La sublime vendetta di Jakotsu

di Hanatamago
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiunque può avere una crisi isterica! ***
Capitolo 2: *** La strana coppia ***
Capitolo 3: *** Fuori uno! ***
Capitolo 4: *** E fuori due! ***
Capitolo 5: *** E vissero felici e contenti! ***



Capitolo 1
*** Chiunque può avere una crisi isterica! ***


Chiunque può avere una crisi isterica!

“Ah ah” un bel giovane dagli occhi blu che noi tutti conosciamo rideva amabilmente in compagnia di belle ragazze che gli versavano il sakè.
Il tutto sotto lo sguardo irritato di un altro bel giovane, “alquanto femminile”, che noi tutti conosciamo.
“Ehi, Ja” lo chiamò un tizio con i capelli di Wolverine.
“Cosa vuoi, Suikotsu?!” Jakotsu si girò bruscamente verso l’uomo seduto accanto a lui.
“Non hai quasi toccato cibo …” tentò di commentare Wolv… ehm Suikotsu.
“Beh, saranno affari miei, no?”.
“E se svieni in campo di battaglia per calo di zuccheri?” lo provocò.
“Se crepo saranno anche quelli affari miei, no?!” questa volta Jakotsu ribatté con voce ancora più forte e sgarbata.
“Beh, non proprio, dovremo cambiare il nome in Squadra dei Sei” disse seriamente. Seriamente!
Jakotsu non sapeva se era peggio discutere con uno che sembra sempre impassibile (Suikotsu), con uno che vuole sempre avere ragione (Renkotsu) o uno che non ti ascolta per niente (Bankotsu).
“Senti, ciccino” Jakotsu perse la pazienza “mangi con gli stessi artigli con cui squarti la gente usandoli come spiedini, credi che dovrebbe mettermi appetito?”. In effetti il mercenario infilzava il cibo con le punte degli artigli, se li metteva in bocca e poi li leccava.
Per uno come Jakotsu quella scena sarebbe anche potuta essere sexy … ma in un altro contesto. E a tavola, con tutta quella gente, tutte quelle sgualdrinelle! No, non era proprio il caso.
“Lo sai che è il sangue a rendere il gusto migliore” rispose Suikotsu prima di ingozzarsi nuovamente con un altro boccone di pesce.
La Squadra dei Sette aveva appena vinto un’altra battaglia e ora si godeva un lauto e meritato banchetto nella villa del feudatario.
Ovvero … Tutta la squadra tranne uno, costantemente impegnato a lanciare occhiatacce verso il suo capo.
“Jakotsu” sbottò Renkotsu “Non ci seccare con le tue manie, va bene?”.
Ginkotsu, come sempre, annuì per dimostrare il suo consenso al secondo in comando del gruppo.
Apparentemente gli altri membri del gruppo, Kiokotsu e Mukotsu, non ascoltavano. Il primo sembrava troppo impegnato a mangiare qualsiasi cosa vedesse, toccasse o odorasse.
Il secondo invece guardava ogni tanto Bankotsu e le sue corteggiatrici con aria truce, non esattamente per lo stesso motivo di Jakotsu, ma il movente era comunque la gelosia.
Dal canto suo Bankotsu stava ancora ridendo e scherzando con le servitrici del signore del castello.
“Renkotsu” rispose Jakotsu guardandolo dritto negli occhi con aria gelida “vai dritto a farti fottere”.
Renkotsu si sorprese: Jakotsu solitamente gli rispondeva frignando.
Suikotsu riconobbe il suo stile nel comportamento di Jakotsu e ghignò orgoglioso.
“Dì la verità” iniziò a canzonarlo il pelato “Sei geloso di lui, vero?”.
Jakotsu si morse il labbro inferiore dalla rabbia. Come poteva non essere interessato a uno come Bankotsu? Bankotsu era bellissimo: con i suoi occhi blu, i lunghi capelli neri e la pelle abbronzata … Jaky-chan l’avrebbe volentieri cosparso di panna montata con tanto di ciliegina in testa! Era uno dei ragazzi più attraenti che avesse mai conosciuto, peccato per un paio di cosucce:
1) Bankotsu era etero;
2) Se Jakotsu avesse tentato un minimo approccio sarebbe iniziato l’Apocalisse;
3) E il resto della Squadra che ruolo avrebbe avuto in tutto questo?

