ad Aras 13 per il commento, ti ho risposto ... e grazie mille anche a tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia ai preferiti, alle ricordate ed alle seguite! Se vorrete lasciarmi un'opinione sarò molto, molto felice :)
Grazie anche a chi legge, se volete farmi sapere il vostro parere è benaccetto :)
Dunque, questa storiella si è classificata... SECONDA! Su nove partecipanti :)
Sono davvero felice per il podio, ma soprattutto vi invito a leggere il commento di Setsuka se la storia dovesse risultarvi poco chiara... lei penso che abbia pienamente centrato il mio messaggio.
E' davvero un enorme risultato essere arrivata seconda ad un esperimento, e questa è una delle storie alle quali tengo di più... perché pensavo che fosse buona fin dall'inizio. Io no lo penso mai nelle mie storie, ho sempre qualcosa da ridire, ma questa... forse perché la fiaba non è poi cosi difficile da scrivere? Chissà :)
In ogni caso leggere il commento finale, è davvero azzeccato. Complimenti alle altre podiste ed alle altre partecipanti... e niente più da dire, tranne:
Buona lettura!
(P.S: la storia è stata concepita come oneshot, ma per ragioni di lunghezza l'ho suddivisa in due capitoli... vi consiglio di rileggere il capitolo precedente, così ricordate bene ^^)
-“ Venite, mio Mago.”-
Watari venne avanti, le mani congiunte e la testa
bassa: -“ Il Re mi desidera?”-
Re Light poggiò il gomito sul bracciolo
del suo trono – un trono che era solo suo, che non avrebbe
mai diviso con nessun altro – e la guancia sul palmo. La sua
posa lasciva non parve però tale nell’ombra
proiettata sul muro alle sue spalle; anzi, era quanto più
simile alla proiezione di un
cadavere grottescamente abbandonato su di una scranna.
-“ Voglio incaricarti di un compito
importante: sarai tu a dirigere i lavori per i funerali del Principe L
e del Marchese Mikami. Solo di una cosa mi raccomando: che siano degni
di uomini del loro valore,”- disse il Re con
un’inflessione ironica sulle ultime parole.
-“ Avete realizzato il vostro desiderio,
Signore? Siete soddisfatto?”- Chiese il Mago, non in tono di
rimprovero… ma semplicemente interessato.
Il Sovrano si alzò dal trono, e la sua
ombra lo seguì; giunse di fronte allo specchio, di fianco
alla grossa porta che divideva la Sala del Trono dal Corridoio
Principale, e la luce che filtrava da essa proiettò
l’ombra del Re sulla parete vicino al Mago.
-“ Non crediate che sia stato facile, mio
Mago, ho agito solo per il bene del mio popolo. Nessuno oltre me merita
di regnare su queste terre… cosa avrei dovuto fare? Prender
consorte a discapito del regno? Un Re deve prima di tutto pensare al
bene dei suoi sudditi. Non c’è stata mai nessuna
altra alternativa.”-
Il Mago fissò intensamente la schiena
del Sovrano, poi chinò il capo e mormorò.
–“ Vi chiedo di perdonarmi, Sire, ma non posso fare
a meno di credere che le vostre azioni siano state determinate dal puro
desiderio di divertimento.”-
Il volto riflesso nello specchio si distese
lentamente in un sorriso furbo e gelido: -“ Non ho mai detto
che non sia stato anche divertente,”-
mormorò il Re, poi si diresse verso la grossa porta e
sparì nel corridoio; non si accorse che la sua ombra aveva
ripetuto, da brava ombra che era, le sue azioni ma, proprio come il Re
era sparito nel corridoio, così la sua ombra si fuse con
l’oscurità del muro e giunse a sfiorare la spalla
del Mago.
Watari si girò verso quel tocco
accennato, sorrise, e i suoi occhi azzurri parvero brillare di magia.
