Sogni di Cristallo

di Katie87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un passato da dimenticare... ***
Capitolo 2: *** Il passato riemerge ***
Capitolo 3: *** Dejà vu ***
Capitolo 4: *** L'incontro ***
Capitolo 5: *** Il richiamo del destino... ***
Capitolo 6: *** L'appuntamento ***



Capitolo 1
*** Un passato da dimenticare... ***


Il sole non era ancora tramontato

IMPORTANTE = Questa ff tranne per la storia del passato fra Seth e Kisara è totalmente di mia invenzione, così come il personaggio di Sara. Che altro dire? Buona lettura a tutti…

 

Sogni di cristallo

 

Un passato da dimenticare…

 

 

Il sole non era ancora tramontato. Sara Mcgouver, una ragazza di appena sedici anni, se ne stava sola, immersa nei suoi pensieri. Se ne stava immobile, sul suo volto un’espressione gelida, la sua vita e i suoi sogni d’adolescente spazzati via da un tragico scherzo del destino. Si sentiva vuota, incapace di provare qualcosa. Osservava il terrapieno davanti a sé. Un lungo respiro, e scese a portare un mazzolino di fiori nel luogo in cui la Mercedes era stata tamponata e i suoi genitori erano morti.

Scese, perché oramai era passato un anno da quel tragico evento.

Scese, perché era la cosa giusta da fare.

Scese, perché voleva salutargli un’ultima volta, prima di lasciare la sua città natia, cambiare la sua vita e dimenticare il passato.

Percorse il sentiero stretto ed erboso. Scese con cautela: il clima torrido, aveva reso il terreno franoso.

Camminava con passo lento ma deciso. Un silenzio profondo incombeva su tutta la zona. Una zona desolata, che descriveva alla perfezione l’animo di quella ragazza ormai cresciuta troppo in fretta…

Dopo diversi metri, finalmente, trovò la lastra di pietra che indicava il punto in cui i suoi genitori avevano perso la vita. Si lasciò cadere sulle ginocchia. Era passato un anno, un intero anno e quella, era la prima volta che si recava in quel luogo. Un luogo, che non avrebbe mai voluto rivedere. Si, perché anche lei, un anno fa, era in quella Mercedes. Ricordava chiaramente la dinamica dell’incidente.

Lei e la sua famiglia, dopo aver passato un weekend nella loro baita di montagna, stavano ritornando a casa. Suo padre era alla guida mentre sua madre parlava al cellulare con una collega di lavoro. Lei, invece, era seduta sui sedili posteriori del veicolo, mentre ascoltava della musica. Ad un tratto due fari accecanti, una macchina comparsa improvvisamente da una curva, un rumore assordante… poi, il buio e il silenzio. Quando aveva riaperto gli occhi era in ospedale. Aveva tubi ovunque. Le avevano detto che i suoi genitori erano morti e che lei aveva passato più di otto mesi in coma, a lottare fra la vita e la morte. Le avevano detto che era un miracolo se si era salvata! Miracolo… quale miracolo? Riaprire gli occhi e scoprire di aver perso le persone più care del mondo… Era questo, per tutti, il miracolo? Quante volte aveva sperato di fare la stessa fine dei suoi genitori…

Una lacrima le bagnò il volto. Sara l’asciugò prontamente. Non aveva pianto quando le avevano detto che era rimasta sola e non voleva farlo ora. Piangere, non sarebbe servito a nulla, non le avrebbe ridato la spensieratezza e la felicità dei suoi sedici anni. “Solo i deboli piangono ed io non lo sono!” continuava a ripetersi. Ma era davvero forte come credeva d’essere?

Si portò la mano al collo stringendo fra le dita un ciondolino. Rappresentava il dio Horus con le ali spiegate e al centro uno strano occhio che sembrava riflettere i raggi del sole.

Le venne in mente quando era ancora in ospedale e aveva chiesto all’infermiera come mai quel monile era in suo possesso…

“Quando arrivò l’ambulanza sul luogo dell’incidente, tuo padre era già morto e anche per tua madre, ormai, non c’era niente da fare. Con le ultime forze però, mi consegnò il ciondolo dicendo di dartelo, perché ti avrebbe portato fortuna…”

E così che Jennifer, un’infermiera, le aveva risposto.

Sara sorrise. Sua madre faceva l’egittologa. Aveva trovato quel ciondolo per caso e così s’era convinta che portasse fortuna…

“La fortuna aiuta i deboli!” si disse depositando i fiori “E io non ne ho bisogno” concluse alzandosi.

Con una mano cercò di levare il residuo del terriccio dai suoi jeans e risalì il vialetto. Si voltò un’ultima volta…

“Mamma, papà ho deciso di andare via. Restare qui è impossibile. Sono stanca della pietà e della commiserazione della gente. Sono stanca dei loro “poverina ci dispiace” e “sappiamo cosa provi”. Sono stanca di tutto: di loro, di me e della vita. Voglio andare via, lontano, dove nessuno conosce la mia storia. Devo trovare la mia strada. Voglio dare un senso alla mia esistenza. Voglio recuperare quel pezzo di vita che ho perso… addio!” e prese la strada che il fato le aveva destinato…

 

Un anno più tardi…

 

Domino City:

“Non posso crederci Joey… ma come sei riuscito a convincermi a marinare la scuola?

“Sai Tea,  per farla breve diciamo che neanche a te andava di farti interrogare dalla signorina Yoshimoto dato che, anche tu, eri impreparata!” disse lui facendole un occhiolino. La brunetta sospirò prima di accelerare il passo per raggiungere Yugi e Tristan, che camminavano poco più avanti.

I quattro ragazzi, in alternativa alla scuola, avevano preventivamente decisero di andare al “Domino Park”, un piccolo parco giochi situato in periferia. Erano sicuri che non vi avrebbero trovato nessuno (in fondo, tutti erano a scuola no?). Vi entrarono seguendo il “percorso obbligatorio” del lungo vialetto fatto di terriccio e ghiaia. Era un parco molto bello. Vi erano tantissimi alberi che, con i loro rami, facevano ombra alle panchine sparse qua e là. Vi erano anche tantissime giostre, che andavano dai cavalli a dondolo alle go cart.

Tristan e Joey, (in quanto inguaribili diciassettenni afflitti dalla cosiddetta “sindrome di Peter Pan”) corsero immediatamente verso le go cart, prendendosi scherzosamente a spintoni. Con qualche difficoltà, (dovuta alla loro statura), riuscirono ad entrare nelle macchinine cominciando così, la loro “sfida personale”. Tea si sedette su di una vecchia panchina, seguita da Yugi.

Era davvero una giornata splendida. Il sole risplendeva alto nel cielo. Oramai l’inverno, con le sue piogge e il suo freddo pungente, era soltanto un lontano ricordo. Il piccolo gruppetto d’amici si stese sulla fresca erbetta, all’ombra di due rigogliosi abeti, lasciando che il leggero venticello accarezzasse loro il volto. C’era un silenzio indescrivibile. Non auto che sfrecciavano fra le strade, non urla di bambini, non chiacchiere vacue e prive di significato. Nulla. Solo il fruscio degli alberi interrotto da rondini che annunciavano l’arrivo del caldo…

All’improvviso quel silenzio fu interrotto da un cigolio. I ragazzi riaprirono gli occhi. Silenzio. Poco dopo un altro cigolio, poi ancora un altro… Tutti s’alzarono e cercarono di capire da dove provenisse quel rumore. Camminavano lenti, cercando di individuarne l’esatta provenienza del suono. Fu così che la videro. Seduta su un’altalena c’era lei: capelli argentei che le ricadevano morbidi lungo le spalle, piccole mani appoggiate sulle corde della giostrina, testa bassa, mente rivolta altrove ed entrambi i piedi che, appoggiati per terra, la spingevano dolcemente avanti e indietro.

“Ciao!”

Era una voce maschile. Chi mai poteva salutarla, se era appena giunta in quella città? Alzò la testa lentamente per cercare di capire chi le avesse rivolto quel saluto. Davanti a sé, scorse quattro ragazzi…

“E voi chi siete?” disse la ragazza con una punta d’imbarazzo.

“Scusami se ti ho disturbato. Io sono Joey. Joey Wheeler. Ti ho vista qui da sola così…!”

La ragazza lo guardò. Aveva dei bellissimi occhi blu paragonabili al colore dell’oceano. Il biondino abbassò la testa per evitare quello sguardo interrogativo.

