IL SIGNORE DEI SIGILLI - La Compagnia del Sigillo

di telesette
(/viewuser.php?uid=101298)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Villa Rospo ***
Capitolo 3: *** La Festa di Compleanno ***
Capitolo 4: *** L'Occhio di Kakashi il Grigio ***
Capitolo 5: *** Un'Eredità Misteriosa ***
Capitolo 6: *** Amicizia & Ricchezza ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


IL SIGNORE DEI SIGILLI
La Compagnia del Sigillo


( liberamente tratto da “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien )

“Un Sigillo per cercarli, un Sigillo per trovarli,
un Sigillo per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”…


Prologo

Affonda indietro nel tempo la storia delle Grandi Nazioni Ninja, dominate dalle cinque razze: gli Uomini, gli Elfi, i Nani, gli Orchi e… all’estremo nord del Paese del Fuoco, nella regione denominata Konoha, gli Hafuringu - i “mezz’uomini”.
Moltissimi anni fa gli Shinobi Oscuri del Villaggio delle Ombre, bramosi di ottenere il potere assoluto, evocarono il possente Demone Multicoda Juubi. Il loro scopo fu quello di dividere il tremendo potere di Juubi tramite otto sigilli capaci di confinarlo in altrettanti corpi mortali. Gli otto ninja scelti per questo compito acquisirono un potere immenso ma… senza sapere cosa questo avrebbe comportato, furono ingannati! All’insaputa di tutti infatti, nelle profondità di Monte Fato, venne forgiato il nono sigillo, quello supremo, il sigillo che avrebbe conferito potere su tutti gli altri. Forte di questo segreto Pain, il malvagio Portatore del Sigillo, dichiarò ufficialmente guerra a tutte le Grandi Nazioni.

Fu allora che le razze degli Uomini, degli Elfi e dei Nani stipularono la Grande Alleanza e insieme si unirono per combattere gli orchi ninja e gli ancor più temibili Jinchuur, gli Shinobi Oscuri in possesso dei Demoni. La battaglia sanguinosa e terribile finì con la vittoria degli eserciti alleati, in quella però giunse il terribile Pain. Grazie al potere superiore del Kyubi dentro di sé, il Signore degli Shinobi Oscuri seminò strage, morte e distruzione tra le fila alleate. Nessuno poteva contrastare la sua forza e il suo furore, nemmeno l’Hokage degli Elfi che osservò sgomento i suoi chunin e jonin cadere sotto i colpi del nemico. Hiashi il Saggio, sovrano di Hyuugar e signore del popolo degli Uomini, si fece avanti coraggiosamente per affrontare il malvagio Pain con la spada appartenuta ai suoi avi. Forte dell’abilità innata del Byakugan, “l’Occhio del Chakra”, era in grado di percepire esattamente la posizione di Pain, tuttavia non fu in grado di sconfiggerlo. La forza del Kyubi era tale che il coraggioso sovrano morì sul colpo. In quel momento Hizashi, fratello di Hiashi, raccolse la spada del suo signore e si avventò contro Pain. La lama si spezzò contro lo strato del demone fiammeggiante e Hizashi cadde all’indietro con l’elsa ancora stretta tra le mani. Pain si avvicinò per finirlo, Hizashi alzò gli occhi verso il sigillo che oscillava sul petto del mostro e, facendo appello alle sue ultime forze, colpì…
Nel momento in cui il sigillo si staccò dal corpo di Pain, l’energia del Demone Kyubi vi si riversò dentro come un’ondata di pura malvagità dentro un apparentemente innocuo amuleto circolare sormontato da innumerevoli iscrizioni runiche. Privato della sua forza, Pain scomparve in attesa di riprendere le forze. Di lui rimase solamente il Rinnegan, “l’Occhio Supremo”, che da allora rimase costantemente puntato sul mondo dalla cima del suo dominio situato sulla Torre Alba. Il sigillo rimase abbandonato nella polvere, Hizashi lo raccolse e divenne suo, testimonianza della sua vittoria e del suo diritto di successione al trono di Hyuugar.

Ma la storia non andò in questo modo. Al termine della grande battaglia, i rinnegati del Paese del Fulmine incolparono Hyuugar delle devastazioni occorse al loro territorio e fecero cadere Hizashi e le sue truppe in un’imboscata. Hizashi decise di ricorrere al potere del sigillo per salvarsi ma… nella sua natura insidiosa, il sigillo era dotato di una volontà propria. Hizashi vide il sigillo allontanarsi da lui e scomparire lentamente nelle acque di un lago, mentre la vita gli fu sottratta dalle frecce degli aggressori. Con la sua morte, il trono vacante di Hyuugar restò in custodia del sovrintendente Madara Uchiha, in attesa che un legittimo erede della stirpe di Hizashi lo reclamasse per sé.

Da allora del sigillo fu persa ogni traccia, esso rimase nelle profondità delle acque del lago in cui era caduto, per secoli, ad aspettare… aspettare!

Il destino ama prendersi gioco degli uomini nei modi più incredibili. Per ironia della sorte o semplice volontà del demone assopito, il sigillo venne recuperato dai flutti per finire nelle misere grinfie di un essere altrettanto misero e meschino: Furido.
Ma il sigillo era troppo desideroso di ritornare dal suo padrone per assecondare i desideri della povera mente limitata di quell’infelice creatura. Abbandonò Furido e di nuovo rimase, nascosto e dimenticato, ad attendere… attendere!

Per un altro incredibile scherzo del destino, fu ritrovato dalla più improbabile delle creature: un Hafuringu della Konoha di nome Jiraya Baggins. Attraverso una serie di avvenimenti e varie peripezìe, Jiraya tornò a casa, nella sua Konoha e da suo nipote Naruto.

Questa è la storia di un Hafuringu, la storia di Naruto Baggins, quella che vi racconteremo adesso è la sua storia.

( continua )

Nota dell'Autore:

Troppe storie, troppe idee... La verità è che ormai ci sto prendendo gusto! Comunque non voglio annoiarvi, mi rendo conto che alcuni di voi potrebbero trovare questa idea un po' troppo "demenziale"... Ragazzi, ognuno è giustamente libero di pensarla come vuole e/o di scrivere e recensire a modo proprio. Vi prego solamente di fare due cose:

1) Sviluppare e portare avanti l'idea per una fiction MASTODONTICA non è facile per cui, anche se negative, le recensioni sono la migliore ricompensa per un autore ( almeno per me! )... Grazie comunque!

2) Anche se è superfluo dirlo, odio costringere la gente ad aspettare il seguito di una storia... Sul serio, mi secca profondamente, ma non posso fare altrimenti... Spero dunque che vi armerete come me di pazienza e fantasia per immergervi in questa "rivisitazione" del mondo di Kishimoto e quello di Tolkien - i libri in tutto sono tre, i capitoli, se non ricordo male, anche piuttosto lunghetti - fatti un po' di conti, dovrò scrivere ininterrottamente per almeno tre anni... forse anche di più!

Saluti a tutti, "voster semper voster"

DADO

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Villa Rospo ***


Quel giorno era come tanti nella Konoha. Il sole uscì fuori dalle nuvole ad augurare il buongiorno, mentre i rami degli alberi filtravano i suoi generosi raggi dorati. Nel silenzio e nella quiete del bosco, l’aria si riempiva di allettanti profumi e il canto degli uccelli infondeva un senso di calma e serenità.
Naruto Baggins, il giovane nipotino di Jiraya, sedeva all’ombra di un grande faggio, intento a intagliare un rospo di legno come regalo per il compleanno dello zio. Improvvisamente sentì qualcosa muoversi lungo il sentiero che conduceva ad Hafurville, così si alzò immediatamente per scoprire chi fosse.
Lungo la strada di terra battuta, accompagnato da un simpatico cagnolino scodinzolante, un uomo alto dal viso parzialmente nascosto e vestito completamente di grigio veniva avanti lungo il sentiero senza fretta.

- La prossima volta che mi chiedi di accompagnarti - brontolò il cagnolino con voce umana. - Assicurati almeno di procurarti un buon mezzo di trasporto.
- Andiamo, Pakkun - rispose l’uomo al suo fianco. - Non mi dirai che sei già stanco ?
- Non si tratta di stanchezza, ci mancherebbe… E’ solo semplice buon senso: è crudele costringere un povero cane ninja a lunghe passeggiate non necessarie!
- Mpf - sorrise l’uomo. - Intesi…

In quel momento Naruto comparve al margine del sentiero, fissando i due nuovi venuti con espressione severa.

