Poкé Scнool

di Aku177
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo anno ***
Capitolo 2: *** "Arev" ***
Capitolo 3: *** Lasagne e amore ***
Capitolo 4: *** Gita al mare ***
Capitolo 5: *** Una cosa tira l'altra ***
Capitolo 6: *** Duello natalizio ***



Capitolo 1
*** Un nuovo anno ***


Axel apre il rubinetto della doccia e lascia cadere l’acqua bollente sul suo corpo…
Intanto, passano molti pensieri nella sua mente… Ma il primo è…
“Occazzo. Oggi è il primo giorno di scuola!”
Kira, la sua “amatissima” sorellina, apre la porta e chiede:
-Posso cambiarmi qui, Nii-San?-
-Uhm… certo- dice Axel con la voce soffocata dal rumore della doccia.
Kira si lascia scivolare il pigiama di dosso.
-Sai che giorno è oggi, Nee-San?-
Axel sta per rispondere, quando Silver spalanca la porta del bagno.
-Mocciosa, smamma. E tu, Axel, fuori dalla doccia-
-Ma vai a lavarti nel lavandino, ritardato rosso…- dice Axel. Kira fa una risatina.
-Ehi, Axel, non trovi siano cresciute dall’anno scorso?- dice Silver, cambiando argomento, guardando le tette di Kira (XD)
-ZITTO BRUTTO MANIACO ROSSO!-
Sul viso di Silver appare un ghigno. –Non ho ragione, Axel?-
-Se rispondi di sì ti affogo…- dice Kira.
-Ehi, fammi controllare- dice Axel, mettendo la testa fuori dalla tenda della doccia.
-Wow, hai ragione, Silver!-
Kira sta per mollargli un pugno.
-AHAH UNA BAMBINA CON LA QUARTA!- ride Silver.
-Già, tanto tutta la scuola sa che ce l’hai piccolo- risponde Kira.
-Ah, bella questa, Onee-Chan!- dice Axel dalla doccia.
 
-Che palle, si ricomincia…- sbuffa Axel, con le mani dietro la testa e con il suo zaino appeso alle spalle.
-Ehi, Axel!- lo chiama una voce dalle spalle.
Il ragazzo si volta, riconoscendo l' amico Erik.
Raggiunto, i due si scambiano un 5.
-Beh, ricominciamo, eh?-
-Eggìa. Che palle...- dice Axel incamminandosi.
-Fratellone, aspetta, hai dimenticato...- urla all' improvviso la sorella, dalla porta, per fermarsi a metà guardando che il fratello è in compagnia.
Li raggiunge, fulminando Erik con un occhiata, e rivolgendosi al fratello.
-Hai dimenticato il pranzo, fratellone- dice porgendogli un cestino.
Poi, senza aspettare una risposta, anticipa i due verso la scuola.
L' altro ragazzo, pensieroso, la fissa.
-Potrei sbagliarmi, ma... non le è cresciuto il seno?-
Axel ride.
Da che si ricordava, Kira aveva sempre odiato Erik. Ma, mentre il ragazzo faceva finta di nulla, lei tentava in tutti i modi di allontanarlo da Axel.
Dopo che erano riusciti, con fatica, a distaccarsi dal padre, Kira non voleva che il fratello venisse di nuovo tradito.
Intanto, i due ragazzi erano arrivati a scuola.
-Axel, ascoltami...-
-L' illustre sottoscritto ti sta concedendo la sua attenzione-
Erik sorrise.
-Ascolta, Axel, te sai che io sono un secchione...-
“Ancora? Che palle!” pensò Axel.
-...e nessuno vuol essere amico di uno come me. Quindi, se non vuoi farti vedere in giro, io capisco benissimo che...-
Axel rise di gusto, interrompendolo.
-Che c'è di divertente?-
-C'è che sei un coglione-
Erik si accigliò.
-Come?-
-Sei un coglione. Perché solo un emerito pirla può avere questi pensieri! Erik, siamo amici da... quanti anni?-
-3, circa...-
-Così pochi?-
-Il tempo vola...-
-Siamo amici da un casino di tempo, e l' illustrissimo, grandissimo e immenso sottoscritto non potrebbe definirsi tale se abbandonasse gli amici!-
E poi, con un grido, piombò dentro la scuola.
-Mi sa che quest' anno mi dovrò preoccupare non poco...-

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Capitolo 2
*** "Arev" ***


Axel ed Erik camminavano nel corridoio, guardandosi intorno.

-Hmm… in che classe è la presentazione?- chiese Axel.

-Dovrebbe essere all’auditorium…- rispose Erik, quando ad un tratto cadde, facendo cadere gli occhiali e i libri: si era scontrato con un tizio molto più grande in confronto a lui, muscoloso e seguito da una banda di ragazzi.

-Guarda dove vai, mezzasega- disse quel ragazzo.

Erik sbuffò, raccogliendo libri e occhiali.

-Ehi, tu- disse Axel  avvicinandosi a quel tizio.

-Cosa hai detto?-

-Che il tuo amico è una mezzasega, come te, dopotutto- disse il ragazzo, seguito da una risata della sua banda.

-Beh, prima di dire certe cose, guardati- rispose Axel, girato di lato, con un sorrisetto.

-… faccio finta di non aver sentito-

-Risparmiatelo-

Il ragazzo assunse una faccia irritata.

-Riempilo di botte!- disse qualcuno della sua banda.

-Con piacere- disse sferrando un pugno, bloccato dalla mano di Axel, che guardava ancora di lato.

Si passò una mano nei capelli, e lo colpì al collo.

Il ragazzo cadde, premendo con tutte e due le mani sul collo.

