On the wings of destiny- Sulle ali del destino di giulya95 (/viewuser.php?uid=88391)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 1 *** prologo ***
Salve!!! Allora..c’è da dire che sono ancora alle prime armi dato che di solito mi diletto solo a leggere..ma mi sono buttata anche nell’oceano della scrittura..avevo già cominciato una storia ma ho l’impressione che non piaccia molto..quindi appena riesco a trovare il modo di sospenderla (io e il computer abbiamo litigato da tempo ormai,e anche se io ero intenzionata a risolvere lui non collabora)lo faccio senza rimpianti (u.u) e comincio questa. Dunque..la storia è nata di getto..mentre facevo una versione di latino (bello eh?) e mentre come al solito pensavo a tutt’altro che a finire quella maledetta..mi è arrivata come un flash l’idea di scrivere questa storia..i personaggi faranno veramente quello che vorranno..perché io a malapena ho deciso la trama in generale..ma molto in generale..per come sto messa in questo momento di indecisione se postarla o no potrei anche intitolare come non intitolare i capitoli..quindi mi metto nelle loro mani...ma anche nelle vostre perché sono aperta a tutte le proposte. Dopo avervi annoiato abbastanza..vi lascio alla storia..vedremo che succederà..spero di non combinare qualche guaio con i miei cari personaggi( xD)..e ora ciak si gira!
Prologo
Sentivo un peso opprimente all’altezza del cuore. Mi sentivo soffocare. Non poteva essere. Era solo un incubo. Uni stramaledetto incubo da cui mi volevo svegliare. Indietreggiai lentamente,mentre lacrime di dolore cominciavano a scendere sulle mie gote. Devo uscire da qui . Voltai loro le spalle e uscii da quello che poco prima era un luogo sicuro e familiare. Spalancai la porta senza curarmi di chiuderla e cominciai a correre. Come immaginavo nessuno mi rincorse né mi chiamò. Ma dopotutto che potevo pretendere dopo le parole che avevo appena sentito?
Corsi. Corsi come se ne valesse della mia stessa vita. Corsi non curandomi delle gambe che urlavano di dolore e dei polmoni che non riuscivano a prendere aria per la corsa e per i singhiozzi che scuotevano il mio petto.
Sbattei contro delle persone,inciampai,caddi e mi rialzai. Ma continuai a correre finché non arrivai al sentiero che arrivava alla scogliera,tagliando dal bosco. Corsi finché arrivai allo strapiombo più alto,dove poco prima c’era la quercia.
La mia quercia . Il mio rifugio. Dove mi recavo quando avevo bisogno di pensare o stare sola.
Mi buttai sulle sue radici secolari e gridai. Rannicchiata su di esse gridai fino a farmi dolere la gola. I singhiozzi mi rubavano l’aria e il peso che sentivo all’altezza del cuore divenne ben presto un dolore sordo.
Non so quanto tempo passai lì, ma ad un certo punto il dolore divenne più forte. Crebbe pian piano fino a togliermi il respiro. Poi si spostò.
Sgranai gli occhi per la sofferenza mentre sentivo mille ferri roventi pungermi la pelle fino ad arrivare in mezzo alle scapole.
Mi mancava l’aria! Non riuscivo a respirare!
Mi trascinai ancora di più verso lo strapiombo con la speranza che riuscissi ad inspirare un po’ di aria marina. In ginocchio sul ciglio del burrone piangevo per un dolore diverso da prima. Era troppo forte per non essere fisico. Il dolore aumentò ancora,facendomi perdere i sensi. L’ultima cosa che sentii fu il vuoto sotto di me e il dolore tra le scapole che esplodeva. Poi il buio.
Allora? Vi ispira? Commentate please! Almeno so che posso continuare perché piace a qualcuno! :)
Ba ci a presto!
