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Lui.
Era seduto vicino alla sua brandina e aveva gli occhi rossi da quante lacrime aveva versato.
Oramai era da più di due ore che lei, il suo dolce amore, era distesa e non dava segni di ripresa, dopo la brutta ferita che aveva sul fianco sinistro. Ora poteva solo pregare che guarisse in fretta, perché i medici avevano fatto tutto il possibile per aiutarla e ora bisognava…aspettare…lui odiava aspettare…e per questo inconsciamente la sua mente lo portò indietro…a quei bei ricordi che lo fecero sorridere ancora una volta.
1. capitolo
Era oramai pomeriggio inoltrato a Gran Burrone e la giovane e bella Evelyn era seduta vicino al letto del piccolo Frodo Baggins e stava aspettando che lui si svegliasse, per poter poi controllare la ferita ricevuta durante il combattimento con i Cavalieri Neri.
Lo stava osservando da un po’, quando però un rumore alle sue spalle la distolse dal viso pallido dell’hobbit, davanti alla porta c’era suo fratello, finalmente era tornato.
Arwen, quando aveva portato Frodo a Gran Burrone, aveva detto che sarebbe arrivato presto con gli altri piccoli hobbit, ma oramai era passata circa una settimana e lei iniziava a preoccuparsi; Aragorn appena entrò abbracciò felice la sorella. Quando si staccò da lei, per circa due secondi la osservò, da quanto tempo non la vedeva, era davvero felice quando era insieme a lei…le voleva proprio tanto bene.
-Finalmente sei arrivato!!!Mi stavi facendo veramente preoccupare!- disse commossa Evelyn.
Mi dispiace averti fatto aspettare tanto, ma il ritorno è stato più diffide del previsto. Lui _indicando con lo sguardo Frodo_ come sta?
-Era messo davvero male, ma per fortuna sono riuscita a salvarlo!
-Stai diventando sempre più brava, mia piccola guaritrice!
Aragorn ed Evelyn erano fratello e sorella ma non avevano gli stessi padri, perché dopo la morte di Arathorn, la madre di Aragorn, prima di morire,ebbe una breve relazione con un elfo dalla quale nacque la piccola Evelyn, che rimase a Gran Burrone con Re Elrod.
Evelyn aveva dei lunghi capelli biondi che le percorrevano quasi tutta la schiena e degli occhi splendidi, ereditati dalla madre, sul grigio-azzurro, e ovviamente le caratteristiche orecchie a punta degli elfi ereditate dal padre.
Tutti e due trascorsero la loro infanzia con Re Elrod come semplici amici, consolidando sempre di più il loro rapporto, poi venne il giorno in cui Elrod gli rivelò la loro storia e disse loro che erano fratello e sorella, questo non li sconvolse più di tanto perché oramai si volevano bene e passavano molto tempo insieme; poi però con il passare del tempo Aragorn, diventato grande, seguì la via del Ramingo e rimaneva spesso lontano da casa; Evelyn intanto, diventando sempre di più una bellissima mezz’elfa , mentre il fratello era assente, apprendeva le arti curative e anche quelle del combattimento insieme a Elrod e presto divenne una formidabile guerriera e curatrice.
Qualche volta chiedeva a Aragorn se poteva andare con lui, ma le rispondeva sempre di no perché diceva che era troppo pericoloso, ma lei sapeva che prima o poi avrebbero compiuto un’avventura insieme e allora avrebbe dimostrato a tutti come era forte e coraggiosa.
Questo momento non tardò ad arrivare, perché oramai per la Terra di Mezzo un potere maligno ad opera di Sauron si stava diffondendo e tutto il suo potere era concentrato nell’Unico, un anello che era in possesso di Frodo, e l’unico modo per poter sconfiggere Sauron era gettare l’anello nel Monte Fato nelle terre di Mordor, dove l’Occhio di Sauron aveva il suo quartier generale.
Evelyn oramai stava facendo molta amicizia con Frodo e gli altri piccoli hobbit: Sam, Merry, Pipino, e se avessero dovuto combattere Sauron lei li avrebbe seguiti.
Quando Frodo ebbe ripreso tutte le forze, Elrod decise che era il momento di riunire un consiglio per poter concordare il futuro dell’anello, all’assemblea furono presenti i rappresentanti delle varie razze: elfi, uomini, nani. Anche Evelyn ne prese parte e riconobbe molte persone importanti, come Gandalf, vecchio amico mago che l’ha aiutata ad apprendere le arti curative, Boromir figlio del sovrintendente di Gondor, il regno degli uomini alla quale ad Aragorn spetterebbe il trono perché erede dell’ultimo re Isiltur e poi vide anche Legolas, il bellissimo principe di Bosco Atro amico di Aragorn.
La cosa più giusta da fare sarebbe andare a Mordor e distruggere l’anello, ma tutti non erano molto d’accordo perché lo ritenevano troppo pericoloso, e solo quando Frodo Baggins decise che lui sarebbe stato il portatore dell’anello alcune persone si unirono a lui: Gandalf, Boromir, Gimli, Legolas, Aragorn, Sam, Merry, Pipino e anche Evelyn, che finalmente poteva dimostrare chi era veramente.
Elrod decise che la Compagnia dell’Anello, così chiamata dal consiglio, sarebbe partita il giorno seguente, permettendo così ai membri di preparare le proprie cose.
Mentre Evelyn stava andando nella sua camera per preparare un po’ di cose una mano afferrò il suo braccio, era Aragorn e non sembrava molto contento.
-Spiegami perché hai fatto una cosa così avventata!!!!Questo viaggio sarà molto pericoloso e tu sei ancora una bambina!!- esclamò Aragorn
-Io non sono una bambina oramai da tanto tempo! Tu non sai cosa facevo mentre tu eri quasi sempre via con i Raminghi!Io insieme ad Elrod e Gandalf ho imparato a combattere e a curare le persone….sarei molto utile per la compagnia!!!Dunque domani partirò con voi!!!!Che tu lo voglia oppure no!
-Sono tuo fratello e non ti permetto di fare quello che vuoi!Io voglio saperti al sicuro qui a Gran Burrone….non voglio perdere anche te!!!- l’allusione di Aragorn non era solo rivolta ai suoi genitori ma anche alla principessa Arwen, la figlia di Elrod, di cui era perdutamente innamorato ed era anche ricambiato…ma era un amore impossibile perché lei era immortale e lui umano, dunque presto si sarebbero lasciati.
-Non mi perderai!!!!Ma lo capisci che sei l’unica persona che mi sei rimasta???!!!Nostra madre è morta e mio padre è sparito….io ho solo te!!!Non posso lasciarti…io ti seguirò e starò sempre con te…- Evelyn non riuscì più a trattenere le lacrime e Aragorn capì che aveva sbagliato e l’abbracciò forte.
-Io non ti lascerò mai….va bene verrai con me…ti voglio bene!
-Anche io!
Rimasero abbracciati ancora per un po’, poi Aragorn andò da Arwen ed Evelyn andò in camera sua.
Dopo cena Evelyn andò nel bosco vicino al palazzo reale perché doveva incontrare qualcuno; appena arrivata al centro del bosco fischiò forte forte e non appena guardò su nel cielo la vide: la sua amica stava arrivando. Era una cavalla alata di una straordinaria bellezza, era di un bianco candido e aveva gli occhi neri. Non molto tempo fa la trovò nei pressi di una montagna vicina ed era ferita, allora lei la curò e da quel momento furono sempre insieme.
- Fiona, sono davvero felice di vederti!!Sai… domani parto con mio fratello per una missione!- Evelyn mentre parlava le accarezzava il collo.
Era davvero felice con lei perché le raccontava tutto e così fece anche quella sera, però ad un certo punto alle sue spalle sentì che c’era qualcuno, allora si girò di scatto e lo vide, era Legolas.
-Cosa ci fa una così bella ragazza nel bosco a quest’ora?- chiese l’elfo divertito da quella situazione.
-Non vedi che non sono da sola!!- Evelyn era un po’ diffidente perché non lo conosceva benissimo, ne aveva solo sentito un po’ parlare da suo fratello.
-Ah scusa….beh io sono….- la mezz’elfa non lo fece finire
-So chi sei…tu sei Legolas principe di Bosco Atro.
-Ci conosciamo?- l’elfo l’aveva solo vista al consiglio di poche ore prima e non aveva idea di chi fosse
-Ho sentito parlare di te da mio fratello….- Evelyn intanto era sempre vicina alla sua cavalla, e le accarezzava la testa.
-…..Ma allora tu sei Evelyn la sorella di Aragorn…mi dispiace ma non ti avevo collegato subito a lui perché sembri più un’elfa che un’umana.
-Non ti ha detto che sono una mezz’elfa?Ho solo il sangue di mia madre umano, poi per il resto sono un’elfa e per questo immortale come voi.
-Beh piacere di conoscerti…ho visto che farai parte anche tu della compagnia!
-Già…beh ora scusa devo andare…ci vediamo domani!- detto questo saltò in groppa a Fiona e volò via verso il balcone di camera sua.
-Buona notte… - aveva sussurrato il giovane elfo quando oramai Evelyn era sparita, ancora sorpreso da questo incontro inaspettato.
