15 giorni per innamorarti di me.

di Nanix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 15 giorni per innamorarti di me. ***
Capitolo 2: *** ...sei certo che nessuna persona al mondo possa essere più bella ***
Capitolo 3: *** ..quando passeggiare con lei mano nella mano ti renda orgoglioso ***
Capitolo 4: *** anche il solo sentirla per telefono ti da una carica che non pensavi d'avere anche se sono le 3 di notte ***
Capitolo 5: *** quando passeresti tutta la notte abbracciato a lei ***
Capitolo 6: *** quando prendi in mano un suo regalo e vedi il suo viso ***
Capitolo 7: *** quando ti guardi nello specchio e vedi la sua immagine riflessa ***
Capitolo 8: *** Un nuovo arrivo=problemi in vista.. ***
Capitolo 9: *** amica o nemica? ***
Capitolo 10: *** Senza te, mi sento morire ***
Capitolo 11: *** l'appuntamento ***
Capitolo 12: *** Risvolto improvviso ***
Capitolo 13: *** Il ballo (parte 1) ***
Capitolo 14: *** Il ballo (parte 2) ***



Capitolo 1
*** 15 giorni per innamorarti di me. ***


15 giorni per innamorarti di me.

Sento la sveglia suonare insistentemente, ancora mezza assonnata tiro fuori dalle coperte il braccio e a tastoni, sperando di non farla cadere cerco di spegnerla.

Resto nel letto ancora qualche secondo, perchè poi un debole raggio di sole mi illumina il viso obbligandomi ad alzarmi.
Certe volte finito di studiare mi mette seduta sulla finestra e con la musica nelle orecchie osservo le stelle, viaggiando, forse un pò troppo con la mente.
Mi alzo, scostandomi di dosso le coperte e cerco con i piedi le pantofole, che immancabilmente sono finite sotto il letto.
Vado in cucina per far colazione, dove vedo mia madre mentre beve il suo caffè latte e mio padre che guarda il giornale.
-buongiorno-
-buongiorno pulce-
Vado da mio padre e lo abbraccio, per poi fare lo stesso con mia madre.
Mi preparo una tazza di latte col cacao, lo ammetto certe volte mi sembro una bambina, ma che volete farci bere solo il latte mi nausea e il caffe latte di mattina proprio non mi va giù.
Finito di far colazione mi preparo velocemente per andare a scuola.

Perchè di lunedi devo sempre correre per arrivare in orario?uffa.
Con mio immenso piacere noto di non essere l'unica ad essere in ritardo, perfino le mie due migliori amiche lo sono, e la cosa mi rende tanto felice.
-ciao Roxy, anche tu in ritardo vedo.-
-come sempre Eva, ciao Beck.-
-ciao Roxy, oddio non farmi parlare ti prego non ho fiato.-
Mi metto a ridere e come saette ci fiondiamo a scuola.
Riusciamo ad entrare giusto due minuti prima del suono della campanella.

-Voi tre siete sempre in ritardo, è una cosa incredibile.-
-che vuoi farci, il lunedi dovrebbero abolirlo dal calendario scolastico, di lunedi bisogna dormire, si devono recuperare le forze.-
-eh si, quanto ti do ragione Roxy.-

Beh penso sia superfluo dire chi è Roxy, come molti avranno già capito sono io.
Il mio nome sarebbe Roxanne, ma come la maggior parte dei nomi lunghi viene irrimediabilmente storpiato, la cosa infondo non mi spiace.
Roxy è molto più simpatico, forse un pò da cane, ma poi uno ci fa l'abitudine.
Mentre venivo a scuola ero in compagnia delle mie due migliori amiche, Eva, (Eveline) e Beck, diminutivo di nessun nome.
Non è da molto che ci conosciamo, 4 anni, da quando abbiamo iniziato le superiori, però devo ammettere che fin da subito c'è stata subito una buona sintonia tra noi tre. Ci compensiamo.
Eva, quella tranquilla che non farebbe del male ad una mosca, nemmeno in casa estremi, molte volte ha paura di dire quello che pensa per paura di offendere gli altri. Fa tanta tenerezza, non sono solo io a dirlo, anche il suo ragazzo, con cui sta assieme da quasi 3 anni, è convinto che una ragazza più tenera non esista.
Sono proprio una bellissima coppia.
Poi c'è Beck, la più intelligente di noi tre, non è la classica secchiona, ciccia e brufoli, occhiali spessi, derisa da tutti, lecchina del profe.
Se vi immaginate Beck cosi, siete fuori strada.
Lei è l'opposto, molto spesso è quella che risponde maggiormente ai professori, quella che parla di più in classe, abbastanza sfacciata.
Si, ecco Beck è cosi.
Ha un sacco di amici, ma non perchè passa i compiti, ma proprio perchè è simpatica, allegra, sempre e comunque dalla parte dei compagni, la prima quando c'è da fare casino. Solo che è anche quella più intelligente di tutti noi, branco di caproni messi assieme. Che volete farci, buon per lei.
Ha aiutato anche il suo ragazzo negli esami di 5, se non è amore questo.
Infine ci sono io, sempre allegra, col sorriso sulle labbra, determinata, studente nella media, ne troppo brava ma nemmeno sull'orlo della bocciatura.
Il mio difetto più grande è proprio la mia terribile testardaggine, quando mi prefiggo un obiettivo, lo devo portare a termine.

Prendiamo come sempre, da almeno 7 mesi, posto nei nostri banchi.
Tre attaccati, nella fila centrale.
Italiano.
Matematica.
Arte.
Tre materie in cui riesco abbastanza bene, in matematica ho qualche difficoltà, ma 7 come voto in pagella non è male, devo solo tenerlo ancora per qualche mese, sperando di non abbassare la media.
L'amica di tutti gli studenti suona, amica per modo di dire, perchè alle 8 di mattina è l'incubo di tutti.
Scendiamo in cortile e ci piazziamo sul muretto accanto ad un gruppetto di ragazzi.
Tra cui c'è anche il palyboy della scuola.
Erik.
Chiunque lo conosce, dai primini a quelli di quinta.
Penso sia andato con tutte le ragazze di quinta, e di terza, ora si stà facendo passare tutte quelle di quarta, e tolto noi tre l'impresa gli stà riuscendo.
Mentre da quello che ho capito le ragazze di prima e seconda le considera troppo immature.
Beh certo, come se uno che si fa chiunque gli capiti sotto tiro si possa definire in qualche modo maturo.
Per qualche motivo a me sconosciuto, tutte e tre assieme, restiamo in silenzio e lo ascoltiamo mentre con i suoi amici si vanta di un altra scopata.

-beh devo ammette che quella Nicole di 4c, è incredibile, lo sapevo che dietro quell'aspetto di santarellina, esiste una gran porca. Che goduria, nemmeno immaginate quanto mi sia divertito.-
-ma non hai paura di innamorarti?-
Bella domanda caro Brandon, capitano della squadra di basket, non immaginavo riuscissi ad elaborare domande cosi intelligenti frequentando certe persone, mi stupisci.
-io innamorarmi? ma non dire fesserie, l'amore non esiste, e stai certo che io Erik Kramber, mai e poi mai mi innamorerò di una ragazza.
Oddio questa volta l'ha sparata grossa, cerco di non ridere, ma è inutile.
Scoppio a ridere sotto lo sguardo scioccato/interrogativo/preoccupato delle mie amiche, mentre gli occhi mi lacrimano e io mi tengo la pancia con le mani.

-che diavolo hai da ridere insetto?-
Essendo superiore a lui evito di rispondergli con un dolce insulto.
-hai appena detto una grossa stronzata.-
-ah si e cosa?-
-io Erik Kramber, mai e poi mai mi innamorerò di una ragazza-
Lo imito gesticolando un pò e fissandolo dritto negli occhi.
Grosso, anzi no, grossissimo sbaglio.
Ha degli occhi ipnotici.
Azzurri, di ghiaccio.
Magnetici.
Non riesco a staccarmi.
Ehi Roxy riprenditi per l'amor del cielo.
-con questo vuoi dirmi che non credi alle mie parole?-
-esatto, tutti nella loro vita si innamorano prima o poi.-
-io no.-
-si invece.-
-l'amore non esiste.
-esiste, invece. L'amore è quando, sei certo che nessuna persona al mondo possa essere più bella, quando anche il solo sentirla per telefono ti da una carica che non pensavi d'avere anche se sono le 3 di notte, quando passeresti tutta la notte abbracciato a lei, quando la vedi piangere e vorresti far fuori quello che l'ha fatta piangere pur sapendo d'essere stato te, quando ruberesti una stella per lei, quando certe volte fa cose senza senso ma poi ti accorgi che un senso ce l'hanno, quando anche andare a scuola diventa piacevole, quando per lei metteresti da parte gli amici, quando ti guardi nello specchio e vedi la sua immagine riflessa, quando ti rendi conto che i suoi difetti non so che dei pregi in più che forse lei nemmeno sa di avere, quando prendi in mano un suo regalo e vedi lei, quando conti i minuti per poterla vedere, quando sei triste se non la vedi, quando il fatto che parli con un altro ti dia fastidio, quando passeggiare con lei mano nella mano ti renda orgoglioso, quando hai paura che tutto finisca di colpo... l'amore esiste.-
-no.-
-ok, in 15 giorni ti faccio innamorare di me.-
-ahahahahah. Insetto tu non sai quello che dici-
-hai forse paura di perdere?-
-certo che no, va beh, che scommettiamo?-
-io nulla, ti faccio innamorare e a me basta.-
-se vinco io però dovrei fare tutto, e dico TUTTO quello che ti dico intesi?-
Marca per bene l'ultimo tutto, mentre con uno sguardo da seduttore nato mi fissa.
-ci stò, siete presenti anche voi intesi?!?-

Chi avrebbe mai pensato che mi sarei rovintata la vita da sola?!?

Le altre le ho cancellate perchè non ero molto ispirata, spero di riuscire ad andare avanti con questa..
Leggete e recensite mi raccomando..

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Capitolo 2
*** ...sei certo che nessuna persona al mondo possa essere più bella ***


...sei certo che nessuna persona al mondo possa essere più bella..

Me ne stò appoggiato al muro della scuola con accanto Sophy, una ragazza di 4f.
In poche parole la ragazza di oggi.
Sicuramente l'insetto di ieri non diceva sul serio, stamattina già si sarà dimenticata della scommessa, e non mi romperà le scatole.
Non che la cosa in qualche modo mi spaventi, sò che mai e poi mai mi innamorerò, e se proprio dovesse capitare di certo la fortunata non sarà lei.
No assolutamente no.
A proprosito come diavolo si chiama?
Mah, fa nulla penso di poter vivere ugualmente senza conoscere il suo nome.

-ehi Erik, si può sapere dove hai la testa?-
-come?-
-non mi hai ancora dato un bacio.-
Le sorrido, come solo un seduttore nato sa fare.
Prendo il suo viso tra le mani, mi avvicino a lei, e le chiedo scusa per non averlo fatto prima.
La bacio.
Solito bacio che non sa di nulla.
Un bacio vuoto.
Freddo.
La cosa però non mi interessa molto, tanto per me, tutte le ragazze nessuna esclusa sono solo dei divertimenti.

-ehi, playboy, dai vieni qui?-
Per favore ditemi che è frutto della mia immaginazione, qualcuno da lassù mi dica che questa voce non è quella dell'insetto di ieri.
Mi stacco da Sophy un pò scocciato, e mi volto dove vedo l'insetto con le mani sui fianchi e la borsa dell Eastpack più grande di lei.
-cosa vuoi?-
-ti sei forse scordato della scommessa?-
-no, però speravo te ne fossi scordata tu.-
-hai cosi tanta paura di perdere?-
-te lo ripeto io sono sicuro di vincere. Comunque che diavolo vuoi?-
-alla fine delle lezioni aspettami fuori che torniamo a casa assieme.-
-da quando decidi tu di sana pianta?-
-da quando ho voluto fare la scommessa con te.-
-ok va bene, l'importante che ora ti levi dalle scatole.-
-ok ciao.-

Se ne va, per grazia infinita, saltellando come una bambina, mentre i capelli neri legati in due morbidi codini, seguono il suo ritmo.
Certo che per essere di 4 è proprio bassina, quanto sarà 150? 152?
Sicuramente non di più.
-ehi ti sei incantato a guardarla?-
-ma che sei matta?-
-ah voglio bene vedere, hai qui una tra le più bella della scuola e guardi quella.-
-tesoro sei UNA tra le più belle non la più bella. ok?-
-che grande stronzo.-
-e ti stupisci?-
Adoro essere stronzo con le ragazze.
Però tutti i torti non li ho, non è la più bella, è una tra le belle.
Una tra le tante, niente di speciale.
Sembra quasi una Barbie.
Capelli lisci, sicuramente piastrati, biondi che le arrivano quasi al gomito. Occhi verdi smeraldo pesantemente truccati, labbra forse troppo grosse, rese ancora più grosse da 4 o 5 strati di lucidalabbra, che si la rendono sensuale, ma mi hanna appicciato la bocca. Seno prosperoso, gambe lunghe e sottili.
Una delle solite ragazze che mi sono fatto.

