All you need is Love

di Kyrien
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una bellissima giornata ***
Capitolo 2: *** Il saluto ***



Capitolo 1
*** Una bellissima giornata ***


 
Quel pomeriggio era diverso da tutti gli altri. Era inverno, e c’era il sole. Un sole che spaccava le pietre. Un sole che metteva allegria solo a sentirne parlare.
Tutti erano fuori, vicino al lago, all’ombra di un albero, a giocare a Quidditch amichevolmente, alcuni studiavano anche. Le lezioni erano appena finite, tutti non avevano aspettato altro tutto il giorno.
Luna Lovegood saltellava, da sola, per il prato, alla ricerca di qualcosa che molto probabilmente doveva essere inventato, tipo i Gorgosprizzi.
Draco Malfoy era solo, anche lui, stranamente non aveva Tiger e Goyle tra i piedi. Lui stava appoggiato a un tronco d’albero, fissava il vuoto, doveva essere stanco, o qualcosa di simile.
Luna saltellando gli passò a fianco, lui la osservò, allontanarsi, era stata l’unica a riuscire a distoglierlo dai suoi pensieri.
Oh, ma guardala. E’ proprio scema. Pensò, con un tasso di disprezzo altissimo.
Smise subito di pensare a lei. Quella ragazza non meritava di essere pensata per più di qualche secondo, era troppo … Lunatica.
Draco si alzò e si diresse nella sala comune, dove incontrò Blaise.
«Draco. » salutò l’amico, sorridendogli. Era seduto sul divano della sala comune, sicuramente stanco come lui.
«Blaise.» disse Draco sedendogli accanto. «Che giornata hai passato oggi?» chiese.
«Ho studiato trasfigurazione. Mah, che spreco di tempo con una giornata del genere» dicendo così alzò il viso per guardare, fuori dalla finestra, il sole.
«Capisco.» rispose Draco accasciandosi sul divano.
«Stanco?» chiese Blaise.
«Troppo» rispose Draco. «Oggi quella … Lovegood, mi è passata accanto» disse poi.
«Che peccato mortale» rispose Blaise, distratto.
Draco rise.
«È davvero strana. Che tipa» disse, quasi con disprezzo.
«Suvvia, secondo me nonostante sia strana ha un bel carattere» detto questo si alzò. «Vado a riposarmi, sono stanchissimo.»
«Ti raggiungo tra poco» disse Draco quasi in un sussurro. Si alzò e decise di anticiparsi un compito di pozioni che poteva fare benissimo anche senza essere concentrato, tanto il professor Piton non gli metteva mai un voto minore a una “O”.
    ●
Luna aveva saltellato per un’ora alla ricerca di un Gorgosprizzio che si divertiva a ronzarle attorno, ma che poi era scomparso quando si era distratta passando accanto a un ragazzo biondo platino, con un viso duro, ma grazioso, Draco Malfoy. Possibile che si era lasciata sfuggire un Gorgosprizzio così stupidamente? Chissà come sarebbe stato deluso suo padre se lo fosse venuto a sapere!
Va be’, ormai era andata come era andata, la prossima volta non si sarebbe lasciata scappare un’occasione più unica che rara come quella.
E poi per cosa si era distratta … Va be’, non ci avrebbe più pensato. Così andò da Ginny e Hermione, le uniche che le prestavano un po’ di attenzione.
«Gin, Herm!» Quando le trovò, mezz’ora più tardi, loro erano nella Sala grande a studiare.
Sarà colpa di Hermione Pensò.
«Luna!» urlarono le due in coro.
«Come stai?» chiese Hermione, con dolcezza.
«Io come al solito» disse, sorridente e con la solita aria sognante. «Voi?» si affrettò ad aggiungere, sedendosi.
«Idem» rispose Ginny, subito.
«Già» rispose invece Hermione, intenta in una lettura di rune.
«Oh, basta leggerle al contrario!» strillò Luna, ma le altre due la ignorarono, Luna era solita a frasi del genere, ne erano talmente tanto abituate che non ci facevano più caso.

 

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Capitolo 2
*** Il saluto ***


