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di LindaJSixx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Cross Academy ***
Capitolo 2: *** Una preoccupazione in più. ***
Capitolo 3: *** Il dolore. ***
Capitolo 4: *** Ricordi? ***



Capitolo 1
*** The Cross Academy ***


Mi stavo preparando per il ballo della scuola, mentre cercavo di dimenticare quello che mi successe solo due anni fa...

... la pioggia mi aveva bagnato completamente, e il vento sembrava volermi trafiggere. Avevo appena ucciso i miei genitori involontariamente. Io non volevo: quel vampiro mi aveva detto che se non li uccidevo l'avrebbe fatto lui, facendoli soffrire. Svenni sull'asfalto, a pochi metri da una casetta.
Al mio risveglio, un paio di occhi viola mi scrutavano.
" Nnh..." gemetti per il freddo.
" Direttore... è sveglia." mi sembrava di sognare, così presi la guancia del ragazzo e la pizzicai senza forze.
" Ma che fai?" il ragazzo mise una mano sulla mia fronte: era calda e piacevole, così chiusi gli occhi...

... tornai alla realtà, e scossi la testa, guardandomi allo specchio: non dovevo ricordare. NO!
Il vestito rosso era attillato, e risaltava molto la forma snella del mio corpo. Non mi truccai, visto che non lo facevo mai; sussultai quando bussarono alla porta.
" Avanti..." ero calma come al solito.
Aprirono la porta, e vidi Zero vestito, pronto per andare.
" D-dobbiamo andare..." me lo disse, arrossendo lievemente. Lo guardai per un po', dando un lungo sguardo alla forma del suo corpo. Era davvero sexy, e il viso era così bello... Avevo voglia di baciarlo.
" Linda?" Zero mi riportò in me, facendomi spaventare. Scossi la testa e lo presi a braccetto: ci avviammo alla sala da ballo, sotto gli occhi stupiti di tutti, specialmente sotto quelli di Hino.
" Zero! Ti avevo chiesto di accompagnare me!" la sua lamentela era così sgradevole che mi fece venire il vomito.
" Ti ho già detto che accompagno Linda. Chiaro?" quando lui si comportava così fraddamente con altri, mi faceva venire un sorriso.
Arrivammo nella sala da ballo, e ci unimmo alle coppie che ballavano. Volteggiavamo in silenzio, guardandoci a vicenda.
Il braccio di Zero si strinse ancora di più alla mia vita, obbligandomi ad appiccicarmi al suo corpo.
" Che stai...?" dissi quella frase senza finirla, e Zero avvicinò le labbra al mio orecchio sussurrandomi:
" Dobbiamo sembrare una coppia, no?" faceva l'innocente, così gli pestai il piede con l'anfibio.
Fece una smorfia dal dolore, ma non cambiò posizione, anzi... Mi prese il volto fra le mani, e sfiorò con la lingua le mie labbra.
Ormai ero abituata ad essere il suo giocattolo, così aspettai che finisse di usarmi.
D'un tratto, mi trascinò sulla balconata deserta fuori dalla sala, così, appena arrivati, mi sedetti sul recinto di pietra che lo circondava, sbuffando.
Zero si avvicinò. Era più alto di me, anche perchè ero seduta, e si avvicinava al mio volto.
" Linda... Ti amo..."
Smisi di respirare. Era la prima volta che mi diceva una cosa tanto forte. Mi baciò, contro la mia volontà, e cercai di oppormi a lui, senza risultato.
Quando si staccò da me avevo il fiatone, e gli tirai uno schiaffo quasi in lacrime:
" Str*nzo! Non usarmi fino a questo punto! Non tieni mai conto di quello che provo!"
Io amavo Zero, con tutto il mio cuore. E potevo sopportare la situazione in cui ero, ma non fino a questo punto!
" Ti amo."
<< Ma lo fai apposta?!>> lo sbattei contro il muro, con la poca forza che avevo, e lui scambiò i ruoli, immobilizzandomi.
" Ti ho detto che ti amo, dannazione." mi baciò con la lingua, facendomi girare la testa: decisi di riprendermi, così lo spinsi lontano. Tornai nella sala da ballo cercando di reprimere le lacrime, mentre mi sfregavo la bocca con una mano. Camminavo molto velocemente, ma sentivo la presenza di Zero al mio fianco.
" Lasciami sola." ero davanti alla porta della mia stanza, e stavo cercando le chiavi per entrare.
" Vuoi queste?" lui teneva in mano il mio mazzo di chiavi, così cercai di prenderlo.
" Hey... se le rivuoi... dovrai fare delle cose..." era malizioso, mi stava facendo incazzare parecchio.
Gli tirai uno schiaffo sonoro, che lo fece zittire.
Avevo lo sguardo basso, e tremavo con i pugni chiusi. Gli presi le chiavi dalle mani ed entrai in stanza lasciando fuori Zero. Stranamente bussò alla porta dicendo piano:
" Linda... per favore... posso entrare?"
" Vattene!" risposi affondando il viso nel cuscino: piangevo silenziosamente, e non mi importava di essere vista da qualcuno.
Sentii una mano calda e avvolgente che mi accarezzava i capelli e che poi si allacciò alla mia.
Zero mi obbligò a girarmi verso di lui.
" Linda... tu credi che ti abbia usato, no? Credimi, non è così..."
" Piantala di prendermi in giro! Lo hai sempre saputo che ti amo da tanto tempo! Eppure hai iniziato a usarmi da quando Yuuki se n'è andata con Kuran! Non voglio che tu mi tratti in questo modo! Non sono il giocattolo che reprime la mancanza di Yuuki!"
Subito dopo averlo detto sbarrai gli occhi, perchè avevo nominato LEI.
" Se la pensi così, allora farei meglio ad andarmene." tremava, e si alzò dal mio letto, tenendomi ancora la mano. Mi trascinò – nel vero senso della parola – nella sua stanza, e mi spinse sul letto.
" Zero... che diavolo vuoi fare?!" non riuscivo a muovermi, e tremavo come una forsennata.
Lui, mi rivolse un sorriso triste. Oddio. Perchè sorrideva? Non aveva mai sorriso e, se lo aveva fatto, non lo aveva diretto a me. Mi sentivo svenire per quella celestiale visione.