-senti, ma che scommessa si tratta?-
-mah, è una cosa stupida, è convinta in 15 giorni di riuscire a farmi innamorare di lei.-
-ahahaha, o mio dio, evidentemente non ti conosce bene.-
-già probabile-
Appena suona la campanella , le schiocco un bacio sulle labbra e vado in classe dove c'è Brandon, come al solito, seduto sul mio banco che mi aspetta.
-ma ogni benedetto giorno devi sederti sul mio banco?-
-ehm...si..comunque, la tipa di ieri si è presentata ancora?-
-si, va beh poverina, mi sa che è solo una scusa per poter stare con me, poco importa, anche lei sarà una di quelle tante tipe con cui sono andato.
Meglio per me.-
-che marpione che sei.-
-non sò se prenderlo come complimento o meno.-
-vedi un pò te, dai vado a posto perchè l'elefante occhialuto è entrato.-

La detesta proprio la profe di italiano, eppure a me sta cosi simpatica, ha sempre una buona parola per tutti, specialmente per il sottoscritto.
Non facciamo molto di lezione, perchè ci porta in aula video a sorbirci tre interminabili ore di Il Gladiatore, film visto e rivisto.
Stò per addormentarmi tra le braccia di Jenny, una mia compagna di classe, che altro ad avere un bel davanzale comodo sul quale appoggiarmi con la testa, ha anche due mani da fata, in grado di fare massaggi incredibili, quando la campanella della ricreazione suona.
Esco dalla aula con Brandon, che continua imperterrito a chiedermi le sigarette.
-no, prenditele cristo santo, mica sono un tabaccaio.-
-eh vah beh che sarà mai per una misera sigaretta.-
-ok, ma l'ultima.-
Ci mettiamo al solito posto, dove vediamo anche altri nostri amici di quinta.
Argomento principale?
Che domande, le ragazze.
Sempre quello è l'argomento, bella fantasia vero?
Mi appoggio con la schiena contro il muro, mi guardo un pò intorno, cercando qualcuno che ancora non mi sono fatto, praticamente la prossima vittima.
Quando l'attenzione viene presa dall'insetto.

Non è molto distante da me, e riesco a sentirla ridere facilmente.
Certo che la sua risata è prorio allegra, una di quella risate che partono dal profondo.
Ha i capelli neri, un nero bellissimo, forse li tinge, sicuramente è cosi, non credo possa esserci un colore cosi bello in natura.
Un viso minuto, semplice, e il sorriso sulle labbra, labbra sottili, rese sensuali da un pò di lucidalabbra, non eccessivo.
Si volta verso di me, mi osserva un pò dritta negli occhi.
Occhi cosi espressivi mai li avevo visti, azzurri come il cielo, e uno sguardo da eterna bambina.
Mi sorride e poi con la mano mi fa "ciao".
Che carina.

Oddio Erik, riprenditi, ma che diavolo stai dicendo?
Carina quell'insetto?
Non dire fesserie.
Sophy è carina.
Jenny è carina, ma non l'insetto.

Per qualche strana ragione, mi fa piacere, sembra assurdo, ma nessuno mi aveva mai salutato cosi dolcemente.
Divento un pò rosso in viso, me lo sento, per fortuna nessuno se ne accorge, altrimenti che scusa potrei mai trovare?


Grazie mille per le vostre recensioni, mi avete reso tanto felice, spero continuerete a leggere e a commentare..

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Capitolo 3
*** ..quando passeggiare con lei mano nella mano ti renda orgoglioso ***


quando passeggiare con lei mano nella mano ti renda orgoglioso

All'uscita da scuola me la trovo appoggiata al muro con gli occhi chiusi per via del sole che le da fastidio.

Bene, meglio cosi, le passo davanti senza far rumore in modo da non svegliarla.
-ehi, dove credi di andare?-
-ma non stavi dormendo?-
-no, dai andiamo-
-se proprio devo, ok-
Ci incamminiamo uno accanto all'altro sotto gli sguardi interrogativi dei ragazzi di scuola, beh c'è da dire che io non sono mai andata a casa da scuola con una ragazza, in qualche modo mi da l'impressione d'essere due fidanzatini, e la cosa al solo pensiero mi fa venire la pelle d'oca.
-senti ma quanto sei alta? 150 o di meno?-
Si volta verso di me, e con lo sguardo mi uccide, o mamma, penso di aver appena detto una grossa cavolta.
-164, mica è colpa mia se sei un gigante.-
-non sono un gigante, sono nella media, sono alto solo 180.
-solo? ah beh.-
 
Torna a guardare dritta davanti a se spostando di tanto in tanto lo sguardo  adestra e a sinistra per vedere qualche piccolo negozio lungo il tragitto.
-comunque io sono Roxane, ma tutti mi chiamano Roxy-
-stai scherzando spero?-
-no, perchè?-
-oddio, da insetto, sei passata a cagnolino. Hahahaha-
Mi fa la linguaccia come se fosse una bambina e questo mi fa divertire ancora di più.

-Roxy, ti va un gelato? stò morendo di caldo.-
Mi guarda con un aria un pò stupita, per poi annuire con la testa.
Deviamo per il parco dove c'è un ottima gelateria
Lei si prende una granita al limone, mentre io una alla menta.
-ma non volevi il gelato?-
-è colpa tua, mi hai fatto venire voglia di granita.-
Ci facciamo un giro per il parco con le nostre granite belle fresche in mano, e lo zaino sulle spalle, o meglio io con lo zaino, vuoto, mentre lei con la borsa abbastanza piena.
-ma cosa li prendi a fare i libri?-
-mah, secondo te?-
-non ne ho la più pallida idea.-
-forse perchè vado a scuola?!?-
-anche io ci vado ma la cartella è vuota.-
-beh se te non ti vuoi impegnare mica devi dar colpa agli altri che vogliono avere dei bei voti.-
-scusa se te lo dico, ma sono il terzo più bravo delle classi di 4.-
-scherzi?-
-no no sul serio.-
-è in matematica come te la cavi?-
-egreggiamente.-
-mi daresti ripetizioni? per favore.-

No Erik.
Non puoi darle ripetizioni.
Non dirle di si.
Non guardarla in quegli occhioni azzurro cielo.
Non guardarla.
Distogli lo sguardo.

-ok, va bene.-
Dev'essere una strega, per forza che è cosi, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che non riesca a dirle di no.
Che rabbia.
Chiudo un attimo gli occhi, mentre un lieve venticello mi scompiglia i capelli e un pò di sole filtra tra gli alberi.
Quando li riapro Roxy è sparita.
Mi guardo un pò attorno, un pò preoccupato.
Non si è mai abbastanza sicuri nemmeno in pieno giorno.
Guardo dappertutto, quando finalmente la trovo sulle bordo di uno stagno , mentre con un ramo cerca di prendere il fior di loto.
Ma ora ditemi, che senso ha rischiare di cadere per prendere un fiore?
Quando lo si può benissimo andare a comprare?
Oltretutto la sveglia nemmeno si è tolta la borsa, in questo modo risulta troppo sbilanciata in avanti.
Corro da lei prima che cada.
Mi sembra di fare da baby sitter.
Riesco ad arrivare in tempo, per prenderla per la mano prima di farla finire nello stagno.

Ha una mano piccolina, veramente tanto piccina, liscia, che nella mia mano gigante fa un effetto buffo.
Come un padre mentre tiene la mano alla sua bambina.
La tiro dolcemente fino a me, senza mollarle la mano.
-ma che stavi facendo?-
-volevo il fior di loto.-
-non puoi andartelo a comprare?-
-no non sarebbe lo stesso.-
-dai andiamo o penseranno male i tuoi.-
-ok.-
Torniamo indietro, facendo sempre la strada di prima, tra negozi, e vetrine di ogni tipo.
Passando davanti ad una vetrina mi accorgo che la stò tenendo ancora per mano.
Come può fare cosi tanta tenerezza una ragazzina come lei?
Eppure per qualche strana ragione, non riesco liberarmi della sua mano, è come se ci fosse una calamita, e non riuscissi più a staccarmi.

Quante cavolate, non c'è nessuna calamita, niente di niente, semplicemente sono io che non voglio staccarmi da lei.
Sono io che voglio tenerla per mano perchè questo mi rende felice.
Se va avanti cosi, di certo perdo la scommesso.


Grazie mille a chi mi ha recensito, e anche a quelli che hanno messo la storia tra i preferito.
Ne sono veramente felice.Scusate il capitolo corto, ma volevo postarlo prima di andare al lavoro..

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Capitolo 4
*** anche il solo sentirla per telefono ti da una carica che non pensavi d'avere anche se sono le 3 di notte ***


anche il solo sentirla per telefono ti da una carica che non pensavi d'avere anche se sono le 3 di notte

Il mattino successivo appena la sveglia suona mi alzo dal letto come una molla, sono sveglio, incredibilmente sveglio.

Faccio colazione e poi mi incammino verso la scuola, qualche metro prima del cancello vedo Roxy, mentre cerca qualcosa nella sua borsa.
-ehila, ciao insetto.-
Si volta verso di me, e mi saluta alzando di poco la testa.
-che allegria, che ti prende?-
-ho scordato il libro di italiano a casa,  cavoli, già la profe mi detesta, se non ho il suo materiale, se mi va bene mi becco la nota, altrimenti un 2 sul registro.-
-beh fattelo prestare-
-ah si e da chi, sentiamo?-
-da me per esempio.-
-cosa?-
-dai tieni, prendi il mio, tanto italiano l'ho dopo la ricreazione, quando scendi in cortile ricordatelo.-
-grazie mille, sei gentilissimo.-

Gentilissimo.
Che parolina tenera, se detta da lei e poi seguita dal suo stupendo sorriso, diventa ancora più dolce come parola.
La seguo con lo sguardo, mentre saltella in contro alle sue amiche.
Quando la guardo mi stupisco di come faccia ad avere la mia età, sembra molto più piccola, sembra una bambina.
Si, proprio cosi, una bambina, piccola e tenera.
Se mi sentisse Brandon o uno dei miei amici parlare di lei cosi, mi manderebbe al manicomio in seduta stante.
Quindi è meglio che questi pensieri me li tenga per me, ho pur sempre un immagine da difendere.

-ciao vecchio.-
Mi volto e vedo Brandon con due tipe.
Che noia, sono tutte uguali, tutte dannatamente perfette, senza un cavolo di difetto.
Sembrano quasi uscite da una macchina.
-ciao Brandon.-
-allora con l'insetto?-
-Roxy, per piacere.-
-come? da quando la chiami per nome?-
-da quando sò come si chiama.-
Mi guarda un pò di traverso, per poi prendermi in disparte.
-che ti prende? non dirmi che quella ragazza stà per vincere la scommessa?-
-hai davanti Erik, io non mi innamorerò mai. Mai, intesi? Semplicemente stò pensando di farla diventare una delle tante.-
-o meno male, stavo quasi per preoccuparmi. Comunque, ti presento Glory, e Sandy. Sono di 5.-
-salve fanciulle.

Teoricamente, faccio qualche complimento, sulla loro bellezza, ma stavolta non mi esce fuori nulla.
Sono belle per l'amor di dio, però, boh, sono cosi anonime.
Glory, magra in canna, curve al posto giusto, capelli boccolosi castani e occhi verde scuro, anche lei come quasi tutte quelle delle scuola, trucca in una maniera inverosimile.
Sandy, un pò più in carne dell'amica, capelli neri, ma non belli e setosi come quelli di Roxy, e occhi azzurri, e insespressivi, l'opposto di Roxy.
Che scatole.
Roxy di qui.
Roxy di la.
Basta per favore.

La campanella suona l'inizio delle lezioni, e questo ci obbliga ad entrare in classe.
Con mia immensa sorpresa mi accorgo che la mia classe e quella di Roxy, sono praticamente una difronte all'altra, quindi mi basta solo affacciarmi alla porta per vederla.
Mi sistemo nel banco e passo le prime tre ore di lezione con la testa da tutt'altra parte.
Mi sembra quasi di sognare, ma più che sogno quello è un incubo, un incubo che ho ricomnciato a fare da qualche giorno.
Rivedo mio fratello, ridere e scherzare con me.
Sempre allegro con una buona parola per tutti, poi rivedo lei, quella che me l'ha portato via per sempre, quella di cui era innamorato e che poi l'ha ucciso.
E allora li mi ricordo perchè io non voglio innamorarmi.
-ehi Erik, svegliati, andiamo a fumare.-
-perchè?-
-perchè c'è la ricreazione bello.-
Cerco le sigarette nello zaino e seguo Brandon.
Andiamo al solito posto, anche se sinceramente vorrei essere ovunque ma non li, non con loro.
Non in compagnia di quei stupidi dei miei amici, che sono cosi superficiali, proprio come me.
Non voglio nemmeno stare con Sandy e la sua amica, perchè di loro non me ne frega proprio un bel niente.
Chiudo gli occhi, mentre lascio che il sole mi baci il volto.
Mi pento amaramente di averlo fatto, perchè appena li chiudo mi ritorna in mente la scena di 3 anni fa, e mi arrabbio, divento triste, voglio..
Non lo sò, non sò cosa voglio.
L'amore fa schifo.