-“ Tra poco mia cara. Tra
poco.”-
*
Passò molto tempo prima che Re Light si
accorgesse che la sua ombra era scomparsa – infatti, avvenne
per caso: una mattina stava passeggiando tra le rose quando si accorse
di non gettare ombra sui rovi dove si chinava per annusare i fiori.
-“ Strano,”- si disse,
-“ quando ho perduto la mia ombra?”-
Giacché non se ne era minimamente
accorto, e se non fosse stato per quelle rose chissà quando
ne avrebbe preso coscienza, concluse che non c’era da
preoccuparsi e se ne dimenticò presto. Ogni tanto
però, quando leggeva a lume di candela per esempio, trovava
strano il fatto di non vedere la propria fedele proiezione sul
muro…
Fu proprio una sera di quelle, intento in
un’interessante lettura serale, che avvertì
battere alla porta della Biblioteca.
-“ Avanti,”-
sussurrò, ancora immerso nella lettura. Non alzò
lo sguardo, e non si accorse dalle strane e grottesche sagome filiformi
che si allungarono fino alla poltrona dove era seduto.
Improvvisamente le candele si spensero.
Il Re ebbe un sussulto, mentre alzava il volto dal
libro e sul suo viso veniva riflessa la luce della Luna che filtrava
dalla finestra aperta. Avvertì solo un tocco gelido sulle
guance, e spalancò la bocca in un grido di terrore quando
avvertì la stretta feroce sulla sua mascella e sul suo
braccio; il suo volto venne bruscamente girato verso destra, e il Re si
trovò faccia a faccia con il cadavere del Principe L.
-“ Io vi amo, ricordate?”-,
chiese l’apparizione, mentre gli occhi sporgenti luccicavano
sinistri nella spettrale luce fredda – e Re Light vi si
vedeva riflesso, distorto e grottesco quanto L lo era stato in vita.
Quando la mano sul volto allentò la stretta, Light si
sentì trascinare in senso opposto, scivolando leggermente
sul velluto della poltrona, e le sue labbra vennero toccate da una
bocca gelida, amara quanto il veleno di un cobra – e quella
bocca aveva il sapore non solo
dell’amaro veleno, ma dell’amara e bruciante
delusione delle aspettative tradite del Marchese Mikami.
-“ Io vi amo, come ho
promesso,”- sussurrò proprio il Marchese quando il
bacio finì.
Re Light tentò di divincolarsi, balzando
fuori dalla sedia con un urlo di terrore - ma nessuno giunse,
nonostante la porta fosse rimasta aperta. Forse tutti dormivano, o
forse qualcuno agiva affinché non ci
fossero interventi estranei in quella faccenda…
Light gridò di nuovo, chiudendo con
ferocia gli occhi fino a farsi spuntare protuberanze gonfie e violacee
al posto delle palpebre, e indietreggiò alla cieca fino a
giungere alla porta – dove sbatté contro qualcosa
di non proprio corporeo e cedevole.
Alzò lo sguardo, trovandosi di fronte
una riproduzione piuttosto smagrita di sé stesso, vestita di
nero e in qualche modo… evanescente. Quella sua proiezione
lo strinse per le spalle con spirito cameratesco, e un sorriso gli
sfiorò i lineamenti non proprio precisi, confusi, ma
abbastanza distinguibili.
-“ Non mi riconoscete?”- Chiese
il Light alla porta, e Re Light sbatté le palpebre in
confusione.
-“ Sono la vostra ombra!
Ricordate?”-
Il Re Annuì freneticamente, mentre
indicava dietro di sé le due apparizioni che non si erano
mosse dalla postazione vicino alla poltrona. Era abbastanza felice di
ritrovare la sua vecchia compare, ma in quel momento aveva altri grilli
per il capo.
-“ Ti riconosco! Ora però
guarda… guarda quegli orrori! Cosa sono? Perché
sono… perché siete qui?
Come hai fatto a diventare…?”-
L’ombra corporea sorrise freddamente,
afferrando il braccio del Sovrano fino a condurlo nuovamente alla
poltrona. Si appoggiò al tavolino, mentre Il Marchese e il
Principe si disponevano intorno a lui come se fossero parte della
corolla di un fiore.
