Just you wait

di _Eileen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perché? perchè? ***
Capitolo 2: *** Sports mania ***
Capitolo 3: *** If you just listened to me... ***
Capitolo 4: *** I can't stand you ***
Capitolo 5: *** When the weather is against you ***
Capitolo 6: *** Why wherever I go, I find you? ***
Capitolo 7: *** Hey, Dude! Good luck ***
Capitolo 8: *** This is NOT a date, idiot! -Part 1 ***
Capitolo 9: *** This is NOT a date, idiot- Part 2 ***
Capitolo 10: *** I'm not a loser! ***
Capitolo 11: *** I'd prefer a party without milk ***
Capitolo 12: *** A new girl means new drama ***
Capitolo 13: *** Teased and hated ***



Capitolo 1
*** Perché? perchè? ***


JUST YOU WAIT


 

Courtney POV
Perchè? Perchè? Perchè mi ero fatta convincere? Non potevo semplicemente starmene a casa a dormire? No, dovevo andare con la mia migliore amica ad una stramaledettissima festa, vero?

 

Bridgette POV
Ti prego, ti prego, ti preeeeeego” saltellavo in modo frenetico, col tono della voce sempre più alto, guardando la mia migliore amica seduta sul mio letto.
Non se ne parla nemmeno. Non mi convincerai mai” annunciò quella incrociando braccia e gambe contemporaneamente e guardandomi con aria di sfida.
Va bene d'accordo, non venire, non mi importa” dissi con un tono d'indifferenza spudoratamente falso mentre mi avvicinavo all'armadio. “Però mi dovrai aiutare a scegliere un mio vestito, in modo che io possa andare” mi voltai verso di lei, rivolgendole un sorriso a trentadue denti.
Lei sospirò mentre alzava gli occhi al cielo.
Chiudi la finestra, svergognata” mi disse con un sorriso, dopo che mi ero levata la maglietta.
Uffa, quante storie, tanto non passa mai nessuno per questa via”
Lei, in tutta risposta, sbuffò, chiuse le tende della finestra e mi raggiunse accanto all'armadio.
Sei ingrassata” annunciò, guardandomi.
Cosa??!” mi specchiai di profilo, tastandomi la pancia.
Ahahah, sei stupenda! Da quando è che ti preoccupi così tanto per l'aspetto?” rise.
Da quando Goeff mi ha trasmesso la mania per le feste” momento di silenzio “sono davvero grassa?” chiesi con voce particolarmente acuta
No, idiota, sei perfetta. Piuttosto, cosa avevi pensato di metterti?”
Non lo so” dissi, dando le spalle allo specchio “Te cosa proponi?”
Che cosa ne dici di questa?” chiese tirando fuori una maglietta bianca con l'elastico sotto il seno e con le spalline sottili che avevo comprato da un paio di giorni.
Non so.. però sai che? Quella starebbe benissimo col colore dei tuoi occhi e della tua pelle..”
Vaffanculo Bridg” disse rimettendo la gruccia a posto
Oh, oh, da quando questo linguaggio, Court?” dissi sorridendo.
Anche lei sorrise “da sempre. Grassa.”
Questo ti piace?” chiesi ignorando quello che aveva detto e tirando fuori un vestitino verde scuro con lo scollo a U
Emh, si carino”
Bene, allora provalo!” dissi lanciandole il vestito in testa
Cosa?!”
È il vestito che ti metterai tu” le sorrisi e presi la maglietta bianca che mi aveva proposto poco prima.
No, no, no, Bridg. Avevamo già deciso. I o   n o n   v e n g o”
E dai Courtney, per favoooooore. È il compleanno di Goeffie. Almeno oggi vieni. Solo oggi. Prometto che non ti stresserò più. No, okay lo farò ma vieni, dai dai dai!!!” le rivosi uno dei miei sorrisi dolci a faccina innocente e implorante ai quali era impossibile resistere.
Lei fece una smorfia, che però io interpretai come un sorriso.
Va bene” disse un trono greve.
Perfetto!” le rilanciai il vestito tra le braccia. Lei lo prese malamente e mentre si avviava verso il bagno biascicò qualcosa che assomigliava terribilmente a un 'vaffanculo'.

 

Courtney POV
Ero seduta in un angolo, a gambe incrociate, con in mano un bicchiere mezzo vuoto, ad aspettare che passasse il tempo.
Ti diverti Courtney?” Bridgette mi si avvicinò, urlando per sovrastare il rumore della musica a tutto volume della discoteca.
Un casino!” risposi sarcasticamente.
Ah, ah, okay, volevo solo presentarti Goeff” disse abbassando leggermente il volume della voce mentre si sedeva accanto a me. “..il mio fidanzato”
Strabuzzai gli occhi con finta sorpresa “Co..cosa? Goeff è il tuo ragazzo? Cavolo Bridg, me lo dovevi dire!”
Guardai la mia amica con un gran sorriso e mi accorsi che era leggermente arrossita. Mi parlava in continuazione di Goeff, ogni santissimo giorno, a tutte le ore. Una volta mi aveva chiamato alle quattro del mattino e si era beccata dei begli urli e alla fine non mi aveva detto il problema, comunque, non avevo mai visto questo Geoff di persona.
Il ragazzo in questione era alto, aveva corti capelli corti biondi e spettinati e indossava una camicia rosa chiaro. Rimasi piuttosto accigliata: non mi sembrava il tipo con cui sarebbe uscita Bridgette.
Ciao, te sei Courtney, vero? Io sono Goeff, il ragazzo di Bridgette. Molto piacere”
Sapeva terribilmente di discorso imparato a memoria, ma non ero dell'umore giusto per discutere, perciò annuii stringendo la mano callosa del ragazzo e facendogli gli auguri.
Argh, devo andare in bagno” disse Bridgette con un mugolio mentre si allontanava, lasciando me e Goeff in un silenzio imbarazzato.
Emh, e te da quanto conosci Bridgette?” chiese quello dopo un minuto di silenzio.
Oh, cosa, io? Da sempre” risposi pensando a cosa potevo dire per allungare la conversazione.
Goeff!” esclamò ad un certo punto una voce indistinta dalla folla.
Goeff si guardò intorno stupito, cercando di capire da dove venisse la voce finchè un ragazzo piuttosto strano si avvicinò a noi due.
Strano era dir poco: il ragazzo aveva una cresta verde fosforescente e parecchi piercing sul viso; salutò Goeff con la mano e si sedette tra me e lui. D'istinto mi spostai appena, giusto qualche millimetro, per non essere appiccata al nuovo arrivato. Ma lui parve notare lo spostamento e guardò Goeff con un gran sorriso
Di già una nuova ragazza, Goeffie? E quella biondona con cui ballavi prima?”
Realizzai solo dopo pochi secondi cosa stava dicendo e balbettai un confuso:
Oh, no, no, no, no. Io e Goeff ci siamo appena conosciuti e..”
Ma quello mi tappò la bocca con la mano e disse all'amico con un tono di voce particolarmente alto:
Appena conosciuti, eh? Se vuoi puoi andare a casa mia, Goeffie, questa qui mi sembra..”
Goeff rideva, evidentemente abituato all'atteggiamento dell'amico, ma io non potevo sopportare che si parlasse di me in quel modo
Scusa” dissi stizzita, spostando la sua mano “Il signorino, qui, è il ragazzo della mia migliore amica, la biondona, come la chiami tu, stavamo solo aspettando che tornasse, non stiamo affatto insieme!”
È vero fratello, io e Courtney siamo solo amici” disse Goeff passandosi per almeno la tredicesima volta la mano nei capelli per scompigliarli ancora di più.
Amici? Amici? Ma nemmeno quello! C'eravamo conosciuti da appena cinque minuti!
Il ragazzo si voltò verso di me, e solo in quel momento mi accorsi di quanto era vicino.
Quindi, Courtney” mi sussurrò “tu sei sul libero mercato?”
Mi alzai indignata fulminandolo con lo sguardo e mettendo le mani sui fianchi con fare minaccioso
Come scusa? SUL LIBERO MERCATO?”
Ehi, ehi, calmati” mi disse mentre mi prendeva per un braccio e mi avvicinava a sé. Ora era maledettamente vicino e sentii le guance scaldarsi appena. Con un sorriso imbarazzato cercai di levare la mano dalla sua presa, ma lui non mi lasciò andare.
Dove vai, principessa?”
Feci una smorfia, cercando di non pensare all'appellativo col quale mi aveva appena rivolto la parola.
Dove cazzo sei Bridgette?” dissi più a me stessa che all'amica assente
Dai, Duncan, lasciala” disse Goeff ridacchiando “o questa qui sclera e non voglio passare la serata in ospedale ad assistere uno di voi due”
Non sei d'aiuto, Goeff” dissi tra i denti mentre con un ultimo strattone mi liberavo dalla morsa del suddetto Duncan.
Mi allontanai dal festeggiato e dal suo amico pervertito massaggiandomi il polso quando andai a sbattere in pieno contro Bridgette.
Bridg, eccoti qui finalmente! Io vado a casa!” urlai alla mia amica per sovrastare la musica improvvisamente più forte.
Cosa? Vuoi venire a ballare?”
Perfetto. Amica cretina e sorda.
No, no, Bri, assolutamente no. IO VADO A CASA!” dissi ormai sbraitando
Cosa? E perché? Goeff...?”
No, no, figurati, lui non c'entra niente” dissi, cercando di non farmi coinvolgere nel suo balletto sculettante che teneva sul posto
..e allora perché..”
Non importa, Bridgette, ci vediamo!” mi allontanai urlandole queste parole, forse un po' più sgarbatamente di quanto avessi voluto.


Duncan POV
Dio, come sono suscettibili le ragazze.
Questo pensiero mi attraversò più volte la mente mentre mi buttavo a faccia in giù sul letto, sfinito, dopo che la festa di Goeff era finita. Ero ubriaco fradicio, cazzo, perchè il mio amico riusciva sempre a procurarsi una quantità spropositata di alcolici? Già mi ricordavo appena della festa di poche ore prima. Tranne che per una cosa...una ragazza particolarmente adirata che mi urlava contro. Se solo fosse stata meno incazzata e un po' più disponibile.. si, ubriaco, decisamente.
Affondai ancora di più la faccia nel cuscino. Perchè? Perchè pensavo proprio quella ragazza? Non la conoscevo nemmeno, sapevo solo che era un'amica della fidanzata del mio migliore amico. E sapevo anche come si chiamava, già sapevo anche quello: Courtney..Courtney..Courtney..

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Capitolo 2
*** Sports mania ***


Ecco il secondo capitolo!! non mi convince particolarmente ma pace. È molto corto, me ne sono resa conto solo ora, ma mi devo spremere ben bene il cervello per tirare fuori qualcos'altro. Enjoy :D

 

Courtney POV
L'acqua fredda mi scorreva forte sul viso. Con un sospiro mi resi conto che quella doccia era durata ormai troppo, così chiusi il rubinetto, presi il mio accappatoio e andai dall'altra parte dello spogliatoio femminile per cambiarmi.
Dopo dieci minuti ero vestita come al solito: jeans chiari, camicetta bianca, e ormai anche i miei capelli erano quasi asciutti.
Uscii dallo spogliatoio con la borsa sulla spalla quando mi resi conto di aver dimenticato la racchetta sul campo. Idiota. Tornai indietro, percorrendo per lungo quattro o cinque campi finché non arrivai a quello dove mi ero allenata fino a poco prima.
Ed eccola lì, di un magnifico blu elettrico. Mi piaceva molto la mia racchetta: me l'aveva regalata Bridgette l'anno prima quando aveva finalmente capito che giocavo a tennis e non a pallavolo. Era difficile spiegare le cose a Bridgette. O meglio, era difficile che lei capisse quello che le stavi dicendo.
Misi la racchetta nella custodia e salii senza fatica la collinetta che portava al parcheggio, quando sentii tre lunghi fischi provenire dalla mia destra. Mi girai incuriosita e vidi una ventina di bambini sui dieci anni in un campo da calcio. Non ero una grande appassionata di quello sport, ma andare a vedere giocare i pischelli mi ispirava, perciò mi avvicinai e mi appoggiai alla rete.
C..Courtney?”
Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo più o meno della mia età vestito di nero e con un fischietto al collo. O Dio no, ti prego.
Che cazzo ci fai qui?” chiesi nel modo più sgarbato possibile.
Quello mi sorrise, si passò una mano nella cresta verde fosforescente e mi raggiunse dall'altra parte della rete.
Faccio l'arbitro per questa partita”
Bene, allora vai!”
Cerca di capire questo, Principessa. Quando un arbitro fa tre fischi vuol dire che la partita è finita. Io ho fischiato tre volte e perciò la partita è finita.”
Lo guardai a braccia incrociate e con un sopracciglio alzato. Perché mi parlava come se si rivolgesse a un'emerita idiota? Ma soprattutto perché mi chiamava * bleah* Principessa? No, Court, non pensarci, ascolta passivamente quello che ti dice questo stupido idiota.
E te invece che cosa ci fai qui?” mi chiese avvicinandosi
Nuoto” dissi mostrando la racchetta da tennis
Posso?” chiese lui indicando la mia spalla
Alzando gli occhi al cielo e sbuffando, tolsi la racchetta dalla custodia e gliela porsi.
Lui la prese per il manico e mi tirò a sé.
Che ragazzo assillante, antipatico, pesante, insopportabile, pervertito, maniaco, idiota e..incredibilmente palloso
A che pensi?” mi chiese con una faccia per metà divertita per metà stupita.
Agli aggettivi più adatti con i quali ti si può descrivere” dissi con una smorfia, cercando di riprendermi la racchetta tirandola per le corde.
E che aggettivi erano? Stupendo? Simpatico, divertente, sexy, incredibile?”
Smisi per un attimo di tirare la racchetta e lo guardai con un sorriso, non tanto per quello che aveva detto, figuriamoci, ma per come: con un tono di superficialità e leggerezza, come se dicesse la cosa più ovvia del mondo.
Ah ah, ho fatto centro?” mi chiese con un sussurro e un sorriso.
No idiota, ma c'era un incredibilmente palloso, se ti va bene lo stesso.
Certo che mi va bene, stavi comunque pensando a me, giusto?”
Basta, non lo potevo più sopportare. L'avrei ucciso da un momento all'altro. Però non volevo passare il resto ella vita in carcere, perciò mi limitai a tirare un ultimo strattone alla racchetta.
Pessima decisione. Inciampai nei miei stessi piedi, persi l'equilibrio e mi ritrovai tra le braccia di Duncan che mi teneva a sé reggendomi la schiena con le corde della racchetta.
Dio, quanto odiavo quel ragazzo.
Ah, ah, guarda l'arbitro. S'è portato la fidanzata dietro. Chissà se adesso andranno in qualche angolino a sbaciucchiarsi.”
Mi pietrificai. La mia bocca si aprì una una 'o' perfetta e con una lentezza incredibile mi voltai verso il gruppo di piccoli calciatori che era uscito dallo spogliatoio e ci guardava da lontano ridacchiando sotto i baffi.
Emerita figura di merda. Tutta per colpa di quel argh avevo finito le offese disponibili.Tirai un calcio negli stichi a Duncan mandandolo a quel paese e esprimendogli per l'ennesima volta tutto il mio odio e, presa la borsa, mi avviai verso il parcheggio.
Ero rossa come un peperone, fumante di rabbia, e mi tremavano le mani mentre cercavo di mettermi il casco.
Perchè esisteva certa gente al mondo?
Courtney, aspetta!” mi urlò cercando di raggiungermi.
Certo, certo, ovvio che ti aspetto. Non me ne sto andando via incazzata per allontanarmi da te, figurati.
Ci vedremo presto, allora!” mi disse ridacchiando mentre salivo sul motorino.
Ah, spero vivamente di no.
Misi in moto e dopo pochi minuti ero a casa. Entrai che ancora la rabbia non era sbollita e lanciai malamente per terra la borsa che avevo sulla spalla e... merda, no.
La racchetta. L'avevo dimenticata laggiù.