Evelyn aveva appena salutato Fiona che si buttò sul letto di camera sua e pensò all’incontro di quella sera….deve ammettere che Legolas era davvero bello, però lei fino a quel momento non aveva mai pensato ad un ragazzo perché troppo indaffarata con Elrod e Gandalf, però pensando ancora ai bellissimi occhi azzurri del principe arrossì un po’… era tanto stanca e dopo poco si addormentò felice, perché domani era il grande giorno della partenza della Compagnia dell’Anello.
Era mattina presto e tutta la compagnia era riunita nella piazza vicino alle porte del regno di Gran Burrone, erano pronti per partire. Evelyn salutò Elrod e Arwen, poi fu la volta di Aragorn e non era difficile scorgere in lui una profonda tristezza perchè sapeva che forse, quella, sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe rivisto la sua Arwen.
Dopo i saluti la compagnia fu pronta a partire; si decise di portare via solo il pony di Sam in modo da non dare nell'occhio e il viaggio cominciò.
Ad aprire la via alla compagnia fu Gandalf che sapeva benissimo la strada da percorrere, poi dietro di lui c'era Boromir, poi Gimli e tre hobbit, Evelyn e Frodo e infine Aragorn e Legolas.
Evelyn stava parlando a Frodo di come Gandalf e Elrod le insegnavano le arti curative degli elfi e lui sembrava molto interessato, a tal punto che qualche volta le rivolgeva anche alcune domande sull'argomento; poi quando ebbe concluso Frodo si mise a parlare degli hobbit in generale e di quanto bella fosse la vita alla Contea.Così passò la prima mattina del viaggio e la compagnia decise di fermarsi presso un ammasso di rocce al di fuori di un bosco, perchè era sorto un dubbio sulla strada da seguire e alla fine di decise di passare per il passo di Carahdras, non prima di essersi fermati a riposare.
Evelyn stava guardando divertita le lezioni che Boromir dava ai piccoli hobbit sull'uso della spada, quando la raggiunse suo fratello.
-Come stai?-chiese lui
-Va tutto bene grazie...tu? Senti già la mancanza di Arwen?-
-Beh un pò mi manca...ma spero di vederla presto!!Tu piuttosto...Legolas mi ha parlato del vostro incontro di ieri sera..che ne pensi di lui?- quando ebbe finito Evelyn arrossì un pò, in effetti qualche volta lo aveva osservato durante la mattina ma lui niente...
-Beh è un bel ragazzo...niente di più!!Perchè me lo chiedi?-
-Così per sapere!- ma questo non convinse molto Evelyn.
Poi si girò a vedere cosa faceva lui, era in piedi che scrutava l'orizzonte. E ad un certo punto si vide che qualcosa si avvicinava.
-Sarà solo una nuvolaccia...- suggerì Gimli, in effetti era una macchia scura che si muoveva e poteva sembrare benissimo una nuvola se non a causa del fatto che...
-No è impossibile è controvento!!- affermò Legolas.
Pìù la strana nuvola si avvicinava più Legolas capiva che erano tutti in pericolo...
-Presto nascondetevi!!!- urlò Legolas -Evelyn, presto vieni qui sotto i cespugli!- continuò l'elfo; la prese per un braccio e la nascose vicino a lui dietro a dei cespugli ,tenendola per mano. Quell'atteggiamento colpì molto Evelyn, mettendola anche un pò in imbarazzo.
Quando la "nuvola" passò sopra di loro si capì che erano corvi, e Gandalf aggiuse che erano spie di Saruman, un vecchio mago traditore e alleato di Sauron.
Tutti uscirono allo scoperto e si decise che avrebbero ripreso il cammino la mattina dopo, in modo da essere sicuri di non essere spiati, così tutti sistemarono le cose per la notte, perchè oramai stava calando il sole.
Evelyn decise di andare nel bosco per fare una passeggiata, però senza chiedere a nessuno il permesso perchè quasi tutti stavano seguendo Sam che spiegava come fare una buona zuppa per cena. Non si accorse però che qualcuno l'aveva vista allontanarsi e decise di seguirla.
Subito lei non si accorse di quella presenza, e così andava sempre più nel mezzo del bosco, dove gli alberi divenivano sempre più alti e la vegetazione più fitta, poi però nel silenzio rilassante della foresta sentì un ramo spezzarsi, così tutti i suoi sensi si misero all'erta per scovare chi la stava pedinando.
Sguainò la spada e si girò...era solo Legolas.
-Si può sapere perchè ogni volta che ci vediamo devi farmi prendere un colpo??-disse Evelyn, mettendo via la spada.
-Non era mia intenzione...e poi non dovresti andare nel bosco da sola!!!Potresti trovare qualche orchetto pronto ad ucciderti!-
-So badare a me stessa!-
-Si si certo...beh torniamo al campo prima che gli altri notino la nostra assenza...-
-Beh tu puoi andare...io resto qui ancora per un pò!-
-Se rimani tu, resto anch'io!- lui non l'avrebbe mai lasciata da sola, poteva saper badare a se stessa, ma è meglio essere previdenti.
-Come vuoi....- Evelyn lo disse con un tono di indifferenza, anche se sotto sotto era contenta che rimanesse lì per lei.
Detto questo continuò a camminare, con l'elfo che la seguiva a breve distanza.
-Non ti ho ancora ringraziato per prima...-continuò la giovane senza girarsi, non voleva fargli vedere che un pò era arrossita...
-Per cosa? Solo perchè ti ho detto di nasconderti con me?....Non è niente...Comunque prego...-
-Perchè l'hai fatto?- questa domanda lo colse alla sprovvista, comunque la raggiunse e si incamminò vicino a lei; Evelyn sperava che dicesse cose carine, insomma, lui l'aveva, diciamo, protetta e questo le aveva fatto molto piacere.
-Beh l'avrei fatto per chiunque...- capì subito di aver formulato male la risposta e per questo si diede dello stupido.
Evelyn abbassò lo sguardo,delusa, e tutti i "castelli" che si era costruita crollarono e mormorò solo un "...bene...", ma dopo essersi ripresa un pò disse:
-Beh è meglio che torniamo..- non aspettando neanche la risposta di Legolas si incamminò e lo lasciò lì fermo immobile che non capiva proprio bene cosa aveva fatto, era passato tutto così in fretta, alla fine però si incamminò anche lui, fino a raggiungere gli altri da solo.
Questo chappy era già stato
pubblicato tempo fa…però visto che non mi piaceva poi così tanto ho
deciso di modificarlo (insieme ad una mia nuova amica…^___^)
Beh spero vi piaccia…e RECENSITE!!!!!
Baci kessa
3. capitolo
Appena sorse il sole la compagnia si incamminò verso il
passo di Caradhras, il tragitto fu molto complicato
perchè c'era tanta neve e per i piccoli hobbit ancora di più rispetto agli
altri per la loro statura ridotta.
Evelyn era molto pensierosa, pensava a Legolas…
-Ehi sorellina cosa è successo?- Aragorn la allontanò da
quei pensieri.
-Niente di preoccupante!!!Perchè?-
-Me lo chiedi anche??Non parli con nessuno e non
sorridi...che ti ha detto Legolas?-
-????Se mai è meglio cosa NON ha detto......-
- Perchè dici questo?-
-Va beh fa lo stesso....Ma si può sapere da quando in qua
sei così interessato agli affari degli altri???- lei cercava di evitare quel
discorso, oramai voleva solo dimenticare.
E poi cosa c’è da
dimenticare…nulla…sono giovane per capire se è amore o no…eppure…ho
solo la sua immagine nella mia testa…il suo bellissimo sguardo…che
occhi…azzurri come il ghiaccio…quel sorriso…pieno di
calore…oh insomma basta!
-Mi interesso solo della mia sorellina...- e la strinse
forte prendendola per le spalle.
In questo momento nei tuoi occhi, mia dolce sorella,
vedo solo tristezza…cosa turba il tuo animo?
-Gentile da parte tua....- in quel momento però un'altra
persona si avvicinò a loro...
-Ciao Aragorn....Evelyn ciao....- il biondo elfo voleva
parlarle.
-Aragorn puoi scusarci???-disse l'elfo
-Certo....-prima di andarsene guardò Evelyn, poi andò da
Frodo.
-Mi dispiace.....-sembrava veramente dispiaciuto.
-Beh va beh...non è successo niente....-
-Invece si....Tu pensavi di ricevere un risposta migliore e
invece ho detto la cosa sbagliata....-
-Se era quello che pensavi era la risposta giusta!-
-Tu mi piaci molto e ti voglio bene.....ma....non so se
come amico o altro....-
Sei la sorella di un mio grande amico, non posso
rischiare di rovinare tutto per un sentimento così…no ma che dico??Dalla
prima volta che l’ho incontrata mi sono perso in quegli occhi così belli…
Ma questo non è il momento di simili
pensieri…c’è la guerra…
-Non c'è problema.....però non ti aspetterò per sempre Legolas....ricordalo!-
-Possiamo essere amici per ora?-
-Non ti aspettare molto.....comunque va bene....-in quel
momento una lacrima rigò il viso di lei, ma per non farlo vedere a Legolas
l'asciugò subito e se ne andò dicendo un lieve "ciao...".
In quel momento, mentre percorrevano la montagna, il sole
era alto nel cielo e la neve brillava mentre la compagnia avanzava ,
improvvisamente Frodo scivolò perdendo la catenina con appeso l'anello , la
recuperò Boromir,i compagni si guardarono preoccupati , Evelyn gli si avvicinò
E lo chiamò con voce dura.
