Agente Speciale Valery Jeckins

di gemelle1987
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi ***
Capitolo 2: *** Ricordi ***
Capitolo 3: *** Il Colloquio ***
Capitolo 4: *** LA SQUADRA ***
Capitolo 5: *** IL PRIMO CASO ***
Capitolo 6: *** IL DISEGNO ***
Capitolo 7: *** La Deposizione di Alex ***
Capitolo 8: *** L'ARRESTO ***
Capitolo 9: *** La confessione ***
Capitolo 10: *** Thomas ***



Capitolo 1
*** Ricordi ***


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Capitolo 2
*** Ricordi ***


CAPITOLO 1: RICORDI
 

Non ricordo esattamente il momento in cui decisi di fare l’agente dell’Fbi.

Ricordo solo che era a seguito della scomparsa della mia migliore amica Alexis, presa da un Killer seriale che aveva ucciso circa 15 bambine e adolescenti dieci anni fa.

Avevo circa 13 anni al momento della scomparsa di Alexis,eravamo al centro commerciale per comprare il regalo per il compleanno di sua madre, eravamo molto unite, quindi uscivamo sempre insieme, e la gente pensava che fossimo sorelle per via anche della somiglianza,eravamo infatti  entrambe castane, alte e magre.

Subito dopo aver comprato la collana per la madre, Alexis si senti strana, poco prima ci eravamo fermate in un bar del centro commerciale e avevamo preso una bibita, io in bottiglia e lei nel bicchiere, e poi ci eravamo incamminate di nuovo alla volta della ricerca del regalo.
Dopo l’acquisto lei mi chiese di fermarci al bagno, sentiva caldo e doveva rinfrescarsi, ricordo che non l’accompagnai perché con noi avevamo portato la sorellina più piccola di Alexis, Mary, di quattro anni e quindi ero rimasta fuori con lei.
All’inizio non feci caso alla prolungata assenza di Alexis, però quando notai che era passata più di un quarto d’ora,decisi di entrare, presi la manina di Mary e entrai nel bagno.
Alexis non c’era.
In terra ancora la borsetta e il regalo per la madre, quindi non doveva essersi allontanata troppo, ma di lei non c’era traccia.
Dopo circa mezz’ora chiamai la sicurezza e loro chiusero tutte le entrate del centro commerciale,si instauro subito una paura eloquente nell’aria, i genitori tenevano stretti i loro bambini, per paura che potessero scomparire anche loro da un momento all’altro. La cercarono nel centro commerciale per altre tre ore, durante le quali,chiamarono entrambi i nostri genitori.
La madre di Alexis, Lilia era sempre stata una donna forte eppure da quel giorno non fu più la stessa donna.
E anche io.
Lascai Mary alla cura del padre Max, e andai a cercare la mia amica in tutto il centro commerciale e anche intorno, presi il mio cellulare, provai a far squillare di nuovo il suo, ma come era successo subito dopo la sua scomparsa, il numero era inesistente, non spento, ma inesistente.
Questo particolare mi colpì, perché mai rendere una scheda inesistente, di solito si tendeva a spengere il cellulare. I giorni che seguirono, furono un tumulto di falsi avvistamenti, di persone che giuravano di averla vista con un uomo alto,magro,capelli ricci, e bianco.
Si rilevo una pista falsa come le altre. I filmati di sicurezza del centro commerciale erano stati visti tante di quelle volte che gli agenti sapevano esattamente quante persone c’erano quel giorno, ma per uno scherzo del destino , la telecamera che puntava al bagno e all’uscita secondaria quel giorno era guasta, e quindi era inutile fare affidamento sul video.
Ritornai a scuola dopo circa dieci giorni di assenza , il posto vicino il mio occupato fin dalle elementare da Alexis, era ricoperto di bigliettini di persone che lei non aveva mai conosciuto. Finii le scuola con una media di voti altissima.
Appena possibile mi iscrissi al corso di Psicologia Criminale, ero determinata a trovare Alexis, dentro di me sapevo che era ancora viva, perché delle altre vittime del Killer erano stati trovati i corpi, ma il suo non fu mai ritrovato e quindi speravo in un esito positivo. Ovviamente gli anni passati con il  Serial Killer la dovevano aver provata ma sapevo che lei era forte e che se era in vita, si ricordava di noi.
E io dovevo trovarla.

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Capitolo 3
*** Il Colloquio ***


CAPITOLO 2: Il COLLOQUIO
 
La mattina del 10 Marzo, dopo essermi laureata in tempi brevissimi, alla Facoltà di Psicologia Criminale, e aver portato come tesi, la storia di Alexis, andai a fare domanda alla BAU. Non sapevo se c’è la avevo fatta almeno fino a quando non vidi il mio nome, circa due mesi dopo, comparire nella lista della persone convocate per un colloquio con Agente supervisore Aaron Hotchner.
 
 
Il giorno dei colloqui,per gli aspiranti membri della BAU, furono scelti dalla Strauss l’agente Hotch e Rossi,i quali dovevano condurre i stessi colloqui. Molti dei presenti erano vestiti in maniera formale,tranne una ragazza,massimo 25 anni,vestita con un bel paio di pantaloni scuri che finivano stretti alle caviglie e le ballerine, sopra una camicia blu scura e un maglioncino leggero. In suo favore c’era da dire che se mi vestiva  in quel modo, vista che dimostravo molto meno della mia età, sembrava solo una bambina che voleva imitare la madre in un giorno di lavoro.

