Some nights

di Never lose myself
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Time after time ***
Capitolo 2: *** Dangerous beauty ***
Capitolo 3: *** Only for this night ***



Capitolo 1
*** Time after time ***


Time after time

 

 

 

Maybe one day I'll be an honest man

Up till now I'm doing the best I can

Long roads, long days, of sunrise, to sunset

Sunrise to sunset.*

 

 

 

Certe notti mr. Chang, ad un certo orario di un giorno ben prefissato, dopo aver letto anche l’ ultima scartoffia e dopo aver fatto anche l’ ultima telefonata, quando usciva dall’ ufficio non si recava a cenare in qualche ristorante di lusso (e non che a Roanapur ce ne fossero poi molti) o nel proprio yacht privato o nel suo splendido alloggio di classe, come in genere faceva ogni sera dopo il lavoro. No, certe notti mr. Chang saliva a bordo di una delle lustre mercedes nere della Triade e diceva ad un perplesso Biu di accompagnarlo giù al molo.

- Devo rimanere qui in macchina ad aspettarla, boss? - 

Gli domandava ogni volta l’ uomo, prima che il suo superiore scendesse dalla macchina.

- No Biu, ti chiamo io fra qualche ora per farmi venire a prendere. - 

Gli diceva ogni volta mr. Chang. Biu annuiva, da bravo sottoposto qual era, e poi metteva in moto la macchina, soddisfando anche quel capriccio del suo irrazionale ma tenace boss.

Mr. Chang, solo nel sudicio molo di Roanapur, si accendeva la prima, e di certo non ultima, sigaretta della nottata, dando il via ad una attesa che nemmeno lui sapeva quanto sarebbe durata.

Vi erano notti in cui durava solo pochi minuti, in altre un’ ora intera. Una volta, una sola grazie al cielo, era sopraggiunta prima l’ aurora e poi l’ alba senza che quel qualcuno che aspettava arrivasse. Senza che si facesse vivo.

E, magari, era anche per quello che certe notti Chang si chiedeva se ne valesse davvero la pena. Se insozzare con il fango dei dock le sue eleganti scarpe italiane, perdere ore di prezioso sonno e, soprattutto, rischiare di beccarsi una pallottola per lei fosse davvero una buona idea.

“ Sta notte, solo sta notte e poi basta non vengo più qui. Che se ne vada pure al diavolo quella donna. ”

Si diceva gettando al suolo l’ ennesimo mozzicone di sigaretta.

Ma già sapeva di star mentendo a se stesso, già sapeva che la notte dopo sarebbe tornato di nuovo lì ad aspettarla. Perchè il solo udire il suono dei suoi tacchi sul suolo fangoso del molo gli faceva pensare che sì, ne valeva la pena.

In fondo cos’ era un po’ di tempo perso al molo se la ricompensa era una notte da passare fra le braccia della donna che tanto amava (e odiava)?

D’ altronde Balalaika era l’ unica donna che avesse mai desiderato in tre lunghi anni, e a nulla gli era servito promettersi e ripromettersi di lasciarla perdere. E, forse, nemmeno lei non voleva che lui la lasciasse perdere. In caso contrario l’ ex miliare avrebbe semplicemente smesso di venire a quei loro incontri giù al porto, che entrambi sapevano si sarebbero conclusi con loro due nudi nella lussuosa camera di un qualche albergo.

Una volta Chang aveva proposto a Balalaika di incontrarsi direttamente in hotel invece che in quel sudicio luogo, ma la donna lo aveva squadrato, gelida, e con una smorfia contrariata sulle labbra.

- Io non sono la tua donna, Chang. E noi due non siamo amanti. Gli amanti si incontrano nelle camere d’ albergo, non i capi mafiosi. - 

Gli aveva ringhiato, indispettita. Lui aveva alzato le mani in segno di resa, anche se ad essere sinceri non aveva affatto capito le sue ragioni. Nulla di nuovo, poiché lui quella donna non era mai riuscito a capirla per davvero. Anzi, forse non ci era riuscito mai nessuno.

Così certe notti, ad un certo orario di un giorno ben prefissato, mr. Chang si recava al porto di Roanapur e, fra una sigaretta e l’altra, l’ aspettava. Certe notti anche per ore. Perchè, anche se poche, le ore successive sarebbero state solo per loro, per loro e per nessun altro.

 

 

Spend your days full of emptiness

Spend your years full of loneliness

Wasting love, in a desperate caress

Rolling shadows of nights.

( Wasting love – Iron Maiden )

 

 

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N.d.t: *Coff coff* emm…ok, temo di essere ossessionata dalla coppia Balalaika x Chang. o.o

Ergo, ho deciso di cimentarmi in qualcosa di un po’ più lungo della mia precedente fanfic. su di loro (Dance with the devil) che, tra l’ altro, penso sia scritta molto molto meglio di questo primo capitolo. Cercherò di migliorare, giurin giuretto.