 

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Capitolo 3
*** If you just listened to me... ***


Il mio ritardo non è assolutamente giustificabile.. tranne forse per una settimana di studio intenso. Ma perchè i prof non fanno una mazzuola fino a marzo e poi escono con frasi del tipo 'oh, devo interrogare tutti,, ma guarda un po'.. è l'ultima cosa che mi sarei aspettata..' Comunque dopo questa parentesi pallosa, futile che ti ricorda che devi fare storia dell'arte invece di stare a leggere fanfiction.. ecco il terzo capitolo!^^

 

Goeff POV

Sfogliavo svogliatamente le pagine del diario sbuffando, sospirando e senza nemmeno sapere la parola che dovevo cercare.
Praevertor”
Aspetta.. la 'p' veniva prima o dopo la 's'? Ripassai velocemente a memoria l'alfabeto a mente, contando sulle dita, come un bambino delle elementari che deve fare due più quattro, e girai un pacco di pagine per ritrovarmi alla 'm'. A questo punto...
A questo punto guardai l'orologio a forma di hot-dog sulla mia scrivania che segnava le 17.30.
Feci un gemito e mi cascarono le braccia. Basta, mi stava esplodendo il cervello. Se non sapevo l'alfabeto era inutile provare a fare una versione di latino.
Appallottolai il foglio pieno di scarabocchi -e nessuna frase sensata- e, dopo averlo buttato nel cestino, lanciai con un tonfo sordo il vocabolario sul letto.
Mi sedetti di nuovo, mi scrocchiai le vertebre sullo schienale di legno allungando il più possibile le braccia sopra la testa e guardai con avidità il cellulare sulla scrivania.
Lo presi velocemente e tentai di comporre quel numero che sapevo a memoria, ma sullo schermo bianco apparvero le parole 'Madre! Chiamata..'
Maledetto touch screen. Riattaccai proprio mentre la voce femminile fin troppo conosciuta diceva 'pronto' e composi con una lentezza incredibile il numero di Bridgette pensando alle cose sdolcinate che avrei potuto dirle. Aspettai che partisse la chiamata, ma rimasi subito deluso: possibile che la mia ragazza fosse costantemente al telefono con qualcuno?!
Sospirai, pigiai il tasto rosso del cellulare e guardai con sguardo vacuo lo schermo che raffigurava un me in miniatura tuffarsi da una scogliera particolarmente alta.
Ad ogni modo, mi avrebbe ammazzato se l'avessi chiamato. Tanto meglio: avremmo passato la serata in qualche modo.
Feci una smorfia, mentre mi accingevo a comporre con la stessa lentezza indescrivibile di poco prima il numero di Duncan e, finalmente, dopo parecchi tu-tu-tu- e sbuffi da parte del sottoscritto, una voce annoiata mi rispose con un altrettanto annoiato 'pronto?'
Ehi, Dunk, amico” gli risposi col mio solito tono di voce acceso e squillante che si opponeva al suo svogliato.
Come va fratello? Senti, dato che non ho niente da fare...” okay, quasi niente “...che ne dici di fare un salto da me?” continuai
Non lo so Goeff.. sono stanco e..”
Perfetto, non c'è problema. Ciao, ciao”
Riattaccai in fretta lasciando Duncan a metà discorso e cercai le scarpe nella confusione assurda di camera mia. Quando le ebbi trovate, le alzai in aria in segno di vittoria, me le infilai velocemente nascondendo i lacci bianchi spropositatamente lunghi di lato.
Mi rizzai in piedi con un salto, presi il portafoglio e scribacchiai due righe a chiunque l'avrebbe letto, dicendo che uscivo, in una calligrafia che anche io faticavo a leggere.
Mentre camminavo per la strada, percorrendo i cinque isolati che mi distanziavano dalla casa del mio amico rimuginai come mai non potevo fare un viaggio anche io in Norvegia come mio fratello Noah. Forse non proprio in Norvegia. In un posto lontano. E caldo. Okay, la Norvegia era da escludere.
Ma 'no' era stata la risposta dei miei genitori.. 'Noah è più grande, te devi studiare..', e bla bla bla da lì avevo smesso di ascoltarli.
Svoltai a sinistra in una strada piccola e squallida e mi fermai davanti ad un portone sgangherato e malandato e bussai più volte con il pugno.
Da dentro sentii il rumore di sedie che venivano spostate e dopo pochi secondi Duncan mi aprì la porta con una smorfia sul volto
Ti odio quando fai così, sai?” disse facendomi entrare.
Cioè sempre?!” replicai buttandomi a peso morto su una poltrona
Esatto” rispose lui chiudendo la porta e sedendosi sul bracciolo del divano “se ti dico che sono stanco e non voglio venire da te, non vuol dire sei tu che devi venire da me”
Oh” il mio sorriso di spense appena, ma si riaccese subito dopo “accendi la Play! Accendi la Play!”
Mi sembrò di vedere alzare gli occhi al cielo, mentre si avvicinava al televisore, ma probabilmente fu solo una mia impressione.
Dopo pochi minuti, mentre aspettavo che la partita Manchester City vs Chelsea si caricasse, Duncan mi tirò tra le braccia un pacchetto di patatine, mormorando 'la cena'.
Oh grazie, amico!” dissi, continuando a guardare fisso lo schermo e appoggiando per terra il pacchetto di patatine.
Vai! Vai! È cominciata! Dzeko, passa a Tevez, no! Il Chelsea di merda mi ha rubato la palla, e..”
Ma è possibile che tu abbia per la testa solo il calcio?” Duncan interruppe la mia telecronaca a voce alta un po' stizzito.
Che c'è?” dissi continuando a giocare con una mano sola e mettendomi in bocca una manciata di patatine “Mhi difhertpe ilf cfhalcio”
Certo, certo” disse lui. Lo vidi gesticolare con qualcosa con la coda dell'occhio, ma al momento non mi interessava più di tanto. Deglutii e ripresi la telecronaca particolarmente eccitato.
Posseso palla, posseso palla! Minler, passa a Tevez, Johnson, di nuovo Minler, Dzeko tira e GOOOOOOOOL!” sbraitai alzando le braccia in segno di vittoria
Goal! Eh, hai visto, Duncan, eh, hai visto, hai visto?” mi girai verso il mio amico e stupii dal fatto che non stava affatto seguendo la partita del secolo, ma stava giocherellando con...una racchetta da tennis.
Pigiai il tasto di pausa sul joystick e mi sedetti accanto a lui sul divano.
Che figo, giochi a tennis? Da quanto?” strano, credevo che l'ultima cosa che facesse Duncan che si avvicinasse ad uno sport fosse l'arbitro.
Lui, in tutta risposta, alzò lo sguardo dalla racchetta e mi guardò con un sorriso
Oh, si, da due anni, venti giorni, quattro ore e...nove secondi!”
Che figo! Hai contato pure i secondi!”
A questo punto Duncan si tirò una manata sulla fronte, scuotendo la testa e invitandomi con un gesto della mano a tornare a giocare a FIFA.
Che c'è? Trovavo assolutamente figo il fatto che una persona contasse i secondi di quanto tempo giocava a tennis.
Dio Goeff, idiota okay, ma non fino a questo punto!”
Okay, forse non aveva contato i secondi, e mi aveva preso un po' per il culo.
Bhè e allora che cosa te ne fai di una racchetta?” cercai di ritirare un po' su la mia stima nei suoi confronti, ma credo che sia ormai una causa persa.
A dir la verità non è mia.. diciamo che l'ho sgraffignata” disse lui con un gigno
Davvero? Forte! E..”
A chi? Hai presente Courtney? L'amica della tua ragazza, quella che c'era alla tua festa”
“Sai, c'erano tante ragazze alla mia festa” risposi con sguardo vacuo.
Si, Goeffie, lo so, ma questa ragazza..oh, lasciamo perdere! A che parlo a fare? Tanto non mi ascolti!”
Vai! Vai, ecco che riprende il gioco! Non ha scampo, schifoso Chelsea...”

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Courtney POV 19:20 circa

Secinda doccia nel giro di.. due ore?
Cavolo, sembravo una fissata. Ma dopotutto l'acqua bollente che mi scorreva sul viso, mi rilassava i nervi, no?
Bè, a quanto pare non era un metodo infallibile.
Mi muovevo a scatti, camminando in su e giù per camera mia, con i capelli semiumidi, ripetendomi più volte 'Ma no, Court, dai, che t'importa? È solo la tua meravigliosa racchetta nelle mani di un mezzo sconosciuto, maniaco e pervertito!' Ecco.
Quando mi ero resa conto da essere stata così deficiente di non aver preso la racchetta e di averla lasciata sul 'campo' ero subito tornata indietro ma quel..coso se n'era andato e della racchetta nessuna traccia. Certo, forse non l'aveva per forza presa lui, ma al momento il mio odio per quel ragazzo era così elevato che l'avevo considerata come unica possibilità. Dove trovavo quel tizio, poi? Sapevo che si chiamava Duncan... Duncan poi, che razza di nome! Chi è che chiamerebbe il figlio un figlio Duncan?! Suona così male! Comunque, Duncan, dove cazzo ti trovo? Sei l'amico pervertito.... del ragazzo di Bridgette. Quel giorno superavo le vette più alte dell'idiozia.
Mi catapultai in salotto, presi al volo il telefono e feci in fretta e furia il numero di cellulare di Bridgette tornando di corsa in camera.
Bri, aiutami! Devo trovare Duncan!”
Court, ehi, Du..chi?”
Duncan! Duncan! Duncan!” urlai nella cornetta gesticolando con la mano libera e ricominciando a camminare in su e in giù.
L'amico di Goeff. Duncan. Quello antipatico. Quello brutto. Quello pervertito.”
Non è che sia molto chiaro, Court, per te sono tutti brutti e antipatici, e basta che uno ti tocchi una spalla per essere un pervertito!”
Senti, Bridgette, dimmi che hai capito” dissi respirando lentamente ignorando quello che aveva detto sul mio parere sui ragazzi. “dai Duncan! Quello con la cresta e i piercing!”
Oh...quel Duncan! Scherzi? Non è mica brutto! Certo, forse lui un po' idiota è, però non capisco una cosa, se non lo sopporti, perché lo vuoi vedere?”
Perchè mi ha fottuto la racchetta, ecco perchè!” mugolai come un bambino di cinque anni al quale hanno sottratto il giocattolo preferito.
Oh, intendi la racchetta da tennis?”
Certo” Idiota “E io dove lo trovo?”
So assai io. Ma che, dimmi, ti piace davvero?”
Certo che mi piace!”
D..davvero? Wow è magnifico, Courteny!”
Bella scoperta. Te l'ho detto mille volte che adoro la racchetta che mi hai regalato”
Ma io non intendevo la racchetta! Io parlavo di Duncan!”
Duncan? Duncan? Ma sei completamente rincoglionita?! Ti ho detto cinque minuti fa che non lo sopporto!”
Si, ma io credevo che tu scherzassi, in fondo è carino”
La mia pazienza era al limite e potevo benissimo immaginarmi col fumo che mi usciva dalla testa. Perchè avevo un'amica così idiota?
Okay, Bridgette, ascoltami attentamente e con calma: è una persona insopportabile, non si può...”
...sopportare, sì,sì l'hai già detto. Comunque, io non ne ho la più pallida idea di dove abiti, di come faccia di cognome e menate varie.. se vuoi posso sentire Goeffie..”
Così va bene, finalmente!”
...e potremmo organizzare un'uscita quattro”
BRIDGETTE!!!” sbraitai nel telefono, e lei cominciò a ridere.
Courtney, perchè urli tanto?” mi chiese una voce dal piano di sotto. Mia madre. Forse dovevo abbassare il volume della voce.
Allora, Bri” ripresi un po' più calma “..che ti rumini?” chiesi, sentendo che stava mangiando qualcosa.
Cioccolato” mi rispose sempre con un risolino
Come.. a quest'ora?”
Si, e allora? Comunque sappi che...” pausa “...ti ci vedo bene. Con Duncan”
Vaffanculo” fu questa la mia ultima parola prima di riattaccare, però potei udire bene che lui, ridendo, mi aveva risposto con un 'Si, anche io ti voglio bene.'

 

 

 

A/N

anche il terzo capitolo è finito! *fa finta di levarsi le gocce di sudore dalla fronte * Goeff è in completo idiota, lo so (forse un po' troppo), e lui e Duncan cenano maledettamente presto, 
Comunque, DEVO ringraziare Mati, alias Owen04, alias Macchiolina, alias.. okay mi fermo qui, sennò comincia anche lei..
Lasciatemi una recensione^^ :D

 

 

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Capitolo 4
*** I can't stand you ***


Buongiorno mostriciattoli! Ecco il quarto capitolo (nemmeno tanto tardi), ma come sono brava^^!