«Dottoressa Valery Jeckins»era l’Agente Hotchner a parlare. Hotch si scambio uno sguardo con Rossi, non credeva ai suoi occhi, quella ragazzina assomigliava a Reid, estremamente riluttante verso il prossimo,come se dovesse difendersi continuamente.

Il colloquio prosegui come da routine, eppure Rossi non riusciva a ricordarsi dove avesse già visto Valery, poi la domanda a bruciapelo fatta da Hotch chiari tutto

«Ha scritto la tesi sulla scomparsa della sua amica Alexis?»a quella domanda a Valery si accese come una fiamma negli occhi e si mise sulla difensiva.
« Si Alexis Alligan, scomparsa dal centro commerciale Tryd, circa dieci anni fa, io e la sua sorellina eravamo presenti, ma non ci siamo rese conto di nulla,perché questa domanda?»
David capì quello che Hotch voleva in realtà chiederle ma non voleva mettere in difficoltà la ragazza cosi intervenii lui.
«Crede che essere coinvolta cosi apertamente in un caso ancora aperto le permetterà di essere lucida nei casi che le presenteranno?»era stato duro e lo riconosceva ma doveva rendersi conto se era fatta della pasta giusta.

«
Per cinque giorni, non riuscii a dormire ero troppo contenta, ero riuscita a entrare finalmente alla BAU. E forse riuscivo anche a trovare Alexis,l’Fbi aveva infatti dei file segregati in cui erano scritte altre informazioni sulla sua scomparsa. All’alba del quinto giorno varcai la soglia della holl, della sede della BAU,a quantico,Virginia.

Spazio autrice:
Questa è la prima fan fiction che scrivo..Speriamo che vi piaccia... Mi raccomandato recensite numerosi...E scusate per il primo capitolo vuoto piccolo errore da principiante

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Capitolo 4
*** LA SQUADRA ***


