Moony Girls

di Ciliegia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Confetti Furbetti ***
Capitolo 2: *** Colazione con sorpresa ***
Capitolo 3: *** Conoscenze ***
Capitolo 4: *** Incidenti e mosse false ***
Capitolo 5: *** Giorno uno:tiriamo le somme! ***



Capitolo 1
*** Confetti Furbetti ***


Note

Note: E' la mia prima fic che contiene dei personaggi originali, quindi, vi prego, NON siate clementi. Criticate tutto il criticabile!.

 

In occasione delle feste natalizie il dormitorio di Grifondoro era stato completamente riempito di enormi ritratti, che ammiccavano da ogni punto d'appoggio disponibile. Uno era stato persino ritrovato nella vasca da bagno degli allievi del sesto anno e Neville aveva rischiato di svenire con tutto l'accappatoio, prima che quell'anima buona di Harry  riuscisse a farlo evanescere.

Che cosa dovessero rappresentare quei numerosi omini informi con i capelli neri, gli occhiali e un buffo cappello rosso in testa, nessuno era riuscito a capirlo. Ma non c'erano dubbi su chi ne fosse l'artefice.

E come Ron amava rinfacciare ad Hermione ogni volta che uno di quegli obbrobri, nuovo di zecca, veniva ritrovato nei posti più impensabili, se lei non avesse spaventato tutti gli elfi domestici con le sue sciarpe e i cappelli coi pompon , Dobby non avrebbe mai potuto preparare un regalo di Natale così apprezzato.

A queste esplicite lamentele la ragazza rispondeva con un altezzoso: "Non capisco di cosa tu stia parlando, Ronald" e senza scomporsi ulteriormente continuava a sferruzzare la sua collezione autunno-inverno per elfi liberi e alla moda.

Anche quella sera Hermione era occupata con le nobili opere del C.R.E.P.A., seduta sulla poltrona migliore davanti al fuoco. Tuttavia sul suo volto era disegnato un cipiglio non proprio benevolo e ogni due o tre minuti lanciava delle occhiate di rimprovero verso il tavolo accanto alle scale scuotendo la testa, contrariata.

In realtà non era propriamente il tavolo a scatenare le sue ire, ma i suoi occupanti.

Ignorando il suo: "Ron, tu sei un prefetto!", il ragazzo, con l'ausilio del vecchio mantello di Harry, si era diretto ad Hogsmeade attraverso la strega orba e adesso stava raccontando con dovizia di particolari le sue avventure.   Al centro del tavolo figuravano mucchi di dolci provenienti da Mielandia, da cui Neville si serviva abbondantemente.

Colin Canon, che approfittava di ogni occasione per immortalare il suo beniamino, scattò una foto di Harry con una barretta di Cioccolato-auto-farcito, una foto di Harry con un lecca-lecca al pollo con patate, una foto di Harry con...

Calì e Lavanda, che dopo i suoi successi come portiere avevano rivalutato Ron, pendevano dalle sue labbra e non batterono ciglio quando lui raccontò di aver affrontato un ragno gigantesco che voleva rubare tutti gli Scarafaggi a grappolo, né quando ricordò di essere stato circondato da un gruppo di Veela adoranti.

Ginny scuoteva la testa in modo molto simile ad Hermione, mentre succhiava una caramella alla menta frizzante. "Veela adoranti, Ron?"

Il fratello arrossì leggermente in zona orecchie e annuì.

"E poi cosa è successo?", infierì Ginny, afferrando un altra caramellina al mirtillo piccante.

"Ho detto loro che...ehm...dovevo tornare a scuola e..."

"E non hai raccontato di quando invitasti al ballo Fleur Delacour?"chiese la ragazza con un ghigno.

Ron adesso somigliava terribilmente ad un pomodoro: "Non ce n'è stato il tempo."

"La verità è che non ci sai proprio fare con le ragazze, fratellino."

"Non è vero."

"Scommettiamo?" propose Ginny, che ora masticava un confetto alla liquirizia raggelante.

Ron fissò la sorella leggermente spaventato, cercando di ignorare i numerosi sguardi che si erano posati su di lui.

"Va bene."deglutì lui.

"Ti do una settimana di tempo per conquistare una ragazza."