-Ehi Erik.-
Apro gli occhi e prima di vedere chi è rispondo male.
-che diavolo vuoi, non vedi che stò dormendo?-
-si vedo, e la cosa mi frega ben poco.-
Guardo chi mi stà disturbando e vedo Roxy, l'ultima persona che vorrei vedere in quel momento, perchè mi manda su tutte le furie, mi fa incazzare, in quel momento la sua presenza mi da fastidio, e la detesto più che mai, forse perchè come la ragazza di mio fratello,Marion, anche lei è fissata con l'amore.
-si può sapere cosa vuoi?-
-sono venuta a riportarti il libro.-
-ma sai che cazzo me ne frega a me del libro, brucialo, buttalo, fai quel che ti pare, ma non mi rompere le palle. E levati di torno per l'amor del cielo.-
Mi sfogo, faccio uscire la rabbia che ho dentro, sfogandomi, forse con l'unica persona che non centra nulla, il cui unico difetto è di essere uguale a Marion.
Mi guarda restando immobile.
Mi fissa dritta negli occhi.
Le sue amiche sono dietro, ci fissano ma non dicono nulla, lo stesso fanno i miei amici.
Tutto è in silenzio, o forse sono io che me lo immagino.
-sai credevo di aver visto qualcosa di buono in te, ma evidentemente mi sono sbagliata.-
Butta in terra il libro e se ne va, seguita a ruota dalle sue amiche.

Il resto della giornata passa nella maniera più monotona che possa esserci.
Verso l'una di notte, mi sdraio nel letto, cercando di dormire, ma niente da fare, la scena di oggi a scuola è ancora viva in me.
Sò di doverle delle scuse, oltre a quelle anche delle spiegazioni, ma non ci riesco, il mio stupido orgoglio non me lo permette.
Continuo a girarmi e rigirarmi nel letto come un pazzo.
Alla fine dopo averci pensato su parecchio ed esser riuscito a mettere l'orgoglio da parte, la chiamo.
Due squilli.
Tre.
Sono le 2.40 di notte, di certo starà dormendo.
Quattro squilli.
Stò per riagganciare quando un vocina assonnata risponde.
-Pronto-
-ciao, che fai?-
-ciao, chi sei?-
-sono Erik.-
-stavo dormendo, mi sembra ovvio. Cosa vuoi? non ti è bastato farmi restare di merda a scuola?-
-ti ho chiamato per questo. Volevo chiederti scusa.-
-cosa?-
-ti chiedo scusa, la colpa non è tua, è che...-
-è che.. cosa?-
-non voglio disturbarti.-
-spero tu stia scherzando, mi hai chiamato alle 2 e 40 di notte, e ora mi dici che non vuoi disturbarmi?! dai avanti parla.-
-ok, io non ce l'ho con te, il fatto è che mi ricordi tantissimo Marion, la fidanzata di mio fratello, o meglio la sua ex.-
-e perchè non ti piace questa tipa?-
-perchè lei me l'ha ucciso.-
-cosa?-
-oddio, sembra assurdo, ma è la pura verità. 8 anni fa, mi fratello stavo con una ragazza, un pò troppo fissata con l'amore, non faceva altro che ripetere che l'amore era bello, che era la cosa migliore del mondo, che lei viveva per amare, tutte queste cose qui. Mio fratello era felicissimo con lei, poi dopo un anno e mezzo, lei ha deciso di prendersi una pausa, diceva che doveva dare amore anche ad altri. Pensavamo si riferisse ai bisognosi, ai senza tetto, quando poi è ritornata abbiamo scoperto che è stata in comunità, si drogava, e sò che sembra incredibile, ma nessuno di noi lo sapeva, nemmeno mio frattelo, pensava fosse la ragazza migliore del mondo, invece era solo una schifosa drogata.
Mio fratello ancora più stupido le ha voluto dare una seconda possibilità, perchè si è fatto incantare dai suoi occhioni blu, si è fatto abbindolare come niente..
Ed è a causa della sua stupidità che è morto di aids, è morto perchè le ha creduto.
L'amava, l'amava cosi tanto, ed è proprio grazie all'amore che è morto.-

Senza nemmeno rendermene conto, le lacrime iniziano a scendere, piango come nemmeno al suo funerale ho fatto.
Tremo.
Ma allo stesso tempo sono felice, ho parlato di questa storia con qualcuno, sono finalmente riuscito a tirar fuori quello che avevo.
La sento respirare.
Sicuramente si sarà addormentata, oppure stare trattenendo le risate.
-ehi ci sei ancora?-
-s-si, scusa..-
La sua voce trema, e mi rendo conto che non stava trattendosi dal ridere, stava trattenendo le lacrime.
E le sue lacrime trattenute fanno piangere di più il sottoscritto.
L'ho ferita a scuola, l'ho svegliata alle 3 di notte, le ho raccontato un bruttissimo episodio della mia vita,e lei assieme a me, piange.
-mi spiace, se ti ho fatto piangere.-
-non importa, sono parecchio sensibile.-
-l'avevo intuito.-
-sai, mi spiace tanto per tuo fratello, se era un ragazzo fantastico come te, si meritava di certo qualcosa di meglio. Ma tu puoi ambire a qualcosa di meglio.
Non sò com'è perdere un fratello, ma immagino non sia una cosa semplice, specialmente d'aids, ma questo non vuol dire che al mondo esistano solo persone come Marion, c'è molto meglio, sò che non è facile trovare qualcuno nei nostri giorni che creda fermamente nell'amore, tu però questo qualcuno lo devi cercare, devi cercare l'altre metà della mela, della tua mela. Oddio ora, devi scusare me, per questi discorsi, ma sai essendo le 3 di notte, il cervello è un pò staccato.-
Mi fa ridere, perchè anche in una brutta situazione, riesce a trovarci qualcosa di divertente.
-grazie mille, sei incredibile, lo sai?! Ora forse è meglio se ti saluto, scusa ancora per tutto, buonanotte.-
-buonanotte.-

Chiudo la chiamata, fisso il display del telefono ancora per un pò e poi con il sorriso sulle labbra mi addormento.

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Capitolo 5
*** quando passeresti tutta la notte abbracciato a lei ***


quando passeresti tutta la notte abbracciato a lei

Il mattino successivo faccio una fatica incredibile a svegliarmi, beh direi che è più che comprensibile, dato che ho dormito solo 4 ore.
Però nonostante io abbia dormito poco e sia uno straccio, mi sento felice, come se mi fossi tolto un peso enorme dallo stomaco.
Mi preparo lentamente, non importa se oggi faccio tardi, starò fuori un ora, ma non mi va di correre.
Appena finito di prepararmi prendo lo zaino, con dentro, per la prima volta i libri di scuola, ed esco di casa.

-ti vuoi muovere, siamo in ritardo.-
Alzo lentamente la testa da terra.
Convers nere, gonna corta di jeans, maglietta a righe rossa e nera.
Viso imbronciato.
Occhi azzurri che mi guardano arrabbiati.
Capelli neri, sciolti sulle spalle.
Roxy.
Ma che ci fa Roxy davanti a casa mia alle 7 e 45?
Dovrebbe essere a scuola.
-ma che...-
Non mi da il tempo di concludere la frase che subito mi prendere per mano, e mi obbliga a correre assieme a lei.
Certo che ne ha parecchio di fiato la ragazza.
La sua piccola mano si intreccia perfettamente alla mia, sembra quasi incredibile.
Arriviamo in orario per un pelo.
-dai muoviti ad entrare.-

Mi sorride per poi andare nella sua classe.
Io entro nella mia, mi siedo al mio banco, mentre Brandon si avvicina.
-ehi, ho una notizia bellissima per te.-
-ah si e cosa?-
-voci sicure mi hanno riferito che un tipo di 5 si è preso una cotta per Roxy, ehi amico, è una cosa stupenda per te no?. Gli presenti il tipo a Roxy, si innamora, e ti lascia in pace, e tu puoi continuare a fare il playboy della scuola, sai manchi a molte ragazze.
-ah..ehm..e chi sarebbe questo?-
La profe entra, ma la cosa mi interessa bene poco, dato che il banco accanto al mio è libero dico a Brandon di sedersi qui e continuare.
-Jonnhy, di 5f, gioca a basket nella squadra della scuola..non è famoso come te, ma ci da dentro.-
-e tu vuoi lasciare Roxy ad un tipo come quello?-
-non so che cazzo di stregoneria ti ha fatto quella. Ma forse tu non ti ricordi chi sei. Sei Erik, il tipo che tutte vogliono scoparsi, sei quello che si diverte ad usare le persone e a giocare con i loro sentimenti, non ti frega nulla degli altri e sei interessato solo a te stesso. Quindi lui forse non sarà uno stinco di santo, ma è certamente migliore di te.-
-ricordami perchè non ti prendo a pugni?-
-perchè siamo in classe, nel mezzo della lezione, e io ho ragione.  Ti basta?-
-si credo di si.-

Penso alle sue parole, ha ragione, sono un menefreghista, un egoista, penso solo a me e non mi importa nulla degli altri.
Gioco con i sentimenti delle ragazze, ma forse perchè non ho ancora trovato la persona giusta per me.
O forse non mi sono mai degnato di cercarla, me ne sono sempre fregato di tutto quello che potevano provare le ragazze stando con me.
E ora che Roxy ha un ammiratore, dovrei essere felice, dovrei fare i salti di gioia, non l'avrei più tra i piedi, farei quello che mi pare, senza sentirmi osservato.
Eppure sentirmi osservato da lei, mi rende felice, vederla sorridere, a poco a poco, sembra riesca a sciogliere il ghiaccio che ho attorno al mio cuore.
Quando la fisso negli occhi mi sembra quasi di perdermi.

Sento la campanella suonare, e come sempre vado in cortile.
Ma non stò con loro, mi stacco e vado in giro, sotto lo sguardo delle ragazze, alcune vorrebbero uccidermi, altre vorrebbero saltarmi addosso.
Invece rimangono ferme a fissarmi, e questo mi da fastidio.
Non stò molto da solo, giusto un minuto, il tempo di cercare accendino e sigarette e accendermene una.
-posso?-
-siediti pure.-
Roxy capita sempre nei momenti peggiori, o forse migliore, ma chi lo sà.
-sei venuta qui e non dici nulla?-
-chi ha detto che fare discorsi è obligatorio?-
-già-
Faccio due tiri, e la sua piccola mano raggiunge la mia strappondimi la sigaretta e buttandomela via.
-Fumare fa male, devi smetterla.-
Sarà perchè sto dormendo in piedi, sarà perchè ha ragione, ma non le dico nulla, e sorrido tra me e me.
-posso sdraiarmi e appoggiare la testa sulle gambe?-
-solo se oggi dopo scuola vieni da me e mi aiuti con la matematica.-
-ok va bene.-
Mi sdraio lungo e disteso appoggiando la testa sulle sue gambe.
La sua piccola mano passa dolcemente tra i pieni capelli, facendomi quasi addormentare, quanta dolcezza può trasparire con un semplice gesto?

Purtroppo non dura molto perchè la campanella suona e bisogna tornare in classe.
Nelle ore successive penso ancora alle emozioni che quel semplice gesto, quel semplice passarmi la mano tra i capelli ha suscitato in me.
Per fortuna, invece stavolta, la campanella suona e io aspetto Roxy fuori dalla sua classe.
Andiamo a casa assieme, parlando un pò delle nostra famiglie, di quello che vorremmo fare da grandi.
Lei sogna di aprire una bibblioteca tutta sua, con dentro milioni di libri, mentre me lo dice sembra che si immagini lei tra qualche anno, mentre consiglia a qualche ragazza un buon libro.
Arriviamo a casa sua, prima di metterci sotto coi libri, prepariamo da mangiare, niente di complicato, un pò di pasta e patatine fritte.
Oltre a ripassare matematica l'aiuto anche in fisica, e li c'è molto da lavorare perchè è proprio negata.
Dopo quasi tre ore passate sui libri, mettiamo via baracca e baracchino e ci sistemiamo sul divano per guardare un film.
Lo sò, dovrei andare a casa teoricamente, ma qui stò cosi bene che non mi va di andar via.
Mi stò innamorando?
Boh forse, meglio per entrambi, però voglio aspettare a dirglielo.
Finito di guardare the ring, guado l'orologio.
Sono già le 19, meglio se vado a casa, tra poco torneranno i suoi, e se mi vedo con lei, solo noi due da soli, potrebbero farsi strane idee.
Mi alzo, dal divano.

-dove vai?-
-a casa, sono già le 19.-
-ah già.-
Forse è la mia impressione ma sembra quasi che le dispiaccia, sicuramente sono io che lo vorrei.
-spero di esserti stato utile.-
-si si moltissimo grazie.-
Vado all'ingresso, apro la porta, stò per andar via quando sento Roxy prendermi la maglia da dietro.
Mi volto verso di lei, ha lo sguardo basso.
-che c'è?-
-resti con me stanotte? sono da sola in casa, non è la prima volta che rubano in queste zone, e si insomma...io..-
-hai paura?-
-un pochino.-
Finalmente alza lo sguardo, e in quell'istante, mi rendo conto che il ghiaccio si è sciolto completamente dal mio cuore.
Lei che sembra cosi forte, in grado fare qualunque cosa, infondo è una tenera ragazza che ha tanto bisogno che qualcuno la protegga.
Senza pensarci, senza rendermene conto, mi avvicino e l'abbraccio.
-Ok, stanotte resto con te.-
Ordiniamo una pizza per cena, e poi ci rimettiamo sul divano a guardare la tele.
Ci addormentiamo cosi.
Lei tra mie braccia, sicura e protetta.
Io con lei, felice come non mai.
La cosa che più mi spaventa è sapere che questo prima o poi finirà, ma ora è meglio non pensarci, devo vivere il presente nel migliore dei modi.

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Capitolo 6
*** quando prendi in mano un suo regalo e vedi il suo viso ***


quando prendi in mano un suo regalo e vedi il suo viso

Come è possibile che in cosi poco tempo io sia diventata famosa?