- Non crede di essere arrivato un po’ in ritardo, questa volta ?
- Naruto Baggins - esclamò l’uomo, senza alzare lo sguardo. - Un Jonin non arriva mai né troppo tardi né troppo presto! Arriva sempre, esattamente, quando vuole arrivare!

Le labbra di Naruto tremarono incontrollabilmente, prima di aprirsi in un ampio sorriso a 360° e di gettarsi a braccia aperte incontro all’uomo.

- Maestro Kakashi !!!

L’esplosione di gioia incontenibile sul volto di Naruto era fin troppo eloquente. Kakashi si lasciò abbracciare, accarezzando affettuosamente la bionda testolina del ragazzo.

- Ti sei fatto grande dall’ultima volta - osservò Kakashi con uno sguardo.
- Invece lei è rimasto uguale!
- Pakkun, permettimi di presentarti il nipote del mio vecchio amico Jiraya… Naruto!
- Tanto piacere - mormorò Pakkun, sollevando la zampa.
- E’ venuto per il compleanno dello zio, Maestro ?
- Sì… e no, diciamo che avevo voglia di salutarlo, dopo tutto questo tempo!

Il compleanno di Jiraya si preparava come un avvenimento a dir poco “stuzzicante”. Il vecchio era famoso per le sue feste a base di: saké, danze, musica e… ovviamente, belle ragazze. Tuttavia era anche assai noto dalla maggior parte dei commercianti della Konoha per una serie interminabile di debiti che si protendevano oramai da oltre sessantacinque anni. Malgrado le continue lamentele da parte dei creditori, Jiraya era comunque riuscito a organizzare una festa grandiosa, alla quale invitò tutto il paese… Quasi si trattasse della sua ultima festa.

Naruto e Kakashi procedettero insieme lungo la strada fino a giungere in vista dei tetti e delle case di Hafurville.

- Come sta tuo zio, Naruto ?
- Al solito… Quando non beve, scrive qualcuno dei suoi libri e, quando lo cercano i creditori, sparisce!
- Tipico di lui - rimuginò Kakashi sovrappensiero.

Poco dopo giunsero davanti alla porta di Villa Rospo, la dimora di Jiraya. Qui Naruto salutò il Maestro Kakashi, facendogli promettere che si sarebbero rivisti quella sera stessa durante la festa.

- A presto, Maestro! Ciao, Pakkun!
- Ciao, ragazzo mio, a più tardi!

La casa di Jiraya Baggins assomigliava più a una tana che ad una casa. L’intero edificio non era concepito per un uomo di media statura, lo stesso Kakashi avrebbe fatto fatica a entrarvi se non abbassando la testa. Vista da fuori, Villa Rospo era come un grosso salvadanaio rotondo con le fattezze di una rana panciuta, accovacciata sulle zampe posteriori. Jiraya la fece costruire ad immagine e somiglianza del suo vecchio amico Gamabunta, il Re dei Rospi, il quale lo accompagnò nelle sue avventure al tempo della ricerca del tesoro di Manda. Negli anni, aveva arricchito la sua dimora con tutta una serie di bizzarre sculture a forma di rospo, dalle statue del giardino al battente della porta fino addirittura al comignolo e agli intarsi in rilievo di porte e finestre.

- Non so te, Kakashi, ma improvvisamente mi è venuta voglia di “coscette di rana” al quadrifoglio…
- Andiamo, Pakkun, cerca di fare il bravo!
- Considerato quanto sono affamato, e che il tuo modo di comportarti con il sottoscritto è semplicemente riprovevole per quanto concerne l’alimentazione, sono fin troppo tollerante…

Kakashi bussò qualche leggero colpo alla porta, prima di sentire una voce proveniente dall’interno.

- Andate via - rispose la voce familiare del vecchio Jiraya. - Non ci sono per nessuno!
- Neanche per i vecchi amici ?

La porta si aprì lentamente verso l’interno fino a che il volto di Jiraya, dai lineamenti marcati e incorniciato dalla folta capigliatura ispida color neve, fece capolino dall’uscio scrutando il visitatore.

- Kakashi - esclamò felice. - Birbante vagabondo… Come stai ?
- Bene, come puoi vedere… e tu ?
- Dal momento che ci sono io ad accompagnarlo nei suoi viaggi, sta magnificamente!
- Pakkun - Jiraya si inginocchiò ad abbracciarlo, nonostante le evidenti proteste di quest’ultimo.
- Ehi, no… Un moment… Argh!

L’abbraccio affettuoso di Jiraya era una morsa di acciaio, il vecchio si manteneva bene per la sua età, ciononostante Pakkun riuscì a divincolarsi e a cadere sulle zampe accanto a Kakashi.

- Non sopporto queste manifestazioni di affetto… Ti avverto, Kakashi: un’altra cosa del genere e mi licenzio!
- Accidenti, che sorpresa… Ma venite dentro, venite dentro, oggi si festeggia!

Kakashi per entrare dovette chinarsi, tuttavia batté ugualmente la testa contro il lampadario.

- Ahia - esclamò, massaggiandosi la fronte.
- Dura essere alti, vero - commentò Pakkun, zampettando all’interno.

Dentro Villa Rospo era piccola come dimensioni ma affascinante. Il pavimento e il soffitto seguivano un lungo corridoio che, aprendosi su varie stanze, proseguiva dritto fino a una scala che dava sul piano superiore. L’architrave era studiato sia per seguire la curvatura irregolare del tetto, sia per sopportare egregiamente il peso della neve durante l’inverno. Guardandosi intorno, Kakashi osservò tutta la complicata serie di arabeschi intagliati sulle pareti di legno rosso, i mobili elegantemente decorati, i quadri raffiguranti rospi intenti ad ogni genere di attività: caccia alle mosche, gare di salto, tuffi in uno stagno… Proseguendo nelle altre stanze, a parte il disordine, era bello respirare l’atmosfera accogliente che regnava in casa. Dalla cucina si sentiva il rumore di Jiraya che trafficava con piatti e tazzine mentre, oltre la porta di fronte, in salotto si intravedevano una marea di scartoffie ammucchiate una sull’altra, tanto che sia tavoli che sedie ne erano letteralmente sommersi.

- Hai scritto altri libri di recente ? - domandò Kakashi.
- Niente di nuovo - rispose Jiraya. - Sto ancora terminando Nove Pomiciate & Mezzo, dovrebbe essere lì da qualche parte!
- Uhm, interessante - fece Kakashi, buttando lo sguardo in giro. - Non è che mi faresti dare un’occhiatina…
- Giù le mani!
- Sempre il solito - commentò Pakkun, leccandosi la zampa con noncuranza.

Jiraya non diede a Kakashi nemmeno il tempo di una sbirciatina veloce, afferrò in men che non si dica il prezioso manoscritto e lo infilò in un cassetto chiudendolo a chiave.

- Peccato - fece Kakashi deluso. - Lo sai che sono sempre un grande estimatore delle tue opere!
- Bravo, e le leggerai… Quando saranno finite - tagliò corto Jiraya.

In quel momento una tempesta di colpi si abbatté contro la porta. Jiraya impallidì, facendo segni fin troppo eloquenti a Kakashi, pregandolo di restare immobile.

- Jiraya Baggins - tuonò una voce all’esterno. - Esci subito fuori… E guai a te se fai finta di non essere in casa!
- Dannato ubriacone pervertito - gridò un altro. - Hai una lista di debiti più lunga della barba di un Hokage… Quando ti deciderai a pagare ?!?
- Stasera dopo la festa facciamo i conti, te lo garantisco!

Non ottenendo alcuna risposta, i due importuni si allontanarono così come erano venuti.

- Maledette sanguisughe - sbuffò Jiraya. - Tutto per qualche boccone di pane e un po’ di vino…
- Così, per curiosità - si informò Kakashi. - Hai mai provato a saldare qualche cambiale ? Magari anche solo un piccolo acconto…
- L’ho fatto! Gli avrò versato un anticipo appena… uhm… Vent’anni fa, mese più mese meno…
- Capisco - fece Kakashi, scambiando con Pakkun un’occhiata fin troppo eloquente.
- E’ un miracolo che questa casa sia ancora in piedi - commentò il cane sottovoce.

Jiraya sospirò, mettendo davanti a sé una bottiglia e versando per entrambi una generosa dose di liquido rosso.

