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Senza di te
Parte prima
In assenza di te
E mi manchi amore mio
tu mi manchi come quando cerco
Dio
e in assenza di te
io ti vorrei per dirti che
tu mi manchi amore mio
il dolore è forte come un
lungo addio
e l'assenza di te
è un vuoto dentro me
(In assenza di te - Laura
Pausini)
Sta andando in Italia.
Quattro parole che mi fanno cadere nella disperazione più
cupa. Non c’è bisogno che Alice aggiunga altro: Edward mi aveva spiegato chi ci
fosse in Italia, e sapere che ora lui è diretto là mi fa solo temere il peggio.
Sento Alice parlare di tempo, possibilità, ma non la
ascolto realmente: la mia mente corre veloce, troppo veloce per essere fermata
da semplici congetture.
Oh, quanto vorrei che per una volta le sue visioni fossero
precise!
Vorrei che potesse dirmi un Sì o un No:
questo Forse mi fa impazzire più di qualsiasi altra risposta…
Scrivo un biglietto a Charlie, consapevole che non basterà
a tranquillizzarlo, e ignoro le suppliche di Jacob: non posso restare, non
quando lui è a un passo dalla morte!
Il tempo di prendere il necessario e con Alice siamo in
volo per l’Italia.
Per tutto il viaggio la ascolto parlare delle varie
possibilità, di cosa accadrà se non arrivassimo in tempo, e di cosa invece
potrebbe succedere se riuscissimo a fermarlo prima che sia troppo tardi.
Dio, ti prego…
Raggiungiamo Volterra a pochi minuti da mezzogiorno.
Devo sbrigarmi, non c’è più tempo!
Inizio a correre tra la gente, ma ci sono troppe persone e
non riesco a vedere dove sto andando.
Quando finalmente riesco a vederlo è troppo tardi: una
bambina si è già accorta di lui e sta attirando l’attenzione della madre verso
quello strano ragazzo che brilla.
In un istante, capisco che è non c’è più nulla da fare.
Non è più solo la bambina a fissarlo: la sua famiglia si
gira verso di lui, e pian piano sembra che tutta la piazza abbia qualcosa di
molto interessante da vedere.
Cala un silenzio che ha il potere di risvegliarmi dallo
stato di contemplazione in cui sono caduta, e posso immaginare i pensieri di chi
assiste per la prima volta allo spettacolo che sta offrendo Edward.
Pur sapendo l’inutilità del mio gesto, urlo il suo nome con
tutto il fiato che ho in gola, ma lui non mi sente: con un ultimo slancio lo
raggiungo e cerco con tutte le mie forze di portarlo in ombra.
Ci vuole un po’ per fargli capire a che non sono
un’illusione, che sono reale, lì tra le sue braccia.
Mi guarda interdetto, quasi fossi un’allucinazione e quando
finalmente si rende conto di come stanno le cose è lui a farmi scudo col suo
corpo.
Alice ci raggiunge pochi secondi dopo.
« Stanno arrivando » dice, e senza che possa opporre
resistenza mi prende per un braccio e mi trascina via, lontano da Edward.
« No, Alice » la supplico. « Devo andare da Edward, ti
prego… »
Mi guarda fissa negli occhi e leggo la disperazione nel suo
sguardo; allenta la presa attorno al mio braccio ed io ne approfitto per correre
da lui.
« Vieni via » gli dico, cercando di scuoterlo dall’apatia
in cui sembra caduto. « Scapperemo insieme, Edward. Vieni via con me. »
« Vattene, Bella » sussurra, e non mi piace il tono
rassegnato che ha la sua voce. « Devi andartene. Alice ti porterà al sicuro. »
Non mi muovo e mi aggrappo a lui ancora più forte.
« Non c’è più tempo. » Un sorriso sghembo gli si disegna in
volto, ma non è lo stesso di sempre: è un sorriso remissivo, come di chi ha
capito che per lui non c’è speranza. « Ti amo, e ti amerò sempre, Bella. »
Mi spinge via un attimo prima che due figure appaiano dalla
penombra della strada in cui si trova Edward.