"Chi?", chiese Ron, rassegnato.

"Una delle Moony Girls. A tua scelta." rispose Ginny, gongolante.

"Che cosa?!Stai scherzando?!Ginny, non puoi farmi questo!"

Neville, Harry e Colin scoppiarono a ridere a crepapelle, dando delle pacche di incoraggiamento sulle spalle di Ron.

"E a voi tre lascio le altre!" aggiunse Ginny con un ampio sorriso.

I ragazzi all'improvviso non trovarono più niente di cui ridere.

"Ron, dove le hai prese queste?" chiese Lavanda , indicando le caramelle.

Il ragazzo afferrò il pacchetto e lesse sulla confezione: "Confetti Furbetti, rendi diabolica la tua mente e organizza tiri mancini per i tuoi amici!"

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Colazione con sorpresa ***


Il tavolo di grifondoro era stranamente silenzioso

Il tavolo di Grifondoro era stranamente silenzioso.

Ron Weasley, pallido e sudaticcio, giocherellava nervosamente con la forchetta senza degnare della minima attenzione il suo porridge. D'altro canto Neville divorava il suo a velocità impressionante e si interrompeva solo per lanciare rapide quanto dolorose occhiate al portone della sala grande. Harry, invece, continuava a pulirsi gli occhiali con la maglietta e non fece neanche caso al fatto che Colin avesse smesso di scattargli fotografie a tradimento.

Ginny adoperava tutta la buona volontà a sua disposizione per non scoppiare a ridere in faccia agli amici ed Hermione aveva inaugurato un'espressione da "Forse-così-la-smetterai-di-fare-lo-stupido-Ronald", che non la rendeva particolarmente simpatica.

Dopo l'ennesimo sguardo al portone, Neville rischiò di strozzarsi con la pancetta. Questo indusse Harry e gli altri ad alzare lo sguardo.

Loro erano arrivate.

Le chiamavano Moony Girls. E non era certo un complimento. Ma non per questo Luna, Hildegarde, Peggy e  Bernadette avevano rinunciato alla loro amicizia.

"Avanti, ragazzi, ora dovete scegliere!" esclamò Ginny, con un ghignetto divertito che stavolta non si poteva imputare ad alcun confetto.

Ron assunse una delicata tonalità di verde e arrischiò uno sguardo al tavolo di Corvonero, dove loro si erano appena sedute.

"Che ne dici di Luna Lovegood?Lei ti trova simpatico..." lo tentò Ginny.

"Non posso uscire con una ragazza che porta arancini cinesi al posto degli orecchini!"dichiarò Ron, sconvolto al solo pensiero.

"Almeno la conosci già." , appurò la sorella,"Allora Bernadette Moureu?Mi pare che le francesi ti piacciano."

Ron guardò Ginny come se avesse appena detto che il mondo è quadrato: "Ha il naso storto!E i suoi brufoli farebbero concorrenza a quelli di Eloise Midgen!"

Hermione si schiarì rumorosamente la gola, per esternare il suo disappunto. Ron la ignorò.

"Allora Hildegarde Payne. Non è propriamente brutta."

"Si veste come la zia Priscilla. Con la differenza che non ha settant'anni. Scommetto che puzza di naftalina proprio come lei..."aggiunse il ragazzo, pensieroso.

"E' rimasta solo Peggy O'Connor.", annunciò Ginny, "E se stai per dire che è isterica e che fa cadere tutto quello che si trova tra le mani, non mi interessa!"

"Ma..."

"Allora è deciso. Ron con Peggy!", esclamò la ragazza con un sorriso biricchino, "Neville?Ti sconsiglio Hildegarde. Due timidi non combinano niente."

"Ma io non voglio combinare niente con lei!". Neville era più rosso dei capelli di Ron.

"Credo che la sceglierò io. Non che mi piaccia!" , si affrettò a precisare Colin.

"Harry?"

"Oh...io...non saprei...cioè..."

Ginny sbuffò: "Ho capito. Harry con Bernadette e Neville con Luna. Scusami, Harry, ma per te sarebbe troppo facile con Luna."

"Che vuoi dire?"

"Niente." , rispose Ginny, "Allora, ragazzi, una settimana di tempo. Io ed Hermione vi controlliamo!"

