scambio di ruoli

di shangrila
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap I ***
Capitolo 2: *** CAP II ***
Capitolo 3: *** CAP III ***



Capitolo 1
*** cap I ***


Scambio di ruoli

Scambio di ruoli

 

Di: Shangrila

 

 

Eccomi qui! Ebbene sì, anche io sono finita nel giro delle fan-writers, questo è solo un esperimento spero vi piaccia e chissà che non mi decida a scriverne un’altra!?!

Per ora vi lascio alla lettura, mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate.

 

Nota legale: i personaggi di ranma & co. Non mi appartengono, sono frutto infatti della mente geniale(e ammettiamolo un po’ sadica, dato che ci molla sempre sul più bello)di Rumiko Takahashi

 

 Breve leggenda: i discorsi  sono tra “…”, i pensieri tra *…*

 

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“RANMAAAAAAAAAAAAAA”! Come al solito, anche quella mattina, l’urlo d Akane per svegliare il suo fidanzato riecheggiò per casa Tendo.

L’interessato, invece, dormiva beatamente inconsapevole dell’uragano che stava per investirlo.

 

-Splashhhhhhh-

 

Una secchiata d’acqua ghiacciata investì il poveretto che con un salto uscì fradicio e, oramai, trasformato dal proprio giaciglio.

 

“Ma che cavolo.” - Ranma infuriato guardava la propria ragazza che, a sua volta, indispettita fissava lui- “Ma ti sembrano questi i modi di svegliare qualcuno?!” urlò inviperito.

 

“Sono ore che cerco d svegliarti,ma tu niente,quindi a mali estremi.”

 

“Non sei per nulla carina,  persino io saprei fare la fidanzata meglio di te, anzi ne sono sicuro.” 

Ecco, l’aveva fatto di nuovo!Ormai i litigi erano una simpatica routine per quei due, ma stavolta Ranma aveva detto una frase di troppo che, però, ebbe un effetto insolito su Akane.

 

Si aspettava la solita martellata o un pugno, ma lei lo stupì.

 

“Se sei così bravo a fare la fidanzata, perché non mi fai vedere come si fa?!”

 

Co-cosa?”

 

“Sì, mostramelo! Fai tu la parte della fidanzata nella nostra storia e fammi vedere di cosa sei capace!”

“Credi che non ne sarei capace?”  chiese non convinto lui per primo, ma questa aveva tutta l’aria di essere una sfida e lui non ne rifiutava mai una  e questa non faceva eccezione, quindi- “D’accordo!” - esclamò convinto.

 

“Bene,” esclamò lei soddisfatta “allora a partire da oggi per una settimana ci scambieremo i ruoli. E ora sbrigati che siamo in ritardo.” E così uscì dalla stanza lasciando Ranma alquanto perplesso.

 

Che le era preso? Non aveva reagito come le era congeniale, ma soprattutto ora cosa sarebbe successo? In realtà lui non aveva idea di come si facesse ad essere un buon fidanzato, figurarsi una fidanzata!

Rimuginando su queste cose sì vestì e scese per la colazione.

 

Poco più tardi, in strada, ecco i nostri che correvano verso la scuola, senza rivolgersi una parola.

Akane era ancora nervosa per la scenata che c’era stata anche quella mattina, mentre Ranma era intento a pensare a come si sarebbe dovuto comportare.

Non dovette attendere molto.

 

L’occasione per sperimentarlo gli fu data appena solcato il suolo scolastico.

 

Come al solito, ecco arrivare Kuno che si avventò come un lupo affamato sulla preda(Akane), ma stavolta non fu rispedito in orbita dalla stessa, che, stranamente, cominciò a farfugliare frasi sconnesse tentando di allontanare il ragazzo con scarsi risultati!

 

Ranma non riusciva a crederci. 

 

Akane,  la violenta scorbutica ragazza che scattava ogni qual volta qualcuno le si avvicinava, non reagiva!

Fu un attimo di smarrimento il suo perché, ripresosi dallo shock,  pensò lui a mandare via Kuno con un sol calcio, dopotutto Akane era sempre la sua fidanzata!

 

Guardò stralunato Akane, che entrava tutta tranquilla nell’edificio come se niente fosse accaduto. In quel momento gli tornarono in mente le parole che lei aveva detto quella mattina: *Allora a partire da oggi per una settimana ci scambieremo i ruoli.*

possibile che intendesse questo?

 

Effettivamente lei s’era comportata come faceva lui ogni qual volta veniva “assalito” da una delle sue tante pseudo- fidanzate, né più né meno!ancora perso in questi pensieri entrò in classe.

La mattinata trascorse relativamente tranquilla senza fatti degni di nota fino all’ora del pranzo.

Ukio non era in classe, Shampoo non si faceva vedere e lui non aveva uno yen come al solito.

Già si stava rassegnando a mangiare le schifezze preparate da Akane, quando quest’ultima gli si avvicinò.

 

Ranma io vado a mensa a mangiare, a meno che…non è che tu hai preparato il pranzo vero?”

Co-cosa? Io?  E  perché avrei dovuto pre…” – una folgorazione! Già, ora toccava a lui preparare il pranzo per sé ed Akane. Beh, almeno avrebbe mangiato qualcosa di decente una volta tanto, ma comunque non l’aveva fatto quel giorno quindi doveva arrangiarsi.

 

“Beh, allora io vado!” e uscì diretta a mensa.

 

Ripresosi, Ranma ricordò di non avere i soldi per la mensa e-

Akane aspetta” - ma la ragazza già era andata via, così per quel giorno saltò il pranzo, la qual cosa lo rese nervoso per tutto il resto della giornata!