Alice mi afferra evitandomi una rovinosa caduta in strada e
contro la mia volontà mi trascina lontano da Edward e dal suo destino.
« Dobbiamo tornare! » insisto, mentre l’auto prende
velocità verso l’aeroporto. « Alice, non puoi davvero voler lasciare Edward! »
Sono arrabbiata, confusa. Perché Alice non mi parla? Perché
non torna indietro? Perché continua a ignorarmi?
Sto per aprire la bocca e dare sfogo ai miei dubbi quando
improvvisamente ci fermiamo nella strada deserta.
Credo che finalmente faremo inversione e andremo a salvare
Edward, ma l’esultanza si trasforma in disperazione quando vedo lo sguardo della
mia amica.
« No » sussurra, e si copre il volto con le mani.
È una sola sillaba, ma ha un significato ben più profondo
di quanto avessi mai potuto immaginare.
Con quelle due lettere, Alice ha distrutto tutto il mio
mondo.
Un urlo rompe il silenzio che ci circonda: è un urlo
disumano, disperato, e solo quando avverto un forte dolore alla gola capisco che
è la mia voce quella che ho sentito.
Scendo dalla macchina e inizio a correre nella direzione da
cui siamo venute finché le mie gambe hanno la forza di muoversi.
Quando le forze mi vengono meno, mi accascio a terra
incurante del fatto di essere in mezzo a una strada, in un paese sconosciuto.
Grido più e più volte il suo nome, sperando di svegliarmi
da un terribile incubo e trovare Edward al mio fianco, come ogni mattina prima
dell’incidente.
Poi, il nulla.
Quando riapro gli occhi, le pareti familiari della mia
camera mi danno il buongiorno.
Forse è stato un sogno… sì, deve essere stato un sogno!
Scendo in cucina e il sangue mi si ghiaccia nelle vene:
Alice è lì, seduta assieme a Charlie, ed entrambi hanno un’espressione disperata
in volto.
« Bella » mormora Charlie appena mi vede, e corre ad
abbracciarmi come non faceva da tanto. « Mi dispiace tanto, tesoro mio. »
La realtà mi crolla addosso con il peso di una montagna: è
tutto vero… Edward non c’è più…
Mi sciolgo dall’abbraccio di Charlie e raggiungo Alice,
cercando il suo sguardo.
« Addio Bella » dice in un sussurro. « Edward ti amava più
di se stesso. »
« Non lasciarmi, Alice. Non andartene… »
Sospira, e avverto tutto il dolore riversarsi su di me. «
Addio » ripete. « Vivi per lui, Bella, e lui rivivrà in te. »
Rimango sola nella cucina diventata improvvisamente troppo
grande.
Non c’è neanche Charlie con cui poter parlare: ma
d’altronde cosa potrei dirgli?
Risalgo in camera e ripenso agli ultimi tempi e a cosa ha
portato a tutto questo.
Se Edward non avesse insistito nel festeggiare il mio
compleanno, non sarebbe mai andato via…
Se non fossi stata così stupida dal lanciarmi dalla
scogliera, Alice non avrebbe avuto quella visione…
Se Rosalie non avesse parlato a Edward della visione di
Alice, lui non mi avrebbe mai creduta morta…
Se Jacob non avesse risposto al telefono, quella maledetta
sera, Edward non sarebbe mai andato in Italia…
Sono tutti eventi su cui non ho avuto il minimo controllo.
Dio, perché?
Perché la mano di Jake è stata più veloce della mia?
Perché ha parlato del funerale?
Perché non mi ha permesso di spiegare?
Quando Charlie bussa alla mia porta è già scuro.
« Vuoi qualcosa? »
Voglio Edward, voglio poter tornare indietro nel tempo e
impedire tutto questo.
Ma non lo dico.
