaudendo con un’espressione consapevole, come se avesse sempre saputo che Kurt avrebbe affascinato i Warbler.
 
Sopra al frastuono, Greg si schiarì la voce e richiamò l’attenzione. “Ok, va bene, va bene…” stava sorridendo ai ragazzi. “Calmatevi, calmatevi…”
 
“Devo dire, è stato rinfrescante,” disse Sylvia, scuotendo la mano di Kurt con un sorriso mentre i ragazzi si sistemavano nella stanza, prendendo posto sulle poltrone e sui divani. “Non ci sono stati molti controtenori nella storia dei Warbler, sig. Hummel – l’ultimo risale a vent’anni fa. Stavo perdendo la speranza di incrociarne uno, figuriamoci uno con una voce come la sua.”
 
“A-aspetti…” Kurt guardò lei, poi Greg, poi di nuovo lei. “Cioè… questa era la mia audizione?”
 
“Saremmo felici di sentirne un’altra, se questa non lo era,” disse un ragazzo nel gruppo, ed il resto dei Warbler sembrava essere d’accordo.
 
“Ora, non credo ce ne sia bisogno…” Greg sorrise al gruppo mentre portava Kurt, ancora incredulo, accanto a sé. “Chiaramente avete sentito le capacità di Kurt…”
 
“Direi, alla grande!” esclamò un altro ragazzo – seguirono altri fischi ed acclamazioni, messi subito a tacere dal direttore. Greg continuò, “Buoni, buoni. Ora siamo seri.” Ma gli brillavano gli occhi. “Dobbiamo votare. Tutti coloro in favore dell’ingresso di Kurt tra i Warbler, alzino la mano.”
 
Una foresta di mani – i gemelli sollevarono entrambe le loro – si alzò. Sylvia rise. “E come decretato dal gruppo…” guardò Kurt e sorrise. “Benvenuto tra i Warbler, sig. Hummel.”
 
Ed in un’unica ondata esultante, i ragazzi corsero dalle loro poltrone a Kurt, dandogli pacche sulle spalle e congratulandosi prima di lanciare le loro giacche su di lui, com’era ormai tradizione. Kurt, ridendo più forte di quanto non avesse fatto in settimane, poteva a malapena stare in piedi, per il peso sia delle loro attenzioni sia dei vestiti che gli erano stati gettati addosso.
 
Una mano afferrò la sua, e quando alzò lo sguardo incontrò di nuovo gli occhi di Blaine.
 
“Ti senti meglio?” gli chiese Blaine compiaciuto.
 
Kurt sorrise. “Non puoi immaginare quanto.”
 
“È una vergogna che tu non possa cantare da solista alle Provinciali,” disse David profondamente deluso mentre i ragazzi tornavano a Windsor House. “Ma quando Harvey sceglie le canzoni, è fatta. Scolpite nella pietra.”
 
“Non importa, davvero,” rispose Kurt, sorridendo mentre stringeva la tracolla. “Voglio dire, le Provinciali sono tra una settimana. Sarà un miracolo se imparerò a fare qualunque addestramento militare facciate per essere così perfettamente sincronizzati l’uno con l’altro.”
 
“Sì, abbi paura di Harvey,” disse Wes con un ghigno.
 
“Sembra a posto però,” rispose Kurt.
 
“Sì, lo è,” annuì Wes. “Ma c’è un motivo se è riuscito a condurre vari Glee Club alle Nazionali per anni. La Dalton lo ha ingaggiato per portare anche noi alle Nazionali.”
 
“Ma starà sicuramente pensando di metterti sotto i riflettori,” disse Blaine, annuendo. “Voglio dire… non abbiamo mai avuto un controtenore prima d’oggi. Le possibilità sono infinite.”
 
“Di sicuro Blaine,” ridacchiò Wes, “lo sono per voi. Se Kurt si distinguerà, sarai tu quello che più probabilmente canterà con lui.” Wes guardò il suo amico con un’occhiata alla “e l’idea ti piace…”.
 
Blaine ricambiò lo sguardo, anche se il suo diceva più “ti odio” che altro, e poi guardò Kurt con un sorriso malizioso. “Dì un po’ Kurt – tu stai sicuramente in convitto a Windsor, giusto?”
 
Perplesso, Kurt annuì. “Sì. È quello che ho detto ad Howard, e lo farò. E fra l’altro, state tutti là – qualcuno deve tenervi d’occhio.” Poi sospirò. “Portare il mio intero guardaroba alla Dalton sarà come Atlante che sorregge il globo. Penso che potrei prendere solo un paio di cose… ma non riesco a sopportare il pensiero di lasciare papà, Carole, e Finn con i miei vestiti. Probabilmente non sanno nemmeno quali vanno lavati a secco.”
 
Blaine lo guardò come se fosse partecipe delle sue preoccupazioni. Poi alzò lo sguardo e disse, “Hey, prima di tornare a casa, stai un po’ con noi in dormitorio. Scegli la camera che vuoi avere.”
 
“Adesso?” chiese Kurt.
 
“Non c’è tempo migliore del presente,” ghignò David afferrando la mano di Kurt prima che Blaine ne avesse l’occasione. Tirò il nuovo Warbler verso Windsor, correndo, lasciando uno scandalizzato Blaine in coda al gruppo, Wes che ridacchiava mentre li seguiva.
 
“Cos’è questo?” rise David mentre tirava su da terra un volantino. Gli diede un’occhiata, e perse subito interesse. “Ugh. Di nuovo quel periodo dell’anno.” Lo passò a Blaine che si limitò a sospirare e portare una mano alla testa.
 
“Cos’è?” chiese Kurt.
 
“Ah – il Festival Autunnale di Musica,” spiegò Blaine. “Un evento scolastico, come un talent show. Come la maggior parte degli eventi scolastici, i dormitori manderanno sul palco i loro ragazzi migliori. Se uno studente giornaliero vince, quello studente ha più giorni di vacanza o roba simile. Se invece vince un ragazzo interno, lui ed il suo dormitorio hanno privilegi speciali, come coprifuoco più tardi e gite fuori dal campus o quello che è.”
 
“Oh…” Kurt guardò il volantino. “Non sembrate felici.”
 
“È un Festival di Musica. I dormitori metteranno in campo i loro Warbler,” disse David facendo una smorfia. “Si aggiunge lavoro a quello vero e proprio che i Warbler devono fare, dato che l’intero gruppo si esibisce per l’intera scuola – è un sacco di lavoro. Ed è mentre aspettiamo gli esami e le scadenze che ci sono prima delle vacanze natalizie.”
 
“A quanto pare essere rockstar ha i suoi svantaggi,” Kurt fece un sorriso veloce a Blaine. In risposta ottenne un pugno scherzoso sul braccio e il braccio di Blaine attorno alle sue spalle mentre andavano verso la sala comune.
 
Aveva a malapena avuto il tempo di godersi il gesto che non appena entrati in sala, di fronte a loro si materializzarono i gemelli, di nuovo con il loro sorriso da Stregatto.
 
“Ciao, Alice!” cinguettarono. “Congratulazioni per l’essere diventato un Warbler.”
 
“Uh, grazie?” Kurt li guardò sospettoso – non si fidava di quei sorrisi, e del fatto che Blaine, Wes e David li avevano identici.
 
“Abbiamo qualcosa da mostrarti,” disse Evan.
 
“E siamo quasi sicuramente certi che ti piacerà,” disse Ethan.
 
“Non sono munito di pistole giocattolo, perché lo sappiate,” li informò Kurt.
 
I gemelli risero. “No, no,” disse Evan. “Niente del genere. Vieni con noi.”
 
“Andiamo,” Wes afferrò il gomito di Kurt e seguì la coppia di biondi su per le scale. Con la stretta rassicurante di Blaine su una spalla, Kurt seguì il gruppo al piano superiore.
 
I dormitori sembravano sorprendentemente vuoti per quell’ora del giorno, come poté notare Kurt mentre il gruppo si faceva strada fra i corridoi, nella zona in cui si trovava la camera di Blaine. In effetti, si fermarono davanti alla porta che stava proprio di fronte alla camera di Blaine. “Siamo arrivati!”
 
“Ho questa camera?” chiese Kurt, guardandoli.
 
“Avete scelto quella di fronte alla mia?” Blaine si girò verso i suoi amici, sconcertato. Quando stavano pianificando, se n’era dovuto andare per cercare alcune delle cose che servivano – non aveva quindi preso parte nella scelta della stanza.
 
“Chiamalo un patto,” gli sussurrò David. “Ti saremo eternamente grati se la smetterai di provare a descrivere quanto meravigliosi sono i suoi occhi, grazie.”
 
Blaine si morse la lingua per evitare di rispondere, e tornò con l’attenzione ai gemelli che ora guardavano Kurt con sorrisi affettuosi. “Benvenuto a Windsor.”
 
Poi aprirono la porta.
 
Kurt entrò nella stanza e si fermò quasi subito, scioccato. Lo sfarzo vecchio stile di Windsor era ancor più amplificato dal ricco arredamento d’antiquariato. La nuova camera di Kurt era stata vestita elegantemente in stile sia antico che contemporaneo: le cornici dorate erano per poster di vari musical e non per dipinti su tela, e lo stereo nero corvino era chiaramente moderno, ma tutti i mobili erano stati scelti in maniera da non rompere l’armonia della vecchia stanza.
 
Anche il tappeto ed il letto erano di materiali pregiati, e Kurt in tutta la sua vita non si era mai disteso su lenzuola e cuscini di una tale finezza. La scrivania in ciliegio vedeva già su di sé una bella lampada, con accanto una pila – alta quasi quanto la lampada – di nuove riviste di moda ancora fresche di stampa. Gli scaffali erano pieni dei libri di scuola di Kurt.
 
Ethan seguì lo sguardo fisso di Kurt e disse, “Abbiamo dovuto aprire l’armadietto alla tua vecchia scuola per prenderli, ma giuriamo di non aver toccato nient’altro.”
 
“Stai rovinando l’atmosfera,” lo ammonì Evan. Poi rivolse a Kurt, “E di certo non abbiamo notato che hai una foto di Blaine ed un mini-collage di ‘coraggio’. Cos’è, una specie di codice?”
 
Kurt nascose il viso fra le mani, sperando che il lucido pavimento si aprisse e lo inghiottisse. Blaine si limitò a sorridere e disse, “Andiamo, chiunque ha foto dei propri amici negli armadietti. Io ne ho un sacco sulla bacheca vicino alla scrivania.”
 
“E come mai non hai mai fatto mini-collage per noi, Blaine?” disse David fingendo di piagnucolare. “Ne farai anche per noi, Kurt?”
 
“Ok, basta,” gli rispose Blaine prima di rivolgersi a Kurt, “Cosa ne pensi?”
 
“Cioè voi… avete fatto tutto questo…?” chiese Kurt guardandosi attorno.
 
“È solo un pensiero da parte nostra,” disse Wes, sorridendo. “Blaine ci ha detto che sembrava che avessi dei problemi… ed abbiamo pensato che l’unico modo per farti sentire a casa fosse creare qualcosa di simile.”
 
Kurt li guardò, senza parole. “Non… non so cosa dire.”
 
“La tua espressione scioccata è abbastanza gratificante – vorremmo vederla più spesso,” disse Evan. Ethan spinse Blaine verso Kurt ed aggiunse, “Adesso sii una brava Alice e gioca con Blaine mentre io ed Evan distruggiamo Wes e David a Halo.”
 
Blaine e Kurt si scontrarono ed arrossirono, evitando di guardarsi. I gemelli sembravano soddisfatti ed uscirono dalla stanza insieme a Wes e David.
 
“Li lasciamo da soli?” chiese David.
 
“Purtroppo non credo succederà nulla,” disse Wes roteando gli occhi. “Al massimo finiranno in camera di Blaine per guardare qualcosa della Disney sul maxischermo prima che il nostro gentiluomo riporti Alice a casa.”
 
David sospirò. Ma Wes sorrise, “Hey, guardando il lato positivo – non dovremo più sentire Blaine che ascolta Teenage Dream all’infinito.”

 
Nel prossimo episodio: Vivere in un dormitorio è diverso in maniera radicale rispetto al vivere a casa. E vivere in un dormitorio della Dalton è diverso dal vivere in un dormitorio qualunque. E vivere nella Windsor House è diverso dal vivere in ogni altro dormitorio della Dalton. Mentre Kurt prova a dare un senso alla vita di dormitorio e alle tacite regole sociali della Dalton, Blaine scopre che per quanto possa essere fiero delle opportunità che Kurt ha per brillare, ciò comporta l’arrivo della competizione. Non solo canora.
 
 

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Capitolo 3
*** Voci ***


Ed eccomi qui! Chiedono perdono per il super ritardo di questo capitolo, sono dovuta stare lontana dal computer in queste settimane, e più che dire che veramente mi dispiace, non è che ci sia molto altro che posso fare, se non, forse, dirvi che sono già all'opera per il quarto. Passando agli avvisi tecnici, ora "Dalton" uscirà sempre con questo account. Fine degli avvisi tecnici. Alla prossima.


DALTON
 

Voci
 
Il fatto che potesse racchiudere la sua vita in pochi scatoloni era in qualche modo deprimente. Ma almeno c’erano i ragazzi. David e Wes avevano cercato una ragione, qualunque ragione per andarsene da Chimica Avanzata ed ai gemelli non serviva mai un motivo, mentre Blaine aveva insistito ostinatamente per esserci. Anche Finn aveva voluto aiutare – sconcertato com’era dalla truppa di ragazzi in blazer che avevano invaso la casa degli Hudson-Hummel – ma vederlo mentre sollevava e spostava gli scatoloni che contenevano la massa di “cose essenziali” che apparentemente servivano a Kurt per vivere aveva solo reso il trasferimento da casa al convitto più strano. Ma il fatto che Finn gli fece un sorriso d’incoraggiamento aiutò.
 
Con quel sorriso, Kurt si ricordò dei New Directions che gli cantavano una canzone, quindi fece un cenno con la testa al suo nuovo fratellastro, come per assicurargli che sarebbe stato bene.
 
Finn che gli sussurrò “Seriamente, ricordati quello che ha detto Puck, ok? Non dimenticarti di farci sapere cosa succede là…” poco prima che se ne andassero lo fece ridere.
 
“Se non ti conoscessi meglio, penserei che sei in ansia per la mia partenza,” rispose Kurt.
 
“Cosa – no, voglio dire – perché dovrei – ”
 
Kurt lasciò Finn ad impappinarsi confuso per un’ultima volta prima di sorridere e dirgli che stava scherzando, e che si sarebbero visti nei fine settimana. Abbracciò i suoi genitori – Carole gliene diede uno caloroso ed affettuoso, come se gli mancasse già, e gli promise d’importunarlo per consigli di stile; l’abbraccio di Burt era invece più forte, più solido, come a chiedere se sarebbe andato tutto bene. Kurt fece un cenno col capo, e senza bisogno di dire nulla Burt seppe che suo figlio sarebbe stato bene. Poi Kurt fu pronto per partire.
 
Burt aveva guardato attentamente ognuno dei ragazzi con Kurt mentre mettevano tutto nell’Hummer di Wes – “Non state provando ad aiutare, state provando a farvi vedere,” aveva detto ai gemelli quando avevano suggerito di trasportare le cose di Kurt con la loro limousine personale – ed aveva notato come ognuno di loro si comportava verso suo figlio.
 
I suoi occhi si soffermarono di più su Blaine e Kurt, ed ecco perché una volta partiti per Westerville, Kurt ricevette un sms da suo padre: Stai attento – non lasciare che ti facciano nulla di strano.
 
Kurt era confuso, ma quando Blaine vide l’sms da oltre le sue spalle, capì e sorrise leggermente a se stesso. Non gli serviva la silenziosa minaccia di morte di Burt – al momento, non aveva intenzione di provarci con Kurt, e non importava che ogni centimetro del suo corpo gli urlasse di farlo.
 
Sperava di riuscire a resistere.
 
Una volta arrivati a Windsor, Kurt (a cui era stato dato un giorno intero di permesso per il trasferimento alla Dalton prima di riprendere le lezioni) insistette nel cacciare fuori dalla stanza l’intero gruppo di ragazzi – “Avete saltato abbastanza lezioni ieri, tornate in classe e smettetela di mettere le mani nel mio guardaroba!” “Non possiamo farci niente – è così… ampio!” – giusto per avere del tempo per se stesso.
 
Dopo aver messo l’ultimo Dolce nell’armadio, spinse l’intera massa a lato ed appese il suo nuovo set di uniformi. Diede una lunga occhiata ai blazer prima di sospirare. La sua massa di abiti firmati sarebbe stata ufficialmente consegnata all’oscurità fino ai weekend. Ringraziò le piccole grazie concesse – almeno poteva ancora utilizzare gli accessori, entro certi limiti.
 
Dopo il turbinio degli ultimi giorni – le lezioni, imparare riguardo alla Dalton, vedere Windsor, incontrare i suoi pazzi occupanti, sentire una canzone cantata dai New Direction attraverso il telefono, l’audizione per i Warbler e l’essere accettato lo stesso giorno, e l’avere una propria stanza a Windsor – Kurt era a corto di emozioni e reazioni.
 
Non aveva idea di cosa fosse successo, ma tutto ciò che si ricordava era che dopo aver finalmente finito di mettere le sue foto dei New Direction sulla bacheca vicino alla scrivania, era crollato sul suo letto vellutato, affondando nel piumone esageratamente soffice che i gemelli gli avevano dato, ed era svenuto all’istante…
 
…prima di svegliarsi – con l’intera stanza nera come la notte e gelida – a causa di una mano forte che gli copriva la bocca e di altre mani che gli tenevano i polsi e le caviglie. Il suo pianto acuto venne soffocato dalle mani mentre veniva trascinato giù dal letto e nell’oscurità.

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.
 
E credo… che mi stiano rapendo.
 
Già.

…di sicuro non me lo aspettavo.

 
Quando fu lasciato cadere senza troppe cerimonie su ciò che pareva essere terra ed erba, la benda che gli era stata messa sugli occhi venne finalmente rimossa, e Kurt si ritrovò a sbattere le palpebre e strizzare gli occhi mentre la vista si adattava all’improvvisa luce.
 
E come si era in qualche modo aspettato, una massa di ragazzi (in un’interessante varietà di pigiami) stava esattamente di fronte a lui, dall’altra parte di un falò, con enormi sorrisi. Esultarono tutti quando videro la sua reazione.
 
“Kurt Hummel, sei stato ufficialmente un ragazzo di Windsor per ventiquattr’ore!” cinquettò Evan in maniera decisamente troppo vivace rispetto all’orario, vestito con un pigiama di un bianco brillante.
 
“E dato che sono passate le ventiquattr’ore e perciò non puoi più cambiare idea, abbiamo ufficialmente deciso di iniziarti!” disse Ethan allegro, in un pigiama identico a quello di suo fratello.
 
“Sai che mia madre mi dice sempre di non dormire senza prima cambiarmi?” disse David pensieroso mentre guardava agli abiti diurni di Kurt, che il ragazzo sotto choc stava ancora indossando. “Dice che non è igienico.”
 
“Che cavolo, ragazzi?” chiese finalmente Kurt, il cuore che gli batteva ancora fortissimo in petto, mentre li fissava e cercava di tornare a respirare normalmente. “Credevo di stare per morire!”
 
“Scusa, ci dispiace…” Blaine si mosse più in avanti per provare a calmarlo. Anche paralizzato dal terrore com’era, Kurt si chiese perché mai Blaine avesse dovuto mettersi quella – una maglia a maniche corte che gli stava fin troppe bene – e far deragliare completamente il suo treno di pensieri. “È solo qualcosa che dobbiamo fare a tutti i nuovi venuti. Giusto, Dwight?” Blaine guardò tra la folla.
 
Wes ridacchiò. “Dwight ha urlato per tutto il tempo, fino a quando non l’abbiamo liberato.”
 
Il ragazzo pallido, più basso degli altri nel gruppo, gli fece un gesto deciso con la mano, il cui significato si poteva ben intendere anche a distanza, prima di stringere uno dei molti medaglioni che gli pendevano dal collo. David scosse la testa, “Era convinto che l’avremmo bruciato sul rogo.”
 
“Non ne sono sorpreso al momento,” Kurt alzò un sopracciglio, respirando un po’ meglio ora. Realizzò che la mano di Blaine stava toccando la sua. Lo guardò, e Blaine gli sorrise quando chiese, “Stai bene?”
 
Kurt deglutì ed evitò di guardare la luce del fuoco che illuminava gli occhi di Blaine e i suoi adorabili capelli arruffati. “Sì. Bene. Cos’è questa… uhm, iniziazione?”
 
I gemelli, mentre speravano profondamente che quei due si muovessero e si chiudessero in una stanza, dissero, “È la tua festa di benvenuto!”
 
I ragazzi esultarono mentre tiravano fuori dai cespugli sacchi pieni di snack e bibite. Il falò scoppiettava mentre le lattine di soda venivano aperte ed il cibo appariva da ogni parte, distribuito dai ragazzi. Blaine sorrise a Kurt. “Non volevamo davvero spaventarti.”
 
“Sì che lo volevate,” rispose Kurt, sorridendo a sua volta.
 
“Ok, forse,” disse Blaine compiaciuto, seduto accanto a lui. “Ma per la cronaca io ero contrario allo spaventarti. Non ero sicuro di come fossero i tuoi nervi dopo la McKinley. Ma è la tradizione, quindi…”
 
“Per la Dalton o solo per Windsor?”
 
“Ah… solo per Windsor,” ammise Blaine. “Gli altri dormitori di solito fanno feste durante il giorno.”
 
“Quindi l’hanno fatto anche a te?”
 
“Si, esatto.” Blaine fece una pausa prima di rivolgere a Kurt un’adorabile sorriso. “E a differenza da te, che hai mantenuto una certa dignità, io ho iniziato una rissa in camera mia e sono finito con causare una commozione cerebrale a David usando la racchetta da lacrosse.”
 
“Devo ancora vendicarmi per quello,” ricordò David da un lato del falò. Blaine rise ed aggiunse, “Hanno dovuto accendere tutte le luci e fare la festa nella clinica.”
 
“Blaine!” lo chiamarono i gemelli, gesticolando furiosamente, chiamandolo perché andasse dove si erano seduti con Wes ed alcuni altri ragazzi.
 
“Il dovere chiama…” Blaine roteò gli occhi ma sorrise in maniera affascinante a Kurt, così da bruciare l’ultimo neurone vivo del ragazzo. “Torno subito.” Si alzò ed andò dagli altri.
 
Kurt lo seguì con lo sguardo e lo vide ridere. Poi sentì l’improvviso ed urgente bisogno di schiaffeggiarsi. Si stava comportando in maniera ridicola. Chiaramente Blaine lo vedeva solo come un amico, e con il suo fantastico record nell’essere respinto da ogni ragazzo apparentemente perfetto che gli era piaciuto in passato – Finn? Sam? – non era pronto ad affrontare un rifiuto da Blaine.
 
L’amicizia è una buona cosa… provò a dirsi Kurt. Voglio dire, questo va bene per ora. Ok, Finn non è gay e Sam… beh, sono ancora indeciso su di lui, ma sta con Quinn… ma Blaine è… fantastico, ed è effettivamente gay e… siamo in effetti molto amici. E stiamo così bene insieme… Se rovino tutto adesso…
 
“Ciao Kurt!”
 
Alzò lo sguardo quando un ragazzo mingherlino con una massa di riccioli color rame si sedette accanto a lui, offrendogli una Coca Cola Light. Il ragazzo somigliava ad una strana e cresciuta versione di un cherubino uscito da un dipinto rinascimentale. Kurt accettò la bibita e il ragazzo disse, con un sorriso smagliante, “Io sono Reed. Vivo un paio di porte a distanza da te.”
 
“Hey,” sorrise Kurt, poi sbatté le palpebre. Guardò attentamente l’abbigliamento di Reed. “…sono questi… dei pezzi di Dolce e Gabbana…?”
 
“Oh, lo hai notato?” sembrava compiaciuto. “Si, mi piacciono molto – sono comodi e se giro con questi pantaloni addosso, nessuno ci fa caso. E mi piace la tua spilla Chanel.” Indicò uno dei colletti delle maglie di Kurt. “Anche io una volta ne avevo una, con un design diverso chiaramente, ma sai le spille sono pericolose e potrei farmi male alla clavicola, quindi ho optato per dei gemelli Harry Winston – altrimenti la mia uniforme sembra un po’ troppo semplice. A me, almeno. Oh, a proposito!”
 
Tirò fuori una scatola ricoperta di velluto, la aprì, e prese una spilla – uno scudo araldico blu scuro attraversato da una linea dorata. La attaccò al colletto di una maglia di Kurt. “Ecco,” disse. “Simboleggia Windsor. Sei uno di noi adesso. Non è carina come spilla? Le facciamo fare da De Beers.”
 
Kurt stava fissando Reed a bocca aperta. Reed sembrava imbarazzato. “Scusa. È un’abitudine. Parlo troppo, no?”
 
“No, voglio dire… grazie per questa e… tu… conosci i tuoi accessori,” disse Kurt con un sorriso curioso.
 
“Oh, questo viene dallo stare attorno a mia mamma,” rispose Reed. Prese una lattina di soda e poco dopo si sentì un lieve gemito di dolore. “Ow! No, non ci credo; mi sono tagliato il labbro di nuovo.”
 
“Stai bene?” chiese Kurt quando lo vide sanguinare.
 
“Tutto ok – mi succede sempre,”  rispose Reed quasi distrattamente, nonostante l’evidente dolore. Si alzò. “Vado a metterci qualcosa sopra, ci vediamo tra poco!” E scappò via. Superò Blaine, che lo vide e poi guardò gli altri ragazzi, dicendo, “Va bene, chi ha dato a Reed una lattina? Ve l’ho detto gente, dategli un succo di frutta o qualcosa col quale non si possa fare male!”
 
Si sedette vicino a Kurt e sorrise. “Come mai la faccia da pesce?”
 
“Credo d’aver trovato il mio migliore amico!”  sorrise Kurt.
 
“Reed?” Blaine rise. “Si, ho visto come ti vesti e sapevo che voi due vi sareste trovati bene. Solo… tienilo lontano da qualunque cosa affilata, appuntita, o che possa in qualche modo danneggiare un neonato. Lui è…” guardò per un momento Reed e trasalì quando il ragazzo inciampò sulla radice di un albero e quasi cadde a terra, “… lievemente incline agli incidenti.”
 
“Ah, ed è…?”
 
“Onestamente non sappiamo su che sponda stia; il mio radar mi dice che sta dalla nostra parte, ma sono ancora un po’ confuso,” rispose Blaine, scuotendo la testa. “E comunque non glielo chiediamo. Magari è così patito di moda solo perché è il figlio della Van Kamp e – ”
 
Kurt quasi si soffocò con la bibita. “Hilde Van Kamp? L’editor delle riviste di moda?”
 
“Proprio lei. Reed è l’unica persona al campus che ho visto con un guardaroba che somiglia vagamente al tuo. È quasi terrificante.” Guardò gli occhi sognanti di Kurt e fece un sorrisetto, “…ed ora ti sei innamorato di lui?”
 
Kurt stette al gioco dandogli una spinta con le spalle e rise. “Beh, sono felice che qualcuno condivida i miei sentimenti sull’uniforme. Perché, sei preoccupato che mi innamori del piccolo Reed?”
 
“Non so; potrei diventare terribilmente geloso se lo fai. Lo farai?” chiese Blaine con un sorrisetto che fece arrossire Kurt.
 
“Per amore della nostra sanità mentale, quand’è che si daranno una mossa?” si lamentò Wes mentre il loro gruppetto guardava Kurt e Blaine flirtare senza che questi si fossero accorti di essere osservati. “Credo che comincerò a lanciargli addosso i miei dolci se continuano così.”
 
“Secondo me sono tanto carini,” sorrise Reed, con un cerottino sul labbro ferito.
 
“È troppo presto, secondo me,” commentò Dwight, che sembrava un po’ scontento perché lontano dalla sicurezza del suo cerchio di sale. “Kurt è appena arrivato. Portando qualunque spirito e cattiva aura lo stiano seguendo dalla McKinley.”
 
“Avete idea di quanto abbiamo sofferto per colpa dei drammi di Blaine quando Kurt non era qui?” brontolò Ethan.
 
Evan sospirò. “Vi giuro, avere qui la nostra piccola Alice è un sollievo. Certamente dobbiamo ancora soffrire a causa dei sogni ad occhi aperti di Blaine, ma è molto meglio di prima…”
 
“Non so, Blaine non sembrava così felice mentre aspettava un sms da Hummel prima,” sottolineò Dwight. “Era come se aspettasse chissà quale brutta notizia – sembrava sollevato quando andava tutto bene. A quel Hummel ha un bel po’ di aura scura che lo segue.”
 
“Oh vediamo le aure adesso?” chiese Wes sarcastico.
 
“Sono serio! Perché si è trasferito comunque? Qualcuno di voi lo sa?”
 
Silenzio. David sembrava pensieroso. “Blaine in realtà non l’ha detto… non ha poi detto molto oltre a quanto fantastico Kurt era.” Roteò gli occhi.
 
“Ho sempre pensato che Blaine pensasse che Kurt era adorabile durante il suo pessimo tentativo di spionaggio e che avesse deciso di… non so, provarci,” disse Wes. “Non so cosa stesse succedendo quando Blaine continuava a sparire per andare a Lima, ma ero convinto che stesse solo provando a convincerlo a cambiare scuola, in modo da poterlo adorare a suo piacimento.”
 
“Ecco!” Dwight aveva una vena folle nello sguardo. “Lo sapevo. Me lo sentivo.”
 
“Sentivi cosa?”
 
“Quell’Hummel è maledetto. Maledetto, sul serio. Alla sua vecchia città, deve aver preso qualcosa, ed ora ha portato la maledizione da noi! Ed ha… tipo… Blaine sotto il suo controllo.” Dwight era agitato, sotto la sua sottile vestaglia nera. “Sotto il suo controllo. Come in Jennifer’s Body o qualcosa del genere. Quello sì che è un film inquietante.”
 
“Cosa – Jennifer’s – amico, tu devi smetterla con tutti quei sali,” Wes guardò Dwight per un attimo.
 
“Concordo sulla parte del controllo, te lo concedo” disse David facendo un mezzo sorriso all’ignara coppia vicina al falò. “Andiamo, flirteranno per secoli senza arrivare da nessuna parte. Andiamo a dar fastidio a Blaine e finiamola qui.”
 
I gemelli lo seguirono felici, ed insieme si sedettero tra i due per cominciare la distrazione, che culminò quando un gemello afferrò Kurt e l’altro afferrò Blaine, ed iniziarono a ballare il walzer attorno al falò come se i due fossero delle marionette, facendo così cadere più di un Windsor fra le foglie autunnali.
 
Quando l’intero gruppo di ragazzi presenti alla festa cominciò a lanciarsi addosso marshmallows cotti a metà – i gemelli tirarono fuori le loro pistole spara-marshmallows e cominciarono a sparare a raffica verso chiunque si trovasse nel loro raggio d’azione – il vecchio guardiano, il sig. Tamerlane, arrivò. I ragazzi, con Kurt al seguito, corsero in fretta e furia verso il dormitorio prima che il suo bastone – o peggio, la sua vista – li mettesse nei guai, facendo guadagnare a Windsor un nuovo giro di punizioni da parte del direttore Howard.
 
La festa era andata avanti fino a tardi, e tutti in Windsor avevano finito per andare a dormire molto più tardi di quanto non sia consigliato a chi ha scuola il giorno dopo. Kurt era sicuro, appena si distese sul materasso, che non sarebbe più riuscito ad alzarsi, ma si svegliò la mattina dopo a causa di qualcuno che stava urlando dall’ingresso, con una voce così potente da essere sentita in tutto il dormitorio. Una ragazza, che sembrava estremamente infelice.
 
“ – E LO SO CHE SEI LI’, WES! SCENDI SUBITO! SCENDI IN QUESTO ISTANTE OPPURE – !
 
Esausto, Kurt guardò fuori dalla porta e vide Blaine fare la stessa cosa, gli occhi ancora pesanti per colpa del sonno, ed un’espressione decisamente scocciata. Le grida dal piano di sotto continuavano, e sempre più ragazzi uscivano dalle camere per cercare di capire cosa stava succedendo. Blaine camminò lungo il corridoio, strofinandosi gli occhi, e cominciò a bussare alla porta della stanza di Wes e David.
 
“David. David, cavolo, apri la porta!”
 
Dopo un grugnito di protesta proveniente dall’interno, David aprì la porta, ed aveva un aspetto decisamente diverso da quello del solito David ordinato. Sembrava anche esasperato. Blaine mugugnò “Sveglia Wes e digli che Tabitha è qui, prima che il resto di noi decida di lanciarla fuori dall’edificio.”
 
“Ha i postumi della festa,” brontolò David, indicando l’altro letto nella stanza.
 
Wes era sepolto sotto un cuscino enorme, e così spesso che probabilmente era il motivo per cui non aveva sentito gli strilli. Gli altri ragazzi stavano cominciando a brontolare, i lamenti crescevano. Blaine aggrottò le sopracciglia guardando la figura stesa a letto. “Ok. Io lo sveglio… tu la calmi.”
 
“Credevo avessero rotto la settimana scorsa…?” si lamentò David, sfregandosi il viso e chiaramente non attratto dal compito.
 
“È vero. Ma sembra che lei l’abbia scoperto solo adesso.”
 
“ – GIURO, IO E TE STIAMO PER PARLARE CHE TU LO VOGLIA O NO! WES! –
 
“La farò calmare io,” disse Kurt all’improvviso, stringendo la cintura della sua vestaglia e muovendosi velocemente giù per i corridoi, cerchi neri sotto gli occhi.
 
“Whoa! Whoa!” I gemelli l’avevano sentito ed avevano cominciato a correre per fermarlo, quindi si misero di fronte a lui, con le mani come a dirgli di fermarsi. “Aspetta! Fermo, Alice – non fare l’eroe! Tabitha è – è pazza! Psicopatica!”
 
“Devo vivere con voi due, quanto pazza può essere lei?” ribatté Kurt superandoli.
 
Evan si rivolse a suo fratello con gli occhi spalancati. “Ouch.
 
“Però è vero,” ammise Ethan con un sorrisetto.
 
Poi realizzarono che Kurt era ancora diretto al piano di sotto e velocemente lo seguirono. Dwight era sulle scale, appoggiato alla ringhiera, e guardava di sotto, stringendo un medaglione, sperando di potersi difendere dalla collera della ragazza furiosa in leggins neri, Uggs, maglione, minigonna, e cappotto. Era sorprendentemente bella, con una pelle perfettamente abbronzata, ed una cascata di capelli marroni sotto il berretto di lana. Ma sembrava furiosa, urlava e batteva i piedi a terra.
 
Kurt superò Dwight mentre scendeva di sotto – i gemelli ancora dietro di lui – e Dwight li seguì, allarmato, con una mano sul beccuccio dello spruzzino pieno d’acqua santa. Poteva sentire dell’aura veramente scura uscire da kurt in quel momento.
 
WESLEY JONATHAN HUGHES, SCENDI PROPRIO IN QUESTO ISTANTE OPPURE – !” e poi rilasciò un urlo lacerante, acuto ad un livello impossibile, che avrebbe benissimo potuto far cadere uno degli enormi candelabri sulla sua testa. I gemelli e Dwight sussultarono a questa performance, le loro unghie segnarono il corrimano di legno delle scale dato che l’urlo durò almeno dieci secondi.
 
Kurt non batté ciglio da dove si trovava, con un’espressione decisamente malevola. Tabitha respirava pesantemente a causa dello sforzo, poi finalmente notò il ragazzo sulle scale e gli lanciò uno sguardo torvo. “E tu cos’hai da guardare?” Poi si rivolse ancora al piano di sopra e gridò, “WES! DI SOTTO, ORA!
 
“Va bene, questo è tutto!” urlò finalmente Kurt.
 
Tabitha lo guardò e gli puntò contro un dito. “Stanne fuori!”
 
“Va bene, guarda tu piccola principessa viziata col tuo Prada della scorsa stagione,” Kurt le si avvicinò a grandi passi, ignorando il dito puntato contro di sé, occhi infuocati. “Ne ho davvero abbastanza dei tuoi urli da banshee a quest’ora del mattino! Dove sei cresciuta, in una stalla? Ho incontrato trogloditi con più capacità sociali di te! Ora ascoltami bene –”
 
Avanzò verso una Tabitha sotto choc che era rimasta senza parole dalla rabbia di lui, e le puntò un dito al petto, “– sono stato sballottato in giro, spogliato dei miei vestiti firmati, ficcato in un’uniforme, gettato i compiti di una settimana in un giorno solo, rapito nel bel mezzo della notte, colpito a raffica con marshmellows per metà cotti, ho dormito per sole tre ore, e non ho nemmeno fatto il mio regime idratante! Tu quindi ora calmi i tuoi capelli piastrati, aspetti pazientemente che Wes scenda, stai tranquilla, e la smetti di urlare con la tua voce da unghie-su-una-lavagna prima di rompere il mio udito perfetto e quello di ogni altro Warbler in questo dormitorio! Sono stato chiaro?”
 
Assoluto silenzio nell’intero edificio.
 
Tabitha lo stava fissando sconcertata, a bocca aperta ma senza che ne uscissero suoni. I gemelli e Dwight, giù sul pianerottolo, erano paralizzati dallo choc. Dal mezzanino, i ragazzi di Windsor avevano assistito alla scena i vari gradi di stupore ed assoluta paura. Kurt, con il respiro pesante, girò i tacchi e si diresse a grandi passi verso la sala comune, superando i tre ragazzi sul pianerottolo. Dwight si nascose velocemente dietro ai gemelli, puntando il suo medaglione di difesa contro Kurt, terrorizzato.
 
I gemelli seguirono Kurt, che si era portato una mano alla tempia. “Stai… bene…?” chiese Evan in un sussurro sommesso e spaventato.
 
Kurt si fermò, annuì lentamente, aveva il viso arrossato. “…ho bisogno di caffè. Tanto, tanto caffè, per favore.”
 
Ethan lo superò di corsa per andare immediatamente a prendere del caffè dalla cucina.
 
“Tabitha!” chiamò Wes sorpreso da sopra le scale, scendendo di corsa con la vestaglia chiusa in qualche modo. Corse verso la ragazza ancora immobile al centro della saletta, bianca come un lenzuolo, che stava ancora fissando Kurt. “Tesoro, cosa ci fai qui? Oddio, ti ho detto che non puoi venire nel dormitorio – vai, vai, ok? Dai –”
 
“Lui – lui – lui ha – !” provò a dire Tabitha tremando, e indicando Kurt.
 
“Si, si, lo so – e se ci tieni alla tua vita, non farai più cose del genere…” disse Wes in tono basso, accompagnandola verso la porta mentre David si aggrappava al corrimano delle scale, l’intero corpo tremante a causa delle risate represse.
 
Blaine guardò i due uscire prima di andare da Kurt mentre Ethan cautamente gli porgeva il caffè, facendo attenzione a non toccarlo nel frattempo. La bevanda doveva essere bollente, ma Kurt ne bevve due lunghi sorsi e fece un verso di sollievo. “Beh, quello è stato… è stato… uh, efficace.” Blaine lo guardò. “Stai bene?”
 
“…in nome di Marc Jacobs, cos’è successo?” mormorò Kurt, disorientato, chiudendo gli occhi.
 
“…hai ucciso il Ciciarampa?” suggerì Evan.
 
“Hai spaventato Tabatha Adams e l’hai fatta uscire da Windsor,” spiegò Blaine con un mezzo sorriso. “Speriamo per sempre. Ma per colpa della sua relazione on-off con Wes potrebbe non essere così. Tutto questo succede una volta al mese.”
 
Kurt diede un gemito in risposta, e poi bevve ancora qualche sorso di caffè. “…sono qui da neanche una settimana e mi avete già trasformato in uno di voi…” si appoggiò a Blaine, che gli mise un braccio attorno alle spalle e lo rassicurò.
 
Prima che potessero sedersi, Dwight afferrò il braccio libero di Blaine e gli disse sottovoce “…ti prego, non farlo mai arrabbiare. Ho paura. Non – non credo di poterlo esorcizzare.”
 
“Ne prendo nota,” disse Blaine, provando ardentemente a non sorridere mentre andava a sedersi con Kurt sul divano.
 
“Mi dispiace così tanto per stamattina,” Wes si scusò per l’ennesima volta quando riuscì a trovare Kurt durante la pausa pranzo. “Giuro, non è così male –”
 
“Non stai migliorando le cose,” osservò Blaine, alzando un sopracciglio.
 
“Ok, può essere difficile come persona, ma è ancora –”
 
“Va bene, Wes,” mormorò Kurt, provando a concentrarsi sui suoi appunti di Fisica Teorica. “Ricordo a malapena quello che ho detto o fatto – il mio cervello si è spento ed è partito il pilota automatico. Direi che mi dispiace di aver urlato addosso alla tua…uh… cos’è adesso?”
 
“Ancora la mia ex,” disse Wes con un sospiro profondo. “Di positivo c’è che la tua sfuriata ha fatto diventare la nostra conversazione fuori molto meno brutta di quanto avrebbe potuto essere.”
 
“Su con la vita, amico.” David gli mise un braccio attorno alle spalle e sorrise. “La tua ex era comunque una rottura di palle sin dall’inizio. Sopravvivrai. E la terza guerra mondiale non scoppierà fino a quando Tabitha starà lontana da Kurt.” Rise. “Dwight ha detto che se Kurt fosse morto di infarto per tutta quella rabbia, Windsor sarebbe potuta diventare la prossima casa di The Grudge.”
 
Kurt mugugnò, imbarazzato. “Non voglio parlare di questo – non so cosa mi sia preso.”
 
“È stato di grande effetto, in realtà,” Blaine gli sorrise. “Non sapevo che potessi essere così energico. E mi ricorderò di rifornirti subito di caffè nelle brutte giornate.” Kurt arrossì e tornò ai suoi appunti, provando a memorizzare le formule e sforzandosi di smetterla di essere così felice nel sentire il braccio di Blaine che sfiorava il suo.
 
“Hey Kurt!” dissero alcuni studenti che stavano passando da quelle parti. “Congratulazioni per essere entrato nei Warbler!”
 
Sorpreso e compiaciuto, Kurt sorrise nel ricevere congratulazioni, strette di mano, e pacche sulle spalle. Solo ora capì cosa intendeva Blaine quando disse che i Warbler sono come rockstar – sembrava che tutti sapessero chi era. Abbastanza sorprendente.
 
Blaine guardò Kurt che si meravigliava per tutta quell’attenzione e sorrise a se stesso. La scuola sembrava che l’avesse accolto bene. Gli studenti si fermavano a parlare con lui nei corridoi, gli facevano domande sulla scuola o sui Warbler, o semplicemente lo salutavano. Si capiva benissimo che Kurt non era abituato tutto ciò, ma aveva reso il trasferimento più facile.
 
“Questo mi ricorda,” disse Kurt, alzando lo sguardo. “Dovrei avere la mia copia della lista di canzoni per le Provinciali e gli spartiti per le altre canzoni su cui state lavorando.”
 
“Medel ha detto che avrebbe lasciato tutto nella Sala,” rispose Blaine. Si guardò intorno e vide che stavano passando nel corridoio che conduceva alla Sala. “Vuoi prendere i fogli prima di andare a mangiare?”
 
“Voi andate avanti, io vi raggiungo tra un minuto,” rispose Kurt, quasi correndo nel corridoio, esaltato.
 
Wes rise mentre lo guardava andare. “È entusiasta, glielo concedo.”
 
Kurt arrivò di corsa alla Sala dei Warbler e lentamente aprì la porta. Una musica in qualche modo familiare lo accolse mentre entrava, la musica proveniente dal pianoforte.
 
C’era un bellissimo ragazzo seduto al piano, le cui dita si muovevano sicure sui tasti, e suonava una melodia armoniosa. Con un tono di voce ammaliante, il ragazzo canticchiava senza farci troppo caso. “…I realize… it was only just a dream… oh…
 
Kurt lo stava fissando, nonostante la sua testa gli dicesse di non farlo. L’alto Adone seduto sulla panca continuava a suonare, come se non si fosse accorto di nulla.
 
I open my eyes…it was only just a dream…
 
E quando si voltò, vide Kurt. Paralizzato dagli occhi verdi che lo stavano guardando sorpresi, Kurt balbettò con uno strano gesto, “Io – scusa, non volevo interrompere.”
 
Ma il ragazzo sorrise e gli fece cenno di avvicinarsi. “Va bene. Stavo solo provando comunque.”
 
Fu il turno di Kurt nel sorridere, ora più rilassato. Si avvicinò a lui, lasciando la tracolla su una delle sedie. “Sei anche tu un Warbler?”
 
“Si, lo sono,” rispose, guardando Kurt illuminato dalla luce che entrava dalle finestre. Lo contemplò con uno sguardo d’apprezzamento ed un sorriso. “E tu sei, certo, il nostro nuovo controtenore.” Il sorriso si allargò quando porse una mano. “Sono Logan Wright.”
 
“Kurt,” gli strinse la mano. Logan era bello in maniera sconvolgente. I capelli biondi erano pettinati al’indietro ed i suoi occhi erano penetranti, sembrava che lo stessero esaminando. “Kurt Hummel.”
 
“Lo so.” Logan rise. “Ti ho visto e sentito cantare ieri. Impossibile che Harvey non ti prendesse. Sei diverso dagli altri.”
 
Una cosa era trovarsi in una scuola dove tutti erano amichevoli e gentili con lui, ma Kurt non era mai stato in compagnia di un ragazzo che lo contemplava apertamente, ammirandolo senza cercare di nasconderlo. Kurt sentì che stava per arrossire nonostante non volesse.
 
“Windsor?” chiese Logan, indicando la spilla sul risvolto della giacca di Kurt.
 
“Sì.” Kurt guardò e vide che anche Logan aveva una spilla – ma era uno scudo rosso con due linee bianche che si incrociavano. Logan vide che Kurt la stava guardando. “Stuart,” spiegò.
 
“Ah,” annuì Kurt con un sorriso.
 
“Cosa ti ha portato qui?”
 
“La sig.ra Medel ha detto che i miei fogli –” si fermò quando Logan immediatamente glieli passò, con un altro sorriso devastante. Kurt cominciava a sentirsi poco a suo agio. Li prese. “Grazie…”
 
“Li ho visti sul piano quando sono arrivato.”
 
Kurt lo guardò curioso. “Quindi tu entri qui e suoni?”
 
“Come ho detto – stavo provando una canzone, forse per il Festival Musicale d’Autunno,” Le mani di Logan ricominciarono a muoversi sui tasti, suonando la stessa armonia di prima. Il ragazzo la seguì con la voce, alzando un po’ il tono di voce.
 
Aveva una gran voce, Kurt doveva ammetterlo. “Canterai ‘Just a Dream?’”
 
Ora Logan sembrava estremamente soddisfatto. “La versione con Sam Tsui? Sì. Non mi aspettavo che lo conoscessi, però.”
 
“Anche io ho Youtube, sai,” scherzò Kurt.
 
Logan fece un mezzo sorriso. “Hai cantato divinamente ‘Don’t Cry For Me, Argentina’ alla tua audizione. Non mi aspettavo che la sua musica fosse il tuo stile.”
 
“Mi piace. È bravo.”
 
“Allora forse mi puoi aiutare?” Logan sembrava quasi imbarazzato. Gli porse il lo spartito della canzone. “Pensavo di fare questa canzone, ma non sono sicuro di cosa ne può venir fuori.”
 
Kurt, sorpreso, guardò lo spartito che aveva in mano e poi di nuovo Logan. “…ti serve un partner per questa canzone. Che canti la parte di Christina Grimmie.”
 
“Ecco perché stavo pensando di non farne nulla,” ammise Logan. “Cavolo, non so nemmeno se sarei capace di cantarla.” Toccò alcuni tasti. Kurt lo guardò e poi cautamente disse, “Beh… sai di essere stato davvero bravo. Nelle prove.”
 
“Davvero?” Logan sembrava divertito. Kurt ancora non era sicuro di essere a suo agio con il modo in cui Logan lo guardava, come se volesse vedere dentro di lui. Ma il sorriso era amichevole. “Vuoi cantare con me?” Si raddrizzò e mise le mani sulla tastiera, cominciando a suonare le prime note. “Solo la prima parte. Ho solo bisogno di qualcuno che canti con me. Se faccio completamente schifo, sentiti libero di fermarmi quando vuoi e lanciarmi gli spartiti in faccia.”
 
Kurt rise, ma si fermò quando capì che Logan faceva sul serio. Logan suonava bene, quasi senza sforzo, al piano. “Non ho mai davvero provato a cantare questo genere prima d’ora…”
 
“Improvvisa,” disse Logan scrollando le spalle, con un sorriso appena accennato. “Che male c’è nel fare qualcosa di un po’ diverso?” Aveva senso, e Kurt sorrise a sua volta. Il ragazzo più alto lo guardò. “Ti dispiace cantare la parte di Christina?”
 
“Non che ci sia molta scelta,” Kurt fece un’espressione che fece ridere Logan.
 
Logan guardò Kurt mentre suonava, e cominciò a cantare.
 

I was thinkin about you, thinkin about me.
 
Thinkin about us what we gonna be?
 
Open my eyes…

 
Kurt era scioccato. La voce di Logan era ancora meglio quando lui voleva davvero cantare, e non solo canticchiare sottovoce. Si era quasi dimenticato di dover cantare, ma riuscì a farcela appena in tempo. “…it was only just a dream.” Al cenno d’incoraggiamento da parte di Logan, con il corpo che si muoveva leggermente al ritmo della musica, Kurt fece la sua parte.
 

I travel back, down that road.
 
Will you come back? No one knows.
 
I realize, it was only just a dream…

 
Nonostante non fosse il suo stile abituale, si ritrovò a muoversi a ritmo della musica, sempre più preso. Logan sorrise e cantò ancora – la sua voce sicura e perfettamente in armonia con la musica:

I was at the top and I was like I'm in the basement.
 
Number one spot and now you found your own replacement.
 
I swear now that I can't take it, knowing somebody's got my baby.
 

È… davvero bravo, si meravigliò Kurt. E la canzone era quel tipo di musica che sembrava creata per la sua voce. Logan si avvicinava a lui mentre cantava, cantava a lui, il suo corpo si muoveva leggermente al ritmo della musica.

 
And now you ain't around, baby I can't think.
 
I shoulda put it down. Shoulda got that ring.
 
'Cause I can still feel it in the air.
 
See your pretty face run my fingers through your hair.
 
My lover, my life. My baby, my wife.
 
You left me, I'm tied.
 
'Cause I know that it just ain't right…

 
Kurt ora si unì a lui, le loro voci in armonia per il coro.
 

I was thinkin about you, thinkin about me.
 
Thinkin about us, what we gonna be?
 
Open my eyes; it was only just a dream.
 
So I travel back, down that road.
 
Will you come back? No one knows.
 
I realize, it was only just a dream…

 
Logan lasciò che la musica si affievolisse, improvvisando qualche ultima nota prima che scendesse il silenzio. Le sue mani si fermarono sulla tastiera, e guardò verso Kurt con uno strano sorriso. Un tipo di sorriso che Kurt aveva già visto una volta – su Finn quando Rachel gli dedicò “The Only Exception”.
 
E non sapeva cosa fare.
 
“Decisamente buono nonostante non sia il tuo stile,” disse Logan. “Non era niente male.”
 
“Continuo a pensare che non faccia per me, ma… andava bene,” rispose Kurt scrollando le spalle, ed evitando gli occhi verde chiaro di Logan.
 
“Oh davvero…” Logan si avvicinò un po’, divertito.
 
Le porte della Sala si spalancarono fragorosamente.
 
I due guardarono verso l’entrata, e videro cinque ragazzi. Wes doveva essere quello che aveva aperto la porta, mano ancora sulla maniglia. David si trovava dall’altra parte, mani sui fianchi. Blaine si trovava fra a loro, leggermente più avanti, con Evan e Ethan a seguito.
 
Tutti i ragazzi avevano un sorriso in volto, ma Kurt vide qualcosa di duro dietro quei sorrisi. Quello di Blaine era quasi un ghigno, più freddo degli altri. “Ciao, Logan.”
 
“Ciao, Blaine,” Il sorriso di Logan era calmo e composto.
 
“Kurt,” disse Blaine, in maniera un po’ più dolce, al ragazzo sorpreso, “È meglio se vieni a mangiare prima di fare Fisica – ne hai bisogno.”
 
“Giusto,” Kurt rise, sentendosi abbastanza sollevato. Raccolse i suoi fogli e la tracolla e guardò Logan con un breve sorriso. “Grazie ancora.”
 
“No… grazie a te.” Logan sorrise gentilmente. “Non credo userò la canzone, ma è stato bello. Fare pratica.”
 
“Andiamo, Kurt,” disse David con un tono di voce tagliente che Kurt non aveva mai sentito da lui prima d’ora, e così lieve che credette d’averlo immaginato. David non lo aveva nemmeno guardato mentre lo diceva, stava fissando insistentemente Logan.
 
Blaine prese la mano di Kurt ed uscirono dalla stanza. Il tocco di Blaine fu più caloroso e gentile che mai, e Kurt si chiese se le espressioni sui loro volti fossero state solo un gioco di luci. Fu Wes a chiudere la porta, e camminando lungo il corridoio disse con un po’ troppo entusiasmo, “Allora! Si mangia?”
 
“Sì,” annuì Kurt. Guardò i suoi compagni Windsor. “…state bene?”
 
“Assolutamente,” rispose Blaine, sorridendogli.
 
Kurt arrossì. Ora capiva la differenza tra il sorriso di Blaine e quello di Logan. Il sorriso di Logan era del tipo che ti colpisce a tutta forza e sembrava uscito da una campagna pubblicitaria. Il sorriso di Blaine, d’altro canto… era semplicemente il suo – e perfetto.
 
Kurt gli strinse la mano e ricambiò il sorriso. “…sono felice che siate arrivati quando l’avete fatto.”
 
“Bene…” Blaine annuì, voltandosi velocemente per guardare i suoi compagni. Non voleva dire a Kurt quanto sollevato fosse nel sentire un’affermazione simile.
 
Nella Sala dei Warbler, Logan si trovava nel punto in cui Kurt si era appoggiato al piano durante il loro duetto. Stava guardando fuori dalla finestra, perso nei suoi pensieri. Una voce risuonò verso la porta, facendolo tornare al presente. Un ragazzo con uno zaino scolastico era fermo là. Era più basso di Logan, ma il suo corpo sembrava snello e forte, come quello di un atleta. Sul risvolto della sua giacca c’era un piccolo scudo rosso con due linee bianche incrociate.
 
“La prima volta che ti sento cantare con qualcuno da molto tempo.”
 
Logan sorrise senza voltarsi. “Lo so… è stato interessante.”
 
“I Windsor non sembravano molto contenti,” disse calmo l’altro ragazzo. “Specialmente Blaine. Pensavo sarebbe scoppiato quando li ho visti mentre vi ascoltavano.”
 
“Davvero.” Disse Logan, guardando fuori dalla finestra quel nuvoloso cielo autunnale che gli ricordava il colore degli occhi di Kurt. “…questo è molto interessante.”
 
E Reed, che stava passando in quella zona, udito ciò ne prese mentalmente nota e corse giù per il corridoio.
 
Nel prossimo episodio: I ragazzi Windsor diventano protettivi nei confronti della loro piccola “Alice”, che comincia a godersi la loro compagnia, specialmente quella di un certo Ghiro alla moda. Mentre Pincopanco e Pancopinco provano ad ascoltare attraverso i muri, la Lepre Marzolina ed il Cappellaio Matto devono lavorare il doppio per riuscire a fare in modo che durante  l’ora del tè vada tutto bene. Il Bianconiglio però ha altri piani, e va a trovare il Fante di Cuori.

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Capitolo 4
*** Spade Incrociate ***


Eccomi! Dopo ben 2 settimane senza farmi sentire sono finalmente riuscita a terminare questo capitolo. Avevo perso interesso, lo ammetto, e per un certo periodo di tempo ho fatto di tutto per evitare di mettermi a tradurre, ma in questi giorni è uscito un nuovo episodio, il migliore finora, e la mia fede è stata rinnovata. Passando agli annunci tecnici, dalla settimana prossima sarò in grado di utilizzare il pc solo durante il weekend (inteso come sabato e domenica), quindi mi dispiace, ve lo dico in anticipo, odiatemi se vi va, probabilmente i tempi saranno lunghissimi.
Infine, non sono pratica di scherma quindi se ho scritto delle cazzate chiedo umilmente perdono.
 

DALTON
 

Spade Incrociate
 
Per la prima volta da quando si era trasferito a Windsor, Kurt si poté svegliare di mattina al suono della sua sveglia e non per altre pazze ragioni – ed era una sensazione fantastica. Sbadigliò e spostò la trapunta a lato, si sedette, sbattendo le ciglia mentre cercava di adattarsi alla luce del mattino. Sospirò e si strofinò il viso, poi si alzò e guardò la sua stanza…
 
…e fece un profondo sospiro esasperato.
 
Come il giorno prima la sua stanza era, di nuovo, coperta da quelle che dovevano essere dozzine e dozzine di tazze piene di caffè ed appoggiate su ogni ripiano possibile – non solo, c’erano dai boccali alle tazze da tè ai thermos e ai bicchieri di plastica.
 
Kurt guardò la confusione che c’era (il giorno prima ci aveva messo moltissimo per sbarazzarsi di tutto), poi si voltò verso la porta ancora chiusa della sua camera e gridò “Potete smetterla di farlo ogni mattina!”
 
Ci fu un’eruzione di risatine malamente trattenute dall’altra parte della porta, e si sentì la massa di ragazzi di Windsor correre immediatamente per salvarsi la pelle, ognuno verso le rispettive stanze, i passi sul pavimento di legno e lo sbattere delle porte riecheggiavano tra le sale ed i corridoi.
 
Kurt lanciò un’altra occhiata torva alla confusione in camera. Passò con lo sguardo sul comodino e vide che, come il giorno prima, c’era una graziosa tazza di cappuccino, con attaccato un post-it (gli altri contenitori erano di provenienza sconosciuta).
 
Vedila così: chiaramente ci stai molto simpatico – B
 
Indeciso tra il ridere e lo strangolare il mittente, Kurt si limitò a sorridere ed a raccogliere la tazza, determinato a trovare una serratura per la porta che i gemelli non potessero scassinare.
 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.
 
Dopo qualche giorno, sono un po’ più abituato alle strane cose all’interno di Windsor. Hanno tutti ottime intenzioni, ma sono pur chiaramente pazzi.
 

Ho anche iniziato a fare l’abitudine al tran tran della Dalton. Ma in qualche modo ho ancora la sensazione d’aver solo grattato la superficie, e che ci sia qualcosa in più di cui dovrei essere a conoscenza.
 
Era un venerdì e tutti non vedevano l’ora di tornare a casa per il fine settimana – tutti tranne i Warbler. Avendo le Provinciali il martedì dopo, il sig. Harvey aveva deciso che ogni Warbler doveva rimanere nel campus per fare delle ulteriori prove durante il weekend. Per quanto Kurt volesse tornare a Lima, sapeva anche che doveva rimanere dato che aveva solo pochi giorni per prepararsi per le Provinciali.
 
E comunque, gli sms di Mercedes gli avevano fatto capire che c’erano problemi in paradiso (come sempre) alla McKinley. Almeno così sarebbe stato alla larga dal campo di battaglia.
 
“Un intero weekend di prove,” si lamentò Wes, appoggiandosi alla parete mentre lui, David e Blaine aspettavano che Kurt uscisse da Storia dell’Arte. “Divertente.”
 
“Cos’altro avresti da fare? Una maratona di ‘Miti da Sfatare’ per la quindicesima volta?” David sollevò un sopracciglio. “E non è che devi controllare Tabitha questo weekend.”
 
“Mi manca Tabitha,” ammise Wes.
 
David lo guardò incredulo. “PERCHÉ?”
 
“Non è mai noiosa, almeno.”
 
“Wes, sarai bloccato tutto il weekend con noi, inclusi i gemelli, dentro a Windsor,” Blaine alzò un sopracciglio, sollevando lo sguardo dal suo Blackberry. “Faccio fatica a pensare che un gruppo di Warblers semi-claustrofobici sarà noioso per tutto il tempo.”
 
Tu sarai una noia,” protestò Wes. “Praticamente flirterai e proverai –” fece il gesto delle virgolette con le mani, “– con Kurt per tutto il fine settimana.” Un libro di Scienze gli colpì il viso dopo un nanosecondo.
 
David pensò a quello che aveva detto il suo amico. “Potrebbe avere ragione.”
 
“Vi odio entrambi.”
 
“Però potresti voler pensare al fare qualcosa,” gli ricordò Wes. “Logan lo ha puntato, si può praticamente vedere il segno rosso sulla fronte di Kurt. Cioè, hai visto come Logan lo stava guardando ieri? Sembrava che volesse saltargli addosso.”
 
“Non ricordarmelo,” disse Blaine, cambiando espressione per un istante. “Ho già deciso di fare… qualcosa.”
 
David lo guardò sorpreso. “Quindi pensi di flirtare con Kurt? Sedurlo? Gettarlo sul tuo letto e fare una performance ad un volume così alto che l’intero dormitorio dovrà essere evacuato in quattordici secondi?”
 
“Perché viene evacuato il dormitorio?” chiese Kurt uscendo dall’aula.
 
Blaine, dal viso rosso fuoco, si alzo e stette ben attento a pestare con forza il piede di David. “Niente. Beh, pensavo solo che dato che non vorresti essere bloccato qui con i gemelli mentre sono obbligati a stare al chiuso, potresti guardare l’incontro di scherma più tardi, dopo le lezioni.”
 
“Cavolo, Blaine – credo che tu mi abbia staccato l’alluce!” ululò David, dolorante, saltellando su un piede.
 
“Gli servono le dita per ballare alle provinciali, Blaine…” ricordò Wes.
 
Kurt guardò confuso i due ragazzi e poi Blaine, che dopo averli guardati con uno sguardo da “volete farla finita?” si allontanò insieme al controtenore. “Cosa c’è che non va col suo piede e quale incontro di scherma?” chiese Kurt.
 
“Ospitiamo un incontro di scherma con la St.Patrick’s Academy più tardi,” rispose Blaine. “È l’unica cosa che succede a scuola oltre alle esercitazioni dei Warbler. …E non c’è niente che non va col piede di David, sta esagerando.”
 
Esagerando?” chiese David, inorridito, dopo essersi tolto in qualche modo la scarpa e la calza mentre erano fermi in una sala. “L’unghia sta diventando nera e disgustosa!”
 
Kurt trovava la cosa decisamente divertente, specialmente dato che era David, che di solito teneva alla sua immagine in maniera quasi preoccupante, e dovette reprimere una risata. David guardò torvo prima Kurt e poi Blaine e si sedette su un panca foderata lì vicino, per rimettersi la calza e la scarpa mentre mugugnava qualcosa di simile a “ormoni repressi”.
 
Kurt distolse lo sguardo per un momento, cercando di smetterla di tremare per colpa delle risate, e credette di vedere un viso familiare alla fine del corridoio. Aveva ragione – insieme ad un gruppetto di Stuart, Logan stava camminando verso un altro corridoio ed aveva incrociato il suo sguardo per un momento. Il ragazzo più alto sorrise prima di scomparire.
 
Voltandosi di nuovo verso gli altri tre, sperò che il cuore la smettesse di battere così forte e deglutì. Non sapeva se era di nuovo solo la sua immaginazione, ma gli sembrava di aver visto un impressionante numero di volte Logan negli ultimi giorni. O magari lui era sempre stato così presente, ed ora lo notava solo perché si erano conosciuti. Stava cominciando a diventare snervante.
 
Gli altri tre non notarono nulla. Wes roteò gli occhi e guardò Kurt. “Guarda, chissenefrega – vai all’incontro e fai il tifo per Blaine, Kurt, ecco cosa ti sta chiedendo.”
 
Ora Kurt lo guardò sorpreso. “Tiri di scherma?”
 
“Un po’,” disse Blaine. “Non devi fare il tifo. Ho solo pensato che magari ti andava di venire se non hai altro da fare prima delle prove con i Warblers.”
 
“Certo che vengo,” sorrise Kurt, nonostante avesse da fare una vagonata di compiti. “Voglio vederti rompere gli stereotipi in mille pezzi. E oltretutto, ho sentito che la scuola permette agli studenti di vestirsi casual durante gli incontri sportivi.” Non aggiunse però che voleva vedere Blaine in una di quelle tute da scherma.
 
“Fantastico,” sorrise Blaine. “Non vedo l’ora.”
 
Wes e David si scambiarono uno sguardo d’intesa, ghignando.
 
I gemelli non si separavano spesso dai loro compagni d’avventure, ma quando lo facevano solitamente era per una buona ragione. Seduti in caffetteria, entrambi stavano guardando Reed, preoccupati.
 
“Ripetilo?” disse Ethan, inclinando il capo.
 
“Non so, è che… non sembrava molto gentile,” replicò Reed non del tutto a suo agio, con una tazza di tè speziato in mano. “Probabilmente ci sto pensando troppo. Ma sapete bene quanto me che Logan… non fa gioco di squadra. E riesce ad ottenere ciò che vuole.”
 
“Lo sappiamo bene,” mormorò Evan.
 
“Hanno detto qualcosa su Kurt? Logan e Derek?” chiese Ethan.
 
“Solo… Derek ha detto che non sentiva cantare Logan con altri – penso intendesse una sola persona – da molto tempo. E Logan ha risposto che era stato ‘interessante’.” Reed guardò i due ragazzi, agitato. “E ho subito pensato che il modo in cui ne parlavano fosse preoccupante.”
 
I gemelli si guardarono, poi di nuovo Reed. “Altro?”
 
“No,” sospirò Reed. “Sono solo molto preoccupato.” Fece una pausa e aggiunse, “Voglio dire, a Blaine piace davvero Kurt, giusto? E Logan… lui… stavo pensando che potrebbe provare a rovinare tutto.” Reed continuava a muoversi per l’agitazione. “Ma non sono sicuro. Non prendetemi alla lettera. Vabbè.”
 
“Abbiamo visto Logan guardare Kurt e Blaine durante gli incontri dei Warblers…” mormorò Evan, ma Ethan scosse la testa e continuò per lui, “…ma potrebbe essere che a lui semplicemente piace la nostra piccola Alice, e non c’è nulla di personale nei confronti di Blaine.”
 
“Pfft. Sì. Come no.”
 
“Ma non vorrei provare e scoprire cosa gli passa per la testa.”
 
“Certo che no.”
 
“Chi vorrebbe?”
 
“Dev’essere come stare in un romanzo di HP Lovecraft.”
 
Reed non riusciva a stare fermo. “Ragazzi!” I gemelli lo guardarono. Reed esitò per un momento, e poi lui senza riflettere disse, “C’è dell’altro.”
 
Lo guardarono in attesa. Reed si avvicinò e sussurrò, “…Derek…ha detto che ha visto come… sembravate di pessimo umore quando li avete visti nella Sala insieme. E Logan… ha detto che quello era interessante.”
 
I gemelli lentamente si appoggiarono allo schienale della sedia.
 
“Beh…”
 
“Questo è…”
 
“…abbastanza diverso.” Apparse un paio di strani identici sorrisi.
 
Reed alzò lo sguardo velocemente. “Per favore, non ditelo a Blaine, Wes, e David. Ho visto le vostre facce quando sono usciti dalla Sala con voi due e Kurt. Non possiamo avere problemi adesso, cioè, siamo quasi alle Provinciali e ci servono tutti – e tutti include anche Logan e Derek. Ve l’ho detto, vi sto solo dicendo cos’ho sentito, non so nulla. Ho solo pensato che fosse qualcosa su cui stare attenti!”
 
“Sai, il problema con le persone gentili è che non sai bene di che umore sono davvero…” iniziò Evan.
 
“…e non sono sicuro di dove si collochi Blaine,” annuì Ethan.
 
“Tireranno di scherma insieme, più tardi,” disse Reed pensieroso.
 
“Perfetto.” I gemelli sorrisero a Reed. “Tieni Alice occupata, piccolo Ghiro – tienilo lontano dal nostro caro Bianconiglio e da quel ladro di torte fino all’incontro. Noi faremo una piccola ricerca nel frattempo.”
 
Va bene, universo, puoi riprenderti tutto ora, pensò Kurt fra sé e sé mentre tornava, da solo, a Windsor, portando uno zaino stracolmo di compiti. Essere messi alla prova è fantastico, ma non così alla prova! C’erano troppe cose al momento di cui preoccuparsi, e i compiti erano in cima alla lista. Se non fosse riuscito a stare al passo, non avrebbe ripagato i suoi genitori dato che loro avevano sacrificato la loro luna di miele per mandarlo lì.
 
Stava per iniziare i suoi compiti di arte quando qualcuno bussò alla porta. Si alzò, andò ad aprire e vide Reed ad attenderlo con un sorriso speranzoso. “Ciao Alice – cioè, Kurt.” Rise.
 
“Sei stato in giro con i gemelli, ne sono sicuro,” Kurt sorrise. “Entra.”
 
Reed entrò, tenendo una scatola tra le mani, e si guardò attorno. “La tua stanza è normale… La mia è l’unica strana, suppongo. Tutta quel rivestimento, e non posso avere un coinquilino.” Rise, un po’ imbarazzato. “E quella di Dwight, anche. Un bel po’ di cose inquietanti. Non so come faccia il suo coinquilino.”
 
“A me la tua stanza piace abbastanza,” disse Kurt, sorridendo mentre ricordava la morbidezza bianca di ogni cosa nella camera di Reed. “È molto elegante. Ed è assolutamente vietato per chiunque rovesciare qualunque cosa. Tirare via le macchie da quel divano dev’essere un lavoraccio.”
 
“Parlando di cose da versare, tutto il caffè è ancora qui?” Reed ridacchiò vedendo le tazze ovunque – un paio erano state svuotate. Kurt roteò gli occhi. “È stato un solo scoppio, non succederà di nuovo.”
 
“E noi ce ne stiamo assicurando!” esclamò Reed con un sorrisetto. Rise e diede la scatola a Kurt. “Tieni. Un regalo di benvenuto da parte mia.”
 
“Oh…” Kurt sembrava sorpreso. “Non dovevi…” Ma Reed, dopo aver controllato bene il divano alla ricerca di cose estranee, si sedette e gesticolò a Kurt perché lo aprisse.
 
Kurt disfò il fiocco, e venne rivelato il simbolo del fabbricante. Spalancò gli occhi al massimo e tirò via il coperchio per poi estrarre una soffice sciarpa di Hermés in cashmere stampato. “Oh…” fu l’unica cosa che riuscì a dire.
 
“Ti piace?” disse Reed, un po’ preoccupato.
 
“Sei pazzo – è favolosa!” Kurt abbracciò la sciarpa e poi abbracciò Reed, giusto per sicurezza. A causa della situazione finanziaria a Lima, non aveva mai ricevuto in regalo nulla di così lussuoso. “Grazie, grazie!”
 
Reed rise di gusto e ricambiò l’abbraccio. “Non essere ridicolo – sono sollevato che ti piaccia. Ti rendi conto che sei la prima persona oltre a Blaine ad avere quel genere di reazione tra tutti quelli a cui ho fatto regali di benvenuto?” Guardò Kurt seriamente. “Quando Dwight venne qui, gli diedi una cintura di Versace. Attualmente la utilizza sopra al suo letto, come attacco per mini scheletri che si illuminano al buio.”
 
Kurt scoppiò a ridere dal divertimento e dall’orrore al tempo stesso. Reed sorrise. “Quindi andrai a vedere Blaine oggi, giusto?” Il sorriso si allargò mentre Kurt diventava leggermente più rosso in viso. “Hai già deciso cosa metterti?”
 
Kurt, impegnato nell’adorare la sciarpa, indicò l’anta dell’armadio su cui vi era appeso un outfit. Reed lo considerò con occhio esperto. “…hmm… è carino…”
 
“Ma…?” Kurt sollevò un sopracciglio.
 
“I pantaloni vanno bene ma la maglia… potresti fare di meglio. Specialmente se è per Blaine?” Reed fece un sorrisetto. Prima che un Kurt rosso fuoco potesse anche solo protestare, Reed si diresse all’armadio e cominciò a frugare al suo interno. Reed fece un verso di sufficienza, e Kurt protestò, “È tutto quello che sono riuscito a portare qui da casa!”
 
“Una collezione impressionante, ma davvero non può funzionare!” Reed si dimenò nel panico per un momento dopo essere stato attaccato da un sacco per il lavaggio a secco, ma riuscì a riemergere con i riccioli arruffati e pezzi di plastica in testa prima che Kurt potesse aiutarlo. Stava sorridendo. “Mamma mi invia delle cose ogni settimana. Avresti obiezioni se ti dicessi di cercare nel mio armadio?”
 
L’espressione estasiata di Kurt era tutto ciò di cui aveva bisogno.
 
“Dov’è Blaine?” mormorò Wes a David, che stava lavorando ad un progetto nella sala comune. Senza alzare lo sguardo, David rispose, “Già in palestra. Perché?”
 
L’espressione di Wes era scura, mentre guardava dei ragazzi con piccoli scudi araldici rossi appuntati sulla divisa che si dirigevano verso l’edificio. “Gli Stuarts ci stanno invadendo.”
 
“Whoa!” David spinse via il suo libro e si alzò velocemente, seguendo Wes che si dirigeva verso l’atrio. Da più in alto sulle scale, Dwight guardò in giù, e gridò, “Sento il male!”
 
“Certo che lo senti…” mormorò David. “Dove sono i gemelli e le loro pistole da paintball quando ti servono…?” Arrivò alla porta e l’aprì poco prima che i tre ragazzi potesse bussare. David aggrottò le sopracciglia. “Ciao, Derek.”
 
“Ciao, David,” sorrise l’alto ragazzo. “Ci stavamo chiedendo dove si trovi Hummel.”
 
Wes si avvicinò, di fianco a David. “Di sopra, in camera sua. Perché?”
 
“Logan voleva che gli dessimo questo,” e tirò fuori un semplice involucro marrone.
 
“Cosa c’è dentro da aver bisogno di due compari con te?” chiese Wes, cauto. “Antrace? Per assicurare la caduta totale di ogni Warbler di questo dormitorio? Lo avete già fatto mettendo lassativi nei nostri drink prima che potessimo esibirci in A Very Potter Musical e schiacciarvi l’anno scorso, ma con Kurt qui…”
 
Il mezzo sorriso di Derek si fece più duro. “No, in realtà è dell’esplosivo che vogliamo donarvi dopo che avete preso la nostra scultura centenaria della testa del fondatore e l’avete sostituita con la testa di Ronald McDonald.” Sbuffò. “No, sono spiacente ma è un regalo. Perché Logan dovrebbe interessarsi ancora a qualcuno di Windsor, non lo so…”
 
“Geloso, Derek?” Fu Wes a sorridere ora. “No, domanda sincera. Sei preoccupato dalla competizione dopo aver avuto Logan per te da quando si è liberato della sua ultima conquista a Windsor? E meno male che gli si è spezzato il cuore, comunque – siamo stati così contenti quando il secondo solista se n’è andato –”
 
“Wow, tu credi davvero di essere divertente –”
 
“Whoah!” Dwight corse tra i due ragazzi quando Derek fece un passo avanti. “Adesso, adesso. Stati tutti calmi o dovrò spruzzare.” Guardò prima uno e poi l’altro. “Il passato è passato, quel che è successo è successo. E nulla è mai stato provato. Per quanto ci riguarda, siamo tutti innocenti. Smettiamola di accusarci a vicenda di nuovo. Quest’anno non è successo niente, giusto? È tutto liscio come l’olio. Siamo tutti a posto?”
 
“Non è successo niente… per ora.” Disse Wes con un sorriso duro.
 
“E sono sicuro che se succede qualcosa, è da parte di voi burloni.” Rispose Derek. “Seriamente? Un falò nel bel mezzo della notte per il nuovo arrivato, con tutte quelle foglie secche in giro? La sua voce è fantastica, ma non credo valga la pena di bruciare il campus per celebrarla. Non è un episodio di Jackass.”
 
“Perché non potete andare d’accordo fuori dalla Sala dei Warbler come fate all’interno?” quasi piagnucolò Dwight.
 
“Derek non è nemmeno un Warbler, Dwight.” Rispose subito Wes.
 
“Come vi pare,” replicò il ragazzo. “Possiamo evitare? Vorrei arrivare agli esami di metà anno con la mia fedina di studente pulita.”
 
“Potete andarvene,” dichiarò David con un freddo sorriso. “Daremo a Kurt il pensiero di Logan.”
 
“Beh grazie, David.” Derek ricambiò il sorriso e se ne andò.
 
Wes chiuse la porta ed i tre Windsor si sedettero a terra, schiena appoggiata su quella stessa porta, e sospirarono. “Potreste per favore non iniziare nulla mentre Blaine e Charlie non sono qui?” li pregò Dwight, una mano al petto.
 
“Come se Charlie ci avesse fermato,” ribatté Wes.
 
“Forse lo avrebbe fatto,” gli ricordò David. “Aveva detto che ne aveva abbastanza di questa… guerra o qualunque cosa sia che abbiamo contro Stuart. Non ci vuole sospesi e non vuole che sporchiamo le nostre immacolate fedine studentesche mentre è via.”
 
“David, sta andando avanti da venticinque schifosi anni; non sappiamo nemmeno chi l’ha iniziata! Scommetto che nemmeno i nostri genitori lo sanno. Non credo che si fermerà perché Charlie Amos, il nostro povero prefetto ferito, lo ha deciso.”
 
“Potrebbe se il nostro Prefetto Provvisorio lo decidesse.”
 
Wes sbuffò. “Come se il nostro innamorato d’un Blaine non si arrabbiasse una volta scoperto che Logan va dietro a Kurt. Lui l’ha visto prima.”
 
“Aspetta un secondo – litigano per Hummel adesso?” chiese Dwight. “Cosa gli ha fatto?”
 
“Apparentemente? Ha attirato l’attenzione di Logan.” Disse David, guardando l’involucro. “Perché è il suo tipo o perché è molto bravo a cantare, o entrambe – non lo so, qualunque sia, non mi fido.”
 
Wes si pulì i pantaloni con le mani mentre si rialzava, ed indicò il pacchetto. “Guarderai all’interno?”
 
“Non sono io a doverlo fare,” sospirò David. “Dato che non sembra ci siano fili elettrici, non sento ticchettii e non perde gas, penso che possiamo anche darglielo.”
 
Wes salì le scale con David, e Dwight li seguì in coda mugugnando qualcosa sull’essere maledetti di nuovo.
 
“Va bene ragazzi,” disse l’allenatore con gli schermitori attorno a lui. Il mormorio della folla si sentiva anche sul tetto della palestra. “Avete già combattuto contro questi ragazzi prima d’ora e loro possono a malapena stare al passo con i vostri movimenti di gambe. Portate a casa il trofeo per il terzo anno di fila, ok? Voglio che la finale sia tra due della Dalton, mi avete capito?”
 
“Sì, signore!” risposero i ragazzi in coro, annuendo, e l’allenatore li accompagnò fino alla zona libera.
 
Ci fu un’esplosione di tifoseria sia da parte dei ragazzi di Dalton che da quelli di St.Patrick, con una maggioranza di studenti della Dalton, dato che giocavano in casa. C’era chi sventolava la bandiera della scuola mentre gli atleti prendevano posto, tra le pedane e le alte colonne del punteggio.
 
“Appena in tempo!” disse Reed mentre lui e Kurt arrivavano in palestra con il resto dei ragazzi di Windsor. David non riusciva a distogliere lo sguardo dal folle outfit di Kurt, ed era sicuro che avrebbe distratto Blaine.
 
Kurt indossava dei pantaloni neri attillatissimi e degli stivali senza tacco che sembravano decisamente costosi. La lunga maglia a collo alto era di un elegante grigio-argento, ed aveva una grande cintura che lo avvolgeva nei posti giusti, ed il cappotto nero doveva essere qualcosa di uscito dall’armadio di Reed. La sfumatura di colore della maglia faceva risaltare i suoi occhi.
 
I gemelli fecero un ghigno nello stesso momento e dissero, “E in tre… due… uno…”
 
“Kurt!” Blaine stava correndo verso di loro, che si erano appoggiati alle barricate, sorridendo. Lui indossava la sua tuta da scherma bianca che aveva il simbolo di Windsor su una spalla, e quello della Dalton sull’altra.
 
“Come un orologio,” sospirò Evan, soddisfatto della prevedibilità.
 
“Come una falena verso la fiamma,” concordò Ethan.
 
“Ciao anche a te, Blaine,” disse David con un sorriso agrodolce mentre si univa al gruppo. “Non fare caso a noi. Siamo solo i tuoi migliori amici. Disposti a lanciarci nel pericolo per te…”
 
“Disposti ad ascoltare Teenage Dream a ripetizione per te…”
 
“Disposti a sacrificare la nostra sanità mentale per te…”
 
“Disposti a darti la nostra parte di brownies da dopo-performance della Medel?”
 
“Cavolo no, io non gli do la mia parte di brownies!”
 
“Ciao Wes, ciao David,” disse Blaine in modo monotono, facendogli però una smorfia. Sembravano soddisfatti. Guardò Kurt, che stava sorridendo lievemente. “Hey.”
 
“Ciao,” disse Kurt, mentre il suo sorriso si allargava. “Buona fortuna. Io non mi scollerò da qui.”
 
“Quindi ti arrabbierai molto se perdo, giusto?” Blaine aveva un sorriso a trentadue denti. Contemplò l’outfit di Kurt come se lo avesse notato solo in quel momento ed era sicuro che Kurt avesse già spezzato il collo di ogni ragazzo della Dalton, dato che non si vedeva mai qualcuno in un tale livello d’abbigliamento. “Wow, stai… Beh, sei uscito dalla divisa.” Rise. “Ti sei vestito bene per questo”
 
“È stata una mia idea,” disse Reed, sorridendo. “Sta davvero bene così. Pensavo di regalarglielo. È troppo grande per me, comunque.”
 
Kurt guardò Reed con un’espressione da “cosa stai facendo?” prima di guardare di nuovo Blaine. “Vai e vinci, farò il tifo per voi. E per fare il tifo intendo dire che sventolerò questa bandierina, non tifo tifo – come con i cartelli e le ruote e…” lasciò la frase in sospeso, con un’espressione imbarazzata.
 
Blaine decise che più tardi doveva saperne di più.
 
“Quindi significa che farai il tifo anche per me?”
 
I ragazzi di Windsor si pietrificarono mentre guardavano Logan camminare verso di loro. Kurt incontrò l’intera forza degli occhi verde chiaro di Logan e non vacillò. “Hey, Logan. Non sapevo che anche tu fossi nella squadra.”
 
“Hai ricevuto il regalo che ti ho mandato?” chiese tranquillo Logan, ignorando lo sguardo fisso di Blaine su di sé.
 
Alla domanda, Wes e David si fecero strada per avvicinarsi a Logan il più possibile, i gemelli spinsero Kurt un po’ indietro, in maniera da poterlo proteggere da ogni lato.  “Si, glielo abbiamo dato,” disse David con un sorriso gentile ma decisamente forzato. “Ma la prossima volta vieni tu di persona, perché i tuoi compagni Stuart sono davvero degli idioti.”
 
Invece che arrabbiarsi, Logan rise. “Mi dispiace per Derek, allora. Sapete quanto è suscettibile.”
 
Blaine spostò lo sguardo da Logan a Kurt, e i loro occhi si incontrarono. Senza dire nulla, Kurt avvicinò una mano a quella di Blaine da sopra la barricata – senza mai rompere il contatto visivo. Blaine fu abbastanza sorpreso, ma sorrise. Kurt si limitò a ricambiare il sorriso – era già una conversazione.
 
“Buona fortuna. Sul serio.”
 
“Grazie.”
 
Logan, al quale non era sfuggita l’azione, sorrise a Kurt, che lo guardò ed annuì. “Sì, ho ricevuto il tuo regalo, il vinile originale di musica da Brodway. Grazie – davvero, non dovevi.”
 
“Ho solo pensato che facesse per te,” disse Logan con una scrollata di spalle.
 
“Buona fortuna. Spero che vinciate.” Kurt fece un saluto con la mano.
 
Logan annuì e lanciò un’altra occhiata a Blaine – che ricambiò subito – prima di raggiungere i suoi compagni sulle panchine. Con un’espressione trionfante, Wes si intromise tra i due e sollevò la mano di Kurt da quella di Blaine. “Ora vattene!” disse sorridendo allo schermitore. “Vai, combatti, e vinci, grazie.”
 
Blaine fece una smorfia e poi annuì ai suoi amici, che in risposta sventolarono le loro bandiere mentre il ragazzo tornava dai suoi compagni di squadra.
 
L’incontro si ridusse a due ragazzi – entrambi della Dalton come aveva chiesto l’allenatore. Ma ogni studente della Dalton era più preso che mai, seduto sul bordo del proprio posto, bandiere blu di Windsor e rosse di Stuart che venivano sventolate, mentre Blaine e Logan s’incamminavano verso la panchina della Dalton per prepararsi.
 
“Non l’ho mai visto tirare così prima d’ora,” disse Ethan, decisamente sbalordito, mentre Evan applaudiva selvaggiamente. “Sei il nostro nuovo porta fortuna, Alice?”
 
“Figurati – è merito suo,” disse Kurt, che non poteva evitare di sentire un moto d’orgoglio. “È che è bravo.”
 
“Fallo secco, Blaine!” gridò Wes, sbattendo la bandierina sulla barricata.
 
“Amico, Logan deve ancora perdere, però,” ammise David, guardando i punteggi. “Se batte Blaine, avrà vinto su tutti per il secondo anno di fila.”
 
“Allora spero in nome del vecchio Herman Dalton che Blaine gli faccia il culo,” rispose Wes.
 
“Wes, dai,” Kurt lo stava guardando disapprovando. “È della Dalton ed è anche un Warbler. Perché ce l’hai tanto con lui?”
 
“Te lo diciamo più tardi,” sussurrò Reed. E più a voce alta, “Per ora, tifa per chi vuoi che vinca!”
 
Kurt tornò a guardare il campo di gioco, dove i due contendenti stavano andando a prendere posizione, con i ragazzi della Dalton che tifavano e sventolavano le loro bandiere, dando l’impressione di stormi d’uccelli blu e rossi.
 
“Vuoi dirmi che cos’era quella cosa con Kurt, Prefetto di Stuart?” mormorò Blaine camminando a fianco di Logan.
 
“Non sono sicuro che sia un buon momento per parlarne, Prefetto Provvisorio di Windsor,” rispose Logan, e Blaine poté sentire il sorriso sul suo volto. “Sai cosa – battimi e te lo dirò.”
 
“Di nuovo, Logan?” chiese freddamente Blaine fermandosi sulla sua linea dell’en garde.
 
“Solo se vuoi, Blaine,” rispose tranquillamente Logan, andando dalla parte opposta. “L’anno scorso hai perso.”
 
Blaine strinse la sua sciabola. Non farlo entrare nella tua testa, non farlo entrare nella tua testa. È quello che ha fatto l’anno scorso.
 
La folla che tifava cominciò a fare silenzio solo quando gli arbitri segnalarono la preparazione. C’era un saluto che doveva essere rispettato con precisione. “En garde!” Alle rispettive linee di partenza le sciabole erano alzate, i combattenti tesi. “Prêt!”
 
I ragazzi della Dalton trattennero il respiro mentre Windsor e Stuart si preparavano all’ultimo incontro.
 
“Allez!”
 
Non appena venne dato il segnale, il clang metallico di due sciabole riempì l’aria. Tra i due Logan era il più forte, ma Blaine era più veloce. Nonostante potesse schivare bene, il ragazzo più alto aveva cominciato ad attaccare a tutta forza.
 
Reed si stava mangiando le unghie così tanto che avevano iniziato a sanguinare – Kurt gli allontanò le dita dalla bocca senza staccare gli occhi dall’incontro.
 
“Vai Blaine…” sussurrò David, osservando ogni mossa.
 
Ci fu un “ha!” nell’aria ed il suono di una toccata – e la campana suonò. “Punto!” Un segno verde apparve sulla colonna dei punti di Logan.
 
Gli Stuart esplosero in grida di gioia, le bandiere rosse sventolavano. I Windsor erano agitatissimi, e gridavano a Blaine di andare alla pari. Wes si lasciò sfuggire qualche imprecazione, poi gridò, “Vai, Blaine! Fagli vedere!”
 
La battaglia riprese – e Blaine, che sembrava più carico dopo il punto di Logan, ora aveva iniziato ad essere meno cauto nei movimenti ma più agguerrito negli attacchi. I ragazzi di Windsor facevano il tifo e dimostravano il loro supporto, Kurt stringeva la barriera così forte da essere sicuro che gli si sarebbero staccate le unghie.
 
Logan schivò il veloce assalto e fece quasi il suo secondo punto – ma Blaine fece subito una manovra in avanti con la sua arma – spostando la sciabola dell’altro quel tanto che bastava per avanzare e dare un colpo diretto al petto.
 
“Punto!” Un segno verde sulla colonna del punteggio di Blaine ed i Windsor esultarono, mentre gli Stuart protestavano.
 
“Oh si!” David colpi la barricata con un pugno, preso dall’entusiasmo. I gemelli stavano saltando come pazzi.
 
Ci furono subito altri colpi, con Logan che obbligò Blaine ad arretrare fino alla linea dell’en garde. L’incontro era decisamente il più feroce a cui sia Blaine che Logan avessero partecipato, e lo sforzo era evidente. Ci furono un paio di “Halt!”.
 
“Il tempo passa…” Reed continuava a mangiarsi le unghie.
 
Ad un certo punto, Logan fece un errore e Blaine se ne accorse – si avvicinò e colpì il ragazzo alla spalla. Quando segnarono il punto, Windsor impazzì. “Penso che mi verrà un infarto,” mormorò Kurt. “Non sono così spaventato da quando facevo il kicker.”
 
I gemelli lo guardarono confusi, scrollarono le spalle, e tornarono a fare il tifo.
 
Logan sembrava incredibilmente teso, e doveva esserlo per la rabbia. Era ciò che il suo linguaggio del corpo stava dicendo.  Aveva vinto i suoi incontri precedenti senza fatica, ricevendo solo un colpo alla volta. Blaine aveva già due punti. Doveva ricambiare il favore.
 
Il tempo continuava a passare. Prima che i ragazzi potessero anche solo capire cosa stava succedendo, ci fu un suono di sciabole che si colpivano – quella di Blaine quasi gli sfuggì dalla mano – e Logan lo colpì sicuro sulla destra del petto. Il punto venne segnato, e Stuart esultò.
 
Cercando di riprendere fiato, i due combattenti stavano riprendendo posizione di nuovo. “L’ultimo, Blaine…” sussurrò Logan, senza far caso se Blaine l’aveva sentito o no.
 
“Ci siamo, Logan,” mormorò Blaine mentre fletteva il polso. Le grida di incoraggiamento raggiungevano volumi altissimi e Kurt, sporgendosi, vide che se non avessero finito presto sarebbe stato un pareggio. E sembrava che quei due preferissero farsi del male.
 
“L’ultimo, Blaine, l’ultimo!” gridarono i gemelli, applaudendo.
 
Un blocco di tifosi di Stuart cantava cori all’unisono, sovrastando così il tifo sparpagliato di Windsor. Kurt si sentiva disorientato, ma tornò a guardare i due sfidanti.
 
Le sciabole s’alzarono lentamente. “Allez!”
 
Un colpo – due – tre – quattro… Logan stava obbligando Blaine ad arretrare di nuovo, si muoveva più velocemente di prima.
 
Blaine ricambiava, spingendo di più, ed obbligando gli atleti a tornare al centro. Reed si nascose dietro la barricata, non era pronto a vedere ciò che stava succedendo. La palestra stava per esplodere a causa della tifoseria agguerrita.
 
L’orologio continuava a correre anche quando i due si fermavano per un istante – e poi riprendevano a gran velocità.
 
Cinque – sei –
 
“Vai, Blaine!” gridò Kurt, la voce mescolata a quella della folla, ma non gli importava – non poteva vederlo perdere. La concentrazione di Blaine vacillò per un secondo.
 
E Logan si gettò pronto a colpire.
 
La palestra gridò. Blaine vide la sciabola venire verso di lui ed in un momento di puro intervento divino, fece un passo indietro che riuscì ad evitargli d’essere colpito. Si mosse l’istante dopo, senza pensare.
 
La campana suonò.
 
Windsor esplose, la massa scavalcò le barricate seguita da Hanover e dagli studenti giornalieri. Come un unico corpo, i Windsor si lanciarono su Blaine, facendolo cadere a terra, in prima linea c’erano Wes e David.
 
Kurt stette da parte, non volendo prender parte all’isteria generale, con Reed a fianco a sé. Reed era euforico, e lanciava pugni in aria. Kurt aveva un sorriso a trentadue denti, ed applaudiva forte mentre guardava i suoi amici che cercavano d’aiutare Blaine a rialzarsi.
 
Vicino a Kurt si materializzò Logan, ridendo sommessamente e scuotendo la testa. I capelli erano bagnati di sudore. Allungò una mano verso Kurt. “Congratulazioni per la vittoria.”
 
Perplesso, Kurt annuì e strinse la mano – Logan la strinse per un momento e la tenne un secondo di troppo rispetto a quanto ammesso dal protocollo – poi andò verso un gruppo di Stuart delusi.
 
Kurt tornò dagli altri e vide Blaine libero dalla folla che stava per impazzire al centro dell’area di combattimento. Gli avevano appena dato la medaglia. Blaine rise e gli andò incontro, e gli diede un abbraccio stretto.
 
“Congratulazioni,” sorrise Kurt, dandogli una pazza sulla spalla prima di sciogliere l’abbraccio. “Che incontro.”
 
“Mi hai quasi distratto prima,” lo ammonì Blaine con un enorme sorriso. “Ti ho sentito urlare ed era così alto che ho pensato avresti raggiunto un Fa alto.”
 
Kurt gli diede un pugnetto sulla spalla, bocca aperta a causa dello shock, incapace di credere che avesse davvero detto una cosa simile, ma era troppo felice perché gliene importasse veramente. “Vabbè, hai vinto. E sei stato fortunato a quanto ho visto. Logan ti era sempre addosso.”
 
“Sì, non riesco nemmeno a ricordare come ho fatto,” ammise Blaine con un sorriso.
 
“FESTA!” I gemelli stavano gridando da sopra il tavolo dei giudici. “FESTA AL WINDSOR, ADESSO!”
 
“Festa?” chiese Kurt mentre i Windsor spingevano lui e Blaine verso l’uscita. “Non abbiamo le prove? Le provinciali?”
 
Questo passò inosservato ai ragazzi trionfanti che, impegnati a trascinare Blaine con loro, si facevano strada attraverso il campus, diretti al loro dormitorio.


Nel prossimo episodio: Un weekend alla Dalton non ha mai fatto del male a nessuno – non seriamente, almeno. Questo era ciò che i gemelli avevano detto a Kurt. Le persone a casa cominciano a preoccuparsi, e Kurt non è sicuro d’essere preparato alla valutazione dello stile di vita di Windsor quando decidono di vedere di persona perché Kurt non torna a casa.

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Capitolo 5
*** Biscotti ***


Salve, sono Carolina (meglio nota su EFP come TwiggyLawson) e Sonia mi ha passato il testimone per diffondere il culto di "Dalton" anche alle genti del Bel Paese. Che dire? Il fatto che mi sia stata affidato il compito di tradurre qesta fatastica fanfiction, che io non amo, ma venero (CP Coulter, che il cielo ti abbia in gloria), mi riempe di orgoglio e spero che apprezziate la mia traduzione; ho davvero fatto del mio meglio e devo dire che un paio di punti sono stati davvero rognosetti! Uno ad esempio è quando si fa riferimento alle statue dell'Isola di Natale: io ho fatto qualche ricerca e non mi risulta che lì vi siano delle statue come quelle che descrive Kurt, quindi per far sì che tutti capissero la metafora ho tradotto "Isola di Pasqua" che non mi soddisfa molto, ma a volte bisogna fare dei sacrifici.
Per il resto spero che vada tutto bene.
Buona lettura. 
Un bacio.




Venerdì, tardo pomeriggio.

Scena: Ufficio del Rettore delle attività degli studenti, Elizabeth Ramsey

Personaggi: Kurt, Blaine, David, Evan, Ethan, Dwight, Reed, Howard, il direttore del dormitorio.. e il Rettore Ramsey

Situazione: La denuncia di un dopo festa a Windsor ha sortito effetto non appena giunta

Una festa.

A Windsor.

Di solito non finisce bene.

 

“Quindi..”

Quando finalmente il Rettore si decise a parlare, i ragazzi iniziarono a innervosirsi – Blaine si appoggiò allo schienale della sedia sospirando, Kurt nascose il volto tra le mani - mentre la donna camminava dietro alla scrivania di fronte a loro, sembrò che se ne fosse accorta. Kurt di solito intuiva le vibrazioni che gli insegnanti inviavano, ma, nonostante i suoi sensori registrassero calma assoluta provenire dal Rettore Ramsey, sentiva che stava sicuramente complottando qualcosa. Tutte le sue cose erano state raccolte in delle valigie e sembrava sul punto di partire per il weekend, quindi il fatto che avesse perso tempo per radunarli lì giusto prima di partire era definitivamente un segno.

Alla fine li guardò e si sedette sulla sedia imbottita senza che questa facesse alcun suono. Era una donna solida sulla quarantina, sposata (l’enorme anello di Tiffany lo provava), un po’ sovrappeso, con acquosi occhi grigi e i capelli rossi legati con austerità.

In precedenza Kurt era stato nel suo ufficio soltanto un’altra volta – il primo giorno di scuola per discutere del trasferimento e mettere a punto gli ultimi dettagli della sistemazione in dormitorio – e gli aveva dato l’impressione di una donna insignificante. O almeno così pareva.

Lei giunse le mani sopra al tavolo, guardandoli con volto assolutamente indecifrabile.

“Avete dato una festa.”

David arricciò le labbra e guardò il cielo in una supplica silenziosa. I ragazzi sembravano imbarazzati.

Il Rettore continuò: “E, secondo i racconti degli studenti, sembra che sia stata “davvero fantastica” – enfatizzò le ultime due parole. Tese le labbra in un sottile sorriso. – “Be’, sembra che il dormitorio di Windsor sia abbastanza popolare per questo, no?”

Wes tentò di replicare con un sorriso molto forzato.
Howard era un testimone silenzioso – sarebbe potuto essere benissimo una di quelle teste dell’Isola di Pasqua dotata di un corpo messa come decorazione in un angolo dell’ufficio. Aveva le braccia incrociate, somigliando a un avvoltoio in attesa di cadaveri.

“ Da quel che ho capito, la festa era per celebrare la vittoria della Dalton all’incontro di scherma di oggi - Sorrise un po’ di più – Oh, scusate. Sembrerebbe che quella di oggi sia stata una vittoria di Windsor per la Dalton”

Tutti gli sguardi si indirizzarono verso Blaine per un istante. Non andarono sprecati: lui tossì leggermente e si raddrizzò un po’, alzando le sopracciglia a quell'insinuazione.

Il Rettore Ramsey continuava a sorridere.

“Arresti domiciliari.”

Ci furono dei respiri mozzati per il terrore.

“Per una settimana”

Cosa!?” Dwight stava soffocando. David gli diede una forte gomitata per zittirlo.

“Non potrete lasciare il campus, non potrete andare da nessuna parte, tranne gli edifici scolastici e il vostro dormitorio.”
I gemelli alzarono gli occhi al cielo e sembrarono annoiati.

Il rettore Ramsey li guardò con molta calma: “Qualche commento?”

“Ma..” Reed era sconvolto

“Perché non esainiamo questa lista che il signor Howard ha preparato con cura? - Disse il rettore, sempre con lo stesso sorriso gentile. Indossò gli occhiali e guardò il foglio – A quanto pare siete riusciti a portare nel vostro dormitorio abbastanza punch “da farci galleggiare un motoscafo”, secondo la stima fatta”

“Non era corretto” disse David chiaramente, sapendo che il liquori di ogni tipo erano assolutamente proibiti nel campus.

La Ramsey annuì e continuò: “C’erano notevoli resti di un festeggiamento sia dentro che sul dormitorio ed essi comprendono, ma non si limitano a questo, coriandoli, stelle filanti spray, burro d’ arachidi, glassa per torte, piume dei vostri cuscini e della papera domestica del signor Tamerlane, fazzoletti, brillantini, aeroplanini di carta e quelle che sembrano essere copie della foto di classe di Stuart con la scritta Alla faccia vostra scarabocchiata col pennarello indelebile.

Kurt gemette leggermente e appoggiò la fronte sul palmo della mano. Detta così, la festa non sembrava così grandiosa come quando vi si partecipava per davvero.

“Pignatte, noci di cocco, fuochi d'artificio, candele romane (all'esterno, almeno) e gozzovigli vari. Inoltre il vostro impianto stereo stava diffondendo della musica che è stata udita fin dalla parte opposta del campus.

A Wes si rizzarono i capelli. “La parte opposta del campus” significava il dormitorio di Stuart e nessuno dubitava che fossero stati loro a telefonare alla Ramsey, ancora scottati per la sconfitta del loro campione

“Non voglio nemmeno addentrarmi nel genere di distruzioni che saranno avvenute all'interno del dormitorio”

“Non abbiamo distrutto nulla” riportò Blaine, aggiungendo mentalmente, Che non fosse già rotto... o sul punto di essere sostituito.

Rimane comunque il fatto che questa non è la maniera in cui dovrebbero comportarsi gli studenti della Dalton Academy – la Ramsey lo studiò – Siamo un convenzionale e distinto ambiente di apprendimento e gli studenti non dovrebbero organizzare feste a dei decibel leggermente inferiori al lancio di uno shuttle della NASA”

Si appoggiò allo schienale con le mani ancora giunte: “Mi sembra anche di capire che ogni Warbler del dormitorio si sia vantaggiosamente dimenticato che il signor Harvey e la signorina Medel avevano fissato delle prove nella seconda aula di musica”

Kurt chiuse gli occhi per il dolore. Non l'avevano dimenticato – nessuno l'aveva fatto. Il fatto era che la massa dei ragazzi, carichi di adrenalina, aveva semplicemente scelto di tralasciarlo. Era un Warbler e uno dello studente della Dalton da sola una settimana e già stava per essere espulso.

Ma visto che il signor Howard ha detto che si potrà sorvolare su ciò visto che ora dobbiamo a Blaine una splendida vittoria, non verrà contato come accusa contro di voi”

Vi furono dei sospiri di sollievo e grande gratitudine verso qualsiasi potere superiore gli avesse benedetti con il loro direttore del coro e le doti da schermista di Blaine.

A proposito di Blaine - la Ramsey posò di nuovo lo sguardo su di lui – Potrai essere soltanto il Prefetto Provvisorio fino al ritorno di Charles, ma fino ad allora mi aspetto che tu compia i tuoi doveri e che faccia in modo che un episodio del genere non accada di nuovo. Questa cosa non sarebbe dovuta assolutamente sfuggire di mano. Sono stata chiara?”

Sì, signora Ramsey” rispose Blaine con tono tranquillo.

La Ramsey guardò Kurt e Reed, i due che probabilmente erano i meno responsabili per qualche serio danno - Dwight aveva già qualche trascorso, ma era per strane, generalmente innocue buffonate superstiziose – e disse loro: “Kurt, sei arrivato da meno di una settimana. Mi piacerebbe non rivederti qui per minimo un mese. O almeno questo sia il tempo necessario a Windsor per convertire qualcuno.”

Sono stato convertito già il mattino dopo l'iniziazione. In riposta, Kurt la guardo con indifferenza.

E Reed – sai quanto puoi essere.. impacciato... a volte. Non dovresti lasciarti coinvolgere in questa cosa e farti del male più di quanto tu non faccia già quotidianamente, stando a quanto riporta l'infermiera della scuola”

Reed cessò di mangiarsi le unghie: “... Sì, signora Ramsey”

La punizione vale per tutti voi. Arresti domiciliari. Ora potete andare.”

I ragazzi si alzarono emettendo un mormorio molto sommesso.

Grazie per il suo tempo rettore Ramsey” disse Howard, mentre accompagnava i ragazzi fuori.

Uscendo nel corridoio, Kurt notò che nessuno di loro sembrava particolarmente angosciato – tranne Dwight e Reed, che in genere lo erano facilmente – come se cose del genere accadessero spesso.

Allora, ragazzi? - domandò Howard aspramente mentre raggiungevano l'uscita dell'edificio – Ci sono ulteriori dichiarazioni che vorreste fare?”

Ci fu una breve pausa.

... E' stata una gran festa, vero?” disse Dwight alla fine.

Kurt si morse il labbro per smettere di sorridere.

 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy

Proprio all'inizio della settimana sono diventato uno studente della Dalton, un'abitante del dormitorio di Windsor e uno dei Warbler della Dalton.

Ho scoperto che i ragazzi a Windsor sono davvero irrequieti, ma che hanno anche un cuore grande. Sono riusciti a conquistare la mia amicizia, nonostante a volte io voglia strangolarli

Mi domando se qualcun altro si sia mai sentito così.

 

Kurt..? Che stai facendo?” domandò Reed mentre entrava nella grande cucina assolata il sabato mattina successivo. Aveva seguito l'odore di qualcosa di buono che cuoceva nel forno.

Guardando nel vuoto, ma con le mani che continuavano a muoversi mentre mescolava l'impasto nella ciotola con un cucchiaio di legno, Kurt rispose: “Ho provato a fare i compiti, ma sembrava di tentare di separare le acque del Mar Rosso. Sono riuscito a farne metà prima di sentire l'impulso di ribaltare il tavolo. E visto che non posso più tenermi occupato pianificando e coordinando i vestiti per la scuola ho deciso di preparare dei biscotti.”

Tu cucini?” Reed spalancò gli occhi, rimanendo con cautela dall'altro lato del bancone e lontano da tutti gli utensili che avrebbero potuto procurarli delle ferite. Si stava comportando in maniera particolarmente più cauta quel giorno, notò Kurt, visto che stava indossando dei guanti scamosciati.

A volte, quando ne ho voglia” sospirò Kurt. Appoggiò il cucchiaio per un momento e aggiunse altri ingredienti. “Comunque, che cosa è successo al vostro soffitto?” indicò con la spatola lo scorciò traforato sopra il piano cottura e il forno.

Um.. Un piccolo incidente quando qualcuno provò a fare una torta di compleanno – Reed sembrò imbarazzato – Per fortuna l'amministrazione ha sostituito i fornelli e il forno. Se ti annoi perché non vieni di sopra in camera mia? Possiamo guardare qualche immagine della sfilata di Armani”

Mi tenti, ma...”

Si sentì il suono di qualcosa di pesante e bagnato che cadeva al piano di sopra, con un lampo e delle fragorose urla di angoscia , mentre dei piedi cominciavano a martellare e delle risate risuonavano lungo il corridoio.
“Dannazione, Evan!” urlò qualcuno – che avrebbere potuto essere David – sputacchiando.

Ci fu un secondo splash e Wes urlò delle maledizioni così incredibilmente colorite che avrebbero fatto arrossire un pirata. I gemelli urlarono in coro: “Finito in questa camera”, prima di scappare alla ricerca di un'altra vittima

Reed vide Kurt rivolgergli un sopracciglio alzato enormemente espressivo e capì finalmente perché non era una buona idea stare di sopra. “Claustrofobia e i gemelli, eh?”

Gavettoni - annuì Kurt – Stanno colpendo tutti in corridoio. Dwight ha iniziato a barricare la sua porta. Non so con cosa l'abbia bloccata, ma puzza di morto”

Reed sembrò disgustato.

Così ho deciso di coprire l'odore cucinando – sospirò Kurt. Sembrava e si sentiva stanco – Non so come tu faccia a gestire tutto questo, Reed, con i compiti e i Warbler”

Devi solamente prenderci la mano – Reed sorrise gentilmente – Non essere così duro con te stesso”
Guardò a lato del bancone e vide una ciotola piena di biscotti alle gocce di cioccolato appena sfornati: “Sono quelli finiti?”

Sì” Kurt annuì, mentre finiva di mettere un'altra infornata nel forno.

Oh, sono alle gocce di cioccolato!”

Provane uno. Era la ricetta di mia mamma”

Reed ne prese uno con molta attenzione e lo ispezionò con un largo sorriso: “Hai intenzione di mandarne qualcuno a lei?”

No. E' morta.”

Reed impallidì per lo choc, forse per la notizia, forse per l'assoluta franchezza o per entrambe. Con gli occhi spalancati, lasciò cadere il biscotto nella ciotola: “Oh – Mi – Mi dispiace, Kurt, non -”

Va tutto bene - Kurt si rialzò dopo aver tolto l'ultima infornata dal forno e averne messa dentro una nuova. Fece a Reed un rapido sorriso – E' stato tanto tempo fa”
Si tolse i guanti da forno e indicò la ciotola mentre inziava a ripulire: “Prendine uno”

Sei sicuro?”

Avanti, Reed, prendine uno, per l'amor del cielo” Kurt iniziò a lavare la ciotola dell'impasto con un sospiro. Sarebbe rimasto bloccato lì tutto il week-end con un dormitorio che era come un bomba pronta a esplodere da un momento all'altro. Aveva detto a Mercedes che si sarebbe trattenuto a scuola per gli allenamenti dei Warbler e per problemi scolastici, ma non era entrato nei dettagli ed era preoccupato che avrebbe potuto esserne turbata.

Reed avvicinò a sé la ciotola, prese il biscotto che prima aveva fatto cadere e disse a Kurt: “Com'era la tua vecchia scuola?”

Kurt si immobilizzò: “... Perché me lo chiedi?”

Sono solo curioso” disse Reed, ricordando la conversazione del falò e mordendo il biscotto con cautela.

Kurt ebbe talmente tanti flashback da esserne quasi sovraccarico. Scosse semplicemente la testa e sorrise, strofinando diligentemente: “Passavo il tempo pianificando cosa a indossare a scuola il giorno dopo e uscendo con il mio vecchio Glee Club. Sono davvero fantastici . Certo il nostro direttore, il signor Shue, dovrebbe uscire un po' dalla sua fascia temporale – Lì sono ancora gli anni Ottanta – e lasciarsi un po' andare, ma lui è fatto così...”

Realizzò che Reed era silenzioso. Si volto e vide che era lì, con un pezzo di biscotto in bocca, mentre guardava quello che aveva in mano.
“Stai bene, Reed?” domandò Kurt. Per un po' non ricevette risposta. Alla fine il ragazzo più piccolo alzò un poco gli occhi.

Kurt, quanti ne hai fatti?”

Kurt spalancò gli occhi e indico un altro bancone, sopra il quale c'erano numerose ciotole di biscotti, poi si rivolse a lui e disse: “L'ultima teglia è nel forno”
Guardò Reed che lo osservava e che si aggrappava alla ciotola che aveva in mano: “Quella puoi tenerla se vuoi.”

Reed si portò la ciotola ancora più vicino, guardandolo con gli occhi sgranati “Puoi scusarmi un secondo?”

Certo...”

Il ragazzo corse via dalla cucina con la ciotola e poté sentire i suoi piedi martellare sul pavimento. Kurt lo osservò domandandosi cosa diamine fosse appena successo. Prese un biscotto e gli diede un morso e, come si aspettava, tutto sembrava essere a posto. Reed era forse allergico?

Guardò fuori dalla finestra. Tutto sembrava luminoso, nonostante facesse piuttosto freddo. Forse doveva semplicemente uscire da Windsor e prendere una boccata d'aria. Se ne andò, dopo aver messo i biscotti in un grosso Tupperware. Tutto fuori dal dormitorio era sospeso nella frase di transizione tra autunno e inverno.

Strano, Kurt aggrottò le sopracciglia visto che gli era sembrato di vedere una macchia colorata fluttuare lontano tra i cespugli.

Assomigliava terribilmente a uno dei cappotti di Rachel.

 

Il colpi alla porta di David furono così rapidi e incessanti che il ragazzo aggrottò la fronte e si alzò, con i capelli ancora gocciolanti. “Se è ancora uno di quei due, sarà meglio che tu me li faccia uccidere” urlò Wes dal loro bagno.

Se te ne lasciò un pezzo, potrai” botbottò David, mentre raggiungeva la porta e l'apriva: “Cosa volete stavolta, ragazzi?” Si trovò davanti Reed, fermo lì con in mano una ciotola di plastica in mano e gli occhi spalancati. “Oh, qual è il problema, Reed? Hanno preso anche te?”

Assaggia questo.” E infilò un intero biscotto nella bocca di David.

Che stai -” David si strozzò e poi si fermò. Masticò e poi guardò Reed, che lo osservava in stato di choc. “Oh mio – inghiottì – whoa – Reed... Che cos'è questo?”

Reed allargò semplicemente lo sguardo verso di lui in un'occhiata alla “Lo so, giusto?” . David afferrò la ciotola. “Dammela un secondo!”

Ehi!” Il ragazzino protestò inseguendolo nella stanza.

Chi è, David?” Wes uscì dal bagno con abiti puliti. David prese un biscotto dalla ciotola e glielo lanciò. Wes lo afferò con facilità e guardò l'amico come se fosse pazzo “Ma che diavolo?”

Sia David che Reed gli fecero cenno in fretta di mangiarlo. Wes, guardandoli con sospetto, lanciò un'occhiata al biscotto e disse: “Non li avete fatti voi, vero?”

E' stato Kurt!” disse Reed senza fiato.

Kurt?” David si voltò sorpreso verso Reed e il ragazzo più piccolo annuì, mentre Wes dava un morso al biscotto.

Ci fu una pausa. “Woah, Santo -” Wes si strozzò. Osservò gli altri due e vide che David teneva in mano la ciotola. “Ehi! Dammela!”

No!” David corse fuori dalla stanza, mentre Wes e Reed lo inseguivano.

 

Stella dorata a Meches, mi ricevi, Meches?”

Rachel... Sono proprio accanto a te” Tina fece una smorfia dal luogo in cui era inginocchiata accanto a lei in un grande cespuglio di rododendro. Mercedes roteò gli occhi “Finiremo nei guai per questo. Non penso che alle ragazze sia permesso stare qui”

Mi avete appena fatto fare un basket toss sopra quella rete – scattò Santana da dove stava strisciando vicino a loro – ancora qualche centimetro più in alto e sarei trafitta come un pollo morto. Se fossi atterrata male, mi sarei rotta la caviglia e il coach Sue mi avrebbe sventrato”

Quinn sospirò semplicemente e scosse la testa “Ditemi di nuovo perché lo stiamo facendo? Shuester non ne sarà felice”

Vogliamo soltanto essere sicure che Kurt sia bene – rispose Mercedes, scuotendo la testa – sembrava entusiasta di tornare a casa all'improvviso non può più. E non ha voluto dirmi perché è bloccato al campus. Ha detto che era per un allenamento dei Warbler, ma c'era qualcosa di imbarazzato nella sua voce. E deve sempre allontanarsi dal telefono perché c'è qualcuno o qualcosa che lo disturba”

Tina sembrò confusa: “Ma pensavo che questa scuola avesse tolleranza zero per il bullismo”

Rachel si guardò intorno sospettosa: “Non lo sapremo finché non lo vedremo con i nostri occhi – fece una pausa – E se per caso ci capitasse di vedere gli allenamenti dei Warbler -”

Il signor Shue non vuole che lo facciamo più” Brittany sbatte le palpebre-

E potremmo essere beccate – Mercedes alzò un sopracciglio – Il che mi porta a chiedere: perché non abbiamo mandato i ragazzi? Avrebbero potuto dire di essere studenti.”

Come se Finn fosse in grado di reggere una messinscena del genere, e poi non sarebbe voluto venire - Rachel roteò gli occhi – E poi non penso che alla Dalton piacciano i ragazzi con la cresta, quindi neanche Puck avrebbe potuto farlo”

Mike è via con sua madre per una riunione di famiglia e non tornerà prima di altre otto ore” sospirò Tina.

Quinn annuì leggermente: “E nemmeno Sam è in città, sfortunatamente. Si sarebbe mimetizzato bene. Ha detto di venire da una scuola maschile”

E Artie?” domandò Brittany

Non può scappare abbastanza in fretta, se viene beccato” disse Santana.

Comunque – Rachel le interruppe con un ceno della mano, sembrando irritata, mentre strisciava tra i cespugli – questa missione richiede delicatezza e astuzia, ed è ciò che noi abbiamo” Osservò da dietro l'angolo e vide che nei giardini della Dalton non c'era nessuno. Agrottò le sopracciglia: “Questo posto ha davvero un'ossessione per i fiori perenni”

In realtà penso che sia il motivo per cui sono i giardini hanno vinto dei premi” disse Kurt ad alta voce, mentre arrivava dietro di loro, alzando un sopracciglio. Le intruse sobbalzarono e si voltarono. Lui stava ancora indossando un grembiule e aveva un Tupperware pieno di biscotti. Le ragazze lo fissavano.

Kurt le guardò, con le sopracciglia ancora alzate: “Che ci fate qui?”

Umm..” le ragazze lo fissavano.

Alla fine Kurt roteò gli occhi e sorrise. Porse loro il Tupperware: “Biscotti?”

 

Okay, cosa diavolo sono questi così e perché sono così buoni?” domandò Wes mentre si sedeva in sala comune fissando il suo ultimo pezzo di biscotto.

Non ne ho idea – ammise Blaine, che aveva già finito il suo – Non sapevo nemmeno che Kurt sapesse cucinare”

Wow per la prima volta Winsdor ha qualcuno con delle vere competenze in cucina - David sembrava affascinato – Il suo corso di economia domestica deve essere un tripudio di A”

I gemelli annuirono, mentre mangiavano i loro biscotti con lo sguardo perso nel vuoto

Questi erano i postumi della battaglia dei biscotti. Mentre Reed, David e Wes cercavano di impossessarsi della ciotola, Blaine era uscito dalla sua stanza per controllare che la via fosse libera da gemelli lancia gavettoni. David aveva preso un pugno di biscotti e poi gli aveva lanciato la ciotola.

Blaine, nemmeno tanto sconvolto quanto lo sarebbe stata una persona normale, era riuscito a tirare fuori un biscotto, prima che Wes gliela strappasse di mano e che poi Reed l'afferrasse e che si materializzassero i gemelli (probabilmente attratti dalla confusione di cui non erano la causa loro stessi). L'avevano afferrata e entrambi avevano preso un biscotto, prima che la ciotola finisse tra le mani di Dwight.

Quest'ultimo non si era ancora mosso dal punto in cui stava mangiando, vicino al bovindo.

Come facevi a non sapere che facesse dei biscotti fantastici? - domandò mandò Wes a Blaine – Pensavo sapessi quasi tutto di lui ormai, visto che continuavi ad andare a Lima prima che arrivasse qui”

Non so tutto di lui – rispose Blaine con irritazione – Mi piacerebbe, ma non sono uno stalker e non hon intenzione di forzarlo a raccontarmi ogni cosa”

Sapevi che sua mamma era morta? - chiese dolcemente Reed – Ha detto che questa era la sua ricetta”

Cadde il silenzio.

... Sto mangiando dei biscotti maledetti?” domandò Dwight con leggero orrore dal bovindo. Finì col venir colpito una massa di cuscini del divano da tutti i ragazzi nella sala comune.

Blaine, perché Kurt si è trasferito qui?” chiese infine Ethan.

Già. Insomma, non che abbia qualcosa contro di lui, ma hai visto casa sua – concordò Evan – Non è... Ehm... Nella nostra stessa fascia di reddito”

Ed era nel Glee Club della sua vecchia scuola – disse David alzando un sopracciglio - Erano loro quelli al telefono durante la sua audizione. Stava cantando per loro, Blaine. E tutte quelle cose che dicevi riguardo al fatto che sembrasse solo e infelice durante i primi giorni: significa che sente la loro mancanza.”

Quindi... Se vuole loro davvero così bene, perché ha preso e si è trasferito qui, facendo spendere ai suoi genitori tutti quei soldi? - domandò Reed, aggrottando la fronte – So che i Warbler sono fantastici, ma non sembra il tipo che molla la sua squadra per una migliore.” Vedendo che Blaine rimaneva in silenzio, aggiunse: “E' forse in qualche pasticcio, Blaine?”

Tutti gli sguardi puntarono al Prefetto Temporaneo. Blaine chiuse gli occhi e mandò fuori l'aria dai polmoni, sporgendosi in avanti da dov'era seduto e appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

Kurt..” incominciò, ma poi si fermò. Scosse la testa: “... Non so se vorrebbe che io ve lo dica”

Dannazione, Blaine, diccelo! - scattò Wes – Senti, anche noi siamo suoi amici. Viviamo con lui, ci piace, è un cantante fantastico, è uno dei Warbler e ha tollerato la nostra pazzia per quasi una settimana e gli è praticamente piaciuta! Per quel che mi riguarda, è il nostro nuovo fratellino. Se ha dei problemi, voglio saperlo, amico!”

Si è trasferito qui per allontanarsi da quei problemi, Wes” disse Blaine, guardando fisso verso di lui.

Allora non dovrebbe esserci nulla di cui preoccuparsi, se ce lo raccontassi. Giusto?” David alzò un sopracciglio.

I gemelli posero su Blaine due paia identici di perforanti occhi blu ghiaccio, che in silenzio richiedevano la medesima informazione. Blaine si guardò intorno nella sala comune, vide che tutti loro lo stavano fissando e sospirò profondamente: “Solamente se promettete che ciò non lascerà il dormitorio di Windsor. Questa sala comune. E' una cosa tra di noi, poiché, più di ogni altra cosa voglio proteggere Kurt. Non voglio che venga ferito un'altra volta. Avete capito?”

I gemelli si scambiarono uno sguardo di sottecchi. Erano abbastanza sicuri che Blaine intendesse davvero quella frase e anche che avrebbe voluto qualcosina di più di quello, ma decisero che quello non era il momento adatto per farlo notare.

Ora diccelo”

 

Avete idea dei guai in cui finirete? - domandò Kurt mentre camminavano verso Windsor, con i piedi che pestavano la terra umida – Santana, seriamente? Un basket toss senza qualcuno che ti prendesse? Saresti potuta morire.”

E' quello che ho detto anche a loro” sogghignò la ragazza bruna, ingoiando il suo ultimo pezzo di biscotto.

Be' non sono pronto ad avere una di voi ferita, mentre siete qui! - Kurt si fermò e si voltò verso di loro – Sentite, ragazze, apprezzo davvero molto che siate venute a trovarmi, ma sto davvero bene qui.”

Allora come mai c'è sempre qualcuno che ti urla dietro quando parliamo al telefono? - domandò Mercedes, alzando un sopracciglio – Ragazzino, è meglio che tu mi dica cosa diavolo sta succedendo qui. Devo fare a pezzi qualcuno o qualcosa?”

Vivo solo in un dormitorio molto strano, tutto qui” rispose Kurt, incrociando le braccia sul petto.

Kurt, stai cucinando – disse Mercedes, alzando un sopracciglio – Cerchi sempre di evitare qualcosa quando ricorri alla cucina”

Quando io cerco di evitare qualcosa, mi metto in un angolo” mormorò Brittany

Kurt le lanciò un'occhiata confusa, poi disse: “Sì, sto evitando il monte Everest di compiti che giace sulla mia scrivania”

Rachel pose una mano sul braccio di Kurt: “Sei sicuro che qui non stia succedendo niente di cui tu non ci voglia parlare? Finn mi ha riferito che avevi detto a Burt e Carol che non vedevi l'ora di ritornare a Lima per i weekend e ora, proprio di venerdì, dici che non puoi per problemi scolastici. Davvero c'è soltanto un allenamento dei Warbler?”

Kurt guardò tutte loro per un momento: “..Sì”

Stai mentendo, lo vedo – sogghignò Santana – Non è che il motivo per cui non torni a casa è che hai già trovato un fidanzato?”

Kurt arrossì fino all'attaccatura dei capelli, mentre il sorriso di Blaine balenò nella sua testa e poi anche il fastidioso pensiero delle avance di Logan più in fondo nella sua mente: “Io non ho un fidanzato”

Wow, Kurt, non ti ho mai visto così rosso prima d'ora” fece notare Tina, ridacchiando.

E' quel ragazzo, Blaine, come ti ho sempre chiesto?” Mercedes ammiccò.

Chi è Blaine?” domandò Quinn.

Un ragazzo gay carino con cui continua ad uscire”

Oh..” le ragazze iniziarono a ridacchiare.

Sentite, ragazze, piantatela. Okay? - disse Kurt, sconvolto – Primo: io non ho un fidanzato e non è Blaine. Secondo: nessuno mi sta dando fastidio in questa scuola. E terzo: davvero vivo semplicemente in un dormitorio pazzesco. Questi sono i miei problemi scolastici.”

Di quanta pazzia stiamo parlando qui?” domandò Rachel con sospetto, le braccia incrociate sul petto.

Okay, sentite: ci hanno quasi sospesi tutti. Contente? - Kurt alzò le braccia al cielo, in segno di resa – Hanno organizzato una festa pantagruelica che è andata fuori controllo e siamo finiti tutti nell'ufficio del rettore e sono ufficialmente agli arresti domiciliari per tutta la settimana. Ecco.”

Incrociò le braccia al petto e scrollò le spalle con uno sguardo di traverso: “E per la cronaca, no, non c'è forza sul pianeta che sia in grado di controllare quei matti là dentro, per quello che ho visto. Siete venute fin quaggiù da Lima solo per sentire che ho esagerato a una festa. Evviva!”

Non ti hanno fatto del male, vero? - domandò Mercedes preoccupata – E' per questo che non hai voluto dirlo a noi o ai tuoi genitori?”

No – disse Kurt prendendole le mani e sorridendo un po' – Non l'ho detto ai miei genitori perché non volevo che pensassero che fossi... be'.. Con la compagnia sbagliata. Stavolta l'abbiamo scampata per il rotto della cuffia, ma la verità è che per quanto possano essere al limite della delinquenza, sono davvero dei bravi ragazzi. Molti sono Warbler e sono tutti miei amici: mi sembra di piacere loro. Ci prendiamo cura l'uno dell'altro perché siamo ragazzi di Windsor ed è così che facciamo, a quanto pare – sorrise – E io sono felice”

Ragazzi di Windsor – Tina ridacchiò – E' così che vi chiamate?”

E' il nome del dormitorio” borbottò Kurt.

Aww.. - Mercedes gli diede un grande abbraccio e sorrise – Il nostro Kurt è un ragazzo di Windsor”. Kurt rise e ricambiò l'abbraccio con forza

Quindi, avremo l'opportunità di conoscere questi ragazzi fantastici mentre siamo qui?” domandò Santana con un sogghigno. Quinn la fulminò e aggiunse: “Solo per sapere chi sono”

Siete diventate tutte delle strane mamme chiocce, lo sapevate? - fece notare Kurt, alzando gli occhi al cielo, ma sorrise e poi si voltò di nuovo verso Windsor, facendo cenno alle ragazze di seguirlo – Venite, ma mantenter un profilo basso. Deve essere una cosa veloce: alle ragazze non è permesso stare qui. Non ci molte persone oggi, quindi forse va bene”

Le ragazze fecero dei risolini – tranne Rachel, che fece semplicemente una smorfia e incrociò le braccia – e lo seguirono verso l'enorme dormitorio di Windsor, simile a un palazzo. Mercedes emise un boccheggiò meravigliato quando lo vide: “Woah..”

 

Wow, che bella pila di mattoni avete qui” rise Tina.

.. Vivi in un castello? – domandò Brittany – Sei riuscito a diventare la principessa?”

Penso che se ne avessero l'occasione, mi incoronerebbero come tale – brontolò Kurt mentre ragginugeva la porta. Tenne sotto braccio il contenitore dei biscotti e spinse la porta per aprirla.

Ragazzi? – chiamò mentre entrava nell'ingresso con le ragazze che lo seguivano – Ragazzi, ci siete?”

Wow, questo è un gran dormitorio” Quinn rise, notando lo stemma di Windsor sopra l'ingresso.

Kurt aggrottò la fronte di fronte al silenzio, che, con tutto il rispetto, era incredibilmente inusuale a Windsor.

Ehi, dove siete, ragazzi?” chiamò.

Udì il suono di persone che si rendevano conto di essere chiamate, le porte della sala comune si spalancarono e i ragazzi si riversarono fuori, correndo verso di lui e parlando tutti insieme.

Kurt! – Wes corse verso di lui con un espressione stravolta sul viso – Kurt, ma che diavolo! Perché non c'è l'hai detto, amico?

David sembrava livido e preoccupato: “Se avessimo saputo che era così terribile, saremmo venuti a Lima con Blaine e..”

Vogliamo che tu sappia che siamo pienamente preparati per far fuori ogni singolo Neanderthal di quella scuola che ti abbia mai tirato una granita in faccia” dissero i gemelli con fervore.

.. E quello che hanno detto riguardo ai tuoi vestiti” Reed sembrò quasi sul punto di scoppiare in lacrime.

Dwight fu l'unico ad accorgersi delle ragazze che fissavano stupefatte la folla variegata di ragazzi che circondavano un Kurt davvero stupito. Il sedicente spiritualista si schiarì la gola e disse: “Signori! Ci sono delle signore nella stanza!”

Silenzio. Il gruppo si voltò. Tina ammiccò verso la folla quasi con nonchalance e disse: “Wow, Santana si sbagliava di grosso: li ha totalmente conquistati”

Pardon?” David la fissò.

Sono solo qui per vedere chi sono i miei nuovi amici – disse Kurt, sorridendo un po', ancora confuso – Ehm, ragazzi queste sono Rachel, Tina, Santana, Brittany e..”

.. Mercedes – terminò Blaine, sorridendo mentre le prendeva le mani – E' bello vederti di nuovo”

Ciao, Blaine” Mercedes lo salutò con un sogghigno accondiscendente. Guardò le altre: “Questo è il ragazzo di cui vi parlavo”

Le ragazze si illuminarono immediatamente e Kurt lanciò loro uno sguardo che minacciava la morte, se avessero deciso di dire qualcosa: “Ragazze, questi sono Dwight, Reed, David, Wes e i gemelli Evan e Ethan”

Wow – esclamarono i gemelli, con gli occhi spalancati per la meraviglia, come se non ne vedessero da anni – ...Fiori Parlanti”

Che cosa dolce” sorrise Brittany, mentre Santana le lanciava uno sguardo confuso. Quest'ultima incrociò lo sguardo di Dwight, sogghignò e gli fece un occhiolino impertinente.

Con gli occhi spalancati, Dwight indietreggiò e sollevo il medaglione per difendersi da Santana - “Woah” - che gli lanciò un occhiata infastidita e chiaramente disgustata.

Rachel avanzò cerimoniosamente verso Blaine e gli porse la mano: “Sono Rachel Berry. Sono la prima solista delle Nuove Direzioni. Tu devi essere la mia controparte dei Warblers”
Blaine sollevò un sopracciglio e le strinse la mano, mentre lei continuava: “Voglio che sappiate che non siamo qui per spiare qualsiasi cosa abbiate preparato per le provinciali..”

L'ultima volta avete fallito” ridacchiò Wes guardando Kurt, che si limitò a scuotere la testa

.. E che siamo venute qui solo per essere sicure che Kurt stesse bene.” Gli guardò e disse: “Be', sembra che sia tutto sotto controllo”

Capisco – annuì Blaine con un sorriso di vittoria – Non ti preoccupare: ci prenderemo cura di Kurt per voi”

Bene” ora Rachel stava sorridendo.

Kurt si avvicinò alle ragazze: “Be', ora che abbiamo finito, dovreste andarvene prima che il direttore della casa venga a controllarci e vi trovi qui. Allora sì che verremo tutti sospesi”

Non possono rimanere?” piagnucolarono i gemelli e Wes. David diede una gomitata all'amico e borbottò: “Zitto, fa come dice! Guarda cos'ha sotto il braccio” accennò all'enorme Tupperware di delizie.

Gli altri biscotti..” sospirò Reed con gli occhi sgranati.

Kurt lanciò loro la sua migliore ed incredula occhiata Cosa c'è che non va in voi, gente?, ma si voltò verso le ragazze, accompagnandole fuori dalle porte di Windsor.
“Dovete promettermi che non lo farete più – disse Kurt con fermezza – E' stupido e completamente ridicolo. E se vi succedesse qualcosa..”

Abbiamo capito. Lo sappiamo” ridacchiò Mercedes. Le ragazze uscirono, scendendo i gradini della veranda e camminarono verso i cancelli che avevano superato. Per ultima, Mercedes ritornò alla veranda e diede a Kurt un rapido abbraccio: “La prossima volta dimmi semplicemente cosa ti succede, per piacere. Te l'ho detto, ci importa ancora di te. Noi ci diciamo tutto. E poi.. - accennò all'interno, dove stavano i ragazzi di Windsor – Anche loro vorrebbero che tu lo facessi”

Il ragazzo guardò indietro e vide gli amici che lo fissavano un po' preoccupati. Fece un piccolo sorriso, insicuro, poi si voltò di nuovo verso la sua migliore amica abbracciandola: “D'accordo. Lo farò”

Salutò Mercedes con un bacio sulle guance e osservo tutte loro finché non sparirono in direzione del cancello. Tornò dentro e si chiuse la porta alle spalle, sospirando sollevato mentre si voltava.

Tutti lo stavano ancora guardando in quel modo. Kurt aggrottò la fronte: “Che c'è?”

Kurt, so che ora come ora non significa molto, ma avremmo davvero voluto sapere come venivi trattato nella tua vecchia scuola – osservò David – Se l'avessimo saputo, avremmo strozzato Blaine per averla tirata così per le lunghe, ma avremmo fatto qualcosa per trascinarti via da quel diavolo di posto”

Gliel'hai detto!?” Kurt guardò Blaine, che si avvicinò in fretta dicendo: “Volevano saperlo, Kurt. Lo volevano davvero. Volevano solo sapere perché sei venuto qui e hai lasciato la tua vecchia scuola”

E volevamo saperlo per impedire che qualche cazzata del genere accadesse di nuovo – disse Wes aggrottando le sopracciglia – Se avessimo saputo che eri stato portato avanti a forza, non avremmo mai lasciato che Logan ti si avvicinasse. E' il candidato più probabile a rifarlo di nuovo”

Inoltre ti avremmo dato un po' più di spazio” disse Evan

Ti siamo stati troppo addosso” ammise Ethan

Reed annuì: “Dobbiamo ricordarci che hai attraversato qualcosa e che noi..”

Ma è proprio questo, ragazzi – disse infine Kurt, domandandosi cosa ci fosse che non andava in loro – Non capite? Voi mi fate dimenticare. Tutto ciò che fate intorno a me mi fa dimenticare quelle cose. Non mi importa che subito dopo io voglia strangolarvi, ma il fatto è che mi aiutereste molto di più rimanendo così come siete. Mi piacete in questo modo, che ci crediate o no – sogghignò – Sono uno di voi, ricordate?”

Blaine iniziò a ridere, scuotendo la testa: “Se ti piacciamo così come siamo.. Allora sì, devi decisamente essere uno di noi”

I gemelli fecero due enormi sorrisi: “E questo momento significativo richiede..” Entrambi radunarono tutti gli altri ragazzi e li catturarono in uno strettissimo, scomodo e davvero imbarazzante abbraccio che in realtà nessuno voleva, ma sopportò per il bene del momento

Giusto..” A Kurt, schiacciato contro Blaine, non sembrava dispiacere poi così tanto.

Seguì una lunga pausa.

Poi qualcuno disse: “Ehi, Kurt?”

Che c'è?”

.. Posso avere gli altri biscotti?”

Il successivo scoppio di un litigio e di una lotta fece balzare all'indietro Kurt, che decise che non voleva più nemmeno provare a dare un senso all'isteria. Con un sospiro, lanciò loro l'intero contenitore dei biscotti – dando il via ad un'altra battaglia che avrebbe potuto eclissare Il Signore degli Anelli – e sospirò, mentre saliva le scale per analizzare la sua vita ora realmente strana. E, inoltre, aveva ancora il resto dei compiti da finire.

Nel prossimo episodio: le infaticabili preparazioni per le provinciali continuano. Kutr alla fine riuscirà a terminare i suoi compiti. Gli arresti domiciliari continuano, tuttavia per alcuni significa solamente che la loro preda non andrà da nessuna parte.

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Capitolo 6
*** Duelli ***


Parte la colonna sonora di Indiana Jones: Pa-pa-pa, pa-pa-pa, pa-pa-pa!!
Sono di nuovo Carolina e non ci crederete, ma ho finito di tradurre il sesto capitolo di Dalton. E' stata un epopea, sappiatelo. Sono sopravvissuta a gita, rischio di prendere la varicella, febbre e compiti in classe, ma alla fine c'è l'ho fatta.
In alcuni punti purtroppo non sono proprio riuscita a capire cosa la grande CP volesse dire (ero anche tentata di chiederglielo su Tumblr, ma ho pensato che tanto non mi avrebbe risposto!), quindi vi chiedo veramente scusa se la traduzione sembra pessima, ma è che proprio non sapevo come fare..
Spero che non me ne vogliate e che vi godiate questo capitolo. Sappiate che consigli e opinioni sono sempre bene accetti!
Un bacio.
Caro.




Kurt” Blaine gli diede una piccola gomitata. Erano seduti l'uno accanto all'altro nell'area comune della camera di Kurt.

Kurt, che stava cercando di copiare un testo nel suo quaderno, mormorò solo una vaga risposta per far capire che aveva sentito.

Andiamo, Kurt, sei ancora arrabbiato con me?” Blaine stava incominciando a sembrare seriamente preoccupato, mentre gli punzecchiava il braccio “Non mi parli da ieri”

Kurt emise solo un tsk infastidito, mentre spingeva la mano di Blaine via dai suoi appunti, cercando di concentrarsi.

E' perché ho detto a Wes, David e agli altri quello che è successo a Lima?” disse Blaine, aggrottando la fronte “Senti, mi dispiace molto, davvero. Non avrei dovuto dirglielo. So che volevi che restasse un segreto. Capisco perché tu sia arrabbiato, ma hanno promesso che non andranno a dirlo in giro, e erano tutti così preoccupati per te- e detto francamente, lo sono anche io. E preferirei che gli altri facessero attenzione a te almeno in quel modo, piuttosto che-”

Blaine!” disse finalmente Kurt, sforzandosi di rimanere assolutamente calmo, nonostante i suoi capelli fossero sul punto di rizzarsi in piedi. Afferrò saldamente la mano di Blaine e gli fece un sorriso davvero dolente e una risata forzata: “Blaine.. Voglio che tu guardi con attenzione la mia stanza.. poi dimmi perché pensi che io non ti stia parlando”

Blaine lo fissò, cercando di non meravigliarsi per la morbidezza delle mani di Kurt, e poi diede un'occhiata in giro. C'erano fogli di carta dappertutto. Altri, freschi di stampa, stavano uscendo dalla stampante sulla scrivania. Il portatile era ancora acceso e sullo schermo si vedeva chiaramente un tema non terminato. Gli appunti di matematica ricoprivano il tavolino da caffè e un enorme mappa del mondo era appesa a una delle estremità del letto. Ben quattro libri giacevano aperti sul tavolino da caffè. Sulle ginocchia di Kurt c'era un pesante libro e il suo quaderno degli appunti. Quasi tutte le tazze da caffè, che, grazie al cielo, erano meno del solito, erano ormai vuote.

Blaine si voltò verso Kurt, che gli stava rivolgendo ancora quel sorriso dolente. “Hai già capito?” domandò Kurt, nello stesso tono con cui si parla a un bambino di cinque anni.

Oh” Blaine annuì, arricciando le labbra, capendo infine e sentendosi alquanto ridicolo. “Giusto”

Bene” Kurt roteò gli occhi e ritornò ai suoi appunti. Dopo un po' disse: “Ad essere onesti, dovrei essere arrabbiato con te, e vorrei esserlo davvero tanto.. E a causa delle semplici distrazioni e interferenze, dovrei essere arrabbiato con l'intero dormitorio perché rendono tutto questo mettersi al pari con gli studi ancora più difficile, ma non posso. Visto che le tue intenzioni erano buone e non intendi raccontarlo al mondo intero, sono semplicemente troppo occupato per provare qualsiasi altra emozione che non sia il disprezzo per chiunque abbia creato questo devastante programma”

Posso aiutarti, se vuoi” disse Blaine, sorridendo “Ci libereremo della maggior parte prima della riunione dei Warblers”

Non sorridermi in quel modo: non l'avrai vinta facilmente nemmeno così”

Blaine si limitò a sorridere ancora di più. Senza preavviso, diede a Kurt un forte abbraccio che si prolungò per qualche secondo nel silenzio. Si piegò per un momento verso il suo orecchio e sussurrò: “Devo andare a fare una cosa per Harvey, ma dirò a Reed di venire ad aiutarti e vi raggiungerò. Non stressarti troppo” Blaine sorrise, mentre lo lasciava andare, si alzò e uscì dalla stanza, lasciando Kurt a fissare la sua scia con gli occhi spalancati.

Ma che-? sedeva stupefatto, con le mani che stropicciavano gli appunti. Che tipo di abbraccio era quello..? Amichevole..? Qualcos'altro? E perché?

Dopo una pausa, si diede uno scossone per risvegliarsi, gemendo mentre affondava la testa tra le mani. Il comportamento di Blaine (e in generale Blaine) doveva essere una delle cose che più lo distraevano in quel dormitorio. Si sentiva fortunato a non dovere condividere una camera con lui, altrimenti la sua media sarebbe sprofondata nei meandri dell'inferno.

Concentrati, Kurt.. concentrati. E' un tuo amico. Lui lo dice. TU lo dici. Solo perché ha la capacità di rilasciare un Eden di farfalle nel tuo stomaco abbracciandoti, non significa che tu debba lasciarti distrarre.

La più acuta e agghiacciante imitazione della risata di Joker all'improvviso risuonò per tutto il dormitorio, obbligando Kurt a interrompere i suoi pensieri e, probabilmente, Dwight a tuffarsi nella sicurezza del suo cerchio di sale per il terrore.

Collerico, Kurt gettò via i suoi compiti e si alzò, camminando a passi pesanti verso la porta e aprendola giusto in tempo per vedere i gemelli che gridavano a voce alta per i corridoi con quella risata agghiacciante, in dettagliatissimi costumi da Joker (uno era la versione del cartone animato, l'altro quella del Cavaliere Oscuro). Wes e David li stavano inseguendo, rispettivamente travestiti da Batman e Nightwing, lanciando gavettoni di succo di mirtillo rosso decorati con i rispettivi simboli.

Kurt non volle nemmeno chiedere cosa stava succedendo. Alzando la voce a un tono calcolato esattamente per coprire la distanza, urlò: “Se non vi date una calmata per almeno le due prossime ore, e così aiutarmi, darò tutti i biscotti al dormitorio di Stuart

Silenzio immediato.

Con un sorriso soddisfatto, Kurt chiuse la porta sbattendola e ritornò ai suoi compiti.
 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy

Sto alloggiando nel dormitorio di Windsor con Blaine, Wes e David. E' stato tutto fuorché non movimentato. Di recente abbiamo dato una festa che ci ha fatto quasi sospendere. Ho scoperto anche che Windsor ha qualche problema serio con Stuart, uno degli altri dormitori.

Soprattutto con Logan, che continua a mandarmi questi segni. Non so quasi nulla su di lui a parte che è davvero bello, talentuoso e interessato a me.

Il mio problema: anche Blaine ha tutte queste qualità.

Tranne l'ultima.
 

Tutti erano finiti nella stanza di Kurt per cercare di aiutarlo a nel suo lavoro di rimettersi al pari. Era cosa al contempo gradita e sgradita.

Lo stai facendo tutto sbagliato!” sbottò David contro Wes, che stava cercando di far funzionare il teorema che andava applicato a uno dei problemi sul libro di Kurt. Entrambi indossavano ancora parti dei loro costumi. “Non otterrai mai la derivata in quel modo! Dammi qua.” Lo afferrò e ci scarabocchiò sopra qualcosa.

Reed da dove stava aiutando Kurt con il compito di Arte li guardò al di sopra della spalla. Arricciò le sopracciglia verso David “Be', non è giusto nemmeno così: è l'intera formula ad essere sbagliata. E' questa qua.” Indicò sull'altra pagina una formula così complicata da far esplodere il cervello.

 

I gemelli, che stavano guardando l'enorme quantità di argomenti del tema di Letteratura che Kurt avrebbe dovuto finire, si guardarono l'un l'altro e chiusero con forza i libri all'unisono “Ci arrendiamo – Chi è il tuo professore?”

Kurt sospirò, esasperato: “E' Murdoch”

Ci fu un fischio di dolore da parte di tutta la stanza. “Perché Murdoch dovrebbe dargli tutta questa roba?” domandò David, guardando il dorso spesso quasi tre centimetri del libro che Kurt avrebbe dovuto consultare.

Appenderebbe un ragazzo di Windsor a una trave con la cravatta e lo prenderebbe a cinghiate, se potesse” sbuffò Wes mentre cancellava i calcoli precedentemente fatti.

 

Perché mai lo farebbe?” Kurt alzò un sopracciglio

Ha una predilezione per Stuart, visto che ne è il capo dormitorio – borbottò David – Cova un certo risentimento nei nostri confronti da quando abbiamo accidentalmente dato fuoco al laboratorio di chimica” Vide l'espressione dagli occhi stretti di Kurt e aggiunse rapidamente: “Fu un completo incidente, quella volta. Eravamo quasi sicuri di non c'entrarci nulla”

I gemelli fecero di nuovo quegli sgradevoli sorrisi da Stregatto. “Potremmo aver misurato troppo Nitrato di Potassio per il compito”

Kurt si limitò a roteare gli occhi e ritorno al compito di Arte. “Be', qualsiasi cosa provi per voi ragazzi, la prova anche per me adesso. Penso che dovrò mostrarli che non mi lascio intimidire – porse a Reed la sua tela – Che ne dici?”

 

Reed sorrise, osservando il modo con cui Kurt aveva usato gli acquerelli per colorare le persone nel suo compito: sembravano dei carta modelli. “Potresti diventare un grande stilista un giorno, se tutta questa storia della diva di Broadway non dovesse funzionare”

Detto da te, è un gran complimento” si pavoneggiò Kurt, sorridendogli.

No, sul serio, Murdoch sa essere intimidatorio” avvisò David, guardando in su da dove stava correggendo uno dei temi di Kurt. “E' come una cavolo di Agata Spezzindue al maschile. Ho sentito che una volta ha lanciato un ragazzo fuori da una finestra del secondo piano e dritto dentro i cespugli di ortensie di Tamerlane”

Non ha fatto nulla del genere – replicò Reed, arricciando il naso – Al massimo avrà minacciato di farlo e il suddetto ragazzo aveva non necessariamente disturbato la lezione, andando fuori di matto in maniera esagerata poiché gli era stato detto che avrebbero dovuto recitare Macbeth”

.. Chi era questo ragazzo?” domandò Kurt con un vago sospetto.

“Dwight” risposero tutti.

“Lo sapevo”

Visto? - scoppiò Wes – Prove dell'evidente campagna anti-Windsor di Murdoch. Proprio qui!”

Tutti noi causiamo delle campagne anti-Windsor – brontolò Kurt, asciugando i suoi pennelli – I nostri registri non sono esattamente immacolati quando si tratta di comportamento. Be', il mio almeno lo è ancora un po'. Voi altri invece..” Gli guardò brevemente prima di arrotolare con attenzione il suo compito di Arte.

Non ti preoccupare, a questo porremo rimedio” I gemelli mostrarono due diabolici sorrisi a Kurt, che si ritrasse da loro “Dacci ancora qualche giorno”

Kurt sì allontanò dal divano e da loro e andò a sedersi vicino a Reed, come se cercasse di stare con qualcuno più sicuro. “Nemmeno lui andrà bene – sogghignò Wes, costringendo Reed ad alzare lo sguardo – Reed ti ha mai raccontato dell'incidente con l'orologio a cucù?”

Wes!” Reed diventò scarlatto, mentre lo colpiva

.. O di quell'incidente in mensa con il diorama”

“Sh!”

.. O di quella volta che si è colpito le parti basse con una mazza da cricket?”

A quel ricordo, tutti nella stanza trasalirono ed emisero un fischio. Kurt rivolse a Reed un'occhiata incredula. Reed era terribilmente rosso, mentre con un pennello picchiettava prepotentemente il suo compito di Arte “Be', non posso farci nulla se sono alquanto impacciato”

 

Kurt gli sorrise e gli diede un colpetto gentile con il gomito. “Lo sappiamo. D'altro canto rimedi a ciò con la tua incredibile generosità nei mie confronti e facendoti martirizzare così da questi ragazzi.” Col capo accennò agli altri. Lanciò un quaderno sulle gambe di Wes stese sul tavolo. “Giù i piedi dal mio tavolino da caffè, per piacere”

Wes brontolò e si sedette correttamente “Giuro sei come Blaine quando fa tutto il precisino..”

Dov'è, a proposito? - domandò Kurt, guardandosi intorno – Ha detto che sarebbe tornato per aiutarmi”

Mi ha detto di venire su ad aiutarti per un po', ma non mi ha detto quando sarebbe tornato – Reed sbatté le palpebre – Ha detto che doveva vedere Harvey”

Probabilmente riguarda le Provinciali” Ethan scrollò le spalle. Evan diede a Kurt un colpetto gentile sulla testa “Non preoccuparti, piccola Alice, il tuo Bianconiglio tornerà presto”

Kurt colpì la mano del ragazzo via dai suoi capelli perfetti e disse: “Cosa? Bianconiglio?”

Non lo è? - sogghignò Evan – Quando il nostro Bianconiglio ti è apparso davanti e ti ha mostrato un barlume del Paese delle Meraviglie, lo hai seguito e sei caduto qui con noi”

Kurt roteò gli occhi mentre gli altri ridevano, abituati a qualsiasi cosa passasse per la testa dei gemelli. Lanciò un'occhiata all'orologio e si domandò se Blaine sarebbe tornato presto.

 

Il “Bianconiglio” era in ritardo per quell'importante appuntamento per un buon motivo, che il resto dell'allegra combriccola di Windsor scoprì più tardi nel pomeriggio, in mensa, durante il pranzo. La sala era più tranquilla del solito, visto che era un week-end e molti erano tornati a casa, ma era pieno di Warblers e di qualche gruppetto di ragazzi che per qualche motivo aveva deciso di rimanere a scuola.

David sembrava avesse soltanto voglia di togliersi la cravatta e gettarla via. Wes sembrava voler ribaltare il tavolo. I gemelli, seduti di fronte a loro, stavano guardando con astio il gruppo di Stuart dall'altra parte della mensa e Kurt decise che non avrebbe mai voluto essere l'oggetto di quelle identiche occhiate blu ghiaccio. Guardò Blaine e disse l'unica cosa che aveva capito: “Cosa intendi per duello?”

Il secondo round con Logan, ecco cosa!” brontolò Wes.

Cosa ha a che fare con i Warblers?” Kurt li osservava confuso.

Blaine sospirò e sollevò la testa dalle mani “Ad ogni esibizione, un cantante che vuole avere uno dei posti per un assolo – o un ruolo principale – deve preparare un pezzo da eseguire di fronte al resto del gruppo. Harvey e Medel decideranno se è accettabile o meno. Se per il ruolo c'è più di un candidato, ognuno di loro dovrà prima esibirsi in privato di fronte agli insegnanti, che sceglieranno i due migliori. Questi due poi “duelleranno” con le loro esibizioni nella Sala dei Warblers, poi il resto del gruppo dovrà votare”

Se è una questione di voti, vinceresti tu, no?” Kurt gli sorrise un po' incerto “Visto che tu a loro piaci”

Non è così semplice” rispose Blaine “Per dirne una, ormai ho cantato il ruolo principale in un bel po' di esibizioni. Non importa quanto possa piacere ai Warblers, alcuni di loro potrebbero voler sentir cantare qualcun altro”

Pfft..” Evan roteò gli occhi. Ethan annuì solennemente “Vedi sopra. Se avessero voluto rimpiazzarti, qualcun ti avrebbe sfidato a duello prima d'ora”

In secondo luogo” continuò Blaine “Tra i Warblers l'assegnazione del ruolo principale non riguarda la popolarità. Sceglieranno davvero chi farà l'esibizione migliore. E ad essere del tutto onesti, Logan è davvero bravo. Anche Wes e David in passato hanno votato a suo favore durante i duelli” I due lo fissarono, come se desiderassero non parlare di certe sciocchezze fuori dalla Sala dei Warblers.

Allora perché non ti ha mai sfidato per un duello?” chiese Kurt.

Blaine si mosse sulla sedia, appoggiandosi allo schienale con un sospiro “Perché prima che io avessi la mia serie di ruoli principali, Logan li ha avuti per otto esibizioni di fila. Poi... Penso che si sia stufato e abbia smesso di chiederli”

L'immensità del suo ego è equivalente alle dimensioni di Giove” brontolò David, strofinando di nuovo il suo lato del tavolo (puliva quando era nervoso) “Non gli importava che fosse la nostra voce più forte in gara. Se non ne avesse avuto voglia, non avrebbe fatto un dannatissimo niente.”

Dopo ciò, Wes e David mi dissero di provare a sfidare gli altri ragazzi per il ruolo principale” continuò Blaine “Gli battei e Harvey fu sorpreso di trovarmi alla loro altezza. Da allora ho sempre cantato la parte principale”

Kurt guardò al di là del tavolo, verso l'altra parte della sala, dove sedeva Logan che stava tenendo cortile con gli altri ragazzi di Stuart. Logan lo fissò per un attimo e gli fece un piccolo sorriso appena visibile, poi ritornò a parlare con i suoi compagni. Kurt si voltò verso gli altri “...Non avevo idea che fosse così”

Puoi chiederlo agli altri Warblers” disse Wes serio “Logan all'improvviso ha davvero smesso di coprire il ruolo principale. E sai quando abbiamo scoperto che non ne aveva più voglia? Alle Provinciali. L'anno scorso. Ci ha mollato. Non potevamo più gareggiare e nessun altro poteva sostituirlo all'ultimo minuto, perché l'ultimo secondo solista...”

Wes!” il tono di Blaine aveva un che di perentorio. Kurt sbatté le palpebre, spostando lo sguardo da lui a Wes senza capire.

Per un attimo gli occhi di Wes guizzarono verso di lui, poi si limitò a fare spallucce e a scuotere la testa “Va be'.. In ogni caso nessuno poteva rimpiazzarlo all'ultimo minuto. Fine delle Provinciali e addio alla nostra possibilità di andare alle Nazionali. Harvey era furioso. Pensavo che avrebbe buttato Logan fuori dai Warblers”

Ma non lo fece” Kurt sollevò un sopracciglio “Ne fa ancora parte”

Sì, è vero” annuì David “Forse perché avevamo bisogno delle sue corde vocali? Non lo so, ma non ha più chiesto un assolo da allora. Lui non ha mai detto nulla, quindi noi abbiamo semplicemente smesso di parlarne; anche perché potremmo strangolarlo se portassimo di nuovo a galla l'argomento.”

Ha un bel paio di palle per sfidare Blaine all'improvviso per averne uno alle Provinciali” mormorò Ethan.

Soprattutto perché, dopo che lui ha mollato è stato Blaine a salvarci il culo all'esibizione successiva: il Festival d'Autunno. In pochi giorni ha imparato la parte che sarebbe dovuta essere di Logan” annuì Evan “E da allora il nostro caro Bianconiglio si è fatto carico di tutto”. Sorrise.

 

Blaine lo guardò storto in una espressione del tipo Perché continui a chiamarmi così? Posò lo sguardo su Kurt “Comunque, questa è la storia. Ora Logan mi ha sfidato a duello. Avevo un allenamento per la mia esibizione con i ragazzi, ma non sapevo che mi avrebbe sfidato. L'ho scoperto stamattina, quando Harvey ci ha chiamati entrambi nella Sala dei Warblers. Ci siamo solo lui ed io in competizione per il ruolo principale, quindi duelleremo di fronte agli altri proprio questo pomeriggio”

 

 

 

Kurt considerò tutta la situazione e si appoggiò allo schienale della sedia, accavallando elegantemente le gambe con un sospiro “Immagino che non sia tutto raggi di sole e arcobaleni nel Paese dei Warblers. Non sapevo che voi ragazzi foste così competitivi”

 

Possiamo esserlo, su certe cose..” Blaine scosse le spalle. Lanciò un'occhiata a Kurt e i suoi occhi indugiarono su di lui più di quanto avrebbe mai pensato di concedersi.

Si udì un tonfo nell'area del cibo. Reed era inciampato, sui suoi stessi piedi, a quanto pareva. Ora era per terra con un sacco di cibo sui vestiti e sul pavimento e si stava abbracciando il ginocchio a cui doveva essersi fatto male. Kurt si alzò in fretta e corse ad aiutarlo.

Appena Kurt se ne fu andato, Wes si piegò in avanti con gli occhi che dardeggiavano “Dimmi che quell'enorme testa di cazzo non sta facendo tutto questo perché pensa così di attirare l'attenzione di Kurt. Dimmelo, Blaine, ti prego, perché altrimenti dovrò ucciderlo”

Prima che Blaine potesse parlare, David aggiunse “Sapevamo tutti che avresti condotto tu. Per tutto questo tempo abbiamo provato Hey, Soul Sister come pazzi e la facciamo perfettamente quando tu canti la parte principale. E ora, appena due giorni prima dell'esibizione, Logan ti sfida? Non può essere così fuori di testa!”

Non so cosa gli stia passando per la mente” rispose Blaine, ma guardò Kurt che stava aiutando Reed a pulirsi i vestiti. “... Non so se riguarda Kurt. Non avrebbe senso per lui rendersi il nemico.”

Stranamente, i gemelli si scambiarono tra di loro un'occhiata furbesca, nella quale erano contenute molte informazioni, ma rimasero in silenzio. Blaine non si accorse di nulla e continuò “Conoscete le regole: la parte principale non è incisa sulla pietra fino al giorno prima dell'esibizione”

Al diavolo le regole!” sbottò Wes “Qui stiamo parlando delle nostre prime Provinciali in due anni!”

Zitto, Wes” bisbigliò David mentre Kurt e Reed si avvicinavano. Guardò Blaine “Limitiamoci soltanto a spaccargli il culo dopo, d'accordo?”

Sì” annuirono i gemelli, sorridendo a Blaine “Ti copriamo le spalle”

Quando Kurt e Reed si sedettero, Reed sembrava angosciato, ma non per la sua ferita che era abbastanza nella norma “Blaine, ho saputo da uno degli altri Warblers che duellerai con Logan. Sei pronto?”

Come sempre” Blaine annuì, incrociando le mani sul tavolo. Guardò Kurt, che gli sorrise semplicemente e gli disse “Allora fallo fuori”

 

Bene, ragazzi...” disse Sylvia nel momento in cui tutti i Warblers si furono seduti ai loro posti sui divani, dopo aver finito le normali prove. Era andato tutto liscio (Reed non era caduto dalla pedana una sola volta). Ora mancava solo il duello per il ruolo principale. Avevano provato quel numero talmente tante volte che ognuno sapeva cosa dovesse fare chi conduceva, ma tra tutti c'erano pochi che potevano stare sotto i riflettori.

Sylvia li guardò tutti. Sapeva che loro sapevano cosa stava per succedere poiché né stavano parlando con entusiasmo delle Provinciali né di altro. Lei stessa era consapevole che quella era più o meno la battaglia decisiva tra due dei migliori Warblers, che erano anche i due in maggior rilevanza.

I due insegnanti non rivelavano mai quanti voti ciascuno avesse ottenuto; principalmente perché così non ci sarebbe stato alcun conflitto tra i Warblers riguardo a chi sembrasse più favorito dal gruppo. Tuttavia i ragazzi avevano una considerazione talmente alta per gli insegnanti che nessun Warbler avrebbe mai creduto che i due truccassero la votazione per scegliere qualcuno che invece volevano loro.

I nostri due sfidanti sono Blaine” Sylvia lo indicò mentre lui stava in piedi tra gli applausi “E Logan”. Logan si alzò e fu anche lui accolto dalla stessa quantità di applausi.

Sylvia si sistemò gli occhiali e diede un sacchetto di velluto rosso a Blaine e Logan, che venne più avanti. Ognuno di loro estrasse una pallina. Quella di Logan era rossa: sarebbe stato il primo. Blaine fece un cenno del capo a Sylvia e Logan e tornò a sedersi con Kurt, Wes e David.

Vediamo di cosa è capace dopo tutto questo tempo” mormorò David.

Kurt non disse nulla. A dispetto di sé, era preoccupato: aveva cantato con Logan prima d'allora nella Sala dei Warblers e non c'era alcun segno che il suo talento fosse diminuito nonostante l'inattività come solista. Blaine sedeva accanto a Kurt con un'espressione indecifrabile, guardando con attenzione Logan, che si avvicinò al piano. Come era permesso, Logan aveva tre ragazzi che gli facevano da coro: due Stuart e un Hanover.

Dopo un istante, Logan iniziò a suonare. La melodia era famigliare, ma addolcita dal piano. Per gli altri ragazzi fu necessario qualche minuto, ma Kurt, con le orecchie ancora pesantemente sintonizzate sui gusti musicali di Will Shuester, capì immediatamente cosa stava succedendo.

Logan, con un tono limpido che catturava l'attenzione, iniziò a cantare senza fretta.

I could stay awake just to hear you breathing

Watch you smile while you are sleeping

While you're far away and dreaming…

I Warblers guardavano in educato silenzio, ascoltando attentamente. Tuttavia le reazioni mentali dei ragazzi di Windsor erano varie, con solo vaghi segni di emozione sui loro volti

Reed (sbalordito): ...Wow, non sapevo sapesse cantare gli Aerosmith così. (Si piega leggermente in avanti)

David (preoccupato): Oh merda. Non posso credere che sia ancora in grado di cantare in questo modo (Si pone le mani sul viso)

Gemelli (confusi, guardandosi tra di loro): D'accordo, è bravo, molto bravo, ma.. Perché gli Aerosmith? Facevano Armageddon in TV ieri?

Blaine (cadaverico): Non la sta cantando a Kurt, vero?

Kurt (arrossendo): Non la sta cantando a me, vero?

Wes (turbato, spostandosi sulla sedia): Cavoli, se la sta cantando a Kurt, è un testo davvero inquietante.

I could spend my life in this sweet surrender

I could stay lost in this moment forever

Where every moment spent with you is a moment I treasure

Tutti gli altri non sembravano aver alcun problema. Non pochi Warblers si guardarono tra di loro con piccoli sorrisi piuttosto impressionanti e annuendo leggermente.

Logan li guardò brevemente con un sorrisetto

Don't wanna close my eyes, I don't wanna fall asleep

'Cause I'd miss you baby and I don't wanna miss a thing

'Cause even when I dream of you the sweetest dream would never do

I'd still miss you baby and I don't want to miss a thing

Blaine per un attimo affondò la testa tra le mani, meditando su tutta l'esibizione. Il cavallo di battaglia dei Warblers era trasformare con le proprie voci una canzone in qualcosa di completamente diverso e Logan lo fece perfettamente cambiando la canzone rock in qualcosa di più lento e simile a una ballata. Un minuscolo sospiro di contemplazione lasciò le sue labbra per un istante.

 

Poi sentì una mano calda chiudersi sopra la sua sotto il tavolo a cui era seduto.

 

Blaine si immobilizzò e si voltò leggermente verso destra: Kurt non lo stava guardando. I suoi occhi erano fissi su Logan senza batter ciglio, ma era sua la mano che stava stringendo quella di Blaine. Nessuno poteva vederlo (erano seduti in fondo all'aula e quindi gli schienali delle sedie e gli altri ragazzi li nascondevano), ma Kurt gli stava semplicemente tenendo la mano.

 

Un silenzioso incoraggiamento.

 

Kurt lo guardò per un po', facendogli un debole sorriso prima di voltarsi di nuovo.

I don't wanna miss one smile, I don't wanna miss one kiss

I just wanna be with you, right here with you, just like this

I just want to hold you close, feel your heart so close to mine

And just stay here in this moment for all the rest of time…

Ecco. Logan stava guardando Kurt direttamente negli occhi stavolta. Agli altri sembrò una cosa da nulla, ma Kurt riconobbe quello sguardo quando lo vide. Abbassò gli occhi, mentre il calore divampava sul suo viso. Aveva il cuore in gola, non sapeva né cosa fare né come sentirsi ed era anche peggio del solito.

Non era come quando Finn l'aveva indicato durante il ricevimento del matrimonio e lo aveva costretto a ballare con lui. Questo era diverso e più intimo che urlare in mezzo a una sala. Quando qualcuno canta una canzone del genere, lo fa perché ha un significato. Un significato al quale Kurt – non importa quanto lo volesse, era ancora alla Dalton – non era preparato.

Soprattutto quando una certa persona era accanto a lui.

Blaine gli strinse leggermente la mano e Kurt alzò lo sguardo verso di lui. Blaine annuì soltanto, come se volesse dirgli di respirare. Sarebbe andato tutto bene. La canzone stava finendo e Kurt e Blaine lasciarono andare le loro mani nello stesso istante.

Dopo l'ultimo ritornello, la canzone terminò. I Warblers applaudirono e molti di loro sorrisero a Logan. Il ragazzo alto al pianoforte si alzò e sorrise leggermente, guardando l'intera stanza come se fosse stato vendicato. I suoi occhi trovarono e incrociarono quelli di Kurt. Quest'ultimo gli stava sorridendo un po', mentre applaudiva insieme agli altri. Dal colore rosso sul suo viso, Logan capì che aveva ricevuto il suo messaggio.

Vide Blaine accanto a lui, ma Blaine stava solamente sorridendo senza motivo. C' era qualcosa che lui aveva e Logan invece no.

E ora” disse Sylvia “E' il turno di Blaine”

Reed e Kurt gli fecero un cenno per augurargli buona fortuna mentre Blaine, i gemelli, Wes e David andavano avanti. Ci furono alcune esclamazioni e fischi da parte dei Warblers mentre il loro solista si poneva davanti a loro. “Andiamo” David fece un sorrisetto compiaciuto.

Con grande sorpresa di Kurt, mentre gli altri prendevano posizione, Blaine prese una chitarra. “Sa suonare la chitarra?” esclamò stupito.

Eh già” Reed sorrise.

Kurt si colorò di rosso, piegandosi un po' in avanti rispetto a dove era seduto. Reed guardò il suo amico e rise tra sé: Kurt era chiaramente innamorato cotto e lui e Blaine avrebbero fatto un grosso favore a tutti quelli di Windsor se si fossero dati una mossa. Poi guardò in su e vide che Logan non stava nemmeno guardando Blaine: stava guardando Kurt! Reed si agitò, nervoso per quello che aveva visto, e agganciò il suo gomito a quello di Kurt, mostrando un protettivo cameratismo, e sorrise con lui mentre guardavano.

Blaine si posizionò di fronte a loro e incominciò a suonare strimpellando gentilmente. I ragazzi, che si sedettero più avanti, sembravano interessati. Blaine iniziò a cantare la sua interpretazione di una canzone, cominciando con un lento ritmo acustico:

I shouldn't love you but I want to

I just can't turn away

I shouldn't see you but I can't move

I can't look away…

Reed spalancò la bocca per la meraviglia, soffocando una risata. Conosceva quella canzone e dal modo in cui Blaine aveva guardato due volte verso Kurt, capì che anche lui la stava cantando per lui.

Lo stile acustico di Blaine prese il sopravvento sulla canzone, dando una forte importanza al testo con la sua voce espressiva. Aveva reso propria quella canzone. Kurt sedeva ascoltando sorpreso, mentre Blaine continuava a diventare più energico senza mai perdere il suo stile.

And I don't know how to be fine when I'm not

'Cause I don't know how to make a feeling stop…

Al suono di un accordo preciso, gli altri ragazzi lo accompagnarono nel ritornello

Just so you know

This feeling's taking control of me and I can't help it

I won't sit around, I can't let him win now

Thought you should know, I've tried my best to let go of you

But I don't want to

I just gotta say it all before I go

Just so you know…

I Warblers stavano sorridendo, Avevano sentito altre volte Blaine suonare la chitarra, soprattutto quando non stavano provando, ma non si era mai esibito così. Non sembrava la vecchia canzone: l'acustica di Blaine l'aveva trasformata con il suo stile, proprio come aveva fatto con Teenage Dream. Logan era appoggiato allo schienale della sedia e stava guardando con grande interesse, quasi con orgoglio, nella stessa maniera in cui un combattente guard un degno avversario.

Blaine cantò senza inibizioni, lasciando che la musica facesse il suo dovere e che la sua voce esprimesse tutto quello che voleva far trapelare dal testo.

This emptiness is killing me

And I'm wondering why I've waited so long

Looking back I realize

It was always there just never spoken

I'm waiting here...been waiting here…

Kurt sedeva con l'aria scioccata e la faccia tutta rossa. Se non ne era già sicuro prima, ora era certo che quella canzone non potesse essere per lui... O no?

Non era così con Blaine? Non poteva mai saperlo. Tuttavia, perfino in quel momento, mentre si piegava in avanti, ascoltando le parole, lo desiderò. Desiderò con tutte le sue forze che quella canzone fosse per lui.

I caldi occhi di Blaine incontrarono quelli di Kurt per una frazione di secondo e questo lo fece sorridere.

Non posso crederci, pensò quasi sgomento, … Penso di essermi appena innamorato di lui.

Kurt realizzò che fosse la sensazione più strana del mondo. Tutto e niente per un minuto ebbero un senso, ogni cosa andò a posto e poi all'improvviso era tutto finito. Un fiammifero spento. Guardò in basso verso le sue mani e dentro di sé sentì che tutto era di una calma quasi mortale. Realizzò infine che dopo tutto questo tempo si era davvero innamorato di qualcuno. Quando lo ammise a sé stesso, un lucchetto si aprì e lasciò fuoriuscire tutte le altre imbarazzanti e insicure emozioni, lasciando all'interno quella certezza. Finalmente in quel piccolo istante riuscì a respirare. Lasciò uscire l'aria.

Guardò verso Blaine, che nel frattempo aveva finito di cantare. I Warblers esplosero in un applauso, sorridendogli.

Anche Kurt sorrise mentre batteva le mani. Tuttavia non riusciva più a guardare Blaine negli occhi. Tenne lo sguardo basso, temendo che quella “scoperta” fosse talmente evidente, che Blaine l'avrebbe notata soltanto guardandolo.

Kurt, stai bene?” rise Reed “Ti sei commosso così tanto?”

Kurt guardò l'amico e sorrise. Non sapeva cosa sarebbe successo più tardi, o domani, ma per adesso almeno sapeva che una cosa era assolutamente certa ed era tutto ciò che gli importava “.. Penso di sì”


 

Sylvia e Greg erano di fronte al gruppo riunito.

Abbiamo contato i vostri voti” disse Harvey

I Warblers erano con il fiato sospeso. Sylvia guardò Greg con un cenno del capo e quest'ultimo disse: “Entrambi sono stati bravi, ma abbiamo bisogno di solo uno che canti la parte principale e non ci sono assoli”

I ragazzi, capendo, annuirono. Sylvia sorrise tranquilla

Per questa esibizione, la parte principale va a Blaine”

Evvai!” I ragazzi di Windsor saltarono in aria mentre gli altri Warblers gioivano. Anche Logan applaudì annuendo con un sorriso. Aveva accettato la sconfitta. Lanciò un'occhiata a Kurt, che stava battendo le mani così forte che stava iniziando a mancargli il respiro. Logan conosceva quello sguardo (lo stesso Logan in passato aveva avuto quello sguardo). Tuttavia sapeva anche che gli restava poco tempo. Mentre gli altri ragazzi si accalcavano su Blaine, Kurt rimase a distanza di sicurezza, come se avesse avuto paura di intromettersi nel cerchio.

Logan sorrise. Stavolta ho perso, Blaine, ma ho ancora tempo. Devo solo stare al passo.


 

C'è mancato poco!” Wes stava soffocando a forza di trattenere il respiro “Amico, scommetto che c'è mancato poco!” Mentre tornavano al dormitorio, diede a Blaine una pacca sulla schiena così forte che lo fece quasi cadere. Ormai fuori era tutto buio e non si vedeva nulla, tranne le sagome degli alberi senza foglie che si stagliavano contro il cielo blu privo di stelle. In quei giorni stava cominciando a fare più freddo.

Sì, amico, ha dato la propria interpretazione a quel pezzo degli Aerosmith ed è stato bravo” David scosse la testa “Perfino io avevo iniziato a preoccuparmi. Ci è andato dannatamente vicino”

Scommetto che avevate un solo punto di differenza!” Reed sorrise maliziosamente

I gemelli sogghignarono e guardarono immediatamente Kurt “Tu per chi hai votato, Alice?” dissero in coro

Kurt diventò incredibilmente rosso mentre teneva le mani fredde nelle tasche “Sapete che ho votato per Blaine. Che bisogno c'è di chiedermelo!?”

Blaine gli sorrise “Allora ti è piaciuta?”

Sì” Kurt ricambiò brevemente il sorriso. Blaine notò come Kurt stesse evitando il suo sguardo e si sentì confuso “Stai bene?” domandò

Sì” rispose Kurt con un sorriso veloce “Davvero, penso solo.. solo di essere stanco.” Non aveva idea che innamorarsi di qualcuno fosse così stancante... Come facevano Quinn e le altre?

Sei sicuro?” chiese Blaine, con l'espressione preoccupata ancora sul volto “Perché stai.. stai evitando il mio sguardo.”

Kurt si lasciò sfuggire un sospiro tremolante. Coraggio... Guardò Blaine sorridendo, stavolta un po' più a lungo. “Che ne dici? Così va meglio?”

Blaine sorrise un pochino. Qualcosa era ancori fuori posto, ma per ora sembrava che tutto andasse ancora bene. Quando il freddo colpì il suo viso, Kurt arrossì. Blaine lo trovò bellissimo.

Sporgendosi dal balcone del piano di sopra, Dwight stava urlando verso di loro mentre si avvicinavano al dormitorio “Come è andata? Chi ha vinto?”

Noi!” urlarono Wes e David, sorridendogli. I gemelli lanciarono i pugni in aria. “Blaine è stato fantastico” aggiunse Reed

Dwight guardò con disgusto la sfera di cristallo che aveva tra le mani “Cavoli, quest'affare fa schifo. Mi ha detto che avremmo perso!”


 

Greg si diresse verso gli appartamenti degli insegnanti. Sylvia sembrava divertita “E' stato interessante..”

Lo pensi davvero?” disse Greg che era leggermente più ansioso “Non la dice lunga riguardo a cosa il gruppo provi per Logan? I voti dicono tutto. Blaine ne ha ricevuti una valanga Parlando come insegnante, ha pareggiato con Logan in abilità, ma ottenuto la vittoria con un netto margine di voto”

Dubito che riguardi l'anno scorso...” commentò Sylvia “Magari volevano davvero che fosse Blaine ad avere la parte principale.” Fece una pausa. “Tuttavia quella canzone è stata una scelta strana per Logan. Non è il suo solito stile”

Lo so. L'ultima volta che ha fatto dei drastici cambiamenti abbiamo avuto non pochi problemi” borbottò Greg “Inizio a dubitare della mia decisione di reintegrarlo. E' solo che promette così bene. E non pensare che non abbia saputo la novità Quella feroce finale di scherma con Blaine. Non voglio un altro fiasco come l'anno scorso”

Rilassati, Greg” sorrise Sylvia, la mamma chioccia. “I ragazzi risolveranno i loro problemi, proprio come hanno fatto l'anno scorso. Devono prendere le loro decisioni e per ora hanno preso quelle giuste”

Anche Logan? Sylvia, non sono pronto a perdere un altro cantante così. E Kurt, il nostro primo controtenore in vent'anni, è in pole position per il ruolo di secondo solista. Se succedesse qualcos'altro, potremmo non avere più questo vantaggio..”

A proposito, quando lo renderemo ufficiale?” Sylvia sbatté le palpebre.

Dovrà lottare, come tutti. Se vuole una parte principale, dovrà combattere come ha fatto Blaine”

L'elegante signora sorrise “Visto il suo aspetto e dato che è un Windsor, sono sicura che lo farà!”

 

Nel prossimo episodio: Provinciali

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Capitolo 7
*** Provinciali ***


Ciao a tutti! Sono Ste, la vostra traduttrice per questo capitolo :)

Inizio con lo scusarmi per la lunghissima attesa. Mi dispiace davvero di avervi fatto aspettare così tanto, ma a causa di vari problemi (scolastici e non) ho dovuto rimandare più volte le mie pause giornaliere in cui trascrivevo il testo al pc. Spero comunque di ricompensarvi con la mia traduzione di questo capitolo, che ammetto è stata difficile in più punti. Ma me la sono cavata discretamente, almeno credo.

Vi auguro una buona lettura! Per qualsiasi precisazione, basta chiedere :)

 (Glee non mi appartiene.)


Dalton

Episodio 7: Provinciali


Attraversando l’atrio della scuola, Blaine tirò fuori il suo Blackberry dalla tasca e vide che c’era un messaggio di Kurt.

Scusami Blaine—Non posso pranzare con te oggi.- K.

Lo trovò strano. Solitamente, ad un rifiuto seguiva sempre un motivo – e in sé non era mai accaduto che rifiutasse di pranzare assieme, prima d’allora. Era stato distante sin dal duello. Sentendo che c’era qualcosa di storto, Blaine provò a richiamare Kurt. Si fermò quando sentì squillare, non dal suo telefono, ma da qualche parte nel corridoio.

A fronte corrugata, Blaine seguì il suono che lo condusse nella sala dei Warblers. La porta era stata lasciata leggermente socchiusa. “Kurt…?”

Camminò verso la porta e la aprì – per poi fermarsi di colpo.

Il cellulare stava squillando, abbandonato sul pianoforte. Kurt era premuto sul muro più lontano, con Logan che lo tratteneva mentre inondava la bocca del più piccolo con un bacio che avrebbe potuto far incendiare la stanza. Il respiro affannoso e rosso in viso, l’uniforme di Kurt era ormai un disastro, con i bottoni saltati via e la cravatta per terra. Il piccolo gemito che si lasciò scappare sembrò soltanto rendere Logan più violento e mancò poco che lo divorasse completamente.

Erano così avvinghiati che nemmeno lo notarono. Blaine cadde all’indietro contro la porta, soffocando in stato di shock.



E si svegliò con il respiro strozzato.

Tossendo forte, sbatté le palpebre nel buio, confuso, prima di cominciare a tastare in cerca della lampada da comodino. Si accese subito in un caldo bagliore. Il cuore di Blaine stava battendo così forte che poté sentirlo in gola.

Un incubo.

Con un lamento di sollievo e sofferenza, Blaine scivolò indietro contro la testata del letto, un braccio abbandonato sulla sua testa. Vicino a lui, sul comodino, l’orologio annunciava allegramente che erano più o meno le quattro del mattino nel giorno delle Provinciali. Difficilmente un buon inizio di giornata.

Cosa diavolo c’è di sbagliato in me? si chiese intontito, strofinandosi gli occhi. Il mio subconscio sta cercando di torturarmi.

“… Blaine?”

Finì quasi con lo sbattere la testa contro il letto, non appena fece un salto a causa di una voce improvvisa. Era quella di Kurt. E quello stesso Kurt, con indosso un pigiama azzurro, stava in piedi con le sole calze ed un’aria preoccupata.

“Cosa…” Blaine si ritrovò confuso per un istante – prima di ricordarsi che Kurt aveva dormito lì. Così come anche David, Wes, Evan, Ethan, Reed e qualche altro Warblers. La sera prima si erano tutti radunati in camera di Blaine ( come facevano di solito ) per la maratona dei film di Harry Potter. Poi tutti i ragazzi avevano portato i loro cuscini e le coperte in camera, e si erano sdraiati lì, presumibilmente in modo che il mattino seguente si potessero svegliare insieme per le Provinciali.

Kurt era uno di loro. Il suddetto ragazzo ora sedeva sul bordo del letto, costernato. “Io…pensavo che ti sentissi male o qualcosa del genere. Ti sei svegliato con quel sussulto e…tutto bene?”

Quel Kurt, che sembrava un angelo illuminato dalla tenue luce della lampada, al confine del buio del resto della stanza, era per Blaine un qualcosa di profondamente confortante dopo un tale incubo. Pizzicò il ponte del naso un momento e sospirò. “Sto bene, era solo…ho appena avuto un incubo.”

Ed era sempre un incubo. Blaine strofinò appena gli occhi e disse con un gesto svogliato, “Va tutto bene. Mi dispiace di averti svegliato.”

“Non l’hai fatto, in realtà,” Kurt sorrise.

“Oh…?”

“Già…” Kurt sorrise ironicamente. “I nostri sogni sono stati davvero pessimi stanotte”

“Cos’hai sognato?”

Kurt esitò. Guardò il lenzuolo per un momento. Quando non rispose, Blaine spinse la mano sul letto contro la sua, invitandolo a continuare. Kurt sospirò. “…ho sognato che non potevo uscire dallo spogliatoio del McKinley… e Karofsky si trovava lì. Era come un film splatter, stava già avanzando verso di me, o qualcosa del genere. Poi mi sono svegliato.”

Blaine si mise a sedere. La mano che stava sul lenzuolo aveva le nocche bianche. “Kurt, da quanto tempo sei sveglio?”

“…una mezz’ora.”

Beh, rispetto al mio sogno è stato…peggio…pensò Blaine amaramente. Blaine aveva avuto un incubo che avrebbe potuto riguardare la gelosia o l’insicurezza, non aveva timore di ammetterlo. Kurt aveva avuto un incubo riguardante un trauma emotivo. Aprì le braccia. “Vieni qui.”. Tirò Kurt verso di sé e lo abbracciò.

Kurt fece solo un sospiro e si appallottolò, dandogli delle pacche sulla spalla. Non riuscì proprio ad allentare la presa o staccarsi, e così Blaine non lo lasciò andare. Dopo pochi istanti, Kurt chiese, “…allora, cos’hai sognato?”

Panico. Vergogna. Paura. Tutte queste tre emozioni in una sola volta erano state piuttosto angoscianti, e Blaine si allontanò un attimo. Si grattò la testa e disse, “Beh…non era niente in confronto al tuo.”

“Ovvero?”

“Diciamo soltanto che è un qualcosa che non vorrei accadesse mai. O almeno…non voglio vedere che accada…”

Kurt sorrise con simpatia e lo trascinò di nuovo in un abbraccio. “E’ stato così brutto?” chiese, il mento sulla spalla di Blaine.

“Incredibilmente,” Blaine concordò con un sorriso ironico, godendo del momento finché poteva.

“Il nostro subconscio fa davvero schifo.”

“Sì.”

Kurt sembrava più fiacco rispetto a prima. Dovevano essere state le forze combinate negli ultimi giorni al McKinley, il grande cambiamento, i compiti, lo stress e l’aggravamento di Windsor. Blaine sentì una fitta di senso di colpa. Aveva detto a sé stesso che si sarebbe preso cura di Kurt, ma l’evidenza testimoniava che non l’aveva fatto poi molto bene.

Dopo una pausa, Blaine mormorò, “…perché non hai voluto guardarmi ieri sera?”

Kurt congelò—sentì l’altro fare lo stesso. Blaine continuò a tenerlo stretto, dicendo, “Non sto cercando di farti sputare il rospo. E’ che…sono solo un po’ preoccupato. Ti comportavi in modo diverso e…”

…ed era come se avessi sentito la mia canzone e sapessi che era per te—e non ti era piaciuto quello che avevi sentito. Quasi come con la canzone di Logan, mentre sembravi spaventato.

Kurt non rispose. Portò soltanto le braccia attorno a Blaine, abbracciandolo stretto. “… Blaine…posso…non risponderti in questo momento?” Le sue dita tremarono. “Per favore?”

Blaine chiuse gli occhi. Tutto quello che vuoi, purché tu non mi dica che mi odi per quello che ho fatto. Non so perché ho agito così avventatamente. Perché Logan mi aveva provocato? Mi stava spingendo verso la linea di confine, come nella scherma. E se io non avessi reagito, avrei perso. E non posso perdere proprio questo.

Annuì lentamente. “Va bene…prenditi il tempo che ti serve…” poi lo guardò, e sorrise. “Hey, non preoccuparti. E’ tutto a posto. Oggi ci sono le Provinciali.”

“Non è di gran conforto.” Kurt cercò di scherzarci sopra, sorridendo un po’. Allontanò di nuovo lo sguardo da Blaine, incapace di guardarlo in faccia. Prese ad osservare la trama casuale della trapunta. Perché era successo che, dopo il loro scontro, aveva potuto ancora guardare Logan nonostante la canzone? Perché la reazione era stata diversa, tanto da farlo congelare sul posto, quando era stata la volta di Blaine?

Perché ami Blaine, ma non ami Logan?

Forse Kurt aveva stretto la mano di Blaine durante la canzone di Logan perché temeva quello che avrebbe potuto provare se avesse permesso a Logan di avvicinarsi. Doveva provare qualcosa per Logan, questo era sicuro. Tutte quelle avances erano state talmente evidenti che soltanto un totale idiota non se ne sarebbe accorto. E sebbene questo fosse incredibilmente lusinghiero e lo facesse, in qualche strano e particolare modo, sentire bene, era scappato da tutto ciò. Perché Logan, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, non era semplicemente quello che voleva.

Blaine non aveva mai agito così prima d’allora. Stava sempre sulla difensiva. Preferiva fare piccole cose, come abbracci, pacche confortevoli, e se qualche volta si sentiva spaventato, lui era in grado di prenderlo per mano e calmarlo. Faceva la parte del protettore e questo era evidente. Da come si atteggiava, Blaine faceva veramente sembrare che fosse puramente destinato a tale scopo.

Quella performance era stata la piccola chiave sul tavolo di vetro. Gli aveva aperto tutto un altro mondo – dandogli anche un assaggio di come sarebbero potute andare le cose – se Blaine si fosse sentito allo stesso modo. Questo era ciò in cui Kurt era cascato. L’idea che potesse amare Blaine e che, forse, quest’ultimo potesse ricambiare. Ma in questo momento, con tutti che tenevano le difese alte – per via delle regole disciplinari alla Dalton, delle mute linee di battaglia, le partite competitive e i legami d’amicizia – non aveva modo di scoprire se ciò che il “Bianconiglio” gli aveva mostrato era la verità, o la sua immaginazione.

Alla fine, Kurt sospirò, sono spaventato riguardo a Blaine tanto quanto lo sono riguardo a Logan.

Aveva due possibilità. Logan era disposto a tutto fuorché forzarlo – avrebbe potuto permettergli di avvicinarsi e vedere di persona cosa sarebbe accaduto se lo avesse seguito per quella strada. Poteva amarlo, odiarlo o semplicemente essere perfettamente civile…

…oppure poteva continuare a seguire Blaine, il primo che gli aveva mostrato la via da imboccare, e pregare di non perdere la testa ed il cuore per lui, mentre tentava di scoprire se quello che c’era stato tra loro era finzione o realtà. Con ogni cosa praticamente sul bordo stesso del platonico, era un rischio che doveva essere disposto a correre.

Che cosa fai quando la persona che si preoccupa dei tuoi problemi è proprio uno di questi…?

“Smettila di correre.”

Sia Blaine che Kurt alzarono lo sguardo sorpresi. Dwight non era uno dei Warblers, ma si era impuntato per poter partecipare alla festa così da poter difendere tutti loro da qualsiasi cosa succhiasse sangue o velenosa che avrebbe potuto essere attratta da un gruppo di anime, raccolte comodamente in una stanza per loro, al fine di sacrificarle.

Proprio in quel momento, Dwight era profondamente addormentato in un’imbarazzante posizione, stravaccato sul puff, il corpo teso ad arco sopra ad esso. Tirò su con il naso e si rigirò su sé stesso, mormorando, “Smettila di correre… cammina e capiscilo…”

Cosa…? Kurt lo osservò.

Dwight russò. Si rigirò di nuovo e cadde giù dal puff con un forte tonfo – ma continuò a russare.

Blaine e Kurt si guardarono, e cominciarono a sorridere. Blaine rise sottovoce. “Ha problemi di sonno. Non volevo farlo dormire qui perché temevo che potesse svegliare i ragazzi…”

Kurt sorrise a Dwight quasi affettuosamente.

Smettila di correre, huh?

Senza volerlo… questo gli diede anche un po’ di “coraggio”…


Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

L’altro ieri, Blaine e Logan hanno eseguito una performance per l’assolo. Blaine ha vinto, ma quando ho lasciato quella stanza mi sono sentito diverso. Sentirsi dedicare una canzone da due diversi ragazzi, con due diverse funzioni nella tua vita, riesce a farti stare così.

Oggi ci sono le Provinciali, e tutti sono tesi. Mi scontrerò contro il McKinley, e questo rende tutto più brutto.

La pressione è ovunque. Rivorrei quasi indietro il caos, ma sembra che abbia appena preso un’altra forma.


“Dwight mi ha tirato un calcio ieri notte! Negli stinchi! Due volte!” Wes urlò irritato a David, mentre salivano sul grande autobus turistico che la Dalton usava per le attività degli studenti fuori dalla scuola. Era mattina, il sole picchiava caldi raggi dorati sulla folla di Warblers che si preparava a salire e sugli studenti che gli incoraggiavano. “Lo giuro, David, se oggi non riesco a camminare come si deve e perdiamo per colpa di un mio passo falso, ho intenzione di spedirlo nella casa di Amityville. Sapevo che non avremmo dovuto lasciarlo dormire lì!”

“E parla anche troppo nel sonno,” David brontolò, stropicciandosi gli occhi mentre prendeva posto accanto a Wes. “Mi ha detto che stava sognando di giocare a Sonic the Hedgehog e non riusciva a passare al livello successivo, perché Sonic non voleva smettere di correre.”

“Bisogna controllare se si è drogato.”

“Abbiamo controllato” i gemelli borbottarono dai sedili dietro di loro. “Era pulito. Quindi è solo un semplice pazzo.”

Kurt inciampò lungo il corridoio, apparendo un po’ più turbato del suo solito. Reed lo salutò con la mano da un posto vicino al finestrino per catturare la sua attenzione. Kurt lo vide, immediatamente rifece la strada indietro e prese il posto accanto a Reed.

Il ragazzo più piccolo sbatté le palpebre. “Stai bene? Non vai a sederti con Blaine oggi?”