Bridgette POV la mattina dopo
Io non ci vengo da.. quell'essere!”
Cavolo, come era ripetitiva. Certo, era passata da “quel maniaco”, a “Duncan”, a di nuovo “quel maniaco”, e adesso a “quell'essere”, ma il concetto era sempre lo stesso.
Mi girai verso la mia amica, che continuavo a tirare per un braccio, e con un tono di esasperazione e superiorità che di solito apparteneva più a lei che a me, dissi:
Oh, si, te ci vieni eccome. È la tua racchetta, a me non interessa più di tanto, quindi non farne un dramma!”
Io..io..non puoi costringermi!” ululò, facendo pressione sui talloni, per non farsi trascinare più in là. Io le mollai il polso e lei cadde all'indietro a peso morto. Povera Court, era davvero messa male.
Senti, tra pochi metri arriveremo. Cerca di avere un aspetto dignitoso” dissi, mettendole un ciuffo bruno di capelli dietro l'orecchio, dopo che l'avevo aiutata a rialzarsi.
Lei si sistemò il colletto della camicia che portava sotto un maglione grigio e respirò a fondo.
Va bene, andiamo”
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Scherzavo, scherzavo, non voglio venire!!”
È impressionante la velocità con cui alcune persone cambiano idea. Nel caso di Courtney, quel giorno aveva superato tutti i suoi record personali.
Avevamo ormai raggiunto il portone malconcio, quindi mi voltai verso Court che con aria preoccupata disse
Ma sei sicura che questa sia la casa giusta? Non so, non credi che dovremmo dare un'occhiata in giro? E poi.. ma guarda! È quasi ora di pranzo.. non vorrai mica disturbare il principino, e...”
Guardai l'orologio. 10.35. Sì,l'avremmo disturbato, perchè forse dormiva ancora.. e aveva le sue ragioni, eravamo in vacanza!
Court, questa è la casa giusta..” tirai fuori il cellulare sventogliandolelo davanti agli occhi. “A meno che Geoff non abbia sbagliato a scrivere indirizzo perchè non sa usare il T9”
Il che è molto probabile”
La guardai storto e appoggiai il pugno sulla porta davanti alla quale stavamo chiacchierando da ormai dieci minuti.
Senti, o entri, o dopo vieni a fare shopping con me” buttai lì
Lei si congelò e balbettò qualcosa sul fatto che preferiva andare da Duncan piuttosto che venire a fare shopping con me. Brava Bridg, ricatta le persone.
Ormai aveva assunto un colorito verdognolo, che mi ricordava tanto Devon, un ragazzo in classe con me alle elementari, che per Halloween si era travestito tra zombie, e aveva spaventato tutti facendo... no, no, torniamo al presente.
Sorrisi, bussai ripetutamente sul portone e diedi un bacio sulla guancia a Courtney, dicendole che il peggio era ormai passato e che andavo un po' a giro con Geoff.
Lei si girò di scatto urlandomi dietro offese varie, sul perchè la lasciavo lì da sola e andavo bel bella per i fatti miei, mentre lei doveva stare con quel maniaco, antipatico eccetera, eccetera..
Arrivai all'angolo della strada dalla quale eravamo arrivate poco prima, mi girai e sorrisi a Court, mostrando i pollici in alto, ma questa si era già voltata e guardava terrorizzata il portone ancora chiuso davanti a lei.

Duncan POV
Odio i rompiscatole di prima mattina.
Stavo facendo colazione beato, cavolo, ci deve sempre essere qualcuno che scassa? Come minimo era il postino, che doveva consegnare un 'pacco di massima urgenza' a Joe, non si sarebbe fidato di darlo a me, e sarebbe dovuto tornare nel pomeriggio, a rompere i coglioni di nuovo. Oppure erano i testimoni di Geova.
Il qualcuno bussò di nuovo, con molta meno energia di prima, ma comunque in modo costante.
Okay, okay, arrivo, perchè Joe usciva sempre presto? Sia chiaro, in parte mi stava bene, non lo sopportavo: voleva che stessi con lui in casa per almeno altri due anni, e quando io gli rispondevo che non era mio padre, lui diceva che in quanto tutore decideva lui per me. Per fortuna non era quasi mai in casa, quindi vivevo comunque in modo solitario.
Lo sconosciuto bussò di nuovo, questa volta un po' più forte e allora mi alzai con una fatica immensa e andai ad aprire la porta.
Eccomi, eccomi! Sia chiaro però, che se volete vendermi uno di quegli stupidi aspirapolvere io non...”
Mi bloccai di colpo, rimanendo a bocca aperta, stranito, incapace di parlare, dall'arrivo di quella ragazza a casa mia.
Lei alzò un sopracciglio, col suo tono di superiorità e, senza proferire parole, appoggiò un gomito sullo stipite della porta, in attesa.
Chiusi di scatto la bocca, deglutii e ripresi il mio solito tono strafottente.
Ma che piacere averti qui, principessa, che cosa è che ti porta da queste parti? La voglia irrefrenabile di passare la nottat...”
Cazzo.
Che ragazza aggressiva.. Era solo la mia natura, una battuta, non un motivo sufficiente per tirarmi un calcio nei coglioni!
Non sono venuta qui, per quel lurido motivo -tralasciando il fatto che sono le dieci di mattina-, ma solo per riprendermi ciò che mi appartiene” disse precedendomi in casa
E...” mi fermai, tacendo sui doppi sensi che avrei potuto tirare fuori.
E.. cosa? Duncan, cosa? Rivoglio la mia fottutissima racchetta indietro!” mi urlò contro gesticolando con le braccia. Evidente segno di isterismo.
Racchetta, eh? Intendi per caso quella cosa blu.. con tanti bucherellini, con un manico così da sembrare una padella..? No, mai vista.”
Dio, perchè il mondo è così pieno di idioti?” mugolò tra sé e sé -anche se a voce particolarmente alta- sedendosi per terra, schiena al muro, con le ginocchia al petto e le mani nei capelli.
Sorrisi e mi sedetti accanto a lei. Stranamente da come mi sarei aspettato, non mi scacciò né si scostò ma mi disse con un tono freddo e distaccato :
Vattene”
Perchè scusa? È casa mia! Io faccio quello che mi pare e piace”
Vattene”
Non credo che lo farò”
Ah, sei veramente tremendo!” si alzò senza fatica, andò a sedersi su una delle sedie attorno al tavolo e, appoggiata la guancia sul gomito, mi guardò con aria di esasperazione “sto aspettando”
Io rimasi lì fermo, seduto per terra, e mi ritrovai a fissarla. Non mi ero accorto della spruzzatina di lentiggini che aveva sul naso, o delle sue labbra così carnose, di un colore che faceva contrasto con la sua pelle ambrata.
Ad un certo punto, forse sentendosi fissata, abbassò lo sguardo, puntando quei suoi enormi occhi marroni, così caldi, così pieni di vita, sulla fruttiera in mezzo al tavolo.
Mi puoi ripetere per quale motivo sei qui?” dissi con un sorriso mentre mi alzavo aiutandomi con le braccia.
Racchetta, sai, la 'padella'” disse senza spostare lo sguardo.
Ah...aaaaaah..” dissi lentamente, sedendomi sul tavolo “ma cosa ti dice che ce l'abbia io?”
Bridgette ha chiesto a Geoff, che le ha detto che ce l'avevi tu e ci giocavi l'altra sera” disse con tono svogliato.
Oh. Spiazzato. “Vuoi.. emh,, vuoi mangiare qualcosa?” dissi, tanto per trovare qualcosa da dirle.
Lei scosse la testa,in silenzio, continuando a guardare fisso. Dove era finita tutta la sua grinta?
Senti, se non vuoi compicciare niente, io..” dissi, senza uno scopo preciso.
Basta, Duncan, lasciami in pace! Sai che? Non me ne frega niente della racchetta!” si alzò di scatto, si allontanò e uscì di casa sbattendo la porta.
La seguii con lo sguardo, dalla finestra, mentre si allontanava sempre di più e parlottava fra sé e sé istericamente.
Ecco dove era finita.

 

 

 

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Capitolo 5
*** When the weather is against you ***


Courtney POV
Camminavo a passo svelto, ancora incazzata, allontanandomi da quella casa, scaricando tutta la mia rabbia sui sassi che trovavo per la strada.
Il sole delle undici splendeva alto sopra di me, esprimendo in tutta gioia l'inizio della primavera. Perché, cavolo? Io ero arrabbiata, volevo un tempo che rispecchiasse il mio stato d'animo.. che so io.. pioggia, grandine, una caduta di meteoriti...
Svoltai a sinistra e mi ritrovai in una piazza piena di gente, dai bambini, alle vecchiette di cent'anni, tutti intenti a godersi il primo sole di martedì mattina.
Diedi un'occhiata in giro, in cerca di Bridgette, ben sapendo che sarebbe stato impossibile trovarla proprio lì in quel momento.
Che poi, pensandoci bene, forse non era nemmeno a fare shopping, essendo con Geoff. Certo, sarebbe stato un po' strano per lei non andare a giro per negozi, in particolar modo durante le vacanze, di Pasqua o quel che erano.
Doveva essere a casa a studiare ecco, non doveva partecipare a feste scatenate o andare gironzolare. Se sperava che il giorno dopo, riniziata la scuola,le avrei fatto copiare tutto.. si sbagliava di grosso!
IO, invece, che avevo finito i compiti i primi due giorni, potevo benissimo permettermi di andare a.. no, no, no, che cazzo stavo dicendo?! Non dovevo assolutamente partecipare a strane feste, né tanto meno andare a casa di sconosciuti, non..non era da me, ecco tutto.
Mi abbandonai su una panchina al centro della piazza cercando di individuare una fermata dell'autobus per tornare a casa.
Già, l'autobus! Perché, benché avessi un motorino, Bridgette, che aveva voluto accompagnarmi a tutti i costi, era troppo babbiona per avere un mezzo proprio, perciò l'unica soluzione era stata quella di prendere l'autobus.
Certo che Bridgette era proprio stressante a volte.. prendendo a esempio quel giorno, insomma, potevo benissimo andare a casa di Duncan anche per conto mio, non avevo nessun bisogno che mi tenesse alto il morale, non mi faccio mica intimidire da un punk qualsiasi, io.
A risvegliarmi da quei pensieri fu il cellulare, che segnò l'arrivo di un messaggio, vibrando piano. Lo presi, e lessi svogliatamente il mittente: Bridgette.
Per l'appunto. Con un sospiro, e un mezzo sorriso per la concatenazione degli eventi, aprii il messaggio appena ricevuto:
Ciao Court, scs se interrompo la tua amichevole 'chiacchierata' con Dunky, ma ti devo parlare.. Non è ke per caso Geoffie è lì?, certo starebbe un po' nel mezzo,però il ftt è ke non è venuto e io sn un po' preocc. Quando hai fatto va bn se ci vediamo?”
Il mio sorriso si allargò. Tipico messaggio di Bridgette. Chilometrico, senza dire poi niente di ché. E con la punteggiatura poco azzeccata. Insomma, conoscendomi, sarebbe stato più intelligente mettere le virgolette ad 'amichevole' piuttosto che a 'chiacchierata', comunque, preferivo parlare di Geoff per ore, piuttosto che stare da sola in casa, perciò risposi al messaggio in modo affermativo, chiedendole dove ci dovevamo vedere e dicendole che la missione 'Dunky' era miseramente fallita.
Mentre aspettavo la risposta, mi ritrovai a guardare un gruppo di ragazzine intorno a una vetrina che parlottavano con voce terribilmente stridula.
Oh, e insomma, alla fine lui mi ha detto, che Miranda gli ha detto, che... insomma che io piaccio a John!”disse una, dai capelli biondi legati in una crocchia e un vestito decisamente troppo scollato.
Oh, capperetti, che culona, lui sì che uno strafigo assurdo!” disse una seconda, dai capelli ricci.
Secondo me non è poi tanto carino, insomma voglio dire..ha i capelli troppo lunghi! Gli coprono tutta la fronte.. non si può vedere!” intervenne una terza.
Ma dai, come no! Ma l'hai visto.. oh capperetti, guarda quelle scarpe...”
Sbuffai, peggio che andare a fare shopping con Bri. E ho detto tutto.
Per fortuna la sua risposta mi arrivò presto e mi impedì di sentire il parere delle altre due riguardo le scarpe.
Cosa?? e perchè te ne sei andata?? Vieni subito da me e raccontami tutto,tuttissimo!! ti aspetto!^^”
Feci una smorfia, mentre mi avviavo alla fermata dell'autobus che avevo individuato prima. Scusa, l'argomento della conversazione non era il fidanzato “scomparso”? Perchè dovevamo parlare di me?

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Duncan POV
Scaraventai distrattamente gli avanzi della colazione dell'acquaio, unendo l'acqua al rimasuglio di caffè, finchè la tazza non fu piena di un liquido marrognolo poco invitante.

Mi passai le mani bagnate nei capelli, dividendo la cresta con le dita e, tornato in salotto, mi strusciai i palmi sulle gote per accorgermi che erano roventi. No, erano le mie mani che erano fredde.
MI sedetti su una sedia, rimuginando su come avrei potuto passare l'ultimo pomeriggio di vacanza -naturalmente senza studiare-, ma l'unico pensiero che mi attraverso la mente in quel momento fu:
'Lei circa dieci minuti fa era seduta su questa sedia'... Argh, no, no, no, stupido cervello, non è a questo che puntavo! Insomma, lei era una ragazza precisa, determinata, irascibile,.. in effetti non sapevo molto di più a riguardo, ma sapevo per certo che non era affatto il mio tipo, non che mi piacesse è ovvio..okay forse solo un pochino.. mentre io, io ero il punk che può vivere per mesi nella propria sporcizia, senza speranze di essere notato da lei.. se non per essere mandato a fanculo. Che palle però.. cioè, no, no in verità non me ne importava un fico secco.
Scossi la testa, come per rimarcare quello a cui stavo pensando, e mi alzai di scatto dalla sedia, con l'intenzione di distrarmi, anche se non sapevo ancora come. Forse potevo prendere una boccata d'aria e.. no, bocciato: fuori c'era il sole, e mi scocciava il fatto che il mondo fosse così di buon umore mentre io ero.. così giù di morale -non ero giù di morale, ero semplicemente stanco-.
Mi buttai a peso morto sul divano, mugolando mentre prendevo le mie grandi cuffie e mi mettevo ad ascoltare un po' si sano punk-rock.. Ah! La musica, finalmente tranquillità, relax e.. qualcuno che bussa alla porta.
Scattai in piedi piuttosto eccitato, scaraventai le cuffie chissà dove e mi avvicinai di corsa all'uscio.
Allora, sei venuta a riprenderti la tua padella, bellezza?” dissi con voce suadente mentre aprivo.
Veramente, no, bellezza, sono solo in astinenza da playstation” disse una voce squillante e familiare, che però non era quella che mi aspettavo.
Che cos..che cazzo ci fai qui?” chiesi a Geoff, che era già entrato.
Te l'ho detto. Mi sono svegliato ora, e ho sentito il bisogno di giocare a GTA.. perciò ho pensato.. ma che? Disturbo?
No, no” dissi, nascondendo la delusione e accennando con la testa al televisore.
Perfetto”
Devo ammettere che dopo mezz'ora mi ero già annoiato di vedere Geoff giocare -per di più era completamente incapace!- e cercai di ravvivare un po' la conversazione..
Geoff?”
Mh? -muori, muori, dammi tutti i tuoi soldi, oh che palle, la polizia, già due stelle?-”
Geoff!?” ripetei, sempre più spazientito.
Che vuoi, D?
Oh, emh,.. ma che cosa era che mi avevi detto ieri sera..tipo.. oggi non dovevi essere fuori con Bridgette o che?” buttai lì, grato di aver trovato qualcosa da dire.
Lui si bloccò di colpo, sgranò gli occhi e si voltò lentamente verso mi me, lasciando cadere a terra il joystick
Ommerda”
Sullo piccolo schermo della tv lampeggiava la parola 'beccato'.

