Love in the Library

di Onlyna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** No love. ***
Capitolo 2: *** Kisses. ***
Capitolo 3: *** Maybe I’ll stay. ***



Capitolo 1
*** No love. ***


Nickname sul forum: Only_Me (Only_)
Titolo della storia:
Love in the Library
Genere: romantico
Rating: verde
Avvertimenti: Slash, Raccolta, DoubleDrabble
Citazioni scelte: n°2 – Il piacere d'amare senza osar di dirlo ha le sue pene, ma anche le sue dolcezze. (Blaise Pascal); n°4 – Un bacio è come bere acqua salata: bevi e la tua sete aumenterà. (Proverbio cinese); n°6 – In un minuto c'è il tempo per decisioni e scelte che il minuto successivo rovescerà. (Thomas Stearns Eliot)

NdA:
ecco la mia raccolta di cinque DoubleDrabble Slash fresche fresche. Questa raccolta contiene una Remus/Sirius, una Albus/Gellert e una Albus Severus/Scorpius. Ho poco da dire, ogni Drabble ha il suo fulcro in una biblioteca, per questo il titolo – davvero banale, lo so –. Detto questo, buona lettura! :)

 

Love in the Library

No love.

Remus sospirò sconsolato, distogliendo lo sguardo dalle numerose ragazze che circondavano Sirius, riempiendolo di tante attenzioni e moine. Quanto avrebbe voluto che l'amico guardasse lui, con quell'espressione ammiccante e maliziosa negli occhi!
Scosse il capo, riportando la sua attenzione alla pergamena che aveva davanti.
“Forza, Remus” si disse “Devi concentrarti per scrivere la relazione per Lumacorno, non perdere tempo a commiserarti come al solito!”
Pochi minuti dopo, il silenzio degli antichi tomi tornò a regnare sovrano nella Biblioteca; madama Pince aveva costretto tutte le ragazze ad uscire. Quando ci si metteva, quella donna sapeva essere davvero spaventosa.
Remus non alzò gli occhi dalla sua pergamena, quando la sedia accanto alla sua fu spostata e occupata; non aveva bisogno di guardare per sapere che era Sirius, il suo profumo e la sua presenza erano inconfondibili, per lui, familiari come il profumo dei libri in quella enorme stanza.
Rimase in silenzio, quando il compagno si allungò al suo fianco, afferrando lo schienale della seggiola ed appoggiando il mento sulla sua spalla. Nemmeno Sirius aprì bocca, limitandosi ad osservare la mano dell'altro che si muoveva rapida sul foglio.
Solo diversi minuti dopo, Remus si permise di sorridere, appoggiando la guancia contro il capo del ragazzo che gli sedeva a fianco.

Il piacere d'amare senza osar di dirlo
 ha le sue pene, ma anche le sue dolcezze.

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Capitolo 2
*** Kisses. ***


Love in the Library

Kisses.

Da quando l'aveva baciato per la prima volta, l'idea di rifarlo era diventata un chiodo fisso.
La sera, in Dormitorio, doveva trattenersi dal saltargli addosso. Non sembrava che Albus avesse gradito quell'intraprendenza che aveva mostrato all'anno scolastico, anzi: cercava di evitarlo, per quanto fosse possibile, rifugiandosi dal fratello ogni volta che poteva. Durante tutte le lezioni evitava di sedersi accanto a lui – come invece faceva prima –, durante le i pasti lo stesso; quando si allenavano per il Quidditch trovava sempre una scusa per modificare lo schema di gioco abituale, standogli il più lontano possibile. Scorpius, più che preoccupato, ne era estremamente irritato; che diavolo gli era preso? Se non aveva gradito che l'avesse baciato, avrebbe tranquillamente potuto dirglielo, invece che comportarsi da bambino.
Ebbe la sua risposta poco tempo dopo, durante le vacanze di Natale. Né lui né Albus erano tornati a casa dalla famiglia.
La Biblioteca era deserta, a parte lui e madama Pince, quando il ragazzo entrò di corsa, cercandolo con gli occhi.
“Devo baciarlo; ho bisogno di farlo” pensò Scorpius alzandosi.
Albus lo precedette: ignorando le grida della bibliotecaria, si fece strada tra i tavoli e le sedie, fino a raggiungerlo.
Gli prese il volto tra le mani e lo baciò.
 

Un bacio è come bere acqua 
salata: bevi e la tua sete aumenterà.

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Capitolo 3
*** Maybe I’ll stay. ***


Love in the Library

 Maybe I’ll stay.

Non poteva stare con Albus; era ripugnante pensare di fare certe cose con un altro uomo. Doveva mettere fine a quella storia prima che la situazione degenerasse.
Quella sera gliel’avrebbe detto, in biblioteca, dove si incontravano tutti i giorni. Sarebbe andato fino in fondo, nulla gli avrebbe fatto cambiare idea.
Con passo deciso uscì dalla casa di Bathilda, inoltrandosi nelle stradine già buie e deserte, diretto alla piazza. Era fermo nella sua decisione. Sperava che Albus accettasse le sue ragioni senza tentare di fargli cambiare idea.
Varcò la soglia della biblioteca, salutando con un cenno secco del capo l’anziano custode.
Lo vide, con il volto chino su un antico tomo e i lunghi capelli rossi che lo isolavano come una tenda dal mondo. Non si era accorto del suo ingresso.
Gellert rimase a fissarlo per diversi minuti; adorava osservarlo quando, con quell’espressione assorta, studiava o traduceva le rune.
A poco a poco la sua decisione crollò, la sua idea di lasciarlo divenne una terribile eresia; stare con lui, conoscerlo, sapere che le sue labbra erano suo possesso, che i suoi sorrisi gli appartenevano, era quanto di più bello gli fosse mai accaduto.
Si avvicinò con un sorriso, prima di sfiorargli i capelli e salutandolo con un bacio.

In un minuto c’è il tempo per decisioni e
scelte che il minuto successivo rovescerà.

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