Per questi motivi Jakotsu doveva starsene buono buonino con le mani a posto.
Ma a Bankotsu non andava l’idea di facilitargli le cose a quanto pare!
Perché allora flirtava così apertamente con quelle oche?!
“Ehi, Jakotsu, finisci di mangiare o ci penso io?” s’intromise Kiokotsu. Fu ignorato.
“Renkotsu …” iniziò Jakotsu sfoderando un tono alla Suikotsu all’ennesima potenza “… te lo ripeto … VAFFANCULOOOOOOOOOOO!!!”.
Tutti si girarono a guardarlo come se fosse impazzito.
E con tutti voglio dire TUTTI, compreso Bankotsu, il signore del castello e le oche.
“Jakotsu, ma cosa cavolo …” fece per dire Bankotsu confuso.
È vero che Jakotsu e Renkotsu litigavano spesso ma il suo strambo amico in rosa non si era mai comportato così.
“Fottiti, fottiti, fottiti!” continuava a gridare Jakotsu facendo la linguaccia al pelato (pelato, pelato, pelato! Muahahaha ndPazzame).
“Lo sai perché sebbene tu sia il primo ad essersi unito a Bankotsu e tu abbia la fama di essere il più forte dopo di lui, sono io il secondo in comando?” alzò la voce il pelato, che non riuscì a trattenere un sorrisetto nell’ultima parte della frase.
“Lo sai il perché?” continuò imperterrito “Perché tu sei una disgustosa e stupida checca! Ecco perché ha preferito me, tutti hanno preferito me come secondo in comando! Avrai capito adesso che non devi metterti contro di me!” concluse soddisfatto.
Jakotsu strinse convulsamente i pugni: “Tu dannato … dannato truzzone pelatone coglione!!!”. E stava per saltare addosso al nostro “caro” truzzone pelatone coglione quando sentì due forti mani trattenerlo per le spalle.
Sulle prime pensò che fosse Suikotsu, ancora di fianco a lui, e invece era Bankotsu.
“Finitela subito, tutti e due” sibilò il ragazzo con la treccia.
“Bankotsu-sama, lasciali perdere” mormorò suadente una ragazza dietro di lui “o i tuoi soldati sono ancora dei bambini?”.
“Torna da noi” le fece eco più piano un’altra ragazza, più giovane e timida dell’altra.
“Arrivo ragazze” rispose Bankotsu concedendosi un sorriso per le sue ammiratrici.
Jakotsu si sentì avvampare: Bankotsu non gli avrebbe riservato delle simili attenzioni MAI, mai e poi mai, neanche dopo mille anni, neanche se avesse cambiato sesso e si fosse fatto crescere le tette.
“Certo certo” gli disse acido “Vai da loro, tanto chi se ne frega degli amici che rischiano la vita sul campo di battaglia apposta per farti servire il sakè dalle sciacquette inferiori con quei bonzi sul petto!”.
“Rischiare la vita per il sakè?” chiese il signore feudale.
“Sciacquette?” strillarono le oche.
“Bonzi?” ripeté confuso Suikotsu.
“Muahahah!” rise compiaciuto il truzzone pelat… Renkotsu.
“Jakotsu, ma cosa …” fece per dire Bankotsu quando …
“AAAAAAAAAAAAH!” Jakotsu strillò portandosi le mani ai capelli.
“Crisi isterica … interessante” commentò affascinato Suikotsu, che aveva ancora un briciolo dell’animo del dottore dentro di sé.

 

 

 

Salve, gente! È la mia prima fanfic quindi non mi massacrate troppo graaaazie! ^^ Che posso chiedervi se non di recensire, per favore per favore per favore??? Fatemi sapere che ne pensate!
Ps: se questo capitolo vi ricorda qualcosa, di sicuro è il capitolo 3 di Vita da mercenari di Visbs88! (l'ho detto, così spero di aver raddrizzato i conti, vero Visbs?) Ciao!

 

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Capitolo 2
*** La strana coppia ***


