Il dio e la mortale

di yulinghan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una bellezza divina ***
Capitolo 2: *** Funebri nozze ***
Capitolo 3: *** Una Nuova Dimora ***
Capitolo 4: *** Fatidico Incontro ***



Capitolo 1
*** Una bellezza divina ***


Capitolo 1

  *** Una bellezza divina ***

 

  

 

 

Ai piedi del Monte Sacro Hakurei, c’era una volta una fiorente città, dove vivevano tre sorelle: Sango, Rin, e Kagome.
Per dire la verità le due maggiori, Sango e Rin, benchè davvero molto carine potevano essere lodate con semplici termini umani, ma la bellezza della più giovane era così fuori dal comune che non la si poteva descrivere e nemmeno lodare abbastanza.
La fama di quello spettacolo unico richiamava, per la curiosità, da ogni parte molta gente ed un numero incredibile di forestieri.
Incantati per la meraviglia di questa bellezza senza confronto, i cittadini le tributavano omaggi religiosi, come se si trovassero di fronte alla dea Kikyo in persona.
Anche nelle città vicine e nelle attigue regioni si diffuse la voce che la dea avesse concesso il dono della sua divina presenza o che si aggirava tra le comunità degli uomini.
O ancora che da un nuovo seme di stelle celesti aveva fatto nascere un’altra Kikyo, con la grazia di un fiore intatto.
Di giorno in giorno questa convinzione diventava sempre più diffusa, facendo nascere un grande scalpore nelle province vicine, di lì in tutto il paese.
Si creò allora una processione interminabile di gente che, affrontando lunghissimi viaggi e valicando i monti, si radunava per vedere la grande meraviglia del secolo.
Non c’era più nessuno ad andare sull’ Hakurei per far visita a Kikyo:
non le venivano più tributati i sacrifici, i templi erano lasciati alle incombenze e all’usura del tempo, le cerimonie erano disertate e le statue della dea non più curate.
Tutte le preghiere erano rivolte alla fanciulla, al suo apparire venivano fatti sacrifici in nome di Kikyo assente, con vittime e banchetti, e quando passava per le strade la folla le gettava mazzolini o fiori sciolti.
Questo passaggio inaudito di onori, in realtà dovuti agli dei, tributati al culto di una fanciulla mortale rese Kikyo furiosa e incapace di trattenere lo sdegno.
Scosse vigorosamente il capo la dea, nella sua dimora fatta di stelle, spuma di mare e rose e prese una decisione.
“Io, l’antica madre della natura, l’origine prima di tutti gli elementi, la Kikyo che nutre tutta la terra dovrei dividere con una fanciulla mortale gli onori dovuti alla mia maestà?
Dovrei forse lasciar profanare il mio nome con il sudiciume delle cose terrene?
Dovrei sopportare l’equivoco di un culto a metà con un’altra?
E dovrei permettere che una fanciulla mortale porti in giro il mio volto?”
Ebbra d’ira continuò.
“Invano allora il pastore Onigumo, di cui persino il dio Naraku approvò il leale giudizio, mi scelse per la mia bellezza fra dee tanto importanti?”
Poi sorrise cattiva.
“Ma non avrà di che rallegrarsi tanto a lungo questa mortale, chiunque essa sia, per aver usurpato i miei onori: adesso io farò in modo che si penta della sua inaccettabile bellezza”.
E immediatamente mandò a chiamare quel dio alato, possente nella forma fisica, fiero nel portamento, argentea seta al posto dei capelli e oro colato negli occhi.
Di certo un dio temerario con i suoi scandalosi costumi, nel disprezzo della morale pubblica, armato di frecce e di torce, che era solito visitare di notte le case degli altri, corrompere tutti i letti nuziali e far nascere impunemente guai enormi.
Nonostante lui fosse già suscettibile di carattere, la dea lo provocò ancor di più con le sue parole e lo condusse in quella città dove gli mostro il volto di Kagome.
Gemendo e fremendo per l’indignazione, gli raccontò tutta la storia della concorrenza che le si faceva in materia di bellezza.
“Ti scongiuro!”, gli disse, ”…per l’amore che ci legò, per le dolci ferite del tuo arco, per le dolci bruciature che procura la tua torcia, vendicami, e che la vendetta sia completa.”
Alzò un dito, la dea e lo puntò verso la mortale.
“Punisci la bellezza che mi si è rivoltata contro: fa che si perda d’amore per l’ultimo degli uomini, un uomo senza onore né patrimonio, così vile che non se ne possa trovare uno simile su tutta la faccia della terra.” 