- Non ne posso più di questa vita, mai un attimo di pace… Io devo andarmene da qui, Kakashi!
- Dunque, sei sempre deciso ?
- Assolutamente - Jiraya sollevò il bicchiere con un gesto eloquente. - Salute!
- A Naruto non hai ancora detto niente, giusto ?
- Povero ragazzo - osservò Pakkun. - Si troverà indebitato fino al collo… Dovrà lavorare come un matto per estinguere tutti quei debiti!

Jiraya poggiò il bicchiere vuoto sul tavolo e assaporò l’aroma ancora fresco sulle labbra.

- E’ un ragazzo sveglio - disse. - Saprà cavarsela egregiamente! Davvero, non potrei lasciare Villa Rospo in mani migliori…
- E per quanto riguarda quell’altra cosa - insisté Kakashi.
- Ma sì, certo, non preoccuparti - tergiversò Jiraya, versandosi un altro bicchiere. - Dammi solo il tempo di organizzare il mio scherzetto con il dovuto stile e sistemerò anche quello!

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Lady Moonlight
spero proprio di ottenere un risultato soddisfacente, rileggendo gli appunti su alcuni protagonisti mi sono messo a ridere a crepapelle... Sì ma, il mio parere è di parte, non conta ^__^ Staremo a vedere!

@ Vaius
Eh no, per niente facile, è vero... XD Però l'idea mi piace troppo per abbandonarla! Come dici, gli Hyuga come Elfi ?!? Uhm, non è una cattiva idea, però in questa storia gli Hyuga sono i legittimi sovrani del Regno degli Uomini ( Hyuugar = Gondor )... Finora ho pensato a Tsunade come Regina degli Elfi; Shino nei panni di Eomer di Gran Burrone ; Shikamaru vestirà i panni di Legolas e Arwen... Beh, non posso dire altro, lo vedrai in seguito ( Ma sono certo che hai già capito, visto che segui le mie storie da molto tempo ^___^ ) Ciao!

@ Kakashina97100
Sì, gli Hyuga sono i legittimi sovrani di Hyuugar, il Regno degli Uomini, e Neji e Hinata sono discendenti diretti di quella stirpe... Grazie per l'augurio, bacioni anche a te!
DADO

@ Selfish
Eh sì, è proprio un "lavorone di nulla"... ^___^ Purtroppo non potrò aggiornare tanto presto ma farò del mio meglio, ciao!

@ Hinata 92
Ho detto tre anni tanto per dire... Non so quanto ci metterò perché devo stare contemporaneamente dietro a molti altri racconti, comunque farò più in fretta che posso! XD Grazie per il consiglio, in effetti, per questa versione Narutesca della Terra di Mezzo ho pensato di mescolare a tratti una parte della storia originale con nuovi elementi ( come Pakkun affiancato a Kakashi/Gandalf ), te ne accorgerai leggendo più avanti... Certo, è possibile che il character dei protagonisti esca un po' fuori dalle righe in alcuni tratti ma penso che verrà fuori ugualmente qualcosa di buono, a presto!

Grazie a tutti, al prossimo capitolo!

DADO

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La Festa di Compleanno ***


La gente non faceva che parlare della festa che si sarebbe tenuta quella sera e la storia della vita avventurosa di Jiraya Baggins diventò l'argomento principale di conversazione. Molti cominciarono così a intavolare vari discorsi per raccontare ciò che ricordavano di lui.
Il pubblico più attento era certo quello del vecchio Gai Maito Gamgee detto il Gaffiere, alla piccola Osteria della Foglia. Parlava autorevolmente, essendo stato per quarant'anni il giardiniere di Jiraya. Adesso, con l'avanzare dell'età, suo figlio minore Rock Lee Gamgee si occupava del lavoro. Sia il padre che il figlio erano in ottimi rapporti con Jiraya e con Naruto e abitavano appena un po' più giù di Villa Rospo.

- Jiraya Baggins è un "signor" Hafuringu, sissignori l'ho sempre detto, molto simpatico e perbene. - dichiarò il Gaffiere. Era la pura verità: Jiraya lo trattava molto bene, chiamandolo "Mastro Gai" e invitandolo di tanto in tanto a trascorrere piccanti serate in compagnia di belle fanciulle, buon cibo, musica e tanta tanta allegria...
- Com'è che Naruto vive con lui ? - s'informò il vecchio Teuchi. - Si chiama Baggins, ma pare che sia più che per metà di sangue Brandibuck, come quello scavezzacollo di Konohamaru...
- E' presto detto, amico mio! - disse il Gaffiere. - Di ragazzi gentili come il giovane Naruto è difficile incontrarne. Somiglia moltissimo a Jiraya, e non soltanto fisicamente. Dopo tutto suo padre era il fratello di Jiraya. Una brava persona Minato Baggins! E' un vero peccato che sia morto...
- Morto ?!? Poveretto... Quando ?
- Pochi mesi dopo la nascita di Naruto, sia lui che sua moglie Kushina, durante quello spaventoso incendio di sedici anni fa, e il povero Naruto rimase solo!
- E' veramente una storia triste...
- Eh già - sospirò Gai, versandosi da bere. - Comunque Jiraya ha fatto un ottimo lavoro educando quel ragazzo, è diventato un ometto gentile e responsabile... o quasi - tacque, pensando alle note scorribande, assieme alla banda di Konohamaru e dei suoi cugini. - Comunque, eravamo rimasti che il povero Naruto venne così ad abitare con suo zio e da allora è rimasto con lui tutti questi anni, tranne ovviamente durante il periodo in cui Jiraya fu dato per disperso a causa della sua ricerca al leggendario Tesoro di Manda, il Re dei Serpenti!
- Ci siamo - esclamò uno dei presenti. - Ora comincerai a raccontare che il vecchio ha recuperato tesori favolosi combattendo contro quel gigantesco serpente... Al diavolo Gai, racconti questa storia da almeno dieci anni ormai!
- E con questo - rispose il Gaffiere stizzìto. - Intendi forse darmi del bugiardo, per caso ?!?
- No, non intendo certo dire questo, ma...
- E allora - tagliò corto lui, proseguendo. - Una cosa è certa: Nessuno ha mai accumulato tante ricchezze nella sua vita come Jiraya Baggins...
- E nessuno ne ha mai sperperate tante, se vogliamo essere precisi - intervenne un altro. - I creditori che assediano la casa di Jiraya non si contano più ormai... Quel ragazzo, Naruto, rischia grosso se un domani erediterà Villa Rospo!

Il Gaffiere cercò dunque di spostare la conversazione altrove.

- Eh beh, dunque... Ah sì, ricordatevi che stasera ci sarà la festa e Kakashi il Grigio avrà sicuramente in serbo i suoi famosi fuochi d'artificio!
- Speriamo che decida di fare un regalo a Jiraya, facendone scoppiare uno sulla lista dei suoi debiti - concluse l'altro, finendo di trangugiare la sua birra.

***


Tutto fu pronto quella sera. Il carro del famoso Jonin Kakashi il Grigio era parcheggiato in un angolo della radura, dove tutti gli Hafuringu della Konoha erano impegnati con le decorazioni. Alcune graziose kunoichi erano impegnate con le vettovaglie, mentre gli shinobi aiutavano a scaricare il carro e a disporre i fuochi d'artificio secondo le disposizioni del saggio Jonin.
Nel frattempo, il pestifero Konohamaru Tuc e i suoi cuginetti, Moegi e Udon Brandibuck, si avvicinarono di soppiatto al carro con l'intenzione di sbirciarne più da vicino il contenuto.
La festa in onore di Jiraya Baggins si preannunciò assolutamente grandiosa. Gli Hafuringu cominciarono allegramente a mangiare, bere e a divertirsi, scherzando pesantemente sulla festa di tutt'altro genere che i creditori di Jiraya, i Sackville-Baggins, gli avrebbero dedicato alla fine di quella... Tuttavìa in quel momento il pensiero generale era esclusivamente rivolto allo spettacolo dei fuochi artificiali che cominciò di lì a poco.
Come se fosse illuminato a giorno, il cielo cominciò a brillare di scintillanti bagliòri di ogni forma e colore: farfalle rosse e azzurre, scintillanti colonne dorate, sfavillanti zampilli argentati... Colonne di fuoco colorato che si innalzavano in aria, trasformandosi nelle forme più svariate: aquile, nani, mostri, orchi, elfi... Un incredibile e gigantesco effetto pirotecnico che fischiava rumorosamente salendo in aria per poi spegnersi sfrigolàndo nell'acqua come decine di serpenti sibilànti.
Mentre tutti si godevano la scena, Konohamaru e gli altri stavano trafficando nel carretto alla ricerca dei fuochi più GROSSI...