-… andiamo, Erik- disse Axel, sorridente, osservato da tutti.

Erik sorrise e seguì Axel, che si avviava verso l’auditorium.

 

-Quel ragazzo ha un bel carattere, eh, Fiammetta?-

La ragazza dai capelli rossi annuì, sorridendo e guardando Axel che si allontanava.

Vera sorrise alla sua amica osservando il ragazzo vicino al ragazzo di cui stavano spettegolando sottovoce...
-Cosa c'è Vera? Ti piace quello sfigato?- rise Fiammetta portandosi una mano alla fronte.
Vera scosse la testa, ma solo per non far brutta figura di fronte all'amica. In fondo... non è poi così male, nei suoi confronti…

 

Il prof. Oak, preside della scuola, si alzò in piedi, e cominciò a parlare, e parlare, mentre nessuno degli studenti (salvo qualche secchione) ascoltava, ma chiacchierava con i vicini.
-Ed è solo grazie al vostro impegno che...-
-...ti romperemo la fava per un altro anno!-disse sottovoce Axel all' amico, facendolo ridere.
Ma lui era distratto, stava facendo una caricatura.
-Ehi, Erik, che ti succede?-
-Uh? Niente, mi son distratto...-
-E ora chiamo sul palco un nuovo studente scelto a caso!
Vediamo... vediamo... tu, biondo!- disse il Prof. Oak indicando Axel.
-Uh? Che?-
-Dai, non essere timido! Vieni e lietaci dei tuoi mirabili discorsi!-
Axel si alzò meccanicamente, dirigendosi verso il palco.
Il Professore gli lasciò il posto al microfono, si schiarì la voce e disse:
-Bene... funziona questo coso?...- toccò varie volte il microfono, producendo un rumore di sottofondo.
Scappò qualche risata.
-Bene... allora... ci troviamo qui un altro anno… per… ehm…-
Cercò qualche sguardo tra la folla.
E incontrò quello di una ragazza dai capelli fiammeggianti, che gli sorrise.
-a stabilire un legame coi Pokémon di tutti i tipi. E ciò è possibile solo impegnandosi al massimo.
Ma, mi raccomando: non studiate troppo sodo, eh-
Un applauso, qualche risata, qualche prof con una faccia irritata e il ragazzo scese dal palco.

Dopo la fine del primo giorno...
-Ehi, Erik, dove vai?-
-A casa. Perché?-
-Pensavo che potremmo uscire, oggi, sai è il primo giorno e non ci hanno dato compiti!-
-Oh, non oggi-
-E perché?-
-Perché la mamma ci ha fatto le lasagne-
-Ci?-
-Mi ha chiesto di invitarti-
I due si guardarono negli occhi per un minuto.
Poi, scattarono entrambi per il corridoio, evitando gli studenti che si paravano davanti a loro.
-IL PRIMO CHE ARRIVA NE MANGIA DI PIU’!-
-NESSUNO MI BATTE QUANDO SI PARLA DI CIBO, MINCHIA!-
Le lasagne della madre del ragazzo erano molto famose da quelle parti.

-Che ne dici se oggi usciamo, Vera?- disse la ragazza dai capelli rossi.       
-Ok, ma fammi prendere un libro...-
-Sempre a studiare, eh?-
La ragazza si allontanò dall' amica, dirigendosi verso l' armadietto.
-PISTAAAAAAAAAAAAAA!!!- gridò Axel che passava da quel corridoio.
Sbattè contro la ragzza, bofonchiò uno "Mi Dispiace" e continuò a correre.
-Ahiahiahi...-si lamentò Vera mentre raccoglieva la cartella sparsa.
-Ehi, vuoi una mano?-
La  ragazza alzò la testa, e vidde il ragazzo di quella mattina.
-Oh, ehm... si grazie-
Abbassò la testa per non far vedere di essere arrossita.
Erik si chinò a raccogliere i libri.
-Mi dispiace, ma stavamo facendo una corsa per le lasagne...-
-Per le... lasagne?-
-Si, quelle di mia madre. Axel farebbe pazzie per esse-
Finirono di raccogliere la roba, e la riposero dentro lo zaino della ragazza.
-Beh, ci vediamo. Forse riesco a raggiungerlo-
-Ok, ciao...-
Fece per scattare, ma si fermò a metà del gesto.
-Oh giusto, sono un pirla...-
-Eggià-
-Come?-
La faccia della ragazza fece una smorfia indefinibile, un misto tra l' inorridita e la vergogna.
-Oh...ah...-
Il ragazzo sorrise.
-Non importa. Volevo dirti che mi chiamo Erik-
-Piacere, Arev-
-Strano nome. Vabbeh, ci vediamo poi!-
Scattò, in direzione dell' amico.
Vera si acasciò a terra, venuta improvvisamente a conoscienza del fail che aveva fatto.
Arev era Vera al contrario. Cacchio.