 

 

A casa Tendo quella sera si respirava una strana aria, non si sentivano urla e insulti volare per casa né suoni di baruffa di nessun genere, ma la cosa sfuggì agli abitanti della casa troppo occupati a mangiare i manicaretti cucinati da Kasumi, soprattutto Ranma, affamato dal digiuno pomeridiano.

Però l’esperienza di quel pomeriggio, aveva convinto Ranma a prendere sul serio la sfida lanciatagli da Akane, così l’indomani:

 

Ranma ma cosa?” Kasumi non riusciva a credere ai suoi occhi, in cucina davanti a lei c’era Ranma, versione femminile, che  cucinava?

 

“Beh, ecco io, ehm, non voglio morire per aver mangiato qualcosa cucinato da Akane, così oggi preparerò io il pranzo.”Salvato in corner dalla sua esigua fantasia che, però, diventava fervida quando si trattava di dire qualcosa di sgradevole sulla fidanzata.

“Strano, è tardi eppure Akane non s’è ancora alzata, Ranma ti spiacerebbe andare a svegliarla?”

 

“Certo”

Prima però Ranma si recò in bagno per cambiare aspetto e per

 

-Spalshhhhhhhhh-

 

“AHHHHHHHHHH! Ma cosa, RANMAAAAAAAAAAAAAAAAAA”

 

Ranma se la sghignazzava tutto tranquillo sulla soglia della porta godendosi quello che, per lui, era uno spettacolo davvero esilarante, la sua ragazza bagnata come un pulcino che strillava improperi contro di lui.

“Ma t’ha dato di volta il cervello?”

 

“Beh, cosa c’è? T’ho svegliato come fai tu di solito, non era questo che volevi?!”

 

“Cosa? io ti uccidoooooo

 

Detto questo gli si avventa contro, ma i suoi colpi andarono a vuoto, come sempre quando Ranma decideva di giocare con lei, riuscì, però, a portarlo al limite dell’uscio della camera e gli sbattè la porta in faccia non prima però di avergli urlato:

 

“Tu non dovevi farmi vedere come si faceva ad essere una brava fidanzata?! E allora smetti di imitarmi e fallo!!!”

 

Ranma tornò in cucina ancora col naso dolorante, ma non riusciva a non pensare a ciò che Akane aveva detto. In effetti lui s’era limitato a fare ciò che faceva Akane;

 

Questa sfida si preannunciava più difficile del previsto, ma lui non vi avrebbe rinunciato per nulla al mondo, chissà magari questo avrebbe facilitato le cose tra loro *ma che cavolo vado pensando* scosse la testa e si rimise ai fornelli intento a cucinare un piatto speciale.

 

 

Ecco, ora l’ho revisionata ulteriormente. Dovrebbe andare spero. Ho cercato di seguire i consigli che mi sono stati rilasciati da Ran nei commenti. Ammetto di non aver prestato grande attenzione alla punteggiatura e anche che non m’è mai piaciuta granchè.

Spero di avervi posto rimedio, nonostante in alcuni punti l’esagerazione di punti esclamativi e interrogativi mi serviva per dare il senso dell’intonazione delle frasi al termine delle quali erano posti.

Se doveste riscontrare ulteriori errori vi prego di segnalarmeli e in accordo con il tempo che avrò a disposizione penserò a correggerli nel minor tempo possibile.

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Capitolo 2
*** CAP II ***


Scambio di ruoli

Scambio di ruoli

Di: Shangrila

 

CAP II

 

 

 

 

 

 

A scuola, intervallo per il pranzo.

 

Ranma guardava Akane con la coda dell’occhio incerto sul da farsi. Non credeva sarebbe stato tanto difficile offrirle il pranzo e chiederle di pranzare insieme e poi davanti a tutti. Ora capiva l’imbarazzo che leggeva ogni volta negli occhi di Akane e la delusione che lo sostituiva, quando lui denigrava il suo cibo.

Ora toccava a lui però.

Forse se le avesse detto…sì potrebbe andare.

 

“Akane, eccoti il pranzo, l’avevi dimenticato in cucina così l’ho preso io”

 

Akane non capiva a cosa si riferisse,ma poi guardando le strane occhiate che i loro compagni indirizzavano a Ranma ed al pranzo per lei, decise di assecondarlo

 

“Grazie Ranma” – disse sorridendo dello stratagemma ideato da Ranma, ma in quel momento -

 

“Ni-hao Lanma” -  Shampoo fece il suo ingresso e non avendo sentito la spiegazione di Ranma sul quel gesto,lo equivocò.

 

“Lanma, pelchè tu stai offlendo il planzo a lagazza violenta?” - detto ciò ebbe inizio il caos!

Ranma prese Akane per mano trascinandola in una folle corsa con Shampoo alle calcagna;

 

“Ranma, ma dove mi stai portando?” 

 

“Corri svelta! Di qua presto”e la trascinò all’interno di un vecchio ripostiglio per i cassini!

 

Era piuttosto stretto tanto che Ranma, per sporgersi a vedere dalla finestrella superiore della porta se l’amazzone li avesse seguiti, sfiorò il corpo di Akane che si trovava tra lui e la porta!

 

Akane sentì le sue guance prendere colore e uno strano calore diffondersi per tutto il corpo; loro non erano mai stati tanto vicini, era una sensazione nuova, ma piacevole. Poi, come se rispondesse ad un impulso incontrollabile, gli sfiorò il fianco con la mano quasi come per abbracciarlo.