- Guarda questo - esclamò Moegi, tirandone fuori uno grande quanto un Hafuringu.
- Aspetta, fammelo accendere...
- No davvero, l'ho trovato io... Tu accenditi il tuo!
- Dai, non essere egoista...
- Ho detto di no!
- Finitela voi due - sbottò Konohamaru. - Tanto lo accendo io!

Prima che gli altri potessero fermarlo, il piccolo furbetto accese la miccia e fece partire l'enorme fuoco d'artificio. Quest'ultimo era una sorpresa, preparata da Kakashi apposta, in onore di Jiraya. Le luci si spensero; una massa di fumo s'innalzò: prese la forma di una montagna dalla cima incandescente vista in lontananza; sottile e gigantesco, diventò poi un gigantesco serpente rosso dalle fauci possenti che lanciava verso il pubblico sguardi infuocati e terribili; ci fu un ruggito; poi il serpente passò sibilando tre volte sulla testa della gente. Tutti si gettarono a terra e molti batterono la testa. Il serpente tornò a passare su di loro alla velocità di un treno, dopodiché esplose nel cielo con un boato assordante.

- Cavoli !!!

I tre pestiferi cuginetti osservarono la scena dal loro nascondiglio sul carro quando, improvvisamente, si sentirono afferrare per la collottola da un paio di mani robuste.

- Moegi e Udon Brandibuck... E Konohamaru Tuc, ovviamente!

Lo sguardo severo di Kakashi il Grigio era inconfondibile, anche nonostante il suo volto semicoperto.

- Che cosa dovrei fare di voi ?
- "Lasciarci andare", per esempio ?!?

Kakashi aggrottò il sopracciglio.

- Eh eh, scherzavo dai, non te la prendere...

Intanto, una volta cessato il momento di panico generale, tutti gli Hafuringu riuniti a tavola cominciarono a scaldarsi a causa dei fiumi di alcool che avevano ingerito.

- DI-SCOR-SO !!! DI-SCOR-SO !!!

Jiraya capì che era arrivato il momento per lui di parlare.

- Miei cari - cominciò Jiraya alzandosi in piedi.

L'anziano Baggins aspettò ancora qualche istante, finché non regnò il più completo silenzio, quindi cominciò il suo discorso.

- Innanzitutto, benvenuti tutti al mio compleanno: è bello vedervi qui tutti insieme per festeggiare questa vecchia canaglia del sottoscritto!
- Bravo! Auguri! Evviva!

Urlarono tutti assieme, tra le risate e l'entusiasmo, battendo a tempo le mani sul tavolo. Jiraya aveva un modo di fare sempre ironico e divertente e questo piaceva loro.

- Spero che vi stiate divertendo, tanto quanto me!

Applausi assordanti e voci gioiose urlarono "Sììì!", altre invece "Nooo!"... Comunque Jiraya sorrise e proseguì il suo discorso.

- Anzitutto voglio ringraziarvi per tre motivi! Il primo: per dirvi quanto voglia bene a voi, alla vita e che il tempo per stare con voi non è mai abbastanza... Soprattutto con le donne!

Lo scroscio di risate e acclamazioni soffocò nuovamente per un attimo le sue parole.

- Ho contratto più della metà dei miei debiti con meno della metà di voi, ciononostante ognuno di voi deve debitamente all'altro meno della metà di ciò che gli devo io...

Si trattava di una frase a metà tra il senso e il nonsenso, tipica del modo di fare distorto di Jiraya ma di grande effetto perché, cercando di decifrarne inutilmente il significato, tutti rimasero improvvisamente zitti.

- Il secondo: per festeggiare sia me che mio nipote Naruto, visto che anche lui oggi ha motivo di festeggiare... E lo farà stringendo d'ora in avanti le chiavi di Villa Rospo!

Tutti scoppiarono a ridere a crepapelle. Povero ragazzo, pensarono, non era un regalo ma una punizione... Come legittimo proprietario di quella casa, avrebbe dovuto lavorare tutta la vita SOLO per estinguere i debiti di suo zio.

- Furbo il vecchio - commentarono i creditori. - Pensa di scaricare tutta la responsabilità sul nipote! Ma si sbaglia di grosso se crede di passarla liscia...
- Se mi è concesso dilungarmi a vaghi pensieri, ricordo ancora quell'anno ormai lontano in cui festeggiai il mio primo compleanno qui con voi - sorrise. - Eh, bei tempi quelli! Eravamo qui a bere, gozzovigliàre e a spassàrcela nel più bel paradiso che un Hafuringu possa immaginare! Malgrado io e il mio vecchio amico Gamabunta fossimo entrambi ubriachi fradici, ricordo ancora con gioia quell'episodio perché è stato il primo momento trascorso con voi... E con le vostre mogli, ovviamente!

A quel punto, tutti si alzarono visibilmente arrabbiati. Questo perché, pensandoci meglio, anche loro si erano ubriacati molto quella volta e il sospetto di eventuali corna da parte di quel vecchio sporcaccione cominciò a pesargli più come una certezza che come un dubbio.

- Il terzo e ultimo: perché desidero fare un annuncio!

Quest'ultima parola mise tutti sull'attenti.

- Che voglia finalmente cominciare a pagare un po' di debiti - esclamò qualcuno sottovoce.
- Sarebbe anche ora - fece eco subito un altro.

- Mi rincresce molto - proseguì Jiraya. - Dovervi salutare in questo modo ma, sono certo capirete, è una cosa che non posso più rimandare... Perciò me ne vado, subito, addìo!

Detto questo, scomparve.

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Vaius - Sì, Aragorn è Neji ma Hinata non è adatta a vestire i panni di Arwen per due motivi: 1 ) io sono un patito della coppia nejiten ( e questo non è un segreto XD ne vado fiero! ) 2 ) Scherzi a parte, Hinata sa essere coraggiosa solo in determinati momenti ( il che la rende più adatta al ruolo che ho in mente ) mentre Arwen è un personaggio che mantiene il suo carattere orgoglioso e determinato in ogni situazione... Chissà chi la farà, eh ?!? ^___^ In secondo luogo, questa è pur sempre una "parodìa" a metà tra Naruto e Tolkien, dunque anche se in alcuni punti è simile la trama cambierà sostanzialmente e così anche i personaggi e la conclusione... Tom Bombadil ?!? Uhm, non ho ancora deciso, ci penserò sopra... XD se hai qualche idea comunque dì pure!

@ tenny_93 BENEDETTA FIGLIOLA, perché sei sparita ?!? XD Aspetto ancora di leggere il seguito delle tue storie, NON PUOI lasciarmi così, ti pregooo !!! XD Scherzi a parte, torna presto, ciao!

Saluti a:

 _N_

hinata 92

Selfish

kakashina97100

 Lady Moonlight

Grazie a tutti, vi voglio bene!

DADO

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'Occhio di Kakashi il Grigio ***


Tutti osservarono la scena nella più completa incredulità, soprattutto i creditori, Jiraya Baggins non c’era più… era letteralmente scomparso. Centoquarantaquattro Hafuringu stralunati caddero a sedere. Il vecchio Teuchi, proprietario del ristorante di Hafurville e creditore verso Jiraya da almeno dieci anni, lanciò un'imprecazione soffocata e si mise a pestare i piedi per terra dalla rabbia, subito imitato dagli altri che non vedevano l'ora di poter mettere le mani addosso a quel vecchio scroccone e fargli sputare i soldi a suon di sberle.
Tutti rimasero ugualmente scandalizzàti dal cattivo gusto dello scherzo.

- Hai capito il vecchio - cominciò subito a commentare qualcuno. - Non c'è che dire, l'ha escogitata proprio bene per NON pagare questa volta...

