My Real Life

di tatarella20
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Work ***
Capitolo 3: *** My Dad ***
Capitolo 4: *** Coffè and Word ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

  • Prologo

 

 

 

 

La mia vera vita quale è??

E' una domanda interessante per una come me, sono una ragazza semplice con dei valori impiantati nella carne fino all'osso. Non ho mai avuto paura di dire quello che penso in faccia alla gente, e in passato ho avuto molti problemi proprio per questa mia indole. Sono cresciuta con mia madre, una donna eccezionale che, nonostante fosse sola, è riuscita a crescermi nella maniera migliore.

La mia vita è passata attraverso avventure, amicizie e amore, una cosa normale se non fosse che i quattro uomini della mia vita mi hanno prosciugata e distrutta e adesso che di anni ne ho quasi trenta penso che non sarei mai cresciuta così tanto senza di loro...

Dean è stato il primo amore, quello razionale, infantile e pulito...

Jess è stato l'amore spregiudicato, pazzo e impossibile....

Logan quello vero, autentico, passionale e logico, quello grande e profondo...

Tristan indefinibile perchè quello che c'è stato tra noi è stato solo un bacio, il primo, ma solo quello...

 

Parlare della mia vita non mi è mai piaciuto...insomma...sono una giornalista scrivo e scriverò per sempre le storie degli altri...

Però questa volta ho una voglia matta di parlarvi di me, ancora un po'.

Sono curiosa di sapere se la mia vita è cambiata e se tutto ciò che è successo fino ad ora possa un giorno rivelarsi utile per me.

O almeno lo spero...

 

***

 

Sono passati quattro anni, cinque mesi e due giorni per la precione, dal giorno della mia laurea, e da Logan.

Da quel momento ogni volta che mi squilla il telefono ho la paura assurda di rispondere, per non sentire la sua voce dall'altro capo della cornetta. Ci ha provato e riprovato, ha tentato in tutti i modi e in tutte le maniere di capire, ha continuato a sostenermi a distanza nonostante tutto, ancora ora faccio fatica a capire perchè gli ho detto di no, Logan era tutto per me, esistevano lui e Yale e insomma chi non vorrebbe Logan Huntzberger come fidanzato e quasi futuro sposo, è da pazzi rifiutare cosi. Eppure io l'ho fatto, l'ho fatto e non me ne pento!!

Ahah dopo ciò sono partita per l'Europa come inviata del New York Times, sono tornata e ho seguito la campagna ellettorale di Obama, e così sono riuscita a fare ciò che volevo di più al mondo

scrivere di politica e attualità, di cronaca e spettacolo, di tutto.

Posso ritenermi soddisfatta, almeno fino ad ora.

Ora che però ho smesso di viaggiare sono riuscita a realizzare un altro mio sogno, creare una casa editrice tutta mia...E ci sono riuscita!!

Vorrei pubblicare i sogni delle persone, la ragione per cui vivono, la loro vera storia, la loro vera vita.

 

-”Rory sei pronta?Andiamo o questa sera facciamo tardi...ahahah”

-”Arrivo mamma...”

-”Prassi quotidiana se si tratta di te!” - commentò Luke

-”Oh come sei sexy quando sei polemico...”

-”Andiamo vi prego...”

-”Rory ti vuoi muovere, vuoi vedere la tua dolce e sensibile mammina morta??”

-”Oddio ci rinuncio...” - sbuffo Luke

 

Scusatemi, cena dai nonni è venerdì!!

 

-”Arrivo, arrivo eccomi”

-”Ma cosa stavi facendo in quella camera oscura?!” -disse mamma con ironia

-”Un diario!”

-”Un diario?...oddio mi hai sostituita!!”

-”Oh mamma ti prego...Andiamo forza!” -dissi spingendola letteralmente fuori di casa

-”Sto diventando vecchia!” - piagnucolò mia madre

-”Andiamo!!...Luke ti prego vienla a prendere!!” -supplicai io

-”Va bene uff!!Andiamo come siete noiosi tra tutti e due...” -blaterò mia madre

 

Non cambieranno mai, sono sposati da tre anni, e non è cambiato nulla, non è cambiata mia madre, non è cambiato Luke, non è cambiata April che si è stabilita da noi, beh forse lei un po' è cambita, e non sono cambiata nemmeno io, vivo e continuerò a vivere a Stars Hallow nonostante tutto, nella mia camera di sempre con le abitudini di sempre, o quasi...

Io rimango sempre la dolce e piccola Rory Gilmore, 28enne in carriera, single da quasi quattro anni e stanca dei soliti pazzi che mi tornentano.