La strana coppia
 

Jakotsu corse nella stanza che gli era stata assegnata.
Nessuno doveva vedere le lacrime che stavano per uscire come la cascata del Niagara.
“Fanculo Renkotsu, Fanculo Bankotsu!” borbottava “Andate tutti nel Regno di Fanculo!” urlò chiudendo la porta dietro di sé.
“Jako… Ahio! Ma porc…”.
Jakotsu aprì la porta, sorpreso di sentire quella voce: “Oh … Suikotsu” mormorò. Ma non lo fece entrare.
“Che cosa vuoi?” chiese.
“Solo sapere che cosa ti è preso”.
Jakotsu si sentì sorpreso. E beh, sinceramente, anche lusingato.
Suikotsu … come dire, era sempre rimasto un po’ da parte il resto il gruppo, solo con il suo dolore che comportava avere due personalità completamente differenti.
Alcune volte aveva però sorriso amichevolmente all’alto mercenario dagli occhi neri come non aveva mai fatto con nessun altro membro della squadra.
Chissà, forse anche come con nessun altro sulla Terra!
Suikotsu non era certo Bankotsu ma era indiscutibilmente un figo anche lui!
“Come stai?” gli chiese Suikotsu.
Ok: forse bisognerebbe spiegare cosa è successo dopo l’urlo isterico di Jakotsu …
Bankotsu: “Sei davvero una donnicciola isterica!”.
Jakotsu: “E tu un moccioso del cavolo!”.
Bankotsu: “La sai una cosa? Renkotsu aveva proprio ragione quando parlava della tua posizione!”.
Non l’avesse mai detto! Si pentì all’istante delle sue parole.
Sul volto di Jakotsu c’era …
Jakotsu: “Tu … BAAAAKAAAAAA!!!” gridò furibondo e angosciato prima di lasciare la sala … e mollare anche un ceffone al suo leader che tornò a sedersi con l’impronta rossa della mano di Jakotsu.
Tornando al presente …
Jakotsu mostrò un sorriso forzato: “Ho dato davvero un bello spettacolino, eh?”.
Suikotsu rise: “Vorrei poter essere io così spudorato!”.
“Eh già, perché tu sei proprio un timidone …”.
Poi si fece serio: “Ignorando il sarcasmo … Mi fai entrare?”.
“Ehm …”. Flirtaci, flirtaci! Urlò una vocina dentro Jakotsu. NO! Rispose il suo buon senso (quel poco che ne rimaneva xd …) Dai, Jackie! Riprese la vocina Le fungirl lo amerebbero! Jakotsu iniziò a litigare con se stesso (e poi il matto sarebbe Suikotsu …) Eh? Fungirl? Siamo in una fan fiction?! Ah, no, io non ho detto niente, dimentica tutto ^^ …
“Ehm … Ok” lo fece entrare.
Suikotsu non perse tempo e iniziò subito l’interrogatorio.
“Ma cos’è successo?” chiese mentre si sedeva per terra “Di solito non ti comporti così”.
“Che dire …” rispose Jakotsu cercando di trovare le parole giuste mentre si sedeva davanti a lui “Stavolta sono esploso! È come se mi fossi stufato di sentire sempre la stessa solfa!”.
Suikotsu annuì comprensivo: “Capisco perfettamente. Sapessi come mi rompo io le scatole quando quello sciocco dottorino vuole prendere il mio posto!”.
Jakotsu rise con la sua bella voce (ha una bella voce davvero!): “Una gran bella scocciatura!”.
“Cavoli, lo è davvero! Spero solo di tenerlo a bada ancora per moooolto tempo”.
“Lo spero anch’io” sospirò Jakotsu “Che cosa farei senza di te che sei l’unico di quella banda di matti che si può sopportare?”. (guardate che in realtà i veri due matti siete voi … ndme Ma stai zitta! ndJakotsu e Suikotsu)
“Eh, dici così solo perché hai bisogno di qualcosa …”.
Fece una smorfia: “Beh, più o meno … Secondo te, è vero quello che dicono Renkotsu e il primo fratello? Cioè …”.
“… come mai tu sei il terzo in comando?>>.
“Già …”.
“Guarda, non mi sono mai preoccupato di questo … Ho sempre pensato solo ad uccidere”.
“Beh, anch’io! Non siamo mica fissati col potere come Renkotsu, noi!” commentò come se loro due fossero quasi un gruppo a parte.
Forse lo stavano diventando!
“Ma non ci hai mai pensato? Pensa: tu sei stato il terzo ad unirti a noi e forse potresti essere il terzo in comando”.
Scosse la testa: “Non credo che un capo si scelga in base all’ordine di entrata nella combriccola. Non lo so, forse Renkotsu è davvero più forte di me”.
“Ma io sono sicuro di essere più forte! O dici che con le sue trappole potrebbe confondermi e battermi?”.
“Ma che ne so! E poi non dimenticare che è l’unico che sa leggere e scrivere”.
“Beh, ma tu ne sai di medicina!”.
Rise: “Non io, il dottorino”.
“E va beh!” disse sbuffando. La faccia di Jakotsu sembrava così buffa in quel momento che risero tutti e due.
“Comunque, terzo in comando o meno, ti devo ringraziare” riprese Suikotsu. Volse il suo sguardo a terra per non guardarlo negli occhi.
“Perché?” Jakotsu non capiva.
“Oh beh, lo sai che quando uccido non ascolto più nessuno. Sono una belva fuori controllo” rise tra sé e sé di quelle parole “E avevo appena finito di uccidere uno dei tanti quando vidi voi due. Te e Bankotsu. Bankotsu aveva l’aria spavalda, volevo ucciderlo, volevo vedere altro sangue. E poi ho visto te al suo fianco. Mi hai salutato con la mano e sembrava che tu avessi un’aria così pura tra le fiamme e la morte che … boh, sono rimasto inginocchiato a terra dov’ero. Mi sono sentito bloccato.  Credo che hai ricordato a me … no” scosse la testa “credo che hai ricordato a lui una bambina … penso ora morta”.
“Oh” mormorò Jakotsu senza parole. Suikotsu non era mai stato  intimo con nessuno.
“E beh, mi sono unito a voi così. Grazie a te” finalmente ebbe il coraggio di guardarlo in faccia.
“Non lo immaginavo proprio” disse Jakotsu.
L’altro ghignò: “Scommetto che ti è sembrata una storiella davvero stupida”.
“Per niente” commentò “anzi, mi ha fatto piacere … Tu sembri davvero un mistero, ecco”.
“Tsè” sbuffò con un gesto sprezzante della mano “e tu sei un libro aperto!”.
Jakotsu invece di offendersi rise: “Mi hai scambiato per una donna quel giorno! Lo ricordo bene il nostro incontro, sai?”.
“Oh, diamine, vi ho scambiati per una coppia di sposi, ho fatto una figuraccia!”.
Risero ancora, poi Suikotsu si fece improvvisamente serio: “Quello che volevo dirti è che non mi sarei unito a voi se non ti avessi trovato così … diciamo speciale” scandì bene quell’ultima parola “Sarei subito morto sotto la lama di Bankotsu. Quindi devi lasciar perdere quello che dicono gli altri. Sei fatto così, punto e basta. Non puoi cambiare, giusto?”.
Jakotsu assunse una strana aria quando sentì l’ultima frase, come chi riflette un piano. Wow, sembrava Renkotsu!
“Mmm …”.
“Jakotsu? Non avrò mica detto qualcosa di strano, vero?”.
“Tutti mi credono uno strambo, uno prevedibile, un libro aperto …” poi guardò Suikotsu negli occhi “Ehi, se ti dicessi che ho in mente un piano per vendicarmi di quello che mi hanno fatto oggi a pranzo tu mi aiuteresti? Oh, tranquillo, non morirà nessuno dei nostri compagni … è solo vendetta, dolce vendetta! Ci sarà da divertirsi! Almeno per noi …”.
“Oh, bene, se si tratta di sputtanare Renkotsu io sono sempre disponibile”.
Jakotsu alzò la mano in alto: “E allora facciamolo, socio!”.
Suikotsu rispose energicamente al cinque, ma battendo la mano intrecciò le dite di Jakotsu alle sue.
Era la stretta di mano che stipulava un’alleanza.

