Prima del grande salto

di lightoftheday
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***



Capitolo 1
*** capitolo uno ***


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Disclaimer: Leggete Dominic Monaghan e chi per lui e pensate che siano nomi qualsiasi. Una pura convenzione. Ovviamente non lo conosco affatto e non voglio offendere né lui né nessun altro con le mie divagazioni.

 

Nota del 23-5-2005: Se volete inserire questo racconto in forum, blog e quant’altro potete farlo. Ma non con il copia/incolla… Credo sia più opportuno, e soprattutto gradito per me, riportare il link di questo sito! Grazie!

 

Capitolo 1

 

Manchester, primo dicembre 2001

 

- Stasera cerca di uscire presto dall’ufficio Sally, credo che avrò bisogno di una mano!-

- Si, adesso però vado, o faccio tardi. Ciao zia.-

Sally aveva finito la sua colazione, poi era uscita di casa correndo dopo aver dato un bacio a sua zia e si era diretta verso il suo ufficio. Certo che sarebbe tornata prima quella sera, non c’era neanche bisogno di chiederlo. Senza volerlo aveva contato i giorni, e quella mattina si era svegliata con un sorriso sulla faccia, come una cretina. Eppure, quante volte aveva desiderato di toglierselo di torno? Dominic era sempre agitato, un gran rompiscatole e quando lui era in casa non si poteva stare tranquilli per molto. Ma forse era proprio per quella tranquillità innaturale, che dopo un po’ a Sally, Dominic aveva cominciato a mancare. Era stato spesso via per lunghi periodi da casa, ma quella volta era diverso.

Quella sera sarebbe tornato comunque, e sarebbe rimasto una settimana, a fare baccano di nuovo.

Inutile dire che sua zia già da qualche giorno era in continua agitazione per quel ritorno improvviso, soprattutto perché dopo quella settimana Dominic sarebbe ripartito e sarebbe uscito finalmente il film. Questo avrebbe significato molti cambiamenti, e tutti in quella casa ne erano coscienti.

Dopo l’ufficio aveva fatto una commissione ed era tornata dritta a casa. Aveva aiutato un po’ sua zia ai fornelli, poi era andata in camera sua, al piano superiore, cercando di concentrarsi nel finire il disegno che aveva cominciato la sera precedente. Improvvisamente aveva sentito un gran tonfo, la porta al piano di sotto si era aperta facendo un gran rumore, e subito Sally aveva riconosciuto l’innata leggiadria di Dominic. Aveva messo il disegno e la foto da cui stava copiando in una cartellina ed era scesa. Appena arrivata infondo alle scale, si era sentita chiamare.

- Sally! La mia cuginetta preferita!-

Non aveva fatto in tempo nemmeno a dire - Ciao Dom - che lui l’aveva già presa in braccio, commentando:- Devi ricominciare a mangiare, sei sempre più leggera, non c’è più gusto a sollevarti!-

Sally gli aveva dato dei colpetti sulla schiena, dicendo stizzita:- Fammi scendere Dom! Sei incredibile!-

Lui, che se la rideva, la fece scendere, poi le aveva stampato un bacio sulla fronte, sorridendole con quella faccetta furba che aveva sempre avuto. Sally lo guardava scuotendo la testa.

Quindi si era diretta in cucina dove sua zia era alle prese con la cena, ricominciò ad aiutarla per gli ultimi preparativi.

Durante la cena tutti avevano avuto le loro domande da porre a Dominic, e lui aveva risposto quanto più esaurientemente poteva, raccontando aneddoti e facendo ridere tutti, che del resto, era la cosa che gli riusciva meglio. Non molto tempo dopo cena poi, era uscito per andare a salutare i vecchi amici e quando il resto della famiglia era andato a letto lui era ancora fuori.

Sally non riusciva a dormire, cosa che le succedeva spesso, se ne stava sotto le coperte ascoltando musica con gli auricolari, con gli occhi chiusi, sperando di prendere sonno prima possibile. Si sentì toccare un braccio sopra le coperte e trasalì. Fece capolino dalle coperte, e, nonostante la poca luce che filtrava dalla strada vide che era Dominic. Si tolse gli auricolari, guardando che ore fossero.