Kurt si limitò a scuotere la testa, spianando il suo miglior blazer e assicurandosi che i suoi pantaloni non fossero spiegazzati. “Volevo solo un po’ di tempo per pensare.”

Reed lo studiò attentamente. Si chinò verso di lui e mormorò. “…riguardo…Blaine e Logan?”

Kurt lo guardò. Sul viso di Reed si fece largo un adorabile sorriso. “E’ un po’ ovvio, Kurt. Per me,almeno.” Si voltò completamente verso di lui. “Sai che questo non riguarda loro, e che riguarda invece come ti senti tu? Questa volta è il tuo momento. Devi essere felice—perché se sarai un po’ turbato, prenderai la decisione sbagliata.” Si strinse nelle spalle. “E loro non vogliono che sia così.”

Kurt lo fissò. Gli occhi velati. E poi strinse forte Reed in un abbraccio. “Ow!” Reed strillò, ridendo. “Mi stai rompendo le costole, Kurt!”

“Scusa.” Kurt rise, asciugandosi un po’ gli occhi.

Reed sorrise. “E’ il giorno delle Provinciali, Kurt. Quello che tutti stavamo aspettando, per cui abbiamo lavorato sodo. E’ il momento di mettere tutto da parte almeno per oggi—e divertirsi.” Si fermò. “Kurt, perché stai indossando quell’orrenda spilla? Dammi qua!”

“Hey! A me piaceva!” Kurt protestò, cercando di riprenderla mentre Reed la teneva lontano da lui.

“Fa parte della collezione dell’anno scorso, Kurt, non essere ridicolo. Ow!”

“Visto? Ora ti sei anche punto con quella. Restituiscimela.”


Blaine non era riuscito a sedersi con i suoi amici. Aveva dovuto sedersi davanti con Harvey, Medel e Logan, il designato secondo solista. Era un titolo puramente decorativo, perché Blaine non aveva alcuna intenzione di sviluppare improvvisamente una qualche grave malattia che gli avrebbe impedito di salire sul palco.

Ad Harvey non piacevano i ragazzi che facevano rumore per l’autobus durante il tragitto, a meno che non stessero cantando, e Medel conduceva felicemente i ragazzi nei loro esercizi di riscaldamento mentre andavano avanti per conto loro.

Aveva promesso che sedersi accanto a Logan sarebbe stato un esercizio di pazienza. Blaine ne aveva fatti una montagna di questi esercizi, dopo aver vissuto a Windsor. Ma sembrava che sarebbe stato tutto inutile, visto che Logan gli rivolse soltanto un sorriso freddo, si girò verso la finestra e rimase in silenzio per tutto il viaggio.

Il cellulare di Blaine vibrò.

Tutto bene da quelle parti? Logan non ti sta dando nessun problema? – Wes

E poi un altro: A parte l’ovvio, voglio dire?

Blaine sorrise lievemente e rispose: Logan è tranquillo. Così come lo sono io. Non stiamo parlando. Ci concentriamo sulle Provinciali. –B

Se lo dici tu. –Wes

Dai gemelli:

Abbiamo visto te e Kurt pomiciare stamattina. –E&E

Blaine arrossì fino alla punta dei capelli e scrisse adirato. Noi NON stavamo pomiciando. –B

Però c’è stato un abbraccio terribilmente soffocante. Entrambi eravate adorabili come delle pantofole a forma di testa di coniglio. P.S. Lo sa che ne hai un paio, Bianconiglio? –E&E

Blaine desiderò che gli sguardi potessero convergere negli SMS. Se “improvvisamente” le dovesse scoprire durante questo viaggio in autobus, userò la vostra collezione di fumetti come legna da ardere a Natale. –B

Sentì delle risate dalla parte posteriore dell’autobus , e poi un leggero trambusto da un paio di posti indietro. Blaine mandò un SMS, Che sta succedendo lì? –B

Reed si è soffocato con una Skittle. –David

Vi avevo detto di non dargli caramelle. –B

Gliel’ha data Kurt, ha portato degli snack in caso di cali di zucchero. –David

E poi un messaggio di gruppo da Wes a tutti gli Warblers: KURT HA PORTATO I BISCOTTI PER L’AFTER-PARTY. Dobbiamo vincere o non avremo né quelli né la torta di cioccolato con le nocciole di Medel!

“Ti manca stare con i tuoi amici?”

Blaine alzò lo sguardo non appena Logan gli rivolse la parola per la prima volta. Il ragazzo più alto sorrise freddamente di nuovo. “Sono sicuro che se lo chiedi ad Harvey, ti permetterà di sedere con loro.”

“No…possono cavarsela da soli.” Blaine gli diede un’occhiata di sbieco mentre rispondeva al messaggio dell’altro. “E i tuoi amici?”

“Sono semplicemente contenti che io mi sia seduto davanti di nuovo.” Logan sospirò, appoggiandosi allo schienale. Aveva il cellulare in mano, ma non aveva ricevuto nessun messaggio. “E’ da un bel po’ che non comando niente qui.”

“E’ stata una scelta, e tu lo sai,” Blaine sottolineò senza guardarlo in viso. “Avresti potuto riottenere il comando ogni volta che volevi, Logan. Hai semplicemente smesso di volerlo.”

“Davvero? Beh, non si direbbe da come appaiono le cose qui,” l’altro ragazzo sbuffò un po’, giocando con il suo cellulare. “Quando cantavo i pezzi principali, tu facevi il coro. Ed è lì che saresti rimasto, se soltanto Wes e David non ti avessero sentito cantare per conto tuo—e poi sei diventato il leader. Sei un’ardua concorrenza.”

“Detto da te, è quasi un complimento… e quasi una minaccia. So quanto instabile puoi diventare quando vieni paragonato a qualcuno,” disse Blaine con delicatezza. “L’ho visto direttamente. Ci sono state delle vittime.”

“Touche.”

Dopo un momento, Blaine mise giù il suo cellulare e disse, “Ho vinto il duello e la partita di scherma, Logan. Mi avevi promesso che se ti avessi sconfitto, mi avresti detto che cos’hai contro Kurt.”

“Io non ho niente contro di lui,” Logan disse con calma, guardando fuori dal finestrino. Rimase in silenzio per così tanto tempo che Blaine era quasi sul punto di dire qualcos’altro, finché Logan non aggiunse, “… Mi sono innamorato di Kurt.”

Le dita di Blaine cominciarono a congelarsi sulle punte, per poi far salire l’intorpidimento lentamente finché non raggiunse le braccia. “… cosa?”

Logan sorrise verso l’esterno del finestrino. “Ti comporti come se non sapessi il perché. Ho notato il modo in cui lo hai guardato quando ti fermò dalle scale, quel primo giorno che provò a spiarci. Ti ho visto cantare per lui, io allora non lo conoscevo—non mi importava sul serio. Quando l’ho visto e sentito cantare per l’audizione, ho finalmente capito perché continuavi a viaggiare per Lima invece di restare qui per le prove.”

Tamburellò le dita sul davanzale. “…non hai idea di quanto questo si sia amplificato quando è entrato nella Hall per cantare con me l’altra volta. E’ stata la cosa più ridicola che mi sia mai capitata, l’ho quasi odiato per avermi ridotto così.”

Blaine strinse i pugni in silenzio, cercando di capire come poter ancora reagire. Conoscendo Logan ed il suo modo di fare, Blaine vide così tante parole implicite nelle sue dichiarazioni, che dovette ricomporsi. “Se tu… fai qualcosa di spiacevole a Kurt, Logan—”

“Va bene, Blaine.” Logan finalmente si mise composto. Guardò in faccia l’altro. “Chiariamo questa cosa ora. So che tu lo hai visto per primo, ma come lui guarda me e come lui guarda te… Mi sta paragonando a te, Blaine. E come tu stesso hai detto… ‘non c’era più calore in quegli occhi verdi’…sono veramente…veramente instabile…quando vengo paragonato a qualcuno.”

Blaine non vacillò mai. Uguagliò quello sguardo. “Questo è vero…ma non ho intenzione di renderti tutto più semplice.”

“Sarebbe immensamente noioso se tu lo facessi.”


“Kurt! Kurt! Finalmente!” Mercedes, dietro le quinte, arrivò di corsa eccitata verso di lui e gli diede un grande abbraccio. Kurt rise e l’abbracciò calorosamente. “E’ così bello vederti qui!”

“Ci siete tutti?” Kurt chiese, sorridendo.

“Sì, l’intero gruppo…” Mercedes sorrise raggiante, guardando verso di lui con orgoglio. “Finalmente alle Provinciali…alcune… questioni, sono in corso nei camerini però. Sam e Quinn stanno prendendo il comando.”

Kurt la guardò confuso, ma Mercedes fece un gesto distratto con la mano.”Quel che è—oltre questo, come stai? Voglio dire, stai andando contro di noi ora. Sono sicura che hai pianificato una tremendamente spettacolare performance.”

“Beh, non ho un assolo ma…credo di aver cominciato a mischiarmi abbastanza bene con il gruppo.” Kurt ammise, con un sorriso sollevato. “Ci ho impiegato una settimana, mettendolo in cima a tutto il resto. Non vedo l’ora di eseguire la perfomance con loro! Che mi dici di te? E’ davvero così male laggiù?”

“C’è un bel po’ di drama là dietro ma…” Mercedes sorrise un po’. “Ma quando mai non ne abbiamo avuto, giusto? L’importante è che in qualche modo ne usciremo fuori. Non possiamo perdere ora, Kurt—specialmente con te, dall’altra parte”. La ragazza rise.

Kurt sorrise un po’. “Siete…siete sicuri, voglio dire, c’è qualcosa che posso fare almeno? Non so, urlare a qualcuno? Sto diventando piuttosto bravo in questo, a quanto pare.”

“Considerando quello che hai continuato a dirmi dei tuoi amici, non mi stupisco,” Mercedes ridacchiò. Diede una pacca sulla spalla del ragazzo. “Guarda, devi soltanto concentrarti sul tuo gruppo, okay? Ci siamo capiti?”. Kurt alzò un sopracciglio e Mercedes annuì, sorridendo, “Okay, credo che ci siamo capiti. Beh, allora…guardiamoci sul palcoscenico e poi diciamoci come siamo andati. Okay?”

Kurt le diede un lungo, affettuoso abbraccio, e sorrise. “Mi mancate tutti, lo sai.”

“Anche tu ci manchi. Buona fortuna.”

Il Warbler sorrise e salutò Mercedes con la mano mentre questa tornava al camerino delle New Directions. Kurt si voltò e trovò Logan lì, in piedi con un sorriso. “Ci stavamo chiedendo dove fossi finito,” disse.

“Stavo solo—”

Logan rise. “Va bene, non preoccuparti. Tutti sanno che sei arrivato da quel gruppo, il che ci rende doppiamente interessati su cosa hanno portato in tavola questa volta. Abbiamo definitivamente ottenuto il miglior risultato nell’affare. Non devono essere poi tutto questo granché quando si parla di strategia, se si sono sbarazzati del tuo talento così facilmente.

Le guance di Kurt si colorarono di rosso a causa della foga che saliva al suo viso. “Non si sono sbarazzati di me, okay? Io ho lasciato loro. Non sai proprio niente di quello che è successo! Loro non volevano che me ne andassi! Ho preso io la decisione di andarmene senza di loro, anche se—”

“Kurt! Calmati!” Logan mise le mani sulle sue spalle, guardandolo in viso. “Rilassati! Mi dispiace—Non intendevo insinuare nulla. Mi dispiace, va bene? Calmati.”

Kurt stava respirando con difficoltà e lo guardò di traverso con il minimo necessario di convinzione. Voltò il viso da un’altra parte. “Basta solo che non parli di loro in questo modo.”

“Non lo farò, va bene? Non lo farò…” Logan lo rassicurò. Non aveva ancora lasciato andare le spalle di Kurt. Si chinò verso di lui. “Devo ancora ringraziarli, però…se non fosse stato per loro, non avrei avuto la possibilità di conoscerti.”

Era pericolosamente vicino. Kurt distolse lo sguardo, indietreggiando un po’. “…per favore, lasciami andare.”

Immediatamente, Logan lo liberò, alzando le mani a distanza di sicurezza. “Giusto. Okay, mi dispiace anche per questo. Non volevo che ti arrabbiassi con me.”

Kurt si limitò ad annuire, stringendosi un gomito. Logan lo studiò per un momento e sorrise, “Perché sei così spaventato da me? Non ti farò del male, Kurt.”

“…ancora non lo so,” Kurt mormorò sottovoce.

Logan non era sicuro di quello aveva sentito, ma sapeva che non era nulla di buono. Aggrottò leggermente le sopracciglia. “…suppongo che i tuoi amici di Windsor ti abbiano detto delle cose su di me.”

Kurt sospirò. “Forse.”

“Ci credi?”

“Non lo so, dovrei?”

“Sono di parte! Tutti lo sono! E’ perché sono della casa Stuart? Quelli di Windsor non hanno mai niente di gentile da dire su di noi!”

Kurt assottigliò gli occhi mentre lo guardava. “Credi che questo sia legato alla casa da cui vieni? Logan, a me davvero non importa se viene dalla casa Stuart o Hanover, non mi interessa nemmeno se alloggi a scuola o meno! Questo riguarda ciò che gli altri Warblers hanno detto, non importa da che casa vengono, su come sei fatto! Loro ti conoscono da più tempo rispetto a me, e non possono fidarsi di te!”

“Dammi una possibilità, Kurt,” disse Logan, con un’espressione quasi supplichevole. I suoi occhi verdi brillavano intensi perfino nella debole luce. “Dammi solo una possibilità. O almeno…parlami. E’ tutto ciò che voglio.”

Quando Kurt non rispose subito, esitante, la collera di Logan alla fine ebbe la meglio su di lui. “Perché non ti fidi semplicemente di me?” domandò, sbattendo una mano contro il muro, facendo saltare Kurt.

Con il cuore che batteva forte a causa di quell’improvvisa manifestazione di rabbia, Kurt finalmente lo guardò. “Fiducia? Okay, proviamo un po’. Logan, perché hai smesso di gareggiare per ottenere il comando sul gruppo? Perché hai deluso i Warblers l’anno scorso? Tutti hanno lavorato fino allo stremo delle forze per la gara quest’anno, deve essere stato così anche l’anno scorso. Tutti contavano su di te—si fidavano e poi li hai lasciati a bocca asciutta. E tutti dicevano che eri bravo, brillante e lo sei ancora! E alla fine li hai abbandonati perché non ne avevi più voglia! Perché hai smesso?”

Logan pareva stordito. “Io…” si guardò intorno, come se cercasse una risposta. Inumidì le labbra, apparendo ansioso per un momento, e poi improvvisamente diventò furioso. “Beh, che dire di te? Perché dovrei spiegarti qualcosa, novellino? Credi di essere una specie di santo? Hai abbandonato i tuoi amici per entrare a far parte di un gruppo migliore dopo che ci hai visti, non è così? Li hai abbandonati proprio prima delle Provinciali! Non sei diverso da me!”

Kurt lo fissò a bocca aperta, in quello che avrebbe potuto essere shock o disgusto. Poi abbassò lo sguardo, rise leggermente e scosse la testa. Con un basso tono di voce, parlò, “…pensi…che abbia abbandonato i miei amici, la mia famiglia…e tutto quello che ho lasciato al McKinley…perché volevo stare in un gruppo ‘migliore’…”

“Beh non è così?” Logan lo guardò con aria minacciosa, respirando pesantemente. “Avresti potuto restare, ma sei qui, o no?”

Kurt fece un passo verso di lui, i suoi occhi azzurri fissi in quelli verdi di Logan.

E gli diede uno schiaffo. Duramente.

All’azione inaspettata, Logan fissò di lato per un attimo, immobile e sotto shock. Kurt lo fulminò con lo sguardo. “Sei soltanto un…” Si bloccò ed espirò, recuperando la calma, cercando di controllare tutta la rabbia che aveva in corpo. “…riprenditi, Logan”. E poi se ne andò, sbuffando in silenzio.

Logan sembrò ritornare in sé. “Kurt!” si voltò verso di lui, ma Kurt aveva appena svoltato nell’altro corridoio ed era sparito. Logan gemette di frustrazione e rabbia, colpendo uno dei vicini oggetti di scena, e il legno si frantumò sotto il suo pugno. La mano sanguinò un po’, ma non ci fece caso. Si accasciò di spalle contro il muro, facendosi scivolare sul pavimento, cercando di calmarsi.

Evan e Ethan guardarono in silenzio dall’altra parte del corridoio, con facce impassibili. Esaminarono la figura che si trovava contro il muro, poi seguirono con lo sguardo la direzione per la quale l’altra figura era andata via. Si guardarono l’un l’altro, annuirono silenziosamente e poi proseguirono per la stessa via.


Greg capì che qualcosa non andava quando entrò nei camerini.

I gemelli non stavano chiacchierando, il ché era sempre un cattivo segno. Stavano semplicemente seduti lì, a braccia conserte e facce impassibili. Logan stava da una parte con gli altri Warblers di Stuart, uno dei quali lo stava aiutando a fasciare le nocche. Kurt sedeva in silenzio, bianco in viso e gli occhi persi nel vuoto. Blaine era davanti a lui, con le mani poggiate sulle sue spalle, con un espressione veramente preoccupata. Wes e David gironzolavano attorno a lui, confusi e lanciando occhiatacce a Logan. Reed sembrava ansioso. Tutto il resto dei ragazzi era diviso in attenti che, all’oscuro, facevano ipotesi su cosa potesse essere accaduto e cos’era successo l’anno scorso.

“Cos’è successo qui?” domandò Greg. La stanza immediatamente cadde nel silenzio. Guardò verso Logan con cipiglio. “Cos’è successo alla mano di Logan?”

“Mi sono tagliato, signore,” disse Logan a bassa voce. “Sono caduto su una trave di sostegno del palco.”

“Strano, questa di solito è la scusa di Reed.” Protestò Greg, sapendo che stava mentendo. “C’è qualche motivo per cui sono soltanto le nocche ad essere ferite, Logan?”

Nessuna risposta. Greg si voltò verso i ragazzi di Windsor. “Cos’è successo a Kurt?”

“Non lo sappiamo, signore,” disse Blaine onestamente. Lui non sapeva. Kurt era semplicemente entrato bianco in volto, scosso e perso nei suoi pensieri. Il suo corpo era incredibilmente teso, lentamente si stava calmando, come se della rabbia stesse svanendo. Ma l’espressione sul suo viso trasmetteva dubbio, sensi di colpa e sembrava si stesse auto-interrogando. Pareva che si fosse trovato in mezzo ad una rissa, ma non era ferito—perciò le nocche tagliate di Logan non erano la causa.

Greg guardò tutti accigliato. “Guardatevi. L’atmosfera qui è talmente negativa, che nessuno di voi sembra essere una squadra! Proprio come l’anno scorso! E smettete di fissarlo male Wes! David!” urlò lui quando, al menzionare dell’anno precedente, i due avevano immediatamente guardato male Logan. Distolsero subito gli occhi. “Ne ho abbastanza di questi drammi!”

Si rivolse a tutto il gruppo. “Venute tutti da un’unica scuola. Da case diverse, vi riunite per fare vera musica e mostrare a tutti quello che un vero coro da show dovrebbe suonare. Come un gruppo. Come un’unità. Vi state distruggendo l’un l’altro prima ancora che sia possibile per noi mettere un curriculum accanto ai vostri nomi! Di che cosa siete così compiaciuti? Del fatto che questa generazione di Warblers non ha un solo titolo Nazionale a suo carico, e tutto perché dovevano continuare a starsene fermi con le mani in mano?”

Guardò irato tutti i ragazzi, che avevano ora un’aria colpevole e non riuscivano a sostenere il suo sguardo. “Sono appena stato nell’altro camerino. Ho visto e sentito le New Directions riscaldarsi. Sono un coro di dodici persone e sapete una cosa? Vorrei che vi sconfiggessero! Vorrei che sconfiggessero ognuno di voi così sonoramente che alla fine dovrete aprire gli occhi sul fatto che tutti voi siete più forti solo quando lavorate insieme.”

Guardò ognuno di loro negli occhi, soffermandosi su alcuni in particolare, ma senza mai nominarli. “Conoscete il vostro ritmo, ragazzi. Un’unità, che forma una perfetta armonia. Ciascuno porta con sé un pezzo del puzzle. C’è bisogno di tutti voi, così da  mostrare quello per cui sono famosi i Warblers.”

Calò il silenzio nel camerino. I ragazzi si lanciarono occhiate colpevoli a vicenda. Greg guardò torvo tutti. Sylvia, che era rimasta ad osservare dalla porta, entrò cauta nella stanza. Sorrise dolcemente ai ragazzi, facendo loro segno di alzarsi.

“D’accordo, ragazzi,” disse lei con calma. “Che ne dite di un ultimo riscaldamento? Al mio segnale, fatemi sentire il vostro accordo di gruppo. Pronti?” I Warblers esitarono e annuirono a malapena. Lei alzò le mani e fece un gesto fluido. I ragazzi, tutti insieme, lasciarono uscire un accordo—ma non suonò bene. Qualcuno era troppo alto, troppo basso, aveva terminato troppo velocemente, o troppo tardi.

Greg spinse verso l’alto i suoi occhiali e pizzicò il ponte del naso, frustato. Persino alcuni ragazzi sembravano mortificati di un tale esito. Ma Sylvia si limitò a sorridere. “Ah…Avete sentito? Non è uscito molto bene. Questo perché tutti voi state pensando troppo ad altre cose. Proviamolo un’altra volta, va bene? Questa volta, ascoltatevi a vicenda. La vostra voce deve supportare quella di tutti gli altri—e sapete che se non riuscirete a fare questo, allora non funzionerà.”

Li esortò ad andare avanti. “Un respiro profondo. Mettete tutto da parte, e concentratevi su un solo, singolo suono. Perché questo siete voi. Tutti voi, capito? Potete farlo di nuovo?”

I Warblers si guardarono l’un l’altro. Blaine li guardò e sorrise. Intimò loro con un gesto di accettare. I Warblers annuirono, sorridendo lievemente. Questa volta, si mossero verso la postazione base, ognuno al proprio posto, fermi in piedi.

Sylvia sorrise raggiante. “E ancora.” Alzò le mani e delicatamente le mosse su e giù.

All’unisono, i Warblers cantarono un singolo, potente accordo—un unione di voci armoniose—che risuonò per la stanza, riversandosi all’esterno, facendo alzare le teste ai passanti che si domandavano da dove provenisse quel suono. Sylvia stava sorridendo gioiosa mentre, attentamente, fece un veloce gesto e tutti i Warblers si fermarono in perfetta sincronia.

“Molto meglio,” disse lei, sorridendo.

I Warblers si guardarono a vicenda, sorridendo e sogghignando.

Persino Greg fece un mezzo sorriso. Lentamente, si alzò. “Questo è andato un po’ meglio… forse ora voi ragazzi avete un’accidenti di possibilità di vincere. Non sembra vero, ma c’è una speranza.”

Un breve mormorio di risate. I ragazzi di Windsor si guardarono l’un l’altro e sorrisero. Blaine prese la mano di Kurt e fu felice di vederlo sorridergli. Anche Logan sorrise leggermente al loro direttore con un cenno del capo. Uno dei macchinisti allora arrivò alla porta.

“Mr. Harvey? Ms. Medel? Stiamo per cominciare. Potete prendere posto in mezzo al pubblico mentre gli Hipster iniziano per primi.”


L’auditorium esplose tra applausi quando i Warblers terminarono la loro perfomance. Mantennero i loro sorrisi esultanti dalle loro postazioni, aspettando che le tende si richiudessero di nuovo. Non appena essa cadde giù, l’intero gruppo scoppio in applausi ed acclamazioni, stringendosi l’un l’altro tra sollievo ed eccitazione.

“Ce l’abbiamo fatto! Non ci posso credere, ci siamo esibiti alle Provinciali!” esclamò Reed, saltando su e giù—e sarebbe quasi caduto a terra se uno dei gemelli non l’avesse afferrato prima che perdesse l’equilibrio. Wes e David stavano ridendo, abbracciando e prendendo sotto braccio gli altri Warblers che riuscivano a raggiungere mentre scendevano le scale, ammassandosi nel backstage.

Kurt saltò giù dalla sua postazione e si diresse verso Blaine, dandogli un abbraccio veloce mentre gli altri Warblers lo inondavano di elogi. Blaine fu sorpreso ma ricambiò l’abbraccio, ridendo.

“Sei stato grande,” Kurt sorrise, rosso in viso per l’adrenalina.

“E tu non hai sbagliato un passo,” Blaine sorrise raggiante verso di lui, stringendolo sopra la vita. “Credo che tu sia ufficialmente uno di noi ora. Sei un Warbler, Kurt Hummel, come ci si sente?”

“Non male dopo tutto,” rise Kurt.

“Venite!” Blaine chiamò gli altri Warblers mentre si precipitavano nel dietro le quinte. “Andiamo a vedere cosa hanno preparato le New Directions!”

Ci fu un coro di approvazione mentre si avviavano. Kurt sorrise a Blaine. “Mi aiuterai a sostenere i miei amici?”

“Certo. Ci hanno applaudito in piedi per tanto tempo, dopo tutto,” Blaine sorrise. “E poi, voglio vedere di quale stile facevi parte prima. Chi lo sa—magari ad Harvey potrebbe piacere e ti permetterebbe di inserirne un po’ nella prossima performance. Per farti sentire un po’ più a casa.”

Kurt arrossì, e Blaine gli prese la mano per condurlo dagli altri. Come Kurt gli andò dietro, incrociò lo sguardo di Logan, che stava ricevendo anche lui pacche amichevoli e strette mentre si affrettavano ad uscire. Il sorriso di Kurt durò un momento, e subito distolse lo sguardo, seguendo Blaine, Gli occhi di Logan non lo abbandonarono, ma si limitò a sorridere leggermente agli altri Warblers che stavano facendo i complimenti a lui e l’un l’altro.



Le New Directions erano nel mezzo della loro performance e Kurt poteva già notare i Warblers osservare molto interessati. Sogghignavano, studiando i loro movimenti. Erano particolarmente impressionati dai passi di danza sfrenata di Mike e Brittany, che saltavano e roteavano per tutto il palco. Kurt non aveva idea che Santana avrebbe cantato l’assolo, e si sentì orgoglioso dei furbi cantanti del Glee Club, mentre lei dava il massimo di sé.

E come si aspettava, se ci fossero stati problemi nel dietro le quinte, in questo momento, sembrava che il Glee Club non ne avesse nemmeno uno. Ognuno di loro riprese vita sul palco—persino Lauren Zizes non se la cavò male.

“Amico, sono bravi,” Wes sussurrò a Blaine.

“Siamo nei guai, vero?” David mormorò.

“Fiori canterini!” i gemelli cinguettarono allegramente da dove stavano divorando pacchetti di snack, passandoli grazie ad un pacchetto gigante di Red Vines.

“Di solito facevate tutto questo?” Reed si voltò verso Kurt con gli occhi spalancati. “Voglio dire, non è il normale stile da coro ad uno show, ma ragazzi, siete incredibili!Cantare e ballare in quel modo!”

Kurt era così pieno di orgoglio in petto, mentre guardava i suoi amici, che si sentiva come se volesse esplodere. Avrebbe potuto anche farlo—il momento in cui Mike e Brittany fecero l’ultima giravolta del loro numero, Kurt balzò in piedi, applaudendo, unito al resto dei Warblers e del pubblico, facendo il tifo per il gruppo del McKinley.

Blaine diede un’occhiata al direttore, e sorrise quando vide Greg annuire con un sorriso, colpito a chiaramente occupato a cambiare idee in testa. Sylvia sembrava felice di vedere così tanta teatralità dal gruppo del McKinley e ovviamente pensava anche che fossero stati meravigliosi.

“Sono bravi,” sorrise Greg.

“Sbalorditivi,” concordò Sylvia.

“Ora speriamo solo che i nostri ragazzi si portino verso la vittoria.”



“Cosa intendete dire con abbiamo pareggiato?” domandò David in un sussurro shockato da dove si trovava in piedi, assieme agli altri Warblers. I ragazzi apparivano confusi mentre si guardavano l’un l’altro e persino Will Schuester aveva un’aria perplessa. Greg si limitò ad osservare, quasi come se lo fosse aspettato. Ma non ci fu nessun cambiamento nella decisione della giuria—sia le New Directions che i Warblers sarebbero andati alle Regionali, annunciarono.

Per un attimo, il pubblico rimase in silenzio, anche in parte perplesso. Le New Directions rimasero ferme ad osservare, incantati, osservandosi l’un l’altro. I Warblers erano anch’essi perplessi a quella notizia, se non di più.

“Come…” Reed si stava mordendo le unghie. “Questo è mai…”

“Oh beh,” i gemelli erano confusi.

“Che vi succede ragazzi?” Blaine sussurrò, guardandoli interessato. “Non lo avete capito? Fate in modo che vi entri bene in testa—abbiamo appena vinto le Provinciali! I Warblers andranno alle Regionali!”

“Diavolo se abbiamo vinto!” Wes urlò, alzando un pugno in aria e i Warblers scoppiarono in applausi. A questo punto, l’auditorium riprese vita, esplodendo in applausi che giunsero fino al soffitto. Coriandolo caddero dall’alto. Ci fu caos sul palco non appena i gruppi presero a esultare, lanciando in aria fogli con spartiti e scalette mentre i loro Direttori battevano le mani.

“Kurt!” urlò Mercedes, correndo in mezzo alla folla sul palco per stringerlo in un abbraccio. “Abbiamo vinto! Tutti noi, abbiamo vinto!”

“Non posso crederci!” esclamò Kurt, abbracciandola stretta,

“Kurt! Guardate, è Kurt!” urlò Tina da dove si trovava, stretta a Mike. Le New Directions immediatamente si lanciarono verso il loro prodigo ragazzo, abbracciandolo e esultando con lui. Tutte le ragazze parlarono allo stesso tempo e i ragazzi gli battevano il cinque.

“E’ bello rivederti,” Finn sorrise. “Siete stati grandi.”

“Lo so, anche voi,” Kurt rise. Artie gli diede il cinque e Kurt quasi cadde sotto la forza della mano di Puck contro la sua schiena, che batté lì pesantemente in congratulazioni.

I Warblers guardarono divertiti mentre Kurt veniva circondato dalla sua famiglia del McKinley. “Sembra piuttosto felice,” disse Reed, sorridendo. “Guardatelo.”

Kurt stava ridendo per qualcosa che Santana aveva detto, e si congratulò con Brittany e Mike per la loro coreografia. “Sì…” Blaine annuì lentamente, con un debole sorriso. “Quei ragazzi si sono presi cura di lui…adesso tocca a noi, credo.”

“Giusto, o Alice lascerà il Paese delle Meraviglie,” i gemelli ghignarono.

“Ragazzi!” Kurt ansimò, trascinando le New Directions verso i Warblers. “Questi sono i miei amici.”

“Oh ci siamo già incontrati,” sorrise Quinn. Sam sbatté le palpebre, “Davvero? Quando?”

“Uh…lunga storia,” Santana roteò gli occhi, facendo un gesto incurante con la mano.

Kurt li presentò tutti l’un altro, e i Warblers e le New Directions si salutarono a vicenda su quel palco, con Kurt che formava un ponte tra i due gruppi. “Voi ragazzi siete stati sorprendenti,” disse Blaine a Finn con un sorriso.

“Le vostre voci—erano così unite in armonia, è stato grande,” disse Artie a Reed, che stava sorridendo.

“Yay! Fiori parlanti!” i gemelli presero le mani di Mercedes e Tina facendole volteggiare per il palco, facendo ridere le ragazze.

I Direttori dei cori restarono in disparte, guardando i loro gruppi interagire. “Non male dopotutto, Will,” sorrise Greg. “Hai un diavolo di gruppo lì.”

“Così come i tuoi ragazzi. Hanno proprio una bella armonia. Ma i miei ragazzi, sì, hanno lavorato duro,” Will annuì con un sorriso. “Abbiamo avuto i nostri problemi ma…è andata alla fine.”

“Ah, lo stesso,” annuì Greg. “Diresti che una scuola tutta al maschile abbia meno problemi.” Poi guardò verso Will e sorrise. “Scommetto che, l’unico motivo per cui abbiamo pareggiato, è stato perché entrambi i nostri gruppi avevano così tanti pensieri in testa che non hanno potuto dare il loro meglio, come invece ci si aspettava.”

“E’ quello che credo,” rise Will, scuotendo la testa. “Ce l’hanno fatta questa volta…ma non potranno presentarsi così se vogliono battere i Vocal Adrenaline.”

“Oh…” Sylvia scosse la testa, preoccupata. “Lo so. E’ meglio che quei ragazzi mettano a posto le loro questioni. Andranno contro di voi ed un pezzo forte alle loro prime Regionali.”

“Ci vediamo allora, Will?” Greg gli strinse la mano, con un sorriso.

“Ci vediamo.” Will si voltò verso le New Directions, che stava tutti facendo una cacofonia con il gruppo dei Warblers sul palco, cantando pezzettini di “The Dog Days are Over”, ridendo troppo forte per essere realmente coerenti. Sorrise e disse, “D’accordo, ragazzi, facciamo le valigie. Andiamo.”

“Ragazzi!” disse Greg ai Warblers, guidandoli verso le uscite dello stage, “Possiamo festeggiare più tardi! Voglio fare un altro bel discorso con voi prima di fare questo after party.”

“Party!” esclamarono i gemelli, entusiasti. “Mangeremo i biscottini di Kurt!”

“Vogliono mangiare i tuoi cosa?” Santana guardò Kurt in un lampo di confusione.

“Prodotti di forno, Santana, smettila di pensare male—avanti, andate…” Kurt sorrise compiaciuto, facendo cenno per dove il resto di loro stava andando, seguendo Will. Abbracciò ogni membro delle New Directions mentre si allontanavano, veramente felice di rivederli tutti.

Anche il pubblico se ne andò, lentamente scemando fuori dall’auditorium. Mentre Kurt diceva ai suoi amici arrivederci, Lauren si mosse da dove si trovava sul palco, rivolta verso il pubblico, e Kurt vide qualcosa che gli fece gelare il sangue.

Tra il pubblico, in piedi da un lato, una delle poche persone che ancora non aveva l’asciato l’auditorium, era Dave Karofksy. Stava guardando Kurt, senza alcuna espressione in viso; o forse era troppo lontano per poterla vedere correttamente. Stava semplicemente lì, a fissarlo.

A Kurt sembrò di avere il cuore in gola e la sua mano si allungò per afferrare la più vicina manica della giacca di—Wes. “Kurt?” chiese, sorpreso. “Cosa c’è?” Vide la faccia di Kurt, bianca come un lenzuolo e la presa sulla sua manica si fece più stretta. “Kurt, cosa c’è che non va?”

Gli altri Warblers lì vicino cominciarono a guardare. Blaine si voltò e vide l’espressione di Kurt, e poi dove stava guardando. Stava guardando il ragazzo con la felpa in mezzo al pubblico, che ora si stava allontanando verso l’uscita, ma senza mai rompere il contatto visivo con Kurt.

“Kurt, mi stai spaventando,” disse Reed, impaurito. “Cosa c’è?”

Logan, che era lì vicino con altri Warblers, vide agitazione e si accigliò, guardando nella stessa direzione di Kurt. Vide Karofksy, e le sue sopracciglia si aggrottarono un po’, non capendo.

Blaine mosse due passi e in un istante fu accanto al ragazzo paralizzato. “Kurt,” gli prese l’altra mano. “Non guardarlo. Non guardarlo—guarda me.” Gli scosse il braccio. “Guarda me, Kurt!”

Tremando, Kurt gli rivolse dei terrorizzati occhi azzurri, con il fiato corto, annuendo scosso. “E’ lui?” domandò David a nessuno in particolare mentre stava in piedi accanto al ragazzo. “E’ quel ragazzo?”

I gemelli si posizionarono a ciascuno lato di Kurt, fissando il ragazzo in mezzo alla folla. La massa di blazer blu si sistemò protettiva intorno a Kurt, guardando indietro verso Karofsky, finché non uscì, e scomparve.

“Andiamo,” disse Blaine dolcemente. “Non permettergli di fare questo. Sei al sicuro ora, ricordi? Sei salvo—è tutto a posto.”

“Io—Io l’ho fatto quasi espellere…” balbettò Kurt. “E se lui—”

“Non ci sono ‘e se’ ” ribatté Blaine duramente, cercando di ottenere da lui qualche accenno di risposta. Fece alzare il viso a Kurt. “Sei con noi ora, hai capito? Va tutto bene. Sei al sicuro.”

Kurt, con il cuore in gola, guardò Blaine e sussurrò, “…ha detto che mi avrebbe ucciso, Blaine.”

Tutti i Warblers ora si voltarono verso Kurt. “Ha detto cosa?” domandò Blaine, come se fosse stata la prima volta che avesse sentito di quello.

“Lui…” Reed si fece pallido in viso.

Wes e David ora stavano attraversando il palco con passi veloci e i gemelli scattarono in avanti per afferrare le loro braccia. “Whoa! Hey! Fermi—fermi! Non andate di là, ragazzi!”

Andare di là?” domandò Wes. “Quel ragazzo è stato lì e ci è rimasto! E si presentato qui per fare una visita a Kurt?”

“Non fatelo! Se n’è andato!” protestò Evan. “Non ha fatto niente qui. Andiamo!”

David si liberò dalla presa di Evan, fissandolo.

“Perché non me l’hai detto?” Blaine domandò a Kurt, alzando la voce. “Tutto quello che mi hai detto è stato che ti spingeva contro gli armadietti, che si prendeva gioco di te terrorizzandoti e dell’incidente nello spogliatoio, e ora—“ Si fermò, realizzando poi. “…è stato questo. E’ stato questo, non è vero?  E’ questo il motivo per cui te ne sei andato…ha minacciato di ucciderti…” Blaine restò fermo, fissandolo sotto shock.

Kurt deglutì, abbassando gli occhi, calmandosi un po’. “…sì. E’ stato quello. Ero—ero quasi riuscito a farlo espellere per questo e…” tentennò, sforzando sé stesso di calmarsi, lottando. “…il consiglio scolastico ha lasciato perdere. Lui tornava…e io dovevo andarmene.” Si passò una mano tra i capelli, cercando di ricomporsi. “Non potevo dirtelo. Davvero…non potevo.”

Reed portò un braccio attorno al suo amico confortevolmente. “Forza. Se n’è andato, tu stai bene. Torniamo in camerino e…ti diamo qualcosa per calmarti.” Lo portò dietro le quinte. Il resto dei Warblers si guardarono l’un l’altro scuri in viso, ma li seguirono.

In piedi dalle ali del palco, Logan vide tutto quello. Si voltò e andò via una volta che tutti scomparirono.



Nel prossimo episodio: la Dalton si trasforma troppo in un Paese delle Meraviglie Invernale, mentre un livello di neve da batti record scende su Westerville, intrappolando efficacemente l’intero corpo studentesco per la giornata. Blaine si ammala, lasciando i Warblers senza sorveglianti e senza prefetto.


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Capitolo 8
*** Febbre ***


Eccomi qua! Sono di nuovo Carolina con un altro fantastico capitolo di Dalton fresco fresco di traduzione per voi.

Personalmente questo è uno dei miei capitoli preferiti e ritengo anche quello da me tradotto meglio fino ad ora. Dubito tuttavia che una mia traduzione potrà mai reggere il confronto con la somma opera che CP Coulter ha creato. Più Dalton (e tutto il Dalton!Universe che CP ha creato parallelamente a questa fanfiction) va avanti, più realizzo che quella donna è una persona meravigliosa e che si merita tutto il bene di questo mondo. E la fedele devozione di tutti i suoi lettori :D

Da molti dei vostri commenti ho letto che il personaggio di Logan è in generale poco apprezzato. Spero che questo capitolo vi faccia cambiare un po' idea, ma non vi lascio ulteriori spoiler.

Spero che vi piaccia e se avete qualche consiglio in merito alla traduzione, fatemi sapere. Spero anche che di aver calcolato in maniera esatta il passaggio da gradi Farenheit a  gradi Celsius.


 


Puntuale come un orologio, Dwight aprì gli occhi al suono della sveglia alle sei in punto. Ancora intontito, tirò una mano fuori dalle coperte, cercò a tentoni la sveglia fino a quando non riuscì a sentirne l'acciaio tra le mani. Lanciò allora il fastidioso oggetto contro lo stesso il muro contro il quale l'aveva lanciata per tutto l'anno precedente. C'era già un'ammaccatura ad hoc.

Si alzò sbadigliando, con i capelli scuri che si rizzarono vaporosi. Si stiracchiò, cercò di appiattirli e sentì l'elettricità statica che li attraversava. Si fermò attento, meditando. Quella mattina a Windsor faceva freddo come nell'ultimo girone dell'inferno, e c'era anche più buio del solito. E in più l'elettricità statica nei capelli..

Mentre gli altri avrebbero potuto pensare che quello fosse un normale fenomeno invernale, Dwight Huston aveva fin troppa esperienza da cacciatore per non pensarla così. Tirò fuori una borsa piena di salgemma impregnato di acqua santa e benedetto con tutte le giuste procedure. Squadrò tutta la stanza con gli occhi stretti, in vigilanza sospetta.

Con un solo balzo, saltò giù dal letto e si lanciò in aria. Atterrò su due piedi all'interno del cerchio di sale, posto nel preciso punto in cui atterrava sempre, rotolò e corse in bagno, sbattendo la porta e congratulandosi con sé stesso per aver evitato gli spettri malefici in maniera eccellente ancora una volta.

Bisogna fare di meglio per catturare Dwight Huston! si vantò mentalmente prima di tuffarsi nella vasca.

Il suo compagno di stanza, abituato a questa routine quotidiana, continuò semplicemente a dormire.
Più tardi, Dwight era perfettamente vestito con la divisa scolastica, ancora molto orgoglioso di sé. Per i capelli non c'era stato nulla da fare: erano ancora tutti gonfi. Corse al piano di sotto portando con sé la sua borsa per i libri e il suo cappotto nero, pronto ad affrontare la giornaliera sfida educativa e nel frattempo a rimanere costantemente vigile riguardo ad ogni presagio di attività paranormale all'interno della loro vecchia scuola.

Era fiero di essere uno dei primi a svegliarsi del dormitorio e del fatto che, con la sua attenta vigilanza, sarebbe stato capace di proteggere i suoi fratelli di Windsor, visto che era l'unico difensore contro i mortali e ogni genere di demone.

Sì, sono un fico. Dwight spalancò la porta.

..Oh merda.


Ma che diavolo..?” sibilarono dall'ingresso Wes e David, ancora in pigiama, con le mani sotto le braccia e le pantofole ai piedi. Erano appena stati svegliati da Dwight che urlava loro incessantemente di alzarsi e scendere e, benché fossero pronti a picchiarlo, stavano fissando ciò che c'era fuori dalla porta
La loro uscita era per due terzi bloccata da solida neve. Era così compressa che quando Dwight aveva aperto la porta, di fronte a loro avevano trovato un muro grigio con soltanto una piccola fessura in cima.

Non c'è modo di uscire da qui con quella.” disse Wes, stupefatto.

Anche la porta sul retro è così!” gemette Dwight, indicando il grigio muro di ghiaccio “E pure le finestre del primo piano! Che sta succedendo qui?”

Perché lo chiedi a noi?” sbadigliò David, guardandolo irritato “Ci siamo appena alzati, amico, non ho ancora bevuto il mio caffè e in più qui sicongela.

Entrò Reed, indossando insieme al pigiama una morbida vestaglia e delle pantofole e con l'aria ancora assonnata. “Il cammino della sala comune è bagnato. Dobbiamo togliere tutta quella neve o non potremmo accendere il fuoco.”

Dannazione” brontolò Wes, guardando all'assurda quantità di neve che aveva raggiunto il livello delle finestre e, in alcuni punti, anche più in alto. “Davvero perfetto. Come dovremmo raggiungere le lezioni?”

Ragazzi, odio rovinarvi la festa..” disse Evan, sporgendosi sopra di loro dal mezzanino “Ma non andremo da nessuna parte. Nessuno di noi.”

Venite a dare un'occhiata a questo” sogghignò il suo gemello.

I ragazzi si guardarono l'un l'altro, poi salirono dove Ethan ed Evan stavano sorridendo un po' troppo allegramente, vista la situazione. I gemelli indicarono una delle finestre del secondo piano che si affacciava sul resto del campus. Spinsero le imposte (facendo così cadere un po' di neve) e lasciarono che gli altri guardassero. David e qualcun altro dei ragazzi di Windsor sporsero in fuori la testa per vedere. David rimase a bocca aperta per lo choc.

La Dalton era completamente immersa nella neve. Windsor era da ogni lato circondata da un gelido candore. Attorno a loro la neve doveva essere alta quasi più di un metro e fiocchi sempre più grossi continuavano a cadere dal cielo. C'era ghiaccio dappertutto, quasi senza alcuna eccezione. Anche la fontana davanti all'ingresso era ghiacciata. Da dove si trovavano potevano vedere che anche il dormitorio di Stuart e, l'edificio Sud e quello principale erano nella medesima situazione. Senz'alcuna ombra di dubbio, anche Hanover, dall'altra parte, doveva essere bloccato.

Là fuori c'è soltanto un sacco di bianco” esclamò Wes dalla finestra del terzo piano dalla quale stava guardando con un binocolo “Non c'è neanche un sentiero! Se vogliamo uscire, dovremo farci strada tra tutto quel ghiaccio.”

Io non ci vado là fuori!” stava quasi urlando Dwight “Sei pazzo? E' come la scena della tormenta in Balto.

Reed ritornò “I cavi della corrente e della linea telefonica sono sottoterra, quindi funzionano ancora, ma ho appena ricevuto una chiamata da Howard. Dice che tutti gli insegnanti che vivono al campus sono bloccati nei loro appartamenti e gli altri non riescono nemmeno ad avvicinarsi alla scuola.”

Come è successo?” domandò Wes, ancora incredulo.

Voi ragazzi non avete fatto arrabbiare nulla, vero?” chiese Dwight sospettoso.

Infine Ethan ed Evan entrarono rumorosamente nell'ingresso con grande orgoglio, indossando quello che era inconfondibilmente un equipaggiamento da pieno inverno, completo di cappello, guanti, occhialoni da neve e stivali. Entrambi avevano una tavola da snowboard sottobraccio. Si tirarono su gli occhialoni all'unisono e sorrisero mentre i ragazzi li fissavano.

Evan sogghignò: “Ragazzi, secondo le previsioni il canale meteo, siamo bloccati nel bel mezzo di una nevicata senza precedenti nella storia dell'Ohio.”

Dappertutto le autorità in questo momento si stanno precipitando a portare aiuto a tutti quelli che sono intrappolati nella neve e stanno lavorando senza tregua per pulire tutto” aggiunse Ethan con un sorriso.

Ma non stanno facendo un gran bel lavoro.”

Ci stanno provando, ma per noi è decisamente un giorno di neve.”

Perché non riusciranno a raggiungere Westerville fino al tardo pomeriggio.”

Il che significa che potremmo rimanere abbandonati senz'alcun aiuto.”

Costretti a sopravvivere con il nostro ingegno.”
“E costretti a stare seduti dentro a guardare le soap-opera del mattino.”

E a mangiare cibo in scatola.”

Seriamente, siamo davvero fottuti.” disse Evan.

Ethan annuì: “Come in Alive.

Tranne per la parte in cui si mangiano tra di loro.”

“Speriamo.”

Dwight impallidì, afferrando automaticamente il suo talismano “Non sono molto commestibile. Sono tutto pelle e ossa, come continua a dirmi mia madre, per vostra informazione.”

Wes lo guardò di sbieco per l'incredulità, poi guardò di nuovo i gemelli. “Così abbiamo dormito in mezzo ad una tormenta, siamo intrappolati qui dentro e voi volete andare a fare snowboard.”

Stavamo pensando di provare il tetto dell'osservatorio per primo. Ha una bella discesa pulita.”

Ragazzi, non penso che dovremmo divertirci così tanto” disse Reed un po' dubbioso, continuando a mangiarsi le unghie “I professori..”

... Sono bloccati da quasi un metro e mezzo di neve” disse Ethan pazientemente “Dove vuoi arrivare?”

Forse potreste rompervi l'osso del collo” replicò Reed con le mani sui fianchi “E, non so, morire sia letteralmente che scolasticamente?”

Esatto!” disse Evan, raggiungendo il balcone insieme al suo gemello “E suggerisco di goderne il più possibile, visto che ne abbiamo l'opportunità.”

Opportunità?” David scettico alzò un sopracciglio mentre li seguiva.

Povero, preciso Cappellaio..” Ethan sorrise con fare paterno, mettendogli un braccio intorno alle spalle mentre indicava drammaticamente il balcone e tutto il candore che era ormai la Dalton, facendo scorrere maestosamente la mano come Mufasa sulla Rupe dei Re “Guarda, David. Tutto quello che la luce tocca...” fece una pausa “.. E'.. Be', è piuttosto incasinato” ammise.

Cosa!?” David lo fissò come se fosse pazzo.

Quello che sta cercando di dire è..” disse Evan, dando a a David una pacca fortissima sulla schiena “..Andiamo a divertirci. Non durerà tutto il giorno”

Con due urla identiche, entrambi si lanciarono giù dal balcone e atterrarono nella neve con un sonoro tonfo. I ragazzi ansimarono e si affrettarono sul terrazzo, guardando in basso: “Ehi! State bene?”

Delle risate fragorose giunsero dal cumulo di neve sottostante. Entrambi i gemelli erano mezzi sepolti dalla neve e stavano faticando a rialzarsi. Stavano ridendo troppo forte per riuscirci.

E' fantastico!” urlò Ethan da dove stava cercando di rimettersi in piedi Agitò esageratamente le braccia, tirando su un sacco di neve “Forza! Andiamo, ragazzi!” Evan stava colpendo i ragazzi affacciati alle altre finestre con delle palle di neve.

Wes si sporse un poco e guardò di traverso David. Quest'ultimo, fissando ancora incredulo i gemelli, lo guardò e poi lo fece un'altra volta: Wes indossava un guanto con il quale aveva raccolto un sacco di neve. David gli lanciò un'occhiata di avvertimento, mentre si allontanava. “Non provarci neanche, amico. Non provarci...”

BAP!

“Torna indietro, Wes!”

E nel dormitorio di Windsor scoppiò il finimondo, mentre i ragazzi scendevano dalle camere da letto con le loro attrezzature da neve, saltando fuori dalle finestre e dentro il candore all'esterno.

Kurt aprì la porta della sua stanza, strofinandosi gli occhi e domandandosi a cosa stavolta fosse dovuto tutto il macello. Reed gli si avvicinò con un sorriso sofferto. Kurt sbatté le palpebre stanche. Gli occhi erano ancora gonfi per il sonno. “Che sta succedendo?”

Reed scorse la testa e sorrise. “Giorno di neve.”
 


Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy

Siamo sopravvissuti tutti interi alle Provinciali, ma dovremo fare molto di meglio per battere i Vocal Adrenaline alle Regionali.

Oh.

Durante le provinciali, ho tirato uno schiaffo in faccia a Logan Wright.

 E, in realtà, mi ha fatto sentire bene.


E poi dovrebbe essere il Festival Musicale Autunnale?” mormorò Dwight scontroso, accoccolato accanto al camino della sala comune e avvolto in una trapunta nera. Assomigliava a una gigantesca massa di budino nero “L'amministrazione ha un po' esagerato con la sua idea di “autunno”. Non so cosa ne pensiate voi, ma tutto quello che la neve dice a me è “inverno”!”

Reed scoppiò a ridere, alzandosi da dove stava sistemando i ciocchi di legno “Non sarebbe meglio allora se cantassimo le carole di Natale al Festival?” Si fermò e scosse i trucioli via dai suoi pantaloni, poi si piegò “Oh, cavoli! Un'altra scheggia.” sospirò, reggendosi l'indice ferito e correndo di sopra per cercare il kit di primo soccorso.

Subito dopo, Kurt arrivò nella sala comune, indossando un maglione bianco a collo alto di Chanel che Reed gli aveva prestato (o regalato). Stava portando un vassoio carico di bevande bollenti e squadrò i ragazzi nella stanza, bagnati per la neve che si stava sciogliendo e avvolti nelle coperte.

Quindi, cosa abbiamo imparato oggi?” domandò, alzando un sopracciglio.

.. Non uscire quando c'è un metro e mezzo di neve?” gli venne incontro Evan. Lui e Ethan si stavano dividendo la stessa trapunta.

Come facevamo a sapere che un quarto d'ora dopo essere usciti la neve sarebbe caduta una seconda volta?” brontolò Ethan. Kurt roteò gli occhi e gli passò una tazza con qualcosa di caldo dentro “Siete stati voi a guardare le previsioni del tempo e non lo sapevate?”

Abbiamo smesso di ascoltare più o meno dopo “un metro e mezzo di neve”, “giorno di neve” e “bloccati”.”

Ne sono certo” sbottò Kurt “Dwight ed io abbiamo impiegato mezz'ora per trascinarvi qui prima che tutti voi diventaste possibili candidati per la criogenesi. Mentre il resto dei ragazzi ha avuto il buon senso di rimanere nelle vicinanze di Windsor, oh no, voi siete dovuti andare fino al dormitorio di Stuart per tirare loro le palle di neve.”

Loro ce le hanno rilanciate” protestò Wes, tirando la testa fuori da una trapunta blu.

Siete stati voi a incominciare” disse Kurt definitivamente. Diede una tazza anche a lui.

Wes vi guardò dentro sospettoso “Cos'è?”

Qualcosa che volevo provare. Ho visto la ricetta su internet.”

Ethan stava bevendo dalla sua. I suoi occhi si spalancarono non appena realizzò cosa fosse. “Oh! Oh!” Incominciò a trangugiare tutta la cosa come se la stesse inalando. Afferrò poi la tazza di Evan e iniziò a bere anche da quella. “Ehi!” protestò il gemello.

Kurt fece un leggero sogghigno. Wes bevve un sorso della sua e sbatté le palpebre “Oh..! Ehi, ma questa è..”

E' Burrobirra!” urlò Evan quando riuscì finalmente a strappare la tazza dalle mani di suo fratello e ad assaggiarne il contenuto “Kurt ha fatto la Burrobirra!”

Wes afferrò le mani di Kurt e lo fissò con gli occhi spalancati “Ehi, Kurt, so che io sono etero e che tu sei gay, ma se tu e Blaine non intendete darvi una mossa, posso sposarti io, per piacere?”

Kurt, scarlatto, lo colpì leggermente sulla spalla con il vassoio e si alzò “A proposito, dov'è Blaine? Non l'ho ancora visto stamattina”

Deve essere ancora..” David non riuscì a finire poiché Reed arrivò correndo giù dalle scale, gettandosi addosso a loro e scivolando un paio di volte. Sbatté la spalla mentre girava intorno alla fine del corrimano – barcollò solo un po' e continuò a correre – e scivolò nella sala comune.

Ragazzi” ansimò “Venite, presto. Blaine è bollente!” (*)

Ci fu una breve pausa.

Dwight lo fissò incredulo e con gli occhi stretti “Io.. Penso che Kurt lo sappia già bene, Reed”

Kurt lanciò un cuscino in faccia a Dwight, mandando lo spiritualista KO con un grugnito, poi si voltò verso Reed “Che cosa intendi?"

Davvero, sta bruciando” si voltò e corse su per le scale. Kurt lo seguì immediatamente e il resto dei ragazzi abbandonò le trapunte e corse su per le scale.


Blaine?” domandò Kurt sedendosi sul bordo del letto e piegandosi verso il prefetto di Windsor, appallottolato sotto le lenzuola. Blaine stava tremando, ma continuava a dormire nonostante ciò. Kurt era ormai un esperto a prendersi cura delle persone. Visto che erano solo lui e suo padre, toccava a lui occuparsi di suo papà quando si ammalava. E dopo aver affrontato il recente infarto di Burt, una febbre non era più una grande sfida.

Tocco i palmi delle mani e la fronte di Blaine, poi scosse la testa “Sta davvero bruciando”

Cosa facciamo?” domandò Wes ansioso. Guardò fuori: la neve stava cadendo sempre ancora forte. “Insomma.. Non possiamo portarlo in infermeria. Non c'è modo di portarlo fuori con tutta quella neve”

Non abbiamo nessuna medicina qui?” domandò Kurt mentre prendeva il termometro digitale dal kit di primo soccorso che gli aveva dato Reed. Dopo un po', Kurt lo controllò. Sospirò profondamente, preoccupato. “Ha la febbre davvero molto alta. E' più di 39!”

Gli altri ragazzi di Windsor sembravano atterriti. Kurt tenne la mano sulla fronte di Blaine e guardò Wes “Dobbiamo far scendere la febbre. Wes, là fuori è pieno di ghiaccio: potresti prenderne un po e metterlo in un sacchetto per i ghiaccio?” Wes uscì senza fare domande.

Vado a vedere se ci son delle medicine in cucina” disse David, uscendo anche lui.

Cosa possiamo fare?” domandarono i gemelli, muovendosi ansiosamente intorno a loro.

Reed si alzò “Oh! Forse posso...”

No. Non le trapunte” gli disse Kurt immediatamente “Ricordi l'ultima volta? Non stiamo cercando di soffocarlo”

Reed si accasciò, ma continuava a essere preoccupato.

Kurt si piegò su Blaine, controllando come respirasse. In ogni altra situazione, non avrebbe mai osato avvicinarsi a lui così tanto, ma sembrava che avesse dei problemi a respirare. “Sembra un po' congestionato...” Kurt si tirò su domandandosi cosa fare, poi si voltò verso gli altri: Reed gli stava porgendo un barattolo di Vicks

Kurt lanciò al suo ora (ma prossimo a non esserlo più) migliore amico un'occhiata a metà tra lo stupefatto e l'omicida, ma Reed, con una minuscola incurvatura degli angoli della bocca,alzò semplicemente un sopracciglio, guardandolo di traverso.

Kurt con cautela gli prese il barattolo dalle mani: I gemelli esibivano sul volto due furbi sorrisi: chiaramente ciò che stava per accadere gli avrebbe divertiti molto. Kurt li guardò con malevolenza, come se volesse sfidarli a dire qualcosa, ma loro si limitarono a guardare lui con trepidazione.

Perché voi due non ve ne andate e vedete se riuscite a raggiungere l'infermiera della scuola?” disse Kurt frettolosamente mentre il viso incominciava a diventargli rosso “Domandatele cosa dovremmo fare”

I due sembravano infastiditi, ma si alzarono senza protestare. Reed sorrise loro mentre se ne andavano, poi si voltò verso Kurt che stava guardando anche lui in maniera tagliente, ma Reed si limitò a fare un sorriso smagliante “No, non vado da nessuna parte.”

Oh, per l'amor del..” Kurt sospirò profondamente, poi però scosse la testa “Va bene!”

Si voltò verso Blaine, pensando a ciò che stava per fare, mordendosi le labbra. Con attenzione avvicinò le mani al colletto di Blaine e iniziò a sbottonare, ma raggelò e ritirò in fretta le mani quando il ragazzo sul letto si mosse. Reed dovette coprirsi la bocca per soffocare una risata.

Kurt corrugò la fronte e Reed lo guardò rammaricato, mentre i suoi occhi si illuminavano per l'interesse. “Sai cosa? D'accordo!” disse Kurt finalmente. Raggiunse la camicia di Blaine e l'aprì. Se l'avesse fatto abbastanza in fretta, non avrebbe dovuto stare a pensarci. Si strofinò un po' di Vicks sulla mano e lo applicò con delle gentili carezze sul petto e sulle spalle di Blaine.

Reed ebbe un attacco di risatine isteriche e dovette lasciare la stanza. Era terribile, lo sapeva, visto che Blaine era così malato, ma vedere quanto Kurt fosse imbarazzato rendeva la situazione soltanto più comica.

Ora solo e inosservato, Kurt si sentì di gran lungo meno a disagio mentre studiava le contorte espressioni facciali che Blaine faceva dormendo. Proprio mentre Kurt stava per finire, si mosse e le sue mani si avvicinarono con cautela per afferrare quelle sulle sue spalle.

...Kurt...” sussurrò rauco.

Seppure fosse terribilmente in imbarazzo, Kurt non poté fare a meno di sorridere. Non aveva mai visto Blaine così vulnerabile prima d'ora. “Sì, sono io. Come ti senti?”

.. Caldo da morire”

Kurt sorrise un po' di più. “Be', non posso biasimarti: hai una febbre terribile” Fece per spostare le mani, ma Blaine manteneva sui suoi polsi una presa molto salda. Sorpreso, Kurt abbassò lo sguardo verso di lui. “.. Che c'è?”
“..Nulla.” Tuttavia non spostò le mani e tenne gli occhi chiusi.

Kurt arrossì, allontanando lo sguardo. Dopo un po', Blaine sembrò respirare più facilmente e lasciò la presa. Sorrise debolmente a Kurt. “Scusa... Ora che ci penso, era un po' imbarazzante.”

Sei malato. Non mi pretendo che tu possa pensare razionalmente.” Kurt gli fece un sorrisetto.

Perché sei ancora qui...?” domandò Blaine confuso mentre guardava l'orologio sul suo comodino “Le lezioni?”

E' un giorno di neve” disse Kurt onestamente mentre rimboccava le coperte intorno a Blaine. “Letteralmente. A quanto pare il campus è sepolto da un metro e mezzo di neve. Nemmeno i professori possono uscire”

Blaine si allontanò un attimo per tossire coprendosi la bocca con la mano. Il suono era terribile. “... Devo assicurarmi che i gemelli non vadano - coff - a fare snowboard”

Lo hanno già fatto”

.. E che Reed non si avvicini al camino”

Già fatto anche quello”

.. E Wes e David che tirano le palle di neve a Stuart?”

Kurt si meravigliò di come Blaine sapesse esattamente cosa avrebbero fatto i suoi amici durante una giornata di neve. Scosse la testa. “Sei arrivato troppo tardi anche per quello. Dwight ed io abbiamo dovuto trascinarli qui quando è cominciato a nevicare per la seconda volta.”

Tu però stai bene?” domandò Blaine.

Perché stai parlando? Perché ti preoccupi per me?” lo rimproverò Kurt, spingendolo giù. “Blaine hai la febbre a trentanove, a malapena riesci a respirare e sei nel mezzo della tormenta del secolo. Devi solo stare sdraiato, d'accordo?”

Blaine lo fissò. I suoi occhi erano rossi. “D'accordo.” Ripose la testa sul cuscino. “..Sai, non volevo che mi vedessi così”

Troppo tardi anche per quello” disse Kurt mentre Wes entrava nella stanza con il sacchetto del ghiaccio. Kurt glielo prese di mano e lo pose sulla testa di Blaine. Quest'ultimo si spostò per il freddo, ma Kurt lo fulminò, così lasciò che glielo mettesse sulla testa.

Stai da schifo, Blaine” disse Wes a metà tra il serio e lo scherzoso.

Ti prenderò in parola” brontolò Blaine. Kurt gli rimboccò le coperte ancora più strette e lo guardò sprofondare di nuovo nel sonno.

In quel momento arrivò David con l'aria stressata. Aveva con sé alcune pillole, ma, mentre le dava a Kurt, scosse la testa. “E' tutto quello che abbiamo. E la maggior parte non va neppure bene. E.. Non c'è quasi più cibo nel dormitorio. Almeno non quello che dovrebbe mangiare Blaine nelle sue condizioni”

Quanto a lungo dicono che durerà la tormenta?” domandò Kurt preoccupato.

Ore? Ma anche se si fermasse, ci sarebbe comunque un sacco di neve per terra. Come potremmo uscire?”
Evan si affacciò alla porta. “Kurt, vieni qui un secondo”

Con un ultimo sguardo a Blaine, Kurt si alzò e raggiunse i gemelli fuori. Ethan sembrava preoccupato e si mosse a disagio quando Kurt lo guardò. “Siamo riusciti a raggiungere la signorina Summer. E' ancora a casa, ma a causa della tormenta, non può venire qui. Quando le abbiamo descritto quanto Blaine stesse male, sembrava preoccupata. Ha detto di controllarlo con attenzione per le prossime ore. Se non migliora, chiamerà l'elicottero dell'ospedale perché venga a prenderlo”

Non migliorerà” borbottò Kurt “Non abbiamo abbastanza medicine. Non abbiamo nemmeno molto cibo. Le vostre capacità di gestire una casa sono terrificanti!”

Lo sappiamo” sospirarono i gemelli “Anche gli animali non vivono a lungo”

Il ragno di Luke è sopravvissuto per un mese, penso”

Fino a che “l'amichetto” di Dwight non l'ha ingoiato. Poi è morto anche lui”

Ethan notò lo sguardo sconvolto di Kurt e ritornò in fretta all'argomento precedente “Ma dobbiamo provarci”

Kurt rimase immobile, meditando per un momento. Quando un pensiero gli attraverso la mente, alzò lo sguardo “Quando arrivai qui la prima volta, mi diceste che siete in grado di aprire qualsiasi porta del campus... Potete aprire l'infermeria? Lì avranno quello che ci serve.”
“Kurt, stai parlando di andare là fuori!” Evan indicò la tormenta “Anche se dovessimo avere la chiave per aprire la porta e gli armadietti – cosa che potremmo anche avere – non potresti mai arrivarci adesso. Dovrai aspettare che la tormenta cali almeno un po'.”

Senti” Ethan pose una mano sulla spalla di Kurt quando vide quant'era preoccupato “Questa situazione non ci piace tanto quanto non piace a te, ma nemmeno Blaine vorrebbe che tu te ne andassi in giro lì fuori”

E voi due invece?”

Non possiamo attraversare il campus con lo snowboard” Evan alzò gli occhi al cielo “Questo è l'Ohio, non Aspen. Kurt, ti prometto che andremo non appena la tormenta calerà di anche solo un micron. Rilassati. Ecco, ti darò perfino la chiave, se ti farà sentire meglio.” Mise una semplice chiave argentata nel palmo della mano di Kurt.

Rilassati. Giusto. Kurt scosse la testa e tornò nella stanza. Forse.. Migliorerà un pochino.


Blaine non peggiorò, ma non migliorò neppure.

Mentre il resto dei ragazzi cercava di scovare del cibo e ripuliva i vetri rotti delle finestre colpite dal vento e dalla neve, Kurt sedeva con Blaine. Erano passate un bel po' di ore da quando l'avevano trovato. Blaine continuava ad addormentarsi e a risvegliarsi e, in entrambi i casi, non sembrava mai tranquillo. Sembrava soltanto infreddolito e malato. Kurt glia aveva dato una medicina e quella aveva un po' aiutato, ma per funzionare correttamente, avrebbe dovuto essere somministrata con costanza.

Nel dormitorio c'erano abbastanza schifezze da rimpinzare i ragazzi per giorni, ma le provviste non sarebbero servite granché a Blaine. Tutto quello che Kurt era riuscito a dargli per il momento era un paio di mele, che a malapena mangiò.

Kurt iniziò a notare quanto fosse importante il ruolo di Blaine nel dormitorio. Gli altri ragazzi continuavano a passare dalla sua stanza, come se avessero voluto chiedergli qualcosa, ma poi si ricordavano che era malato e e se ne andavano. Blaine era il Prefetto Temporaneo e tutti naturalmente si rivolgevano a lui per qualsiasi cosa, ma, ora che perfino lui era malato, non c'era nessuno che dicesse loro cosa fare. David aveva dovuto sostituirlo, tenendoli lontani da Blaine e cercando di mantenere il dormitorio intatto.

Aveva detto a Kurt che doveva trattarsi di una specie di Karma.

Non devi rimanere, Kurt” sussurrò Blaine più tardi durante la giornata “Potresti ammalarti anche tu.”

Non mi fido di nessuno qui intorno quando si tratta di prendersi cura di una persona malata” Kurt roteò gli occhi “In questo momento possono a malapena badare a loro stessi”

Non fu fino a quando Blaine fu sprofondato in un sonno profondo, faticando chiaramente contro qualsiasi cosa stesse devastando il suo corpo – il caldo, il freddo, la pelle rossa e fragile – che Kurt sentì che doveva fare qualcosa. Qualsiasi cosa.

Blaine sembrava stanco e malato e stava dormendo stringendo saldamente la mano di Kurt. I suoi palmi bruciavano e nelle sue espressioni si vedeva chiaramente il dolore anche mentre dormiva.

Non posso più restare a guardare. Kurt si alzò e corse fuori dalla porta.

Kurt!” disse David, avvistandolo nel corridoio mentre indossava una giacca e si dirigeva verso una delle finestre del secondo piano. “Ehi, non starai uscendo, vero?”

Devo andare a prendergli delle medicine” disse Kurt

I gemelli sono già usciti a prendere un po' di cibo dall'Edificio Sud e da quello principale. Se aspetti un po', arriveranno anche all'infermeria. Kurt, non puoi andare lì fuori”

Me la caverò” sbottò Kurt in risposta.

E poi come pensi di entrare?” domandò David.

I gemelli mi hanno dato la chiave”

Vengo con te”

Ho detto di no!” Kurt si voltò verso di lui “Senti, tu devi prenderti cura degli altri e di Blaine. Tornerò. Non sono così delicato.” Detto ciò, aprì la finestra e saltò fuori. I suoi stivali atterrarono nella neve con un tonfo leggero. Faceva decisamente freddo. Kurt, piegandosi per il vento, tirò i paraorecchie del suo cappello più vicino a sé mentre arrancava vero l'infermeria.

Non cadeva più molta neve, ma il vento era così forte da mandarli in faccia tutti i fiocchi di neve taglienti. Ad ogni passo, gli stivali affondavano nella neve e i suoi piedi stavano iniziando a diventare freddi. Tenne chiuso il cappotto e si mosse il più velocemente possibile per il campus.

Kurt!”

Si fermò. In direzione di Stuart, vide Logan correre verso di lui. Indossava uno spesso cappotto di pelliccia e degli stivali da neve molto adatti alla situazione. Kurt si irrigidì: non per il freddo, ma per averlo visto dopo quello che era successo l'ultima volta.

Kurt, che cosa fai fuori?” urlò Logan sovrastando il rumore del vento “Torna dentro”

Devo andare in infermeria” rispose Kurt “Blaine è malato. Ha bisogno di medicine e nel dormitorio non ne abbiamo”

Logan lo guardò per un attimo, poi disse: “Forza, vieni con me”

Dove?”

A Stuart! E' più vicino. L'infermeria è dall'altra parte del campus, vicino ad Hanover! Ti darò un po' delle nostre scorte”

Kurt era sorpreso, ma non aveva più molta scelta. Annuì e seguì Logan al dormitorio di Stuart. Mentre camminavano, domandò: “Che cosa è successo al tuo occhio?”

Logan non batté ciglio. “E' stato colpito da un pugno. Niente di strano”

Kurt lo fissò, domandandosi in primo luogo come mai fosse finito in una rissa. Logan lo aiutò lungo la strada per raggiungere Stuart e lo fermò all'ingresso. “Stai qui” disse “Darebbero di matto se ti vedessero dentro. Vado a prendere il cibo e le medicine” Entrò nel dormitorio senza lasciare la possibilità a Kurt di dire una sola parola in risposta.
Kurt si sentiva a disagio per tutto questo. Aveva schiaffeggiato Logan alle provinciali, ma ora lui era qui ad aiutarlo e non gli importava neppure che fosse tutto per Blaine. Forse Kurt aveva agito con troppo astio? Aveva esagerato schiaffeggiando Logan? Non poteva esserne sicuro.

Quando Logan uscì, aveva con sé un grosso pacchetto con delle medicine e del cibo. Diede tutto a Kurt che alzò lo sguardo verso di lui. “Perché stai facendo tutto questo?”

Logan gli rivolse una strana occhiata, come se si domandasse perché gli stesse chiedendo ciò. “Sono il prefetto di Stuart. E' mio compito aiutarti”

Logan aveva portato anche un altro cappotto e lo usarono sulla via del ritorno come scudo per camminare contro la neve e il vento. Fu una camminata lunga e fredda e nemmeno stare vicino a Logan riuscì ad alleviarla.

Quando giunsero a Windsor, i denti di Kurt stavano tremando. Logan si assicurò che Kurt riuscisse a raggiungere la finestra, aiutandolo con la sua altezza. Mentre Kurt si arrampicava all'interno del dormitorio, si voltò verso Logan, che si limitò ad annuire, non rimanendo più a lungo del necessario, e se ne andò per compiere il percorso contrario verso Stuart.

Kurt sentì di nuovo una fitta di rimorso. Logan lo aveva aiutato senza criticare, senza dire una parola. Non sapeva cosa pensare. Si tolse gli stivali fradici e i vestiti freddi e bagnati prima di prendere il pacchetto marrone e portarlo in camera di Blaine. Lì si trovavano i gemelli che gli stavano provando la febbre. “Ehi, Kurt” disse Evan con un piccolo sorriso “Abbiamo il cibo... e... le medicine...” Vide il pacchetto nelle mani di Kurt “Dove hai preso quelle?”
“Da.. Logan” rispose Kurt onestamente “Stavo cercando di raggiungere l'infermeria, ma lui mi ha visto.. allora mi ha dato queste”

I gemelli si guardarono, ma non dissero nulla. Si limitarono ad annuire “Blaine parla nel sonno” disse Evan “Ha chiesto di te, Kurt”

Non fecero neanche un allusione. Se ne andarono semplicemente. Kurt si sedette di nuovo sul letto e misurò la febbre a Blaine: era leggermente più bassa. Con un profondo sospiro, Kurt preparò le medicine e afferrò la mano di Blaine. Sperava che migliorasse.


Blaine si svegliò. Quando alzò lo sguardo vide che Kurt si era addormentato sul bordo del letto tenendogli la mano. Sorrise. Sul comodino c'era un piccolo bicchierino con dentro alcune medicine. Sul bicchierino c'era un post-it: Bevimi!

La cosa fece sorridere Blaine, che, da bravo, prese le sue medicine. Strinse la mano di Kurt e lo guardò mentre continuava a dormire. Il suo volto sereno non lasciava trapelare che cosa o se stesse sognando. Desiderò sapere chi Kurt sognasse.

Gentilmente, Blaine si piegò in avanti è baciò le punte congelate delle dita della mano di Kurt, soffiandoci sopra delicatamente per riscaldare. Gli sorrise.

Iniziava già a sentirsi meglio.


Nel prossimo episodio: i Warblers iniziano a prepararsi per il Festival Invernale. Dovranno esibirsi di fronte all'intera scuola e agli ex-alunni in occasione del festival e la battaglia per i ruoli ricomincia. In ogni caso, stavolta tocca a Kurt combattere per il ruolo di secondo solista.




(*  ) Nella versione originale era "Come quick, Blaine's really hot"
"Hot" in inglese vuol dire sia caldo che sexy. Purtroppo questo gioco di parole è praticamente intraducibile, quindi la reazione di Dwight può sembrarvi strana: il nostro caro Spiritualista ha ovviamente pensato che Reed stesse facendo un commento su Blaine (d'altro canto, possiamo biasimarlo? Blaine è davvero un figo!)
  

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Capitolo 9
*** Domande ***


Sono di nuovo Carolina.
Prima di tutto devo ringraziare la mia grande amica Ludovica (nota su EFP come prongs2992) che mi ha fatto questo bellissimo regalo: infatti, questa santa donna ha tradotto tutto il nono capitolo di sua spontanea volontà, senza che io le chiedessi nulla. Lunedì mi ha portato una chiavetta USB, dicendo semplicemente: "Qui c'è la traduzinone del nono capitolo di Dalton" Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie!
Quella che state per leggere quindi è la traduzione fatta da lei. E' fatta davvero bene (ho fatto qualche piccola correzione, ma solo per rimanere più fedele al testo, spero che non ti dispiaccia :D). Spero che vi piaccia.
Piccolo avvertimento: è probabile che per un po' la traduzione si fermerà, vista la maturità incombente. Cercherò di fare quello che posso, ma non prometto miracoli. Non mi uccidete, vi prego.
Un bacio.


Capitolo 9: Domande

Sono Kurt, e questa è Dalton Academy.

Le cose erano appena tornate alla normalità dopo le Provinciali e la tormenta.
Passate le gare, è ora di prepararsi per il Festival Invernale.

beh, perlomeno quelli erano i miei piani
 



Kurt uscì fumando di rabbia dall’aula di Murdoch con un’espressione così furiosa che tutti i ragazzi che lo incrociavano nell’ingresso si levavano immediatamente dal suo cammino. Stringeva il suo compito come se avesse l’intenzione di scagliarlo contro il primo essere umano nelle vicinanze.

Dopo aver passato due giorni interi bloccati dalla neve, la Dalton aveva riacquistato una parvenza di vita, ma apparentemente quello era il saluto che Kurt aveva ricevuto una volta tornato in classe.

Scarsa ricerca?” “Discorso inarticolato?” “Osservazioni superficiali?” pensò furioso procedendo a falcate attraverso le sale in cerca di qualcosa su cui sfogare la sua rabbia. Ho praticamente passato l’intera settimana a fare avanti e indietro dalla libreria e leggendo quel libro alto quasi otto centimetri – per un solo compito! Cosa diavolo c’è di sbagliato in quell’uomo? E per quale ragione esistente su questo verde pianeta l’allenatore di calcio è anche l’insegnante di letteratura?

Quello era il più lungo e dettagliato compito che avesse mai scritto per qualcuno, e persino i ragazzi di Windsor si erano stupiti per quanto fosse lungo. “Non ne abbiamo mai avuto uno simile” gli aveva detto David, stupefatto, quando aveva visto l’opera stampata un precedentemente “Ti ha dato da fare tutta quella roba solo per recuperare?”

Kurt aveva già avuto esperienza con insegnanti esigenti, ma Sue Sylvester era una psicopatica ed esigeva coreografie perfette e passi di danza. E lei aveva dimostrato un certo livello di correttezza, almeno fino ad un certo punto.

Quando aveva riavuto indietro il compito e lo aveva visto pieno di correzioni, era andato a chiedere spiegazioni a quella sottospecie di gigante dietro la cattedra

Non capisco” aveva detto, accigliato. “Ho letto attentamente i saggi, Professor Murdoch, e ho citato tutte le fonti attendibili a cui ho fatto riferimento…”

Credo che spetti a me il compito di giudicare, Signor Hummel” il professore lo guardava in cagnesco. Il responsabile di Casa Stuart era gigantesco – un uomo massiccio che ricordava a Kurt una versione adulta dei ragazzi pieni di muscoli al McKinley.

Evidentemente non ha utilizzato nessuna delle letture che erano state specificatamente indicate nel programma di questo semestre-“

Semplicemente perché sapevo che anche tutti gli altri le avrebbero usate” rispose Kurt secco “Non avrebbe avuto senso scrivere un saggio che riprendesse passo per passo quello che avevano scritto i miei compagni, quindi ho utilizzato un altro punto di vista sviluppando una nuova teoria-“

Cosa che, come avevo chiaramente specificato,” Murdoch indicò la spessa linea rossa che aveva tracciato sul compito di Kurt “era del tutto inappropriata per l’argomento in discussione”.

Che cosa?” Kurt non poteva credere alle sue orecchie “Professor Murdoch, nella libreria della Dalton ho trovato dozzine di riferimenti che possono essere applicati al mio ragionamento-“

Questa conversazione non ci porta da nessuna parte, Signor Hummel” Murdoch gli tuonò contro. Kurt non mosse un muscolo “come avevo specificato, le fonti dovevano essere solamente quelle che io avevo indicato, in quanto sono le più adatte allo sviluppo della tesi.”

Con tutto il rispetto, signore,” Kurt ringhiò a denti stretti “Credo che lei sia prevenuto; tutte le fonti citate vengono da testi che ha scritto lei”.

Il viso di Murdoch si oscurò – tanto che i ragazzi che stavano passando fuori dall’aula lanciavano occhiate preoccupate al gigante che torreggiava sull’esile figura del ragazzo.

Signor Hummel, penso che il suo linguaggio impertinente sia fuori luogo. Non si trova più in una qualsiasi scuola pubblica di bassa lega dell’Ohio. Si trova alla Dalton Academy, ora, e ci si aspetta che lei si comporti in una maniera adatta ad un giovane uomo ben educato – o non le sono state insegnate queste cose da dove è venuto?”

Kurt arrossì di rabbia, a mala pena capace di parlare. “Tutto questo riguarda da dove vengo?”

L’unica cosa che ci interessa qui alla Dalton è l’eccellenza in ogni campo” rispose duro Murdoch “Il suo compito, comportamento e guardaroba – il suo abbigliamento la scorsa settimana ne era un chiaro esempio – non ne reca traccia. Adesso se ne vada da qui prima che decida di metterla i punizione, o chiamare i suoi genitori.”

A quel punto Kurt afferrò furiosamente il suo compito e si avviò verso la porta con l’impulso irrefrenabile di danneggiare qualcosa, e dovette uscire prima che quel qualcosa diventasse l’insegnante ipocrita rimasto nella stanza.

Non era mai stato tanto arrabbiato in tutta la sua vita – e non aveva mai preso un voto più basso di B+ in tutta la sua carriera scolastica. Anche se la prima settimana aveva avuto qualche difficoltà, i ragazzi di Windsor l’avevano aiutato a mantenere una buona media – fino ad allora.

Blaine arrivò da un corridoio vicino e notò gli studenti evitare di incrociare lo sguardo con Kurt. Si diresse velocemente verso di lui e cercò di calmarlo “Ehi, Kurt – cosa c’è che non va? Cosa ti è successo?”

Il ragazzo gli porse il compito spiegazzato e indicò le vistose correzioni sul foglio. Blaine annuì lentamente, intuendo la situazione “Oh… Murdoch.”

E tu cosa ci fai in piedi?” Kurt gli chiese improvvisamente “Fino a due giorni fa la tua febbre era altissima!”

Non posso resistere a letto un altro giorno” si lamentò Blaine, allentandosi il colletto. Era ancora leggermente pallido “E non posso saltare altre riunioni dei Warblers per il Festival Invernale”

Se avrai una ricaduta, non ci andrai nemmeno, al Festival!” gli rinfacciò Kurt “è così difficile da capire?”

Va bene! Va bene… solo… solo calmati un attimo.” Disse Blaine fermamente “Sono dalla tua parte, ricordi?”

Kurt gemette e si lasciò cadere su una delle poltrone della sala “Lo so, scusa… è solo che…” e finì la frase con un mugugno frustrato e le sue mani che strangolavano qualcuno.

Blaine sorrise “So come ti senti, succede più spesso di quanto immagini. Sai che una volta ha dato l’insufficienza ad un compito di David dicendo che secondo lui era “troppo avanzato” per qualcuno al suo livello?

Lui ha detto cosa!?” David era uno degli studenti con la media migliore a Windsor – ed faticava per mantenerla sebbene nel dormitorio regnasse la follia.

Già. Murdoch lo accusò di aver copiato il compito da uno dei diplomati… David, come ti puoi immaginare, era sconcertato. Sai come diventa nervoso, a volte.”

Che cosa fece quella volta?”

Beh, dopo aver parlato senza successo con Murdoch, David andò da Howard, cosa che apparentemente scatenò un putiferio. Nonostante tutta la sua influenza, Howard riuscì solo ad ottenere che Murdoch alzasse il voto ad una B… la prima di David in tre semestri.”

A te ha mai fatto niente?”

C’è una ragione per cui ho lasciato la squadra di calcio” sorrise Blaine debolmente in risposta, mentre Kurt scuoteva la testa disgustato.

Ecco dove va a finire la politica anti-bullismo.”

Lo pensi davvero?” sospirò Blaine. “Solo ed esclusivamente nel caso di Murdoch. Apparentemente cercare di“stabilire uno standard d’eccellenza” non è bullismo… O almeno questo è quello che dice lui.” Blaine notò le sopracciglia aggrottate di Kurt mentre guardava con odio il compito, e gli diede una gomitata scherzosa. “Se vuoi posso parlarne ad Howard.”

No grazie, parlerò io ad Howard” disse Kurt scuotendo la testa “Tu devi tornare a letto.”

Io sto ben…”

Tu non sei guarito. E poi sono io quello con cui ce l’ha.” Fece una pausa e aggrottò di nuovo le sopracciglia. “E come se non bastasse, ha insultato il gusto di Reed e mio in fatto di vestiti.”

Blaine si mise a ridere “Già, credo che lo stile eccentrico non sia il suo preferito.” Diede un amichevole colpetto al ginocchio di Kurt, resistendo alla tentazione di avvicinarlo a sé, e sorrise. “Ci rivediamo in dormitorio, va bene?”

Ok.” Kurt annuì, seguendolo con lo sguardo mentre il ragazzo si allontanava. Sospirò quando Blaine scomparve e si alzò, scrutando per l’ennesima volta il foglio che teneva fra le mani, che alla fine decise di rimettere in cartella, avviandosi verso l'aula professori.

Mentre stava percorrendo i corridoi passò davanti all’aula dei Warblers, la cui porta era stata lasciata spalancata.

Kurt! Vieni qui!” disse una voce imperiosa all’interno della stanza, spaventandolo. Kurt batté le palpebre ed entrò nell’aula. “Signor Harvey?”

Greg stava scrutando attentamente degli spartiti, dai quali non aveva neppure alzato lo sguardo quando aveva chiamato il ragazzo. Kurt lo raggiunse, confuso “C’è qualcosa che non va?” Ci sono altre cattive notizie stamattina?

Ho sentito di Blaine, la signorina Summers me lo ha riferito. Come sta?”

Ovviamente sta abbastanza bene da poter andare in giro, l’ho visto prima nell’atrio, ma gli ho detto di tornare in dormitorio.”

Non sta ancora bene?”

Credo che non sia ancora completamente guarito.”

Ma starà abbastanza bene per il Festival Invernale?”

Kurt esitò a rispondere. Blaine si era esercitato moltissimo e ogni dettaglio era già stato deciso per il Festival (ormai) Invernale, fino a che non si era ammalato. Sapeva perfettamente perché Greg glielo avesse chiesto: se Blaine non fosse stato abbastanza in forma per esibirsi, sarebbe subentrato il secondo solista e il secondo solista l'ultima volta era stato Logan.

Io… io credo che sarebbe capace di venire anche se non fosse in piena forma… non so se per quel giorno sarà completamente ristabilito. Tuttavia penso che preferirebbe soffocarsi a morte piuttosto che rinunciare al ruolo senza essersi battuto.”

Beh, nemmeno io voglio che peggiori” commentò Greg, lanciandogli un’occhiata. Sorrise all’esitazione del ragazzo “Non preoccuparti. Kurt. Non ho intenzione di escludere Blaine fino a che non vedrò se potrà, o dovrà, esibirsi”

D’accordo” Kurt sorrise, annuendo sollevato “Vuole che… che glielo riferisca?”

No, in realtà era te che stavo cercando. Riguardo il festival d’autunno… beh, ormai il festival d’Inverno” l’uomo fece una smorfia in direzione della neve, senza dubbio ricordando la terribile ed eterna giornata che era stato costretto a passare al chiuso cercando di coesistere civilmente con i suoi irritabili colleghi “Per quell’esibizione abbiamo bisogno di due solisti” rivolse a Kurt uno sguardo serio “Sia chiaro, non ti sto offrendo la parte… ma speravo di vederti in lizza per quel posto.”

Kurt lo fissò sbigottito “Io… certo! Certo, mi piacerebbe molto fare un’audizione per quella parte! Per il secondo solista, intendo.”

Beh, chi lo sa” Greg aveva un’aria stanca “Se Blaine non si rimette in tempo e tu battessi Logan, potresti ottenere persino il ruolo di primo solista.”

Come se Blaine non si facesse venire un tracollo nervoso piuttosto di cedere il posto a Logan…” borbottò Kurt, poi si interruppe e guardò attentamente l’insegnante “Aspetti un attimo. Mi sta dicendo che Logan ha intenzione di battersi di nuovo? “

Ha detto che avrebbe voluto” annuì Greg sedendosi al pianoforte “Sembra quasi che voglia riconquistare il suo vecchio ruolo. Non so come mai, ma qualcosa ha riacceso la passione dentro di lui.”

Kurt si agitò, a disagio, e Greg disse “Ora ho bisogno che mi confermi l’audizione. Farai meglio a prepararti, perché chiuderò le iscrizioni con la riunione che avremo con i ragazzi più tardi, e poi annuncerò se dovrai passare una prova preliminare con la signorina Medel e me, o se duellerai immediatamente.”

Capisco… capisco” Kurt era già distratto, occupato a passare mentalmente in rassegna il suo intero e abbondante repertorio. Che cosa avrebbe potuto cantare per vincere un duello nei Warblers? O meglio, che cosa non avrebbe potuto…?

In quel momento, gli venne in mente un dubbio improvviso. Interruppe il corso dei suoi pensieri e tornò a guardare l’insegnante “Scusi un attimo, ma… c’è qualcun altro contro cui devo confrontarmi per ora?”

Per il secondo solista?” Greg controllò alcuni dei fogli che aveva in mano “Beh, se non si fa avanti nessun altro… duellerai con Reed Van Kamp.”
 


Sono spacciato. O mia mitica ultima stagione di Givenchy, non ho la minima speranza.”

Reed!” disse Kurt rimproverando l’amico, che continuava a camminare su e giù sul tappeto bianco della propria stanza, poco più tardi “Cerca di calmarti.”

Non posso calmarmi!” gli urlò dietro Reed, con l’ampio cardigan di Alexander McQueen che svolazzava dietro di lui. “Devo competere con te! Non ho la minima possibilità di sconfiggerti!”

“…e per quale motivo lo stai dicendo a me? Non sono il tuo avversario?” gli chiese Kurt alzando un sopracciglio e osservando l’amico irrequieto.

Beh, sei anche mio amico, no? Francamente preferisco parlarne con te piuttosto che avere una crisi isterica da solo realizzando che oh Prada sono decisamente spacciato!” si buttò sul letto, con la testa fra le mani. Guardò di nuovo l’amico “Poi sei stato tu a dirmi che la gara sarebbe stata fra noi due, tanto vale essere onesti l’uno con l’altro, no? Voglio dire, avresti potuto benissimo fare in modo che lo scoprissi all’ultimo momento piuttosto che dirmelo subito.”

 

Sinceramente, non ho scoperto contro chi avrei dovuto confrontarmi se non dopo aver accettato” disse Kurt, alzandosi e sedendosi sul letto vicino all’amico “Non capisco come mai sei così preoccupato.”

Beh, ho io una buona ragione!” gli rispose aspramente Reed, abbracciando il suo cuscino e sfilando le piume che conteneva “Ti ascolti mai mentre canti?”

Più volte di quanto io riesca a ricordare, e sono pienamente cosciente dell’entità del mio talento.”

È a quello che mi riferisco…” gemette Reed buttandosi di faccia sul letto “Non ho mai neanche provato l’audizione per il secondo solista prima d’ora! Ho dato il mio nome solo perché pensavo che tutti si sarebbero concentrati sul primo solista – ed è quello che stanno facendo Blaine e Logan – e che quindi alla fine non avrei dovuto davvero gareggiare contro qualcuno. Come potevo sapere che ci sarebbero stati due solisti e che mi ero messo in lizza per il secondo posto?”

Reed” disse Kurt con un tono di disapprovazione, guardandolo torvo. “Per l’amor del cielo, fai parte dei Warblers! Non puoi davvero cantare così male come dici. Smettila di essere così drammatico!” Strappò via il cuscino dalla presa di Reed “Alzati! Immediatamente! Cantami qualcosa.”

Prima dovrai passare sopra il mio cadavere ben vestito, Kurt! Non canterò per te adesso!”

Oh, si che lo farai invece…” Kurt afferrò i suoi polsi – era più alto e forte di lui – e fece alzare l’amico. “Su! Alzati, mettiti dritto e cantami qualcosa. Dai, Reed, che non abbiamo tutto il giorno… Project Runway comincia fra mezz’ora.”

Con il viso scarlatto, Reed si agitò sul posto di fronte a Kurt, che in tutta risposta alzò un sopracciglio. “Allora?”

Giusto perché tu lo sappia, non ho mai cantato un assolo prima” lo avvertì Reed.

Reed!”

D’accordo, d’accordo!” sospirò “Teddy Geiger ti va bene…?”

Kurt si limitò a rispondere sbattendo lentamente le palpebre, impassibile. Reed sospirò di nuovo e cominciò lentamente a cantare. All’inizio, la sua voce era talmente lieve che Kurt a malapena poteva sentirlo, e gli fece gesto di alzare la voce.

Reed seguì le istruzioni, prima timido, poi acquisendo man mano maggiore confidenza.

Wandering the streets, in a world underneath it all
Nothing seems to be, nothing tastes as sweet
As what I can’t have…
Like you and the way that you’re twisting your hair ‘round your finger…
Tonight I’m not afraid to tell you… what I feel about you…

Kurt alzò di nuovo le sopracciglia, sbattendo gli occhi. Reed magari non era esattamente al suo livello… ma non era male. Non era affatto male. Si poteva percepire il colore nella sua voce, e le emozioni che lasciava trasparire. E poi Reed finalmente diventò più sicuro di sé, immergendosi nella canzone…

I’m gonna muster every ounce of confidence I have
And cannon ball into the water…
I’m gonna muster every ounce of confidence I have
For you I will…
For you I will…

Kurt fissò l’amico, sbattendo le palpebre. Al momento, Reed si sarebbe potuto benissimo dimenticare che anche lui era nella stanza. Era stato un processo graduale, ma ora che si era totalmente immerso nella canzone, il risultato era spettacolare. Proprio come facevano Logan e Blaine, Reed aveva la capacità di trasformare la melodia in qualcosa di completamente suo.

If I could dim the lights in the mall and create a mood I would
Shout out your name so it echoes in every room, I would
That’s what I’d do, that’s what I’d do
That’s what I’d do to get through you
You always want what you can’t have
But I’ve got to try

I’m gonna muster every ounce of confidence I have
For you I will…
For you I will…

Quando la canzone finì, Reed sembrava leggermente senza fiato, emozionato e disorientato. Dopo poco sembrò ritornare nel mondo reale e guardò Kurt “Oh… ecco, quindi…”

Cosa vorrebbe dire ‘ecco, quindi’?” gli chiese Kurt, sedendosi “Perché non hai mai cantato così prima?”

Oh… era… era tanto male?”

Sei pazzo? No! Sei stato grandioso! Potresti benissimo diventare primo solista se lo volessi!” Kurt si alzò e raggiunse l’amico “Perché non ci hai mai nemmeno provato?”

Reed scrollò le spalle distogliendo lo sguardo, e andò a sedersi “Non saprei. Non avevo qualcuno che mi ascoltasse prima d’ora.”

Cosa intendi dire?”

Reed alzò di nuovo le spalle, giocherellando con il copriletto “…non lo so. Voglio dire… conosci mia mamma, no?”

Mi chiedo chi possa non conoscerla…”

Esattamente, beh, lei… lei non pensa che io sia molto bravo a cantare.” Si agitò “Ovviamente mi ha sentito cantare, ma ha pensato che non fosse poi una gran cosa. E detto da lei, beh… diciamo che è un parere valido. Non sa nemmeno che sono nei Warblers.”

Kurt aveva spesso sentito parlare di celebrità che spedivano i figli a lavorare nel mondo dello spettacolo, incuranti che avessero talento o meno, ma non aveva mai sentito di qualcuno che non volesse che il proprio figlio, così capace, si esibisse. Si sedette vicino a Reed con viso preoccupato “…tua madre non vuole che tu canti…?”

Già… lei vuole che prenda le redini del suo impero, o che diventi un designer o un fotografo oppure… qualcosa legato a quello che fa lei. A me sta bene ma… mi piace molto cantare. Anche dipingere. Ma ora come ora il canto è più importante.”

Tu canti, dipingi, hai un impeccabile gusto per la moda… c’è nulla che tu non sappia fare?” chiese Kurt sorridendo.

A quanto sembra, non posso camminare su una superficie piana e liscia senza fratturarmi qualcosa” scherzò Reed.

Beh, in effetti hai ragione” concesse Kurt, mettendo un braccio attorno alle spalle di Reed. “Comunque io penso che tu sia stato magnifico. E solo per il fatto che viene da me, puoi starne ben certo che è un gran compimento.”

Reed rise, appoggiandosi a lui “Grazie, Kurt. Ma non osare andarci piano con me, voglio che ti impegni al massimo per la gara… se devi stracciarmi, tanto vale che tu lo faccia bene. Altrimenti non ti presterò mai più niente dalla mia collezione invernale di Marc Jacobs.”

Ti prego, Reed” sogghignò Kurt in un modo che prometteva stronzaggine “Ora che so quanto sei bravo, metterò in gioco tutto il mio talento per distruggerti completamente.”

Fantastico. Ora vieni ad aiutarmi a scegliere cosa mettermi al mio funerale.”

Con piacere.”
 



Logan uscì dall’edificio scolastico, allentandosi la cravatta mentre camminava, non vedendo l’ora di raggiungere Stuart per rilassarsi un po’ prima dell’incontro dei Warblers.

Ehilà!

Come stai, amico?”

Sentì due voci pericolosamente squillanti e allegre vicino a lui, e subito dopo i gemelli gli erano accanto, sogghignando. I due lo presero immediatamente per le spalle e lo guidarono in direzione della biblioteca. “Adesso tu vieni con noi!”

Cosa?” lui cercò di sottrarsi alla loro presa, ma i due si limitarono a spingerlo in avanti con le mani sulla schiena del ragazzo.
 

Vogliamo solo parlare!” disse l’altro gemello con lo stesso tono amichevole e sereno che, per esperienza, sapeva non promettere nulla di buono per chiunque che non fosse residente a Windsor “Non ti preoccupare.”

Logan lanciò ai due un’occhiataccia, scrollandosi di dosso le loro mani, ma lasciandosi guidare attraverso il campus. Si limitò ad alzare gli occhi al cielo quando arrivarono in biblioteca, in quel momento apparentemente deserta.

Ethan si intrufolò per primo mentre Evan rimase fuori ad aspettare con Logan. Ethan raggiunse la scrivania della bibliotecaria e le sorrise con un’aria angelica. “Come va, Signora A?”

Oh, ciao… Ethan? O Evan?”

Il gemello rise “Sono Ethan, Signora A. comunque, la preside Ramsey mi ha chiesto di dirle di andare nel suo ufficio. Forse per qualcosa riguardante la lista di libri che le aveva chiesto? Ha detto che no, non siamo autorizzati a prendere il Libro dei Nove Cancelli per il Regno delle Tenebre.

Ma io non ho mai fatto richiesta…” la donna si fermò ed emise un sospiro esasperato. “Se è stato di nuovo Dwight…” prese velocemente una cartelletta e si alzò “Meglio che vada a controllare cos’altro potrebbe aver aggiunto. Ethan, potresti dare un’occhiata in giro mentre non ci sono? Non starò via a lungo.”

Non c’è problema, Signora A!” sorrise Ethan, appoggiandosi alla scrivania. La donna gli fece un sorriso e si allontanò, facendo oscillare la porta di quercia. La porta si aprì di nuovo, ed Evan apparve nella stanza con Logan. I due fratelli trascinarono Logan attraverso la stanza facendolo sedere di fronte a loro. Entrambi afferrarono una sedia, la girarono e ci misero un piede sopra.

Con un rapido movimento, Evan girò una lampada da lettura, illuminando direttamente il viso di Logan, il quale notò che nessuno dei due stava sorridendo. “Perfetto, Wright. Parla.”

Riguardo a cosa?” chiese Logan, alzando gli occhi al cielo.

Ethan non sbatté nemmeno le palpebre. “Il giorno di neve. La tormenta? Kurt? Tu? Insieme?”

Wow, voi ragazzi siete matti” sbuffò Logan, che si aggiustò la giacca senza scomporsi “Se volete proprio saperlo, mentre voi due vi stavate intrufolando in mensa, Kurt si stava dirigendo verso l’infermeria che, come sapete, è vicino ad Hanover, che è il dormitorio più lontano dal vostro. Se lo avessi lasciato andare fino a laggiù, ora fondamentalmente sareste entrambi al suo funerale.”

Per quanto ti siamo profondamente debitori per il tuo tentativo di aiutare il nostro povero malato Prefetto Temporaneo” disse Evan con un sorriso falsissimo “Non possiamo evitare di chiederci se, facendo così, non stessi cercando più che altro di aiutare te stesso?”

Io ho solo aiutato Kurt e Blaine, e questo è il ringraziamento che ottengo…” sospirò Logan, rivolgendogli un’occhiata che diceva chiaramente che pensava fossero due imbecilli “Se l’avessi saputo prima, non mi sarei scomodato.”

Dicci solo come mai sei così interessato a Kurt, Logan” gli sorrise Evan gentilmente “Perché, sai com’è, sappiamo tutti benissimo che nel profondo del tuo cuore di ghiaccio non sei esattamente il tipo a cui ci si rivolge per qualcosa che somigli alla compassione.”

In ogni caso non dopo che hai fatto scappare il tuo primo ragazzo di Windsor dal campus.” Aggiunse Ethan con la stessa espressione.

Logan si limitò a scuotere la testa, con un’aria stanca e annoiata. “E così Blaine non ve l’ha detto… In effetti non lo biasimo, non deve trattarsi esattamente di una buona notizia dato che non può fare nulla a riguardo.”

Dirci cosa, esattamente?”

Che sono innamorato di Kurt.”

Si guadagnò così la totale attenzione dei gemelli. Lo fissarono entrambi, con un mix di espressioni sui loro volti che variavano dallo shock allo stupore, per poi lasciare spazio alla furia.

Logan…” disse Ethan lentamente, come se fosse in procinto di addentrarsi in acque pericolose “Te lo giuro… se ci stai prendendo in giro…”

Non sto scherzando” disse Logan, guardandoli direttamente “L’ho già detto a Blaine, e anche lui sa che sto dicendo la verità, come la sto dicendo a voi ora. Ed ad un certo punto lo dirò anche a Kurt.”

Non puoi fare questo a Kurt” disse Evan con fermezza, sbattendo la mano sul tavolo che li separava “Non hai idea di che cosa ha dovuto attraversare, e se lo mettessi così in confusione adesso…”

So già cosa ha dovuto passare Kurt” Logan sembrava infastidito “Come pensate che me lo sia procurato?” chiese puntando il dito al livido giallognolo attorno al suo occhio “Quel giocatore di football cretino che lo ha fatto morire di paura alle Provinciali? Beh, l’ho visto anch’io, e gli sono andato dietro. E gli ho chiesto in modo decisamente educato di stare alla larga da Kurt.”

Lo hai picchiato?”

Io non ho picchiato nessuno.” Rispose seccamente Logan.

Tsk. Peccato.” Sospirò Ethan.

Evan acconsentì “Avrebbe potuto darti un colpo… solo uno.”

È stato lui quello che per poco non mi strangolava. Credo che se non fossimo stati in un luogo pubblico non me la sarei cavata soltanto con un occhio nero… e lui ora dovrebbe andare in giro in stampelle. Comunque no, non vado in giro a picchiare persone che non possono permettersi di perdere altri neuroni.”

Evan si tirò indietro e guardò il fratello “Comincio quasi a pensare che ci stia dicendo la verità.”

Logan li guardò storto. Ethan gli diede un’occhiata distratta e disse “No, Logan, quello sguardo sappiate-che-posso-rovinarvi-la-vita non funziona su di noi, ricordi? Ci troviamo tutti nella stessa situazione.” Spostò lo sguardo verso Evan “Sono d’accordo con te, fratello.”

I gemelli lo guardarono “Puoi andare.”

Logan sbuffò e prese la sua borsa, dirigendosi verso la porta. Ma prima che la potesse aprire, Evan disse “Ehi Logan.”

Il Prefetto si fermò. Ethan lo guardava in silenzio “Data la tua particolare storia di danni negli affari di Windsor, se ad un certo punto Blaine e Kurt rimanessero effettivamente feriti dal tuo modo di fare, sappi che potremmo non essere più così cordiali.”

Perché, lo siamo mai stati?” Logan alzò un sopracciglio, annuì e lasciò la biblioteca.

Cosa hanno da preoccuparsi? disse Logan fra sé e sé dirigendosi verso Stuart. Kurt non mi guarda nemmeno, tutto ciò di cui si preoccupa è Blaine. E la cosa sta decisamente cominciando a darmi sui nervi.
 



Per l’incarico di solista…” Sylvia abbassò lo sguardo sui fogli che teneva in mano “Logan e Blaine si confronteranno di nuovo.”

Ci furono dei mororii nella sala dei Warblers. Era la seconda volta che Logan si sottoponeva ad una sfida… voleva forse dire che aveva intenzione di riacquistare il suo vecchio posto? In ogni caso Blaine rimaneva la scelta più sensata.

E per il secondo solista…”

Questo fece alzare a molti lo sguardo. Raramente c’erano dei secondi solisti, e anche in quel caso, nulla di molto importante. Sylvia sorrise “Avremo Kurt…” borbottii d’assenso “…e Reed.”

Quest’ultima affermazione fu seguita da sorpresa e confusione. Reed si agitò a disagio sulla sedia, ma Kurt gli rivolse un sorriso rassicurante. Sylvia disse “I quattro sfidanti hanno tempo fino a domani. Poi si esibiranno e voi voterete.”

Wow, Reed” disse Wes, guardando l’amico con un ghigno “Sarai fra i duellanti?”

Già, non ti abbiamo mai sentito cantare da solo prima d’ora.” Continuò David.

Se volete il parere di qualcuno che l’ha sentito con un orecchio imparziale…” disse Kurt con aria di importanza prima di rivolgere un sorriso a Reed “Credo che sia un valido opponente.”

Oh, devo assolutamente assistere” disse Wes annuendo, continuando a sorridere.

Speriamo solo che Blaine stia abbastanza bene domani per poter fare qualsiasi cosa” ricordò David

Andrò a trovarlo più tardi” disse Kurt “Voglio essere sicuro che mangi e che prenda le sue medicine.”

Che ne pensi invece di accoccolarti con lui al caldo?” suggerì Wes, e le risate di David furono trattenute solo dalle occhiatacce di Kurt.

Quindi è una specie di appuntamento?” chiese Reed con un ghigno “Gli porti la cena, non è vero? E mangi anche lì con lui?

Il viso di Kurt arrossì fino alla fronte “Non è un appuntamento, è malato… Tutti voi dovreste farvi vedere.”

Penso che l'attività alla Florence Nightingale(*) ti si adatti bene, Kurt” disse David con una risata.

Zitto!” Kurt gli diede una gomitata quando Sylvia guardò dalla loro parte. La donna gli diede un’occhiata prima di dire “Mi aspetto che tutti voi vi alleniate con impegno. Al Festival Invernale ci saranno importanti ospiti ed ex alunni, e vorrei che foste nella vostra forma migliore. Vorrete fare faville, queste persone potranno veramente aiutarvi.”

I ragazzi annuirono.

Detto questo, ricordatevi che si tratta di un evento pubblico. Abbiamo tenuto conto dei necessari accorgimenti e mandato gli inviti ai vostri genitori.”

Kurt spalancò gli occhi. Burt e Carole… sarebbero venuti al campus? Per il Festival Invernale? “I nostri genitori verranno qui?”

Non è grandioso?” dissero i gemelli, appoggiando le braccia sulle spalle di Kurt “Avremo l’occasione di rivedere quelle fantastiche persone che ci hanno cresciuto…” sbuffarono “Non vediamo l’ora.”

Reed cominciò a mangiarsi le unghie ansiosamente e Kurt si agitò “Ora, ragazzi, per favore alzatevi” disse Greg, entrando “Prendete posizione.”

Mentre gli alunni si sistemavano, Sylvia raggiunse Kurt e Reed posando le mani sulle loro braccia “Se voleste un suggerimento… sarebbe bello se riusciste a cantare un duetto con qualcuno, solo per farci vedere le vostre capacità nel lavorare con un partner.”

Un duetto con qualcuno…? Pensò Kurt. E poi si chiese, con il volto che arrossiva Forse… Potrei chiedere a Blaine di cantare con me?

Oh, e… Kurt” disse Sylvia sussurrandogli con un sorriso “Prova ad aggiungere… un po’ di brio, come fanno le Nuove Direzioni. Sarebbe interessante vedere qualcosa di diverso.”

D’accordo…” annuì Kurt, riflettendo. Quindi è un duetto… con un po’ di vitalità… poi realizzò che fra il pubblico ci sarebbero stati anche Burt e Carole. Sarebbe mai stato capace di duettare con Blaine?

Kurt” Reed gli tirò la manica ansiosamente “Non muoverti, ma Logan ti sta guardando.”

Kurt sospirò profondamente.

Quando aveva detto che gli avrebbe fatto piacere essere notato da qualcuno, non immaginava che sarebbero presentati tutti questi problemi.
 


Nel prossimo episodio: la sfida musicale di Kurt si sta avvicinando, e sembra che anche Reed si stia dando da fare. Blaine sta cominciando a guarire, ma lui e Logan sembrano essere in una situazione peggiore di prima. E Kurt canterà da solista o un duetto? Chi riuscirà ad ottenere l’ambito incarico di cantare di fronte agli ospiti? E mentre Kurt, Blaine, Logan e Reed sono così occupati, Wes, David e i gemelli stano progettando qualcos’altro… qualcosa riguardo al compleanno di Dwight che si avvicina.



(*) Florence Nightingale è una famosa infermiera britannica del XIX secolo.
Se la cosa può interessare la canzone cantata da Reed è "For You I Will"

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Capitolo 10
*** Risposte ***


Salve, sono di nuovo Carolina.

Sono riuscita a ritagliarmi uno spaziettino di tempo tra lo studio matto e disperatissimo in vista della maturità in cui mi dedicherò o alla traduzione di Dalton o alla scrittura delle mie fanfiction o semplicemente al sano cazzeggio. Cercherò di fare del mio meglio.

Inoltre prongs2992 (colei che ha tradotto il capitolo 9) ed io ci stiamo muovendo per tradurre alcune delle Daltonverse Canon-side stories, che sono delle piccole one-shot che CP Coulter ha scritto su Dalton, ma che non sono presenti nella storia principale. Appena avremo il permesso di CP le posteremo (maturità permettendo)

A presto e un bacio.

Caro.


 


 

Dalton

Episodio 10: Risposte


 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

I Warblers ed io ci stiamo preparando al Festival Musicale d'Inverno, dove ci esibiremo di fronte a tutti e ai nostri genitori. Giusto per non metterci sotto pressione.

Sto per competere nel mio primo duello e sarà contro Reed. Chiunque vincerà, canterà la parte principale con chiunque vincerà tra Logan e Blaine. E si deciderà tutto oggi.
 


La mattina dei duelli trovò Kurt in piedi di buon'ora e in cucina intento a preparare pancakes. Nella mensa servivano la colazione, ma voleva restarsene al caldo nel dormitorio. Fuori nevicava leggermente. Dopo essere rimasto confinato dentro per la neve, Dwight era stato molto nervoso riguardo ai fiocchi di neve che cadevano, mentre gli altri erano incorreggibili ed erano corsi fuori non appena avevano visto che era iniziato a nevicare.

Kurt stava cantando a bassa voce in francese mentre cucinava, con un aspetto curioso quasi in maniera insostenibile.

Les rêves des amoureux sont comme le bon vin

Ils donnent de la joie ou bien du chagrin

Affaibli par la faim je suis malheureux

Volant en chemin tout ce que je peux

Car rien n'est gratuit dans la vie…

 

Il giovane uomo appoggiato alla porta sorrideva mentre lo guardava. Infine si decise a parlare. “Tu? Le Festin? Davvero?”

Kurt alzò lo sguardo e rise. “Be' devi ammettere che si adatta un po' alla situazione. In più, grazie ad un rigido allenamento, ora ho l'insopportabile capacità di farmi rimanere in testa anche le canzoni in francese.”

Ti sei alzato presto,” disse Blaine, entrando in cucina, attratto dall'odore di vero cibo. Gli sembrava che tutte le altre volte in cui aveva avuto una ragione per essere lì era stato a causa di fumo nero o di odori pungenti. Alcuni dei ragazzi di Windsor semplicemente non sapevano sopravvivere senza uno staff che li tenesse d'occhio. Solo una manciata di loro era davvero addomesticata.

Kurt sorrise. “Già. Immagino di essere un po' troppo agitato.”

Il tuo primo duello,” Blaine annuì con un sorriso di comprensione. Si avvicinò al bancone, appoggiando la sua chitarra ad uno degli sgabelli. Kurt sorrise e gli porse un piatto di pancakes. “Grazie.”

Come mai la chitarra?” domandò Kurt sorridendo.

Blaine scosse le spalle “In realtà sono stato alzato fino a tardi per provare.. Visto poi che anche tu e Reed non avete quasi mai smesso di cantare per tutta la notte” fece un piccolo sogghigno, mentre Kurt sembrava imbarazzato.

Scusa.. Immagino che entrambi siamo un po' più ansiosi riguardo a questo duello di quanto ci piaccia ammettere. Be'.. Reed più di me.” Kurt si sedette sospirando. “E' davvero molto bravo, sai. Non ha la mia estensione vocale o la mia, be'.. attitudine da diva, ma è.. affascinante.” Scosse le spalle. “E poi, è anche il mio primo duello. L'ultima volta che voi ragazzi mi avete sentito cantare è stato quando ho fatto l'audizione, quindi penso di avere qualche aspettativa da superare.”

So che cosa intendi..” Blaine rise “Sai, prima del mio duello riuscì a malapena a dormire. Avrei voluto picchiare Wes e David per avermi convinto a farlo. Ma andai e cantai comunque.”

Cosa cantasti?”

Blaine sorrise, piegandosi in avanti sul balcone. “Vuoi sentirla?”

Kurt sbatté le palpebre, piacevolmente sorpreso. Si piegò indietro e spense il fornello. Poi si voltò di nuovo verso Blaine che si stava mettendo a tracolla la chitarra e Kurt si piegò in avanti. “Allora, ascoltiamola.”

Ti ricordi cosa ti dissi?” disse Blaine mentre accordava, “Riguardo alla situazione in cui mi trovavo e che era il motivo per cui venni qui?”

Sì..”

Be', diciamo che viene da quello. Quello che mi sarebbe piaciuto sentire.. E.. Avevo pensato che magari a un certo punto avrei potuto cantarla per te. Solo per.. Solo per aiutare, intendo.” Tossì imbarazzato e diventò rosso. “So che è stata dura per te e la canzone è.. Non proprio nel senso che.. be” Agitò la mano “Tu, in ogni caso, ascoltala.”

Kurt arrossì. Spostò lo sguardo per un attimo, poi guardò di nuovo Blaine che aveva incominciato a suonare. Lo strimpellio della chitarra era l'unico suono nell'aria mattutina. Il ragazzo più grande alzò gli occhi verso di lui e iniziò a cantare.

I've been alone

Surrounded by darkness…

and I've seen how heartless

The world can be…

And I've seen you crying

You felt like it's hopeless…

I'll always do my best

To make you see…

 

Kurt sedeva guardando meravigliato Blaine che cantava. Non fu soltanto la sua voce, o quanto bene suonasse – furono la sua musica e le sue parole che lo colpirono.
 

Baby you're not alone

'Cause you're here with me

And nothing's ever gonna bring us down

'Cause nothing can keep me from lovin' you…

And you know it's true

It don't matter what'll come to be

Our love is all we need to make it through…

 

Blaine gli fece un piccolo sorriso mentre cantava e Kurt arrossì fino alle radici dei capelli. Abbassò lo sguardo, sorridendo. Almeno stavolta non aveva dubbi. Era l'unica persona nella stanza, e Blaine stava cantando per lui. Stava cantando una canzone solo per lui.

 

Now I know it ain't easy

But it ain't hard trying…

Every time I see you smiling

And I feel you so close to me

Tell me…

 

Kurt si morse le labbra per smettere di sorridere più di quanto non stesse già facendo. Blaine sembrava godersi il momento, e gli sorrise un po' di più. Distrattamente, si domandò se fosse così che i ragazzi si sentivano ogni qualvolta le loro ragazze cantavano per loro.

Sollevò lo sguardo e incrociò quello di Blaine.

 

Now I still have trouble

I trip and stumble

Trying to make sense of things some times

I look for reasons

But I don't need 'em

All I need is to look in your eyes

And I realize…

Baby you're not alone

'Cause you're here with me…
 

Quando la canzone iniziò ad avviarsi alla sua conclusione, Kurt non riusciva più a staccare i suoi occhi da lui. Blaine non l'aveva guardato proprio per tutto il tempo, ma ad un certo punto, verso la fine, incrociò lo sguardo di Kurt e non interruppe mai il contatto.

Nel silenzio che seguì, Blaine sorrise e poggiò le sue mani sul bancone. Le punte delle sue dita erano a pochi centimetri da quelle di Kurt. L'altro ragazzo si limitò a guardarlo.

Dopo un po', Blaine sorrise un po' di più. “Be'...? Non hai intenzione di dire nulla?”

Kurt si risvegliò. “Oh.. già, voglio dire..Era..” Cosa dovrebbe dire una persona dopo aver ascoltato qualcosa del genere? Si sentì come Finn mentre cercava le parole giuste, ma semplicemente non ne trovò nessuna che fosse adatta. C'erano troppe cose da dire e troppo poco tempo per pensare. Si limitò quindi a ridacchiare e disse, “Be'.. Se hai cantato questa, devi aver vinto di sicuro.”

Sì, ho vinto.” Blaine ammise “Questa fu la mia canzone per il duello per il Festival Musicale dell'anno scorso. Mi ha permesso di ottenere il ruolo di solista.” Appoggiò la chitarra. “Ovviamente non posso cantare di nuovo questa quest'anno. Devo ancora decidere cosa cantare..”

Kurt lo guardò per un attimo, decidendo dentro di sé che cosa stava per fare. Ma era Blaine e quella canzone.. Sentiva di voler tenere quella canzone e quel tipo di momento solo per sé. Se non poteva avere Blaine come fidanzato, come amante.. Non poteva avere almeno quello? E forse..

Per piacere, canta con me.”

Blaine alzò lo sguardo, sorpreso. Kurt si sforzò di ridere. “Uh.. Solo.. Be', la Medel mi ha detto che se speravo di ottenere qualche vantaggio, avrei dovuto cantare un duetto. Visto che tutti faranno un assolo e il punto di avere due parti principali è fare un duetto. Avrebbe senso duellare in coppia. Giusto?” Sperava davvero che fosse così, perché era abbastanza sicuro di star divagando con molta nonchalance.

Guardò Blaine, che sembrava ci stesse pensando su. Disse velocemente, “E' solo un'idea. Ho visto che tu e Logan preferite squartarvi personalmente la gola l'uno con l'altro e non vorrei mettermi in mezzo..”

Non è niente di così terribile..” Blaine sorrise. “L'idea del duetto, però... è fantastica. Non ho mai visto un duello del genere e sembra.. interessante.” Sorrise. “In più, mi piacerebbe molto cantare con te.”

Fantastico!” Kurt espirò, mentre sentiva che la vita avrebbe potuto abbandonarlo in quel momento. “Siamo d'accordo, allora.”

Bene.” Blaine si alzò, prendendo la chitarra. “Ne parliamo mentre andiamo a lezione?”

Certo.” Kurt annuì. Blaine sorrise e se ne andò, chiudendo la porta della cucina dietro di sé. Non appena se ne fu andato, Kurt appoggiò la testa sul piano piastrellato del bancone, sollevato. Non riesco a credere di averglielo chiesto. Non riesco a credere che abbia dettò sì. D'accordo allora, Chiunque-Ci-Sia-Lassù-Ammesso-Che-Ci-Sia-Qualcuno.. ho ricevuto il messaggio.

Da dove aveva chiuso la porta, Blaine camminò verso l'ingresso, appoggiò la schiena ad una delle pareti e gemette mentre scivolava sul pavimento. “...ottimo lavoro, Blaine” borbottò “Cantare per lui e tutto il resto.” “Ti va di sentirla?” ho detto. Sembrava che qualcuno l'avesse colpito in faccia! Con un milione di altre canzoni sul pianeta, doveva essere proprio quella. E poi mi ha chiesto di fare un duetto con lui. Wow, ed ecco che se ne va la mia concentrazione per il resto del giorno... Gemette. “Pensavo di aver detto che non l'avrei fatto..?”

Udì un rumore. Conosceva quel rumore – era il rumore di poltiglia rovesciata sul pavimento. Lentamente guardò in alto da dove si trovava, pregando chiunque stesse ascoltando lassù che non fosse chi si immaginava.

Wes, David e i gemelli erano lì con qualcun altro dei ragazzi di Windsor, ancora nei loro cappotti e scarpe bagnate, ognuno di loro stava gli stava sorridendo senza pietà.

Blaine li fissò. “...Per piacere ditemi...che non avente sentito tutto”

In realtà siamo qui dalla canzone.” disse Wes dolcemente.

L'abbiamo trovata incredibilmente incantevole da parte tua, Blaine.” aggiunse David.

Evan aveva un sogghigno da orecchio a orecchio, “E di certo riuscirai a..” afferrò la mano del suo gemello, gli fece fare una teatrale giravolta e Ethan finse di svenire tra le sue braccia, “...far cadere la nostra Alice nelle tue braccia in pochissimo tempo!”

O, per l'amor di-!” Blaine abbassò la testa mentre gli altri ragazzi nell'ingresso esplodevano in risate e fischi.

 


Kurt, stai iniziando a farmi preoccupare,” disse Reed, alzando un sopracciglio mentre sedevano nella mensa soleggiata all'ora di pranzo. “Non hai smesso di sorridere per tutta la mattina e penso che sia per questo che Murdoch ci ha dato così tanti compiti!”

Ma di che cosa stai parlando?” rispose Kurt, guardandolo incredulo. Prese una forchettata di insalata. “Non mi sto comportando diversamente,” aggiunse, lanciando uno sguardo alla porta.

Stai aspettando qualcuno?” sogghignò Reed, osservandolo.

Solo.. Stavo pensando agli altri, dovrebbero essere qui ormai. Dove sono?”

Oh..” sospirò Reed “Stanno preparando un piano.”

Per cosa?” domandò Kurt, guardandolo.

Oh, è il compleanno di Dwight,” rispose Reed “A quanto pare, di solito si chiude in camera, quindi gli altri lo trascinano fuori con qualche... mezzo di persuasione.”

Kurt non era sicuro che cosa pensare di ciò, ma non disse nulla. Sorride a Reed. “Allora, sei pronto?”

Penso di sì...” Reed si mosse nervosamente “Mi sono preparato.”

Lo so, ti ho sentito. Andrai benissimo” Kurt roteò gli occhi. “Non essere così nervoso.”

Reed sorrise. “Sai, ho sentito che tu e Blaine duellerete con un duetto. Tu sei nervoso?”

Kurt si soffocò con il suo caffellatte, ma gli lanciò uno sguardo in credulo. “Perché dovrei esserlo?”

Perché ti piace? E perché se perderai non potrai cantare insieme a lui?” Reed sogghignò. “Onestamente, Kurt – Non capisco perché tu e lui non usciate allo scoperto”

Pensavo che lo avessimo già fatto.” (*)

Sono serio,” disse Reed. “Penso che tu piaccia a Blaine”

Siamo amici, Reed” Kurt sospirò dopo aver ingoiato un po' di lattuga. “E poi.. lui è più un maestro per me che un fidanzato.”

Questo non cambia il fatto che tu lo voglia come fidanzato,” disse Reed allegramente.

Kurt roteò gli occhi. “Ah ah, molto divertente”

Be' lui ti piace, tu gli piaci, canterete insieme. Non sto più nella pelle.”

E tu stai per cantare il tuo primo assolo, Reed. E questo sì che mi piacerebbe vederlo.”


 


Dwight! Dwight!”

Le voci che si accalcavano dietro la sua porta sembravano terrorizzate e disperate. Afferrando immediatamente il suo spray di acqua santa e indossando qualche altro talismano, prese un sacchetto di salgemma benedetto e se lo mise in tasca prima di correre verso la porta, spalancandola. “Che c'è? Che cosa succede?”

Dwight-” David sembrava sul punto di morire, stava respirando a fatica ed era bianco in volto. “-Dwight, hai presente la serra all'Angolo Ovest? Dove c'è quello steccato basso che va nel bosco?”

Sì..” Dwight impallidì, le sue mani congelarono.

Be'..” Wes deglutì, cercando affannosamente l'aria, “Davi ed io – I gemelli ci hanno sfidato a prendere quella statuetta nella fontana-”

Dwight era inorridito. “La replica dell'Angelo Uriel?”

Proprio quella – Wes, lui – l'ha afferrata-” E Wes mostrò una piccola statua di pietra di un angelo donna con le ali, piuttosto consumata dal tempo. Dwight se ne allontanò, come se fosse stata radioattiva.

E poi tutta questa roba nera si è riversata nella fontana!” esclamò Wes, agitando intorno la statua. “Cosa facciamo, Dwight? Che sta succedendo?”

Avete rotto un sigillo, ecco cosa!” gli urlò dietro Dwight, furioso. “Quante volte devo dirvi di non spostare alcuna decorazione di questo campus che sia più vecchia di quindici anni? Restate qui!” Ritornò nella sua stanza e prese la sua scorta per le sole emergenze di alcune delle più formidabili armi contro gli spettri maligni.

Non vide Wes e David scambiarsi un'occhiata tra di loro. Sembravano pallidi e spaventati quando Dwight ritornò. “Allora, portatemi a quella fontana e ditemi esattamente dove e in quale posizione avete trovato la statuetta.” La prese dalle mani di Wes e la avvolse con cautela.

Cosa- hai intenzione di andare lì fuori?” esclamò David. “Non farlo, Dwight! E se ci fosse qualcosa di pericoloso nell'acqua?”

Devo andare,” disse Dwight serio, con il tono di un guerriero che combatte per una nobile causa. “Okay, è spaventoso quanto l'inferno e sto per farmela addosso proprio mentre parliamo, ma non posso lasciare che quella cosa, qualsiasi cosa essa sia, si impossessi del campus! E' quello che avrebbero fatto i fratelli Winchester!” E con un drammatico sventolio del suo cappotto, corse via lungo il corridoio.

David e Wes si guardarono e sorrisero. Lo inseguirono lungo il corridoio, mentre David mormorava nel gemello della sua camicia. “Okay, ragazzi. L' Auror è fuori dal Ministero. E' tutto vostro.”

Dwight si lanciò fuori dalle porte di Windsor, con Wes e David alle calcagna e le porte che sbattevano mentre passavano.

A Windsor cadde il silenzio. Le due porte si aprirono e mostrarono i gemelli che stavano dietro di esse con due identici ghigni da Stregatto. Evan disse, “Wes e David non sono male.”

No, per nulla” concordò Ethan. I gemelli si guardarono alle loro spalle e Ethan tirò fuori un walkie-talkie. “D'accordo, ragazzi! Portate dentro tutto e iniziate e sistemare!”

Un'enorme massa di uomini iniziò a invadere Windsor, portando enormi decorazioni per party, bevande, cibo, mobili e cose del genere. Anche i ragazzi di Windsor presenti nel dormitorio iniziarono ad aiutare, trasportando oggetti all'interno. Tutto sembrava piuttosto scuro e minaccioso, e quando Blaine entrò, con l'aria confusa, si voltò verso i gemelli. “Pensavo che avremmo fatto Left 4 Dead.”

Abbiamo deciso che sarebbe stato troppo facile per Dwight,” disse Evan allegro. “Quindi sarà Silent Hill.”

Dovresti vedere il nostro animatrone di Pyramid Head,” sogghignò Ethan, ignorando la massa di persone che si muovevano intorno.

E le cameriere che sembrano infermiere.”

E le pareti di carne scuoiata,”

Non vedo l'ora che trovi i bulbi oculari nel punch sanguinolento.”

Non so se state cercando di renderlo felice o di farlo morire di paura,” disse Blaine scuotendo la testa mentre si dirigeva al piano di sopra. “Dite a Wes e David di non esagerare.”

Be', non torneranno prima delle prove – Hanno intenzione di coinvolgere Dwight in una selvaggia caccia all'oca per fargli passare tempo fino a quando non avremmo finito con i Warblers.” I gemelli alzarono lo sguardo verso di lui, “Non ti unisci al divertimento, Prefetto Temporaneo?”

Vi raggiungerò,” rispose “Devo andare a fare le prove con Kurt per il duello.”

Intendi per cantare con lui però, giusto?” ghignò Evan. “Nessun rapporto?”

L'hai già baciato?” urlò Ethan “Continui a guardargli le labbra quando parla!”

Spero che entrambi soffochiate con una mela candita a forma di insetto.” gli disse allegramente Blaine dalle scale.
 


Blaine e Kurt stavano camminando per i corridoi dopo le loro prove, diretti nella Sala dei Warblers. Erano piuttosto sicuri che sarebbe stato qualcosa di interessante, almeno, per i Warblers.

Era stato Blaine a suggerire di aggiungere un po' di teatralità alla canzone, intuendo che fosse quello che la Medel stesse cercando dopo aver suggerito a Kurt di usare un po' di brio. Era stato Kurt a scegliere la canzone, dicendo che aveva voluto provarla almeno una volta, ma che non aveva mai trovato un partner disposto a farlo.

Allo stesso tempo, entrambi avevano trovato nella canzone qualcosa che avesse per loro un significato, nonostante avessero deciso di non rivelarlo all'altro, La preparazione però era stata fatta con poca recitazione. I giochi veri iniziavano durante i duelli.

I Warblers arrivarono tutti e in anticipo nella sala prove, a dimostrazione dell'importanza dei duelli. Con una battaglia tra Blaine e Logan e poi una tra Kurt e Reed, si prospettava uno spettacolo alquanto interessante. Alcuni dei Warblers di Hanover affermarono di aver sentito cantare Blaine e Kurt, ma solo una canzone.

Nel momento in cui Kurt entrò, qualcuno afferrò il suo gomito. Era Logan.

Posso parlarti per un minuto?” domandò. Kurt lo guardò – gli aveva già visto quello sguardo negli occhi. Era stato durante le Provinciali, quando gli aveva chiesto di fidarsi di lui. Preoccupato, Kurt guardò Blaine per un momento. “Um...”

Blaine fissò Logan duramente, guardò Kurt e disse, “Ti aspetterò con gli altri.”

Kurt annuì. Nonostante Blaine si fosse diretto dove Wes e David sedevano con l'aria stanca, continuò a tenere d'occhio i due che parlavano piano in un angolo della sala. “Che succede?” chiese David.

Non lo so,” rispose Blaine, fissandoli.

In un angolo, Logan guardò Kurt e disse, “Volevo scusarmi formalmente... Non sono riuscito a farlo quando ci siamo parlati durante la tormenta.”

Scusarti per cosa?” domandò Kurt, incrociando le braccia.

Per.. essere esploso. Durante le Provinciali. E' solo che..” Logan sospirò e non poté fare a meno di gesticolare. “Mi arrabbio. Molto facilmente”

L'espressione di Kurt rimase neutrale. Logan deglutì e continuò, “Non avrei dovuto accusarti senza sapere prima quello che stava succedendo.. Ma devi ammettere che tu hai fatto la stessa cosa con me. Tutto quello che hai sentito su di me sono comunque informazioni di seconda mano.”

Logan...” Kurt scosse la testa, postando il peso da un piede all'altro.

Una possibilità, Kurt,” disse Logan, guardandolo intensamente negli occhi. “Ti prego.. Ti prego, non dirmi che è troppo tardi”

Troppo tardi per cosa?” chiese Kurt confuso.

Logan lo guardò con una determinazione inquietante. Si avvicinò e prese una delle mani di Kurt. “Kurt – Io so che non ci crederai, perché francamente non ci credo neanche io – ma ascoltami. C'è qualcosa che devo dirti.”

Kurt lo guardò, davvero insicuro riguardo a ciò che stava per accadere, ma in quell'istante, entrò Harvey. “Bene ragazzi. Ai vostri posti, prego.”

Logan strinse i pugni, ma non disse nulla. Lasciò andare Kurt immediatamente. Blaine si era già alzato dalla sedia, ma si risedette quando vide Kurt dirigersi dove si trovavano loro.

Che cosa voleva?” chiese David non appena Kurt si fu seduto con loro.

Solo parlare,” disse Kurt ancora confuso. “Ha detto che c'era qualcosa che doveva dirmi.”

Blaine si voltò subito verso Logan, che però non lo stava guardando.

Sylvia si diresse verso il piano e Greg prese il controllo della situazione, osservando la massa di ragazzi in attesa della gara di canto.

Bene. Senza ulteriori indugi, diamo inizio ai duelli. Logan, Blaine, Kurt e Reed, venite avanti per piacere.”

Reed si lasciò sfuggire un debole suono di resa. Kurt sorrise e afferrò la mano dell'amico, trascinandolo davanti. Logan e Blaine li seguirono e ognuno di loro estrasse una biglia di pietra dal sacchetto che il direttore del coro stava tenendo in mano.

Iniziamo con i primi solisti.” disse Greg annuendo.

Logan si diresse davanti, prendendo posizione. Tenne gli occhi fissi su Kurt abbastanza a lungo perché quest'ultimo capisse che la cosa era voluta. Logan si sedette al piano e sembrò pensare per un momento a ciò che stava per fare, prima di posare le mani sui tasti e iniziare a suonare.

Suonò egregiamente, come sempre, ma nella sua voce c'era una nuova emozione.


 

I saw you there

And looked you straight between the eyes

And said I'm leaving

And I don't care

And I don't know if they were lies

But I don't need them…

Cause standing still

Isn't easy …

When the world's moving backwards

The world's moving backwards

So get your fill

But please believe me

That the world's moving backwards …

The world's moving backwards…


 

I Warblers erano piacevolmente sorpresi. Anche Wes dovette ammettere che, dopo la sfrontatezza sfacciata della canzone degli Aerosmith che aveva cantato l'ultima volta, ci dovesse essere un messaggio nascosto in questa interpretazione di una canzone di Ben Rector, cantata meravigliosamente con l'uso delle parole e delle tonalità di Logan.

Ciò non andò sprecato con Kurt, che stava pensando profondamente. Era questo quello che Logan stava cercando di dire? Stava cercando di scusarsi per quello che era successo? I loro occhi si incontrarono.


 

So I pray that you'll give me grace if you can hear me

That you'll give me grace if you can hear me

And I pray that you'll give us grace if you can hear me

You'll give us grace

You'll give us grace

You'll give us grace…


 

Alla nota alta, i Warblers si raddrizzarono, profondamente affascinati. Alcuni di loro incominciarono a sorridere con esclamazioni di sorpresa. Questo era decisamente il Logan che era stato il loro cantante solista per tante performance passate. Blaine continuava semplicemente a guardare con aria neutrale.

Gli si può leggere il suo gioco in faccia,” annuì David, mentre Reed continuava a mangiarsi le unghie.

Kurt osservava, in qualche modo impressionato dall'esibizione.

Cause standing still

Isn't easy …

When the world's moving backwards

The world's moving backwards

So get your fill

But please believe me

That the world's moving backwards …

The world's moving backwards…


 

La canzone si concluse. Non appena le ultime note delicate andarono sfocando, l'intera sala scoppiò in un applauso con ancora più convinzione dell'ultima volta. Anche Greg e Sylvia applaudirono, facendogli le congratulazioni con gli occhi. Logan sorrise agli altri, si voltò verso Kurt e annuì.

Kurt sospirò e annuì leggermente in risposta, battendo anche lui le mani. Aveva cantato meravigliosamente. Più di quanto non l'avesse mai sentito fare prima. Quindi è questo il Logan di cui parlano...

Sylvia si alzò di nuovo. “Blaine? E' il tuo turno?”

Signorina Medel?” disse Blaine mentre si alzava con Kurt, “Se non vi dispiace.. Kurt ed io avremmo pensato di esibirci insieme.”

I Warblers quasi si ruppero il collo per quanto velocemente si voltarono nell'udire ciò, alzando lo sguardo verso di lui con sorpresa. Anche Logan, da dove sedeva, sembrava stupefatto. I due professori sembrarono discuterne per un momento e poi annuirono. Greg li guardò. “Procedete”

Kurt e Blaine si scambiarono un'occhiata sollevata e si diressero davanti. Blaine corse da Sylvia e le sussurrò qualcosa. Lei sembrò sorpresa, ma annuì e si voltò verso il piano. Avrebbe suonato per loro. Allora Kurt e Blaine si separarono, ognuno a una estremità dell'area destinata alle esibizioni, le luci si abbassarono per un momento, sotto il controllo di Wesley.

Quando Sylvia incominciò a suonare, una luce soffusa illuminò Blaine che alzò lo sguardo e incominciò a cantare, “I should tell you I'm disaster.. I forget how to begin it..”

Kurt apparve sotto il riflettore, prendendo con cautela la mano di Blaine, guardandolo con sguardo supplice, preoccupato, “Let's just make this part go faster... I have yet to be in it... I should tell you..”

I should tell you..” Blaine si avvicinò e strinse le mani di Kurt.

I should tell you.. Kurt spostò lo sguardo per un momento.

I should tell you..”

Nella testa dei Warblers balenò una parola: Rent

Blaine e Kurt stavano facendo un pezzo di Rent. Tutti immediatamente si raddrizzarono per porre stupefatta attenzione alla coppia di fronte a loro, che stava cantando il duetto di Roger e Mimi. Mentre caddero le mascelle dei ragazzi di Windsor, che nono se lo aspettavano, il cuore di Logan sprofondò quando lo realizzò.

Kurt cantava, guardando Blaine, “I should tell I blew the candle out just to get back in..”

I'd forgotten how to smile until your candle burned my skin..” ammise Blaine con un debole sorriso.

I should tell you..”

I should tell you..”

I should tell you..”

I should tell you..” Le loro voci si unirono in armonia, salendo speranzose, guardandosi intensamente l'uno con l'altro, stando vicini. La luce iniziò a illuminare di nuovo la stanza. Stavano quasi sorridendo, nervosi, speranzosi, spaventati.

Well here we go now.. now we..”

..oh no..” Kurt abbassò lo sguardo.

Blaine provò di nuovo a incrociare il suo sguardo, costringendo Kurt a guardarlo. “I know – this something is – here goes-”

Here goes...” Kurt iniziò a sorridere e anche Blaine.

Guess so... It's starting to – Who knows..”

Who knows..”

Con le mani giunte, le loro voci ricominciarono a salire, riempiendo la stanza:

Who knows where.. Who goes there... Who knows... Here goes..”

Blaine lasciò la mano di Kurt e entrambi stavano quasi danzando mentre si muovevano, cantando l'uno all'altro.

Trusting desire – starting to learn..”

Walking trough fire without a burn..

Clinging – A shoulder leap begins...

Stinging and older, asleep on pins..

So here we go...

La canzone si avviò alla sua conclusione dolcemente, le loro umani erano giunte con cautela mentre stavano uno di fronte all'altro.

Who knows where – who goes there

Here goes – Here goes..”

Quando la canzone finì, il silenzio cadde in sala. I due in mezzo si fissarono, come se per un attimo si fossero persi. Poi sembrarono ritornare in loro stessi e allontanarono i loro sguardi con un sorriso imbarazzato.

I Warblers erano tutti scioccati per la performance senza precedenti. Kurt e Blaine alzarono lo sguardo verso di loro, sbattendo le palpebre per la luce. Sylvia poi saltò in piedi, perdendo tutto il suo contegno a suo malgrado, e iniziò ad applaudire. I Warblers esplosero in applausi e risate – con le urla, le grida e i fischi di rito.

Evvai!” urlò Wes, battendo forte le mani, mentre David rideva “Questa si che era un'esibizione!”

Di un rosso accesissimo, Kurt lasciò cadere un po' lo sguardo, ridacchiano pianto tra sé e sé. Lanciò un'occhiata verso e Blaine e vide che gli stava sorridendo. “Ci siamo detti o tutto o niente..” disse Blaine.

Kurt annuì con una risata ed entrambi fecero due esageratissimi inchini ai loro compagni. Kurt finse di salutarli con la mano, mentre loro fingevano di lanciare fiori. Blaine si fermò e rise, inchinandosi profondamente agli altri.

D'accordo, ai vostri posti, ai vostri posti..” Greg sorrise loro. Guardò Blaine e Kurt, dicendo, “Voi due certamente avete messo su qualcosa.. di nuovo..”

I due si limitarono a sorridergli. Greg alzò lo sguardo. “Questo ci porta al nostro ultimo concorrente. Anche per lui è la prima volta: Reed.”

Tutti i Warblers si girarono per guardare il ragazzo che sembrava pallido per la paura. Kurt si alzò e lo abbracciò, prima di spingerlo avanti. Alcuni degli altri applaudirono per incoraggiarlo. Ognuno di loro aveva atteso questo momento, sperando di sentire Reed cantare da solo per la prima volta. L'avevano sempre sentito come una voce del coro, e questo era il momento decisivo.

Reed era intimidito da Logan, Blaine e Kurt, ma i suoi amici di Windsor annuirono per incoraggiarlo , e lui fece un sorriso tremolante. Era nervoso e si vedeva. Fece un respiro profondo, cercando di calmarsi. Esitò così a lungo che Greg e Sylvia si guardarono piuttosto preoccupati.

Preso dall'ispirazione, Blaine si alzò d'improvviso e afferrò una chitarra acustica dalla fila degli strumenti. Corse davanti e chiese qualcosa a Reed e Reed rispose. Blaine annuì e fece cenno a Wes e David di raggiungerlo. I tre si prepararono a supportare Reed, sorridendogli.

Reed rise un pochino, grato, e si voltò vero il pubblico con un po' più di sicurezza. Quando la musica cominciò, fece un respiro profondo e iniziò a cantare.

I'm driving around town

Kinda bored with the windows rolled down

See a girl on the bus stop bench

Dressed to draw attention…

Hoping everyone will stare

If she don't stand out she thinks she'll disappear

Wish I could hold her, tell her, show her

What she wants is already there…


 

Kurt stava sorridendo così tanto che non avrebbe potuto smettere neanche provandoci. Guardò Reed sorridere ai suoi compagni e continuare a cantare la canzone country con la sua intonazione e impadronirsi delle parole.

A star is a star

It doesn't have to try to shine…

Water will fall

A bird just knows how to fly…

You don't have to tell a flower how to bloom

Or light how to fill up a room…

You already are what you are

And what you are is beautiful…

E Kurt realizzò che quella canzone era indirizzata a Reed stesso. Stava cantando per sé, mentre si godeva ciò che amava di più al momento: cantare. Anche gli altri Warblers poterono sentire la convinzione nella sua voce e, spinti dalla musica che Blaine, Wes e David stavano suonando, iniziarono a muoversi seguendo il ritmo senza accorgersene.


(You'd say) Gravity is gravity

It doesn't try to pull you down…

Stone is stone

It can't help but hold its ground…

The wind just blows, though you can't see

It's everywhere like I'll always be…

You already are what you are

And what you are is strong enough…

La canzone finì. I Warblers esplosero nell'applauso più forte del giorno, con Blaine, Kurt e perfino Logan che applaudivano con gli altri. Gridarono e lanciarono in aria gli spartiti. “Cavoli, Reed, ottimo lavoro! Evviva! Così si fa, Reed! Ancora, ancora!”

Reed stava in mezzo agli altri, sembrando quasi sul punto di piangere, sorridendo loro. I ragazzi di Windsor si buttarono su di lui, afferrandolo per abbracciarlo e per dargli pesanti pacche sulla spalle. Reed rise, scuotendo la testa.

Sylvia sembrava una mamma che ha appena visto il proprio figlio camminare: stupefatta e deliziata. “Reed, non ne avevamo idea!” esclamò.

Greg annuì, sorridendo un pochino e applaudendo insieme agli ragazzi prima di dire, “Bene.. tutti voi. Ai vostri post. Avete fatto tutti un ottimo lavoro – Ognuno di voi ha portato qualcosa di diverso. Ora è il momento che i Warblers decidano chi sarà il primo e chi il secondo solista.”

Reed si risedette vicino a Kurt e i due si sorrisero.


 

Abbiamo contato i voti,” disse Sylvia. Aveva un'aria strana, come se stesse cercando di non ridere.

Abbiamo il nostro primo e il nostro secondo solista,” disse Greg, che riusciva a mantenere la faccia da poker meglio di lei. Kurt si guardò intorno e vide che molti dei Warblers avevano dei sogghigni che andavano da orecchio a orecchio e che si davano gomitate gli uni con gli altri, come se cogliessero una qualche battuta nascosta.

Kurt guardò Blaine, che si limitò a scuotere le spalle, non capendo neanche lui.

Greg si schiarì la gola. “Da quello che è emerso dai nomi scritti sui vostri voti.. I nostri solisti saranno.. “ Guardò il foglietto di carta e lo tirò fuori come prova “Kurt e Reed.”

La sale esplose in grida di trionfo mentre i ragazzi saltavano dalle loro sedie.

Cosa?” esclamò Kurt, guardandosi in giro, confuso per l'annuncio. “Un momento. Come è possibile?”

Signor Harvey, Kurt e io ci eravamo candidati entrambi per la seconda parte!” disse Reed, con l'aspetto alquanto sconvolto. “Perché siamo noi la coppia?”

Perché non lo chiedi a loro..?” sospirò Harvey, indicando i ragazzi esultanti – Blaine e Logan non poterono fare a meno di ridere della situazione. “Quando io e Sylvia stavamo contando i voti, avevano tutti il nome del primo e del secondo solista per cui avevano votato, ma sotto ognuno aveva scritto “ma se potete fare Kurt e Reed, allora meglio”.”

Cosa?” Kurt guardò i gemelli, che erano caduti a terra dalle risate.

Evan stava cercando di prendere aria. “Sapevo che sarebbero andati alla grande. Lo sapevo!”

Abbiamo pensato che voi due sareste stati adorabili su un palco insieme!” disse Ethan.

Alice e il Ghiro! Sarà fantastico!”

L'abbiamo detto a tutti e hanno adorato l'idea!”

Senza offesa, Blaine, hanno adorato la tua esibizione,” disse Ethan velocemente.

Ma devi ammettere che i nostri novellini hanno spaccato di brutto e che dovrebbero almeno meritarsi un'opportunità.”

E poi, tu e Logan avete avuto la parte principale così tante volte..

Seguirono altre risate quasi isteriche, che portarono Kurt a mettere in dubbio la loro sanità mentale. Guardò Reed, che sembrava confuso, e disse, “Noi.. ci esibiremo al Festival Invernale.. Non ci credo.”


 


 

Era buio e i Warblers marciarono verso i loro dormitori, ancora intenti a discutere riguardo a ciò che avrebbero potuto fare i due piccoli solisti per il festival e alcune delle idee includevano far cantare loro qualsiasi canzone di band femminili.

Kurt scosse la testa – quando sognava di ottenere la parte principale, non aveva mai pensato che sarebbe successo così. Visto che era il compleanno di Dwight, i Windsor si sentirono così generosi da invitare gli Stuart e gli Hanover da loro per festeggiare.

Quando Dwight – dopo essere stato sviato dai tantissimi indizi che Wes, Davi e i gemelli gli avevano lasciato in giro per il campus (in teoria doveva essere un “antico puzzle” che avrebbe rivelato i segreti della scuola) – riuscì finalmente a ritornare al dormitorio, sembrava furioso.

Fino a che..

Buon compleanno, Dwight!” urlò l'intero gruppo nel momento in cui lo spiritualista inzaccherato entrò. Tutto il dormitorio era decisamente terrificante: sembrava davvero uscito da Silent Hill, visto che i gemelli non avevano badato a spese. Dwight era in piedi, fissando tutto con gli occhi spalancati e l'aspetto scioccato.

Ma.. che.. diavolo..” era a bocca aperta.

I ragazzi di Windsor lo afferrarono e lo gettarono nella folla. “Portatelo da Pyramid Head” urlò qualcuno dei ragazzi. E il festeggiato, che era sia felice che spaventato, stava gridando mentre veniva portato vicino al gigantesco e mostruoso animatrone.

Come fanno ad avere ancora tutta questa energia..?” si domandò Kurt ad alta voce. Blaine, che era vicino a lui, disse, “Pensiamo che non siano più umani.”

Loro? Non sei anche tu uno di loro?” sogghignò Kurt.

Anche tu,” rise Blaine.

Giusto.” Kurt si alzò dal divano, sperando di prendere un po' di punch quando il suo telefono vibrò.

Era un messaggio di Mercedes.

Kurt, vediamoci fuori il più presto possibile.

Che c'è?” chiese Blaine.

E' Mercedes. Vuole vedermi fuori. Immagino sia fuori dal cancello.” Kurt corrugò le sopracciglia.

E' un po' tardi, no?” disse Blaine preoccupato “Vuoi che venga con te?”

No, andrò da solo. Potrebbe essere importante o personale o chissà cos'altro.” Kurt afferrò il suo cappotto immediatamente, lasciando le sue cose sul divano.

Sei sicuro?” domandò Blaine.

Sì, tornerò con lei.” Kurt lasciò il dormitorio.

Blaine era un po' preoccupato visto quanto la visita fosse inaspettata, ma si guardò intorno e individuò Logan in mezzo agli ospiti, e per qualche ragione, questo fece rilassare la sua mente. Almeno Logan non aveva seguito Kurt fuori. Cercò di tenere a bada la pazzia nel dormitorio per qualche istante fino a quando non realizzò che era inutile e lasciò che i ragazzi lanciassero le caramelle a forma di bulbi oculari in giro.

Il suo telefonò iniziò a squillare, e lui rispose. “Pronto?”

Blaine? Sono Rachel! Ho avuto il tuo numero da Mercedes! E' un emergenza e Kurt non..

Rachel? Aspetta – Kurt se ne è appena andato per vedere..”

Kurt non risponde al cellulare! Blaine, Mercedes ha detto di aver dimenticato il suo cellulare nel cortile – e Mike mi ha appena detto di averlo visto..”

Il sangue di Blaine gli si raggelò nelle vene.

.. Con Karofsky!”


 


 

Nel prossimo episodio: Il quarto d'ora più lungo che Kurt abbia mai vissuto fino ad ora, dove vengono dette e fatte molte cose.


 


 

(*) Nella versione originale era:

Reed: “I don't see why you and he won't just come out with it."
Kurt. “I understand that we've already come out.

Era un gioco di parole praticamente intraducibile sul termine “to come out” che viene usato anche con il significato “ammettere di essere omosessuale”. Ho tradotto “uscire allo scoperto” perché mi sembrava l'unico modo in cui il gioco di parole venisse mantenuto almeno in parte.


 

Le canzoni cantate nel capitolo sono:

  1. Le Festin di Camille (dalla colonna sonora di Ratatouille), cantata da Kurt mentre cucina.

  2. Not Alone di Darren Criss (da A Very Potter Musical), cantata da Blaine in cucina.

  3. Moving Backwards di Ben Rector, cantata da Logan.

  4. I Should Tell You dalla colonna sonora di Rent, cantata da Blaine e Kurt.

  5. What You Are di Jewel, cantata da Reed.

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Capitolo 11
*** Limiti ***


Salve! Eccomi con un nuovo capitolo di Dalton.
Non ho molto da dire se non che in alcuni tratti questo capitolo ho avuto alcune difficoltà, ma spero che la traduzione vada comunque bene.
Inoltre ieri mi sono accorta che mi sono dimenticata di copiare un pezzo del capitolo 10. Ho provveduto a sistemare tutto. Vi consiglio di andare a dare un'occhiata, perché, almeno secondo me, è un pezzo dei pezzi più divertente di tutto Dalton, anche perché il protagonista è il mio amato Dwight :)
A presto.

Un bacio,
Caro.



 

Dalton

Episodio 11: Limiti

 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

Ho appena ottenuto il ruolo principale per la prossima esibizione dei Warblers. E così anche il mio amico Reed.

Stavamo festeggiando il compleanno di Dwight, per completare la lunga giornata.

Ma se mi avessero detto che sarebbe successo questo prima della fine della serata...

...Non ci avrei mai creduto.

 

Ehi, Mercedes, non dimenticarti di invitare Kurt al party di Natale, okay?” disse Tina mentre il Glee Club finiva le prove e iniziava a sistemare. Le prove erano finite tardi: stavano preparando le canzoni di Natale. Avevano la chiara sensazione che Shuester avesse intenzione di mandarli in giro a cantare le carole di Natale.

Già, magari vuole venire anche lui quando ci presenteremo a casa del signor Shuester,” aggiunse Puck, mettendo via la sua chitarra.

Commettere un'infrazione ed entrare di nascosto fanno parte dello spirito Natalizio adesso?” Quinn sollevò un sopracciglio.

Andiamo, ragazzi, il signor Shuester ha divorziato e la signorina Pillsbury si è sposata,” disse Rachel, sistemando gli spartiti. “E' Natale e nessuno dovrebbe stare da solo.”

Sono decisamente sicura che sarà dei nostri – sapete che non può starci lontano,” Mercedes sorrise. “Aspettate. Lasciate che lo chiami o che..” Mise la mano nella borsa, mentre i ragazzi spingevano le sedie indietro. Frugò per un po' con la fronte corrugata fino a che non mormorò, “Dove cavolo è il mio telefono?”

Ce l'avevi in mano in cortile durante il pranzo,” disse Artie sbattendo le palpebre. “Dove lo hai messo?”

Mercedes gemette. “Ho tirato fuori i miei spartiti perché Rachel continuava a dire di essere l'unica in grado di raggiungere le note alte. Penso di averlo posato allora e di essermi dimenticata di prenderlo dopo che la squadra di football ci ha tirato le granite per la seconda volta.”

Ugh – Non ricordarmelo, ho ancora del colorante alimentare dietro le orecchie,” brontolò Tina.

Mike all'improvviso prese la parola, “Nel cortile?” Sembrò per un attimo perso nei suoi pensieri “E' argento con appeso un ciondolo con la lettera M?”

Sì!” disse Mercedes alzando lo sguardo “L'hai trovato?”

Mike sembrava a disagio. Tina lo guardò. “Che c'è?”

Dopo una breve pausa, Mike disse, “Ero nello spogliatoio – Ho sentito gli altri ragazzi parlare. Ho visto Karofsky al suo armadietto e aveva in mano quel telefono – Ho pensato che fosse strano che ce l'avesse, visto che quella non è nemmeno la sua iniziale-”

Karofsky ha il mio telefono?” domandò Mercedes. “D'accordo, le granite sono un conto, ma se sapeva che quello era il mio telefono, allora è proprio rubare-”

Perché dovrebbe prendere il tuo telefono?” sbuffò Santana.

Quinn si voltò verso Sam. “Non puoi costringerlo a restituirlo?”

Io potrei” disse Puck con un grugnito, alzandosi in piedi. “Sono l'unico che può rubare le vostre cose, ragazzi.”

Aspettate – aspettate, ragazzi!” esclamò improvvisamente Rachel, costringendo tutti a guardarla. Era bianca come un lenzuolo e stava fissando il vuoto, come se le fosse appena venuto qualcosa in mente. “Sta macchinando qualcosa. Ragazzi, l'avete detto voi stessi: perché dovrebbe prendere quel telefono?”

Perché è un coglione?” suggerì Puck.

Non per quello” Rachel stava cercando freneticamente nella borsa. “Mercedes, dimmi che hai il numero di quel ragazzo. Hai presente – Quel ragazzo della Dalton che è sempre insieme a Kurt.”

Blaine?” Mercedes sembrava confusa mentre guardava i suoi appunti. “Sì, l'ho scritto quando me l'ha dato Kurt. Perché?”

Rachel alzò lo sguardo, con uno sguardo truce sul viso. “Non so se sto diventando paranoica dopo aver visto tutti quei film splatter con Finn, ma non voglio correre rischi.” Stava tamburellando nervosamente le dita sul piano. Si lasciò sfuggire un rumore impaziente e ansioso. “Kurt non risponde al cellulare. Mercedes, dammi quel numero.”

Cosa-? Che sta succedendo?” Mercedes glielo passò confusa.

Che stai facendo, Rachel?” domandò infine Finn, con la fronte corrugata mentre raggiungeva gli altri.

Rachel lo guardò, deglutendo forte mentre componeva il numero e si portava il telefono all'orecchio. “Mercedes è l'unica che è sempre in contatto con Kurt. E.. e ho questa terribile sensazione che Karofsky le abbia rubato il telefono per trovarlo.”

Cosa..?” Finn impallidì.

Blaine? Sono Rachel. Mercedes mi ha dato il tuo numero! E' un'emergenza e Kurt non..” Nel silenzio della stanza sentirono il ragazzo rispondere dall'altra parte, confuso.

Rachel? Aspetta – Kurt se n'è già andato per incontrare -

Kurt non risponde al cellulare” sbottò Rachel “Blaine, Mercedes dice di aver dimenticato il telefono in cortile – e Mike mi ha appena detto di averlo visto.. con Karofsky!”

Il silenzio dall'altra parte disse loro tutto. “Blaine, ti prego dimmi che Kurt è lì,” sussurrò Rachel.

Ci fu il sibilo di una imprecazione e poi: “Se n'è andato – Kurt se n'è andato -” gli tremava la voce “- pensava di aver ricevuto un messaggio da.. Ora vado..” e cadde la linea.

Finn si risvegliò e corse fuori dalla stanza a piena velocità, con Puck e Mike che lo seguivano. “Andiamo, forza!” gemette Rachel mentre le ragazze si affrettarono dietro di loro.

 

La Dalton di notte aveva il suo fascino. Con tutti i suoi antichi edifici e i giardini ornamentali che si trasformavano con le stagioni, era scura, ma senza essere allarmante (al contrario di quanto affermava Dwight, cioè che la Dalton di notte assomigliasse al college de L'esorcismo di Emily Rose).

Affrettandosi nella fredda aria invernale, superate le lampade decorate che illuminavano i sentieri della Dalton con un luce arancione, Kurt si guardò intorno freneticamente alla ricerca della sua amica. “Mercedes!” chiamò. Corse lungo l'Edificio Sud e quello Principale, sperando di intravederla tra la ringhiera di ferro o a i cancelli.

Si strinse il cappotto più vicino, strizzando gli occhi per il vento e il buio. “Mercedes, dove sei?” Frugò nelle tasche alla ricerca del telefono, fino a che non realizzò che doveva averlo lasciato sul divano a Windsor insieme alle sue altre cose.

Gemette e roteò gli occhi. “Fantastico..” Ricominciò a camminare, correndo lungo il sentiero sperando di riscaldarsi in qualche modo. “Mercedes!” chiamò mentre arrivava presso uno degli edifici vicini. “Ehi, che sta succedendo qui...”

Una figura con addosso una giacca familiare spuntò da dietro l'angolo dell'edificio. Il suo cuore sprofondò e lui slittò fino a fermarsi boccheggiando, paralizzato. Karofsky stava venendo verso di lui con uno sguardo deciso sul voto. Quasi soffocando, Kurt si voltò per correre via.

Una stretta forte come una morsa si chiuse sul suo gomito e lo tirò indietro con prepotenza. Kurt per poco non cadde mentre Karofsky lo afferrava e lo trascinava dietro l'angolo buio, spingendolo contro il muro di mattoni ricoperto di edera.

Prima che Kurt potesse anche solo respirare, un grossa mano gli coprì la bocca. “Shh!” sentì un frettoloso sibilo. “Stai zitto!”

Le parole gli morirono in bocca con un rantolo mentre Karofsky si piegava verso di lui, afferrandogli uno dei polsi. Il ragazzo più grosso lo guardò in cagnesco. “Non. Urlare.” Lo guardò deciso, con lo sguardo duro. “.. Non sono qui per quello che pensi, Hummel. Ma se urlerai, io ti..”

Kurt!”

Gli occhi di Kurt si spalancarono nel sentire la voce di Blaine dall'altra parte del parco, al di sopra del vento. Karofsky alzò lo sguardo. Da dove si trovavano, non potevano essere visti, ma potevano sentire il rumore dei piedi che correvano sul terreno. “Kurt, dove sei?” Blaine stava gemendo disperatamente in lontananza.

Kurt!” subito dopo il rumore dei passi di Blaine sentì quello dei passi di Wes e David, allarmati. “Kurt, amico, dove sei?”

Da questa parte..” sentì dire uno dei gemelli.

Kurt era sconvolto e alzò lo sguardo verso Karofsky terrorizzato.

Penso di aver sentito qualcosa!” Anche Logan stava correndo.

Karofsky si voltò immediatamente verso Kurt e gli afferrò la spalla continuando a tenere la mano sulla sua bocca. Lo spinse in un'alcova buia – simile a un vicolo cieco – tra due edifici, dove tutto era nero.

 

Kurt, dove sei!” gemette Blaine nell'oscurità. Aveva il cuore in gola e stava battendo così forte che sentiva che avrebbe vomitato da un momento all'altro. Non vide niente nel parco: nessun movimento. Kurt era semplicemente evaporato nell'aria non appena aveva lasciato Windsor.

Quando Rachel aveva detto quel terribile nome al telefono, pensò di avere un attacco di cuore. Sibilò un'imprecazione tra i denti mentre tutti i peggiori scenari gli attraversavano la mente. Doveva essere palese dalla sua faccia e da tutto il suo corpo, perché Logan, che lo stava tenendo d'occhio, corrugò la fronte e si avvicinò, ma David e Wes lo raggiunsero per primi.

Blaine, amico, che succede? Sembra che sia morto qualcuno,” disse David preoccupato.

Blaine, al telefono, era nel panico, “Se n'è andato – Kurt se n'è andato, lui -” fece un respiro tremolante. “-Pensava di aver ricevuto un messaggio di – Ora vado.” gettò via il telefono e iniziò a correre.

Woah!” esclamò Wes, inseguendolo mentre spingeva via le persone tra la folla della festa. “Blaine! Blaine, aspetta – Che sta succedendo?”

Quel giocatore di football del McKinley..!” Blaine era corso tra i suoi compagni, che sembravano sconcertati per la sua fretta. “Penso abbia chiamato Kurt con il cellulare di qualcun altro e che lo abbia spinto fuori!”

Merda!” sibilò David in orrore. Il gemelli corsero giù dalle scale, avendo visto che erano allarmati e confusi. “Andiamo!” urlò loro Wes mentre saltavano oltre il corrimano e li seguivano.

Blaine si affrettò fuori dalla porta. “Kurt!” gemette non appena fu fuori. Stingeva in pugni mentre correva attraverso il parco, pregando disperatamente che non fosse troppo tardi.

Erano lontani un paio di metri quando Dwight e Reed, che avevano visto la loro frenetica uscita, arrivarono alla porta senza fiato.

Che sta succedendo?” Dwight esclamò, guardandoli allontanarsi.

Non lo so, ma sarò meglio dare una mano!” disse Reed, correndo fuori nella notte.

Dwight esitò solo per un momento e in quel momento Logan lo raggiunse. Logan aveva visto Blaine e gli altri ed era corso fuori immediatamente. “Dwight, che è successo?”

Qualcosa riguardo a Kurt che si trova nei guai.. Blaine e gli altri sono appena corsi fuori!”

Logan si voltò verso il dormitorio. “Justin! Justin – vieni qui!”

Nel sentire ciò, un ragazzo alto e bruno con indosso un maglione rosso della Dalton alzò lo sguardo confuso. “Cosa -?”

Tu sei il prefetto di Hanover, giusto? Tieni d'occhio questo manicomio! Abbiamo un'emergenza!” Logan lasciò il dormitorio, urlando, “E controlla il telefono! Ti chiamerò se ci dovesse servire la polizia!”

La polizia?” gemette Dwight. Lo inseguì immediatamente lasciando il prefetto di Hanover in piedi e assolutamente confuso.

Fu così che tutti i ragazzi si erano ritrovati a correre per il parco alla ricerca del controtenore. Blaine si era fermato per un istante in mezzo ad uno dei giardini, respirando a fatica. Il fiato gli usciva dalla bocca sotto forma di nuvolette. “Da che parte?” ansimò David, scivolandogli vicino.

Non lo so,” ansimò Blaine, guardandosi intorno disperatamente. Non c'era traccia di Kurt da nessuna parte ed era troppo buio. Si voltò verso i gemelli, che arrivavano correndo dalla direzione opposta. “Qualche traccia di lui?”

No,” Evan scosse la testa, faticando a respirare.

Non c'è anima viva,” ansimò Ethan.

Merda!” ringhiò Wes, colpendosi un ginocchio con un pugno dove era piegato. “Dove diavolo è?”

 

Kurt stava aspettando che la vita gli scorresse davanti agli occhi. Era quello che si dice accade sempre quando ti trovi di fronte alla tua potenziale morte, ma non riusciva a vedere nulla tranne Karofsky che torreggiava sopra di lui, tenendo la sua bocca fermamente chiusa con la mano, mentre si guardava intorno velocemente per vedere se qualcuno sarebbe entrato nel vicolo cieco.

Si voltò poi di nuovo verso Kurt. Per la prima volta, Kurt pensò di intravedere un barlume di paura sul volto dell'altro ragazzo. Karofsky mormorò, “D'accordo, Kurt. Ti lascerò andare, va bene? Ma se provi soltanto a gridare..” Non finì la frase. Non era necessario.

Le parole che seguirono però lo sorpresero. “Non ho intenzione di farti del male.” Kurt gli lanciò un'occhiata confusa e incredula e, vista la situazione, era più che giusto. Karofsky lo fissò. “Voglio solo parlare. Capisci? Annuisci, se capisci.”

Kurt deglutì e annuì, alzando gli occhi verso di lui. Karofsky guardò in basso. “Non urlare. Ti avverto...” E con molta cautela tolse la sua mano dalla bocca di Kurt.

Kurt respirava faticosamente, sentiva l'eco delle sue palpitazioni nelle orecchie mentre fissava la grande e goffa figura di fronte a lui. Non importava che cosa avesse detto Karofsky, non riusciva a credere che non volesse fargli del male o peggio. Aveva già minacciato di farlo stare zitto in quel modo una volta: poteva ancora essere serio riguardo a ciò. La verità era che Kurt era così terrorizzato che non sarebbe riuscito ad emettere alcun suono neanche volendo.

Il suo cuore sprofondò quando realizzò che non riusciva più a sentire i piedi dei suoi amici e che le loro voci si stavano dissolvendo il lontananza. Stavano cercando dalla parte sbagliata.

Kurt.”

Guardò di nuovo Karofsky. “Dovevo incontrarti da solo in questo modo. Non ero dell'umore di picchiare le tue dannate guardie del corpo.” Guardò verso l'altra direzione. Chiaramente si stava riferendo agli altri Windsor, che avevano formato la prima barriera protettiva intorno a Kurt quando avevano visto Karofsky alle Provinciali.

Che cosa vuoi?” sibilò Kurt, mentre la paura e la rabbia combattevano dentro di lui in una maniera che gli dava la voglia di scagliarsi contro l'altro. “Cosa ci fai qui?”

Karofsky in risposta lo fissò. Kurt tastò dietro di lui con la mano e sentì solo i mattoni. Non c'era davvero alcuna via di scampo. Notando la sua paura, Karofsky sbuffò soltanto. Si guardò intorno. “Be', almeno sei finito in un bel posticino. Deve essere la tua personale utopia gay.”

Perché?” sbuffò Kurt con l'avventato coraggio di chi è ormai condannato. “Speri di trasferirti e di rendere la mia vita un inferno anche qui? Dubito seriamente che con la tua pessima media tu possa farcela!”

La mano che colpì il muro vicino alla sua faccia lo fece quasi urlare e tutta la sua forza per poco non lo lasciò. “Non provocarmi, Kurt, giuro che io..” ringhiò Karofsky.

Cosa? Mi darai un pugno? Mi pugnalerai? Fa subito quello che devi fare e lasciami in pace! Perché mi stai seguendo?”

Perché sei l'unico che sa di me!”

Quelle parole spaventarono Kurt più di qualsiasi altra cosa detta fino ad ora. Karofsky smise di piegarsi verso di lui e sembrò soltanto arrabbiato, confuso e completamente perso. Sembrava quasi che nemmeno lui avesse idea di che cosa ci facesse lì. Kurt aspetto che le sue mani smettessero di tremare e rispose, “Non l'ho detto a nessuno.”

Davvero? L'hai detto al tuo fidanzato,” Karofsky pronunciò l'ultima parola come se fosse avvelenata. “Quel ragazzo che hai portato a scuola. E sembrava che anche quegli altri ragazzi lo sapessero. Se non l'hai detto tu a loro, allora deve essere stato lui. Oppure quello stronzo che hai mandato da me durante le Provinciali.”

Cosa?” Kurt lo fissò. “Io non ho mandato nessuno da te!”

Allora immagino che quel biondino fichetto e snob abbia deciso di saltarmi addosso per proteggerti come se fosse una specie di cavaliere con la brillante armatura? Cavoli, fai colpo, Kurt. Due ragazzi con una mossa sola!”

Kurt non riuscì nemmeno a recepire l'insulto. La sua mente si era fermata a “biondino fichetto e snob”. Non poteva essere uno dei gemelli: non si separavano mai. Il che conduceva a..

Che cosa è successo al tuo occhio?”

E' stato colpito da un pugno. Niente di strano.”

Il cuore di Kurt si fermò. Logan..?

 

Kurt!” urlò Blaine nel parco. La compostezza se n'era andata già da tempo, mentre i minuti continuavano a passare. Erano trascorsi dieci minuti da quando Kurt era sparito. Un sacco di cose potevano succedere in quel frangente di tempo. Si passò nervosamente una mano tra i capelli. “Non risponde – Dov'è?

Se fosse nei guai, non starebbe urlando?” domandò Dwight, guardandosi intorno nell'oscurità, tenendo in mano la piccola torcia elettrica che portava sempre con sé.

David aveva un sguardo tetro. “Sì, ma.. se fosse in pericolo, potrebbe anche essere che non possa.”

Sta' zitto, David!” sbottò Blaine.

Non prendertela con me, Blaine.” rispose David arrabbiato. “Sono preoccupato tanto quanto te!”

Non sta succedendo..” Blaine affondò la testa tra le mani, volendo calmarsi, provandoci e fallendo. “Non pensavo che la situazione fosse così brutta quando si è trasferito qui. Pensavo che se si fosse trasferito qui, sarebbe stato bene. Non sapevo che quel ragazzo avesse minacciato di ucciderlo.”

Perché è venuto qui all'improvviso..?” domandò Reed, spaventato mentre si guardava intorno. “Kurt non gli ha fatto niente!”

Magari qualcuno l'ha fatto incazzare,” disse Evan tetro e Ethan guardò Logan.

Wes guardò Logan, poi di nuovo loro e corrugò la fronte. “Che cosa intendete?”

I gemelli continuarono a fissare Logan duramente. Logan li fissò di rimando, ancora con il fiatone per la corsa. Blaine alzò lo sguardo, i suo occhi dardeggiarono pericolosamente e afferrò il colletto del ragazzo più alto con presa salda. “Che cosa hai fatto, Logan?”

Che cosa pensi che abbia fatto, Blaine?” Logan sbuffò, allontanando le sue mani da lui. “Ho fatto quello che tu non hai fatto. Sono andato da lui e gli ho detto di lasciare in pace Kurt!”

Cosa?” esclamò David “Come facevi a saperlo?”

Ho visto” disse Logan con disprezzo. “Ho visto quanto fottutamente spaventato fosse sul palco quando l'ha visto. Sapevo che quel tipo di persona avrebbe continuato a seguirlo, così l'ho inseguito durante le Provinciali! Gli ho detto di levarsi dai piedi!”

Quindi il mio amico è là fuori nei guai ed è tutta colpa tua?” sbuffò Wes, balzando contro di lui.

Blaine afferrò Wes per la schiena e quasi lo lanciò contro David. Fu l'unico ad avanzare verso Logan con gli occhi anneriti dall'ira e la voce pericolosamente bassa. “Logan.. Se a Kurt sta accadendo qualcosa in questo momento, giurò che ti farò espellere e tornare da dove sei venuto! Non mi interessa come lo farò, ma giuro che ti rovinerò la vita se sarà necessario. Non farai questa cosa di nuovo, hai capito?”

Tu te ne stai lì sul tuo alto e grande piedistallo, cercando di essere una specie di protettore, ma tutto quello che fai è tenergli la mano!” urlò Logan, avvicinandosi. “Non puoi proteggerlo ogni volta, Blaine. Io quindi ho dovuto fare qualcosa che tu non avevi il coraggio di fare!

Ehi!” urlò Reed, allontanando l'uno dall'altro con una spinta. “Quale problema avete voi due? Non c'è tempo per questo! Kurt è la fuori con uno psicopatico e voi ve ne state qui ad urlarvi contro! Non c'è tempo per queste stronzate adesso – risolvetele dopo! Ora fate qualcosa!”

Reed non era mai stato così arrabbiato in tutta la sua vita. Logan lo fissò brevemente prima di guardare di nuovo Blaine, che i gemelli stavano trattenendo. Blaine si scosse le loro mani di dosso e si avvicinò a Wes e David. Sembrava che stesse reprimendo tutta la rabbia dentro di sé e che cercasse di calmarsi e di pensare razionalmente. Logan, che non aveva mai sentito il bisogno di controllarsi, continuò semplicemente a fumare di rabbia.

Rilassati,” disse David a Blaine che si stava calmando in fretta. “Respira. Rifletti.”

Non è possibile che mi stia succedendo di nuovo, David – non è possibile -”

Ehi!” Dwight iniziò ad urlare. “Ragazzi!”

Wes alzò lo sguardo mentre il ragazzo arrivava di corsa. Aveva in mano una sciarpa di Hermès.

Dove l'hai trovata?” Reed ansimò, riconoscendo la sciarpa che lui stesso aveva dato a Kurt.

Là.” Indicò nella direzione dell'Edificio Principale. Sembrava particolarmente vispo e controllato. “Deve essere andato da quella parte. Dobbiamo dividerci e cercare lì intorno. Io prenderò Reed. Wes e David, voi prendete Logan, Pincopanco e Pancopinco, voi invece prendete Logan. Non voglio doverli resuscitare dopo che si saranno ammazzati a vicenda – Non mi sono ancora preparato a riportare indietro le anime.”

Visto che non c'erano idee migliori, il gruppo si divise e corse verso il buio

 

Kurt chiuse gli occhi, sperando di recuperare un po' di calma, ma quella tardava ad arrivare. “Tu hai minacciato di uccidermi, Karofsky. Non importa che loro sappiano o chi gliel'ha detto. Stavano solo cercando di proteggermi,” disse a voce bassa. “Non ti conoscono neppure e in questa scuola a nessuno frega niente di te.”

Nemmeno a te?”

Se mai il demonio aveva creato una domanda complicata, era proprio quella. Kurt non sapeva nemmeno in che contesto inserirla, figurarsi poi come rispondere. Era intrappolato in un vicolo cieco con il suo ex bullo e possibile assassino. E questo gli stava chiedendo se gli importasse di lui?

Sei il solo che sa la verità su di me, Kurt,” Karofsky disse con un tono quasi infastidito. Hai idea di come ci si senta? Tenere tutto dentro e poi ecco che un giorno c'è uno che va se ne va in giro tutto impettito e tutta la scuola lo sa, mentre tu sei lì che aspetti che l'ascia ti cada addosso.”

Kurt spostò lo sguardo, cercando di mettere in ordine i suoi pensieri. Si inumidì le labbra secche e deglutì, cercando di ingoiare il nodo che sentiva in gola.

Il giorno in cui mi hai fatto espellere? C'eri così vicino,” disse Karofsky, avvicinandosi un po' di più. “Eri di fronte a tuo padre, al mio e alla Coach Sylvester. Mi avevi con le spalle al muro, Kurt. Eri così vicino a distruggere tutto quello che mi ero costruito intorno.”

Kurt alzò lo sguardo verso di lui, premendosi di più contro il muro.

Karofsky si fermo. “.. Ma non l'hai fatto.”

Con queste parole l'atmosfera sembrò cambiare. Alzò gli occhi verso Karofsky a fece un respiro profondo, raddrizzandosi un pochino. “Non era il mio segreto.”

Karofsky scosse leggermente la testa e si infilò le mani in tasca. “Ero sicuro che l'avresti fatto.”

E come continuo a dirti.. Non ho intenzione di dirlo a nessuno.”

Tra i due cadde il silenzio.

Kurt abbassò gli occhi, spostando i piedi. “Perché sei qui, Karofsky? Non puoi.. Non puoi semplicemente lasciarmi in pace?” Gettò in aria le braccia. “Diciamo che qui sono felice. Hai vinto, okay? Hai fatto in modo che me ne andassi e ti sei assicurato la tua eterna sicurezza. Era questo che volevi? Una dannatissima conclusione?”

No.”

Era stato sorprendentemente schietto. Kurt si azzittì e lo fissò.

Sei incredibilmente egoista,” Karofsky lo fissò. “Riguarda tutto te, sempre. In realtà io non ti posso sopportare. Al McKinley te ne andavi in giro a fare quello che ti andava tutto il tempo. Anche quando ti tiravo addosso le granite, ti gettavo in un cassonetto e ti spingevo in giro, continuavi a fare qualunque cosa volessi. Non te ne fregava niente. Scommetto che continui a fare la stessa cosa anche qui.”

Kurt arrossì per la rabbia. “Io -”

Non capisci? Tu sei l'unica persona del McKinley che avrebbe potuto avere la minima idea di come mi sentissi!” disse all'improvviso Karofsky. “Sei l'unico gay dichiarato al McKinley! Ribadivi la cosa tutto il tempo! Ed ora non ci sei più! L'intero show della Stravaganza Gay di Kurt Hummel si è trasferito. Il che lascia solo me al McKinley e non so nemmeno dichiarato.”

Cosa stai cercando di dirmi? Mi stai soltanto insultando o -”

Vuoi stare zitto?” Karofsky lo spinse contro il muro. Sembrava che odiasse davvero ciò che stava per dire. “..Cosa faccio io ora che tu sei qui?”

Kurt lo fissò, domandandosi se fosse impazzito.

Sei l'unico che capisce. Chiunque altro l'avrebbe detto a tutta la scuola, ma tu non l'hai fatto. Hai visto mio padre, Kurt. Non so come reagirebbe, ma so che non ci sono molti padri come il tuo. Non posso fare nulla o dire nulla che mi tradisca. Tu sei talmente dall'altra parte dello spettro che è ridicolo. E' come se praticamente avessi un segnale al neon sopra di te.

Karofsky sospirò, il suo respiro si tramutò una nuvoletta bianca. “Quindi non importa quanto tu sia incredibilmente fastidioso – Sei comunque l'unica persona che avrebbe potuto avere la remota idea di che cosa ci sia di sbagliato in me. E non ho neppure accettato la cosa con me stesso.”

Kurt strinse le labbra e scosse lentamente la testa, domandandosi se in realtà non fosse svenuto per la paura e quella fosse tutta un'allucinazione.

E ora tu te ne sei andato. Tu sei..qui.” Si guardò intorno disgustato, ma sembrava più disgustato da sé stesso. “E non so nemmeno che cosa cazzo ci fosse di sbagliato in me, ma immagino che volessi soltanto vedere cosa stavi facendo qui. E forse.. capire che cosa ne farò di me stesso.”

Kurt lo guardò. “Quindi sei venuto alle Provinciali.. solo per guardare?”

Non rispose immediatamente. “.. E' fastidioso vederti cantare. O andare in giro con quei ragazzetti ricchi come se andasse tutto bene. Come se avessi dimenticato tutto. Come se non avessi più paura. Ti preferivo spaventato. Perché allora era... più facile...” Si azzittì.

Perché così.. mi sarei sentito come te? Kurt pensò mentre lo guardava. Con le dita si pizzicò il naso, cercando di assorbire tutto. “Karofsky -”

Va be', Kurt – Io me ne vado. Ho detto quello che dovevo dire.”

Non sei solo!”

Karofsky si fermò. Si voltò lentamente verso di lui, come se non fosse sicuro di aver sentito bene.

Kurt fece un passo avanti. “E' quello che abbiamo cercato di dirti Blaine ed io. So che lo odi, e so che pensi che sia stupido ed un incredibile cliché, ma non sei solo. Sei tu che ti sei isolato, Karofsky. Se la smettessi di spingere le persone come fai tu..”

Non hai mai pensato che forse io non voglio essere come te?” domandò Karofsky all'improvviso.

Kurt si fermò. “Non hai ma pensato che ti spintonassi perché non volevo essere come te?” aggiunse Karofsky.

Kurt lo fissò in silenzio. “Se fosse vero.. Non saresti venuto qui per vedermi. Sei venuto qui per raggiungere un livello di pace. Se non con me, almeno con te stesso. Perché sai che io sono ad un punto a cui tu non arriverai mai se continui a vivere come stai facendo.”

Silenzio. Lui e Karofsky si fissarono nell'oscurità, mentre il vento soffiava tra i rami secchi.


 

E poi da dietro gli alberi, apparve Dwight Huston. Alla vista della giacca che stava di fronte alla figura mingherlina schiacciata contro il muro, iniziò a respirare affannosamente. In fretta prese il braccio di Reed dietro di lui. “Va' a prendere gli altri.”

Reed, che aveva appena posato gli occhi sulla scena, sembrava spaventato. Annuì a Dwight e corse via immediatamente, schiacciando i rami secchi mentre se ne andava.

Dopo un momento di intense preghiere, Dwight corse verso il vicolo cieco. Ora o mai più, cuore di gallina! Si disse.

Ehi!”

Karofsky si voltò e trovò un ragazzo pallido in maniera inquietante, magro e con disordinati capelli scuri che si avvicinava a lui con una torcia e con quello che sembrava essere uno spray per l'acqua. Sembrava tremendamente spaventato, ma gli punto contro lo spray. “Allontanati da lui!”

Dwight?” Kurt lo fissò.

Kurt! Stai bene amico?” teneva lo spray puntato contro Karofsky come una pistola. “Ti ha.. Ti ha fatto del male?”

Mi state prendendo in giro,” Karofsky guardò il ragazzo che sembrava potesse rompersi come un bastoncino. Fece un passo in avanti verso di lui e Dwight iniziò ad urlare per il panico, spruzzandogli contro due volte – il che non aiutò molto– e lanciando salgemma – neanche questo aiutò molto. Tuttavia corse intorno a Karofsky fino a che non si trovò alla destra di Kurt e puntò di nuovo lo spray contro il ragazzo ben piazzato.

Allontanati dal mio amico, tu – demone!” Dwight urlò, le ultime parole però erano molto meno convinte.

Ma qui sono tutti pazzi?” domandò Karofsky, non rivolgendosi a nessuno in particolare.

Dwight rispose per davvero, “Sì! Cioè, no – non tutti. Io non lo sono, almeno.”

Kurt era ormai definitivamente sicuro di avere un'allucinazione. Aveva due alternative: poteva svegliarsi o lui e Dwight stavano per venire picchiati a sangue.

Dwight spostò i piedi, nervoso, con le “armi” ancora puntate. “Gli altri stanno arrivando. Saranno qui in un minuto e ti prenderanno tutti a calci nel culo!”

Kurt non aveva dubbi su questo. Ma non era ciò che voleva. Spostò Dwight di lato un momento e fece un passo avanti. “Vattene,” disse a Karofsky.

L'altro ragazzo strinse gli occhi. Kurt continuò con voce bassa e tremolante. “Sei già stato espulso una volta. Sei entrato di nascosto in una scuola privata – Non penso che ti lasceranno andare con uno schiaffetto sul polso. Vattene da qui prima che arrivino gli altri.”

Karofsky esitò per un attimo, guardandolo con sospetto. Ma durò solo per un momento. Si mosse verso Dwight – che corse dietro Kurt, ma continuando a puntargli contro lo spray – e fece un passo indietro, allontanandosi dal vicolo cieco. Con un ultimo lungo sguardo a Kurt, si voltò e sparì dalla loro vista.

I due ragazzi restarono immobili fino a che non sentirono più il suono dei suoi passi.

Oh, sia ringraziato Castiel!” Dwight sembrava sul punto di svenire per il sollievo. Si appoggiò al muro e Kurt accanto a lui fece la stessa cosa. Entrambi scivolarono a terra, privi di ogni energia. “Non riesco a credere che siamo sopravvissuti.”

Kurt lo guardò e sorrise debolmente a Dwight, nonostante le sue mani stessero ancora tremando incontrollabilmente. Diede al suo amico un veloce e stretto abbraccio e una forte pacca sulla spalla. “Grazie, Dwight. Sei il mio eroe.”

Già..” Dwight sembrava imbarazzato, agitato per il gesto non comune. “Prego, ma ecco.. Potresti non dire a Blaine e a Logan di avermi abbracciato? Perché sono davvero.. aggressivi..? E non vorrei che pensassero che io ci stia provando con te, perché non è possibile.. Non che – Non che tu sia terribile!” aggiunse in fretta, agitandosi. “Sei un ragazzo – persona – fantastica – Ma non mi piaci. Cioè, mi piaci, ma non mi piaci in quel senso. Perché mi piacciono le ragazze. Se.. Ci fosse qualche ragazza interessata, voglio dire – Cioè, non ce ne sono state molte, tipo, mai, ma..”

Dwight?”

Sì?”

Puoi smettere di parlare.”

Oh.” Dwight fece silenzio. Si limitò a cercare di riprendere fiato. Kurt si appoggiò al muro, chiudendo gli occhi e sperando che le sue mani smettessero di tremare. Erano ancora fredde, e il nodo nel suo stomaco non voleva saperne di andarsene.

Un paio di luci apparvero nel buio, segnalando l'arrivo della triade di Windsor composta da Blaine, Wes e David. “Kurt! Dwight!”

Qui, sono qui!” gemette Reed.

I fasci di luce giunsero nel vicolo e puntarono tutti i due per terra, che strinsero gli occhi alla luce da dove erano seduti.

Oh grazie al cielo!” sospirò Reed mentre Blaine correva nel vicolo da Kurt, inginocchiandosi verso di lui. “Stai bene?” domandò con il viso deformato per la preoccupazione.

Kurt lo guardò con gli occhi pieni di gratitudine e lo abbracciò. Lo strinse così forte che Blaine si spaventò. “Shh..” sussurrò, accarezzandogli la schiena. “Va tutto bene. Siamo qui.”

Kurt deglutì e annuì e lui, Dwight e Blaine si alzarono. “Che cosa è successo?” domandò David.

Karofsky.. mi ha afferrato. Mi ha tenuto fermo solo per impedire che urlassi. Ma voleva soltanto parlare. Non mi ha fatto del male, voleva soltanto parlarmi di alcune cose.” Guardò il suo amico spruzza-acqua-santa con un piccolo sorriso. “Dwight è stato fantastico, è corso a salvarmi e..mm..l'ha spaventato.”

Dwight sorrise tremolante, non proprio sicuro che le sue gesta meritassero attenzione. Ma sembrava comunque orgoglioso. Wes gli diede una pacca sulla schiena.

Okay..” Blaine annuì e abbracciò di nuovo Kurt stretto. “D'accordo.” Fece una pausa, fissando il buio della notte.

Tu te ne stai lì sul tuo alto e grande piedistallo, cercando di essere una specie di protettore, ma tutto quello che fai è tenergli la mano!”

Quelle parole risuonarono nella sua testa mentre cercava di allontanarle. Blaine chiuse gli occhi. “..Scusa se non ero li per te.”

Kurt gli pose una mano sulla schiena e Blaine poté sentirla lì, ancora fredda. Ma Kurt disse, “A posteriori.. penso che non avessi bisogno di averti lì. Penso che fosse semplicemente qualcuno che dovevo affrontare da solo. Come hai detto tu.. Avevo bisogno di un confronto con lui.” Lo guardò con un debole sorriso. “Coraggio, Giusto?”

Blaine avrebbe voluto sorridere, ma sarebbe sembrato un sorriso troppo amaro, così abbassò lo sguardo. Di corsa, i gemelli e Logan finalmente arrivarono sulla scena.

Alice!” i gemelli gli corsero incontro immediatamente, staccandolo da Blaine e abbracciandolo sollevati come se fosse una bambola di pezza. Kurt riuscì a sentire un emozione: il fastidio. “Ragazzi, lasciatemi andare, per l'amore del cielo. Non sto morendo.”

Eravamo totalmente convinti di sì! Blaine è corso fuori da Windsor come se fosse posseduto!”

Blaine si limitò a sorridere debolmente mentre rimaneva fermo.

L'hai visto?” domandò Evan.

Che cosa ha detto?” chiese Ethan.

Che cosa ti ha fatto?”

Ti ha fatto del male?”

Ti ha parlato?”

Ti ha respirato addosso?”

Possiamo procurarci delle pistole vere.”

E dei badili.”

E grandi tratti di terreno!”

Anche subito!”

Potete lasciarmi andare?” sbottò Kurt irritato, staccandosi con cautela dalla presa dei gemelli. “Non riesco a respirare.”

I gemelli lo lasciarono immediatamente. Kurt si diede una spazzolata con nonchalance mentre sospirava e alzava lo sguardo stanco. Incontrò quello di Logan. E per la prima volta fu Logan a spostare lo sguardo per primo.

Kurt non lo fece. Lo guardò e disse, “Logan.. So che stavi solo cercando di aiutarmi, ma.. ci sono certi limiti che non dovresti oltrepassare.”

Quindi riguardava quello che ha fatto lui?” disse Wes arrabbiato, guardando Logan. “Quel tipo è venuto qui perché Logan l'ha provocato?”

Logan non ha fatto nulla – E' stato Karofsky ad andargli contro,” disse Kurt tranquillamente. “Ma Logan in qualche modo gli ha dato l'idea di venire qui.” Kurt spostò lo sguardo. “Forse perché voleva vedere che genere di posto accettasse e difendesse quelli come noi.”

Kurt sospirò. Guardò Dwight. “Mi dispiace per il tuo compleanno, Dwight. Davvero. Mi farò perdonare.”

Oh, stai zitto, Kurt, sai che non mi importa del mio compleanno,” disse Dwight irritato, nonostante sembrasse felice di quelle attenzioni. “Non puoi farci nulla se hai una maledizione e, come cacciatore, il mio compito è eliminare tutti i suoi effetti collaterali.” sospirò, sorridendo alla sua arma. “E poi, sono riuscito ad essere l'eroe.”

Dopo questa dichiarazione, si creò il perfetto mix di imbarazzo, pace e leggerezza che solo Dwight poteva ottenere, nessuno aveva nulla da dire.

Senza dire una parola, Blaine mise un braccio intorno alle spalle di Kurt e lo guidò verso Windsor, gli altri li seguirono.


 

Windsor era ancora scosso fino alle fondamenta, colmo di ragazzi che si godevano la festa. Sembrava che gli altri non se ne fossero nemmeno andati e non molte persone avevano notato che non c'erano più. Justin Bancroft, il prefetto di Hanover, stava aspettando davanti alla porta quando notò che erano tornati. Visto che il dormitorio era ancora in piedi, doveva chiaramente essere riuscito a mantenere un certo controllo.