La sera della quarto giorno, Hotch convocò tutta la squadra nella sala riunioni.
-         Hotch perché hai richiesto la nostra presenza qui, solo stamane abbiamo finito un caso, già c’è ne è un altro?-chiese Morgan
-         Da domani abbiamo con noi una nuova recluta la Dottoressa Valery Jeckins, laureata in criminologia, sarà affiancata a te Morgan, gli dovrai insegnare le regole di un buon profiler – la faccia strana di Morgan porto gli altri a domandarsi il perché di questo nuovo inserimento.
-         Dove ha lavorato fino ad ora- chiese Prentiss curiosa
-         È il suo primo incarico, ha 23 anni, ed è estremamente vivace è riuscita a tenere testa durante il colloquio a David – disse con un certo sorriso stampato in faccia
-         Perfetto mi affiancate una ragazzina, prima esperienza e sicuramente eccitata dal fatto di dover incontrare un serial killer- disse infastidito Morgan.
-         Ti sbagli mio bel cucciolo ricoperto di cioccolato-la voce dell’informatica dell’unità porto subito gli altri a chiedersi come ci fosse di sbagliato nella frase di Morgan- la ragazza ha avuto già un incontro ravvicinato con un serial Killer all’età di 13 anni quando al sua migliore amica è stata rapita!-
-         Perfetto ora che sapete anche più del dovuto ci vediamo domani mattina qui alle 7.00-Chiuse la discussione Hotch.
La mattina del quinto giorno, la dottoressa Valery, si presentò alle 7.00 puntuali,l’abbigliamento simile a quello del colloquio,ad accoglierla l’agente Emily Prentiss.
-         Salve sono l’agente Prentiss, vieni ti presento il resto della squadra..Loro sono il Dottor Reid,  l’Agente Morgan.e l’informatica Penolope Garcia.. e già conosci Rossi e Hotch.
-         Salve- era stranamente timida è la cosa sorprese Rossi,era la stessa ragazza che gli aveva fatto accettare l’idea di prenderla in squadra.
-         L’agente  Morgan, ti farà da guida nei primi mesi in cui sarai con noi..per ora non abbiamo nessun caso, ma state tranquilli non tarderanno ad arrivare- disse l’agente Hotch.
Lui e Rossi andarono nelle loro stanze, mentre i ragazzi rimasero giù nell’atrio.
 -allora dicci qualcosa di più su di te- chiese sorridendo Prentiss
- sono figlia unica, i miei sono ambasciatori e sono spesso fuori per lavoro e mi sono laureata in Psicologia Criminale- disse velocemente Valery
-Vuoi un caffè, imparerai ad apprezzarli con questo lavoro e le notti passate sveglie- disse Reid, gentile
- Si grazie, e tu non parli mai- disse rivolgendosi a Morgan
- solo se ho qualcosa da dire- disse nervoso Morgan-e poi non credo di dover chiedere molto su di te,sei giovane con il tempo imparerò a conoscerti-
-Come preferisci- disse Valery, rimanendoci male per la risposta di Morgan. Cosi andò con Reid a prendersi il caffè.
Nell’atrio erano rimasti solo Morgan e Prentiss.
-         Che hai Morgan- gli chiese Prentiss, meravigliata dalla risposta del ragazzo
-         So già che ci darà dei problemi, è una ragazzina alla ricerca dell’amica scomparsa, solo questo degli altri casi non gli interesserà minimamente- non si rese conto però che Valery era dietro di lui, Reid pallido in faccia che cercava di fare dei segnali a Morgan per fargli capire che erano dietro di lui.
-         Per tua informazione agente Morgan,riesco ad essere abbastanza lucida per occuparmi anche degli altri casi,in caso contrario puoi benissimo farmi rapporto- disse Valery appena in tempo prima che Hotch li chiamasse in sala riunione.
I corpi di diverse ragazze e ragazzi erano presenti nella lavagnetta attaccata al muro.
-         In seguito alla seconda uccisione , gli agenti locali hanno deciso di contattarci, sono stati rinvenuti ben 2 cadaveri di ragazzi di circa 17 anni, tutti scomparsi tre giorni prima della loro rinvenuta,due giorni fa ne è scomparso un altro- disse Hotch
-         Qualche collegamento e la modalità di uccisione-chiese Morgan
-         L’unico collegamento è che tutte le vittime sono giocatori di football, e quindi abbastanza robusti, uccisi da cinque colpi di pistola in pieno petto!-rispose Hotch
-         Ora preparatevi andiamo a Los Angeles, si parte tra due ore- cosi Rossi chiuse la riunione.
-         Possiamo parlare?- chiese Derek bloccando Valery
-         Mi pare tu abbia già espresso la tua idea riguardo me- e liberandosi dalla presa di Derek andò via.La sera della quarto giorno, Hotch convocò tutta la squadra nella sala riunioni.
-         Hotch perché hai richiesto la nostra presenza qui, solo stamane abbiamo finito un caso, già c’è ne è un altro?-chiese Morgan
-         Da domani abbiamo con noi una nuova recluta la Dottoressa Valery Jeckins, laureata in criminologia, sarà affiancata a te Morgan, gli dovrai insegnare le regole di un buon profiler – la faccia strana di Morgan porto gli altri a domandarsi il perché di questo nuovo inserimento.
-         Dove ha lavorato fino ad ora- chiese Prentiss curiosa
-         È il suo primo incarico, ha 23 anni, ed è estremamente vivace è riuscita a tenere testa durante il colloquio a David – disse con un certo sorriso stampato in faccia
-         Perfetto mi affiancate una ragazzina, prima esperienza e sicuramente eccitata dal fatto di dover incontrare un serial killer- disse infastidito Morgan.
-         Ti sbagli mio bel cucciolo ricoperto di cioccolato-la voce dell’informatica dell’unità porto subito gli altri a chiedersi come ci fosse di sbagliato nella frase di Morgan- la ragazza ha avuto già un incontro ravvicinato con un serial Killer all’età di 13 anni quando al sua migliore amica è stata rapita!-
-         Perfetto ora che sapete anche più del dovuto ci vediamo domani mattina qui alle 7.00-Chiuse la discussione Hotch.
La mattina del quinto giorno, la dottoressa Valery, si presentò alle 7.00 puntuali,l’abbigliamento simile a quello del colloquio,ad accoglierla l’agente Emily Prentiss.
-         Salve sono l’agente Prentiss, vieni ti presento il resto della squadra..Loro sono il Dottor Reid,  l’Agente Morgan.e l’informatica Penolope Garcia.. e già conosci Rossi e Hotch.
-         Salve- era stranamente timida è la cosa sorprese Rossi,era la stessa ragazza che gli aveva fatto accettare l’idea di prenderla in squadra.
-         L’agente  Morgan, ti farà da guida nei primi mesi in cui sarai con noi..per ora non abbiamo nessun caso, ma state tranquilli non tarderanno ad arrivare- disse l’agente Hotch.
Lui e Rossi andarono nelle loro stanze, mentre i ragazzi rimasero giù nell’atrio.
 -allora dicci qualcosa di più su di te- chiese sorridendo Prentiss
- sono figlia unica, i miei sono ambasciatori e sono spesso fuori per lavoro e mi sono laureata in Psicologia Criminale- disse velocemente Valery
-Vuoi un caffè, imparerai ad apprezzarli con questo lavoro e le notti passate sveglie- disse Reid, gentile
- Si grazie, e tu non parli mai- disse rivolgendosi a Morgan
- solo se ho qualcosa da dire- disse nervoso Morgan-e poi non credo di dover chiedere molto su di te,sei giovane con il tempo imparerò a conoscerti-
-Come preferisci- disse Valery, rimanendoci male per la risposta di Morgan. Cosi andò con Reid a prendersi il caffè.
Nell’atrio erano rimasti solo Morgan e Prentiss.
-         Che hai Morgan- gli chiese Prentiss, meravigliata dalla risposta del ragazzo
-         So già che ci darà dei problemi, è una ragazzina alla ricerca dell’amica scomparsa, solo questo degli altri casi non gli interesserà minimamente- non si rese conto però che Valery era dietro di lui, Reid pallido in faccia che cercava di fare dei segnali a Morgan per fargli capire che erano dietro di lui.
-         Per tua informazione agente Morgan,riesco ad essere abbastanza lucida per occuparmi anche degli altri casi,in caso contrario puoi benissimo farmi rapporto- disse Valery appena in tempo prima che Hotch li chiamasse in sala riunione.
I corpi di diverse ragazze e ragazzi erano presenti nella lavagnetta attaccata al muro.
-         In seguito alla seconda uccisione , gli agenti locali hanno deciso di contattarci, sono stati rinvenuti ben 2 cadaveri di ragazzi di circa 17 anni, tutti scomparsi tre giorni prima della loro rinvenuta,due giorni fa ne è scomparso un altro- disse Hotch
-         Qualche collegamento e la modalità di uccisione-chiese Morgan
-         L’unico collegamento è che tutte le vittime sono giocatori di football, e quindi abbastanza robusti, uccisi da cinque colpi di pistola in pieno petto!-rispose Hotch
-         Ora preparatevi andiamo a Los Angeles, si parte tra due ore- cosi Rossi chiuse la riunione.
-         Possiamo parlare?- chiese Derek bloccando Valery
-         Mi pare tu abbia già espresso la tua idea riguardo me- e liberandosi dalla presa di Derek andò via.