 

A/N
Eccomi col capitolo 5.. rileggendolo mi sono accorta che non accade niente di particolarmente significativo,, diciamo che è solo un passaggio per il 6 (che NON arriverà a breve nelle sale), xD
Geoff è sempre più drogato per la play, oddio forse un po' troppo, ma ormai è fatta..:D

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Capitolo 6
*** Why wherever I go, I find you? ***


Mi stupisco della mia incoerenza. E della mia velocità. E di quanto possano essere pallose le ore dei Promessi Sposi D: comunque.. frutto delle ore noiosissime di Italiano, ecco sfornato, pronto, e dorato.. uno dei pani che Renzo raccoglie a Mila... no, che cazzo sto dicendo, la possiamo rifare per favore? * parte la sigla*

 

 

Why wherever I go, I find you?

 

Bridgette POV
Seriamente, dove è il mio Geoff” dissi, soffiando le parole di lato, orientandole verso Court.
Me l'hai già chiesto, genio. Almeno cinquanta volte” sbuffò lei, ora seriamente spazientita. Cercava invano di prendere appunti negli ultimi due minuti prima che suonasse la campanella della ricreazione, mentre tutti gli altri guardavano esitanti l'orologio.
Comunque, va bene per quella cosa che ti ho detto prima?” ripresi, sempre parlando a bassa voce
Non ci penso nemmeno. E se ci beccano? Se proprio vuoi, vai te, io non ti seguo” disse chiudendo di scatto il libro mentre la campanella segnava la fine dell'ora.
Ti prego Court!” le saltellai attorno, con le mani unite in una preghiera e gli occhi lucidi.
Però, dai, anche lei la faceva troppo lunga. Dopotutto dovevamo solo scavalcare una rete per andare dal cortile del linguistico a quello del.. bé non sapevo di preciso cosa facesse Geoff, però sapevo che i cortili delle nostre scuole erano divise da una piccola rete. Bisognava solo scavalcarla. Senza farci beccare.
Senti” sibilò lei, girandosi di scatto “vengo, purché la smetta di saltellarmi intorno in questo modo. Mi da sui nervi”
Il mio viso s'illuminò. Aveva capito quanto fosse importante per me, allora? Dopotutto ero molto preoccupata per Goeff: il giorno prima non ero riuscita a contattarlo e a casa mi avevano detto che era 'impossibilitato a rispondere'. Cosa mai poteva essere successo? Che fosse stato mangiato dagli squali? La mia paura aumentò a questo pensiero e presi Courtney per una mano, trascinandola giù per le scale e poi in cortile.
V-vai piano, scimunita, mi fai cascare..”
Scusa” dissi meccanicamente, mentre la portavo in un angolo nascosto, dietro i cassonetti, guardando con aria di sfida la rete di fronte a me.
Controlla che non arrivi nessuno. Io vado” dissi sicura e determinata. Pausa. “poi però vieni anche tu, vero?” la supplicai.
Sì, sì, ve bene, muoviti però, abbiamo al massimo dieci minuti” disse in modo sbrigativo, facendomi segno con la mano di andare
Vai..vai..cazzo scendi! Ma ciaooooo Heather!” disse con tono falsissimo Courtney, mentre mi rialzavo dolorante dopo che mi ero buttata dalla rete scalcata per metà.
Buongiorno! Cosa fate qua?” chiese la ragazza, con voce sospettosa
Oh, niente, le solite cose, parliamo col cestino, è molto appagante, sai” disse Court sarcastica. Heather arricciò il naso.
Non so perchè, ma Courtney non la sopporta proprio, Heather. Forse perchè era l'unica in classe che riusciva ad avere voti alti come lei, o forse semplicemente perchè non le piace il suo taglio di capelli.
Heather mi guardò i vestiti sporchi per la caduta e fece.. un sorriso? Ma sì, era un sorriso!
Bridg, dai dimmi tu che cosa state facendo” mi spronò.
Heather era una mia amica, e poi eravamo in ritardo, così le dissi velocemente il piano.
Scavalchiamo. Vuoi venire anche tu?” Court si tirò una manata sulla fronte.
Volentierissimo! Courtney, cara, va prima tu, io ti paro le spalle”
Court si avvicinò alla ringhiera a spalle rigide, coi pugni chiusi e guardando Heather con gli occhi ridotti a due fessure. Oh-oh. Si arrampicò senza tanti problemi sulla rete, saltò dall'altra parte, si girò, e ricominciò a guardare Heather in cagnesco. Dopo pochi minuti l'avevamo raggiunta anche noi due, e Heather mi chiese con una smorfia:
Bene, e adesso?”
Cerchiamo Geoff” pigolai con vocina acuta, non preoccupandomi se lo conoscesse o meno e salutando calorosamente un gruppo di ragazzini che ci fissava come se fossimo delle intruse. Bé, in verità lo eravamo. Mi allontanai in fretta e furia, zigzagando tra la folla alla ricerca del mio fidanzato, lasciando Courtney e Heather a guardarmi con aria stranita.
Fortunatamente, lo trovai quasi subito, seduto su un muretto, a fumarsi una sigaretta. Gli saltai immediatamente al collo.
Geoffie! Eccoti, finalmente ti ho trovato!”
Ehi,, Bridge..ciao..eh..eh”
Ciao pulcino mio” lo salutai, stampandogli un bacio sulla guancia.
Ciao..ehm, Duncan, vuoi che ti chiami...” lasciai la frase in sospeso, indicando un punto imprecisato alle mie spalle, guardando il punk che era rimasto bloccato, a bocca aperta, e la sigaretta lasciata a metà.
Non ce n'è bisogno Bridgette” dissero contemporaneamente Courtney e Heather, dietro di me, tentando entrambe di trattenere la rabbia, con pochissimo successo.
Sono già qui”


Courtney POV
Il fatto che stiamo violando le regole della scuola, aggiungiamoci anche Heather che mi gironzola intorno, lo posso accettare, ma lui, no, no, no. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso.
Guardavo Duncan spruzzando rabbia e veleno da tutti i pori, mentre lui spostava lo sguardo attonito da me a Heather, in modo meccanico. Bridgette parve accorgersi di quella tensione silenziosa e chiese a Goeff, a voce particolarmente alta:
Allora biscottino, dimmi, che cosa ti è successo ieri, che non ti trovavo da nessuna parte?!”
Oh, bé io..” Geoff tentennò, ma poi cedette agli occhi dolci di Bridgette:
Scusami, tortino alla liquirizia, vedi, il fatto è che io.. insomma, non mi sono svegliato in tempo ieri e.. e quando me ne sono ricordato, cioè quando.. io.. io mi vergognavo a richiamarti così ho spento il cellulare e tutto..”disse guardandosi la punta delle scarpe.
Oh, non ti preoccupare! Credevo ti fosse capitato qualcosa!” esclamò Bridgette sollevata buttandogli le braccia al collo “non è una cosa meravigliosa vero ragazzi?” chiese, poi, rivolta a noi tre.
Oh, si” rispose Heather con voce gelida “te invece come stai Dunkino?” chiese con voce melliflua.
Strabuzzai gli occhi e feci qualche passo all'indietro. Cosa? Come accidenti l'aveva chiamato?
Emh, bene si,.. tu?..Court?”
Divinamente” disse Heather avvicinandosi a Duncan e abbracciandolo.
Io non risposi, ma continuai a guardare la scena a bocca aperta. Geoff ridacchiò.
Senti Heather, non ricominciare, per favore, io...” balbettò Duncan con voce rotta, mentre la allontanava. Incontrò il mio sguardo e mi fece un sorriso appenna accennato, al quale girai ostentamene lo sguardo.
Cosa ti porta da queste parti Pri..Courtney?” continuò con tono insolitamente neutro e dando un'occhiata di sfuggita a Heather.
L'amica stupida” dissi, accennando a Bridgette, vicino a me “e purtroppo ti trovo ovunque vada, sei leggermente fastidioso, sai?”. Heather tossicchiò.
Ricadde un silenzio imbarazzato: Duncan fissava me, a bocca aperta, Heather guardava Duncan con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate, Goeff guardava Heather assolutamente estasiato, Bridgette fissava Goeff con aria interrogativa e io mi fissavo la punta dei piedi.
Il suono della campanella ci risvegliò, e con un balbettio, ci allontanammo borbottando saluti. Heather, Bridgette e io ci avviammo di corsa verso la rete che avevamo scavalcato prima, e dopo poco eravamo dall'altra parte.
Bé” esclamò Bridgette ad un certo punto “almeno una cosa positiva c'è stata...”
Parla per te, tortina alla liquirizia” ribatté fredda Heather, strappandomi un sorriso.
Bridgette si rabbuiò.

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Capitolo 7
*** Hey, Dude! Good luck ***


 

Hey Dude!...Good Luck”

 

 

Duncan POV
Guardai corrucciato Geoff, distogliendo lo sguardo dalle mie -per quanto fighe potessero essere- scarpe rosse. A quanto pareva, però, anche lui mi stava guardando perché appena incrociò i miei occhi, abbassò di scatto i suoi.
Vedere Geoff così non mi rassicurava affatto, già io ero giù di morale, speravo almeno che il mio amico mi distraesse con la sua allegria cronica, non che mi facesse stare ancora peggio!
No, risvegliati Duncan, sei veramente patetico, sono ragazze, ragazze, non puoi sprecare così tanto tempo prezioso pensando a loro! Mi avvicinai a Geoff e gli diedi una spallata, con un ghigno in volto.
Allora, ti trovi bene con Bridgette, hm?” Alla faccia di cambiare argomento.
Oh.. cosa? Dici?” Geoff sembrava preoccupato dalla mia domanda. Balbettò delle parole confuse e senza senso, e poi mi rivolse un sorriso molto forzato. Okay, motivo in più per parlare d'altro.
Senti, oggi sei libero? Ti va di..non so.. cosa vuoi fare?”
Si okay, va bene” disse stupidamente Geoff, e poi, con un sorrisino di scusa, entrò nella sua classe, dove, se l'anno prima mi fossi impegnato di più, potevo esserci anch'io.

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Heather POV
Dio, quanto odio la ramanzina dei prof. Soprattutto se sei completamente innocente e ti fai rimbeccare davanti a tutta la classe per colpa di due emerite cretine.

Dove siete state ragazze? Sono passati ben due minuti dal suono della campanella...”
E poi ti fanno incazzare perché i prof si incazzano per la più piccola cazzata.
N..noi eravamo in bagno” balbettò stupidamente Courtney, e naturalmente alla incontentabile, stressante prof che avevamo davanti non bastò.
Insieme?” ridacchiò
Oh, si. Prendici pure per il culo, ma tanto sei te che tutta la classe prende in giro!
Rivolsi alla donna un sorriso spudoratamente falso.
Oh, sì, si sa come siamo fatte noi ragazze, no? Abbiamo bisogno di chiacchierare tra amiche”
Misi il braccio intorno alla spalla di Courtney, stringendola a me -forse un po' più forte del normale- sempre col sorriso falso stampato sul volto.
Veramente..” si intromise Bridgette, alzando l'indice con fare da saputa, fermandosi poi di botto, sgranando gli occhi, capendo il madornale errore che aveva appena fatto.
V..veramente Bridgette ha solo ascoltato.. abbiamo parlato solo io e te, vero Heath, eh? Eh? “ Courtney mi tirò delle gomitate nei fianchi, incitandomi a continuare. Che ragazza noiosa, però decisi lo stesso di prendere la parola.
Oh, sì è propr...”
Non me ne frega nulla delle vostre inutili scuse!!” Esplose la prof, rossa in faccia “abbiamo perso ben tre minuti per questa futile conversazione. Sedute, presto!” ci urlò contro, sputacchiando un po'. Come cambiano umore in fretta questi professori d'oggi. Mhf. Alzai il mento e mi sedetti con dignità al mio posto, girandomi poi per vedere Courtney e Bridgette, due file più indietro: la prima fulminava con lo sguardo la bionda, che aveva ancora l'indice alzato e gli occhi sgranati.

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Courtney POV
Ricapitoliamo la giornata: sono andata a giro a infrangere regole con Bridgette e Heather, ho incontrato Mr Pervertito, mi sono beccata una bella lavata di capo dalla prof, ho pensato a Duncan, l'ho mentalmente mandata a fanculo, mi sono distratta e mi sono presa una seconda vociata, ho rimandato a quel paese Duncan... e adesso? Adesso lo sto aspettando fuori scuola.

Passerò ben altri cinque minuti in presenza di quell'essere, non so se resisterò, perché io non..
Non riesci proprio a stargli lontano, eh?”
Bridgette, evitiamo di dire cavolate, per favore” guardai male l'amica, che aveva accettato, benché io non glielo avessi mai chiesto, di accompagnarmi, per salutare Geoff e poi scappare a ripetizioni di latino.
Dai, sei proprio noiosa.. Ma che cosa ti ha fatto poi di male?”
Questa domanda mi spiazzò più di quanto avessi immaginato. Che cosa mi aveva fatto? Odiavo il suo modo di fare, il suo essere assillante, il suo sorrisino sghembo, insomma il suo io. Non che mi avesse fatto veramente qualcosa.
Bhè, ecco, è il più il fatto che esiste, non so se mi spiego”
No, non ti spieghi. Come non mi spiego il fatto che tu sia voluta venire qua. A meno che..”
No, Bridgette, non saltiamo a conclusioni affrettate, è solo il mio stramaledetto istinto sportivo che mi porta qui.