La mattina dopo, al contrario di quella precedente, era nuvolosa, fastidiosamente nuvolosa. Come poteva esser cambiato il tempo in sole dodici ore?
Dopo tutto l’umore di ben due studenti di Hogwarts era come il tempo: nero.
Luna era triste, ma, come al solito, non lo dava a vedere, ovviamente lei era sempre felice, per gli altri. Ma perché era triste? Si sentiva come se le mancasse qualcosa.
Draco era triste, e lo faceva trasparire attraverso la rabbia, sì, agli altri appariva nervoso, non triste. Ma perché era triste? Amore, gli venne in mente questo mentre se lo chiedeva. Amore? Ma lui non aveva bisogno dell’amore. Lui era sempre stato solo, non era mai stato amato troppo. Amore. Lui non sapeva nemmeno cosa significasse quella parola. Almeno lo credeva.
No. Lui giocava con le ragazze. Niente di più.
Entrò in Sala Grande, guardò il cielo e sbuffò. Una giornata rinchiuso, ecco cosa lo aspettava. Fuori non si poteva di certo uscire.
Luna era appena tornata dalla lezione di Pozioni. Che noia, quelle lezioni. Però era soddisfatta, aveva fatto una pozione a dir poco perfetta. Ed aveva avuto una “E”. Grande!
La giornata sembrava quasi migliorare, e uno squarcio nel cielo faceva fuoriuscire un piccolo raggio di sole, finalmente. Le lezioni erano finite.
Faccio una passeggiata, anche se non sarà uno spasso nella scuola.
Così si avviò per le scale, che cambiarono direzione proprio a metà della salita, ma non si allontanarono di troppo da quel che doveva essere la sua direzione.
Proprio in quel momento passò un’alta figura coi capelli argentati, il volto fine e duro, molto pallida.
«Ciao» Disse, secco.
Luna si guardò intorno. Chi aveva salutato? Non c’era nessuno a parte lei!
«Dici a me?» chiese, timorosa.
Draco si girò, e la guardò.
«A chi altri sennò? Sei l’unica qui» Le disse, gelido, guardandola dritto negli occhi.
«Ah, be’, ciao» gli sorrise e proseguì, immersa nei suoi pensieri. L’aveva salutata, e quando mai, Draco, la salutava? Non la degnava mai di uno sguardo, nemmeno per prenderla in giro! I suoi amici solo per quello, lui no! Ma la aveva salutata. Decise di distogliere quei pensieri e di andare al suo dormitorio. Avrebbe riposato, era stanca, dopotutto. Quindi andò, si gettò sul letto senza nemmeno cambiarsi e si addormentò.
Draco, a suo conto, non poteva tornare a “riposarsi”. Era un prefetto, dopotutto. Doveva tornare nella sala comune di Serpeverde e controllare che tutti rispettassero le regole.
Si avviò nei sotterranei, si mise seduto e prese un compito di Trasfigurazione che doveva fare per l’indomani. Immerso in pensieri che appartenevano a tutt’altro che a Trasfigurazione cominciò il compito.
Per trasfigurare … Ho salutato la Lovegood … un uccello … La Lovegood! … in un calice … sono pazzo! Anzi no, Lei è pazza! … d’acqua …
A quel punto posò la penna. Non posso fare un compito così, devo cercare Blaise.
Nemmeno a farlo apposta, entrò.
«Blaise ti stavo venendo a cercare» lo aggredì Draco appena Blaise fu entrato nella sua visuale.
«Wow, sono così “importante” e “desiderato” da te?» disse sarcastico.
«Smettila. Come stai?» disse serio.
«Bene. Ma non è per questo che mi hai cercato, no?» Rispose.
«Oh, sì, sto bene pure io!» Disse Draco senza rispondere alla domanda di Blaise.
«Okay. Perché mi cercavi?»
«Perché sono uscito fuori di testa, ecco perché!» disse, alterandosi.
Blaise lo guardò come se fosse un matto, poi disse «che succede?»
«Ho … Salutato la Lovegood! Ma ti spiego, non sembravo io! Eravamo io e lei. Lei scendeva le scale e io le salivo. Ho sentito un “Ciao” salire alle labbra come se non lo stessi dicendo io! Le ho detto solo “Ciao” e lei mi fa “Dici a me?”, non potevo dire che non era a lei! Eravamo soli! Sono rincoglionito, Blaise!» Disse tutto d’un fiato.
Blaise, che lo aveva guardato sconvolto fino ad allora, aprì la bocca.
«Quindi?!» disse Draco a voce leggermente alta.
«Ehm, Draco, tu lei non l’hai mai calcolata!» disse Blaise.
«Lo so! È questo che non mi spiego, Blaise!» disse e si accasciò sulla poltrona.
«Aspettiamo e vediamo, okay?» disse l’amico, quasi timoroso di dire qualcosa di sbagliato.
«Sì, lasciamo perdere, ero pure stanco» disse Draco, tranquillo e leggero, riprendendo il compito di Trasfigurazione e continuandolo, questa volta, concentrato. Era vero, dopotutto era stanco.
Blaise gli si sedette accanto e fece con lui il compito di Trasfigurazione.
Dopo un po’ la sua espressione cambiò.
«Non è che …» cominciò sussurrando una frase.
«Cosa?» disse Draco.
«N-no, nulla, era per il … compito» disse accennando un sorrisetto.
«Okay. Io ho finito» Si alzò ed andò nel dormitorio. Era stanco, come al solito in quei giorni.
Quando Blaise andò in dormitorio con lui, Draco dormiva.

 

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