Quando stai con Erik, il playboy della scuola, diventi anche tu subito conosciuta.
Farlo innamorare si presenta più facile del previsto, ma è veramente questo che voglio?
Ora anche io a poco a poco, conoscendolo un pò meglio mi rendo conto che persona è.
Un ragazzo fantastico, che anche se a scuola fa il duro, dentro di se è fragile.
E tra  poco più di una settimana, se tutto va secondo i piani, mi odierà per sempre.

-Roxy.-
Mi sento chiamare, ma non sono le mie amiche, e non è nemmeno Erik, purtroppo sò chi è.
Quello che secondo Erik, è il suo più caro amico, quello che invece è solo un doppio giochista, che lo detesta, che lo vuole vedere soffrire.
Brandon.
-cosa vuoi Brandon?-
-è più facile di quello che pensavo far innamorare di te, Erik.-
-ma perchè vuoi che soffra cosi?-
-non lo faccio in cattiva fede, semplicemente voglio che si innamori e che soffra, quando mi sono innamorato io, e sono stato lasciato, lui che ha fatto? Si è messo a ridere. Non è un comportamento da amico.-
-ma perchè cavolo proprio io?-
-perchè tu sei la mia cuginetta adorata, e poi mi devi un favore ricordi?-
-finiti questi 15 giorni, io non voglio più avere nulla a che vedere con te,intesi?-
-tranquilla, tra 15 giorni, faremo come sempre, come se fossimo due estranei.-
Perchè è toccato a me, un cugino del genere.
Io volevo semplicemente passare un anno scolastico in santa pace, essere poco conosciuta come sempre, e invece no, lui e quella sua stupida scommessa.
Andrà a finire che io mi innamorerò follemente di lui, molto più di adesso, e sarò anche quella che ne soffrirà maggiormente, certe volte mi chiedo perchè diavolo non penso alle conseguenze prima di prendere decisioni.

*****                                                              ****

Verso le 7 di mattina, dopo averla coperta decido che è meglio se me ne torno a casa, se arrivano a casa i suoi da un momento all'altro chissà cosa possono pensare.
Torno a casa, i miei nemmeno si accorgo del mio arrivo, beh c'è da dire che non siamo una famiglia molto unita, anzi, potrei anche morire che loro se ne fregherebbero altamente.
Ma va bene cosi, ormai mi sono abituato a questo clima gelido, non vedo l'ora di avere un pò di soldi per poter andar via.
Mi butto sul letto vestito e mi metto ad ascoltare un pò di musica, dato che oggi non c'è scuola per via del patrono, ho tutta la giornata libera.
Mi addormento ancora fino alle 10, quando sento Lory chiamarmi dal soggiorno.
Lory, sarebbe colei che mi ha messo al mondo, in tutta la mia vita l'ho chiamata solo una volta mamma, e basta.
-svegliati, c'è una ragazza che ti cerca.-
Un ragazza?
Da quando in qua le ragazze vengono a casa mia senza che ce le porti io?
Sono un pò scombussolato, con i capelli in disordine, e i vestiti stropicciati, ma la cosa non mi interessa.
Scendo dalle scale con la lentezza di un bradipo.

-Roxy????-
Oddio, che figure, sono scombussolato, ho i capelli in disordine e i vestiti stropicciati, chissà che penserà di me.
-ti va di fare un giro?-
-si, entra un attimo che mi sistemo.-
La faccio accomodare sul divano in salotto, mentre io con la velocità di un razzo salgo in camera, mi sistemo al meglio.
Voglio essere perfetto, anche lei lo è oggi.
No beh lei lo è sempre, o forse sono io che la vedo perfetta.
Mah, non importa perfetta o no, anche oggi è bellissima.
Scendo le scale, e la vedo in piedi accanto alla finestra, cercando di non fare alcun rumore scendo fino ad arrivare al comodino, dove prendo la macchina fotografica, e senza che lei se ne accorga le scatto una foto.
La guardo, e mi accorgo di quanto sia semplicemente stupenda.
Con quella gonna bianca, le ballerina nere, una meglietta semplice azzurra.
Ha lasciato i capelli sciolti e col sole sembra che li abbia blu.
Il viso è illuminato e questo la rende ancora più stupenda ai miei occhi.

-finalmente.-
Si volta e guardandomi mi regala uno dei suoi fantastici sorrisi.
Prendo i soldi e assieme andiamo verso il centro.
In molti si voltano a guardarci, eh si sembriamo proprio una bella coppia.
E questo mi rende felice, ma non sono felice perchè gli altri pensano che siamo belli assieme, no sono felice perchè ho lei qui accanto.
Entriamo in vari negozi di vestiti, dove lei però si limita a guardarli soltanto, vorrei prenderle qualcosa, ma ancora non conosco bene i suoi gusti.
Ho notato che va matta per le collane, ogni negozio dove vendono collane bracciali, lei è dentro.
La porto in una gioielleria e chiedo al proprietario se percaso hanno le collane che si dividono a metà, nel frattempo lei si guarda un pò attorno.
-abbiamo queste-
Le guardo un pò tutte.
Cuore è troppo romantico, più da fidanzati, il viso di lei e il viso di lui, no quella non mi piace molto, due orsetti, non mi ispirano un granchè.
Scelgo, il sole e la luna.
Semplici ma è questo che è per me lei.
Il mio sole.
Usciamo dal negozio e facciamo una passeggiata nel parco.

Mi sembra di vivere in un sogno, io e lei l'uno accanto all'altro, senza sguardi indesiderati, il cinguettio degli uccellini, i raggi del sole che filtrano tra le piante, avvolgendoci in un caldo abbraccio, il profumo dei fiori che mi inebria.
Tutto è magnificamente perfetto.
Questo è il momento adatto per darle la collana.
-ho una cosina da darti.-
-cosa?-
Tiro fuori il pacchettino e glielo porgo. Mi guarda un pò stupita, e un pò tentennante lo apre.
-ma..-
-un piccolo pensierino.
-Grazie.-
Le sue gote si tingono di rosso, facendola diventare tanto tenera. Si avvicina un pò di più, e in punta di piedi mi schiocca un bacio sulla guancia.
Quanto è tenera.
Io tengo il sole mentre lei prende la luna.
Lei il mio sole e io la sua luna.
Mi prende per mano e assieme ce ne torniamo a casa.

****                       ****

Perchè?
Perchè deve capitare questo?
Perchè deve essere cosi dolce?
Non poteva essere veramente uno stronzo, senza cuore come lo descrivevano tutti?
No, lui no, lui è dolce, terribilmente dolce e questo mi fa morire dentro.
Non voglio farlo soffrire, non voglio continuare ma ormai sono dentro e non mi posso più tirare fuori.
Tengo la collana tra le mani, e una dopo l'altra iniziano a scendere lacrime.
Stò male.
Troppo male.
Ha ragione Erik, l'amore fa male.


Grazie e tutti quelli che leggono, commentano e hanno messo la storia nei preferiti.
Grazie mille davvero.
Questo capito è un pò cosi, e non mi ha soddisfatto molto, ma è una giornata un pò no, quindi scusatemi, prometto che i prossimi saranno migliori..

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Capitolo 7
*** quando ti guardi nello specchio e vedi la sua immagine riflessa ***


quando ti guardi nello specchio e vedi la sua immagine riflessa

Oggi non mi va di andare a scuola.

Non mi va di incontrare Brandon, vederlo ridere e scherzare con Erik.
Non mi va di continuare la scommessa.
L'unica cosa che voglio in questo momento è sparire.
Sparire per sempre.
Tiro fuori il braccio delle coperte e mollo una spinta alla sveglia facendola cadere a terra.
Tra 10 secondi mia madre verrà in camera mia ovviamente senza bussare per farmi andare a scuola.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
-Roxy, se non ti sbrighi fai tardi-
La guardo, devo avere una faccia orrenda per far spaventare mia mamma.
-oddio tesoro che cos'hai?-
-non mi sento molto bene, fa niente se oggi resto a casa.-
-ma certo tranquilla, riposati. Io tornerò per le 18 all'incirca.-
-ok, grazie.-
-io vado, mangia qualcosa mi raccomando, sei molto pallida questa mattina.-
Mi passa una mano sulla fronte per sentire se percaso ho la febbre, ma non ho nulla,
Non ho l'influenza, non ho niente.
Stò male dentro, mi sembra quasi di morire.
Ancora pochi giorni e poi tutto sarà finito.
Ancora pochi giorni poi forse sarò libera.
Tiro ancora più su il lenzuolo, fino a coprirmi completamente.
Abbraccio il mio coniglio che ho dalla nascita, e piango.
Un pianto liberatorio, di quelli che sembrano non finire mai.
Mi addormento di nuovo.
Quando mi risveglio è già mezzo giorno e mezzo, ancora un pò addormentata vado in cucina e mi preparo da mangiare.
Solo un'hamburgher, non ho molta fame, anzi lo stomaco mi si è chiuso completamente. Lavo quelle poche cose che ho usato per farmi da mangiare e poi mi butto sul divano.
Faccio un pò di zapping tra i canali, ma è inutile la mia testa è altrove. Non sono qui, non sono presente.
Verso le 14 e 20 sento il campanello suonare e quello che vedo mi blocca completamente.
Brandon.
Mio cugino.
L'ultima persona con cui vorrei stare in casa da sola.
L'ultima persona che adesso come adesso vorrei vedere.

-ciao Roxy, non mi fai entrare?-
-se proprio devo.-
-è segno di buona educazione.-
-come se tu la conoscessi.-
Il cuore batte forte, la mia voce trema.
Il mio corpo trema.
Io tremo.
Sono spaventata da lui.
-come mai non sei venuta a scuola?-
-stavo poco bene-
-mi spiace, sai oggi Erik era triste. Poverino, stai facendo proprio un bel lavoro sai?!-
-smettila, piuttosto cosa sei venuto a fare?-
-ero preoccupato per te, sciocchina.-
Mi fissa con lo stesso sguardo che da piccola mi ha fatto innamorare di lui, lo stesso sguardo che ora mi spaventa più che mai.
Sorride, un sorriso ironico, falso, che mi prende in giro.
Si avvicina sempre più a me.
E mentre lui si avvicina io mi allontano sempre di più.
Uno, due, tre passi, finchè non finisco con le spalle al muro.
Brandon è sempre più vicino, troppo per i miei gusti.

Mi passa una mano tra i capelli, ne prende una ciocca e li bacia.
Pian piano la sua mano, scende sempre più giù.
Sfiora la mia guancia, fa dei disegni sul mio collo.
Scende ancora, percorre la spalla, il braccio.
Si ferma e si avvicina ancora di più.
Mi schiocca un bacio in fronte mentre col braccio destro mi cinge la vita.
Scende ed inizia a baciarmi il collo, continua a spostarsi fino ad arrivare all'angolo della bocca.
Una.
Due.
Tre.
Lacrime iniziano a scendere dai miei occhi terrorizzati.
Non è la prima volta che fa cosi, e vorrei solo che diventi l'ultima.
Un oggetto, ecco come mi sento, uno schifoso oggetto.

-quando la smetterai di trattarmi cosi?-
-te l'ho detto. Vinci la scommessa, e non ti sfiorerò mai più,ma se perdi sei mia.-
Lasciandomi li appoggiata al muro, col suo solito sorriso se ne va.
Mi calmo un pò e mi lascio scivolare fino a toccare per terra.
Appena mi riprendo, mi faccio un rilassante bagno.
Esco dalla vasca e mi asciugo i capelli davanti allo specchio.
All'inizio vedo il mio viso un pò pallido, contornato dai capelli bagnati, poi lentamente compare un altro viso.
Un volto dolce, con un sorriso stupendo che riscalda il cuore.
Due occhi azzurri e profondi come l'oceano.
Capelli neri, sempre in ordine.
Lo stesso viso che ogni mattina mi fa battere forte il cuore, lo stesso che farò soffrire.
Erik, scusami.
Appoggio una mano sul vetro, e il volto di Erik scompare, rifacendo appararire il mio.


Grazie a tutti per i vostri commenti..mi rendete felicissima..
Con questo capitolo si capisce il perchè Roxy deve continuare...

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Capitolo 8
*** Un nuovo arrivo=problemi in vista.. ***


Un nuovo arrivo=problemi in vista..

Mi sento vuota, completamente totalmente vuota.

Non sono io, non sono più la Roxy di un tempo, la ragazza allegra che faceva ridere tutti con le sue battute strampalate.
Non riesco a provare nulla, o forse sono io a non voler provare nulla.
Sono sempre stata in grado di aiutare le persone che stavano male, dando loro dei consigli, ma ora, che quella a star male sono io,perchè non riesco a trovare una soluzione?
Perchè dev'essere tutto cosi complicato?

Anche se la voglia di andare a scuola oggi è quasi peggio di quella di ieri, sono comunque costretta ad andarci.
Mi preparo, indossando i primi vestiti che trovo.
Un paio di jeans neri, una maglietta nera e rossa.
Preparo la borsa, mettendo dentro libri a casaccio, non mi interessa se vengo sgridata dai professori, sono l'ultimo mio problema.
Passo davanti allo specchio in camera mia, faccio veramente schifo, sono irriconoscibile.
Ho lasciato i capelli sciolti, e questi incorniciano il mio viso pallido facendomi sembrare un cadavere, aggiungiamo poi a tutto questo anche delle valige sotto gli occhi, beh direi che sono messa proprio bene.