"Cosa?!Io non voglio saperne niente di questa storia." , tentò Hermione.

Ginny la ignorò e rivolse uno sguardo di incoraggiamento ai quattro coraggiosi eroi, in partenza per la missione.

 

Note: Ecco a voi il secondo capitolo! E' un po' corto, ma credo che il prossimo si allungherà.

Vi sto tenendo ancora sulle spine con le Moony Girls, ma credo che abbiate capito il genere! Presto ve le farò conoscere meglio, tremate!!!

E ora le recensioni:

Ellie:Grazie per i complimenti!Il cap non è molto lungo, ma spero che mi lascerai lo stesso una recensione.

Morgan:Ecco una prima occhiata alle Moony Girls!Hai capito perchè Ron non è entusiasta all'idea di uscire con loro?Sono andata a rileggermi le regole sulla punteggiatura di Erika e ho cercato di stare più attenta.

Linkin Park:Aggiornamento velocissimo!Grazie per la recensione.

 

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Capitolo 3
*** Conoscenze ***


Ron riuscì ad avvicinare Peggy soltanto dopo un

Ron riuscì ad avvicinare Peggy soltanto dopo due ore di estenuante pedinamento.

Preferì non intervenire mentre lei raccoglieva letame di snaso (gentile concessione di Hagrid) per le sue piante, né gli sembrò una situazione romantica quando la ragazza, nel bel mezzo della sala d'ingresso, iniziò a sbraitare contro un certo McNeil che le aveva rubato il rastrello, e si tenne ben alla larga quando la corvonero prese a distribuire volantini su "Le terribili condizioni di vita dei vermi nordici", rimproverando aspramente chiunque si azzardasse a riderle in faccia.

Finalmente Peggy decise di concedersi una pausa e Ron, non senza imbarazzo, sedette accanto a lei sui gradini dell'ingresso. Si schiarì la gola e lanciò una rapida occhiata alla ragazza.

Peggy teneva gli indomiti ricci biondo scuro legati con una bacchetta, ma numerosissime ciocche erano sfuggite alla presa e davano l'idea di altrettante molle che si agitavano sulla sua testa. Indossava una gonna di almeno sei colori diversi e stivali a punta color muschio, che facevano a pugni con la maglia arancione elettrico. Gli occhi, di un verde molto simile a quello degli stivali, erano fissi sul lecca-lecca, dal colore indefinito, che la ragazza stava mangiando.

Ron si schiarì la gola.

"Che...ehm...gusto è?", chiese il grifondoro, sforzandosi di sorridere.

"Farro, fagiolini e uvetta.", rispose l'altra senza scomporsi.

"Ah!E ti piace?"

"No." rispose Peggy, guardandolo come fosse un bambino particolarmente tardo, "Ma è biologico." aggiunse con un' alzata di spalla.

"Naturalmente." sussurrò Ron tra sé "Come ho fatto a non capirlo?"

Peggy finì il suo lecca-lecca, cercò, senza peraltro riuscirci, di appiattirsi i capelli e si alzò.

"Aspetta!", esclamò Ron, alzandosi a sua volta e sentendosi un idiota, "Io sono molto interessato ai vermi nordici."

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Bernadette Moureu si risistemò gli occhiali e continuò il suo schizzo del lago di Hogwarts.

Harry uscì dal suo riparo dietro il faggio, fece un passo in avanti e poi due indietro, trovando posto dietro un acero.

"Sono un cretino" sospirò.

"Te ne sei accorto, finalmente!"

"Ginny, cosa ci fai qui?!", esclamò Harry, tenendosi una mano sul cuore che batteva come un forsennato.

"Controllo. Sono o non sono il giudice?" rispose con un sorriso la ragazza, "Ora vado, ma tu datti una mossa!"

Ginny lo salutò con la mano e si allontanò.

Harry tornò a fissare Bernadette, che adesso stava succhiando la matita. Il ragazzo notò che portava l'apparecchio.

"Forse dovrei andare."

L'albero non rispose. Harry fece un profondo respiro e si decise ad avanzare a grandi passi, ma inciampò in una radice e cadde rovinosamente a terra. Il ragazzo si rialzò, rosso fino al midollo e vide che Bernadette stava ridendo a crepapelle. Anche l'interno del midollo divenne scarlatto.