-Ehi!-
Boromir si girò e si trovo puntata contro la sua gola una
freccia.
Gli occhi della ragazza si erano ridotti a due fessure e
scrutavano la figura del Gondoriano; lo aveva sempre considerato un uomo
dall’animo debole, uno che si lascia influenzare facilmente, la prima
prova l’aveva avuta al Consiglio a Gran Burrone, non avrebbe dimenticato
facilmente lo sguardo dell’uomo non appena Frodo aveva mostrato a tutti
l’anello, nei suoi occhi aveva letto la sete di potere, la voglia di
dominare tutto e tutti, e ora, quando lo aveva visto prendere l’anello i
suoi presentimenti erano fondati, sarebbe crollato presto.
Se fino a quel momento l’uomo di Gondor era rimasto
indifferente agli avvenimenti che lo circondavano, quasi ipnotizzato da quel
piccolo anello d’oro, quando vide la freccia puntata contro si svegliò
come da un brutto sogno e scosso si girò verso la ragazza.
-Non costringermi a trapassarti la gola, avanti dai
l’anello a Frodo …-disse Evy seria, senza però distogliere quella
freccia da Boromir.
-Stai tranquilla…cosa serve quella freccia??Non sto
facendo niente di male…-la voce dell’uomo era quasi un sussurro e
non era paragonabile al suo solito tono di voce, orgoglioso, degno di un figlio
di Gondor.
-Ora!!-disse di nuovo la ragazza.
Boromir si girò verso Frodo, e con gesti molto lenti gli
riconsegnò l’anello, poi si voltò di nuovo verso la ragazza e le passo di
fianco, proseguendo la sua strada.
Quando Boromir passò, Evy fece un profondo sospiro e guardò
preoccupata il fratello, che preoccupato anch’essi per il Gondoriano,
ricambiò lo sguardo.
Proseguirono per altre tre ore circa, ma all'improvviso il
cielo si oscurò e incominciò a nevicare molto, impedendo quasi la visuale.
-Questa è opera di Saruman...-disse Gandalf, infatti si
udiva una voce roca che solo per le orecchie più sensibili poteva avere un
senso...
-Vuole buttare giù la montagna!!!-urlò Aragorn, e in quel
momento un ammasso di neve travolse la compagnia. Tutti uscirono illesi anche
se con fatica, ed era ovvio che non si poteva continuare per quella via. Così,
dopo varie discussioni, si decise di proseguire per le Miniere di Moria, dimore
dei nani.
Evelyn non era molto sicura della decisione di proseguire
per le Miniere e decise di parlarne con Gandalf; il vecchio mago era a capo del
gruppo, ed Evy lo raggiunse.
-Gandalf…
-Si giovane Evelyn??
-Perché dobbiamo percorrere quella via…?Le Miniere
non mi sembrano il luogo adatto per la nostra missione…e se trovassimo
degli orchi?
-Anche io non sono sicuro di questa cosa…e non solo
gli orchi mi preoccupano…
-A cosa ti riferisci?
-Niente….tranquilla…sono solo preoccupazioni di
un vecchio mago…
-Un vecchio mago si…ma anche molto saggio…
Gandalf abbozzò un sorriso che però lasciava trasparire un
velo di preoccupazione, che Evy fece finta di non notare e si allontanò
pensierosa.
-Evelyn tutto bene? Ti vedo strana….-Legolas le si
avvicinò speranzoso di aprire una conversazione, oramai era da ore che
camminavano ed erano tutti stanchi.
-Si si tutto ok!!te come va?- gli
sorrise...la cosa lo sorprese molto, ma ne era anche felice.
Perché devo evitarlo…??Preferisco almeno essergli
amica…se si può averlo accanto solo in questo modo…meglio di niente!
-Beh si sopravvive....Non ho voglia di andare dai
nani...sai com'è....non li sopporto molto!-
-Ah beh....invece a me piacciono....sembra allentante
vedere dove vivono!-
-Non ti perdi niente di bello!!
-Ehi tu mastro elfo…come osi parlare così di noi
nani?-Gimli si intromise nella conversazione.
-Beh perché è la pura verità!!
-Vediamo se la mia ascia è d’accordo!!!-Gimli sfoderò
la sua arma e la puntò contro Legolas.
Evy fino a quel momento osservava la scena divertita, però
poi decise di intervenire.
-Dai basta voi due!!!- poi si avvicinò a Gimli e gli
sussurrò all’orecchio- lascialo perdere…è un elfo un po’
nevrotico….non sa quel che dice…-
Gimli fece una leggera risata che non passò inosservata
all’elfo, deciso ad andare a fondo di questa storia, infatti aveva
sentito benissimo che Evy lo aveva definito “nevrotico”.
-Bene ora tolgo il disturbo…eh eh…-Gimli
pensava ancora alle parole di Evy e infatti dalla bocca gli uscì più volte
prima di andarsene, sotto forma di borbottio, la parola
“nevrotico”.
-Chi sarebbe il nevrotico???-disse Legolas in modo arrabbiato-scherzoso,
non appena il nano se ne andò.
-Beh….Principe di Bosco Atro….proprio
lei!!!-esclamò gioiosa Evy.
-Me la pagherai piccola….- non finì la frase perché
ci fu un’interruzione da parte di Gandalf.
-Siamo alle porte di Moria...forza entriamo!-esclamò il
vecchio mago.
- L’hai scampata…......-disse Legolas. Evelyn
rise e insieme entrarono nelle miniere.
La compagnia si fermò all'interno delle miniere, in una
specie di grotta dove c'era anche un laghetto, e la porta d'accesso.
Fu più difficile del previsto entrare, perchè ci voleva una
parola d'ordine risolvendo un enigma e Gandalf non ci riusciva.
Per passare il tempo i piccoli hobbit tiravano sassi
nell'acqua ma Aragorn lì fermò dicendo:
-Non disturbate l'acqua.- li ammonì.
Evelyn era seduta per terra a gambe incrociate e cogliendo
l’occasione del tempo che aveva a disposizione tiròfuori la sua spada e incominciò a lucidarla
con uno straccio pulito che aveva nella sua borsa.
-Davvero una bella spada….-disse Legolas avvicinatosi
alla giovane.
-Grazie è stata un dono di Re Elrond…per ora non è
stata ancora bagnata dal sangue degli orchi ma deve essere sempre assolutamente
pulita e affilata…non vedo l’ora di combattere…-
-Come mai tutta questa fretta?
-Beh…voglio dimostrare il mio
valore…insomma…non si vedono tutti i giorni donne
combattere…ho conosciuto solo un paio di ragazze disposte a sporcarsi le
mani…la mia amica Gweyn per esempio è una guerriera come poche…è
molto brava…e mi ha sempre sostenuto…-
-Beh già essere qui nella compagnia dimostra grande
coraggio….comunque vedrai -assunse una voce più dolce- il tuo momento
arriverà…- e si allontanò.
Un piccolo sorriso si fece strada sul viso della giovane.
-Come mai sorridi?-le chiese il fratello.
-Perché non posso??-gli fece una piccola linguaccia.
-Ah sorellina mia non me la racconti giusta…-le si
sedette accanto.
-Beh dai…te come va?
-Tutto prosegue normale….anche se…
-Cosa?
-Non mi convince molto…- con lo sguardo indicò
Boromir.
-Ah ti capisco…è da un po’ che lo tengo
d’occhio ma proprio non mi da fiducia…
-Ma si….diamogli un’altra
occasione…magari poi i nostri presentimenti erano infondati…
-Speriamo….
Intanto poco più in là Frodo si avvicinò a Gandalf, che
pensava a come entrare, e lesse l'incisione dell'enigma:
-Dite amici ed entrate....qual 'è la parola Amici in
elfico?- chiese il giovane hobbit al vecchio mago.
- Mellon.....-come d'incanto le porte di pietra si
aprirono, potevano entrare, però oramai gli hobbit avevano svegliato qualcosa
nell'acqua.
Entrando non trovarono l’accoglienza che Gimli aveva
descritto con tanto ardore, bensì solo resti di scheletri di nani uccisi molto
tempo prima.
Evelyn si avvicinò ad uno di questi resti e tirò fuori dal
corpo una freccia nera.
-Sono stati i goblin!!-urlò.
Tutti tirarono fuori le spade pronti ad attaccare chiunque
si fosse avvicinato, ma all’improvviso Frodo urlò. Qualcosa lo aveva
preso per le gambe e lo stava trascinando verso l’acqua.
-Aragorn!!!-urlò Sam, preoccupato per il padrone.
Con un colpo della sua spada riuscì ad abbattere il
tentacolo che aveva preso Frodo, però dall’acqua ne uscirono tanti altri
che scaraventarono per terra tutte le persone vicine al piccolo hobbit, che fu
ripreso e trasportato da un tentacolo all’altro verso la bocca enorme del
mostro.
-TOGO HON DAD, LEGOLAS! Dagohon!(Uccidilo, Legolas!) -urlò Aragorn preoccupato per
Frodo.
L'elfo scagliò tre frecce che colpirono il mostro, aiutato
anche Evelyn che lo colpì a sua volta e intanto Aragorn tagliava i tentacoli
con la sua spada, che gli fecero lasciare Frodo, preso infine in tempo da
Boromir.