-“ Sono domande molto semplici, mio caro
Padrone. Vi hanno ben giurato amore, vero? Sono semplicemente tornati
per mantenere la loro promessa. E per quanto riguarda
me…”- disse l’ombra con un gesto
eloquente, -“ … devo la mia salvezza al Mago
Watari: voi mi avete perso, come succede a molte persone col loro senno
– lui però ha avuto il coraggio di venire sulla
Luna a cercarmi, e mi ha reso corporeo. Le sue magie sono meravigliose,
sapete?”-
Il Sovrano si limitò ad annuire
nuovamente, decisamente scosso da tutte quelle notizie. Non potendo
più sopportare tutta quella tensione si coprì il
volto con le mani, esalando un gemito simile a quello di un animale
ferito.
A quel suono, i due cadaveri scambiarono uno
sguardo gioioso con l’ombra, come per un tacito accordo.
___
Piano piano, l’ombra del Re
acquistò sempre maggiore consistenza. Poteva camminare al
sole, anche se non aveva perso l’attitudine di vestirsi in
scuro – il Re aveva però dato disposizione per
almeno una decina di completi di colore nero, e l’ombra si
riteneva soddisfatta.
Aveva perfino migliorato i lineamenti che la
costituivano, e dalla confusa fisionomia di ombra era giunta ad avere
un aspetto assolutamente identico a quello del suo antico Padrone, solo
più alto e filiforme del solito.
Re Light, invece, pareva assottigliarsi sempre
più. Circondato di continuo dalle opprimenti presenze dei
suoi due “amanti”, non poteva più
dormire di notte, e di giorno non osava allontanarsi da loro per timore
che potessero mostrarsi alla Corte per i morti viventi che erano; per
questo delegava la maggior parte dei suoi compiti alla sua ombra, che
ormai era talmente uguale a lui che nessuno, neppure suo padre, si era
accorto della differenza.
In fondo era la scelta migliore, dato che la sagoma
poteva muoversi liberamente, senza essere seguita dai cadaveri del
Marchese e del Principe. Però Re Light era tanto immerso tra
quei cadaveri da non accorgersi che
l’ombra pareva fortificarsi man mano che le sue forze
scemavano, e che sembrava diventare sempre più forte e
corporea man mano che lui diventava più debole e sottile.
-“ Oh…”- sospirava
talvolta l’ombra e tutti, giacché credevano che a
sospirare fosse il Re, si prodigavano per cercare una soluzione ai suoi
crucci.
-“ Cosa succede, figlio mio?”-
chiedeva il Reggente.
-“ Padre… per un motivo
incomprensibile la mia ombra si è staccata dai miei piedi, e
ora resta sempre chiusa nella mia camera. Dovreste sentirla!
E’ convinta di essere totalmente corporea e di essere Re come
me!”-, si lamentò la sagoma. Dopo qualche secondo
di silenzio, continuò: -“ E non è
tutto, padre; sapete che meraviglioso Mago sia Watari, e quanto sia
potente la sua magia… ebbene, io mi son pentito delle mie
azioni, e l’ho implorato di riportare indietro il Principe L
e il Marchese Mikami. Ci è riuscito, ma la mia ombra li
tiene sempre chiusi nelle mie stanze, non vuole che escano!”-
-“ Che ombra maleducata!”-,
ruggì il Reggente, che sapeva essere una chioccia con il suo
primogenito.
-“ Ho provato a farla
ragionare… e mi spiace delle mie parole, ma è
tanto convinta di essere umana che crede di amare il Principe L e il
Marchese Mikami…”-
-“ Oh, povera creatura,”-
aggiunse il Ciambellano Matsuda, un uomo piuttosto incline alla
compassione, -“ non sarebbe meglio sollevarla per sempre
dalle sue sofferenze? Non è che un ombra che ha perso la sua
identità.”-
-“ Sarebbe il caso di toglierle per
sempre questo peso…”- sussurrò il
Reggente.