 

Ranma, riscosso da quel gesto, si rese conto della situazione e si scostò quel tanto che bastava per guardarla in viso. Akane ritrasse la mano di scatto come se si fosse scottata e per un minuto rimasero così, in un imbarazzante silenzio!

 

Ranma con lo sguardo rivolto verso lo scaffale con i cassini, che lui trovava estremamente interessanti in quel momento e Akane, invece, con lo sguardo sulle proprie scarpe.

 

D’un tratto i loro sguardi si incrociarono, entrambi avevano le guance arrossate, ma senza sapere neanche loro come, i loro visi si stavano avvicinando pericolosamente fin quando -

 

“Lanmaaaaaaaa” -  Shampoo li aveva trovati e aveva sfondato la parete adiacente la porta del ripostiglio.

 

“No eccola che ritorna, dai Akane scappiamo”

 

Detto questo prese Akane in braccio e, passando per lo squarcio nel muro provocato da Shampoo, si riversò nel corridoio e saltando dalla finestra uscì all’esterno dell’edificio.

 

“Ranma, ma cosa stai facendo, fammi scendereeeeeeeee”

 

Ma Ranma non sembrava ascoltarla, si fermò solo quando fu certo di aver seminato la giovane amazzone.

 

“Cavoli Ranma, ma dove siamo finiti?! E poi non faremo in tempo a tornare a scuola per le lezioni pomeridiane” 

 

“Beh, un pò di scuola in meno non ci farà di certo male, anzi!” disse con quel tono spavaldo tanto usuale per lui.

Poi osservando il pranzo che Akane ancora stringeva tra le mani, aggiunse :

“E poi per una volta che preparo il pranzo non poteva andare sprecato no?!”  - e le fece quel suo sorriso così enigmatico che tanto la affascinava. A ciò lei non riuscì ad obbiettare più nulla e si rassegnò al fatto che, dopo, sarebbero dovuti tornare a scuola a recuperare gli zaini. Nel frattempo, era meglio godersi quei momenti rubati per stare un pò insieme!

 

Ranma, dal canto suo, si guardò in giro prima di decidere quale sarebbe stato il posto ideale per gustare il manicaretto, finché la sua scelta non cadde su un grosso albero che offriva una splendida vista sul tramonto di Nerima che ormai andava incominciando.

 

“Andiamo lassù?” le chiese indicando l’albero

 

“D’accordo ma come…”   

 

“…ci arrivo”

 

Neanche era riuscita a chiederglielo che lui aveva già risolto il problema, portandola fin là in braccio.

 

“Avanti apri il tuo obento”

 

“Come? ah, si ecco”

Akane non riusciva a credere ai suoi occhi, lì davanti a lei in bella mostra c’era il suo piatto preferito e aveva un aspetto davvero invitante.

 

“L’hai fatto davvero tu?”

 

“Hai dei dubbi? era compito mio no?!” rispose lui fintamente offeso.

 

“Sì, hai ragione scusa, ma come mai hai fatto proprio ‘questo’ piatto?”

 

“Cosa c’è non hai fame? Avanti mangia invece di parlare” - e così pose fine a quell’interrogatorio che cominciava a diventare “scomodo”.

Come poteva dirle che sapeva perfettamente che lei adorava quel piatto?! Impugnò le bacchette e cominciò a mangiare, seguito quasi subito da Akane!

 

 

Nel mentre di quel lauto pranzo, furono investiti dai colori caldi del tramonto ormai al culmine. Smisero di mangiare, intenti a godersi quello spettacolo.

 

“Non è la cosa più bella che tu abbia mai visto?”gli chiese Akane rapita dai mutamenti di colore dell’orizzonte.

 

“Già”sospirò Ranma il quale, però, già da tempo aveva smesso di guardare il tramonto dirigendo il proprio sguardo sulla persona che aveva di fronte. Cavoli, Akane inondata da quella luce gli appariva ancora più bella del solito!

Lei, come richiamata dallo sguardo del fidanzato,si girò incrociando nuovamente lo sguardo di Ranma e gli sorrise in un modo talmente dolce da abbattere ogni barriera che Ranma aveva eretto tra loro.

 

Stava succedendo di nuovo i loro visi come due calamite, si attiravano l’uno verso l’altro, centimetro dopo centimetro, sempre più vicini, rapiti ognuno dallo sguardo dell’altro, c’erano quasi erano ad una distanza millimetrica e

 

- CRACKKKKKKKKK -

 

Il ramo si spezzò facendoli cadere con Akane sopra la schiena di Ranma.

 

“Ma che diavolo….Akane ti dispiacerebbe spostarti? Non sei leggera lo sai? Ci credo che il ramo abbia ceduto!”

 

-  SBONK! -

 

Un direttissimo colpì il povero Ranma proprio sul muso e l’ultima cosa che riuscì a vedere fu un’ Akane inviperita che si allontanava urlandogli:

 

“Sbrigati altrimenti faremo tardi per la cena di Kasumi e poi dobbiamo ancora andare a scuola a prendere le cartelle!”

 

Ranma dal canto suo sorrise, questa volta c’era andato davvero vicino, ma al solito aveva rovinato tutto con quella sua boccaccia, ma ci sarebbe stata un’altra occasione!

 

Ormai gli era chiaro che solo con lei  provocava certe emozioni.

 

La cena fu leggermente più movimentata rispetto la sera precedente. Ci fu un certo trambusto quando Nabiki chiese come avesse fatto Ranma a ferirsi sul naso, dove ora faceva bella mostra di sé un bel cerotto.

 

Possiamo immaginare bene cosa successe!

