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Lista capitoli: Capitolo 1: *** La fonte di tutti i guai (capitolo 1) *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 : L'uragano Hikaru *** Capitolo 3: *** Tregua! ***
Capitolo 1 *** La fonte di tutti i guai (capitolo 1) ***
The
Way of Heart
di Dolcemaia & Shizuru117
Salve
a tutti!! Come avrete notato siamo in due, cioè questa fic è stata scritta a 4
mani… Vabbè è un esperimento, ma io e Shiz ci abbiamo davvero investito
moltissimo ( per i poco svegli, non parlavo di soldi Nd Dolce&Shiz), quindi
speriamo davvero che apprezziate, perché vi troverete di tutto, odio, amore,
amicizia e se ci gira anche qualcosina di più… (Shiz non ti preoccupare,
fidati di me…^_^ Nd Dolcemaia) Altrimenti fuoco e fiamme si abbatteranno su di
voi…. Skerzo, non siamo ancora arrivate a questo punto, ma poco ci manca…
Per
il momento le note si fermano qui, ma sappiate, se non recensirete, una botta in
testa avrete… (X la serie NO ALLA VIOLENZA)!
A
parte gli scherzi, ci farebbe molto piacere ricevere i vostri commenti, è del
tutto inutile dire che anche quelli negativi saranno graditi, xkè NON E’
VERO!!! Non basta già che le recensioni siano elargite con il conta gocce,
volete pure infierire dicendo che non vi piace??? Risparmiateci, please!!
Cmq
dopo queste note, che preferirei definire AVVERTIMENTI (!!!) (Shiz ora
preoccupati! Nd Dolcemaia), vi lasciamo alla fic!
Buona
lettura!!! ^_^
Capitolo
1: La fonte di tutti i guai…
Che
Squall non fosse il classico tipo tutto lavoro e donne, e che anzi, fossero in
assoluto le due cose che odiava di più, era senza dubbio vero. Detestava ogni
tipo di divertimento, neanche fosse allergico; lo faceva infuriare il pensiero
che dietro a lui sbavavano circa 200 ragazze, ma da quando Artemisia era stata
sconfitta, spesso gli era capitato di dover scappare, a gambe levate,
dall’assalto di gruppi di ragazzine invasate.
Era
stato nominato Comandante del Garden e anche i suoi amici avevano avuto dei
ruoli importanti, ma nessuno godeva del rispetto e dell’ammirazione che aveva
lui. Probabilmente se fosse stato diverso, si sarebbe montato la testa, ma non
lui, non Squall Leonhart, anzi, avrebbe preferito mille volte cancellarsi da
sé, quel bel visino che aveva, solo per essere riconosciuto come un grande
guerriero, piuttosto che il bambolotto che a volte si sentiva. Amava Rinoa, ma
ora non era più così sicuro, si era pentito di non averla conosciuta un pochino
meglio. Tutto era cambiato e nella vita quotidiana, lei non si era dimostrata
esattamente come lui si aspettava…
Erano
appena terminate le lezioni e tutti i corridoi del Garden erano affollati da
frotte di ragazzi che si spostavano di qui e di là, dopo una stressante
giornata di studio. In particolare, davanti all'ingresso, c'era un nutrito
gruppi di ragazzi, che all'arrivo di una loro amica, cominciarono ad esultare.
Si trattava di una ragazza piuttosto carina, alta, con ogni cosa al posto
giusto, capelli ricci castani con qualche ciocca viola, occhi neri, penetranti,
ma il motivo per cui la stavano acclamando, non era precisamente la sua
bellezza.
"Hikaru sei grande!!" Le gridarono appena arrivata i tre ragazzi della sua comitiva.
"Ragazzi
finitela! Non mi va che mi prendiate in giro!"
"La
cosa assurda è che non stiamo scherzando lo diciamo sul serio!" Le
sussurrò, ridendo la ragazza accanto a lei.
"Minami
non ti ci mettere anche tu!" Hikaru si voltò, verso l'amica. Era la sua
compagna di stanza, quella con cui parlava proprio di tutto, eppure, quando si
associava al parere della massa, proprio non la sopportava.
"Dai
Hikaru, è chiaro che tu riceva un'accoglienza simile dopo lo spettacolo che hai
dato in classe!"
"Spettacolo??
Voi lo chiamate spettacolo?! Non avete capito proprio niente!!" Disse
imbronciata la ragazza, voltandosi dall'altra parte e stringendo al petto
ancora di più i libri che aveva in mano. Aveva indosso l'uniforme che le dava
quasi un'aria angelica, ma ciò non significava prettamente che lo era e i
commenti che le rivolgevano, rincaravano la dose.
"Hai
dato un po’ spettacolo! Sono la tua migliore amica e fidati di me, il tuo
caratteraccio non ti porterà da nessuna parte!!"
"Caratteraccio??
Io ho un caratteraccio?!" Era più che arrabbiata, era furiosa. Non le
sembrava di essere stata poi così sgarbata, certo, con i prof doveva
comportarsi con un po' più di premura ma certo il fatto che rispondeva a tono
e, forse, a volte anche qualcosina di più, non significava che non li
rispettasse.
"Non
aggredire la povera Minami, sai che noi ti adoriamo, ma vedi come ti comporti?
Hai fatto la stessa cosa con la prof in classe!! Sei adorabile in ogni
circostanza, ma basta che ti si va contro e diventi una bestia!"
"Asaba,
ha pienamente ragione! Cavolo, ti manca un mese all'esame SeeD e sai che lo
passerai perché sei la migliore di tutti noi, eppure continui a fare di testa
tua!! La prof hai suoi metodi di insegnamento e tu devi rispettarli, anche se
ti sembrano antiquati!"
"Cioè
dovrei abbassare il capo e dire di sì?" Ce l'avevano tutti con lei, eppure
non le pareva di aver fatto chissà quale sgarro. Aveva semplicemente fatto
notare alla professoressa Trepe che i suoi metodi erano un po’ sorpassati, che
studiare soltanto le tecniche di combattimento senza un allenamento pratico non
avrebbe fatto di loro dei SeeD qualificati. Forse, poi, la discussione era
andata un po’ degenerando, visto che la prof si era rivelata molto, ma molto
permalosa, ma Hikaru era convinta della validità delle sue idee e, quando si
dice la verità, non si devono mai temere le conseguenze, o almeno così
sosteneva.
"
Se è l'unico modo per arrivare a quel benedetto esame...sì! Tappati quella
ciabatta!" le disse Asaba, puntandole l'indice sulla fronte, come spesso
faceva, innervosendola come da copione.
"Ma
mi sentirei incoerente con le mie idee ed i miei principi!" Tentò di
giustificarsi la ragazza.
"Per
una volta scordati dei tuoi benedetti principi! Già ti daranno una punizione
esemplare per quello che è accaduto oggi!! Un mese, non è poi tanto. Se non
vuoi farlo per te, fallo almeno per noi!" La implorò l'amica, sapendo già
di averla convinta anche se solo per un momento. Hikaru era irremovibile.
Quando si trattava dei suoi principi odiava essere in condizione di
assoggettarsi alle decisioni altrui, anche se si trattava solo di scuola voleva
essere indipendente e fare le sue scelte da sola, anche se ciò spesso le
comportava punizioni esemplari.
"Ragazzi
vi ho mai detto che vi odio?" Disse loro con un sorriso malizioso. Erano i
suoi migliori amici in quella enorme comitiva, e sapeva che con loro poteva
scherzare e arrabbiarsi senza temere giudizi. In genere era sempre lei ad
animare tutti, a proporre uscite e movimentare le serate, forse proprio per
questo era come la piccola mascotte che tutti adoravano e il suo carattere
impulsivo, ma dolce, faceva di lei la persona con cui ridere, scherzare e
piangere con serenità e senza farsi troppi problemi.
"Più
o meno infinite volte, ma tanto noi non ci crediamo lo stesso!" le
risposero in coro i due.
"Ragazzi
allora vi va bene se ci vediamo tra una mezz'ora qui davanti, per andare a
Balamb e fare un po’ di casino?"
"Scusa,
perché tra mezz'ora e non adesso?"
"Perché
devo togliermi di dosso questa terribile uniforme, non credo che resisterò un
minuto di più! E poi voi siete matti, non mi farò mai vedere in giro con questo
scafandro!!" Disse ridendo e indicando l'uniforme che indossava che, certo
non era proprio il massimo della comodità e, soprattutto, era abbastanza
brutta.
"E
pensare che è l'abito più femminile che ha!" Sussurrò Minami ad Asaba
mentre Hikaru prendeva accordi sull'appuntamento della serata.
Mezz'ora
dopo, si ritrovarono tutti lì, ad aspettare che i ragazzi che avevano avuto il
permesso di utilizzare le auto del Garden, uscissero dal garage.
Hikaru,
aveva indossato i suoi soliti abiti con cui si sentiva veramente a suo agio.
Gilet di jeans con le maniche strappate, lungo fino a più meno metà coscia, con
sotto top azzurro, grande abbastanza da coprire tutte le sue forme ma nulla di
più, jeans a zampa, molto larghi, a vita bassa, con scarpe da ginnastica. Certo
non era un esempio di femminilità, anzi, forse era più da maschiaccio ma lei
riteneva che fosse l'abbigliamento migliore, soprattutto comodo in caso di
evenienza. Inoltre, agli occhi non di pochi, con il fisico che aveva era molto
sexy, sebbene non fosse quello il suo intento di apparire.
"E'
possibile che ogni volta dobbiamo aspettare un'eternità prima che lor signori
si degnino di andare a prendere le macchine!! Puntualmente perdiamo metà serata
davanti al Garden!" Disse la ragazza con fare provocatorio, non appena
furono tutti riuniti attorno alle famose auto.
"Hikaru,
perché invece di lamentarti, cominci con il prendere la patente!"
"Tesoro,
io la patente ce l'ho già!" Rispose la ragazza, facendo una linguaccia al
ragazzo che l'aveva presa in giro.