Se dovessi fare una classifica delle mie tre storie, non saprei dirti chi metteri al primo posto...

Sicuramente sarà una scelta valutata nei minimi dettagli...

 

-”MMMM, che fame...ho un certo languorino!! - dissi succhiandomi il dito sporco di salsa barbecue - volete assaggiare?”


 

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Capitolo 2
*** Work ***


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  • Work!




Svegliarsi al mattino è sempre doloroso, sopratutto se la sera prima ti sei dovuto sorbire tua nonna e tuo nonno che si facevano una delle loro litigate storiche.

E non solo, alla fine ci hanno costretto a mangiare tutto ciò che aveva preparato la nuova domestica per evitare di offendarla...

Comunque siamo arrivate a quarantasei, credo sia il record mondiale di sostituzione colf avvenuta in un anno, ne è resistita una per quasi un mese, poi l'ha licenziata perchè aveva messo le noccioline amerciane in un contenitore sbagliato.



“Piru-Piru-Piru”

“Piru-Piru-Piru”

-”Uffa...- ti odio maledetta sveglia - uhm...non mi voglio svegliare”

Sbam

-”Aiuto chi è??”

-”O spegni quella dannata sveglia o ti giuro che prima uccido te e poi la distruggo contro un muro!!” -sbraitò April scagliandomi addosso un cuscino che mi finì dritto in faccia

-”Accidenti...come sei antipatica...la spengo mi alzo e me ne vado!”

-”Ogni mattina è la stessa storia...sono le sei Rory - si lagnò ancora April - mettila silenziosa”

-”Ma uff!Se la metto silenziosa come faccio a svegliarmi?”- mi lamentai alzandomi e andando verso la porta della camera ancora chiusa

-”Il cuscino!”

Tornai indietro e le ritirai il cuscino prendendola in pieno volto.


La doccia bollente non sortì nessun effetto...

Speravo nel profumo di caffè che proveniva dalla cucina, e ci speravo profondamente. Mi diressi in cucina speranzosa, e come al solito trovai Luke indaffaratissimo a preparare la colazione per le donne di casa:

-”Giorno Luke!”

-”Buon Giorno Rory!Già sveglia?”

-”Caffè...caffè, caffè...”

-”Uhm...Tieni- rispose Luke tendendomi la mano con la caraffa di caffè bollente- occhio che scotta!”

-”Uhm, finalmente -presi la tazza sul tavolo e inizia a versare il caffè, solo allora mi accorsi che non era come al solito- c'è qualcosa che non va!”

-”Oddio, pure tu adesso..”

-”E' decaffeinato...Luke?E' decaffeinato vero?”

-”Mi arrendo...”

-”Traditore, dove quello normale...”

-”Tua madre ci ha messo meno tempo...”

-”Mia madre è un segugio...io no!!-voltai lo sguardo verso l'orologio sulla parete- oddio no...-iniziai ad urlare- sono in ritardo, sono in ritardo”

E scappai via, addio caffè, addio ciambella, addio colazione...


La giornata che mi aspettava era delle più tremende, arrivai ad Harford in meno di venti minuti.

Entrai nell'ufficio e come al solito Anne mi aspettava con la tazza di caffè fumante in mano...

-”Giorno Anne, tutto bene?” -dissi prendendole la tazza dalle mani

-”Buon giorno capo!Tutto a posto...”

-”Sono in ritardo vero?”

-”Bhe se contiamo i suoi dieci minuti canonici... si, è in ritardo...”

-”Bene! - risposi sbuffando- immagino ci sia già qualcuno nel mio ufficio?”

-”Si, l'ho fatto accomodare così anticipiamo l'incontro...”

-”Ok, ehm...”

-”Vuole sapere chi è?”

-”Mi faresti un grosso favore a dirmelo...”

Anne girò intorno alla sua scrivania, mentre la seguivo con lo sguardò diede un occhiata all'agenda e mi tirò fuori l'ultimo nome che avrei mai voluto sentire, era la terza volta che questa settimana veniva a rompermi le scatole...

Era ora di finirla qui...

-”Il Sig. Logan Hunzberger -disse lei guardandomi tra il preoccupato e il colpevole -...Mi spiace Rory...”

-”Che palle...Adesso la chiudiamo qui sta storia!”

Mi feci coraggio ed entrai nel mio ufficio, spalancando le porte completamente, ero arrabbiata e se non lo aveva notato lo stavo per uccidere.

