Biblioteca: studio, studio ......... o .... Amore?!?!?

di 4lb1c0cc4 Herondale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


                                                                               

 

  I libri ci conducono nelle loro anime
 e ci aprono di fronte a noi i nostri segreti.

  ~
William Hazlitt

 




Max Pov


È insolito per me stare in una biblioteca perché fin da piccolo non ho mai avuto un buon rapporto con i libri. Leggere è noioso, un’attività troppo sedentaria per i miei gusti … eppure oggi mi trovo all’interno di questo edificio.
Sono seduto da una buona mezz’ora con l’aria assente e il libro aperto sempre alla stessa pagina. Sono chino sul libro un po’ per la stanchezza accumulata in questi giorni e un po’ per nascondermi da occhi indiscreti.
Non sono un tipo egocentrico con forti manie di protagonismo, ma converrete con me che essere il chitarrista di una band abbastanza famosa da la sua notorietà e quindi non è difficile essere riconosciuti dalla gente.
È proprio per scappare dalle fan scatenate che mi sono rifugiato in biblioteca dopo averle seminate. Certo il mio travestimento non è dei migliori, un misero paio di occhiali da vista, ma è sufficiente a far desistere chiunque dall’avvicinarsi e chiedermi un autografo.
Alcune ragazze, quelle dotate di maggior spirito di osservazione o semplicemente quelle più pettegole e impiccione riescono a capire la mia vera identità. Come quella ragazza che da circa una decina di minuti ha iniziato a fissarmi, fregandosene altamente delle buone maniere. Nonostante in biblioteca vige la regola dell’assoluto silenzio riesco benissimo a sentirle parlare perché si trovano pochi tavoli davanti al mio.
“Micky secondo me è lui … dai guarda bene” ha affermato con decisione l’impicciona. Ho voglia di vedere il volto di quelle due ragazze,ma non ho il coraggio di alzare gli occhi dal libro per paura di destare ulteriori sospetti o di confermarli.
“Emily ma la vuoi smettere? Ma ti sembra possibile che Max … quel Max, il chitarrista dei Dreamers, quello superfigo che ti fa venire la bava alla bocca solo vedendolo sia in biblioteca a studiare … e poi quello è un secchione con tanto di fondi di bottiglia. Non è il mio Max!!!”
Sentendo le parole di quella che doveva essere Micky mi viene spontaneo sorridere, a quanto sembra non conosce così bene il suo Max da non sapere che in realtà sono cieco come una talpa e porto spesso/sempre le lenti a contatto.
Sono troppo preso a considerare l’ingenuità di quelle ragazze che non mi accorgo di avere compagnia.
Non devo alzare la testa dal libro per sapere che di fronte a me si sta sedendo una ragazza, perché proprio in quel momento una delle due ragazzine che stava parlando prima dice “Ma hai visto chi si è seduta al suo stesso tavolo … e se è davvero Max? questa è l’occasione giusta per conosc… “. Ma la ragazza non fa in tempo a finire di lamentarsi con la sua amica perché viene zittita dalla misteriosa ragazza.
La curiosità è tanta e come si sa fa l’uomo ladro, ma non posso resistere oltre così alzo gli occhi dal libro e guardo la scena con interesse.
Pochi tavoli distanti dal mio ci sono due ragazzine di tredici/quattordici anni. Una è una ragazza cinese con lunghi capelli neri alternati da qualche ciocca rosa shocking, che richiama il colore della maglietta, sulla quale spicca una stampa nera (con tanto di teschio con un fiocchetto). L’altra è più robusta dell’amica e più paffutella, il volto da bambina, i capelli corti ma anche questi hanno un colore insolito … sono blu.
Tutte e due stanno sedute composte con il viso imbronciato e sbuffano di tanto in tanto, mentre subiscono in religioso silenzio la ramanzina.
Il mio sguardo si posa su quella ragazza … così seria. Ha i capelli lunghi, castani con qualche riflesso biondo. Indossa un paio di jeans e una camicetta bianca a mezze maniche, che mette in risalto il colore ambrato della sua pelle.
Dopo aver finito la ramanzina torna a sedersi di fronte a me, mentre le altre due se ne vanno.
Non posso fare a meno di guardare ogni suo piccolo gesto con un pizzico di interesse.
Deve essersi sentita osservata perché alza lo sguardo e mi perdo nei suoi bellissimi occhi scuri e profondi.
“Serve qualcosa”! dal tono della voce sembra irritata e mi accorgo di essere rimasto a fissarla come uno scemo.
“no,no … scusa”. Mi sento un’idiota, non so che dire, ma voglio sentirla parlare di nuovo e magari farle capire che non sono un maniaco “mi chiedevo solo come avessi fatto a convincere quelle due ragazze a …” non so quale potrebbe essere il termine più adatto, non voglio sembrare un tipo volgare e noioso “… smetterla”
Sul suo volto compare un sorriso tirato e stanco “Mia sorella a volte sa essere veramente fastidiosa … quindi mi scuso per il loro comportamento. Spero non abbiano interrotto o disturbato il tuo studio … le ho ripetuto più volte che in biblioteca si viene per studiare non per parlare e spettegolare”.
“Non fa niente … tranquilla”.
Sul mio viso nasce spontaneo un sorriso, è davvero dispiaciuta. Ha iniziato a giocare con una ciocca dei suoi capelli, che per studiare ha raccolto in una coda disordinata, il che la rende tremendamente carina.
Vengo distolto dai miei pensieri dalla vibrazione del cellulare. È arrivato un messaggio di Edward  Amico dove sei? Jasper sta impazzendo.
Dopo averlo letto rispondo senza troppo entusiasmo e la saluto.
Chiudo il libro riponendolo con calma nello scaffale.
Sono entrato in modalità moviola. Sto facendo tutto con una lentezza calcolata ed esasperante per non perdermi neppure un attimo del tempo che posso trascorrere con lei.
Uscito dalla biblioteca mi dirigo a passo svelto verso un taxi. E  dopo aver dato  indicazioni al tassista sprofondo sul sedile, ripensando a quella ragazza.
 
Arrivato alla casa discografica trovo Jasper e il resto dei ragazzi ad aspettarmi, quindi non devo perdere altro tempo e vado a prepararmi … non posso di certo far vedere ad altre persone, che non siano i miei amici, una parte del vero me.
Le mie fan ci rimarrebbero senz’altro male vedendo il “principe”, questo è il sopranome che mi hanno dato, con questi occhiali orrendi e che fanno concorrenza a quelli dell’uomo talpa dei Simpson.
 