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Capitolo 2
*** Funebri nozze ***


Capitolo 2
 
*** Funebri nozze ***

 
 

Così parlò la dea Kikyo ed iniziò a baciare e carezzare il corpo marmoreo del dio alato, mentre lo ringraziava con lo sguardo e le labbra.
Lo strinse forte al petto per poi lasciarlo.
S’incamminò verso la spiaggia vicina, prima tra le mobili onde e poi sulla superficie del mare profondo dove manteneva sempre asciutti i piedi di rosa.
E appena incominciò a desiderarlo, quasi l’universo intero potesse avvertire i suoi bisogni, il mare le fece immediatamente onore.
Ecco le sirene, nude e sinuose ad intonarle un canto, il dio Jakotsu con la sua rete piena di pesci con il capo chino ad onorarla, e ancora il dio Shippo, il piccolo auriga di un delfino che creava giochi d’acqua immergendosi e riemergendo dal limpido oceano.
Poi la dea Kanna le offrì uno specchio e con calma atavica creò con il braccio un arco di spuma di mare, per proteggere la dea dai raggi infuocati del sole.
Questa era la scorta d'onore che accompagnava Kikyo diretta verso l'oceano.
Nel frattempo Kagome non riusciva a capacitarsi di come la propria bellezza fosse in realtà una piaga per lei, piuttosto che una benedizione divina.
Tutti la guardavano, chiunque la lodava, eppure nessun uomo osava chiedere la sua mano benché fosse desiderio comune di tutti gli uomini riuscire a possederla almeno una volta.
Era ammirata, certo, ma come una statua di fattura eccezionale.
Già da tempo le due sorelle più grandi, Sango e Rin, chieste in spose l'una dal monaco Miroku, l'altra dal principe dei demoni Sesshomaru, erano felicemente maritate.
Invece lei passava le giornate a piangere sola in casa, odiando profondamente la propria bellezza.
Un giorno il triste nonno, ormai distrutto, notando la sventurata nipote e sospettando una qualche maledizione o persecuzione e temendo l’ira degli dei, decise di consultare l’antichissimo oracolo del dio Goshimboku e con preghiere e sacrifici chiese se la ragazza sarebbe mai stata sposa.
E l’oracolo rispose prima con una fragorosa risata, poi con queste parole:
 
"Ah, ah, ah, ah, ah, ah, ha…
Vecchio, non sperar d'aver per genero
un semplice essere umano.
Sarà un mostro malvagio e feroce
provvisto d’ali con le quali
vola indiscreto tra i paesi,
addirittura trova divertimento nel recar
danni e guai tra le genti:
Naraku stesso trema al suo passaggio
e a sentir il suo nome fremono i Kami,
ne hanno terrore perfino gli Shinigami."
Poi terminò con tono solenne:
“Porta tua nipote sulla vetta a strapiombo
del monte Hakurei, ornata per essere donata in sposa.
Fa ciò che ti dico,
e nulla più domanda.”
 
Il nonno ricevuto il divino responso se ne andò a casa tutto triste e avvilito, e raccontò alla propria nipote gli ordini dell'infausto vaticinio.
Per diversi giorni entrambi, nonno e nipote, non fecero altro che piangere.
Così giunse il giorno in cui obbedire.
Così per la povera ed infelice fanciulla venne preparata la cerimonia e per quelle nozze.
Nozze funebri.
L'intera città si era stretta attorno a quella famiglia e in segno di cordoglio venne proclamato il lutto cittadino, senza esitazione alcuna.
Purtroppo non c'era niente da fare: era necessario ubbidire alla volontà divina che aveva destinato la misera Kagome a quel castigo.
Fuori l’abitazione della triste sposa si era radunata tutta la città che avrebbe accompagnato sulla vetta la sventurata, l’unico gesto si poteva offrire in segno i partecipazione al dolore.
La fanciulla sulla soglia della casa li osservò: le davano sostegno e di questo li ringraziava, ma anche senza il loro supporto le cose non sarebbero andate diversamente. Pensò invece che le loro lodi l’avevano condannata ed un moto di rabbia l’invase.
Poi sentendo i singhiozzi del nonno dietro di lei sull’uscio, prima di muovere passo, si voltò e parlò così:
“Non piangere nonno caro,
non bagnare con le lacrime i tuoi occhi
che sono così cari ai miei.”
Poi continuò invasa dal dolore e dalla rabbia, la voce troppo dura per essere sopportata da vecchio:
“Non è questo il momento di rattristarsi.
Quando mi proclamavano la seconda Kikyo
o quando mi lodavano tutti,
allora avresti dovuto preoccuparti,
invece di bearti di quelle lodi.”
Poi vedendolo scosso, gli occhi spalancati e bagnati, le guance rigate e ancor più ingobbito di quanto lo fosse stato mai, decise di placarsi.
“Ora basta, accompagnami alla rupe
dove mi attendono nozze felici con colui
che è nato per la rovina del mondo.”
Ciò detto la vergine tacque e s’incamminò con passo deciso tra la folla che la stava accompagnando.
Giunsero così alla rupe a strapiombo dell’Hakurei, e tutti abbandonarono la fanciulla al suo destino, spensero le fiaccole nuziali con cui si erano fatti luce lungo il cammino e le gettarono via.
Con la testa bassa, per ultimo il nonno se ne tornò a casa.
Intanto Kagome, spaventata e tremante, là sulla vetta della montagna non faceva che rimuginare sul suo destino. Era notte fonda e la fredda luna le sorrideva sarcastica.
Pianse, sola e infreddolita.
Ma ad un tratto si levò leggera la brezza della dea Kagura.
A quel soffio le vesti nuziali si gonfiarono e lei, a poco a poco, venne sollevata da terra e portata giù per il pendio del monte.
Venne così deposta dolcemente nella sconosciuta valle sottostante, su un letto di erbe e fiori.