Mi limito a scuotere la testa senza neanche voltarmi verso
di lui.
« Sono stato da Billy. Jacob ha chiesto di te… »
Il solo sentirlo nominare mi fa mancare un battito al
cuore.
Mi sento fremere di rabbia verso quello che credevo mio
amico, e che ora è la causa della morte di Edward.
Sento insulti salire alle mie labbra, ma non sono per
Charlie e faccio affidamento a tutta la mia volontà per impedirmi di dire
qualcosa che lo possa ferire.
« Be’, se hai bisogno di parlare… » inizia, lasciando in
sospeso la frase.
« Grazie » mormoro, e vorrei poter dire altro, ma ho la
testa completamente vuota.
Lo sento sospirare e chiudere la porta dietro di sé.
Sono di nuovo sola, e mille pensieri si affacciano alla mia
mente.
Vorrei poterne afferrare uno, uno qualsiasi, e invece sono
tutti talmente rapidi che sfrecciano e si allontanano prima che possa rendermene
conto.
Sento il telefono squillare, e per un breve e folle istante
penso che possa essere lui.
Non rispondo, non ho voglia di parlare…
Mi stendo sul letto, sotto le coperte, e chiudo gli occhi:
spero ancora che sia tutto un brutto sogno…
A occhi chiusi dovrebbe essere più semplice non pensare,
no?
O forse è il contrario?
Mi manca Edward.
Mi mancano le sue labbra, le sue mani. Mi manda tutto di
lui.
E lui non tornerà mai più da me.
È andato via, via per sempre, e niente potrà farlo tornare
indietro.
Il telefono squilla una seconda volta.
Lo afferro e guardo il display.
È un numero che non conosco: rispondo?
« Bella Swan » dico dopo qualche altro squillo.
« Bella, sono Carlisle. »
Tutto il mondo pare fermarsi; sento la gola secca, i
battiti accelerare, le mani sudate.
« Come stai? » chiede, e devo fare tre respiri profondi
prima di riuscire a parlargli.
« Mi dispiace, Carlisle » dico, racchiudendo un quelle due
semplici parole un intero universo di significati.
« Bella, non fartene una colpa » mi rimprovera. « Non è
stata colpa tua, né di nessun altro. »
Annuisco ma senza convinzione; poi ricordandomi che lui non
può vedermi balbetto un Sì che di affermazione ha ben poco.
« Tornerete? » domando, temendo la risposta, qualunque essa
sia: un no vorrebbe dire perdere ogni contatto con Edward, mentre un sì
significherebbe il costante ricordo di quanto è stato e mai più sarà…
« No, Bella » risponde infine, dopo qualche istante di
silenzio.
Mi immagino Carlisle in piedi, accanto a una finestra col
telefono in mano, che cerca di non lasciarsi andare alla sofferenza per la
perdita del figlio, e il senso di colpa torna prepotente a farsi strada nel mio
cuore.
« Non torneremo più » sta dicendo Carlisle. « Troppi
ricordi. Farebbe troppo male. Ma tu sarai sempre la benvenuta, se vorrai venire
a trovarci. »
Mi immagino in un futuro lontano andare a far visita ai
Cullen: loro eternamente belli, nel loro limbo di immortalità, mentre io…
Con gli occhi della mente vedo Rosalie ed Emmet, Alice e
Jasper, Esme e Carlisle tra cinque, dieci, vent’anni: nei loro gesti l’affetto
di sempre, ma nei loro occhi una velata accusa…
Non potrei biasimarli.
« Mi dispiace » ripeto come un disco rotto, e lo sento
sospirare dall’altro capo del telefono.
« Addio, Bella. Vivi e sii felice: lui per te non
desiderava altro. »
Prima che possa aggiungere altro, la comunicazione viene
interrotta.
« Addio, Carlisle » dico al telefono muto, e lentamente un
senso di smarrimento mi attanaglia le viscere.
Sono sola.
Forse dovrei uscire, incontrare gente, ma non so dove
andare.