La ragazza allungò una mano verso il giovane:

“Sara. Mi chiamo Sara Mcgouver!”

I ragazzi si presentarono a turno.

“Ti disturba se restiamo qui con te?”

“Certo che no. Non c’è problema!” disse Sara rivolgendosi a Joey.

Vi fu una pausa; quindi, tanto per sciogliere il ghiaccio, Joey le parlò del più e del meno. Sara l’ascoltava in silenzio. Per la prima volta, dopo tanto tempo, non si sentiva più sola. Quello che lei non sapeva, era che il destino l’aveva portata a Domino per un motivo: risolvere una situazione che affondava le radici in un passato di 5.000 anni fa…

 

Raga per favore lasciate un commento…. Bax bax

Katie87

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Capitolo 2
*** Il passato riemerge ***


Joey, continuava a parlare ininterrottamente con quella ragazza che, leggermente timida e impacciata, lo ascoltava in silenzio

Sogni di cristallo

 

Il passato riemerge

 

Joey, continuava a parlare ininterrottamente con quella ragazza che, leggermente timida e impacciata, lo ascoltava in silenzio. Fra le tante cose che il biondino le chiese ci fu anche la classica domanda:

“E tu? Che ci fai qui a Domino?”

Sara, alzò gli occhi al cielo. Cosa gli avrebbe risposto? Di certo non gli avrebbe raccontato la verità. Aveva giurato a se stessa che mai, e per nessuna ragione, avrebbe condiviso con qualcuno la sua triste vita. A cosa sarebbe servito? Ricordava con rammarico il giorno in cui si era risvegliata dal coma: era sola! Non un fiore sul comodino, non un biglietto, niente. No, questo non poteva dirlo. Non ora, non a lui, non a nessuno. Sorrise.

“Ho vinto una borsa di studio e così ho convinto i miei genitori a mandarmi qui a Domino!”

Abbassò lo sguardo. Che scusa idiota! Una borsa di studio a lei che non frequentava le lezioni da mesi oramai…. I ricordi comparvero veloci e confusi, come un turbine nella sua mente. Rammentava il giorno in cui era rientrata a scuola. Aveva visto tutti i suoi compagni di classe da lontano parlare, ridere e scherzare, come sempre. Appena si avvicinò, loro cambiarono immediatamente atteggiamento. Tutti si mostrarono abbattuti e gentili nei suoi riguardi e allo stesso modo si erano comportati i suoi professori. Sara in quel momento si era sentita sprofondare. Non voleva che tutti fossero gentili con lei, non voleva essere favorita a scuola, non voleva nulla di tutto questo. Voleva solo che tutti si comportassero normalmente. Credeva che era solo questione di tempo e che prima o poi tutto si sarebbe ristabilito, e invece non fu così. Ecco perché aveva deciso di abbandonare la scuola. Rialzò lo sguardo. I suoi nuovi amici sembravano aver “bevuto” quella stupida scusa. Sorrise compiaciuta, se non altro, era riuscita a nascondere la verità! 

 

Il tempo era passato molto in fretta e per tutti era giunta l’ora di rincasare. Prima di andar via i ragazzi chiesero a Sara se le andava di incontrarsi nel pomeriggio così, almeno, le avrebbero mostrato la città. La ragazza accettò il cortese invito.

All’ora prefissata Joey, Tea, Tristan e Yugi si ritrovarono alla stazione. Una volta arrivati non poterono non notare la loro nuova amica. Sara era arrivata dieci minuti in anticipo. Aveva la testa bassa e le braccia conserte…

“Ciao!”

La ragazza si voltò…

“Ciao ragazzi!” rispose lei sorridendo e facendo cadere le braccia morbide lungo il busto.

Improvvisamente calò uno strano silenzio. La parola fu presa da Tea che invitò tutti a “Real Café”, un bar che avevano aperto da poco vicino la scuola. Tutti, accettarono ben volentieri e comperarono degli ottimi pasticcini. Nel corso della serata Sara si era rivelata per quello che era: una ragazza amichevole, disponibile e simpatica.

“Ti andrebbe di fare una passeggiata sul lungo mare?”

“Certo Tea! Sarebbe magnifico!”

I ragazzi uscirono dal locale e si diressero verso il mare. Decisero di prendere il viale principale così avrebbero mostrato alla ragazza i monumenti più importanti della loro città. Durante il cammino la ragazza dai capelli argentei fu colpita da uno strano edificio.

 

Il grande grattacielo della Kaiba Corporation, si ergeva alto nel cuore di Domino. L’edificio dominava la città e incuteva una certo disagio in chi l’osservava. All’ultimo piano Seto Kaiba, giovane presidente, osservava dalle immense vetrate la città con un ghigno di soddisfazione. A soli 18 anni, era riuscito in cose dove gli altri avevano miseramente fallito. La sua impresa guidava il mercato, i suoi prodotti venivano esportati ovunque. Aveva le porte del business completamente spalancate. S’era costruito da solo quel vasto impero e ne andava orgoglioso. Si alzò dalla morbida poltrona in pelle e s’infilò la giacca. La vita gli aveva dato tutto: soldi, potere, intelligenza. Solo una cosa gli mancava: gli affetti! Sia chiaro, non che la cosa gli importasse! Dopo la morte dei suoi genitori era rimasto solo e la situazione non era cambiata neanche quando, all’età di 12 anni venne adottato assieme a suo fratello Mokuba, da Gozaburo Kaiba. Era solo. Il suo unico “amico” era suo fratello. Dopo la morte del suo patrigno aveva tramutato la Kaiba Corporation da impresa bellica a impresa specializzata nel settore informatico e nella simulazione virtuale. Tutto questo era in funzione del popolare gioco di carte “Duel Monsters”. Aveva due sole ragioni di vita: proteggere suo fratello e diventare il migliore. La ricerca della perfezione era fondamentale in qualsiasi cosa facesse: sia per ciò che riguardava la sua impresa, sia nel “Duel Monsters”. Voleva essere il numero uno e poco importava se nella vita non erano presenti gli affetti. Dopotutto, ne aveva fatto a meno per gran parte della sua vita. A dir la verità, anche se lui non voleva ammetterlo, non era solo come pensava. Anche lui aveva degli amici, per quanto sia difficile essere amico ad una persona ostinata e difficile qual’era il signor Kaiba!

All’improvviso qualcuno bussò: era il suo dipendente Roland!

“Mi scusi se la disturbo signor Kaiba, ma è appena arrivato l’autista!”

Il ragazzo spense il computer e scese le scale. Appena fu fuori, fu colpito da una ragazza che se ne stava immobile nell’osservare quell’immenso edificio, dedicando un’occhiata di riguardo alle due gigantesche statue del “Drago Bianco Occhi Blu” che fungevano quasi da guardia all’entrata della Kaiba Corp. Il ragazzo si fermò:

“Ehi tu, posso sapere che hai da guardare?”

La ragazza si voltò lentamente

“Dici a me? Niente e solo che io…”

Restò per un attimo a balbettare scioccamente di fronte a quel ragazzo castano dagli occhi azzurri che ora le si stava avvicinando. Sara non sapeva cosa rispondergli. Non c’era una vera e propria ragione. Le erano sempre piaciuti i draghi sin da piccola, era normale che trovandosi di fronte a due statue enormi che simboleggiavano proprio quelle bestie leggendarie, s’era fermata ad osservarle, no? Kaiba le si avvicinò deciso ma, non appena fu abbastanza vicino e osservò quegli occhi blu, fu preso da un improvviso capogiro che lo costrinse ad inginocchiarsi al suolo. Seto si portò una mano alla fronte e, sebbene controvoglia, si lasciò andare in alcune strane visioni che, senza un filo logico apparente, continuavano di tanto in tanto a balenarli nella sua mente e nei suoi pensieri…

Sara gli si avvicinò prontamente inginocchiandosi a sua volta…

“Ehi, va tutto bene?” gli disse prendendoli una mano.

Kaiba aprì gli occhi all’improvviso ritornando da chissà quale mondo. Osservò quella ragazza dalla curiosa capigliatura argentata che l’osservava preoccupata e con un filo di voce riuscì solo a dirle…

“Ki… Kisara…!” 

 

FINE CAP.

 

Mi scuso per il ritardo ma ho avuto tantissimi impegni. Grazie mille per aver letto questa storia, ^/////^ continuate a recensire mi raccomando.