Sono davanti alla porta di casa.
Quale maschera usiamo oggi?
Quella da "mia zia è stata male ed è finita in ospedale, per questo motivo sono triste", "non ho studiato niente, e sono preoccupata" o "sono terribilmente felice senza nessun problema"?
Credo che quella più conveniente sia la terza.
Se uso la prima va a finire che le mie amiche passeranno la giornata a preoccuparsi per le condizioni di mia zia, facendomi domande su cosa ha avuto e cose di questo tipo, usando la seconda c'è il rischio che Beck mi faccia una delle sue solite ramanzine e preferisco evitarle almeno oggi.
La terza è quella che più mi conviene, sono brava a fingere, e a tener nascosti i miei sentimenti, spero di riuscire a farcela anche oggi.

Arrivo a scuola con un sorriso falso, montato da sembrare incredibilmente vero.
-ciao Roxy.-
-ciao Beck, ciao Eva-
-allora come stanno andando le cose tra te ed Erik?-
Ecco perfetto, l'unico argomento che volevo evitare la mia cara e dolce Eva, è andata a prenderlo, quella ragazza è incredibile.
-beh, che dire, per ora va-
-sono felice, io e Denny, vi abbiamo visto al parco, l'altro giorno. Eravate cosi teneri, ero quasi invidiosa.-
-ah..eheheh.-
Penso sia superfluo dire che Denny è il ragazzo di Eva, quindi non stò li a parlare di lui.
-sai ho sentito in giro che un sacco di ragazze, ti vorrebbero morta.-
-ma che simpatiche, e potrei avere l'onore di sapere per quale motivo?-
-mi sembra logico no?!?, da quando uscite assieme le altre neppure le guarda, credo che sia pazzo di te.-
-sul serio?-
-si, si, ne sono sicura.-

Un sorriso, che forse mai prima di ora avevo fatto, mi parte da orecchio a orecchio, facendomi brillare gli occhi.
Però un attimo.
Lui è pazzo di me?
No cavoli, non deve andare cosi, da una parte voglio che si innamori di me, perchè lo sono anche io, ma dall'altra non voglio.
Finiti questi 15 giorni, io lo devo lasciare, devo dirgli che è stata tutta una finta, perchè è questo che devo fare:  farlo soffrire.

-ehi Roxy, ci sei ancora?.-
-eh..come scusa?-
-ho chiesto se ci sei ancora? hai fatto un sorrisone enorme e poi ti sei rabbuiata di colpo, tutto bene?-
-si si, stavi dicendo qualcosa in quei secondi di catalessi?-
-si, ti stavamo dicendo che è appena arrivato il tuo Erik, più raggiante che mai.-
Seguo lo sguardo delle amiche, e vedo che osservano Erik assieme al suo caro amicone Brandon, nonchè quel grandissimo stronzo di mio cugino.
Mi guarda e il quell'istante mi sembra che il tempo si sia fermato, proprio per farci assaporare quel momento.
Non è la prima e non sarà l'ultima volta che lo guardo dritto negli occhi, ma hanno una luce nuova, una bagliore che non avevo mai visto prima.
Sono vivi, e mi osservano, è come se mi parlasse eppure dalle sue labbra non esce nulla, però sono i suoi occhi a parlarmi.
Cerco di riprendermi, mentre le mie amiche mi trascinano via per il polso.
-ehi ma che fate?-
-la campanella è suonata-
-sul serio? e perchè io non l'ho sentita?-
-perchè ti sei imbambolata a guardare Erik, va beh che ti piace ma cosi sei esagerata.-
-non è vero che mi piace e tanto meno che mi sono imbambolata-
-ah no? e perchè sei ancora rossa in viso?-
-uffa, andiamo è meglio.-

*****


Speravo tanto ci fosse questa mattina, e difatti la prima persona che vedo o che per meglio dire mi interessa vedere è lei,  il mio sole.

Il solo vederla, anche da lontano mi illumina la giornata.
Mi guarda, mentre le sue amiche non la smettono un secondo di parlarle, non le ascolta però, ci guardiamo dritti negli occhi e tutto il mondo, tutte le persone attorno a noi svaniscono.
C'è magia nell'aria, una magia nostra, la nostra magia.
La campanella suona, e le sue amiche la trascinano dentro nella scuola.
Fumo l'ultima sigaretta assieme a Brandon, parlando del più e del meno, quando da una limousinne nera, esce una ragazza.
Un viso conosciuto, una ragazza che sono sicuro frequentava questa scuola, ma che da tanto tempo non vedevo.
-no, non ci credo, le voci erano vere, o cristo.-
-come? che stai dicendo?-
-lei è Alyson, come fai a non ricordarla?-
-vuoto di memoria, con tutte quelle che mi sono fatto-
-allora, diciamo che lei è l'unica tipa che merita uno come te, ma che ancora non ti sei fatto.-
-oddio, ho capito, la ragazza più bella della scuola, se non più bella anche delle altre scuole vicino.-
-si caro mio, è lei. E sai che ti dico? Ti sta mangiando con gli occhi.-
Mi volto verso di lei, e la guardo.
Cavoli, mi stà guardando veramente.
Lo devo ammettere, ma è di una bellezza sorprendente.
Fisico perfetto, curve al posto giusto, gambe lunghe e snelle, abbronzate, messe in risalto da una gonna corta bianca, un tatuaggio sul piede destro, ben visibile, dato che porta un paio di sandali neri.
Maglietta azzurra e bianca, con il collo  a forma di V che lascia largo spazio all'immaginazione di noi maschietti.
Capelli, lunghi color del grano, mossi. Occhi verdi da gatta, truccata finemente, senza esagerare come molte ragazze della scuola.
Labbra sensuali messe in risalto da un pò di lucidalabbra.
Mi passa accanto, camminando sinuosamente, mi fissa negli occhi e mi sorride maliziosamente.
Che vorrà dire quel sorriso?
E perchè guardandola mi sento strano?
Sparite brutti pensieri..io voglio solo Roxy..o almeno credo.


scusate tantissimo il ritardo..ma questo periodo nero invece che migliorare..peggiora sempre più..

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Capitolo 9
*** amica o nemica? ***


Amica o nemica?

Bella.
Bella come una dea scesa dall olimpo.
Alyson, la ragazza più bella della scuola. Beh c'è da dire che quel titolo se lo merita alla grande.
Mi passa accanto, ma stranamente non mi guarda con quell'aria di superiorità che hanno la maggior parte della ragazze di questa scuola.
Io assieme alle mie amiche vado verso la mia classe.
Un altra giornata di scuola. Non vedo l'ora che finisca.
Prendo posto al mio banco con la grazie di un bisonte, e inizio a tirar fuori i libri
dallo zaino.
-scusa, è per caso occupato questo posto?-
-come?-
Alzo lo sguardo, e Alyson con un sorriso dolcissimo mi guarda indicando il banco vuoto accanto al mio.
-no no è libero.-
-ti ringrazio-
Si siede delicatamente sulla sedia, e tira fuori qualche libro, oltretutto di materie sbagliate.
-perfetto, ho sbagliato completamente le materie.-
-se vuoi posso mettere i libri in mezzo se non ti scoccia.-
-perchè mai dovrebbe scocciarmi?-
-meglio chiedere non si sa mai.-
Mi guarda in modo strano. Come se riuscisse a leggermi dentro.
-non paragonarmi a loro intesi?! lo detesto.-
Devo ammettere che il suo tono mette un pò i brividi.
-sai com'è, non so mai regolarmi con voi.-
-beh, se vuoi un consiglio dalla tua nuova vicina di banco. Non paragonarmi mai, a loro.-
-ok ok.-
Decisamente strana questa ragazza, eppure sento che è davvero diversa.
Nessun falso buonismo, niente ipocrisia.
Niente aria di superiorità.
Le lezioni si susseguono freneticamente, avessi seguito un terzo di quello che dicevano i professori, ma niente da fare, avevo la testa da tutt altra parte.
Ogni tanto con la coda dell occhio osservavo Alyson per spiare le sue mosse.
Non sò, magari faceva delle bamboline woodoo prendendo un mio capello, oppure scriveva messaggi minatori che poi durante la ricreazione mi avrebbe messo nello zaino, o magari mi prendeva in giro per qualche motivo assieme alle oche della classe.
Ma nulla di tutto questo. Ascoltava in silenzio la lezione e prendeva appunti.
Bho che tipa strana.
Finalmente la campanella della ricreazione si era decisa a suonare.
Aspetto fuori dall'aula Erik, per poter scendere con lui in giardino.
Quando lo vedo uscire sento il cuore battarmi forte e le guance sento che iniziano ad arrossarsi.
-ciao.-
Mi guarda di sfuggiata, poi il suo sguardo viene preso da qualcun'altro.
Da qualcuno che non sono io.
Da qualcuno che porta il nome di Alyson.
Vorrei odiarla in questo istante, ma in fondo lei non ha nessuna colpa.
Si avvicina a lei con quel sorriso che mi ha incantato per tanto tempo.
-ciao Alyson.-
-ci conosciamo per caso?-
Ben ti stà caro Erik, finalmente hai trovato qualcuno che non ti conosce.
-Sono Erik, piacere di conoscerti.-
-ok, ciao. Ehi, Roxanne, ti va se vengo in giardino con te?-
-eh?-
-se ti scoccia non fa nulla.-
-no, vieni pure.-
L'ho detto che è strana questa ragazza.
Passa accanto ad Erik, lasciando a bocca aperta tutti i presenti, me compresa.
Scendiamo le scale senza aprire bocca.
Mi sento strana, non sò  una sensazione che non ho mai provato.
Teoricamente quelle come lei e quelle come lei non vanno proprio daccordo e se ci vanno è per qualche losco motivo, eppure nonostante le conosca da qualche ora sento di potermi fidare di lei.
-Non ti vado a genio vero?-
-come scusa?-
-non ti piaccio giusto?-
-no non è quello è che non sò,è strano.-
-cosa è strano?-
-il fatto che persone come te parlino con me. Dai viviamo in mondi diversi, tu sei l'emblema della perfezione, io sono un brutto anatroccolo.-
-chi ha mai detto che l'amicizia si basa sull'aspetto esteriore?-
-nessuno..ma..-
-no, non c'è nessun ma..una capacità che poche persone hanno è il fatto di riuscire a leggere negli occhi, e tu sei un libro aperto, lo sei stata fin da subto questa mattina. In te, non vedo nulla di cattivo, non vuoi essermi amica per poter essere popolare, tu non riesci ad approfittarti degli altri.-
-ma perchè non sei andata fin da subito con quelle della nostra classe, stando con me o con quelli come me, rischi di risultare emarginata-
-pensi che la cosa mi interessi? Cosa credi che il fatto di essere popolare mi porti ottimi voti? non è  cosi, io mi impegno nello studio dò tutta me stessa per seguire un mio sogno che non finisce nelle riviste di moda. Voglio di più.-
-cosa vorresti diventare?-
-Avvocato.-
Lo dice con una sicurezza che mette quasi quasi vogli anche a me di studiare.
A differenza di molti qui dentro insegue il suo sogno, e penso sia la cosa migliore del mondo.
-posso farti una domanda?-
-dimmi-
-sai se per caso Erik esce con una ragazza al momento?-
Erik.
Se esce con una ragazza.
Si teoricamente, ma forse dovrei farmi da parte, lei sò che è un ottima persona, e chissà magari riesce a rendere Erik migliore di quanto non lo sia.
-Beh che io sappia no, perchè?-
-beh è davvero un ragazzo affascinante.
-Affascinante?!? Aahahah.-
-perchè ridi?
-oddio, hanno detto che è bello, figo, sexy, da urlo..ma affascinante nessuno.-
-c'è sempre una prima volta.-
________________________________________________________________

Finalmente le lezioni anche per oggi sono terminate.
anche oggi senza volerlo ho fatto restare male Roxy con il mio saluto freddo e distaccato.
Non era mia intenzione, è che Alyson ha catturato fin da subito la mia attenzione.
Esco dal cancello e vedo Roxy aspettarmi con gli occhi bassi.
-ehi, ciao.-
-mmh, ciao-
-cosa c'è?-
-Non voglio più continuare la scommessa.-
-COSA?-
-sei forse sordo?-
-per quale motivo?-
-perchè non ne ho più voglia mi sono stancata, come da patto posso fare tutto quello che vuoi. Dimmi te.-
-Sparisci.-
-come?-
-devi fare quello che ti dico io giusto?-
-si-
-bene vattene via, sparisci, non farti vedere mai più.-

La lascio li da sola al cancello, mentre con una rabbia dentro me ne vado da lei.
Meglio, sono felice.
Ma si che cazzo me ne frega di quella li.
Chi diavolo me l'ha fatto fare di fare quella stupida scommessa?
Poi ora c'è Alyson, starò con lei.
Non mi interessa nulla.
L'ho detto l'amore non esiste.
L'amore è solo una presa in giro e basta.


scusate il capitolo un pò del cavolo..ma finalmente la stò continuando..xD
speriamo bene..