Così tutti entrarono perché il mostro, mentre cercava di
avanzare verso la compagnia fece crollare l’entrata, e tutti furono
costretti ad accettare l’idea di proseguire per quelle vie così
pericolose.
-E così, percorreremo le Miniere...sperando che la nostra
presenza passi inosservata usciremo di qui presto.- disse Gandalf, mentre con
la luce del suo bastone illuminava il buio delle miniere di Moria, non più
dimore dei nani.
Questo chappy
è finito….vi prego commentate!!!!!Voglio sapere cosa ne pensate, è
veramente importante!!!!
Si inoltrarono nelle vie delle miniere di Moria, e quando si
fermarono per poter ammirare la maestosità dei sotterranei tutti rimasero
sbalorditi da una simile grandezza, anche Legolas, che odiava i nani, per una
volta apprezzò il loro lavoro.
Percorsero
molte miglia, poi però dovettero fermarsi perché il
sentiero di ramificava in tre stradine e Gandalf non ricordava quale fosse la
via giusta.
Sam
e Boromir fecero un piccolo fuoco per poter preparare del cibo.
Evy
era seduta vicino al fratello.
-Sento
che accadrà qualcosa, provo disagio in questo
luogo…non dovremmo indugiare così…
-Stai
tranquilla…per ora se continuiamo così i goblin non ci noteranno e potremmo andare avanti senza grossi problemi…ora
riposati…-le prese le spalle e l’appoggiò sulle sue gambe con
dolcezza.
-Pensi
che un giorno torneremo a casa….a Gran Burrone?-chiese Evy, guardando
negli occhi il fratello.
-Beh
si…perché mi chiedi questo?
-Non
lo so…ho un brutto presentimento…
-Ma da quando in qua sei così drammatica sorella mia?- le sorrise.
-Ma
si lascia perdere sarò solo stanca…
Aragorn
non rispose, però non voleva ammettere che anche lui, nel suo cuore, stava provando una strana agitazione….
-Possiamo proseguire…-disse Gandalf gioioso.
-Se
l’è ricordato!!-aggiunse Marry.
-No
caro hobbit…quando sei indeciso sulla strada da seguire
usa sempre il tuo naso…per questa via l’aria non è così fetida
rispetto alle altre….
Percorrendo
quella via entrarono in una sala enorme, dove c'erano
colonne in ogni parte e varie stanzette ai lati; Gimli ne notò una, dove
proprio nel mezzo c'era una tomba bianca che risplendeva per alcuni raggi di
sole che filtravano nella stanza da una specie di finestrella, e ci entrò in
lacrime perchè quella era la tomba del signore dei Nani, morto per uno dei
svariati attacchi dei goblin. Tutta la compagnia lo seguì e all'interno c'erano
altri resti di nani morti, uno in particolare aveva in mano, o su quel che ne
rimaneva, un libro.
Gandalf
lo aprì, e lesse gli ultimi pensieri di questo nano, che aspettava impotente
una morte sicura:
-....Non
possiamo più uscire....i tamburi risuonano nell'ombra...Non possiamo più
uscire....arrivano...-
In
quel momento il piccolo Pipino, incurante del
pericolo, toccò un nano morto, seduto sul ciglio di un pozzo, che poi cadde al
suo interno, facendo un rumore indescrivibile, richiamando così i goblin che
fino a quel momento non avevano avvertito la loro presenza.
-Stupido
Peregrino…gettati tu la prossima volta e liberaci della tua grande
stupidità!!!-Gandalf si bloccò all’improvviso.
Nell’infinito
di quelle caverne si udirono dei tamburi che risuonavano, Boromir si avvicinò
alla porta per vedere, ma per fortuna si allontanò in tempo perchè una freccia
nera di goblin si conficcò proprio sulla porta.
-Ci
sono dei goblin e un troll di montagna!!-urlò il
Gondoriano.
Così
insieme ad Aragorn e Legolas sbarrarono la porta con
le asce e le lance che trovarono all'interno della stanza.
Tutti
si posizionarono davanti all’entrata, Legolas e
Aragorn con gli archi pronti a scagliare le prime frecce e Boromir con la
spada.
Evelyn
e Gandalf invece stavano vicino ai piccoli hobbit in modo da poterli
controllare meglio. La ragazza, quando entrarono gli orchetti, uccideva
facilmente con la sua bella spada tutti quegli esseri
che le si avvicinavano, era davvero brava e infatti uccise molti goblin.
Legolas
spesso la guardava in modo che se ce ne fosse stato bisogno sarebbe
intervenuto; quel momento non tardò ad arrivare perché
infatti Evy era impegnata con un orchetto non accorgendosi però di
quello che le stava arrivando dalle spalle, senza perder tempo Legolas scagliò
una delle sue frecce e colpì in pieno viso il mostro. Evy se ne
accorse e sorrise al biondo elfo che ricambiò felice.
Tutti
se la cavavano egregiamente, anche i piccoli hobbit facevano la loro parte e
stavano diventando davvero bravi. Il vero problema però era il troll, che con
la sua forza era resistito alle numerose frecce e ai colpi di spada inferti
dalla compagnia.
Ad
un certo punto Frodo fu bloccato da questo essere che lo prese
per un piede e lo trascinò vicino a lui per colpirlo.
-Evy!!!!!-urlò il giovane hobbit in preda al panico.
La
giovane arrivò subito e lanciò i suoi pugnali sulle braccia del mostro che
lasciò la presa di Frodo.
Il
giovane cadde a terra, Evy invece continuava a tenerlo a bada cercando di far
passare l’hobbit, che era vicino ad una parete
incastrato tra i massi, dietro il troll.
-Aragorn
vieni ad aiutarmi…!!!-oramai la giovane era
stanca e non avrebbe più resistito.
Il
fratello però era impegnato e ad aiutarla arrivò
Legolas che con le sue frecce stordì il mostro. Però
Frodo era ancora imprigionato; il troll si girò e lo vide. Raccolse la lancia che era vicino a lui e la conficcò nello stomaco
dell’hobbit, facendolo cadere al suolo.
-Frooodooo!!!-urlò la giovane. Che preoccupata per l’hobbit si
scagliò contro il nemico che però la fece sbattere
contro un muro vicino.
In quel momento arrivò Aragorn che uccise
definitivamente il mostro con varie frecce.
Evy
si alzò quasi subito, con un po’ di fatica aiutata da Legolas.
-Si
si…-si tolse un po’ di polvere dal suo abito e ancora un po’
traballante corse incontro al giovane Frodo che
sembrava morente perchè non si muoveva. Intanto gli altri compagni uccidevano gli ultimi goblin, e dopo aver finito, si avvicinarono
anche loro.
-Come
sta?-chiese Gandalf a Evelyn preoccupato. La mezz'elfa
non aveva ancora trovato il coraggio di girarlo per guardare la ferita, quando
lo fece, Frodo fece un colpo di tosse e disse:
-Va
tutto bene, sto bene.....-
-Quella
lancia avrebbe trafitto un cinghiale....-disse Aragorn
sorpreso, che teneva una mano sulla spalla della sorella oramai allo stremo
delle forze. Così l'hobbit aprì la camicia e sotto si potè vedere una piccola
maglia argentata...
-Mitrhil....è un'armatura molto robusta piccolo hobbit...-disse
Gimli.
Infatti Frodo aveva ricevuto quel dono da suo zio Bilbo che
gli disse "questa lavorazione è mitrhil...un'armatura molto robusta come
le scaglie di drago ma anche leggera come una foglia...ti proteggerà nel
momento del bisogno..." e così fece.
-Ora
è il momento di andare...- disse Gandalf -Presto!Al ponte di Khazad-dum!!-
Corsero
velocemente lungo le gallerie di Moria, seguiti da orchetti che sbucavano da
ogni parte.
Aragorn
notò che qualcosa nella sorella non andava, perché era l’ultima del
gruppo e zoppicava vistosamente.
-Evy
che ti è successo??Cosa ha la tua gamba?- chiese
continuando a correre sorreggendo la sorella.
-Forse
prima sbattendo contro il muro mi sono ferita…
-
Le hebin im… eg ned maed o bedi ad? (Ti tengo
io… ce la fai a proseguire ancora?)
-Devo…-la giovane abbozzò un piccolo sorriso.
In
quel momento li raggiunse anche Legolas.
-Dai
Aragorn lascia la porto io…ti vedo stanco…
-Sei
sicuro?
-Certo…vai
avanti che Gandalf ti vuole parlare.
-Va
bene….te l’affido…- così Aragorn accelerò la corsa e
raggiunse gli altri.
Legolas
prese in braccio la ragazza e accelerò la corsa data la sua agilità
raggiungendo facilmente il gruppo.
-Come
stai?-chiese il biondo elfo.
-Mai
stata meglio….-sorrise Evy.
-No
dai…la gamba ti fa tanto male?
Sei
pallida…nei tuoi occhi leggo il dolore…non sono un guaritore ma non dovrebbe essere niente di grave –l’abito
di Evy sul punto della ferita era tutto sporco di sangue e Legolas lo guardò
preoccupato- appena usciti di qui dovremmo raggiungere il bosco di
Lorien…là potrà essere curata…resisti!!
-Un
po’…comunque grazie!
Legolas
stava per rispondere ma oramai erano accerchiati dai
goblin, Legolas teneva stretta Evy in braccio senza tirare fuori le armi,
invece tutti gli altri tesero le loro spade e puntarono le loro frecce
aspettando il momento giusto per attaccarli,poi si udì un ruggito e nell'arco
di pochi secondi tutti i goblin si dileguarono.