Voi ragazzi state bene?” domandò preoccupato. “C'è ancora bisogno della polizia?”

No,” rispose Logan scuotendo la testa. “La situazione è stata.. risolta.”

Hummel sta bene?” domandò Justin, guardando il volto pallido di Kurt mentre Blaine lo portava dentro. I gemelli li seguivano da vicino, come un paio di guardie del corpo. “Sembra scosso.” Guardò Logan. “Siete finiti in una rissa?”

Più o meno,” sospirò Wes mentre passava accanto a loro.

Diciamo che era già in corso..” annuì David mentre entrava.

Sono stato l'eroe” disse Dwight con un piccolo sogghigno mentre li seguiva.

Reed si limitò a sospirare.

Justin e Logan si guardarono e quest'ultimo scosse la testa, come se non fosse in grado di dare una spiegazione più precisa di ciò che era successo. Derek apparve accanto a lui e guardò Logan. “Sei sparito di nuovo? Dove eri andato a finire stavolta?”

Problemi,” borbottò Logan.

Non dirmi che c'entra di nuovo Hummel, Logan, perché non hai bisogno di queste stronzate ancora una volta..”

Logan, penso che Derek abbia ragione,” disse Justin, guardandolo. “Ero assolutamente a favore che tu voltassi pagina quando sei tornato, ma se ti arrabbi ancora di più, finirai di nuovo sull'orlo del baratro. Verrai espulso per davvero, Logan, non sto scherzando. La Ramsey ti tiene d'occhio come un falco. Fai un passo appena fuori dalla linea e finirai..”

.. Di nuovo a casa,” borbottò Logan. “E Michelle e il vecchio non mi pareranno il culo un'altra volta.”

Che bel modo di parlare dei tuoi genitori, amico. Davvero carino,” disse Derek sarcastico.

Logan non lo stava ascoltando. Stava guardando all'interno del dormitorio, osservando Blaine che sedeva sul divano con Kurt. Kurt sembrava già stare meglio e stava quasi sorridendo mentre Blaine gli parlava. Logan considerò la situazione attentamente.

Ricordò come Blaine avesse raggiunto il limite prima, quanto si fosse innervosito e arrabbiato, perdendo quasi tutta la compostezza per cui era ben noto. Rigido com'era, non se l'era mai presa o era saltato addosso a Logan nella maniera in cui quelli che erano meno amichevoli nei suoi confronti, cioè Wes e David, avevano fatto. Aveva minacciato Logan con l'espulsione e non con la morte.

Nonostante ciò, il prefetto di Windsor aveva un ovvio punto debole nella sua armatura. Quel punto debole era Kurt. Ma era un'arma a doppio taglio – perché Kurt difendeva Blaine. Lo preferiva chiaramente a Logan. Alla fine, dipendeva tutto da chi fosse il più forte tra i due. Kurt non avrebbe dovuto scegliere – Avrebbe deciso lui al posto suo.

Perché Logan si rifiutava di finire di nuovo al secondo posto.


 

Il giorno successivo, mentre camminava lungo il corridoio, Kurt trovò la preoccupazione di Finn quasi toccante. “Finn, sto bene. Penso che tu abbia reso chiare le tue intenzioni dopo che tu e Puck avete quasi buttato Derek fuori dal dormitorio.”

Be' non voleva farci entrare,” Finn sembrava leggermente irritato al telefono quel giorno. Questa telefonata stava avendo luogo dopo che l'intero glee club del McKinley era arrivato alla festa di Windsor più o meno cinquanta minuti dopo la prima chiamata che avevano fatto alla Dalton. Tina aveva riportato minuziosamente che Finn era stato quasi arrestato per velocità eccessiva. Ma quando erano arrivati, il problema era già stato risolto da un po'. “Che diavolo, amico – Non è nemmeno nel tuo dormitorio. Ma neanche gli altri tipi del tuo dormitorio sembravano particolarmente felici.”

Oh, quello solo perché volevano la possibilità di farlo loro stessi, non ti preoccupare per loro,” Kurt concluse la cosa con un gesto della mano, destreggiandosi con la borsa, i libri e gli appunti mentre camminava lungo il corridoio. “Non era niente di personale. Comunque grazie di essere venuti fino a qui. Santana sembra sia anche riuscita a ricavare un appuntamento dalla gita. Quella donna riuscirebbe a far peccare un prete.” Roteò gli occhi. “E di' a Brittany che no, Dwight non sa trasformare gli animali in calici d'acqua.”

Blaine si materializzò accanto a lui sorridendo e Kurt sentì il calore invadere il suo petto, vedendolo. Blaine, prendendogli dalle mani alcuni libri, senza parlare gli chiese chi fosse al telefono. Kurt si portò la mano sulla testa, mimando qualcuno molto alto. Blaine capì subito che era Finn.

Terrò d'occhio Karofsky qui. Anche Puck ha detto che lo farà e così gli altri ragazzi.”

Onorevole, fratello-da-madre-diversa, ma inutile. Non mi ha fatto nulla. E non penso che tornerà.”

Lo sappiamo. Solo.. vogliamo esserne sicuri.” Finn sembrò esitare. “Senti, per quel che riguarda quel ragazzo, um.. Blaine, giusto?

Kurt sollevò un sopracciglio. Stavano per fare “quel discorso”? La breve occhiata che lanciò a Blaine fece capire all'altro ragazzo che era l'oggetto della discussione. “Che cosa c'è?”

Be', ecco, si comporta in maniera.. molto protettiva con te..” Finn sembrava deliziosamente imbarazzato e Kurt si stava godendo ogni momento. “Hai già parlato a Burt di lui?

Frequentiamo la stessa scuola, siamo entrambi nei Warblers, viviamo nello stesso dormitorio, è mio.. amico.” Kurt diventò rosso e voltò il viso dall'altra parte, “Cosa dovrebbe sapere papà?”

Blaine sorrise debolmente. Quella era la dichiarazione ufficiale. I ragazzi di Windsor potevano pure prenderli in giro senza pietà, ma era così che stavano le cose.

Non so.. Mercedes dice che potrebbe essere il tuo ragazzo.”

Kurt arrossì fino all'attaccatura dei capelli. Ho intenzione di guidare fino a Lima e di pretendere qualche spiegazione da quella ragazza. “Tu sei pazzo. Tu, papà e Carole verrete al Festival Invernale, vero?”

Penso che i nostri genitori verranno. Mr Schue vuole che andiamo in giro a cantare le carole per i bambini poveri, quindi non sono così sicuro.. Aspetta – ma stai cambiando argomento – Io volevo solo assicurarmi che Blaine.. sai, sul quel livello.

Kurt roteò gli occhi con un sospiro esasperato. “Un secondo.” Guardò Blaine e gli sorrise. “Visto che l'argomento sei tu, devo andare a parlare fuori, cosi posso ribattere sagacemente al mio fratellastro a mio piacimento. Torno subito.”

Blaine rise e lo guardò mentre entrava in una delle classi vuote. Si era sentito sollevato quella mattina: Kurt sembrava essere tornato relativamente in sé. Ancora non aveva idea di che cosa avessero parlato lui e Karofsky, ma qualsiasi cosa fosse, Kurt poteva essersi tolto un peso dalle spalle affrontando il confronto e uscendone illeso.

Si mosse per poggiare le sue cose su un divano vicino e fu allora che vide Logan nel corridoio, che lo guardava. Blaine si raddrizzò e lo guardò. “Che cosa c'è?”

Dobbiamo porre fine a questa cosa,” disse Logan schietto.

Che buffo, pensavo che fossi stato tu ad iniziarla.”

Non è una proprietà,” disse Logan diretto. “Specialmente non tua.”

Un'ombra attraversò l'espressione di Blaine. In silenzio camminò verso Logan, fermandosi a qualche passo di distanza, ma mormorò. “Tu.. Sei l'ultima persona che voglio sentire mentre mi fa un predica sul trattare le persone come proprietà.”

E' successo l'anno scorso, Blaine.”

E' siamo qui, come se fosse successo ieri, Logan. Non sei stanco di tutto questo? Perché io lo sono. E non voglio coinvolgere Kurt.” Ora lo stava guardando dritto negli occhi. “Quello che è successo l'anno scorso non riguardava lui. Riguardava te, me e tu sai dannatamente bene chi.”

Lo so..?”

Finalmente tutti i ragazzi in giacca se ne andarono dal corridoio, e un silenzio inquietante calò mentre l'eco delle loro chiacchiere e dei loro passi andava sfumando. Le uniche persone che li stavano guardando ora erano i grandi ritratti di uomini e donne decedute che una volta erano stati d'importanza vitale per la scuola. Le tende della finestra mezza aperta svolazzavarono.

Logan non spezzò mai il contatto visivo. “.. No, Blaine.”

Blaine continuò a fissarlo deciso, come se fosse finalmente giunto al cuore del problema.

Non. Farmi. Questo.” disse Logan a voce così bassa che poteva essere udito solo in quel nuovo silenzio.

Blaine rifletté senza alcuna espressione. Scosse lentamente la testa, continuando a guardarlo.

No.”

Una pausa, inquietante. Proprio come tanto tempo fa.

Abbiamo avuto la nostra opportunità, Logan. E non ha funzionato. Non ha funzionato quando tu scegliesti lui invece di me. Non combattei. Ti lasciai correre via con lui. E poi tu lo rovinasti – lo feci a pezzi come se non avesse avuto alcun valore.” Blaine fece un passo verso di lui, i suoi occhi – di solito caldi – erano ora duri. “E ho visto come sono stato fortunato che lui si sia beccato la pallottola al posto mio. Ma le cose ora sono diverse..” Logan lo stava guardando con la stessa freddezza.

Blaine non allontanò mai lo sguardo. “.. E non lascerò che tu mi porti via Kurt.”

Gli occhi di Logan si strinsero leggermente per la sfida.


 

E da dove stava tremando vicino alla porta, Kurt sollevò lentamente il chiavistello con mani tremanti e la chiuse, scivolando sul pavimento.


 

Nel prossimo episodio: La notte del Festival Invernale arriva, ma prima c'è la partita di calcio tra la Dalton e il St. Patrick. Il morale della squadra è ai minimi storici, ma un po' di tifo non ha mai fatto male a nessuno.

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Capitolo 12
*** Tifo ***


Eccomi qua. La maturità è finalmente finita e vi propongo subito un nuovo capitolo di Dalton. Questo è stato il più difficile che ho tradotto fin ora soprattutto durante la parte della partita. Ho fatto del mio meglio e spero che vi piaccia.
Fatemi sapere.

Un bacio,
Caro

P.S: Abbiamo finalmente avuto il permesso di CP di tradurre le Daltonverse Side-Canon stories, quindi preparatevi ad essere immersi completamente nel mondo della Dalton e della scuola a lei gemellata, la Dobry Hall.



Dalton
 
Episodio 12: Tifo
 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy
Karofsky è venuto qui. Mi piace pensare che la situazione si sia risolta per il meglio.
E  poi ho sentito Blaine e Logan parlare e ho realizzato che non li conosco bene come dovrei
Stasera ci sarà il Festival Invernale. Ma sembra che prima ci sia qualcos'altro di cui mi dovrò occupare
 

Alla mattina c'era sempre freddo, ma il modo in cui Kurt era sepolto sotto quella trapunta eccessivamente spessa portò Reed a domandarsi se i stesse nascondendo soltanto dal freddo o in generale dalla luce del sole mattutino. Il ragazzo più piccolo sogghignò e saltò sulla massa che si trovava sotto le coperte con un grande tonfo. Kurt grugnì per lo shock e per il dolore.

“Alzati e produci!” disse Reed allegramente, sedendosi su quelle che probabilmente erano le costole di Kurt. “Andiamo, non puoi startene rintanato qui tutto il giorno! Oggi è l'ultimo giorno! Poi la scuola è finita!”

Come risposta ricevette soltanto un grugnito poco convinto da sotto la trapunta. Imperterrito, Reed si gettò sull'ammasso di coperte, schiacciandolo con il suo peso. “Stavo pensando, Kurt. Che cosa ne diresti se mi trasferissi qui come tuo compagno di stanza?”

Un pausa.. “Direi che prendersi cura di te, oh uomo-incline-al-pericolo, merita un'ulteriore ricompensa oltre alla tua poco benvenuta personalità mattiniera..”

“Con la presente ti offro anche la possibilità di accedere liberamente all'ottanta per cento del mio guardaroba a partire dal giorno del mio trasferimento.”

Un altra pausa. “..Potresti avermi convinto.”

“Affare fatto!” Reed sorrise e saltò giù. Scosse le spalle di Kurt. “Alzati! Andiamo, sei chiuso qua dentro da ieri pomeriggio. Devi uscire prima che tu metta radici. Facciamo un'ultima prova  - stasera c'è il grande Festival Invernale! Canteremo da solisti! Questo richiede degli outfits fantastici!”

Kurt gemette “.. Non sono esattamente dell'umore, Reed.”

“Non eri dell'umore per uscire dopo le lezioni, non eri dell'umore per uscire insieme al resto del dormitorio per la prima serata tutti insieme fuori dopo la fine degli arresti domiciliari, e non sei dell'umore di alzarti nemmeno oggi?” Reed lo fissò perplesso. “Che c'è che non va? Sei malato?”

Con il rischio di sembrare ancora più drammatico, sì, sono malato. Malato d'amore. Mi sento come se Rachel mi avesse attaccato qualcuna delle sue pazzie. Kurt sospirò. “..Non esattamente.”

Reed rifletté. Con cautela spinse via le coperte dalla testa di Kurt che lo lasciò fare senza lottare. Lanciò un'occhiata al suo amico che stava fissando il vuoto con i suoi contemplativi occhi azzurri. Reed sospirò. “Riguarda Blaine e Logan?”

Kurt alzò in fretta lo sguardo. “Cosa?”

“Riguardo all'altra sera, dopo la visita di quel giocatore di football del McKinley. Sei turbato dal fatto che abbiano litigato..”

Se fosse solo quello.. Kurt si limitò a sospirare. Si domandò tuttavia se Reed conoscesse l'intera storia che c'era dietro Blaine e Logan. Non era sicuro di quanto tempo Reed aveva passato a Windsor, ma quelli che più probabilmente erano a corrente di tutti gli scandali (Wes, David e i gemelli), erano già stati cancellati dalla sua lista di persone interrogabili. Avrebbero dipinto l'intera situazione con imparzialità e poi non era così sicuro che gli avrebbero raccontato tutto.

Quel litigio che Blaine e Logan avevano avuto nel corridoio più che un litigio era stato un ultimatum per l'uno o per l'altro. Logan continuava a premere sui confini e sembrava che più di una volta avesse spinto Blaine oltre ai limiti della pazienza e dell'autocontrollo.

E realizzare che Logan e Blaine avevano avuto un relazione era sconcertante e allo stesso tempo lo portava a domandarsi: A quanti ragazzi di Windsor Logan è andato dietro? Quel ragazzo di certo faceva colpo.

“Stai bene?” domandò Reed dopo l'attimo di silenzio di Kurt.

“Riguardo a Logan..”

Reed alzò un sopracciglio. “Che cosa c'è?”

“.. Come era prima che fosse come è adesso?”

Reed non era sicuro di come rispondere alla domanda. Tuttavia si sedette e disse, “Be'.. Il fatto è che.. Logan è sempre stato così. In realtà adesso si è dato un po' una calmata rispetto all'anno scorso,”

“Questo è Logan che si è dato una calmata?”

Reed sussultò. “Non voglio parlare male di nessuno.. Ma Logan era impopolare per molte ragioni – e molte di queste erano fondate.”

“E Blaine invece?”

Reed lo fissò. “Blaine..? Intendi come fosse l'anno scorso?” Piegò leggermente la testa. “Perché sei così curioso?”

“Io.. Voglio solo sapere qualcosa in più su di lui.. Senza doverglielo chiedere direttamente. Pensavo che tu potessi sapere qualcosa.

“Per quanto si estenda questo “qualcosa”, Wes e David ne sanno molto più di me. Conobbi Blaine un paio di mesi dopo che si era trasferito, quando arrivò a Windsor. Non ci parlammo molto all'inizio. Stava molto sulle sue e Wes e David lo hanno tampinato fino a quando non sono diventati amici.”

Un'altra pausa. Kurt esitò per un bel po'..

“..Blaine e Logan hanno sempre litigato così?”

Reed si immobilizzò. Le sue mani afferrarono le lenzuola. “..No. Loro.. Eravamo tutti dei Warblers e.. Sembravano andare abbastanza d'accordo in Sala Prove. Abbastanza amichevoli.. Fuori stavano con i rispettivi compagni di dormitorio come al solito. Non so molto.”

“Mm..” Kurt annuì. Finalmente si alzò e sospirò. “Ultimo giorno. Andrò a farmi una doccia – Sento il bisogno di svuotare una intera confezione di Clinique e di strofinarmi di dosso tutto il disprezzo di Murdoch.” Fece un piccolo sorriso a Reed e si diresse nel suo bagno.

Reed gli sorrise di rimando e lo guardò andare via, ma non appena ebbe chiuso la porta, un'espressione nervosa gli si formò sul viso. Non voleva mentirgli, ma i Windsor si erano sempre protetti tra di loro – e avevano giurato che non avrebbero più parlato di quello, più che altro per il bene di Blaine. Ma non c'erano dubbi:

Lo sa. Non c'è altra spiegazione a tutte le domande. Kurt sa.
 

“Una partita di che?”(*)

“Per quello che tutto il mondo chiama calcio,” sbuffò Wes mentre inforcava la sua lasagna. Era ora di pranzo e la mensa stava incominciando a riempirsi. Le finestre erano piene di fasci di luce che si diffondevano nella stanza mentre una moltitudine di ragazzi discuteva dei viaggi per le vacanze e delle ultime attività della giornata. “Comunque sì, ce n'è una oggi. L'ultima della stagione. Ci fanno uscire prima per questo. Magari mandano tutti a casa prima per risparmiarci la vergogna di dover guardare la nostra squadra perdere.”

Kurt era confuso. “Ma pensavo che la vostra squadra fosse fantastica.”

“Lo è,” disse David con un sospiro. “Ma giochiamo contro i St. Patrick's Lions. E ogni anno, anche se i Dalton Kings dominano per tutto il torneo, il St. Patrick ci rovina la festa.”

“Sono così bravi?”

“Sì, e in più giocare contro di loro è deprimente,” disse Wes lanciando le braccia in aria drammaticamente. “La loro tifoseria ci ammazza!”

“Non mi sembrava fosse così all'incontro di scherma,” Kurt corrugò la fronte mentre poggiava la sua forchetta per l'insalata. Senza nemmeno guardare, allontanò la forchetta di Evan – il gemello stava cercando ancora una volta di mettergli del formaggio nell'insalata nel tentativo di far “guadagnare un po' di peso” a Kurt dopo il cambio di scuola e tutto. Kurt affermò che poteva prendersi cura di sé stesso da solo. Non appena Kurt fu distratto da Evan, Ethan gettò del formaggio nell'insalata dalla parte opposta.

David, abituato alle stranezze che avvenivano al tavolo da pranzo, ignorò lo sguardo assassino che Kurt stava gettando ad un Ethan dall'aria innocente, e disse, “Be', non lasciano venire le cheerleaders agli incontri di scherma.”

Kurt gli lanciò un'espressione “Non-ti-seguo” con gli occhi stretti. Wes, con la bocca piena di pasta, disse, “Il St. Patrick ha le ragazze dalla sua parte, visto che sono una scuola mista.” Roteò gli occhi al cielo e inghiottì. “In ogni caso, loro hanno le cheerleaders che fanno impazzire la folla. Tutta la loro scuola viene a vedere le ragazze che si dimenano – e fanno impazzire anche tutta la nostra scuola perché, be'.. noi non le abbiamo! Non c'è molto che possiamo fare, essendo una scuola maschile.”

“Una volta hanno cantato i Warblers all'intervallo.” disse Reed, sbattendo le palpebre e con la bocca piena di fettuccine.

Anche Kurt si unì agli altri mentre roteavano gli occhi a questa affermazione. I Warblers erano rockstars, d'accordo, e non c'erano dubbi che i ragazzi della Dalton avessero di loro un'altissima opinione. Tuttavia nel mezzo di una accanita partita di calcio, con una folla di belle ragazze che dimenavano il sedere dall'altra parte del campo, un campus pieno di adolescenti maschi guidati dagli ormoni era più portato ad apprezzare uno spettacolo del tutto diverso.

“Non ci sono solo le Banshees, poi,” brontolò Dwight mentre spingeva i suoi fagioli tostati in giro per il piatto. “Le ragazze sono decisamente sexy, è vero, ma il fatto è che la squadra ha bisogno di tutto l'incoraggiamento possibile! Non solo Blaine ha mollato la squadra, ma Charlie – è il vero prefetto, non l'hai ancora conosciuto – è il capitano della squadra ed è fuori gioco! E' ricoverato in ospedale.”

“Che cosa gli è successo?”

“Uno sfortunato incidente a paintball,” spiegò Evan con un sorriso dolce.

“Non avevamo idea che il cannone sarebbe stato così forte,” aggiunse Ethan.

“Davvero, che sfortuna.. con quelle scale..”

“.. E quel martello.. “

“.. Un brutto atterraggio, sai..”

Kurt fece un impaziente gesto con la mano e disse, “Quindi mi state dicendo che tutta la Dalton è convinta che perderete la partita di calcio -”

“.. per il quarto anno..”

“.. perché non avete delle cheerleaders?”
 
“E giocatori di punta,” fece notare Wes. “Al momento io sono il migliore della squadra.”

David lo fissò. “Cosa? Ma se l'ultima volta ci ho difeso fino alla morte!”

“Ma hanno comunque segnato il goal che gli ha fatto vincere 1-0”

“Be' se avessi ascoltato il coach invece di guardare le ragazze.. ”

Kurt spostò l'attenzione dal bonario litigio e vide che Blaine si stava avvicinando a loro con il suo vassoio del pranzo. Come al solito,

Evan si alzò per cambiare posto – si sarebbe seduto vicino a Ethan – così Blaine avrebbe potuto sedersi accanto accanto a Kurt. Nel momento in cui fece per alzarsi però Kurt gli afferrò il polso per tenerlo al suo posto. Evan lo fissò e anche Ethan, notando cosa stava accadendo, lo guardò.

Kurt non disse nulla, trattenendo Evan esattamente dove era seduto, mangiano con l'altra mano come se nulla fosse. Blaine arrivò con un sorriso e non sembrò accorgersi che il suo solito posto accanto a Kurt era occupato da un gemello alquanto smarrito.

“Non starete di nuovo discutendo della partita, vero?” Blaine corrugò la fronte in direzione dei due. “Cosa cambia se il St. Patrick ha quelle Banshees? Basta non prestare loro attenzione.”

“Facile a dirsi per te visto che non sei interessato,” Wes gli fece una smorfia. “Se là fuori ci fosse Kurt invece...”

Un epidemia di tosse si impadronì della tavola mentre tutti i ragazzi sputacchiavano il loro cibo in giro. Mentre procedevano a lanciare fazzolettini di carta inumiditi contro Wes, la persona in questione – Kurt stesso – reagì diversamente; infatti sembrava piuttosto immerso nei suoi pensieri.

Hmm.. Non è che io non possa.. Non da solo comunque..

“Va tutto bene, Kurt?” chiese Blaine.

Questo lo risvegliò. Kurt arrossì e disse, “Sì, va tutto bene.” Gli fece un sorriso luminoso e ricominciò a inforcare le foglie della sua insalata.

I gemelli si guardarono tra di loro, un po' preoccupati. Ethan non aveva bisogno che Evan dicesse qualcosa – sapeva che la mano di Kurt era ancora sul polso di suo fratello. Reed, che stava osservando, si mosse un po' a disagio. Dwight che  almeno riusciva a sentire perfettamente l'atmosfera tesa,  sbuffò. “E adesso che c'è? Perderemo la partita per il quarto anno di fila? Ve l'ho detto, ragazzi, lasciate che li maledica o altro. Ho questo libro che..”

“Puoi maledire le tribune quanto vuoi – niente li fermerà dal fare qualsiasi cosa staranno facendo,” David roteò gli occhi. “Blaine ha ragione. Concentriamoci sul gioco. Se vinciamo, vinciamo, se perdiamo..”

“Sarebbe normale?” I gemelli alzarono le sopracciglia.

“E inoltre potremmo vedere le Banshees,” sogghignò Wes.

“La ragazza di Wes è al St. Patrick,” Reed sussurrò a Kurt. “E' una Banshee. Ti ricordi di Tabitha?”

“Ci vorrebbe un'amnesia per farmi dimenticare Tabitha,” sbottò Kurt. “E poi non era la sua ex?”

“Sta cercando di uscire di nuovo con lei,” sospirò Evan.

“E' un ciclo,” concordò Ethan.

“Ho un debole per le cheerleaders,” ammise Wes.

Mentre tutto questo succedeva, è degno di nota che ognuno dei ragazzi sotto il tavolo tenesse in mano un cellulare. Mentre la loro ordinaria tranquillità continuava, i cospiratori di Windsor erano immersi in una furiosa chat via SMS.

LeprottoB: Che diavolo, Evan, piantala di fare il cretino, spostati.

PincoPanco&PancoPinco: E' Alice che l'ha fatto rimanere seduto.

CappellaioM: Perché?

PincoPanco&PancoPinco: Non lo sappiamo. Non vuole sedersi accanto al Bianconiglio?

LeprottoB: Aspettate, COSA? C'è forse qualche problema qui?

Ghiro:  Ragazzi, smettetela di essere così palesi o se ne accorgeranno.
 
CavaliereB: Hanno litigato o altro?
 
Ghiro: Penso che Kurt sappia di Logan e Blaine durante l'anno scorso.
 
PincoPanco&PancoPinco: Oh..
 
LeprottoB: Merda.
 
CappellaioM: Merda.
 
CavaliereB: Imbarazzante..
 
PincoPanco&PancoPinco: Manovre di emergenza?

LeprottoB: Immediatamente.

Ci fu una lunga pausa.
 
Bianconiglio: Mi sa che vi siete dimenticati di togliermi dalla lista.

Tutti al tavolo alzarono lo sguardo con la stessa espressione di un cervo colpito dai fanali di un'automobile. Blaine gli guardò con aria corrucciata. “Woah!” Evan saltò in piedi prima che Kurt potesse fermarlo – atterrò esattamente accanto al suo gemello ed entrambi si allontanarono il più possibile da Blaine.

Nel migliore esempio di finta compostezza mai visto, Blaine scivolò sulla sedia accanto a Kurt e i due continuarono a mangiare il loro pranzo con ovvia tensione, “Hai intenzione di assistere alla partita?” chiese Blaine.

Kurt annuì pensoso. “Ci stavo pensando.. Sembra che voi ragazzi abbiate bisogno di tutto l'aiuto possibile.”

“La squadra non è così male. Non sarebbero arrivati così lontani, nonostante Wes e David che cercano di imitare Shaolin Soccer per metà del tempo..”

“Ehi!” esclamarono i due in coro.

“.. Ma i loro ormoni impazziscono quando le Banshees iniziano a ballare.”

“Hmm..” Kurt rifletté per un momento e sembrò prendere una decisione. Si alzò in piedi. “Voi andate avanti. Reed, vieni con me. Ci vediamo dopo alla partita.”

“Cosa – io?” Reed sembrava nervoso, ma si alzò. “Non andiamo alle lezioni del pomeriggio? Perché?”

“Dobbiamo provare per stasera,” Kurt si limitò a lanciargli un occhiata per fargli capire di assecondarlo, e lo spinse immediatamente fuori nel corridoio.

Il resto dei ragazzi li fissò, confusi, e poi Blaine parlò. “Che cosa vuol dire che sa di me e Logan?”

“Non lo so, è stato Reed a dirlo,” disse Wes, fissandolo.

David corrugò la fronte. “Reed non è il tipo da pettegolezzi, quindi immagino che tu e Logan vi siate lasciati scappare qualcosa ad un certo punto.”

“Come se gli raccontassi della mia fase di insanità mentale,” Blaine brontolò. Non aveva più voglia di cibo e spinse via il piatto. “Non importa quanto io cerchi di buttarmela alle spalle, continua sempre a tornare.”

“Forse Logan è come una malattia a trasmissione sessuale che non se ne va anche quando in teoria sei “guarito”...” disse Dwight, guadagnandosi così il premio per la frase più imbarazzante della tavola.

Dopo aver lanciato allo spiritualista un'occhiata fulminante, Wes guardò Blaine,  “Voi due avete fatto o detto qualcosa?”

Blaine rifletté – aveva visto Logan solamente ieri nel corridoio dove avevano avuto il loro “incontro”. Guardò gli altri. “Logan e io abbiamo avuto un altro confronto nel corridoio.. Kurt se n'era andato per parlare al telefono, ma magari ci ha sentiti.”

“Di cosa stavate parlando?”

“..Di cosa era successo tra di noi, quando stavamo insieme, quando mi ha scaricato e di come ha rovinato..”

Non ebbe la possibilità di continuare, perché tutti i ragazzi gemettero e buttarono i loro tovaglioli e le loro forchette sul tavolo. I gemelli lo guardarono esasperati. “Qual'è il problema con te Blaine..?” sospirò Evan. “Non ti abbiamo insegnato nulla? Se devi discutere di argomenti altamente sospetti e controversi, devi farlo almeno ad un codice postale di distanza dalla fonte del problema.”

“Abbiamo fatto così quando dovevamo parlare riguardo al mettere la polvere urticante nel sospensorio di Logan.”

“Non abbiamo avuto successo, ma alla fine è stato un bel tentativo.”

“Kurt deve avervi sentito di sicuro,” disse David, corrugando la fronte. “Avete detto qualcos'altro?”

Blaine esitò. Wes e David aspettavano con trepidazione. Finalmente il prefetto sospirò. “..Ho detto a Logan che non lascerò che mi porti via Kurt.”

Dwight fece cadere la forchetta, fissandolo con gli occhi sgranati.

“Oooh, una confessione involontaria, capisco.”  Evan stava sogghignando enormemente ora.

“Sarebbe stato meglio se fosse successo quando non c'era un rivale coinvolto..” rifletté Ethan.

“Aspetta.. Quindi adesso mi sta evitando perché ho praticamente detto che mi piace?” Blaine ora non voleva davvero mangiare il suo pranzo e buttò giù la sua forchetta. Si mise la testa tra le mani, cercando di capire quale fosse la prima cosa da fare. Prima di riuscirci, i gemelli spuntarono ai suoi lati e gettarono le loro braccia intorno alle sue spalle.

“Su, su, oh Bianconiglio nel panico.”

“Non è poi così tardi.”

“Tirati su! Magari non sa soltanto come comportarsi con te.”

“Dicendo questo, vuoi chiaramente dire che non ricambia i miei sentimenti,” brontolò Blaine senza alzare lo sguardo.

“Questo non è vero,” disse Evan gentilmente, cosa che fece sì che tutti lo guardassero. “E' ovvio che piaci a Kurt. Continua a respingere Logan. Avresti dovuto vedere lo schiaffo durante le Provinciali.”

“Non mi fa sentire meglio.” Blaine si fermò. “Quale schiaffo durante le Provinciali?”

I gemelli si scambiarono due sogghigni cospiratori. “Il Fante di Cuori potrebbe aver fatto qualche forte dichiarazione che dubitava le moralità del novellino. Alice lo ha schiaffeggiato.” Tutti i commensali si scambiarono dei sogghigni. “Di conseguenza, da ciò ricaviamo che lui piace ad Alice molto meno di quanto gli piaccia tu. Il primo rifiuto  è sempre così impagabile.”

Blaine corrugò la fronte e si alzò. “Penso che debba andare a parlare con Kurt mentre ne ho ancora la possibilità.”

I gemelli lo ritrascinarono giù. “Siediti. Hai tempo. Logan non farà alcuna mossa fino a che non riuscirà a trovare Alice da solo. Finché Alice è con il ghiro, se ne starà alla larga. Per ora e, ci serve un piano di battaglia.”

“Che sarebbe?”

“Stasera c'è il Festival Invernale. Tu rappresenti Windsor insieme agli altri... e Logan rappresenta Stuart come al solito. E' tempo per noi di travolgere qualche Stuart e farti conquistare completamente Alice.”

“Ci saranno i sui genitori,” Blaine impallidì, ricordando che Kurt aveva detto che Burt e Carole sarebbero venuti a vedere. “E i miei genitori.”

“La fortuna aiuta gli audaci,” sogghignò David.
 


“Perché stai evitando Blaine?” domandò Reed mentre seguiva Kurt nel cortile. Paragonato a quello del McKinley questo cortile aveva più o meno le dimensioni di una sala da ballo ed era lastricato con pietre che sembravano fossero state importate dall'Europa. In quel momento, fuori tutto era freddo, e Reed si stava strofinando le mani sulle braccia per tenersi caldo.

“Non sto evitando Blaine,” rispose Kurt conciso mentre tirava fuori il cellulare e continuava a digitare.

“Ma non ti sei seduto accanto a lui,” disse Reed sbattendo le palpebre. “Hai costretto uno dei gemelli a rimanere seduto.”

“Non sto evitando Blaine, Reed,” sospirò Kurt, portandosi il telefono all'orecchio. “Non potrei neanche se ci provassi e non voglio farlo. Ho solamente questa idea che devo realizzare prima che l'effetto della follia di Windsor sparisca e io realizzi che cosa diavolo sto facendo.. pronto, Quinn?”

Kurt? Che succede?” domandò, sembrando alquanto sorpresa.

Reed si agitò, “Ma ti stai comportando in maniera strana da..”

“Reed!” sbottò Kurt “Smettila di agitarti come un pesce sul fondo di una barca. Non sto evitando Blaine. Non posso evitare qualcuno di cui sono innamorato. Ora fai silenzio!”

Funzionò. Reed rimase immobile a fissarlo, la bocca aperta in quella che avrebbe potuto essere schok assoluto o gioia. La capacità del suo amico di essere franco continuava a stupirlo.

Quinn fu più lenta a capire. “Chiedo scusa, ma che cosa sta succedendo? Mi trovo in qualche specie di talk show della Dalton?” Ci furono dei disturbi dall'altra parte e Santana si intromise. “Innamorato di chi? E i dettagli sono necessari! L'hai già conquistato?

“Santana!” la rimproverò Kurt. Corse sopra al fatto che l'avevano messo in vivavoce per motivi di necessità. “Dove siete adesso?”

Sala prove.. Albero di Natale.. Lauren si sta mangiando tutti i popcorn che dovrebbero andare sull'albero.

“Ho bisogno di un favore che potrebbe essere il mio regalo di Natale da parte di tutte voi.”

Che cosa vuol dire tutte noi?” Santana sembrava sospettosa.

Vuol dire Natale..” intervenne Brittany da qualche parte. “Artie ha detto che vuol dire Natale.”(**)

No Brittany.. Intendeva..” iniziò Artie.

Kurt scosse la testa e sospirò. “Solo le Cheerios. Voi ragazze conoscete le Banshees?”

Dal St. Patrick?” Kurt poté quasi vedere Quinn sollevare un sopracciglio.

“Il capitano è Margot. Il suo fidanzato è nei Marines e lei comanda le Banshees allo stesso modo. Le manca un dito al piede sinistro e ne ha uno finto,” aggiunse Santana, provando che la rete di spionaggio di Sue Sylvester funzionava paurosamente bene. “Ritornando alla domanda di prima, innamorato di chi?”

Kurt, non sono sicuro se mi piace molto quello che sento..” iniziò a dire Finn imbarazzato.

“Ho bisogno che i Cheerios vengano qui per una spedizione punitiva,” dichiarò Kurt. “A quanto pare le Banshees stanno dando ai ragazzi della Dalton del filo da torcere seducendoli attraverso il campo. Abbiamo una partita stasera e speravo che avrei potuto avere un po' di rinforzi.”

Quinn rispose, “Un po' di rinforzi? Quindi intendi riprendere possesso della divisa?

Reed gli lanciò un'occhiata confusa. Kurt sogghignò al telefono. “Venite qui e preparatevi. Portate ogni Cheerios che trovate. Io ed un'altra persona ci uniremo a voi.” Sorrise a Reed.

Il ragazzo più piccolo sbatté le palpebre. Kurt in risposta alzò un sopracciglio. Reed non era sicuro di ciò che stava succedendo, ma aveva la sensazione che stava per esserci trascinato dentro. Si guardò intorno con disagio e vide qualcuno sparire dietro l'angolo dell'edificio.

Qualcuno con una spilla rossa sul suo colletto.
 

“Logan.”

Il prefetto seduto sul ramo di un albero godendosi il suo pranzo tranquillo, guardò in basso e vide Derek corrucciato, con le mani sui fianchi. “Posso esserti d'aiuto?”

“Dovresti lasciar perdere Hummel,” disse Derek schietto.

Il sospiro che Logan emise fu davvero esasperato. “Derek, non mi interessa quante volte tu debba dirlo, ma niente farà andare via quello che provo. Pensi che mi piaccia inseguire qualcuno di così difficile? E hai visto il modo in cui si veste quando non ha la divisa? Giuro, non potrei mai portarlo ad un country club senza..”

"Country club? Logan, stai progettando di presentare Kurt hai tuoi genitori?” Derek lo fissava sbalordito. “Stai pensando di fidanzarti? Senza offesa, ma la cosa sta diventando folle, perfino per te.”

“Michelle verrà per vedermi cantare stasera. Se lei e il vecchio vengono, non vedo perché non dovrei dire loro di Kurt.”

“Tu sei pazzo. Lo ripeterò tante volte quante saranno necessarie. Pensavo che finché fossi “interessato” andasse bene, ma stai esagerando. Stai facendo progetti basandoti sul nulla. E lo sai che il signor Wright non sarà entusiasta di saperlo.”

Logan saltò giù dal ramo con un tonfo secco. “Non è mai entusiasta di sapere nulla di me che riguardi un altro maschio, Derek. E' in realtà sollevato dal fatto che io abbia te: spera che tu possa appiopparmi una delle tue ragazze.”

“Non te ne darei neanche una, sei troppo instabile.” Derek incrociò di nuovo le braccia sul petto. “Sei stato poderosamente rifiutato da Hummel, Logan. I piani per portarlo con te nella East Coast e presentarlo al country club sono così fuori questione..”

“Non è come l'anno scorso, Derek!” Logan gettò le braccia al cielo. “Neanche con Blaine era così! Non so perché e non mi interessa! Mi sta facendo impazzire, io non inseguo le persone, sono loro a venire da me. Pensi che sia facile? Provaci tu!”

“Logan, Kurt ha fatto la sua scelta. E' innamorato di Blaine.”

Logan si fermò. Si voltò lentamente verso il suo amico che lo stava guardando con aria ferma e quasi simpatizzante. “..Che cosa hai detto?”

Derek sospirò. “Ho visto Van Kamp e Hummel nel cortile. Stavano discutendo o.. altro. Ma l'ho sentito dire a Reed quello che provava per Blaine. Ha detto di essere innamorato di lui. Se è abbastanza forte da ammetterlo con qualcun altro, penso che significhi fine dei giochi.”

L'ultima cosa che Derek vide fu Logan che lo spingeva contro il più vicino muro di mattoni, le braccia puntate a entrambi i lati e gli occhi verdi che dardeggiavano. Logan sembrava – per mancanza di parole migliori – un potenziale assassino. “Cosa?”

“Logan!” urlò Derek furioso, spingendolo via. “Riprenditi!”

“No.”

Derek lo afferrò per la giacca e lo sbatté a sua volta contro il muro rumorosamente. La furia verde nei suoi occhi si smorzò. Logan sembrò ritornare in sé, respirando affannosamente e passandosi una mano tra i capelli. Ci fu una lunga pausa mentre recuperava la sua compostezza. “Grazie..”

“Stai prendendo le tue medicine?”

Non ci fu risposta. Derek lo spinse arrabbiato. “Ti ho chiesto se stai prendendo le tue medicine!”

“..non.. regolarmente.” Quando vide l'espressione sulla faccia dell'amico, Logan aggiunse, “Non voglio! Non mi piace sentirmi intontito! Voglio provare qualcosa, qualsiasi cosa! E' terribile sentirsi così incredibilmente intontiti – specialmente durante quella tormenta! Ero con Kurt e non ho sentito nulla! E' stupido e non ha alcun senso, ma lui mi fa sentire qualcosa!”

Derek sembrava furioso. “Stai permettendo che distrugga tutti i progressi che hai fatto! Non ne vale la pena, Logan! Pensa a quello che perderai se non cominci a controllarti. Ti ricordi perché sei alla Dalton, non è vero? Perché sei a Westerville invece che nell'Upper East Side?”

“..Sì.”

“Non fosti in grado allora di avere una relazione tranquilla con Blaine – e adesso non sarà diverso con Kurt,” sbottò Derek. “Non ne vale assolutamente la pena!”

Logan scivolò sul pavimento nello stesso modo in cui aveva fatto alle provinciali dopo che Kurt l'aveva schiaffeggiato e se ne era andato, lasciandolo lì con niente a cui aggrapparsi. Era come una candela che se ne andava, lasciandolo al buio, arrabbiato e confuso di nuovo. Si portò le mani sulle tempie. Voleva indietro la luce.

“...Sì, invece.”
 


Gli studenti della Dalton iniziarono a disporsi lungo le gradinate dell'enorme campo. I ragazzi della Dalton avevano abbandonato l'uniforme in favore dei cappotti e guardavano i tifosi dei St. Patrick Lions che iniziavano a riempire rapidamente il loro lato, agitando piccoli striscioni e bandiere bianche, verdi e dorate. Alcuni di loro avevano portato delle vuvuzelas verde acido e stavano iniziando a strombettare rumorosamente.

I tifosi dei Dalton Kings sventolavano le loro bandierine – blu con una fascia obliqua dorata per Windsor, rossa con una croce bianca per Stuart, e bianca con il contorno dorato per Hanover – formando sulle loro gradinate i colori della Dalton. Anche loro erano armati di vuvuzelas, determinati a sovrastare i cori delle Banshees del St. Patrick che stavano iniziano a radunarsi davanti alle loro gradinate.

S.P.! Fatevi sentire!” Le cheerleaders stavano applaudendo seguendo il ritmo.

Lions!” ruggì la folla in risposta.

I gemelli trascinarono Blaine sulle gradinate nonostante le sue rumorose proteste di non voler guardare la partita. Molto francamente, preferiva stare lontano dalla linea di fuoco di Murdoch – aveva odiato l'allenatore sin da quando aveva iniziato a lavorare con loro, e il fatto che avesse abbandonato la squadra per evitare il suo tormento e dedicarsi di più ai Warblers non l'aveva messo in buona luce.

Comunque, ai gemelli non interessava e volevano che si sedesse e che guardasse Wes e David, più che altro per vedere se avrebbero cercato di fare qualche altro numero che sfidava le leggi della fisica.

“Di che cosa avete parlato con Kurt prima?” domandò Blaine mentre si sedevano.

“Sta arrivando insieme a Reed. Avevano soltanto bisogno di qualche.. attrezzatura.” I gemelli sembravano piuttosto animati, cosa strana visto che non erano per nulla amanti degli sport di squadra (nonostante fossero ovviamente molto portati per l'attività fisica). “Ti assicuro Blaine che devi essere qui. Sarà fantastico.”

“Voi due sapete qualcosa che noi non sappiamo?” Dwight che era stato obbligato ad assistere (con la minaccia di dare fuoco alla sua enorme collezione di libri di Demonologia), guardò i gemelli corrucciato. “Avete truccato la partita o altro?”

“Altro,” disse Evan, capace a malapena di restare seduto.

“Non sapranno che cosa gli ha colpiti.” Ethan sogghignò.

Justin venne giù lungo il corridoio e si sedette vicino a loro. Fece un cenno al prefetto di Windsor con un sorriso amichevole. “Bella festa dell'altro giorno, Dwight. Va tutto bene qui, Blaine?”

“Tutto bene, Justin.” Blaine annuì. “Che cosa ti porta qui?”

“Ti tengo d'occhio. Logan mi preoccupa. E' di nuovo arrabbiato.” Justin fece un piccolo sorriso. “Potrei aver pensato che volesse ucciderti. Non ho mai avuto così tanti problemi con un prefetto di Stuart prima d'ora. Mi mette dannatamente a disagio, onestamente.”

“E' il tuo ultimo anno,” gli ricordò Blaine. “Dovresti rilassarti e non farti coinvolgere.”

“In mezzo a Windsor e Stuart e la situazione in cui si trovano?” sbuffò Justin. Il fastidio rendeva il suo accento cockney ancora più marcato. “A malapena posso starne fuori. Sarebbe come fuggire da un incendio invece che cercare di spegnerlo. Hai una vaga idea di quanto sia grato che Hanover sia tranquillo? O almeno lo è da quando Wesley se n'è andato. Te lo assicuro, quel ragazzo era destinato ad essere uno di voi.”

I gemelli sembravano piuttosto orgogliosi di ciò. “I ragazzi di Stuart credono nella puro talento! I ragazzi di Hanover sono i custodi della pace! I ragazzi di Windsor oltrepassano i limiti!” dissero, recitando allegramente la comune demarcazione tra le tre case, citando il discorso di Herman Dalton, il fondatore della scuola.

Gli spalti scoppiarono in urla e strombettii mentre entrambe le squadre scendevano in campo. I Lions indossavano la loro divisa verde con le rifiniture bianche, mentre i Kings sfoggiavano la loro uniforme principalmente bianca e blu. David era l'unico diverso: la sua maglietta da portiere di un rosso brillante spiccava in mezzo agli altri e dopo il loro conciliabolo con Murdoch, la squadra entrò in campo.

Ci fu il calcio di inizio e la partita incominciò in mezzo alle grida da entrambe le parti. Dall'altro lato, le Banshees iniziarono a porsi in formazione e incominciarono a ballare, agitando i pompon. Le loro divise abbracciavano i loro corpi nella miglior maniera possibile e indossavano delle canottiere verdi con delle gonne a tubo che, vista la loro lunghezza, potevano benissimo essere sciarpe. Ogni volta che lanciavano le gambe in aria, i ragazzi della Dalton rimanevano meravigliati dal colore dorato e scintillante delle loro culottes che le gonne nascondevano a malapena.

Saint Patrick, fatemi sentire!” intonavano in coro.

Lions!” rispondeva la folla ruggendo.

Saint Patrick, forza, ruggisci!

Lions!

Ad ogni urlo della folla, le Banshees volavano in aria, eseguendo i loro basket tosses con dei doppi axel perfetti. Un'intera fila di Banshees fece degli herkies in contemporanea per la gioia della folla di entrambe le scuole. I Dalton Kings, mentre guardavano la loro tifoseria ammaliata dalle Banshees, sembravano disgustati. Pochi ragazzi con molta convinzione continuavano a cercare di sovrastarle e di distrarre gli altri con il fastidiosissimo suono delle vuvuzelas.

“Dove sono...?” borbottò Evan, passando in rassegna la folla.

“Le Banshees stanno dominando. I Lions ci hanno appena rubato la palla, di nuovo.

“Pensi che Reed abbia mollato? Sono passate cinque ore.”

“Reed non mollerebbe mai. Può essere un po' spaventato, ma non mollerebbe mai.”

“D'accordo, allora. E' anche un Warbler, quindi le coreografie non dovrebbero essere così difficili per lui..”

“Tranne per il fatto che in queste ci sono delle acrobazie..”

“Di che cosa state parlando?” domandò Dwight confuso.

“Dove sono Kurt e Reed?” domandò Blaine un po' preoccupato. “Avevano detto che sarebbero arrivati in tempo per la partita.” Si guardò in giro. Il fatto che Logan non fosse sulle gradinate inseme agli altri Stuart non lo rassicurava.

I gemelli allontanarono la sua preoccupazione. “Rilassati, Bianconiglio: concentrati sulla tua performance di stasera.”

David, sul campo, stava incominciando ad essere davvero infastidito. Era un portiere particolarmente bravo ed era odiato da praticamente tutta l'Associazione per la sua incredibile difesa per la squadra della Dalton. Ma perfino lui incominciava a stufarsi di parare attacchi quando i giocatori della sua stessa squadra si facevano distrarre da mutandine dorate e occhiate ammiccanti di qualche audace Banshee dall'altra parte del campo.

Il punteggio era fermo a 0-0, e stava iniziando a diventare ovvio che il morale dei Kings non era così fantastico. David stava mantenendo furiosamente la difesa quasi da solo mentre i Kings, attacco dopo attacco, fallivano nel campo dei Lions.

“Se per qualche miracolo di Dio riuscissimo a vincere questa stupida farsa, al diavolo il Premio per il Miglior Portiere; chiederò all'Associazione di dare a David quel dannato premio per il Miglior Giocatore.” disse Wes affannando ad uno dei loro migliori attaccanti mentre correvano lungo il campo.

“Gli faremo avere quel dannato trofeo inciso con il suo nome, se necessario,” rispose l'altro ragazzo senza fiato. Lanciò un'occhiata alla sua sinistra e tirò un pugnò a Wes sul braccio. “Wes, forza, concentrati sulla partita!”

Wes, distratto dal sorriso malizioso di Tabitha e dai cenni che gli faceva dall'altra parte del campo, mancò il passaggio. David affondò il volto tra le mani mentre Wes faceva di tutto per recuperare e calciava la palla ad un altro attaccante. Tra le Banshees, una ragazza mora dall'aria severa con la scritta “capitano” in lettere scintillanti sul retro della divisa schioccò le dita in faccia a Tabitha. “Forza, Adams! E quando fai il basket toss, trattieni il respiro, capito?”

Tabitha sussultò. “Sì, signora.”

Dwight trasalì quando, con un rumore terrificante, un attaccante dei Kings fin' addosso ad uno dei Lions. Ci furono problemi sul campo mentre le persone cercavano di risolvere la situazione. “Che cosa sta succedendo..

“Tra poco.. ci sarà l'intervallo..” borbottarono i gemelli.

Mentre i giocatori per il momento si ritiravano nei rispettivi spogliatoi per la fine del primo tempo (I Lions forse dovevano riposare e pianificare il massacro dei Kings, che probabilmente stavano subendo l'infame ira di Murdoch), le Banshees iniziarono a correre in campo creando la formazione. I ragazzi della Dalton, non più completamente depressi dai due zeri sui tabelloni, si raddrizzarono per vedere le “più sexy cheerleaders dell'Associazione” che si preparavano all'esibizione.

Le Banshees avevano talento – avevano vinto il terzo e il secondo posto negli ultimi quattro anni – e iniziarono il loro spettacolo dell'intervallo. Dagli alto parlanti dello stadio uscirono a fortissimo volume le Pussycat Dolls e il lato di St. Patrick iniziò a esultare follemente.
 
In un insieme di basket tosses e acrobazie da ginnaste, le Banshees danzavano seguendo il ritmo di When I Grow Up in perfetto stile, agitando i loro riccioli pieni di lacca per capelli e ammiccando non solo alla folla del St. Patrick, ma anche a quella della Dalton che rispondeva felicemente.
 

“Come hai convinto la coach Sylvester a dire di sì?” domandò Quinn nel buio spogliatoio femminile.

“Ho venduto la mia anima,” rispose la voce di Kurt. “Sono vostro per le regionali e per le Nazionali. Dovrò sottostare ad un infernale allenamento ogni venerdì sera senza lamentarmi e senza scuse – il che include mutilazioni e malattie critiche – per tenere il passo con le vostre coreografie. La Sylvester ha inoltre il permesso di usare il campo della Dalton ogni qual volta lo necessiti per qualsiasi operazione per uno spettacolo top secret.. e apparentemente c'è una clausola “per seppellirci i cadaveri” nel contratto che ha stillato. ..In più Reed ha acconsentito a comprare all'intera squadra dei buoni regalo per un mese di cene gratis da Breadstix.”

“A proposito, ti amo,” disse Santana da qualche parte.

“Già..” Reed sembrava imbarazzato e agitato. “Se facesse vincere alla Dalton questa partita, ve ne comprerei per due mesi. Kurt, sei sicuro di volere che io faccia questa cosa?”

“Stai bene. Andrai bene. Sei riuscito a stare al passo con l'intera coreografia. Non c'è bisogno che tu faccia nulla di troppo complicato.”

“E poi,” disse Santana malignamente, “Ti lanceremo in aria soltanto per due piani. Niente di che.”

Kurt!

“Santana, smettila di spaventarlo: non è abituato a questo tuo lato inquietante. Andrai bene, Reed.”

“Le Banshees sono fuori..” disse Brittany vicino alla porta. “Hanno quasi finito..”

C'era una folla di persone ora alla porta. Santana sbuffò. “Le cheerleaders più sexy dell'Associazione un cazzo! Quelle Banshees verranno distrutte – non abbiamo nemmeno bisogno della nuova coreografia del coach Sue stavolta. Il nostro numero di riscaldamento va più che bene.”
 
“La Dalton non si accorgerebbe comunque della differenza,” rispose Kurt. Osservò Margot, il capo cheerleader, mentre camminava di fronte al gruppo come una top model e lanciava baci alla folla, anche a quella della Dalton. I suoi occhi si strinsero. “E' il momento, stronzette.”


La Dalton non aveva mai avuto uno spettacolo per l'intervallo (tranne per quella volta in cui si erano esibiti i Warblers), e così le Banshees si aspettavano di fare il bis. Mentre finivano l'esibizione di When I Grow Up, iniziarono ad incitare la folla perché si riscaldasse per il secondo spettacolo. Erano pronti per il prossimo numero – Stripper delle Soho Dolls, progettata appositamente per far fuori l'intero stadio – ma le note iniziali erano partite a malapena quando tutte le luci dello stadio si spensero.

I gemelli alzarono lo sguardo e sorrisero. “Sì!”

Ci fu un attimo di confusione nello stadio mentre la folla mormorava. Comunque le Banshees erano sorprese di scoprire che altre persone stavano invadendo il campo, spingendole con cura via dal centro con autorità.

“Spostatevi. Spostatevi.” Le altre ragazze, non chiaramente visibili nel buio, le spinsero via in modo martellante.

“Ma che diavolo?” domandò Margot, mentre furiosa e quasi inciampando veniva spinta con le altre Banshees fuori campo.

Quinn, Brittany e Santana si limitarono a sorridere e si voltarono, raggiungendo la loro postazione di fronte alla folla della Dalton.

Le luci si accesero e cominciarono a cambiare colore. Quando la musica uscì dagli altoparlanti, le luci si mossero seguendo il ritmo. Un gruppo fermo in una formazione perfetta e senza difetti si trovava al centro del campo, con le teste abbassate e le ombre che tremolavano per le luci a intermittenza.

Sebbene all'inizio confusi, i ragazzi capirono che cosa stavano guardando: ragazze con la divisa da cheerleaders. Erano aiutate da un piccolo gruppo di ragazzi con la stessa divisa. Le uniformi rossi e bianche dei Cheerios risaltavano ogni volta che le luci le colpivano. La seconda squadra di ragazze ora si trovava di fronte alla folla della Dalton, i capelli stretti in code di cavallo, in attesa dell'attacco.
 
I make them good girls go bad
I make them good girls go—
Good girls go bad

Gli spalti della Dalton esplosero in grida selvagge mentre dei cannoni sparavano coriandoli e le Cheerios iniziavano a muoversi, proprio mentre la musicava iniziava. Al contrario delle Banshees, soltanto le Cheerios di supporto avevano dei pompon. La schiera principale non ne aveva nessuno e si concentrava solo sugli ipnotici passi di danza. I Kings, avendo sentito la musica e le grida folli dagli spalti della Dalton, iniziarono a disporsi a bordo-campo, guardando scioccati.

Quinn, Santana e Brittany erano davanti; le ragazze si muovevano con precisione e lanciavano ai ragazzi delle occhiate ammiccanti mentre eseguivano i loro passi di danza perfetti – le giravolte e i movimenti dei fianchi di Brittany ricevettero un'attenzione particolare. Santana fece loro un sorrisetto prima di fare una perfetta ribaltata all'indietro, finendo in mezzo alle altre cheerleaders che la sollevarono e le fecero fare un basket toss alto quasi tre piani. Il pubblico andò in delirio.

Ma era soltanto l'inizio. Un ragazzo minuto con i capelli biondo rossicci con la divisa rossa e bianca dei Cheerios si fece avanti con un sorriso che era quasi un sogghigno, con indosso un microfono, e si unì a loro nella coreografia, prendendo il comando e alzando la voce:
I know your type
You're daddy's little girl
Just take a bite
Let me shake up your world
'Cause just one night couldn't be so wrong
I'm gonna make you lose control—

E' Reed quello?” esclamò scioccato Dwight dalle gradinate mentre Blaine, con la bocca spalancata per lo stupore, si piegava in avanti sulla ringhiera.

“E' Reed – Non ci credo!” gridò Wes, ridendo insieme al resto della squadra meravigliata.

I gemelli stavano urlando a pieni polmoni, tifando a tutto spiano mentre i ragazzi di Windsor impazzivano e i Warblers di tutti i dormitori sventolavano in aria le loro bandiere. Reed chiaramente non era così esperto come le cheerleaders, ma riuscì a stare al passo con i passi complicati del ritornello.
I make them good girls go bad
I make them good girls go bad
You were hanging in the corner with your five best friends
IYou heard that I was trouble but you couldn't resist
I make them good girls go bad
I make them good girls go
Good girls go bad—

I Cheerios agitavano i fianchi avanti e indietro, facendo sì che sia la tifoseria del St. Patrick che quella della Dalton impazzissero mentre si facevano da parte con precisione militare. Reed si unì alle ragazze nei passi di danza, prima di fare un passo indietro, indicare il gruppo alle sue spalle e poi facendosi in là per fare spazio.

Un intero gruppo in formazione a V lanciò le ragazze in aria e le riafferrò, mentre i danzatori centrali si inginocchiavano per rivelare Kurt Hummel che nella sua vecchia divisa dei Cheerios stava nel mezzo sorridendo e cantando:
 
I know your type
Boy, you're dangerous
Yeah, you're that guy
I'd be stupid to trust
But just one night couldn't be so wrong
You make me wanna lose control—

Finì la sua parte con un sogghignò e ammiccò cosa che fece quasi fermare il cuore di Blaine. Il gemelli sogghignavano senza pietà, facendo finta di scuoterlo per riportarlo alla realtà.

“Evvai!” urlò David, battendo le mani ricoperte dai guanti da portiere
 
I make them good girls go bad
I make them good girls go bad
You were hanging in the corner with your five best friends
You heard that I was trouble but you couldn't resist
I make them good girls go bad
I make them good girls go
Good girls go bad—

Kurt, essendo stato allenato più rigorosamente rispetto a Reed, si muoveva quasi in sincronia perfetta con i Cheerios mentre eseguivano una serie di passi di danza uniti a degli esercizi ginnici. Dietro di lui, Reed venne sollevato e lanciato in aria in un backflip, cosa che fece esultare come matti i ragazzi della Dalton. Reed avrebbe poi affermato di non aver mai incontrato in tutta la sua vita delle ragazze così forti.

Kurt e Reed fecero in contemporanea due ribaltate in avanti – Kurt aggiunse una ruota alla sua – e si posizionarono di fronte al gruppo imitando una marcia militare mentre danzavano e i Cheerios cantarono con loro.
 
Oh, she's got away with the boys in the place
Treat 'em like they don't stand a chance—
And he's got away with the girls in the back
Acting like they're too hot to dance—
Yeah, she's got away with the boys in the place
Treat 'em like they don't stand a chance—
And he's got away with the girls in the back
Acting like they're too hot to dance—

Ad ogni verso la Dalton rispondeva con urla incredibili. La canzone continuò con lo stesso effetto e anche i giocatori a bordo-campo avevano iniziato a ballare. La folla del St. Patrick  si era unita a loro e le Banshees potevano a malapena reagire.

La coreografia si concluse con una piramide, una posa da parte di tutta la squadra e con l'esplosione di non meno di quattro cannoni spara coriandoli. Lo stadio era ormai un pandemonio e le vuvuzelas strombettavano in tutte le direzioni mentre i ragazzi agitavano le loro bandiere. I Cheerios si ergevano trionfanti, mentre Kurt e Reed respiravano affannosamente davanti con Quinn, Brittany e Santana.

“Non riesco a credere a quello che abbiamo appena fatto,” mormorò Reed, mantenendo la posa e guardando l'animata folla della Dalton. “Guarda questi ragazzi!”

“Se avessi saputo che era così semplice farvi esaltare così, l'avrei fatto molto prima,” sogghignò Kurt.

Nelle retrovie ci fu un movimento furioso. “Scusatemi.. Fatemi passare.. EHI!” Le ultime parole provenivano da Margot che torreggiava sopra Kurt con il suo metro e ottanta d'altezza, i fianchi robusti e degli addominali così duri da far invidia a quelli di Brittany.

“Che diavolo sta succedendo qui?” domandò. “Avete deliberatamente interrotto la nostra esibizione.. e non siete nemmeno della Dalton! Non ci sono ragazze alla Dalton!”

“D'accordo, Signorina Amazzone con la pelle di carta vetrata, se è così che la metti..”

Sue Sylvester si avvicinò con aria fredda, squadrando le Banshees mentre i Cheerios si portavano a distanza di sicurezza – Kurt prese Reed sotto la sua ala e lo portò via dal luogo dello scontro. 

“Che interessante assortimento di topolini spaventati hai radunato qui. Sono sicura che verranno uccisi facilmente ma anche dolorosamente quando decideremo di far fuori la competizione per le Regionali quest'anno. Ma forse non sarà necessario, visto che si saranno spaccati le ossa del collo con quelle specie di impiccagioni tremendamente eseguite che avete fatto per tutto il pomeriggio. La quota che ho investito nelle azioni delle pompe funebri salirà di certo.”

“Questo non cambia le cose!” sbottò Margot. “Voi non..”

“Si dà il caso che io abbia una certa importanza in queste questioni dopo aver vinto per sei anni consecutivi le Nazionali con le nostre coreografie ripetute ormai in modo ridicolo. Ho una buona autorità basata sul ricatto estremo, creativi metodi di tortura e il mio contratto che dice che noi Cheerios possiamo tifare per chiunque vogliamo ogni volta, il che include che, se ci va, potremmo tifare anche per la vostra prematura dipartita. Se volete, potremmo usare dei pompon fatti con i vostri capelli unti e sporchi in segno di lutto.”

Si piegò verso Margot. “Ora gira quelle tue chiappette rifatte e torna nel tuo campi prima che vi gettiamo addosso le nostre scorte di emergenza di polvere altamente proteica e vi divoriamo vive.”

Margot diventò rossa e viola. Si voltò e schioccò le dita e le Banshees la seguirono, guardando Sue spaventate.

La terribile coach si voltò poi verso Kurt. “Porcellana, ti aspetto in campo venerdì.”

Kurt sorrise. Le Cheerios sembravano divertite. A questo punto i Kings erano ritornati in campo e si erano gettati su di loro. “E' stato
fantastico!” disse Wes, incredibilmente  estasiato.

“Kurt, non avevo idea che tu fossi un cheerleader!” esclamò David.

“E' stato sexy, decisamente sexy!” concordò Wes, con un enorme sorriso. Si voltò verso gli altri ragazzi, “Forza, andiamo a far fuori quei Lions!”

Con un grande urlo di battaglia, i Kings corsero in campo. I ragazzi di Windsor iniziarono a saltare oltre le barricate verso Kurt e Reed, che vennero sommersi da abbracci di gratitudine.
 

La Dalton visse la partita con un solo goal grazie alla furiosa carica di Wes lungo il campo a pochi secondi dalla fine. Per tutto il tempo, i Cheerios saltarono su e giù a bordo-campo, incitando i ragazzi della Dalton a fare il tifo e sollevando il morale dei Kings. David tenne duro in porta: non fece segnare neanche un goal, anche se si ritrovò con una concussione.

Coriandoli caddero dal cielo mentre gli studenti della Dalton saltavano per la prima vittoria in quattro anni della loro squadra verso St. Patrick, facendo capire a Kurt il potere che gli ormoni avessero su una comunità esclusivamente maschile.

Fu dopo la partita, mentre la squadra era ritornata negli spogliatoi e i ragazzi di Windsor stavano scortando i Cheerios al loro autobus, che il signor Harvey li raggiunse.

“Ciao Kurt, Reed.” Aveva sul volto un enorme sorriso. “Esibizione interessante.”

I due risero, Kurt si passo con cura una mano tra i capelli per sistemarsi la frangia. Greg continuò, “Se voi due riuscirete a mettere la stessa energia nel duetto di stasera, sarò lieto di inserire questa canzone nel nostro repertorio.”

“Sul serio?” rise Reed sorpreso.

“Voi due sembrate cavarvela piuttosto bene nel ballo. La signorina Medel ed io potremmo pensare alla possibilità di inserire in po' più di movimento nei nostri numeri, visto che le New Directions sono chiaramente sia in grado di cantare e ballare.”

“Sembra fantastico!” disse Kurt, sorridendo. “Ho già alcune idee.”

“Niente di troppo esagerato, d'accordo?” Greg sorrise. “Ci saranno i vostri genitori stasera?”

“Sì,” Kurt annuì e così fece Reed, ma sembrava leggermente a disagio. Greg lo guardò e gli mise una mano sulla spalla. “Andrai benissimo.” E se ne andò.

Kurt guardò il suo amico. Reed alzò lo sguardo e sorrise. “Mi è piaciuto molto cantare con te là fuori. Non sapevo che fosse così divertente essere al centro di una performance.”

“Certo che lo è.” Kurt sorrise. “E stupirai anche tua mamma. Ne sono sicuro.”

“Già..” Reed si limito a un sorriso. Notò qualcosa alle spalle di Kurt, poi sorrise. “Vado ad assicurarmi che i gemelli non si comportino in modo strano con le ragazze e vice versa con Dwight.” Se ne andò.

Kurt era leggermente sorpreso, si voltò e si trovò di fronte a Blaine che se ne stava lì, tutto sorridente. “Bell'esibizione. Piuttosto inaspettata.”

“Che posso dire.. Sono un ragazzo dai molti lati diversi.” Kurt sorrise, arrossendo un po'. Stava ancora indossando la divisa dei Cheerios che metteva mostruosamente in risalto il suo corpo. Blaine lo stava contemplando. Con la mano la indicò.

“Sai, dovresti tenerla addosso.”

“Perché?”

“Ti sta tremendamente bene.”

Dopo aver udito quello che Blaine aveva detto nel corridoio, Kurt arrossì fino all'attaccatura dei capelli. “Già.. be'.. non abituartici. Non succederà di nuovo.”

“Chi lo sa? Magari sì. Hai dato ai ragazzi un assaggio e vorranno vedere i Cheerios di nuovo. E diciamo che mi è piaciuto vederti così spensierato.” Sorrise. “Sembravi più felice quando stavi al centro.”
 
“E questo è qualcosa che sicuramente vedrai di nuovo stasera.”
 

Nel prossimo episodio: Era una indimenticabile notte d'inverno, quando tutte le danze si fermarono per un momento. Il tabellone segna che Kurt è al centro, ma non tutti nella sala stanno seguendo gli stessi pasti. Ci sono molti segreti e ci sono molti bisbigli, e Kurt vede, anche se per poco, che cosa è vero e che cosa non lo è.

 
(*) Nella versione originale era:
Kurt: “A soccer game?”
Wes: “It's called football in the rest of the world.”
 
Gli americani chiamano il calcio soccer, mentre nel resto dei paesi anglofoni si chiama football. Scusate se ho cambiato totalmente la scena, ma questo scambio di battute era intraducibile in italiano.

(**)Nella versione originale:
Quinn: “What does you all mean?”
Brittany: “It means Christmas. Artie said Yule mean Christmas.”
 
Qui c'era un gioco di parole che almeno secondo me era intraducibile perché giocava su you all (tutti voi) che si pronuncia come Yule, l'equivalente pagano del Natale. La povera Brittany ovviamente ha fatto un po' di confusione..
Infine ho lasicato i termini che indicano le acrobazie delle Cheerleaders in Inglese, perché penso che in italiano non abbiano una traduzione corretta. Se così non fosse e qualcuno le conosce, me lo faccia sapere. Sarò più che contenta di inserirle.

La canzone che Kurt e Reed cantano durante l'esibizione dei Cheerios è Good Girls Go Bad dei Cobra Starship e Leighton Meester

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Capitolo 13
*** Il selvaggio ***


Eccomi qua. Scusate il ritardo. Mi ero ripromessa di postare questo capitolo prima di partire per il mare, ma poi, presa dai preparativi, mi è sfuggito di mente.
Questo è un capitolo bello lungo, quindi spero che serva a farmi perdonare per la lunga attesa. E' anche uno dei miei preferiti (SHANE!!).

Ieri sono andata al Flashmob di Glee a Milano e mi sono divertita un sacco!! Ho conosciuto un sacco di persone fantastiche e ho scoperto anche che alcune di loro seguono la mia traduzione e questo mi ha reso molto fiera.

Ho iniziato anche a tradurre il quattordicesimo capitolo e spero di finirlo e di postarlo al più presto.

Un bacio a tutti,

Caro.


Dalton

 

Episodio 13: Il Selvaggio

 

 

No!” Ci fu un leggero tonfo sul letto morbido.

“Reed, non essere ridicolo. Hai appena cantato e ballato di fronte alla Dalton e al St. Patrick.” Kurt lo guardò, iniziando davvero a innervosirsi.

Sì, ma non di fronte agli ex alunni. E non di fronte a mia madre! Mi sono quasi rotto l'osso del collo quando quelle ragazze mi hanno lanciato in aria.. E se cadessi dal palco?” Reed si stava di nuovo mangiando le unghie e Kurt gli diede uno schiaffetto sulla mano per farlo smettere. “Smettila. Mancano ancora due ore allo spettacolo. Piantala di stressarti e lasciati andare! Hai fatto tutto giusto prima.”

Il conto alla rovescia segnava che mancavano due ore al Festival Invernale. I ragazzi, dopo la grande vittoria sul St. Patrick, erano ritornati ai dormitori e avevano iniziato a fare le valigie. Il Festival segnava l'ultimo giorno di scuola e molti studenti se ne sarebbero andati via con i genitori una volta finito.

Reed aveva passato il tempo ad agitarsi in camera sua, senza nemmeno fare i bagagli. Per quel che gli riguardava, aveva bisogno di portare con sé soltanto i libri per i compiti delle vacanze; l'erede dei Van Kamp era l'ultima persona al mondo che aveva bisogno di mettere in valigia vestiti o altro. Non si sarebbe poi trasferito in camera di Kurt fino a che non sarebbero ritornati con l'anno nuovo.

Kurt aveva trascinato la sua enorme valigia in camera di Reed per cercare di fare recuperare un po' di senno al secondo cantante, che sembrava avesse ancora più paura di esibirsi di quanta non avesse avuta precedentemente sul campo, soprattutto a causa della pressione alla quale si sottoponeva da solo. “Sai, forse hai solo bisogno di rimetterti in gioco?” suggerì. “L'hai detto tu stesso, ti sei divertito là fuori. Questa volta non sarà diversa. Chiamalo un riscaldamento.” Si alzò e si diresse verso le scintillanti casse Bose di Reed.

Che stai facendo?” Reed sbatté le palpebre mentre Kurt premeva alcuni bottoni. La batteria iniziò a suonare e, al primo riff di chitarra elettrica, gli occhi di Reed si spalancarono.

Oh no.. oh no no no no..” indietreggio mentre la canzone di Rent continuava a diffondersi per la stanza.

Sì, sì, sì.. Forza!” Kurt lo trascinò in mezzo all'area comune della stanza.

Ma..”

“Se non hai intenzione di cantarla, allora inizierò io per te!”

What's the time?

Well it's gotta be close to midnight

My body's talking to me

It says, 'Time for danger'

Kurt stava ballando in cerchio intorno a Reed, la cui unica soluzione sembrò scoppiare a ridere di fronte alla danza estremamente ammiccante di Kurt. Anche il primo cantante sembrava a malapena in grado di controllare le sue risate, mentre faceva finta di suonare una chitarra. Spinse in avanti Reed che a stento riusciva a cantare mentre rideva, quasi sul punto di impazzire.

Reed lanciò vestiti per tutta la stanza, scuotendo i ricci. “Canta!” urlò Kurt, lanciando un cappello di Chanel in faccia all'amico. Reed, diminuendo le risate, ubbidì:

I've had a knack from way back

At breaking the rules once I learn the game

Get-up life's too quick

I know someplace sick

Where this chick'll dance it the flames

Ballando selvaggiamente per la stanza, i due avevano iniziato a fare un po' di casino e anche un bel putiferio, mentre la musica continuava a suonare. Kurt ballò intorno al letto di Reed mentre quest'ultimo continuava ad agitare la testa, scuotendo i capelli. I due cantavano ad alta voce, non curandosi di venir sentiti.

We don't need any money

I always get in for free

You can get in too

If you get in with me…

Let's go out tonight!

I have to go out tonight

You wanna play? Let's run away

We won't be back before it's New Years Day

Take me out tonight!

I due si lanciarono fuori dalla stanza con i vestiti che volavano dappertutto, spaventando a morte Dwight, che si trovava nel corridoio trasportando della biancheria pulita. Egli fissò i due che continuavano a danzare lungo il corridoio.

Reed scivolò sulle ginocchia per il corridoio e sarebbe finito contro uno dei vasi decorativi se Kurt non l'avesse afferrato per il braccio con una risata. Wes si affacciò dalla porta della sua stanza per guardare lo spettacolo.

Ma che diavolo?” David gli fissò da dove si trovava in cima alle scale; i due gli passarono accanto mentre la musica continuava a suonare dalla camera di Reed.

I due continuarono a cantare:

When I get a wink from the doorman

Do you know how lucky you'll be?

That you're on line with the feline of Avenue B

Let's go—!

I gemelli, che stavano uscendo dalla sala comune, li videro danzare lungo le scale e si unirono a loro allegramente, ognuno di loro afferrando un cantante e unendosi nel ballo con gesti esagerati e quasi perversi. Blaine uscì dalla sala comune e li fissò sorpreso.

Let's go out tonight

I have to go out tonight

You wanna prowl, be my night owl!

Well take my hand, we're gonna howl

Out tonight—!

Ethan, che stava ballando con Kurt, lo spinse verso Blaine, che lo prese tra le braccia, stupito. Kurt sorrise, carico di adrenalina. In mezzo ai fischi da parte degli altri ragazzi della Dalton, si mosse lentamente verso Blaine e ballò mentre cantava:

Let's find a bar

So dark we forget who we are

And all the scars from the 'never's and 'maybe's die—!

Blaine scoppiò a ridere e sorrise mentre lasciava che gli danzasse vicino, prima di lasciaro perché si unisse di nuovo a Reed e ai gemelli. Questa volta l'intera folla del primo piano si era unita alle danze:

Let's go out tonight

Have to go out tonight

You're sweet—wanna hit the street?

Wanna wail at the moon like a cat in heat?

Just take me—out tonight!

Tonight!

Tonight!

Mentre la canzone finiva, tutta il dormitorio di Windsor scoppio in risate e applausi. Kurt era finito di nuovo contro Blaine e i due ridevano insieme, le loro dita allacciate insieme mentre si tenevano per mano. I gemelli e Reed stavano facendo inchini esagerati e lanciavano baci alla loro folla “adorante”.

E' definitivamente uno di noi adesso,” sogghignò David mentre guardava Kurt che indicava Reed, facendo applaudire la folla ancora di più. “Si diventa un vero Windsor solo quando ci si trova a fare qualcosa del genere solo per puro impulso.”

Sono così orgoglioso!” esclamò Wes, fingendo di essere sommerso dalle lacrime. “Non vedo l'ora che commetta la sua prima distruzione di proprietà!”

Le persone al piano terra stavano ancora ridendo e inchinandosi quando si sentì il suono di qualcuno che si schiariva la gola rumorosamente. Tutti si voltarono e videro che le porte di Windsor erano aperte e di fronte ad esse c'era Howard, il capo dormitorio, che li guardava con aria corrucciata. Accanto a lui c'era una donna alta quasi come lui, vestita elegantemente con il collo e le orecchie piene di gioielli e con indosso un paio di occhiali da sole di Chanel nonostante fuori fosse già buio.

I ragazzi erano immobili. I vestiti che Kurt e Reed avevano lanciato erano ancora dappertutto. I rotoli di carta igienica che i ragazzi al piano di sopra avevano lanciato stavano rimbalzando giù dalle scale e alcuni caddero dalla balaustra.

Um..”

Howard li guardò corrucciato. “Non dovete finire di fare le valigie?”

Gli occhi di Kurt erano fissi sulla donna. I suoi capelli biondi, quasi bianchi per la quantità di tintura platino su di essi, erano tirati indietro. Gli zigomi erano modellati con trucco costoso. Il reparto mentale di Kurt dedicato alla moda lo informò che la donna stava indossando sulla sua taglia trentasei non meno di quattro grandi firme. Quando si tolse gli occhiali da sole per scandagliare il disordine, Kurt riconobbe gli occhi marroni.

Mamma..” mormorò Reed, diventando bianco per lo shock.

Hilde Van Kamp sorrise forzatamente. “Ciao, caro.”

 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

E' il momento. L'ultimo giorno prima di andarsene. Non posso dire che mi mancheranno le stranezze, ma penso di sentire una strana sensazione all'idea che non vedrò questi ragazzi fino all'anno prossimo.

...e Blaine. Non vedrò Blaine fino all'anno prossimo.

Quindi ora questo è tutto quello che abbiamo.

Una serata per concludere l'anno.

 

Signora Van Kamp..” iniziò Howard.

Hilde, la prego.” disse la donna brevemente.

Hilde è venuta per vedere Reed,” annuì Howard. Lanciò ai ragazzi un'occhiata “Vi tengo d'occhio” e uscì.

Ciao, mamma..” Reed sussurrò mentre si avvicinava a sua madre, abbracciandola velocemente. Venne ricambiato calorosamente dalla donna torreggiante – Reed non aveva per nulla ereditato la sua altezza, ma aveva i suoi occhi e i suoi riccioli – che gli accarezzò la schiena.

Caro,” disse Hilde con un tono di voce che solo le donne veramente chic sanno usare. Con cautela tolse un pezzetto di carta dal colletto dell'uniforme del figlio e fece un sorriso luminoso. “Sembra che tu stia.. bene” Studiò i cerotti sulle sue mani e su un braccio. “Stai bene.” Forse si aspettava di trovare Reed ferito molto più gravemente. La donna emise un suono infastidito. “Reed, ti ho detto di non tirarti su le maniche.” Gliele tirò giù e guardo le pieghe che si erano formate con aria corrucciata.

Terribilmente a disagio per tutta la situazione, Reed si allontanò da lei per un momento e indicò gli altri. “Io stavo solo, um..”

Ehi, Signora Hilde!” esclamarono i gemelli in coro da dove si trovavano, sorridendo, conoscendola già bene.

Ciao ragazzi,” Hilde sorrise e fece un cenno con la testa agli altri ragazzi, “Blaine..” Il prefetto sorrise con fare galante. La donna alzò lo sguardo verso le scale. “Wes, David..” i due esibirono due sorrisoni e annuirono, dirigendosi al piano di sotto. “e Dwight..” Lo spiritualista imbarazzato la salutò con un cenno della mano. Infine gli occhi della donna atterrarono su Kurt. Fece un sorriso ancora più grande, anche se forzato. “E questo deve essere Kurt.”

Sì, ti ho raccontato di lui!” disse Reed euforico. “Lui ed io andiamo molto d'accordo.”

Lo vedo,” disse Hilde, camminando verso il colpito controtenore. Dopotutto, la donna era una famosa, se non spaventosa, redattrice di una rivista di moda che con regolarità mandava al figlio abiti che ancora non erano in vendita nei negozi. “Reed mi ha detto che anche tu hai un ottimo gusto nel vestire.”

Be', ci provo,” Kurt gongolò, sorridendo.

Che cosa stavate facendo poco fa?” domandò la donna, che sembrava veramente curiosa. “Sembravate alquanto allegri.”

Notando lo sguardo sulla faccia di Reed, Blaine disse in fretta, “Stavano cantando. Si stavano solo riscaldando per lo spettacolo. Reed è diventato da poco uno dei solisti per l'esibizione dei Warblers di stasera.”

E' davvero molto bravo,” aggiunse Kurt.

La madre sembrò sconcertata per un attimo e Reed gemette disperato, sentendo il pericolo. “Ragazzi, non dovete..”

Cantare? Solista?” Hilde sembrava confusa. Corrugò la fronte e guardò Reed. “Tutto questo mi è nuovo. E' obbligatorio? E i tuoi quadri per la grande mostra? Ti sei dimenticato che ci sarà una mostra di gala settimana prossima?”

No..” disse Reed a bassa voce. “E'.. extracurricolare. Io.. Io sono un membro del coro della scuola.”

Oh.”

Kurt sapeva che cosa significasse quel “oh”. Era qualcosa che i redattori di moda facevano quando guardavano dei pezzi che né amavano particolarmente né che odiassero particolarmente. Raddrizzandosi, disse velocemente, “I Warblers hanno vinto le Provinciali quest'anno. Reed era con noi.”

Quindi anche tu sei uno di loro...” mormorò Hilde, squadrando Kurt da capo a piedi. Kurt trovò strano che potesse sembrare così fredda nonostante avesse gli stessi caldi occhi marroni di Reed. Sembrò giudicarlo inoffensivo perché scosse le spalle nella sua stola di pelliccia e guardò il figlio. “Caro, tutto questo e molto carino, ma non mi hai chiesto di venire qui per qualche altro motivo?”

Che cosa intendi dire?” domandò Reed imbarazzato.

Pensavo che avessi terminato i tuoi dipinti ovviamente,” disse Hilde francamente. “Hai una mostra in pochi giorni. Devo chiederti di nuovo di considerare la fotografia, caro. Potresti fare molto meglio. E se vuoi concentrarti sul design, pensavo che avessi già finito il tuo portfolio. Devo darlo Tim Gunn(*) settimana prossima?”

L'espressione sul volto di Reed mise a disagio chiunque si trovasse nell'ingresso. Alcuni dei ragazzi se n'erano già andati per lasciare loro un po' di privacy e per no dover assistere. I cospiratori di Windsor rimasero a guardare in silenzio.

Reed si agitò, “Volevo che tu venissi a vedermi! Per questo ti ho chiamato! Mi hai appena sentito cantare, no? Che.. Che cosa ne pensi?”

Hilde guardò il figlio con grande affetto – e quella che poteva essere comprensione. “Tutto questo è molto carino, caro. La mamma è molto contenta per te. Basta che non dimentichi ciò che è davvero importante.” Gli accarezzò la guancia. “Non dimenticarlo: il tuo sta per diventare un nome famoso. Non preoccuparti, gestirò io tutta la situazione e farò in modo che tu abbia ciò che ti meriti.”

Quindi.. Non hai intenzione di vedermi cantare..?” domandò Reed a bassa voce mentre sua madre iniziava a frugare nella borsa, tirando fuori quello che era senza ombra di dubbio un cellulare dorato di Dolce & Gabbana. Hilde sembrò sospirare, “Certo che guarderò, caro.. Ma non ti dispiacerà se non rimaniamo per il cocktail? Il nostro volo per New York partirà tra poche ore e devo ancora contattare il rappresentante di Monique Lhullier per quell'abito che vogliono fare per la futura principessa..”

Signora Hilde?” i gemelli presero la parola. Evan disse, “Se per lei va bene.. lei potrebbe andare avanti. Anche noi voleremo verso l'East Coast, possiamo portare Reed con noi nel nostro jet.”

Jet..? Se Kurt non fosse stato così sorpreso dalla totale incapacità di Hilde di cogliere il disagio del figlio, avrebbe guardato i gemelli a bocca aperta.

Davvero?” Hilde sbatté le palpebre.

Sì, starà bene con noi,” disse Ethan con un sorriso. “Noi.. lo terremo occupato.”

Va bene, allora.” Hilde fece un cenno con la mano e si portò il telefono all'orecchio. Diede a Reed un breve abbraccio. Ci vediamo dopo nella sala da ballo, tesoro. Sì, pronto? Patricia? Ho visto le foto della sfilata..” uscì da Windsor senza aggiungere una parola.

Il silenzio cadde nell'ingresso.

Reed stava fissando il pavimento. Kurt camminò verso di lui, non sapendo esattamente cosa dire. Gli mise una mano sulla spalla. “...Reed?”

Il ragazzo più basso alzò lo sguardo, sorridendo un po. “Sì, questa è mia mamma. E'.. davvero fantastica, no? Ha tutti ai suoi piedi.”

Blaine lo guardo con un espressione quasi apologetica. “Cambierà idea, Reed. Ti vuole molto bene, solo che..” scosse la testa, come se si fosse reso conto che lo spettacolo di poco prima non supportasse esattamente quelle parole. “Sono certo che se ti sentirà cantare sul palco stanotte, lo capirà. Non c'è modo che non sia così.”

Non è niente di che,” disse Reed sicuro. Tirò su la testa, sbattendo le palpebre. “E' sempre stato questo il piano per me. Io dipingo, disegno vestiti – Io prenderò le redini dell'impero di mia madre. Mi piace comunque dipingere, quindi ha senso. Lei si sta solo prendendo cura di me.. Essere un Warbler è..” lasciò la frase in sospeso.

.. solo qualcosa che vuoi davvero fare..?” finì Kurt.

Wes incrociò le braccia sul petto. “E' stato per un capriccio, Reed? Quando ti si unito a noi? Perché vidi la tua audizione: eri spaventato a morte, ma combattesti per farcela.”

La Medel vide che desti il massimo. E' per questo che ti permise di essere uno di noi, giusto? E per il ruolo principale in questa esibizione?” aggiunse David, alzando un sopracciglio. “Ti sei battuto anche per quello. Eri sicuro che non ce l'avresti fatta, ma hai gareggiato comunque.”

Non sembra che sia qualcosa che faresti solo perché ti va..” i gemelli piegarono la testa verso di lui.

Ragazzi..” Reed scosse la testa, come se cercasse di convincersi da solo. “Mia mamma.. Non sta cercando di farmi smettere o altro! Si sta prendendo cura di me. Se dovesse vedere che davvero ho del potenziale, lei.. mi darebbe il suo supporto. Forse quello che sta dicendo è che.. che non ho un futuro come cantante.” Scosse le spalle con una risata che non era per nulla convinta. “Ho il resto del liceo per cantare con voi ragazzi. Almeno ho questo, no?” Così quando smetterò.. Potrò guardare indietro a questo momento e ricordarmi quanto mi sono divertito.”

I ragazzi si guardarono tra di loro. Dal piano di sopra, Dwight sembrava dispiaciuto, fissandolo apertamente. Reed sorrise un po'. “Io.. devo andare di sopra. Devo cambiare divisa. Mia mamma odia le pieghe.” Indicò le sue maniche e andò di sopra, facendosi strada tra il disordine.

Non appena se ne fu andato, Kurt guardò gli altri con espressione corrucciata. “Da quanto tempo è così?” domandò. “Sapevo che sua mamma non approvava, ma non mi avevate detto che lui la pensasse in questo modo.”

Non c'è niente che si possa fare riguardo a sua madre,” disse esitante Blaine, che non approvava la situazione. “Reed è il suo unico figlio. Lei ha piazzato il suo intero impero di moda sulle sue spalle. Si comporta così da quando ha undici anni”

Ma lui vuole davvero cantare!” protestò Kurt.

E noi vogliamo davvero che continui,” disse David con pazienza. “Sappiamo che Reed sa cantare, sappiamo che è fantastico. Ma hai sentito che cosa ha detto? Che cosa gli succederà dopo?”

Molti altri ragazzi qui.. hanno lo stesso problema,” spiegò Wes. “Vanno in collegio, prendono ottimi voti e poi prendono il controllo degli affari di famiglia. E' sempre stato così da generazione in generazione... anche per noi”

Nessuno qui si è mai domandato che cosa Reed volesse davvero fare nella vita?” esplose Kurt, facendo sussultare tutti gli altri. Sì voltò e corse di sopra. “Kurt..” iniziò Blaine, ma poi ci ripensò e lo lasciò andare.

Dwight fece passare il ragazzo infuriato mentre raggiungeva gli altri di sotto. Sospirò e li guardò. “Immagino che questo sia quello che chiamano shock culturale”

Ne deduco che Kurt non abbia intenzione di ereditare l'officina di suo padre..?” disse Evan, cercando di vedere la situazione dal punto di vista dell'altro ragazzo.

Come se nessuno di voi non si fosse mai lamentato della situazione,” brontolò Dwight. Lanciò in aria le braccia. “Io voglio vivere per la strada! Salvare le persone, dare la caccia alle cose! Voglio essere qualcosa di più che Dwight Huston, futuro proprietario di un parco a tema! Non posso nemmeno salire sulle attrazioni quando voglio!”

Dwight..”

Blaine li fissò. “Ha ragione. Non so voi, ma penso che Reed debba poter dire la sua. Sembrava che sua madre gli avesse sparato quando ha detto che non era nemmeno venuta per sentirlo cantare.” Sospirò. “Se Reed vuole quello che vuole sua mamma, non c'è nulla che possiamo fare, ma se c'è la più remota possibilità che voglia fare altro nella vita – così come lo vogliamo tutti noi – dobbiamo almeno aiutarlo a combattere per farsi sentire.”

Sua madre mi spaventa,” mormorò Dwight “Dobbiamo andare contro a quella? Ci mangerà vivi.”

Non deve essere fatto in una notte,” avvertì David. “Bisognerà far cadere pian piano le sue barriere.”

Ci fu un momento di riflessione. Poi i gemelli sorrisero.

Sfida accettata.”

 

Contrariamente a quanto tutti credevano, la sala da ballo Orione non doveva il suo nome all'enorme cupola di vetro e oro che vi si trovava e che era ricoperta di luci che rivelavano il cielo notturno all'esterno. Era una notte senza nuvole tipica dell'Ohio e le stelle brillavano nel cielo, la loro luce leggermente aumentata dalla massa di candele e di luci che decoravano l'intera sala da ballo. La selezione dei fiori era così bianca a pallida che sembrava quasi che nel locale si stesse per celebrare un matrimonio.

Studenti, ex alunni e genitori erano già entrati nella sala con nei loro abiti da cocktail. I Warblers erano gli unici studenti che indossavano l'uniforme. I Warblers avrebbero aperto e chiuso il Festival Invernale come facevano ogni anno, esibendosi prima e dopo che si fossero esibiti i singoli concorrenti di ogni dormitorio.

Papà!” Kurt corse dall'ingresso a dove si trovava suo padre e gli diede un grosso abbraccio. Burt rise e abbracciò il figlio, dandogli una forte pacca sulla schiena. Kurt sospirò felice. “Mi siete mancati un sacco.”

Oh, ci sei mancato anche tu, Kurt,” disse Carole affettuosamente, sorridendo e abbracciandolo. Kurt ricambiò l'abbraccio e sorrise ai suoi genitori. Finn non era presente – i Cheerios prima avevano detto a Kurt che il Glee club quella sera avrebbe invaso casa del signor Schuester e Kurt aveva chiesto loro di augurargli buon Natale da parte sua.

Devo ammettere che eravamo preoccuparti per te,” ammise Burt, indossando quello che era certamente lo stesso completo che aveva indossato al matrimonio, ma senza la cravatta. “Soprattutto dopo quella volta che sei rimasto bloccato nella neve. Stai bene, vero? Non ci sono problemi?”

Sì,” disse Kurt sorridendo. “I ragazzi sono.. be', non sono proprio un problema. Sono solo un po'.. eccitabili.

Burt gli lanciò un'occhiata che faceva intuire che non avesse capito a pieno che cosa intendesse e Carole disse: “Be', buono a sapersi. Sai, Finn potrebbe non darlo a vedere molto, ma si sta impegnando davvero molto per essere un buon fratello per te. Sembrava un po' preoccupato anche dopo aver incontrato i tuoi amici.”

So che lo è. E, benché abbia buone ragioni per esserlo, non ce n'è bisogno,” disse Kurt con un piccolo sorriso, ricordando come a quest'ora, l'anno scorso, avrebbe ucciso per far sì che Finn Hudson si preoccupasse per lui. “In realtà, deve smettere di essere così nervoso. Ha già i suoi di problemi.” Sorrise di nuovo a suo padre e lo abbracciò di nuovo. Dopo gli eventi precedenti, aveva appena realizzato quanto fosse fortunato ad avere un padre come il suo. “Mi sei davvero mancato.”

Se hai sentito così tanto la nostra mancanza, allora dovresti tornare a casa,” disse Burt scherzoso sorridendo un po'. “Dovevi andartene in un collegio proprio quando avevamo trovato una casa grande abbastanza grande per tutti...”

Kurt scoppiò a ridere.

 

Dall'altra parte della sala, Logan si appoggiò ad una delle colonne, guardando Kurt che parlava con la sua famiglia. Derek si aggirava intorno a lui, con l'aria infastidita. Al contrario di Logan, Derek non indossava la divisa e aveva un aspetto magnifico con indosso i pantaloni con la piega, un maglione a collo alto e la giacca.

Che cosa hai intenzione di fare ora?” domandò al ragazzo più alto, che non distoglieva mai gli occhi da Kurt. Logan scosse la testa. “Non non lo so nemmeno io.”

Derek lo fissò a lungo, poi scosse la testa e e guardò il suo orologio, “Va be', vado a prendere la ragazza che ho inviato. Te la caverai da solo per dieci minuti?” domandò sarcastico.

Vattene, Derek” disse Logan, raddrizzandosi e ripulendosi il colletto.

Derek fece due passi, si fermò e si voltò. “..Hai preso le tue medicine?”

Sì,” disse Logan educatamente per ingraziarselo, ma poi fece un sorriso forzato. “Sto bene, amico. Adoro la mia nube di grigio nulla. Vattene, vai a prendere la tua ragazza. Io vado a prendere il mio ragazzo.” Sorrise e si allontanò dall'amico. Derek roteò gli occhi, scuotendo la testa mentre si allontanava dalla sala.

Logan aspettò che se ne andasse e si voltò di nuovo verso dove Kurt si trovava senza nessuno di Windsor intorno. Solo lui e i suoi genitori.

Non aveva preso le sue medicine, ovviamente. Gli piaceva come si sentiva quando era vicino a Kurt. Se fosse stato intontito, non avrebbe avuto quella sensazione. Era l'unica cosa che lo faceva ancora sorridere. E gli altri sembravano non essere in grado di capirlo.

Mentre si avvicinava, vide Kurt alzare lo sguardo. Con sua enorme sorpresa, Kurt sorrise quando lo vide. Per un momento, si domandò se Blaine fosse dietro di lui. Si guardò intorno e vide che non c'era nessuno. Si voltò e vide che Kurt stava ridendo leggermente.

Quella sera Kurt era troppo felice di aver rivisto i suoi genitori per essere arrabbiato con qualcuno quella sera. Si voltò verso i suoi genitori e disse, “A proposito dei Warblers..” indicò Logan. “Questo è Logan. E' uno dei cantanti di punta.”

Buona sera, signore e signora Hummel,” Logan sorrise spontaneamente per la prima volta in giorni. “E' un piacere conoscervi.”

Questo non l'avevamo ancora conosciuto,” disse Carole, sorridendo in approvazione del ragazzo alto mentre Logan stringeva la mano di Burt. “Abbiamo visto alcuni degli altri mentre portavi via le tue cose, vero Kurt?”

No, Logan è di un altro dormitorio,” spiegò Kurt. “Blaine e gli altri sono del mio stesso dormitorio.”

Quando venne menzionato il nome del suo rivale, Logan si sentì un attimo preso di sorpresa, ma gli passò in fretta quando Kurt lo guardò con i suoi fantastici occhi. Disse a Burt, “Ho saputo che ripara macchine, signor Hummel.”

Puoi chiamarmi Burt,” disse l'uomo più anziano annuendo. “E comunque sì.”

E anche Kurt è capace? Perché per ora l'ho visto soltanto creare dei favolosi outfits” Logan sorrise. Kurt lo guardò a bocca aperta e gli diede un leggero pugno sul braccio.

Burt rise. “Ragazzo, dovresti vederlo quando gli chiedo di lavorare quando indossa quei suoi abiti assurdi..”

Warblers, attenzione..” la voce della signorina Medel giunse dal sistema audio. “Per piacere radunatevi dietro le quinte tra cinque minuti. Grazie.”

Ah.. non è sempre questo il modo..” Logan sorrise, guardando il palco. Guardò Kurt. “E' il tuo grande debutto.”

Già..” Kurt sospirò, facendo un enorme sorriso. “Finalmente. Mi ci sono volute solo un paio di settimane perché raggiungessi il mio giusto posto.” Logan rise.

Sarai fantastico,” disse Carole incoraggiante. “In bocca al lupo.”

Andiamo?” domandò Logan a Kurt con un sorriso e il controtenore annuì. Guardò i suoi genitori. “Vi raggiungeremo più tardi.”

A dopo, papà” disse Kurt, mentre se ne andava con il ragazzo più alto.

Mentre se ne andavano, Carole aveva sul volto il sorriso di chi la sapeva lunga mentre li guadava dirigersi verso il backstage. Burt vide la sua espressione e corrugò leggermente la fronte. “Che cosa c'è?”

Non l'hai notato?” domandò lei.

Notato cosa?”

Il modo in cui Logan ha sorriso a Kurt. Sembrava.. molto felice.”

Allora forse è solo molto felice,” borbottò Burt, incrociando le braccia sul petto. A suo parere, Logan era un po' emotivo. E suo figlio stava diventando un po' troppo popolare. E senza apparente motivo, si domandò dove fosse il suo fucile.

Conosco quello sguardo...” rise Carole quando vide la sua espressione. “Non pensi che sia bello che ai ragazzi qui piaccia Kurt? E' di certo meglio che al McKinley..”

Finché rimane tutto ad un livello platonico..” brontolò Burt a mezza voce. “Non sono ancora pronto ad avere una conversazione con Kurt riguardo...”

Ehi, signor Hummel!” i genitori alzarono lo sguardo e videro Blaine che si avvicinava a loro con un sorriso. Anche lui indossava già la sua impeccabile uniforme. Carole si illuminò immediatamente, riconoscendolo. “Ciao, Blaine.”

Burt annuì solamente, individuando un altro “potenziale corteggiatore” e domandandosi da dove venissero tutti questi ragazzi. Almeno questo a Kurt sembrava piacere. “Sono contento che siate potuti venire. Avete già visto Kurt?”

Sì, l'abbiamo appena visto,” rispose Burt annuendo di nuovo. “Si è appena diretto nel, uh, il backstage. Era con quell'altro ragazzo – come si chiama? - Logan.”

Carole colse quel barlume di allarme che attraversò gli occhi di Blaine e si preoccupò leggermente. Con attenzione indicò dove si erano diretti i due. “Puoi ancora raggiungerli. Sono andati da quella parte.”

Grazie, signora Hummel.” Blaine fece un cenno e un sorriso a Burt. “A dopo, signor Hummel.” E riuscendo a malapena a mantenere la sua compostezza, se ne andò. Burt, guardandolo andare via piuttosto sbalordito dalla sua uscita, si voltò verso Carole. “Che cosa è successo?”

Burt..” Carole pose una mano sul suo braccio per confortarlo e sorrise. “Penso che Blaine abbia tutto sotto controllo.”

Che cosa? Come fai a saperlo?” guardò di nuovo il punto dove si era diretto Blaine e poi sua moglie. “Tu ti fidi davvero di questi ragazzi?”

Neanche un po', ma mi fido abbastanza di Blaine per sapere che si prenderà cura di Kurt,” ripose lei con un sorriso, “Gli hai visti quando sono venuti a casa. E' praticamente attaccato al suo fianco..”

Possiamo non avere questa discussione adesso, Carole..?” Burt sembrava sul punto di avere un'emicrania. Carole rise e lo guidò verso l'area principale, dove si trovavano i tavoli da cocktail, inondati di luce.

 

Blaine si affrettò lungo il corridoio, maledicendo per la prima volta la vastità della più grande sala per eventi della Dalton. Non gli piaceva lasciare nessun Windsor da solo con Logan – come i gemelli riuscissero ad essere quasi amichevoli con il prefetto di Stuart era per lui un mistero – figurarsi poi lasciarlo solo con Kurt. Non poté fare a meno di ripensare alle Provinciali, quando Kurt era ritornato completamente scosso e Logan si era tagliato le nocche.

Qualcosa era accaduto quella volta e qualcosa stava per succedere anche adesso.

Blaine! Blaine!”

Sì fermò sentendo un voce familiare e si voltò. Qualcuno stava correndo verso di lui, la giacca grigio perla in disordine e la camicia chiusa a malapena. Blaine fissò sorpreso e confuso qualcuno che non si aspettava di vedere. “Shane?”

Ehi, fratellone!” sorrise il ragazzo che in realtà era più alto di suo fratello, ma aveva la stessa massa di capelli scuri. Quelli di Blaine erano domati dal gel, ma quelli del nuovo arrivato cadevano liberi intorno alla sua testa. Era l'opposto di Blaine – mentre Blaine aveva un aspetto decisamente ordinato, Shane era l'incarnazione della fretta e aveva un'espressione divertita. Blaine era basso, robusto e composto, ma Shane era più alto, più snello e rilassato. Entrambi però si assomigliavano molto. Lo raggiunse, col fiatone e diede una pacca sulla spalla del fratello maggiore. “Ti ho trovato!”

Non dovresti essere in Colorado?” domandò Blaine confuso, fissandolo e aiutandolo a stare in piedi.

Ero in Colorado,” il nuovo arrivato scosse le spalle con un sorriso, i suoi occhio grigio verdi scintillarono maliziosi. “Sono tornato prima per le vacanze. Il collegio fa schifo. Il mio, intendo, non il tuo. Hai già visto mamma e papà?”

Blaine si fermò sgranando leggermente gli occhi. “...papà è venuto?”

Già,” sospirò Shane. “Ci porteranno nella West Coast per le vacanze.”

Il più grande fece un sorriso forzato. “Non andrò mai in vacanza da nessuna parte con papà, Shane.”

Ti prego?” implorò, fissandolo, il suo sorriso scomparve. “Andiamo, Blaine, puoi almeno provarci. Non pensi che sia ora che tu e papà..”

Blaine spinse la mano di Shane via dalla sua spalla, scuotendo brevemente la testa. “No. Penso che quello che sia successo l'anno scorso alla cena del Ringraziamento sia più che sufficiente.”

Papà stava solo...”

Ha fatto di tutto per farmi mettere con una ragazza! Questo non ti dice nulla?”

D'accordo, l'ha fatto.” Il ragazzo più giovane fece un grande sospiro. “E sì, ammetto che è stata una colossale stronzata da parte di papà. Se ti fa sentire meglio, non ho mai provato così tanto imbarazzo da quando Jessica Simpson chiese se le ali fritte alla Buffalo venissero davvero dai bufali.”

Blaine sorrise un po' e diede una pacca sulla spalla a suo fratello. “Guardaci. Non ti vedo da una vita e ci mettiamo a parlare di questo. Stai bene?”

Come al solito.. Noia. Studio. Noia. Sport. Noia.” Si fermò. “Ho ricominciato a frequentare qualcuna..”

Blaine alzò un sopracciglio. Shane diventò rosso. “Non guardarmi in quel modo, Blaine. Tu ti sei beccato la pallottola al posto mio, devo mantenere un buon comportamento.”

E poi ti domandi perché io non voglia tornare a casa”

Non farlo, Blaine, andiamo, ti prego?” Il ragazzo più giovane sembrava perduto. “So che papà è stato.. be', è stato duro con te. Ma pensa alla mamma! Pensa a me! Vogliamo rivederti. Non puoi scappare via per le vacanze di nuovo. Non vedi? Siamo tutti venuti a vederti stasera.” Gli fece un grande sorriso, aprendo le braccia e preparandosi a soffocarlo in un abbraccio pantagruelico. “Non farlo. Torna a casa.”

Blaine iniziò a spiegare, ma poi ci ripensò e sospirò. “Le persone mi hanno detto di non fare cose per tutta la settimana..” si fermò e si ricordò la sua missione originale. “Ah.. Dannazione! Shane, mi hai fatto dimenticare il motivo per cui stavo correndo!” Fuggì lungo il corridoio.

Ehi, non mi sfuggirai!” esclamò suo fratello, inseguendolo. “Qual è il problema con te? Ti sei dimenticato come si conclude educatamente una conversione?”

Devo trovare Logan e Kurt!” urlò Blaine.

Logan..? Logan è di nuovo qui? Pensavo avessi detto che il tuo ragazzo fosse stato buttato fuori?”

Blaine per poco non lo uccise, piegandosi verso di lui e mancandolo. “Non è più il mio ragazzo!”

Che cosa? Perché?” Shane lo fissò. “Eri pazzo di lui! E quell'altro ragazzo, come si chiamava..”

Blaine a volte si domandava perché suo fratello gli piacesse così tanto quando sembrava chiaramente incapace di stare zitto. Le persone nel corridoio lungo il quale stavano correndo stavano già lanciando loro occhiate strane. Wes, che stava prendendo un bicchiere d'acqua, si tirò su per vedere i due che correvano verso di lui.

Wes sbatté le palpebre. “Ehi, Blaine. E.. Shane? Che diavolo, amico, quando sei tornato?”

Oh, giusto questa mattina!” fu la risposta che diede con un sorriso amichevole, dando il cinque a Wes che era ancora confuso.

Hai visto Kurt?” domandò Blaine disperato.

Chi è Kurt?” Shane sbatté le palpebre. “E' il tuo nuovo ragazzo? Diavolo, fratello.. Quanti ne hai avuti mentre ero via?”

Wes ignorò la domanda di Shane – era troppo complicata. “Non l'ho visto. La Medel lo sta cercando. Harvey è pronto a fargli causa se arriverà in ritardo!”

I suoi genitori mi hanno detto che era con Logan,” disse Blaine.

Wes sgranò gli occhi e impallidì così in fretta che Shane afferrò un bicchiere d'acqua e glielo tirò in faccia. Sputacchiando, Wes strappò il bicchiere dalle mani di Shane guardandolo male. “Qual è il problema con te?”

Ti abbiamo perso del tutto, amico.”

Shane, non ora, per piacere..” Blaine spinse via suo fratello per un attimo. Shane gettò in aria le braccia drammaticamente, girando i tacchi. “Dovrebbero essere nel backstage..”

Ehi” Reed li raggiunse scivolando. “Ehi, ragazzi..woah!” inciampò sui suoi stessi piedi per quella che probabilmente era la terza volta quel giorno e atterrò sgraziatamente sul pavimento.

Wes si piegò e lo aiutò a rialzarsi, roteando gli occhi. “Come tu abbia fatto a completare l'intera coreografia dei Cheerios senza un graffio va al di là della mia comprensione.”

No, in realtà, è stata tutta fortuna.. e quelle ragazze sono davvero forti,” Reed si ripulì in fretta i pantaloni. “Fra poco tocca a noi! Non intendo andare sul palco da solo.. Dov'è Kurt?”

Perché tutti stanno cercando questo tizio?” domandò Shane, con gli occhi spalancati, voltandosi di nuovo verso di loro, agitando le braccia.

Lui chi è?” domandò Reed, alzando lo sguardo verso Shane.

Qualcuno che se ne stava andando?” disse Blaine enfaticamente a suo fratello, cercando di toglierselo dai piedi per cinque secondi. Ma Shane gli passò accanto senza fare una piega – in un modo che ricordava terribilmente i passi di danza di Blaine – e mostrò il suo sorriso vincente. “Ciao, io sono..” si fermò all'istante, fissandolo. “..oh”

Reed lo guardò, sbattendo le palpebre, leggermente confuso dal fatto che si fosse fermato improvvisamente. “Um, io sono Reed.. Stai bene?”

Dopo un po', Shane sbatté le palpebre e ritornò in sé. “Scusatemi per cinque secondi.” Afferrò Blaine per la giacca e lo trascinò da parte nonostante le proteste del più grande, “Chiequello?”

Che cosa?” Blaine lo fissò.

Chiequello!” Shane si dimenticava di separare le parole quando era nervoso. Indicò in direzione di Reed.

Non si è appena presentato?”

Checoshadisbagliato? Perchenonmenehaimaiparlato?”

L'ho fatto. Tu non mi ascolti mai. Shane, questo davvero non è il momento..!”

Fu in quel momento che Logan e Kurt riapparvero nel corridoio, fermandosi di fronte alla piccola folla sulla strada. Nello stesso istante dall'alta parte della sala, David apparve con Derek – che aveva con sé Tabitha Adams – ed entrambi sembravano profondamente infelici. Si fermarono quando videro la folla assemblata.

Tutti nel gruppo si guardarono l'uno con l'altro.

David spalancò gli occhi. “Wes?”

David?” il suo migliore amico sbatté le palpebre e guardò i due che erano con lui. “Tabitha?”

Derek?” Reed fissò la coppia che era con David.

Reed!” ansimò Hilde vedendo che suo figlio era di nuovo in disordine.

Shane?” Logan fissò la scena, confuso nel vedere il fratello di Blaine.

Kurt?” Anche Blaine era confuso.

Logan!” Un uomo con indosso un completo sembrava essere sul punto di esplodere.

Che cosa diavolo sta succedendo qui?” urlò infine Greg, facendo sussultare tutti i ragazzi nella sala con la sua rara ira. “Dovete essere sul palco tra cinque minuti. Che cosa ci fate qui? Kurt! Reed! Andiamo!”

Oh, cielo..” Hilde si piegò e afferrò il polso del figlio con aria infastidita. Lo tirò a sé e in fretta gli diede una sistemata.

Ma l'uomo con il completo attraversò la sala e si diresse verso Logan, che lo guardava senza battere ciglio. L'uomo aveva l'aria distinta, con i capelli biondo scuro leggermente ingrigiti sulle tempie. E aveva gli occhi di Logan. Afferrò il gomito di Logan.

Tu vieni con me, adesso, ne ho avuto abbastanza di questa storia.”

No” urlò Logan in risposta furioso, mentre si liberava. “Perché diavolo sei qui poi?”

Logan!” disse Sylvia scandalizzata. Alzò lo sguardo verso l'uomo. “Signor Wright, la prego.. non è questo il luogo..”

Cos'è questa storia che hai smesso di prendere le tue medicine?” sbottò l'uomo contro il figlio. “Hai perso completamente la testa?”

Ogni studente che non era uno Stuart ora sembrava confuso. Blaine spostò lo sguardo dall'uomo a Logan, con l'aria corrucciata. “Medicine?”

Kurt sembrava sorpreso. “Che vuol dire che prende delle medicine? Per cosa?”

Logan, stupito, si voltò verso Derek, che diventò bianco. “Non gliel'ho detto io, Logan. Lo giuro!”

Non importa chi me l'ha detto!” John Logan Wright Jr. esplose contro il figlio, il terzo. “Non puoi farti questo di nuovo, Logan! Ti riporto a New York in questo istante!”

Logan indietreggiò, il suo intero corpo vibrava per la rabbia. “Tu non mi porterai da nessuna parte! Tu mi lasciasti qui quando non potevi sopportare la pressione! Quando sapevi che avrei potuto rovinare la tua campagna elettorale!” Con il respiro affannoso, afferrò il polso di Kurt. Kurt sembrò confuso e Blaine si mosse per cercare di separarli, ma Kurt lo fermò. Alzò lo sguardo verso Logan come se lo stesse analizzando.

Logan si guardò intorno freneticamente e indicò suo padre. “E sai cosa? Mi piace qui. Potrebbe fare del tutto schifo, potrebbe anche essere nel mezzo del fottuto nulla e forse qui tutti mi odiano, ma non ho intenzione di andarmene da nessuna parte! Voglio stare in un posto per una volta! Sono stanco di essere mollato da qualche parte ogni volta che ti viene comodo!”

Smettetela.. SMETTETELA!” esplose infine Greg. “Tutti voi!”

Silenzio.

L'intera sala sembrava tremendamente a disagio. Greg li fissò tutti. Si voltò verso Wes e David. “Trovate la preside. Ditele che inizieremo un po' di ritardo.”

Ma..”

ANDATE!” e i due corsero via, lanciando occhiate confuse agli altri. Wes trascinò con sé Tabitha, terrorizzata.

Hilde afferrò il polso di Reed e lo portò via dalla scena. “Mamma!” si lamentò Reed.

Andiamo, Reed,” disse con tono definitivo. Reed la fece fermare e liberò il polso dalla sua presa. “No.” disse con voce tremolante. “Devo rimanere con i miei amici.” E corse di nuovo dagli altri. Hilde fissò suo figlio, colpita dalla sua imprevedibilità.

Greg guardò Logan, notando la luce che aveva negli occhi. Sembrava del tutto a conoscenza della situazione di Logan. Con cautela disse, “Logan. Per piacere, lascia andare Kurt.”

Logan tremò. Guardò Kurt e vide che era un po' scosso. Questo gli fece mollare la presa immediatamente, realizzando che cosa stesse facendo. “Io..”

Suo padre si mosse in avanti per afferrarlo di nuovo, ma per la sorpresa di tutti, Blaine saltò in mezzo ai due, bloccandogli la strada. Il signor Wright lo guardò male, ma Blaine non si mosse. “Penso che Logan abbia detto che vuole rimanere,” disse tranquillamente.

Derek li guardò e attraversò la stanza, ponendosi accanto a Blaine. “Logan sta bene, signor Wright,” disse Derek serio. “E' vero che ha smesso di prendere le sue medicine, ma posso assicurarle che farò in modo che non se lo dimentichi più.”

Non se n'è dimenticato,” sbottò il signor Wright, guardando suo figlio che aveva l'aria piuttosto scossa. “L'ha fatto apposta.”

Lo sappiamo,” disse Greg, guardandolo mentre si univa ai due ragazzi. “Ma Logan sta davvero migliorando qui. Non l'ho mai visto impegnarsi così tanto per controllarsi. Se lo costringe ad andarsene ora.. Non posso assicurarle che la situazione migliorerà.”

Logan ora sedeva contro il muro, Kurt era accanto a lui. Lo teneva per mano, i suoi occhi blu erano determinati. “Calmati,” gli ordinò.

Ci sto provando..” mormorò Logan. Lo guardò. “Perché sei qui poi?”

Perché posso farlo.” Kurt lo guardò dritto negli occhi. “Voglio di nuovo il ragazzo che ho conosciuto nella sala dei Warblers. Quello che cantava perché voleva e che suonava il piano. Non voglio questa cosa arrabbiata in cui ti sei trasformato. Sforzati e cambia, Logan. Non so che cosa ti stia succedendo o perché, ma noi siamo qui per te.” Con un cenno del capo indicò gli altri ragazzi. “Guarda lì.”

Logan alzò gli occhi e vide Blaine, Reed e Derek di fronte a suo padre per bloccargli la strada. I suoi occhi si posarono su Blaine più a lungo. Kurt lo notò e sorrise un po'. “Se perfino Blaine si sta battendo per te, sarà meglio che tu non ci deluda.”

Il ragazzo più alto deglutì, sembrando più calmo. Kurt lasciò la presa e si alzò, unendosi agli altri. Andò a porsi accanto a Blaine e entrambi guardarono il padre di Logan.

Sylvia guardò i ragazzi, poi il Senatore Wright. “Signore, con tutto il rispetto, vorrei ricordarle la conversazione che abbiamo avuto l'anno scorso. ..Ci piacerebbe che Logan rimanesse per un altro anno.”

Il signor Wright sbuffò come un toro. “Non ha bisogno di un glee club.. Ha bisogno di terapia.

Siamo noi la sua terapia,” disse Derek tranquillamente. “Logan sta bene con noi. Certo ad alcuni di noi..” non guardò Blaine, “..potrebbe non piacere così tanto.. Ma penso che abbiamo più bisogno di lui qui di quanto non ne abbia bisogno lei a New York.”

L'uomo rimase immobile, non pronto ad accettarlo. Guardò il figlio, appoggiato al muro, che lo guardava con i suoi chiari occhi verdi. Accanto a lui, spuntati da non si sa dove, riconobbe Evan e Ethan Brightman. I gemelli, che avevano assistito a tutto lo spettacolo, avevano deciso solo ora di fare la loro comparsa. Ma al contrario degli altri, non avevano per nulla paura del Senatore.

Salve, signor Wright,” disse Evan.

E' da tanto che non ci si vede,” annuì Ethan.

Ci prederemo cura noi di Logan ora.”

Sa che si può fidare di noi.”

John Wright riconobbe i due strani gemelli che un tempo erano amici di suo figlio alle scuole medie. Guardò le persone che si trovavano tra lui e suo figlio e scosse lentamente la testa. Si voltò verso Greg. “La ritengo personalmente responsabile per questo.”

Oh, lo spero,” disse Greg, guardandolo dritto negli occhi.

Non posso permetterlo così facilmente.”

All'improvviso, Evan disse, “Signor Wright? Ha mai sentito Logan cantare?”

La strana domanda costrinse tutti a guardarlo. Ethan sorrise. “Sì, l'ha mai sentito?”

Logan non canta,” il senatore sembrava sconcertato.

Kurt stava quasi sorridendo. “N'è sicuro?”

L'uomo guardò il ragazzo contro il muro. Logan sorrise debolmente a sé stesso, e tutti i Warblers lentamente sorrisero. Perfino Blaine, che disse. “Penso proprio che dovrebbe.”


 

Nella grande sala da ballo, non c'erano distinzioni tra Windsor, Stuart e Hanover. C'era solo nero, bianco e grigio – tutti erano vestiti secondo i colori del tema sull'invito. Il mare di spettatori, che comprendeva i più grandi finanziatori della scuola, gli ex alunni, i professori e gli studenti con i loro ospiti, stava guardando il palco mentre Logan stava da solo sotto i riflettori.

In quell'oceano, il signor Wright guardava, la sua nuova moglie Michelle era accanto a lui, stretta al suo braccio. Dietro a Logan Derek e altri ragazzi del suo dormitorio avevano iniziato a suonare. Gli altri Warblers, avendo dovuto saltare il numero di apertura a causa del ritardo nella preparazione, si erano radunati dietro le quinte per guardarlo.

Mentre When I Die Young arrivava al punto dell'attacco, Logan guardo suo padre per l'unica volta durante tutta l'esibizione.

If I die young bury me in satin

Lay me down on a bed of roses

Sink me in the river at dawn

Send me away with the words of a love song…

Oh…

Il pubblico iniziò a sorridere. Da dove si trovava, il signor Wright fece un debole accenno di sorriso, mentre la sua giovane e alquanto adorabile nuova moglie ne fece uno enorme. Logan non li notava nemmeno più.

Lord make me a rainbow, I'll shine down on my mother

She'll know I'm safe with you when she stands under my colors, oh and

Life ain't always what you think it ought to be, no

ain't even grey, but she buries her baby

The sharp knife of a short life, well

I've had just enough time…

I Warblers si guardarono tra di loro, sorridendo e dandosi delle gomitate a vicenda. Logan era sempre stato distante e un po' freddo, ma per la prima prima volta lo sentirono cantare con vulnerabilità. Nonostante quello che pensassero di lui, era davvero bravo.

If I die young bury me in satin

Lay me down on a bed of roses

Sink me in the river at dawn

Send me away with the words of a love song

The sharp knife of a short life, well…

I've had just enough time…

Kurt e Blaine stavano ai lati, con Kurt che stava accanto alle funi del sipario e Blaine che si appoggiava ad un tavolo. Blaine guardava Logan senza espressione. Kurt lo guardo con un piccolo sorriso. “.. Sei orgoglioso di lui?”

Blaine lo guardò. “.. Non particolarmente.”

E' per questo che non mi hai mai detto che.. tu e lui uscivate insieme?” domandò cautamente Kurt.

Non te l'ho detto.. perché non volevo ricordare,” rispose Blaine. “Logan era terribile l'anno scorso... Non penso di essere in grado di perdonarlo. O anche solo di pensare di perdonarlo.”

Questo lato di Blaine meravigliò Kurt. “Ma l'hai protetto da suo padre.”

Blaine sospirò, continuando a guardare Logan. “.. Lui ed io abbiamo questo in comune. Padri. Con dei problemi.” Guardò Kurt e sorrise. “Sei fortunato ad avere Burt.”

Non hai idea di quanto ne sia consapevole,” Kurt sorrise, individuando suo padre e Carole nel pubblico, anche loro stavano ascoltando Logan. Guardò di nuovo Blaine. “Ti doveva essere piaciuto tanto Logan allora? Per odiarlo così tanto ora?”

Pensavo di sì,” ammise Blaine. “Ma poi mi è.. passata. Quando lui mi ha lasciato per un altro.”

Fammi indovinare. L'ultimo secondo solista?”

..già. Lui, Logan ed io.. eravamo amici. All'inizio, a Logan piacevo io e iniziammo ad uscire insieme Quando iniziò a, sai.. arrabbiarsi, le cose iniziarono a cambiare. Mi allontanai da lui, perché quando è arrabbiato, è..” sospirò. “E' un casino.”

Quand'è che entra in gioco il secondo solista?”

Si prese cura di me, perché ero nuovo. Diventammo molto vicini. Pensai di amare anche lui. Forse avevo soltanto bisogno di qualcuno a cui aggrapparmi. Ero ancora scosso dalla mia vecchia scuola. A quanto pareva, a lui piaceva Logan. E vice versa. Io ero solamente in mezzo a loro due. Così gli ho lasciati andare.”

E poi..?”

Logan sa di cantare bene.. ma quando il nostro amico iniziò a diventare popolare e iniziò ad essere scelto per le parti principali.. diventò geloso. Incominciò a diventare abusivo con lui. Il nostro amico finì con l'uscire con me, perché entrambi eravamo vittime della rabbia di Logan ed era stranamente qualcosa di cui potevamo parlare. E quando Logan lo scoprì.. che preferiva stare con me invece che con lui, be'...” lasciò la frase in sospeso.

Kurt scosse la testa, facendo fatica ad assorbire tutto quello che aveva udito. “Hai uno dei più complicati problemi sentimentali che io abbia mai sentito. Ti inseriresti a meraviglia al McKinley.”

Fece una pausa. “.. è per questo che volevi tenerlo lontano da me? Avevi paura che si innamorasse di me?”

Le persone non cambiano in una notte,” disse Blaine studiando Logan. “Hai visto come può diventare. Ci sta provando, questo glielo concedo, ma.. non sono pronto a lasciare che sia avvicini di nuovo a qualcuno che è importante per me.”

Kurt arrossì leggermente, guardandolo. Importante.. per lui. “Mm.. capisco cosa intendi.” Kurt sorrise e si voltò verso Logan, sollevano leggermente la testa. “Me la caverò. Devi smetterla di proteggermi. E' stancante.” Già, la storia mentore-studente sta diventando un po' vecchia. E so che andrà tutto al diavolo se sto interpretando male tutta questa situazione. Ma non hai idea di quanto io voglia che sia davvero così.

Blaine chiuse la mano sopra la sua. Kurt alzò lo sguardo. Blaine lo guardò e sorrise brevemente. “Ansia da separazione. Che cosa farò ora che non devo più prendermi cura di te?”

 

Baciarlo?”

Essere il suo ragazzo?”

Buttarlo su un letto e lasciarci bloccare la porta per poi evacuare l'edificio?”

I ragazzi di Windsor si guardarono mente ascoltavano la coppia ai lati del palco. David li stava guardando in cagnesco. “Insomma, dannazione, non sta succedendo nulla? E le manovre d'emergenza?”

Noi le abbiamo usate,” i gemelli sbatterono le palpebre. “Avremmo fatto più in fretta, ma il problema di Logan in sala...”

Dannato Logan!” brontolò David.

Wes entrò nella stanza con aria depressa. David si voltò comprensivo. “Mi dispiace, amico. Ma sai che Derek non ha mai incontrato una cheerleader sexy sui cui non abbia poi messo le sue grinfie.”

Mi piaceva davvero Tabitha!” protestò Wes. “Non riesco a credere che stia uscendo con lui adesso! Capitan Rompiscatole! E' così fastidioso quando la persona che ti piace è una pena, ma dopo che la vedi correre via insieme ad un altro sei tu che ti senti una pena.”

Dwight che era appena arrivato nel backstage, corrugò la fronte. “Scusate, sono appena finito in un teen movie?”

Shh!” sibilarono gli altri, indicando Kurt e Blaine.

La riconquisterai..” disse David, dandogli una pacca sulla spalla. “Capirà che Derek è un coglione. E allora ritornerà con te.”

No, non voglio che lei “capisca” che è un coglione, voglio fare qualcosa che le faccia vedere che io sono migliore,” brontolò Wes. Sospirò. “Come fai tu con Katherine.”

David sussultò. “Tra i due, è Katherine la santa, non io.” Guardò i gemelli. “Che cosa stanno facendo adesso?”

Logan ha quasi finito. Il che significa che fra poco tocca a Blaine. Il che significa che è ora di fare colpo e far impazzire Kurt così che si innamori follemente del nostro prefetto provvisorio preferito. Il che porterà di conseguenza al netto miglioramento di tutte le nostre vite, perché Blaine smetterà di lamentarsi con David e Wes e Kurt smetterà di girare intorno all'argomento quando parla con Reed.”

Quando Logan finì, gli applausi che giunsero dal pubblico consolidarono la sua posizione come uno dei più forti solisti della Dalton, ed era molto più di ciò che gli veniva concesso. Sorrise leggermente, inchinandosi e facendo cenno alla band di Stuart che lo aveva accompagnato. Guardò ai lati del palco. Blaine si trovava lì con Kurt, che era l'unico tra i due ad applaudire.

Logan si voltò. Nella folla non riusciva più ad individuare suo padre. Si domandò se fosse rimasto fino alla fine o se se ne fosse andato. Uscì dal lato opposto a quello dove si trovavano i solisti di Windsor. In quel momento Sylvia, sorridendo affettuosamente, lo abbracciò e gli mostrò un biglietto.

Tuo padre è dovuto andare via. Ma mi ha detto di darti questo.”

Logan prese un biglietto e lo aprì.

Hai ancora un anno. Michelle ti vuole a casa per Natale e Capodanno.

Il biglietto gli si stropicciò in mano mentre lo chiudeva. Fece un respiro profondo, chiudendo gli occhi, e annuì a sé stesso. Si voltò di nuovo verso dove si trovavano Kurt e Blaine. Stavano parlando di nuovo e Blaine stava stringendo la mano di Kurt. Logan sentì una fitta, un impeto caldo che dovette mandar giù.

Si diresse dietro le quinte e fuori dalla porta. Trovò Derek che lo aspettava fuori. “Il tuo vecchio se n'è andato,” lo informò.

Lo so.” Logan gli porse la mano. “Ti devo un favore.”

Derek guardò la mano e, invece di stringerla, ci pose sopra una scatola di pillole. Lo guardò. “Se vuoi ringraziarmi, rimettiti in sesto. Non sto dicendo che voglio che tu non senta niente tutto il tempo. .. Ma non sarebbe male se tu non fossi arrabbiato tutto il tempo.”

Logan fissò la scatola che prometteva intontimento. Si voltò di nuovo verso il punto in cui aveva visto Kurt e Blaine e poi guardò di nuovo la scatola.

Se mi permetterà di stargli più vicino.. posso provarci. Devo provarci.

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Kurt guardò Reed che parlava con Shane, che gli era stato detto essere il fratello minore di Blaine. Avevano le loro somiglianze, ma Shane era un libro aperto per quel che riguardava le espressioni. In quel momento l'espressione con cui stava guardando Reed era impagabile.

Tuo fratello deve avere qualcosa negli occhi,” Kurt sorrise a Blaine, indicando il punto in cui i due stavano parlando. “Mi pare che sia pazzia. Ed è fantastico quanto sia agitato Reed. La sua capacità emotiva non può gestire questo tipo di attenzione. Tuo fratello è sempre così?”

Ti prego, non farmi spiegare. Mi piacerebbe, ma non ce la faccio.” Blaine sospirò mentre si spazzolava via dall'uniforme la polvere del backstage. “Va al di là delle mie capacità. L'unica cosa di cui sono grato è che qui solo per le vacanze e che poi ritornerà nella sua scuola in Colorado.”

Gli sorrise. “Mi faresti un favore mente sono sul palco?”

Che cosa?”

Ascolta.” Blaine fece quel genere di sorriso che riduceva i miseri mortali in poltiglia. “Ascolta con attenzione.” E si diresse sul palco.

Kurt lo fissò, stupito e domandandosi che cosa avesse in mente. Per un momento rimase ai lati del palco, chiedendosi se dovesse rimanere lì o unirsi al pubblico per avere una visuale migliore.

 

Dall'altra parte del backstage, vicino alle porte, Derek guardò Logan. “Non farlo, amico. Non finirà bene.”

Prenderò le medicine, ma prima voglio solamente dirglielo finché posso dirglielo con convinzione,” mormorò Logan.

Non sei cieco, giusto? L'hai visto il modo in cui guarda Blaine, giusto?” Derek lo fissò. “Hai ancora intenzione di farlo?”

Devo solo coglierlo di sorpresa. E' l'unica cosa necessaria.”

Non puoi farlo di fronte a tutte queste persone!” sibilò Derek, indicando gli altri Warblers che si stavano radunando dietro le quinte per sentire l'esibizione di Blaine, che rappresentava Windsor. Logan lo guardò. “Guardami.” E poi andò dritto verso Kurt. Derek mugugnò e lo seguì nervoso, chiudendo le porte del backstage.

Logan fece un respiro profondo. Che io sia dannato se non riuscirò a dirglielo.. non dopo che è stato al mio fianco.

 

Kurt alzò lo sguardo quando sentì qualcuno che si muoveva accanto a lui. Per poco non fece un saltò quando vide che Logan era lì. Aveva in mano un contenitore, che cercava di nascondere. Lo guardò con un sorriso.

Posso parlarti per un minuto?”

Mentre la cosa coglieva l'attenzione di tutti i ragazzi dietro le quinte, Kurt esitò. Blaine si stava già preparando a suonare e non voleva perderselo. “Uh..”

Devi solo ascoltarmi. Non parlare. Solo ascoltare.”

Kurt guardò il ragazzo più alto, un po' preoccupato. “Che cosa c'è?”

Il respiro di Logan tremò mentre inspirava. Si avvicinò e prese le mani di Kurt. Erano calde, mentre le sue erano fredde. A questo gesto, Derek si fermò sul posto, proprio accanto ai ragazzi di Windsor. “Davvero lo sta facendo? Ora? Qui?”

Che diavolo, Logan..!” Wes fece un passo avanti, ma David lo tirò indietro. “Non fare un casino adesso, amico.. Siamo nel mezzo di un'esibizione!”

Mi esibirò con il mio pugno sulla sua faccia!”

Wes.. Shh!”

Che cosa c'è?” domandò Kurt, corrugando la fronte un po', sentendosi confuso e imbarazzato.

Kurt...”

Blaine, dopo essere stato presentato formalmente e facendo il suo primo inchino, si sedette al piano, non cosciente di che cosa stesse accadendo. Sorridette un pochino mentre si sedeva al piano.

Non dirlo..” sussurrò Derek. “Non dirlo..”

Logan guardò Kurt negli occhi. “Non devi rispondermi o credermi. Volevo solo dirti che..”

La musica iniziò quando Blaine incominciò a suonare.

.. Sono innamorato di te.”

Kurt sgranò gli occhi per lo shock, spalancando leggermente la bocca.

Derek affondò la testa tra le mani. “.. l'ha detto.”

Siamo tutti morti se Blaine lo scopre!” sibilò Dwight. Wes diventò viola e i gemelli li fissavano immobili, con gli occhi che uscivano dalle orbite. Ma Logan si limitò a fare un piccolo sorriso a Kurt che non riusciva a parlare. Lasciò le sue mani e se ne andò. Prese il contenitore delle pillole, ne tirò fuori due e le mandò giù mentre lasciava il backstage.

Blaine iniziò a cantare.

It's a little bit funny

This feeling inside me.

I'm not one of those who can

Easily hide.

Nel mezzo di tutta quelle confusione, con il sangue che gli pulsava nelle vene, Kurt fu risvegliato dallo shock dalla voce di Blaine. Poteva sentirlo cantare e sentiva le sue parole. Gli aveva detto di ascoltare, proprio come aveva fatto Logan.

Blaine alzò gli occhi verso di lui, come se fosse l'unico che vedeva. E Kurt, a malapena capace di fare alcunché, penso che sapeva già cosa stava per dire.

So excuse me forgetting

But these things I do.

See I've forgotten if

They're green or they're blue.

Anyway the thing is...

What I really mean...

Yours are the sweetest eyes

I've ever seen.

Kurt guardava e ascoltava, e nel frattempo diventò rosso. Blaine lo notò. Sorrise.

And you can tell everybody

This is your song.

It maybe quite simple but

Now that it's done

I hope you don't mind

I hope you don't mind

That I put down in words

How wonderful life is

Now you're in the world…

Ah, si sta emozionando un pochino,” disse David sorridendo. I gemelli allegri fecero per muoversi e andare a disturbarlo, ma Wes gli trascinò indietro. “Oh no, questa non l'interromperete.”

Kurt si avvicinò al palco il più possibile, sempre guardando Blaine. Sapeva che avrebbe dovuto preoccuparsi di ciò che aveva detto Logan – era stato sincero e lo sapeva – ma i suoi occhi e quelli di Blaine rimasero fissi gli uni sugli altri, e per quel secondo, sapeva che anche lui era sincero.

If I was a sculptor

But then again no.

Or a guy who makes potions in

A travelling show.

I know it's not much but

It's the best I can do.

My gift is my song and

This one's for you…

Carole guardò a lato del palco e scorse Kurt che ormai era quasi sul palco. Notò la sua espressione e felice diede una piccola gomitata a Burt, facendo un cenno verso dove si trovava Kurt. Burt alzò lo sguardo e vide suo figlio e vide il suo primo sguardo davvero felice e meravigliato dal matrimonio.

Non aveva mai visto Kurt così felice. Lui e il ragazzo al piano continuavano a guardarsi, come se si fossero dimenticato di tutto e tutti.

Carole alzò lo sguardo e sorrise, e Burt sorrise leggermente prima di guardare di nuovo Kurt.

Suo figlio era felice lì.

And you can tell everybody

This is your song.

It maybe quite simple but

Now that it's done

I hope you don't mind

I hope you don't mind

That I put down in words

How wonderful life is

Now you're in the world…

La canzone si avviò alla conclusione e l'intero pubblicò scoppiò in un applauso. Da dove si trovava, in disparte, Shane stava facendo un grosso sorriso, battendo le mani per suo fratello. Si voltò verso le persone accanto a lui. “E' bravo, mamma! E' fantastico!”

Sì, lo è..” sorrise la donna alta in un elegante abito bianco. I suoi capelli erano spessi e neri e cadevano in morbide onde sulle spalle mentre guardava il marito. “Che cosa ne pensi, caro?”

Ma l'uomo con la corporatura robusta di Blaine che stava accanto ad uno dei tavoli sembrava non stesse ascoltando. Vide che neanche suo figlio stava ascoltando, ignorando gli applausi. Si inchinò al pubblico, ma continuava a guardare a lato del palco. Guardò in silenzio mentre Blaine, che finiva di fare gli inchini che l'educazione comandava, si dirigeva dritto verso i lati del palco.

Kurt lo stava aspettando, fissandolo, e sembrava che volesse dire qualcosa immediatamente – Blaine era sicuro che lo avrebbe interrotto – ma le loro mani si toccarono a malapena quando Sylvia apparve allegra. “Ben fatto, Blaine. E' stato magnifico.”

Oh.. grazie, signorina Medel,” Blaine sorrise.

Dovremmo pensare di aggiungerla..” annuì Sylvia e poi prese la mano di Kurt. “Andiamo, caro. Prepariamoci per il gran finale dei Warblers e poi scopriamo chi ha vinto la gara.”

Io.. d'accordo..” Kurt guardò Blaine senza speranza e scosse le spalle. Blaine, sempre un gentiluomo, sorrise e gli fece cenno di andare avanti con un solo fluido movimento. Kurt sorrise e seguì la Medel mentre Reed arrivava correndo, agitato ed eccitato. Shane lo seguiva, ma vide Blaine e si fermò, sorridendo.

Molto carino,” sogghignò Shane.

E il verdetto?”

Sai che amiamo sentirti cantare,” Shane scosse le spalle. “Insomma, papà non aveva espressioni, come se si fosse fatto fare il botox qualche ora fa, ma gli è piaciuto, ne sono certo. La mamma era eccitatissima. Ha detto che sei stato fantastico. Papà dice che se vieni a casa, ti procurerà un posto per cantare allo spettacolo di Natale di King's Island.”

Oh davvero. Terribile da parte sua. Cantare cosa, esattamente?”

Baby, It's Cold Outside, penso.”

Blaine roteò gli occhi. “Figurati se non era un duetto. Con una ragazza.”

Non è male come sembra...” disse Shane speranzoso. “Forse puoi convincere quel Kurt a fare le prove con te.” Sorrise. “La canzone che hai appena cantato era per lui, immagino.”

E io immagino che tu debba smettere di correre dietro a Reed come un cucciolo,” disse Blaine, diventando leggermente rosso e passandogli accanto. “Lo stai spaventando. Ha malapena può gestire sé stesso, figurarsi poi la tua.. personalità.”

Shane lo inseguì, agitando le braccia come un pazzo. “Che cosa? Non mi è permesso guardare ed essere un po' affascinato in maniera innocua? L'hai visto? Sembra che qualcuno abbia gettato della polvere di fata su un botticelli e che abbia preso vita!”

Blaine sembrava quasi disgustato e ora era in grado di comprendere i ragazzi di Windsor quando si lamentavano di lui. “Wow, Shane, hai davvero superato te stesso(**). Questo per te è innocuo..?”

 

E ora..” La preside Ramsey sorrise al pubblico. “Per concludere ufficialmente le esibizioni del Festival Invernale, mi piacerebbe invitare sul palco il gruppo più apprezzato e talentuoso della nostra scuola: i Dalton Academy Warblers.”

Il pubblicò iniziò ad applaudire e sostenere i ragazzi mentre il sipario si alzava. I Dalton Warblers, vestiti alla perfezione, erano pronti per la loro ultima esibizione dell'anno. Wes e David si guardarono, poi sorrisero a Blaine, che sorrise di rimando. Guardò verso Kurt, che annuì con un sorriso, poi si voltò verso Reed, che fece una risata nervosa. Guardò i gemelli sopra di lui, e anche loro sorrisero. Sorrisero anche a Logan, ma Logan sorrise loro forzatamente, gli occhi annebbiati.

Greg dietro le quinte aveva detto loro, “Cantate con tutta l'energia che avete. Potrebbe essere la vostra ultima opportunità. Stasera è la fine, ragazzi. L'anno prossimo saremo qualcosa di completamente diverso.”

E per alcuni di loro sarebbe davvero stato così. Erano tutti davvero eccitati per questa esibizione – Greg era stato convinto grazie a suppliche a gran voce a permettere di cantare qualcosa di audace come questa canzone per il Festival Invernale. Di certo non era il tipico numero dei Warblers. Greg si era assicurato che la coreografia fosse adeguata. Dopo aver visto i due solisti ballare con le cheerleaders, gli aveva sfruttati a pieno.

In perfetto stile a cappella, i Warblers diedero inizio alla melodia, dalla batteria agli accordi di chitarra. Il ritmo catturò l'attenzione degli studenti, che alzarono gli sguardi e iniziarono a ballare. I ragazzi incominciarono a muoversi seguendo il ritmo.

Quando il riflettore illuminò il palco e Kurt apparve, iniziarono a urlare. Kurt si diresse al centro, iniziando a cantare e a ballare.

Everybody's looking for love…oh…

Ain't that the reason you're at this club…oh…

You ain't gonna find a dance with him. …oh…

Got a better solution for you girl. …oh…

Just stay with me now—Say the word and well go.

I'll be your teacher. I'll show you the ropes.

You'll see a side of love you've never known.

I can see it going down, going down…

Tutti i Warblers saltarono in azione quando arrivò il ritornello, guadagnandosi gli apprezzamenti dei loro compagni di classe, muovendosi seguendo la musica con tale precisione che quando facevano pochi passi indietro erano di nuovo perfettamente allineati. Quando Reed ruppe i ranghi e si pose vicino a Kurt, gli applausi scoppiarono di nuovo in tutta la stanza.

I due solisti iniziarono a cantare il ritornello con gli altri.

In my head, I see you all over me.

In my head, you fulfill my fantasy.

You'll be screaming no.

In my head, it's going down.

In my head, it's going down.

In my head. Yeah. In my head…

Le persone tra il pubblico stavano ballando seguendo la musica, con la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze che avevano invitato che danzavano in mezzo alla pista da ballo, incuranti degli sguardi meravigliati degli adulti e degli ex alunni.

Carole e Burt si unirono a loro, ballando allegramente in mezzo alle altre coppie. Burt incrociò lo sguardo di Kurt e suo figlio gli fece l'occhiolino dal palco, sorridendo mentre cantava e danzava con grande energia. Anche Burt gli fece l'occhiolino e poi si voltò di nuovo verso Carole, ballando con lei, incurante che non stessero seguendo il ritmo.

Just leave with me now. Say the word and well go.

I'll be your teacher. I'll show you the ropes.

You'll see a side of love you've never known.

I can see it going down, going down.

In my head, I see you all over me.

In my head, you fulfill my fantasy.

Youll be screaming no.

In my head, its going down.

In my head, its going down.

 

La serata era stata un successo, ma anche così stancante che la maggior parte dei Warblers erano più che pronti ad andarsene immediatamente dal campus. Dopo che fu annunciato il vincitore, lo spirito dei ragazzi di Windsor fu scalfito solo in parte; Logan aveva vinto la gara per Stuart, il che aveva fatto guadagnare al dormitorio il diritto di pavoneggiarsi e ore extra di coprifuoco per il mese successivo.

A Blaine non importava – aveva finalmente fatto la sua mossa e per lui era tutto quello che contava. Aveva visto lo sguardo sul volto di Kurt e sentiva che era abbastanza. Gli studenti lasciarono la sala da ballo con le loro famiglie, ma i ragazzi si diressero verso i dormitori per recuperare le loro valigie e altri oggetti personali.

Blaine,” disse sua madre, “Vieni con noi, vero?”

Shane guardò suo fratello. Blaine guardò sua madre, poi studiò il silenzio che suo padre sempre gli riservava solo quando aveva fatto qualcosa che meritava di non essere approvata. Quasi immediatamente, sentì che avrebbe dovuto intuire a cosa stava andando incontro.

Si voltò e vide Kurt che si dirigeva verso Windsor con la sua famiglia. Burt e Carole stavano ridendo per qualcosa che Kurt stava spiegando loro. Dopo un momento gli abbracciò - “Vi raggiungerò, promesso. Devo solo salutare gli altri.” - e si incamminò da solo.

Blaine lo guardò e realizzò che l'intera vacanza senza di lui sarebbe stato troppo. Si voltò verso i suoi genitori. “Sì, ci sarò per Natale.”

Prima che sua madre potesse esclamare deliziata, Blaine aggiunse, “Ma subito dopo, mi piacerebbe andare nell'East Coast a trovare i miei amici e passare lì il Capodanno.”

Oh..” sua madre sembrava dubbiosa, poi guardò il marito. Suo padre lo fissò per un momento, ma Blaine, che c'era abituato, non batté ciglio.

Passi troppo tempo con i tuoi amici,” borbottò suo padre burbero.

So di essere fortunato ad averne, quindi mi piacerebbe passare con loro più tempo possibile.”

Non c'è nessun “loro”, vero, Blaine? Ti piace uno di loro e...”

Blaine abbracciò in fretta sua madre e sospirò. “Vi raggiungerò. Vado a prendere le mie cose.” Guardò suo padre. “Buone vacanze, papà.” Si voltò, dirigendosi verso Windsor. Shane, guardando i suoi genitori, disse, “Vado con lui. Voi andate avanti. Noi prenderemo la mia auto.”

Lo seguì. Blaine guardò suo fratello, che gli sorrise. Sentì che almeno nella sua vera famiglia c'era qualcuno dalla sua parte. Ma mentre alzava lo sguardo verso Windsor, guardando Kurt che camminava dentro il dormitorio illuminato, realizzò che aveva una famiglia anche lì.

 

Che cosa ha detto tua mamma?” domandò Kurt quando trovò Reed nel corridoio del secondo piano. “Hai cantato quella canzone in maniera pazzesca. Se questo non l'ha colpita..”

Reed rise, portando con sé niente più che un grosso cuscino e una piccola borsa. “Ha detto che “forse” me la caverò. Mi sento di nuovo in grado di affrontarla. Mi sento un po' in colpa, ma.. penso di essere riuscito a farmi ascoltare almeno un po'.”

Dwight, trascinando un enorme sacco pieno di “armi” e ingredienti, arrivò nel corridoio. Disse a Reed, “Shane ti sta aspettando di sotto, cercando di costringere le persone a convincerti a parlare con lui. Giuro su Castiel, si deve essere trasformato in qualche specie di demone del sesso e la cosa non promette bene per la squadra visto che sta infastidendo anche a me.”

Reed diventò scarlatto. “Dwight! Smettila di dire queste cose!”

Sto solo dicendo..” Dwight scosse le spalle. Guardò Kurt. “Hai già visto i gemelli? Volevano parlarti riguardo al venirci a trovare.”

Uh..”

Reed!” giunse l'urlò di David dal piano di sotto. “Puoi venire giù a dare la buona notte a Shane prima che lo buttiamo fuori dal corridoio?”

Oh per l'amor del cielo..” ancora rosso in viso, Reed evitò il sorriso divertito di Kurt e si diresse verso le scale. Dwight fece un cenno a Kurt. “Se verrai a trovarci, sarai il benvenuto nel parco a tema della mia famiglia.”

Sei proprietario di un parco a tema?”

Alice!” i gemelli balzarono fuori dalla loro stanza e si gettarono su di lui, buttandolo a terra. “Ci mancherai così tanto!”

Ci sentiremo così soli senza le nostre avventure,” disse Evan nostalgicamente, non permettendo a Kurt di alzarsi dal pavimento.

Chi giocherà con noi con le pistole giocattolo? A chi spareremo? Chi ci preparerà quei fantastici biscotti con le gocce di cioccolato?” disse Ethan drammatico.

L'uno all'altro, forse..” grugnì Kurt, spingendo via i gemelli. “Che cose che diceva Dwight riguardo al farvi visita?”

Evan si raddrizzò eccitato. “Be' ogni anno ci riuniamo a casa di qualcuno dopo Natale e poi passiamo il Capodanno lì.”

Tocca a noi ospitare quest'anno. E visto che sei una puttanella di Broadway..” Ethan saltò su e aiutando il fratello ad alzarsi. “Ci piacerebbe invitarti ad unirti a noi a Manhattan.”

Kurt era a bocca aperta. “Cosa?

Chiamala un'anteprima di ciò che accadrà,” disse Evan sorridendo. “Per quando andremo lì alle nazionali, ovviamente.”

Ti porteremo in giro!”

E ti daremo da mangiare!”

E ti porteremo in un bel centro benessere!”

Ti ho detto che Reed è la migliore guida della Fifth Avenue?”

Ora, non preoccuparti del mezzo di trasporto o di dove starai,” disse Evan quando vide che Kurt stava per protestare. Sorrise, appoggiandosi al suo gemello. “Non mi sembra che tu abbia idea di chi siamo noi.”

E non mi sembra che tu abbia idea dell'influenza che abbiamo.” Ethan annuì. “Ci prenderemo cura del tuo trasporto aereo e del tuo alloggio. Un jet privato e una suite vanno bene per te?”

Questo era decisamente un regalo di Natale enorme. “Lo chiederò ai miei genitori di certo. E anche se dicessero no, cercherei di venire nascosto nascosto in una valigia o in qualsiasi altro modo..”

I gemelli lo buttarono di nuovo a terra allegramente. Wes, abituato a questo spettacolo, oltrepasso la massa di corpi sul pavimento e disse, “Kurt? Blaine chiede se puoi andare nella sua stanza.”

Kurt si alzò in fretta, diventando rosso. “Perché?”

Non lo so.. Penso che voglia salutarti.”

Lo stomaco di Kurt fece una capriola. Non avrebbe visto Blaine per un bel po'. Un bell'arrivederci sarebbe stato appropriato. Li guardò e poi si diresse verso la stanza di Blaine. Non vide i sogghigni identici che Wes e i gemelli gli rivolsero.

Le settimane passate erano stato un balletto intorno all'argomento, ma sentiva che quella sera erano riusciti a fare qualche progresso. Kurt era davanti alla camera di Blaine, fece un respiro profondo ed e entrò. Dentro c'erano ancora le decorazioni di Natale e la roba di Blaine era già stata sistemata in un baule accanto alla porta. Il prefetto alzò lo sguardo non appena entrò. Blaine stava guardando qualcosa e indossava ancora i suoi occhiali da lettura. Era incredibilmente appropriato.

Ciao,” disse Kurt con un sorriso entrando e chiudendo la porta. Non sentì qualcuno manomettere la maniglia dall'esterno.

Ehi,” Blaine gli sorrise, facendogli cenno di avvicinarsi. “Come mai volevi vedermi?”

Kurt sbatté le palpebre. “Che cosa? Wes mi ha detto che tu volevi vedere me.”

Cadde il silenzio ed entrambi si voltarono verso la porta. In due secondi la raggiunsero e realizzarono che era stata bloccata. La gente fuori stava ridacchiando.

Molto divertente, ragazzi,” brontolò Blaine.

Kurt fece un'espressione arrabbiata. “Possiamo sentirvi ridacchiare, sappiate..”

Della musica iniziò a diffondersi per la stanza. Blaine si guardò in giro e vide che il suo stereo era stato acceso con un telecomando. Stava suonando una familiare canzone di Natale.

Baby, It's Cold Outside.

Blaine rise quando la riconobbe. Kurt, che stava cercando di aprire la porta con la forza, si arrese. Sospirò e alzò lo sguardo quando sentì la musica. “Oh.. Una delle mie preferite..” sorrise un po'.

Davvero?” Blaine sorrise. “Allora in questo caso..” Si diresse nell'area comune e fece un inchino. “Kurt? Posso avere questo ballo?”

Che cosa?” Kurt rise.

Blaine fece un cenno per fargli capire che stava aspettando. Kurt scosse la testa con un sorriso, ma lo raggiunse. Schiarendosi la gola diede la sua mano a Blaine. “Ti ho visto ballare sul palco. Diventi sovreccitato come tuo fratello. Non mi pesterai i piedi?”

Non prometto nulla,” Blaine sorrise mentre gli girava intorno per ballare. Mentre la musicava suonava, si trovarono a cantarci sopra.

I really can't stay - But baby it's cold outside

I've got to go away - But baby it's cold outside

This evening has been - Been hoping that you'd drop in

So very nice - I'll hold your hands, they're just like ice

My mother will start to worry - Beautiful, what's your hurry?

My father will be pacing the floor - Listen to the fireplace roar

So really I'd better scurry - Beautiful, please don't hurry

Well maybe just a half a drink more - Put some records on while I pour

The neighbors might think - Baby, it's bad out there

Say, what's in this drink? - No cabs to be had out there

I wish I knew how - Your eyes are like starlight

To break the spell - I'll take your hat, your hair looks swell

I ought to say no, no, no, sir - Mind if I move in closer?

At least I'm gonna say that I tried - What's the sense in hurting my pride?

I really can't stay - Baby don't hold out

Ahhh, but it's cold outside

I've got to go home - But, baby, you'll freeze out there

Say, lend me your coat - It's up to your knees out there

You've really been grand - I thrill when you touch my hand

But don't you see - How can you do this thing to me?

There's bound to be talk tomorrow - Think of my life long sorrow

At least there will be plenty implied - If you caught pneumonia and died

I really can't stay - Get over that hold out

Ohhh, baby it's cold outside…

Quando la canzone finì, erano piuttosto vicini. Sorridendo, si guardarono ed entrambi risero imbarazzati alla situazione. Ma le loro mani rimasero giunte. Blaine gli sorrise e Kurt arrossì solo leggermente.

Dalla direzione della porta, giunse un'esplosione di grida e fischi, che li fece sussultare entrambi. I ragazzi tolsero qualsiasi cosa avessero usato per bloccare la porta, applaudendo e urlando a pieni polmoni.

I due si guardarono e immediatamente corsero verso la porta.

Il gruppo corse via come un fulmine, i corridoi erano nel caos, correndo verso l'ingresso e via dalla furia di Kurt e Blaine che cercavano di raggiungerli. Kurt stava respirando affannosamente quando arrivò alla porta. Li guardò in cagnesco. “Quei ragazzi sono..”

Vedrai che ti affezionerai a loro, però,” Blaine sorrise.

Kurt sorrise in risposta, ma sentì il cellulare vibrare.

Hai finito di fare le valigie? - Papà.

Devo andare,” sospirò Kurt. “Per davvero stavolta.” Guardò Blaine. “Ci vediamo presto?”

Il prefetto annuì e sorrise. “Certo.”

I due si scambiarono un ultimo lungo sguardo prima che Kurt finalmente si allontanasse dalla porta. Blaine all'improvviso afferrò di nuovo la sua mano. “Aspetta.”

Con il cuore che batteva forte, Kurt si voltò indietro. “Che cosa c'è?” Blaine fece un passo avanti e si avvicinò a lui, vicino quanto lo era stato quando avevano ballato. I suoi occhi sembravano seri nonostante il leggero barlume di divertimento in essi.

Ehi.. Guarda.” indicò in altro, sopra la porta.

Che c'è?” Kurt guardò in alto. La vista di una sola decorazione lo fece arrossire come mai in vita sua. “.. vischio.”

Blaine lo teneva per mano, vicino e cauto. Sembrava aspettare il suo permesso mentre lo guardava. Dopo gli eventi del McKinley, era l'ultima persona al mondo a voler trarre vantaggio da una situazione del genere.

Kurt afferrò le mani di Blaine, dandogli una risposta silenziosa con i suoi occhi. Facevano sempre così: semplici sguardi e mai parole. Ma mentre stringeva leggermente le mani di Blaine, era sicuro di avergli dato il suo consenso.

E con molta cautela Blaine si piegò in avanti – così vicini che i loro respiri sfiorarono l'uno la pelle dell'altro, le loro ciglia stavano per toccarsi, tremanti per l'anticipazione, - e diede a Kurt un gentile bacio sull'angolo delle labbra. Kurt, arrossendo dalla testa ai piedi, fu in grado solo di ricambiarlo altrettanto leggermente.

Fu un tocco brevissimo, ma era la cosa più bella che avessero mai condiviso. Aveva messo entrambi in quella posizione in cui avrebbero potuto avere anche solo quel momento: più di quello che erano, meno di quello che sarebbero diventati.

Ma per ora era abbastanza-

Ci vediamo,” sussurrò Blaine.

Ci vediamo,” concordò Kurt, sorridendo.

 

Nel prossimo episodio: Il Paese delle Meraviglie diventa molto più luminoso. Il Natale è passato, ma i fuochi d'artificio devono ancora arrivare. Una festa di Capodanno pantagruelica farà sì che nessun ragazzo della Dalton entri nell'Anno Nuovo illeso, che sia per una sbronza, un cuore spezzato, una concussione o confusione. Dopo la festa dei gemelli a Manhattan nessuno andrà a dormire.



(*) Tim Gunn è il direttore della Parsons School of Design, un'importante scuola di moda di New York. Inoltre è, insieme ad Heidi Klum, uno dei conduttori di Project Runway.

(**) Nella versione originale era “Wow, Shane, you have truly out-glitter-ed yourself.” Questa è una citazione da Mean Girls (Se non l'avete visto, vergognatevi :D), purtroppo nella traduzione italiana si è un po' persa..

Le canzone che Reed e Kurt cantano nel dormitorio insieme agli altri ragazzi di Windsor è Out Tonight, dal musical Rent. Le canzoni della festa invece sono le seguenti:

  1. Logan: If I Die Young di The Band Perry (Anche se secondo me la versione di Sam Tsui è migliore e più da Logan.)

  2. Blaine: Your Song di Elton John

  3. Kurt e Reed: In My Head di Jason Derulo

Immagino che non abbiate bisogno che vi dica quale sia l'ultima canzone, giusto miei Klainers?

Alla prossima!

Un bacio,
Caro.

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Capitolo 14
*** Bad Things ***


Ecco a voi tutti il quattordicesimo capitolo!
Chiedo scusa per il ritardo, ma mi trovavo in una situazione in cui mi era impossibile postare poiché non avevo accesso a internet.

Una piccola nota: ho lasciato il titolo del capitolo non tradotto perché oggettivamente non riuscivo a trovare una soluzione in italiano che mi soddisfacesse. All'inizio avevo pensato a “Situazioni Spiacevoli..”, ma con il senno di poi mi sono accorta che non andava bene, perché di questo capitolo di situazioni spiacevoli non ce ne sono.. “Bad Things” è un po' troppo generico e sinceramente non riesco a capire a cosa si riferisca CP. Lascerò che siate voi a interpretarlo come più vi pare.

Inoltre ho creato una pagina di facebook dove avviserò quando verrà postato un nuovo capitolo e vi terrò informati sullo stato della traduzione. Questo è il link: http://www.facebook.com/pages/CP-Coulters-Dalton-la-traduzione-italiana/268310853198972?v=wall

Buona lettura!

 

Dalton

Episodio 14: Bad Things..

 

 

Kurt era confuso. Non aveva idea di come le prove per una canzone nella sua stanza li avesse portati al punto in cui erano, ma aveva il sospetto che qualsiasi cosa gli fosse stata fatta avesse lo scopo di non farlo smettere.

Il corpo sotto di lui era caldo e deciso, quelle labbra bollenti si muovevano lungo il suo collo e la sua mandibola per poi solo sfiorare le sue. I caldi respiri, i leggeri mormorii nell'orecchio lo portavano al puro desiderio.

Aspetta..” annaspò mentre altri sgraditi pensieri premevano nella sua testa.

Shh..” quella bocca talentuosa lo stava distraendo ancora una volta. E quando quelle mani lo tirarono verso l'altro e le loro anche si scontrarono, Kurt gemette.

Noi..Dobbiamo..” pensare razionalmente stava diventando difficile con quei pizzicotti scherzosi sul collo. “..La sala prove.. Harvey e la Medel..”

Dopo..” si sentì il suono di tessuto che veniva strappato – e poi una mano iniziò ad esplorare il suo petto. La voce era quasi disperata. “C'è tempo..”

..giusto..” Kurt non aveva più forze. Perché stava protestando poi? Qualcuno, pesante e caldo come il fuoco stava premendo su di lui. Respirò profondamente, portando con le mani la faccia dell'altro di nuovo verso la sua, le fronti febbricitanti premute insieme e le labbra che si sfioravano ad ogni respiro.

Kurt spiò attraverso le ciglia per vedere il calore negli occhi dell'altro.

Kurt..” sospirò. Kurt lo afferrò e lo baciò con trasporto, quasi come se avesse voluto assorbirlo. In quell'eccitante atmosfera di odori e tocchi, Kurt si lasciò trasportare, spinto contro il divano mentre il suo amante si piegava su di lui.

 

Kurt? Stai bene?”

Da dove sedeva al tavolo della zona dei ristoranti, Kurt sollevò gli occhi circondati da pesanti occhiaie. Mercedes lo stava guardando preoccupata. Non aveva avuto una bella mattinata dopo quel sogno. Uno conto era avere quel tipo di sogni – e ciò era di per sé abbastanza fastidioso – ma aveva il sospetto di non avere nemmeno la più pallida idea di chi fosse in realtà l'altro ragazzo.

Mercedes notò la sua espressione e gli lanciò uno sguardo incredulo, porgendogli una tazza di caffellatte. “Qual è il problema?”

La mia vita sta diventando complicata,” brontolò Kurt, prendendo con gratitudine la tazza.

Quei ragazzi ti danno del filo da torcere?” sollevò un sopracciglio mentre si sedeva.

No, loro.. E' il mio... um.. ragazzi.”

Tina sollevò lo sguardo dal messaggio che stava scrivendo a Mike e sorrise. “Ti riferisci a quel problema di cui ci parlavi prima di Natale?” Mise immediatamente giù il telefono e gli diede la sua completa attenzione. Kurt roteò gli occhi al cielo.

Non riesco ancora a capire come possa essere stato un bacio innocente,” sbottò Mercedes, scuotendo la testa. “Se il ragazzo ti piace, nessun bacio può essere innocente.”

Fidati, Mercedes, paragonato a quello che fanno giornalmente i Cheerios, era piuttosto innocente. E ora è come se fossi stato..” Kurt gesticolò per aria, cercando la parola giusta, “..avvelenato. Avvelenato dagli ormoni. Non mi sono mai sentito così per un bacio da...” Si fermò, ricordando quel particolare avvenimento negli spogliatoi, ma allontanò il ricordo in fretta e disse, “Da.. Modern Family. Questa mattina mi sono dimenticato di mettere in borsa la lacca da quanto ero distratto.”

E ora ne vuoi ancora?” disse Mercedes sogghignando.

“Dio, sì” Kurt sbatté la fronte contro il tavolo. “E allo stesso tempo, no. Quando è successo mi è sembrato di avere un arresto cardiaco. Non avevo idea che il contatto tra esseri umani potesse causare una sostanziale caduta del QI in pochi secondi.”

“Posso dire che mi piace questo tuo lato agitato?” Tina rise. Ricevette una delle occhiatacce brevettate di Kurt, ma questo la fece solamente ridere ancora di più.

Kurt stava fissando il vuoto, mormorando, “Logan mi ha detto di essere innamorato di me..”

Mercedes si strozzò con la sua bibita. “Che cosa? Stavamo parlando di Blaine.. Chi è Logan?”

Penso che intenda quel ragazzo alto.. Ricordi quando ci siamo imbucati alla loro festa quando pensavamo che Karofsky stesse per ucciderlo? Quello con gli occhi verdi che sembra una specie di modello.”

Lui?” La cosa non sembrava piacere particolarmente a Mercedes che ricordava bene il ragazzo alto che guardava Kurt con sguardo ardente. “Sì, è piuttosto figo, ma..” Guardò Kurt con una scintilla negli occhi. “..Non è affatto a lui che stai pensano in questo momento.”

Kurt fece un grosso sospiro. “Che cosa mai mi ha fatto Blaine..?” Si mise la testa tra le braccia. Le ragazze si guardarono e sorrisero.

 

Sono Kurt.

Di recente mi sono trasferito alla Dalton Academy.

Le vacanze sono iniziate e sono tornato a Lima con i miei amici e non so dirvi quanto sono felice.

Ogni tanto penso ai ragazzi della Dalton.

.. D'accordo, tutto il tempo.

.. Ma solo ad uno in particolare.

 

Salve, signor Hummel!” disse allegramente Mercedes mentre arrivano alla porta d'ingresso. “Le abbiamo riportato a casa Kurt. E' vivo a malapena, ma c'è.”

I tre conclusero le loro spese dovute ai saldi post Natale parlando di ciò che era successo mentre Kurt era via. Le ragazze vollero sapere anche della vita di Kurt alla Dalton, ma ogni volta che Kurt descriveva loro una delle cose che succedevano lì, ridevano sempre. Probabilmente pensavano che non fosse serio. Si era fatto tardi e avevano deciso di recarsi a casa degli Hudson-Hummel.

Burt si affacciò dal salotto. “Siete tornati così presto?”

Mercedes sorrise, “Sì ci ha già dato tutti i nostri regali di Natale. Possiamo lasciarlo in custodia a lei ora.”

Kurt la fulminò e poi roteò gli occhi. “Ciao, papà.” Abbracciò suo padre e vide che anche Finn era sul divano e che stava guardando la replica di una partita di football. “Finn, ti ho già detto che non puoi indossare quel maglione in casa. Dovrei multarti per grave crimine contro la moda. O il buon gusto in generale.”

Finn, al quale il suo orrido maglione piaceva parecchio – era davvero comodo e nonostante le proteste di Kurt, gli piaceva e basta – brontolò, “E' una dichiarazione..”

Sì, dice “sparatemi”,” Kurt ribattè mentre appendeva il suo cappotto.

Bentornato!” disse Carole allegramente. Anche lei indossava qualcosa di simile al maglione di Finn, ma solo leggermente meno orrendo. Quando lo vide, a Kurt per poco non cadde la faccia. Tina rise, “Tecnicamente siamo ancora in vacanza, Kurt. Fa tutto parte della gioia delle feste.”

Sì, gioia. C'è un po' troppa gioia per essere il ventisei. Ciao..” Kurt abbracciò Carole e sorrise. “Per te c'è ancora speranza, ma con Finn mi sono arreso.”

 

Sii carino, su...” lo avvisò Burt dal divano con un'occhiata affettuosa. “Dopo tutto non sarai qui ancora per molto.”

Mercedes sbatté le palpebre, “Già, Kurt, pensavo che avessi detto che i tuoi amici della Dalton ti avessero invitato ad andare in vacanza con loro.” Guardò Carole. “Volevano che andasse con loro a New York.. Non ve l'ha detto?”

Ce ne ha parlato, e abbiamo detto che per noi andava bene. L'importante era che fosse dopo Natale..” Carole guardò il figliastro. “Hai cambiato idea a riguardo?”

No, ma sembra che loro invece sì,” Kurt scosse le spalle. “Ho mandato loro un messaggio dicendo che mi avevate dato il permesso, ma non mi hanno ancora risposto. Gli unici messaggi che ho ricevuto sono stati degli auguri di Natale generici.” Non poteva fare a meno di essere leggermente deluso. Voleva davvero tanto vedere New York.

.. e Blaine non si era fatto sentire.

Un pacco era arrivato quella mattina, indirizzato a lui – veniva direttamente da Parigi. Quando lo ebbe aperto vide che era un lungo e lussuoso cappotto in scintillante visone bianco, con un biglietto che gli augurava buon Natale. Era da parte di Logan. Era l'unico ragazzo della Dalton di cui Kurt aveva avuto notizie durante le vacanze. Carole diventò terribilmente eccitata quando lo vide e iniziò a fare domande.

Mentre la sua matrigna passava una tazza di cioccolata calda a tutti – Tina lanciò a Finn uno sguardo sconvolto quando vide la quantità di marshmallows che il quarterback ci buttò dentro immediatamente – Kurt fissò il liquido marrone e si domandò dove fossero tutti.

Nonostante fosse felice di essere a Lima – aveva passato ogni momento con la sua famiglia e con le New Directions – non poteva fare a meno di sentire la loro mancanza. A casa era tutto così tranquillo, soprattutto ora che lui e Finn non battibeccavano più così tanto.

.. e dopo il bacio sotto il vischio, doveva ammettere che avrebbe voluto sapere qualcosa, qualsiasi cosa di Blaine. Solo per sapere a che punto erano, ovviamente. Era terribilmente innamorato di Blaine e chiaramente anche lui piaceva a Blaine. Voleva soltanto qualche chiarimento su che cos'erano. Non voleva pensare che Blaine l'avesse baciato semplicemente perché era sotto il vischio.

Ma Mercedes aveva detto, “Allora non sarebbe stato costretto a baciarti. Avrebbe potuto lasciarti andare. Ma ti ha fermato, giusto? Vuol dire che gli piaci abbastanza da volerti baciare. Buon segno.”

Spero davvero che tu abbia ragione, Mercedes,” Kurt sospirò mentre accompagnava le sue amiche alla porta più tardi. Tina lo guardo comprensiva. “Avrai presto loro notizie. Sue notizie. Andrà tutto bene. Se no, li rivedrai di nuovo a scuola!”

Mercedes gli diede un grosso, caloroso abbraccio che Kurt ricambiò con un sorriso. “Ehi, se andrai a New York, sarà meglio che tu ce lo dica. E vogliamo che tu documenti ogni momento. Vogliamo le foto. Un sacco di foto.”

“Se ci andrò, sarai la prima a saperlo,” concordò Kurt. “I miei messaggi incoerenti ti terranno informata.”

Dopo che se ne furono andate, Kurt si diresse in camera sua al piano di sopra. Non era grande come il seminterrato, ma era un luogo tutto per sé e aveva già iniziato a decorarlo pesantemente. Ora era bianco e blu scuro, con sprazzi di fantasie colorate là e qua, con un sacco di cuscini in giro. Si era ispirato al design minimal di Jean Paul Gaultier.

Guardò il suo cellulare. Nessun messaggio. Con uno sguardo al portatile, scoprì di aver ricevuto un email. L'aprì con un click.

Ciao Kurt!

Buon dopo Natale! Dove sei ora? Fammi sapere presto, non vedo l'ora di rivederti!

Reed.

PS. Qual'era quella crema che mi avevi suggerito per mandare via le cicatrici? Sono caduto nel camino – non era acceso, per fortuna – mentre tiravo giù la mia calza natalizia.

Kurt sorrise e rispose sia augurandogli buon Natale che sgridandolo per non essere stato più attento, per poi aggiungere il nome della crema per la pelle. Ci teneva che il suo amico fosse tutto intero la prossima volta che si sarebbero visti. Gli disse anche che era a casa, delle lotte con il senso estetico degli Hudson e di quanto gli mancassero i ragazzi di Windsor.

Si sdraiò poi sul letto e fissò il vuoto, pensando al suo ultimo sogno. Appeso alla porta del suo armadio c'era il cappotto di visone che gli aveva regalato Logan. Sentì una fitta di senso di colpa. Per quanto volesse, non riusciva ancora a ricordare su chi si trovasse a cavalcioni durante quella sessione di baci bollenti in una camera della Dalton. Non era nemmeno sicuro di come fosse incominciata..

Perfino il mio subconscio si diverte più di me.. fu il pensiero di Kurt prima di addormentarsi.

 

Il suo subconscio gli garantì una tregua. Non sognò nulla per tutta la notte. Era come se fosse svenuto. Ma faceva freddo nella sua stanza di mattina e si sotterrò ancora di più sotto la trapunta che aveva portato a casa dalla Dalton.

Strano. Faceva davvero caldo lì sotto.

Aprì gli occhi e sussultò quando vide un altro corpo accanto al suo. Tirò la testa fuori dalle coperte, con gli occhi spalancati, e trovò sdraiato lì uno dei gemelli che gli sorrideva e che indossava un pigiama. “Buon giorno, Alice!” disse Evan allegramente.

Kurt lo fissò, sorpreso e scandalizzato, la bocca era aperta, ma non ne usciva alcun suono. Evan si stiracchiò felice, i capelli scompigliati per il sonno. Kurt si tirò su di fretta, ma colpì un altro corpo caldo. Si votò e trovò l'altro gemello, l'immagine specchiata di suo fratello. “Alzati e brilla!” disse Ethan solare.

Che cosa ci fate voi due nel mio letto?” urlò Kurt. Non importava quanto strani e dovuti agli ormoni i suo sogni stessero diventando, nessuno riguardava svegliarsi con i gemelli nel letto.

Abbiamo portato il caffè.” dissero, come se fosse una valida spiegazione a tutto. Kurt ispezionò la sua camera e vide che, sì, ovunque c'erano dozzine di tazze di caffè. E non era tutto. Sul tappeto per terra, russando sui suoi mille cuscini, dormivano Wes e David, che sembravano talmente addormentati che nemmeno un terremoto avrebbe potuto svegliarli.

Kurt li fissò. “Ma che..”

Sarà meglio che ti ci abitui, questo accadrò dopo ogni mega party,” disse Evan gentilmente, porgendogli una tazza di caffè.

Come avete fatto ad entrare?” domandò Kurt, accettando comunque la tazza. Ethan scosse le spalle e facendo dei gesti con le mani, “Abbiamo preso una macchina dall'aeroporto, diretti qui. Ci siamo arrampicati su un albero. La finestra era aperta.”

...Sono al secondo piano.”

“E questo sarebbe un problema perché?”

E avevo chiuso la finestra!”

La tua finestra è pessima – lo aperta al primo tentativo,” Evan sogghignò mentre si sedeva. Si guardò in giro. “Camera interessante, a proposito..”

Bell'arredamento..”

Anche le dimensioni sono interessanti...”

... E' più o meno delle stesse dimensioni dell'armadio di Reed a Windsor.”

Kurt esaminò i gemelli con uno sguardo che indicava bisogno di caffeina. Evan lanciò dei cuscini alla coppia sul pavimento. “Su! Su! E' ora di andare! O faremo tardi per un importante appuntamento!”

Come tardi?” brontolò Wes da sotto un cuscino, sembrando infastidito. “E' il vostro aereo!”

Il tempo non aspetta nessuno,” disse Evan saggio, alzandosi. “E nemmeno la durata della nostra attenzione. Andiamo! Alice, vestiti!” prese il cappotto di visone e lo lanciò a Kurt.

Kurt lo prese e domandò. “Da quanto siete qui?”

Due, tre ore?” mugugnò David, sbadigliando mentre si sedeva. “Dormi come un morto, lo sapevi? E' così che siamo riusciti a rapirti il primo giorno.”

Kurt affondò la testa tra le mani. “E avete dormito qui..?”

Non avevamo scelta. Il volo dei gemelli da San Diego era in ritardo..” spiegò Wes, facendo un enorme sbadiglio. “Io sono arrivato dalle Hawaii.”

Io sono stato sveglio tutta la notte con Katherine,” spiegò David, strofinandosi gli occhi. Wes annuì, “Comunque ho incontrato i gemelli in Florida – per prendere Dwight..”

Dov'è Dwight?” domandò Kurt confuso.

In risposta, di fuori si sentì il forte suono di clacson. Kurt sobbalzò, ma David si affacciò fuori dalla finestra. “Sì, ha preso la macchina. Andiamo!”

Aspettate.. Aspettate!” Kurt fermò i gemelli che lo stavano trascinando fuori. “Non ho nemmeno fatto le valigie!”

Non hai bisogno di valigie,” dissero i gemelli assennati. “Tutto quello di cui hai bisognò sarà lì.”

“Vestiti? Prodotti per la pelle? Prodotti per il bagno? Biancheria intima, forse? Questo non vi dice nulla?”

Stai rendendo tutto più complicato di quanto non lo sia in realtà, Alice.. Se non possiamo procurarti noi queste cose, ci penserà Reed,” disse Evan pazientemente.

Solo.. Aspettate solo per un momento!” Kurt gli allontanò con un colpetto e loro si fecero da parte. Ancora assonnato e scosso, Kurt cercò di mettere insieme i suoi pensieri. “Mi state portando a New York.. adesso? Nessuno mi ha avvertito di nulla!”

Mi dispiace, avevi altri programmi?” domandò Ethan preoccupato.

Perché se questi programmi coinvolgono altre persone, possiamo portare anche loro.” disse Evan cercando di aiutare.

Kurt affondò la faccia tra le mani. E poi Finn entrò in camera. “Ehi Kurt, fuori c'è...” Si fermò all'improvviso quando vide tutti quei giovani uomini in pigiama nella stanza, la metà di loro che si stava vestendo. Non era certo la vista migliore che avrebbe potuto aspettarsi entrando in camera del fratello. “Whoa.” Li guardò confuso e allarmato. “Uh.. Kurt, ti dispiacerebbe aggiornarmi un pochino..?”

Scasso ed effrazione, a quanto pare,” brontolò Kurt. “Inoltre quel piccolo gesto che gli umani fanno prima di entrare in una stanza si chiama bussare.” Guardò gli altri. “Forza, ragazzi, di sotto. Fuori, per favore. Datemi la possibilità di sembrare di nuovo umano e vi raggiungerò.”

Fai in fretta!” disse Evan speranzoso, chiaramente molto eccitato.

Sì, il jet ci aspetta!” aggiunse Ethan.

Aspetta.. jet?” Lo sguardo di Finn fece avanti indietro fra loro e Kurt. “Jet? Stai andando a New York?”

A quanto pare,” sospirò Kurt, spingendo fuori Wes e David. David afferrò una delle tazze di caffè mentre usciva. “Sarò fuori in un minuto. Per piacere, potresti dirlo a papà e a Carole? Sono già svegli?”

Uh, sì..”

Ehi, signor H!” esclamarono felicemente i gemelli. Le loro voci risuonarono dal piano di sotto. Kurt si affacciò dalla porta e urlò, “Va tutto bene, papà! Sono innocui e hanno usato tutti i loro colpi.. Basta non lasciarli vicino a nulla di infiammabile! Sarò giù in un minuto!” Guardò il suo fratellastro. “Anche tu, Finn.”

Kurt?”

Sì?” Kurt domandò con grande pazienza, chiaramente udibile nella sua voce.

Finn sorrise e prese con una delle vicine tazze di caffè. “Divertiti a New York, d'accordo?”

Kurt sorrise. “Grazie. E' quello che ho intenzione di fare.

 

Solo pochi istanti furono necessari a Kurt per prendere tutto quello che pensava gli sarebbe servito e metterlo in una borsa. Quando arrivò al piano di sotto, i ragazzi erano vestiti e Wes aveva dato avvio ad un dibattito con suo padre su Quella Sporca Ultima Meta.

Quello che sto dicendo è che è irrealistico!” disse Burt, quasi ridendo. “La metà di quei ragazzi era composta da lottatori!”

Ma questo non significa che non potessero giocare decentemente a football,” stava dicendo Wes, quando alzò lo sguardo e vide Kurt. “Ah! Finalmente! Andiamo prima che i gemelli facciano impazzire tua mamma.”

I gemelli stavano felicemente intrattenendo Kurt con la storia di come i Warblers erano venuti per la prima volta a conoscenza della voce di Kurt. Carole sembrava divertita, ma domandò a Kurt, “C'è un motivo particolare per cui ti chiamano “Alice”?”

Kurt si limitò a roteare gli occhi. “Hanno strani soprannomi per tutti. Per qualche motivo mi chiamano Alice. Perché sono finito nel Paese delle Meraviglie dei Warblers.” Sorrise e diede un grosso abbraccio a lei e poi a suo padre. “Ora vado. Tornerò subito dopo Capodanno.”

Voi ragazzi prendetevi cura di Kurt, allora.” disse Burt burbero al gruppo di giovani uomini che si dirigeva fuori dalla porta. Fuori, Dwight stava suonando il clacson per dire loro di sbrigarsi. “Non si preoccupi, signor Hummel, lo faremo,” lo rassicurò Dwight.

Ci sarà anche quel ragazzo, Blaine?”

Kurt raggelò fino alla punta delle dita, guardando suo padre. Burt aveva le braccia incrociate sopra il petto. Wes e David si guardarono. “Sì, signore, ci sarà anche lui,” disse Wes.

Bene, ditegli che sarà meglio che non accada nulla a mio figlio mentre è con lui.”

Kurt non aveva mai realizzato quanto imbarazzo potesse sentire grazie ad una sola frase. E come se le cose non potessero essere abbastanza messe male..

Burt all'improvviso disse, “E quel Logan? Ci sarà anche lui?”

Questa volta tutti i Windsors alzarono lo sguardo. Kurt stava guardando suo padre, pregandolo di smettere di parlare con gli occhi spalancati. Evan disse, “No, non penso che si unirà a noi..”

Lo dubitiamo..” disse Ethan. “Non abbiamo saputo nulla. Perché ce lo chiede, signore?”

Burt fece un cenno a ciò che si trovava intorno alle spalle di Kurt. “E' stato lui a mandare il cappotto, no? Pensavo che sarebbe venuto anche lui...”

Dal modo in cui lo guardava, sembrava che Wes volesse dare fuoco al visone. Kurt si allontanò da lui, afferrando protettivo il cappotto. Gli piaceva quel cappotto.

David fece un sorriso perfettamente educato a Burt e disse, “Be', non si preoccupi, signor Hummel. Ci prenderemo cura di lui.”

Ci vediamo, papà,” salutò Kurt mentre usciva dalla porta. Burt urlò un “prenditi cura di te”. Kurt si mise la borsa a tracolla. Gli altri lo seguirono fuori e nel vialetto dove Dwight stava aspettando dentro la macchina, che aveva volato insieme a lui. Kurt, che ne capiva abbastanza di macchine, le diede un'occhiata e non potè fare a meno di sogghignare.

Una Chevy Impala del 1967(*). Perché non sono sorpreso..?”

Le orecchie di Dwight diventarono rosse. “Mi piacciono le auto d'epoca!”

Certo, l'hai comprata perché era d'epoca..” Wes roteò gli occhi mentre entrava.

Non l'ho comprata. Me l'ha regalata mio zio per Natale.” Poi aggiunse a bassa voce, “Sotto mia richiesta, forse.. ma comunque..”

Dentro erano un po' stretti: Wes, i gemelli e Kurt erano seduti dietro, David aveva reclamato il sedile davanti prima ancora che lui e Wes mettessero piede fuori casa. Dwight sistemò lo specchietto retrovisore, vi guardò dentro e disse, “Penso che non ci sia bisogno di dirvi che se uno di voi osa fare anche il più piccolo danno alla pelle dei sedili, vi darò fuoco. E sono bravo a dare fuoco alle cose!”

Ora puoi portarci all'aeroporto per piacere?” disse Evan pazientemente.

Prima che diamo noi fuoco a te?” aggiunse Ethan con un sorriso.

D'accordo, ma sono io il guidatore di questa auto, quindi sono il capo fino a che non arriviamo all'aeroporto.” Schiacciò un interruttore e la musica iniziò ad uscire dalle casse. Tutti nella macchina gemettero mentre, prevedibilmente, “Highway to Hell” iniziava a suonare.

Dwight, chiaramente perso di nuovo nei suoi pensieri, gli ignorò e continuò a guidare.

 

Quando arrivarono all'aeroporto privato - “Perché avete perfino un aeroporto privato?” aveva domandato Kurt – la prima cosa che fecero fu uscire dalla macchina proprio accanto ad un grosso Boeing bianco parcheggiato sulla pista. Sembrava nuovo di zecca. Ogni cosa brillava.

I gemelli sembravano terribilmente eccitati. “Ti piace?” domandò Evan, felice, saltellando su e giù mentre scendeva dalla macchina. “E' il nostro regalo di Natale per i prossimi tre anni!”

Pilota e carburante compresi!” disse Ethan felicemente, guardandolo.

A chi non piacerebbe...?” disse Dwight, brontolando.

Stupefatto com'era, Kurt camminò con loro fino alla rampa. Prima che potesse assorbire per bene tutto, la porta in cima alle scale si aprì e ne uscì Reed, avvolto in pelliccia e stivali. Sorrise allegramente, le guance arrossate dal vento, e salutò tutti loro. “Ehi, ragazzi! Avete portato Kurt!”

Reed!” rise Kurt, contento di vederlo.

Reed corse felicemente giù per le scale, e riuscì a inciampare nei lacci dei suoi stivali. Rotolò per un bel po' di gradini prima che Kurt riuscisse a raggiungerlo e fermarlo. “Oh, Reed..” era in parte arrabbiato e in parte preoccupato.

Scusa, scusa..” disse Reed affannato, sembrando scosso. “Mi sono lasciato un po' trasportare.” Abbracciò Kurt. “Sono contento di vederti! Ho ricevuto la tua email! Quando ho scoperto che eri a casa, ho detto ai gemelli di venirti a prendere..” Sorrise.

Oh sono venuti,” Kurt gli sorrise ironico. “Dov'è..”

Due persone uscirono dall'aereo. Kurt alzò lo sguardo e il suo cuore iniziò a battere più veloce del normale. Blaine era in cima alle scale e gli stava sorridendo. Shane era accanto a lui con un ghigno sul volto.

Salite, sfigati, andiamo a fare shopping!” urlò Shane. I gemelli risero. Blaine roteò gli occhi e gli diede una leggera spinta prima di scendere.

Buon dopo Natale,” sorrise, stringendo Kurt in un abbraccio. Kurt sospirò e lo ricambiò felice. Era bello sapere che la situazione tra loro almeno non era imbarazzante. Era un buon segno. “Mi sei mancato.”

Buon dopo Natale,” rispose Kurt. “Anche tu mi sei mancato.” Quando Blaine sciolse l'abbraccio, continuò a stringere la sua mano. Wes alla fine si lamentò ad alta voce, “Possiamo avere questo momento da film per ragazze dentro l'aereo? Possiamo levarci dal freddo ora? Cavoli, non ci vuole così tanto per volare fino a New York da qui, sbrighiamoci!”

Blaine si schiarì la gola, sembrando un po' imbarazzato. Guidò Kurt fino all'aereo, gli altri li seguirono. Kurt entrò nell'aereo e rimase a bocca aperta. L'interno dell'aereo sembrava più un enorme covo. Era perfino rivestito con pannelli di legno e i sedili erano foderati magnificamente. Se non si sbagliava c'era una Jacuzzi vicino all'enorme schermo televisivo che a sua volta sovrastava numerose console per i videogiochi. C'erano ancora delle decorazioni per le vacanze, tra le quali una pila di regali incartati in carta colorata al centro della stanza.

Wes e i gemelli si misero in coda per i videogiochi e Wes mise su un gioco di lotta, mentre David si buttò su uno dei sedili e iniziò a mandare alcuni messaggi prima che l'aereo decollasse. Dwight si gettò sui cuscini del divano e si addormentò ad una velocità spaventosa. Quando Kurt lo guardò stranito, Blaine spiegò, “Ha paura di volare. Deve dormire per tutta la durata del volo.”

Shane e Reed entrarono. Reed si mantenne a distanza di sicurezza dall'eccitabile fratello di Blaine sedendosi vicino a Kurt. Shane ignorò completamente gli sguardi di Blaine si sedette tra Kurt e Blaine e fece un sorriso innocente a suo fratello.

Kurt guardò il suo amico. “Pensavo che non sarei riuscito a venire. Non avuto molte vostre notizie né prima né dopo Natale.”

Il Natale è un momento da passare in famiglia: non ci sentiamo molto tra di noi,” disse Reed. “Certo, c'è anche la possibilità che uno di noi si trovi in un diverso fuso orario, quindi chiamare diventa imbarazzante. Ma a mezzanotte del venticinque, i gemelli mi avevano già chiamato, chiedendomi dove fossi, così sarebbero potuti venire a prenderti.”

E io ho avuto un'interruzione delle comunicazioni,” disse Blaine, scuotendo la testa.

Per forza,” annuì Shane. “Blaine per una volta era a casa per Natale e posso assicurarvi che l'atmosfera in California era così tesa che se uno di voi avesse chiamato, la stanza avrebbe preso fuoco.”

Così tanta allegria forzata..” sospirò Blaine. Kurt si sporse oltre Shane e prese la mano di Blaine, dandogli una stretta comprensiva. Questo sorprese entrambi i fratelli. Shane sospirò mentre i due si sorridevano e finalmente si alzò dal divano, lasciando che i due si sedessero insieme.

Quando finalmente furono in volo, Dwight poteva benissimo essere morto per quanto ne sapevano: non si mosse nemmeno quando Wes iniziò a lamentarsi che forse i gemelli stavano imbrogliando visto che continuavano a batterlo nel gioco. David era accanto a lui, cercando di aiutarlo a fare una strategia, ma Evan ed Ethan erano imbattibili: non c'era nemmeno bisogno che si parlassero.

Ow!” Reed, in piedi con dei regali, stava guardando ad una scatola incartata allegramente che stava reggendo in mano e si era chiaramente tagliato con la carta. Alzò lo sguardo verso Kurt e sorrise. “Ehi Kurt! Qui!” Gli porse il pacco. “I tuoi regali!”

Kurt si illuminò e disse, “Davvero? Fantastico, io ho portato i tuoi” Cercò nella sua borsa e i due si scambiarono i regali. Kurt prese il pacco e lo scartò. Era una borsa di Kate Spade: piena di prodotti Shu Uemera. I suoi occhi si spalancarono al massimo. “Reed! Che cosa..”

Mi hai preso degli spartiti e dei nuovi pennelli!” disse Reed felice abbracciando il regalo, “Sono perfetti per il mio nuovo progetto! Non vedo l'ora di provarli e di finire il mio ultimo dipinto!” Deglutì e corse via allegro per prendere il suo materiale per dipingere in un altro punto dell'aereo. Per poco non inciampò su David, ma era chiaramente molto felice.

Kurt era senza parole: guardò il suo regalo e poi il suo amico che non era ancora riuscito a ringraziare. Wes notò il suo shock e sorrise. “Non apri gli altri?”

Gli altri?”

Quelli sono tutti per te,” dissero i gemelli senza distogliere lo sguardo dal gioco. “Noi ci siamo già scambiati i regali.”

Kurt fissò l'enorme pila. “Non potete essere seri.”

Per piacere, quelli non sono decisamente regali per noi,” sbottò David. “Non sapremmo cosa farcene della metà di essi.”

Perché?”

Lo vedrai da solo.”

Un'ora dopo, Kurt era circondato da carta regalo, aprendo quello che doveva essere il terzo regalo da Reed. Era una borsa di Prada che era sicuro non potesse essere trovata da nessuna parte. Dentro c'erano 50 ml di Clé de Peau e per poco non gli venne un infarto. Intorno a Kurt giaceva il resto del bottino – cose che tutte insieme avrebbero potuto mandargli in panne il cervello. Sopra al nuovo computer portatile Alienware che David gli aveva regalato era stato gettato il trench di Alexander McQueen da parte dei gemelli. Le Louboutins da parte di Wes erano cadute sul tappeto, nascoste per metà da una scatola di sciarpe di Chanel da parte di Dwight. Le scarpe erano il terzo paio di scarpe che riceveva: i primi due erano stati le Jimmy Choo e gli stivali scamosciati di Fendi.

Chiaramente aveva ricevuto più regali da un sola persona. Ne aveva ricevuto uno persino da Shane - “E' bello conoscerti e non vedo l'ora di sentire le tue famose minacce di morte,” diceva il biglietto dentro la giacca di Dior Homme – ma non aveva ricevuto nulla da Blaine.

Blaine disse. “Sembra che nessuno di loro sapesse che cosa regalarti – tranne David, ma di solito lui regala qualcosa di teconologico – e che quindi abbiano chiesto tutti aiuto a Reed.” Diventò un po' rosso. “Il mio.. regalo non è tangibile, ma posso dirti che ti sta aspettando a New York.”

Kurt alzò un sopracciglio sorpreso, ma era incredibilmente contento. “Interessante.”

Spero proprio di sì,” Blaine sorrise.

Questo è troppo,” protestò Kurt con gli altri, ormai completamente scioccato e avendo lasciato cadere ogni formalità, ma non senza una piccola parte di lui che stava urlando follemente alla vista di quel ben di Dio. “Davvero, Reed? Mi stai regalando questa?” Agitò la Clé de Peau.