 
Salve ragazze ho pensato di inserire questo piccolo missing moment della vita di tutti i giorni di Max .
Max è uno dei personaggio si un’altra mia fan fiction Fotografia d’amore, ma come avete potuto vedere non è indispensabile leggerla per capite questa storia.
 Sono indecisa se comporre la storia di un unico capitolo, ossia questo strano incontro che ha sconvolto un po’ il bel chitarrista, o proseguire la storia con un altro po’ di capitolo … metto nelle vostre mani la decisione ^_^  spero di non aver deluso nessuno di voi con questo capitoletto.
p.s. abbiate pietà di me per l'immagine, non sono molto brava in queste cose =)
Un bacione a tutte voi che leggete ^_^ 

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Capitolo 2



POV Alyssa

Un’altra giornata di studio mi aspetta. Ieri ho dovuto declinare l’invito delle mia amiche, studiare insieme a loro è solo una perdita di tempo. Non facciamo che distrarci, preferisco di gran lunga il silenzio della biblioteca. Almeno so che lì non ho molte possibilità di distrarmi e la mia concentrazione è al massimo.
Oggi è proprio una bella giornata di primavera.
Arrivata in biblioteca vedo che un ragazzo occupa il mio posto, ovviamente questa è una decisione che ho preso io senza che nessun altro lo sappia … ma quello è il MIO posto.
Decido di sedermi comunque di fronte a lui. Questo tavolo è uno dei migliori perché è illuminato direttamente dalla luce del sole e per di più è vicino allo scaffale dove sono i libri che mi servono.
Mentre poggio la mia borsa ed un libro sul tavolo sento una voce familiare giungermi alle orecchie “Ma hai visto chi si è seduta al suo stesso tavolo … e se è davvero Max?” Mi alzo leggermente inviperita. Qualche tavolo più in là ci sono mia sorella, Michela, e la sua migliore amica, Emily. “questa è l’occasione giusta per conosc… “.
Quando mi vedono sbiancano. “Si può sapere che ci fate qui?” sono troppo arrabbiata con loro. “Abbiamo visto quel ragazzo. Emily continua a dire che è …” non le do il tempo di finire “Avete marinato la scuola per pedinare quel povero ragazzo? Ma vi rendete conto dell’assurdità delle assurdità che fate. E ora state anche disturbando le persone che vogliono studiare in santa pace. In biblioteca vige la regola dell’assoluto silenzio e voi con il vostro chiacchiericcio continuo lo state infrangendo”.
Michela fa per replicare ma con un gesto della mano la zittisco. E continuo la mia filippica. “Voi state diventando sceme a furia di tutte quelle stupidaggini che leggete e vedete in televisione. Ora filate a casa altrimenti sarò costretta a fare la spia …”
Micky ed Emily si alzano sconsolate e se ne vanno.
Stare dietro a mia sorella è davvero stancante, per di più ho fatto una faticaccia cercando di mantenermi dall’urlare altrimenti avrebbero cacciato me dalla biblioteca.
Finalmente riesco a sedermi, o per meglio dire mi butto sulla sedia con mala grazia.
Inizio a studiare ma non riesco ad andare oltre quella benedetta riga ed il motivo è che mi sento osservata.
Alzo lo sguardo e noto che il tipo che si  è fregato il mio posto continua a fissarmi.
Ma che avrà mai da fissare sto tizio. “Serve qualcosa?” scusa ciccio ma la mia poca pazienza  è già stata esaurita tutta.
Sentendo la mia voce sembra disconnettersi dai suoi pensieri. Ma quanto sono scema magari non mi stava neppure guardando ma stava solamente riposando gli occhi. Spesso lo faccio anch’io fissando un punto indefinito.
“No, no … scusa” sembra in imbarazzo “mi chiedevo solo come avessi fatto a convincere quelle due ragazze a … smetterla”.
Ecco lo sapevo quella piattola di mia sorella lo ha infastidito “Mia sorella a volte sa essere veramente fastidiosa … quindi mi scuso per il loro comportamento. Spero non abbiano interrotto o disturbato il tuo studio … le ho ripetuto più volte che in biblioteca si viene per studiare non per parlare e spettegolare”. Ora sono io quella che vorrebbe sprofondare, che ne so non si può aprire un buco nero sotto i miei piedi che mi risucchi?
“Non fa niente … tranquilla” e sorride.
Cavoli però è carino e sicuramente senza quegli occhiali sarebbe anche meglio e poi … che voce.
Avanti Alyssa di qualcosa di sensato, non dico intelligente anche perché ora come ora il tuo cervello è partito, ma almeno qualcosa che abbia senso.
Faccio per aprire  bocca e lui inizia a trafficare con il cellulare per poi andarsene.
Perfetto Alyssa sei un’idiota.
Studio attentamente i suoi movimenti e l’occhio mi cade inevitabilmente sul suo lato b. E devo dire: a però che gran bel cu… sedere, sembra così sodo, mi viene voglia di palparlo, per testarne la sua consistenza.
Basta Aly stai diventando una maniaca … e anche pazza a parlare da sola.
 
Inutile dire che ho perso tutta la mattina di studio, la mia concentrazione è davvero poca e stranamente mi trovo a pensare a quel ragazzo con gli occhiali.
Quindi decido di tornare a casa, tanto non sarei riuscita a concludere niente e non ho voglia di perdere l’intera giornata.
Arrivata a casa sento la musica provenire dalla camera di Michela, ma il volume è decisamente troppo alto non ho voglia di sentire le lamentele degli altri condomini alla prossima riunione.
“Micky puoi abbassare il volume” ma non mi sente.
Allora entro in camera sua. Ciò che vedo mi fa ridere.
Emily si trova in piedi sul letto, salta e canta, usando una spazzola come microfono. Mentre Micky che è ai piedi del letto balla e si dimena suonando la sua chitarra ,o per meglio dire fa finta di strimpellare una scopa giocattolo che usava quand’era piccola.
Finita la canzone applaudo la loro performance e continuo a ridere, mi fa piacere vederle così allegre e spensierate mette allegria anche a me.
Tra un inchino e l’altro ringraziano il loro “pubblico”.
Mi scoccia fare sempre la parte della sorella rompipalle, ma ahimè mi tocca.
“Ragazze abbassate un po’ il volume non credo che a tutti piaccia questa musica”. Stranamente mi danno ascolto, ma Emily  è subito pronta a ribattere la mia affermazione.
“È impossibile che esista qualcuno a cui non piacciano i Dreamers e la loro musica”.
“Permettimi di dissentire … a me non piacciono” sul loro viso era comparso una espressione di disgusto. “Non lo puoi dire, tu non sai nemmeno chi sono” e con la rivista alla mano mi fanno vedere il volto dei loro idoli.
Devo ammettere che sono tutti molto carini, ma niente di più in giro c’è di certo di meglio.
“Non trovi che Nick sia veramente figo “ dice Emily indicando uno dei due gemelli. “ Ma non farmi ridere è molto meglio il mio principe” dice le ultime parole con uno sguardo trasognante e gli occhi  cuoricino.
“E di grazia che sarebbe questo principe?” in risposta Micky mi indica il biondino con dei grandi occhi azzurri, ha uno sguardo sicuro e un viso familiare.
“Va bene … vi lascio ai vostri amori e al vostro concerto … ma mi raccomando niente musica a palla”.
“Ok … faremo le brave” il loro coretto e la loro espressione da angioletti è alquanto sospetta, ma per ora lasciamo correre.  