Per uno strano scherzo del destino, il solo posto dove so
che sarei capita realmente è anche l’unico che mi è ostile: avrei tanto bisogno
di un abbraccio, un abbraccio caldo, confortante, ma Jake…
Come richiamato dal semplice pensiero, il cellulare squilla
e non ho bisogno di leggere il nome sul display per sapere che è Jacob: la
suoneria personalizzata che tanto ho amato fino a qualche giorno fa, adesso è
per me motivo di odio.
Verso di lui
Verso me stessa.
Bentrovati, Twilighters ^^
Questa storia è stata scritta per il
contest "What
if... e se il succhiasangue fosse morto?"
indetto da Nan96, classificandosi seconda.
L'obiettivo era, manco a dirlo ^^ , cosa
sarebbe successo se Edward fosse morto, alla fine di New Moon, con particolare
riferimento al rapporto tra Bella e Jacob. Ecco il giudizio di Nan:
-Correttezza grammaticale, ortografica e morfo-sintattica: 12/15
Correttezza grammaticale e ortografica: 7/10
La tua fanfiction è abbastanza curata sotto questo punto di vista, se non fosse
per alcuni errori di distrazione e un po’ di virgole mancate.
Per esempio, ci sono degli errori di battitura: “capisco che
è non c’è più nulla da fare” o “per
fargli capire a che non sono
un’illusione” o un “di” invece di “ti”, “manda” invece di “manca”, “un”
invece di “in”, “inviare” al posto di “invitare, “il” invece di “io”.
Poi, si chiama “al cellulare” e non “sul cellulare”; si dice “in quel modo”, non
“a quel modo”
A volte hai omesso delle virgole fondamentali poiché servono per segnalare le
frasi incidentali. Per farti un esempio: “Annuisco ma senza convinzione; poi
ricordandomi che lui non può vedermi balbetto un Sì che di affermazione ha ben
poco.” dovrebbe essere “Annuisco,
ma senza convinzione; poi,
ricordandomi che lui non può vedermi,
balbetto un Sì che di affermazione ha ben poco.”
Inoltre, forse usi troppo spesso i puntini sospensivi (che invece dovrebbero
essere usati solo in particolare circostanze!).
A parte queste piccole sviste, comunque, il testo è pulito e procede liscio come
l’olio ;)
Correttezza morfo-sintattica: 5/5
Niente da dire su questo punto^^ La frasi sono ben costruite: forse ce n’è solo
una che non mi ha particolarmente convinto.
Eccola: “Il tempo di prendere il necessario e
con Alice siamo in volo per
l’Italia.”
Penso sarebbe meglio dire “Il tempo di prendere il necessario e
io ed Alice siamo in volo per
l’Italia.”, ma ho deciso di non penalizzarti perché, comunque, quella che
hai usato è una forma spesso usata, soprattutto nella lingua parlata.
A parte questo, davvero brava^^
-Stile narrativo, caratterizzazione dei personaggi e IC: 16/20
Stile narrativo: 8/10
Non ti ho dato il punteggio pieno in questo ambito perché, nonostante il tuo
stile sia fluido e scorrevole, nella tua fic a volte ci sono delle ripetizioni.
-[prima pagina] “[...]non riesco a
vedere dove sto andando. Quando finalmente riesco a
vederlo è troppo[...]”
-[seconda pagina] “[...]dalla penombra della
strada in cui si trova Edward. Alice
mi afferra evitandomi una rovinosa caduta in
strada e contro[...]”
-[seconda pagina] “[...]hanno la forza
di muoversi. Quando le forze mi
vengono[...]”
-[quinta pagina] “[...] ed io non
ho intenzione di rompere questo silenzio calato tra noi due: so già che cosa mi
direbbe. Ed io non ho voglia[...]”
-[ottava pagina] “Perché solo ora
ti mostri a me, e solo nelle vesti
di un’illusione?”