"Stupida radice!", imprecò Harry.

"Ah!Ah!Troppo divertente!AH!"

Così non mi aiuta...

Harry si spolverò i pantaloni e attese che Bernadette smettesse di ridere di lui. Poi si avvicinò di un passo e allungò il collo per osservare il disegno della ragazza.

"Belle nuvole!"

"Sono alberi."

"Oh..."

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"Ciao, io sono Colin!", si presentò il ragazzo.

Hildegarde arrossì e annuì.

"Posso farti una foto?"

La ragazza scosse la testa e abbassò la testa, lasciando che i lunghissimi capelli castani le coprissero il volto.

Colin esaminò con una veloce occhiata il suo abbigliamento, comprendente una camicia a fiori che, non si sa come, era stata fatta a collo alto, e un gonnone marrone. Il ragazzo notò che, in effetti, emanava un leggero sentore di naftalina.

La corvonero si immerse nuovamente nel suo libro, lasciando visibile soltanto la fronte.

"Trasfigurazione avanzata.", lesse Colin, "E' interessante?"

Il libro si mosse su e giù.

Immagino sia un sì.

"Io sono indietro con i compiti. Potremmo farli insieme.", propose il ragazzo.

Il libro si mosse a destra e sinistra.

Questo monologo sta diventando noioso...

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Luna stava leggendo il nuovo numero del Cavillo, che suo padre le aveva appena mandato, seduta su una panchina del parco.

"Ciao, Luna."

La ragazza alzò gli occhi nebulosi verso Neville e rimase a fissarlo a lungo, prima di salutare a sua volta.

"Ciao."

"Ciao.", ripeté Neville, stropicciandosi le mani.

Luna tornò a leggere il giornale. Il ragazzo rimase in piedi, senza sapere cosa fare.

"Ehm...io...mi...presti il giornale?", buttò lì Neville.

"Va bene.", rispose la ragazza, porgendoglielo e rimanendo ad osservarlo mentre lo leggeva.

"E così gli Eliopodi ci attaccheranno, tra dieci anni."

Luna annuì: "Oh, si. Arriveranno sui loro carri di fuoco e bruceranno tutte le cose verde chiaro."

"Non quelle verde scuro?", chiese Neville, mostrandosi interessato.

Luna strabuzzò gli occhi: "Certo che no!C'è un' enorme differenza."

"Scusa. Non lo sapevo."

"Hai finito con il giornale?",chiese la ragazza.

Neville lo restituì e si lasciò sprofondare nella panchina.

Non ci riuscirò mai.

 

Risposte alle recensioni:

Francesca Akira89: Lo so che non è carino nei confronti delle Moony Girls, ma Ginny non era proprio in se quando ha proposto la scommessa. Anche a me Luna, che tra l'altro mi piace come personaggio, sembra più interessata a Ron, ma Harry la conosce bene dopo il quinto libro, magari uscirebbe con lui solo per fargli un favore.

Mnemosyne: Spero che le tue domande abbiano avuto una risposta nel capitolo.

DK86: Se mi dici gli errori che hai trovato, provvedo subito a correggerli. Per il resto credo che i ragazzi dovranno lavorare parecchio!

Morgan: Avevo pensato a Luna con Harry, ma è venuto fuori così...

Grazie anche a Gea_Kristh e domanga.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Incidenti e mosse false ***


Nuova pagina 1

"Davvero?", chiese Peggy, convinta che Ron la stesse prendendo in giro.

"Certo. Io...adoro i vermi.", rispose il ragazzo, incrociando le dita dietro la schiena.

Venti minuti dopo Ron si aggirava per il castello con aria depressa, distribuendo volantini. Sul petto sfoggiava una spilla nuova di zecca del B.A.V.A. (bidirezionale associazione vermi abbrutiti), rosa a pois marroni, che metteva decisamente in ombra quella da prefetto. Non pochi studenti, infatti, avevano bellamente ignorato il distintivo, sparando battute piuttosto spiacevoli sul povero ragazzo. Neanche le sue minacce di togliere ben cinque punti ciascuno erano riuscite a far desistere un gruppetto di serpeverde del terzo anno dal tormentarlo.

Ma che ho fatto di male?!