Kurt, quando mia mamma riceve dei regali, riceve dei regali,” disse Reed pazientemente, provando allegramente i suoi nuovi pennelli. Si accigliò quando una gigantesca goccia di vernice verde finì sul suo cappotto per sbaglio. Sospirò. “Gli addetti alle consegne continuano a chiedere se stesse rifornendo un grande magazzino quando arrivano tutti i regali. E lei ne possiede già la maggior parte, quindi li manda a me. Praticamente sei un dono del cielo: posso semplicemente dare tutte le cose a te. Considerati il mio mezzo di smaltimento per la moda. Anche Blaine si stava stancando di tutta quelle cose.”

C'è stato un punto in cui nella mia stanza avevo un sacco di vestiti che sarebbero andati bene per una sfilata di moda,” ricordò Blaine, “La collezione doveva essere stato un disastro per la mamma di Reed se ha mandato via tutti i vestiti.”

Wes stava indossando il berretto della Roosterteeth che Kurt gli aveva regalato. Non se l'era tolto dal momento in cui l'aveva scartato. “Siamo quasi arrivati?” domandò mentre continuava a giocare.

I gemelli, che stavano divorando una massiccia quantità di gelatine dalla scatola di Gelatine Tutti-i-Gusti che Kurt aveva loro regalato, indicarono simultaneamente l'interfono. Come se avesse ricevuto l'attacco, si udì la voce del pilota.

Attenzione, tra poco atterreremo al nostro aeroporto privato di New York...”

Questo tempismo.. è inquietante,” Shane sbatté le palpebre. “E avete anche un altro aeroporto privato a New York?”

David stava scribacchiando qualcosa nella bellissima agenda Moleskine che Kurt gli aveva regalato. “D'accordo, ragazzi. Ho appena sentito Sherry-Lehman. Siamo a posto per Capodanno. Ne avremo a sufficienza per andare avanti fino alla luce del giorno.”

Kurt sbatte le palpebre, confuso. “Questo mi suona familiare.. Chi è Sherry Lehman?”

I gemelli si scambiarono uno sguardo e un sorriso da Stregatto e poi guardarono Kurt. “Oh, sono gli addetti alle consegne.”

Reed roteò gli occhi e scosse la testa da dietro le tele, brontolando qualcosa riguardo alle “cattive influenze”. Blaine accarezzò il braccio di Kurt. “Penso che.. sia meglio che tu rimanga con me.”

Sì, ti prego..” Kurt lanciò un'occhiata sospettosa ai gemelli, ma le sue dita si intrecciarono con quelle di Blaine. Shane, che stava leggendo una rivista sportiva, guardò suo fratello e sogghignò quando vide quello sguardo di ovvia felicità che non aveva mai avuto per tutte le vacanze di Natale.

 

Dwight ritornò in vita nel momento in cui l'aereo si fermò completamente sulla pista d'atterraggio. “Oh, siamo già arrivati?” Sbatté le palpebre confuso.

Già!” disse Wes, alzandosi dalla sua poltrona. “Non ci è voluto molto, no?” Sorrise quando vide Kurt con il naso schiacciato contro il finestrino. “Ehi, Blaine? Attaccati a lui prima che gli venga una aneurisma.. Non siamo nemmeno arrivati in città.”

Blaine rise e trascinò Kurt via dal finestrino. “Fuori c'è una vista migliore. Forza, andiamo. L'equipaggio metterà le tue cose in macchina.”

Giusto..” Kurt era rosso e animato e Blaine lo guidò verso l'uscita. Era davvero a New York. Era arrivato a New York e molti mesi prima di quanto sarebbe successo se avesse aspettato per le Nazionali! Andava al di là di ogni aspettativa. Fuori era un mattino luminoso e l'aria era frizzante. In fondo alle scale aspettava una lunga limousine nera con un'autista che attendeva con la porta aperta. Fece un cenno ai gemelli. “Signor Evan, signor Ethan,” annuì.

Salve, Simon!” dissero allegramente i gemelli. “E' tutto pronto a casa?”

Sì, signore, il condominio di Park Avenue è stato preparato per tutti i vostri amici. Mi hanno inoltre appena confermato che il pranzo vi attende.”

Cibo!” esclamò sollevato Wes. “Sì!”

Scendendo gli scalini con Blaine, Kurt fissò la limousine. Sorrise e tirò fuori il cellulare.

Sono a New York con i ragazzi. Sono appena sceso dal jet privato. Una limousine ci porterà nell'Upper East Side. Mi sento già una star!

Inviò il messaggio ai membri del Glee Club. Blaine, che stava leggendo al di sopra della sua spalla, rise leggermente, quasi nell'orecchio di Kurt. Sentire lui – e le sue labbra – di nuovo così vicine alla sua pelle per poco non paralizzò Kurt mentre si voltava leggermente verso di lui. I loro occhi si incontrarono solo per un breve istante prima che Wes e David arrivassero dietro di loro e gli spingessero allegramente in avanti.

Su, su! Siate pazienti, siamo in pubblico,” sogghignò David.

In macchina! Andiamo all'appartamento e vi promettiamo che i gemelli vi daranno una stanza,” Wes disse con lo stesso tono di un maestra che insegna all'asilo.

Voi due dovete stare zitti, per piacere..” Blaine fece loro una smorfia. “Non siete per nulla d'aiuto.”

Noi, d'aiuto?” Wes sbatté le palpebre in finta sorpresa. “Ti prego, dicci quando?”

Mentre Kurt ridendo entrava nell'auto, ricevendo la risposta eccitate dei suoi amici del McKinley – e una indignata da parte di Rachel Berry – Shane aiutò Reed a portare il suo dipinto incompleto giù per i gradini. Gli sorrise mentre prendeva la tela. “Ho sentito che dipingi come un maestro. Che cosa stavi dipingendo?”

Agitato e arrossendo leggermente, Reed abbassò la testa. “Solo.. una cosa all'ultimo minuto.” Si affrettò immediatamente in avanti, senza voltarsi a guardarlo. Shane, per nulla dissuaso dalla sua ovvia riluttanza a stargli vicino per troppo tempo, si limitò a sorridere e lo seguì.

Ragazzi, voi andate avanti!” urlò Dwight, saltellando in fondo alla scala. “Stanno scaricando la mia macchina! Non voglio entrare nella vostra: non ha le contromisure adatte per proteggermi dai miei nemici!”

Dwight! Tu non porterai quell'Impala sulla Fifth e la Park, lo giuro, tu non...” urlò Wes dal finestrino.

No, no,” sorrise Evan. “Lasciagliela portare. La può parcheggiare nel garage.”

Voglio vederla mentre fa la nota stonata in mezzo a tutte quelle macchine sportive europee,” aggiunse Ethan annuendo.

Dwight corse via velocemente. La porta della Limousine venne chiusa ed erano per strada, diretti verso l'isola di Manhattan. Kurt, magnetizzato com'era dallo spettacolo, finalmente guardo i gemelli dritto negli occhi. “Chi siete voi due?”

Le persone nella limousine risero nello stesso modo in cui Wes, David e Blaine avevano fatto quando Kurt aveva chiesto loro se erano gay. I gemelli lo guardarono con affetto illimitato. “Siamo perfetti.”

Blaine roteò gli occhi, ma sorrise. “Sono molto molto facoltosi.”

I loro genitori costruiscono aeri per un sacco di compagnie, e i loro prodotti hanno quasi il monopolio di tutto il mercato,” spiegò David. “Sono ridicolamente ricchi.”

Che cosa ci fate allora in Ohio?” domandò Kurt incredulo. “Non dovreste essere in qualche collegio Europeo o qualcosa del genere?”

Combiniamo troppi guai per poter stare in qualsiasi posto troppo in vista,” ammise Evan.

Siamo stati orribilmente viziati dai nostri genitori e da nostra sorella,” spiegò Ethan.

E per tenerci controllati..”

“Ci hanno mandati alla Dalton...”

..Che è l'alma mater di papà..”

..Dove non possiamo combinare alcun guaio.”

Tutti nella limousine lanciarono loro un'occhiata che chiaramente metteva in dubbio le capacitò intellettive e di giudizio dei gemelli (e dei loro genitori). I gemelli si guardarono fingendo di arrossire. Wes scosse la testa. Guardò dietro di loro al di là del vetro offuscato e vide che Dwight li seguiva nell'Impala. Dal modo in cui stava agitando la testa, là dentro stava suonando un altro classico pezzo rock “da mullet”(**)

Nessuno ebbe il tempo di spazientirsi perché in poco tempo stavano attraversando il Queens e a quel punto i gemelli dissero, “Guarda fuori dal finestrino, Alice.”

Kurt si voltò e guardò.

C'era Manhattan. Proprio fuori dal finestrino. L'Empire State Building spiccava tra tutto il resto e da dove si trovava poteva vedere anche l'iconico Chrysler Building. Il coinvolgente paesaggio urbano, pieno di persone indaffarate, una delle più famose città del mondo e il centro della sofisticatezza, dell'arte, dello stile di vita bohemien e, soprattutto, la casa di Broadway. Kurt stava arrivando lì. Stava avendo un sovraccarico sensoriale.

Reed sorrideva mentre fingeva di sventagliare il suo amico. “Avremmo potuto prendere il chopper, no?”

Sì, ma non sarebbe stato così emozionato se fossimo andati così veloci,” sogghignò David. Evan scatto felicemente una fotografia, il suo gemello tirò fuori la Polaroid.

Aww. La prima visita di Alice a New York,” disse.

E non sarà l'ultima.”

 

Park Avenue era davvero invitante per qualcuno che non era mai stato veramente abituato al gran lusso. In sé, era pittoresca, con tutti quei vecchi palazzi che mantenevano la loro aria di antica sofisticatezza. Kurt, che era ancora intontito dalla vista del Chrysler Building, della Grand Central Station e dal grattacielo della Met-Life, continuò a fissare mentre si fermavano di fronte ad un grande palazzo con porte d'oro brillante e vetro. Dwight arrivò subito dopo di loro.

Evvai! New York, casa dolce casa!” intonarono in coro i due ragazzi identici.

Il portinaio camminò verso di loro e aprì la porta della limousine. I gemelli saltarono giù per primi – dandogli la solita banconota da cinquanta mentre gli stringevano la mano – e fecero cenno agli altri. “Andiamo.”

Blaine aiutò Kurt, i cui occhi erano così grandi mentre si guardava intorno, che quasi rise. Lasciò che gli altri andassero avanti e strinse la mano di Kurt per avere la sua attenzione. Kurt pose i suoi occhi blu su di lui e per un momento Blaine dovette sorridere prima di dire, “Mi dispiace non poterti dare il mio regalo di Natale fino a stasera. Va bene per te?”

Certo che sì,” disse Kurt comprensivo. Indicò la mano di Blaine e sorrise. “Gli stai già indossando?” Aveva regalato a Blaine dei guanti di camoscio – e aveva preparato qualcos'altro che intendeva dargli più tardi. Blaine sorrise e mostrò i guanti. “Mi piacciono.” E usò quelle mani calde e inguantate per prendere quelle di Kurt e condurlo nel palazzo.

Seguirono i gemelli attraverso la luminosa lobby decorata sontuosamente e fino agli ascensori. Ma non usarono nessuno dei di quelli. Si diressero verso l'unico ascensore che si trovava dietro un angolo. Tutti vi corsero dentro.

Nello spazio ristretto, mentre si dirigevano velocemente di sopra, i ragazzi continuavano a spingere “accidentalmente” Kurt contro Blaine. A un certo punto, David e Wes stavano cercando di fare la lotta nell'ascensore e Wes stava riuscendo a tenere Kurt incollato a Blaine.

Blaine era del tutto imperturbabile – o almeno così sembrava – e tenne saldamente Kurt senza alcun segno di disagio. Di certo molto più impressionante dell'incapacità di Kurt di pensare ad altro se non il fatto che fosse così vicino da poter sentire il battito cardiaco dell'altro ragazzo.

Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Kurt realizzò perché i gemelli avevano il loro ascensore personale. Possedevano l'intero piano. Il posto era enorme, quasi in cima all'edificio, con una spettacolare vista che dava su Central Park e anche oltre. L'appartamento era riccamente decorato e aveva dei mobili incredibili – i colori dominanti degli interni erano nero, bianco e blu – che lo facevano sembrare sofisticato e comodo allo stesso tempo.

Il pranzo stava già aspettando loro nella sala da pranzo, e i ragazzi corsero subito verso di essa, con la mente concentrata solo su quello, cosa tipica delle persone affamate. Mentre consumavano il loro pasto a base di bistecca di manzo Angus – l'unica cosa che poteva soddisfare i loro voraci appetiti da adolescenti – i gemelli presero la parola.

Riguardo a quella festa...” Evan sbatté le palpebre.

Non dovremmo spiegare ad Alice?” chiese Ethan.

I ragazzi di Windsor si guardarono tra di loro. Blaine mise giù la forchetta. “Penso che non dovremmo farlo quest'anno. Non mi promette bene per Kurt.”

Ecco perché dobbiamo dirglielo,” disse Evan con un sorriso.

E' una festa piuttosto scatenata,” disse Ethan.

Se è come quelle che facciamo a Windsor..” iniziò Kurt, ma David scosse la testa con un sorriso un po' forzato. “No, no.. Intendono un sacco di invitati, musica a volumi altissimi, ragazze, luci che fanno diventare epilettici, alcolici seri e il fatto che...” Guardò Blaine.

Blaine guardò Kurt e Kurt lo guardò e poi guardò tutti quelli che nella stanza sembravano molto a disagio.

Be', di certo possiamo andarcene se qualcosa dovesse andare storta..” disse Reed velocemente.

Voglio dire, se rimani vicino ad uno di noi..” aggiunse Wes.

I gemelli si schiarirono la gola. Evan si piegò in avanti. “Quello che vuole dire è che a mezzanotte..”

"...Quando cade la palla a Times Square..” Ethan fece lo stesso. Tutti..”

Tutti..

Devono baciare qualcuno.”

Kurt sbatté le palpebre. “Ma non è quello che tutti fanno di solito..?”

Ma non è tutto..”

Non proprio..”

Perché a quell'ora tutti saranno storditi, disorientati..”

E strafatti di musica, o alcool, o ormoni..”

E così quando la palla cade..”

Le luci si spengono.”

Blaine si raddrizzò. Kurt si accigliò.

I gemelli sorrisero.

E allora puoi baciare chiunque. Chiunque ti piaccia. E non saprai mai chi è.”

 

Non devi andare,” disse Blaine, seguendo Kurt nella sua stanza più tardi, quando tutti stavano finalmente finendo di sistemarsi. Sembrava più sconvolto dal problema di quanto non lo fosse Kurt. “E' ridicolo, è solo qualcosa che piace loro fare quando tocca a loro ospitare. Pensavo che non l'avrebbero fatto dopo.. dopo che sei stato baciato senza il tuo permesso.”

Kurt si sedette sul letto e gli sorrise. “Se posso esprimere il mio parere, qui inizia a sembrare un po' come Gossip Girl.”

Vero?” Blaine sorrise e si sedette accanto a lui. Sospirò. “Per ora però non va così male, no?”

No,” disse Kurt con nonchalance. “Siete stati tutti molto ospitali. Non ne so molto di feste scatenate tenute da ragazzi in crisi ormonale, ma so che ho ancora qualche giorno prima che la palla cada. Fino ad allora penso che potrò decidere se voglio unirmi o meno alla depravazione.”

Cadde all'indietro sul materasso ad acqua che sprofondò sotto di lui. “Sono a New York, per l'amor del cielo. Penso che mi piacerebbe godermela il più possibile.”

Blaine cercò duramente di non guardarlo troppo mentre giaceva lì, sciolto, guardando il soffitto con quei suoi incredibili occhi che sembravano assorbire la luce della stanza. Blaine si voltò verso la finestra e poi guardò il suo orologio.

Con il gomito colpì leggermente la mano di Kurt. “E' quasi ora comunque. Andiamo. Sto per darti il tuo regalo di Natale.”

Intrigato Kurt si sedette. “Oh, davvero?”

Sì.” Blaine si alzò e gli porse la mano. “Potrebbe essere un bel modo di concludere la giornata.”

Kurt abbassò lo sguardo per un momento e sorrise. Afferrò la sua mano. “Andiamo. Dobbiamo uscire prima che qualcuno di loro sospetti che stiamo scappando.”

No, sono occupati a scegliere il cibo per la festa. Ci impiegheranno almeno quattro ore.”

 

Le giornate erano corte. La luce stava già scendendo a New York. Mentre la luce del giorno di dissolveva, la città che non dorme mai iniziò ad accendere le sue luci. Da un edificio all'altro: un tappeto di luci che cresceva costantemente in intensità man mano che altri si aggiungevano nel tardo pomeriggio.

Kurt e Blaine, portando di nuovo con se il suo fidato stereo, camminarono lungo Avenue of Americas. Blaine tenne la sua mano stretta con quella di Kurt mentre si facevano largo attraverso le persone sulla strada. Kurt non ci mise molto a capire dove Blaine lo stesse portando. E così quando si fermarono di fronte al palazzo...

Kurt guardò l'edifico e poi Blaine. “Radio City Music Hall..?”

Proprio così,” Blaine sorrise. “Pensavo che se diventeremo delle grandi star, dobbiamo abituarci a vederla.” Rise. “Andiamo.” Trascinò Kurt con sé, dirigendosi verso l'entrata posteriore.

Sei sicuro di poterlo fare?” domandò Kurt mentre Blaine apriva la porta con una spinta, guardandosi intorno. “Se fosse aperto, potremmo usare la porta principale.”

Quindi tecnicamente, lo stiamo prendendo in prestito un momento,” rispose Blaine con un sorriso, tirandolo dentro. La porta si chiuse sbattendo. Tutto era buio e non vide nulla. A guidarlo c'erano solo la voce e la mano di Blaine. “Che cosa ci facciamo qui?”

Blaine sorrise fra sé, non dando a Kurt alcuna risposta. Lo trascinò per il labirinto che erano i corridoi pochi illuminati del backstage, dove i loro passi risuonavano nel vuoto. All'inizio, Kurt non era nemmeno sicuro che stessero andando da qualche parte quando finalmente raggiunsero la luce.

Kurt si fermò mentre Blaine continuava a camminare, i suoi passi risuonando per il palco. Dopo i passaggi bui, per poi attraversare improvvisamente il sipario e trovarsi esposti alla vasta grandiosità dell'intero palco e all'arco del soffitto, le luci delle poltrone e dopo quello.. Non era più così difficile immaginare di stare di fronte ad una folla che esultava nel momento in cui mettevi piede sul palco.

Blaine posò lo stereo per terra e si volto con cautela per guardare Kurt, sorridendo. “.. Che cosa ne pensi?”

Kurt camminò verso il palco, guardandosi intorno. L'enorme teatro aveva ospitato alcune delle più grandi performance musicali che il mondo avesse mai visto, e ora eccolo lì, Kurt Hummel, proprio sotto i riflettori, che si affacciava verso di esso.

Quando notò l'espressione sulla faccia di Kurt e la sua incapacità di parlare, Blaine sorrise e decise che il suo regalo sembrava essere un successo. Ne era valsa la pena per vedere quella luce negli occhi di Kurt.

Come..” Kurt balbettò, guardando in giro, abituandosi allo shock al quale neanche la sua diva interiore era stata preparata. Aveva sempre vissuto per il palcoscenico, quello era certo, ma vederla da quel punto di vista, in quel posto, a New York City, per la prima volta...

Ho tirato qualche filo..” mormorò Blaine, anche lui guardandosi intorno e ammirando tutto. “In realtà, è stata mia madre a farlo, sotto mia richiesta. Loro hanno qualche conoscenza nel mondo dello spettacolo. E poi.. Ho solo chiesto che ci venisse dato un po' più di tempo in un periodo in cui nessuno lo stava usando o allestendolo. Quindi è tutto per noi per i prossimi trenta minuti.”

Blaine camminò verso il bordo del palco e saltò nella buca dell'orchestra. Kurt alzò lo sguardo. “Ehi! Dove stai andando?”

A prendere un buon posto. Dove se no?” Si diresse verso il corridoio e si gettò senza tante cerimonie su una delle poltrone foderate. Gli sorrise. “Così posso vederti cantare.”

Il sopracciglio di Kurt si alzò. “Cantare. Adesso?”

Non altro giorno se non oggi,” disse Blaine semplicemente.

Huh..” Kurt sembrò pensarci su, e il barlume di un'idea gli attraversò gli occhi mentre sorrideva a Blaine. “No. Non penso proprio. Tu verrai qui e canterai con me.”

Stai scherzando. Pensavo che i miracoli finissero a Natale. Kurt Hummel riesce ad avere il palco di Radio City Music Hall tutto per sé per la prima volta.. e vuole condividerlo?”

Kurt rispose con lo stesso tono disinvolto, incrociando le braccia. “Be' sei stato tu a portarmi qui.. E' solo perché è la mia prima volta non vuol dire che sarà l'ultima, posso assicurartelo.” Sogghignò. “E una canzone non dura trenta minuti. Penso che avrò il tempo di deliziarti poi con il mio talento dopo che avrai esaudito la mia richiesta.”

Blaine rise. Si alzò con un sospirò, lasciando il cappotto sulla poltrona. “E che cosa avevi in mente?”

Qualcosa che sia adatto all'occasione...” Kurt sembrò riflettere. Camminò poi con grazia verso lo stereo, scelse una canzone in fretta e premette play. E nel momento in cui attaccò la batteria iniziale, Blaine riconobbe la canzone e sorrise.

Kurt sorrise e gli fece cenno di venire avanti.

Live in my house,

I'll be your shelter,

Just pay me back

With one thousand kisses

Be my lover and I'll cover you…

Blaine, sorridendo divertito, con cautela camminò lungo il corridoio verso di lui mentre cantava:

Open your door,

I'll be your tenant

Don't got much baggage to lay at your feet

But sweet kisses I've got to spare

I'll be there and I'll cover you…

Mentre Blaine raggiungeva il limitare del palco guardandolo con trepidazione con gli occhi che luccicavano, Kurt si inginocchiò sul bordo, piegandosi verso di lui, sorridendo mentre continuavano a cantare insieme:

I think they meant it when they said you can't buy love

Now I know you can rent it

A new lease you are my love, on life

Be my life…

Mentre Blaine saliva di nuovo sul palco, le porte della platea si aprirono lentamente. La testa di Reed fece capolino per prima e, dopo aver visto la coppia sul palco, sorrise immediatamente. Si voltò e fece cenno agli altri di entrare.

Il resto dei ragazzi entrò velocemente, camminando in punta di piedi lungo il corridoio – Shane avanzava rumorosamente, con una telecamera – e guardando i due che danzavano per il palco seguendo la musica. Kurt si tolse la sciarpa e la mise intorno al collo di Blaine, utilizzandola per tirarlo più vicino.

Just slip me on,

I'll be your blanket

Wherever, whatever, I'll be your coat…

You'll be my King, and I'll be your castle,” cantò Kurt, sorridendo mentre si muoveva intorno a lui e Blaine scosse la testa con un sorriso sfacciato, cantando, “No, you'll be my Queen, and I'll be your moat..

I ragazzi nella platea per poco non scoppiarono a ridere. La coppia continuò a cantare, meravigliosamente viva:

I think they meant it when they said you can't buy love

Now I know you can rent it

A new lease you are my love, on life

All my life…

Mentre i due giravano sul palco uno intorno all'altro, cantando con tutta la passione che avevano, guardandosi intensamente mentre alternavano le parti con tempismo perfetto:

I've longed to discover

Something as true as this is…

So with a thousand sweet kisses

(If you're cold and you're lonely)

I'll cover you—

With a thousand sweet kisses

(You've got one nickel only)

I'll cover you—

With a thousand sweet kisses

(When you're worn out and tired)

I'll cover you—

With a thousand sweet kisses,

(When your heart has expired)

I'll cover you—

Le loro mani si toccarono di nuovo, avvicinandosi l'uno all'altro. Kurt stava muovendo la mano lungo la sciarpa che pendeva sul petto di Blaine.

Oh, lover,

I'll cover you,

Yeah…

Oh, lover,

I'll cover you...

La musica si dissolse, lasciando i due vicini. Le loro fronti si sfioravano leggermente. Kurt alzò lo sguardo per un istante, sorridendo un pochino, facendo così sorridere anche Blaine.

I ragazzi in platea si lasciarono andare ad applausi e grida, facendo così alzare immediatamente lo sguardo ai due. Mentre gli altri applaudivano più forte che potevano, Wes stava fischiando e Shane stava ridendo, assicurandosi di mettere al sicuro in fretta la memory card della telecamera.

Blaine e Kurt risero dal palco, entrambi arrossati, imbarazzati e intontiti dal momento. “Ancora!” gridò Reed. “Ancora, ancora!”

Solo tu stavolta,” disse Blaine, mentre lasciava Kurt. “Questo è il tuo regalo, dopo tutto. Il palco è tutto tuo.”

E' il miglior regalo di Natale che abbia mai ricevuto,” Kurt sorrise. A parte te. Blaine rise e andò giù con gli altri mentre Kurt lanciava loro dei baci, preparandosi per la seconda esibizione.

 

 

Nel prossimo episodio: AVVISTATI: K e R corrono da Bergdorf Goodman armati di carte di credito platino, ma dubitiamo che le loro forze combinate insieme possano scalfire il budget per gli acquisti della signora Van Kamp. E&E continuano ad organizzare la festa che porrà fine a tutte le feste – speriamo soltanto che nessuno si faccia male. Gli inseparabili D&W incontrano qualche problema perché sembra abbiano “perso traccia” si K. B ha più di una ragione per cui preoccuparsi; soprattutto perché abbiamo appena avvistato L, fresco da Parigi e con l'aria beatamente placida per le medicine, che arrivava alla Grand Central Station senza il suo atletico “accompagnatore”. E se verrà alla festa, diciamo soltanto che tutte le scommesse sui baci dovranno ricominciare da capo.

 

(*) La macchina di Sam e Dean Winchester in Supernatural, la serie TV preferita di Dwight.

(**) Mullet: pettinatura tipica delle rock band anni ottanta.

 

 La canzone che Blaine e Kurt cantano in questo episodio è I'll cover you, dal musical Rent. 

 

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Capitolo 15
*** Avanti.. ***


Come promesso, ecco il quindicesimo episodio. Non ho molto da dire, se non augurarvi una buona lettura :)

Un bacio,
Caro.

Dalton

Episodio 15: Avanti...

 

Sono Kurt.

Di recente mi sono trasferito alla Dalton Academy.

Sono da poco stato trasportato a New York dai gemelli, che sono oscenamente ricchi, il che è pessimo: la loro mente contorta e tutti quei soldi li pongono a pochi passi dalla conquista del mondo..

Ho scoperto che cosa fanno i Windsor alle feste di Capodanno. Non posso dire di essere preoccupato..

Ma le cose non si prospettano bene per nessuno se si dovessero incontrare le labbra sbagliate.

 

Quando Kurt aprì gli occhi la mattina del ventinove, guardò fuori dalla finestra e quando vide il cielo, i grattacieli e Central Park, sorrise fra sé. Questa volta non era un sogno: era davvero a New York. Era una sensazione inebriante; o forse era soltanto un effetto dell'altezza a cui si trovava l'appartamento. Niente sembrava essere troppo reale, ma il ricordo del regalo di Natale di Blaine – il suo piccolo debutto privato a Radio City Music Hall – era così vivido nella sua testa che doveva per forza essere reale.

Aveva appena finito di vestirsi e si stava sistemando i capelli quando sentì bussare alla porta. “Avanti.”

I morbidi capelli biondo rossiccio di Reed fecero capolino. “Ehi, sei alzato! Fantastico! Ow..” sbatté l'alluce contro la porta mentre entrava. Ma sorrise e saltellò verso Kurt. “Quindi!”

Quindi...?” Kurt lo guardò di sbieco.

Piani?” domandò Reed.

Non dobbiamo andare alla tua mostra nell'Upper West Side stasera?” chiese Kurt mentre posava la lacca. “O intendevi per questa mattina?”

Be' stavo pensando che se non avevi nient'altro da fare..” Reed casualmente tirò fuori due scintillanti carte di credito platino dalla tasca e le uso come ventaglio, sorridendo al suo amico.

Kurt fissò le carte e poi di nuovo lui. “No. No.

Oh, sì,” rispose Reed. “Lo staff di Bergdorf è già stato avvisato di aspettarsi il mio arrivo e quello di un.. VIP. Una certa aspirante Diva di Broadway di nome Hummel. La conosci?”

Reed..” Kurt si voltò per guardarlo in faccia. “Questo è troppo. Non solo i gemelli mi hanno portato qui, mi lasciano vivere nel loro appartamento di Park Avenue e mi danno libero uso del loro autista per andare in giro per gli ultimi due giorni, ma tu mi hai scaricato addosso un intero guardaroba di vestiti del valore di migliaia di dollari, inclusi i prodotti di bellezza..” Lanciò in aria le braccia. “Non puoi continuare a fare così: mi sento un caso pietoso!”

Oh, Kurt, ma ti prego..” L'espressione irritata di Reed era spaventosa tanto quanto quella di sua madre, Si alzò e si sedette di fronte a lui sul letto. “Perché non lasci che ti viziamo? Non lo facciamo mica tutto il tempo.”

Il primo giorno in cui mi sono trasferito avete arredato completamente la mia stanza,” disse Kurt con gli occhi stretti.

Questo è diverso, è un'occasione speciale,” sospirò Reed. “Vedila in questo modo. Non lo stiamo facendo perché ci fai pena o altro.. Perché mai? Sei un Windsor, quindi non sei diverso da noi. Se ci fai caso, lo facciamo più o meno con tutti, non solo con te. Ricordi come i gemelli hanno organizzato la festa per Dwight? Dwight è un caso pietoso? No: la sua famiglia possiede la maggior parte dei parchi a tema della Florida e anche alcuni nella West Coast. Il che è un vantaggio per noialtri quando abbiamo voglia di far un giro sulle montagne russe. Se anche tu avessi così tanti soldi, penso che faresti lo stesso per i tuoi amici del McKinley, giusto?”

Kurt si appoggiò allo schienale della sedia del vanity e sospirò, scuotendo le spalle. “Penso di sì, non lo so.. forse, se fossi particolarmente generoso..” Sorrise un pochino.

Ora nel mio caso,” e qui Reed fece la sua migliore imitazione di un coniglietto ferito che chiede aiuto, “Non ho mai avuto nessuno con qui parlare di moda e cose del genere, Kurt! Blaine è a posto, ma è un po' serio ed è sempre troppo impegnato ad occuparsi degli altri. Ti prego, ti prego, ti prego vieni a fare shopping con me da Bergdorf? Non devi nemmeno comprare nulla, devi solo venire a tenermi compagnia. Per piacere?”

Kurt affondò la faccia tra le mani con un grosso sospiro di resa. “.. be' qualcuno deve assicurarsi che tu non vada a sbattere contro i manichini...”

Sì!” Reed saltò giù dal letto.. e cadde con la faccia sul tappeto.
 

David stava guardando fuori dalla finestra, il cellulare all'orecchio. “..ma lei sta bene?”

Non ne siamo ancora sicuri, David,” disse gentilmente la voce femminile dall'altro capo del telefono. “E' ancora in sala operatoria.. Non ne sapremo nulla per un paio d'ore.”

Capisco..” David si sedette sul bovindo. “..Avrei tanto voluto essere lì.”

David, non potevi saperlo,” rispose la donna. “E lei non voleva che tu lo sapessi. Hai già passato la maggior parte delle vacanze di Natale con lei quando saresti dovuto restare con la tua famiglia.”

Non passo abbastanza tempo con lei, mi sa. Con la scuola... il coro.. il calcio..”

Ne passi anche troppo,” disse la donna. “Anche lei la pensa così.”

Non importa.. So che c'è la possibilità di non avere ancora molte occasioni di stare con lei.”

All'altro capo ci fu solo silenzio. “Oh, David,” disse infine la donna dolcemente. “Non dovresti arrenderti così. Lei non sarebbe felice di sentirti dire così. Sapremo come andrà alla fine della giornata.”

David sospirò profondamente, appoggiandosi contro al muro. “La prego, signora Rivers, mi può chiamare quando Katherine esce dalla sala operatoria? Io.. io vorrei essere con lei per Capodanno, anche se solo per via telefonica.”

Certo, sarai la prima persona che chiamerò non appena sarà fuori.”

Grazie, signora Rivers. Ci sentiamo dopo.”

David riattaccò e lasciò che la mano che stringeva il telefono cadesse lungo il fianco mentre guardava la città dalla finestra, mordicchiando l'unghia del pollice della mano libera. Il suo corpo rimaneva immobile, ma i suo occhi si muovevano lungo la scena come se cercassero qualcosa.

Wes si mise dietro di lui e gli posò una mano sulle spalle, scuotendolo leggermente per rassicurarlo. “Ehi. Stai bene?”

David diede un colpetto amichevole alla mano dell'amico. “Lo sarò quando lei non sarà più sotto i ferri.”

Ehi amico, se c'è qualcosa che possiamo fare, ti abbiamo detto che..”

Lo so,” disse David, guardando verso di lui con un piccolo sorriso. “Per ora ho tutto sotto controllo. Qualsiasi cosa di cui abbia bisogno, ci penso io.”

Blaine abbassò il giornale che stava leggendo e lo raggiunse. Sembrava un po' preoccupato. “Aspetta..David.. Ci sta bene che tu ti prenda cura di Katherine in questo modo e tutto.. ma spero che non sia per il senso di colpa. Ne abbiamo già parlato, giusto?”

David si alzò. “Okay. D'accordo. Non ritorniamoci. Battuta conclusiva: ci penso io. Katherine se la caverà. Va bene? Fine della discussione, ragazzi.”

Wes guardò Blaine che annuì piano. Wes andò da David e lo abbracciò velocemente. “D'accordo, amico. Se lo dici tu. Stai facendo un ottimo lavoro.”

Sì, grazie..”

Mandando in qualche modo via l'aria imbarazzata, un paio di nuvole coloratissime arrivò nella sala, indossando degli stivali. “Andiamo, andiamo!” ordinò Reed che per poco non cadde dai suoi Fendi.

E voi due dove pensate di andare?” chiese Blaine alzando un sopracciglio, cercando di non guardare il modo in cui quel paio di Sevens fasciavano le gambe di Kurt mentre si infilava i suoi Doc Martens. Questo è il problema dopo che si è fatto il grande salto e baciato qualcuno. Ora che l'aveva fatto, aveva bisogno di qualcosa di più.

Da Bergdorf,” rispose Reed, combattendo con la zip dei suoi stivali. “Andiamo a fare saldi-terapia.”

Solo voi due?” domandò Wes.

Sì,” rispose Kurt.

Whoa, voi due non andrete fuori da soli,” disse David camminando verso di loro, guardandoli come se fossero pazzi. “Almeno lasciate che Wes ed io veniamo con voi.”

Non abbiamo cinque anni,” disse Kurt piccato, sollevando un sopracciglio mentre si metteva il cappotto, il visone bianco che tutti nell'appartamento stavano segretamente progettando di distruggere.

Wes scosse la testa. “Non è proprio così. E' come un cieco che guida uno stupido. Reed conosce la zona, ma tu devi impedire che si faccia male da solo e non conosci ancora così bene New York.”

Kurt li fissò incredulo. “Voi due vi state comportando.. in maniera più strana del solito.”

No, non è vero” intonarono in coro i due, guardandoli.

Forse era vero, ma era per la maggior parte dovuto a qualcosa che i gemelli avevano mandato loro poco prima sul cellulare. Pincopanco e Pancopinco se ne erano andati via presto quella mattina (probabilmente per vedere dei decoratori per la gigantesca festa che sembrava attirare ogni ragazzo di Windsor e della Dalton che aveva il tempo di volare lì da dovunque si trovasse. Soprattutto dopo che i gemelli si erano lasciati sfuggire che sarebbe venuto un paio di modelle di Victoria's Secret)

Ma i gemelli avevano mandato questo messaggio da dovunque si stessero nascondendo:

ALLARME GIALLO: Abbiamo visto il Fante di Cuori da Le Pain Quotidien. Sembrava tranquillo, non sappiamo se è un bene o un male. Tenete d'occhio Alice.

David e Wes stavano iniziando a preoccuparsi un po'. Anche Logan viveva da qualche parte nell'Upper East Side, ma avevano sentito che fosse a Parigi per le vacanze di Natale con il suo severo padre e la moglie trofeo. Il suo ritorno a pochi giorni dalla festa era qualcosa di cui preoccuparsi.

Ne avevano parlato con i gemelli, di qualsiasi misura Anti-Logan da effettuare mentre loro cercavano di far mettere Blaine e Kurt insieme. “Che cosa vuol dire che non potete impedirgli di venire?” aveva domandato Wes. “E' casa vostra!”

Ma tecnicamente non è la nostra festa,” aveva spiegato Evan. “Voi ragazzi lo sapete, noi lo sappiamo: la festa di Capodanno a turno è una tradizione e tutte le tradizioni della Dalton hanno delle regole fastidiose, come..”

L'ospite può decidere se spegnere le luci..” aveva detto Ethan, contandole sulle dita.

..Dovrai trattare tutti i Warblers come VIP..”

..Non vomiterai dal balcone..”

..Non risponderai al cellulare se sono i tuoi genitori..”

.. E ogni alunno con una discendenza ha accesso immediato alla festa.” Ethan aveva incrociato le braccia sul petto. “E la famiglia di Logan ha una discendenza di quattro generazioni, di cui due a Stuart. Ed è un Warbler, quindi ha automaticamente un triplice invito per venire.”

Ciò era notevole, visto che solo pochi dei ragazzi della Dalton poteva vantare una discendenza del genere, inclusi i gemelli. David entrava a malapena negli eletti con due generazioni. Dwight aveva alle spalle una generazione, mentre Blaine, Wes e Reed non avevano nessuna discendenza da esibire.

Quindi, che a loro piacesse o meno, se Logan avesse deciso di venire il trentuno, avrebbero dovuto lasciarlo entrare. Blaine era vicino tanto così dal mettersi ufficialmente insieme a Kurt, quindi Wes e David non potevano correre rischi. Avevano visto la dichiarazione dietro le quinte. E benché le cose tra il Bianconiglio e Alice fossero a buon punto, il Fante di Cuori aveva tutte le capacità per mettere loro i bastoni fra le ruote.

Devo comunque comprare qualcosa a Katherine per Capodanno,” disse David casualmente. “Potrei anche venire con voi. Non so nemmeno cosa prenderle.”

Kurt e Reed si guardarono. Poi Kurt disse loro, “Penso che in questo potremmo aiutarti..”

Siete sicuri di voler venire con noi?” Reed sbatté le palpebre. “Perché dovrete aiutarmi a trattenere Kurt una volta che avrà visto tutti quegli abiti di Marc Jacobs.” Schivò il colpo di Kurt.

Non c'è problema,” disse Wes, prendendo il telefono e mettendolo in tasca.

Purtroppo non posso unirmi a voi,” disse Blaine rivolgendosi verso di loro e guardando Kurt con aria di scuse. “Shane è sparito e devo andare a vedere dove si è cacciato. Spero soltanto che non sia uscito con Dwight – anche l'Impala è sparita – che sembra sia andato a caccia nella Villa Morris-Jummel. Non lascerò che contagi mio fratello che è già sovreccitato di suo.” Roteò gli occhi esasperato. Si domandò perché anche a centinaia di miglia da scuola dovesse continuare a fare da babysitter a tutti.

Ce la caveremo senza di te,” disse Kurt, abbracciandolo all'improvviso in modo alquanto affettuoso. Blaine era sorpreso, ma strinse Kurt per la vita e sorrise. “Divertitevi,” disse.

E' Bergdorf, Blaine. Il vostro unico problema sarà tirarmi fuori.”

Allora passerò a prendervi dopo e li aiuterò e staccarti dalla porta.” Sorrise divertito.

Wes e David, sulla porta, fecero finta di vomitare e Reed diede loro un calcio mentre lo facevano. Ma almeno Blaine e Kurt avevano fatto qualche progresso. Non si comportavano più in maniera timida quando erano insieme, ma dovevano ancora compiere il gesto epocale in stile Armageddon che tutti si aspettavano. E dovevano assicurarsi che nessuno cercasse di fare l'eroe prima che ciò avvenisse.

 

Dio, Kurt, smettila!” supplicò Reed. “Non ce la faccio più!”

Ancora un altro po'.. Smettila di muoverti così tanto!” sbottò Kurt.

Non mi stanno!”

Sì, invece!”

Be' se solo mi lasciassi...”

No, non almeno finché non lo dico io...”

Lasciami solo..”

..Zitto!”

Wes e David si guardarono con espressioni alquanto sconvolte per i rumori che provenivano dal camerino. Non erano proprio preparati a sopportare il treno di pensieri che quei rumori implicavano, quindi David bussò cautamente. “Scusate, ragazzi, ma che diavolo state facendo?

Dentro ci fu un breve battibecco e Reed gemette, “Kurt non mi lascia in pace! Gli ho detto che i pantaloni non mi stavano! E sono abbastanza sicuro di star per perdere la circolazione!”

Ti stanno invece. Sei tu che non sai come allacciarli nel modo giusto!” ribatté Kurt.

Ci sono cinque cerniere diverse!

Wes si premette una mano sulla tempia. “Penso che lascerò te a gestirli,” disse a David. Ai due nel camerino disse con enorme pazienza, “Siamo certi che dopo questo, ce ne andremo finalmente da qui?” Sono passate cinque ore e sono abbastanza sicuro che il drago che vive nel mio stomaco si sia mangiato la mia appendice.”

Siete stati voi a voler venire con noi!” replicò Kurt.

Si udì il suono di una cerniera che veniva allacciata così in fretta che pensarono che del tessuto si fosse strappato. “Sì!” ansimò Reed dal camerino. “Andiamocene prima che Kurt mi faccia provare un altro cappotto!”

Wes guardò David. “Vado a dire Blaine di venire a prenderci e di mandare qualcuno a.. a prendere tutta questa roba.” Indicò la massa di borse e sacchetti che aspettavano sul bancone.

Dire che quei due avevano esagerato era un eufemismo. Il numero di acquisti era tale da fare concorrenza alle donazioni aziendali e aveva raggiunto una quantità tale che mai in quattro sarebbero riusciti a trasportarli tutti. Nonostante Kurt era fermamente convinto che la maggior parte, se non tutti, erano di Reed, c'era da scommettere che una buona quantità sarebbe tornata a Lima con lui, che stava cercando di indottrinare la sua matrigna con l'alta moda, nella speranza di influenzare così anche il figlio di lei.

Wes se ne andò, lasciando David da solo ad ascoltare i due nel camerino.

Quindi..” disse Kurt quasi con nonchalance, spazzolandosi i vestiti, “..dobbiamo parlare di Shane.”

Reed si immobilizzò all'istante. “Che c'entra Shane?”

Kurt sollevò un sopracciglio. “Reed, non puoi dire sul serio. Continua a seguirti e a fissarti. Lui ti venera. Ormai è probabilmente il Sommo Sacerdote del Reed-esimo.”

Kurt, ti prego non dire cose del genere, mi mettono davvero a disagio,” disse Reed a labbra strette, guardando in basso.

Be', è la verità,” disse Kurt. Studiò il suo amico. “Davvero ti dà così fastidio? Perché se è così , possiamo dirgli di lasciarti in pace.”

Shane è.. davvero fantastico, è un bravo ragazzo, ma.. Non so cosa pensare del fatto che lui sia interessato a me. In quel modo.”

Kurt lo fissò, poi lasciò uscire l'aria dai polmoni e incrociò le braccia sul petto. “D'accordo, Reed. Sto per intromettermi nella tua vita privata e tu dovrai perdonarmi, ma a questo punto devo chiedertelo: da che parte stai? Perché Blaine ed io.. be' i nostri radar impazziscono quando sono su di te, specialmente dopo tutto questa situazione, ma nessuno ne è davvero sicuro.

Silenzio. David pensò che avrebbe dovuto allontanarsi e lasciare ai due la loro privacy e raggiungere Wes.

Infine Reed espirò. “.. Non lo so.”

Kurt si sedette sulla poltroncina imbottita che si trovava nel grande camerino. “Non lo sai,” ripeté guardando Reed con aria interrogativa.

Sono al liceo.. Non dovrebbe essermi permesso di essere un po'... confuso a volte?” mormorò Reed, giocherellando con la cintura che stava indossando. “Voglio dire.. Non mi sono mai davvero innamorato di una ragazza prima d'ora, ma ho sempre pensato che fosse perché non avevo trovato quella che mi piaceva.. E sono circondato da tutte queste persone che pensano che io lo sia e questo mi fa pensare che dovrei esserlo, ma allo stesso tempo penso che nemmeno questo sia giusto: essere.. gay solo perché tutti si aspettano che io lo sia..” Guardò Kurt. “Tutto questo ha almeno un senso?”

Sorprendentemente, sì.” Kurt sorrise un pochino.

E poi Shane.. L'ho conosciuto e, davvero, non penso di esserne stato.. sai, colpito o altro. Non nel modo in cui è stato per Blaine con te..”

Come, scusa?” lo interruppe Kurt, stringendo gli occhi.

L'hai colpito veramente forte, Kurt: mi hanno detto che sembrava fosse stato investito da un treno in corsa; accetta la cosa,” Reed lasciò correre la cosa. “Quello che voglio dire è che non vedo Shane in quel modo. Per me era solo.. be', un amico. Una nuova conoscenza. Il fratello minore di Blaine. E poi lui ha incominciato a seguirmi e voi tutti avete iniziato a dirmi che è innamorato di me..”

Se potesse, ti porterebbe la luna: accetta la cosa.”

..d'accordo, be'.. per ora è quasi non ricambiato.”

Quasi?” Kurt sorrise un po' di più.

Reed roteò gli occhi imbarazzato. “Nessuno è mai stato davvero innamorato di me. E sapere che Shane lo è, be'..è quasi.. carino. E lo trovo molto dolce, per quanto inquietante.” Sospirò. “Ma non voglio nemmeno illudere Shane in questo modo: è crudele.” Reed sorrise. “Sai che sei la prima persona ad avermelo chiesto?”

Kurt annuì lentamente, riflettendo. Si guardò intorno per un attimo, poi disse. “Posso farti un altra domanda? Il modo in cui ti comporti con noi Windsors, i Warblers in questo momento. Sei solamente te stesso, giusto?”

Sì..”

Sei felice quando.. sei con noi?”

Non hai idea quanto.” Reed sorrise.

Allora le etichette non sono necessarie,” dichiarò Kurt alzandosi. Scrollò le spalle. “Nessuno ti sta mettendo fretta per capirlo, altrimenti te l'avrebbero detto. Tu continua ad essere favoloso ed andremo d'accordo. Che ti piacciano le ragazze o i ragazzi, per noi non fa una gran differenza. E qualsiasi cosa deciderai, sono certo che se piaci veramente a Shane, lui ti sosterrà. O lo costringeremo. Non ha importanza.”

Reed rise e scosse la testa. “Già. Ne sono sicuro.”

..E in per farmi perdonare di aver invaso la tua privacy, ti dirò un segreto che se mai dirai a qualcuno alla Dalton, darò fuoco a tutta la tua collezione di McQueen.” Si piegò in avanti e sussurrò nell'orecchio di Reed.

Reed ascoltò e i suoi occhi si allargarono al massimo, la bocca spalancata. Fissò Kurt. “No.”

Sì.”

No!”

Era a quadri.” Kurt annuì cupo.

..E il cappello..” Reed lo fissò scioccato, con gli occhi che brillavano.

Okay, l'argomento è ora chiuso!” esclamò Kurt, la faccia di un rosso brillante, camminando alla svelta fuori dal camerino con Reed che lo seguiva eccitatissimo mentre lo inseguiva per tutto il piano. “Non puoi buttarla semplicemente lì così! Dettagli! Quando è successo? E l'accento! Che cosa diceva la gente?”

La conversazione è finita, Reed, e giurò che se lo dirai a qualcuno, specialmente Wes, David e i gemelli, io..”

Aspetta,” Reed si guardò in giro. “Dove sono Wes e David?”

Il grande magazzino era davvero affollato, ma non c'era traccia dei loro compagni. Cercarono per tutto il piano, guardando dappertutto fino a che non raggiunsero l'entrata del negozio, correndo fuori. Non c'era nemmeno nessuna auto ad attenderli e dei due neanche l'ombra. “Wes non aveva detto che andava a chiamare gli altri?” disse Kurt, guardandosi intorno.

Sì.. anche i sacchetti sono spariti..” Reed non vedeva nessuna delle loro borse. “Dov'è andato David?”

Forse l'ha seguito-”

Andrò a chiedere allo staff, rimani qui,” Reed corse dentro a chiedere ad uno dei commessi, colpendo quasi il vetro nella fretta. Kurt, che aveva appena tirato fuori il telefono per fare la cosa più razionale – chiamarli – fece per inseguire il suo amico. “Reed, aspetta!”

Si fermò. Era fermo e stava fissando qualcuno che aveva riconosciuto che stava camminando verso Central Park. Per un attimo pensò di avere le allucinazioni, ma non poteva sbagliarsi: la testa bionda che si muoveva attraverso la folla era quella, ma gli occhi verdi sembravano annebbiati.

..Logan...?” Kurt strinse leggermente gli occhi.

Sembrava diverso, aveva l'aspetto di qualcuno che aveva dovuto sopportare un notevole stress da vacanza. Era più pallido del solito e quel pallore era troppo contrastante con la il cappotto nero. Con le mani in tasca e nuvolette di condensa che gli uscivano dalle labbra, si dirigeva verso il parco.

Kurt si voltò verso la porta. Guardò il cappotto che stava indossando e sospirò. Ricordava che cosa Logan gli avesse detto nel backstage e scosse la testa. Se voleva avere l'occasione di farlo, doveva farlo ora, prema che gli altri Windsors potessero intromettersi. Scrisse un breve messaggio e lo mandò a Reed.

Torno subito. -K

E corse dietro a Logan prima che potesse perderlo di vista tra la folla. Si fece largo tra la folla, grato che Logan fosse alto, perché così riusciva a non perderlo di vista. Proprio mentre Kurt si allontanava, qualcuno che si stava dirigendo verso Bergdorf alzò lo sguardo e si fermi sorpreso da quello spettacolo.

Shane sbatté le palpebre. Dove sta andando? Si perderà.. Incominciò a seguirlo alla svelta, attraversando la strada e standogli alla calcagna. Una breve occhiata verso dove si trovava Kurt lo aiutò a localizzare una figura alta e bionda che si dirigeva verso Central Park. Shane trasalì.

Logan Wright..? Ma che diavolo..? I suoi occhi si annerirono e iniziò a camminare più veloce, determinato a raggiungerli. Tirò fuori il suo Sidekick e mandò a suo fratello un criptico messaggio.

SOS, Central Park! Segui il mio GPS! -S
 

Logan sedeva su una delle panchine, le mani inguantate giunte, lo sguardo rivolto in alto verso gli alberi ed esalando nuvolette di condensa. C'erano sempre persone a Central Park, ma in quel momento poteva sentirle a malapena. Stava ancora lottando con il suo annebbiamento. Appoggio i gomiti sulle ginocchia, piegandosi in avanti.

Un paio di piedi che calzava un bellissimo paio di stivali si fermò di fronte a lui con un ondeggio di visone bianco. Alzò gli occhi confusi e vide Kurt Hummel, arrossato per la corsa, che lo guardava. Lo fissò per un momento, non sicuro di ciò che vedeva per davvero. “...Kurt?”

Ciao,” disse Kurt conciso.

Uh, ciao.” Logan si alzò sbattendo le palpebre confuso. “Perché sei..” si fermò e poi ricordò. “Ah... I gemelli devono averti portato qui per la festa di Capodanno..”

Già,” Kurt annuì. “Io.. ho visto che ti stavi dirigendo qui.”

E mi hai seguito?”

Kurt arrossì. “..Forse.”

Logan annuì, non sembrando in grado di provare qualcosa per questa informazione. “Okay.” Guardò il cappotto. “.. Ti sta bene.”

Tutto mi sta bene,” Kurt scosse le spalle.

Quella che seguì fu una pausa di silenzio quanto mai imbarazzante. Sembrava che Logan guardasse attraverso Kurt e sembrava ancora più fuori di sé del normale.

Infine, Kurt disse, “Riguardo il cappotto.. grazie.”

Logan sorrise debolmente e scosse le spalle, quasi disinteressato. “Niente di che. Penso che gli altri Windsor ti abbiano seppellito con altra roba comunque.”

Kurt finalmente decise di tagliare corto. “..Senti, seriamente. Stai bene? Perché non sembri..?”

Venefico? Esplosivo? Pericoloso? Psicopatico fino al punto di inforcare un'arma da fuoco?”

Il controtenore strinse le labbra. Quindi Logan era cosciente di sé e cosciente di tutto quello che gli atri pensavano di lui. Almeno questo doveva concederglielo. “..Sano. Era quella la parola che stavo cercando. So che stanno cercando di farti stare meglio in un certo senso, ma che cosa ti stanno dando?”

Ho deciso di non chiedere.. Ma per la metà del tempo mi sento come se il mio corpo stesse per smettere di funzionare da quanto sono annebbiato. Volevo soltanto uscire e respirare un po' d'aria fresca.” Agitò la mano distratto. “Schiarirmi le idee. Per ora, mi sembra solo di essere sul punto di scomparire.”

Kurt non sapeva che cosa fare. Si dette accanto a lui con cautela, rimanendo a distanza di sicurezza. “..ma poi starai bene?”

Sì, penso di sì. Una volta che sarò lontano dall'occhio vigile di mio padre, starò bene.” Logan sorrise un pochino.

Kurt aveva di Mr Wright un ricordo piuttosto vivido. “..Già, tuo padre sa proprio come rompere le scatole.”

Questo è stato il miglior Natale parigino di sempre..” disse Logan sarcastico. “Mi è piaciuto un sacco dividere una stanza con il vecchi e Michelle, facendo finta di essere etero e stringendo mani ai politici.”

Kurt quasi sorrise. Logan lo guardò e aggiunse. “Quanto tempo rimarrai a New York?”

Fino a Capodanno..”

Oh, quindi ti vedrò alla festa?”

Kurt lo fissò. “La festa?”

Ogni alunno con una discendenza alla Dalton è automaticamente invitato alla tradizionale festa di Capodanno, per quel che ne so. Non pensavo di andarci, ma ora..” gli sorrise. “Non preoccuparti. Farò il bravo, per quanto me le permetteranno le medicine.”

Kurt si sentì imbarazzato. “La festa. I gemelli lo sanno? Loro no..”

Shh!” disse Logan all'improvviso, alzando lo sguardo. Sembrava che stesse ascoltando qualcosa. “.. L'hai sentito?”

Kurt ascoltò. Sentì un sacco di risate e di voci provenienti da una folla radunata non molto lontano da dove si trovavano, ma prima lui non vi aveva fatto caso. Solo ora notava che c'era qualcos'altro.

Musica.

Logan si alzò e guardò verso dove proveniva. Allungò il collo per un momento, poi sogghignò, assomigliano un po' di più al vecchio sé stesso. “Ah. Ho capito. Andiamo!”

Perché?”

Questa non puoi perdertela.” Afferrò la mano di Kurt e lo trascinò lungo il sentiero. Gli occhi di Kurt si allargarono, sconcertati dall'improvviso contatto. Solo Blaine l'aveva tenuto per mano così disinvoltamente prima d'ora.

Fu a quel punto che Shane uscì dal suo nascondiglio e li inseguì. “Ehi! Logan!” urlò.

Sembrava che Logan avesse sempre saputo che era lì. Con disinvoltura lasciò la mano di mano di Kurt e disse. “Ehi, Shane. Che bello rivederti. Tempismo perfetto. Anche tu vorrai assistere, così potrai dirlo agli altri.”

Shane, spaventato e confuso da questo atteggiamento disinvolto, riuscì solo a dire. “Cosa? Vedere che cosa?”

I nostri avversari alle Nazionali.”

La folla radunata nel palco continuava a crescere, soprattutto grazie agli spettatori sbalorditi. La maggior parte di loro sembrava composta da studenti che battevano le mani seguendo il ritmo. Indossavano abiti da tutti i giorni e sembravano alquanto eccitati. Formavano un cerchio intorno ad delle ragazze che stava ballando e cantando. C'era un gruppo di ragazze in fila che cantava in coro, mentre c'era un gruppo principale davanti che stava cantando e ballando Do Somethin'.

Logan, essendo il più alto, si fece largo tra la folla per vedere meglio e poi aiutò Kurt e Shane ad avvicinarsi. Le ragazze erano particolarmente brave – quelle in fila stavano cantando in perfetta sincronia, avendo arrangiato la canzone in una versione da show choir che risuonava chiaramente nell'aria.

Sostenevano le cantanti principali che stavano davanti, che non avevano pari. Avevano delle voci fantastiche ed erano ballerine incredibili, perfettamente sincronizzate.

I see you looking at me

Like I was some kind of freak—

Get up out of your seat—

Why don't you do somethin'?

Sfortunatamente, i tre erano arrivati alla strofa finale della canzone. Le ragazze conclusero: le tre soliste terminarono a perfezione l'armonizzazione e le note alte, e la folla applaudì e gridò, soprattutto gli studenti.

Ma che..?” Kurt fissò le ragazze, che stavano saltando su e giù, agitando le braccia e lanciando sorrisi civettuoli a tutti.

Il liceo Harold Kramer,” spiegò Logan. “Li ho già visti. Adorano fare degli spettacoli in pubblico. A volte con buoni risultati e a volte no, dipende se interviene o meno la polizia a fargli smettere - ho sentito che una volta hanno invaso la Grand Central – ma a loro non interessa. Queste sono solo le ragazze. Vedrai che succede dopo.”

Una bellissima ragazza di colore con le treccine che le arrivavano fino alla vita, una delle cantanti soliste, stava riscaldando la folla. “Ne volete ancora?” urlò e la folla gridò.

Sì!” la cantante rossa agitò le braccia verso di loro. Fece loro cenno di avvicinarsi. “Ehi, ragazzi! Accontentiamoli!”

E dalla folla, facendosi largo tra tutti, emerse un gruppo di ragazzi. Erano tutti vestiti in modo casual e si davano il cinque tra di loro mentre la musica iniziava ad uscire dallo stereo. Continuavano a muoversi, ma erano nella stessa formazione delle ragazze. Un coro compatto dietro e i solisti davanti.

Un ragazzo e alto e un po' robusto e capelli scuri castani tagliati cortissimi venne avanti e sorrise, “Forza ragazzi! Facciamoli vedere di che pasta siamo fatti!”

Iniziarono a ballare: erano perfino più bravi delle ragazze. I ragazzi davanti sapevano davvero come muoversi, in un modo che Kurt aveva visto fare soltanto a Mike Chang. Era come un intero gruppo di Mike Chang.

Shane li fissò. “..wow.”

Kurt deglutì. I coristi dietro non ballavano in maniera scatenata come loro, ma le loro voci si mescolavano in perfetta armonia, come quelle dei Warblers. E perfino nei loro passi di danza, la loro energia era superiore a quella dei Warblers. Ogni movimento era fluido e le voci limpide. La loro musica spinse tutti a ballare.

I've got the magic in me

Everytime I touch that track it turns into gold

Everybody knows I've got the magic in me

When I hit the floor the girls come snappin' at me

Now everybody wants some presto magic

Come se quello non fosse sufficiente, i loro cantanti solisti erano anche i loro primi ballerini. La loro versione da show choir di Magic era contagiosa e la folla si stava già muovendo seguendo il ritmo. I tre ragazzi davanti iniziarono a cantare.

Magic, magic, magic

Magic, magic, magic

Magic, magic, magic(ahoo)

I've got the magic in me!

Ruppero le file. Il coro dietro di loro si mise a ballare, chiaramente divertito per quello che stavano facendo e sorridente. Un ragazzo con i capelli scuri si fece avanti sulle ginocchia e si mise a cantare mentre ballava come un professionista:

These tricks that I'll attempt will blow your mind

Pick a verse, any verse, I'll hypnotize you with every line

I'll need a volunteer, how about you, with the eyes?

Come on down to the front, and stand right here and don't be shy

E sapevano rappare. Come ciò fosse possibile andava al di là di ogni comprensione. Ognuno dei tre solisti aveva un verso a testa.

I'll have you time-travellin', have your mind babblin'

People tryna inherit the skill so they askin' me

Even David Blaine had to go and take some classes, and

I see Mindfreak like, "What's up man, what's happenin'?"

So come one, come all, and see the show tonight

Prepare to be astounded, no Ghost or Poltergeist

You know I'm no Pinocchio, I've never told a lie

So call me Mr. Magic Man, I float on Cloud 9

Kurt aveva il cuore in gola. Questo era brutto. Era davvero molto molto brutto. Il gruppo del Kramer aveva la sincronia di voci dei Warbler e l'energia e i movimenti fluidi delle New Directions. Non vedeva una performance del genere dai tempi dei Vocal Adrenaline, ma gli studenti della Kramer non erano affatto degli automi senza anima. Erano semplicemente..

Pura Energia. Pure Energy,” disse Logan, guardandoli. “Sono i Pure Energy del liceo Kramer.”

La folla urlò mentre le ragazze si facevano largo di nuovo tra la gente e si univano ai ragazzi, dando vita ad un sound incredibile, le voci che si mescolavano insieme perfettamente mentre ballavano.

I've got the magic in me (I got the magic, baby)

Everytime I touch that track it turns into gold (Yes it turns to gold)

Everybody knows I've got the magic in me (I got the magic, baby)

When I hit the flow the girls come snappin' at me (They be snappin' baby)

Now everybody wants some presto magic

Magic, magic, magic

Magic, magic, magic

Magic, magic, magic(ahoo)

I've got the magic in me!

Alla fine della loro performance, gli spettatori – composti per lo più da studenti della Kramer – iniziò ad esultare selvaggiamente per il gruppo, i cui membri si stavano dando il cinque o si battevano il pugno tra di loro. Si inchinarono alla folla agitando le braccia e puntando il dito verso di loro. “Dillo, Kramer!”

Nazionali!” urlò la scuola.

Che cosa?”

Nazionali!”

Dove andremo?”

Esatto! Proprio così!” i cantanti solisti alzarono i pugni in aria, guadagnandosi così altre urla eccitate.

Kurt non si sentiva bene. Erano fuori di testa. La squadra era fuori di testa. Shane non era un Warbler, ma anche lui sembrava disturbato. Erano accaniti e quella non era nemmeno una performance di gara. Non c'era modo che questa squadra non riuscisse a vincere le proprie Regionali e di conseguenza raggiungere le Nazionali. Logan sembrava un po' preoccupato, ma si limitò a scuotere la testa. “Andiamo, forza.”

Stavano cercando di allontanarsi dalla folla quando udirono una voce. “Ehi! Ehi, Warblers!”

Gli occhi di Kurt si allargarono e lui si voltò. Uno dei solisti, un ragazzo con i capelli castani che era alto come Finn ed aveva anche la sua stessa stazza, si stava facendo largo per raggiungerli. Sulla faccia aveva un grande sorriso. “Ehi, ragazzi, vi è piaciuto lo spettacolo?”

Tu..sai chi siamo?” domandò Kurt incredulo.

Chi non vi conosce?” rispose con un sogghigno. “Controlliamo la concorrenza, amico. Abbiamo visto le vostre Provinciali: avete pareggiato con le New Directions.” Gli porse la mano. “Io sono Tom, il capitano.”

Logan gli strinse la mano. “Logan. Questi sono Kurt e Shane.”

Ehi.” Anche Shane gli strinse la mano.

Allora vi vedremo alle Nazionali, giusto?” sorrise Tom. “Spero proprio di sì. Questo era solo un'anteprima. Alle Nazionali daremo il massimo. Vi distruggeremo.”

Sicuro..” Logan annuì quasi irritato. “Allora noi ce ne andiamo.”

Non prendetevela!” urlò Tom mentre sorrideva e tornava dai suoi compagni. Aspettò finché i ragazzi della Dalton non se ne fossero andati. I suoi compagni di squadra, gli altri solisti, si radunarono intorno a lui. “Che succede, Tom? Fraternizzi con la concorrenza?” domandò uno degli altri ragazzi.

Più o meno,” sogghignò Tom.

Ti prego,” disse una ragazza, quella con i riflessi biondi. “Possiamo batterli. Hanno pareggiato con quel gruppo che non è riuscito a superare le Regionali.”

Andiamo,” disse un bel ragazzo di colore, quello che sapeva rappare meglio tra loro. Aveva il braccio intorno alle spalle della ragazza con le treccine. “Quest'anno potrebbero farcela.”

Ma sono così seri,” brontolò un altro ragazzo.

Sì, è vero,” Tom sorrise. “Andiamocene di qui, ragazzi. Ci preoccuperemo dei Warblers più tardi.”

Sì, hai ragione.”
 

Allora io vi lascio qui,” disse Logan quando furono di nuovo in strada, guardando Shane e Kurt. “Non lasciate che i Pure Energy vi diano fastidio. Non dovremmo occuparci di loro finché non saremo alle Nazionali.”

Kurt annuì, ma la sua mente era altrove. Se i Warblers non si davano una svegliata, non avrebbero potuto battere i Vocal Adrenaline, figurarsi quei mostri nel parco. Che cosa davano da mangiare agli studenti di New York? Doveva parlare con Harvey e la Medel non appena tornato alla Dalton.

Logan gli mise una mano sulla spalla. “Allora ci vediamo alla festa?”

Kurt si scansò leggermente e annuì. “Sì..”

Shane, dietro il ragazzo più alto, alzo lo sguardo, accigliato. Verrà alla... Digrignò i denti. Quel ragazzo aveva già spezzato il cuore di suo fratello una volta e ora stava per rifarlo. Di fronte a lui.

Col diavolo che lo bacerai a quella festa. Con cautela passò accanto a Logan, togliendo le mano dalla tasca. Stringeva la memory card con il video di Radio City Music Hall. Ne aveva un'altra copia, quindi quella non sarebbe andata sprecata. Come se nulla fosse, fece cadere la memory card nella tasca del cappotto di Logan.

Spero che ti faccia venire un fottuto infarto. Shane si voltò e prese la mano di Kurt. “Andiamo, Kurt. Ci stanno cercando.”

Shane non era il fratello calmo. Non era posato, si comportava seguendo l'istinto. Era uno di quelli che, prima di pensare, agiva. Non era nemmeno paziente, al contrario di Blaine. E Logan aveva mandato al diavolo quella poca pazienza di cui disponeva. Stava prendendo delle medicine e stava cercando di cambiare? E allora? Shane non l'avrebbe perdonato. Non oggi, non domani, mai.

Ci vediamo!” Logan sorrise prima di andarsene.

Kurt riuscì solo a guardarlo, visto che Shane lo stava trascinando via. Guardò Shane e notò la sua espressione. “Che c'è che non va con te?” domandò.

Stagli lontano, d'accordo?” sbottò Shane. “Sai che cosa ha fatto a Blaine!”

Kurt tirò via la mano, ma continuò a camminare accanto a lui. “Quindi tu sapevi..”

Sapevo? Ho dovuto ascoltare tutto quello che Blaine ha dovuto affrontare quando Logan ha combinato tutto quel casino!”sbottò Shane “Era geloso, era arrabbiato, era violento, la lasciato per un altro e quando quell'altro capì che grandissimo stronzo Logan fosse e iniziò a uscire con Blaine per sentirsi al sicuro, ha distrutto entrambi! Se non fossi stato in Colorado, avrei..” Ringhiò. “Odio quel tizio.”

Kurt scosse la testa. Non sapeva più che cosa pensare di Logan oramai. Stava implorando per un'opportunità, ma il mistero continuava a infittirsi e a dirgli che non sarebbe finita bene. La storia tra Blaine, Logan e il secondo solista non era ancora completa, ma di certo non prometteva bene.

Kurt! Shane!”

Alzarono lo sguardo e videro gli altri Windsors correre verso di loro. “Cavoli, ci hai spaventato a morte!” Wes stava urlando mentre correva verso di loro. “Vado un attimo a chiamare Blaine e mi ritrovo Reed completamente nel pallone perché sei sparito!”

Logan è a New York,” disse Shane senza tanti preamboli.

Che cosa?” Blaine spinse via Wes e David e raggiunse Shane. Aveva ricevuto l'SOS di suo fratello e aveva pensato che in qualche modo fosse successo qualcosa di brutto. “Dove l'hai visto?”

Nel parco,” disse Kurt, scuotendo la testa. “Io.. l'ho seguito. Non aveva una bella cera. Ha detto che sta prendendo un sacco di medicine.”

Verrà alla festa!” si intromise Shane.

No!” esclamò Reed affannato. “Non può!”

Può,” disse Blaine, scuotendo la testa. “Ha una Discendenza. Può venire eccome.” Guardò Kurt. “Tu stai bene? Sembri un po' scosso.”

Kurt, per una volta, non era preoccupato per Logan. Guardò gli altri Warblers. “Penso che.. per le Regionali e le Nazionali.. Potremmo avere un po' di guai.”

 

Nel prossimo episodio: AVVISTATI: E&E ospitano quello che deve essere la più grande festa per una tradizione scolastica che l'Upper East Side abbia mai visto. L'alcol scorre, la musica è martellante e i fuochi d'artificio saranno dappertutto. E intendiamo davvero DAPPERTUTTO. Quindi se i Windsors non si daranno una mossa, B e K potrebbero non riuscire a baciarsi se L venisse a mettere i bastoni tra le ruote. E visto la piccola bomba che S ha lanciato, qualcuno potrebbe dimenticarsi le sue medicine per la serata...

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Capitolo 16
*** 3..2..1.. ***


Ecco il sedicesimo capitolo di Dalton, il capitolo conclusivo della trilogia di New York.  Penso che questo capitolo vi piacerà molto. 
Prima di lasciarvi a questo nuovo capitolo vi ricordo la pagina Facebook della traduzione che potete trovare a questo link: http://www.facebook.com/pages/CP-Coulters-Dalton-la-traduzione-italiana/268310853198972

B
uona lettura,
Caro.


Dalton

Episodio 16: 3…2…1…

 

E' tutto okay? Davvero?”

Logan al cellulare rise, guardando la vista al di là del vetro. “Sì. Cavoli ti stai davvero trasformando in una mamma chioccia; stai iniziando a spaventarmi.”

Ehi, era tanto per dire..” rispose Derek da dove si trovava in Ohio. “Ho sentito che i Brightman daranno una festa. Pensavo che fossi tutto eccitato.”

Non c'è niente per cui eccitarsi..” disse Logan distrattamente. Si portò la mano davanti agli occhi. Tra le dita stava rigirando con cautela una memory card. “Va tutto bene. Ho preso le medicine. Sono così annebbiato che potrei benissimo essere affetto da CIPA.”(*)

Uh.. Be', allora.. Penso che dovrò prenderti in parola.

Perché sei a Westerville? Pensavo che, dopo che i gemelli avevano inserito la parola “supermodelle” nel programma, avresti preso il primo aereo per venire qui.”

Amico, se la squadra di canottaggio non vince qualche gara l'anno prossimo, dovrò farli remare con le mani.

Va bene, Leonida. Comunque è ancora classificato come tortura costringere qualcuno a fare qualsiasi cosa che abbia a che fare con la scuola durante le vacanze.”

Disse quello che l'anno scorso costrinse i Warblers a provare per tutte le vacanze di Primavera.

Logan sorrise. “Devo andare. Devo prepararmi per la festa.”

Whoa.. Aspetta. Ci vai? Non mi avevi detto che ci saresti andato!

Pensavo fosse implicito.”

Citazione: No, non penso di essere nell'umore per sballarmi tutta la sera. Fine citazione.

Ho cambiato idea. E poi... Ci sarà anche Kurt.”

Il gemito dall'altro capo sembrava esasperazione pura.

Rilassati, mamma. Ho tutto sotto controllo. Vai pure a pianificare il massacro della squadra tramite allenamenti.”

Bancroft sarò alla festa. Ti terrà d'occhio, ti avviso!

Che bello.. Justin è a posto. Arrivederci, Derek.”

Sì, come vuoi..

Logan riattaccò e si mise in tasca il telefono. Guardò la memory card con un sorriso quasi affettuoso. La lanciò in aria nello stesso modo in cui si lancia una moneta. La prese al volo e camminò verso il suo armadio, sorpassando il tavolo ribaltato, la tazza di caffè a pezzi sul pavimento, lo schermo rotto del portatile e il contenitore delle pillole con tutto il suo contenuto rovesciato sul tappeto.

 

Sono Kurt. Di recente mi sono trasferito alla Dalton Academy.

E' Capodanno.

Ho cantato a Radio City Music Hall, ho fatto shopping da Bergdorf-Goodman, ho partecipato a un vernissage e ho fatto il tour completo della città e, stasera, parteciperò al party più selvaggio dell'Upper East Side.

Mi sento come una star e sono certo che Rachel mi ucciderà quando tornerò a Lima.

Tutto quello che mi resta da fare è aspettare che la palla cada.

E sperare che l'anno nuovo inizi con un bacio.
 

Il video si fermò.

Tutti i Warblers in camera di Blaine si allontanarono dal portatile, lasciando uscire l'aria dai polmoni, non sapendo esattamente cosa dire.

Wow, sono bravi,” disse infine Blaine.

Ve l'avevo detto,” mormorò Kurt, mandando un messaggio a Mercedes.

Quindi, su una scala da uno a dieci,” iniziò Dwight con la bocca piena di popcorn, “Quanto pensate che siano fottuti i Warblers?”

Andiamo..” Wes roteò gli occhi. “Forse sono bravi, ma quello è il loro stile e noi abbiamo il nostro. Forse abbiamo solo bisogno di scioglierci un po', ma ognuno ha il suo approccio.”

Già..” David incrociò le braccia. “ E poi non sono loro di cui dobbiamo preoccuparci. Sono le New Directions e i Vocal Adrenaline che dovremo sfidare alle Regionali. Dovremo concentrarci su di loro.”

E avete visto i Vocal Adrenaline..” Reed sussultò, togliendo un granello di polvere dalla giacca. “Anche loro sono molto bravi.”

Ma sono anche senz'anima,” Wes roteò gli occhi.

Kurt finalmente alzò lo sguardo, domandandosi perché nella stanza ci fosse decisamente meno pazzia di quanta ce ne sarebbe dovuta essere. “Dove sono Pincopanco e Pancopinco?” Fuori dalla stanza si sentivano dei rumori strani provenire dal resto dell'appartamento, tra cui l'andirivieni dei decoratori e talvolta il malefico sghignazzare di due voci identiche.

Non vuoi davvero saperlo,” Blaine scosse la testa.

Dwight, che aveva lanciato un'occhiata fuori dalla porta, esclamò, “Merda, ma quella è una vasca con le palline colorate!” E mentre diceva ciò si udì un riff di chitarra scatenato provenire da quello che doveva essere un set per RockBand e il suono di qualcuno che provava una bomboletta di stelle filanti spray.

Shane, che era andato anche lui a controllare, disse senza fiato, “Una cascata di cioccolato!”

Tornante in camera!” urlarono i gemelli mentre quella che sembrava gelatina li colpiva in faccia. Questa fu seguita da un incessante pioggia di marshmallows.

Kurt affondò il volto tra le mani. Qualsiasi cosa sarebbe successo quella sera sarebbe stata ridicola, visto che si stava trasformando in una gigantesca festa per bambini. I gemelli avevano svegliato tutti presto e li avevano chiusi nelle loro stanze, ordinando loro di non uscire per un po' mentre loro finivano di preparare per la festa. Dopo che una dozzina di decoratori e uomini delle consegne erano venuti portando ogni tipo di cibo e mobile e quella che doveva essere una fornitura di luci laser superiore a quella di Las Vegas, non erano poi così dispiaciuti.

Mentre Shane si dava una ripulita, togliendosi i marhmallows dai vestiti, Dwight si voltò con calma, con la gelatina che gli cadeva dal viso. “David,” disse con un tono incredibilmente posato, “Potresti passarmi quell'affare accanto a te?”

David si voltò verso il comodino. Come era tipico di ogni Windsor che teneva alla propria sanità mentale, tenevano tutti una pistola giocattolo in caso di un attacco dei gemelli. Blaine era seduto sul comodino circondato da un sacco di munizioni.

Sospirando, David passò a Dwight la pistola. “Grazie,” disse Dwight. Poi aprì la porta e si gettò nella mischia, urlando per tutta la casa mentre faceva fuoco. “Forza, gemelli! Dite le vostre preghiere!”

Questo vuol dire guerra!” urlarono i gemelli da fuori.

David scosse le spalle e il suo telefono iniziò a suonare. Guardò il numero e improvvisamente si rianimò. “Devo rispondere.” Uscì in fretta dalla stanza. Mentre la porta si apriva, riuscirono a vedere un po' del pandemonio mentre la “guerra” continuava.

Che cosa è successo a David?” domandò Kurt accigliato.

La sua ragazza deve essere uscita dalla sala operatoria..” disse Wes, scuotendo la testa. “E' pazzo di lei. Stanno insieme da cinque anni. Passa tutto il suo tempo libero con lei quand'è in ospedale E' qui soltanto perché lei gli ha ordinato di vivere una vita normale tanto per cambiare.”

Kurt voleva chiedere come mai era in sala operatoria, ma pensava di essersi intromesso abbastanza nella vita privata degli altri dopo il confronto con Reed, quindi disse solamente, “Dovremmo farlo tornare da lei. Dovrebbe essere lì.”

Già, be'.. Abbiamo provato a dirgli che va tutto bene,” Wes sembrava preoccupato mentre guardava la direzione verso cui era sparito David. Si alzò agitato. “Non è più sé stesso da quando ha saputo che era in sala operatoria.. Sono preoccupato per lui.”

Blaine roteò gli occhi e li fece cenno di andare. Wes non se lo fece ripetere due volte: lasciò la stanza con espressione preoccupata. Kurt sorrise tra sé e guardò Blaine, che gli lanciò uno sguardo che sembrava dire, “Non lo so nemmeno io.”

Alice!” Da fuori si udì l'urlo di Evan. “Dwight ha preso in ostaggio i tuoi biscotti magici! Salva i biscotti, maledizione! Salva i biscotti!”

..Li farò tutti a frantumi! Ognuno di essi!”

No, stupido Cavaliere! Non farlo!” Ethan stava urlando come se stesse morendo. “Pensa agli altri! Alice, aiutaci!”

Oh, per l'amor di..” Kurt si alzò della sedia. “Perdonatemi, ma devo andare a ficcar loro tutti quei biscotti in gola.”

Prego, vai pure,” disse Blaine sorridendo.

Anche Kurt gli sorrise, stringendogli la mano – che stava ormai stringendo da un po' – e se ne andò. Shane si voltò verso il fratello e sorrise. “Voi due state diventando davvero intimi, vero?”

Non ho la più pallida idea di che cosa stai parlando,” brontolò Blaine.

Eravate molto teneri sul palco,” cinguettò Reed.

Hm..” Blaine sorrise tra sé. “E' stata una sua idea.”

Be' almeno sappiamo che gli piaci,” disse Shane compiaciuto, appoggiandosi allo schienale della sedia. “Logan non avrà alcuna opportunità, anche se verrà alla festa.”

Questo continua a preoccuparmi, Blaine..” rimarcò Reed.

Il prefetto di Windsor sembrava assorto nei suoi pensieri. Scosse leggermente la testa. “Kurt ha detto che Logan per un attimo era di nuovo sé stesso. Sta prendendo le sue medicine. Penso che, anche se dovesse venire, non farà nulla. Sarà più in sé?”

Quand'è che stato veramente sé stesso?” domandò Shane “Prima o dopo che ti incasinasse la vita, Blaine?”

Blaine guardo suo fratello. “Qual è il problema con te?”

Pensavo che saresti stato bene,” mugugnò Shane. “E poi vengo a sapere che è tornato. L'ho visto quel macello con suo padre: è chiaramente ancora fuori di sé. Perfino tu non ti fidi di lui.”

E' vero,” rispose Blaine calmo. “Neanche io mi fido di lui, ma mi fido di Kurt. E poi stasera ho intenzione di evitarlo.”

Shane sbuffò e si appoggiò di nuovo allo schienale. “Bene, d'accordo. Spero soltanto che dopo tutto questo tempo riesca a cogliere un suggerimento. Se non è bastato il video a fargli capire che non ha alcuna possibilità..”

Quale video?” domandò Blaine.

Shane sbatté le palpebre e alzò lo sguardo verso di lui. “Quel.. video che ho fatto di te e Kurt che cantavate sul palco di Radio City Music Hall.” Sogghignò leggermente. “Gliene ho messa una copia nella tasca della giacca quando Kurt ed io l'abbiamo incontrato ieri. Se quello non gli fa capire che deve farsi da parte..”

Blaine sgranò gli occhi mentre saltava in piedi.

Che cosa?” esplose Wes dalla porta con David a fianco, dopo aver sentito quello che aveva appena detto. “Gli hai dato.. Shane, qual è il problema con te, amico?” afferrò Shane dal colletto del suo maglione. “Non servirà a fargli capire che deve farsi da pare, lo renderà furioso!”

Il sorriso di Shane era sparito nel momento esatto in cui Blaine si era alzato. Diventò bianco e fisso Wes. “Che cosa? Ma lui..”

Non c'era bisogno che lo vedesse!” esplose David. “Non hai visto come se la prende per certe cose? E dopo che ha detto a Kurt che lo ama..”

Ha detto che cosa?” domandò Blaine, afferrando Wes.

Nel backstage – prima che tu ti esibissi – Logan ha sganciato la bomba,” gli disse velocemente Wes. David si stava passando nervosamente le mani fra i capelli. “Kurt non è riuscito a dargli una risposta..”

E' per questo che Kurt l'ha seguito a Central Park? Per rispondergli?” domandò Blaine, impallidendo, già facendosi mille viaggi mentali. Se Logan si è dichiarato e Kurt continua a comportarsi così allora vuol dire che..

No!” esclamò Shane, saltando in piedi. “Io ero lì. Io li ho sentiti: Kurt non ha..”

No no, tu hai fatto abbastanza.” David spinse Shane di nuovo sulla sedia. “Scommetto che in questo momento Logan sta dando di matto. Che cosa ti è passato per la testa, Shane?”

Shane sembrava confuso e spaventato. “Io.. Io stavo solo..” Guardò Blaine disperatamente. “Pensavo che non sarebbe impazzito visto che stava prendendo le medicine.. Stavo solo cercando di aiutare!”

Grande aiuto, davvero!” sbottò Wes.

D'accordo, basta!” disse Blaine, che ora sembrava arrabbiato per la prima volta. “Smettetela, non abbiamo bisogno di tutto questo. Davvero, sta diventando ridicolo!” Guardò Wes e David. Logan è un mio problema. Me ne occuperò io se dovesse combinare qualcosa. E' comunque da tempo che aspetto una conclusione ed è ora che io gliene dica quattro. Che potrebbe mai fare? Lasciate stare Shane: non sapeva quello che stava facendo.”

Shane affondò il volto tra le mani, appoggiandosi sulle ginocchia. Blaine si voltò verso il fratello, guardandolo come se avesse voluto dargli uno scossone, ma finì con dargli soltanto dei colpetti amichevoli sulla spalla. Shane alzò lo sguardo, spaventato e bianco in volto. “Blaine, mi dispiace! Io volevo soltanto che ti lasciasse essere felice!”

Solo..!” Blaine si fermò e fece un respiro profondo. Gli diede un'altra pacca. “Solo.. Non farlo più, d'accordo, Shane?” Sospirò e si alzò. Spinse da parte Wes e David e uscì dalla porta. I due guardarono un'ultima volta Shane, che stava fissando suo fratello, e se ne andarono.

Shane li guardò andare via e si appoggiò di nuovo sulle ginocchia, imprecando.

Nella stanza c'era silenzio. Fuori continuava il suono attutito della battaglia.

Con cautela, una figura si inginocchiò di fronte a Shane, posando le mani su quelle giunte del ragazzo. “Shane..”

L'altro alzò lo sguardo e vide Reed che lo guardava. Shane abbassò la testa. “..Ti prego non guardarmi in quel modo, Reed.. Non devi rimanere qui, puoi andare con loro.”

Ma io non voglio,” disse tranquillo. Gli accarezzò la mano. “Calmati, d'accordo?”

Non posso..” sussurrò Shane. “Io.. Io gli rovino sempre tutto. Blaine.. E' sempre Blaine a beccarsi la pallottola al posto mio. E' sempre lui quello responsabile.” Gli occhi erano annebbiati. “Sai che se io non avessi.. Se non fossi stato così incauto con il mio primo ragazzo, Blaine non sarebbe dovuto venire allo scoperto con papà per coprirmi?”

Si appoggiò di nuovo al divano, fissando il soffitto. “L'ho visto beccarsi tutte le prepotenze dei bulli e non potevo aiutarlo mentre lui stava lì e subiva. Tutti mi dicevano che mio fratello era un finocchio.. Non sapevano che lo ero anche io. Quello che subivo io era più leggero, ma Blaine inciampava in tutti i piedi che li facevano lo sgambetto per fargli finire addosso il suo vassoio del pranzo..”

Shane scosse la testa. “E dopo che si trasferì alla Dalton, dovetti assistere mentre a mio fratello si spezzava il cuore. Cercai di essere lì per lui, ma è difficile da un altro stato. Continuava a dirmi che Logan stava migliorando, ma, come si è scoperto, non fu così. Pensai che fosse tutto okay quando smise di raccontarmi le cose. Tutto quello che mi disse fu che lo stronzo era stato buttato fuori per.. certe cose che aveva fatto.”

Deglutì e aggiunse, “E' per questo che quando venni e Blaine mi disse che non erano più insieme e io gli chiesi perché..” Shane scosse la testa. “Ho perso la testa. Era successo tutto quel casino e io non ero lì. E per di più in una scuola anti-bullismo! Come Logan riesca a cavarsela sempre va al di là della mia comprensione. Io.. io volevo solo fargliela pagare e costringerlo a lasciare Blaine in pace.. Ho solo peggiorato le cose.”

Ci fu una pausa.

..Non sarei dovuto venire con voi,” aggiunse.

Finalmente Reed fece un respiro profondo e si sedette accanto a lui sul divano. Gli diede un colpetto con il gomito per avere la sua attenzione. “Forse Blaine ha fatto quello che ha fatto perché doveva farlo anche per sé. Ci hai mai pensato?” Sorrise. “E magari non ti ha mai detto nulla perché non si aspettava nulla da te. Forse vuole soltanto che tu sia felice.”

Shane sospirò. “Non posso esser sempre il fratello che riceve tutti i vantaggi.”

Se vuoi fare qualcosa per lui, devi lasciarli risolvere questa situazione da solo,” disse Reed. “Blaine ci disse una volta che rimpiangeva un sacco di cose. Ha lasciato che lo facessero fuggire dalla sua vecchia scuola. Qui sta combattendo, perché gli piace dove si trova ed è dove vuole essere. Quindi, se davvero vuoi fare qualcosa per lui, devi lasciarlo affrontare questa cosa fino in fondo: fatti perdonare per quel che è successo prima.”

Shane lo guardò a lungo, poi scosse la tesa. Allontanò le sue mani da quelle di Reed. “Non sarei dovuto venire.. Non sono molto utile neanche a te.”

Che cosa?”

Pensi che non me ne accorga?” Shane sorrise un pochino. “So in che modo mi comporto quando sono con te, ti metto a disagio. Mi dispiace. Io.. Non riesco ad evitarlo.” Lo fissò a lungo finché la cosa non diventò strana ed entrambi distolsero lo sguardo. “Ma penso che, se devo imparare, da qualche parte dovrò iniziare.”

Reed annuì lentamente.

Allora oggi me ne vado,” Controllò il suo orologio. “Se parto ora, non dovrò nemmeno venire alla festa. Vi lascerò in pace.”

Il ragazzo più piccolo alzò lo sguardo. Shane annuì tra sé e sé. “E' la cosa migliore, penso.” Si alzò e si fermò “Oh.” Si sedette di nuovo. Tirò fuori qualcosa dalla tasca e la lanciò a Reed. “Regalo di Natale in super ritardo. Meglio che te lo dia ora. Volevo dartelo al vernissage, ma mi sono distratto per guardare i tuoi dipinti.”

Reed sorrise debolmente e lo aprì. Lasciò cadere la carta da regalo sul pavimento mentre scartava quello che sembrava un grande anello con qualcosa incastonato dentro. Se lo portò davanti agli occhi. “..Che cos'è?”

Tienilo davanti alla luce così,” Shane prese le sue mani e mise il vetro dell'anello davanti ai raggi del sole che filtravano dalla finestra. Sul pavimento di fronte a Reed c'era la proiezione di un dipinto di Rembrandt, riflesso dal vetro dell'anello.

Notando la sua espressione sorpresa, Shane sorrise. “Un capolavoro per un maestro.”

Reed lo fissò meravigliato. Shane gli sorrise e lasciò le sue mani. “E' un regalo stupido, ma eccotelo qui.” Si alzò e si diresse verso la porta. Reed si rianimò e alzò lo sguardo. “Shane!”

Sì?” disse, guardandosi indietro con la mano sulla maniglia.

Reed era immobile, le mani che stringevano l'anello, e lo stava fissando. Shane sorrise e si voltò per andarsene quando Reed infine si lasciò sfuggire un, “Aspetta!”

Shane si fermò davanti alla porta, leggermente confuso. Si voltò verso il ragazzo che stava alla luce del sole, i suoi ricci illuminati. Gli faceva venire voglia di sorridere come un idiota, perciò si morse le labbra e distolse lo sguardo.

Il cuore di Reed gli batteva forte nel petto. “..potresti..rimanere per la festa magari?”

Quella sì che era una sorpresa. Reed continuò frettolosamente, “Hai iniziato tu questo casino con Logan, no? Allora rimani e finiscilo.”

Non penso sia una buona..”

E' quello che Blaine farebbe.”

Shane lo fissò e poi sospirò. Sorrise un pochino. “..d'accordo.”

Reed sorrise nervosamente e annuì. “Perfetto.”

Shane annuì e sorrise. Lasciò la stanza per andare nella sua. Reed guardò l'anello nella sua mano e, ora che era da solo, ebbe un piccolo attacco di panico, colpendosi da solo prima di buttarsi sul letto con un piccolo tonfo. Che cosa diavolo stai facendo, Reed Van Kamp?
 

Kurt?”

Kurt alzò lo sguardo quando Blaine entrò in cucina. Il controtenore teneva Ethan per il colletto della camicia, mantenendo la ciotola dei biscotti il più lontano possibile da lui, mentre l'altro gemello era tenuto a terra da Dwight. Tutti loro lo guardarono sbattendo le palpebre.

Blaine cercò con tutto se stesso di non badare al fatto che ci fossero biscotti, farina e uova per tutta la cucina e cercò di non far notare a Kurt che tra i suoi capelli immacolati c'era una striscia di farina e che sulla sua guancia c'era una macchia d'impasto per i biscotti. Sorrise. “Posso parlarti in privato per un minuto?”

Si guardarono tra di loro. Kurt prese i biscotti e lasciò andare Ethan, abbracciando la ciotola protettivo, prima di raggiungere Blaine. Era sicuro di aver sentito Evan gemere quando portò via i biscotti, ma lo ignorò. Blaine gli stava tenendo la porta aperta, ma proprio quando stava per uscire, Kurt si fermò. Si voltò, lanciò indietro tre biscotti – ci fu un rumoroso battibecco – e seguì Blaine, porgendogli la ciotola.

Grazie,” Blaine sorrise, prendendone uno. Anche Kurt ne prese uno e lo seguì attraverso il soggiorno dove palline di plastica multicolore erano sparse dappertutto. Oltrepassarono un ponticello di luci al neon che passava sopra ad uno stagno di cioccolato al rum, collegato ad una cascata e passarono accanto alle altalene e alle rotaie decorate con lecca-lecca nell'ingresso.

Kurt si meravigliò di quanto ormai non fosse meravigliato da tutte queste cose.

Blaine non disse molto; si limitò a prendergli la mano e a condurlo all'ascensore. Quando le porte cromate si chiusero, lasciò uscire l'aria dai polmoni e lasciò la sua mano. Kurt lo guardò. “Di che cosa volevi parlarmi?”

Per un momento, Blaine tamburellò leggermente il pugno contro la parete, assorto nei suoi pensieri poi disse, “..E' vero che.. Logan ti ha detto che è innamorato di te?”

Kurt si fermò e mangiò il suo biscotto. Deglutì e alzò lo sguardo verso di lui. Blaine lo fissò di rimando, in attesa e senza alcun'altra emozione decifrabile sul volto. “..Sì,” rispose infine Kurt.

Blaine espirò, si leccò le labbra secche e annuì cupo. “Nel backstage... Prima che io mi esibissi?”

Già.. Chi te l'ha detto?”

Wes e David.”

Oh.”

Blaine sembrò riflettere per un attimo. In quel momento, la campanella suonò e l'ascensore si aprì al piano terra. Fece cenno a Kurt di seguirlo. I due camminarono fuori, attraverso la lobby, fino alla strada, dove molte persone vestite benissimo uscivano dalle loro auto ed entravano nei condomini con aria sofisticata.

Dopo un po', Blaine disse, “Probabilmente.. non sono affari miei, ma..” Finalmente sputò fuori quello che voleva dire e alzò lo sguardo. “..Gli hai detto qualcosa? In risposta, intendo?”

Kurt scosse la testa. “No. Non ancora.” Sospirò. “Ci ho provato ieri.” Lo guardò. “E sono affari tuoi. Voi due avete un passato insieme e non uno piacevole. Questo è quello che mi preoccupa.”

Quello che voglio dire è che capisco che certe persone possano essere.. attratte da te, ma lui è...”

E quello che io voglio dire è che mi sono già fatto una mia idea sulla situazione,” disse Kurt, inarcando leggermente il sopracciglio. “E ho già preso la mia decisione.” Distolse lo sguardo. “Logan è fatto così. E.. io penso che si stia impegnando. Ho visto un sacco di persone impegnarsi fino allo sfinimento, incluso me stesso. Quindi se lui..” Lasciò la frase in sospeso e scosse le spalle.

Blaine lo fissò leggermente sorpreso e poi abbassò lo sguardo. “..giusto.” Annuì. “Certo che lo faresti. Sei abbastanza deciso. Hai ogni diritto di prendere le tue decisioni.”

Giusto..” Kurt annuì lentamente e lo guardò. “Quindi..”

No, mi stavo solo.. domandando,” Blaine lasciò cadere la cosa, sentendosi piuttosto a pezzi. Nella sua testa la commiserazione non era mai stata così brutta. “Niente di importante.”

Blaine, te l'ha mai detto nessuno che il tuo volto è così espressivo che potresti raccontare l'intero Don Chisciotte solo le espressioni del tuo viso?” Kurt alzò un sopracciglio.

Che cosa?”

Kurt lo guardò “E' qualcosa di importante, invece.” Gli diede un colpetto. “Lo leggo dal tuo volto.” Gli si avvicinò. “Vuoi davvero che io lo odi così tanto?”

Blaine lo fissò sorpreso. “No..non odiare, solo..”

 

Non mi sembra che vadano d'amore e d'accordo, no?” mormorò Evan dal punto in cui li stava spiando attraverso le porte della lobby, masticando un biscotto. Ethan scosse tristemente la testa, rubando un pezzo del biscotto che suo fratello teneva in mano.

Tutto questo è triste, tutto questo è..” David scosse la testa.

Di che cosa state parlando?” domandò Dwight sbattendo le palpebre.

Quello che Kurt sta pensando è: Perché Blaine vuole che io odi Logan così tanto solo perché è il suo ex anche se ora sta cercando di cambiare? Vuole forse rimettersi con lui?” disse Evan con voce piatta.

E quello che Blaine sta pensando è: A lui piace e stava per dichiararsi e, dannazione, sono stato un idiota a pensare che sarei riuscito a far innamorare Kurt di me,” aggiunse Ethan con lo stesso tono di voce.

O qualcosa del genere,” conclusero entrambi in coro.

Wes ingoiò il suo biscotto con aria disgustata. “Wow, quei due dovrebbero essere colpiti con dei blocchi di cemento.”

Tanti blocchi di cemento,” concordarono i gemelli.

Dove sono Reed e Shane?” domandò David.

Shane è nella mia stanza, si sta preparando per andarsene. Reed è nella sua stanza che mormora tra sé e sé migliaia di monologhi incoerenti sepolto sotto un cuscino.” Dwight sbatté le palpebre. “Penso che sia posseduto. Ho provato a spruzzargli addosso l'acqua santa, ma mi ha lanciato contro un cuscino e mi ha detto di andarmene. Ho lasciato un cerchio di salgemma intorno a lui, in caso cercasse di scappare.”

Amico, sei così fortunato a piacerci..” sospirò Wes.

Il salgemma non ha mai fatto male ad alcun innocente!” ribatté Dwight.

Volete stare zitti!? Io qui starei cercando di origliare,” sbottò David.

Ma man mano che parlano, si stanno mangiando tutti i biscotti,” si lamentò Wes.

 

A un certo punto la conversazione si era interrotta e tra i due si era creata una pausa imbarazzante durante la quale entrambi si domandarono cosa cavolo stesse pensando l'altro. Kurt, che incominciava ad essere piuttosto infastidito, disse infine, “Perché stiamo litigando riguardo a lui così all'improvviso?”

Blaine lo fissò. “Non lo so, mi sembra piuttosto importante visto che tu ed io siamo..”

..Siamo..?” insistette Kurt trepidante.

Lui è..” Blaine era sicuro che Kurt non potesse essere già così disinteressato all'argomento. “..si è praticamente messo in mezzo fra noi due, no?”

Tutti gli altri ragazzi della Dalton fecero dei gesti speranzosi con le mani, aspettando che la loro Alice cogliesse il collegamento. Kurt invece si limitò a guardare Blaine con gli occhi stretti per l'incredulità.

Davvero?” Kurt sbatté le palpebre. Ma che.. davvero pensi che si sia messo in mezzo a noi? Perché io no. “Come è successo? Il modo in cui vedo lui è completamente diverso da quello in cui vedo te.”

Nonostante i ragazzi di Windsor stessero saltando per il fatto che Kurt era andato vicino tanto così dal dichiararsi, il prefetto lo guardò e basta. “Quindi lui ti piace? Nonostante tutto?” Non posso lasciarglielo fare, pensavo davvero che tra noi ci fosse qualcosa!

Non penso che sia un santo, ma penso che abbia bisogno dello spazio per risolvere i suoi problemi senza che gli altri lo tormentino. E' così sbagliato il fatto che io voglia dargli un'opportunità?”

Questo è doloroso, questo è ufficialmente doloroso e io li chiuderò a chiave nella dispensa,” Wes era a metà strada per la porta girevole quando gli altri lo afferrarono da dietro.

D'accordo, allora,” disse Blaine guardando l'espressione di Kurt e sentendosi ansioso. “Sono anche io assolutamente favorevole al fatto che non dia di matto ogni due per tre, ma.. io pensavo sul serio che..” Si fermò.

Pensavo sul serio che avresti scelto me.

Fece un lungo sospiro e pose una mano sulla spalla di Kurt. Sorrise un pochino e disse, “Non è nulla. Qualsiasi cosa deciderai, sei tu.. sei tu che devi fare la tua scelta e io dovrò essere felice di ciò che sceglierai.”

Kurt lo guardò confuso. “Che cosa..?”

Riguardo a Logan,” disse Blaine. “Se.. se è davvero questo quello che vuoi allora.. Mi dispiace soltanto di essermi messo in mezzo.” Si voltò e si diresse all'interno del palazzo.

Blaine!” Kurt lo seguì, ora più confuso che mai. “Non ti sei messo in mezzo!” Afferrò la sua mano, stringendola forte. “Che lui ci sia o meno non fa alcuna differenza!”

Blaine si fermò, e lo guardò di rimando. Sembro riflettere per un momento, poi sorrise. “..per me sì.” Ma strinse la mano ancora più forte quando vide l'espressione piena d'ansia di Kurt. “Ehi, non guardarmi così.” Sorrise ancora di più e gli si avvicinò. “Va tutto bene.”

Possiamo non litigare prima dell'anno nuovo?” domandò Kurt leggermente irritato, volendo porre fine alla discussione nonostante il suo cuore stesse battendo fortissimo. Dal suo volto non si capiva, ma dalle sue mani sì: stringevano quelle di Blaine tremando per quello che poteva sembrare freddo. “Questo è ridicolo. Sono riuscito ad arrivare fino a Capodanno grazie al tuo aiuto; altrimenti sarei in un cassonetto al McKinley.”

Penso di sì..” Blaine sorrise debolmente, continuando a stringergli le mani e domandandosi perché fossero così fredde quando di solito, quando Kurt si eccitava particolarmente, erano molto più calde.

Già...” Kurt roteò gli occhi. “Per quel che ne sappiamo, potrebbe anche non venire.”

Oh.. Blaine si limitò a sorridere Kurt. …Penso proprio che verrà. Dopo che avrà visto quella cosa, verrà. E poi.. fine dei giochi.

 

“Sono a tanto così dal tirare davvero loro addosso un blocco di cemento,” mormorò Wes dalla porta. “E non mi sarebbe così difficile trovarne uno.”

Si stanno tenendo per mano: è un buon segno,” fece notare David.

Sì, ma si tengono per mano da quando si sono incontrati..” lo smontò Dwight che si sentiva il più riluttante tra le “fate madrine”. A volte si domandava perché si lasciasse coinvolgere in queste faccende. “Qualche progresso non sarebbe male.”

Però l'ha baciato sotto il vischio, no?” intervenne Evan.

A questa affermazione gli altri abbassarono lo sguardo verso di lui, fissandolo scioccati. “Quand'è successo?”

Prima delle vacanze di Natale, a scuola, in camera di Blaine, sotto la porta.” Ethan sorrise, sospirando come una mamma. “E' stata la più tenera e più dolce schifezza pomiciosa mai vista a Windsor.”

Siamo dovuti andare dal dentista dopo,” aggiunse Evan con un sorriso compiaciuto. “Per darvi un'idea di quanto era dolce.”

Gli altri non sapevano se essere felici o completamente disgustati, quindi Wes optò per un cipiglio serio e disse, “Perché non possiamo tornare indietro a quel momento..?” Indicò i due fuori. “Prima che Logan si facesse avanti?”

Questo spetta a loro,” disse Evan. “Sfortunatamente.”

Be', allora non andremo da nessuna parte,” David sembrava assorto. Alzò lo sguardo all'improvviso. “Merda! Stanno tornando dentro. Presto! Ascensore!”

I cinque corsero immediatamente verso l'unico ascensore che portasse all'appartamento, svoltando l'angolo proprio mentre Blaine e Kurt rientravano nel palazzo. Si gettarono uno addosso all'altro per potere far passare le dita sul pad di controllo – i gemelli avevano inserito tutte le loro impronte digitali, così che potessero andare e venire a loro piacimento – poi le porte si aprirono e corsero dentro.

Le porte si chiusero nel momento esatto in cui Kurt e Blaine giunsero all'ascensore.

Kurt non aveva ancora mollato la mano di Blaine e decise che mentre poteva godere di quel momento, doveva chiedere. “.. Blaine. Riguardo a.. quella volta che mi hai baciato sotto il vischio..”

L'altro ragazzo si fermò e si voltò verso di lui. Per un momento Blaine sembrava imbarazzato, ma poi disse, “Che c'è?”

Kurt si avvicinò a lui, infischiandone della cautela. “Mi hai baciato solo perché ero sotto del vischio o..” Deglutì e lo guardò direttamente negli occhi.

Blaine ci mise due secondi per preparare una risposta. Tirò la mano che stringeva, portando Kurt ancora più vicino. Quando guardò le labbra di Kurt, non provò nemmeno a nasconderlo. Lo trattenne lì, aspettando che lui lo allontanasse, ma ciò non avvenne. Dopo ben sette secondi, Kurt arrossì e abbassò lo sguardo. Questo permise a Blaine di pensare più chiaramente, ma sorrise leggermente e lo lasciò andare. “..questo risponde alla tua domanda?” domandò gentilmente.

Sì, direi di sì..” Kurt sospirò automaticamente, voltando lo sguardo verso il muro e sentendosi sollevato mentre la sua sanità mentale cominciava a riaffiorare. Questo.. è stato pessimo per il mio cuore.

Blaine sorrise tra sé. Visto che Kurt era stato così audace, decise di ricambiare mentre l'ascensore ritornava lentamente e annunciava il suo arrivo. Guardò Kurt e disse, “.. Forse sarebbe più sicuro per te se tu rimanessi con me durante la festa.”

Kurt sollevò un sopracciglio. Blaine si limitò a scuotere leggermente le spalle con un sorrisetto e aggiunse, “Non vorrai ritrovarti in mezzo ad una folla di estranei quando le luci si spegneranno.”

Le porte dell'ascensore si aprirono e i due entrarono. Anche Kurt scosse le spalle, nascondendo un sorriso che gli si stava formando all'angolo della bocca. “.. sembra perfetto.”

Quello che seguì fu incredibilmente il più testo viaggio in ascensore verso l'appartamento, ma per qualche sciocco motivo entrambi stavano sorridendo.

 

Il volume della musica che veniva dall'appartamento era un livello tale che ad ogni basso sembrava come ricevere un colpo sulla pelle. Le luci nella stanza erano talmente forti che avrebbero potuto benissimo accecare qualcuno e questo senza il laser che saltava da muro a muro, attraversando l'enorme massa di persone nell'appartamento. A ognuno di loro era stato detto di indossare il proprio miglior outfit “da bambino” per essere appropriati al tema della festa.

A quanto pareva, l'enorme follia parco giochi/Fabbrica di Willy Wonka che i gemelli avevano creato era piena di bellissimi “ragazzi”. Mentre i Warblers e i ragazzi della Dalton entravano nell'appartamento grazie ai loro inviti speciali, mostrando ai buttafuori le spille dei loro dormitori – così fecero anche le ragazze che erano state invitate o che erano venute con loro.

Kurt non aveva mai visto così tante bellissime ragazze in tutta la sua vita. La metà di loro era alta almeno un metro e settanta e indossavano tutte calzettoni al ginocchio, vestiti con sottogonne pieni di pizzi, codini o camicette, pantaloncini corti e bretelle, esibendo le loro gambe infinite. I ragazzi della Dalton – dopo un semestre passato in un ambiente composto principalmente da testosterone – erano estremamente felici di ciò.

Oh grazie al cielo..” Wes sospirò mentre affondava in una delle gigantesche poltrone a sacco imbottite che avevano la forma di gigantesche gelatine. Si piegò in avanti riempiendo un bicchiere da champagne con il cioccolato corretto che scorreva come un fiume attraverso la stanza. “Dopo che Tabitha se n'è andata con Derek, mi mancavano le ragazze.”

Al momento sei circondato da centinaia di ragazze stupende.. e tu stai pensando alla Banshee per eccellenza, Tabitha,” David annuì lentamente mentre cercava di trovare un senso a tutto ciò. “Okay...”

E per metà del tempo cerchi di far mettere insieme Blaine e Kurt..” sogghignò Evan, che stava bevendo un cocktail verde brillante che diventava rosso in fondo, i suoi vestiti immacolati erano già spiegazzati per tutto quel ballare sulla pista. Ethan, che stava bevendo il suo stesso cocktail, sorrise e disse, “Quindi sì, praticamente, tutto quello che hai siamo noi ragazzi.”

A questo punto ho fatto tutto quello che era in mio potere con quei due,” si lamentò Wes. “Se solo facessero uno sforzo..”

Il loro problema è che si piacciono troppo,” disse Reed scuotendo la testa mentre beveva un sorso del suo succo di mela – era l'unica cosa che si fidava di bere a quella festa. “Hanno troppa paura di andare troppo in là e di rovinare le code. Non pensano di poter sopportare di rovinare quello che hanno e correre il rischio.

Be', è un nuovo anno..” sospirò Evan con lo sguardo rivolto verso la TV, mentre guardava la gente che impazziva a impazzire. L'orologio ticchettava . “O almeno lo sarà tra un'ora,” annuì Ethan.

Di già?” domandò Reed sorpreso.

Il volume della musica iniziò a farsi più alto. Coriandoli e caramelle cadevano dal soffitto, sparati ogni cinque minuti da dei cannoni. I due uomini che lavoravano alla postazione del DJ assomigliavano in maniera preoccupante ai Daft Punk. Il gigantesco maxischermo che si trovava su un lato della stanza vibrò e l'immagine cambiò. Il rumore di una sirena si diffuse per tutta la sala, costringendo tutti ad alzare lo sguardo mentre una voce computerizzata annunciava, “Un'ora all'Anno Nuovo.”

La stanza esplose in urla eccitate e chiacchiere. La musica aumentò ulteriormente, riempiendo la stanza con un ritmo pop. Alcuni degli ospiti si avvicinarono a dei fucili caricati con proiettili al latte al malto (la quantità di munizioni di caramelle nella stanza era terrificante) e iniziarono a colpirsi tra di loro.

Fu a quel punto, subito dopo un eccellente colpo di un fucile e qualche coretto da ubriaco da parte dei Warblers, che le porte delle ascensore si aprirono con un sibilo e fecero entrare Logan Wright alla festa. Con la stanza così affollata, la musica così alta, i ragazzi di Windsor non si accorsero di nulla e non sentirono gli altri studenti della Dalton salutarlo mentre entrava.

Le luci balenarono nell'appartamento e Logan camminò all'interno, sorridendo tra sé mentre si guardava intorno. Alcune delle ragazze gli lanciarono delle occhiate di apprezzamento mentre passava, ma, nonostante sorrise loro, non era interessato. La sua mente non era mai stata così lucida. Sapeva esattamente che cosa voleva.

Logan individuò Blaine – era con suo fratello, intento a parlare con lui vicino ad uno delle porte che portavano alle altre stanze. Si avvicinò quel poco che bastava per sentire quello che stavano dicendo, ma i due erano così presi che non se ne accorsero.

Ho visto le tue valige..” disse Blaine ad alta voce per farsi sentire sopra la musica. “Perché hai iniziato a fare i bagagli?”

Me ne vado subito dopo la festa!” rispose Shane sempre ad alta voce. Sorrise debolmente al fratello. “Ho fatto abbastanza guai qui. Tornerò prima in Colorado e creerò guai lì.”

Blaine sembrava preoccupato e confuso. “Shane, se è per il video..”

No, no..” Shane mise una mano avanti per fermarlo. Aveva chiaramente bevuto, ma non abbastanza da essere andato o addirittura essere considerato troppo ubriaco. “Me ne vado. Tutto qui. Sono qui solo perché.. be', perché un angelo me l'ha chiesto.” Sorrise.

Logan annuì tra sé. Quindi la sua teoria era giusta: ero stato Shane a mettergli in tasca il video di Blaine e Kurt che cantavano insieme.

Blaine disse, “Senti, non devi andartene.. Potremmo aver esagerato..”

Blaine, davvero,” disse Shane, scosse la testa, mentre l'alcol gli faceva perdere qualche inibizione. “Non posso continuare a fare questo a te o a Reed.. Tornerò a casa e farò il bravo. Farò il bravo e smetterò di essere un casino unico”

L'idea che suo fratello tornasse a casa in anticipo solo per mantenere la messinscena con loro padre non era certo piacevole per Blaine. “Senti, hai fatto un errore..”

Uno?” Shane iniziò a ridere come un pazzo, prendendo un cocktail da un cameriere che passava. Blaine gli tolse di mano il cocktail, lo poggiò su un tavolo vicino e trascinò via suo fratello, probabilmente verso una camera dove parlare più tranquillamente.

Logan lo guardò andare via. Si mosse in avanti e raccolse il cocktail che i due fratelli si erano lasciati alle spalle e poi continuò a cercare il suo obbiettivo.

Trovò la sua preda mentre parlava con il prefetto d Hanover, vestito in maniera davvero interessante: un maglione a collo alto blu e quella che sembrava una gigantesca felpa rossa con il cappuccio ornato di pelliccia che era talmente grande che gli ricadeva su tutte le spalle, facendolo sembrare una di quelle bambole che le bambine adorano vestire e svestire.

Kurt stava ridendo per qualcosa che Justin aveva appena detto – qualcosa riguardo a come il carro da parata di Stuart prese fuoco e continuò a bruciare per giorni come una vittima di guerra a causa della nota rivalità tra Windsor e Stuart – e alzò lo sguardo mentre Logan arrivava con un sorriso. “Ehi!”

Kurt sembrava divertito. “Ehi! Non sei.. in costume?”

Logan indossava uno degli impeccabili abiti grigi che quella stagione avevano dominato le passerelle parigine, quindi si limitò a sorridere. “Certo che lo sono!”

Oh! Da cosa? Da figlio di un politico?”

Logan pretende di essere ferito. “Ouch..” Sogghignò. “No, in realtà dovrebbe essere ovvio che sono il grande lupo cattivo. Tutto grigio e tutto il resto.” Guardò la felpa rossa di Kurt e sorrise. “Cappuccetto Rosso?”

Solo perché sei più alto di me..” Kurt roteò gli occhi.

Ehi Justin!” Logan sorrise, stringendo la mano con l'altro prefetto. Justin sorrise e sollevò il bicchiere in risposta.

Stai bene,” disse Justin. “Molto meglio di prima!”

Vero?” Logan sorrise. “Mi sento benissimo!” Guardò Kurt e gli sorrise. “Estremamente!”

Kurt era un po' sorpreso. “Be', stai meglio!” la sua voce tremò leggermente mentre cercava di parlare ad alta voce per sovrastare la musica. Sia Justin che Logan risero. Kurt si arrossì e diede una leggera spinta a Justin.

Tieni,” disse Logan passandogli il cocktail con un sorriso. “Sciacquati la gola. Se perdessi quella voce, i Warblers finirebbero nei guai.”

Kurt guardò il cocktail preoccupato. “Uh..no, passo.” Scosse la testa. “Ho un passato veramente terribile con l'alcol.”

Davvero?” Logan sbatté le palpebre, intrigato.

 

Blaine!” urlò Reed, correndo verso di lui. Dietro di lui le luci lampeggiarono. Il conto alla rovescia era a meno trenta minuti. Scivolò su una delle palle di plastica sul pavimento e cadde sul tappeto. Uno dei Warblers seduti lì vicino disse, “Reed, amico, stai bene?”

Sì..” Si spazzolò i vestiti. Blaine lo raggiunse con Shane proprio accanto a lui e disse, “Whoa, calmo Reed. Non hai bevuto, vero?”

No,” rispose Reed, scuotendo la testa e togliendo la polvere dai suoi pantaloni estremamente cari. Lo guard con occhi sgranati. “Ho sentito uno dei ragazzi di Stuart dire che Logan è già qui.”

Che cosa?” Blaine si guardò intorno velocemente. Non riusciva a riconoscere bene nessuno tra le luci lampeggianti, la musica e tutte le persone nella stanza. La festa era ormai senza controllo e sempre più persone continuavano ad arrivare – e Blaine poteva vedere chiaramente che non erano nemmeno della Dalton. Non aveva idea di come fossero entrate, ma se i gemelli non avessero fatto qualcosa in fretta, ci sarebbero stati dei guai seri.

Si fece largo immediatamente tra la folla alla ricerca di Kurt. Aveva pensato che, visto Logan non si era fatto vedere per le prime due ore, avesse potuto cambiare idea. Shane prese Reed per mano. “Forza, andiamo a dire ai gemelli che la loro festa ha superato i limiti.” Nell'altra mano, Shane stringeva il suo bagaglio a mano per l'aereo.

Reed lo notò quando l'usò per allontanare le persone. “Te ne stai già andando?” domandò.

Shane annuì. “Già. Dopo la festa me ne vado. Ma prima devo raggiungere i gemelli e poi dare una mano a Blaine.” Lo guardò. “E poi via.” Sorrise.”

..sei ubriaco?” chiese Reed sospettoso.

In realtà no - ho bevuto qualcosa, ma sono bravo a reggere l'alcol – ecco perché mi tocca sempre l'allegro compito di riaccompagnare tutti a casa. E credimi, a un certo punto si perde il conto di quante volte si possa vomitare in una macchina.”

Reed sembrava disgustato e scivolò su una delle palle di latte al malto sul pavimento. Shane sì sentì trascinare giù mentre cadeva e reagì immediatamente, voltandosi per tirarlo su, facendolo girare verso di lui e afferrando la sua mano libera: sembrava fossero appena usciti da un film di Fred Astaire.

Reed lo fissò sorpreso. “..wow.”

Shane lo guardò leggermente stordito. “Oh, io.. prendo lezioni di ballo nel tempo libero.” Scosse in fretta le spalle. Vedendo che Reed era proprio attaccato a lui, lo lasciò andare subito. “Giusto. Okay. Scusa. I gemelli?”

Giusto, i gemelli,” Reed annuì frettolosamente e i due se ne andarono.

 

Quindici minuti all'Anno Nuovo.” La stanza esplose in fischi e conversione urlate, le persone si muovevano per la sala, inseguendosi tra di loro e preparandosi ad affrontare l'anno nuovo. Il maxischermo rivelò la folla a Times Square che aspettava che la palla cadesse.

Blaine si voltò e si trovò faccia a faccia con Logan. “Ciao, Blaine!” disse il ragazzo più alto, sorridendo leggermente. “Festa interessante anche sé sta un po' sfuggendo di mano.” Intorno a lui le persone continuavano a ballare e a divertirsi allegramente nel gigantesco parco giochi che i gemelli avevano costruito. Erano rimasti solo loro due ora, fissandosi l'uno con l'altro.

Quindi ora ci sei anche tu?” Blaine alzò lo sguardo verso di lui. Per essere una conversazione seria, era abbastanza imbarazzante, visto che dovevano parlare a voce alta per farsi sentire. Urlavano per sovrastare il frastuono.

Penso che tu sappia perché sono qui,” rispose Logan. Sembrava avesse pienamente controllo di sé, incredibilmente. O forse era solamente sicuro di sé?

Dov'è Kurt?” domandò Blaine freddamente.

E' con Justin, non gli ho fatto nulla,” disse Logan tranquillamente. “Non gli ho dato nemmeno un goccio d'alcol. Rilassati!”

Penso che mi capirai se dico che terrò alta la guardia,” replicò Blaine lanciandogli un'occhiata incredula. “Questa è l'unica ragione per cui sei così concentrato al momento. E Shane mi ha detto che cosa ha fatto.”

Ah..” Logan annuì, sorridendo. “Immaginavo fosse stato Shane a lanciarmi un messaggio così grande. Era una mossa troppo avventata per qualcuno di Windsor!”

Era decisamente tornato ad essere il vecchio Logan. Quella calma sicurezza di sé era tipica di quando non prendeva le sue medicine. Finché fosse rimasto tranquillo, tutto sarebbe andato bene. Le cose diventavano pericolose solo quando si arrabbiava. Blaine aveva il vantaggio di essere un esperto nel muoversi sul ghiaccio sottile.

Quindi che cosa hai intenzione di fare ora?” Blaine alzò lo sguardo con calma. “Non puoi costringerlo a fare nulla. Nemmeno io posso. E' la sua vita e ha il diritto di scegliere.”

Be', è per questo che sono qui,” sospirò Logan, guardandosi intorno. “Sono venuto qui come me stesso! Non come qualche versione impasticcata, non come un mostro psicopatico! Solo io! Deve essere una partita ad armi pari oppure nulla!”

Vedi, questo è il tuo problema,” Blaine scosse la testa, avvicinandosi a lui così da poter essere sentito nonostante il rumore. “Tu pensi che questo sia un gioco! Hai sempre pensato che questo fosse un gioco! L'hai fatto con me e con..” Scosse la testa. “Non lo è, Logan. Ci tieni davvero a lui? Perché se lo stai facendo soltanto per battermi..”

Logan chiuse gli occhi, scosse la testa e scoppiò a ridere. “Perché ne stiamo parlando nel mezzo di una stanza affollata, urlando a pieni polmoni?”

Perché così possiamo urlarci contro quanto ci pare!” rispose Blaine.

Allora se devo urlarti contro, lo farò: non lo sto facendo per batterti! Entrambi voi sarete costretti a vedervela con me! Anche se dovesse preferire te a me, non ho intenzione di arrendermi!”

Bene!” replicò Blaine. “Perché allora potrei forse considerarti un uomo diverso. Sta cercando di convincermi che è così, ma finché non lo vedrò, non penso che tu debba stargli vicino..!”

Lo vedremo.” Logan se ne andò all'improvviso. Blaine si voltò e corse dalla parte opposta. Doveva trovare Kurt prima che si spegnessero le luci. Non per baciarlo o altro, ma solo per assicurarsi che chiunque l'avrebbe fatto quella notte, incluso sé stesso, fosse chi Kurt volesse.

E nessun altro.

 

“Cinque minuti all'Anno Nuovo..

Lì!” urlò Wes, indicando Blaine, che si faceva largo tra la folla per raggiungerli. “Blaine! Siamo qui, amico! Forza! Dove diavolo sei stato?”

Dov'è Kurt?” domandò Blaine senza fiato.

Non l'abbiamo visto,” disse Reed con aria ansiosa. “Abbiamo visto Justin che ha detto che era con lui, ma che poi se n'è andato per venire a cercare te!”

Dov'è Logan?” chiese David ad alta voce.

E' qui. L'ho visto e deve essere ancora in giro da qualche parte!” Blaine si guardò intorno. “Devo trovare Kurt. E' quasi l'ora.”

Lo vuoi davvero baciare per Capodanno, non è così, amico?” Dwight lo stavo fissando. Blaine scosse la testa. “No, devo assicurarmi che non venga forzato a farlo.”

I gemelli improvvisamente alzarono lo sguardo. “Sarà meglio che ci diamo una mossa!”

Perché?” domandò Reed.

Perché abbiamo impostato che le luci lampeggino all'impazzata tre minuti prima che si spengano del tutto! Se dobbiamo trovare Alice, sarà meglio trovarlo adesso o non lo troveremo mai!”

 

Logan stava in mezzo ai corpi che si contorcevano seguendo la musica. Le luci stavano iniziando a lampeggiare lentamente per poi accelerare il ritmo sempre più. Si guardò intorno alla ricerca di qualche traccia di Kurt.

E poi intravide un cappuccio rosso accesso. Sorrise e alzò la voce mentre si muoveva tra la folla.

Kurt alzò lo sguardo mentre la figura magra e grigia si poneva di fronte a lui. In mezzo alle luci che lampeggiavano, i vestiti sembravano di metallo, come l'armatura di un cavaliere. Nonostante la sua altezza – come minimo doveva essere alto come Finn – Kurt riuscì a incrociare lo sguardo con gli stessi occhi verdi che aveva visto per la prima volta in sala prove.

Logan si piegò in avanti, avvicinandosi a lui, e mormorò, “Il rosso non è il tuo colore. Sembri una rosa ridipinta.”

Kurt si allontanò, spaventato da quanto fosse vicino, ma disse, “Be', io trovo che sia carino.”

Il blu è più il tuo colore,” disse Logan sorridendo.

Kurt rifletté un momento. “..in realtà il blu è il mio colore preferito. Ma il rosso si adatta alla festività quindi eccolo qui.” Sentendosi leggermente a disagio per come lo stava guardando, Kurt disse infine, “Tu.. sembri più il vecchio te stesso, sai?”

E' una cosa bella o brutta?” domandò Logan, sbattendo le palpebre con aria innocua.

Kurt alzò lo sguardo verso di lui, stupito. “Io.. Onestamente, non lo so.”

Bene.. forse sto finalmente facendo qualche progresso,” Logan sorrise. “E sai.. posso onestamente dire che è grazie a te.”

Che cosa?” Kurt per poco non scoppiò a ridere. Scosse la testa. “No, per una volta penso, che tu possa prenderti tutti i meriti che mi stai attribuendo.”

Seriamente,” Logan sorrise. “..ricordi quello che ti ho detto dietro le quinte?”

Kurt si portò le braccia al petto, stringendole forte, sentendosi imbarazzato. Deglutì. “Non posso dimenticare.. la prima volta in cui un ragazzo.. un ragazzo mi abbia mai detto di essere innamorato di me.” Agitò le braccia nervoso. “Possiamo non parlarne qui? Nel mezzo della folla?”

La folla è il posto migliore per parlare..” Logan gli si avvicinò ulteriormente. “Non c'è nessuno che ascolta.”

 

In quel momento le luci iniziarono a lampeggiare.

Oh no..” i gemelli alzarono lo sguardo mentre le luci lampeggianti a ritmo incalzante.

Tre minuti all'Anno Nuovo.

Le urla raggiunsero una soglia inaudita. Su tutti gli schermi si vedeva Times Square impazzire. Le luci danzavano, cambiando colore ogni volta che si alternavano con l'oscurità.

Kurt!” gemette Blaine sopra il rumore. “Kurt!”

I gemelli si fecero largo tra la folla, decisi a raggiungere il pannello di controllo vicino alla postazione del DJ, ma non c'era modo di muoversi con tutti quei corpi scatenati. Dovevano accendere tutte le luci al più presto.

Evan!” urlò Ethan.

Sì?” gemette il suo gemello mentre spingeva via qualcuno.

Penso che questa festa ci sia un po' sfuggita di mano!”

Mi hai tolto le parole di bocca!”

I Windsors vennero spinti via mentre correvano in direzioni diverse, alla ricerca dei loro amici. David era immobile, diviso tra ciò che doveva fare e ciò che aveva bisogno di fare. Aveva in mano il cellulare e doveva chiamare Katherine per l'Anno Nuovo, ma i suoi amici..

Una mano si posò sulla sua spalla. Era Wes. Wes poteva trovarlo dovunque. Tra le luci lampeggianti, il suo amico annuì. “Va tutto bene, amico. Fai quello che devi fare. Ce ne occupiamo noi.” E corse via, probabilmente per scongiurare la crisi. David deglutì e corse a cercare un rifugio, componendo il numero di Katherine nel frattempo.

Dwight passò accanto a Justin che avevano arruolato per dar loro una mano. “Ho perso Reed!”

Che cosa?”

Ero con lui un attimo fa! L'ho perso!”

Justin passò in rassegna con gli occhi tutto quel delirio. Era impossibile. Con le luci, la folla, i colori, non c'era modo che qualcuno riuscisse a trovare un ragazzo così minuto come Reed. Conoscendolo, a quest'ora era per terra, mettendosi ancora più in pericolo.

Spinse Dwight. “Vai.. vai!” Imprecò mentalmente. Che diavolo, Logan. Che cosa stai combinando? Non appena ti fai vedere i Windsors impazziscono!

 

“Due minuti all'Anno Nuovo.”

Ci fu una seconda ondata di grida. Della schiuma iniziò ad essere sparata nella stanza. Qualsiasi cosa i gemelli avessero pianificato, non importa come sarebbe andata a finire la serata, sarebbero decisamente finiti in enormi guai per questa festa.

Justin aveva ragione: Reed era per terra al momento. Era stato buttato giù quando erano ricominciate le urla. Erano rimasti solo due minuti del vecchio anno.

Reed si beccò un calcio negli stinchi da qualcuno che non riuscì a vedere. Soffocò un gemito e cercò a fatica di rimettersi in piedi, tentando di riacquistare una posizione corretta. Si lasciò sfuggire un singhiozzo: si sentiva perduto.

Reed!” Un braccio forte lo afferrò nell'oscurità e lo trascinò vicino ad un altro corpo che lo tenne stretto a sé “E' tutto okay! Ti ho trovato, sono qui. Va tutto bene.”

Reed si sentì confuso per un minuto. “Shane?” Si strinse a lui tremante.

Kurt si allontanò, guardandosi intorno. “Io.. devo trovare gli altri!”

Logan afferrò la sua mano e la strinse forte. “E' tutto okay.. Ci sono io! Non preoccuparti.”

Kurt!”

Il controtenore alzò in fretta lo sguardo. “Penso di aver sentito Blaine.”

Davvero?” Logan si guardò in giro.

Blaine incontrò Justin mentre attraversava la sala per l'ennesima volta. “Non hai visto nessuno dei due?” chiese non appena riconobbe il suo amico.

No,” Justin scosse la testa, guardandosi intorno. “Eppure un ragazzo alto come Logan dovrebbe..” si fermò. “..non sono quelli?” Indicò una zona vicino alle finestre.

 

“Un minuto all'Anno Nuovo.”

Le urla erano sempre più alte. Time Square era in delirio. La palla si stava progressivamente abbassando.

Kurt allontanò le sue mani da quelle di Logan. “Logan, Blaine mi sta cercando.”

Smettila di pensare a Blaine per cinque secondi!” scoppiò finalmente Logan, stringendogli forte le mani. “Vorrei stare un minuto con te senza doverti ascoltare mentre parli di lui!”

Calmati, Logan!” sbottò Kurt. “Pensavo stessi bene ora.. Perché ti stai arrabbiando così tanto?”

Logan deglutì e rispose, “Non ho preso le medicine.”

Che cosa?” Kurt lo fissò incredulo. “Perché?”

Kurt” chiamò di nuovo Blaine.

 

“Trenta secondi all'Anno Nuovo..

Non le ho prese,” Logan scosse la testa. “Volevo potertelo dire di nuovo così avresti capito che ero serio quando l'ho detto!” Strinse ancora le sue mani. “Ci ho provato, ci ho provato davvero, ma quando sono con te io sento. Pensavo che provarci andasse bene, ma non ne vale la pena.”

Kurt lo fissò senza parole mentre Logan continuava. “Quando sono intontito non mi sento felice o triste, anche quanto ci sei tu. L'hai detto te stesso: non sono in me. Questo sono io, Kurt – questo è chi sono veramente. E mi dispiace di essere una persona terribile quando non prendo le mie medicine, ma la verità è che..”

 

Venti secondi all'Anno Nuovo..”

.. ma la verità è che questo è quello che è orribilmente, ridicolamente innamorato di te e io non posso farci nulla!” Logan afferrò le sue mani.

Blaine li raggiunse, sentendo le parole di Logan, e si fermò immediatamente, fissandoli.

Kurt guardò Logan senza confusione o esitazione. Abbassò gli occhi e scosse la testa. “.. So chi sei. So come sei sia con che senza le medicine.”

Dieci.. Nove.. Otto..”

La verità è che.. io veglio che tu stia meglio. Puoi essere una persona assolutamente migliore senza questo. Con o senza le medicine. Fai tutto quello che serve!”

Logan scosse le spalle, scuotendo la testa.

Non devi restare da solo,” sottolineò Kurt.

Non lo sono.” Logan sorrise un po'. “Sono con te.” Si piegò in avanti proprio mentre Wes arrivò scivolando accanto a Blaine. Blaine lo tenne fermo.

Logan si fermò a pochi centimetri dalle labbra di Kurt. La mano di Kurt premeva contro il suo petto, tenendolo lontano. Kurt lo fisso con aria decisa, mentre il cuore gli martellava. “Non posso.”

Perché?”

..Io amo Blaine.”

 


“Tre.. Due.. Uno! Felice Anno Nuovo!

 

Times Square eruppe in una raffica di fuochi d'artificio assordanti e luci brillanti. L'appartamento scoppiò in fischi ed urla di auguri di Buon Anno Nuovo. E tutte le luci nell'appartamento dei Brightman si spensero.

Corpi schiacciati l'uno contro l'altro, afferrandosi e stringendosi per un bacio del Nuovo Anno in mezzo a urletti deliziati.

Nel caos, Reed sentì Shane che lo stringeva forte. All'inizio era spaventato, ma poi solo confuso. “Shane..?”

Va tutto bene..” sussurrò tranquillo Shane in un orecchio. “Ti proteggo io. Non ti lascerò andare fino a che non riaccenderanno le luci.”

Shane tenne le mani intorno alla sua vita e da nessun'altra parte. Rimase lì, impedendo che Reed venisse sballottato in giro, proteggendolo dalle altre persone nella sala. Reed sbatté le palpebre nell'oscurità e si aggrappò a lui.

 

L'ingresso era buio, tranne per le luci dei palazzi e fuochi d'artificio fuori. David si appoggiò al muro, sorridendo galantemente. “.. Felice Anno Nuovo, Katherine.”

Dall'altra parte, una voce gentile, bloccata leggermente da un respiratore, rispose. “Felice Anno Nuovo, David. Mi manchi.”

Ti ho detto che avrei potuto passare il Capodanno..”

No, David.” Dalla sua voce si poteva intuire che stava sorridendo. “Sento semplicemente la tua mancanza. Torna quando puoi. Io ti aspetterò.”

David sorrise. “D'accordo”


 

Blaine fissò Kurt. La sua espressione di meraviglia passò inosservata nell'oscurità. I suoi occhi rimasero fissi saldamente nel punto in cui aveva visto Kurt per l'ultima volta.

Logan lo lasciò andare lentamente. Mormorò nel buio, “..Lo so.. era terribilmente ovvio.”

Mi..”

Potrai dispiacerti quanto vorrai dopo, quando io migliorerò in questa cosa e ti convincerò a cambiare idea,” disse Logan, lo sforzo che stava facendo per contenersi era più che evidente nella sua voce. Strinse i pugni nell'oscurità. “Nel frattempo..” Alzò le mani tremanti e diede a Kurt una leggera spinta che fece finire il controtenore contro un'altra persona.

Tutte le luci nell'appartamento dei Brightman si riaccesero – tutte nello stesso momento – con un potente ronzio dovuto alla corrente elettrica. Coriandoli dorati esplosero in aria cadendo addosso a loro. La folla eruppe in urla mentre la tempesta dorata si posava.

Kurt alzò lo sguardo verso Blaine, colui che lo aveva afferrato. Blaine lo guardò con un sorriso e Kurt arrossì. “Felice Anno Nuovo, Kurt,” mormorò Blaine.

Sorrise. “Felice Anno Nuovo, Blaine.”

Dalla postazione del DJ, i gemelli stavano stringendo l'interruttore che avevano appena usato per riaccendere tutte le luci. Sembravano sollevati mentre si guardavano tra di loro.

Tutto il resto scomparve dalla mente di Kurt nel momento in cui guardò Blaine. “Non è che per caso hai sentito quello che stavamo dicendo, vero?”

In realtà sì.” Lo stava stringendo forte a sé e il prefetto si avvicinò a lui tra i fuochi d'artificio assordanti e rispose, “.. e ti ho amato dal primo momento in cui ti ho visto.”

Kurt sorrise, mentre un leggero rossore gli si accendeva in volto. Annuì, allacciando la sua mano a quella dell'altro mentre Blaine lo teneva vicino. I fuochi d'artificio terminarono con un botto strepitoso, sottolineando le loro parole.

Finalmente!” Wes cadde sul tappeto per il sollievo. David ritornò alla festa, mettendosi in tasca il cellulare e sembrando felice e sollevato. I gemelli si appoggiarono l'uno all'altro sorridendo. Fuori, i fuochi d'artificio scoppiavano in tutte le direzione, facendo rumore e illuminando la notte.

 

Shane alzò lo sguardo verso le luci e sospirò sollevato. Reed, stretto a lui, ricominciò a respirare Blaine mentre Shane lo lasciava andare. “Okay. Il mare di ormoni si è calmato.” Shane sorrise. “Vai.”

Okay..” tremante, Reed si sistemò i vestiti e si guardò intorno. “Dobbiamo trovare gli altri.”

Già, andiamo a cercare tutti,” disse Shane sorridendogli. “Felice Anno Nuovo, Reed.”

Anche Reed gli sorrise e annuì. “Felice Anno Nuovo, Shane.” Si guardò in giro e vide una figura familiare con i capelli biondi che si faceva strada verso gli ascensori. Era Logan. “Dove sta andando?”

Dwight stava per fare la stessa domanda mentre raggiungeva Logan che era appena entrato in ascensore. “Dov'è Kurt?” domandò, stringendo il suo spray di acqua santa.

Logan indicò la festa e sorrise. Dwight sbatté le palpebre, guardò indietro, poi si voltò verso di lui e si accigliò. “Qual è il problema con te?”

Il prefetto scosse le spalle e disse, “E' un nuovo anno, Dwight. Il divertimento è appena iniziato. Lui è la Lepre ed io sono la Tartaruga, ma la corsa durerà ancora un po'.”

Lepre..?” Dwight sbatté le palpebre confuso. “Aspetta, ma Blaine non era il Bianconiglio?”

Logan sorrise. Le porte dell'ascensore si chiusero con un sibilo. Logan guardò lo specchio sulla parete e sorrise tra sé. Da tempo non si era sentito così in sé. Certo, non aveva ricevuto il suo bacio e Kurt aveva ammesso di essere innamorato di Blaine..

Ma dopo giorni di medicine, non riusciva a ricordare un momento in cui avesse così tanta voglia di fare progetti.

Quindi è così è questo che si prova quando ci si sente a proprio agio nelle propria pelle...

Nella lobby il suo telefono squillò. Era Derek.

Ehi! Felice Anno Nuovo, amico! Come è andata? Hai già conquistato l'Alice di Windsor?”

Felice Anno Nuova anche a te, mamma. Non, non ancora,” Logan sorrise. Sospirò felice. “Ma mi conosci: mi piace che una sfida sia interessante. L'ho già fatto una volta. E sai quel che si dice.. E' più facile catturare qualcosa che è già legato.”

Che cosa?” Derek sembrava sconcertato.

Uscì per strada, dove la macchina lo stava aspettando. Sorrise e alzò lo sguardo verso la festa. “Non vedo l'ora di ritornare alla Dalton.”

 

La festa aveva raggiunto un livello di pazzia sufficiente quando la polizia arrivò un ora più tardi per far sloggiare un po' di persone - “Quali minorenni che bevono? Qui ci sono solo cioccolato e caramelle, agente.” - perfino i gemelli sembravano un po' imbarazzati. L'appartamento era totalmente devastato: c'era immondizia dappertutto e tutto il precedente splendore era sparito.

Fu soltanto quando fu veramente tardi – o veramente presto – che il silenzio ritornò nell'appartamento dei Brightman. Ora era solo un'enorme rovina.

Wow..” disse, Wes guardando il casino. Solo i cospiratori di Windsor e i Warblers erano rimasti e stavano esaminando i danni. Guardò i gemelli. “I vostri genitori vi uccideranno.

Succede ogni tanto,” concordò Evan, sorridendo.

Vero.. Non dura a lungo,” Ethan alzò le spalle.

Non sono nemmeno riuscito a baciare qualcuno!” gemette Wes. “E quelle modelle di Victoria's Secret non si sono mai fatte vedere!” Guardò gli altri. “Non è giusto!”

E' solo un bacio di Capodanno, Wes,” David roteò gli occhi. “Sopravvalutato.”

Tu hai Katherine: per forza che è sopravvalutato!”

D'accordo, vieni qui!” Afferrò il suo amico e per la manica e lo baciò sulla testa. “Ecco! Felice Anno Nuovo, Wes!”

I Warblers scoppiarono a ridere come pazzi mentre Wes boccheggiava come un pesce. I gemelli sembrarono trovarlo particolarmente ridicolo e non smisero di ridere, cadendo dalle loro poltrone a sacco. Probabilmente avevano bevuto qualche drink e questa poteva essere il motivo della loro pazzia accresciuta.

Dove sono Blaine e Kurt?” domandò Reed, guardandosi intorno e non trovando alcun segno dei due.

Sono usciti,” sorrise Evan. “Penso volessero salire sul tetto a guardare l'alba.”

E Logan?”

Se n'è andato!” sbuffò Dwight, mangiando uno di quei lecca-lecca mentre cercava in tasca il telefono. “Ha detto qualcosa riguardo ad una lepre ed una tartaruga..”

Non la Falsa Tartaruga e il Grifone?” domandò Ethan con un sorrisetto.

Sono abbastanza sicuro che abbia detto Lepre,” Dwight roteò gli occhi.

Uh..” Justin sembrava immerso nei suoi pensieri, seduto su uno dei tavoli mentre apriva una confezione di Pixie Stix. “E' una noce dura da spezzare, quello.”

Pensavo davvero che fosse venuto ad uccidere Blaine,” Shane scosse le spalle, scuotendo la testa. “Sembra volesse soltanto una battaglia ad armi pari per conquistare Kurt.”

Non è stata ad armi pari fin da quando Blaine cantò Teenage Dream,” sorrise Wes.

Già, be' non è ancora finita,” ribatté Dwight. “Quando torneremo a scuola, si ritornerà alla vecchia routine. Anno Nuovo o no, ho intenzione di fare una bella linea di sale davanti alla mia porta e voi psicopatici potete fare quello che vi pare.”

Anche tu sei uno di noi psicopatici, Dwight,” gli ricordò David.

Ti assicuro, paragonato a voi, io sono perfettamente sano.”

Non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui vedremo la tua cartella psichiatrica.”

 

Sul freddo e grigio tetto, Kurt sedeva appoggiandosi a Blaine, addormentato. Blaine, anche lui mezzo addormentato, teneva il braccio intorno a lui con qualche difficoltà dovuta all'enorme giacca di Kurt. Le loro mani rimanevano giunte, il fatto che fossero così vicini serviva a tenerli al caldo. Il cielo aveva iniziato a cambiare colore.

Mentre le prime sfumature d'arancio incominciarono a dipingere il cielo, in modo molto simile ai dipinti di Reed, Blaine sentì Kurt mormorare e si risvegliò dal dormiveglia.

..Alla fine non ho ricevuto alcun bacio di Capodanno..” mormorò Kurt mezzo addormentato.

Blaine sorrise e lo colpì delicatamente con la sua spalla, alzando leggermente il mento. “Ehi.”

L'altro ragazzo aprì gli occhi confuso, “Hm..?”

Blaine sorrise per la sua espressione assonnata. “Niente.” Guardò di nuovo il panorama. Il sole nascente era coperto dai grattacieli, ma nella mattina del Nuovo Anno, la città che non dorme mai, sembrava quasi tranquilla.

Sai..” disse, “..Tecnicamente è ancora Capodanno.” Guardò la testa che riposava sulla sua spalla.

Kurt sbatté lentamente le palpebre, agli occhi ancora annebbiati, ma sorrise leggermente mentre sollevava la testa, unendo la fronte a quella di Blaine. “... tecnicamente parlando, sì.”

Blaine stava guardando le sue labbra nello stesso modo in cui aveva già fatto. Erano così vicini che i loro respiri erano sincronizzati e le loro ciglia si toccavano. Kurt lo guardò attraverso le sue e mormorò, “E quindi...”

..tecnicamente..” continuò Blaine, “..questo conta, giusto?” Premette le labbra su quelle dell'altro.

Si sdraiarono, parlando di fuochi d'artificio e baciandosi. Un centinaio di fuochi d'artificio sarebbero potuti scoppiare allo scoccare dell'Anno Nuovo, ma nulla era paragonabile a baciare Blaine come si deve per la prima volta. Continuavano a toccarsi, a respirare. Era tutto calore, profumi e mani che si stringevano senza remore, ogni pensiero sparì come la nebbia quando i primi raggi di sole del nuovo anno si fecero largo tra i grattacieli.

Blaine lo rilasciò quel poco che bastava per tenere i loro volti vicini. Guardò negli occhi di Kurt con il cuore che batteva forte. Anche Kurt lo guardò, senza alcuna paura nei suoi occhi blu. Le loro labbra si incontrarono di nuovo in silenzio.

Il sole si alzò sopra New York con il rumore della vita che riprendeva il proprio ritmo, ma Blaine e Kurt non sarebbero ritornati alla vita reale per un'altra mezz'ora.

 

Erano all'aeroporto, tutti loro, mentre Shane si sistemava lo zaino sopra la spalla con un sorriso. Era l'unico a viaggiare da solo. Tutti gli altri sarebbero tornati con il jet dei gemelli. “Quindi vi farete sentire tutti?” sorrise, ma guardò Blaine. “Soprattutto tu. Apprezzerei un aggiornamento ogni tanto. Ma puoi saltare la parte in cui mi racconti quale base hai raggiunto.”

Kurt lo fissò, completamente rosso, e Blaine gli colpì leggermente il braccio. “Smettila.”

Scusa, scusa,” sorrise agli altri dispiaciuto. “Scusate anche per aver creato tutti questi problemi. Ma almeno adesso non vi starò tra i piedi.”

Scrivici una lettera,” disse Wes, battendo il pugno con lui.

E ricordati di pensare, è apparentemente molto utile,” sogghignò David.

Torna presto!” disse Evan, sorridendo.

Oppure trasferisciti,” Ethan alzò le spalle.

A Windsor!”

Sarebbe fantastico

Mi sembra fattibile”

Ma anche no!” Blaine gli guardò in cagnesco. “Devo già occuparmi di voi altri.”

Io ci penserò, ma non posso fare promesse..” Shane sorrise e poi guardò Reed, che era immobile e sbatteva le palpebre mentre lo guardava. Sorrise. “E' stato davvero bello conoscerti meglio, Reed.” Gli porse la mano.

Reed fissò la mano a lungo. E poi si fece avanti e decise di abbracciarlo. Shane era un po' sorpreso e diventò rossissimo. Dei colpi di tosse si elevarono dal resto del gruppo e sembrò quasi un epidemia di raffreddore.

Andatevene..” disse Kurt, spingendoli via in una diversa direzione. “Andatevene, date loro un po' di spazio, devono parlare.”

Eh?” si lamento Evan. I gemelli fecero il muso. “Ma noi..”

Kurt li guardò malissimo e, visto che non funzionò, tirò fuori un pezzo di biscotto dalla tasca e se lo sbriciolò sulla mano. I ragazzi lo seguirono senza lamentele, Dwight brontolò qualcosa su dei biscotti maledetti e su come fossero tutti sotto l'incantesimo della loro bontà ectoplasmatica.

Reed tirò fuori qualcosa dalla sua borsa. Era un piccolo rotolo di carta dentro un contenitore cilindrico. “Tieni.”

Che cos'è?” domandò Shane mentre lo apriva. Vide una grande macchia di rosso, verde e giallo ma sorrise da dietro la tela. “Non sapevo che ti occupassi di arte moderna.”

Reed sorrise. “E' per il mio nuovo progetto. Dipingerò le persone basandomi su quello che provo per loro, dipingendo la musica che più si adatta a loro. Questo..” Arrossì, “..Sei tu.”

Shane scoppiò a ridere mentre lo guardava. “E' pazzesco! Mi piace!” Gli sorrise. “Reed, grazie. Per tutto, intendo. So che ti ho spaventato, ma tu.. ti sei abituato a me.”

Sai come farti voler bene dalle persone,” spiegò Reed con un sorriso. Si fermò prima di aggiungere. “E sentirò la tua mancanza.”

Il sorriso di Shane si fece più dolce e disse, “.. ti direi la stessa cosa, ma la “mancanza” che sentirò è esponenziale rispetto alla tua.”

Reed abbassò la testa, abbassando. “Ascolta, Shane..”

Lo so.” Shane sorrise debolmente. “..io non ti piaccio come tu piaci a me. E' sciocco, vero? Innamorarsi così tanto e così in fretta. Ma tu l'hai reso così facile e io non ho potuto farne a meno.” Sorrise. “Non preoccuparti. Non c'è bisogno che tu mi dia una risposta. Mi accontenterò di guardare.”

Con la faccia caldissima, Reed lo schiaffeggiò, ma lo mancò e inciampò sui suoi piedi. Shane gli afferrò il braccio senza scomporsi, tirandolo su e poi lasciandolo andare. Reed sbatté le palpebre. “Sei proprio bravo, sai?”

Penso di sì.” Shane sorrise. Guardò gli schermi del terminal. “Be'.. questo è il mio volo.” Si voltò. “Arrivederci, Reed. Ci vediamo presto.”

Reed sorrise e lo salutò con la mano.”Ci vediamo.”

Shane gli diede un ultimo abbraccio – che durò molto più del normale. Le mani di Reed rimasero sulle sue braccia anche quando si allontanò. Il fratello minore fece un passò indietro e salutò il maggiore. “Ciao, Blaine! Ci vediamo in vacanza, immagino. Torna a casa qualche volta.”

Starai bene?” domandò Blaine leggermente preoccupato.

Niente che io non abbia già affrontato! Ciao!” Shane salutò con la mano e corse all'imbarco, stringendo in mano il dipinto.

Reed rimase lì, guardando il punto in cui era sparito per così tanto che Kurt lo raggiunse e gli diede una pacca amichevole sulle spalle coperte dal maglione di cashmere. “Ehi. Stai bene?”

Ci fu una pausa. E completamente senza preavviso, Reed sì aggrappò a Kurt e iniziò a piangere. “Ehi!” Passò oltre al fatto che Reed stava piangendo – e probabilmente lasciando tracce di moccolo – sul suo Armani, cosa che accade solo una volta nella vita, e gli diede una pacchetta amichevole. “Perché stai piangendo?”

Se ci fosse una parola per descriverlo, te lo direi... ora non posso,” rispose il suo amico trai singhiozzi. “Non so perché! Mi sento un idiota! Per amor del cielo, Kurt, schiaffeggiami o che so io, non startene lì impalato!”

David e Wes sembravano un pochino spaventati. Kurt roteò gli occhi. “Va tutto bene.. Rilassati..”

Non vedo l'ora di tornare alla Dalton,” sospirò Reed tra un singhiozzo e l'altro. “Tutto era così semplice.”

Su, su..” Kurt lo abbracciò e alzò le spalle agli altri che li fissavano scioccati e interdetti. Dwight lanciò loro la sua espressione “sono-circondato-da-pazzi”.

Be', ragazzi!” disse Evan allegramente. “Penso sia ora di chiudere il capitolo New York e tornare a casa.”

Di nuovo nel Paese delle Meraviglie dei Warblers,” annuì Ethan.

Kurt, che continuava ad abbracciare Reed, alzò lo sguardo verso Blaine, che sorrise. “Non so voi, ma sono già stanco di New York.”

Fantastico. Quando torniamo puoi iniziare a prepararti.”

Per cosa?”

I miei genitori vogliono conoscerti.”

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Nel prossimo episodio: tutti i ragazzi di Windsor ritornano alla Dalton solo per scoprire che la loro Alice deve restare a Lima per un altro giorno. Quindi decidono di portare la pazzia, e Blaine, da lui per cambiare.


(*) CIPA: è l'acronimo di Congenital Insensitivity to Pain with Anhidrosis (insensibilità congenita al dolore con anidrosi) 

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Capitolo 17
*** Gli Esploratori ***


Ecco il diciassettesimo capitolo che devo dire è uno dei miei preferiti. 
Non so quando riuscirò a postare il diciottesimo. Sono arrivata più o meno a metà, ma è lungo e difficile, quindi siate pazienti e non odiatemi.
Buona lettura!

Caro.


Dalton

Episodio 17: Esploratori


 


Toc. “Kurt?”

Nessuna risposta.

Toc. “Kurt?”

Ancora nessuna risposta.

Con cautela, Finn aprì la porta e sbirciò nella camera blu e bianca, cercando qualche traccia dei ragazzi mezzi nudi che l'avevano mandato nel pallone l'ultima volta che era entrato nella camera del fratellastro. Fortunatamente, l'unico segno di vita arrivava dalla massa informe che respirava sotto la lussuosa trapunta sul letto.

Kurt era arrivato presto – o tardi, dipende dalla concezione che uno ha del tempo – la notte scorsa. Il Nuovo Anno era cominciato appena quando era comparso davanti alla porta con l'aria stanca per il volo, ma anche incredibilmente felice. A malapena aveva detto qualcosa più di “ciao, felice Anno Nuovo”, “sono tornato”, “vado nella mia stanza e penso che sverrò” e “buona notte” prima che entrasse e non si facesse più vedere. La sua cena rimase intoccata, il che andava più che bene a Finn che poté servirsi tre volte.

Erano già passate le dieci di mattina e, a causa di una richiesta a cui non poteva dire di no, sapeva che doveva svegliarlo. Finn camminò in silenzio sul tappeto, avvicinandosi a Kurt. Lo scosse piano piano. “Ehi. Ehi, Kurt?”

Al suo tocco, Kurt si alzò all'improvviso, tirando fuori da sotto il cuscino un enorme pistola giocattolo che stava puntando direttamente alla faccia di Finn.

Whoa! Non sparare! Sono io!” Finn fece immediatamente un balzo indietro, finendo quasi contro il muro.

Kurt sbatté le palpebre confuso, vide che era in effetti il suo fratellastro e abbassò la pistola roteando gli occhi. “Cavoli, Finn. Te l'ho detto, non puoi entrare così...”

Ho bussato!” protesto Finn. “Due volte!” Guardò accigliato la pistola giocattolo. “Questa è già la seconda volta, perché continui a tenere quell'affare?”

Forza dell'abitudine.. Almeno questa volta non ti ho sparato per davvero.” Kurt si strofinò gli occhi assonnati. “Che cosa vuoi?”

Le ragazze vogliono vederti al piano di sotto,” brontolò Finn mentre usciva dalla stanza.

Kurt lo guardò andare via, confuso, poi guardò la pistola sul letto. La spinse di nuovo sotto il cuscino roteando gli occhi. Windsor lo stava contagiando. E che cosa volevano ora le ragazze? Si trascinò fuori dal letto e prese il telefono dal comodino.

Sono appena tornato a Windsor. Anche tutti gli altri stanno ritornando: ricomincia la pazzia. Quando tornerai? -B

Kurt non sarebbe riuscito a smettere di sorridere neanche provandoci. Rispose,

Tornerò domani. Se ti manco così tanto, vieni a trovarmi -K

Sorrise tra sé, probabilmente non cosciente di ciò che aveva appena fatto, e rimise il telefono sul comodino. Si alzò e iniziò a cercare di assomigliare meno a qualcuno appena alzato. Afferrò il suo beauty-case, pieno per lo più con i prodotti che aveva ricevuto da Reed.

Faceva ancora freddo, così si strinse le braccia intorno al corpo mentre scendeva al piano di sotto. Infilandosi il nuovo trench di McQueen che i gemelli gli avevano regalato per Natale, salutò la sua famiglia con un confuso “buon giorno” mentre attraversava la cucina. La porta d'ingresso era aperta e, dopo essere uscito, si fermò.

Le ragazze erano di fronte a lui e lo fissavano con gli occhi freddi e le braccia incrociate. Rachel lo stava guardando duramente. Mercedes e Quinn avevano alzato un sopracciglio. Tina lo guardava con sospetto. Brittany aveva la sua solita espressione vuota, ma Santana lo stava guardando con un ghigno interrogativo appena accennato.

Che cosa c'è?” domandò Kurt, fissandole.

Nessuna risposta. Continuarono semplicemente a guardarlo. Mercedes, invece, alzò il telefono, il cui schermo mostrava ancora un messaggio di Kurt, e lo indicò in silenzio senza neanche cambiare espressione.

Kurt guardò il telefono sbattendo le palpebre e poi roteò gli occhi con un esasperato sospiro di resa. “...Sì, è vero.”

Ci fu un pausa in cui lo guardarono con gli occhi spalancati che duro solo mezzo secondo prima che le ragazze iniziassero ad urlare e tutte insieme gli saltassero addosso, buttandolo così a terra. Finn che si trovava dietro a Kurt nel salotto, lo guardò confuso. “Uh.. Dovrei preoccuparmi?”

No, Finn, basta che chiami l'obitorio: le ucciderò in questo istante per aver macchiato questo cappotto!” urlò Kurt.

Tutte le ragazze erano felicemente interessate. Parlavano all'unisono, le parole “New York!”, “Radio City!”, “regali!”, “festa!” e soprattutto “l'hai baciato! L'hai baciato davvero!” erano le più ovvie.

Siamo così orgogliose di te, piccolo!” esclamò Mercedes. “L'avevo previsto! L'avevo previsto!”

Quindi tu e Blaine uscite ufficialmente insieme ora?” domandò Rachel alzando il sopracciglio.

E' il tuo ragazzo ora?” domandò Brittany inutilmente.

Avete pomiciato?” domandò seria Santana. “Avete usato la lingua?”

Finn trasalì leggermente. “Ehi, aspettate.. Cosa?

Cos'è questa storia di Kurt che ha baciato qualcuno?” domandò Burt dalla cucina.

Oh buon Dio. Kurt saltò in piedi, spingendo le ragazze via dalla porta. “Niente!” urlò in risposta, continuando a spingerle via. “Niente! Noi andiamo! Ce ne andiamo ora!” Fulminò le ragazze che continuavano a parlare e a ridacchiare. “Shh.. Andatevene! Andatevene!” urlò prima che Finn potesse aggiornare Burt, “Staremo via un po'!” Uscì, sbattendo la porta.

Dove andiamo?” domandò Mercedes confusa e divertita.

Davvero ci ucciderai..?” Brittany aveva lo sguardo totalmente assente.

Kurt roteò gli occhi così tanto che sarebbero potuti rimanere bloccati dietro la testa. “Se proprio ne dobbiamo parlare, possiamo farlo molto molto lontano da mio padre e dal suo fucile? Tipo da Breadsticks?” Indicò in fretta la sua Navigator. “E poi.. tutte le cose che vi ho portato da New York sono lì dentro.”

Santana lo fissò. “Mi avevi convinta a Breadsticks. Andiamo.”


 


Sono Kurt. Di recente mi sono trasferito alla Dalton Academy.

Sono appena tornato da New York dove ho trascorso il Capodanno con i ragazzi di Windsor.

Dire che è stato movimentato sarebbe la più grande attenuazione da quando mi è stato chiesto se Lady Gaga era “quella a cui piacciono i vestiti strani”.

Ma di tutte le cose che sono successe a New York ce n'è una che supera tutte le altre:

Ho cantato a Radio City Music Hall.

..okay, d'accordo. Sono riuscito a baciare Blaine. Smettetela di ricordarmelo: ho bisogno di rimanere concentrato.


 


Se la moltitudine di statue e decorazioni della Dalton si erano godute quei momenti di pace... be', erano ben coscienti che quei momenti erano finiti.

BOOM!

Windsor venne sconvolta mentre una porta del secondo piano per poco non saltò fuori dai suoi cardini e del fumo fuoriusciva dalla stanza. Blaine, che stava passando nel corridoio, distolse a malapena lo sguardo dalla sua cartelletta mentre la suddetta porta saltava in aria alle sue spalle. Senza nemmeno alzare lo sguardo, prese l'estintore lì vicino e lo lanciò al ragazzo con il camice da laboratorio che stava uscendo dalla stanza senza porta. “Bentornato, Drew.”

Come va, Blaine?” rispose con altrettanta scioltezza il ragazza mentre ritornava nella sua stanza.

Con nonchalance, Blaine spuntò il suo nome dalla lista mentre continuava a camminare lungo il corridoio. Reed corse fuori dalla sua stanza e inciampò sul tappeto. Con un sospiro, Blaine lo aiutò a rialzarsi. “Cammina, non correre..” gli ricordò per l'ennesima volta.

Hai visto il primo..” Reed si fermò quando vide che Blaine gliene passò automaticamente uno. “Grazie!” Tornò nella sua stanza.

Blaine si fermò un attimo, realizzando che Reed era entrato nella camera che lui e Kurt avrebbero condiviso. A dispetto di sé, sorrise al pensiero del devasto che i due più terribili fanatici della moda della Dalton avrebbero causato in una sola stanza. I gemelli approfittarono di quel momento per avvicinarsi a lui, poggiandogli pesantemente le braccia sopra le spalle.

Bianconiglio,” si lamentò Evan. “Dov'è Alice? Non è ancora tornato?”

Abbiamo dei veri nomi, sapete?” rispose calmo Blaine mentre continuava a guardare la sua cartelletta.

Ma ci manca!” gemette Ethan. “Non abbiamo nessuno con cui giocare!” Senza preoccuparsi minimamente per lo spazio personale, infilò una mano nella tasca di Blaine e tirò fuori il telefono dell'altro ragazzo. “L'hai già sentito?” domandò, scorrendo velocemente i messaggi.

Sì,” Blaine gli strappò di mano il telefono, fulminandoli. “Non tornerà fino a domani. Perché non andate a infastidire Wes e David?”

Wes è andato con David a trovare Katherine; non torneranno per un'altra mezz'ora,” Evan fece il broncio. “Cosa dovremmo fare fino ad allora?”

E' improbabile che Kurt sia qui in mezz'ora per soddisfare i vostri capricci, anche se volesse.” Blaine sottolineò la frase spuntando un altro nome sulla lista. “Andate a fare qualcosa di produttivo: dovreste comunque essere in punizione.”

L'enorme festa di Park Avenue aveva ridotto l'appartamento in rovina e, per quanto potenti i gemelli fossero, anche loro si erano dovuti mettere sotto a ripulire. Quando i loro genitori avevano scoperto l'entità dei danni, li avevano segregati in Ohio per tutto il mese successivo e avevano confiscato loro la limousine. Anche le loro carte di credito platino erano state revocate – ma si diceva che i gemelli avessero nella loro stanza un'enorme riserva di contanti proprio per queste situazioni.

Quindi che al resto della Dalton piacesse o meno, erano destinati a tenersi i gemelli. E quindi anche Blaine. “Questo è produttivo!” protestò Ethan. “Non stiamo infastidendo nessun altro!”

State infastidendo me,” disse acido Blaine, puntando loro contro la sua penna. “Devo finire questa cosa: Howard vuole sapere chi è arrivato oggi.”

Lasciaci aiutare!” Immediatamente Evan afferrò la cartelletta e il suo gemello spinse via Blaine mentre i due sfogliavano in fretta le pagine della lista. Evan in silenzio indicava i nomi e suo fratello controllava automaticamente mentre continuavano a camminare. Completarono la seconda pagina. E quando Evan diceva “No questo non c'è, ma il suo compagno di stanza sì”, il gemello eseguiva immediatamente la correzione.

Blaine li fissò mentre finivano il controllo in quindici secondi e li lanciarono indietro la cartelletta. “Ora siamo di nuovo annoiati,” brontolò Ethan.

Come fate a sapere chi è già nel dormitorio?” domandò Blaine controllando la lista.

Noi sappiamo tutto,” sospirò Ethan drammaticamente. “E siamo amici del Brucaliffo. Ora per piacere, possiamo andare a trovare Alice? Di sicuro perfino a Lima c'è qualcosa più interessante da fare che guardare tutti disfare i bagagli.”

Lasciate in pace Kurt,” Blaine chiuse seccamente la penna. “Deve riposarsi.”

Dall'essere stato baciato appassionatamente sul tetto?” ghignò Evan mentre Ethan fingeva di svenire tra le sue braccia. All'espressione stupefatta della faccia di Blaine, i due scoppiarono a ridere in una maniera isterica da sembrare così malvagia che gli altri ragazzi si affacciarono sul corridoio per vedere. Dwight sbucò dalla sua stanza con in mano il suo spray.

Blaine strinse i pugni, poi prese il cellulare e compose un numero.

Blaine?”

Con grandissima calma, disse, “Ciao, David. Come sta Katherine?”

Sta meglio.. Stiamo andarcene per lasciarla riposare un po'. Perché? Che cosa..”

Sto seriamente per far del male a certe persone. Potreste ritornare a Windsor per piacere?”

Ah.. I gemelli ti stanno facendo impazzire?” Ci fu un po' di confusione e Wes prese in mano il telefono. “Se vogliono andare a trovare Kurt, vogliamo venire anche noi.

Che cosa?” Blaine era incredulo. Evan con il braccio fece un gesto che significava “visto?” e si appoggiò al gemello, facendo un sorrisetto a Blaine.

Anche a me piacerebbe venire,” disse amichevolmente Reed, affacciandosi di nuovo dalla stanza.

Noi non andremo a trovare Kurt!” sbottò Blaine. Solo il cielo conosceva la quantità di guai che sarebbero derivati dal permettere a tutti loro di andare di nuovo a casa di Kurt dopo l'ultima volta. Quello che Kurt gli aveva riferito era terribile e, francamente, non voleva nessuno che si infilasse nel letto di Kurt per un bel po'.

Oh per piacere, come se tu non ti stessi struggendo per lui,” sbuffò Wes.

Non vuoi vederlo?” domandò Reed con gli occhi sgranati.

Blaine sembrava confuso. “Certo che lo voglio, solo che..”

Fantastico!” esclamò Evan, spingendolo lungo il corridoio.

Tutto sistemato” concordò Ethan, prendendogli la mano e trascinandolo con sé. “E poi abbiamo visto il messaggio.”

Quale messaggio?” domandò Blaine.

Quello in Kurt diceva, “se ti manco così tanto, vieni a trovarmi”,” rispose semplicemente il gemello. Diede trionfante il cinque a suo fratello mentre Blaine gemeva.

Reed si unì felicemente a loro, parlando al telefono che era ormai fuori dalla portata di Blaine . “Vi veniamo a prendere all'ospedale?”

No, siamo con la macchina di David,” rispose Wes. “Vi seguiremo.” Attaccò immediatamente.

Evan urlò dietro di sé, “Dwight! Tieni d'occhio la vecchia baracca! Andiamo a trovare il ragazzo di Blaine”

Dwight spuntò dalla sua stanza. “Ehi, aspettate! Pensavo che il suo ragazzo fosse Kurt..” gemette.

Lo è!” urlò Ethan. “Hanno pomiciato alla grande a Capodanno.”

Tutti i ragazzi presenti sul piano si fermarono e li fissarono. “Che cosa?”

Blaine era contento che i gemelli lo stessero tenendo per i polsi, perché altrimenti sarebbe saltato loro addosso. Cercando di recuperare un po' di dignità, disse, “D'accordo, andremo a trovare Kurt, ma potreste cercare di essere un po' meno sopra le righe? Non sono abituati alla vostra pazzia.”

Non ti seguo,” Ethan sbatté le palpebre.

Intendo comportarvi in maniera relativamente normale.”

Che sarebbe..?” Evan sollevò un sopracciglio.

Avete presente quello che state facendo adesso? Provate a fare l'esatto opposto.” Blaine non era pronto ad affrontare i genitori di Kurt con un simile entourage. Se fosse andato da solo, sarebbe andata bene, ma non c'era modo di convincere gli altri. Nella mente gli si formarono terribili immagini di vetri rotti, padelle che esplodono, marshmallow volanti e quello che probabilmente era il fucile del papà di Kurt puntato contro loro.

Ehi.. Ehi, io vengo con voi!” disse in fretta Dwight, inseguendoli per le scale.

Perché?” domandò Reed sorpreso.

Forse se riesco a risalire alla fonte, posso in qualche modo rompere la maledizione che c'è su Kurt!” disse Dwight con una luce da maniaco negli occhi. “Se vengo con voi a Lima, posso finalmente porre fine alla maledizione e finalmente a Windsor ci sarà la pace eterna!”

Mentre Reed guardava Dwight sconcertato, Blaine roteò gli occhi.

Pace eterna. A Windsor. Sicuro. E' molto più probabile che avvenga la tua Apocalisse, Dwight.


 


In modo simile, il resto della Dalton iniziò a ripopolarsi. Le fortunate decorazioni e gli intarsi del dormitorio di Stuart erano decisamente meno rovinate dal tempo e dalla pazzia degli adolescenti che quelli di Windsor e davano il bentornato agli illustri membri del dormitorio.

Dopo essere arrivato per primo, sembrava già impeccabile. Da dove sedeva con le gambe accavallate su una delle poltrone della Sala Comune, Logan guardo la sua lista che si trovava su un iPad. Al contrario di Blaine, che camminava per il dormitorio per controllare, erano gli Stuarts che andavano dal loro prefetto per dirgli che erano arrivati.

Logan sorrise a ognuno di loro e li salutò mentre si avvicinavano a lui, e spuntò i loro nomi dalla lista. Era di nuovo in condizioni perfette per quel che sembrò a Derek quando arrivò.

Be',” si mise di fronte a lui. “Sembri.. normale.”

E' il miglior complimento che ho ricevuto oggi,” disse immediatamente Logan sorridendogli. “Bentornato all'Inferno. Stessa stanza o hai finalmente deciso di trovarti un compagno da tormentare?”

Sono il capitano di due squadre sportive della scuola; col cavolo che rinuncio alla mia camera singola.” Si buttò sulla sedia accanto a quella di Logan. Studiò scrupolosamente l'amico e disse, “..sembri davvero diverso. Be'..non diverso, più come.. ai vecchi tempi.”

Davvero,” Logan sorrise tra sé mentre controllava la lista. “Come è possibile? Io mi sento piuttosto bene..”

Gli occhi di Derek si spalancarono. “.. Non hai preso le medicine.”

No, non le ho prese.” Logan sorrise guardandolo. “E mi sento da favola. Come se avessi di nuovo il controllo.”

Derek appoggiò la testa sul palmo, sospirando. “Senti, amico, io non penso..”

Esattamente,” disse franco Logan, alzandosi in piedi. Camminò verso l'enorme finestra che si affacciava verso l'esterno. “Tu non pensi. E nemmeno io quando sono sotto medicine. E ora che non lo sono, i miei pensieri sono piuttosto chiari. Non preoccuparti, Derek: non ho avuto alcun crollo o esplosione d'ira. Penso di cavarmela abbastanza bene. Ma se ti fa sentire meglio, continuerò a tenere quella roba a portata di mano giusto in caso io senta il bisogno di strangolare un altro essere umano.”

Non mi fa sentire meglio,” brontolò Derek. “Ma visto che non hai fatto nulla..”

Le porte di Stuart si aprirono con un botto, facendo saltare tutti i ragazzi di Stuart che si trovavano all'ingresso per quasi mezzo metro. Una figura in bianco e nero, con la camicia fuori dai pantaloni e un paio di occhiali scuri se ne stava lì in una posa drammatica.

Sono tornato, bastardi sfigati!” urlò per tutto l'ingresso, facendo sussultare gli altri Stuart che si voltarono verso di lui. Sfilò – non camminava mai semplicemente quel ragazzo con i capelli mossi di un castano brillante – mentre entrava. Derek roteò gli occhi mentre quella specie di petardo entrava in sala comune.

Logan non batté ciglio mentre guardava la sua lista. “Bentornato, Julian.” Con nonchalance spuntò via il nome “Julian Larson”.

Il ragazzo stava di fronte a lui dritto come un palo, poi fece un esagerato inchino che avrebbe reso orgoglioso un maestro di cerimonie reale. “Sono tornato. Le riprese sono appena finite. Sono ritornato alle porte della miglior educazione che l'Ohio può offrirmi..” gli rivolse un sorriso dolorante.

Amico, togliti quegli occhiali,” Derek si alzò e gli tolse gli occhiali di dosso, guadagnandosi così una fulminata da quegli occhi marroni. Glieli rilanciò, ma Julian non sembrò particolarmente eccitato. Di solito, lui e Derek andavano d'accordo comunque. Julian si voltò verso la sua agente che se ne stava sulla porta. “Manda dentro le mie cose, poi puoi andare.”

D'accordo, ma non dimenticarti di dare un'occhiata al copione per la prossima..”

Ehi!” Julian schioccò le dita, accigliato. “Ne ho appena terminata una. Sono in pausa. E questo significa niente discussioni di lavoro per almeno tre giorni, hm?”

La donna con i capelli scuri lo guardò male e si sistemò le maniche del tailleur mentre dava un'occhiata a ciò che la circondava. “D'accordo. Ti chiamerò tra tre giorni. Non metterti nei guai, Julian. Non voglio vedere un altro titolo sui tabloid.”

Lo controlleremo noi, Carmen.” Logan finse un sorriso perfettamente rispettabile e convinse la donna ad andarsene. Julian mantenne il suo luminoso sorriso di plastica fino a quando non se ne fu andata, poi si voltò e si sedette accanto a Derek.

E dopo due mesi di assenza..” Derek sogghignò. “Perché sei alla Dalton? La Ramsey dovrebbe buttarti fuori.”

I miei voti sono fantastici,” rispose freddo Julian, controllando il suo Sidekick. “Il mio programma di studi privati mi ha fruttato dei brillanti voti che farebbero piangere il primo della classe. E, ti prego, la Ramsey non mi farà mai andare via. Una celebrità è sempre la benvenuta. Ma sono contento di tenermi aggiornato. Mi dispiace di essermi perso la festa dei Brightman. Avrei potuto chiudere il tuo ex nella dispensa per te, Logan.”

Logan guardò accigliato prima lui, poi Derek. “Che cosa gli hai detto?”

Tutto,” rispose Derek, mandando un messaggio ad una delle sue tante ragazze. “Quando hai incominciato a dimenticare intenzionalmente le tue medicine, ho deciso che erano necessari un po' di rinforzi. Così lo tenuto aggiornato su come stavi.”

E quindi hai chiamato Jules..?”

Il nuovo arrivato finse di essere offeso. “Sono ferito, Logan! La nostra amicizia di due anni non significa nulla per te? Onestamente ero riuscito a odiarti molto di meno quando non ti comportavi da violento psicopatico.”

Molto divertente,” Logan posò la lista sulle ginocchia. “Non sei stato molto presente in questi due anni. Sei sempre a girare da qualche parte.”

Hai sentito la mia mancanza? Cavoli! Sono commosso,” roteò gli occhi e guardò Logan. “Seriamente. Tu e “nessuna medicina” potete andare d'accordo solo in un rapporto della polizia. Quel Hummel deve davvero tenerti per le mutande.” Si azzittò quando vide l'occhiata minacciosa. Allora Julian capì che quella non era una questione di cui ridere. Un po' teso, si appoggiò allo schienale.

Soddisfatto, Logan si alzò e camminò verso la grande finestra fuori dalla sala comune che dava sul resto della scuola. “Hmm..” Logan si accigliò leggermente mentre guardava fuori. “E ora dove pensano di andare..?”

Con i suoi intensi occhi verdi guardò un gruppetto di Windsor che usciva dal suo dormitorio. Erano lontani, ma non così tanto da non riuscire a vedere chi fossero. Avrebbe riconosciuto i due gemelli biondi ovunque. I due stavano trascinando con loro Blaine.

Logan analizzò le sue informazioni: i Brightman erano confinati all'interno dei confini dell'Ohio dopo i danni che la loro enorme festa aveva causato. E che avrebbero avuto bisogno di Blaine solo se fossero andati in un posto dove avevano davvero bisogno di lui e dove altro potevano andare con lui se non..

Derek?”

Che cosa c'è?”

Sto uscendo.”

Il suo amico alzò lo sguardo. “Che cosa? Adesso? Woah..” afferrò al volo l'iPad che gli venne lanciato.

Finisci il controllo per me,” aggiunse Logan mentre si infilava il cappotto. “Io ho una commissione importante da sbrigare. Starò via almeno per un paio d'ore.”

Ci lasci il comando?” domandò Julian sbattendo le palpebre.

Non a te. A Derek.” A questa affermazione il suo amico sembrò piuttosto contento. Logan camminò verso la porta e si fermò. Sorrise ai suoi due amici. “E Julian? Cerca di essere più gentile con gli altri. Siamo una scuola con tolleranza zero per il bullismo.”

Al che, Julian protestò. “Io non bullizzo le persone: io sono solo altezzoso! C'è un'enorme differenza. Sono loro che devono imparare a prendere la mia personalità.”

Sì, be'.. sei uno stronzo. E quando perfino io ti chiamo così...” Logan chiuse la porta con un colpo secco.


 

..E poi ci siamo seduti sul tetto del palazzo. Volevamo vedere l'alba. In realtà è stata un'idea di Blaine. Io mi sono addormentato, credo, ma mi sono svegliato giusto in tempo per vederla. E abbiamo pensato che, visto che tecnicamente era ancora Capodanno, sarebbe andato bene se..” Kurt lasciò in sospeso la frase e si schiarì la gola mentre si sistemava il tovagliolo sulle ginocchia. Il suo volto era stato rosso per tutta la durata della storia. “Be', comunque. E' tutto qui.”

Santana ascoltava rapita mentre spezzava grissini tra le dita. “..wow. Non avevo idea che ti ci fosse voluto così tanto per avere un singolo bacio: e non ci sei ancora andato a letto. Devi aver battuto qualche record da puritano.” Quinn le spinse via i gomiti dal tavolo e roteò gli occhi.

Kurt la fulminò ad occhi stretti. “Be', potrebbe essere scioccante per te saperlo, Santana, ma i gentiluomini esistono per davvero.”

Tu dici gentiluomini, io dico fare il puritano,” disse Santana con un ghigno, mettendosi il lucidalabbra della L'Oreal che Kurt le aveva regalato.

Io penso che sia stato molto dolce da parte sua, Kurt” disse Tina sorridendogli e dandogli un colpetto amichevole. Anche lei si era già messa il profumo di Chanel che Kurt le aveva portato. “Siamo molto felici per te. Era ora finalmente.”

E il suo regalo per te è stato... appropriato,” Rachel gli rivolse un enorme sorriso che gli fece capire che era al contempo molto felice, ma anche estremamente invidiosa. Giocherellò con i bottoni della sua giacca di Marc Jacobs. Kurt si piegò in avanti con un sorrisetto compiaciuto. “Su questo sono d'accordo.”

Mercedes bevve un sorso del suo tè freddo e ammirò il ciondolo di Cartier che indossava. “E sembra che ai tuoi amici piaccia viziarti. Sei sicuro che non ci sia alcun tornaconto in tutto questo, che non stiano cercando di farti entrare in una di quelle società segrete per gente ricca?”

L'unico tornaconto è che devo vivere con loro,” rispose Kurt con un sorriso sofferente. “Il trucco è imparare ad adattarsi.”

Già, ho sentito Finn dire a Sam che gli hai sparato con un pistola giocattolo l'ultima volta,” sbuffò Rachel.

E questa mattina,” sospirò Kurt.

Brittany stava abbracciando il suo regalo – un gigantesco orso di pezza che la costringeva a stare seduta non sul divanetto, ma su una sedia alla fine del tavolo – e disse mentre vi affondava dentro, “Per essere una casa infestata, sembrano tutti molto gentili..”

Kurt ricordò che l'ultima volta che Brittany aveva visto Windsor era quando era decorato da Silent Hill, ma non se la sentì di contraddirla, visto che era in parte vero.

Quello che mi piacerebbe sapere..” disse improvvisamente Santana piegandosi in avanti “..Se quel Logan è interessato anche alle ragazze? Perché mi sembra estremamente sexy.”

Sei sicura che sia una buona idea?” disse infine Quinn. “Da come Kurt lo descrive, sembra un pochino bipolare.”

Ci sta lavorando,” sbottò Kurt. “Ma.. Quinn ha ragione: no, Santana.”

E i gemelli? Non sono mai stata con dei gemelli.”

Kurt sospirò esasperato. Quando Santana esclamò, “Che c'è? Solo perché è in una scuola maschile non vuol dire che deve beccarsi tutto il divertimento!”, il suo cellulare vibrò. Lo tirò fuori e vide un messaggio di Blaine.

Dove ti trovi ora? – B

Confuso, Kurt rispose:

Da Breadsticks con le New Directions. Perché? -K

Chiedevo solo una conferma. Mi scuso in anticipo. Aspettatevi compagnia. -B

Kurt, scusa se interrompo questo avvincente racconto della tua ora esistente vita sentimentale, ma che cosa stavi dicendo di quel gruppo di New York che hai visto?” Rachel aveva tirato fuori un blocco e una penna e stava scrivendo furiosamente. “Mi suonavano familiari.”

Logan ha detto che vengono dal liceo Harold Kramer,” rispose Kurt sollevando un sopracciglio. “Il capitano si chiama Tom Vattelappesca. Il nome del gruppo è Pure Energy.”

Sembrano una bevanda energetica..” mormorò Tina.

Potrebbero averne bevute un po' visto come si muovevano a Central Park..” disse Kurt assorto nel ricordo.

Uh huh..” Rachel si annotò il nome. “Non avremo a che fare con loro fino alle Nazionali, ma è sempre un bene controllare la concorrenza. Possibili debolezze. Punti di forza. Come schiacciarli meglio sotto il tacco delle mie scarpe.”

Kurt roteò gli occhi e finse di sventagliarla. “Prima di quello, possiamo vedercela con i Vocal Adrenaline? Non dimenticarti che hai fatto scappare da loro la piccola Sunshine.”

Rachel lo fulminò. “E' stato un momento. Non faccio più quelle cose; ho perfino permesso a Lauren Zizes di unirsi a noi.” Si mise le mani sulle ginocchia.

Questo perché non rappresenta una minaccia per te.” Mercedes roteò gli occhi

Tina si raddrizzò, posando la forchetta mentre guardava il cellulare. “Mm. I ragazzi chiedono dove devono venirci incontro.”

Bene, di' loro che i loro regali vanno usati solo in occasioni speciali: il solo pensiero che indossino il loro Cavalli e Ford per i loro trambusti quotidiani potrebbe farmi venire un attacco di cuore.”

Ragazzo, tu sei il solo che indossa quegli abiti a scuola,” disse Mercedes.

Oh!” Finalmente Rachel alzò lo sguardo. “Ora ricordo! Pure Energy! Ho visto un loro video alle scorse Nazionali. Hanno cantato tre canzoni: prima le ragazze, poi i ragazzi e infine un numero conclusivo insieme. Hanno portato un intera limousine sul palco. E cannoni spara-coriandoli. Si sono qualificati per gli scorsi due anni.” Si appoggiò indietro fissando il piatto. “Erano.. bravi..”

Rachel.. ehilà?” disse Kurt schioccando le dita di fronte ai suo occhi. “La tua pazzia è evidente. Non arriveremo nemmeno ai Pure Energy se non battiamo prima i Vocal Adrenaline!”

Perché “noi”?” notò Santana, sbuffando. “Dovremo battere anche voi Warblers. E voi dovrete battere noi.

Sul tavolo cadde il silenzio.

Mercedes la fulminò e si rivolse a Kurt. “Ehi, non è poi così diverso dalle Provinciali. Quando arrivammo lì, eravamo sicuri che qualcuno avrebbe perso e riuscimmo a pareggiare, giusto? La stessa cosa vale per le Provinciali. Secondo round, ecco tutto. Okay, Kurt?”

Kurt le toccò le punta delle dita. “Immagino tu abbia ragione.” Sollevò un sopracciglio. “Non si fanno favoritismi?”

Sarà meglio che ti prepari ad una sconfitta,” concordò lei.

Le porte di Breadsticks si aprirono. Tina sbatté le palpebre. “Questi devono essere Mike e i ragazzi.”

Erano dei ragazzi, ma non quelli delle New Directions. Gli occhi di Kurt finirono sui due ragazzi identici che entrarono e si guardarono in giro. All'unisono puntarono Kurt con gli occhi. E con un urlo che fece tremare Breadsticks.. “Alice!

Kurt spalancò gli occhi al massimo mentre i gemelli gli si buttavano addosso. Era stata una pessima idea sedersi a capotavola visto che i due l'avevano preso e costretto in un soffocante abbraccio. “Ci sei mancato!” gemettero mentre le ragazze del McKinley iniziavano ad andare nel panico.

Non sono passate neanche trentasei ore!” protestò Kurt cercando di liberarsi.

Woah!” Wes e David arrivarono di corsa mentre le persone iniziavano a fissarli. I due allontanarono i fretta i gemelli da Kurt e finirono per terra ognuno allacciato ad un gemello. Blaine entrò proprio mentre stavano cadendo e afferrò il braccio di Kurt giusto in tempo per non essere trascinato con loro. Sorrise. “Ehi.”

Ciao,” sospirò Kurt, sorridendogli e sollevato. “Tempismo impeccabile.”

Be', ci provo.” Blaine guardò le ragazze pietrificate e fece loro un cenno del capo, sorridendo. “Salve, signore.”

Ciao, Blaine,” risposero un po' divertite e un po' confuse.

Togliti, Evan!” brontolò Wes, allontanando l'altro ragazzo. I gemelli si rimisero in piedi e si diedero una spazzolata ai vestiti, sorridendo allegri alle ragazze. “Salve, fiori parlanti!” dissero in coro.

Perché ci chiamano così?” domandò Santana.

Perché ti chiamo Alice?” domandò Mercedes a Kurt.

Perché siete qui?” domandò Kurt a tutti loro.

Perché..” Dwight spuntò dalle piante che separavano il divanetto da quello accanto, facendo sussultare Quinn e Rachel, “..voi tre indossate quei vestiti ogni volta che vi vediamo?” domandò alle Cheerios.

Tutto il gruppo rivolse a Dwight uno sguardo che metteva seriamente in dubbio la sua sanità mentale. Dwight li guardò con la stessa espressione. “Queste uniformi hanno qualcosa a che vedere con la maledizione di Kurt, visto che anche lui l'ha indossata durante la partita? Fa parte di qualche strano rito di una setta di cheerleader? Perché ho notato tutti i segni di adorazione di un bastone dello spirito e devo dire che è altamente sospetto.”

Dopo una pausa inorridita, Mercedes guardò Kurt di soppiatto. “Sei assolutamente sicuro che lui non faccia parte di una setta?

A questo punto, direi più manicomio che setta,” rispose Kurt senza battere ciglio.

Cadde un silenzio imbarazzante

Allora!” Reed saltò fuori alle spalle di Blaine. “Gelato? Hanno il gelato qui?”

Ci fu una pausa.

Sì! Okay! Gelato! Mi sembra fantastico!”

I ragazzi unirono un tavolo e si sedettero. Erano quasi una piccola folla, soprattutto quando iniziarono a parlare e quando a loro si unirono anche i ragazzi delle New Directions. Occupavano così tanto spazio da Breadsticks che ci si iniziava a domandare cosa ci facessero così tanti ragazzi lì dentro.

Amico, è una cavolata! Perché non può vincere il premio come miglior giocatore se vi ha salvato il culo durante quella partita?” domandò Finn arricciando le sopracciglia mentre i Windsors gli raccontavano della partita di calcio.

Non chiederlo a me, chiedilo all'Associazione: è così che funziona,” Wes scosse le spalle. “Seriamente, David ha parato quel gol come se fosse posseduto.”

Solo perché tu continuavi a fissare quelle cheerleaders,” ribatté David.

Non posso biasimarlo per quello: ho visto quelle Banshee in azione,” ghignò Puck. “Erano davvero sexy!” Quando vide che le Cheerios gli stavano lanciando delle occhiate assassine, disse, “Che c'è!?” Si accigliò. “Lo erano! Con le loro minigonne e le loro..”

..culottes dorate?” disse Wes, alzando le spalle con un enorme sorriso.

Già!” Lui e Puck si diedero il cinque e le Cheerios rotearono gli occhi in segno di scherno.

.. ma saresti sorpresa di sapere quanti abiti alla moda ci siano per le ragazze in carne,” stava dicendo Reed a Mercedes. “Seriamente, ho più di un capo che potrei darti!” Guardò Kurt. “Avremmo assolutamente dovuto pensarci prima.”

Lo so!” rise Kurt sorridendo a Mercedes. “Sarà meglio che tu faccia un po' di posto nel tuo armadio, Mercedes: le nostre forze combinate renderanno il tuo guardaroba enorme.”

Vi prego, ne ho bisogno,” rise Mercedes. “Sono contenta di sapere che lì hai qualcuno con cui uscire, Kurt.”

Ugh, questa pazzia peggiorerà di gran lunga quando dividerò la stanza con Reed..” replicò Kurt.

Ma ho sempre pensato che gli unicorni fossero bianchi anche da piccoli..” stava dicendo a Dwight Tina, sconvolta.

Brittany intervenne. “Ho questo piccolo unicorno dalla quinta elementare ed è bianco.. quando crescerà sarà bianco..”

No no, lo sanno tutti che il pelo di unicorno è dorato all'inizio, poi schiarisce e diventa argentato quando sono adulti!” rispose Dwight.

Ne hai uno..? Posso averne uno..?” domandò Brittany.

Seriamente, non capisco neanche io!” disse Artie. “Gli unicorni sono femmine o maschi? Se si fanno avvicinare solo dalle ragazze, allora devono essere maschi, giusto?”

Giusto,” concordò Mike confuso.

Non avete capito nulla!” disse Dwight esasperato. “Onestamente.. è come..”

Cavoli, i vostri bicipiti sono come duri come rocce,” disse Ethan, toccando il braccio di Santana mentre Evan faceva lo stesso con Quinn. “Voi ragazze dovete essere fortissime.”

Tra le altre cose,” Santana gli rivolse uno sguardo civettuolo e si fermò. “Aspetta un secondo: tu chi sei?”

Evan,” sogghignò Ethan.

Giusto. Allora che ne dici di andarcene di qui e andare da qualche altra parte?” sorrise. Quinn a malapena poté reagire visto che era troppo occupata a impedire che le mani curiose di Evan le toccassero la coda di cavallo.

I gemelli sorrisero. “Mi piacerebbe, ma io vengo solo se viene anche mio fratello.”

L'espressione sulla faccia di Quinn era impagabile e Santana fece un'espressione “ooh..” assolutamente intrigata.

Ma dovrebbero sempre far cantare i loro cantanti migliori!” protestò Rachel con Blaine dall'altro lato del tavolo. “E se il caso vuole che ci sia qualcuno in particolare che superi gli altri, così sia!”

Ma questo è l'esatto scopo dei duelli,” le disse Blaine pazientemente. “Chiunque gli altri giudichino sia il migliore, avrà la parte da solista.”

Ma così si finisce a votare in base alla popolarità! Mettiamo il caso che ci sia una persona con incredibile, fantastico talento e lei – voglio dire lui – non sta simpatica – voglio dire simpatico – ai suoi coetanei ed e quindi impopolare?”

Oh penso di conoscere qualcuno del genere..” Blaine sussurrò a Kurt che sorrise.

Mi fa piacere vedere che andate d'accordo,” gli disse Kurt.

Molto meglio delle altre alternative..” Blaine sorrise, stringendogli la mano sotto il tavolo.

No!” Wes stava dicendo a Mercedes “Non c'è modo su questa verde terra che tu riesca a mangiare più crocchette di patate di me! Non è umanamente possibile!”

Mettimi alla prova!” Mercedes sollevò un sopracciglio. “Ti sfido.”

Wes chiamò immediatamente la cameriera. “Crocchette di patate, mia buona donna! Per me e per la signora!” Si voltò verso Mercedes. “Questa la vedremo.”

Principiante,” sbuffò lei. “Siediti prima di farti del male.”

Dio, è di nuovo la stessa storia dei biscotti,” Kurt scosse la testa.

Wes potrà anche apparirti così, ma è un adolescente e ha bisogno di mangiare,” disse Blaine. “Lo sai che si aggira per la mia camera alla ricerca delle mie scorte di cibo e ogni volta fa fuori tutto?”

Tu e i tuoi strani amici..” Kurt gli fece una piccola smorfia, sorridendo.

Oh quindi il bue sta dando del cornuto all'asino..” sogghignò, piegandosi verso di lui. Si avvicinarono molto, sorridendo, fino a che il tavolo non saltò all'improvviso ed entrambi alzarono lo sguardo.

Finn si stava strofinando il ginocchio, facendo finta che non fosse successo niente. “Scusa. Incidente.” Tossì e ritornò a parlare di sport con Puck e David.

Kurt lo fulminò, ma Blaine scoppiò a ridere.


