Era
una mattina come tutte quando la portarono via .
Sembrava
tutto assolutamente normale , il cielo splendeva e i suoi amati
alberi cantavano l'arrivo di una nuova giornata .
Poi
entrarono in casa senza preavviso .
Duecento
uomini mandati da l governo entrarono in casa e la misero a soqquadro
, quella che era sembrata una normale mattina diventava la mattina
più importante della vita di Diana .
Entrarono
in casa ,subito dopo che lei aveva fatto la sua solita colazione ,
proprio mentre lei stava dando cazzotti ad un fantoccio in palestra ,
picchiava duro come diceva suo padre .
Le
puntarono subito le armi contro .
Le
dissero di fare i bagagli che sarebbe andata con loro .
Immaginatevi
che dei federali entrino in casa vostra e vi dicano di fare i bagagli
senza alcun motivo che voi sappiate .
Diana
era confusa .
Lei
entrò in camera e mise il necessario in uno zaino.
Poi
scese sotto sempre scortata da questi nanetti , con le loro uniformi
blu che li facevano sembrare tutti identici e i loro fucili neri e
lucidi pronti a spararle .
Sua
madre gli urlava di stare calma e di non spaventarsi .
Ma
lei non aveva paura .
No
quella cosa che aleggiava dentro la sua gola non era paura , era solo
nervosa tutto qui .
Chiese
cosa sarebbe successo Miky i federali dissero che si sarebbero presi
loro cura del cane .
Diana
si tocco il collare .
Era
ben fissato .
La
scortarono di nascosto fino dentro una base di decollo .
Entrarono
.
Ogni
suo movimento era controllato , perfino la sua coda che si muoveva
pazzamente da una parte all'altra
Diana
guardava divertita tutti quegli omini seduti sulle loro comode
poltrone , con il telefono appoggiato tra l'orecchio e la spalla
mentre bevevano esausti il loro caffè , e guardavano gli
schermi
ormai disgustati dalla troppa luce .
Probabilmente
non avevano dormito tutta la notte .
Gli
strani omini , la fissavano per poco poi riabbassavano il capo per
guardare ancora una volta i loro schermi .
A
loro non importava chi partiva , o cosa sarebbe successo , se
moriranno tutti o si salverà qualcuno , a loro non importava
nemmeno ammazzarsi di lavoro , tutti avevano delle famiglie a cui
badare , ciò che succedeva non li riguardava .
Infine
suo padre la portò all'interno di una nave spaziale .
Guardava
incuriosita le celle bianche , troppo piccole per lei e vuote, i
soldati sarebbero arrivati ma non quando c'era lei .
Lei
era una sorpresa per loro .
Un
bonus in più per la riuscita della missione .
Suo
padre l'accompagnò in uno sgabuzzino , dove al lato c'era
una cella
più grande delle altre .
Diana
intuì che era la sua .
Si
infilò in quello spazio e vide suo padre uscire .
Sembrava
una nuvola soffice e bianca , pensò di essere in paradiso .
Prese
il suo amato pugnale e lo sentii pulsare .
Lo
appoggiò al cuore .
Pulsavano
insieme coordinati come una cosa sola .
-Jariha...-sussurrò
, non sapeva che significava ma gli veniva in mente quel nome ogni
volta che teneva in mano quel pugnale .
Aspettò
con ansia il momento della partenza . Ma prima che lei potesse
sentire i motori accendersi ,si accesero i dispositivi di
addormentamento .
Scivolò
nel sonno , come se fosse stata portata via dall'olio denso e
giallognolo .
Davanti
a lei c'era solo una creatura .
Una
specie di pantera nera con sei zampe e una cresta violacea .
-cos'è?
- chiese al nulla , mentre una gigantesca foresta si ridisegnava
attorno a lei .
-Niscidi
non dirmi che non ti ricordi di lei?-disse una voce sconosciuta .
-no-
-Niscidi
ti aspetta a casa Diana , torna a casa , torna a casa- la voce
continuò all'infinito finché non si
svegliò .
Riconoscette
il suo corpo in quella scatola bianca come una nuvola .
Ne
uscì con la massima facilità .
Era
a gravità zero , fluttuava nell'aria .
Era
quasi più divertente che arrampicarsi sulla sua amata
quercia .
Poi
la gravità si ristabilì e la quindicenne cadde
rigorosamente al
suolo .
Uscì
dalla porta e si trovò sua madre maledettamente stanca , non
sembrava che avesse dormito per sei mesi .
-Diana
come stai tesoro?-
-bene
mamma ho solo fame-
Sua
madre si precipitò a darle una scatoletta di proteine , che
somigliavano più a una gelatina bianca giallognola .
Ma
Diana aveva fame quindi non si preoccupo ne dell'aspetto ne del
sapore .