 


 

Salve, gente! Presto si vedrà che cosa combinerà la “strana coppia” … muahahah …
Cooomunque …. Ho modificato la storia di Suiky basandomi sempre sulla storia originale ma con delle modifiche … Tanto non si può sapere che pensava davvero in quel momento … La Takahashi ha creato una squadra mitica come quella dei sette senza preoccuparsi nemmeno di inventare per loro una biografia decente tranne che un paio di flashback per Suikotsu … Cosa però in fondo (ma MOLTO in fondo) positiva per chi scrive fanfic …
Ciao!


 

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Capitolo 3
*** Fuori uno! ***


Fuori uno!

Quella sera stessa …
 “È proprio una fortuna che il castellano ci ha permesso di restare anche a cena. Altrimenti non avrei potuto attuare il mio piano così presto …”
Borbottava Jakotsu.
Qualcuno bussò alla porta. Jakotsu sorrise: sapeva chi era.
“Entra, Suiky” disse non riuscendo a trattenere un tono malizioso. Era troppo su di giri.
Suikotsu entrò e porse qualcosa a Jakotsu.
“Grazie” disse il mercenario alto “Se lo avessi chiesto io sotto lo sguardo del primo fratello o un altro dei nostri, si sarebbero insospettiti … Sicuro che nessuno ti ha visto entrare qui?”.
“Sono sicuro quant’è vero che non ho capito una mazza di quello che vuoi fare”.
“Beh, metà del tuo dovere l’hai fatta, ora devi solo non prenderti un infarto quando sarà il momento …”.
“Quanto manca?”.
“Poco. Fra non molto si compirà la mia vendetta muahahah! … ops! Mi devo preparare! … Esci un attimo, Suiky, e ti mostrerò cos’ho in mente”.
"Perché?".
"PERCHÉ TE LO ORDINA IL TERZO IN COMANDO E ORA FUORI!!!".
Suikotsu, terrorizzato (Ehi! Non è vero! ndSuikotsu), ubbidì e aspettò Jakotsu fuori dalla sua stanza.
Poco dopo Jakotsu aprì la porta …
Jakotsu sorrise in attesa del giudizio: “E allora?”
Suikotsu: “….”
Jakotsu agitò una mano davanti al suo compare: “Suiky? Ci sei? Embè?”.
Suikotsu: “… eauoooo ah … Caspita!”.
Jakotsu sbuffò scherzoso: “Oh, beh, anche tu sei sempre Caspita!”
Suikotsu: “No, hai capito …. Tu … insomma … ma come …”.
“Dopo ti spiegherò tutto … Adesso … Si va in sceeeena!”.
Dopo uno sguardo da complici cospiratori i due andarono nella sala dove qualche ora prima Jakotsu aveva litigato con Bankotsu.
Appena entrati, la Squadra dei Sette rimase senza fiato, sotto shock.
“Oh mamma, ma chi è?” si chiesero ad alta voce le stesse ragazze di prima.
“Jakotsu” rispose lui tranquillo con un sorriso.
“Impossibile …” farfugliò Renkotsu.
“N-non posso crederci …” balbettò Bankotsu.

Jakotsu era vestito da uomo.

Indossava una semplice maglia color grigio scuro abbinata a un pantalone dello stesso colore e sopra aveva messo dei pezzi di armatura nera, simile allo stile di Suikotsu. Non c’era una sola traccia di trucco sul suo viso. Non indossava neanche il suo solito fermaglio: i capelli erano sciolti ma erano comunque abbastanza corti.
“Jakotsu non mi aveva mai detto di avere un fratello gemello …” provò a dire Bankotsu.
“Infatti” rispose impassibile Suikotsu “perché non ne ha. Non l’hai sentito prima? Lui è proprio Jakotsu”.
Bankotsu: “Ma … ma … ma …”.
Suikotsu stava facendo l’impossibile per non scoppiare a ridere!
Jakotsu invece sembrava completamente padrone di sé.
Si sedette con noncuranza vicino alle ragazze. Loro piantarono subito in asso Bankotsu per sedersi vicino al bellissimo guerriero che vedevano solo ora per la prima volta.
“Ciao, io sono Nagisa” si presentò in tono sensuale la stessa ragazza formosa dell’episodio del pranzo, che ora gli versava il sakè chinando il busto nella speranza di mostrare le sue curve.
“Io invece sono Yoko, piacere di conoscervi, Jakotsu-sama” sussurrò un’altra ‘gentile fanciulla’ appoggiando una mano sulla spalla del mercenario mentre con l’altro braccio stringeva a braccetto quello di lui.
“Ehi!” saltò su Bankotsu.
“Ops” scosse la testa Jakotsu divertito “Scusatelo ragazze, il mio compagno certe volte è davvero incorreggibile, è che lui non riesce a trattare le belle ragazze come voi …”.
Nagisa sghignazzò come un’oca… ehm, cioè rise garbatamente: “Volete dirci che è un bambino?”.
“Esatto” confermò Jakotsu “e credo che la cosa sia evidente: con quella ridicola stellina colorata in fronte, così basso e i capelli lunghi un chilometro e mezzo!”.
Bankotsu: “ O_O …”.
………………………………………………………………………………