"Diciamo
che il suo problema è avere il permesso dal Comandante, di prendere la
macchina!" Disse Asaba, immediatamente fulminato dallo sguardo dell'amica.
Non era
molto contenta che i suoi affari privati venissero pubblicati in piazza.
Riguardo i suoi problemi era sempre stata piuttosto riservata, i suoi unici
confidenti erano appunto Minami e Asaba e loro solo dovevano rimanere. Era
irruente come ragazza ed era chiaro che se fosse trapelata qualche sua
simpatia, subito l'intero Garden avrebbe saputo che la matricola casinista
propendeva per Tizio o per Caio, quindi, in coerenza con se stessa, teneva per
sé ogni tipo di preferenza.
Nonché,
però, fosse molto originale in quanto a gusti. L'aveva colpita tantissimo il
Comandante, come per un po’ il 99% delle ragazze del Garden. Le piaceva, e
tanto. Era l'unico capace a farle abbassare lo sguardo se le capitava di
incontrarlo per i corridoi ma certo non era come tutte le altre che, alla sola
vista, cominciavano a sbavare a destra e a manca. Giusto per aggiungere la
ciliegina sulla torta, mentre tutti stavano decidendo quale dei soliti locali
di Balamb raggiungere, lui passò di lì. Era troppo bello, senza divisa poi era
davvero da svenire. La maglietta bianca a mezze maniche, aderente tanto da far
intravedere i suoi muscoli statuari e i jeans attillati neri che indossava gli
stavano davvero da Dio, ma ciò che faceva impazzire Hikaru era quello sguardo
misterioso e profondo. Una sola volta le capitò di guardarlo fisso negli occhi.
Come al solito la professoressa Trepe la stava rimproverando in corridoio e lui
si era fermato per consegnarle delle carte. Aveva guardato quella ragazza
fissandola negli occhi come se gli ricordasse qualcosa. Le erano rimasti
impressi nella testa quegli occhi, ma non per il colore, se ne trovavan fin
troppi in quel Garden, di ragazzi con gli occhi chiari, ma la profondità e
l'intensità che avevano...qualcosa di davvero speciale in cui perdersi.
Hikaru,
però, mai si era sentita così umiliata come allora, d'accordo i rimproveri, ma
non davanti a lui, proprio non l'aveva digerito. Forse proprio per questo aveva
cominciato quella battaglia personale contro Quistis Trepe ed era ben decisa a
vincerla, a tutti i costi.
"Hikaru??
Hikaru, sei tra noi?? Terra chiama Hikaru, terra chiama Hikaru? Rispondici ti
prego!" Asaba tentò di farla riprendere ma niente, la ragazza sembrava
imbambolata "Che dici la portiamo dalla Kadowaki?" Continuò il
ragazzo rivolgendosi a Minami.
"Non
lo vedi che sta ammirando, innamorata persa, il suo dolce comandante?"
"E'
un sogno!" Riuscì solo a pronunciare la ragazza. Squall si girò e la
guardò ancora fissa negli occhi, facendola un po’ arrossire, poi proseguì
entrando nel Garden.
"L'avete
visto? No, dico, l'avete visto?...MI HA GUARDATA!!!" Disse saltando da una
parte all'altra.
"Hikaru,
piantala, o altro che segreto; tra un po’ uscirà sulla gazzetta ufficiale del
Garden che muori per Squall Leonhart!" Tentò Minami afferrandola per un
braccio. Sapeva che l'amica era davvero incontenibile. Quanto era felice, in
questo momento lo era davvero. Sebbene entrambe sapessero che, anche se davvero
l'avesse guardata, si trattava di un caso e niente di più, erano in un qualche
modo soddisfatte.
"Visto
che ne sei così certa, perché non vai a parlargli?" Le disse con malizia
Asaba.
"Lo
sai benissimo perché non lo faccio!"
"Perché,
magicamente, davanti a lui perdi puntualmente l'uso della parola e diventi solo
rossa come un pomodoro? Oppure, perché sei consapevole che ha una ragazza da
sballo e che non la lascerà mai?"
"Sarà
anche bella, ma ha la capacità intellettiva di una foca monaca! E comunque,
Asaba...sei proprio un bastardo!"
"Hikaru
stavolta ha proprio ragione!! Non sei stato molto gentile nei suoi confronti;
tanto più che sai anche tu che quella Rinoa non sa fare altro che parlare di
vestiti e cosmetici!"
"Voi
donne, siete proprio perfide!"
"E'
la pura verità! Scommetto che l'ultima cosa che ha letto è la Guida TV!"
Concluse Hikaru, prima di salire in macchina. In fondo per lei la serata era
bella e finita lì, aveva visto l'unico e incontrastato dominatore di tutti i
suoi sogni, che altro poteva volere di più!
In
compenso la serata, che Hikaru credeva finita, continuò più che bene. Andarono
tutti insieme in un pub molto conosciuto dai ragazzi del Garden e si misero a
fare baldoria, senza peraltro bere tantissimo. Amavano ridere e scherzare ad
alta voce, era un modo per sfogarsi. Più volte Asaba si divertiva a sfotterla
su Squall e, anche se Minami rideva come una forsennata, cercava di difendere
l'amica.
"E
dai Asaba! Ma sei proprio bastardo dentro! Hikaru stasera tocca il cielo con un
dito, non rovinarle la serata."
"Ma
dai, io sto solo parlando del suo Squall. Oggi ti sei praticamente incantata,
eh? Se non fosse per il tuo carattere imbecille gli salteresti addosso."
"Smettila,
Asaba! Ma insomma, fin quando si scherza va bene ma adesso stai superando il
limite! Guarda che quando usciamo ti do tante di quelle botte che le ricorderai
fino alla tua morte!" Controbatté Hikaru, molto scocciata. Lei era la
prima che stava agli scherzi ma, come dice il proverbio, il gioco è bello
finché dura poco e adesso stava a dir poco degenerando.
"Finalmente
te l'ha detto chiaro e tondo anche Hikaru! Smettila una volte per tutte
Asaba...un momento, ditemi che non è un'illusione...quello che è appena entrato
è il comandante vero?"
Il cuore
della ragazza si fermò. Non credeva certo di incontrarlo proprio lì, in uno dei
pub qualunque di Balamb. Di solito Rinoa voleva andare in nei posti più in del
momento e alcune voci dicevano che Squall arrivava malamente alla paga da Seed,
lei era molto esigente e lui non poteva soddisfare tutte le sue richieste. Non
appena entrarono si sedettero in un tavolo vicino al loro e lei cominciò subito
a starnazzare.
"Senti
amore, stasera voglio prendere un gin tonic, poi una pina colada e dopo andiamo
ad Esthar in quella nuova discoteca, ok?"
"Come
vuoi, per me non fa assolutamente differenza..."
Hikaru
si era nascosta e cercava in tutti i modi di non guardare il suo più grande
amore. Faceva finta di niente e, non appena Asaba cercava di prenderla in giro,
lei lo fulminava con uno sguardo.
"Giuro
Asaba, giuro su quello che vuoi che, se dici qualcosa, ti ammazzo qui,
subito." Disse la ragazza in tono di sfida.
In quel
momento Squall si girò verso di loro, li aveva riconosciuti. Una delle due
ragazze era quella che lo aveva condannato ad una giornata di stenti.
"Scusatemi,
chi delle due è Hikaru Chieng?"
Hikaru
si girò, incredula, delle parole che aveva appena sentito. Il comandante
Leonhart le aveva rivolto la parola e l'aveva chiamata anche per nome.
"S-S-Sono
io Hikaru Chieng, perché? Ho fatto qualcosa di male"
"Ti
hanno cercato dappertutto nel Garden…Domani devi andare nella camera 129, una
persona deve parlarti."
"C-C-Chi
è che mi vuole?"
"Non
fare domande, non vieni addestrata per questo! Devi andarci e basta..."
"...Ma
perché...?"
".................."
Squall
si girò dall'altra parte e continuò a parlare con Rinoa, cioè, continuò ad
ascoltare tutte le sue lagne e i suoi commenti sui vestiti degli altri. D'altra
parte Hikaru non riusciva più a trattenersi dalla gioia, certo, lui non si era
rivolto a lei con gentilezza, ma almeno, era riuscita a parlargli.
"E
brava Hikaru! Vedi che alla fine ci sei riuscita!" Disse, sussurrando,
Minami.
"Non
so se essere felice o andare lì e spaccargli la faccia!!! Sarà anche il
Comandante del Garden, ma mi girano se qualcuno mi parla così!"
“Dai,
non prendertela! Deve parlare così a noi matricole, altrimenti non riceverebbe
il minimo rispetto! Guarda il lato positivo, adesso sa il tuo nome e poi ti ha
parlato!! Ti rendi conto ti ha parlato!! Non ne sei contenta??”
Lo
sguardo un po’ perplesso svanì dal volto di Hikaru, in effetti l’aveva chiamata
per nome, cosa che non faceva con nessuno, preferiva imparare dei stupidi
numeri di matricola per rivolgersi agli altri ed invece con lei era stato
diverso.
“Mi
sento al settimo cielo! Hai ragione tu Minami, sento ancora i brividi, per come
ha pronunciato ogni singola sillaba del mio nome, che mi frega del tono! Sono
troppo contenta!!”
"Vedi,
se non fosse stato per me che facevo casino, a quest'ora non si sarebbe accorto
di noi"
"Lasciala
stare Asaba." disse Minami "Già che è contentissima...non
smontarla...almeno stasera..."
In quel
momento le sembrò che il mondo fosse ai suoi piedi. Per la prima volta lui si
era accorto di lei e le aveva parlato. l'argomento era rimasto ignoto anche a
lei ma non le importava, era riuscita a coronare il suo sogno: poter parlare
con lui.
Il
giorno dopo andò nella camera che Squall le aveva detto, bussò alla porta e con
grande sorpresa si trovò Quistis davanti, affiancata da quella che poteva
sembrare una ragazzina.
“Penso
proprio di aver sbagliato stanza” Disse frettolosamente Hikaru, voleva
andarsene da quella situazione imbarazzante.