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Capitolo 5
*** IL PRIMO CASO ***


 
Arrivarono a Los Angeles, e dopo le presentazione con gli agenti del posto, andarono subito sul campo, si divisero in gruppi di due, Rossi e Reid, Prentiss e Hotch, Morgan e Valery. I primi andarono dalla prima , Prentiss e Hotch dalla seconda e la terza, mentre Morgan e la nuova agente dalla terza.
-Buongiorno siamo l’agente Morgan e la dottoressa Jeckins, stiamo indagando sulla scomparsa di suo figlio Thomas,possiamo entrare?-chiese cordialmente Morgan alla madre, la quale li fece entrare senza alcun problema.
-Prego,scusate solo un secondo-disse la donna,poi rivolgendosi alla figlia piccola disse- Alex puoi andare a giocare di fuori la mamma torna subito- e poi si rivolse subito agli agenti. Morgan notò benissimo lo sguardo della collega quando la donna chiamò la figlia Alex, nei suoi occhi per un secondo si notò la tristezza tipica di una tredicenne.
- Siamo solo noi tre, io , Tom e Alex, lui non si sarebbe mai allontanato volontariamente e quelle notizie degli altri ragazzi, lui è uno di loro?-disse la madre
-Crediamo che Tom sia in pericolo, ma non si preoccupi lo troveremo-disse Morgan convincendo la donna. Poi la piccola Alex si avvicino a Valery alla quale porse un disegno- Questo è per Tom,quando lo trovate gli dite che se torna io non gli ruberò più nulla-disse la piccola. L’agente Valery prese il disegno e si rivolse alla piccola- Tesoro, grazie lo darò a Tom appena lo vedo,ma non è arrabbiato con te,non è arrabbiato perché gli prendi le cose,ok?-fece tutto ciò con una dolcezza che meraviglio Morgan, era la stessa ragazzina timida e nervosa che gli aveva risposto male poche ore prima. Finite le domande entrambi andarono verso la macchina. –Sei stata brava con la bambina, le hai spiegato come stanne le cose, senza spaventarla, come sapevi cosa voleva veramente?- chiese Morgan cercando il contatto visivo con la collega la quale però non prestò la sua attenzione a Morgan ma al contrario vedeva fuori dal finestrino- Mary, la sorellina della mia amica,si senti in colpa della sua scomparsa, attribuiva il fatto che se ne fosse andata via, al fatto che lei aveva fatto i capricci poco prima, e lo ha creduto fino al momento in cui un agente non gli disse che la colpa era solo dell’S.I. Per questo sapevo cosa voleva la bambina- disse tutto d’un fiato Valery. Morgan decise quindi di chiudere li la discussione,un giorno però si era promesso di chiederle se anche lei si sentiva in colpa di quello successo ad Alexis. Di ritorno in ufficio,tutti cominciarono a ragguagliare gli altri sulle loro scoperte.
-L’altra cosa in comune che abbiamo scoperto e che tutti i ragazzi hanno un padre assente o peggio- disse Garcia appena fu messa in collegamento- Ah ragazzina, sarà il tuo sopranome Valery, ti ha cercato un certo agente Biscarelli. Mi ha chiesto dove ti trovavi ma io ho preso tempo, ho fatto bene?- Garcia era titubante nelle ultime parole come se potesse aver sganciato una bomba pronta ad esplodere-Hai fatto benissimo e se in futuro ti chiedesse di me digli che sono fuori, e che non riesci a rintracciarmi. Grazie per il nomignolo mi piace!- disse Valery cercando di non far notare l’agitazione nella prima parte del discorso.-Torniamo al caso- disse Hocth- quindi manca una presenza maschile in casa,che questa abbia portato l’SI ad una specie di versione di padre corrotto?-E’ possibile- continuo Reid – sono circa il 35 % i casi in cui un SI che uccide minori ricopre un ruolo di genitore,nella versione più sbagliata,quella di dittatore,in seguito magari alla scomparsa prematura di un figlio-Certo genietto - prese subito la parola Garcia -ti ho già capito vedo le ultime notizie di cronaca e vi faccio sapere. Quando Garcia attaccò tutti gli altri , si allontanarono chi per un caffè, chi per un riposino,chi per parlare con i giornalisti. Gli unici a rimanere furono Emily, Derek e Valery. Quest’ultima fu fermata da Derek – tutto ok con quel poliziotto che cosa voleva da te- disse Morgan preoccupato- Ora sei preoccupata certo che sei un tipo strano Derek Morgan- rispose lei cercando di cambiare argomento – Stammi a sentire ragazzina- continuo Morgan bloccando l’uscita a Valery – sarò stato scortese stamattina e lo riconosco ma se hai qualche problema con me ti devi confidare- Lascia stare agente speciale , se ti preoccupi ti  compariranno le rughe, e non lo vogliamo vero- detto questo fece un passo avanti e sorpasso Derek il quale cercò di seguirla ma il braccio teso di Emily non glielo permise-Si fiderà di noi Derek dagli solo tempo-.
Derek era stato l’unico fino ad ora a preoccuparsi per lei, in maniera così evidente ,forse lo aveva costretto Hotch, ma sapeva che lui era fatto cosi, non doveva però scoprirsi cosi con lui,altrimenti quando doveva mettersi a cercare Alexis lui non glielo avrebbe permesso. Con questi pensieri si addentrò nella sala comune, e prese un computer,riprendendo il disegno della bambina, per metterlo nel fascicolo di Tom, noto che la piccola aveva disegnato un quinto personaggio nel disegno e corse dagli altri.
 