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Capitolo 3
*** Lasagne e amore ***


Davanti a una teglia di lasagne vuote, pienamente rifocillati e sazi, i due ragazzi erano seduti (più appollaiati che seduti) sulle sedie, con una vaga aria satolla.
-Aaah, le lasagne di tua madre sono la fine del mondo...- commentò con allegria Axel.
Erik non rispose, fissando il soffitto.
-Ehi, Erik, a che pensi?-
-A niente... sparecchiamo, va...-
Il ragazzo prese, quindi, la sua teglia e il piatto, portando tutto nel lavello.
-Ora che ci penso... non convivete con nessun pokémon, voi, giusto?- domandò Axel.
-No, non fanno al caso mio...-
-E qui ti sbagli! I pokémon sono creature molto fiche!-
-Su quello non c'è...-
Il ragazzo distolse il suo sguardo dalla pulitura delle stoviglie, fissando l'amico.
-Ok, ho capito, dov'è?-
-Dov'è cosa?-
-Il pokémon che mi vuoi appioppare-
-Io non... oh, accidenti!-
Si cercò un po' nelle tasche, per poi estrarre una pokéball.
La fece cadere, e ne uscì fuori un Torchic.
-Scordatelo-
-Oh, andiamo! Io non posso...-
-Smetti di prendere i pokémon abbandonati in strada-
-Quindi non lo terrai?-disse Axel prendendo il piccolo animaletto e girandolo verso il compagno.
Erik lo fissò. Quegli occhioni così teneri...
-Oh, porca miseria! Va bene, lo terrò...-
-Si! Axel win!- esclamò il ragazzo poggiando il pokémon sul tavolo.
-Non metterlo sul tavolo della colazione!-
-Miii, come sei pignolo...- si lamentò il ragazzo giocherellando.
-Si, sono molto pignolo!-
Mentre Axel e Erik discutono, bussa il campanello.
-Vai tu- afferma Axel velocemente.
-Simpatico…- dice Erik avviandosi alla porta.
-Salve, casa…- si interrompe.
Si trovò Arev e la sua amica dai capelli rossi davanti.
Axel non sentendo la fine della frase si avvicinò alla porta
-Ehi, Erik, chi...- si interrompe anche lui.
-Eeeehi, salve!- saluta con un sorriso.
-Ciao…- risponde Arev imbarazzata.
Axel da una leggera gomitata a Erik, facendogli cenno con lo sguardo di dire qualcosa.
-Ah...uh...ehm... volete entrare?- dice facendosi da parte per far passare le due.
Fatto ciò, guarda con sguardo maligno il compagno.
-Uh? Ah...- Axel si fa da parte a sua volta, sorridendo alle due ragazze.

-Axel... come diamine fanno a sapere dove abito?- sussurra Erik mentre guidano le due ragazze in salotto.
-Ehm... non so- risponde con un sorriso ingenuo e falso Axel.
Erik sospira, seguendo le due ed accompagnandole in salotto.
Axel prende una sedia, la gira al contrario e si siede appoggiando le braccia sul dorso della sedia.
-Ehm... bene, Arev, che sorpresa!- afferma Erik porgendo due sedie. –Diteci-
-Ah, giusto...- dice Arev arrossendo leggermente - ehm... io non mi chiamo Arev...-
-Ah, no? E qual è il tuo nome?- ribatte Erik sorpeso.
-Io… mi chiamo Vera- risponde Vera con un leggero sorriso.
-Bel nome!- afferma Erik – e la tua amica?-
-Io mi chiamo Fiammetta- risponde l’altra ragazza dai capelli rossi.
-Figo!- dice Axel con un sorriso.
-Oh… grazie- risponde Fiammetta arrossendo anche lei.
-Beh... volete niente? Dell'acqua, qualche bibita...- chiede Erik.
-Uhm, no, grazie...- risponde Vera -volevamo chiedervi se... vi andasse di venire a fare un giro con noi-
-Oh, sì, buona idea!- dice Axel alzandosi energico e stiracchiandosi.
-A me va bene... Axel, prestami una Pokéball- dice Erik.
Axel lo guarda dubbioso, poi fa le spallucce e gli porge una Pokéball.
Il ragazzo la afferra e la lancia all'altro capo della stanza, colpendo ed intrappolando il Torchic regalatogli poco fa.
Axel si scrocchiò le dita e poi si diresse verso la porta seguito da Erik, Vera e Fiammetta.

I 4 ragazzi avevano optato, alla fine, per una passeggiata sul lungomare. In lontananza, un cielo scarlatto diceva addio alla giornata.
Axel si affaccia alla ringhiera del lungomare guardando il sole che tramontava. Fiammetta si avvicina a lui, appoggiandosi anch'essa.
-Lo sai che sei una bellissima ragazza?- dice Axel senza voltare lo sguardo.
Fiammetta arrossisce quasi quanto i suoi capelli. -Oh... ehm, grazie- risponde con un lieve sorriso.
-E tu? Non mi ammiri?- scherza Vera stringendo il braccio di Erik.
Il ragazzo la fissa sorridendole.
-Sei bellissima pure tu-
-Tutto qui?- risponde Vera ancora scherzosa.
-Beh, mi pare presto per mostrare la mia indole poetica…-
-Chi non ha capito niente alzi la mano- dice Axel ridendo alzando la mano e andando verso i due ragazzi rimasti leggermente indietro.
-Bene, accetto la sfida- dice con un sorriso Erik.
Si stacca da Vera e, portandosi una mano al petto e alzando teatricamente l'altra, comincia a decantare.
-Il tuo viso, o dolce Vera, non è viso mortale, e ne ove altro luogo di piede umano lo si può trovare: è viso di dea e di bellezza pura, incantata e unica come il tramonto infuocato che ora infiamma i cieli e tutto colora!-
-Applausi, prego- aggiunge dopo strizzando un occhio.
Vera arrossisce terribilmente.
Axel e Fiammetta lo guardando sconvolti, dopodiché Axel scoppia a ridere.
-Ridi pure stronzetto, intanto io so arrivare al cuore delle ragazze con grazia e maestria!-
Axel si gratta la testa e alza di nuovo la mano ridacchiando.
-Molto simpatico, Axel- afferma Erik.
-Lo so- risponde Axel ironico, seguito da una risatina di Fiammetta.
Erik, per tutta risposta, torna a dare la mano a Vera, che arrossisce leggermente.
Axel prima si porta le mani dietro la testa, poi fissa Fiammetta e la prende sottobraccio sorridendole, e Fiammetta arrossisce a sua volta.