...

Credo di essere svenuta per davvero, perchè quando aprii gli occhi, Zero era preoccupatissimo, ed era mezzo nudo sopra di me.
" Ma cosa... ?" ero confusa, e non capivo cosa fosse successo.
" S-sei svenuta all'improvviso e... n-non..." respirava affannato, e mi abbracciò convulsamente, continuando:
" Ero spaventato... non sapevo cosa fare..." mi strinse di più a sè, affondando il viso nei miei capelli. Gli accarezzai la schiena, nuda, sussurrandogli:
" Zero... calmati, sto bene. Non preoccuparti... E poi... perchè sei senza camicia?"
Lui si scostò un attimo da me, guardandomi negli occhi, e poi mi baciò con un mix di dolcezza, paura e preoccupazione. Non avevo la forza di respingere quei sentimenti tanto forti, così mi lasciai andare.

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Capitolo 2
*** Una preoccupazione in più. ***


Mi svegliai con indosso solo l'intimo. Ero tra le braccia di Zero, che mi respirava sul collo facendomi venire i brividi.

Avevo la certezza che fosse domenica, così guardai l'orologio. ME*DA! Erano le dieci e mezza, ed eravamo spaventosamente in ritardo per il ritrovo con il direttore.

" Zero! Svegliati!!! Il direttore ci aspetta da mezz'ora!" lo scuotevo piano, e lui sbarrò gli occhi.

" COSA?!" si alzò di scatto, e mi lanciò la prima camicia che trovò su una sedia.

" Mettiti questa, così non devi girare mezza nuda per i corridoi."

Non fece nemmeno in tempo a dirlo, che l'avevo già abbottonata, e mi stavo mettendo i miei jeans – che ci facevano nella stanza di Zero?! -.

Vestiti, corremmo per i corridoi, fino ad uscire: il sole ci accecò, facendoci frenare di colpo. Sbattei contro qualcosa – forse un albero – ma, poi, mi accorsi che quello era il Direttore, che ci stava aspettando irritato.

" Oh..." ero sorpresa di trovarlo lì, per di più incazzato.

Kaien cambiò espressione, e sorrise come un ebete.

" Buongiornoooo!! Credevo che vi foste dimenticati del vostro papin-"

" DIRETTORE!" tuonò Zero.

" Sì, sì... Forza, dovete farmi delle commissioni..." era come se dei fiorellini MoeMoe gli svolazzassero intorno. Che schifo.