 
 
*********

Mi scuso per il tremendissimo ritardo con cui posto questo secondo capitolo…mea culpa! Spero però sia stato di vostro gradimento!
Come sempre grazie a tutti quelli che recensiscono, ma anche a chi legge solamente!
Ringrazio:
 
-AineChan: grazie cara per i complimenti! Spero apprezzerai anche questo capitolo! Fammi sapere cosa ne pensi!1bacione
 
- LarcheeX: ehi come promesso ho tentato di adattare meglio la storia…sono curiosa di sapere cosa ne pensi, visto che conosci questa favola benissimo! Spero di non averti deluso con questo capitolo!
Fammi sapere! 1abbraccio
 
- Alys93: ommioddio!! Nuoto in un brodo di giuggiole ogni volta che leggo le tue recensioni cara Alys! Cioè hai usato il termine geniale e mi hai detto che mi stimi tantissimo…cosa posso desiderare di più da una lettrice? Ma ovviamente nulla, a parte che continui a seguirmi (anche se sono piuttosto lenta ultimamente ad aggiornare!)!!! Ps. Non l’ho ancora aggiornato “il demone della lussuria”, ma sappi che non mi sono scordata di te!^__^
1bacione
 
- Rossanadaipensaciunpotu: che piacere Rossana ritrovarti anche qui! Mi fai davvero contenta, è come se avessi una famiglia su efp quando incontro sempre le solite persone a recensire! E’ davvero bello! Grazie mille per tutti i complimenti e sono contenta che ti piaccia! Ancora il bello deve venire, perciò questo capitolo è un po’ smorto, ma è essenziale alla stesura! Fammi sapere che ne pensi! Un bacione ^__^
 
- Eien91Yurei: cara eien ce l’ho fatta ad aggiornare! Figata di Hokuto?? Ma grazieeeeeeee!!!!! Fammi sapere che ne pensi! Un abbraccio!
 
- Yuki_Chan: grazie mille per il commento, continua a seguirmi e a farmi sapere se ti piace come proseguo! Alla prossima ^_^
 
- Hana Angel: grazie dell’incoraggiamento a continuare a scrivere! Sono contenta che la trovi una bella idea quella di fondere la mitologia greca (concordo con te, bellissima!) e uno degli anime/manga più bello di tutti i tempi! Fammi sapere se ti piace questo secondo capitolo! Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Una Nuova Dimora ***


Capitolo 3
 
*** Una nuova dimora ***

 
 