Dopo aver distanziato un po’ i due, Erik sussurra a Vera -Scusa per prima, non volevo farti imbarazzare...-
-Non fa niente, è stato carino!- gli sorride Vera.
-Ne sono…- però Erik si interrompe e guarda l’orologio inorridito.
-AXEL, E’ TARDISSIMO!-
Axel lo guarda sconvolto.
-Perché, che ore sono?!-
-Le 8 e un quarto!-
-Oh… oh…- esclama Axel. Poi guarda Fiammetta, abbracciandola, fa un sorriso a Vera e inizia a correre verso casa, urlando “CI VEDIAMO!”
Mentre si allontana, Erik si avvicina a Fiammetta, porgendole due biglietti.
-I nostri numeri di telefono… sai nel caso volessimo…-
-ERIK, MUOVITI! E DA QUANDO ABBIAMO I BIGLIETTI DA VISITA?!- urla Axel, fermatosi un po’ distante.
-LI HO SCRITTI PRIMA, MENTRE ERI DISTRATTO! Scusate, ora dobbiamo davvero andare...- dice avviandosi.
Si ferma un attimo, si gira, corre da Vera, dandole un bacio veloce su una guancia, e poi scappa nuovamente via.
-Diamine- dice dopo aver raggiunto l'amico- non sono il tipo che fa cazzate al primo appuntamento!-
Axel sorride alle ragazze salutandole alzando il medio e l’indice e poi riprende a correre.
-Beh, siamo in ritardo, no?-
-A dir la verità, sono le 7.30…- dice Erik con un sorriso maligno, fermandosi.
-C...COSA?! E PERCHE' CE NE SIAMO ANDATI, IDIOTA?!- dice Axel facendo una brusca fermata.
-Per farti un dispetto, oggi hai mangiato una porzione in più di lasagne! E poi, io sono soddisfatto: un bacino gliel'ho dato- ribatte, allegro.
-Che palle...- dice Axel incrociando le braccia -io volevo stare con Fiammetta...- guardando male Erik.
-Su, i nostri numeri glieli abbiamo dati!- dice Erik dando una pacca all’affranto amico, quando raggiungono le rispettive case.
-Beh… a domani, Erik-
-A domani- risponde Erik, battendogli il cinque.

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Capitolo 4
*** Gita al mare ***


Tre giorni dopo il fatidico appuntamento, Erik stava beatamente dormendo in quel dì di fine settimana. Il Torchic regalatogli da Axel era sospeso in una cesta da parete, che aveva subito trovato comodo, e seguiva l'esempio del suo padrone.
Il giorno prima, il ragazzo aveva programmato di dormire beatamente per tutta la mattina, pranzare con una porzione del poco di lasagne che era riuscito a nascondere all'amico, e poi di ammazzarsi di mare e sabbia, forse invitando Vera. Come poteva sapere, il figliuolo, che i suoi piani sarebbero leggermente cambiati?
Di fatto, non poteva saperlo.
erano circa le 8:00, quando il telefonino di Erik squilla, svegliandolo.
Controllando con aria assonnata sul display, il ragazzo risponde: -che minchia vuoi, Axel?-
-Uh... sono Vera-
Alzandosi di scatto, non penso alla cesta del torchic posta sopra al letto, il quale, cadendo dopo la botta contro la cocuzza del suo padrone, indispettito sputa fiammelle, creando un principio d'incendio.
-MERDA! IL FUOCO! TOCHY, IO TI... VERA, TI RICHIAMO!-
Indi per cui, dopo aver inondato le lenzuola dell'acqua della vasca da bagno, il ragazzo annienta il pulcino con il suo peggior sguardo, mentre richiama la ragazza.*-Scusa, è stato un risveglio brusco...-
-Colpa mia? Non...-
-Non è assolutamente colpa tua! Diciamo che è colpa di un certo peperino...- dice annientando nuovamente il pulcino.
-Ad ogni modo, come mai mi chiami con il cellulare di Axel?-
-Eh, io il mio l'ho lasciato a casa... sai, lo abbiamo incontrato qui alla spiaggia, e ci chiedevamo se volevi venire anche te-
-Non è una cattiva idea! Tra Mezz'ora sarò alla spiaggia-
Chiusa la comunicazione, afferra bruscamente Tochy per le piume sulla sua testa, annientandolo per la quarta volta.
Ma di fronte a quei suoi occhioni, non può mantenere un arrabbiatura.
-Sei maledettamente fortunato, Tochy- dice accarezzandogli il becco con il dito.
Dall'altro capo della cornetta, in un bikini molto vistoso, Vera chiudeva la comunicazione e restituiva il cellulare al proprietario.
-C'è stato un incendio?-
-Penso di si, ma non era molto chiaro... sicuramente c'è stato casino-
-BAGNINO! MI DEVI 20 POKéDOLLARI!-
 