- Fammi entrare, sono in mutande, sto morendo di freddo!-

Sally si spostò su un lato del letto per fargli spazio. - Certo, anche tu, girare in mutande a dicembre, alle due di notte passate!- fece una pausa, mentre Dominic si metteva sotto le coperte. - e poi perché sei venuto a svegliarmi?- disse facendo finta di essere arrabbiata.

- Tanto lo so che non dormivi! Come se non ti conoscessi!-

- Si, ma non dare troppe cose per scontate! Per esempio, questa mania di infilarti nel mio letto a qualsiasi ora della notte, non dovrebbe esserti passata da bambino?-

Dominic rise. - Avresti dovuto cominciare a dirmelo quando avevo quindici anni, almeno adesso non sarebbe una tradizione!-

Sally aveva fatto un respiro profondo. - A quei tempi ero io che avevo bisogno di te.-

- No, non è vero, o forse solo in parte. Non lo so, hai solo due anni più di me, ma per me sei sempre stata una figura estremamente protettiva.-

- Sarà stato perché quando tu avevi quindici anni, io ne avevo diciassette e pesavo centodieci chili…- disse Sally ridendo, seguita da Dominic. - Mi vedevi come una di quelle tate enormi che si vedono nei film!-

- No, lo escludo.- disse lui molto serio.- Credo che fosse più il mio sogno erotico ricorrente a farmi entrare in camera tua di notte.- Dominic si stupì di essere riuscito a non ridere.

- Ma sei un cretino davvero!- aveva esclamato Sally, cercando di mantenere un tono di voce più basso possibile. - Veramente, mi sembra che crescendo tu peggiori sempre!-

- Che non lo sapevi che invecchiando si peggiora?-

- Andiamo bene! Se a venticinque anni sei così, non voglio avere a che fare con te quando ne avrai cinquanta!-

- Ventiquattro…- puntualizzò lui.

- Beh, fra una settimana saranno venticinque! Come sei suscettibile!-

- No, seriamente… guarda, che è vero!-

- Cosa è vero?- aveva chiesto girando un po’ la testa indietro Sally.

- Che eri il mio sogno erotico ricorrente!- Dominic a quel punto non resistette più e scoppiò a ridere.

- Ma a te la voglia di scherzare non ti passa mai! Praticamente sono tua sorella, come scherzo quindi fa anche un po’ schifo!-

- Eh no! Ribadiamolo una volta per tutte! - aveva detto cercando di essere serio Dominic. - Ti ricordo che non abbiamo affatto lo stesso DNA. E tu non sei né mia sorella, né tanto meno mia cugina!-

- Si, ma è come se lo fossi.-

- Va bene, allora spero che almeno tu conceda i tuoi favori a qualcun altro. Come stai messa a fidanzati?-

- Non sto messa affatto! Allo studio sono tutti o fidanzati, o cretini, ma per lo più sono tutti gay, quindi non è che abbia una grande scelta.-

- Va bene, ma qualcuno incontrato altrove?-

- E dove?-

- Come sei difficile Sally! Tanto io lo so che non hai il fidanzato perché sei burbera e tratti tutti male!-

- Ma questo non è assolutamente vero! – aveva detto Sally risentita, ma con il sorriso sulle labbra. - Il fatto è che se lo meritassero, sarei meno diffidente!-

- Raccontala ad un altro, io ti conosco troppo bene, e lascia che ti dica una cosa: sei un’arpia!- Sally rispose dandogli uno schiaffetto sulla testa.

- Vedi! Vedi che ho ragione!- Risero entrambi, poi Dominic continuò.

- E dato che stiamo qui a ribadire qualche concetto, vorrei rinfrescarti la memoria su una cosa.-

- Sentiamo, su cosa?- aveva detto curiosa Sally.

- Avevamo fatto una certa scommessa, qualche tempo fa, non te la ricordi più?- disse in tono malizioso lui.

- No, non mi ricordo di aver fatto nessuna scommessa con te.- gli rispose, cercando di essere vaga, quando invece si ricordava benissimo.

- Si, certo, fai pure finta di essertene dimenticata… dato che io ho sempre tentato di baciarti e tu mi hai sempre preso a schiaffi, avevamo scommesso che quando sarei riuscito a girare un film come si deve, mi avresti baciato. E mi sembra che adesso non possiamo avere più dubbi, perché non mi hanno buttato fuori dal cast dopo una settimana come tu avevi ipotizzato, quindi io sono qui che aspetto di riscuotere la mia vincita.- Sally si era messa a ridere.