" C-cosa?" chiesi piano.

" Oh, dovete solo comprare le cose che sono scritte qui." mi porse, sorridendo, un fogliettino con una lista.

Appena lo toccai, Zero mi prese per un braccio esordendo:

" Direttore, possiamo almeno lavarci?"

Mi trascinò nelle stanze private, portandomi nella mia vecchia cameretta.

" Su, vorrei indietro la camicia appena possibile..." uscì dalla stanza, lasciandomi sola; andai in bagno e mi lavai, mi spazzolai un po' i capelli ed aprii il cassetto delle magliette.

" AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!" il mio grido squarciò il cielo, per colpa della visione che avevo: le magliette erano tutte rosa con dei disegnini orribili e infantili.

Zero piombò in camera mia.

" Che succede?!"

Il direttore fece lo stesso.

" Cross Kaien..." mi girai con occhi di fuoco e indicai le magliette orride. " COSA SONO QUESTE COSE?! E' UNO SCHERZO?!"

Il ragazzo si mise a ridere di gusto, mentre l'altro sorrise divertito constatando:

" E' solo un regalino per la mia figlioccia!"

Ringhiando, uscii dalla stanza e andai in quella di Zero.

Aprii il cassetto e presi una camicia nera.

" Hey! Ma che fa-"

" Scusa, prometto che te la lavo io.." presi anche una cravatta rossa con un sorrisetto furbo e tornai nella mia orrida stanza.

Mi misi tutto e lasciai la cravatta allentata – io le adoro così –, poi misi jeans neri e anfibi; infine uscii dalla camera.

" Eccomi, sono pro-"

La visione che mi trovai davanti agli occhi fu così perfetta da farmi barcollare contro il soggetto.

" Ma che ti prende?!" Zero mi guardava, mentre io mi aggrappavo alla sua giacca di pelle.

Era ancora più sexy della sera prima! Indossava dei jeans non troppo larghi, e sotto la giacca portava una maglietta bianca che risaltava il suo bellissimo fisico.

Mi allontanai da lui, rossa in viso, avviandomi verso la porta d'entrata.

" S-s... su, andiamo..."

Aprii la porta e vidi, troppo nitidamente, la coppia che aveva sconvolto la vita di Zero.

Lo sentii trattenere il respiro e sbarrai gli occhi, terrorizzata: Yuuki mi stava guardando male, e Kaname faceva lo stesso.

" Andiamo." Zero mi prese per un bracciò e cercò di farmi andare lontano dai due purosangue, ma non riuscivo a muovermi: mi ero immobilizzata per la paura.

" Linda?"

" I-io... n-non..." non riuscivo nemmeno a parlare, così guardai quegli occhi lilla che tanto adoravo, cercando di trasmettere tutto il terrore che mi scorreva nel corpo.

Zero mi prese la mano, sotto gli occhi stupefatti di Yuuki, e mi accarezzò il viso sussurrandomi:

" Vedrai che andrà tutto bene... ci sono io con te, e non permetterò che ti facciano del male. Ora andiamo, okay?"

Aveva un tono rassicurante, così mi incamminai con lui. Ci tenevamo per mano, e sembravamo proprio una coppia di fidanza...

"Linda?! Che pensieri hai? E' ovvio che non siete fidanzati!"

Smisi di pensare, scuotendo la testa, e guardai quello che succedeva alle mie spalle.

" Ze-zero? Abbiamo un problemino..."

Appena lui si girò a guardarmi, lo sentii ringhiare: Yuuki e Kaname ci stavano seguendo, e ormai eravamo fuori dal collegio, quindi avrebbero potuto attaccarci da un momento all'altro.

" Meglio non correre... potremmo dare nell'occhio, e loro capirebbero..." Zero sembrava così calmo, ma sapevo che in realtà era incazzato per la strana visita.

Ma perchè ci stavano seguendo?!

" Cosa dobbiamo comprare?" chiese lui senza guardarmi.

" Un nuovo guardaroba stile gotico per me, poi gli ingredienti per la cena di stasera..."

" Guardaroba stile gotico, uh?" Zero scosse la testa, arreso. " Conosco un posticino adatto a te."

Mi trascinò verso un negozio, con un insegna povera che non attirava nemmeno i ratti. Entrammo, e mi guardai intorno meravigliata: centinaia di vestiti, maglioni, jeans e giacche in stile gotico erano disposti in modo impeccabile per tutto il negozio. Era incredibile! Mi sentivo in paradiso.

