Things will never be the same

di Dangerina15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38: The Last Chapter ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


“ Certo...ciao....” risposi ad una delle solite telefonate! Posai il telefono sul divano e mi lanciai su esso, triste e amareggiata:” Hey, che hai?” mi chiese Derek, mio fratello maggiore. Vi domandere ancora chi sia e perchè mi trovi qui a raccontare una storia che forse non interessa a nessuno: sono Isabel Carter, una ragazza di 17 anni come qualunque altra in Los Angeles, la città più bella di tutta l'America! La mia storia è come quella di qualunque ragazza: abito con mio fratello Derek di 21 anni, l'unico a cui importava qualcosa della mia esistenza: i nostri genitori? Sempre impegnati con il lavoro!! Una volta ogni tanto ricordavano di avere due figli e ci telefonavano! Ogni volta sempre la stessa storia! Partenze definite...ritorni mai precisati!! Mi sentivo sempre sola! Mio fratello era l'unico che mi dava un po' di conforto ma quando avevo bisogno del supporto di mia madre o del consiglio di mio padre,anzi, del mio padrino, in quanto non avevo mai conosciuto il mio padre perchè ci aveva abbandonati quando io ero appena nata!! L'unica cosa che riuscì a cambiarmi la vita fu l'amore...un amore particolare che non avrei mai immaginato di poter provare in tutta la mia vita! Ma forse sto corrdendo troppo! Meglio tornare all'inizio, quando ancora per sopravvivere, io e Derek cantavamo nei locali per intrattenere la gente: io cantavo mentre lui suonava la chitarra: eravamo una coppia davvero vincente!:” Sorellina.... su con la vita...lo sai che con loro la storia è così!” disse Derek cercando di confortarmi:” Lo so...tutte le volte dicono sempre la stessa cosa!! Non credo più alle loro parole! Sono parole finte, senza sentimento! Io mi sento sola, Derek! Se non fosse per te, io sarei sola al mondo!” risposi disperata e cominciai a piangere. Lui mi abbracciò forte:” Ti prego, Isa, non fare così, vedrai che le cose prima o poi si aggiusteranno!” rispose lui dolcemente. Speravo davvero che nel suo abbraccio avrei trovato un po' di quell'amore che cercavo, di quell'affetto che non mi era dato!. La sera io e Derek ci preparammo in fretta, lo spettacolo delle 21.30 attendeva!:” Dai, Derek, muoviti! Siamo in ritardoo, e sai come tratta il signor Cooper la gente che non arriva in orario!” urlai davanti alla porta di casa: era una casa piccola e modesta, adatta a due ragazzi come noi, capaci di adattarsi a qualsiasi situazione:” Si, arrivooo!” urlò lui uscendo dalla camera con tutta la sua roba sottosopra tanto che inciampò e cadde a terra! Accennai una leggera risata:” Non – Dire – Una -- Parola!!” rispose lui arrabbiato e alzandosi da terra. Uscimmo di corsa e in pochi minuti di corsa a piedi raggiungemmo il FreeStyle, locale abbastanza lussuoso ma non troppo, un bar frequentato da gente perbene:” Siamo quii!” urlai correndo e precipitandomi, seguita da Derek, davanti al Signor Cooper:” Era ora!! Sbrigatevi, la gente aspetta che qualcuno canti!” rispose lui girandoci le spalle:” Si, Signor Cooper!” esclamammo in coro io e mio fratello. Non sapevamo però che in sala, tra i presenti, vi si aggiravano delle figure...precisamente erano 3 figure maschili, molto strane a vedersi:” Che ci facciamo qui??” disse il primo, molto imbarazzato:” Si, perchè siamo qui?? Se ci trovano, lo sai che fine facciamo??? Come i topi! Morti!” rispose il secondo ancora più agitato del primo:” Calma ragazzi, voglio solo vedere lo spettacolo! Si dice in giro che qui ci sia una piccola band che canta meglio di noi, e sono proprio curioso di sapere chi sono!!” disse il terzo sedendosi ad un tavolo! Quelle figure erano niente poco di meno che i tre fratelli più famosi d'America: i Jonas Brothers:” Joe, sei sicuro di quello che stai facendo?” disse Nick, il fratello più piccolo:” Si!” rispose Joe, fratello intermedio:” Secondo me prima o poi le fan ci scopriranno e ci faranno a pezzi!” disse agitato Kevin, il maggiore:” Shh, adesso silenzio, sta cominciando!” li zittì Joe vedendo che le luci si abbassavano. Improvvisamente, sul palco del Freestyle entrammo io e Derek in scena, vestiti in modo elegante: un applauso ci accolse e così cominciammo la nostra serata:” Buona sera a tutti, benvenuti qui al Freestyle, il locale più esclusivo di tutta L.A! Stasera vogliamo proporvi alcune delle canzoni che hanno segnato la mia vita e quella di mio fratello Derek! Io sono Isabel e ho il piacere di cantare per voi! Spero vi piaccia!” dissi sorridente e cominciai a cantare:” Però...che bella voce che ha questa ragazza!” disse Nick osservandomi ancora sorpreso:” Hai ragione, fratellino!” rispose Kevin cominciando a battere le mani ma si fermò in quanto attirò l'attenzione di tutta la sala:” Si, può darsi...” rispose Joe infastidito! Purtroppo era infastidito dal fatto che i Jonas, ad ogni minima cosa, venivano criticati e un'altra band veniva elogiata per niente!. A fine concerto, ringraziammo tutto il pubblico in sala, io e Derek scendemmo e andammo in camerino; io mi cambiai mentre lui andò dal signor Cooper per riscuotere i soldi della serata:” Sempre meno....” disse ad un tratto lui mostrandomi i pochi soldi che ci aveva consegnato:” Non è possibile....non ci bastano solo questi per l'intera settimana!” risposi infastidita:” Ferma, Isa, dove vai??” mi domandò lui vedendomi correre arrabbiata verso l'uscita del camerino:” A chedere spiegazioni!” risposi aprendo la porta di scatto! Purtroppo, dietro essa, vi stava Joe, da solo, perchè dopo la fine del concerto, era venuto a chiarire delle cose per quanto riguardava la band, solo che qualche secondo prima che lui bussasse, aprì violentemente la porta e gli diedi un colpo in faccia, facendolo cadere a terra:” Oh cielo, scusa, ti ho fatto male??” gli chiesi inginocchiandomi accanto a lui:” No, sto bene, ma stai attenta la prossima volta, non vorrei che qualcun'altro si facesse male!” rispose lui offeso e arrabbiato:” Comunque ci sono modi e modi per dire le cose!” risposi infastidita:” Lo so benissimo!” ribattè lui:” E allora perchè non usi questo consiglio??” ribattei andandomene offesa:” Certo che c'è gente incredibile!” pensai tra me e me. Mentre andavo via, Nick e Kevin mi bloccarono:” Hey tu sei la cantante?” “ Si...” risposi timidamente:” Complimenti davvero......” disse Nick stringendomi la mano:” Grazie davvero....” risposi:” Senti, volevamo chiederti se magari, non so, domani possiamo incontrarci, dobbiamo parlarti di una cosa!” “ Non so, non vi conosco!” risposi impaurita:” Tranquilla, non siamo quel tipo di gente!” rispose Kevin sorridendo:” Noi siamo Nick e Kevin Jonas, dei Jonas Brothers!” “ Ahhh, non vi conosco scusate!” risposi accennando una risata:” Comunque, vogliamo parlare di te al nostro manager, magari così....” “ Mi state proponendo un lavoro???” risposi eccitata:” Perchè no!” rispose Kevin:” Graziee!” dissi emozionata:” Allora domani qui verso le 17.00?” “ Non mancherò..:” “ E....magari ti facciamo conoscere nostro fratello Joe...era qui ma è scomparso...” disse Kevin perplesso:” Va bene...allora io porterò mio fratello Derek, se per voi va bene!” “ Certo...a domani....” “ Isabel, mi chiamo Isabel” dissi sorridendo:” Isabel....” ripetè Nick sorridendo. Vidi che si allontanarono sorridenti. Che quella fosse stata la mia occasione di poter uscire da quella vita odiosa e terribile??

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


i vidi allontanarsi mentre parlavano sorridenti tra di loro. Mi girai per andare nell'ufficio del Signor Cooper solo che davanti a me c'era già Derek con un'aria strana:” Fratellone...” “ Chi erano quei due ragazzi??” mi domandò serio:” Hey, calmati fratellone, erano due cantanti famosi...ma preferisco parlarne in privato!” risposi sorridente:” Uhm....non mi piace questa storia!” “ Su, Derek, non fare il geloso come al solito! Vedrai che quando ti dirò tutto, sarai felicissimo anche tu!” risposi e mi allontanai. Camminavo sovrappensiero: un sogno? Un miracolo? Quello che era accaduto era davvero incredibile! Proprio mentre camminavo, andai a sbattere contro qualcuno:” Ancora tu? La smetti di venirmi incontro!!!” disse Joe appena riconobbe il suo “ assalitore”:” Io non ti vengo incontro, e comunque sei tu che devi stare attento a dove cammini!” risposi arrabbiata. Ci guardammo negli occhi, in segno di guerra. Io continuai sbuffando a camminare, mentre lui proseguì nella direzione opposta, uscendo dal locale. “ Joe, dove eri andato a finire?? Ti stiamo aspettando da un quarto d'ora!!” disse Kevin vedendo arrivare il fratello:” Scusate ragazzi, ma è incredibile la maleducazione di certa gente! Poco fa una ragazza mi è venuta addosso e non mi neanche chiesto scusa!!” rispose Joe infastidito:” Su, su, non pensare a questo! Anzi, ti dobbiamo dare una notizia importantissima: abbiamo trovato colei che farà il duetto con te!” rispose Nick eccitato:” Oh davvero??” rispose Joe stupito:” Si, e domani la conoscerai, perchè abbiamo un appuntamento al Freestyle alle 17.00.” concluse Kevin tutto contento:” Uhm..sono proprio curioso di conoscerla!” rispose Joe sorridendo; avrebbe mai potuto immaginare che la ragazza che avrebbe duettato con lui sarei stata proprio io??. Loro tornarono a casa mentre io e Derek ancora parlavamo con Mr Cooper:” Vi avevo avvertito, quando vi ho assunti, che la paga settimanale sarebbe stata a seconda della clientela e questa settimana non ho avuto clienti! Quindi accontentatevi!” “ Ma noi non riusciamo a vivere neanche 3 giorni con questa miseria!!” risposi agitata:” Allora, sai che c'è? Tu e Derek siete licenziati!!” rispose secco lui e mi girò le spalle, andandosene. Rimasi ferma immobile, non credendo alle parole che avevo appena sentito:” Non ti preoccupare, sorellina, ci penso io!” rispose Derek chiamando il Signor Cooper nella speranza di sistemare le cose. Scoppiai in lacrime, in quel luogo solitario.” Perchè devo sempre sbagliare tutto!!” pensai disperata solo che ad un tratto una mano si posò sulla mia spalla:” Isa, non piangere, ho risolto la situazione! Mr Cooper ha detto che possiamo continuare a lavorare qui a patto che non chiediamo aumenti!” disse Derek asciugandomi le lacrime:” Sei unico....ti voglio tanto bene!” risposi e lo abbracciai forte:” Per te sorellina, farei di tutto! Ma adesso andiamo, ancora mi devi raccontare di quei due ragazzi che hanno parlato con te!” continuò lui sorridente. Ci dirigemmo verso casa e nel frattempo gli raccontai tutta la storia:” Quindi, hai detto i fratelli Jonas??” ripetè Derek con un'aria perplessa:” Si...se non ricordo male!” risposi chiudendo la porta di casa, una volta arrivati:” Io non li conosco!” “ Nemmeno io....cerchiamo su Internet, magari troviamo qualche informazione utile!” risposi sorridente e passammo parte della serata al PC. La mattina dopo mi svegliai prestissimo così decisi di fare una sopresa a Derek:” Fratellone, sveglia...” gli sussurrai all'orecchio:” Uhm....Isa....oh cielo, mi hai portato la colazione! Grazie!” disse lui felice dandomi un bacio sulla guancia:” Di niente, mi sono alzata presto e ho pensato di farti una sorpresa!” “ Sei la sorella migliore del mondo! “ “ E tu il fratello!” risposi abbracciandolo forte. La giornata passò in fretta, tanto che già alle 16.55 eravamo al Freestyle, pronti per il mio colloquio di lavoro:” Sei sicura che era alle 17.00??” mi chiese Derek impaziente:” Si, ma calmati....guarda sono qui! Entriamo così prendiamo i posti!” risposi ed entrammo, sedendoci al tavolo. Improvvisamente, li vidi entrare:” Ciao Isabel, spero non vi abbiamo fatto aspettare troppo!” disse Kevin sorridendo:” No, no affatto! Allora, questo è mio fratello Derek!” continuai presentandolo:” Piacere e questo è nostro fratello Joe!” disse Nick portando avanti Joe. Appena ci guardammo:” Tu??” esclamò lui sorpreso:” Tu!!!!” ribattei indicandolo:” Vi conoscete??” domandò Kevin:” Si!!” rispondemmo io e Joe in coro, con un viso combattivo:” Scusate....” rispose timidamente Kevin che si sentì aggredito:” Io con lui non parlo!!” risposi girando le spalle:” Io con lei non voglio avere niente a che fare perchè è una maleducata presuntuosa!!” rispose Joe offeso:” Ah sarei io la maleducata presuntuosa! Ma ti sei visto allo specchio??” dissi fuori di me dalla rabbia:” Volete calmarvi voi due perfavore!!” urlò Nick nervoso! Calò improvvisamente il silenzio:” Vi ringrazio....” disse sorridendo. Ci sedemmo tutti al tavolino; tra me e Joe era guerra aperta, all'ultimo sangue:” Quindi.....Isabel, hai una bellissima voce e ci piacerebbe se tu duettassi con Joe!” disse Kevin a nome di tutti. Appena sentimmo i nostri nomi, io e Joe urlammo:” Neanche per sogno!! Io con lui/lei non canterò mai!!!” e ci girammo, dandoci le spalle:” Sono un caso disperato....” disse Derek battendosi una mano in fronte. Chissà se tra me e Joe sarebbe potuta nascere almeno un'amicizia!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


“ Ragazzi vi prego, cercate almeno un po' di collaborare!!!” disse Kevin rivolto a Joe:” Ragazzi, potete chiedermi qualsiasi cosa, tranne di cantare con questa mocciosa!” rispose lui girandosi in tono di sfida contro di me:” Che cosa intendi per mocciosa, insulsa rockstar!” ribattei girandomi anch'io di scatto:” Mi stai sfidando??” disse Joe guardandomi fisso negli occhi:” Non chiedo di meglio!! Chi vince decide cosa fare! Se vinco io, tu canterai assieme a me, anche se la cosa mi dispiace molto, ma lo faccio solo perchè per me è un occasione più unica che rara e...” lui mi interruppe:” Se vinco io, deciderò io cosa fare!! Affare fatto??” disse con occhi combattivi porgendomi la mano:” Accetto e non vedo l'ora!” risposi e gli strinsi la mano. Proprio in quel momento, un brivido mi passò per la schiena fino a raggiungere le gambe....che strana sensazione, non avevo mai provato una sensazione così strana ma allo stesso tempo stranamente piacevole....:” Scusate, ma posso capire di cosa stavate parlando??” chiese Derek timidamente dopo qualche attimo di silenzio:” Sfida canora: me VS Joe, e ne resterà solo uno!” risposi ridendo e mi diressi al palco, afferrai il microfono e cominciai a scandare la voce mentre Derek, che mi seguì, accordò la chitarra, pronta per la sua ennesima esibizione:” Sei pronto fratellino?” gli chiesi facendogli l'occhiolino:” E 1, 2...1,2,3,4!!” e cominciammo il nostro pezzo: si chiama Butterfly fly away e l'aveva scritta Derek per me...era un fratello d'oro!!. Nick e Kevin guardavano stupefatti con quale grinta e sopratutto con quanta determinazione ero decisa a conquistare quella vittoria mentre Joe era convinto della vittoria e quindi guardava l'esibizione con superbia:” Tanto lo so che voterete me fratellini!” disse ancora rivolto ai suoi fratelli, che avevamo deciso essere giudici ufficiali della gara:” Mi sa che Isabel ti darà un po di filo da torcere, mio caro!” rispose Kevin sorridendo. Appena finì la canzone, l'applauso di Kevin e Nick fu interrotto da una risatina stupida e infantile di Joe:” Non male...per essere una mocciosetta!” rispose lui prendendo il microfono dalle mie mani:” Vediamo cosa sai fare tu, sapientone dei miei stivali!” “ Ti stupirai, baby!” rispose lui accennando un sorrisetto ironico e andò sul palco. Lo imitai ironicamente ma dentro di me qualcosa mi diceva che quel comportamento che teneva nei miei confronti non fosse davvero il suo effettivo comportamento; qualcosa mi diceva che lui era diverso, magari più dolce! Mi risvegliai da questi pensieri sentendo la sua voce intonare una canzone: si chiamava I gotta find you ed era veramente stupenda! Non riuscì a trattenermi così mi scappò un leggero sorrisetto:” Oh cielo, ma che sto facendo! Sto sorridendo al mio nemico!” dissi preoccupata tra me e me. Appena finì la canzone:” Eh bravo Joe!” disse Nick applaudendo:” Te lo avevo detto che lei con me non avrebbe avuto speranza di vincere!” ribattè lui soddisfatto di quello che aveva fatto:” Non cantare vittoria, pivello!” risposi dandogli un colpo di spalla:” Ha ragione...perchè dato le due fantastiche esibizioni, abbiamo deciso di assegnare la vittoria a..............ENTRAMBI!” disse Kevin tutto d'un fiato:” Noooooo!” urlammo io e Joe all'unisona:” Ma...” “ Niente ma, Joe, così è deciso!” rispose Nick serio:” Bene, adesso che facciamo??” dissi arrabbiata:” Senti, anche se a me non va affatto, il duetto lo faremo, punto e basta e non chiedermi il perchè di questa improvvisa decisione!” disse Joe serio e uscì dal Freestyle:” Joe, aspettaa!” dissi correndogli dietro ma lui era troppo lontano da me così rimasi ferma in strada....perchè aveva cambiato così, improvvisamente la sua decisione....perchè ha pensato a me quando fino a qualche minuto fa di me non gli importava niente!!! Rimasi lì..ferma a pensare qualche attimo, cercando di darmi spiegazioni a cose, eventi davvero strani! Passarono un paio di giorni e nel frattempo io e i fratelli Jonas ci vedevamo praticamente tutti i giorni in sala prove; con Nick e Kevin andavo d'accordissimo, con Joe la storia si ripeteva ogni volta: ci stuzzicavamo, litigavamo in continuazione tanto che anche i ragazzi ci richiamarono più volte:” Non potete continuare così!” disse Derek, una volta arrivati a casa:” Lo so, ma è colpa sua....” ma lui mi interruppe:” E' così difficile poter cantare assieme a lui?? Almeno sforzati un pò!” ribattè Derek:” Ci provo....ma è sempre colpa sua!” ribattei battendo la mano sul tavolo. Proprio in quel momento il telefono squillò: nostra madre:” Vado io...” disse Derek sbuffando. Mi fermai di nuovo a riflettere: ogni volta che parlavo di Joe, cominciavo a sudare, le mani mi diventavano fredde e cominciavo a balbettare; perchè mi succedeva questo!! no....non era possibile che io mi stessi innamorando di lui perchè lo odiavo troppo per provare verso di lui un sentimento così bello..... . Passarono altre 2 settimane, e quel Venerdì pomeriggio di Luglio, ci trovavamo in sala registrazione, Io e Joe, da soli per provare:” Così non va! Non vedi che la tua voce non corrisponde ai toni che abbiamo preso!”urlò Joe nervoso, togliendosi le cuffie dalle orecchie:” Senti, io faccio quello che voglio chiaro?” ribattei seguendo i suoi gesti:” Ma devi seguire quello che dico io perchè qui siamo nel mio mondo e nel mio mondo comando io!” rispose lui avvicinandosi a me:” La smetti di dirmi quello che devo o non devo fare!! Ho 17 anni e so benissimo badare a me stessa e non ho bisogno di un tipo presuntuoso ed egoista come te per sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato!” ribattei ancora urlando:” Tu sei come tutte le rockstar, troppo montate e sopratutto pensano di poter governare la gente!!” continuai:” Non hai considerato il fatto che qualche volta, la gente dimostra ciò che non è per evitare che gli altri si accorgano che magari prova qualcosa per qualcuno, non hai pensato al fatto che le cose possono mostrarsi diverse da come appaiono??” urlò lui ancora più nervoso:” Ah davvero? E come, spiegati!” risposi solo che non ebbi il tempo di finire che successe davvero ciò che non mi sarei mai aspettata! Le sue labbra erano sulle mie e si posavano su esse delicatamente e mi ritrovai abbracciata dai fianchi da lui. Rimasi ad occhi spalacanti: allora quello che provavo,quello che sentivo non era un sentimento falso, era amore!! Si perchè allora lui mi amava e io non me ne ero resa conto! Lui mi amava! Così chiusi gli occhi e mi lasciai trascinare da quell'incanto chiamato amore ♥

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Rimanemmo lì, in quel silenzio qualche attimo, giusto il tempo di renderci conto di cosa stava succedendo. Fui la prima a staccarmi dalle sue labbra senza dire neanche una parola; ero imbarazzata, non sapevo né cosa dire e neanche cosa fare:” Isabel.....” sussurrò lui avvicinando lentamente la sua mano alla mia guancia, fino a quando non la sfiorò con molta delicatezza:” Mi sembra così strano!! Così assurdo!” risposi perplessa, tenendo gli occhi bassi:” Lo so....so benissimo che non credi a quello che è successo ma è così! Devo dirti un paio di cose....” rispose lui, mi prese le mani e insieme ci sedemmo sulle sedie dello studio di registrazione:” Da quanto tempo Joe?” gli domandai subito:” Da una settimana e forse più!” rispose lui abbassando la testa:” Io non ce la facevo più...da una settimana ad ora ho sofferto non immagini quanto! Per non destare sospetti ho continuato a litigare con te ma più la nostra discussione si faceva accesa più soffrivo da matti!! Ho capito solo ora che provo qualcosa per te, qualcosa che forse non ho mai provato per nessuna ragazza al mondo! Tu sei diversa da tutte le ragazze che mi stanno intorno! Lo so, ti sembrerà ancora assurdo che ti dica tutto questo, ma è la verità! Solo la verità! Io ti amo, piccola!” disse ancora e mi accarezzò il viso. Chiusi gli occhi qualche attimo poi gli fermai la mano posandovi la mia sopra:” Chi mi dice che tutto quello che mi sta succedendo non sia solo un sogno! Che non sia solo un bellissimo sogno che prima o poi finirà??” risposi preoccupata e una lacrima mi rigò la guancia:” Nessuno può dirci quello che succederà ma stai tranquilla che qualsiasi cosa succederà, io sarò al tuo fianco, sempre e comunque!” disse lui sorridendo e mi asciugò le lacrime. Ci guardammo fisso negli occhi qualche istante, avvicinando sempre di più le nostre labbra le une alle altre, i respiri divennero affannosi:” Non sono sicura Joe...ho paura di sbagliare....” sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra:” Sei ancora in tempo per tirarti indietro....” rispose lui avvicinandosi ancora di più alle mie labbra:” E se tra noi non funzionasse?” gli domandai preoccupata:” Mi ami almeno un po'?” rispose lui:” Si....” “ E allora baciami!” disse e chiuse gli occhi. Così mi convinsi, chiusi gli occhi e lo baciai teneramente, accarezzandogli le guancie mentre lui mi accarezzava i capelli: dopo urla, grida e tutte le litigate di questa terra, adesso ci amavamo più che mai:” Che bello poterti chiamare finalmente amore” mi disse lui ad un tratto staccando le sue labbra dalle mie:” Si, si, tesoro!” risposi sorridendo:” Ma......” continuai tornando triste e alzandomi in piedi, girandogli le spalle:” Hey, piccola, che succede?” rispose lui raggiungendomi e mettendomi le mani sulle spalle. Mi girai a guardarlo e lo abbracciai forte, lasciandolo perplesso a chiedersi il perchè di quella mia improvvisa reazione:” Hey, tesoro, va tutto bene?” ripetè ancora più confuso, alzandomi il viso dal mento:” No..purtroppo....ho paura della reazione di Derek!” risposi malinconia:” Perchè?” “ Perchè quando saprà di noi, non so come reagirà! Lui è molto geloso di me e ho paura che possa prendere questa cosa male e....” non riuscì a continuare perchè lui mi bloccò con un tenero bacio:” Non pensare a queste cose.....ti prometto che non ci succederà niente e sopratutto che la nostra storia non verrà messa in pericolo!” rispose lui abbracciandomi forte:” E come pensi di fare?” gli domandai perplessa:” Nessuno saprà della nostra storia! Nessuno deve sapere di noi!” rispose lui sorridendo:” Nessuno? Neanche i tuoi fratelli?” gli domandai ancora più confusa:” Neanche loro.....” rispose Joe:” Sei sicuro di quello che vuoi fare?” gli domandai:” Assolutamente! Non voglio metterti nei guai con tuo fratello! Anche perchè vedo che avete un legame particolare...” “ Si, hai ragione, ma in questo momento vorrei poter gridare a tutto il mondo di noi, di quanto ci amiamo!” risposi e mi poggiai al suo petto:” Perchè il tuo cuore batte così forte?” gli domandai sentendo i battiti del suo cuore molto forti rispetto al normale:” Perchè quando tu sei vicino a me, mi succede spesso di reagire così!” rispose lui accarezzandomi il viso:” Ti amo così tanto....” continuò lui sorridendo:” Non immagini quanto!” risposi sorridendo e lo baciai dolcemente. Ad un tratto sentimmo la porta dello studio aprirsi, così ci guardammo agitati, ci ricomponemmo e vedemmo presto entrare Nick e Derek:” Ciao ragazzi!” disse il primo salutando Joe e poi me:” Siete riusciti a provare almeno un po' senza distruggervi e prendervi a colpi di microfono?” continuò Derek posando la giacca sulla sedia che trovò alla sua destra:” Diciamo di si!” rispose prontamente Joe facendomi l'occhiolino:” Ooooh, e come mai è avvenuto questo grande evento?? Non è che percaso ci nascondete qualcosa??” rispose Nick sorridendo:” Si e magari si fanno anche fidanzati!” ripetè Derek e i due cominciarono a ridere:” aaah, divertente, davvero divertente!” risposi camuffando una risata e girandomi verso Joe con uno sguardo alla:” Oh oh, dici che sospettano qualcosa??”. Finimmo le prove, accordandoci che domani sarebbe stato il giorno in cui avremmo finalmente inciso il nostro duetto: si chiamava Make a Wave ed era veramente meraviglioso:” Allora a domani!” disse Nick salutando me e Derek:” Si....” risposi sorridendo:” Ah, domani ci sarà anche Matthew!” riprese Nick:” E chi è?” chiesi perplessa:” Uno dei più importanti discografici di tutta L.A e forse anche dell'America!” puntualizzò Joe accennando un breve sorriso:” Oh cielo! Hai sentito, Isa, forse avrai l'opportunità di diventare una grande cantante, proprio come volevi tu, contenta??” “ Altrochè!!” risposi eccitata! Aspettammo che Nick e Derek si fossero allontanati per salutarci come si deve:” A domani, tesoro!” disse lui per primo:” Come faccio io a stare senza di te un'intera notte??” gli domandai:” Basta che pensi a me e io sarò sempre lì con te e io farò cosi per averti sempre vicino a me!” rispose lui e mi baciò teneramente solo che ad interromperci furono le voci dei nostri rispettivi fratelli! Finalmente il gran giorno era arrivato, l'occasione finalmente per mostrare chi ero veramente!! E non l'avrei persa per nessuna ragione al mondo! Se specialmente accanto a me c'era lui, l'unica ragione che adesso mi rendeva la ragazza più felice del mondo intero!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Uscii dallo studio e cominciai ad incamminarmi verso casa assieme a Derek; mi girai per salutare i ragazzi e in particolar modo per rivedere un'ultima volta Joe; più lo guardavo più capivo che il sentimento del mio cuore era vero e sincero! Mi girai nuovamente, abbassai gli occhi e sorrisi lievemente:” Isa....Isa.....Isa, mi senti??” mi chiamò Derek ripetutamente per svegliarmi da quell'ipnosi in cui ero caduta:” Si...si, sono qui, che succede??” dissi frettolosamente ritornando nel mondo reale. Lui rise sotto i baffi:” Che c'è?? Perchè ridi??” gli domandai imbarazzata e arrabbiata allo stesso tempo:” Mia cara sorellina....ammetti che ti piace qualcuno!!” rispose Derek dandomi un colpo sul braccio con la spalla. Divenni pallida dal terrore!! E se avesse scoperto tutto?? Oddio, lui che era così geloso di me, chissà cosa sarebbe successo:” Non è affatto vero!” risposi offesa:” Dai sorellina, non riesci a mentirmi! Dai dimmi, lo conosco? Spero solo che non sia una di quelle tre star! Lo sai che non le sopporto, specialmente perchè possono farti soffrire, anche se trovo Nick particolarmente simpatico!” ribattè lui serio; cominciai a sudare freddo:” Hey, Isa, che hai?” mi chiese ancora vedendomi agitata:” Io, niente!” risposi prontamente:” Sembri nervosa!” “ Io? Nervosa? Io non sono nervosa, non sono affatto nervosa, se fossi nervosa darei segni di nervosismo, che nervi!!!” dissi tutto d'un fiato. Derek mi guardò a dir poco stupefatto:” Tu sei strana, ragazza!” disse con un'aria perplessa e si diresse verso un bar:” Dove vai?” gli chiesi:” A prendere dei panini per pranzo!” rispose lui:” Aspettami lì e non ti muovere, torno subito!”. Riapparve nel giro di pochi minuti:” Solito?” dissi prendendo al volo la busta con il mio pranzo:” Cheeseburger con insalata e pomodoro!” rispose lui prontamente sorridendo:” Eh bravo il mio fratellone, allora ti ho addestrato proprio bene!” dissi contenta e soddisfatta:” Tu che hai preso?” “ Doppio Hamburger ricoperto di Bacon, peperoni con una spruzzatina di Ketchup e Maionese!!” rispose lui sorridente. Lo guardai stranita:” Oddio, Derek, solo tu sei capace di mangiare certe schifezze!!” “ Ho uno stomaco a prova di bomba, mia cara!” rispose lui mostrando la pancia e insieme scoppiammo in una fragorosa risata. Fu una giornata tranquilla, anche perchè io e Derek ci dedicammo all'assoluto relax in attesa dell'arrivo del giorno successivo. Solo che la sera, verso le 20.30 circa, qualcuno bussò alla porta di casa:” Chi potrà mai essere a quest'ora!” dissi girandomi verso la porta:” Vai tu??” mi chiese Derek dolcemente:” Si, ma tu finisci di pelare le patate, se no niente cena!” risposi ricattandolo:” Tu non puoi ricattarmi!” ribattè lui:” Oh si che posso, dolcezza!” dissi ridendo e andai ad aprire:” Chi è?” “ Ho un pacco per la signorina Isabel!” disse il postino. Aprì, presi il pacco, ringraziai e richiusi la porta:” Chi era?” “ Il postino...” risposi aprendo il pacco: dentro vi era un orsacchiotto con un cuore rosso in mano nel quale era incisa la frase:” Baby, I'm your biggest fan!”. Sorrisi ma non sapevo da chi provenisse quella meraviglia:” Chi te lo ha mandato??” mi chiese Derek curioso, cercando di strapparmi l'orso via dalle mani:” Guardo io!” risposi seccata, girai il peluche e vi trovai un biglietto:” Dal tuo Joe!” c'era scritto. Diventai pallida immediatamente:” Allora?” chiese Derek impaziente:” Nessuno..credo sia un ammiratore che mi ha sentito cantare al Freestyle!” risposi nascondendo il biglietto. Il giorno successivo andammo ad incidere il nostro duetto: era presente anche il produttore che, appena sentì il duetto, mi fece molti complimenti e mi propose un lavoro:” Dovrai cantare le colonne sonore di alcuni film, ti va?” “ Certoooo!” risposi eccitata. Joe mi guardava con aria sognante ma non lo dava troppo a vedere:” Che ne dici di provare subito?? Anche perchè la cantante che doveva fare questo pezzo sta male e mi serve entro domani!” rispose Matthew:” Si...va bene...di che pezzo si tratta?” chiesi curiosa:” Un pezzo italiano!” rispose lui; impallidii:” Un pezzo italiano?? Ma io non conosco questa lingua!!” risposi agitata:” Non ti preoccupare, ti faccio sentire subito come la vorrei e tu provi a copiarla ok?” “ Ok...” risposi rassegnata: era una gran bella canzone, così ( anche perchè era presente Joe e la sua sola presenza riusciva a darmi un'energia particolare) finalmente la cantai: si chiamava Stella preziosa:Nessuno l'ha vista sparire la stella che un giorno ritroverò, ma se il mio cuore è triste la speranza non perderò, lo so; la pioggia non posso fermare ma sempre più forte io canterò, cercando sette luci tutto il mondo io girerò e le troverò. Pioggia di smeraldo grido al vento un desiderio stella a cui appartengo fatti vedere destino che mi guida col tuo aiuto so che non mi arrenderò più fortuna avrò. Raggi di brillante il mio sogno è importante! mare ke mi avvolge nn mi tradire! destino ke m guida,col tuo aiuto so ke nn mi arrenderò, + fortuna avrò!. Passarono i giorni e più passava il tempo, più a casa continuavano ad arrivarmi regali di ogni genere: Peluche di ogni tipo, fiori e cioccolatine, lettere anonime! Ero lusingatissima di questi pensieri! Solo che un giorno, ricevuto l'ennesimo regalo, mi allontanai un attimo per prendere un bicchiere d'acqua, lasciando incustodito un peluche a forma di tigrotto. Derek, che ormai si era praticamente stufato di tutti quei regali, ne prese uno e vi trovò un bigliettino con scritto il nome del mittente. Appena rientrai in camera, lo trovai su tutte le furie, con uno di quei bigliettini in mano:” Posso spiegarti....” dissi posando il bicchere sul tavolo:” Eh già!” rispose lui stracciando il biglietto:” Da quanto tempo va avanti questa storia!!” cominciò a dire arrabbiato:” Due settimane, oggi!” risposi timidamente:” Io ti avevo detto che potevi stare con chiunque,ma con uno di loro no!!” cominciò ad urlare:” Derek, perfavore calmati!” dissi cercando di calmarlo:” Cosa c'è da calmarmi? Mia sorella mi nasconde il fatto che è fidanzata con una rockstar e io dovrei stare calmo??? No sorellina, tu non hai idea di quello che hai appena fatto!!” continuò ad urlare ancora più agitato; avevo paura delle sue reazioni ma decisi di ribattere:” Io sono grande e responsabile e decido io con chi stare o no!!” “ Ma non lo capisci, diamine, che ti farà solo soffrire??” “ Non me ne importa niente perchè sono stanca di queste tue reazioni! Sono stanca di essere comandata da tutti!!” urlai e cominciai a piangere:” Io ti proibisco di vederlo, chiaro???” urlò lui:” Tu non sei mio padre, non puoi decidere della mia vita!!!” urlai ancora più forte:” Io sono tuo fratello!!” disse lui:” Lasciami stare!!! Ti odio! Vorrei non averti mai avuto come fratello!!” risposi e scappai via di casa, piangendo disperata:” Isaaa, Isaa, torna qui!” disse lui seguendomi ma non riuscì a raggiungermi; aveva combinato un grosso guaio:” Peggio per lei! Tanto adesso torna!” pensò lui e chiuse la porta di casa. Scappai piangendo disperata. Non sapevo cosa fare, avevo perduto mio fratello, l'unico a cui potevo chiedere aiuto nei momenti di difficoltà, ma io avevo le mie idee. Arrivai al parco, mi sedetti sotto un albero e cominciai a piangere a dirotto! Ad un tratto si mise anche a piovere, solo che non me ne accorsi in quanto mi addormentai per la rabbia e il dolore provato quel pomeriggio. Le ore passavano...di me nessuna traccia. Derek nel frattempo aveva chiamato Nick chiedendogli di me ma nessuno aveva saputo niente; Joe confessò di avere una storia con me ai fratelli, i quali rimasero sbigottiti ma felici. Uscirono tutti a cercarmi disperatamente, anche sotto la pioggia dirompente. Joe era il più agitato dopo Derek; aveva paura, era preoccupato sopratutto dal fatto che non riusciva a trovarmi:” Isaa, Isaa, dove seii?” continuava a gridare ma senza nessuna risposta:” Ti prego, dove sei, fatti vedere!!” pensò disperato mentre girava a vuoto al parco. Improvvisamente scorse una figura familiare:” Oddio, Isaa!” finalmente riuscì a trovarmi; si inginocchiò accanto a me e mi trovò addormentata e bagnata dalla pioggia:” Cielo, ma sei tutta bagnata!! Devi smetterla di reagire di impulso, accidenti!” pensò lui tra se e se e mi prese in braccio, deciso a riportarmi a casa, sana e salva!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