 


Burt aprì la porta, aspettandosi di trovare suo figlio, ma fu sorpreso di trovare un giovane uomo alto e biondo. “Oh, salve, signor Hummel!” disse Logan con un sorriso che conquistava sempre tutti i genitori. “Kurt è in casa?”

Oh.. Logan, giusto?” Burt batté le palpebre, confuso. “No, in realtà Kurt non è qui. E' uscito con alcuni amici della sua vecchia scuola.”

Oh..” Logan si accigliò leggermente, con l'aria preoccupata. “Speravo di trovarlo. Volevo ricordargli solo alcune cose riguardanti la scuola.”

Be', dovrebbe tornare presto!” disse Carole, comparendo accanto a Kurt e sorridendo al prefetto di Stuart. “Entra, entra: fuori fa davvero freddo.”

Se Dwight fosse stato nei paraggi, avrebbe probabilmente detto che una delle regole basi quando si ha a che fare con i vampiri o con altri esseri malvagi è che non bisognerebbe mai invitarli in casa. Logan sorrise mentre entrava. “Grazie, signora Hummel. Oh, be', penso che potrei riferire a voi, così da non dover rimanere troppo a lungo. La vostra casa è deliziosa.”

Burt sorrise e ringraziò brevemente mentre si sedeva di fronte a Logan in salotto. “Quindi tu vai a scuola con Kurt..” Carole diede loro un po' di cioccolata calda.

Grazie,” le disse Logan sorridendo. “E sì, è così. Non stiamo nello stesso dormitorio: lui è a Windsor e io sono a Stuart. Ma sono il prefetto di Stuart e pensavo di assicurarmi che si stesse integrando bene, visto che è nuovo.” Sorrise ancora di più. “E sono un suo amico.”

Già, tu sei nei Warblers con lui vero?” disse Burt, analizzandolo. “Noi, ehm, ti abbiamo visto esibirti e hai vinto al Festival Invernale.”

Congratulazioni,” disse gentilmente Carole.

Grazie, ma sul serio..” Logan rise piano. “Per molte cose devo ringraziare Kurt.”

Davvero?” Burt era stupito. “Come mai dici ciò?”

Logan guardò la sua cioccolata calda. “In realtà è.. un pochino imbarazzante. Ma la verità è che Kurt è davvero.. be' è davvero bravo ad essere sé stesso. E.. io ho avuto qualche problema personale recentemente.. e lui mi ha aiutato molto.”

Burt sembrava sorpreso. “Oh. Quindi anche tu sei..” Gli fece un cenno interrogativo.

Logan rise. “Sì, sono gay.” Rifletté e aggiunse, “Ma non era quello il problema. La Dalton è una scuola che non fa discriminazioni. Quello che voglio dire è che.. non sono la persona più popolare a scuola e a Kurt sembra che ciò non importi. Penso che sia..” Lasciò la frase in sospeso e sorrise debolmente. “Penso che lei abbia davvero un bravo figlio, signor Hummel.”

Carole guardò Burt con un sorriso e Burt le sorrise. “Be'.. grazie, Logan, anche io.. penso che io sia fantastico.”

Logan sorrise e poi rise. “Be', andando al dunque.. Volevo soltanto venire e dire a Kurt che di solito dopo che un nuovo studente è rimasto alla Dalton tanto quanto lui, dovrà sostenere un esame per valutarne la preparazione. Per vedere come lo studente sta affrontando gli studi alla Dalton. Certo, sono sicuro che nel caso di Kurt sarà soltanto una formalità, ma volevo solo assicurarmi che lo sapesse visto che è stato caricato molto di lavoro. Potrebbe essere pesante per lui.”

Carole sembrava preoccupata. “Pesante?”

Logan sbatté le palpebre. “Ho saputo dagli altri ragazzi che Kurt ha perso peso e che è sommerso di lavoro. Se avesse delle difficoltà, mi piacerebbe aiutarlo. Probabilmente non è il lavoro in sé, ma soltanto la quantità. In più le prove dei Warblers.. e il fatto che non è in un dormitorio molto tranquillo..”

Burt si raddrizzò, accigliato e preoccupato. Si piego in avanti con gli occhi stretti. “Che cosa vuoi dire? Sta perdendo peso? Dormitorio tranquillo?”

Logan sorrise debolmente. “Be'.. non ho nulla contro di loro ovviamente.. ma Windsor è conosciuto per essere un dormitorio piuttosto.. chiassoso. I ragazzi lì possono esagerare un po' e cacciarsi in qualche guaio..”

Carole e Burt si guardarono. Ricordavano la truppa di ragazzi che aveva invaso la loro casa la mattina in cui Kurt era partito per New York. Sembravano a posto, ma ora incominciavano a domandarsi come avessero fatto ad entrare in primo luogo.

Per favore, non dite a Kurt che ve l'ho detto,” pregò Logan. “So che è molto legato ai ragazzi di Windsor. Sono sicuro che siano innocui. Non vorrei stressarlo più di quanto lo sia già.” Logan sorrise. “Ma sapete, pensavo che se ne stesse già occupando Blaine.”

Perché Blaine dovrebbe occuparsene?” domandò Carole.

Oh. Lui.. è il prefetto di Windsor.” Logan sbatté le palpebre. “Solo temporaneamente. Il vero prefetto del dormitorio al momento si trova in ospedale. Lui lo sta sostituendo.”

Be'.. in realtà non abbiamo visto Blaine dal Festival,” ammise Carole. Era certa che non fosse insieme ai ragazzi che erano venuti a prendere Kurt per portarlo a New York.

Oh? Strano.. Pensavo che vi avrebbe contatto a riguardo tutto questo..” Logan sembrò riflettere. Poi sorrise. “Ma sono sicuro che si sta prendendo cura di Kurt, visto quanto sono diventati intimi.”

Già, riguardo a quello,” Burt si piegò in avanti e disse a bassa voce, “Hai, uh.. saputo nulla riguardo a loro due di recente? Perché a volte Blaine è l'unica cosa di cui Kurt parla.”

Logan sentì le vene raggelarsi, ma il suo sorriso rimase perfetto. “Be', gli ho visti insieme alla festa a New York. Di solito non sono il tipo che fa pettegolezzi, ma penso che tra i due si sia creata una specie di.. comprensione reciproca. Kurt sembra molto preso da lui e... vice versa.”

Capisco..” Burt si appoggiò indietro. “Bene, buono a sapersi.”

Logan rise. “La festa è stata piuttosto scatenata. Kurt si è divertito, ma, non si preoccupi, quando ero con lui, non ha toccato neanche un goccio d'alcool.”

C'erano alcolici?”

Scorrevano liberamente,” rispose Logan con una risata. “I gemelli sono famosi per le loro feste selvagge.” Poi sembrò capire che cosa aveva appena detto. “Volevo dire.. generalmente era disponibile per chi lo voleva, ma..”

D'accordo, Logan. Penso che abbiamo compreso il quadro generale,” rispose Burt accigliato.

Logan sembrava a disagio. “Spero di non aver messo Kurt nei guai. Le assicuro che si è comportato benissimo per tutto il tempo.”

Ti credo, non preoccuparti,” disse Burt annuendo.

Logan guardò il suo Rolex e disse, “Be' le ho rubato fin troppo tempo. Dovrei andare. La prego, dica a Kurt che se c'è qualsiasi cosa che posso fare per aiutarlo con il suo esame di valutazione, sarò felice di aiutarlo.” Si alzò

Anche Burt si alzò e gli strinse la mano. “Glielo faremo sapere.”

Grazie,” Logan sorrise a lui e a Carole e si diresse verso la porta.

Logan!” disse Burt all'improvviso.

Sì, signor Hummel?”

In che dormitorio hai detto che stai?”

Stuart, signore,” rispose Logan gongolante. “E ne vado fiero.”

D'accordo. Volevo solo esserne sicuro.”

Logan aprì la porta e si trovò immediatamente faccia a faccia con Kurt e Blaine, che stavano proprio per entrare. Invece di essere stupito, sorrise ancora di più quando li vide. “Oh, salve,” disse tranquillo. Dietro di loro, gli altri ragazzi di Windsor attendevano nelle loro macchine – Wes e David nella Porsche di David, i gemelli e Reed nella Rolls Royce dei gemelli (la loro macchina di “scorta”) e Dwight nella sua Impala – e tutti si irrigidirono quando lo videro.

Logan?” Kurt era sorpreso. “Che cosa ci fai qui?”

In realtà ero venuto per vedere te,” disse Logan con un sorriso. “Ma ho già parlato con i tuoi genitori riguardo all'esame di valutazione.”

Aspetta: quale esame di valutazione?” domandò Kurt accigliato.

Blaine non te l'ha detto? Dopo un mese o poco più, i nuovi studenti devono sostenere un esame di valutazione per vedere se si sono adattati agli studi della Dalton.”

Kurt guardò Blaine con gli occhi sgranati. Blaine rispose un po' nervoso. “Avevo intenzione di dirtelo quando saresti tornato. Non volevo stressarti prima che fossi tornato alla Dalton.”

Kurt?” la voce di Burt arrivò dalle spalle di Logan. Logan si fece da parte e lasciò che Blaine si avvicinasse. Burt raggiunse suo figlio e disse. “Dobbiamo fare quattro chiacchiere.” Guardò Blaine e gli fece un cenno con la testa. “Blaine.”

Salve, signor Hummel,” Blaine sorrise.

Ehi, signor H!” urlarono i gemelli dalla macchina salutandolo con la mano.

Salve, ragazzi,” disse Burt con un piccolo cenno. Guardò Logan. “Grazie per essere venuto, Logan. Da cui ce ne occupiamo noi.”

Certo. Grazie a lei, signor Hummel,” Logan sorrise a lui e poi a Blaine. I suoi occhi incontrarono quelli freddi del suo ex e questo lo fece sorridere ancora di più. Il prefetto di Stuart si sistemò i vestiti mentre camminava verso la sua macchina – una Jaguar. Salì a bordo, sorrise a Kurt e se ne andò.

I gemelli si guardarono e poi si voltarono verso il sedile posteriore. “Reed, sali in macchina con David.”

Reed notò i loro sguardi e obbedì senza fare domande. Nel momento esatto in cui salì sulla Porsche di David, i gemelli urlarono, “Ci vediamo alla Dalton, Blaine!” E partirono immediatamente all'inseguimento della Jaguar.

Burt si voltò verso Blaine e Kurt. “Voi due, dentro. Dobbiamo parlare.”

Kurt e Blaine si guardarono

Questo non prometteva affatto bene.

 


Nel prossimo episodio: Logan ha completato la sua schiera di aiutanti con Julian e Derek. Ora è tempo che i Windsor si mettano in gioco per proteggere il loro leader. La situazione per Blaine e Kurt diventa sempre più difficile e tutti dovranno contribuire a dare una mano, visto che se Kurt non dovesse superare l'esame di valutazione, dovrà dire addio allo spensierato Windsor e finire nelle mani di Stuart.

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Capitolo 18
*** Superare gli Ostacoli ***


Ecco il diciottesimo capitolo.
Dico subito che non so quando riuscirò a postare il prossimo. Dipende tutto dall'università e da quando mi trasferisco definitivamente. Farò del mio meglio, ve lo giuro.
Ho fatto molta fatica in certi punti a tradurre e spero che non mi odierete se a volte non si capisce bene.
Buona lettura!

Un bacio,
Caro.

 

Dalton

Episodio 18: Superare gli ostacoli
 

Sono Kurt.

Di recente mi sono trasferito alla Dalton Academy.

Mi sono innamorato di un ragazzo chiamato Blaine e per la prima volta in vita mia.. sono stato ricambiato.

Ma non è ancora finita. Abbiamo ballato insieme su un palco.. ci siamo abbracciati durante i fuochi d'artificio... baciati a Capodanno.

Ma è ora di scendere da quella nuvola.

E pare che all'atterraggio ci sia mio padre ad attenderci.
 

Blaine e Kurt sedevano sul divano in salotto. Il primo teneva le mani sulle ginocchia, il secondo sedeva con le gambe accavallate, appoggiato allo schienale e la mano sul volto. Burt sedeva di fronte a loro, piegato in avanti con i gomiti sulle ginocchia. Carole sedeva sul poggiapiedi imbottito, tra i due fronti, e guardava tutti e tre. Finn sedeva sulla porta della cucina, divorando un enorme panino e fingendo di non essere interessato.

Burt guardò la coppia dritto negli occhi mentre Kurt continuava a tamburellare le dita sul bracciolo del divano, guardando suo padre in trepidante attesa. Blaine rimaneva fermo e attento mentre Carole guardava tutti apprensiva.

Dopo un lungo momento di silenzio, Kurt finalmente chiese, “..di che cosa dobbiamo parlare?”

Finn si sporse dalla cucina, piegando all'indietro la sedia che ora era in equilibrio solo sulle gambe posteriori.

Dato il silenzio, Kurt aggiunse, “Logan vi ha detto qualcos'altro oltre all'esame? Perché altrimenti non penso che abbiate bisogno che Blaine stia qui.”

No, Blaine deve rimanere,” disse Burt serio.

Carole li guardò apprensiva. Blaine guardò di soppiatto Kurt che incrociò il suo sguardo per un momento per poi voltarsi di nuovo verso Burt.

Ora vi farò qualche domanda e voglio che mi diciate la verità,” disse Burt guardando suo figlio e Blaine. “E sono serio. Sapete entrambe che non so bene che cosa succeda mentre Kurt è in collegio o con chi sia o che cosa faccia. Voglio la verità e voi farete meglio a dirmela, altrimenti ci saranno dei problemi.”

Kurt sbatté le palpebre e annuì lentamente. Blaine disse di sì, capendo perfettamente la situazione. Le dita di Kurt sfioravano leggermente le sue nocche e sembrava fosse solo per caso, ma di certo non cercò di respingere quel contatto.

Burt li studiò ancora, poi si piegò in avanti ancora un po' di più, facendo cenno ai due di avvicinarsi, come se volesse svelare loro un segreto. I due si guardarono, leggermente confusi, ma obbedirono. Carole fece lo stesso. Finn si sporse ancora di più cercando di ascoltare.

Burt disse, “C'è stata una festa a New York? Una grande festa?”

Entrambi annuirono.

Era una.. una di quelle feste selvagge? C'erano alcolici?”

Kurt esitò, guardando Blaine, ma Blaine annuì. “Sì.” Iniziava intuire quale poteva essere lo scopo di ciò che Logan aveva raccontato.

Burt ora stava guardando suo figlio. “Te ne hanno offerto qualcuno?”

Sì,” Kurt deglutì.

Hai bevuto?”

No,” disse Kurt, guardando suo padre negli occhi e con voce sicura.

Burt guardò Blaine. Blaine rispose, “Non l'ha fatto.”

Tu gli hai offerto degli alcolici?”

No,” disse Blaine tranquillamente.

Gli ho detto che non posso bere,” aggiunse Kurt immediatamente. “Ha detto agli altri non darmi nulla.”

Burt annuì leggermente e con cautela alzò la mano davanti a suo figlio, dicendogli di stare zitto per un momento e che quella aggiunta non era necessaria. Kurt si rilassò un po', ma rimase vicino mentre suo padre si voltava verso Blaine.

Il vostro dormitorio. Voi ragazzi vi mettete spesso nei guai?”

Ci fu una pausa. I due si guardarono, incerti su come interpretare la domanda. Burt aggiunse, “Parlo di guai seri: finite spesso nell'ufficio del rettore?

Kurt impallidì, ricordando l'ufficio della Ramsey. Blaine chiuse gli occhi e sospirò. “..sì.”

Quanto spesso?”

Non ho un numero preciso, ma capita di tanto in tanto,” rispose Blaine.

E finisce nelle vostre schede personali?”

No,” disse immediatamente Blaine.

Nulla finiva mai nella scheda personale di un Windsor. Gli scherzi erano generalmente innocui moralmente (se non fisicamente) e facevano parte della rivalità tra dormitori. Si assicuravano che le persone che facevano qualcosa per cui si rischiava l'espulsione (entrare in posti off-limits, lasciare il campus senza permesso, danneggiare seriamente le strutture) fossero abbastanza potenti per proteggersi da qualsiasi cosa. I gemelli ne erano il più chiaro esempio.

Ma la ragione principale era una: si assicuravano che non ci fossero mai abbastanza prove per colpire. Sempre. Perfino gli Stuarts e gli Hanovers rispettavano questa regola non ufficiale. Questo era l'unico motivo per cui tutti i casini non uscivano mai dai dormitori e non giungevano alle orecchie dell'amministrazione.

Burt annuì lentamente. Dopo un altro momento di pausa, guardò direttamente Blaine.

Stai uscendo con mio figlio, Blaine?”

Il corpo di Kurt si irrigidì mentre Carole sgranava gli occhi, fissando suo marito. Finn si sporse così tanto che era sul punto di cadere dalla sedia.

Blaine si irrigidì solo leggermente e non distolse gli occhi da Burt neanche per un momento. Quando finalmente si voltò, fu per guardare Kurt che ricambiò il suo sguardo a cui bisogna ancora trovare un nome: un misto di apprensione, paura e speranza.

Poi mise semplicemente la sua mano sopra quella di Kurt che giaceva sul divano allacciando le dita con quelle dell'altro ragazzo. Si voltò verso il padre con un piccolo sorriso, dicendo con molta cautela. “Ad essere perfettamente onesti, signor Hummel.. con il suo permesso e con quello di Kurt.. mi piacerebbe davvero davvero molto.”

Carole stava sorridendo senza controllo. Giunse le mani quando vide la faccia stupefatta di Kurt e le si illuminarono gli occhi alle parole di Blaine. Finn, scioccato, si piegò in indietro così tanto che perse l'equilibrio e cadde – insieme alla sedia – con un bang. Tutti alzarono lo sguardo per un momento, ma lui saltò in piedi immediatamente, rosso in viso. “E' tutto okay! Sto bene.” Si sistemò i vestiti.

A Kurt si fermò il respiro in gola quando Blaine si voltò verso di lui in attesa di risposta. Stringendo forte la sua mano, si voltò velocemente verso suo padre, dicendo in fretta, “Sì! Ovvio che dico sì,” aggiunse poi a Blaine e suo padre. “Ho detto sì ed è tutto.”

L'apprensione e l'ansia negli occhi di Kurt e il modo in cui stringeva la mano di Blaine, fecero quasi sorridere Burt. “Ora, Kurt, aspetta un momento..”

Kurt si agitò, sembrando sul punto di arrabbiarsi. “Papà, qualsiasi cosa ti abbia detto Logan..!”

Okay, calmati,” disse Burt fermamente, trattenendo la mano che il figlio stava agitando. “Calmati. Lasciami parlare, d'accordo?”

Kurt indietreggiò leggermente, continuando a stringere la mano di Blaine. L'altro ragazzo mise una mano sulle loro mani giunte, cercando di calmarlo.

Burt sospirò . “La verità, Kurt, è che non c'era bisogno che io ve lo chiedessi. E' piuttosto ovvio come vedi Blaine.” Mentre suo figlio diventava rosso come una aragosta, Blaine alzò un sopracciglio. “E, onestamente, dopo quello che successo al McKinley, ti sei trasferito così in fretta alla Dalton che non sapevamo se saresti stato in grado di cavartela. Carole e io eravamo preoccupati perché non ti abbiamo visto per molto tempo e quando ti abbiamo visto di nuovo, le differenze erano ovvie.”

E stavi così bene al Festival , Kurt.. sembravi così.. felice,” disse Carole, gongolante. Guardò Blaine. “Soprattutto dopo che sei tornato dal dormitorio.”

Nonostante fosse felice di sentire questa specie di approvazione, dopo l'ultima affermazione Kurt avrebbe voluto morire lì e subito. Blaine stava cercando – fallendo miseramente – di non sorridere. Ma Burt si voltò verso Blaine con uno sguardo quanto mai serio.

Sentite, non so che cosa questo Logan abbia contro voi due, ma ci ha descritto un'immagine infernale. Ma se la maggior parte di ciò che ha detto è vero, allora non posso lasciar correre,” Burt guardò Kurt e poi di nuovo Blaine. “Mi fido di Kurt e lui si fida di te, quindi è così che andranno le cose. Ma se in quella scuola dovesse succedere qualcosa a mio figlio, Blaine – se dovessi venire sapere che si è lamentato di qualcosa..”

Mi creda, signore, se dovesse succedere qualcosa a suo figlio quando ci sono io, mi presenterò da lei per farmi sparare,” disse Blaine con un piccolo sorriso.

Papà..” iniziò Kurt, guardando male Blaine, ma suo padre scosse la testa.

Non ti ho mandato lì per farti espellere,” disse Burt deciso. “Ti voglio bene, questo lo sai, e sto solo facendo il mio lavoro di padre e cioè assicurarmi che tu abbia un futuro. Mi rende felice ciò che ti rende felice, ma se non passerai quell'esame, ti trasferirai al dormitorio di Stuart.”

Kurt impallidì. Il tono di suo padre si ammorbidì. “So che puoi farcela. Sei sempre stato capace di fare qualsiasi cosa ti mettessi in testa di fare; sei fatto così. Quando dicesti che avresti raggiunto quella nota alta in quella canzone che volevi, lottasti per farcela e ce la facesti. Ora la situazione è la stessa e so che ce la farai di nuovo.”

Burt guardo Blaine. “E Blaine, nonostante io stia dando il mio permesso a questa.. relazione, lasciami chiarire una cosa: non mi importa a quale base pensi di essere arrivato. Ci sono solo due lati del campo in questo momento: quello in cui tu sei vivo e vegeto e quello in cui ti darò la caccia fino alla tua morte se dovessi spingere Kurt troppo in là. Chiaro?”

Scarlatto, Kurt guardò suo padre incredulo. Blaine cercò di recuperare tutta le serietà richiesta dal momento e rispose, “Cristallino, signore.”

Con un gemito, Kurt affondò la faccia tra le mani e Carole soffocò una risata.

Aspetta: quindi.. tutta questa situazione ci va bene?” disse Finn, spuntando sulla porta, accigliato. Vide Kurt voltarsi verso di lui con un'espressione che aveva già visto quando aveva in messo in dubbio la praticità di far volare trecento colombe vive al matrimonio. Si mise sulla difensiva. “Me ne stavo solo assicurando.”

Va tutto bene, Finn,” gli disse Carole prima di sorridere a Kurt dandogli un colpetto gentile sulle ginocchia. Gli sussurrò, “Siamo molto contenti per te.” Guardò Blaine e gli fece un cenno che Blaine ricambiò con un sorriso.

Burt si schiarì la gola con uno sguardo penetrante. “D'accordo. Quindi.. questo è risolto. Kurt, tu rimani qui, abbiamo qualcos'altro da, uh... risolvere. Blaine, sarà meglio che tu torni a casa.”

Kurt, ci vediamo domani al dormitorio,” disse Blaine a Kurt stringendogli la mano per incoraggiarlo quando vide l'espressione “hai intenzione di lasciarmi qui ad affrontare quella Discussione?” di Kurt. Rise. “Andrà tutto bene. Te la caverai. Ci vediamo domani.”

Kurt lo fulminò ma accetto il piccolo e incredibilmente casto abbraccio, che era tutto ciò che Blaine poteva dargli in prossimità di Burt. Blaine si voltò verso i due genitori dicendo, “Grazie, signor Hummel, signora Hummel. Ci vediamo presto.”

Ci si vede, Blaine,” disse Carole luminosa. Finn gli fece un cenno imbarazzato e anche Blaine gli fece un cenno, non sapendo bene come salutarlo, ma sorrise un'ultima volta a Kurt prima di dirigersi verso la porta. Kurt si voltò verso suo padre, che fece un respiro profondo e iniziò, “Okay, so che sai già tutte queste cose, ma voglio ripassarle con te ora...” Kurt affondò nel divano con un gemito.
 

Che cosa è successo?” domandò David quando Blaine finalmente uscì e si diresse verso la Porsche. David era ancora in macchina, mentre Wes e Dwight erano appoggiati ad essa in attesa. L'Impala stava sparando “Back in Black” a tutto volume. Blaine sembrava sollevato mentre si avvicinava. “E' andata bene?” domandò speranzoso Wes.

Sono vivo, il che non è poco quando il padre iperprotettivo del tuo ragazzo possiede un fucile” scherzò Blaine sorridendo a tutti loro.

Aspetta, quindi ora è ufficiale?” domandò Dwight, seguendo Blaine mentre il prefetto e Wes si preparavano a salire in macchina. “Tu e Kurt, voglio dire.”

A quanto pare sì,” Blaine sorrise mentre apriva la portiera dal lato del passeggero, battendo Wes e guadagnandosi uno sguardo fulminante da parte del ragazzo. “Kurt ha detto di sì e i suoi genitori.. hanno più o meno approvato subito dopo.”

Sei a posto allora,” David sorrise.

C'è ancora qualcosa da risolvere però,” rispose Blaine mentre si sedeva. “A quanto pare Logan era qui per infrangere una regola.”

Quale regola?” domandò Wes mentre si sedeva sul sedile posteriore.

Quella che dice che non ci devono essere prove e che nessuno deve mai dire nulla. Ha detto ai genitori di Kurt della festa dei gemelli e di quanto Windsor sia fuori di testa. Non lo diranno all'amministrazione, ma il papà di Kurt ha detto che se non passerà l'esame di valutazione per i nuovi studenti, verrà trasferito nel dormitorio di Stuart.

Le imprecazioni che uscirono dalle bocche dei ragazzi avrebbero fatto arrossire un marinaio. Wes sembrava sul punto di esplodere, così Blaine aggiunse, “D'accordo, calmatevi. Non ci sono stati problemi con i genitori di Kurt. Ho detto di loro che niente finisce nelle nostre schede personali.”

Per fortuna,” borbottò David. “O potremmo dare tutti un bel bacio d'addio all'Ivy League”

Non voglio una guerra contro Stuart,” gli avvertì Blaine. “So che i gemelli devono aver già capito: è l'unica ragione per cui se ne sono andati via così in fretta. Dovrò impedire loro di combinare qualcosa quando torneremo alla Dalton.”

Che diavolo, Blaine! E' stato Logan a sparare il primo colpo!” ribatté Dwight “Nessuno deve mai dire nulla! Mai! Perfino gli Stuarts e gli Hanovers lo sanno! Cavoli, non siete stati voi a dirmi che prima che Justin diventasse prefetto di Hanover, quel dormitorio si cacciava nei guai tanto quanto Stuart e Windsor? Quell'enorme disastro con..”

Dwight, entra in macchina, okay? Ne riparleremo quando torneremo al dormitorio.” Blaine si sedette e sospirò. Il “cacciatore” si accigliò e si diresse alla sua Impala chiaramente arrabbiato. Blaine pensò che fosse straordinario quanta strada avesse fatto, visto che all'inizio non approvava nemmeno che Kurt fosse un Windsor.

Mentre David metteva in moto la Porsche, Blaine aggiunse, “Logan mi sta davvero mettendo alla prova.”

Se stai cercando qualcuno che ti impedisca di combattere, sei nella macchina sbagliata,” replicò Wes.

Non posso combattere in questo momento: devo preoccuparmi di Kurt. Stavolta ci è andata bene. Se non trovo un modo per tenere a freno Murdoch, perché, ammettiamolo, è l'unico che potrebbe abbassare il punteggio di Kurt, Kurt finirà a Stuart. Non voglio che ciò accada.”

Troveremo un modo,” lo rassicurò David. “L'abbiamo fatto anche per Dwight.”

Non ricordarmelo,” Wes si mise le mani sulla testa, poi si voltò a guardare l'Impala che li seguiva. “Non voglio sottopormi mai più ad un esorcismo. E tutte quelle cose che ci ha costretto a fare prima di lasciarci entrare nella sua stanza! Odio l'aglio adesso.”

Davvero? Non sei stato tu quello che ha fatto l'errore di chiederli a che cosa servisse il cuore di maiale,” rispose David.

Blaine scosse la testa. “E quel giorno c'era vento, quindi Charlie ha dovuto vietare tutti gli scaccia spiriti, perché Dwight continuava ad urlare che il dormitorio era infestato dai demoni!”

 

Kurt il giorno dopo arrivò al campus sulla sua Navigator sulla quale non c'era più spazio vista l'incredibile quantità di cose che si era portato, la maggior parte delle quali era composta da ciò che aveva comprato a New York e regali di Natale. Al contrario della prima volta che era arrivato a scuola, quando si era sentito molto insicuro, stavolta si sentì quasi sollevato di rivedere i giardini e gli edifici della Dalton.

Forse aveva qualcosa a che vedere con il fatto che casa sua era ormai piena di tensione dopo che Burt l'aveva costretto ad ascoltare la tanto attesa e tanto temuta “Discussione”. Finn aveva lasciato la casa a tempo di record. La presenza di Carole aveva reso le cose ancora più imbarazzanti, ma nonostante tutto Kurt era grato che avessero affrontato l'argomento, non importa quanto non fosse necessario.

Dal momento in cui raggiunse i cancelli, iniziò a notare una folla di giovani donne che cercavano di sbirciare speranzose nei giardini, stringendo fotografie patinate, blocchi per gli appunti e penne e allungando i loro colli per vedere attraverso le sbarre. Quando Kurt entrò nel campus, vide chi stavano probabilmente aspettando.

Si voltò due volte quando vide il giovanotto con la camicia grigia, la giacca, i jeans slavati e i capelli pettinati indietro che sorrideva mentre parlava con le poche ragazze a cui era stato concesso di entrare e scriveva sui loro quaderni. Kurt finalmente lo riconobbe quando fece loro uno dei sorrisi che aveva già visto.

Era Julian Larson, il giovane attore che aveva recitato in una serie televisiva e in un film o due. Quando lo riconobbe, Kurt per poco non andò a sbattere contro una pianta e dovette fermarsi quando realizzò che lo stava fissando meravigliato. Che cosa ci faceva lì?

Le cose si fecero più strane quando Julian alzò lo sguardo all'improvviso, come se avesse capito di essere osservato. Vide la Navigator ferma e vide Kurt attraverso il finestrino. Gli rivolse un minuscolo e condiscendente ghigno da Stregatto, che ricordava moltissimo quello dei gemelli.

Sconcertato, Kurt guidò fino a Windsor. Dopo essere tornato di nuovo al suo dormitorio, trovò subito una delle ragioni per cui gli era mancato così tanto.

Con così tanti Warblers a Windsor, non era inusuale sentire qualcuno che si metteva a cantare di tanto in tanto. Una volta David aveva iniziato a cantare un incredibile interpretazione di “Kiss from a Rose” al telefono per Katherine e gli altri Warblers l'avevano raggiunto e gli avevano fatto da voci di supporto (si venne poi a sapere che Katherine aveva pianto). Da quando poi si era scoperto che Reed era un ottimo solista, lo incoraggiavano cantando insieme a lui, come quella volta che aveva su gli auricolari e stava cantando “It Takes Two” di Hairspray (anche Reed aveva pianto).

Oggi non era diverso.

Mentre Kurt portava all'interno i suoi bagagli, gli altri Windsor stavano sistemando le loro cose, proprio come lui. Fu allora che lo sentì: mentre tutti continuavano ad entrare, uscire e divertirsi, David dal piano di sopra attaccò una melodia. Non c'erano proprio delle parole: era un'armonia. Era una melodia così familiare e così accattivante che, dopo che ebbe cantato il primo verso, Wes si unì a lui in un secondo, usando la stessa melodia senza parole, semplicemente emettendo dei suoni in armonia.

Gli altri Warblers, al piano terra, guardarono verso il piano superiore e quelli che erano sopra stavano iniziando a sorridere. In pochi attimi, tutti iniziarono a unirsi alla melodia, creando una perfetta sincronia.

Fu solo dopo che un paio di Warblers iniziarono a battere il ritmo che capì che cosa stessero “cantando”: Windsor risuonava al suono di “Trashin' the Camp”

I gemelli, dal mezzanino, si unirono agli altri al ritornello, schioccando le dita secondo il ritmo e presto in tutto Windsor risuonò la musica. Reed stava facendo giravolte nel corridoio del secondo piano cantando felicemente insieme a tutti gli altri.

Il resto dei ragazzi di Windsor stava sorridendo, ascoltando e ballando secondo il ritmo mentre i Warblers continuavano a cantare. Kurt iniziò a sorridere quando i cospiratori di Windsor lo videro, gli sorrisero divertiti e gli fecero cenno di unirsi a loro. Kurt rise e scosse la testa, ma non ebbe scelta perché Reed gli afferrò la mano e lo trascinò nella mischia.

I ragazzi cantavano e Windsor seguiva il ritmo. Il nome della canzone era decisamente appropriato visto che miravano a ritornare in campo e a prepararsi a nuove avventure. Mentre la canzone finiva, scoppiarono applausi e risa e i Warblers e Windsor si dispersero e ritornarono a fare quello che stavano facendo prima.

Kurt si voltò quando all'improvviso un braccio gli si strinse intorno alla vita e i suoi occhi incontrarono quelli sorridenti di Blaine. “Bentornato,” disse il prefetto.

Speriamo che sia per rimanere,” rispose Kurt con un sorriso. Fece scivolare la mano in quella di Blaine. I gemelli, con due identici sogghigni, li presero in giro.

Wow, non state insieme da nemmeno due giorni e siete già alle dimostrazioni pubbliche d'affetto nei corridoi,” sospirò Evan drammatico.

Dovresti vergognarti, Blaine!” disse Ethan fingendo di rimproverarli. “Dovresti sapere che certi atteggiamenti sono proibiti!”

Negli edifici scolastici e negli spazi aperti sì, ma non ho letto da nessuna parte che siano vietati anche dalle regole del dormitorio di Windsor.” Blaine sorrise, avvicinando Kurt a sé un po', abbastanza perché gli altri lo notassero e iniziassero a ridacchiare sotto i baffi. Il controtenore diventò scarlatto e si allontanò dall'altro un po', ma continuò a stringergli la mano.

Tu sei il prefetto, fai tu le regole!” ricordò Reed, sogghignando.

Potrei aver scelto di dimenticarne qualcuna,” ammise Blaine sorridendo a Kurt.

Molto divertente,” rispose Kurt, alzando elegantemente un sopracciglio. “Basta che io non finisca in guai maggiori di quelli in cui già mi trovo. Vorrei ricordare a voi tutti che la ragione principale per cui sono indietro con lo studio è che voi rendete impossibile concentrarsi per più di un ora.” Raccolse la sua borsa e la sua valigia e si diresse di sopra. Gli altri, com'era prevedibile, lo seguirono.

E sembra che diventerà ancora più tedioso!” aggiunse Kurt mentre camminava. “Che sta succedendo? Stanno usando la scuola come set cinematografico o qualcosa del genere?”

Reed sembrava confuso mentre camminava con lui e cercava di aiutarlo a trascinare il trolley, ma le sue mani vennero allontanate da Kurt che non voleva che si tagliasse con l'etichetta per il nome. “Che cosa vuoi dire?”

C'è Julian Larson in cortile!” indicò Kurt. “Hai presente il tipo che interpreta Grant nella serie televisiva Something Damaged?”

I gemelli avevano l'aria confusa. Evan sbatté le palpebre. “Oh, allora Julian è tornato? Pensavo l'avessero espulso.”

Lui studia qui?” Kurt li guardò confuso.

Già,” annuì Ethan, acquistando un'aria più seria mentre si fermavano fuori dalla stanza di Kurt. “E' uno degli scagnozzi di Logan, quindi tienilo d'occhio.”

A quel nome, Kurt si voltò strizzando gli occhi. Superò Blaine e raggiunse i gemelli. “Penso che sarà Logan ad avere dei problemi. Dov'è? Lui ed io dobbiamo fare una chiacchierata che ha atteso anche troppo.”

Al tono della sua voce, Reed guardò Blaine con gli occhi sgranati e Blaine si fece avanti, tirando Kurt a sé con cautela. Dwight, sporgendosi oltre la linea di sale di fronte alla sua porta, sollevò leggermente il suo spray. “.. percepisco il Male di nuovo.”

Proprio così,” rispose Kurt con lo stesso tono duro. Guardò i gemelli. “E' a Stuart?”

Kurt, okay, rilassati..” Blaine lo trascinò verso la porta che Reed aveva già aperto. “Sei stato tu a dire che non volevi cacciarti in altri guai e, ti assicuro, ingaggiare una rissa con il prefetto di Stuart di certo te li procurerà.”

Kurt sbottò irritato. “Oh, ti prego, Blaine, fammi favore e abbandona questa finta maschera di virtù: sappiamo entrambi che Logan, trascinando i miei genitori in questa storia, ha oltrepassato il limite.”

E' vero e, credimi, quando – non sé, quando – avrò l'opportunità, lo strozzerò. Non lascerò neanche che tu ti avvicini a lui per primo.” Blaine pose una mano sul braccio di Kurt. “Ma ora siamo entrambi nei guai. Se non ti concentri sull'esame e Murdoch riesce ad abbassarti il punteggio, non solo ti perderò per l'odioso dormitorio del mio ex, ma tuo padre mi ucciderà. Riesci a capirmi?”

Il tuo ex è una spina nel fianco, questo te lo concedo..” sospirò Kurt. Scosse la testa ed entrò nella sua camera.. e si fermò.

Reed si trovava al centro dell'area comune, con un enorme sorriso e le braccia spalancate. “Che cosa ne pensi?”

La stanza era stata ridecorata. Benché fossero rimaste le linee principale di quella bellezza vecchio mondo per cui Windsor era famosa, e anche se la metà di Reed era imbottita di soffice gommapiuma, Kurt era meravigliato dal cambiamento. Era tutta bianca, con un saggio uso delle tonalità pallide del blu e i tessuti nella stanza risplendevano d'argento.

Che cosa è successo?” domandò Dwight, affacciandosi con la testa e accigliandosi. “Sembra un attico di lusso! E' tutto morbido e soffice!”

Scusa se il mio senso dell'estetica non va d'accordo con il tuo amore per lo stile “funerale della Famiglia Addams”,” brontolò Reed con l'aria offesa.

E' fantastica, Reed, non dare retta a Dwight.” Fulminò lo spiritualista con uno sguardo, poi raggiunse il suo amico e lo abbracciò. “Quindi la parte imbottita a livelli estremi è la tua?” Si guardò in giro. “Sembra più piccola di prima però..” Sbatté le palpebre e capì perché. La terza parte, quella dove ci sarebbe dovuto essere un altro letto, era chiusa da grossi pannelli intarsiati. “..E' permesso fare una cosa del genere?”

Ci danno il libero arbitrio per quel che riguarda le nostre camere. Basta che paghiamo per i danni e le restaurazioni.” Blaine alzò le spalle in risposta, sapendo già cosa stava per succedere.

Già, già,” sorrise Reed dirigendosi verso la divisoria. “Se non ricordo male tu ed io avevamo un accordo riguardo al mio guardaroba.” Aprì la divisoria con una spinta.

Kurt rimase fermo a fissare stupefatto quello che poteva essere il Valhalla della moda prima che Blaine finalmente sorrise con grande pazienza e e prendesse il gomito di Kurt. “Andiamo a sederci...”

Ma..” Kurt non poteva fare a meno di guardare e Reed stava ridacchiando dietro lo scaffale, cercando di mantenersi in posizione eretta e rischiando di cadere su una campanella decorativa.

Andiamo..forza, devi finire di disfare le valigie..” Con pazienza, Blaine staccò le dita di Kurt dai pannelli e lo condusse via con un sorriso.

Ma..!”

Kurt,” Blaine gli rivolse quel sorriso che riusciva sempre a colpire Kurt. Finalmente, Kurt si voltò da quella vista e si lasciò condurre via.

Windsor cominciava a tornare di nuovo normale.

 

Penso che sappiate perché abbiamo indetto questa riunione,” iniziò Evan.

Senza Blaine..” aggiunse Ethan.

David e Wes erano presenti, seduti nell'area giorno della stanza dei gemelli, insieme a Dwight e Reed. Da quando Kurt era ritornato a Windsor erano stati due giorni senza riposo e l'esame di valutazione era il giorno dopo.

Tutti i Windsor avevano lavorato duramente per fare la propria parte – per quanto era stato loro possibile. Ovviamente avevano continuato ogni mattina a riempire la stanza di Kurt con tazze di caffè (rimaneva una delle cose che preferivano fare, perché nessuno reagiva così furiosamente come lui, se le tazze volanti erano di qualche indicazione). Ma cercavano di darsi una regolata. Drew a malapena aveva fatto scoppiare la maniglia di una porta in quei giorni.

I gemelli avevano tolto le barricate nel corridoio e se per caso decidevano di fare una rapida battaglia a paintball cercavano sempre di evitare quella porta. Non c'era da meravigliarsi che spesso Reed si rifugiasse nella camera che ora condivideva con il suo amico.

Blaine, David e Wes avevano lavorato con Kurt, cercando di aiutarlo a mettersi in pari e di ricordare come erano gli esami visto che avevano già aiutato altri ad affrontarli. Era stato così con Dwight, che in queste situazioni non era assolutamente d'aiuto: se li ricordava a malapena. Dopo aver sottoposto Kurt ad un esame che non c'entrava assolutamente nulla con la mitologia e la Storia Americana, ma più sul perché i simboli protettivi dovrebbero essere tatuati sulla pelle, i Windsors avevano cacciato Dwight dalla stanza e gli avevano detto di andare a “purificare” qualcosa e di tenersi occupato.

Fu un paio di giorni dopo, mentre il controtenore si preparava ad un altra terribile sessione di studio, che Blaine si era diretto verso l'edificio sud e quello principale per cercare alcune vecchie versioni dell'esame di valutazione per farsi un'idea di come fosse quella nuova.

Questo aveva lasciato i cospiratori, David, Wes, Dwight e Reed, nella stanza dei gemelli a complottare come sempre ogni qualvolta alla Dalton ci fosse qualche tumulto che non erano stati loro a istigare. Questo andava a beneficio di entrambe le parti: Kurt poteva studiare senza il solito pandemonio e i cospiratori potevano preparare i loro piani di battaglia.

Okay, Logan può anche aver infranto una regola,” disse David, corrugando la fronte mentre ritornavano ad un argomento che non avevano affrontato negli ultimi due giorni. “Ma Blaine non vuole che iniziamo una guerra. Per ora è stato tutto tranquillo e penso di dover concordare con lui. Se diamo inizio a qualcosa ora, perderemo Kurt per Stuart e dovremmo sopportare la più melodrammatica delle playlist di Blaine.” Si tirò su. “E non parlo della playlist mi-manca-Kurt. Parlo di quelle dell'anno scorso. Quella che seguirono immediatamente il post-Logan.”

Wes scosse la testa. “Non avevo idea che al mondo esistessero così tante canzoni adeguate. Assolutamente no.”

Non posso biasimarlo,” disse Reed dolcemente. “E non posso biasimare nemmeno voi ragazzi per esservi precipitati lì. Giuro che vidi rosso quando notai il primo livido sul braccio di Blaine!”

D'accordo, abbiamo capito..” disse finalmente Evan prima che Wes e David potessero fare qualche commento arrabbiato. Ethan fece loro cenno di fare silenzio, piegandosi in avanti da dove sedeva con suo fratello. “Andiamo al dunque.”

Blaine dice no..” iniziò Evan.

Ma noi possiamo dire “sì”,” finì Ethan.

Chi sarebbe noi?” Dwight alzò un sopracciglio.

Noi altri,” disse Evan calmo. “Blaine è il prefetto temporaneo mentre Chaz non c'è. Tornerà questa settimana.”

Quindi fino a che c'è lui,” disse Ethan freddo. “La piccola bussola della virtù di Blaine – che stiamo cercando di smontare, a proposito – continuerà a puntare su manteniamo-tutto-tranquillo. Scommetto che se non avesse la responsabilità di badare a noi, a Windsor e a Kurt allo stesso tempo, guiderebbe l'assalto.”

Quindi lo faremo noi per lui?” domandò Wes.

Non possiamo lasciare che Logan ne esca illeso,” rispose Ethan accigliato. “Noi l'abbiamo seguito, ricordate? Non gli dispiaceva per niente! Ha detto che stava cercando soltanto di aiutare Kurt, perché “Windsor non è certo il posto migliore per accogliere alla Dalton un nuovo studente”.”

E Stuart, terra del fare pressione finché non scoppi, lo è?” ribatté Wes.

Ve lo dico, se vogliamo che i novellini sopravvivano a lungo, il posto giusto è Hanover,” mormorò Dwight. “Poi li sradichiamo dopo che si sono abituati un pochino. Di sicuro Wes è sopravvissuto.”

Ma il Warbler scosse la testa. “Oh, se sapessi quello che so io di Hanover...”

Perché?” Dwight sbatté le palpebre.

Non posso dirtelo. La regola dice che nessuno racconta mai nulla. Hanover è solo un po' più severa, tutto qui. E' la Svizzera, ricordi?”

Evan schioccò le dita, guadagnandosi l'attenzione di tutti. “Ehi! Forza, ragazzi. Pace o non pace, dobbiamo farla pagare a Logan per questo, mandargli un messaggio.”

I Windsors decisamente non rotolano a terra e subiscono mentre gli Stuarts fanno quello che vogliono,” annuì Ethan. “Quindi abbiamo architettato un piano.”

Tutti si avvicinarono. Reed li fissò con gli occhi sgranati. “Che.. genere di piano?”

Uno davvero davvero interessante. E abbiamo chiamato voi ragazzi, perché avete una certa influenza e conoscenze. Se dovesse finire male, cavoli, saremmo in un mare di guai!” Evan fremeva di eccitazione, riusciva a malapena a stare seduto e il suo gemello era nelle stesse condizioni.

Si può ben dire che sarebbe una morte accademica,” disse Ethan pensieroso. “Voglio dire, stiamo parlando di sospensione, espulsione e tutte le brutte -sioni.”

Allora comporta effrazione e scasso,” iniziò David.

Precisamente, caro Cappellaio.” I gemelli ghignarono. “Noi ci infiltreremo nel Castello Rosso.”

Reed era leggermente meno sconcertato di quanto lo fosse Dwight, ma solo per esperienza. “L'avete già fatto. Avete già fatto loro degli scherzi e vi siete anche quasi fatti beccare.. Non ho la più pallida idea di come abbiate fatto a far entrare così tante palle di plastica colorata nel dormitorio di Stuart.”

Oh no. Questa volta puntiamo a qualcosa di grande. Una vera.. piuma nel nostro cappello, dovrei dire.” sogghignò Evan.

Infrangeremo una delle regole tra dormitori, ma.. se Logan sa che cosa è meglio per lui, non ci accuserà di nulla,” disse Ethan scuro in volto. “Capirà quando scoprirà che cosa stiamo per fare.”

Che cosa stiamo per fare?” domandò Dwight sospettoso.

I gemelli sorrisero. I loro ghigni da Stregatto non erano mai stati più pronunciati.

Noi.. ruberemo Pavarotti.”
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Quel pomeriggio, Blaine chiuse la porta e Kurt alzò lo sguardo dal divanetto della sua stanza, con l'aria profondamente stanca. Tutto lo splendore della sua pelle era sparito e ciò di per sé era sconcertante. Immediatamente, il prefetto si preoccupò. “Kurt, quante ore hai dormito?

L'altro ragazzo sembro rifletterci più di quanto fosse normale. “...contando anche ieri?”

So che stai facendo di tutto per superare l'esame, ma non c'è ragione per fare questo a te stesso.” Blaine si sedette accanto a lui, togliendogli il quaderno dalle mani. “Per quanto io voglia che tu passi questa cosa ridicola, non voglio che tu svenga nel processo.”

Ti prego, preferirei crollare e rinunciare ad un Tony piuttosto che lasciare che quell'orco di un professore di letteratura abbia la meglio su di me: ormai è diventata una questione personale.” Kurt strizzò gli occhi. “..okay, forse non ad un Tony. Quello dovrai strapparlo dalle mie fredde mani morte. Ma sai che cosa intendo..”

Sì,” Blaine sorrise. “Non sforzarti troppo però, d'accordo? Per il tuo bene e il mio: sono piuttosto preoccupato dell'abilità di tuo padre con il fucile.”

Grazie per avermi lasciato lì da solo, a proposito: quella Discussione è stata proprio una piacevole chiacchierata,” disse Kurt in tono sarcastico.

Ehi, se ti sei sentito a disagio, sarebbe stato due volte peggio se fossi rimasto. Ho dovuto fare quella discussione a Shane da solo e non hai idea di quanto sia imbarazzante fino a che non l'hai fatto. Ho dovuto abbandonare la nave.”

Kurt rise leggermente. “Immagino.” Sospirò e si appoggiò a Blaine, che gli strinse un braccio intorno alla vita. Dopo un po', Blaine sussurrò, “...grazie.”

Per cosa?” Kurt sbatté le palpebre.

Per aver detto di sì.”

Kurt diventò rosso e guardò verso la finestra. “Lo dici come se non avessimo saputo entrambi che sarebbe successo..” Sorrise un pochino. “Quando mi hai cantato “Your Song”, ho detto sì senza che tu me lo domandasti, sai.”

Anche Blaine sorrise un pochino, stringendogli la mano. “Era solo quello...” scosse la testa. “Tutto quel casino tra me e Logan.. Sai, penso che in un certo senso lo sapessimo entrambi. Solo che tutto quello che ci stava succedendo intorno era.. ci ha fatto desiderare di non rischiare così tanto rendendo la cosa ufficiale. Il passato era troppo brutto.”

Guardò Kurt intensamente. “..L'ho già detto. Tu sei più coraggioso di me. Quando ti ho sentito dire a Logan che tu..” si voltò e sorrise tra sé. “.. quando lo hai detto Logan dritto in faccia... non hai idea di quanta voglia avessi avuto di baciarti lì e subito.”

Avresti dovuto.” Kurt sogghignò. “Io di sicuro non ti avrei fermato.”

Oh, ora lo so.” Blaine sorrise. “Ma non volevo che ci fosse anche il mio ex. Sto cercando di rendere la mia vita alla Dalton la più perfetta che riesca ad ottenere. Volevo che fosse diverso.”

Kurt rimase in silenzio per un momento, poi si tirò su, sembrando più curioso che mai. Guardò Blaine e disse, “Visto che ora la nostra relazione è.. ufficiale.. penso di avere il diritto di chiedertelo ora... che cosa ti ha fatto venire alla Dalton? Che cosa.. che cosa è successo?”

Blaine lo fissò per un momento, poi sospirò e si voltò verso i libri. Ne prese uno e lo chiuse, rigirandolo tra le mani mentre parlava.

Anche io ero uno dei pochi ragazzi dichiarati nella mia scuola. Non ero da solo, come te.. ma venivamo bullizzati lo stesso. Alcuni giorni erano peggiori degli altri.. e a volte riuscivamo a finire il nostro pranzo prima che ci buttassero i vassoi addosso. Se fossi stato da solo, non sarebbe stato così male, penso. Riuscivo a sopportarlo.. ma.. c'era qualcun altro che dovevo proteggere,”

Kurt lo guardò. “Il tuo.. ragazzo?”

Blaine scosse la testa. “No.. dovevo proteggere Shane.”

Kurt lo fissò sorpreso. Blaine scosse la testa. “E' davvero una storia lunga.”

Ho tempo,” disse Kurt immediatamente, guardandolo intensamente. “Voglio sentirla. Tu hai ascoltato tutte le mie storie. Stavolta tocca a me sentire la tua, Blaine.”

Ci fu una pausa e Blaine disse, “Ricordi quelle foto sulla mia scrivania? Quelle in cui non c'erano i Warblers? Risalgono ad allora. La foto nel mezzo.. quelli siamo io, Shane, Micah, Erin e Jude.” Blaine rise cupo. “Quelli che non avevano problemi con noi ci prendevano in giro e ci chiamavano i “Favolosi Cinque” perché eravamo tutti gay.. ma.. i bulli ci chiamavano i “Cinque Finocchi”. E ogni volta loro..” Lasciò uscire l'aria. Kurt gli strinse la mano ancora più forte.

Di quei cinque.. siamo rimasti solo Shane ed io,” mormorò Blaine. Scosse la testa. “..i bulli.. easgerarono con Jude. Non sappiamo che cosa fosse successo, non c'è mai stata nessuna vera prova e non accadde nemmeno all'interno della scuola... Ma scoprimmo che Jude era stato ucciso perché era stato.. era stato picchiato, come un cane bastonato, e abbandonato in un vicolo. Era mezzo morto quando lo trovarono e.. non ce la fece.”

Gli occhi di Blaine erano annebbiati, ma sembravano arrabbiati. “E dannazione, era stato dopo, molto dopo che avevamo sentito quei giocatori di football dire che sarebbe piaciuto loro molto picchiarlo fino a che non fosse stato praticamente morto. Non riuscimmo.. non riuscimmo a salvare Jude! Era.. Un minuto era lì e quello dopo se n'era andato e noi eravamo al suo funerale a fissare la sua bara.”

Blaine sospirò e guardò Kurt. “Quando seppi che Karofsky aveva minacciato di ucciderti, pensai che sarei morto quando sparisti durante la festa di Dwight. Non poteva succedermi di nuovo. Non volevo che succedesse di nuovo.”

Kurt scosse la testa e continuò a tenergli la mano. Dopo una debole scrollata di spalle, Blaine disse. ”Dopo che Jude non c'era più, rimanemmo io, Micah, Erin e Shane. E Shane.. non si era ancora dichiarato ufficialmente, ma riceveva così tanti abusi solo per essere mio fratello che non... non riuscivo a stare fermo a guardare. Vivevo ogni giorno preoccupandomi che lo picchiassero troppo forte. Provai tutto. Cercai di proteggerlo. Provai a parlare alla direzione: a nessuno interessava davvero. Ed era dopo che Jude era morto. Tutti pensavano che fosse stato un incidente o un borseggio finito male.

Erin non poté sopportare la pressione, il pensiero che sarebbe potuto succedere a chiunque di noi.. Scappò con la sua ragazza di un'altra scuola quando scoprì che qualcuno aveva mandato alla sua ragazza delle foto mutilate di loro due che si baciavano. Parliamo ancora.. non è la stessa cosa. Così eravamo in tre. E io vivevo ogni giorno nella paura che tutta la scuola avrebbe scoperto che Shane e Micah uscivano insieme,”

Kurt sembrava stupito. Blaine annuì. “Shane.. sai come è fatto. Lascia che tutto, le sue emozioni abbiano la meglio su di lui. Pensava di essere disperatamente innamorato di Micah e, sì, per un po' lo furono. Lui mette tutto in tutto. Ma non stava attento. A volte li beccavo mentre mentre si baciavano dietro la palestra durante la pausa pranzo o mentre si tenevano per mano quando pensavano che i corridoi fossero vuoti.. Ero contento per loro, ma la loro sicurezza era a repentaglio.

E poi Shane iniziò a portare Micah a casa. E Kurt, se pensi che a scuola fosse dura, a casa era anche peggio. Shane ed io avevamo così paura di uscire allo scoperto che entrambi decidemmo di uscire con delle ragazze solo per mantenere le apparenze con mamma e papà. Soprattutto per papà. Mamma... penso che lei lo sapesse. Solo.. solo che non disse mai nulla. Come se pensasse che si sarebbe risolto tutto se lei non l'avesse detto ad alta voce.”

Tua mamma..” iniziò Kurt.

Blaine scosse la testa la testa e abbassò lo sguardo verso le sue mani. “.. Un giorno papà tornò a casa prima. Micah era a casa nostra e lui e Shane si stavano baciando sul divano, se riesci a crederci. L'avevo detto loro milioni e milioni di volte di non fare nulla in casa. Nella nostra casa. Non so che cosa fosse preso loro. Ma Shane era andato in cucina e Micah era sul divano praticamente mezzo nudo e io scesi proprio quando papà entrò.”

Kurt era pallido per lo shock, le mani e la gola tremavano e aveva lo sguardo fisso. Blaine annuì. “Mi ero immaginato mille scenari, sai, sul modo in cui mi sarei dichiarato a mio padre. Volevo davvero farlo. Anche solo per fargli smettere di dire quanto fosse disgustoso essere gay. Mai avrei immaginato che quello sarebbe stato il modo in cui sarei uscito allo scoperto.. perché finii col dire che Micah era il mio ragazzo e che ero stato io a portarlo a casa. E che ero gay.”

Blaine riuscì a fare una risata forzata e amara. “Fu il momento migliore e peggiore della mia vita fino ad allora. Io, che spiegavo come Micah ed io stessimo insieme da tempo! Tutte le cose che avevamo fatto. E in qualche modo molto contorto mi sembrava fantastico poter semplicemente dire la verità. Mi sentivo.. libero. Mi sembrava come se finalmente potessi respirare.

E per tutto il tempo alle spalle di papà potevo vedere Shane in cucina, cadaverico e inorridito e sapevo che voleva con tutto sé stesso uscire di corsa e dire a papà che non era vero, ma io mi limitai a guardarlo e a scuotere la testa. Sapevo di che cosa era capace papà. E qualcuno così emotivo e incredibilmente sensibile come Shane non sarebbe mai riuscito a sopportarlo.”

Aveva uno sguardo amaro. “I fuochi d'artificio furono senza precedenti. Pensai che papà mi avrebbe ucciso e le sue urla.. l'intero isolato deve averlo sentito. Gettò Micah fuori e spinse me contro la vetrina dove tiene la sua pistola. Come se.. come se potesse scacciare l'essere gay via da me. Io risi e subii tutto. Non poteva fregarmene di meno, non ero più me stesso. Ero gay, lui lo sapeva ed era tutto qui. Mia mamma.. be' lei restò a guardare. Cercò di trattenere papà quando vide che stavo sanguinando, ma fu dopo quindici minuti buoni.”

Si leccò nervosamente le labbra e rise leggermente. “Ma.. non penso che mamma avrebbe potuto fare qualcosa in ogni caso. E Micah? Sparì. Non lo vidi più; forse papà lo minacciò, non lo so. Ma spezzò il cuore a Shane e io persi il mio amico.

Dopo quell'episodio le cose a casa peggiorarono molto. Papà sembrava convinto che che io non fossi veramente gay. Continuava a cercare di “farmi diventare etero”. Ero il maggiore, quindi.. C'erano un sacco di aspettative su di me. Litigammo molto, fino a quando smettemmo di parlarci per un po' e poi ogni giorno. Shane continuava a dirmi che voleva alleggerirmi la situazione dicendo a papà la verità. Che era colpa sua. Ma.. quello avrebbe solo peggiorato le cose. Era già abbastanza brutto che un figlio fosse gay... Che cosa avrebbe fatto papà a Shane e me se anche Shane fosse uscito allo scoperto? Probabilmente avrebbe pensato che l'avevo “contagiato”. Shane non era nemmeno il suo preferito: ero io.”

Lasciò perdere, “E quindi.. dopo che le cose a casa si fecero difficili, iniziai a non reggere la pressione a scuola, con le minacce dei bulli... Prima che mi dichiarassi, sapevo che casa nostra era un posto dove io e Shane eravamo al sicuro. Ma dopo che uscì allo scoperto.. non c'era più un luogo tranquillo. Qualcosa.. doveva cedere. E quel qualcosa fui io.”

Lasciò uscire l'aria con un lungo sospiro – un respiro che portava con sé il peso delle parole e un cuore incredibilmente pesante. “...quindi scappai. Scoppiai e scappai via come un pazzo. Venni alla Dalton. Praticamente pretesi di vivere qui. Non potevo restare a casa, nella mia vecchia scuola, un minuto di più. Non potevo sopportare più nulla. Scappai. Mi spaventai troppo, era diventato troppo difficile... Lasciai Shane da solo... perché non riuscivo più a gestire tutto. Dovevo venire qui, Kurt. Il coraggio non era riuscito a salvarmi.”

Stava iniziando a versare qualche lacrima. Per lui era stato molto peggio, pensò Kurt; il fatto che aveva dovuto lasciare Shane a difendersi da solo. Kurt strinse Blaine tra le braccia e posando le sue labbra sui capelli dell'altro ragazzo. Blaine non pianse, lasciò soltanto che le calde lacrime d'ira cadessero in silenzio. Come se non volesse cedere di nuovo. La sua armatura era perfetta. Ma quell'armatura non l'indossava come un cavaliere: la indossava per proteggersi dal mondo.

Mise una mano sul braccio di Kurt. “..no. Non voglio più che questo accada. Tu ne hai avuto abbastanza..”

Io voglio farlo,” rispose fervidamente Kurt, stringendolo ancora più forte. “Tu ne hai avuto abbastanza. Ne hai avuto più che abbastanza. Ti sei occupato di tutto – per i tuoi amici, per Shane, per me – quindi, per l'amor del cielo, lascia sia qualcun altro a occuparsi di te per cambiare. E per una volta lascia che sia io.”

Blaine strinse Kurt in silenzio e la sua stretta si fece più salda in un attimo di debolezza. “Voglio essere egoista. Voglio essere egoista solo per una vola – solo per questo – solo per te. E non posso lasciare che Logan abbia la meglio. La prossima volta che cercherà di fare qualcosa, mi vedrai diventare qualcosa di davvero terribile, te lo dico subito. Non voglio che tu lo veda, ma a questo punto, penso che sia inevitabile che accada. Non posso perderti, Kurt.”

Tieni la bestia sotto controllo,” Kurt sogghignò leggermente. “Non ho intenzione di andare da nessuna parte.” Si spostò, così da poter essere perfettamente di fronte a lui, mai stato così serio in vita sua. “Ascoltami. Ehi!” Schioccò le dita per costringere Blaine a guardarlo. “Ascoltami. Tutto questo non succederà mai più. Capisci? Non permetterò che accada di nuovo. Io non.. non sono una damigella in pericolo, e per quel che conta, se mi tratterai come tale, ti lancerò nella fontana.” Sorrise, ma solo leggermente. “Sono qui. Non andrò da nessuna parte. E sarà meglio che tu faccia lo stesso.”

Strinse forte la sua mano, appoggiando la fronte alla sua. “..nessuno sta scappando. Possiamo farcela.”

Blaine sorrise. Si portò la mano di Kurt alle labbra e la baciò teneramente. “.. posso chiederti quando sei diventato così perfetto?”

Non l'hai saputo? Sono nato così.” Il sorriso di Kurt diventò un ghigno. Blaine rise piano, piegandosi in avanti catturando le sue labbra in un lungo e lento bacio che Kurt ricambiò.

Quando si allontanò, gli occhi di Kurt rimasero chiusi e Blaine sussurrò. “Be'.. non lasciare mai che qualcuno ti convinca del contrario.”

"Fidati,” Kurt gli sorrise un pochino. “Non succederà mai.”

 

Ogni anno, tramite un consiglio privato, i Warblers selezionano un Warbler particolarmente eccellente – qualcuno il cui talento e sforzi meritano di essere premiati – a cui viene dato la più inusuale delle onorificenze, cioè prendersi cura del vero usignolo. Al momento l'usignolo d'onore era Pavarotti ed egli godeva di grande magnificenza: quell'usignolo aveva un lignaggio che risaliva a molte generazioni indietro ed era chiaramente qualcuno la cui discendenza superava quella della maggior parte degli studenti della Dalton.

Pavarotti era stato dato a Logan l'anno prima per premiarlo per la sua eccellenza nel guidare i Warblers e come cantante solista. Il piccolo usignolo ora viveva in una gabbia finemente lavorata che pendeva da un elegante gancio dorato che si trovava nell'anticamera del terzo piano. Sfortunatamente su quell'anticamera – che era diventata una piccola sala comune – si aprivano altre tre porte, due delle quali appartenevano a Logan e a Derek. Bisognava prendere precauzioni.

Normalmente, infiltrarsi nel dormitorio di Stuart non sarebbe stata una sfida così ardua per gli esperti gemelli, ma dopo essere entrati a Stuart più o meno otto volte e mezzo e con Logan che si aspettava una rappresaglia, dovevano ammettere che la sicurezza era buona.

I gemelli tornarono dalla loro missione di spionaggio con notizie deludenti per coloro che si erano riuniti nella sala comune. Si erano assicurati che Blaine fosse fuori dai piedi convincendo Dwight a far uscire il prefetto dal dormitorio per un po'. Finché Kurt era a Windsor, tale missione era davvero una sfida, ma Dwight colse l'occasione prendendo della vernice rossa e dipingendo un enorme sigillo incantato sul parabrezza di Blaine, affermando che stava purificando la sua macchina dai demoni.

Ciò attirò l'attenzione del prefetto abbastanza in fretta e, per quanto ne sapevano gli altri, Blaine stava ancora inseguendo Dwight al momento.

Le finestre hanno un nuovo tipo di chiusura...” riportò Evan ai cospiratori. “Le loro serrature sono state cambiate. E grazie a qualche generosa donazione ora per aprire le loro porte c'è bisogno di tessere magnetiche.”

Tessere magnetiche?” sbuffò Wes. “Chi si credono di essere? La CIA? Nemmeno negli appartamenti degli insegnanti ci sono serrature con tessere magnetiche.”

Dovete prendervela solo con voi stessi,” li riprese Reed da dove si stava curando un alluce ferito – il secondo nelle ultime sei ore. “Siete entrati così tante volte che hanno dovuto prendere misure drastiche.”

Sono abbastanza sicuro che le loro telecamere siano finte...” mormorò Ethan con aria contemplativa. “Ma non posso esserne certo. Prima di tutto ci servirà l'opinione di un esperto.”

Kurt, dal divano su cui era acciambellato per ripassare per l'esame di Biologia e Studi Ambientali, si accigliò. “Quindi nonostante tutto quello che avete architettato, voi non siete esperti?”

Oh, Alice,” disse Evan con un sorriso gentile. “Così ci lusinghi.”

Ma la persona di cui stiamo parlando..” Ethan annuì in maniera drammatica. “Lui è Mycroft e noi siamo Sherlock. Sarebbe incredibile se solo avesse la forza fisica e l'ambizione che abbiamo noi.”

State parlando di entrare di nascosto nel dormitorio di Stuart – cosa che disapprovo completamente, a proposito,” Kurt si accigliò. “La vostra “ambizione” è chiaramente venire espulsi.”

Ti prego non dirlo al tuo Bianconiglio, Alice!” implorarono i gemelli, gettandosi su di lui. Kurt colpì le loro mani con il libro. “Non dirglielo: ci rovinerà tutto il divertimento e..”

Non ho intenzione di dirlo a Blaine.. lasciatemi andare” Kurt li fulminò e si passò una mano sopra la frangetta per assicurarsi che fosse a posto. “Ma solo perché qualsiasi cosa sia, Logan se l'è meritata.” Si accigliò di nuovo. “.. non posso credere che abbia raccontato ai miei genitori tutte quelle cose.”

Sei sicuro di non voler venire in missione con noi?” Wes sogghignò beandosi del fatto che il nuovo arrivato non fosse completamente contrario all'idea: voleva dire che la sua trasformazione era quasi terminata. “Potresti dargli tu stesso il colpo di grazia.”

No, non sono interessato a commettere un crimine.”

I gemelli si guardarono e gli sorrisero. “Che ne dici di conoscere il Brucaliffo? Sei qui da un po' e non l'hai ancora incontrato. Dovresti davvero farlo. E' interessante.”

Kurt li guardò alzando un sopracciglio. I gemelli davano nomi di personaggi di Alice nel Paese delle Meraviglie solo alle persone a cui erano particolarmente interessati. “..Brucaliffo?”

Kurt non aveva mai frequentato molto i piani superiori. Windsor era un edificio di cinque piani, ma non era mai andato al di sopra del terzo perché non aveva motivo di farlo. Per quanto ne sapeva erano comunque tutti uguali.

 

Il quarto piano era un posto tranquillo e sembrava meno colpito dalle strane pazzie di Windsor rispetto ai piani inferiori. Su alcune porte c'erano nomi di studenti, altre conducevano a stanze vuote. Seguì Reed e i gemelli lungo il corridoio fino a che non raggiunsero una porta che non era di legno ed era completamente diversa dalle altre.

Non c'era chiavistello o maniglia: era un pannello di metallo bianco con un schermo rettangolare nero al LED. Non si erano nemmeno avvicinati ad essa che lo schermò diventò rosso e iniziò a lampeggiare. I gemelli sorrisero. “Sa che siamo qui.”

Kurt li guardò sospettoso, ma all'improvviso lo schermò si illuminò e vi apparirono sopra delle parole.

CHI SIETE?

Pincopanco e Pancopinco,” risposero in coro i gemelli allegri, come se dopo molte volte avessero inserito il pilota automatico.

Ci fu una pausa. E poi:

NON VOI. GLI ALTRI DUE.

Può vederci?” disse Kurt incredulo.

SI'

Andiamo, conosci Reed,” sogghignò Evan. “E Alice! Li hai già visti!”

Davvero?” Reed era sconvolto e sembrava un po' spaventato.

Ci fu un'altra pausa. E poi lo schermo “parlò” di nuovo.

CHI SIETE?

Non te l'abbiamo appena detto, qualsiasi cosa tu sia?” sbottò Kurt, irritato e realizzando che apparentemente non aveva ancora esplorato le profondità della pazzia di Windsor.

Vuole che lo diciate voi stessi,” suggerì loro Ethan. “Per l'identificazione della voce.”

Reed e Kurt si guardarono. Kurt roteò gli occhi, ma Reed si fece avanti bonariamente. “Reed Van Kamp! Il Ghiro!” disse allo schermo, poi diede una gomitata al suo amico.

Kurt fece un profondo sospiro e decise di assecondare la situazione. “Kurt Hummel.” I gemelli e Reed lo guardarono in attesa, lui li fulminò, ma poi aggiunse, “Alice.”

Automaticamente, la porta iniziò a sibilare, facendo uscire una grossa nube di ghiaccio secco vaporizzato da sotto di essa. Kurt e Reed balzarono indietro finendo quasi addosso ai gemelli. Nel frattempo la porta si aprì, permettendo l'entrata in una stanza scura debolmente illuminata e con molti quadrati scintillanti all'interno.

I gemelli entrarono alla svelta. Reed e Kurt esitarono all'esterno, non desiderando chiaramente entrare, quindi due braccia identiche uscirono e li trascinarono all'interno di quella stanza fredda e buia. Non appena furono all'interno, la porta si richiuse con un sibilo. Ci fu un momento di silenzio – e il suono di qualcuno che si strascicava per la stanza.

Un po' di luce, per piacere,” disse Ethan pazientemente. “Alice e il Ghiro non sono abituati a te, Han.”

Oh, giusto,” giunse una voce che sembrava leggermente agitata. Sì sentì ancora quel suono di strascicamento, qualcuno sbatté in qualcosa di metallico e, finalmente, da sopra le loro teste giunse una luce fluorescente. Kurt si guardò attorno scioccato.

Sul pavimento c'era un tappeto di fumo e veniva dai tubi di ghiaccio secco che circondavano quello che doveva essere un enorme computer. Accanto ad esso c'era una torre di supporti di memorizzazione e in quella stanza doveva essercene più di una. La camera in sé non era per niente simile alle altre del dormitorio. La zona notte era ridotta a un futon sul pavimento, proprio accanto a videogiochi e altri armamentari per l'animazione che di sicuro valevano migliaia di dollari.

Scusatemi per il freddo,” giunse la voce di prima. “Ma è l'unico modo per tenere freschi tutti i sistemi: se non facessi così si surriscalderebbero. A volte l'aria condizionata non basta..”

Kurt si guardò in giro per capire da dove venisse la voce e finalmente i suoi occhi si posarono un ragazzo che stava spingendo uno scaffale pieno di server. I suoi capelli scuri erano corti e indossava una maglietta bianca coperta da un enorme giacca di lana . Li guardava attraverso un paio di occhiali che quasi nascondevano i suoi occhi marroni.

Alice,” disse Evan felice, “Ti presento il Brucaliffo.”

Ehi,” gli fece cenno il ragazzo. Li raggiunse a tentoni, inciampando su dei cavi che erano sul pavimento e gli porse la mano. “Han Westwood.”

Kurt gli strinse la mano, guardandolo confuso. Han alzò le spalle. “Non esco molto. Preferisco stare al chiuso.”

...lo vedo...” mormorò Reed notando tutti i computer. Da alcuni usciva della musica, altri proiettavano film e altri ancora erano impegnati in strane programmazioni che coinvolgevano un sacco di numeri, lettere e codici.

Devi uscire di più, Han,” disse Evan con voce lamentosa.

Tutte queste radiazioni stanno iniziando a renderti fluorescente,” aggiunse Ethan.

Ehi, il vostro parco giochi è il mondo: il caso vuole che il mio sia internet.” Han prese una lattina di Mountain Dew e l'aprì. Dopo averne bevuto un sorso, li guardò con calma. “E quindi volete entrare nel dormitorio di Stuart.”

Scusa, ma come fai a saperlo? Non eri nemmeno lì!” Kurt era stupefatto.

Ho dei sensori che di tanto in tanto registrano tutte le cose più interessanti.” Han sorrise leggermente. “Venite, vi faccio vedere.” Camminò verso quello che probabilmente era il suo “trono” - era un'enorme sedia imbottita che si trovava dietro a non meno di sei enormi schermi piatti collegati insieme.

Gli occhiali di Han riflettevano la luce degli schermi. Si schiarì la gola e si infilò delle cuffie con un microfono, poi iniziò a digitare. Su uno degli schermi chiuse la finestra su cui si vedeva Misfits e aprì una visuale un po' sgranata della sala comune di Windsor.

Reed la fissò con gli occhi spalancati e per poco non inciampò su un cavo. “Ehi!” protestò Han. “Stai attento o interromperai il mio download.”

Hai riempito l'intero dormitorio di cimici?” domandò Kurt scandalizzato.

E anche alcune zone della scuola, ma non ditelo a nessuno,” borbottò Han mentre digitava velocemente, postando qualcosa su un sito web. “E' vero ho messo delle cimici, ma non guardo mai le registrazioni almeno che non senta qualcosa di davvero interessante.” Indicò le cuffie. “E anche quando ciò accade, ascolto a malapena. Ho centomila mp3, flac e podcast. Non ho bisogno di banali conversazioni riguardo a come Derek sta di nuovo ammazzando di fatica una squadra sportiva o su te e Blaine che avete pomiciato sul tetto a New York. Qualsiasi cosa voi ragazzi facciate di sotto davvero non mi interessa.” L'ultima frase pose fine allo sguardo assassino che Kurt stava rivolgendo ai gemelli, che invece avevano un aria angelica.

Però hai sentito che volevamo entrare a Stuart?” Evan sollevò un sopracciglio.

Certamente,” rispose Han tranquillo mentre salvava delle immagini. “Perché quello, cari Pincopanco e Pancopinco, è interessante.” All'improvviso aprì una finestra in cui si vedeva un'ottima visuale del dormitorio di Stuart. Data l'altezza del punto di vista, Kurt sospettò che la cimice si trovasse su un lampione.

Dobbiamo riuscire ad aprire le loro serrature,” disse Ethan “Ma usano delle tessere magnetiche dall'ultima volta che siamo entrati.”

Ooh..” Han stava sogghignando. Digitò rapidamente e cliccò con il mouse ad una velocità tale che Reed dovette domandarsi come facesse il mousepad a non prendere fuoco. “Brutta mossa, Stuarts. Tessere magnetiche, eh? Ehi, Hummel, passami quella scatola sulla mensola vicino a te.”

Kurt individuò la scatola facilmente: aveva gli stessi colori accecanti dei videogiochi. Tolse la polvere che c'era sopra e con cautela gliela porse. Han la prese e l'aprì, tirandone fuori un oggetto che nessuno riconobbe fino a quando non tirò fuori anche una manciata di tessere di plastica colorate. Reed capì a cosa serviva quella macchinetta. “Hai.. hai intenzione di darci delle copie delle loro chiavi?”

Ah ah...” Han stava digitando veramente in fretta, poi collegò la macchinetta al suo computer. Per alcuni momenti lavorò su uno strano programma. “Allora, abbiamo bisogno dei codici.. Fatemi vedere se riesco a trovare una scappatoia nel sistema di Murdoch.. wow, è stato facile. Andiamo, Stuart, questa non è sicurezza, è un invito. Quindi!” Cliccò un paio di volte. “Dovete arrivare nell'anticamera dove tengono Pavarotti.”

Chi è Pavarotti?” domandò Kurt che ormai non capiva più niente.

Un futuro ospite del dormitorio molto speciale,” disse allegramente Ethan.

Sulla macchinetta sulla scrivania lampeggiò una luce verde. Han scelse due tessere e le infilò due volte nella macchinetta. Le lanciò ai gemelli e si tirò su gli occhiali. A Ethan ne diede una con su il fungo verde di Super Mario. “Questo fungo vi farà aprire la porta di servizio laterale.” A Evan invece ne diede una con su il fungo rosso di Super Mario. “E questo fungo vi farà entrare nell'anticamera.”

Ricordate che potrei o non potrei avere inserito il codice della stanza di Logan in quelle tessere, ma che non sono responsabile di ciò che deciderete di fargli,” aggiunse con un sorriso.

Grazie, Han.” I gemelli sorrisero mentre tenevano in mano le loro tessere con i funghi.

Ehi, un patto è un patto.” Alzò le spalle. “Voi tenete il mio quartier generale al sicuro e io vi procuro quello che vi serve.” Guardò Kurt. “Sai potrei scaricarti l'esame, così sapresti cosa ti aspetta.”

Kurt lo guardò incredulo. Han sbatté le palpebre sconcertato. “Che c'è? Posso farlo davvero!”

Passo,” rispose Kurt spensieratamente. “Ce la posso fare da solo, grazie mille. E tu ricorda, visto che hai messo cimici in tutte le nostre camere, che se guarderai in camera mia e di Reed, lo scoprirò, verrò qui sopra e ci sarà una replica di quello che è successo con Tabitha.”

Ehi, io non guardo in camera degli altri ragazzi,” rispose Han alzando le mani e sbattendo le palpebre ansiosamente. “Loro mi lasciano in pace, io lascio in pace loro. Almeno che non senta delle urla raccapriccianti che indichino che stanno assassinando qualcuno, non guardo. E fidati, un paio di volte ho salvato questo dormitorio dal rischio d'incendio. Chaz mi deve un grosso favore.”

Bene, allora andremo d'accordo.” Kurt sorrise.

Fantastico. Ora ve ne dovete andare, così posso fomentare un po' di guerre tra fan con le mie mie minacce.”

 

Il Brucaliffo, a quanto pareva, era davvero un recluso. Non era mai stato visto in giro per Windsor. Nessuno parlava di lui e Kurt iniziò a pensare che forse solo i gemelli lo andassero a trovare e parlassero con lui. Tutti sembravano essere al corrente della sua esistenza - “Han? Ah già! Gli piace molto internet” - ma nessuno pensava che il suo atteggiamento da recluso fosse qualcosa di cui preoccuparsi.

Kurt non aveva molto tempo per pensarci sopra, visto che il giorno successivo era quello dell'esame. Se i commentini di Murdoch durante le lezioni erano di qualche indicazione, sapeva che avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche e affrontare qualsiasi diabolico esame gli sarebbe stato sottoposto.

Alla fine, comunque, quando Blaine vide attraverso la porta semi aperta della sua camera che la luce era accesa ben dopo mezzanotte, bussò gentilmente ed entrò per trovare Kurt profondamente addormentato sul divano con la faccia schiacciata contro un quaderno. Reed era sdraiato sul morbido tappeto lì vicino con un disegno completato solo a metà e le dita macchiate dai pastelli a olio.

Blaine sorrise. Spense la luce principale e accese invece la piccola lampada vicino al divano. Sollevò Kurt molto gentilmente, assicurandosi che non si svegliasse mentre sollevava la sua guancia dal quaderno. La spirale di metallo aveva lasciato dei segni sulla sua faccia e Blaine dovette sforzarsi di non scoppiare a ridere. Tolse il quaderno e lo sostituì con un cuscino.

Mentre lo faceva, gettò uno sguardo al disegno a pastelli che Reed aveva fatto. Si fermò per un momento e lo guardò più da vicino. Non era un disegno terminato, ma riconobbe quei riccioli e l'intensità di quegli occhi che Reed aveva catturato alla perfezione sulla tela. Gli occhi che si erano illuminati di meraviglia quella prima volta in cui si erano posati su Reed.

Blaine studiò il ragazzo addormentato sul tappeto e si domandò se, oltre alla confusione, Reed non provasse qualcosa per suo fratello. Aveva pianto quando Shane era partito senza sapere perché e quello non era già un indizio? Le dita di Reed si trovavano vicino a quelle labbra mezze disegnate, innocentemente addormentate. Forse Reed stava ancora cercando di capire.

Blaine si voltò verso Kurt e con gentilezza pose una mano sulla sua guancia. “..Kurt?” sussurrò con cautela per vedere se era ancora sveglio. Gli pose una mano sulla spalla. “Kurt..?”

L'altro ragazzo si svegliò, le sue ciglia da ninfa sbatterono. “...Blaine..?”

Non dovresti dormire qui...” mormorò piano Blaine. “Ti verrà un raffreddore..”

Mmm..” Quella discussione era una causa persa. Kurt si era addormentato di nuovo e Blaine non se la sentiva più di svegliarlo.

Mentre si muoveva per la stanza per prendere le trapunte dei due ragazzi, Blaine ignorava completamente che fuori, nel corridoio, quattro figure stavano passando accanto alla porta furtivamente. Si mossero lungo il corridoio senza far rumore diretti alla finestra nell'alcova che vi era alla fine di esso. Sollevarono con cautela il gancio per aprirla.

La finestra si aprì. Il vento fischiò leggermente tra i rami degli alberi su cui saltarono – solo due erano veramente aggraziati, come gatti, perfino mentre si muovevano tra i rami. Gli altri due erano meno agili, ma li seguivano con passo sicuro.

Queste quattro ombre lanciarono un'ultima occhiata a Windsor prima di voltarsi e dirigersi verso Stuart, dove tutte le finestre erano scure in lontananza.

Quando Blaine lasciò la camera di Kurt, dopo essersi assicurato che entrambi i ragazzi rimanessero al caldo, vide la finestra aperta. Si sentì leggermente confuso, ma pensò che qualcuno doveva essersela dimenticata. Chiuse la finestra, ignaro che nel dormitorio che si vedeva a malapena, una tessera magnetica decorata con un fungo verde di Super Mario stava scivolando dentro la porta di servizio, facendo entrare le quattro figure.

Non appena furono entrati ed ebbero chiuso silenziosamente la porta, i gemelli attraversarono il piccolo corridoio e si affacciarono sull'enorme ingresso di Stuart. Non avevano mai bisogno di parlarsi: entrambi si mossero all'improvviso.

Mentre passavano accanto all'ingresso della cucina, David vi lanciò un'occhiata all'interno e scosse la testa. “Il dormitorio di Stuart ha una seria ossessione per il caffè.”

Ho sentito dire che uno Stuart, una volta ferito, sanguina caffè espresso,” disse Wes con un ghigno.

Shh!” sibilò Evan, i cui occhi brillavano riflettendo la debole luce. “Da questa parte.”

Era abbastanza rischioso: gli Stuarts restavano svegli molto di più delle persone normali, soprattutto perché continuavano a studiare con grande sforzo. Il problema con il dormitorio di Stuart era che una vasta maggioranza dei suoi occupanti era dotata di incredibile forza di volontà ed era decisa e assolutamente talentuosa, molto più che negli altri dormitori. Il risultato di ciò era che potevano essere molto competitivi tra loro e lottavano sempre per avere degli ottimi voti.

Questo era qualcosa a cui gli spensierati Windsor non erano propri pronti ad adattarsi.

Al secondo piano le cose iniziavano a farsi complicate. Era buio, ma proprio quando il gruppo arrivò al pianerottolo, uno studente di Stuart uscì da una stanza portando con sé un pacco di fotocopie. Lo studente alzò lo sguardo quando sentì il rumore che avevano fatto i gemelli, Wes e David andando a sbattere contro una colonna dall'altra parte del mezzanino.

Confuso, lo studente camminò verso la loro direzione. C'era abbastanza buio ovunque, ma non potevano affatto rischiare di farsi vedere.

Oh merda!” sibilò David mentre lo studente si avvicinava. Evan velocemente iniziò a frugare nel suo marsupio e Ethan tirò fuori per lui quello che stava cercando: era un'enorme caramella “spaccamascella”. Il gemello fece un lanciò drammatico, quasi come un giocatore di baseball professionista, che fece volare per aria la caramella, nel buio, e contro le scale, sulle quali rimbalzò rumorosamente quando arrivò a terra. Questo catturò l'attenzione dello studente che andò a investigare in quella direzione.

Sospirando sollevati, la truppa immediatamente corse in silenzio lungo il corridoio. Potevano già vedere il loro obbiettivo: la porta alla fine del corridoio. Ethan prese la sua tessera con il fungo rosso e la fece scorrere nella serratura, ma nulla accadde.

Ma che?” sibilò.

Forse l'hai fatto troppo in fretta. Prova di nuovo!” sussurrò Wes.

Anche la seconda volta fallì. Lo studente stava ritornando di sopra. Ethan sibilò qualcosa che poteva essere una maledizione od un incantesimo sulla tessera prima di farla scorrere di nuovo. La luce sulla serratura diventò verde. I ragazzi sparirono nella stanza e la porta si richiuse proprio quando lo studente arrivò di sopra.

La loro preda si trovava sul lato dell'anticamera con le finestre. La bella gabbia di Pavarotti era coperta con un telo, per evitare che l'uccello venisse disturbato mentre dormiva. I gemelli vi si avvicinarono con estrema cautela. Sapevano che se avrebbero mosso troppo la gabbia, l'uccello avrebbe potuto svegliarsi, cinguettare o cantare e la partita sarebbe stata persa.

Con grande cura, iniziarono a togliere la gabbia via dal gancio.

Un piccolo e per nulla spaventato cinguettio risuono dentro e tutti e quattro si immobilizzarono.

La porta di Derek si aprì e il capitano si guardò intorno, certo di aver sentito un po' di rumore. Aveva sempre avuto il sonno leggero (o almeno lo aveva da quando si era svegliato e si era ritrovato completamente ricoperto di quelle che dovevano essere colla e piume in seguito ad un'incursione dei gemelli).

Vide che l'anticamera era vuota.

Senza ragione di guardare l'uccellino, credendo che fosse perfettamente al sicuro, attraversò l'anticamera e uscì sul corridoio proprio quando i ragazzi di Windsor, insieme a Pavarotti, sparivano giù dalle scale. Ma giusto per stare tranquilli, Ethan lanciò qualcosa per distrarlo.

Derek alzò lo sguardo mentre una “spaccamascella” rimbalzava fino ai suoi piedi. Si piegò e la raccolse, sentendosi in un momento molto più preoccupato. Ma prima che potesse dirigersi di sotto, la porta di servizio era stata aperta e i cospiratori stavano ritornando a Windsor.

 

Il giorno dell'esame arrivò e con esso anche delle esclamazioni di sorpresa nella sala Comune. I primi studenti che vennero svegliati da un leggero cinguettare, vi sbirciarono dentro per trovare lì il noto usignolo insieme ad un paio di Brightman molto felici che lo viziavano riempiendo la sua vaschetta di mangime.

Mentre Kurt era quasi affascinato dalla gabbia dorata che era apparsa in maniera così drammatica nella sala comune di Windsor, Blaine era furioso.

Ma che diavolo!” esclamò, indicando l'uccellino. “Avete rubato Pavarotti dal dormitorio di Stuart?”

Il cinguettio che l'uccello emise in risposta sembrava più divertito che mai. Kurt sbirciò nella gabbia accigliato. L'uccello rispose con un cip per fargli capire che aveva notato la presenza del ragazzo con gli occhi blu. Kurt si voltò poi verso Blaine che stava fulminando i gemelli.

Voglio sapere esattamente che cosa vi è passato per la testa,” disse Blaine. “Perché scherzi come gavettoni e piume e colla sono una cosa, ma rubare l'usignolo d'onore è tutt'altra! Se Harvey e la Medel lo scoprissero..”

Non lo scopriranno!” Evan alzò le spalle.

Blaine si stava premendo le dita sulle tempie per la frustrazione, “Okay.. Quell'uccello? Tutti conoscono Pavarotti. E tutti sanno che Pavarotti è stato affidato in gran pompa magna a Logan. E per quanto ne so, Stuart n'è parecchio orgoglioso. E non lasceranno correre il fatto che siete entrati di nuovo nel loro dormitorio.. A proposito, come avete fatto? Hanno delle tessere magnetiche e, vi prego, ditemi che non avete chiesto ad Han di infiltrarsi nel loro sistema di sicurezza..”

Be', Han è stato più che felice di..” disse Ethan pensieroso.

Stuart non la prenderà alla leggera,” sbottò Blaine.

Oh no,” Wes scosse la testa, incrociando le braccia sul petto. “Non oserebbero. Come hai detto tu, rubare Pavarotti è una pazzia. E Windsor non fa nulla di estremamente folle almeno che non sia strettamente necessario.”

Gli Stuarts inizieranno a domandarsi perché l'abbiamo fatto,” spiegò David. “Rubare Pavarotti è come dichiarare la Terza Guerra Mondiale... e quando chiederanno, Logan non potrà spiegare loro il perché.”

Aspetta.” Kurt si allontanò dal piccolo usignolo e li guardò. “Perché non potrà?”

Regole dei dormitori della Dalton,” disse Reed, dondolandosi sulla poltrona a sacco su cui sedeva inginocchiato. Il suo volto era ancora macchiato di pastelli. “Nessuno dice nulla. Mai. Logan ha infranto questa regola quando ha raccontato quelle cose ai tuoi genitori. E nemmeno gli Stuarts lo apprezzeranno.”

Derek si incazzerà di sicuro,” sbuffò Wes. “Logan dovrà dirgli che i Windsor si sono vendicati perché ha infranto una regola solo per riconquistarti e portarti via da Blaine.”

Riconquistarmi?” gli fece eco Kurt con una nota di giusta rabbia nella voce. Dwight arretrò immediatamente stringendo i suoi talismani. Kurt fece un passo avanti verso Wes con aria quasi minacciosa, “Quando mai sono stato suo?”

Woah.. piano!” Wes arretrò fino al pianoforte nella sala comune. “Io non ho mai detto ciò!”

Non sono un trofeo!” sbottò Kurt, voltandosi verso Blaine. “Che cosa ci vuole per farglielo capire? Deve smetterla di fare così perché sto davvero incominciando a stancarmi!” Si diresse verso la porta e corse fuori, marciando per il giardino.

Kurt!” Blaine lo inseguì. Quando raggiunse la porta, si voltò e indicò i gemelli. “Sarà meglio che Pavarotti sia vivo quando torno. Se Windsor ammazza quell'uccello, cadranno delle teste!” E corse dietro a Kurt.

Raggiunse l'altro ragazzo a metà strada verso l'edificio Principale. “Kurt! Kurt.. aspetta!”

Perché?” domandò Kurt indignato. “Non mi sembra che lui aspetti, Blaine. Sta giocando con noi come se fossimo delle pedine degli scacchi e deve essere fermato! Si sta comportando in maniera viziata e petulante e, lasciamelo dire, non rimarrò qui a permettergli di intromettersi nella mia vita!”

Non ti permetterò di affrontarlo quando sei così arrabbiato,” ribatté Blaine. “Perché Logan se ne sta andando in giro senza aver preso le sue medicine. Se dovessi urlargli così in faccia, ti garantisco che si difenderà.”

Allora gli dirò di prendere le sue cavolo di medicine!” replicò Kurt, spingendolo via. Blaine afferrò saldamente il suo braccio e lo trattenne, tirandolo così vicino a sé che a malapena Kurt poteva muoversi.

Blaine!” gemette, cercando di liberarsi.

Fermati, okay? Fermati.” Il tono di Blaine era calmo, fermo e definitivo. Non l'avrebbe lasciato andare. Kurt stava fermo, fumante per la rabbia e guardandolo male, ma Blaine non batté ciglio. “Smettila di pensare a lui, Kurt.”

Perché? Continua a intromettersi nella mia vita e a fare come gli pare.”

E ora tu stai assecondando il suo gioco.”

Kurt lo fissò stupito. “Che cosa?”

Blaine lasciò leggermente la presa. “Pensaci. Sei arrabbiato. Stai per andare ad affrontarlo. Rovinerai la tua compostezza, la tua concentrazione e, cosa più importante, il tuo esame. Poi finirai nelle mani di Stuart e lui otterrà quello che vuole, cioè avere te molto vicino.” Blaine sollevò un sopracciglio. “Non sottovalutare quel ragazzo. Gli piace ottenere ciò che vuole.”

Kurt si portò le dita sulle tempie con aria frustrata. “Gliel'ho detto io stesso. Tu mi hai sentito mentre glielo dicevo. Perché non può ficcarsi in testa che sei tu quello che io..” Scosse la testa.

Blaine lo abbracciò, baciandogli gentilmente la guancia. “Lo so. E non preoccuparti: lo sa.. ed è per questo che sta facendo tutto ciò. Non può sopportare di non aver avuto ciò che vuole.” Gli diede un colpetto affettuoso e sogghignò. “Sai cosa gli darà veramente fastidio? Il fatto che il suo piano non funzionerà. Se passerai l'esame, rimarrai con noi.”

Kurt lo guardò e sospirò. Strinse i pugni, ma li tenne aderenti al corpo. “D'accordo. Ma ho ancora intenzione di strozzarlo per questo dopo.”

Sei più che libero di farlo dopo e io verrò con te,” disse Blaine con un sorriso. “Logan dovrebbe capire che tu ed io non andiamo da nessuna parte.”

Già..” Kurt annuì, prendendolo per mano. Scosse la testa. “Bisogna.. bisogna solo costringerlo a capirlo.”
 

Il resto della giornata trascorse in un marasma di test, fogli, domande e risposte. Quando Kurt finalmente terminò il suo ultimo esame, realizzò che dare retta a Blaine era stata una buona idea. Se avesse affrontato Logan prima di tutto questo, sarebbe stato fisicamente ed emotivamente impossibile sostenere questo “salto nel cerchio infuocato” che aveva dovuto sopportare. Gli altri due nuovi studenti che avevano sostenuto l'esame sembravano messi anche peggio di lui.

Aveva avuto l'opportunità di pensare quando, ad un certo punto, era rimasto assolutamente bloccato con un problema di algebra estremamente complicato. Aveva avuto l'opportunità di pensare a quello che voleva fargli o dirgli. Con il passare del tempo era diventato più calmo e si era ricordato perché Logan non aveva preso le sue medicine. Prima si era arrabbiato troppo e ciò gli aveva fatto dimenticare che a Logan non piacevano le sue medicine perché stava cercando una ragione per provare emozioni. Tutto il resto erano soltanto danni collaterali.

Quando sono intontito non mi sento felice o triste, anche quanto ci sei tu. Questo sono io, Kurt – questo è chi sono veramente. E mi dispiace di essere una persona terribile quando non prendo le mie medicine, ma la verità è che.... ma la verità è che questo è quello che è orribilmente, ridicolamente innamorato di te e io non posso farci nulla!”

Kurt scosse la testa mentre si appoggiava ad una delle mensole nel corridoio. Logan sapeva che cosa sarebbe diventato; semplicemente aveva smesso di preoccuparsene. Voleva solo provare qualcosa, così come facevano tutti gli altri. Anche la sua ira era diventata pericolosa. Anch'essa era qualcosa che poteva provare.

E odiava, soprattutto, che non riuscisse a provare nulla quando Kurt era vicino a lui.

Non posso essere la ragione del tuo cambiamento, pensò Kurt mentre sistemava la tracolla della sua borsa. Non tocca a me. .. non penso di poterti aiutare nel modo in cui vuoi tu.

Salve.”

Kurt per poco non saltò quando vide nel corridoio Julian che sorrideva. Con i capelli pettinati indietro e la divisa era perfettamente in disordine, l'attore disse, “Sono Julian. Ti conosco grazie ai lamenti di Logan.”

Ma tutti a Stuart lo sanno? Kurt diventò rosso e si accigliò. Julian notò la sua espressione e sorrise in quella maniera che aveva perfezionato grazie ad infiniti servizi fotografici. “Vieni con me.”

Perché?” chiese Kurt con circospezione.

Stai cercando Logan, no?” rispose Julian con un sorriso.”Ho sentito te e Blaine discutere in giardino. Ti porterò da lui.”

Kurt ricordò l'avvertimento che gli era stato dato, quello che riguardava dove fosse la lealtà di Julian. Ma a quel punto, l'unico modo per porre fine a tutta quella situazione era mettere piede in territorio nemico. Julian si era già incamminato. Kurt riuscì a mandare furtivamente un messaggio a Blaine, spiegandoli dove stesse andando.

Con sua grande sorpresa, vide che Julian lo stava conducendo nella sala dei Warblers. “Sei un Warbler?”

No,” disse Julian freddamente. “Ho già inciso un singolo. Non ne ho bisogno.” Gli fece cenno di avvicinarsi. “Guarda.”

Nonostante fosse ancora sospettoso, Kurt si avvicinò e sbirciò dentro. Non c'era molto da vedere, ma poté intravedere due figure sedute sulla panca del pianoforte. Kurt riconobbe la Medel in un bellissimo abito morbido seduta sulla sinistra, ma le sue mani non si trovavano sul piano.

Le mani di Logan sì. Sedeva accanto a lei, senza giacca, e stava suonando e cantando una canzone.

Something always brings me back to you.

It never takes too long.

No matter what I say or do I'll still feel you here 'til the moment I'm gone.

Riconoscendo i primi versi di “Gravity”, Kurt si sentì leggermente sorpreso. Non l'aveva mai sentita cantare a quel modo; in una maniera che sembrava così atipica per la particolare voce di Logan. Continuò comunque a suonare.

Set me free, leave me be. I don't want to fall another moment into your gravity.

Here I am and I stand so tall, just the way I'm supposed to be.

But you're on to me and all over me…

E improvvisamente la Medel lo fermò.

Si voltò verso di lui, leggermente preoccupata. “Logan.. che cosa c'è che non va?”

..che intende?”

Quel tono morbido. Kurt l'aveva già sentito una volta sola. Era stato a Central Park, quando sembrava così intontito. Julian notò che aveva capito e disse. “Ci sta davvero provando, Hummel. Sa che deve prendere le sue medicine ogni tanto.. Non gli piace.. ma lo fa comunque.”

La Medel disse a Logan. “Io non.. be'.. sai come le tue canzoni sono piene di emozioni a volte..? Stavolta non ce ne sono, Logan. Stai cantando tanto per cantare. Non stai.. provando niente.”

Kurt si voltò. Non voleva sentire. “Come lo dipingono quelli di Windsor, Hummel?” domandò Julian freddo con un sorriso. Male, immagino. Non mi meraviglia che tu sia stupito di scoprire che è un essere umano..”

Perché è lì con la Medel?” chiese Kurt cercando di cambiare argomento.

Problemi a Stuart. In qualche modo abbiamo perso qualcosa di importante: un vero usignolo. E per qualche ragione, Derek è furioso. La colpa sembra essere tutta di Logan e qualcosa che ha fatto che “non valeva la pena di distruggere sé stesso”. Non so, forse ha esagerato. Logan ha preso le sue medicine subito dopo. Mi ha detto che voleva venire qui a provare o qualcosa del genere. Provare a cantare? Provare a ricordare? Provare a dimenticare?” Julian lo guardò mentre diceva a bassa voce, “Pensi che.. stia cercando di dimenticarti, Kurt?”

Kurt deglutì e non disse nulla, continuando a fissare intensamente Logan al piano. Julian continuò, “In ogni modo.. La Medel l'ha sentito e si è preoccupata.. così è entrata.”

La Medel in effetti sembrava ancora preoccupata. “Puoi cantare il ponte per me? E questa vola, Logan, provaci, per piacere. Puoi fare molto meglio di così. So che puoi farcela.”

Quando la musica ricominciò, Kurt si trovò all'interno della stanza e stava camminando verso il ragazzo al piano. Le emozioni di Logan e con esse la particolarità della sua voce, sparivano con le medicine. Si perdeva completamente. Ed era questo che aveva cercato di dire per tutto il tempo.

Logan alzò gli occhi e lo vide mentre suonava. All'inizio sembrò sorpreso e Kurt riconobbe quella nebbia nei suoi occhi. Kurt scosse la testa, lasciando cadere la borsa, con un'espressione che lo spingeva a cantare, a cantare nel modo in cui era solito sin dalla prima volta che era entrato in quella stanza e l'aveva incontrato presso quello stesso pianoforte.

Perse l'attacco. La Medel alzò lo sguardo e vide Kurt, ma si limitò a sorridergli e a voltarsi verso Logan. “Prova di nuovo,” disse amorevolmente.

Logan guardò lei e poi Kurt. Kurt ricambiò lo sguardo e, per un momento, mentre Logan ricominciava a suonare, pensò di aver visto ritornare una scintilla di vita.

I live here on my knees as I try to make you see that you're everything I think I need here on the ground.

But you're neither friend nor foe though I can't seem to let you go.

The one thing that I still know is that you're keeping me down…

Quella canzone. Era quello il motivo per cui Logan era voluto andare nella sala dei Warblers. Stava cercando di provare qualcosa attraverso le canzoni. Kurt si domandò se non stesse facendo la stessa cosa anche quando l'aveva incontrato la prima volta.

E ora, con quella piccola scintilla di vita che aveva recuperato, Kurt sentì finalmente Logan cantare di nuovo. Era debole rispetto al suo vero talento, ma ci stava provando. Ci stava provando sul serio.

La Medel non sembrava ancora soddisfatta. Sapeva bene che cosa Logan era in grado di fare e non era questo. Aveva bisogno di qualcos'altro. Qualcosa in più. Cercò nella sua cartelletta e tirò fuori una canzone.

Logan.. puoi provare questa?” Si alzò e guardò Kurt, porgendogli lo spartito. “Se per te va bene.. potresti cantarla con lui? Perché.. sono un po' preoccupata. Non sembra più sé stesso.”

Kurt, che aveva già preso in mano il foglio, non poteva dire di no. Logan stesso disse, “Kurt potrebbe non sentirsi a proprio agio.” Lo sguardo che gli lanciò fece capire a Kurt che Logan sapeva che cosa gli aveva fatto. Che aveva lanciato un colpo basso. Che aveva agito per disperazione.

E in nome di tutto ciò che è buono, ti prego vattene e non tornare mai più.

Kurt si sedette accanto a lui al piano, sorprendendolo. Odiava essere messo nel mezzo in questo modo, era vero. Voleva odiarlo. Voleva urlargli contro. Voleva fargli di tutto per essere sempre nel mezzo e per essere sempre così manipolativo. Per aver ferito Blaine. Per aver ferito sé stesso. Per aver ferito lui. E tutti gli altri.

Ma quando sei così smarrito.. hai bisogno di qualcuno che ti trascini in un porto sicuro. Logan aveva vagato così tanto che e ora nessuno sembrava voleva aiutarlo nemmeno un po'. Logan sarebbe sempre stato da solo, a combattere le sue battaglie, trovandosi sempre al limite nel momento sbagliato. E Kurt, che sapeva come ci si sentiva, non poteva odiarlo per questo.

Non poteva amarlo, ma poteva stargli accanto. Solo per un momento.

Così si buttò.

..La canterò. Con te.”

Logan lo guardò con una strana espressione. Kurt lo guardò senza paura, senza preoccupazione. “..ti avevo promesso ce ti avrei aiutato.”

Gli occhi verdi sembrarono in qualche modo diventare più chiari. Senza dire una parola lo fissò.. con gratitudine? Rispetto? Vergogna? Qualunque cosa fosse, Kurt dovette voltarsi e guardare di nuovo i tasti del piano.

Sotto gli occhi della Medel, Logan cominciò a suonare. Era seduto a un millimetro da Kurt, i due non si guardarono mentre incominciava a cantare.

Everyone's around, no words are coming out

And I can't find my breath, can we just say the rest with no sound?

And I know this isn't enough, I still don't measure up

I'm not prepared; sorry is never there when you need it

And I do want you to know

I'll hold you up above everyone…

L'espressione della Medel esprimeva meraviglia senza emettere un suono. Perfino Julian entrò, lasciando il posto in cui si trovava appoggiato alla porta. Logan stava cantando di nuovo. Proprio come quella prima volta, quando poteva cantare perché aveva trovato qualcuno o qualcosa a cui cantare.

Kurt dovette trattenere un sorriso, spingendolo via, nascondendolo in un posto lontano e incominciò a cantare con Logan.

And I do want you to know

I think you'd be good to me

And I'd be so good to you

Ora toccava a Kurt, che si voltò verso i tasti bianchi e neri. Chiuse gli occhi.

I thought I saw a sign somewhere between the lines

But maybe it's me, maybe I only see what I want

and I still have your letter, just got caught between

Someone I just invented, who I really am and who I've become

I due si guardarono una volta mentre continuavano a cantare.

And I do want you to know

I'll hold you up above everyone

And I do want you to know

I think you'd be good to me

And I'd be so good to you…

I'd be good to you, I'd be good to you,

I'd be good to you, I'd be so good to you

I'd be good to you, I'd be good to you

I'd be good to you, I'd be so good to you…

La canzone finì. La Medel era immobile e fissava entrambi meravigliata. I due sedevano al piano, le mani sui tasti, le dita erano vicinissime, ma non si toccavano. Aveva sentito cantare Kurt da solo e l'aveva sentito cantare con Blaine. Entrambe le volte era stato fantastico, ma c'era qualcosa di diverso quando cantava con Logan, qualcosa di nuovo.

Era impacciato, speranzoso e in qualche modo anche incredibilmente triste. Come se si fossero delusi a vicenda in un tempo lontano a cui non potevano più tornare neppure cantando insieme.

Guardò la sua scaletta e poi di nuovo loro. Con cautela, tolse gli spartiti dal leggio (I due se ne accorsero a malapena) e mormorò, “Non.. non è niente di definitivo.. dobbiamo ancora prendere molte decisioni e votare, ma ve la sentireste di cantarla.. alle Regionali?”

 

Blaine uscì dall'aula e trovò Wes e David sui divani che lo aspettavano. Sorrise loro e si guardò intorno come sempre, sperando di vedere Kurt e di chiedergli come fosse andato l'esame. Kurt non si era ancora visto, ma il suo esame doveva essere finito da un pezzo.

Stava per tirare fuori il cellulare per chiamarlo quando sentì qualcuno urlare.

Blaine!”

Alzò lo sguardo. Con sua grande sorpresa, vide Han e Dwight. Han era pallido e Dwight era altrettanto spaventato. Stavano correndo disperatamente verso di lui. Han teneva in mano un foglio di carta e un telefono. Le mani di Dwight stavano tremando quando toccarono il suo braccio.

E quando Han parlò, Blaine capì poco o niente a causa del terribile gelo che si impossessò di tutto il suo corpo. Una paura che lo riempì di immensurabile terrore.

Blaine.. Han stava parlando con lui, Blaine.. ho visto questo su internet..

Perché era senza fiato?

Non si è ancora saputo qui e.. l'hanno appena scoperto...

Dwight stava scuotendo Blaine, cercando di farlo risvegliare. Di' qualcosa, Blaine..!

Vide qualcosa di colorato lampeggiare quando Reed arrivò nel momento più sbagliato...

.. Blaine.. tuo fratello.. era uno di loro.. era sulla lista..

Blaine chiuse gli occhi e sprofondò sulle ginocchia.


Nel prossimo episodio: La tana del coniglio sprofonda troppo.. e continua a sprofondare. Mentre incomincia la ricerca di Shane, la tensione sale all'interno del campus. Però, nella nebbia, Kurt scopre che anche durante questi tempi bui, una mano ne afferrerà un'altra, senza preoccuparsi di chi sia, tirando il suo compagno su, verso la luce.


Le canzoni di questo episodio sono:

  1. Gravity di Sara Bareilles, cantata da Logan

  2. Good To You dei Marianas Trench con Kate Voegele, cantata da Logan e Kurt

E quella che tutti i Windsor cantano all'arrivo di Kurt è “Trashin' the Camp” dalla colonna sonora di Tarzan

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Capitolo 19
*** Il dipinto ***


Dalton

Episodio 19: Il Dipinto


 

I Windsor erano riuniti nella sala comune e tutti sedevano sul divano o stavano in piedi vicino ad esso. I loro occhi erano puntati sul maxischermo sul muro. La notizia dell'incidente si era diffusa come un incendio, e i cellulari erano suonati all'impazzata per i corridoi con messaggi che li avevano costretti a ritornare al loro dormitorio, dove il prefetto temporaneo era corso non appena Han e Dwight gli avevano riferito la notizia.

I gemelli avevano un'aria seria che per loro era atipica e stavano fissando lo schermo in attesa che iniziasse il telegiornale. Avevano tutti i visto nei titoli iniziali che avrebbero parlato dell'incidente. Nessuno sapeva dove fosse Dwight, ma Wes e David stavano fiancheggiando Blaine che era in piedi vicino alla finestra, con il telefono all'orecchio e le dita premute sul naso, come se stesse ancora cercando di trattenersi.

Sì.. dite loro che è un'emergenza,” mormorò Blaine con enorme pazienza. “.. Lo so. Dite loro che è Blaine. E che Shane.. ha avuto un incidente in montagna e sarebbe davvero molto d'aiuto se lo sapessero. Sì, lo so. Grazie.” Mise giù.

Non me lo dire,” Wes lo fissava incredulo.

Sono ancora a qualche cena d'affari o ad una festa o che ne so..” rispose Blaine mentre attraversava la stanza fino al divano. Tutti gli fecero immediatamente posto e Reed lasciò libero il posto in mezzo che stava tenendo per lui. La mano di Blaine tremò leggermente mentre rimise il telefono in tasca.

Questo è ridicolo, i tuoi genitori non possono non essere rintracciabili in un momento del genere!” scoppiò David.

Vuoi provarci tu?” sussurrò Blaine con un tono di voce molto controllato che comportava pericolo se David avesse continuato a sottolineare l'ovvio. David scosse la testa e si voltò. Blaine diventava irritabile solo quando era davvero molto stressato.

Il telegiornale iniziò, ma Blaine non vi degnò alcuna attenzione mentre sedeva perso nei suoi pensieri. In quell'istante le porte della sala comune si spalancarono e Kurt arrivò correndo, rosso in volto. Blaine si alzò immediatamente e si mosse verso di lui mentre Kurt si affrettava e lo stringeva saldamente tra le braccia.

L'ho appena saputo.. Scusa se non ero...” disse Kurt agitato mentre lo stringeva forte.

Non c'è problema,” mormorò Blaine abbracciandolo stretto, molto di più di quanto non volesse far vedere. “E' che.. non ho ancora avuto notizie. La TV non ha.. Han ci sta lavorando...” Scosse la testa. Alzò lo sguardo e sussultò leggermente.

Logan si trovava all'entrata della sala comune. Wes lo vide e si alzò. “Che ci fa lui qui?” domandò.

Sai, sono qui, posso sentirti,” borbottò Logan.

Ha sentito la notizia,” rispose Kurt guardando Blaine. “Stavamo parlando con la Medel nella sala dei Warblers. Lui..” Guardò l'altro prefetto. “Lui mi ha seguito.”

Blaine si sentì leggermente confuso e Logan poté soltanto scuotere la testa come se anche lui desiderasse spiegarsi. I gemelli stavano di fronte alla gabbia di Pavarotti con nonchalance per impedire che la vedesse, ma Logan roteò gli occhi. “So che avete preso Pavarotti e che è qui. Posso sentirlo cinguettare.” Sospirò. “E poi avete distratto Derek con una caramella “spaccamascella” che avete messo dentro anche alle palle di neve che ci avete tirato durante la tormenta.”

Il piccolo usignolo cinguettò come se volesse rispondere o forse approvare – nessuno poteva dirlo. I gemelli si guardarono imbarazzati. “...oh.”

Kurt fulminò i gemelli prima di guardare Blaine e abbracciarlo un'altra volta. Lo condusse al divano e lo fece sedere. “Che cosa hanno detto i tuoi genitori?” domandò.

Non sono rintracciabili,” disse Blaine, guardandolo intensamente e stringendogli la mano. “Ma ho lasciato due dozzine di messaggi che neanche loro potranno ignorare.”

La sala comune accolse un altro forestiero quando Justin arrivò di corsa senza fiato. “L'ho appena saputo dai Warblers di Hanover! Blaine.. mi dispiace. Sono arrivato appena ho potuto..” Vide Logan e sussultò. “Oh. Salve, Logan. Non mi aspettavo di trovarti qui.”

Logan roteò gli occhi. Era in momenti come questi che capiva quanto il suo essere solidale per qualsiasi ragione fosse inusuale. Era un testamento per la sua reputazione.

Le piccole casse sul tavolo emisero un crack che fece sussultare le persone lì vicino. La voce di Han uscì dalle casse, confermando che il Brucaliffo era di nuovo a lavoro. Kurt si era sempre domandato a cosa servissero e capì che era il mezzo con cui Han comunicava con il mondo esterno.

Fate silenzio, ragazzi. Ci sono novità in arrivo..”

Dopo quell'avviso, finalmente andò in onda il servizio e tutti nella stanza fissarono intensamente lo schermo. Blaine continuava a stringere la mano di Kurt mentre entrambi guardavano. Il servizio in sé non era molto lungo, ma per ora era tutto quello che avevano.

Il giornalista riportò che sei adolescenti della Walcott School erano saliti sulla montagna per un'escursione qualche giorno dopo Capodanno, ma solo uno o due di loro erano veri membri di un club di arrampicata. Il resto era andato con loro per l'escursione, sperando di fare esperienza con il campeggio ad alta quota. Una frana era stata annunciata subito dopo che i ragazzi erano partiti per la loro gita e d'allora non si era saputo nulla del gruppo che non era riuscito a ritornare nel giorno previsto.

Questo significava che gli scalatori erano scomparsi per ormai più di ventiquattro ore e squadre di ricerca erano state mandate a cercare i ragazzi che dovevano essere rimasti coinvolti in un incidente serio visto che le loro corde d'arrampicata erano state trovate spezzate vicino a dove era caduta la frana. I ricercatori stavano pattugliando l'area della frana alla ricerca di qualsiasi segno di vita o di corpi.

I genitori erano già stati allertati, ma per motivi di identificazione, gli adolescenti scomparsi erano stati mostrati tutti sullo schermo. Kurt sentì che Reed, pallido e tremante, era affondato sul divano accanto a lui quando la fotografia di Shane che sorrideva con i suoi compagni di classe era apparsa sullo schermo. La mano di Blaine tremò così tanto che Kurt dovette coprirla anche con la sua altra mano.

Per Blaine era troppo dover guardare e fu un sollievo quando finalmente il servizio terminò con il giornalista che annunciava che sarebbero arrivati ulteriori aggiornamenti.

Non appena il servizio terminò, le casse si accesero di nuovo.

Giusto perché lo sappiate, sto cercando ogni novità. Vi terrò informati. Ehi, gemelli, venite di sopra a prendere i walkie-talkie, così posso tenervi aggiornati se dovesse saltare fuori qualcosa di nuovo. Blaine, continuerò a cercare. Mi.. mi dispiace davvero tanto.”

Perché? Non è colpa tua..” rispose Blaine, ma il suo tono era così monocorde e studiato che Kurt capì che doveva aver detto quella frase così tante volte che ormai aveva perso ogni suo significato.

Il prefetto si alzò e uscì dalla stanza e Kurt lo seguì, prendendolo per mano e dirigendosi di sopra. Superarono i due prefetti e Justin diede una pacca affettuosa sulla spalla di Blaine. Logan guardò loro e le loro mani giunte mentre se ne andavano senza degnarlo di uno sguardo. Abbassò gli occhi mentre gli passavano accanto e poi guardò i gemelli.

I gemelli sbatterono le palpebre curiosi e Logan borbottò, “Prendetevi cura di Pavarotti o ad Harvey verrà un colpo.” Poi se ne andò. Mentre camminava nell'ingresso, tirò fuori il telefono e digitò un numero. Era abbastanza vicino a Justin che lo sentì dire, “Mi piacerebbe parlare con lui. Sì, sono Logan.”

Justin sembrava confuso, ma si voltò verso di loro. “D'accordo allora. Sarà meglio mettersi al lavoro. Dobbiamo fare tutto il possibile, giusto?”

Whoa, whoa!” scoppiò all'improvviso una voce nell'ingresso. “Perché Logan se ne stava andando.. Perché Justin..?” La voce li raggiunse. “Perché questa atmosfera?”

Tutti si voltarono e perfino Kurt e Blaine dal pianerottolo si girarono quando sentirono quella voce. Un ragazzo alto si trovava all'ingresso con indosso una t-shirt dei Dalton Kings. Al piede aveva una fasciatura, ma non aveva le stampelle e aveva anche un collare. I suoi capelli bruni erano disordinati, ma i suoi occhi azzurri sembravano abbastanza gentili. Stava guardando tutti, disorientato per le loro espressioni stupefatte.

..che c'è? Il vostro prefetto ritorna e non gli dite neanche ciao?” disse incredulo che ci fosse questo silenzio.

Quando vide il ragazzo dell'ultimo anno, Blaine sembrò all'improvviso sollevato. “Ehi Charlie,” disse con un grosso sospiro. “Bentornato.” Indicò gli altri ragazzi come se volesse ridargli tutta le responsabilità. “Sono tutti tuoi.”

I ragazzi di Windsor erano stupiti mentre il loro vero prefetto li guardava confuso. E dopo essersi tolto questo peso, Blaine trascinò Kurt di sopra, dirigendosi verso il corridoio.


 

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

Nessuno era preparato per questa notizia, soprattutto Blaine.

Tutti sembrano averla presa male, confermando che i Windsors si prendono cura l'uno dell'altro.

Windsor è il luogo più preparato ad affrontare una crisi.

..soprattutto perché di solito sono loro a causarle.

E ora Charlie, il vero prefetto, è tornato.

Il che significa che Blaine non ha altro a cui pensare se non questo.


 

Che cosa vuol dire che avete rubato l'usignolo d'onore?” esplose Charlie e tutti in sala comune rabbrividirono. Dopo che Kurt e Blaine se ne erano andati, Charlie aveva radunato il resto di loro in sala comune per delle spiegazione e per essere aggiornato su quello che stava succedendo.

Te l'abbiamo detto..” Wes fece una smorfia. “E' stato perché Logan ha detto ai genitori di Kurt..”

Chi diavolo è Kurt?” domandò Charlie che sembrava più confuso che mai.

Alice!” risposero i gemelli.

Chi diavolo è Alice?”

Questo non era il modo migliore per iniziare ad aggiornare il loro prefetto. Come Logan e Justin, Charlie Amos aveva l'affascinante lavoro di prendersi cura di coloro che vivevano nel dormitorio di Windsor in maniera ravvicinata, al contrario di Howard che era più un consigliere che altro e non era in giro molto spesso. Data poi la pazzia di Windsor, Charlie aveva spesso molti più problemi da risolvere – e da nascondere – che gli altri due prefetti. E se l'era cavata piuttosto bene, almeno fino a quando i gemelli non gli avevano procurato quell'incidente.

David gemette e affondò il volto tra le mani mentre i gemelli aggiungevano allegramente, “Alice è il novellino! Ha seguito il nostro Bianconiglio e..”

Charlie fece loro un gesto irritato con la mano. “Non stavo parlando con voi due, ma con persone sensate.” Mentre i gemelli si stizzirono per questa affermazione, guardò Wes e David in modo quasi supplice. “Quanto è lunga questa storia?”

Per incominciare, “Alice” è Kurt Hummel, il nuovo arrivato. Secondo, sei stato via per un po', Chaz, è una storia dannatamente lunga,” borbottò Wes.

Be', ho tempo ora,” disse il prefetto accigliato. “Perché c'è questa atmosfera? Blaine è il prefetto temporaneo.. voi ragazzi vi siete comportati bene con lui come vi avevo chiesto?”

Lo sbuffo divertito che uscì dalle casse costrinse tutti a guardarle. Si sentì qualcuno che tossiva, “Oh.. dannazione. Le casse erano accese? Scusate. Fate finta che io non ci sia.” La conversazione si concluse con un click.

Shane, il fratello di Blaine, è scomparso,” disse Reed a bassa voce da una delle sedie. Si stava fissando le mani. “E' andato a fare una scalata in montagna e c'è stata una frana..” Le sue mani stavano tremando – si vedeva chiaramente da come tremava la tazza di caffè che stringeva. Decise di metterla giù. “Io.. vado di sopra a controllare Blaine e Kurt e.. a finire i miei dipinti..” Lasciò la stanza di fretta.

I gemelli lo guardarono andare via con un sopracciglio sollevato. Charlie lo guardò andare via allibito poi si voltò verso gli altri per delle spiegazioni. “Ve lo chiedo di nuovo, che cosa mi sono perso?”

Lui.. be', non proprio lui.. Shane era..” Wes faticava a trovare le parole. “Be' Shane è venuto al Festival Invernale e sembrava.. molto preso da Reed. Non pensiamo che Reed ricambi ma.. non lo so, si è messo a piangere quando Shane se è partito dopo la festa di Capodanno.”

..Okay.. a proposito di questo imbarazzante avvenimento..” Charlie si avvicinò ai gemelli. “Toccava a voi ospitare quest'anno. Che cosa è successo? Vi prego, ditemi che non avete distrutto..” I profondi sospiri e i mormorii colpevoli intorno a lui lo convinsero a non completare nemmeno la frase. Non avrebbe dovuto nemmeno chiedere ai gemelli. “D'accordo, al diavolo!” Iniziò a togliersi il collare.

Whoa! Whoa!” David saltò in piedi. “Sei sicuro di poterlo fare? Chaz!”

Pensi che voglia tutta plastica addosso quando voi ragazzi chiaramente non sapete che cosa vuol dire trattenersi...?” Gettò il collare sul divano. “Vado di sopra a parlare con Blaine. Dopo tutto il tormento delle ultime settimane, potrebbe aver bisogno di qualcuno che non sia il ragazzo nuovo con...”

No!” urlarono tutti, trascinandolo indietro.

Charlie guardò le mani su di lui e poi li fissò come se avessero perso la testa, “Che problema avete?”

Non.. non interromperli,” disse Wes agitato facendo dei cenni con le mani. “Lascia che abbiano il loro momento. Ah.. abbiamo atteso una vita perché diventassero finalmente.. ufficiali.”

Che diventassero ufficialmente cosa?”

David glielo disse nell'orecchio. Charlie spalancò la bocca incredulo e poi affondò il volto tra le mani. “Oh cavoli, sono completamente perso. Non ci sono parole per esprimere la mia confusione in questo momento. Non è possibile che nessuno di voi non mi abbia mai aggiornato per tutto questo tempo. Mi riferisco a te, Han!” Urlò Charlie al soffitto.

Ehi, non tengo d'occhio le vite sentimentali di tutti!” protestò Han dalle casse. “Ho troppe maratone televisive da seguire!” Le casse si spensero di nuovo con un click.

Che cosa ha fatto Dwight per tutto questo tempo?” borbottò Charlie sempre con espressione sofferente.

In linea di massima è sempre sé stesso..” disse Wes pensieroso. “In realtà.. un pochino peggio. E' convinto che Kurt sia maledetto a causa di tutte le cose gli succedono..”

Allora dovrebbe fare un esorcismo a tutto Windsor se la base è solamente “cose che succedono”,” disse Charlie sarcastico. Si schiarì la gola, guardò gli altri ragazzi e prese subito il comando. “D'accordo. Risolveremo questo casino. Wes, David, datemi la versione e meno complicata di tutto quello che è successo. Ragazzi, voglio che facciate tutto il possibile per aiutare Blaine in questa situazione. Di sicuro qualcuno di voi ha abbastanza conoscenze per fare qualcosa. E voglio che viziate Blaine terribilmente per i prossimi giorni. Dopo tutto quello che gli avete fatto sopportare, cercate di trattenervi un po'.”

Si voltò verso i gemelli. “E Pavarotti. Ridatelo al dormitorio di Stuart o cadranno delle teste!”

Ma Logan ha infranto una regola!” protestò Evan.

Ha detto a dei genitori quello che facciamo a Windsor!” aggiunse Ethan.

Essendo anche lui profondamente immerso nella pazzia di Windsor, Charlie fece una pausa, rifletté e annuì. “Okay, d'accordo, l'usignolo rimane per un po'. Ma mantenetelo in vita e non lasciatelo in sala comune. Mettetelo da qualche parte dove Howard non possa vederlo così facilmente.” Batté le mani. “Muovetevi! Tutti! E date una ripulita a questa stanza! Adesso!”

I ragazzi si alzarono immediatamente, subendo l'ira del ragazzo più grande. Mentre Wes e David parlavano con Charlie, i gemelli si avvicinarono alla gabbia di Pavarotti e guardarono il piccolo usignolo a lungo, riflettendo su quale fosse il posto migliore per nasconderlo.

Si guardarono e sorrisero.


 

Un po' dopo, Dwight sospirò e si piegò indietro, brontolando. “In realtà no.. Continuo a non ricevere nulla dal pendolo.”

Forse perché non è così che dovrebbe funzionare un pendolo..?” La brunetta con le lentiggini all'altro capodo del telefono si stava arrampicando su uno scaffale e stava tirando giù dei libri polverosi, l'arredamento da “antica libreria” contrastava con le canzoni dei Muse che uscivano dallo stereo. “Voglio dire, sei sicuro di volerlo fare in questo modo?” Di solito non lo assecondava in questo modo, ma quella era una situazione tesa.

Sì!” urlò Dwight nel telefono. “Lo sai, l'ho già fatto!”

Dwight, quando provasti a farlo con tuo fratello non funzionò proprio bene.” Era un'accusa molto schietta che colpì tutto i nervi giusti. “Non funzionò come avevi pianificato.”

Dwight si irrigidì e fulminò il telefono. “Hai intenzione di aiutarmi o no, Aimee?”

Aimee McKleenan sospirò e prese altri due libri dalla sua collezione. Era la referente di Dwight in Ohio per tutte queste cose. Quel che tutti sapevano era che Dwight manteneva numerose conoscenze utili in tutta la nazione. Se non fossero stati più esperti, avrebbero potuto giurare che lo spiritualista stava progettando una operazione di caccia in stile Supernatural.

Ehi, ho dei fratelli anche io!” borbottò la ragazza nel telefono mentre sfogliava le pagine del libro. “So come ci si sente.. Quindi sì, sono qui che ti aiuto..

Grazie,” rispose Dwight con un sorriso. Aveva passato le ultime ore seduto con una grande mappa delle montagne del Colorado, circondato da candele, vari cristalli rocciosi, ingredienti e un pendolo di cristallo che pendeva sopra la mappa. A un ordinario spettatore, sarebbe potuto sembrare semplicemente matto, ma lui sapeva che cosa stava facendo.

O almeno così pensava. Ma quando il pendolo non era riuscito a trovare Shane sopra la mappa, aveva deciso di chiamare un esperto. E conosceva solo una persona in Ohio e quella persona era Aimee con la sua infinita pazienza.

Questo intero processo era il motivo per cui Dwight non si trovava al piano di sotto. Sapeva che cosa si provava a perdere un fratello e tra tutti coloro che si trovavano al piano di sotto lo sapeva meglio di come gli sarebbe piaciuto. Nel momento in cui aveva saputo della scomparsa di Shane, era corso con Han a riferire a Blaine la notizia - nello stesso modo in cui avrebbero dovuto riferirla a lui anni fa -ed era poi ritornato di corsa al dormitorio per fare di tutto per cercare Shane.

Non era riuscito a trovare Alan.. non in tempo. Ma che fosse dannato se non fosse riuscito a trovare Shane in qualche modo.

Si sentì un forte tonfo quando Aimee aprì un libro ed egli allontanò i suoi pensieri da un luogo in cui non avrebbero dovuto indugiare. Dopo un momento di borbottii tra sé, la ragazza disse, “Okay.. dice che quando stai cercando qualcuno, sarebbe molto d'aiuto avere qualcosa che sia direttamente connesso alla persona che stai cercando. Non se funzionerà anche con quel tuo folle metodo, ma..

Ma non conosco il ragazzo!” protestò Dwight guardando l'orologio ticchettante e sapendo che il tempismo era cruciale. “Non ho nulla di suo!”

Con estrema pazienza, Aimee gli parlò molto lentamente con cautela. “Non hai detto che sei nello stesso dormitorio di suo fratello..?

Già..” Qualcosa scattò e Dwight sbatté le palpebre. “Oh! ..pensi che dovrei prendere il sangue di Blaine?”

Perché deve per forza essere sangue?” domandò Aimee incredula. “Prendi una foto, una maglietta, qualcosa!

Va bene! Okay, hai ragione. Un secondo, ti richiamo!” Dwight riattaccò e corse fuori dalla porta. Si affrettò verso la porta di quercia della camera di Blaine, ci andò a sbattere contro e iniziò a bussare incessantemente finché non venne aperta.

Sì?” sibilò Kurt mentre apriva la porta, trattenendosi chiaramente dal fare un commento così crudele da far ribaltare le budella. Vide Dwight e si accigliò. “Dwight, se è ancora del cibo..”

Cibo?” Dwight sbatté le palpebre.

Kurt roteò gli occhi e aprì la porta un po' di più.

I Windsors affrontavano lo stress a modo loro e amavano pensare che fossero a conoscenza di come la persona che stavano aiutando l'affrontasse. Questo spiegava il piano delle cento tazze di caffè nella stanza di Kurt il giorno in cui l'avevano sentito urlare contro Tabitha. Sfortunatamente, qualcuno aveva ricordato a loro che quando Blaine faticava con gli studi alla Dalton, teneva degli snack a portata di mano nella sua stanza così che potesse mangiare mentre studiava (e soprattutto perché quando studiava troppo si dimenticava di mangiare).

Così in qualche modo, tutti a Windsor si erano convinti – e non c'era il minimo dubbio su quale coppia di ragazzi identici avesse avuto l'idea, perché sicuramente Wes e David erano più furbi – che il modo migliore di aiutare Blaine fosse il cibo. Kurt aveva lasciato la camera di Blaine per trenta minuti, nulla di più, ma quando era ritornato Blaine era stato circondato di cibo – che variava dal cibo del fast food, dolci e interi pranzi da gourmet. L'ex prefetto temporaneo non aveva nemmeno la forza di dire ai suoi gentili compagni di dormitorio di smetterla e lasciava che tutto accadesse.

Kurt sospirò e roteò gli occhi verso quel disordine e verso Blaine che era seduto sul suo divano mentre era al telefono con qualcuno che evidentemente era abbastanza importante per lui, visto che stava in silenzio. Kurt guardò Dwight e indicò il cibo. “Prendi qualcosa, ti supplico.”

No, sono qui per vedere Blaine!” disse Dwight immediatamente entrando. “Ho bisogno di qualcosa che appartenga a Shane o sia direttamente collegato a lui.”

Chiedo scusa?”Kurt strabuzzò gli occhi. “Perché?”

Sto cercando,” disse immediatamente Dwight. “Sto provando a trovarlo sulla mappa. Non sta funzionando. Ho bisogno di qualcosa di suo.”

Che tipo di ricerca?” domandò Kurt, incrociando le braccia e guardando Dwight accigliato. Davvero? In un momento come questo? Sul serio?

In questo caso, è quando prendi un pendolo e lo fai pendere sopra una mappa per trovare qualcuno..”

Kurt voleva strangolarlo e riuscì solamente a dire le parole che sarebbero dovute diventare il motto del dormitorio di Windsor: “Ma sei impazzito?

No..” Blaine riattaccò con chiunque stesse parlando e si alzò. Fece un vago cenno a Dwight. “Dagli quello che vuole.”

Kurt fissò il suo fidanzato incredulo. “Che cosa?”

Ecco.” Blaine tolse una foto dalla bacheca di sughero sopra la sua scrivania e la lanciò a Dwight che la prese con facilità. Dwight la guardò e vide che era una fotografia di Shane – solo Shane, catturato durante una risate che si poteva udire uscire dalla fotografia – e annuì. “Fantastico! Grazie!”

E così Dwight lasciò la stanza di corsa. Kurt vide la porta sbattere e si voltò verso Blaine, camminando verso di lui accigliato. “Okay, questo è troppo. Se ora stai assecondando Dwight, devi sederti e calmarti.”

No, va bene se è Dwight.” Blaine si sedette con un sospiro. “Puoi.. urlare contro a tutti gli altri per il cibo, ma dovresti lasciare che Dwight faccia quello che vuole.”

Perché?”

Dwight probabilmente è l'unico a Windsor che può capire.” Blaine si appoggiò alla spalla di Kurt senza esitazione. “Anche il suo fratellino Han sparì. Dwight non seppe nemmeno che Alan era sparito – nessuno volle dirglielo – fino a che non fu sparito per quasi tre giorni. Dwight era a casa di un parente quando accadde. Aveva tredici anni e Alan sette, ma erano molto vicini. Alan venne trovato morto.. nel punto esatto in cui Dwight aveva predetto che l'avrebbero trovato.” Blaine sospirò “.. non è stato un bel colpo per la sua psiche. Quindi se vuole fare questa cosa per Shane, io dico che bisogna lasciargliela fare.”

Kurt si alzò e si inginocchiò di fronte a lui prendendogli la mano. “Blaine.. questo non è quello che accadrà a Shane, lo sai. Non arrenderti in questo modo. Tu sei l'ultima persona che deve arrendersi.”

Non mi sto arrendendo,” rispose Blaine.

Sì, invece! Guardati!” Kurt indicò lui e il resto della camera. “Guarda tutto questo! Non ti sei ancora arreso completamente, ma posso vedere che stai iniziando a farlo. Tu.. stai cadendo a pezzi”

Io.. non posso..” Blaine faticò a contenersi e non ci riuscì. “Io sto per impazzire. Non posso.. perdere Shane. Non posso. Ho perso tutti quelli del mio passato e pensavo che avrei combattuto per il mio fratellino e alla fine l'ho mollato. E ora è da qualche parte..”

Tu non l'hai mollato..” lo sgridò Kurt guardandolo male. “Nessuno ha mollato nessuno. Sei venuta alla Dalton perché alla fine stavi cadendo a pezzi. Era l'ultima risorsa. Il fatto che tu abbia resistito così tanto la dice lunga sul perché alla fine sentivi di dover scappare. Succede! C'è un limite che una persona può sopportare prima di.. “Si fermò, lasciando uscire l'aria. “..pensavo che dopo che io avessi lasciato la mia vecchia scuola avresti capito.” Si voltò, domandandosi quale fosse il modo migliore per alleggerire le sue preoccupazioni.

Blaine lo guardò e vide la frustrazione sul suo volto. Sorrise debolmente e toccò la guancia di Kurt, costringendolo a guardarlo. “..Sono felice che tu sia qui.”

Kurt fece un piccolo sorriso, ma i suoi occhi non lasciarono mai la sua faccia. “..dove altro dovrei essere?” Kurt si piegò in avanti e gli mise le mani sulle spalle. “Sei tu quello che voleva uscire con me. Quindi ora sei costretto a rimanere con me.”

Blaine sorrise e appoggiò la fronte su quella dell'altro ragazzo. “...sopravviverò.”

Kurt si fece avanti e lo baciò brevemente. Poi si piegò indietro e disse, “Che cosa dicono quelli che hai chiamato?”

Blaine scosse la testa. “I miei genitori hanno finalmente risposto. Mamma sembrava preoccupata.. papà sembrava arrabbiato... Ma stanno andando lì proprio mentre parliamo. Io.. volevo andare, ma non me l'hanno permesso. Mi hanno detto di rimanere qui. E di aspettare.”

Kurt passò una mano tra i capelli di Blaine. “Allora.. aspetteremo con te. Tutti noi.”

Non capisco perché non possa andare a cercarlo con loro.”

Perché l'ultima cosa che dovresti fare e salire su quella montagna.” Kurt si accigliò. “Sono piuttosto sicuro che sia ancora pericolosa dopo quella frana. E così avremmo due fratelli in pericolo.”

Sospirando, Blaine si appoggiò al divano, la mano ancora stretta a quella di Kurt. “Penso che tu abbia ragione, ma.. non riesco a farne a meno. Sento che dovrei.. fare qualcosa di più.”

Non c'è molto che si possa fare.. anche se i tuoi giorni saranno lì, tutto quello che faranno sarà aspettare.” Kurt si sedette di nuovo accanto a lui. “Quindi aspettiamo. E speriamo che quel pazzo di tuo fratello ne esca tutto intero.”

Blaine annuì. Intrecciò le sue dita con quelle di Kurt mentre diceva, “Ti darebbe molto fastidio.. rimanere qui stanotte?”

Nonostante non volesse, Kurt diventò scarlatto. “Oh.. no.. non c'è problema, se hai davvero bisogno che rimanga.”

Sì, ne ho bisogno.” Blaine non lo stava guardando e chiaramente non stava dando molto importanza a quello che stava dicendo e forse era per questo che non aveva notato l'espressione di Kurt. Lo guardò e disse, “Solo se tu lo vuoi.”

Oh.. sì, lo voglio.” Kurt alzò le spalle con nonchalance. Perché ora era così imbarazzante? E la situazione... questa reazione era decisamente non necessaria. Era solo per dargli supporto. Saltò in piedi, sistemandosi i vestiti. “Be'... vado.. a prendere le mie cose. Per portarle qui. Tu rimani qui e..” si vide intorno e vide solo cibo. Roteò gli occhi. “.. e mangia o qualcos'altro.” Lasciò la stanza in fretta.

Blaine, che si era appoggiato a Kurt ed era caduto sul divano quando l'altro si era alzato, lo guardò andare via, leggermente confuso dalla sua alacrità. Fu solo allora che realizzò le implicazioni di avere il proprio ragazzo in camera per una notte. La sua faccia diventò rossa e lui gemette. “Questo non è il momento per pensarci!” brontolò tra sé.

Decise di accendere la televisione, sperando di ricevere qualche notizia in più.

Quando Kurt entrò nella sua stanza, fu sollevato di trovarla in ordine e pulita al contrario di quella di Blaine che era stra colma di cibo. C'era silenzio, ma nel mezzo della stanza, Reed sedeva nell'area comune, guardando un dipinto non terminato.

E quando si voltò sorpreso verso Kurt, il suo compagno di stanza si fissò le mani macchiate di pittura e le lacrime iniziarono a mescolarsi con la vernice.

Oh Reed.” Fece un passo avanti e il suo piede urtò un pezzo strappato di un dipinto. Abbassò lo sguardo e lo guardò accigliato mentre lo raccoglieva: era il ritratto quasi finito a pastello di Shane, ma ora era rovinato. “Ma che..”

Non sono riuscito a finirlo,” borbottò Reed in tono abbattuto da dove sedeva, voltandosi verso il suo lavoro. “..quando si tratta di lui.. non riesco mai a terminare.”

Ma di che cosa stai parlando? Gli hai dato a un dipinto all'aeroporto.”

Non era finito nemmeno quello. Non se n'era accorto, ma come avrebbe potuto?” Pugnalò la tela con un pennello. “.. non riesco mai a finire” Tracciò una linea scura per definire un ricciolo e le sue mani tremarono – e si fermò. Gettò il pennello a terra, spinse via la tela – questa cadde rumorosamente e lui non si preoccupò nemmeno di raccoglierla – e affondò la testa tra le mani. Sembrava arrabbiato, frustrato e più confuso che mai.

Okay, devi smetterla,” disse Kurt, più severamente di quanto non avesse voluto mentre attraversava la stanza e raggiungeva il suo amico. In questo caso però era veramente necessario. Scosse Reed con forza. “Guardami, Reed! Smettila di piangere e guardami!”

Io..non riesco nemmeno a respirare in questo momento..!” tossì l'altro ragazzo mentre la vernice e le lacrime gli scorrevano sul volto. Kurt borbottò qualcosa di incomprensibile, prendendo dei fazzolettini da una scatola vicina e pulendo via la vernice.

Reed lo allontanò debolmente. “L'ultima cosa che ho fatto.. è stata rifiutarlo..” tossì, rise amaramente e sibilò allo stesso tempo. Questa confusione di suoni rifletteva ciò che provava per sé stesso in quel momento. “..Forse non ricambiavo quei sentimenti quando lui me li ha rivelati.. ma si era innamorato di me e questo non era mai successo prima! Hai idea di quanto maledettamente colpevole io mi senta in questo momento? Non è giusto! Perché sta succedendo tutto questo?”

Kurt digrignò i denti. Mise giù i fazzolettini e schiaffeggiò Reed. Non era stato uno schiaffo forte come quello che aveva dato a Logan, ma servì a stordire l'altro.

Silenzio.

L'altro ragazzo sembrò tornare in sé, fissandolo stupito e con una guancia scarlatta. Le lacrime si fermarono immediatamente. Kurt lo guardò con un'espressione penetrante. “Mi dispiace, ma ho dovuto farlo. Eri isterico. Shane. E'. Vivo. Hai capito?”

Questo sembrò fare effetto su Reed. Probabilmente aveva solamente bisogno di sentire qualcuno dirlo ad alta voce. “..Io..” Sbatté le palpebre. “Oh, cielo, sì. Che cosa stavo facendo..?”

Kurt, ora che aveva ottenuto la sua attenzione, ammorbidì il tono. “Fino a che Blaine ed io non sentiremo qualcosa riguardo ad un cadavere, almeno che tu non lo venga a sapere direttamente da noi, devi smetterla di piangere.” Ricominciò a togliere la vernice dalla faccia e dalle dita dell'amico. “Devi smetterla di essere così spaventato e devi smetterla di distruggere i tuoi lavori!”

Brontolò mentre raccoglieva la tela e la poneva sulle ginocchia di Reed. “E' soltanto isterismo.” Raccolse i pennelli dal tavolo e li mise nel kit di Reed. “Dobbiamo concentrarci, d'accordo? So che sei sconvolto – tutti a Windsor lo siamo, francamente – ma piangere in questo modo non serve a nulla.”

Già..” mormorò Reed con l'aria di qualcuno appena sveglio. Rimase a lungo in silenzio prima di alzare la testa confuso. “Scusa, ma quando saresti entrato e perché sei qui?”

Kurt roteò gli occhi e scossa la testa mentre si puliva le mani, rialzandosi dal tappeto. “Come vorrei poter filmare la tua espressione in questo momento.”

La porta della loro stanza si aprì e Wes e David apparvero ansimanti.

Ehi!” disse Wes senza fiato, appoggiandosi allo stipite della porta mentre David attraversava il corridoio per raggiungere la camera di Blaine e avvertirlo. Wes teneva in mano un walkie-talkie dal quale usciva la voce di Han. “Ha trovato qualcosa!”

Ehi,” disse Han dal suo rifugio al piano di sopra. Stava lavorando alacremente al suo computer. “Sto seguendo i progressi del gruppo di ricerca in tempo reale attraverso un satellite..

Come puoi farlo esattamente?” domandò Blaine nel preciso istante in cui arrivò. Kurt lo raggiunse immediatamente e gli prese il braccio.

Han esitò un attimo prima di dire, “Potrei aver fatto del lavoro da hacker un po' creativo ed aver “preso in prestito” un satellite spia..

Visto il silenzio che seguì, Han aggiunse immediatamente, “Non è che fosse uno di quelli puntati in questo momento contro un'altra nazione, sapete! E sono stato veramente veloce, ve lo giuro. Tipo un paio di minuti.. mezz'ora al massimo..

Non sono sicuro se doverti ringraziare o doverti odiare perché ora siamo tutti imputabili di un reato federale..” borbottò Blaine premendosi le dita sulle tempie.

Diccelo e basta, Han,” disse David.

Il gruppo di ricerca ha trovato alcune tracce degli scalatori. Hanno trovato qualcosa in fondo ad una gola. Ora è tutto rovinato, ma sicuramente deve essere qualcosa che è caduto ad uno degli scalatori. Non sanno che cosa sia esattamente..

Gli altri attendavano con impazienza.

...ma dicono che sia un piccolo dipinto in un contenitore cilindrico.


 

La mezzanotte passò senza alcuna notizia del gruppo di ricerca a parte quella che Han aveva riferito. Non era promettente. Nessun Windsor voleva che Blaine passasse la notte da solo, soprattutto dopo le ultime notizie, ma Blaine insistette affinché rimanesse solamente Kurt. Visto che Blaine era il suo ragazzo, aveva la precedenza, ma Kurt non se la sentiva di lasciare Reed da solo. Reed d'altra parte, lo buttò praticamente fuori dalla stanza.

Per amor del cielo, Kurt, vattene,” aveva insistito il suo amico, gettandogli le sue cose. “Pensi che mi faccia piacere che tu mi veda in questo stato? Vai! Dai il tuo supporto a Blaine o altro. Il tuo compito è aiutare lui, non me.”

Così Kurt se ne andò, ma non senza chiedere ai cospiratori di tenere d'occhio il loro amico un po' intontito. I gemelli infestarono la stanza per un po', fino a che Reed non dovette buttarli fuori perché si erano messi a tirare di scherma con i suoi pennelli. Wes e David invece erano in camera di Blaine e stavano cercando di aiutarlo con tutto il cibo, fino a che Charlie non decise finalmente di dare un po' d'ordine a quella pazzia e disse a tutti di andarsene.

Dovevano essere le due del mattino quando Dwight udì il leggero bussare alla sua porta. Non alzò nemmeno gli occhi dal pendolo che dondolava al lume di candela, l'unica fonte di luce nella stanza. “..è aperto.”

La porta si aprì cigolando. “Il mio compagno di stanza sta dormendo,” mormorò Dwight.

Lo so..”

Dwight alzò lo sguardo e vide Reed con le braccia strette intorno a sé per proteggersi dal freddo. Indossava uno di quegli strani pigiami che aveva le maniche troppo lunghe per lui. Gli occhi erano gonfi. “...Posso restare qui per un po'?”

Dwight lo studiò a lungo. Notò che Reed aveva attraversato la linea di sale di fronte alla porta senza problemi e non erano ancora le tre quindi era probabile che quello fosse veramente Reed e non un'altra creatura. Alzò le spalle e gli fece cenno di sedersi accanto a lui su uno dei cuscini per terra.

Reed chiuse la porta, si sedette accanto a Dwight e posò le braccia sul tavolo sbirciando la mappa con i suoi lucidi occhi marroni. Le ciglia erano ancora bagnate. “...che cosa stai facendo?”

Dwight stava ancora muovendo con cautela il pendolo sopra la mappa. I suoi occhi mostravano chiaramente che non aveva smesso di farlo per almeno sei ore. “..sto cercando Shane.”

Con..una collana?” domandò Reed.

Pendolo,” replicò Dwight concentrandosi di più.

Reed guardò quel bel pezzo di cristallo dondolare sopra la mappa. “..sono abbastanza sicuro di aver visto qualcosa del genere in una replica di Streghe. Sai che dicevano che in realtà non funziona veramente?”

Shh!” brontolò Dwight. “Trovai Alan in questo modo e troverò anche Shane in questo modo. E non ho intenzione di fermarmi fino a quando non ci sarò riuscito.”

Chi è Alan?” domandò Reed.

...il mio fratellino.”

Oh..” Reed era troppo assopito per avere una vera reazione. Affondò la testa tra le braccia con un sospirò. Non seppe cosa succedette dopo quello, ma dovette essersi addormentato sul tavolo. Quando si svegliò, Dwight era ancora intento a fare quello che stava facendo, ma intorno alle spalle di Reed c'era una coperta.

Mi sono addormentato...?”

Per mezz'ora.”

Reed studiò il pendolo. “Da quanto lo stai facendo?”

..Da quando l'ho saputo..?”

Perché?”

Te l'ho detto. Non mi fermerò fino a quando non avrò trovato Shane.” Senza guardare, indicò una fotografia sul tavolo. Reed la prese con cautela e vide Shane ridere nella foto. Sorrise molto debolmente. “..quando avrai finito.. posso tenerla?”

No,” disse Dwight gentilmente ma con tutta la testardaggine per cui era conosciuto. “Quando avrò finito, troveremo Shane e non avrai più bisogno della foto.”

Sembrava così sicuro che Reed quasi sorrise. Era quella sicurezza che aveva bisogno di sentire e nonostante i ragionamenti di Dwight potessero essere completamente discutibili, decise di rimanere per un altro po'.

Contrariamente a quanto Kurt si era aspettato, passare la notte in camera di Blaine non fu imbarazzante. Fu tutto completamente innocente. Condivisero lo stesso letto e per un po', mentre entrambi se ne stavano sdraiati li, appoggiati alla testata del letto con le mani giunte, cercando di prendere sonno e scoprendo di essere troppo preoccupati per farlo, non c'era molto che potessero fare.

Aspettarono.

Kurt era sicuro di essersi addormentato per primo, ascoltando Blaine respirare, perché la coperta che copriva entrambi era tutta dalla sua parte quando si mosse. Ma fu la musica a svegliarlo.

Era bassa e tenue, chiaramente suonata da qualcuno che non voleva essere sentito. Ma Blaine era seduto dall'altra parte, con le mani sulla tastiera. I suoi occhi cerchiati di nero mostravano chiaramente che non aveva ancora dormito e che in qualche modo stava cercando di tenersi occupato durante l'attesa.

Sembrava che la musica giungesse da un posto lontano, proprio come l'espressione nei suo occhi.

Woke up this morning

And I heard the news…

I know the pain of a heartbreak

I don't have answers

And neither do you

I know the pain of a heartbreak…

Kurt si tirò su per ascoltare e guardare Blaine. Lui non notò Kurt. Era difficile credere che potesse notare qualsiasi cosa al momento.

The confusion and the doubts you had

Up and walk away

They walk away

When a heart breaks…

Kurt camminò in silenzio verso di lui. Questo fece alzare lo sguardo di Blaine per la prima volta. Realizzò che Kurt era sveglio e sembrava volesse fermarsi, ma Kurt alzò la mano e scosse la testa, facendogli cenno di continuare.

Blaine sorrise debolmente mentre Kurt si sedeva accanto a lui, ponendo le dita sulla tastiera e suonando insieme a lui. Le loro mani erano quasi si intrecciavano fra loro.

I heard the doctor

But what did he say

I knew I was fine about this time yesterday

I don't need answers

I just need some peace

I just need someone who could help me get some sleep…

Who could help me get some sleep…

Kurt sorrise leggermente mentre continuavano a suonare insieme e Blaine continuava a cantare. Sorrise a Kurt quando alzò lo sguardo verso di lui. Sembrava stare un po' meglio ora e quel sorriso diventava sempre più luminoso ogni volta che le loro mani si toccavano.

This isn't easy

This isn't clear

And you don't need Jesus

Til you're here…

Then confusion and the doubts you had

Up and walk away

They walk away

When a heart breaks…

La musica si concluse lentamente e Blaine si appoggiò a Kurt mentre poneva le sue mani sopra quelle di lui sulla tastiera. “..Mi dispiace averti svegliato.”

E' stato un bel modo per svegliarsi.” Kurt lasciò che si appoggiasse a lui per un momento. “Ti senti un po' meglio adesso?”

Un po',” Blaine annuì.

Nessuno novità?”

Non ancora..”

Allora torna a letto,” Kurt sorrise alzandosi in piedi e tirando su Blaine. “Se dovrai sopportare tutto questo, avrai bisogno di pensare razionalmente. E non si può pensare razionalmente senza un buon sonno.”

Ci volle un bel po' per convincerlo, ma alla fine Blaine si arrese. Quando si addormentò, stava fissando le fotografie sulla sua bacheca di sughero ed era impossibile dire se stesse pensando a Shane o tutto in generale. Nell'oscurità sussurrò a Kurt, “Quando tutto questo sarà finito..non voglio pensarci mai più.”

Pensare a cosa?” domandò Kurt.

Non ricevette una risposta. Blaine si addormentò subito e Kurt lo seguì immediatamente dall'altro lato del letto.

Il giorno successivo la luce del sole filtrò attraverso le finestre in modo fin troppo allegro. Blaine dormiva ancora quando Kurt si svegliò e vide Wes e David nella stanza e i gemelli all'ingresso.

David agitò leggermente le braccia e fece cenno di non svegliare Blaine. Kurt si allontanò con cautela dal corpo addormentato di Blaine e raggiunse gli altri due. “Che succede?” sussurrò.

Stavamo solo controllando.” David guardò Blaine. “Come se la sta cavando?”

Non ha dormito fino alle quattro,” sospirò Kurt. “Lo so perché anche io ero sveglio.”

Il Brucaliffo dice che i ricercatori stanno controllando le zone più lontane nella speranza che gli scalatori siano finiti da qualche parte fuori mano. Stanno sperando di trovare più loro tracce.” Wes sembrava leggermente stressato. “Reed non è nella sua stanza.”

E' nella mia,” mormorò Dwight comparendo all'improvviso all'ingresso. Aveva l'aria di uno che non dormiva da giorni e le sue occhiaie scure erano più pronunciate del solito. “Sì è addormentato lì.”

Howard ci ha detto che il Bianconiglio può saltare le lezioni oggi,” disse Evan.

Può rimanere qui in attesa di novità. Se fosse per noi, sarebbe già su uno dei nostri aerei per il Colorado,” aggiunse Ethan. “Ma non hai detto che i suoi genitori non lo vogliono lì?”

Kurt annuì. “Vogliono che rimanga qui e che aspetti. Suppongono che abbiano tutto sotto controllo..”

Il walkie-talkie sul tavolo emise un crack che fece sobbalzare tutti. Blaine probabilmente non aspettava altro perché all'improvviso si svegliò con l'aria confusa.

Ragazzi,” disse Han. “Ci sono sviluppi. Blaine, sei lì?

Sono in ascolto.” Blaine si stava strofinando gli occhi.

Il numero dei gruppi di ricerca è stato allargato per poter controllare più zone. Qualcuno con delle serie conoscenze ha mandato delle truppe in più, ora è quasi un piccolo esercito. Sono appena arrivati.

Blaine era sorpreso. “Io.. non ne sapevo nulla.” Era sicuro che i suoi genitori non avessero quel particolare tipo di influenza. Guardò gli altri. I ragazzi di Windsor si limitarono a guardarsi tra di loro. Nessuno di loro aveva mandato persone in più.

Han non era riuscito a trovare maggiori informazioni. Disse soltanto. “Be'.. visto il loro numero, possiamo aspettarci delle novità in giornata. Siamo davvero fortunati che gli scalatori siano spariti presto. Non avremmo così tanto tempo altrimenti. C'è ancora una grossa possibilità che siano vivi da qualche parte. Resisti, Blaine.” Il walkie-talkie fece un altro crack e Han chiuse le radio comunicazioni.

Blaine guardò i ragazzi. “Dovreste andare a lezione.”

Possiamo bigiare e stare con te,” si offrì Wes, ma Blaine scosse la testa. “No. Andate a lezione. Io..io starò bene qui.”

Posso rimanere,” disse Kurt guardandolo.

Blaine lo guardò a lungo come se stesse combattendo con sé stesso. Voleva chiaramente che lui rimanesse, ma alla fine, scosse la testa. “..Io.. penso di dover rimanere da solo per un po'. Voi ragazzi dovreste andare.”

Kurt spostò lo sguardo, annuendo lentamente. “..va bene. Capisco.” Raggiunse Blaine e lo baciò. Blaine ricambiò il bacio, trattenendosi dal tenere Kurt con sé mentre l'altro ragazzo si allontanava.

Sarò qui in cinque minuti se dovesse accadere qualcosa,” disse Kurt.

D'accordo.”

Io non andrò a lezione,” dichiarò Dwight. “Ho delle ricerche da fare.” E se ne andò di nuovo, ritornando nella sua stanza. Aveva detto che non si sarebbe arreso e i Windsor, che non potevano fare molto se non aspettare e chiedere ai loro genitori che facessero più pressione sulle ricerche, quasi invidiavano la sua sicurezza.

Nessuno in classe riuscì a concentrarsi; quello era evidente. I professori che avevano i cospiratori come studenti notarono che prestavano a malapena attenzione e i loro cellulari erano sempre accesi, in attesa di novità. Dopo la seconda minaccia di confisca, smisero semplicemente di sgridarli.

Nemmeno Reed era andato a lezione: Han aveva riferito che Reed era in camera di Blaine a dipingere e a tenere compagnia al fratello maggiore (nonostante le insistenze di quest'ultimo affinché il pittore andasse in classe). Decisero di lasciarlo stare. Gli artisti erano strani e spesso erano persone sensibili a affrontavano le cose a modo loro: non tutti avrebbero capito.

Con tutta la scuola che parlava dell'incidente e di come il fratello del solista dei Warblers fosse smarrito e possibilmente morto, il morale era veramente basso e i ragazzi continuavano a sussurrare per i corridoi.

Justin sembrava molto stressato mentre parlava con Charlie, camminando lungo il corridoio in mezzo ai pettegolezzi più tardi nel pomeriggio. “Perfino Hanover è preoccupato, quindi possa a fatica immaginare come sia nel tuo dormitorio.”

Be', l'atmosfera non è festosa come mi aspettavo, ma si stanno tutti dando da fare per Blaine,” Charlie annuì zoppicando sul suo piede ferito. “Hanno cercato di sommergerlo di cibo e ho dovuto fermarli.”

Non ho mai pensato che Blaine fosse il tipo che mangia quando è stressato.” Justin sbatté le palpebre.

Oh no, è il tipo che si dimentica di mangiare quando è stressato.” Charlie alzò le spalle. “Ad ogni modo, hai saputo se qualcuno ha sfruttato qualche sua conoscenza per questa storia? Han Westwood ha detto a qualcuno dei ragazzi che un numeroso gruppo di ricercatori è stato mandato sulla zona. So che la famiglia di Blaine ha una certa influenza, ma non di quel tipo. Nessuno degli altri Windsor se n'è preso il merito.”

Be' nessuno ad Hanover ha fatto nulla,” rispose Justin confuso. “Spencer Willis potrebbe avere quel tipo di influenza – è lui quello che ha le conoscenze nei Marines – ma non mi ha detto nulla riguardo al mandare delle persone. Pensi che dovrei chiederglielo?”

Forse, se non dovesse saltare fuori nulla,” mormorò Charlie. “Deve essere terribile per Blaine: so che ha un passato davvero infernale.”

Justin annuì e vide Kurt passare accanto a loro nel corridoio diretto alle prove dei Warblers. Wes e David gli andarono in contro chiedendogli immediatamente qualcosa ma Kurt si limitò a replicare con un cenno del capo, con il volto pallido e l'aria preoccupata, guardando fuori dalla finestra in direzione del dormitorio di Windsor. Justin sospirò. “Neanche Alice l'ha sta prendendo bene, a quanto vedo. Ma visto che è il suo ragazzo..”

Okay, perché tutti conoscono questa storia?” Charlie era incredulo.

Siamo un gruppo piuttosto chiacchierone, lo ammetto. Non ho saputo nulla di nuovo per tutta la notte. Ci sono novità?”

Nessuna, ma Han dice che dovremmo riceverne qualcuna in giornata.”

Quel ragazzo è un po' strano,” disse Justin pensieroso. “E' sempre nella sua stanza e non va quasi mai a lezione.”

A quanto pare è cagionevole di salute,” Charlie fece una smorfia. “O almeno questo è quello che i suoi genitori amano dire agli insegnanti così che possa rimanere nella sua stanza e spedire i compiti per via telematica. Ma si fa vedere durante gli esami.”

Be' per ora.. è molto utile,” ammise Justin, ma dentro di sé iniziò a interrogarsi sulla sanità mentale di tutti al campus. Chi altro sarebbe stato abbastanza pazzo da fare cose del genere?

Nel dormitorio di Windsor, Dwight continuava a far dondolare il pendolo sopra la mappa. Non aveva dormito più di dieci minuti. Probabilmente conosceva talmente bene le montagne del Colorado che se gli fosse stato dato un foglio di carta, avrebbe potuto disegnare tutta la cartina a memoria. Ma continuava comunque a vegliare in silenzio.

Al vivavoce, Aimee sembrava stanco. “Dwight.. lascia stare. Non puoi continuare per ventiquattro ore, è disumano! Non funziona così. I pendoli non..”

Non ancora!” sibilò Dwight.

Dwight..”

Shh!”

Passarono altri dieci minuti. E all'improvviso Dwight trattenne il respiro. A chiunque altro sarebbe parso che stesse iniziando a cedere, ma il fatto che i pendolo avesse puntato un punto preciso per Dwight era il punto di svolta.

Aimee! Aimee!” saltò in piedi facendo cadere qualche candela.. Le spese velocemente con il piede, ma era entusiasta. “Ce l'ho fatta! Ho trovato il posto! L'ho trovato.. ho trovato Shane!”

Aimee sembrava preoccupata. “Dwight! Aspetta un minuto, calmati!

Grazie, ti devo un grosso favore! Da qui ci penso io!” Dwight riattaccò immediatamente. Con un grosso pennarello rosso fece un cerchio intorno al punto preciso e strappo la mappa dal tavolo. Come un fulmine corse in camera di Blaine, dove c'era il walkie-talkie che comunicava con Han.

Oltre al walkie-talkie, in camera di Blaine c'era anche Reed che stava poggiando lentamente i suoi pennelli. Il suo volto e i suoi vestiti erano pieni di macchie colorate e le sue dita erano fredde e addormentate e tremavano mentre posava il suo “arsenale”. Davanti a lui, su un cavalletto, si trovava un dipinto terminato.

Fece un sorriso tremolante. “.. ce l'ho fatta. Ho finito.” Ho finito davvero.

Blaine, che si trovava dietro di lui, vide il dipinto e sorrise debolmente. Reed aveva terminato il ritratto di Shane ed era l'unico dipinto terminato che ritraesse Shane che Reed avesse mai fatto. Nonostante fosse stato dipinto tutto a memoria, la somiglianza era incredibile. “Già. E' fantastico, Reed.” Il pittore aveva l'aria stanca e non rispose.

Dwight arrivò rumorosamente nella stanza. “Blaine!”

Reed sussultò e si voltò, stupefatto. “Dwight?”

Anche Blaine era sorpreso. “Qual'è il problema?”

Ho trovato Shane!” disse Dwight senza fiato. “Ce l'ho fatta.. l'ho trovato!” Afferrò il walkie-talkie che era sul tavolo e per poco non inciampò in una poltrona a sacco nel farlo. “Han! Han, ci sei? Puoi sentirmi?”

Il gracchiare del walkie-talkie fece gemere le orecchie del recluso al piano di sopra che lanciò delle occhiate taglienti alla voce impertinente. “Sì,” disse con una finta voce gentile. “Posso sentirti estremamente bene.”

Ho trovato Shane! Vedi? Ce l'ho fatta! Puoi vedermi, o pazzo onnisciente drogato di internet?” Dwight stava saltando su e giù sul divano, sventolando la mappa intorno al punto a cui presumibilmente si trovava la telecamera di Han. Reed era nel panico e continuava ad avvertire Dwight di fermarsi o altrimenti sarebbe caduto.

Hai una telecamera qui?” domandò Blaine indignato.

Han si limitò a scuotere la testa con un sospiro poi si portò una mano alla testa e gemette esasperato. “Dwight, stai fermo!” Con due rapidi click, riuscì ad ottenere una buona visuale della mappa. “Ce l'ho fatta. Ora puoi smetterla.

Dwight saltò giù dal divano e cadde addosso a Reed, facendo finire entrambi contro il tavolino da caffè. Blaine tirò su entrambi mentre nella sua stanza Han studiava le coordinate che Dwight aveva cerchiato.

Dwight, come le hai trovate?” domandò “I ricercatori hanno già setacciato questa zona.. Seriamente, hai solo tirato una freccetta e..”

Si fermò quando il suo computer gli mandò il segnale che era arrivato un nuovo messaggio dai ricercatori. Alzò lo sguardo verso l'origine del messaggio. Lo fissò incredulo. Veniva dal punto che Dwight aveva cerchiato.

..non è possibile.” Afferrò le sue cuffie e disse, “Aspettate un minuto, ragazzi.” Lasciò cadere cuffie e microfono, cliccò sul messaggio e lo lesse. Il suo cuore iniziò a martellare. Lentamente si appoggiò indietro.

Qualcuno era stato trovato.

Ma..

Si leccò le labbra ormai secche e aprì il secondo messaggio. Era difficile da decifrare – aveva accesso soltanto a un lato dei messaggi che andavano avanti e indietro. Ma di una cosa era certo mentre la sua mano tremava sul mouse.

Qualcuno era stato trovato. Un ragazzo.

Ed era morto.

Han prese di nuovo il microfono con le mani che tremavano. “Blaine... devo... farti una domanda.”

All'unisono, tutti i cellulari dei Windsors iniziarono a suonare. Tutti, non importa dove si trovassero al momento, li tirarono fuori per vedere di che cosa si trattava.

Blaine non è nel dormitorio. Qualcuno di voi l'ha visto? Non riesco a trovarlo. -H

I cospiratori si guardarono. Immediatamente Wes, David e i gemelli corsero alla sua ricerca. Kurt fece marcia indietro nel corridoio e premette il tasto “chiama” sul suo cellulare mentre camminava pallido in volto.

Han!” disse nel momento in cui il Brucaliffo rispose. “Che cosa vuol dire che non riesci a trovarlo?”

Non lo vedo in nessuno dei mie schermi. Sto cercando di guardare nelle telecamere che ho per la scuola, ma te l'ho detto, non è che sia riuscito a metterle dappertutto. Non ho coperto nemmeno i giardini. Non so dove sia.

Kurt si portò una mano alla testa con aria preoccupata. “Perché se ne sarebbe dovuto andare..?”

Han sembrò esitare per un lungo momento. “Potrebbe.. avere qualcosa a che fare con quello che.. gli ho detto prima.

Kurt immediatamente si fece scuro in volto. “..che cosa gli hai detto?”

Han sembrò profondamente a disagio. “..dalle comunicazioni che stavo ricevendo, alcune persone erano confuse... Da quello che ho capito, qualcuno aveva trovato il corpo di un ragazzo con i capelli scuri con indosso la giacca di un altro liceo.. Io.. ho dovuto chiedere da quale liceo Blaine e Shane venissero per.. esserne sicuro.

E..?”

Stanton. ...Era la giacca del Stanton High School Dance Club.”

Kurt si coprì la bocca con una mano e si lasciò cadere su una sedia, il volto pallido mentre ricordava le fotografie sulla bacheca di sughero: le iniziali sulla scuola erano SHS. “Oh dio..” Fece dei respiri profondi. “E Blaine..?”

Non mi ha risposto. Ha solo.. smesso di parlare. E poi è corso via e..

Kurt riattaccò senza neanche salutare e corse fuori dalla scuola verso i giardini.

A metà strada tra Windsor e Stuart, a fianco di un sentiero poco frequentato, c'era un piccolo giardino commemorativo. Vi era un pergolato con una vite rampicante e sotto di esso una panchina di pietra. A malapena poteva essere chiamato giardino commemorativo: al massimo era solo un posto dove sedersi e dove non si recava nessuno. Era fuori e mano e piuttosto dimenticato, visto che era in un posto scomodo, completamente addossato contro il muro della scuola.

Blaine ora sedeva sulla panchina, piegato in avanti con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani giunte premute contro le labbra nel modo in cui ci si bacia le mani durante una preghiera – ammesso che stesse pregando. Fissava davanti a se con lo sguardo vuoto, cercando di respirare.

Tutto era ancora freddo. Poteva sentire il suo respiro uscire troppo facilmente – e anche con troppa calma – per qualcuno che sarebbe dovuto essere con i gruppi di ricerca nonostante ciò che dicessero i Windsor.

Suo fratello era lì fuori da qualche parte. Non importava che avessero trovato il dipinto di Reed in fondo ad una gola, non importava che avessero trovato quelle funi spezzate e che ora stessero cercando ogni angolo più remoto della montagna per ogni segno dei dispersi.

.. non importava che avessero trovato un corpo con una giacca.

Poteva credere che avesse perso tutti i suoi vecchi amici - poteva credere che Jude fosse morto, che Erin fosse scappata e che Micah era scomparso – ma si rifiutava che avesse anche perso Shane. Shane era stato l'unico ad essere sempre stato con lui fin dall'inizio. Shane, a quel punto, era davvero tutto ciò che gli era rimasto.

Un rumore di passi si fermò di fronte a sé. Quando alzò lo sguardo, dubitò che ciò che stesse vedendo fosse reale.

Non dovresti stare qui fuori,” disse Logan. Non aveva alcuna espressione. Stava solo affermando l'ovvio.

Blaine si portò le mani sulla testa. “Già.” Ma non si mosse.

Ci fu un momento di silenzio poi si udì un lieve fruscio e Logan si sedette accanto a lui sulla panchina.

Blaine quasi si voltò per guardarlo. “..allora che ci fai qui?”

Logan si limitò a fissare il cielo che imbruniva sopra di lui. “.. vieni sempre qui quando sei turbato. Quando i Windsors non sono riusciti a trovarti, ho pensato che fossi qui.”

Sono sorpreso che te lo ricordi.”

Ci fu una pausa imbarazzata. Blaine azzardò uno sguardo verso di lui e vide quella strana nebbia negli occhi di Logan che fissavano il cielo. Si domandò se fosse quello che intendesse Kurt quando diceva che non sembrava sé stesso, se fosse quello l'annebbiamento causato dalle medicine.

Allora non aveva mai saputo che Logan avesse bisogno di prendere dei farmaci o la ragione per cui suo padre l'aveva esiliato a Westerville.

Sapeva solo che si arrabbiava e che si sfogava sulle persone. E tutto quello che sapeva era che ora era si era seduto accanto a lui senza problemi e se ne stava semplicemente lì.

..mi dispiace per tuo fratello, Blaine,” mormorò Logan continuando a non guardarlo.

Dopo un po' Blaine sussurrò, “Perché.. ogni volta che mi siedo qui, tu ti presenti.. e di solito ti scusi?”

Certe cose non cambiano mai.”

Blaine annuì distrattamente, sospirando tra sé. “..odio davvero questa panchina.”

Logan lo guardo e annuì, posando le mani sulle ginocchia. “..anche io.”

Seguì un silenzio molto meno imbarazzato mentre Logan si piegava indietro e sospirava, facendo uscire una nuvoletta dalle labbra. Faceva troppo freddo per stare là fuori.

..Han dice che hanno trovato un ragazzo con la vecchia giacca della scuola di Shane.”

Logan annuì lentamente.

Blaine fissava il nulla di fronte a sé, i pugni premuti contro le labbra. “.. devo ancora accettare la cosa.”

Ci vuole un po'” concordò Logan gentilmente

Perché ti sei seduto qui?” domandò infine Blaine senza convinzione.

Logan per poco non rise, guardandosi le mani. “..mi piacerebbe saperlo.” Fece un grosso sospirò e ammirò la vista del cielo con i suoi occhi annebbiati – chissà che cosa vedeva attraverso di essi? “Forse sono le pillole.”

Blaine annuì leggermente. Logan si fermò e aggiunse, “..o forse è solo la forza dell'abitudine.” Sorrise debolmente a Blaine. “Ti trovo sempre qui.”

Di solito.. è colpa tua se mi siedo qui.”

Vero,” concordò Logan mentre il suo sguardo assente vagava su quel poco che potevano vedere del giardino. “Ah.. te ne ho fatte tante, non è vero?”

Blaine sollevò un sopracciglio. “Se le medicine ti rendono così accondiscendente, allora te le pagherò io stesso.”

Logan rise piano. “Ci pensa mio padre a quello.”

Tu padre ti sta ancora addosso, eh?”

Organizzerai la più grande festa nella storia della Dalton se mai mi si “levasse di dosso”,” disse Logan enfaticamente. E poi completamente fuori argomento, “Incredibile quanto poco ti odi quando sono così. Forse è uno dei lati positivi.”

Quando abbiamo iniziato a odiarci?” domandò Blaine genuinamente confuso, cercando di ricordare con le sopracciglia corrucciate. “Perché mi sembra che sia passato molto tempo, per quanto mi ricordi, da quando non ci odiavamo così tanto.”

Non completamente,” lo corresse Logan. “C'è stato un momento in cui andavamo piuttosto d'accordo. Temporaneamente, sì, ma andava.. tutto bene.”

La chiacchierata che stavano avendo in quel momento era quello che avevano sempre rimandato da quando Logan aveva sferrato il colpo finale, cioè lanciare Blaine contro il pianoforte a coda nella Sala dei Warblers dopo l'enorme litigata dell'anno scorso, quella che aveva scosso i Warblers nel profondo e che li aveva resi indubbiamente nemici.

Si erano allontanati e non si erano più guardati indietro, anche quando Logan stava frequentando il secondo solista che era un loro amico comune. Non avevano più pensato a quello che in passato si erano fatti vicendevolmente fino ad ora.

Non avevi mai avuto intenzioni molto serie con me, vero?” domandò Blaine dubitando che non fosse vero. “Per te è sempre stato lui quello più interessante.”

E' stato soltanto il mio rimpiazzo,” rispose Logan con una traccia della sua vecchia arroganza nonostante il tono docile. “E nonostante io fossi pronto a dedicargli tutte le mie attenzioni.. lui era più affascinato da te.”

Non è mai stato interessato a me.” Blaine lo guardò male. “Guardava te tutto il tempo.”

Logan lo guardò e sorrise. “Nello stesso modo in cui Kurt guarda te adesso?”

Blaine si tirò su. “Non mettere Kurt in mezzo...”

Non posso non mettere Kurt in mezzo, Blaine..” rispose Logan con calma. “Perché è il culmine di tutto ciò che ho cercato di cambiare da quando sono tornato alla Dalton. E' il motivo per cui sto facendo la maggior parte di questo..” Indicò il suo stato. “.. a me stesso.”

Blaine strabuzzò gli occhi. Logan gli spiegò pazientemente. “Io sono superficiale, viziato e meschino.. tu sei quello che cerca di essere maturo, posato e servizievole. Forse è per questo che non ha funzionato. Tu eri in un luogo che io non potevo raggiungere.” Sorrise debolmente. “Queste tue qualità, almeno.. posso dirlo onestamente.. le ho ammirate fin dall'inizio.”

Logan si alzò dalla panchina. “Quindi non perdere la tua compostezza ora.. lo trovò davvero irritante e, detto da uno che non può sentire praticamente nulla, non è poco. Shane non approverebbe.”

Controllò il suo orologio. “Ecco il mio consiglio: vola fino in Colorado e vedilo con i tuoi occhi. Con l'aiuto dei gemelli, ci metterai al massimo sette ore con andata e ritorno.”

Blaine lo guardò camminare via, poi si alzò quando un pensiero gli attraversò la testa. “Logan.”

Il ragazzo più alto si voltò leggermente con uno sguardo interrogativo. Blaine lo fissò. “..sei stato tu a chiedere chemandassero persone in più per le ricerche?”

E con sua sorpresa, il prefetto di Stuart sorrise. “...avere un Senatore degli Stati Uniti come padre, anche uno che è un completo stronzo, ha i suoi vantaggi. Sono sicuro che troverà un modo per sfruttare i suoi sforzi 'caritatevoli' a suo vantaggio per la prossima campagna elettorale.”

Blaine lo fissò incredulo. “..perché l'hai fatto?”

In primo luogo, non riesco a sopportare tutti i tuoi drammi. E' davvero molto irritante. Secondo, rende Kurt ancora più attaccato a te del solito e ciò andrebbe a mio svantaggio. E visto che Kurt non ha ancora mostrato di odiare la mia compagnia, continuerò a combattere, con o senza medicine. E terzo..”

Logan si voltò ricominciando a camminare. “Sembri esserti dimenticato che in molto molto tempo fa in una qualche dimensione parallela che è ormai svanita... che io ti amavo, una volta. E' una terribile orrenda cosa del passato.. ma c'è stata.”

Era quasi fin troppo e Blaine non poté fare altro che fissarlo senza parole. Logan si sorrise all'angolo e sorrise debolmente.

Dirò ai gemelli di prepararti l'aereo e suggerirò a Kurt dove trovarti. Non mi piace vederlo preoccupato, soprattutto per te. E' uno spreco.” E se ne andò.

Un paio di ore dopo, Kurt si trovava di fronte alla portiera di un auto e stava abbracciando forte Blaine. I Windsors si trovavano dietro di lui, cercando di dare loro spazio. Reed e Dwight stavano con loro, Dwight sembrava abbattuto e Reed, macchiato di vernice, si stringeva a lui mentre le lacrime gli scendevano dagli occhi. Han non era presente.

I gemelli avevano spiegato ai loro genitori la situazione e avevano detto loro che avevano bisogno di un jet privato per portare immediatamente Blaine in Colorado e ritorno. Sorpresi dalla generosità della richiesta, i genitori acconsentirono.

Blaine liberò Kurt dalla stretta. Gli strinse la mano con aria leggermente dubbiosa. “..sei sicuro di non volere..?”

Kurt scosse la testa. “Non è qualcosa in cui dovrei essere coinvolto. E'.. tra te e la tua famiglia. Se si fosse trattato di me.. non avrei voluto che tu fossi con me per vedermi identificare mio fratello morto.” Al solo pensiero, Kurt si immaginò, con un peso nello stomaco, a come sarebbe stato se avesse dovuto identificare Finn...

Scosse la testa, ma pose le sue mani sulle spalle di Blaine. “Ma sarà meglio che io sia la prima persona che chiamerai, hai capito?”

Non potrei comunque pensare ad un'altra persona da chiamare..” mormorò Blaine. Abbracciò di nuovo Kurt e lo baciò. Stringendolo forte per un altro istante. Sussurrò “ti amo” quando lo lasciò andare. Non aveva mai avuto più significato di quel momento, quando sembrava che avrebbe potuto perdere chiunque.

Kurt annuì, replicando con un sorriso, “Ti amo anche io.”

Blaine si allontanò e sorrise ai suoi amici. Wes e David lo abbracciarono velocemente, dandogli delle pacche sulla schiena per confortarlo prima di allontanarsi con aria imbarazzata, non certi di cosa fare dopo. Blaine si voltò soltanto verso gli altri, rivolgendo loro un piccolo sorriso, e salì in macchina.

E così, Blaine partì per l'aeroporto.

Charlie radunò l'infelice truppa di Windsor all'interno del dormitorio, cercando di dimenticare gli ultimi eventi. Dwight era inconsolabile: stava chiaramente cercando di trattenere le lacrime mentre camminava dentro. Salì di sopra senza guardare nessuno e sbatté la porta.

Wes si voltò verso Reed, posandogli una mano sulla spalla. “Stai bene, amico?”

Reed si limitò a scuotere la testa e camminò di sopra. Kurt guardò Wes. “Me ne occuperò io. Tu e David.. aspettate con i gemelli.”

Kurt si diresse di sopra, ma i gemelli lo inseguirono fino al pianerottolo. “Ehi, Alice.”

Che c'è?”

..Pavarotti è nella tua stanza. Ricordati di nutrirlo.”

Kurt li guardò a bocca aperta. “Lo avete messo nella mia camera? Perché?”

L'abbiamo portato in tutte le stanze nel dormitorio,” disse Evan. “Volevamo vedere dove gli sarebbe piaciuto stare!”

Ha smesso di cinguettare e si è fermato quando abbiamo messo la gabbia nella tua camera!” Ethan lanciò in aria le braccia. “Forse ha sentito che lì era meno in pericolo?”

In una stanza con Reed..mmm-hmm..” Kurt roteò gli occhi e continuò a salire. Seguì il suo compagno di stanza e lo trovò nella loro camera buttato a pancia in giù sul letto, macchiando di vernice la sua trapunta. E proprio come i gemelli avevano detto, l'usignolo d'onore era nella sua gabbia e sembrava osservare con interesse ciò che succedeva. Kurt sospirò e chiuse la porta. Quelle giornate gli parevano infinite.

Kurt vide il dipinto capovolto sul divano e capì che cosa fosse prima ancora di prenderlo in mano Sbatté le palpebre. “Be'.. l'hai finito.”

Ci fu un borbottio indecifrabile dal letto. Kurt pose già il dipinto e si sdraiò sul letto accanto a Reed. “So che ti commuovi facilmente e anche io sono piuttosto sconvolto da tutta questa situazione, ma c'è una ragione specifica per cui non hai smesso di lasciare lacrime e vernice dappertutto..?”

Il borbottio era sempre incomprensibile. Kurt gli sfiorò la spalla con un pennello. Reed si voltò con gli occhi umidi e gonfi.

Non sono nemmeno riuscito a dirgli addio,” ripeté guardando il soffitto. Sollevò leggermente una mano macchiata di vernice. “Se n'è andato. E io pensavo che, ehi, forse l'avrei rivisto di nuovo. Sarebbe stato bello. Per allora forse avrei potuto capire che cosa diavolo c'è di sbagliato in me..” Si voltò di nuovo e continuò il suo monologo con borbottii incomprensibili.

Kurt annuì lentamente cercando di studiarlo. “.. hai finito il dipinto, Reed. Mi hai detto che non ci riuscivi. Non significa forse che.. hai capito cosa dire?”

Il “mmph” dal letto poteva essere tradotto con “credo di sì”. Reed rotolò di nuovo sul letto e si trovò accanto al letto con i ricci sparsi per le lenzuola. “.. ma non ha più importanza.” Prese alcuni fazzoletti dalla scatola sul comodino e si soffiò il naso. “E' inutile.”

Blaine è andato a identificare un cadavere,” gli fece notare Kurt. “Non..non possiamo essere ancora sicuri se sia..” Guardò il soffitto e sospirò. “Ti piace davvero, non è così?”

..E' così terribile..? Quando non ho ancora capito..?” Reed lo guardò con aria interrogativa. “.. è così terribile che mi piaccia nonostante non abbia capito che cosa.. sono?”

Stai parlando con uno che è andato dietro solo a ragazzi etero,” borbottò Kurt. “Non posso esserti molto d'aiuto se stai cercando di dare un senso a quello che provi per qualcuno.”

Quindi.. va bene?”

Sole se va bene per te.” Kurt si voltò verso di lui, sollevando un sopracciglio leggermente.

Reed fece un sorriso triste. “Sì. Ma..” Si appoggiò sulla spalla di Kurt. “.. Ho perso la mia opportunità. Io.. ho continuato a pensare al tempo che abbiamo passato insieme a New York.. Non è per niente come me. E' fuori di testa, è un casinista, è pazzo, è così sicuro di sé.. Si muove velocemente – voglio dire, riesce sempre ad afferrami prima che io cada. E' semplicemente.. qualcuno completamente diverso. Sembrava così sicuro di sé nel momento in cui mi ha visto.. e ancora ad esso non riesco a capire che cosa veda in me.”

Benvenuto nella vita amorosa di un adolescente maschio,” sbuffò Kurt. “Quando avrai capito esattamente che cosa passa per la testa della persona che ti piace, fammelo sapere così potremo brevettarlo e diventare incredibilmente ricchi.” Si fermò e roteò gli occhi. “Be', più di quanto tu non lo sia già.”

Reed sospirò e prese la mano di Kurt. “..fa sempre così male avere il cuore spezzato..?”

Kurt fissò il soffitto e gli strinse la mano. C'erano un sacco di ricordi da cui attingere per rispondere. “..sì. Ma anche se adesso fa male da morire.. poi passa. Ci vuole un po', ma passa.” Lo guardò. “D'altro canto però.. cantare aiuta.”

Davvero..?” Reed lo guardò incredulo.

Sì, faccia di vernice,” Kurt sorrise. “Al mio vecchio glee club ci mettevamo a cantare ogni volta che avevamo qualcosa per cui cantare. Almeno io lo facevo. Anche voi ragazzi cantate ogni volta che volete, giusto?” Si rialzò. “Perché? C'era qualcosa che avresti voluto cantargli?”

Reed si tirò su e si voltò con lo sguardo fisso sul dipinto.

Era quasi mezzanotte. La sala da ballo Orione era vuota, ma il palco era ancora lì. Era quasi noioso per i gemelli da aprire, ma tutti i cospiratori di Windsor vi entrarono mentre Reed saliva sul palco. Kurt rimase in piedi di fronte a lui sorridendogli. Gli piaceva avere degli assoli per sé, ma pensò che in quel momento voleva sentire Reed cantare un assolo.

David accese le luci che illuminarono Reed, facendo brillare i suoi occhi e le lacrime in essi. Reed guardò tutto quel bagliore e sorrise debolmente. I ragazzi gli fecero cenno di iniziare.

Reed sorrise un po' di più e fece un grosso respiro, ricordando per chi stava cantando – in parte per sé e in parte per Shane che, come lui, doveva aver vagato nel buio senza nessuno a cui rivolgersi. Così come Shane l'aveva protetto una volta, per un breve e prezioso istante durante il Capodanno, Reed avrebbe voluto fare di tutto per ricambiare il favore.

Sollevò la testa e cominciò a cantare.

Don't give up

It's just the weight of the world

When your heart's heavy

I will lift it for you…

Molto lontano da lì, in Colorado, Blaine camminò verso il grande piazzale usato come quartier generale per le ricerche e le operazioni di salvataggio. Si guardò intorno e vide i suoi genitori. Si irrigidì quando vide suo padre, ma quando i suo occhi incontrarono quelli della madre pieni di lacrime, abbassò la testa e riuscì a rivolgerle un piccolo sorriso di conforto.

Li raggiunse e nel farlo, notò l'espressione di suo padre. Per la prima volta, non stava guardando Blaine con freddezza. Lo stava guardando come se lo vedesse davvero per la prima volta.

Don't give up

Because you want to be heard

If silence keeps you

I will break it for you…

Logan si appoggiò alla finestra della sua stanza fissando la luna. Delle fotografie erano sparse ai suoi piedi. In esse vi erano ritratti volti dell'anno scorso. Una volta avevano avuto un gran valore per lui, ma adesso non significavano nulla nel suo stato annebbiato e confuso.

Ma stretto in mano teneva lo spartito della canzone che la Medel aveva fatto cantare a lui e Kurt e per un momento gli sembrò di poter sentire qualcosa. Guardò il messaggio di suo padre.

Non so che cosa ti abbia preso.. ma il gruppo di ricerca è stata una buona idea.

Logan sorrise tra sé.

Everybody wants to be understood

Well I can hear you

Everybody wants to be loved

Don't give up

Because you are loved

You are loved…

Kurt sorrise e guardò Reed cantare. Stava cantando con così tanta emozione da togliergli il respiro. Stava cantando con tutto il suo cuore.

Don't give up

It's just the hurt that you hide

When you're lost inside

I will be there to find you

Blaine si rivolse ai suoi genitori con un espressione interrogativa e sua madre lo abbracciò forte. Con sua grande sorpresa, gli stava sorridendo. Stava sorridendo! Gli prese il volto tra le mani con gratitudine. La loro reazione confuse Blaine per un momento.

Sua madre gli stava dicendo che si sarebbero presi cura di tutto. Lui voleva vedere il cadavere con la giacca della scuola, ma i suoi genitori scossero la testa, dicendo che non c'era bisogno che vedesse nulla. Si mise a protestare: voleva vederlo con i suoi occhi.

Don't give up

Because you want to burn bright

If darkness blinds you

I will shine to guide you

Dwight era sdraiato sul letto e stringeva al petto una foto incorniciata. Ritraeva lui quando aveva tredici anni, pieno di vita e felicità, abbracciato ad un ragazzino di sette anni. Gli assomigliava molto, ma sembrava infinitamente più allegro con occhi che brillavano e ridevano. Entrambi indossavano mantelli da mago e stavano agitando delle bacchette. Al collo avevano due identici pendoli di cristallo.

La didascalia argentata riportava: Alan ed io, Halloween.

Dwight chiuse gli occhi e lasciò che le lacrime gli scorressero sul volto mentre stringeva la cornice sempre di più. Quel pendolo non era nemmeno il suo.

Mi dispiace.. mi dispiace così tanto.. Avrei dovuto sforzarmi di più, Alan.. Mi dispiace così tanto.. Mi farò perdonare, te lo prometto...”

Everybody wants to be understood

Well I can hear you

Everybody wants to be loved

Don't give up

Because you are loved...

Reed, illuminato a pieno dalla luce, chiuse gli occhi e cantò con tutta la sua energia.

La madre di Blaine gli tocco velocemente la spalla e lo costrinse a voltarsi verso la porte.

E sulla porta, sorretto dai medici, pieno di graffi, tagli e ferite su tutto il corpo, il braccio, la gamba e la testa fasciati, ma completamente intero e vivo, c'era Shane che stava guardando suo fratello meravigliato.

Blaine era a bocca aperta e nel giro di un secondo venne sommerso da un centinaio di emozioni diverse, poi incontrò gli occhi di suo fratello e si lasciò andare, correndo verso di lui.

You are loved

Don't give up

It's just the weight of the world…

Quello che avevano trovato – l'altro scalatore – era uno dei compagni di classe di Shane, la persona che aveva salvato quando la loro fune d'arrampicata si era spezzata durante la frana. Shane aveva fatto di tutto per impedire che il suo amico cadesse e così si era procurato un tendine spezzato. Entrambi erano caduti sulle rocce e quando la frana era terminata, avevano cercato a fatica di ritrovare il sentiero. Non sapevano nemmeno che cosa era successo agli altri.

Shane aveva lasciato la sua giacca con il suo compagno perché si proteggesse dal freddo. Ma quando Shane, l'unico tra i due che poteva muoversi, si era recato nei boschi per cercare aiuto, ma nel frattempo il suo amico era morto per un'emorragia interna. Shane era stato ritrovato ore più tardi dei ricercatori. Il resto degli scalatori stava venendo salvato, uno alla volta, secondo le indicazioni di Shane.

Mentre Shane si gettava tra le braccia di suo fratello, la prima cosa che disse fu, “Ehi Blaine.. Per un attimo ho pensato che non ti avrei rivisto.”

Incapace di fermarsi, Blaine si limitò ad abbracciarlo mentre le lacrime gli scorrevano sul viso.

Non aveva perso suo fratello.

Don't give up

Everyone needs to be heard

You are loved…

.. e ho imparato che la vita è maledettamente corta.. quindi se per te va bene.. dopo che hanno finito di ricucirmi.. puoi portarmi a vedere Reed? Perché, dannazione, non sono pronto a morire come un uomo rifiutato!”

Questa fu la seconda cosa che Shane disse e non aveva intenzione di cambiare idea. E questa era la ragione per cui nella seguente chiara mattinata dell'Ohio – nonostante le precauzioni dei medici, nonostante le proteste dei loro genitori e dopo che erano state raccolte le testimonianze necessarie – Blaine scese dall'auto di fronte al dormitorio di Windsor e aiutò anche Shane che aveva stampelle, tutore per il braccio e una quantità infinita di fasciature.

Kurt corse fuori senza far rumore, ancora in pigiama, per andare loro incontro. Sorrise quando abbracciò stretto Blaine, baciandolo, infinitamente sollevato di vederli entrambi e diede anche a Shane un abbraccio più lieve. Wes and David, affacciandosi dall'ingresso, diedero loro il benvenuto sorridenti. Shane sorrise di rimando, la guancia ancora graffiata.

Don't give up...