 

Ringrazio:

 

x Akemichan = come vedi ho cambiato il riassunto e ho aggiunto la nota Spoiler! Grazie del suggerimento bye bye e alla prox

 

x MaNa = Anche io sono una fan della coppia Kisara x Seto sono così carini insieme, vero? Per inviare delle storie ti devi prima di tutto registrare dopodiché puoi mandare on-line le tue ff. Aspetto una tua storia allora! Che altro dire? Grazie del commento e alla prox baci baci.

 

x Kaiba = Anch’io adoro questa coppia e per questo che ho deciso di scrivere questa ff. Sono felice che la trovi interessante. Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi di questo cap. Ciao e alla prox (Ps. Complimenti per il Nickname)

 

x Helens = Grazie del complimento!!!! Davvero pensi che me la stia cavando bene? Che bello non è che conosco la storia alla perfezione fra quei due quindi sto cercando d’improvvisare… ciao e alla prox baci baci

 

x Evee = Ciaooooo Evee tutti pazzi per la coppia Seto x Kisara!!!!!! Sono contenta che ti piaccia perché ti reputo una grande quindi un complimento da te ma fa arrivare al settimo cielo! Un bacione e alla prox baci

 

x Kelly = Sono felicissima che anche tu trovi bella questa storia… Ehi, dici sul serio che scrivo in modo eccellente? Non esageriamo daaaaaiiiii mi fai arrossire ^///////////^ ciao e alla prox baci baci baci

 

x Kagomechan’87 = grazie dei complimenti mamy!!!!! Sai in questa storia stò cercando di dare il meglio di me perché ci tengo troppo a questa ff Un bacione e t.v.u.k.d.b ciao n vidim a scol!!!!!!!!!

 

EHILA’ TU CHE STAI LEGGENDO… SI DICO A TE… RECENSISCI MI RACCOMANDO MI FAREBBE TAAAAAANTO PIACERE…

 

Ciao e alla prossima

Katie87

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Capitolo 3
*** Dejà vu ***


“Ki… Kisara…

Sogni di cristallo

 

Dejà vu

 

“Ki… Kisara…!”  disse Kaiba con un fil di voce.

Sara restò immobile per qualche minuto…

“Va tutto bene?” chiese poi indecisa

Seto alzò lo sguardo. No, non andava tutto bene. Quella ragazza aveva una straordinaria somiglianza con la giovane donna della sue visioni. Ma come poteva essere? Come poteva avere delle visioni di una ragazza che aveva visto per la prima volta? No, c’era qualcosa che non tornava. Probabilmente era la stanchezza o il troppo lavoro o forse, entrambe le cose… no, che stava dicendo. Anche se fosse così, ciò non poteva giustificare un’ allucinazione del genere. Ma cosa gli stava succedendo?

“C’è qualcosa che posso fare? Vuoi un bicchiere d’acqua?” chiese Sara preoccupata.

Seto s’alzò con qualche incertezza fiancheggiato dalla ragazza che era pronta a sorreggerlo qualora ce ne fosse stato bisogno.

“Certo che sto bene!” disse lui cercando di conservare il suo solito tono da superiore. Tuttavia questa “spavalderia” che cercava di possedere, fu tradita da un traballo. Sara, prontamente, lo sorresse.

“A me non sembra proprio…” gli disse poi colpita dal comportamento di quel ragazzo.

“Ho detto che sto bene! – disse lui avvicinandosi alla Limousine. – Andiamo Roland!”

L’uomo acconsentì rispettosamente, aprì la portiera per permettere al suo signore di entrarvi, poi l’auto partì a gran velocità.

Sara restò a guardare l’auto finchè questa non fu abbastanza lontana. Yugi e gli altri le si avvicinarono…

“Non farci caso! Kaiba è fatto così…” le disse Joey precedendo la domanda della ragazza

“Kaiba?!”

“Si, lui è Seto Kaiba. L’impresa alle tue spalle è la sua!” le disse Yugi.

La ragazza fu colpita da quel nome… Seto… Seto… ma dov’è che aveva sentito questo nome? Non sapeva spiegarsi il perché ma le era, in un certo senso, familiare. Chiuse gli occhi per cercare di ricordare dove avesse potuto sentire quel nome. Per quanto si sforzasse, non riusciva tuttavia a capire dove l’avesse sentito.

“Che ti prende? Dai andiamo!”

Sara sorrise. “Certo Tea…!”

 

 

“Ciao Karen, sono tornata!”

Karen, era la cugina della madre di Sara ed era anche l’unica parente che le era rimasta. Era una donna ben piazzata, sempre allegra e affabile. Aveva circa cinquant’anni ma aveva lo spirito di una trentenne. Sapeva quanto la ragazza fosse angustiata dalla morte dei genitori ma non aveva il coraggio di toccare quel tasto dolente. Da parte sua, Sara, sapeva che Karen non avrebbe mai avuto il coraggio di affrontare quel discorso con lei e ne era quasi felice.

La ragazza entrò in cucina e si sedette alla sedia più vicina. La donna le servì la cena.

Stranamente Sara era silenziosa. Immerse il cucchiaio nella sua zuppa e cominciò a descrivere delle improbabili figure sferiche e aveva gli occhi fissi sulla minestra.

“Se non ti piace ti posso preparare qualcos’altro!”

“Cosa? O no Karen è solo che… che… non lo so.” Disse la ragazza cominciando a mangiare con lentezza.

“Cosa ti è successo? Sei silenziosa!”

“No, niente. Sai oggi ho conosciuto un ragazzo. Non è che l’ ho proprio conosciuto ma… - deglutì – Va bè non ha importanza. Il punto è che, non lo so, ma è come se lo conoscessi. Non so come spiegartelo!” alzò lo sguardo. Karen, l’osservava leggermente perplessa… La ragazza sorrise “Lo so. Stai pensando che sono fuori di testa…!” 

“Non sto pensando niente del genere, Sara davvero. A volte capita di vedere una persona e avere la sensazione di conoscerla, no?”

“Si. Si, forse hai ragione. Mi sto facendo un sacco di problemi. Fa finta che non ti ho detto niente!” disse la ragazza dagli occhi blu cercando di convincere più se stessa che altri in ciò che aveva appena detto.

 

 

Intanto, in quella serata, c’era anche qualcun altro ch’era rimasto scosso da quell’incontro. Nella sua immensa villa, nel buio della sua stanza, Seto Kaiba ripesava a ciò che gli era appena successo. Kisara… non conosceva nessuno con quel nome ma non gli era del tutto nuovo… e poi, quella ragazza e quelle visioni. Ogni volta era la stessa storia. Si vedeva inginocchiato di fronte ad una lastra di pietra che raffigurava la sua carta preferita, il “Drago bianco occhi blu” e aveva fra le braccia il corpo esanime di una ragazza. Nella sua ultima visione era riuscito a vederla in volto… Certo, poiché aveva gli occhi chiusi non poteva sapere di che colore fossero, ma fu colpito da un particolare: i suoi lunghissimi capelli argentei. Era totalmente identica alla ragazza che si era prodigata ad aiutarlo, quando s’era accasciato al suolo. Assurdo. Che significato poteva avere quella visione? E cosa centrava quella ragazza? Si strofinò gli occhi con la mano cercando di cancellare con quel gesto i suoi pensieri, ma invano.

“Basta. Devo smetterla. – si disse – Non mi serve sapere chi sia quella ragazza o quella Kisara. A me basta sapere chi sono io. E poi, non penso che la vedrò nuovamente quindi, non vedo come mi possa angustiare una sciocchezza del genere” chiuse gli occhi ignaro del fatto che, nella sua mente, scavando nei suoi ricordi, l’ombra di quel passato misterioso stava tornando prepotentemente alla ribalta…

 

FINE CAP.

 

Mi scuso ancora una volta per il ritardo, non succederà mai più giuro, ma sapete negli ultimi sei giorni sono stata interrogata in nove materie (compresa ed. fisica!) ma dico secondo voi è normale? Ho passato una settimana da secchiona senza contare il fatto di quando m’è preso un infarto quando ho scoperto che materia è uscita all’esame… (ç_ç sigh ma perché tutti mi odiano??) Va bhe lasciamo perdere scusate anche se il cap è cortino ma dovevo necessariamente spezzarlo qui. Che altro devo dire… uhm… ah si continuate a recensire ^//////^  mi raccomando, grazie a tutti bye!