La pioggia si faceva sempre più forte ad ogni minuto che passava e noi eravamo ancora distanti da casa. Joe faceva di tutto per evitare di farmi bagnare ancora: mi coprì con la sua giacca e mi fece scudo con il suo corpo:” Ma proprio adesso doveva mettersi a piovere!” pensò tra se e se continuando a correre con me in braccio. Cercò spesso di ripararsi sotto qualche balcone di qualche palazzo, fino a quando non giunse dinanzi alla porta di casa. Bussò e ad aprire fu Denise:” Bravo figliolo l'hai trovata, chiamo subito i ragazzi per farli rientrare!” rispose lei con un sorriso:” Ma sei tutto bagnato! Entra, prima che ti prenda un malanno mentre prendo qualcosa per tenervi caldi!” continuò vedendolo tremare. Entrammo e così lui, ancora gocciolante, mi sdraiò sul divano così com'ero:” Tieni...” disse Denise porgendo al figlio due coperte, una per lui e una per me. Mi avvolse in quella calda e asciutta coperta, in attesa del mio risveglio e poi si coprì anche lui:” Dove l'hai trovata?” gli domandò Denise:” Al p-parco, s-sotto un a-albero!” rispose lui balbettando per via del forte freddo:” Cielo.....speriamo che né tu e né lei abbiate qualcosa!” rispose lei toccando la fronte del figlio:” Mamma, sto bene, stai tranquilla...l'importante che lei sia sana e salva! Anzi chiamo Derek per dirle che l'abbiamo trovata!” continuò ma fu interrotto dallo squillo del suo cellulare sulla scrivania del soggiorno; lo prese al volo e rispose:” Pronto?” “ Pronto casa Jonas?” domandò la voce dell'interlocutore dall'altra parte della linea telefonica:” Si...” rispose Joe perplesso:” Chiamiamo dall'ospedale! Conoscete un certo Derek Carter?” chiese la voce maschile:” Si, perchè?” rispose Joe ancora più confuso e perplesso:” Stiamo cercando i suoi familiari e questo è l'unico numero a cui qualcuno risponde! Ha avuto un incidente e adesso si trova qui in gravi condizioni! Chiediamo di raggiungerci presto!” “ Un incidente?? E come è successo?” “ Non sappiamo dettagli precisi, solo che, a quanto ci ha riferito il dipartimento di polizia, cercava disperatamente la sorella scomparsa....” “ Oh santo cielo....grazie...arriviamo subito!” rispose Joe con la voce tremante e riattaccò:”Chi era?” chiese preoccupata Denise:” L'ospedale.....” rispose Joe scuro in volto e le mani gli tremavano terribilmente:” Joe, cos'è successo?” chiese ancora Denise, preoccupata per la reazione del figlio :” Il fratello di Isabel....ha avuto un incidente e adesso si trova lì in condizioni gravissime!” rispose lui:” Mio fratello???” dissi agitata. Mi ero svegliata proprio durante la telefonata e senza che nessuno lo notasse mi alzai lentamente:” Isa! Sei sveglia!” disse Joe correndo verso di me e fece appena in tempo perchè svenni di colpo alla notizia che il mio adorato fratellino era in ospedale, in fin di vita!:” Cielo, Mamma, prendi dei sali!!” disse Joe tenendomi forte per non farmi cadere. Denise corse in cucina, prese dei sali e tornò in salotto; intanto Joe mi prese nuovamente in braccio e mi sdraiò sul divano e mi faceva aria con un giornale. Nel frattempo a casa, rientrarono Nick e Kevin che, appena videro quella situazione, chiesero a Denise cos'era successo e lei spiegò tutto in modo riassunto:” Derek ha avuto un incidente??” esclamarono in due fratelli sconvolti dalla notizia:” Si e Isa l'ha sentito in modo brusco ed è svenuta di colpo!” concluse Joe cercando di rianimarmi con i sali:” Si sta riprendendo...” disse Nick vedendo in me qualche leggero movimento:” Amore...piccola...” continuava a ripetere Joe accarezzandomi la guancia dolcemente:” Derek.....” era l'unica parola che riuscivo a pronunciare:” Isa...rilassati...” disse Kevin dolcemente. Mi alzai di colpo ricordando le ultime parole udite prima di svenire:” Joe, andiamo in ospedale! Voglio vedere mio fratello! Devo vedere come sta!!” cominciai ad urlare, correndo verso la porta così come mi trovavo ma Joe mi venne dietro e mi bloccò dalle braccia:” Isa, perfavore, calmati!!” “ Non posso calmarmi! Mio fratello è in fin di vita ed è tutta colpa mia!!” risposi piangendo disperata:” TI prego, Isa, cerca di rilassarti!” continuò a ripetere Joe:” E' solo colpa mia se adesso lui si trova in quelle condizioni! Se non fossi scappata a quest'ora non sarebbe successo niente!” urlai ancora più disperata, mi voltai verso Joe e lo abbracciai forte, continuando a piangere; lui mi accarezzò i capelli dolcemente e mi abbracciò forte:” Su, tesoro....non potevi sapere cosa sarebbe accaduto....” disse Joe dolcemente:” Ti prego, Joe, andiamo, voglio vederlo, ti prego!” lo supplicai:” Promettimi però che manterrai la calma, perfavore....” “ Ci proverò....” risposi e insieme ai ragazzi, uscimmo da casa, ci dirigemmo nella Mustang Nera di Nick e andammo dritti in ospedale: per tutto il viaggio non dissi una parola e nemmeno i ragazzi provarono a distrarmi, anche perchè sarebbe stato tutto inutile; l'unico fu Joe che mi prese la mano, la strinse forte alla sua e mi fece poggiare alla sua spalla:” Andrà tutto bene, vedrai!” disse sospirando. Arrivammo di corsa in ospedale. Fui la prima a scendere e a recarmi in sala rianimazione! Correvo più veloce della luce, sperando che quei momenti non fossero gli ultimi della vita di Derek; fermai un medico e chiesi di Derek e lui mi indicò una sala da cui si poteva vedere l'interno attraverso un vetro. Corsì li e mi fermai, paralizzata dalla scena: lì giaceva fermo immobile mio fratello, ricoperto di tagli e graffi su tutto il corpo. Non potei trattenere le lacrime a quella scena così orribile! Joe, che si trovava dietro di me seguito dai fratelli, mi abbracciò forte e cercò a stento di trattenere le lacrime, anche perchè lui era molto affezionato a mio fratello:” E' tutta colpa mia....solo mia, mi dispiace così tanto! Mi sento una vera nullità!” dissi piangendo, attaccata al vetro della sala:” Piccola...” fu l'unica cosa che riuscì a dire perchè le lacrime gli rigarono anche a lui il viso e i singhiozzi si facevano sempre più numerosi:” Scusate, voi siete i familiari di questo ragazzo, Derek Carter?” domandò un medico avvicinandosi a noi:” Si, io sono la sorella, Isabel Carter!” risposi asciugando le lacrime:” Mi dispiace tanto doverle dare questa notizia ma suo fratello in questo momento si trova in coma e non sappiamo se riuscirà ad uscirne!”. Rimasi paralizzata! Le mani, le gambe e il mio intero corpo non rispondevano più ai miei comandi, tremavano sole, incontrollate!! Joe mi fece fare dei respiri profondi per evitare di svenire! Coma....santo cielo, che cosa avevo fatto!!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


“ E quando potremo sapere se si riprenderà?” chiese Joe triste:” Non lo sappiamo....dobbiamo solo aspettare e vedere come si mette la situazione...di più non posso dirvi, mi dispiace!” concluse il medico, abbassando la testa in segno di rispetto verso di noi e si allontanò verso la sala in cui si trovava il mio povero fratellino. Mi sedetti su una sedia senza dire una parola; ero completamente bloccata! Non riuscivo né a parlare ne a smettere di tremare! La notizia che mio fratello si trovava in quelle condizioni e sopratutto che a causare tutto ero stata io e i miei scatti d'impulso non mi davano pace:” Ragazzi...noi andiamo a prendere qualcosa da mangiare anche a voi...” disse Kevin con un filo di voce e insieme a Nick, lentamente, si allontanarono. Ci fu qualche attimo di silenzio in quella oscura e cupa sala d'ospedale. Joe, che non riuscì più di 10 secondi a vedermi in quello stato, mi prese la mano e la strinse forte senza dire una parola; mi girai a guardarlo e scoppiai il lacrime! Lui mi abbracciò forte e chiuse gli occhi:” Dai tesoro...stai tranquilla, vedrai che si riprenderà!” mi disse lui cercando in qualche modo di confortarmi ma senza successo:” Joe, io non so più cosa fare! Se non fosse stato per quella mia maledetta reazione impulsiva, questo non sarebbe successo!!” risposi e lo abbracciai ancora più forte:” Lui per me è tutto...senza di lui la mia vita non sarà più la stessa! Gli ho anche detto delle parole bruttissime! Io non volevo, non volevo davvero!” continuai ancora più disperata; Joe era del tutto immobile...ascoltava le mie parole e più andavo avanti con il parlare, più il suo volto diventava triste:” Piccola...posso solo immaginare come puoi sentirti al momento ma devi cercare di reagire! Derek starà bene e questa è una promessa! In un modo o nell'altro tornerai ad abbracciarlo!” concluse guardandomi fisso negli occhi:” E come farai?” gli chiesi:” Tu devi soltanto fidarti di me! Ti chiedo solo questo, niente di più!” concluse lui e mi fece poggiare alla sua spalla:” Spero solo che sia possibile...” conclusi chiudendo gli occhi, gonfi e arrossati. Qualche ora dopo, 3 se non ricordo male, tornarono Kevin e Nick con delle buste:” E meno male che dovevate ritornare subito!” disse Joe vedendoli entrare nella sala dove aspettavamo da un momento all'altro notizie di Derek:” Scusate, ma le fan ci hanno bloccato e abbiamo perso un'ora per svincolarci!” si giustificò Nick:” Hey...guardate Isa...” disse ad un tratto Kevin indicandomi:” Si è addormentata....” disse Joe spostandomi i capelli all'indietro:” Poverina...deve soffrire molto...in fondo, gli vuole molto bene!” disse Nick sedendosi accanto a Joe e così di seguito anche Kevin:” La mia piccola...non potete immaginare, ragazzi, come soffro in questo preciso momento!” rispose Joe serio:” E' come...come se, non so, avessi un peso...un peso enorme in fondo al cuore e niente riesce ad eliminarlo, se non un suo semplice sorriso! E fino a quando lei non sorriderà, io non potrò mai stare bene! Inoltre sono molto preoccupato per Derek! Gli voglio molto bene e non voglio che né lui e nemmeno Isa soffrano!” finì ancora più triste:” Non posso capire i tuoi sentimenti, fratello, anche perchè non mi trovo nella tua stessa situazione ma se dovessi mettermi nei tuoi panni, credo che morirei!” ribattè Kevin:” Morire...è una parola che non può rispecchiare il mio stato d'animo...morire sarebbe poco in confronto a quello che sto provando adesso...” disse Joe e una lacrima gli scivolò sulla guancia fino a posarsi, leggera come un petalo di un fiore sulla sua mano:” Spero solo che tutto si rimetta presto in sesto! Non so ancora quando lei potrà resistere così!” disse Nick guardandomi triste; il mio sonno era irrequieto; continuavo sempre a ripetere il nome di mio fratello, senza sosta! Kevin mi coprì con la sua giacca e Joe continuò a tenermi stretta la mano, in modo da confortarmi:” Non ti lascerò mai piccola mia, dovesse cadere il mondo su di me!” pensò tra se e se Joe quando improvvisamente uscì un medico dalla sala rianimazione, seguito da altri medici che trasportavano la barella con Derek sdraiato sopra:” Ragazzi, andate a chiedere come sta, chiedete più dettagli possibili, presto! Io non voglio svegliarla, se no le farei prendere uno spavento mostruoso!” disse Joe frettoloso. Nick e Kevin si allontanarono e seguirono la barella fino a quando essa non entrò in un'altra sala, chiusa al pubblico:” Allora, cosa vi hanno detto?” domandò Joe ansioso:” E' grave....molto grave...adesso è in sala operatoria per un intervento d'urgenza; credo abbia delle scheggie di vetro dentro il torace e stanno cercando di estrarli prima che sia troppo tardi...” spiegò velocemente Kevin; Joe era pallido in viso:” Non diremo niente ad Isa, non so come potrebbe reagire ad una notizia del genere!” continuò lui:” Ma sei impazzito, Joe? Lei è sua sorella e ha il diritto di conoscere le condizioni di salute di suo fratello!” “ Lo so, lo so, avete perfettamente ragione, ma più le diciamo questo, più lei si sentirà in colpa!” “ Perchè in colpa?” domandò Kevin. Joe gli spiegò il motivo del perchè dei miei sensi di colpa:” Quindi lei dice che se non fosse scappata improvvisamente di casa, tutto ciò non sarebbe accaduto??” finì Nick:” Esatto...” “ Povera Isa....” concluse Kevin sospirando. La situazione non era affatto delle migliori: più le ore passavano, e più la situazione diventava critica! Joe non sapeva cosa fare: Dirmelo oppure tacere tutto! Fu così che quando mi svegliai, decise di non dirmi niente, anzi disse che lo avevano portato in un'altra stanza per degli esami:” Spero solo facciano in fretta! Lo devo vedere!” conclusi abbassando la testa! Era questione di poche ore, poche ore di inferno per sapere se Derek sarebbe tornato oppure no ad abbracciare la sua adorata sorellina! ♥

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Passò una mezz'ora da quando Joe mi disse di Derek:” Ma quando finiscono questi esami? Ma di solito non durano poco?” chiesi agitata girandomi verso Joe: era strano in viso, aveva la mano che gli tremava e guardava fisso la porta di fronte a lui:” Hey, tesoro, va tutto bene?” dissi ma lui non mi sentì così lo chiamai ripetutamente:” Come? Ah, si, piccola...sto bene, sono solo un po' stanco!” si giustificò lui passandosi una mano sul viso:” Forse dovresti andare a casa...hai passato qui con me circa 4 ore...” ma lui mi interruppe:” Non ti lascio sola, neanche per sogno!” “ Ma non posso costringerti a rimanere qui...” “ Io voglio rimanere, punto! Inoltre Derek è mio amico e voglio sapere se si riprenderà, chiaro?” disse lui sbuffando:” Va bene...scusa...non c'è bisogno di aggredirmi così!” risposi infastidita dal suo comportamento:” Scusa, Isa, è che sono nervoso e quando sono nervoso non ho più il controllo delle mie azioni e delle mie parole...” si scusò lui abbracciandomi forte. Improvvisamente uscì di nuovo il medico dalla sala di fronte a noi e si fermò proprio di fronte a me:” Signorina Carter, l'operazione è andata bene, grazie al cielo, ma le condizioni di suo fratello sono ancora molto gravi e instabili!” “ Operazione? Quale operazione?” chiesi perplessa:” Ma l'operazione che abbiamo comunicato a questi ragazzi, il problema che suo fratello aveva al torace a causa di alcune schegge di vetro!” ribattè il medico guardando i tre fratelli Jonas:” Non ne sapevo niente...ma posso vederlo?” domandai tirando un forte sospiro per mantenere la calma:” Tra circa 10 minuti, la verrò a chiamare personalmente!” “ La ringrazio... “ risposi stringendogli la mano e aspettai che se ne andasse per poter parlare con Joe:” Cos'è questa storia, Joe, cos'è questa cosa che non so a riguardo di Derek?” gli chiesi innervosita:” Tesoro, calmati, io l'ho fatto solo per te!” rispose lui prendendomi le mani:” L'hai fatto per me? Credi che sia bello sapere che tuo fratello ha appena affrontanto un'operazione rischiosa scambiandola per un semplice esame? Joe, tu mi hai mentito, mi hai mentito sulla vita di mio fratello!” ribattei alzando la voce e attirando l'attenzione dei presenti in sala:” Scusate...” dissi e mi alzai in piedi, trascinando Joe fuori dall'ospedale:” Non volevo farti preoccupare! Ho pensato che se te lo avessi detto, la situazione sarebbe peggiorata e con te anche i tuoi sensi di colpa! Io non te l'ho detto solo per evitare di farti stare ancora più male di quanto non lo stai ora!” disse lui ma io gli girai le spalle:” Non posso crederci...mi hai mentito, Joe, lo sai che non aspettavo altro che sapere sue notizie e tu me le hai tenute nascoste! Come hai potuto fare una cosa del genere!!” risposi e cominciai a singhiozzare. Lui cercò di venirmi incontro e abbracciarmi ma appena mi sentì sfiorare la spalla dalla sua mano, mi girai di scatto e lo spinsi via:” Non adesso Joe, non è il momento questo, lasciami! Ne riparleremo quando saremo soli!”.Lui riprovò a riprendermi la mano ma la tirai indietro violentemente:” Ti ho detto di lasciarmi!”. Furono le ultime parole che pronunciai prima di risalire da sola, lasciandolo lì, in preda al forte vento che soffiava:” Isa, perfavore, vieni qua, parliamone!” ripetè più volte lui cercando di attirare la mia attenzione ma niente, in quel momento di lui non volevo saperne niente, niente di niente! Appena misi piede nella sala, un medico mi fermò, dicendomi che potevo recarmi in camera di mio fratello; vidi Nick e Kevin che scesero giù, probabilmente per capire cos'era successo tra me e Joe. Aprì lentamente la porta della camera e davanti ai miei occhi si posò una scena alquanto inquietante: Derek fermo immobile sul lettino, attaccato a tanti fili e l'unica cosa che si sentiva in quella stanza era il rumore dei macchinari in funzione. Una lacrima scese solitaria sulla mia guancia:” Vi lascio qualche attimo soli...” disse il medico chiudendo la porta dietro di se. Mi avvicinai lentamente al mio fratellone: Cielo...in che stato lo avevo ridotto! Era ricoperto di tagli di tutte le dimensioni. Mi inginocchiai accanto a lui e gli presi la mano:” Hey, Derek, mi senti? Sono Isa...ti prego dimmi che mi stai ascoltando perfavore...mi dispiace così tanto! E' tutta colpa mia! Se non fosse stato per...” ma il pianto mi interruppe per qualche attimo ma mi feci coraggio e ripresi a parlare, stringendogli forte la mano tra le mie:” Se non fosse stato per quel mio gesto impulsivo, per quello stupido litigio, tutto questo non sarebbe mai successo e tu non ti troveresti qui...” conclusi e scoppiai in lacrime,appoggiai la testa sul materasso e piansi...piansi tanto che non mi resi conto che passò circa un quarto d'ora da quando ero entrata! Non sentivo neanche il suo respiro, talmente era debole e l'unica cosa che mi tartassava le orecchie erano quei marchingegni che aveva attaccati addosso:” Adesso devi riposare...vorrei poter restare qui accanto a te, sempre se è possibile...” conclusi accarezzandogli una guancia. Uscii senza voltarmi nuovamente, parlai con il medico che mi consigliò di tornare a casa e riposare e che a Derek avrebbero pensato loro. Ero sola, i ragazzi dovevano essersi allontanati per parlare con Joe. Scesi giù e non trovai nessuno; desolata e solitaria mi incamminai verso la strada di casa, immersa nei miei oscuri pensieri ma il solo fatto di aver rivisto il mio adorato fratellino mi dava speranza, quella speranza che sarei finalmente tornata a sorridere nel vederlo nuovamente accanto a me. Soffiava un vento gelido che sussurrava delle parole sinistre; l'atmosfera non era delle migliori ma almeno la nostra casa non era distante da lì! Così, aprì la porta di casa, entrai e accesi la luce: la casa era silenziosa e sopratutto vuota! Chiusi la porta, levai la giacca e mi diressi direttamente in camera da letto; mi buttai così com'ero nel letto e cominciai a singhiozzare in quel maledetto silenzio! Poco dopo però sentii uno strano rumore, come se qualcuno stesse lanciando delle pietre alla mia finestra! Indossai la giacca per via del freddo terribile che faceva fuori e mi affacciai: era Joe!:” Cosa vuoi ancora?” dissi fredda:” Voglio che facciamo pace!” “ Ti ho detto che non voglio parlare per ora con te!” risposi acida e chiusi la finestra:” Io non me ne vado da qui fino a quando io e te non parliamo!” disse e si sedette a terra. Ad un primo momento non reagii a quelle parole ma mano a mano che passava il tempo, 5,10 minuti mi sentivo sempre più in colpa; lui era giù a morire dal freddo e io al caldo in casa! Così chiusi gli occhi rassegnata, scesi giù e lo trovai seduto a terra, tremante per il freddo:” Santo cielo, Joe, ma almeno una giacca potevi metterla!” dissi cercando di riscaldarlo:” Non me ne importava niente! Volevo solo vederti e credo che il mio piano sia riuscito!” rispose lui ogni tanto balbettando e mi teneva stretta la mano; la sua sembrava un piccolo cubetto di ghiaccio! Lo feci entrare e riscaldare, così gli preparai una buona cioccolata calda! Santo cielo, quel ragazzo era capace di compiere anche la peggiore delle follie per me! Che tesoro! ♥

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Capitolo 9
*** Capitolo 10 ***


Mi svegliai presto, potevano essere si e no le 8 del mattino. Mi stiracchiai e mi strofinai gli occhi; la luce del sole illuminava tutta la stanza rendendola di un atmosfera calda e piacevole! Sorrisi ancora ad occhi chiusi e mi girai nel lato in cui doveva tecnicamente dormire Joe. Aprì gli occhi ma lui non c'era! Diventai pallida in viso e cominciai a chiamarlo a gran voce:” Joee, Joee, dove seii??” urlai e lui arrivò lentamente con un vassoio pieno di tante delizie in mano:” Buongiorno principessa, dormito bene?” disse lui tenendo gli occhi sul vassoio, sperando di non far cadere niente e così di non combinare uno dei suoi soliti disastri:” Oh cielo, amore! E'...per me?” chiesi sorridendo:” E per chi dovrebbe essere se no, scusa?” ribattè lui poggiando il vassoio sulle mie gambe e sedendosi accanto a me, mi baciò dolcemente e sorrise:” Ma...mi hai fatto spaventare!” lo rimproverai triste:” Scusami tanto è che mi sono alzato presto perchè volevo farti questa sorpresa e non volevo che ti svegliassi!” si scusò lui ma lo accarezzai dolcemente e gli diedi un bacio in fronte:” Solo tu sei capace di fare tutto questo per me!” dissi e sorrisi; lui ricambiò, stava per baciarmi quando improvvisamente squillò il suo cellulare, sbuffò, prese il telefono e rispose:” Pronto?” “ Joe? Joe Jonas?” gli venne chiesto:” Si, sono io, chi parla?” “ L'ospedale! Abbiamo una notizia che credo le farà piacere! Il suo amico, Derek Carter, è fuori pericolo! Si è appena svegliato dal coma in cui si trovava!” “ DAVVERO???” urlò Joe pieno di gioia:” La ringrazio, la ringrazio con tutto il cuore!! Arriviamo subito!” chiuse di fretta e cominciò a urlare di gioia:” Amore che succede???” “ Tuo fratello Derek, si è svegliato ed è fuori pericolo!!” disse lui felice più che mai. Rimasi imbambolata per la notizia poi cominciai ad urlare per la felicità:” Non c'è un minuto da perdere!” ripresi posando il vassoio sul comodino e abbracciando Joe:” Si, hai ragione, preparati che andiamo subito!” continuò lui baciandomi velocissimo e si diresse fuori dalla stanza. In poco meno di 10 minuti eravamo tutti pronti così scendemmo da casa e a piedi ci dirigemmo in ospedale. Arrivammo in camera sua circa un quarto d'ora più tardi:” Possiamo vederlo??” chiesi al medico eccitata:” Certo, entrate pure!” rispose lui aprendoci la porta della camera di Derek. Entrai per prima e lo vidi lì, seduto sul letto che non vedeva l'ora di riabbracciarmi! Ci fu un attimo di silenzio....scoppiai in lacrime, corsi verso di lui e mi gettai tra le sue braccia:” Piccola Isa...cielo quanto mi sei mancata!” disse Derek cominciando a piangere anche lui:” Fratellone, ti voglio bene!!” risposi e lo abbracciai ancora più forte, ricambiata da lui:” Vi lascio soli....” sussurrò Joe sorridendo:” Mi dispiace, mi dispiace tantissimo, è tutta colpa mia, sono stata io a ridurti in questo stato!!” dissi guardandolo negli occhi:” No, sorellina, assolutamente! Non devi sentirti in colpa per niente! Inoltre è stata colpa mia non tua! Tu hai fatto la cosa che ritenevi giusta, sono io che ho reagito male e che ho scatenato tutto questo putiferio!” si scusò lui a sua volta, baciandomi la fronte:” Non mi lasciare mai, Derek, promettimelo! Non dovrai mai più lasciarmi!” dissi piangendo:” Te lo prometto, Isa, te lo prometto con tutto il mio cuore! Ma tu dovrai promettermi di non mentirmi mai, ok?” “ Ti voglio benee!” dissi e sorrisi piangendo:” Per sempre, piccola mia, per sempre!” rispose lui e mi asciugò le lacrime. Anche Joe, poco dopo, incontrò Derek:” Sono felice di vederti vivo e vegeto!” disse Joe:” Grazie per esserti preso cura di Isa in mia assenza!” rispose lui:” Non ti preoccupare, io per tua sorella darei anche la mia stessa vita!” rispose Joe avviciandomi a se dai fianchi:” Sono felice che vi amiate così tanto....te lo meriti sorellina!” disse Derek sorridendo:” Ho oppure no il fratello migliore del mondo??” dissi ancora più felice di prima. Passarono 3 giorni e la mattina del 4° Derek fu dimesso tranquillamente. Fortunatamente non aveva niente di grave, solo era pieno di graffi qua e là:” Hey, che ne dite se oggi venite da noi a pranzo! Mamma e Papà sarebbero molto felici di conoscervi!” disse Nick che era venuto con noi a prendere Derek:” Mi sembra un'ottima idea! Tu che dici, Isa?” “ Si...sono d'accordo, sempre se non rechiamo troppo disturbo!” “ Isa, non farti questo tipo di problema!” disse Joe seccato; gli feci una faccina da cucciolo smarrito tanto che lui si intenerì e mi baciò teneramente:” Perchè devi sempre colpire i miei punti deboli!” ribattè lui ridendo:” Perchè mi piace vederti carino e coccoloso!” risposi e tutti scoppiammo in una fragorosa risata. Ci dirigemmo tutti a casa Jonas, fecimo conoscenza con Denise e Paul, il padre dei Jonas. Era una famiglia a dir poco sensazionale....era bello, davvero bello vedere come tutti loro fossero così uniti...così perfettamente compatti insieme: Joe aiutava la madre a cucinare, Nick e Paul apparecchiavano e Kevin si occupava di badare al fratello più piccolo Frankie. Mi sentivo davvero bene quando mi trovavo con loro, mi sentivo finalmente in una famiglia e così credo anche Derek. Ci sedemmo a mangiare e Joe, ovviamente, come prima cosa, versò l'acqua su di se, bagnandosi tutto; scoppiai a ridere e lo aiutai ad asciugarsi:” Ma come fai a combinare sempre guai!!” “ Forse perchè ce l'ho nel sangue!” rispose lui facendo spallucce. Ad un tratto, sentendo tutte le risate che venivano dalla sala da pranzo, abbassai la testa triste:” Hey, tesoro, che ti succede?” “ No niente....è che mi suona diverso vedere una famiglia così bella come la vostra...così unita, così inseparabile..mentre io e Derek siamo soli...mia madre non c'è mai e mio padre....forse non esiste neanche!” “ Piccola...non devi più preoccuparti! Da oggi in poi saremo noi la tua nuova famiglia! Io mi prenderò cura di te, non ti farò mai mancare nulla e sopratutto riceverai quell'affetto che fino ad ora ti è mancato!” disse lui e mi abbracciò! In quel preciso istante mi sentivo come abbracciata da mio padre! Avevo una voglia matta di sapere chi era! Ma allo stesso tempo non volevo saperne niente di lui perchè ci aveva abbandonati e di me non gli era mai importato niente! Mi trovavo ad un bivio; un bivio che credo presto sarebbe svanito nel nulla!

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Bevve quella cioccolata in fretta e furia, come se in tutta la vita non ne avesse mai bevuta una; sorridevo a quella scena abbastanza esilarante; si era macchiato tutto per la velocità così accennai una lieve risata:” Che hai da ridere?” mi chiese lui abbassando la tazza e mostrando il risultato finale di quello che aveva combinato:” Aspetta, Danger, ci penso io!” risposi ridendo e presi un fazzoletto, mi avvicinai a lui e cominciai a pulirlo:” Sei sempre il solito combinaguai!” dissi mentre gli levavo tutte quelle macchie di cioccolata:” Almeno un po' ti sei riscaldato, a quanto vedo!” “ Si....mi è bastato solo vederti!” rispose lui accennando un lieve sorriso: ricambiai e mi alzai:” Ora va meglio!” ebbi il tempo di dire che lui mi prese da un braccio e mi fermò:” Piccola....dobbiamo parlare ora di cose serie!” disse lui in tono abbastanza serio:” Si...hai ragione....credo di aver esagerato comunque...capisco che tu l'hai fatto solo per non farmi soffrire e credo che la mia reazione sia stata troppo impulsiva, come è mio solito fare!” dissi sedendomi sulla poltrona e abbassando lo sguardo; lui mi riprese dal braccio e mi tirò verso di se, a pochi centimetri dalle sue labbra:” Anche io ho sbagliato..avrei dovuto essere sincero con te! Ma ti prometto che da oggi in poi tutto sarà diverso! Io voglio solo poterti stare accanto, vorrei solo poter vedere nel tuo viso una piccola risata o anche un lieve sorriso perchè quello è ciò che mi rende il ragazzo più felice del mondo: poter vedere l'amore della mia vita felice!” rispose lui avvicinandosi sempre di più alle mie labbra:” Adesso vorrei solo poterti dire....” e si bloccò, sfiorandomi leggermente le labbra:” Cosa?” chiesi sussurrando nell'attesa che avesse compiuto l'azione che si era prefisso di fare:” Che sei la cosa al quale tengo di più!” finì e mi baciò di colpo, lasciandomi sbigottita ma felice...felice di essere con lui, di averlo sempre lì al mio fianco. Non riuscivo a staccarmi da quelle labbra così dolci, così mi aggrappai al suo collo e continuai a baciarlo fino a quando non fu lui ad allontanarsi per primo:” Che ore sono?” chiesi riaprendo lentamente gli occhi:” Circa l'una!” rispose Joe sorridendo:” Sarà meglio che cominci ad avviarti verso casa, non vorrei che i tuoi fratelli e i tuoi genitori si preoccupassero:” Forse hai ragione...credo che i tuoi genitori dovrebbero arrivare a momenti ormai!” rispose lui, inconsapevole della situazione nella quale io e Derek vivevamo. Non risposi, abbassai solo la testa triste:” Hey, che ti succede?” mi domandò lui perplesso:” I miei genitori...non...verranno!” risposi con un fil di voce:” Perchè?” “ Perchè io e Derek viviamo soli qui...mia madre lavora lontano da qui, a Berlino, in Europa e mio padre.....bhè mio padre non c'è mai stato e non credo ci sarà mai...ci ha abbandonati quando ero appena nata!” dissi tutto d'un fiato e le lacrime spuntarono sole, come la rugiada al mattino sui petali dei fiori:” Io...non lo sapevo....mi dispiace così tanto...se lo avessi saputo non te lo avrei assolutamente detto!” si scusò lui, sentendosi mortificato per la frase fuori luogo che aveva pronunciato qualche istante prima:” Non fa nulla, tesoro, ormai ci sono abituata!” risposi e cercai di accennare un sorriso:” Io da qui allora, non mi muovo!” disse togliendosi la giacca che gli avevo prestato per tornare a casa:” Come??” chiesi perplessa:” Ho detto che rimango qui! Non ci penso minimamente a lasciarti sola nel centro di Los Angeles, una città grande e troppo pericolosa per una ragazza sola!” ripetè lui chiudendo la porta che era rimasta aperta:” E i tuoi?” “ Non ti preoccupare, li avviso subito!” rispose lui prendendo il telefono. Chiamò la madre, Denise si chiamava, e le disse che non sarebbe tornato per fare compagnia ad una persona speciale:” Amore, non devi preoccuparti per me, starò bene...” dissi cercando di dissuaderlo da quel suo intento:” Ho detto no!” concluse lui e si sdraiò sul divano:” Che fai?” “ Ovvio no? Mi sdraio nel mio lettino provvisorio” disse lui portando le mani sulla testa:” Ma...” “ Tranquilla, tesoro mio, starò comodo qui....” concluse lui sorridendo.Ricambiai il sorriso, andai in camera, presi delle coperte e gliele diedi:” Tieni...fa freddo e non vorrei che ti ammalassi!” dissi e mi sedetti accanto a lui, si mise seduto e mi abbracciò:” Sei unica...” disse e mi baciò. Era un po' appiccicoso nei miei confronti così mi allontanai sorridendo:” Amore mio, però non devi assillarmi così tanto...lo so che mi ami!” “ Scusa...è che ho bisogno di un po' d'affetto! Sono, diciamo, stato male tutto il giorno!” “ Cucciolo.....scusa, è colpa mia.....ma io ho paura..cerco di distrarmi, cerco di non pensare alla situazione che ci ha investiti, ma è difficile....è tanto difficile!” risposi e mi alzai triste:” Piccola, vai a dormire, sei stanca, te lo si legge in viso! Stai tranquilla, devi solo rilassarti, ok?” mi chiese:” Ci proverò....buonanotte tesoro” dissi baciandolo dolcemente; lui mi accarezzò il viso leggermente tanto da farmi venire i brividi che mi percossero tutta la schiena:” Buonanotte, Isa....mi raccomando, fai bei sogni...” rispose lui sorridendo, ricambiai e mi diressi in camera, mi sdraiai sul letto, mi coprii con le mie calde lenzuola e per la stanchezza, caddi in un sonno profondo. Fu una notte difficile da passare per una serie di eventi che accaddero. Verso le 2 circa cominciai ad avere un incubo..un incubo terribile: c'era Derek, che veniva verso di me:” Tu...sei stata tu che mi hai ridotto così! Tu sei la causa di tutto! Perchè dovevo avere una sorella così, non potevo rimanere figlio unico??” continuava a ripetere avanzando verso di me:” Ti prego Derek, smettila, non dire così!” gli urlavo contro ma lui proseguiva nel farmi ricadere la colpa di quello che era successo. Ad un tratto mi svegliai di colpo: non c'era nessuno lì, era tutto un sogno!!. Improvvisamente vidi Joe correre verso la mia camera:” Cos'è successo??” chiese spaventatissimo:” No, niente....un incubo...” risposi tranquillizzandolo. Stava per andare via quando lo fermai:” Rimani con me, per favore! Mi sento sola e ho paura che possa riavere quell'incubo!” “ Piccola....” disse lui avvicinandosi a me e accarezzandomi:” Non devi aver paura....adesso ci sono io qui accanto a te e stai sicura che con me non ti succederà niente!” concluse sdraiandosi accanto a me. Rimanemmo tutta la notte a dormire mano nella mano. Dormii serena, sapendo che c'era lui accanto a me e con la speranza che il giorno dopo ci sarebbe stata una svolta alla nostra situazione ♥

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


La giornata passò serena:” Elvis, vieni quii, ridammela subitooo!!” urlò ad un tratto Joe! Eravamo tutti in salotto e stavamo guardando un film: Kevin era seduto a terra e abbracciava Danielle, Frankie giocava silenzioso mentre Nick era seduto nel divano accanto a Derek e me:” Hey, ma che succede?” chiese Derek girandosi dalla parte da cui si udivano le urla; ad un tratto comparve Elvis con in bocca qualcosa ma con il buio della stanza non capimmo cosa fosse, poi subito dietro di lui Joe in pantaloncini corti, maglietta a maniche corte ( ed eravamo in Inverno perchè era fine Settembre) e scalzo! Scoppiammo tutti a ridere perchè capimmo che Elvis gli aveva rubato una scarpa e lui era sceso così come si trovava per riprenderla:” Vieni subito qui, cagnaccio!! Se ti prendo te lo faccio vedere io chi comanda!!” continuò Joe inseguendo il povero Elvis, che correva a perdifiato! Frankie, che stava ovviamente dalla parte del cane, corse in cucina e tornò con un secchio in mano:” Fuocooooooooooooo!” urlò e gettò il contenuto del secchio addosso a Joe. Sembrava un pulcino appena nato perchè all'interno del secchio di Frankie c'era acqua, acqua gelida! Fu tutto inzuppato, dalla testa ai piedi:” Frankie!!” lo rimproverò Nick:” Amore, tutto bene??” dissi raggiungendolo ma tenendo un sorrisino per la scena esilarante: tremava per il freddo causato da quell'acqua gelida:” Povero piccolo!” dissi spostandogli il ciuffo bagnato dagli occhi:” P-p-piccolo m-moccioso!” disse Joe balbettando in senso di vendetta verso Frankie:” Andiamo, se no rischi di prenderti un raffreddore allucinante!” dissi spingendolo e lo portai in camera! Gli diedi un asciugamano e lo aspettai fuori, il tempo che si fosse cambiato. Uscì poco dopo, finalmente asciutto:” Così va meglio!” disse lui sorridendo; risi ripensando alla scena così divertente:” Perchè ridi?? .........Aaaaaaaah, allora stai dalla parte di Frankie!!” disse lui offeso, mi diede le spalle e mise il muso; sorrisi perchè lui era incapace di tenermi il muso:” E' inutile che fai l'offeso! Non saresti credibile neanche se fosse vero!” risposi e mi avvicinai a lui lentamente. Lui continuò a tenermi il muso, tenendo gli occhi chiusi per evitare di guardarmi:” Va bene....l'hai voluto tu!” dissi e lo abbracciai dai fiachi poi improvvisamente.....cominciai a fargli il solletico:” Noo, amore, il solletico noo, ti pregoo!” urlava lui ridendo come un matto:” Mai sfidare Isa, la perfida!!” dissi ridendo e continuando a solleticarlo:” Vendettaaa!!” urlò lui e mi prese in braccio e mi buttò delicatamente a terra, continuando a farmi il solletico:” Va bene, pausa, stoop!” dissi con il fiatone per le troppe risate; lui si sdraiò a terra, proprio accanto a me:” Stiamo cercando di vedere un film qui!!” disse ad un tratto la voce di Nick che ci ordinava di stare zitti:” Scusateci!”urlò Joe ridendo:” Sei perfida, Isabel Carter!” riprese Joe girandosi verso di me:” Con me non si scherza, Joe Jonas!” risposi sorridendo; mi baciò dolcemente e mi abbracciò:” Ehm....tesoro....ti rendi conto che siamo sdraiati proprio sul corridoio??” dissi guardandomi attorno:” Uffa, perchè devi sempre rompere l'atmosfera!” sbuffò lui:” Non posso mai tenerti stretta tra le mie braccia, Uffii!” sbuffò nuovamente:” Dai, amore...senti, io ho un po' sonno e vorrei dormire, mi accompagni?” gli chiesi dolcemente, lui annuì, mi prese in braccio e mi portò in camera sua, mi adagiò dolcemente sul letto, prese una coperta calda, si sdraiò accanto a me e mi coprì:” Ora puoi riposare, tesoro....” disse accarezzandomi la guancia così mi accucciai a lui e sorrisi:” Ti amo.....” e mi addormentai quasi all'istante. Mi svegliai la sera, si e no verso le 9, e Joe era ancora lì, accanto a me: stava sorridendo..probabilmente stava sognando qualcosa che doveva fargli piacere....sorrisi a mia volta e mi alzai lentamente, gli mandai un bacio con la mano e scesi giù in cucina. Tutti stavano teneramente dormendo: Kevin abbracciava Danielle, Frankie abbracciando Elvis, Nick appoggiato al divano e Derek anche. Sorrisi alla scena poi improvvisamente qualcuno suonò alla porta di casa:” Chi potrà mai essere a quest'ora?” mi chiesi perplessa. Andai ad aprire e mi trovai davanti un uomo di mezza età, con i capelli scuri con qualche tocco bianco, una leggera barbetta e con una valigia in mano:” E' questa casa Jonas?” chiese l'uomo:” Si...chi cerca?” domandai gentilmente:” Una ragazza....dovrebbe avere più o meno la tua età...si chiama Isabel e mi hanno detto che il suo fidanzato abita qui e lui può dirmi dove abita questa ragazza!” rispose l'uomo. Mi insospettii, perchè chi doveva mai cercami?:” Come mai è venuto a cercare questa ragazza? Sempre se le va di rispondere....” “ Perchè.....è mia figlia!” rispose lui tutto d'un tratto. Rimasi shoccata! Quell'uomo doveva essere mio padre?? Mio padre che mi aveva abbandonato quando ero appena nata e ora mi cercava!!:” Lei....lei non può essere.....” “ Isabel? Isabel sei tu?” mi chiese vedendo la faccia perplessa:” Tu...tu sei mio padre!!!” dissi alzando la voce:” Figlia mia..” “ No...mio padre...tu non puoi essere mio padre! Lui mi ha abbandonata da piccola e non gliene mai importato niente di me!” dissi squadrandolo dalla testa ai piedi:” Isa...mi sei mancata tanto!” “ Vattene, non voglio vederti!!” “ Isa..ma che dici?” “ Io non ho mai avuto un padre! Perchè mai dovrei crederti?” “ Perchè io sono tuo padre, Isa! Mi sono pentito di averti lasciato così piccola e adesso, dopo averti visto assieme al tuo fidanzato in tv..” ma io lo interruppi:”E adesso che sono famosa vieni a cercarmi?? Vattene, sparisci dalla mia vista, traditore!!!” dissi arrabbiata e gli chiusi la porta dritto in faccia, mi poggiai ad essa e scoppiai in lacrime Derek, che aveva sentito le voci, si era svegliato e appena mi vide in quello stato, mi venne incontro:” Isa, che succede??” disse asciugandomi le lacrime:” C'è....c'è....” ma non riuscì a continuare perchè scoppiai di nuovo in lacrime. Derek, che voleva sapere di più di tutto quello che stava accadendo, aprì la porta e si trovò di fronte ancora la figura maschile:” Papà.....” disse sconvolto:” Derek...figlio mio....” sussurrò lui sorridendo. Fece per abbracciarlo ma Derek si allontanò:” Scusa, ma non voglio vederti nemmeno io, Brandon!” disse Derek chiamando per nome il proprio padre e chiuse la porta! Nostro padre era tornato a quale scopo??