 

La mattina successiva Ranma si alzò prestissimo per preparare il pranzo, in modo da non essere sorpreso da Kasumi, la stessa scusa non l’avrebbe salvato questa volta!

Tornato uomo si accinse ad andare a svegliare la minore delle sorelle Tendo.

 

*Vuoi vedere come si fa ad essere una fidanzata modello? Bene te lo mostrerò!* Pensando ciò bussò leggermente sulla porta della camera di Akane, ma da dentro nessun suono tradiva il risveglio di quest’ultima, così girò la maniglia ed entrò.

 

“Akane, Akane”  cominciò a chiamarla gentilmente. L’unico risultato fu farla girare dall’altro lato del letto.

Allora si avvicinò alla scrivania al di sopra della quale c’era la finestra, dischiuse le tende e scostò le ante della finestra così la stanza venne illuminata dal sole del mattino.

Un raggio di luce si posò proprio sul viso di Akane, donandole un aspetto angelico ed infantile allo stesso tempo, sembrava una bambina e questo, fece nascere un sorriso spontaneo sulle labbra di Ranma.

Anche se non avrebbe voluto, doveva svegliarla e così le posò un gentilissimo bacio sulla fronte, nel rialzarsi la sorprese a guardarlo stupita.

 

*BECCATO!*

 

“Beh?! Che hai da guardare? Non farti strane idee, non ti sei voluta svegliare in nessun modo e questo era l’unico che non avevo ancora provato e come vedi funziona!”

 

Rispose tutto imbarazzato a quella sua muta domanda dopo di che, girò i tacchi e con le braccia conserte dietro la testa, in quella posa a lui tanto congeniale quando voleva dimostrare strafottenza che, in quel momento era ben lungi dal provare, si diresse a grandi falcate verso la porta.

Si soffermò sull’uscio un solo secondo  per sussurrarle  -“Buongiorno” - e poi sparì dietro la porta!

 

“Buongiorno…”si ritrovò a sussurrare, a sua volta, un’ Akane che era ancora frastornata da ciò che era appena successo.

Possibile che Ranma volesse questo dalla  propria ragazza?

Sì, insomma, cioè…lui stava facendo le sue veci, quindi era logico pensare che tutto ciò che  facesse, fosse ciò che si aspettava da Akane.

 

E così lui voleva questo: GENTILEZZA!

 

Certo lei non lo era spesso, anzi ad essere sincera non lo era quasi mai, forse quest’esperimento poteva davvero avvicinarli dopotutto!

 

Ora toccava a lei, Ranma si stava sforzando di fare le veci della fidanzata, ma lei…lei non ci aveva proprio provato a mettersi nei suoi panni.

“Basta, ho deciso! Da oggi farò anch’io la mia parte .”

Si ritrovò a dire alla sua immagine riflessa nello specchio che la ritraeva pronta per un'altra giornata al Furinkan!

 

Cartella in spalla Ranma si dirigeva come al solito verso la scuola camminando sulla ringhiera che costeggiava la strada dove Akane percorreva lo stesso tragitto quando, sbucata dal nulla, Shampoo planò con la sua bicicletta sulla testa del mal capitato, il quale cadde sull’asfalto ai piedi di un’ Akane sull’orlo di scoppiare dalla rabbia.

 

“Shampoo, insomma vuoi lasciarci in pace una volta tanto?”

 

“Cosa c’è Akane non salai pel caso gelosa!” La punzecchiò la cinesina.

 

“Cosa? gelosa io?! Certo che no, ma dobbiamo andare a scuola e tu ci farai far tardi”

 

“Non pleoccupalti andlò via subito…”   *Per fortuna!* pensò Ranma

“…subito dopo che Lanma mi avlà dato un appuntamento!”

 

-* Ho parlato troppo presto!* - “Ecco shampoo vedi io…”

 

“Mi spiace  per te Shampoo, ma oggi Ranma non uscirà con te!” disse Akane, sempre più arrabbiata .

 

“E si potrebbe sapele pelchè?” disse guardando Ranma, che non sapeva cosa rispondere e, poi, si sentiva come tra due fuochi e aspettava in silenzio la prossima mossa di Akane che non lo fece attendere molto.

 

“Beh, è logico! Ranma ha un appuntamento con me oggi!”Affermò decisa, anche se non sapeva con quale coraggio ci fosse riuscita.

 

“COSAAAA????????” Gridarono all’unisono l’amazzone e l’interessato.

 

“Come Ranma non ricordi ? ”disse imbarazzatissima, maledizione poteva almeno assecondarla dato che cercava di salvarlo dagli artigli di quell’arpia.

“Oggi dovevamo uscire insieme ” – disse, facendo eloquenti ammiccamenti alla volta del suo fidanzato.

 

“Già, adesso ricordo, mi spiace Shampoo sarà per un'altra volta eh?!” finalmente aveva capito, sperando che lei se la bevesse.

“Daccoldo  Lanma, pel oggi lascio stale, ma la prossima volta non mollelò così facilmente!” Detto questo saltò in sella la sua bici e sparì dietro l’angolo diretta al Neko-hanten!

“Per fortuna l’ho scampata, grazie di avermene tirato fuori, chissà quanto ti sarà costato dire che uscivamo insieme” disse provocatorio, ma lei lo stupì.

 

“Ma io dicevo sul serio.”

 

“Cosa?”

 

“Beh, sì….ecco…io…volevo…emh, sì, insomma…ti andrebbe…” - Farfugliava sempre più rossa causando, però, un profondo rossore anche a Ranma, quando raccolse tutto il fiato e butto fuori:

“Ti andrebbe di venire al cinema con me oggi, dopo la scuola?…Sì, ecco, pago io naturalmente, dato che devo fare le veci del fidanzato…sì insomma mi sembrava un’idea carina, ma se non ti va io…”

“Ok, ci sto!” – “….t capisco…O_o!!! cosa? hai detto d sì?”domandò incredula.