" E' qui che ho preso la giacca di pelle..." indicò l'indumento che indossava. Arrossii.

Passammo circa mezz'ora in quel meraviglioso posto. Uscimmo con due borse, cariche di indumenti, ciascuno; ma ci bloccammo perchè i due purosangue ci sbarravano la strada.

" Vieni con me." Kaname si affrettò a parlare, e mi prese un braccio per trascinarmi in un vicoletto.

" Hey! La-lasciami!" cercavo di sottrarmi alla sua stretta inutilmente. Guardai, terrorizzata, Zero. Vidi che aveva lo sguardo basso, e Yuuki lo stava fissando.

" Zero!" guardai il purosangue. " Lasciami, dannazione!"

Kaname mi sbattè contro un muro con forza, facendomi gemere dal dolore.

" Tu devi lasciare la città, dimenticarti di Zero, di me e di Yuuki. Hai capito bene?!"

" Cosa?!"

" Ti ho detto..."

"Ho capito! Ma come ti permetti di chiedermi una cosa simile?!" gli tirai uno schiaffo.

Lo vidi barcollare all'indietro e bloccarsi di colpo a fissarmi imbestialito. Gli occhi del vampiro diventarono rossi come il sangue e si avvicinò lentamente al mio collo mostrando le zanne. Lanciai l'urlo più forte della mia vita.

" AAAAAAAAAARGH!"

Chiusi gli occhi, aspettando il peggio, e sentii la lingua di Kaname che inumidiva il mio collo. Tremavo come una foglia.

"Linda! Cosa fai lì impalata?! Corri! Scappa!" pensai.

Ma il mio corpo era paralizzato. Non riuscivo a mettermi in azione.

Uno sparo. Fu l'unica volta in cui mi sentii sollevata al solo pensiero della possibile morte di qualcuno.

<< Linda!>> Zero si precipitò verso di me, proteggendomi, e guardò Kaname che nel frattempo veniva soccorso da Yuuki.

" Z-zero!" mi aggrappai alla sua giacca, tremando, e lui mi strinse a sè.

" Yuuki, se credi che uccidendo Linda tu possa sistemare le cose... beh, allora ti sbagli! Non fai altro che alimentare il mio dolore... e soprattutto il mio odio per voi!" Zero sembrava una bestia inferocita, e avevo paura perfino di parlare.

" Zero. Cosa stai dicendo? Non mi amavi? Cosa ci trovi in quell'insulsa umana?" Yuuki aveva la voce flebile, che tremava per lo sforzo.

" In lei? Mi chiedi cosa ci vedo in lei... Beh, vedo tutto! Questa "insulsa" umana non mi ha trattato come una merda! Invece tu, che eri una delle pochissime persone di cui mi fidavo, hai preferito lasciarmi mezzo morto, solo a crogiolarmi per la tua perdita!" detto questo, ferocemente, Zero mi prese la mano, e mi portò fuori da quel vicoletto, verso la salvezza.

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Capitolo 3
*** Il dolore. ***


" Mi dispiace... Ti ha fatto davvero male..." Zero sembrava un cane bastonato.

" Uh... n-non importa, sto bene..." sorrisi, come a incoraggiarlo, ma lui mi abbracciò provocandomi un terribile dolore alla schiena.

" Gh!" chiusi gli occhi per mandare via il dolore.

" Te l'avevo detto..."

Avevamo appena comprato gli ingredienti della cena con il direttore, e ci stavamo dirigendo alla Cross Academy. A dir la verità non ne potevo più dei purosangue.

" Eccoci..." sospirai appoggiando le borsine su un tavolo. La schiena mi fece salire il dolore, potevo vedere le stelle.

" Linda! Aspetta, ti porto in camera..."

Zero mi cinse la vita con un braccio, e mi aiutò ad andare in camera mia, dove mi stesi sul letto.

" F-fa male, Zero..."

" Non ti preoccupare... sarò qui, se avrai bisogno..." mi prese la mano e mi diede un leggero bacio sulle labbra. Arrossii come un pomodoro, e guardai da un'altra parte.

" Non ti ci sei ancora abituata, uh?" fece un leggero risolino.

Feci una smorfia, ma il direttore entrò nella stanza dicendo:

" Zero, Linda... Abbiamo ospiti..."