- Che hai da ridere, guarda che sono serissimo!-

- Ma smettila di fare l’imbecille, non ti darò mai un bacio, puoi scordartelo!-

- Sei disonesta! Una scommessa è una scommessa! Sono disposto a tampinarti per tutta la settimana fino a che non ti prenderò per sfinimento! E se lo dico lo faccio, lo sai, che lo faccio!-

- Si, si, promesse.-

- Sal, per una volta prendimi sul serio! Una parola data, va rispettata. Sei molto, molto disonesta…- gli aveva ripetuto lui rimarcando il concetto.

- Che palle Dom! non dicevo sul serio quando l’abbiamo scommesso, e lo sai!- gli disse dandogli una gomitata.

- Hai! Mi hai fatto male!- si era lamentato lui.

- Oh poverino!- l’aveva apostrofato lei, prendendolo in giro.

- Forse tu non dicevi sul serio, ma io si!-

- Va bene, basta, hai vinto!- disse con tono esasperato lei. Si era girata verso di lui, che era distante pochi centimetri dalla sua schiena, con le braccia incrociate sul petto, e gli aveva dato un castissimo bacino sulle labbra. Dominic incominciò a ridere.

- E questo cos’è? - aveva chiesto ridendo.

- La riscossione del tuo premio.- aveva detto decisa Sally.

- No, no, non pensare di cavartela così, nei termini della scommessa si era parlato di un’altra cosa…-

- Senti, parliamoci chiaro, io non ho ancora visto il film, per quel che ne so potrebbero anche decidere di bloccarlo prima dell’uscita per oltraggio alla decenza, dato che ci sei tu potrebbe succedere. Quindi che vuoi? Io non pago i miei debiti se prima non vedo la merce!-

- Tu tergiversi e basta… furbona!- Sally gli aveva fatto un sorrisino furbetto, poi si era girata nuovamente dandogli le spalle, dicendo:- E adesso si dorme, e se vuoi fare altro tornatene in camera tua! Notte Dom!-

- Buonanotte, per ora…- le rispose. Poi dopo qualche secondo aggiunse:- Preparati, perché la tua settimana sarà terribile!-

Sally si era addormentata dopo un po’, e nel frattempo la sua mente aveva vagato nei ricordi. Sapeva che Dominic era capacissimo di renderle la vita infernale, perché quando si metteva in testa una cosa non l’avrebbero smosso neanche le cannonate. Ma di sicuro non era mai stato vero che lei per lui era stata una figura protettiva, anzi. Se mai era vero il contrario.

Quando erano piccoli era capitato spesso che lei passasse in Germania, a casa di suo zio Austin e sua zia Maureen, parte delle vacanze estive e anche di quelle natalizie. Per lei che era sempre sola, era bello ritrovarsi a passare il tempo con un altri due bambini, Dominic e suo fratello Matt, anche se poi giocavano tutto il tempo per conto loro con giochi da maschietti e la lasciavano un po’ in disparte. Dominic comunque era sempre stato più espansivo con lei rispetto a Matt, che l’aveva sempre trattata come una femminuccia. Era un comportamento tutto sommato normale per un bambino.

Avevano cominciato a coabitare quando Sally aveva quattordici anni e i suoi zii si erano trasferiti a Manchester dalla Germania.

Per lei non era stato un periodo facile quello. Non aveva mai conosciuto la sua vera madre, la nuova moglie di suo padre però, sorella della madre di Dominic, era stata a tutti gli effetti un ottimo genitore per lei, anche più di suo padre stesso, che era sempre stato una figura sfuggente, dati i suoi frequenti spostamenti per lavoro.

Quando anche lei era scomparsa a causa di un incidente stradale era stato un colpo enorme per Sally. Suo padre, già per carattere chiuso e poco incline a dimostrarsi affettuoso, aveva finito con il distaccarsi quasi completamente da lei affidandola agli zii. Ogni tanto le faceva visita, quando il lavoro lo permetteva. La famiglia di Dominic aveva accettato di prenderla con se, ed era da allora che Sally si era trovata a vivere in un nucleo familiare stabile, cosa che le era stata molto utile per superare un momento ben difficile nella sua vita.