La dolce brezza l’aveva sollevata come d’incanto e Kagome, stupita, non era riuscita a chiudere gli occhi, rossi di pianto, durante l’arioso viaggio.
Vide la cima dell’Hakurei farsi sempre più alta mentre le chiome verdi e lussureggianti degli alberi sotto di lei si allargavano alla vista man mano che scendeva.
Giunse infine su di un prato fiorito, illuminato dalla candida luna. Mosse il passo per rendersi conto di dove fosse e si accorse che l’erba, così soffice sotto i candidi piedi, era superiore nel tatto al miglior tappeto finemente lavorato su cui avesse mai camminato. Sorrise per la prima volta dopo tempo.
Poi però l’animo si rabbuiò di nuovo, non sapendo dove fosse né dove dovesse andare. Allora cadde in ginocchio e calde lacrime tornarono a rigarle le morbide guance finchè, esausta, cedette il passo al sonno.
Furono i raggi del sole l’indomani a destarla.
Mosse il sottile braccio per far leva sul gomito ma non avvertì la piacevole sensazione dell’erba fresca, tutt’altro.
Mise a fuoco la vista e si stupì di aver dormito in realtà su un comodo letto, il più grande mai visto con lenzuola morbide come nuvole.
Sorpresa mosse il capo per guardare tutt’intorno.
Quella stanza era magnifica.
Davanti a sé, infondo alla parete, c’era tutto l’occorrente per la toletta mattutina con unguenti e nastri per capelli. Sulla destra un enorme cassapanca intarsiata con diversi abiti poggiati sopra, mentre sulla sinistra un colonnato lasciava intravedere il giardino fiorito dove farfalle ed uccellini colorati volavano allegri.
Incredula scese dal letto ed incredibilmente i suoi piedi non gelarono a contatto col fine marmo.
Stupita da tanta bellezza non si rese nemmeno conto di essere senza alcuna veste.
Poi vide la porta aprirsi, ma nessuno vi entrò.
“Buongiorno mia signora”
Kagome trasalì alla voce sconosciuta e sprovvista di alcun proprietario.
“Chi è?”
Chiese impaurita.
“Non abbiate paura, mia signora Kagome”
E vide una brezza far lievitare un abito dalla cassapanca e portarla fino a lei.
“Sono colei che la servirà”
Disse la voce gentile, calzandole delicatamente la veste.
“Dove sono? Mi sono addormentata nel bosco e…”
Lasciò la frase in sospeso quando una risata arrivò alle sue orecchie candida e buona.
“Mia signora, questa è la vostra dimora. E’ qui che il vostro sposo ha deciso che vivrete ed è qui che vi abbiamo condotto, avendovi trovata adagiata sul terreno dormiente ed in lacrime”
Kagome fu assalita da un moto di paura ricordando d’un tratto il responso dell’oracolo.
“Dov’è quel mostro?”
Mosse di scatto il collo guardandosi intorno, ma la voce la riprese immediatamente.
“E’ un dio, non un mostro!”
La riprese la voce e continuò.
“Non è tale, anche se così lo dipingono. E voi siete la sua sposa.”
Kagome rabbiosa urlò contro la voce, con gli occhi che le correvano per tutta la stanza, non sapendo dove posare la vista.
“Chi sei tu? Mostrati!”
Una risata.
“Non posso mia signora. Ma se volete potete chiamarmi Kaede. Calmatevi, ve ne prego. Siete al sicuro qui, nessuno vuole altro che il vostro bene”
Dichiarò affabile.
“Dov’è il mio sposo?”
Chiese sconsolata.
“Di giorno non lo vedrete, ma ogni notte vi farà visita”
Kagome spalancò gli occhi. Pensò di essere stata donata in sposa ad un mostro lascivo, o dio secondo Kaede, che avrebbe gioito di lei solo sotto le lenzuola e che l’avrebbe lasciata morire di solitudine in quel luogo.
La voce vedendola triste le elencò tutte le bellezze del palazzo, le disse che altre ancelle, seppur invisibili come lei, avrebbero accontentato ogni sua richiesta ed esaudito ogni desiderio.
“Venite mia signora, un bagno vi farà bene”
E così fu.
Kagome non immaginava neanche l’esistenza di vasche tanto grandi e splendide. Adagiata comodamente nell’acqua tiepida osservava prima il soffitto decorato da affreschi meravigliosi poi gli splendidi mosaici sul pavimento.
C’era chi le massaggiava le spalle, chi le spazzolava i capelli e chi si occupava dei suoi piedi. Sospirò, godendosi quel momento.
“Kaede”
“Dite mia signora”
“Parlami del mio sposo”
La voce esitò.
“Kaede?”
La spronò nuovamente Kagome.
“E’ un dio potente armato di frecce, talvolta trova gusto nel creare disordini tra le genti coi suoi modi molesti.”
Poi si affrettò.
“Ma con voi sarà dolce e premuroso.”
“E come lo sai?”
Indagò la ragazza.
“Il signore non ha mai voluto alcuna sposa accanto e nessuna fanciulla umana o divina ha mai messo piede in questa che è la sua dimora”
Kagome un poco consolata da quella risposta tornò a farsi coccolare dalle invisibili ancelle. Quasi rassegnata al suo destino.
Dopo le cure al corpo le fu servita, nella sala grande, una colazione abbonante e squisita che mai palato umano aveva degustato.
“Vi ringrazio”
Disse sinceramente la ragazza.
“Grazie di tutto”
Udì tutte le voci ridere contente e risponderle con grazie a voi mia signora, o conci onorate signora, oppure, al vostro servizio mia signora.
Ora sazia, Kagome decise di visitare l’intera dimora. Oltre la sala grande, la sala da bagno e quella da notte dove si era svegliata, aveva voglia di visitare il giardino soleggiato e splendido. Ma prima le voci la condussero per i corridoi spaziosi dove le pareti erano intarsiate di scene mitologiche.
“Questa è la sala della lettura”
Le disse Kaede aprendo una porta e aspettando che entrasse. Centinaia di tavole, papiri ed altre cose che Kagome non riconobbe erano ordinatamente poste a ridosso delle pareti.
“Magnifico”
Sospirò sorridente.
“Kaede…”, abbassò lo guardo imbarazzata, “mi insegneresti a leggere?”
“Con immenso piacere mia signora”
Quindi giunsero nel giardino, che Kagome adorò immediatamente. Amava i caldi raggi del sole sulla pelle, il profumo delle tantissime varietà di fiori ed il cinguettio degli uccellini.
Trascorse così il pomeriggio, in quel meraviglioso angolo verde pieno di colori, creando corone di fiori che regalava alle ancelle.
Con quelle sul capo aveva la sensazione di poterle vedere almeno un poco.
Giunse la sera.
Dopo la cena, Kaede e le ancelle si adoperarono per le abluzioni serali, preparando la sposa alla sua prima notte di nozze. Kagome impaurita e stanca allo stesso tempo chiese cosa doveva aspettarsi, ma la voce di Kaede la rassicurò con morbide parole.
“Il signore sarà un amante dolce e attento, non temete mia signora”
E dopo averla fatta coricare le voci sparirono augurandole la buona notte.
Il buio era calato e sotto le morbide lenzuola l’ora tarda invitò Kagome, seppur ansiosa, al sonno.
Fu destata da un fruscio leggero, trasalì nel cuore della notte sola con la sua verginità, temendo l’ignoto.
Ma era il suo sposo che veniva a lei e che entrava nel suo letto.
"Non temere mia Kagome…"
E venne circondata da braccia forti come roccia e delicate come seta.
“Chi sei?”
Chiese tremante, stringendosi al petto le morbide lenzuola.
“Colui che ti ha scelta per la vita”
 