“Oh Kami!” esclamò Jakotsu nella sua stanza più tardi.
“Jakotsu!” sentì la voce di Suikotsu e i suoi passi veloci.
“Suikotsu, atten…!”.
“AHIO!” urlò volando per mezzo metro facendo pure la spaccata.
“… to”.
“MA CHI CAZZO HA PASSATO LA CERA IN CORRIDOIO?! IO GLI AMMAZZO QUEI BRUTTI FATTONI BASTARDI!!!! Ç%&$£$£&$%u)/$££”!”!”!”!!e$$$%%%£$$£%°éç°*è …….!!!!!!!!!!!”.
Jakotsu lo raggiunse cercando di non scivolare: “Suiky, stai bene?”.
“PORCO CANE DI UNA VACCA NO CHE NON STO BENE!!!” e urlò un’altra valanga di accidenti.
“Io dico che se tiri fuori tanti di quegli accidenti vuol dire che stai bene” ragionò Jakotsu.
“Portami in camera piuttosto!”.
“Va beeeene …” lo accontentò tirandolo in piedi e sostenendolo con un braccio (sembravano due ubriachi xd).
Una volta entrati nella camera di Jakotsu, Suikotsu si sottrasse dall’abbraccio dell’altro e si sedette per terra.
“E allora?” chiese Jakotsu.
L’altro lo squadrò da capo a piedi per qualche secondo poi scoppiò a ridere.
“Non posso crederci! Come ti sei conciato …”.
Jakotsu invece era serio: “È stato tremendo stare con quelle oche, dover ridere e scherzare con loro … Ho temuto che volessero seguirmi in camera …”.
“Ma le facce che hanno fatto gli altri” insistette Suikotsu ancora ridendo “Le hai viste?”.
“Soprattutto quella di Bankotsu” sorrise soddisfatto Jakotsu “Impagabile! Ne è valsa la pena di fare questo sacrificio”.
“Ma come ti è venuto in mente?”.
“Volevo vendicarmi”.
“Sì, ma come ti è venuto in mente di rubare la piazza a Bankotsu?”.
“Oh, beh, ho solo pensato alla cosa che gli da più fastidio in assoluto e credo che sia non avere i riflettori su di lui” tagliò corto.
“Ge-nia-le!” si complimentò.
“Oh bene” disse Jakotsu alzandosi in piedi “Adesso devo togliermi questi vestiti, non mi trovo a mio agio …” e guardò Suikotsu con aria indecisa.
L’altro capì: “Oh, no, mio caro” rispose malizioso “io non me ne vado, resto qui a guardarti” concluse incrociando le braccia con un ghigno perfido.
“Ehm … va bene” rispose in iperventilazione, girandosi dall’altra parte e iniziando a togliersi i pezzi d’armatura.
“Jakotsu!” qualcun altro chiamò il mercenario alto mentre il proprietario di quella voce aprì la porta, senza aspettare nessun permesso.
“Ah …” mormorò stranito Bankotsu assistendo allo strano spettacolo: Jakotsu in piedi che si spogliava e Suikotsu seduto a guardarlo (avrà pensato di aver interrotto uno strip-show! ndme).
I due si voltarono a guardarlo male, come se fossero stati interrotti nel bel mezzo di qualcosa di importante.
Bankotsu si sentì come il terzo incomodo: “Ehm … Scusate …” farfugliò arrossendo “Jakotsu, mi dispiace per la storia del terzo in comando … sai, non è vero niente di quello che ti ho detto prima … Ti chiedo perdono”.
Jakotsu dovette trattenersi dal ridere o ringraziarlo o qualsiasi altra cosa che non corrispondesse al comportamento dell’offeso: “Mmm, sisi, va bene, ne parliamo domani mattina …”.
“V-va bene …” balbettò chiudendo la porta.
“Wow” commentò Suikotsu quando Bankotsu ormai se ne era andato.
“Già!” esclamò Jakotsu “E fuori uno!”.
“Come ‘fuori uno’?! Vuoi dire che non è finita?!”.
“Esattamente! Devo vendicarmi ancora di Renkotsu: gli romperò le scatole in modo così seccante che dovrà supplicare in ginocchio il mio perdono se vorrà che io la smetta”.
“E come intendi fare?”.
“Beh … È qui che ho davvero bisogno di te”.
“Cioè?”.
“Ecco …”.
E gli spiegò tutto per filo e per segno.
“COSA?!” tuonò Suikotsu.
“Ti preeeeeeeeeeeeeego!” lo supplicò Jakotsu a mani giunte e in ginocchio.
“Ma anche nooooooo!” rispose l’altro.
“Ma abbiamo stretto un patto!”.
Suiky sbuffò: “E sai già quando finirà questa storia?”.
“Massimo fra due giorni!”.
“E allora va beeene ….”.
“YAHOOO!”.