 

Ringrazio:

 

x Kelly = grazie dei complimenti sn davvero contentissima ^////^. Uff Seto tratta sempre male le persone… Cattivo! (Io non tratto male nessuno! – Seto) (Si si coome no! – me). Sinceramente, se stavo al posto di Sara, non sarei stata così carina con lui ma gli avrei risposto in modo non propriamente educato… ma visto che stiamo parlando di Sara e non di me… mi sono dovuta adeguare! Ciao e spero alla prossima baci baci

 

x Evee = Ehilà… eh si effettivamente mi sto sbrigando (lasciando perdere questa volta)! Il mio trucco? In classe (durante economia aziendale!) anzi di ascoltare il mio prof., mi organizzo le idee e una volta a casa (o durante le ore di informatica) le butto giù!! Sono felice che sono riuscita a descrivere i sentimenti di Sara. Ad essere sincera se mi sono venuti così bene è perché qualche anno fa ho avuto un grave problema di salute e tutti mi trattavano in modo diverso da quello abituale e io ci soffrivo molto. Lo so, i pensieri di Seto non c’entravano niente ma dato che Sara e Seto sono i due protagonisti mi sembrava giusto descrivere le loro due vite (Si ma Sara è un personaggio di tua invenzione e io no! – Seto) (Dettagli, Seto! Dettagli! – me). Ora ti chiarisco le idee (o almeno ci provo). Sara non è sola è con gli altri ma in quel momento a me interessava descrivere più le reazioni dei due che tutto il resto. Questa storia è ambientata prima della saga dell’Egitto e Seto si è ricordato non di lei, ma del nome della ragazza. Spero di aver risolto i tuoi dubbi. Hai ragione la loro, è davvero una storia bellissima ecco perché ho deciso di scrivere questa ff. Spero di riuscire a descrivere alla perfezione il loro rapporto altrimenti non me lo perdonerei mai >////<. Ps. Seto non mi sono bevuta niente tranquillo. Evee, sei davvero una grande, non sto scherzando. Non sono mai stata tanto seria!!!! Ciao e alla prox baci baci.

 

 x Helens = strepitosa storia??? Davvero?? ^//////^ grazie amica mia!!! Purtroppo Seto è un idiota patentato, che ci possiamo fare se è un citrullo? Cmq ho giurato che se le dice qualcosa di stupido lo faccio morire! Capito Seto? (O_o morire?!? Nn esageriamo! – Seto). Ciao e al prossimo cap. baci baci

 

x Kaiba = sono contentissima che ti piaccia questa storia… scusa per il ritardo ma ho avuto dei problemi di connessione (come al solito). Sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere, grazie mille ciao e alla prox smack

 

x Akemichan = ciao sono contenta del fatto che tu abbia letto la storia ma sono rimasta un po’ delusa da una cosa. In due capitoli, credi davvero di aver inquadrato il carattere di Sara? Dopo aver letto il tuo commento, ho letto i due cap. almeno dieci volte nn riuscendo a capire cosa non andasse, ma poi ho capito… Tu (credo, poi potrei anche sbagliarmi) ti sei lasciata ingannare da due frasi iniziali (“Solo i deboli piangono ed io non lo sono!” e “La fortuna aiuta i deboli. E io non ne ho bisogno”). Lo so, queste frasi possono ingannare il lettore, facendo apparire Sara come una ragazza, in un certo senso, arrogante. Ma non è così. Per me Kisara è una ragazza dolce, altruista, generosa ma allo stesso tempo, è anche una ragazza sola e coraggiosa. È su ciò che voglio plasmare il carattere della mia protagonista. Non è che potevo scrivere che era una ragazza sola perché tutti gli abitanti della sua città non la volevano perchè convinti che portasse guai, così ho scritto che a Sara le erano morti i genitori. Ti assicuro che quando succede un qualcosa di brutto (quale ad es., la morte di una persona cara) anche la persona più buona di questa Terra si lascia andare in sentimenti “duri” ecco perché ho scritto quelle due frasi. Come ti ho già detto due capitoli sono un po’ pochi per capire la personalità di un personaggio ma se a te ti sono bastati… bhe sei liberissima di non leggere più questa storia, anche se mi dispiace. A parte ciò, sono contenta che lo stile lo trovi migliorato. (benedetta virgola argh!!!!) bye bye  

 

x Marikan = ciao una new entry evvai!!! Tutti pazzi per questa coppia! Davvero la trovi bella???? Yuppi sn così felice ^///////^ non preoccuparti l’importante che continuerai a seguire questa storia mi faresti davvero tanto felice!!! Dare un’occhiatina alla tua ficcy, dici? Appena ho visto la tua recensione sono andata a pompa a scaricarmi la tua storia e l’ho letta tutta d’un fiato (O_O Pazza – Seto) (Si va bhe sono pazza, fatti i fatti tuoi tu! – Seto) cosa ne penso??? Bhe se non lo hai già fatto, corri a leggere le recensioni, ne troverai una in più…^___^ (in breve la trovo entusiasmante! Me gusta mucho!!!) bacioni e alla prox

 

x Alisea = chi è Kisara??? Bhe nell’anime corrisponde alla ragazza dai capelli azzurri che si stà vedendo in queste puntate ed è molto importante per il Seto del passato (nn voglio dirti altro per nn rovinarti la sorpresa ma sei vuoi sapere qualche altra cosa basta chiedere!) in questa ff non è ho ancora parlato ma lo farò al prox cap… Tranquilla nn ti sei persa nessun pezzo sn io che mi sto impelagando con le mie stesse mani!!!! ^/////^ ciao e alla prox

 

  x xKagomechan’87 = ehilà mammuzza come va??? Lo so, il cap era corto ma nn mi ammazzare se no non posso continuare a scrivere la storia (Scusa Kagomechan perché non l’ammazzi sul serio? Almeno la smette di scrivere i fatti miei in giro! – Seto) (Ehm Setuccio caro, non vorrei interrompere la tua conversazione con la mia amica ma vedi credo di averti sentito! – me) (O_o Dav… davvero??? – Seto) (certo tesoro nn sono scema! Ammazzarmi dici… - me)(scherzavo! – Seto) (Fatti tuoi in giro… - me) (Ma io dicevo così tanto per dire!!! – Seto) (Eh no troppo tardi sarai anche bello e ricco quanto vuoi ma mi hai scocciato… ehilà Kagomechan, mi presteresti i tuoi guantoni da boxe? Sai com’è… mi servono… - me) (O_o ti prego kagome nn farlo! – Seto) (Io dico che me li da, perciò fatti già le croci, mio caro!!! – me)  Tvtttttb anch’io mamy bhe ci vediamo per fare la relazione (Uffa ç_ç mò piango!!!!! Wheeeeeee) ciao e alla prox sigh sigh

 

  x MaNa = sn contenta che ti piaccia la mia storia sn tanto felice ^___^ spero mi perdonerai se anche questo cap è corto  ma dovevo necessariamente finirlo qui se no facevo un casino!!!! E scusa anche per il ritardo (ho un computer del cavolo!!!) Cmq certo che leggerò la tua ficcy non temere e poi se c’è il mio Setuccio ancora meglio (anch’io tifo per la coppia Yami x Mana!) ciao e alla prox ti mando un bacione Smack!!!!!

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Capitolo 4
*** L'incontro ***


Kaiba era nel suo ufficio, all’ultimo piano della sede centrale della Kaiba Corporation

Sogni di cristallo

L’incontro

 

 

Kaiba era nel suo ufficio, all’ultimo piano della sede centrale della Kaiba Corporation. Sedeva sulla sua poltrona mentre premeva velocemente i tasti del suo computer. All’improvviso il suo lavoro fu interrotto dalla sua segretaria, che lo informava che c’era una ragazza che voleva parlargli. Il giovane presidente si lasciò cadere morbido sullo schienale e appoggiò i gomiti sui braccioli:

“Potrei sapere chi è?”

“Certo signore – disse la donna – è la signorina Sara Mcgouver!”

Seto scosse la testa. Controllò l’agenda, ma non figurava nessuna Mcgouver nei suoi appuntamenti.

“A quanto vedo la signorina non ha nessun appuntamento…!”

La segretaria, non potè fare a meno di dargli ragione ribadendo, però, che la ragazza che lo attendeva all’ingresso sembrava avere una certa fretta nel parlargli.

Seto s’alzò sbuffando. Pensò che probabilmente era giunta l’ora di licenziare quella segretaria che tutto sapeva fare, fuorché cercare di sbolognare una ragazza che si presentava al suo ufficio senza avere il buon gusto di aver fissato in precedenza un appuntamento…

“La faccia entrare!” disse poi sorridendole sardonico.

