Ti accorgi di amare qualcuno nel momento sbagliato

di hiei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incidente ***
Capitolo 2: *** Il risveglio ***
Capitolo 3: *** Piccolo incidente ***



Capitolo 1
*** L'incidente ***


Una mattina di primavera

 

 

 

Capitolo = L’incidente

 

Una mattina di primavera. Driiiiiin!

Uffa che palle…..la sveglia rompe anche nei sogni. O forse non è un sogno. Una ragazza si sveglia dal suo sogno poco casto con un sergente di sua conoscenza.

Dopo essersi ripresa spegne la sveglia e guarda il suo quadrante: le 7.30…

“Uffa sono solo le 7.30…!” dopo un attimo di silenzio, un boato fa vibrare le pareti di tutto l’edificio facendo staccare alcuni pezzi dell’intonaco e qualche oggetto fragile si disintegra irrimediabilmente (ma l’ho scritto giusto????).

“Cosa!!!!!!! Di già! Ma alle 8 devo essere a scuola. E’ tardissimo!” disse alzandosi di scatto andando di corsa in cucina a preparare qualcosa.

“Anche oggi arriverò in ritardo. Mi daranno una punizione molto severa, temo!” pensa Chidori finendo di allacciarsi le scarpe, mentre infila la giacca e si lava i denti. Dopo 20 minuti di lotta, è pronta e corre giù, per le scale perché, guarda la sfortuna, l’ascensore si era guastato.

Appena uscita dall’edificio lancia un’occhiata all’orologio, le 7 e 50.

“Noooooo! Il treno parte adesso! Che cosa farò?!” dice scoraggiata e arrabbiata.

Al di là della strada e un ragazzo anche lui di fretta esce dal proprio palazzo con la faccia di chi si è svegliato 2 minuti fa… “Ehi, Sosuke.” Si rivolge all’amico agitando la mano e attraversando la strada senza però guardare che non arrivasse nessuno.

Non l’avesse mai fatto…

Tutto successe in una frazione di secondo, l’auto, ricorda, stava per investirla, poi…poi un ragazzo, chi era? Ah si! Sosuke, era lui, lui l’ha salvata, ma ora dove si trovava?

Aprì gli occhi piano, ha un gran mal di testa…

“Ma dove mi trovo?” si chiese cercando di sedersi, ma un dolore lancinante alla schiena la fece ristendere.

“E’ in un ospedale, signorina” a parlare era stata un’infermiera, mentre entrava con la cena.

“Stava per essere investita, quando un ragazzo, l’ha tratta in salvo…” ci fu un attimo di pausa, “ma lui ora è in coma!” continuò abbassando lo sguardo.

“Come? Sosuke, no! Dov’è? Me lo faccia vedere, per favore!” disperata Chidori, stringendo i denti per il dolore, si avvicina alla signora appena entrata appendendosi al suo camice.

“Mi dispiace signorina, è permesso solo ai famigliari” rispose.

“Ma lui non ha una famiglia, mi faccia telefonare allora” chiese la ragazza risedendosi sul lettino. “Certo, ritorno subito” fu la risposta che ricevette prima di essere lasciata sola nella stanza. Abbassa il viso, una lacrima comincia a rigarle il viso, poi un’altra e un’altra ancora per poi scoppiare in un pianto disperato.

“E’ tutta colpa mia e dei miei stupidi ritardi se Sosuke è in quelle condizioni. Solo colpa mia!!!”.

TOK TOK… la porta si apre: “Ecco signorina, le ho portato il telefono, faccia pure con comodo, ritornerò tra cinque minuti!”;

La stessa infermiera di prima aveva portato a Kaname, un telefono, proprio come le aveva chiesto, con cui poter telefonare.

Compose un numero, quello del colonnello Tessa; drin, drin.

“Pronto, colonnello Tessa, chi parla?” rispose, Chidori cominciò a singhiozzare;

“Sono Kaname, ho bisogno d’aiuto” comincia a parlare la ragazza senza smettere di piangere, “io e Sosuke siamo all’ospedale, io sto bene solo qualche livido, ma lui”; “Come sta? Rispondi!”chiede la ragazza al di là della cornetta “lui…lui è in coma!” detto questo scoppiò in un pianto disperato.