La mattina dopo …

La Squadra dei Sette si preparò a lasciare il castello per incamminarsi altrove.
“Vi chiamerò ancora se avrò bisogno dei vostri servigi” promise il feudatario, che in realtà sperava di non vedere mai più quella strana combriccola.
“Sicuro!” rispose Bankotsu stringendo il sacchetto pieno zeppo di monete.
“Ma è ancora lui?!” si chiesero stupite le ragazze guardando Jakotsu.
Aveva rimesso i suoi vecchi abiti.
“Eh già” Jakotsu rispose loro allegramente con un sorriso affilato come una lama “Bye, bye, baby!” le salutò con una mano mentre l’intero gruppo si allontanava.
Nagisa piagnucolò: “Ma non è giusto! E io che speravo di aver trovato marito! Buuhuh!”.
Yoko: “Forse soffre di personalità multipla come quello con i capelli sparati!”.
Intanto il gruppo era già abbastanza lontano e Renkotsu era nervoso (tanto per cambiare … ndMe) (Ma se sono la persona più rilassata di questo mondo! ndRenkotsu) (Come nooooooo! … ndHana).
Renkotsu: “L’altra sera siamo stati indulgenti, Jakotsu, ma non scherzare mai più in questo modo o potresti pentirtene!”.
Jakotsu: “Non ti capisco proprio, Renky. Prima ti lamenti che sono diverso poi che sono normale!”.
Renkotsu sbuffò pesantemente come chi deve insegnare qualcosa a un minorato mentale, comportamento particolarmente odioso per Jakotsu: “Non sono mica scemo, io. Lo so che volevi farmi fare brutta figura!”.
“Ragazzi, basta ….” S’intromise Bankotsu con tono stanco (e ha ragione! Quei due litigano sempre! ndHana) (Finalmente qualcuno che mi capisce! ndBankotsu) (Ma se è tutta colpa di Jakotsu! ndPelatonetruzzo) (Ma cosa dici maaaai? ndJakotsu) (Basta rompermi i coglioni cazzo! ndBankotsu) (scuuusaaaa ndJako e Ren).
“Oh, beh, è vero … Sai, Renky, hai proprio ragione” disse tranquillamente Jakotsu mentre se la rideva dentro “L’ho fatto apposta …”.
“Lo sapevo!” esclamò Renkotsu soddisfatto.
“Però ora io e Suikotsu dobbiamo dire una cosa seria …”.
“EH?” tutti fissarono i due.
Suikotsu cinse con un braccio la vita di Jakotsu che appoggiò una mano sulla spalla dell’altro.
Jaky&Suiky: “Ci siamo fidanzati! <3”.
E Renkotsu cadde a terra svenuto.



 

Salve, ragazze! Jaky&Suiky nel prossimo capitolo faranno saltare i nervi al pelato … Che ne dite di organizzare una colletta per aiutarli nel progetto a opera di bene?
Comunque … Ringrazio chi legge e recensisce, soprattutto lily_chan98, lorenz123, katy93 e tallu_chan che hanno messo la storia nelle seguite!
Ciao ciao^^
 

 

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Capitolo 4
*** E fuori due! ***


E fuori due!

Renkotsu si alzò di soprassalto, guardandosi attorno.
Vide subito Bankotsu seduto di fianco a lui che gli dava le spalle, guardando fisso qualcos’altro.
“Oh primo fratello!” esclamò Renkotsu “Sapessi che incubo che ho fatto! Ho sognato che Jakotsu e Suikotsu si erano fidanzati!” scoppiò a ridere “Ti rendi conto? Jakotsu e Suikotsu! Davvero ridicolo, vero?”.
Finalmente Bankotsu si voltò verso di lui: “Ehm … Renkotsu? Ecco, vedi …”.
Fu interrotto da due voci.
Suikotsu: “Apri la boccuccia e dì “Aaaah” che ti do una bella visitina …”.
Jakotsu: “Aaaah”
I due erano seduti sull’erba poco più in là.
Renkotsu: “M-ma … C-che stanno facendo???”.
Bankotsu: “Giocano al dottore … E ovviamente Suikotsu fa il dottore”.
Renkotsu: “O_O”.
Bankotsu: “Eh già …”.
Renkotsu: “M-ma tu non mi sembri sconvolto …”.
Bankotsu: “Beh cosa vuoi che ti dica … Sono abituato alle stranezze di Jakotsu e il fatto che abbia trovato un partner … Oh, beh, tanto meglio per tutti! Lui sarà felice con Suikotsu e non tormenterà mai più me con le sue strane pretese^^! Giusto, no?”.
“NO! Devi impedirlo! Fai qualcosa!!!”.
“Ma cosa?”.
“Proibisci il loro amore!”.
“Oh, Renkotsu, ma al cuor non si comanda <3!”
“Sto cazzo!”.
“Ma che ci posso fare?” sospirò lo gnoc… ehm il mercenario dagli occhi blu “Se loro sono felici, io sono felice … è così per tutti i miei soldati!”.
“M-ma … Già prima era tanto sopportare le manie di Jakotsu e ora che … che si è aggiunto un altro io …io… Buuhuhuh!” scoppiò a piangere coprendosi il viso con le mani.
“Oh, Renky, basta, tanto non mi commuovi!” sbottò Bankotsu “Ignorali. Punto e basta. Fine della discussione!”
“Ma …”
“FINE!”
“Ma perché?”.
“PERCHÉ IL CAPO QUI SONO IO!!!!£$£$&£”%t/)(=$e£”£”rt%Éfçé|!!!”
Renkotsu, terrorizzato, non osò ribattere.
“Questa non te la aspettavi, vero Mr So Tutto Io?” sussurrò Jakotsu godendosi la scena, poi alzò la voce per farsi sentire “E allora dottore qual è l’analisi?”.
“Non riesco a capirlo tutto coperto come sei, prova a spogliarti un po’, ti aiuto io eheh …”.
“Ehm … Suiky, ci stai prendendo la mano o sbaglio?”.
“Non è colpa mia, è colpa del dottorino! Questo era il suo gioco preferito quando quella sacerdotessa morta si occupava con lui di quella specie di orfanotrofio …”.
“ O_O”.
………………………………………………………………………………