 

La mattina dopo Sally si era svegliata con il trillo della sua sveglia che aveva suonato puntuale come tutte le mattine alle sette e mezza. Aveva dormito tutta la notte dalla parte interna del suo letto, attaccata alla parete della sua stanza. Dominic aveva emesso uno strano suono quando lei gli era salita letteralmente addosso per staccare la sveglia.

- Dom… mi devi far passare, altrimenti non posso scendere dal letto! Dai, sbrigati!-

- Si, si… un momento…- aveva farfugliato lui. Era sceso dal letto con gli occhi chiusi aspettando che Sally scendesse, poi aveva fatto per rimettersi sotto le coperte.

- Non ci pensare neanche!- l’aveva avvertito lei. - Fra un’ora devo uscire, quindi devo rifare la mia stanza, quindi tu adesso torni nella tua!-

- Adesso capisco perché non hai un fidanzato!- aveva detto lui ridacchiando, - perché la mattina dopo gli cacci tutti dal letto così!-

Sally per tutta risposta gli aveva rifilato un cazzotto sul braccio e, spingendolo per le spalle l’aveva letteralmente sbattuto fuori dalla sua stanza. Dominic si era ritrovato in mutande nel corridoio, ridendo come un deficiente. Sally intanto si era chiusa nuovamente la porta dietro, lui quindi le bussò, e sentì dall’altra parte lei che gli chiedeva:- Che vuoi Dom?-

- Volevo solo avvertirti nuovamente che questa settimana ti renderò la vita impossibile!-

Poi, ancora ridacchiando, si era diretto nella sua stanza, per dormire ancora un po’.

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


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Capitolo 2

 

Era stato l’anno in cui si era diplomato Dominic che Sally aveva avuto una prova generale di quello che l’aspettava quella settimana. Sally frequentava il corso di grafica pubblicitaria a quei tempi, e per la prima volta nella sua vita era riuscita ad infilarsi in una taglia 42. Non che la cosa fosse stata indolore, anzi, era stata una lotta lunga e faticosa, che certamente non avrebbe vinto se non avesse avuto chi le era stato accanto. Dominic per quanto fosse un esibizionista trascinatore di folle, un casinista che non sapeva mai stare al posto suo e un buffone di prima categoria, non era mai stato un insensibile, almeno nei suoi confronti, e anche se era più piccolo di lei era capitato molte volte che, durante gli anni del liceo, l’avesse difesa da qualche battuta e da qualche commento pesante sul suo peso.

Una sera, mentre Sally lavorava ad un bozzetto per il suo corso, Dominic aveva fatto un’entrata trionfale nella sua stanza senza bussare. Sally stava per sgridarlo di averla spaventata e soprattutto per non aver bussato, ma lui non le aveva dato il tempo di parlare.

- Abbiamo organizzato una festa per la conclusione dell’anno scolastico all’americana, ognuno deve invitare qualcuna e io ci voglio andare con te, non accetto storie!- aveva detto tutto d’un fiato.

Sally l’aveva guardato come si guarda un extra-terrestre.

- Dove vorresti andare con me? Io ho chiuso con la roba da liceo, ringraziando il cielo!-

Dominic, che non accettava mai un no come risposta, aveva cominciato a romperle talmente tanto le scatole nelle due settimane successive, che Sally sarebbe diventata pazza se non avesse accettato.

La famosa sera era cominciata in modo drammatico, quella festa era piena di ragazzini che fino a due anni prima l’avevano presa in giro, e lei si era sentita  come se avesse fatto un salto indietro, oppressa come a quei tempi. Dopo cinque minuti aveva preso Dominic per un braccio.- Voglio andare via, ti prego portami fuori di qui!- Dominic si era fatto una risata.

- Ma lo sai che non ti ha riconosciuto quasi nessuno ancora? Senti, tu adesso ti calmi e poi incominci a divertirti, perché stasera tu potrai toglierti un sacco di soddisfazioni, cuginetta!-

E in effetti, così era stato. L’autostima di Sally quella sera aveva avuto un picco vertiginoso verso l’alto e, anche se Dominic si era strusciato per tutta la sera ad una della sua età lasciandola sola abbandonata a se stessa, Sally non aveva potuto fare altro che ringraziarlo.