-”Sig. Hunzeberger che piacere rivederla -dissi cercando di controllarmi- è la terza volta che si presenta qui questa settimana o sbaglio?”

-”Rory piantala!”

Girai attorno alla mia scrivania e mi sedetti sulla poltrona nera di pelle...

-”Piantarla??L'ho solo salutata...Come sta?La trovo molto bene”-dissi tenendo lo sguardo basso sui fogli che avevo davanti

-”Piantala di fare ciò che stai facendo, e guardami perfavore...”

Con tutto il coraggio che mi era rimasto alzai lo sguardo. Era invecchiato, il bastone che lo accompagniava ormai da tempo sembrava lo avesse atterrato ancora di più, a guardarlo ricordava un uomo logoro, stanco e stufo di stare al mondo per niente, una persona che si era ridotta ai minimi termini, e in parte era anche colpa mia...

Avevo rifiutato la sua offerta di matrimonio, avevo rifiutato l'aiuto suo e di suo padre per creare la mia azienda e ora che mi stava fissando con quegli occhi, che ormai erano diventati grigi mi sembrava di leggere il dolore più intenso e profondo che un uomo possa mai portare con se: la Rassegnazione.

-”Logan che cosa vuoi, io devo lavorare!”

-”Lo so...Ma il tempo per spassartela non ti manca...”

-”Cosa vuoi?”- gli chiesi esasperata

-”Te...”

-”No, e questa è la mia risposta definitiva, se non hai altro da aggiungere quella è la porta...”

-”In realtà una cosa da aggiungere c'e l'avrei...”- disse lanciando sul tavolo della scrivania un plico alto come un mattone

-”Che cos'è?”

-”E' una bozza per un libro!”

-”Lo hai scritto tu? - chiesi io prendendo il plico e aprendolo inziando a sfogliare le varie pagine- Di cosa parla?”

-”Si l'ho scritto io – rispose – parla di passione!”

-”Logan per cortesia...”

-”No lasciami finire...La passione di un uomo che ha per la vita, è un romanzo che ho scritto qualche anno fa...quando stavamo ancora insieme!”

-”Insomma la tua storia!”

-”Più o meno, mi piacerebbe fossi tu a pubblicarlo!”
-”Stai scherzando?”

-”No, sei un editore che ha pubblicato alcuni dei romanzi più seguiti degli ultimi cinque anni...Mi piacerebbe fossi tu a pubblicarlo!”

-”Logan...non mi sembra il caso!”

-”Si invece!”

-”Io ti dico di no!!Hai idea di quanto tempo dovremmo passare insieme per correggere il libro per renderlo all'altezza della pubblicazione?No...e ripeto No!”

-”E' proprio per questo che voglio farlo con te, mi conosci meglio di chiunque altro, in quel libro c'è la mia vita e quindi ci sei pure tu...Voglio che sia tu a pubblicarlo!”

-”Logan io non me la sento...”

-”Io si!!”

-”Senti facciamo così, io gli do un occhiata!E poi ne riparliamo”

-”Va bene...per lo meno hai accettato di leggerlo...è un passo avanti!”

-”Ora vattene...”

-”Cosa?Ma Rory...”

-”Ho detto vattene, ho altri tre appuntamenti e alle 11 ho una riunione...”

-”Va bene... - disse alzandosi e dirigendosi verso la porta-ma fammi sapere in tempo breve!”

-”Si, ciao Logan...” - risposi io freddamente

Mi ero reinmersa nelle carte e non lo vidi uscire dalla porta, non avevo nessuno intenzione di rimettermi in affari con luie se fosse stato un buon libro avrei fatto in modo che fosse uno dei miei assistenti a seguirlo e non io personalmete...


Il resto della giornata passò tranquillamente i soliti problemi, le solite telefonate, il solito tran tran...

Fù la fine della giornata rovinarla completamente e definitivamente...

-”Rory!?” - mi chiamo Anne con l'interfono

-”Dimmi Anne?”

-”C'è una chiamata per te!”

-”Passamela...”

-”E' sulla tre...”
-”Grazie...! - risposi io alzando la cornetta e appoggiandomi allo schienale della sedia – Pronto chi parla?”

-”Ciao Rory...come stai?”- la voce che sentii dall'altra parte del telefono mi fece sussultare sulla sedia, quanto tempo era che non sentivo la sua voce, quanto tempo era che non parlavo con lui...

Tre anni, dopo quella volta che sparì sono passati tre lunghi anni...

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Capitolo 3
*** My Dad ***





-”Ciao Rory”

-”Ciao Papà!”