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


“ Isa, ti prego, non piangere, non ne vale la pena!” disse Derek abbracciandomi forte:” Non ce la faccio Derek, è più forte di me!” risposi piangendo più forte di prima:” Ragazzi, aprite perfavore!! Lasciate che vi spieghi....” “ Non c'è nulla da spiegare!!” urlai disperata, svegliando anche il resto della famiglia Jonas:” Ti prego Isa, apri la porta!” urlava Brandon, così si chiamava mio padre, quasi disperato:” Vattene, lasciami in pace! Non voglio che ti intrometta nella mia vita! Non ci sei mai stato e non ci sarai mai! Non ti guadagnerai mai un posto nel mio cuore!” gli urlai e, facendomi largo tra la famiglia che mi si era avvicinata per via delle urla, corsi di sopra; anche Joe si era svegliato per le urla e guarda caso, appena misi piede al piano di sopra, mi fermai perchè lui era di fronte a me, mi gettai tra le sue braccia e piansi, piansi a dirotto:” Cielo, piccola, che ti è successo? Ho sentito le tue urla, mi hai fatto spaventare!” disse lui abbracciandomi forte:” Abbracciami, Joe, per favore! Allontanami da questo mondo falso! Ti prego!!” lo implorai guardandolo negli occhi:” Hey...stai tremando! Vuoi dirmi cos'è successo, dai!” mi chiese serio:” Alla porta c'è un signore che dice di essere mio padre e anche Derek lo ha riconosciuto come tale!” “ Davvero??” mi chiese lui:” Si...non solo mi ha abbandonato da piccola ma ora che sono famosa mi viene a cercare?? E' un traditore!!” risposi e lo abbracciai ancora più forte:” Non ti preoccupare, tesoro, cerca di stare tranquilla, così mi fai spaventare! Stai tremando peggio di una foglia!” rispose lui tenendomi stretta a se:” Vorrei, vorrei tanto, credimi, ma non ce la faccio! Il solo pensiero che mio padre, o almeno l'uomo che dice di esserlo, si è presentato davanti ai miei occhi, non mi da pace! Io voglio solo una vita normale e questa vita voglio viverla nel modo più sereno possibile!” replicai:” Lascia che almeno io parli con lui...” disse lui guardandomi negli occhi:” Perchè?” gli chiesi asciugando le lacrime:” Solo per vedere cosa vuole da te!” disse:” Andrà tutto bene!” continuò, mi accarezzò la guancia, mi diede un bacio in fronte e scese diretto verso la porta d'ingresso:” Isa??” disse Brandon vedendo la porta di casa aprirsi improvvisamente:” No...sono il fidanzato di sua figlia, mi chiamo Joe e vorrei sapere, perchè è venuta a cercarla?” chiese Joe diretto, con Nick, Kevin e Derek dietro di lui:” Io...io sentivo la mancanza dei miei figli, della mia famiglia! E' vero, ho sbagliato, ho sbagliato tanto nei confronti di Derek ma sopratutto di Isabel! L'ho abbandonata appena nata così l'ho costretta a crescere senza un padre che la consigliasse nei momenti di difficoltà, che la confortasse e sopratutto che le desse l'amore che ogni figlia desidera dal proprio padre! Vorrei solo che lei mi perdonasse!” disse Brandon e Joe vide una lacrima scivolargli in viso; abbassò la testa e si girò verso i fratelli:” Nick...chiama Isa....” “ Joe...” “ Ti prego Nick, chiamala! Devo parlarle!” continuò Joe imperterrito. Nick salì su e mi trovò poggiata alla porta, seduta a terra triste:” Hey, sorellina, tutto bene?” disse Nick accennando un sorriso; provai a ricambiare ma niente:” Joe vuole parlarti...dice che è importante!” “ Se riguarda mio padre, digli che non voglio saperne niente di lui!” risposi seria:” Ti prego Isa, cerca di ragionare! Magari vuole solo chiederti perdono del comportamento che ha assunto nei tuoi confronti!” “ Non me ne importa niente! Lui mi ha abbandonata quando ero appena nata e questo ad un padre non si può perdonare!” fu l'ultima cosa che dissi, poi andai in camera di Joe e chiusi la porta in faccia a Nick:” Isaa!!” continuava a chiamarmi lui ma invano così scese da Joe che mi aspettava:” Allora?” “ Non vuole saperne!” rispose Nick triste:” Devo parlarle io!” rispose Joe dirigendosi verso le scale ma Nick lo fermò:” Si è barricata in camera tua e non vuole uscire!” disse ancora Nick:” Bene...a mali estremi, estremi rimedi!!” replicò Joe, uscì da casa, si diresse sotto la finestra della sua camera e trovandosi lì un albero abbastanza alto che conduceva proprio alla finestra della sua camera, cominciò ad arrampicarsi sempre più in alto, tanto che arrivò in camera sua, aprì la finestra semi-aperta e si buttò dentro, cadendo a terra:” Joe!! Che ci fai qui!!” dissi appena lo vidi a terra:” Sono venuto a prenderti!” rispose lui alzandosi lentamente:” Se pensi di portarmi da mio padre, ti sbagli di grosso!” dissi arrabbiata:” Isa, perfavore ascoltami...” “ Non voglio sentire storie! Così ho deciso e così farò!” ribattei e gli girai le spalle, allora lui, nervosamente, si avvicinò a me, mi girò di scatto e mi tenne ferma dalle braccia:” Io non voglio che tu abbia per sempre risentimento verso di lui! Da quello che mi ha detto sembra sincero, le parole gli vengono direttamente dal cuore e secondo me dovresti dargli una possibilità!” disse lui guardandomi dritto in viso: restammo così qualche attimo, tanto che lui mollò la presa che aveva su di me e avvicinò la mano alla mia guancia, la sfiorò delicatamente e mi chiuse gli occhi:” Non posso vederti triste, lo sai!” sussurrò e mi prese l'altra mano, stringendola forte alla sua. Si avvicinò sempre di più, mi baciò prima la guancia, poi la fronte e poi le labbra:” Va bene...mi hai convinta! Ma lo faccio solo per te!” dissi sorridendo e lui ricambiando, mi condusse giù dove mi trovai faccia a faccia con mio padre:” Cosa vuoi, dai!” dissi sbuffando:” Voglio solo il tuo perdono, niente di più!” disse lui e si inginocchiò di fronte a me, mi prese le mani e le strinse:” Ti prego, figlia mia, perdonami....” disse con un viso abbastanza pietoso:” Isa...credo che le sue parole siano sincere! Credo che tu debba dargli una chance!” disse Kevin esortandomi a perdonarlo:” Sono d'accordo con lui! In fondo è sempre tuo padre!” rispose Nick:” Voi non potete capire...voi non avete affrontato la nostra situazione!” disse Derek serio:” Qui l'unica che può prendere una decisione sei tu!” disse infine Joe vicino a me. Qual'era la cosa migliore da fare: perdonarlo o ritenerlo traditore?

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Rimasi qualche attimo in silenzio ad osservare quello che stava accadendo: Nick, Kevin e Joe mi guardavano fissi, con la speranza che prendessi la giusta decisione mentre Derek si era allontanato un attimo:” Io...io ho sofferto tanto nella mia vita...l'unico che si è davvero preso cura di me in tua assenza e di mamma è stato Derek...lui è stato come un padre per me...quel padre che a me è mancato! E adesso uno si presenta alla mia porta e dice:” Ciao Isabel, sono tuo padre, perdonami!”...dopo 17 anni di sofferenza pretendi davvero che io ti dia il mio perdono così facilmente?? Ebbene, ti sbagli di grosso! Ci vorrà molto più di questo per farti perdonare, dovrai fare molto di più perchè io ti possa chiamare papà!” dissi seria, girai le spalle e me ne andai:” Isa, aspetta!” disse Kevin ma Joe lo fermò:” Lasciala andare....ha bisogno di stare un po' sola, tra se e se, magari così comincerà ad avere le idee più chiare!” rispose Joe sospirando:” Intanto....lei, signor Carter, vuole entrare?” disse Nick invitando Brandon ad entrare:” No, ragazzi, grazie, preferisco andare in hotel, visto che per ora mia figlia non vuole saperne niente di me, non c'è motivo che io rimanga qui!” rispose Brandon, prese la valigia da terra e si incamminò verso il centro di L.A; Nick lo osservò fino a quando non si vide più per la lontananza, chiuse la porta e si girò verso i fratelli:” Cosa possiamo fare per aiutarli?” disse Kevin preoccupato per la situazione:” Non lo so...sono preoccupato per Isa....” disse Joe guardando le scale per arrivare al piano di sopra:” Io forse un'idea ce l'avrei!” disse ad un tratto Derek che si era avvicinato ai tre Jonas:” Dicci, Derek, siamo tutti orecchi!” disse Nick curioso:” E se la facessimo partecipare a qualche concorso canoro? Magari invitiamo anche pa...cioè Brandon!” si corresse immediatamente; si vedeva che anche a lui mancava la presenza di suo padre e aveva contro di lui dei forti risentimenti:” E quindi?” chiese Nick incuriosito:” Le facciamo capire che lui tiene tantissimo a lei e così magari qualcosa si sbloccherà tra di loro!” concluse Derek accennando un sorriso:” Amico, sei un vero genio!” disse Joe dando una pacca sulla spalla al cognato:” Capisco quello che Isa prova al momento e non voglio che anche a lei nasca quel risentimento nei confronti di Brandon che ora tormenta me!” disse Derek serio e si allontanò dai ragazzi; Joe lo guardò con tristezza perchè vedeva in lui il mio riflesso se non avessero immediatamente agito per risistemare le cose:” Ragazzi, sentite, io non ce la faccio più, vado da lei e la porto fuori a fare qualcosa, voi nel frattempo cercate qualche concorso canoro e la iscrivete, al resto penso io!” disse Joe, prendendo la giacca e le chiavi della macchina, salì di sopra e bussò in camera sua:” Chi è?” la mia voce risuonò fuori:” Amore, sono io, esci, perfavore, l'uomo è andato via e io ho bisogno di vederti!” disse Joe convincendomi ad uscire; aprì la porta e lo trovai in tutta la sua magnifica bellezza:” Ma...perchè hai la giacca e le chiavi?” “ Andiamo, voglio portarti fuori, usciamo!” rispose lui di fretta, mi prese per mano e mi trascinò letteralmente fuori:” Amore, ma sono le 9 e mezza di sera!” ribattei:” Lo so, ma in centro i negozi chiudono tardissimo!” rispose lui sorridendo:” Noi andiamo, ciaoo!” disse ai presenti e chiuse la porta:” Joe, ma sei impazzito!” replicai stupita:” No, piccola, sono solo preoccupato per te e quindi ho intenzione di far tornare in quel visino angelico il sorriso!” rispose lui, mi fece accomodare in macchina e partimmo alla velocità della luce. Mi condusse prima in centro e facemmo per circa 1 ora shopping! Mi divertii tantissimo, anche perchè lui continuava a rendersi ridicolo per farmi ridere e ci riusciva alla grande:” Posso uscire?” disse lui dal camerino:” Sto aspettando solo te, amore!” risposi sorridendo; era riuscito in poco tempo a farmi tornare il sorriso e a farmi dimenticare dei brutti momenti passati poco prima! Uscì dal camerino e si presentò con una camicia bianca panna, pantaloni neri e sopra una giacca nero lucido: aveva anche una cravatta nera abbinata al completo:” Santo cielo....” fu l'unica cosa che riuscì a dire appena lo vidi vestito da angelo:” Allora?? Come sto??” mi chiese sistemandosi il colletto della giacca:” Amore, stai d'incanto! Ma...mi domando..perchè siamo venuti proprio qui?? Non hai impegni importanti come presentazione film, concerti e roba varia...” dissi perplessa:” Non si sa mai, può succedere di tutto in pochi giorni!” esclamò lui sorridente; quel sorrisino furbo non mi convinceva molto, secondo me stava tramando qualcosa alle mie spalle:” Bene, io prendo questo mentre tu...tu non hai vestiti eleganti da mettere!” disse lui:” Ma, non mi servono, tesoro!” risposi sorridendo:” Io invece ho intenzione di regalartene uno ma che sia davvero spettacolare! Ma lo devi scegliere tu, sai, io non capisco niente di moda femminile!” rispose lui facendo spallucce; risi e annuii. Ci dirigemmo al reparto di abiti femminili, Joe chiamò una commessa ( gentilissima e dolcissima) che mi aiutò a scegliere un vestito: era bellissimo! Tutto nero pieno zeppo di strass e brillantini vari; inoltre aveva all'altezza della vita un ricamo molto paricolare, motivo astratto ma molto suggestivo! Fu l'unico vestito che mi colpii particolarmente, così lo provai e appena uscii dal camerino, Joe rimase a guardarmi a bocca aperta:” Come sto?” dissi estasiata, girando su me stessa:” Sei meravigliosa, divina, fantastica! Non trovo aggettivi giusti che si addicano a te e alla tua bellezza!” rispose lui sorridendo. Sorrisi timidamente e così acquistammo tutto per un totale di 968 $ e tornammo a casa:” Oh cielo amore, ti ho fatto spendere un patrimonio! Mi dispiace così tanto!” mi scusai vedendo lo scontrino degli abiti:” Amore...dimentichi che per renderti felice, per me non ci sono limiti che tengano!” rispose lui senza distogliere lo sguardo dalla strada:” Sei unico....” risposi sorridendo. Arrivammo a casa mia e mi accompangnò fino alla porta:” Siamo arrivati...” dissi felice aprendo la porta ma prima che potessi girare il pomello, Joe mi abbracciò da dietro e mi tenne stretta a se:” Hey...che hai?” sussurrai vedendolo sorridente:” Volevo abbracciarti....” si giustificò lui e cominciò a baciarmi la guancia; sorrisi e chiusi gli occhi, mi girai verso di lui e lo baciai sulle labbra:” Così va meglio....” dissi vedendolo ancora più sorridente di prima! Appena entrammo, notammo Derek con un foglio in mano e una penna:” Hey fratellino!” dissi facendo entrare Joe:” Ciao, Isa, senti, vieni qui, devi firmare qui, mi è arrivata questa lettera e hanno bisogno della tua firma” “ Perchè?” chiesi perplessa:” Tu fallo e basta, fidati di me!” rispose Derek. Firmai inconsciamente e lui sghignazzò:” Che c'è?” chiesi inconsapevolmente:” Bene, adesso sei ufficialmente iscritta al concorso canoro che si terrà tra 3 giorni allo stadio di L.A!” disse Derek:” Cosa hai fatto??? Joe, tu lo sapevi??” dissi agitata:” Si, e volevo che fosse una sorpresa!” rispose lui; rimasi imbambolata per la sopresa! Altro che sorpresa, come si affrontava un concorso canoro??

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


“ Scusa una cosa, non ho afferrato bene, quanto tempo ho esattamente per prepararmi a questo concorso??” chiesi incuriosita:” 3 giorni incluso stasera!” rispose prontamente Derek chiudendo l'iscrizione in una busta pronta per essere consegnata a chi di dovere:” Noo, voi siete impazziti! Voi siete matti! Non posso partecipare ad un concorso così di punto in bianco, dove ci saranno milioni di ragazzi più bravi di me e sopratutto che appena mi vedranno, mi rideranno in faccia!” conclusi cercando di scappare in camera mia, sperando che tutto quello che fino ad ora, a parte la bellissima serata con Joe, fosse solo un brutto sogno, soltanto che lui si piazzò davanti a me, impedendomi in qualsiasi modo di proseguire:” Amore, ascoltami, almeno una volta!” disse lui spostandosi a destra e a sinistra per impedirmi il passaggio:” Lasciami, ti ho detto di lasciarmi!” continuai a ripetere ma lui mi fermò e mi baciò di colpo, lasciando a dir poco spiazzata:” Ascoltami...devi stare tranquilla! Ho già pensato a tutto! Scriverò la canzone che canterai al concorso, ti farò da tutor e ti aiuterò a vincere, dovessimo metterci tutti e tre i giorni, 24 ore su 24, costi quel che costi!” concluse Joe lasciandomi e avvicinandosi a Derek, prese la busta e la conservò nella tasca della sua giacca:” Joe ha ragione...Isa, io ti ho sentito cantare e vedo che a memorizzare un testo impieghi pochissimo tempo! Io confido in te, sorellina, so che ne sei capace! Ti prego, fallo per me almeno!” replicò Derek implorandomi: entrambi ragazzi mi guardavano con occhi dolci, nella speranza di convincermi:” Perchè tutto questo deve capitare per forza a me!!” pensai tra me e me:” Possiamo tentare!” “ Grazie...” disse Joe ma lo interruppi:” Ma... ad una condizione! Se entro questi tre giorni non riesco ad imparare il testo della canzone, non parteciperò, chiaro??” dissi puntando il dito contro di lui, che ricambiò con un sorriso, abbassò la mano e mi baciò:” Splendida come te non c'è nessuno, baby!” disse lui e mi abbracciò:” Bleah!” rispose Derek vedendo tutte quelle che lui definiva ” Smancerie da coppiette”:” Oh avanti, Derek, non fare lo sciupa momenti romantici!” dissi girandomi verso di lui:” Ma se proprio avete intenzione di coccolarvi da bravi fidanzatini, cercate di farlo lontano da me, di grazia!” rispose lui serio:” Gli serve una ragazza!” dissi a Joe sorridendo furbescamente:” Non mi serve nessuna ragazza!” ribattè Derek:” Gli serve una ragazza!” esclamammo io e Joe contemporaneamente e scoppiammo a ridere, Derek sbuffò e si diresse in camera:” E' un eterno bambino!” disse Joe sorridendo:” Mi hai tolto le parole di bocca!” risposi e lo baciai dolcemente. Il giorno successivo, mi svegliai con lo squillo del mio cellulare:” Pronto?” “ Tesoroo, sei sveglia??” disse l'interlocutore che ovviamente era Joe:” Grazie a te, si!” risposi sarcastica:” Scusamii, non volevoo, è solo che ero troppo eccitato e dovevo dirti una cosa subito!” “ Subito, subito?? Proprio alle 7 del mattino devi dirmela?” chiesi sbadigliando:” Si perchè sono rimasto sveglio tutta la notte per scrivere la canzone per te e credo proprio che il mio sacrificio non sia stato inutile! Anche Nick è rimasto davvero colpito di questa canzone, quindi significa che per te andrà benissimo!” esclamò lui su di giri:” E come si chiama?” chiesi strizzando gli occhi e alzandomi dal letto:” When I look at you!” rispose lui ormai in preda alla gioia:”Il nome promette bene!” risposi cominciando a camminare verso la cucina solo che non vidi un cuscino che si trovava a terra e inciampai, facendo un rumore terribile:” Tesoro, tutto ok??” chiese Joe preoccupato:” Si, si, tutto bene, mi sento solo dolorante!” risposi cominciando a ridere per la caduta buffa appena effettuata:” Sei una Danger, proprio come il tuo degno ragazzo!” disse lui cominciando a ridere e io di seguito. Ci incontrammo qualche ora più tardi a casa sua, pronti per provare questa nuova canzone:” L'ho scritta pensando a te, solo ed esclusivamente a te!” disse lui facendomi entrare in sala prove:” Sei un vero angelo!” risposi e gli accarezzai la guancia, lui chiuse gli occhi e mi avvicinò a se, abbracciandomi dai fianchi:” Amore, non abbiamo tempo per coccolarci, dobbiamo lavorare!” sussurrai dolcemente ma lui non mi ascoltò, mi strinse ancora di più tra le sue braccia e mi baciò a ripetizione sulle labbra, accarezzandomi anche i capelli:” Dai amore, dobbiamo metterci a lavoro!” ripetei allontanandomi dalle sue labbra:” Hai ragione, hai ragione!” disse lui riprendendosi e alzandosi le maniche, pronto per cominciare il lavoro:” Bene, mi fai sentire questa canzone?” gli chiesi sedendomi su una sedia:” Subito, madame!” rispose lui sorridendo, prese la chitarra, si sedette di fronte a me e cominciò a cantare: Everybody needs inspiration Everybody needs a song Beautiful melody, when the night's so long Cause there is no guarantee That this life is easy (Yeah) When my world is falling apart, when there's no light to break up the dark That's when I, I, I look at you When the waves are flooding the shore and I can't find my way home anymore That's when I, I, I look at you When I look at you I see forgiveness, I see the truth You love me for who I am like the stars hold the moon Right there where they belong and I know I'm not alone (Yeah) When my world is falling apart, when there's no light to break up the dark That's when I, I, I look at you When the waves are flooding the shore and I can't find my way home anymore That's when I, I, I look at you You appear just like a dream to me Just like kaleidoscope colors that cover me All I need every breath that I breathe Don't you know you're beautiful You appear just like a dream to me Appena finì di cantare, fece un sospiro per riprendere fiato:” Allora, che ne dici?” chiese; rimasi senza parole! La canzone era a dir poco stupenda, meravigliosa, sublime:” Amore....non credo di essere capace di cantare questa canzone!” “ Perchè, non ti piace??” chiese lui prendendomi le mani:” No, no, assolutamente! E' proprio perchè è una canzone meravigliosa che non sono degna di poterla cantare! Non trasmetterei lo stesso sentimento che dai tu quando canti!” dissi abbassando la testa:” Non dire così Isa! Io l'ho scritta pensando a te, perchè sono le sensazioni che sento quando ti vedo e quando sei accanto a me! Se tu provi lo stesso stando accanto a me, non devi far altro che lasciarle libere!” “ Io provo questo e molto altro ancora per te!” risposi e mi poggiai alla sua spalla:” Allora lasciati andare...vedrai che quando i tuoi sentimenti avranno il sopravvento, tutto diventerà più semplice!” concluse lui dandomi un bacio in fronte:” Avanti proviamo!” disse ancora e mi diede il microfono. I tre giorni passarono in fretta; Joe era un tutor meraviglioso: mi dava ottimi consigli, mi diceva cosa dovevo fare per cantare bene, davvero un perfetto insegnate. Anche Derek sentendomi cantare, rimase abbagliato dalla perfezione e dalla bellezza della canzone scritta da Joe! Nick e Kevin ogni tanto venivano ad assistere compiaciuti e si complimentavano con il fratello dell'ottimo insegnamento che mi stava dando. Il giorno del concorso giunse in fretta, troppo in fretta. Già alle 15.00 eravamo dietro le quinte e io, Joe, Nick, Kevin, Danielle, Derek, Denise e Paul eravamo tutti eccitati ed emozionati:” Amore, e se non dovessi farcela?” chiesi a Joe stringendogli la mano:” Ce la farai! Hai cantato quella canzone più di mille volte e l'hai fatta ogni volta sempre meglio! Non sbaglierai, anzi andrai più che alla grande perchè io e anche loro...” disse indicando la famiglia:” Crediamo in te!” finì e mi abbracciò:” Come farei senza di te?” chiesi tenendomi stretta a lui:” Per te ci sarò sempre, ricordalo, piccola mia!”. Solo che improvvisamente qualcuno si avvicinò a noi:” Tu che ci fai qui??” chiesi all'uomo:” Sono venuto per sostenere mia figlia!” rispose lui. Avete capito di chi si tratta?

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


“ Sei venuto qui per rovinarmi la serata o che altro??” dissi tenendo dentro di me la rabbia che provavo contro quell'uomo:” Sono qui solo per sentirti cantare, per vedere la mia bambina esibirsi!” ribattè lui serio, come se quella provocazione da parte mia non l'avesse neanche scalfito:” Io non sono la tua bambina, non sarò mai la tua bambina chiaro??” cominciai ad urlare infastidita dalla sua presenza:” Isa, perfavore calmati, non urlare!” disse Joe tenendomi dalle braccia mentre cercavo di liberarmi:” Joe, lasciami! Ti ho detto di lasciarmi!! Voglio solo che se ne vada e che non si faccia più rivedere!” risposi arrabbiata:” Andiamo, signor Carter...” disse Kevin allontanandolo da me:” Perchè devi reagire così ogni volta, me lo spieghi, accidenti!” disse Joe arrabbiato tenendomi dalle braccia:” Perchè tu non sai cosa significa non avere un padre!” risposi liberandomi di scatto:” Ma dagli almeno una possibilità!” ribattè Joe:” Quindi tu sapevi che lui sarebbe venuto qui??....Aspetta....ora mi è tutto più chiaro!! Mi avete iscritto a questo concorso solo per farmi fare pace con lui!!” dissi sconvolta di quello che stavo dicendo:” Isa, noi lo abbiamo fatto solo per il tuo bene!” spiegò Derek facendo un passo avanti ma lo bloccai:” Non c'è bisogno che spieghiate! Io...sono davvero delusa da tutti voi! Specialmente da te Joe!” proseguii indicandolo:” Potevo aspettarmelo da Derek, da Nick o Kevin ma non da te! Tu che continui sempre a ripetere che mi ami e poi, quando ti chiedo di fare una cosa, fai completamente l'opposto!! Che razza di amore è questo, spiegamelo!” dissi e mi trattenni le lacrime a stento:” Isa...io....io l'ho fatto solo per il tuo bene, credimi!” disse lui e si avvicinò a me:” Stai fermo e non ti avvicinare! Ne riparliamo quando finirò di esibirmi e sopratutto di essere fischiata da tutti per l'orrenda esibizione!” risposi e mi avviai da sola, lasciando tutti spiazzati per la mia reazione. Joe era il più sconvolto; dentro di se, circolavano mille emozioni, non sapeva cosa fare né cosa dire! L'unica cosa di cui era certo e che non riusciva a trattenere le lacrime:” Ho combinato un disastro! Che cosa credevo di fare?” disse asciugandosi le lacrime:” Dai Joe, rilassati, vedrai che appena avrà cantato, si sentirà meglio e chiarirete!” rispose Nick mettendo una mano sulla spalla del fratello:” Lo spero, credimi! Lo spero con tutto il mio cuore!”. Nel frattempo Kevin aveva fatto accomodare Brandon in tribuna, in un modo tale che se avessi dovuto guardare tra il pubblico, lui non si sarebbe visto. Dietro le quinte, ero agitata non solo per l'esibizione, ma anche per tutto quello che era successo:” I dilettanti piagniucoloni qui non dovrebbero partecipare!” disse ad un tratto una voce femminile; alzai lo sguardo e vidi una ragazza bionda, di media statura con due occhi azzurro cielo che mi fissava:” Come scusa??” dissi perchè non avevo ascoltato quello che aveva detto:” Ho detto che le dilettanti piagniucolone non dovrebbero partecipare a questi concorsi!” ripetè lei con tono da strega:” Mi stai dando della dilettante??” risposi fredda:” Si, perchè, che altro sei?? Ti definiresti cantante?? Ti ho sentita poco fa e sinceramente la canzone fa letteralmente pena!” ribattè lei:” E sentiamo, tu chi saresti??” ripetei:” Mi chiamo Janet!” rispose lei guardandomi con aria di sfida:” Non ti preoccupare, ci sarà sicuramente il premio di consolazione per te visto che il primo lo vincerò io!” disse ancora lei e sorridendo si allontanò:” Lo vedremo!” le dissi e più agitata che mai continuai a provare la canzone. Improvvisamente il presentatore diede il via alla gara: c'erano davvero tanti cantanti davvero bravi! Sia io che Janet ci esibimmo ed entrambe ricevemmo un applauso enorme dal pubblico. I ragazzi, e in particolar modo Joe, erano eccitati ma tristi per quello che era successo:” Speriamo bene!” pensò Joe tra se e se vedendo che stavano per essere annunciati i finalisti: erano 4 tra cui sia io che Janet:” Sfida all'ultimo sangue!” disse lei vicino a me:” Non piangere quando vincerò il premio!” ribattei accennando un sorrisino e lei mi guardò infastidita: cantò una canzone che si chiamava Can't be tamed. Mentre cantava, il presentatore si avvicinò a me:” Quale altra canzone hai a disposizione?” “ Nessuna!” risposi perplessa “ Come nessuna?? Non lo sapevi che per partecipare bisogna avere 2 canzoni!” rispose il presentatore così diventai pallida in viso:” Oddioo, e ora come faccio??” pensai ma improvvisamente mi venne un lampo di genio:” Ce l'ho una canzone non si preoccupi” risposi sorridente. Janet, terminata l'esibizione uscì e mi sbattè contro:” Ci vediamo dopo!” disse con aria viziata:” Ed ecco a voi Isabel Carter!” e un applauso mi accolse; cominciai a cantare una canzone che cantavo sempre quando lavoravo al bar! Si chiamava Fly to your heart. Nella tribuna, Brandon e Joe piangevano come due bambini: si erano commossi per la canzone e per come la stavo cantando! Anche io a fine canzone mi commossi perchè pensavo a Joe e mi dispiaceva tanto di averlo trattato così male, anche perchè mentre cantavo, pensai a lungo a tutto quello che era successo e capii che tutto quello che lui aveva fatto era solo per non distruggere ancora di più il rapporto tra me e mio padre così, prima che fosse annunciato il vincitore, lo chiamai al cellulare e insieme a Nick, scese di corsa e mi abbracciò, piangendo:” Mi dispiace! Ti ho trattato malissimo!” dissi abbracciandolo forte:” Sono io che ti chiedo scusa, sono un vero idiota!” rispose lui e mi baciò:” Ci sono anche io, ricordate??” disse Nick disturbandoci. Scoppiammo a ridere e improvvisamente fui chiamata sul palco per annunciare chi era il vincitore:” Il vincitore è...............ISABEL CARTER!”. Rimasi di stucco!! Potete immaginare cosa successe dopo: urla, festeggiamente, champagne e lacrime a non finire! Purtroppo non avevamo più considerato Janet:” Te la farò pagare, piccola mocciosa da strapazzo!” pensò lei tra se e se e quando si svuotò lo stadio dove si era tenuto il concorso, si avvicinò a due ragazzi della manutenzione e gli comunicò qualcosa, dandogli anche una grossa somma di denaro! Passarono 3 giorni e in casa Jonas regnava l'allegria: io e Derek avevamo deciso di passare qualche giorno con loro, anche perchè abitavamo a debita distanza gli uni dagli altri. Quel preciso giorno, io e Joe, verso le 11 del mattino, ci trovavamo in sala d'incisione causa: improvvisa canzone per un video! Eravamo soli, anche perchè Joe se la cavava bene da solo e sapeva far funzionare tutto:” Vado un secondo di là, a prendere delle cose, tu intanto, tesoro, ripassa la canzone che ora incidiamo!” disse lui sorridente e si allontanò: nello stesso identico momento, due ragazzi, nonché quelli della manutenzione del concorso e quindi pagati da Janet, versarono della benzina all'esterno della stanza e diedero fuoco. On poco più di 10 secondi la stanza si riempì di fumo e fiamme e i pompieri arrivarono in men che non si dica e tirarono fuori Joe che aveva notato il fumo e voleva venirmi a prendere; avevano anche avvertito i ragazzi che si erano precipitati sul luogo. Un palazzo interamente divorato dalle fiamme:” Aiutoo, aiutatemi, vi pregoo!” cominciai ad urlare! Il fumo mi riempiva i polmoni e tossivo sempre di più:” Lasciatemi, perfavore, c'è la mia ragazza dentro! Lasciatemi!” continuava ad urlare Joe e nessuno riusciva a fermarlo:” Joeee, figliolo fermati!” urlava Denise piangendo! Joe, non ascoltando nessuno, si liberò dalla presa del pompiere e si gettò tra le fiamme, nella speranza di trovarmi ancora viva:” Joeeee, torna indietrooo!” urlò Denise che svenne vedendo il figlio rischiare la vita:” Aiutooo, aiutatemii, vi supplicoo!” urlavo ancora di più ma le forze mi vennero a mancare e svenni. Joe, che sapeva dove mi trovavo, si diresse subito lì e nel frattempo, essendo le fiamme alte e impetuose, lo ustionarono in varie parti del corpo:” Isaaa, Isaa, dove seii??” continuava a ripetere ignorando il dolore; fortunatamente mi trovò prima che fosse troppo trardi, anche se svenuta, mi prese in braccio e mi portò verso l'uscita. Il palazzo crollò in modo devastante, causando a tutti presenti un terribile shoc:” Noo!!” urlò Derek piangendo disperato:” Isaaaa!” urlò ancora più forte: Denise svenne di nuovo e Paul la prese al volo; Nick e Kevin non pronunciarono una sola sillaba! Non potevano credere di aver perso il loro fratellino ma improvvisamente due figure presero forma tra il fumo: Joe, che zoppicava per via delle varie bruciature, con me svenuta in braccio! Riuscì a malapena ad allontanarsi dalle macerie che cadde a terra, ansimante e dolorante: mi aveva salvato rischiando la sua vita per me! Questa era la prova che il suo amore per me valeva più della sua stessa vita!!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Ci vennero immediatamente a soccorrere: eravamo completamente ricoperti di fumo nero e bruciature causate dalle fiamme. Nick e Kevin si diressero da Joe, Paul cercava di far riprendere Denise e annunciarle che il suo figliolo era sano e salvo ed era anche un eroe mentre Derek venne da me:” Isa, per l'amor del cielo, svegliati!” disse lui sollevandomi da terra e dandomi dei leggeri schiaffetti sulla guancia; nel frattempo i ragazzi, che si erano diretti dal loro amato fratellino, si avvicinarono a lui e cercarono di aiutarlo:” Santo Cielo Joe, stai bene??” disse Nick, il più sensibile fra i tre, e si inginocchiò accanto a Joe che nel frattempo era sdraiato a terra, respirava affannosamente, tossiva per via di tutto il fumo che gli era entrato nei polmoni e cercava di trattenere il dolore che gli provocavano le varie bruciature:” Chiamate un'ambulanza!!” urlò Kevin ad un pompiere ma Joe lo bloccò:” No, Kevin, sto bene! Non ho bisogno di aiuto! Dov'è Isa??” chiese cercando di alzarsi solo ma ricadde a terra:” Joe, ma tu non ti reggi nemmeno in piedi, non puoi rimanere in queste condizioni! Dobbiamo portarti in ospedale!” ribattè Kevin cercando di alzare il fratello da terra:” Ho detto che sto benissimo! Voglio solo vedere Isa!” ribattè Joe aggrappandosi alle braccia dei fratelli e strizzando forte gli occhi per trattenere il forte dolore:” Joe...sei un eroe!” disse ad un tratto Nick mentre camminavano verso me e Derek, Joe si girò verso di lui e accennò un lieve sorriso, con le ultime forze che gli erano rimaste. Intanto Derek provò a svegliarmi ma inutilmente; probabilmente avevo respirato troppo fumo e questo non mi permetteva di riprendere conoscenza:” Isa, ti prego, svegliati! Perfavore!!!” continuava a ripetere Derek piangendo ma più provava a svegliarmi più la situazione andava peggiorando:” Isa!!” urlò Joe appena mi vide priva di sensi, lasciò la presa dei fratelli e cercò di correre verso di me, zoppicando, si inginocchiò di botto accanto a Derek e anche lui provò a svegliarmi:” Isa, ti prego!! Non mi lasciare!! Svegliati di pregoo!” continuava a ripetere impaurito di potermi perdere per sempre quando ad un tratto cominciai a tossire a più non posso:” Grazie al cielo!!” disse tirando un sospiro di sollievo:” Joe...le hai salvato la vita! Non smetterò mai di ringraziarti abbastanza! Hai salvato la vita di mia sorella!!” disse Derek piangendo di gioia; Joe, respirando affannosamente, accennò un lieve sorriso:” Joe...ti devo la vita!” dissi ad un tratto con gli occhi socchiusi e accennando un lieve sorriso:” Piccola...non ti sforzare, la cosa importante è che adesso stai bene e non ti è successo niente di grave!!” rispose Joe accarezzandomi la guancia:” Grazie...grazie dal profondo del mio cuore....” furono le ultime parole che dissi prima di cadere svenuta tra le braccia di mio fratello. Non fummo portati in ospedale, anche perchè Joe si rifiutò di andarci, così ci dirigemmo a casa e Denise chiamò un medico per farci visitare: le bruciature di Joe non erano molto gravi, fortunatamente, ma erano tante, davvero tante! Così il medico passò circa un'ora con lui e mezz'ora con me; ci furono dati 4 giorni di riposo ciascuno! Appena il medico uscì da casa Jonas, i ragazzi che prima erano andati da Joe, vennero in camera mia:” Isa...sei sveglia??” sussurrò piano Nick:” Si, ragazzi, entrate!” risposi dolcemente così Nick e Kevin entrarono, chiusero lentamente la porta e mi vennero entrambi ad abbracciare forte:” Cielo, come sono contento di vederti sana e salva!!” disse Nick sedendosi accanto a me a destra mentre Kevin a sinistra:” Non sai che paura abbiamo avuto quando abbiamo visto il palazzo crollare con voi dentro!” ribattè Kevin abbracciandomi:” Su, ragazzi, è finita, fortunatamente ma...mi domando, chi può essere stato ad appiccare il fuoco?” chiesi perplessa:” Probabilmente un corto circuito!” “ Si forse hai ragione, Nick!” risposi sorridendo:” Ma...che mi dite di Joe! Come sta?” chiesi preoccupata:” Puoi alzarti?” chiese Nick:” Si...penso di si!” risposi:” Allora vieni con noi!” riprese Kevin. Mi alzai lentamente, aiutata dai miei cognatini, e mi diressi in camera di Joe; dormiva teneramente! Poverino, per me aveva provato tutte le sofferenze dell'inferno:” Poverino....” sussurrai triste:” Ti lasciamo qui con lui?” “ Si, Kev, grazie!” risposi e i ragazzi mi lasciarono, chiudendo la porta dietro di loro. Mi avvicinai lentamente a Joe e mi sedetti sul letto, gli presi la mano e la strinsi forte alla mia e quando questo avvenne, vidi trasparire nel suo viso un lieve sorriso:” Amore...mi senti?” chiesi dolcemente, lui sorrise e mi strinse ancora di più la mano:” Dammi un bacio...” sussurrò lui ad occhi chiusi:” Allora mi senti!” risposi e avvicinai le mie labbra alle sue, gli diedi un leggero bacio e lo aiutai a mettersi seduto:” Piccola, sono così felice di vedere che stai bene!” riprese lui sorridendo:” Il merito è solo ed esclusivamente tuo! Ti devo la vita, amore mio!” risposi abbracciandolo forte:” L'unica cosa che voglio da te è il tuo amore, solo questo!” rispose lui accarezzandomi i capelli:” E quello lo avrai per sempre!” dissi chiudendo gli occhi; respirai il suo dolce profumo e gli accarezzai la mano, lui sorrise e mi baciò la fronte così lo guardai dritto negli occhi e notai una bruciatura sulla guancia e una sulla fronte; una lacrima mi scivolò sulla guancia, cominciai a sfiorare quella sulla guancia e lui chiuse gli occhi un attimo:” Ti fa molto male?” chiesi preoccupata:” Un po'...” rispose lui. Mi poggiai alla sua spalla e mi aggrappai forte a lui! Mi dispiaceva tantissimo di come si era ridotto solo per salvare me!