“Cosa? Oh, mio dio! Non ti preoccupare, ti mando subito un elicottero, sarete trasportati a bordo” concluse Tessa, “Ah, Chidori” continuò con tono formale “Non ti preoccupare sono sicura che andrà tutto bene!” concluse cercando di mantenere una voce dolce e sicura per rassicurare la ragazza dai capelli blu, anche se era spaventata e morte da quella notizia.

“Oh Tessa, ti ringrazio tantissimo” rispose Chidori singhiozzando “E’ il mio dovere, tranquilla!” dopo di che chiuse la telefonata.

Dopo circa un’ora, arrivò il mezzo che li avrebbe trasportati in un sottomarino.

Appena arrivati, lei e Sosuke furono immediatamente trasportati nelle loro stanze, Kaname durante il viaggio si era addormentata.

Ma il suo sonno non era tranquillo, infatti:

 

NEL SOGNO DI KANAME

 

Una foresta, alberi dappertutto, la luce del sole faticava ad attraversare quelle folte chiome. Era angosciante. Lei corre disperatamente invocando il nome del ragazzo più importante della sua vita, quando arrivò su una spiaggia deserta, vide qualcuno seduto sulla sabbia. Quel qualcuno era Sosuke, guardava l’orizzonte, lei si avvicina ma lui si gira e il suo volto è sfregiato da tante cicatrici. E’ arrabbiatissimo lo si vede chiaramente. E dice a Chidori:

“No! Vattene, non mi toccare, è tutta colpa tua, dei tuoi ritardi se sono in queste condizioni!” detto questo si avvia verso l’acqua, sempre più giù, fino a venirne coperto completamente, sparendo dalla vista della ragazza che era rimasta paralizzata dalle sue parole: si sentiva uno straccio!!!!!

 

 

In quest’istante Chidori si sveglia di soprassalto invocando con un urlo spaventoso Sagara.

Si alza dal letto dolorante e dirigendosi verso l’ufficio del colonnello. Bussa.

“Si, avanti!” fu la risposta al di la della porta

“Posso entrare?” chiese Kaname esitante “disturbo?”

“No, prego entra pure! Allora, come si sente?” chiese

“Meglio, molto meglio, ma non sono qui per questo…”rispose

“…Potrei vedere Sosuke la prego?!” disse la ragazza al colonnello

“Si è appena stabilizzato, sarebbe meglio lasciarlo tranquillo e…” “No! Devo vederlo, ora!” la interrupe Chidori con le lacrime agli occhi.

Ci fu un attimo di silenzio, in cui Tessa cedette, e la portò nella stanza del ragazzo. Le diede dieci minuti, dopo di che sarebbe dovuta uscire. Lei accettò e velocemente entrò.

Quello che vide la fece sentire una nullità. Si aspettava, come sempre, di vederlo in piedi, che le diceva di non preoccuparsi perché le ferite non erano nulla di grave, ma quella volta Sosuke era sdraiato sul lettino, tutto intubato, con ferite da tutte le parti.

Lei gli si avvicinò, gli prese une mano e lo guardò in volto. Non sapeva cosa dire, voleva dirgli di smettere di fingere, perché non era un bello scherzo, avrebbe voluto che fosse tutto una scherzo, e, invece…… invece era tutto vero, era li davanti a lei e non riusciva a spiccicare un parola; dopo cinque minuti riuscì a dire un semplice frase: “Sosuke, mi dispiace tantissimo, è tutta colpa mia dovevo stare più attenta, mi perdonerai. Giuro che uscirò dalla tua vita perché non posso vederti un’altra volta così per la mia stupidità, ma tu devi svegliarti. Ti prego.” Detto questo lo baciò sulla fronte, rimase a guardarlo ancora un attimo, una lacrima cadde sulle labbra del sergente. Kaname si avviò verso la porta la aprì e scappò in camera sua…

 

Fine 1° cap.

Cosa vi è sembrato? Commentate e a presto.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Il risveglio ***


2° CAPITOLO = Il risveglio

Eccomi di nuovo qui, leggete e commentate.

 

 

2° CAPITOLO = Il risveglio

 

 

 

Bastò una lacrima, una sua lacrima e, dopo qualche minuto, quasi magicamente, Sosuke si svegliò.