 
 

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Capitolo 6
*** IL DISEGNO ***


Valery entro di corsa in sala riunioni,dopo gli altri erano in letture riguardanti il caso –l’ha visto la bambina ha visto il Killer!!-disse agitatissima la dottoressa – Calmati Valery,siediti e spiegaci- le disse Rossi mentre cercava una sedia dove farla accomodare, perché sapeva che tra poco tutto quell’entusiasmo sarebbe svanito – la piccola quando mi ha dato il disegno, non ci ho fatto  caso,eppure guardate sono cinque le persone, le due femmine sono la madre, ma le altre tre figure maschile,una è Tom,e una il padre. Ma la terza?-Possiamo andare di nuovo da loro!-disse preso dall’entusiasmo Morgan.-Non conviene non ora. E’ tardi è la bambina starà già dormendo!- disse Hotch cercando di far tornare la calma nella sala. Sapeva che la bambina anche se aveva visto qualcosa,comunque non poteva essere presa come testimone chiave,era piccola e non poteva certo descrivere in maniera precisa ma Valery non avrebbe accettato e cosi fu – La bambina sarà ancora sveglia aspetta il fratello,e la madre starà ancora al telefono e quindi le urla della madre la terranno sveglia – disse agitatissima Valery, non poteva lasciar correre,non poteva perdere anche Tom – Agente Jeckins, il mio è un ordine e quindi non si andrà dalla bambina fino a domani chiaro-disse imperterrito Hotch,quella ragazza era troppo convinta che la bambina potesse ricordare e questa l’avrebbe ferita. – Agli ordini agente speciale Hotchener- disse Valery mettendosi sugli attenti,poi lancio uno sguardo furioso al resto della squadra e si avvio verso l’uscita. Dietro di lei un Morgan arrabbiato la seguiva,ma la ragazzina correva e nonostante urlasse il suo nome lei non si fermava– Ragazzina- questa nomignolo la fermò -  avanti fermati-urlo Derek, la ragazza finalmente si fermò.- Io ora vado dalla bambina, non mi importa di disubbidire all’ordine di Hotch, io sono fatta cosi-disse lei tutto d’un fiato.- Cosi provi solo che avevo ragione che sei solo una ragazzina che non rispetta gli ordini che non va bene per questo lavoro-disse Derek cercando di farle cosi cambiare idea- Avanti Derek,non riuscirai a farmi arrabbiare, devo andare non possiamo lasciare Tom un altro giorno con il SI,lo sai che se va tutto come previsto allora domani troveremo Tom!- lo so questo Valery. Ma non ci puoi andare e ti assicuro che non lascerò un secondo sola per non permetterti di commettere casini!. Derek concluse questa frase e accompagno la ragazza in sala riunioni dove tutto era molto più calmo e la situazione era tornata alla norma,ma evidente sopraffatta dalle vicissitudini Valery crollo in preda al sonno. Cosi gli altri andarono ognuno nella propria stanza dall’albergo e lei fu trasportata da Derek nella sua.

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Capitolo 7
*** La Deposizione di Alex ***