Mentre Shane entrava e si dirigeva verso le scale, Dwight emerse dalla cucina con una tazza di caffè e lo vide. Shane incrociò il suo sguardo e gli rivolse un sorriso e un cenno del capo prima di continuare a camminare verso i gradini. Dwight, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, fece cadere la tazza che si frantumò rumorosamente. Cadde indietro contro il muro, afferrando il pendolo che aveva al collo e lasciandosi scivolare sul pavimento.

Mentre Wes e David lo guardavano perplessi per la sua reazione, Dwight si portò le ginocchia al petto e scoppiò a piangere.

I gemelli gli sorrisero dal mezzanino.

You are loved...

Kurt lasciò solo Shane nella loro stanza illuminata dal sole. Dalla finestra, Pavarotti cinguettò un piccolo e dubbioso benvenuto per il nuovo arrivato. Reed era sul suo letto, ancora addormentato – era così esausto che niente avrebbe potuto svegliarlo. Si era ripulito le mani dalla vernice e sembrava sereno, mentre i raggi del sole si posavano proprio su i suoi ricci rossicci. I segni lasciati dalle lacrime erano spariti. Era il pià pacifico ragazzo imbranato del mondo o almeno così sembrava in quel momento.

Blaine aiutò Shane a raggiungere il lato del letto. Lì, Shane si inginocchiò, prese la mano di Reed fra le sue e appoggiò il suo mento sul materasso, limitandosi a guardare con i suoi occhi grigioverdi e lasciando che Reed dormisse mentre lui lo fissava.

Lo guardava come se non potesse mai averne abbastanza.

E poi, un piccolo movimento, e le sue ciglia sbatterono nella luce del sole.

Shane sorrise leggermente. “...ciao.”

Nel prossimo episodio: Dopo che Harvey e la Medel annunciano gli agognati duetti per San Valentino, ci sono sicuramente alcuni problemi, visto che i duelli ritornano con un desiderio di vendetta: Kurt è deciso a non andarsene senza una parte da solista e di sicuro ci saranno almeno due persone che combatteranno con lui. Il dormitorio di Stuart è ancora arrabbiato per la scomparsa di Pavarotti e i Windsor non sono ancora pronti a restituirlo. Se continua così, qualcuno dichiarerà “guerra” proprio prima di San Valentino e ciò non è mai un buon segno.

Non ci crederete, ma ce l'ho fatta!
Chiedo scusa per il ritardo, ma ho appena iniziato l'università e quindi ho dovuto traslocare a Milano e assestarmi alla nuova routine nella grande città.
Queste ultime due settimane sono state due settimane completamente GLEE: tra film, inizio di stagione, Emmys e mille e più spoiler su tumblr, non c'era un luogo dove non ci fosse qualcosa collegato con la nostra serie televisiva preferita :)
Questo è forse il mio capitolo preferito per tre motivi:

  1. L'arrivo di Charlie. Il prefetto di Windsor è uno dei miei personaggi preferiti!

  2. La storia di Dwight e suo fratello: sapete già che io amo Dwight. Questo capitolo me lo ha fatto amare ancora di più.

  3. Il dialogo tra Blaine e Logan nel giardino. Non ho parole per descriverlo.

  4. Shane e Reed!!!

Spero che la traduzione vi sia piaciuta e spero di aver reso bene questo capitolo complesso.

Se siete dei grandissimi fan della Klaine vi suggerisco di andare a leggere i capolavori “The Dapper Highwayman” e “The Lima Job” di MotherGoddamn. Li potete trovare sia su fanfiction.net (in Inglese) o qui su EFP tradotti meravigliosamente da prongs992 (colei che ha tradotto anche il capitolo 9 di Dalton).

Ultima comunicazione di servizio: ricordo la pagina di facebook della traduzione che potrete trovare su questo link: http://www.facebook.com/pages/CP-Coulters-Dalton-la-traduzione-italiana/268310853198972

Un bacio,

Caro.

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Capitolo 20
*** Double Acts ***


Dalton

Episodio 20: Double Acts

Il vantaggio che la cucina fosse stata riparata era che era diventato magnifico sedersi su uno degli sgabelli che vi si trovavano, poggiare i gomiti sul bancone di marmo e inalare la prima dose di caffeina per iniziare ufficialmente ad entrare nel mondo reale e lasciare quello dei sogni. Non che vedere Shane camminare nel dormitorio, completamente inatteso, con Blaine non fosse equivalente ad un iniezione direttamente nelle vene di venti litri di caffè. Tuttavia, una volta che ci si è abituati al sollievo, la pigrizia ritorna e tutti sono troppo di buon umore per fare qualsiasi cosa di serio.

Impossibile: dovevano comunque andare a lezione e quel giorno le prove dei Warblers avrebbero riguardato qualcosa di importante secondo il programma di Harvey.

I gemelli sedevano l'uno accanto all'altro in cucina e si stavano preparando della cioccolata calda. Le loro mani si muovevano decise senza fermarsi, avendo ormai memorizzato un'esatta quantità e e un'esatta temperatura che piaceva ad entrambi. Erano uno spettacolo interessante: uno afferrava l'ingrediente che l'altro aveva poggiato qualche istante prima, mescolando con decisione e, quando ebbero finito, si scambiarono le tazze e solo allora iniziarono a bere

Wes fece un profondo sospiro mentre si sedeva su uno sgabello con ancora indosso un pigiama di seta, fissando il vuoto mentre beveva il suo caffè e i suo occhi cominciavano a svegliarsi. David se ne versò un po', indossando solamente pigiama e calze, e le mani strette intorno alla tazza per assorbire un po' di calore.

..Windsor è così tranquilla solo di mattina, non trovate..?” disse Wes distrattamente mentre David beveva.

Penso di sì.. Almeno lo è prima che Kurt si svegli e trovi di nuovo tutte le tazze di caffè,” borbottò David, deciso a immettere nel suo corpo quanta più caffeina possibile in trenta secondi. I gemelli annuirono al suo commento.

Alice ha delle fantastiche reazioni,” mormorò Ethan.

Ed è in camera con il Ghiro adesso,” aggiunse Evan.

Dovrebbe essere interessante...”

Mi dispiace per il Ghiro che si trova nel mezzo ora..”

Perché non li state infastidendo in questo momento?” li interrogò Wes, guardandoli con sospetto.

Sono tutti lassù a godersi i loro momenti,” i gemelli scossero leggermente le spalle. Per quanto sarebbe piaciuto loro interferire, qualcuno era appena ritornato da una situazione di vita o di morte.

Dwight rientrò in cucina, gli occhi rossi e gonfi, continuando a tirare su con il naso. Portava con sé i frantumi della sua tazza e li gettò senza tante cerimonie nel cestino. Brontolò un po', prendendo un'altra tazza dallo scaffale. Si sedette accanto a loro, si versò il liquido scuro, fissò il suo caffè e dopo una lunga pausa disse. “...buon giorno.”

Stai bene..?” domandò Wes, fissandolo. “Sei scoppiato a piangere come un bambino di tre anni quando hai visto Shane.”

Nah, ero solo..” un altro singhiozzo, si schiarì la gola e cerco di ricomporsi. “Niente di che.” Ma le sue mani tremarono anche quando bevve. Guardò David. “Lo stai ingoiando veramente in fretta. Devi andare da qualche parte o ti diverti a ustionare il tuo tratto digestivo?”

Devo andare all'ospedale,” rispose David confusamente. “Il medico di Katherine ha detto che vuole parlarci di qualcosa. Sembrava importante, quindi non verrò alle lezioni mattutine.”

E' legale?” chiese aspramente Dwight alzando un sopracciglio. “Ho sentito che Newman parlerà degli esami di Studi Ambientali.”

Vorrei proprio vedere Newman lanciarmi un trabocchetto dopo tutto il tempo che ho passato a leggere il suo libro di testo mentre ero in ospedale,” borbottò David.

E poi dal piano di sopra:

SHANE..!

Seguì il suono di due corpi che si scontravano e il panico si diffuse.

Whoa!.. Ow!” Sembrava che Shane fosse stato sbattuto per terra.

Oh cielo! Mi dispiace, mi dispiace così tanto, io..” quello era sicuramente Reed che cercava di rialzarsi.

Reed, che problema hai? Non puoi saltare addosso ad un ferito!” esclamò Kurt con tono stressato.

Non avevo notato che.. io... santo.. è vivo.. qui.. e-e..!”

Su, alzati.. forza..” Blaine stava cercando di sembrare serio e non divertito allo stesso tempo.

Be', posso dire addio alla mia milza..”

Stai zitto, Shane!” sbottò Blaine cercando di coprire il gemito ansioso di Reed.

Sono io il ferito qui, ho diritto a fare dei commentini!”

Mi dispiace, mi dispiace, oh cielo, non volevo..”

Qui, stai fermo e non eccitarti troppo..”

Wes, con un piccolo sogghigno, si voltò verso gli altri, che sembravano incredibilmente divertiti dagli scontri al piano di sopra, che si sentivano chiaramente nella mattina silenziosa. “Qualcosa mi dice che Reed è sveglio..”

C'è qualcun altro a Windsor capace di procurarsi delle ferite tre secondi dopo essersi alzato..?” borbottò Dwight.

David indicò i gemelli, ma Dwight roteò gli occhi. “Intendo veri esseri umani, non progenie demoniaca.”

I gemelli sembravano solamente soddisfatti. In quel momento, Kurt e Blaine arrivarono di sotto con aria sofferente. Wes sorrise loro. “Quindi..?”

Shane come è adesso insieme a Reed in una stanza...” Blaine sospirò e si sedette, prendendo la caffettiera e versandone un po' per sé e per Kurt. “Sarebbe interessante scommettere chi si procurerà più ferite entro mezzogiorno.”

E gli avete lasciati insieme da soli?” David sbatté le palpebre, mettendo in dubbio le loro capacità di giudizio mentre si portava la tazza alle labbra.

Shane mi ha fatto capire molto chiaramente, con tutti gli sguardi fulminanti che è in grado di produrre, che voleva che me ne andassi,” rispose Blaine.

E se Reed avesse sgranato ancora di più gli occhi in mia direzione temo che gli sarebbero potuti saltare fuori dalla testa, quindi..” Kurt roteò gli occhi e prese la tazza che Blaine gli stava porgendo, bevendone una grande sorso.

L'intero gruppo abbassò le tazze e le sbatté simultaneamente sul bancone di marmo con profondi sospiro. Era la mattina successiva al caos e la vita era già ritornata relativamente alla quotidianità. Potevano anche essersi appena svegliati, ma tutti si sentivano davvero esausti per un motivo o per un altro.

Rimasero seduti per un altro po', fissando il vuoto, senza dire nulla, tutti in silenzio.

Charlie entrò in cucina e li trovò così. Indossava già la sua divisa e stava zoppicando solo leggermente. Sperava di poter mangiare qualcosa prima di andare a lezione. Lanciò ai cospiratori una lunga occhiata da lontano. Poi schioccò le dita rumorosamente. Tutti alzarono lo sguardo.

Ehilà?” disse, sollevando un sopracciglio e facendo dei gesti ansiosi. “Avete lezione, nel caso non ve lo ricordaste.”

Questo servì a svegliarli e tutti si sbrigarono a finire. “Giusto!” David saltò come una molla. Prese un raccoglitore sul bancone e lo passò a Wes. “Ehi, puoi portarlo a Newman?”

Non posso,” disse Wes scendendo dal suo sgabello.

Perché no?” domandò David. “Io consegno sempre i tuoi compiti quando tu non puoi.”

Non posso,” disse Wes con risolutezza, prendendo la sua tazza e mettendola via. “Io vengo con te. Buone o cattive notizie che siano, non dovresti essere da solo quando le sentirai.”

David alzò un sopracciglio per un momento, ma poi sorrise debolmente e un po' dubbioso. “D'accordo, allora.” Lanciò il raccoglitore a Blaine. “Newman?”

Blaine annuì mentre lo afferrava. Salutando i due con la mano e finendo il suo caffè. “Andate.. uscite da qui. .andate..”

Whoa, ehi,” Charlie guardò i due con aria corrucciata. “Avete intenzione di bigiare stamattina? David, stiamo parlando della tua media qui. Ma che cosa è successo a Katherine?”

Il Warbler scosse la testa. “La signora Rivers mi ha chiamato intorno a Capodanno. Lei..” Si fermò per un attimo, tamburellando leggermente le nocche sul bancone. Vide tutti gli sguardi trepidanti e sospirò. “A quanto pare non ha detto a nessuno che.. aveva dei problemi.”

Problemi?” domandò Charlie confuso.

David si guardò intorno leggermente a disagio. Non guardò nessuno di loro. “L'incidente di qualche tempo fa... Fu operata ma di recente sta avendo.. un'aritmia cardiaca. Lei.. ha bisogno di un secondo intervento.”

Kurt abbassò la tazza e lo fissò sorpreso. Blaine pose una mano sulla sua e i loro occhi si incontrarono per un momento – Blaine scosse la testa. David abbassò gli occhi, scuotendo la testa e scrollando leggermente le spalle, come se anche lui cercasse di non crederci.

Charlie sembrava dispiaciuto, imbarazzato. Scosse la testa e gli fece cenno di andare così come aveva fatto Blaine. “Vai. Vattene da qui.”

E io?” domandò Wes.

Charlie sospirò. Che cosa non avrebbe fatto per questi ragazzi! “D'accordo. Vai. Dirò ad Howard... che è un'emergenza.”

David annuì e si affrettò fuori dalla cucina, ma venne affiancato dai gemelli. Lo fissarono mentre gli impedivano di proseguire, ma lui li guardò corrucciato. “Posso farcela. Non ho bisogno del vostro aiuto.”

Ma se invece ne avessi..” iniziò Evan quando vide gli occhi di David.

Ethan era meno intimidito. “.. sai che devi solo chiedere.”

Bene,” sibilò David mentre li spingeva da parte. Wes lo inseguì, facendo ai gemelli un cenno con il capo, “Me ne occuperò io,” assicurò, passando loro accanto.

Kurt si alzò e disse, “Vado a preparami per la scuola.”

Aspetta un secondo,” disse Charlie rivolgendosi verso di lui. “Blaine, Dwight e voi due gemelli, potete andare a lezione. Kurt, giusto? Quando sei pronto, vieni con me. Howard vuole vederti.”

Kurt alzò lo sguardo verso di lui confuso mentre gli altri si alzavano. “Perché?”

Riguarda il tuo esame. Ha i tuoi risultati. Ti sta aspettando nel tuo ufficio. Ha detto di andare da lui prima delle lezioni.”

Nell'udire ciò, Kurt guardò gli altri, che si limitarono a fissarlo di rimando. Blaine camminò verso di lui e lo abbracciò. “Buona fortuna,” mormorò.

Kurt, ricambiando l'abbraccio, annuì con sguardo ansioso. “D'accordo allora. E' il momento della verità.”

I gemelli lo guardarono con gli occhi sgranati. “Buona fortuna, Alice. Ti prego, non lasciarci.”

Kurt li guardò e scosse leggermente le spalle. “Dopo tutto questo? Non potrei nemmeno se ci provassi.”

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

La tempesta è passata, ma ora dobbiamo affrontarne le conseguenze.

Ho terminato i miei esami e il fratello di Blaine è stato ritrovato vivo.

Normalmente, direi che il peggio è passato.

Tuttavia conosco Alice Nel Paese delle Meraviglie, sapete..

E so che appena credi che sia tutto finito, vieni a scoprire che c'è qualcos'altro che ti aspetta.

L'ufficio del direttore del dormitorio era pieno di libri e sembrava una piccola biblioteca. I colori del dormitorio di Windsor erano appesi ad una delle pareti e il sole della prima mattina filtrava attraverso le finestre, colpendo la lussuosa scrivania di legno di sequoia. Howard stava studiando scrupolosamente alcune carte quando Charlie bussò alla porta aperta. Kurt era accanto a lui e stringeva il manico della sua tracolla. L'insegnate alzò lo sguardo e fece cenno ai due di entrare. “Venite dentro, voi due.”

Kurt e Charlie entrarono nell'ufficio e si sedettero sulle due sedie di fronte alla scrivania. Howard si tolse gli occhiali da lettura con un sospiro, poggiandoli sul tavolo e passando a Kurt i fogli che teneva in mano. “Questo è il tuo esame. Che cosa ne pensi, Hummel?”

Quando sentì ciò, “Alice” si limitò a sollevare un sopracciglio. “Erano.. adeguatamente stimolanti.” Con la coda dell'occhio guardò Charlie, che lo stava fissando. Il prefetto non sembrava particolarmente preoccupato.

Howard rifletté e annuì leggermente. “Be', chiaramente erano “adeguati” per te, visto che sei stato l'unico tra i tre nuovi studenti ad ottenere un punteggio di novanta.”

Charlie sembrò sorpreso e anche un po' sollevato, mentre Kurt era a bocca aperta. I suoi occhi si illuminarono ed era sul punto di dire qualcosa, ma Howard lo fermò. “Aspetta. Prima che tu diventi troppo felice..”

I due lo fissarono, confusi. Howard sembrava leggermente a disagio. “Ora, Hummel, ho provato a parlarci, ma è stato categorico. Hai ottenuto il punteggio migliore tra i tre nuovi studenti e il tuo esame lo ha dimostrato, ma il professor Murdoch ha detto che, nonostante tu abbia ottenuto un punteggio adeguato nel suo esame, non è ancora soddisfatto.”

Che cosa intende?” Kurt si accigliò.

Howard giunse le mani. “Hai fatto un lavoro eccellente e da qui in poi i tuoi studi diventeranno un po' più facili. Ma l'esame del professor Murdoch è stato il tuo peggiore e lui vuole che tu dedichi maggiore attenzione alla sua materia.”

Kurt sussultò, intuendo che qualcosa stava per succedere, e per poco non si alzò quando Howard aggiunse, “.. per questo per le prossime due settimane dovrai presentarti al dormitorio di Stuart dopo le lezioni per delle lezioni private con il prefetto, Logan Wright.”

Mi dispiace tanto..”

Ti avverto, smettila di chiedermi scusa,” disse Shane, fingendo di guardare severamente il ragazzo che ora stava cercando di aiutarlo a sistemare le sue fasciature. Reed si era, con un salto incredibilmente sgraziato, praticamente gettato su di lui dopo che aveva riacquistato i sensi dopo lo shock momentaneo di vedere Shane vivo accanto al suo letto. Certo, l'altro ragazzo era stato buttato a terra, ma sembrava che Shane avrebbe sopportato molto peggio pur di riuscire a far suscitare una reazione del genere in Reed.

Kurt era entrato solo brevemente per cambiarsi per la scuola e non fece minimamente caso a i due - Reed che cambiava le bende di Shane – fino a quando non fu sul punto di andarsene, quando disse ai due di non uccidere Pavarotti mentre erano lì.

Shane non fece promesse.

Ad essere onesto, sono felice che tu sia saltato addosso a me,” disse Shane con un enorme sorriso. “Perché i miei riflessi sono un po' intontiti al momento. Chiunque altro avrebbe potuto levarsi di torno e tu saresti finito dritto contro il pavimento e allora sarei io a fasciare te...”

Reed fece un gesto di minaccia con il kit di primo soccorso, ma Shane scoppiò a ridere. Mentre Reed sistemava le bende strappate sul suo braccio, Shane aggiunse distrattamente, chiaramente senza pensarci, “Wow se reagisci così con qualcuno come me, mi domandi che cosa avresti fatto se si fosse trattato della tua ragazza.”

A ciò, il ragazzo più piccolo diventò scarlatto. Non sollevò gli occhi né rispose e rimase così in silenzio così a lungo che Shane si accigliò. “No? Niente ragazza? O non è questo il termine giusto?”

Sbatté le palpebre quando non ricevette alcuna risposta. Iniziò a preoccuparsi. “Ragazzo, allora? Hai un ragazzo? O.. mi sto sparando in un piede e dovrei semplicemente tapparmi la bocca come Blaine mi dice sempre di fare.. eppure continuo ancora a parlare! Wow, fantastico. Mi dispiace..” Abbassò lo sguardo verso Reed e tirò via il braccio.

Reed, ad ogni modo, scosse la testa e riafferrò il suo braccio, continuando a fare quello che stava facendo. Shane sussultò, a disagio per quel silenzio. “..Reed..”

Non è un problema se non riesci ancora a capirlo, perché non ci riesco nemmeno io..” mormorò dolcemente Reed. Poteva capire che ciò aveva confuso Shane, quindi aggiunse. “Ci sto ancora lavorando. Io.. non so ancora come identificarmi, ma sai..” Alzò lo sguardo con un piccolo sorriso. “Penso che Kurt abbia ragione. Le etichette non sono necessarie e finché avrò i miei amici.. penso che starò bene e che riuscirò a capirlo prima o poi. E no..” diventò rosso, finendo di fasciargli il braccio. “Non ho ne l'una nell'altra.”

Alla vista di quel sorriso e del cambiamento nel suo tono di voce, Shane si sentì meglio. “Be' almeno dimmi che qualcuno come te è stato baciato. Voglio dire, se non è così, non c'è speranza per il resto del mondo, lo capisci?”

Il fatto che Reed arrossì lo stupì. Shane lo fissò e disse, “No.. tu non dici..”

In realtà non è.. qualcosa a cui io abbia mai pensato,” mormorò Reed. “Non è mai.. Voglio dire.. Non ho mai.. ecco.. be', quello. Mai. Kurt e io potremmo avere questo in comune.” Si fermò e roteò gli occhi. “Be' non più visto che lui e Blaine..”

Davvero.” Shane era incredulo.

Perché pensi che fossi così preoccupato durante Capodanno?” Reed rise cupamente, sciogliendo infine le bende intorno alla testa di Shane anche se la sua mano stava tremando. Un po' di betadine era finito tra i ricci arruffati di Blaine. Non poté fare a meno di sorridere. “Una festa dove le luci si spengono e tutti sono alla ricerca di un bacio... Ma a quanto pare non avevo nulla di cui preoccuparmi.”

A Shane si mozzò il respiro. Erano così vicini. “...pensavi.. che ti avrei baciato?”

Reed arrossì ancora di più. “Oh.. be'.. il pensiero.. be', quel tipo di festa..”

Shane era più vicino ora, ma sembrava serio. Reed sorrise debolmente. “Che cosa?”

Non avrei mai pensato a baciarti, sai.”

Perché gli esseri umani provavano queste emozioni a cui non riuscivano a dare un nome? Quella sorpresa, quella delusione e quel sollievo, tutto allo stesso tempo? Le parole sono insensibili verso l'emozioni. Se le cose fossero andate come voleva Reed, avrebbe dato loro un nome. Dopo tutto, le stava provando tutte.

Oh..” mormorò. “Be', bene.”

Shane era ancora vicino. “So in che modo mi comporto, ma non ti farò mai del male. Questo lo sai, vero?” Fece un piccolo gesto. “Non voglio metterti a disagio. Sto cercando di fare il bravo, ricordi?” Sorrise un pochino.

Era così diverso dall'altro sorriso, quello luminoso. Reed era un po' confuso, ma arrossì e abbassò lo sguardo verso le sue mani. “Già. Ti stai comportando bene. E.. sono sicuro che ciò riempia Blaine di sollievo.”

Shane finalmente si allontanò. Era leggermente arrossato e non lo stava guardando. Reed sbatté le palpebre. “Che c'è che non va?”

Il ragazzo più alto scrollò le spalle, scuotendo le spalle. “Che cosa c'è?” Reed rise, dandogli una gomitata. Shane sobbalzò drammaticamente come se fosse stato ferito mortalmente. Reed rise ancora più forte.

Ma Shane scosse la testa con il volto ancora rosso. “...non farlo. Con nessuno.”

Fare che cosa?”

Shane non lo guardò. “... Quando mi sono avvicinato così tanto a te.. ero così vicino. E tu.. tu non ti sei mai ritratto. Tu hai soltanto..” Scrollò le spalle. “...lasciato che accadesse.” Lo guardò brevemente. “Non dovresti premettere a nessuno di invadere il tuo spazio personale così. Perfino con i pazzi che ci sono qui. Non hai paura che possano farti qualcosa se fossero così vicini?”

Reed sbatté le palpebre serenamente. La sua risposta fu conclusiva, ma soprattutto vera. “Non ho mai paura se si tratta di te.”

A queste parole, Shane fissò Reed, cercando con grande difficoltà di non sorridere, e quel sorriso si allargò fino a quando sulla sua faccia non comparve un sorriso ebete così grande che Reed arrossì e si alzò per mettere via il kit. “Oh piantala, Shane.”

Che c'è?” Shane sorrise beato, con un'aria assolutamente ridicola. “Io non..”

Sì invece. E dovresti..” Fece un cenno svogliato, sapendo che si stava scavando la fossa da solo. “..tenere a freno… qualsiasi cosa passi in... quella tua testa riccioluta..”

Ce l'hai anche tu,” gli ricordò Shane con un sorrisetto.

Reed sospirò, ma non scortesemente. “Posso capire perché Blaine abbia dei problemi con te.”

Tuttavia gli sorrise e Shane era felice come non mai che fosse stato lui la prima persona a vederlo. Poteva non essere l'appassionata dichiarazione d'amore che Shane desiderava, ma era chiaro che Reed, nonostante qualsiasi cosa pensasse di lui, era disponibile a sopportarlo.

Charlie camminò lungo il corridoio insieme a Kurt anche se era chiaro che non doveva. Mentre i corridoi iniziavano a riempirsi di ragazzi in uniforme, diretti alle rispettive classi, Charlie si guardò intorno come se volesse assicurarsi che l'aria fosse sicura prima di dire quello che stava pensando.

D'accordo, Hummel,” incominciò. “Ho saputo.. sai, un po' di quel che è successo mentre non c'ero. Quel problema tra te e Blaine?”

Il fatto che io lo stia frequentando è un problema?” Kurt sollevò un sopracciglio con un sorriso sottile, non sapendo bene come parlare al prefetto.

Ma Charlie si limitò a sorridere. “Già, quello.” Ritornò però subito serio. “Comunque, queste ripetizioni con Logan. Voglio che tu sappia che nel momento in cui lui esagerasse o altro.. vieni da me, hai capito?”

Kurt gli lanciò un'espressione strana. “..che cosa?”

So che stai con Blaine ora, e che Logan si è messo in mezzo a voi per un po', almeno così ho capito dai racconti dei gemelli e di Wes e David.” Charlie aveva l'aria seria. “Abbiamo già avuto problemi con Logan e non lascerò che accada di nuovo. Non è stato bello e.. e be', non penso che tu debba essere coinvolto in qualcosa di simile. Quindi nel momento in cui lui dovesse esagerare, vieni direttamente da me, hai capito? Non i gemelli, non Blaine.. me. E me ne occuperò io.”

Kurt incrociò le braccia con un sospirò esasperato. “Penso di poter..”

No, tu non puoi,” disse Charlie deciso. “Non mi interessa quanto tu creda di essere forte. Ma conosco Logan molto meglio di te. Può essere okay un minuto, ma quello dopo non si può mai sapere. L'ho visto lanciare Blaine contro una porta di quercia.”

Kart lo fissò senza parole. “Che cosa?”

Charlie scosse la testa, lasciando correre. “E' il passato. Quando era ancora molto arrabbiato e ad essere onesti, Blaine si è difeso. E' stato fortunato che ci fosse Justin a trattenermi o avrei..” Sembrava davvero nervoso e scosse la testa facendo uscire lentamente l'aria dai polmoni. “Sto solo dicendo che nonostante Justin mi abbia detto che sta.. cambiando in meglio, il che è una grande notizia, credo che il cambiamento non avverrà in fretta o facilmente.”

Charlie lo studiò per un po'. “Inoltre da quello che ho sentito, sei testardo ed hai un po' l'atteggiamento da diva. Va bene: c'è bisogno di qualcuno che lo rimetta al suo posto. So che puoi cavartela da solo quando sei con lui. Ma voglio solo che tu sappia se le cose dovessero andare troppo oltre, io devo essere la prima persona a cui ti rivolgerai. Non piace ai ragazzi di Windsor, e se andrai dirlo ad uno di loro, soprattutto Blaine, la calma andrà a quel paese.”

Kurt lo guardò dubbioso. “Che cosa vorrebbe dire “soprattutto Blaine”?”

Non hai visto tutti i lati del tuo ragazzo, questo è quello che voglio dirti.”

Questa era una novità. Kurt ripensò a quando lui e Blaine stavano parlando nella sua stanza e ricordò quelle parole che Blaine aveva detto.

E non posso lasciare che Logan abbia la meglio. La prossima volta che cercherà di fare qualcosa, mi vedrai diventare qualcosa di davvero terribile, te lo dico subito. Non voglio che tu lo veda, ma a questo punto, penso che sia inevitabile che accada.

Quindi anche Blaine si arrabbiava. Kurt sorrise debolmente nonostante quel pensiero. Blaine aveva sempre cercato molto duramente di rimanere calmo e di assicurarsi che niente andasse storto e che le cose scorressero il più facilmente possibile. Ma anche lui doveva avere i suoi limiti.

Sollevò la testa e sorrise a Charlie sicuro. “D'accordo. Ma da qui posso occuparmene io.”

D'accordo,allora.” Charlie sorrise e gli diede una pacca sulla spalla. “E' stato bello parlarti finalmente, Kurt.” E si allontanò. Mentre era qualche passo più in là nel corridoio, Kurt venne colpito da un pensiero improvviso e si voltò verso di lui. “Ehi, Charlie?”

Sì?” domandò il prefetto, voltandosi indietro e indietreggiando un pochino.

Blaine si difese quando Logan lo lanciò contro la porta?”

Charlie non riuscì a trattenere un sogghigno che era da Windsor fatto e finito. “Kurt, spinse via David e Wes, corse indietro e gettò Logan contro un leggio.”

Kurt annuì con un sorrisetto e si diresse a lezione. Qualcuno doveva essere finito nell'ufficio della Ramsey dopo quella rissa, ma il pensiero di Blaine che si vendicava non era male. Quel che è giusto è giusto, dopo tutto.

David si affacciò con cautela nella stanza d'ospedale. Amanda Rivers alzò lo sguardo da dove stava leggendo il giornale. Era una donna affettuosa e gentile con corti capelli castani e gentili occhi blu e sorrise a David immediatamente.

David, che aveva visto che la ragazza sul letto era addormentata, si portò velocemente un dito sulle labbra per dirle di non dire nulla perché avrebbe potuto svegliarla. Entrò e Wes si affacciò. La signora Rivers sorrise ancora di più e lo salutò con la mano. Wes ricambiò e seguì Davide nella fredda stanza d'ospedale.

Come sta..?” sussurrò David gentilmente mentre si avvicinava.

Penso che sia un po' ansiosa..” rispose la signore Rivers. Sospirò. “Il medico.. ha detto che sarebbe arrivato presto.”

David annuì con un piccolo sorriso e camminò verso la ragazza mentre Wes si sedette su una di quelle dure e per nulla comode sedie dell'ospedale con una sottile imbottitura. Sospirando alla vista della sua espressione pacifica, dei suoi capelli castano dorati sparsi in morbide onde sul cuscino e di quelle lunghe ciglia incurvate mentre dormiva, David dovette trattenere un sorriso amaro.

Non era giusto che fosse lei a soffrire tutto questo. Era stata colpa sua. Quando le sfiorò la mano, si mosse come se si fosse semplicemente appisolata in sua attesa. I suoi occhi si illuminarono quando lo riconobbe. “Ciao, David.. Sei di nuovo qui?”

David si piegò e la baciò velocemente prima di sorridere. “Sei già stanca di me?”

Non fare lo stupido,” rise lei piano. Vide il suo amico seduto sulla sedia sorridente e sorrise anche lei. “Ciao, Wes.. ti stai prendendo cura di quel pazzo del tuo amico?”

Benché fosse felice di vederla di buon umore, Wes le lanciò uno sguardo incredulo. “Sei pazza? E' praticamente impossibile. Come tu riesca a sopportarlo va al di là della mia comprensione.”

Questo la fece ridere. Alzò lo sguardo verso David, sorridendo. David le strinse la mano e disse, “Come ti senti?”

Al solito..” Katherine scrollò le spalle leggermente. “..Voglio andarmene da qui. Non posso rimanere qui ancora a lungo. Impazzirò. E' noioso.. Non faccio altro che stare sdraiata qui a guardare la TV o a fissare il soffitto..”

David annuì. “Già. Ehi, forse il medico ti dimetterà. Non si può mai sapere.” Scrollò le spalle.

Wes sorrise debolmente a David. Era un po' sconcertante vederlo comportarsi in maniera così naturale e ottimista con Katherine, quando durante la loro conversazione nel dormitorio aveva dato segno di essere molto nervoso. Solo Blaine poteva battere David nel fingere che in superficie tutto andasse bene. Wes doveva assistere a tutto ciò, ascoltare e vedere che i suoi inutili sforzi per far sfogare David.

David si sedette su uno sgabello accanto a Katherine mentre le raccontava ciò che stava succedendo a Windsor. Le diceva ogni cosa e a lei piaceva ascoltarlo. Era particolarmente preoccupata per il conflitto tra Blaine, Kurt e Logan, soprattutto perché aveva dovuto assistere anche a quello che era successo l'anno precedente.

Pensavo che Blaine e Logan si fossero ormai stufati l'uno dell'altro..” sospirò Katherine, scuotendo la testa. “E ora hanno trascinato quel povero ragazzo nel mezzo.”

Credimi, sembra proprio che Kurt possa cavarsela da solo,” sogghignò David. “Ti ho raccontato di come ha urlato contro Tabitha l'ultima volta.”

Wes gemette rumorosamente mentre Katherine scoppiò a ridere, dicendo, “Sì, me lo ricordo. Wes, andiamo.. Tu e Tabitha vi siete presi e mollati all'infinito. Non è l'unica ragazza al mondo.”

Sfortunatamente, David si è accaparrato l'ultimo angelo esistente,” disse Wes con un grande sorriso e David gli tirò uno schiaffo. Katherine rise ancora più forte. Quando iniziò a tossire, David le diede un bicchiere d'acqua. Lei sorrise loro. “Mi piace sentire che cosa succede nella vostra scuola. Sembra uno strana serie TV.”

Solo se lo vedi da fuori,” brontolò David. “Quando ci sei dentro, sembra la Terza Guerra Mondiale. Almeno Chaz è tornato.”

Be', questo è un bene, giusto?” Katherine annuì “E i Warblers? Avete già deciso la scaletta per le regionali?”

Harvey e la Medel non hanno detto niente.. Penso che stiano provando a fare qualche cambiamento,” rispose David. “E il vostro gruppo? Quelle ragazze ti hanno parlato delle loro prove?”

Katherine faceva parte della squadra di danza della sua scuola. Roteò gli occhi con un sospiro esasperato. “Sai che le persone dicono sempre che le prime ballerine sono stereotipate? Qualcuno dovrebbe davvero dire a Nadia che è lei la causa di quello stereotipo.”

David sbuffò. “Non potrà mai ballare meglio di te.”

Be', finché starò qui, non ho possibilità di parola,” brontolò Katherine. “La signorina Caldwell dice che dovrei prendermi tutto il tempo di cui ho bisogno per guarire, ma se Nadia continua a infastidire le altre ragazze, guarigione o no..”

Katherine.. tranquilla..” Davide posò una mano sul suo braccio e sorrise mentre Katherine iniziava a brontolare sui drammi del suo gruppo. La signora Rivers rise e scosse la testa.

Wes alzò lo sguardo quando sentì bussare alla porta e l'aprì per trovare il medico di Katherine. In quel preciso momento l'atmosfera nella stanza cambiò. Non ebbe bisogno di voltarsi per sapere che la mano di David stava stringendo più forte quella di Katherine e che il sorriso della signora Rivers era sparito. Ma sapeva anche che Katherine stava sorridendo.

Il dottore era alto con i capelli grigi e il classico bell'aspetto ispanico e nonostante di solito sorridesse a Katherine, stavolta sembrava serio. E aveva uno sguardo che David aveva sperato di non vedere. “Salve, signora Rivers,” mormorò. “Katherine. David.”

David si alzò dalla sedia e strinse la mano al dottore, che gli sorrise debolmente. “Sei qui per le novità..? Non ti finirai nei guai se continui a saltare tutte queste lezioni?”

Faceva sempre quella domanda e David si limitò a sorridere in risposta. Il dottore ricambiò il sorriso, abbracciò la signora Rivers e poi fece un passo indietro. David era in piedi accanto a Wes mentre la signora Rivers andava a sedersi vicino a sua figlia. Ormai era il momento di affrontare il grosso elefante nella stanza.

David non aveva mai stretto la mano di Wes. Non ne aveva mai avuto bisogno. La verità era che non lo stava facendo neanche in quel momento. Era il polso di Wes che stava stringendo mentre il dottore parlava e diceva come “aritmia”, “trapianto di cuore”, “chirurgia”, “rifiuto dell'organo” e “trattamento con immunosoppressori”.

Quando la prognosi venne alla luce, David stava stringendo il polso di Wes come una fonte di vita. La notizia che l'aritmia era stato un segnale di pericolo e benché la seconda operazione avesse aiutato, non aveva potuto risolvere tutto; dovevano iniziare a pensare di trovare un donatore di cuore e altrimenti sarebbe peggiorato e..

..e nel frattempo, David si strinse a lui, tremando leggermente.

Ma non disse assolutamente nulla.

Wes rimase lì, lasciando che David gli bloccasse la circolazione della mano. Che cos'altro avrebbe potuto fare? David non aveva mai voluto che qualcuno lo aiutasse fin da quando erano venuti a sapere che aveva una ragazza e che, un anno prima di studiare alla Dalton, aveva fatto un errore.

Un errore che aveva causato la prima ferita di Katherine e la sua prima operazione al cuore. Un errore per cui David era stato responsabile, semplicemente perché si era trovato dove non sarebbe dovuto essere.

Wes si domando se non fosse quello che gli amici dovrebbero fare comunque? Qualcosa in più di quella imbarazzata paura che si ha quando si sta immobili a fissare il vuoto, il bisogno di fare qualcosa, qualsiasi cosa per non sentirsi inutili per il proprio migliore amico. E domandarsi se il proprio amico avesse bisogno o meno di essere consolato o dire qualcosa l'avrebbe aiutato a non cadere a pezzi?

Perché in quel momento, David sembrava stesse facendo tutto ciò che era in suo potere per non cadere a pezzi e non era abbastanza. Non avrebbe mai stretto il polso di Wes fono a fargli perdere la sensibilità almeno che non avesse bisogno di quel qualcosa in più per tenerlo in piedi.

We si ricordò l'auditorium, quando erano state le sue maniche che Kurt aveva afferrato dopo che aveva visto quell'energumeno del McKinley alle Provinciali. Era un po' come quella volta.. solo che stavolta non si trattava di niente che potessero combattere per risolvere. E non si trattava di Kurt. Kurt era suo amico, ma David era il suo migliore amico. E tutti sapevano che era leggermente diverso.

Ci furono un sacco discussioni riguardo all'operazione che avrebbero dovuto a fare a Katherine, sul trovare un possibile donatore e sull'assicurarsi che Katherine ricevesse le migliori cure possibili. Il dottore chiese alla signora Rivers di uscire, così che potessero parlarne in maniera appropriata, lasciando i due ragazzi e Katherine nella stanza.

Dopo che il medico se ne fu andato, David si avvicinò a Katherine, che in quel momento sembrava intenta a fissare il muro. Le prese la mano, pallida e piccola tra le sue, strofinandone il dorso con il pollice. Katherine si strinse a lui, e alzò lo sguardo leggermente, rivolgendogli un piccolo sorriso.

E da quel momento, l'orologio iniziò a ticchettare.

David la guardò negli occhi e sussurrò, “..Andrà... tutto bene. Io... io ti aiuterò.”

Lo fai sempre...” mormorò Katherine, voltandosi. Stava di nuovo fissando il muro. Dopo un momento, si leccò le labbra secche e sussurrò, “Torna a casa, David. Hai già saltato abbastanza lezioni.”

Io penso che dovrei..”

Wes?” Katherine gli rivolse un sorriso. “Potresti darci un secondo?”

Wes fissò entrambi e annuì- “Certo.” Fece un cenno con la testa a Davide uscì dalla stanza con un ultimo sguardo al suo amico. David lo guardò allontanarsi e sentì Katherine tirare la sua cravatta fino a che la sua faccia non si trovò vicina a quella di lei. Lo stava guardando con un piccolo sorriso.

David. Ne abbiamo già parlato.”

Io sto solo cercando di..”

David.” Katherine lo fissò nello stesso modo in cui prima stava fissando il muro. “Non c'eri tu alla guida. Non saresti nemmeno dovuto essere lì. Eri soltanto stato trascinato lì. Stavi solo cercando di portare via qualcuno.”

Lo so, e se non fossi stato lì, tu non saresti dovuta venire a prendermi e non saremmo saliti sulla macchina di quel ragazzo dell'ultimo anno..”

Avrei dovuto, sarei stato, avrei potuto,” Katherine roteò gli occhi. “Ascoltati. Il fatto che il tuo primo istinto sia stato quello di gettarti di fronte a me quando Trent frenò bruscamente la dice lunga su di te. Ci hai provato, sin dalla prima volta. E' comunque andata a finire così. E' solo.. solo il modo in cui le cose devono andare, credere.”

Allora non è questo quello che dovrei fare?” mormorò David, guardandola negli occhi. Ma Katherine sorrise debolmente e scosse la testa. “Sei ossessionato dal prenderti cura di me. Se non ti amassi così tanto, ti troverei soffocante e fastidioso. Stai diventando soffocante e fastidioso.”

Ti amo, Katherine.”

Lo so, David.” Fece un piccolo sorriso. “E per quanto mi piacerebbe che tu continuassi a dirmelo, devi... tornare alle tue lezioni. Ho bisogno di stare da sola con mia mamma per un po' per assicurarmi che.. assorbisca tutto. E penso che dovresti farlo anche tu.” Gli lanciò uno sguardo severo. “Okay?”

David abbassò lo sguardo verso di lei e capì che ribattere era inutile. Non era forse questa la prima cosa che aveva notato della testarda ballerina? Il fatto che non avesse bisogno di un cavaliere con una scintillante armatura? E comunque David non era mai stato quel tipo di ragazzo. Faceva paura come la sua voce potesse suonare così sicura anche alla luce di queste novità, mentre David al contrario stava per impazzire.

Terra chiama David.” Sorrise ancora di più.

Giusto..” David ritornò in sé. Si piegò in avanti e le diede un dolce bacio. Le permise di stringersi a lui per un momento e lei lasciò andare la sua cravatta.

Poi disse, “Ti farò sapere se dovessero esserci novità, d'accordo?”

Sì, immediatamente,” rispose David. Le baciò i capelli e le sistemò le coperte.

Wes alzò lo sguardo verso David quando uscì nella stanza. Anche la signora Rivers stava rientrando e lei e David parlarono per qualche istante. Si abbracciarono – la signora Rivers era in lacrime – ma le parle di David sembrarono confortarla. Quando sparì nella stanza di Katherine, il sorriso di David sparì e si voltò verso il suo amico.

Sembrava essersi risvegliato, così distante mentre mentre diceva, “Mi dispiace.. Ci ho messo così tanto?”

No,” Wes lo guardò incredulo. “Mi sono mai lamentato del tempo che passiamo qui?”

David non rispose e si limitò a camminare verso l'uscita con Wes che camminava accanto a lui. Rimase in silenzio per un po' e poi Wes disse, “..stai bene?” Si ricordò la presa sul suo polso.

David lo guardò. “Sì, sì...” annuì, tirando fuori il telefono non appena furono fuori dall'ospedale per dire agli altri che stavano tornando. “Io.. è solo che devo assorbire bene la cosa.”

Wes lo fissò. Voleva dire qualcosa, anche solo ripetere ciò che i gemelli continuavano a dire a David, ma aveva la sensazione che sarebbe stato respinto di nuovo. Ma posò una mano sulla schiena di David senza guardarlo. “Bene,” fu tutto quello che disse.

Era tutto ciò che David gli permetteva di fare in quel momento

Kurt stava copiando gli appunti durante la lezione di Newman di Ecologia e Studi Ambientali. Ancora una volta, Dwight era lì e, anche se era un anno più giovane, gli era permesso frequentare quella lezione perché probabilmente era l'unica materia in cui eccelleva – inoltre i professori cercavano disperatamente di distrarlo dalle sue altre ossessioni. Dwight affermava di essere bravo solamente perché aveva bisogno di sapere quando i fenomeni fossero naturali e quando fossero demoniaci.

Kurt sussultò leggermente quando un piccolo foglietto di carta piegato come una stella ninja cadde sul suo banco con perfetta precisione. Lo raccolse, gettando uno sguardo indietro e vide Dwight che lo fissava con gli occhi sgranati. Kurt sospirò e con un po' di fatica apriì il foglietto.

Che cosa è successo? Promosso/Bocciato?

Kurt trovò divertente che il pezzetto di carta fosse stato strappato da un foglio su cui era stato scarabocchiato una specie di mappa con scritto a fianco “Wendigo Woods”. Vi scrisse sopra una risposta e glielo rilanciò. Il pezzo di carta finì in testa a Dwight che cercò di afferrarlo, ma cadde rumorosamente sul pavimento.

Si rialzò immediatamente, “Sto bene! Sono solo caduto.” E si risedette. Tutti si voltarono verso di lui solo per poco, per poi continuare a fare quello che stavano facendo. Era Dwight, dopotutto: niente era più strano.

Dwight aprì la pallina di carta e lesse. Sgranò gli occhi e tirò fuori il suo cellulare.

Molti telefoni suonarono in luoghi diversi. Nell'auto di Wes, entrambi i telefoni squillarono e visto che Wes stava guidando, fu David a rispondere. I gemelli alzarono lo sguardo mentre ricevevano il messaggio durante la lezione di storia e Reed si ripulì le mani dal suo lavoro di ceramica per rispondere, mentre durante la sua lezione di Fisica, Blaine tirò fuori il suo cellulare.

Buona notizia: Alice è passata. Rimane a Windsor.

Cattiva notizia: Dopo scuola ha lezioni private con il Fante di Cuori.

Notizia molto cattiva: PER DUE SETTIMANE.

Logan uscì dall'aula e fu sorpreso di trovare Blaine ad attenderlo. “Salve, Logan,” disse freddamente, come se si fosse trovato lì per caso.

Sei qui, quindi immagino che tu abbia saputo delle condizioni che Murdoch ha imposto a Kurt, o sbaglio?” domandò Logan con altrettanta compostezza, guardando i suoi quaderni mentre i due incominciavano a camminare lungo il corridoio per l'ora di pranzo.

Be', sei un essere umano abbastanza intelligente: non ho mai pensato neanche per un minuto che potessi credere che io avessi altre ragioni per essere qui.”

Davvero. Immaginavo anche che la nostra toccante conversazione nel giardino commemorativo avesse potuto convincerti, ma la tua espressione tagliente dice il contrario.”

Blaine lo fulminò, ma Logan, senza degnare nemmeno di uno sguardo il ragazzo più basso, continuò, “No, questo non era nei miei piani.. Come ben sai, il mio piano originale era far trasferire Kurt a Stuart. Questo mi si è rivoltato contro e Pavarotti è stato rubato e sto cercando di tenere un profilo basso per il momento. Non avevo idea che Murdoch avesse intenzione di far fare a Kurt delle ripetizioni.” Guardò Blaine brevemente. “E' un sorprendente vantaggio e ne sono grato.”

Purché rimangano lezioni di letteratura, Logan,” replicò Blaine.

Logan sospirò esasperato. “Non faccio promesse. Sei così contrario che diventi mio amico? Visto che sei tu il suo preferito, non vedo perché dovresti preoccuparti.”

Sai molto bene perché sono preoccupato.”

Logan sembrava sorpreso. “Un'ammissione di debolezza? Da parte tua? Wow..” Logan scosse la testa. “Le cose allora sono cambiate. Davvero ti fidi di Kurt così poco?”

Quando sentì il suo nome, Kurt si fermò nel corridoio. Era dietro di loro, ma si erano accorti della sua presenza. Aveva sentito tutta la conversazione, proprio come l'ultima volta, e si domandò come stessero veramente le cose tra quei due ragazzi.

Non è di Kurt che non mi fido,” disse Blaine, fermando Logan con un braccio. Questo alzò lo sguardo. I suoi occhi verdi non erano mai stati così intensi. “E' di te che non mi fido. Ciò che mi hai detto nel giardino commemorativo non è stato molto rassicurante, sai.”

Giardino commemorativo..? si domandò Kurt.

Logan si voltò verso di lui con un sorriso. “D'accordo. Capisco dove vuoi andare a parare.”

Solo ora?” Blaine sollevò un sopracciglio.

Logan tirò su la mano e sorrise amichevolmente. Fu uno spettacolo strano per Kurt. Logan era in grado di combattere verbalmente con Blaine nel modo in cui era solito fare, ma non sembrava che l'effetto delle medicine fosse svanito. Tuttavia era in grado di parlare con Blaine come se andasse tutto bene. Sembrava quasi.. normale.

Significava che Logan fosse più in sé.. quando affrontava Blaine? Solo quando era con Blaine?

Logan sorrise a Blaine, ma quel sorriso non gli illuminò gli occhi. “Non ho intenzione di fare nulla che Kurt non voglia fare. E considerando quanto ti sia terribilmente fedele, puoi stare tranquillo che sarà una lezione di ripetizioni davvero davvero noiosa.”

Blaine si fermò, riflettendo mentre lo guardava, e poi si arrese. “D'accordo. Ti prenderò in parola.” Poteva ancora non fidarsi molto di lui, ma Logan gli aveva porto il ramo d'ulivo (per quanto fosse contorto, viste le sue motivazioni e quella discussione) quando aveva mandato altri gruppi di ricerca per Shane.

Per quel che ne sapeva, stava indebolendo la competizione, ma a quel punto doveva porre la sua fiducia in Kurt e se Logan avesse tenuto alla sua incolumità, avrebbe davvero mantenuto la sua promessa di non fare nulla che Kurt non avesse voluto. Ma non c'era modo di evitare la situazione. Escludendo l'andare a ripetizioni con Kurt, cosa che avrebbe solo peggiorato tutto, non c'era nessun modo plausibile per impedire a Kurt di obbedire agli ordini di Murdoch.

Tranne per desiderio completamente irragionevole e soffocante di difendere il proprio territorio. Ma non era ancora pronto per quello.

Logan annuì con un sorriso. “Bene. Suppongo che non ci sia bisogno di ricordarmi che la mia vita è a rischio.”

No, non c'è,” rispose semplicemente Blaine.

Bene!”

Perfetto!”

Logan si voltò e se ne andò. Blaine rimase immobile e arrabbiato, poi si voltò e per poco non andò a sbattere proprio contro Kurt Hummel. Fece un salto di quasi mezzo metro. “Kurt! Uh.. Da quanto sei lì?”

Da abbastanza,” Kurt sollevò un sopracciglio e incrociò le braccia. “Che cos'era quello?”

Blaine esitò giusto quel poco che servì per far strizzare gli occhi a Kurt. Il ragazzo con i capelli scuri poté solamente alzare le mani e sospirare. “Bene. D'accordo. Ma non puoi biasimarmi per questo. La sua fedina penale non è eccellente. Soprattutto non con me.”

Questo lo so,” replicò Kurt. “Ma so anche che è sopportabile. Almeno con me.”

Non c'è proprio nulla che io possa fare, non è così?” Blaine sospirò. Sembrava preoccupato. I suoi occhi sembrarono preoccupati anche quando guardarono fuori dalla finestra. L'esitazione in essi rendeva evidente che volesse dire qualcos'altro, ma c'era qualcosa che lo tratteneva.

Kurt gli prese la mano. “Andrà tutto bene. E' con te che sto, ricordi? Non con lui. Non sono come quel tuo volubile solista.”

Ehi!” Blaine gli lanciò uno sguardo perentorio, ma fece un piccolo sorriso.

Ehi a te. Tu puoi preoccuparti per Logan e io posso dirti che se quel solista dovesse tornare, potrei tirargli un pugno per aver dato inizio a tutti questi guai.”

Quindi.. Ora che stiamo combattendo per te, sei tu quello che crea tutti i guai?” Blaine sollevò un sopracciglio.

Non è un combattimento quando hai già vinto,” disse Kurt semplicemente. Questa affermazione fece comparire sul volto di Blaine un'espressione impagabile.

Kurt continuò tranquillamente, “Verrò nella tua stanza dopo le ripetizioni. Così potremo cenare insieme.”

Blaine era senza parole; Kurt prese il controllo senza sforzo. Si domandò se fosse così anche quando era al McKinley, protetto da tutti da quella sua aria di magnificenza. Ma non era contrario alla proposta. “Mi sembra una buona idea.. Sperando che a Windsor non accada nulla nel frattempo.” Sorrise. “E dovrò buttare fuori Shane.”

Dallo a Reed, sono sicuro che sarà più che contento,” commentò Kurt. “E muoio dalla voglia di vedere qualche sviluppo tra tuo fratello e il mio amico incline al pericolo.”

Sei sicuro di voler imporre a Reed mio fratello..? Immaginavo che a un certo punto Reed ti avrebbe fatto impazzire, ma mi rifiuto di credere che meriti di essere assoggettato ai livelli di pazzia di..” L'espressione sul volto di Kurt lo fece sorridere e per poco non scoppiò a ridere.. “D'accordo. Mi hai convinto. Sta iniziando a incuriosire anche me.”

Cammino lungo il corridoio insieme a Kurt, prendendogli la mano. “E' passato un po' di tempo dall'ultima volta in cui Shane si è infatuato così tanto di qualcuno.”

E Reed mi ha detto che ricambia... a modo suo,” Kurt sorrise al suo fidanzato, intrecciando le dita con le sue. “Potrebbero.. imparare qualcosina l'uno dall'altro.”

Se lo dici tu..” Blaine si voltò vero di lui mentre giravano l'angolo in direzione della mensa. “Pensi che se la caveranno?”

Se la caveranno..” gli assicurò Kurt sorridente. “Purché lascino fare a loro, come è successo a noi. Pensi che tuo fratello farà la prima mossa?”

Be' in quanto a mosse, Shane ne ha parecchie,” rispose Blaine con calma. “Solo che non posso garantire che siano quelle giuste.”

 

Shane?” Reed sbirciò nella camera che condivideva con Kurt, dove aveva visto Shane per l'ultima volta. “Sei qui, Shane?”

Non era più lì; la camera era vuota, fatta eccezione per Pavarotti che sembrava addormentato. Shane non sarebbe dovuto tornare a casa fino a quella sera, o almeno così gli aveva detto Blaine quando avevano dovuto lasciare il ragazzo più giovane a Windsor (con il permesso incerto di Howard). Tutti tranne Han erano a lezione e il Brucaliffo aveva acconsentito a guardare i suoi monitor ogni tanto per assicurarsi che Shane stesse ancora respirando e non stesse distruggendo niente.

Reed si guardò in torno apprensivamente, sperando che non si fosse cacciato in qualche guaio. Un ragazzo che aveva ancora bisogno di una stampella e aveva il braccio in un tutore non poteva essere andato troppo lontano. Lasciò la stanza per andare a cercarlo, fino a che non sentì della musica provenire dall'altra parte del corridoio, dalla porta di Blaine.

Sorpreso, si avvicinò e aprì gentilmente la porta con una spinta.

Lì vide Shane che, seduto sul divano, stringeva a sé la chitarra di Blaine. Il suo braccio era libero dal tutore e stava strimpellando una lieve melodia. Stupefatto, Reed entrò. “Shane?”

L'altro ragazzo sussultò. “Reed! Cavoli, mi hai quasi fatto venire un infarto.”

Che cosa stai facendo? Pensavo che il tuo braccio fosse rotto!”

Non lo è,” rispose Shane come se nulla fosse. “Il paramedico che mi ha portato via da quella montagna mi ha detto che forse avevo un tendine spezzato, ma quando mi ha visitato un vero dottore, mi ha detto che era soltanto una brutta distorsione.”

Ma tu hai detto a Blaine che era rotto.”

Mi lascia più libertà quando pensa che io sia ferito.”

Reed attraversò la stanza con gli occhi stretti. “Non fargli una cosa del genere! Era preoccupatissimo per te! Eravamo tutti preoccupatissimi per te quando non c'eri!”

Ehi!” Shane si fece avanti nel momento in cui vide il piede di Reed inciampare nel tappeto. Afferrò il suo braccio e riuscì a tenerlo dritto prima che facesse un capitombolo. Reed alzò lo sguardo, senza fiato e un po' sorpreso, e vide Shane stringersi la gamba su cui aveva appoggiato il peso quando si era mosso.

Tu..”

La mia gamba, questo dovresti saperlo, è davvero ferita,” rispose Shane, sollevandola con cautela per spostarla. “..Non posso ballare. Non ballerò per un bel po'. Immagino che perderò un paio di saggi e qualche spettacolo.”

Reed lo fissò. Shane era un ballerino così come Blaine era un cantante e questo dava una vaga idea di quanto amasse farlo.

Be'..” balbettò Reed. “Almeno.. il tuo braccio non è.. messo così male.”

Shane alzò lo sguardo e scoppiò a ridere. “Rilassati! Cavolo.. Comunque hai ragione.” Sospirò prendendo la chitarra mentre Reed si sedeva accanto a lui. “Avrei davvero dovuto pensare a Blaine.. Non oso immaginare che cosa devo avergli fatto sopportare stavolta.”

Non hai chiesto tu che succedesse..” mormorò Reed, ma Shane non lo stava più guardando. Aveva toccato un nervo scoperto e lo sapeva. “Um..”

Shane alzò una mano per fermarlo. “No, no.. hai ragione. Devo solo iniziare a pensare prima di fare qualcosa.. A quanto pare è davvero utile.”

Seguì un silenzio imbarazzato. Shane continuò a evitare il suo sguardo e Reed stava guardano Shane strimpellare gentilmente la chitarra. Shane stava suonando pigramente, canticchiando piano e Reed si dimenticò il motivo principale per cui si trovava lì, cioè chiedergli se avesse mangiato qualcosa. “...suoni anche tu? Come Blaine?”

Hm? Sì, un pochino.. Non bene come lui. So a malapena leggere le note. Copio solo quello che sento.”

Sai cantare? Ti ho sentito cantare un po'.”

Shane lo guardò sospettoso. “Tu..vuoi che io canti? Di fronte a te? Un Warbler? Stai cercando di punirmi e umiliarmi per aver finto di essermi rotto un braccio?”

Reed sorrise. “No. Volevo solo sentire come cantava il fratello di Blaine, il grande solista.”

Dovresti saperlo che sembro una mucca morente.”

Reed gli tirò una gomitata. Shane tossì e rise. “D'accordo! Va bene.. solo un po'.”

Iniziò a suonare con maggiore convinzione, ma non troppa – chiaramente gli faceva ancora male il braccio – ma continuò a strimpellare le corde, canticchiando piano. Iniziò a cantare con cautela. La sua voce era differente da quella di Blaine, ma non era assolutamente così male come la dipingeva.

And if you were here

I could deceive you

And if you were here

you would believe…

Quando guardò Reed mentre cantava, dritto negli occhi, l'altro ragazzo sentì mancarsi il fiato solo per un istante. Aveva una voce molto particolare, questo era chiaro.

But would you suspect

my emotion wandering, yeah?

Do not want a part of this anymore

Gli sorrise, come se cercasse una conferma. Reed ricambiò il sorriso, avvicinandosi un po' di più, iniziando a cantare con lui, a bassa voce.

The rain water drips

Through the cracks in the ceiling

And I'll have to spend my time on repair

And just like the rain I'll be always fallin', yeah

Only to rise and fall again

Shane continuò a suonare, senza nemmeno più badare a quello che stava facendo. I due si guardarono mentre la musica andava avanti. Mentre il ragazzo più alto lo fissava, Reed iniziò a sorridere, facendogli capire senza parole che non era affatto un pessimo cantante. Shane sembrò imbarazzato e distolse lo sguardo.

Iniziarono di nuovo a cantare, stavolta a voce più alta.

If you were here

I could deceive you

And if you were here

You would believe

But would you suspect

My emotion wandering, yeah?

Do not want a part of this anymore

Le loro voci iniziarono ad affievolirsi lentamente quando la canzone giunse alla fine e Reed si appoggiò sulla spalla di Shane a cui la cosa non dette per nulla fastidio.

But just like the rain

I'll be always fallin', yeah

Only to rise and fall again…

La canzone finì e Reed guardò Shane con un sorriso. Shane era ormai scarlatto, ma scosse la testa con una specie di risata. “..E' la prima volta che ti sento cantare.. e.. sei stato costretto a cantare con me.” Lo guardò. “Cantami un assolo la prossima volta.”

Ma mi è piaciuto cantare con te..” rispose Reed tranquillamente. “Non sembravi affatto una mucca morente.”

Ah, un complimento dal maestro.” Sul viso di Shane comparve uno sguardo di completa adorazione. “Sono davvero onorato di aver ricevuto un così splendido elogio! Potrei morire in questo istante.”

Reed diventò rosso e gli diede una spinta con le spalle. “Forza,” disse alzandosi in piedi. “Andiamo a mangiare qualcosa. E' chiaro che la mancanza di nutrimento sta iniziando ad avere i suoi effetti su di te.”

Ma anche dopo aver aiutato Shane ad alzarsi, Reed non riusciva a guardarlo negli occhi, mentre le sue mani si posavano sui suoi muscoli definiti, tipici di un bravo ballerino. Cantare con Shane gli aveva fatto pensare a quando Kurt e Blaine cantavano insieme. Il modo in cui lo facevano – sembrava quasi che stessero conversando.

Non aveva ancora padroneggiato quella capacità – aveva iniziato a cantare da solo da poco – ma non poteva fare a meno di chiedersi se Shane avesse già capito che gli piaceva.

Forse glielo avrebbe fatto capire, un giorno nel futuro. Con un po' di coraggio, si disse, ricordandosi la parola sopra la foto di Blaine sulla scrivania di Kurt.

Harvey e la Medel si trovavano di fronte ai Warblers riuniti dopo la scuola e stavano sorridendo come non mai. “D'accordo, ragazzi. Sedetevi, sedetevi.” disse l'uomo, facendo loro cenno di prendere posto. I Warblers potevano intuire dalle loro espressioni che nell'aria c'era qualcosa e quindi si sedettero in fretta.

Ehi,” disse Blaine nel momento in cui Wes e David si sedettero accanto a lui e Kurt. “Non vi siete fatti sentire per tutto il giorno. Come è andata?”

Lei... oh, lei... sai... il solito... niente che non possa gestire,” disse David distratto con un cenno della mano. I suoi occhi però sembravano terribilmente distanti. Wes continuava a guardarlo apprensivo e lanciò uno sguardo verso Blaine, scuotendo la testa. Kurt si rivolse verso di lui in cerca di spiegazioni, ma Wes gli fece cenno di aspettare, visto che avrebbe raccontato loro tutto dopo.

I gemelli si scambiarono quella loro occhiata di sbieco che faceva capire che avevano già intuito che cosa stesse succedendo – che era qualcosa che David non poteva gestire da solo. Ma avrebbero aspettato fino a che non fossero tornati a Windsor prima di iniziare ad assillarlo. Lì potevano davvero metterlo con le spalle al muro.

Harvey fulminò i gemelli, come se avesse già capito che stavano complottando qualcosa, ma cominciò comunque a parlare. “D'accordo, allora. Come sapete, dobbiamo davvero metterci in gioco. Abbiamo superato le provinciali, ma ad essere onesto, sia il signor Shuester del McKinley che io avevamo notato che nessuno di voi era in gran forma. Il pareggio significa soltanto che ce l'abbiamo fatta per un pelo.”

I Warblers si guardarono tra di loro con aria colpevole. “Siamo stati un pochino più bravi durante il Festival Invernale,” aggiunse Harvey per addolcire loro la pillola. “Kurt e Reed sono stati fantastici..” Un applauso lo interruppe e Kurt sorrise compiacente, alzandosi in piedi, mentre Reed diventò rosso e con un sorriso timido abbassò la testa, “.. e dobbiamo cercare di mantenere questi livelli di energia.”

Abbiamo deciso che, visto che Reed si è dimostrato essere un cantante piuttosto eccellente, daremo a più di voi l'opportunità di ottenere un ruolo da solista,” disse la Medel con un sorriso. “Dopo tutto, non sappiamo chi tra di voi potrebbe essere un star che sta nascondendo le qualità per avere una parte.”

Il sorriso di Kurt si spense un pochino. Più competizione? Dopo essere finalmente stato scelto al posto di Blaine e Logan, i due grandi solisti? Non c'era alcuna possibilità che ottenesse una parte per le Regionali, questo era certo.

Blaine, che sapeva che cosa stesse passando per la mente di Kurt senza neanche guardarlo, sorrise gentilmente. La competitività di Kurt gli era familiare, soprattutto dopo aver visto lui e Rachel in azione.

Ora,” la Medel si rivolse a tutti loro sorridendo. “Il signor Harvey ed io abbiamo deciso di creare un po' di competizione. Per la prossima Fiera di San Valentino.”

Fiera..?” mormorò Kurt e Ethan si piegò verso di lui, bisbigliando, “Organizziamo una fiera per ogni San Valentino. Chiediamo agli studenti delle altre scuole di venire per raccogliere soldi da dare in beneficenza.”

E' molto divertente.” Ethan sorrise. “Viene un sacco di gente e possiamo fare scherzi a metà dei partecipanti senza subirne le conseguenze.”

Kurt gli allontanò quando la Medel ricominciò a parlare. “I Warblers si esibiranno alla Fiera di San Valentino – e visto che è San Valentino, ci saranno più duetti che assoli. Verranno scelte due coppie che canteranno sul palco.”

Due coppie..?” bisbigliò qualcuno dei Warblers. Non avevano mai avuto un doppio duetto prima d'ora. Questo significava quattro parti principali – mai ce n'erano state così tante in una sola esibizione dei Warblers.

Quindi ci sarebbe stato spazio per tutti, come pensò Blaine. Ma perché la Medel stava sorridendo in quel modo?

Harvey continuò. “Questo duello sarà accessibile a tutti. Chiunque voglia partecipare, può farlo e lo farà – sia che sia per un assolo o per un duetto – di fronte a noi qui, nella sala dei Warblers. E penso proprio che lo vorrete, perché una parte principale non è l'unica posta in gioco.”

Si abbassò in modo da essere allo stesso livello dei ragazzi. “Chiunque venga scelto per esibirsi alla Fiera di San Valentino sarà esonerato da qualsiasi lavoro quel giorno. Il che significa che avrete tutto il tempo libero per voi e non dovrete occuparvi dei preparativi.”

Un mormorio si diffuse nella stanza, soprattutto tra i ragazzi che progettavano di passare la giornata con le persone che avevano invitato alla fiera – e di guardare tutti gli altri faticare per preparare tutto. Tutti quanti si tirarono su quando Harvey continuò, “Queste quattro persone avranno anche dei punti in più per gli esami di fine semestre..” L'attenzione cresceva sempre di più. “..e infine, saranno avvantaggiati per ottenere una parte da solista alle Regionali.”

Kurt sedeva talmente rigido che a Reed sembrò che qualcuno lo stesse sorreggendo. Sopra le grida di eccitamento nella sala dei Warblers, con tutti i ragazzi più che disposti a provarci non importa quanto pessimi sarebbero sembrati, Blaine guardò Kurt e sogghignò. “Quindi.. hai intenzione di competere.”

Prova a fermarmi.”

Immagino che tu non abbia bisogno del mio aiuto per.. tipo.. un duetto?” domandò Blaine disinvolto. Questo catturò l'attenzione di Kurt. Blaine sorrise. “L'ho solo buttata lì.. è la performance del giorno di San Valentino.. non mi importa nulla, combatterò per una parte.” I suoi occhi stavano fissando intensamente quelli di Kurt. “.. Voglio cantare con te su un palco, di fronte a tutti stavolta.”

Kurt arrossì nonostante tutto. “..allora sarà meglio che entrambi otteniamo una parte.”

All'improvviso nella stanza nacque un chiacchiericcio e un mormorio e tutti alzarono lo sguardo per vedere Wes alzare la mano in silenzio. Anche Harvey alzò lo sguardo e annuì. “Sì, Wes?”

Wes si alzò lentamente e David lo guardò sorpreso. “Signore.. con il suo permesso.. so che non è così che facciamo di solito, ma c'è un peso che devo togliermi dallo stomaco. Mi stavo domandando se potevo esibirmi di fronte a tutti.”

Vuoi dire che vuoi cantare una canzone?” domandò la Medel, sbattendo le palpebre sorpresa. Wes aveva già cantato da solo nei duelli, ma era passato molto tempo dall'ultima volta.

Sì,” disse con decisione. “La verità è che.. Voglio cantare per qualcuno in questa stanza. Un mio ottimo amico. E penso che non mi ascolterà almeno che io non faccia qualcosa di così drastico. E..” Fece un respiro profondo e non guardò David, che invece lo stava fissando apertamente. “..ho davvero bisogno di farlo parlare.”

I due direttori si guardarono mentre i Warbler cominciavano a mormorare in conversazioni confuse. Blaine e Kurt si guardarono e poi guardarono i due: uno era serissimo, l'altro un po' sconvolto, al contrario di come erano di solito Wes e David.

La Medel guardò i due amici e forse in qualche modo capì che cosa stava succedendo. Rivolse ad Harvey un'occhiata carica di significato. Lui si voltò due volte verso di lei e lei sollevò un sopracciglio. Lui sospirò, ma sorrise, facendo un cenno a Wes. “Fa' quello che devi.” Non gli piaceva che ci fossero delle tensioni tra i Warblers e voleva che rimanessero uniti. E se quello era il loro modo di risolverle, allora era meglio lasciarli fare.

Grazie, signore.” Si fece avanti, mentre David cercava di afferrargli la manica per fermarlo. I gemelli si piegarono in avanti, interessati, e perfino Logan sollevò gli occhi dagli spartiti che stava studiando.

Wes continuò a camminare, toccando sulla spalla alcuni Warblers del primo anno – tra cui Drew di Windsor, Bailey di Stuart e Jesse di Hanover – a cui doveva aver parlato in privato prima della riunione. Questi si alzarono e lo seguirono.

Il gruppo si pose di fronte agli altri, con Wes al centro. I ragazzi del primo anno iniziarono a creare un'armonia per lui, un coro perfettamente intonato che solo i Warblers sapevano creare.

Wes sollevò la testa, senza guardare nessuno in particolare e incominciò a cantare.

She's all laid up in bed with a broken heart

While I'm drinking jack all alone in my local bar

And we don't know how—

How we got into this mad situation

Only doing things out of frustration

Trying to make it work but man, these times are hard…

Gli altri Warblers iniziarono a cantare il ritornello, intonandosi alla sua voce, e il resto di loro sembrò sorpreso. La canzone aveva un altro significato, è vero, ma il modo in cui Wes la stava cantando le dava una nuova interpretazione. Stava certamente cercando di raggiungere qualcuno.

Kurt si voltò verso David, che sembrava leggermente stupefatto e che abbassò gli occhi.

Wes continuò a cantare.

And we don't know we got into this mess it's a gods test

Someone help us cause we're doing our best

Trying to make it work but man these times are hard…

But we're gonna start by drinking old cheap bottles of wine

Sit talking up all night…

Saying things we haven't for a while, a while yeah

We're smiling but we're close to tears

Even after all these years

We just now got the feeling that we're meeting

For the first time…

Mentre i Warblers davanti continuavano a cantare, creando una perfetta melodia solo con le loro voci, David si appoggiò indietro, incapace di reagire al fatto che Wes fosse disposto a fare una cosa del genere solo per attirare la sua attenzione – per fargli capire che le parole normali non erano abbastanza.

E per la prima volta, Wes incrociò il suo sguardo.

She's in line at the door with her head held high

While I just lost my job but didn't lose my fight

But we both know how—

How we're gonna make it work when it hurts

When you pick yourself up you get kicked in the dirt

She's in line at the door with her head held high

While I just lost my job but didn't lose my fight

But we both know how—

How we're gonna make it work when it hurts

When you pick yourself up you get kicked in the dirt

Wes non allontanò i suoi occhi da quelli di David. Non sapeva che cosa fare per aiutare il suo amico, ma doveva fargli sapere che lui era lì e che voleva aiutarlo. E non importa quanto forte David pensasse di essere, nessuno avrebbe dovuto sopportare una cosa del genere da solo.

Sit talking up all night…

Saying things we haven't for a while, a while yeah

We're smiling but we're close to tears

Even after all these years

We just now got the feeling that we're meeting

For the first time…

David e Wes erano amici sin dall'inizio del liceo. E a entrambi sembrava che quegli anni fossero durati un'infinità di tempo, attraverso quei giorni sottosopra in cui avevano la compagnia l'uno dell'altro nonostante tutto. Erano inseparabili, ma questo problema che David stava avendo... anche con Wes lì accanto a lui...

Poteva anche essersi dimenticato di avere un amico su cui poteva contare sempre. Uno così testardo che – nonostante quello che diceva - si sarebbe dimenticato di sé stesso per aiutarlo in qualsiasi modo, soprattutto ora che stava lentamente cadendo a pezzi.

Oh these times are hard

Yeah they're making us crazy…

Quando la canzone si avviò alla conclusione, Wes finalmente abbassò gli occhi. Mentre la canzone finiva, i Warblers applaudirono, tutti piuttosto impressionati. I ragazzi del primo anno erano felici di ricevere l'approvazione degli altri, ma Wes non stava cercando l'approvazione.

Si voltò verso Harvey e annuì. “Grazie, signor Harvey. Signorina Medel.”

Sei stato bravissimo..” rispose la Medel con un sorriso, posandogli una mano sulla schiena mentre le passava accanto. “Tutti voi. Era bellissima.”

Nella stanza scoppiò un chiacchiericcio, tutti stavano parlando animatamente e stavano facendo progetti. Se la performance di Wes era di qualche indicazione, la barra delle aspettative era alta.

Ma Wes, mentre si risiedeva accanto a David e Blaine, non disse nulla. Blaine si voltò verso di lui, probabilmente voleva dire qualcosa, ma Wes sollevò leggermente la mano, con un minuscolo movimento del polso, come se volesse chiedergli di non dire quello che stava per dire.

Blaine lo fissò e poi si volse verso David, che aveva lo sguardo fisso sul pavimento. Dopo un momento di terribile esibizione, sospirò.

..d'accordo,” sussurrò. “D'accordo, Wes, ho capito.”

Ne parleremo dopo,” rispose Wes tranquillamente.

David annuì. Non era sicuro di quello che avrebbe detto, ma aveva la sensazione che dire qualcosa ai suoi amici – qualsiasi cosa – sarebbe stato sufficiente. Sia per loro che per lui.

Sorprendentemente, Logan non aspettò che Kurt lasciasse le prove dei Warblers. Non lo seguì fuori né lo accompagnò al dormitorio di Stuart. Furono gli altri Windsor che camminarono con lui fuori dall'edificio Sud e oltre l'edificio principale e Kurt, mentre si salutavano, prese da parte i gemelli.

Fatemi sapere tutto non appena scoprite che cosa c'è che non va con David,” disse loro, guardando i due ragazzi che sembravano assorti nei loro pensieri. Camminavano davanti a tutti, senza realizzare che gli altri non li stavano seguendo. Wes li seguiva a poca distanza. “So che lo interrogherete prima o poi.”

Lo faremo,” risposero allegramente i gemelli, deliziati che finalmente Kurt fosse sulla loro stessa lunghezza d'onda. “E questo significa che abbiamo il permesso di fare a Logan quello che vogliamo? Stavamo pensando al paintball?”

No.” Kurt roteò gli occhi e li lasciò andare. “Andate.”

Te la caverai, Kurt?” domandò Reed, senza fiato e particolarmente sovreccitato, stringendo degli spartiti tra le braccia.

Sì..” rispose Kurt confuso.

Fantastico. Ci vediamo a Windsor!” e Reed corse via a velocità record. Blaine sembrava sorpreso. “Reed! Non correre così veloce o cadrai!” Sospirò e pose una mano sulla schiena di Kurt e lo baciò brevemente. “Chiamami non appena hai finito.”

Mm..” Kurt sorrise. “Sei particolarmente iperprotettivo.”

Mi piace marcare il mio territorio.” Dopo aver detto ciò, Blaine alzò lo sguardo all'improvviso, con aria corrucciata. “Sembra comunque che tu abbia la scorta per andare lì.”

Poco più in là, Derek stava camminando verso di loro con intenzioni chiare e Blaine gli rivolse un cenno del capo. Derek ricambiò a malapena. Blaine strinse Kurt un po' più a lungo e disse, “Ci vediamo a Windsor.”

A dopo.” Kurt afferrò il manico della sua borsa mentre Blaine si allontanava, guardando indietro un'ultima volta per assicurarsi che se la sarebbe cavata. Quando ebbe raggiunto Windsor, Kurt si voltò verso Derek, che lo studiò velocemente prima di dire, “D'accordo allora. Seguimi.”

Derek lo condusse verso il dormitorio di Stuart e Kurt commentò, “Trattate sempre quelli che vengono a farvi visita come delle spie?”

Se fossi di Hanover non ci sarebbero problemi,” replicò Derek. “Ma tu sei a conoscenza della nostra rivalità con Windsor. Soprattutto dopo che un certo usignolo è scomparso.”

Kurt si aggiustò il colletto della camicia e tossì. Il suddetto usignolo era nella sua stanza mentre parlavano. Derek non se ne accorse o non ci fece caso oppure non gli interessava. Entrarono nel dormitorio di Stuart.

Il dormitorio di Stuart non era molto diverso da Windsor, ma aveva un suo fascino sofisticato. Windsor sembrava un posto dove si viveva per davvero, rovinato dal tempo e dalle stranezze dei ragazzi che erano passati di lì negli anni, ma il dormitorio di Stuart sembrava più un luogo formale, dove si tenevano delle riunioni e dove aleggiava una aria di rigida sofisticatezza. Rispetto allo stile Tudor del suo dormitorio, Stuart sembrava più un vecchio castello, con decorazioni di marmo e pietra che dominavano l'arredamento.

C'era un chiacchiericcio nel dormitorio e nei corridoi, ma sottovoce. Kurt notò un po' di ragazzi nella sala comune, immersi nei loro libri o nei loro compiti, mentre altri stavano chiaramente discutendo di politica in cucina, che era fornita con più macchine per il caffè che una caffetteria.

Arrivò di sotto un ragazzo con i capelli scuri che indossava delle cuffie dalle quali si sentiva uscire della musica. Salutò Derek mentre passava loro accanto. “Ehi, Derek.” Guardò Kurt e sbatté le palpebre. “E.. Alice?”

A Kurt si rizzarono i capelli. Il fatto che tutti in quella scuola sembrassero conoscere il suo soprannome era testimonianza dell'influenza dei gemelli, ma almeno questo ragazzo probabilmente lo conosceva perché era nei Warblers. “Il suo nome è Kurt, Bailey,” disse Derek accigliato.

Ci conosciamo già,” rispose Kurt con un sorriso.

Sei qui per provare con Logan?” domando Bailey con aria amichevole. Kurt lo guardò confuso. Questo sembrò confondere anche Bailey. “Per i Warblers? La fiera di San Valentino? Sono passato nell'anticamera prima e ho sentito che stava suonando la tastiera.. pensavo che..”

E' qui per ordine di Murdoch.. per delle lezioni private,” rispose Derek freddamente.

Lezioni private?” sbottò Bailey. “Per cosa? Ho saputo che i tuoi voti sono stati i più alti tra i novellini che hanno fatto l'esame.” Questo confuse Kurt come non mai e Derek stava fulminando il ragazzo sulle scale.

Dov'è Julian?” domandò

Dentro con Logan.”

Derek iniziò a salire le scale. Kurt guardò Bailey, che sembrava dispiaciuto. “Ehi, ho detto qualcosa di sbagliato?”

No,” rispose fermamente Kurt.

Va bene,” disse Bailey, sorpreso. Guardò Kurt che seguiva Derek, con aria preoccupata. Dopo un momento di esitazione, salì le scale dietro di loro.

Derek condusse Kurt nell'anticamera dove una volta si trovava Pavarotti. L'unica porta aperta era quella di Logan e Bailey aveva ragione: dall'interno proveniva della musica. Derek aprì la porta e trovò Logan alla tastiera e Julian seduto alla finestra con in mano degli spartiti.

La camera di Logan era delle stesse dimensioni di una camera di Windsor e lui era l'unico che ci viveva. La differenza era che era chiaramente stata creata per un solo abitante. Se mai c'era stato un letto matrimoniale, doveva essere il suo, posto in un angolo della stanza. Quando i tre ragazzi di Stuart lo guardarono, Kurt si sentì fuori posto come non mai.

Ma Logan sorrise e si alzò. “Ehi, Kurt. Scusa se non ti ho accompagnato io qui.. Sono andato avanti. Avevo così tante idee per la gara di cui ci hanno parlato Harvey e la Medel.”

Già.” Julian sembrava esasperato e stava agitando degli spartiti. “Non sono nemmeno un Warblers eppure devo sopportare tutto questo anche io. Perché non hai chiesto a Bailey o Thaddeus o qualcun altro dei Warblers di cantare con te?”

Mi hai detto di avere già un tuo singolo,” gli ricordò Kurt, camminando verso Logan.

Ciò non significa che io sai ambito per cantare con il coro di una piccola scuola privata..” rispose freddamente Julian.

Ignora Julian, ha un bastone infilato su per il sedere,” Logan lo fulminò e il suo amico rispose, “Solo perché ce l'hai messo tu, Logan.”

Smettetela di flirtare senza ritegno prima di mettermi ulteriormente in imbarazzo,” disse David sarcastico, mentre Logan continuava a fulminare l'attore. Derek guardò il suo migliore amico e poi Kurt. “Vi lasciamo soli.”

Julian si alzò dal suo posto vicino alla finestra e porse a Kurt gli spartiti con ostentazione e un sorriso che Kurt riconobbe dai poster della sua serie televisiva. Kurt lo guardò e poi prese gli spartiti. “Buona fortuna,” commentò Julian con un altro sorriso prima di uscire lentamente dalla stanza.

Derek guardò Logan a lungo. Logan ricambiò lo sguardo e sospirò in risposta, sollevando una barattolo di pillole. Derek annuì e lasciò la stanza. Non appena se ne furono andati, Kurt si voltò verso Logan. “Mantieni delle amicizie interessanti.”

Non è proprio che io le mantenga.. Mi sorprende che loro si adattino a me così come fai tu,” rispose Logan, sorridendogli. Gli fece cenno di sedersi sulla seconda sedia alla sua scrivania. Anche mentre si sedeva, Kurt guardò la tastiera nella stanza e gli spartiti nelle sue mani-

Quindi dovrei darti ripetizioni per il corso di letteratura di Murdoch, giusto?” domandò Logan, posando sulla scrivania alcuni libri di testo. Si sedette accanto a Kurt, abbastanza vicino perché Kurt se ne accorgesse, ma non troppo da sfidare la prudenza. “Questo significa..” fece cadere un libro rumorosamente sulla scrivania. “Che tutto quello che devo fare è dirti che cosa gli piace vedere agli esami.”

Kurt sollevò un sopracciglio. Logan sogghignò. “Non hai bisogno del mio aiuto. Questo è certo. Probabilmente voleva soltanto darti fastidio. Ma ad essere onesto, il fatto che tu stia facendo delle “ripetizioni” con me ti aiuterà già a migliorare davanti ai suoi occhi.”

Aprì il libro. “Fece la stessa cosa quando arrivò Blaine.”

Davvero?” Kurt era leggermente intrigato.

Lo fa con tutti i nuovi arrivati che non riesce a sottomettere,” lo informò Logan. “Ma dopo aver mandato Blaine da me per delle lezioni private – che in pratica consistevano soltanto in una specie di bigino – se la cavò alla grande.”

Kurt ricordò la discussione che i due avevano avuto nel corridoio. “..è stato così che tu e Blaine vi siete avvicinati?”

Hm? Più o meno, penso.” Logan scrollò le spalle, scrivendo dei numeri di pagine su un foglio di carta. Non lo guardò. “Non guastava anche il fatto che fossimo entrambi dei Warblers.” Dopo una pausa, aggiunse, “..quindi sai che stavamo insieme?”

Il modo in cui interagite lo rende abbastanza ovvio,” disse Kurt franco.

Ah.. be'..” Logan sorrise debolmente. “E' stato.. allora. Ecco.” Gli passò i numeri delle pagine. “Posso quasi garantirti che il prossimo esame verterà solo su queste pagine.” Sorrise.

Kurt prese il foglio e lo fissò incredulo. “Tutto qui?”

Tutto qui.” Logan scrollò le spalle. Si piegò un po' verso di lui, sorridendo. “Queste sono tutte le ripetizioni di cui hai bisogno per oggi. Non c'è di che.”

Questa scuola è ridicola,” commentò Kurt disgustato. “Come faccia a rimanere in piedi è un mistero.”

Lo so, ma rimane in piedi per lo stesso motivo per cui è ridicola: troppe donazioni in cambio di qualche strano gioco di potere qua e là. Io ne sono la prova vivente.”

Come hai fatto a tornare..?” chiese Kurt, guardando i suoi occhi verdi. “Tu eri stato.. espulso, vero?”

Be', c'è mio padre.. e poi il denaro.. e poi mio padre,” rispose Logan con calma, ormai piuttosto vicino a lui. “In più a Murdoch piace pensare che io sia uno dei suoi migliori studenti. Voleva che io restassi a Stuart e quindi mi ha aiutato a tornare.”

I meccanismi di quella scuola continuavano a meravigliarlo. Murdoch doveva avere lo stesso potere di Sue Sylvester ma doveva essere molto meno incline ai complotti se i suoi stessi studenti potevano farlo cedere così facilmente. “Dovrei rimanere qui per la prossima..” Kurt controllò l'orologio vicino al letto. “..ora e mezza.”

Logan rifletté, annuendo. “Hm. Hai ragione.” Ci pensò sopra, poi guardò gli spartiti. “Ti va di aiutarmi, allora?”

Aiutarti come?” Kurt accavallò le gambe e sollevò un sopracciglio. Logan indicò le canzoni sugli spartiti che erano ancora tra le mani di Kurt. “Ho bisogno di un compagno di duetto per cantare una canzone.”

Kurt guardò i fogli mentre Logan senza alcuna difficoltà, grazie alla sua altezza e flessibilità, avvicinò a sé la tastiera. Kurt alzò lo sguardo verso di lui, nervoso. “Vuoi.. che io canti con te? Per il duello?”

Logan lo guardò, facendosi più vicino e portando la tastiera di fronte a entrambi. Alla domanda, si voltò lentamente verso di lui. “Ti stai proponendo?” chiese tranquillamente, guardandolo intensamente.

Il petto di Kurt si irrigidì. “Era solo una domanda.”

Seguì un silenzio imbarazzato.

Benché sarebbe carino..” disse Logan distrattamente, senza guardarlo, “..sai, visto che sembra che alla Medel sia piaciuto molto il nostro duetto dell'ultima volta.. se non ti senti a tuo agio, posso far cantare con me qualcun altro il giorno del duello.”

Kurt sapeva che loro due insieme, come cantanti, piacevano molto alla Medel. L'offerta di cantare alle Regionali era stato un segno. Se quello non garantiva a entrambi una doppia vittoria per uno dei quattro ruoli, niente l'avrebbe fatto, ma Kurt non era pronto a cantare una canzone d'amore con Logan invece che con Blaine.

Quindi.. ti va di.. cantare con me.. solo per un po'?” mormorò Logan, iniziando a suonare piano. Lo guardò intensamente, temendo di aver chiesto troppo. “Suoniamo bene insieme, sai.”

Era vero. Sin dalla prima volta. Dopo una lunga pausa, Kurt sospirò.

Io... penso di poterti offrire il mio talento come aiuto, ma solo per adesso,” disse infine, con voce leggera per nascondere il fatto che le sue labbra si erano seccate improvvisamente e che sentiva un imbarazzante nodo in gola. Suonò un paio di tasti con la mano. Non poteva dimenticare com'era la voce di Logan quando cantavano insieme. Sembrava sempre che come se fosse davvero sé stesso. “Non canterò con te per il duello. Solo per provare.. giusto per essere chiari.”

Logan gli sorrise debolmente per un momento. “...Grazie, Kurt.”

Sembrava sincero. Kurt lo guardò con la coda dell'occhio mentre Logan si voltava verso gli spartiti, le mani sulla tastiera, di nuovo molto vicine alle sue. Logan chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.

Let me hold you for the last time

It's the last chance to feel again

But you broke me, now I can't feel anything

Kurt guardò le parole. Logan non lo stava guardando. Stava solo cantando con quella voce che gli era ormai così familiare e che era così particolare.

When I love you is so untrue

I can't even convince myself

When I'm speaking it's the voice of someone else

Oh, it tears me up

I tried to hold on but it hurts too much

I tried to forgive but it's not enough

To make it all okay

Iniziò a suonare e la musica riempì la stanza. Kurt lo fissò, stupito dal fatto che potesse cantare così. Questa era l'unica volta in cui era riuscito ad andare oltre la nebbia che aveva in testa e parlare. Quando cantava.. Logan diventava un'altra persona.

You can't play on broken strings

You can't feel anything

That your heart don't want to feel

I can't tell you something that ain't real

Oh, the truth hurts and lies worse

How can I give anymore?

When I love you a little less than before?

Quelle parole avevano sicuramente un significato. Kurt chiuse gli occhi e Logan si voltò verso di lui, guardandolo intensamente mentre il controtenore incominciava a cantare.

Oh, what are we doing?

We are turning into dust

Playing house in the ruins of us

Logan, guardandolo, sentì il suo cuore battere e si unì a lui. I due si guardarono l'uno con l'altro.

Running back through the fire

When there's nothing left to say

It's like chasing the very last train

When it's too late, too late

Oh, it tears me up

I tried to hold on but it hurts too much

I tried to forgive but it's not enough

To make it all okay

Le loro voci riempivano la stanza e la musica si diffuse al di fuori di essa. Bailey, in piedi nel corridoio, guardò nella direzione in cui veniva la musica, stupefatto. Anche gli Stuart nel corridoio si voltarono. Al suono della canzone, Derek smise di camminare e Julian sollevò la testa con uno strano sorriso.

You can't play our broken strings

You can't feel anything

That your heart don't want to feel

I can't tell you something that ain't real

I due si guardarono mentre continuavano a cantare, cantando senza remore, avvolti dalla musica e dalle parole. Tutto il dormitorio di Stuart, che non aveva sentito cantare così da tempo, si alzò la testa per ascoltare.

Oh, the truth hurts and lies worse

How can I give anymore?

When I love you a little less than before?

Le loro voci continuavano ad unirsi e a fondersi, e le parole correvano dall'uno all'altro. E finalmente la musica raggiunse la fine, lentamente, e i due sollevarono gli occhi per guardarsi.

Let me hold you for the last time…

It's the last chance to feel again…

La musica finì. La canzone aveva lasciato entrambi senza fiato. Logan stava guardando Kurt con una strana espressione e Kurt per un momento ricambiò lo sguardo, fino a quando non si leccò le labbra secche e distolse lo sguardo, posandolo sulla tastiera. Il loro silenzio durò fino a quando entrambi non ebbero recuperato il fiato.

Logan si voltò verso la tastiera. “..ho esagerato, vero?”

Stavamo solo cantando,” sussurrò Kurt.

..sai che non è vero.” Logan guardò il soffitto per un momento. “..non riesco a farci nulla..quando ci sei tu.”

E' meglio che tenerti tutto dentro. E poi farlo esplodere. Allora che cosa succederebbe?”

Logan lo guardò, studiando il suo profilo per un momento. “.. non dirlo a Blaine.”

Questo sorprese Kurt. Alzò lo sguardo per incontrare lo sguardo di Logan. Logan scosse la testa, spostando lo sguardo e tamburellando le dita sulla tastiera. “Non dirglielo. Se dovesse rovinare te e lui..non dirglielo.”

Kurt scosse la testa. “Se pensi che sarà una canzone a farci lasciare, ti sbagli.”

Be' che sia chiaro...” mormorò Logan, passandosi una mano tra i capelli. Sembrava di nuovo distante, come se stesse ricordando qualcosa ormai lontana. “..non ti lascerà andare per una canzone.”

Che cosa vorresti dire?”

La stessa cosa che hai detto tu. Che Blaine...può essere estremamente leale.. quasi fino a farlo diventare un difetto.” Fissò fuori dalla finestra. “Quasi.. pericoloso.”

Kurt guardò Logan e si lasciò sfuggire un piccolo sorriso. Così a quei due piaceva odiarsi..ma benché ciò potesse essere vero, i ricordi rimanevano e anche loro due, in qualche modo, continuavano a rispettarsi.

Logan dovette percepire che cosa stava pensando, perché disse, “E' passato molto tempo da quello che successo tra me e Blaine, Kurt. Ed è finita male.” Si voltò verso di lui. “..non posso fare lo stesso errore con te. Tu sei.. sono troppo legato a te per perderti. Forse tu non ricambi.. ma se l'hai notato, non posso provare molte emozioni. Quindi non sento neanche molto dolore. Quindi qualsiasi cosa ci sia tra di noi adesso.. se vuoi chiamarla un contorto tipo di amicizia... mi accontenterò. E' meglio che stare senza di te”

Si fermò e lo guardò intensamente. “..possiamo avere almeno questo?”

Ci volle un momento, ma non c'era molto su cui pensare. Kurt alzò gli occhi verso di lui.

David!”

Te l'ho detto...”

David.” Wes lo spinse contro il muro della loro camera. Il resto dei cospiratori si trovava dietro di lui e tutti stavano fissando David. “Se non lo dirai loro tu, lo farò io.”

Dirci cosa?” chiese Blaine. “David, che cosa succede? Non hai parlato per tutto il giorno.. e già questo di per sé non è normale. Per quel che ne sappiamo, c'è qualcosa che non va con Katherine. Penso che tu debba dirci di che cosa si tratta così ti potremo aiutare in qualche modo!”

I gemelli annuirono e si posizionarono accanto a David che era ormai stato messo all'angolo.

David..” Wes si fece avanti e gli pose una mano sulla spalla. “Non mi piace vederti in questo stato, amico. Se non riesci dirlo a tutti noi, dillo almeno a me! Io ero lì, ho visto l'espressione che avevi!”

D'accordo!” David si allontanò da lui arrabbiato. Guardò i volti degli altri e si arrese. “D'accordo.”

Guardò con aria spaventata i suoi amici, che invece lo stavano guardando preoccupati. Fece un respiro un po' tremante e gli spinse via. Si diresse verso il divano dell'area giorno e ci si buttò sopra con un sospiro. “...lei.. i dottori hanno detto che.. l'operazione può fare fino ad un certo punto e che molto probabilmente avrà bisogno di un trapianto, ma il problema è che, se continua così, peggiorerà e..” Sospirò, affondando la testa tra le mani. “Non riesco a fare a meno di pensare che ogni minuto..”

Devi smetterla di pensarla così.” Blaine si fece avanti e si sedette accanto a lui. Lo guardò preoccupato. “Non puoi continuare a farti questo.”

Io.. Io non riesco..” David cercava di far uscire le parole. Continuava a fare respiri tremanti, guardandosi intorno e cercando qualcosa su cui appoggiarsi. Quando lanciò in aria la mano in un gesto disperato, automaticamente qualcuno l'afferrò. Alzò lo sguardo. Wes lo stava fissando intensamente, in attesa.

David buttò l'aria fuori dai polmoni e fissò i suoi amici. “Non posso perderla. Non è giusto. Ho provato.. ho provato tutto. E lei è ancora..” Fece un sospiro rassegnato. “Mi sta cadendo tutto addosso. So che voi ragazzi continuate a dire che non è colpa mia, ma lo è.”

Nemmeno lei pensa che lo sia,” disse Wes sedendosi sul tavolo e piegandosi verso di lui.

David scosse la testa e evitò i loro sguardi.

Fai sempre tutto quello che puoi per lei,” disse Wes pazientemente. “Se davvero pensi di avere così poco tempo, allora non sprecarlo così, David. Voglio dire.. se la conosco bene, so che si incazzerebbe davvero molto se sapesse che te ne stai seduto qui a prendertela con te stesso per tutto. Ti ammazzerebbe, questo è certo. Lo sai, vero?”

David si lasciò sfuggire un piccolo sorriso amaro. Wes continuò. “Quel che successe allora.. fu un incidente che nessuno di voi due voleva. E tu hai fatto tutto il possibile per sistemare le cose, per renderla felice.. tutto. Lo so perché ti ho visto farlo. E correggimi se sbaglio, ma non tutti possono dire di averci provato con così tanto impegno come hai fatto tu.”

Andrà tutto bene,” disse Dwight avvicinandosi. Sembrava agitato e nervoso come al solito, ma si sedette nel cerchio con loro. “Non è ancora finita. Non puoi arrenderti adesso, non dopo tutto quello che hai fatto. Non puoi lasciarla andare proprio adesso.”

David guardò lui e gli altri Windsors che lo circondavano. Anche loro lo stavano guardando e cercavano di rassicurarlo con una mano sulla schiena o sul braccio. Non sembrava che avessero alcuna intenzione di abbandonarlo. Erano lì, erano il suo sistema di supporto.

Blaine lo colpì piano con la spalla. “So che ti sembra di dover affrontare tutto questo da solo. E siamo molto contenti che tu.. che tu sia riuscito a prenderti cura di lei in questo modo. Ma penso.. che sia ora che tu ci permetta di aiutarti un po'. Tu hai fatto lo stesso per noi. E noi vogliamo aiutarti. Anche solo per ascoltarti o per essere lì per te. Non devi affrontare tutto questo da solo.”

Wes gli posò una mano sulla spalla e sorrise. “Allora, che ne dici? Ti lascerai aiutare? Solo un pochino. Ti ascolteremo o altro.”

Ci fu una pausa e David guardò i ragazzi di Windsor che lo circondavano, tutti in attesa di una risposa e volenterosi di aiutarlo come avevano sempre fatto l'uno con l'altro. Si sentì mancare il fiato per un minuscolo istante.

..un po'..molto..” David rise amaramente, con gli occhi che si riempivano di lacrime. “Sì..okay. Ho bisogno di aiuto. Ho davvero.. davvero bisogno di aiuto. Io..”

I gemelli risero e si buttarono sul divano, stringendolo in un abbraccio. Blaine sorrise mentre Wes dava al suo amico un pugnetto sulla spalla. David lasciò che i gemelli – quegli altissimi gemelli che si comportavano come se avessero cinque anni – lo coccolassero un altro po' e ricambiò perfino l'abbraccio, ma sorrise a Wes.

Qualcuno bussò gentilmente alla porta, costringendo tutti ad alzare lo sguardo. Reed stava sbirciando dentro, sorridente, con Kurt accanto a sé. I due si guardarono e poi guardarono i ragazzi nella stanza.

David,” disse Kurt con calma. “Stavo ritornando qui, quando ho visto qualcuno aggirarsi qui fuori.. e visto che le ragazze non dovrebbero stare nel campus, l'ho invitata ad entrare.”

Chi..?” David era stupefatto.

Reed si fece da parte e una graziosa ragazza con indosso comodi abiti casual entrò nella stanza. David, con gli occhi ancora pieni di lacrime, saltò in piedi. “Katherine...?”

Ciao anche a te.” La ragazza sorrise, agitando piano la mano, ancora pallida e magra.

Katherine..” David si allontanò dagli altri e le corse incontro. “Che cosa ci fai qui? Non dovresti stare qui.. dovresti riposare o..”

Ho detto a mia mamma che.. volevo essere dimessa. Ho dovuto combattere un po', ma quando le ho spiegato le mie ragioni, immagino che abbia capito.” Katherine scrollò le spalle coperte da un maglioncino di cashmere.

Lo guardò con quei suoi bellissimi occhi che facevano sempre venire a David voglia di sorridere. “Non cambierà la situazione. E benché io abbia una lama sopra la mia testa, la verità è che.. se davvero sto per morire.. non voglio passare i mie giorni nella stanza di un grigio ospedale. Voglio passare del tempo fuori, con le persone - con mia mamma, mio papà, mia sorella, mio fratello - E la prima persona da cui ho pensato di andare.. sei tu.”

David stava piangendo di nuovo. Kurt e Reed si guardarono, sorridendo mentre guardavano David stringere Katherine forte, passandole una mano tra i capelli. Gli altri Windsors sorrisero.

Katherine li vide e fece loro cenno di unirsi a loro con una piccola risata. I gemelli non se lo fecero ripetere due volte: assaltarono i due in modo tale che avrebbero potuto buttarli a terra. Presero l'iniziativa di trascinare gli altri in un abbraccio di gruppo, ignorando i borbottii di Dwight che fu trascinato in mezzo nonostante le sue proteste.

Quando Reed fece per unirsi a loro, vide Charlie alla porta che osservava la scena con le lacrime agli occhi.

Chaz.. stai.. piangendo?” Reed lo fissò sconvolto.

Stai zitto! Non è vero.” Charlie diventò scarlatto, asciugandosi bruscamente gli occhi e fulminando Reed dal sommo della sua grande altezza. Il ragazzo più basso scoppiò a ridere e Charlie girò i tacchi e se ne andò, continuando a tirare su col naso, ma solo leggermente.

I gemelli si allontanarono dal gruppo per un momento per correre via e trascinare Charlie – che protestò a gran voce – nella mischia. Reed rise ancora più forte. Wes, che era quello schiacciato più vicino ai due, guardò Katherine e David e sorrise ad entrambi. “Sarò anche la terza ruota qui.. ma non avete idea di quanto io sia felice in questo momento.”

Non essere ridicolo, Wes,” disse Katherine dolcemente. “Non so che cosa farebbe David senza di te.”

E' vero, purtroppo.” David sorrise all'amico. “...grazie, Wes.”

Wes scosse le spalle, soddisfatto, ma si limitò a sorridere ed iniziò ad allontanare i ragazzi dai due. “D'accordo, lasciamoli un po' da soli, gente! Spostatevi! Via dalla mia stanza!” Trascinò i gemelli via dalla coppia.

I gemelli iniziarono a lamentarsi, ma Charlie ritornò in sé e li portò via con se. Era alto come loro, ma molto più forte e li tirò via afferrando il retro delle loro giacche. Si voltò verso David e disse, “David puoi restare quindici minuti con la tua ragazza, poi dovrete andare da un'altra parte. E' ancora contro le regole portare qui le ragazze, lo sai.”

Certo.” David sorrise e prese la mano di Katherine. “Grazie, Chaz.”

Wes fu l'ultimo a uscire. Dalla porta, sorrise a David. David sollevò la testa, che era poggiata su quella di Katherine. “A dopo,” mimò con le labbra. “Grazie.”

Wes gli sorrise e annuì. Era piuttosto felice di vedere che David era tornato più o meno sé stesso. Lasciò la stanza e chiuse la porta dietro di sé.

David rimase con Katherine nel mezzo della stanza per un po', stringendola dolcemente. Katherine appoggiò la testa sulla sua spalla, con lo sguardo perso nel vuoto. David strinse la sua mano nella sua e notò tristemente come fosse diventata magra. Sospirò, accarezzandole la testa.

Anche Katherine sospirò, stringendosi a lui. “..Sono così contenta di essere fuori da quella stanza. Non la sopportavo più... era così.. senza vita. Continuava a ricordarmi perché ero lì. Sono così felice di essere fuori e... normale...”

David sorrise brevemente, posando una mano sui suoi capelli marroni e dandole un piccolo bacio. E fu allora che un pensiero attraversò la mente di David. “...vuoi ballare?”

La sua ragazza, una giovane ballerina talentuosa, sollevò un sopracciglio. Lui sorrise una maniera che ricordava il vecchio David. “Qui..solo noi due. Niente di assurdo. Mi stavo.. solo domandando se ti andasse. C'è una canzone che.. vorrei cantarti.”

Katherine arrossì leggermente, sbalordita mentre lui si allontanava da lei e correva verso lo stereo nella stanza. Premette alcuni tasti e la musica cominciò a suonare. Alle prime note, lei arrossì ancora di più, riconoscendo il suo lento preferito da uno dei suoi film preferiti. “Che cosa..”

Ehi,” Davide sorrise, avvicinandosi a lei e prendendole di nuovo le mani. “A te piace ballare... a me piace cantare.. Lasciami fare questa cosa per te. Hai detto che ti mancava la danza, giusto?”

Katherine rise piano, abbassando lo sguardo mentre David la guardava, guidandola lentamente verso il centro della stanza. Si avvicinò a lei. Non si poteva proprio definirlo “ballare”, ma con i loro corpo vicini, che si scambiavano calore ed espressioni incerte, lo stava facendo sentire più sé stessa e anche David si sentiva più sé stesso, ancora una volta. La musica continuò a suonare.

David appoggiò la guancia sui suoi capelli, stringendole le mani mentre cantava dolcemente:

You're in my arms

And all the world is calm

The music playing on for only two

So close together

And when I'm with you

So close to feeling alive

Katherine sentì che gli occhi le si riempivano di lacrime, ma sbatté le palpebre per mandarle via e si morse le labbra, cercando di non guardarlo mentre ballava. Si strinse a lui ancora di più, facendo un respiro tremante. David la strinse affettuosamente mentre cantava.

A life goes by

Romantic dreams will stop

So I bid mine goodbye and never knew

So close was waiting, waiting here with you

And now forever I know

All that I wanted to hold you

So close…

David non aveva un piano, e sapeva per esperienza che i piani prima o poi finivano male. Ma tutto quello che sapeva era che finché aveva Katherine, finché era con lei.. Wes e i suoi amici avevano ragione. Non poteva arrendersi. Non importa come sarebbe andata a finire, quello che importava era ogni momento insieme.

So close to reaching that famous happy end

Almost believing this was not pretend

And now you're beside me and look how far we've come

So far we are so close…

Si muovevano intorno al centro della stanza. David riusciva a sentire ogni movimento del corpo contro il suo – caldo e meravigliosamente vivo – e per quel momento, completamente suo. Abbassò lo sguardo e le sorrise, cantando per lei e guardandola sorridere.

How could I face the faceless days

If I should lose you now…?

We're so close

To reaching that famous happy end

And almost believing this was not pretend

Let's go on dreaming for we know we are…

Si piegò in avanti e le passò una mano sulla guancia e i due si guardarono intensamente.

So close

So close

And still so far…

Si piegò e le diede un lungo e dolce bacio. Lei lo ricambiò, mentre una lacrima le scorreva sulla guancia. Questo era quello che voleva. Solo del tempo, con David. Tutto il tempo del mondo. Al di fuori della loro bolla, la realtà incombeva, ma finché avevano del tempo insieme, i pensieri più brutti venivano tenuti lontano. Pensieri che Katherine aveva deciso di allontanare, pensieri su cui anche David aveva smesso di rimuginare.

La ragazza sentì la gola stringersi e gli sorrise incerta, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime così velocemente da fare male. “Ti amo, David. Non so perché sto piangendo. E' come se avessi paura, ma non posso.. Non voglio più avere paura. E' così stancante..”

David, con gli occhi annebbiati, scosse la testa. “Tu pensi che io voglia una spiegazione...?” La strinse forte contro di sé. “..ti amo, Katherine.”

Katherine nascose la faccia nella sua spalla e il ragazzo la strinse forte e solo allora permise alle lacrime di solcargli il viso, così che lei non lo vedesse.

Tempo. Stavano combattendo contro il tempo. David fece un respiro e il corpo di Katherine si mosse quando lei fece la stessa cosa. Non era una vera lotta visto che sapevano che, alla fine, il tempo avrebbe vinto.

Ma con ogni respiro... sentivano di aver vinto.

Pensate che stiano bene lì dentro?” domandò Evan, piegando la testa mentre alzava lo sguardo verso la parete della stanza di Blaine, dove si erano radunati tutti ancora una volta. A Blaine, che era ormai abituato al fatto di avere tutti in camera nello stesso momento, non importava più che Dwight stesse gettando sale dappertutto e che i gemelli stessero costruendo un fortino con i cuscini del divano. Avevano delle piccole pistole giocattolo e stavano cercando di colpire tutti – tranne Kurt. Il suo sguardo fulminante che li sfidava anche solo a scompigliare la sua perfetta acconciatura, fece loro cambiare idea.

Stanno bene,” mormorò Wes mentre fissava fuori dalla finestra. Faceva freddo fuori. Stava nevicando piano al di là delle finestre scure. Evan gli sorrise e gli diede una pacca sulla spalla. “Sei stato fantastico, piccolo Leprotto.”

Sono solo contento che.. stia bene.” Wes scrollò le spalle, fingendo nonchalance e premendosi le nocche contro la bocca. “Non mi piace vederlo in quello stato. Lui dovrebbe essere quello forte.”

In questa casa nessuno è forte, tranne forse Chaz,” brontolo Dwight roteando gli occhi. “Tutti gli altri sono pronti ad esplodere come un maledetto calderone cerimoniale.”

A proposto di cose pronte ad esplodere...” Blaine si alzò dalla sedia della sua scrivania e si sedette accanto a Kurt sul letto, prendendogli la mano. “Sei tornato presto da Stuart. Davvero presto.” Guardò il suo orologio da taschino. Kurt sogghignò quando lo vide. Era davvero il Bianconiglio.

Non abbiamo studiato molto,” rispose Kurt calmo. “Mi ha detto che tutto quello che Murdoch voleva sapere era che mi sono sottomesso ossequiosamente alla sua ira accettando di prendere ripetizioni..”

Ah..” Blaine annuì lentamente, capendo completamente. Kurt aggiunse, “Logan mi ha detto.. che ha fatto la stessa cosa con te.”

Mm.” Blaine annuì, voltandosi, come se il ricordo gli facesse male. “E' successo un bel po' di tempo fa... ed è diventato più buono dopo che aveva saputo che prendevo ripetizioni con Logan.”

Dovrai raccontarmi questa storia un giorno.”

Quale storia?”

Che cosa è successo realmente tra voi due.”

Blaine lo guardò, domandandosi se fosse serio, e notò il sogghigno che si stava formando all'angolo della bocca di Kurt e quella scintilla negli occhi, tipica di qualcuno in cerca di guai. Anche lui sogghignò. “No, non ti racconterò mai quella storia.”

Che cosa? Perché?” Kurt era attonito. “Io voglio sapere!”

E' solo..” Blaine rabbrividì leggermente. “E' come aprire il vaso di Pandora. Ne uscirebbero così tante cose brutte...”

Andiamo.” Kurt si accigliò. “Non può essere così male. Tu eri innamorato di lui!”

Dei gemiti si udirono in tutta la stanza. “Ti prego, Alice: non ricordarcelo,” lo scongiurò Evan. “Ci piace pensare che sia stata soltanto una grossa allucinazione.”

Sua,” disse Ethan per spiegare. “Non nostra: ci sono testimoni che confermano che avevamo consigliato al Bianconiglio di non fraternizzare con il Fante di Cuori.”

Una piccola postilla: ci sono anche testimoni che confermano che non abbiamo nulla a che fare con niente c accaduto l'anno scorso che coinvolga del budino.” Evan sorrise innocentemente. “Incluse anche ogni esplosione nella mensa che potrebbe o no aver messo i forni fuori uso.”

Blaine li fulminò, ma Kurt sventolò la mano per ottenere la sua attenzione, con aria trepidante. “Be'? Dovrai dirmelo, lo sai. Come possiamo andare avanti senza imparare dagli errori passati?”

Tu non sei di certo un errore.” Blaine sorrise, piegandosi verso di lui, così vicino da farlo arrossire. Shane, da dove sedeva sul divano mentre guardava Reed disegnare qualcosa sul suo quaderno per gli schizzi, gemette. “Che sdolcinatezza! Prendetevi una stanza!”

Siete voi che siete tutti nella mia,” ribatté Blaine, lanciando occhiate taglienti al fratello.

Andate nella sua, allora?”

Oh non lì, per piacere,” Reed alzò lo sguardo con un piccolo sogghigno. “Le tele per la mia presentazione alla galleria d'arte della Dalton si stanno ancora asciugando. Non vorrei che qualcuno facesse troppa baldoria lì dentro. La vernice finirebbe su tutti i mobili..”

Stai mettendo alla prova il mio amore per te, van Kamp,” disse Kurt con freddezza dal letto, facendo ridere il ragazzo più piccolo.

Anche Blaine rise e scosse la testa, poi guardò Kurt. “Allora hai già deciso? Vuoi cantare con me o da solo per il duello di domani?”

Scegli saggiamente!” urlarono i gemelli dal fortino, schivando un attacco da parte di Wes e David, che erano alquanto infastiditi. “Abbiamo intenzione di combattere!”

Voi?” Kurt sollevò un sopracciglio. Per tutto il tempo che era stato nei Warblers, non aveva mai sentito cantare i gemelli da soli se non quella volta in cui avevano cantato Trashin The Camp con il resto del dormitorio.

Harvey vuole energia e avrà dell'energia.” Evan ghignò. Si accigliò quando Dwight esultò trionfante dopo essere riuscito a colpirlo sulla tempia. Sparò verso di lui un paio di volte e Ethan aggiunse, “Canteremo insieme! Sarà meglio che ti prepari a batterci!”

L'idea era inconcepibile per il resto del dormitorio. Blaine e Kurt erano probabilmente due dei migliori Warblers, visto che entrambi avevano ottenuto delle parti da solista. Nessuno dubitava che, se avessero scelto di duettare, avrebbero ottenuto il ruolo principale – se la loro interpretazione di I Should Tell You dava una vaga idea del loro talento.

Blaine guardò Kurt. “Be.. canteremo insieme?”

Kurt sembrò esitare un attimo. “..Blaine, penso che canterò da solo.”

Questo in qualche modo sorprese Blaine, ma non sembrò dargli fastidio. Si tirò su e sorrise curioso. “Oh?”

L'ultima volta che ho cantato è stato in un duetto, con Reed.” Fece un piccolo sorriso. “.. e per quanto mi piacerebbe cantare con te, penso di voler provare a cantare per te. Non l'ho ancora fatto, penso. E..” Si ricordò di quando aveva cantato con Logan nel dormitorio di Stuart. Lo fece sentire leggermente in colpa, visto che ormai aveva cantato più con lui che con Blaine. “.. mi è permesso esprimere me stesso con una canzone.”

Blaine sembrò rifletterci sopra e sorrise lentamente. “D'accordo. Be', anche questa è una bella idea.” Si tirò su e sogghignò. “Ma sappi che anche io canterò per te!”

Kurt lo guardò con gli occhi stretti. C'era qualcosa nel modo in cui stava sogghignando che sembrava sospetta. “Che cosa stai progettando?”

No. Non posso dirtelo. Sono il tuo avversario,” Blaine ghignò. “Dovrai aspettare. E dovrai sopportarlo quando il momento arriverà.”

Ora Kurt era davvero preoccupato. “Che cosa? Che cosa vuoi dire? Che cosa stai pensando di fare?”

Be' se abbiamo intenzione di farci delle pubbliche dichiarazioni d'amore tramite delle canzoni..” Blaine sogghignò e si allontanò, lasciando la frase in sospeso. Si voltò verso il salottino. “Shane, sei pronto ad andare?”

A quella frase, i due sul divano alzarono lo sguardo. Reed impallidì, la mano che stava disegnando si bloccò all'improvviso. Shane lo guardò e poi si rivolse a Blaine con un sorriso. “Sì. Sono pronto.”

Pronto per cosa?”

Shane si voltò verso il ragazzo più piccolo e sorrise. “Sono venuto solo per vederti. Ti ho visto. E.. ora devo tornare a casa. Be',” scosse le spalle, “per quanto il termine non sia corretto... in pratica resterò nella nostra casa qui in Ohio.”

 

Quindi.. te ne stai andando.” Reed era sconvolto.

Non frequento la Dalton,” rispose Shane con una scrollata di spalle. “Devo tornare a casa e rimettermi in sesto e poi devo tornare alla Walcott, ricordi?”

Con attenzione Kurt guardò il misto di emozioni che attraversò il volto di Reed mentre il ragazzo si sforzava di classificarle. Era chiaramente diviso tra l'idea che Shane restasse o se ne andasse (quest'ultima poteva essere sopportata, ma la prima poteva a malapena essere espressa), ma sembrò ritornare in sé in grande stile. Riuscì a fare una risata incerta. “Giusto. Ovvio. Ha senso.”

Perché non posso frequentare la Dalton?” disse Shane ad alta voce al fratello maggiore con uno sguardo incredulo.

Blaine lo guardò come qualcuno che aveva passato un anno a Windsor e sapeva precisamente che cosa fosse la pazzia. “Hai conosciuto tutti nel dormitorio. Se aggiungessi anche te all mix, potrei davvero impazzire.”

Sei noioso,” Shane gli fece uno smorfia mentre si alzava e sembrò non notare lo sguardo fisso di Reed. “Vivi un po'. Il tuo perfetto è tornato, no? Potete accogliere un altro randagio..” Cercò di rivolgergli la sua migliore espressione “abbi pietà di me”, ma Blaine, ormai un veterano nel resistere alle lamentele, le suppliche e in generale i capricci di Shane quando non otteneva quello che voleva, lasciò correre.

Andiamo..” disse il fratello maggiore mentre i gemelli li salutavano con la mano. “Di' arrivederci a tutti!”

Prima che Shane o Kurt potessero dire qualcosa, Reed saltò in piedi. “Ti accompagneremo alla macchina!”

Davvero..?” Dwight sollevò un sopracciglio incredulo, a Evan gli tirò una gomitata nel fianco. Dwight roteò gli occhi con un sospiro, esasperato, domandandosi perché tutti non potessero mettersi insieme invece di creare tutte queste difficoltà. Dritti al punto e fine della storia.

Tutta la truppa si diresse al piano di sotto - “Che cosa volete distruggere stavolta?” aveva domandato Charlie e, una volta saputo che stavano solo andando a salutare Shane, il prefetto era sembrato piuttosto sollevato – e si diressero fuori dov'era parcheggiata la macchina di Blaine.

Shane si voltò verso gli altri, mentre Blaine tirava fuori le chiavi ed apriva la macchina. “Be'.. Immagino che questo sia il momento. “Be' immagino che sia giunto il momento. Di nuovo.” Ghignò. “Ci si vede.”

Niente montagne,” lo avvisò Wes. “Lontano, molto lontano dalle montagne.”

Studio in Colorado, vicino alle Montagne Rocciose; questo non è di grande aiuto,” rispose Shane guardandolo di traverso.

Ha ragione,” disse Kurt sorridendo mentre abbracciava Shane velocemente. “Smettila di farci preoccupare, okay? A volte puoi essere tanto incline al pericolo quanto Reed, lo sai?”

Shane guardò il pittore e sorrise. “Io? Nah... Non posso farmi male. Perché tra Reed e me, qualcuno deve tenere l'altro in piedi.”

Reed sorrise debolmente e gli disse, “Mi sono divertito a prendermi cura di te per una volta.”

Non abituartici.” Shane gli fece l'occhiolino.

Tieni.” Dwight si fece avanti e all'improvviso gli spinse qualcosa contro il petto. Shane venne quasi spinto indietro, ma lo afferrò e tenne verso la luce. Era un pendolo di cristallo. “Uh.. che cos'è?”

Un ciondolo porta fortuna,” mormorò Dwight, leggermente rosso e di certo non pronto a spiegare nei dettagli. “Per tenerti al sicuro. Renderebbe più facile trovarti se.. sai.. dovessi smarrirti di nuovo. Ne ho dato uno anche a Blaine.”

Shane guardò suo fratello, che sorrise e scrollò le spalle. “Sì, è vero.” Aggiunse un'espressione “stai al gioco”, alla quale Shane obbedì con entusiasmo, voltandosi verso Dwight con un grosso sorriso. “Grazie! Mi servirà! Sai, sono un idiota in geografia, onestamente. Andiamo di nuovo a caccia qualche volta.”

Se riesci a stare al passo con me e non finire come carne da macello, perché no..” Dwight scrollò le spalle e indietreggiò.

Reed fece un passo avanti e immediatamente ebbe tutta l'attenzione di Shane. Il ragazzo più piccolo sorrise e gli diede un altro cilindro. “Io.. sono riuscito a finire questo dipinto. Volevo che tu l'avessi. Sai, il primo che ti avevo dato... non era davvero finito. Ed è caduto quindi.. magari questo può sostituirlo.”

Shane, curioso, fece per aprirlo, ma Reed gli afferrò le mani. “No! Non guardarlo. Quando.. tornerai a casa, potrai.”

Shane fissò le mani di Reed sulle sue e arrossì leggermente prima di alzare lo sguardo su di lui, con aria confusa. “...okay. Certo. Come vuoi.”

Blaine roteò gli occhi. Il QI di Shane stava sprofondando ed era evidente. “Shane? Andiamo prima di aggiungere anche danni cerebrali alla lista delle tue ferite.”

Il fratello minore fulminò il maggiore ma si voltò velocemente di nuovo verso Reed e sorrise. “Ci vediamo presto.”

Reed esitò per un momento, le mani ancora su quelle dell'altro. Si sentiva senza fiato, con la mente che correva mentre alzava lo sguardo verso gli occhi grigio-verdi di Shane. L'ultima volta che si erano detti addio gli era sembrata incompleta. Ed eccoli di nuovo. Era un'altra opportunità. Con cautela sussurrò “...dici sul serio? Non.. sparirai di nuovo all'improvviso^”

Kurt sollevò un sopracciglio. Trattandosi di Reed, questo era un grandissimo passo in avanti e anche Shane l'aveva capito. Sorrise gentilmente e strinse la mani di Reed. “Non sparirò. Se avrai bisogno di me, sarò subito qui.”

Stavolta fu Reed a diventare scarlatto. Annuì e lasciò andare il ragazzo più alto. “...okay.”

Okay.” Shane gli sorrise, rivolgendogli lo stesso ghigno felice che aveva visto quella mattina quando Reed gli aveva fatto capire che l'avrebbe tollerato. “Ci vediamo.” Shane fece un cenno a Kurt. “Prenditi cura di mio fratello! E' come una lumaca: duro fuori e troppo morbido e soffice all'interno. Penso che anche il suo ritmo con il romanticismo l'abbia reso chiaro.”

Blaine resistette all'impulso gettare Shane in macchina. “Shane, andiamo!”

Non preoccuparti,” rise Kurt in risposta mentre Blaine metteva in moto l'auto. “Ci penso io.”

I gemelli aiutarono allegramente Shane a salire in macchina, Evan quasi si dimenticò di ridargli la stampella e poi chiusero la portiera. I due fratelli sorrisero ai cospiratori di Windsor. “Ci vediamo dopo,” disse Blaine a Kurt che annuì. Shane salutò Reed con la mano e il motore ruggì: i due si stavano dirigendo verso il cancello principale.

Mentre li guardavano andare via, Kurt stette accanto a Reed, con le braccia incrociate e con un ghigno sul volto. “...e... non hai detto nulla. Di nuovo.”

Non ancora..” sussurrò Reed, sorridendo mentre li guardava andare via. Stava stringendo l'anello di Rembrandt che Shane gli aveva regalato, appeso al suo collo con una catena d'argento. “.. lo farò. Quando.. quando sarò pronto. Non sono ancora coraggioso.. come lui. Ma lo sarò.”

Non vedo l'ora, allora.” Kurt sorrise.

Mentre gli altri si dirigevano verso Windsor, Reed rimase a fissare la macchina finché non scomparve. Non era stato affatto come il loro ultimo addio. Sembrava come se si fosse dimenticato di dire qualcosa o come se avesse fallito a portare a termine la sua parte di un accordo. Ma ora.. non sembrava un addio. Non sembrava fosse troppo tardi.

E Reed finalmente capì che cosa voleva cantare per il duello. Una canzone che avrebbe dovuto essere per Shane se fosse rimasto, ma forse non era ancora il momento. Forse prima doveva ammetterlo con sé stesso, così che avesse saputo che era vero. Ed era vero..

Mentre si dirigeva di nuovo verso Windsor, si sentiva.. felice.

I don't know but I think I may be fallin' for you

Dropping so quickly

Maybe I should keep this to myself

Waiting 'til I know you better

I am trying not to tell you but I want to

I'm scared of what you'll say

So I'm hiding what I'm feeling

But I'm tired of holding this inside my head

Kurt, sentendolo, iniziò a sorridere mentre il suo amico lo raggiungeva conil viso arrossato. Entrambi tornarono al dormitorio di Windsor. I due si presero per mano e Kurt per poco non rise ai balzi di Reed.

I've been spending all my time just thinking about you

I don't know what to do; I think I'm fallin' for you

I've been waiting all my life and now I found you

I don't know what to do

I think I'm fallin' for you…

I'm fallin' for you…

Reed entrò in camera sua e si gettò sul letto, fissando il soffitto meravigliato, a malapena capace di ribattere alle ovvie risate di Kurt per la sua espressione stralunata. Sogghignò quando il suo amico gli lanciò un cuscino in faccia. Reed lo spinse voi e raccolse l'anello che gli aveva dato Shane.

Si ricordò la festa di Capodanno. I conto alla rovescia a mezzanotte.

As I'm standing here and you hold my hand

Pull me towards you and we start to dance

All around us I see nobody here in silence

It's just you and me

I'm trying not to tell youbut I want to

I'm scared of what you'll say so I'm hiding what I'm feeling

But I'm tired of holding this inside my head

Reed saltò giù dal letto e iniziò a ondeggiare intorno ad esso, quasi scivolando mentre lo faceva e Kurt, con aria esasperata, cercò di fare restare in piedi il suo amico. Neanche lui però poteva fare a meno di sorridere visto che il buono umore di Reed persisteva – e persisteva al punto che ci si sentiva in colpa a fermarlo visto sembrava così felice.

E anche quando si trovò di fronte ai Warblers il giorno dopo, cantando la stessa canzone, il resto del gruppo si mosse seguendo il ritmo, sorridendosi l'uno con l'altro vedendo sguardo luminoso sul volto di Reed. Anche la Medel e Harvey sembravano divertiti.

Reed sollevò la testa, con gli occhi che guardavano lontano.

Oh I just can't take it…

My heart is racing…

The emotions keep spinning out…

Sorrise quando i Warblers iniziarono a battere le mani a tempo mentre ballavano seguendo il ritmo e anche lui iniziò a ballare un po', sentendosi incredibilmente leggero.

I've been spending all my time just thinking about you

I don't know what to do; I think I'm fallin' for you

I've been waiting all my life and now I found you

I don't know what to do

I think I'm fallin' for you…

I'm fallin' for you…

La canzone terminò e i Warblers iniziarono a urlare e ad applaudire per la migliore performance di Reed fino a quel momento. Reed, rosso e con gli occhi lucidi, si inchinò educatamente, spostandosi i capelli dagli occhi mentre anche i due direttori applaudendo, annuendo in approvazione.

I gemelli urlarono e fischiarono, mentre Wes e David esultarono, applaudendo così forte che iniziarono a far loro male le mani. Kurt stava ridendo, mentre Blaine sogghignava, visto che sapeva perfettamente per chi fosse la canzone.

Mentre ritornava al suo posto, Reed ricevette pacche di approvazione dagli altri ragazzi – che per poco non lo buttarono a terra – e fu chiaro che tutti pensavano che fosse uno dei cantanti migliori. Prima di Reed, molti Warblers avevano duellato, sia da Windsor, Stuart e Hanover, ma per ora solo Logan e Reed erano sembrati promettenti.

Logan aveva cantato la stessa canzone che aveva provato con Kurt, ma l'aveva cantata con Julian che era stato “preso in prestito” per l'occasione. Entrambi erano stati eccellenti, ma Kurt sapeva che non era la stessa cosa. Julian era un fantastico cantante, ma il suo aspetto intimoriva i ragazzi e, a dire la verità, la canzone non aveva lo stesso significato come quando la cantavano Kurt e Logan.

Kurt guardò Logan, che aveva applaudito per Reed, e scacciò via i sensi di colpa. Logan poteva ancora qualificarsi: era uno dei più forti in gara, con o senza Kurt. Benché non ci fosse alcun dubbio che se avessero cantato insieme, avrebbero automaticamente ottenuto una parte... semplicemente non era con lui che Kurt voleva cantare.

Questa esibizione ha certamente alzato il livello,” disse allegramente la Medel, sorridendo ai ragazzi. “Continuiamo, che ne dite?” Guardò la lista insieme ad Harvey, che disse, “Ah. Il nostro controtenore è il prossimo.”

Kurt sorrise, arrossendo educatamente agli applausi che gli rivolsero gli altri, che stavano aspettando la sua performance. Mentre si alzò, sentì gli occhi di Logan e di Blaine su di lui. Scacciò via quella sensazione e si portò davanti.

Si trovava di fronte a tutti e i riflettori erano puntati su di lui. Fece cenno a Drew, a cui stavolta spettava il compito di suonare la chitarra. Kurt non voleva voci di supporto. Voleva cantare questa canzone, da solo, per Blaine. Quando incrociò il suo sguardo, sorrise come se volesse dire che la canzone avrebbe spiegato tutto.

Fece un respiro profondo e incominciò.

Take me where I've never been

Help me on my feet again

Show me that good things come

To those who wait

Tell me I'm not on my own

Tell me I won't be alone

Tell me what I'm feeling isn't some mistake

'Cause if anyone can make me fall in love…you can…

Blaine incominciò a sorridere lentamente, abbassando lo sguardo per un momento visto che ora capiva il motivo per cui Kurt aveva voluto cantare da solo. E' vero, voleva cantare con lui.. ma era diverso quando cantava per lui. Soprattutto quando Kurt cantava in quel modo, quando le parole che cantava avevano un significato.

Kurt gli sorrise.

Save me from myself, you can

And it's you and no one else

If I could wish upon tomorrow

Tonight would never end

If you asked me, I would follow

But for now I'll just pretend

'Cause if anyone can make me fall in love, you can

I Windsor sorrisero l'uno con l'altro e i due continuarono a guardarsi negli occhi mentre Kurt cantava. David, chiaramente d'umore migliore rispetto al giorno prima, diede una gomitata a Blaine e l'altro ragazzo lo spinse via, cercando di smettere di arrossire. Si limitò a fare un cenno a Kurt, che sorrise ancora di più.

Harvey si voltò verso il punto che Kurt stava fissando così intensamente e indovinò che cosa stesse succedendo. Sorrise tra sé e poi sorrise ai due ragazzi.

Dopo tutto quella era una canzone d'amore.

If you asked me I would follow

But for now I'll just pretend

'Cause if anyone can make me fall in love—

Only you can take me sailing in your deepest eyes

Bring me to my knees and make me cry

And no one's ever done this

Everything was just a lie and I know, yes, I know

Kurt prese fiato per un momento, guardando Blaine intensamente e sembrò dimenticarsi del resto del mondo. La cosa non sfuggì a Logan, che guardò entrambi con quel sorrisetto silenzioso che non diventò mai un vero sorriso. Abbassò lo sguardo, guardandosi le mani e annuendo lentamente tra sé.

Kurt cantava sempre magnificamente, secondo lui. Solo non poteva fare a meno di continuare a desiderare che la canzone, ad un certo punto, venisse rivolta a lui – quello sguardo che stava rivolgendo a Blaine, che lo stava ricambiando senza esitazione, era qualcosa che avrebbe voluto più che mai. Desiderò di smettere di desiderare, e se avesse saputo come, l'avrebbe fatto.

This is where it all begins

So tell me it will never end

I can't fool myself

It's you and no one else

If I could wish upon tomorrow

Tonight would never end

If you asked me I would follow

But for now I'll just pretend

If anyone can make me fall in love, you can…

La canzone giunse al suo termine. E al verso conclusivo, i Warblers cominciarono ad applaudire di nuovo – insieme a dei fischi e delle grida da parte dei Windsors e degli Hanovers. Kurt sorrise, ridendo e facendo un cenno a Blaine, che stava applaudendo con un diverso sorriso negli occhi – gentile e comprensivo.

Si voltò verso i direttori e sorrise loro. La Medel rise, ma Harvey annuì in approvazione e fece a cenno di ritornare al suo posto.

Be', ecco qui.” L'uomo si alzò con una cartelletta. “Siamo quasi alla fine, ma sembra che il livello si stia alzando sempre di più. Vediamo..” Guardò la lista e fece un piccolo sorriso, curioso. “Evan e Ethan Brightman sono i prossimi.”

Evvai!” I gemelli saltarono in piedi, sogghignando. Si diedero il cinque e corsero davanti, facendo cenno a qualche altro Warbler di unirsi a loro. David e Wes sorrisero mentre si alzavano dalle loro sedie.

Questa è una novità,” disse la Medel con un'espressione curiosa ai gemelli, che non avevano mai duellato prima. “Che cosa vi ha spinto a farlo?”

Volevate energia in un'esibizione,” scherzò Evan con un ghigno.

E noi ve la daremo,” concluse Ethan.

Questa esibizione dovrebbe essere per una fiera,” disse Evan.

Quindi balliamo!” disse Ethan allegramente.

Harvey annui e fece loro cenno di procedere, con aria intrigata. Kurt si sporse in avanti con Reed, anche loro incuriositi.

David si posizionò al piano e fece schioccare le nocche mentre gli altri Warblers prendevano posto. I gemelli si sorrisero mentre David iniziava a suonare. All'unisono iniziarono a cantare, battendo le mani a ritmo, e i gemelli si fecero avanti per cantare la parte principale, muovendosi in sincronia perfetta.

Woah-oh, oh-oh, oh-oh, oh-oh

Woah-oh, oh-oh, oh-oh, oh-oh

I kinda feel like it don't make sense…

Evan si fece avanti, ballando seguendo la musica, iniziando a cantare la prima parte con un ghigno rivolto a tutti, chiaramente molto preso dalla musica mentre ballava.

I'm thinking, baby, you and I are undeniable

But I'm finding now love's unreliable

I'm giving all I got to make you stay

Or am I just a roadblock in your way?

I Warblers, divertiti, scoppiarono a ridere per la scelta della canzone e iniziarono a muoversi seguendo il ritmo mentre Ethan superava il fratello e si poneva di fronte a lui, sogghignando e ballando, per cantare la sua parte.

Cause you're a pretty little windstorm out on the boulevard

Something like a Sunset, oh you're a shooting star

And I might drive myself insane

If those lips aren't speaking my name

Ethan fece l'occhiolino a Kurt e Reed – che collassarono dal ridere – e i gemelli ritornarono verso il gruppo, battendo le mani sopra la testa, costringendo gli altri a fare lo stesso. I due iniziarono a cantare il ritornello insieme, sorridendo e ballando a ritmo con tutta l'energia che avevano promesso ai direttori.

Cause I got some intuition,

Or maybe I'm superstitious

But I think you're a pretty sweet pill that I'm swallowing down

To counter this addiction, you've got me on a mission

Tell me darling, can I get a break somehow?

(How) could I say no?

L'intero gruppo iniziò a cantare, anche i Warblers che erano seduti, sorridendo per l'energia contagiosa che i gemelli stavano spargendo con i loro ghigni e le loro mosse. Stavano anche facendo delle smorfie mentre cantavano, come se volessero prendere in giro tutte le stranezze che faceva sul palco Blaine, che scoppiò a ridere nonostante tutto.

She's got a love like woe

Woah-oh, oh-oh, oh-oh,

Girls got a love like woe (la-da-da)

I kinda feel like it don't make sense

Because you're bringing me in and now you're kicking me out again

Love so strong, then you moved on—

Now I'm hung up in suspense,

Because you're bringing me in and then you're kicking me out again

Mentre la musica si abbassava, Ethan si fece avanti. La musica cessò e David fu l'unico che continuò a suonare. "Cause we only have one life…"

Evan si appoggiò sulle sue spalle. "The timing and the moment, all seem so right…"

I gemelli erano schiena contro schiena, mentre cantavano insieme:

So would you say you're mine?

(We'll be just fine)

Would you say you're mine?

(We'll be just fine)

I gemelli alzarono lo sguardo, sorrisero, e iniziarono a forzare tutti a battere di nuovo le mani mentre la musica ricominciava a suonare: tutti obbedirono felicemente.

She's got a love like woe

Woah-oh, oh-oh, oh-oh,

Girls got a love like woe (la-da-da)

I kinda feel like it don't make sense

Because you're bringing me in and now you're kicking me out again

Love so strong, then you moved on—

Now I'm hung up in suspense,

Because you're bringing me in and then you're kicking me out again—

L'intera sala stava battendo le mani e cantando con loro, affascinata dai gemelli che non erano mai stati sotto i riflettori per la loro voce. Erano certamente molto bravi e ce la stavano mettendo tutta, senza alcun freno, come facevano sempre.

Anche mentre danzavano l'uno con l'altro, muovendosi tra le sedie e costringendo gli altri a ballare con loro, sapevano certamente come accendere il pubblico.

E quando la canzone finì, tutta la sala iniziò ad applaudire selvaggiamente e a saltare mentre i gemelli davano il cinque a tutti quelli del gruppo davanti. La Medel stava sorridendo allegramente, applaudendo per loro. I gemelli iniziarono poi a fare degli inchini esagerati a tutti, lanciando baci e fingendo di ricevere fiori.

Harvey scosse la testa con una piccola risata ai due che saltellavano davanti e fece loro cenno di fare silenzio. Ci volle qualche momento prima che potesse di nuovo restaurare l'ordine, soprattutto perché i gemelli continuavano ad abbracciare persone come se avessero appena vinto un Grammy, mentre tornavano al loro posto.

Voi due siete impossibili,” disse loro Kurt mentre finivano di sedersi.

Sì, ma vi è piaciuto,” sogghignò Evan strizzando l'occhio.

Reed rise e scosse la testa. “Va bene. .forse è vero. Ma voi due siete comunque impossibili.”

Lo prendiamo come un complimento,” rispose Ethan, sorridendo furbescamente mentre si appoggiava allo schienale. “Otterremo una parte e vi colpiremo allegramente con dei proiettili di vernice mentre voi farete gli schiavi per i preparativi della fiera.”

Non penso proprio,” sogghignò Blaine alzandosi in piedi. “Io devo ancora esibirmi. E visto che entrambi sapete che cosa sto per fare, penso che potrei farvi perdere la scommessa.”

Mentre i gemelli ridevano, Kurt lo fissò perplesso. Aveva visto Blaine esibirsi sul palco alle Provinciali – e quando si trattava di saltellare su e giù, batteva di sicuro tutti con le sue mosse. Ma non aveva parlato di dichiarazioni pubbliche? “Di che cosa stai parlando? Blaine! Che cos'hai in mente?” Sollevò un sopracciglio.

Blaine rispose freddamente, “Pazienza.. Preparati all'umiliazione, non ho intenzione di trattenermi.” Sogghignò e di diresse davanti.

Per amor del...” Kurt affondò la faccia tra le mani e Reed gli diede una pacca amichevole, ma non senza un sorrisetto angelico.

Wes saltò in piedi e trascinò con sé David. “Intendi venire con noi o no?”

Oh, quindi canterà quella là?” David sogghignò alzando lo sguardo. “Pensavo che la stesse conservano per il vero pubblico a San Valentino”

Kurt è qui ora.. Grigliamolo per bene ora che ne abbiamo l'opportunità,” rispose Wes, guadagnandosi una magnifica occhiataccia dal controtenore, un'occhiataccia che avrebbe potuto appiccare un incendio. I due si limitarono a sogghignare e correre via per raggiungere Blaine e i gemelli li seguirono.

Ah, Blaine..” la Medel sorrise mentre si avvicinava a lei presso il portastrumenti “Il nostro ultimo duellante. Sei pronto?”

Blaine prese una chitarra e sorrise mentre l'accordava. “Come non mai..” guardò Kurt e il suo ragazzo roteò gli occhi. Questo lo fece sorridere ancora di più mentre si rivolgeva agli altri. “Voi ragazzi siete pronti?”

Come vuoi, amico. Sei tu quello che Kurt ammazzerà per questo.” Wes ghignò.

Blaine rise. Iniziò a strimpellare la chitarra seguendo la melodia, mentre i Warblers dietro di lui iniziavano a fischiettare casualmente per un momento. Reed raddrizzò la testa, curioso, mentre Kurt alzava lo sguardo. Logan sollevò un sopracciglio quando vide il ghigno sul volto di Blaine.

Blaine si fece avanti lentamente, gli occhi fissi su Kurt, e iniziò a cantare.

Let's pretend baby…

That you've just met me

And I've never seen you before…

Kurt si raddrizzò, fissando Blaine che iniziava a muoversi tra il pubblico, sorridente, mentre i Warblers ridacchiavano. Blaine gli stava sorridendo in maniera adorabile, muovendosi secondo la musica come faceva sempre, continuando cantare. Al verso successivo, fece un ceno agli altri Warblers.

I'll tell all my friends…

That I think you're starin'

And you say the same to yours…

Kurt affondò di nuovo il volto, ormai scarlatto, tra le mani. Non solo Blaine stava di fronte a lui, stava camminando verso di lui, cantando direttamente a lui. Reed stava ridendo così forte che riusciva a malapena a stare seduto diritto mentre i Warblers iniziavano a ballare seguendo la musica.

All'improvviso Blaine lanciò la chitarra a Bailey che l'afferrò e continuò a suonare tranquillamente, essendo chiaramente anche lui parte della messinscena.

And oh, we'll dance around it all night

And then I'll follow you outside

And try to open up my mouth

And nothing comes out right

Blaine raggiunse Kurt, si piegò verso di lui, gli afferrò la mano e lo fece alzare in piedi. Kurt tirò via la mano freneticamente e si colorò di rosso, probabilmente desiderando che il pavimento lo inghiottisse in quell'istante. Blaine però non demordette e continuò a danzarli intorno, saltellando anche fin troppo.

And I wanna fall in love with you again

I don't have to try; It's so easy

Who needs to pretend?

But because it's so funny

Let's just think about it, honey

Let's just fall in love again…

I Warblers stavano cercando di non esultare troppo mentre guardavano Kurt che cercava di fulminare Blaine attraverso le dita sul suo volto scarlatto. Harvey era sbalordito e sollevò un sopracciglio a quello spettacolo mentre i Warblers davanti continuavano a cantare e a sogghignare. Cantare di fronte a qualcuno era un conto, ma questa esibizione andava ben oltre una semplice serenata. La Medel stava provando – senza successo – a non sorridere troppo.

Blaine si muoveva intorno a Kurt, cercando di toglierli le mani dal volto.

I'll call you in three days

Not too soon, not too late

And I'll ask your roommate if you're home…

A quest'ultimo verso si piegò verso Reed, facendogli l'occhiolino. Il ragazzo più piccolo scoppiò a ridere e, trasformandosi in un traditore, spinse Kurt verso Blaine. Kurt perse quasi l'equilibrio, ma Blaine lo strinse a sé con un ghigno e iniziò a trascinarlo con sé davanti. I Warblers esultavano. Gli Stuarts erano sbalorditi e senza parole.

You call me on Thursday

And we'll hang out all day

Then fall asleep on the phone

I gemelli, da davanti, incominciarono a costringere tutti a battere le mani di nuovo, stavolta con più grinta: stavano facendo alzare le persone in piedi affinché si unissero a loro per ballare. Blaine arrivò davanti insieme ad un Kurt molto riluttante, continuando a stringergli la mano e costringendolo a ballare con lui.

And oh, I'll hold your hand when we drive

And we'll lose track of all the time

And we'll tell everyone

That we ain't never felt so alive…

Kurt ora gli stava rivolgendo un piccolo sogghigno, incapace di credere che il suo ragazzo, di solito così composto, fosse davvero capace di raggiungere questi livelli di pazzia, ma anche lui dovette iniziare a muoversi a ritmo quando vide gli altri Warblers abbandonare i loro posti e raggiungere il gruppo che stava ballando.

And I wanna fall in love with you again

I don't have to try; It's so easy

Who needs to pretend?

But because it's so funny

Let's just think about it, honey

Let's just fall in love again…

Blaine sogghignò, trascinandolo più vicino a sé mentre Kurt si piegava verso di lui, iniziando ad assecondarlo. Pose la mano sulla schiena di Kurt, si fece più vicino e iniziò a farlo andare indietro, dondolando un po' prima di fargli fare un casqué completo.

We'll fall disgustingly fast

And we'll stop hangin' out with friends

And they'll be so offended…

All'ultimo verso, Blaine era così vicino all volto di Kurt che sarebbe riuscito a baciarlo se si fosse avvicinato ancora di qualche centimetro. I Warblers iniziarono a gridare e a fischiare. La Medel, a bocca spalancata, rise forte per la sorpresa e Harvey affondò la testa tra le mani per quella follia: ormai quasi tutti i Warblers erano in piedi e stavano ballando e non c'era nessuno a fermarli.

Kurt ghignò e spinse via Blaine, che riportò entrambi in posizione eretta e prendendogli le mani per ballare con lui mentre i Warblers iniziarono a cantare insieme a Blaine:

And I wanna fall in love with you again

I don't have to try; It's so easy

Who needs to pretend?

But because it's so funny

Let's just think about it, honey

Let's just fall in love again…

Let's just fall in love again…

So, let's just fall in love again…

Alla fine della canzone, tutti esultarono, applaudendo e fischiandosi a vicenda, soprattutto ai due in mezzo. Kurt e Blaine ricevettero numerose spinte amichevoli e colpetti dai loro compagni Warblers; la maggior parte di loro diede degli scrolloni a Blaine, come se volessero congratularsi per qualcosa. Logan era uno dei pochi che non si era unito alla follia, manche lui annuì leggermente mentre applaudiva piano l'esibizione, con un piccolo sogghigno.

Kurt fece una breve risata e scosse la testa, cercando di rivolgere a Blaine un'occhiata tagliente. “Tu.!” E non riuscì ad esprimere altre parole che esprimessero quanto avrebbe voluto schiaffeggiare Blaine in quel momento e allo stesso tempo baciarlo fino a fargli perdere il respiro. Finì per roteare gli occhi e sospirare con un sorriso. “Sei un idiota.”

Basta che funzioni,” sogghignò Blaine.

Quando più tardi i Windsors ritornarono al loro dormitorio, stavano ancora ridendo così forte che stentavano a reggersi in piedi. Il casino nella sala prove dopo quel numero poteva a malapena essere controllato ed Harvey c'erano voluti quindici minuti buoni per restaurare l'ordine. E anche allora, avevano continuato a far rumore anche mentre si accingevano a votare, fischiando e lanciando battute. Il viso di Kurt fu scarlatto per tutto il tempo che votò – per sé stesso, ovviamente – e Blaine rimase seduto con un ghigno sul volto, forse orgoglioso di aver istigato tutto.

Lo sguardo sulla tua faccia, Alice!” urlò Evan mentre si appendeva alla ringhiera insieme al suo gemello.

Il tuo viso sembrava così caldo che ci si sarebbero potuti cuocere sopra dei pancakes!” tossì Ethan, cercando di prendere fiato.

Non fatelo mai più!” gridò a Kurt a tutti loro. “Mettermi in mezzo con quel folle numero musicale...”

Ma dai che ti è piaciuto,” sogghignò Reed, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del suo migliore amico. “Hai perfino incominciato a ballare alla fine!”

Avremmo dovuto spingere qualcuno quando Blaine ti ha fatto fare il casqué!” esclamò David. “Se Blaine ti avesse baciato di fronte ad Harvey e alla Medel..”

Saremmo tutti finiti nell'ufficio della Ramsey, forse?” ribatté Kurt, con le orecchie ancora rosse.

Ma ne sarebbe davvero valsa la pena..” disse Wes senza fiato, cercando di smettere di ridere e appoggiandosi alla spalla di David, spiegazzando la giacca dell'amico. Questo fece nascere una nuova ondata di risate tra il gruppo.

Kurt sospirò e scosse la testa, sorridendo a Blaine che gli stava ancora stringendo la mano. “Non posso credere che Harvey e la Medel non abbiano annunciato i vincitori.”

Be' c'erano un sacco di concorrenti questa volta e le votazioni saranno complicate; dovranno inoltre calcolare anche il loro parere..” Blaine sorrise. “Ma hanno detto che stasera posteranno i vincitori sul sito della scuola; sulla pagina del programma della fiera di San Valentino.”

Spero di ottenere una parte,” disse timidamente Reed. “Sarebbe bello non dover lavorare durante la fiera.”

Speri di andarci con qualcuno?” Kurt sogghignò in direzione del suo compagno di stanza mentre si dirigevano di sopra, alla loro stanza. Questo gesto fece arrossire il ragazzo più piccolo e il suo “magari..” di risposta si udì a malapena.

Onestamente non capisco che cosa ci trovi in Shane.” Blaine scosse la testa.

Grazie al cielo! Altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi.” Reed sollevò un sopracciglio. Si diresse verso la camera che condivideva con Kurt, lasciando la coppia nel corridoio. I gemelli erano spariti di nuovo, forse per terrorizzare il prefetto, che si stava godendo la relativa pace in fondo al corridoio mentre i cospiratori erano via per la riunione dei Warblers.

Wes e David camminarono verso la loro stanza, parlando di come David pianificasse di portare Katherine alla fiera, mentre Wes pianificava di trovare una ragazza proprio durante la fiera. Aveva deciso di dimenticare Tabitha, che sarebbe andata alla fiera con Derek. Questo fece piacere a David, a cui la ragazza non era mai piaciuta molto.

Ignorarono il solito rumore della televisione che giungeva da camera di Dwight: probabilmente era impegnato con un'altra maratona – il che era abbastanza fastidioso da sentire visto che poteva citare praticamente ogni episodio della prima stagione parola per parola.

Kurt si voltò verso Blaine che sorrise. “Allora, Kurt Hummel..” mormorò Blaine, tirandolo più vicino a sé. “Posso chiederti se avevi già qualcuno in mente con cui andare alla fiera di San Valentino? Capisco che manca ancora un po', ma..” Sorrise.

Il controtenore sogghignò. “Prima dichiari all'intero gruppo dei Warblers che tu ed io stiamo insieme, facendo quasi crollare la sala prove, infrangendo numerosi limiti, miei soprattutto.. e ora mi stai educatamente domandando con chi andrò alla fiera. Bene, Blaine. Ho una mezza idea di fartici andare da solo.”

Blaine rise. “Non sei davvero arrabbiato, vero?”

Un piccolo avvertimento mi sarebbe piaciuto,” sbuffò Kurt. “Ma ho detto mezza idea..”

Blaine si avvicinò e lo baciò. Kurt resistette facendo un incredibile sforzo per quasi un secondo prima di lasciarlo fare e di ricambiare il bacio. Blaine si allontano leggermente, le loro labbra ancora vicinissime. “Com'è quell'idea adesso?”

..un po' annebbiata,” ammise Kurt, guardandolo attraverso il velo delle ciglia.

Bene..” Il respiro caldo di Blaine soffiò sopra la sua guancia e una mano premette saldamente sulla sua schiena, tenendo i loro corpi uno contro l'altro mentre si avvicinava per baciarlo di nuovo..

.. fino a quando un urlo acutissimo uscì dalla camera di Kurt.

Kurt!

Kurt e Blaine arrivarono di corsa e dietro di loro si sentirono dei passi pesanti per il corridoio e all'improvviso giunsero Wes e David che per poco non buttarono a terra gli altri due.

Che cosa è successo?” esclamò Dwight mentre si faceva largo tra di loro, stringendo i suo medaglioni e con lo spray in mano. “Chi ha urlato?”

Reed!” disse Kurt, guardando il suo amico che si trovava nel suo lato della stanza. Era in piedi, senza alcuna ferita, non stava sanguinando e sembrava tutto intero. “Che cosa c'è? Perché stavi urlando?”

Reed si voltò, il volto cadaverico mentre con un dito tremante indicava la gabbia dorata che si trovava nel lato della stanza che apparteneva a Kurt.

La porta era aperta e la gabbia vuota.

Pavarotti.. è sparito!”

Nel prossimo episodio: La fiera di San Valentino alla Dalton è abbastanza frenetica anche senza dover affrontare la scomparsa dell'usignolo premio, le New Directions, delle spie dei Pure Energy, duetti amorosi e le voci che dicono che il cibo sia pieno di lassativi. Chiunque può intuire che è raro che un San Valentino alla Dalton sia descritto come “romantico” ma se chiunque dei Windsors avesse potuto dire la propria, quello di quest'anno sarebbe dovuto essere perfetto.


 


 

Ed ecco a voi il ventesimo capitolo.

Non ci sono scuse per il mio ritardo, e merito di essere ricoperta di pece e piume. A mia discolpa lasciatemi solo dire che questo capitolo era lungo e difficile, ma che spero di averlo tradotto al meglio possibile.

Il titolo del capitolo l'ho lasciato in inglese, perché non riuscivo a trovare una traduzione soddisfacente in italiano.

Le canzoni di questo episodio sono:

  1. If You Were Here” dei Cary Brothers, cantata da Reed e Shane

  2. For The First Time” degli Script, cantata da Wes

  3. Broken Strings” di James Morrison e Nelly Furtado, cantata da Kurt e Logan

  4. So Close” di Jon McLaughlin, cantata da David

  5. Falling For You” di Colbie Caillat, cantata da Reed

  6. You Can” di David Archuleta, cantata da Kurt

  7. Love Like Woe” dei Ready Set, cantata da Ethan e Evan

  8. Let's Just Fall In Love Again” di Jason Castro, cantata da Blaine.

Queste dovrebbero essere tutte..

Pensavo di pubblicare una side stories prima del capitolo 21. Qualche suggerimento?

A presto (spero!)

Un bacio,
Caro.

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Capitolo 21
*** Lotta impari ***


Dalton

Episodio 21: Lotta impari

Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy-

Immagino che tutto dovrebbe scorrere tranquillamente quando San Valentino è alle porte.

Quale persona sana di mente vorrebbe rendere San Valentino un'occasione peggiore di quella che già è?

facciamo finta che io non l'abbia chiesto e maledetto così tutto.

Kurt stava arrancando verso il dormitorio di Windsor dopo un'altra finta sessione di ripetizioni con Logan. Non avevano fatto praticamente nulla: era durata soltanto mezz'ora ed entrambi avevano parlato di argomenti neutrali, come quanto fossero aumentati i livelli di stress a cui erano sottoposti i Warblers con l'avvicinarsi della fiera, come i professori fossero entrati nello spirito e stessero invitando apertamente altre scuole a partecipare e, ovviamente, su come la rivalità tra dormitori stesse raggiungendo il suo apice mentre ciascuno dei dormitori cercava di creare la migliore attrazione per la fiera.

I due avevano parlato come se fossero stati i due rappresentanti di due eserciti nemici al limite del campo di battaglia, negoziando l'uno con l'altro sulle informazioni che erano disposti a rilasciare. Non c'era molto da condividere, ma Kurt aveva capito che la sua presenza lì andava a più a beneficio di Logan che suo. Era già da un po' che faceva lezione con lui e, per tutto quel tempo, aveva notato che Logan era rimasto relativamente calmo.

Quella era l'unica ragione per cui si trovava lì, dopo tutto. Per assicurarsi che non oltrepassasse il limite.

Riesci a stare al passo con tutto..?” Aveva chiesto casualmente Logan quella sera. “Devi sopportare i preparativi ovunque e al contempo la pressione di essere uno dei quattro solisti”.

Harvey e la Medel avevano mantenuto la loro promessa. Non molto tempo dopo i duelli, i risultati erano stati postati sul sito con grande gioia di tutti. Una grande agitazione era sorta quando si era venuta a sapere la strana combinazione: Blaine, Kurt, Reed e Logan ce l'avevano fatta e, benché prevedibile, la cosa strana era che nessuno sapeva chi avrebbe cantato con chi.

Ciò aveva davvero terrorizzato Reed, che sapeva che sarebbe finito con Logan se i direttori avessero scelto di far fare cantare un duetto a Kurt e Blaine.

Kurt aveva risposto a Logan, “Avere una parte da solista non è mai uno stress aggiuntivo per me: cercavo di avere questo ruolo da tanto. Se proprio, è una ricompensa”. Al che Logan aveva solo riso e annuito.

Lui e Kurt non avevano più cantato insieme e l'ultima volta non era più stata menzionata. Logan non parlava mai dei duetti e, quando lo faceva, era per dire, “Sai, Reed dovrebbe iniziare a venire qui per provare. O ha troppa paura di me?”

Penso che sia così e per ovvie ragioni,” Kurt sollevò un sopracciglio. “Se dovesse incontrarti, lo farebbe in un luogo pubblico, come la sala prove”.

Suppongo di sì,” concordò Logan. “Tu e lui andate d'accordo?”

Fin troppo”.

Allora puoi dirgli che non ho intenzione di fargli alcun male,” Logan rise. “In più, anche se la Medel non ha ancora detto ufficialmente chi canterà con chi, dobbiamo davvero iniziare a provare. E tu e Blaine..?”

Proviamo ogni volta che abbiamo del tempo libero,” rispose tranquillamente Kurt. “Stiamo mettendo alla prova la pazienza di Windsor. Dopo un po' si stancano di ascoltare la nostra lista di duetti. Penso che Wes conosca ormai tutte le parole”,

Logan si appoggiò allo schienale, incrociando le braccia con un sogghigno. “A proposito di pazienza messa alla prova.. Pavarotti è ancora fuori controllo?”

Lo sguardo tagliente che gli lanciò Kurt lo fece ridere ancora di più.

La verità era che anche se l'usignolo premio era in camera di Kurt, tecnicamente non era stata colpa sua e le porte e le finestre del dormitorio di Windsor erano ormai chiuse a chiave da una settimana. Ogni singolo buco e fessura dal quale il canarino sarebbe potuto passare era stata bloccata. Sembrava però che nonostante l'illustre Pavarotti avesse abbandonato la sua gabbia, l'usignolo non fosse affatto pronto ad abbandonare Windsor.

Più di un ragazzo l'aveva visto volare da una stanza all'altra, poggiandosi sulle ringhiere e sulle travi, e sbirciare con curiosità quello che succedeva a Windsor, sorvegliando tutti molto meglio di quanto facesse Charlie. Casualmente, il prefetto continuava ad ignorare che l'uccello fosse in libertà; Wes e David erano sicuri che sarebbe scoppiato il finimondo se Charlie avesse scoperto che l'usignolo premio era libero per Windsor e che nessuno avesse idea di come riportarlo nella sua gabbia.

Ci avevano provato, ovviamente. E continuavano a provarci senza successo. Kurt aveva pensato di poterlo dire a Logan, visto che in teoria era lui a prendersi cura dell'uccellino (per quanto ne sapevano gli insegnanti) ed era lui che sarebbe finito nei guai se fosse successo qualcosa a Pavarotti, soprattutto dopo che aveva avuto la possibilità di riprenderselo e non aveva fatto nulla.

E' un fiasco continuo.. ma almeno fa ancora freddo, quindi abbiamo la scusa per tenere tutte le porte e le finestre chiuse”.

Logan annuì. “Be', se Windsor ha tutto sotto controllo..”

Windsor non ha mai nulla sotto controllo”.

Una risata giunse dal ragazzo più alto. “Vero. Ma l'atmosfera deve essere più rilassata che a Stuart”.

Non avete mai pensato di diminuire un po' la quantità di caffè?” Kurt fece una smorfia, ricordando la cucina.

Logan sollevò un sopracciglio. “Disse quello che ogni mattina viene sommerso di tazze di caffè..”

Kurt era incredulo. “Come fai a saperlo?”

Quei vostri gemelli parlano un sacco”, Logan sorrise “So che le loro stranezze non devono renderti la vita facile a Windsor. Come vanno le lezioni?”

Kurt sospirò e indicò i libri. “Sto iniziando a pensare di aver ottenuto quel novanta all'esame solo grazie allo studio maniacale e all'aiuto combinato di Blaine e gli altri. Sono di nuovo al di sotto di quella che a quanto pare è “la media” secondo gli standard della Dalton”.

Almeno non hai dei brutti voti”, sorrise Logan. “E hai ancora il mio aiuto con Murdoch”.

Sì, veneriamo tutti il grande Murdoch”, Kurt roteò gli occhi. Poi si alzò e iniziò a mettere i libri nella borsa. “Visto che la conversazione è giunta alla fine, penso che sia ora di concludere la giornata”.

Logan sembrò leggermente deluso. “Non dovrai continuare a fare questa cosa per molto. Sarai libero tra poco”.

Era vero. Mancavano pochi giorni alla fine delle “ripetizioni”. Kurt ci pensò sopra mentre si allontanava dal dormitorio di Stuart e si accorse che non trovava il tempo passato in Stuart completamente odioso. E, a dire la verità, sembrava essere più terapeutico per Logan che per i suoi studi.

Perfino i Warblers avevano notato il netto cambiamento nella compostezza del prefetto di Stuart e come sembrasse più gentile e – Dio non voglia – amichevole e avevano pochi dubbi sul perché.

Kurt buttò fuori l'aria dai polmoni. Il vapore uscì dalle sue labbra mentre attraversava il giardino, seguendo i sentieri e cercando di non bagnarsi le scarpe, ma senza alcun successo. Sentì una voce chiamarlo. “Kurt! Ehi, ehi Kurt, aspetta un secondo!”

Si voltò e vide Bailey corrergli incontro, con un ghigno. Aveva ancora indosso le cuffie, il volume così alto che quando lo raggiunse, Kurt poté sentire la musica fin da dove si trovava. “Bailey. Che c'è?”

Affannato per la corsa, Bailey gli passò un quaderno. “Hai lasciato questo in camera di Logan”.

Kurt sollevò un sopracciglio mentre lo prendeva. “Logan manda sempre i suoi scagnozzi al posto suo?”

Stava per venire lui, ma ho pensato che non sarebbe stata una buona idea lasciare che ti corresse dietro mentre sei così vicino al dormitorio di Windsor”, Bailey sogghignò. “Mi ha dato ragione. Il tuo dormitorio è piuttosto irritabile e non avrebbero rubato Pavarotti se non fossero stati così arrabbiati”.

Kurt era stupito. “E.. a te sta bene?”

Pavarotti è un prigioniero di guerra e sappiamo che non lo riavremo indietro almeno che qualcuno con la vostra stessa faccia tosta non si faccia avanti e cerchi di portarvelo via”.Bailey si mise le mani in tasca e assunse un'aria imbarazzata. “In realtà, c'era qualcosa che volevo chiederti. Non ne abbiamo mai parlato quindi immagino che ora vada bene”.

Kurt sollevò un sopracciglio in trepidazione e Bailey scrollò le spalle. “Spero che non suoni mal o altro, ma.. tu e Logan.. ufficialmente non c'è nulla tra di voi, vero?”

Sto con Blaine”, disse Kurt deciso.

Oh bene”, Bailey sembrava sollevato. Vide lo sguardo interrogativo di Kurt e iniziò ad agitarsi. “Oh! No, niente del genere, dio no, ma... sai.. so che tu e Blaine.. E con tutti i problemi tra Logan e Blaine l'anno scorso.. mi stavo preoccupando che..”

Un sacco di persone si preoccupano per quei due”, commentò Kurt, strizzando gli occhi.

Per un buon motivo, te l'assicuro”, replicò Bailey “Visto che non si trattava di bullismo, non del peggior almeno, venne considerato come “istigazione al conflitto” e “assalto fisico” all'interno del campus. Blaine aveva la scusa dell'autodifesa e quello fu l'unico motivo per cui non venne espulso. Ma per quanto riguarda Logan.. La Ramsey lo cacciò fuori. Il signor Wright dovette intervenire per farlo rimanere: tornò a Stuart abbastanza velocemente..”

E la terza persona coinvolta?”

Bailey sembrò sorpreso che fosse così informato. “Anche lui sarebbe potuto restare, non era nei guai come Logan..” Bailey sembrava a disagio. “Ma ebbe paura... se ne andò e non tornò più”.

Kurt ora era molto intrigato. “Quindi tu sai che cosa accadde? Ogni cosa?”

Conosco solo il punto di vista di Stuart,” Bailey scosse le spalle, con le mani in tasca. “Ma se davvero vuoi conoscere questa storia, dovrai chiedere direttamente a Logan e a Blaine”.

Non me ne parleranno mai.” Kurt roteò gli occhi. “Ne parlano solo tra di loro quando pensano che io non sia nelle vicinanze. Li ho ormai sentiti litigare abbastanza volte per saperlo”.

Ehi, è una cosa buona”, lo tranquillizzò Bailey, con un piccolo sorriso. “Almeno sai che ti stanno tenendo lontano della battaglia. Ma pensavo che Logan e Blaine andassero un pochino più d'accordo ultimamente”.

Kurt in qualche modo dovette dargli ragione. Di certo continuavano a scambiarsi parole ostili, ma non era come le altre volte in cui gli aveva sentiti ringhiarsi contro tra i denti. “Mi piace pensare che stiano facendo qualche progresso e.. non so, si stiano lasciando tutto alle spalle?” Roteò gli occhi, camminando verso Windsor.

Bailey si incamminò accanto a lui e disse, “Tu stai bene però? Non è stressante per te?”

Sono piuttosto stressato”, rispose Kurt “Tra dover tenere quei due lontani, la scuola, i Warblers e questa fiera che si avvicina..”

Perché sei così preoccupato per la fiera? Tu non devi lavorare”, sbuffò Bailey.

E' aperta al pubblico, quindi, visto che sono uno dei solisti, al mio pubblico adorante e devo assicurarmi di essere adeguatamente preparato ad esibirmi di fronte a loro”, sogghignò Kurt, facendo ridere Bailey.

Quindi è vero”, disse in tono quasi dispiaciuto. “Sei una po' una diva”.

Non era ovvio?” rise Kurt.

Bene, a Logan serve qualcuno con una forte personalità che abbia il coraggio di rispondergli e Blaine ha bisogno di qualcuno che stia al passo con i suoi sbalzi d'umore..” Bailey sorrise. “Performance interessante, a proposito. Mi sono davvero divertito. Sono contento che ti sia piaciuta”.

Già.. Devo ancora vendicarmi su di lui per quello”, rispose Kurt, ricordando il ballo nella Sala dei Warbler e arrossendo. Si fermarono proprio di fronte a Windsor.

Blaine annuì e disse: “Be', non posso andare più in là di così”. Rivolse a Kurt un'espressione seria. “Ascolta.. fai attenzione, okay? Sono contento di vedere che Blaine è di nuovo felice con te e non mi piace l'idea che tu debba sopportare l'ossessione di Logan, ma penso che sia fantastico che tu stia cercando di aiutarlo un po'”.

Se rimarrà calmo, resteremo in buoni termini”, rispose Kurt semplicemente. “Se dovesse esagerare, gli farò passare l'inferno”.

Non l'avrei mai dubitato”.

Lui e Bailey si separarono e Kurt rifletté sul ragazzo: era l'unico Stuart che aveva fatto uno sforzo per parlare con lui in modo amichevolmente. Gli altri Warblers di Stuart erano okay in sala prove, ma fuori da lì e all'interno del dormitorio di Stuart, Kurt poteva percepire la freddezza nella gentilezza che gli rivolgevano.

Sapeva che la simpatia di Bailey nei suoi confronti gli aveva fatto perdere un po' di stima da parte dei suoi compagni di dormitorio. Per due volte Kurt li aveva sentiti commentare - in parte per scherzo, in parte seriamente – che Bailey avrebbe dovuto trasferirsi a Windsor. Bailey non faceva molto caso a loro, ma Kurt capiva che, con la rivalità tra i dormitori, Bailey stava camminando su una linea sottile.

E come tutti gli altri, si comportava come se fosse a conoscenza di alcune cose che a Kurt ancora sfuggivano. Si voltò indietro e vide Bailey dirigersi verso Stuart. Forse Blaine, Logan e i Windsors non avevano intenzione di metterlo al corrente, ma forse poteva convincere Bailey a raccontargli la storia.

Kurt aprì la porta del dormitorio di Windsor. L'urlo che lo salutò fu come un'esplosione nucleare.

CHIUDI QUELLA PORTA!”

Chiuse immediatamente la porta sbattendola e un campanello di ragazzi corse fuori dalla sala comune, inseguendo il piccolo combinaguai che stava infestando il dormitorio. Pavarotti volò con grazia sopra le loro teste e andò a posarsi sulla ringhiera del piano di sopra.

Alcuni di loro erano armati di retini, ma visto che a Windsor fremevano i preparativi per i chioschi della fiera di San Valentino, il dormitorio era pieno di tutti i materiali che stavano utilizzando per costruire. Kurt vide alcuni di loro agitare lunghe travi di legno.

Finirete per uccidere quell'uccello!” urlò Kurt ai ragazzi che correvano per le scale, Wes e David in prima fila con dei retini e i gemelli davanti a loro che saltavano due gradini alla volta.

Ce l'ho!” strillò Dwight dal pianerottolo e colpendo l'uccellino sulla ringhiera.

Dwight, fa attenzione! Non schiacciarlo!” ansimò David.

Pavarotti non era particolarmente spaventato – probabilmente si era ormai abituato alla pazzia di Windsor – e volò via non appena Dwight si avvicinò. Atterrò su una delle travi del tetto e osservò i ragazzi sotto di lui, divertito e curioso.

Kurt rise e scosse la testa. “E' molto più intelligente di molte persone in questo dormitorio”. Mentre si dirigeva di sopra, aggiunse: “Dov'è Blaine?”

Nella sua stanza che canta, come sempre”, brontolò Wes, fissando con cattiveria l'uccello che in precedenza aveva svolazzato per la sua stanza. Pavarotti non era toccato dalle occhiate fulminanti del resto degli occupanti de dormitorio.

Kurt salì le scale e disse: “Sarà meglio che voi ragazzi vi diate una calmata: Charlie tornerà a momenti dall'allenamento e chiederà che cosa state combinando questa volta.”

Quell'uccello causa più guai di quanto ne valga”, brontolò Wes.

Dwight tuttavia notò che mentre Kurt si incamminava lungo il corridoio del secondo piano, Pavarotti lo osservava. Pochi momenti dopo che Kurt era sparito, l'uccello spiccò il volo verso quel corridoio e sparì anche lui.

Kurt andò nella sua camera e trovò che ovunque c'erano tracce dell'opera artistica di Reed. Tele, pastelli, colori ad olio, cavalletti: sembrava che la camera di Reed fosse stata colpita da una granata artistica. Questo voleva dire che la bandiera rosse era alzata, soprattutto in quanto sembrava che Reed avesse infranto la regola cardinale: non far finire niente di tutto ciò nel lato di Kurt della stanza.

Sfortunatamente, Kurt vide due o tre rotoli di carta pesante coperti di acquerelli che giacevano proprio accanto alla sua scrivania. Si premette due dita sul naso per cercare di trovare la calma. Si sforzò di ricordare che Reed era sotto pressione per l'imminente serata dei genitori che era programmata non molto dopo San Valentino, alla quale Reed avrebbe dovuto presentare un'altra esibizione.

La Dalton aveva intenzione di mettere in mostra i suoi migliori talenti per i genitori, i finanziatori e i membri del consiglio di amministrazione, e Reed, sfortunatamente, era diviso tra i Warblers e la pittura, si era trovato in mezzo. Kurt gli aveva suggerito di usare dei lavori già terminati, ma a Reed era quasi venuto un attacco di cuore. Per prima cosa, la maggior parte dei suoi dipinti era rimasta nella galleria dell'Upper West Side dove attendevano di essere comprati. In secondo luogo, Reed non poteva non presentare dei nuovi dipinti visto che sua madre aveva promesso che sarebbe venuta alla serata dei genitori e che si aspettava da lui dei lavori migliori di quelli dell'ultima volta.

Migliore” in arte può essere soggettivo, ma la definizione di “migliore” di Reed era qualcosa che avrebbe reso sua madre abbastanza felice da non farle menzionare di nuovo il fatto che fosse un Warbler. Ecco il perché dei nuovi lavori.

Kurt sollevò gli occhi. “Reed”

Nessuna risposta.

Il ragazzo ricoperto di vernice era sdraiato sul suo letto bianco senza preoccuparsi se lo stesse macchiando o meno. Era sorprendente come Reed riuscisse a sopportare di avere una camera così bianca quando la metà delle volte che dipingeva sembrava che qualcuno avesse lanciato un Picasso sulla sua parte.

Reed?” ripeté Kurt con tono più deciso.

Ancora nessuna risposta. Reed era sdraiato a pancia in giù sul suo letto, gli occhi rossi e gonfi. Aperto di fronte a lui c'era un “libro” patinato (che era ovviamente un catalogo di una sfilata). Era nuovo, quindi probabilmente veniva dall'ultimo luogo in cui sua madre era stata: Milano. Reed stava sfogliando bruscamente le meravigliose pagine piene di fantastici modelli e vestiti stupendi e ricopriva ogni pagina di adesivi che indicavano i vestiti.

Dopo averlo osservato girare le pagine di bellissime fotografie per cinque minuti, Kurt strizzò gli occhi. “Reed..? Che stai facendo...?”

Voltò pagina un'altra volta. Appiccicò un altro adesivo. “..sto scegliendo dei vestiti per me dalla sfilata”.

...Reed, ci sono cinque adesivi su ogni pagina.”

Sì, be'.. voglio tutto”. Attaccò un altro adesivo. “Indosserò tutto insieme. A chi importa? Tanto non andrò con nessuno a quella stupida fiera”. Pagina. Adesivo. “Stupida fiera” .Adesivo. E un altro adesivo.

Kurt sospirò e con cautela si avvicinò a lui, e togliendoli di mano il catalogo con attenzione. San Valentino non era ancora arrivato e stava già causando problemi. “Su.. Andiamo..”

Reed era completamente inerme: non cercò nemmeno di protestare quando Kurt lo trascinò giù dal letto. Kurt fece un verso d'impazienza e il suo amico si alzò in piedi per poi gettarsi sul divano. Kurt si sedette in maniera composta accanto a lui, posando la sua borsa dove non avrebbe danneggiato i dipinti. “Devi riprenderti”, disse senza mezzi termini.

Ho provato a chiamarlo. C'era la segreteria. Ciao, sono Shane e molto probabilmente sto facendo qualcosa più importante che parlare con te, quindi lascia un messaggio..”

La segreteria di Shane non è così; lo so perché anche Blaine cerca di chiamarlo”.

Bene! E solo che.. be' ha detto che, se l'avessi chiamato quando avevo bisogno di lui, sarebbe venuto subito! Eppure non risponde!” Reed abbracciò il cuscino. “Non puoi biasimarmi per essere un po' deluso. E' così sbagliato che voglia passare uno, solo un giorno di San Valentino con qualcuno che mi piace e non solo come amico?” si lamentò Reed. “Solo per.. non lo so.. vedere se è così importante come tutti lo fanno sembrare.”

Kurt gemette esasperato. “E' una festa commerciale, Reed. Pensavo che tu più di tutti l'avresti capito. E' solo una macchinazione. Non dovrebbe esserci un giorno prefissato per passare del tempo con la persona che ti piace.”

Tu hai però intenzione di passarlo con Blaine.” Reed sollevò un sopracciglio.

Kurt si raddrizzò e arrossì leggermente. “Questo.. benché sia vero.. non è il punto”. Fulminò Reed quando questo incominciò a ridere. Kurt si voltò e disse: “Andrà tutto bene. Non importa che Shane risponda o meno; te la caverai. E poi, non vorrei che tu andassi troppo di fretta.”

Che cosa intendi?” domandò Reed mentre si appoggiava allo schienale del divano.

Be', senza offesa, ma hai detto di esser ancora un po' confuso”. Kurt gli rivolse un'espressione dubbiosa. “E chiunque sano di mente metterebbe in dubbio il fatto che tu abbia scelto proprio Shane. Tu e lui siete come due colori contrastanti.”

Non mi sento confuso quando lo guardo”.

Kurt sollevò un sopracciglio a questa affermazione. Reed stava fissando due dipinti dall'altra parte della stanza. Uno era un tripudio di colori, l'altro era la silhouette di una persona, circondata da complicati ghirigori a forma di spirale. “..Mi piacerebbe sapere perché. E' come se tutte le voci nella mia testa smettessero di parlare”.

Reed si guardò le mani che stringevano il cellulare. Nessun messaggio. “...ma immagino tu abbia ragione.. forse sto correndo un po' troppo. E... mi sto facendo prendere troppo la mano.”

Kurt lo studiò e gli diede un colpetto amichevole. “Quel pazzo pieno di ricci ti piace davvero così tanto?”

Se ti dicessi di no, mi crederesti?” Reed gli rivolse un sorriso triste. “Perché ho provato a ripeterlo allo specchio un milione di volte.. e non riesco a credermi.”

D'accordo, ma Blaine e io vi terremo d'occhio. Tu sei una facile vittima di incidenti e lui e un'incidente che aspetta solo di accadere.”

Prima devo riuscire a contattarlo” Reed fulminò il suo telefono. “Non tornerà alla Dalton senza un buon motivo, quindi potrei anche dargliene uno”.

Chissà perché Shane non ti stia telefonando a ogni ora del giorno..?” si domandò Kurt ad alta voce. “Avrei pensato che il tuo piccolo stalker sapesse già tutto della fiera, ma neanche Blaine riesce a contattarlo...”

Finalmente!” Blaine guardò fuori dalla finestra mentre teneva il cellulare all'orecchio. “Che stai combinando? Stavo quasi per venire lì per controllare che questa volta non ti fossi rotto il braccio per davvero”.

La risata all'altro capo fu gioviale. “Oh, mi dispiace. Ero..be', ero occupato”.

Dimmi che non stai distruggendo di nuovo qualcosa, Shane”.

Sto distruggendo le mie debolezze, tutto qui”. Blaine poteva quasi vederlo sogghignare.

Che cosa vorresti dire?”

Sto.. guarendo”, Shane soffocò una risata. “Sto facendo una specie di fisioterapia. Voglio essere in grado di camminare e forse correre quando ci sarà quella vostra fiera”.

Che cosa?” domandò Blaine incredulo “Senti, sei sicuro di quello che stai facendo? Potresti farti ancora più male; hai bisogno di tempo per guarire”.

Senti, sono un ballerino, e prima dell'incidente ero nel pieno della mia forma fisica: posso farcela. Blaine, non porterò certo Reed alla fiera con le stampelle. Assolutamente no. Quindi sto ignorando il cellulare e mi sto concentrando solo sulla mia guarigione per riuscire a camminare di nuovo”. Si sentì il suono di qualcosa di metallo che colpiva qualcosa di legno. Forse una stampella che era caduta contro l'antico divano austriaco. Blaine sussultò quando sentì qualcuno bussare alla sua porta. Attraversò la stanza per andare ad aprire.

Sì, forse non gliel'ho ancora chiesto, ma una volta che sarò sicuro di me, lo tormenterò amorevolmente finché non mi dirà di sì. Intendo chiamarlo fino a quando il suo cellulare non esploderà. Dovrà dirmi di sì, anche solo per farmi stare zitto”.

Non lasciare che niente ti fermi”, Blaine sollevò un sopracciglio mentre apriva la porta. Come al solito trovò Kurt che gli sorrideva. Anche Blaine gli sorrise e lo fece accomodare mentre diceva a Shane: “Senti, puoi almeno promettermi di non strafare? Ricordi quella volta che volevi essere in perfette condizioni per uno spettacolo e rompesti tutti gli specchi della scuola di ballo?”

Continuo a sostenere che fu un incidente e che quegli specchi non sarebbero dovuto trovarsi in quella posizione”.

Sì, dare la colpa ad oggetti inanimati è sempre il modo migliore di comportarsi. Devo andare ora: Kurt è qui”.

Oh, non voglio interrompere i vostri incontri appassionati”.

Arrivederci, Shane”.

Avete intenzione di passare alla prossima base in futuro, vero? Non vorrete rimanere così freddi, vero?

Blaine roteò gli occhi e riattaccò. Kurt lo stava guardando sorpreso. “Era Shane?”

Già”. Blaine si mise il telefono in tasca e si sedette accanto a lui. Si piegò in avanti e diede un bacio a Kurt. Mentre Kurt lo ricambiava, disse: “Finalmente ha risposto al telefono?”

Sì, ma la situazione è più o meno quella che mi immaginavo..” Blaine si avvicinò ulteriormente a lui.

Sangue, distruzione e ossa rotte?” Kurt si lasciò trascinare dal bacio ancora di più.

Almeno respira ancora..”

Lasciarono cadere la conversazione in favore di teneri baci, carezze che andavano al di là dei vestiti, caldi respiri e labbra che si muovevano sopra la pelle bollente. Kurt rabbrividì quando la sua camicia si sollevò abbastanza da esporre quella zona di pelle sopra la vita che le dita di Blaine stavano esplorando.

Mm.. alla faccia delle prove..” sospirò Blaine contro le labbra di Kurt mentre quest'ultimo si appoggiava alla mano di Blaine sulla sua schiena. Di solito non permettevano agli ormoni di prendere il sopravvento, visto che avevano altre cose da fare, ma Kurt stavolta non aveva intenzione di smettere.

Ti prego, smettila di parlare..” disse Kurt a bassa voce mentre Blaine con le labbra sfiorava la mandibola di Kurt fino al pomo d'Adamo. “Stai rovinando l'atmosfera...”

Sto solo dicendo..” mormorò Blaine sovrastando il battito del cuore di Kurt “Sei tu quello che preoccupato per le coppie.. e Harvey e la Medel hanno detto di essere pronti per qualunque cosa...”

Mm..siamo pronti, penso...” Kurt si piegò così indietro che finì contro i cuscini del divano. Blaine lo seguì e le loro labbra si incontrarono di nuovo. Blaine si piegò su Kurt, afferrando con una mano la testa dell'altro ragazzo per approfondire il bacio. Proprio mentre le preoccupazioni iniziavano a svanire, sopraffatti dalle carezze e dal calore...

...un dolce cinguettio risuonò sopra le loro teste.

Entrambi i ragazzi raggelarono.

Il cinguettio si ripeté.

Kurt sollevò i suo occhi spaventati al di sopra della testa di Blaine e vide che sulla testiera del divano c'era un piccolo uccellino giallo.

..oh mio dio”.

Dimmi che non è..” Blaine chiuse gli occhi, senza muoversi né voltarsi.

E' abbastanza vicino da saltarti sulla spalla”, sussurrò Kurt, senza distogliere gli occhi dal piccolo usignolo curioso.

Dannazione, Pavarotti..” Blaine fece per muoversi ma Kurt gli afferrò il braccio. “Shh!” sibilò “Lo spaventerai”

Non possiamo prenderlo a mani nude..!” sibilò Blaine in risposta. “Come ha fatto ad entrare?”

Probabilmente è volato dentro quando mi hai fatto entrare”, rispose Kurt con le mani che fremevano di afferrare l'uccellino che al momento sembrava non avere neanche una preoccupazione al mondo. I suoi occhi vagarono per la stanza, alla ricerca di qualcosa che avrebbero potuto usare per catturarlo, per quanto improbabile fosse la cosa, e vide che la finestra di Blaine era aperta.

La finestra”.

Blaine si volto verso di essa. “Ho dimenticato di chiuderla prima di farti entrare”.

Volerà via”.

Al mio tre: io chiudo la finestra, tu corri alla porta e chiami gli altri. Assicurati soltanto che non esca. Almeno l'avremo intrappolato nella mia stanza”.

L'uccello si limitò a cinguettare.

I due ragazzi incrociarono lo sguardo.. e schizzarono in due direzioni opposte. Pavarotti svolazzò velocemente verso l'alto, dando così inizio alla più infruttuosa caccia della serata, che culminò con la quasi completa distruzione della stanza di Blaine.

D'accordo, abbiamo saputo che tutti voi siete preoccupati perché non ci stiamo concentrando molto sulla fiera”, disse Harvey mentre camminava davanti a loro nella sala prove ormai vuota. Gli altri erano stati congedati. Gli unici che rimanevano erano i quattro solisti per lo spettacolo della fiera e i loro sostituti: i gemelli.

Ma voglio che tutti voi sappiate che è solo perché questo spettacolo è per voi ordinaria amministrazione. Non c'è la stressa pressione che c'è per le performance per la serata dei genitori o per le Regionali e volevamo soprattutto che vi concentraste su di esse. A parte questo, siamo pienamente sicuri delle abilità dei nostri quattro solisti..” Harvey fece un cenno a Blaine, Logan, Kurt e Reed, che sedevano insieme. “E i loro sostituti”. Si rivolse ai gemelli, che sorrisero allegri. In quanto voti, si erano piazzati subito dopo gli altri quattro.

La Medel, seduta al piano, iniziò a parlare, sorridendo ai quattro. “Abbiamo deciso le coppie e una lista di canzoni da cui potrete scegliere”.

Kurt guardò Blaine orgoglioso. Kurt non aveva assolutamente fatto nulla di estremo come seguire la direttrice e tormentarla suggerendole canzoni che lui e Blaine avevano già preparato. Era quasi sicuro che lui e Blaine avrebbero ottenuto il duetto romantico sulla lista. Non avrebbe mai rinunciato a quella canzone in particolare: era perfetta per loro e l'avevano provata allo sfinimento.

Harvey annuì e guardò gli spartiti. “Bene allora, visto che la prima coppia saranno i nostri solisti abituali e la seconda i nuovi arrivati...”

Aspetti”. Kurt scattò in piedi senza riuscire a fermarsi. “Che cosa vuol dire che la prima coppia saranno i solisti abituali e la seconda i nuovi arrivati?”

I gemelli avevano la bocca spalancata per lo shock. Harvey si tolse gli occhiali da lettura e guardò Kurt, incerto su come interpretare la sua reazione. “Non penso di poter essere più chiaro. I primi due saranno Logan e Blaine. Tu e Reed formerete l'altra coppia”.

Kurt guardò Blaine con gli occhi fuori dalle orbite, mentre Logan sedeva con aria sorpresa. Reed sembrò immediatamente stressato, stritolandosi le mani mentre Blaine e Logan si scambiavano sbieche occhiatacce.

Era la scelta più ovvia”, continuò Harvey, domandandosi perché dovesse addirittura spiegarlo. “Logan e Blaine hanno più esperienza, quindi saranno in grado di lavorare meglio insieme. Kurt e Reed hanno dimostrato che insieme sono eccellenti grazie alla loro esibizione al festival invernale e quell'incredibile e non ortodosso numero da cheerleader avvenuto durante la partita di calcio..”

Kurt affondò nella sedia con aria scossa. Reed lo guardò e gli sussurrò: “Non fraintendermi: sono molto contento di non dover duettare con Logan, ma questa situazione..” Lanciò uno sguardo verso Blaine e Logan, che sedevano rigidi, chiaramente immersi nei loro pensieri. “..è davvero brutta.”

Brutta?” Kurt fissò duramente il suo amico mentre le parole gli sibilavano tra i denti. “Brutta è stata la caduta che ha fatto Beyoncé durante il suo concerto. Qui siamo ai livelli di Lady Gaga che non viene scelta come miglior artista emergente ai Grammy.” Si voltò verso i due che sedevano accanto a lui.

Blaine non aveva certo intenzione di protestare per la decisione di Harvey e della Medel, ma non si mosse neanche quando la Medel gli passò la lista delle canzoni che lui e Logan avrebbero potuto scegliere per il duetto. Fu Logan che si piegò in avanti e la prese, rivolgendo un sorriso alla Medel, che lo guardò confusa. Kurt prese con cautela il foglio dalle mani della professoressa, tenendolo con le punte delle dita come se avesse avuto bisogno di guanti protettivi.

La Medel guardò loro e poi guardò Harvey, che sapeva riconoscere lo stress quando lo vedeva e sapeva che avrebbe dovuto aspettarsi questa reazione.

Capisco che tutti voi vi aspettavate qualcosa di diverso”, commentò Harvey, guardandoli. “Ma crediamo che la nostra scelta per le coppie sia sicura.” Si voltò, rivolgendo a Logan e Blaine un'occhiata severa. “E capisco che tutti in questa stanza sono perfettamente a conoscenza dei problemi che tu e Logan avete avuto in passato..” A questo punto il gelo era calato sulla stanza. “..ma far parte di una squadra vuol dire lasciarsi il passato alle spalle. Se tu e Blaine non riuscite a lavorare insieme in questa circostanza, allora non riuscirete a lavorare tra i Warblers come dovreste. Evitarvi durante le esibizioni potrà funzionare per voi, ma dovete venirvi incontro. Trovare un modo per affrontare la cosa.”

E Logan, Kurt”, disse la Medel con un sorriso dispiaciuto “So che voi due lavorate bene insieme, ma visto che la fiera sarà aperta al pubblico e che non abbiamo ancora definito nulla per le Regionali, vogliamo tenervi in attesa.”

Aspetti..” Blaine alzò lo sguardo, mentre Kurt impallidiva. “Che intende dire con 'Logan e Kurt'?”

Loro non.. non hanno mai cantato insieme prima d'ora,” disse Reed con una risatina nervosa.

I gemelli guardarono immediatamente Logan che per una volta sembrava preso leggermente in contropiede. La Medel fece un piccolo sorriso, non capendo che cosa stesse succedendo, ma disse: “Ho sentito Kurt e Logan cantare insieme. Stavo cercando di far migliorare Logan – non sembrava stare molto bene dopo le vacanze. Ho chiesto a Kurt di intervenire e di aiutarlo con un duetto..” lanciò in aria le mani con una piccola risata. “Sono proprio una coppia particolare. Non è come quando tu canti con lui, Blaine, e non è nemmeno come quando canta con Reed. E'... interessante?”

Quanto interessante?” chiesero i gemelli con un sorriso glaciale.

Ho detto loro che hanno una buona probabilità di esibirsi insieme alle Regionali”, rispose la Medel.

Reed affondò il volto tra le mani. Blaine guardò Kurt, che stava fissando il pavimento così intensamente che avrebbe potuto dargli fuoco. Logan osservò lui e poi l'espressione sorpresa di Blaine, poi si voltò verso la Medel. “Comunque sia, non tocca a noi cantare stavolta, ma a Blaine e me”. Le rivolse il solito sorriso composto che conquistava professori e genitori a destra e a manca. “Quindi non dovrebbero esserci problemi, visto che Blaine ed io abbiamo già cantato insieme in passato”.

Harvey conosceva Logan fin troppo bene per farsi ingannare da quel sorriso. L'aveva già visto una volta, usato sempre in un'occasione in cui lui e Blaine erano coinvolti, ma la terza persona non era Kurt. E Harvey sapeva che stava per entrare in un'altra polveriera. La domanda era se fossero capaci o meno di sfruttare la cosa per cantare bene, nonostante le coppie.

Strizzò gli occhi e guardò il gruppo. “..Vorrei che tutte le coppie preparassero una dimostrazione per domani.”

Tutti lo fissarono sorpresi. “D-domani?” Reed era sconvolto.