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Capitolo 3
*** 3 ***



                                  
 



Capitolo 3

POV Max


Oggi ho finalmente una giornata libera tutta per me e sono di nuovo seduto a questo tavolo nella stessa biblioteca di ieri.
Ma questa volta non sto scappando da nessuno.
Ci deve essere qualcosa che non va in me, sono entrato di mia spontanea volontà in una biblioteca senza che nessuno in qualche modo mi costringesse.
E il motivo è abbastanza sciocco: voglio rivederla.
Mi sembro uno stupido ragazzino alla prima cotta. Ma quella ragazza mi incuriosisce. Vorrei conoscerla meglio, sapere il suo nome ,sentire ancora la sua voce e  vedere il suo sorriso.
Mentre sono immerso nei miei pensieri noto che alcuni ragazzi mi guardano con aria compassionevole. Devo proprio sembrare pazzo, non appena penso a lei sul mio viso compare un sorriso … zuccheroso.
Mi viene voglia di prendermi a calci da solo.
Non riesco a capire il mio comportamento, non la conosco eppure già mi manca.
Sarà  l’ennesima volta che guardo la porta … la sto aspettando.
Ma poi chi mi dice che la rivedrò. Sono venuto qui con la certezza che lei ci sarebbe stata, non so perché ma ho la sensazione, o forse è solo la speranza, che lei arrivi tra poco. Ma che diavolo di  … la speranza …
“Ciao” quella voce … la sua voce.
Alzo gli occhi dal libro e la vedo sorridermi. Mi viene spontaneo ricambiare quel sorriso così caldo.
La saluto, spero che non sia solo frutto della mia fantasia, perché sarebbe alquanto strano se io parlassi da solo.
“Cosa leggi di così interessante?” la sua è una domanda innocente, ma mi è difficile risponderle. Perché se le dicessi :non ne ho la più pallida idea perché ho preso un libro a caso e stavo aspettando te, probabilmente mi prenderebbe per un maniaco e scapperebbe … io lo farei. Però non voglio raccontarle una bugia. Così opto per una mezza verità. “A dire il vero non lo so” sembra sorpresa della mia risposta “oggi non sono molto concentrato e non riesco a leggere”.
“Va bene … sai sei un tipo … strano … cioè volevo dire ehm … non sei venuto in biblioteca per studiare e la gente normale … no, io …”  è adorabile, si sta incartando da sola. Ad ogni parola che dice il suo viso si colora sempre più di rosso. Mi viene da ridere, ma se le scoppiassi a ridere in faccia forse potrebbe offendersi.
“Io non volevo offenderti … volevo solo dire che …”
“Ehi tranquilla non ci sono problemi. Hai ragione è strano il mio comportamento”  e neppure io riesco a capirmi, figuriamoci se riuscirebbe a farlo un’estranea “Solo che avevo bisogno di staccare un po’ la spina e di silenzio … ma a casa questo è impossibile, i miei amici sono peggio dei bambini”… ma soprattutto avevo bisogno di staccare un po’ da Edward, la faccenda Bella sta diventando sempre più pesante da sopportare.
“Sai ti capisco. Studiare a casa con mia sorella è impossibile. Ha sempre il volume dello stereo al massimo … e ascolta sempre la stessa canzone … una vera tortura. Poi ascolta sempre quei Dreamland … Dreaming o come cavolo si chiamano loro …”
“Forse volevi dire i Dreamers?”
“Si … proprio loro, dopo aver ascoltato un paio di volte quella canzone mi taglierei le vene per la disperazione … è proprio noiosa, un lamento continuo … sei per caso un loro fan?”
“No, no tranquilla” … sono solo il chitarrista della band che ti fa tanto schifo. Cavoli non pensavo che la nostra musica fosse così noiosa. Forse è giunto il momenti che Ed la smetta con la sua depressione. Credo proprio che dovremmo aiutarlo in qualche modo. 

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Capitolo 4
*** 4 ***



                    

Capitolo 4


POV Alyssa

 

Stupido autobus … ne passa uno ogni morte di Papa e io oggi ne ho persi due contemporaneamente … gran bella sfiga la mia.
 