Giulya95
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Salve
ragazze!! Intanto ringrazio shadowofmoon e _lele_ per aver recensito il
primo capitolo della storia..grazie ancora ragazze ^-^!! Ora mi butto
nello scrivere il primo vero capitolo sperando di non deludere le
vostre aspettative :)..oh e voglio precisare che la piccola
città dove si svolgerà la mia storia è
inventa completamente..dal clima,al nome, al paesaggio :) Questo
capitolo è un pò noioso ma è
necessario per l'inizio della storia.. ook ora bando alle ciance..vi
auguro buona lettura sperando di non ricevere pomodori e cose simili
virtualmente in faccia xD ;)
Capitolo
1
Mi
guardai attorno. Nuvole. Solo e solamente nuvole. Ero sospesa
in aria completamente a mio agio.Non sentivo nè
freddo,nè timore. Sentivo piuttosto un'euforia che non avevo
mai sentito prima d'allora. Girai su me stessa e caddi all'indietro
facendo una capriola. Man mano che scendevo le nuvole si diradavano e
nel mio campo visivo entrò l'immagine del mare burrascoso
che si avvicinava a vista d'occhio. Con un sorrisetto di sfida aumentai
la velocità,e poco prima dell'impatto riuscii a sollevarmi
librandomi in aria sfiorando a malapena con un piede la superficie
dell'acqua. Risi felice distendendo le mie...ok aspetta...erano ali
quelle?
-Cassandra!
Sei ancora a letto?! Finirai per fare tardi il primo giorno di scuola!!
Sbuffai
infastidita e sonnolenta aprendo gli occhi a fatica.
-Come se te ne
importasse qualcosa..-borbottai con voce impastata dal sonno verso
quella persona che chiamavo madre.Per fortuna, però ,non mi
sentì evitandomi così una litigata di prima
mattina. Sospirai e spostai con poca grazia le coperte che mi
coprivano. Nonostante fosse solo Settembre,di notte la temperatura
scendeva parecchio,costringendo le persone a cercare calore in pesanti
coperte,nonostante fossero appena finite le vacanze estive.Per fortuna
però durante il giorno la temperatura aumentava,tanto che si
poteva stare benissimo con una maglietta di cotone e al massimo una
felpa sopra .
Oggi era il primo
giorno di scuola.
Finalmente,pensai sollevata.
Non riuscivo
più a tollerare ventiquattr'ore su ventiquattro l'aria tesa
che aleggiava tra me e la mia famiglia. Bè era sempre stato
così..ed infatti ogni volta che c'erano le vacanze,e
soprattutto quelle estive,non passava giorno,ora e minuto che non
pensava al momento in cui sarebbe andata a scuola. Non
perchè le piacesse granchè,dato che non era pazza
per lo studio,anche se era brava,e non era neanche proprio una che
veniva definita popolare..bè..lei era diversamente famosa..
Rende meglio sfigata,le
sussurò una vocina interiore.
Oh sta' zitta,le
rispose stizzita. Non era molto normale neanche che parlasse
sola..scrollò le spalle e andò verso il suo bagno
personale. Una delle poche cose positive nell'avere i genitori
abbastanza benestanti.
Ebbene si. Lei..o meglio,i suoi genitori e suo fratello erano
pieni di soldi. Tanto da permettersi una bella casa con tanto di bagno
personale in ogni camera da letto,vestiti firmati e delle belle
macchine. Tranne lei naturalmente. Con lei erano tirchi da morire e non
spendevano un soldo in più dello stretto
necessario,comprandole enormi felpe in cui navigava e pantaloni larghi.
Non aveva neanche una bicicletta! I suoi unici mezzi di trasporto erano
la metro,gli autobus..e i piedi.
Sbuffò entrando in bagno e guardando di sfuggita la sua
immagine. Sua madre e suo fratello le dicevano sempre che non era un
granchè come bellezza.Suo padre come al solito si asteneva
da ogni commento ed ogni parola,completamente indifferente. Era troppo..strana.
Bè in realtà non aveva quasi niente fuori dalla
norma. Capelli corvini leggermente ondulati,alta,fin troppo magra e
lineamenti normali. Erano gli occhi il problema. Erano di un viola
intenso, due ametiste che sembravano brillare sul suo volto, con delle
delicate sfumature d'argento. Occhi leggermente allungati,con ciglia
nere,lunghe e arcuate. Occhi da gatta,le aveva detto quando era
piccolissima una maestra. Ora però era cresciuta,e a 17 anni
sapeva che quegli occhi erano un problema per una che non voleva farsi
notare. Aveva,infatti,un grosso problema che non le permetteva di
relazionarsi con le persone:un'insana e grande timidezza e paura dei
giudizi altrui.