Alcuni risero a crepapelle, altri inveìrono, altri ancora decisero che era opportuno berci sopra e lasciar perdere tutto. Naruto era l'unico fra i presenti a non aver aperto bocca. Era rimasto per qualche minuto in silenzio accanto alla sedia vuota di Jiraya, ignorando domande e commenti. Naturalmente immaginava che lo zio avrebbe escogitato qualcosa per cavarsi d'impiccio, era pur sempre un uomo dalle mille risorse, ma allo stesso tempo si sentiva alquanto triste di non aver potuto salutare il vecchio cui aveva sempre voluto bene come un padre. La maggior parte degli ospiti aveva ripreso a mangiare ed a bere, discutendo del più e del meno e delle "storiche" bizzarrìe di Jiraya. Solo i creditori di quest'ultimo, una volta compresa la fregatura, se n'erano andati via infuriati. Naruto non ne volle più sapere della festa. Dopo aver lasciato detto di servire altro vino, finì in silenzio la sua birra alla salute di zio Jiraya e uscì di soppiatto dal padiglione.

Quanto a Jiraya Baggins, fin dall'inizio del discorso aveva cominciato a giocherellàre con il sigillo luccicante che teneva in tasca: il suo magico segreto che era riuscito a mantenere tale per tanti anni. Nello stesso momento in cui lo agganciò alla camicia senza farsi notare, nessun Hafuringu fu più in grado di vedero, né mai lo avrebbe più rivisto ad Hafurville.
Tornando a Villa Rospo, con passo arzillo e col sorriso sulle labbra, si fermò un momento ad ascoltare soddisfatto il frastuono di battibecchi proveniente dal luogo che aveva appena lasciato. Entrò, si tolse l'abito che indossava, piegandolo accuratamente e appendendolo nella sua grùccia, e lo mise a posto nell'armadio. Dopodiché indossò velocemente il suo vecchio giaccone color rosso vivo e si mise ai piedi i suoi zoccoli consunti da viaggio. Tolse da un cassetto un vecchio copricapo di lana piuttosto ampio e sdrucìto, odorante di naftalina, e non appena se lo mise in testa sembrò veramente che gli fosse spuntata una specie di criniera bianca irta e ispida. Così bardato di tutto punto, entrò nello studio e, da un cassetto della scrivanìa tirò fuori i suoi appunti, il manoscritto ancora da completare e, avvolgendolo accuratamente in un telo color giallo ocra, mise il tutto in un grosso sacco pesante già preparato e ormai quasi pieno. Dopo avere infilato in una busta il sigillo dorato insieme a un biglietto, la chiuse, la sigillò e la indirizzò a Naruto. Dapprima la posò sulla mensola del camino poi, ripensandoci, la riprese e la mise in tasca. In quel momento la porta si aprì ed entrò Kakashi.

- Ciao - lo salutò Jiraya, finendo di chiudere il sacco. - Arrivi giusto in tempo per salutarmi, vedo!

Kakashi si fece avanti, assieme a Pakkun, ed entrambi non poterono fare a meno di commentare lo "scherzo" del vecchio scuotendo la testa.

- Non oso immaginare quello che capiterà domani al tuo ragazzo - esclamò Kakashi grattandosi la nuca. - Quel tuo debituccio gli costerà piuttosto caro, lo sai...
- Suvvìa Kakashi - sorrise Jiraya. - In fin dei conti Naruto adesso è padrone di tutto il contenuto di Villa Rospo: mobili, quadri, oggetti d'arte... Gli sarà sufficiente vendere meno della metà di questa roba e potrà vivere lo stesso come un signore per il resto dei suoi giorni!
- Se è così, perché non ci avevi pensato subito, invece di esasperare quei poveracci ?!?
- Perché non me la sentivo di rinunciare a tutto questo - rispose Jiraya con una punta di nostalgìa. - Tutto quello che c'è qui dentro è pieno di ricordi... Non me la sentivo di rinunciarvi per quattro spiccioli di debiti!
- Hmpf - fece Pakkun. - "Spiccioli" li chiama!
- Il tuo scherzo - osservò Kakashi. - immagino che offrirà alla Konoha un ottimo argomento di conversazione per i prossimi nove giorni, forse addirittura novantanove... Sei proprio deciso, dunque ?

Jiraya terminò di chiudere il sacco, stringendo la corda con i denti.

- Sì, amico mio - rispose. - Ho rimandato anche troppo, non vedo l'ora di mettermi in viaggio e godermi finalmente una ben meritata vacanza! Non credo proprio che tornerò; in effetti - tacque, ripensando all'eventualità di come lo avrebbero "accolto" certi suoi conoscenti se lo avessero rivisto. - Tutto sommato, sarà meglio che non mi faccia rivedere più in giro...
- Lo penso anch'io - osservò Kakashi. - Hai bisogno di riposarti, vecchio mio, l'aria di montagna ti farà bene!

Jiraya lo guardò con un'espressione furba.

- Non cercare di blandìrmi, Kakashi, NON leggerai il mio nuovo libro finché non sarà finito!
- Uff - sospirò Kakshi. - Nemmeno una piccola "anticipazione" ?!?
- Ma sentitelo - commentò Pakkun disgustato. - Tutto questo interesse per un libro che parla di sesso...
- Come ti permetti - sbraitò Jiraya. - Chi non è in grado di apprezzare la mia opera, può solo definirsi né più né meno che un cane...
- Beh nel caso le sia sfuggito, Signor Eremita - fece Pakkun con una smorfia. - Si dà il caso appunto che io SONO un cane!
- Buono Pakkun, calmati - esclamò Kakashi tranquillo.

Sia Pakkun che Jiraya voltarono entrambi la testa, alquanto seccati.

- Comunque - proseguì Kakashi, facendosi improvvisamente serio. - Dovremmo cominciare a parlare del futuro di Naruto!
- E' vero - annuì Jiraya. - Gli starai vicino naturalmente, lo aiuterai ?
- Su questo non ci piove... Giusto, Pakkun ?
- Dipende - puntualizzò il cane. - Se il ragazzo ha preso solo in parte da questo vecchio sporcaccione, non contare su di me!

Kakashi abbassò il capo sconsolato.

- Al mio ragazzo piace la Konoha; è semplicemente "innamorato" dei suoi boschi, dei campi, dei ruscelli... Vivendo qui, non gli mancherà poi tanto un vecchio brontolone come me e si abituerà in fretta all'idea di vivere da solo: è tempo che impari a prendersi cura di sé stesso ormai! Quanto a me, è giunto finalmente il tempo di lasciarmi tutto alle spalle...
- Tutto - Kakashi aggrottò lievemente il sopracciglio. - Anche quella certa cosa di cui abbiamo già parlato ?!?
- Ma... Sì, certo... - balbettò Jiraya.
- Dov'è ?
- In una busta - rispose Jiraya con noncuranza. - Proprio sopra il camino... Anzi, no - esclamò. - Ce l'ho ancora qui, in tasca!

Jiraya esitò.

- Che strano - mormorò incantato. - Dopo tutto, perché no ? Per quale motivo non dovrei tenerlo ?

Kakashi non poté fare a meno di notare quello strano luccichìo nei suoi occhi.

- Sinceramente credo Jiraya - disse tranquillamente. - Che faresti meglio a lasciarlo qui, questo oggetto... O non ne hai voglia forse ?
- Beh sì, anche se... Ti confesso che, ora che è giunto il momento, mi dispiace un po’ dovermene privare! E non vedo "perché" poi, e mio no, perché dovrei per forza lasciarlo ?!?

La voce di Jiraya diventò improvvisamente più aspra e diffidente, come se a parlare non fosse lui.

- Tu piuttosto - esclamò seccato, rivolto a Kakashi. - Perché insisti tanto con questa storia del sigillo... Abbiamo recuperato così tanta di quella roba dalla Caverna del Tesoro di Manda, perché questo dovrebbe essere così "speciale" ?!?

Kakashi tacque un momento, prima di rispondere.

- Vedi, Jiraya - rispose Kakashi, grattandosi la nuca. - Gli oggetti magici, quelli veramente magici intendo, sono appunto... "magici!" E anche piuttosto rari e, il più delle volte, anche molto strani!
- E con questo ?!?
- Non so dire se si tratta proprio del tuo caso ma, di qualunque natura sia il potere racchiuso in quel sigillo, sono certo che NON si tratta di niente di buono...

Jiraya avvampò di collera. Il suo volto, di solito così allegro e cordiale, si indurì di colpo in un'espressione minacciosa.

- Non tocca a te decidere cosa devo fare delle mie cose, chiaro ?!? Il sigillo è mio, sono stato io a trovarlo, appartiene a me!
- Certo, certo - aggiunse in fretta Kakashi, cercando di sdrammatizzare. - Ma non c'è bisogno di arrabbiarsi...
- Se sono arrabbiato è colpa tua - replicò Jiraya. - Questo sigillo è mio, il mio segreto, il mio... tesoro!

