Fuck II -Slices-

di Fleur Isabelle Delacour
(/viewuser.php?uid=114784)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The discovery ***
Capitolo 2: *** The name ***
Capitolo 3: *** Thoughts and memories ***



Capitolo 1
*** The discovery ***


 

Villa Nott, giugno 2020

No.

No. No. No.

No, punto e basta.

Non poteva essere incinta.

Non lei! Lei era Roxanne Nott... ok, Weasley, come poteva essere accaduto? Cioè, lo sapeva anche troppo bene il 'come', in verità.

Ora, seduta sul bordo della vasca da bagno, aspettava il risultato di quel coso babbano datole da Victoire.

La cugina le aveva spiegato come usarlo e le aveva detto che se appariva il segno '+' allora aspettava un bambino.

Attese qualche minuto, serrando gli occhi azzurri.

Poi ne aprì uno e per poco non svenne: su quel coso c'era un più bello chiaro.

Non poteva crederci. Un attimo... perchè tanti problemi? Lei era sposata, felicemente, per giunta. Ma a Max avrebbe fatto piacere? Lui avrebbe voluto quel bambino? E lei lo voleva?

Uscì dalla sala da bagno, fece evanescere il test e si ravvicò la chioma corvina.

Poteva sempre fare come Helena: scappare su un'isola lontana. Ma ormai tra gli amici era un clichè quello di fuggire nei momenti di panico, e Max l'avrebbe trovata immediatamente.

Scese in salone, le ampie vetrate che davano sui giardini della villa.

Come avrebbe reagito Max? Aveva bisogno di parlare con qualcuno... Helena? A Corfù con il piccolo Maximilian... Lucretia? A Monaco da sua madre... Alex? Agli allenamenti della Nazionale con Max e Daniel... no, un momento: Daniel si era rotto un polso la sera prima e sarebbe dovuto stare fermo qualche giorno.

Roxanne prese carta e penna.

Daniel,

ho bisogno d'aiuto

Rox

Legò la lettera alla zampa di Salazar, il suo gufo reale, e aprì una finestra per farlo uscire.

Mentre aspettava l'amico, lesse l'ultima lettera inviatale da sua madre, che le diceva quanto fosse cresciuta la sorellina Elice.

Un sonoro crack arrivato dal piano di sotto annunciò la materializzazione di Daniel Rosier. Roxanne corse in soggiorno e lo abbracciò.

-Ho un problema- annunciò guardandolo negli occhi.

-Dimmi- la esortò lui sedendosi su uno dei divanetti del salone.

-Ecco, io... non dirlo a Max... sono... incinta- ammise abbassando lo sguardo.

L'ex Serpeverde la guardò, stupito -E dov'è il problema?- ok, va bene che Daniel era sempre stato calmo e posato ma fino al quel punto...

-Insomma...-

-Non penserai che Max non lo voglia, vero? Dai, Rox!- la rimproverò.

-Dici che non si arrabbierà?- gli occhi azzurri speranzosi.

-No! Anzì sì!- la Weasley sbiancò - Si incazzerà perchè tu credi che non gli faccia piacere! Senti, conosco Max: è il mio migliore amico. E se ti dico che ne sarà entusiasta vuol dire che lo sarà, Rox-

-Oh, beh grazie... comunque non dirlo a Lou, lo farò io- sorrise lei, finalmente rassicurata.

Pochi minuti dopo, arrivò anche Max -Rox, sono a casa... oh, ciao Daniel. Come va il polso?- salutò entrando in salone.

-Bene. Io vi lascio soli, devo andare a prendere Lucretia- ghignò quello defilandosi e gettando uno sguardo eloquente alla mora.

Max osservò stupito il punto da cui si era appena smaterializzato, poi alzò le spalle e abbracciò sua moglie -Com'è andata la giornata?-

-Bene... Max, c'è una cosa che devo dirti...- cominciò, esitante come non mai.

Che fine aveva fatto l'algida e altera Serpeverde? Quella che si atteggiava per i corridoi, che aveva sempre la risposta pronta, quella forte e indistruttibile... dov'era in quel momento?

-Ti ascolto-

-... io sono... io aspetto... cioè, noi aspettiamo... un bambino- sussurrò. Le sue ballerine dovevano essere davvero molto interessanti, perchè ne fissava la punta insistentemente.

