Randomness around the world

di DateAtTeaTime
(/viewuser.php?uid=112476)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** BelgioxOlanda - Our names in city lights ***
Capitolo 2: *** Prungary - It's not me (next to you) ***
Capitolo 3: *** DenNor - Love is just a chemical creation ***
Capitolo 4: *** TurchiaxGrecia - I'll spill my heart for you ***
Capitolo 5: *** Spamano - Please don't leave me ***
Capitolo 6: *** UsUk - A hole inside my heart ***
Capitolo 7: *** GerIta - Sweet Child O' Mine ***



Capitolo 1
*** BelgioxOlanda - Our names in city lights ***


 

 

 

Mi stavo innamorando. A furia di quelle notti passate a guardare le luci della città stava nascendo qualcosa.

Mark mi prendeva la mano e mi portava in posti meravigliosi. Mi guardava con i suoi bellissimi occhi verdi e mi baciava sotto le luminose luci artificiali.

Aspettavamo la mezzanotte facendo l'amore. Temeva che fossi Cenerentola e mi teneva stretta a sè. Ma non sarei scappata.

Gli accarezzavo i capelli biondi. Andava bene così. Per me era diventato più che un fratello.

Avevo bisogno di lui. Non solo per quella notte.

Mi portava in posti diversi. Mi attirava a sè e mi offriva una sigaretta. Ma rifiutavo. Il fumo mi piaceva solo se passato dalle sue labbra alla mia bocca, sulla mia lingua, giù per la mia gola, fin dentro di me. Fin nel profondo.

Tornavamo a casa e Mark mi dava dei casti baci sulla fronte mentre con le mani frenetiche mi spogliava. Mi portava sul letto e facevamo nuovamente l'amore.

Stremato poi sussurrava il mio nome, sussurrava amore, respirava il mio, il nostro profumo.

Si aggrappava ai miei fianchi e si addormentava sul mio petto.

Quando si svegliava fingevo di dormire. Mi fissava e mi diceva "ti amo". Volevo baciarlo ma continuavo a fingere. Mi parlava. Mi prometteva altre notti simili. E mi appisolavo cullata dalla sua voce.

Le luci della città, il bacio, la mezzanotte i posti meravigliosi, le sigarette, fare l'amore tornati a casa, le promesse d'amore, ogni notte era sempre la stessa.

Ed era bello, così. Mi ero innamorata.

 

 

 

---------------------------------------

 

Ok, la mia prima belgioxolanda :3 ultimamente questo pairing mi piace troppo xDD questa fiction è l'inizio di una raccolta di one shot su vari pairing, la maggior parte delle quali saranno un po' deprimenti e molto molto brevi -.-''' ma comunque... tornando alla fic si è praticamente scritta da sola :DD mi sono ispirata alla canzone Five Minutes to Midnight dei Boys Like Girls (il titolo è una frase della canzone), vi consiglio caldamente di ascoltarla <3

Per il nome di Olanda, ho letto da qualche parte che alcune fan usano spesso "Mark" e visto che mi piaceva, eccolo u.u poi se Himaruya (oh già, disclaimer: nè hetalia nè i personaggi mi appartengono -se no starei facendo dell'altro in questo momento-, appartengono a Himaruya) decide di chiamarlo in un altro modo potrei cadere in depressione *si tira indietro i capelli con espressione nostalgica*...

Beh che dire ancora? Spero vi piaccia!! E per qualsiasi opinione recensite che mi fate contenta xDD Salve a tutti!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Prungary - It's not me (next to you) ***


 

 

 

"Gilbert, mi sposo" mi aveva detto con quel sorriso così felice che mi aveva fatto tacere e sfoderare un sorriso di risposta.

Fu un mese prima.

"Gilbert, sono sposata" mi disse nuovamente con quel sorriso felice.

Oh, ehi! Non mi ero accorto che l'intera ora di cerimonia nuziale fosse servita a sposarti, Liz!

Io le sorrisi di nuovo in risposta.

Con quell'abito era incantevole. Era così dannatamente bella.

Mantenni il sorriso. Non potevo privare gli altri di quello spettacolo magnifico, che ci potevo fare?