 
in quattro e quattro otto, il ragazzo aveva preparatro un zaino con i seguenti elementi stipati dentro: un asciugamano, due costumi, una maschera da sub, una crema solare, un pallone da gonfiare a mano, al momento sgonfio,una bottiglia d'acqua e vari spuntini.
Aveva quindi chiuso il tutto, e lasciato Torchy alle amorevoli cure di sua madre.
-E se fa i capricci, annientalo con le occhiate che solo tu sai fare!- si era raccomandato sulla porta mentre si avviava.
Axel intanto stava facendo una rigenerante nuotata. Era molto bravo.
-Certo che è davvero bravo...- afferma Fiammetta.
Vera ridacchia, pensando "è proprio cotta".
La sabbia, il mare, l'odore salmastro.
-Eeeee sapore di mare... eee sapore di sale... che ti sta sulla pelle.... che ti sta sulle labbra...- canticchiava mentre raggiungeva la riva.
Axel era uscito velocemente dall'acqua, e corre verso Erik
-ma che canzoni ascolti?!- urla, avvicinandosi e prendendolo e appoggiando il braccio sulle sue spalle, bagnando anche lui
-Ehi, così mi bagni tutto! E sinceramente, non ho voglia di fare il bagno!-
-Daaaaai, non vorrai fare la figura dello sfigato davanti a Vera-
-Bene, ma prima...-
Il ragazzo fece lo sgambetto all'amico, che fradicio, cadde di pancia sulla sabbia, con le ovvie conseguenze.
- ... ti odio ...-
In compenso, Erik si lanciò verso la spiaggia, levandosi la maglia.
-LO SO!- rispose ridendo
Axel si alza di scatto, correndo velocemente verso di lui e spingendolo in acqua
-MAPPORC...-
-E' FREDDA?!- ride Axel.
Cadendo, Erik trascina con se Axel.
-PROVALA DA TE!-
Axel cade in acqua, poi risale e scuote la testa.
Il compagno fa lo stesso.
-ti... ammazzo!- urla, mettendogli la testa sott'acqua.
Per tutta risposta, Erik afferra il naso di Axel e lo porta con lui. BLOP! esclama
Sono proprio infantili...- commenta Vera, sorridendo.
Già- afferma Fiammetta, ridendo.
-Li seguiamo?-
Fiammetta fa le spallucce, si alza e va tranquillamente verso l'acqua
Axel ed Erik si fermano di scatto, guardandole
Vera la segue contenta.
-Se hai un commento, fallo ora-
-Bel costume- ridacchia Axel, guardando Erik e staccandosi da lui sorridendo ingenuamente alle ragazze
Però il piede del ragazzo è in agguato, facendolo inciampare e prendendo il suo posto.
-Vero, state benissimo!-
Axel si rialza, maledicendo Erik con lo sguardo e intanto continuando a sorridere alle ragazze e facendo fare indietro Erik.
E un nuovo sgambetto fa cadere per l'ennesima volta il rosso in mare.
-Com'è l'acqua?- chiede rivolto alle due.
Axel si rialza ancora, facendo cadere adesso Erik in acqua spingendolo indietro.
-È freddina ma ci si abitua- dice sorridendo alle ragazze.
-DIAMOCI UN TAGLIO!- esclama tirandosi su.
-GIUSTO!- ribatte, battendogli il 5.
-Scordatelo, questo ci stava male-
Axel abbassa la testa deluso. -Un po'...-
-Oh, andiamo schiaccia qua!- ribatte allegro. Axel triste non lo poteva vedere.
Axel ridacchia e gli batte il cinque, poi si ricorda delle due ragazze e si avvicina a Fiammetta sorridendole.
­-Propongo una gita in patino a spese di Axel! Tutti daccordo?-
Tre mani si alzano.
Axel abbassa di nuovo la testa deluso, sospira. -Grazie, a tutti e tre- dice avviandosi verso il bagnino per chiedergli il patino
-Su, su, in compenso pedaliamo entrambi!
dice cingendogli le spalle e accompagnandolo, sotto lo sguardo divertito delle due.
- Che soddisfazione...- dice Axel, tornando a riva e facendo cenno a Erik di aiutarlo a sistemare il patino in acqua.
-Vedi di accontentarti, Axel!- ribatte.
 
 
-Ammettilo, ti piace- dice Vera all'amica.
Fiammetta sospira, arrossisce e poi annuisce. -Ed Erik?-
-Beh, lui è un tipo simpatico... originale, certo!-
-Ti piace però?-
-Un pochino, dai...-risponde arrossendo.
Axel ridacchia e si stacca dal patino stiracchiandosi e sorridendo alle ragazze facendole cenno di salire.
 
Una mezz'ora più tardi, i 4 solcavano le onde, al largo della spiaggia di Porto Alghepoli.
-... ma è carino!- ribatte Axel.
-Si, però è dispettoso, proprio come te!-
-Ma è così puccio…-
-Si, può essere puccioso quanto vuoi, ma dopo la terza volta che ti brucia le lenzuola, non è più così puccioso!-
Axel sospira rassegnato e riprende a guardare l'orizzonte, mentre le ragazze ridono
-A che pensi, Axel?-
-Uh, niente…- risponde sbadigliando
-Se lo dici tu…-
Il silenzio regna per 5 minuti.
Axel si alza di scatto. -FACCIAMOCI UN BAGNO WHOOOO-
-Accomodati- dice Erik tirandogli un calcio ben assestato e spingendolo in acqua.
Axel non risale a galla per un bel po’.
-Penso non stia bene…- dice Vera preoccupata.
Axel improvvisamente fa sbucare una mano dall'acqua, tirando Erik in mare
-DANNAZZ…- ma le parole gli muoiono in gola, facendolo oltretutto bere.
-SPUT!- esclama, risalendo a galla. –HO LA MAGLIETTA, AXEL!-
-Meglio!- risponde Axel ridendo e allontanandosi da lui
-Se ti prendo...- risponde cominciando a inseguirlo.
-Io mi butto, vieni?- chiede Vera a Fiammetta.
Fiammetta ridacchia, poi annuisce e la segue.
-Aspetta, qualcuno resti sul patino per impedirgli di andare alla deriva!-
Fiammetta sospira –Resto io-
Erik senza farsi vedere da una gomitata all’amico.
-Coglione- sussurra Axel
Il ragazzo gli sorride, mentre si allontana verso Vera. –Divertiti!-
Axel sospira, si guarda un po' intorno e poi decide di salire sul patino, sedendosi accanto a Fiammetta.
-Sembra si divertano- afferma Fiammetta guardando i due ragazzi in acqua.
-Già- risponde Axel guardandoli a sua volta.
Dopo quella risposta, è il silenzio a regnare.
Axel sbadiglia e si stiracchia, mettendo un braccio intorno a Fiammetta sorridendole.
Fiammetta si appoggia a lui, chiudendo gli occhi e inspirando l'odore di salsedine.
Intanto Vera ed Erik ridono nuotando allegri.
-Dai, basta schizzi!- esclama Erik.
Vera ride e finisce di schizzarlo.
Il ragazzo guarda Vera negli occhi, impacciato su cosa dire.
Vera guarda prima in acqua arrossendo leggermente, poi alza lo sguardo sorridendogli -beh... come va?-
Toon scrive:
-Mh... l'acqua è bagnata- risponde immediatamente, per poi rendersi conto della cazzata che ha detto.
Vera prima lo fissa abbastanza confusa, poi ride.
-Torniamo al patino?- propone lui.
Vera annuisce, avviandosi verso il patino seguita da Toon
Intanto Axel si stacca da Fiammetta, si alza, si stiracchia, rivolgendosi a Toon -si riparte?-
Toon scrive:
-Ok!- risponde salendo ed aiutando Vera a salire. Fiammetta lo fulmina con lo sguardo.
Il ragazzo si posiziona ad una delle due pale e comincia a pedalare per fare manovra. Axel si posiziona all'altra delle due pale e pedala.
 