Non era stata l’unica volta in cui lui l’aveva convinta a fare qualcosa adottando quel metodo, anche se non sempre Sally si faceva convincere. Per la storia del bacio, ad esempio. Non si ricordava il perché, probabilmente era una delle loro tante strambe scommesse, ma Dominic in quel periodo si era messo in testa che doveva baciarla a tutti i costi e a volte la inseguiva come un matto per la casa cercando di acchiapparla. Non faceva sul serio ovviamente, però alle volte era talmente rompiscatole che Sally era costretta a scappare sul serio. Una volta in particolare, si era nascosta nell’armadio della sua stanza sperando di averlo seminato. Sembrava che fosse così in effetti, da una piccola fessura che aveva lasciato aperta l’aveva visto passare di lungo non dando nemmeno un’occhiata in camera sua. Così, cercando di non fare rumore, era uscita dall’armadio in punta di piedi con l’intenzione di sgattaiolare al piano di sotto. Ma lui, che era in agguato fuori dalla sua porta, l’aveva aspettata prevedendo quella mossa: infatti non appena Sally aveva messo il naso fuori lui era sbucato fuori all’improvviso e l’aveva acchiappata facendola spaventare a morte. Lei però quella volta si era arrabbiata, avevano bisticciato e per qualche giorno non si erano neanche guardati. La riconciliazione, come la maggior parte delle volte, era avvenuta durante la notte, una sera in cui lui era rientrato tardi e si era infilato nel suo letto.

Avevano incominciato a chiacchierare, Dominic in quel periodo era al college ed era molto impegnato nei suoi lavori teatrali. Tra l’altro una buona chiave di svolta avrebbe potuto essere un serial televisivo per cui era stato scelto, il "Hetty Wainthrop Investigates". Non ne era particolarmente convinto, preferiva il teatro, ma di certo la televisione era un mezzo molto più efficace per arrivare alla notorietà.

- Dai, che fra un paio d’anni, tre al massimo, concludo qualcosa di veramente buono!- Sally aveva riso.

- Non ci credo nemmeno se lo vedo, ma dove vuoi andare con questo naso a patata che ti ritrovi!-

- Ma quanto sei stronza! - aveva detto ridacchiando lui, - Sei veramente cattiva!-

- Oh, scusami se ho urtato la tua suscettibilità offendendo la perfetta beltà del tuo volto!- Aveva detto Sally fingendo di recitare un dramma shakespeariano, poi si era messa a ridere come una pazza, mentre Dominic faceva finta di essere offeso.

- Ridi pure, quanto ti pare, quando sarò diventato famoso farò finta di non conoscerti!- aveva detto imbronciato. - Anzi, voglio proporti una bella scommessa.-

- Sentiamo.- chiese incuriosita Sally.

- Se io entro tre anni riesco ad ottenere un ingaggio come si deve, tu mi dai quest’accidenti di bacio per cui lotto ben da tre settimane.- Sally era scoppiata a ridere. - E se perdi tu?-

- Ti autorizzo a chiedermi quello che ti pare, tanto non perdo!-

- Vanaglorioso che non sei altro, narciso ed egocentrico!- aveva commentato Sally.

- E poi? Vuoi elencarmi qualche altro mio difetto, oltre a quello che sono un rompiscatole, che tengo sempre il labbro inferire storto e che ho il naso a patata?- Quindi si erano messi a ridere e Sally aveva accettato la scommessa, solo che adesso le toccava pagarne le conseguenze.

Non era passato giorno che Dominic non le avesse fatto agguati, che non l’avesse spinta verso gli angoli in casa ogni qual volta si trovavano ad incrociarsi. Non che Sally ci fosse molto in casa, lei aveva il suo lavoro di grafica, ma quando erano entrambi sotto lo stesso tetto non aveva un attimo di pace.

Il quinto giorno, dopo cena, Dominic era entrato in camera di Sally senza bussare come al solito. Lei si era alzata in piedi e gli aveva letteralmente urlato in faccia:- Devi imparare a bussare, accidenti a te! Ma ti sei mai posto il problema che io vorrei avere un po’ di privacy!-

- Ma io non voglio bussare, perché vivo sempre nella speranza di trovarti nuda un giorno!-

- Si, sai che bello spettacolo!- aveva risposto lei, sedendosi nuovamente alla sua scrivania.

- No, no, alzati, andiamoci a prendere una birra insieme, facciamo due chiacchiere.-

- No, non ho voglia. Tanto lo so che tu speri che io mi sbronzi e ti baci!- Dominic rise.