Poi
sua madre si mise a discutere di cose futili come il riscaldamento
ambientale l'inquinamento e cose così poi aggiunse -e per
questo che
ce ne siamo andati dalla terra- Diana si fermò -mamma dove
siamo?-
Elen studiò la domanda -su Pandora , sai ci serve il tuo
aiuto per
la terra , ha bisogno di un minerale- Diana si era sempre fidata di
sua madre e si sarebbe sempre fidata di lei , era sua madre dopo
tutto . Elen invece si sentì uno schifo , aveva mentito a
sua figlia
, si sentiva malissimo .
La
madre però continuò a parlargli meglio mentirgli
per non farla
soffrire che dire la verità e vederla piangere -tuo padre ti
presenterà ai soldati devi rimanere in questa stanza che
purtroppo è
insonorizzata fai la normale magari siediti su quella sedia -.
Diana
si sedette , e osservava la parete in vetro davanti a lei .
Era
coperta da un sipario rosso , come se fosse uno spettacolo .
Dall'altra
parte , in una grande sala Elen dava il via a suo marito per parlare
alle centinai di soldati in quella sala .
-Soldati
provenienti da tutto il pianeta terra , so già che molti di
voi sono
sconcertati dal fatto che l'ultima volta abbiamo perso ...- Sten
scandiva bene le parole e cercava di incitare i soldati .
Mentre
questi se ne restavano seduti in silenzio a masticare le loro gomme
americane e a osservarlo , con un po' di timore per il futuro , ma
nessuno lo dava a vedere lì erano tutti sicuri e coraggiosi .
-ma
questa volta ce la faremo , siamo i migliori , abbiamo capito le loro
usanze e i loro problemi che hanno contro di noi , sappiamo tutto di
loro , ma dobbiamo ancora scoprire molto su questo strano pianeta ,
per questo abbiamo costruito nuovi avatar e li abbiamo programmati
meglio dato le migliori conoscenze degli alieni – si
fermò e
respirò a pieni polmoni , mentre quei soldati venuti da
chissà
quali purgatori non si aspettano di trovare l'inferno .
Sten
pensò a suo padre era sempre duro nei discorsi ai suoi
uomini , li
faceva temere lui più che il pianeta poi ricordò
quelle parole che
usava per intimorire i soldati ma che in fondo era la cruda
realtà
-ma vi avverto , se esiste l'inferno dopo essere stati qui avrete
voglia di visitarlo , ma per nostra fortuna noi abbiamo un asso nella
manica- Elen deglutì e prese la mano della sua amica
Sofì .
Il
tendone cadde giù come sangue .
Diana
era sempre seduta sulla sedia incuriosita da tutti quei soldati , non
aveva mai visto tanti uomini tutti insieme .
Sten
continuò -no questo non è un normale avatar ,
questo e un vero e
proprio Na'vi prelevato da qui quando era ancora una cucciola , Diana
è stata adottata da me e dalla dottoressa Malway e l'abbiamo
cresciuta come una figlia , ora lei è fedele a noi , ma mi
serve un
volontario la aiuti a capire questa nuova situazione aliena per lei
allora chi si propone-
Il
silenzio totale .
David
un ragazzino esattamente al centro della fila guardava quella povera
ragazza , anche lei come lui ha dovuto affrontare grandi
difficoltà
.
Era
stata anche lei allontanata dalla sua terra .
E
come lui non l'aveva mai conosciuta e tanto meno sapeva qual'era .
Infatti
il padre di David era morto prima che potesse dirglielo , e sua
madre era morta alla sua nascita .
Lui
rimaneva solo con suo fratello maggiore di diciotto anni Cody e
quindi è partito con lui all'età di sedici anni
compiuti .
Suo
fratello era tutta la famiglia che aveva , anche se Cody era sempre
lontano , e immaginava che anche quella ragazza di sentisse sola come
lo era lui e probabilmente era molto confusa .
Poverina
.
Non
si accorse nemmeno di aver alzato la mano .
-complimenti
al coraggioso ragazzo , vieni qui , avanti- .
David
si fece largo tra gli altri soldati per andare sul palco .
Infine
l'assemblea si sciolse e tutti tornarono alle loro brande .
Mentre
David seguiva il comandante Sten fino all'aula accanto dove Diana se
ne stava tranquilla seduta su una sedia .
Sten
aprì la porta e subito Diana si alzò in piedi
incuriosita da quel
ragazzo moro leggermente abbronzato , e con gli occhi bui . Si chiese
subito
Chi
era quel ragazzo? E a cosa serviva lei?
La povera
Diana non sapeva
nemmeno di essere tornata a casa
La
parola all'autrice
Allora
com'è? Spero vi piaccia , lo so che è finito male
ma non è colpa
mia se non so come orientarmi sui capitoli scusatemi .
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