“Ma allora siete fidanzati?” chiese conferma Mukotsu.
“Eh già …” risposero i due.
“Auguri e figli maschi!” si congratulò Kiokotsu.
Jakotsu e Suikotsu si guardarono: “Ehm … Crediamo che su questo dovremo lavorarci parecchio …”.
Mukotsu a Kiokotsu: “Ma sei davvero un deficiente!”.
Kiokotsu: “No, grazie, non mi fa male un dente ^^”.
Kiokotsu era un gigante mentre Mukotsu era un tappetto, per questo il primo non lo capiva quasi mai.
Mukotsu: “Sei davvero ottuso!”.
“Cosa?” si guardò attorno “Dov’è l’ufo?”.
“Oh cazzo!”.
“Come sarebbe che sei pazzo?!”.
“Che coglione!”.
“Vuoi un maglione?! Ma se fa un caldo pazzesco!”.
“Ma vaffanculo!”.
“Non capisco: prima volevi un maglione e adesso vuoi un mulo?”.
“Brutto stronzo!”.
“È vero, la mia armatura è di bronzo! Ma che c’entra?”.
Tutti: “…”.
………………………………………………………………………………

Quella sera attorno al fuoco …
 “Dai, Suiky! Suonami una serenata!” pregò Jakotsu mentre Renkotsu si prendeva a schiaffi.
“Va bene” acconsentì il suo ‘fidanzato’ prendendo un banjo (perché i cartoni animati hanno tutto ciò di cui hanno bisogno sempre a portata di mano): “E one, e two, e one, two, three, four!
Oh mia anima gemella!
La tua pelle è rosa come una mortadella …
Il tuo sorriso splende come una stella …
Sei così bella!
Sei davvero un amorino
E nessuno è più carino!
Per favore, bambino
Preparami un panino
Con prosciutto cotto Gran Biscotto!
E magari anche un risotto scotto …
OH YEAH, YEAH!
DON’T CRY FOR ME, ARGENTINA!
YEAAAAAAAAH!” finì il pezzo spaccando il banjo in stile rockettaro sulla prima cosa che capitava, cioè in quel caso la testa del truzzo …
Renkotsu: “Ahio!”.
Jakotsu: “Bellissima Amò! Ma cosa c’entra l’ultima parte con l’Argentina?”.
Suikotsu: “Ehm niente, è che mi piace l’Argentina …”.
Jakotsu: “Ok Amò, vuol dire che per la luna di miele andremo lì …”.
“Questa è l’ultima goccia!” esclamò Renkotsu alzando una lametta.
Ginkotsu: “Noooooo, Renkotsu! Non ti tagliare le veeeeene!”.
E fu così che Renky da truzzo divenne emo!
………………………………………………………………………………

Jakotsu: “Suiky, è notte … E ora che facciamo per far impazzire Renkotsu?”.
Improvvisamente sentì una mano sul sedere.
Suikotsu ghignò: “Beh, possiamo continuare il giochino di prima …”.
“Ancora il dottore?” si lamentò Jakotsu dopo aver schiaffeggiato la mano birichina.
“E se mi metto gli artigli e giochiamo al gatto e al topo?”.
“Mah …”.
…………………………………………………………………………..

Il mattino seguente …

“TI PREGO BAAAAAAAAAASTA!” pregò Renkotsu in ginocchio davanti ai piedi di Jakotsu “Non ti prenderò in giro mai più, non ti insulterò più, non ti prenderò più per il culo, non ti tradirò più, non ti fregherò più, ti lascerò in pace, bacerò la terra su cui cammini, ti venererò! Ma ti prego smettila! Finiscila con questa tortura!”.
Jakotsu: “E quindi …”.
Renkotsu: “Ti chiedo perdono, perdono, perdono 4ever!!!”.
Jakotsu: “E va bene …”.
Renkotsu: “Fiù … Finalmente è finita!”.
Suikotsu: “Ehm … Non esattamente …”.
Renkotsu *preoccupato* : “Che vuoi dire?”.
Jakotsu: “Ehm … Dopo questa esperienza …”.
“… noi due ci siamo davvero innamorati e fidanzati” finì Suikotsu.
Bankotsu: “Ehi, congratulazioni, ragazzi! <3”.
J&S: “Grazie, boss! <3”
Renkotsu: “Oh …”.
E Renkotsu cadde a terra svenuto (sì, di nuovo).


 

Ma ciao!
Allora … ringrazio Lily, Lore e Katy93 per le loro recensioni!
Grazie ragazze!
Ci vediamo con l’ultimo capitolo!

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Capitolo 5
*** E vissero felici e contenti! ***


E vissero felici e contenti!