La donna uscì preoccupata. Sapeva bene che, quando il suo signore sorrideva a quel modo, non prometteva nulla di buono…

 

Sara attendeva alla porta d’ingresso. Non sapeva cosa l’aveva spinta a recarsi alla Kaiba Corporation, sapeva solo che aveva una gran voglia di vedere quel ragazzo castano dagli occhi azzurri che aveva conosciuto il giorno precedente. All’improvviso una voce la costrinse ad interrompere i suoi pensieri…

“Siete fortunata signorina, il signor Kaiba vi aspetta nel suo ufficio!”

Sara la ringraziò con un cenno del capo e cominciò a salire le scale con lentezza. Più s’avvicinava all’ufficio di Seto più si sentiva stranamente nervosa… aveva un groppo allo stomaco e le mani le cominciavano a tremare leggermente…

Ora, solo una porta la separava da Seto. Allungò un braccio per bussare ma subito lo ritirò. Cominciò a sentirsi stupida e mille domande le permeavano la mente, prima fra tutte: cosa gli avrebbe detto? Indietreggiò, con la ferma intenzione di andar via finchè ne era in tempo.

Qualcosa in lei però, si opponeva e la sua mano, come se guidata da una forza invisibile, bussò.

“Avanti!”

Per Sara era troppo tardi tornare indietro, qualcosa si sarebbe inventata, ne era certa. Deglutì e appoggiò la mano sulla maniglia contando fino a tre prima di varcare la soglia.

“Si accomodi!” disse lui con lo sguardo fisso sul monitor.

Sara ubbidì e attese che il giovane presidente la guardasse in volto. Ciò accade dopo pochi secondi e ne susseguì un lungo silenzio…

Sara deglutì nuovamente cercando di mandar giù anche quello strano groppo che aveva in gola…

“Mi scusi, avrei dovuto fissare un appuntamento ma sa, mi sono appena trasferita e…”

Seto, appena la vide, volse lo sguardo al monitor…

“Mi scusi, ma se è venuta per fare due chiacchiere ha sbagliato sede…”

Silenzio. Nella stanza si poteva udire solo il ticchettio delle lancette di un orologio appeso alla parete. La ragazza aveva le mani strette l’una all’altra appoggiate sulle gambe. Ma perché era andata lì? Continuava a chiedersi…

“No… non sono venuta per chiacchierare… volevo sapere come stavate!” disse Sara pentendosene poco dopo. Scusa più assurda, no?

Il presidente della Kaiba Corporation la guardò in malo modo…

“E lei viene fin qui per chiedermi come sto?”

La ragazza abbassò lo sguardo arrossendo…

“Si… cioè no. Ero venuta per… come spiegare… ”

“Mi scusi, ma avrei del lavoro da sbrigare, se non ha altro da dire…” disse lui alzandosi e avvicinandosi alla porta, aprendola…

Sara, capì al volo ciò che il signor Kaiba voleva dirle, così s’alzò e fece per uscire ma poi ricordò la ragione che l’aveva spinta fin lì…

“Sono venuta per dirle che lei mi ricorda qualcuno. Non so chi, forse qualcuno legato al mio passato, alla mia infanzia… non saprei spiegarle il perché! Volevo sapere se lei è mai stato a Fujisawa, sa è lì che ho vissuto fino a un pò di tempo fa, potremmo già esserci incontrati, lei non crede?” disse tutto d’un fiato, vincendo così la sua timidezza.

“Impossibile” rispose lui freddamente, non volendo accettare il fatto che, quella strana ragazza dai capelli argentei e dagli occhi blu, gli ricordava effettivamente qualcuno…

“Suvvia, forse ci siamo visti da qualche parte!”

“Si, ci siamo visti ieri sera…”

“Si però…”

“… ed anche per la prima volta. Ora se non ha altro da dirmi…” disse lui indicando per la seconda volta l’uscita.

Sara, ormai rassegnata, uscì dall’ufficio di Kaiba. Strinse i pugni non nascondendo il senso di delusione e frustrazione che aveva nel cuore. Se ci fosse stata un’altra ragazza, di sicuro l’avrebbe mandato a quel paese, con la ferma intenzione di non volerlo vedere mai più. Ma lei no, non si sarebbe arresa così facilmente. Strano. Non era nella sua indole essere così ostinata ma questa volta c’era in gioco qualcosa di importante che lei ancora non conosceva ma che l’avrebbe capito di lì a poco…

Seto richiuse la porta alle sue spalle e fu costretto ad ammettere che quella ragazza l’aveva innervosito parecchio in quel breve colloquio. No, non vi erano dubbi, l’aveva vista da qualche parte. Era una sensazione troppo forte da ignorare: ormai ne era sicuro! Forse, era davvero lei la ragazza delle visioni: Kisara, era così che si chiamava… Si risedette al suo posto nascondendosi la testa fra le mani.

“Ma che diavolo sto dicendo? Ho sicuramente bisogno di un paio di giorni di riposo… Comincio a parlare come Yugi…” a quel nome riaprì gli occhi, piuttosto irritato del paragone… Parlare come Yugi? Ora ne aveva la certezza, doveva prendersi sicuramente dei giorni di riposo!

All’improvviso qualcuno bussò alla porta che, dopo il benestare del signor Kaiba, s’aprì facendo comparire sulla soglia Sara.

“Senta, so di non appartenere all’elite di Domino, so di non essere la figlia di un grande imprenditore e so che voi non volete avere niente a che fare con me. Ma la prego… concedetemi cinque minuti del vostro tempo.” Disse lei col capo abbassato

“Sentiamo… basta che si sbrighi!”

“Ehm… è un po’ complicato da spiegare ma… che ne dice se ci incontrassimo da qualche parte? Anche solo per prenderci qualcosa da bere! Io… le chiedo solo questo!” gli disse Sara diventando paonazza dall’imbarazzo. Si vergognava come una ladra, non era da lei essere così audace con un ragazzo…

Certo, lei il suo passo l’aveva fatto ora toccava a lui. Sperò con tutto il suo cuore che il castano accettasse l’invito ma Kaiba, avrebbe accettato?

 

Fine cap.

Ciao a tutti ^///^ ringrazio tutti coloro che hanno letto questa ff anche se si ostinano nel non voler recensire. Grazie a tutti in particolar modo:

 

MaNa_ = Hola ^////^ non c’è di che l’ho fatto con piacere. Sn felice che questa ff ti piaccia spero che continuerai a seguirmi. Ciao e alla prox

 

Xkagomechan87 = Ciao questo cap è più lungo del precedente, contenta??? Secondo te Seto accetterà l’appuntamento??? Per sapere chi è Kisara dovrai aspettare… la calma è la virtù dei forti ^___^ bhe ora ti saluto ciao e alla prox Tvtttttb

 

Kelly = Ciaoooo sn contenta che lo scorso capitolo ti è piaciuto sn davvero contenta ^///^ Bhe, se a Seto gli avresti risposto male prima, non oso immaginare cosa gli avresti fatto se ti avrebbe cacciato dal suo ufficio!!!! ^____^ (O_O Perché che intenzioni hai, Kelly? – Seto ) ciao e alla prox baci baci

 

Evee =  Non preoccuparti, le tue domande e i tuoi dubbi erano più che giusti perciò non devi scusarti ^____^. Sono strafelice che il cap ti sia piaciuto e per vedere come andrà avanti la storia, c’è bisogno che quello zuccone di Seto, accetti l’appuntamento… quindi è tutto nelle sue mani… ciao e alla prox Ps. Ok la smetto con i complimenti tanto ciò che penso te l’ho detto!!!! baci baci

 

 

 

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Capitolo 5
*** Il richiamo del destino... ***


Lo sguardo di Seto cambiò immediatamente: nei suoi occhi, si poteva leggere un misto fra piacere e scocciatura

Sogni di cristallo

Il richiamo del destino…

 

Lo sguardo di Seto cambiò immediatamente: nei suoi occhi, si poteva leggere un misto fra piacere e scocciatura. Le si voltò di spalle, avvicinandosi alla finestra e guardando aldilà di essa:

“Ah, ora ho capito perché è venuta fin qui! Mi dispiace informarla che la mia risposta è no. Non ho tempo da perdere in simili stupidaggini. E comunque, come le ho già detto, ho davvero molte cose da fare… ”

Di fronte a ciò, Sara uscì dalla Kaiba Corporation, in silenzio… Bhe, con la fortuna che si ritrovava, già s’attendeva un rifiuto. In fondo, lei non era nessuno: perché mai un uomo ricco e importante, qual’era Seto Kaiba, sarebbe dovuto uscire con lei? Nessuno! Era questa la conclusione a cui era giunta…

Una volta all’esterno, si ritrovò proprio dinanzi alla gigantesca statua del Drago Bianco Occhi Blu dove aveva visto per la prima volta il giovane presidente. Abbassò lo sguardo e gli occhi le divennero lucidi. Era lì… sola come non lo era mai stata, in una città sconosciuta…

Indecisa sul da farsi, decise d’avviarsi verso il “Domino Park”. Camminava come un automa, mischiandosi a quella marea di gente che, movendosi come ombre, affollava le varie strade di Domino. Nella sua mente, vi era soltanto la frase di Kaiba: “Non ho tempo da perdere in simili stupidaggini”. Era come se il suo cervello avesse memorizzato quella frase e ora gliela stava riproponendo in modi diversi, in un ciclo infinito di volte…. Sentì gli occhi colmarsi di lacrime e cominciò ad avviarsi verso il parco.