“Eh, no
Chieng, ora stai qui e ascolterai tutto quello che Selphie avrà da dirti.”
Sentenziò Quistis, con il suo solito fare saccente. Era davvero odiosa quando
si rivolgeva agli altri come se fosse una dea, forse conoscendola bene non era
poi così tremenda come sembrava, ma a pelle Hikaru proprio non la sopportava e la
cosa sembrava reciproca.
“Io ho
da fare, non ho il tempo di perdermi in simili sciocchezze. Arrivederci.” Disse
infilando svelta la porta, ma fu bloccata, dalle urla della prof. D’accordo che
le stava antipatica, ma era pur sempre una sua superiore e poi le balenarono in
testa le parole dei suoi amici… Mancava poco meno di un mese all’esame da Seed,
sarebbe stato stupido mandare tutto all’aria così.
“Matricola
n.1128, vieni subito qui.”
“Se mi
chiama con quello stupido numero, le sbatto la porta in faccia!! Voglio che sia
ben chiaro, sono una matricola, non una cosa, quindi ciò non la autorizza a
potermi chiamare come le pare!!!” Era proprio fuori di sé.
“Smettila
Hikaru, Quistis non è venuta qui per litigare.” Selphie intervenne per fermare
le due ragazze.
“E tu
chi sei?”
“Sono
una di quei sei ragazzi che hanno combattuto contro Artemisia, inoltre, sono io
che organizzo i festival.”
“Beh, e
allora?”
“Quistis
mi da un valido aiuto nella preparazione del festival stesso. Quest’anno aveva
deciso di cantare ma non può. Deve assolutamente recarsi sulla luna per
svolgere delle ricerche sul pianto lunare, sarà un argomento d’esame.”
“Continuo
a non capire il perché mi avete fatta chiamare qui…”
“Semplicemente
perché tu mi sostituirai, Chieng. L’altro giorno hai dato spettacolo in classe.
E’ ora di farti crescere.” Disse, soddisfatta Quistis.
“Non ne
ho la minima voglia…”
“Senti
Hikaru, capisco che i metodi di Quistis, non sono molto ortodossi in certe
situazioni e che possano darti ai nervi, ma questa volta è necessario che tu
obbedisca! Purtroppo anch’io devo partire con lei e l’organizzazione del
festival non può fermarsi! Devi sostituire anche me! Non farti pregare!”
“Ma,
scusate, perché non metti qualcun altro al posto tuo?”
“…qualcuno
ce l’ho già messo….”
“E
allora, mica posso fare tutto il lavoro io! Se c’è anche quest’altro.”
Selphie
e Quistis si guardarono, abbassarono lo sguardo e sospirarono, disperate. Non
avevano avuto scelta e quella era l’unica soluzione possibile.
“Dovrai
lavorare con Squall...” disse, sconsolata, la ragazza dai capelli a cigno.
“Che
cosa? Con il comandante?”
“Esattamente,
però, come sai, non è molto socievole e dovrai aiutarlo!”
Hikaru
non credeva alle sue orecchie… Lavorare con Squall… Nemmeno nei suoi sogni, era
riuscita ad aspirare a tanto e anche se non sapeva nemmeno da dove cominciare
per l’organizzazione di un evento così importante al Garden e soprattutto non
voleva darla vinta a Quistis, non poté rifiutare. Il suo cuore batteva
all’impazzata, solo al pensiero di vederlo per i corridoi, figuriamoci doverci
stare a stretto contatto.
“Affare
fatto! Quand’è che devo iniziare?” Disse con un sorriso a trentadue denti.
“Come
mai tutto questo entusiasmo tutto d’un colpo?” Disse, stranita, Quistis.
“Beh,
sa prof, è un onore lavorare con il comandante…”
“Sono
felicissima! Grazie Hikaru! Comincerete venerdì prossimo, per domenica deve
essere tutto a posto.”
“Abbiamo
così poco tempo?” Strabuzzò gli occhi la ragazza.
“Purtroppo
sì, intanto tu comincia a buttare giù qualche idea, purtroppo Squall non ha una
grande inventiva, quindi credo che dovrai vedertela tu, per tutti i lavori non
materiali!”
“Va
benissimo lo stesso, arrivederci!”
“Ciao
Hikaru”
“Alla
prossima lezione Chieng.”
Dire
che avrebbe voluto toccare il cielo con un dito era poco. Avrebbe avuto la
possibilità di lavorare con il suo Squall, il mitico comandante del Garden, il
suo amore. L’avrebbe detto subito a Minami e ad Asaba, era troppo contenta per
stare zitta. Chissà, se non avesse accettato, si sarebbe risparmiata un sacco
di strani guai….
Dopo
tante disavventure (tra le nostre e quelle del sito potremmo scrivere un libro,
altro che fic), ecco a voi un altro capitolo di questa fic, che fidatevi di noi,
è stupenda... Sappiamo che il nostro non è un parere imparziale, in fondo
siamo noi a scriverla, però leggete e vedrete... Anzi più che altro scrivete,
per il solito motivo, ossia, più commentate, più saremo invogliate a scrivere...
Basta commenti e buona lettura!!
by
Dolcemaia e Shizuru117
Capitolo 2 : L'uragano
Hikaru
Appena uscita dalla stanza in cui
aveva ricevuto una delle notizie più belle delle sua vita, corse nella sua
stanza, si tolse di dosso la divisa, e poi convinta di trovarla lì, in un
baleno volò in giardino, per parlare con Minami. Le raccontò tutto d’un
fiato, non omettendo chiaramente il suo stato di totale estasi.
“Minami non so se ti rendi conto
di quello che ti sto dicendo?? Passerò con lui tre interi giorni… Fianco
contro fianco, a strettissimo contatto, magari lui mi sfiorerà la mano, e
proverà lo stesso brivido che sento io ogni volta che lo vedo, mi fisserà
dritto negli occhi, si accorgerà che sono io la donna della sua vita e s’innamorerà
perdutamente di me…” Disse la ragazza, buttandosi di peso su una panchina.
Aveva parlato con l’aria trasognata e lo sguardo fisso nel vuoto, come se la
scena, mentre la raccontava, si stesse svolgendo davanti ai suoi occhi.
“Si, Hikaru, io mi rendo conto
benissimo, ma credo che tu ci stia sperando troppo…”
“Troppo??” Il viso della
ragazza era più che interrogativo, che cosa voleva dire Minami con quelle
parole? Invece di essere contenta per lei, la vedeva perplessa, non aveva motivo
di temere che facesse una delle sue solite scenate al Comandante, perché lo
adorava e solo da lui, avrebbe accettato passivamente ogni decisione, anche se
totalmente sbagliata.
“Si, decisamente!”
“Ma dai, stavo scherzando, non
mi aspetto poi così tanto!! Non siamo mica nei film!”
“Non ti aspetti, ma lo speri!”
“E’ chiaro, ma credi sia di
ghiaccio? Mi piace troppo quel ragazzo per poter rimanere impassibile all’idea
di doverci lavorare assieme in un progetto così importante! E sinceramente non
capisco perché tu sia così diffidente!”
“Mi odierai, per quello che sto
per dirti, ma credo che ne resterai delusa..”
“Delusa? Minami, smettila di
parlare con mezze frasi, proprio non mi piace!!”
“Intendo dire, che tu come al
solito, investi tutta te stessa in nuovi rapporti che siano d’amicizia o d’amore,
perché idealizzi le persone che ti sono di fronte, le immagini perfette e
quando ti mostrano di essere umane, con dei difetti che è logico che abbiano,
tu le fai cadere dal piedistallo su cui le avevi messe e ti senti delusa!”
“Ma che c’entra ora?”
“Stai facendo la stessa cosa con
il Comandante! Se scoprirai che non è come immagini, cosa farai?”
“E’ un discorso campato in
aria… Per esempio con te e Asaba questo non è successo, spiegami il perché!”
“Perché ci conosciamo da una
vita e ci siamo talmente abituati ai nostri difetti da non accorgercene nemmeno!”
“Non è per questo! E’ perché
siamo persone speciali e anche Squall Leonhart, lo è… Ne sono certa, non mi
deluderà!!” Disse alzandosi dalla panchina e andandosene via. Perché Minami
voleva metterla così in difficoltà? Era così difficile per lei capire, che
era certa che qualcosa sarebbe cambiata a causa di quella situazione? Per una
volta avrebbe avuto la possibilità di mostrarsi ad un suo superiore, che per di
più le piaceva da matti, com’era veramente e che il suo temperamento a volte
troppo impulsivo ed eccessivo, non le impediva di poter essere efficiente nel
suo lavoro, non voleva e non poteva mandare all’aria quell’occasione solo
per timore di essere delusa.
E poi era più che certa che
Squall fosse praticamente perfetto, se non fosse per un unico difetto... quell’oca
della sua fidanzata… Forse poteva mostrargli che non tutte le ragazze erano
così interessate all’aspetto esteriore e ce n’era addirittura qualcuna
capace di articolare un discorso serio, senza fermarsi ogni due secondi per
sapere se aveva detto qualcosa di sensato; in più era un modo come l’altro
per conoscerlo meglio e sentire il suo profumo.
Inutile dire che, quando si è
innamorati, il tempo passa veramente veloce.
Senza che Hikaru se ne accorgesse,
era già giovedì e lei non stava più nella pelle. Quel pomeriggio Asaba e
Minami erano dovuti andare a Timber per conto della prof.ssa Trepe e lei aveva
preferito stare al Garden, pur sapendo che non aveva niente da fare. Decise,
quindi, di andare a mangiare qualcosa in mensa con la speranza di trovare ancora
qualche panino. Come si aspettava, l'intero locale era pieno di ragazzi e
ragazze che urlavano alla disperata ricerca di qualcosa da mangiare; avevano
messo su una vera e propria rissa. Lei, contenta e motivata, si buttò in mezzo
alla mischia.
"Ehi, lascialo! Quel
sandiwich è mio!"
"Neanche per idea! Adesso
l'ho preso e non lo mollo di sicuro" Urlò Hikaru.