-“Ehm come stai?”

-”Bene tu?” - mio padre accidenti da quanto tempo non sentivo mio padre.


Circa tre anni fa una parte del mio sogno si era realizzata, i miei genitori erano tornati insieme, poi tra loro era successo il caos non è andata come speravamo anche se io e la nonna avevamo lottato fino alla fine, sapevamo che mia madre non riusciva a vedere lui come l'uomo della sua vita e ora che aveva relizzato il suo sogno non potevamo fare altro che essere felici ad attendere che tutto ciò continuasse così senza scossoni senza la paura che mio padre tornasse nelle nostre vite.

Pur di non soffrire ulteriormente ho tagliato i ponti con lui, ero stata troppo male quando tra loro era finita definitivamente, ora avevo un padre vero a cui appoggiarmi, a cui chiedere aiuto e consigli, avevo il padre che nessuno mi avrebbe più tolto, colui che c'era sempre stato nella mia vita, e non mi sono mai pentita di aver perso quello vero.


La cornetta che avevo in mano stava tremando con essa:

-”Come hai fatto ad avere questo numero?” - la voce ridotta ad un sussurro

-”Me lo ha dato tua madre!”

-”Bene, quindi hai parlato con lei?” - il timbro stava salendo pericolosamente, la rabbia stava prendendo il sopravvento

-”Senti Rory io non so cosa sia successo, ma sono sempre tuo padre mi avrebbe fatto piacere sentirti ogni tanto!Sono tre anni che non ci vediamo. Anche Gigi ti vorrebbe vedere! E poi mi piacerebbe fare due chiacchiere con te, magari davanti ad una tazza di caffè...Vorrei anche chiederti un piacere..ecco...”

-”Davvero? Un piacere...- gli chiesi ormai spazientita - Hai ragione, sai papà hai proprio ragione ma in questi tre anni sono successe molte cose e io non ho mai avuto l'intento di dirle a te, hai idea della sofferenza che mi hai causato? Tu sai che io ho sempre pensato che tu fossi fantastico, bene ora non la penso più...sai cosa mi disse una volta la nonna?” - stavo urlando e mi accorsi della lacrima solitaria che scendeva sulla guacia, cercai di riprendere il controllo invano, mi asciugai la lacrima e andai avanti, ignorando il disappunto di mio padre.

-”La nonna mi disse che il tuo vero padre non è chi ti ha dato la vita, ma è chi ha fatto si che tu possa crescere, chi ti ha protetta contro tutto e tutti!Bello vero? E sai quando me lo ha detto questo?” - urlavo talmente forte che Anne entrò nell'ufficio per capire cosa stesse succedendo, mi fissò per alcuni istanti e usci in silenzio

-”Rory ti prego?” - mi supplicò mio padre

-”No, fammi finire! - urlai più forte – Me lo ha detto il giorno in cui la mamma e Luke si sono sposati! Tu dov'eri quel giorno? Dov'eri quando mi hanno arrestato? Dov'eri quando sono stata ricoverata all'ospedale un anno fa? Il giorno che sono tornata dall'Europa chi mi ha abbracciato venendo a prendermi all'aeroporto, dov'eri...? Non ci sei mai stato, cosa vuoi ora? Cosa pretendi da me? Che sia tutto normale, che torni a fare il bravo padre, che non sia successo niente, tu non c'eri e non ci sarai mai...Luke si!!Se ho bisogno del parere di mio padre io non vengo a cercare te, vado da colui che per me morirebbe...Tu no!!”

-”Sei ingiusta Rory!”

-”La conversazione finisce qui! - dissi dopo lo sfogo e ritrovando la calma apparente - non cercarmi, non chiamarmi, lascia stare la mia famiglia non ti azzardare a intrommeterti di nuovo nella mia vita e in quella di mia madre...Sono stata chiara!!Io ho chiuso con te!” - detto questo gli sbattei il telefono in faccia senza dargli il tempo di replicare...


La rappia, il rancore, il disappunto veleggiavano su di me come la spada di Damocle, non ero riuscita a controllarmi e nonostante continuassi a dire in giro che se un giorno lo avessi risentito per telefono avrei fatto di tutto per poterlo rivedere, così non è stato.

Nel mio inconscio sapevo che non potevo più fare finta di nulla, sapevo benissimo che tutto ciò che mi aveva fatto passare sarebbe riaffiorito più velocemente di un proiettile, e così è stato.

Ma ora che stato d'animo ho??

Felicità? Sollievo? Disappunto? Amarezza??...