La mattina seguente l’Agente Valery Jeckins, si trovo alle 6 .00 davanti alla stanza di Hotch, dove bussò insistentemente –Un attimo-urlo Hotch ancora con la voce impastata dal sonno, non aveva dormito quella notte,perché tornato dalla sede della polizia,aveva chiamato la cognata per sapere come stava Jack ed era rimasto sveglio pensando a lui.-Valery,sono le sei che cosa succede?-disse conoscendo però già la risposta- Posso andare dalla bambina ora, o devo aspettare la scientifica per la chiamata del ritrovamento di Tom?- disse lei con aria sostenuta.-Vacci tanto sarebbe inutile dirti di no portati con te Morgan, e già che ci sei passa da Emily e Reid e digli di andare alla scuola di Tom per parlare con i suoi compagni!- Grazie- disse allegra Valery,poi si rivolse verso lui e disse- Non hai fatto male a mettermi Derek come guardia del corpo,lui riesce a farmi ragionare-poi Hotch chiuse la porta pensando a quale altro casino poteva crea Valery ma anche come avrebbe reagito un futuro quando avrebbero trovato Alexis.
Nel frattempo Valery,dopo aver svegliato gli altri,andò da Derek il quale però non si trovava in stanza era già fuori ad aspettarla.- se continui ad urlare cosi ci cacciano fuori di qui- disse lui sorridente-cosa aspetti un invito ufficiale Valery o vuoi venire con me?- eccomi- disse lei , non avrebbe mai pensato che Derek l’avrebbe appoggiata forse in fondo di lui si poteva fidare, forse gli poteva raccontare una cosa riguardo la scomparsa di Alexis - Sai perché credo cosi fermamente  alla deposizione della piccola?- chiese lei a Morgan,ma lui non rispose sapeva che se voleva era lei a doverne parlare- quando è scomparsa la mia amica, Mary la sorellina, aveva visto un uomo avvicinarsi a lei il giorno prima a scuola, me lo racconto due anni piu tardi, ma nessuno gli credeste a quel  tempo in fondo era solo una bambina,come poteva ricordare cosi bene .Neanche io gli avevo creduto così smise di raccontarlo ma oggi sono sicura che se glielo chiedo,lei se lo ricorda ancora, ed è quello che farò quando torneremo a Quantico- disse lei in preda ad una rabbia che a Derek mise ansia,se avessero mai un giorno trovato il Si era meglio che lei non partecipasse all’interrogatorio - Valery,lo faremo insieme questa cosa con un metodo chiamato intervista cognitiva,serve ed è utile anche con qualcosa successo in passato,ma voglio anche dirti che se troviamo qualcosa su la tua amica Alexis- marcò lui il nome,perché lei non lo pronunciava mai- voglio che andiamo insieme ,lo prometti?- Valery lo guardo un solo istante e poi promise.
-salve siamo gli agenti dell’FBI di ieri si ricorda di noi?-disse Valery,sperando che la donna li aiutasse con la figlia- si certo,è successo qualcosa a Tom,lo avete trovato?- No no signora niente ancora su Tom, ma appena sappiamo qualcosa la informeremo,non si deve preoccupare, volevamo parlare con Alex,sua figlia se possibile?-chiese Morgan- Cosa volete da lei è solo una bambina.- disse la madre,cercando di proteggere almeno l’unica cosa cara che aveva al momento – Solo domande poi c’è ne andremo ok- disse Morgan, e la Signora acconsentii.
-Ciao tesoro sono Valery e sono un agente ti va di parlare del disegno che mi hai dato ieri?- la bambina  parlò – E’ il signor Riley Dikom, la figura  sul disegno, lui è sempre gentile con me e Tom, dice che lui ci protegge quando la mamma non c’è - disse la piccola e a Valery si illuminarono gli occhi forse era lui l’SI si avvicinava ai ragazzi per poterli poi prendere senza che loro si ribellavano,cosi non lottavano.- E Tom,lo conosceva abbastanza da andare con lui senza fare storie?- Si Tom un giorno mi disse che quell’uomo gli aveva comprato anche un gioco per la Wii, ma che non dovevo dirlo alla mamma altrimenti si sarebbe preoccupata- disse la piccola poi scoppio a piangere- il giorno che è andato via aveva un appuntamento con  lui,perché gli aveva trovato un lavoro da fare e avremmo preso tanti soldi- Valery scatto in piedi,non prima di aver rassicurato la piccola e averla data alla madre. – Signora, ora dobbiamo andare ma a breve arriverà un disegnatore perché la bambina forse ci può aiutare con suo figlio!- disse Valery. Mentre uscivano ragguaglio Derek e fece arrivare il disegnatore. Poi chiamo Garcia -  Garcia , mi devi aiutare, qualcuno a comprato una quantita di giochi della Wii,nella zona della scomparsa del ragazzo,si chiama Riley Dikom mi serve il suo indirizzo, il prima possibile!- poi attacco. Nel frattempo erano arrivati alla stazione e tutti erano li. –Hotch,abbiamo qualcosa, Valery aveva ragione la bambina aveva visto l’Si , almeno credo,ora c’è un disegnatore per tracciare un profilo grafico!- disse Morgan in preda all’entusiasmo, poi entrò di corsa Valery- abbiamo l’indirizzo di Dikom !Andiamo!!- disse in presa ad un  eccessiva gioia cosi Hotch decise di intervenire,anche se sapeva che questo avrebbe comportato un ulteriore scenata da parte della ragazza. – Aspettate tutti non cosi in fretta-la ragazza aveva già capito e si mise a sedere – Non mi lasciare fuori Hotch, ti giuro che non gli farò niente-disse lei quasi con le lacrime negli occhi,come un genitore che non permette alla figlia di andare alla festa a cui tanto ambisce-  Mi dispiace Valery,ma  non sei operativa per le azioni di arresto e cattura, ci vuole il permesso e il porto d’armi – disse lui cercando di farle capire che la colpa non era sua – Hai ragione, ma è la prima cosa che farò quando tornerò a Quantico. Prendetelo anche per me. – disse lei. Cosi tutti si incamminarono verso i rispettivi Suv, Derek solo, Hotch con Reid, e Rossi con Emily,mentre si avviano Derek si fermò a parlare con Hotch – Non ti è sembrato troppo facile con Valery – disse il ragazzo molto preoccupato. -  Troppo facile!- disse il capo concordando con lui.

Spazio dell'autrice
ps: come avrete notato il personaggio di riferimento non è Penolope Garcia
ps2: attendo i vostri commenti sia belli che brutti...Almeno uno!!!