Uno
sguardo di terrore era presente negli occhi di ogni
componente della compagnia; gli hobbit si aggrapparono l'un l'altro, Gandalf
strinse con forza il bastone nelle proprie mani guardando verso il punto dove è
venuto il ruggito, Aragorn e Boromir si guardarono preoccupati, Gimli strinse
tra le mani la propria ascia, ed Evelyn si aggrappò con ancora più forza
all’elfo, che per tranquillizzarla appoggiò la testa alla sua dandole un
lieve bacio.
-Che
altra diavoleria è mai questa?-chiese Boromir
-Questo
è un Balrog ...un demone del mondo antico...è un nemico che è al di là delle vostre forze...presto fuggiamo!!!
Corsero,
corsero a perdifiato lungo l'ampio corridoio giungendo poi al ponte e
iniziarono a correre attraversandolo, arrivarono dall'altra
parte salvi e ad un passo dall'uscita, ma Gandalf, l'ultimo della fila,
a metà strada si fermò, e davanti a lui comparve l'orrenda creatura,lo stregone
iniziò a dire:
-Tu
non puoi passare!!!!Tu non puoi passare...-mentre il
resto della compagnia assisteva terrorizzata la scena, poi conficcò il bastone
nel ponte e da lì in poi tutto crollò, compreso il Balrog ma, improvvisamente
Gandalf venne afferrato nuovamente dal mostro...
-Fuggite sciocchi!- disse prima di precipitare anch'esso,
caduto nell'oscurità più assoluta.
-Nooooooooooooooo!!!- urlò Frodo, trasportato via di peso da Aragorn verso
l'uscita oramai raggiunta.
E così la compagnia uscì dalle miniere, senza Gandalf.
Tutti provavano un profondo
dolore, soprattutto i piccoli hobbit, che conoscevano più di
tutti quel vecchio mago; Sam, Frodo, Pipino e Marry trovarono conforto
abbracciandosi l’un l’altro piangendo l’amico perduto.
Evelyn piangeva, delle lacrime
silenziose bagnavano il suo viso, lacrime di dolore e rabbia, per la fine di
Gandalf,che il
destino aveva decretato; ad un certo punto le si avvicinò Aragorn, la guardò
negli occhi per qualche istante e poi l’abbracciò, triste anche lui.
-La gamba come va?-sussurrò
Aragorn dopo qualche minuto, all’orecchio della sorella.
Evelyn si staccò dal fratello e
gli fece vedere la zona ferita.
-Speriamo solo
non si sia infettata…
-No non dovrebbe…Almeno
spero…
Legolas osservava la scena da
lontano, appena erano usciti dalla miniera l’aveva lasciata, non aveva il
coraggio di starle accanto, non sapeva come poteva consolarla visto che anche
per se stesso non trovava la pace, poi però vide che
lei lo guadava. Non come al solito, non più con quegli
occhi pieni di gioia e voglia di vivere, ora erano spenti e arrossati dalle
lacrime versate. Che tristezza per lui non poter fare
niente. Si sentiva impotente e inutile.
Dopo che ebbe finito di parlare
con Aragorn, Evy decise di andare da Legolas.
Stava camminando lentamente
zoppicando un po’, ma una mano le afferrò il braccio e la fermò, era
Aragorn.
-Non è il momento….dobbiamo
proseguire….
-Ma io
volevo solo andare da lui per consolarlo….
-Non ora….tra un po’ arriveranno gli orchi…dobbiamo andare da Galadriel al
più presto…
-Troveremo anche Haldir?!
-Si…anche lui…è da
tanto che non lo vedi!….
-Da quando è diventato capitano
delle guardie di Dama Galadriel ha poco tempo…
-Bene dai…Ora vedi di non
sforzare la gamba…aspettami qui che ti porto in braccio..
-Sei sicuro??Potrei
anche camminare…non fa poi così male…-tentò di fare un paio di
veloci passi, ma la gamba le cedette e cadde per terra.
-Ti sei fatta male?Vedi a non
ascoltare tuo fratello cosa succede?....Dai vado dagli
altri a dire dove andiamo. Aspetta qui!!
-Va bene….- disse un
po’ rassegnata Evy.
Dopo pochi minuti tutti ripresero
il cammino, Evelyn fu portata in braccio da Aragorn, poi però
la portò anche Legolas. Non si parlarono più di tanto,
rimasero zitti per la maggior parte del tempo perché ancora scossi dalla
morte dell’amico.
Era mattina presto
quando uscirono dalle Miniere, e per tutto il resto del giorno non
fecero che camminare.
Poi Aragorn ad un certo punto,
verso pomeriggio inoltrato, vide davanti a se, a poca distanza, una foresta
verde e rigogliosa e disse:
- Eccoci…siamo
arrivati….ora…nella foresta che stiamo per
attraversare dovete stare tutti vicini e fate il meno rumore possibile….questo è il territorio di Galadriel…Dama degli
Elfi…fate attenzione.
Detto questo proseguì, fino a
giungere dinanzi bosco.
Tutti si inoltrarono
nella fitta foresta, ammirando la bellezza e la purezza di questo luogo non
ancora toccato dal male.
-Piccoli hobbit statemi
vicini….-disse Evy, che fu messa a terra da Legolas
per permettergli di riposare; oramai la ferita bruciava solo e poteva
lentamente camminare.
-Evy, chi è questa
Galadriel?-chiese curioso il piccolo Frodo.
- Lothlorien, così si chiama questo
posto, è il reame di Dama Galadriel, regina degli Elfi ed è, anche più di Gran
Burrone, la sede della magnificenza elfica. Galadriel, insieme al marito
Celebron, è stata trai primi delle genti elfiche a fondare un proprio regno
nella Terra di Mezzo fondato su pace e libertà.- rispose Evy
ascoltata da tutti i piccoli hobbit.
- Ci sei già stata?-chiese Sam.
- Si…tempo fa….ho
trascorso qui un po’ di tempo…
-Davvero??Non
sapevo che avessi trascorso del tempo qui a Lothlorien….-disse Legolas,
dopo aver sentito l’affermazione dell’elfa.
- Si
davvero….sono venuta più volte qui….
-E come mai??
-Ho un grande amico che dimora
qui…
-Ah…..-disse
un po’ deluso Legolas.
-Sei curioso
quanto un hobbit…sai?-disse scherzosamente Marry.
-Non credo di arrivare a
tanto….
-Così ci offendi!!!!-aggiunse Pipino.
-Legolas….sei veramente cattivo….-disse Evy, tenendo il gioco.
-Dovete abituarvi a
quest’elfo…giovani hobbit….è un po’ scontroso…e
maleducato…-si intromise Gimli.
-Ehi tu brutto
nano!!Stai attento sai?!Potrei farti male….
Gimli scoppiò in una poco trattenuta risata, che fece arrabbiare Legolas e
non solo.
-La volete smettere voi!!!Legolas…non è da te!!!Silenzio!-disse Aragorn.
A Gimli scappò una risatina, però
non appena vide lo sguardo ammonitore di Legolas ritornò serio.
-Dovete sapere Sire
Aragorn…che noi nani possiamo mimetizzarci benissimo
nell’ambiente…siamo molto silenziosi!!
Ma ad un certo punto dal nulla
spuntarono una decina di elfi con gli archi puntati
sui membri della compagnia, uno tra tutti si fece spazio e si frappose tra la
compagnia e gli elfi.
-Il nano respira così forte che
potremmo colpirlo nel buio!!!-disse quell’elfo.
-Presto…seguiteci…-
aggiunse.
Evelyn non appena lo vide gli
fece un leggero sorriso, che lui ricambiò, poi però quando vide che la ragazza
era ferita si potè notare sul suo viso una nota di preoccupazione.
Legolas capì che quello doveva
essere il famoso amico della ragazza, e provò un po’ di gelosia,
constatando che quello era Haldir, capo dell’esercito degli Elfi di Lothlorien.
Tutta la compagnia seguì il
piccolo gruppetto di Elfi, che li condusse per un
sentiero che si inoltrava sempre più nel profondo della foresta.
Più proseguivano più potevano
ammirare la bellezza del reame di Lothlorien, alberi rigogliosi, fiori che
erano presenti in ogni parte del bosco e poi il ruscello di acqua
limpida e fresca scorreva tranquillo per il suo corso.
Evelyn osservava serenamente il
paesaggio circostante, quando una persona la destò da questi pensieri.
-Mae govannen Artamir….(benvenuta
Nobile gioiello…)- disse Haldir.
-Haldir…da quanto
tempo….non ho più ricevuto tue notizie…-aggiunse
Evy.
-Sei forse offesa, amica mia?
-No no…-disse indecisa la
ragazza, Haldir non ci fece caso e poi tornando ad un
tono di voce più serio disse:
-…cosa
ti è successo alla gamba?
-Mi sono ferita
quando precorrevamo le miniere…niente di grave…Devo solo
fasciarla, poi dovrebbe essere tutto apposto…-mormorò la ragazza.
-….Bene dai…Evy sei sicura di stare bene?-chiese Haldir preoccupato,
notando che il viso della ragazza divenne pallido tutto ad un tratto.
Evy ebbe un capogiro e si fermò.
La vista le si offuscò e dopo pochi attimi il buio
l’avvolse.