"Stammi a sentire ragazzina,
è da circa mezz'ora che cerco di avere qualcosa da mangiare e tu, l'ultima
arrivata, non mi fregherai di certo il panino!"
"Ehi, guarda che se continui
così ti spacco la faccia, fossi anche un Seed."
"Ma io SONO un Seed per tua
informazione!"
"E chi se ne frega..."
Rispose con noncuranza Hikaru.
"Senti, Zell Dincht non si è
mai fatto battere da una mocciosa!"
"No, non mi dire. Tu sei quel
Zell? Quello che ha combattuto assieme al comandante?"
"Esatto. E ora, se non ti
spiace, vorrei avere il mio pranzo." Disse Zell, un tantino arrabbiato.
"Ma te lo puoi proprio
sognare!! Eroe o non eroe, ti assicuro che il mio stomaco è di gran lunga più
temibile della Strega!" Disse Hikaru, in modo piuttosto sfrontato,
stringendo ancora più a se, l'agognato panino.
"DAMMI IMMEDIATAMENTE QUEL
PANINO, MEZZA MATRICOLA CHE NON SEI ALTRO!!!"
"MEZZA MATRICOLA??? HAI DETTO
MEZZA MATRICOLA??? TU DI QUESTO PANINO DI QUESTO PASSO NON NE VEDRAI NEMMENO UN
QUARTO!!!" Urlò la ragazza ancora più arrabiata. Zell era un suo
superiore e non avrebbe mai dovuto permettersi di trattarlo in quel modo, ma in
fondo anche Quistis era la sua professoressa e con lei non si era fatta alcun
problema, in più era noto al mondo che più si feriva Hikaru nell'orgoglio,
chiamandola matricola, più la ragazza s'infervorava.
"Che diavolo sta succedendo
qui?? Perchè state urlando in questo modo?? E tu matricola, si può sapere
perchè stai litigando con un tuo superiore?" disse una voce familiare.
Hikaru si fermò all'istante,
Squall era lì davanti a lei e stava parlando con Zell. Certo, sapeva che erano
amici, ma non credeva di poterli vedere, insieme, alla mensa della scuola. Per
un momento fu indecisa sul da farsi, quella volta non c'erano Minami ed Asaba
con lei così, da brava matricola, rispose alla domanda.
"E-Ecco, non sappiamo di chi
è quel panino, d-diciamo che è una piccola lite sulla proprietà..."
Quanto si vergognava. Quando si trovava faccia a faccia con lui parlava proprio
come una deficiente.
"Zell, ha ragione?"
Disse il comandante.
"Ma Squall, è una vita che
cerco di poter mangiare qualcosa! Io ho fame!"
"E smettila. Non sei più una
matricola. Quanto a te Chieng, non ti azzardare più ad attacar briga con un
Seed, sono stato chiaro?"
"Ma io...sì, ho capito"
Disse con rassegnazione Hikaru. Era inutile prolungare ancora di più quel
discorso. Sarebbe stata solo una perdita di tempo e lei, come minimo, avrebbe
ricevuto una ramanzina che non si sarebbe più scordata.
"Beh, io adesso vado Zell. Ci
vediamo stasera."
"Ciao Squall." Zell
salutò l'amico. In seguito guardò Hikaru "Ehi, mi dispiace che ti abbia
risposto così male. E' un po' rude a volte... anzi diciamo spesso... senza
contare che, forse, è anche colpa mia"
"Puoi ben dirlo amico! Ma io
non capisco, ma perchè solo le matricole devono essere trattate come
zerbini?"
"Vabbè, facciamo così:
visto che io so cosa vuol dire essere una matricola bistrattata dal mondo, ci
dividiamo a metà il panino. Oltretutto non ci vedo dalla fame!"
"No, non preoccuparti, mi è
passata la fame, prendilo pure tutto. Io me ne vado in camera." Rispose al
ragazzo, quando ormai si era già allontanata, facendogli un gesto della mano
per salutarlo.
"E di che! Grazie a te che me
lo lasci pappare tutto!" Le rispose, guardandola allontanarsi nei corridoi
del Garden... Qulla ragazza aveva qualcosa di strano, ma che non gli dispiaceva,
Zell aveva la sensazione che non sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe
vista...
Hikaru, nel frattempo, non
riusciva a capacitarsi del fatto che quello strano biondino avesse combattuto
assieme a Squall, sembrava veramente un bambino da come si comportava, magari
era molto bravo in battaglia, ma era decisamente troppo infantile per poter
essere messo a paragone con il suo statuario capitano. Passò quasi tutta la
giornata in camera ad aspettare che Minami ed Asaba tornassero e, alla fine,
decisero che sarebbero andati tutti insieme a mangiare qualcosa in pizzeria, in
fondo saltare il pasto le aveva messo addosso un languore che avrebbe digerito
in breve tutta la mensa se solo avesse potuto.
La serata trascorse tranquilla a
parte il conto della pizzeria che fu alquanto esorbitante visto che Hikaru
affamata come non mai aveva ingurgitato più di tre pizze consecutivamente,
attirandosi gli sguardi leggermente schifati dei suoi due amici, che ormai non
sapevano come porre rimedio ai comportamenti vagamente mascolini della loro
amica.
Il giorno seguenta Asaba e Hikaru
stavano vagando per i corridoi alla ricerca di qualcosa che sembravano proprio
non trovare...
"Sono proprio una
scema..."
"Per fortuna che mi risparmi
la fatica di dirtelo e lo riconosci da sola!" Disse il ragazzo con tono
ironico, continuando a camminare dietro l'amica, con le braccia alzate
incrociate dietro la nuca. Per lui era proprio uno spasso vederla così agitata
solo per un uomo.
"Quando penserai di
piantarla, Asaba??" Continuò lei aprendo la centesima porta e sbirciandovi
dentro.
"Visto che non sai fare altro
che trattarmi male, ora me ne vado!!"
"E allora fallo! Sono ore che
mi minacci così!! Ti giuro che se Minami non avesse avuto da fare, non ti avrei
mai chiamato!!"
"Siamo nervosette, oltre che
molto molto scortesi!! In fondo ti sto facendo un favore accompagnandoti!!"
"Non sono una bambina, so
andarci anche da sola!!"
"Non direi proprio, visto che
sono almeno due ore che giriamo in questi corridoi alla ricerca dello studio in
cui Selphie organizza il Festival ogni anno e non siamo riusciti a trovare
nulla!!!"
"Mica è colpa mia!!" Si
discolpò la ragazza.
"E di chi allora?? Eri
talmente imbambolata, quando hai saputo che avresti lavorato con il comandante
che ti sei scordata di tutto il resto, compreso le cose essenziali, del tipo,
DOVE CI RIUNIAMO!!!!"
"Pensi che non lo sappia??
Potessimo almeno chiedere qualcosa a qualcuno... Magari quel tipo.... Zell, lo
sa?"
"Mah, può essere, ma quello
non mi sembra tipo da sapere queste cose!!"
"Sempre meglio di continuare
a girare a vuoto.. In più so già che tutto ciò, mi costerà se non una sonora
punizione, sicuramente una predica apocalittica..."
"Sarebbe anche giusto,
chissà è la volta buona che ti decidi a scendere dalla nuvoletta rosa su cui
sali, ogni volta che si nomina Squall Leonhart!!"
"Simpatico!!" Rispose la
ragazza seccamente, facendo un sorriso di stizza. Immediatamente si diressero
verso la bilbioteca, luogo che Zell frequentava assiduamente, sebbene nessuno
l'avesse mai visto con in mano uno straccio di libro. Hikaru sperava vivamente
che, quel'assurdo individuo la potesse aiutare, sarebbe già stato imbarazzante
arrivare in ritardo, figuriamoci se fosse venuta fuori la causa di quel ritardo.
In effetti, si era comportata
proprio da svampita, non chiedendo nulla circa i dettagli tecnici
dell'organizzazione, ma non era nemmeno colpa sua se il cervello le era andato
completamente in pappa appena aveva sentito che Squall l'avrebbe aiutata. Si
aspettava grandi cose da questa collaborazione, sebbene non volesse ammetterlo
apertamente a Minami, che aveva intuito tutto e soprattutto a se stessa.
Videro Zell che assieme ad un suo
amico, un tipo strano con indosso un lungo giaccone di pelle marrone e un
cappello stile cowboy, stavano appunto dirigendosi fuori la biblioteca, verso
l'ingresso del Garden. Hikaru fece una corsa assurda, pur di riuscire a
fermarli, seguita dal povero Asaba, che sebbene non avesse nulla a che fare con
il festival aveva promesso all'amica di aiutarla almeno all'inizio....
"Zell... Zell... Fermati un
secondo ho bisogno di un'informazione importante!!" Disse la ragazza
piombandogli alle spalle e piegandosi in due per il fiatone.
"Ah, ma tu sei la pazza del
panino!!" Rispose lui, quasi come fosse una cosa naturale quella che aveva
detto. Hikaru, sbiancata di colpo per l'affermazione, si girò e guardò Asaba
alle sue spalle, con un'espressione assurda come per dirgli "Questo è
totalmente scemo!", facendolo scoppiare di punto in bainco a ridere.
"Stamattina vi siete
svegliati tutti molto simpatici..." Ribattè la ragazza sottovoce,
riferendosi anche alle battutine cattive che le aveva fatto l'amico
precedentemente.
"Eh?"
"No, niente! Comunque mi
chiamo Hikaru!!"
"Hai proprio un bel nome, e
anche il resto non scherza..." Aggiunse lo strano tipo con il cappello,
squadrandola dalla testa ai piedi.
"Scusalo, Hikaru.... lui è
Irvine!" Disse Zell, mortificato per il comportamente del'amico.
"Il migliore tiratore scelto
dei Garden di Balamb e Galbadia è onorato di fare la tua conoscenza!!"
"Ehi, piantala Don
Giovanni!!" Tuonò Asaba, avvicinandosi ad Hikaru. Non gli piaceva per
niente quel tipo, soprattutto per come guardava la sua amica e soprattutto per
la rapidità con cui aveva già cominciato a metterle le mani addosso con la
scusa di salutarla affettuosamente.