Ehi Court, vieni un attimo?” Gwen richiamò la mia attenzione, mentre uscivo di classe a testa bassa, ripensando all'orrenda mattinata che avevo appena passato.
Si, certo dimmi” mi avvicinai alla gotica, che mi guardava sorridendo, stranamente allegra.
Ma cosa ti è successo oggi? Arrivare ben due minuti in ritardo.. non è da te” ridacchiò
Ah, stai zitta, è tutta colpa di Heather”
Ah, ah, scherzavo! Ero solo curiosa di sapere che cosa facevi a spasso con lei” sorrise,e sorrisi anche io. I suoi sorrisi mi facevano sempre stare meglio.
Oh, niente. Non ti preoccupare, non sono passata dal lato oscuro, la odio ancora. Siamo solo andate al Tecnico per trovare il ragazzo di Bridgette. Purtroppo per me, però, c'era anche una persona che avrei voluto evitare di vedere, ma la cosa strana è stata proprio Heather...” buttai lì con noncuranza, mentre Gwen strabuzzava gli occhi, sorpresa.
Cavolo, Court, non ti ci vedevo a entrare di nascosto nelle scuole altrui per il ragazzo di Bridgette” sembrava davvero incredula e ciò mi fece arrossire un po'.
Vabbè mi racconti tutto un'altra volta okay? A proposito, Lindsay ha detto di diffondere la notizia, domenica tutte a casa sua, verso le nove...” mi guardò con occhi supplichevoli del tipo vieni-o-quelle-parleranno-di-shopping-tutto-il-tempo-e-io-non-ne-ho-punta-voglia. “Ora devo scappare..e.. buona fortuna per la partita!”
Grazie” sapeva quanto ci tenessi al tennis “domenica, cercherò di esserci.. e a te.. buona fortuna con..” inclinai la testa di lato, accennando alla classe accanto.
Gwen sorrise e mi abbracciò, per poi sussurrarmi nell'orecchio “Grazie”


Ancora non capisco”
Non l'avrei mai detto” sospirai, guardando con aria di esasperazione Bridgette “se non te lo ricordi quel dolce ragazzo di nome Duncan ha ancora la mia racchetta e io tra pochi giorni devo giocare.. mi dici come faccio senza quella? Indi per cui, devo chiedergli di restituirmela al più presto”
Questo l'ho capito grazie! Quello che non capisco è come fa Geoffuccio a uscire all'una e mezzo da scuola!”
È solo un quarto d'ora dopo di noi, genio” dissi, guardando stupita Bridgette. Come faceva a preoccuparsi per una cosa del genere?!
Si, ma...Oh, ecco che escono! Goeff! GOEFFIE!” cominciò a saltellare sulle punte dei piedi, allungando il braccio per farsi vedere tra la folla.
Vuoi stare ferma e evitare di farci fare figure di merda davanti a tutti?”
Che c'è? Sto solo chiamando Geoff!” GOEFF! GOEFF!”
Ehi,piccola, non c'è bisogno che urli sono qui!” disse il ragazzo richiamato più volte dalla bionda isterica. Sembrava molto più allegro rispetto a poche ore prima, non che mi importasse un granché del motivo.
Perché così allegro, tesoruccio?” chiese Bridgette con voce zuccherosa.
Il sorriso del ragazzo aumentò, o meglio, si trasformò in un ghigno inquietante.
Quello stupido, schifoso, sbruffone d'un Alejandro, in classe mia, si è preso una parte di merda per una cosa che non aveva fatto, e la cosa mi rende felice!”
Vuol dire che frenerà per un breve lasso di tempo i tuoi istinti omicidi? Ciao Bridgette, Courtney, da quanto tempo non ci si vede” la causa dei miei problemi parlò, anche lui di nuovo allegro.
Questa volta che cosa è che ti porta da me?” chiese, avvicinandosi
TE” risposi, allontanandolo, spingendolo sul petto.
C—cosa?” Era così spiazzante la mia risposta? Guardai con un smorfia Bridgette e Geoff che avevo cominciato a sbaciucchiarsi e riformulai la frase.
Te,Duncan, sono venuta qui per te, ma non ti gasare troppo. Ho una partita di tennis domenica, e rivoglio la mia racchetta indietro. L'amore per lo sport è l'unico motivo per cui accetto di starti vicino”. Okay, forse avevo esagerato.
Bene, mi fa piacere. Ma dal momento che non mi sono portato la tua padella a scuola, dovrai seguirmi fino a casa per riaverla, non ti pare?”
Va bene, vengo. Sei pallosetto, però eh?”
Vengo anche io!” esclamò all'improvviso Geoff, staccatosi da Bridgette “ho in sospeso una partita a GTA”
Duncan scosse la testa, massaggiandosi le tempie, nascondendo però un sorriso.

 

A/N

Oh, yeah! Sono resuscitata! (-Perchè? Eri morta?- -No, ma.. è solo un modo di dire, mi fai continuare?-) Allora, questo capitolo è un po' inutile, solo per introdurre quello dopo, spero di scriverlo in un tempo decente.. ._.

Grazie a tutti quelli che hanno seguito la mia storia! :D

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Capitolo 8
*** This is NOT a date, idiot! -Part 1 ***


 

 

This is NOT a date, idiot!

Part 1

 

 

Heather POV
Ricapitoliamo la giornata: … una giornata di merda ecco!
Sono stata costretta ad andare in quella lurida scuola da plebei, quando io non ne avevo la benché minima voglia.
E il fatto che abbia incontrato Duncan non influisce sulla mia incazzatura.
. . .
Invece si, cazzo, si! Perché erano ben due mesi che cercavo di evitare quel bastardo, stupido, stronzo, pervertito punk con i capelli alla io idiota.
E vedermelo ricomparire davanti, così, senza preavviso, non mi piaceva affatto.
. . .
Si, va bene, va bene, non mi piaceva il fatto che ci provasse con Courtney. Insomma, poteva essere anche carina e intelligente, ma rimaneva comunque una persona insopportabile.
E mia acerrima nemica, ovvio. Soprattutto.
Mi sentivo invasa sa diverse emozioni in quel momento: prima di tutto rabbia, non eccessiva fino a diventare sete di vedetta, perché ormai non mi interessava più. No, rabbia e voglia di dimostrare quanto valevo.
E poi mi sentivo un vuoto dentro, che però mi faceva sentire stranamente pesante e giù di morale.
Aveva scelto Courtney...dopo me?
. . .
Era veramente caduto in basso.
 

Duncan POV
Ma secondo te si accorge di noi?”
Dubito”
Andiamo, io dicevo per scherzare, va bene che è stupido, ma non così tanto. Probabilmente fa solo finta di non sentirci” mi rispose un po' preoccupata Courtney.
Seduta sul tavolo della cucina, stranamente a suo agio, prese qualche patatina fritta, il massimo che potevo offrirle come pranzo, mentre con la mano libera stringeva più forte la racchetta, che non aveva più mollato dal momento in cui gliela avevo data.
Appena avevamo raggiunto casa mia, infatti, l'avevo pregata di rimanere per pranzo, se così si poteva definire, come pegno da pagare per avere la sua racchetta indietro, ma soprattutto per avere qualcuno a farmi compagnia oltre a Geoff e la sua GTA-mania.
Superata una fase di incazzatura-isteria, aveva preso la sua racchetta, stringendola al petto e dicendo che se passava più tempo con me oggi, ne avrebbe passati sicuramente meno per il resto dell'eternità. Cosa che dubito.
Adesso però era calma, seduta sul tavolo, spilluzzicando di tanto in tanto una patatina e ridacchiando ogni tanto per il comportamento di Geoff.
Si, ci sono riuscito!” esclamò estasiato quest'ultimo, risvegliandomi dai miei pensieri.
Curioso di sapere che cosa l'aveva reso così felice, diedi un'occhiata veloce allo schermo: adesso tutte le persone avevano le teste delle dimensioni di un pallone da spiaggia, ma i loro proprietari non sembravano essere affatto turbati dal quel cambiamento.
Courtney si lasciò sfuggire una risatina, mentre il Geoff-assassino, rubava una moto da cross gialla ad una povera obesa cittadina in costume.
Forse ha ragione” disse, voltandosi verso di me, sempre ridacchiando, ora che Geoff si era schiantato su un muro e la moto era volata quattro metri più in là.
Non credo che si accorga di noi. Adesso capisco perchè Bridgette lo ami tanto. Di due idioti non se ne fa uno, eh?” finì la frase rivolta al biondo, che non batté ciglio alla domanda che gli era stata posta ma continuò a girovagare con la sua moto, ormai completamente graffiata.
Sai, devo prendere in seria considerazione l'idea di regalare una play station a Geoff... In questo periodo è sempre più drogato.” rivolsi un sorriso a Courtney, che non mi considerò e si girò per prendere altre patatine.
Però -dissi pensieroso- un modo c'è per vedere se si accorge di noi oppure no”. Mi stupivo di quanto potesse sembrare stupida la mia idea, e forse un po' vile.
Dafvero?” biascicò Courtney, con un sopracciglio alzato e le guance piene di patate.
Sorrisi di nuovo, non potei evitarlo, mi avvicinai a lei e le sussurrai in un orecchio:
Certamente.. se noi uscissimo ora in punta di piedi dalla porta sul retro, credi che si accorgerebbe di qualcosa?”
Lei si morse il labbro e guardò oltre la mia spalla, dove Geoff si era pericolosamente avvicinato al televisore e guardava lo schermo con occhi persi. Cavolo, ma dove l'avevo trovato uno così come migliore amico!?
Probabilmente no, hai ragione”
Allora?”
Allora cosa?” chiese lei, anche se sapevo benissimo che sapeva a cosa mi riferivo.
U--Usciamo di casa, sai, per fare lo scherzo a Geoff, e poi.. poi facciamo due passi e... potremmo andare a mangiare qualcosa di più decente”
Non ammetterò mai quanto abbia sperato in un sì in quel momento.
Lei non mi rispose, ancora intenta guardare Geoff, anche se sono abbastanza sicuro che non lo stesse guardando veramente.
Dopo circa due minuti di silenzio, durante i quali non avevo osato riproporle qualcosa, lei finalmente si girò verso mi me, e mordicchiandosi il labbro inferiore, fece col capo un segno si assenso.

 



 

A/N
:D Hola! Sono ancora qui, purtroppo.

Ho dovuto dividere in due questo capitolo sennò veniva davvero lungo e poi, si , lo ammetto, avevo una voglia matta di pubblicare qualcosa.

Devo dire che Geoff mi preoccupa, forse è troppo idiota.. Mh.. vabbè, a breve pubblicherò la seconda parte, che è ovvio quale argomento tratterà.. xD Però, ricompariranno due vecchi personaggi... :D

Okay, me ne vado, See ya, guys, e buonanotte!

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Capitolo 9
*** This is NOT a date, idiot- Part 2 ***


 

This is NOT a date, idiot!

Part 2

 

 