Il sole era sorto da oramai un
paio d’ore, quando la giovane mezz’elfa si svegliò.
Era sdraiata su un letto molto comodo, le lenzuola erano
di seta bianca e i cuscini del medesimo tessuto.
Aprì gli occhi con un po’
di difficoltà e guardandosi intorno non riuscì a scorgere molto perché
l’unica luce che era presente nella stanza proveniva dalla piccola finestra
coperta da tende.
Cercò di alzarsi, ma un capogiro
la costrinse a ributtarsi sul letto.
Non aveva indosso la scomoda
armatura, ma bensì un bellissimo vestito elfico, che
le donava un aspetto molto più femminile.
Poi ad un tratto la porta che era
di fronte al letto si aprì, e una figura,
probabilmente un uomo, entrò.
-Oh finalmente ti sei svegliata….- disse la voce.
La figura si avvicinò ed Evy lo
riconobbe: era Haldir.
L’elfo si avvicinò alla
finestra e tirò le tende in modo da far entrare più luce.
-Cosa è successo?-mormorò
Evy, dopo che Haldir si sedette vicino a lei sul letto.
-Non ti ricordi? Ieri stavamo
andando da Dama Galadriel e tu sei svenuta…I curatori hanno detto che non è niente di grave…solo che hai perso
parecchio sangue, allora ti sei indebolita molto.
-Ah…scusa dunque ho dormito
così tanto?
-Si tranquilla…piuttosto…ora
vado a chiamare tuo fratello e gli altri…erano tutti un po’
preoccupati…soprattutto Aragorn e Legolas di Bosco Atro…
-Come scusa?
-Si hai capito bene…ah
piccola mia…non me l’avevi detto di stare
con il Principe di Bosco Atro.…
-Ma cosa stai
dicendo?- sentendo le parole dell’amico Evy arrossì vistosamente, e
questo fece ridere l’elfo, che oramai aveva intuito qualcosa.
-Ma di preciso
cosa ha fatto??-chiese Evy, cercando di non mostrare l’assillante
curiosità che aveva in lei.
-Beh era alquanto nervoso…è
stato tutto il tempo qua fuori,faceva avanti e
indietro per tutto il corridoio, poi però si è dovuto allontanare per andare da
Galadriel…
-Ah….bene….Beh vai a
chiamare mio fratello per favore??E anche gli
altri…
-Si vado…vedi di non
agitarti troppo non appena vedi l’elfo…non vorrei
che svenissi di nuovo….-disse scherzosamente Haldir.
Si alzò, ma prima di allontanarsi
le diede un dolce bacio sulla fronte e aggiunse:
-Im gelir le mae…(Sono contento che tu stia bene…).
Fine capitolo 5.
Eccomi
qua con un nuovo capitolo….spero che vi piaccia e che recensiate in molti!!^__^
Ora
passiamo ai ringraziamenti:
ColdFire:
grazie mille per aver commentato e sono felice che ti abbia incuriosito….comunque
riguardo alla domanda che mi hai fatto…beh è tutto ancora da decidere
perché tra qualche capitolo entrerà in gioco un altro personaggio che metterà
confusione nella testa della giovane di Gran Burrone….^__^
Julia91:
ciao!mi fa piacere che il chappy ti sia piaciuto e
spero che commenterai anche i prossimi!^^ aloa!
Fior
di Luna: intanto grazie per aver recensito (accetto anche i punti
negativi…), comunque hai ragione io il Libro del
SdA non l’ho mai letto, infatti questa ff si basa sulla trilogia del film, e mi scuso per
l’errore che ho commesso su Elrond, starò più attenta in futuro! E poi se
io ho scritto questa ff non
era certo per fare un lavoro simile a Tolkien, perché
non sono così esperta, e quello è il mio modo di scrivere, ma le prossime volte
terrò conto dell’appunto che mi hai fatto….
Spero
che recensirai anche le prossime volte!ciao^^
Ely
91: grazie!!^^ spero che anche questo chappy ti
soddisfi come il precedente!alla prossima!
Uriko:
ciaooo!!grazie mille per la
recensione…recensisci anche i prossimi!bacione
^^
Dopo due giorni Evy fu di nuovo in grado di
camminare, però secondo gli elfi curatori non era ancora il caso
di lasciarla andare ad affrontare il lungo viaggio, dunque la
compagnia decise di fermarsi ancora per un paio di giorni, poi
avrebbero ripreso il cammino verso Mordor.
La mattina del penultimo giorno della loro
permanenza, Haldir decise di chiedere a Evy di andare a fare una
passeggiata a cavallo per i boschi.
Era davanti alla porta di camera sua e prima
di entrare bussò due volte.
-Avanti!-disse Evy dall’interno della
stanza.
-Buon giorno Artamir…come va oggi?-chiese
non appena entrato.
Evy era distesa sul letto che guardava fuori
dalla finestra lo splendido giardino appena fuori dal palazzo.
-Beh lo sai…io sto bene…ma mi
costringono a stare ancora qui rinchiusa in questa stanza…quando
potrei essere fuori a passeggiare e divertirmi…che rabbia!!-
rispose dopo essersi girata verso l’amico che la guardava
sorridente.
-Sono venuto qui apposta per chiederti di
venire a fare una cavalcata con me per i boschi….Annael
sente la tua mancanza…è da tanto che non la vedi…l’ultima
volta che l’hai cavalcata è stato tanto tempo fa…
Evy sorrise felice per la proposta di Haldir
e scendendo dal letto velocemente abbracciò forte l’amico
ringraziandolo.
Si stavano dirigendo verso il recinto dei
cavalli, quando incontrarono Aragorn e Legolas.
-Haldir!Evy!Cosa ci fate qui?-esclamò
Aragorn.
-Stiamo per andare a prendere due cavalli
per andare a fare una passeggiata nel bosco….Voi invece?-chiese
Evy.
-Non dovresti stare a letto a riposarti?Invece
di andare in giro…!Vero Haldir?-disse brusco Legolas
guardando Haldir.
-Evy sta bene….e poi non si trovava
bene in camera a far niente!!Magari invece di andare a farti i
giretti da solo potevi andare in camera sua a farle compagnia…-rispose
Haldir con lo stesso tono di Legolas.
Aragorn e Evy intanto guardavano i due elfi
che non smettevano di scrutarsi l’uno con l’altro.
-Bene è ora che andiamo!!Haldir, Evy…-disse
Aragorn per concludere il discorso, facendo un cenno con la testa
per salutare la sorella e l’elfo.
-A dopo…-aggiunse Evy tirando per il
braccio Haldir per portarlo via da Legolas.
Quando furono abbastanza lontani Evy decise
di parlare all’amico.
-Perché hai risposto così a Legolas?
-Lui mi ha scambiato per uno che non sta
attento al fatto che dovresti riposare e mi ha dato fastidio…perché
se ti ho chiesto di venire con me l’ho fatto per farti un
piacere…non per…
Evy lo interruppe:- si lo so lo so…mi
dispiace per come si è comportato Legolas…
-Ma si è lo stesso…ora andiamo a
prendere i cavalli!-disse sorridente Haldir, portando una mano
sulla spalla della ragazza e stringendola a se.
Poco più in là Aragorn era intento a
discutere con Legolas sulla conversazione avvenuta poco prima.
-Ma si può sapere cosa ti è preso?Haldir
è stato molto gentile con noi….e tu gli vai a parlare con
quel tono?Non ti riconosco….
-Quel tipo non mi piace….Evy è stata
ferita…e lui cosa fa?la porta in giro per i boschi!!
-Non è che ti da fastidio l’amicizia
che ha con mia sorella?
Legolas rimase un attimo in silenzio
guardando per terra, poi cominciò a parlare.
-Ma cosa dici?Non è assolutamente vero!!
-Comunque ti ricordo che tu l’hai
rifiutata…lei era disposta a stare con te…è stata una
tua scelta!!
-Beh e se i miei sentimenti fossero cambiati?!
-Allora stai parlando con la persona
sbagliata….
Legolas si fermò e guardò Aragorn con aria
interrogativa. L’uomo gli sorrise e continuò la sua strada
verso il palazzo lasciando Legolas da solo a pensare.
Il pomeriggio Evy lo trascorse in camera da
sola, a pensare sulla splendida mattina che aveva passato con
Haldir. Lui la portò a fare un giro per tutto il Bosco e insieme
parlarono dei vecchi tempi, quando lei era lì, a come si sono
conosciuti e a tutto il tempo trascorso insieme.
Evy sospirò.
Quante cose erano cambiate da allora.
E quante sarebbero ancora cambiate.
La sua mente era concentrata su questi
pensieri quando una persona busso alla sua porta.
Lei si aspettava che fosse suo fratello e
invece davanti al letto in piedi, c’eraLegolas.
-Buon pomeriggio…..come stai?-chiese a
bassa voce l’elfo.
-Bene grazie!!-rispose secca Evy, pensando
alla discussione avuta questa mattina tra lui e Haldir.
-Sono venuto a parlarti….- qualcosa in
lui non andava, il suo viso era teso e sembrava preoccupato.
-Se cerchi Haldir come vedi non è qui!!-disse
Evy indifferente allo stato d’animo dell’elfo.
-Haldir?!-chiese sorpreso.