Lei rimase a fissarmi per un altro po', finchè qualche altro invitato non attirò la sua attenzione per farle le congratulazioni.

Approfittai di quel momento.

Girai i tacchi in modo perfetto e le voltai le spalle, cominciando ad incamminarmi.

Magnifico.

Forse anche le lacrime che mi scesero sulle guance furono magnifiche. Perchè vidi Tonio e Francis distogliere lo sguardo dal mio viso per la magnificenza dei miei occhi umidi. Vidi perfino Lovino abbassare la testa e il piccolo Feli nascondere il viso nella giacca di Ludwig, le esili spalle percorse da tremiti.

Volevo andare da lui, accarezzargli la testa e dirgli "Feli, lo sai che i veri uomini non piangono per niente al mondo?" e invece proseguii.

Attesi di essere lontano prima di prendere un respiro. Ma fu difficile. Sentii dei deboli singhiozzi. Forse i miei, visto che ero l'unico nel raggio di decine di metri.

Mi asciugai le guance.

I veri uomini non piangono per niente al mondo, giusto?

 

 

---------------------------------------------

 

Scrivere questa roba è stato parecchio deprimente. Io AMO la prungary e angstare su loro due mi distrugge l'anima, ma sono masochista e non posso farne a meno -.-'''... Anche stavolta ho preso ispirazione da una canzone u.u Wedding Dress, di Taeyang (più prungary di così si muore). Una mia amica, leggendo questa fic, ha detto che c'era troppa ripetizione della parola "sorriso" ma io l'ho tipo fatto apposta, no? Il fatto che non l'abbia capito nessuno è deprimente... ok, sono depressa *si mette nell'angolino a contemplarsi le unghie dei piedi*... come già avrò detto in ogni dannato capitolo di ogni fic che scrivo, recensite! :) mi fa piacere, sempre e comunque :D torno nell'angolo... spero vi piaccia! un bacio a tutti!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** DenNor - Love is just a chemical creation ***


 

 

Den, sotto di me, giocherellava con i miei capelli.

Si stava bene. Così tanto che forse avrei dovuto sorridergli per farglielo capire.

"Nor, tu credi nell'amore?"

Una sensazione di terrore mi chiuse la bocca dello stomaco. Mi alzai e presi la camicia che avevo lasciato sul bracciolo del divano. Fortunatamente riuscii a restare in piedi, seppur barcollando.

Mi allontanai, nauseato, mentre mi rivestivo. Andai verso un mobiletto e frugai nel cassetto, ansimando. Dov'erano le mie medicine?

Capii che Den mi aveva seguito solo quando, perdendo l'equilibrio, caddi all'indietro e sentii le sue braccia stringermi per i fianchi.

"Scusa Nor. Non so che mi è preso" bisbigliò, prendendomi in braccio.

Ricambiai il suo sguardo dispiaciuto con uno di supplica.

"Ti prego..." sussurrai con voce flebile.

Gli cinsi il collo per sorreggermi, reprimendo i conati di vomito.

"Non mi innamorerò di te, tranquillo. Non mi innamorerò. L'amore non esiste." mi disse per calmarmi. Li vidi, i suoi occhi spenti, mentre diceva quella frase.

Mi riportò sul divano e mi fece distendere.

"Grazie".

Gli strinsi la mano prima di addormentarmi, rasserenato.

 

 

 

-------------------------------------

 

 

Ok, questa è vermente corta.... e veramente strana.... ma non so, ho immaginato una scena del genere e l'ho scritta di getto u.u la DenNor è una dei miei pairing preferiti, ma devo ammettere che Nor è un po' inquietante (per come l'ho interpretato io)... Per i nomi non mi sono scervellata molto, anche se in effetti ho in mente il nome Mathias per Den e Lukas per Nor :D La canzone (ormai le canzoni sono la mia ispirazione principale -.-''') per questo capitolo è Me, you and my medication -non chiedetemi perchè proprio quella- dei Boys Like Girls... Come negli altri capitoli, il titolo è una frase della canzone. Beh, ora che dire? Spero vi piaccia! Recensite, carissimi :DD Salve!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** TurchiaxGrecia - I'll spill my heart for you ***


 

 

Quel pomo d'Adamo era così... provocante.