La biblioteca è più piena del solito … speriamo almeno che il mio posto sia libero.
Uff … è di nuovo occupato, ma … è il biondino di ieri.
Mi sento un po’ scema. Posso essere contenta per così poco?
È così concentrato nella lettura che  quasi mi dispiace disturbarlo, però … però ho voglia di salutarlo.
“Ciao” ma che voce mi è uscita, sembro una di quelle smorfiosette tutte trucco, tette e ormoni e prive di cervello.
“Ciao” la sua voce è così calda, anche se sembra leggermente stralunato. Forse non si ricorda di me … oh cavoli che figura. Però mi sorride … forse …
Non ho per niente voglia che il discorso muoia così “Cosa leggi di così interessante?”
“A dire il vero non lo so” non riesco a capire le sue parole, come fa una persona a leggere e non sapere ciò che sta leggendo? “Oggi non sono molto concentrato e non riesco a leggere …”
“Va bene … sai sei un tipo … strano … cioè volevo dire ehm … non sei venuto in biblioteca per studiare e la gente normale … no, io …”  capperi mi sto dando la zappa sui piedi da sola. Non sono mai stata in grado di intraprendere un dialogo con uno sconosciuto.
“Io non volevo offenderti … volevo solo dire che …” mamma mia sarò diventata bordeaux per l’imbarazzo.
“Ehi tranquilla non ci sono problemi. Hai ragione è strano il mio comportamento. Solo che avevo bisogno di staccare un po’ la spina e di silenzio … ma a casa questo è impossibile, i miei amici sono peggio dei bambini”.
Questo ragazzo è decisamente troppo gentile, chiunque altro si sarebbe arrabbiato o offeso per le mie parole, invece lui mi ha capito e rassicurata.
Cavoli ma è da sposare.
“Sai ti capisco. Studiare a casa con mia sorella è impossibile. Ha sempre il volume dello stereo al massimo … e ascolta sempre la stessa canzone … una vera tortura. Poi ascolta sempre quei Dreamland … Dreaming o come cavolo si chiamano loro …” non riesco mai a ricordarmi quel benedetto nome, eppure mia sorella mi riempie sempre la testa.
“Forse volevi dire i Dreamers?”
“Si … proprio loro, dopo aver ascoltato un paio di volte quella canzone mi taglierei le vene per la disperazione … è proprio noiosa, un lamento continuo” mi viene un piccolo dubbio, se li conosce … vuoi vedere … “sei per caso un loro fan?”
Ti prego dì di no “No, no tranquilla” …
Meno male ho sfiorato un’altra figuraccia. Sembra che con lui non possa fare a meno di collezionarle.
Il cellulare che vibra lo fa sobbalzare e il libro gli cade per terra.
Glielo raccolgo, cercando di ripagarlo per la sua immensa gentilezza nei miei riguardi, e non posso fare a meno di leggere il titolo “101 modi per eliminare l’odiosa cellulite”.
Ti prego Alyssa non ridere, non ridere. Ma che diamine ci fa con un libro del genere. Lo sapevo il è troppo carino, è gentile ed è gay. Ma porcaccia la miseria.
“Tieni questo è tuo” gli dico porgendogli il libro. Nell’afferrarlo sbianca leggermente, non si sentirà mica male?


POV Max

Quando vedo la copertina del libro che ho preso vorrei prendere a testate il muro. Ma dico io non potevo fare un po’ più attenzione, invece di fare le cose a caso? Eppure io sono sempre così meticoloso. Lei mi manda in confusione.
Sembra che si stia trattenendo dallo scoppiarmi a ridere in faccia.
“Tranquilla fai pure … ridi” e forse ne è valsa la pena fare la figura dell’idiota se posso vederla ridere. È semplicemente divina.
Il suo viso si illumina e gli occhi le brillano di una luce diversa.
Ora però che devo fare?
Se non le spiego le cose come stanno penserà che sono un’idiota e con altre tendenze sessuali. Se invece le racconto la verità penserà che sono un’idiota e per di più un maniaco. 

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Capitolo 5
*** 5 ***




                            



Capitolo 5




Pov Max

Ormai recarmi in biblioteca è diventata un’abitudine, cerco di andarci sempre alla stessa ora e prendo sempre lo stesso posto con la speranza di incontrarla.
Nonostante la figuraccia che avevo fatto con il libro lei continua a parlare e a scherzare con me. Certo non è nulla di più che una semplice amicizia, ma mi va bene anche così.
“ Ehi Massimiliano ti decidi a scegliere?” il suo tono impaziente mi fa risvegliare.
“Si, scusa … un tè alla pesca grazie” dico alla cameriera.
Oggi per la prima volta siamo usciti insieme. C’è sempre un tavolo a dividerci, ma abbiamo abbandonato per una volta la biblioteca … e spero anche le mie figuracce.
L’idea di uscire è stata sua, ma l’ho subito accolta con grande entusiasmo.

Lei non sa ancora chi sono in realtà, non le ho detto neppure il nome con cui di solito mi chiamano gli amici e con cui i fan mi conoscono.
È da tanto tempo che non sono semplicemente Massimiliano senza impegni di alcun genere e senza le fan che ti cercano e ti perseguitano ovunque vai. Non ho mai sentito la mancanza della mia vecchia vita, ma quando sono con lei vorrei poter tornare indietro e avere l’occasione di conoscerla senza avere segreti.
Anche se probabilmente non l’avrei mai incontrata perché è stato solo per necessità che sono andato in quella biblioteca dove ho incontrato al mia speciale musa.
Sto scrivendo un pezzo che mi ha ispirato lei, vorrei proporlo agli altri anche se ho paura delle loro domande. Sono i miei migliori amici ma ancora non mi sento pronto a parlare di quello che provo per questa fantastica ragazza che si trova di fronte a me e che mi ha completamente rubato il cuore.
Le domande indiscrete non sono mancate, visto che spesso sparisco per incontrarla. Ma per mia fortuna Edward e Jasper hanno la testa altrove, mentre Tom è tranquillo e rispetta la privacy non posso dire lo stesso del fratello … Nick però da solo risulta quasi inoffensivo, quindi non devo preoccuparmi di niente e poi sembra proprio che tutte le attenzioni del gruppo siano mirate a far riconciliare Edward con la sua Bella.
 
Stare con lei mi fa stare davvero benissimo. Anche se mi sento in colpa perché nascondendole la mia identità è come se le mentissi. Però non so come potrebbe reagire se sapesse che sono un musicista. Non credo sia il tipo di ragazza che ricerca la notorietà, anzi sembra non apprezzarla … e se poi la perdessi? No! Un’idea del genere non mi piace per niente. Il solo immaginare di non poter sentire la sua risata cristallina, di non vederla più arricciare il naso quando si arrabbia … beh tutto questo mi fa stare male.
“ Ehi! Ma cos’hai oggi? Mi sembri molto pensieroso” 
“Tranquilla è tutto ok”
“Sei sicuro? Comunque sia se hai bisogno di parlare io ci sono”  mentre parla sul suo viso nasce quel sorriso che come sempre mi fa quasi venire un infarto, ora però dopo le sue parole mi sento anche peggio, mi sto comportando veramente male nei suoi confronti ma sono troppo egoista e lei è diventata troppo importante per me.
 