-“ Mi è stata fedele per
così tanti anni…”- disse in tono
mellifluo la sagoma, ma il Mago Watari lo interruppe con il suo sguardo
calmo: -“ Non abbiatene a male, mio Re. E’ la
soluzione più giusta, l’unica che possiamo
prendere.”-
Solo quando il Ciambellano e il Reggente si
allontanarono per assolvere il loro compito, Watari guardò
negli occhi l’ombra e sussurrò spietato:
–“ Occhio per occhio. Non dimenticatelo.”-
Gli occhi dell'ombra brillarono per un secondo di
rosso, come un vecchio richiamo alla ferocia che aveva contraddistinto
il vero Re Light.
Annuì.
___
Oh! Fuochi d’artificio, festa dentro e
fuori le mura del castello, puro divertimento e clima gioioso per il
matrimonio del Re Light!
Lassù, dal grosso balcone della sua
camera nuziale, il Re osservava la vita che scorreva sotto la sua
torre, anche dopo essersi ritirato nelle sue stanza assieme ai suoi
Consorti.
Un tocco delicato scivolò sulla sua
spalla, e delle labbra fredde si posarono sulla sua guancia come una
carezza. Re Light si voltò, guardando dritto nei volti degli
ultimi due uomini che avevano tentato la sorte, erano periti e erano
tornati indietro a causa di quel legame d’amore che li
ancorava alla terra.
Oh, se solo il popolo avesse sospettato che a
governarlo vi erano ora due cadaveri e un’ombra divenuta
uomo…!
-“ Mio Divino, a cosa
pensate?”- Sussurrò la voce del Marchese.
Afferrò una mano affusolata del nuovo Re Light, portandosela
alle labbra per baciarla.
Il Re sospirò.
-“ Talvolta… penso al mio
vecchio Padrone…”- disse, poi continuò:
-“ E’ stato un uomo crudele, perfino agli occhi
della sua ombra – e io non avevo occhi,
pensante un po’ quanto era malvagio!-,
ma…”-
-“ Nessun ma, “- intervenne L,
i cui occhi rilucevano come specchi, -“ qualunque siano le
ragioni, solo una linea d’azione è davvero giusta:
occhio per occhio.”-
L’ombra divenuta Re guardò
negli occhi dei suoi Sposi, riconoscendoli per quello che erano
– nulla più che due cadaveri riesumati, ormai
freddi e senza vita, ma in qualche modo esistenti.
Re Light, il vero Re Light, era cadavere per
davvero, molto più dei due Nobili, che pure avevano la pelle
talmente bianca e trasparente da mostrare il reticolo di vene
sottostante, e gli occhi che erano tanto simili a quelli dei pesci:
biglie oscure e dallo sguardo fisso.
Ma, nonostante tutto, l’ombra li amava
– e il suo era l’amore vero che il Re
si era rifiutato di provare per chiunque. Mikami ed L erano spiriti
ancorati alla terra proprio a causa di quell’amore, e proprio
grazie ad esso si erano accettati a vicenda, giungendo ad una serena
convivenza al fianco dell’ombra che restituiva i loro
sentimenti da cadavere.
L’ombra sorrise, baciando
alternativamente le labbra di Re L e Re Mikami, e voltò le
spalle alla Foresta che per dieci anni era stata la dimora del sonno
del vero Light ed ora ne era l’eterna tomba.
Infatti al di fuori delle mura, dove un tempo
sorgeva la bara di diamante, troneggiava invece la testa mozzata del Re
Maledetto.
____
Ryuk non si era mai aspettato di poter comprendere
gli esseri umani – ma di essere divertito da loro
sì, e nella sua breve permanenza in quel regno di fiaba ne
aveva assolutamente tratto il maggior giovamento possibile.
Era stata un finale stranamente ironico: Re Light,
il re più potente e inespugnabile, battuto dalla sua misera
ombra, anche se c’era una sorta di giustizia ironica in tutto
ciò… la storia di un Re crudele al quale perfino
la sua stessa ombra aveva voltato le spalle.