 

“Sì e poi, un cinema gratis… come potrei rifiutare”

 

“Ah, ecco” sospirò lei e, mentre già una lacrima faceva capolino dai suoi occhi, Ranma si riprese - “Dai scherzavo e se poi me lo chiedi tu….ma ora muoviti che è tardi”e scappò in direzione della scuola lasciando Akane lì ancora incredula di ciò che le aveva detto;

Usciva con lei perché gliel’aveva chiesto.

 

DIN-DON-DIN-DON

 

“Accidenti la campanella devo fare in fretta” - e anche lei scappò verso il Furinkan dove Ranma la aspettava sorridente.

 

Aveva capito che Akane aveva voluto fargli vedere come avrebbe dovuto fare lui con lei in una situazione analoga in qualità di suo fidanzato e ora non dovevano far altro che attendere il trascorrere di quella mattinata già carica di dolci promesse.

 

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Capitolo 3
*** CAP III ***


Scambio di ruoli

Scambio di ruoli

Di : Shangrila

CAP III

 

 

Quella fu davvero una lunga mattinata per i nostri che, presi com’erano dalle loro riflessioni per l’imminente appuntamento, non avevano seguito molto le lezioni, passando, per questo, gran parte del tempo fuori dalla classe.

Ma anche quel giorno

- DRIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNN -

La campanella pose fine a quel supplizio, sostituito presto dalla snervante attesa del tanto sospirato meeting al cinema!

Akane si avviava verso l’uscita, prestando poca attenzione alle allegre chiacchiere delle amiche, concentrata com’era a cercare di rallentare i battiti del suo cuore;

Ranma dal canto suo si attardava nel cortile della scuola con Kuno, il quale voleva punirlo a causa della "sua" dolce ragazza col codino, ricavandone al solito, un viaggio "all inclusive" in orbita con la firma: "Saotome" sui calzoni.

Agli occhi dei compagni, quella sembrava un’ordinaria mattinata al Furinkan se non fosse stato per un piccolo particolare che, però, era sfuggito a tutti….o quasi.

Akane, infatti, salutate le amiche, invece di avviarsi verso casa come suo solito costringendo il suo fidanzato ai salti mortali per raggiungerla, quel giorno si appoggiò stancamente sul muro di recinzione del cortile in un’apparente attesa e lì immersa nel sole al tramonto si lasciò andare alle proprie riflessioni:

*Non posso credere di aver trovato il coraggio di chiedergli un appuntamento, al cinema poi, con lui, al buio e se lui ne approfittasse e tentasse di SE SOLO PROVA AD AVVICINARSI IO…..io….naaaaaaaaaaahhhhhh, stiamo parlando di Ranma dopotutto, lui nn lo farebbe mai.

Già!? non lo farebbe mai. *

Su quest’ultimo pensiero assunse un’espressione triste e si lasciò sfuggire un piccolo sospiro.

Ranma, che già da qualche tempo osservava la fidanzata con curiosità, cercando di intuire dalle sue espressioni l’oggetto dei suoi pensieri, vedendola triste tutt’un tratto, decise di rompere il fluire di questi!

"Allora?! Andiamo?"

Akane, come risvegliata da quello stato catatonico in cui imperversava, posò lo sguardo sul ragazzo che fino a pochi secondi prima era il protagonista delle sue riflessioni e che, ora, la guardava perplesso.

*Da quanto tempo era lì?!* - Si chiese e venne colta dall’assurdo timore che lui potesse aver capito le sue preoccupazioni di poc’anzi;

"Come mai sei diventata tutta rossa?" Disse lui con un espressione divertita.

"Come? Beh, dev’essere il sole, sì è colpa del sole. Allora vogliamo andare?! Il film sta per cominciare."

Il suo atteggiamento stupì non poco Ranma, quell’improvvisa fretta e la scusa poco convincente su quel rossore non lo convinsero, ma ben presto, accortosi che lei aveva cominciato a camminare, la seguì dimenticando tali dubbi.

Poco distante un ombra si aggirava guardinga per le vie di Nerima.

Giunti davanti l’entrata del cinema, Akane credeva di aver superato la parte più dura quando.

"Allora cosa guardiamo?"

Una frase normalissima data la situazione, ma che gettò nel panico più completo la ragazzina dai capelli corti che stava davanti a colui che aveva pronunciato tale dilemma.

Akane, infatti, a quello non aveva pensato!

Se avesse scelto uno di quei film romantici, avrebbe dato l’impressione che si aspettasse qualcosa da quel rendez-vous, allo stesso modo se avesse scelto un film d’azione, non avrebbe fatto altro che confermare l’idea che lei fosse un maschiaccio.

Altro che Amleto, questo sì che era un vero problema.

Forse però non tutto era perduto. Sì, certo bastava solo -

"Perchè non decidi tu? Per me è lo stesso" - Bene era fatta! Ora la patata bollente era di Ranma, toccava a lui decidere: romantico o azione, azione o romantico.

Se solo Ranma avesse scelto quello romantico allora lei avrebbe potuto sperare, ma conoscendolo -

"Ok, allora che ne dici dell’ultimo film di Jackie Chan?" - Appunto!

"D’accordo, faccio i biglietti" - *forse non ci sarà il momento romantico, ma almeno ci divertiremo e poi anch’ io volevo vedere quel film*.

Così presi i biglietti si avviarono nella sala.