Non appena vi giunse, s’appoggiò con le spalle al primo albero che trovò, lasciandosi cadere lentamente al suolo. Strinse le ginocchia al petto e cominciò a singhiozzare dolcemente. Ad un tratto, sentì un qualcosa sbatterle contro le gambe. Riaprì gli occhi, asciugandoseli con le mani, e scorse un pallone da calcio. Un bambino le si avvicinò, prendendo immediatamente la palla…

“Scusa non volevo, lei ho fatto male per caso?”

“No piccolo… non mi ha fatto nulla! Sto bene…”

Il bambino soddisfatto s’allontanò ma, subito dopo, ritornò sui suoi passi…

“Scusa, ma perché piangi?”

Sara lo guardò in volto. Era un bambino sui dieci anni, dai lunghi capelli neri e dagli occhi tendenti al grigio. La ragazza sforzò un sorriso…

“Non preoccuparti… vai a giocare con i tuoi amici!”

Il bambino le si sedette accanto…

“Sto aspettando mio fratello. È con lui che gioco qualche volta, ma di solito è sempre impegnato con il suo lavoro…”

“Quindi sei da solo? Come ti chiami?”

“Solo per poco… mio fratello sarà qui a momenti! Comunque il mio nome è Mokuba!”

La ragazza si presentò a sua volta. Improvvisamente, tutta la tristezza che aveva nel cuore, si dissipò… quel bambino era davvero così dolce. Sara fu colpita dal modo in cui Mokuba parlava del fratello. Sembrava essere così orgoglioso di lui…

Mentre i due parlavano, una limousine si fermò davanti al parco. Ne uscì un ragazzo alto, moro vestito in giacca e cravatta. Mokuba gli corse incontro:

“Fratellone, che bello sei arrivato!”

Il ragazzo s’inginocchio e gli passò una mano fra i capelli, sorridendogli. Il bambino gli prese una mano e lo trascinò vicino Sara…

“Vieni, voglio presentarti una persona…”

Il ragazzo, che altri non era che Seto, si lasciò “tirare” da Mokuba, finchè non notò che, la persona in questione era Sara. Il castano si bloccò improvvisamente mentre la fanciulla, s’alzò e cominciò ad avviarsi verso l’uscita. All’improvviso, la ragazza, sentì un qualcuno che le stava bloccando il polso. Si voltò velocemente scorgendo il volto del presidente della Kaiba Corporation…

Appena i loro sguardi s’incrociarono, Seto provò una strana scossa che lo costrinse a lasciare il braccio di lei…

“Non sapevo fosse tuo fratello” disse Sara portandosi il braccio al petto…

Seto non le rispose, ma si limitò a guardarla con gli occhi quasi sbarrati. Non aveva mai provato una sensazione così forte prima d’ora. Improvvisamente…

 

Seto, era sul suo cavallo quando all’improvviso, sentì l’urlo di una ragazza che chiedeva aiuto! Il ragazzo s’avvicinò al luogo dal quale proveniva la richiesta d’aiuto e scorse una ragazza dai capelli azzurri e dagli occhi blu chiusa in una sorta di gabbia. Il suo villaggio era stato appena distrutto da dei briganti che, non contenti, avevano anche preso quell’innocente ragazza come prigioniera. Seto, s’avvicinò alla gabbia e l’aprì, permettendo alla ragazza di fuggire. Purtroppo i due erano stati scoperti ed ora quei briganti gli davano la caccia.

“Ci inseguono?” chiese Seto alla fanciulla

 “Non mi sembra”

 “Ora il mio compito è finito. Lascia il cavallo al prossimo villaggio. Fidati. Sono certo che gli abitanti ti aiuteranno. Cavalca tutta la notte se è necessario!” disse il ragazzo scendendo dal cavallo

 “E tu che farai?”

 “Non preoccuparti!”

 “Qual è il tuo nome?”

 “Mi chiamo Seto!”

 “Addio Seto! Grazie di tutto… un giorno ti ricompenserò…”

 

Seto sbarrò gli occhi improvvisamente. Aveva avuto un’altra delle sue strane visioni. Questa volta ne aveva la certezza: la ragazza che vedeva, altri non era che Sara! Si voltò repentinamente verso Sara, ma questa, s’era già allontanata. Kaiba, senza una ragione in particolare, la seguì:

“Ehi tu! Che fai, te ne vai senza salutare?”

Sara si voltò:

“Se è un saluto che vuoi… bhe ciao!”

“No aspetta! Ascolta… la prossima settimana ci sarà l’inaugurazione del mio nuovo parco giochi: “Kaiba land” ecco… insomma… ti andrebbe di…”

“Di venire con te?” disse Sara cercando di aiutare Kaiba nel terminare quella semplice frase…

“Non fraintendere! Bhe… sei vuoi venire…” disse lui impacciato e porgendole un biglietto. Lei gli sorrise…

Sara restò per un attimo a guardarlo sbalordita. Non si aspettava di certo un appuntamento da lui, specialmente dopo essere stata cacciata dal suo ufficio. Tuttavia l’idea non le dispiaceva affatto, anzi, e così…

“Certo! Per me va bene!”

“Allora ci vediamo davanti alla Kaiba Corp. domenica mattina alle 10!”

La ragazza andò via mentre Seto la guardava a distanza. Se lui le aveva dato un appuntamento non era di certo per gentilezza o per cercare di farsi perdonare per averla cacciata dalla Kaiba Corp. No, questo non di certo… Piuttosto, pensava che così facendo avrebbe trovato una qualche interpretazione a quelle starne visioni che, negli ultimi tempi, si erano moltiplicate e forse, la chiave che lo avrebbe aiutato a risolvere i suoi dubbi, era proprio Sara…

 

Fine cap.

Allora ragazzi ciao a tutti! Innanzitutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno commentato GRAZIE TANTE A TUTTI, in secondo luogo vorrei dirvi che ho deciso di aggiornare ogni domenica! Bhe passiamo a ringraziamenti…

 

Xkagomechan87=  ciao bella come hai notato Seto non ha accettato l’appuntamento, ma si è rifatto verso la fine bhe ciao e alla prox Tvttb

 

XMaNa= Ciao sono contentissima che questa storia ti piace Yuppiiiiiiiiiiiiii Come hai visto Seto non ha accettato l’appuntamento anche se poi alla fine si è fatto avanti lui… mah e chi lo capisce? Ciao e alla prox Ps. L’ho letta la tua ficcy troppo bella complimenti!!!!!