E c’era ancora più macabra
ironia nel fatto che ora proprio la sua sagoma
fosse a capo del regno, assieme agli ultimi due uomini che avevano
amato il Sovrano ed erano giunti ad un compromesso pur di conquistare
il suo amore.
Ryuk sorrise al capo mozzato del suo Re Maledetto
– e lui, Light, che era stato il suo maggior complice e la
sua più povera vittima, ora non esisteva più. In
fondo le persone crudeli come lui non potevano far parte delle favole e
sperare di avere un lieto fine, perché se c’era
una cosa che le fiabe insegnavano era che i buoni vivevano per sempre
felice e contenti. Su una cosa però Re Light aveva avuto
ragione: le leggi vengono fatte dai vincitori, e i
“buoni” erano ora i tre Sovrani che governavano in
quel momento, e forse loro era il “per sempre felici e
contenti”.
-“ Se Re Light avesse vinto, Re Light
sarebbe stato nel giusto,”- sussurrò lo Shinigami
Nero a quel capo scarnificato dal tempo.
–“ Ma chi ha vinto ora, Re
Light? Non ho forse vinto io, alla fine?”-
E, in effetti, chi aveva avuto la meglio? Non di
certo due cadaveri riesumati che si illudevano di poter camminare di
nuovo tra i viventi, e di certo non un’ombra che si era
sostituita al suo Padrone – e, se era per quello, neppure il
Re che aveva perso la sua testa.
No, il vero vincitore era lo Shinigami Nero, Ryuk,
il fautore della vicenda – lui, che aveva
scagliato la Maledizione sul Re e aveva alimentato la sua superbia,
dandogli potere di vita e di morte sui Principi che tentavano di
svegliarlo -, la Fata Madrina Oscura che aveva ritirato il suo
incantesimo allo scoccare della mezzanotte.
Lo Shinigami aveva avuto il suo divertimento, e
questo bastava perché fosse l’unico ad avere il vero
lieto fine.
Ryuk ragliò un’ultima risata
sulle ossa che un tempo erano state coperte da una pelle di pesca,
dispiegò le sue ali e volò via – e
visse felice e contento per molto, molto tempo.
…And he lives happily for a long, long
time.
Fine.
Note finali Autrice: hahahaha, è davvero da un bel po’ di tempo che immaginavo d scrivere una cosa del genere… scriverla per davvero mi riempie di soddisfazione – anche se magari il risultato non è dei migliori… beh, posso dire che almeno ci ho provato!
Questa storia prende ispirazione, in buona misura, da due fiabe in particolare: Biancaneve e L’Ombra, una fiaba-racconto sconosciuto ai più di Hans Christian Andersen. Oltretutto vi sono molti altri riferimenti, come per esempio al senno perso che va a finire sulla luna (ripreso dall’Orlando Furioso di Ariosto – un modo di dire che ho trovato molto, molto azzeccato…) allo Shinigami Ryuk – Fata Madrina Oscura. Poi abbiamo l’elemento del sonno lungo cento anni, ripreso dalla Bella Addormentata, e infine un lieve accenno all’Acciarino Magico – quando i due principi vengono giustiziati.
I continui richiami alla Luna sono collegai al nome di Light che, come saprete si scrive col simbolo月, cioè Luna (Tsuki).
Ho provato a seguire il modello delle fiabe comuni, anche se devo dire che mi sento più vicina a HC Andersen che ai Grimm o Perrault… In fondo questa era una storia per un concorso, e non potevo essere… beh, riassuntiva quanto lo sono le fiabe normali, ma non poteva neppure creare un romanzo…
Chiedo scusa se per caso fosse una storia troppo lunga… o troppo corta, dipende dai punti di vista!
Beh, cosa dire? Che le Fiabe, alla sottoscritta, piacciono nella loro forma originale – e no, non sono simili ai prodotti Disney, proprio per nulla (anche se adoro anche quelle versioni, che però prendo come… beh, come un prodotto per ragazzi più giovani di quanto sia io…).