-Si!!Immagino che tu sia qui per chiedergli
scusa per il modo in cui l’hai trattato questa mattina…
-Io in realtà…
-Come scusa?Non credi di esserti comportato
male?-lo interrupe lei arrabbiata.
-No!!Io gli ho solo detto quello che pensavo!!Ha
fatto male a portarti a cavallo mentre tu ti devi solo riposare!!-rispose
Legolas offeso, mettendo da parte ormai il discorso che in
realtà voleva farle.
-Ma come ti permetti?!Lui l’ha fatto
per farmi un piacere!!E non vedo il motivo per cui tu debba
trattarlo male!
-Io faccio quello che mi pare!Tu non mi devi
dire cosa devo fare, ragazzina!-disse tutto d’un fiato
Legolas.
-Esci subito fuori da camera mia!-lui fece
per parlare ma lei continuò- Fuori ho detto!!
L’elfo, rassegnato per il fatto che
quello non era il momento adatto per parlarle dei suoi sentimenti,
uscì di corsa dalla sua stanza senza guardarla e senza salutare.
Salve a tutti!!!Come vedete sono ritornata e
ho aggiornato con questo sesto chappy…che ne pensate?!?COMMENTATE!!!
Angolo dei ringraziamenti:
Kinpatsuchan:grazie
mille per aver recensito….e mi fa piacere che ti stia
appassionando alla mia ff…complimenti per la tua…che è
davvero bella!!alla prossima!ciao!^^
Ely 91:eh eh…per ora rimane solo un’amicizia…ma
non si sa mai in futuro cosa può succedere!!!hola!
Julia91:come ho detto ad Ely 91 per ora
le cose rimangono così…ma non è di Haldir che bisogna
preoccuparsi….forse Evy ha perso un po’ l’interesse
per il bell’elfo…ma alla fine è tutto da vedere…^^
Uriko:grazie per aver ancora recensito!!Mi
fa proprio piacere!!Continua!!E spero lascerai un commento anche
questa volta!!hola!
Nella stanza di Evy regnava il silenzio. Era
distesa sul letto e non toglieva gli occhi di dosso dalla porta
da dove poco prima Legolas era uscito. Però nessuna lacrima
rigava il suo viso arrossato per il nervosismo.
Ad un tratto si alzò e con passi lenti
andò verso la finestra che dava sull’immenso giardino.
Il sole era ancora abbastanza visibile, ma
tra poco sarebbe scomparso tra le montagne, segnando così la
fine di un giornata.
Qualcuno bussò alla porta.
Evy non rispose, non voleva vedere nessuno.
Ma quella persona bussò ancora.
-Chi è?-chiese sospirando la ragazza.
-Sono Aragorn….
-Entra….
Quando l’uomo entrò trovò la sorella
in piedi, con le braccia conserte, intenta a guardare fuori dalla
finestra.
-Sorella….
-Si Aragorn, dimmi!-disse senza fare il
minimo movimento verso il fratello.
-Cosa è accaduto con Legolas?L’ho
visto molto arrabbiato….
-Non mi interessa quell’elfo…
-Credo che tu debba andare a parlargli….-disse
quasi mormorando Aragorn.
-Io non lo farò!!
-Evy…
-No Aragorn!-lo interruppe, girandosi
finalmente verso il fratello- come si permette lui, una persona
che conosco da poco, offendere il mio più caro amico…e poi
venire qui da me non volendo neanche scusarsi con lui…io non
lo capisco!!
-Comprendo che tu possa essere arrabbiata…-Evy
gli lanciò uno sguardo come per dire “POSSO essere
arrabbiata?”-…va bene…fai bene ad essere
arrabbiata con lui…ma l’ha fatto solo perché non
credeva giusto ciò che Haldir aveva fatto…perché ci tiene
a te!!
-Si però tu che sei mio fratello non hai
detto nulla di male ad Haldir…
-Va bene basta non parliamone più….- l’uomo
le andò incontro e le prese le mani.
-Lo sai che non mi piace discutere con te….
-Si lo so…anche a me non piace molto…-i
due si abbracciarono.
In quel momento nella mente di Aragorn un
pensiero si fece strada tra gli altri, un pensiero che presto,
Evy, avrebbe saputo.
La sera trascorse tranquilla e tutta la
compagnia rimase insieme a parlare del viaggio di domani.
-Partiremo domani mattina alle prime luci
dell’alba…-disse Aragorn agli altri membri del gruppo.
-Cosa?!Così presto?!-aggiunse Pipino, che
però fu zittito da una brutta occhiata di Marry.
Evy era seduta vicino al fratello abbastanza
distante da Legolas, che qualche volta osservava di sfuggita
però o lui era intento a discutere con Gimli o guardava da tutt’altra
parte.
-Evy?!
-Si dimmi Aragorn…
-Potresti seguirmi ti devo parlare….
-Va bene….-i due si alzarono e dopo
aver salutato i compagni incominciarono ad incamminarsi per il
bosco.
-Cosa devi dirmi?
-Ecco io…è da un po’ che penso ad
una cosa….
-A cosa?-chiese lievemente preoccupata.
-Lasciami parlare e ascolta quello che dico
fino alla fine…ritengo che tu debba restare qui…e non
seguirci più!
-Perché dici questo?!Non è possibile!!Aragorn
io…
Il fratello la interruppe- Lo dico perché
sono preoccupato per te…qui saresti al sicuro…ho già
parlato con Dama Galadriel e lei è d’accordo…quando
sei rimasta ferita ho temuto per la tua vita….e non sono
pronto a perderti….
-Mi credi inutile!?Vero?-urlò la ragazza
con le lacrime agli occhi-Io ho fatto una promessa a Frodo…lo
avrei protetto…e tu cosa mi dici?Che devo rimanere qui?
-Si…tu resterai qui…e il discorso
è chiuso!!-disse Aragorn a voce alta.
Evy lo guardò per un’ultima volta
negli occhi e piangendo si diresse verso il palazzo correndo.
-Namarië seler… (Addio sorella…)-mormorò
Aragorn, prima di incamminarsi a sua volta verso il palazzo.
Evy stava correndo.
Gli occhi erano annebbiati dalle tante
lacrime versate.
Ormai il palazzo era raggiunto e lei non
vedeva l’ora di essere in camera sua e poter starsene da
sola.
Stava per voltare l’angolo per il
corridoio che l’avrebbe condotta nella stanza quando si
scontrò con una persona.
Cadde per terra ancora con il viso bagnato
dalle lacrime; non aveva ancora alzato lo sguardo che quella
persona la prese per un braccio e l’aiutò ad alzarsi.
-Evelyn che ti è successo?-disse l’elfo
davanti a lei tenendola ancora per il braccio.
-Legolas lasciami!!-la ragazza di dimenò
per poter finalmente raggiungere camera sua, ma lui non la voleva
mollare.
-No io non ti lascio finchè non mi dici
cosa è successo!!
Evy rimase un attimo in silenzio sotto lo
sguardo preoccupato dell’elfo e poi parlò:
-Aragorn ha detto che devo restare qui…da
questo momento non faccio più parte della compagnia…-
Legolas rimase immobile, pietrificato da
quello che la mezz’elfa aveva appena detto.
Lui non l’avrebbe più rivista per
chissà quanto tempo e non avrebbe più potuto stare con lei.
-Ora posso andare?!-chiese scocciata la
ragazza.
Legolas rimase in silenzio, osservando gli
occhi bellissimi di lei, ancora arrossati per le lacrime, ma pur
sempre splendidi.
Anche lei lo guardava ma non appena abbassò
lo sguardo, lui fece una cosa inaspettata, si avvicinò al suo
viso e con dolcezza sfiorò le sue labbra fino a perdersi
completamente entrambi in quel puro e dolce bacio.
Ecco un altro chappy!!!Vi è piaciuto?….si
forse l’ho fatto troppo corto…ma prometto che i
prossimi saranno migliori…
Riusciranno Legolas ed Evy a stare insieme?!?....è
ancora tutto da vedere…
Sono un po’ di fretta…dunque
ringrazio velocemente tutte le persone che hanno recensito e
anche che hanno solo letto!!!
Vi prego commentate è veramente importante
per me!!!^^
Scusate il tremendo ritardo…comunque
eccomi qui…spero che questo nuovo chappy vi piaccia…ringrazio
molto le persone che hanno commentato il vecchio capitolo…
buona lettura…
hola
kessachan
Capitolo 8.
Anche
lei lo guardava ma non appena abbassò lo sguardo, lui fece una
cosa inaspettata, si avvicinò al suo viso e con dolcezza sfiorò
le sue labbra fino a perdersi completamente entrambi in quel puro
e dolce bacio.
…Cosa sta facendo?No io non posso…
-Legolas no…lasciami….-disse
Evelyn allontanando l’elfo dal suo viso.
La ragazza era visibilmente nervosa, le
guance erano arrossate per l’imbarazzo. Nella sua mente
regnava la confusione più totale.
-Evelyn…io credevo…- mormorò
Legolas.
-Tu cosa credevi?!-lo interruppe alzando la
voce, stava iniziando a irritarsi.
-Io credevo di piacerti…ed è per
questo che…ti ho baciato…
-Cos’è…credevi di consolarmi?!Ma
lo capisci che io dovrò restare qui?!Non farò più parte della
compagnia…e noi non ci rivedremo più….-le ultime
parole le uscirono deboli, quasi le morirono in gola. Al solo
pensiero che il fratello l’avesse tradita una forte
sensazione di rabbia e frustrazione la scuotevano, e poi, Legolas
l’aveva baciata….per lei non era il momento più adatto…ora
più nulla aveva importanza.