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Mezz'ora più tardi, Nick entrò in camera di Joe e si bloccò un attimo: ci eravamo addormentati! Lui mi stringeva forte a se mentre io ero poggiata dolcemente alla sua spalla. Sorrise e si avvicinò lentamente a me:” Isa....Isa...svegliati...” disse lui dolcemente; muguliai qualcosa e aprii lentamente gli occhi:” Hey, Nick.....” dissi sbadigliando:” Scusa, non volevo svegliarti, ma giù c'è una persona che vuole parlare con te!” rispose lui aiutandomi ad alzarmi dal letto senza svegliare Joe. Mi girai a guardarlo e gli accarezzai la guancia:” Lasciamolo dormire...ha già fatto abbastanza per oggi!” dissi sorridendo e insieme a Nick mi avviai al piano di sotto; mentre percorrevamo le scale, cercavo di capire chi potesse chiedere di me ed ebbi la risposta solo quando lo vidi:” Ancora tu??” dissi vedendo la figura del mio presunto “ padre” seduto su una sedia, accanto a Kevin:” Isa, stai bene??” chiese Brandon preoccupato, alzandosi di scatto e correndo verso di me:” Sono arrivato il prima possibile!” “ Non è bastato!” risposi fredda, allontanandolo da me:” Perfavore, Isa, non continuare a trattarmi così!” “ Non me ne importa niente di te! Se non fosse stato per Joe, io a quest'ora sarei morta sotto le macerie!!” risposi alzando la voce ma fui trattenuta da Nick che cercò di farmi calmare:” L'ho saputo tardi, quando tutto era già finito!” ribattè Brandon con le lacrime agli occhi:” Ma sei venuto solo ora!! L'ho sempre detto, a te di me non è mai importato niente, ma hai ragione! Perchè tu non hai mai avuto una figlia e non l'avrai mai!!” dissi arrabbiata e risalii assieme a Nick le scale:” Isa, torna indietro, perfavore!” disse Brandon cercando di fermarmi ma scoppiò in lacrime:” Su, signor Carter, deve capire che Isa al momento è molto scossa per quello che è successo!” disse Kevin dolcemente:” Ho perso mia figlia! Non avrò mai una seconda opportunità nella vita! Io le voglio bene più della mia stessa vita ma non so come farglielo capire!” rispose Brandon piangendo:” Troveremo una soluzione, stia tranquillo!” disse Kevin facendolo sedere nuovamente. I giorni trascorsero in modo particolare: per circa un giorno intero rimasi chiusa nella mia stanza a pensare, a riflettere se quello che stavo facendo nei confronti di mio” padre” fosse giusto oppure no ma più cercavo di perdonarlo più il mio cuore si riempiva di tristezza e rabbia nei suoi confronti!! Cosa gli era mai importato di me?? Niente!! Joe mi venne a trovare spesso, camminando alle volte poggiandosi alle pareti della casa o alle volte aiutato dai fratelli. La sera del 4° giorno di riposo, mi trovavo in camera mia, seduta sul letto e osservavo le costellazioni che si presentavano quella notte nel cielo:” Posso entrare?” disse ad un tratto una voce a me familiare:” Vieni, tesoro!” risposi sorridendo; Joe stava cominciando a riprendersi e finalmente camminava senza aiuto, ogni tanto si poggiava al muro ma solo come sostegno. Si venne a sedere accanto a me:” Perchè te ne stai da sola?” mi chiese dolcemente:” Non so....ogni tanto credo che il silenzio della solitudine ti conduca a riflettere su delle scelte che credi siano giuste ma che si rivelano errate!” risposi sospirando:” Piccola....senti, ho una bella proposta!” “ Cioè?” chiesi curiosa:” Che ne dici se domani io, tu, Nick e Kevin facciamo una gita in montagna??” disse lui sorridendo:” Gita in montagna?? Uhm...ma, credi che possiamo?” chiesi riferendomi ovviamente alla cautela che ci aveva dato il medico:” Certo! I 4 giorni sono finiti e poi vedo che ti sei ripresa abbastanza bene!” ribattè lui sorridendo:” Io si...ma tu?” “ Io cosa?” chiese perplesso:” Come ti senti?” “ Diciamo che anche io mi sto riprendendo! L'unica cosa è che ho un continuo dolore alla schiena e questo ogni tanto non mi fa dormire!” rispose lui infastidito da quel piccolo dolore che lo tormentava giorno per giorno:” Vediamo...fammi vedere che hai!” dissi, gli alzai la maglietta e rimasi a dir poco sbalordita! C'erano scottature di tutti i generi e di tutte le dimensioni:” Amore...ora capisco il tuo perpetuo dolore!” “ Che ho??” chiese lui curioso:” Hai tante di quelle bruciature da non riuscire neanche a contarle!” risposi abbassandogli la maglia:” Non importa!” ribattè lui:” Ma...” “ Niente ma! Domani si parte per la montagna! Abbiamo organizzato già tutto! Mamma e papà resteranno a casa con Frankie e Big Rob ci accompagnerà fino al boschetto dove faremo uno splendido pic-nic!” concluse sorridendo:” Ti preoccupi sempre così tanto per me! E pensare che quando ci siamo conosciuti, non volevamo neanche parlarci!” dissi ridendo:” Hai ragione, ma eri proprio antipatica allora!” “ Sta parlando Mister simpatia!” ribattei ridendo e lo abbracciai forte; era davvero un ragazzo come pochi al mondo. Nel frattempo, a poca distanza da casa Jonas, una ragazza, accompagnata dal suo fedele scagnozzo ci spiavano:” Dobbiamo segurli! Ho sentito che vogliono fare una gita! E sarà una gita davvero indimenticabile!!” disse la voce e cominciò a ridere. La mattina del giorno successivo, verso le 8, ci trovavamo tutti già pronti per partire: Big Rob alla guida dell'auto, Kevin davanti a noi e noi assieme a Nick dietro. Cantammo e giocammo per tutto il viaggio, anche perchè Joe era particolamente allegro! Arrivammo a destinazione verso mezzogiorno:” Ci vediamo stasera!” disse Kevin e salutammo tutti insieme Rob che si allontanò con la macchina:” Che bello!! All'aria aperta!” disse Nick buttandosi sul prato:” Hai pienamente ragione fratellino!” ribattè Joe respirando quell'aria montana:” Ragazzi, vado a fare una passeggiata, nel frattempo raccolgo qualche ramo per il fuoco, che ne dite?” chiesi sorridendo:” E' assolutamente fuori discussione!” disse Joe avvicinandosi a me:” Che c'è? Non ti fidi di me? “ domandai:” Mi fido di te più di me stesso ma ho paura a lasciarti sola, in giro per i boschi! Potresti avere degli incontri spiacevoli!” disse Joe:” Amore, non c'è nessuno qui!! Rilassati, non mi allontano da qui di molto, fidati di me!” “ Si, Joe, e poi ho visto che Isa sa cavarsela bene, in tutti i casi!” rispose Nick ridendo:” Visto?” ribattei prendendogli le mani:” Va bene, ma solo 10 minuti, e non farmi stare in pensiero!” continuò lui, mi baciò dolcemente e mi lasciò andare. Camminai per circa 5 minuti, spingendomi sempre più lontano dal punto in cui avevamo prestabilito il pic-nic! Arrivai di fronte ad un burrone! Era molto alto, così decisi di tornare indietro, in modo anche da non far preoccupare Joe, quando improvvisamente mi girai e trovai davanti a me Janet:” Ti ricordi di me, Isa?” disse e mi spinse verso l'orlo del burrone:” Fa buon viaggio!” e mi fece cadere di sotto; urlai disperata e cercai di aggrapparmi a qualcosa:” Aiutoo!! Joee, aiutoo!!” urlavo impaurita; mi ero aggrappata ad una roccia ma purtroppo essa resistette pochi minuti, il tempo solo che la mia voce fu udita da Joe:” Lo sapevo che sarebbe successo qualcosa, accidenti!” disse e si mise a correre alla mia ricerca! La roccia si sgretolò e urlando, caddi di sotto! Arrivai di botto al suolo e svenni qualche minuto:” Isaa! Isaa, dove sei??” continuavano ad urlare Joe e i ragazzi ma niente, nessuna risposta:” Che dolore!” dissi appena ripresi i sensi. Provai ad alzarmi ma ricaddi su me stessa: avevo un fortissimo dolore al braccio sinistro e alla gamba destra e infatti erano entrambi ricoperti di sangue: mi pocciai stremata alla parete rocciosa, tenendomi il braccio per il forte dolore e cominciai ad urlare! Prima o poi qualcuno avrebbe dovuto sentirmi!

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


“ Aiutooo, Aiutatemi, vi pregoo!”. Queste furono le parole che continuai a ripetere per ore ed ore, nella speranza che finalmente qualcuno mi avesse sentito ma non fu purtroppo così: respiravo molto affannosamente, il braccio e la gamba peggioravano ogni momento di più! Avevo le mani completamente ricoperte di sangue in quanto provavo a bloccare la sua continua fuoriuscita:” Calma, Isa, per prima cosa, devi mantenere la calma!” dissi tra me e me; cercavo in tutti i modi di farmi coraggio così provai ad alzarmi in piedi, tenendomi alla parete del burrone ma le gambe mi reggevano a stento, tremavano come foglie! Mi avvicinai zoppicando al punto in cui dovevo essere precipitata e cercai di arrampicarmi in modo da tornare su al punto in cui vidi la perfida Janet:” Questa me la pagherai cara!” dissi tra me e me aggrappandomi ad una roccia ma il dolore era lancinante, troppo forte per poter proseguire da sola, così lasciai la presa e caddi a terra. Nel frattempo era giunto il tramonto e i ragazzi continuavano imperterriti le mie ricerche: tutti noi eravamo digiuni da un giorno:” Isaa, dove sei?? Ti prego, rispondi!” continuava a ripetere Joe preoccupato, impaurito, terrorizzato:” Il mio sesto senso dice che le è successo qualcosa! Se le è davvero successo qualcosa, non potrò mai perdonarmelo! Cielo, perchè non ho insistito a farla rimanere, maledizione!” si rimproverò trattenendo le lacrime e battè il pugno sul tronco di un albero:” Ti prego, Joe, smettila di rimproverarti!” intervenne Nick che si trovava con Joe:” Devi calmarti! Così non risolverai niente! Sono sicuro che Isa sta bene e che la ritroveremo molto presto!” continuò anche lui trattenendo le lacrime:” Ho paura, Nick, ho tremendamente paura che le possa essere successo qualcosa di grave! Sono uno stupido!” ribattè Joe singhiozzando e le sue mani tremavano come foglie al vento:” Ma non per questo dobbiamo arrenderci e piagniucolare! Continuiamo a cercare! Ma tu promettimi che manterrai la calma!” disse Nick ma Joe, per l'agitazione, s'infuriò:” Calmo?? Tu mi chiedi di stare calmo! Non ce la faccio!! Non posso farcela, lo capisci?? Isabel è persa chissà dove nel nulla e tu mi chiedi di stare calmo??” urlò Joe contro il fratello, che si retrasse indietro:” Va bene, ma non c'è bisogno di trattarmi così male!” replicò Nick:” Scusami, Nick, davvero! Dobbiamo trovarla, costi quel che costi!” disse Joe e proseguirono le ricerche. A loro più tardi, si unirono Derek, avvisato da Kevin, e Big Rob. Calò presto la notte: il cielo era scuro, poche stelle brillavano in cielo e la luna splendeva solo parzialmente, la temperatura era scesa di botto, potevano esserci si e no -5C° e io mi trovavo ancora lì; le ferite si aggravavano sempre di più con il passare delle ore così strappai dei pezzi dei miei vestiti per farne delle fasce, sperando almeno che il sangue si bloccasse! Avevo fame, sete ma sopratutto desideravo avere Joe, Derek e gli altri vicino a me. Soffiava un vento gelido quella notte e tremavo per il forte freddo! Cercai di riscaldarmi strofinando le mani sul mio corpo ma niente, il freddo era troppo pungente così continuai ad invocare aiuto, tanto che ebbi un calo di voce ma pian piano le forze cominciarono ad abbandonarmi: avevo paura! Da sola, persa chissà dove tra le montagne! Ogni tanto strizzavo gli occhi a causa di quelle maledette ferite:” Ragazzi, aiutatemi...vi prego...” ripetei piangendo, accasciandomi a terra. Fu una notte lunga per tutti noi: Derek, Nick e Kevin si diedero spesso il cambio per proseguire ancora le ricerche! Montarono una tenda in modo da far riposare tutti e rifornirsi di energie ma Joe era l'unico che aveva rifiutato i cambi:” Joe, perfavore, non essere testardo! Vai a dormire, hai bisogno di riposare!” disse Kevin uscendo dalla tendama lui lo ignorò, entrò dentro e indossò un cappotto più pesante, sciarpa, cappello e guanti:” Ascoltami, santo cielo!” urlò ancora Kev e lo bloccò:” Lasciami Kevin, perfavore!” ribattè Joe:” Non posso riposare in un momento del genere!” continuò cercando di passare ma impedito dal fratello:” Ma almeno mangia qualcosa, sei digiuno da stamattina!” “ Non ho fame!” ribattè Joe ancora una volta, si liberò dalla presa del fratello e si allontanò tra gli alberi:” Non fare pazzie, ti prego..” sussurrò Kev tra se e se e rientrò in tenda. Anche per me fu una notte lunga e terribile perchè cominciai a sentirmi male e via via sempre peggio! Doveva essermi salita una febbre molto alta, probabilmente causata dal freddo che avevo accumulato durante il giorno e le ferite. Cominciai a delirare, chiamavo nel sonno Joe e Derek, pensando che mi sentissero:” Joe...Joe, ti prego, aiutami, non mi lasciare! Derek, perfavore, non andartene, rimani qui!” continuai a ripetere per circa una mezz'ora fino a quando non sbarrai gli occhi:” Dove siete?” dissi piangendo; mi mancavano tutti! Mio fratello, a cui volevo bene più della mia stessa vita, Nick e Kevin, mio padre che in quel momento avevo solo voglia di abbracciare, mia madre che non vedevo da più di un anno e Joe...lui mi mancava più degli altri! Chissà come si sentiva senza di me! In effetti, fino ad allora, da quando stavamo insieme, non avevo fatto altro che farlo soffrire: prima lo aggredivo, lo trattavo male, poi lui aveva rischiato per me la sua vita e poi questo! Mi sentivo terribilmente in colpa! Tutto quello che gli era successo era solo colpa mia! Io lo amavo più di me stessa ma non volevo che soffrisse ancora, aveva già patito abbastanza per me! Così, decisi di non chiamarlo più, di aspettare che il mio destino si fosse compiuto; mi poggiai alla parete rocciosa e piansi, di dolore e di rabbia, tutta la notte. Giunse l'alba e Joe si trovava nei pressi del burrone e urlava disperato il mio nome: era esausto, aveva una notte insonne sulle spalle, era stanco, affamato ma non rinunciò anzi andò avanti fino a quando non giunse al burrone e percaso trovò delle impronte:” Deve essere qui, lo sento!” pensò tra se e se e mi chiamò a gran voce! Appena sentii la sua voce, presa d'istinto, urlai il suo nome poi rimasi in silenzio, ricordando quello che avevo pensato la notte prima; lui sentì la mia voce, si affacciò dall'alto e mi vide:” Isaa!!” urlò cercando di attirare la mia attenzione:” Sto venendo a prenderti!” “ No, Joe, vattene!” “ Come??” chiese lui mentre cominciava a scalare la parete:” Ho detto che devi andartene!” ribattei piangendo:” Isa, ma cosa stai dicendo?” chiese lui ancora:” Non voglio farti soffrire ancora! Hai passato le pene dell'inferno a causa mia! Fino ad ora ti ho causato solo guai!” risposi piangendo ancora di più:” Perchè dici questo?” disse Joe continuando a scendere:” Io sono la causa di tutto quello che hai passato! Se non fosse stato per me, tu a quest'ora non saresti ridotto così come sei ora!” “ Isa, ti prego, non dire queste sciocchezze!” “ Non sono sciocchezze, è la verità e tu lo sai!” dissi:” Non puoi rimproverarti di cose che non hai fatto! Isa, ascoltami!” “ No, ti ho detto di lasciarmi qui e andartene!” “ No, Isa, non puoi chiedermi una cosa del genere! Se tu vorrai rimanere lì, bene! Rimarrò anch'io, che ti piaccia oppure no!”ribattè lui:” Io sto cercando solo di non farti soffrire solo perchè ti amo, lo vuoi capire!” “ Ed è proprio perchè mi ami che stai commettendo una così grande stupidaggine?” disse lui ancora e finalmente toccò terra; aveva ragione...forse stavo commettendo una sciocchezza:” Perdonami!” dissi piangendo:” Non hai niente da farti perdonare!” rispose lui e corse da me ad abbracciarmi ma appena arrivò lo bloccai:” Che ti succede?” disse guardando lo stato in cui mi trovavo:” Ma tu sei ferita!” disse ancora e si inginocchiò di fronte a me, mi sciolse una delle fasce e notò un profondo taglio sul braccio:” Cielo, piccola! Deve farti molto male! Ti riporto su! E non dire mai più una cosa del genere! Mi hai fatto morire di paura!” disse e mi prese in braccio lentamente, per paura di farmi male:” Mi dispiace...” sussurrai continuando a lamentarmi dei forti dolori:” Ma, come sei arrivata qui sotto?” chiese mentre telefonava ai ragazzi per dire che mi aveva trovato:” E' stata Janet! Mi voleva eliminare per vendicarsi della mia vittoria, penso!” risposi e urlai per una fitta terribile:” Resisti tesoro, tra poco sarà tutto finito!” . Riuscì lentamente a riportarmi su e, continuando a tenermi in braccio, proseguimmo fino a quando non giungemmo di fronte ad un fiume. Lui attraversò per primo, mi diede la mano e cercò di tirarmi dall'altra parte ma putroppo scivolai e caddi nel fiume:” Aiutoo!” urlai anche perchè la corrente mi trascinò via velocemente:” Isa, resisti, sto arrivando!” disse Joe buttandosi così com'era in acqua: sarebbe riuscito anche questa volta ad ingannare la sorte??

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


La situazione si faceva insostenibile: la corrente del fiume era sempre più forte e mi trascinava via ad una velocità pazzesca! Continuavo ad urlare, a chiedere aiuto e l'unico che poteva fare qualcosa era Joe! Anche lui cercava di avvicinarsi il più possibile a me ma la corrente era molto forte e ogni volta che cercava di afferrarmi, si allontanava sempre di più! Inoltre le sue energie erano poche ma lui cercava in tutti i modi di triplicarle:” Resisti, Isa!!” continuava a ripetere cercando di afferrarmi:” Aiutami, Joe!” rispondevo sempre! Ogni tanto, sempre a causa della forte corrente, andavo sott'acqua, e ogni volta riemergevo dopo aver bevuto una grande quantità d'acqua:” Deve esserci qualcosa che possa tirarci fuori dai guai! Maledizione, pensa, Joe, pensa! E anche in fretta!!” pensò lui ad un certo punto vedendo che la situazione peggiorava ma ad un tratto sbarrò gli occhi:” No, le rapide no, ti prego!!” disse vedendo che l'acqua prendeva velocità ed io con essa:” Isaa!” urlò nuotando con tutte le forze che gli erano rimaste; si avvicinò a me e mi tese la mano:” Afferra la mia mano, presto!!” “ Sei troppo lontano, Joe, non ci arrivo!!” urlai allungando il braccio e sfiorandogli le dita:” Fai uno sforzo, dai!!” ribattè lui incitandomi ma proprio nel momento in cui sembrava che la mia mano si fosse perfettamente posata sulla sua, un'onda mi travolse e mi allontanò da lui, stavolta molto distante:” Maledizione, ancora!!” ribattè lui furioso; purtroppo non avevamo considerato un fattore molto importante e cioè che dopo le rapide solitamente si trovano le cascate:” Nooo, la cascata no!!” ribattei vedendo quel potente getto d'acqua che si buttava ad impicchiata verso il basso:” Joe, ti prego, dammi la mano!!” continuai a ripetere cercando di nuotare, ignorando completamente i vari dolori e allungando il braccio verso Joe, ma lui era troppo distante da me così, putroppo, entrambi arrivammo alla cascata e cademmo giù nel vuoto:” Addio, mondo crudele!!” pensai chiudendo gli occhi, pensando che la mia vita fosse giunta al termine. Joe si avvicinò lentamente alla riva, tossendo per via di tutta l'acqua che aveva bevuto, e si sdraiò stemato, respirando affannosamente:” Ce la siamo vista brutta!!” disse riaprendo lentamente gli occhi:” Isa...Isa, dove sei??” e cominciò a chiamarmi, rialzandosi lentamente! Era stordito per via della brutta caduta. Ad un tratto mi vide qualche metro più in là, priva di sensi:” Oddio!!” disse appena mi vide! Corse velocemente verso di me, si buttò in ginocchio e cominciò a schiaffeggiarmi la guancia:” Ti prego Isa, non mi fare morire di paura! Apri gli occhi, ti scongiuro, apri gli occhi!!” ripeteva piangendo cercando di svegliarmi ma inutilmente così cominciò a farmi la respirazione bocca a bocca, sperando che quella non fosse l'ultima possibilità di salvarmi:” Ti prego Isa, ho bisogno di te, non puoi lasciarmi!! Perfavore, te lo sto chiedendo in ginocchio, ti prego! Apri gli occhi!” disse ancora più disperato quando finalmente aprii di scatto gli occhi e cominciai a tossire tutta l'acqua che avevo bevuto durante il tragitto che ci aveva portati lì:” Grazie al cielo!!” disse accennando un sorriso e cacciando via le lacrime:” Isa, meno male!! Piccola mia, sono quasi morto di paura!!” disse lui ancora abbracciandomi forte ma lo spinsi via:” Che ti succede??” chiese preoccupato:” Sto impazzendo dal dolore! Ti prego, fai qualcosa, non ce la faccio più!” ribattei ad occhi stretti, tenendomi il braccio e la gamba:” Cielo, piccola, cosa posso fare per aiutarti??” chiese avvicinandosi a me:” Prendi una delle fascie e immergila nell'acqua, poi passala sulle ferite, almeno le disinfettiamo!” risposi velocemente, intervallata da qualche mugulio di dolore:” No, secondo me perderemmo solo tempo, andiamo!” disse lui alzandosi in piedi e prendendomi sulle spalle:” Che cosa vuoi fare??” chiesi:” Portarti al sicuro!” rispose lui tenendomi forte sulle sue spalle e cominciando a camminare tra gli alberi:” No, Joe, non posso permetterti di farlo!” ribattei cercando di scendere ma lui mi bloccò:” Perchè non vuoi, spiegamelo? Cosa c'è che non va??” chiese lui continuando a camminare, tenendomi forte:” Io...ho solo paura!” “ Paura di cosa?” “ Ho paura per te! Guardati! Cosa ho fatto per te che fino ad ora non ti abbia fatto soffrire??” chiesi cominciando a piangere:” Devi smetterla con questa storia, chiaro? Forse ancora non ti è chiaro, ma la gioia più grande che il mio cuore poteva ricevere sei tu, piccola! Solo e solamente tu! La cosa che mi fa soffrire di più e vederti in queste condizioni e non poter fare niente!” “ Ma tu fino ad ora hai fatto tanto per me!” “ E continuerò a farlo, fino a quando il mio respiro si bloccherà definivamente! Ti prego, caccia via questi brutti pensieri, e rifletti solo sul fatto che hai una persona al tuo fianco che ti ama e vuole solo che tu stia bene!” rispose lui e sorrise; ricambiai dolcemente ma una fitta bloccò il mio sorriso:” Resisti piccola, dovremmo esserci quasi!” disse lui cominciando a correre, scorgendo in lontananza la luce di una lanterna:” Grazie....” sussurrai ad occhi chiusi, lui sorrise dolcemente:” Non ti succederà mai più niente! Te lo prometto!” rispose e cominciò ad urlare il nome dei suoi fratelli. Dalla tenda notammo la figura di tre ragazzi che ci facevano segnale:” Siamo quiii!” urlò Joe sorridendo:” Stiamo arrivando, resistete ragazzi!” urlò Derek correndo verso di noi, seguito da Nick. Appena si avvicinarono a Joe, la prima cosa che fecero fu quella di abbracciarci:” Sorellina!!” urlò Derek vedendomi sdraiata sulle spalle di Joe; lui lasciò la presa e si poggiò su Nick: era stremato, aveva bisogno di cibo e di riposo:” Piccola, ma cosa ti è successo??” chiese Derek sfiorandomi il viso:” Sono contenta di vederti!” sussurrai debolmente prima di svenire. Finalmente era finito il terribile incubo cominciato per una semplice gara canora! O almeno, così credevamo!

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Aprii gli occhi lentamente. Tutto quello che c'era intorno a me cominciava ad assumere una forma e via via un colore fino a poi diventare nitido di fronte a me:” Dove sono?” chiesi con un fil di voce, strofinandomi gli occhi con una mano:” Buongiorno, splendore!” disse una voce a me molto familiare:” Amore, sei tu?” chiesi sospirando:” E chi se no!” rispose lui dolcemente, accarezzandomi la guancia:” Dove mi trovo?” chiesi sorridendo, incantata dal quella carezza:” Siamo in ospedale! Non potevo lasciarti in quelle condizioni così ti abbiamo portato qui e i medici ti hanno ricoverato e ti hanno curato come si deve! Non dovresti più avere dolore, adesso!” rispose lui sorridendo. Ricambiai dolcemente e gli feci cenno di avvicinarsi a me:” Che c'è?” mi chiese:”Vieni...più vicino..più vicino...” risposi avviciandomi sempre di più a lui, fino a quando le nostre labbra si toccarono:” Baciami, Isabel, baciami!!” disse lui premendo le sue labbra contro le mie:” Mi mancavano così tanto i tuoi baci!” risposi chiudendo gli occhi:” Sono perfettamente d'accordo!” ribattè lui e continuò a baciarmi dolcemente; quel bacio, il primo dopo tanto tempo, mi fece recuperare quella felicità e quell'allegria che in quei ultimi giorni avevo completamente dimenticato di possedere! Fui la prima a staccarmi dalle sue labbra:” Non ti ringrazierò mai abbastanza, tesoro!” dissi sorridendo, prendendogli la mano:” Ringraziarmi per cosa, piccola?” “ Per avermi salvato la vita, per la seconda volta!” risposi stringendo la mia mano nella sua:” Non devi ringraziarmi, tesoro mio, per te farei qualsiasi pazzia, qualsiasi cosa! E sopratutto, promettimi una cosa!” “ Tutto...” risposi:” Non dire mai più che hai intenzione di non farmi soffrire e che la causa di tutto sei tu, chiaro?” “ Io...” “ Promettimelo!” rispose lui e mi prese le mani, guardandomi dritto negli occhi; come si faceva a dire di no agli occhi da cucciolo che aveva??:” Va bene, te lo prometto, non dirò mai più una cosa del genere, contento?” “ Adesso si!” rispose e mi baciò ma proprio in quel preciso istante, sentimmo qualcuno bussare alla porta:” E' aperto!” disse Joe tenendomi per mano:” Scusate il disturbo! Buongiorno Isa, come stai??” chiese Kevin mandandomi un bacio con la mano, lo raccolsi e lo misi sul cuore:” Bene, Kev, grazie!” risposi sorridendo:” C'è una persona che desidera vederti, può entrare?” “ Certo!” risposi ignorando chi potesse essere l'individuo in questione; non avevo notato di avere il braccio fasciato e la gamba ingessata, così quando provai a mettermi seduta, mi sentii più pesante del solito:” Aspetta, tesoro, ti do una mano!” disse Joe, aiutandomi a mettermi seduta:” Grazie!” risposi baciandolo e questo per lui bastava come premio:” Chissà chi sarà!” pensai tra me e me felice quando vidi mio padre entrare timidamente, con una rosa in mano. Io e Joe rimanemmo seri, immobili:” Posso entrare, Isa?” chiese lui timidamente: feci cenno a Joe di lasciarci soli, lui annuì e si allontanò, chiudendosi la porta alle spalle:” Sono venuto a vedere come stavi! Ho saputo di quello che è successo...” disse lui posando la rosa sul comodino e rimanendo in piedi accanto al mio letto; non sapevo cosa fare! Quando mi trovavo giù nel burrone, mi era mancato davvero tanto ma adesso, non sapevo più quale sentimento avesse la meglio nel mio cuore:” Grazie...” sussurrai tra me e me abbastanza fredda:” Isa, perfavore, sto cercando di farmi perdonare in tutti i modi possibili, perfavore, dammi una chance!!” disse e si avvicinò a me, prendendomi la mano ma la sfilai delicatamente, mantenendo lo sguardo rivolto alla finestra:” Ti dirò la verità, Brandon: io non me la sento di chiamarti papà, ancora! Ancora non sono pronta a farti entrare nella mia vita! Quando mi dimostrerai di essere finalmente cambiato e che di me ti interesserà qualcosa, allora quel giorno, potrai finalmente ottenere il mio perdono! Adesso vai, lasciami sola, perfavore!” risposi fredda glaciale e lo mandai via ma almeno avevamo fatto un passo avanti nel nostro rapporto padre-figlia. Uscii qualche giorno dopo dall'ospedale. Io e Derek decidemmo di stabilirci a casa Jonas, anche perchè dovevo rimanere convalescente per ancora qualche giorno e da solo Derek non se la sarebbe potuta cavare! Vendemmo casa e tutte le nostre cose furono trasferite a Toluka Lake. Joe era molto paziente verso di me: avendo le stampelle e un braccio fasciato, non ero in grado da sola di salire le scale di casa, così lui ogni volta, mi prendeva in braccio e mi portava di sopra. La mattina del 4° giorno di convalescenza, mi tolsi la fascia dal braccio, anche perchè era molto fastidiosa:” Ferma, cosa fai??” disse Joe appena mi vide impegnata nel sciogliere il laccio della fascia:” Mi da fastidio e voglio toglierla!” “ Non fare la bambina, Isa!” ribattè lui legandola di nuovo:” Sono stanca di questo gesso!! Quando posso toglierlo??” “ Tra un paio di giorni, sta tranquilla! Invece, a proposito di gesso, ho un regalo per te!” disse sorridendo:” Chiudi gli occhi!” continuò e improvvisamente mi sentii qualcosa al gesso:” Joe, che fai?” “ Aspetta, non aprire gli occhi!!” “ Dai, sbrigati!” ribattei ridendo:” Ecco!” rispose chiudendo il tappo di una penna. Mi aveva scritto qualcosa:” Che cosa c'è scritto?” chiesi curiosa e lui si mise a cantare:Cause I never really noticed Took a while for me to see Playing back the moments Now I'm starting to believe That you could be at the show and know everyone But it's you who makes me sing And I know where we are and I know who I am Baby, I'm your biggest fan Mi commossi:” Oddio, tesoro, è meravigliosa!” “ E' tutta per te, piccola stella!” rispose sorridendo. Qualche giorno più tardi, mio padre venne a farmi visita:” Puoi camminare?” mi chiese:” Si...” risposi fredda:” Vieni con me, facciamo una passeggiata!” disse porgendomi la mano. Joe, che era dietro di me, mi mise una mano sulla spalla e mi fece cenno di accettare:” Va bene...andiamo” dissi e lo seguii lentamente, per via delle stampelle. Durante la passeggiata, non dicemmo neanche una parola, troppi erano i pensieri che ci sovrastavano! Ad un tratto sentii chiamarmi da dietro, mi girai ma non trovai nessuno! La strada era deserta, in quanto era ora di pranzo:” Accelleriamo!” dissi cominciando a correre; mi sentivo chiamata in continuazione, come se quancuno ci seguisse! Ad un tratto, la perfida Janet si posò di fronte a noi:” Sei riuscita a sfuggirmi le prime due volte, ma la terza no! Addio, Isabel Carter!” disse velocemente, uscì una pistola, sparò contro di me, chiusi gli occhi impaurita ma non sentì nessun dolore così riaprii gli occhi e trovai Brandon di fronte a me, accasciato a terra! Janet scappò, ma fu subito arrestata, perchè una pattuglia passava di lì proprio in quel momento:” Papà, Pàpà, no, ti prego!!” urlai disperata. Chiamai un'ambulanza che ci venne subito a prendere! Joe e gli altri ci raggiunsero in ospedale:” Perchè l'ha fatto, è un folle incosciente!!” dissi piangendo, abbracciando Joe:” Signorina Carter, suo padre la vuole vedere!” disse un medico, portandomi nella sua camera e non appena lo vidi, gli corsi incontro e lo abbracciai forte:” Piccola mia, sono felice di vedere che stai bene!” disse lui con un filo di voce:” Perchè l'hai fatto!! E' da incoscienti!!” risposi piangendo:” Perchè ti voglio bene e non avrei permesso a nessuno di farti del male! Io non ho mai fatto niente per te! Questo almeno mi ha permesso di salvare la vita alla persona che amo di più al mondo!” rispose lui piangendo:” Ti voglio bene...papà!!” dissi e lo abbracciai! Lo avevo chiamato papà! Ora si che potevo finalmente dire che lo volevo bene più della mia stessa vita!