Non capiva dove fosse e cosa fosse successo, aveva un grandissimo mal di testa, ma non era l’unica parte del corpo che gli doleva, il fianco destro era la parte che faceva più male, probabilmente lì è avvenuto la scontro. Poi un flashback gli riportò alla memoria quello che era successo in quei momenti, lei, dopo averlo visto, correva nella sua direzione con un sorriso smagliante, era stupenda, anche con la sua divisa scolastica che lasciava vedere le sua belle gambe. Poi, quella macchina lussuosa che correva all’impazzata, stupidi miliardari, sicuramente lei non se ne era accorta e continuava ad avanzare verso di lui, fu un attimo, senza pensarci due volte si è buttato per salvarla attutendo il colpo per lei con il suo corpo; furono sbalzati di qualche metro finendo distesi sulla strada svenuti.

Chiuse gli occhi, non voleva ricordare: ha avuto per la prima volta la vera paura, la paura di perdere qualcuno, qualcuno di veramente importante.

Poi capì, si trovava nel sottomarino, Chidori deve aver telefonato: ma ore dove si trovava lei? E come stava? Queste erano le domande che si facevano strada nella sua mente… Da qualche giorno aveva capito che per quella ragazza provava qualcosa di più della semplice amicizia: ma che cosa?

Alzò il braccio tutto fasciato e da cui uscivano tantissimi fili che si intrufolavano nelle sue vene, prese il campanello che si trovava vicino al lettino, lo suonò: dopo qualche minuto arrivò Tessa trafelata. Dopo essere entrata nella stanza, corse vicino a lui e gli chiese: “Allora Sagara, come si sente? Ci ha fatto spaventare!!!”. Lui guardò negli occhi il suo superiore e poi gli disse: “Io stò bene ma dove si trova Chidori? Dov’è?”

“E’ nella sua stanza che piange era così preoccupata per lei sergente!” gli rispose il colonnello. “Mi faccia parlare con lei, per favore!” insistette lui. “Ma…”

Tessa cercò di sviare il ragazzo, sapeva che quello che li legava non era solo il “lavoro”, lei era tremendamente gelosa, anche lei amava quel ragazzo. Ma lui non cedette. Allora il comandante del sottomarino andò personalmente nella stanza di Chidori.

Bussò. Niente.

Bussò un’altra volta.

Kaname si alzo, sguardo basso, dall’angolo dove di era messa e andò ad aprire. “Oh, colonnello”:disse “Kaname, Sosuke ha espresso il desiderio di vederti!” rispose. “Cosa? Sosuke si è svegliato? Vado subito! La ringrazio!” detto questo corse verso la sua camera.

Lui, era seduto, senza tutti quei tubi: lei, lo sentiva, stava per mettersi a piangere. Dopo che la prima goccia le rigò il viso Sagara la chiamò e le fece segno di sedersi vicino a lui. Ci fu un lungo silenzio lei non riusciva più a trattenere le lacrime così cominciò a piangere, lui le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse a se.

“Mi hai fatto preoccupare tantissimo. Temevo di perderti…” disse Chidori ma Sosuke la interruppe “Sei tu che mi hai fatto spaventare, devi stare più attenta, quando quella macchina si stava avvicinando mi è venuto un tuffo al cuore e non ci ho pensato due volte e mi sono buttato, per portarti via, per salvarti!!!” “Ma ora è tutto finito, siamo tutti e due vivi. Possiamo tornare a casa” la rassicurò. “No, non ora tu non sei perfettamente in forma.  Staremo qui fino a quando ti sarai ripreso. D’accordo?” disse Kaname con tono dolce e premuroso ma con la sicurezza di volere mantenere la promessa che gli aveva fatto prima.

Lui acconsentì, lei lo fece stendere, lo coprì e se ne andò.

 

 

Fine 2° capitolo.

Come vi è sembrato?

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Capitolo 3
*** Piccolo incidente ***


Ringrazio

Ringrazio hina, luchia nanami e yuna per i commenti.

(Ovviamente mi scuso per non aver ringraziato CHLOE90, claki89, luchia nanami e Sakura83 per i commenti del cap precedente.)

 

 

3° CAPITOLO = Piccolo incidente

 

Passarono i giorni e il ragazzo stava sempre meglio; ogni tanto si alzava e, sempre controllato da Kaname, nel caso avesse bisogno, provava a fare qualche passo nella stanza, anche se molto dolorante. Ma si sa, per la ragazza che si ama questo e altro pur di farla felice.