 

* Sia la citazione iniziale che quella finale sono un pezzo della canzone “ Wasting love ” degli Iron Maiden.

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Capitolo 2
*** Dangerous beauty ***


Dangerous beauty

 

 

 

Us and them

And after all we're only ordinary men

Me, and you

God only knows it's not what we would choose to do.

( Us and them – Pink Floyd )

 

 

 

- E’ bellissima. - 

Mr. Chang era disteso nel suo ufficio, sul suo comodo divano in pelle nera, senza giacca, senza cravatta e senza gli occhiali da sole, con la camicia candida leggermente sbottonata ed il capo appoggiato sulle lunghe gambe di Balalaika coperte dalle collant e dalla gonna color porpora.

- Cosa? - 

Chiese la donna con aria annoiata. Con la mano destra teneva uno dei suoi preziosi sigari acceso che di tanto in tanto si portava alle labbra carnose per inalare uno sbuffo di fumo, invece con quella sinistra accarezzava distrattamene i capelli scuri dell’ uomo.

Mr. chang inclinò il capo, per poterla guardare in quegli occhi azzurrissimi come un cielo senza nuvole.

- Roanapur di notte…è meravigliosa. - 

Alzò una mano per indicare con un cenno l’ enorme vetrata che c’ era nel suo ufficio e che dava su tutta la città.

Balalaika seguì con lo sguardo il gesto di Chang. L’ uomo aveva ragione: di notte Roanapur era davvero uno spettacolo eccezionale e di assai rara bellezza. Si vedeva la massa scura dell’ oceano in lontananza e le luci di qualche barca cullata pigramente dalle onde. Non c’ erano stelle nel cielo plumbeo, in effetti Balalaika non ricordava di averle nemmeno mai viste in quella città, forse per colpa delle numerose luci artificiali che la illuminavano. C’ era il vento quella notte, lo si sentiva frusciare nonostante la musica che si levava dal modernissimo stereo di Chang. La donna inalò un’ ultimo sbuffo di fumo, prima di spegnere il suo sigaro nel posacenere sul tavolino.

- Non fare il sentimentale, Chang. Te la trovi bellissima sempre, anche alla luce del giorno. - 

Disse lei, con un sorrisetto beffardo sulle labbra. Lui le sorrise di rimando, in effetti Balalaika non aveva tutti i torti…

- Certo, Roanapur dall’ alba al crepuscolo è un luogo tanto bello quanto pericoloso… -

Per un paio di secondi si finse sovrappensiero, poi si mise seduto e le baciò il vecchio sfregio sul collo. Balalaika lo lasciò fare, il suo bel viso era una perfetta maschera d’ indifferenza.

Mr. Chang, per nulla seccato dall’ apatia della donna, le scostò una lunga ciocca di capelli biondi e le bisbigliò:

- E, sai, comincio a pensare di avere un debole per le cose belle e pericolose allo stesso tempo… - 

Sfiorò le labbra rosee di Balalaika con un lieve e brevissimo bacio, ma lei fece una smorfia indispettita.

- E’ tutto quello che sai fare, Babe? - 

Gli ringhiò, acida. Lui rise divertito, il perfido capo della mafia russa era adorabile con quell’ espressione arcigna sul viso.

- Non provocarmi, tesoro. - 

- Non chiamarmi tesoro. - 

- E tu non chiamarmi Babe. Lo sai che detesto quel sopran… - 

Con un bacio decisamene più intenso e meno casto di quello che le aveva dato lui, Balalaika troncò di netto la sua ennesima protesta su quel nomignolo che tanto odiava.

C’ era un’ intera notte davanti a loro, un’ intera notte per amarsi prima che la luce del sole li costringesse ad odiarsi di nuovo. Forse la loro era follia, forse era passione o forse…forse era davvero amore. Forse nemmeno loro sapevano cosa fosse. Ma lui era lì, e lei anche. E in fondo, in certe notti, era solo quello che contava.

 

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N.d.t: Ecco il secondo capitolo, lo dedico alla mia amica quasi diciottenne Chiara, malata di Black Lagoon e della coppia Balalaika x Chang.  Augurissimi Scimmiox XD. Per il resto non posso fare a meno di ringraziare tutti coloro che hanno letto, in particolar modo _Balalaika_ per il suo commento*.*

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Capitolo 3
*** Only for this night ***


Only for this night

 

 

And when your fears subside

And shadows still remain

I know that you can love me

When there's no one left to blame

So never mind the darkness

We still can find a way

'Cause nothin' lasts forever

Even cold November rain.

( November Rain - Guns N’ Roses )

 

 

 

Fin dalla prima volta che Balalaika aveva visto Bai Ji-Shin Chang, in quella notte di novembre nell’ anno 1993, alla donna era parso di cogliere un qualcosa di strano nel suo sguardo. Un qualcosa che nemmeno i suoi occhiali da sole erano riusciti a celare. In principio Balalaika non aveva ben compreso cosa fosse, ma d’ altronde era toppo eccitata da quella guerra fra mafie per farci davvero caso. Ma quando quel bagno di sangue si era concluso e le trattative con la Triade per la suddivisione della città erano iniziate, Balalaika aveva di nuovo notato che c’ era qualcosa di sbagliato nello sguardo di Chang, e solo dopo parecchi giorni aveva capito cosa fosse.