- E’ un’idea geniale! Non ci avevo ancora pensato! Però, mi dispiace deluderti, ma volevo solo parlare, lo giuro.- Sally si era fatta pregare ancora un po’, poi aveva accettato, come al solito. La sua riluttanza stava nel fatto che aveva intuito di cosa lui volesse parlarle, l’aveva visto complottare con sua zia Maureen in quei giorni più di una volta. Quando al pub davanti alla loro birra aveva cominciato a farle la paternale non si era stupita.

- Io non ti voglio più rivedere in quelle condizioni, Sal.-

- Dom, per favore…-

- Per favore un accidenti! Hai rischiato di morire, forse ancora dopo anni non te ne rendi conto!-

- Me ne rendo perfettamente conto, ma adesso è diverso. Il fatto che mangi poco non vuol dire che non mangi affatto.-

- Io so solo che ti ho trovato svenuta a casa personalmente, e non è stato un bel momento.-

Sally allora gli aveva preso la mano.- Dom, te lo giuro, su quello che vuoi. Sto bene. Fare degli errori serve anche a questo, no? Ad imparare.-

Dominic aveva annuito. - Mi fai incazzare veramente tanto se non mi dici la verità.-

- Lo so. - aveva detto Sally guardando in basso.

- E poi, anche se non devo preoccuparmi, sei dimagrita ancora!-

- Si, ma sarà questione di un paio di chili, non preoccuparti, per Natale li riprenderò tutti.-

- E farai bene a riprenderteli tutti, guardati, ti sono diminuite le tette!-

Ecco, Dominic si era già rasserenato. Sally era diventata rossa intanto. Facendo l’offesa gli aveva dato uno schiaffo sul braccio, e lui aveva riso.

- Ma perché non guardi le tette di qualcun’altra, maniaco che non sei altro!- disse, incrociando le braccia al petto come se si volesse nascondere da lui. Lui che si era accorto di quel gesto aveva subito risposto, pronto:- E’ inutile che ti copri adesso, tanto ho avuto quasi una settimana per osservartele bene!-

Sally lo colpì nuovamente.

- Manesca!-

- Guardone!-

Mentre erano sulla via di casa Dominic era tornato alla carica con la storia del bacio con Sally che lo prendeva in giro, sfuggendo ai suoi assalti. - Mi hai fatto bere troppo poco!-

 

La mattina dopo svegliandosi con il trillo della sveglia Sally aveva pensato tristemente che Dominic la mattina dopo sarebbe partito nuovamente. Non era di certo la prima volta che lasciava Manchester, ma Sally sentiva che poteva essere davvero l’ultima volta che l’avrebbe avuto accanto a se così. Dominic stava per diventare veramente famoso, e per quanto lei cercasse di farci dell’ironia, la cosa la spaventava. Dentro di se sapeva che non sarebbe stata più la stessa cosa.

Si era svegliata ed era andata a lavorare, la sua giornata era stata normale come le altre. La sera avevano cenato tutti insieme, Dominic aveva finito di prepararsi la valigia ed era uscito per l’ultimo saluto ai suoi vecchi amici. Quando era tornato non aveva nemmeno preso in considerazione l’idea di dormire da solo in camera sua, e Sally sentendolo entrare non si era stupita affatto.

- Sposta un po’ il tuo culetto più in là…-

- Sempre il solito lord, eh?- aveva detto lei spostandosi e ridacchiando. Dominic, ridacchiando anche lui, si era messo sotto le coperte accanto a lei che gli dava le spalle come sempre.

Sally non sapeva cosa dirgli, era triste, e sapeva che se avesse cominciato a parlare lei quello che sarebbe venuto fuori non sarebbe stato allegro, e non voleva lasciare a Dominic quell’immagine di lei. Lui però l’aveva percepito ugualmente, come l’aveva percepito anche negli altri familiari, anche se Sally era quella che, forse a causa della sua grande sensibilità, lo dava più a vedere.

- Hey…- aveva cominciato a punzecchiarla Dominic, ma Sally non accennava a rispondergli.

- Cos’è che ti rende così poco comunicativa stanotte?-

- Niente. - rispose subito lei.

- Ti volevo dire una cosa. - gli disse serio. - Non cambierà niente, lo sai vero?-

- Ne sei sicuro?-

- Si, perché dovrebbe cambiare qualcosa nei nostri rapporti?-

- Se lo dici tu…- aveva detto scettica lei.