La riva viene raggiunta in dieci minuti, e dopo altri 2, con il portafogli di Axel alleggerito decisamente, i 4 si ritrovano sulla riva a mangiare un gelato.
 
Peccato che la giornata sia finita, mi sono divertita...- si lamenta Vera appoggiata alle spalle di Erik.
Axel sbadiglia, finendo di mangiare il suo ghiacciolo e tenendo la stecca in bocca, stendendosi e portandosi le mani dietro la testa. –Già-
Tutte le cose finiscono, prima o poi. Ci permette di andare avanti la sicurezza che torneranno...- dice enigmatico Erik masticando ciò che rimane del suo cono.
-... già- ripete vagamente Axel.
-Beh- dice il poeta alzandosi e stiracchiandosi -è tardi e domani dobbiamo andare a scuola. Ci troviamo nuovamente qui il prossimo week-end?-
Axel, Vera e Fiammetta si alzano.
 
-Buona idea!- afferma Vera sorridendo.
I due, presisi per mano, si avviano ai rispettivi zaini.
Axel si stiracchia, mettendo un braccio intorno a Fiammetta e l'altra mano in tasca, andando verso le altre due borse.
Dietro di loro, il tramonto infuocava il cielo.

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Capitolo 5
*** Una cosa tira l'altra ***


Una cosa tira l'altra, il tempo era passato incessante, tra un incontro tra amici, lezioni, e fine settimana passati nei modi più disparati.
Arrivò, quindi, anche là il tanto atteso (quanto temuto) giorno di Halloween.
Vi starete sicuramente chiedendo: perché temuto?
Beh... a casa di Erik il clima era pessimo.
E questo perché lui odiava Halloween.
Perché ogni anno si faceva fregare da Axel a festeggiarlo.
Parlando di Axel... anche lui si trovava in quella casa.
Indovinate per quale motivo?
Erik, inorridito, osservava l'amico, travestito da vampiro, mentre cercava di convincerlo.
O meglio, cercava di non perdere troppo tempo a farlo. Dato che sapevano entrambi che l'avrebbe convinto.
Ma forse è meglio fare un passo indietro, di... 5 minuti?
                                        5 Minuti prima
Axel entra. Dalla finestra.
Mentre Erik è invece appoggiato con fare mogio sulla scrivania, scarabocchiando un disegno.
-ERIK!- gli urla saltando dentro.
Il ragazzo urla a sua volta, cascando dalla sedia.
-MUOVITI, INDOSSA QUESTO!- gli dice lanciandogli un costume da zombie.
-Ma che...-
-ABBIAMO UN QUARTO D'ORA PER ORGANIZZARE TUTTO! Dentro questa valigia ci sono gli striscuoni e altra robetta utile per...-
-PER?!-
-Ma come, non lo sai? Per la festa!-
-QUALE FESTA?!-
-La festa che faremo qui, a casa tua!-
Silenzio pesante.
-Ed esattamente, quando me ne avresti parlato?-
-Mai, che domande-
-Beh, è un vero peccato, ma io non festeggio Halloween-
-Oh, allora dovrò dire a Fiammetta, tutta la classe e VERA che abbiamo disdetto la festa per colpa tua…-
-… OK, VA BENE- si arrese Erik.
Tornando al nostro tempo, il ragazzo in questione è davanti allo specchio della porta dell'armadio, mentre usa il rossetto di Kairy per farsi delle ferite da zombie e mugugna sottovoce.
-Erik, sei uno schianto! Se fossi gay, ti chiederei di uscire qui su due piedi!- lo deride l'amico.
-Fottiti...- risponde a denti stretti creando alcune cicatrici bianche sotto l'occhio sinistro.
In effetti, sembra proprio uno zombie.
-Soddisfatto? Spero proprio che i dolciumi ti vadano di traverso...- dice prendendo i vari striscioni e scendendo di sotto.
I genitori (e sia Erik che Axel lo sapevano) erano andati, per quella sera, in una lontana località a trovare un qualche altrettanto lontano parente ricco ma poco famoso, lasciando casa libera fino alle 2:00 del pomeriggio del giorno dopo.
-Sei dannatamente fortunato...-
     