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Capitolo 10
*** Senza te, mi sento morire ***


Senza te, mi sento morire
La sveglia suona e non ha intenzione di smettere.
Non voglio svegliarmi, non voglio svegliarmi mai più.
Resto con gli occhi chiusi mentre uno spiraglio di sole  mi bacia il viso.
Le lacrime ritornano a scendere, ritorna la consapevolezza di
aver perso per sempre la persona che amavo.
Ormai quel che è fatto è fatto e tornare indietro non si può più.
Esco dal letto e mi preparo.
-Roxy sei sveglia? c'è qui una tua amica, sbrigati.-
Mia amica?
E quale?
Ho avvertito Eva e Beck di non venire a chiamarmi questa mattina, e teoricamente
mi ascoltano.
Indosso le prime cose che trovo.
Jeans neri, e maglietta a righe.
Vado in bagno per darmi una sciacquata al viso.
Eh si lo ammetto sembro un mostro.
Gli occhi sono semi chiusi, e per di più sono rossi. Mi sembra addirittura di essere più pallida del normale, boh forse è l'effetto occhi rossi.
Vado in salotto dove quello che vedo non è che mi renda immensamente felice.
Alyson.
Perfetta come sempre, con un sorriso smagliante.
Ma se ero invisibile per chiunque perchè non potevo esserlo anche per lei?
Doveva per forza diventare mia amica?
-Ehi Roxanne, che brutto aspetto che hai, che è successo?-
-Ma niente di preoccupante, ho iniziato a leggere un libro e ho dovuto finirlo subito,
un libro strappalacrime.-
-Ah e che libro era?-
Oh cavoli e ora che mi invento?
- Ehm, oddio non ricordo, sai com'è stò ancora dormendo. Dai forza andiamo altrimenti arriviamo tardi.-
Balla decisamente poco credibile, ma va bhe.
Prendo cappotto e zaino e la spingo letteralmente fuori dalla porta.
- Oddio e questa?-
- La mia macchina, dai sali, o veramente facciamo tardi.-
Salgo sulla macchina facendo molta attenzione a non sporcare e tanto meno a graffiarla.
Durante il tragitto non fa altro che parlare di Erik. Come sono felice.
Di quanto è affascinante, che capisce perfettamente come mai è considerato il più bello della scuola, che spera di poter uscire con lui.
Come se fosse una cosa impossibile. Basta che glielo domandi e se lo ritrova ai suoi piedi.
Arriviamo a scuola sotto lo sguardo di tutti, e quando dico di tutti intendo veramente di tutti.
Professori, studenti, per fino i genitori di qualche ragazzo.
Ma dico, farvi una borsa di affari vostri no vero?
In questo momento vorrei solo sparire, non mi piace essere al centro dell'attenzione, già odiavo esserlo con Erik, figuriamoci con Alyson.
Della serie parli del diavolo spuntano le corna, non riusciamo ad entrare nel cancello che subito vediamo Erik.
Mi sento morire.
Quegli occhi, quello sguardo. Per favore non mi guardare, abbasso i miei, non riesco a reggere il suo sguardo, mi ferisce troppo.
Passiamo accanto a lui e ai suoi amici, guardo dritta avanti a me, anche se con la coda dell'occhio lo osservo.
Guarda Alyson, e bhe chi mai doveva guardare, me?Figuriamoci.
Però ho ragione, sono veramente belli loro, sono una coppia stupenda.
Lui bello con una divinita, e lei bella come Venere.
- Ehi, Roxi?-
Mi volto e il capitano della squadra di basket, e se non ero si chiami Jack o qualcosa di simile.
- Si che c'è?-
- Senti, oddio è un pò imbarazzante qui davanti a tutti, ma volevo chiederti se ti andava di uscire con me questo sabato?-
- COme?-
- è che, è da un pò di tempo che ti guardo e mi piacerebbe conoscerti meglio, che ne dici?-
- Ehm, o-ok-
Si avvicina e mi porge la sua mano, la prendo e la stringo.
- Io sono Jonnhy.-
Mi sorride.
No, non ha lo stesso sorriso di Erik, e nemmeno i suoi occhi.
Non ha nulla di simile ad Erik, ma chissà forse in questo momento è meglio cosi.
Lo saluto e vado in classe seguita da Alyson, che non fa che chiedermi cosa metterò sabato, se mi serve una mano e cose di questo tipo.
_________________________________________________________________

La mattina è iniziata nel peggiore dei modi.
Non avevo intenzione di andare a scuola ma mia madre mi ha letteralmente buttato fuori dal letto.
La mia felpa preferita era da lavare, e per di più la macchina era a corto di benzina.
Direi una giornata iniziata nel migliore dei modi.
Ripenso ancora a quello che è successo ieri con Roxi, pensavo fosse facile scordarla.
Invece no, non è affatto cosi.
Lei, è una di quelle poche ragazze che quando la conosci nel bene o nel male di rimane dentro.
Non puoi scordarla, può solo sperare che diventi come pioggia, che scivoli via lasciandoti i brividi.
Ma per il momento lei è ancora viva in me.
Vorrei solo domandarle scusa e chiederle il perchè di questa decisione, ma sono troppo orgoglioso o troppo codardo per farlo.
A scuola la vedo arrivare in macchina con Alyson, un pò la cosa mi sorprende, diciamo che è come se due mondi totalmente opposti si fossero uniti.
Infondo però è lo stesso che è capitato a me con lei.
Si, Alyson merita il titolo di ragazza più bella, ma Roxanne, è cosi..cosi..non sò nemmeno io come definirla.
Sò solo che è speciale.
Mi passano davanti, guardo Alyson, anche se in realtà vorrei guardare solo Roxanne.
Poi qualcuno, qualcuno che vorrei che non esistesse la ferma.

- Ehi, Roxi?-
- Si che c'è?-
- Senti, oddio è un pò imbarazzante qui davanti a tutti, ma volevo chiederti se ti andava di uscire con me questo sabato?-
- COme?-
- è che, è da un pò di tempo che ti guardo e mi piacerebbe conoscerti meglio, che ne dici?-
- Ehm, o-ok-

Ok?
No, non puoi Roxanne, non puoi andare con lui. Non lo accetto.
Ma infondo ha davvero importanza quello che io accetti o meno?
Lei è una persona intelligente, e sa cosa fare.
Vado verso l'entrata e sento mormorii in ogni dove.
- Ehi Erik, sai già chi inviterai al ballo?-
- Come scusa?-
- Il ballo di fine anno, sai già con chi andrai?-
-Chi ti dice che andrò?-
- Dai raccontamela giusta, vorresti andare con Alyson vero?-
- Mi conosci bene eh, Brandon?-
- Lo sò lo sò.-

Proverò a domandarglielo, chissà, magari ho fortuna stavolta.

Scusate se il capitolo non è il massimo, ma dire che stò da cani è poco. Spero vi possa piacere ugualmente.
Grazie mille a tutti quelli che hanno messo la storia tra i preferiti e un grazie immenso a coloro che lasciano un commento.
Mi rende molto felice^^

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Capitolo 11
*** l'appuntamento ***


Ogni giorno che passo senza Roxy accanto è un giorno vuoto, non ho voglia di fare nulla, non ho voglia di alzarmi dal letto, di prepararmi e di uscire e tanto meno di andare a scuola per vederla.
Ma oggi devo, devo chiedere a Alyson se vuole venire con me al ballo, come se io ne avessi voglia poi.
Mi preparo velocemente indossando i primi vestiti che trovo sparsi per casa, e con la lentezza di un bradipo mi avvio verso casa.
- spostatiiiiiiiiiiiiiiiii-
Non faccio in tempo a rendermi conto di chi ha urlato che subito mi trovo a terra con sopra una ragazza e una bicicletta.
Magari fosse stata una ragazza qualunque, no doveva essere Roxy, mi stà scoppiando il cuore il petto, averla cosi vicina, sentire il profumo di vaniglia dei suoi capelli mi manda in estasi.
- ma sei stupida o cosa?-
- eh calmati in fondo la colpa è tua ti ho detto di spostarti, e poi non è colpa mia se i freni della bicicletta non vanno.-
- e tu sei cosi incosciente di andare in giro con una roba del genere?-
- e allora a te che ti frega!?-
Mi guarda seriamente, uno sguardo freddo e distaccato. Mi odi cosi tanto!? Infondo dovrei essere io ad odiarti, sei tu ad aver deciso di smetterla, quindi non fare tanto la vittima.
Non dice nulla e prendendo la bicicletta se ne va.
Come può essere cosi sconsiderata da andare in giro con un rottame del genere!? Si arrangia non sono affari miei.
Quando arrivo a scuola il cancello è già chiuso, fa nulla scavalco, non mi va di stare in giro.
Arrivo in classe e come è logico che sia le sento su dal professore.
Parla pure tanto nemmeno ti ascolto.
Le ore passano cosi velocemente che nemmeno me ne rendo conto, anzi nemmeno so che materie ho fatto, va beh, ora è ricreazione andrò da Alyson per chiederle se vuole venire con me al ballo, è settimana prossima meglio affrettarsi.
La vedo come al solito parlare con Roxy, ma che diamine, con tutte le ragazze che ci sono proprio con lei doveva diventare amica.
- ciao Alyson.-
- oh ciao Erik, come va?-
- bene grazie e a te?-
- bene, senti volevo chiederti se ti andava di venire con me al ballo settimana prossima, mi farebbe molto piacere averti come dama.-
- sei certo di voler me come dama?-
- certo che domande.-
- beh allora ok.-
- ci mettiamo d’accordo domani.-
- perfetto ciao.-
Per tutto il tempo Roxy non ha fatto altro che guardare fuori dalla finestra e io per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare a come sarebbe stato bello poterla abbracciare.
Passo la ricreazione da solo, non mi va ne di stare con Brandon ne con gli altri miei compagni.
Giro un po’ a zonzo nella scuola, come se dopo quasi 5 anni non la conoscessi bene.
Anche la campanella della ricreazione suona e io quasi trascinandomi rientro in classe.
Prendo i libri dallo zaino, dopo aver conosciuto Roxy ho iniziato anche a portare i libri, beh dai mi ci sono voluti 5 anni prima di farlo, ma sapete com’è dicono meglio tardi che mai.
Ho portato i libri ma mi sono dimenticato di portare con me la testa, che in questo momento onestamente non so dove possa essere, forse a casa, forse con Alyson, o più probabilmente con Roxy.
Anche le ultime ore passano e io posso andare a casa.
__________________________________
Ho creduto di morire dopo che Erik, ha chiesto ad Alyson di andare con lei al ballo, eppure nonostante tutto non odio nessuno dei due, infondo sono perfetti per stare assieme.
Lei è una dea e lui un adone, meglio di cosi.
Finite le ore di lezione vado a casa con Alyson, dato che sa del mio appuntamento con Jonnhy ha deciso assieme a Beck ed Eva di volermi aiutare per scegliere cosa indossare e come truccarmi.
Fin da subito hanno bocciato l’idea che avevo, vestirmi in modo assolutamente normale con un paio assolutamente normale di jeans e una maglietta assolutamente normale o per meglio dire banale.
Invece no.
Prima di andare a casa facciamo tappa al ristorante giapponese, mi mette il buonumore mangiare li.
Finito di pranzare andiamo tutte 4 a casa di Alyson, che al primo impatto non sembra una casa ma un castello.
Bella, ricca, simpatica, intelligente.
Comincio a pensare che nasconda qualcosa, eppure nei suoi occhi continuo a vedere la sincerità. Starò diventando orba!?, mha.
Saliamo in camera sua, e inizia a tirar fuori un sacco di vestiti.
- mi spiace ma non ho intenzione di mettere vestiti, ne lunghi ne corti.-
- ma..-
- niente ma.-
- ok, gonne-

Le do una mano a sistemare i vestiti mentre Eva e Beck preparano un bagno caldo rilassante per la sottoscritta.
Dopo aver tirato fuori di tutto e di più, oltre a chiedermi come faranno ad andarmi bene, dato che lei è 10 centimetri abbondanti più alta di me, decidiamo per una gonna semplice bianca a balze, una camicia a maniche corte, bianca e viola con un po’ di scollatura, giusto per dare a Jonnhy libero sfogo all’immaginazione, ecco appunto può solo immaginare perché sono un asse da stiro quasi.
E per finire un paio di graziosi sandali bianchi con un po’ di tacco, senza esagerare dato che non so comminare con quei cosi.

- bene dato che i vestiti sono stati decisi, vai a fare un rilassante bagno, ti servirà per togliere la tensione.
- Ok, grazie.-

Vado in bagno, che è più grande di casa mia, stare da lei è deprimente, ma va beh.
Mi spoglio sistemando i vestiti sulla sedia, ed entro nella vasca da bagno.
Non so quanto ci stò dentro, anche perché credo di addormentarmi.
So solo che vengono a bussare alla mia porta dicendomi che sono quasi le 18 e di sbrigarmi dato che l’appuntamento è tra due ore.
Esco frettolosamente dalla vasca, e per poco a causa di un capogiro non finisco per terra.
Mi asciugo e vado in camera.
Mi vesto, ma mi minacciano di morte precoce se solo provo a specchiarmi.
Meglio ascoltarle, alla mia vita ci tengo molto.
Eva si occupa del trucco mentre Beck sistema i miei capelli provando a renderli boccolosi, impresa impossibile.
Dopo quasi un ora e mezza di torture a non finire, mi danno il permesso di specchiarmi.
I vestiti che mi ha dato Alyson, mi stanno davvero bene, sembro una bambola di ceramica, Eva invece ha fatto un lavoro stupendo col trucco, semplice niente di complicato, ma ha fatto in modo che si notassero di più i miei occhi chiari, mentre Beck in preda ad una crisi di nervi a rinunciato a farmi i capelli mossi, ma ha optato per una coda di cavallo alta.
Stò bene, ma vorrei che il principe azzurro non fosse Jonnhy.
Alle 20 meno dieci sentiamo suonare il campanello.
È già qui. Saluto le mie amiche e vado verso di lui.
Boh, non credo di riuscire a divertirmi, certo che se parto già cosi mi rovino fin da subito la serata.