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Capitolo 8
*** L'ARRESTO ***


Derek si posiziono al posto di guida e di lato lasciò il giubbotto pronto a metterlo appena sceso dalla macchina, eppure aveva sorto un piccolo movimento nel sedile posteriore.
–Valery fatti vedere- disse lui,con un tono inizialmente giocoso – Derek , lo so che sei arrabbiato ma non potevo di certo rimanere con le mani in mano in attesa che tornavate in ufficio,no?- disse cercando di metterla sullo scherzo
- Perfetto lo sapevo che non avresti accettato, ringrazia solo che andiamo di corsa altrimenti ti avrei riportato indietro, ma stai sicura che Hotch non sarà cosi clemente quando ti vedrà.- Già Hotch.- disse Valery rendendosi solo ora conto del guaio in cui si era messa- dici che quindi quasi sicuramente non me lo farà interrogare vero? – Siamo arrivati a destinazione Valery, lo scoprirai a momenti- disse lui in tono autoritario- e stai sicura che stavolta non ti proteggo.
Appena scesi dalla macchina Derek, andò subito in contro ad Hotch,gli aveva detto che non l’avrebbe protetta ma sgridarla davanti a tutti in quel momento non avrebbe giovato a nessuno. –Hotch, c’è Valery in macchina, si è intrufolata mentre andavo a prendere il giubbotto. Ha sbagliato , né è consapevole, cerca solo di non essere troppo duro- ma Hotch sembrava non aver sentito – E tu cerca di non proteggerla sempre non gli fa di certo bene- disse lui in risposto all’agente speciale Morgan. –VALERYY!!- urlo Hotch  e subito la ragazza si avvicinò a lui- Si Hotch,lo so ho sbagliato davvero ma non potevo restare in ufficio- disse lei cercando di scioglierlo con le sue manieri dolci ma il risultato non fu quello sperato – NON DIRE UN'ALTRA PAROLA CHIARO- urlò Hotch era davvero arrabbiato – Calmati ora non esagerare- cercò invano rossi di calmare la situazione-Smettetela di difenderla! Reid dammi le tue manette e le tue chiavi- disse Hotch – Che cosa vuoi fare ammanettarmi!-disse lei, dapprima in maniera spiritosa ma quando vide Hotch metterle le manette ad un polso si comincio ad agitare e non solo lei. – Avanti Hotch cosi esageri- disse Derek –No così sono sicuro, agente Tobias,venga- Hotch ti prego non cosi davanti agli altri agenti- disse lei quasi sull’orlo delle lacrime- Mi hai costretto tu Valery. La prenda- disse riferito all’agente- e la metta dentro al furgone da dove registrate l’arresto e non la faccia andare via fino alla cattura del sospettato. Se scappa allora siete voi i responsabili -  Si signore- disse l’agente alle prime armi- Hotch questa me la paghi- disse Valery lanciandogli uno sguardo che spesso usava quando parlava di serial Killer. Una volta allontanata Derek,disse una cosa ad Hotch,che lo porto a pensare di aver sbagliato con la ragazza. – Hai perso la sua fiducia Hotch, cosi l’hai persa per sempre.
Dieci minuti più tardi, eseguirono l’arresto di Dikom, il quale stranamente non si oppose, ma di Tom non c’era traccia.

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Capitolo 9
*** La confessione ***


Quando arrivarono alla base, Prentiss fece mettere Dikom nella sala interrogatori, il piano era lasciarli li per dieci minuti e poi di intervenire, nel frattempo Hotch che aveva liberato Valery,la convoco nella saletta accanto- Valery siediti avanti- disse lui con un atteggiamento paterno- Ora sei gentile agente supervisore Hotchner!- disse lei senza neanche guardarlo,prima la aveva ferita ed ora aveva paura che tutto quello che aveva conquistato in quei anni,sarebbe andato perduto per uno stupido errore- Hey!Ho esagerato prima ok,ero solo stressato da Jack e da i mille problemi che stanno sorgendo ultimante e me la sono presa solo con il primo che sbagliata e se stata tu- ma dalla ragazza nessuna reazione solo un- come vuoi- Valery,avanti guardami- ma la ragazza non sollevo lo sguardo- guardami- le disse di nuovo, costringendola mettendole due dita sotto il mento- perdonami , dammi di nuovo la fiducia,ragazzina-disse usando il nomignolo che di solito usava Derek – mi hai chiamato ragazzina?-disse lei lasciando che una lacrima le scendesse sul viso,che da tempo non ne sentiva una- mi hai fatto piangere lo sai che non lo faccio mai- scusami- disse Aaron – per farmi perdonare ti faccio fare l’interrogatorio,ma non lo devi toccare capito?- Ok Hotch, te lo prometto-disse lei con un sorriso a trentadue denti.
Cosi andarono verso la sala interrogatori. –Che voleva da te?- disse Derek – tranquillo mio difensore,abbiamo fatto pace mi fa fare l’interrogatorio!-disse lei come una bambina in un supermercato – Bene ragazzina ma non farlo arrabbiare più cosi, poche volte l’ho visto arrivare a questi livelli, forza ora entra che conduciamo insieme l’interrogatorio, parlo io tu mi fai da spalla chiaro!- disse il ragazzo entrando in sala interrogatori. - Riley Dikom, sa il motivo per cui è qui?- disse Derek deciso di iniziare con un metodo da poliziotto buono.- mi avete arrestato perché non ho pagato le multe- disse il sospettato creando un aria di sfida- No- continuo Derek - conosce di certo Thomas?- uhm si è il ragazzo scomparso tempo fa giusto?- Si è proprio lui- e cosa volete da me, anzi lei che fa rimane solo li ferma e zitta- disse indicano Valery. Derek le fece cenno di parlare – io sono Valery, e credo che non parlerò con lei fino a quando non dirà qualcosa di utile sulla scomparsa di Thomas -  disse lei fissandolo negli occhi- Cosa vuoi che ti dica,che quei ragazzi scomparsi stanno di sicuro meglio ora,che come stavano prima?- disse il sospettato – Come fai a saperlo? Thomas ha una sorellina che l’aspetta,che si sentirà in colpa una vita? Come fai tu?- disse lei, ormai stava conducendo l’interrogatorio, e non Derek, il quale era soddisfatto dell’andamento dello stesso.- Cosa sai di me, agente, cosa sai della mia vita?- disse lui,quasi arreso, come se fosse a conoscenza della sua imminente confessione – So che avevi un bambino, che è morto, so che la colpa non è la tua, ma nessuno ti crede- disse lei con un atteggiamento estremamente comprensibile, cosa che stupì Hotch e il resto della squadra, che assisteva dall’altra parte del vetro della sala interrogatori. – si chiamava Philips, aveva 7 anni quando è successo, avevo parcheggiato la macchina in doppia fila, giusto il tempo di prendere il latte per la mattina, ma lui è stato attratto da un cane, che era sul ciglio della strada, ed è sceso si è tolto la cintura di sicurezza ed aperto la portiera, è stato investi- disse lui ormai nel pieno sconforto, in ricordo del figlioletto perso cosi prematuramente  violentemente – E cosi- disse Valery -  hai deciso di togliere la vita a quei ragazzi cosi soli? Hai deciso di non farli soffrire- ma l’uomo sembrava deciso non voleva cambiare idea. – Mi dispiace ma non ti dirò dove è Thomas. Lo dovete trovare, anche se a quest’ora avrà finito l’aria – disse singhiozzando. E fu cosi che Valery non trattene ulteriormente la sua rabbia. – Sei un maledetto figlio di puttana, prima sembri un uomo che soffre della morte del figlio ma in realtà non sei altro che un bastardo e forse tuo figlio si meritava quella fine!- disse lei scatenando in Riley, una reazione violenta cercò di aggredirla, ma Derek  lo fermò in tempo.- non toccarla. O finirai direttamente sulla sedia elettrica- disse lui in maniera da far crollare Riley,finalmente definitivamente. – si trova nel retro della mia casa, dietro al gazebo c’è una botola di acciaio, se vi sbrigate forse lo trovate ancora in vita!- disse lui finendo sfinito.