"Il fidanzatino è
geloso?" Domandò Irvine sarcastico.
"Non ho nessun fidanzatino!!
Lui è Asaba - presentò l'amico - E comunque non sono affari tuoi!! Sono qui
per un altro motivo" Disse rivolgendosi di nuovo a Zell.
"Zell non è che sapresti
dirmi, dove Selphie organizza il Festival ogni anno???"
"Ma allora vedi che ti sono
più che utile??" S'intromise Irvine prima che il biondo potesse
intervenire, prendendo la ragazza a braccetto.
"Ho spesso aiutato Selphie
nell'organizzazione e non c'è nessuno che conosca meglio di me quello
studio!!" Continuò il ragazzo passeggiando, tenendo ancora ben stretta la
ragazza, presumibilmente verso la benedetta stanza, seguiti a ruota dagli altri
due.
"Diciamo che lo conosce molto
bene, perché è il luogo preferito dei tuoi incontri amorosi con Selphie... LA
TUA RAGAZZA, HAI PRESENTE??" Disse Zell chiaro e forte, facendo sbellicare
dalle risate Asaba, mentre il povero malcapitato era piombato a terra, vista
l'enorme figura che aveva fatto con Hikaru.
"Bè ragazzi, non vorrei
interrompere questo momento esilarante, ma devo proprio scappare, perché sono
già infinitamente in ritardo, non è che sapreste indicarmi dov'è??"
Chiese Hikaru, facendo appello alla sua pazienza. Ma com'era possibile che quei
due fossero i compagni del suo Comandante?? Più i secondi passavano, più
questa domanda le rimbalzava nelle pareti della calotta cranica.... Per lei era
davvero un mistero.. quei due erano troppo, troppo assurdi.
"Siamo quasi arrivati, tanto
vale che ti ci accompagnamo noi!" Le rispose Zell. Bè forse aveva tirato
troppo presto le somme, non sembrava poi così male, era gentile in fondo a
volerla scortare fin lì.
"Come mai t'interessa tatno
il festival?? Non dirmi che sei fissata come Selphie??"
"Ehi, Gallinaccio, bada a
come parli, quella è sempre la mia ragazza!!!" Disse Irvine mostrando un
pugno in segno di minaccia al povero Zell.
"Allora ogni tanto te lo
ricordi!!" Infierì ancora Asaba, non riusciva mai a trattenersi dal fare
quelle battute, ma in fondo aveva capito che con quei due si poteva scherzare,
senza farsi troppi problemi.
"A dir la verità, è una
punizione..."
"Punizione?" Domandò
perplesso Zell.
"Si, la prof Trepe, mi ci ha
costretto, se no col cavolo che mi prendevo questa responsabilità!!"
"Quistis che costringe
qualcuno a fare qualcosa... Strano....E' saccente e forse un pò troppo
intransigente certe volte, ma non è mai stata così autoritaria... Mah..."
Disse Irvine molto pensieroso.
"Ma allora tu sei quella
pazza che le ha gridato contro che è antica...."
"Zell, ma ci stai prendendo
l'abitudine??? E' la seconda volta che mi dai della pazza in circa cinque
minuti!!" Disse arrabbiata Hikaru.
"E' vero, me la ricordo
ancora Quistis arrabbiata come non mai... Pensa che ha quasi spaccato una sedia
per la rabbia e poi si è fatta prendere da una crisi isterica di
pianto!!"Disse Irvine ridacchiando, non rendendosi conto di aver fatto
sentire minuscola Hikaru. In realtà aveva visto Quistis sempre e solo come ua
professoressa, piuttosto antipatica che si frapponeva continuamente fra lei e la
perfezione, con quei suoi metodi assurdi, ma non aveva mai pensato che dietro
quegli occhialetti ci fosse una donna sensibile come tutte le altre, che piange
quando la si offende e si sente avvilita, quando lo si critica.
"Bè... si... però mi
dispiace!!" Si limitò a dire.
"Alcuni particolari, Irvine,
poteva anche evitare di raccontarteli, però anche tu avrai le tue buone
ragioni, so che significa stare dall'altra parte, quindi è comprensibile per
certi versi il tuo atteggiamento e Quistis lo sa, forse è anche per questo che
continua a battere su di te..."
"Cioè?" Chiese
incuriosita la ragazza a Zell.
"Sì, insomma, credo che lei
abbia intravisto qualcosa di buono in te, ecco perché insiste tanto, altrimenti
fidati di me, le sarebbe bastato non ammetterti all'esame da SeeD per
vendicarsi!!"
"Quindi, credi che questa
punizione sia un buon segno??"
"Io, credo di sì!"
Disse aprendo la porta davanti cui erano fermi già da parecchio tempo senza
accorgersene.
Hikaru entrò, già convinta di
doversi sorbire una ramanzina dal Comandante, ma con sua grande sorpresa,
dovette constatare che lì vi erano solo i membri del comitato di benvenuto del
Garden e i responsabili delle varie sezioni del festival.
Hikaru fu per un attimo smarrita,
cosa che non passò inosservata agli occhi dei suoi accompagnatori. Asaba
preferì rimanere in silenzio, sapeva già che quell'espressione non era altro
che l'esternazione della delusione che la ragazza stava provando.
"Hikaru, che c'è?"
"No, niente!" Provò ad
fingere la ragazza.
"Non è vero.... E' che La
prof. le aveva detto che ci sarebbe stato il Comandante a darle una
mano...!" Rispose Asaba al suo posto, tentando di mettere una pezza a
quella reazione incontrollata.
"Campa cavallo che l'erba
cresce, Squall se non lo vai a prendere di peso, qui non ci metterà mai piede,
se non quando Rinoa gli si scollerà di dosso!!" Disse Irvine ridendo. In
effetti era vero, Squall ormai era sotto il dominio incontrastato di Rinoa e
senza di lei non faceva nemmeno un passo, figuriamoci andare ad organizzare un
festival, cosa che lui odiava quasi sopra ogni cosa e se non fosse stato per
Selphie che ne andava matta, avrebbe volentieri eliminato l'evento in un batter
di ciglia.
"Questa cosa non è giusta!!
Io non ne so niente del Festival, mi avevano assicurato che lui mi avrebbe
aiutato, non posso mica far tutto da sola!!!" Disse Hikaru, al massimo
della sopportazione. Stava veramente per scoppiare! Quell'oca di Rinoa stava per
rovinarle tutto, ma lei non l'avrebbe permesso per nessun motivo al mondo!!
Senza perdere tempo disse ai
membri dell'organizzazione che sarebbe stata via per qualche minuto e in un
battibaleno uscì dalla porta portandosi appresso il povero Asaba.
"Hikaru, HIKARU, MA SEI
IMPAZZITA??!!" Protestò il ragazzo.
"Senti Asaba, per la prima
volta nella mia vita posso fare qualcosa di importante, di veramente importante
e non sarà certo una bamboccia a rovinarmi i piani!"
"Devo dedurre che stai
parlando di Rinoa?"
"Ma che strano, credevo che
il grande Hyne non ti avesse fatto il dono del cervello...Certo che sto parlando
di lei!"
"C'è un unico problemino..."
"Sputa il rospo."
"Come al solito ti sei
lasciata prendere troppo la mano e ti sei scordata una cosa fondamentale, DOVE
ANDIAMO A CERCARLI??"
"Ma porc...mi sono scordata
di chiederlo a Zell!" Disse Hikaru battendosi il palmo della mano sulla
fronte.
"Ehi, ma sei diventata anche
isterica oltre che pazza?!"Dise il biondo sbucando all'improvviso alle
spealle di Hikaru.
"Senti Zell, in questo
momento ho bisogno di tutto meno che delle tue battutaccie. Dove lo trovo il
Comandante?" Ribattè Hikaru, senza rendersi conto che si stava guardando
intorno come se fosse a caccia.
"Tutto qui il problema? Se
non sono alla zona segreta probabilmente Squall si è andato ad allenare al
centro addestramento. Se vai lì lo trovi di sicuro."
"Grazie Zell, un giorno
saprò sdebitarmi." Si girò e corse come una forsennata per il Garden.
Delle volte si chiedeva come mai l'avessero fatto così grande, ci voleva una
vita per girarlo tutto. Il povero Asaba cercava di starle dietro ma l'amica
correva troppo veloce e in poco tempo la perse di vista.
"Ehi, guarda! Siamo arrivati
finalmen...Asaba? ASABA? DOVE TI SEI CACCIATO?"
"TANTO PER CAMBIARE NON VEDI
OLTRE IL TUO NASO... SONO DIETRO DI TE." Hikaru vide il suo amico il
lontananza, con il fiatone, mentre si teneva la pancia con un braccio.
"Ti credevo più in
forma..." Provò a scherzarci su.
"Lo sai che in questi ultimi
giorno ti trovo più SIMPATICA che mai?" Asaba era fuori di sè. Lo sapeva
che non era tagliato per correre, non lo era mai stato.
"Su entriamo che altrimenti,
quando torno, quelli dell'organizzazione mi tagliano in due!"
"Lo sai che non sarebbe una
cattiva idea?"
Hikaru non rispose ed entrò
camminando velocemente. Decise di prendere la porta di sinistra, era il modo
più veloce per arrivare alla zona segreta. Si guardò un po' intorno e non vide
nessuno fino a quando non arrivò un Archeosaurus davanti a lei. Solo in quel
momento si era ricordata di aver lasciato la sua balestra in camera e adesso non
poteva che usare i suoi pugni.
"Solo questa, ci mancava...
solo questa. Io non lo so che gli ho fatto al grande Hyne. Adesso ci manca che
ci lascio le penne e poi ho finito!"
"Senti Hikaru, io vado a
prendere le armi ci vediamo dopo! Mi raccomando, fa fruttare le lezioni di
Judo!"
"ASABA, BRUTTO BASTARDO!