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


“ Mi hai chiamato papà?? Mi hai chiamato papà??” disse Brandon cominciando a piangere, tenendomi tra le sue braccia:” Si, si, ti ho chiamato papà, ti ho chiamato papà!” ribattei piangendo di felicità e lo abbracciai forte! Finalmente stavo abbracciando non più un estraneo ma bensì mio padre:” Piccola mia, sono così felice! Adesso posso finalmente abbracciarti e volerti bene come solo un padre sa fare! Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto di non esserti stato accanto per tutti questi anni, ma ti prometto che da adesso in poi, niente e nessuno ci potrà separare! Te lo prometto con tutto il mio cuore!” rispose lui piangendo ancora di più e mi accarezzò i capelli:” Papà...mi sei mancato così tanto! Ho sempre desiderato sapere chi fosse mio padre ma quando mi sei capitato di fronte, così...improvvisamente, non ce l'ho fatta ad abbracciarti perchè ho provato una sensazione fortissima di rabbia nei tuoi confronti! Sono diventata famosa e improvvisamente mio padre riappare! Perchè? Ma...devo ammettere che mi sono ricreduta, vedendo ciò che hai fatto per me!!” dissi asciugandomi le lacrime:” Bambina mia...la gioia più grande che mi potessi dare era proprio questa! Sentirti dire papà! Ho sofferto tanto tutti questi anni, sapendoti sola con tua madre e tuo fratello...ho pensato tanto a te, se un giorno ti avrei mai rivista, e quando ti ho sentito alla radio cantare quella meravigliosa canzone, il mio cuore si è riempito di gioia! Avevo la possibilità di rimediare ai miei errori!” “ E ci sei riuscito, papà! Ti voglio bene!” “ Anche io, piccola, tanto!” rispose lui e ci abbracciammo ancora più forte. Nel frattempo, arrivò un medico, il quale si era occupato di me qualche giorno prima, e mi condusse a togliere il gesso:” Finalmente! Non ce la facevo più, mi creda!” dissi appena potei riprendere a camminare! Ritornai da mio padre, senza più fasciature:” Ohh, che bella la mia piccola così, senza quelle brutte fascie!” “Hai ragione, papà!” ribattei e cominciammo a ridere; improvvisamente la porta della camera in cui io e mio padre ci trovavamo venne lentamente aperta e spuntò il visino angelico di Joe:” Posso entrare?” disse timidamente:” Si, tesoro, vieni!” risposi girandomi verso di lui e sorridendo:” Signor Carter, come si sente?” chiese lui avvicinandosi a me così mi alzai, lo feci sedere e io mi sedetti sulle sue gambe:” Meglio grazie....” rispose papà sorridendo e lo aiutammo a mettersi seduto in quanto la ferita che aveva sulla spalla lo bloccava:” Siete proprio una bella coppia!” esclamò lui compiaciuto:” Si...ci amiamo tanto!” ribattè lui guardandomi e baciandomi la guancia, sorrisi e mi poggiai a lui:” Siete così dolci...” rispose papà accentuando il sorriso, Ad un tratto notai Joe cambiare espressione: era, non so, triste, pensieroso! Sembrava che avesse tanti pensieri per testa:” Hey, amore, che ti succede?” chiesi dolcemente, accarezzandogli la guancia:” No, piccola, niente, sta tranquilla...scusami un attimo!” disse alzandosi e dirigendosi alla porta, senza darmi spiegazioni; appena la porta si chiuse, guardai papà:” E' il caso che vai a parlare con lui!” disse lui facendomi segno di raggiungere Joe, annuii, uscii di corsa dalla stanza e mi diressi da Joe, che stava andando via: aveva le mani nelle tasche del suo giubbotto e un volto cupo:” Amore, fermati!” dissi ad alta voce, cercando di attirare la sua attenzione, lui si girò di scatto e mi abbracciò appena riuscì ad arrivare da lui:” Piccola, ma che ci fai qui fuori?? Cè un freddo pazzesco! Copriti, prima che ti venga qualcosa!” disse lui premurosamente, comprendomi con il suo giubbotto:” Perchè sei andato via così?” chiesi diretta:” Ti hanno tolto il gesso, grande!” disse lui cambiando argomento:” Joe, non cambiare argomento, perfavore! Ti conosco ormai da troppo tempo! Stiamo insieme da ormai più di 6 mesi e dovresti sapere che non mi sfugge niente quando si tratta di menzogna! Tu hai un peso dentro il tuo cuore che non vuoi dirmi! Parliamone, possiamo trovare la soluzione al problema!” “ Non credo che ci sia una soluzione che possiamo adottare!” rispose lui tornando triste:” Ma se tu mi dicessi qual'è il problema, forse riuscirei a capire di cosa stiamo parlando!” ribattei strappandogli le parole dalla bocca con la forza:” Piccola...per me è difficile dirtelo! Ho provato poco fa ma quando ti vedo, non riesco più a parlare! E' una sofferenza troppo grande per me e sicuramente anche per te!!” “ Avanti, Joe, per l'amor del cielo, che ti succede, dimmelo, perfavore, non farmi spaventare!” risposi avvicinandomi a lui, cercando di convincerlo a parlare:”...Devo partire tra due giorni per un tour mondiale con i miei fratelli! Starò via per molto tempo..credo tra i 8 e i 10 mesi!” rispose lui stringendo gli occhi. Rimasi di stucco:” Tour mondiale??” ripetei incredula di quello che stavo sentendo:” Si, tesoro! E il solo pensiero di doverti lasciare qui, non mi da pace! Lo abbiamo saputo ieri mattina e ho provato a resistere, per cercare di non allarmarti ma non ce l'ho fatta!” disse lui e una lacrima gli scese sul viso; non avevo parole da dire! Un singolo muscolo del mio corpo non emetteva un solo singolo movimento:” Tra i 8 e i 10 mesi??” ripetei cominciando a piangere così mi buttai su di lui e lo abbracciai forte:” No, ti prego, piccola, non piangere!” disse Joe singhiozzando:” Non voglio lasciarti, Joe, non voglio! Ti prego, fammi venire con te!” dissi ad un tratto, guardandolo dritto negli occhi:” No, piccola! Non posso!” “ Perchè no?” domandai asciugandomi le lacrime:” Perchè tutto è stato organizzato dai nostri manager e noi non abbiamo nessun potere decisionale! E inoltre, anche se la cosa mi renderebbe il ragazzo più felice al mondo, non posso permetterti di seguirmi! E' una follia!” “ Non è una follia, Joe, io ti amo e voglio seguirti in qualunque luogo tu vada!” ribattei:” Hai appena ritrovato tuo padre, Isa! Non posso portarti via da lui così velocemente!!” rispose con le lacrime agli occhi, tenendomi il viso dalle guancie:” Io non posso stare senza di te per tutto questo tempo, lo capisci!!” “ Nemmeno io posso stare lontano da te tutto questo tempo, ma devi capire che essendo una star internazionale, sono obbligato a dover partire quando mi viene chiesto! Nemmeno io voglio lasciarti, in particolar modo sapendo che per tutto questo tempo in cui starò via, tu starai male per me!” “ Ti prego, Joe, fammi venire con te, te lo chiedo in ginocchio!” “ No, piccola, ti prego non chiedermelo ancora, mi faresti soffrire ancora di più!” rispose lui e mi baciò dolcemente! Che situazione!! Joe o la famiglia? Cosa dovevo scegliere??

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Rimasi abbracciata a lui a lungo, continuando a piangere, sempre di più! Non volevo lasciarlo andare, non volevo che lui si allontanasse da me:” Basta, piccola, non ce la faccio a vederti così, ti prego, smetti di piangere!” disse lui cercando di cacciare le lacrime e guardandomi dritto negli occhi:” Perchè non posso venire con te?” risposi tenendo strette le sue mani con le mie:” Piccola mia, ne abbiamo già parlato! Mi renderesti davvero felice ma ti ho detto che è una follia!” disse lui ancora e sciolse il nostro abbraccio, si girò e cominciò ad allontanarsi da me:” Joee, torna indietro, ti prego!!” urlai piangendo ma lui accellerò il passo, lasciandomi in ginocchio, immersa in un mare di lacrime:” Mi dispiace, piccola, ma è per il tuo bene!” sussurrò lui tra se e se mentre le lacrime gli scorrevano lente sul viso. Il freddo si faceva pungente, così mi rialzai da terra, con gli occhi gonfi per il lungo pianto e tornai in camera da mio padre:” Hey...” disse lui sorridendo e ricambiai il sorriso, cercando di nascondere il pianto che mi aveva completamente distrutto il cuore:” Che aveva mio genero?” disse prendendo dal comodino accanto a lui un bicchiere d'acqua:” Chi, Joe? Oh, niente di che, piccoli problemi con il suo manager!” risposi mentendo; non volevo riprendere l'argomento, in quanto il solo pensarci mi faceva stare ancora più male:” Spero che le cose si sistemino presto! Vuoi un bicchiere d'acqua?” mi chiese dolcemente:” Si, papà, grazie...” risposi prendendo il bicchere in mano e osservai l'acqua al suo interno a lungo perchè credevo di poter annegare i miei pensieri lì dentro, che magari tutto quello che era avvenuto solo qualche istante prima, fosse solo un brutto incubo:” Non bevi, piccola?” chiese papà svegliandomi dall'ipnosi:” Oh, si, certo...” risposi tornando a sorridere, anche se a malincuore! Joe, che nel frattempo era giunto davanti alla porta di casa, si bloccò un attimo tenendo la maniglia della porta: aveva pianto per tutto il tragitto dall'ospedale a casa:” Perchè, perchè, maledizione!” disse arrabbiato e una lacrima si posò sulla sua mano; strinse forte gli occhi ed entrò, si tolse la giacca e senza proferire alcuna parola, andò dritto in camera sua, chiudendo la porta con violenza i sedette a terra, con la schiena poggiata alla porta e pianse, pianse a lungo. Denise, che era in casa e lo aveva sentito arrivare, non ebbe il tempo di salutare il figlio che lo vide sparire:” Ma che cos'ha?” pensò tra se e se perplessa così lasciò l'asciugamano che aveva tra le mani e si diresse in camera del figlio. Nick e Kevin, che erano nelle rispettive camere, si affacciarono e videro la loro madre in pensiero per il loro fratello:” Mamma...noi sappiamo perchè Joe sta così!” disse Kevin triste:” Ditemi, figlioli!” disse Denise premurosamente:” E' per il fatto del tour, perchè partiremo senza Isabel!” concluse Nick chinando la testa verso il basso. Denise sospirò, bussò alla porta di Joe:” Lasciatemi solo!” urlò la sua voce dall'interno:” Figliolo, sono la mamma, fammi entrare, almeno parliamo, ti va?” disse premurosamente Denise; si sentì ad un tratto il rumore di una chiave e la porta di Joe che si apriva così Denise entrò e richiuse la porta alle sue spalle: Joe era affacciato alla finestra, triste e amareggiato:” Figliolo...” disse Denise chiamando il figlio che si girò, senza dire una sola parola:” Posso solo immaginare quanto tu stia soffrendo in questo momento...” “ Mamma, avresti dovuto vederla! Il mio cuore si è spezzato in tanti piccoli pezzi! Vederla piangere, per me, è la sofferenza più grande del mondo! Vederla soffrire mi rende distrutto e...sapendola qui, da sola, senza di me, non mi da pace! Chissà cosa potrebbe succedere durante tutti questi mesi! Le ho anche mentito, dicendole che i nostri menager ci impedivano di prendere decisioni, ma l'ho fatto solo per lei! Ha appena ritrovato suo padre e non voglio che lo lasci solo per seguire me!” rispose Joe continuando a fissare la finestra; Denise si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla:” Lo so, figliolo, è dura, è davvero dura, ma hai fatto la cosa giusta e se lei ti ama davvero, ti aspetterà! E se tu la ami davvero, vedrai che questi mesi voleranno perchè il pensiero di rivederla sarà molto più forte di qualsiasi altra cosa! Vedrai che tutto si aggiusterà, abbi fiducia!” finì Denise sorridendo:” Ti voglio bene mamma!” disse Joe e l'abbraccio. Passarono due giorni: era giunto il momento della partenza di Joe. Non lo sentii affatto in quei due giorni! Non volevo sentire la sua voce, avrei sofferto solo di più. Io e Derek rimanemmo assieme a papà: ridevamo, scherzavamo ma dietro quella maschera di allegria, in me si nascondeva una grandissima tristezza. Mio padre, che essendo padre certe cose le percepiva, mi fece segno di avvicinarmi e a Derek di lasciarci soli:” Piccola, qualcosa non va, te lo leggo negli occhi! Parla, su, non tenerti tutto dentro, ti farà solo male!” disse lui dolcemente così non riuscii più a resistere, scoppiai in lacrime e lo abbracciai e gli raccontai tutto quello che era successo il pomeriggio di due giorni prima:” Oh cielo piccola! E perchè ti stai creando tutti questi problemi??” chiese papà asciugandomi le lacrime:” Come perchè?? Io senza di lui non posso stare! Ma non posso nemmeno lasciare te e Derek! Voi siete tutto quello che ho al mondo!” risposi:” Ma piccola! Ti rendi conto che stai commettendo l'errore più grande della tua vita?” “ Perchè dici questo, papà?” “Perchè è lo stesso errore che ho commesso con tua madre! Ci siamo separati per troppo tempo e così abbiamo creato nuove famiglie! Non voglio che accada lo stesso tra te e Joe! Siete troppo legati l'uno all'altro e lo stare lontani vi condurrà alla fine di voi, della vostra magnifica storia! Non commettere il mio stesso errore piccola! Va da lui! Io e Derek staremo benissimo! Assumeremo una badante che si occuperà della casa! Non lasciarlo scappare!!” disse papà stringendomi le mani. La partenza era segnata per le ore 15.00 ed erano le 14.30:” Grazie papà! Mi raccomando, riguardatevi tu e Derek!” dissi dandogli un bacio sulla guancia e fuggii. Cominciai a correre a più non posso, dovevo arrivare in aereoporto prima che il volo di Joe fosse partito. Intanto lui era in attesa che il suo volo venisse annunciato; non aveva parlato in quegli ultimi giorni: era lì, fermo che fissava la sua valigia, triste, con le lacrime agli occhi. Intanto io correvo, correvo a più non posso! Speravo di arrivare in tempo. Il volo di Joe fu improvvisamente annunciato e proprio in quell'istante arrivai in aereoporto! Ce l'avrei fatta a raggiungere il mio amato in tempo??

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Joe camminava con un passo lento, seguito da Nick e preceduto dal resto della famiglia. Si girò indietro, nella speranza di potermi rivedere un' ultima volta prima del grande passo ma ovviamente non mi trovò. Nick gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla:” Non è venuta nemmeno per salutarmi...” disse Joe in preda allo sconforto:” Cerca di capirla, fratellino, è distrutta da questa situazione e non credo abbia sopportato l'idea di doverti salutare!” “ Nemmeno io riesco a crederci...adesso che ero riuscito ad avere una storia seria con una ragazza che amo più di me stesso, sto perdendo tutto per la mia carriera... a volte desidero non essere mai diventato famoso!” furono le ultime parole di Joe, si girò nuovamente e proseguì in direzione aereo. Intanto io correvo: il cuore mi batteva fortissimo, sia per la corsa ma anche per la preoccupazione che da un momento all'altro l'aereo di Joe fosse partito e io avrei perso ogni possibilità di rivederlo! Passai velocemente dal check-in, dimenticandomi di fare il biglietto, così, quando oltrepassai il metal detector, gli addetti alla sicurezza mi bloccarono a forza:” Signorina, lei non può entrare!” disse uno di loro:” Lasciatemi andare, vi prego! Devo raggiungere il volo per New York!” urlai cercando di liberarmi ma i ragazzi mi tenevano stretta a loro:” Se non ha il biglietto, non può andare!!” ribattè ancora uno di loro:” Vi prego, lasciatemi!! Lì c'è una persona che ha bisogno di me!!” dissi disperata e riuscii a sganciarmi da loro e correre più veloce che potevo:” Ferma, torna subito qui!!” dissero in coro i due addetti e mi corsero dietro e intanto vedevo che il portello d'entrata all'aereo cominciava a chiudersi:” No, no, ti prego, aspettaa!!” dissi e riuscii ad entrare miracolosamente, putroppo sempre seguita da quei due:” Aspettami, Joe, sto arrivandoo!!” pensai tra me e me correndo a più non posso.
Intanto lui era già seduto al suo posto, accanto a lui Kevin e subito dopo Nick; non aveva detto una sola parola da quando erano saliti! Fissava di continuo il finestrino accanto a lui e le lacrime gli scorrevano una dopo l'altra:” Mi dispiace, piccola mia! Spero che un giorno riusirai a perdonarmi!” pensò tra se e se e chiuse gli occhi, mordendosi il labbro.
“ Se ti prendiamo...” disse uno dei due addetti alla sicurezza, continuando imperterrito ad inseguirmi assieme al suo collega: avevo il fiatone per la lunga corsa, quando finalmente riuscii a vedere il portello dell'aereo ed era ancora aperto!! Così accellerai ancora di più, mi catapultai dentro e senza insospettire nessuno, mi legai in viso un foulaire e presi in prestito degli occhiali da sole. mi nascosi in uno dei sedili e aspettai che gli addetti alla sicurezza avessero controllato l'aereo da cima a fondo e fossero scesi e non mi resi conto che mi trovavo proprio dietro i sedili dei ragazzi, così involontariamente li sentii parlare di me:” Joe, ti prego, cerca di capirla! Poverina, chissà a quest'ora come starà piangendo!” disse Kevin rivolto a Joe, che fissava ancora il finestrino:” Ragazzi...voi non potete capire il mio stato d'animo al momento... e il solo fatto di averle mentito non mi da pace!” “ Mi ha mentito??” pensai tra me e me stupita:” Come, le hai mentito?” ribattè Nick:” Si... le ho detto che non potevamo portarla con noi perchè i nostri manager ce lo impedivano ma l'ho fatto solo perchè portarla via, così, da suo padre, era da folli egoisti!” rispose Joe singhiozzando:” Posso solo immaginare come tu ti stia sentendo! Ma... se possiamo fare qualcosa per aiutarti, basta che ce lo dici!” disse Kevin mettendo una mano sulla spalla del fratello:” Grazie, ma non credo possiate risolvermi il problema...” “ Io si, però!” risposi, alzandomi in piedi, sorridendo. Lui rimase a dir poco stupefatto:” Tu che cosa ci fai qui??” chiese ad occhi sbarrati:” Non sembri felice di vedermi!!” risposi tornando seria:” No, non sono felice... sono super felice!!!” disse sorridendo, alzandosi dal suo posto e venendomi ad abbracciare forte:” Meno male che ti ho trovato!! Stavo per lasciarti partire senza di me!” dissi abbracciandolo forte:” Mi dispiace davvero tanto di averti mentito, ma l'ho fatto solo per il tuo bene!” rispose Joe guardandomi negli occhi:” Tutto apposto, sta tranquillo!” “ A proposito, come hai fatto a salire qui??” disse Joe, facendomi sedere sulle sue gambe, al suo posto:” Storia lunga... se vuoi te la racconto durante il viaggio!” risposi sorridendo:” Va bene...cielo piccola, quanto ho sofferto in questi ultimi giorni...senza sentire la tua voce, senza poterti vedere!” “ La stessa cosa vale anche per me... ho provato a non pensare a te per evitare di piangere in continuo, ma non ci sono riuscita! Sei stato il mio pensiero fisso! E il solo pensare che saresti partito, mi rendeva triste e amareggiata! Ma adesso sono qui, assieme a te e questa è la cosa più importante!” conclusi e mi poggiai alla sua spalla:” Signorina, mi scusi, prenda posto, stiamo per decollare!” disse una delle hostess e diventai pallida in viso:” Posto?? Oh, si certo!” dissi sorridendo, aspettando che l'hostess se ne andasse per cercare un posto:” Vieni, siediti qui, io mi metto qui dietro, c'è un posto!” disse Kevin alzandosi sorridendo:” No, Kev..” ma lui non mi fece finire di parlare che si andò a mettere dietro di noi:” Grazie Kev...” dissi sorridendo così mi sedetti al posto di Kevin, allacciai la cintura di sicurezza e strinsi forte la mano a Joe:” Ti amo, bambina mia...” disse Joe e mi poggiai alla sua spalla: New York, stiamo arrivandooo!!!

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Durante buona parte del viaggio verso una delle più importanti città d'America, raccontai a Joe cosa era successo qualche ora prima, quando ero riuscita a salire sull'aereo senza farmi prendere dagli addetti alla sicurezza. Lo feci ridere parecchie volte, anche perchè la storia era davvero comica:” Quindi è stato tuo padre a dirti di venire qui!” disse Joe tenendomi sempre stretta la mano dal momento in cui avevamo preso il volo:” Si...non so davvero come ringraziarlo! Se non fosse stato per lui, non avrei mai tentato di imbarcarmi clandestinamente!” risposi e cominciai a ridere; lui mi seguì a ruota, poi si fermò ad osservarmi sorridendo, con gli occhi fissi su di me che continuavo a parlare e parlare, senza notare che non stava ascoltando quello che stavo dicendo:” E questo è quanto!” finii finalmente il mio lungo discorso e mi poggiai alla sua spalla:” Sono davvero felice che tu sia qui assieme a me!” disse lui accarezzandomi i capelli. Non risposi, rimasi in silenzio a farmi accarezzare da lui, sorridendo di tanto in tanto ma putroppo non avevo considerato che quella era la prima volta che salivo in un aereo e, non essendo abituata, alla prima turbolenza che prendemmo, mi drizzai e strinsi fortissimo la mano a Joe, che cacciò un piccolo urlo per il dolore improvviso:” C-cosa è stato??” chiesi spaventata, respirando velocemente per la paura:” Niente, piccola, stai calma, è stata solo una piccola turbolenza!” disse Joe sorridendo, cercando di farmi calmare:” Oddio, ho paura!” ribattei tenendogli stretta la mano:” Andiamo, sorellina! Finchè ci siamo qui noi, non ti può succedere niente!” disse Kevin divertito dalla scena buffa:” Sono arrivati i paladini della giustizia!” risposi prendendoli in giro quando una nuova turbolenza, un po' più forte della prima, mi fece tremare ancora di più! Non sapevo, inoltre, di soffrire il mal d'aria, così ad un tratto cominciai a sentirmi male:” Joe...” “ Dimmi, piccola!” disse lui:” Credo di non sentirmi molto bene!” dissi velocemente e misi una mano davanti alla bocca, chiudendo gli occhi:” Oh cielo, tieni!!” disse preoccupato prendendo dal sedile di fronte a lui il sacchetto per i casi ecco d'emergenza e porgendomelo, glielo strappai letteralmente dalle mani e... non dico come proseguirono le 2 ore successive! Alla fine, una volta calmato il problema e a solo mezz'ora dall'atterraggio, mi lasciai andare tra le braccia di Joe, esausta per tutto quello che avevo passato per due ore consecutive:” Non chiedermi mai più di salire su un aereo!” dissi sospirando, riprendendo fiato:” Povera piccola...mi dispiace...ma comunque, non ti ho detto io di seguirmi!” rispose Joe accarezzandomi la guancia:” Si, lo so, e comunque non cercare di scaricare tutta la colpa a me anche perchè tu mi hai mentito!” risposi guardandolo negli occhi:”Si, ma l'ho fatto solo per il tuo bene, per non separarti da tuo padre!” rispose lui serio:” A proposito, non l'ho ancora chiamato! Vediamo come se la passano da soli quei due brinconcelli!” risposi sorridendo, presi il telefono e feci il numero di Derek. Mi rispose papà ridendo:” Papà? Sono Isa!” dissi sorridendo:” Oh ciao piccola mia, come stai??” mi chiese lui felice:” Alla grande, tu e Derek?” chiesi:” Io e Sofie stiamo alla grande!” rispose lui ancora più felice:” Sofie? E chi è Sofie?” domandai perplessa:” La domestica che abbiamo chiamato per occuparsi della casa! Credo di essermi innamorato di lei e lei di me!” disse lui: cominciai a ridere:” Ora capisco il perchè della tua voce così felice! E Derek, come sta?” “ Benissimo” rispose papà:” Perfetto, già mi mancate un sacco!” “ Anche a noi bambina, anche a noi!” “ Ci sentiamo presto, un bacio, vi voglio bene!” dissi e chiusi la telefonata. Joe mi accarezzò dolcemente la guancia; sorrisi, chiudendo gli occhi e lasciandomi trascinare da quella leggera carezza. Improvvisamente ci fu detto di allacciare le cinture perchè eravamo arrivati a NY:” Siamo arrivati , finalmente!” disse Kevin eccitato per l'arrivo a NY. L'atterraggio fu eccellente e così applaudimmo il pilota che ci ringraziò; scendemmo in incognito, in modo da evitare l'assalto da parte delle fan che aspettavano da un momento all'altro i Jonas Brothers! Corremmo via veloci, salimmo su una limousine che ci portò diretti in un hotel, vicino la statua della Libertà:” Wow, è tutto così...” “ Magico?” mi interruppe Joe sorridendo:” Stavo per dire grandioso! Ma la tua mi piace di più” risposi sorridendo. Salimmo su nelle camere dopo che Nick andò a ritirare le chiavi delle camere; non sapevo con chi andare in camera, anche perchè essendo una ragazza mi trovavo a disagio tra tre ragazzi, così Joe decise di prendere una stanza per due, io e lui assieme:” No, dai, amore, io mi sistemerò insieme a tua madre e Danielle, sta tranquillo!” “ No, anche perchè Kevin dormirà con Nick e Danielle, i miei genitori da soli, così io e te dormiremo tranquilli da soli!” rispose lui e aprì la porta della nostra camera: uno spettacolo della natura! Letto matrimoniale in ferro battuto, tende blu cielo come la stanza e una bellissima vista verso la Statua della Libertà:” Wow, tesoro, è davvero meravigliosa!” risposi buttandomi sul letto morbidissimo:” Sono contento che ti piaccia, ma adesso non credo sia il momento adatto per riposare!” rispose lui prendendo la mia giacca e lanciandomela dritta in faccia:” Perchè?” risposi:” Dobbiamo farti fare un tour della città!” “ Dobbiamo?” ribattei:” Si, io, Nick e Kevin! Verranno anche loro mentre Danielle e i miei genitori sistemeranno tutto per il concerto di stasera! Anzi, oggi, dopo il giro turistico, dobbiamo andare a provare e tu mi farai da assistente!” “ Io?” “ Si proprio tu, signorina! Andiamo, adesso, se no si fa tardi!” disse Joe, mi prese per mano e mi condusse fuori dalla stanza alla velocità della luce! Wow, quel ragazzo sprizzava allegria ed energia da tutti i pori!

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Passammo un pomeriggio meraviglioso, uno dei più belli di tutta la mia vita: girammo per le strade dell'immensa capitale americana come un perfetto gruppo di turisti! Joe, che si sentiva il leader, si mise in capo a noi e cominciò a spiegarci passo passo dove ci trovavamo e cosa potevamo, come diceva lui, ammirare:” E a destra potrete ammirare la famosa Statua della Libertà!” disse indicando quel magnifico monumento:” Mio fratello ha perso qualche rotella!” mi disse Kevin sottovoce e Joe si girò di scatto, fulminandono con gli occhi:” Che c'è?” continuò lui facendo spallucce, Joe lo guardò serio e tornò di nuovo a farci da guida:” Dai amore, non fare lo stupido! Kev stava solo scherzando!” risposi ridendo ma lui si fermò e si girò a guardarmi:” Lo stai difendendo? Io che sono il tuo fidanzato no, e mio fratello si??” ribattè sorpreso:” Perchè, che cosa vorresti dire? Che non tengo a te??” ribattei accennando un mezzo sorriso:” Non me lo dimostri mai, quindi come faccio a sapere che mi ami davvero??” disse lui mettendo il broncio:” Ah si? Bene, l'hai voluto tu, signorino!” dissi e cominciai ad accarezzarlo, sempre più fino a quando lui, non riuscendo più a resistere, si girò e mi fece fare un caschè nel bel mezzo di NY:” Che fai??” dissi ridendo:” Sei splendida, baby!!” disse lui con un accento molto spagnoleggiante:” Tu sei matto, Joseph Adam Jonas!!” risposi ridendo:” Come fai a sapere il mio nome completo??” ribattè lui perplesso, riportandomi su:” Abito nella tua stessa casa! Ovvio che prima o poi l'avrei scoperto!” risposi e lo abbracciai dal collo:” Hai ragione, piccola!” disse e mi baciò dolcemente:” Allora, ragazzi, vogliamo stare qui tutto il giorno?? Muoviamoci!” disse Nick ad un tratto, stanco di aspettare che il nostro bacio fosse finito; scoppiammo a ridere e, prendendoci per mano, proseguimmo il tour della città. Ad un tratto, passando di fronte ad uno dei teatri più importanti della città, notai un manifesto:” Musical Flashdance, audizioni per il ruolo da protagonista!” lessi tutto d'un fiato:” Wow...chissà chi sarà la fortunata!” dissi tra me e me, con aria sognante. Joe mi guardò dolcemente e mi strinse la mano più forte:” Ti piacerebbe partecipare?” mi propose dolcemente:” So cosa stai pensando! Non provarci nemmeno, tesoro! E' fuori discussione!” dissi seria, distogliendo lo sguardo dal manifesto:” Perchè no? Hai la voce di un usignolo!” “ Non è solo questo, Joe!” “ E qual'è il problema?” ribattè lui, cercando di convincermi così tornai al manifesto e indicai alcune delle caratteristiche per essere ammesse all'audizione:” Canto, Recitazione e sopratutto ballo! Io non ho mai ballato in tutta la mia vita! Immagina a farlo per la prima volta in un musical che si terrà in particolar modo a Brodway! Non riceverei altro che fischi e qualsiasi altra specie di critica!” risposi e abbassai lo sguardo, triste; lui rimase senza parole, non sapeva cosa dire perchè sapeva perfettamente che avevo ragione! Ad un tratto, intervenne Nick che, da bravo fratello, cercò di tirarmi su il morale:” Avanti, Isa, non disperare! D'altronde c'è anche il proverbio che dice:” Tentar non nuoce”!” disse lui mettendomi una mano sulla spalla:” Si, hai ragione, ma...” “ E allora? Non crearti tutti questi problemi! Stai tranquilla che la troveremo una soluzione!” finì sorridendo:” Hai ragione...come sempre d'altra parte! Joe...” dissi staccandomi da Nick e tornando da lui, prendendogli le mani:” Hai vinto...puoi procurarmi un audizione per questo musical?” dissi tenendo gli occhi bassi, lui sorrise, mi alzò dal mento il viso e mi baciò con una tale dolcezza da farmi quasi svenire:” Certo che lo farò! E io sarò il primo ad acquistare i biglietti quando si terrà lo spettacolo!” disse e mi abbracciò forte. Ad un tratto si avvicinò Kevin agitato:” Ragazzi, non vorrei interrompere il vostro momento romantico, ma sembra che sia il caso di andarcene, e in frettaa!” disse ancora più agitato, indietreggiando così io e Joe ci girammo di scatto e notammo migliaia e migliaia di ragazze urlanti che correvano verso di noi e urlavano il nome Jonas:” Sono perfettamente d'accordo con Kev!!” disse Joe indietreggiando:” Io anche!” ripetemmo in coro io e Nick e cominciammo a correre, seguiti a ruota da quella stirpe infinita di fan che non ci lasciava un secondo, forse nel tentativo di riuscire a raggiungerci:” Guardate, lì c'è lo stadio dove stasera faremo il concerto! Andiamo lì, prestoo!” disse Nick, che correva primo tra tutti, seguito prima de Kevin, poi da me e infine da Joe, il più vicino alle fan. Ad un tratto lui cominciò a rallentare il passo, a causa della stanchezza per la corsa infinita di circa 2 kilometri; appena vidi che cominciava a rallentare, mi fermai, tornai indietro e lo presi per una mano:” Che fai?” disse lui con il fiatone:” Ti sto salvando la vita, non vedi??” ribattei riprendendo a correre:” Ci stanno raggiungendo!!” disse Joe aumentando il passo:” Si lo so, ma tu la prossima volta, vedi di non fermarti così all'improvviso!!!” dissi e continuammo a correre, fino a quando non raggingemmo finalmente l'ingresso dello stadio e ad aspettarci, prima di chiudere la porta, c'erano i ragazzi che ci incitavano ad entrare:” Sbrigatevi, prestoo!” disse Kevin così riuscimmo ad entrare appena in tempo e a chiudere la porta, prima che le fan potessero letteralmente ucciderci:” Siamo salvi!” disse Kevin tirando un sospiro di sollievo:” Mi hai salvato la vita, tesoro! Te ne sono debitore!” “No, amore, almeno ho saldato uno dei miei debiti nei tuoi confronti!” risposi e lo accarezzai. Eravamo salvi da quel terribile terremoto!