 
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Eccoci care mie a fine capitolo!!
Nel prossimo capitolo Kagome conoscerà lo sposo ignoto, o mostro come crede lei; a tal proposito vorrei aprire un piccolo sondaggio, per capire meglio i vostri gusti e poterli accontentare. Cosa possono fare due sposi durante la loro prima notte di nozze?..
-voi che rispondete-
Ecco, mi pare ovvio!
Dunque, vi chiedo, preferite che:
1)   accenni appena ciò che succede
2)   renda l’idea in modo audace ma non esplicito
3)   sia esplicita
 
Magari è una cretinata questa, ma mi piace conoscere i gusti di chi mi segue con tanta costanza e passione…così posso accontentare –spero- tutti!
 
Ora passiamo ai ringraziamenti:
 
ALYS: alys, mia dolcissima amica-su-efp (ormai lo sei diventata a tutti gli effetti quasi, no? ^__^).
Dunque Jakotsu, si potrebbe essere nettuno, Kagura è la dea del vento (con quella sua piumona volante mi è sembrata una cosa azzeccatissima!), mentre Shippo e Kanna diciamo che li classificherei come divinità minori del mare. Cmq non ho pensato ad una trasposizione fedelissima degli dei, ho pensato che le gerarchie possano essere anche cambiate e gli dei stravolti…es. anche se nella mitologia greca il dio del vento è un uomo, io l’ho fatto donna –Kagura-!!
Ehi Alys ho finito le parole per ringraziarti, davvero! Mi scrivi sempre mille cose bellissime e mi riempi di complimenti ogni volta ed io gongolo sempre in questo oceano di parole meravigliose che mi scrivi! Come farei senza i tuoi commenti?!?!?...Proprio non lo so!
Un bacio e fammi sapere se ti è piaciuto questo terzo capitolo!
 
HANA ANGEL: grazie mille della recensione! Si anche io non amo molto il solito schema Kikyo cattiva-Inuyasha-Kagome buona…anzi, nell’anime manga Kikyo mi fa molta pena a dire il vero. Cmq qui vestirà i panni della non troppo mielosa Afrodite, quindi sarà ben differente dal suo vero personaggio. Sono contentissima che ti piaccia questa fan, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, ok? Un abbraccio!
 
RAFXSULFUXSEMPRE: mamma mia che nome complicato! Perdonami se lo dico, ma è stata una faticaccia riscriverlo! –spero che non te la prenda-
Grazie mille per la recensione, sono super-stra-contenta che ti piaccia l’idea e come scrivo! Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo! Bacio, alla prossima
 
ROSSANADAIPENSACIUNPOTU: ciao cara che bello trovare la tua recensione! Spero proprio che ti piaccia questo “campo nuovo”, ovvero la mitologia, nel quale mi sto cimentando…o meglio nel quale provo a non fare una figuraccia!!
Fammi sapere che ne pensi, 1bacione

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Capitolo 4
*** Fatidico Incontro ***


Capitolo 4

 

*** Fatidico Incontro ***

 

 

 

“Non temere mia Kagome”

E venne circondata da due braccia forti come roccia e delicate come seta.