No...

Tranquillità, ecco qual'è il mio stato d'animo...


Dopo l'episodio tornai al mio lavoro, avevo dei libri da visionare e mi concentrai talmente tanto che quando Anne busso alla porta ed entrò non me ne accorsi neppure...

-”Rory?? - nessuna risposta

Anne busso leggermente sul tavolo e mi spaventai...

-”Scusa se ti ho spaventata...

-”No, nulla tranquilla ero concentrata...dimmi??”

-”Sono le otto, e tu qst sera hai la serata di inaugurazione ricordi??E' meglio se vai altrimenti viene tardi...”

-”Oh mio dio, l'avevo scordato...” - mi alzai di fretta lasciando tutto sul tavolo...

Presi il cappotto salutai Anne e me ne andai di corsa in mezzo al traffico, avevo 40 minuti per preparmi, sistemarmi e fare tutto ciò che dovevo fare e alle 9:00 essere in sala per presentare il nuovo libro di una delle mie prime scrittrici.


Le nove arrivarono e se ne andarono in fretta, arrivai a presentazione già iniziata uno dei miei collaboratori più fidati stava tenendo occupati gli spettatori e quando mi vide tirò un leggero sospiro di solievo e per farmela pagare mi gettò drittto dritto in pasto ai leoni.

-”Dopo questo mio breve ma spero divertente discorso, vi voglio presentare l'editore che ci parlerà del nuovo libro di Susan Bayle....Signori e Signore Lorelai Emily Gilmore....Un applauso!”

La sala si animò con un fragoroso applauso e io salii sul palco, un po' impacciata come al solito con il cuore in gola e la faccia tesa e stanca. Susan mi guardava con gli occhi che brillavano e attendeva con ansia il mio discorso:

-”Grazie George... Buona sera a tutti. Come diceva George poco fa, il nuovo libro di Susan è un agglomerato di emozioni, non è un romanzo come gli altri, è il racconto di una vita vissuta in tutto e per tutto trascritta in parole che regala emozioni dal primo istante, la prima volta che lessi il libro rimasi quasi immobile riuscì a leggere le 359 pagine in due ore, di getto non annotai nulla, era perfetto così e così è rimasto, non ho voluto cambiare niente perchè non è una storia inventata per creare emozioni, è una storia reale riscritta, ma reale, e tutto ciò che dice e che succede in queste pagine sono la realizzazione, la fatica e il coraggio di vedere i propri sogni diventare veri, concreti. “La ragazza dai capelli neri” è un libro che non va descritto, va letto e leggerlo significa capirlo, commentarlo e immaginarsi una vita così difficile e dura ma così bella. Ma come tutti i libri perfetti che ha scritto Susan, la vera persona che può parlarvi di loro non sono io, che sono solo l'editore, e la scrittrice, colei che ha messo nero su bianco, che ha fatto della sua vita uno dei romanzi più belli, difficili ed emoziananti che abbia mai scritto...Quindi mi faccio da parte, e vi lascio tra le sue mani, vorrei che la ascoltaste attentamente, signori e signore Susan Bayle...”

La sala si trascinò in piedi e accolse Susan con il miglior applauso che avessi mai sentito, mi emozionai per lei e vederla intenta a raccontare e leggere alcune parti della sua vita davanti a così tanta gente era fantastico.


I spostai in fondo alla sala appoggiata al muro della porta principali, da lì assistei al suo discorso al suo racconto e rimasi lì anche quando i giornalisti delle maggiori testate del mondo si complimentavano per il mio lavoro e per quello di Susan, la sala era un agglomerato di pezzi grossi del giornalismo e i più spietati recensori delle varie testate giornalistiche stavano già, chi tessendo le lodi del libro, chi trovando i punti deboli dello stesso.

Non so quanto rimasi lì a stringere mani e salutare persone ogni tanto allungavo la mano verso il cameriere che passava e al volo prendevo il bicchiere di Champagne gelato che mi refrigerava l'anima e il corpo.

E non so neppure da quanto tempo mi accorsi della presenza alle mie spalle che mi fissava, mi girai:

-”Ciao!”

-”Oh....” - e riuscii a dire solo quello.

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Capitolo 4
*** Coffè and Word ***


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  •  Coffè and Word

 

 

 

-”Oh...è l'unica cosa che sai dirmi dopo tre anni e mezzo che non ci si vede?”

-”Ciao!”

-”Beh, stiamo migliorando”

-”Allora, ehm!Che ci fai qui?”

-”Ehm...”

