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Capitolo 2
Era stato l’anno in cui si era diplomato Dominic che Sally
aveva avuto una prova generale di quello che l’aspettava quella settimana. Sally
frequentava il corso di grafica pubblicitaria a quei tempi, e per la prima volta
nella sua vita era riuscita ad infilarsi in una taglia 42. Non che la cosa fosse
stata indolore, anzi, era stata una lotta lunga e faticosa, che certamente non
avrebbe vinto se non avesse avuto chi le era stato accanto. Dominic per quanto
fosse un esibizionista trascinatore di folle, un casinista che non sapeva mai
stare al posto suo e un buffone di prima categoria, non era mai stato un
insensibile, almeno nei suoi confronti, e anche se era più piccolo di lei era
capitato molte volte che, durante gli anni del liceo, l’avesse difesa da qualche
battuta e da qualche commento pesante sul suo peso.
Una sera, mentre Sally lavorava ad un bozzetto per il suo
corso, Dominic aveva fatto un’entrata trionfale nella sua stanza senza bussare.
Sally stava per sgridarlo di averla spaventata e soprattutto per non aver
bussato, ma lui non le aveva dato il tempo di parlare.
- Abbiamo organizzato una festa per la conclusione
dell’anno scolastico all’americana, ognuno deve invitare qualcuna e io ci voglio
andare con te, non accetto storie!- aveva detto tutto d’un fiato.
Sally l’aveva guardato come si guarda un extra-terrestre.
- Dove vorresti andare con me? Io ho chiuso con la roba da
liceo, ringraziando il cielo!-
Dominic, che non accettava mai un no come risposta, aveva
cominciato a romperle talmente tanto le scatole nelle due settimane successive,
che Sally sarebbe diventata pazza se non avesse accettato.
La famosa sera era cominciata in modo drammatico, quella
festa era piena di ragazzini che fino a due anni prima l’avevano presa in giro,
e lei si era sentita come se avesse fatto un salto indietro, oppressa come a
quei tempi. Dopo cinque minuti aveva preso Dominic per un braccio.- Voglio
andare via, ti prego portami fuori di qui!- Dominic si era fatto una risata.
- Ma lo sai che non ti ha riconosciuto quasi nessuno
ancora? Senti, tu adesso ti calmi e poi incominci a divertirti, perché stasera
tu potrai toglierti un sacco di soddisfazioni, cuginetta!-
E in effetti, così era stato. L’autostima di Sally quella
sera aveva avuto un picco vertiginoso verso l’alto e, anche se Dominic si era
strusciato per tutta la sera ad una della sua età lasciandola sola abbandonata a
se stessa, Sally non aveva potuto fare altro che ringraziarlo.
Non era stata l’unica volta in cui lui l’aveva convinta a
fare qualcosa adottando quel metodo, anche se non sempre Sally si faceva
convincere. Per la storia del bacio, ad esempio. Non si ricordava il perché,
probabilmente era una delle loro tante strambe scommesse, ma Dominic in quel
periodo si era messo in testa che doveva baciarla a tutti i costi e a volte la
inseguiva come un matto per la casa cercando di acchiapparla. Non faceva sul
serio ovviamente, però alle volte era talmente rompiscatole che Sally era
costretta a scappare sul serio. Una volta in particolare, si era nascosta
nell’armadio della sua stanza sperando di averlo seminato. Sembrava che fosse
così in effetti, da una piccola fessura che aveva lasciato aperta l’aveva visto
passare di lungo non dando nemmeno un’occhiata in camera sua. Così, cercando di
non fare rumore, era uscita dall’armadio in punta di piedi con l’intenzione di
sgattaiolare al piano di sotto. Ma lui, che era in agguato fuori dalla sua
porta, l’aveva aspettata prevedendo quella mossa: infatti non appena Sally aveva
messo il naso fuori lui era sbucato fuori all’improvviso e l’aveva acchiappata
facendola spaventare a morte. Lei però quella volta si era arrabbiata, avevano
bisticciato e per qualche giorno non si erano neanche guardati. La
riconciliazione, come la maggior parte delle volte, era avvenuta durante la
notte, una sera in cui lui era rientrato tardi e si era infilato nel suo letto.