Li fece entrare: erano Yuuki e Kaname.

Sentii la stretta alla mia mano di Zero farsi più aggressiva.

" Io resto qui con la mia ragazza." aveva appena detto questa frase con naturalezza, come se non fosse successo niente.

Me ne fregai del dolore alla schiena, e mi alzai per baciarlo.

Lui sembrò quasi scandalizzato da quel bacio inaspettato, ma lo ricambiò senza fare complimenti.

Non ricordo bene per quanto tempo ci siamo baciati, ma mi sentii una leggera fitta al collo.

" LINDA!" aprii gli occhi e vidi che Zero veniva allontanato da me. Perchè?

La fitta di dolore sparì, dando spazio all'infinita debolezza. Udii la voce di Kaname vicino al mio orecchio.

" Kiryuu. Riserverò alla tua ragazza le pene dell'inferno. Arriverai ad ucciderla con le tue stesse mani, sappilo..." detto questo sparì.

Caddi a peso morto sul letto. Mi sembrava di morire: la stanza girava e la testa mi doleva. L'unica cosa che vedevo troppo nitidamente erano le lacrime di Zero. Volevo carezzargli il viso, ma non avevo forza abbastanza. Stavo davvero... morendo? Non volevo che accadesse. Ero così giovane, avevo ancora una vita davanti...

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Capitolo 4
*** Ricordi? ***


Cara sorella, ricordi quei giorni di pioggia? Non vacevamo altro che stare in casa ad ammirare le nuvole. La pioggia: quella cosa bellissima, che ci ha unite e diviso.

La nostra era una famiglia come tante, molto unita, ma con qualche difetto.

Perchè i nostri genitori avevano conosciuto un vampiro?

Perchè avevamo preso parte all'uccisione dei due coniugi Kuran?

Perchè ci eravamo alleate con Rido?

Non l'abbiamo mai saputo. Eravamo sempre state le inutili bambine... finchè tu non mi lasciasti.

Lo sai, sorellona? Mamma e papà hanno cominciato a volermi bene: mi coccolavano, mi facevano sentire loro figlia. Mi sto ancora chiedendo perchè hanno cominciato a trattarmi così dopo la tua morte...

 

--- inizio Flashback ---

 

"Lu-chan? Dove sei, Lu-chan?" mi guardai intorno, in cerca della sorellona tanto adorata.

Una scia di sangue. Cominciai ad avanzare con cautela, verso la stanza di mia sorella.

"Onee-chan? Rispondi ti prego..." aprii la porta e vidi tutto: quel lago scarlatto che avevo sognato raramente. Mia sorella sembrava...

" ONEE-CHAN!" urlai e mi precipitai verso il suo corpo, ormai morto.

" S-svegliati, su... non prendermi in giro..." delle calde lacrime cominciarono a scendermi dagli occhi, rigandomi il viso.

" Che succede qui?" mamma mi guardava infuriata, come sempre. La sua espressione cominciò a cambiare, fino a formare delusione e tristezza.

" M-mamma... Lu-chan è..." tremavo: non riuscivo nemmeno a pronuciare quella parola.

 

--- fine Flashback ---

 

D'altronde sapevo già tutto. Ovviamente il figlio dei Kuran era venuto a vendicarsi e aveva trovato te. Avrei preferito che uccidesse me al tuo posto.

Eppure fece qualcosa di inaspettato, troppo crudele da parte sua.

 

--- inizio Flashback ---

 

Ero nella mia cameretta, a rimuginare sulla giornata: avevo passato le ore di scuola a non fare niente, a rispondere ai professori con cattiveria. Ero cambiata, dopotutto era colpa di mia sorella.

-Perchè sei morta?- pensai. Non facevo altro che pormi quella stessa domanda.

 

Pioggia. Finestra rotta. Kaname Kuran.

 

Non potevo credere a quello che avevo appena visto. Non feci nemmeno in tempo ad urlare.

" Che ci fai qui, a quest'ora della notte? Vattene." lo sussurrai con rabbia, cercando di smettere di tremare dalla paura.

" Perchè devo vendicare la mia famiglia. Occhio per occhio..."

 

--- fine Flashback ---

 

Sorellona... Mamma... Papà... vi ho amato tanto, ma è tempo di lasciarmi al ricordo di un dolce bacio...

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