“Chi sei?”

Chiese tremante, stringendosi al petto le morbide lenzuola.

“Colui che ti ha scelta per la vita”

 

 

 

Immediatamente cercò di metter a fuoco la sua figura, ma si accorse presto che il suo sposo era invisibile, proprio come Kaede e le ancelle che l’avevano coccolata durante la giornata.

Il dio le poggiò una mano grande e calda sul viso invece con l’altra scostò il lenzuolo candido per ammirarla in tutta la sua splendida nudità, mentre gli occhi di lei non sapevano dove puntarsi.

Kagome, pudica, si coprì i seni e subito raccolse la seta soffice per nascondersi di nuovo.

“Ti vergogni forse del tuo sposo?”

Quella annuì, mettendosi poi a sedere, curandosi sempre d’esser coperta.

“Dunque anche la tua figura mi è invisibile”

Constatò parlando ai movimenti della seta, udendoli solamente.

“La vista è ingannatrice, mia Kagome. Se fossi bello, seppur senza senno, mi ameresti mentre se fossi orribile ma giusto non mi degneresti di un’occhiata”

La fanciulla s’accorse della verità di quelle parole e pensò che forse le parole di Kaede erano sincere: non era stata data in sposa ad un mostro.

“Posso sapere qual’è il tuo nome?”

A quelle parole udì una risata che arrivò alle orecchie come una festa di campane, cristallina come l’acqua che sgorga da una sorgente, piacevole come il cinguettio d’uccelli e calda come gli stessi raggi del sole.

Quando si placò il riso lo avvertì avvicinarsi a lei con grazia felina.

Non ebbe risposta, ma le venne concesso il bacio delle sue nozze.

Le labbra morbide e calde dello sposo si posarono soffici su quelle di lei. Fu come travolta da un’ondata di calore che sciolse la tensione e la paura. Percepì il suo odore e fu come inspirare il profumo soave di mille fiori sconosciuti misto a quello di foglie bagnate di rugiada e foreste secolari. Gustò il sapore della sua bocca, migliore persino del suo odore, benché difficile a credersi e si stupì di quanto fosse sublime unire le sue labbra completamente a quelle di lui.

Ella chiuse allora gli occhi e si lasciò trasportare in quel primo bacio mai nemmeno sognato eppure tanto meraviglioso.

Mille sensazioni la pervasero, mai provate prima.

Quando lo sposo si staccò dolcemente da lei si rese conto di non volere che lo facesse, ma appena lo fece, la pudicizia di vergine tornò a governarla.

“Mia Kagome, mia dolce sposa”

Le sussurrò dolce e premuroso.

“Non posso rivelarti il mio nome, tantomeno farti vedere il mio aspetto, eppure voglio che tu sia mia, la mia sposa”

Si curò di baciarla dolcemente ancora e ancora, esplorando piano il suo corpo puro, mai visto da occhio umano né divino e mai sfiorato da mano mortale o celeste.

“Lo voglio”

Rispose con un filo appena udibile di voce Kagome, imbarazzata e senza capacitarsi del desiderio attanagliante appena nato in lei.

A quelle parole il dio continuò a regalare dolci baci e delicate carezze alle sua sposa, cingendola con le vigorose braccia.

L’accarezzò dapprima sul volto, continuando a baciarla, poi collo e spalle e con attenzione scese sui seni, per infine raggiungere il piccolo e mai violato pendio.

La giovane sposa sussultò a quei gesti perfetti un po’ per vergogna, un po’ per il piacere mai provato di cui temeva l’evolversi.

Il petto prese a sollevarsi più veloce ed il respiro si fece affannato.

Il premuroso, ma soprattutto vigile, sposo allora le sussurrò:

“Ti ho già detto che non devi temere mia Kagome”

Alla giovane parve d’aver sentito il suono d’una cetra anziché la voce del dio, tanto era bella.

“Lasciami toccare il tuo volto”

Chiese lasciando cadere piano il velo dell’imbarazzo.

“In questo letto, con me e solo con me, ti è concesso tutto”

Le rispose delicato e allora la mano candida di Kagome si posò sul volto del suo sposo che gioì alle carezze timide donategli.

La fanciulla si rese conto che quel volto doveva avere fattezze magnifiche e perfette. Chiuse gli occhi ed accarezzò la fronte alta, scostando i morbidi capelli che ricadevano come soffice stoffa. A paragone con quelli, la seta pregiata delle lenzuola, pareva il cotone della più scadente qualità. Continuò ad esplorare con le piccole dita le guance morbide, il naso dritto e la pelle sublime. Quando giunse alle labbra lo sposo premette, con la sua, la mano di lei, baciandola ripetutamente prima sul palmo poi sul dorso, salendo lungo il polso ed il braccio per finire sul collo e di nuovo sulle labbra.