"Weasley, cerchi di guadagnare qualche zellino?"

Ci mancava solo lui...

"Togliti dalle scatole, Malfoy.", ringhiò Ron, facendo scivolare la mano fino alla bacchetta.

"Come, non vuoi dare anche a me uno di quei graziosi volantini?", chiese Draco, con un sorrisetto ironico stampato sul volto pallido.

"Non vorrei che restassi traumatizzato. Sai, vedere i tuoi simili in queste condizioni..."

Ron non fece in tempo a finire la frase che fu colpito da un raggio violaceo e si accasciò a terra, tenendosi lo stomaco.

"Ronald!", urlò Peggy, inginocchiandosi accanto a lui, "Va tutto bene?"

"Oh, Weasley, ti sei fatto la ragazza?". Draco era semplicemente deliziato.

Ron diede di stomaco sul pavimento, mentre Malfoy si allontanava sghignazzando.

"Che schifo!"esclamò Peggy, rialzandosi in piedi. "Ti porterei in infermeria, ma devo proprio innaffiare le piantine."

Il grifondoro, che non aveva neanche la forza di parlare, si limitò a scoccarle uno sguardo sbalordito, mentre lei si allontanava lungo il corridoio. Improvvisamente la ragazza si fermò: "Beh, ci vediamo.", disse sorridendo, come se si fosse ricordata di non averlo salutato.

Ron, ancora a terra, vide i suoi orrendi stivali che si allontanavano e poi...il buio.

 

Quando Ron Weasley riaprì gli occhi, si accorse con stupore che il dolore di stomaco era completamente scomparso.

"Come va?"

Il grifondoro riconobbe la voce di Neville.

"Ti ho trovato nel corridoio del secondo piano e ti ho portato in infermeria.", spiegò il ragazzo, "Ma cosa è successo?"

"Malfoy.", borbottò Ron, a mo' di spiegazione, cercando di mettersi seduto. Si accorse di avere ancora addosso la spilla del B.A.V.A., la strappò via con violenza e la scaraventò a terra.

"Non è andata molto bene con Peggy O'Connor, vero?", chiese Neville, con tatto.

"Quella lì è tutta matta!"esclamò l'altro, con veemenza. "Prima mi fa distribuire stupidi volantini sui vermi (i vermi, capito?Peggio di Hermione e la sua fissa con gli elfi!) e poi mi lascia dolorante nel corridoio perchè deve innaffiare la sue stupide piante!". Ron scivolò di nuovo nel letto, scuotendo la testa. Poi sembrò ricordarsi di qualcosa e guardò Neville di sottecchi. Anche lui sembrava piuttosto giù.

"E tu e Luna?"

"Oh...niente. Le ho chiesto il giornale e poi sono andato via.", tagliò corto lui, con un'alzata di spalle.

Ron decise di non approfondire: "Chi sa se Colin e Harry hanno avuto più fortuna..."

 

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"Allora sono degli alberi molto belli.", fece Harry con un sorriso.

Bernadette sorrise a sua volta, in un luccichio di ferro. Poi tornò a posare la matita sul foglio e concentrò la sua attenzione sulla piovra gigante, che si crogiolava sotto i deboli raggi del sole.

"Allora..tu...ehm...sei francese?", chiese Harry, cercando di portare avanti la conversazione.

"Si, ma vivo in Inghilterra da dieci anni." rispose la ragazza, sistemandosi dietro le orecchie i capelli castani, lunghi e crespi, "Ora lasciami lavorare."

Harry sospirò sconfitto e sedette sull' erba accanto a lei, fingendo di osservare i movimenti della piovra. In realtà si stava arrovellando il cervello nel tentativo di trovare qualcosa di sensato da dire, o da fare. Un paio di volte aprì la bocca, ma la richiuse immediatamente. Infine decise di tentare con l'unico argomento in cui era davvero bravo.

"Ti piace il quidditch?"

"Lo detesto"

Ora si che sono nei guai...

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Colin alzò lo sguardo dal libro di pozioni e lo posò su Hildegarde. La ragazza sembrò non notarlo, perchè non arrossì, né si nascose dietro le pagine.

Niente mosse false, Colin.

"Non sei stanca di studiare, Hilde?", chiese, sforzandosi di suonare distaccato.