Kakashi si incupì, anche Pakkun sembrò impallidire di colpo.

- Che io sappia - disse Kakashi. - Solamente UNA persona lo chiamava così...
- E allora - Jiraya era praticamente fuori di sé. - E' vero, lo diceva anche quell'essere immondo di Furido, e aveva ragione perché è veramente un tesoro... E ho intenzione di tenermelo!
- Cerca di ragionare, Jiraya - disse Kakashi, cercando di calmarlo. - Ogni volta che usi quell'oggetto, sei sempre più vittima di qualcosa che sfugge al tuo controllo; direi anzi che sei addirittura "schiavo" di quel sigillo, faresti meglio a disfartene immediatamente...
- Farò quello che voglio, invece - rispose Jiraya deciso. - E non sarai certo tu a impedirmelo!
- Jiraya - fece Kakashi in un sussurro. - Siamo amici da tanto tempo, perché ti comporti così ? Dammi retta, rinuncia a quel sigillo, liberatene...
- Se lo vuoi, dillo chiaramente - urlò Jiraya con voce carica di follìa. - Ma stai pur certo che non lo avrai MAI da me - nello stesso momento, Jiraya afferrò una katana dalla rastrelliera delle armi antiche e la puntò contro Kakashi.

Nello stesso momento, qualcosa cambiò intorno alla figura del tranquillo Jonin dal volto imperscrutabile; l'aria diventò pesante e la sua espressione tranquilla e pacata diventò improvvisamente severa; la sua mano scostò lentamente la sottile fascia di stoffa che portava legata attorno alla fronte e rivelò uno strano occhio rosso fiammeggiante.

- Per l'amor del cielo - gridò Pakkun spaventato. - Kakashi non... Non intenderai usare quello ?!?

Jiraya osservò sorpreso lo strano occhio di Kakashi, ciononostante non abbassò la sua arma e anzi rinnovò la stretta intorno all'elsa. Kakashi aveva un aspetto a dir poco spaventoso e, oltre a ciò, il suo occhio sinistro brillava di una luce inquietante.

- Ti avverto, Jiraya Baggins - disse Kakashi con un freddo tono di voce. - Non permetto a nessuno di rivolgersi a me in questo modo, nemmeno a te... Fino a oggi, chiunque sia riuscito a far perdere le staffe a Kakashi il Grigio non è mai sopravvissuto a lungo per raccontarlo!

Kakashi non mosse un passo, tuttavìa Jiraya tremò. Era come se l'immagine del Jonin davanti ai suoi occhi fosse stata di colpo sostituita da un oscuro abisso, pieno di immagini terrificanti, dove l'angoscia e il terrore si impadronirono di tutti i suoi sensi, facendolo rabbrividire di paura. Incapace di resistere oltre, Jiraya lasciò cadere a terra l'arma e si accasciò in ginocchio. Vedendolo rinsavire, Kakashi si sistemò in fretta la fascia, in modo da coprire il suo occhio color del sangue, e ritornò subito calmo come se nulla fosse accaduto.

- Uff - Pakkun tirò un sospiro di sollievo. - Per un attimo ho temuto il peggio...
- Ka...Kakashi... - fece Jiraya, sconvolto. - No... Non ti ho mai visto così, Kakashi... Perché mi fai questo ? Il sigillo è mio, lo sai, sono stato io a trovarlo... Furido mi avrebbe ucciso se non l'avessi tenuto... Non sono un ladro, qualunque cosa abbia detto, io NON sono un ladro...
- Non ti ho mai accusato di esserlo - rispose Kakashi secco. - E nemmeno io lo sono! Non sto cercando di derubarti ma di aiutarti, pensavo che avessi un po' più fiducia in me amico mio!

Jiraya si strinse forte a Kakashi, abbracciandolo stretto, quasi piangendo.

- Hai ragione, amico mio, scusami... Io... Io non so cosa mi abbia preso, solo che...

Tacque. La mano tirò fuori dalla tasca la busta contenente il sigillo.

- Eppure, in un certo senso, sarebbe quasi un sollievo non aver più questo assìllo... Sul serio, è come un peso terribile: a volte sembra perfino "guardarmi", come se qualcosa di vivo e orribile al suo interno cerchi di bruciarmi e di consumarmi fino alle ossa! Ogni volta che lo uso, Kakashi, ogni volta che cedo alla tentazione di "sparire" grazie a lui, ebbene in quel momento tutto intorno a me diventa fuoco: l'inferno...
- Allora fai come ti dico, segui il mio consiglio: lascialo qui e parti, liberati da questa ossessione, dallo a Naruto e io mi assicurerò che non gli accada nulla di male!

Jiraya annuì, seppure un po' incerto, tuttavìa sospirò.

- Va bene - disse. - Mi fido di te, amico mio, dopotutto hai sempre preso le decisioni migliori...
- Modestamente - fece Kakashi, strizzando gli occhi in un sorriso evidente, anche sotto il passamontagna che gli copriva la parte inferiore del viso.
- Che faccia tosta - aggiunse Pakkun sottovoce.

Jiraya si rialzò, scrollando le spalle, dopodiché afferrò il bastone e si avviò verso la porta.

- Dopotutto - esclamò. - Dove sono diretto non mancheranno certo le sorprese, riuscirò a sopravvivere benissimo anche senza questo pensiero!
- Ben detto - concordò Kakashi.
- Benissimo - tagliò corto Jiraya. - Lascio Naruto nelle tue mani allora! Adesso è meglio che sparisca sul serio, prima che qualche creditore si accorga che sono ancora qui!
- Jiraya...
- Sì ?
- Hai ancora il sigillo in tasca - gli fece notare Kakashi.
- Già, è vero - ammise il vecchio imbarazzato.

Jiraya trasse fuori la busta dalla tasca. Il momento era dunque arrivato, lo sapeva bene, eppure era così fastidioso e così difficile... Le dita tremarono incontrollabilmente ma, alla fine, mollarono la presa; la busta cadde sul pavimento con un rumore sordo, Jiraya fece per raccoglierla ma, questa volta dette ascolto alla ragione e decise di seguire il saggio consiglio di Kakashi.

- Un'altra cosa fatta - esclamò soddisfatto. - Arrivederci, amico mio!

Jiraya sorrise mestamente, uscì di casa e, incamminandosi di buon passo, prese il sentiero deserto che conduceva fuori da Hafurville. Kakashi lo osservò allontanarsi senza dire una parola, tuttavìa Pakkun ne aveva parecchie di cose da dire.

- Non credi di aver esagerato, questa volta - lo rimproverò il cane con una smorfia. - Addirittura ricorrere allo Sharingan Ipnotico per una futilità del genere, è un miracolo che non sia svenuto...
- Ho dovuto farlo - spiegò Kakashi. - Se non avessi "scosso" Jiraya in quel modo, non avrebbe mai rinunciato... Quel sigillo ha un potere davvero subdolo, tale da riuscire a condizionare perfino la mente di un tipo come Jiraya, non avevo scelta... Jiraya doveva liberarsene spontaneamente e, in questo senso, il mio Sharingan lo ha semplicemente aiutato...
- Da come la racconi Kakashi, verrebbe quasi da crederti - osservò Pakkun ironicamente. - Quando hai interrotto l'effetto, era più pallido del suo copricapo, non oso immaginare che cosa abbia visto quel poveraccio!
- Probabilmente niente, paragonato a quello che ho visto IO quando ho "percepìto" chiaramente la natura di ciò che è racchiuso lì dentro...

Kakashi indicò la busta per terra ma non la raccolse.

- Mi raccomando Pakkun, evita assolutamente di toccarlo! Probabilmente i suoi effetti impiegano un certo tempo prima di riuscire a "corrompere" la mente di qualcuno, tuttavìa sia io che te potremmo reagire in modo diverso rispetto a Jiraya e sarebbe un bel guaio...
- Che intendi dire ?

Kakashi si accasciò sulla poltrona del salotto, osservando pensieroso la busta e riflettendo attentamente.

- Sarà meglio dire a Naruto di nasconderlo e soprattutto di NON farne parola con nessuno, almeno fin quando non avrò avuto il tempo di approfondire la natura di questo oggetto! Ma se è come penso...
- Parla chiaro, Kakashi... Così mi preoccupi!
- Ogni cosa a suo tempo, amico mio - mormorò Kakashi. - Ogni cosa a suo tempo...