Questa fiabetta è splatter quanto Cenerentola e Biancaneve messe insieme… e tende all’horror.
E c’è un lieto fine? Ma certo che c’è - ed è, in un certo senso, relegato solo al caro vecchio Ryuk… che poi non è quel che accade nel manga di Death Note?
Io la vedo così, huh?
A proposito dei personaggi… HO TENTATO di mantenerli il più IC possibile, pur facendo di loro cadaveri e ombre e Fate Madrine. Però non voglio addurre come giustificazione all’OOC il fatto che questa sia una fiaba, e non lo farò. Non penso che sia una scusante… questa, alla fin fine, non è che una AU, giusto?
Insomma, ho fatto del mio meglio, e se ho sbagliato è stata una negligenza mia. Però, ho cercato di riprodurre il più fedelmente possibile almeno le reazioni ed i pensieri del Principe, del Marchese e del Re – infatti Re Light è superbo, poco disposto a condividere il suo potere (più o meno come nel manga..), il Marchese Mikami è adorante e feroce quando le sue aspettative vengono deluse, e il Principe L… si porta i pollici alla bocca ed è particolarmente indisponente verso il Re (nonostante lo ami, huh?).
C’ho provato XD L’unico che penso di aver centrato in pieno e Ryuk – e non ci vuole molto…
Ho scelto l’interpretazione “serena convivenza, spero si capisca… infatti, ho cercato di “bilanciare” l’importanza dei personaggi: Light guarda per primo L, ma guarda più a lungo Mikami. Bacia entrambi… nei primi due paragrafi, il punto di vista è alternato, prima L e poi Mikami… però nessuno di loro è “buono”: nel manga, tra Mikami, L e Light, non ho trovato nemmeno uno, dico uno, al livello di Soichiro. E ho cercato di riprodurre questa mia impressione nel manga – il cattivone pare Light, ma anche L e Mikami sono bramosi e superbi quasi quanto lui… questo è quello che il manga mi ha trasmesso, anche se forse è solo una mia impressione.
Qualche altro appunto: scusate per le rime orrende, che però ho trovato carine ed abbastanza adatte alla struttura di una fiaba… no, non sono portata alla poesia xD Talvolta troverete qualche Oh! e qualche altra esclamazione del genere… le ho trovate in molte fiabe, e ho voluto mantenere questo piccoli elemento. Le maiuscole non sono un errore: Luna, Marchese, Principe, Mago e tutte gli altri nomi comuni (erroneamente) maiuscolati sono voluti, sempre per seguire quella vecchia tendenza delle fiabe ad aggiungere maiuscole ai nomi comuni per indicarne l’importanza - e sì, Maledizione e Luna e Principe e Marchese e sono parole rilevanti nella storia…
C’è anche qualche termine un po’ in disuso, tipo “abbiatene”… anche quei termini sono voluti.
Oh, posso essere per un attimo una fangherl sciocca? Ebbene, ma QUANTO mi piace la fine?
Onestamente, nella mia ottica, non avrei potuto idearne una migliore – e anche se a voi non piace, sappiate che… beh, io la AMO. E’ praticamente… beh, è impagabile Ryuk che tira le somme della vicenda e conclude con il suo solitario “visse per sempre felice e contento…”… ironizzando anche sulla visione del mondo del Light/Re/Kira…
Non per dire, eh, ma Death Note non finisce così…?
Ok, taccio. Insomma, più che una fiaba, questa pare una favola molto lunga con tanto di morale… e questa morale è forse “they live happily for ever after…?” (in inglese rende di più!)
Io penso di no.
Il lieto fine è per chi vince… non per chi torna dalla tomba e per chi si illude di esistere pur essendo una misera ombra. E tra tutti, l’unico che ha vinto davvero è Ryuk, e solo a lui spetta il lieto fine.
E.
(Once upon a time: C’era una volta.
He lives happily for a long, long time: lui visse felice e contento per molto, molto tempo.