La ragazza impallidì leggermente, nonostante fosse molto chiara di carnagione, e scosse la testa.

"Noi frequentiamo insieme le lezioni di incantesimi e storia della magia da cinque anni e tu non mi hai mai rivolto la parola."appurò il ragazzo, studiando poi la reazione di lei.

Hildegarde non aprì bocca. Si limitò a fissarlo con gli occhi spalancati, arrossendo furiosamente come suo solito.

Colin afferrò la macchina fotografica che teneva in tasca e si alzò in piedi. Automaticamente Hilde si coprì il viso con le mani, ma il ragazzo si limitò a scattare una foto di madama Pince che rimproverava un paio di ragazzini e uscì dalla biblioteca.

 

 

 

Note: Questo capitolo non mi convince molto, ma aspetto le vostre recensioni come conferma.

 

Bang:grazie mille per i complimenti!Come vedi, ho continuato presto.

Ellie:in questo cap i ragazzi sono stai davvero sfortunati, le Moony Girls sono terribili!Ma prevedo che Neville e Luna avranno più spazio nel prossimo.

Dk86:ho corretto gli errori, ma "figurare"può voler dire anche "trovarsi, essere" quindi mi pare che i dolci possano farlo!Spero di non aver deluso le tue aspettative con questo cap. Fammi sapere!

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Giorno uno:tiriamo le somme! ***


Con un guizzo repentino la piovra gigante fece ritorno nelle profondità del lago di Hogwarts

Con un guizzo repentino la piovra gigante fece ritorno nelle profondità del lago di Hogwarts.

Bernadette ripose nella borsa matita e foglio e si alzò in piedi. Lanciò un'occhiata in direzione di Harry, che stava ancora fissando l'acqua laddove l'enorme bestia si era appena immersa, e scosse quasi impercettibilmente la testa. Si tolse gli occhiali ed iniziò a pulirli con la maglia.

Harry prese un sassolino e lo lanciò nell'acqua, cercando di farlo rimbalzare. La pietruzza affondò immediatamente con un rumore secco e il ragazzo sbuffò, afferrandone un'altra.

"Non ci riuscirai mai così. Devi usarne uno piatto." spiegò Bernadette in un tono che ad Harry ricordò stranamente Hermione. "Se è anche ruvido, tanto meglio."

La ragazza posò lo sguardo a terra, iniziando a cercare il sassolino adatto. Finalmente sembrò aver trovato quello di cui aveva bisogno, lo raccolse e lo lanciò sull'acqua, facendolo rimbalzare per ben tre volte. "Visto?"

"Va bene questo?", fece Harry, in risposta. Bernadette annuì con espressione saputa.

Stavolta la pietra di Harry riuscì a fare un piccolo saltello.

"Non male, come inizio.", disse l'altra incoraggiante, "Io ci ho provato tante volte, prima di imparare. E' divertente, quando l'ispirazione si prende una vacanza.", aggiunse, indicando l'album da disegno.

"Allora tu...ehm...vieni qui spesso?", chiese il ragazzo, mentre cercava con gli occhi un altro sassolino.

"Oh, abbastanza spesso.", rispose Bernadette, eseguendo un lancio da quattro saltelli.

Harry fece di nuovo affondare la sua pietra.

"Beh, ora devo andare.", salutò la ragazza, allontanandosi.

"Ciao."

Harry riuscì a far  compiere al sasso due rimbalzi.

 

************************************************************************************

Neville aveva lasciato un Ron ancora piuttosto scosso in infermeria, con l'intenzione di imbattersi "per caso" in Luna.

Tornò alla panchina nel parco, ma naturalmente lei non era più lì. La cercò nella sala grande, in biblioteca, nella stanza delle necessità (occupata invece da tali Fawcett e Stebbins)e aspettò per un quarto d'ora fuori dal bagno delle ragazze.

Infine si arrese all'evidenza che non avrebbe trovato la ragazza tanto facilmente e, pensando che probabilmente era tornata nella sala comune di Corvonero, decise di farsi uno spuntino per consolazione.