Avevano incominciato a chiacchierare, Dominic in quel
periodo era al college ed era molto impegnato nei suoi lavori teatrali. Tra
l’altro una buona chiave di svolta avrebbe potuto essere un serial televisivo
per cui era stato scelto, il "Hetty Wainthrop Investigates". Non ne era
particolarmente convinto, preferiva il teatro, ma di certo la televisione era un
mezzo molto più efficace per arrivare alla notorietà.
- Dai, che fra un paio d’anni, tre al massimo, concludo
qualcosa di veramente buono!- Sally aveva riso.
- Non ci credo nemmeno se lo vedo, ma dove vuoi andare con
questo naso a patata che ti ritrovi!-
- Ma quanto sei stronza! - aveva detto ridacchiando lui, -
Sei veramente cattiva!-
- Oh, scusami se ho urtato la tua suscettibilità offendendo
la perfetta beltà del tuo volto!- Aveva detto Sally fingendo di recitare un
dramma shakespeariano, poi si era messa a ridere come una pazza, mentre Dominic
faceva finta di essere offeso.
- Ridi pure, quanto ti pare, quando sarò diventato famoso
farò finta di non conoscerti!- aveva detto imbronciato. - Anzi, voglio proporti
una bella scommessa.-
- Sentiamo.- chiese incuriosita Sally.
- Se io entro tre anni riesco ad ottenere un ingaggio come
si deve, tu mi dai quest’accidenti di bacio per cui lotto ben da tre settimane.-
Sally era scoppiata a ridere. - E se perdi tu?-
- Ti autorizzo a chiedermi quello che ti pare, tanto non
perdo!-
- Vanaglorioso che non sei altro, narciso ed egocentrico!-
aveva commentato Sally.
- E poi? Vuoi elencarmi qualche altro mio difetto, oltre a
quello che sono un rompiscatole, che tengo sempre il labbro inferire storto e
che ho il naso a patata?- Quindi si erano messi a ridere e Sally aveva accettato
la scommessa, solo che adesso le toccava pagarne le conseguenze.
Non era passato giorno che Dominic non le avesse fatto
agguati, che non l’avesse spinta verso gli angoli in casa ogni qual volta si
trovavano ad incrociarsi. Non che Sally ci fosse molto in casa, lei aveva il suo
lavoro di grafica, ma quando erano entrambi sotto lo stesso tetto non aveva un
attimo di pace.
Il quinto giorno, dopo cena, Dominic era entrato in camera
di Sally senza bussare come al solito. Lei si era alzata in piedi e gli aveva
letteralmente urlato in faccia:- Devi imparare a bussare, accidenti a te! Ma ti
sei mai posto il problema che io vorrei avere un po’ di privacy!-
- Ma io non voglio bussare, perché vivo sempre nella
speranza di trovarti nuda un giorno!-
- Si, sai che bello spettacolo!- aveva risposto lei,
sedendosi nuovamente alla sua scrivania.
- No, no, alzati, andiamoci a prendere una birra insieme,
facciamo due chiacchiere.-
- No, non ho voglia. Tanto lo so che tu speri che io mi
sbronzi e ti baci!- Dominic rise.
- E’ un’idea geniale! Non ci avevo ancora pensato! Però, mi
dispiace deluderti, ma volevo solo parlare, lo giuro.- Sally si era fatta
pregare ancora un po’, poi aveva accettato, come al solito. La sua riluttanza
stava nel fatto che aveva intuito di cosa lui volesse parlarle, l’aveva visto
complottare con sua zia Maureen in quei giorni più di una volta. Quando al pub
davanti alla loro birra aveva cominciato a farle la paternale non si era
stupita.
- Io non ti voglio più rivedere in quelle condizioni, Sal.-
- Dom, per favore…-
- Per favore un accidenti! Hai rischiato di morire, forse
ancora dopo anni non te ne rendi conto!-
- Me ne rendo perfettamente conto, ma adesso è diverso. Il
fatto che mangi poco non vuol dire che non mangi affatto.-
- Io so solo che ti ho trovato svenuta a casa
personalmente, e non è stato un bel momento.-
Sally allora gli aveva preso la mano.- Dom, te lo giuro, su
quello che vuoi. Sto bene. Fare degli errori serve anche a questo, no? Ad
imparare.-
Dominic aveva annuito. - Mi fai incazzare veramente tanto
se non mi dici la verità.-
- Lo so. - aveva detto Sally guardando in basso.