Durante una di queste prove Sosuke perse l’equilibrio, la ragazza corse per cercare di non farlo cadere, ma non riuscì a reggere quel “dolce” peso e tutti e due finirono per terra.

Si trovarono vicini, molto vicini. I loro visi erano distanti qualche centimetro, Sosuke sopra e lei sotto.

Lei con le braccia sopra la testa, tenute dal ragazzo che tentava di reggersi sui gomiti.

I due si guardarono negli occhi per un tempo che sembro infinito; Sagara era come estasiato da quella ragazza, non ragionava più, gli sembrava che tutto si fosse fermato, solo per loro, che non ci fosse nulla che ora li potesse separare socchiuse gli occhi poco per poter vedere la sua reazione e comincio ad avvicinarsi al suo viso.

Voleva baciarla, voleva sapere che sapore avevano le sue labbra. All’inizio credeva che i suoi pensieri erano un po’ ambigui, ma, ritrovandosi in quella posizione, con la ragazza che amava… si, ne era sicuro al 1000%, l’amava con tutto il cuore, il coraggioso sergente, come lo chiamava lei, il fissato di roba militare, non sapeva come comportarsi, sentiva il suo corpo che non riusciva più a starle lontano, no, non ci riusciva, non poté che dargli ragione…era così bella!!!

 

*****

 

Lei, lo sentiva…stava per svenire. Gli veniva anche da piangere perché, voleva baciarlo, con tutto il cuore…ma visto che avrebbe dovuto separarsi da lui… sapeva che quel bacio l’avrebbe fatta soffrire ancora di più, una volta tornata a casa…

Ma un altro pensiero si fece strada nella sua mente. Avrebbe sofferto comunque, con o senza bacio. Allora perché perdersi quell’occasione!!!!

Certo!!!! Perché rompere quel momento?

Sorrise l’indomani, dopo quello che stavano per fare, il suo cuore si sarebbe di certo frantumato, infelice per tutta la vita, ma era sicura di quella scelta… è stato bruttissimo vederlo in quel letto…!! Certo, con tutti i ragazzi che le andavano dietro, poteva…no, nessuno avrebbe potuto renderla felice come lui; allora decise che era meglio essere felice per quei pochi minuti, che pentirsi di non averlo baciato almeno una volta.

 

*****

Attorno a loro si era creata un’atmosfera davvero romantica, tutti e due con gli occhi socchiusi, desiderosi di sentire il sapore dell’altro…

 

Le loro labbra si stavano per fondere…i respiri erano amalgamati per bene, loro lo volevano, eccome se lo volevano…ancora un millimetro e….TOC TOC… qualcuno bussò alla porta. (Ca**o che sfiga nda)

Quel magico silenzio popolato solo dai loro respiri, si ruppe. Sia alzarono di malavoglia, maledicendo chi abbia osato bussare. Colui, o meglio colei, era Tessa. Gli lanciarono un occhiata ardente.

“Momento sbagliato” chiese il colonnello “No, si figuri. Entri pure!” rispose Chidori aiutando il sergente a sedersi.

“Sono passata per sapere come stava, Sergente. Come si sente?”

“Meglio, la ringrazio. Però ora vorrei riposare se non le dispiace!” rispose Sosuke.

Le due ragazze fecero segno di si con la testa e, stavano per uscire quando il ragazzo chiese a Kaname “Chidori…puoi rimanere ancora un po’? Per favore.” Chiese imbarazzato. Lei guardò il comandante che le fece un largo sorriso, uscì e chiuse la porta. Lei si sedette su una sedia e aspettò che lui si addormentasse.

 

****

 

Doveva essere molto stanco perché dopo appena mezz’ore il ragazzo era stato già accolto tra le braccia di Morfeo, sicuro che avrebbe sognato, solo ed unicamente lei.

 

La ragazza in questione sorrise al viso rilassato della sua guardia del corpo e del cuore, anzi ex guardia del corpo…a quel pensiero il suo volto si incupì, trattenne le lacrime, non doveva piangere assolutamente.

Avvicinò le labbra alla fronte di Sosuke e, dopo aver sussurrato addio, amore mio, si avvicina alla porta, dopo un attimo di sosta esce e chiude la porta alle sue spalle

 

Finish. Commentate, please.

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