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Capitolo 12
*** Risvolto improvviso ***


Decidiamo di andare a mangiare al giapponese, fingo di non esserci mai andata, anche se in realtà ogni volta che ne ho l'occasione mi fiondo dentro il ristorante. Durante la cena tenta di iniziare il discorso che conclude dopo mezza parola, dopo aver visto il mio sguardo omicida, mai parlare mentre mangio, mi da sui nervi in una maniera incredibile.
Finito di cenare andiamo in un bar molto, troppo intimo, pieno di coppiette intente ad amoreggiare. Stò iniziando a sentirmi male, è più forte di me la voglia di scappare lontano da lui.
- ehi Roxanne, allora come stai?-
Ma questo tipo c'è o ci fa, dopo un ora e mezza passata assieme mi chiede come stò, e poi chi gli ha detto di chiamarmi in modo cosi smielato?!
Cerco di tenere tra i dentri la lingua e non dire nulla di offensivo, ma niente da fare, non resisto più.
- Ma sei scemo o cosa? Sono qui un fascio di nervi, non ho ancora aperto bocca, e tu dopo un ora e mezza ti viene in mente di domandarmi come stò!? ne ho le palle piene, non ti sopporto più, addio.-
Resto di sasso, in fondo forse anche io resterei pietrificata dopo una risposta del genere. Non aspetto che lui parli, rischierebbe di farmi irritare ancora di più, ecco questo è un lato del mio carattere che odio, sono molto lunatica e facilmente irritabile. Nessuno è perfetto.
Come un razzo esco dal bar, sotto lo sguardo stupito degli altri clienti.
Perfetto ci mancava solo la pioggia a completare questa bellissima serata, oltretutto non ho la più pallida idea di dove diavolo mi trovo. Giusto provo a chiamare Alyson, magari se le dico il nome del bar, riesce a venire a prendermi.
Cerco nella borsa il telefono, provo a chiamare ma non riesco a fare uno squillo che la chiamata cade. Perfetto, per finire il cellulare è scarico.
In qualche modo devo pur tornare a casa, faccio una corsa sotto l'acqua cercando la prima fermata del pullman, mi sembra di aver corso un eternità, ma non vedo nessuna fermata degli autobus.
-Ehi tu lassù, ti ho fatto forse qualcosa di male per meritarmi questo?-
Ormai sono tutta completamente bagnata, tanto vale andare a piano, mi prenderò anche l'influenza sicuramente.
Perchè è andata a finire in questo modo? L'unica cosa che volevo fare era dimenticare Erik, invece mi rendo conto che lui è una di quelle persone impossibili da dimenticare, ormai il suo volto è impresso nel mio cuore e credo che da li non se ne andrà tanto facilmente.
Con lo sguardo fisso a terra percorro strade sconosciute, sotto lo sguardo stupito dei passanti.
Senza sapere come mi ritrovo in una stradina buia e isolata, faccio retrofront, ma dei brutti ceffi mi bloccano la strada.
-Ciao bambolina, che fai tutta sola per strada, sotto la pioggia oltretutto?-
-Me ne stò tornando a casa, addio.-
Passo in mezzo a loro, ma uno dei 4 tipi mi prende per un braccio costringendo a fermarmi.
-vieni a casa con noi? ti scalderemo tutta la notte-
-no grazie preferisco morire congelata-
Cerco di divincolarmi, ma la sua presa è troppo forte e io non mi sento in gran forma, beh c'è da dire che mi ammalo molto facilmente, quindi molto probabilmente ho la febbre.
-Lasciamiiiiiiiii.-
-Che cazzo ti urli brutta stronza che non sei altro!?-
Mi molla uno schiaffo facendomi finire contro un altro ragazzo, questo mi tiene ferme la braccia mentre gli altri tre si avvicinano sghignazzando.
Ho paura, in questo momento vorrei sparire, vorrei avere abbastanza fegato per difendermi ma non ci riesco. Che codarda.
-Ehi arriva il nostro capo.-
Mi riprendo un attimo, per cercare di vedere bene chi è il loro capo.
-Brandon?!-
-ciao cara Roxy.-
-Per fortuna, sei tu il capo, senti di ai tuoi amici di lasciarmi andare per favore.-
-AHahahaha, e perchè mai dovrei?-
-sono tua cugina, ecco perchè.-
-vedi tu ed io avevamo un accordo, fai innamorare Erik e poi spezzagli il cuore, ma non l'hai fatto, ed ora sei mia, per sempre..-
Si avvicina sempre di più.
Sento la sua mano percorrere il mio corpo.
Il suo tocco mi disgusta.
Mi bacia il collo, mentre con una mano, fa scivolare dalla spalla lo spallino del vestito, lentamente, prima uno poi l'altro.
Mi sento male, vorrei solo morire in questo istante.
Sono pietrificata dal terrore.
Fa scivolare il mio vestito fino alla vita, lasciandomi col reggiseno. Dal collo scende fino a baciarmi l'incavo tra i miei seni.
-Sm..smettila ti prego.-
Piango, tremo e lo imploro.
-Non mi interessa se piangi, io ti voglio qui adesso.-
Con gli occhi chiusi, appare il volto di Erik.
-Erik..Erik.. ERIKKKKK-
Con forza mi tappa la bocca con una mano.
-stai zitta, tanto lui non verrà a salvarti-
-ne sei certo?-
Questa voce. Non stò sognando, questa è la voce di Erik, lentamente apro gli occhi e con enorme sorpresa, lo vedo davanti a me, con un gruppo di ragazzi.
-Erik, sei arriva...-
Non ricordo cosa sia successo poi.
Quello che sò di certo è che ora mi trovo al caldo in un comodo letto sotto le coperte.
Caldo? Letto? Coperte?
Mi alzo di scatto e mi guardo attorno, non sono in ospedale, e nemmeno a casa mia o di qualche mia amica,ma non sono nemmeno in un hotel, ma dove sono allora?.
La porta della camera si apre, e vedo Erik entrare con in mano un vassoio.
-Ehi come ti senti?-
-Meglio..ma che è successo?-
-Non ti ricordi?-
-Mmmh..no purtroppo, ma forse se ho dimenticato è perché era qualcosa di spiacevole.-
Si avvicina al letto, e appoggia il vassoio con sopra una tazza di the caldo.
-Spero ti piaccia, è the ai frutti di bosco.-
-Non l’ho mai assaggiato, ma grazie, non dovevi distrubarti.-
Non mi stacca un secondo gli occhi di dosso, e sento il mio viso diventare sempre più rosso, mi sento terribilmente imbarazzata, ma allo stesso tempo sono felice, felice di potergli stare ancora accanto probabilmente per l’ultima volta, questo è l’ultimo anno, e se le cose vanno come devono andare, come è giusto che sia lui ed Alyson forse dopo il ballo faranno finalmente coppia fissa, infondo ho sempre pensato che fossero perfetti per stare assieme.
Si siede sul bordo del letto e dolcemente con il palmo della mano si avvicina alla mia fronte.
-Hai ancora la febbre, forse è meglio se per stanotte, dormi qui.-
-Cosa!?!? No no.-
-Tranquilla non ho intenzione di farti nulla, ma non puoi andare via in queste condizioni.-
-Io credo che sia la cosa migliore.-
-Perché?-
-Perché di si.-
Oddio questa discussione stà prendendo una piega inaspettata, mi alzo dal letto e mi rendo conto di avere indosso dei vestiti non miei.
-Ma questi?-
-Sono i miei, eri bagnata fradicia, ho tovuto toglierteli.-
-Cosa!? Pervertito che non sei altro, quindi tu..tu..-
-Si ti ho visto in reggiseno e allora? Non hai nulla da far vedere, tranquilla non mi sono eccitato cambiandoti, anzi..era terrbilmente noioso.-
-Grazie di nuovo, i miei vestiti dove sono?-
-A lavare-
-Ti riporterò i vestiti lunedi ora vado-
Prendo la borsa accanto al letto e come una furia mi avvio verso la porta, l’apro ma di colpo Erik dietro di me la richiude.
Tum-Tum. Il battito del mio cuore si fa sentire sempre di più, se si avvicina ancora un po’ rischia di sentirlo.
-Non voglio che tu te ne vada.-
-Io credo che sia la cosa migliore per entrambi.-
-No, pensi che questa sia la cosa migliore per te, ma a me non ci pensi?-
-Smettila, ora hai Alyson, stai con lei, siete perfetti assime, addio.-
Cerco di aprire la porta, ma non ha intenzione di spostare il suo braccio, cerco di spostarglielo io, ma l’unica cosa che ottengo è quella di scivolare, maledette scarpe bagnate.
Il respiro di entrambi diventa sempre più affannoso, i nostri cuori sembrano battere all’uninsono, stò impazzendo, ti prego Erik, spostati o non potrei resistere dalla tentazione di baciarti.
-Roxy, io.. io..-

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Capitolo 13
*** Il ballo (parte 1) ***


La porta della camera si apre di colpo, e vediamo apparire Eva, Beck e Alyson. Sposto velocemente Erik, da sopra di me.
-Oddio che stavate facendo?-
-Tranquilla Beck, nulla di quello che pensi, sono solo scivolate e mi sono aggrappata a lui col risultato che mi è finito sopra.-
-Ora però stai meglio?-
-Si, meglio andare a casa, anzi, posso dormire da te?-
-Certo, rimane anche Eva,come ai vecchi tempi.-
Prendo la borsa da terra, saluto Alyson un po’ imbarazzata, infondo il ragazzo che le piace era sopra di me, non oso immaginare cosa pensi di me in questo momento,meglio non sapere.
-Roxanne, aspetta devo dirti una cosa.-
-No, basta Erik. Questa non è una favola, questa è la vita vera, un principe non è fatto per stare con una stracciona. Se mi chiedi se ero innamorata realmente di te o se facevo finta per la scommessa, beh, sappi che era tutta realtà.-
-E ora?-
-Ora hai Alyson. Addio.-
Trattenendo le lacrime esco da quella casa con Beck e Eva, mentre Alyson resta con lui, deve spiegargli molte cose infondo.
-Ti va bene cosi?-
-Eva, Beck, grazie. Vi preoccupate sempre per me, e mi siete sempre accanto sia nei momenti belli che in quelli brutti. Non so che farei senza di voi. Mi chiede se va bene cosi, credo che sia la cosa migliore da fare, loro sono stupendi assieme, io con lui non centro nulla.-
-Ma Roxy..-
-Tranquilla io starò bene.-
Prendiamo un taxi e ci avviamo verso casa di Beck.
Chiamo i miei genitori e li avverto, meglio non farli preoccupare troppo.

Roxanne, questa volta se n’è andata veramente, questa volta è realmente tutto finito.
Sento un vuoto immenso dentro di me, proprio qui dove una volta avevo il cuore.
Io mi chiedo perché le persone vogliano continuamente cercare l’amore, non è più semplice e meno doloroso divertirsi solamente?Amare vuole solo dire soffrire.
-L’ami cosi tanto?-
-eh?-
-Ho sempre pensato che per te lei era importante, molto più speciale di qualunque altra ragazza con cui sei stato, ma non credevo fosse cosi importante-
-Ti sbagli non è cosi importante.-
-Stupido.-
-Cosa?-
-Non è nascondendo i tuoi sentimenti che la conquisterai. Te lo richiedo. L’ami cosi tanto?-
Alyson, sei cosi bella, ma non riesco a togliere dalla mente Roxanne, ogni cosa anche la più stupida mi parla di lei. È solo lei che desidero, che voglio, che amo sopra ogni alta cosa. Scusami, ti ho deluso.
-molto più di quello che credi. Non avrei mai pensato che una ragazza del genere potesse far breccia nel mio cuore e non andarsene più via.-
-Voi siete destinati a stare assieme-
Passiamo quasi tutta la notte chiacchierando, e le racconto anche della scommessa che avevamo fatto, e che era tranquillamente riuscita a vincere in meno di 15 giorni.
Alla fine ci addormentiamo entrambi verso le 4 del mattino.
Il lunedi successivo Roxy non è venuta a scuola e questo mi preoccupa un po’, magari non vuole vedermi, magari sta male. Appena vedo Beck le chiedo come stà
-Ha ancora un po’ di febbre, ma domani o mercoledi dovrebbe tornare.-
-Andrò a farle visita oggi allora.-
-No non lo fare-
-Perché?-
-Fallo per lei. Lei non ha mai smesso un secondo di amarti e rinunciare a te la stà uccidendo anche se cerca di non darlo a vedere soffre moltissimo.-
-Rinunciare a me?-
-Per te e Alyson, secondo lei voi siete perfetti per stare assieme, e non vuole mettersi in mezzo, ma non è facile, io la conosco da molto tempo, sembra fortema è molto fragile in realtà.-
Resto di sasso, lei soffre per fare in modo che io sia felice, ma non si rende minimamente conto che è solo lei la persona che mi rende felice?
Questa settimana è passata molto, forse troppo velocemente, e questo sabato c’è il consueto ballo di fine anno.
-Erik.-
-Ciao, Alyson, vengo a prenderti alle 20 ok?-
-Forse è con Roxy che devi andare.-
-Tu sei la mia dama, a stasera.-
Con un sorriso triste, infondo non sono molto bravo a nascondere i miei sentimenti, la saluto.