- Io continuerò a tenerti d’occhio, quindi vedi di rigare dritta. E di trovarti un fidanzato!-

- Vedi di rigare dritto anche tu! E non fare troppo lo sciupafemmine!-

Dominic rise, poi assumendo un tono da uomo che non deve chiedere mai disse:- Mia piccola e ingenua Sally, la notorietà di certo non mi aiuterà ulteriormente in un campo dove sono già un asso…-

- Ma smettila! Gli aveva detto lei, dandogli una gomitata leggera e ridendo, seguita da lui. Dopo qualche secondo Dominic aveva ricominciato a parlare.

- Sally, girati un momento e guardami negli occhi. Un momento solo.-

Sally titubante si era girata e aveva incrociato il suo sguardo.

- Ti giuro che io e te saremo sempre una cosa a parte. Non cambierà assolutamente niente.- Sally aveva abbassato lo sguardo e lui allora l’aveva stretta forte contro di se, forse un po’ troppo forte.

- Dom… lasciami, non respiro!- aveva detto Sally facendo la voce rotta come se non riuscisse davvero a respirare.

- Ti lascio solo se mi baci.- aveva detto pronto lui. Sally allora aveva riso e poi aveva cominciato a divincolarsi, dicendo:- Sei un gran bastardo!- Quindi non appena si era liberata si era girata nuovamente dall’altra parte. Dominic però l’aveva subito riabbracciata da dietro.

- Mi sembrava strano che potessi dire tante cose serie tutte in fila…-

- Ma io sono serio, perché mi prendi sempre per un buffone?-

- Perché lo sei!- aveva esclamato lei. Dopo poco aveva ricominciato.

- Comunque adesso è il mio turno di essere seria. Non ti ho mai ringraziato per tutto quello che hai fatto per me in questi anni.-

- Perché, io che ho fatto per te oltre a darti noia?- gli chiese lui ridacchiando.

- Non fare lo scemo, sai a che mi riferisco. A tutte le volte che mi hai difeso al liceo, per tutte le volte che mi sentivi piangere la notte e venivi ad infilarti nel mio letto.-

Dominic si stava imbarazzando, per tagliare corto intervenne. - Io venivo ad infilarmi nel tuo letto perché non volevo dormire da solo, non perché ti sentivo piangere!-

- Si, quella era la tua scusa più usata, ma so che facevi tutto questo solo perché mi vedevi infelice.-

- Allora sarà bene che io ringrazi te per tutte le volte che hai fatto i miei compiti di matematica, per quando coprivi le mie uscite notturne e altre mascalzonate varie, per tutte le volte cha hai raccolto i miei calzini sporchi prima che mamma li trovasse e facesse un gran casino… e poi non credere che io non mi sia mai sentito triste tanto da non aver mai avuto bisogno di essere consolato da te.-

- Ma tu in genere quanto avevi la luna storta andavi da Matt.-

- Mica sempre.- aveva commentato lui deciso. - Tu eri un cuscino più morbido!- non riuscì a finire la frase senza ridere.

- Sorvolerò su questa battuta.- disse facendo finta di essere stizzita, mentre invece era divertita.

- A che ore devi svegliarti domattina, futura star di Hollywood?-

- All’ora tua, sette e mezza.-

- Allora ti metto la sveglia, perché domani è sabato, non ci vado in ufficio.- Quindi si era girata e gli era salita addosso per arrivare al comodino accanto al letto.

Lui aveva fatto i soliti versi idioti, e Sally gli aveva mollato uno schiaffo sulla testa. Dominic si era lamentato come sempre, con voce da bambino gli aveva detto:- Tu sei una tata cattiva, mi fai sempre la bua!-

- Perché te la meriti!- gli aveva risposto pronta tornando al suo posto.

Avevano riso nuovamente, poi c’era stato un altro momento di silenzio.

- Dom…-

- Mh?-

- Grazie di esserti accorto in tempo che mi stavo facendo del male. Non ti ho mai detto grazie per avermi salvato la vita.- Dominic era rimasto un momento interdetto, quasi commosso da quell’affermazione.