TORNA IMMEDIATAMENTE QUI!!!!!" Non si era nemmeno accorta di aver urlato
come una bambina. Fece appena in tempo a girarsi che l'Archeosaurus si era
lanciato all'attacco. Lei faceva del suo meglio per evitare i colpi della sua
coda ma dopotutto non sapeva come difendersi senza contare che i suoi pugni
erano poca cosa con l'HP elevato del mostro. Era molto in difficoltà ma ben
presto le venne un'idea. La prof.ssa Trepe si raccomandava sempre di usare
l'elemento gelo con il dinosauro e ben presto le venne un'idea folgorante.
"La sai una cosa bestione?
Credo che, dopotutto, le lezioni teoriche di Quistis non siano così inutili.
Vuoi vedere una cosa? TRIPLE, BLIZZAGA!" Lanciò le magie con l'unica cosa
che le era rimasta, la speranza. Come si aspettava il mostro cadde a terra morto
e lei si era guadagnata pure un bel po' di EXP.
"Ma guarda che mi tocca fare
per organizzare uno stramaledettissimo festival!"
"Matricola, dove avevi
lasciato la tua arma? Dovresti avere imparato che non si viene mai al centro
addestramento senza." Queste parole le disse una voce familiare.
Proprio lui, pensò Hikaru.
"Senta Comandante, con tutto
il rispetto, io non sono venuta qui nè per allenarmi nè per divertirmi!"
La rabbia si era impadronita di lei, dopotutto, era per lui che aveva corso un
inutile rischio.
"Non vorrei ricordarti di
portare rispetto. Stai parlando con un Seed." La guardò con sfida e con i
suoi soliti occhi corrucciati.
"Adesso basta. Lo sai perchè
sono venuta qui? Per te. Mi sembra che la prof.ssa Trepe ti avesse cortesemente
detto di aiutarci nella preparazione del festival."
"Non giustifica il fatto che
ti rivolgi con tanta impertinenza ad un tuo superiore."
"Ringrazio ancora il cielo
che il maestro Kyoshiro mi abbia insegnato il Judo. E adesso TU vieni con me
nell'ufficio del festival e oltretutto TU ci aiuterai." Senza neanche
rendersene conto lo prese per una manica della sua maglietta e lo portò in giro
per il Garden come un cagnolino, senza neanche ascoltare le sue lamentele. Aveva
veramente perso il lume della ragione e la rabbia era passata sopra persino alla
sua cotta per lui. Il povero Squall non sapeva più che pesci pigliare, una
matricola impazzita lo stava trascinando dappertutto e solo ora si rendeva conto
che stava protestando al vento.
Non appena entrarono nell'ufficio,
tutti furono sorpresi di vedere il Comandante che veniva portato dentro da
quella sottospecie di uragano umano.
"LO SAI CHE PER QUESTA
IMPUDENZA POTREI FARTI ESPELLERE??" Squall era proprio fuori di sè.
"Allora ragazzi, in questi
tre giorni avremo l'onore di lavorare con il comandante Squall Leonhart quindi,
gambe in spalla!" Sentenziò Hikaru, senza nemmeno ascoltarlo.
"Ehi ragazzina, vedi di
ascoltarmi!"
"Lascia perdere Squall, è
inutile, quella è una pazza fatta e finita." Disse, avvicinandosi, Zell.
"Questo l'ho visto da solo ma
non crederà che lascio correre la questione così."
"Fa un po' come vuoi, ma
ricordati che lei ha ragione. Sapevi benissimo che ti era stato affidato questo
compito e logicamente abbiamo informato la tua < collaboratrice> che non
ci saresti mai venuto qui, a meno che qualcuno ti ci portasse di peso e lei ci
ha preso alla lettera!"
"Quindi è colpa vostra...
Vatti a fidare degli amici! Mi conviene punire anche voi oltre
quell'invasata!"
"Io sarò anche un'invasata,
ma andiamo davanti al preside ed esponiamogli i fatti!! Probabilmente io sarò
punita per i modi bruschi, ma non credo che la tua fama ne uscirebbe intatta, da
questa faccenda!" Disse Hikaru, ancora arrabbiata nera, mentre distribuiva
agli altri membri del comitato, dei fogli su cui aveva scritto alcune idee per
il festival.
"Squall, mi dispiace farti
notare che ha perfettamente ragione, quindi piantala e vedi di
collaborare!"
"Per favore Zell, non ti ci
mettere anche tu. Già che Rinoa mi da troppo da fare..."
"E dai, che ti costa perdere
un po' del tuo pomeriggio! Cerca di essere meno bruto, almeno fino a quando non
finisce il festival"
Hikaru, sebbene il compito non fosse dei migliori, aveva dato il meglio
di sè per organizzare un festival con i fiocchi, proba
Hikaru, sebbene
il compito non fosse dei migliori, aveva dato il meglio di sé per organizzare
un festival con i fiocchi, probabilmente era l'unica occasione che aveva di
riuscire ad essere rivalutata agli occhi di Quistis Trepe, e poi le accadeva
sempre di farsi coinvolgere in tutto ciò che faceva. Fece accomodare tutti
gentilmente sulle proprie sedie e in piedi davanti a tutti gli altri, dopo aver
fatto le debite presentazioni, cominciò ad esporre le idee su cui tanto aveva
lavorato.
"Allora,
so che il tempo non è molto, ma spero che riusciremo a lavorare con il dovuto
impegno per questo festival..."
Hikaru
leggermente irritata per questa interruzione, osservò il ragazzo che era
poggiato in piedi accanto a lei su quella scrivania, che cercava indaffarato il
cellulare.... Probabilmente era stata solo una svista, poteva capitare a
chiunque, perciò fece finta di nulla...
"Dicevo,
che Selphie si fida di noi, per la buona riuscita e non ho nessuna intenzione
di deluderla, perciò, mettiamoci all'opera!! Tanto per iniziare credo che
un'alternativa diversa quest'anno...."
Un'altra volta
il telefono di Squall aveva suonato, creando una certa ilarità nei ragazzi che
sedevano di fronte ai due responsabili del festival, in fondo come dar loro
torto visto che persino a Zell e Irvine era scappata una risatina, tutto ciò
mentre Asaba si preparava disperato al secondo atto dell’epico scontro tra la
sua amica e il comandante. Con sua grande sorpresa la ragazza si limitò a dare
una lieve gomitata a Squall.
".. Avevo
pensato di dare un tema quest'anno al festival e logicamente tutto sarebbe
stato impostato su questo tema, ad esempio le decorazioni, le musiche, gi abiti
di chi si esibirà, che ne pensate?"
"Io credo
che sia proprio una bella trovata!!" Si lasciò scappare Zell.
"Concordo
pienamente!" Disse Irvine dando una pacca amichevole sulla spalla
all'amico, facendolo ruzzolare rovinosamente in avanti. A parte ciò, tutti
sembravano abbastanza incuriositi da questa novità della festa a tema.
“Ora il
problema fondamentale è trovare il tema più adatto. Onestamente credo che
scelto questo, il resto verrà da sé, molto facilmente, però diciamo che è il
punto che per il momento richiede più attenzione, perché personalmente ho
pensato ad alcuni temi, ma sono dei più dozzinali, che so gli anni 70, la
natura, comunque cose piuttosto impersonali, perciò ho deciso di richiedere il
vostro aiuto, quindi vorrei sapere cosa proponete voi!”
Mentre tutti
erano piuttosto indaffarati a proporre ed analizzare i vari pro e contro di
ogni tema, Squall sembrava in tutt’altro mondo, come se la sua mente fosse
davvero su un altro pianeta, assistendo del tutto disinteressato al colloquio di
Hikaru con gli altri ragazzi del comitato, cosa che alla ragazza stava facendo
letteralmente salire il sangue alla testa.
Se non era
interessato, avrebbe dovuto fare in modo di esserlo, perché lei non aveva
affatto cercato quella responsabilità per sé, ma ormai era in ballo e non
poteva tirarsi indietro e lo stesso discorso doveva categoricamente valere
anche per lui, nonostante fosse il Comandante del Garden, anzi forse ancor di
più, in coerenza con il suo ruolo.
“Io proporrei
il sesso…..E’ un tema piuttosto diffuso,no?”
“Irvine
sparisci, prima che ti tiri questo bel taglia carte dritto dritto in mezzo agli
occhi!”
“Uff…….” Sbuffò
la ragazza, non solo la rimproverava ma continuava a far suonare quel coso,
togliendole quel minimo di entusiasmo che aveva avuto nell’organizzare il
festival. In più era una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli altri
che stavano tentando di mettere assieme qualcosa di valido, compresi Irvine,
Zell e Asaba che quasi involontariamente avevano deciso di partecipare.
“Che ne pensate
dell’amore?” Azzardò a dire una ragazza.
“Personalmente
lo scarterei, ma non tanto per il tema in sé, che non avrei nemmeno parole per
definire, ma semplicemente perché credo ci ridurremmo a fare qualcosa di
stupido, addobbando tutto con grossi cuori rossi e ascoltando pietosissime
canzoni smielate da diabete, cose che alla fine costruiamo noi e con l’amore
come sentimento, non hanno molto a che fare!” Rispose Hikaru, esprimendo il suo
parere, sperando di non aver scoperto poi troppo le sue carte, in fondo una
dura come lei doveva mantenere una certa reputazione. Logicamente l’idea
dell’amore come tema, le era passato per la mente, ma se provava ad andare
aldilà delle solite smancerie, immaginandosi di vivere una festival accanto
alla persona amata, per lei Squall, certo non avrebbe mai voluto una cornice
simile, non sarebbe mai stata all’altezza, quindi era assolutamente da scartare
quell’ipotesi, senza però ferire che l’aveva fatta.
“Io sono
d’accordo con Hikaru per quel che può valere il mio consenso in questa sede!”
Azzardò Zell.
“Non chiedete a
me, non sono un capo qui, sono solo una responsabile e preferirei lavorare in
gruppo con voi, quindi sarebbe l’ideale se decidessimo tutti assieme, non sono
un ufficio brevetti, che scarta o approva ciò che è giusto o sbagliato!” Ribadì
la ragazza sempre più irritata dal trillare fastidioso del telefono di Squall.