 

Xshasa= Hola, se non sbaglio è la prima volta che recensisci questa storia o sbaglio???? Mmmm grazie!! Che bello, sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere! ^___^ Come hai visto Seto non ha accettato l’invito ma si è salvato in corner, altrimenti giuro che l’avrei ammazzato (O_O -Seto) ciao e alla prox

 

XSeto Kaiba= Hola! Sn contenta che trovi bella questa storia grazieee ^_______^ spero che recensirai anche questo cap ciao ciao Ps. Mi piace il tuo nick complimenti io adoro Seto!!!! ciauzzz

 

XSelly= Che bello un’altra new entry evvaiiiiiiiii ^/////////^ davvero ti piace questa storia? Grazie mille eccoti il nuovo cap purtroppo per svariati impegni posso aggiornare solo la domenica mattina uffiiiii Va bè purtroppo Seto si è comportato come uno _ _ _ _ _ _ _ ma alla fine si è fatto perdonare quindi… l’appuntamento c’è ora bisogna vedere come si comporterà!!!! Che altro dirti? Spero che recensirai anche questo cap ciaooooooooo

 

XEvee= Hola Evee grazie per i complimenti ^////////^ secondo me è stato grazie a te se Seto le ha chiesto l’appuntamento (… già… ma tu guarda cosa mi tocca fare per riavere le mie carte… - Seto) (ma stà zitto! Cmq Evee ti conviene tenertele le carte non si sa mai… potrebbe darle buca… - me) (Era quella l’idea!!! - Seto) (Ecco lo sapevo… - me) bhe amica mia, ti saluto ciao e alla prox

 

XMagic= Che bello un’altra new entry… madò così con quei complimenti mi fai arrossire ^//////^ grazie mille!!! Spero che anche questo cap ti sia piaciuto. Ci tengo in particolar modo a questa ficcy quindi sto dando il meglio di me!!!!!!!!! Ciao e alla prox

 

XAlisea= allora devi sapere che il drago bianco occhi blu altri non è che il ka di Kisara ovvero di una contadinella che Seto conosce da ragazzo. Fra i due c’è qualcosa e lei per salvare la vita a Seto si sacrificherà e da quel momento si reincarnerà nel drago bianco occhi blu per poter stare vicino a Seto e per aiutarlo nei momenti di difficoltà. A grandi linee e questa la storia. Cmq se non stai seguendo il cartone non preoccuparti, le visioni di Seto (cioè quelle scritte in corsivo) è quello che avviene nel cartone. Quindi qualcosa la potrai capire anche leggendo questa storia! Un bacio ciao e alla prox

 

XMarikan= non preoccuparti per i commenti, l’importante è che continuerai a leggere. Grazie per i complimenti cmq Seto, spaventato dalle varie minacce, ha dato appuntamento a Sara per sapere cosa succederà dovrai aspettare il prox cap. Cmq ho deciso di aggiornare ogni domenica mattina un po’ perché durante la settimana ho tantissimi impegni, un po’ perché avendo un giorno prestabilito per pubblicare posso dare l’opportunità a tutti di seguirmi con una certa regolarità! (anche a te :-P) bhe ciao e alla prox

 

XKelly= lo sapevo, lo sapevo, che gliene avresti dette quattro bravaaaaaaaa (vi siete coalizzate contro di me? - Seto) (Si – me-Kelly) dopo le varie minacce Seto ha deciso di farsi avanti con Sara e meno male altrimenti ti avrei aiutato anch’io ad ammazzarlo ^_____^ spero che questo cap ti sia piaciuto ciao e alla prox baci baci

 

BHE RAGAZZI COMMENTATE PER FAVORE UN BACIONE KATIE87

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** L'appuntamento ***


Finalmente era giunta la domenica tanto attesa da Sara

Sogni di cristallo

 

L’appuntamento

 

Finalmente era giunta la domenica tanto attesa da Sara. La giovane s’alzò molto presto e cominciò a rovistare nei cassetti, alla ricerca del vestito più adatto alla situazione. Dopo essersi provata numerosi capi, alla fine optò per un jeans abbastanza aderente strappato leggermente all’altezza delle ginocchia, e una semplice canotta bianca. I capelli, preferì raccoglierli in un morbida coda che le ricadeva da un lato e i suoi occhi, già belli di loro, furono resi ancora più incantevoli da un tratto di matita nera. Si guardò un’ultima volta allo specchio e si sentì bella come non mai.

“Chissà cosa penserà di me!” si disse dandosi un’ultima sistematina ai capelli.

Il suo cuore cominciò a batterle velocemente. Aveva tanto insistito per quell’appuntamento ed ora non sapeva più che fare, che dirgli. Quella strana agitazione non era soltanto il frutto della sua naturale riservatezza, c’era qualcosa di ben più misterioso che dettava tutti i suoi gesti, che guidava le sue emozioni.

 

Nel frattempo anche Seto era davanti allo specchio. Si sistemò la cravatta e si passò una mano fra i capelli. Mokuba, ancora intorpidito dal sonno, s’avvicinò al fratello

“Fratellone secondo me dovresti portarle un mazzo di fiori, non credi?” gli disse poi leggermente divertito dall’idea che suo fratello uscisse con una ragazza. Seto arrossì leggermente…

“Io non le porterò nulla. Non è mica un vero appuntamento! È lei che ha insistito tanto e a me non importa nulla!”

“Sarà… ma non ti ho mai visto così tanto tempo davanti ad uno specchio!” disse poi beffardo

Kaiba non sapendo cosa rispondere, si limitò a prendere le chiavi che erano sopra il mobile e s’avviò verso il garage. Durante il tragitto si fermò davanti ad un fioraio e ripensò alle parole del fratellino…

“Ma che diavolo stò facendo! Prendere dei fiori per una ragazza… è ridicolo!” si disse poi non appena fu in grado di ragionare normalmente, cosa che, effettivamente, da quella mattina, non aveva ancora fatto. L’auto di Seto ripartì a gran velocità fermandosi solo all’entrata di Kaiba Land. Appena uscì dall’auto non potè non notare Sara seduta su di una panchina. Restò per un po’ così ad osservarla da lontano finchè, non sapendo bene cosa fare, cominciò ad avvicinarsi lentamente.

 

Sara era persa nei suoi pensieri ma, non appena vide Kaiba avanzare verso di lei, il suo sguardo s’illuminò

“Ehi, ciao!”

Lui le rispose al saluto leggermente impacciato. Ancora una volta fu lei a sbloccare la situazione

“Allora, che facciamo? Entriamo?”

“Si certo. Andiamo…”

Camminavano l’uno a fianco all’altra e Sara fu tentata diverse volte ad abbracciarsi a lui ma la timidezza glielo impediva.

Arrivati davanti ad un “tiro al bersaglio” la ragazza si fermò. Fu colpita da un tenero peluche a forma di cagnolino. Per vincerlo, bastava colpire tre sole lattine con una pistola a pallettoni. La ragazza non ci pensò due volte e si fece fare una ricarica da dieci proiettili. Imbracciò l’arma mentre Seto s’appoggiò al balcone con le braccia conserte, osservando la scena in disparte.

La ragazza cominciò a sparare e riuscì a colpire due lattine. Purtroppo però le era rimasto un solo proiettile e, sapeva bene quanto sarebbe stato difficile beccare quella lattina. Riguardò un’ultima volte il peluche, le piaceva troppo per rinunciarci così…

“Seto, non è che per favore… ecco insomma… mi vorresti dare una mano?”

Lui le si avvicinò ma non le sfilò la pistola dalle mani, si limitò a guidare le sue mosse, impugnando l’arma assieme a lei. Per riuscirci meglio l’abbracciò da dietro e, per prendere la mira, appoggiò istintivamente il mento sulla spalla di lei. Sara a quel contatto, s’irrigidì tutta. Guardò le sue mani ora strette da quelle di Seto. Il ragazzo si concentrò su quella lattina mentre la ragazza lo osservava con uno sguardo perso. Anche Kaiba si voltò verso di lei non riuscendo più a spostare gli occhi da quelli blu di lei. I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, sarebbe sicuramente successo qualcosa se non fosse che un proiettile partì improvvisamente da quella pistola, colpendo la lattina di striscio…

“Mi dispiace signore, ma ha perso!” disse il giostraio

I due ragazzi abbassarono l’arma insieme, lentamente…

“Già, un vero peccato…- disse poi Sara non appena Seto le liberò le mani. – puoi aspettarmi qui un momento?”

“Si, come vuoi!”

La ragazza entrò in un bar e si fece dare un bicchiere d’acqua.

Lo sguardo di Seto si posò sul peluche che a Sara piaceva…

“Perché non riprova? Almeno fa contenta la sua ragazza!”

Kaiba guardò il giostraio

“Non è mica la mia ragazza!” disse poi allontanandosi.

 

Sara bevve l’acqua tutta d’un fiato, credendo che, così facendo, si sarebbe calmata. Era da tutta la mattina che era così agitata. Appena uscì, vide Seto che la stava spettando fuori…

“Tieni – le disse poi, allungando una mano con il peluche – ti piaceva e visto che è stata colpa mia se prima… anche perchè tu avresti potuto… non lo so prendilo!”

“Emh grazie!” disse sorridendo Sara

“Ma che cavolo mi stà succedendo oggi? Non mi sarebbe neanche passato per la mente di compraglielo a Mokuba un peluche…” si disse in un impeto di lucidità che si dissipò non appena sentì la voce di Sara

“Accidenti, sono le montagne russe più alte che io abbia mai visto!”