-Non è detto….ci potremmo sempre
rivedere quando tutto questo sarà finito…-Legolas era
confuso quanto lei, finalmente aveva esternato questo folle
sentimento che provava, e certamente non si aspettava una
reazione così…brusca….da parte dell’elfa. Aveva
capito dall’inizio che lei provava qualcosa, ma lui non era
pronto, non aveva mai pensato all’amore, in quei periodi
dove regna solo il caos e il dolore, non c’è posto per l’amore.
Poi però, dopo averla vista svenire davanti ai suoi occhi, tutto
quello a cui si aggrappava per sfuggire a quel sentimento che da
sempre aveva ignorato, si sciolse come neve al sole, e l’amore
lo travolse, legato alla preoccupazione di saperla in pericolo.
-No questo non è possibile...- aggiunse
Evelyn -…forse tu credi che riusciremo a sconfiggere Sauron,
non è così? Beh io non ne sono così tanto sicura…Gandalf
è morto…e la compagnia si sta allontanando l’un l’altro
sempre di più…Dama Galadriel lo sa…l’ha visto…le
probabilità che Frodo riesca a raggiungere il Monte Fato…sono
minime…
-Ma non sono perdute…non dubitare delle
razze di questa terra…-le prese delicatamente una mano e la
strinse tra le sue-…non dubitare di noi…-
A quel contatto Evelyn perse un attimo le
convinzioni che l’avevano spinta ad allontanarsi dall’elfo,
lo guardò negli occhi, e si accorse di tutto l’amore che
provava per lei.
-Tu domani partirai…e chissà quando
potremmo rivederci…non voglio legarmi a qualcuno…che
poi magari non rivedrò più…-detto questo, una calda
lacrima percorse la guancia rosata della ragazza. La paura di
perderlo l’aveva convinta che era importante non farsi
sopraffare dal sentimento che li lega, non voleva soffrire ancora.
-Hai così poca fiducia nelle mie capacità?Guarda
che non sono debole come credi.. -disse con un tocco di ironia,
riuscendo a strapparle un lieve sorriso –Ecco…è questo
che voglio trovare quando ritornerò, perché sono certo che
tornerò….la donna che amo…davanti a me che sorride
felice…io sono sicuro che questa guerra finirà…e
voglio esserci quando Sauron sarà sconfitto…perché voglio
trovare la pace insieme a te…insieme alla donna che amo….-
Evelyn sorrise e lo abbracciò felice.
E così la compagnia, meno Evelyn, partì
alla volta di Mordor.
Tutti i membri non accettarono con gioia la
decisione di Aragorn di lasciare Evelyn, Legolas compreso.
Sotto un certo aspetto era felice di non
doversi preoccupare della sua salute, perché era convinto che
sarebbe stata al sicuro con Dama Galadriel, però da una parte le
mancava moltissimo non poterla avere accanto a lui durante questo
viaggio, si sentiva completo assieme a lei.
Aragorn, come Legolas, sentiva la forte
mancanza della sorella, ma era fermamente convinto che la sua
decisione era quella più giusta da prendere e di conseguenza
doveva abituarsi alla sua assenza.
Evelyn provando anch’essa dolore per la
separazione dalla compagnia, trascorreva le giornate nei boschi
di Lothlorien allenandosi al tiro con l’arco e combattendo
contro altri elfi, per tenersi sempre pronta e soprattutto per
tenere la mente occupata per non pensare a Legolas e agli altri.
Dal giorno della partenza della compagnia
passarono circa tre settimane prima di ricevere notizie sugli
avvenimenti riguardanti la loro missione.
Infatti un giorno, mentre Evy si stava
esercitando con Haldir al tiro con l’arco, venne da loro un
elfo dicendo che Dama Galadriel voleva vederli.
-Secondo te cosa deve dirci…?-chiese
Evelyn all’amico, prima di entrare nel grande salone
occupato dalla Dama.
-Non ne sono sicuro, ma negli ultimi tempi c’è
stato molto movimento…non so se mi spiego…non vorrei
dire cose sbagliate…ma probabilmente la guerra contro Sauron
è cominciata…-mormorò Haldir.
-Dici davvero?!...speriamo solo che i membri
della Compagnia stiano bene…- la sua preghiera fu rivolta a
tutti, specialmente verso Legolas e suo fratello.
Entrati nella grande stanza, percorsero un
lungo tratto prima di trovarsi di fronte la figura di Dama
Galadriel. Dopo aver scambiato gli adeguati saluti alla Dama,
Haldir iniziò a parlare in elfico, chiedendo il motivo del loro
colloquio.
-…Ho chiamato te, Haldir, e te, Evelyn,
poiché ritengo che siate le persone più adatte a svolgere il
compito che sto per assegnarvi. Un grande pericolo incombe su
tutti noi…la guerra contro Sauron è cominciata…e sta
per avere inizio a Rohan, dimora dei signori dei cavalli.
Tutta la popolazione, sotto il controllo di
re Theoden, si è rifugiata al Fosso di Helm, per cercare
protezione dall’imminente attacco da parte di una forte e
numerosa armata di orchi, mandata per distruggere Rohan. Ora, re
Elrond e io, abbiamo ritenuto opportuno mandare un numeroso
gruppo di elfi a combattere, per aiutare Theoden. E inoltre
vorrei mandare voi due a capo di questo gruppo.
Sempre che siate d’accordo….
Evelyn e Haldir furono un po’ presi
alla sprovvista da questa decisione, però prima di dare una
risposta a Dama Galadriel Evy dovette chiederle una cosa
importante.
-…Ma si sa qualcosa della Compagnia?
-Si…Aragorn, Legolas e Gimli sono al
Fosso con il resto della popolazione- Evelyn a questa notizia
sorrise come liberata da un peso insopportabile-…però ci
sono altre notizie…Boromir di Gondor è caduto...i piccoli
Hobbit Merry e Pipino sono nella foresta di Fangorn…
-Ebbene sì…erano stati catturati da un
gruppo di orchi e scappando si sono rifugiati là…ma ora
sono al sicuro… e Boromir è caduto durante un attacco da
parte dello stesso gruppo di orchi…
-…Stanno percorrendo la strada per
Mordor…da soli…
-Come è possibile?!?Da soli…ma è una
pazzia…e il resto della compagnia?!...praticamente ha
fallito il suo compito…
-Calma giovane Evelyn…la compagnia non
ha fallito…Frodo, di sua spontanea volontà ha deciso di
partire senza di loro!E il resto della compagnia ha deciso di
seguire il gruppo di orchi che aveva catturato gli altri due
hobbit…
-Ah…quante cose sono successe….come
avrei voluto essere con Frodo…magari avrei potuto seguirlo…fargli
capire che è pericoloso che faccia questo viaggio da solo…
-Ma non è solo…Sam è con lui…e
non incolparti…se tu ora sei qui non è a causa tua…forse
è meglio se parliamo in privato…Haldir tu acconsenti a
guidare le truppe?
-Si mia signora…-detto questo fece un
profondo inchino e dopo aver salutato sia la Dama che Evelyn
uscì dalla stanza.
Quando furono da sole, Dama Galadriel
propose a Evelyn di uscire all’aperto per camminare e
parlare allo stesso tempo.
Uscirono in silenzio e quando raggiunsero un
sentiero in mezzo al bosco Dama Galadriel incominciò a parlare:
-So il motivo che ha spinto tuo fratello a
lasciarti qui…e da un certo punto di vista lo comprendo…voleva
salvarti da questa guerra…lasciare che tu vivessi la tua
eterna vita lontano da qui…sei l’unica persona della
sua famiglia che gli resta….semplicemente non vuole perderti…
Io posso benissimo vivere durante un
periodo di guerra…lui ha dubitato delle potenzialità…mi
crede ancora una bambina inesperta…
-So a cosa stai pensando…-aggiunse
Galadriel-…lui non l’ha fatto per i motivi che credi tu…ti
crede molto abile…e non una bambina…
Evelyn guardò sorpresa l’elfa che la
ricambiò con un dolce sorriso.
-Devo però aggiungere che le sue
preoccupazioni sono fondate…lui ha paura che tu muoia…e
io l’ho vista…
-Cosa hai visto?!-chiese lievemente
preoccupata.
-…la tua morte…se non è in questa
battaglia…sarà nella prossima…sarai ferita…e il
futuro che ho visto per te è buio…dominato dalle tenebre…c’è
solo una piccola luce…che però si affievolisce di giorno in
giorno…
Evy si fermò, sconvolta dalla rivelazione
dell’elfa. Poi però le ritornarono in mente le parole di
Legolas che progettava il loro futuro di pace e un po’ di
fiducia e speranza tornarono in lei.
-Quella luce non è sparita del tutto…c’è
ancora speranza…Ennas ad estel…e io so che il
mio posto è accanto a Legolas, Aragorn e Haldir, nella battaglia
contro Sauron.
La Dama la osservò a lungo e con un amaro
sorriso sul volto aggiunse:
-…e così hai preso la tua decisione…io
non posso far altro che pregare per te…Evelyn di GranBurrone…partirete
domani mattina…
Evy sorrise e dopo essersi congedata si
allontanò dalla Dama, per incamminarsi verso il palazzo.