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Capitolo 14
*** Il ballo (parte 2) ***


L’ultimo giorno, il tanto atteso ballo di fine anno è ormai arrivato. E io? Bhe io me ne stò tranquillamente a casa, andare a vedere Erik e Alyson assieme?No grazie, mi sentirei molto imbarazzata dopo quello che è accaduto settimana scorsa. Durante la settimana li ho evitati accuratamente, anche se da quello che mi hanno detto Eva e Beck, Alyson non è arrabiata con me.
Oggi non ho proprio voglia di fare nulla, dovrei fare qualche pulizia in casa,ma non mi va proprio.
Spalanco le finestre della mia stanza e un caldo raggio di sole mi bacia il viso, la tanto attesa estate è finalmente arrivata.
Accendo il computer e carico sul mio ipod qualche canzone, un po’ di musica mi farà certamente bene. Controllo la mia email, e trovo una lettera di Alyson.
“Ciao Roxanne, mi spiace questo tuo continuo evitarmi anche perché teoricamente dovrei essere io arrabbiata con te, e non il contrario o sbaglio? Sappi però che non ce l’ho con te, anzi, finalmente ho capito molte cose. Dovrei essere io a chiederti scusa, senza volerlo e senza saperlo mi sono intromessa fra di voi. Tu puoi anche continuare a dire ripetutamente che io ed Erik siamo una bella coppia, ma la realtà è ben diversa, io e lui siamo troppo simili per questo non possiamo stare bene assieme. Io so, come molte altre persone, tra cui Eva e Beck, che sei tu la ragazza destinata a lui, e forse dentro di te anche tu lo sai. Spero di vederti al ballo, con affetto Alyson.”
Lettera che fa riflettere non c’è che dire, ma resto comunque della mia idea, lei è quella giusta.
Mi sdraio sul letto, accendo l’ipod e chiude gli occhi lasciandomi cullare dalle note di Celin Dion.
Come guardando un film, le immagini di noi due assieme si fanno sempre più nitide, la prima volta che ci siamo parlati, la prima volta che siamo usciti, e quel piccolo ma significativo regalo.
Quando mi sveglio mi rendo conto che qualcuno stà suonando il campenello di casa.
Con lentezza mi alzo dal letto e vado verso l’ingresso.
-Oddio meno male stai bene, pensavamo ti fosse successo qualcosa.-
-Eh?-
-Beh, ultimamente stai sempre sulle tue, dai muoviti, dobbiamo prepararci.-
-Ehm, no, io non vengo, non me la sento.-
-Stai ancora male?-
-No, è che vederli farebbe male.-
Beck stringe i pugni mentre mi guarda in modo molto minaccioso, mentre Eva resta a bocca aperta.
Senza rendermene conto mi arriva un sonoro ceffone da parte di Eva, un gesto che stupisce sia me che Beck, infondo non è da lei.
-Chi diavolo sei?-
-Come?-
-Dov’è la mia migliore amica? Dov’è la vecchia Roxy? Non puoi essere tu.-
-Certo che sono io.-
-No, la mia amica, non si sarebbe mai rinchiusa in casa, avrebbe lottato fino alla fine, tu nemmeno ci provi, ti ostini a dire che loro sono una bella coppia, ma facendo cosi soffri tu, e fai soffrire me e Beck perché odiamo vederti triste, soffre Erik perché è innamorato di te, e soffre anche Alyson perché ha paura di averti ferito, questa tua indecisione fa male a tutti.-
-Quindi mi stai dicendo che io non posso essere indecisa? Non sono sempre forte, anche io ho le mie debolezze.-
-Quando non devi averle. Hai cosi tanta paura di ammettere di essere innamorata? Il tuo orgoglio è più importante di tutte noi?-
-No, ma..-
-Noi andiamo al ballo, tu resta pure qui a deprimerti. Addio.-
Eva prende per un braccio Beck e assieme si allontanano.
Chiudo la porta alle mie spalle, e mi appoggio, lasciandomi scivolare fino a terra.
Resto rannicchiata cosi per diversi minuti, poi mi rendo conto che questa non sono io.
Mi alzo di scatto e vado in bagno, davanti allo specchio.
Quella che vedo non è la solita Roxy, non sono io.
Sono diventata una persona patetica senza spina dorsale. Fino a qualche tempo fa qualunque sia stata la difficoltà l’affrontavo sempre di petto, senza mai tirarmi indietro. Avevo la grinta e la determinazione per tutte e tre, mentre ora!?
Ora è come se mi divertissi a farmi commiserare.
No cosi non va.
-Roxy retourn.-
Oddio mi metto pure a parlare da sola.
Per prima cosa ho bisogno di un caldo e rilassante bagno.
Finito di farmi il bagno mi sento rinata, si ecco questa è la Roxy che tutti conoscono.
Vado in camera e rovisto nell’armadio, perfetto un vestito non sarebbe male per un ballo peccato che io non ne abbia.
Cerco in tutti i cassetti, alla fine chiamo mia mamma e le chiedo se posso usare un suo vestito.
-Guarda infondo all’armadio nella camera degli ospiti, il vesito è per te. Divertiti tesoro.-
Vado in camera degli ospiti, apro l’armadio e trovo due scatole bianche.
Una grande e una più piccola. Le sistemo sul letto e delicatamente le apro.
In quella più grande c’è un stupendo vestito azzurro, con guanti coordinati, dire che è stupendo èpoco, mentre nell altra scatola delle eleganti scarpe col tacco.
Mi vesto e sistemo i capelli.
Mi zia è parrucchiera e molto spesso le ho dato una mano in negozio quindi riesco a renderli migliori di quello che sono. Mi faccio un grazioso chignon, sembro una sposina, va beh.
E ora il trucco. Semplice, nulla di esagerato, non ho intenzione ne di far ridere e neppure di sembrare un clown.
Un po’ di ombretto argento, mascara, matita nera, senza esagerare e un filo di lucidalabbra.
Mi guardo allo specchio.
Mi piaccio, però è come se manchi qualcosa. Lo guardo cade sul mio collo. Ecco cosa manca.
La cosa più importante tra tutte.
La collana.
Lui, la luna che illumina le mie notti.
Ora sono perfetta, stavolta non mollo, stavolta combatto fino alla fine.
Gli organizzatori hanno fatto un lavoro stupendo organizzando questa festa, la palestra è bellissima, piena di decori e palloncini in ogni angolo.
-Ciao Erik, alla fine la ragazza che merita di stare accanto a te è ancora Alyson, lo immaginavo, sai non avrei sopportato l’idea di essere battuta da una ragazzina qualcunque come Roxanne.-
Per fortuna devo reggerle ancora questa sera, poi non le rivedrò mai, mai più. Che poi chi diavolo si credono di essere Miss Universo. Tutte vestite identiche, pettinate alla stessa maniera, sembrano degli stampi di fabbrica, patetiche.
-Sparite racchie, e non provate ad offendere ancora Roxanne, è mille volte meglio di tutte voi messe assieme.-
-Ma Alyson, come puoi dire una cosa del genere?-
-Le hai mai rivolto la parola? Ti sei mai presa la briga di conoscerla? No, quindi stai zitta, non avete il diritto di offendere chi non conoscete.-
Wow, che bel caratterino che ha Alyson, ho sempre saputo che si era affezzionata ad Roxanne, ma non credevo in questo modo.
Il vestito color perla che indossa le dona tantissimo, sembra un'altra persona, più adulta, più matura, c’è da dire che però Alyson è realmente molto più matura per la sua età, emana un aurea diversa rispetto alle sue coetanee.
-Che la festa abbia inizio.-
Guardo il nostro preside, che per ben 5 anni ci ha sopportato, consigliato, sgridato e punito, e credo proprio che mi mancherà, come mi mancheranno i miei professori che in un modo o nell altro mi hanno fatto crescere.
Ma non pensiamoci, non stasera almeno, come ha detto il preside la festa ha inizio, bisogna pensare a divertirci.
Ballo in mezzo alla pista con Alyson, mi sono messa per la prima volta lo smoking pensando fosse musica meno dance e rock e più da sala, invece…
Dopo aver ballato per quasi un ora di seguito, mi manca il fiato, maledette sigarette.
-Ehi, ti va di bere qualcosa?-
-Si, dai, ci sono anche Beck e Eva.-
Ci avviciniamo a loro, e noto che hanno entrambe un espressione da funerale, e la cosa preoccupa sia me che Alyson, sapevamo che dovevano andare da Roxy, spero non le sia accaduto nulla.
-è successo qualcosa a Roxy per caso?-
-Le ho dato uno schiaffo.-
-Cosa?-
Eh si che Eva mi sembrava quella più calma tra le tre, evidentemente ha perso la pazienza.
-Non sono riuscita a trattenermi, non è da lei piangersi addosso, smettere di lottare, so che ti ama, so che ti vuole, scusa Alyson la franchezza, ma è questa la verità, lei è innamorata di Erik, e so per certa che pure tu lo sei, vero Erik?-
Che dire?
Servirebbe a qualcosa negare tutto?
No non serve a nulla, tanto vale dire la verità, infondo Alyson già sapeva.
-Si sono innamorato di lei.-
-E comunque Eva, non preoccuparti io sapevo tutto, avevo già intuito all’inizio, sia nel modo di comportarsi tra di loro e sia come lui guardava lei o lei guardava lui, ma entrambi troppo orgogliosi per fare un passo avanti.-
Restiamo tutti e quattro in silenzio, che altro c’è da aggiungere? È la sacrosanta verità.
-Ma lei verrà?-
-Non credo, forse stavolta è davvero la fine.-
Allora è cosi che deve finire la mia storia, con questo ballo, con questa dama?! È questo ciò che ha inserbo il destino? Ma non sono forse io l’artefice del mio destino? Quindi teoricamente posso cambiarlo, modificarlo come voglio.
-Eccoci qui cari ragazzi ad eleggere il re e la regina di questo ballo. I più votati di quest’anno sono, rullo di tamburi: Miss Alyson and Mister Erik, forza ragazzi venite qui sopra, è il vostro momento.-
Io e Alyson ci guardiamo come se quella coroncina non avesse alcun valore per noi, infondo è solo un pezzo di plastica inutile.
Tenendoci per mano ci avviamo verso il palco, faccio salire prima lei, infondo sono un cavaliere, poi la seguo, con la sguardo perso nel vuoto.
Sorridiamo ai nostri compagni che non avevano niente di meglio da fare che votarci, il preside sistema la coroncina sulla testa di Alyson e lei fa lo stesso con me.
-Sai non è mai troppo tardi per amare una persona.-
La guardo, le sorrido, e capisco.
Questa non è ancora la fine, finchè non sarò io a dire che è la fine questa è una partita ancora in corso,e voglio vincerla, voglio amarla, voglio che lei sappia quanto l’ho amata, e quanto io l’ami tutt’ora.
-Grazie Alyson.-
Correndo scendo dal palco, tra i ragazzi si apre un varco per lasciarmi passare.
-Forza Erik, non è troppo tardi.-
Spalanco la porta della palestra, con il desiderio di andare a casa sua che dista a più di un ora da qui a piedi.
Dietro di me mi ritrovo Eva, Beck, Alyson,i miei compagni, le mie ex ragazze, qualche professore, tutti assieme per incoraggiarmi, per farmi forza.
Non vado molto lontano però, perché una piccola principessa stà correndo nella mia direzione.
Non può essere lei, la piccola principessa, la mia piccola Roxanne.
Sento il cuore in gola, avevo cosi tante cose da dirle, ma in questo momento la mia testa è vuota, incredibile, ricordo a fatica il mio nome.
-Roxanne..-
-Ciao, Erik, ehm, oddio incredibile, avevo cosi tante cose da dirti, ma ora non ricordo nulla. Io..io sono stata una stupida, per colpa del mio orgoglio ho ferito la persona più importante della mia vita, e se ora non vuoi parlarmi, io lo capisco ma devo dirti questo, per me non è stata solo una scommessa, è stato molto di più, ho imparato a conoscerti, ho visto lati di te sconosciuti a molti, e poco a poco mi sono innamorata della luna.-
Sorride, mentre le lacrime le rigano il viso.
Cammino.
Accelero il passo e senza pensarci due volte l’abbraccio.
La tengo stretta a me mentre ci lasciamo cullare dalle note dei nostri cuori che battono assieme.
Mi stacco un po’, la guardo dritta negli occhi, col rischio di perdermi in quel mare azzurro.
-Io amo il mio sole. Ti amo Roxanne, non ho intenzioni di lasciarti andare via.-
Le accarezzo delicatamente il viso col palmo della mano, e lentamente avvicino le mie labbra alle sue.
Un bacio che sa di inizio estate.
Peccato solo che mi sono completamente scordato di tutti i nostri compagni, e quando ci stacchiamo, come se fosse normale inziano i fischi.
Alyson tenendo la corona si avvicina a Roxanne e gliela sistema sul capo.
-Questa è tua, sei tu la regina e non solo questa sera. Spero abbiate imparato la lezione, l’orgoglio non porta a nulla di buono, per fortuna l’avete messo entrambi in disparte in tempo.-
-Già.-
Tengo stretta la mano di Roxanne, e nemmno dopo 7 anni la lascio, specialmente ora, che stà per nascere la nostra piccola principessa, la nostra bambina.
-Come la volete chiamare?-
-Alyson.-

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