- Tu non hai bisogno di ringraziarmi, mi basta sapere che stai bene e che hai superato quel periodaccio. E adesso smettila di ringraziarmi per tutte le stronzate che ti vengono in mente, perché non ce n’è bisogno! Mi fai sentire come se domani dovessi partire per la guerra, mentre invece vado solo a promuovere un film!-

- Per me era importante dirtelo. Adesso o in un altro momento la differenza è poca.-

- Si, ma ora che me l’hai detto, basta.- affermò deciso ad interrompere quella serie di ringraziamenti che lo stavano mettendo in imbarazzo. - E se proprio vuoi ringraziarmi a dovere, baciami!-

- Dom! Idiota!- aveva esclamato Sally. - Adesso dormi, domattina ti devi svegliare presto.-

Si erano dati la buonanotte e avevano dormito, fino a che la sveglia non li aveva richiamati.

 

Si erano alzati entrambi, e mentre Dominic si preparava, Sally era scesa a fare colazione. Quando Dominic era uscito dal bagno ci era entrata lei, poi era andata in camera sua e aveva preso quel disegno a cui aveva lavorato in gran segreto per un po’. Dominic dopo poco si era presentato in camera sua per salutarla. Aveva appoggiato la sua valigia nel corridoio, poi era entrato e aveva allargato le braccia. Sally l’aveva abbracciato forte, e lui, sempre il solito esagerato l’aveva strizzata e sollevata da terra.

- Dom, e dai!- Lui però non aveva accennato a lasciarla, le aveva detto nell’orecchio:- Ci vediamo il 12 a Londra piccolina, mi vedrai passare sul tappeto rosso!-

- Certo che ci vediamo, sempre che…-

- Si, si, sempre che non censurano il film prima a causa mia!-

Dicendo questo l’aveva rimessa a terra, mentre entrambi ridevano.

- Devo darti una cosa, Dom.-

- Cosa?-

- Domani è il tuo compleanno.-

- Bene, regali!-

- Non esultare troppo, non ti ho comprato niente. Ho fatto tutto con le mie manine.-

- Sono curioso, fammi vedere!- l’aveva incalzata lui.

Sally fece qualche passo verso la sua scrivania e prese l’enorme cartellina che c’era sopra, consegnandola a Dominic. Lui sciolse il fiocchetto che la teneva chiusa e vide che era un ritratto di loro due da piccoli, Sally aveva messo anche la foto da cui l’aveva tratto nella cartellina.

- Che bello Sally… quando avrò casa per conto mio lo appendo. Grazie mille.-

Detto questo aveva appoggiato la cartellina con il disegno sul letto ancora sfatto e l’aveva abbracciata nuovamente.

Il dubbio era insinuato nella testa di Sally, sapeva che era una stupidaggine, ma si disse che in fondo questa stupidaggine la faceva con Dominic. Sempre tra le sue braccia lo aveva guardato dritto negli occhi e lo aveva baciato, non senza un iniziale stupore da parte di lui. Era stato un bacio fraterno, non molto diverso da quello che le aveva dato per gioco qualche notte prima, ma era stato il gesto spontaneo di lei che aveva colpito Dominic.

- Visto che non sono poi così disonesta?-

Entrambi scoppiarono a ridere.

- Certo, aver saputo che alla fine avrei vinto io, avrei dovuto chiederti del sesso!-

- Ma che diavolo dici, ma sei suonato?-

- Beh, ho impiegato quattro anni a convincerti a baciarmi, dici che in venti ti convinco a venire a letto con me?- dopo averlo detto scoppiò a ridere.

- Lo sapevo che non ti dovevo accontentare! Che imbecille che sono!-

- E dai, che scherzo…-

- Ci mancherebbe altro che non scherzassi! E adesso vattene, fuori, o farai tardi!-

- Ma perché, non mi accompagni all’aeroporto?- disse deluso lui.

- No, ho di meglio da fare.- quindi si mise seduta alla sua scrivania guardando dei bozzetti che doveva terminare per lavoro.-

- Questo lo lascio a te per adesso. - disse Dominic indicando il disegno. - Tienimelo tu.-

Sally annuì senza guardarlo in faccia. Dominic si avvicinò, le mise una mano lo sulla spalla, lei la coprì con la sua. Le diede un bacio sulla testa dicendole a presto, poi uscì chiudendosi la porta dietro.

Sally a quel punto poté permettersi di far uscire quella lacrima che da un bel po’ cercava di trattenere. Per quello non era andata a salutarlo all’aeroporto, non voleva che lui la vedesse piangere come una scema. Voleva che Dominic la vedesse sorridente, prima del suo grande salto.

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