Pov Alyssa


Ho trascorso tutto il pomeriggio con Massimiliano fregandomene per una volta dello studio e devo ammettere che non me ne sono pentita per niente.
Stare in sua compagnia mi viene così naturale, è come se lo conoscessi da una vita; con lui riesco ad abbandonare la me stessa musona e troppo bacchettona, sono addirittura riuscita ad invitarlo fuori … certo non ha capito che gli volevo chiedere una specie d’appuntamento, ma probabilmente la colpa è anche mia. Eravamo in biblioteca, come sempre, e come una scema gli ho chiesto “Ti va di uscire un po’?” è normale che non ha capito a cosa mi riferissi.
Credo di essere improvvisamente arrossita quando mi ha risposto di si, che per lui era un’ottima idea, se solo non avesse aggiunto quelle quattro paroline dopo sarebbe stato anche meglio “facciamo una pausa caffè?!”
E che gli potevo rispondere “no rimbambito non voglio fare una pausa caffè, ma voglio uscire con te la sera, magari andare al cinema o a mangiare una pizza … camminare mano nella mano e scambiarci delle teneri baci, che sicuramente mi farebbero sciogliere come neve al sole” non ci posso fare niente sono un'inguaribile romantica e quel testone mi sta mettendo a dura prova.
Ma sono lo stesso contenta del risultato, d'altronde posso passare un po’ di tempo con lui senza sembrare una secchiona idiota.

Ogni volta che parliamo il discorso inesorabilmente ricade sempre su di me. Massimiliano sembra essere veramente interessato alla mia vita. Mi ha chiesto della mia famiglia, dello studio, i miei hobby. Ma quando gli ho posto le stesse domande ha sempre glissato egregiamente.  Solo una volta si è lasciato andare è stato quando abbiamo parlato di tutto ciò che ci piace … l’intera giornata è volata così siamo passati a parlare dal cibo ai libri, dai film agli animali.

E ora qui davanti a questi bicchieri ormai mezzi vuoti non abbiamo fatto altro che ridere e scherzare.
Vorrei porgli una domanda che mi sta tormentando da quando l’ho visto “sei già impegnato?” ma ho paura della sua risposta. Anche se probabilmente non cambierebbe niente. Se la risposta fosse affermativa mi mettermi l’anima in pace e non mi farei più alcuna illusione su un possibile “noi”. Mentre se la risposta fosse negativa credo che la situazione rimarrebbe invariata non riuscirei in alcun modo a fare qualcosa che possa allontanarlo da me. Per di più sono una gran fifona. L’unica volta che ho preso coraggio è stato oggi quando gli ho chiesto di uscire … e diciamo che non ho ottenuto i risultati sperati. Quindi penso che ho dato la mia razione quotidiana di coraggio. 




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Capitolo 6
*** 6 ***



          

Capitolo 6

Non mi ricordo come quelle due piccole serpi siano riuscite a convincermi. Devo essermi proprio rammollita sono bastate due moine , uno sguardo triste e il labbro tremulo e ho ceduto. E pensare che all’inizio dovevo solo far loro da tassista, il mio compito era semplice le accompagnavo e poi le tornavo a prendere alla fine del concerto. Ma mia madre non è stata del mio stesso avviso. Per lei è impossibile lasciare due adolescenti da sole ad un concerto in mezzo a tutti quegli sconosciuti.
E ora mi devo preparare per andare ad un concerto di un gruppo che proprio non  mi piace. Senza contare che non sono proprio il tipo che va a scatenarsi ad un concerto.
“Aly sbrigati altrimenti facciamo tardi … io odio fare tardi” la voce di mia sorella distoglie la mia attenzione dalla scelta della maglia. Stento a credere alle sue parole … lei odia fare tardi, ma da quando? Non mi sembra che le dispiaccia più di tanto arrivare tardi a scuola anzi cerca sempre di tardare il più possibile per poi sperare di non entrare.
“Michy dammi solo un  minuto e sono pronta” alla fine prendo la t-shirt azzurra, l’abbino ad un paio di jeans scuri e alle mie fidate converse nere. Il mio abbigliamento e semplice e pratico. Se penso che dovrò passare tutte quelle ore in piedi già mi fanno male le gambe.
Entro in cucina e la scena che mi si pone di fronte mi fa ridere. Mamma sta preparando gli zainetti con le “provviste” ma credo che stia un po’ esagerando; in ogni zaino ci sono: tre panini, un pacco di biscotti al cioccolato, un paio di bottiglie d’acqua, un brik di succo di frutta e un pacchetto di patatine. Mia madre ha l’abilità di riuscire a far entrare di tutto in una microscopica borsa.
“Mamma dobbiamo stare via solo per un paio d’ore non per un mese … non credi di aver un po’ esagerato?!” ovviamente la mia osservazione non sfiora minimamente l’attenzione di mia madre.
Le due pazze iniziano a essere ansiose e re calcinanti, hanno iniziato a lamentarsi dicendomi che ci dobbiamo sbrigare. Deve essere davvero tardi. Do un’occhiata all’orologio e mi accorgo che non sono ancora le tre del pomeriggio.
“Michela ma è prestissimo il concerto comincia alle otto …” tutto questo è davvero assurdo.
“Aly non capisci niente … dobbiamo arrivare presto, dobbiamo essere le prime davanti ai cancelli così quando aprono noi corriamo super-veloci e riusciamo a prendere i posti in prima fila … così possiamo seguire come si deve il concerto” mi spiega mia sorella con una vocetta saccente. Quando fa così non la sopporto proprio.
La sua amica Emily annuisce ed esclama emozionata “Non vedo l’ora di vederli da vicino”
Credo che si prospetterà una lunghissima serata.
In macchina non hanno fatto altro che cantare a squarcia gola tutto il repertorio di questi Dreamers. Per fortuna  hanno fatto solo un album e qualche singolo, il loro concerto non dovrebbe durare molto.
Ogni nota o parola di quelle canzoni è un tormento per me. Ok sto un po’ esagerando sono bravi e la loro musica è davvero forte, ma i testi ti mandano letteralmente in depressione. Posso affermare che se mai avessi bisogno di un incentivo a suicidarmi ascolterei senza ombra di dubbio la loro musica. “Chi ha scritto i loro testi deve essere davvero uno sfigato in questioni d’amore” non sono riuscita a trattenere il commento, che sfortunatamente mi è uscito a voce un po’ alta scatenando così il disappunto delle due piattole.
“Niente affatto Edward è davvero il migliore e poi è troppo bello per avere delusioni d’amore … chiunque vorrebbe stare con lui” il commento di Emily mi lascia un po’ perplessa.
“Quindi tu pensi che per stare interessare a una persona e poter costruire qualcosa con lei bisogna solamente avere un bell’aspetto?” entrambe annuiscono convinte “andiamo bene … credo che dovreste crescere un po’, perché sapete …” ma ormai non mi ascoltano più. Si sono letteralmente fiondate giù dalla macchina non appena ho parcheggiato.
Non devo assolutamente perderle di vista e con tutta questa gente è davvero un’impresa difficile.
 