Il film stava per cominciare, la sala di programmazione era immersa nell’oscurità rischiarata appena dallo schermo in fondo alla stanza sul quale, con un sottofondo musicale di impronta cinese, cominciavano a scorrere le prime immagini.

A metà delle sedute c’erano i nostri, tesi entrambi come due corde di violino!

I sedili non erano molto spaziosi così che, il minimo movimento portava ad un contatto tra i due, che sussultavano ogni qual volta ciò succedeva.

Pian piano che la proiezione proseguiva, Ranma e Akane sembrarono rilassarsi finalmente, ma quello sfiorarsi, dapprima casuale, ora si verificava per una sorta di predisposizione di entrambi, i quali cominciavano a godere di quell’intimità insperata e insolita al punto che Ranma aveva addirittura osato prenderle timidamente la mano, pur non staccando gli occhi dalle mosse di Jackie.

Quel gesto, così dolce e inusuale, lasciò piacevolmente sorpresa Akane, che si disse che forse anche in quel frangente avrebbe potuto avere quel momento romantico tanto agognato.

In quello stesso momento Ranma ringraziò mentalmente l’oscurità che nascondeva quel lieve colorito vermiglio che troneggiava sulle sue guance a causa della sua insolita intraprendenza!

Il film proseguì senza rilevanti avvenimenti.

All’uscita del cinema, Ranma propose di andare a mangiare un boccone insieme ed Akane accettò di buon grado.

Era anomala tanta pace tra quei due, tanto che loro stessi non potevano capacitarsene.

*Possibile che andare d’accordo per noi possa essere così semplice? Mi domando cosa ci avesse impedito in tutto questo tempo di godere così della reciproca compagnia, ma perché, invece, di solito dobbiamo sempre litigare?! Guardala! E’ bellissima quando sorride. Dovrei farla sorridere più spesso, le basta così poco per farlo. Spero solo che non si accorga di come mi sento in questo momento.*

 

*Non mi sarei mai aspettata un simile comportamento da Ranma, quando penso di essere riuscita a comprenderlo fa sempre qualcosa di sorprendente, che mi rigetta nella confusione più totale, come quando, poco fa, m’ha preso la mano nel cinema.

Non potrebbe essere sempre così?! Ma forse, non sarebbe giusto pretenderlo. Dopotutto, ciò che mi piace di lui è anche quella parte arrogante del suo carattere.

Aspetta un secondo, ma che sto dicendo?!

Ho davvero detto che mi piace? Oh, mio Dio e adesso? E lui cosa sta facendo?! perchè mi fissa in quel modo? Che mi sia lasciata sfuggire qualche frase?*

Mentre si perdevano in tali dissertazioni solitarie, avevano cominciato a camminare fianco a fianco, una leggera brezza primaverile si innalzò, accarezzando le loro figure!

Akane rabbrividì impercettibilmente, ma Lui se ne accorse e le porse il braccio attorno al quale avvolgersi per trarne calore.

Lei lo guardò sbigottita, ma sbuffando Ranma volse il volto altrove scaturendo, inconsapevolmente, un’ondata di gratitudine dalla fidanzata che, lo amava anche per queste mute preoccupazioni nei suoi riguardi.

E già! Lei lo amava!

In quei pochi attimi si era arresa a questa grande realtà. Amava quel maniaco, pervertito che in quel momento percorreva con lei quel sentiero.

Socchiuse gli occhi e allungò le braccia, pronta a perdersi nella miriade di sensazioni che le avrebbe procurato il tocco con la pelle di Ranma!

Attese il sopraggiungere del contatto che non avvenne allora socchiuse un occhio sorpresa dell’attesa prolungata e ciò che vide la lasciò alquanto perplessa.

Ranma, attorniato dalle sue pretendenti, si ritrovava a lottare, nel contempo, coi suoi nemici!

Ukio infatti, avendo visto lo strano atteggiamento di Akane fuori scuola, aveva deciso di seguirli e a lei s’erano unite Shampoo e Kodachi;

Ryoga, invece, li aveva incrociati poco prima per strada mentre vagava disorientato per le vie della città e, convinto che sarebbero andati a casa Tendo, aveva deciso di seguirli. Immagina lo sconcerto quando s’era accorto di essere spettatore inconsapevole del loro primo appuntamento, Ranma andava punito per questo e così.

*Ma perché deve sempre andare a finire così?* - Akane carica di risentimento verso quegli esseri, che, volenti o nolenti, riuscivano sempre a rovinare quei pochi momenti di tranquillità tra loro due, sentì le lacrime pungerle gli angoli degli occhi.

Dovevano smetterla, di intromettersi nella loro vita, ma la colpa di tutto questo era di Ranma! Se solo fosse chiaro sui suoi sentimenti non avrebbero dovuto lottare ogni volta.

"Adesso bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!" - Gridò con quanto fiato aveva in gola, tanto da ottenere un immediato stop del caos che s’era creato innanzi a lei. Tutti la guardarono straniti!

"Io me ne torno a casa, sono stufa di questa situazione"

"Ma Akane" - tentò Ranma, ma fu fulminato dallo sguardo omicida di questa, la quale, subito dopo, cominciò a dirigersi verso il dojo.

"Lasciala andale amole mio, pelchè non andiamo a diveltilci?!" - disse la cinesina che gli si strusciava addosso con fare lascivo.

"Pussa via gattaccia, via le zampe dal mio fidanzato!" - anche Ukio volle dire la sua, mentre tentava di togliere il poveretto da sotto le grinfie della ragazza;

"Povere illuse, Ranma ed io avevamo già in programma una seratina romantica, non è vero mio adorato?" - la rosa nera aveva appena fatto il suo esordio nella discussione con fare teatrale.