- E poi, anche se non devo preoccuparmi, sei dimagrita
ancora!-
- Si, ma sarà questione di un paio di chili, non
preoccuparti, per Natale li riprenderò tutti.-
- E farai bene a riprenderteli tutti, guardati, ti sono
diminuite le tette!-
Ecco, Dominic si era già rasserenato. Sally era diventata
rossa intanto. Facendo l’offesa gli aveva dato uno schiaffo sul braccio, e lui
aveva riso.
- Ma perché non guardi le tette di qualcun’altra, maniaco
che non sei altro!- disse, incrociando le braccia al petto come se si volesse
nascondere da lui. Lui che si era accorto di quel gesto aveva subito risposto,
pronto:- E’ inutile che ti copri adesso, tanto ho avuto quasi una settimana per
osservartele bene!-
Sally lo colpì nuovamente.
- Manesca!-
- Guardone!-
Mentre erano sulla via di casa Dominic era tornato alla
carica con la storia del bacio con Sally che lo prendeva in giro, sfuggendo ai
suoi assalti. - Mi hai fatto bere troppo poco!-
La mattina dopo svegliandosi con il trillo della sveglia
Sally aveva pensato tristemente che Dominic la mattina dopo sarebbe partito
nuovamente. Non era di certo la prima volta che lasciava Manchester, ma Sally
sentiva che poteva essere davvero l’ultima volta che l’avrebbe avuto accanto a
se così. Dominic stava per diventare veramente famoso, e per quanto lei cercasse
di farci dell’ironia, la cosa la spaventava. Dentro di se sapeva che non sarebbe
stata più la stessa cosa.
Si era svegliata ed era andata a lavorare, la sua giornata
era stata normale come le altre. La sera avevano cenato tutti insieme, Dominic
aveva finito di prepararsi la valigia ed era uscito per l’ultimo saluto ai suoi
vecchi amici. Quando era tornato non aveva nemmeno preso in considerazione
l’idea di dormire da solo in camera sua, e Sally sentendolo entrare non si era
stupita affatto.
- Sposta un po’ il tuo culetto più in là…-
- Sempre il solito lord, eh?- aveva detto lei spostandosi e
ridacchiando. Dominic, ridacchiando anche lui, si era messo sotto le coperte
accanto a lei che gli dava le spalle come sempre.
Sally non sapeva cosa dirgli, era triste, e sapeva che se
avesse cominciato a parlare lei quello che sarebbe venuto fuori non sarebbe
stato allegro, e non voleva lasciare a Dominic quell’immagine di lei. Lui però
l’aveva percepito ugualmente, come l’aveva percepito anche negli altri
familiari, anche se Sally era quella che, forse a causa della sua grande
sensibilità, lo dava più a vedere.
- Hey…- aveva cominciato a punzecchiarla Dominic, ma Sally
non accennava a rispondergli.
- Cos’è che ti rende così poco comunicativa stanotte?-
- Niente. - rispose subito lei.
- Ti volevo dire una cosa. - gli disse serio. - Non
cambierà niente, lo sai vero?-
- Ne sei sicuro?-
- Si, perché dovrebbe cambiare qualcosa nei nostri
rapporti?-
- Se lo dici tu…- aveva detto scettica lei.
- Io continuerò a tenerti d’occhio, quindi vedi di rigare
dritta. E di trovarti un fidanzato!-
- Vedi di rigare dritto anche tu! E non fare troppo lo
sciupafemmine!-
Dominic rise, poi assumendo un tono da uomo che non deve
chiedere mai disse:- Mia piccola e ingenua Sally, la notorietà di certo non mi
aiuterà ulteriormente in un campo dove sono già un asso…-
- Ma smettila! Gli aveva detto lei, dandogli una gomitata
leggera e ridendo, seguita da lui. Dopo qualche secondo Dominic aveva
ricominciato a parlare.