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Capitolo 10
*** Thomas ***


I ragazzi lasciarono la sala interrogatori di fretta e dopo essersi diretti su i rispettivi mezzi, guidarono alla volta del bunker. Trovarono il bunker ma della botola nessuna traccia. –Derek, deve essere qui!- disse lei in preda ad un attacco di nervi -  Thomas! Thomaaaas – Urlo  con tutto il fiato che aveva nei polmoni – Calma Valery,senti questo rumore?- disse Prentiss, che aveva notato come al nome del ragazzo, si erano sentiti dei colpi che provenivano da sotto di loro. – Chiamalo di nuovo- disse Hotch. Al secondo richiamo riuscirono ad individuare il ragazzo. Era sotto di loro, in una botola di vetro che però non permetteva l’arrivo dell’aria, se non attraverso un piccolo tubo che passava al di sotto del ragazzo. – La lastra di vetro è bloccata, non si apre- disse Reid – Sicuramente avrà la chiave da qualche parte , non la aveva con sé- disse  Hotch – Possiamo provare a sparare alla lastra di vetro- disse Derek. Poi una cosa attirò l’attenzione dei presenti, Valery si era affacciata sulla lastra di vetro e aveva posizionato il disegno di Alex, in modo tale che Thomas lo vedesse e trovasse quindi la forza per resistere, il ragazzo rispose poi in lingua dei segni, segnando quindi il nome della sorellina. – Reid chiedi al ragazzo se sa qualcosa della chiave – disse Morgan – Io non lo conosco – ammise Reid, creando cosi un senso di gelo – lo conosco io- disse Valery – Ok procedi- disse Rossi. Cosi segnando chiese al ragazzo se sapesse dove fosse la chiave e lui le rispose che era dentro al porta oggetti sopra di loro. Una volta presa la chiave, Valery cercò di aprire la lastra di vetro, e ci riuscii. Il ragazzo era rinchiuso in una botola, molto ristretta adatta forse per un bambino di circa 6-7 anni, sembrava essere un procinto di un nascondiglio segreto, forse costruito da Riley per il figlio, per creare in  lui una posto dove stare, ma evidentemente ricordando troppo per lui quel figlio scomparso così prematuramente, era diventato la trappola per i ragazzi che aveva ucciso.- Ehi Thomas, sono Emily Prentiss, agente speciale dell’FBI, stai tranquillo ora ti portiamo in ospedale ok?-disse Prentiss finalmente felice che questa storia  fosse finita, nel migliore dei modi almeno per il ragazzo. Nel frattempo si sentiva Hotch parlare con la mamma di Thomas ed avvertila di raggiungere il figlio in ospedale. – Hai visto Valery, hai risolto il tuo primo caso!- disse Derek – mi dispiace solo non aver salvato gli altri ragazzi – disse lei distrutta da tutta la situazione – Hey, non devi mai sentirti in colpa per quello che fanno i SI chiaro? Altrimenti finirai con il commettere l’errore più grande e non riuscire più a svolgere il nostro lavoro, capito ragazzina?- disse Derek molto serio, attirando così l’attenzione di Valery.
In ospedale, la scena che si presentò fu per molte volte trasmessa nei telegiornali locali,l’incontro tra la sorellina e Thomas, lui nonostante la sua estrema debolezza l’aveva sollevata e roteata su di lui, per poi farla cadere far le sue braccia, abbracciandola e baciandola. La madre si avvicinò invece timida,come se sospettasse, nel figlio, un crollo emotivo, a seguito del trauma subito, ma quel ragazzo non lo avrà mai, non davanti alla madre e Alexander

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