-”Oh eccoti!Ciao amore! - disse Susan baciandolo davanti a me - Vi siete già conosciuti...che bello”

-”Si...lo conosci?” - chiesi io

-”Ah che stupida...Rory lui è Jess...Jess lei è la ragazza dei miei sogni Rory...”

-”Beh detta così è un po' equivoca...- commentai io – Comunque piacere Rory Gilmore”

-”Ahahahaha, avete ragione scusatemi...”

-”E' un piacere conoscere la ragazza dei sogni della mia fidanzata”- rispose Jess

-”Fidanzata?”

-”Oh si, scusa Rory ho omesso questo piccolo particolare”

-”Particolare rilevante direi!?” -aggiunse Jess

-”Giusto!Ehehee!!...Ah proposito, sai Rory, Jess è uno scrittore eccezionale!”

-”Ah si?”

-”Si è fantastico, unico..”

-”Oh Sus insomma smettila, non sono poi così bravo, insomma me la cavo...”

-”Si certo Jess certo!E sai una cosa, se non vi foste incontrati vi avrei presentati io...”

-”Ma pensa...” - commentai io sarcastica

-”Sarà il destino...” - aggiunse Jess

-”Siiii…ahaha e sai perchè?” - incentivò Susan con allegria

-”No ma sono curiosa di saperlo” - chiesi io quasi spaventata

-”Beh ecco...Jess sta per concludere il suo contratto con il suo editore e....”

-”Susan ti prego...” - l'ammonì Jess imbarazzato

-”No tesoro lasciami finire... - prosegui Susan – dicevo, che sarebbe fantastico se tu potessi visionare il suo ultimo libro così magari potresti essere tu a pubblicarlo...che ne dici Rory?”

-”Beh ecco...” -ero titubante, lavorare con Jess, aiuto!

-”E dai Rory, ti prego, il mio amore e la ragazza migliore del mondo che lavorano insieme, sarebbe fantastico...ti prego” -mi stava supplicando...

-”Susan io...”

-”E dai Rory non ci sarebbe nulla di male!!Che ne dici?”

-”Beh, s-si potrebbe f-fare ecco...insomma”

-”Ah perfetto...!!Hai sentito Jess!!Sentite allora fate così, io domani parto per la promozione del mio libro starò via un paio di settimane, nel frattempo voi potreste incontrarvi per una cena, magari ne parlate con calma...che ne dite?E'?”

-”Certo potrebbe essere un idea” -azzardò Jess che si accorse dopo dello sguardo assasino che gli stavo lanciando

-”Fantastico, lo sapevo, lo sapevo...siete i migliori”

-”Che fortuna” -commentai io sarcastica

-”Beh io domani sera avrei un impegno, mercoledì sono libera!Se per te va bene certo...?!”

-”Si perfetto!”

-”Ok, allora avete deciso, bene, mi raccomando fate tante chiacchiere...Ah e Rory tienimelo d'occhio è un dongiovanni!”

-”Ma pensa non l'avrei mai detto...” -commentai io fissando Jess con fare ironico e maligno

 La conversazione rimase sospesa per qualche istante quando Susan venne catturata da un giornalista che la portò via:

-”Scusatemi ragazzi, dovrete continuare da soli, sono una donna super impegnata adesso, e richiedono la mia presenza altrove, ehehehe!!Ci vediamo dopo...Ok??Ciao” -disse Susan sparendo dietro al giornalista del Washington Post che la stava reclamando a gran voce, lasciandoci lì come due stupidi ad attendere che uno dei due ricominciasse a parlare.

Fu lui a rompere il ghiaccio:

-”Beh allora a mercoledì, ok?”

-”S-si a mercoledì...”

-”Rory se ti disturba questa cosa, lasciamo stare ok?”

-”No non ti preoccupare, dopotutto sono solo affari, giusto?”

-”Già solo affari...hai ragione, ti passo a prendere alle otto se per te va bene?!Conosco un ristorante in centro dove si mangia benissimo...e sono sicuro che ti piacerà” - disse lui fissandomi

-”Si è perfetto...ti lascio l'indirizzo” -dissi imbarazzata

-”Preferirei il numero di telefono...” -rispose sghignazzando

-”Jess...” -lo ammonii io

-”Rory andiamo stavo scherzando, da quando sei diventata così sospettosa...?”

-”E' da quando ti conosco che lo sono, e non voglio rovinare il rapporto che ho con Susan! Ti prego Jess fallo per tutto ciò che c'e stato tra di noi in passato...”