“Vorresti provarle?”

“Mi piacerebbe… ma non posso!” disse lei rattristandosi e stringendo i pugni

“Perché no?”

“Senti perché non andiamo alla casa degli specchi?”

Seto accettò così vi entrarono. La ragazza vi entrò per prima, seguita da Seto. Fra tutti quegli specchi, uno colpì il giovane presidente che vide all’improvviso un’immagine riflessa. Una ragazza che indossava una tunica lo guardava e gli sorrideva; era assurdo quanto somigliasse a Sara. Kaiba vi appoggiò una mano ma l’immagine scomparve. Proseguì per il lungo corridoio quando su di un altro specchio, si materializzò qualcosa:

 

Kisara era su un’arena da combattimento, era immobilizzata e Seto le si parò davanti per proteggerla da un attacco di un potente mostro:

-         Potente Duos viene a me! Se volete combattere, combattete contro di me – poi rivolgendosi a Kisara… - non temere, ora sei al sicuro! Disse liberandola…

-         Grazie mio signore!

-         E ora richiamate i vostri mostri! Disse il ragazzo a due prigionieri che erano nelle segrete del palazzo del faraone

-         È solo tua la colpa se siamo stati obbligati a vivere quaggiù. Ora è giunto il momento di restituirti  il favore. Facciamo vedere al sacro guardiano come funzionano le cose sotto il palazzo!

Qualcuno s’intromise cercando di sospendere il combattimento ma il prigioniero era troppo arrabbiato per farlo…

-         Silenzio! Il servo del faraone vuole fare l’eroe, chi siamo noi per impedirglielo? Coraggio Seto, salvala!

-         Bene, non mi lasciate altra scelta. Duos, attacco aura della spada!

Il mostro spezzò le catene facendo sprofondare uno dei due prigionieri nelle ombre. Seto, riuscì a salvarsi aggrappandosi ad una catena e riuscì a salvare anche Kisara…

-         Non ce la faccio disse lei

-          Stringimi forte la mano e non mollare!

-         Si!

-         È tutto inutile! La mia anima è stata risparmiata dalle tenebre grazie alla mia creatura, ma tu non sarai così fortunato. Adesso preparati mio mostro, la cena è servita! Urlò il prigioniero sopravvissuto.

Improvvisamente il corpo di Kisara fu avvolto da un’aura azzurra che si trasformò nel leggendario “Drago Bianco Occhi Blu”

-         Ti prego usa il tuo potere per salvarci! Disse Seto a Kisara.

Il drago attaccò producendo una potente luce bianca…

 

“Di nuovo…, ma che significa tutto questo?” si disse Kaiba

Una volta usciti il giovane presidente non potè fare a meno di ripensare a quelle visioni e, senza volerlo, finì con l’ignorare Sara la quale, intuì che c’era qualcosa che non andasse…

“Ehm Seto, per me si sta facendo veramente tardi quindi io me ne andrei via!”

Seto capì che la colpa era la sua. Ormai erano passate diverse ore da quando la stava ignorando…

“Ti riaccompagno a casa!” le disse poi nel tentativo di scusarsi

“Non preoccuparti non abito molto lontano di qui! Spero di rivederti presto, ciao Seto” disse cominciando ad avviarsi ma il ragazzo la bloccò per un braccio e la tirò a sé.

Ora, non vi erano che loro, persi l’uno nell’altra. I loro visi che pericolosamente si avvicinavano, i battiti del cuore che cominciarono ad aumentare, le loro labbra che si unirono in un timido bacio. Seto s’allontanò immediatamente non capendo cosa gli stesse succedendo ma, non appena Sara si strinse a lui e lo baciò nuovamente, capì: forse, si era semplicemente innamorato!   

 

Fine cap.

Ciao a tutti! Dopo due settimane ecco il continuo! Per favore non ditemi che Seto era OOC io ce l’ho messa tutta per non cadere nell’errore ma poi pensando che comunque il Seto del passato ci teneva veramente tanto a Kisara ho pensato che Kaiba per l’occasione, si dovesse sciogliere un tantino, se no come facevo a sbloccare questa situazione?  A parte ciò ringrazio di cuore coloro che continuano a commentare

 

XMana=  Ehilà, davvero ti è piaciuto lo scorso cap? Grazie tante. Anche in me era nato un piccolo istinto omicida. Per il momento sembra che Seto la stia trattando bene Sara, tu che ne dici? In caso contrario lo ammazziamo insieme ok? Ciao alla prossima smack

 

XSeto Kaiba=  Hola! Sono felice che questa storia continui a piacerti grazie mille del commento. Davvero hai il suo stesso carattere? ^ç^  bello… sei fidanzato? >////< (Ma che ti importa?? Nd Tutti!!!) (^o^ niente! Nd me) ciao e spero che anche questo cap ti piaccia smack

 

XYami Bakura=  ciao e già… Seto è davvero un simpaticone, ma se non la smette gliela faccio abbassare io la cresta!!!! Meno male che alla fine ci ha ripensato… avevo già pronto il bazooka!!! Ciao a alla prox smack

 

XEvee=  Ciao!!!! Credo che adesso puoi anche ridarle quelle carte non credi? (Si per favore, così sbologno Sara una volta per tutte… nd Seto) (Anzi no, ti conviene tenertele fino alla fine della storia! Nd Me) (ç___ç ma che ho fatto di male??? Nd. Seto). Hai ragione, Mokie è davvero puccio, ma come diamine fa ad avere un fratello del genere? Mah misteri della vita… ciao e alla prox smack

 

 Xkagomechan87=  ciao bella piangevi perchè? Nel senso che ti è piaciuta la scena, o nel senso che il capitolo faceva ca _ _ re???? Ah credo la prima opzione ^____^ scusa ma che diamine di consigli gli dai a Setuccio? Oggi si è comportato come un mandrillone se legge un consiglio del genere nel prossimo capitolo la violenta!!!!! (>/////< che dici!!!! Nd Seto) (Ah sei arrossito booby booby ahahah – nd me) (>///////////< la vuoi smettere!!!! – nd Seto) (Naaaaaaaaaaaaaa booby booby nd me) ciao e alla prox smack tvtttttb

 

 XKelly=  Hola! Ah Kelly, non sforzarti nel voler cercare di capire la mente di Seto, è troppo stupido. Ma se vuoi sapere perché prima la caccia dall’ufficio e poi l’invita all’inaugurazione, ci sono due cose da fare: la prima è resuscitare Freud (impossibile!) e la seconda farlo ricoverare al C.I.M. (Centro Igiene Mentale) (scelta più appropriata!), perciò a te la scelta, fammelo sapere alla prox recensione, che sono curiosa! (almeno che tu abbia un’idea migliore, ovviamente!) ciao e alla prox smack

 

XAlisea=  ciao bhe non ce di che. Sono contenta che il cap ti sia piaciuto… per sapere perché tocca sempre a Mokuba fare da “Cupido” basta sapere tre piccole cose: 1 = Seto è troppo scemo per chiedere un appuntamento a qualcuno (>//////< ma che vuoi tu, ma fatti i fatti tuoi! Nd Seto) (e infatti me li sto facendo!!! Nd me), 2= perché Mokuba è puccio! (^////^ grazie nd Mokuba) 3= Io personalmente l’ho pagato a Mokuba, sai com’è… (Traditore! Nd Seto) (ç_ç - Mokie) (Bastardo l’hai fatto piangere, ma questa me la paghi. Nel prossimo capitolo ti farò fare una di quelle figuracce di m%$&a che nessuno potrà mai dimenticare!!!! – nd me) (ç_ç ma non ti basta che mi hai fatto fidanzare con quella scocchiante di Sara! – nd Seto) >.< è irrecuperabile, ciao e alla prox smack

 

XMarikan=  Ehi ciao. Che bello hai commentato anche questo chappy grazie. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, mi sento soddisfatta! Grazie per il complimento ma forse hai esagerato non è che sia tanto brava a scrivere, ci sono molte persone più brave di me!! ^___^! Spero che anche questo cap ti sia piaciuto ciao a presto smack

 

XSasha=  Hola! Eh già grazie all’aiuto di Mokuba quel testone ha invitato Sara ad uscire era ora!!!! Ho aggiornato appena ho potuto, ultimamente ho sempre tantissime cose da fare ^____^! Ciao e alla prossima smack

 

EHI NON DIMENTICATE DI LASCIARE UN PICCOLO COMMENTO GRAZIE MILLE CIAO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

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