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Bene, adesso che siamo letteralmente chiusi qui dentro fino a nuovo ordine, che ne dite se cominciamo le prove per stasera?” disse ad un tratto Nick, interrompendo il silenzio che si era venuto a creare ma nessuno di noi rispose perchè io e Joe stavamo parlando e Kevin era occupato con il cellulare e quindi nessuno lo aveva praticamente considerato così continuò a chiamarci più volte ma senza successo, fino a quando non si allontanò da noi, salì sul palco, prese una delle chitarre elettriche attaccata all'amplificatore e la alzò al massimo volume, suonò una nota altissima e per poco non ci ruppe i timpani:” Hey Nick, ma sei impazzito!” urlò Joe tenendo tappate le orecchie:” Per poco non ci rompevi i timpani!” ribattei infastidita:” Scusatemi, la prossima volta allora userò il gong!” rispose lui offeso:” Ma perchè ti stai comportando così??” disse Kevin:” Perchè nessuno di voi mi degna di un attimo di attenzione! Qualsiasi cosa dica o faccia, nessuno che mi dia un secondo di considerazione! Joe e Isa, neanche a parlarne, tu Kev nemmeno, l'unico con cui posso parlare è il muro!!” rispose Nick scendendo dal palco e avvicinandosi a noi, con un tono proprio infastidito:” Oh, mio caro fratellino, lo sai cosa ti manca??” disse Joe con aria molto da so tutto io:” Sentiamo!” rispose Nick, mettendo le braccia incrociate:” Una ragazza!” risposi interrompendo Joe:” Andiamo! Io sto benissimo così come sto! Non ho bisogno di nessuno!” “ Oh si fratellino, dobbiamo trovarti proprio una ragazza!” rispose Kevin, avvicinandosi a lui e mettendogli una mano sulla spalla ma lui li guardò perplesso:” Ma lasciatemi perdere!” disse togliendosi dalle spalle le mani dei fratelli e aprì di scatto la porta dello stadio e proprio in quel momento andò a sbattere contro una ragazza, facendole cadere tutti i libri che aveva tra le mani:” Oh mio Dio, scusami tanto, non ti avevo visto!” “ No, scusami tu, sono io che non ti avevo vista!” rispose Nick abbassandosi a prendere i libri caduti quando improvvisamente le mani dei due ragazzi si toccarono per sbaglio e arrossirono entrambi:” Tieni, questi dovrebbero essere tuoi!” rispose Nick porgendogli i libri caduti:” Grazie, sono così sbadata a volte!” rispose lei arrossendo ancora di più:” Comunque, piacere, mi chiamo Nicholas, Nick per gli amici, tu?” “ Keith!” rispose lei sorridendo. I due parlarono a lungo mentre io, Joe e Kevin guardavamo la scena ad occhi sbarrati:” Guarda guarda... e meno male che aveva detto che non aveva bisogno di nessuna ragazza!” rispose Kevin ridendo, io e Joe lo seguimmo a ruota, ci guardammo in viso e sorridemmo:” Sembra come la prima volta che ci incontrammo noi!” disse lui stringendomi la mano:” A differenza del fatto che tu mi aggredisti quella volta!” lo corressi dolcemente:” Hai ragione...mi dispiace...” “ Figurati, abbiamo imparato a conoscerci a vicenda e abbiamo imparato a rispettarci!” risposi abbracciandolo, lui mi diede un bacio in fronte e mi condusse dentro lo stadio, mi fece vedere i camerini e sopratutto mi fece salire sul palco e mi fece assaporare quella nuova emozione:” Santo cielo...se passerò le audizioni, anche io salirò sul palco, proprio come te!” risposi chiudendo gli occhi e respirando quell'aria così diversa, così da palcoscenico:” Sono sicuro che andrai alla grande... a proposito, chiamo il produttore!” disse prendendo il cellulare e appartandosi in un angolo per sentire meglio ciò che diceva l'uomo che si occupava dei provini. A me nel frattempo si avvicinò Kevin, sorridendo, assieme a Nick, con un'aria sognante:” Eh, il mio caro fratellino ha fatto colpo!!” dissi sorridendo:” Wow...non ricordo mai una ragazza con due occhi così belli...” disse Nick in trans ipnotica. Kevin rise per la buffa scena! Nel frattempo, Joe si avvicinò di fretta a me:” Ho due notizie da darti: una buona e una cattiva!” “ Su, dimmi la buona prima!” risposi sorridendo:” La buona è che hai ottenuto un provino speciale per il musical, anche perchè oggi si chiudevano!” “ E la cattiva?” “ Che devi andarci subito! Devi essere lì entro e non oltre mezz'ora!!” rispose agitato:” Mezz'ora?? E come faccio ad arrivare...ma dove si trova??” “ A Flanston Street, tra la 4° e la 6° a Brodway!” rispose lui:” Non ci arriverò mai in tempo!” “ Si che ci arriverai! Joe, dietro lo stadio c'è una macchina con le chiavi già attaccate! Prendila e accompagnala!” disse Kevin sorridendo, ricambiammo entrambi, lo abbracciai forte e decollammo letteralmente allo studio per i provini! Fu un pomeriggio interminabile! I provini furono difficilissimi! Cantai fino allo sfinimento, una canzone dietro l'altra, contemporaneamente recitai e provai ad accennare qualche passo di danza. Erano le 18 e ancora, dopo circa 3 ore, cantavo a più non posso! Joe era ormai in preda al panico; camminava avanti e indietro, senza potersi fermare un attimo:” Ma perchè è ancora lì??” si chiedeva spesso, guardando la porta dalla quale non uscivo:” Bene, signorina Carter, le comunichiamo che lei è stata scelta, fra tutte le partecipanti, ad interpretare il ruolo di protagonista nel musical Flashdance!” mi comunicò uno della giuria:” Davvero?? Oh cielo grazie!” “ Ma domani mattina, alle 8 in punto, deve farsi trovare qui per le prove! Giù, nello scantinato, c'è una palestra che usiamo per le prove! Arrivi puntuale!” disse ancora e mi congedò; uscìì di corsa e andai ad abbracciare Joe:” C'è l'ho fattaa!” urlai dalla gioia, baciandolo:” Hai visto?? lo sapevo che ce l'avresti fatta! Stasera festeggiamo!!” rispose lui correndo assieme a me verso la macchina e fu proprio così! La sera, durante il concerto, Joe mi dedicò una canzone e mi fece salire sul palco assieme a loro! Passai una serata davvero splendida! Chissà come sarebbe andato il mio primo giorno all'interno del CAST di Flashdance!! ♥ La mattina successiva, mi alzai verso le 6 e nella nostra camera, la luce del sole era fioca, ancora debole per via dell'orario. Mi stiracchiai e mi girai lentamente; Joe dormiva serenamente accanto a me: era esausto, aveva cantato tutta la sera fino a tarda notte e aveva bisogno di un po' di meritato riposo! Sorrisi leggermente e mi avvicinai a lui: aveva un piccolo ciuffetto di capelli di fronte agli occhi così glielo spostai lentamente, per paura di svegliarlo. Cielo, che spettacolo meraviglioso! Non avevo mai conosciuto un ragazzo come lui! Era speciale, come pochi al mondo! Così perfetto, così premuroso nei miei confronti:” Povero tesoro...devi essere molto stanco...” sussurrai dolcemente, gli accarezzai la guancia e dal suo viso trasparì un leggero sorriso, lo seguì a ruota, poi mi alzai delicatamente e cominciai a prepararmi per le prove che si sarebbero svolte esattamente 2 ore più tardi. Passai circa mezz'ora tra i preparativi tra scelta di abiti comodi per le prove, doccia, coda di cavallo ecc... . Erano le 7 quando finii di prepararmi: notando che Joe si trovava ancora nel bel mezzo dei suoi sogni, lo lasciai dormire e mi sedetti fuori, nel balconcino della nostra camera che dava esattamente di fronte alla Statua della Libertà; a quell'ora non si sentiva volare nemmeno una mosca, la città dormiva profondamente! Chiusi gli occhi, poggiandomi al muro del balcone e sorrisi; soffiava un leggero venticello che mi scompigliava leggermente i capelli: stavo pensando a lui, anche se si trovava a poca distanza da me! Pensavo a come le cose fossero cambiate da quando stavo con lui, come la mia vita avesse preso una strada completamente diversa! Solo qualche mese prima ero una semplice ragazza come tutte le altre e adesso ero la fidanzata di una delle rockstar più famose del mondo! Le cose, da quel giorno, non furono mai più le stesse! Ad interrompere i miei pensieri, furono due mani, che mi accarezzarono le spalle, scendendo per le braccia e risalendo fino al collo:” Buongiorno, mia piccola stella...” disse la sua candida voce angelica; sorrisi, tenendo sempre gli occhi chiusi e mi lasciai trascinare da quelle sue carezza:” Già in piedi di prima mattina?” mi chiese ancora dolcemente, mi girai verso di lui e mi alzai, ritrovandomi a due millimetri dalle sue labbra:” Si...sono un po' tesa per oggi!” risposi sorridendo e mi poggiai al suo petto e mi feci abbracciare dolcemente:” Non c'è motivo che tu sia agitata, piccola...hai superato il provino brillantemente e sono sicuro che anche se oggi è il primo giorno, ti farai conoscere per quella che sei, per la ragazza di cui mi sono perdutamente innamorato...” concluse, accarezzandomi la schiena dolcemente:” Speriamo sia così...” dissi e sospirai. Rimanemmo così per circa 10 minuti, senza proferire alcuna parola. Guardai per caso l'orologio e notai che si erano fatte le 7.30:” Amore, è ora di andare!” dissi staccandomi dal suo abbraccio ma lui mi fermò e mi tirò verso di se:” Non stai dimenticando qualcosa?” disse lui sorridendo furbescamente e capii subito a cosa si riferiva: mi avvicinai lentamente alle sue labbra e le sfiorai con delicatezza:” Hai ragione...avevo dimenticato di darti il tuo bacio del buongiorno!” dissi e nacque così un fantastico e tenero bacio:” Ora si che va meglio!” disse lui staccandosi da me. Si preparò più veloce della luce e in meno di 10 minuti, ci trovavamo già all'ingresso del palazzo di Flanston Street:” Amore, per qualsiasi cosa, chiamami!” disse lui e mi baciò dolcemente:” Credo che qui finiremo verso le 18.00! Tu tieniti pronto per quell'ora!” risposi e scesi dalla macchina:” Ti amo!” urlò lui da lontano:” Anche io, tanto!” risposi chiudendo la porta del palazzo. Scesi velocemente le scale che portavano giù nello scantinato in cui dovevano svolgersi le prove, aprii la porta di scatto e vi trovai già tutto il CAST al completo dentro che si stavano riscaldando: due ragazze di circa 18 anni l'una erano sulle punte e si stavano riscaldando. Wow, erano bellissime e davvero brave! C'era tantissima gente quando per caso mi andai a scontrare con una donna, più o meno sulla quarantina:” Oh, tu devi essere la famosa Isabel Carter!” disse con un sorriso che non mi piaceva affatto:” Si, sono io...” risposi timidamente:” La prossima volta, arrivi puntuale signorina!” rispose eliminando il sorriso dal viso ed entrando in una modalità molto più rigida:” Ma mi avevano detto alle 8!” ribattei ma lei mi si fermò davanti:” Impossibile!!” rispose seria:” Non cerchi una scusa, piuttosto prenda questa cosa seriamente! Allora...” finì girandosi di spalle:” Non darle retta, sei la nuova arrivata, è normale che ti tratti così!” rispose una ragazza, venendomi dietro:” Ma io non le ho fatto niente!” risposi:” Non ti preoccupare...a proposito, io sono Jane” rispose la ragazza sorridendo e stringendomi la mano:” Piacere, Isabel” dissi sorridendo ma fummo chiamate dall'insegnante:” Io sono Mrs Smith! D'ora in poi eseguirete qualsiasi cosa io vi dirò, chiaro??” disse in tono da comandante:” Sissignora!” esclamammo tutti in coro! Quella donna mi incudeva terrore:” Bene, Isabel, vieni qui!” disse facendomi avvicinare:” Adesso fai tre giri di corsa!” disse indicandomi la palestra enorme:” Tre giri??” esclamai stupita:” Corri, su!! E voi, anche!” disse e tutti cominciammo a correre. I tre giri furono lunghissimi e interminabili! Appena conclusi, Mrs Smith si avvicinò a me e, premendomi dalle spalle, cominciò a farmi pressione per scendere a terra in spaccata e, ovviamente, urlai per l'improvviso dolore:” Che succede??” disse lei continuando a spingermi verso il basso:” Non ho mai fatto questo in tutta la vita!!” dissi sperando che smettesse ma lei continuò imperterrita:”Lo so! Ed è per questo che sto aspettando che tu scenda ancora di più! Ora non piagniucolare e lavora!!” disse e continuò il suo lavoro! Mi fece rimanere in quella posizione per circa un'ora di fila! Ormai le mie gambe non reggevano più, tremavano da sole e il dolore per quell'improvvisa apertura era allucinante:” Vi prego, possiamo smettere??” supplicai così lei mi lasciò andare, facendomi cadere a terra: non riuscivo nemmeno ad alzarmi perchè non sentivo più le gambe. Jane mi venne subito a dare una mano e con lei Erik, un ballerino che avevo conosciuto sempre lì! Mi tirarono su dalle braccia e mi tennero forte:” Questo non è che l'inizio, mia cara! Ecco qua!” disse imperterrita, dandomi un malloppo gigante di copioni da imparare, canzoni e cd per le colonne sonore:” Per domani voglio metà di questo lavoro fatto, intesi??” “ Ma..” “ Niente ma!!” disse e se ne andò. Jane mi aiutò a tenere il tutto:” Come stai Isa??” mi chiese premurosamente:” Non sento le gambe! Mi fanno terribilmente male!! Ma tratta tutti così??” “ No, solitamente non è così crudele!” rispose Erik tenendomi forte. Le prove non erano cominciate affatto nel modo migliore!!

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Le ore di prove passarono lentamente, quasi non volessero proseguire nel corso del tempo! Mrs Smith cominciò a montarci le coreografie che dovevamo eseguire durante il musical e cantare e ballare assieme era davvero estremo! In particolar modo per le canzoni difficili da imparare, che possedevano degli acuti incredibili, e quei maledetti passi di danza, spaccate, ruote che mi distrussero! Si fecero finalmente le 18.00, così salutai Jane ed Erik e uscii lentamente, ancora per via del dolore causato da quella spaccata a freddo! Vidi Joe davanti alla porta, seduto in macchina che stava leggendo:” Finalmente!” pensai felice tra me e me così cominciai ad accellerare il passo, aprii lo sportello, mi fiondai dentro come una saetta e abbracciai forte Joe:” Hey, piccola mia, come è andata??” mi chiese lui posando il giornale che aveva tra le mani:” Non tanto bene...” risposi triste:” Mrs Smith è una strega, mi odia dal profondo del suo cuore!!” dissi sistemandomi la cintura di sicurezza:” Perchè dici così??” mi chiese lui perplesso così gli raccontai per filo e per segno cosa era avvenuto durante la giornata e nel frattempo lui mise in moto la macchina e tornammo in hotel:” Che cosa ti ha fatto??” disse lui stupito, girando lo sguardo verso di me:” Joe, perfavore, intanto guarda la strada, per l'amore del cielo!” lo rimproverai bruscamente:” Si scusami...” si scusò lui tornando a guardare la strada. Ci fu qualche attimo di silenzio... dopodichè, la sua mano battè violentemente sul volante:” ” Hey, che ti prende??” dissi spaventata per la sua improvvisa reazione:” Niente...mi da fastidio chi ti tratta male!! Non si devono neanche azzardare a toccarti!!” urlò lui agitato:” Va bene, ho capito, ma adesso calmati!!” risposi ancora più agitata. Ci guardammo fissi negli occhi per qualche istante, poi piombò nuovamente il silenzio:” Scusa, piccola...non dovevo aggredirti così..” si scusò lui senza distogliere lo sguardo dalla strada e poggiando la sua mano sopra la mia:” E' tutto apposto...posso capire la tua reazione...perchè farei anch'io così se dovesse succederti qualcosa di male...” risposi tenendo gli occhi bassi, lui sorrise e mi strinse la mano:” Ad ogni modo...” ripresi dopo qualche attimo:” Sarà soltanto l'inizio, quindi non penso ci sia di che preoccuparsi!” continuai con la mia solita allegria:” A proposito, dove stiamo andando??” chiesi dolcemente:” Prima in hotel a riposarci qualche oretta, anche perchè siamo appena tornati tu dalle prove del musical e noi dalle prove concerto...stasera ho intenzione di fare una sorpresa alle nostre fan!!” “ Ah davvero?? E quale?” chiesi curiosa:” Non te lo dirò! Lo vedrai con i tuoi stessi occhi!” concluse lui con un'aria furbetta, lo guardai perplessa e poi feci spallucce... chissà che cosa aveva in mente quel Danger di Joe!
Arrivammo in hotel e mi feci aiutare da lui a salire le scale; ci vennero incontro anche Nick e Kevin che mi accompagnarono in stanza:” Riposati un po', sorellina, mi sa che ne hai proprio bisogno!” disse Nick facendomi sedere sul letto:” Non credo avrò il tempo...Joe deve aiutarmi a memorizzare le canzoni, anche perchè devo impararne metà entro domani!” dissi e indicai il malloppo di fogli che si trovavano dietro di me. Kevin mi guardò letteralmente a bocca aperta:” Si, lo so, è la stessa faccia che ho fatto anch'io quando l'ho visto per la prima volta!” risposi ridendo:” Va bene, allora vi lasciamo lavorare in pace...a dopo!” disse Nick che assieme a Kevin ci salutò e si allontanarono, chiudendo la porta dietro di loro. Passammo circa due ore insieme, provando e riprovando le canzoni, ascoltando prima l'originale e poi la mia voce. Joe mi faceva da tutor: controllava se steccavo, se seguivo lo stesso ton della cantante o se facevo qualche errore vocale:” Tu non sei speciale...sei unica nel tuo genere!!!” disse lui staccando la spina della radio e posando il tutto sulla scrivania e stiracchiandosi; risi divertita e mi lanciai sul letto, chiudendo gli occhi e sospirando:” Sei stanca, vero?” mi chiese dolcemente, sdraiandosi accanto a me e facendomi poggiare alla sua spalla:” Si, ma quando sto con te, mi sento sempre piena di energie! Sei tu che mi fai stare bene!” conclusi stringendomi a lui e cadendo in un sonno profondo. Lui si addormentò solo mezz'ora dopo, dopo avermi accarezzato continuamente e baciandomi la guancia con dolcezza.
Le urla delle fan si sentivano fino a dentro il camerino dove stavo aiutando Joe nel prepararsi:” Oh cielo, ma mi domando sempre: come fate ad esibirvi davanti a tutta questa gente? Non hai paura?” chiesi aiutandolo a mettersi la sua giacca di pelle nera:” Non più ormai...siamo abituati e, anzi, quando cantiamo per le fan ci sentiamo a nostro agio...” concluse lui prendendo la sua cravatta e cominciando a farsi il nodo ma inutilmente:” Dai a me!” dissi dolcemente e gli feci il nodo e appena finii, lui mi prese dai fianchi e mi avvicinò a se:” Dammi un bacio!” disse sorridendo:” Perchè?” chiesi:” Perchè lo desidero tantissimo!” rispose e mi baciò lui di colpo. Nick lo chiamò qualche minuto dopo per salire sul palco:” Augurami buona fortuna!” disse lui, mi baciò con passione e salì sulla pedana:” Buona fortuna amore mio!” dissi e la pedana cominciò lentamente a salire.
Il concerto cominciò nel migliore dei modi: Joe era il solito pazzo che correva da una parte e dall'altra del palco cantando, ballando, suonando il suo tamburello:” Vai Joee!” urlavo a più non posso, vedendolo felice nel suo cosiddetto habitat naturale! Ad un tratto si allontanò dai suoi fratelli, prese una pompa con il simbolo dei JB, corse al centro del palco e cominciò a schizzare a tutti, compreso lui, tutta la schiuma possibile ed inimmaginabile! Meno male che ci trovavamo a metà concerto, così scese dal palco bagnato fradicio, dalla testa ai piedi e mi abbracciò forte tanto da bagnare pure me:” Joe, copriti subito!!!” urlai per paura che si ammalasse:” Non ti preoccupare, tesoro, sto bene così!” disse sorridendo.
I giorni passarono veloci: le prove? Una più brutta dell'altra! Mrs Smith inserì nel mio balletto anche una piroette! Non riuscivo a farla, tanto che un giorno caddi bruscamente, prendendo una distorsione alla caviglia:” E' entrata qui solo perchè è raccomandata!” sentivo dire dalla maggior parte delle mie colleghe. Jane provò a dissuaderle ma io scoppiai in lacrime per la disperazione:” Io non sono buona a nulla!!” dissi piangendo senza potermi calmare! Come potevo ancora affrontare una situazione così drastica?

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Ma non è così, Isa!” disse ancora una volta Jane, seduta accanto a me nello spogliatoio della sala prove, cercando di calmare il mio stato d'animo molto agitato:” Ma non capisci, Jane? Qui tutti mi odiano! Mi credono raccomandata solo perchè sto assieme a Joe! Io non ce la faccio più a sopportare tutto questo!” dissi alzandomi ma mi sedetti di nuovo per via del dolore alla caviglia; sbuffai e grugnii qualcosa tra me e me:” Lo so, ho visto come ti trattano e certo Mrs Smith non è da meno!” ripetè Jane riprendendo il ghiaccio che era scivolato a terra e poggiandolo sulla mia caviglia:” E poi queste coreografie così difficili! Io non ho mai ballato in tutta la vita, e adesso mi tocca fare anche una piroette!” urlai in preda alla disperazione così Jane mi abbracciò:” Isa, basta! Adesso non pensarci! Lo so che manca una settimana allo spettacolo, ma vedrai che potrai ballare di nuovo di qui a Domenica!” disse Jane e si alzò, aiutandomi a tornare in sala dove tutti ci stavano aspettando per riprendere le prove:” Allora, possiamo tornare a provare??” disse Mrs Smith mantenendo un tono indifferente alla mia condizione:” Ma non vede che Isa non può provare??” disse Jane furiosa ma la bloccai, riprendendo a camminare zoppicando:” Si, possiamo riprendere le prove!” dissi seria; volevo dimostrare a tutti chi era la vera Isabel Carter! Volevo far vedere a tutti quanto valevo davvero e di non essere quella ragazza raccomandata come dicevano in molti! Mrs Smith accese lo stereo e inserì il disco, così cominciai a danzare, cercando di non curarmi del forte dolore alla caviglia che mi tartassava momento per momento, solo che ad un tratto il dolore fu allucinanate, così caddi a terra senza potermi rialzare:” Sei una disgrazia, Carter! Potrai sembrare una ballerina, una cantante e perfino un'attrice, ma non lo diventerai mai!!” urlò Mrs Smith in preda alla rabbia. Scoppiai in lacrime, mi rialzai lentamente e corsi via zoppicando! Jane tentò di seguirmi ma Erik la bloccò:” Lasciala andare! Ha bisogno di stare sola e noi le saremmo solo di ostacolo!” disse lui vedendomi allontanare. Erano le 17.00 e prima che Joe fosse venuto a prendermi, decisi di tornare in hotel da sola. Zoppicai piangendo per tutta la strada, pensando e ripensando alla frase che Mrs Smith mi aveva detto! Mi aveva profondamente ferita, umiliata davanti a tutti! Io cercavo di fare del mio meglio e questo non veniva mai apprezzato! Rientrai in hotel, salii in camera e mi buttai sul letto a piangere. Dopo un po', mi rialzai, con gli occhi gonfi:” Non posso però lasciarmi abbattere così! Devo reagire, devo per forza reagire!!” dissi e mi misi di fronte allo specchio! Provai e riprovai quella maledetta piroette migliaia e migliaia di volte ma ogni volta sempre peggio! La mia caviglia era gonfiata incredibilmente e mi faceva terribilmente male ma non poteva essere questo certo l'ostacolo che mia avrebbe fermato.
Joe, Nick e Kevin, che nel frattempo erano venuti a prendermi, videro arrivare Jane senza di me e lei gli raccontò tutto e Joe impallidì:” E adesso dov'è??” chiese preoccupato:” Non lo so, credo sia tornata in hotel!” disse preoccupata:” Andiamo subito, grazie!!” disse Nick, chiudendo lo sportello e ingranando la prima della macchina:” E' folle, è completamente folle!” disse Kevin impaurito:” Spero solo che non faccia qualcosa di azzardato!” disse Joe non potendo stare fermo. Arrivarono di corsa in hotel, Joe scese al volo dalla macchina e corse su in camera nostra, aprì la porta di scatto e mi trovò a terra, che piangevo:” Isa!!” disse venendo verso di me ma io lo allontanai:” Sei impazzita??” disse ancora provando ad avvicinarsi a me:” Joe, ti prego, lasciami!!” dissi piangendo ancora di più:” Non mi dire cosa devo fare!” ribattè lui imperterrito, prendendomi in braccio. Continuai a piangere e mi strinsi forte a lui:” Jane mi ha raccontato tutto...” disse lui facendomi sdraiare sul letto:” Non è con te stessa che devi prendertela! Tu non c'entri in tutto questo!” disse sedendosi accanto a me:” Io non c'entro?? Sono una buona a nulla, non riesco mai a fare qualcosa che mi porti soddisfazioni! Mi è stato anche rinfacciato tutto questo!” risposi agitata:” Ma non è affatto la verità! E poi come ti salta in testa di provare la coreografia con una distorsione!” continuò lui vedendo la caviglia nera e gonfia:” Io...io...volevo solo dimostrare chi ero! Non volevo essere definita raccomandata!” risposi mettendomi seduta:” Ma tu non devi dimostrare niente a nessuno! Basta ciò che sei per i tuoi amici, per me e i miei fratelli!” finì dolcemente:” Sono una stupida...” “ La mia stupida preferita...” mi corresse lui e per rincuorarmi almeno un po', mi diede uno stupendo bacio sulle labbra. Poco dopo arrivarono anche Nick e Kevin che, appena mi videro sorridere, si rincuorarono anche loro:” Sapete...ho invitato Keith al concerto di stasera!” disse Nick eccitato:” Ohh, e bravo il fratellino! Stai crescendo...” disse Kevin prendendolo in giro:” Credo che sia la ragazza giusta per me...è dolce, simpatica, spiritosa...” “ Tutto il contrario di te!” rispose Joe ridendo. Scoppiammo tutti in una fragorosa risata.
La sera il concerto andò alla grande. Nick fece una bellissima sorpresa a Keith perchè le dedicò una canzone scritta da lui: si chiamavaa Fly with me ed era davvero romantica. A fine canzone, lui le dichiarò apertamente che provava qualcosa per lei così scese tra il pubblico e le si avvicinò, le prese le mani e le chiese:” Keith, io ti amo...vuoi essere la mia ragazza?” e lei ovviamente per risposta lo baciò dritto sulle labbra. Fu una serata per Nick davvero speciale. Solo che Joe, come sempre, ripetè la sorpresa della schiuma anche quella sera, bagnandosi di nuovo. Purtroppo, quando arrivammo in hotel, salutammo Kevin e Nick che era al settimo cielo ed entrammo in camera:” Amore...” disse lui:” Si, dimmi” risposi sorridendo:” Mi gira la testa...non credo si sentirmi bene...” riprese lui barcollando così lo feci sedere sul letto e gli toccai la fronte:” Mio Dio, Joe, ma tu scotti!” dissi stupita:” Come?” chiese lui frastornato:” Joe,...ti avevo detto di non esagerare con la schiuma! Tu non mi ascolti mai e ora ti trovi in queste condizioni!” dissi ancora e lo feci sdraiare:” Hai ragione...sbaglio, o ci sono le stelle nel tetto??” disse sorridendo: aveva le guance rosse come il fuoco e tremava terribilmente:” Ma tu stai delirando!” dissi disperata. Chiamai i ragazzi che accorsero subito dal fratello:” Cielo...è ridotto proprio male!” disse Nick vedendolo: si era addormentato di botto e intanto mi teneva stretta la mano nella sua:” Non posso lasciarlo in queste condizioni, ragazzi! Io domani alle prove non ci vado!” dissi convinta:” Tu stai scherzando spero??” disse Kevin:” No, ragazzi davvero, guardatelo! Non posso lasciarlo così!”. Effettivamente Joe aveva bisogno di me ora piucchemai e lui per me era molto più importante di qualsiasi altra cosa. Ma per me era costato sacrificio di mesi di lavoro quel musical! I ragazzi mi spronavano ad andare mentre io ribattevo che dovevo rimanere lì! Qual'era la cosa giusta da fare?

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Passammo circa un'ora insieme: Joe era sempre agitato, non lasciava mai la mia mano e molto spesso farfugliava qualcosa nel sonno. Nessuno di noi parlava: Nick era pensieroso e camminava avanti e indietro per il corridoio della camera, Kevin era seduto accanto a me e teneva gli occhi bassi sulle sue mani, incrociate tra di loro mentre io ero seduta sul letto accanto a Joe, tenendo gli occhi puntati su di lui. Gli toccai spesso la fronte e notai che la febbre si alzava sempre di più, così chiesi a Kevin se poteva portarmi una pezza bagnata, in modo da metterla sulla fronte di Joe e vedere se succedeva qualcosa:” Tieni Isa...” disse amareggiato Kevin, porgendomi la pezza:” Grazie...” sussurrai debolmente:” Tesoro...cerca di riprenderti presto...” dissi accarezzandogli dolcemente la guancia rosso fuoco:” Io non posso lasciarlo così, ragazzi!” dissi ad un tratto, stringendogli la mano:” Isa, te lo abbiamo già detto mille volte, non puoi mancare a quello spettacolo!” disse Nick fermando il suo continuo passeggiare avanti e indietro:” Non mi importa dello spettacolo, io voglio solo che Joe si riprenda!” risposi agitata. Calò un improvviso silenzio:” Allora, se è così che stanno le cose, io e Kevin ti lasciamo qui con lui, sono sicuro che con te starà meglio che con tutti noi...” disse triste Nick, dirigendosi verso la porta, seguito a ruota da Kevin; rimasi un attimo in silenzio, poi, sentendo la porta chiudersi:” Nick, aspetta...” dissi correndo verso la porta ma già essa era chiusa, così rimasi immobile, a pensare...forse avevo esagerato! Avevo usato un tono troppo duro nei suoi confronti, in fondo lui cercava solo di aiutarmi! Ma in quel momento non potevo lasciare Joe da solo, in preda ad una febbre paurosa per risolvere questo malinteso, dovevo rimanere con lui! A Nick avrei spiegato tutto con calma, così tornai a sedermi accanto a Joe. Lui mi prese improvvisamente la mano, la strinse forte alla sua e cominciò nel sonno a ripetere il mio nome, come una disperata invocazione di aiuto:” Joe...Joe, mi senti, sono Isa!” dissi avvicinandomi a lui:” Isa... resta qui...non mi lasciare, ti prego...ho bisogno di starti accanto...torna indietro, perfavore!!” continuava a ripetere lui, probabilmente in preda ad un incubo:” Sono qui tesoro, sono proprio qui accanto a te! Non ti lascio, sta tranquillo! Rilassati, cerca di riposare!” sussurrai dolcemente e vidi pian piano che la sua agitazione si trasformò lentamente in tranquillità:” Bravo...” sussurrai e mi sdraiai proprio accanto a lui. Volevo restare a vegliare su di lui, ma la stanchezza accumulata durante la giornata, mi portarono ad un immediato crollo.
“ Dobbiamo fare assolutamente qualcosa! Isa non può perdere lo spettacolo!” disse Nick agitato, seduto a gambe incrociate sul letto:” Si, hai ragione, ma cosa possiamo fare??” ripetè Kevin ma proprio in quel momento il cellulare di Nick squillò:” Pronto?” “ Pronto, Nick? Sono Jane!” disse la voce femminile dall'altra parte del telefono:” Oh, Jane, meno male che hai chiamato! E' successa una cosa grave!” “ Che cosa??” disse lei preoccupata:” Joe sta male, davvero male e Isa non vuole venire allo spettacolo perchè vuole stare accanto a lui!” spiegò brevemente Nick:” Oh no! Mrs Smith appena la vedrà, non so cosa le potrà fare!” ribattè Jane impaurita: “Niente, non farà un bel niente, perchè ho un'idea a prova di bomba!” disse ad un tratto accennando un breve sorriso. Confabularono tra loro per circa mezz'ora quando il mio di cellulare squillò:” Hey Jane!” dissi sorridendo:” Tu devi venire allo spettacolo, e non voglio No come risposta!” disse lei tutto d'un fiato:” E' stato Nick a dirti tutto??” risposi:” Non importa chi sia stato, la cosa importante è che tu non puoi lasciarci così! Immagina Mrs Smith cosa potrebbe farti!” “ Non mi importa, ne subirò le conseguenze!” “ Va bene, ma non dire che non ti avevo avvertito!” disse Jane e chiuse la chiamata. Guardò il cellulare e disse tra se e se:” Spero che tu faccia la cosa giusta, Nick!”.
I giorni passarono veloci. Joe era stabile fortunatamente ma manteneva una febbre piuttosto alta. Nel frattempo io e Nick avevamo chiarito tutto e lui, nel frattempo, mi aveva fatto imparare una canzone che si chiamava La la land:” Carina questa canzone...ma perchè me la stai insegnando??” chiesi curiosa:” Così...almeno se dovessimo cantarla ai concerti, la conosci!”. Fu una scusa davvero banale ma io, ovviamente presa dalla situazione, caddi nella trappola. La Domenica pomeriggio, stavo dormendo tranquillamente nel letto accanto a Joe, quando improvvisamente quattro mani mi afferrarono di peso, presero una valigia e mi trascinarono in una macchina. Ci misi un po' a capire che i miei rapitori erano i miei stessi fratelli:” Dove mi state portando??” urlai cercando di uscire dalla macchina ma inutilmente:” Allo spettacolo, dove tu dovresti essere da un pezzo!!” disse Nick alla guida della macchina:” Abbiamo già avvertito tuo padre e tuo fratello. Verranno a vederti stasera stesso assieme alle loro rispettive fidanzate!” spiegò velocemente Kevin:” Fidanzate??” chiesi perplessa:” Poi ti spieghiamo, perchè siamo arrivati!” disse Nick. Scese al volo e prese la valigia dal cofano e mi portarono a forza dietro le quinte:” Lasciatemi andare, devo tornare da Joe!” “Isa, basta!!” urlò Nick facendomi rimanere di stucco per il tono da lui usato:” Ci penseremo noi a Joe! Immagina se lui fosse qui! Non vorrebbe certo che tu rinunciassi allo spettacolo per lui!” “ Ma...” “ Non ribattere!” disse ancora Nick. Dietro di me si trovava Jane:” Tu lo sapevi, non è vero??” dissi allontanandomi da lei:” Noi lo abbiamo fatto solo per te!” disse lei ma io non le diedi retta:” Me la pagherete cara, tutti e tre!” dissi furiosa e me ne andai. I ragazzi lasciarono Jane e tornarono in hotel. Appena entrarono in camera nostra, trovarono Joe in piedi, barcollante, che cercava di raggiungere la porta:” Joe!!” disse Kevin che andò a dargli una mano prima che potesse cadere a terra:” Joe, ma che cosa ti passa per la testa!!” ribattè Nick aiutando Joe anche lui:” Lasciatemi ragazzi, oggi Isa ha il suo spettacolo e io non posso mancare!!” disse lui con un filo di voce:” Tu non puoi uscire, Joe!” disse Kevin:” Si, Joe, non ti reggi nemmeno in piedi!” “Non mi importa!! Voglio andare da lei! Ci tiene così tanto che io ci vada!” “ Così tanto da rinunciarvici per te!” disse ad un tratto Kevin:” Che cosa??” esclamò Joe alzando la testa:” Si, Joe, hai sentito bene” riprese Nick:” Isa aveva rinunciato allo spettacolo per starti accanto, viste le tue condizioni!” finì di dire lui:” Ma non può farlo! Non posso permetterglielo!” disse e si alzò di scatto, barcollando:” Sta tranquillo ci abbiamo già pensato noi!” disse Kevin sorridente e gli raccontò tutto:” Si vede che siamo della stessa famiglia!” disse Joe sorridendo:” Allora, andiamo??” disse ancora alzandosi in piedi:” Solo perchè sei tu ti stiamo permettendo di uscire!” disse Nick sorridendo. Joe si preparò, anche se aveva una febbre allucinante e si diressero verso il teatro. Chissà che cosa sarebbe successo quella sera!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


La gente aumentava di momento in momento, sempre di più! Le poltrone del teatro cominciavano ad essere occupate, fila per fila. Il mormorio prodotto da tutte quelle persone mi rendeva nervosa! Guardavo tutto dalle quinte, nascosta dietro il sipario! Avevo già indossato i vestiti di scena, ma non ero affatto pronta per potermi mostrare in pubblico. Jane si avvicinò a me con un passo lento, quasi stentasse:” Isa...” sussurrò sperando che le dessi retta. Mi girai lentamente, ancora offesa per il tiro mancino che assieme a Nick e Kevin mi aveva tirato:” Isa, senti, te l'ho già detto, mi dispiace di averti tirato qui con la forza, ma era l'unico modo per non farti perdere lo spettacolo!” disse lei con le lacrime agli occhi. Rimasi qualche attimo in silenzio a riflettere:” Lo so, lo so, volevi rimanere assieme a Joe perchè sta male ma...” “ Hai fatto la cosa giusta...” conclusi la frase tenendo gli occhi bassi:” Come??” ripetè lei stupita:” So che non lo hai fatto per male...che lo hai fatto solo perchè mi vuoi bene e di questo ti ringrazio ma non ti prometto che stasera darò il meglio di me!” risposi triste e mi allontanai, dirigendomi verso i camerini per finire i preparativi.

Rimarrà stupita quando ti vedrà qui!” disse Nick sorridendo aprendo la porta del teatro; erano vestiti tutti elegantissimi, ma anche in modo da non farsi riconoscere a prima vista in modo così da non far distogliere l'attenzione del pubblico dal musical:” Si, infatti...Comunque, mi dispiace che ora Isa se la sia presa con te...” disse debolmente Joe, ancora in preda a quella maledetta febbre:” Si, purtroppo tra noi si è creata un po' di tensione, ma vedrai che quando capirà tutto, riusciremo a chiarire...” rispose lui sorridendo; era un ragazzo speciale, capace di fare qualsiasi cosa per la sua famiglia! I ragazzi entrarono e si sedettero tra le ultime file nel seguente ordine: Kevin, Joe e Nick. Proprio accanto a loro c'erano mio padre, Derek e le loro rispettive fidanzate: Sofie per papà e Kerstin per Derek. Parlarono a lungo mentre Joe sentiva che la febbre cominciava ad alzarsi ma non volle dire nulla anche perchè aveva assolutamente intenzione di vedere il mio spettacolo, dall'inizio alla fine!