- Sally, girati un momento e guardami negli occhi. Un
momento solo.-
Sally titubante si era girata e aveva incrociato il suo
sguardo.
- Ti giuro che io e te saremo sempre una cosa a parte. Non
cambierà assolutamente niente.- Sally aveva abbassato lo sguardo e lui allora
l’aveva stretta forte contro di se, forse un po’ troppo forte.
- Dom… lasciami, non respiro!- aveva detto Sally facendo la
voce rotta come se non riuscisse davvero a respirare.
- Ti lascio solo se mi baci.- aveva detto pronto lui. Sally
allora aveva riso e poi aveva cominciato a divincolarsi, dicendo:- Sei un gran
bastardo!- Quindi non appena si era liberata si era girata nuovamente dall’altra
parte. Dominic però l’aveva subito riabbracciata da dietro.
- Mi sembrava strano che potessi dire tante cose serie
tutte in fila…-
- Ma io sono serio, perché mi prendi sempre per un
buffone?-
- Perché lo sei!- aveva esclamato lei. Dopo poco aveva
ricominciato.
- Comunque adesso è il mio turno di essere seria. Non ti ho
mai ringraziato per tutto quello che hai fatto per me in questi anni.-
- Perché, io che ho fatto per te oltre a darti noia?- gli
chiese lui ridacchiando.
- Non fare lo scemo, sai a che mi riferisco. A tutte le
volte che mi hai difeso al liceo, per tutte le volte che mi sentivi piangere la
notte e venivi ad infilarti nel mio letto.-
Dominic si stava imbarazzando, per tagliare corto
intervenne. - Io venivo ad infilarmi nel tuo letto perché non volevo dormire da
solo, non perché ti sentivo piangere!-
- Si, quella era la tua scusa più usata, ma so che facevi
tutto questo solo perché mi vedevi infelice.-
- Allora sarà bene che io ringrazi te per tutte le volte
che hai fatto i miei compiti di matematica, per quando coprivi le mie uscite
notturne e altre mascalzonate varie, per tutte le volte cha hai raccolto i miei
calzini sporchi prima che mamma li trovasse e facesse un gran casino… e poi non
credere che io non mi sia mai sentito triste tanto da non aver mai avuto bisogno
di essere consolato da te.-
- Ma tu in genere quanto avevi la luna storta andavi da
Matt.-
- Mica sempre.- aveva commentato lui deciso. - Tu eri un
cuscino più morbido!- non riuscì a finire la frase senza ridere.
- Sorvolerò su questa battuta.- disse facendo finta di
essere stizzita, mentre invece era divertita.
- A che ore devi svegliarti domattina, futura star di
Hollywood?-
- All’ora tua, sette e mezza.-
- Allora ti metto la sveglia, perché domani è sabato, non
ci vado in ufficio.- Quindi si era girata e gli era salita addosso per arrivare
al comodino accanto al letto.
Lui aveva fatto i soliti versi idioti, e Sally gli aveva
mollato uno schiaffo sulla testa. Dominic si era lamentato come sempre, con voce
da bambino gli aveva detto:- Tu sei una tata cattiva, mi fai sempre la bua!-
- Perché te la meriti!- gli aveva risposto pronta tornando
al suo posto.
Avevano riso nuovamente, poi c’era stato un altro momento
di silenzio.
- Dom…-
- Mh?-
- Grazie di esserti accorto in tempo che mi stavo facendo
del male. Non ti ho mai detto grazie per avermi salvato la vita.- Dominic era
rimasto un momento interdetto, quasi commosso da quell’affermazione.
- Tu non hai bisogno di ringraziarmi, mi basta sapere che
stai bene e che hai superato quel periodaccio. E adesso smettila di ringraziarmi
per tutte le stronzate che ti vengono in mente, perché non ce n’è bisogno! Mi
fai sentire come se domani dovessi partire per la guerra, mentre invece vado
solo a promuovere un film!-
- Per me era importante dirtelo. Adesso o in un altro
momento la differenza è poca.-
- Si, ma ora che me l’hai detto, basta.- affermò deciso ad
interrompere quella serie di ringraziamenti che lo stavano mettendo in
imbarazzo. - E se proprio vuoi ringraziarmi a dovere, baciami!-
- Dom! Idiota!- aveva esclamato Sally. - Adesso dormi,
domattina ti devi svegliare presto.-
Si erano dati la buonanotte e avevano dormito, fino a che
la sveglia non li aveva richiamati.