Duncan POV
Certe persone sanno nascondere proprio bene i loro stati d'animo. La qui presente Courtney è sicuramente tra quelle.
Si, è stato..carino” disse con un'alzatina di spalle, mentre camminavamo verso il centro della città.
Carino? Andiamo Principessa, è stato assolutamente fantastico! Hai visto che Geoff non si è accorto di niente?” naturalmente enfatizzavo volutamente la cosa.
Courtney sbuffò, non riuscendo a reprimere più a lungo la voglia di ridere.
Dove vuoi andare, allora?” chiesi, una volta raggiunto l'angolo della strada.
Non lo so. Non conosco bene questa zona. Senti, stavo pensando... ora che ho la racchetta -indicò la sua schiena- potrei anche andarm...”
Istintivamente, la presi per un polso, fermandola.
Oh no, carina, non te ne vai da nessuna parte. Hai promesso” alzai un sopracciglio, guardandola dall'alto in basso, ma lei sbatté appena le palpebre, anzi mi guardò male a sua volta, cercando di strappare il polso dalla mia morsa.
Io non ho promesso nulla. Lasciami andare” mugolò quando si accorse che non riusciva a staccarsi.
Va bene. Però te prometti che non te ne andrai”
Parve pensarci un attimo, sempre cercando di riprendersi la mano, ma io strinsi più forte.
Va bene, va bene” disse infine sbuffando e io la lasciai andare.
Ricattatore” aggiunse poi a bassa voce, credendo che non la sentissi.
Ovviamente dolcezza. Sennò dove sta il divertimento?”
Lei tossicchiò sonoramente, e senza rispondermi mi chiese, con aria di superiorità
Bhè, allora dove vuoi andare?”
Che ne dici di andare a quel bar all'angolo?” chiesi, indicando un piccolo locale.
Sei tu l'esperto” commentò lei, alzando le spalle, avvicinandocisi.
Dopo due minuti eravamo già seduti nei tavolini esterni, a sfogliare i menù.
Eww.. ma non si può mangiare qualcosa di leggero in questo posto?” commentò lei disgustata, voltando la pagina del menù toccandola appena, come se fosse unta.
Andiamo, raggio di sole, ci sono eccome; potresti decidere qualcosa in fretta?” chiesi scocciato, appoggiando il gomito sulla tavola
E te potresti smetterla di chiamarmi con questi stupidi soprannomi?” chiese, chiudendo di colpo il menù.
Mi sporsi sul tavolo e la guardai dritto dentro gli occhi.
Assolutamente no. Adoro vederti arrabbiata” dissi con voce melliflua e seducente.
Argh! Sei veramente... insopportabile!” esplose, chiamando con un cenno della mano un cameriere che stava pulendo un tavolo poco lontano.
Sorrisi,e mi ributtai sulla sedia, incrociando le braccia dietro la testa, e allungando i piedi sotto il tavolo.
Per me.. un'insalata mista” disse incerta Courtney, rivolta al cameriere che era appena arrivato e stava cercando disperatamente una penna.
Cavolo Principessa, se era così potevi anche continuare a campare a patatine!”
Lei mi guardò truce, assottigliando così tanto gli occhi fino a farli diventare due fessure. Ma non intimorisci Duncan, piccola!
Scherzavo, scherzavo..per me un piatto di pasta alla carbonara..e da bere..” guardai Courtney, che storse la bocca, pensierosa, prima di dire:
Tè al limone ghiacciato” il cameriere appuntò velocemente la richiesta e poi si voltò verso di me.
Bé, una birra chiara media chiara, grazie”. L'uomo mi squadrò dall'alto al basso, poi annuì, scrisse l'ordine e si allontanò all'interno del locale.
Dopo circa tre minuti di silenzio imbarazzante, Courtney si sporse verso il tavolo e prese un pacchetto di grissini dal cesto al centro.
Allora, dimmi Court... come, come va?” dissi, tanto per rompere il silenzio
Come va cosa cosa, Duncan? Sii più specifico” disse lei con aria superficiale, aprendo il pacchetto di grissini.
Ne vuoi uno?” chiese poi, mostrandomi il sacchettino. Annuii leggermente, ne presi un pezzettino, lo sgranocchiai velocemente e ripresi il discorso.
No, seriamente, dimmi qualcosa...Scuola, sport.., come va?”
Bé, scuola bene, naturalmente, tutto okay.. sport....come ben sai, Duncan, faccio tennis, anche lì tutto okay... ho smesso violino l'anno scorso, mi dispiace molto:lo adoravo, ma ero troppo impegnata e...”
Violino?” la interruppi stupito, sgranando gli occhi “cavolo, Principessa, su questo non andiamo proprio d'accordo.. io lo ritengo così noioso!”
Lei sbuffò, scocciata dal mio commento “Dubito che noi andremo mai d'accordo in qualcosa, Duncan”
Potresti evitare di ripetere il mio nome completo ad ogni virgola per favore?” chiesi infastidito, mettendomi le mani alle tempie.
Proprio ora che ho scoperto che ti da noia? -rise lei- assolutamente no.. o forse preferisci Dunkie?”
Sobbalzai, sentendole usare quel nomignolo e stavo per ribattere, quando cambiai idea all'improvviso.
Visto che qualcosa in comune ce l'abbiamo in comune, Principessa? Adoriamo entrambi infastidire l'altro”
Sbuffò. “Spero vivamente sia la prima e l'ultima. Potresti NON fumare mentre siamo a tavola?” aggiunse seccata.
Che c'è?” chiesi con un tono sorpreso, molto poco convincente, dopo che avevo acceso la mia sigaretta
Mi urta il sistema nervoso” rispose lei asciutta.
E io dovrei smettere proprio ora?” sorrisi, imitando le sue parole, e sfumacchiandole in faccia.
Lei tossì sonoramente e in modo decisamente esagerato.
Coff, coff, si”
E perché mai?”
Perché lo dico io”
Oh, ma che bella Principessina viziata che abbiamo qui.
Okay, okay, guarda, la butto via” Mi alzai in piedi e buttai la sigaretta in mezzo di strada.
Dovresti alzarti e andare a spengerla!” mi rimproverò lei, guardandomi storto.
Ora pretendi un po' troppo, non ti pare dolcezza?”
Lei roteò gli occhi, incrociando le braccia al petto e guardando dall'altra parte.
Bene!
Per fortuna arrivarono le nostre ordinazioni, che spezzarono quel sorriso tedioso e monotono. Mi buttai con foga sulla pasta, sorseggiando un po' di birra, mentre Courtney era intenta a misurare l'olio goccia per goccia, per paura di metterne troppo nella sua insalata. Dopo circa 12 gocce s'era fermata.
Metticene un po' di meno, che ti fa male, tutto quell'olio” biascicai sarcastico, a bocca piena, sputacchiando un po'.
Eww.. sei veramente disgustoso!” commentò lei schifata, coprendo con una mano la sua ciotola d'insalata, come per paura che si infettasse.
Alzai le spalle, deglutii, e ripresi a mangiare con lo sguardo fisso nel piatto. Finii così in fretta che Courtney poteva aver appena cominciato.
Ma te mango sempre così?”
Solo quando sono notevolmente affamato”
Capisco.. Bé adesso è il tuo turno, non credi?” disse, e bevve una lunga sorsata di tè.
Per..?” chiesi stupito, non capendo a cosa alludesse.
Per parlarmi di te.. Scuola, sport, come va?”
Non sapevo se aveva utilizzato le mie stesse parole intenzionalmente, ma sorrisi e le risposi cortesemente
Mah, scuola decentemente si, insomma, essere l'unico bocciato in classe è un po' deprimente ma..”
Sei stato bocciato?” chiese lei incredula, ridendo sotto i baffi.
Oh si..due volte!” esclamai sorridendole, come se fossi fiero del mio rendimento scolastico.
Pfff, -sbuffò- sei veramente tremendo, ma come si fa e farsi bocciare?”
Oh, è molto semplice, salti tante volte la scuola, non fai mai i compiti, stringi amicizia con il preside e/o il suo officio e..”
Era una domanda retorica” disse lei un po' scocciata, ma comunque sorridendo.
Non ho più fame” disse, come una bambina che parla alla madre.
Meglio, perché mi sono stufato di vederti mangiare”
Mi dispiace” rispose lei sarcastica.
Voglio un po' di movimento...” dissi, più che altro rivolto a me stesso che a lei, dando un'occhiata sfuggente all'interno del bar. Perfetto.
E...?”
Che ne dici di andare a fare una corsa'”
Che? Ora?”
Ma senza aspettare un assenso o che, la presi per il polso e cominciai a correre, verso quelle viuzze che conoscevo così bene, girando prima a destra e poi a sinistra, allontanandomi sempre di più dal locale, finché, arrivati al confine del parco, inchiodai di botto e mi girai verso Courtney.
Mi aspettavo di vederla incazzata, mi aspettavo che mi tirasse un pugno dicendomi che non andava affatto bene scappare così, e che dovevamo tornare indietro a pagare, e invece... stava ridendo.
Sprizzava gioia da tutti i pori, evidentemente eccitata per l'azione 'trasgressiva' appena compiuta.
È stato fantastico!” esclamò, facendo una giravolta sul posto e lanciando i pugni per aria.
Che sorveglianza del cavolo, quel posto, poi, non si sono accorti di niente! Dovremo ritornarci!” concluse, mostrando sempre un'eccitazione esagerata.
Non credo Principessa, -dissi, passandole l'indice sotto il mento-, lo sai che non si torna mai nel luogo del delitto e...”
Courtney?”  Chi cazzo era che rompeva le palle adesso?
Courtney sembrò svegliarsi da una trance, sgranando gli occhi, come se qualcuno le avesse rovesciato un secchio d'acqua gelata in testa.
Si girò di scatto da dove era provenuta la voce, guardando la ragazzina dark che le si avvicinava sorridente, mano nella mano con un alto ragazzino, moro, dagli occhi verdi e dall'aria totalmente imbarazzata.
C..ciao Gwen!” borbottò più imbarazzata che mai Courtney, accennando un saluto con la mano. “Trent?, ehi, come va?”
N..non c'è male” rispose meccanicamente quello, guardandosi i piedi, mentre la suddetta Gwen mi guardava con un gran sorriso, mi faceva segno dei pollici in su, e sillabava lentamente 'Sei un grande'.
Bé” disse poi la dark, guardando Trent con un sorriso ancora più grande. “Noi ora andiamo. Vi lasciamo soli. Ci vediamo Court” e fece l'occhiolino a quest'ultima, prima di allontanarsi a passo svelto con il suo amichetto.
Impiccioni.
Courtney era ancora pietrificata, a guardare i due allontanarsi.
Allora, bellezza, dimmi, dove è finito il tuo entusiasmo di poco fa?”
Lei parve accorgersi solo in quel momento che ero ancora lì e balbettò confusamente:
Oddio, Duncan..io..io devo proprio andare, scusa e..”
Andiamo Courtney!” dissi stizzito, proprio ora!
N..non insistere, per favore, ci rivediamo, okay?”
Naturalmente, dolcezza, al prossimo appuntamento, allora?”
Al..al prossimo? Quello di oggi non è stato niente di tutto ciò!” disse arrabbiata e rossa in volto, prima di andarsene velocemente in direzione opposta a quella di Trent e Gwen, la racchetta sulla spalla.
E io rimasi lì come un cretino, incapace di inseguirla, incredulo di come si fossero sconvolti gli evnti in meno di due minuti.
Per fortuna una vibrazione del telefono nella mia tasca mi risvegliò da quei pensieri; era un messagio di Geoff:


NON È STATO DIVERTENTE, DUNCAN
Ma se sei andato a gironzolare con la tua amichetta Courtney,
devi essertela almeno portata a letto.
Sono ancora a casa tua. Voglio i dettagli.”


Quasi Geoff, quasi...

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Capitolo 10
*** I'm not a loser! ***


I'm not a loser!

 

15-40
15-40
Sono solo dei fottuttisimi numeri, Court, non ci pensare. Fottuttisimi numeri che però significano qualcosa di preciso: punteggio. E quindi o vittoria, o sconfitta.
Cominciai a saltellare sul posto, alzando piccole nuvole di terra rossa, stringendo sempre più forte la racchetta nella mano.
Potevo ancora recuperare. Potevo ancora vincere. Potevo...dovevo mettere la massima concentrazione. Respirai a fondo, chiusi gli occhi per un secondo, mentre alzavo il braccio destro dietro la schiena...
Andata.
La pallina gialla era stata colpita e ora percorreva a tutta velocità il campo, finché non venne interrotta bruscamente e respinta di nuovo verso di me. Potevo sentire distintamente ben tre gocce di sudore che mi scendevano sul collo. Ero arrivata fino a quel punto, no? Ero arrivata in finale; non potevo mollare adesso. Non quando c'erano tutti lì a vedermi. No


Tre ore prima
Mi guardavo intorno nervosa, giocherellando furiosamente con la racchetta, finché qualcuno non me la levò dolcemente di mano. Alzai lo sguardo e i miei occhi incontrarono quelli neri e profondi di Gwen, che mi guardava con un gran sorriso.
 "Calmati Courtney. Non c'è bisogno di essere così agitati. So che vincerai questo torneo”
Le sorrisi, lei sapeva sempre prendermi per il verso giusto. Stavo per risponderle quando una cantilena acuta mi interruppe, assordandomi.
Datemi una 'C', datemi una 'O', datemi una..” Lindsay esitò, guardandomi con aria interrogativa, e io stavo per dirle di smetterla immediatamente, ma Gwen fu più rapida. Con una piccola spallata richiamò l'attenzione della bionda e le sussurrò in un orecchio “U”
Giuuuuusto” fece quella, decisamente stupita, e ricominciò a sbraitare il mio nome, una lettera alla volta.
Non dovresti dargli corda!” guardai male Gwen, mettendo le mani sui fianchi. Lei rise comprensiva, indicando poi Lindsay che aveva ricominciato il mio nome dall'inizio.
Dai, guarda come si è conciata per l'occasione. Una perfetta ragazza pon-pon” indicò il top e la gonnellina blu della ragazza con una mezza smorfia.
Appunti per questo” dissi sconfortata “Non si rende conto dell'immane figura di merda che mi fa fa...”
Courtney, Courtney guarda!” la interruppe la bionda, che si era fermata alla 'R', e dal momento che non sapeva come andare avanti e nessuno l'aveva aiutata, si era rivolta alla diretta interessata.
Ho preso un vestitino da ragazza pon-pon sia a te che a Gwen, così facciamo il tifo tutte insieme per chi deve giocare!”
Alzai gli occhi al cielo: ditemi che non era vero!
Lindsay, sono io quella che deve giocare” Il sorriso si spense sul viso della ragazza, con un triste “Oh”, ma si riaccese subito dopo, quando si girò verso Gwen, che però mise prontamente le mani al petto, in segno di difesa, dicendo: “Io non me la metto quella roba”.
Ma allora chi farà la ragazza pon-pon con me?” chiese mogia la bionda.
Lindsay” dissi, cercando di mantenere il tono della voce più calmo possibile, probabilmente con scarso successo “Non ho bisogno di un tifo, davvero. E poi siamo ad una partita di tennis. Adesso va a sederti sugli spalti, dai”
Okay” mi rispose lei, annuendo vigorosamente e allontanandosi dallo spogliatoio.
Perché l'hai portata qui, comunque?” chiesi a Gwen, dopo aver tirato un lungo sospiro.
Frena, ragazza. Mica l'ho portata, io. È venuta da sola” disse la dark, guardandomi storto.
Mh” dissi “Hai per caso visto Bridgette?”
Sì, è già sugli spalti con tutte le altre” rispose con noncuranza.
Aspetta... Tutte le altre?” balbettai “Chi tutte le altre, Gwen?”
Oh, sai, con la scusa che stasera siamo tutte da Lindsay sono venute qui” ridacchiò lei, con un' alzatina di spalle
Ma sono le nove della mattina” replicai sconfortata, cercando sostegno negli occhi di una delle mie migliori amiche.
Che ci vuoi fare? Bé, adesso vado anche io lassù. Buona fortuna Court” disse, prima si darmi un grosso abbraccio e allontanarsi.


Real time
Fortuna. Ne avrei avuto bisogno nel momento in cui la pallina tornata da me per quella che era almeno al quinta volta. Non mi dovevo scoraggiare, non dovevo essere debole...
Ricolpii la pallina con tutte le forze che avevo, tanto da sentire un fremito percorrermi tutto il braccio. Ma forse, tutte le forze erano state davvero troppe: la pallina schizzò in aria a tutta velocità e colpì il muro di fine campo.
Out! Vince gioco, partita e incontro Stacy Gayls!”
Sentii il sangue ribollirmi dentro le vene, e avrei voluto tirare qualcosa, qualsiasi cosa, contro quello stupido speaker. Ma mi trattenni, stringendo le mani a pungo e scagliando con forza la racchetta per terra. Non ci potevo credere: avevo davvero perso! La partita più importante, la finale! Andata, persa, finita. Mi avviai verso l'uscita, quando Gwen e Bridgette mi raggiunsero in tutta fretta. Quest'ultima mi getto le braccia al collo e mi stampò un enorme bacio sulla guancia. Quando riuscii a staccarmela di dosso, capii che Gwen aveva davvero detto la verità; c'erano tutte, Lindsay, Beth, Leshawna, Sadie, Izzy, Eva e Sierra. Certo, mancava Heather, non che la volessi, cioè io non avrei voluto nemmeno le altre, però...Leshawna interruppe i miei complessi mentali, dandomi una poderosa pacca sulla schiena, che per poco non mi fece cascare per terra.
Yo, non ti preoccupare sorella, sarà per la prossima volta!”
Cosa? Io non ero arrabbiata! Bugiarda
Cosa? Io non sono arrabbiata!” sbraitai, rossa in volto. Evidentemente nessuno mi credette, quindi mi sforzai di fare un sorriso, col risultato di mostrare i denti, in quella che sembrava più una sofferenza gastrointestinale. Lindsay cominciò a saltellare, battendo le mani
Visto? Non è più arrabbiata.. Solo non capisco una cosa.. Mi avevi detto che non facevi la ragazza pon-pon, e guarda come ti sei vestita!” Nessuno le rispose.
Eva, dal canto suo, mi squadrò dall'alto al basso, con un sopracciglio alzato, guardandomi con un'aria davvero poco rassicurante. Forse perché lei era davvero la più rabbiosa del gruppo, e riconosceva i sintomi. Le sorrisi debolmente e mi avviai verso lo spogliatoio, seguita a ruota da Gwen e Bridgette, che mi posò una mano sulla spalla e mi disse in tono pacato:
Court, non ti preoccupare, sul serio” la guardai e annuii e lei mi rispose con un radioso sorriso.
Allora ci vediamo stasera” disse Gwen, salutandomi con la mano, al quale risposi con una risatina.
Si... ci vediamo” le vidi allontanarsi nel corridoio, mentre si punzecchiavano e ridevano. Sospirai, forse la giornata avrebbe davvero avuto una serata migliore.