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Vaius - ti ricordo che, anche se MOLTO SIMILE per grandi linee, è pur sempre una parodìa ( NON una "fotocopia" dell'opera originale ), dunque l'idea è appunto quella di modificare la trama in modo da renderla avvincente e interessante per il bizzarro universo di Naruto ( dunque anche la mitica Naru/Hina può tranquillamente entrare a far parte della storia perché NON si tratta di Frodo ma di Naruto ^__^ )... Riguardo alla dinastìa di Neji, come puoi facilmente immaginare, le situazioni di successione sono spesso molto confuse ( rami genealogici, gradi di parentela, matrimoni tra cugini, ecc. ), ho fatto abbastanza fatica a "sintetizzàre" ma sono riuscito a creare un arrangiamento convincente per descrivere sia il Regno di Hyuugar ( Gondor ), che le controparti dei Cavalieri di Rohan ( con Sasuke al posto di Re Theoden ^__^ ) STOP !!! rischio di spammàre troppo altrimenti ( XD qui si va già al 2° Libro e dobbiamo ancora finire il Primo )...

@ Lady Seiryuu - Legolas e Gimli, rispettivamente Shikamaru & Choji, mi sembrano il "paring" più adatto... Eh, ovviamente CHI ALTRI può sostenere la parte di Aragorn se non il "bel" Neji Hyuga ( XD con tanto di barba alla Viggo Mortensen magari! ) ?!? Senza Neji di mezzo, è veramente "difficile" che si tratti di una mia storia ^___^

P.S. Chiedo scusa a tutti per il ritardo con cui aggiorno... Ripeto, NON E' FACILE tenere il seguito di quattro o più storie insieme ( mi rimetto alla vostra pazienza e comprensione! ), ovviamente farò il possibile e cercherò di soddisfare tutti... Mi raccomando però le RECENSIONI XD... A presto !!!

DADO

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un'Eredità Misteriosa ***


Il Destino è un'incognita,
i saggi lo ignorano
gli stolti lo temono.
Nessuno può dire dove comincia
o tantomeno dove finisce,
ciò che accadrà deve ancora venire
per questo l'ignoto spaventa a mio dire.
Dove la strada si intreccia e sparisce,
per vie oscure, traverse e confuse,
trovar quella giusta ovunque finisce
può essere specchio di speranze deluse.
Non basta conoscere o vedere il percorso,
occorre imboccarlo e seguirlo è oneroso,
ma giusto o sbagliato che sia quel cammino
rimane mistero del nostro Destino
...





Naruto rincasò poco dopo, e trovò Kakashi seduto al buio, immerso nei suoi pensieri, mentre Pakkun sonnecchiava immobile sul tappeto.

- E' partito ? - chiese.
- Sì - rispose Kakashi. - Alla fine è partito!

Naruto sorrise mestamente.

- Sapevo che lo avrebbe fatto - disse. - La Konoha è sempre stata troppo "piccola" per zio Jiraya... Lui scherzava, certo, rideva e riusciva sempre a fare esasperare chiunque! Ma...

Tacque. Un pensiero, triste e gioioso allo stesso tempo, gli attraversò la mente.

- La verità è che restare qui, lo faceva sentire veramente male: si vedeva da come si comportava; uno come lui, abituato a viaggiare; non poteva certo essere felice chiuso tra queste quattro mura! Mi dispiace solo di non essere tornato prima, almeno avrei potuto salutarlo...

Kakashi si sollevò dalla sedia.

- Credo - esclamò. - Tutto sommato, preferisse sparire silenziosamente... E' nel suo stile, dovresti saperlo ormai, non ha mai amato i lunghi addii!
- Sì però mi manca - rispose Naruto, sforzandosi di trattenere una lacrima.
- Gli volevi molto bene, vero ? - chiese Kakashi, chinandosi davanti a lui e cingendolo per le spalle. - Anche lui te ne voleva: infatti, ti ha lasciato padrone di tutto ciò che è qui dentro... compreso quello!

Asciugandosi in fretta gli occhi, Naruto notò finalmente la busta per terra.

- Vi troverai il suo testamento - spiegò Kakashi. - D'ora in poi, sarai tu il padrone di Villa Rospo, vedrai che non sarà poi così male come sembra!

Naruto si chinò a raccogliere la busta. Kakashi lo osservò attentamente, con una forte preoccupazione, tuttavìa notò con sollievo che il volto di Naruto era tranquillo come sempre.

- Ti suggerisco, mio giovane Naruto, di NON aprire subito quella busta...
- Perché ? - domandò il ragazzo perplesso.
- Niente di speciale, solo...

Kakashi esitò. Era forse il caso di mettere a parte il ragazzo di qualcosa in grado di preoccupare persino lui, il leggendario Jonin Grigio ?!? No, forse non era necessario, forse il "Vaso di Pandora" nelle mani del ragazzo non era così pericoloso se si ignorava semplicemente... o forse no! In ogni caso, non poteva rischiare: aveva promesso a Jiraya di proteggerlo, e così avrebbe fatto.

- Vedi, Naruto - esclamò Kakashi, grattandosi la fronte con l'indice, cercando di trovare una scusa convincente. - Il fatto è che un documento come quello è una cosa complicata: il passaggio di una proprietà richiede la presenza di persone come notai, avvocati... E poi è pieno di termini e parole difficili e spesso noiosissime!

Kakashi si compiacque dell'espressione inorridìta sul volto di Naruto.

- Fai come ti dico, mettilo via con cura da qualche parte e aspettami fino a quando non sarò di ritorno - tagliò corto Kakashi. - Dal momento che Jiraya è andato via e che nessuno ad Hafurville è in grado di reclamare la proprietà di questa casa, non credo che avrai delle noie...
- ... Non dimentichi qualcosa, Kakashi - osservò Pakkun, svegliatosi a causa della conversazione. - Con tutti quei debiti, i creditori lo butteranno fuori di qui nel giro di ventiquattr'ore!

Kakashi si massaggiò la nuca.

- E' vero, dimenticavo... Mio caro Naruto, credo che farai meglio a sbarazzarti di un po' di quello che c'è qui dentro: vendendo qualche mobile o qualche suppellettile, ricaverai quanto basta per vivere e per regolare tutte le pendenze!
- Sul serio, grande - esclamò Naruto con un grande sorriso. - Era da anni che sognavo di NON vedere più quelle orribili teste di drago nel salotto, mettono un'ansia addosso...
- Condivido - fece eco Pakkun con una smorfia, guardandosi attorno.
- Molto bene - fece Kakashi. - Adesso devo proprio andare...
- Di già ?!?
- Sì, ho alcuni affari urgenti da sbrigare, e poi voglio scambiare quattro chiacchiere col capo del mio Ordine dei Jonin...

Pakkun non riuscì a trattenere una smorfia disgustata.

- Te lo scordi, Kakashi, non ho intenzione di andare a trovare quel serpent... Ehm, quel "saggio signore" molto POCO simpatico!
- Pakkun - mormorò Kakashi, voltando la testa severamente verso di lui.

Dapprima il povero cagnolino fece una leggera resistenza ma, vista l'espressione eloquente di Kakashi il Grigio, alla fine dovette cedere.

- Va bene - disse infine, senza entusiasmo. - Spero solo di NON dovermene pentire...
- Allora siamo intesi, Naruto ? Abbi cura di quella busta e, mi raccomando, non perderla assolutamente! Quando tornerò, mi sarò assicurato di risolvere tutte quelle "scocciature" burocràtiche... Abbi pazienza!
- Va bene, Maestro Kakashi, grazie - rispose Naruto riconoscente.

Mentre Kakashi fece per andarsene, Naruto si ricordò improvvisamente di una cosa.

- Ah, Maestro Kakashi!
- Sì ?
- Mi sono ricordato che zio Jiraya aveva lasciato qui un pensierino anche per lei!
- Sul serio, di che si tratta ?

Naruto incrociò le braccia dietro la testa con una smorfia.

- Ah, niente di speciale - esclamò. - Uno di quei suoi libri "noiosi" e "pesanti", dove ci si capisce poco o niente...

Kakashi impallidì.

- Posso... Posso vederlo ?!?
- Ci avrei scommesso - sbuffò Pakkun contrariato.
- Se ci tiene... Aspetti, vado a prenderlo!