Si erano alzati entrambi, e mentre Dominic si preparava,
Sally era scesa a fare colazione. Quando Dominic era uscito dal bagno ci era
entrata lei, poi era andata in camera sua e aveva preso quel disegno a cui aveva
lavorato in gran segreto per un po’. Dominic dopo poco si era presentato in
camera sua per salutarla. Aveva appoggiato la sua valigia nel corridoio, poi era
entrato e aveva allargato le braccia. Sally l’aveva abbracciato forte, e lui,
sempre il solito esagerato l’aveva strizzata e sollevata da terra.
- Dom, e dai!- Lui però non aveva accennato a lasciarla, le
aveva detto nell’orecchio:- Ci vediamo il 12 a Londra piccolina, mi vedrai
passare sul tappeto rosso!-
- Certo che ci vediamo, sempre che…-
- Si, si, sempre che non censurano il film prima a causa
mia!-
Dicendo questo l’aveva rimessa a terra, mentre entrambi
ridevano.
- Devo darti una cosa, Dom.-
- Cosa?-
- Domani è il tuo compleanno.-
- Bene, regali!-
- Non esultare troppo, non ti ho comprato niente. Ho fatto
tutto con le mie manine.-
- Sono curioso, fammi vedere!- l’aveva incalzata lui.
Sally fece qualche passo verso la sua scrivania e prese
l’enorme cartellina che c’era sopra, consegnandola a Dominic. Lui sciolse il
fiocchetto che la teneva chiusa e vide che era un ritratto di loro due da
piccoli, Sally aveva messo anche la foto da cui l’aveva tratto nella cartellina.
- Che bello Sally… quando avrò casa per conto mio lo
appendo. Grazie mille.-
Detto questo aveva appoggiato la cartellina con il disegno
sul letto ancora sfatto e l’aveva abbracciata nuovamente.
Il dubbio era insinuato nella testa di Sally, sapeva che
era una stupidaggine, ma si disse che in fondo questa stupidaggine la faceva con
Dominic. Sempre tra le sue braccia lo aveva guardato dritto negli occhi e lo
aveva baciato, non senza un iniziale stupore da parte di lui. Era stato un bacio
fraterno, non molto diverso da quello che le aveva dato per gioco qualche notte
prima, ma era stato il gesto spontaneo di lei che aveva colpito Dominic.
- Visto che non sono poi così disonesta?-
Entrambi scoppiarono a ridere.
- Certo, aver saputo che alla fine avrei vinto io, avrei
dovuto chiederti del sesso!-
- Ma che diavolo dici, ma sei suonato?-
- Beh, ho impiegato quattro anni a convincerti a baciarmi,
dici che in venti ti convinco a venire a letto con me?- dopo averlo detto
scoppiò a ridere.
- Lo sapevo che non ti dovevo accontentare! Che imbecille
che sono!-
- E dai, che scherzo…-
- Ci mancherebbe altro che non scherzassi! E adesso
vattene, fuori, o farai tardi!-
- Ma perché, non mi accompagni all’aeroporto?- disse deluso
lui.
- No, ho di meglio da fare.- quindi si mise seduta alla sua
scrivania guardando dei bozzetti che doveva terminare per lavoro.-
- Questo lo lascio a te per adesso. - disse Dominic
indicando il disegno. - Tienimelo tu.-
Sally annuì senza guardarlo in faccia. Dominic si avvicinò,
le mise una mano lo sulla spalla, lei la coprì con la sua. Le diede un bacio
sulla testa dicendole a presto, poi uscì chiudendosi la porta dietro.
Sally a quel punto poté permettersi di far uscire quella
lacrima che da un bel po’ cercava di trattenere. Per quello non era andata a
salutarlo all’aeroporto, non voleva che lui la vedesse piangere come una scema.
Voleva che Dominic la vedesse sorridente, prima del suo grande salto.
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