Neville fece il solletico alla pera di una natura morta e immediatamente apparve una maniglia sul muro. La tirò e le cucine di Hogwarts apparvero in tutto il loro formicolio di elfi domestici. Il ragazzo benedì mentalmente Ron, che gli aveva spiegato l'ubicazione delle cucine e chiese ad un elfo di passaggio una fetta di torta al cioccolato.

L'elfo annuì, con un ampio sorriso stampato sul faccione e filò via.

Meno di trenta secondi dopo la creatura fu di ritorno, carica di dolcetti di ogni tipo che Neville fu ben felice di accettare. (Frinky è qui per servire, signore!Prende anche la crostata, signore!)

Uscì dalle cucine con l'umore decisamente migliorato. Si infilò in bocca un cannolo alla crema ricoperto di zucchero dall'aspetto delizioso e per poco non gli andò di traverso.

"Ciao, Neville Paciock.", lo salutò Luna, nel suo solito tono sognante.

"Ciò, Una.", deglutì, "Scusa. Ciao, Luna. C-cosa ci fai qui?"

"Sto cecando dei cavoletti di Bruxelles.", rispose la ragazza.

"Ah!E perchè?", chiese Neville, sinceramente curioso.

"Perchè curano bene la nefrocratite acuta.", spiegò la ragazza, spalancando gli occhi nebulosi.

Neville decise di non replicare. "Vuoi un dolce?", chiese invece, arrossendo leggermente.

Luna scelse un biscotto al cioccolato e lo addentò. Poi abbassò la maniglia ed entrò in cucina.

***********************************************************************************

"Parola d'ordine?" ,chiese la Signora Grassa, con un sorriso gentile.

"Burrobirra aromatica" rispose Colin, attendendo poi che il quadro lo facesse passare.

"Ciao, ragazzi!", esclamò entrando.

Ron, Neville, Harry e Hermione, seduti accanto al fuoco, lo salutarono con la mano. Ginny gli fece cenno di raggiungerli.

"Finalmente ci siamo tutti!"esclamò la ragazza, eccitata."Come giudici della scommessa io e Hermione dobbiamo conoscere i risultati di questo primo giorno!"

Hermione sbuffò rumorosamente e incrociò la braccia, per ribadire la sua entusiasta partecipazione: "Vuoi anche i pop corn, Ginny?"

L'amica la ignorò e rivolse uno sguardo esplicito ai quattro ragazzi. "Vuoi iniziare tu, Ron?"

"No.", rispose il fratello, incrociando a sua volta le braccia.

"Ron!"

"E va bene!Sono diventato l'unico socio di una stupida associazione contro lo sfruttamento dei vermi, mi sono beccato un incantesimo da quell'idiota di Malfoy e ho scoperto che Peggy O'Connor è completamente fuori di testa!"

Ginny non riuscì a trattenere un sorrisetto, che fece infuriare Ron ancora di più.

"Harry?"

"Io...beh...Bernadette è piuttosto brutta, in effetti...molto brutta...e odia il quidditch, ma è a posto, credo.", rispose il ragazzo, lisciando il velluto del divano.

"E?"

"E cosa, Ginny?"

"Tu le piaci?"

"Oh...non lo so...non credo."borbottò Harry.

Ginny alzò gli occhi al cielo e fece cenno a Neville di parlare.

"Luna mi ha prestato il giornale e... le ho offerto un biscotto.",disse il ragazzo, arrossendo in un modo che a Colin ricordò molto una sua certa conoscenza.

"Hildegarde è incredibilmente timida, ma credo di averla colpita" disse il ragazzo, alzandosi per attizzare il fuoco, "Anche perchè non penso che avesse mai parlato con un ragazzo prima..."

 

 

Risposte alle recensioni:

daisy05: Sono contentissima che la fic non ti dispiaccia!Come avrai capito,la storia è influenzata dal punto di vista dei quattro ragazzi, quindi sto cercando di fare in modo che i lettori scoprano il carattere delle Moony insieme a loro. Spero che continuerai a leggere e a recensire!

Dk86:Ma certo che puoi recensire la mia storia sul blog(sempre che questo capitolo ti sia piaciuto...spero tanto di sì)! Mi fa piacere che le Moony ti sembrino convincenti, di certo nessuno le sceglierebbe per la parte di Mary Sue visto come stanno messe, povere! Grazie ancora per il commento!

 

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