Kagome inebriata, ubriaca d’amore e passione per lo sposo ignoto, rispondeva consenziente alle audaci carezze e coccole, ma quando sentì il corpo forte e magnifico di lui spostarsi sopra di lei e sovrastarla s’irrigidì un poco, d’istinto. Lui accortosi del tutto si chinò e pronunciò come il più attento degli amanti:

“Non rude, ma dolce come un battito d’ali mi poserò su di te.”

E fu allora che Kagome distese completamente il corpo e la mente, abbandonandosi al proprio sposo.

Come promesso lui fu gentile e premuroso e non volendo che essa sentisse dolore usò tutte le doti in suo possesso per regalarle la prima, gratificante e sublime notte di nozze.

E quando fu certo di aver superato l’ostacolo consueto, che ogni uomo umano o divino trova innanzi a sé con una fanciulla vergine, allora iniziò a darsi completamente a lei.

Kagome ignara in fatto d’amore fu investita da mille sensazioni. Sentì un fuoco pervaderle i sensi, il cui braciere aveva sede nelle viscere ed abbandonata la pudicizia si permise anche lei carezze audaci. Si scoprì desiderosa di esplorare il corpo dello sposo, desiderosa di baciarlo ancora e ancora, impaziente di averlo di più e disinibita nel chiederlo lo pregò di farlo.

Fu allora che il dio si concesse alla sua sposa con tutto il vigore e la virilità di cui era provvisto, concedendole il piacere implorato e anche di più. Kagome, in balia dei sensi, non avendo mai provato nulla di simile e preoccupandosi che anche il suo sposo provasse ciò che la stava inebriando lo baciò audacemente. Allorchè il dio, ebbro d’ardore tanto quanto lei, continuò impetuoso come non mai, sapendo che l’apice era vicino. Invasi dalla passione conclusero rallentando pian piano, mentre riprendevano fiato.

Il dio si stese al fianco di Kagome, stringendola tra le braccia e dandole piccoli baci sulla nuca. La sposa ancora incredula, che mai aveva immaginato tale sconfinato piacere potesse esistere, si lasciava cullare e come fosse una bimba si rannicchiò sul suo petto.

“Ora dormi, mia dolce sposa”

Lei lo strinse forte, quasi avesse paura che non fosse reale e lui intonò una melodia assai romantica, con voce meravigliosa, per accompagnarla nel sonno.

“Domattina, non ci sarai?”

“Non mi è concesso restare di giorno, ma scesa la notte sarò di nuovo con te”

Kagome intristita desiderò di potersi svegliare già al tramonto.

“Ora riposa, mia Kagome”

E continuò a tenerla a sé come la più preziosa di tutte le cose.

“Amor mio…”

Gli disse lei quasi catturata dai sogni. Lo sposo sorrise e continuò ad intonarle quella dolce melodia che la consegnò definitivamente al sonno.

 

 

 

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Ed eccoci alla fine del capitolo…!!

Mamma mia, dodici recensioni ho ricevuto, no dico…D.O.D.I.C.I.!!!! Grazie mille!!

(Saltello di gioia nella mia stanza come una cretina!!!!!!!)

Dunque, riguardo il sondaggio, la vostra scelta è stata quasi unanime: avete preferito “Audace ma non esplicito”….

Nessuno ha scelto la prima opzione ovvero “accennare appena ciò che succede”…hmmm, chissà perché!?!….e brave!!!ahahaha

Cooomunque ammetto che non avrei scelto nemmeno io la prima, avrei optato esattamente come voi per la seconda! Magari in un’altra fan, in un altro contesto, la terza…

Ma soprattutto, spero di essere stata all’altezza delle vostre aspettative! Fatemi sapere!

Ah, dimenticavo…

Devo aprire una piccola parentesi: come mi ha giustamente fatto notare honeysuckle_s, troppo spesso leggiamo libri o vediamo film nei quali la prima volta appare magnifica e perfetta. Credo che tutte, o quasi, sappiamo che non funziona esattamente così, cioè che la protagonista di turno prima prova un minimo dolore e poi esplode di piacere.

Quindi sono d’accordo con honeysuckle_s quando mi dice che secondo lei sono bufale la maggior parte delle descrizioni.

Eppure io stessa ho voluto seguire questo schema, ma in questo caso posso giustificarlo ampiamente: Inuyasha è un dio, il dio dell’amore –proprio come nel mito- ed è elogiato in quanto amante esperto. E’ solito corrompere i letti nuziali, è vero, ma in questo caso tiene davvero alla sua sposa.