Di li a poco le luci si spensero:” Vai Isa...” disse Jane mettendomi una mano sulla spalla e sorridendomi:” Grazie...credo che ne avrò bisogno...anche se avrei voluto vedere Joe tra il pubblico...” dissi triste. Jane fece un mezzo sorrisino che non mi piacque affatto:” Si va in scena...” dissi tra me e me ed entrai, dando via così al musical Flashdance. Mi accolse una platea di gente che applaudiva. Sorridevo all'apparenza ma dentro di me si celava una tristezza e una malinconia incredibile. Recitai, cantai come al solito, senza metterci il 100% di me stessa quando improvvisamente, mentre mi preparavo per cominciare il famoso balletto con la piroette, sentii da lontano qualcuno che gridava il mio nome:” Papà! Derek....Joe??” pensai stupita vedendo cinque persone in piedi che facevano il tifo per me! Tra queste intravidi la figura di Joe che urlava il mio nome e sorrideva a più non posso! Trattenni a stento un urlo di gioia così, vedendo il supporto delle persone a cui volevo più bene, mi caricai al massimo di energie, riuscendo improvvisamente a fare una, due, tre piroette tutte insieme:” Bravaa Isaaa!!” urlò Joe in preda alla gioia:” Bravaa Sorellinaaa!” urlarono Derek, Kevin e Nick contemporaneamente, ridendo appena si guardarono in viso:” La mia figliola...” disse mio padre commuovendosi, vedendomi sul palco come una grande stella:” Tua figlia se lo merita, tesoro...” disse Sofie, abbracciando il suo fidanzato:” Ha sempre sofferto in tutta la sua vita...adesso finalmente ha trovato quello che le mancava! L'amore e un po' di successo!” finì lei sorridendo:” Hai ragione...per lei non sono stato un ottimo esempio di padre...” “ Ma lo sei diventato, Brandono, lo sei diventato!” concluse Sofie abbracciandolo forte. Il musical andò alla grande, anche perchè ad un certo punto iniziò una canzone che ormai conoscevo alla perfezione! Mi girai a guardare Jane che mi sorrise, sussurrando di cominciare a cantare e così feci! Ottenni così un enorme consenso da parte del pubblico che cominciò ad urlare il mio nome, una volta finito lo spettacolo:” Isa! Isa! Isa!” e più continuavano a ripeterlo, più diventavo emozionata e felice allo stesso tempo!. Tutti vennero a farmi i complimenti, compresa Mrs Smith:” Brava Carter! Mi dispiace di averti trattato così duramente, ma dovevo metterti alla prova per far uscire il leone che c'era in te!! Ti andrebbe di partecipare a tutti i musical che saranno diretti da me??” “ Dice sul serio??” chiesi emozionata quando vidi che la mia famiglia si stava avvicinando per congratularsi:” Mi piacerebbe davvero tanto...ma credo che il mio posto non sia con voi, ma con loro...” finii sorridendo:” Ok ma se ci ripensi, fammelo sapere!” disse lei sorridendo e si allontanò:” Tesoroo mioo!” urlò Joe correndo ad abbracciarmi:” Amore mioo! Come sono felice di vederti qui!” dissi e cominciai a piangere:” Ma come piangi??” rispose lui ridendo:” Si...mi sono emozionata! Non credevo che fossi così pazzo da venire qui, con una febbre alluncinante, solo per me!” dissi e lo abbracciai:” Tesoro, io per te farei qualsiasi cosa mi chiedessero di fare!” disse lui e mi abbracciò forte. Improvvisamente vidi Derek e così mi staccai da Joe e corsi immediatamente dal mio fratellino adorato:” Piccolaa!” “ Fratellonee!” urlai e lo abbracciai forte, quasi da stritolarlo! Parlammo a lungo e mi fece conoscere Kerstin, una ragazza davvero in gamba. Salutai forte anche mio padre, che ancora piangeva da quando mi aveva visto ballare:” Sei stupenda, tesoro, davvero! E non lo dico perchè sono tuo padre!” finii lui sorridendo. Notai Nick in un angolo staccato dal gruppo:” Potete scusarmi un momento...” dissi allontanandomi da tutti:” Nick?” dissi sottovoce e lui alzò la testa:” Complimenti Isa...sei davvero formidabile!” disse ancora timidamente. Non esitai un attimo e lo abbracciai forte, tanto da farlo rimanere sorpreso:” Ti voglio bene, Nicholas! Non so come avrei fatto senza di te! Sei il miglior fratello che mi potesse capitare!” continuai tenendomi abbracciata a lui. Lui sorrise e ricambiò l'abbraccio:” Sei la sorella che non ho mai avuto...ti voglio bene più di chiunque altro e per te farei di tutto pur di vederti felice! Parola di fratello!” disse lui sorridendo. Chiarii tutto anche con Jane e diventammo così migliori amiche! Dopodichè, vedendo che Joe cominciava a sentirsi peggio, andammo subito in hotel! In compenso, avevo passato la serata più emozionante di tutta la mia vita! Tutto grazie alla mia migliore amica e ai miei folli fratelli canterini!

 

 

 

 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Passò esattamente una settimana da quell'incredibile evento! Joe si riprese velocemente, anche perchè lo riempimmo di medicinali in modo che potesse tornare in fretta a cantare e a ballare come sempre. Papà, Sofie, Derek e Kerstin restarono con noi solo quella settimana e poi Kevin li accompagnò assieme a Big Rob all'aereoporto:” Ragazzi...non ci posso credere...sono già passati due mesi da quando abbiamo cominciato a girare per il mondo in tour!” dissi tra me e me, aspettando che Joe finisse di bere la tisana che gli avevo preparato:” Sai che non ci avevo fatto caso...e lo sai questo cosa significa??” disse lui sorridendo furbescamente:” No, che significa??” chiesi ingenua:” Che tra un paio di giorni sarà il tuo compleanno!!” finì lui posando la tisana sul comodino e tirandomi da un braccio verso di lui, cominciando a farmi il solletico. Cominciai a ridere senza freno, cercando di liberarmi dalla sua presa ma lui era tre volte più forte di me e non solo! A noi si unì anche Nick, che entrando in camera nostra ci vide ridere come matti e decise di unirsi al suo degno fratello! 2 contro 1! Era scorretto!!:” Lasciatemi!!” urlavo ridendo a più non posso:” Sei in trappola principessa!!” disse Joe tenendomi stretta:” Contro il duo Jonas non puoi farci niente!!” concluse Nick ridendo:” Va bene, basta, avete vinto...” dissi tirando un sospiro di sollievo, sdraiata sul letto:” Stavo dicendo, comunque, che tra qualche giorno è il compleanno della nostra Isa...” disse Joe alzandosi dal letto e raggiungendo Nick, che nel frattempo si stava sistemando i vestiti:” Ooh, e quanti anni fa la nostra vecchietta??” chiese lui ridendo. Joe rispose prima che io potessi aprire bocca:” 18...proprio come te, fratellino!” “ 18...cielo, come passa il tempo...” pensai chiudendo gli occhi e sorridendo al cielo:” E ovviamente, per festeggiare ci vuole un regalo speciale!” disse Joe facendo l'occhiolino al fratello che intuì al volo il diabolico piano:” No, ragazzi davvero, non voglio regali! Joe, lo sai che mi basti tu e i tuoi fratelli!” finii alzandomi e andandolo ad abbracciare:” Tu sei troppo modesta, tesoro mio! Ci sarà qualcosa che possiamo regalarti!” disse lui avvicinando le sue labbra alle mie. Il nostro quasi bacio fu interrotto da Kevin, che aprì la porta della camera e chiamò Nick, dicendogli che la sua ragazza lo attendeva giù:” Ragazzi, io vi abbandono! Bellezza in persona attende!” disse lui da innamorato e ci lasciò, seguito da Kevin che si diresse in camera sua, dove si trovava Danielle. In tutto questo periodo Denise, Paul e Danielle furono impegnati dietro le quinte dei concerti tanto da non vedere neanche dove fossero!:” Allora...dove eravamo rimasti??” disse lui sorridendo; non esitai un attimo e lo baciai dritto sulle labbra, accarezzandogli le guance. Lui mi afferrò dai fianchi e mi strinse forte a se; era passato tanto tempo da quando non ricevevo un bacio così bello da parte sua, così romantico, così...maledettamente romantico! Nessuno di noi due riusciva minimamemente a staccarsi l'uno dall'altro! Eravamo ,come per magia, entrati come in un mondo parallelo, dove esistevamo soltanto io e lui, lui ed io e nessun altro! Improvvisamente, mi staccai con dolcezza da lui, lasciandolo ancora in preda a quella magia che avevamo creato insieme:” Ti amo, ti amo, ti amo...tu sei la stella che mi guida, che mi illumina e mi protegge!” disse lui sorridendo:” La mia vita è cambiata radicalmente da quando ci sei tu...e di questo non posso che dirti grazie, tesoro!” finii e lo abbraccii forte.

Svegliaaa, pelandronaa!” disse la voce di Joe saltando da una parte all'altra del letto; sbuffai infastidita e mi girai dall'altra parte del letto:” Oh non provarci nemmeno a rimanere a letto il giorno del tuo compleanno!!” rispose lui tirando via le coperte e lasciandomi al freddo. Erano passati 3 giorni e finalmente anche io avevo compiuto 18 anni!:” Oh, Joe, dai fammi dormire!!” dissi sperando che avesse capito il mio perpetuo sonno:” No, no, tesoro, tu adesso ti alzi da lì perchè oggi abbiamo una marea di cose da fare!!” disse ancora e mi prese per un braccio, tirandomi su di peso, tanto che caddi su di lui ma fui presa al volo:” Bene, vai a vestirti! E auguri tesoro!!” disse, mi baciò velocemente e uscì dalla camera. Perplessa, andai in bagno e cominciai a prepararmi. Circa mezz'ora dopo ci trovavamo già per le vie del centro. Passammo tutta la giornata tra i negozi, a comprare abiti per me, per lui, scarpe e accessori vari:” Amore, posso chiederti una cosa?” dissi sorridendo mentre tenevo la sua mano incrociata alla mia:” Si, certo...” rispose lui sorridendo:” Tutta quella gente che ci segue, chi sono??” chiesi indicando una marea di gente che correva verso di noi:” Oh no!! Paparazzi e fan!! Presto, andiamoo!!” urlò lui correndo trascinandomi con lui fino ad entrare in un vicolo nascosto in modo da far oltrepassare tutti:” Siamo salvi...” disse lui tirando un sospiro di sollievo mentre io risi divertita:” Che hai da ridere??” chiese lui:” Mi piace vivere questo genere di avventure!!” risposi sorridendo:” Tu sei unica!!” disse stringendomi la mano. A pranzo mi portò in un ristorante elegantissimo di NY, dove a servirci c'erano 2 camerieri in tenuta elegante:” Ma...come mai tutto questo lusso??” chiesi sorridendo:” Il tuo compleanno è un occasione speciale e voglio festeggiarlo come si deve!!” concluse lui e prese un bicchiere di champagne:” A te...” disse alzandolo e sorridendo. Feci la stessa cosa:” A noi...” dissi e sorrisi. Brindammo felici e finimmo di pranzare.

La sera fu davvero magica: Joe organizzò una cena a lume di candela vicino la spiaggia solo per noi, con una tavola imbandita di cibo. Il ristorante era elegantissimo, molto più di quello dove mi portò a pranzare. Ad un tratto le luci si spensero e iniziò una musica romantica; lui si alzò e mi porse la mano:” Vuole questa bella fanciulla concedermi l'onore di questo ballo??” mi chiese sorridendo. Ricambiai e così cominciammo a danzare sulle note di quella meravigliosa musica. Mi commossi e lo abbracciai forte:” Non piangere tesoro...” disse lui sorridendo:”Non piango... è che mi sono emozionata nel vedere tutto questo solo per me!” finii di dire asciugando le lacrime:” Te lo meriti!” disse e sorrise. Dopodichè mi portò fuori, sulla spiaggia e passeggiammo a lungo, mano nella mano fino a quando non mi fermò di colpo e si mise in ginocchio di fronte a me:” Che fai??” chiesi diverita. Lui uscì dalla tasca della giacca un cofanetto rosso:” Aprilo!” rispose sorridendo. Lo presi lentamente e lo aprii ancora più lenta. Rimasi stupita dalla sopresa, tanto che mi commossi: dentro vi stava un anello ricoperto di tanti piccoli diamanti:” Isabel Carter...vuoi essere la mia ufficiale fidanzata??” disse lui che si commosse:” Si, si,sii!” urlai di gioia e mi gettai tra le sue braccia. Non poteva farmi regalo più bello!!

 

 

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Passarono le ore, ore che divennero giorni, giorni che si accumularono formando i mesi...si, erano passati ben 6 mesi da quando Joe mi aveva regalato quello splendido anello di fidanzamento! Il nostro amore cresceva ogni momento di più! Inoltre noi avevamo festeggiato un anno insieme ed eravamo più felici che mai! Anche Nick e Keith se la passavano piuttosto bene! Lei aveva lasciato NY per seguire il suo amato in tour con noi, proprio come avevo fatto io con Joe. In questi sei mesi le cose cambiarono parecchio a casa: papà comprò una casa dall'altra parte della città, Derek si iscrisse in medicina e aveva regalato a Kerstin l'anello di fidanzamento. Quel giorno, era Aprile circa, dopo un viaggio praticamente interminabile, rivedemmo in tutto il suo splendore la nostra adorata dimora. Joe, che era affezionatissimo alla sua casa, corse contro la porta, la aprì di scatto e cominciò a correre per il corridoi gridando:” Siamo tornatiii!!”. Fu la scena più esilarante di tutta la mia vita! Entrammo anche noi e a chiudere la porta dietro di noi fu Paul:” Casa dolce casa!” dissi respirando l'aria di casa, che ormai avevo praticamente dimenticato. A farci l'incotro fu Elvis, che andò dritto dal suo padrone, lo fece cadere a terra e cominciò a leccarlo dalla testa ai piedi:” Daii Elvis, ti pregooo, anche io sono felice di vederti!!” disse Nick ridendo come un matto:” E' il tuo cane, Nicholas, in qualche modo doveva dimostrarti che gli sei mancato!” risposi posando la valigia a terra:” E' bellissimo, tesoro, proprio come te!” disse Keith, accarezzando il tenero Elvis, che le si avvicinò e cominciò a leccare anche lei:” Già le piaci...” disse Kevin sorridendo:” Tale cane, tale padrone!” rispose Joe prendendo in giro il suo povero fratellino sbavato:” Però Joe non ha tutti i torti!” ribattè Nick guardando la sua dolce amata negli occhi. Ci dirigemmo tutti nelle rispettive stanze, tranne Kevin e Danielle che tornarono a casa per sistemare i bagagli:” Sono esausta!!” dissi sospirando, buttandomi sul letto della mia camera e chiudendo gli occhi:” Posso immaginarlo! Tu non sei abituata ad essere fuori casa per tutto questo tempo!” rispose Joe entrando all'improvviso in camera mia, sorridendo:” Già...ma prima o poi ci farò l'abitudine!” risposi e feci sedere Joe accanto a me. Mi poggiai sulla sua spalla e mi feci abbracciare dolcemente:” Incredibile...stiamo insieme già da un anno e qualche mese e sembra solo ieri che ci conoscemmo in quel locale” disse ad un tratto Joe sorridendo:” E pensare che ti ho odiato tanto quando ti ho conosciuta!” finii lui tenendomi stretta tra le sue braccia. Non risposi, non volevo rispondere, anche perchè ero immersa in un suo caldo abbraccio e questo mi faceva entrare letteralmente in una trans ipnotica. Soltanto una fu la cosa che interruppe quel momento magico: una telefonata. Joe prese il telefono e parlò a lungo con il suo interlocutore e mano a mano che la conversazione andava avanti, lui aveva una faccia a dir poco entusiasta! Quando terminò, si girò verso di me e mi sorrise a più non posso:” Che c'è??” chiesi perplessa:” Dobbiamo subito metterci a lavoro! Abbiamo una cosa importantissima da fare!” esclamò lui sorridendo, senza dirmi il perchè di tutta quella felicità:” Tesoro, vuoi spiegare anche a me cosa sta succedendo??” ripetei ancora:” Io e te parteciperemo domani ad un concorso canoro per duetti! Il nostro manager ci ha iscritti!!” “ Che cosa ha fatto??” ribattei:” Quello che hai appena sentito!” rispose lui sorridendo:” Siamo appena rientrati da un tour mondiale e ripeto MONDIALE e già dovremmo andare ad esibirci in un concorso canoro?? Spero sia uno scherzo!” “ No che non lo è!!” ribattè Joe ancora più sorridente:” Ma...questo significa che dovremmo cominciare a montare un duetto e quindi averlo pronto per domani??” dissi ancora più agitata; lui annui, sperando in un mio consenso. Rimasi qualche attimo a riflette:” E va bene...tanto la vita è una e bisogna sfruttare tutte le carte!!” dissi e sorrisi:” Brava piccola...così ti voglio, combattiva e guerriera!!” disse lui, si alzò e mi venne ad abbracciare:” Spero che dopo avremo finalmente un po' di meritato riposo!” risposi accennando un sorrisino furbo:” Si, sta tranquilla!” rispose lui e mi baciò teneramente. Passammo l'intero pomeriggio chiusi in camera mia a provare e riprovare e riprovare un meraviglioso duetto: decidemmo di interpretare Sandy e Danny di Grease con la canzone finale del film e poi, come duetto di riserva, la canzone Can I have this dance, scritta da Nick quel pomeriggio stesso!. La sera del giorno dopo giunse in fretta, forse anche troppo in fretta:” Sono agitata, Joe, ho paura!” dissi dietro le quinte:” Ma dai, sta tranquilla! L'abbiamo già fatto e quindi non dovresti avere problemi!” “ Si lo so , ma ho sempre paura!!” risposi tenendogli stretta la mano. Fummo chiamati subito ad esibirci; nelle tribune c'erano tutti, papà e Derek compresi! Iniziò Joe, interpretando benissimo John Travolta; quando uscii per raggiungerlo, mi accolsero una marea di grida che urlavano il mio nome. Cantammo tutta la canzone, calandoci perfettamente nei personaggi; Joe era davvero la perfetta copia di John Travolta, con lo stesso identico fascino! Quando finimmo, lui mi prese in braccio e mi baciò lì di fronte a migliaia di persone, non che la cosa mi dispiacesse ovviamente. Fummo tra i 4 finalisti in gara:” Bene tesoro! Adesso sfoderiamo l'altro duetto e vedrai che avremo la vittoria assicurata!” disse lui baciandomi la mano:” Lo spero proprio, guarda!” risposi sorridendo. A noi, però, si avvicinò una coppia, con un'aria che non mi piacque affatto:” Non vi azzardate nemmeno a vincere, perchè potrebbe succedervi qualcosa di brutto!!” disse lei, una ragazza bruna, con un viso che faceva paura a solo guardarlo:” E voi chi sareste??” disse Joe:” Mi chiamo Claire e lui è il mio compagno Luke! Noi non abbiamo mai perso in tutta la vita una sola competizione e se vi azzardate a portarci via la vittoria, non vi dico nemmeno ciò che potrebbe accadere!!” rispose ancora Claire e si allontanarono insieme. Non prendemmo sul serio le loro assurde minacce e, ovviamente, commettemmo un clamoroso errore. Una volta cantato il duetto, fummo nominati vincitori e ovviamente andammo tutti a festeggiare, a ballare e divertirci. La stessa sera, una volta tornati a casa, io e Derek eravamo fuori in giardino a parlare quando fummo presi d'assalto e addormentati all'istante. Tutto avvenne senza che nessuno notasse qualcosa. Mi svegliai soltando qualche ora dopo, chiusa in un furgone assieme a Derek, legata come un salame; provai a liberarmi ma inutilmente e provai a svegliare Derek:” Ma dove siamo??” esclamò lui girandosi attorno:” Non lo so, non ricordo niente!! Ho paura che Claire e Luke abbiamo reso realtà le minacce che ci hanno fatto!!” esclamai impaurita:” Su, Isa, non ti preoccupare, troveremo una soluzione a tutto!” disse lui cercando di farmi coraggio. Joe non si era putroppo accorto di niente e quindi non sapeva del nostro rapimento! Viaggiammo per ore ed ore chiusi in quel furgone e Derek si sentì male anche perchè soffriva di mal d'auto:” Fratellino, resisti, credo che stiamo per fermarci!” risposi sentendo il rumore dei freni; le porte si aprirono e fummo portati davanti a Claire:” Lasciaci andare, maledetta!” urlai:” Calmati, Isabel, non c'è bisogno di agitarsi! Ti avevo avvertito che se avessimo perso sarebbe successo qualcosa!! Adesso voi due farete un bel viaggetto per una bellissima isola deserta, dove resterete!! A Joe, ci penserà Luke, a cui dirà della tua prematura morte a causa di un incidente!!” disse ancora e cominciò a ridacchiare:” No, non farlo!!!” risposi cercando di andare verso di lei ma fu tutto inutile!! Che situazione incredibile!!

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


Cos'hai da agitarti tanto??” chiese lei ancora ridacchiando:” Non puoi fare una cosa del genere!! E' una follia!!” “ Non è una follia, tesoro, è una vendetta bella e buona!! Vi avevo detto che se non avessimo vinto sarebbe successo qualcosa di spiacevole!!” riprese Claire allontanandosi da noi:” Claire, torna qui immediatamente!!” urlai ma i miei sforzi furono vani. Derek nel frattempo era letteralmente svenuto per via del suo mal d'auto; volevo fare qualcosa, qualsiasi cosa purchè ci avesse ricondotti a casa sani e salvi, ma lì per lì non mi venne niente in mente se non prendere Derek e scappare a gambe levate! Tentai anche quest'ultima prova ma uno degli assistenti di Claire mi corse dietro, mi bloccò e mi fece addormentare tempo record! Derek, che nel frattempo aveva ripreso conoscenza, tentava in tutti i modi di convincerli a lasciarci andare o almeno di lasciare andare me:” Vi prego, lasciate andare almeno lei!!” continuava a ripetere, quasi in ginocchio:” Negativo, la signorina Claire ci ha ordinato di tenervi entrambi!!” rispose l'uomo e ci condusse di nuovo all'interno del furgone, chiudendoci a chiave lì dentro. Derek, che era riuscito a slegarsi, si avvicinò a me,priva di sensi, e provò a svegliarmi:” Sorellina, ti prego svegliati, riprenditi per l'amor del cielo!!” continuava a ripetere fino a quando i miei occhi si riaprirono lentamente:” Cos'è successo?” esclamai debolmente, riprendendomi da quel sonnifero:” Ti hanno addormentata! Perchè tutto deve sempre capitare a noi!!” disse lui, abbassando la testa, ma cercai di confortarlo:” Su, fratellino, vedrai che tutto si sistemerà...l'unica cosa di cui ho il terrore è quando Joe verrà a sapere quella notizia...” risposi e scoppiai in lacrime, abbracciando mio fratello:” Non posso neanche immaginare cosa potrebbe fare!! Spero solo che non faccia pazzie, anche perchè non potrei mai perdonarmelo!!” esclamai ancora disperata.

Joe nel frattempo si era svegliato e, di buon umore, era venuto a darmi il buongiorno ma, come previsto, lui non mi trovò e cominciò a chiedere ai membri della sua famiglia e a mio padre se per caso sapessero dov'ero:” Strano...neanche Derek stasera è tornato a casa!” esclamò papà perplesso. Proprio in quel momento, davanti a casa di mio padre, arrivò Luke travestito:” Lei è il signor Joe Jonas??” chiese:” Si, sono io...lei chi è?” disse Joe perplesso:” Il mio nome è John.” rispose Luke a testa bassa:” In cosa posso esserle utile?” disse ancora Joe sorridendo:” Le devo annunciare una notizia...una disgrazia!!” rispose lui, facendo finta di piangere:” Una...disgrazia? No, deve esserci un equivoco.” rispose Joe sorridendo:” Nessun equivoco, signore...” rispose Luke:” E allora parli, santo cielo, che cosa è successo??” chiese Joe ignaro del losco piano architettato dai quei due:” Mi serve un bicchiere d'acqua!” esclamò Luke, facendo segno di avere bisogno di acqua. Papà gli portò il bicchiere colmo d'acqua e dopo averne bevuto un sorso, riprese a parlare:” Si, stavo dicendo, è successa una disgrazia...lei non è il fidanzato di Isabel Carter?” “ Si, e allora?? Parli se le è successo qualcosa!!” cominciò a dire Joe, agitandosi sempre di più:” Ecco...in breve...la sua fidanzata è...è...” “ E'??” disse Joe:” Deceduta!” rispose secco Luke, chiudendo gli occhi. Joe, che non potè credere alle parole che sentì, lasciò cadere il bicchiere a terra che si frantumò in mille pezzi:” Lei sta scherzando.” disse lui ridacchiando:” No, è la verità! Non potrei mai mentire ad una persona come lei!” rispose Luke. Joe si sentì improvvisamente mancare! Indietreggiò di qualche passo e cominciò a respirare affannosamente:” Non è possibile, no...questo è uno scherzo! Questo è uno scherzo!!!” disse e cominciò a piangere:” Mi dispiace così tanto! E' avvenuto tutto sotto i miei occhi. Era assieme al suo fratello maggiore e improvvisamente una macchina non li ha visti e....” non riuscì più a continuare che fece finta di scoppiare in lacrime. Joe aveva le mani che tremavano terribilmente, le gambe non lo reggevano più. Brandon era incredulo e stupefatto, tanto che si dovette accasciare sul divano prima che gli venisse un attacco di cuore:” No, no, non è possibile!!!” urlò Joe disperato, mettendosi in ginocchio e battendo i pugni al pavimento: “ Voglio vederli!, Dove è avvenuto l'incidente?” disse Joe rialzandosi, in lacrime:”Mi dispiace davvero tanto, ma si è provveduto a rimuoverli e a sottoporli ad una autopsia, non è concesso vederli...” rispose Luke allontanandosi, con aria soddisfatta. Joe cominciò ad urlare senza potersi fermare. Batteva i pugni sul muro, al pavimento e a qualsiasi cosa gli capitasse per mano. Brandon, nel frattempo, perse conoscenza e quando si riprese pianse, pianse per la disperazione di aver perso i suoi due unici figli, ai quali voleva più bene di se stesso:” La mia bambina!!” disse piangendo:” Isa!!!” urlò Joe correndo verso casa. Incontrò Nick e Kevin che provarono a bloccarlo, ma lui li spinse via e andò dritto in camera sua, chiudendo la porta di colpo e cominciando a gettare a terra tutto quello che vi era all'interno! Denise, sentendo tutto quel rumore assordante, salì su e chiese a Nick e Kevin , che l'avevano seguita cos'era successo:” Non lo so, l'abbiamo trovato così!” rispose Nick preoccupato:” Joe, rispondi!!” disse Denise bussando alla porta:” Andate via! Tutti!!” urlò Joe in preda alla disperazione:” Figliolo, per l'amor del cielo, che succede??” disse ancora Denise:” Succede che ho perso Isa per sempre!! L'ho persa!! Non è possibile!!” disse ancora più disperato e l'ultima cosa che riuscirono a sentire furono le sue lacrime:” Oddio...non vorrei aver capito qualcos'altro!” disse Kevin:” Non lo so, ma prima o poi lo sapremo!” rispose Nick e scesero le scale tutti insieme.

 

Fummo portati, sempre attraverso quel furgone, al porto. Fummo imbarcati in una nave che ci accompagnò in un angolo sperduto del mondo, facendoci poi precipitare qualche ora dopo, a mare, in modo che noi da soli, potessimo raggiungere la riva. Ci sdraiammo sulla spiaggia, tossendo per l'acqua che avevamo bevuto:” Bene! Adesso che facciamo??” dissi alzandomi lentamente, vedendo la nave lasciarci soli in quella maledetta isola:” Dobbiamo trovare un modo per tornare a casa!!” rispose Derek raggiungendomi:” Ho paura, ho paura!!” risposi e lo abbracciai:” Non ti preoccupare, finchè ci sarò io qui con te, non ti succederà niente!” esclamò lui accarezzandomi i capelli. Cominciammo a costruire una casa dove poter dormire e a cercare qualcosa da mettere sotto i denti, anche perchè non mangiavamo da ore. Proprio mentre giravo per il bosco, mi venne un'idea:” Una zattera! Dereek!!” urlai sorridendo:” Che succede??” disse lui spaventato:” Una zattera, costruiremo una zattera per andare via di qui!!” dissi eccitata:” Hai ragione!! Sei grande sorellina!!” rispose lui e mi abbracciò.

Joe rimase per tutto il giorno chiuso in camera sua, a piangere e disperarsi! Non voleva sapere niente né di mangiare né di vedere qualcuno! Voleva stare solo, chiuso lì con se stesso:” Non posso crederci! Perchè mi hai lasciato! Non dovevi andartene così, non è giusto!!” disse piangendo e mettendosi in ginocchio al centro della stanza:” Non è possibile che tu adesso non sia qui con me! Come è potuto accadere!!! Isa, perchè te ne sei andata, perchè??” urlò disperato e si accasciò a terra, continuando a piangere. Il dolore per la mia perdita era duro, troppo duro da sopportare per lui e così anche per me! Rimasi tutta la notte accanto al fuoco, a guardare le stelle che brillavano in cielo, a pensare a cosa potesse essere successo in tutto quel frangente:” Joe, io sto bene, sono ancora viva! Non credere alle parole di Luke, ti scongiuro!” dissi tra me e me come se gli chiedessi qualcosa e che lui fosse proprio lì di fronte a me:” Non ti ho abbandonato! Non fare niente di azzardato, te ne prego!! Ti prego, ti imploro! Io senza di te non posso vivere!!” dissi e scoppiai in lacrime:” Io ti amoo!!” fu la stessa frase che io e Joe, con lo stesso tono di voce straziata, pronunciammo nello stesso momento, a migliai di chilometri di distanza l'uno dall'altro!

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


La mattina del giorno successivo Nick riuscì ad entrare in camera di Joe, grazie ad una chiave speciale che apriva tutte le porte della casa. Lo trovò disteso sul suo letto, con gli occhi gonfi per il continuo piangere e con in mano una mia foto:” Oddio, Joe, mi dici perchè sei ridotto così??” disse Nick preoccupato per la condizione disastrosa del fratello:” Vattene, Nicholas, non voglio parlare!!!” rispose Joe riprendendo a piangere. Nick non lo aveva mai visto così disperato e per trovarlo in quelle condizioni significava solo che era successo qualcosa di grave:” Tu non mi chiami mai con il nome intero! E quando succede è perchè è accaduto qualcosa di grave! Non puoi tenerti tutto dentro, accidenti!!” rispose ancora Nick, togliendo dalle mani del fratello la foto:” E' successo qualcosa con Isa??” riprese a dire serio:” Nick, per favore!! Ridammela!” rispose Joe alzandosi in piedi, cercando di riprendere la foto, ma Nick lo schivò facilmente e così Joe, senza metterci un minimo di forza, cadde a terra in ginocchio:” La mia piccola...” sussurrò tra se e se:” Joe...ti prego, dimmi cos'è successo! Sono tuo fratello e posso provare a darti un aiuto” “ Non c'è niente che possa riportare Isa da me!” rispose Joe singhiozzando. Gli spiegò brevemente tutto e appena Nick sentì il vocabolo Deceduta, rimase pietrificato:” E' uno scherzo spero!” riprese a dire alzandosi in piedi:” Non immagini quanto vorrei che lo fosse!!” rispose Joe dirigendosi alla finestra:” No, no, non puoi dirmi questo...” ribattè Nick cominciando a singhiozzare anche lui:” In questo momento vorrei solo poterla rivedere, almeno un momento!!” “ E' assurdo!! La mia sorellina non può essere morta, non è possibile!!” urlò Nick, che reagì proprio come Joe, e corse via. Joe non riuscì a fermarlo! Non ne aveva la capacità! Il suo cuore ormai si era spezzato, non c'era più posto per nessuna emozione, nessun sentimento, niente! Tutto era finito con me.

Mi alzai di buon umore, svegliai Derek di gran corsa e cominciammo subito a costruire i pezzi che ci sarebbero serviti per assemblare la zattera:” E' più dura di quanto potessi mai immaginare!” risposi sorridente, asciugandomi la fronte:” Già...” rispose Derek legando uno dei pezzi della zattera ad un altro. Mi fermai un attimo a guardare il cielo e mi lasciai riscaldare dalla luce del sole:” Isa...” sussurrò Derek avvicinandosi a me, lasciando ogni cosa che stava facendo:” Non sai quanto mi manca...” risposi tenendo gli occhi chiusi:” Lo so...ma dobbiamo resistere! Per il nostro bene e quello di Joe, dobbiamo resistere!” riprese Derek mettendomi una mani sulla spalla:” Me la pagherà per tutto quello che gli sta facendo passare!!” esclamai ad un tratto infuriata con Claire e Luke, la causa della profonda disperazione di Joe. L'unica cosa che mi metteva di buon umore era il mio anello di fidanzamento...il mio anello di fidanzamento:” Oddio Derek, dov'è il mio anello??” risposi agitatissima, anche perchè tenevo troppo a quel gioiello:” Forse è caduto in acqua!” rispose dopo un po' lui indicandomi il mare:” Hai ragione, certo in mezzo al mare sarà difficile ritrovarlo, accidenti...vado a dare un'occhiata,comunque!” risposi sorridendo e mi gettai tra le onde del mare. Mentre ero alla ricerca del mio prezioso ricordo di Joe, qualcosa mi pizzicò forte il braccio ma ero talmente presa dalla vista di qualcosa che luccicava tra la sabbia, che non mi accorsi nemmeno di una medusa che mi aveva presa di striscio. Uscii dall'acqua contenta, con il mio anello al dito:” L'hai trovato??” disse Derek correndo verso di me e io, per dimostrargli che ero riuscita a ritrovarlo, glielo mostrai in tutta la sua bellezza:”Isa...cos'hai lì ??” rispose Derek vedendo qualcosa sul mio braccio. Lo guardai anch'io e vidi un grosso ematoma nero:” Oh, avrò sbattuto contro qualche scoglio, niente di che!” risposi sorridendo. Purtroppo non era così! Qualche minuto dopo, mentre io Derek stavamo canticchiando seduti attorno al fuoco per riposarci, improvvisamente cominciò a girarmi la testa e a vedere tutto sfocato:” Isa...Isa, ti senti bene??” disse Derek vedendo che qualcosa non andava in me. Non risposi perchè caddi svenuta di colpo:” Isa!!” riprese Derek in preda al panico; mi prese in braccio e vide che stavo tremando:” Oh santo cielo!!” disse tra se e se e mi portò dentro la “ casetta” che ci eravamo costruiti; mi adagiò delicatamente sul letto e mi toccò la fronte:” Com'è possibile?? Fino a qualche attimo fa stavi benissimo e adesso scotti da paura??” disse ancora tra se e se cercando di capire cosa stesse succendo; mi toccò il polso e vide che i battiti del mio cuore erano improvvisamente rallentati:” Isa, ma che ti sta succedendo??” pensò tra se e se quando vide nuovamente l'ematoma nero sul mio braccio; lo analizzò con cura fino a quando non scoprì che in realtà quello era il tentacolo di una delle meduse più velenose al mondo, anche se di piccole dimensioni:” Oh diamine!!” disse pallido alzandosi in piedi; le mie condizioni erano peggiorate ancora: tremavo, la febbre saliva sempre di più senza freno e, dopo aver ripreso conoscenza, cominciai ad urlare senza motivo, senza potermi calmare:” Isa, ti prego calmati!!” cercava di frenarmi Derek ma inutilmente! Gli diedi tantissimi schiaffi anche se in realtà non me ne resi conto ma lui, con tutto questo e anche se continuavo a picchiarlo di brutto, provò a fermarmi:” Isa, per l'amor del cielo, calmati! Mi stai facendo spaventare!!” disse e così, lentamente, riuscii a calmarmi:” Oh diamine, e adesso che cosa faccio??” pensò disperato tra se e se.

Passò tutta la notte e a casa Jonas non volava una sola mosca; era piombato il silenzio in quella casa! Niente più gioia né allegria...solo dolore, dolore per due gravi perdite! Papà non era uscito di casa in quei giorni, talmente il dolore per la perdita dei suoi amati figli. In camera di Joe c'era solo il rumore delle sue lacrime! Quella notte si alzò dal letto e si affacciò alla finestra a guardare le stelle:” Se ti trovi lì adesso...” cominciò dolcemente:” Sono sicuro che mi stai ascoltando... non dovevi andartene così presto, così giovane! Avevamo una vita davanti, una vita da passare insieme! Avevamo tanti bei progetti...una casa, dei figli..una famiglia! Ricordi, quando parlammo del nostro futuro e tu mi dicesti che prima o poi ti avrei fatto la proposta di matrimonio? Ecco, io la stavo progettando, ma il destino ha voluto separarti da me!” continuò e una lacrima gli rigò la guancia:” Non posso ancora credere a tutto quello che è successo in questi due ultimi giorni! E' accaduto tutto così bruscamente! E adesso...adesso tu sei lì...a vegliare su di me... ed io qui, solo, a sperare in un tuo ritorno... ma so che questo non potrà mai succedere!” finì asciugandosi la lacrima e voltandosi triste quando tornò un attimo indietro e riprese a parlare:” Se mi ascolti ancora, piccola mia...ricordati che anche se il destino non ti ha voluto qui con me, io ti amerò per sempre! Non ci sarà mai nessuna che prenderà il tuo posto! Te lo prometto!” finì e si diresse al suo pianoforte, si sedette e cominciò ad intonare qualche nota, che presto avrebbero formato la sua canzone di dolore, Crical. Mentre cantava, pianse, pianse a lungo ma la sua unica via di sfogo era il canto, la passione che ci univa assieme. Nick e Kevin, che avevano sentito Joe cantare, si avvicinarono alla porta e ascoltarono quella melodia:” Non riesco ancora a crederci...lei non è qui tra noi...” disse Kevin abbassando la testa. Nick non rispose, era troppo scosso dalla notizia! Il legame che si era creato tra noi era troppo forte e troppo duro era per lui sopportare il fatto di aver perso la sua amata sorellina. Joe, dopo aver intonato Critical, si alzò in piedi e si diresse nuovamente alla finestra:” Lo so...non devo piangere...ma è più forte di me! Lo sai quanto tenevo a te e quanto mi fa male pensare che...” ma non riuscì a continuare perchè non riusciva a pronunciare quelle parole così oscure:” Questa canzone è stata la mia unica valvola di sfogo! Inoltre...” si fermò, chiuse gli occhi e sorrise:” Sai...avevo in mente una cosa, per il tuo prossimo compleanno...volevo dedicarti una canzone che ho appena finito di scrivere...è in lingua italiana, sai...ho scoperto che questa lingua mi permette di esprimere in modo più diretto le mie parole...è difficile, lo so, ma vedrai che, come me, riuscirai a capirne le parole!” disse e si diresse nuovamente al suo piano e intonò la canzone Favola, che era interamente dedicata a noi:
Vorrei essere il raggio di sole che
Ogni giorno ti viene a svegliare per
Farti respirare e farti vivere di me
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
Vorrei essere lo specchio che ti parla
E che a ogni tua domanda
Ti risponda che al mondo
Tu sei sempre la più bella


Finii la canzone, si accasciò al piano e cominciò a piangere forte, più forte di prima! La sofferenza per la perdita di una persona a cui tieni tanto è dura, davvero dura, e lui non riusciva ad accettare il fatto di avermi perso per sempre!