Sibila attaccando a una parete con dello scotch uno degli striscioni.
Questo e mettere i tavoli con sopra cibarie (rigorosamente fredde) e piatti richiedono 14 minuti buoni. Stanchi e sfiniti, i due si buttano sul divano.
-Questa... me... la... pagherai.... Axel...-
-Certo... certo...-
Un minuto dopo, spaccando il secondo, suonano i primi invitati.
                                     Una mezz'ora dopo
In soli 30 minuti, il salotto di Erik si è riempito di gente che ride, scherza, e ascolta musica a tutto volume.
-Quanta gente... è proprio una bella festa, Erik!- dice contenta Vera mentre sbocconcella un salatino.
-Già, già...- risponde poco attento.
Axel sta divorando e tracannando tutto quello che gli capitava, mentre Fiammetta lo seguiva un po' imbarazzata.
Era vestita da strega in un modo abbastanza provocante. Improvvisamente Axel si ferma e la guarda, dopodiché fa un enorme sorriso e si complimenta con lei: -Sei davvero bellissima-
Però Fiammetta non ha il tempo di rispondere che le luci si spengono.
Tutte & Contemporaneamente.
-Ehi..-
-Ma che...-
Un brusio si espande per la sala.
E lentamente, una sensazione di gelo e di freddo si insinua nel salotto.
Lontano, alla porta, si sente un battito. Fortissimo.
Poi un altro.
E al terzo, la porta salta via dai cardini.
Mentre, lentamente, una mano bianca e con pochissima carne si fa strada sul pavimento.
E una voce lamentosa dice
-AAAAAAAXXEEEELLL.....-
     
Intorno a lui si forma un vuoto di persone, mentre tutti lo fissano.
     
-AAAAAXXELLLL!!!....- più forte, questa volta.
-RIDAMMELO...-
Axel, vagamente spaventato, chiede:
-C...cosa?-
-IL MIO...-
-IL MIO...-
-IL MIO ROSSETTTOOOOO....-
E Axel si gira verso Erik, capendo due cose.
Primo, sarebbe morto perché aveva preso di nascosto il rossetto della sorella.
Secondo, sarebbe morto (di nuovo) perché l'aveva fatto "inquinare" da Erik.
-Ah... uh... eh...-
La mano preme con forza sul pavimento, facendo tremare ogni vetro.
Una foto dell'amico con la famiglia viene fatta cadere, e durante la caduta, l'altra mano appare, e con un indice ossuto ferma a metà la foto, rompendo il vetro nell'esatto punto dove si trova la faccia di un Erik 12enne.
E, dall'oscurità oltre la porta, un occhio rosso si intravede.
-LO SENTO.... SENTO... IL SUO... ODORE...-
E a quel punto, Axel si ricorda dell'unica arma utile a fermare Kairy.
-MUORI, STREGA!-
Con un balzo, supera la folla, e arrivato dalla sorella, estrae dalla tasca dei pantaloni una...
-CROCE DIPINTA CON I COLORI DELL'AMERICA! AAAH, BRUCIO!!!- Esclama Kairy, mentre una fiamma comincia a divampare sulle mani ossute.
Con un rumore di risucchio, le mani vengono trascinate fuori dalla porta, chiudendosela dietro, mentre Kairy continua a gridare sofferente.
Fatto ciò, le luci si riaccendono, e la musica riparte, mentre la senzazione di gelo e nebbia spariscono.
-UN APPLAUSO AD AXEL!- esclama Erik, seguito da tutti.
Sono passate 3 ore da quando Kairy è venuta a fare quella visita. Compagni e non si sono divertiti, rifocillati e spaventati per bene (epico è stato il momento in cui la testa di Erik è apparsa sotto un vassoio d'argento, o quando il torchic ha incendiato la tovaglia).
Ormai Halloween sta finendo, e nella casa rimangono solo 4 personaggi: 2 Streghe (Vera e Fiammetta), un Vampiro (Axel) e uno Zombie (Erik).
I quattro sono saliti sul terrazzo dello Zombie, e, una cioccolata calda ciascuno, osservano una luna piena e bellissima solcare il cielo.
-Axel, come ti ripeto ogni anno...-
-"Questa è l'ultima volta, Axel!"- lo anticipa l'amico sorridendo.
-Oh, andiamo, non ci credo che non ti sei divertito...- gli dice Vera stuzzicandolo.
Lui, dal canto suo, risponde sorseggiando.
I kricketune cantavano. E oltre al loro canto, il silenzio.
                                            Conclusione
Vera e Fiammetta se ne sono ormai andate, e restano solo Axel ed Erik.
I due hanno finito di mettere a posto e cancellato ogni prova del passaggio del gruppo.
     
-Axel...-
-Si?-
-Comunque... mi dispiace per tua sorella: le ho finito il rossetto per farmi questo costume...-
-Stai tranquillo, ho un ottima difesa contro quella comunista!-
-Comunque, dalle questo-
Axel si volta. Erik ha in mano un rossetto ancora incartato.
-Viene direttamente da Cuordilava: è una ricetta nuova che sfrutta prodotti chimici ammorbiditi con la lava, e costa un occhio della testa. Volevo darlo a Vera... ma lei un rossetto ce l'ha già-
Axel non sa cosa rispondere. E quando non sa cosa dire, fa la cosa che gli riesce meglio: non dire niente.
Quindi, apre la mano e prende il rossetto, sorridendo all'amico.
-Potresti sempre provarci con Kairy... le ha più grandi di Vera-
-Scemo- sorride Erik.
 