Max la guardò un attimo, sorpreso, poi la abbracciò -Ma è fantastico!-

Rox tirò un sospiro di sollievo -Quindi non sei arrabbiato?-

-Stai scherzando, spero- lui la guardò negli occhi. Blu nell'azzurro.

-Max, non diciamolo subito ai miei: nostro figlio potrebbe rimanere orfano ancor prima di nascere- ghignò attirandolo a se e baciandolo con passione.

Ecco com'erano loro due. L'uno serviva a dare forza all'altro. Da soli non sarebbero potuti andare avanti.



NdA:
So che questo capitoletto non è un granchè, ma spero che, pe quanto semplice, vi sia piaciuto. E, dato che siete arrivati fin qui, potete anche fare lo sforzo di lasciarmi una piccola recensioncina, no?
Al prossimo capitolo,

Alice

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The name ***


 

Villa Nott, agosto 2020

Rox e Max erano abbracciati sul divano dell'enorme salone di Villa Nott, stavano rilassandosi prima della certamente snervante cena dai parenti di lei.

-Allora, come vuoi chiamarlo?- chiese Max.

-O chiamarla- lo corresse.

-O chiamarla-

-Beh, non so... voglio un nome altisonante, origlinale, regale... insomma, non una roba tipo 'Bob'- spiegò Roxanne, gli occhi azzurri luccicanti.

-Maximilian Theodore Nott Junior-

-Che originalità! Dare a tuo figlio il tuo stesso nome! E poi è una bambina-

-E tu come fai a saperlo?- chiese Max, divertito.

-Lo so e basta. Lo sento- disse Rox, convinta.

-Mmh... va bene... Roxanne?- tentò Max.

-Ho detto originale!- sbottò lei.

-Calma Rox, già sei irascibile di tuo, figurarsi da incinta...- borbottò lui.

-Cos'è che sarei io?!-

-Irascibile. Permalosa. Suscettibile- ghignò Max.

-Non è vero!- protestò la mora, offesa (come volevasi dimostrare).

-Sì, Rox. Comunque, proponi tu un nome dato che sei tanto difficile-

-Non so... Altea?-

-E' troppo simile a quello di mia madre e di mia cugina... che ne dici di Aurora?-

-E' carino, ma non mi convince... Cassiopea?-

-No. Senti, facciamo una lista, poi ce la passiamo e scartiamo i nomi che non ci piacciono, ok?- propose Max evocando due pergamene e due piume nuove.

Presero a scrivere i nomi per il bambino, la bambina, scusate.

Costellazioni, stelle, satelliti, nomi mitologici e altisonanti come nella miglior tradizione dei Black e delle famiglie purosangue.

Poi se le scambiarono.

Rox lesse quella di Max -Aurora, Aura, Briseide, Cassandra, Elettra, Ginevra, Io, Lyra... ma sono orrendi, Max!-

-Senti un po' i tuoi: Altea, Criseide, Cassiopea, Larissa, Morgane... e non vado avanti perchè sono sempre più assurdi-

-Perchè i tuoi erano belli?- Rox andò su tutte le furie.

-Sì, e poi sono io che dovrei scegliere il nome-

-Ah sì? E perchè? Sentiamo...- fece lei con sarcasmo.

-Perchè io sono io e sono suo padre-

-No caro, ti ricordo che non sarai tu ad ingrassare quanto una balena obesa, non sarai tu a dover partorire, non sarai tu a tenere dentro di te questa bambina per nove mesi. Oh, e dimenticavo: non sarai tu ad essere soffocato dalla mia famiglia, beh sì: tu verrai soffocato ma in un altro senso, anzi penso che ti avadakedavrizzeranno direttamente sai.

Quindi la scelta del nome spetta a me di diritto! E io voglio chiamare mia figlia... vediamo un po'...- il problema era che non lo sapeva nemmeno lei -... ho trovato!- si illuminò -Elara!-

Max ci pensò un attimo -Mi piace. Elara Angelina Amaltea Nott-

Roxanne storse il naso -Elara Helena Amaltea Nott- lo corresse -e la madrina sarà Lucretia-

-Per Lou va bene, ma in quanto al nome non volevi essere originale?- ghignò Max.