"Ranmaaaa, maledetto perché fai soffrire così la povera Akane?!" - e così anche Ryoga s’era unito ai cori, ma, nel mentre della baraonda, i litiganti non s’erano accorti che l’oggetto della disputa s’era defilato.

Poco più tardi a casa Tendo

"Prima o poi, finirò male in uno di questi ‘incontri’ "

Fermo, sull’uscio di casa Ranma volse lo sguardo verso la finestra della camera di Akane e ripensò alla giornata appena trascorsa e alla sua tragica conclusione lasciandosi sfuggire un sospiro.

"Forse dovrei andare a scusarmi" - si ritrovò a dire a se stesso e così con un salto raggiunse il piccolo davanzale e facilmente si introdusse nella stanza.

Alla debole luce della luna gli apparve la sua fidanzata nel proprio giaciglio che dormiva con, sul volto, i segni ancora visibili del pianto disperato che doveva aver fatto dopo essere rientrata!

"Proprio non sono in grado di farti sorridere per un giorno intero eh?! Se solo riuscissi a essere più deciso con le altre, forse tutto andrebbe per il verso giusto" - mormorò, conscio che lei non poteva udirlo e, forse, spinto proprio da questa consapevolezza le si avvicinò e chinatosi su di lei le sfiorò la fronte con le labbra sussurrandole: "Perdonami, vedrai che prima o poi ci riuscirò a far chiarezza con me stesso e spero, quel giorno, di vederti sorridere di nuovo come oggi!"

Il mattino successivo Ranma andò a svegliare la piccola Tendo, ma con somma sorpresa, vide che la stanza era vuota.

In cucina interrogò Kasumi sul fatto e fu informato che Akane aveva deciso di andare prima a scuola, per ripassare in vista del compito di quella mattina.

*Dev’essere ancora arrabbiata!*

Così prese il pranzo e si diresse verso l’istituto.

La prima parte della mattinata fu occupata dal compito d’inglese, che Ranma sbagliò quasi completamente, poichè aveva passato tutto il tempo a spiare di nascosto la sua ragazza, cercando di intuirne lo stato d’animo. Proprio per questo, l’insegnante lo assegnò alle pulizie dell’aula in sostituzione di un suo compagno come punizione.

Quel giorno anche Akane era addetta alle pulizie e così avrebbero potuto parlare un po’, solo per questo motivo Ranma accettò il castigo senza remore!

E così a fine giornata.

"Ciao Akane, ciao Ranma, mi raccomando voi due non litigate, capito?!"

Dettò ciò Yuka strizzò l’occhio verso la coppia, che evidentemente imbarazzata, aveva cominciato a farfugliare frasi sconnesse fissando ossessivamente il pavimento, poi insieme a Sayuki lasciò l’aula con loro due come unici occupanti della stessa!

Finalmente soli.

Ranma spiava di nascosto le movenze della fidanzata, aspettando il momento giusto per parlarle.

Raccolto il proprio coraggio, Ranma accenno un timido:

"Akane, ascolta per ieri"

"Ranma, tu pulisci dietro la cattedra io mi occuperò dei banchi" - fu ben presto interrotto dalla ragazza!

"Come?! ah, certo." Cavoli parlarle risultava più difficile del previsto!

"Akane senti"

"Io penso ai cassini tu riordina"

"INSOMMA BASTA!!!! Ascoltami una buona volta, non fare la solita bambina cocciuta!"

"Come ti permetti? Non ho nessuna intenzione di sorbirmi le tue scuse."

"Ma spiegami, una buona volta, perché ogni cosa che succede sarebbe colpa mia?!",

"E me lo chiedi?! Hai questa faccia tosta! Potevi anche fare qualcosa per evitare che quelle matte ti si attaccassero addosso" - disse, non preoccupandosi di quanto questo sfogo sapesse di malcelata gelosia -

"Come fidanzata non mi sembra che io permetta a chiunque di abbracciarmi e, dato che ora tu fai le mie veci dovresti comportarti di conseguenza!".

"Ah è così?! Se è per questo anche tu, Akane, come "mio fidanzato" saresti dovuta intervenire e liberarmi da tali scocciatrici, come faccio io con Kuno".

Si guardarono rabbiosi per un interminabile minuto, quando -

"Ahahahahahahahahha" - scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.

Era stupido litigare per una cosa tanto assurda, si guardarono ancora con le lacrime agli occhi, la pace era fatta. Stranamente da che avevano cominciato questa sfida, le cose sembravano più semplici, anche superare una lite che in un altro momento li avrebbe tenuti divisi, fermi entrambi sulle proprie posizioni.

Finite le pulizie, fecero ritorno al dojo.

"Siamo a casa"

Esclamò la minore delle Tendo.

"Akane, Ranma, bentornati la cena è quasi pronta andate a cambiarvi"

"Sì, grazie Kasumi".

Sulle scale

"Ranma, io vado a fare un bel bagno caldo"

"…"

Il cuore di Ranma perse un battito, cosa lo sconvolgeva tanto? Che c’era di strano in ciò che aveva detto Akane?

"Come mai quella faccia?"

"Ecco, sì insomma,…..tu… hai detto…..che noi…..cioè io….sono la fidanzata in questo caso…e così…..ora che tu vai a fare il bagno…., di solito la fidanzata…cioè…."

Cavoli se era difficile capire cosa intendesse il povero Ranma, il quale balbettava rosso vermiglio.

"Ti stai chiedendo se dovrai insaponarmi la schiena Ranma?"