Arrivo in breve al dunque: mi sono permessa di creare la prima notte “perfetta” proprio perché stiamo parlando di un dio (e che dio!!), non di un umano, che in più vuole che la sua sposa abbia un’esperienza gratificante e perlopiù priva di dolore, perciò usa tutte le sue doti –anche quelle divine-.

Spero vi sia piaciuta la descrizione della scena e spero di avervi esposto bene le mie motivazioni

 

Ora, come piace fare a me, passo ai ringraziamenti fatti per bene per ciascuna di voi:

 

-honeysuckle_s: ehi Honey, ci siamo già “sentite” e ci siamo già spiegate riguardo la prima notte di nozze, ma non posso non ringraziarti anche qui per i complimenti! Spero ti sia piaciuto il capitolo! Fortunata Kagome eh? Nella vita reale, ma quando capita una cosa del genere??...ahahah…ps. fichissima la foto del tuo avatar con Takumi (è un figo, anche se il mio preferito è Ren!)1bacione

 

-Alys93: figurati alys, è un piacere rispondere alle tue domande, come potrei non rispondere ad una mia lettrice così costante e meravigliosa come te! Dunque, hai scelto la seconda opzione, spero di non averti deluso con questo capitolo! Grazie mille per tutti i super complimenti che mi fai e…sono io che adoro te! ^__^ 1 bacio, alla prossima!

 

-So97LoveEd: ehi, grazie per i bei complimenti che mi hai fatto! Ne sono felice! Sai, sei stata l’unica a scegliere la terza opzione ma spero ti sia piaciuto questo capitolo anche se un po’ più casto rispetto alle tue preferenze! Però ammetto che scrivere capitoli con scene esplicite mi piace molto, quindi chissà nella prossima fan, forse ti accontenterò! Un bacio, alla prossima!

 

-bea91: grazie mille di tutti i complimenti bea (abbrevio, come al mio solito ^_^)! Per quanto riguarda la prima notte, volevo sapere cosa ne pensavano le lettrici che mi seguono con tanta passione e sono contenta visto che la loro preferenza si è rivelata uguale alla mia! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un bacio

 

-rossanadaipensaciunpotu: ehi rossy-chan, mi riempi sempre di gioia con le tue recensioni…i complimenti al modo di scrivere fanno sempre un mucchio di piacere, specie se ci si impegna davvero! Mi dai sempre una gran soddisfazione! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Alla prossima

 

-eien91yureiKSarai: ma non c’è bisogno di scusarsi! E poi non è cretina la tua recensione, affatto! Ma sbaglio o hai modificato in nick, cara eien?...beh, grazie mille di tutti i complimenti e spero ti sia piaciuto questo capitolo!1 bacio!

 

-Pluto90: carissima, grazie per tutti i complimenti! Beh, sappi che ho in mente un po’ di modifiche, ovviamente, altrimenti copierei e basta il mito originale!...Spero che ti sia piaciuto il racconto della fatidica notte! Grazie mille per i complimenti, mi fai felice! Alla prossima!

 

-Hana Angel: ehi grazie per aver risposto al sondaggio e grazie per tutti i complimenti sullo stile aulico! Che bello!!...Beh hai ragione, ai tempi erano un po’ maschilisti, ma ho cercato di rendere Inuyasha forte e determinato come un dio regalandogli però un lato “morbido” che spero sia emerso!..Beh, aspetto responsi! Un bacio

 

-rafxsulfusxsempre: ehi raf!...guarda ho già in mente un po’ di modifiche, vedrai!...Beh, cosa ne pensi di questa descrizione? Grazie per la continuità con cui mi segui, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Un abbraccio

 

-Ellis_chan: ciao ellis, sono contenta ti sia piaciuta la descrizione del palazzo e spero ti sia piaciuta pure quest’ultima descrizione ^//^!! Grazie mille dei complimenti, un bacio!

 

-lucinda84: grazie per il consiglio lucinda! Che ne dici? Ho seguito bene il risultato del sondaggio?...un abbraccio, al prossimo capitolo! Spero mi seguirai ^__^

 

-Irina: ciao Irina, beh, grazie per tutti i complimenti! Si, si, ho in mente diverse modifiche, non seguirò alla lettera il mito, altrimenti avrei fatto prima a consigliarvi semplicemente di leggere l’originale! Grazie mille per i complimenti, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Un abbraccio

 

-belthila: grazie cara del commento!...ah, se non sono pizzosa, vorrei chiederti di usare un po’ più di parole la prossima volta perché sennò, anziché tra le recensioni, il tuo commento mi arriverà tra i messaggi personali. Non è per ricevere più recensioni, giuro, ma semplicemente per risponderti perché tra le recensioni ti vedo mentre tra i messaggi potrei dimenticare di risponderti…tutto qui! Alla prossima!^_^

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