Le stava prendendo un tic nervoso all’occhio, sintomo che stava per scoppiare,
infatti, in tutto ciò, Asaba stava diventando sempre più piccolo.
“Adesso
basta!!” Sussurrò, prima di strappare letteralmente il cellulare dalla mani di
Squall, aprirlo e spingere il famoso bottoncino rosso, dando fina ad ogni trillata
inutile, dopodiché, glielo porse sorridendo ironicamente, mentre lui la
guardava a metà tra lo sconcertato e l’allibito.
“Belli questi
nuovi modelli a cozza!! Forse le suonerie sono un po’ fastidiose, non trovi?”
“Cazzo, cazzo,
cazzo, stavolta può dire definitivamente addio all’esame da SeeD!!” Disse
sottovoce Asaba a Zell, il quale, abbastanza dispiaciuto, non poté che annuire
all’affermazione. Hikaru aveva più che ragione ad essere arrabbiata ed
infastidita da Squall, ma lui non era affatto il tipo da accettare critiche, né
dai suoi superiori, figuriamoci dalle matricole, perdipiù davanti a degli altri
studenti.
“Io piuttosto
credo che la testa di qualcuno stia per saltare!”
Hikaru ancora
più arrabbiata, decise di prendere ancora una volta Squall di peso
trascinandoselo nel corridoio, dove a quell’ora non poteva davvero esserci
nessuno. Era stato davvero un gran cafone, la sua fama probabilmente era
eccessiva per un maleducato di quella specie, o forse era solo quella stupida
oca della sua ragazza ad averlo rincretinito del tutto e sinceramente che alla
fine le avessero fatto saltare l’esame o no, ora era questione di principio ed
era nota la testa dura della ragazza in merito a questo.
“Credi che sarà
la mia a saltare?”
“Lo stai
dicendo tu, e poi la tua situazione direi che peggiora a vista d’occhio, anzi
precisamente a velocità della luce… Tu, ragazzina, non ti rendi conto con chi
hai a che fare!!”
“Ragazzina,
matricola, mocciosa, puoi chiamarmi come vuoi, ma qui l’unico immaturo sei tu,
perché non è concepibile che tu ti permetta di presentarti ad una riunione di
una qualcosa di cui TU hai la responsabilità in modo talmente indifferente da
addirittura non preoccuparti che quel tuo stupido aggeggio suoni ogni due
secondi, senza il minimo rispetto di chi a differenza tua ci tiene a questo
festival e vuole lavorare!!”
“Non mi pare
che tu ci tenga troppo,visto che la tua è una punizione!!”
“Sarà anche una
punizione, ma nel momento stesso in cui ho messo piede in quella stanza, ho
rimosso qualsiasi cosa che non avesse a che fare con questo festival e mi sono
rimboccata le maniche!!! Ho avuto questa responsabilità, non l’ho cercata e
sono del tutto inesperta, non so nemmeno da dove cominciare e tu non mi sei
affatto di aiuto, anzi sei proprio d’intralcio, eppure sto cercando di fare del
mio meglio, perché qualcuno ha deciso di affidarmi questo compito, perché si
fida di me, e non solo per una mera punizione, e se qualcosa non andrà bene in
questo festival allora sì che salterà la mia testa e non solo quella, ma tutto
il mio futuro, quello su cui ho investito anni e anni di duro sforzo, perché
per quanto tu ne possa pensare io sono qui da molto prima che scoppiasse il
boom dei SeeD che hanno sconfitto la Strega e non ho intenzione di buttare
tutto solo perché un ventenne nato, cresciuto e pasciuto non riesce a tenere a
bada gli ormoni della sua soffocante fidanzata!!!!!”
“Stai
esagerando Chieng, dovresti cominciare a tenere a bada la lingua!”
“….. Classico….
Dovevo aspettarmelo, ed io stupida che mi ostinavo a credere che non fosse
così……”
“Ora
straparli?? Che stai dicendo??”
“Che stai
facendo abuso di potere, stai minacciando di non farmi fare l’esame, quando poi
sai benissimo che ho ragione, che non t’interessa nulla di questo festival e
non fai niente per cambiare la situazione, anzi giusto per divertimento
personale, mi pungi e te la prendi con me….. Non sono stata io a chiederti di
stare qui, se vuoi andare fai pure…”
“Eppure chi mi
ci ha trascinato letteralmente sei stata tu!”
“Perché pensavo
potessi aiutarmi, ma evidentemente mi sbagliavo, non sono infallibile!” Era
quasi sull’orlo delle lacrime, sebbene il tono di Squall si fosse leggermente
addolcito, ciò che le faceva più male in tutta quella storia era che Minami
aveva avuto ragione fin dall’inizio; aveva sempre messo le persone su dei
piedistalli su cui adorarli come fossero Dei scesi in terra e quando si
accorgeva che non erano perfetti come credeva, ci stava male da cani, anche se
in quel preciso momento stava ancora peggio se era possibile.
Lui non era il
cavaliere senza macchia che pensava, era solo un arrogante, prepotente, troppo
intelligente per non sfruttare la sua posizione di Comandante e troppo stronzo
per potersi abbassare al livello di una matricola per aiutarla ad organizzare
quel benedetto festival, che, ormai, era diventato peggio di una maledizione.
“Nessuno ha mai
pensato che tu lo fossi, anzi!”
“Non avevo
dubbi che la pensassi così…” Disse piuttosto depressa, sullo sconsolato
andante, avvicinandosi alla porta, pronta per rientrare, prima però con già la
mano poggiata sulla maniglia senza guardarlo negli occhi, perché sapeva bene,
che non avrebbe mai avuto i coraggio di farlo fissando quelle due gemme, gli
disse “ Per favore se non hai intenzione di aiutarci seriamente, non prenderti
nemmeno la briga di entrare! Te lo dico sinceramente e non preoccuparti, perché
non dirò nulla a nessuno, né tantomeno verrò a lamentarmi con te all’ultimo
momento perché non sono riuscita a fare tutto!! Me la caverò lo stesso!”
Triste… Era un
termine piuttosto riduttivo per definire il suo stato d’animo, bastava
guardarla in faccia per capire quanto le era costato quello scontroquanto aveva cambiato il suo modo di
pensarla riguardo certe cose o meglio una nota persona….. Poco più di quindici
minuti erano bastati per distruggere un sogno durato anni e che aveva avuto il
suo apice nel momento in cui aveva saputo che avrebbero collaborato, ma come
ogni parabola anche questa dopo il punto di massimo assoluto, doveva subire una
discesa, che per quanto la riguardava era stata davvero troppo violenta e
netta.
Cosa l’avesse
colpito in quella ragazza ancora restava un mistero, forse erano quei suoi
occhi neri e profondi che mostravano la stessa voglia e lo stesso ardore che
aveva lui anni prima, o forse il suo coraggio, che se inizialmente gli era
sembrato solo arroganza, adesso riusciva a capire e in un certo qual modo
giustificare, e sebbene lo seccasse ammetterlo, quella ragazzetta tutta nervi e
muscoli sembrava avere una tempra di gran lunga migliore rispetto a quella dei
suoi compagni, il che non era affatto male considerando fosse ancora un larva
nel suo bozzo e avrebbe avuto tutto il tempo di diventare una grande e forte
farfalla, l’unico neo era forse la troppa sfrontatezza che andava necessariamente
regolata; era pur sempre un suo superiore e sebbene avesse ragione
nell’avercela con lui, doveva cominciare a portare rispetto, se ne avesse
voluto.
Solo ora
cominciava a capire tutti i problemi, le remore e i dubbi che aveva avuto
Quistis riguardo quella matricola… Se solo avesse avuto un potenziale in
combattimento pari a metà del caratteraccio che si ritrovava, sarebbe stata
davvero una macchina da guerra…..
Fatto sta, che
Squall non riuscì a comprendere quale strana forza, che certo non era senso di
responsabilità, lo aveva costretto a d entrare di nuovo in quell’aula, sedersi
nuovamente sulla scrivania accanto ad Hikaru e rassicurarla con un solo sguardo
che lui sarebbe stato lì e non l’avrebbe lasciata sola……..
Strano. Era la
stessa cosa che aveva detto a Rinoa tempo prima, cosa che poi effettivamente
aveva fatto, non si era tirato indietro nemmeno quando si era reso conto che il
potere, la ricchezza e la fama avevano cambiato la ragazza che per tanto aveva
amato e che era convinto ancora amasse, eppure qualcosa in quegli occhi tristi
e lucidi, che quella streghetta voleva assolutamente nascondergli, gli avevano
implorato protezione e aiuto e anche volendo non sarebbe mai riuscito a
negarglielo.
Era lì, accanto
a lei, l’aveva guardata in quel modo tutto particolare, che però le aveva
infuso una calma incredibile, forse era quello ciò che provava Rinoa ogni volta
che lui le era vicino, chissà se quell’oca era capace di apprezzare il gesto
come faceva lei…
Pazienza, non
era quello il momento di fare certe considerazioni, tanto più che avevano perso
fin troppo tempo e c’era ancora un intero festival da organizzare……..
……..però lui
era lì…… con lei…… e non l’avrebbe lasciata…… almeno fino a quando quei tre
giorni non fossero terminati ………
“Scusate la pausa!
Spero che siate giunti a qualche conclusione valida, sono curiosa di sapere
cosa avete di interessante da propormi!”
“Beh direi che
sarebbe il caso di onorare gli Eroi che hanno sconfitto Artemisia…” Propose
Zell convinto di aver avuto un’intuizione geniale.
“Non vorrei
mancare di rispetto, ma ormai non si fa che parlare di questo, sinceramente
volevo qualcosa di diverso per questa manifestazione, perché parlando da
matricola, il paragone è talmente schiacciante da togliere ogni ardore al
desiderio di diventare SeeD! Dedicare ancora qualcosa ai famosi eroi, che poi
siete voi, oltre a far di voi per l’ennesima volta delle icone, facendovi
perdere in personalità, cosa che non ritengo giusta avendovi conosciuti,
creerebbe dei complessi nelle matricole, consapevoli di non poter emulare le
vostre gesta e togliendo loro la gioia di un momento così importante come il
festival!”