Inoltre, nell’ottava pagina, da “Perché, dannazione, mi manchi.[...]”
fino a “[...]Il sole prima o poi sorgerà di nuovo, ma senza di te per me farà
sempre freddo.” Bella si è rivolta a Jake con la seconda persona singolare.
Perché, se fino a quel momento aveva sempre pensato a lui alla terza persona?
Caratterizzazione dei personaggi e IC: 8/10
Personaggi perfettamente caratterizzati e introspezione approfondita. Non ho
potuto darti più di otto perché a un certo punto ho trovato Bella piuttosto OOC:
lei, infatti, ha la particolare caratteristica (che odio!) di darsi sempre la
colpa di tutto, quindi non trovo plausibile che dopo la morte della sanguisuga
incolpi Jake, penso piuttosto che in una situazione del genere avrebbe incolpato
se stessa per essersi buttata dalla scogliera.
Per il resto, ho adorato Paul -non solo l’ho trovato pienamente IC, ma sei
riuscita a dargli una voce e un modo di muoversi che ho semplicemente amato
(<3)- e anche Jake.
Brava^^
-Trama, sfruttamento del tema proposto e sviluppo del rapporto Jake/Bella:
13/15
Trama e sfruttamento del tema proposto: 4/5
Senza dubbio una bella trama, sviluppata bene dall’inizio alla fine. L’unico
problema è stato, come ti ho già detto, che Bella abbia incolpato Jake,
decisione sulla quale si basa un po’ tutto il rapporto fra i due personaggi.
Ora, non avendo trovato IC questa decisione, in effetti la trama si è un po’
“smontata”, per così dire.
Ma, comunque, la tua storia mi è piaciuta moltissimo. Sei stata l’unica,
inoltre, che alla fine ha lasciato che i due protagonisti rimanessero solamente
amici, cosa che ti ha valorizzato (l’originalità è sempre un punto forte!).
Bravissima!
Sviluppo del rapporto Jacob/Bella: 9/10
Penso che il punteggio parli da solo! La tua fic è senza dubbio incentrata sul
loro rapporto e, ripeto, il fatto che rimangano solo amici ti ha senza dubbio
fatto risaltare!
Non ti ho potuto dare il punteggio pieno sempre perché Bella ha incolpato Jacob,
diventando OOC. Mi è molto dispiaciuto non averti dato quel voto in più che ti
avrebbe attribuito un punteggio pieno in questo ambito, ma purtroppo
quest’errore è rientrato anche in questo ambito.
Comunque, sei stata davvero brava!
-Gradimento personale + un totale di 8 punti bonus: 4.3/5 + 8/8
Gradimento personale: 4.3/5
Beh, il fatto che tu sia arrivata seconda e gli alti punteggi in tutti gli
ambiti dovrebbero già averti fatto capire che la tua fic mi è piaciuta molto, ma
te lo dirò lo stesso: bravissima! Il tuo stile è fluido (se non fosse per quelle
ripetizioni!) e andando avanti nella lettura viene solo voglia di continuare a
leggere.
Davvero, brava. E complimenti per la posizione ;)
8 punti bonus: 8/8
-3 punti bonus per aver inserito notizie sui Cullen in un modo pertinente al
discorso.
-2 punti bonus per aver inserito il personaggio n. 6 (Paul).
-3 punti bonus perché il personaggio n.6 (Paul) si è rivelato importante ai fini
della storia.
per un totale di 53.3 punti su 63
Partecipa anche al "Song
fic contest" indetto da Roe, di cui ancora non
si conosce la classifica finale.
Non so se il risultato possa essere di
vostro gradimento, ma la storia è breve, solo tre parti, quindi mi
sopporterete per poco ^^
Ringrazio chi è arrivato fin qua senza
scappare, chi spende un minuto del suo tempo per lasciare una traccia del suo
passaggio, e soprattutto ringrazio Nan per aver creato il contest e avermi dato
la spinta a scrivere questa storia ^^
Bax, Kla
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