Sì, domani”, Harvey li studiò con aria severa. “Avete le canzone, avete tempo a disposizione e sapete con chi dovete cantare. La maggior parte delle canzoni fanno già parte del repertorio, quindi potete scegliere qualche altro membro per supportarvi. Domani ci sarà abbastanza tempo per una breve dimostrazione. Solo per vedere che cosa voi ragazzi siete in grado di fare.”

Windsor era un disastro: resti di attrazioni, striscioni e attrezzature per la fiera erano sparsi per tutto il dormitorio. I ragazzi correvano avanti e indietro per il corridoio, trasportando materiale per i chioschi e ovunque risuonava il rumore di gente che costruiva.

Charlie lavorava senza sosta, supervisionando ogni cosa. Guardò la sua cartelletta dove tutti avevano elencato i loro chioschi per la fiera e controllò i loro progressi.

Senti, Drew.. sei sicuro che questo sia giusto?” chiese al ragazzo con il camice da laboratorio. “Non puoi vendere davvero una pozione d'amore”.

Tecnicamente è un siero d'amore”, lo corresse il chimico, infilandosi gli occhiali protettiviv“I ferormoni e altre sostanze possono generare una lieve euforia combinata in un solo siero! Funzionerà, fidati. Sarà il successo della fiera”.

Purché non esploda prima che tu l'abbia portata fuori di qui..” Charlie studiò l'attrezzatura da laboratorio in cucina “E tieni quella roba lontano dal cibo per la fiera”. Marciò fuori dalla cucina non appena udì un forte fischio e, senza perdere la calma, si abbassò quando la cucina venne scossa da un terribile botto.

Okay...” Charlie cancellò quel progetto dalla sua lista. “Ora vediamo..” Alzò lo sguardo verso l'entrata e gemette. “Ragazzi, andiamo. Non lasciate qui questa roba!” Diede un calcio ad alcune tavole di compensato mezze dipinte. “Di chi..” Vide che c'era scritto “Prigione” e qualcos'altro e sospirò “Wes! David!”

Sarebbe molto più facile riuscire a tenere tutto sotto controllo se David non fosse sempre al cellulare!” urlò Wes dalla sala comune dove stava costruendo le sbarre per la prigione. Fulminò il suo migliore amico, ma David si voltò verso di lui, indicò il telefono e disse: “Katherine.”

Wes fece un profondo sospiro e annuì. “Sì, d'accordo..” e continuò a martellare.

Charlie con sorpresa si accorse dell'espressione avvilita di Wes “...single per San Valentino, Wes?”

E' la prima volta in due anni”.

Meglio che avere quell'arpia sulla spalla”, Charlie sogghignò “O era una Banshee?”

Per piacere, Charlie, anche tu sei single quest'anno. Abbiamo saputo che hai mollato Leslie dopo che ha urlato contro tua cugina”, sbotto Wes e Charlie arrossì “Quella ragazza ha dei seri problemi di gelosia”.

Quando è ora di dire basta, un ragazzo deve dire basta”, Charlie sospirò.

In quell'istante, le porte di Windsor si spalancarono e qualcosa di ben più freddo del vento entrò. Charlie alzò lo sguardo insieme agli altri e Dwight, seduto sulle scale, si accigliò. Blaine sembrava sconvolto, Kurt frustrato, Reed spaventato e i gemelli arrabbiati, con le braccia incrociate sul petto. A quel punto, tutti potevano vedere che Kurt aveva saltato la sua ora di ripetizione obbligatoria a Stuart e ciò non era un buon segno.

Siete tornati,” disse Dwight sorpreso mentre Blaine gli passava accanto senza dire una parola e senza salutare nessuno. Dwight si voltò verso Reed, quando Kurt si comportò nello stesso modo. “Come è andata?”

Imbarazzante,” rispose Reed a bassa voce.

Dwight sbatté le palpebre e seguì con lo sguardo Kurt e Blaine che salivano le scale, entrambi seguiti dall'uccellino giallo che li stava osservando da una trave. “Che ha fatto Logan stavolta?” domandò Wes dal piano di sotto, alzando lo sguardo.

Stranamente, non è stata solo colpa sua..” Reed scrollò le spalle, preoccupato. “Harvey e la Medel vogliono che Blaine e Logan cantino insieme per San Valentino.”

Era un pessimo momento per fare qualsiasi cosa all'ingresso. Tutti i ragazzi sputarono le loro bibite e fecero cadere i loro attrezzi. E ricordando tutti gli avvenimenti dell'anno scorso, esplosero:

CHE COSA?”

D'accordo”.

Quando Kurt sbatté la porta, Blaine sussultò. Non si aspettava che lo seguisse. Kurt era accigliato. “Non hai detto niente mentre tornavamo, non hai guardato nessuno. Che problema c'è?” Si tolse il cappotto e lo gettò insieme alla cartella sul pavimento senza tante cerimonie.

Blaine lo guardò. “Non c'è niente che non va.”

Sì, ovviamente, visto che le tue sopracciglia sono così corrucciate da sembrare una sciarpa di Gap”, sbottò Kurt “Dimmi che c'è che non va. Non mi nascondi mai niente: ormai ti conosco abbastanza bene.”

Interessante, visto che a quanto pare ci sono ancora cose di te che non conosco..” borbottò Blaine a bassa voce.

Kurt si irrigidì. “Che cos'hai detto?” chiese strizzando gli occhi.

Blaine tirò fuori l'aria mentre si toglieva il cappotto. “Quindi ora canti con lui..?”

Me l'ha chiesto la Medel,” disse Kurt, accigliandosi e sedendosi sul letto di Blaine. “Ero lì, Julian era lì, l'abbiamo sentito cantare e lei mi ha chiesto di cantare con lui. Non vedo dove sia il problema. Ti dispiacerebbe spiegarmi?”

Blaine si limitò a scuotere la testa, fissando gli spartiti sulla sua scrivania. Guardò la bacheca di sughero solo una volta, molto di fretta. “No. Non c'è niente da spiegare”, rispose teso.

Questa situazione stava facendo davvero innervosire Kurt. Si leccò le labbra e cercò di calmarsi. “Senti, nessun altro l'avrebbe fatto. Era di nuovo sotto l'effetto dei farmaci. A nessuno di voi piace..”

Per delle buone ragioni, forse?” rispose Blaine quasi sarcastico.

E volevo solo mostrargli che c'era qualcuno disposto a tollerarlo.”

Spendi già molto tempo con lui, visto che praticamente ti pedina.”

Kurt sembrò scandalizzato e sentì il calore risalirgli nel petto. “Mi sta facendo da tutor grazie a Murdoch e non parliamo nemmeno tanto.” Indicò frustrato il dormitorio di Stuart. “Parliamo della scuola, dei Warbler, di quanto strani siano tutti a Stuart e di quanto sopra le righe siano tutti a Windsor.” Si trattenne per un momento. “..Io.. io.. ho cantato con lui una volta.” Continuò in fretta quando vide che Blaine sembrava innervosirsi e alzò le mani. “Ma solo una volta! Per prepararsi al duello e non si è mai ripetuto. Io ho cantato per te; non ho cantato con lui. Julian ha cantato con lui.”

Quindi che cos'altro non mi hai detto?” disse Blaine in silenzio, senza guardarlo e premendo le mani sulla scrivania.

Kurt lo fissò, non riuscendo a credere che si stesse arrabbiando così tanto per questa cosa. Sospirò frustrato e disse: “Dov'è il problema? Il duetto che ho cantato con lui era solo per provare. Pensi che passi il mio tempo a Stuart a flirtare con lui?”

Be', di certo non fai nulla per allontanarlo!”, sbottò Blaine all'improvviso.

Kurt arrossì per la rabbia e saltò in piedi. Un'ira accecante gli stava attraversando tutto il corpo. “Che cosa vorresti dire?” chiese, alzando la voce “Ogni volta gli ricordo che sto con te e che questo non è destinato a cambiare! E' lui che continua a farsi avanti!”

Cantare duetti con lui di certo lo incoraggia”, rispose Blaine, voltandosi verso di lui con aria agitata “Gli fai credere di avere una possibilità e non fai altro che peggiorare tutto..!”

IO sto peggiorando tutto?” esplose Kurt camminando verso di lui “Stai esagerando. Io non provo nulla per lui: voglio solo che se ne stia al suo posto, cioè ad una distanza accettabile da te e da me”.

E quale sarebbe questa distanza accettabile?” domandò Blaine incredulo e ricambiando lo sguardo che Kurt gli stava rivolgendo. “Dimmelo, Kurt, perché sembra che tu e lui vi stiate avvicinando un po' troppo! Vuoi che me ne stia fermo a guardare?”

Kurt strizzò gli occhi. Lui e Blaine avevano ormai raggiunto un punto di non ritorno. “Quindi pensi che io abbia intenzione di scappare con lui alle tue spalle, è così?”

No!” rispose Blaine, anche se il voltò gli diventò rosso “Quello che sto dicendo è che dovresti seguire il consiglio di qualcuno con molta più esperienza quando si tratta di quel lunatico. Sta cercando di entrare nella tua testa! Ti sta attirando nella sua trappola”.

Kurt fece un verso sdegnato. “Certo, Blaine, perché sono un completo idiota e ci cascherò di certo. Scusa, ma l'hai visto? Potrò non sapere come era quando stava con te, ma dal mio punto di vista è triste, imbottito di farmaci e quasi tutti a scuola lo odiano e, se cercare di fargli capire che non è da solo è sbagliato..”

Non funziona così quando è chiaramente innamorato di te”, scoppiò Blaine, quasi sillabandogli ogni parola “Non lo stai aiutando, Kurt! Tu lo stai illudendo! Gli stai facendo credere che tu abbia anche un piccolo sentimento per lui e questo non fa altro che alimentare la sua fiamma! La cosa migliore è stare alla larga da lui e lasciare che risolva i suoi problemi da solo! Se vuoi davvero aiutarlo, allora dovresti tenerlo lontano da te!”

Se lo lascio da solo, cadrà a pezzi!” urlò di rimando Kurt. Gemette esasperato e lanciò le braccia al cielo. “Non è nemmeno lui il problema, vero? Sei tu! Tu non ti fidi di me! Mi stai praticamente accusando di tradirti! Tutta questa storia di 'essermi avvicinato troppo a lui'? Mi sembra che tu abbia qualche insicurezza!”

E ne ho tutti il diritto!” replicò Blaine “L'ho già visto succedere una volta e non voglio che accada di nuovo, soprattutto non con lui! Almeno avresti potuto dirmi che cosa stava succedendo: di certo non volevo sentir dire dalla Medel che il mio ex e il mio ragazzo si cantano serenate a vicenda quando non sto guardando! E avrei pensato che avresti preso in considerazione anche i miei sentimenti prima di andartene con lui!”

Non ho intenzione di andarmene con lui!” urlò Kurt “Perché non riesci a capire che è di te che io sono innamorato?

Blaine lo fissò senza dire una parola.

Kurt non sapeva quand'è che aveva incominciato a piangere, ma lacrime calde e arrabbiate gli stavano rigando le guance. Pensava di essere troppo arrabbiato e frustrato per piangere. Non voleva nemmeno più guardare Blaine in faccia. Avrebbe finito per lanciargli qualcosa addosso e di sicuro sarebbe stata qualcosa che gli avrebbe lasciato un bel livido o che gli avrebbe procurato uno stordimento tale da fargli capire che quello che stava cercando di fare era tenere Logan il più lontano possibile da Blaine e dalla loro relazione. Qualsiasi cosa Kurt avesse fatto, aveva sempre ripetuto a Logan più volte che lui e Blaine stavano insieme e che non avrebbe potuto fare niente per cambiarlo. E Logan avrebbe accettato la cosa solo se avesse smesso di essere così arrabbiato, se tutti avessero smesso di guardarlo come un mostro.

Blaine non seppe che dire quando vide le lacrime. Dentro di sé si sentiva freddo, arrabbiato e tradito. Lui in persona aveva raccontato a Kurt che cosa era successo con Logan. Non riusciva a capire perché Kurt non potesse semplicemente stare alla larga da lui o perché dovesse continuare a camminare sulla sottile linea tra loro due o perché dovesse nasconderlo. Non riusciva a capire perché Kurt non gli desse retta; perché non poteva stare con lui e ignorare Logan e il suo corteggiamento. Gli ricordava troppo l'anno scorso – come se la ferita fosse stata riaperta di nuovo – e non era pronto a perderlo e di certo non per Logan. Non dopo tutto quello che era successo.

Ma Kurt stava piangendo e Blaine era arrabbiato.

E le parole di entrambi avevano fatto centro.

Kurt scosse la testa, mordendosi così forte le labbra che poté sentire il sapore del sangue. Si allontanò da Blaine e raccolse la sua borsa e la sua sciarpa con il respiro mozzato.

Kurt..” il nome sfuggì dalla labbra di Blaine prima che il ragazzo potesse impedirlo.

Fu inutile perché passò inosservato. Le urla nella testa di Kurt stavano tenendo lontano qualsiasi altro suono. Con un gemito soffocato, corse verso la porta.

Kurt!” Questa volta fu volontario, ma Blaine non si mosse. Non riusciva a muoversi.

Kurt si voltò verso di lui un ultima volta per mezzo secondo. Gli occhi blu erano pieni di incredulità e delusione che Blaine non avrebbe mai voluto vedere. Poi se ne andò sbattendo la porta dietro di sé.

Quando Kurt si trovò in corridoio, si portò una mano alla bocca, cercando disperatamente di trattenere un altro gemito, ma quando alzò la testa, vide diversi paia di occhi che lo fissavano.

Il corridoio era pieno di ragazzi stupefatti. I gemelli erano proprio fuori dalla porta con Dwight, Wes e David. Charlie era di lato e il resto dei Windsors erano affacciati dalle loro stanze, compreso Reed. Quando si accorsero che Kurt li stava guardando, molti di loro corsero via, ma i cospiratori rimasero.

Vi prego, ditemi che non avete sentito..” sussurrò Kurt con voce roca.

Difficile non farlo”, disse Wes cupamente.

David annuì lentamente. “..avete urlato parecchio”.

La lite peggiore che abbiamo sentito dall'ultima volta che è venuta Tabitha”, disse Dwight senza battere ciglio e senz'alcuna intonazione.

Kurt scosse la testa, si asciugò velocemente le lacrime, spinse via i gemelli e si diresse verso la sua camera. Reed ritornò in sé e lo seguì, facendo capire agli altri che se ne sarebbe occupato lei.

Non appena ebbe chiuso la porta, Wes e David corsero in camera di Blaine con espressioni severe e sbatterono la porta prima che Dwight e i gemelli potessero seguirli.

Che diavolo è successo?” domandò David non appena entrato.

Penso che abbiate sentito..” mugugnò Blaine a voce davvero bassa da dove si trovava seduto in fondo al letto con il volto tra le mani.

Sì, ma penso che sia necessario che qualcuno ce lo traduca dalla lingua degli idioti all'inglese”, sbottò Wes. “Perché cavolo vi stavate urlando contro in quel modo?”

Ci siamo solo.. arrabbiati”, disse Blaine con voce vuota, fissando il pavimento.

Arrabbiarsi non comporta dei livelli di decibel da opera lirica”. David incrociò le braccia. “Ora ti dispiacerebbe dirci qual'è il vero problema? Perché questo non sei.. tu”. Lo indicò. “Non ti lasci trasportare dalle cose, o almeno in questo modo”.

Questa volta sì..” sospirò Blaine. Volse lo sguardo verso la porta da cui Kurt aveva lasciato la stanza. “Proprio per bene”.

Che cosa avrebbe fatto capire a Kurt che Logan non era solo una complicazione, ma un intero problema a sé stante? Stavano insieme da appena poche settimane ed era già riuscito a fargli litigare in questo modo. Pensava che dopo tutto quello che Kurt aveva sentito, tutto quello che gli era stato raccontato e dopo tutta la violenza che aveva dovuto subire al McKinley, avrebbe cercato di risparmiare a sé stesso e a Blaine la pena di dover affrontare Logan in quelle condizioni..

C'è qualche ragione particolare, Blaine?”

Guardò David, stupefatto. “Che cosa?”

No, volevo solo sapere”, disse David accigliato “Se avevi qualche ragione per sospettare che Kurt possa davvero provare qualcosa per Logan e che lo stia incoraggiando alle tue spalle...”

A parte qualche duetto di allenamento, perché seriamente, David e io proviamo inseme la maggior parte delle volte eppure Katherine non mi urla mai contro”. Wes lo guardò in cagnesco.

Tu non provi sentimenti per David, Wes”, mormorò Blaine con grande pazienza.

Che ne sai?” A David sfuggì un sogghigno mentre circondava le spalle dell'amico con il braccio. “Se giocassi nella tua squadra, Wes sarebbe la mia prima scelta, visto che probabilmente, invecchieremo insieme”.

Visto?” sorrise Wes, ricambiando il gesto.

Blaine non stava ridendo. Non riusciva. Fece un grosso sospiro e scosse la testa. Si alzò, raggiunse la sua scrivania dalla quale tolse i compiti, cercando di fare un po' d'ordine. Il litigio gli aveva permeato pelle e vestiti e tutto gli sembrava sbagliato.

Tolse fogli per un po', poi all'improvviso si voltò verso di loro e disse: “Ho ragione, vero?”

I due si guardarono e Blaine continuò: “Sta illudendo Logan, giusto? Cantare canzoni d'amore con lui, passare tempo con lui.. E Kurt non me l'ha nemmeno detto. Perché nascondermelo se non si sentiva in colpa?”

Forse perché sapeva che avresti reagito così?” suggerì Wes sollevando un sopracciglio.

Quando Blaine sospirò e si appoggiò alla scrivania, David gli si avvicinò. “Senti.. Non stiamo dicendo che Kurt abbia fatto bene ad assecondare Logan in questo modo. Logan Wright è l'ultima persona al mondo a cui bisognerebbe mostrare una scintilla di debolezza”.

Quello che stiamo dicendo è che.. forse le intenzioni di Kurt erano buone”. Wes scosse le spalle e si buttò sul letto di Blaine. “Voglio dire... sì, è stata un'idea stupida, ma... Kurt non mi sembra proprio il tipo che illude un ragazzo solo per soddisfazione personale”.

A te sembra di sì?” domandò David a Blaine con voce tranquilla.

Blaine non rispose. Fissò il pavimento. Non appena notò il suo sguardo, Wes annuì. “Ah.. ho capito”. Si alzò. “Non riguarda lui, vero? Riguarda..”

Sì, lui” Blaine lo fulminò. “Neanche lui mi sembrava il tipo”.

Devi smetterla di paragonarlo a Kurt, Blaine”, disse finalmente David con aria leggermente spazientita. “Devi smetterla, amico, perché lui non è Kurt e Kurt non è lui. Non è che provi ancora qualcosa per lui?”

Che cosa.. no!” Blaine lo fissò genuinamente scandalizzato, come se anche solo pensare una cosa del genere fosse un insulto nei suoi confronti. “Io sono innamorato di Kurt, d'accordo? Non me la prenderei così tanto se non lo fossi”. Si buttò sul letto a faccia in giù. “Potreste lasciarmi da solo per un minuto? Devo.. pensare”.

David e Wes si guardarono e Wes scosse la testa. “Okay, be'... Allora devi smetterla di pensare che sia tutta una replica dell'anno scorso”.

Non sarebbe male se Logan la smettesse di farla sembrare tale”, replicò Blaine fissando il muro.

Hm..be', anche questo è vero” David scosse le spalle. Sospirò e si diresse verso la porta. “Lasceremo che siate tu e Kurt a risolvere questa situazione”.

Già, anche perché tu-sai-chi non era proprio un tipo combattivo”, disse Wes pensieroso. “Kurt, invece, sembra avere gli artigli. Farà bene ad entrambi!” Fece un piccolo sogghigno e chiuse la porta.

Blaine gemette e si gettò il cuscino sulla testa, rovinando il gel e lasciando liberi i ricci. Sarebbe stata una lunga nottata.

Kurt..?” Reed si sedette con cautela infondo al letto. Era passata mezzora dallo scoppio della lite in camera di Blaine e Reed aveva aspettato con pazienza che i brontolii incoerenti e piuttosto fastidiosi dell'ira di Kurt cessassero. Ora c'era solo silenzio e, sotto quelle che dovevano essere tre trapunte, giaceva Kurt. Reed accarezzò gentilmente il fagotto, ma questo si scansò. “Kurt?”

Vattene”

Reed fece un grosso sospirò. Era giunto il momento. “Kurt.. ti prego, parlami? Insomma, se a Windsor c'è qualcuno con cui parlare..”

Ti schiereresti dalla sua parte. Si schierano tutti dalla sua parte. Tutti si schiereranno dalla sua parte.”

Al che Reed disse pazientemente: “Benché questo non sia vero, vuoi forse dire che sei tu ad aver fatto qualcosa di sbagliato?”

No!” Kurt si alzò immediatamente e Reed rimase stupito dal suo aspetto. Il viso e gli occhi erano arrossati: era l'aspetto di qualcuno che aveva pianto, ma sembrava furioso. Il pianto più arrabbiato che Reed avesse mai visto. “Oh Kurt..”

Non ho fatto nulla di sbagliato, Reed”, dichiarò, con la voce un po' soffocata. “Come può accusarmi di qualcosa del genere? Ho spinto via ogni avance! Stavo iniziando a suonare come un disco rotto viste tutte le volte che ripetevo a Logan che sto con Blaine. Ho perfino evitato di toccarlo, come se avesse la peste bubbonica! Il che è tutto dire, visto che la Medel ci ha fatto sedere sullo stesso sgabello del pianoforte quando abbiamo cantato per la prima volta quello stupido duetto!”

Si ributtò di nuovo sotto le coperte. Reed lo studiò per un istante poi si appoggiò a lui, non curandosi se fosse appoggiato alla schiena o ai gomiti di Kurt. “E' stato davvero così stupido? Quando cantavate, intendo?”

Ci fu un minuscolo movimento. Reed dovette faticare per comprendere le parole. “...non proprio. Insomma... voleva che me ne andassi, sai. Si vedeva dalla sua faccia che voleva che me ne andassi.”

Ma... non l'hai fatto”

La massa sotto le coperte sospirò in maniera drammatica. “...Vorrei che l'avessi sentito cantare. Era andato. Quello non era cantare. Sembrava che non gli importasse più nulla. Come se fosse inutile. Forse allora capiresti perché dovevo provare e cercare di farlo tornare un po' in sé”.

Quindi.. l'hai fatto per aiutarlo”.

La testa di Kurt spuntò dalle coperte. “Sì”

Funziona? Lo stai aiutando?”

L'hai visto alle prove? Perfino gli Stuart sono sorpresi che sembri dal fatto che sembri quasi felice in questi giorni”.

Ci fu una breve pausa, poi all'improvviso Reed scoppiò a ridere, senza riuscire a trattenersi. Kurt si alzò e lo guardò male. “Che c'è di così divertente?”

Niente!” disse Reed con gli occhi scuri pieni di innocenza.

Il volto di Kurt diventò più scuro. “Lo giuro, se sento qualcun altro dirmi 'niente', quando in realtà c'è qualcosa..”

Kurt..” Reed rise, sorridendogli e dandogli una piccola spinta. “Andiamo? Ma non capisci? Davvero non riesci?”

Capire cosa?”

Kurt, Logan deve averti detto un milione di volte che è pazzo di te”, disse Reed, alzando gli occhi al cielo. “E' più felice perché, andiamo... chi non sarebbe felice se la persona che le piace passasse così tanto tempo con lei e cantasse canzoni con lei? Ricordi settimana scorsa, quando ho iniziato a ballare come un imbecille per Shane?” Reed sospirò con un sorriso goffo.

Sì, ti ho lanciato contro un cuscino”. Kurt strizzò gli occhi. “Eri davvero pessimo”

Forse Logan è più contenuto, ma probabilmente anche lui è davvero infatuato”, Reed sorrise e rise. “Non puoi dirmi che non te ne sei accorto. Sarebbe un insulto alla tua intelligenza e il tuo – in teoria – incredibile sesto senso”. Si accomodò e si appoggiò di nuovo a Kurt. “Trovo che il fatto che tu possa essere così sdolcinato sia allarmante, ma anche tenero”.

Kurt non disse nulla. Stava stringendo i pugni sotto le coperte. Ovviamente Logan era felice perché era con lui. Certo, tutti potevano parlargli. Derek ci stava provando da anni e, da quando era arrivato Julian, erano in due. Ma quello che doveva aver reso Logan veramente felice era il fatto che Kurt tollerava la sua presenza. Il fatto che fosse con lui.

Non lo stai aiutando Kurt, assolutamente no! Tu lo stai illudendo!

Sentì una morsa gelida intrappolargli il petto e al si sentì accaldare per la rabbia. Forse era vero. Forse aveva dato a Logan una falsa speranza. O no? Anche se evitava sempre di toccarlo o parlava del suo ragazzo in ogni occasione? Che c'era di male nell'aiutare qualcuno? Per una volta si stava preoccupando per qualcun altro, qualcuno che avrebbe potuto autodistruggersi e San Blaine, salvatore dei gay e degli oppressi, non pensava che fosse una buona idea? Alla faccia del due pesi, due misure!

..okay, non era quello che volevo dire. E sì, forse quel “qualcun altro” era Logan Wright, il suo ex ragazzo e.. il suo attuale nemico per la mia.. attenzione. Ma lui sa che sono suo e perché non può avere fiducia in questo?

Il pensiero che continuava a infastidirlo era perché non riusciva a dire la stessa cosa a Blaine. Forse perché non c'era niente da dire? O Blaine davvero meritava di sapere che cosa stesse succedendo?

Kurt stava illudendo Logan? Davvero? E quello sguardo sul volto di Blaine. Kurt l'aveva già visto: era lo stesso sguardo ferito che aveva avuto Finn quando aveva scoperto di essere stato tradito. Di certo non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato lui la causa di quello di Blaine.

Deglutì a fatica e si rigettò sotto le coperte.

Kurt?” domandò Reed preoccupato. “Kurt..?”

Ti prego, Reed, vai via”. La voce era bassa. “Voglio stare da solo”.

Reed lo fissò per qualche istante e gli fu chiaro di essere stato congedato. Accarezzò di nuovo le coperte e poi sospirò. “...d'accordo.” Si alzò e si diresse verso il suo letto. “Vuoi, um... vuoi qualcosa per cena?”

..no”.

Reed non insistette, almeno non a parole. Prese il cellulare e mandò un SOS che arrivò a Lima, fino a casa Jones. Mercedes aveva indosso gli auricolari mentre cantava un pezzo delle Destiny's Child, ma il telefono accanto a lei non passò inosservato. Continuando a dimenarsi, lo prese in mano.

Ooh!” sorrise quando vide il nome di Reed, il piccolo amico modaiolo di Kurt alla Dalton. Forse la stava cercando per un'altra gita di shopping...

Mercedes si fermò quando ebbe letto il messaggio e fissò il telefono sbalordita, poi si strappò gli auricolari disse e strinse le labbra. “Col cavolo!”

Blaine era davanti alla porta della sua stanza e non era esattamente sicuro di che cosa ci facesse lì. Gli sembravano passate ore da quando si era vestito e preparato, indossando il cappotto e la sciarpa, ma non riusciva a muoversi. Se ne stava in corridoio, domandando perché fosse lì.

Sentì il rumore di una porta dalla parte opposta del corridoio e alzò lo sguardo. Reed, con indosso il suo pesante cappotto di visone, stava uscendo dalla sua stanza e quando vide Blaine, sussultò. “Oh. Ciao, Blaine”.

Ehi..” Blaine si spostò leggermente. Reed aveva l'aria dispiaciuta. “Kurt se n'è andato presto stamattina”. Fece una piccola risata. “Gli ho chiesto se ci fosse un incendio, ma è corso via”.

E'..” Blaine tossì e si schiarì la gola mentre raccoglieva la borsa. “E'.. comprensibile. Io non stavo.. proprio aspettando”. Corse via immediatamente, lasciando Reed da solo e perplesso.

Wes e David alzarono lo sguardo quando sentirono Blaine scendere le scale di corsa, con una falsa espressione decisa. “Andiamo!”, disse Blaine mentre passava loro accanto, ostentando finta allegria e correndo fuori dalla porta.

Tutto questo è ridicolo”, brontolò Wes mentre lo seguiva.

D'altra parte, dobbiamo apprezzare lo sforzo che sta facendo per superare la situazione”, replicò David.

Vorrei tanto che risolvessero la situazione adesso!”, protestò Wes “Prima che ci trascinino in qualche altro casino”.

La pazienza è un virtù..” rispose David, spingendolo fuori dalla porta. “Chaz, noi stiamo andando”.

Non sono tua madre: vattene e basta!” urlò di rimando Charlie dalla cucina.

Certo che questo è veramente un ambiente ospitale...”, disse Dwight con una smorfia mentre si sedeva in cucina. Era difficile trovare qualche utensile ora che il materiale da laboratorio di Drew era dappertutto. Dwight dovette raccogliere quattro diversi attrezzi da laboratorio prima di trovare un vero cucchiaio. “Che stai facendo?”

Cercando di trovare un senso a tutte queste cose per la fiera”, rispose Charlie. I suoi capelli erano in disordine e stava studiando dei fogli. “Justin ed io siamo immersi fino alle orecchie nei preparativi. Il montaggio è già iniziato e gradirei tanto che tu non spargessi sale e acqua santa intorno a tutto. Per quel che ti riguarda, i giardini della Dalton sono ufficialmente purificati e non c'è nessun altro contributo che tu possa dare.”

Uh uh..” Dwight roteò gli occhi. “Ho visto abbastanza incidenti in questa scuola per sapere che non è affatto vero”.

Reed entrò. Aveva l'aria stanca. “Ehi” Charlie gli fece un cenno di saluto. “Hai visto i gemelli da qualche parte? Temo che stiano dando fuoco a qualcosa. Visto che Dwight è qui, staranno creando un macello da qualche altra parte”.

Forse hanno seguito Kurt”, rispose Reed, in punta di piedi per cercare di raggiungere una mensola in alto. Dwight si alzò e prese ciò che stava cercando per lui, visto che era più alto.

Come se questo aiutasse a placare la cosa”, sbottò Dwight. “Li hai sentiti quei due, vero?”

Forte e chiaro”, brontolò Charlie nei suoi cereali. “Mi sarà necessario ogni grammo di autocontrollo per non ammazzare Logan più tardi alla riunione dei prefetti”.

Non è completamente colpa sua”, mormorò Reed preoccupato.

E' sempre colpa sua”, disse Charlie gelido.

Io vado”, commentò Dwight mentre usciva dalla cucina, “Devo ideare un diverso piano di caccia. Se dovessi incontrare Blaine, Kurt e Logan, farò del mio meglio per dare loro una raddrizzata. Ho avuto a che fare con dei demoni, dopotutto”. Sogghignò, mentre “sguainava” il suo spray di acqua santa e corse via.

Bene, l'inferno ne è sprovvisto, visto che sono tutti in questa scuola”, gli urlò dietro Charlie.

Non puoi evitarci”, disse allegramente Ethan, assalendo la spalla destra di Kurt mentre i gemelli lo inseguivano lungo il corridoio. Era incredibile come fosse riuscito a stare lontano dalla maggioranza dei Windsor per tutta la mattina. Grazie al cielo, l'intera scuola aveva il pomeriggio libero. La fiera si stava avvicinando e i professori avevano dato loro tempo libero per il montaggio. I preparativi per la festa stavano riempiendo i giardini della scuola di immondizia.

L'aria era infestata da San Valentino e Kurt voleva urlare, soprattutto quando ricordava che molto probabilmente l'avrebbe passato da solo.

Dovrai ascoltarci prima o poi!” disse gioviale Evan che si trovava alla spalla sinistra di Kurt con un sogghigno.

Kurt sollevò il suo libro di storia con incredibile pazienza. “E cosa pensate che io possa fare per voi esattamente?”

Abbiamo bisogno che tu faccia dei biscotti per la fiera!” rispose Ethan entusiasta.

Biscotti..?” Kurt li fissò incredulo.

Avranno tantissimo successo”, gli assicurò Ethan.

Non sono obbligato a partecipare ai preparativi della fiera”, disse deciso Kurt. “E vista la situazione direi che ho bisogno di un po' di tempo”.

Ti prego, Alice”, scongiurò Evan. “Fai i biscotti! Saranno un successo! E tanti, tantissimi fiori parlanti verranno per assaggiarli!”

I miei biscotti sono normalissimi; solo voi siete così pazzi da pensare che non sia così”. Kurt roteò gli occhi e si sistemò la tracolla della borsa.

Eccellente!” sorrise Evan.

Tutto sistemato!” rispose felice Ethan.

Ci vediamo dopo alle prove!” I gemelli lo salutarono soddisfatti. Kurt li guardò andare via e alzò gli occhi al cielo, poi realizzò che cosa avessero appena detto.

Le prove.

Era riuscito a evitare tutti quella mattina, ma prima che corressero ai preparativi della fiera, sarebbe dovuto andare alle prove dei Warblers. E lì non c'era via di scampo: sarebbe dovuto rimanere lì e guardare Logan e Blaine esibirsi in quello che sarebbe stato il duetto più doloroso nella storia dei Warblers.

Salve, Hummel”.

Per poco non fece un salto di mezzo metro. Julian era appoggiato contro la parate di armadietti a disposizione degli studenti giornalieri e gli stava sorridendo. Kurt si domandò perché il sorriso di Julian sembrasse così fuori luogo a scuola. Certo, in televisione e sui cartelloni pubblicitari, il suo sorriso era la sua firma e lui era Grant, l'affascinante musicista che aveva sedotto la figlia maggiore (e.. tutte le altre figlie) della famiglia protagonista dello show, ma vederlo sorridere a scuola in quel modo era strano.

Perché mi stai seguendo?” domandò Kurt, strizzando gli occhi. “Non dovresti essere ai piedi di Logan insieme a Derek?”

Derek è con Logan adesso, ma volevo parlare con te da solo e chiederti un paio di cose”. Julian lo raggiunse. “Ho saputo che ieri nel dormitorio di Windsor c'è stata una bella lite dopo che tu hai saltato la tua ora di ripetizioni”.

Kurt gemette esasperato. “Ve l'ha mai detto nessuno che siete più pettegoli delle ragazze?”

Le voci viaggiano in fretta indipendentemente dal tipo di scuola”, disse Julian con un altro sorrisetto. “Murdoch non sarà contento di sapere che hai ignorato le sue condizioni per litigare con il tuo fidanzato, che non sopporta tra l'altro”.

L'ho notato”.

Perlopiù è perché non può sopportare di vedere voi due fare i piccioncini ovunque da quando sei arrivato alla Dalton”.

Kurt si fermò e si voltò. “Che cosa?”

Mi hai sentito”. Julian raddrizzò la schiena e si mise le mani in tasca. “Murdoch non ha problemi con i ragazzi gay, purché non lo rendano evidente. Logan è il tipico esempio di ragazzo gay che gli piace: uno che non si direbbe che lo è almeno che non lo si venga a sapere da qualcun altro”.

Logan è forse il ragazzo gay più famoso di tutto il campus”, disse Kurt bruscamente. “E il modo con cui guarda gli altri..”

..E' completamente finto, almeno che non sia davvero interessato”, finì Julian con un sorriso. “L'ho conosco da tre anni in più di te, Hummel, so come è fatto”.

Quindi che cosa hai intenzione di fare... fare la spia?” Kurt roteò gli occhi.

Non proprio..” Julian sospirò. Kurt notò che Julian non indossava la giacca della divisa e che le maniche della camicia erano arrotolate fino ai gomiti. Era l'immagine della noncuranza. Non gli interessava il suo aspetto – o nient'altro – visto il suo atteggiamento. “Ti farebbe fuori. Murdoch, intendo. Te la farebbe pagare. Ti porterà via dalla tua piccola terra di pazzi e ti sbatterebbe a Stuart”.

Julian gli si parò davanti. “E io non voglio che ciò accada”.

Kurt strizzò gli occhi e poi annuì. “Ah. Io non ti piaccio”.

Non ti odio” Julian sorrise. “Sei a posto. Grazie all'influenza che hai sul nostro burrascoso prefetto Stuart sembra essere un posto relativamente sicuro, ma non ti voglio nel nostro dormitorio”.

Non ti chiederò neanche perché, visto che non ho assolutamente intenzione di finire nel vostro dormitorio..” lasciò correre Kurt. “Puoi dire al tuo prefetto che non verrò a ripetizioni. Ho finito”.

Non ne sarà felice..” rispose distrattamente Julian, voltando i tacchi.

Neanche io lo sono al momento”. Kurt camminò via, lasciando Julian. Solo in quell'istante gli venne in mente che quell'incontro con Julian era totalmente improvvisato e si voltò per farglielo notare, ma scoprì che il sorridente Stuart si era volatilizzato. Il corridoio era vuoto. Leggermente spaventato, Kurt si voltò indietro...

E Dwight si materializzò, facendogli quasi venire un attacco di cuore. “Ehi, Kurt”, disse senza fiato e in disordine come sempre.

Kurt si portò una mano al petto e lo fulminò “Ma oggi è il giorno 'facciamo le imboscate a Kurt'?”

Ho bisogno di una delle tue sciarpe”, disse immediatamente Dwight imperturbato.

Che cosa?”

Sciarpa. Adesso. Per piacere?”

Kurt lo fissò incredulo, ma prese la sua sciarpa di Hermès dalla borsa. “D'accordo, non voglio nemmeno sapere perché..”

Grazie, ti assicuro che è per il miglioramento di Windsor”.

Dwight sembrava così fastidiosamente sicuro di sé che Kurt strizzò gli occhi mentre gliela porgeva. “Sarò meglio che tu non abbia in mente nessuna pazzia o Charlie non ne sarà felice. E mi aspetto che mi venga restituita in perfette condizioni”.

Che cosa? Perché? Ne avrai almeno cinque.. Lo so di certo, te le ho regalate io per Natale”.

Dwight!”

Va bene.. d'accordo..” Dwight prese con cautela la sciarpa usando due dita e la infilò in una busta di plastica che mise al sicuro nella sua borsa.

Kurt lo guardò dubbioso. “Chi sei adesso, uno di CSI?” domandò sollevando un sopracciglio.

Per piacere. Io sono un cacciatore, Kurt. Questo è solo quello di cui ho bisogno. Ci rivediamo a Windsor e forse il mio esperimento avrà funzionato”.

Se riavrò indietro quella sciarpa, Dwight Huston, non ci sarà bisogno di un medico forense per identificare il tuo corpo”. Kurt fece un sorriso forzato.

Il ragazzo del secondo anno gli rivolse uno sguardo calcolatore, come se stesse cercando di capire se fosse serio o meno. Kurt sospirò e scosse la testa. “Vai, fuori di qui. Devo andare alle prove...” spinse il più giovane lungo il corridoio e Dwight corse via.

Kurt si diresse nella sala dei Warblers e non era molto lontano dalla destinazione quando sentì uno strano rumore. Sembrava che qualcuno stesse vomitando e tossendo. Confuso, si diresse verso il porticato che dava sul giardino, dove aveva cantato con le New Directions il giorno della sua audizione. Perché c'era qualcuno lì?

Si sporse verso uno degli archi e ascoltò. Il suono veniva da un grosso cespuglio vicino al muro. Si avvicinò e rimase sbalordito. “Signorina Medel?”

Sylvia Medel alzò lo sguardo verso di lui, pulendosi la bocca con aria confusa e impallidendo. “Oh Kurt..” sospirò, stringendo il fazzoletto. “Mi.. mi hai spaventato”

Sta bene?” domandò preoccupato. “Ha bisogno di andare in infermeria?”

Oh no”, la Medel scosse la testa con un sorriso. Aveva ancora l'aria nauseata. “Deve essere colpa del cibo per la fiera che ho provato... alcuni ragazzi mi hanno chiesto se andava bene vederne un po', io l'ho provato e..”

Non erano Drew Mapleton e Satoru Kogo, vero?” chiese Kurt sospettoso. Aveva saputo che stavano minacciando di mettere il loro “siero” nel cibo e all'improvviso ebbe una brutta sensazione riguardo ai gemelli e il fatto che all'improvviso volessero che facesse i biscotti per la fiera.

La Medel rise. “Non penso..” Ma era ancora barcollante e Kurt la prese per il gomito. “E' sicura di non volere vedere l'infermiera?” domandò.

Non essere sciocco, Kurt..” la “mamma” dei Warblers sorrise. Riuscì a stare in piedi da sola e si diresse verso la sala prove. “Sto bene. E poi, le prove sono in pochi minuti e Blaine e Logan dovranno cantare insieme. Sono certa che tu non voglia perdertelo, vero?” sorrise di nuovo e andò avanti, mentre Kurt si fermò, sbalordito per quelle parole.

Già.. Strinse i denti mentre la seguiva. Chi non vorrebbe..?

La tensione nella stanza era palpabile e la sala dei Warbler sembrava una polveriera. Harvey e la Medel non potevano certo aver immaginato questi livelli di nervosismo. Tutti nella sala stavano guardando i cantanti così duramente che c'era quasi da ridere. Come Logan e Blaine fossero riusciti ad organizzare qualcosa era quasi incomprensibile. Si era sparsa la notizia che si fossero incontrati quella mattina, ma che non avessero minimamente provato. Gli altri sospettavano che non ne avessero bisogno: avevano cantato inseme ormai abbastanza volte.

Ma mentre Logan e Blaine stavano uno di fronte all'altro davanti agli altri, bisognava ammettere che nessuno poteva immaginare che cosa avessero pianificato. Non si stavano guardando con astio, al contrario di quanto ci si sarebbe aspettato; infatti sembravano trovare la situazione amaramente divertente. Si fissavano con intensità e non avevano ancora distolto lo sguardo.

Sembrava si stessero preparando a un duello di scherma. Con l'intenzione di far scorrere sangue.

Con il migliore dello spirito, ovviamente.

La Medel rise nervosamente. “Rilassatevi”.

Reed la guardò incredulo. Entrambi i direttori erano perfettamente a conoscenza di ciò che stava succedendo e quindi il “rilassatevi” fu inutile. Harvey rimase rigido e con lo sguardo fisso sui due.

Non lasciateci sulle spine”, li incoraggiò.

Non posso guardare”, sibilò Reed, nascondendosi dietro il braccio di Kurt. Kurt stava stritolando degli spartiti, le nocche bianche e incapace di distogliere lo sguardo.

Sarà un disastro”, commentò Wes.

Di proporzioni epiche”, sibilò David.

I gemelli, che erano nel gruppo di supporto di Logan e Blaine, li stavano guardando con la coda dell'occhio. Sapevano che cosa stava per succedere, ma probabilmente non sapevano come comportarsi.

Non fatemelo ripetere, ragazzi”, disse Harvey sollevando un sopracciglio.

Blaine che fino ad ora non aveva interrotto il contatto visivo con Logan, guardò Harvey e poi si voltò verso Logan con un sogghigno. “D'accordo”.

Bene” Logan annuì, ricambiando lo sguardo.

Che canzone hanno scelto?” sussurrò Kurt a Reed.

Non ne ho idea”, rispose Reed.

Ragazzi”, li riprese Harvey.

La musica iniziò e gli altri ragazzi iniziarono a cantare la base. Kurt che conosceva l'elenco delle canzoni a memoria, sentì le prime note e identificò immediatamente il ritmo della canzone. Fissò senza fiato la coppia di fronte a lui e sprofondò nel terrore. Reed impiegò più tempo a riconoscerla e fu solo quando Blaine incominciò a cantare, con un sogghigno rivolto a Logan:

Well you're a real tough cookie with a long history

Of breaking little hearts, like the one in me…

That's okay—let's see how you do it—

Put up your dukes—let's get down to it—

Oh mio dio...” Kurt non riusciva a distogliere lo sguardo. Era come un incidente in mezzo ad una strada. Era come guardare qualcuno buttarsi da una rupe. Era...

La parola “terrorizzata” non poteva descrivere pienamente l'espressione sulla faccia di Wes e David sembrava essere stato colpito con una mazza da lacrosse in faccia. Certo, si stavano esibendo bene, ma vedere quei due muoversi e cantare l'uno all'altro...

Blaine puntò il dito contro Logan e camminò verso di lui.

Hit me with your best shot!

Why don't you hit me with your best shot!

Hit me with your best shot!

Fire away!

Mentre Blaine si allontanava, Logan iniziò a cantare. Sembrava arrabbiatp, ma di certo non si sarebbe arreso. Camminò verso di lui e gli girò intorno come un rapace.

You come on with your come-ons, you don't fight fair

That's O.K., see if I care!

Knock me down, it's all in vain

I'll get right back on my feet again!

Hit me with your best shot!

I due ragazzi stavano cercando di farsi fuori a vicenda. I loro sorrisi erano dolorosamente forzati e sembrava che stessero cercando un punto per attaccare. La Medel li fissava scioccati, senza riuscire a reagire, mentre Harvey li guardava attonito.

Kurt affondò nel divano, guardando l'esibizione tra le dita. Reed non stava nemmeno guardando, non ci riusciva. Wes e David invece sedevano a bocca aperta e imbambolati. Il resto dei Warblers era completamente sbalordito.

I gemelli almeno si stavano divertendo immensamente a guardare Blaine e Logan camminare l'uno intorno all'altro e cantare con quel disprezzo mal celato.

Hit me with your best shot!

Why don't you hit me with your best shot!

Hit me with your best shot!

Fire away!

Kurt era convinto che tutto questo non stava succedendo e che era solo una sua allucinazione. Non poteva star succedendo veramente! Era come un sogno dal cui si cerca disperatamente di risvegliarsi, ma ci si ritrova comunque completamente persi al suo interno. Sì, entrambi erano fantastici.. ma c'era qualcosa nel modo in cui cantavano – forse le espressioni e il modo in cui si guardavano con quella punta di sfida che non preannunciava altro che pericolo. Non si era mai sentito così a disagio durante un'esibizione dal disastroso duetto di Finn e Rachel.

Quando la canzone finì, calò il silenzio nella sala dei Warblers. Nessun applauso, nessuna reazione - se non per gli occhi spalancati per lo shock – nessun rumore, a parte la coppia davanti che riprendeva fiato.

Kurt e Reed si guardarono e Wes e David indietreggiarono, con l'aria di chi si preparava ad un forte impatto. Logan strizzò gli occhi e così fece Blaine.

Harvey sembrava furioso. Stava per esplodere e tutti avevano capito che sui due cantati pendeva ormai una sentenza di morte. Si alzò in piedi con un'espressione così cattiva che Kurt fu sicuro che sa qualche parte Dwight stesse impazzendo.

E questo cos'era?” domandò il direttore.

Blaine e Logan si voltarono verso di lui, poi distolsero lo sguardo e si guardarono di nuovo in cagnesco. Harvey schioccò le dita rumorosamente – sembrava quasi un boia che dava il segnale di procedere con l'esecuzione. “Ho fatto una domanda!”

Io penso che abbiamo cantato bene”, disse Logan guardando il direttore con una punta di sfida negli occhi verdi. “L'abbiamo interpretata a nostro modo”.

Blaine non disse nulla, ma l'espressione di Harvey peggiorò. “Pensate che sia uno scherzo? Ho detto che non volevamo mettervi pressione per quest'esibizione, ma ciò non significa che potete usare questa sala come vostro personale campo di battaglia! Non so che cosa stia succedendo tra voi due ora, ma penso che sia ora che lo risolviate visto che è passato un anno dall'ultima volta che voi due avete litigato seriamente..”

Un anno?” sbottò uno dei ragazzi di Stuart. “Io direi più qualche settimana, signor Harvey!”

Mi hai sentito chiedere il tuo parere, Jason?” Harvey lo fulminò e il ragazzo ammutolì. Bailey gli tirò una gomitata e lo guardò accigliato.

Harvey si voltò verso Blaine e Logan. “Sia come sia, lo scopo di queste coppie era creare quella che sarebbe potuta essere una 'facile' esibizione in modo tale da far crescere entrambi, ma sembra che voi due invece abbiate fatto un passo indietro!”

La Medel, intuendo il pericolo, saltò velocemente in piedi e batté le mani. “D'accordo, ragazzi”, disse con voce tremante. “Direi che abbiamo provato abbastanza emozioni per una mattinata”.

Sylvia..”, iniziò Harvey, ma lei alzò le mani e gli lanciò un'occhiata intensa. L'uomo non ne fu felice, ma si arrese e le fece cenno di continuare.

La donna guardò Blaine e Logan con un sorriso nervoso e poi si volse verso gli altri. “Che ne dite di, uhm.. fermarci per mangiare qualcosa e di sentire Kurt e Reed dopo? Su, andate! In piedi, andate a pranzo..!”

I Warblers si alzarono borbottando con l'aria smarrita. I gemelli si avvicinarono a Blaine lo portarono via da Logan. Lui li allontanò con una leggera spinta e fece per raggiungere Wes e David. Logan lo fulminò e scosse la testa, poi si unì agli altri Stuart.

Non capisco quale sia il problema con quei due; una volta erano in grado di separare le esibizioni dalle faccende personali...” Kurt sentì Harvey lamentarsi con la Medel mentre i Warblers uscivano. Immediatamente, Kurt sentì il bisogno di dire loco che cosa stava succedendo, di cambiare le coppie di risparmiare a tutti quella pena.

Prima che potesse raggiungerli però, i cellulari dei Windsor iniziarono a squillare.

Appena potete, venite a Windsor. Riunione d'emergenza. -Charlie

Non.. riuscirò.. più ad ascoltare quella canzone nello stesso modo”, borbottò Kurt, ancora scioccato, più tardi nella sala comune, fissando il telefono che mostrava un messaggio appena ricevuto da Mercedes.

Quand'è quella fiera di cui mi hai parlato? -M

Corrucciò la fronte e rispose inviando la data, mentre Reed accanto a lui disse: “Non so che cosa stessero cercando di fare, ma temevo che il signor Harvey fosse pronto a ribaltarli”.

Alcuni di noi ci saranno. Vediamoci lì. Non fare domande. -M

Si accigliò ancora di più, confuso da questo improvviso interesse. Poteva capire Mercedes, ma le coppie del Glee non avrebbero passato San Valentino al McKinley?

Se la Medel non fosse intervenuta in quell'istante, o gli avrebbe ammazzati Harvey o si sarebbero ammazzati a vicenda”, commentò Evan.

E' da un po che Harvey non fa a pezzi qualcuno, sarebbe stato divertente da vedere..”. Ethan annuì e Reed guardò entrambi malissimo.

Kurt gli diede un colpetto con il gomito. “Qualche notizia di Shane?”

No...” Reed sospirò. “Gli ho mandato un messaggio, ma non mi ha risposto. Forse ha perso il telefono?”

Kurt si accigliò di nuovo. “Che cosa? Ma Blaine ha parlato con lui proprio l'altro..” Si fermò non appena vide Reed sgranare gli occhi. “Niente. Dimentica ciò che ho appena detto”.

Aspetta.. Voi ci avete parlato?” Reed si voltò verso di lui e gli afferrò la manica “Al telefono?”

Kurt lo guardò, incerto su come rispondere. “Blaine ci ha parlato prima che litigassimo e sembrava normale.. quindi pensavo che ti avesse già chiamato”.

Reed mollò la presa sulla sua manica e si risedette, fissandosi le mani. Perché mi sta evitando..? Forse.. ha cambiato idea? E' perché sono troppo strano? Reed deglutì. Forse preferisce qualcuno di meno... complicato?

Posso vedere l'ansia che si sta formando nella tua testa e, qualsiasi cosa tu stia pensando, ti sbagli”, lo avvertì Kurt, ma Reed lo ignorò. Kurt sospirò. C'era un motivo se odiava San Valentino e il suo odio si stava solo consolidando.

Perché è stata convocata questa riunione?” domandò l'altoparlante nella sala comune dove lentamente si stavano radunando tutti i Windsor. Han non sembrava contento. “Charlie, fai in fretta: mi sto perdendo la maratona di Speed Gamers Castlevania”.

Non incominceremo fino a quando tutti voi pazzi non sarete arrivati”, rispose Charlie da dove si trovava vicino al camino con le braccia incrociate. “C'è una riunione del dormitorio e anche tu sei coinvolto. Non costringermi a tagliarti internet”.

Come se potesse fermarmi..

Distruggerò i tuoi server con un'ascia, Han, e sai che sono capace di farlo”.

Ci fu una pausa. “..sì, capo”.

Dwight aveva appena finito di spargere sale di fronte ad ogni porta e finestra – Charlie non era molto contento, ma, se serviva a mantenere il “cacciatore” all'interno della stanza per tutta la durata della riunione, era più che disposto a chiudere un occhio – quando la triade composta da Blaine, Wes e David finalmente arrivò. Wes era in disordine per il lavoro alla fiera e anche David. Blaine era immacolato come sempre.

Kurt li vide arrivare e spostò immediatamente lo sguardo, sedendosi più vicino a Reed e facendo finta di nulla. I gemelli saltarono immediatamente giù dal divano, sperando possibilmente di evitare ulteriori conflitti; ce n'erano abbastanza in sala prove.

Charlie notò tutto, ma non disse nulla, mentre Blaine si sedeva all'altro capo del divano, Wes sul bracciolo e David si appoggiava allo schienale. Blaine guardò brevemente Kurt, che invece non si voltò come aveva fatto per tutto il giorno. Blaine non disse nulla e si voltò verso Charlie mentre gli ultimi ritardatari entravano nella sala comune di Windsor. “Perché la riunione?”

Volevo parlarvi della fiera”, disse Charlie, guardando i ragazzi il cui disordine variava a seconda se fossero stati a lezione o impegnati con i preparativi della fiera. “Come ricorderete, ogni anno per la fiera, apriamo i cancelli della Dalton, che diventa un luogo dove chiunque può divertirsi. Insieme ai regolari studenti, ci saranno gli ex alunni e moltissime altre persone; possiamo cercare di ridurre al minimo la pazzia? So che in teoria è una gara..”

Gara?” domandò Kurt.

Windsor, Hanover e Stuart dovranno dare in beneficenza i soldi guadagnati con i chioschi”, rispose Charlie. “Il dormitorio che ne guadagna di più riceverà dei crediti extra e avrà un coprifuoco più lungo per due settimane”.

Quali sono le statistiche?” Kurt sollevò un sopracciglio.

Sorprendentemente, i chioschi di Hanover sono sempre i più popolari”, commentò Ethan con un sorriso. “Ma quest'anno li sfideremo con la nostra Galleria degli Specchi”.

Gestiamo un chiosco ogni anno” Evan sogghignò. “E questa volta daremo il massimo”.

Non so, ho saputo che Justin e Spencer stavano chiedendo un gigantesco contributo ai genitori per costruire delle piccole montagne russe nel campo da calcio”, replicò Wes.

Dannati Hanover!”

Be', comunque...” Charlie alzò la voce e li guardò. “Voglio che lavoriate tutti assieme, d'accordo? Per ora, quest'anno è stato piuttosto tranquillo e non abbiamo esattamente avuto l'opportunità di mostrare agli altri dormitori di che pasta siamo fatti. Insomma, al festival Invernale ha vinto uno Stuart.”

Ma Blaine ha vinto la gara di scherma”, ribatté Dwight.

Ed è stato fantastico, ma non ci ha fruttato nulla se non gli arresti domiciliari per quelli che hanno organizzato quel gigantesco party”. Charlie guardò in cagnesco i soggetti coinvolti che sembravano leggermente imbarazzati. “Andiamo avanti. Ci saranno un sacco di persone quindi, benché abbiamo la possibilità di fare follie, cerchiamo di limitarci. Per chissà quale motivo, la Ramsey ha detto che ci terrà particolarmente d'occhio”.

Si appoggiò al camino e incrociò le braccia, il prefetto alto più di un metro e ottanta che incuteva terrore a tutti i Windsor. “Ha detto qualcosa riguardo al fatto che il signor Tamerlane ha visto un sacco di persone con delle reti e che cercavano di introdurre chissà cosa. Ho notato anche che le finestre sono state chiuse. So che fa freddo, ragazzi, ma appena vedete una finestra aperta, correte a chiuderla e francamente sta diventando ridicolo. C'è qualcosa che dovrei sapere?”

Silenzio.

E tutti iniziarono a parlare allo stesso istante dando le spiegazioni più disparate.

Wes lo guardò, domandandosi se non fosse una buona idea dirgli la verità. E l'avrebbe anche fatto, ma sembrava che il vero protagonista, il famoso uccellino, avesse deciso di dirla lui stesso a Charlie. Wes, con gli occhi sgranati, guardò l'usignolo svolazzare giù da una delle travi e atterrare sulla mensola del camino, proprio accanto alla testa di Charlie.

David pensò che gli si fosse bloccata la circolazione vista la forza con cui Wes gli aveva afferrato il polso. “Amico, ma che diavolo..?” Wes non disse nulla, scuotendo la testa leggermente e facendo un cenno verso Charlie. David lo guardò incredulo prima di guardare dove stesse indicando, poi raggelò.

A parte l'incidente in camera di Blaine, Pavarotti non aveva mai volato così basso, tranne quando svolazzava di proposito vicino alla faccia delle persone quando lasciava una stanza. Pavarotti sembrava interessato a ciò che stava succedendo, soprattutto a Charlie. Forse aveva riconosciuto la sua posizione di potere all'interno del dormitorio di Windsor – o forse l'aveva solo confuso per un ramo altissimo.

Qualunque cosa fosse, ogni volta che Charlie faceva si muoveva o gesticolava, sbatteva le ali come se volesse volare via, ma non ci riusciva perché terrorizzato dall'enorme prefetto. Blaine deglutì quando vide l'usignolo premio avvicinarsi al prefetto.

Oh cielo..” sussurrò Reed, con lo sguardo fisso su Pavarotti

Che c'è..?” domandò Kurt quando il suo amico gli tirò la manica e indicò tremando l'uccellino. Kurt alzò lo sguardo. “...oh.”

Dwight si alzò lentamente da dietro il divano come un predatore, tenendo in mano un retino e con gli occhi fissi sull'uccello anche se Charlie aveva già ricominciato a parlare e in teoria tutti avrebbero dovuto prestare attenzione a qualsiasi cosa stesse dicendo.

..quindi voglio che proviate – che vi sforziate – di trattenervi alla fiera, d'accordo?” Charlie incrociò le braccia, guardando con occhi truci il gruppo nella sala comune, che in realtà era turbato da un problema più urgente. “Perché detto piuttosto francamente...”

Ma nessuno lo stava guardando. Wes e David stavano fissando la mensola del camino sopra la sua testa con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata. I gemelli erano rigidi, annaspavano e sembravano pronti a balzare addosso a qualcuno come gatti. Le mani di Reed tremavano freneticamente mentre fissava Pavarotti e Dwight con molta, molta cautela sollevò il suo retino.

Chaz..” disse Wes lentamente mentre scivolava giù dal bracciolo del divano. “...qualsiasi cosa tu faccia...non..ti muovere.”

Che cosa?” Charlie lo fissò incredulo.

Non..muoverti..” ripeté David mentre si alzava piano, gli occhi fissi sull'uccellino giallo che era ormai a pochi centimetri dalla testa di Charlie.

Il prefetto si accigliò. “Ma che state dicendo?”

Okay, Charlie, al mio tre..” sussurrò Blaine alzandosi. “...se vuoi uscirne illeso, dovrai buttarti per terra. Wes, prendi una scopa e mettiti di guardia davanti alle porte. Voi altri, acciuffate quell'uccello”.

Che cosa?” Charlie stavolta li guardò come se fossero pazzi. “Ditemi che cosa sta succedendo immediatamente!”

Stia zitto, Vostra Maestà, stia zitto o volerà via”, sbottò Evan.

Chi?” domandò Charlie mentre l'uccello agitava le piume.

Pavarotti!” esclamò Reed senza fiato.

Blaine si mosse avanti con cautela. “Uno... due..”

Tre!”, urlò Dwight, saltando sopra il divano e gettandosi sopra l'uccello. Charlie strillò e si abbassò prima che Dwight potesse finirli addosso. Il retino colpì la mensola, ma Pavarotti stava già voltando via. L'uccello sbatté le ali e finì vicino alla testa di Reed, che si lanciò per terra, verso il tappeto.

La sala comune esplose. I ragazzi continuavano a correre avanti e indietro, cercando di afferrare l'uccellino che stava svolazzando sopra le loro teste e continuava a restare fuori portata. I mobili vennero ribaltati mentre ognuno cercava di afferrare qualcosa per catturarlo. Kurt non riusciva a comprendere come in questo modo sarebbero riusciti a prendere Pavarotti senza fargli del male. Alcuni iniziarono a raccogliere il materiale per i chioschi e a portarlo fuori dalla porta prima che venisse distrutto dalla massa.

Dov'è?” domandò David, prendendo uno dei retini che dopo la fuga di Pavarotti i Windsor tenevano ormai dappertutto.

E' uscito dalla gabbia?” urlò Charlie scioccato mentre l'uccellino giallo volava sopra le loro teste. “Perché l'avete lasciato uscire?”

Non sappiamo come sia uscito!”, esclamò Blaine, evitando retini e mazze di lacrosse.

E' per questo che avete sigillato la casa?” chiese Charlie mentre cercava di tenere ferma una lampada che stava cadendo.

Stavamo cercando di tenerlo dentro Windsor da due settimane ormai!” rispose Blaine.

Lì! Lì!” urlò Reed, indicando uno degli scaffali. Proprio mentre due Windsor si avvicinavano, Pavarotti volò via.

Kurt alzò lo sguardo e vide Pavarotti volare sopra la sua testa, diretto verso una finestra che era stata lasciata leggermente aperta, probabilmente da Charlie che voleva un po' di aria fresca. Era una piccola apertura, ma abbastanza grande per permettere all'uccello di volare via.

La finestra!” urlò.

Blaine corse a chiuderla. Kurt afferrò uno dei cuscini del divano e lo lanciò in aria, in un tentativo di allontanare Pavarotti da essa prima che Blaine potesse chiuderla. Funzionò solo in parte: Pavarotti volò verso una delle librerie. Il cuscino di Kurt colpì uno dei tavolini e lo fece cadere in modo disastroso.

David si lanciò verso la libreria e Pavarotti volò via senza scomporsi troppo. Giunse fin sopra le testa di Dwight che strillò e si gettò per terra.

Dannazione, Dwight, usa il retino”, gridò Wes mentre agitava la scopa verso Pavarotti, cercando di tenerlo lontano dalla porta. L'avrebbero fatto restare in quella stanza a costo della vita.

Attenti!” urlò Charlie.

La scopa urtò un vaso che finì sul pavimento in frantumi e venne calpestato dai gemelli mentre Evan saltellava per catturare l'uccello nel retino. Inciampò in una sedia e cadde, trascinando Ethan con sé.

Blaine chiuse la finestra poco prima che Pavarotti uscisse. Cercò di catturarlo, ma quello volò via atterrando sul marciapiede.

Oh no!” gemette Reed. Non sarebbero mai riuscita a prenderlo là sopra.

Wes fece un balzo in avanti e con la scopa fece muovere il lampadario, ma l'uccello non sembrò particolarmente turbato e si limitò ad agitare un po' le penne.

Dobbiamo farlo andare via da lì”, dichiarò David senza fiato.

Dwight raccolse uno dei cuscini del divano e lo lanciò in aria. Andò a finire contro il lampadario, facendo volare via Pavarotti, ma facendolo anche oscillare con un rumore sinistro.

...oh no”.

I Windsors corsero via mentre cadeva sopra il tavolino da caffè.

Pavarotti sta scappando!” gemette Kurt, indicando la porta che Wes si era dimenticato di chiudere quando aveva abbandonato la sua postazione.

Siamo davvero morti!” disse Charlie, pallido in volto e fissando il disastro nella sala comune. Ovunque c'erano macerie e mobili distrutti – le uniche cose rimaste in piedi erano i mobili fissi e le decorazioni sui muri. Pavarotti stava svolazzando sopra le loro teste e cinguettava rumorosamente.

Prendilo! Vai, vai!” Blaine spinse in avanti Dwight, che iniziò a correre, inseguendo l'uccello per evitare che andasse verso la porta e agitando la sua mazza come un giocatore di baseball.

Wes si rialzò dopo essere scivolato, afferrando la scopa e muovendola verso l'alto. Andò a sbattere contro Dwight ed entrambi finirono a terra. Pavarotti volò via dalla sala comune e si diresse in cima all'ingresso.

Finalmente!” esultò Dwight. Si rialzò in piedi e afferrò la scopa di Wes. “Dammi qua!” E corse fuori dalla stanza.

Dwight, non fargli male!” gemette Reed, inseguendolo.

Hai dimenticato il retino, idiota!” urlò David mentre Dwight correva su per le scale, quasi inciampando nei suoi stessi piedi.

Non ho bisogno di una retino!” strillò di rimando Dwight. Agitava la scopa ogni volta che Pavarotti cercava di volare verso il corridoio e lo costringeva a dirigersi verso le travi sul soffitto.

Dwight, che stai facendo?” domandò Charlie, correndo nell'ingresso. Dwight colpì l'aria con la scopa un paio di volte, come per assicurarsi che l'uccello si fosse postato su una trave e che non avesse intenzione di andarsene.

Solo un controllo”, Dwight sogghignò con incredibile orgoglio. Tutti sentirono un cinguettio sopra le loro teste. Pavarotti sembrava essersi sistemato piuttosto bene lassù. “D'accordo, ora possiamo tranquillizzarci”.

Tranquillizzarci?” chiese Charlie, indicando l'ingresso e l'ormai distrutta sala comune, i resti del candelabro sul tavolo e sui mobili. Resti del materiale per la fiera sparsi ovunque, alcuni rovinati e in cucina, per chissà quale motivo, c'era del fumo. Sembrava che una bomba a idrogeno fosse scoppiata all'interno di Windsor. “vuoi che mi tranquillizzi? Vuoi che mi tranquillizzi con tutto questo pandemonio?”

Chaz, ti verrà un attacco di cuore,” lo avvisò Reed.

Ragazzi, volete qualche altra buona notizia?” domandò Wes dalla finestra del piano di sotto.

Perché non ne abbiamo avute abbastanza, vero?” disse Charlie sarcastico.

Che c'è?” domandò Blaine, in piedi accanto a Kurt.

Wes tenne gli occhi fissi sulla finestra. “Howard si sta dirigendo da questa parte. Sarà qui tra... forse tre minuti”.

Tutto Windsor raggelò per lo shock. Charlie raddrizzò la schiena e chiuse gli occhi, prendendo un bel respiro per calmarsi mentre gli altri Windsor lo fissavano in attesa di istruzioni. I gemelli si guardarono preoccupati e poi si voltarono verso il ragazzo dell'ultimo anno all'ingresso.

Infine Charlie aprì gli occhi con espressione cupa. Allungò la mano senza guardarsi indietro. “Mazza da baseball”.

I gemelli sbatterono le palpebre, ne raccolsero una che giaceva per terra e gliela diedero. “Charlie..?” domandò Kurt a cui la situazione non stava affatto piacendo.

Charlie marciò in cucina. La sua imponente figura fece correre via Drew e Satoru, che stavano cercando di nascondere il loro esperimento, spaventati dal gigante con la mazza da baseball. “Charlie?” ripeté preoccupato David che si trovava fuori dalla cucina.

Blaine!” urlò Charlie, sollevando la mazza.

Cosa?”

L'allarme antincendio!” e senza ulteriore esitazione, Charlie colpì con la mazza la massa di attrezzature e di materiali chimici sul bancone. Il vetro si frantumò in mille pezzi e i prodotti chimici si mischiarono gli uni con gli altri, i becchi di Bunsen finirono per terra e il frastuono che ne seguì era l'allarme di cui tutti avevano bisogno.

L'esplosione che colpì Windsor probabilmente si sentì fino all'edificio sud e a quello principale e tutti i ragazzi corsero via dalla cucina, evacuando in massa il dormitorio. Blaine si lanciò sull'allarme antincendio e lo azionò. Fu quella la sirena che Howard sentì quando vide gli studenti del suo dormitorio correre fuori.

Charlie, che si era appena occupato della cucina, prese con calma l'estintore vicino alla porta e quello all'ingresso e li lanciò ai gemelli, scioccati, e poi uscì da Windsor.

Che diavolo sta succedendo qui? E che cos'è questo terribile odore?” domandò Howard mentre gli studenti si radunavano nel giardino davanti a Windsor. Charlie Amos uscì dal dormitorio a mani vuote, sistemandosi l'uniforme come se si stesse dirigendo a lezione, camminando verso Howard; insomma la personificazione dell'autocontrollo e della compostezza.

Un esperimento di Drew e Satoru è esploso in cucina, professore”, gli disse, il volto privo di qualsiasi espressione. “Penso che siamo tutti sovreccitati per la fiera. Ho fatto evacuare i ragazzi, ma alcuni di noi sono rimasti dentro per spegnere il fuoco. Se fossi in lei, professore, non entrerei prima che le fiamme siano state spente. E siamo fortunati che non si sia diffuso fuori dalla cucina. Non è sicuro entrare. Ci sono materiali pericolosi. Stavo proprio per chiamare un professionista per assicurarsi che l'area sia priva di scorie tossiche”.

Howard lo fissò. Charlie lo guardò con calma. “Ho tutto sotto controllo. Succede sempre con Drew e Satoru, come sa. Il dormitorio di Windsor è perfettamente preparato ad affrontare queste situazioni”.

I Windsor, dietro a Howard, erano a bocca aperta. Il professore non sapeva se arrabbiarsi o fidarsi di quello che Charlie gli aveva appena detto. Il ragazzo dell'ultimo anno lo guardò, piuttosto sereno. Howard strizzò gli occhi. “E sei sicuro che sia limitato alla cucina? Il dormitorio non sta bruciando, vero?”

In una nuvola di vapori chimici, i gemelli corsero fuori da Windsor, sorridendo mentre sollevavano in aria i loro estintori. “L'abbiamo spento! C'è fumo dappertutto, ma abbiamo estinto le fiamme! Non ha nemmeno raggiunto le tubature del gas”.

Charlie si voltò verso Howard sorridendo. “Visto? Spegnerò l'allarme antincendio a momenti. L'abbiamo acceso solo per assicurarci che tutti venissero evacuati in sicurezza. Non potevamo permettere che qualcuno si facesse male proprio ora”.

Howard strizzò gli occhi in direzione di Charlie con aria sospetta, ma il prefetto stava sorridendo e così anche i gemelli dietro di lui. Gli altri Windsor erano sbalorditi.

Howard studiò Charlie e guardò i ragazzi di Windsor, tutti presenti e per lo più senza danni, perfino Reed, il che era un buon segno. Iniziò ad annuire lentamente. “...d'accordo, allora. Bene... Spegnete l'allarme prima che quelli dell'edificio Sud e quello principale mandino qualcuno a controllare” Guardò Drew e Satoru “Quante volte devo dire a voi due di fare i vostri esperimenti al sicuro in laboratorio!?”

I due scienziati sussultarono. Charlie lanciò loro un'occhiataccia da dietro le spalle di Howard. I due ragazzi ad annuire energicamente. “Si, professore”, borbottò Drew.

Capiamo perfettamente!” replicò Satoru.

Erano solo dei ferormoni per la fiera!” spiegò immediatamente Drew.

Abbiamo versato solo troppo composto..” aggiunse Satoru.

Non avevamo idea che avrebbe preso fuoco e..”

..non pensavamo neanche che fosse chimicamente possibile, ma..”

Non erano poi così tanti”, aggiunse Charlie.

In quel momento i Windsor iniziarono tutti a parlare contemporaneamente, spiegando la “situazione” e come nessuno avesse pensato che fosse un gran problema, mandando in completa confusione il loro capo dormitorio.

D'accordo, fate silenzio!” Howard si accigliò “Siete stati tutti fortunati che stavolta nessuno si sia fatto male. E non voglio più sentire che avete dato fuoco a qualsiasi cosa mentre eravate al chiuso, anche se si tratta della cucina. Abbiamo bandito il flambé anni fa!”

Ci fu una pausa.

E all'aperto, invece?” domandò Dwight dopo una profonda riflessione.

Dwight!” strillò Howard, e il ragazzo del secondo anno si strinse tra le spalle, borbottando: “Stavo solo chiedendo..”

E' meglio che vada, professore”, disse Charlie gentile con un sorriso. “Windsor è sotto controllo. Da qui me ne occupo io: sono sicuro che ha meglio da fare che occuparsi della nostra solita gamma di folli incidenti”.

Howard sospirò, scuotendo la testa. “Be', avrei un incontro con gli altri insegnanti del comitato per la fiera tra qualche minuto..” Si voltò verso Charlie “Chiamerò qualcuno che venga a pulire. Nel frattempo, fai una lista di tutto ciò che è stato distrutto o danneggiato e poi portamela. E voi altri, non tornate dentro fino a che Charlie non vi ha dato il permesso, d'accordo?”

Qualcuno mormorò di sì. Howard lì guardò severo. “La solita lista di rimproveri, avvertimenti e minacce è applicata anche in questo caso... ora tornate a lavorare alla fiera, tanto non potete comunque entrare in dormitorio. Charlie..”

Ci penso io, professore”, sorrise il professore. Howard lanciò un'ultima occhiata severa ai ragazzi e se ne andò.

Attesero tutti che fosse fuori portata d'orecchio prima di riprendere fiato di nuovo. Charlie si buttò per terra e si sdraio sulla schiena. Tutti i Windsor lo circondarono e lo guardarono meravigliati.

Ottimo lavoro, Chaz!” ghignarono i gemelli, abbassando lo sguardo verso di lui.

Prendere a mazzate del materiale da laboratorio: questo finirà negli annali di Windsor”, sorrise David.

Non posso credere che tu l'abbia fatto davvero!” esclamò Wes.

Charlie gemette. “Nemmeno io... mi sento male. Non ho mai avuta così tanta paura da quando settimana scorsa i gemelli hanno trascinato il martello di Herman Dalton fuori dalla cassaforte della scuola e lo hanno lanciato nella fontana. C'è mancato poco!”

Poco?” sbottò Blaine “C'era mancato poco quanto abbiamo tirato fuori quel martello dalla fontana e l'abbiamo riportato nella cassaforte prima dell'alba. Questo è stato.. folle!”

L'unico modo per coprire un'esplosione è crearne una più grande”, sospirò Charlie, coprendosi la testa con le braccia.

Kurt gli sorrise divertito. “Hai tutto il mio rispetto, oh prefetto senza paura”.

Bene, perché quando avrò recuperato abbastanza forze per rialzarmi, prenderò quella mazza da baseball e la userò per colpire ognuno di voi..”

Non portò a termine la frase; i Windsor stavano già via da lui, sparpagliandosi ovunque. Nonostante gli avvertimenti, si diressero verso il dormitorio, ma fu Reed che si fermò all'improvviso e disse: “Ehi!”

Che c'è?” chiese Kurt.

Reed si voltò per guardare i gemelli. “...voi ragazzi avete lasciato la porta aperta?”

I gemelli sgranarono gli occhi. Tutti i cospiratori si guardarono, gli occhi fuori dalle orbite, e poi corsero dentro per trovare l'usignolo premio.

Nel prossimo episodio, Fallout: Si arriva al punto di ebollizione. Dopo un'esplosione, sembra che un altro paio sia in arrivo. Le relazioni iniziarono a raggiungere il loro punto di rottura quando ulteriori segreti vengono a galla. E tutto questo il giorno prima della fiera. Tutti impareranno che certe azioni hanno delle conseguenze.


Scusate tantissimo l'imperdonabile ritardo, ma con l'università, gli esami e problemi abitativi, ho avuto pochissimo tempo per tradurre.

Comunque il tanto agognato capitolo 21 è qui. Spero che la traduzione sia di vostro gradimento: ho fatto del mio meglio!

La canzone che Blaine e Logan cantano è Hit Me With Your Best Shot di Pat Benatar.


 

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Capitolo 22
*** Le conseguenze ***


Dalton

 

Episodio 22: Le conseguenze

 

Sono Kurt e questa è la Dalton Academy

Avete presente quando si cerca disperatamente di tirarsi fuori dai guai...

...ma tutto sembra solo peggiorare?

Pensavo di aver già raggiunto quel punto, ma mi sbgliavo.

Sono stufo di questa situazione e voglio che finisca.

Voglio che finisca adesso.

 

 

Kurt! Kurt!”

 

La voce che lo stava chiamando sovrastò quelle dei numerosissimi studenti in corridoio che entravano e uscivano dalle classi per sistemare i chioschi che sarebbero stati collocati all'interno della scuola. In giardino la situazione non era certo più tranquilla: c'erano ancora dei lavori in corso e tutti stavano impazzendo. Gli Hanovers avevano occupato l'intero campo da calcio e ora stavano ammirando le loro splendide montagne russe prendere forma.

 

Neanche restare a Windsor era possibile, aveva deciso Kurt. Era pieno di fumo e in disordine. Quelli che avevano scelto di restare nel dormitorio avevano promesso di cercare in giro per controllare che Pavarotti non fosse scappato. Han (che, incredibilmente, non era stato affatto sconvolto dalle esplosioni e dall'allarme antincendio - “Per favore, ero nel mezzo di un duello finale. Come se fossi potuto davvero andarmene”) si era anche offerto di vedere con le sue telecamere se l'uccello fosse ancora in giro, ammesso e non concesso che non fosse morto di paura a causa delle esplosioni.

Dwight, d'altro canto, era fermamente convinto che l'uccello fosse ancora nel dormitorio. Nessuno era sicuro dell'affidabilità delle sue affermazioni.

E per tutto quel tempo, Kurt e Blaine non si erano ne guardati né parlati. Kurt non aveva più guardato Blaine in faccia da quando era entrato nella sala comune. Qualunque cosa stesse succedendo tra loro due, era davvero tremenda.

La pazzia che regnava sovrana era il motivo per cui Kurt aveva abbandonato il dormitorio e si era rifugiato nella relativa tranquillità dell'edificio Sud, ma a quanto pareva, la follia l'aveva seguito. Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.

Kurt”.

Finalmente Logan lo raggiunse dopo aver corso in mezzo agli altri studenti nel corridoio. Sembrava leggermente preoccupato. “Era ora! Ieri non sei venuto a Stuart per le ripetizioni e Julian mi ha detto che non hai più intenzione di venire”.

Le lezioni private. Le canzoni. E lui.

Tutte queste tre.

Kurt strinse i denti e alzò lo sguardo verso il prefetto che non si aspettava una reazione così ostile.

Whoa!” Logan era incredulo. Kurt lo guardò duramente e continuò a camminare... e Logan lo seguì. “Ehi, aspetta.. Senti, se è per il duetto con Blaine..”

Non è solo per il duetto, Logan”, sibilò Kurt mentre camminava lungo il corridoio, cercando di accelerare, ma Logan aveva le gambe più lunghe delle sue e probabilmente era anche in forma migliore. Si tenne al passo con lui facilmente. “E' questa situazione. Tu, io e quello che stiamo facendo”.

Stiamo camminando?” chiese Logan cercando di farlo sorridere, ma fu inutile. Kurt si fermò e si voltò verso di lui con gli occhi durissimi.

Che cosa vuoi davvero, Logan?” domandò Kurt guardandolo negli occhi “Voglio solo saperlo”.

Cosa?”

Voglio sapere perché hai cantato con Blaine come se avessi voluto ucciderlo. Pensavo di averti detto un milione di volte che sto con lui. Noi stiamo insieme. Direi che è piuttosto chiaro sin dalla festa di Capodanno. Vuoi che ti faccia un disegno? Perché hai cantato con lui come se steste ancora litigando? Perché vi siete arrabbiati così tanto entrambi?”

Perché non ci piacciamo?” sbottò infastidito Logan, alzando la voce. “Pensavo fosse chiaro. Forse non so tutto quello che succede tra te e quel pazzo del tuo ragazzo, ma solo perché tu e Blaine avete litigato non significa che puoi prendertela con me!”

Posso prendermela con te perché è per te che abbiamo litigato!” ribatté Kurt e le sue parole echeggiarono per tutto il corridoio. Non avrebbe permesso a Logan Wright di urlargli contro senza ribattere. “Dimmelo, Logan. Dimmi la verità” Kurt alzò lo sguardo verso di lui con gli occhi blu stranamente annebbiati “Perché ho cantato con te, ho passato del tempo con te, ho parlato con te... pensavi che, non importa come, mi sarei innamorato di te?”

Probabilmente tutti nel corridoio li stavano fissando. Logan si guardò intorno. Anche se il suo volto era leggermente più pallido, di certo non aveva intenzione di arrendersi. Il cuore gli rimbombava nelle orecchie e la sua ira stava crescendo velocemente. Tutti sintomi familiari e questa volta non c'era modo di fermarli, non senza l'aiuto delle sue medicine.

Se.. dicessi di sì.. smetteresti di fare tutte queste cose?” domandò con voce tremante, cercando di controllarsi.

Oh mio dio...” Sembrava che a Kurt avessero tirato un pugno nello stomaco. Si voltò e si portò una mano al volto, coperto di terrore. “Aveva ragione... ha avuto ragione per tutto questo tempo..”

Ragione su cosa..?”

Sul fatto che sono un idiota per aver pensato che avrei potuto fermarti!” urlò Kurt arrabbiato “Pensavo avessi detto che ci avresti provato? Che avresti cercato di migliorare e che avresti capito che per tutto questo tempo eravamo solo amici! L'hai detto tu, non io!”

Ho detto che ci avrei provato, ma non ho detto che avrei smesso di essere innamorato di te perché non posso!” rispose Logan, incurante se tutti sentissero o meno. “E forse tu sei un idiota per aver pensato che questo potesse cambiare, ma quando ti ho detto che avrei accettato questa contorta amicizia, ero serio!”

Ed era così che volevo che rimanesse, Logan”, disse Kurt, con aria sconvolta “Ti ho detto e ripetuto in continuazione che amo Blaine...”

E ogni volta che lo dici mi ferisci!” replicò Logan “Sei stato chiaro! Stai con Blaine! Non è mai cambiato dal principio! Ma puoi onestamente dirmi che che è così sbagliato da parte mia egoisticamente voler stare con te? Anche solo per un po'? Stare con te, così che per una volta ti saresti accorto di me?”

Accorgermi... accorgermi di te?” Kurt aveva il respiro affannato e lo stava guardando duramente, scuotendo la testa. “Ho chiuso, Logan. Starò alla larga da te. Sono stufo di dovermi dividere tra te e Blaine e non sarò accusato di tradimento, per quanto possa sembrare ridicolo!”

Kurt!” Logan gli afferrò il braccio con una presa così forte da lasciare un livido. Kurt cercò di liberarsi, nonostante il dolore e Logan si piegò verso di lui. “E' questo quello che ha detto? E' così? Pensa che tu l'abbia tradito con me? E' per questo che è così arrabbiato?”

Logan, mi stai facendo male.. lasciami andare!”

Dimmelo!” ordinò Logan.

Kurt alzò lo sguardo e nei suoi occhi riconobbe quel fuoco verde. “Tu...”

Logan lo lasciò andare immediatamente, rendendosi conto di che cosa stesse facendo. Kurt si portò una mano sul braccio ferito, guardandolo scioccato e Logan realizzò quanto gli avesse fatto male.

Non volevo..” Ma quando cercò di avvicinarsi, Kurt lo spinse via con una forza sorprendente e poi arretrò da lui come se fosse una bomba.

Con il respiro affannato, Kurt strizzò gli occhi. “No. Ne ho avuto abbastanza. Di te e di lui”. Sentì che gli occhi gli si riempivano di lacrime.. “Pensavo... pensavo di non fare nulla di male”.

Infatti è così”.

No, invece” Lo sguardo di Kurt avrebbe potuto appiccare un incendio. “Ho fatto male a credere che avresti mantenuto le dovute distanze. E ora ho perso la sua fiducia”. Voltò i tacchi e corse via lungo il corridoio.

Kurt!”

Non ti avvicinare!” urlò Kurt prima di svanire dietro l'angolo

Logan rimase in mezzo al corridoio con il respiro affannato, mentre gli studenti intorno a lui spettegolavano a bassa voce su ciò che era appena successo. Derek e Julian, che avevano assistito alla scena scioccati, emersero dalla folla e raggiunsero Logan immediatamente. “Stai...” incominciò Derek.

Dove. E'. Blaine?” disse Logan senza fiato, lo sguardo duro e senza mai distoglierlo da dove pochi secondi fa si trovava Kurt.

Julian sospirò e si accigliò leggermente, incrociando le braccia sul petto. “L'ho visto in mensa con Wes e David”.

Logan iniziò immediatamente a camminare in quella direzione. “Aspetta, Logan, aspetta!” disse Derek, cercando di fermarlo, ma Logan lo spinse contro il muro. Julian assistette attonito, senza allontanare gli occhi dal prefetto e lasciando che se ne andasse via.

Che stai facendo?” sibilò Derek a Julian mentre si rialzava. “E' chiaramente fuori di testa e tu vai anche a dirgli dove si trova Blaine?”

Se vuole prendersela un po' con Blaine, lasciaglielo fare”. Julian teneva le braccia incrociate e aveva uno sguardo cupo. “Lascia che si sfoghi. Sono stanco: dovrebbero piantarla”. Julian fece per andarsene, ma Derek lo afferrò per il retro della camicia.

Oh no!” lo guardò in cagnesco. “Tu assisterai a questa scenata con me” E lo trascinò all'inseguimento di Logan.

Kurt corse via lungo il corridoio. Al diavolo il pranzo: tanto a questo punto avrebbe solo finito col vomitarlo. Così tante emozioni stavano combattendo dentro di lui che ormai temeva di esplodere da un momento all'altro e di certo non aveva bisogno di rendersi di nuovo ridicolo in pubblico.

Decise di dirigersi prima in sala prove visto che probabilmente non ci sarebbe stato ancora nessuno. Doveva allontanarsi da tutto e tutti solo per un momento per riprendersi. Non sapeva nemmeno perché si era arrabbiato così tanto con Logan in corridoio, ma non sarebbe successo mai più.

Quando sentì delle voci, si fermò sulla porta.

... Sto seriamente pensando di proibire le relazioni personali tra i membri del club”. Era Harvey. Kurt afferrò lo stipite di legno dell'ingresso.

La Medel sembrava più gentile. “Sai, proprio queste relazioni... danno origini a emozioni pure che poi loro esprimono. Queste emozioni alimentano le loro voci. Se le proibissi, potrebbero cadere in depressione”. Sorrise. “Esprimersi attraverso una canzone è sempre incredibilmente terapeutico”.

Ma se Logan e Blaine continuano a comportarsi così...” sospirò Harvey, scuotendo la testa “Te l'ho detto, Sylvia: non posso permettere una replica dell'anno scorso”.

Devi ammettere però che, in tempi migliori, le canzoni d'amore erano molto dolci”. Sylvia fece un piccolo sogghigno. “Penso di non aver mai visto Blaine così felice e il modo in cui lui e Kurt cantano l'uno all'altro..” Kurt arrossì, ma poi la donna aggiunse: “E dovresti sentire Logan e Kurt insieme. C'è questa.. malinconia che è così insolita. Si capisce chiaramente che c'è qualcosa dietro al modo in cui cantano”.

E' questo il problema”, disse Harvey corrucciato. “Logan e Blaine stanno mettendo Kurt in mezzo, da quanto ho capito. La tensione è come una polveriera e onestamente ciò che mi preoccupa di più e come Kurt sta gestendo la situazione”.

E' un po' più.. resistente di quanto sembri”, disse Sylvia con un sorriso. “E scommetto che, se sarà provocato, gliela farà vedere a quei due e ne avrebbe tutto il diritto”.

Kurt sorrise, mentre Harvey scosse la testa e sospirò. “Per il bene di tutti loro, spero che risolvano tutto presto e in tempo per le Regionali”. Camminò verso uno degli scaffali e Kurt arretrò per un momento per assicurarsi di non essere visto. Quando sbirciò di nuovo, vide che Harvey stava porgendoo degli spartiti alla Medel.

Tuttavia sopra di essi c'era una lunga rosa appena sbocciata. Kurt sgranò gli occhi.

La Medel sembrò imbarazzata, ma l'accettò comunque. “Greg...”

Con tutta quest'aria di San Valentino nel campus.. ho pensato di regalarti qualcosa visto che la pila di doni da parte degli studenti tuoi ammiratori sta crescendo”.

La Medel sorrise e si fece avanti per baciarlo. Harvey la strinse tra le braccia e ricambiò il bacio. Kurt li fissò a bocca spalancata. Harvey? E la Medel? Non avevano mai mostrato ai Warblers il minimo cenno di una relazione. Nessuno se n'era mai accorto.

Sentì qualcuno sussultare accanto a sé. Kurt si voltò e vide Reed in piedi, con gli occhi sgranati e la bocca aperta per lo stupore, proprio come lui. Sembrava che stesse cercando di dire qualcosa, ma Kurt gli mise una mano spora la bocca e lo trascinò via. “Shh!”

Reed brontolò qualcosa sotto la mano di Kurt, ma Harvey stava parlando di nuovo. Teneva un braccio intorno alla vita della Medel, che lo stava guardando con un sorriso. “Penso che saremo entrambi molto impegnati per la fiera,” disse lui. “Che ne dici di una cena di San Valentino anticipata?”

Adesso andiamo anche a cena fuori?” La Medel sollevò un sopracciglio “Perché di solito ceniamo sempre in mensa durante la settimana”.

Kurt dovette trattenersi dal non sbuffare arrabbiato. Non avrebbe mai pensato che Harvey fosse un tirchio, ma il direttore si limitò ad una piccola risata. “Ti prometto che sarà in un posto carino”. Si piegò in avanti e la baciò di nuovo.

Lentamente Kurt liberò Reed e poi lo guardò con un ghigno. “Riesci a crederci?”

No, onestamente no”. Reed guardò la coppia stupefatto.

Perché no?” domandò Kurt, guardando i due direttori con un sorriso. “Pensavo che qualcuno ci avesse già fatto delle speculazioni sopra e poi sono una coppia molto carina”.

Reed guardò Kurt in modo strano. “Kurt.. Il signor Harvey è sposato, mentre la signorina Medel è fidanzata”.

Kurt si voltò di nuovo verso i due professori, stavolta scioccato. Oh mio dio, è la stessa storia del signor Shuester! C'è qualche direttore di coro in Ohio capace di portare avanti un matrimonio sereno?

Sei sicuro.. che sia una buona idea fare ciò in sala prove?” domandò all'improvviso la Medel, liberandosi dall'abbraccio dell'uomo. “I ragazzi potrebbero entrare da un momento all'altro..” rise, leggermente imbarazzata, spostando una ciocca dei biondissimi capelli dietro l'orecchio.

Il signor Harvey guardò la porta – Kurt trascinò via Reed giusto in tempo – e poi si rivolse di nuovo a lei con un sorriso. “Non c'è nessuno in vista”.

E' comunque.. un po' rischioso” La Medel sembrava a disagio. “..Non è propriamente giusto. Questo lo sai, Greg”.

Il signor Harvey la guardò intensamente. “Ti amo”. Lentamente sorrise di nuovo, come qualcuno che, con aria triste, guarda ciò che non potrà mai avere. “...ti amo, Sylvia”.

La Medel abbassò la testa, arrossendo, con aria spaventata. Ci fu una lunga pausa, seguita da un sospiro tremante. “C'è.. c'è qualcosa che devo dirti”.

Spero proprio che sia 'ti amo anch'io”. Il sorriso di Harvey si fece più grande.

La Medel per un momento studiò la figura di lui, poggiato con aria rilassata al pianoforte mentre le sorrideva. Strinse la rosa tra le mani, fece un grosso respiro, deglutì e... si fermò completamente. Sorrise. “...sì, ti amo anche io”.

Harvey sembrava sorpreso, ma scoppiò a ridere. Si avvicinò a lei e la baciò.

Kurt si accigliò. Perché si è fermata? Stava forse cercando di lasciarlo?

Forse vuole lasciarlo”, sussurrò Reed, dando voce ai pensieri di Kurt.

Non lo so, sembra che le piaccia stare con lui..” In quel momento, qualcosa scattò nella testa di Kurt e tutti i pezzi del puzzle tornarono a posto. Sgranò di nuovo gli occhi, afferrò Reed e lo trascinò con se nel corridoio, lontano dalla porta. “Kurt!” sibilò Reed mentre in suo amico correva verso il portico, con una mano stretta al petto come se gli stesse per venire un infarto. “Che c'è?”

Penso di sapere che cosa stava per dirgli”, disse Kurt a bassa voce, guardandolo dritto negli occhi.

Anche Reed lo fissò. “Be'? Che cosa?”

Kurt si guardò in torno e vide che non c'era nessuno, poi si rivolse a Reed. “Questa mattina... questa mattina ho visto la Medel fuori, vicino ai cespugli. Aveva la nausea e stava vomitando”.

Reed sbatté le palpebre, confuso. “E questo che cosa c'entra con...” Si fermò e assunse l'espressione di chi è appena stato colpito da un martello. “Oh..!”

Già”.

Oh...”

Già!

Santa Prada..”

Uh huh!” Kurt stava annuendo energicamente.

E' incinta!?” sibilò Reed terrorizzato.

Gli sguardi aspri che Wes e David gli stavano lanciando erano inquietanti. Erano in mensa e stavano cercando di finire il loro pranzo prima delle prove dei Warbler.

Blaine diresse ai due amici il medesimo sguardo. “Abbiamo appena perso l'usignolo premio. Possiamo concentraci su quello?”

Kurt duetterà con Reed quando torneremo in sala prove”, gli disse Wes “E' vero: sono molto carini, ma non sono esattamente un duo romantico adatto a San Valentino. E tu hai appena duettato con Logan e, benché siete stati entrambi bravissimi come al solito, l'atmosfera 'ti farò a pezzi' potrebbe fare cambiare idea alle Medel e ad Harvey e far creare loro delle nuove coppie.”

E allora possono succedere due cose”, continuò David, assicurandosi che Blaine lo stesse ascoltando. “O finisci in coppia con Kurt e, con la lite che avete appena avuto, potrebbe essere davvero imbarazzante. A questo punto, non sareste mai in grado di cantare l'uno all'altro bene e allora sì che Harvey vi ucciderebbe”.

Penso che dovremmo farlo, dobbiamo lasciare le questioni personali fuori da tutto ciò”, mormorò Blaine.

Davvero, Blaine?” Wes lo fulminò. “Tu e Logan non siete riusciti a mettere da parte le vostre neanche un ora fa, figuriamoci tu e Kurt!”

Seconda opzione: Kurt finisce con Logan”, dichiarò David con franchezza “E secondo quanto ci hanno riportato i gemelli riguardo a ciò che ha detto la Medel, a quanto pare sono fantastici insieme. E tu perdi di nuovo. Perdete entrambi”.

I due si misero di fronte a Blaine, bloccandogli il passaggio. Blaine sospirò e si fermò. Wes disse: “Quindi, o voi due risolvete la situazione immediatamente o dovremmo farci coinvolgere più di quanto già non lo siamo”.

Senti, non stiamo dicendo che uno di voi ha ragione e l'altro ha torto”, disse David, guardando Blaine accigliato. “Stiamo solo dicendo che potreste comportarvi come una vera coppia e parlarne”.

Ho passato tutta la notte a domandarmi come fare”, rispose Blaine con un sorriso, aggirando David e riprendendo il suo passo. “Ho pensato ha tutto eppure non so ancora cosa dire”.

'Mi dispiace di averti urlato contro' sarebbe già un buon inizio”, commentò Wes.

Molto divertente. Ma Kurt mi ha evitato tutta la mattina. Anche se volessi parlargli...”

Whoa, whoa”, David si accigliò. “Anche se volessi? Quindi non vuoi farlo?”

Be' forse sono ancora un po' arrabbiato!” Blaine lo guardò in cagnesco. “Ha visto con i suoi occhi che genere di persona è Logan. Gli ho raccontato tutto, ma lui continua...”

Tutto?” Wes incrociò il suo sguardo. “Davvero tutto?”

Blaine fissò Wes per un momento, poi abbassò lo sguardo. Wes sembrò soddisfatto e indietreggiò. “Proprio come pensavo”.

Le porte della mensa si spalancarono, colpendo un paio degli studenti giornalieri. L'ira che stava riempiendo l'aria era palpabile e tutti alzarono lo sguardo. Logan stava attraversando la stanza e gli altri ragazzi gli fecero largo. I tre Windsor se ne accorsero troppo tardi.

Logan afferrò Blaine per la giacca e lo trascinò a se. “Che diavolo hai fatto a Kurt?”

Ehi!” Wes spinse Logan via da Blaine, ma Logan diede a Wes uno spintone, facendolo finire addosso a David.

Sei fuori di testa?” gli urlò Blaine esterrefatto.

Che diavolo hai fatto a Kurt?” domandò di nuovo Logan, prendendolo per la camicia.

Che cosa gli ho fatto? Io non gli ho fatto niente!” replicò Blaine mentre si allontanava da lui.

Sei un idiota, Blaine!” ringhiò Logan, con le mani che cercavano di graffiare l'aria per l'esasperazione. “Rimane sempre a un metro di distanza da me quando siamo insieme! Dio, sapevo che eri lento, ma non pensavo che fossi anche un idiota! Non capisci? E' vero che sono un completo stronzo e che, se ne avessi l'opportunità, ti porterei via Kurt in un nano secondo, ma Kurt non ha mai fatto nulla per meritarsi le tue accuse!”

Ma di che diavolo stai parlando?”

L'hai accusato di tradimento? Con me? Sei pazzo?”

Non è vero!” ribatté Blaine. Sentì le mani diventargli fredde. “Ho solo detto che forse ti stava illudendo! E ho ragione, vero? Stai solo aspettando la tua occasione, così che lui possa credere che sia una cosa del tutto innocente?”

E se anche fosse?

Ehi, piantala, Logan”, iniziò a dire David, ma l'ira sembrava aver reso Logan ancora più forte. Spinse via David. “Stanne fuori!” Si voltò di nuovo verso Blaine, che stava strizzando gli occhi. “Lo sapevo. Sapevo che non potevi semplicemente..”

Sai una cosa? Adesso basta!” Logan lo sovrastò furioso. “Kurt avrà anche passato del tempo con me senza che tu lo sapessi, ma illudermi non è mai stato nei suoi piani. Non fa altro che parlare di quanto tu sia fottutamente perfetto e io sono quello che si illude di potertelo portare via. Non è colpa sua se io spero di avere qualche speranza quando chiaramente non ce n'è neanche una”.

Le ultime parole gli uscirono di bocca come uno sputo. Wes avrebbe voluto intromettersi nella discussione, ma era impossibile. Erano entrambi troppo arrabbiati e ormai era una questione di tempo...

Blaine deglutì, ma non staccò gli occhi da Logan.

Te lo giuro, Blaine, se avessi visto il suo sguardo!” Logan lo guardò in cagnesco. “Ora ascoltami. Hai qualcosa di meraviglioso e non mi importa se finirà per odiarmi, ma non ti permetterò di ferirlo in questo modo due volte”.

Già perché tu non hai mai ferito i sentimenti di nessuno”, disse Blaine, con voce pericolosamente bassa. “Logan, ti ringrazio di aver mostrato apertamente che razza di ipocrita tu sia: tu sei la causa di tutto questo! Perché non sai mai quando fermarti! Devi sempre avere quello che vuoi e distruggere chiunque si metta in mezzo!”

Logan gli tirò un pugno. L'intera mensa si mise in azione non appena Blaine rispose al colpo di Logan, facendolo finire contro un tavolo. David e Wes si gettarono nella mischia e in quel momento arrivarono anche Derek e Julian. A questo punto, nemmeno loro quattro riuscirono a trattenere i due ragazzi. Quando Logan cercò di tirare un altro pugno, colpì Julian con un gomito e l'attore cadde a terra. Spinse via Derek proprio quando David mollò accidentalmente la presa sulla giacca di Blaine, che riuscì a liberarsi.

Nella mensa era scoppiato il caos. Kurt e Reed corsero dentro, avendo sentito il rumore, ma vennero superati da due turbinii biondi e videro i gemelli farsi largo tra la folla.

Blaine si lanciò contro Logan, spingendolo indietro. Logan perse l'equilibrio e colpì un tavolo, facendo scappare i ragazzi che vi erano seduti. Si rialzò però subito e si gettò verso Blaine, colpendolo sulla mascella e facendolo cadere. All'improvviso Derek gli afferrò di nuovo il braccio. Blaine era di nuovo in piedi e si avvicinò a Logan, avendo ormai perso tutta la sua compostezza e con gli occhi che lanciavano saette. Blaine era ormai andato.

Ehi! Piantatela!” I gemelli si buttarono tra i due ragazzi: Evan spinse indietro Blaine e Ethan tenne fermo Logan. “Piantatela!”

Lasciami andare, Ethan!” ringhiò Logan.

Spostati!” Blaine fulminò Evan, ma il ragazzo più alto non lasciò la presa. “Lasciami andare.. Se l'è meritato!”

Be' anche tu!” ruggì Logan.

Da che pulpito..” replicò Blaine.

Blaine, piantala o verrai sospeso!” sbottò Evan.

Vallo a dire a lui..!”

Non provare nemmeno a ribattere, amico”. Ethan fulminò Logan, che aveva un'aria furiosa.

Che cosa diamine sta succedendo qui?

Tutti alzarono lo sguardo quando Charlie e Justin iniziarono a farsi largo tra la folla, entrambi lividi di rabbia. Gli studenti li fecero passare. Charlie si avvicinò a Logan, guardandolo disgustato prima di voltarsi verso Blaine. “Quale diavolo è il tuo problema! Spostati!” Charlie spinse via Evan e afferrò Blaine per il braccio.

Ne abbiamo fin sopra ai capelli di voi due!” disse Justin che sembrava così strano arrabbiato. “Soprattutto di te!” Si voltò verso Logan con lo sguardo in fiamme. “Sei un dannato prefetto, per l'amor del cielo! Sei un disastro!”

Anche tu”, disse Charlie a Blaine.

Che cosa.. Charlie!” Blaine lo fissò incredulo.

No! Non vi daremo più retta!” sbottò Charlie. “Non me ne frega un cazzo di chi ha iniziato”. Fece un cenno a Justin. “Vi portiamo subito dalla Ramsey. Ora!”

Charlie!” esclamò Reed.

Vogliono litigare? Possono farlo lì!” ringhiò Justin. Afferrò Logan per il braccio, ma Logan lo spinse via malamente. Gli occhi di Justin si annerirono. Afferrò Logan per il polso e glielo torse verso l'alto. Logan gemette per il dolore. “Non farmelo fare, Logan! Non farlo!”

Charlie puntò un dito contro il petto di Blaine. “E tu! Mi aspettavo molto di più da te, Blaine”.

Blaine aveva il respiro affannato -era un completo disastro, così come Logan – ma stava iniziando a calmarsi. Non lottò quando Charlie gli prese il braccio e lo trascinò con sé.

I gemelli fecero per seguirli, ma Charlie lanciò loro un occhiata di avvertimento e si fermarono immediatamente. Sembravano arrabbiati, ma non dissero nulla. Guardarono Blaine e Logan e scossero la testa.

Mentre la folla si faceva da parte, Logan e Blaine videro Kurt accanto a Reed che li fissava scioccati.

Ottimo tempismo”, disse Charlie. “Tu vieni con noi, Kurt”.

Che cosa?” esclamarono sia Logan che Blaine

Perché?” Kurt era stupefatto.

Lui non c'entra!” protestò Blaine.

Sì, invece e lo sapete perfettamente”. Justin fece un cenno a Kurt. “Kurt, ufficio della Ramsey. Non pensare che non abbiamo saputo di quella lite in corridoio con Logan. E' stato per quello che siamo venuti qui”.

Blaine guardò Logan sorpreso: il ragazzo sembrava più arrabbiato del solito, ma più con sé stesso. Kurt deglutì, ma non protestò e diede a Wes la sua borsa. L'intero gruppo lasciò la mensa, circondato dai mormorii.

Mentre erano fuori, gli studenti circondarono la porta per ascoltare, ma dentro l'ufficio della Ramsey regnava un silenzio tombale. Blaine, Logan e Kurt, sedevano vicini, rivolti verso la scrivania. Dietro di loro si trovavano in piedi Charlie, Justin. Howard, Murdoch e Harvey e la Medel.

Gli avvenimenti erano stati raccontati brevemente, ma grazie al cielo erano stati esclusi i dettagli più personali che nessuno voleva venissero sbandierati di fronte al responsabile della disciplina.

La Ramsey aveva ascoltato tutto in silenzio e ora stava riflettendo, con le mani giunte. Infine, dopo una lunga pausa, guardò i tre. “Immagino che tutto ciò che c'era da dire sia già stato detto”.

I tre non la guardarono. La donna annuì lentamente. “Avete qualcosa da aggiungere? Signor Anderson? Signor Wright? Signor Hummel?”

Silenzio assoluto.

Siete sicuri? Perché prima mi sembrava che steste esprimendo le vostre opinioni a voce abbastanza alta”.

Blaine chiuse saldamente gli occhi, Logan guardò il muro in segno di sfida e Kurt si premette le dita sulle tempie.

Tutti voi avete infranto le regole di condotta del campus”. La Ramsey rivolse a tutti lor. “Benché sia vero che questa non è la prima volta e che non sarà l'ultima, avrei pensato che voi due aveste almeno imparato qualcosa dalle esperienze passate? Hm? Blaine? Logan? Invece ci incontriamo di nuovo in simili circostanze.”

Il litigio dell'anno scorso. Kurt sobbalzò. Qualcuno fu espulso..

Che cosa devo fare per impedirvi di prendervi a pugni?” domandò la Ramsey. “Ditemelo, perché davvero mi sfugge”.

Rettore Ramsey..” disse Harvey, scuotendo la testa “Il problema è... So che è una questione seria, ma le sto chiedendo a nome del mio gruppo di non espellere Blaine e Logan e di non sospendere Kurt”.

Kurt impallidì. Stava per essere sospeso per aver urlato nel corridoio? Burt l'avrebbe ucciso!

Benché urlare in corridoio non meriti esattamente una sospensione immediata, perché non dovrei, signor Harvey?” La Ramsey indietreggio con aria dubbiosa. “Dopo tutto. Ho già espulso Logan una volta. E Blaine non può più giocare la carta dell'autodifesa”.

Che cosa intende?” Howard, il direttore del dormitorio, si accigliò. “Ci sono testimoni che affermano che sia stato Logan a tirare il primo pugno”.

E Blaine ha risposto al colpo e ha continuato ad attaccare anche dopo che Logan era stato spinto indietro”, rispose freddamente Murdoch, il direttore dell'altro dormitorio. “Anzi, Blaine sarebbe dovuto essere sospeso anche allora, visto che si difese piuttosto con violenza”.

Scusatemi, ma mi sembra che io sia l'unica qui con il potere di sospendere o espellere qualcuno, quindi sarò io a prendere questa decisione!” La Ramsey si rivolse accigliata ai due professori.

Kurt affondò il volto tra le mani. La Medel guardò Harvey, che si voltò verso la Ramsey. “Rettore Ramsey, la prego. Non può fare loro questo adesso. Blaine è al terzo anno. L'anno prossimo sarà all'ultimo e si diplomerà. E' uno dei nostri migliori solisti. Lo stesso vale per Logan. Andremo alle Regionali per la prima volta dopo anni. Non possiamo perdere nessuno dei due”.

E ignorare così palesemente le dovute punizioni solo perché cantano bene?” domandò Murdoch, guardando male Harvey.

Non iniziare, Bradley. Tu sei stato uno di quelli che fece di tutto per far tornare Logan ha scuola dopo che era stato buttato fuori..”

Fu una richiesta del Senatore degli Stati Uniti John Logan Wright Jr, Greg, e lo feci perché ritenni ingiusto che uno studente venisse espulso e che l'altro rimanesse impunito!”

Impunito?” domandò indignato Howard.

Basta!” abbaiò la Ramsey e il gruppo fece silenzio. Charlie e Justin si guardarono. A quanto pareva anche gli insegnanti avevano le loro lotte interne: buono a sapersi.

La Ramsey sembrava stesse riflettendo con attenzione, ma non su ciò che avevano detto gli insegnanti. Stava studiando i tre ragazzi: sembravano a disagio e preoccupati per la situazione, ma non arrabbiati tra di loro. Infine, si piegò in avanti. “Se voi ragazzi avete qualcosa da dire, ditela ora”.

Ci fu silenzio.

Infine:

..Ho tirato io il primo pugno. Ho provocato Blaine”.

Tutti guardarono Logan sorpresi. Non stava guardando la Ramsey e stava tamburellando le dita sul bracciolo della poltrona. Abbassò lo sguardo per un momento e sospirò. “Mi sono arrabbiato.. e penso che tutti sappiano che cosa mi succede quando mi arrabbio. E non sono riuscito a trattenermi quando.. quando l'ho affrontato e mi ha detto certe cose”.

Sai vero che questo conferma soltanto che è stato Blaine a iniziare la rissa con qualsiasi cosa abbia detto”, disse piano la Ramsey.

No, non è stato lui”. Tutti guardarono Kurt, che deglutì e si rivolse alla Ramsey. “Logan si è arrabbiato.. perché gli ho urlato contro in corridoio. Sono stato io che l'ho fatto incominciare..”

Ma è stato..perché..” disse Blaine immediatamente, guardando la Ramsey mentre tutti si voltavano verso di lui. “Perché io ho accusato Kurt di qualcosa. Qualcosa su cui potrei aver tirato le somme troppo presto. Questa è stata la lite a cui Charlie si riferiva prima”.

Silenzio. Gli insegnanti fissarono i tre ragazzi.

La Ramsey studiò tutti loro. “Quindi state dicendo che, poiché Kurt e Blaine hanno litigato, Kurt ha litigato con Logan che poi ha litigato con Blaine”.

Tutti e tre annuirono imbarazzati.

Ci sono state un bel po' di liti, a quanto pare”. La Ramsey si alzò e prese un bel respiro, togliendosi gli occhiali per pulirli. “Ragazzi, dovete imparare a controllarvi. Questo atteggiamento è imbarazzante per voi, per i vostri dormitori, le vostre famiglie e la scuola in generale. Ma c'è bisogno che ve lo dica? Due di voi sono o sono stati prefetti e Hummel ha di solito una buona condotta. Siete tutti intelligenti e abbastanza responsabili per capire che questa situazione è – per mancanza di un termine migliore – ridicola”.

Indossò di nuovo gli occhiali e studiò i ragazzi. “Ma il fatto che ognuno di voi abbia cercato di prendersi la colpa per gli altri due è.. leggermente impressionante”.

Logan si morse il labbro, ma non disse nulla. Kurt si voltò verso Blaine. I loro sguardi si incrociarono e entrambi lo distolsero immediatamente.

Quindi che cosa succederà, Liz?” chiese piano la Medel.

La Ramsey li guardò, sollevò un sopracciglio e fu terribilmente franca, più di quanto non fosse di solito con gli studenti. “La verità? Be', se espello Wright e Anderson, perdiamo due solisti. Al più posso dare a Hummel una punizione per il litigio in corridoio grazie al fatto che la sua fedina penale è pulita... E se Wright verrà espulso di nuovo, dovrò vedermela un'altra volta con il Senatore Wright e non è un incontro al quale tengo particolarmente”.

Tecnicamente parlando, dubito che stavolta mio padre si interesserebbe..” borbottò Logan tra sé.

Penso che mio padre mi ucciderà”, sospirò Kurt.

Penso che sia tecnicamente impossibile disconoscermi due volte, ma mio padre potrebbe creare un nuovo record”, mormorò Blaine.

La Ramsey sospirò “E i Warblers.. devono andare alle Regionali. E' una manna dal cielo per le donazioni degli ex alunni”.

Gli insegnanti si guardarono.

La Ramsey si voltò verso i ragazzi. “Vi verranno revocati i privilegi per la fiera, per incominciare”. Kurt alzò immediatamente lo sguardo. “Già, proprio così. E non voglio vedere nessuno di voi su quel palco. Nessuno di voi canterà. Dovrete lavorare sia alla fiera sia alla serata dei genitori. Faticherete mentre i vostri compagni si divertiranno”.

La Ramsey sospirò. “Consideratelo come un lavoro socialmente utile. Non sospenderò nessuno di voi. Ma vi butterò tutti fuori in un istante se qualcosa del genere dovesse succedere di nuovo. E non mi importa che cosa diranno i vostri genitori, non vi permetterò di tornare”.

I tre ragazzi la fissarono intensamente.

Logan.. potrà continuare ad essere prefetto di Stuart?” domandò Kurt a voce bassa.

Gli toglierei anche quel privilegio, ma i prefetti sono scelti dagli studenti di un dormitorio e gli insegnanti non hanno nulla a che fare con la decisione”. La donna rivolse a Logan un sorriso forzato. “Ma se, dopo questo spiacevole evento, il tuo dormitorio scegliesse di revocarti il titolo sarà a loro discrezione”.

Logan sembrava non volere il titolo affatto. Blaine roteò gli occhi. Gli Stuart non avrebbero voluto revocare i doveri da prefetto di Logan. Erano troppo assorti negli studi e nelle loro assurde attività extrascolastiche per aggiungere anche i compiti da prefetto. E Logan era la persona con più conoscenze utili a Stuart: avevano bisogno di lui per coprirsi le spalle quando avvenivano degli scontri con Windsor.

Ora, uscite dal mio ufficio. Tutti e tre”. La Ramsey fece un cenno ai prefetti. Charlie e Justin si guardarono e condussero fuori i tre ragazzi. Non appena le porte si furono chiuse alle loro spalle, gli insegnanti si rivolsero di nuovo verso la Ramsey.

Che cosa? Tutto qui?” domandò Murdoch arrabbiato.

Sì”.

Non che non sia contento di sapere che i mie studenti resteranno qui, ma.. se la caveranno così facilmente?” chiese Howard.

Quest'anno è accaduto qualcosa che non era accaduta l'anno scorso”. La Ramsey aggiustò i fogli sulla sua scrivania.

Che cosa?” domandò la Medel.

La Ramsey rivolse loro un piccolo sorriso. “Come ho detto, si sono fatti coraggio e si sono difesi a vicenda. L'ho trovato alquanto impressionante, considerato che Logan e Blaine hanno impiegato un anno per lavorarci su ed è stata necessaria la presenza di Kurt. E' un ottimo progresso. Sarebbe un peccato rovinare tutto ora.”

Siete stati molto fortunati, voi tre”, Harvey guardò severamente i tre ragazzi fuori dalla sala prove, dove i Warblers ansiosi si erano riuniti in attesa del verdetto. “Non so bene che cosa avesse in mente la Ramsey, ma, Blaine e Logan, potevate essere espulsi in un nano secondo se si fosse trattato di qualcun altro. E Kurt, tu ci sei andato vicino”.

Annuirono e Harvey continuò la ramanzina: “Non posso bandirvi dalle Regionali perché sarebbe inutile. Ma non canterete alla fiera e non canterete nemmeno alla serata dei genitori. Starete seduti e guarderete gli altri esibirsi. Starete tra il pubblico”.

Kurt sussultò. Harvey alzò lo sguardo con espressione solenne. “Tre solisti sono andati. Evan, Ethan, prenderete il loro posto e Reed tu ti esibirai da solo”.

Mentre i gemelli si rallegrarono immediatamente, Reed impallidì. Harvey guardò duramente i tre ragazzi. “Il resto di voi, alle prove. Proveremo sul palco che hanno già montato fuori. Voi tre, è inutile che veniate, quindi andate ad aiutare con i preparativi della fiera. I prefetti vi terranno d'occhio”. Si rivolse a Charlie e a Justin, che fecero un cenno di assenso. Harvey condusse via i Warbler, i cui sentimenti andavano dalla delusione alla comprensione per i tre ragazzi.

Io mi occuperò di queste due teste calde, Hanover”, disse Charlie a Justin mentre guardava in cagnesco Logan e faceva un piccolo cenno a Blaine, premendo una mano sulla sua schiena per farlo muovere. Justin prese Kurt sotto la sua ala e lo condusse via, ma capì che Kurt stava esitando.

Mentre Justin lo trascinava con sé, Kurt si voltò indietro dove si trovano Blaine e Logan. Blaine lo stava guardando e Kurt rimase leggermente colpito dall'espressione nei suoi occhi e si voltò. Nonostante volesse essere forte, si appoggiò a Justin. Il prefetto di Hanover, che aveva il braccio intorno alle sue spalle, se ne accorse e alzò lo sguardo verso di lui. “Stai bene?”

Kurt sentì che i suoi occhi iniziavano a riempirsi di lacrime e strinse le labbra determinato a non piangere. “... sì, sto bene”. La sua voce tremò soltanto un pochino.

Justin sospirò. Decise di non indagare oltre e gli diede dei colpetti amichevoli sulla spalla. Piano piano, lo portò via dal corridoio.

Blaine guardò Justin e Kurt andarsene, rimanendo immobile e un po' sconcertato. Logan lo stava osservando e abbassò gli occhi e scosse la testa. Blaine si voltò versò Logan e, dopo un momento disse, “Perché hai detto alla Ramsey che sei stato tu a tirare il primo pugno?”

Perché è vero”, rispose Logan. I suoi occhi verdi sembravano più verdi che mai mentre lo fissava.

Charlie non sembrava entusiasta, ma si fece da parte per un momento e li lasciò parlare.

Logan abbassò lo sguardo per un istante e disse: “...e se tu fossi stato espulso... tuo papà sarebbe impazzito”. Sospirò, lanciando uno sguardo a Charlie prima di aggiungere: “...e.. non avrebbe senso vivere senza Kurt”.

Perché tieni a lui così tanto? Non sei mai stato così”. Blaine sembrava confuso e frustrato. “Mai. Non eri così con me o con...”

Perché mi stai facendo questa domanda?” rispose Logan, con aria incredula “.. tu più di tutti dovresti sapere che cosa amo di lui... le stesse cose che ami tu”.

Quello che voglio dire è... che cosa l'ha reso diverso?” Blaine alzò lo sguardo verso di lui “Rispetto a.. prima?”

Logan fissò Blaine per un momento, poi si voltò verso la direzione in cui si era diretto Kurt. Dopo un po', sospirò: “...quando l'ho scoprirò, te lo farò sapere” Logan lo guardò “...poi potrai mettermi al tappeto” Fece un profondo sospiro “... Sono così stanco di farmi respingere da lui”.

Sono... pronto.. a rinunciare. Mostrami solo come...

Blaine non rispose e, per un minuto, pensò di sapere che cosa passasse per la mente di Logan. Charlie posò una mano sulla schiena di Blaine e lo spinse avanti. “Andiamo. Sono sicuro che i ragazzi di Windsor avranno qualcosa da farti fare”.

So che dovresti tenermi d'occhio, Amos, ma ti dispiacerebbe se tornassi a Stuart e raccontassi loro che cosa diavolo è successo?” domandò Logan “Così possono strapparmi il titolo o qualsiasi cosa si faccia in questi casi? Perché penso di dover loro qualche spiegazione”.

Fa' quello che devi fare, Stuart” Charlie gli rivolse uno sguardo freddo, ma non proprio ostile. Logan se ne stava già andando. “E' bello vederti fare qualcosa di responsabile per una volta”.

Chaz..” Blaine lo guardò storto “Piantala...”

Tu lo dici a me..?”

Blaine guardò Logan andare via e abbassò gli occhi. La verità era che lui e Logan erano molto più simili di quanto entrambi non volessero ammettere e, qualsiasi cosa facessero, c'era un legame tra loro che sarebbe durato per sempre. Per quanto cercassero di nasconderlo con le parole, i gesti e la rabbia, era un marchio indelebile sulla loro pelle.

Avrebbero dovuto a imparare a conviverci e convivere l'uno con l'altro.

Charlie notò l'espressione di Blaine e disse: “Ehi, rilassati!”

E come? Kurt e io stiamo litigando e sono stato messo in ridicolo dal mio odioso ex ragazzo, con il quale sto iniziando a notare di avere troppe somiglianze. E probabilmente in questo momento Kurt mi odia”.

No, non è vero”. Charlie si fermò. “Ehi, vedila così: da ora in poi può solo migliorare”.

Logan lasciò la sala comune di Stuart con la dignità intatta.

Ovviamente gli Stuart non furono contenti dell'incidente in mensa, ma avevano ascoltato il resoconto di Logan con freddezza e con pochissime reazioni. Raccontò loro molto onestamente di non aver appositamente preso le sue medicine per poter così cantare meglio durante il duello, di aver litigato con Kurt (cosa di cui già erano al corrente), di aver fatto a botte con Blaine (anche di questo erano già al corrente) e della decisione della Ramsey (che erano l'unica cosa di cui non erano al corrente). Logan se ne andò dopo aver detto loro che potevano mettere fine al suo incarico di prefetto e non rimase ad ascoltare mentre ne discutevano.

Lasciò il dormitorio di Stuart, ignorando gli sguardi che gli rivolsero Derek e Julian. Doveva andarsene da quel posto e dal fatto che sembrava che Cupido avesse vomitato su tutta la Dalton, riempiendola di disgustosi cuori di carta e decorazioni di San Valentino. Corse verso l'edificio Sud e quello principale. Non si fermò fino a quando non raggiunse la sala dei Warbler, dove regnò la pace non appena ebbe chiuso le porte dietro di sé per bloccare il mondo esterno.

Non c'era alcuna decorazione in sala prove, nessuna luce se non il sole che entrava dalle grandi finestre. Il piano era lì, pronto per essere suonato. Tutti i Warbler erano sul palco in giardino, quindi era da solo.

Proprio come quando aveva conosciuto Kurt.

Logan prese un grosso respiro, domandandosi come mai quella stanza fosse per lui così importante. Quando in quella sala succedeva qualcosa, la sua vita prendeva una direzione diversa e forse era proprio per questo che vi si era rifugiato.

Avrebbe fatto di tutto per riempire quel silenzio.

Si mosse verso gli strumenti, il piano e tutti quegli oggetti che creavano musica quando venivano suonati. Almeno loro avevano uno scopo, mentre lui stava ancora cercando il suo. Chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi.

Era andato tutto male e ora aveva perso anche Kurt, proprio quando le cose iniziavano a migliorare. O forse.. non era mai stato suo fin dal principio. Era innamorato di Blaine e lo sarebbe sempre stato. Era solo la sua fantasia che gli faceva credere che, in qualche modo contorto, Kurt potesse amarlo. E forse era vero.. solo che non era quello il modo in cui Logan voleva essere amato.

Quando era stato messo in guardia, non aveva dato retta a nessuno. Non aveva ascoltato sé stesso quando aveva deciso di fermarsi. Era troppo tardi per fermarsi. Si era spinto troppo in là.

E ora era tutto finito.

I need to know if you were real

'Cause I've been known to get it wrong

When the memory comes

I'll say I'm always in the dark

You got me now...

Sorrise amaramente tra sé mentre cantava. Era un circolo vizioso: lo era sempre stato. Inseguiva ciò che gli piaceva, doveva averlo a tutti i costi e quando poi si stufava, lo distruggeva.

A volte intenzionalmente, a volte no.

Aveva visto lo sguardo che Kurt aveva rivolto a Blaine prima di andarsene con Charlie. Si era domandato che cosa doveva aver provato Blaine, perché a Logan era sembrato che tutto fosse ridotto a pezzi.

Ne era valsa la pena?

I want to give you back

I want to give you back

Somewhere out of here

I want to give you...

I want to give you...

I want to give you back...

Guardò fuori dalla finestra, dove gli studenti stavano lavorando indefessamente. Con sua grande sorpresa, intravide Kurt. Teneva in mano un barattolo di vernice rossa e accanto a lui c'era Wes, che dipingeva il chiosco. Logan vide che Wes stava cercando di parlare con lui, di farlo sorridere, ma Kurt rispondeva solo con vaghi sorrisi e continuava a dipingere il chiosco in silenzio.

Logan scosse la testa amareggiato. Chi stava prendendo in giro..? Era tutta colpa sua. Era stato lui a volere che Kurt e Blaine si allontanassero e aveva ottenuto esattamente ciò che voleva.

Si vide riflesso nel vetro, ma non riuscì a riconoscersi. Era da un po' di tempo che non ci riusciva e davanti a Kurt lì fuori, era peggio che mai.

I can't remember how it went

You looked like everything I wanted

And as you came along

Slowly everything began to change

I got you know...

I want to give you back...

I want to give you back...

Somewhere out of here...

Si allontanò dalla finestra e nascose il volto tra le mani. Qual'era quella stupida metafora che i gemelli usavano sempre? Alice nel Paese delle Meraviglie. Ecco cos'era stato per tutto questo tempo: solo un sogno.

Era ora di risvegliarsi, prima che fosse troppo tardi. Prima che tutto peggiorasse. L'anno precedente non gli era importato di chi era rimasto ferito o meno; la cosa importante era che lui ottenesse ciò che voleva. Ora però era diverso: ora gli importava. Gli strizzacervelli potevano anche dire che stava “migliorando”, ma si erano dimenticati di dirgli a quale prezzo. Ad alcune persone piace continuare a vivere una bugia.

Perché a volte la realtà faceva troppo male.

That's enough

Just talking about it

I don't mind

I don't mind no I

Laugh enough

Just dreaming about it...

Logan si voltò verso la finestra con lo sguardo annebbiato. Da qualche parte, lì fuori, aveva spezzato il cuore del ragazzo di cui era innamorato e non era valsa la pena.

Era ora di risvegliarsi.

I need to know if you were real

I'd hate to think that I'd been fooled again

And as the vision fades

I'll say I was blinded by your eyes

I felt them burn...

Chiuse gli occhi, alzò la testa verso il soffitto e lasciò scendere le lacrime per la prima volta in tantissimo tempo.

Derek, sulla porta, osservò Logan, che era voltato di spalle e quindi non poteva sapere che era lì. Lui e Julian erano andati a cercarlo e Julian aveva giustamente sospettato che l'avrebbero trovato in sala prove. Era talmente assorbito da ciò che stava pensando, che non si accorse degli altri due neanche per un istante.

A che cosa credi che stia pensando ora..?” mormorò Derek.

Julian, appoggiato allo stipite della porta, sbatté leggermente le palpebre e continuò a osservare Logan. Gli occhi marroni di Julian erano colpiti dalla luce del sole e sembravano molto assorti. Ogni parte di lui era messa in risalto dai raggi di sole che filtravano dalle grandi finestre del corridoio e i suoi occhi ancora di più.

Ha importanza..?” domandò Julian dopo aver completato il respiro più lungo del mondo. “Non gli è mai importato che cosa pensassimo tu ed io”. Si tirò su piuttosto svogliatamente e si infilò le mani in tasca. Lasciò che i suoi occhi indugiassero su Logan un ultimo istante e poi camminò via.

Derek distolse lo sguardo da Logan e lo puntò verso Julian, strizzando gli occhi. Si voltò un ultima volta verso Logan, poi chiuse la porta e seguì Julian.

Sai, mi sono davvero stancato di questa situazione, Julian!” esclamò irritato non appena trovarono un corridoio vuoto.

Allora non immischiarti...” rispose l'attore, voltandosi giusto per rivolgergli un sorriso malizioso e continuando a camminare.

Derek stava iniziando ad arrabbiarsi. “E quindi? Hai intenzione di fingere un bel sorriso e di sparire di nuovo? Vuoi scappare ancora?”

Queste ultime parole fecero fermare Julian, che però non si voltò verso Derek “...e tu che ne sai?”

So parecchie cose”. Derek lo guardò in cagnesco. “Non sono un idiota. E non sono cieco. So che ogni volta che succede qualcosa del genere, tu scappi. Te ne vai a girare un film o a fare un'intervista e sparisci per settimane”.

A proposito, ti ho detto che ho accettato quella proposta?” disse Julian, voltandosi con un ghigno, anche sei i suoi occhi rimanevano freddi e sulla difensiva. “Per quel film di cui ti ho parlato. Dovrebbe tenermi lontano da scuola per un mese o due”.

Avevi detto che non avresti accettato. E quello stalker ti ha minacciato di non accettare quel ruolo!”

Il mio stalker è un mio problema”, rispose Julian freddamente. “Chiunque egli sia non vuole vedermi recitare mentre sposo qualcun altro. Alla faccia dell'ossessione! Niente che io non possa gestire”. Se ne sarebbe andato di nuovo, ma Derek gemette impazientemente e andò dritto al sodo..

Julian, devi smetterla di scappare ogni volta che vedi Logan innamorarsi di qualcun altro.”

L'attore raggelò.

Derek sogghignò trionfante. Aveva ragione. Aveva sempre avuto ragione. “Andiamo, Julian. Nessuna rispostina sagace? Te ne andasti quando arrivò Blaine e tornasti quando lui e Logan si lasciarono. Te ne andasti di nuovo quando si innamorò di qualcun altro e ritornasti quando venisti a sapere che era tutto finito. E ora che c'è Kurt...”

Hai intenzione di continuare a blaterare?” Julian finalmente si voltò verso di lui con gli occhi lucidi. “Perché non lo dici all'intera scuola, già che ci sei?”

Derek sorrise soddisfatto. “Ce n'è davvero bisogno? Sarai anche un attore pluripremiato, ma fai davvero davvero schifo a fingere che non te ne freghi un cazzo!”

Julian camminò verso di lui con uno sguardo così cupo che fece alzare a Derek le braccia in un gesto di difesa. Julian però era solo arrabbiato.

Sai una cosa, Derek? Dovresti davvero smetterla di scaricarmi addosso ogni responsabilità. Dici tanto di essere suo amico, ma...”

Oh no!” Derek lo fulminò. “Non provare neanche a cambiare argomento! Non puoi scappare stavolta, Julian! Sono tre dannatissimi anni che lanci a Logan languidi sguardi e mi rifiuto di continuare a stare a guardare mentre continuate questa stronzata...”

Le mie e le sue stronzate sono molto diverse!”

Non mi interessa”.

Julian gemette. “Tu non capisci: non succederà mai. Se fosse mai stato vagamente interessato, avrebbe fatto qualcosa. Lo conosciamo entrambi abbastanza bene da saperlo”.

Se tu magari smettessi di fare il coglione ogni volta che sei con lui! Continui a criticarlo, ad insultarlo e dirgli che lo odi solo per nascondergli la verità. E poi continui a dire a tutti di essere etero!” Derek era esasperato. “Per questo non riesce a interessarsi a te!”

Julian roteò gli occhi. “Forse è il mio meccanismo di difesa. E comunque non hai risposto alla mia domanda. A. Chi. Importa? Di sicuro non a lui”.

Se almeno tu ci provassi”.

Che cosa ci guadagnerei? Niente!” Julian sembrava esasperato. “Ho provato in entrambi i modi: ho cercato di farmi notare da lui e poi ho cercato di dimenticare. Sono uscito con altre ragazze e anche qualche ragazzo...” Gemette quando vide l'espressione scioccata di Derek. “I suoi occhi mi passano attraverso come Julian roteò gli occhi. “Forse è il mio meccanismo di difesa. E comunque non hai risposto alla mia domanda. A. Chi. Importa? Di sicuro non a lui”.

Se almeno tu ci provassi”.

Che cosa ci guadagnerei? Niente!” Julian sembrava esasperato. “Ho provato in entrambi i modi: ho cercato di farmi notare da lui e poi ho cercato di dimenticare. Sono uscito con altre ragazze e anche qualche ragazzo...” Gemette quando vide l'espressione scioccata di Derek. “I suoi occhi mi passano attraverso come

Derek lo inseguì e gli afferrò il braccio. “E' per questo che hai portato Hummel da lui, Julian? Perché lo stavi “aiutando”, cercando di dargli un'opportunità? Sei stato tu a portare Kurt alle prove con la Medel. Sei stato tu a parlare con Kurt in corridoio. Stai facendo tutto questo per lui.”

E' vero”. Julian fece un ghigno triste. “Perché posso farlo. Per lui. Nonostante sia sdolcinato. Ed è per questo che me ne vado”.

Non puoi continuare a scappare per girare qualcosa ogni volta che...”

Intendo dire per sempre, Derek. Lascio la Dalton Academy una volta per tutte.”

Derek lo fissò incredulo. Non era sempre andato d'accordo con Julian, ma da sempre nella storia del dormitorio di Stuart, lui, Logan e Julian erano considerati “amici” anche se in un modo un po' strano. E ora Julian stava per andarsene.

Tu.. Non puoi farlo!” replicò Derek.

Guardami.”

Forse non mi starai sempre simpatico, ma di certo non voglio che tu ti arrenda e scappi via!”

Per poco Julian non scoppiò a ridere. Liberò il braccio dalla presa di Derek. “Mi sono arreso tanto tempo fa.” Si incamminò lungo il corridoio.

Sono stronzate, Julian!” urlò Derek di rimando. “Se è vero, come mai sei tornato?”

Ma Julian se n'era già andato. Derek si passò una mano tremante tra i capelli. Questa situazione era quanto mai incasinata. Che cosa avrebbe dovuto fare? Logan era a pezzi, Julian stava abbandonando la nave e lui che cosa avrebbe dovuto fare? Tremando, si diresse di nuovo verso la sala prove. Quanto meno prima doveva cercare di far tornare Logan in sé.

Mentre Derek se ne andava, Bailey uscì dal ripostiglio dov'era entrato per prendere qualche materiale per la fiera. Aveva sentito tutto e ora il cuore gli stava battendo fortissimo. Non appena si fu assicurato che la via fosse libera, corse immediatamente fuori.

Quando calò il buio, Kurt era sul punto di collassare. Si trascinò verso Windsor completamente ricoperto di vernice e la cosa lo infastidiva parecchio. I Windsor erano al corrente della sua punizione ed erano stati abbastanza gentili da affidargli un solo compito: aiutarli a dipingere. Ovviamente ciò comportava riempirsi tutti i vestiti di rosso, bianco e rosa.

Kurt era consapevole di essere un disastro: non vedeva l'ora di darsi una ripulita e di andare a dormire. Era quasi arrivato a Windsor quando Reed lo raggiunse saltellando. “Ehi, Kurt!”

Ciao..”

Stai bene? Sembri me durante il mio periodo rosso.” Reed lo fissò con curiosità, cercando di prendere uno dei secchi di vernice dalle mani di Kurt, che però indietreggio. “No.. Sei esentato da ogni tipo di lavoro per la fiera.”

Reed si sentì in colpa. “Andiamo, lascia che ti aiuti. Hai avuto una giornataccia.”

Kurt lo guardò con invidia e lasciò che Reed prendesse la vernice. “Come erano le prove?”

Spaventose..” brontolò Reed. “Ho un sacco di pressione addosso ora che ho un assolo. I gemelli sono stati fantastici, ma c'era d'aspettarselo. La Medel continuava a dirmi di non avere quell'aria spaventata e io avrei voluto chiederle visto che mi dovrò esibire di fronte a tutta la scuola!”

L'hai già fatto in passato.”

Ma mai da solo”

Buona osservazione, ma te la caverai.” Kurt sospirò “Almeno ci sarà Shane per..” Si fermò non appena vide il volto abbattuto di Reed. “...no. Non dirmi che non ti ha ancora risposto!”

Reed si limitò a scuotere le spalle tristemente. “Forse non vuole venire”.

Forse non riesce a venire. Si è fatto male. Lo conosci: è pazzo di te!” Kurt schivò un colpo di Reed che finì per inciampare. “Probabilmente non vuole deluderti”.

Be'..” mugugnò Reed alzandosi da terra e sistemandosi i vestiti. “Notizia dell'ultimo minuto: sono deluso.”

Kurt sospirò, roteando gli occhi mentre salivano gli scalini che portavano a Windsor. “Questi Anderson saranno la nostra rovina. Non sarebbe male se ogni tanto facessero qualcosa di sensato.”

Entrarono nel dormitorio e trovarono subito Dwight che stava dando loro le spalle. Si voltò e, non appena li vide, sul volto gli si formò un sorriso soddisfatto. “Ah. Giusto in tempo. Ammirate il mio spettacolare trionfo.” Si voltò completamente e quando videro che cosa teneva in mano, Kurt e Reed fecero cadere i barattoli di vernice per lo shock.

Era la gabbia dorata e dentro c'era Pavarotti.

Dwight!” esclamò Reed gioioso. “Come..?”

Kurt si avvicinò e studiò bene la gabbia. Era senza dubbio Pavarotti e... Kurt si irrigidì. “Aspetta un momento. E' la mia sciarpa quella lì dentro?”

Dwight sorrise. “Esatto.”

Hai usato la mia sciarpa per un fare nido?” Kurt fece un scatto in avanti.

Whoa!” Dwight usò la gabbia come scudo e fu particolarmente efficace. “Calmati e ascoltami. Ecco come la vedo io. Questo uccello continuava a seguirti. Certo, gli piaceva svolazzare anche intorno agli altri, ma spesso ti seguiva ovunque tu andassi.”

Reed sbatté le palpebre stupito. “Be', è vero. Pavarotti ti seguiva ogni volta che andavi di sopra. E non era in camera con te e Blaine prima?”

In ogni caso”, Dwight guardò la gabbia con un ghigno. “Ho pensato che come esca avrei dovuto usare qualcosa di tuo. Non so se è perché gli piacciano i colori o altro, ma ho preso la tua sciarpa e l'ho trasformata in un piccolo nido che ho messo su una trave del soffitto.”

Le travi del soffitto?” Kurt lo fissò incredulo. “Ma sei un ninja? Come hai fatto ad arrivare là sopra?”

Dwight si sentì insultato. “Kurt, ti prego. Sono un cacciatore: devo saper raggiungere ogni posto del dormitorio.” Si fermò. “Inoltre... sono già dovuto salire lassù un paio di volte per assicurarmi che ogni centimetro quadrato del dormitorio fosse adeguatamente protetto, ma non è questo il punto!” esclamò quando vide l'espressione incredula di Kurt. “Quello che voglio dire è che ho creato un nido e, ogni volta che ne avevo l'opportunità, cercavo di farlo volare fin lassù. E proprio come avevo immaginato, l'ha trovato piuttosto comodo. Poi è bastato salire là sopra e catturarlo mentre dormivo”.

E' un miracolo che tu non l'abbia schiacciato...” mormorò Reed meravigliato mentre sbirciava nella gabbia, poi abbracciò Dwight fortissimo. “Sei fantastico!”

Kurt sogghignò e fece la stessa cosa. “D'accordo. Sei tu l'eroe. Di nuovo.”

Dwight stava chiaramente cercando di fare del suo meglio per non comportarsi in maniera compiaciuta, quindi si limitò a roteare gli occhi. “Non posso salvarvi la pelle in continuazione, sapete? Perché non imparate a prendervi un po' cura di voi stessi?”

Reed sbuffò incredulo, ma sorride. Con un ghigno, Kurt gli tolse la gabbia di mano, strizzando gli occhi. “Non esagerare.” Poi salì di sopra. Reed rise del ragazzo del secondo anno e seguì l'amico. “Grazie, Dwight. Ti dobbiamo un grosso favore”.

Me ne dovete uno ogni volta che non vi svegliate posseduti da qualche demone o con il morso di qualche vampiro addosso.”

Reed lo fissò confuso. “Uh... Che ne dici di un biscotto?”

Dwight dovette fare un grande sforzo per trattenersi. “Sì, d'accordo”.

Gli altri due si diressero al piano di sopra, verso la camera di Kurt e Reed, dove il primo teneva sempre una scatola o due di biscotti in caso di emergenza – non capiva perché, ma in più di un'occasione avere dei biscotti a portata di mano si era dimostrato molto utile a Windsor, soprattutto quando bisognava calmare qualcuno.

Kurt si fermò in mezzo al corridoio, fissando la porta della camera di Blaine. Si domandò se fosse già tornato: fuori era già buio, ma la stanza sembrava vuota. Reed, che si trovava di fronte alla loro camera, fece un piccolo sorriso e prese la gabbia dalle mani di Kurt. “Vuoi.. aspettare un pochino?”

Kurt si voltò verso di lui con un sorriso stanco. “No, io non...” Tuttavia non si mosse e si voltò di nuovo verso la porta.

Quando riconobbe l'espressione sul volto dell'amico, Reed sorrise gentilmente. “So che non volevi prenderlo in giro... Logan, intendo. E... Blaine ha dovuto affrontare tempi duri. Possiamo solo fare ciò che le nostre forze ci permettono, giusto?”

A queste parole, Kurt si voltò e lo guardò dritto negli occhi. “Hai così tanta fiducia in me?”

Tu hai molta più fiducia in te stesso di quanta ne abbia io in me”, disse Reed. “Tu vai e fai sempre ciò che ritieni giusto, mentre io mi preoccupo sempre delle conseguenze. Ma sai, per quello che vale, penso che questa situazione stia facendo bene a te e Blaine. Credo che in un certo modo vi stia facendo superare il problema di Logan”.

E se non riuscissimo a mettere le cose a posto? Voglio dire.. non si fida più di me e devo averli spezzato il cuore..” Kurt scosse la testa. “L'ho visto succedere centinaia di volte nella mia vecchia scuola. Ormai so come va a finire”.

Reed sorrise di nuovo. “.. hai così poca fiducia in lui?”

Per un istante, Kurt lo fissò sorpreso, poi però ricambio il sorriso. “Segui il tuo stesso consiglio allora. Con Shane.”

Già.. Questi Anderson saranno la nostra rovina.” Reed, continuando a sorridere compiaciuto, entrò in camera, mentre Kurt si voltò un'ultima volta verso la stanza di Blaine, ancora vuota e buia.

Non sarebbe stato affatto facile. Era sempre stato molto orgoglioso, veniva considerato una diva e ne andava fiero. Gli piaceva lottare per le sue convinzioni e, per un po', aveva creduto di essere nella parte del giusto in quella discussione.

Tuttavia, quando i fatti avevano dimostrato il contrario, aveva dovuto ammettere la verità almeno con sé stesso: sapeva fin dal principio che qualcosa del genere sarebbe potuta accadere.

Kurt si appoggiò alla parete del corridoio e sospirò, fissando il soffitto. Che tristezza passare così il giorno prima della fiera! C'era un motivo se odiava il giorno di San Valentino e quest'anno anche più del solito. Dopo la rissa in mensa e aver rischiato l'espulsione.... no, ora non era il momento adatto per andare a parlare con Blaine. Avrebbe anche potuto provarci, ma sapeva che non ci sarebbe riuscito. Non si sentiva ancora in grado di farlo.

Si sentiva solo, anche in un corridoio di stanze piene di ragazzi, con gli altri che si rilassavano al piano di sotto o a quello di sopra. Il silenzio lo faceva sentire solo.

Era assurdo sentirsi solo quando la vita continuava a scorrere come se nulla importasse. Nulla importava. Per il resto del mondo, quel litigio non era nulla. I Warblers avrebbero cantato con o senza lui e Blaine, la Fiera si sarebbe tenuta comunque, le persone sarebbero venute e se ne sarebbero andate...

ma Kurt non sapeva assolutamente che cosa avrebbe fatto. Non sapeva nemmeno se sarebbe riuscito ad affrontare Blaine il giorno dopo.

Sospirò di nuovo e chiuse gli occhi, sorridendo amareggiato. Avremmo dovuto cantare insieme.

Com'è che faceva quella canzone?

Without you, the ground thaws, the rain falls, the grass grows

Without you, the seeds root, the flowers bloom, the children play

The stars gleam, the poets dream, the eagles fly, without you.

The earth turns, the sun burns, but I die, without you.

Si alzò e camminò verso la porta, domandandosi se avesse dovuto girare la maniglia. Ma a quale scopo se dentro non c'era nessuno?

Rise cupamente tra sé e sé. Chi si sarebbe dovuto scusare per primo? Chi sarebbe stato il primo a far cadere il proprio orgoglio quando nessuno dei due riusciva a guardare l'altro negli occhi per più di un secondo? E poi, sarebbero state delle scuse sincere?

Così come si erano messi insieme, altrettanto in fretta avevano rovinato tutto.

Kurt rise di sé stesso. Com'era melodrammatico! Com'era imbarazzante! D'altro canto era solo uno stupido litigio.

Without you, the breeze warms, the girl smiles, the cloud moves

Without you, the tides change, the boys run, the oceans crash

E poi...

Perché sentiva il petto stringere, impedendogli di respirare? Perché aveva un groppo in gola e gli pungevano gli occhi? Se non aveva imporanza... se niente di tutto ciò aveva importanza, sarebbe riuscito ad andare avanti? Era sicuro di aver ragione. Perché però sentiva le sue convinzioni vacillare leggermente? Perché la sua mano era ancora sulla porta? Perché pensava di essere stato lui a commettere un errore, anche quando tutto il resto gli diceva che non era così?

Perché gli importava così tanto?

Si allontanò dalla porta e si voltò verso la sua stanza, con il respiro che gli tremava mentre apriva la porta per poi richiuderla immediatamente dietro di sé.

The crowds roar, the days soar, the babies cry, without you.

The moon glows, the river flows, but I die, without you.

Dall'ingresso di Windsor, finalmente entrò Blaine di ritorno dalle proprie commissioni, stanco morto sia fisicamente che emotivamente e ignaro del fatto che Kurt stesse cantando la stessa canzone che aveva in mente in quell'istante. The world revives...

Kurt chiuse gli occhi. Colors renew...

E ciascuno cantò un verso a testa senza che l'altro lo sapesse.

But I know blue, only blue, lonely blue, within me blue...

Kurt si appoggiò alla sua porta, facendo uscire l'aria dai polmoni e sperando che insieme ad essa andassero via anche tutti i pensieri.

Without you... Without you, the hand gropes, the ear hears, the pulse beats...

Blaine aprì la porta della sua stanza con una spinta e fissò dritto nel buio. Si voltò verso la porta di Kurt, domandandosi se avesse dovuto andare a parlargli o se ne fosse stato in grado. Fece due passi verso la porta di Kurt, ma si fermò quando ricordò il modo in cui il ragazzo l'aveva guardato.

Without you, the eyes gaze, the legs walk, the lungs breathe...

Blaine e Kurt fecero un profondo respiro, come se stessero cercando di far capire all'altro come si sentivano, nello stesso modo in cui facevano quando si stringevano l'uno tra le braccia dell'altro, cercando conforto nell'unico posto in cui erano sempre stati in grado di trovarlo, anche se ora non era così.

The mind churns! (The mind churns!)

The heart yearns! (The heart yearns!)

The tears dry, without you

Life goes on, but I'm gone

Cause I die, without you

Blaine rientrò e chiuse la porta della sua stanza, senza nemmeno preoccuparsi di accendere la luce. Si diresse semplicemente verso il letto e vi ci si sedette sopra, affondando il volto tra le mani e cercando di recuperare la calma.

Without you...

Kurt era sdraiato sul suo letto e stava fissando il vuoto. Non disse una parola a Reed, che lo guardava con aria comprensiva e gli rimboccò le coperte, dandogli una pacchetta sulla spalla. Dwight li guardò incerto su che cosa fare.

Without you...

Il silenziò calò nella stanza di Kurt e Reed. Il pittore sedeva in silenzio accanto al letto di Kurt e continuava a dargli delle pacche di conforto. Dwight, che se ne stava in disparte a guardare il tutto senza esprimersi, tirò fuori il cellulare quando lo sentì vibrare.

Cavaliere, sappiamo che sei lassù. Scendi e riportaci che cosa sta succedendo IMMEDIATAMENTE! - E&E

Dwight roteò gli occhi e pensò che non era da lui diventare fonte di pettegolezzi, ma in quell'istante arrivò un altro messaggio.

E porta anche il biscotto che stai mangiando – E&E

Poco ci mancò che a Dwight andasse di traverso il boccone che stava masticando. Come facevano a sapere sempre tutto? Chiuse il telefono e guardò Reed impassibile. “I gemelli mi stanno cercando”.

Vai. Rimango io con lui”, rispose Reed. Dwight prese i biscotti con un sospiro e raggiunse la porta. Si fermò e si voltò verso Reed con aria terribilmente imbarazzata mentre lanciava un ultimo sguardo a Kurt. Si rimetterà? Perché... ci sono un sacco di cattive vibrazioni e non mi sento a mio agio a vivere in un'atmosfera del genere. Questa negatività attrae ogni sorta di male...”

Reed lo guardò malissimo. Dwight roteò gli occhi e sospirò di nuovo. “D'accordo, sono preoccupato. E' questo che volevi sentire? Sono preoccupato per lui e Blaine, per la loro sordida storia d'amore, per la rissa in mensa, per la loro quasi espulsione e soprattutto temo che si lasceranno definitivamente a causa della stessa progenie demoniaca che ha rovinato tutto l'anno scorso!

Quando Dwight ebbe concluso il suo frenetico discorso, sul volto di Reed comparve un enorme sorriso. L'altro ragazzo arrossì e lo fulminò. “Non dire nulla”.

Penso che il fatto che tu sia preoccupato sia molto dolce!” esclamò Reed con un ghigno.

... E' pur sempre un mio amico.”

Mm”. Reed sorrise soddisfatto.

Ti ho detto di non dire nulla...” Dwight lasciò velocemente la stanza, con la testa bassa e le guance ancora rosse.

Reed si voltò verso Kurt e sorrise, dando all'amico un'altra pacca. Domani sarebbe stato un altro giorno. Chissà... Forse, se avessero fatto un altro tentativo, tutto sarebbe andato al suo posto.

Dopotutto era San Valentino: era ora che tutto si sistemasse.

Per la parte finale dell'arco di San Valentino... La sfida finale: San Valentino è il giorno in cui tutto dovrebbe allinearsi e andare al posto giusto. La fiera inizierà brillantemente, ma degli intrusi saranno pronti a invadere il campo. Arriverà il momenti in cui sarà necessario corre qualche rischio in più, scuotere la scuola fino alle fondamenta e pregare che non succeda un disastro... prima che incomincino i fuochi d'artificio.


 


 

Ecco finalmente il ventiduesimo capitolo. Potrei dirvi qualsiasi cosa per giustificare il mio ritardo, ma sarebbe inutile. Spero di essere più veloce la prossima volta.

Le canzoni di questo capitolo sono queste:

  1. Give You Back dei Vertical Horizon, cantata da Logan

  2. Without You da RENT, cantata da Kurt e Blaine


 

Spero che questo capitolo vi piaccia! Fatemi sapere che ne pensate! Correzioni e critiche costruttive sono più che accette!

Un bacio,
Caro.

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Capitolo 23
*** Regolamento di conti ***


Note dell’autrice: Ciao, sono CP Coulter e sono la vostra autrice per questa fic.

Mi scuso ancora una volta (lo faccio spesso) per il tempo che ci ho messo per postare questo capitolo. È molto lungo, più di 34mila parole ,nella speranza di compensare a un lungo ritardo del genere. Non fingerò che questo capitolo abbia molto senso, perché non è quello che intendo. È stato fatto in modo che possiate vedere la fusione di San Valentino e della Fiera, e vedere che molte cose fantastiche saranno scoperte nel caos. Questa sarà ufficialmente la fine del Ciclo di San Valentino.

Continuo a ringraziare ogni lettore che ha sopportato i miei ritardi ,la mia…evidente follia ,ed ha continuato a supportare questa fanfiction. Sta prendendo una strada fuori di testa ,e non sta già quasi per finire ,e continuo a sperare che vi piaccia la mia fic e i miei personaggi. Continuo anche a ringraziare i veri Warblers della Dalton Academy, che quasi ovviamente continuano a tollerare noi loro pazze fangirls e il nostro zelo. Vorrei ringraziare Aaron Page per le sue reazioni di non-personaggio come Logan, Dominic  Barnes per incoraggiare e leggere la fic, e Riker Lynch per essere anche così disponibile con il fatto che la gente sta provando a fissare lui e i suoi fratelli come i Gemelli, o solo per lui come Reed. Vorrei ringraziare Miss Lea Salonga per aver addirittura dato un’occhiata alla mia fic, e Mr. Moy Ortiz della Compagnia per la stessa ragione (grazie per i miei amici austenheironomani per queste informazioni).

Come sempre, continuo a sperare che vi piaccia la mia fic e questo capitolo e anche che siate arrivati a leggerla fin qui.

(La lista completa dei capitoli può essere trovata come sempre nel mio profilo di tumblr,cpcoulter.tumblr.com)

(Non possiedo Glee, gli Warblers, o fondamentalmente niente eccetto gli Ocs e la trama)

 

Note della traduttrice : Ciao, sono nessiep96 e sono la nuova traduttrice di Dalton, l’ennesima persona a susseguirsi a questo ruolo. Io sono una grande fan di questa fic e quando ho notato su efp che la traduzione non era stata finita ho cercato di contattare l’ultima traduttrice Caro (che purtroppo non ce la faceva più) per vedere se potevo rendermi utile…e così eccomi qui, alle prese con questa storia meravigliosa Dato che ,come già detto, tante persone si sono susseguite alla traduzione di questa storia, tutte bravissime ovvio ma con stili diversi ,ho deciso di ripartire semi-da capo e riaggiustare la storia sin dal primissimo capitolo (ovviamente limitandomi a correggere imprecisioni e simili senza ritradurre tutto da capo),ma ,con l'aiuto della mia fantastica beta Melipedia ,vi posto prima di tutto questo nuovo capitolo, data la vostra lunghissima attesa… Comunque ,i miei ringraziamenti vanno ovviamente a Sonia, Carolina e chiunque altro (scusate se mi sono persa qualcuno) che hanno tradotto questa fic prima di me per l’enorme lavoro che mi ha risparmiato e alla mia beta per l'enorme aiuto. Informo inoltre tutti che tra le altre cose che ho intenzione di fare (questo profilo mi sta dando la testa xD) ci sarà il tradurre e pubblicare le schede dei personaggi di Dalton e tante altre cose del Dalton! verse…Ora, vi lascio al capitolo
P.s. Se qualcuno volesse dare un’occhiata ,ho scritto qualche spin-off di questa stupenda storia e potete trovarla sul mio profilo autrice…

La storia ,i personaggi, Glee non mi appartengono minimamente ,ma purtroppo sono tutti proprietà esclusiva della Fox e di quel dittatore di Ryan Murphy. E, ovviamente, di quel grande genio chiamato CP Coulter

 

Dalton

Capitolo 23-Regolamento di conti




Era passata la mezzanotte.
Blaine si era cambiato i vestiti ed era pronto ad andare a letto, ma non riusciva a dormire. La sua testa era troppo piena e la coscienza si rifiutava di dargli tregua. I pensieri su chi avesse ragione, chi avesse torto-chi avesse dovuto rompere per primo-
-e ricordò quegli occhi blu-
Clink!
Blaine sollevò lo sguardo. Si voltò verso la finestra.
Clink!
Un altro ciottolo colpì la finestra. Blaine aggrottò le sopracciglia e si alzò dal letto camminando verso la finestra da dove sentiva il suono proprio come se qualcuno stesse continuando.
Clink! Clink!-Bang!
Blaine rabbrividì quando un sassolino-ma quale sassolino, doveva essere una pietra-colpì una finestra e la scheggiò per davvero. Velocemente afferrò il chiavistello e spinse la finestra per aprirla, guardando fuori alla luce della luna.
Sotto di lui, fermo nel terreno freddo, espirando vapore nell’aria gelida, avvolto in un pesante cappotto e in una sciarpa che era quasi troppo grande per lui, c’era Shane, che strinse un po’ i denti e si rianimò un po’ alla sua vista.
“Hey Blaine!” esclamò vedendolo.
“Shhh!” sibilò freneticamente Blaine, guardandosi intorno. Provò a parlare a voce bassa. “Shane, cosa cavolo ci fai tu qui alle-” lanciò un’occhiata all’orologio “-due e mezza del mattino?”
Shane batté i piedi a terra, le mani nelle tasche, provando a tenersi caldo. “Ho preso un taxi, scavalcato un basso steccato-tu sai che l’edera che ricopre i muri crea degli appigli davvero buoni per scalarli? Comunque-“
“Shane, si suppone che tu sia ferito!”
“-Penso di si, certo, ma non più, la mia gamba sta bene , ti ho detto che ci stavo lavorando. Non è al cento per cento e potrei zoppicare se l’affatico particolarmente-“
“Shane!”
“Comunque! Fammi entrare!”
“Qual è il tuo problema? Perché sei qui?”
“Tu sai che non ho risposto al telefono?”
“Si?”
“Io…” Shane provò a raccogliere i pensieri per spiegare adeguatamente al suo indignato fratello maggiore, ma riuscì solo ad avere un piccolo attacco di pazzia ed agitò le braccia. “Reed mi ha chiamato per tutto quel tempo?”
Blaine gemette e si sfregò il viso con le mani, pettinandosi indietro i suoi ricci neri in quel momento ribelli.
Fantastico. Alle due e mezzo del mattino. “Shane’’
“Cioè, nel senso, che cavolo, amico? Pensavo che tu fossi l’unico che mi avesse chiamato! Lui mi ha chiamato? Mandato messaggi? Sepolti sotto tutte le tue chiamate perse e i tuoi messaggi? È arrabbiato con me? È arrabbiato con me? Oddio-“
“Shane-“
Una finestra si aprì affianco a quella da cui era affacciato Blaine. Dwight mise la testa fuori con occhi appannati, sembrando infastidito e armato della sua arma d’argento e legno. “Mi dispiace interrompere la vostra incantevole chiacchierata a quest’ora della notte, ma sono molto vicino al colpirlo con la mia balestra. Blaine, per favore dimmi che questo è effettivamente Shane e non qualche creatura degli inferi mandata per impedire le mie naturali abitudini di sonno e offuscare i miei acuti sensi da cacciatore?”
“Mi dispiace, Dwight” Blaine cominciò con un sospiro.
Un’altra finestra si aprì alla destra e Evan sbirciò fuori, sembrando assonnato, e Ethan fece la stessa cosa con uno sbadiglio, ma ciononostante sembrando profondamente divertito. “Che ci siamo persi qui…?” chiese Ethan.
“Ciao Shane…” Evan sbadigliò e gli venne risposto con un, “Ciao gemelli…” da uno Shane di sotto, mentre Blaine si sfregava gli occhi, esasperato.
“Vieni dentro, Shane…” borbottò.
Shane stava saltellando su e giù sul terreno ansiosamente. “Aspetta! Rispondi alla mia domanda prima, Blaine! È arrabbiato con me? Dimmelo!”
“Blaine-“ Dwight gli puntò contro la balestra.
“Vieni. Dentro.” Blaine guardò in cagnesco suo fratello e sparì dalla finestra. Shane espirò in un gemito. Non era così che voleva che andasse tutto. Se solo l’avesse presa meglio prima-
Evan sorrise con occhi appannati a Shane, puntellò i gomiti sul davanzale e disse, “Lui è furioso. Reed lo è. Probabilmente non vorrebbe vederti.”
“Mai. Gli hai spezzato il cuore. In mille pezzi.” Ethan aggiunse con lo stesso sorriso assonnato.
Shane diventò bianco come un lenzuolo.
“Cosa?”
“Mm-hm…” i gemelli continuarono a sorridergli.
“…per favore ditemi che state scherzando,” Shane fiatò.
“In parte.”
“Forse.”
“Si, tu e Blaine?”
“Single per San Valentino.”
“Per sempre.”
“Già.”
Gli occhi di Shane si spalancarono per l’orrore.
“Oh no. Oh no. Ohnononononono…”
Si mise a correre verso l’entrata, ma finì per sbattere contro suo fratello che era appena uscito camminando a grandi passi nel terreno, sempre indossando una maglietta e il sotto del pigiama. Blaine afferrò il braccio del fratello e lo guardò con disapprovazione.
“Dai. Andiamo.”
“Aspetta, devo parlare non-“
“Non sveglierai Reed a quest’ora della notte. Così ti faresti uccidere.” Quella, certamente, sarebbe stato il favore del compagno di stanza del suddetto ragazzo che magari non sarebbe stato così emozionato dall’essere svegliato a quell’ora. Kurt era abbastanza arrabbiato, non aveva bisogno di ulteriore aggravamento.
“Ma-“
“Non ascoltare i gemelli, loro ti stanno solo prendendo in giro-ignorali…” Blaine trascinò via suo fratello.
“Buona notte, Shane” dissero in coro i gemelli, salutando con le mani.
Dwight roteò gli occhi, mise giù la balestra e svanì dalla sua finestra, brontolando sulla possessione e la maledizione del giorno di San Valentino. Era ufficialmente il giorno della Fiera, tanto lontano quanto chiunque se ne preoccupava, e la giornata certamente era già iniziata in una maniera di poco auspicio.
Windsor era ancora buia come una tomba e i loro passi risuonarono cupi sulla scala in legno quando loro vi salirono. Mentre Blaine spingeva in silenzio un petulante  Shane su per le scale e verso la sua stanza, il suo cuore si fermò quando la porta di fronte alla sua si aprì. Una testa di ricci capelli arruffati guardò fuori, sfregandosi gli occhi. “Blaine…?”
“Hey scusa, Reed, ti abbiamo svegliato…?” Blaine sospirò mentre spingeva avanti Shane -e trovava Shane ancorato al pavimento dov’era ed immobile. Si girò verso suo fratello e lo trovò lui e Reed  fissarsi a vicenda.
Reed sbatté via dalle palpebre il sonno nei suoi occhi, chiedendosi per un momento se al momento fosse sveglio- perché quello non poteva davvero succedere proprio ora. “…Shane…?”
“Reed…” Shane lo fissò. Diventò rosso. “Io…um…” lasciò fuoriuscire il respiro, avendo un piccolo attacco di spasmi alle sue mani per un minuto nel fallito tentativo di sembrare composto.
“Ciao.”
“Ciao,” disse lievemente Reed in risposta, guardando a terra.
“Sono…” Shane deglutì, torcendosi le mani. “Sono qui per la fiera.”
Finì con una goffa risata, ma l’occhiata indagatrice che lanciò a Reed diceva tutto quello che non poteva dire.
Reed gli lanciò una breve occhiata e sembrò incapace di sostenere lo sguardo.
“Oh…è…davvero fantastico.”
Con questa nuova tensione nell’ingresso, Blaine poggiò la fronte sulla sua porta, resistendo all’impulso di sbattere la testa su di essa. Non era proprio preparato a occuparsi di questo a quell’ora del mattino. Quello era proprio troppo in seguito allo scarso sonno, la cena molto leggera e nessuna colazione.
“Reed, cosa…?”
E stava proprio per peggiorare. La testa di Blaine si sollevò di scatto quando sentì quella voce. Kurt stava in piedi dietro Reed in un pigiama di seta blu e non sembrò vedere Blaine finché il fratello maggiore non si avvicinò affianco a Shane. “Oh,” mormorò Kurt quando vedette entrambi gli Anderson in piedi lì. Blaine lo fissò un attimo, ansioso, quando vedette gli occhi rossi di Kurt.
Shane li guardò adesso un po’ confuso, per la tensione tra Kurt e suo fratello che non sembrava avere spiegazioni, ma catturò gli occhi di Reed e il ragazzo più basso scosse la testa leggermente mentre diceva “no.” Sebbene fosse un po’ lento qualche volta, Shane non era completamente ottuso, così fece solo un cenno del capo…
…e disse, “Stiamo tutti per aggiustare questo casino?”
Blaine lo fissò, sbigottito, chiedendosi se Shane avesse veramente perso la testa. Shane continuò a parlare.
“Dico sul serio! Guardateci! Siamo pazzi! Blaine! Seriamente, stai litigando adesso? Adesso? Seriamente. Cioè, io sono un idiota ,ho perso tutte queste chiamate da solo ma che succede qui?”
Reed abbandonò la testa sulla mano e Kurt poggiò la testa a lato della porta, chiedendosi se stesse avendo un’allucinazione.
“Seriamente!” Shane continuò indignato mentre Blaine lo prendeva per un gomito, dicendo, “Andiamo…Andiamo dentro…”
“Ma-“
“Questa mattina, Shane…”
“Io voglio solo-“
“Questa mattina,” ripeté Kurt, facendo sì che tutti lo guardassero. Guardò Blaine per un momento, poi abbassò gli occhi. E Blaine ricambiò lo sguardo attentamente, fermando gli occhi, e un piccolo sorriso si fece strada con forza sulla bocca di Reed al sospiro.
“Si,” Blaine annuì. E spinse suo fratello nella stanza. Kurt afferrò la spalla di Reed e la tirò indietro velocemente, il ragazzo più basso che gli sorrideva adesso, e Kurt lo ammonì con gli occhi.


Sono Kurt. E questa è la Dalton Academy.

È il giorno di San Valentino, e dall’inizio, non mi è mai piaciuta questa festa.
Considerata la situazione, non vedo come questo giorno dovrebbe essere diverso e non sto trattenendo il respiro.
…sfortunatamente, ignorarlo non lo fa andare via.



La Fiera fu fragorosa quando finalmente arrivò a pieno ritmo. I cancelli della Dalton erano aperti e le persone si riversava nel campus. L’atmosfera normalmente seria e formale della scuola era completamente diffusa dalla totale quantità di decorazioni che i ragazzi avevano fatto per spargerle per i terreni. In loro difesa, loro affermavano che fosse tutto per attrarre meglio tutte le ragazze delle altre scuole che erano state invitate a venire. Vivendo in un istituto maschile, le occasioni in cui la scuola apriva ammettendo che entrassero le ragazze erano sempre fatte al meglio.
Oltre alla gente locale che veniva a partecipare e le ragazze della scuola gemellata alla Dalton, Dobry Hall, che venivano, c’era una rappresentazione di tutte le scuole della regione e, come voleva sembrare, anche da fuori da essa.
Un gruppo di adolescenti che portava una delle mappe che davano all’entrata arrivò allora, tenendo su la mappa. Mercedes, vestiva in eleganti abiti scintillanti di Valentino tra quei pezzi che le aveva dato Reed, con aria preoccupata era oscurata dalla mappa, che svelava la presenza di Finn, Rachel, Mike, Tina, Artie, Brittany e Santana.
“Bene. Dov’è,” ringhiò Mercedes.
“Semplice,” disse Tina con cautela mentre si guardava attorno. Stava indossando una massa di pizzo vinaceo da cerimonia, i capelli arricciati e tirati indietro, e per un giorno sembrava molto carina.
Mike non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. “Sono sicura che è qui intorno da qualche parte.”
“Lui chi?” chiese Rachel, guardandosi attorno. “Kurt? O Blaine?”
“Uno dei due, voglio colpire entrambe le loro teste.” borbottò Mercedes.
“Mercedes, per favore, dovrebbero farlo da soli,” Santana roteò gli occhi, ferma con una mano sul fianco e indossando un abito talmente aderente che nessun ragazzo nel raggio di trenta yard di distanza potesse concentrarsi. Non aiutava la sua ugualmente stupenda migliore amica, sovrastante Artie, che stava indossando degli short e delle bretelle, in piedi vicino a lei. L’effetto era devastante. “Se vuoi sapere il mio parere,” sospirò Santana, “questo è solo quel che succede quando non salti verso la prossima base! Sono stati insieme un’eternità-“
“Settimane?” Finn la fissò.
“-e probabilmente hanno solo bisogno di lavorarci orizzontalmente,” Santana rivolse loro un sorriso raggelatemene dolce.
“Seriamente, comunque…” disse Tina, guardandosi intorno. “Questo non conta come spiare, vero? Hai detto che gli Warblers si esibiranno.”
“Beh se li vedremo esibirsi, sarà solo una coincidenza,” fece Rachel in tono pratico. “È una performance aperta. Chiunque viene a vedere, e quindi noi lo faremo.”
Finn sospirò solo e roteò gli occhi.
“Andiamo. Dai.” E li guidò per una direzione giù nel terreno, e Brittany disse, “Mi piacerebbe una mela candita…ne hanno qui al circo…?” mentre camminavano.
Artie stava proprio per dirle che gliene avrebbe trovata una quando vide un po’ di persone che si comportava molto stranamente tra la folla. Se le New Direction erano preoccupate di sembrare spie, queste persone, in confronto, avrebbero potuto essere fans di James Bond per tutto quel girare di soppiatto intorno alle bancarelle.



I Pure Energy non spiavano. Loro categoricamente non spiavano, né avevano bisogno di spiare, e se loro l’avessero mai remotamente fatto per qualche ragione, non avevano ricavato le loro migliori esibizioni nel farlo. Era principalmente quello di cui Shay -la bellissima ragazza nera con le interminabili trecce-e Mia-la loro acrobata bionda-si stavano lagnando mentre le tre ragazze saltavano di bancarella in bancarella.
Brie, la brunetta e secondo capitano, ignorava che due di loro si guardassero intorno nella folla, assottigliando gli occhi.
Perché Tom le aveva mandate lì? Le stava bene andare-con tutto quel ben di dio-a guardare ricchi ragazzi, solo che fare un giro “turistico” era abbastanza senza dover fare nessun vero spionaggio-e ovviamente se lei stava andando, le altre ragazze sarebbero volute venire.
Anche Devon e Leo andarono-Devon perché Shay faceva andare il suo fidanzato ovunque, e Leo perché non aveva niente di meglio da fare-ma Tom stesso stava a New York con la maggior parte della squadra.
Se vedere questi Warblers esibirsi era così importante, perché Tom non era venuto con loro? E perché gli Warblers? I Vocal Adrenaline erano la squadra da battere quest’anno. Perfino le New Direction dovevano valere di più da spiare piuttosto che questi pigri e viziati ragazzi ricchi che probabilmente avevano materassi sotto di loro, quando tutto quello che avevano mai fatto era ondeggiare.
Qual era il grande affare, ripetere i sentimenti di Mia? C’era qualche arma segreta qui di cui Tom si preoccupava particolarmente?
“No, Devon!” Shay stava quasi urlando al suo telefono. Avevano provato a trovare i ragazzi per un’ora al momento. “Tu, e Leo, portate le tue mosse di breakdance qui vicino a…a…” guardò verso Brie. “…dove diavolo siamo?”
“Uh,” Brie accostò gli occhi a una targa lì vicino, “Casa di Hanover.”
“Casa di Hanover!” Shay urlò nel suo telefono. “Adesso, Dev, dico!”
e conficcò il pollice nel suo telefono con un brutale sguardo furioso. “Uomini.”
“Beh ce ne sono un sacco qui intorno,” sorrise Mia, guardando alcuni ragazzi lasciare la casa di Hanover, specialmente un tipo alto europeo. Gli fece un cenno del capo, un occhiolino e sorrise smagliante. Il ragazzo la squadrò dalla testa ai piedi e sorrise solo brevemente, ma immediatamente continuò a camminare, guardandola poco interessato.



“Justin. Amico . Quella ragazza sexy ti ha proprio fatto l’occhiolino.” Spencer Willis fissò il suo prefetto con occhi increduli, spalancati mentre lo seguiva attraverso l’edificio sud e quello principale.
“Qual è il tuo problema?”
“Non è il mio tipo,” disse Justin distrattamente mentre tirava fuori il suo walkie talkie, cercando un canale specifico. “Troppo glitter nel trucco. E troppa pelle esposta per essere umanamente al sicuro con questa temperatura fuori.”
Danny Abbot, uno dei pochi Warblers di Hanover, roteò gli occhi mentre dava un colpetto al suo amico.
“Justin, nessuna è il tuo tipo. Se qualcuno fosse stata il tuo tipo, saresti stato fidanzato adesso. Hai mai provato?”
“Ho provato! Solo che non mi piacciono dopo il primo appuntamento…” brontolò Justin. “Lasciatemi solo…”
“Comunque, amico,” Spencer roteò gli occhi. “I tuoi sono ancora intenzionati a ucciderti.”
“il loro errore è quello di mandarmi a una dannata scuola maschile quando vogliono che mi fidanzi perfino prima di arrivare al college,” ribatté Justin, guardandolo infastidito. “Ho ancora il resto dell’anno scolastico per andare. Troverò da solo una ragazza che considererei anche solo remotamente di sposare, non ho bisogno che mamma e papà intervengano.”
“Amico, ci saranno due dozzine di ragazze pronte a sposarsi in quella lista che i tuoi genitori hanno fatto in Inghilterra,” Spencer lo fissò.
“Loro non mi sposerebbero, loro sposerebbero la mia famiglia,” sbottò Justin. “Questo suonerà disgustosamente da libro di storie-credetemi lo so-ma resto dell’idea che voglio sposare qualcuno che io voglia davvero sposare e a cui piaccia sposarmi. È così incredibile?”
Spencer e Danny si guardarono l’un l’altro con la coda dell’occhio cosa che significava che anche se capivano il sentimento, non erano sicuri della vera praticabilità-il tempo limitato implicato era nefando, e loro avevano sentito troppe buone cose sulle ragazze europee. Allora, il walkie talkie crepitò. “Hey, Hanover!”
Justin lo alzò per parlare. “Windsor, salvami-i miei ragazzi di Hanover stanno provando a forzarmi a sposarmi di nuovo.”
Una pausa. E poi Charlie chiese con cautela, “…Spencer e Danny hanno cominciato a canalizzare gli spiriti dei tuoi genitori?”
“Devi smetterla di aggirarti vicino a Houston, compagno.”
“Se potessi, amico, lo farei. Ma sono bloccato con lui e il resto di questa casa fino al diploma.”
“La casa di Windsor continua a stare in piedi?” Justin sorrise mentre camminava attraverso la fiera, gli altri ragazzi che lo seguivano. “O hai deciso di farla esplodere di nuovo questa mattina?”
“Amico, stai zitto. Ho fatto quello che dovevo fare.”
“Mm. Continui a controllare Blaine e Kurt?”
“Ho lasciato Blaine al dovere medico con il resto della folla e Kurt ai doveri di corridore per i ragazzi dello stadio. Dovrebbero stare bene. Il fratello pazzo di Blaine è venuto, quindi Blaine si sta divertendo ed è incatenato a lui. Che mi dici del tuo prigioniero di guerra?”
“Ho lasciato Logan sotto controllo al banco informazioni.” Justin sorrise. “Ho scelto il più banale, innocuo lavoro che gli potessi dare per la fiera. Certamente non potrà incasinare le cose da lì.”
“Sembra tranquillo.” Charlie doveva star sorridendo della situazione del loro compagno prefetto. “Suppongo che sia riconoscente.”


“Io odio davvero Justin Bancroft.”
Derek scoppiò a ridere dalla tenda delle informazioni a righine bianche e rosa. Era appoggiato a uno dei pali della frivola tenda con l’odioso grande cartello “informazioni” appeso all’esterno. Logan sedeva alla scrivania, muovendosi tra fogli e mappe, studenti, eventi e programmi che comprendevano la fiera. Il perché non gli avessero dato tutta quella roba digitalmente andava al di là della sua comprensione specialmente dopo le vanterie della Dalton sul fatto che avesse una delle più micidiali menti tecnologiche dell’Ohio-che tra parentesi era stata trascinata da Charlie fuori dal suo buco e stava attualmente gironzolando per la Fiera con la testa che continuava ad abbassarsi sul suo quaderno.
“Hey là su-non stai correndo in giro come stanno facendo Kurt e Blaine,” disse Derek con noncuranza con un alzata di spalle mentre Logan si toglieva la giacca della sua uniforme. “Devi stare fermo.”
“Sono un fottuto segretario.” Logan seppellì il viso nelle mani, reprimendo un sospiro di frustrazione. “Sono stato ridotto ad essere un fottuto segretario.” Senza guardare su, raccolse una cartellina e colpì il fianco di Julian con essa -l’attore era seduto sul tavolo, vestito in abiti scuri e con indosso gli occhiali da sole. “Scendi dalla scrivania.”
Julian gli fece una smorfia, roteando gli occhi da dietro gli occhiali, e scese dalla scrivania, girando intorno al tavolo verso l’entrata della tenda. “Beh sei incredibilmente stronzo oggi.”
“Pensavo che saresti stato di umore migliore adesso che Pavarotti è tornato,” commentò Derek.
Logan gli lanciò un’occhiata di sbieco. Si, il prezioso usignolo era miracolosamente riapparso dentro la Casa di Stuart quella mattina. Bailey era stato quello che l’aveva trovato per primo, e stava provando a tirar fuori la compromettente sciarpa di Hermes ancora nella gabbia quando Logan era entrato nell’anticamera.
Bailey assomigliava ad un cervo colpito dalle luci dei fari, ma Logan aveva semplicemente tirato fuori la sciarpa e gliel’aveva porsa. Non poteva darla a Kurt da sé, quindi lasciava che lo facesse Bailey.
“Comunque…sono sicuro che quelli di Windsor si debbano proprio essere stancati di stargli dietro.”
“Sarebbe ironico se Blaine finisse per venire ricompensato con lui per il prossimo anno?” sorrise Julian. “Dato che sembra che lui faccia un lavoro molto migliore del tuo nelle cose.”
Logan finalmente mise giù la penna e guardò in cagnesco i due Stuart in occhiali scuri nella tenda. “Che cosa state facendo voi due qui?”
“Facendoti compagnia?” suggerì Julian sarcasticamente. “Sai che moriamo senza stare a distanza di tre metri dalla tua maestosa presenza tutto il tempo.”
Derek fece uno sbuffò di una risata di scherno e Logan lo fissò soltanto, scrutando gli occhiali scuri che anche Derek aveva abbinato al suo cappello. “Ditemi che non vi state entrambi nascondendo qui,” pregò Logan.
“Derek accidentalmente ha mandato un messaggio a tutte le sue fidanzate,” disse Julian con uno sbuffo. “E adesso sono tutte qui. Alla fiera. Che lo cercano.”
“Complimenti,” disse Logan a Derek con un sopracciglio sollevato. “Cosa devo fargli mettere sulla tua lapide? ‘Qui giace il bugiardo Derek, ucciso dall’avidità e dalla libido’?”
“Anche Julian si sta nascondendo qui,” fece notare Derek.
“A differenza di te, io mi sto nascondendo dai paparazzi e dalle fan,” si lagnò Julian, sollevando gli occhiali. “La Dalton è aperta al pubblico, qualcuno dei miei fan già sa che io studio qui-fa tu i conti.”
“Perché non gli hai solo detto che non saresti stato presente?” chiese Logan.
“Ho detto al mio agente di dirgli che sarei volato a Miami per un servizio fotografico ma questa notizia non è uscita abbastanza presto. Ho già notato delle macchine fotografiche in giro e alcuni dei miei pazzi fan.”
“Fai l’uomo e affrontali,” sbottò Logan. “Smettila di essere così melodrammatico.” Lo onorò con uno sguardo. “Sarai al sicuro finché sarai all’interno della scuola. Non m’importa cosa fate, se non avete intenzione di rendervi utili, uscite di qui e andate da qualche altra parte.’’
Derek prevedete che Julian avrebbe dato una tagliente risposta su quanto Logan fosse melodrammatico quanto lui, se non di più, ma Julian fissò soltanto il prefetto, senza parole. L’attore sentì Derek fissarlo, e alzò lo sguardo, elargendogli uno sguardo raggelante che gli diceva di stare zitto senza bisogno di parlare.
“Bene, allora.” Julian si alzò bruscamente, afferrando la sua borsa e mettendosi i suoi occhiali scuri, tutto con un sorriso che sembrava essere una smorfia altezzosa, ma che era, in effetti la cosa più gelida che Derek avesse mai visto. E senza un’altra parola, l’attore uscì dalla tenda ed si addentrò nella folla.
Logan e Derek fissarono dietro di lui sorpresi. Logan aggrottò la fronte. “Quale diavolo è il suo problema?”
“Gli hai detto di andarsene, se n’è andato,” disse come se niente fosse Derek. Ma sapeva quello che intendeva Logan. Loro non pensavano che se ne sarebbe davvero andato. Forse aveva qualcosa contro il fatto che a Logan sembrava davvero non importargli.
Logan lanciò uno sguardo nella direzione in cui era andato l’attore. “È il più grande smorfioso che io abbia mai visto e questo dice tutto considerato chi conosco,” borbottò e ricominciò a organizzare di nuovo i suoi fogli. Derek voleva gettargli addosso una sedia di plastica. In nessun modo qualcuno poteva essere così ottuso dato che Julian era stato davvero così palese da abbassare la guardia abbastanza per l’uscita drammatica.
O forse era davvero solo accecato da Kurt al momento.
Mi arrendo. Decise Derek irritato. Mi arrendo davvero. Magari si pensa che ci siano meno drammi di questo genere in una scuola maschile. Ma no…devo rimanere bloccato con il più grosso cretino di Stuart e della Dalton, quanto una gargantuesca primadonna con i suoi problemi da confessare. Che casino, mi trasferirò nella vecchia scuola di Hummel, forse lì sarà pacifico in confronto.
Ovviamente aveva sbagliato. Ma non sapeva davvero cosa.
“Hey,” disse improvvisamente, dando una gomitata a Logan. “Guarda quei ragazzi. Non li abbiamo già visti prima?”
Logan alzò lo sguardo verso dove Derek, abbastanza sicuro, accennava a un gruppo di persone che si guardava intorno come se stesse cercando qualcuno. Gli occhi di Logan si posarono sulla giacca del ragazzo più alto e aggrottò le sopracciglia. “Grande. Il McKinley.”
Proprio mentre diceva questo ,dopo che un breve battibecco nel gruppo finì, la ragazza più bassa si incamminò a grandi passi verso la cabina delle informazioni guardandolo come se si stesse contenendo dall’esplodere contro chiunque fosse lì. “Ciao,” disse con un grande sorriso finto. “Sai dove possiamo trovare Kurt Hummel?”
Logan alzò gli occhi su di lei e sorrise un poco. “Rachel Berry, giusto?”
Rachel sbatté le ciglia e lo squadrò dalla testa ai piedi, e poi si fece un po’ più alta mentre lo guardava e infine lo riconosceva dalle Provinciali e dalla festa in cui erano irrotti alla Dalton. “Oh. Si. Logan, no?”
Logan sorrise leggermente. “Vedo che la mia fama ha raggiunto il McKinley.”
“Beh, considerato chi sei ,la tua fama dovrebbe essersi diffusa molto più lontano che lì,” disse Rachel, ma non in modo poco gentile-semplicemente attenendosi ai fatti. Si schiarì la gola. “Hai visto Kurt?”
Logan valutò lei e poi le persone poco più indietro e poi guardò di nuovo Rachel. “Puoi provare vicino allo stadio. Ma sta facendo il suo dovere di corridore, potrebbe essere…ovunque nella fiera.”
“Dovere di corridore?” Rachel aggrottò le sopracciglia. “Beh, non credi che si stia preparando per una performance?”
Derek sbatté le palpebre. Quindi loro non sapevano niente. Logan sospirò e si poggiò indietro sulla sua sedia, sembrando perfino troppo alto per il suo sedile. “Gli Warblers lo stanno facendo. Solo che loro non includono me, Kurt, o Blaine.”
“Perché no?” chiese Rachel mentre la sua fronte si aggrottava di più.
“Qualcosa non va qui?” chiese Finn, camminando finalmente verso la tenda. Rachel gli lanciò uno sguardo, ma Logan fu più veloce. “Finn, giusto?” domandò. Rachel vide quando Logan si alzò in piedi che era alto quanto Finn-non era mai successo prima.
“Oh, tu sei…” Finn aggrottò le ciglia un secondo, un po’ diffidente. “Tu sei Logan. Tu sei quel ragazzo che, uh…è venuto fuori prima?”
Sono io.” Logan fece un cenno. “Non ci siamo davvero presentati come si deve.” Ci fu una tesa pausa tra tutti loro, prima che Logan indicasse col capo nella direzione dello stadio. “Le ho detto che probabilmente potreste trovare Kurt lì. Che corre in giro.”
“Bene, allora.” Finn sorrise un poco. Derek sbuffò e scosse la testa da dentro la tenda mentre gli studenti del McKinley tornavano al loro gruppo e si allontanavano in direzione dello stadio. Gli amici di Kurt sembravano non avere praticamente nessun idea di quello che era successo il giorno prima. Se l’avessero saputo, le cose sarebbe state parecchio più complicate.
“Lo sai, che quando lo scopriranno, il fratellastro di Kurt ti darà la caccia, vero?” disse Derek. “O quella ragazza con loro che sembra già voler dare la caccia a qualcuno.’’
“Il suo nome è Mercedes, e non dubito di questo neanche per un secondo…” rispose Logan con calma. Aveva esaminato Finn. “Probabilmente lo prenderò io, comunque.”
“Non stai pensando di prenderlo in qualsiasi posto?” Derek alzò un sopracciglio. “Sei molto vicino ad essere espulso.”
“Vero…” Logan si sedette sul tavolo silenziosamente. Dopo un momento a fissare il pavimento, sembrando perso in profonde considerazioni su cose che immaginava sempre di dover pensare ma su cui non lo faceva mai davvero così seriamente, guardò verso Derek.
“…Ho mandato tutto all’aria, vero? Di più e in modo peggiore questa volta?”
“Che cosa?”
“Kurt…Blaine…la scuola…la vita?”
“Benvenuto al liceo.” Derek si alzò e sospirò. “Comunque, ammettere di avere un problema è il primo passo.” Si mosse verso l’uscita della tenda-
“…Sto…Penso che smetterò di correre dietro alla gente dopo Kurt.”
Derek si fermò a quella dichiarazione che non si era aspettato di sentire almeno prima dell’ultimo anno. Si voltò lentamente. “Pardon?”
Logan lo stava guardando attentamente ,misurando la sua reazione. “Dico…ci proverò seriamente. Prima, io…io non ci stavo davvero provando. Mi sentivo solo come…se mi piacesse davvero, non sarei potuto tornare indietro così facilmente. Penso…dovrei provarci adesso. Per davvero. …se davvero m’importa.”
Lentamente ,Derek si voltò verso il suo amico.
“Sei serio.”
“Si.”
“Bene…” accennò Derek.
“Già.”
Una pausa. “Non che io non sia completamente sollevato, ma…cos’ha provocato questa epifania?”
Logan scosse la testa, lo sguardo basso.
“Sono…stanco. Non-non nel modo in cui pensi tu. Sono stanco di…lui che mi guarda come se fosse così sulla difensiva. È una cosa che non cambierà mai. Lui è così…guardingo quando mi guarda, come se…fosse spaventato.” Sorrise brevemente a Derek. “I momenti migliori che abbia mai avuto con lui sono stati tutte le volte in cui lui mi ha sorriso…quando mi guardava e sorrideva senza nessuna guardia alzata. Solo che non succedeva mai…forse un paio di volte.”
Logan sospirò profondamente- molto più stanco di quanto avrebbe davvero dovuto essere. “…Volevo solo che lui mi guardasse.”
“Non importa che a lui non importi di te, Logan.”
“Il punto è-se continuo…se continuo a fare così, lo perderò. Devo perderlo. Penso…penso di doverlo spingere via. Di doverlo lasciar andare.”
Un’altra pausa. Derek sollevò lo sguardo su di lui, un po’ a disagio. “Tu…tu farai tutto questo?”
Logan si sollevò dal tavolo e si sedette di nuovo sulla sedia. “…devo provarci.” Le sue nocche erano bianche mentre stringevano con forza la sua penna. Si riscosse un poco. “…devo provarci.”
Derek lo squadrò e finalmente realizzò cosa intendesse Julian. Logan era così concentrato su Kurt adesso che di fatto non c’era un modo in cui Julian potesse apparire sul suo radar. E guardandolo alla fine, si, poteva vedere quanto davvero si sarebbe bruciato. Doveva davvero esserci qualcos’altro per Julian-a cui doveva aver resistito in quegli anni passati. Forse correre aiutava. O forse non poteva proprio stargli lontano. Proprio come Logan non poteva proprio lasciare Kurt da solo.
Derek uscì soltanto dalla tenda, borbottando, “Sei così ottuso.”
“Cosa c’è?”
“Niente! Sto andando ad affrontare la zona di guerra e spero che il karma non mi colpisca!”
“Hey!”
Derek si fermò e gli lanciò un’occhiata di rimando per vedere Logan sollevare il bordo della tenda e guardarlo con aria preoccupata, irritato. “Fai in modo che Julian non faccia niente di colossalmente stupido mentre corre in giro. Non voglio doverlo difendere dalle fangirls o dai paparazzi impazziti.”
L’urgenza di dirgli tutto in faccia era opprimente. Derek si sentiva quasi furioso. Ma non avrebbe detto a Logan niente che Julian non fosse preparato a dirgli da solo. Questo era un problema di Julian, non il suo. Quindi lui avrebbe solo fatto finta di niente. “Bene.” E s’incamminò prima che lui facesse qualsiasi cosa.
Logan si chiese, mentre ritornava dentro la tenda, se i suoi amici fossero delusi del fatto che lui avesse rinunciato, o se fossero solo contenti che stesse provando ad aiutarsi per una volta.