Scritto con la collaborazione di TheToonlink97

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Capitolo 6
*** Duello natalizio ***


Le vacanze di natale non erano ormai così lontane.
Mancava più o meno una settimana, quando è successo.
Cosa, direte voi.
Beh, una tre le più strane ma geniali cazzate che qualcuno avrebbe mai potuto fare.
Nevicava, quel dì, a Sabbiafine, e gli studenti più furbi si erano subito diretti al caldo focolare del perimetro scolastico.
Quando la campanella stava per suonare, quelli ancora nei corridoi sentirono uno scampanellio e una melodia che conoscevano molto bene.
Quelli che videro per primi la scena, ammutolirono.
La cosa si doveva presentare (più o meno) così:
In testa, Axel sorrideva e teneva in spalla un grosso sacco.
Subito dietro, la sorellina Kairy usava una campana per accompagnare il fratello, e trascinava una corda, alla cui estremità si trovava...
Erik, che legato e trascinato come un salame, bofonchiava maledizioni in nordico contro tutti i Babbi Natali del mondo.
Perché? Beh, perché tutti e 3 erano vestiti da Babbo Natale (a parte Kairy il cui vestito aveva subito qualche modifica per renderla più sexy) e i due davanti cantavano Jingle Bell, accompagnati dalla campana di Kairy.
-...ooh, jingle bells, jingle bells, jingle all the way.
Oh, what fun it is to ride in a one-horse open sleigh!...-
-Dai, Erik, canta anche tu!- scherzo Axel ridendo.
Lui avrebbe voluto fissarlo male, se avesse potuto muoversi.
-A day or two ago I thought I’d take a ride, and soon Miss Fannie Bright was seated by my side!- rincarò Kairy sorridendo.
Il trio passò davanti a Vera e Fiammetta, che li fissarono strani. In uscita, Erik lanciò uno sguardo supplichevole alle due.
Le due ragazze, allibite, ricambiarono lo sguardo, senza sapere davvero cosa dire.
L'unica cosa che fecero fu scoppiare in un enorme risata.
Axel, con un sorriso a 32 denti, si rivolse a Vera e Fiammetta, esclamando: -VOLETE UNIRVI?!-
-Dite di no, vi prego...- sussurrò (inutilmente, poiché le due si erano già aggregate) il ragazzo legato.
-YAOOOH!- esclamò Axel avanzando e cantando.
-Ecco, magnifico...- bofonchiò Erik.
-Ti ho sentito!- disse Kairy.
Raggiunto il centro dell'edificio, con un sonoro strattone, Kairy tirò al centro Erik, Axel vi si sedette sopra e ridendo, esclamò:
-FANCIULLI! SONO BABBO NATALE E SON VENUTO A PORTAR DONI!-
Prima tutti guardarono in modo strano Axel, per poi scoppiare a ridere
-E che regali ci hai portato, sentiamo!- disse qualcuno dalla folla che si era creata.
Axel prese il sacco che si era portato dietro, lo aprì, rivelando una lunga serie di DVD, e cominciò a lanciarli sulla folla.
-PORNO PER TUTTI!-
Dopo un primo attimo di attesa, il caos si propagò, dato che ognuno tentava di accaparrarsene il più possibile.
-CHE COSA SUCCEDE QUI!?- tuonò una voce.
-Oh... ho!- esclamò Axel.
Il Prof. Oak fece la sua entrata, mentre tutti gli studenti (tranne Axel ed Erik che lo aveva seduto sopra) sparivano all'istante.
Axel scattò in piedi, sorridendo ingenuo: -Ehm... salve, preside!-
Erik, che rimaneva comunque legato, tentò di allontanarsi come avrebbe fatto un Caterpie.
Axel intanto afferrava velocemente la corda che teneva legato Erik,
tirandolo a se. Non avrebbe voluto sorbirsi tutto quello da solo...
-Cosa stavate facendo, esattamente?- chiede severo il Prof. Oak.
-Ah....- il ragazzo si appoggia su Erik.
-Festeggiavamo!-
-E cosa, di grazia?-
-...Il Natale! ...giusto, Erik?-
Erik, capita la gravità della situazione, decide di sostenere il compare.
-Certo!-
Ma dato che è imbavagliato dalla sua bocca uscì una cosa simile a “Cevto!”.
-Beh, festeggerete anche il rapporto che avrete?-
Axel fissa il preside preoccupato.
-Ehi, sa che sta davvero bene con la giacca blu?-
-Non porto la giacca blu...-
-SI, MA CI STAREBBE DA DIO!-
Erik sbatté la testa sul pavimento.
Senza sapere davvero bene il perché, funzionò.
-...bene, per questa volta lascio passare... ma la prossima volta vi sospendo, chiaro?-
-Ah, certo preside!-
I due aspettano che Oak si allontani, poi Axel inizia ad esultare, prendendo Erik in spalla e inizia ad esultare, portandolo in giro urlando e cantando e facendogli venire il mal di stomaco.
-Mettimi giù!- esclamò (o almeno ci provò) l'amico di Axel.
A un certo punto, lo spettacolo di Axel si fermò davanti alla sua classe. Lui l'aprì con un calcio e spedì in aria Erik. C'era solo un problema: il professore li stava fissando.
Erik atterrò con un tonfo, sotto lo sguardo stupito di tutta la classe.
Il professore si alzò, andando verso Axel rosso di rabbia.
-Flameray... io ti...-
-SFIDO!- esclamò Axel estraendo una poké-ball ed accorgendosi di aver fatto una cretinata.
Un enorme cretinata.
Il professore, invece, sorprendendo tutti, estrae una ball.
-Oh, beh... se la metti così Flameray...-
Il ragazzo fissò il professore con sguardo di sfida.

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