Lui la voleva, le moriva dietro come ogni uomo farebbe con una bella donna. E non provava disgusto guadando le sue cicatrici, ma solo desiderio.

Capendolo, Balalaika era scoppiata a ridere sorpresa ma compiaciuta e, solo per divertirsi un po’, aveva cominciato a provocarlo.

Quello che la donna non aveva previsto era che alla fine a letto assieme ci sarebbero finiti per davvero. E non una volta, ne due, ne tre. Insomma, nel giro di pochi anni erano diventati se non amanti (a lei non piaceva come termine) qualcosa che ci assomigliava molto.

Di giorno si sopportavano nello stesso modo in cui si sopporta un degno rivale in affari, e di notte dormivano sotto le stesse lenzuola.

E fu da quelle lenzuola da cui Balalaika scivolò fuori, in silenzio. Seduta sul bordo del materasso, posò i suoi occhi azzurri su sulla sagoma di Chang, disteso nell’ altro lato del letto, per verificare che non fosse sveglio. Era completamente nuda, e la fresca aria della notte che entrava dalla finestra socchiusa la fece rabbrividire. Indossò in fretta i suoi capi intimi abbandonati sul comodino di fianco al letto, poi recuperò anche le calze.

- Vai già via? - 

La dignitosa voce di mr. Chang, ancora leggermente impastata dal sonno, risuonò nel silenzio della sfarzosa camera d’ albergo. Balalaika smise di cercare di infilarsi una calza per girasi verso l’ uomo. Lui la fissava con i suoi occhi scuri, che ben in pochi lì a Roanapur avevano visto senza che di mezzo ci fossero gli occhiali da sole. Come la donna anche lui era nudo, e i suoi capelli neri erano ridotti ad una massa disordinata.

- Sì, noi dell’ Hotel Moscow oggi abbiamo una faccenda urgente da sbrigare. - 

La donna tornò a concentrasi sulla sua calza, mr. Chang diede un’ occhiata perplessa alla sveglia sul comodino.

- Sono solo le 4.00. Cosa diavolo hai da fare di così urgente a quest’ ora? - 

- Affari che non ti riguardano. - 

Gli disse lei, acida. Fece per alzasi e mettersi a cercare il resto dei suoi abiti dispersi un po’ ovunque al suolo quando una mano le afferrò una spalla.

- Resta. - 

Le bisbigliò mr. Chang, sfiorandole la spalla nuda con le labbra e giocherellando con l’ elastico del reggiseno. Balalaika non disse nulla per almeno tre secondi buoni e per un’ attimo desiderò davvero di poter restare, di tornarsene di nuovo sotto le lenzuola con Chang. Ma poi si mise in piedi, liberandosi dalla presa dell’ uomo.

- No. - 

Gli disse con fermezza, finendosi velocemente di vestire. Chang non protestò, ne diede segno di delusione o altro. Si limitò semplicemente a guardarla mentre si vestiva, in silenzio.

Balalaika si avvicinò alla soglia della camera, legandosi con un’ elastico i lunghissimi capelli biondi.

- Allora io vado… - 

Chang non le rispose, la donna sfiorò con una mano la maniglia dorata della porta pensando che forse, quella volta, lo aveva fatto arrabbiare sul serio. Con un ghigno divertito si avvicinò di nuovo al letto, lui ebbe appena il tempo di lanciarle un’ occhiata interrogativa che la donna si chinò, baciandolo sulla bocca.

- Ci vediamo domani, Babe. - 

Gli mormorò Balalaika con un sorrisetto beffardo sulle labbra, poi con passo spedito uscì dalla camera lasciando da solo un assai perplesso mr. Chang.

 

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N.d.t: Avevo detto che non avrei aggiornato per almeno un mese, ma poiché ho passato un paio di notti insonni (e, ahimè, io non ho mr. Chang che mi fa compagnia. Queste fortune capitano solo a Balalaika) ho pensato bene di utilizzare quelle ore per qualcosa di costruttivo come finire la fanfic. Sì, perché questo terzo capitolo è anche l’ ultimo di questa raccolta. Scriverò ancora su di loro? Non lo so. Lo spero, però tutto dipende da quella capricciosa della mia musa ispiratrice. Invece ho una mezza idea di scrivere una fanfic. un po’ lunga su Black Lagoon, ma non è detto che questo progetto andrà in porto. Ringrazio tutti coloro che hanno letto e _Balalaika_ e Lucy_Ice che hanno commentato. Questo capitolo lo dedico a voi e al sommo Rei Hiroe, sopravvissuto al terremoto in Giappone.

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