 

 

A/N

Eihlà, gente..Vi sono mancata?
Cri, cri,cti
-.-  * schiaccia il grillo * Vabbè, tralasciando questo dettaglio.. Sono rinata, dopo giorni e giorni sotto la tomba :D il che mi rende felice... Finalmente, per una volta, ho idee anche per il capitolo dopo, persciòò... Cercherò di aggiornare in un tempo decente (Idem con patate per la crossover...) vabbé, vi saluto gente^^
Grazie ancora a tutti quelli che si degnano di continuare a leggere questa roba!! :D

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Capitolo 11
*** I'd prefer a party without milk ***


 

 

- I'd prefer a party without milk -

 

 

Courtney PoV

Hai preso il sacco a pelo?”

Si mamma”

Hai preso lo spazzolino?”

Si mamma”

E il dentifricio?”

Si”

E...”

Mamma! Dacci un taglio okay?” sbottai “Non devo star via un mese, devo solo andare a dormire da Lindsay. E sono perfettamente on grado di preparami la roba da sola” continuai, lasciando cadere a terra lo zaino. Guardai mia madre, che mi osservava triste, poggiandomi poi una mano sulla spalla.

Mamma!” esclamai arrabbiata, scrollandomela di dosso. “Che ti prende? Io sto bene, adesso vado, hm?”

Lei mi fissò, annuendo flebilmente; nemmeno dovessi partire per l'esercito!

Stammi bene figlia mia” disse con la voce spezzata. Patetica. “Mi raccomando, guida con cautela, domani torna presto e soprattutto...”

Non fare uso di droghe, si lo so.. “ sbuffai “E poi stiamo parlando di Lindsay” aggiungi, prendendo il casco del motorino e uscendo di casa sbattendo la porta.

 

Gwen PoV

Anuii debolmente quando Lindsay mi diede in mano una tazza di latte fumante. Guardai la sostanza bianca schifata, e appoggiai la tazza su una mensola, sperando che poi me lo sarei dimenticato 'casualmente' lassù.

Io non bevo tazze di latte bollente all'undici di sera. Di maggio. Non con tutto lo zucchero che ci mette Lindsay.

Più il tempo passava, più mi pentivo di essere venuta. Non ero mai stata in ottimi rapporti con Lindsay, ma dal momento che mi aveva invitata, mi pareva scortese rifiutare. Però in quel momento ero sicura che avrei preferito di gran lunga essere a casa, finire un certo disegno, mentre chiacchieravo per ore al telefono con T...

Un rumore strozzato mi risvegliò dai miei pensieri. Mi voltai di scatto, e mi accorsi di Courtney che tossiva e sputacchiava latte qua e là, con Leshawna che le tirava poderose pacche sulla schiena, col rischio di romperle una vertebra più che farla tornare a respirare a modo.

Sorrisi e mi avvicinai alla castana, che aveva gli occhi rossi, le tolsi di mano la tazza colpevole e le sussurrai ridacchiando: “Respira col naso.”

Quella, nonostante fosse a metà del soffocamento, mi squadrò con uno dei suoi soliti sguardi gelanti come per dire 'Non è facile'.

Alzai le spalle, e l'incitai, con un gesto della mano, a fare come le avevo detto. Dopo un'ulteriore pacca di Leshawna, che doveva averle procurato parecchio dolore, decise di seguire il mio consiglio, e tranquillizzatasi, cominciò a respirare a fondo e regolarmente. Leshawna però, che tirava pacche sulla schiena di Courtney in modo meccanico, mentre chiacchierava animatamente con Izzy, continuò a battere sempre più forte, soprattutto quando la storia della rossa prendeva una piega più interessante.

L..Leshawna” balbettò Courtney, rischiando ora di sputare un polmone “B..basta così grazie!”

La Black Mama si girò verso la ragazza, spostando il braccio dalla sua schiena al proprio fianco.

Scusa dolcezza... Ti volevi uccidere per aver perso la partita?”

Vidi una scintilla negli occhi di Courtney: non era stata una buona idea ricordarle la sconfitta di quel pomeriggio. Guardai preoccupata la mia amica, temendo che potesse scattare inviperita da un momento all'altro, invece si mise semplicemente una ciocca di capelli dietro l'orecchio e disse con voce altezzosa:

Forse qualcun altro voleva uccidermi, oggi.” Probabilmente Leshawna non capì che l'allusione era diretta a lei, e continuò ad ascoltare per metà interessata, per metà preoccupata il discorso di Izzy.

Il gruppo si era decisamente ristretto da quello che doveva essere inizialmente. Eva non era venuta e alla domanda 'Perché' di Lindsay, aveva risposto con un grugnito. Sierra aveva esclamato eccitata che andava a spiare Cody, un ragazzino assillante di 3F, il che era inquietante, mentre Sadie aveva avuto un imprevisto, e non si era scomodata a dire quale.

Risultato: eravamo in sette. Il che, insieme al latte, rendeva tutto più squallido.

...E poi dopo aver lanciato il razzo, sono rimasta impigliata, così sono salita di parecchi chilometri e poi... BOOOM! Il razzo è esploso, e sono caduta giù. Per fortuna sono atterrata su Simba il gatto dei vicini, e non mi sono fatta niente. Strano però, da quel giorno non l'ho più visto...” Izzy sbraitava la sua storia, gesticolando e saltando sul divano attorno al quale eravamo riunite.

..Infine ho vinto un premio!” si guardò intorno incuriosita, individuò la mia tazza di latte abbandonata sullo scaffale, la prese di scatto e la alzò in aria come un trofeo.

Dopo due gloriosi minuti, alzò le spalle scocciata e infastidita dal poco entusiasmo, e borbottò “Ecco, finito”. E con orrore di tutte, girò la tazza su sé stessa, lasciando cadere il liquido ancora caldo addosso e Beth e Bridgette, che urlarono di dolore, tastandosi la faccia rossa o i vestiti fradici.

Che cosa ti prende?” balbettò la prima, pulendosi gli occhiali sul bordo della maglietta.

Che c'è? È stato divertente!” esclamò la pazza, battendo allegramente le mani.

Bridgette storse la bocca, evidentemente in disaccordo, ma non disse nulla, limitandosi ad asciugarsi con gli asciugamani che le aveva portato Lindsay.

Mi dispiace che Izanuela abbia fatto una cosa del genere.” si scusò la bionda per lei, mentre la rossa buttava a terra una cornice sbraitando: “Combatti, reagisci, stupido cavaliere senza regno!”

Ridacchiai, certo che quella era proprio senza speranze!

Poi un suono ci bloccò tutte, e ci voltammo lentamente verso la porta. Aggrottai le sopracciglia, chi poteva essere che veniva a suonare i campanelli a quell'ora? Senza contare i cretini che vogliono fare scherzi di pessimo gusto, ovvio. Lindsay si avvicinò cauta all'ingresso, guardò dentro lo spioncino, urlò di gioia e, spalancata la porta, saltò in braccio al nuovo arrivato.

Dopo due minuti imbarazzanti, nei quali mi scambiai un'occhiata con Courtney, che mi rispose con un'alzata di spalle altrettanto incuriosita, Lindsay finalmente rientrò, mano nella mano con un ragazzo. Ridacchiò alle nostre facce perplesse, perché io sapevo per certo che quello NON era il suo ragazzo Thomas...o come diavolo si chiamava

Lui è Marcus, mio cugino”

Passarono un paio di minuti, nei quali tutte -eccetto Izzy- ci ritrovammo a fissare il ragazzo: era molto alto, e sembrava più grande di noi di un paio d'anni. Aveva capelli rossicci, lunghi fino alle spalle, e parecchio scompigliati. Nel viso c'erano così tante lentiggini che sembrava abbronzato, e a completare il tutto due grandi occhi marroni scuro, quasi neri.

Mi voltai verso le altre, che avevano tutte comportamenti diversi: Beth e Leshawna chiacchieravano e scuotevano la testa, Bridgette aveva lo sguardo basso, mentre Courtney, stranamente, guardava incuriosita il ragazzo e gli sorrideva.

Il ragazzo guardò imbarazzato il gruppo di ragazze, rispondendo al sorriso di Courtney e balbettò un confuso: “Scusate, non sapevo ci fosse una festa..Non volevo disturbare... Solo sono appena arrivato e volevo salutare la mia cuginetta...”

Credevo arrivassi domani” esclamò lei, sentendosi nominata e sorridendo raggiante

Lo so, invece sono arrivato ora.. Va bé, adesso vado.. io.. scusate di nuovo”

Stai dallo zio Joe, vero?”

Proprio così, ma mi trasferisco solo temporaneamente. Fino a luglio, più o meno.. Sai il lavoro di papà.. Dopodiché torno a Vancouver. Ciao, adesso” stampò un bacio sulla guancia a Lindsay, e sono certa che si scambiò un ulteriore sorriso con Courtney, prima di affrettarsi a uscire.

Lindsay chiuse la porta e ci guardò imbarazzata, indicando un punto alle su spalle. “Mio cugino...”

Wow...” mi sussurrò Courtney all'orecchio, quando mi sedetti accanto a lei, e io non potei non ridere, facendo prendere alla castana un colorito sempre più scarlatto.

 

* * *

Duncan PoV

Che hai?”

Io? Niente!” risposi sulla difensiva, in un tono per nulla convincente.

Non sarà mica per Courtney?”

Ma tu non dovresti essere da Bridgette?” sbottai irritato, guardando storto il mio amico biondo.

No, lei è a divertirsi da Lindsay, la bionda di classe loro”

Non mi dice molto” dissi in tono piatto.

Andiamo Duncan! Dov'è finito il cacciatore di pollastre che era in te? Riprenditi!” Mi sbraitò Geoff, scuotendomi le spalle. “Senti, da quello che ho capito, e da quel che mi ha detto Bridgette, Courtney è un tipino che non te la darà mai, quindi rassegnati e pensa a qualcun altra!”

Ridacchiai, scacciando la depressione, Geoff aveva ragione, perché sprecavo tempo con quella prinicipessina viziata? Perchè era intellingente, tremendamente sexy e...

Scossi e testa, come per scacciare quei pensieri.

Allora, andiamo a cercare qualche nuova ragazza per il nostro triste Duncan qui presente'”

Risi, e strinsi la mano che mi porgeva “Andata!”

 

 

 

 

 

 

 

A/N

È un po' che non ci si sente, vero? Ooops.. xD
Comunque, anche se non mi volevate io sono qui, resuscitata dopo mesi causa mare :D
Finalmente, alleluia, entra in scena Marcus, che, naturalmente, avrà un ruolo fondamentale... *w*
No, niente faccina del genere, anzi!
Mi dispiace per non aver recensito nessuna delle vostre storie, ma alcune le sto leggendo di nascosto, e le finirò di leggere/recensirò tutto quanto, quando sarò tornata a casa e avrò una WiFi decente... -.-
RIP Simba.
Naturalmente, non potevo non metterci una citazione di Harry Potter, quindi boh, trovatela! ;)
Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui, e mi hanno lasciato una recensione, lasciandomi tanto tanto allegra! :D

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Capitolo 12
*** A new girl means new drama ***


Oddio, ci sono. Sono di nuovo ufficialmente tra di voi!
Non aggiornavo da luglio... messa bene, sì.
Comunque, spero vi piaccia questo nuovo capitolo, che come dice il titolo...
DRAMA!!! :3
Okay, stacco. Enjoy.
Bacioni, e grazie millemila (?) a tutti.
_Eileen

 

 

 

 

 

A new girl means more drama

 

 

Gwen PoV

Maggio. É. Un. Mese. Orribile.

Per quanto semplice questa affermazione possa sembrare, giuro che mi è costata un'ora di duro ragionamento.

Punto primo, c'è un caldo tremendo e la possibilità di sciogliersi lentamente sul banco della scuola è decisamente elevata.

Punto secondo, lo scioglimento sul banco ti impedisce di stare attenta alle lezioni e poi non c'è da stupirsi se a tutte le verifiche di questo periodo -che sono decisamente frequenti- prendi una terribile insufficienza.

Punto terzo.... cavolo sembro Courtney.

Scossi leggermente la testa e mi concentrai sulle formule sulla lavagna. Niente. Poteva esserci anche una poesia in aramaico, l'effetto sarebbe stato identico. Sospirai, e ributtai la fronte sulla calda superficie di formica, coprendomi la testa con le braccia. Ancora pochi minuti e sarei uscita da quell'inferno di formule fisiche. Che cosa me ne importava se un ipotetico omino riusciva a salire su un ipotetico treno, correndo ad un'ipotetica velocità costante?! Sinceramente? Niente.

La campanella della ricreazione fu una vera liberazione. Però penso sia stata la sua tonalità acuta e squillante a svegliarmi, più che l'idea della ricreazione in sé per sé. Mi avvicinai alla porta della classe e bofonchiai un “Andiamo alla macchinetta, ho bisogno di assimilare zuccheri” diretto più a me stessa che a qualcuno in particolare.

È ovvio Gwen. Lo sai bene che per un'alimentazione sana e corretta, la colazione è un pasto fondamentale! Solo in questo modo...” cominciò a rimproverarmi Courtney, facendomi fare uno sbuffo stizzito. D'accordo, quella ragazza poteva anche essere simpatica, ma a volte era davvero noiosa!

Si, si, ho capito il concetto, grazie.” replicai, tanto per metterla a tacere. Lei alzò le spalle e mandò il naso all'aria come per dire fai-quello-che-vuoi-io-ti-ho-avvertito, ma non aggiunse altro.

Arrivata al distributore, seguita a ruota da Courtney e Bridgette, realizzai che un solo distributore -pieno di cose solo lontanamente commestibili, tra l'altro- era decisamente poco per tutta la gente che ci si affollava in quel momento. Mentre rimuginavo tra me e me, se prendere un Mars, oppure qualcosa di salato, sentii strattonarmi per un braccio fuori dalla fila.

Ehi Gwen, guarda chi c'è!”

Bridgette?! Che fai? Lo sai quanto ci ho messo ad arrivare a questo punto della coda e...”

Oh, ciao!” una voce calda e che avevo già sentito mi fece alzare lo sguardo, interrompendo la mia critica contro la bionda.

Davanti a me c'era Marcus, il cugino di Lindsay, che proprio la sera prima, era venuto a farci visita.

S.. sono contento di conoscere qualcuno qui, a scuola, oltre a mia cugina.. anche se emh..” balbettò impacciato.

Io sono Courtney, molto piacere” si presentò la castana, porgendo la mano al ragazzo, e lasciandomi sfuggire una risatina.

Io invece sono Gwen, e lei è Bridgette. Perfetto, ciao.” dissi sbrigativa, sorridendo a Marcus e prendendo per un polso la bionda.

Bridgette, accompagnami alla macchinetta al piano di sotto, forse c'è meno gente” improvvisai.