Un felice boscaiolo varcò in quel momento la soglia della porta di una graziosa casetta di montagna …
Suikotsu: “Amore! Ciao, sono appena tornato da lavoro!” disse rivolgendosi alla sua graziosa mogliettina con addosso un lungo vestito rosa e un grembiulino da cucina.
Jakotsu: “Amore! Ciao! Tutto bene?” chiese abbracciandolo un attimo prima di ritornare al mare di pentole sul fuoco.
Suikotsu: “Sì, tesoro! Ma dimmi: cosa stai cucinando?”.
Jakotsu: “Oh, ho cucinato spaghetti con bulbi oculari con pesto al sangue e …”.
Suikotsu: “Il mio piatto preferito!”.
Jakotsu: “ … e reni fritti con contorno di fegato tritato!”.
Suikotsu: “Gnam, quanta roba! Tesoro, sei proprio un amorino”
Jakotsu: “Grazie, caro, ma lo sai che non posso fare altrimenti! In casa siamo in tanti e oggi abbiamo anche ospiti, ti ricordi?”.
Suikotsu: “Sì, è vero … A proposito dove sono i bambini?”
Jakotsu: “Sono in camera a giocare, ma adesso li chiamo!
SHIPPO! RIN! KOHAKU! KANNA! SOUTEN! HAKUDOSHI! SOTA! È PRONTO!”.
Sette bambini scesero in fretta le scale e si sedettero a tavola.
Jakotsu: “Avete lavato le mani?”
Suoten: “Maaaaaamma, Shippo non le ha lavate!”.
Shippo: “SPIONA!”.
Jakotsu: “Shippo, lavati le mani! E tu Kohaku, metti giù Kirara perché è pronta anche la sua pappa!”.
 “Va bene, mamma!” disse Kohaku appoggiando per terra la loro gattina domestica che corse davanti alla sua ciotola di croccantini per papparseli.
Rin: “Mamma, cosa hai cucinato di buono?”.
Jakotsu: “Tante schifezze, bambina mia, e se non mangiate la mamma vi frusta con la sua jakotsu-to …”.
Rin: “Ehm … Ok, mammina!”.
Suikotsu: “Mangiate tutto, figlioli, e sarete grandi e grossi come il vostro papà!”
“Che bello!” esclamò tutta contenta Kanna ingoiando un bulbo oculare.
“Com’è, tesoro?” chiese Jakotsu.
“Buonissimissimissimo!” esultò Kanna mangiandone subito un altro.
Haku: “Quando arrivano gli zii?”.
Suikotsu: “Saranno qui da un momento all’altro”.
Manco a farlo apposta, qualcuno bussò.
Suikotsu: “Bene, vado io!” disse andando ad aprire agli zii Ban, Ren, Mu, Kio e Gin.
Bankotsu: “Salute! Come va?”.
Suikotsu: “Ciao, Ban!”.
Sota: “Zio Baaaanky! *Sota corre saltando sulla gamba di Bankotsu* Ci hai portato dei regali anche stavolta?”.
Ban *frugando in un sacco come Babbo Natale*: “Ma certo! Guarda! Per te ho preso un videogioco…”
Sota: “Grazie!”.
Bankotsu: “Per Kohaku invece ho una nuova arma …” disse estraendo dal sacco una strana lama legata a una catena.
Kohaku: “WOW! Grazie mille, zietto!”.
“Invece per Kanna ho portato uno specchio …”.
Kanna: “Bellissimissimo! Grazie!”.
“Per Hakudoshi ho preso una falce …”.
Hakudoshi: “Mitico!”.
“Per Rin un kimono …”.
Rin: “Grazie, zio Banky!”.
“E per Shippo e Souten ho invece delle trottole magiche e altri giochi da demonietti …”.
Shippo e Souten: “Bellissimi, grazie!”.
Gli zii guardarono felici i piccoli che crescevano belli, sani e forti con una mamma sadomasochista e un papà schizofrenico …
Hakudoshi falciava tutti i mobili, Kanna s’ingozzava con i bulbi oculari, Shippo e Souten si tiravano amabilmente i capelli, la piccola Rin passava parte del suo cibo di nascosto a Kirara, Sota aveva gli occhi incollati alla Nintendo e Kohaku era ansioso di usare la sua nuova arma per aiutare il suo papà nel mestiere del boscaiolo …
Renkotsu rivolto a Jakotsu e Suikotsu: “Avrei una domanda alla quale nemmeno la mia grandissima intelligenza ha saputo trovare risposta … Ma come avete fatto ad avere addirittura sette figli?!”.
Jakotsu e Suikotsu *sguardo complice* : “Semplice … Ci abbiamo lavorato parecchio!”.
E vissero tutti felici e contenti!
Suikotsu: E con tanti pannolini da cambiare …
Jakotsu: Non mi dirai che non sei felice di essere un boscaiolo con una moglie e sette figli in montagna!
Suikotsu: Ma sì, tesoro, che sono felice … AHIO! *si becca una padellata in testa*
Jakotsu *saluta con la padella in mano*: Ciao, ciao!^^

FINE!

 

Lo so, lo so, è stato davvero demenziale dall’inizio alla fine, ma mi è piaciuto scriverlo!
Piccola nota della scassaballe: la risposta di Sui e Ja a Ren si rifà al fatto che al capitolo 4 avevano detto a Kiokotsu che per avere dei figli avrebbero dovuto lavorarci parecchio!
Innanzitutto un grazie enorme a … No, cacchio, così sembro la Stephenie Meyer alla fine dei suoi romanzi.
Ehm ringrazio Lily, Lore e Katy <3!
Grazie e ciao^^!!!

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