Sono passate due ore e tra poco dovrebbero aprire i cancelli, credo che presto stramazzerò a terra … sono veramente distrutta, e pensare che ancora non è neppure iniziato il concerto, povera me.
Non appena i cancelli tutte iniziano a correre come delle disperate e mi trovo a correre anch’io, un po’ perché spinta da quel mare di persone e un po’ per non perdere mia sorella e la sua amica. La scena è impressionante sembra che abbiano appena aperto un recinto di bestie.
Dopo numerosi spinoni e gomitate, siamo riuscite ad ottenere i posti in prima fila proprio davanti alle transenne che separano il palco dal pubblico.
Non vedo l’ora che tutto questo strazio finisca. Credo che tornerò a casa un bel po’ di lividi, questo non è un concerto ma un’incontro di box.
 
Finalmente le luci sul palco si illuminano e questo branco di oche starnazzanti smettono di parlare, ma ahimè solo per pochi secondi. Perché non appena i ragazzi della band mettono piede sul palco vengono accolti da una miriade di urla.
“Guardali non sono tutti bellissimi?” i urla Michela per farsi sentire. A dire il vero non riesco poi a vederli tutti, perché sue di loro sono controluce.
I due gemelli hanno un aspetto veramente angelico. “Quello è Nick” Emily indica uno dei due moretti “non è bellissimo?” . La sua ovviamente è una domanda retorica perché non mi ascolta più è letteralmente rapita dalla band.
“Quello invece è il mio principe” vedendo la mia espressione Michela mi indica il biondino che si trova controluce. “Michy con tutte queste luci accecanti non riesco a vederlo bene”
“Uffi!! Però è Max il più bello … guardalo adesso”
Ancora una volta assecondo la pazzia di mia sorella e mi giro ad ammirare il suo bellissimo “principe”.
Quello che vedo mi paralizza, non è possibile lui, lui è  … Massimiliano?!? 

 

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Capitolo 7
*** 7 ***


                         
 




Capitolo 7

Pov Max

Lo stadio è gremito di gente, per me e gli altri è un giorno fantastico. È il nostro primo concerto e siamo tutti molto emozionati.
Sono troppo agitato.
Edward controlla insieme ad un paio di tecnici l’audio.
Tom ricontrolla per l’ennesima volta la scaletta con i vari brani.
Io sto controllando le luci e l’impianto con Sam e Daniel, due degli addetti alle luci, come se ne capissi qualcosa. Lo so ma devo riuscire a tenere la mente impegnata altrimenti credo che presto impazzirò. L’attesa mi sta uccidendo.
L’unico non ha dato segni di nevrosi è Nick. Anzi guardandomi intorno mi accorgo che è sparito e la cosa non mi rassicura per niente.
Dove diavolo è finito, se lo chiedessi a qualcuno dei miei amici inizierebbero ad innervosirsi. Quindi è meglio che me la sbrigo da me, anche perché manca ancora un po’ prima dell’inizio.
Dopo mezz’ora che sono in giro nel vano tentativo di trovare quella testa calda lo vedo uscire da uno stanzino.
“Nick si può sapere …” ma subito mi interrompo perché è in compagnia di una biondina tutta tette, che cerca di sistemare alla meglio i suoi vestiti un po’ sgualciti.
“Dai amico è un buon modo per rilassarsi” e ammicca verso la biondina, che in tutta risposta arrossisce.
“Scusalo ed ora andiamo di là prima che anche tuo fratello ed Edward si accorgano della tua misteriosa sparizione”.
Quando saliamo sul palco tutta la tensione accumulata si scioglie come neve al sole. Sapere che tutte queste persone sono qui per noi, perché ci sostengono e apprezzano la nostra musica mi fa sentire davvero un grande. Il padrone del mondo.
Io, Edward e gli altri avevamo pensato di premiare alcune delle nostre fan offrendo loro la possibilità di incontrarci nel backstage. Ora il difficile sta solo nell’informare le fortunate e nel non scatenare l’ira delle altre.
Qualche mese prima del concerto abbiamo indetto un concorso in cui chiedevamo alle nostre fan di realizzare una possibile locandina per il nostro album. In realtà dovevamo premiare le vincitrici con le nostre foto, l’album e il nuovo singolo, ancora inedito, tutti autografati. Ma questo premio credo sia meglio. Ovviamente è meglio informare le vincitrici a fine serata … altrimenti altro che rissa. Dovrebbero essere tutte e quattro qui, perché nella lettera allegata alla locandina tutte non vedevano l’ora di assistere al nostro concerto.
Il concerto inizia e la folla è letteralmente in delirio. Le fan sotto al palco cantano a squarciagola le nostre canzoni sovrastando la voce di Edward.
La mia attenzione viene attirata dalle prime file. Ci sono delle vere pazze. C’è chi lancia sul palco un reggiseno, c’è chi lancia peluche e chi lettere. Ad attirare la mia attenzione però è l’unica persona che sta ferma immobile. Forse non le piacciono le nostre canzoni.
Non riesco a vedere il suo volto e la sua espressione, magari è talmente emozionata di trovarsi al nostro cospetto che è rimasta pietrificata … ahaha che pensiero idiota.
Alla terza canzone stabilita dalla scaletta abbiamo stabilito che devo avvicinarmi al bordo del palco e lanciare uno dei miei plettri. Una volta fatto questo mi volto e vedo il viso della ragazza che sta ferma … è Alyssa.
Mi sento raggelare,ma non posso fermarmi così all’improvviso. Non posso interrompere il concerto anche se ne ho una voglia matta.
Che diamine ci fa lei ad un nostro concerto, non è neppure una nostra fan.
Chi sa se mi ha riconosciuto. Ma vedendo la sua espressione, è proprio incazzata, beh direi di si.
Dannazione, non doveva venirlo a sapere così.
Ora mi odierà a morte.