-Sì ma dovremmo chiamarla Helena, dopo tutto tua sorella ha scelto Maximilian per il suo bambino, no?-

-Va bene...- cedette Max -Elara Helena Amaltea Nott- sussurrò accarezzando la pancia pressochè inesistente di Rox -... Rox... e se è un maschio?-

-E' una femmina-



NdA:
Mi scuso tantissimo per il tremendo ritardo nell'aggiornare e per questo brevissimo capitolo, ma purtroppo in questi giorni non ho molto tempo. Comunque fatemi sapere cosa ne pensate.
Al prossimo capitolo (è già pronto, devo solo ricontrollarlo),
Alice

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Thoughts and memories ***


 

Villa Rosier, gennaio 2021

Lucretia Andromaca Greengrass e Daniel Evan Rosier stavano passeggiando tranquillamente per un sentiero immerso nel verde coperto di neve di Villa Rosier.

Dopo un anno di matrimonio si sentivano ancora come al loro primo bacio: quando si svegliavano, quando tornavano dopo una giornata separati, quando si coricavano. Sempre la solita emozione. Il loro amore era nelle piccole cose, nella vita quotidiana. Erano, come dicevano gli amici, la coppia perfetta. Una semplice cotta adolescenziale sbocciata in amore vero e travolgente.

Certo, avevano avuto le loro divergenze, come quando lei era fuggita dopo la sua richiesta di matrimonio, o quando lui si era ingelosito perchè passava troppo tempo con le sue amiche invece che con lui. Ma erano passati sopra a tutto, ed ora, lei era al sesto mese di gravidanza, il ventre rigonfio e una perpetua aura di felicità ad incorniciarle il volto. Adoravano l'idea di aspettare un bambino, anche se più precisamente era incinta di una bambina, come le avevano detto al San Mungo.

Beh, adorava ancora di più quest'idea. Amava pensare e promettersi che per sua figlia sarebbe stata sempre presente, non avrebbe fatto lo stesso errore di sua madre: aveva testato sulla sua pelle cosa significasse crescere con una madre assente, sempre impegnata in ricevimenti vari e sfilate di moda. Aveva odiato sua madre. Aveva detestato Julia Flint, anche se ora i rapporti erano un po' meno tesi tra loro.

La bimba si sarebbe chiamata Arianne. L'aveva proposto Daniel, e a lei andava più che bene, le bastava non chiamarla Ifigenia come aveva proposto quella pazza di sua nonna.

Ricordava il giorno in cui aveva scoperto di essere incinta: era terrorizzata, peggio di quando Daniel le aveva chiesto di sposarlo. Non sapeva di aspettare un figlio, e lei e Daniel erano andati a Rosier Manor, in Scozia, per passare una settimana di vacanza. Si erano messi a correre scalzi giù per una collina fiorita, dimentichi di tutto ciò che erano. Se qualcuno li avesse visti in quel momento, non avrebbe riconosciuto due delle più fredde ed altere persone di spicco del mondo magico. Beh, dicevamo... stavano ridendo e correndo per il pensio, quando Lucretia aveva sentito una fitta nel basso ventre, ed era svenuta. Esanime, era stata riportata al Manor da un preoccupatissimo Daniel. Era stato chiamato il dottor Sanders, che l'aveva visitata ed aveva annunciato loro che presto sarebbero diventati genitori.

Dapprima, Lucretia era talmente terrorizzata da non riuscir nemmeno a parlare, poi, poco a poco, sveva cominciato a sorridere e aveva subito scritto a, Rox ed Helena. La felicità di Daniel era pari alla sua, e il ragazzo si era affrettato ad informare Max ed Alex.

Lucretia, al contrario delle sue amiche, desiderava quel bambino. Oh, anche Roxanne ed Helena volevano i loro bambini, ma la prima aveva paura che Max non lo volesse, e la seconda se ne era scappata su un'isola lontana per lo stesso motivo. A dire la verità anche Lucretia fu sfiorata dal dubbio, ma l'evidente gioia di Daniel la persuase a credere che lui lo volesse persino più di lei.

Comunque, tornando a noi, mentre i due passeggiavano tranquillamente per il parco della villa, un gufo dal piumaggio grigio argenteo che riconobbero come Salazar (il rapace di Roxanne) li raggiunse, veloce.

Daniel slegò frettolosamente piccolo il biglietto legato alla zampa dell'animale e la aprì.

Subito a Villa Nott.

Max

 

NdA:
Lo so, lo so, il mio ritardo nell'aggiornare è imperdonabile. E' che ero un po' demoralizzata dato che lo scorso capitolo ha ricevuto solo due recensioni, e poi non ho avuto un minimo di tempo libero. Comunque mi dispiace tantissimo, ma fatemi sapere cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo.
Alice



 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=652757