“Quindi se sei così in fin di vita da andare con Shane alla fiera, perché ti stai nascondendo sotto il mio cappotto?” chiese esasperato Kurt al ragazzo più basso, afferrando il retro del suo cappotto e guardando la folla apprensivamente. Era difficile spingere Reed avanti e trasportare la pila di attrezzatura che si supponeva dovesse portare in direzione dello stadio.
Sembrava essere una lunga giornata di doveri e di commissioni-specialmente dopo che i ragazzi del Comitato AV l’avevano svegliato troppo presto via telefono perché li aiutasse a sistemare lo stadio. Ovviamente loro erano Stuart -se fossero stati Windsor, lo avrebbero svegliato subito dopo l’alba.
Reed si era svegliato con lui e gli si era attaccato come un paperotto che seguiva la madre. Kurt guardò accigliato in basso verso di lui. “Sono sicuro che Shane sia alzato adesso, non dovresti essere con lui alla fiera? Sei stato piagnucolante per questo per giorni.”
“è difficile,” borbottò Reed, vergognandosi così terribilmente di sé stesso. “…sai che dopo che lui non ha chiamato, e mi sono turbato e…solo che improvvisamente lui si è fatto vivo e…e io ho messo il broncio e…pensavo che gli avrei mostrato com’era avere le chiamate rifiutate e-“
“Sei arrabbiato per il fatto che lui ti abbia deluso,” chiarì Kurt mentre posava l’attrezzatura della stazione audio.
Reed gemette con fare impotente. “Che sto facendo, Kurt? Cosa sono diventato?”
“Oh siediti…” Kurt lo sedette su una delle sedie mentre lui lottava per sbrogliare i fili nelle sue mani. “Le persone mettono il broncio, fanno cose di cui non sono fiere, dicono cose che non intendono dire-“
“Cerca di concentrarti su di me, Kurt-“
Kurt lo guardò in cagnesco soltanto. Ok, forse era vero. Aveva detto “questa mattina” a Blaine ma non gli aveva ancora dato l’occasione di sedersi e fermarsi e avere la possibilità di aggiustare quello che c’era tra di loro, anche se avesse saputo cosa stava per dire o fare, e non era così. Ma entrambi al momento stavano correndo su e giù per la fiera e se non aveva effettivamente visto Blaine tutta la mattina non era stato per mancanza di tentativi.
Reed sospirò. “…pensi che dovrei rispondere alle sue chiamate?”
“Quante volte ha chiamato?”
Reed tirò fuori il suo cellulare. C’erano ventiquattro chiamate perse da “Shane Anderson” come diceva lo schermo, e anche trentotto messaggi. Kurt sospirò. “Blaine ti ha chiamato?” chiese Reed mentre afferrava il suo telefono.
Kurt alzò le spalle mentre finiva di avvolgere il filo. “Non ho avuto modo di controllare. Comunque…è una grande fiera e dev’essere comunque troppo impegnato. Una volta che finiremo questa folle giornata, potremo parlare.” Kurt gettò un microfono nella sua custodia e la chiuse sbattendola, irritato. “Non riesco a credere che non canterò per questa Fiera. Guarda questa folla.”
“È davvero affollato,” ammise Reed, impallidendo. Fece una pausa, fissando la folla che brulicava, e guardò Kurt. “Pensi che se supplico Harvey, lui scambierà te con me? Cioè tu vorresti farlo e io-“
“Oh no non lo farai,” Kurt lo fulminò con lo sguardo. “Primo, Harvey non cederebbe. Hai visto la sua faccia. E credimi, se io pensassi di poterlo convincere, starei parlando con lui proprio adesso e non me ne andrei prima di poter essere sul palco. E secondo, non ti tirerai indietro per il tuo primo assolo.”
“Non importa se ho ottenuto il mio primo assolo o no,” piagnucolò Reed, cadendo sulla sedia come una bambola di pezza. “A nessuno importerà, e a me interessano le luci dei riflettori molto molto meno che a te-“
“Reed! Non getterai via questa opportunità, non lo farai-o ti ripudierò,” lo guardò in cagnesco Kurt ,le mani sui fianchi.
“Tu ti definisci uno Warblers? Alzati. Andiamo.” Afferrò la mano di Reed e provò a tirarlo su dalla sedia, ma Reed si afflosciò completamente-cadde sul pavimento come un cappotto fradicio e non si alzò. “Reed! Dai, ti stai comportando come un bambino.”
Reed si mise in piedi riluttante e si pulì mentre Kurt gli rivolgeva un’occhiata di profonda disapprovazione. Il ragazzo riccio guardò il suo amico con sguardo colpevole. “Mi dispiace, so che non dovrei fare così con te intorno specialmente dato che tu volevi cantare per la fiera…Ma…davvero non mi sento sicuro di me adesso.”
Kurt increspò le labbra. “Beh devi smetterla di psicanalizzarsi.” Prese la mano guantata di Reed. “Dai. Andiamo.”
“Andiamo dove?”
“Andremo a farti diventare sicuro di te nel cantare davanti a questa folla.”
“Cosa?” Reed guardò Kurt come se avesse appena suggerito di astenersi dalla Settimana della Moda a Parigi. Kurt ignorò l’improvvisa mancanza di colore sul viso di Reed e lo sospinse verso la fiera. Dopo una mattina di corse in giro con l’attrezzatura del comitato ed ad aiutare a montare tutto, Kurt probabilmente sapeva già dove si trovava ogni cosa alla fiera.
Un trio di Warblers aveva lavorato insieme per montare una specie di cabina chiusa di registrazione, con un programma molto buono di microfonia-così che le coppie potessero cantare canzoni d’amore l’uno all’altro e portarsi a casa il CD della canzone. Era stata una mossa davvero molto intelligente e già abbastanza popolare. Mentre andavano lì, c’era una folla di ragazze che aspettavano il loro turno, e di ragazzi che speravano di fare una serenata alle fidanzate, dato che la cabina dava l’opzione di trattenere il suono all’interno, o di permettere ai ragazzi che volevano di accendere gli altoparlanti all’esterno così che le persone potessero sentirli.
Quest’ultima opzione era sorprendentemente popolare.
Quando Reed vide dove Kurt lo stava portando, si bloccò immediatamente come un peso morto che quasi trattenne Kurt indietro. Kurt roteò gli occhi. “Dai. Devi farlo. Vuoi davvero essere così ansioso quando ti esibirai dopo? Ti sei esibito durante il Festival Invernale per la miseria.”
“Si, ma tu stavi cantando con me e quello rendeva le cose un po’ più semplici!”
Kurt lo guardò in cagnesco. “Sei sicuro di voler essere così ansioso? Shane ti guarderà esibirti non importa quanto diventi imbarazzato con lui nei paraggi.”
Quando il viso di Reed divenne cremisi, ebbe l’effetto desiderato. Kurt sorrise e andò davanti alla fila verso Bailey ,che era, cosa prevedibile, uno dei ragazzi che si occupava della cabina musicale.
“Hey Kurt!” disse lui allegramente, mettendo giù le cuffie-come sempre ,da esse si poteva sentire la musica suonare ad alto volume. “Guarda come è un successo la nostra bancarella. Contribuirà un gran bel po’.”
“Anche se non venite tutti dalla stessa Casa,” fece notare Kurt.
“Si, beh, abbiamo deciso di dividere i profitti in tre parti, così ogni Casa ne avrà una parte,” Bailey sorrise a lui e a Reed, che gli sorrise vivamente.
“Non male,” sorrise Kurt ,la mano su un fianco. “Abbiamo bisogno di un piccolo favore.”
“Vuoi provare a farlo uscire, huh?” sorrise Bailey in risposta.
La musica cominciò a risuonare dalle cuffiette di Bailey e dentro gli altoparlanti esterni nel momento in cui toccò i controlli. Reed ridacchiò da dentro la cabina mentre Kurt gli faceva scivolare le cuffie sulla testa. Quello non sembrava molto divertente. “Canterò solo se lo farai anche tu, comunque,” gli ricordò Reed.
“Questo non distrugge l’intero scopo di questa esercitazione?” Kurt alzò un sopracciglio.
“Kurt non mi lascerai in questa cabina-lo giuro, correrò fuori. Lo farò.”
“Ok! Ok…” Kurt roteò gli occhi mettendosi le sue cuffie, il secondo paio che stava vicino al microfono dello studio. Quella sarebbe stata probabilmente l’unica volta che avrebbe cantato per una folla quel giorno comunque. “Solo canta. Conosci questa canzone.” Fuori, le persone in fila guardarono curiosamente i due bei ragazzi al microfono.
Bailey gli fece un segno e gli diede il segnale mentre accendeva il microfono, segnalando che erano pronti. Kurt, che stava in piedi davanti alla finestra in vetro, in quel momento si spostò in modo da non bloccare la visuale di Reed sulla folla. Mentre “Fools Like Me” iniziava a suonare, Reed continuò a osservarla un po’ impacciato e lanciò a Kurt uno sguardo eloquente, pregandolo di iniziare per primo. Kurt sospirò, sorridendo un poco e piegandosi in avanti.

Everybody go…
The party's over
I want to be alone in my head, in my bed tonight
You never show…

Le ragazze fuori scoppiarono in esclamazioni di delizia. Fecero dei risolini mentre provavano a guardare dentro, chiedendo chi fosse l’elegante ragazzo che stava cantando nel microfono e chi il suo affascinante amico dai capelli ricci. I ragazzi della Dalton nelle bancarelle vicine alzarono gli sguardi al suono familiare della voce di Kurt e iniziarono a fare gran sorrisi.
Kurt fece un cenno d’incoraggiamento verso Reed mentre cantava, “I’m right back where I started…” e Reed cantava con lui, “When it comes to wanting you…”
“I can’t have what I wanted…” Kurt continuò, facendo cenno a Reed con un sorriso, ed entrambi cantarono:

But I did, I can; I was, I am only human; living, dying
Just like any fool who ever breathed…
If love is blind, if love's a drug;
It always is, it always was and love was surely made for fools like me…


Kurt sorrise, sentendo la folla raccolta fuori dalla bancarella, che guardava dentro con curiosità e si chiedeva chi stesse cantando. Fece un sorrisetto. Alla fine, questo avrebbe aiutato Reed a rilassare i nervi e Kurt poteva ancora avere il suo pubblico. Allora lanciò a Reed uno sguardo ,e il suo amico, sentendosi chiaramente meglio ora, si piegò in avanti verso il microfono e cantò,

I know where I'm going
I'm tripping, I'm sliding around, that's ok
At least I'm excited…


I due si unirono di nuovo insieme nella canzone, entrambi andando più vicini all’unico microfono:

It wasn't how I planned it (wasn't how I planned it; Feet are where I landed; At least I understand it now)
My feet are where I landed… (feet are staying on the ground)
But I did, I can; I was, I am only human; living, dying
Just like any fool who ever breathed…


La folla fuori cominciò a sorridere in segno d’approvazione dei due dentro la cabina di registrazione, e Bailey stava facendo un sorriso così grande che poté appena fermarsi dall’alzare il volume solo un po’ di più. E da in mezzo alla fila di bancarelle non troppo lontane da dove la musica veniva, Shane era fermo, ascoltando paralizzato, una mano che stringeva forte la giacca di suo fratello. “Blaine. Blaine!”
“Non sono sordo, Shane, lo sento…” rispose Blaine, un piccolo sorriso sulle sue labbra mentre alzava la testa dal sistemare il kit di pronto soccorso. Lanciò uno sguardo a suo fratello, la cui espressione faceva pensare che stesse sentendo degli angeli e non semplicemente una coppia di membri del coro del liceo.

Fools like me; Fools like me…


“Vuoi andare più vicino?” Blaine suggerì pazientemente dopo che sembrava che Shane fosse immobile e non potesse allontanarsi da quel suono.
“Siperfavore.” Fu la risposta automatica, e fu Shane a spingerli verso la musica.
Ma era più semplice dirlo che farlo, quando raggiunsero i dintorni della cabina musicale, dove c’era già abbastanza folla riunita, ascoltando i due membri del famoso coro della Dalton Academy. Sia gli studenti che gli ospiti che circondavano la bancarella ,e Blaine avrebbe potuto giurare di vedere una giacca del McKinley svolazzare attraverso i corpi nella folla.
Shane saltò su e giù per vedere ,e sopra al mare di teste, vide i due dentro la cabina, che si muovevano al suono della musica e cantavano sorridendo.

Maybe it's the sanest thing or just the sweetest kind of dream
But love was surely made for fools…
Love was surely made for fools…
Love was surely made for fools like me…


La musica si fermò e un applauso si sollevò dall’esterno della cabina, condotto dagli studenti della Dalton. Bailey gli sorrise dal vetro, alzando i pollici in segno d’approvazione, e Kurt e Reed risero mentre si toglievano le cuffie e le appendevano prima di dirigersi fuori dalla cabina.
Furono accolti dagli applausi e dagli sguardi di ammirazione della folla che si era formata.
“Oh ,posso certamente capire come Rachel viva di applausi, sai in momenti come questo…” sospirò Kurt con un sorriso soddisfatto mentre si guardava intorno nella folla.
Reed, davvero grato per la reazione raccolta dalla folla, lo guardò con la coda dell’occhio. “Allora dimentica Trilli, voi due dovete essere gli eterni governatori del mondo delle fate.”
“Ti ho sentito.”
I due alzarono lo sguardo per vedere le due dive titolari delle New Direction alla loro sinistra. Rachel li guardò in cagnesco, le mani sui fianchi, ma era Mercedes che li guardava davvero arrabbiata. Li fissò ad occhi spalancati. “Che ci fate qui?”
“Dobbiamo parlare.” Mercedes afferrò entrambe le mani di Kurt, ma lanciò a Reed un particolarmente luminoso ,amichevole sorriso. “Reed, tesoro, pensi che potresti trovare i ragazzi per noi? Li abbiamo persi nella fiera e stavamo programmando di urlare contro Kurt e Blaine allo stesso tempo?”
“Cosa?” sibilò Kurt.
“Okay,” Reed sorrise un po’ nervosamente all’occhiataccia di Kurt ma si mosse verso una diversa direzione. Prima che Kurt potesse anche solo protestare ,l’espressione di Mercedes si fece di nuovo scura e li spinse nella calca della fiera.
E dalla folla ,Brie lanciò uno sguardo agli altri membri dei Pure Energy che le si avvicinavano prima che lei voltasse di nuovo gli occhi verso la combinazione di Warblers e New Direction che si era appena divisa in due diverse direzioni.
“Non è male,” bofonchiò Leo, mangiando una mela candita, guardandoli andare via.
“Amico, stai zitto,” grugnì Devon, aggrottando le sopracciglia. “È per questo che Tom ci ha fatto volare da New York? Che schifo.”
“Non far finta di niente, sai che erano bravi,” Shay sbottò verso il suo fidanzato, anche lei con un espressione scura.
“Erano solo due di loro, Brie,” aggiunse Mia, per la prima volta non sembrando così compiaciuta. “Come sarà il resto di loro?”
“Vedremo,” disse finalmente Brie, in modo autoritario come loro co-capitano. Lei sorrise un poco.
“Inoltre…cantare in una cabina di musica è una cosa. Scommetto che quei ragazzi crolleranno sotto la pressione di una vera esibizione.” Dovette ammettere, le sue piume erano un po’ arruffate per la sorprendente scoperta, specialmente da parte del ragazzo più alto nella cabina, ma il più basso non sembrava materiale da prestazioni. “Cosa dici se gli mostriamo come si fa…?” mormorò.
“Aspetta.” Leo aggrottò la fronte, camminando verso di lei, gli occhi scuri. “Tu vuoi che noi-qui?”
“Adesso?” fece eco Mia, guardandola un po’ preoccupata. “Siamo nel loro territorio, Brie, credi sia una buona idea?”
“Hey, questa non è una competizione,” sogghignò Brie. “Ci stiamo solo…divertendo.” Si incamminò. Questo, e quegli Warblers, non è proprio per niente una competizione.

 


Shane si spinse in avanti per dissipare la folla e improvvisamente scoprì di aver perso di vista il suo obiettivo. Kurt e Reed non erano da nessuna parte che potesse vedere-era sicuro che fossero fuori dalla cabina un momento prima, e adesso erano spariti come se fossero evaporati nell’aria.
Velocemente, tirò fuori il suo telefono e compose il numero di Reed, vedendo se potesse trovarlo. “Shane, te l’ho detto, non scappare,” disse Blaine, apparendo al suo fianco con aria preoccupata. Il modo in cui si guardava intorno nella folla faceva pensare che magari non era proprio Shane che stava cercando, tuttavia. “Suppongo di essere responsabile per te, ricordi? E devo tornare alla tenda del pronto soccorso.”
La chiamata andò dritta alla segreteria telefonica. Shane brontolò e mise giù, sembrando davvero dispiaciuto. “Continua a non rispondere.”
“Se non ha risposto le prime due dozzine di volte che hai chiamato, cosa ti fa pensare che risponda adesso?” replicò Blaine, spingendo via suo fratello.
“Beh so che sei turbato, ma lasciami fuori, Blaine,” protestò Shane. “Questa è la tua brutta abitudine, tu tendi a farti avvolgere nella tua grande nuvola scura di depressione. E a differenza di te, io voglio andare a trovare Reed e a strisciare se necessario!”
“Beh, non sembra essere incline a sentirti strisciare adesso,” sospirò Blaine. “Sto solo dicendo di lasciare che si calmi.”
La folla si stava già infittendo. E il suo telefono lo stava giusto avvisando di una chiamata dal gruppo di pronto soccorso della Fiera-che all’improvviso si stava occupando di alcune persone che avevano avuto esperienza degli strani effetti collaterali di qualche genere di cibo della fiera. Blaine aveva l’inquietante sospetto che Drew e Satoru avessero davvero messo in atto i loro piani e avessero contaminato alcuni dei cibi con qualcosa che avevano cucinato all’ultimo minuto.
Se l’ultimo anno serviva da indicazione, aprire la scuola al pubblico di solito equivaleva a un sacco di lavoro per quelli assegnati alla tenda del pronto soccorso della Fiera, ma questo era certamente il doppio del lavoro. Blaine sentì l’apprensione salire a nuovi livelli-come poteva trovare Kurt in quel casino adesso?
“Ma anche tu dovresti parlare con Kurt,” piagnucolò Shane come se Blaine non fosse già completamente cosciente di quel fatto. “Non possiamo solo trovarli entrambi e riaggiustare tutto?”
“Ho provato a chiamare e neanche lui ha risposto.” Sospirò Blaine mentre mandava una raffica di messaggi a chiunque di Windsor: Drew ha avvelenato il cibo. Scoprite quale! “Pensavo fosse perché era occupato, ma se ha il tempo di cantare con Reed, allora suppongo che mi stia evitando. Non posso dire di fargliene una colpa.” Si lamentò con sé stesso, “…Mi sono davvero comportato come uno stronzo.”
“La tua nuvola di depressione è di nuovo qui.”
“Non posso farci niente ,Shane.”
“Ecco perché dovresti venire con me e sistemare tutto!” disse Shane a suo fratello con gli occhi spalancati. “Non puoi perdere Kurt, Blaine-hai perso già troppe persone. E non ti ho mai visto così coinvolto con una persona prima. Mai.”
“Non pensi che io lo sappia?” disse Blaine finalmente, girandosi verso di lui esasperato.
L’espressione di Shane si trasformò in un sorrisetto, non davvero uno che lasciava che l’umore di suo fratello avesse la meglio di lui in momenti come quelli. “Quindi? Che cosa stai aspettando? Andiamo a parlare con loro.” Afferrò la mano di Blaine e prese a correre a grandi passi nella fiera-e si fermò prontamente.
Blaine tolse la sua mano pazientemente. “Non hai idea di dove siano, vero?”
“…no.”
Il telefono di Blaine stava impazzendo per la squadra del pronto soccorso che lo cercava. “Ok, Shane. Ti prometto che li cercheremo, ma non ora, andiamo alla tenda? Perché devo scoprire che cosa ha messo Drew nel cibo e in quale cibo l’ha messo, solo per essere sicuri che nessun altro mangi quella roba. Inoltre, una volta che scoprirò cos’è, dovrò far si che Kurt e Reed lo sappiano così potranno stargli lontano anche loro. Non posso lasciare che Kurt mangi quella roba.”
“È probabile che sarà la prima cosa che Reed mangerà, vedendo quanto attira il pericolo ,come dici tu,” disse Shane, sembrando preoccupato mentre Blaine s’incamminava.
Shane sospirò profondamente. Si chiese se Reed fosse ancora di cattivo umore. Non ne aveva intenzione, per amor del cielo. Cosa doveva fare un ragazzo qui intorno? Perché a quel punto voleva fare quel prossimo qualcosa! Quell’espressione sul viso di Reed quella mattina! Shane voleva prendersi a schiaffi.
Stupido, stupido, stupido…Alexander Graham Bell avrebbe dovuto spaccare il primo telefono sulla mia testa…
Una testa biondo-fragola andò verso una delle bancarelle. Shane si bloccò all’istante. Cos’era…?
“Shane?” sentì Blaine chiedere.
“Solo-solo dammi un secondo.” Shane stava camminando velocemente attraverso la folla ,gli occhi verso dove l’aveva visto andare. Quello era lui, doveva esserlo. Non sapeva cosa stava per fare ,ma strisciare suonava bene. O solo-qualcosa, solo far si che Reed gli parlasse!

So scared of breaking it that you won't let it bend
And I wrote two hundred letters I will never send…
Sometimes these cuts are so much deeper then they seem
You'd rather cover up, I'd rather let them be…


Shane corse verso la curva, ma non trovò nessuno. Dove…? Si guardò freneticamente intorno e vide un guizzo vicino a un altro angolo. Scappò verso di esso proprio mentre Blaine cercava di raggiungerlo.

So let me be and I'll set you free…


Niente. Di nuovo! Shane lasciò fuoriuscire il respiro con un gemito. Continuava a scivolargli tra le dita! e allora mentre vedeva un altro guizzo di un familiare cappotto costoso andare verso uno delle bancarelle, si mise in piedi di nuovo e cantò disperatamente,

I am in misery
There ain't nobody who can comfort me, oh yeah…
Why won't you answer me?
The silence is slowly killing me, oh yeah…


E continuò mentre cominciava a correre in avanti di nuovo, schivando gli avventori della fiera e saltando le cose nella via,

Oh, you really got me bad
You really got me bad
Now I'm gonna get you back
I'm gonna get you back…


Blaine voleva afferrare Shane dal retro della giacca ma suo fratello stava correndo via di nuovo. Cosa aveva di sbagliato il mondo contro di lui? Stava per inseguire ulteriormente suo fratello prima che pensasse di aver sentito una voce familiare. Si girò velocemente-e avrebbe potuto giurare di aver visto Mercedes spingere avanti il ragazzo di cui era follemente innamorato.
Orgoglio, volontà, e responsabilità volarono via dalla finestra alla vista di Kurt. Corse da lui.

Your salty skin and how it mixes in with mine
The way it feels to be completely intertwined…
Not that I didn't care, it's that I didn't know
It's not what I didn't feel, it's what I didn't show…


Si spinse attraverso la folla ,muovendosi oltre le bancarelle, e allora posando le mani su una delle mura delle bancarelle mentre si guardava intorno per vedere Kurt essere condotto via da qualche parte.

So let me be and I'll set you free…

Si muoveva avanti ,determinato, da dove Kurt adesso stava ancora fermo, guardandolo mentre aveva un’assorta discussione con Rachel e Mercedes. Le tre dive stavano tutte parlando con delle arie preoccupate sui visi. Blaine corse velocemente verso di loro.

I am in misery
And there ain't nobody who can comfort me, oh yeah…
Why won't you answer me?
The silence is slowly killing me, oh yeah…


Un gruppo dal St.Patrick passò davanti a Blaine in una folla animata, e nel mentre che l’intero gruppo passava, le tre dive erano andate. Blaine stette in piedi, ferito ,e si guardò intorno preoccupato prima di vedere la giacca scarlatta di Rachel che si dirigeva nella direzione delle bancarelle vicino a Stuart. Li seguì immediatamente.

Oh, you really got me bad
You really got me bad
Now I'm gonna get you back
I'm gonna get you back…


Blaine era determinato a non perderli di vista mentre correva, Shane stava correndo quasi nella stessa direzione, seguendo dopo aver visto i capelli di Reed nella folla-era guidato da quello che sembrava essere un alto ragazzo bruno, che indossava una giacca da football. Si sentiva un po’ in apprensione. Non stava passando del tempo con quel ragazzo per la Fiera ,no? No?

You say your faith is shaken, and you may be mistaken
You keep me wide awake and waiting for the sun…


Blaine mantenne gli occhi sulla vivace giacca di Rachel e sulla splendente sciarpa di Kurt, che lo rendevano sicuro che stessero andando in una certa direzione, e continuò ad andare per una piccola parte per essere sicuro di correre verso di loro al prossimo vicolo. Le New Direction erano lì. Sarebbero state furiose. Dall’espressione del viso di Mercedes, lei era furiosa. Ma se c’era qualcuno a cui lui avesse bisogno di spiegare, non erano loro-era Kurt. Doveva riavere indietro Kurt, lo sapeva mentre cantava senza fiato,

I'm desperate and confused, so far away from you
I'm getting there, I don't care where I have to roam…

Shane ansimava ,il suo piede cominciava a pulsare un po’, ma lo ignorò.
Dov’era scomparso Reed?
Perché stava andando con quei ragazzi, e perché non stava rispondendo al suo telefono?
Non molto lontano, Blaine si stava autocommiserando. Shane vide suo fratello mentre stava davanti alla stessa bancarella di Blaine, entrambi che guardavano nella direzione in cui avevano visto i due andare ed entrambi si mossero in quella direzione ,schivando le persone mentre andavano.

Why do you do what you do to me, yeah?
Why won't you answer me, answer me yeah?
Why do you do what you do to me yeah?
Why won't you answer me, answer me yeah?

Schivarono un vortice di palloncini di vernici quando passarono vicino a una delle bancarelle che i gemelli avevano messo su, venendo mancati per un pelo dai proiettili-uno sfiorò la maglia di Shane-ed entrambi arrivarono al posto dove supponevano che l’intero gruppo stesse passando proprio in quel momento:

I am in misery
And there ain't nobody who can comfort me, oh yeah
Why won't you answer me?
The silence is slowly killing me, oh yeah
Only to be met with no sign of them.
Oh you really got me bad
You really got me bad
And now I'm gonna get you back
I'm gonna get you back…

Shane stava ansimando, una mano sulla sua gamba recentemente ristabilita. Sembrava come Gregory House in una brutta giornata. “Dove sono andati?”
“Non ne ho idea ,ero sicuro che stessero venendo da questa parte…” Blaine si guardò intorno per cercare qualche segno di Kurt. Come potevano essere semplicemente scomparsi? “Magari sono andati-“
POW!
Ed entrambi gli Anderson si trovarono schizzati di vernice bianca e rossa, sbalorditi in un silenzio a bocca aperta. I rivoli di rosso e bianco scorse sulle loro facce ,capelli e vestiti, cortesia di palloncini di vernice oscenamente grandi tirati con precisione chirurgica. Dietro di loro, un’esplosione di risate isteriche riecheggiava da due voci identiche.
“Un colpo diretto!” lanciò un gridolino Evan.
“‘Le loro armi sono potenti, signore, non possiamo fare un altro colpo come questo!’” citò Ethan, sorridendo da orecchio a orecchio.
Blaine li guardò a bocca aperta, praticamente incapace di reagire.
“Hey ,siete passati davanti alla nostra bancarella e non ci avete detto ciao, l’avete proprio chiesto.” Fece un gran sorriso Evan.
“Quindi, ciao,” disse Ethan felicemente ,ghignando.
Loro stavano affrontando ancora un silenzio ammutolito mentre gli Anderson continuavano a gocciolare. Evan procedette in avanti e avvolse il suo braccio intorno alla spalle di Blaine. “Oh dai, brutti scorbutici. Siete stati giù tutta la mattina ,vi abbiamo visti!”
“Su con la vita!” disse Ethan felicemente, un braccio attorno a Shane allo stesso modo. “Tutto si risolverà, vedrete. Non c’è motivo di essere così giù quando chiunque altro è così felice lo sapete?”
“Noi ci stiamo tutti divertendo qui e anche voi dovreste!”
“Sollevare un pochino il vostro umore- credeteci, renderà la chiacchierata più tardi un po’ più semplice quando il vostro umore è migliore!”
A quelle parole, Shane chiuse gli occhi e si pulì attentamente la vernice dalla faccia con le mani. Assomigliava a un frullato alla fragola al momento ma sembrava spettacolarmente composto per qualcuno a cui di solito erano dirette le traiettorie di simili insanita dei gemelli. “Blaine…” disse molto calmamente mentre lanciava uno sguardo a suo fratello, giustamente indignato. “Vorrei avere il tuo permesso per annientarli.”
“Oh ,ti aiuterò,” ringhiò Blaine mentre faceva un balzo verso i gemelli, che gridarono di gioia e scapparono via ,tirando più palloncini di vernice ai due Anderson.

 


Julian sibilò irritato mentre un paio di alti gemelli biondi gli passavano accanto di corsa, i loro palloncini di vernice che lo mancavano per un pelo mentre li lanciavano a un paio di Anderson estremamente colorati, che gettavano vernice in tutte le direzioni mentre correvano.
L’attore lanciò un’occhiataccia alla vista di Blaine, con della vernice rossa, bianca e rosa nei capelli arruffati e la vernice che ancora scivolava sul suo viso ,e si chiese che cosa in nome di tutto ciò che c’era di buono in Hollywood Boulevard ci avesse mai visto Logan nel basso tenore. Certamente era molto semplice a vederlo e poteva sostenere un brano, ma a parte questo…
Ipocrita. Questo è quello che i tuoi occhi hanno visto in Logan la prima volta.
La propria voce mentale gli si stava rivoltando contro. Meraviglioso.
Non ci volle molto alle donne della Fiera per scoprire il fatto che Julian Larson stava gironzolando nelle vicinanze, senza guardie del corpo e praticamente non protetto salvo per i ragazzi di Stuart che probabilmente non avevano idea delle reali conseguenze di quello che succedeva quando lui compariva in un area pubblica.
Le prima due ragazze che realizzarono chi era quasi si ruppero il collo per squadrarlo mentre dimenticavano i rispettivi ragazzi. Julian si era momentaneamente tolto gli occhiali scuri per sfregarsi gli occhi-non aveva dormito molto la notte dopo che aveva pensato e ripensato al lasciare la Dalton. Alla fine, il risultato era prevedibile, “Che casino-sono stanco. Ho chiuso.”
I suoi impegni, il suo lavoro, la sua vita forse erano davvero stancanti alla luce di tutte le lampade alogene di Los Angeles, ma era meglio che bruciare sotto il disprezzo di Logan. Perché diavolo erano perfino amici comunque?
Questo era quello a cui stava pensando quando si avvicinò a una delle bancarelle di cibo e provò a trovare qualcosa da mangiare. Una ragazza vicino lo stava fissando e sussurrava qualcosa alle sue amiche. Dopo qualche gomitata ,lei si avvicinò, mantenendo una prudente distanza, ed educatamente chiese se era Julian Larson.
E se diceva no? Lei conosceva la risposta, la domanda era solo per formalità. Quindi le disse che lo era. Dopo che il gruppo gli chiese gentilmente di firmare le loro maniche e di fare un paio di scatti con la macchina fotografica del cellulare (i ragazzi che lavoravano alla bancarella di cibo ridacchiarono per tutto il tempo), era solo una questione di tempo prima che le cose precipitassero.
Il cibo di Julian non venne toccato dato che sciamarono più vicini ,il piccolo gruppetto che gradualmente s’infittiva. Una persona non sarebbe stata in grado di percepire che lui dentro era davvero in tumulto dovuto al pessimo inizio di giornata e al fatto che era affamato. Quando Julian era “in onda”, lo era per davvero. Erano in troppi che ben esercitavano a Hollywood per fare diversamente. 

Fu così che i membri del fanclub ufficiale di Julian Larson che pervadevano la fiera si resero conto di quello che stava succedendo.

Aveva letteralmente un paio di secondi per scappare.

Anche la sicurezza della fiera si accorse di quello che stava succedendo ma non potevano fare poi molto mentre provavano ad intervenire, e Julian aveva bisogno di scappare finché poteva.

Fu allora che incontrò Adam.

La mano che afferrò il polso di Julian era incredibilmente forte, per appartenere a qualcuno che aveva proprio la sua altezza e taglia. Il ragazzo della Dalton che l’aveva afferrato attraverso la folla lo stava tirando avanti con forza così velocemente che Julian pensò di cadere.

“Dai!” fu il sibilo del ragazzo che indossava l’uniforme della Dalton sotto il suo spesso cappotto nero.

Mentre le guardie di sicurezza provavano a calmare tutti-nessuno era molto contento, ovviamente e qualche ragazza aveva inseguito l’attore- l’alto ragazzo dai capelli neri che aveva preso Julian saltando in mezzo alla folla, si tolse il suo cappellino da sci e lo mise su Julian nel tentativo di camuffare la sua chioma fin troppo ben riconoscibile.

“Chi diavolo sei tu?” domandò Julian mentre loro due si spingevano ansimando in un vicolo vicino all’edificio sud e a quello principale, fra parentesi lo stesso posto dove Karofsky aveva portato Kurt diverso tempo prima. Loro adesso stavano provando a riprendere fiato, ansimando, e Julian provò a osservare il suo improbabile soccorritore. Sembrava avere la sua età, era più alto e con le spalle po’ più larghe. Il ragazzo stava sorridendo, ma ciononostante sembrava imbarazzato. “Adam Clavell,” rispose, la voce che suonava profonda.

Julian lo squadrò. “Perché sei in uniforme?”

“Mi sono appena trasferito; non sapevo che non dovevamo indossare l’uniforme oggi. E poi non mi sono potuto preoccupare di cambiarmi.” Il suo distintivo era visibile sul suo risvolto. Un ragazzo di Hanover.

“Si beh…” Julian provò a riprendere fiato. “Grazie per avermi salvato, credo.”

“Le star del cinema conducono delle vite pesanti…” sospirò Adam, tirando fuori una sigaretta e mettendosela tra le labbra. Le sue mani erano pallide e tremanti, scoperte all’aria fredda mentre alzava il suo accendino.

Julian lo guardò ,e lui sembrò notarlo. “Oh. Scusa. A te non piace quando le persone ti fumano vicino.” Pestò la sigaretta sotto il piede.

“Come lo sai?” Julian sollevò un sopracciglio.

Adesso Adam lo guardava più imbarazzato, abbassando i suoi occhi grigi. “Scusa. Io…suppongo di essere anch’io uno dei tuoi fan.”

Julian sbuffò mentre si poggiava alla costruzione in mattoni. “Dalla padella alla brace…” lo guardò con divertimento. “Mi hai portato qui per un colloquio privato?”

“Non proprio…” rispose Adam con un alzata di spalle. “Prima di tutto ho già il tuo autografo. Tu non te lo ricordi ma me ne hai fatto uno molto tempo fa nella seconda stagione di Something Damaged. È stata la prima volta che è stato annunciato che stavi per diventare un personaggio fisso.”

Le labbra di Julian si arricciarono in un sorrisetto. “Tu sei mio fan.”

Adam lo guardò dispiaciuto. “Lo so, sono spaventoso.”

L’attore adesso si chiese su quale sponda stesse quel ragazzo, dato che la maggior parte dei ragazzi erano più interessati alle belle ragazze del cast dello show. Ma gli importava davvero? “Comunque…” Julian si sollevò e si guardo intorno. “La marea di ormoni furiosi è andata.” Si tolse lo stupido cappello dalla testa e lo lanciò ad Adam. “Grazie per il salvataggio. Io vado.”

“Hey aspetta.” Adam gli si avvicinò e tirò fuori un paio di sandwich dalle tasche e glieli porse. “Non hai mangiato. Ho visto quelle ragazze saltarti addosso. Tieni.”

Tacchino. Il preferito di Julian.. ovviamente il suo fan sapeva cosa gli piaceva. A dispetto di sé, si sentiva divertito per questo. Gli fece un cenno, porgendogli l’altro sandwich. “Andiamo a prendere qualcosa da bere con questo.”

Il viso di Adam s’illuminò. “Oh. Okay.”

Julian emerse dal vicolo, seguito da Adam, che sembrava più imbarazzato ora che non stava più galoppando come un cavallo per i terreni ,e mentre camminavano, Julian vide Kurt, Reed e un gruppo di ragazzi sconosciuti che non riconobbe. Kurt era l’unico seduto. Gli altri lo circondavano.

“Hey, ti dispiace se facciamo un salto alla tenda informazioni?” borbottò Julian.

“Perché?”

“A un amico forse piacerebbe sapere che la sua ‘diva’ è stata intrappolata.”

“È questo che è successo?” disse in fine Mercedes, guardando in cagnesco giù verso Kurt dopo la lunga e tesa storia che era finalmente finita.

“Proprio così,” sospirò profondamente Kurt, le braccia incrociate sul petto.

“…Okay quindi-adesso io non so quale di voi due io voglia condire e fare al forno per primo.”

Avevano cominciato a parlare quando avevano iniziato a camminare, camminare ma non potevano andare in un posto nella Fiera abbastanza tranquillo dove potessero veramente parlare di tutto. Ogni volta che si spostavano in un altro posto ,qualcos’altro succedeva lì-una trappola dopo l’altra nella scuola che sembrava labirintica-finché non avevano cercato riparo vicino all’edificio sud e a quello principale che non era così frequentato.

Reed era arrivato con un po’ più di membri del Glee club del McKinley (perché onestamente come poteva non scorgere la testa di Finn spuntare oltre le spalle del resto della folla?). In presenza alla riunione c’erano Rachel ,Mercedes, Santana e Finn, ma gli altri rimanevano dispersi nella fiera. Non aveva neanche potuto localizzare Blaine-che stava probabilmente in mezzo al frenetico gruppo di pronto soccorso, apparentemente preso da un fascio di ragazzi che avevano mangiato qualcosa nella fiera che li faceva correre in bagno ogni quindici minuti.

L’intero gruppo alla fine cercò riparo su alcune panchine poco frequentate vicino all’edificio sud e a quello principale, e finalmente gli eventi furono pienamente raccontati, incluso quello che era successo nella hall, nella caffetteria, e in punizione.

“Quindi tu non ti esibirai nemmeno?” chiese Rachel, suonando quasi più compassionevole sulla perdita della ribalta che non del litigio con il fidanzato. Kurt la guardò incredulo ma disse, “No, non lo farò. Nessuno di noi lo farà.”

“Penso che dovrei parlare di nuovo con quel Logan,” disse Finn, un cipiglio inciso in profondità nella sua fronte.

“No!” disse Kurt immediatamente ,fissandolo duro. “Lascialo stare. È finita.”

“Non è finita finché non lo dirò io,” sbottò Mercedes. “Adesso non mi preoccupo di un alto, biondo modello dell’Abercrombie laggiù nella tenda-mi preoccupo di quanto sia stupido questo litigio tra te e il tuo ragazzo.”

Kurt fece una leggera smorfia. Il termine “il suo ragazzo” era stato applicato a Blaine dai suoi amici per la prima volta e sembrava come un’accusa. guardò in cagnesco su verso di lei e ribatté, “Avrei almeno pensato che tutto fosse dalla mia parte qui. Penso di aver fatto una bella osservazione della fiera-che lui ha fatto due standard diversi e che non ho fatto niente degno di essere accusato di adulterio. Perché comparato a qualcuna delle buffonate che tutti voi avete fatto…” sollevò un sopracciglio. All’assalto spietato della verità, alcune delle facce dei suoi amici si colorarono di un profondo cremisi, in vari gradi di imbarazzo e collera interiore.

Fu Finn che sospirò e si sedette accanto lui e disse, “Senti, non stiamo dicendo che anche quello che ha fatto lui è giusto.” Scrollò un po’ le spalle. “Cioè, quella è stata una cosa davvero da stronzi da fare e non avrebbe dovuto scoppiare con te in quel modo.”

“Stiamo solo dicente che questo non si risolverà se entrambi non vi confrontate con l’altro e se tu non gli dici quello che stai dicendo a noi adesso,” fece Mercedes.

“Scusatemi, non l’ha già fatto questo?” Santana sollevò un sopracciglio. “E questo era il risultato finale. Che cosa volete, che abbiano il loro festival-delle-risate nel bel mezzo della Fiera?”

“Ok bene ,è tempo per voi due pugili di avere il secondo round,” Mercedes alzò un sopracciglio “E questa volta, entrambi dovete ascoltare all’altro e provare a vederla dal punto di vista dell’altro.”

“Ho provato a vederla dal suo punto di vista nei giorni passati,” borbottò Kurt, le braccia incrociate al petto.

“Allora dovrebbe essere facile.” Lo guardò in cagnesco Mercedes.

“Hai detto che volevi parlare,” aggiunse Reed piano, guardando il suo amico. “E sono abbastanza sicuro che Blaine non vorrebbe ignorarti. Penso che anche lui ti voglia vedere.” Si sedette affianco a Kurt dall’altro lato. “Il giorno dopo che voi avete litigato ,l’ho visto stare fermo davanti alla sua porta come se ti stesse aspettando. Sembrava…un po’ distrutto quando gli ho detto che tu saresti andato avanti.”

Kurt gli lanciò una piccola occhiata, poi ai suoi amici, che lo guardarono con aspettativa. “Ok, ma posso chiedervi una cosa -c’è qualche ragione per cui tutti voi mi state addosso in questo modo?”

“Kurt, noi abbiamo visto quant’eri felice…” rispose Rachel con un’alzata di spalle. “Vogliamo solo essere sicuri che tu resti così ok?” lei sorrise.

“Onestamente adesso,” Mercedes sollevò un sopracciglio. “Non puoi dirmi che una piccola parte della ragione per cui te la stai prendendo adesso è perché è il giorno di San Valentino e voi due state litigando.”

“A me non piace neanche il giorno di San Valentino.” Fece presente Kurt.

“Ma ti piace lui, giusto?” Mercedes sorrise quando si scontrò con un silenzio glaciale e un’occhiataccia da parte del suo amico. “Ok, dai.” Lo spinse in piedi. “Andiamo a cercarlo, e poi andremo in fondo a questo.”

“Adesso posso andare a parlare con Logan?” chiese Finn, sempre con un cipiglio di disapprovazione. “Per essere sicuro che ne resti fuori?”

“No ,Finn,” Kurt sospirò esasperato. “Ho già urlato contro di lui nella hall, penso che abbia afferrato l’idea.” Le ragazze lo fissarono e rotearono gli occhi. “Uno dei miei momenti meno eleganti, ma ero di pessimo umore al momento. Non l’ho neanche visto tutto il giorno…”

“Beh sembrava un po’ giù di morale quando l’abbiamo visto,” disse Rachel, sbattendo le palpebre. “Suppongo che abbia funzionato.”

Ovviamente avrebbe funzionato, Kurt lo sapeva quello. Era arrivato al punto con Logan in quel modo perché sentiva che era l’unico modo per farsi ascoltare da lui. E forse avrebbe dovuto essere deciso sin dall’inizio, ma aveva sempre sentito che metà del perché Logan fosse così insistente era la sua condizione. Doveva iniziare a ricordare a sé stesso che il motivo era solo una parte di quello-e che il resto di esso era anche il Logan che voleva la sua strada e l’avrebbe ottenuta se avesse potuto.

Ma non se n’era preoccupato. Si era preoccupato di come questo avrebbe potuto influenzare quello che sentiva così forte per lui.

“Oh no tu non lo fai,” Mercedes gli lanciò un’occhiata mentre lo tirava avanti. “Posso dirti a che cosa stai pensando e tu non complicherai questo adesso. Primo, ci occupiamo di te e Blaine ,e poi ci occupiamo di lui.

“Dovremmo anche trovare gli altri prima che facciano qualche pasticcio in questo posto-che gli è successo, comunque?” bofonchiò Rachel, guardandosi intorno.

“Li abbiamo persi dopo che Britt ha iniziare a spingere Artie per la fiera sovreccitata.” Santana roteò gli occhi, ma li tenne sul telefono. Lo squadrò mentre leggeva un messaggio. “Aspettate. Sembra che lei sia nella tenda del pronto soccorso con gli altri.”

“Come mai?”

“Cosa ne so? Tutto quello che ha detto è che Artie e Tina hanno mangiato qualcosa di cattivo.”

Finn la guardò confuso e preoccupato. “Non capisco-tutto quello che li ho visti mangiare erano quei biscotti al cioccolato.”

Kurt lo guardò sorpreso.

“Biscotti? Quali biscotti?”

Perplesso, Finn tirò fuori una busta trasparente di biscotti dalla tasca della sua giacca e glieli porse. “Questi.” Kurt li afferrò e li fisso. Sembravano quasi esattamente come quelli che faceva per la casa di Windsor. Finn aggiunse, “Li abbiamo avuti da una delle bancarelle blu a righe dorate.”

Kurt fece una smorfia-sentire di qualcosa che veniva dai blu e oro non era quasi mai una buona notizia. E poi all’improvviso Finn poggiò la mano sullo stomaco come se fosse stato colpito nelle budella. “Veramente…A pensarci bene…Non mi sono sentito tanto bene da quando noi-“

Mercedes si ritrasse quando un rumoroso borbottio provenne dallo stomaco di Finn. “Andiamo,” Kurt sospirò profondamente e prese il gomito di Finn spingendolo via. “Alla tenda del pronto soccorso.”

“Oddio,” Rachel fece un sorrisetto. “Hai detto che Blaine era in servizio-forse dovremmo correre da lui.”

“Penso che sia meglio che io vada al bagno…” gemette Finn, diventando pallido.

“No, andiamo a vedere se possono darti qualche medicinale prima…” insistette Kurt, spingendolo avanti. Lo stomaco di Finn emise un altro agghiacciante gracidio e il gruppo immediatamente gli creò il vuoto intorno.

“Oh, Finn, quel suono era davvero brutto…” fece una smorfia Rachel mentre Kurt li conduceva indietro per i terreni della fiera. Finn stava cominciando a lamentarsi come una mucca morente.

Fu a quel punto che Kurt notò una faccia familiare nella folla e immediatamente catturò la sua attenzione. “Charlie! Hey, Charlie!”. Sventolò la mano per avere la sua attenzione sopra le teste della folla.

Il prefetto, sembrando solo leggermente logorato ,guardò su e corse da lui. “Hey ,Kurt.” Guardò Finn. “Cos’ha questo ragazzo?”

“Un’altra vittima della guerra dei gemelli,” brontolò Kurt. “Sono i biscotti. Sono i biscotti, Chaz -è meglio se li togli dalle bancarelle.”

“Ho dei seri dubbi sul fatto che i gemelli abbiano qualcosa a che fare con questo-loro amano fottutamente i tuoi biscotti,” borbottò Charlie, lanciando uno sguardo a Finn mentre staccava il suo walkie talkie dalla cintura per avvisare l’altro prefetto.

“Ma Drew e Satoru potrebbero aver deciso di fare una loro infornata e questo è il risultato finale.”

“Quante volte devo dire a voi ragazzi di non provare e servirvi senza un’appropriata supervisione?” chiese Kurt.

“Non dirlo a me, Kurt, loro sono gli unici che-“

“Amico” Finn quasi urlò a Charlie. “Il bagno! Dov’è?”

Charlie lo fissò. “Devi entrare in quell’edificio-“ indicò. “Sud e principale-tutti i gabinetti sono pieni-“

Finn si staccò da Kurt e corse così veloce che qualcuno avrebbe potuto pensare che stava correndo per un touchdown dell’ultimo minuto, evitando la gente nel passaggio che non sembrò troppo seccata-segno che doveva essere stata una cosa comune per tutto il giorno. “Hehe abbiamo perso Finn,” ridacchiò Santana.

“Parlando dei gemelli,” Charlie guardò Kurt con aria preoccupata. “La devastazione che hanno fatto è quella apparentemente di lanciare palloncini di vernice alle persone,  quindi fareste meglio a stare attenti. Penso che stiano provando a fare pubblicità alla loro bancarella di palloncini di vernici come una specie di vendetta di San Valentino. Il tuo fidanzato e suo fratello sono stati colpiti davvero in modo brutto.”

Sia Reed che Kurt fecero una smorfia. “È stato così brutto?” chiese Reed.

“Risponditi da solo- c’è Shane proprio adesso.”

E c’era Shane, arrivato a fermarsi a diversi passi di distanza da loro, per lo più pulito ma i suoi vestiti non potevano essere salvati-i suoi vestiti come i grembiuli da pittura di Reed dopo una sessione no stop di pittura.

I suoi capelli avevano ancora tracce di pittura e Shane sembrava spaventato possibilmente perché non si aspettava di trovarli proprio lì. Kurt guardò le sue condizione incredulo.

“Oh Shane…” lo fissò Reed, sbalordito, guardandolo dalla testa ai piedi. “Che è successo?”

“Questa è perfino la versione pulita,” si lamentò Shane, sembrando dispiaciuto. “Penso di aver inalato un po’ di quella roba.”

“E Blaine?” suggerì Kurt, incapace di sopportare l’idea che Blaine potesse dover andare in giro con un aspetto peggiore di quello di Shane in quel momento.

“Penso che sia alla tenda del pronto soccorso,”

A questo, Rachel e Mercedes tirarono Kurt per i gomiti. “In questo caso-andiamo!” Le due dive sorrisero mentre il terzo le guardava in cagnesco prima di attaccarsi alla spalla di Reed e fare un cenno a Shane. Reed diventò cremisi e gli rivolse un occhiata da “Me la paghi,” mentre gli studenti del McKinley portavano via il loro ex-compagno.

“Buona fortuna,” sbuffò Charlie, dando una pacca sulla spalla a Reed prima di correre via anche lui, presumibilmente per andare a urlare contro i due infedeli venditori di biscotti, lasciando Shane e Reed lì insieme.

Si guardarono l’un l’altro, e Reed arrossì, scostando lo sguardo.

“Um…”

“Uh…” Shane si grattò la nuca, sembrando imbarazzato. “Dovrei cominciare a strisciare adesso?”

“Cosa?” Reed sbatté le palpebre.

“Io…ho davvero fatto un casino in questi ultimi giorni, mi dispiace. E ti avevo detto che sarei stato a tua completa disposizione, e…ovviamente non lo sono stato, sono stato davvero idiota e ho solo finito per turbarti-dato che non hai risposto alle ultime quarantotto chiamate che ti ho fatto e…e…e sto di nuovo parlando troppo.” Shane si lasciò il viso tra le mani.

Reed lo guardò un poco.

“…dovresti stare in piedi in questo modo? Stai zoppicando un pochino.”

“Io? Nah-sto bene! Sto alla grande, imponente-riguardo a quello strisciare-”

“Shane.” Reed aggrottò la fronte.

“Sono stato concentrato su fare tutto meglio questa volta,” sospirò finalmente Shane. “Volevo portarti alla fiera senza stampelle. Ma sai quanto io sia sbadato e quanto mi distraggo facilmente-quindi ho messo via il telefono per potermi concentrare solo a stare meglio e a non tormentarti.”

Scosse la testa. “Avrei dovuto pensare attraverso quello un po’ di più. Non ho pensato che tu potessi chiamarmi… Ho immaginato che Blaine mi avrebbe assillato per controllarmi ,ma-perché sto ancora parlando? Sentiti libero di farmi stare zitto in ogni momento ,Reed, seriamente-”

Reed rise un po’,e Shane alzò lo sguardo con una scintilla di speranza.

“Hey, ti ho fatto ridere. È una buona cosa?”

L’artista roteò solo gli occhi con un piccolo sorriso. “Tu sei davvero pazzo.”

“Blaine me lo dice spesso. Ma soprattutto in questi giorni è per te che sono pazzo quindi…”

Reed diventò di una profonda sfumatura cremisi che gli fece temere che gli fosse scoppiato un vaso sanguigno. Shane stava cominciando a sorridere di nuovo alla vista di esso e Reed lo guardò. “Stavo per perdonarti ma se devi ridere a mie spese-”

“Okay, scusa! Scusa!” Shane gli disse in fretta, sorridendo.

“Smettila di sforzare il tuo piede-vai a sederti o altro,” gli disse Reed.

“Il mio piede sta bene,” lo scacciò Shane. “Ho detto che ti avrei portato alla fiera, e ti ci sto portando.”

“Siamo già alla fiera, Shane.”

“Allora divertiamoci!” Shane afferrò la sua mano e lo spinse nella folla. Reed non riuscì a trattenere un sorriso all’eccitazione del più giovane degli Anderson-e si chiese perché nel mondo alcune cose non potessero essere semplici come quella tutte le volte.

Charlie gli lanciò una breve occhiata e guardò Shane e Reed muoversi. Sorrise tra sé e sé. Suppongo che quello fosse una vittoria. E allora rivolse la sua attenzione di nuovo a Wes ,che stava aiutando a riparare una delle arcate che i gemelli avevano sfondato nei loro scherzetti più primitivi.

“Dannazione ,Chaz, ci stiamo lavorando a morte adesso!” protestò Wes, agitando e quasi colpendo il prefetto di Windsor con il martello mentre lo faceva. “Come dovrei sapere dove sono i gemelli? Hai controllato nella loro bancarella dei palloncini di vernice o nella loro Casa degli Specchi?”

“Ho già controllato.” Perché i gemelli avessero due attrazioni (e come loro riuscissero a gestirle) andava oltre la comprensione di Charlie, specialmente perché loro non erano evidentemente a nessuna delle due. I palloncini pieni di vernice erano stati lasciati da soli in un enorme cesto sotto il controllo della bancarella vicino. Con l’arsenale lasciato completamente solo, Charlie stava iniziando a preoccuparsi che i gemelli avessero deciso di cambiare tattica e fare qualcos’altro di più dannoso.

“Non sono lì, e non sono nella Casa degli Specchi che hanno messo su a Orione. Non vedo perché-dato che è una delle più popolari oggi. Ma le montagne russe di Hanover ci stanno ancora uccidendo. La loro fila sta salendo sulle gradinate.” Charlie si lamentò con sé stesso. Se avessero continuato in quel modo, Hanover avrebbe vinto per il terzo anno di seguito.

“Beh non so,” alzò le spalle Wes. “Potrebbero essere ovunque-loro amano la Fiera. Personalmente, penso che sarei lì fuori a cercare Kurt e Blaine. Per quanto mi piace farmi il culo lavorando nel giorno di San Valentino…” fece una smorfia mentre si alzava. “…Mi preoccupa che non abbiamo ancora fatto pace.”

“Beh, Justin tiene Logan chiuso nella bancarella delle informazione-dovrebbero poter parlare senza interruzioni se ne avessero la possibilità,” alzò le spalle Charlie.

“A proposito di Justin…” Wes martellò il cartello a posto. “Digli che il nuovo ragazzo di Hanover lo sta cercando.”

Questo fece alzare lo sguardo di Charlie. “Il nuovo ragazzo di Hanover? Intendi Adam?”

“No, l’altro,” Wes si pulì le mani sui jeans.

“L’altro?” Justin aveva detto che di recente avevano una nuova persona ad Hanover ,e che questa era il tranquillo Adam Clavell che ancora non avevano sentito parlare molto.

Ma Wes scosse la testa, sembrando stanco. “Quello basso. Dello scambio culturale. Qual era il suo nome? Laurel?”

Charlie fissò Wes, sbigottito.

“Cosa?”

Wes si guardò intorno un po’ impaziente e indicò. “Lui. Proprio lì!”

Charlie si voltò per vedere un ragazzo basso in un’uniforme della Dalton-uno dei pochi che indossava l’uniforme-che sembrava troppo grande per lui, correre via da una delle bancarelle, provando a vedere oltre le teste delle persone. Mentre correva, teneva una mano sul cappuccio sulla sua testa. Faceva molto Oliver Twist.

Charlie scosse la testa con un sospiro esasperato mentre staccava il suo walkie talkie dalla cintura. “Hey Wes, perché non ti prendi cinque minuti o ti fai un giro con David o altro?”

Wes borbottò con un respiro ,“è con Katherine. E io non ho una ragazza. Non pensavo che fosse educato interrompere.”

“La gelosia non ti dona.” Charlie evitò il calcio di Wes e parlò nel walkie talkie mentre usciva dal piccolo banco. “Hey ,Hanover! Sei vivo?”

La trasmittente gracchiò in risposta mentre la voce di Justin arrivava attraverso il canale. “Che c’è?”

Charlie stava camminando velocemente attraverso la folla, gli occhi che seguivano velocemente il “ragazzo di Hanover” che si stava guardando intorno. “Dove sei?”

“Alle bancarelle del cibo. Sto morendo di fame. Tu vuoi qualcosa?”

Si stava avvicinando al ragazzo adesso, che sembrava distratto dalla vicina bancarella di lancio degli anelli. Scosse la testa con un sospiro mentre si avvicinava alla sua preda in silenzio.

“Io? Vorrei che venisse qui vicino alla fila dei giochi di lancio degli anelli.”

“Problemi?”

“Per te, si.”

Finalmente arrivò al suo ovvio piccolo obiettivo. Charlie immediatamente si avvicinò e afferrò il ragazzo dal retro del blazer , tirandolo indietro. “Hey!” fu l’oltraggiato strillo-che era solo un po’ troppo acuto.

Charlie sorrise, afferrando il blazer fermo dato che sapeva che avrebbe potuto metterci dei soldi sulla sua impressione. “Il cappello era un bel tocco,” disse in modo casuale.

“Fammi andare giusto un minuto, Charlie!” un sacco di capelli biondi vennero giù mentre il cappello veniva fatto cadere con tutte le furiose lotte da parte del più piccolo. Un paio di occhi blu fissarono, mentre il viso a cuore era rosso dall’umiliazione.

“Charlie, che succede?” domandò Justin.

“Justin?” catturò un ansimo spaventato nella sua voce.

Charlie sospirò e alzò il ricevitore di nuovo. “Vieni a prendere tua sorella, Hanover.”

“Dannazione, Laura!”

“Guarda ,ragazzina-“ cominciò Charlie.

“Sono solo un pochino più piccola di te ,grazie tante, e sarebbe meglio se tu lo ricordassi,” Laura Bancroft lo fissò. “Adesso lasciami andare.”

“Ok.” Charlie la lasciò in modo poco cerimonioso-Laura cadde in piedi e si spazzolò.

Justin suonò imperioso. “Laura, stai ferma lì dove sei-sarò lì in un attimo e sarà meglio che tu abbia una buona spiegazione per questo.”

La giovane ragazza sembrava davvero frustata e incrociò solo le braccia ,lamentandosi. “Questo è veramente ridicolo! Una ragazza non può più andare a un evento pubblico?”

“Tu dovresti essere a Londra,” le ricordo Charlie. “E tu lo sai. Non puoi semplicemente attraversare l’Atlantico quando ti va, Laura. E viaggiare da sola può essere tutto meno che sicuro per te.”

“Non sono una bambina,” mugugnò Laura.

Charlie sospirò alla sorella del suo migliore amico. Quella non era la prima volta che Laura metteva su un tentativo di infiltrarsi alla Dalton, e si domandò perché i suoi genitori la lasciassero ancora andare in giro così liberamente per qualcuno che si supponeva essere a scuola. Forse le mancava solo suo fratello. Sollevò il walkie talkie un’altra volta. “Hanover, lascia stare ,stai lì ,veniamo noi da te.”

Poi fece un cenno a Laura. “Dai. Andiamo a prenderti qualcosa per pranzare prima che Justin ti faccia una lavata di capo di nuovo.”

Laura si illuminò immediatamente-di solito poteva contare su Charlie per essere un po’ meno rigido di suo fratello. “Oh, bene. Possiamo prendere quei biscotti che sembra che mangino tutti?”

“No.”

 

“Cosa vedo,” fissò sorpreso Dwight, vedendo Charlie camminare con la bassa ragazza bionda che appariva al di sotto del cappello. “Charlie si è preso un ‘fiore parlante’.”

“Non per forza,” dissero in coro i gemelli con un sorriso. “Quella è Laura Bancroft.”

“Bancroft-la sorella di Justin?”

“Uh huh. Ci piace lei. È matta.” Entrambi adesso guardavano il Cacciatore che si era aggirato furtivamente per la fiera anche se detestava essa e la sua capacità di ammassare cuori con tutta la sua anima. “E tu che ci dici, piccolo Cavaliere? Non galoppi dietro una fanciulla della fiera per i fatti tuoi?”

“Se fosse così facile ,lo starei facendo proprio adesso,” ribatté Dwight. “Ma no, il dovere chiama. Ho scoperto alcune vibrazioni davvero molto negative proveniva da certi punti in questa fiera e ho intenzione cercarle e sterminarle per il bene di chiunque si trovi qui. Ed ecco perché vi ho portato.”

I gemelli lo fissarono. Dwight roteò solo gli occhi e fece voltare i gemelli davanti-indicando attraverso l’area dello stadio dove al momento, era in atto la competizione di danza.

Nella magnifica tradizione di provare a vedere la cosa più folle e al limite più imbarazzante che una persona potesse fare per amore del dare agli altri importanti uno smagliante giorno di San Valentino ,un paio di ragazzi avevano scelto di organizzare un evento nella Fiera che avrebbe fatto ballare le persone per vincere una cena romantica tutta pagata a un ristorante francese davvero caro. Un gran numero di coppie ci stavano provando (la maggior parte dei ragazzi era trascinata dalle loro fidanzati che sarebbero morte per avere un elegante cena romantica)-ma c’era di sicuro un’interferenza nella Forza, come aveva detto Dwight.

Gli era capitato di essere nella zona quando era successo il disastro. Primo erano apparsi una coppia di ragazzi afro-americani, ed erano stati i primi a chiedere perfino una certa canzone che fosse suonata per la loro danza. Questo non era contro le regole, e la squadra dello stadio aveva acconsentito.

Mentre “She’s a Genius” dei Jet iniziava a uscire dagli amplificatori ,la coppia cominciò in effetti a distruggere tutte le altre coppie che al momento stavano gareggiando. Loro ballavano senza un pizzico di imbarazzo e potevano davvero muoversi. L’applauso che raccolsero eliminò le altre coppie dalla gara.

Mentre una folla si formava lentamente per guardare la coppia di ballerine ,loro erano “affrontati” da una coppia diversa-questa volta una bionda ragazza carina e un agile ragazzo pantaloni larghi e enormi scarpe da tennis. Affrontavano i due con dei sorrisi luminosi, per niente intimiditi. E mentre i primi due ballavano, la folla urlò stupita quando la nuova coppia uguagliò i loro movimenti proprio prima di tirar fuori il proprio stile di danza-che coinvolgeva alcuni mosse acrobatiche. La ragazza bionda era particolarmente brava e il ragazzo forte con lei poteva facilmente lanciarla in aria in flips.

La prima coppia dell’invasione dei Pure Energy (Devon e Shay) stavano ridendo ai due acrobati (Leo e Mia) e non sembravano per niente intimiditi. Loro risposero con una sequenza di mosse di danza di hip-hop freestyle prima che entrambe le coppie finissero facendo le stesse esatte mosse di danza.

Ormai Dwight aveva riconosciuto chi erano davvero quei ragazzi che avevano invaso la pista da ballo. Dopotutto aveva visto il video durante Capodanno. Aveva trovato i movimenti familiari. Se non era stato sicuro prima che quelli fossero i ragazzi dei Pure Energy, ne fu certo quando vide l’espressione sulle facce dei gemelli.

“Che ci fanno qui…?” sibilò Dwight. “Sono delle spie? Ci stanno spiando?”

“Oh questo non è spiare…” disse Evan con un piccolo, gelido sorriso sul volto, guardando le due coppie sulla pista muoversi.

“Questa è una sfida, penso,” sorrise Ethan nello stesso modo.

“Scusatemi…” una ragazza alta e bruna passò davanti ai gemelli con un sorriso-lei li guardò come se quello sguardo fosse riservato proprio a loro-e camminò dritta attraverso la folla e verso le coppia al centro della pista. Senza esitazione ,si esibì in una serie di salti all’indietro sulle mani che la fecero atterrare al centro del gruppo e ballò in mezzo a loro, mettendosi a caro e integrandosi senza discontinuità nelle loro mosse di danza. La folla applaudì e strombazzò mentre la squadra dello stadio confusa li fissava, non sicuro di cosa fare esattamente a questa improvvisa invasione di ballerini.

Mentre Brie ,il capo, si esibiva in una mossa particolarmente complicata con Shay e Mia prima di gettare i capelli indietro e sorridere direttamente ai gemelli.

I gemelli sorrisero un po’ di più. “Oh, quindi è così ,huh…?”

“Di cosa state parlando?” chiese Dwight.

“Si stanno mettendo in mostra giusto un pochiiiiiiino,” disse Evan, voltandosi con il suo gemello e camminando a grandi passi.

“Hey aspettate!” protestò Dwight. “Ve ne volete andare e lasciarli fare in questo modo? Vi hanno sfidato!”

“Oh non gliela lasceremo passare liscia,” lo assicurò Ethan. “Resta qui, Dwight, prova a trattenerli nel tuo mirino se puoi-torniamo subito.”

“Cosa? Dove state andando?”

I gemelli sorrisero solo. “A radunare qualche Momeraths (http://static.tumblr.com/2a95c4b680e3aebedbbef424e7b14555/kdiqgbf/J8Gmh93gv/tumblr_static_momeraths-2.jpg , sono questi cosini ballerini di alice nel paese delle meraviglie), ovviamente.”

 

 

Derek corse davanti ai gemelli-ero preoccupato riguardo a quei subdoli sorrisetti che avevano sui loro visi, ma era molto più preoccupato di salvarsi la pelle. Corse tra le persone delle fiera finché non notò qualcuno di familiare e si gettò da lui.

“Derek, ma che cavolo c’è?” Julian domandò mentre il suo ovviamente più massiccio amico al momento si riparava dietro di lui da tutte le persone ,attaccandosi al cappotto di Julian. Adam lo guardò un po’ allarmato, ma Derek disse immediatamente, “Jules! Te lo giuro su dio ,tu devi salvarmi-“

“Adesso cosa hai fatto?” sbuffò Julian ,alzando un sopracciglio. “Dimmi che non è Tabitha.”

“Fosse solo Tabitha. Heather e Louise mi hanno già visto. E io ho già sentito che una coppia di mie ex mi stanno fottutamente cercando in zona. Sono al limite qui, amico!”

“Chi è questo…?” chiese Adam, guardando Julian confuso.

“Un morto che cammina, a quanto pare,” increspò le labbra verso l’amico, che si stava ancora aggrappando a lui. Roteò gli occhi con finta saggezza-tipo pazienza. “Questo è davvero patetico ,D, penso solo che dovresti saperlo.”

“Adam, non provare neanche a rimproverarmi-ti ho visto correre per salvarti prima.” Derek allora fece un cenno ad Adam. “Eri tu, vero? Bel salvataggio, ragazzo di Hanover.”

“Grazie,” lo fissò Adam, ancora un po’ perplesso da lui. “Um…il mio nome è Adam, comunque.”

“In ogni caso,” Derek riportò lo sguardo su Julian ,che stava cercando di seguire come l’attore riprendeva a muoversi. “Dove state andando? Perché sei all’aperto dove sei un obiettivo gigante per ogni fangirls nella fiera?”

“Non siamo antilopi,” ribatté Julian. “Sto tornando alla tenda informazioni, per dire a Oh Quello Burrascoso seduto lì che un certo qualcuno che ha ossessionato è insieme ad un gruppo di ragazzini di bassa lega da qualche altra scuola.”

Derek sembrò un po’ confuso per un momento mentre lo seguiva, ma poi chiese, “Intendi Kurt ,giusto? Oh, quei ragazzi erano probabilmente quelli della sua vecchia scuola.” Sbuffò. “Gli piace davvero molto farsi coinvolgere anche se lui non va più lì.”

“Che cosa disgustosamente dolce,” brontolò Julian. “Niente di cui preoccuparsi allora?”

“A meno che tu non chiami il loro essere nel Team Blaine un problema,” Derek sbuffò.

“Beh ,non sono io ad avere il problema, quindi…”

“Per fortuna. È il tuo problema.”

“C’è qualcosa che mi sono perso qui?” chiese Adam, un po’ confuso, ma i due lo ignorarono.

“Ma dovresti saperne qualcosa,” disse Derek, sembrando un po’ dubbioso, ficcando le mani nelle tasche della sua giacca. “Logan mi ha detto qualcosa sui suoi problemi con Kurt prima nella tenda.”

Adam alzò lo sguardo. “Logan…? Logan Wright? Il prefetto di Stuart? Quello che ha fatto quel gran litigio nell’ingresso e nella caffetteria, giusto?”

“Wow, ragazzo nuovo, hai avuto voce di tutto davvero velocemente,” brontolò Julian sarcasticamente.

“Dai, chi non ne ha sentito parlare?” sbuffò Derek. “E ti ha tirato una gomitata in faccia, quando hai provato a tirarlo indietro, stavi sanguinando.

Julian fece una risata falsa mentre Adam lo fissava shockato. Derek allora scosse la testa e si aggrappò al gomito di Julian. “Ma comunque-questo è importante. Dopo che tu ti sei precipitato fuori dalla tenda imbronciato, Logan ha detto—“

“Parlando del diavolo.” Julian alzò lo sguardo alla figura alta che adesso avanzava verso di loro dalla direzione del banco informazioni. Il diavolo in effetti-perfino Derek era trasalito all’espressione scura sul viso di Logan. Sembrava furioso e si stava precipitando dritto verso di loro ,fissando in particolare Julian.

Perplesso, l’attore lo fissò mentre Logan finalmente li raggiungere. Senza una pausa di un momento, scatenò la sua ira su Julian. “Che diavolo c’è di sbagliato in te?” chiese.

“Adesso cosa vuoi, sei diventato lunatico?” sbottò Julian duramente di rimando, fissandolo praticamente esasperato. “Prima di ora sono stato a un campo da football di distanza da te!”

“Pensavi di essere poco appariscente?” Logan praticamente gli urlò. “C’è un casino nella tenda informazione, tutte le tue fottute fan stanno chiedendo che noi ti tiriamo fuori da qualsiasi cavolo di buco dove ti sei nascosto! Così tanto a preoccuparti di essere visto-hanno detto che sei andato in giro a firmare autografi e adesso ne vogliono tutte uno!”

“E?” Julian alzò un sopracciglio freddamente. “Questo è un problema perché…?”

“Perché finisce per essere un mio dannato problema!” esplose Logan. “Ho abbastanza persone che è andata fuori di testa per quegli stupidi incidenti con il cibo avvelenato di quei pazzi di Windsor senza che tu faccia sfoggio del tuo te primadonna per tutta la fiera-“

“Adesso calmati, Logan-“ Derek cominciò ma Logan diresse un lampo di furia anche verso di lui. “E tu! Tutte e cinque le tue fidanzate e le tue ex sono già stata a quella dannata cabina cercandoti! Non dovresti fare l’uomo e lasciare che loro ti strozzino?”

Derek lo guardò in cagnesco. “Hey, solo perché sei stato di cattivo umore tutta la mattina—“

“Direi anno,” sbuffò Julian e Logan strinse gli occhi verso di lui.

“—e tu non te la devi prendere con noi!” sbottò Derek.

“Beh non è che voi mi rendiate le cose più facili!” sibilò Logan furiosamente. Si voltò verso Julian fumante di rabbia. “Avresti potuto mantenere un profilo basso ma non potevi farne a meno, vero? Dovevi proprio saltellare in giro.”

“Hey aspetta un minuto,” fece un passo avanti, aggrottando la fronte. “Questo non è giusto-“

“L’hai notato?” tutti e tre gli Stuart si girarono verso di loro per un momento prima di voltarsi di nuovo l’uno all’altro. Adam li guardò a bocca aperta e Bailey si materializzò al suo fianco. “Nuovo ragazzo! Psst!” E lo spinse via lontano dai tre che bisticciavano.

“Stai lontano da quello,” sibilò Bailey.

“Che succede qui?” Adam domandò ,facendo un gesto verso i tre Stuart.

“Lasciali soli,” gli chiese Bailey. “Seriamente-tu non vuoi essere coinvolto nello scontro.”

“Sta urlando contro Julian per nien-“

“Devi lasciare che ci lavorino-“

Un altro scoppio da parte di Logan gli fece alzare lo sguardo. “Non m’importa cosa devi fare!” Logan urlò contro Julian. “Io non ho proprio bisogno di questo adesso ,Jules-davvero! Ne ho abbastanza nella mia testa senza che tu debba rendermi tutto più difficile!”

“Riguarda sempre tutto te!” Julian quasi gridò verso di lui. Era rosso in viso e furioso, più fuori controllo di quanto Bailey o Derek non l’avessero mai visto. “Forse sarò io la grande celebrità qui in giro, Logan, ma sei tu quello che è sempre al centro della scena! Fuori e dentro la tua testa! Quindi puoi davvero andare al diavolo-perché non  mi catturerà di nuovo!” Julian indietreggio, scuotendo la testa. “Al diavolo l’amicizia se vuoi chiamarla così-sono stufo di tutto questo. Sono solo il tuo rimorchio-in ogni caso.”

“Julian!” protestò Derek.

“Ho chiuso!“ urlò Julian di rimando. “Ho davvero chiuso con tutta questa storia.” Lanciò uno sguardo di rimando a Logan, ma sembrava molto più disgustato di sé stesso che di qualsiasi altra cosa. “Non riesco a credere di essere stato bloccato qui per questo.” Si allontanò a grandi passi, mettendosi i suoi occhiali scuri con così tanta forza che quasi lo tagliarono alla base del naso. “Adam! Andiamo.”

“Non farlo, non vuoi entrarci ,seriamente-“ gli disse Bailey, ma Adam era già andato. Fulminò con lo sguardo Logan e seguì dietro Julian.

Sbigottito, Derek guardò Logan puramente incredulo.

“Che c’è di sbagliato con te, amico? Non risparmi nessuno, eh?”

Logan era più sbalordito di chiunque altro, sorprendentemente. “Gli stavo solo dicendo che-“

“Si, ci stavi solo dicendo quant’è difficile per te,” disse Derek sarcasticamente. Scosse la testa. “Bel lavoro. Magnifico. Hai davvero centrato il punto.” Spinse Logan una volta prima di allontanarsi.

“E adesso te ne vai?” chiese Logan.

“Lo sai, Logan…” Derek si voltò e aprì le braccia, “Sai quello che mi hai detto nella tenda sul fatto che volevi cambiare? Ecco un gran bel consiglio: smettila di allontanare gli amici. Perché apparentemente noi siamo le uniche persone che ti sopportano-e ci stai perdendo. Lui più che me. Ma questo non fa davvero la differenza per te, giusto? O si…?” Derek si girò e si allontanò dopo Julian.

Bailey li guardò andare ,mortificato, e guardò Logan che fissava dietro di loro. Si avvicinò a lui, preoccupato. “Logan…”

“No, Bailey. No.”

“Hey, adesso-sono tutto quello che hai,” disse Bailey ,lanciandogli un’occhiata. Sembrava dispiaciuto. “Logan. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile. Ma…lo sai, loro potrebbero aiutarti. Questo è tutto quello che stanno provando a fare. Perfino la loro pazienza ha un limite ,però. E penso che tu sia andato un po’ troppo oltre questa volta.”

Logan si girò solamente e camminò di nuovo verso la tenda. “Apparentemente l’ho fatto di molto.” Si passò le dita fra i capelli, mentre provava a rimettere insieme i suoi pensieri. “Loro se ne sono andati proprio come chiunque altro.”

“è questo ,allora?” Bailey sorrise. “Torneranno. Sono tuoi amici.”

“Non hai sentito Julian? Ha finito.”

“Quando mai questo è stato vero?” Bailey sorrise ,le mani nelle tasche. “Pensaci. Loro saranno tuoi amici per sempre ,no? O non l’hai notato?”

Logan si bloccò e allora gli lanciò un’occhiata di rimando. Bailey sorrise di più, sapendo che alla fine gli aveva dato qualcosa su cui pensare. “Devo tornare a lavorare…ma tu, Tipton-devi davvero smetterla di lavorare così duramente per mantenere tutto calmo e felice.”

“Non sono un Hanover, ma mi piace l’armonia nella casa di Stuart,” ribatté l’altro ragazzo. Logan gli fece giusto un segno e lo lasciò.

Bailey stette lì, guardandolo curiosamente con un accenno di sorriso. Considerate tutte le cose ,quello non era il momento migliore del trio di Stuart ,ma non era neanche la peggiore situazione che avevano passato. Bailey rifletté sulla situazione e decise che se davvero avesse premuto il bottone giusto, magari sarebbe stato capace di ricomporre l’intero casino che era sorto fuori. Se ne avesse ancora avuto tempo ,ovvio.

“Bailey!”

Un paio di gemelli immediatamente lo afferrarono per le spalle mentre il ragazzo più basso strillava sorpreso quando lo strattonarono via senza preamboli.

“Abbiamo bisogno di te per assumere il controllo dei comandi del suono dello stadio!” dichiarò Evan.

“Per cosa?” li fisso Bailey.

“Tu fallo e basta-noi abbiamo alcune rappresaglie da svolgere!” lo informò Ethan con un grande sorriso.

“Qualsiasi cosa stiate progettando è legale nello stato dell’Ohio?” chiese Bailey immediatamente.

“Ne siamo abbastanza sicuri,” lo assicurarono loro.

“Ok, allora…”

 

“Solo perché lo sappiate ,la gente potrebbe intentarvi causa per avere intenzionalmente avvelenato le persone,” lanciò un’occhiata Kurt, a braccia incrociate, verso Drew e Satoru ,che stavano in piedi con aria imbarazzata davanti alla tenda del pronto soccorso. “Che cosa ne pensate?”

“Non era intenzionale ,questo è certo,” si lamentò Satoru.

“Quanto può essere difficile fare dei biscotti?” borbottò Drew.

“Voi non dovete fare biscotti usando attrezzatura da laboratorio!” ribatté Kurt, chiedendosi perché, a un paio di a quanto pare incredibilmente brillanti giovani uomini, questo piccolo fatto potesse sfuggire. “E non mettete “filtro d’amore” che voi due non avete neanche mai testato!”

“E con i tuoi amici fanno ventiquattro.” Blaine sospirò mentre usciva dalla tenda del pronto soccorso, apparendo stanco e, come Kurt si era aspettato, ancora un po’ macchiato di vernice. I suoi capelli erano puliti alla fine, i ricci liberi da prodotti. “Avremmo bisogno di una tenda più grande-la clinica è già piena, secondo Ms. Summers. E non so quanto abbia mangiato il tuo fratellastro ma sembra un caso davvero brutto.”

“Considerando che è Finn, immagino un paio di sacchetti.” Kurt roteò gli occhi.

Dentro la tenda, Mike stava tenendo su la fronte di Tina da un secchio. La sua reazione ai biscotti era un pochino diversa: era stata nauseata e stava vomitando. “Beh alla fine per alcune persone ,è venuto su in altri modi.” Fece una smorfia lui a un altro conato della sua fidanzata.

“Oh Dio asiatico, uccidimi,” gemette Tina, poggiandosi contro Mike, he l’accarezzo. “Non voglio mai più mangiare biscotti.”

Proprio allora Brittany ritornò sulla scena con Artie, con lei che lo respingeva indietro alla tenda, Artie che sembrava molto pallido ma sorrideva tristemente. “Penso che Artie vivrà,” disse Brittany con un sorriso trionfante. “è stato un sacco di tempo in bagno ma penso si sia liberato di tutta quella robaccia.”

“Congratulazioni,” grugnì Finn, forzato da Rachel a finire un’intera bottiglia per evitare che si disidratasse.

“Oddio…” Santana rabbrividì e spruzzò un deodorante per ambiente tutto intorno a loro.

“Santana, non farlo-oh…” Kurt gemette mentre i malati nella tenda tossivano una zaffata di spray e Tina cominciava a vomitare di nuovo.

“Questo è folle,” disse Blaine, guardandosi intorno al casino nella tenda del pronto soccorso. “Non penso che abbiamo avuto avvelenamenti da cibo così brutti prima.”

“Intendi dire che è questo è già successo prima?” Kurt puntò gli occhi su di lui.

“Fondamentalmente ogni anno succede qualcosa collegato al cibo…” sospirò Blaine. “Ma non così tanto. I visitatori fissi della fiera di solito sanno di tenersi alla larga dal cibo. Sapevo che sarei stato in brutti guai quando Charlie mi ha assegnato questo ruolo.”

Ci fu una pausa mentre due di loro realizzano che al momento stavano avendo una conversazione abbastanza decente e semplice che non aveva assolutamente niente a che fare con i dissapori che due di loro stavano avendo. Mercedes stava sorridendo da dove era seduta ,aspettando solo che loro lo realizzassero. I due si fissarono l’un l’altro per un lungo momento prima che finissero per distogliere lo sguardo con imbarazzo.

“…possiamo andare adesso?” chiese Drew con esitazione.

“No,” sia Blaine che Kurt dissero immediatamente ,con cipiglio duro.

Fu a quel punto che i gemelli scivolarono all’interno-uno che si portava dietro Shane e Reed ,l’altro con David e Katherine (seguiti da un Wes molto indignato).

“Ciao, amici più fiori parlanti!” dissero i gemelli in coro, guardandoli terribilmente eccitati, a livelli che assicuravano chiunque li conoscesse bene che stavano organizzando di nuovo qualcosa.

“Meglio che sia qualcosa di bello ,voi due,” li folgorò con lo sguardo David, sembrando infastidito e staccando Katherine da uno dei gemelli.

“Avete quasi decapitato Reed!” protestò Shane.

“Stiamo chiamando una performance d’emergenza,” dichiararono senza preamboli i gemelli. “Venite con noi immediatamente, tutti voi. Inclusi voi ragazzi!” fecero un cenno verso i ragazzi del McKinley come se loro fossero tutta l’autorità necessaria.

“Noi non siamo Warblers,” sollevò un sopracciglio Rachel.

“Lo sappiamo,” fece Ethan.

“Ma abbiamo bisogno di voi,” fece un cenno col capo Evan.

“Solo per oggi.”

“Perché sapete cantare.”

“E ballare.”

“E anche molto bene.”

“Beh…” Rachel sorrise un po’ in modo trionfante mentre i ragazzi del McKinley un po’ compiaciuti. “Ovviamente muoverci è una delle nostre specialità.”

“Abbiamo bisogno soprattutto di Mike e delle Cheerios,” dissero i gemelli. Evan si voltò verso Shane. “E anche di te. Perché sai ballare.”

“E Katherine!” disse Ethan con un enorme sorriso. “Perché è ancora la migliore ballerina di Dobry Hall.”

Una serie di proteste si sollevò dall’intero gruppo, che si chiedeva soprattutto se i gemelli avessero perso la testa-che era qualcosa che si chiedevano quotidianamente che i gemelli non trovavano del tutto offensiva ma più come un complimento che altro. I gemelli aspettarono che si calmassero abbastanza da rivolgergli qualche parola. “Siamo seri, e non abbiamo tempo. Abbiamo bisogno di rispondere a una sfida. Immediatamente.”

“Katherine non dovrebbe sforzarsi!” protestò David.

“No, posso farlo,” sbatté le ciglia Katherine, sembrando un po’ spaventata.

“E il piede di Shane!” esclamò Reed.

“Posso ballarci se provo,” rispose Shane.

“Voi due non state aiutando!” David e Reed dissero in coro mentre i due ballerini facevano una smorfia.

“Dateci una buona ragione per sostenervi in questa pazzia improvvisata,” chiese Wes, le braccia incrociate al petto.

A quel punto ,il cellulare dei gemelli squillò. Evan era quello che lo stava tenendo e mise il vivavoce quando vide che a chiamare era Dwight.

“Ragazzi, dove siete?” sibilò il cacciatore. “Loro sono ancora qui-quei ragazzi di New York hanno totalmente massacrato quei pochi che hanno provato a rispondere ai loro passi! Stanno iniziando a cantare e ballare! E quella ragazza alta-sta chiedendo degli sfidanti! Il pubblico è già dalla loro parte! Non so come voi tutti li batterete, ma fareste meglio a venire con qualcosa o loro vi prenderanno a calci in culo su e giù per la fiera!”

Silenzio nella tenda. Tutti si guardarono l’un l’altro.

I gemelli molto calmamente alzarono lo sguardo verso il resto di loro. “Un intero gruppo di New Yorkesi ci vuole abbattere proprio prima delle Regionali. Son venuti tutti per quello e non dovremmo deluderli. Quindi…?”

Kurt si erse in tutta la sua altezza e sollevò un sopracciglio. “Bene. Questo rende tutto un po’ diverso.” Lanciò uno sguardo alle New Direction. “Possiamo metterci insieme solo per questa volta?” propose al gruppo intorno a lui.

Rachel e Finn si guardarono l’un l’altro come co-capitani delle New Direction, e poi agli altri che li fissarono di rimando, e fecero un cenno. Loro guardarono i gemelli. “Ci stiamo.”

Allora Tina vomitò. Lo stomaco di Finn fece un altro gemito e dovette correre via di nuovo, mancando per un pelo Artie e Brittany mentre barcollava via.

“An-andate senza di noi,” gemette Tina, spingendo via Mike. Artie spinse avanti Brittany con una gomitata. “Si, uscite di qui e andate da loro, ragazze. Io devo andare al bagno…” sembrò malaticcio di nuovo.

“Lo controlleremo noi,” suggerì Drew. “Voi ragazzi è meglio che andiate.”

“Siamo già in ritardo!” i gemelli afferrarono Brittany e corsero via. Shane corse via dopo di loro e Katherine, facendo spallucce verso David con un sorriso, li seguì, forzando il suo fidanzato e il migliore amico a seguire. Reed sospirò e fece il resto-il resto della neo-formata combinazione Warbler-New Direction che correva via.

“Continuo a non pensare che questa sia una buona idea,” sibilò Reed mentre correva, inciampando un po’,accanto a Shane e Kurt. “Che cavolo supponiamo di fare?”

“Fare alla maniera di Windsor, suppongo…” rispose Blaine. “Improvvisiamo. Improvvisiamo sempre.”

Mentre i gemelli spingevano avanti Brittany, entrambi la guardarono con dei sorrisi luminosi. “Hey fiore parlante,” fece Evan con un sorriso subdolo.

“…tu balli Ke$ha?” chiese Ethan.

Brittany, non contraria all’essere trascinata dai biondi giocherelloni, sembrò perplessa ma sorrise. “Mi piace Ke$ha. Ho detto che avrei eseguito una sua canzone una volta…” Lanciò un’occhiata agli altri ragazzi del McKinley, che la stavano proprio fissando, perplessi.

“Bene, perché canterai con noi,” sorrisero i gemelli.

“Siete sicuri che questa sia una buona idea?” sibilò Mia di nuovo mentre incontrava Brie nel ballo. I ragazzi ,Devon e Leo ,erano assorti dal montare la folla verso la frenesia mentre il gruppo ballava di nuovo insieme. “Cioè, stiamo  catturando molta più attenzione di quanto-“

There's nothing left to say; Don't waste another day

Just you and me tonight; Everything will be okay…

“Che cosa faranno?” Brie sibilò verso di lei mentre turbinava per la pista da ballo. “Dondoleranno a ritmo nelle loro belle scarpe di cuoio? Per favore…”

“Voi due per favore tacete-e cantate!” sbottò Shay, il suo grande sorriso da esibizione ancora perfetto sul suo viso mentre saltava in mezzo e veniva immediatamente presa dal suo fidanzato cantante che ballava davanti con lei.

If it's alright with you then it's alright with me

Baby let's take this time let's make new memories…

Il gruppo invase la pista, i loro movimenti fluidi e le voci armonizzate insieme nel coro ,sicuri di sé e risoluti, crogiolandosi agli sguardi di apprezzamento della folla. I ragazzi presero il controllo della canzone, chiaramente felici dal loro tempo sotto i riflettori mentre l’avevano.

Do you remember…

Do you remember…

Do you remember…

All of the times we had…

Brie cambiò posizione sulla pista da ballo di nuovo e finalmente catturò gli sguardi di un paio di alti ragazzi biondi che sorridevano dritti verso di lei. Gli stessi che lei aveva visto prima, e quelli che aveva già identificato come Warblers, la coppia di gemelli.

Immediatamente divenne allegra alla loro vista. A differenza degli altri studenti della Dalton ,quei due non sembravano del tutto in apprensione -infatti, sembravano profondamente divertiti. Sollevò un sopracciglio ma continuò a esibirsi.

Do you remember…

Do you remember…

Do you remember…

All of the times we had…

“Beh sono bravi.” Mike sussurrò mentre stava fermo con gli altri.

“Davvero bravi…” Wes fece un piccolo cenno, sorpreso.

“Già…” Rachel alzò le spalle e sorrise. “Ma noi siamo meglio.”

“Sta indietro, nana,” replicò Santana, spingendo indietro Rachel con un sorriso freddo mentre lei e Brittany stavano insieme. “(Let the pros end these posers).”

“Sei sicuro di stare bene?” chiese Reed a Shane apprensivamente mentre il ragazzo più alto stringeva i lacci del suo stivale. Ma Shane sorrideva solo. “Hey se battiamo questi ragazzi, ti porterò sulle montagne russe?”

Reed diventò pallido. “Casa degli Specchi-questo è tutto.”

“Ti ci porterò.”

“Continuo a non pensare che-“ David cominciò ma fu prontamente zittito dall’occhiata della sua ragazza. Katherine allora sorrise. “Smettila di pensare. Concentrarti sul fato che devi farla vedere a quei ragazzi. Loro ovviamente pensano che tu non sappia ballare.”

“Beh loro non sapranno cosa li colpirà,” sorrise Wes mentre accelerava dietro David. “Loro hanno solo marcato il territorio sbagliato.”

Kurt guardò verso Blaine, che ricambiò lo sguardo e fece un cenno. Kurt lanciò uno sguardo all’area di controllo del suono dello stadio e sorrise mentre Bailey cattura il suo sguardo e sorrideva. Lo Warbler di Stuart corse verso i ragazzi membri della sua casa e senza tante cerimonie cacciò uno di loro lontano dai controlli. “Scusami!” sorrise.

Let's bring it back (Bring it back!)

Let's bring it back (Bring it back!)

Let's bring it back (Bring it back!)

Let's bring it back (Bring it back!)…

I Pure Energy continuarono a ballare, ma sapevano che qualcosa stava succedendo quando la musica cominciò a cambiare-deformando la loro musica come il remix di un DJ. La folla si guardò intorno sorpresa all’improvviso cambiamento.

I gemelli camminarono a grandi passi attraverso la pista da ballo, fiancheggiati dal gruppo che avevano radunato, e gli studenti della Dalton che li riconobbero applaudirono, realizzando che avevano intenzione di esibirsi. Il maestro di cerimonia del palco urlò, “Abbiamo degli sfidanti!”

“Bene, Warblers…” ghignò Brie mentre faceva appena un passo indietro.

I gemelli fecero un largo sorriso. “Cosa intendi con Warblers?” chiese allora innocentemente. “Ci stiamo solo un po’ divertendo, no?”

Sorpresi, il gruppo dei Pure Energy fissò la coppia e gli attualmente dimessi studenti dietro di loro. “Huh?” Brie li guardò.

“Non siate così seri.” Ghignò Evan.

Al segnale, Bailey fece suonare a tutto volume la musica dagli altoparlanti mentre i gemelli cominciavano a cantare e ballare all’unisono.

My first kiss went a little like this—and twist—and twist—

I gemelli si separarono mentre Brittany scivolò tra loro, gettando i suoi lunghi capelli biondi indietro con un sorriso, il corpo che si muoveva a ritmo.

Well my first kiss went a little like this—and twist—and twist—!

Brittany gli lanciò un altro bacio volante prima di raggiungere i gemelli. La folla cominciò a scoppiare in applausi mentre i gemelli e Brittany iniziavano a ballare insieme ,le devastanti mosse di danza di Brittany che catturavano l’attenzione della folla. Stava alternativamente ballando tra i due ragazzi che si muovevano perfettamente insieme. I gemelli presero il ritmo mentre la musica batteva forte, la folla che applaudiva a ritmo con la musica:

I said no more teachers and no more books

I got a kiss under the bleachers hoping that nobody looks—

Lips like licorice—tongue like candy

Excuse me miss, but can I get you out your panties?

Ci furono urla di risate dalla folla mentre Brittany fingeva di sembrare shockata e spingeva indietro entrambi i ragazzi-rivelando il resto di loro muoversi.

L’intero gruppo adesso si muoveva in avanti-i gemelli che stavano davanti a loro e si esibivano in una serie di movimenti in perfetta sincronizzazione per qualche secondo prima che il resto di loro riprendessero i passi e iniziassero a copiare il ballo con loro ,i gemelli e Brittany che cantavano con dei sorrisi sui loro visi alle facce dei loro avversari sbalorditi.

In the back of the car—

On the way to the bar—

I got you on my list (I got you on my list)

At the foot of the stairs—

With my fingers in your hair—

Baby, this is it—

La folla scoppiò in applausi mentre Shane e Mike si tuffavano in avanti dietro i gemelli e iniziavano a fare freestyle. Shane turbinò in avanti in una serie di complicate mosse di danza-il suo gioco di gambe a malapena ritardato dalla sua ferita. Mike letteralmente fece un salto mortale dietro di lui mentre Shane scivolava giù sulla pista e la folla esplose. Mike atterrò perfettamente sui suoi piedi con un sorriso, il corpo che si muoveva a ritmo di musica.

Il resto di loro cominciò a fare il coro con i gemelli ,ballando intorno a loro e lasciando che la musica stabilisse il ritmo selvaggio che guidava la folla ispessita alla frenesia.

She won't ever get enough—

Once she gets a little touch—

If I had it my way, you know that I'd make her say:

Ooooooh

Ooooooh

Mike e Shane si divisero in picchiata e David letteralmente si rivoltò all’indietro sulla pista da ballo. La folla esplose in urla d’acclamazione mentre David si girava indietro giusto in tempo per prendere Katherine ,lanciando sopra di lui in una mossa ritmica prima di farla piroettare indietro verso le altre ragazze.

She won't ever get enough—

Once she gets a little touch—

If I had it my way, you know that I'd make her say:

Ooooooh

Ooooooh

I ragazzi ballavano avanti in un plotone allineato mentre cantavano e saltavano indietro mentre l’intera linea delle ragazze camminava avanti, Santana che schioccava le dita al gruppo dei Pure Energy:

Well my first kiss went a little like this—and twist—and twist—!

I gemelli vorticarono in giro e sorrisero al resto di loro. “S’all yours--” sussurrarono, facendo dei passi all’indietro. Mentre la musica continuava a risuonare e il gruppo cantava, formarono un piccolo semicerchio, dando accesso ai principali ballerini del gruppo.

Mike fece un salto sulle mani al centro e iniziò a fare freestyle di nuovo. Brittany scivolò verso di lui e i due ballarono insieme in un modo che ricordava la loro spettacolare vittoria alla Provinciali. Mentre Mike faceva un passo indietro, Shane si mosse in avanti accanto a lui mentre Santana mentre il suo posto accanto a Brittany, il loro gruppo che ballava insieme.

In the back of the car—

On the way to the bar—

I got you on my list (I got you on my list)

At the foot of the stairs—

With my fingers in your hair—

Baby, this is it—

I ragazzi invasero il loro spazio di nuovo-questa volta con i gemelli che sollevavano Santana e la lanciavano in aria. La folla esplose in applausi al basket toss mentre i gemelli afferravano la mora e l’intero gruppo andava avanti di nuovo, forzando i ragazzi dei Pure Energy a indietreggiare-il gruppo combinato adesso aveva il pieno controllo del palco. Il pubblico era impazzito.

I movimenti dei ragazzi li lanciarono davanti nella danza ,i gemelli che passavano in testa mentre tutti loro cantavano.

She won't ever get enough—

Once she gets a little touch—

If I had it my way, you know that I'd make her say:

Ooooooh

Ooooooh

Le ragazze erano guidate in avanti da Brittany di nuovo, ma fecero coppia con i ragazzi, che procedettero con loro a ritmo. Mike e Shane seguirono dopo David in testa e balzarono in avanti mentre i gemelli afferravano Brittany e Katherine, rivoltando le ragazze proprio sopra le loro teste. L’intero gruppo ballò insieme tra l’assordante musica e le urla del pubblico. Kurt e Blaine si sorrisero l’un l’altro mentre ballavano con Rachel e Mercedes, l’intero gruppo che provava a mantenersi sotto la guida dei gemelli.

She won't ever get enough—

Once she gets a little touch—

If I had it my way, you know that I'd make her say:

Ooooooh

Ooooooh

I gemelli catapultarono Brittany in avanti tra di loro-lei si lanciò e rotolo e poi si allargò in una spaccata perfetta. La folla ruggì mentre Shane e Mike saltavano oltre i gemelli abbassati, a mani unite-David fece piroettare Katherine un’ultima volta-prima che i gemelli aggrappassero alle mani di Brittany e la spingessero in mezzo a loro in una giravolta.

She won't ever get enough—

Once she gets a little touch—

If I had it my way, you know that I'd make her say—!

La fiera eruttò. Gli applausi risuonarono da tutte le direzioni e perfino i ragazzi ai comandi stavano saltellando su e giù, terribilmente euforici.

Il gruppo combinato degli Warblers-New Direction si aggrapparono l’un l’altro, balzando in piedi eccitati.

I Pure Energy sembravano più che un po’ senza parole. Mia lanciò un’occhiata a Brie abbastanza da bruciare le sopracciglia. “Ondeggiare, huh? Da dove diavolo vengono fuori tutte queste acrobazie?” domandò.

Brie la guardò in cagnesco mentre Devon aggiungeva, “Beh diavolo, hanno qualcosa che ti prende.”

“Oh zitto,” Shay borbottò al suo fidanzato.

I gemelli stavano ridendo, abbracciando Brittany ,prima che si girassero indietro verso i ragazzi dei Pure Energy e alzavano le spalle mentre comunque dicevano, “Su col morale!”

Il maestro di cerimonie, ridendo forte da sopra il palco-forse all’espressione colpita sui visi dei ragazzi dei Pure Energy o al fatto che la risata isterica di Bailey era contagiosa-sventolò una mano verso la folla. “Bene adesso! Quindi cosa ne pensate di questo? E qui pensavamo che questa festa da ballo stesse diventando un po’ noiosa! Chi dite che dovrebbe essere il vincitore?”

La folla ruggì in risposta mentre il gruppo del McKinley e della Dalton continuava solo a ridere l’uno all’altro. I gemelli agitarono la mano verso il maestro di cerimonia per catturare la sua attenzione. Stavano sorridendo. “Non siamo qui per competere. Solo per divertirci.”

Kurt alzò un sopracciglio verso i gemelli, ma vide cosa intendevano quanto la ragazza più alta del gruppo dei Pure Energy sembrò aver appena inghiottito succo di limone. I gemelli sorrisero e indicarono al maestro di cerimonia verso l’altro gruppo alzando le spalle. “Non siate così seri tutto il tempo…” dissero con noncuranza.

Kurt sorrise e sventolò la mano verso i New Yorkesi prima che lui e l’intero gruppo si allontanassero dalla pista da ballo in mezzo alla confusione e agli applausi di incoraggiamento dall’intera folla.

Brie fremette di rabbia alla loro vista e scosse i capelli mentre si voltava. “Andiamo.”

“Cosa? Dopo tutto questo ,ce ne andiamo e basta?” la fissò Leo.

“Abbiamo visto abbastanza.” Si allontanò Brie, fumante di rabbia dalla testa ai piedi. Mia e Shay si scambiarono un’occhiata e velocemente la seguirono, un po’ preoccupate ,ma Brie non disse niente ,troppo occupato a scappare da tutto di nuovo.

Bene. Forse questo era quello che Tom voleva che vedessero-questo era quello per cui Tom l’aveva mandata in Ohio. Perché quello-lanciò un’occhiata indietro al gruppo di ragazzi e ragazze che ancora si sorrideva-era certamente qualcosa di peggiore di quello che si aspettava. 

“Ow…ow…ow…”

Reed aggrottò la fronte verso Shane, che stava zoppicando un po’ più apertamente adesso. “Te l’avevo detto. Adesso siediti.”

“Stai scherzando-io sto benissimo!”

Shane prese un respiro e si lasciò cadere su una panchina. Reed roteò solo gli occhi mentre Blaine sbatté una bottiglia di acqua fresca sul lato del viso di Shane. Il fratello minore rabbrividì. “Yay!” Bevette dato che era assetato.

L’intero gruppo aveva cercato riparo lontano dalla folla di nuovo ,sebbene fosse chiaro che qualcuno di loro si stesse crogiolando nella popolarità che la loro piccola esibizione gli aveva fatto guadagnare. Erano imitati dai sofferenti membri delle New Direction che sembravano doversi piuttosto riprendere.

Mike si chinò verso Tina che lo stava stringendo e strinse la mano a Shane con un sorriso. “Quelli erano davvero dei movimenti grandiosi.”

“Proprio come i tuoi,” Shane sorrise debolmente. “Sebbene l’ultima volta che ho provato a saltare in giro in quel modo ,penso di aver rotto uno specchio.”

“Voi ragazzi siete stati grandi, ho sentito,” Artie fece un grande sorriso verso Brittany ,che era seduta in grembo a lui di nuovo. “è davvero brutto che non abbiamo potuto vedere tutto questo bene-tra il vomitare e il correre in bagno e tutto.” Lanciò un’occhiata a Finn ,che sembrava ancora pallido da dove stava in piedi, provando a trattenere Rachel dall’essere un po’ troppo entusiasta- Todd, il compagno di stanza di Dwight, era un reporter del giornalino della Dalton e stava progettando di mettere la piccola esibizione nel servizio sulla Fiera e la stava intervistando. La stella del McKinley era solo troppo felice per costringersi in più che pochi commenti.

Wes stava sventagliando Katherine con una cartellina che aveva trovato da qualche parte, anche la ragazza seduta sulla panchina dove stava Shane. “Tutto bene ,Kathy?” chiese in modo preoccupato.

“Sto bene…” sorrise stancamente verso di lui, controllando il suo respiro. “Il migliore San Valentino di sempre. Anche il miglior divertimento che ho avuto in tanto tempo…”

Wes sorrise in basso verso di lei. “Beh ,non sforzarti troppo. David impazzirebbe più di quanto già non sia.” Lanciò uno sguardo a dove stava David a poca distanza, prendendo un’altra bottiglia d’acqua per lei.

Katherine seguì il suo sguardo, poi tornò verso di lui. Dopo un momento contemplativo ,gli sorrise. “Hey. Non ti ho praticamente mai ringraziato per controllarlo.”

Wes le fece un’espressione incredula. “Di cosa stai parlando? Questo è una specie di mio lavoro-specialmente da quando non puoi controllare quello sventato tutti i giorni 24 ore su 24.” Sorrise. “Quindi quando hai fissato di tornare a Dobry? Forse glielo renderesti un po’ più facile se fossi più vicina.”

“Mi mancano le ragazze,” Katherine sorrise un poco. “Forse tornerò…dipende da mia madre.” Ma guardò verso di lui. “Ma-che mi dici di te ,invece? Stai bene?”

“Sto bene-perché me lo chiedi?”

Katherine lo studiò. “…Ho solo immaginato che fossi un po’ giù. Non sei esattamente te stesso ultimamente. Qualcosa ti preoccupa?”

Wes fece un largo sorriso. “Oh si, decisamente. Sono circondato da questi idioti.” E fece segno col pollice agli Windsor “Loro sono la mia preoccupazione.”

“Mm…” Katherine annuì appena ,e David arrivò con l’acqua. “Ecco,” disse ,sorridendole. Lei la prese e sorrise. “Sono contenta di vedere che puoi ancora ballare.”

David scoppiò a ridere. “Beh stavo ballando con te-non riesco a guardare troppo lontano dal mio gruppo.”

“Dove stanno andando i gemelli?” chiese Blaine, guardandosi intorno nel loro casuale gruppo-i gemelli erano svaniti nell’aria di nuovo.

Brittany ,che stava poggiando la guancia sulla testa di Artie, disse, “Stavano seguendo un fiore parlante… hanno detto che aveva dei bei steli.”

Artie le lanciò un’occhiata. “Penso che intendessero che aveva delle belle gambe ,piuttosto…”

“No ,hanno detto steli.”

“Ah ,è la stessa cosa.”

Santana alzò un sopracciglio ma sembrò incuriosita. “Quegli strani gemelli non si fermano mai, vero?” commentò, sperando di scorgere il terribile duo.

“Non da quando li ho conosciuti,” sospirò Kurt con estrema pazienza. “Beh alla fine stanno terrorizzando altre persone e non noi al momento.”

Blaine rise appena. “Dagli tempo. Alla fine torneranno.”

Kurt rise un poco e lui e Blaine finirono per fissarsi a vicenda. Questo durò abbastanza perché Santana gemesse e roteasse gli occhi. “Per l’amor del cielo, questa tensione sessuale irrisolta sta soffocando il resto di noi-vedete di fare qualcosa o altro.”

“Santana!” Finn esplose mentre la coppia immediatamente la fissava, scarlatta e shockata. Santana fece soltanto un’espressione di disapprovazione e roteò gli occhi. “O per favore ,lo state pensando tutti.”

Wes molto attentamente mise giù la cartellina con cui aveva prima sventagliato Katherine. “Bene! Così tanto per il divertimento-David, Katherine, che ne dite delle montagne russe di Hanover?”

“Sembra grandioso!” Katherine afferrò le mani di David e Wes e immediatamente iniziò a trascinarli via, provando davvero tanto a non sorridere mentre lo faceva.

“Shane! Casa degli Specchi?” disse Reed con grandi occhi eloquenti a Shane-sebbene la messa in scene fosse completamente non necessaria: Shane balzò in piedi mentre il suo malanno evaporava completamente. Il più giovane degli Anderson, sorridendo da orecchio a orecchio ,sollevo per davvero Reed come si faceva con le spose ,fece l’occhiolino a suo fratello e corse via ,ignorando i comandi indignati di Reed di metterlo giù immediatamente.

“Beh se non avete bisogno di noi qui…” Artie sorrise mentre Brittany rideva ,spingendolo via ,Santana che roteava gli occhi con un “finalmente…” mentre si allontanava con loro. Mike e Tina fecero altrettanto-ma principalmente per trovare un altro secchio dell’immondizia a Tina in cui vomitare.

“Possiamo solo dire…” cominciò Rachel, ma Finn si aggrappò alla sua mano e la strattonò via nella direzione di qualche altra attrazione della fiera o altro.

Fu Mercedes ad allontanarsi per ultima, e conferì a Blaine un’occhiata davvero raggelante per un momento prima di dirigere quella stessa espressione (a un livello meno intenso) al suo amico, che le rivolse giusto un sorriso amareggiato in risposta. Mentre Mercedes finalmente si allontanava, levando le mani mentre lo faceva, Blaine lanciò a Kurt un’occhiata e aspettò che i suoi occhi incontrassero quelli dell’altro di nuovo.

“Quindi…” Kurt fece un cenno lentamente. “Sembra che noi dobbiamo parlarne o rischiamo di venire smembrati da due diversi Glee club.”

“Sembrerebbe così…” Blaine annuì ,stringendo insieme le labbra in una linea risoluta.

Era una fortuna che gli altri se ne fossero andati dato l’imbarazzante silenzio che seguì avrebbe potuto far si che il gruppo alzasse le mani esasperato. Ma fu Blaine a rompere il silenzio per primo. “Senti…penso…penso di essere un po’ uscito fuori dai limiti.”

“Un po’.” Kurt rispose con una chiara alzata di spalle. Ma gli lanciò una lunga occhiata. “Non ero completamente privo di colpa, credo… Forse non consideravo che avrebbe…aggravato la situazione in qualche modo…”

Blaine annuì soltanto, i pollici agganciati alle tasche e guardandolo un po’ impacciato. Sospirò e scosse la testa. “…Che è successo comunque…?”

“Cosa intendi?”

Lui sospirò profondamente. “…come siamo arrivati fin qui, dico? Perché…ci sono alcune parte di questo che non riesco più a ricordare. Intendo…non vedo più il punto.”

Kurt sorrise molto debolmente mentre si guardava intorno ,cercando una distrazione. “Siamo entrambi evidentemente facilmente influenzati dai nostri umori. Ed evidentemente rispondiamo malamente a certe…provocazioni…”

“Mi manchi.”

Kurt alzò lo sguardo. Blaine lo stava fissando con quegli occhi che dicevano così tanto in un singolo sguardo. Kurt deglutì, fissandolo di rimando non sapendo bene come rispondere a quell’improvvisa piena apertura che aveva lasciato l’altro ragazzo vulnerabile.

“Davvero,” aggiunse Blaine, per enfatizzare, gli occhi che non lasciavano mai quelli di Kurt.

Kurt, piuttosto preso alla sprovvista, sentì le sue mani scuotersi leggermente, e le strinse in pugni, mettendole nelle tasche del suo cappotto. Espirò con solo il più insignificante tremito nel suo respiro, provando a mettere tutto quello che voleva dire in una forma coerente nella sua mente-

-e il telefono di Kurt suonò, insieme al walkie talkie ancora con Blaine.

Dal walkie talkie di Blaine ,una voce indignata da uno della squadra medica urlò, “Blaine! Amico, dove sei? Muoviti-abbiamo bisogno di aiuto qui alla tenda! Fai in fretta a tornare!”

Kurt provò a contenere la sua totale frustrazione mentre sollevava il suo cellulare all’orecchio. “Kurt, per l’amor del cielo-controlla di più i tuoi messaggi!” arrivò l’urlo di uno degli Stuart. “Hai avuto il tuo divertimento! Adesso vieni, abbiamo bisogno di te per aiutarci a organizzare per il prossimo evento!” e riagganciò senza più che un saluto.

“Deliziosi ,questi Stuart,” commentò Blaine blandamente.

“Tante personalità brillanti,” osservò Kurt, roteando gli occhi. Mise in tasca il suo telefono e alzò gli occhi verso Blaine di nuovo. “…sembra che ti dovrò mancare ancora per un po’.”

“Verrò a cercarti quando finisco,” mormorò Blaine. “E allora…ci occuperemo di questo. Riusciremo a capire dove stiamo.”

Kurt chiuse gli occhi e annuì. E dovevano farlo a San Valentino. “Giusto.”

“Blaine!” il walkie talkie urlò di nuovo mentre il telefono di Kurt belava l’arrivo di un altro messaggio. Entrambi i ragazzi gemettero e si separarono ,Kurt si allontanò verso lo stadio, possibilmente determinato ad insegnare agli Stuart come condurre decentemente una conversazione telefonica.

Mentre correva ,lanciò uno sguardo indietro verso dove Blaine si stava allontanando, e trovandolo ancora dentro in vista. Si era fermato a breve distanza e stava aiutando la signorina Medel ,che sembrava un po’ nauseata. In qualsiasi altra occasione, Kurt avrebbe ritenuto che la Medel stesse male per i biscotti, ma adesso si sentiva solo apprensivo.

Si domandò se Blaine avrebbe notato quello che lui e Reed erano già riusciti a capire, ma le possibilità erano assai improbabili ,con tutto il cibo venduto alla fiera. Aveva anche notato che il signor Harvey stava vicino alla signorina Medel, e sbatté le palpebre sorpreso alla vista di una alta donna con i capelli scuri con lui. Sua moglie?

La sta tenendo troppo vicina ,no, signor Harvey? Kurt scostò lo sguardo incredulo. La signorina Medel avrà dato di matto interiormente quand’erano venuti.

Mentre Kurt lasciava l’area, rimuginando su quello che avrebbe detto a Blaine più tardi e al casino in i loro direttori di coro sembrava li stessero lanciando, scorse i gemelli-che stavano seguendo una ragazza carina dai capelli castani in un pulito cappotto bianco. Loro la seguivano con degli enormi sorrisi sulle loro facce. Kurt gemette; dov’era Charlie quando serviva?

Gli Stuart potevano aspettare. I gemelli avevano bisogno di essere limitati.

“Ciao ,bel fiore parlante!” disse Evan, comparendo davanti alla ragazza ,che saltò, sembrando spaventata.

Ethan si materializzò dietro di lei, tenendo una rosa bianca che avevano rubato da una delle bancarelle di fiori. “Un fiore per un fiore!”

“Oh…grazie.” La ragazza ,che sembrava avere proprio la loro età e con delle specie di occhi nocciola, ridacchiò goffamente, non proprio sicuro di cosa fare di quella coppia di ragazzi biondi. Prese il fiore con un sorriso riconoscente. “Ciao anche a voi…”

Evan chinò la testa curiosamente verso di lei. Non succedeva spesso che una ragazza così carina passeggiasse per la fiera di San Valentino della Dalton da sola. Chissà quanti ragazzi avrebbe voluto accompagnarla. “Perché sei da sola?”

“Non ti piace la fiera?” Ethan chiese.

“Possiamo portarti in giro e vedere di più!” dissero in coro.

La ragazza sorrise, sembrando un po’ in apprensione ma non completamente uscita dai gangheri per i due.

“Um…no grazie, sinceramente-“ sorrise e si guardò intorno. “Mi stavo proprio trascinando qui con la mia ragazza e lei è corsa via a trovare quel ragazzo-“

Evan si rianimò immediatamente.

Quello era perfino meglio di quello che pensavano. “Oh quindi hai un amica con te!”

“Troviamola così saremo in quattro!” disse Ethan con entusiasmo, andando accanto alla ragazza.

“No, davvero, non dobbiamo-“ disse lei, sembrando preoccupata.

“Come ti chiami?” chiesero i gemelli nella loro solita sfacciata maniera, guardandola attentamente.

“Becca,” replicò ,sembrando perplessa. “E tu…?”

“Evan,” disse un gemello, “e Ethan,” disse l’altro. Entrambi si aprirono in identici sorrisi che la fece sorridere di nuovo. “Ti abbiamo vista guardarci ballare prima.”

“Siete stati molto bravi,” replicò Becca ,sorridendogli radiosamente, più a suo agio con quel particolare argomento.

“Non sei restata fino alla fine,” commentò un gemello.

“Ve l’ho detto, stavo cercando-“

“Voi due-“ In quel momento Kurt apparì dietro i gemelli, afferrando il retro dei loro cappotti e tirandoli indietro. Li guardò in cagnesco nonostante il fatto che loro lo sovrastavano ancora. “-smettete di far impazzire le persone!”

“Oh ciao, Alice.” I gemelli sbatterono le ciglia verso di lui sorpresi, e Kurt lanciò uno sguardo alla ragazza che sembrava confusa. “Mi dispiace ,hanno l’incapacità di comprendere certe etichette sociali.”

“Tutti i ragazzi qui sono così…strani?” chiese Becca, fissando i gemelli. “E Alice è davvero il tuo nome?”

“No,” sbottò Kurt. Guardò verso i gemelli. “Lasciatela sola, o tornate dritti alla casa di Windsor dove non potete far impazzire nessun altro.”

“Veramente…” Becca guardò i tre, forse notando il fatto che tutti loro avevano le spille di Windsor sulle loro giacche e cappotti. “Siete tutti studenti della Dalton? Tutti voi?”

“Si,” dissero immediatamente i gemelli, Kurt che li teneva ancora saldamente per i loro cappotti. Sembravano un po’ comici ,dato che i gemelli erano piuttosto inclinati all’indietro.

Becca sorrise. “Oh beh, bene, forse potete aiutarmi. Sto cercando uno studente. Conoscete Blaine Anderson?”

Tutti e tre la guardarono sorpresi. Kurt lasciò i gemelli e si mosse avanti ,un sopracciglio sollevato. “Si. Perché?”

“Sapete dove posso trovarlo?” chiese lei. “Noi lo stiamo cercando da quando siamo arrivate ma non riusciamo a trovarlo.”

“Noi?” riecheggiò Kurt.

“Oh quindi è lui il ragazzo che la tua amica stava cercando,” dissero i gemelli, capendo.

“Beh è alla tenda del pronto soccorso ,è di servizio per quella squadra,” replicò Kurt ,le braccia incrociate e la fronte aggrottata. “Perché lo state cercando?”

Becca semplicemente alzò le spalle con un piccolo sorriso. “Abbiamo una storia.”

Tutti e tre i Windsor li fissarono in completa e assoluta sorpresa. Becca sembrò essere contenta della loro reazione e disse, “Blaine alla tenda del pronto soccorso, huh… piuttosto appropriato, immagino. Ma sai se starà lì per un po’?”

“Probabilmente, ma potrebbe essere chiamato da qualche parte,” rispose Kurt, la cosa che gli piaceva di meno ogni minuto, sentendo una strana fitta alle budella.

“Beh sono sicura che le persone lì possono aiutarmi a rintracciarlo se non c’è.” Becca sorrise. “Devo andare a trovare la mia compagna e dirle che l’ho trovata. Grazie per l’aiuto. Come ti chiami?”

“Kurt Hummel,” rispose lui, sorridendo lievemente. “Sono il suo fidanzato,” aggiunse chiaramente.

I gemelli adesso stavano reprimendo i sorrisi e stavano fallendo miseramente. Becca adesso sembrava genuinamente sorpresa. “Sono Rebecca Douglas.” Gli diede la mano, sembrando interessata. “Il suo fidanzato…? Beh questa è una sorpresa-non mi aspettavo che avesse un fidanzato. Era così…riservato.”

Sorrise semplicemente, e Kurt le rivolse un sorriso forzato. “Oh, saresti sorpresa della sua storia in questi giorni.”

“Sarebbe una chiacchierata interessante, allora.”

“Alice, il tuo telefono sta squillando da impazzire,” Evan suggerì.

“Potete smetterla di chiamarmi così davanti a persone che non capiscono cosa state dicendo?” sibilò Kurt, fissandoli entrambi mentre tirava fuori il suo cellulare e lo folgorava con lo sguardo.

“Beh voi ragazzi sembrate occupati quindi-andrò a cercare la mia compagna,” sorrise Becca. “Ci vediamo più tardi-si spera anche te, Kurt.” Lei sorrise e si allontanò senza un’altra parola.

Kurt la guardò andare e guardò i gemelli ,che gli sorrisero. “Semplice adesso, Alice. Hai quell’espressione da che-cosa-è-successo sulla faccia di nuovo,” sorrise Evan.
”Devi ricordare,” disse Ethan, dandogli una pacca sulla spalla, “che le cosa possono impazzire un po’ qui.” Un messaggio arrivò loro in quel momento. Questa volta Ethan aveva il telefono ,e lo tirò fuori dalla tasca. Lui e il suo gemello sbirciarono verso di esso, e scoppiarono in risate isteriche.

“Adesso cosa?” chiese Kurt ,suonando come se stesse avendo un’emicrania, e sentiva davvero che una stava arrivando.

“è Dwight!” ghignò Evan. “Dice…”

“Shane e Reed sono nella nostra Casa degli Specchi,” ghignò Ethan.

“E sono stati separati,” disse Evan.

“E si sono disperatamente persi!” Ethan scoppiò a ridere di nuovo.

“E tu lo trovi buffo?” Kurt gli urlò dietro dato che loro erano immediatamente scappati via verso l’altra fonte di interesse che i loro periodi di attenzione limitata trovavano attraente in modo concepibile. Per tutto quel che ne sapevo ,stavano andando a provare e peggiorare la situazione in qualche modo.

Kurt si premette le mani sulle tempie, aspettando di svegliarsi da quel pazzo sogno-perché decisamente doveva ancora stare dormendo nel suo dormitorio e non si era mai svegliato. Quella non poteva essere la realtà. La pazzia non aveva mai cominciato a coprire quella fiera. Proprio quando pensava che il diluvio fosse finito…


“Reed?”

“Shane?”

“Dove sei?”

“Sono proprio qui!”

“Dove?”

“Dall’altro lato del muro.”

“…dovresti saltare così che io possa vederti, sei troppo basso.”

“Shane!”

“Mi dispiace-scusa! Ma non riesco a vederti, seriamente.”

Reed sospirò arrendendosi. Non aveva idea di come i gemelli avessero creato quello (allora di nuovo, nessuno aveva mai saputo come i gemelli erano mai riusciti a fare qualcosa che sembrava troppo lontano da uno scopo di comprensione umana),ma erano riusciti a costruire una fantastica Casa degli Specchi che doveva aver compreso l’intera Sala Orione, dall’entrata all’uscita sul retro. Era ricoperta di specchi ,e aveva forma di labirinto. Ogni pannello di specchi era alto più di sei piedi, e la via diventava davvero confusa dato che le uniche luci che erano state lasciate accese erano quelle piccole sopra le teste disseminate sul soffitto.

L’unico mezzo di direzione nell’intero posto era il lampadario lontano al di sopra di loro ,e non era acceso. Al meglio ,mostrava solo se stavi già al centro della Sala. Diversamente ,non aiutava affatto.

Le regole della casa erano semplici. Tu entri insieme al tuo partner, e dovete separarvi, altrimenti la gente fuori non apre la porta. Dovete lavorare insieme per uscire.

Reed e Shane non sapevano com’era successo .forse Shane pensava che Reed lo stesse cercando e viceversa-ma avevano realizzato di essere separati dopo un momento. E in qualche modo non riuscivano a trovare il modo di tornare l’uno dall’altro nel labirinto. Reed stava iniziando ad avere il segreto sospetto che qualche specchio si era aperto davvero verso altre strade e i gemelli si erano davvero divertiti a incasinare le teste delle persone.

“Ho mandato un messaggio a Dwight di trovare i gemelli per salvarci…” sospirò Reed. “Ma conoscendoli, probabilmente vedranno quanto a lungo possono trattenerci qui.”

Alzò lo sguardo quando vide Shane sventolare le dita sopra il muro provando a catturare la sua attenzione. “Hey, stai bene?” chiese Shane. “Riesci a vedermi?”

Reed ridacchiò. “Si ,posso. Appena.”

“Oh bene.” Shane suonò così sollevato che Reed sorrise. Si sollevò da dove era appoggiato contro uno specchio e alzò lo sguardo alle dite sopra lo specchio. “Non devi essere così tanto premuroso. Non devi rimediare a tutto.”

“Beh io voglio.” Le dita di Shane tamburellarono leggermente sul muro. “Non devi esattamente completamente perdonarmi ,lo so questo.”

Reed alzò lo sguardo in modo incredulo ,e Shane aggiunse, “So perché non mi hai davvero sorriso. Intendo ,per davvero. Non mi hai neanche guardato molto in faccia.”

Lo so che non l’ho fatto ,ma non per quello che pensi… Reed arrossì. Ricordava ancora tutte le cose che aveva detto a Kurt-sul realizzare cosa sentiva davvero per Shane. Metà della ragione che l’aveva portato così a lungo anche solo remotamente a considerare il fatto che forse era innamorato del minore degli Anderson era il fatto che era ancora mezzo confuso sul perché era così attratto da lui al primo posto, e se era una qualche indicazione sul suo orientamento.

Ancora non aveva risposte.

Ma sapeva che gli piaceva Shane. Un sacco. Romanticamente. Ed era l’unica cosa che era chiara nella sua testa in quel momento. E stranamente, non la trovava così inquietante. Forse avrebbe considerato di dirglielo direttamente, dato che a Shane sembrava davvero piacergli. Ma era strano perfino pensarlo. Non sapeva come dirglielo ,come fargli capire la situazione.

“Sei diventato silenzioso.”

Reed sobbalzò alla voce improvvisa ,ed era sorpreso che suonasse così avvilito. Shane disse, “Ti ho davvero turbato così tanto?”

“Non sono scombussolato,” sorrise Reed. “E tu non mi scombussoli.” Camminò per la via su cui stava, strisciando le dita sul vetro. “Mi rendi abbastanza felice, perfino…”

Shane arrossì fino alla punta dei suoi ricci. “Oh…davvero?” disse in modo evasivo ,pregando che l’euforia non fosse del tutto ovvia in quel tono. Notò che la voce di Reed si stava allontanando e la seguì in quella direzione.

“Già,” mormorò Reed con aria pensierosa. “Tu non pensi di farlo?”

“Penso di renderti abbastanza poco a tuo agio a volte, questo lo so bene,” replicò Shane. La voce di Reed si stava allontanando di più, ma il suo sentiero doveva fermarsi e svoltare un angolo che l’avrebbe anche portato via dalla direzione di Reed. “Ma tu ti sei aperto con me, quindi immagino di doverlo fare bene nonostante questo?”

Reed si fermò, notando che la sua voce era un po’ più distante. “Shane, dove sei?”

“Quaggiù. Penso di star finendo in una direzione diversa dalla tua.”

“Cosa?” la voce di Reed si alzò, un po’ allarmata.

“Uh…” Shane si guardò intorno ,disorientato dagli alti specchi tutto intorno a loro. “Beh, tanto a lungo quanto continuiamo ad andare ,saremo obbligati a finire per correre l’uno verso l’altro di nuovo. Proviamo solo a trovare la strada di ritorno dall’altro.”

“Non riesco a vederti, ed evidentemente sono troppo basso per te da trovare,” grugnì Reed. “Come supponi di sapere dove andare?”

Shane fece una pausa ,mettendo le mani sugli specchi e guardandosi intorno. Allora alzò lo sguardo e sorriso. “Hey. Canta.”

“Cosa?” Reed fissò, incredulo dall’’angolo in cui si trovava. “Questo non è il momento per-“

“Dai, canta! Io canterò con te-e proverò a seguire il suono della tua voce, e tu segui me.”

“Questo è ridicolo.”

“Hai idee migliori?”

Silenzio.

“Hey, hai detto che eri nervoso per l’assolo!” chiamò Shane allegramente. “Ti aiuterà a calmare i nervi finché non dovrai gettarti nella preparazione il prima possibile.”

Reed fece una smorfia. E in quel momento, aveva ragione. Sospirò profondamente e lo soffocò in un grugnito.

Shane stette fermo per un momento, ascoltando in silenzio, e allora sentì la voce di Reed sollevarsi da qualche parte in lontananza.

 

I'm still feeling the rain fall, bouncing off my skin.

How long do I have to wait for the sun to shine again?

Come out and paint me a rainbow, so I can follow it.

I don't know where it will take me, but I like wandering…

 

Shane sorrise ampiamente, seguendo quella direzione, gli occhi illuminati al suono della voce di Reed-seguendola come un faro. Si! Sorrise.

Reed continuò a muoversi lungo la via su cui stava, guardandosi in giro con un sorriso, trovandone uno che portava verso dove aveva sentito l’ultima volta il suono della voce di Shane. Alzò la voce, sperando che portasse Shane a lui.

 

Whoever you are, where will you be?

Are you the same old dreamer I've been waiting on for me?

Waiting for love, waiting for the same old dreamer on the other side,

Hoping no matter how far, I'm gonna find my way to you…

Following a rainbow…

 

Shane sorrise mentre trovava un  sentiero attraverso una serie di specchi che portava verso la voce. Alzò la sua voce, sperando che anche Reed stesse andando verso di lui mentre accelerava il passo. Si sentiva un po’ eccitato, un po’ speranzoso, sperando che la canzone non fosse solo una canzone-sperando che fosse solo un po’ di più.

 

I'm gonna stop in the middle, hang my feet off the edge.

I got no reason to worry, I know I'll find the end;

And that's where you'll be waiting; I hope you don't forget,

That I won't quit 'til I find you, no matter the risks…

 

Reed arrossì notevolmente al suono della voce di Shane e felicemente andò verso la sua direzione. Era stato a una svolta con due differenti sentieri, ma la sua voce l’aveva guidato verso quello giusto. Mentre si muoveva in avanti, poteva sentire la voce di Shane diventare più vicina, e cominciò a sorridere di nuovo.

 

Whoever you are, where will you be?

Are you the same old dreamer I've been waiting on for me?

Waiting for love, waiting for the same old dreamer on the other side,

Hoping no matter how far, I'm gonna find my way to you…

Following a rainbow…

 

Erano molto vicini adesso, quasi all’altro lato della sala. E le loro voci si stavano avvicinando l’una all’altra. Quando Reed trovò una via, poteva sentire la voce di Shane unirsi alla sua così chiaramente che avrebbe dovuto essere solo all’altro lato del puro di nuovo adesso, loro due che cantavano l’uno all’altro facilmente.

 

Stuck in my mind—I'm wasting time—Still on my own—

I never thought that I would find my way into the light;

Dreaming to find…

 

Le dita di Reed, strisciando sul moro di specchi, ne sfiorarono un paio reali. Alzò lo sguardo per trovare Shane stare lì all’ingresso del sentiero, sorridendo brillantemente verso di lui. Reed rise, guardando verso di lui, e gli diede un abbraccio di sollievo, facendo trasalire l’altro ragazzo, ma Shane rise in risposta.

 

Whoever you are, where will you be?

Are you the same old dreamer I've been waiting on for me?

Waiting for love, waiting for the same old dreamer on the other side,

Hoping no matter how far, I'm gonna find my way to you…

Following a rainbow…

 

Shane prese la mano di Reed e lo trascinò per l’unico sentiero che avevano trovato adesso, dove una porta stava aspettando all’altra estremità. Alla fine avevano trovato l’uscita del labirinto. Quasi si aspettava che Reed lasciasse la sua mano mentre finivano di percorrere questo posto, ma Reed trattenne la sua mano semplicemente nella sua ,camminando con lui.

 

I know I'm gonna find you, I know.

I know I'm gonna find you.

I know I'm gonna find you,

I'm never gonna let you go…

 

Loro raggiunsero la porta alla fine e Reed sospirò profondamente di sollievo. Prima che potessero perfino toccarla, la porta si aprì immediatamente.

I gemelli stavano lì con dei sorrisi brillanti. “Congratulazioni,” commentò Evan con noncuranza.

“Voi due dovreste passare tutto il tempo a registrare.” Replicò Ethan.

“…per lungo tempo attraversando la Sala,” dissero in coro insieme, crollando in risate isteriche-così forte che quasi caddero a terra.

Dwight, che stava vicino a loro, sospirò. “Non so dov’è Charlie, ma il perché devo preoccuparmi di tutti voi va oltre me,” commentò in modo scontroso. “Ho portato i gemelli, ma insistevano per aspettare che voi due che riusciste a capirlo da soli.”

“Grazie, ancora,” sorrise Shane.

Dwight notò che si stavano tenendo la mano e sollevò un sopracciglio. Reed notò dove stava guardando e arrossì, ma la sua stretta sulla mano di Shane si intensificò un po’ di più. Dwight gli lanciò un’occhiata ,poi alzò le spalle. “Bene. Sembra che voi due abbiate chiarito. Comunque, ti interesserà sapere che l’interferenza demoniaca di quegli specie di Stuart ha impedito che Blaine e Kurt chiarissero di già.”

“Di nuovo Logan?” domandò Shane.

“No, quella casa in generale ha degli inquilini vendicativi,” disse Dwight calmamente. “Han mi ha detto che gli Stuart hanno richiamato Blaine e Kurt ai loro rispettivi doveri prima che potessero davvero parlare. Sinceramente, ho provato a esorcizzare quella casa dal suo regine di terrore della caffeina ,ma sembra che io avrò bisogno di un esercito di cacciatori per scacciare il diavolo da quel piano.”

“Han al momento è fuori…alla luce del sole?” fissò Reed. “…sta respirando?”

“Ha internet in rete Wi-Fi, vivrà,” lo congedò Dwight. Guardò verso Reed. “Credi di essere pronto a cantare? Tutti voi credete di poter ‘condurre la performance’?” lanciò un’occhiata ai gemelli.

Reed impallidì ,accorgendosi dell’ora. A momenti ,sarebbe sceso il crepuscolo. Gli Warblers si supponevano che facessero un’ultima ,magnifica performance. Stava per fare un assolo davanti alla folla radunata e sentiva il sangue prosciugarsi rapidamente dalla sua faccia.

“Andrai bene,” gli sorrise Shane.

“Tu…starai guardando, no?” gli chiese Reed ,quasi spaventato del si o no.

Shane lo guardò in modo incredulo. “Reed. Sono stato colpito da una valanga non molto tempo fa. Dovrei essere in un periodo di ripresa. Eppure sono qui. Hai capito che significa che neanche i disastri naturali possono fermarmi dal vederti cantare?”

“Andiamo adesso, per favore, puoi continuare tutta questa soap opera dopo…” disse Dwight, spingendo gli Warblers di Windsor fuori in direzione dello stadio, sembrando estremamente disgustato da tutta la sdolcinatezza che stava accadendo.

“Sarai un bravo prefetto un giorno, sai, a preoccuparti di tutti in questo modo,” disse Evan all’improvviso, sorridendo verso Dwight, che fissò lui e il suo gemello, facendosi delle domande sulla loro sanità mentale per la quinta volta di quella giornata (la media di solito era otto).

“Vero,” si dichiarò d’accordo Ethan, anche lui sorridendo. “Hey, noi non saremo qui per sempre. Quando ci diplomeremo ,tu diventerai senior. Qualcuno dovrà controllare.”

Dwight sbuffò solo e roteò gli occhi. “Ho dei seri dubbi su questo. Sarò così tanto occupato a essere sicuro che tutti gli inquilini della casa siano vivi e non storpiati.”

“Beh cosa ne sai, questo è esattamente il modo in cui Charlie descrive il suo lavoro…” sorrise radiosamente Reed.

Dwight li spinse tutti avanti, i gemelli che correvano in testa mentre Shane si stringeva attorno alla mano di Reed di nuovo e correva dietro di loro. Si lamentò con sé stesso mentre andavano, ma realizzò qualcosa.

“Dov’è Charlie?” chiese a voce alta Dwight, guardandosi intorno. Invece di seguire dietro gli altri, fermò il suo passo e lanciò un’occhiata in giro, sentendo che qualcosa non andava.

Veniva completamente dal campo a sinistra e tuttavia Dwight aveva qualche idea sulle sue capacità psichiche (che potevano essere veramente accurate o completamente inesistenti),era sicuro che sentiva una vibrazione negativa che veniva da qualche parte-qualche posto non troppo lontano.

Si voltò nella direzione in cui la sentiva e realizzò perché: Julian e un ragazzo che non conosceva erano fuori dai gradini del cortile dietro l’edificio sud e quello principale. Adesso ,nei buoni giorni di Dwight ,non era mai stato colpito dalla celebrità di Stuart, ma c’era qualcosa di diverso nelle vibrazioni.

Julian era seduto sui gradini, fissando così tanto il terreno che c’era il rischio che qualcosa prendesse fuoco. Ma non sembrava arrabbiato. Solo come se stesse provando a sistemare se stesso. E il ragazzo che Dwight non conosceva guardava completamente addolorato la sua condizione.

C’era qualcosa di sbagliato lì, Dwight lo sapeva. Ma non sapeva puntare esattamente il dito su cosa. Era il fatto che Julian ,ben lontano dal suo solito candore, adesso era seduto come se  fosse proprio sulla scia di qualche grande tragedia a cui ancora non poteva reagire come si deve?

Julian e il ragazzo nuovo sembravano come avessero avuto una discussione: il ragazzo nuovo provava a tirare qualcosa fuori da Julian, facendogli domande ripetutamente, ma l’attore-dopo aver ignorato diverse delle sue domande-erano solo troppo infastidito e si stava irritando con lui. Di qualsiasi cosa stessero parlando, sembrava seria.

Finalmente Julian finiva completamente di mangiare e se ne andò. Dwight guardò il nuovo ragazzo che stringeva i pugni mentre Julian svaniva nella luce abbagliante del giorno. I suoi pugni si stavano stringendo così saldamente che Dwight fissò quando lo vide assolutamente scosso. Il nuovo ragazzo si guardò attorno per un momento, un po’ disorientato, e dovette prendere un respiro profondo.

Un profondo ,calmante respiro.

Piuttosto che innervosirsi, Dwight camminò indietro e quasi corse dritto sopra Laura Bancroft. Balzò via da lei ,scartando il contatto nella frettolosa maniera di qualcuno che temeva perennemente una contaminazione di qualche tipo. Laura era quasi seccata da questo, ma alzò lo sguardo su di lui a occhi spalancati. “Hai visto quello?” soffiò verso di lui senza esitazione, facendo un cenno indietro ad Adam, che stava ancora in piedi lì.

“Già,” Dwight guardò indietro e si voltò verso di lei. “Lo conosci?”

“Julian Larson, se le fans chiacchierone sono affidabili-e quel ragazzo laggiù, è Adam. Almeno ho sentito qualcuno dire così. Viene da Hanover, dove c’è mio fratello.”

“Beh non pensi che sia un po’ strano, quell’Adam…?” commentò Dwight, lanciando uno sguardo indietro di nuovo. “E non mi aspetto che tu capisca, ma venendo da uno Windsor…”

Laura gli lanciò un’occhiata distratta. “…non conosci moltissimi ragazzi di Hanover, vero?”

Hey Hummel.”

Kurt, che era stato mandato per una commissione a recuperare qualcosa dalla Sala degli Warblers proprio prima che il gruppo salisse sul palco per la loro esibizione, quasi fece un salto quando Julian apparì dietro di lui. Guardò in cagnesco lo Stuart, che sembrava un po’ pallido quel giorno, e cominciò a chiedersi perché a tutti in quell’intera scuola sembrava piacere tendergli degli agguati. Oh il prezzo della fama-dove veniva praticamente ignorato al McKinley, ogni cosa cadeva su di lui-nel bene e nel male-qui alla Dalton. “Sei peggio dei gemelli. Tu appari proprio dal nulla,” gli disse.

“Andrò dritto al punto,” disse con calma Julian. Camminò dritto verso Kurt e tese la mano.

Kurt fissò la mano tesa verso di lui. “Perché questo…?”

“Io cedo.” Disse Julian con risolutezza, un grande sorriso sul suo viso. Kurt, che doveva adesso conoscere cosa il sorriso di qualcuno che poteva o non poteva aver perso assomigliava completamente, riconobbe quell’espressione immediatamente.

“Cedi per cosa?” Kurt sollevò un sopracciglio.

“Non c’è bisogno che tu lo sappia in particolare.” Julian abbassò la sua mano e le ficcò nelle tasche della sua giacca. Alzò le spalle. “Ma hai vinto. Sono stanco. Me ne sto andando.”

Sorpreso, Kurt si girò completamente verso di lui. “Stanco di cosa? La scuola?” aveva sentito dagli altri che Julian aveva l’abitudine di apparire e scomparire dalla scuola a causa dei suoi impegni, ma dato che era sempre tornato, Kurt supponeva che all’attore piacesse stare alla Dalton.

Julian alzò solo le spalle. “Sima soprattutto, di Logan. Sto andando. Così è principalmente un tuo problema adesso.”

“Aspetta-cosa ha fatto adesso?” chiese Kurt, aggrottando la fronte. “è cosa significa che lui è un mio problema?”

“Non ha fatto niente,” fece spallucce Julian. “Quello è il problema qui alla fine… E lui è un tuo problema adesso perché se si allontanerà da Derek, tu sarai l’unico rimasto a cui importa di lui.”

“Stai lasciando la Dalton. Definitivamente?” Kurt lo fissò in modo incredulo. “Gliel’hai detto?”

Julian lo guardò in cagnesco. “Lui non mi possiede né comanda la mia vita. Non c’è bisogno che lui abbia una parola in niente.”

“Quello è un ‘no’.” Kurt incrociò le braccia e aggrottò la fronte verso di lui mentre si avvicinava un po’ di più. “Non so per quale accordo esattamente tu continui a provare a spingermi verso di lui, ma posso dirti che la tua messa in scena da non-me-ne-potrebbe-importar-di-meno non funziona con me.”

“Davvero.” L’espressione di Julian era tanto calma-e proprio tanto fredda-quanto uno stagno ghiacciato.

“Tu non sei stato rifiutato da molte persone nella tua vita, vero?” disse Kurt, sollevando un sopracciglio. “Credimi, riconosco l’amarezza di non essere ricambiato quando la vedo. Esperienza diritta. Quindi tu non mi prendi in giro.”

Per la prima volta, il viso di Julian tremolò in un’espressione di reale rispetto. Annuì lentamente e si sporse indietro, agganciando i pollici alle tasche dei suoi pantaloni mentre gli scappava una risata vuota. “Bene…”

“Mm-hm…” Kurt gli rivolse un sorriso che era ben lontano da conoscere.

“Interessante per te da notare quando lui è l’unico che è stato esposto a esso in tutti questi anni… Ti chiederei di non dirglielo, ma non penso che tu lo farai in qualsiasi caso.”

“Non lo farò?”

Julian alzò le spalle. “Perché non è il tuo segreto da raccontare e tu sei stato tirato su meglio di quanto non sia stato io-hai davvero dei principi. Quella è la tua debolezza.” Si sporse verso Kurt. “Ma io non li ho. Quindi farò la cosa irresponsabile e lo farò cadere sulle tue ginocchia, perché sono davvero stanco di questo.”

“Tu e lui siete amici,” fece notare Kurt. “Ha bisogno di te proprio adesso e lo sai. E sai com’è stato. Non ha molti amici. Non puoi solo lasciarlo perché ti senti così.”

“Oh credimi, lo farò. L’ho fatto.”

“Ma da quello che ho sentito, sei sempre tornato.” Kurt rispose al suo sguardo senza una punta di dubbio. “Questo è il problema, giusto? Non è qualcosa da cui tu puoi solo voltarti. Non l’ho nemmeno conosciuto per così tanto e sono preoccupato della sua situazione.”

Julian sbuffò con derisione. “Forse sai com’è, ma non conosci me.”

Kurt fece un passo avanti verso di lui, completamente indifferente alla spavalderia dell’altro ragazzo. Per tutto quello che aveva visto, l’attore viziato non era neanche sul suo radar. “So che ho davvero parlato con solo poche volte, ma già da questa sola conversazione posso già dire che tu stai più che volendo mandar giù il tuo ego per il suo bene. E vedendo come tu sei probabilmente più egocentrico di me, il che dice tutto, questo è certamente un segno che tu non ti allontanerai da lui così facilmente.”

Julian lo folgorò con lo sguardo e Kurt sorriso. “Tu non te ne stai andando, Julian. Non penso che tu lo stai facendo davvero. Puoi anche dire che lo farai, ma penso davvero che torneresti giusto per essere sicuro che stia bene. Perché perfino se non stai progettando di dirglielo, lui significa troppo per te.” Diede le spalla all’attore e iniziò a camminare verso la Sala degli Warblers.

Julian strinse i pugni e fissò dietro di lui. “Da quando sei diventato un gran sapientone?” urlò.

“Veramente stavo cercando-ma grazie per la conferma!” Kurt fece in risposta, mentre sorrideva e si allontanava. “Buona fortuna per dirglielo! Prova a cantare! Sembra essere tutta la mania nei Glee club al giorno d’oggi!”

“Inizierai a tenerlo fuori dalla mia testa, vero?” chiese Julian con un po’ meno convinzione e iniziando veramente a sembrare un po’ preoccupato.

Ricevette una risata in risposta. Una di “Windsor”, come gli Stuart tendevano a chiamarla adesso-dato che era una risata che significava “solo aspetta e vedrai”.

Julian gemette nel corridoio, grattando nell’aria per un momento frustato prima di allontanarsi con passo pesante. Avrebbe dovuto sapere che sarebbe stato una cattiva idea. Non c’era proprio una chiacchierata con uno Windsor. Ma per il resoconto, alla fine adesso aveva un’idea di quello che Logan vedeva in quel ragazzo.

Quando Kurt chiuse la porta della Sala degli Warblers, vi si appoggiò contro e lasciò uscire un sospiro di puro esaurimento. Era una giornata molto molto lunga che lo aveva aspettato per quella pazza fiera, ed essersi svegliato molto prima per essa senza aver usato molto di quel tempo per aggiustare tutto. Non poteva aspettare che il giorno fosse ufficialmente finito-e allora avrebbe ammonito lui stesso i gemelli per aver fatto qualche rappresaglia ai quei sadici Stuart.

Kurt si lasciò cadere su uno dei divani e si lasciò affondare completamente in esso, a faccia in già, sentendosi esausto. Sapeva che si sarebbe dovuto alzare, sapeva che avrebbe solo dovuto fare quello che si supponeva facesse, uscire fuori, andare dal gruppo del palco e aiutare la preparazione degli Warblers per la loro esibizione, andare a controllare se Finn era già fuori dal bagno e spedirlo a casa da Burt e Carole se non si era ripreso, ma proprio allora, non poteva costringersi ad alzarsi.

Cominciava ad appisolarsi un po’,sentendosi troppo al caldo e comodo, volendo essere da solo per un momento, in un posto dove poteva cancellare tutto quello che aveva sentito e detto quel giorno. Voleva dimenticare Warblerland per pochi attimi, e stare solo in qualche posto sicuro.

Il calore stava iniziando ad emanare dal basso della sua schiena ,e mezzo-addormentato, realizzò che c’era una mano lì, appoggiata solo abbastanza attentamente da catturare la sua attenzione senza provare a svegliarlo con la forza. Kurt borbottò nei cuscini, “…Ti porterò a casa più tardi, Finn…”

Una lieve risata. “Stai ancora dormendo, Alice…?”

Sorpreso, Kurt aprì un occhio, e vide Blaine inginocchiato vicino al divano, sorridendogli un poco. Kurt gli sorrise di rimando debolmente. “…mi hai spaventato per un minuto lì.”

“Ti ho detto che sarei venuto a cercarti,” disse semplicemente. “Se sei così stanco, gli dirò che devi tornare a Windsor.” Ma lascio che Kurt prendesse la sua mano per usarla come aiuto per alzarsi e sedersi come si deve sul divano.

“No…” Kurt lasciò uscire il suo respiro mentre si sedeva. Blaine non lasciò del tutto la sua mano, così strinse un poco la mano di Blaine. “…avevano detto che avremmo capito tutto questo.”

“Si…” Blaine si sedette accanto a lui. Kurt notò che non aveva il suo walkie talkie con lui. Chiaramente, non era interessato ad essere interrotto una seconda volta. “Questo è davvero…Beh…Penso che questo non doveva durare quanto l’ha fatto. Perciò, se va avanti ancora a lungo, sono completamente convinto che Mercedes mi ucciderà. E seppellirà il mio corpo nei boschi.”

Kurt rise un po’ con lui, guardando giù. Anche Blaine si voltò con un piccolo sorriso, apparentemente felice di avere anche guadagnato una risata e un grado di benessere tra loro. Le loro mani si poggiarono sul divano a un pollice dall’altra, ma non abbastanza da toccarsi.

Blaine chiuse gli occhi e prese un respiro profondo. “Senti…Mi disp-“

“Fermo.” Kurt lo guardò attentamente. “Fermo così.”

Blaine lo fissò. “Ma-“

“Beh io no voglio sentirlo,” rispose Kurt semplicemente, nonostante stesse stringendo i suoi pugni contro le sue ginocchia adesso.

“Perché no?” Blaine quasi rise allo sguardo deciso sul volto di Kurt.

“Perché è chiaro che in qualche modo abbiamo sbagliato entrambi.” Kurt guardò fuori dalla finestra. “Ed avevano entrambi ragione allo stesso tempo. Nessuno vince.”

“Kurt, io…” Blaine scosse la testa. “Kurt, quello che ho fatto…Era la prima prova per noi come coppia e non ce l’ho fatta. Ho fallito realmente. Avrei dovuto fidarmi di te e invece…” Lo fissò per un lungo momento prima di aggiungere, “…Non posso fingere di non averlo fatto.”

“Non sto dicendo che tu stia fingendo di non averlo fatto, perché l’hai fatto.” Kurt replicò. “E non fingerò che questo non mi abbia ferito…non fingerò neanche che ero completamente sicuro che non sarei stato convinto da Logan dal fare tutto quello cose con lui. E poi…Non ti ho detto tutto perché sapevo che avresti pensato…bhé, esattamente quello per cui abbiamo litigato. Se ti avessi solo detto cosa intendevo, non penso che questo l’avrebbe esagerato come quest’altro.”

“Beh…Non ti ho detto tutto,” ammise Blaine.

Kurt scosse la testa. “…abbiamo veramente bisogno di parlare di più. Non avrei mai pensato che ci sarebbe successo considerando tutto il parlare che facciamo quando siamo insieme…”

“E non pensavo che mi sarei mai sentito così geloso,” commentò Blaine.

“Tu eri geloso…” Kurt lo guardò con un sorriso veloce.

“Ovviamente,” Blaine gli sorrise. “Non puoi davvero incolparmi per volermi tenere aggrappato a te assolutamente tanto quando faccio.” Sospirò. “è il peggio che ho fatto. Ero così geloso di te e…” alzò le spalle. “Mi ha fatto fare cose davvero stupide.”

Kurt si morse le labbra alla sincerità arbitraria, sorridendo un po’ mentre posava una mano su quella di Blaine, tenendola strettamente e facendosi guardare dall’altro ragazzo.

Blaine strinse la sua mano. “Sai che cosa mi spaventava di più di tutto questo cosa…? Che…ti avrei perso definitivamente-specialmente dopo quel grosso litigio. Sarebbe stata la cosa più stupida che io abbia mai fatto.”

“Se hai finito con un’altra playlist infelice, penso che Wes e David siano preparati a farti veramente esorcizzare da Dwight.”

“Sono serio,” Blaine sorrise un poco, allacciando le sue dita in quelle di Kurt, che alzò solo leggermente le spalle.

“Beh,” mormorò Kurt, gli occhi lontani, “…suppongo che mentre io ho avuto i miei dubbi, ho scoperto che stavamo per parlarne finalmente. Dovevamo farlo. Siamo entrambi…davvero stanchi di correre. E non dovremmo correre via dall’altro…”

Kurt si alzò e si avvicinò alla finestra, dove il sole stava gradualmente scendendo. Blaine lo guardò con un espressione calma.

Ci fu una pausa che scese nell’aria, mentre entrambi stavano ancora aspettando qualcosa di più da dire. Kurt stava fissando fuori dalla finestre mentre il sole moriva, e considerando che voleva dirgli e domandargli se anche lui gli avesse detto tutto. Fuori, poteva vedere persone radunate in direzione del palco, guardando se possibile gli Warblers. Sorrise un po’ tristemente.

“…pensavamo che avremmo cantato insieme per il giorno di San Valentino…” mormorò Kurt alla fine. “Volevo cantare con te. Davanti alla folla. Sarebbe stato un bel cambiamento rispetto a tutti gli altri deludenti San Valentino. Volevo passarlo con il mio primo fidanzato.”

Blaine si alzò lentamente e si voltò verso di lui. “Pensavi che non credessi in San Valentino.”

“Oggi ne prova il motivo,” Kurt replicò con un piccolo sorriso mentre guardava verso Blaine. “Che casino, no?”

“Ci conosci, quindi,” disse Blaine, camminando verso di lui. “Siamo sempre in ritardo in qualche modo, ma lo facciamo.” Stese la mano e prese la mano di Kurt di nuovo.

Kurt guardò giù alle loro mani unite e rise lievemente, abbassando la testa. “A un certo punto nei giorni passati, quando non potevano neanche guardarci l’un l’altro…Avevo questo pensiero davvero persistente in un angolo della mia mente. Mi conosci, tendo forse a essere un po’…drammatico, ma Reed mi ha detto che questo particolare momento era importante.

Sospirò. “Stavo probabilmente fissando i fogli delle persone per un sacco di tempo prima che io realizzassi che…” lo fermò per un momento, guardando come doveva ammettere che questa era già imbarazzante. Blaine aspettò, ma ricominciò quando Kurt sbatté via la strana espressione che stava provando a nascondere. “Non voglio…cantare questa dannata canzone con qualcun altro oltre te. E voglio farlo senza radiazioni d’odio da qualcun altro di noi.”

Kurt leccò le sue labbra umide e alzò un po’ le spalle, guardando tutto eccetto Blaine. “Tu sai quale. Quello che continuava a provare prima che avessero perfino assegnato i compagni. …quello è tutto quello che volendo in quel momento, ed era solo bloccato nella mia testa.” Rise brevemente. “Stavamo litigando e tutto quello che riuscivo a pensare era a pensare con te. Riesci a crederci…?”

Blaine lo guardò con fermezza, così tante cose delle parole di Kurt che voleva confutare. Quindi cominciò con la cosa più importante. “…prima di tutto…Non ti ho mai veramente odiato. Neanche per un singolo minuto. Mai.” Si fece un po’ più vicino. “ Perché…hai mai pensato che io ti avrei odiato? Cioè tu potresti odiarmi, e non vorrei davvero incolparti, ma al contrario è…”

Kurt non guardò su verso di lui. “Te l’ho detto. Era giusto un pensiero, più probabilmente indotto da un’insanita temporanea. Sembra essere prevalente in quella casa in cui siamo.”

C’era qualcosa di davvero bizzarro in quella distanza, che rendeva solo abbastanza per loro vedere ogni cosa che dovevano. Un po’ di tempo dove tutto era sospeso silenziosamente nell’aria, pezzi che aspettavano di cadere perfettamente a posto, e lacci con qualche speranza-che sarebbe andata a posto.

Blaine stese in avanti una mano e toccò il viso di Kurt per farsi guardare da lui. Kurt sollevò gli occhi, e Blaine lo fissò come se stesse provando a memorizzare completamente il suo viso proprio in quel momento. Questo era una sorpresa per Kurt, che lo guardò di traverso, chiedendosi perché l’umore cambiava così improvvisamente, e perché diventava proprio così poco caldo, solo che un po’ più vulnerabile, e solo così leggermente urgente.

“Se…va tutto bene…” mormorò Blaine, chinandosi un po’ più vicino, il pollice che sfiorava la guancia di Kurt dolcemente.

Il respiro di Kurt si bloccò un po’ mentre Blaine si avvicinava di più, fissando attentamente negli occhi che lo guardavano con sincera supplica. Sentiva la mano di Blaine tremare un po’,e sollevò la sua per coprire quella sulla sua guancia. Il respiro di Blaine era caldo. “…possiamo per favore provare di nuovo…?” chiese Blaine dolcemente.

Gli occhi di Kurt si annebbiarono un poco, un sorriso timido sulle sue labbra. Blaine vide lo sguardo sul suo viso e lo tirò vicino a sé, tendendolo strettamente dato che avrebbe aspettato un eternità per questa possibilità, e in qualche modo, sarebbe certamente stato così. Mentre Blaine lo portava vicino, le braccia di Kurt si avvolsero intorno alle spalle di Blaine e lui tenne proprio così strettamente, sperando che le sue braccia non tremassero in modo così ovvio, sicuro con nessuna intenzione di lasciar andare.

“Mi dispiace…” sussurrò Blaine nella spalla di Kurt, stringendolo più strettamente. “Mi dispiace così tanto…”

Kurt chiuse gli occhi e si strinse solo in risposta, prendendo un vibrante sospiro, ricacciando indietro il pizzicori agli occhi e parlando a voce così bassa che poteva essere sentito solo nel silenzio. “Mi dispiace…” sussurrò in risposta, stringendo forte.

Nessuno di loro poteva aver davvero vinto. E l’orgoglio di rado era sbagliato da conservare quando uno comincia a considerare che forse c’è qualcosa di più grande da perdere. Questo genere di cosa non accadeva sempre tra le persone? Lì andava che i sentimenti senza parole di chiedere perché erano perfino separati con cui cominciare-lasciava solo un momento effimero, solo abbastanza veloce da essere senza senso dopo che bruciava via-contro la realizzazione che potevano provare di nuovo, movendosi con più cautela questa volta.

Nel silenzio, Kurt poteva sentire tutto. Poteva sentire il cuore di Blaine che martellava, la mano calda ferma sul retro della sua testa, e l’altro braccio saldamente intorno alla sua vita. Si chiedeva se Blaine sentisse le lacrime calde che cadevano sulla sua spalla, quelle che non voleva che lui vedesse ma che avevano trovato il modo per uscire comunque.

Forse lo faceva. Blaine solo si strinse a Kurt per un lungo, calmo momento, il suo corpo rilassato leggermente mentre sentiva il respiro di Kurt contro di lui. Forse era per quello che quando cominciò, cominciò così dolcemente, come se fosse quasi una ninna nanna. Solo per alleviare le ferite che nessuno di loro poteva vedere.

Never knew I could feel like this

Like I've never seen the sky before…

I want to vanish inside your kiss

Every day I love more and more…

Kurt alzò gli occhi verso di lui, il cuore che batteva giusto un po’ più veloce mentre riconosceva la canzone dal primo verso. Blaine prese il viso di Kurt tra le mani con attenzione, nel modo in cui le persone lo facevano quando erano preoccupati di rovinare qualcosa se l’avessero stretto troppo.

Blaine poggiò la sua fronte contro quella di Kurt, non abbastanza da sollevare i suoi occhi verso di lui ancora. Non c’era tanto che potesse fare per lui in quell’esatto momento, ma quello…entrambi avevano bisogno di quello.


Listen to my heart, can you hear it sing?

Telling me to give you everything…

Seasons may change, winter to spring…

Blaine ora guardò direttamente verso di lui con un piccolo sorriso. “But I love you…until the end of time”

Gli occhi di Kurt sgorgarono di nuovo, il respiro quasi trattenuto mentre Blaine continuava la canzone, con le sue mani che scivolavano giù prima di prendere quelle di Kurt, chiudendosi su di esse dolcemente.

Come what may

Come what may

I will love you until my dying day…

Kurt alzò lo sguardo su di lui, sorridendo timidamente attraverso il velo nei suoi occhi. Quello era molto più quelle prove senza fine-significava molto di più adesso-tutto era cambiato in pochi giorni, e in qualche modo, loro stavano trovando la loro strada per tornare indietro.

Strinse le mani di Blaine e dolcemente cominciò a cantare di rimando.


Suddenly the world seems such a perfect place…

Suddenly it moves with such a perfect grace…

Le voci si sollevarono insieme, loro stettero un po’ più vicini, gli occhi che non lasciavano mai l’altro: “Suddenly my life doesn’t seem such a waste…”

E Kurt sorrise a Blaine, i cui occhi solo si illuminarono in un modo che Kurt non aveva mai davvero pensato che avrebbe mai causato in qualcuno quando lo guardava. “It all revolves around you…” cantò, tenendo le sue mani.

Blaine lo portò vicino, mentre le loro voci crescevano insieme di nuovo per risuonare attraverso la stanze, le loro dite allacciate a quelle dell’altro.

And there's no mountain too high no river too wide

Sing out this song and I'll be there by your side…

Storm clouds may gather and stars may collide…

Blaine gli lanciò uno sguardo con un dolce sorriso. “But I love you…”

“I love you…” rispose Kurt, il viso che proprio arrossiva leggermente.

“Until the end of time…” entrambi cantarono, mentre fuori, al di là del vetro delle finestre, le luci della fiera si illuminarono in successione, penetrando attraverso il buio che stava calando sulla scuola-centinaia di luci brillanti che riempivano il palco, rivestendo il terreno della Dalton e ricoprire il palco contro il buio.

Come what may, come what may…

I will love you until my dying day…

Oh come what may, come what may…

I will love you…

“I will love you…” mormorò Kurt, guardando attentamente Blaine e la luce riflessa nei suoi occhi. “Suddenly the world seems such a perfect place…”

Blaine lo attirò più vicino, baciandolo brevemente, condividendo un respiro.

E senza preavviso, al di là del terreno della fiera, i fuochi d’artificio si librarono in cielo. Gli Warblers dovevano aver finito la loro esibizione da un bel po’-un orgia di luci e colori eruttarono tutti nel cielo scuro, riempiendo l’aria con luci e suoni, lasciando cadere migliaia di scintille verso terra come magia.

La coppia nell’ingresso poteva appena riconoscerne l’intensità che rischiava fuori dalle finestre della stanza in cui stavano-troppo assorti l’uno nell’altro, gli occhi pieni di speranza.

Come what may…

Come what may…

I will love you until my dying day

I fuochi d’artificio continuavano a bruciava anche mentre le loro voci proseguivano, gli occhi che non lasciavano mai l’altro, respirando profondamente per recuperare il fiato-come se rigorosamente scampassero all’annegare in una tempesta, e magari lo stavano facendo.

Kurt stava proprio per riprendere il fiato quando Kurt glielo fermò di nuovo movendosi in avanti e baciandolo più profondamente di prima, la mano che si muoveva su a prendere la guancia di Kurt mentre lo faceva. Il viso di Kurt si riscaldò, e rispose al bacio, la mano appoggiata al retro del collo di Blaine.

Non sarebbero mai stati più grati a un’unica canzone.

E allora la sala degli Warblers eruttò in acclamazione e applausi.

I due si separarono e si voltarono con gli occhi spalancati per trovare gli Warblers alla porta spalancata, ululando e fischiando mentre applaudivano così forte che Kurt poteva vedere le mani di Reed diventare rosse. Shane con lui stava saltando su e giù e si stava dimenticando del suo piede di nuovo-e le New Direction erano con loro, anche loro sorridendo da orecchio a orecchio. Harvey e la Medel stavano sulla porta, sorridendo un poco, ma anche loro stavano applaudendo sommessamente.

Reed stava davvero ridendo. “Okay adesso considereremo di perdonarvi per non averci visto esibirci!” disse, sorridendo al suo compagno di stanza.

“Finalmente!” disse Wes, lanciando le mani in aria, Mercedes che sollevava gli occhi al soffitto in sollevato consenso.

“Grande canzone!” sorrise Bailey, applaudendo.

“Perfettamente a tempo con i fuochi d’artificio, comunque-wow…” disse Finn, lanciando uno sguardo alle finestre, dove i fuochi d’artificio continuavano a bruciare. I gemelli si guardarono l’un l’altro e con discrezione si diedero un cinque-in realtà, i fuochi d’artificio erano partiti prima del previsto, ma erano arrivati al momento giusto. Loro erano sicuri che un certo Brucaliffo avesse fatto in modo che fosse proprio così.

Artie stava fischiettando e Santana stava sorridendo alla coppia nella sala che chiaramente aveva mancato di chiudere la porta alla loro precedente esibizione. Gli Warblers avevano intenzione di tornare alla Sala per fare una riunione, e le New Direction li avevano seguiti, dopo che Finn aveva espresso il bisogno di trovare Kurt.

Kurt rise un poco, ma lui e Blaine guardarono su sorpresi di vedere Logan tra gli Warblers. Stava anche lui sorridendo un poco-un sorriso un po’ più vero di quelli che entrambi avevano visto sempre-mentre anche lui batteva le mani. Fece a entrambi un piccolo cenno col capo, che era in sé un riconoscimento. Diceva alla coppia la sua attenzione di ritirarsi.

Kurt guardò Blaine, che continuava a tenere gli occhi su Logan. Blaine, ancora stando vicino a Kurt, gli fece un lieve cenno in risposto. Logan sorrise solo un po’ di più e con cautela si allontanò dagli Warblers, dietro gli altri, e svanì nel corridoio oltre.

Allora Kurt si voltò verso Blaine per un momento, considerando qualcosa prima di sussurrare, “Devo parlarti di una cosa dopo, va bene?”

Blaine lo guardò sorpreso e annuì. “Va bene.”

“Okay, sistematevi, sistematevi.” Disse Harvey, applaudendo forte per avere la loro attenzione. “Dato che sembra che abbiamo visitatori in Sala…” e sorrise alle New Directions, che gli sorrisero di rimando, “dobbiamo dimenticarci della riunione post-performance.”

Il viso di Rachel si abbatté lievemente. Tina ridacchiò.

“Ma, per beneficio dei due assenti…” sollevò un sopracciglio verso Blaine e Kurt, che arrossirono. “Ripeterò che tutti voi siete stati eccellenti oggi.”

Shane sorrise a Reed, che gli sorrise raggiante. I gemelli fecero l’occhiolino a Brittany, che rise.

“Se continuiamo così, saremo più che pronti per le Regionali. Dove voi ci aspetterete, presumo,” aggiunse verso le New Directions, e Rachel allora fece un enorme sorriso. “Assolutamente!” disse orgogliosamente.

“Accettiamo la sfida ,Signor Harvey,” rise Mercedes.

“Sarà ‘accettata’, non ti preoccupare,” la assicurò Harvey con un sorriso. “Anche se devo ammettere…” guardò verso l’insieme di ragazzi degli Warblers e delle New Direction che si erano esibiti a metà giornata. “Che sembra che tutti voi lavoriate bene insieme.”

La Medel sembrò soddisfatta. “Questo è sempre un buon segno, sapete. Dovremmo provare questo di nuovo una volta-in un ambiente di non competizione. Mi chiedo cosa se penserebbe Will Schuster di questo.”

Ci fu un ruggito di desideroso assenso da chiunque nella stanza e Harvey dovette calmarli tutti di nuovo. “Questo è abbastanza per un solo giorno, penso, tutti-andate. Uscite da qui-ricordatevi di prepararvi per la serata dei genitori con i vostri suggerimenti per la canzone ed iscrivervi, quelli interessati agli assoli.”

“Cos’è la serata dei genitori?” chiese Tina a David mentre l’intero gruppo iniziava a uscire dalla sala.

David sorrise tristemente. “Una notte d’inferno, più che altro.”

“Tutti i genitori e i tutori vengono tutti eleganti soprattutto per essere messi al corrente su quello che sta succedendo nell’anno in corso,” disse Evan. Ethan annuì, “Si suppone che noi ci esibiamo per loro, i migliori vengono premiati, tutta quella cerimonia e pubblica ostentazione.”

“Perché è una notte d’inferno, allora?” chiese Rachel, la fronte aggrottata. “Non siete felici di esibirvi davanti a un simile pubblico esclusivo?”

“Perché tutti facciamo questo davanti agli occhi più giudicatori del pianeta: i nostri genitori,” Wes brontolò mentre lasciavano la stanza.

Kurt e Blaine seguirono gli altri fuori dalla sala, ma Harvey li bloccò. Guardò attentamente i due, ancora con le mani intrecciate. Sembrò considerarli per un momento e disse, “Se aiuta, sono ancora abbastanza sicuro sul lasciare che voi due prendiate il comando nella serata dei genitori. E non solo perché siete due dei migliori.”

“Avete già mostrato un miglioramento,” disse la Medel con un sorriso. “Abbiamo detto che avete lavorato davvero duramente durante tutta la fiera…Perfino Logan si è comportato abbastanza bene oggi. E i vostri compagni Warblers hanno espresso la vostra mancanza sul palco con loro.”

Kurt sorrise un poco-ma non troppo. Non avrebbe voluto sembrare troppo appassionato adesso…

Harvey e la Medel si scambiarono uno sguardo l’un l’altro, e finalmente, Harvey disse, “Tutto ok ,beh… Permetteremo tutti voi tre di provare per la guida la sera dei genitori. La preferenza andrà ancora verso i solisti attuali-Reed e i gemelli, ma i vostri compagni Warblers potrebbero eleggermi, potresti guadagnare il palco.”

“Abbiamo bisogno di due solisti-solo due, separati solisti.” Medel annuì, ignorando lo sguardo di speranza che stava di sicuro apparendo negli occhi di Kurt. “Quindi dovreste prepararvi.”

“Grazie, signore,” annuì Blaine con un sorriso verso il direttore. Harvey mise una mano sulla spalla di Blaine. “Ho bisogno di prenderti in prestito per un momento, voglio parlarti di tuo fratello.”

Blaine sembrò confuso. “Shane? Cos’ha fatto?”

“Beh, mi è capitato di vederlo in azione oggi…” e condusse Blaine attraverso la stanza ,il ragazzo preoccupato che lasciava la mano di Kurt mentre seguiva il direttore.

Kurt fu lasciato con la Medel ,verso cui si giro allora. La Medel gli sorrise e disse, “Sono molto felice che tu e Blaine abbiate risolto le cose. Dev’essere stato difficile per entrambi. E da come appare…Logan si è calmato un po’. Spero che le cose migliorino.”

“Anche io, Miss Medel,” rispose Kurt.

Si fermò per un momento, chiedendosi se dovessi-stava saltando terribilmente alle conclusioni, ma cos’altro poteva essere?-ma se lei non era neanche riuscita a dirlo ad Harvey ,probabilmente aveva bisogno di tutto il supporto che poteva avere. Quinn e Babygate non avevano esattamente lasciato a Kurt con piacevoli ricordi sulle gravidanze non programmate. Prese le sue mani velocemente con un sorriso precipito attraverso i suoi lineamenti. “Signorina Medel. Sta bene?”

Perplessa, il direttore femminile lo fissò. “Oh, si, certo che sto bene.”

“è solo che…L’ho vista stare male l’altro giorno,” le disse Kurt, lanciandole un occhiata piena di significato.

Lei non la colse. “Oh, te l’ho detto-ero solo un po’ nauseata.”

“è stata male anche oggi,” aggiunse Kurt con enfasi.

“Oh è che…erano solo i biscotti.” Il suo sorriso cominciò a tremare un poco.

Kurt la fissò con gli occhi spalancati. “Okay…beh…” e disse questo lentamente, “Voglio solo che lei sappia…che ho questo tipo di cosa prima con alcune persone che conosco e…” la guardò attentamente. “Lei può fidarsi di me.”

La Medel lo fissò, ancora un po’ insicura, ma le sue mani si strinsero su quelle di lui. “Cosa intendi?”

“…sto solo dicendo che posso stare attento per lei un po’,se ha bisogno di aiuto.”

Dovette averle fatto capire alla fine, perché le mani di lei si strinsero in quelle di Kurt un po’ di più. “Kurt…sei davvero un bravo ragazzo e uno studente eccellente,” cominciò lei, suonando un po’ incerta. “Ma…io penso che tu e io possiamo essere d’accordo…sul tenere questo tra noi due per un po’. Va bene?” disse, allargando i suoi occhi verso di lui.

“Gliel’ho detto,” replicò Kurt ,chiedendosi se lei avesse realizzato che stava impedendo la circolazione nelle sue mani. “Può fidarsi di me.”

La Medel sembrò preoccupata. “Hai… Hai parlato di questo a qualcuno…? Della mia, um…situazione?”

Kurt sentì un campanello d’allarme. Reed sapeva. Lui era lì, aveva sentito tutto. Ma forzò un sorriso verso la Medel e mentì splendidamente. “No, certo che non l’ho fatto.”

Il sollievo passò attraverso gli occhi di lei. “Okay. Allora…allora mettiamo da parte l’argomento adesso ,va bene? Andrà tutto bene.” E da quello ,lei intese che non si sarebbe dovuto parlare di quello. Mai più. C’era risolutezza in quello.

Kurt annuì. “Capisco.” Lasciò andare le sue mani. “A domani, signorina Medel.”

“A domani…” annuì la Medel ,guardandolo con ancora un senso di preoccupazione mentre lui adesso camminava fuori nel corridoio, seguendo dietro Harvey e Blaine, che si erano mossi in direzione delle uscite come gli altri Warblers.

Quando Kurt arrivò alle porte dell’edificio sud e di quello principale, Blaine corse verso di lui, sembrando un po’ logorato. “Allora?” chiese Kurt mentre andava verso di lui ,uscendo dalle porte verso di lui. “Cosa voleva Harvey?”

“Ha visto Shane esibirsi in quella battagli di danza,” borbottò Blaine. “Mi ha chiesto se Shane sapesse cantare.”

Gli occhi di Kurt si spalancarono. “…stai dicendo…”

“Era solo un pensiero-o meglio io sto pregando che sia solo un pensiero,” rispose Blaine, sembrando un po’ imbronciato. “Mi ha chiesto perché Shane fosse in un'altra scuole mentre io ero in questa. Gli ho detto che era stata una decisione di Shane andare a Walcott-non mi ha detto perché.”

“Ha chiesto se Shane considererebbe un trasferimento alla Dalton?” sorrise compiaciuto Kurt.

“Per favore non cominciare a spaventarmi, Kurt, davvero, è troppo,” Blaine nascose il viso nelle sue mani mentre arrivavano ai gradini di davanti e trovavano gli altri ragazzi ad aspettarli lì. “Sono stato a scuola con Shane prima e posso dirti proprio adesso che mi ha preparato ad entrare a Windsor.”

“Cosa su di me?” sorrise Shane mentre li raggiungeva.

“Niente,” rispose Blaine tranquillamente. “Che sei un terremoto.”

“a quanto pare lo sono,” disse Shane mestamente a Reed, che rise solo verso di lui. “Sempre stato. Ho una lunga, documentata storia di essere-terremoti.”

Alla parola “storia”, un pensiero passò di corsa nella mente di Kurt e si voltò verso Blaine immediatamente. “E parlando del dirci l’un l’altro tutto, ho incontrato una ragazza oggi che ti stava cercando. Ha detto che avevi un passato con lei? Di cosa parlava?” incrociò le braccia al petto.

Blaine lo guardò, perplesso. “Una ragazza?”

Perfino Shane sembrò sorpreso e si voltò verso suo fratello. “Non dirmi che uno dei tuoi finti appuntamenti ancora ti rintraccia.”

“Cosa? No!” lo fissò Blaine. “L’avrei sentito-“

“Wow, questa storia di famiglia va un po’ più lontano di quanto crediamo…” David fissò i due Anderson.

“Bhé c’era un fiore parlante che cercava Blaine prima,” commentò Evan, inclinando la testa. “Capelli castani, stelo carino ,davvero carina con lunghi capelli castani.”

“Cosa?” chiese Blaine, confuso e schivando l’intenso sguardo fisso da Kurt.

“Quel fiore parlante!” disse improvvisamente Ethan, puntando il dito.

E lei era lì. La ragazza che Kurt aveva incontrato prima stava correndo attraverso la folla che si disperdeva lentamente per il terreno della fiera verso Blaine in una linea diretta ,sembrando davvero euforica. “Blaine!” urlò, scuotendo la mano.

Blaine alzò lo sguardo e la vide, per un momento spaventato, e poi il suo viso immediatamente si illuminò nello stupore assoluto. “O mio Dio…Rebecca! Non ci credo!” Corse in avanti e immediatamente la abbraccia mentre lei lo raggiungeva. Lei gli baciò la guancia e colpì affettuosamente le sue spalle, sembrando molto felice.

Kurt rimase a bocca aperta. Blaine sembrava emozionato. “Cosa-quando sei venuta? Quanto sei stata in Ohio?”

“Rebecca?” disse Shane ,sembrando anche lui sorpreso e abbastanza felice.

“Anche Shane è qui!” esclamò Rebecca ,sembrando perfino più felice mentre gli dava un abbraccio stretto. “Pensavo che tu andassi in una scuola in Colorado!”

“È così-sono venuto per una visita-“

“Pronto ,siamo ancora nel buio qui,” suggerì Kurt al suo fidanzato, che saltò. Blaine rise un poco. “Oh, no, Kurt non è così. Questa è Rebecca ,lei è-“

Fu bloccato dalla ragazza veramente eccitata. “Finalmente, Blaine! Ti abbiamo cercato ovunque in questa fiera, non stavi fermo per un minuto!” Si voltò all’improvviso dietro di lei e cominciò ad agitare la mano, saltellando su e già eccitata quanto Shane prima. “Tesoro! Dolcezza, qua! Ho finalmente trovato Blaine!”

Fu così che un’adorabile ragazza in jeans, scarpe da corsa e una giacca in pelle si avvicinò ,i suoi bellissimi capelli rossi liberi sulle sue spalle. Se Kurt pensava che Blaine fosse sembrato sbalordito quando aveva visto Rebecca ,non era niente in confronto allo shock che ebbe ora nel vedere la rossa.

“O mio Dio… Erin!” restò senza fiato Blaine, immediatamente afferrandolo in un abbraccio senza esitazione. “O mio Dio ,sei qui! Sei davvero qui!”

“Lo sono davvero!” la rossa rise, abbracciandolo forte di rimando. “è passato così tanto! Amico, Blaine, ecco-sono così felice di vederti di nuovo! Sono passati secoli!” lo fissò ,le mani sulle sue spalle. “…e non sei cresciuto di un centimetro.”

“Tu-!”

“Erin!” Shane esclamò e placcò la ragazza a terra per il divertimento di Reed.

“Che diavolo-sei anche tu qui, tu piccolo vermiciattolo?” la rossa brontolò da terra. “Sei cambiato del tutto, Shane? Entrambi?” Ma sbuffò di rimando una risata mentre si alzava con lui, chiaramente felice di vederlo.

“Erin…?” sussurrò Reed a Kurt ,chiedendosi se il suo amico sapesse più di lui. Kurt ci pensò per un momento e guardò Reed ,realizzando. “Erin…? Come…Erin dalla tua vecchia scuola?” aggiunse Kurt, fissando Blaine. “Una dei tuoi ‘Fabulous  Five’?”

“Ci chiami ancora così?” chiese Erin a Blaine ,la sua espressione un po’ ammorbidita.

“Certo che lo faccio,” rispose Blaine con un sorriso. Rebecca sembrò contenta della risposta, sorridendo e stringendo la mano di Erin. “Vedi?” disse, poggiando la testa sulla spalla di Erin. “Te l’ho detto che sarebbe stato lo stesso di sempre.”

“La stessa cosa per voi due,” sbuffò Shane mentre Erin fece scivolare un braccio intorno alla vita di Rebecca per darle un bacio veloce sulle labbra. La relazione tra Erin e Rebecca fu capita da chiunque istantaneamente-i gemelli gemettero un poco capendo perché erano stati così rifiutati prima, e cosa intendeva lei davvero con “ragazza”.

Erin all’improvviso si separò da Rebecca. “O cosa sto facendo? Non vi ho detto la parte più importante!” afferrò le mani di Blaine. “Non crederai mai a questo-te lo giuro, non lo farai.”

“Per favore dimmi che non ti stai trasferendo a Dobry Hall o qualcosa del genere,” disse Blaine ,quasi spaventato della risposta se veniva dall’entusiasmo esplosivo della rossa.

“Che cosa diavolo è Dobry Hall? No!-Cioè-zitto per cinque secondi!” Erin sembrò davvero euforica quanto Rebecca ,che Shane stava presentando a un Reed ancora confuso. “Sapevamo che dovevamo venire dritte qui per dirtelo!”

“Dirmi che cosa?” fissò Blaine. “I tuoi genitori ti stanno riportando qui? Stai correndo di nuovo? Olimpiadi? Cosa?”

“Wow ,non stai zitto.”

“Ho provato a farlo stare zitto, qualche volta.” Fece Kurt.

“E questo deve essere il fidanzato di cui mi ha parlato Becca,” sorrise Erin, sollevando Kurt in un veloce abbraccio da orso. “Aaah ,finalmente. Una parola di avvertimento: quando comincia a fare cose folli come scalare mobili, solo tiralo giù, starà bene. Distrailo dalla sua pazzia interna.”

“Lo faccio ,un sacco, evidentemente,” sorrise Kurt verso Blaine ,che divenne scarlatto.

Erin si spostò e disse, “Cosa sto dicendo? Non te l’ho ancora detto!”

“Detto cosa?” domandò finalmente Blaine.

Reed fissò Shane ,chiedendosi perché lui fosse fermo lì ,bianco come un lenzuolo e immobile. Sembrava come sotto shock. Toccò la sua mano. “Shane? Shane, cosa c’è che non va?”

Rebecca si voltò con gli altri, sorridendo quando vide cosa Shane stava fissando. “lui è qui.”

“lui…?” chiese Reed.

Kurt fissò l’alto ,magro, ragazzo dai capelli castani che camminava verso di loro, vestito di abiti curati e indossando un paio di occhiali bordati d’oro. Il suo sorriso era gentile ,ma i suoi occhi sembravano stanchi. Ma quegli occhi dovevano già aver mai lasciato Shane.

“L’abbiamo trovato, riesci a crederci?” Erin fischiò selvaggiamente verso un ugualmente colpito Blaine. “Pensavamo che non l’avremmo mai visto di nuovo ma l’abbiamo trovato! Ci siamo imbattute in lui in una convention su un libro a San Francisco.

Shane era reso muto e paralizzato. Reed fissò da lui al ragazzo alto e di nuovo indietro. “Shane?”

Il ragazzo alto sorrise a Shane, sembrando abbastanza dispiaciuto. “…ciao.”

Shane sbloccò la sua gola ,la sua voce che suonava distante. “…tu…”

Kurt guardò Blaine, che disse, completamente atterrito, “…Micah.”

Erin e Rebecca stavano sorridendo impazientemente, e tutti gli altri ragazzi di Windsor sembravano confusi. Ma Kurt sapeva chi fosse Micah, e, dall’espressione sui visi di Shane e Blaine, e mentre ora si voltò verso il suo basso compagno di stanza, che sembrava in ansia-come se stesse cominciando a fare una terribile e accurata supposizione-che non erano completamente fuori pericolo.

Loro c’erano giusto appena entrati.

Era tardi. Lo spazio aveva solo pochi studenti che stavano ancora volendo mettere via tutta la roba della fiera-gli altri erano andati via e collassati nei loro dormitori. Bailey era proprio pronto a smontare la cabina di studio quando sentì qualcuno arrivare dietro di lui. “Hey, Tipton.”

Lo Warbler di Stuart si voltò e trovò Julian che stava lì, sembrando un po’ pallido in viso, le mani nelle tasche. Era da solo. Sorpreso ,Bailey disse, “Oh hey, Julian. Che succede? Sembra come se…stessi male. Non hai mangiato quei biscotti, vero?”

“No, no…” Julian sorrise un poco. Sembrava davvero sottomesso e Bailey si stava proprio per offrire di portarlo alla clinica quando Julian disse, “Hey, posso…uh…” si bloccò poi solo scrollò le spalle e indicò la cabina di musica un po’ in modo depresso. “…pensi che io possa provarlo? Prima che tu lo smonti?”

Bailey lo guardò incredulo. Che cosa se ne faceva Julian di una cabina di registrazione fatta da studenti? Poteva probabilmente registrare qualcosa in uno dei centinaia di studi che sarebbero stati più che felici di averlo. “Vuoi fare un CD?”

“…Si ,in qualsiasi modo tu voglia chiamarlo…” mormorò Julian ,gli occhi verso il terreno. “Va bene?”

Lui non aveva mai chiesto permessi. E da tutto quello che Bailey aveva sentito e sapeva, era sicuro che quella era infine il crollò di Julian. “Sicuro…cioè…se vuoi.” Indicò la cabina. “Vuoi che lo trasmetta?”

“Per cosa…?” borbottò Julian. “…nessuno ascolterà.”

Il terreno era praticamente vuoto, ma Bailey era sicuro che non era proprio quello che Julian intendeva. Si sentiva un po’ colpevole ,sapendo il suo segreto adesso. Ma se l’avesse fatto sentire meglio… “Okay. Cosa canterai?”

Julian glielo disse. Bailey si sentiva peggio adesso. “Julian…”

“Cosa?”

Non supponeva di sapere niente. Si supponeva che fosse un altro Stuart nell’oblio. Ma voleva davvero tanto chiedere cosa ci fosse nella mente di Julian proprio adesso perché altro avrebbe voluto cantare una canzone da solo ,freddo, tardi nella notte? Stava cantando per qualcuno che non avrebbe mai ascoltato, che non l’avrebbe mai saputo. Bailey era sicuro adesso ,se non l’era stato prima, che Julian aveva ogni intenzione di andarsene.

Non pensava che andasse così male. Pensava davvero che avrebbero aggiustato questo.

L’attore nella cabina si sedette a un alto sgabello che era stato messo lì, e infilò le cuffie, gli occhi chiusi e dimentico del fatto che il suo compagno di classe fuori era davvero scombussolato. C’era abbastanza dolore in lui da non notare nemmeno che Blaine stava mostrando ogni segno di conoscere il suo segreto.

Kurt aveva avuto l’idea giusta-cantare, ecco. Forse avrebbe aiutato. Era una lunga prova-una prova davvero lunga-ma avrebbe provato ogni altro modo per sentirsi meglio su quello. Per la prima volta dall’anno da matricola, si era confrontato con la presenza di essere veramente capace di staccare e svanire solo, non poteva respingere indietro quello che provava: quel sentimento di essere schiacciato sotto i piedi e trascurato.

Non aveva potuto nasconderlo con la spavalderia-Kurt aveva visto dritto dentro di lui-non aveva potuto nasconderlo comportandosi come un idiota-Derek l’aveva trovato trasparente-e non aveva potuto neanche nasconderlo da quel nuovo ragazzo fan che non lo conosceva neanche-Adam lo sapeva e aveva detto così quando era con lui alle gradinate.

Solo la persona che contava davvero non l’aveva notato. Ma come poteva?

Bhé…non importava più. Stava dicendo addio.

Catturò lo sguardo di Bailey, e fece un cenno verso di lui. Bailey ,ancora non piacendogli questo, sospirò soltanto e fece partire la base. Mentre la musica suonava, tenne i suoi occhi assorti su Julian mentre stese la mano in avanti attentamente ,e colpì un bottone con una luce rossa, con la scritta “registrare”.

Julian fece un passo verso il microfono, gli occhi chiusi, una mano sulla cuffia, pronto a cantare dentro le mura della Dalton per un ultima volta.

The time is right; I'm gonna pack my bags

And take that journey down the road…

Cause over the mountain I see the bright sun shining

And I want to live inside the glow

Yeah…

Bailey si sedette, sentendo Julian cantare. Era un cantante fantastico. Ma quello era il problema-le persone che erano cantanti fantastici esprimevano così tante emozioni quando cantavano. E il modo in cui Julian stava cantando adesso… quasi sentiva che si stava intromettendo in qualcosa di molto privato. Era qualcosa che non aveva mai visto o si sarebbe aspettato dall’altezzosa celebrità. Voleva fermare la registrazione-perché stava registrando più che solo la canzone di Julian.

Stava registrando lui come la persona che nessuno avrebbe mai davvero visto.

I wanna go to a place where I am nothing and everything…

That exists between here and nowhere…

I wanna go to a place where time has no consequences oh yeah

The sky opens to my prayers…

Julian non riusciva a ricordare molto bene il preparare le valigie. Ricordava il prendere i suoi vestiti e le cose personali, e metterle dentro la valigia e la borsa da viaggio. Ricordava il lasciare la sua uniforme ,i libri di scuola ,e tutte le altre cose che non erano davvero sue in fondo.

O più che altro ,tutto quello che aveva anche il più insignificante ricordo del suo tempo alla Dalton Academy.


I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

Ricordava il prendere la pila di fotografie dalla sua scrivania. Non ce n’erano tante, ma ognuna coinvolgeva lui ,Derek e Logan, in tutti i modi dall’anno da matricole. Derek diceva che se si dava una scorsa a esse, si poteva veramente vederli crescere un po’.

Julian c’era di meno in quelle foto. Soprattutto ,Derek e Logan erano presenti. E quindi l’attore le tese attentamente verso il bidone della spazzatura e le lascio cadere.

Non c’era neanche stato abbastanza in giro perché loro sentissero la sua mancanza in qualche modo. E perché avrebbero dovuto…? Cosa aveva mai fatto per cui a loro mancasse in qualche modo? Seriamente  adesso-

-Logan l’avrebbe perfino notato?

I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

Derek andò alla casa di Stuart dopo aver parlato con Murdoch nell’edificio sud e in quello principale. Era disperato di prendersi qualche pausa. Quindi le sue fidanzate l’avevano preso e aveva un sacco di spiegazioni da dare. Era finita adesso.

Si fermò quando vide le valigie affianco alle porte di Stuart ,si infilò senza dare nell’occhio all’angolo dell’ingresso. Sentiva il sangue bruciare alla vista delle targhette. Sapeva a chi appartenevano quelle borse e immediatamente corse su per le scale, andando attraverso il corridoio.

Prima che potesse perfino chiamare il suo nome ,si bloccò di nuovo. Vide Julian in piedi davanti alla stanza di Logan. La luce era accesa nella stanza, filtrava attraverso una fessura sotto la porta. Ma Julian stava lì ,alla porta, fissando la luce sotto di essa.

Please understand that it's not that I don't care

But right now these walls are closing in on me…

Derek guardò, il cuore che affondava, mentre Julian continuava a stare lì. Fissò il suo amico, mentalmente spronandolo. Vai. Dai, puoi farlo. Solo bussa a quella dannata porta, Julian, dai. Devi dirglielo. Devi!

Per un momento, quando Julian sollevò gli occhi e uno dei suoi pugni stretti si mosse in avanti per colpire la porta ,Derek volette saltare.

Poi Julian solo si riscosse leggermente, e fece un piccolo passo indietro, chiudendo gli occhi e prendendo un respiro scosso.

Non poteva. Proprio non poteva. Era troppo difficile. Ed era troppo lontano per cadere.

Perché stava piangendo. Voleva prendersi a pugni-perché non riusciva a smettere? Voleva urlare alle sue lacrime di smettere di scendere. Perché quello era stupido-quello era niente.

Era sempre, sempre-sarebbe sempre stato-niente.

I love you more than I love life itself…

But I need to find a place where I can breathe

I can breathe…

Derek vide le lacrime cadere e calare nei suoi occhi. Lasciò uscire un respiro, e camminò verso il suo amico ,che forse aveva saputo per tutto questo tempo che lui era lì. Si avvicinò a lui, e dolcemente mise il suo braccio intorno alle sue spalle. Julian crollò contro di lui, scosso.

“Mi dispiace ,D…” disse senza fiato. “Ero solo-“ un idiota.

“Va bene…” Derek mormorò alla fine, la voce così bassa che solo Julian poté sentirlo. Scosse la testa. “…va bene ,Jules… Ci hai provato. In fondo…in fondo ci hai provato.” Quello contava qualcosa. Non stava per spingerlo. Era troppo difficile da guardare.

Lo condusse lontano dalla porta, silenzioso come erano venuti. La persona dall’altra parte non avrebbe mai saputo che erano perfino stati lì.

I wanna go to a place where I can hold the intangible

And let go of the pain with all my might…

I wanna go to a place where I'm suspended on ecstasy

Somewhere between dark and light

Where wrong becomes right…

Bailey guardò dalla stanza comune mentre Julian, avvolto in un grosso cappotto ,passava con Derek nell’ingresso principale. Si sollevò dalla sua sedia, la fronte aggrottata. Quella notte? Stava andando quella notte? Logan lo sapeva? Guardò su per le scale da cui i due erano appena scesi. Non c’era nessun movimento al piano di sopra…

Dalla sua stanza ,Logan sedeva ignaro. I suoi pensieri non erano in nessuno posto vicino a Julian in quel momento. Stava ponderando un messaggio che non si aspettava di ricevere.

Era di Blaine.

‘Kurt ci vuole parlare. Tutti e tre. Vuole sapere tutto. Voglio dirgli la mia parte. Ma non conosco la tua.’

Logan poggiò i gomiti sulla sua scrivania e si voltò verso la finestra, stupito.

I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

Bailey guardò Derek aiutare Julian a caricare i bagagli nell’ingresso, Julian che prendeva la sua borsa da viaggio e Derek che prendeva la valigia. Guardò Derek lanciare a Julian una lunga occhiata senza dire una parola, chiedendo in silenzio se il suo amico voleva davvero farlo.

Julian stette davanti alla porta per un momento, perso nei suoi pensieri ,e guardò Derek alla fine con un piccolo cenno.

Aprì la porta.

I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

I wanna go to beautiful, beautiful, beautiful…

L’aria era fredda ,e pungente. La Dalton era tranquillo come mai di notte.

Dalla casa di Stuart ,Julian si voltò indietro verso Derek con un ansito spaventato, afferrando il suo amico che sembrava in orrore: schizzò tutto sulle scale d’ingresso della casa di Stuart che sembravano rose rosse schiacciate ,petali pianti e piegati ovunque ,e un liquido rosso tingeva il terreno ,nero alla luce della luna.

Una fotografia mutilata di Julian-presa dall’annuario della scuola-stava sui gradini.

Derek sibilò una maledizione e tirò Julian indietro dentro velocemente, guardando intorno per terra in cerca di qualche segno su chi l’avesse fatto. Spinse Julian dentro ,e immediatamente chiuse la porta mentre andava a prendere un secchio d’acqua per sbarazzarsi del “regalo”.

Julian si gettò contro il muro ,il cuore in gola. Era peggio adesso. Sapeva che era peggio adesso che il messaggio era forte e chiaro.

Non poteva andarsene.

E in un sentiero, lontano oltre il terreno, nel silenzio della notte, goccioline rosse brillavano sulla strada per la casa di Hanover. Justin Bancroft non le aveva notate mentre ci andava, spingendo avanti sua sorella e ansioso di darle un serio rimprovero. Ma Laura Bancroft le notò. Vide le gocce rosse, confusa, chiedendosi se fosse vernice.

Vide che la scia andava dentro la casa, e su per le strada.

L’ultima cosa che vide prima che Justin la spingesse nella casa comune fu Adam Clavell di sfuggita, che fissava fuori dalla finestra del secondo piano che si affacciava sulla casa di Stuart.

 

Nel prossimo episodio: Lo scorso anno, un ragazzo venne alla Dalton Academy. Si era trasferito dalla Stanton High School. Era arrivato per sfuggire ai bulli della sua scuola, cercando un rifugio. Era stato assegnato alla casa di Windsor, dove incontrò per la prima volta i suoi folli occupanti ,e incontrò l’alto cantante solista, Logan Wright. La storia dello scorso anno sarebbe stata raccontata da tante persone a Kurt, che credeva che merita di sentire esattamente cosa fosse successo che li avesse portati tutti a quel punto.

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