Pov  Alyssa

Sono ancora lì paralizzata. Non è possibile è un bruttissimo incubo. Quello sul palco non è Massimiliano è solo uno che gli somiglia in modo impressionante.
Mia sorella come ha detto che si chiama quel tipo … si il principe … mhhhh  … ah si Max. Dannazione !!  hanno anche lo stesso nome.
Non può essere lui, perché se così fosse mi ha solo preso in giro, si è divertito alle mie spalle. Non voglio mai più vederlo.
“Aly cos’hai?” mia sorella si è preoccupata per me, mannaggia a questa lacrima traditrice che mi sta rigando il viso.
“Niente Michy … tutto ok”
Fa veramente male rendersi conto che la persona di cui stai iniziando ad innamorarti non è chi credevi, e per di più non ha fatto altro che mentirmi da quando ci siamo incontrati.
Il concerto continua sotto le urla delle fan, ma io resto ferma a chiedermi perché si è comportato così, perché è stato così ingiusto nei miei confronti. Mi sono aperta tantissimo con lui più di quanto non avevo mai fatto nella mia vita, mi ha anche consigliato e supportato. Mi ha raccontato della sua famiglia del rancore che cova nei confronti di suo padre, anche quello era finto? Anche il tuo dolore era una maschera che avevi indossato solo per prenderti gioco di una povera idiota?


Pov Max


Il concerto è ormai giunto al termine ed Alyssa non ha abbandonato nemmeno per un secondo la sua espressione e la sua posa, sembra davvero essersi pietrificata.
È arrivato il momento della tanto attesa premiazione, in realtà abbiamo stabilito che questo è un mio compito ma proprio non ce la faccio così con un cenno cedo il testimone ad Edward che inizia così il discorso.
“Bene gente il concerto è ormai giunto al termine, voi siete stati un pubblico fantastico e caloroso … è stata un emozione per noi suonare per la prima volta su questo palco. Eravamo un po’ in ansia ma voi con il vostro supporto ci avete fatto stare meglio, quindi abbiamo deciso di premiarvi. Tempo fa è stato indetto un concorso riguardante una possibile locandina del nostro album … bene noi abbiamo pensato di premiare queste persone offrendo loro la possibilità di venire a farci visita nel backstage” la notizia ha scatenato un gran trambusto, sono tutti in fibrillazione “per favore calmatevi ora chiameremo i nomi delle vincitrici, se vi recate nel backstage vi faranno entrare … mi raccomando munitevi di carta d’identità o qualsiasi cosa vi possa identificare, non vogliamo scatenare nessun affare di stato … bene i nomi sono Emily  Chang , Tamara Evans, Michela  Fonte” a questo  nome una ragazza,che riconosco essere la sorella di Alyssa, inizia a saltellare felice “ … Nicole Chingate …”
 Vedo che Alyssa se ne sta andando, non posso perderla così, devo parlarle. Spinto dall’istinto strappo letteralmente il microfono dalle mani di Edward e aggiungo con voce possente “ e Alyssa Fonte sono le vincitrici del concorso. Complimenti ragazze”.
I miei amici mi guardano stralunati, non riescono a capire il mio comportamento e sicuramente tra poco arriverà la lavata di capo da parte di Jasper, ma sono sicuro che ne vale la pena.
Vedo Alyssa fermarsi all’improvviso e rivolgere l’attenzione al palco.
Spero con tutto il cuore di poter chiarire con lei e che non mi mandi al diavolo, cosa abbastanza probabile conoscendo il suo caratterino.


Pov Alyssa

“ e Alyssa Fonte sono le vincitrici del concorso. Complimenti ragazze” è la sua voce, la riconosco. Perché mi fa questo. Non potrebbe semplicemente ignorarmi? No, invece mi coinvolge e mi stravolge ancora e ancora.
Lo guardo con un’espressione indecifrabile, non riesco a capire cosa vuole ancora da me. Forse vuole far fare anche ai suoi amici quattro risate.
“Alyssa, ma è fantastico” le parole di mia sorella mi strappano dal turbinio di pensieri e insulti che mi stanno affollando la mente “non mi avevi detto di aver partecipato al concorso”
“E brava, allora facevi finta di non conoscere la band e mentivi quando dicevi che non ti piacciono” afferma convinta Emily.
Se solo sapesse la verità ragazze.
Entrambe mi prendono sotto braccio e esclamano entusiaste “Andiamo a riscuotere il nostro premio”.





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Capitolo 8
*** 8 ***


Capitolo 8  

POV Alyssa

  Davanti l’ingresso per il backstage fingo di essermi dimenticata la carta di identità, hanno detto che senza non si può entrare. È un buon modo per non vederlo e non destare sospetti in mia sorella e la sua amica impicciona.
“È mia sorella posso garantire io per lei … è proprio Alyssa Fonte” Michela ed Emily stanno cercando di convincere il buttafuori, convinte che non possa perdermi questa magnifica opportunità.
“Mi dispiace ragazze, ma gli ordini sono chiari” dice l’omone vestito in nero.
“Dai non vi preoccupate io vi aspetto qui … mi raccomando non fate tardi, non ho voglia di litigare con mamma”