Naruto scomparve per qualche istante nella stanza accanto, per poi ritornare con in mano un grosso volume finemente rilegato in rosso con il timbro del vietato ai minori impresso sopra. Kakashi lo afferrò con mani tremanti, leggendo il titolo sulla copertina.

- N... Non ci posso credere - esclamò. - La... La prima edizione de "Il Rosso Tramonto delle Pomiciàte d'Estate"... E pure AUTOGRAFàTO !!!

Naruto lo guardò perplesso.

- Come fa a piacerle questa roba, Maestro ? Io avrò provato a leggerlo almeno venti volte, ma non ci ho capito assolutamente niente...
- Ehm - si riprese in fretta Kakashi. - Non fa nulla, lascia stare, te lo spiegherò un'altra volta!
- Ci sono momenti - commentò Pakkun sottovoce. - Che ringrazio il cielo di essere cane! Certi uomini sono uno spettacolo rivoltànte...

Naruto salutò il Maestro Kakashi, il quale non vedeva l'ora di andare a leggersi il suo meraviglioso regalo. Tuttavìa, mentre Naruto rimase sulla porta ad osservare il Jonin e il suo fedele compagno a quattro zampe che si allontanavano, la busta che il ragazzo stringeva in mano per un attimo emanò uno strano bagliòre rossàstro.

( continua )



Nota dell'Autore:
Salve a tutti, XD chiedo scusa per la "lentèzza" con cui aggiorno questa e le altre fanfic, purtroppo il tempo è tiranno e gli impegni ANCHE... Saluto affettuosamente tutti coloro che leggeranno questa storia, sperando che continueranno a seguirla con lo stesso interesse con cui cerco di scriverla...
Grazie a tutti!

DADO

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Amicizia & Ricchezza ***


In qualità di nuovo padrone di Villa Rospo, Naruto capì fin troppo presto di avere il dovere di "risarcire" i creditori del vecchio Jiraya... Per dirla tutta, se ne accorse il giorno seguente, quando la villa fu presa d'assedio da un gruppo di persone infuriate.

 

- Naruto - urlarono. - Naruto, vieni fuori immediatamente!

 

Ancora mezzo assonnato, Naruto si affacciò fuori dalla finestra.

 

- Ah-huuung... Si può sapere che avete da gridare tanto ?

 

Prima che potesse dire qualcos'altro, qualcuno gli sbatté in faccia un'enorme foglio di carta e lo srotolò in tutta la sua lunghezza.

 

- Non provare a fregarci, come quel buffone di tuo zio - esclamò l'uomo in testa agli altri. - Sono anni che aspettiamo il saldo... ANNI !!!

- Se non li paghi tu e adesso i debiti di quel "disgraziato", ti leveremo la pelle... hai capito ?!?

- Paga!

- Paga!

- Paga !!!

 

Naruto osservò prima il tizio che teneva in mano la lista, poi la lista ( almeno parte di essa ), poi ancora i creditori che gli urlavano contro... Man mano che questi ricambiavano il suo sguardo allarmato con espressioni feroci, il biondo Hafuringu diventò sempre più pallido. Alla fine, temendo che quelli passassero dalle parole ai fatti, sollevò le braccia in segno di resa.

 

- M... Mi arrendo - rispose. - Ve... Venite dentro, pa... pagherò!

 

***

 

Quel giorno Villa Rospo venne quasi interamente svuotata di tutti i suoi beni mobili di valore. In tanti anni evidentemente, il vecchio Jiraya Baggins non aveva tenuto conto del maturare degli interessi ( XD che razza di... ), cosicché il povero Naruto dovette assistere impotente al "saccheggio": tavoli, sedie, librerie, scaffali, quadri, statue, armi, armature... Non furono risparmiati neppure i cucchiaini d'argento della credenza, che si andarono ad aggiungere al bottino. Verso il tardo pomeriggio, quando la casa era ormai praticamente vuota, il vecchio Teuchi e gli altri chiamarono un notaio a verbalizzare il saldo di quel debito ALLUCINANTE.

 

- Ecco fatto - esclamò il notaio Aburame, aggiustandosi gli occhiali. - E' la prima volta che registro un passaggio di beni così rapido...

- E questa è l'ultima volta che noi accetteremo "credito a tempo indeterminato" - borbottò Teuchi, rivolgendosi a Naruto. - D'ora in poi, se vorrai comprare qualcosa, il pagamento sarà a pronta cassa, chiaro ?

 

Naruto scosse appena la testa come un cane bastonato.

 

- Chiaro - rispose.

 

Non appena notaio e creditori se ne furono andati, Naruto si voltò a contemplare il silenzio di una casa enorme e quasi completamente vuota. Si sarebbe volentieri buttato a piangere da qualche parte, se quegli esosi gli avessero lasciato almeno una poltrona o il letto ( O_O si erano portati via pure quello! )... Ad ogni modo era decisamente giorno di visite per Naruto; di lì a poco infatti, vennero a trovarlo il vecchio Gaffiere Gai, assieme a Rock Lee Gamgee, ai giovani Moegi e Udon Brandibuck e al piccolo Konohamaru Tuc.

 

- C'è nessuno in casa ? - domandò il Gaffiere sulla soglia spalancata.

- Avanti - rispose Naruto rassegnato.

- Potenze della Giovinezza - esclamò Gai, guardandosi intorno. - Che cavolo è successo qua dentro ?!?

- "Riscossione Crediti" - rispose Naruto semplicemente. - Si sono portati via tutto quello che sono riusciti a caricare, il resto è stato imballato e verranno a ritirarlo domani con comodo...

- Dannati vampiri succhiasangue - si lasciò sfuggire Konohamaru. - E' un furto bello e buono, il valore di ciò che hanno preso è almeno dieci volte superiore a quello del debito... Ti hanno raggirato, fratellone!

- Forse - sospirò Naruto rassegnato. - In ogni caso, non sono nelle condizioni di protestare!

- Che cosa pensi di fare allora, fratellone ? - chiesero timidamente Moegi e Udon.

- Non so, forse mi converrebbe vendere anche Villa Rospo, prima che trovino il modo di portarmi via anche quella...

- Giammai, ragazzo - esclamò serio Gai, in tono deciso. - Questa casa è TUA di diritto, e nessuno potrà mai portartela via... Non finché sarò vivo io, te lo garantisco!

- Ma...

- Puoi contare anche su di noi, fratellone - fecero eco Konohamaru e gli altri.

- Non si arrenda, Padron Naruto - aggiunse Rock Lee con veemenza. - Conti pure su di me, io farò tutto quello che posso per aiutarla!

- Questo è parlare, ragazzo - commentò il Gaffiere, battendo una mano sulla spalla del giovane Gamgee. - Come vedi Naruto, siamo tutti pronti ad aiutarti affinche tu non debba vendere Villa Rospo... Abbi fiducia, insieme e con la Forza della Giovinezza, supereremo ogni difficoltà!

 

Naruto scoppiò quasi a piangere di gratitudine.

 

- Non... Non so cosa dire, sono commosso!

- Su su - tagliò corto Gai, con un sorriso smagliante. - Finché c'è Giovinezza c'è Speranza... e la vostra giovinezza, miei cari ragazzi, è appena sbocciata!

- Inoltre siamo una famiglia - esclamò Konohamaru. - E' normale aiutarsi l'un l'altro!

- Beh, io... 

 

Naruto si guardò intorno.

 

- Insomma, sono così contento che vorrei invitarvi a mangiare qualcosa ma... Sigh, mi hanno portato via anche la cucina...

- Non preoccuparti per questo - lo interruppe Gai, sollevando una mano. - Per oggi siete tutti miei ospiti! Poi, con calma, vedremo di risistemare questa casa: a cominciare dai mobili, quello che non troveremo lo costruiremo da soli e... Coraggio ragazzi, la Giovinezza prima di tutto!

- Sììì - risposero tutti in coro. 

 

( continua )

 

Nota dell'Autore:

Questa è una delle fic che più ho amato, fin dal momento in cui ho scritto l'introduzione... Sarà che AMO il fantasy, il "Signore degli Anelli", e via dicendo... Eppure guardate QUANTO TEMPO dall'ultimo aggiornamento O_O Che tristezza...

Purtroppo il tempo è quello che è, io sono UNO e le storie sono TANTE... XD "Mi rimetto alla CLEMENZA della Corte" !!!

Scherzi a parte, saluto tutti i lettori/lettrici, recensori/recensitrici ( O_o ho scritto giusto... Boh ? ) e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!

Saluti

 

DADO

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=543241