Nel frattempo Derek provava a farmi scendere la febbre con tutto quello che poteva trovare lì, sull'isola ma niente, sempre uguale, condizione pessime:” Isa, ti prego, riprenditi!” disse con le lacrime agli occhi:” D-Derek!” risposi con un filo di voce:” Isa!! Dimmi!” disse lui meravigliato:” J-Joe, d-dov'è??” risposi a sillabe. Derek fece finta di essere Joe:” Sono qui, piccola, qui accanto a te!” rispose tenendomi stretta la mano:” J-Joe!! R-Resta qui!” dissi stringendogli la mano! La mia era un allucinazione, ma speravo che prima o poi quell'allucinazione sarebbe diventata realtà.

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


Derek rimase tutta la notte accanto a me, facendo finta di essere Joe; gli tenevo stretta la mano e automanticamente la facevo tremare:” Isa, come ti senti?” disse Derek, spostandomi il ciuffo di capelli che avevo di fronte al viso:” C-chi sei?? J-Joe o D-Derek??” chiesi debolmente:” Sono Joe, Isa, sono io, non mi riconosci??” rispose Derek trattenendo le lacrime, sentendosi in colpa perchè era incapace da solo di potermi ristabilire:” Si...C-che bello...a-allora significa c-che s-siamo a casa...” risposi sorridendo, tenendo gli occhi serrati. Derek non sapeva cosa rispondere, se darmi ragione oppure confessare che ancora ci trovavamo in quell'isola sperduta da tutto il resto del mondo; così decise di fare ciò che riteneva più giusto per me:” Stiamo tornando, vedo già casa...resisti piccola, tra poco sarai di nuovo a casa!” finì Derek lasciandomi la mano, che scivolò sul letto:” E' g-grazie a-a mio f-fratello se adesso s-siamo tornati...” risposi e sospirai, cadendo in un sonno profondo; respiravo affannosamente e nel frattempo sul mio corpo erano comparse tante macchie rosse perchè il veleno della medusa aveva cominciato a diffondersi. Derek non riuscì a trattenere le lacrime:” Isa, mi dispiace così tanto! E' tutta colpa mia...non so come curarti, sono un perfetto incapace! Ma ti giuro, ti prometto su ciò che amo di più al mondo, che in un modo o nell'altro tornerai a casa e rivedrai Joe, dovessi rimetterci la mia stessa vita!” finì e si avviò fuori, deciso a portare a termine il lavoro che avevamo cominciato insieme.

La mattina del giorno successivo, Joe si svegliò quasi all'alba:” Credo di essermi addormentato sul pianoforte” disse strofinandosi gli occhi e vedendo la luce del sole che lo illuminava:” Buongiorno, piccola...” disse sorridendo alla mia foto, accarezzandola dolcemente:” Stanotte ti ho sognata...almeno stiamo insieme nei sogni...” disse accennando un sorriso e alzandosi dalla sedia per affacciarsi alla finestra; provava a camuffare quella sua sofferenza ma più pensava a me e più si sentiva distrutto da quel pensiero:” Sono già passati 3 giorni...3 interminabili giorni...” disse abbassando la testa:” Forse l'unico modo che ho per sentirti qui vicino a me è parlarti...se solo potessi sentire almeno la tua voce...anche solo per qualche istante!” finì e si allontanò dalla finestra, sedendosi sul letto:” Io mi sento a pezzi! Ci provo e ci riprovo a farmene una ragione, ma più cerco di rassegnarmi, più il mio cuore dice che tu non puoi essere morta, non è possibile!! Ma...” si fermò e una lacrima gli scivolò sulla mano:” Sono un povero illuso! Che cosa credo di poter ottenere così! Non ho la capacità di farti tornare in vita quindi, credo di dovermi per forza convincere del fatto che non tornerai mai più qui ad accarezzarmi, a baciarmi come solo tu sapevi fare...” finì e si lasciò cadere delicatamente sul materasso, senza proferire più alcuna parola per il resto della mattinata. Tutti in casa Jonas non parlavano più; Nick era il più disperato, dopo Joe ovviamente. Molto spesso lo si sentiva urlare e piangere e poi di nuovo il silenzio! Essendo il più sensibile fra i tre, la notizia lo aveva colpito in modo ancora più drastico.

Il pomeriggio di quello stesso giorno, Joe si sedette di nuovo al suo piano e riprese a scrivere, come se la mia assenza lo ispirasse a scrivere canzoni malinconiche, piene di sofferenza:” Hey, tesoro...se mi stai ascoltando, ti ho scritto un'altra canzone...è sempre in lingua italiana però... lo so che sono americano, ma mi è piaciuta molto questa lingua e rispecchia profondamente il mio attuale stato d'animo! Spero ti piaccia, si chiama Angelo, proprio come sei tu adesso, un bellissimo angelo bianco!” finii e cominciò a cantare.

In quel preciso momento, sull'isola, Derek stava ultimando la zattera che speravamo ci avrebbe condotti finalmente sani e salvi! Aveva lavorato tutta la mattina dall'alba fino al tramonto senza interruzione, riuscendo così a completare il nostro mezzo di salvataggio:” Ecco...adesso dovremmo esserci..!” disse girando attorno alla costruzione per rifinire gli ultimi dettagli, poi si fermò e guardò verso la casa:” Non ti preoccupare, sorellina, ti porterò in salvo!”. Nel frattempo mi trovavo ancora in preda a quella maledetta febbre e non riuscivo a distinguere quale fosse la realtà, quella in cui mi trovavo o l'illusione della mia mente:” J-Joe, r-resta qui, n-non mi lasciare, h-ho bisogno di t-te!” continuavo a ripetere quando ad un tratto aprii gli occhi di scatto e mi alzai di colpo:” Joe!!” dissi guardandomi attorno e vedendo che non c'era nessuno; vedevo tutto sfocato e la testa continuava a girarmi ininterrottamente. Mi alzai lo stesso e, barcollando, mi diressi fuori e vidi, cercando di mettere fuoco le immagini, Derek che sorrideva vedendo ultimato il suo lavoro:” D-Derek!!” urlai chiamandolo e tenendomi al bordo della porta:” Isa, che fai??” disse preoccupato Derek correndomi incontro e prendendomi al volo prima che potessi scivolare:” Dov'è Joe??” chiesi debolmente:” Joe...non è qui, Isa...” “ Come non è q-qui??” risposi perplessa, tenendomi forte a lui:” Isa, ero io Joe! Non potevo vederti soffrire così mi sono finto Joe!” rispose lui e una lacrima gli scivolò sul viso, ma io lo fermai e sorrisi:” G-grazie, fratellino, ti voglio b-bene...” finii prima di svenire nuovamente, tra le sue braccia:” Isa...perdonami se non sono un buon fratello, ma ti prometto che migliorerò!” finì lui e mi portò sulla zattera, pronti finalmente a riprendere la strada di casa!

La spinta che gli diede fu forte abbastanza per oltrepassare la barriera di onde che circondavano l'intera isola; Derek aveva portato con se cibo e acqua a sufficienza per un viaggio abbastanza lungo e delle erbe che aveva trovato lì che avevano la capacità di farmi calmare la febbre:” Isa, abbiamo lasciato l'isola...credo che tra non molto rivedrai Joe!” disse sorridendomi dolcemente; ricambiai debolmente e gli presi la mano:” S-sei il fratello migliore del m-mondo! Lo sai che ti v-voglio bene...” risposi e gli strinsi forte la mano nella mia; lui si commosse alla scena e mi abbracciò di colpo, lasciandomi a dir poco stupita ma felice. Purtroppo mentre viaggiavamo, una tempesta ci colpì in pieno tanto che ci fece ribaltare in mare, facendoci perdere cibo e acqua. Risalimmo sulla zattera bagnati fradici e infreddoliti, a causa del forte vento che tirava:” Ma accidenti! Non basta tutto quello che abbiamo già passato??” disse Derek cercando di riscaldarsi:” N-non credo s-sia abbastanza!” risposi debolmente, stringendomi forte su me stessa nel tentativo di scaldarmi. Ora sì che eravamo messi proprio male!!

 

 

 

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


Isa, copriti subito prima che la febbre ti salga ancora di più!!” disse Derek abbracciandomi e sfregando le sue mani sulle mie braccia:” Come facciamo?” dissi debolmente, chiudendo gli occhi e lasciandomi andare:” Come facciamo a fare cosa?” rispose Derek continuando a riscaldarmi:” N-non riusciremo mai a raggingere L-Los Angeles...abbiamo perso t-tutto!” risposi tremando per il forte freddo:” Non è vero, Isa, non è così! Ti ho detto che ti ripoterò a casa e ho intenzione di mantenere la mia promessa! Adesso prendi queste erbe e riposa, dovrebbero farti sentire meglio” disse dolcemente, facendomi mangiare delle erbe strane, un po' amare. Mi sdraiai accanto a lui e caddi in un sonno profondo nel giro di pochi attimi:” Ma come è potuto succedere...” disse Derek accarezzandomi dolcemente la guancia:” Questo mondo è davvero ingiusto! Se potessi evitarti tutte queste sofferenze, lo farei! Quanto mi manca papà e Kerstin...poverina, non voglio nemmeno immaginare la sua reazione quando quel maledetto Luke le avrà detto della mia scomparsa...ma come farli confessare?? Come!!” pensò tra se e se quando sentì qualcosa:” Che bello rivedervi tutti insieme...papà, Derek, Nick, Kevin...s-specialmente tu, Joe...”. Stavo sognando...stavo sognando di riabbracciare la mia famiglia, i miei cognati e Joe! Quella febbre mi portava sempre allucinanzioni e inoltre le macchie sul mio corpo erano aumentate ancora:” Resisti Isa, tu sei un leone, ce la farai...” sussurrò Derek toccandomi la fronte:” Spero non manchi molto!” disse guardando l'orizzonte e sospirando.

Joe stava pian piano tornando a parlare, ma soltanto a monosillabi; continuava a dire si o no, niente di più. Nel suo viso non traspariva altro che tristezza e dolore, dolore e tristezza! Ormai Nick e Kevin avevano perso le speranze di fargli riacquistare un minimo sorriso, perchè neanche loro sorridevano più da quasi una settimana! Joe non riusciva più nemmeno ad entrare in camera mia! Provava ad aprire la porta, ma ogni volta che premeva la maniglia:” Non ce la faccio...perdonami, Isabel!” diceva tra se e se e scappava di nuovo in camera sua.

2 giorni di navigazione!! Ormai ero completamente stremata,non ce la facevo più a sopportare quella condizione causata da una semplice puntura di medusa; ogni tanto chiedevo aiuto a Derek e lui cercava di farmi calmare:” Vorrei aiutarti, ma non so davvero cosa fare!! Ti prego non chiedermi questo, Isa, mi fai soffrire ancora di più!” rispondeva Derek ogni volta, girando lo sguardo per non farsi vedere amareggiato. Non mangiavamo da tanto, ormai! Derek provo anche a pescare qualcosa a mani nude ma senza successo! Quella mattina però avvenne un miracolo; mentre navigavamo sperduti chissa dove nel mare, una nave svegliò Derek dal suo sonno irrequieto che, appena lo vide gridare e fare segnali di S.O.S, si avvicinò a noi:” Siamoo quii, aiutatecii!!” urlava facendo

segnali fino a quando non furono vicinissimi:” Che ci fate in mezzo al mare??” disse il comandate perplesso:” E' una storia lunga, ma perfavore, ci aiuti! Mia sorella sta molto male e dobbiamo portarla subito in un ospedale!!”rispose Derek con le lacrime agli occhi:” Certo salite! Stiamo andando a Los Angeles...” ma Derek lo interruppe:” Anche noi! La prego, si sbrighi, non vorrei che si aggravasse ancora di più!” rispose lui tenendomi stretta in braccio:” Poverina...partiamo subito!” disse il comandante e la nave riprese il suo percorso. Fu velocissima a riportarci in città e mentre viaggiavamo, Derek rimase accanto a me, tenendomi la mano:” Resisti Isa, ormai siamo in salvo! Vedrai che ti riprenderai!” disse lui dolcemente:” Non ce la f-faccio più, Derek!! N-ne ho abbastanza!!” risposi stringendogli forte la mano:” Non ti sforzare così , rilassati, ormai ci siamo quasi! Devi resistere Isa, devi per forza resistere!!” continuava a ripetermi. Scendemmo qualche ora più tardi di corsa dalla nave, rimettendo piede finalmente nella nostra amata Los Angeles! Era così bello sentire di nuovo il rumore della gente, delle loro voci e quelle dei bambini che giocavano per strada. Derek non esitò un attimo, cominciò a correre e nel frattempo ringraziò il comandate Anderson che ci aveva ricondotti a casa:” La ringrazio di tutto cuore!” “ Corri, figliolo! La vita di tua sorella è più importante!” rispose il comandante salutandoci da lontano. Derek corse, corse a lungo contro il tempo, sperando che tutto non fosse perduto:” Resisti, sorellina, siamo a casa!!” mi diceva ogni tanto per farmi coraggio. Arrivò con il fiatone in ospedale, mi portò al pronto soccorso:” Signora, la prego, mi faccia entrare, mia sorella è grave, la prego, è questione di attimi!!” disse agitato e con le lacrime agli occhi:” Oh cielo, figliolo! Entra subito!” disse la signora e lo condusse dritto dal medico di turno. Aspettò fuori circa mezz'ora, fino a quando un medico non gli si avvicinò:” Allora??” chiese preoccupato:” Non so come lei abbia fatto, ma è riuscito a salvare la vita di sua sorella! Qualche minuto dopo e non ci sarebbe stato più niente da fare! Inoltre...le ha dato qualcosa per farle calmare la febbre?” gli chiese:” Si, delle erbe che ho trovato sull' is..” ma si bloccò:” Che avevo a casa!” si corresse:” Che ci creda oppure no, le ha rallentato il diffondersi del veleno e l'ha salvata da morte certa!” rispose il medico sorridendo; Derek era a dir poco stupefatto:” Non posso crederci...” sussurrò tra se:” In questo momento sta dormendo, ma se vuole vederla...” disse il medico sorridendo, Derek annuii ed entrò in camera mia:” Sono davvero contento che sia riuscita a cavartela, sorellina! Te lo avevo detto, sei un leone! Tu sei una Carter, cara mia." disse sorridendo; dormivo profondamente, ero stremata e ancora molto debole per via di tutto quello che era successo:” Ancora è sotto cura perchè il veleno non è stato estratto del tutto, ma un paio di giorni e tornerà come nuova...” “ E le macchie sul corpo?” chiese Derek:” Quelle andranno via automaticamente!” rispose il medico e si allontanò, lasciandomi sola con il mio adorato fratellino:” Dobbiamo chiamare Joe!” disse prendendo uno dei cellulari che il medico aveva lasciato per noi; provò a chimarlo due, tre, quattro volte ma senza successo:” Maledizione, ha il telefono staccato! Proviamo con Nick...” disse e compose il numero di Nick:” Pronto?” sussurrò la sua voce triste:” Nick??” disse Derek felice di sentire una voce familiare:” Si...chi parla??” chiese ancora Nick:” Ma Nick, non mi riconosci?? Sono io, Derek, il fratello di Isabel!” disse Derek agitato che Nick non credesse alle sue parole:” Non sono in vena di scherzi, davvero...” rispose Nick e stava per riattaccare quando Derek diede dimostrazione che era lui davvero in carne ed ossa:” Nel primo peluche che Joe ha regalato ad Isa, c'era scritto:”Baby, I'm your biggest fan!” disse a velocità supersonica. Nick rimase senza parole:” Derek, sei proprio tu?? Oh cielo, allora state bene!! E Isa???” “ Sta bene anche lei, adesso però siamo in ospedale, purtroppo a causa di una medusa Isa stava rischiando di morire ma siamo stati salvati in tempo! Vieni qui assieme a Kevin, mio padre e Kerstin! E non dire niente a Joe, non voglio che si preoccupi! “ “ Sapessi quello che sta passando!! Oh santo cielo! Stiamo arrivando!! Comunque...come faccio a non dirglielo??” “ Ti spiego tutto qui, adesso sbrigatii!” finì Derek e chiuse la telefonata! Tutto stava per tornare finalmente alla normalità!!

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


Poco dopo giunsero in ospedale Nick, Kevin, Papà e Kerstin. Nick fu il primo ad aprire la porta della camera dove ci trovavamo io e Derek per vedere se la telefonata fosse stata frutto di un brutto scherzo:” Nick...” diss Derek alzandosi in piedi; Nick rimase shoccato e non riuscì più a parlare; era immobilizzato dallo stupore di rivedere come rinato il suo grande amico Derek e la sua amata sorellina Isa:” Non posso crederci...sei davvero tu??” disse ancora Nick, non riuscendo a trattenere le lacrime:” Si, siamo noi, Nick, vivi e vegeti!” rispose Derek sorridendo a più non posso. Non riuscì più a contenersi e cominciò a urlare e a saltare dalla gioia, richiamando così tutti quelli che erano andati in ospedale assieme a lui:” Figlio mio!!” disse papà vedendo Derek e andò ad abbracciarlo, poi vide me dormire sdraiata sul letto:” Isabel...” sussurrò con le lacrime agli occhi e accarezzandomi la guancia come solo un padre sa fare:” Non ci posso credere...è un miracolo!!” disse ancora piangendo, seguito da Nick, Kevin e Kerstin, che quando vide Derek, non riuscì a trattenersi, andò ad abbracciarlo e non riuscì più ad allontanarsi da lui:” Che cosa vi è successo??” disse Kevin asciugandosi le lacrime e sedendosi vicino a me, seguito da Nick ed entrambi mi tennero stretta la mano:” E' una lunga e brutta storia...” rispose Derek sedendosi tra la sua fidanzata e papà e cominciando a raccontare nei minimi dettagli tutte le nostre avventure:” Ed eccoci qui...ho provato di tutto pur di salvarla!” “ E ci sei riuscito!” rispose Kerstin sorridendo:” Avete passato le torture peggiori del mondo...e noi con voi!” rispose Nick triste, tenendomi stretta la mano:” Quel farabutto ci ha mentito!!” disse papà nervosamente:” Lo so, lo so...Isa non riusciva a smettere di piangere! Aveva paura che Joe potesse fare una pazzia e lei non se lo sarebbe mai perdonato!” disse Derek:”Ma lei non c'entra in questa storia!” riprese Kevin:” Si lo so...dobbiamo scovarli e farli arrestare una volta per tutte!!” finì Derek alzandosi in piedi:” Sono d'accordo...anche perchè guarda, non puoi immaginare cosa è successo in questa settimana!” disse Nick alzandosi in piedi :”Non si sentivano altro che le urla di Joe provenienti dalla sua camera e, ogni tanto, qualche canzone malinconica! Nessuno di noi ha avuto la forza di andare avanti, tanto è stato il dolore per la vostra scomparsa!” spiegò ancora:” Comunque non ci hai ancora spiegato perchè non abbiamo detto niente a Joe! Forse era la prima persona che avresti dovuto avvisare!” lo rimproverò Kevin:” Si lo so, ma vedete...pensavo che magari Isa può fargli una sopresa...oh, guardate, si sta svegliando!” disse puntando il dito verso il lettino; tutti si misero attorno a me, aspettando che i miei occhi li vedessero di nuovo:” D-dove sono??” chiesi con un filo di voce:” Isabel..sono papà mi senti??” disse papà tenendomi per mano:” Si...papà...Derek...Nick...Kevin...Kerstin..siete tutti qui...” sussurrai accennando un lieve sorriso. Papà scoppiò in lacrime e mi abbracciò forte:” E' un miracolo!” disse piangendo e tenendomi stretta tra le sue braccia:” Si...mi sa che hai ragione...” risposi sussurrando. Mi lasciò andare e tutti mi vennero a salutare: Nick mi abbracciò così forte da farmi anche male ma era un dolore piacevole, perchè procurato dalle persone che amavo di più al mondo; salutai anche Kevin e Kerstin e loro stessi mi aiutarono a mettermi seduta:” Come ti senti?” mi chiese Derek chiudendo la porta della stanza, rimasta socchiusa:” Strana...” risposi accennando un sorrisetto:” E' normale, stai cominciando a riprenderti” concluse papà sorridendo e ritornando a sedersi:” Ragazzi..dov'è Joe??” fu la prima cosa che domandai guardandomi attorno per cercarlo; calò un improvviso silenzio! Nessuno voleva rispondere a quella domanda:” Ragazzi...mi state nascondendo qualcosa??” chiesi aspettando un resoconto della situazione:” Ti spiego io... è colpa mia se Joe non è qui al momento...” “ Come non è qui?? E cosa stai aspettando a chiamarlo??” chiesi agitata:” Isa, non ti agitare perchè potresti sentirti male...comunque, non l'ho chiamato perchè avevo pensato che tu potevi fargli una sorpresa!” “ Una sorpresa??” chiesi perplessa; Derek mi spiegò per filo e per segno tutto quello che aveva in mente:” Geniale! Assolutamente geniale!!” risposi sorridendo:” Inoltre ti ha scritto circa 4 canzoni, dove parla solo ed esclusivamente di te!” disse Nick sorridendo:” Fratellone, quando dovrei uscire di qui??” chiesi:” Tra circa 3 giorni, perchè?” “ Nick, corri a casa e prendi gli spartiti di Joe, fanne la fotocopia e portali qui e gli originali li rimetti dov'erano, in modo che Joe non sospetti niente! Kevin, tu cerca di non far venire sospetti a Joe e Derek...informati se qui c'è una sala prove, non c'è un minuto da perdere!!” esclamai pensando alla stupenda sorpresa che avevo in mente per Joe!! Prima però di lasciarlo andare, chiamai Derek:” Derek...vieni un attimo...potreste lasciarci soli qualche istante?” chiesi a tutti i presenti e il mio desiderio fu accontentato. Rimase una stanza silenziosa.

Isa...” cominciò Derek ma lo bloccai con un gesto della mano, lo tirai a me e lo abbracciai forte:” Fratellone...ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho fatto passare, se non fosse stato per te, non credo che avrei mai più aperto gli occhi. Sei il miglior fratello che mi potesse mai capitare. Ti voglio un mondo di bene.” dissi con le lacrime agli occhi per l'emozione. Lui mi guardò in viso e mi asciugò una lacrima:” Non avrei permesso a nessuno di portarti via da noi, avrei dato la mia stessa vita pur di salvarti. Sei tu che sei speciale. Anche io ti voglio bene, sorellina e finchè ci sarò io accanto a te, nessuno potrà abbattere il “ Duo Carter”,mai”, rispose Derek e mi abbracciò di nuovo. Uhm..il “ Duo Carter”...suonava bene.

 

Voi due, venite qui un attimo!” disse Joe la mattina del 3° giorno:” Dove state andando?” chiese serio:” Noi...da nessuna parte perchè?” disse Nick facendo l'indifferente:” Vi state comportando in modo strano! Sembra quasi che abbiate un impegno improrogabile!” disse ancora Joe sbuffando; proprio in quel momento squillò il cellulare di Kevin:” Pronto Greg??” disse Kevin sorridendo in modo buffo:” Greg?? Kev sono io, Isa!!” risposi stranita:” Dimmi Greg, che cosa ti serve??”; in quel momento capii che si trovava assieme a Joe:” Ascolta, sono uscita dall'ospedale e ci stiamo dirigendo verso il luogo prestabilito! Convincete Joe ad uscire di casa e a portarlo lì! Utilizzate qualsiasi mezzo se è necessario! Ci vediamo lì tra mezz'ora!” risposi e chiusi sorridendo la chiamata:” Si certo Greg, a dopo!” finì Kevin e riprese a sorridere:” Joe, senti...che dici se andiamo a fare una passeggiata! Stai chiuso in casa da due settimane!” disse ancora Kevin prendendolo da un braccio:” No, ragazzi...non sono affatto in vena di uscire!” rispose Joe allontanandosi ma Nick riuscì, con un mitico stratagemma a convincerlo:” Avanti Joe, anche noi non possiamo dimenticarla, ma stiamo cercando di andare avanti! Non possiamo rifugiarci per sempre dalla vita! Bisogna reagire!” “ Forse hai ragione...datemi dieci minuti e usciamo!” rispose Joe accennando un breve sorriso e salì di sopra:” Sei grande fratello!” rispose Kevin dando una pacca sulla spalla a Nick.

Tutto era pronto! Non vedevo l'ora di riabbracciarlo! Mi era mancato così tanto! Kevin lo bendò e con una scusa cambiarono strada:” Dove mi state portando??” “ Presto lo vedrai fratellino!” rispose Nick sorridendo. Lo condussero di fronte al locale che Joe conosceva meglio di chiunque altro, gli sciolsero la benda e appena lesse il nome dell'insegna fece per scappare:” No, ragazzi! Io cerco di dimenticarla e voi mi portare proprio al locale dove la vidi per la prima volta! Non potete farmi questo, lasciatemi andare!” “ No Joe, siamo venuti qui e qui resteremo!” rispose Kevin e lo fece entrare a forza: tutto era rimasto esattamente come la prima volta; il Freestyle era il luogo tanto amato quando odiato da Joe; si sedettero esattamente dove si sedettero la prima sera che mi conobbero quando improvvisamente le luci si spensero e cominciò ad udirsi una melodia via via sempre più familiare:” Non è possibile...” sussurrò Joe girandosi di scatto stupito verso il palco scenico; la scena che si presentò davanti a lui fu incredibile: mi vide cantare la canzone che aveva scritto per me, Critical, e dietro di me Derek che suonava! Avevamo rievocato la sera in cui ci eravamo conosciuti! Joe non riusciva a credere ai suoi occhi:” Ragazzi...non posso crederci, è un sogno...ditemi che questa non è solo una mia allucinazione!” “ No Joe, non è un sogno, è proprio lei, lì di fronte ai tuoi occhi!” disse Kevin sorridendo; nemmeno io potevo credere di averlo rivisto! Mi veniva da piangere a solo vederlo lì, in piedi per lo stupore, in procinto di correre verso di me ma m trattenni il tempo di terminare la canzone! Lui si avvicinò lentamente a me e si mise proprio sotto il palco, allora gli tesi la mano e aspettai che la stringesse prima di farlo salire e finire la canzone dedicandola completamente a lui. Per tutto il tempo in cui rimanemmo a poca distanza l'uno dall'altra, lui incrociò la sua mano con la mia e la strinse forte, come se non la volesse mai più lasciare; sentivo la sua energia dentro di me e il suo stupore diventare gioia ogni secondo di più; ci guardavamo fissi negli occhi senza mai distogliere lo sguardo l'uno dall'altro! Avevamo passato i momenti più brutti della nostra vita e adesso era soltanto un brutto ricordo! Una volta terminata la canzone, lo guardai dritto negli occhi e sorrisi:” Non ci posso credere! Sei davvero tu, piccola mia...” sussurrò dolcemente senza ancora poter credere ai propri occhi:” Non potevo lasciarti qui senza di me! Non me lo sarei mai perdonato...” risposi avvicinandomi a lui. Non riuscì a resistere, mi prese dalle guance e piangendo come un bambino, mi baciò teneramente; mi lasciai trascinare e tra gli applausi del pubblico, rievocammo il nostro primo, meraviglioso bacio! Non riuscivamo a staccarci, troppa era stata la sofferenza, troppo il dolore di una perdita così grave, ma adesso tutto era finito! Ero riuscita a riabbracciarlo, ad averlo di nuovo lì vicino a me e so che da quel momento in poi nessuno mai ci avrebbe più separati!

 

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Capitolo 38
*** Capitolo 38: The Last Chapter ***


Questo amplificatore va messo lì in fondo, perchè qui ce ne sono già due...”. Nick che dirigeva i lavori di allestimento concerto! Sembra davvero incredibile ma era così! Erano passate due settimane da quando tutto era tornato alla normalità. Avevamo ripreso i nostri impegni con il mondo dello spettacolo, Derek con l'università e papà a dedicarsi alla sua futura nuova moglie. Inoltre avevamo fatto arrestare Claire e Luke per tentato omicidio. In compenso una cosa era cambiata: Joe aveva ripreso a sorridere, a scherzare e a ridere come solo lui sapeva fare:” Sicuro di quello che fai??” chiese Kevin perplesso, vedendo Nick con in mano tantissimi fili di colori diversi:” Certo, perchè non vedi??” rispose lui sorridendo, si avvicinò all'amplificatore, attaccò uno dei fili e improvvisamente un rumore assordante ci fece quasi scoppiare i timpani:” Ehm...credo che questo non sia di mia competenza!” rispose timidamente Nick, vedendo me, Kevin e Joe con una faccia a dir poco nera per la rabbia:” Fratellino, invece di scoppiarci i timpani,chiama qualcuno che sappia davvero come si usi quell'affare!” rispose Joe indicando i tecnici, indaffarati a montare l'americana per le luci colorate:” Oh, andiamo amore, lascialo stare!” risposi sorridendo, cercando di difendere il povero Nicholas, in preda alle continue aggressione dei suoi fratelli maggiori:” Tu da che parte stai??” rispose Kevin:” Da nessuna delle due!” ribattei sorridendo e vedendo le facce stranite dei ragazzi:” Bando alle ciance! Sentite, voi proseguite i lavori, noi, se non vi dispiace, vorremmo andare a fare una passeggiata...” disse Joe tenendomi per mano e guardandomi sorridendo:” Si, andate tranquilli, anche perchè ve lo meritate...” rispose Kevin sorridendo. Ci allontanammo lentamente, tenendoci stretti per mano; nessuno dei due parlò per circa 10 minuti consecutivi! Il solo fatto di trovarci lì, insieme, mano nella mano, ci rendeva felici e riempiva i nostri cuori pieni di gioia. Fu lui ad un tratto a venire dietro di me e a fermarmi:” Non riesco ancora a crederci...” disse sfiorandomi con la mano la guancia:” Ho avuto così paura! Ho avuto il terrore che quella notizia di avesse potuto condurre a compiere un gesto assurdo e questo non me lo sarei mai potuto perdonare!” risposi prendendogli la mano libera e incrociandola con la mia:” In effetti...” “ Non dirlo nemmeno per scherzo!” risposi dandogli una leggera spinta, ma lui mi prese dalle braccia e mi avvicinò a se:” Ma non ho mai pensato di farlo! So che non me lo avresti mai perdonato! Ho pensato a te più di qualsiasi altra cosa e cercavo dentro di me una ragione per giustificare questa tua improvvisa scomparsa...ma non c'era! Non riuscivo ad accettare l'idea che te ne fossi andata così presto! Non riuscivo a darmi pace, provavo e riprovavo a farmene una ragione ma niente, qualcosa mi diceva che tu eri ancora viva...ed era un giusto presentimento!” concluse lui guardandomi negli occhi e avvicinando la sua mano ai miei occhi, che nel frattempo si erano riempiti di lacrime per tutto quello che lui, a causa mia, aveva passato:” Ma adesso non piangere, ti prego...” disse ancora asciugando una delle lacrime che era scivolata sulla mia guancia:” Scusa...è che anche io ho provato tanto dolore nel sentirti così lontano da me...e poi, quando sono stata male...” “ Sei stata male?” rispose Joe perplesso:” Si...ma grazie a Derek tutto è finito bene!” risposi sorridendo:” Ad ogni modo...quando sono stata male, ho sempre creduto di averti vicino e Derek si è finto te per non farmi stare ancora peggio...” finii poggiandomi al suo petto e facendomi dolcemente abbracciare da lui:” Nessuno, e ribadisco, nessuno dovrà mai più separarci! Mai più!” rispose Joe tenendomi stretta tra le sue braccia:” Non voglio più lasciarti...promettimi che mi starai sempre vicino” “ Te lo prometto, con tutto l'amore che provo per te...” concluse lui e mi baciò dolcemente, cullati dal dolce profumo del mare e da un dolce venticello che soffiava.

La sera giunse presto e già dal tramonto i ragazzi cominciarono le prove per il concerto che si doveva tenere qualche ora dopo per tutte le fan dei Jonas Brothers; ero eccitata, perchè quella sera avevo deciso di guardare il concerto come pubblico assieme a papà, Sophie, Derek, Kerstin, Jane e Mrs Smith che mi erano venute a trovare, ovviamente senza sapere cosa fosse successo due settimane prima. Le fan urlavano di minuto in minuto sempre peggio, senza poter smettere di gridare il nome dei loro amati idoli:” Ma è sempre così prima di un loro concerto??” chiese Jane impaurita da tutte quelle grida:” A volte è anche peggio!” risposi sorridendo quando improvvisamente una ragazza urlò il loro nome e li vidi salire sul palco, pieni di energia, e pronti per regalare ai loro fans una delle serate più indimenticabili della loro vita. Suonarono, ballarono, cantarono per tutta la sera, con la stessa energia per ogni canzone che facevano! Mi sembrava strano vederli da una diversa angolazione; solitamente ero abituata a guardare i loro concerti da dietro le quinte ma adesso li vedevo come solitamente vedevano le fan i loro super cantanti:” Vai tesorooooo!!” urlai ad un tratto, accompagnata dalle voci di Jane e Mrs Smith che mi fecero da coro; lui si girò e mi mandò un bacio con la mano, poi si girò verso Kevin e Nick e gli fece un occhiolino:” Ascoltate tutti...” disse ad un tratto Joe, avvicinandosi al pubblico che urlò:” Questa sera è una serata davvero speciale per me! Una serata che spero sia indimenticabile, sopratutto per una persona...” disse e si avvicinò lentamente a me, guardandomi e sorridendo; tutti urlarono capendo ovviamente, tranne me, le intenzioni che aveva:” Madamigella, se vuole raggiungermi qui...” disse ancora porgendomi la mano. Ero imbarazzata, emozionatissima per quella sua richiesta che ovviamente mi aveva emozionato; salii di corsa sul palco e lo raggiunsi:” Vieni, piccola...” disse e mi fece sedere su una sedia tutta rossa al centro del palco:” Voglio che questa sia per te una serata speciale, per questo voglio farti un regalo speciale...” disse con il microfono quando cominciò una stupenda melodia molto ritmata: si chiamava Things will never be the same e l'aveva scritta, assieme a Nick, in occasione del mio ritorno! Erano parole dolcissime e piene di sentimento.Ad un tratto si mise in ginocchio di fronte a me e continuò a cantare, prendendomi la mano e facendomi l'inchino, accompagnato dalle urla delle fans. A fine canzone, mi abbracciò forte e mi baciò con tutta la tenerezza che possedeva:” Brava Isaa!” urlò ad un tratto Jane che attirò la nostra attenzione; ridemmo per la buffa scena e poi Joe mi tenne per mano e mi portò dietro le quinte, prese una rosa e me la mise tra i capelli:” Così sei ancora più bella, Isabel Carter...sei il mio angelo!” disse e mi baciò la fronte, la mano e le labbra infine:” Sei un folle...ti amo” risposi emozionata e lo abbracciai. Il concerto finì nel migliore dei modi, lasciando davvero uno stupendo ricordo nella mente delle loro fans. Potevano essere si e no le 3 del mattino quando rimettemmo piede a casa:” Sono esausto!” disse Kevin buttandosi sul divano:” A chi lo dici! Non vedo l'ora di mettermi sotto le coperte e di entrare in uno sonno profondo!” ribattè Nick sbadigliando; feci per andare in camera mia quando Joe mi bloccò davanti alla porta:” Ferma, ferma, dove pensi di andare così facilmente??” chiese mettendo una mano di fronte a me:” A dormire! Sono stanca, tesoro, ho bisogno di riposare...” dissi sorridendo ma lui mi bloccò nuovamente:” Ho una sorpresina per te...” disse sorridente e mi bendò gli occhi:” Ma Joe, sono le 3 del mattino...” “ Non importa, perchè so che ti piacerà...” disse lui e aprì lentamente la porta della mia camera; si sentiva uno strano odore, quasi di candele profumate. Mi slegò la benda lentamente e quando ripresi a vedere fu questa la scena che si presentò davanti ai miei occhi: luci soffuse, candele profumate in tutta la stanza, balcone spalancato con una meravigliosa vista lunare e a terra una scritta formata da tanti petali di rosa:” Things will never be the same...” leggemmo insieme commossi. Misi le mani davanti alla bocca per lo stupore e una lacrima di commozione scese sulla guancia:” Da quando sei tornata, le cose per noi non saranno più le stesse...” disse Joe guardandomi negli occhi e baciandomi leggermente:” E' bellissimo tesoro, davvero meraviglioso...” sussurrai commossa, asciugando le lacrime:” Vieni...” disse prendendomi la mano come un cavaliere fa con la sua dama, mi portò fuori sul balcone, accese la radio con un valzer e cominciò a farmi ballare:” Oh cielo...” dissi ridendo e piangendo allo stesso momento:” Ho preparato tutto questo per festeggiare il tuo ritorno..” sussurrò dolcemente, continuando a farmi ballare sulle note di un dolce valzer:” Sei speciale, davvero unico!” dissi e lo baciai con dolcezza:” Aspetta, devo fare una cosa...ricordi quando mi parlasti che volevi sposarmi e avere una famiglia con me...” disse, si mise in ginocchio di fronte a me, prese un piccolo cofanetto rosso e lo aprii mostrando il contenuto: un anello d'oro con inciso il nostri nomi:” Isabel Carter...vuoi sposarmi?” disse sorridendo e piangendo contemporaneamente:” Io...Io...non so davvero cosa dire...” “ Di solo che vuoi sposarmi...” rispose lui sorridendo:” Si, si, io ti voglio sposare, Joe, si, ti voglio sposare!!” dissi urlando e lo abbracciai forte e lui mi baciò dolcemente; ci guardammo fissi negli occhi e poi guardando la luna, esclamammo insieme:” Things will never be the same...” e le nostre labbra si icrociarono in un bellissimo bacio che segnò l'inzio della nostra nuova vita insieme.

 

THE END

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