-”Rory stai tranquilla, Susan è l'ultima persona al mondo che vorrei ferire...”

-”Bene sono contenta che tu la pensi così... -dissi io sollevata ma poi aggiunsi – Jess promettimi che non le direi di noi, io e te non ci siamo mai conosciuti prima siamo due estranei ok?”

-”Beh due estranei non si direbbe, sopratutto se calcoli il matrimonio di Luke e Lorelai...”

-”Jess ti prego”

-”Rory ti ho detto che hai la mia parola e così sarà...Non ti fidi più di me?” -mi chiese fissandomi con il suo sguardo da finto angioletto

-”In realtà non  mi sono mai fidata...” -risposi io, piantandolo da solo in mezzo alla sala e sparendo dietro la porta

 

Questa era l'ultima cosa che mi aspettavo, dopo tutto il gran casino che si stava ricreando intorno a me ci mancava solo Jess a peggiorare le cose.

Jess, il ragazzo che mi aveva distrutto, colui che aveva distrutto la mia vita, la persona che con il suo atteggiamento mi aveva fatto soffrire di più di tutti.

Perchè a me accidenti!

 

La serata finì, senza rincontrarsi di nuovo, io presi il taxi e tornai a casa, mi piazzai sul divano sperando di cancellare la giornata più stancante della mia vita, avevo bisogno di una doccia gelata per levare via tutto il casino che avevo in testa...

Mi alzai e mentre cercavo di raggiungere il bagno, sentii chiaramente un urlo sovraumano che arrivava dal piano di sopra, sconvolta e quasi morta di paura mi precipitai di sopra incontrandomi con April che, anche lei buttata giù dal letto e quasi morta di paura, mi guardava tremante senza riuscire a parlare, ferma immobile davanti alla camera di mia madre e Luke...

Aprimmo piano la porta per assistere alla scena di mia madre urlante che saltellava spaventata sul letto e un Luke che a fatica cercava di acchiappare il povero ragno, probabilmente più impaurito di lei viste le sue urla, che scorrazzava per la camera cercando un nascondiglio che gli avrebbe salvato la vita...

La scena si protrasse a lungo e io e April sconsolate e sconvolte dalla scena c'e ne tornammo da dove eravamo arrivate, April nel suo letto e io cercando di farmi la doccia fredda che tanto agognavo di fare da quando ero entrata in casa, che ora avrebbe sicuramente funzionato ancora di più di prima.

 

Il giorno dopo fu un trauma alzarsi dal letto, la casa era deserta tranne che per Paul Anka e mia madre intenta a godersi il suo caffè di straforo, che April era riuscita a recuperare da Luke mentendo spudoratamente che fosse per lei invece che per Lorelai, dato che Luke viste le sue condizioni aveva vietato il caffè a mia madre...

Appena entrai in cucina cercò di nasconderlo senza grandi effetti e con delle scuse poco plausibile e inefficaci cerco di omettere che si stava bevendo un bel caffè bollente come piaceva a lei...

 

-”Mamma cosa stai facendo?” -chiesi ancora in coma fissandola dalla mia camera

-”Nulla, sto leggendo il giornale” -rispose lei alzando lo stesso per nascondere le prove

-”Mamma non sono nata ieri...lo sai?”

-”Si purtroppo lo so, sono 28 anni che sei nata” -rispose lei fingendo di asciugarsi una lacrima immaginaria

-”Mamma piantala...”

-”Scusa...”

-”Avanti dammi il caffè...”

-”Cosa?No no...questo è mio...”

-”Mamma, dammi il caffè...”

-”Uffa...ma perchè siete così ingiusti, sono stata così brava meritavo un premio...” -piagnucolò lei porgendomi la tazza di caffè bollente

-”Mamma ti prego smettila...”

-”Insomma sei la mia unica figlia abbi un po' di compassione!”

-”Fra tre mesi non sarò la tua unica figlia, lo sai?E il caffè fa male alla bambina...”

-”Non è giusto...vedrai un giorno anche lei ti odierà quando la costringerai a bere il latte e non il caffè come hai fatto con sua madre...Tu non vuoi che tua sorella nasca con delle voglie di caffè in faccia...vero?” -mi disse urlandomi dietro con tono melodrammatico, senza ottenere risposta si alzò e arrivandomi alle spalle continuò il suo monologo per un tempo infinito blaterando sempre melodrammaticamente, che ero la figlia prediletta che non potevo negarle un premio dopo mesi di sofferenza lontano dal caffè, dopo mesi che le sue papille gustative reclamavano insistentemente che lei le accontentasse...