“Hikaru ha
ragione, non mi pare il caso, proprio ora che stiamo tentando di tornare ad una
vita normale! Mi sembrerebbe più un’inutile autocelebrazione!”
Aveva parlato,
si era esposto in merito alla questione e non solo dandole ragione e
apprezzando le sue parole, ma addirittura l’aveva chiamata per nome!!
< Basta
Hikaru, niente viaggi mentali!! >
“Allora Signor
Comandante cosa hai d’interessante da proporci?” Chiese prendendolo
pubblicamente in giro Irvine, convinto di riuscire finalmente a mettere in
difficoltà l’amico, ma non sapeva quanto si sbagliava.
“Fossi in te no
farei tanto lo spiritoso, visto che per il tema che hai proposto tu, avrei
potuto metterti in isolamento per tre mesi filati, senza parlare delle pene
corporali che avresti subito dalla responsabile se solo non le avessi ricordato
che hai un grado più alto! Comunque un tema potrebbe essere l’arcobaleno!!”
“Comei bambini dell’asilo….. Ma dai Squall mi
aspettavo un qualcosa un po’ meno infantile da parte tua e più cruento, sei o
no colui che ha distrutto il Griever…… Ti mancano solo i pastelli ed il
grembiulino!”
“Taci,
Irivine!!L’idea è ottima, magari se non ti dispiace potremmo associare ad ogni
colore un sentimento in modo da riuscire a raccogliere tutte le proposte fatte
fino ad ora dai ragazzi, come Amore ed Amicizia, senza però entrare nello
specifico e quindi rovinare il tutto!!!” Disse entusiasta Hikaru, sperando di
non aver appesantito l’idea del ragazzo e quindi sperando più che altro di non
averlo offeso, perché altrimenti sarebbe stato un bel guaio.
“Non mi
dispiace affatto, non avevo pensato proprio a questo, però direi che così va
molto meglio!”
“Credo che
avremmo aspettato qui ore per riuscire ad avere un’idea valida almeno la metà
di questa!” Gli disse di rimando sorridendo davvero con il cuore, sperando che
le cose stessero davvero per ingranare.
E in effetti le
cose cominciarono ad ingranare veramente. Dopo quella riunione ben poca cosa fu
la parola visto che il lavoro più grande rimaneva sempre quello di fare gli
addobbi, trovare qualcosa di carino e divertente per decorare gli abiti,
chiamare i musicisti, decidere le canzoni e via dicendo. L’idea che era andata
in porto quasi subito fu quella di creare dei festoni colorati, ognuno dei
quali con un tono diverso dell’arcobaleno con sopra una piccola scritta che
richiamasse il sentimento abbinato. Zell ed Irvine furono incaricati per
comprare il materiale necessario per gli addobbi e i festoni, Asaba si occupò
di contattare i musicisti e di scegliere le canzoni, la maggior parte delle
matricole cercò delle piccole coccarde da far indossare ai responsabili del
festival e, dulcis in fundo, Hikaru e Squall gestivano i lavori.
“Hikaru! Hikaru!”
Chiamò a squarciagola Zell.
“Aah!Ma
che…Zell! Cos’è successo di così importante tanto da farti gridare così? Mi hai
fatto prendere un soffio al cuore! Come mai tu e Irvine siete arrivati così
tardi? Eppure vi avevo detto di muovervi!”
“Per favore,
cerchiamo di non rincarare la dose! Io e Irvine siamo stati tutto il giorno
alla ricerca di quella maledetta carta colorata. Siamo andati a Balamb, a
Timber, a Deling City, persino ad Esthar…”
“E allora? Non
bastava andare qui a Balamb? Guardate che le cartolibrerie si trovano
dappertutto!” Hikaru stava cercando di fare un po’ di ironia visto che era
agitatissima e aveva paura che qualcosa sarebbe andato storto.
“Ehi, guarda
che non devi trattarci mica come dei stupidi!” Disse un po’ severamente Irvine.
“Ma guarda,
pensavo che quello era l’aggettivo giusto per chiamarvi!”Disse Hikaru
sorridendo
“HIKARU! PER
FAVORE! CI VUOI FAR FINIRE!” Sembrava quasi che Zell si fosse trasformato in
una tigre tanto che era riuscito a spaventare ancora di più la povera ragazza
che, da un momento all’altro, si sarebbe messa a ridere.
“Va bene, va
bene. Sputa il rospo, che è successo?”
“E’ successo
che non si riesce a trovare più la carta rossa! Abbiamo girato tutti i negozi
di questo mondo con il Laguna Rock ma pare che abbiano finito la tintura! Le
bacche del ‘falso frutto’ che servono per il colore sono finite a causa della
siccità! E adesso cosa facciamo? Noi abbiamo comprato un po’ di carta bianca,
semmai ci servisse” Zell sembrava seriamente preoccupato della cosa tanto che
persino Irvine si era stupito della serietà con cui si era gettato nel lavoro.
“COSA?? E
ADESSO COME CAVOLO FACCIAMO!!??”
“Ehi, ma la
volete smettere di urlare voi tre! Non riesco nemmeno a sentire quello che mi
devono dire” Incredibile ma vero, anche Squall, che in quel momento era nel
salone, si era accorto delle urla che c’erano in giardino.
“Leonhart, c’è
un problema! Non c’è il rosso per i decori! E adesso come facciamo? Che ci
inventiamo? Era proprio il colore dell’amore! Al suo posto abbiamo solo della
misera carta bianca!” Hikaru sembrava quasi impazzita, non sapeva più dove
mettere le mani e girava nervosamente intorno al povero Zell che era quasi
stramazzato in terra per la corsa. La cosa di cui si era ricordata, però, era
quella di chiamare Squall per cognome visto che, odiando il titolo Comandante,
non se la sentiva ancora di chiamarlo per nome.
“Mmh, e adesso
come si fa…un momento, c’è Quistis in giro?”
“Non lo so. La
prof.ssa Quistis l’ho vista venti minuti fa in mensa ma ora non so dove sia.”
Hikaru si sentiva un po’ stupida con tutta quella formalità ma, dopotutto, se
voleva che il festival andasse avanti tranquillamente, doveva comportarsi bene.
“Ciao Hikaru!
Come mai così indaffarata? Ah, buongiorno Comandante! Senti, adesso sei
impegnata per il festival? Dovrei parlarti un attimo.” Era Minami, tornata dai
suoi soliti giri per Balamb per conto dei professori o di amici.
“Ciao Minami,
senti, adesso ho un po’ da fare però mi dovresti fare un favore: mi dici dov’è
Quistis?”
“Non lo so, le
ho portato le mie commissioni cinque minuti fa in classe, come mai?”
“Beh, perché il
Co….Ah! Ma cosa fai!” Questa volta Hikaru fu proprio colta di sorpresa. Per la
prima volta, da quando l’aveva conosciuto, era stato lui a trascinare lei via e
non viceversa.
“Per una volta
potrò pur portarti io in giro non credi? Conoscendo Quistis ancora dovrebbe
essere in classe.” Squall aveva parlato con il suo solito tono autoritario ma
questa volta non era stato arrogante, semplicemente non ammetteva repliche.
“Ok, ok, basta
che adesso mi lasci altrimenti mi spacchi un braccio!”
Squall lasciò
delicatamente il braccio di Hikaru e con un segno della mano la incitò a
seguirlo. Presero frettolosamente l’ascensore con qualche occhiata maliziosa
delle matricole ma, mentre stavano per entrare in classe videro una persona
che, in quel momento, avrebbero evitato volentieri tutti e due.
“Ciao Amore!
Come mai non ti sei fatto sentire al telefonino? Ti ho fatto un sacco di
squillini ma ce l’avevi sempre spento. Volevo farti vedere i miei acquisti!”
Era proprio lei, la sua più acerrima rivale, l’oca più famosa di tutto il
Garden, Rinoa.
“Ciao Rinoa,
senti, io adesso ho da fare con il festival e poi devo andare con Hikaru a
cercare Quistis per una cosa, ci vediamo stasera ok?” Squall cercava di essere
più veloce possibile perché, con l’idea che aveva in mente, avrebbe risolto, in
tempi un po’ più lunghi, il problema dei festoni rossi.
“Uffa, sei un
vero guastafeste!” Disse mentre si avvinghiava a Squall “E questo brutto
anatroccolo spennato chi è?” Non si rese conto di quello che disse ma
soprattutto a CHI lo disse.
“Senti tu, ma come ti perme….Leonhart lasciami andare
immediatamente!” Il Comandante aveva già previsto che sarebbe accaduta una
catastrofe se avrebbe lasciato lì quelle due e così si catapultò dentro la
classe con Hikaru al seguito evitando così la vera fine del mondo.
“Ehi, io dovevo
parlare con quella lì! Perché mi hai portata via?”Hikaru era veramente
infuriata.
“Vuoi saperlo?
Uno: ho evitato una catastrofe, Due: quella lì è la mia fidanzata.”
Hikaru si sentì
un po’ offesa da quell’affermazione. E’ vero che adesso le cose miglioravano un
po’, però avrebbe volentieri evitato quella conversazione. Lei lo sapeva bene
che quella era la sua ragazza ma voleva dimostrare a Squall che lei, anche se
forse non era più bella, era di sicuro più intelligente.
“Ehm, potrei
sapere cosa siete venuti a fare qui? Forse litigare?” Quistis era rimasta un
po’ sorpresa nel vederli discutere ma soprattutto era irritata del fatto che
non si fossero accorti di lei.
“Scusaci
Quistis, senti, avete buttato via la roba del vecchio corso di pittura?” Chiese
Squall dimenticandosi per un momento di Hikaru.
“No, è ancora
tutto in cantina perché?”
“Ci serve tutto
il rosso che avevate comprato in più”
“Aspetta, non
vorrai mica dirmi che vuoi …dipingere tutti i festoni?” Hikaru non voleva
crederci, ci sarebbe voluto un miracolo affinché avrebbero finito in tempo.