So che sapete, ma ho aggiunto queste note per specificare…)
Giudizio Setsuka
SECONDA CLASSIFICATA: Chi visse per sempre felice e contento? di Erena
C'erano una volta un Principe e un Marchese che con un bacio d'amore volevano riportare in vita il bel Re Light vittima di un crudele incantesimo. Il Mago Watari fa a loro una predizione, devono svegliare insieme il Re! ...ammetto che questa parte iniziale -qui riassunta da me- mi aveva lasciata un po' perplessa, nonostante da subito il musicale linguaggio e lo stile perfettamente fiabesco ( a parte diverse imprecisioni nella punteggiatura e ripetizioni come "Luna gravida" che non so quante volte compare ) mi allettavano alquanto, ma voglio esser onesta: inizialmente non mi aveva convinta per niente, avevo pregiudizi e credevo che il finale fosse alquanto prevedibile. Oh quanto mi sbagliavo!
Nel momento in cui L e Mikami baciano Light, lo sfondo lontano dark si insinua, penetra, nella storia sempre più e rivoluziona qualcosa che pareva scontato e Disneyano, fa emergere la vera natura delle fiabe in questo universo dove i personaggi di Death Note -che inizialmente sembrano pesci fuor d'acqua- calzano a pennello in questo universo parallelo dove rivivono lo stesso fato della storia originale, o almeno io la penso così: L è morto a causa del suo affetto ( amore? ) per Light, così come Mikami per il suo amore per Kira ha mandato tutto a rotoli e segnato il suo destino. E in questo universo Fantasy e grottesco la storia si ripete e ancor più macabra, con un lieto fine che non è quello del manga, è simile, ma non sono i buoni a trionfare, Ryuk non è buono, nella serie originale è semplicemente neutro, nell'anime affezionato invece a Light, o almeno questo è quello che io ho percepito, è interessante però che nel tuo universo di Fiaba finalmente i "Cattivi" vincono e hanno il loro lieto fine, avvicinandosi -per certi aspetti- a quelle che sono le cronache della realtà e così facendo però non si allontana allo stesso tempo dallo spirito delle Fiabe: c'è una lezione, c'è una morale, che Light non ha imparato, non ha compreso e non comprenderà, ma lo farà al suo posto il lettore.
Light è la figura centrale in cui ruota tutto, tanto protagonista da metter all'oscuro un po' il Threesome, il tema principale, che hai sicuramente centrato ma appare marginale anche se intrinsecamente fondamentale, anta portante del racconto che però si focalizza su Light e la sua Ombra, figure comunque incredibilmente affascinanti e che si divertono a confondere il lettore, visto che non credo propria sia casuale il riferimento a Light e Kira, apparentemente la stessa persona ma che in realtà sono due entità ben definite. Chi era Light? Chi era Kira? Che Light fosse il Re che per inseguire il suo dovere di sovrano perde se stesso e lascia entrare dentro di se tanta oscurità quanto nella sua ombra ( Kira)? Oppure il Re che ricorda tanto l'affascinante e crudele Salomè è forse Kira che aveva ridotto a semplice ombra Light che è riuscito a riprendere il suo ruolo uccidendo l'Ombra/Kira e dunque in realtà la storia ha un'Happy Ending anche per lui? Apparentemente è tutto così chiaro eppure il dubbio rimane e onestamente quando una storia è interpretabile in più modi ed è ambigua allora è sicuramente speciale, ha vinto la simpatia e il gradimento dei lettori e merita tanto, tantissimo rispetto per la sua originalità non può che essere premiata.
Vincitrice del Premio Bonus Originalità, in quanto un'apparente innocente e banale fiabe si trasforma in un racconto gotico enigmatico e che lascia con mille domande.
Correttezza grammatico-morfo-sintattica & punteggiatura: 9
Trattamento Threesome: 9
Stile: 9
Originalità: 10
Caratterizzazione: 10
Gradimento personale: 10
Punteggio totale: 57/60
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Secondo Posto
Banner premio Originalità (come al solito xD)