Ma da dove diamine aveva preso quegli occhi così particolari
e quei capelli così neri,era rimasto per lei un mistero dato
che in famiglia erano tutti biondi con gli occhi azzurri,o al massimo
castani. Come avrebbe desiderato avere un aspetto più
anonimo per mescolarsi con gli altri. Ma per nasconderli almeno in
parte,aveva cominciato da tempo,su consiglio-o meglio ordine-della
madre a portare degli occhiali molto spessi. Tanto per far crollare
ogni incertezza sul fatto che sembrasse una sfigata. Capelli sempre
legati,occhiali con vetri che sembravano fondi di bottiglia tanto erano
grossi e vestiti larghi. L'emblema della secchiona sfigata. Ma
preferiva dare questa impressione,pittosto che attirare sguardi curiosi
per i suoi occhi e i suoi capelli.
Si preparò in fretta,per evitare discussioni in
più con sua madre,ripensando al sogno che aveva fatto. Era
stato stupendo.La sensazione di assoluta libertà,assoluta
potenza...il poter volare ovunque,come un uccello. Libera da ogni
cosa...Sospirando scese subito le scale per salutare tutti. Scommetto che adesso
comincerà la sua solita tiritera...
-Cassandra! Finalmente! Ci hai messo un secolo!
Cinque minuti. Ho
impiegato cinque minuti.
-Scusami mamma
Vedi tuo fratello? Era
già pronto mezz'ora fa..
-Guarda tuo fratello! Era già pronto mezz'ora
fa!
Bè c'ero
quasi.
Lui si che è responsabile e puntuale..
-Lui si che è responsabile e sempre in orario!
Sbaglio sempre di poco..
Invece tu....sei sempre e solo il contrario di tuo fratello..
-Invece tu...sei sempre e solo il contrario di tuo
fratello!
Evvai! Stavolta ho
azzeccato! Bè adesso è facile..è la
frase finale questa non vale..
Perchè non prendi il suo buon esempio e smetti di fare la
perditempo con passatempi inutili come leggere quei libri orribili?
-Perchè non prendi il suo buon esempio e smetti
di fare la perditempo con passatempi inutili come leggere quei libri
orribili campati per aria?
Appunto.
I libri orribili campati per aria erano semplicemente libri che
parlavano di storie d'amore meravigliose,personaggi
immaginari,vampiri,streghe,demoni e angeli..ma la mia preferenza andava
sempre e comunque ai romanzi che parlavano di questi ultimi..adoravo
queste storie. Quei libri erano il mio tesoro.
-Mamma,primo lo sai benissimo che sono sempre la prima ad
uscire di casa,e non sono mai
in ritardo.Secondo,per favore non predere anche questa
volta la storia dei libri,che proprio questa volta- O meglio,come ogni volta -Non
c'entrano nulla. Ora scusami ma devo andare. Buona giornata a tutti-.
Detto questo mi voltai e uscii fuori casa cercando di non ascoltare i
commenti maligni di mio fratello e di mia madre.
Con mio fratello,quando eravamo piccoli,avevamo tutto un'altro rapporto.
Stavamo ore e ore a ridere,chiacchierare e giocare insieme. Mi
proteggeva sempre,non solo dagli altri bambini,arrivando anche a
prenderli a botte, ma anche con i nostri genitori.
Ma poi..con il passare degli anni era diventato sempre più
freddo e distante. Senza alcun motivo. Fino ad arrivare a dare manforte
a mia madre.
Ogni volta che ci pensavo,tutte le volte che lo guardavo parlarmi con
quell'indifferenza sentivo il mio cure andare in tanti pezzetti.
Sospirai,e alzando lo sguard vidi che immersa nei pensieri non mi ero
accorta di essere arrivata di fronte alla mia scuola.
Che le danze comincino! pensai
sarcastica.
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