Ancora una volta col pollice ne delineai la forma. Era caldo. Toccarlo era piacevole.

Allargai le dita e le strinsi intorno a quel collo così sensuale. Lentamente, sempre con più forza.

Lo sentii chiaramente, sotto la mano, il suo respiro. Non era lento. Sadiq era sveglio.

Alzai lo sguardo sul suo viso. La maschera gli nascondeva gli occhi, ma sulle sue labbra c'era un piccolo accenno di sorriso.

Si stava divertendo.

Sospirai, mollando la presa e cingendogli invece il busto.

Forse lo odiavo.

Ma lui mi strinse a sua volta, con violenza. E mi piacque.

Forse lo amavo.

Ridacchiò. Lui lo sapeva. Che se moriva l'avrei seguito.

Ed era qualcosa di molto irritante.

 

 

 

----------------------------------------------

 

 

Mh.... questa non mi piace molto..... il pairing è stupendo, ma io non sono riuscita a scrivere qualcosa di good -.-'''' la canzone di questa fic è "Until the day I die" degli Story of the Year :D perfetta per questo pairing! beh, pur sapendo che non piacerà molto, vi chiedo di recensire comunque :) ho già iniziato la prossima one shot quindi non dovrei metterci molto per pubblicarla... e per One Way or Another (chi tra voi lo segue) abbiate pazienza, un giorno o l'altro lo vedrete pubblicato... è solo che ultimamente sono piena di roba per scuola e sono sotto stress -.-''' Scusate per le lagne, SSSAlve a tutti :DD

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Spamano - Please don't leave me ***


 

 

"Vieni con me?"

Mi fece impressione. La serietà di Feliciano mi fece paura, ma fece nascere in me una profonda stima per lui.

Ancora, mi guardò con decisione.

Il significato della sua richiesta mi giunse finalmente chiaro. E non mi fece star bene.

Confuso, voltai la testa verso Antonio. Ma non vidi la sua espressione. Teneva lo sguardo rivolto a terra.

Ti prego, non lasciarmi andare.

Feliciano mi strinse la mano. Quel contatto mi era mancato. Immensamente. Per così tanto tempo avevo desiderato di stargli vicino.

Ma non distolsi lo sguardo da Antonio. Attesi.

Finchè lui non alzò il capo e mi sorrise.

"Vai pure" disse.

Strinsi la mano a Feliciano. Stavolta toccò a me abbassare lo sguardo.

"Grazie" borbottai.

E mi lasciai trascinare da Feliciano verso la porta d'ingresso.

La brezza all'esterno mi solleticò le guance. La libertà non fu come me l'ero sempre immaginata.

Non tornai mai più in quella casa.

 

 

 

-------------------------------------

 

 

Ok, ammetto che avevo già finito di scriverlo da un po', chiedo perdonooooo! Non ho avuto molto tempo in questi giorni .-. Questa one shot non ha esattamente una canzone ispirante, anche se il titolo del capitolo è preso da "Please don't leave me" di P!nk <3 forse questa fiction è l'unica non AU che abbia mai scritto, credo u.u e la spamano è stupenda ** ok, detto questo vi saluto! recensite, please xD un bacio :3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** UsUk - A hole inside my heart ***


 

 

16:27.

E' il suo compleanno.

Un altro 4 luglio. E di nuovo Arthur è seduto davanti al tavolo. Di nuovo, beve il suo whisky.

Prende un sorso. Questo è per tutte le volte che gli ho comprato i giocattoli, si dice. All'epoca gli comprava solo dei miseri giocattoli di legno, ma a quel periodo erano più costosi. E Alfred li aveva sempre accettati con entusiasmo.

Quando il liquido arriva al suo stomaco manda giù un altro sorso. Questo è per tutte le volte che gli ho cambiato i calzini, si dice ora. Alfred soffriva il solletico e mai era riuscito a trattenere le risate quando Arthur, inginocchiato davanti a lui, gli metteva i calzini cercando di tenergli fermi i piedi.