C..cosa? Ma mi sta fatica fare le scale!” si lagnò lei, ma dopo una mia occhiataccia mi seguì obbediente.

Mi spieghi perché lo abbiamo fatto?” mi domandò cauta, quando ci fummo allontanati di qualche metro.

Mi girai appena, giusto per vedere Courtney che chiacchierava con Marcus, ridacchiando appena.

Niente, niente, lascia stare” sospirai, scuotendo la testa. Ormai Bridgette era un caso perso. Mai quanto Lindsay, però, pensai, ridacchiando tra me e me, e sperando che il QI di del cugino di quest'ultima fosse abbastanza per la castana.

 

 

 

Courtney PoV

Sbuffai scocciata, mettendo le mani sui fianchi con fare particolarmente minaccioso. Forse era vero quello che dicevano tutti, ovvero che mi irritavo facilmente. Molto facilmente.

Cavolo Bridgette, datti una mossa!” La chiamata testa bionda spuntò dalla pila di libri accatastai sul suo banco, che la ragazza stava buttando alla rinfusa dentro lo zaino.

Scusa, scusa, è che... Non è che hai per caso visto il mio diario?”

È lì accanto a te, Bridg” intervenne la voce altrettanto scocciata di Gwen. Era un fatto risaputo che Bridgette fosse lenta a tutto -spesso anche a capire le cose- ma quel giorno stava battendo tutti i suoi record. La campanella di fine scuola era suonata da almeno dieci minuti!

La bionda finì di chiudere lo zaino con una certa difficoltà e se lo caricò sulle spalle, rivolgendo un sorriso radioso a me e a Gwen.

Ecco fatto!” disse allegra. Sorrisi appena: in quel momento Bridgette mi aveva ricordato l'immagine di una piccola bambina molto soddisfatta del suo lavoro appena finito, quando gli adulti potevano trovarlo molto semplice e addirittura quotidiano. Gwen, però, rovinò subito l'atmosfera, sbuffando sonoramente.

Era ora Bridgette! Forza andiamocene da questo posto.”

Uscimmo velocemente in cortile -che era ormai vuoto, naturalmente- quando Gwen mi fece una domanda che non mi sarei mai aspettata.

Ehm, allora, Courtney, Marcus?”

Marcus che?”

Com'è.. insomma come ti sembra...”

Oh” risposi “Bè, non lo so... Insomma è carino. Per ora” precisai. “Andiamo, ci ho parlato solo per dieci minuti, non sono mica in grado si giudicare.. Ho solo scoperto che ha un anno più di noi e che partecipa a un sacco di corsi diversi e...”

Rimasi a metà frase e mi fermai di botto. Il ritardo di Bridgette ci aveva fatto beccare l'uscita delle scuola accanto alla nostra. Riuscii facilmente ad individuare quella faccia poco gradita, solo che molto probabilmente, per una volta lui non mi avrebbe considerato affatto. Meglio così, sembrava piuttosto impegnato. Già, piuttosto impegnato a rimanere attaccato alle labbra di una ragazzina dai lungi capelli biondo scuro.

Rimasi un po' a fissarli, e mentre lui le passava una mano nei capelli sentii uno strano formicolio attraversarmi dalla cima della testa fino alla punta delle dita.

E...?” chiese Gwen perplessa, dato che avevo smesso di parlare di colpo.

E niente. Stop. Fine della storia.” dissi, molto più freddamente di quanto avessi voluto, senza distogliere lo sguardo da quei due ancora incollati per le labbra.

Si può sapere che hai?” mi chiese sempre più stranita la dark, facendo combaciare la sua guancia con la mia e seguendo il mio sguardo.

Niente, assolutamente niente. Cosa vuoi che abbia?!” risposi acida, distogliendo lo sguardo. “Non. Ho. Niente.” ripetei, allontanandomi in fretta, sentendo sempre quello strano, nuovo, fastidioso formicolio percorrermi tutta.

 

 

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Capitolo 13
*** Teased and hated ***


Teased and hated

 

Courtney's POV

Biscotti. Zucchero. Caffè. Detersivo. Cosa indecifrabile.

Assottigliai gli occhi e avvicinai il foglio con l'elenco della spesa al viso, cercando di capire l'orribile scrittura di mia madre. Quello sgorbio era una p o una f? No, forse era una r ...

Scrollai le spalle, rinunciando alla decifrazione del geroglifico che avevo in mano e decidendo di non comprare l'oggetto misterioso.

Presi l'ultima cosa che mi serviva -i biscotti, rigorosamente al cioccolato, come piacevano tanto a me e a mia madre-, e mi avviai verso la cassa, per poi pagare e allontanarmi in fretta dal supermercato. Sinceramente, odiavo andare a fare la spesa. Avrei preferito di gran lunga starmene a casa a leggere un buon libro o ad avvantaggiarmi coi compiti della settimana, ma purtroppo ogni tanto mi toccava andarci.

Io ti ODIO! Non ti sopporto più!” Un grido giunse dal parcheggio semivuoto verso il quale mi stavo dirigendo, e, vinta dalla curiosità, mi avvicinai per vedere che cosa facesse inviperire così tanto una ragazza da farla urlare in quel modo.

No, rettifico; Courtney non è un'impicciona. Non mi interessava niente, niente, di quello che faceva la gente. Dovevo solo andare a prendere il motorino per tornare a casa tutto qui.

Svoltai a destra, ritrovandomi a pochi metri dalla ragazza e dal suo interlocutore, e la mascella mi cadde a terra per lo stupore.

Non credevo in tutte quelle baggianate sul destino, il fatto che tutta la mia vita fosse già stata scritta e catalogata da qualcun altro, eccetera. Ero io che la organizzavo, la mia vita. Quindi, il fatto di vedere quel ragazzo laggiù, doveva essere solo per via del caso. Una grande, mostruosa, orrenda coincidenza.

La cosa migliore da fare sarebbe stata quella di allontanarmi in fretta, prima che Duncan si accorgesse della mia presenza, ma qualcosa mi teneva i piedi saldamente incollati a terra, lasciandomi come unica possibilità quella di rimanere a guardare la scena.

Ti ho aspettato per più di mezz'ora!” stava urlando la ragazza, con la voce ormai roca per via del tanto urlare. “Mi avevi promesso che mi avresti accompagnata, che razza di fidanzato sei?”

Trattenni un grido di stupore: fidanzato?

Guardai più attentamente la ragazza, e solo in quel momento mi resi conto che era molto diversa dalla bionda con cui l'avevo visto nemmeno una settimana prima davanti a scuola. Questa, infatti, aveva dei lunghi capelli rosso fuoco che le arrivavano a metà schiena, e il fisico e il portamento tipico di quelle che comunemente vengono chiamate... cheerleader.

...inoltre di credevo ferito, morto o che so io, invece eri qui, in questo lurido parcheggio a dipingere sul muro!” Tipico di Duncan, pensai: dare buca ad una ragazza per passare il pomeriggio a fare graffiti. Strano, però, quando ero arrivata non l'avevo visto.

...Mi stai perlomeno ascoltando?” disse Mrs Cheerleader, mettendo le mani sui fianchi e guardando dall'alto in basso il ragazzo, con scarsissimo successo, dato che era almeno venti centimetri più bassa di lui.

Duncan, che si stava guardando le unghie con una sfacciata nonchalance, sbadigliò teatralmente e rispose finalmente alla ragazza. “Mh, hai detto qualcosa, dolcezza?”

Ahi, brutta mossa Duncan! Se io fossi stata al posto della rossa sicuramente di avrei...

SLAP!

Donna! Ma che ti è preso?” urlò Duncan, ormai non più tranquillo, mentre si massaggiava la guancia sulla quale si stava arrossando sempre di più il segno di una mano.

Che è preso a me? A me, Duncan? Ma ti sei visto, con quella cresta verdognola. A me non piace nemmeno il verde!”

Che cosa mi importa se non ti piace?” replicò lui, storcendo il naso.

Okay, decisamente non erano affari miei, ma ormai ero a metà spettacolo... Povero, povero Duncan.. Aspetta, ho pensato 'povero' e 'Duncan' nella stessa frase? Come.. come se io fossi dispiaciuta per lui? Figurarsi, mi sto godendo un sacco la scena!

...non capisco ancora come mai sia ancora qui a parlare con te. Penso che me ne andrò a fare shopping in santa pace, con qualcuno di più affidabile! È la terza volta che mi dai buca, questa è la bocca che traballare il raso...”
Goccia che fa traboccare il vaso, idiota.

Quindi tra noi è finita. Finita! Ecco, l'ho detto! E non provare a riprendermi, niente e nessuno farà cambiare idea a me, Charlotte, capito?”

Come se me ne importasse qualcosa! Tanto volevo rompere con te già da tempo, meglio così. Mi stavi sempre tra i piedi.”

Davvero...?! Volevo dire, ah! Bene, allora!”

Bene, si, Charlotte, BENE!”

La ragazza si morse il labbro inferiore, in modo da farlo smettere di tremare convulsamente, prima di girare sui tacchi e allontanarsi in tutta fretta.

Duncan sbuffò sonoramente, passandosi una mano sui capelli. Stranamente, non sembrava minimamente turbato o ferito, ma solo estremamente e decisamente... annoiato.

E poi il fato -no, abbiamo detto il caso- volle che si girò quel tanto da vedermi immobile a qualche metro da lui, con la bocca semiaperta e il sacchetto della spesa in mano.

Se non chiudi la bocca ti entreranno le mosche, dolcezza” mi urlò, in segno di saluto, avvicinandosi a me con la sua solita aria strafottente e le mani in tasca. Improvvisamente, mi risvegliai dalla mia trance e, sbattendo le palpebre più volte, indietreggiai di qualche passo. “Duncan!” esclamai, indignata “sei veramente arrogante!”

Courtney!” fece lui di rimando, con un odioso tono cantilenante “sei veramente noiosa!”

Io non sono noiosa!” dissi imbronciata, mettendo le mani sui fianchi e lanciandogli una stilettata con lo sguardo. Certi momenti, e quello rientrava decisamente nella categoria, avrei voluto davvero che le occhiatacce assassine potessero uccidere sul serio. L'unica nota negativa nel piano era che, se così fosse stato, al momento sarei in prigione con l'accusa di pluriomicidio.

Oh sì che lo sei!” ridacchiò lui “sei stressante, non ti diverti mai, sai solo offendere e criticare, ti vesti sempre in grigio, adori stare al centro dell'attenzione e segui sempre le regole alla lettera. Ciò ti rende noiosa.”

Ciò, Duncan, mi rende matura” ringhiai. Odiavo quando qualcuno mi diceva i miei difetti, soprattutto se nella stessa frase, soprattutto se quel qualcuno era Duncan.

Incrociai le braccia e squadrai malissimo Mr. Punk, con un cipiglio così alzato che scompariva sotto la mia frangia.

E poi, per la prima vera volta, mi ritrovai a fissare intensamente Duncan. Ad esempio, mi resi conto solo in quel momento dei chili e chili di gel che doveva mettere ogni volta sulla sua cresta, per darle un aspetto così luminoso. Come non mi ero mai accorta del fatto che aveva un piccolo naso a punta, che avrebbe storpiato terribilmente l'aspetto da punk, se non fosse stato per il piccolo piercing sul lato sinistro. Come non mi ero mai accorta del fatto che la sua maglietta nera era abbastanza aderente in modo da lasciar trasparire i suoi addominali ben scolpiti o...

Senti, lo so che stai guardando, ma potresti smetterla di fissarmi in questo modo? Sei inquietante. Inoltre, so già da me di essere figo.” Arrossii violentemente e e cominciai a blaterare parole sconnesse.

No. Riprenditi Courtney. Non è da te balbettare in questo modo.

Cosa?! Io... io... io non stavo assolutamente...” ma non potei continuare quando lo vidi ruotare gli occhi e stamparsi in faccia quell'odioso sorrisino sghembo. “DUNCAN! Sei veramente un pervertito egocentrico, stupido, insopportabile delinquente!” cominciai ad elencare gli aggettivi contandoli sulle dita, ormai rossa e tremante non più per l'imbarazzo, ma per un sentimento a me assolutamente non nuovo.... la rabbia.

Sei uno scoordinato mentale, un..un... Lo sai perchè hai così tante ragazze diverse la settimana? Perchè non hai il coraggio di tenertene una per un tempo decente! E poi sono io quella che si crede al centro del mondo? Sei tu quello egoista, egocentrico, ribelle! Pensi solo a te stesso, ad imbrattare i muri pubblici, a fare lo spiritoso con quel tuo sorrisino stupido e a dare noia a me! Che ti ho fatto di male? Ti credi forse divertente? Ma non lo sei, Duncan! E poi non mi stupisce il fatto che tu sia stato bocciato due volte, sai? Delinquente, insopportabile, pervertito, punk e... e... pure brutto!” urlai tutto d'un fiato. Respiravo a fatica e la mia faccia era rossa per lo sforza e mi occhi mandavano scintille. Ma ne era valsa la pena? Oh, sì.

Improvvisamente, silenzio. Il silenzio più totale mentre fissavo Duncan fumante, con la lava che mi usciva dalle orecchie, dal naso, dalla bocca. Sembravo un vulcano in eruzione.

Ma si sa, i vulcani più potenti sono quelli esplosivi. In questo caso, Duncan.

Bene Courtney, hai finito la predica? Così me ne posso andare per non dovere stare più a parlare con te! Sempre che sbraitare in faccia insulti vari possa essere considerato parlare! Come fai a essere così tremendamente fastidiosa? E pensare che all'inizio mi piacevi pure! Ma adesso me ne vado, così rendiamo contenta la nostra piccola principessina-che-non-vuole-vedere-il-cattivo-Duncan, d'accordo?”

Improvvisamente, mi sentii cadere il mondo addosso. Era come se un enorme pioggia avesse spento il vulcano che era in me. E, solo mente Duncan si allontanava furioso, scalciando sassi a destra e manca, mi ritrovai a mordermi il labbro inferiore, in segno di quella sensazione che avevo provato solo in pochissime altre occasioni: il senso di colpa.





 

 

A/N
Già, ogni tanto rispunto anche io. Mi dispiace di non aver aggiornato da circa... due mesi, ma ero piuttosto occupata con la scuola.

Ne approfitto per fare a tutti tanti auguri di buon Natale in ritardo e uno spensierato (mi distinguo con gli aggettivi u.u) anno nuovo in anticipo.
Spero solo che non mi odierete per il fatto che faccia litigare Dunc e Court di continuo, e che gli faccia proclamare il loro odio, piuttosto che il loro amore eterno... xD Nonostante tutto, io mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo, spero che lo apprezzerte anche voi! :D. E adesso, fuggo per terre lontane.

_Eileen. 

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