Disse come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.

Ranma colto in contropiede da tanta naturalezza fece un piccolissimo accenno affermativo.

"Mi sembra ovvio, sei tu la ragazza no?!"

Avete presente la solita forma di sale in cui si trasforma Ranma al limite del proprio imbarazzo?!

Ecco, ne stava appena dando una dimostrazione quando -

"Ma dai, sto scherzando! Ahahaha, non avrai creduto davvero che avrei permesso ad un maniaco come te di guardarmi fare il bagno."

"Spiritosa! - *E io che credevo* - Tanto meglio, mi sono risparmiato l’incubo di vedere nuda una racchia come te, stanotte avrei faticato a dormire".

Disse con finta indifferenza.

"COSAAAA??? BECCATI QUESTO STUPIDOOOOOOOOOOOOO!"

Detto ciò Ranma fu conficcato nella parete da un poderoso pugno della ragazza che, furente, salì nella propria stanza sbattendo rumorosamente la porta!

Stavolta Akane aveva esagerato con la forza, il povero ragazzo col codino non riusciva ad estrarsi dalla parete ed erano diversi minuti che ci provava.

Nello stesso momento in bagno, una ragazza ancora furente stava meditando immersa nell’acqua fino al naso.

*Perché la tranquillità, tra noi, dura si e no pochi istanti? Maledetto Ranma e la sua boccaccia! Sono davvero così brutta per lui?! Eppure prima era così imbarazzato al sol pensiero di…..Ah, ma chi me lo fa fare di prendermela tanto per quel baka, a me non interessa minimamente ciò che pensa!* - ‘ma a chi vuoi prendere in giro Akane, ti interessa e come’!

Stupida coscienza, aveva il brutto vizio di manifestarsi quando meno lo si voleva!

*E d’accordo a me importa, ma è talmente stupido e maleducato, ma se sono così brutta perché continua a stare con me?! Proprio non riesco a capirlo.*

In un’altra parte della casa qualcun’ altro era perso nei propri pensieri.

*Mannaggia a me! Dovrei imparare a stare zitto una buona volta, ma è più forte di me! Ormai è l’unico modo che ho per nascondere le mie emozioni. Mi sono proprio rammollito se perdo il controllo ogni volta che poso lo sguardo sui suoi occhi.

Già! Quegli occhi prima o poi saranno la mia rovina.

Perché cavolo, mi chiedo poi, mi preoccupo così per quel maschiaccio.

Allora facciamo il punto: Non ha sex appeal, è violenta, non sa cucinare, non sa combattere come si deve, è permalosa, da la colpa a me per ogni cosa che succede, è poco femminile, ha la delicatezza di un elefante, e…..e….. ed è tremendamente bella e dolce e il solo guardarla mi rende felice!

Se non avessi così paura ad ammetterlo direi che mi sono innamorato.

A pensarci bene l’ho appena ammesso* - Scosse il capo stupito e rassegnato all’evidenza, allo stesso tempo.

"Ranma, Akane è pronto in tavola"

La voce di Kasumi li ridestò da tali riflessioni ed entrambi si diressero verso la stanza dove il solito rumoroso gruppetto li aveva preceduti.

Presero posto, rivolgendosi uno sguardo sfuggente che non sfuggì a Nabiki che, come suo solito, non perse l’occasione di infierire.

"Allora, piccioncini come mai quel muso lungo? Avete forse litigato di nuovo? "

"Ranma cosa hai fatto alla mia bambina, parla" - Con la faccia da Oni ben in vista il signor Tendo aveva preso parte alla discussione.

"Ranma dovresti essere più gentile con la tua fidanzata, il tuo comportamento non è degno di un artista marziale", ecco che anche Saotome si fece sentire.

"Akane lascia stare quest’impiastro di fidanzato che ti ritrovi e sposati con me."

Figurarsi se il vecchio Happosay ne restava fuori.

"Qualcuno vuole un altro po’ di riso?"

Kasumi, l’unica voce fuori dal coro, mentre i nostri ancora non erano riusciti a prender parola per spiegare.

"Allora Ranma, cosa hai fatto stavolta?" - L’autrice di quella bolgia chiese per la seconda volta.

Ranma prese fiato e stava per rispondere quando -

"Insomma, basta lasciatelo stare! Ranma non centra e forse, se tutti la smettesse di intromettervi sempre, potremmo anche andare più d’accordo" la piccola di casa si era fatta avanti creando un insolito silenzio in quella dimora di matti!

Akane l’aveva difeso, non poteva davvero crederci, eppure lui era lì, aveva sentito tutto con le sue orecchie. Tutto ciò che gli riuscì di fare fu rivolgerle uno sguardo di gratitudine, mentre pian piano riprendeva il confortevole brusio più consono a quell’ambiente.

"Io ho finito, vado in camera a fare i compiti." - non si accorse che qualcuno l’aveva seguita.

"Akane, aspetta."

"Sì Ranma, cosa c’è?"

"Ecco io, volevo ringraziarti per prima e…scusarmi per oggi."

"E’ già tutto dimenticato, non preoccuparti e poi penso davvero ciò che ho detto! La maggior parte delle nostre liti dipende da altri e mi dispiace se spesso ne do la colpa a te" - Detto ciò proseguì verso la sua stanza lasciando un Ranma inebetito a fissarla.

Quella ragazza era l’unica a riuscire ancora a sorprenderlo e questo era un altro degli innumerevoli motivi per cui lui aveva fatto cadere la sua scelta su di lei! Ora non restava che trovare il coraggio di renderlo pubblico al mondo e a lei in primis.

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