Arthur alza lo sguardo verso l'orologio della cucina.

16:28.

Il tempo non scorre mai il 4 luglio.

Arthur impreca stringendo i pugni. Il suo bicchiere è di nuovo vuoto. Si versa un altro po' di liquore.

Poi con un altro sorso, un altro ricordo. Questo è per tutte le volte che gli ha tenuto la mano. Che avesse paura, che fosse inciampato, che avesse semplicemente bisogno di compagnia, la mano di Alfred era sempre pronta a cercare la sua.

Arthur sente una stretta allo stomaco. E lo capisce subito che non è per il fatto che beve da quella mattina senza aver mangiato niente. Lo capisce subito che è per i passi che sente alle sue spalle.

Delle braccia gli cingono i fianchi da dietro e lo catturano in un abbraccio. Sente il suo naso accarezzargli l'incavo tra collo e spalla, poi su, verso il lobo dell'orecchio, fino alla mascella.

"Good afternoon, my love. Ti va di stare con me oggi?" gli sussurra Alfred e Arthur non riesce a trattenere le lacrime.

Annuisce posando il bicchiere sul tavolo. Non si asciuga gli occhi nè le guance umide, non ne ha la forza. Nemmeno per fingere di essere arrabbiato. Tutto ciò che riesce a fare è lasciarsi stringere da quelle braccia.

 

 

 

 

----------------------------------------

 

 

E dopo giorni senza pubblicare niente (sorry .-. troppi impegni) torno con una usuk <3 aaaah io amo questo pairing >___< comunque... per questa fic non c'è una canzone ispirante u.u per il titolo però ho scelto una frase di My Love dei Westlife xD ho fatto una ricerca per vedere che tipo di alcolico fosse il whisky ma alla fine non ci ho capito nulla, perciò l'ho definito "liquore" *patta sè stessa* ok, detto questo vi lascio :DD torno a deprimermi per la mia verifica da 3 di matematica ç_____ç Recensite, please!

SalveeeeeeH!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** GerIta - Sweet Child O' Mine ***


 

 

 

Il piccolo Italia lo sapeva che quel bambino era speciale.

Al piccolo Italia piacevano i suoi occhioni azzurri perchè gli ricordavano il cielo del suo paese. Gli piacevano i suoi capelli biondi, ma stavolta non perchè gli ricordassero qualcosa. Gli piacevano perchè su di lui stavano proprio bene.

Il piccolo Italia pianse quando Sacro Romano Impero sparì nel nulla.

Poi il piccolo Italia, Feli, era cresciuto. Ora era piccolo solo nello spirito. E con tutto il tempo che era passato i suoi ricordi si erano fatti sempre più vaghi.

Ma nel profondo si ricordava di quel bambino biondo.

Ora il piccolo-nello-spirito Feli trovava speciale un'altra persona. Un ragazzo che aveva dei grandi occhi azzurri e dei corti capelli biondi, che arrossiva per l'imbarazzo ogni volta che lui l'abbracciava.

Quegli occhioni azzurri non gli ricordavano il cielo del suo paese. Perchè quelle iridi erano più incantevoli. E quei capelli biondi gli piacevano perchè erano morbidi al suo tocco.

Feli non sapeva che quel ragazzo aveva a sua volta dei ricordi vaghi. Ricordi di una bambina italiana dagli stupendi occhi nocciola e dai soffici capelli castano scuro.

E non sapeva che anche quel ragazzo aveva pianto, perchè aveva dovuto abbandonare quella bellissima bambina.

Nessuno sapeva, ma si erano ritrovati.

 

 

---------------------------

 

 

Uohohoh una GerIta :) mi sono arrivate certe richieste di scriverne una xDD questa la dedico alla mia amica cretina che li adora u.u per questo capitolo non c'è esattamente una canzone ispirante, anche se il titolo è il titolo (ahah ripetizione! chiedo venia, ho troppo sonno per cercare sinonimi) di una canzone dei Guns N' Roses! E sì, credo nella teoria Doitsu-è-Sacro-Romano-Impero-cresciuto o.o ok, ora non mi resta che dire RECENSITE, MALEDETTI <3 salve a tutti!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=652845