Pov Max

Non appena scendiamo dal palco i miei amici mi assalgono. Lo sapevo che presto o tardi questo momento sarebbe arrivato … ma non pensavo così presto.
“Max devi dirci qualcosa? No perché a me sembrava che le ragazze vincitrici fossero solo quattro e non cinque … e se non mi sbaglio questa Alyssa non ha nemmeno partecipato al concorso. Cosa stai combinando?” Edward ha davvero una buona memoria, non c’è che dire.
“Ragazzi lei è il motivo delle mie improvvise sparizioni durante la settimana” inizio a spiegare, ma vengo subito interrotto dal commento di Nick “E bravo il nostro don giovanni, e poi fa la predica a me … che cosa ci fai con la bella Alyssa, perché almeno è carina vero? Non l’ho vista bene era troppo lontana”
“Nick piantala di fare sempre il cretino, lei non sa chi sono in realtà. Ci siamo incontrati un giorno in biblioteca, stavo scappando da alcune fan pazze e l’ho incontrata. Siamo solo amici ma credo che ci sia rimasta male quando ha scoperto che le ho mentito. Devo chiarire con lei … e questa è la mia sola possibilità”
“Dai non essere pessimista potresti vederla ancora e parlarle”
“Tom tu non la conosci, come ho imparato a conoscerla in questo periodo. È testarda e orgogliosa. Ha un caratterino niente male, e non da facilmente una seconda possibilità alle persone che la deludono.”
Quando le ragazze vincitrici del concorso arrivano sono super agitato. La cerco tra loro ma non la vedo.
“Scusate ma le ragazze non dovevano essere cinque?” chiede Jasper ignaro di tutto.
“Si, mia sorella non aveva la carta di identità e non l’hanno fatta entrare … ”
Sono sicuro che questa è solo una scusa … non ha per niente voglia di vedermi, dannazione!!
Non posso lasciarla andare così.
Esco dal back stage, ci sono ancora moltissime fan in giro che aspettano di vederci uscire. Non posso andarmene in giro come se niente fosse, sono costretto a vestirmi in maniera diversa e a indossare i miei orrendi occhiali da vista.
Ho paura di non riuscire a trovarla tra tutte queste persone … e invece lei è lì, seduta su una panchina. Sembra pensierosa, una ciocca di capelli le cade davanti agli occhi. Devono darle fastidio perché li allontana con un gesto della mano.
Il suo sguardo è concentrato sullo schermo del cellulare, chi sa cosa c’è lì di tanto interessante. Pian piano mi avvicino, fino ad esserle completamente davanti.
“Ciao  Alyssa” la mia voce è incerta e trema un po’, ho paura della sua reazione.
“Oh! Ma guarda chi si rivede … il bugiardo cronico. Guarda che ormai ho scoperto che sei un vero idiota, non c’è bisogno che ti travesti ancora”.
Definirla incazzata è poco, ma devo spiegarle tutto “Aly fammi spiegare …”
“E sentire altre bugie … non credo che ti ascolterò”
“Certo che sei cocciuta … tu hai conosciuto il vero me. Quello che conoscono le fan è solo una facciata, solo i miei amici e i miei parenti oltre te sanno che sono cieco come una talpa … tutto quello che ti ho raccontato di me è la pura verità. Ho solo omesso qualche dato sul mio lavoro … volevo che per una volta qualcuno mi apprezzasse per quello che sono … e francamente non volevo perderti, perché ho imparato a conoscerti e so la tua avversione per la notorietà. Lo so mi sono comportato come il più idiota degli idioti … non volevo che venissi a sapere la verità così, te ne avrei parlato io con calma magari davanti a una tazza di cioccolata calda bella fumante con una spruzzata di panna sopra …”
“Insomma volevi corrompermi prima usando la mia golosità come punto debole”
“No, volevo solo un po’ addolcirti la pillola” la sua espressione da indagatrice però mi fa cedere subito “Va bene lo ammetto mi hai scoperto”
Il suono del cellulare la fa distrarre, guarda lo schermo con un sorrisino. Vorrei tanto sapere chi è? E perché sorride così?
“Va bene, ne riparliamo un’altra volta. Ma non credere di rabbonirmi solo con un po’ di cioccolata. E comunque non ti ho perdonato solo che mia sorella ti ha dato per disperso e visto che ha una cotta per te è tanto triste … e ora fila dentro”
In questo preciso istante sto pensando che mi piacerebbe da morire che la più grande delle sorelle Fonte si innamorasse di me. “Si … ma tu vieni con me”
Non le lascio il tempo di replicare, la prendo per il polso e la trascino nei back stage con me.
“Lo sai che oltre ad essere un bugiardo sei anche un cavernicolo” afferma incrociando le braccia al petto, dopo essere riuscita a sciogliere la mia presa “altro che principe e principe, inganni anche quelle povere fanciulle”
“ Non inganno proprio nessuno … e comunque anche tua sorella ti voleva in sala prima”
“Anche ?”
“Si, perché oltre a lei anch’io ti volevo lì con me. Dai Aly, mi perdoni …”
“sei meschino! Levati quell’espressione da cucciolo smarrito” è nervosa e continua ad agitare l’indice con fare minaccioso “ e va bene hai vinto ti perdono”
“Grazie Aly, sei fantastica lo sai?!”
Sono così contento che non posso fare a meno di abbracciarla e depositare un leggero bacio sulla sua guancia. Il profumo di albicocca e fresie mi inebria la mente, e mi fa venire un languorino alla bocca dello stomaco.
Siamo ancora stretti nell’abbraccio quando sento un rumore alle nostre spalle.
Mi giro e davanti a me vedo la piccola sorellina di Alyssa completamente paralizzata dallo stupore.
“Cercavo il bagno … io … scusate” dalla sua voce Michela sembra imbarazzata e … c’è anche qualcos’altro ma non riesco a capire cosa.
Non appena Michela scappa via Alyssa mi da uno spintone e mi allontana da lei “Per quanto tempo ancora mi volevi restare appiccicato, stupido! Per colpa tua ora mia sorella si starà facendo mille paranoie ed era così triste. Ho infranto in un secondo il suo povero cuore di adolescente innamorata” deve essere veramente affezionata alla sorella se si preoccupa tanto per lei. Ma Alyssa è anche questo e mi piace così com’è.
Le lacrime le rigano il viso e non posso fare a meno di consolarla.
“Dividiamoci e andiamo a cercarla … non deve essere andata troppo lontano. Le raccontiamo tutto, vedrai che starà bene” consolarla non è per niente facile, anche perché non so cosa dirle.
“Massimiliano o paura che inizi ad odiarmi … e non voglio” si accoccola tra le mie braccia. Non voglio vederla triste. Deve sempre sorridere e anche offendermi se questo può servire. Lei per me è diventata troppo importante.
“Dai andiamo … se vuoi posso chiedere anche alla security di aiutarci a cercarla” in risposta scuote la testa.
Dopo vari giri dello stabile finalmente la trovo, seduta per terra con le gambe in crociate.
“Michela” la chiamo raggiungendola “tua sorella è molto preoccupata è meglio se torni da lei …”
Ho pensato che mi sarei trovato davanti ad una ragazzina in lacrime e disperata invece è l’esatto opposto. È seria e posata, sembra che stia cercando le parole da dirmi.
“Tu sei il mio idolo … vederti abbracciato con Alyssa mi ha fatto uno strano effetto. Sai mi sono fermata qui per riflettere un po’ in santa pace. Le lacrime che mia sorella aveva durante il concerto erano a causa tua, vero?” ho sempre pensato che fosse una ragazzina frivola e sciocca, ma a quanto pare mi sbagliavo. Non aspetta una mia risposta e continua “Ti avviso solo che se fai stare male mia sorella e la vedo ancora una volta piangere per causa tua, beh puoi star certo che non basteranno tutte le guardie del corpo a placare la mia vendetta nei tuoi confronti … sono stata chiara?”
“Cristallina” sono un po’ intimorito dalle sue minacce, perché in questo momento mi ricorda tanto Alyssa e la sua determinazione. 

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