Fu traumatico per mia madre vedermi trangugiare in un sol colpo la tazza di caffè bollente, la sua faccia andava dal disperato all'incredulo. Sortì in lei l'effetto di ammutolirla, cosa strana visto che da quando era incinta era più logorroica del solito, mentre per aiutare lei mi ustionai io, dovetti prosciugare l'intera acqua nei tubi per evitare che la mia gola e il stomaco si ribellassero definitivamente a questa tortura bollente...

L'effetto finale era tragicomico, mia madre aveva riacquistato l'uso della parola, e imprecava contro di me, per quanto riguarda me, persi l'uso della parola, della lingua, delle papille gustative della saliva, dell'esofago e di tutto ciò che il caffè aveva danneggiato per arrivare allo stomaco...

 

Dopo la parentesi caffè mia madre decise di espatriare portandosi via Paul Anka, senza nemmeno voler sapere come era andata la sera precedente, era bello per una volta nella vita stranarsi in camera sapendo che fuori, la vita andava avanti senza di te...

Ma la tranquillità durò poco...

Suonarono alla porta insistentemente e l'unica persona che poteva fare così era:

 

-”Paris?Che ci fai qui?”

-”Posso entrare...?”

-”Certo... - dissi spostandomi da un lato per farla entrare, e mentre lo feci vidi il volto dispiaciuto di Lane che mi fissava supplichevole -Lane ma tu non drovresti essere al lavoro?”

-”Giornata libera...”

-”Oh vieni entra...”

-”Grazie Rory...”

Entrate in casa entrambe, Paris cercò invana di sedersi sul divano, viste le dimensioni della sua pancia ormai stratosferiche, opto alla fine per la sedia accanto e sconsolata mi guardava...

Lane che era accanto a me, mi fissò e parlando sotto voce disse:

-”Ti prego aiutami Rory, è tutto il giorno che Paris gira per negozi, non so più cosa fare non capisco cosa stia cercando, non è che potresti intervenire tu??”

-”Si, ci provo!!”

 

Una Paris sconsolata e una Lane ancora di più attendevano con ansia che io parlassi:

-”Paris, cosa succede?” - azzardai timorosa

-”Cosa succede??Mi chiedi cosa succede?!Guardami Rory, guardami...sembro una balena spiaggiata, non riesco a trovare un vestito che mi entri, ho le caviglie gonfie, ho mal di testa appena mi alzo dal letto e non riesco nemmeno a sedermi sul divano senza rischiare di rotolare per terra – iniziò a blaterare tra il disperato, il nervoso e l'ansia - sai cosa mi ha detto Doyle questa mattina appena svegli?Lo vuoi sapere Rory?!”

-”Cosa ti ha detto?”

-”Che sicuramente non tornerò in forma per il matrimonio di suo cugino a giugno prossimo... - pensa mio marito che mi trova una balena, che non riesce a guardarmi perchè il mio sex appeal è finito nel cesso...Oh voglio sparire...”

Paris continuò a lamentarsi così per altri venti minuti, era la giornata delle donne incinte petulanti si vede, e dopo quello che era successo la sera prima, non riuscivo nemmeno più a collegare un discorso sensato che potesse risollevare il molare della mia migliore amica.

-”Senti Paris, tu sei bellissima, ok?A Doyle piacerai sempre...Quindi ora smettila!!”

-”Hai ragione...cambiamo discorso che è meglio!” -disse Paris spiazzando completamente sia me che Lane che eravamo allo stremo delle forze ormai

-”Allora parliamo di ieri sera, come è andata?” -chiese Paris

-”Oh, ieri sera!Ah bene...”

-”Rory non sembri molto convinta lo sai?”

-”No sono convintissima, perchè non si vede?”

-”No per niente!” - intervenne Lane guardandomi sospettosa

-”Cosa è successo?” -mi chiese Paris

-”Oddio, che ansia, beh ecco!!Insomma ragazze è andata bene...”

-”Non sembra, anzi mi sembri preoccupata, cos'è hai incontrato qualcuno con cui uscire??Eh?”

-”Beh in effetti si, usciamo mercoledì questo”

-”Coooosaaaaa? -chiesero in coro le due - e chi è?Come si chiama?E' carino?” -continuarono

-”Oh si, è molto carino!!Ma...”

-”Ma?”  - chiese Paris

-”.....”

-”Allora?” -incentivò Lane

-”Beh ecco...E'....Jess!”

-”Cooosaaaa?” - continuarono loro due

 

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