Vero Amore

di Dolcemaia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitoli 1 - 4 ***
Capitolo 2: *** Capitoli 5 - 9 ***
Capitolo 3: *** Capitoli 10 - 14 ***



Capitolo 1
*** Capitoli 1 - 4 ***


Vero Amore di Dolcemaia

 

 

 

Tutti i personaggi e luoghi sono proprietà degli aventi diritto, tranne Mairy Williams che è frutto della mia invenzione.

 

Capitolo 1

 

Era il giorno della festa per la promozione a SeeD di alcuni allievi, tra cui comparivano Selphie, Zell e Squall, come al solito poco socievole. Avevano avuto modo di conoscersi durante l'esame e nonostante a primo impatto non avessero avuto molta simpatia l'uno per l'altro, contro il nemico si erano coalizzati, riuscendo nel loro intento... diventare dei SeeD.

Nel pomeriggio il preside Cid chiamò i tre ragazzi assieme a Quistis nel suo ufficio perché doveva comunicargli delle notizie importanti.

 

“Salve ragazzi, ho qualcosa di importante da dirvi ed essendo un argomento piuttosto complicato, e credo inaspettato per voi, fareste meglio a sedervi!” Disse il preside Cid, con il suo solito sorriso bonario. Era un uomo molto gentile e docile, cosa insolita per un comandante della SeeD.

 

“Parli pure signor preside, la ascoltiamo.” Lo esortò Quistis interpretando il pensiero degli altri tre.

 

Il preside raccontò ai quattro, che fra molti erano stati scelti per un avvenire molto importante. Vi erano infatti altri tre livelli della SeeD, di cui non molti sapevano; Ferrus, Argenteus e Aureus.

Ragiungerli era molto difficile, solo ad alcuni allievi, che già durante i corsi di addestramente si erano dimostrati particolarmente brillanti e molto capaci, veniva data la possibilità di accedere a questi nuovi ranghi e loro erano tra i prescelti.

 

“Che notizia!” Disse rimanendo a bacca aperta Zell.

 

“Signor preside, perché neanche io che sono un’istruttrice non ero a conoscenza di questi livelli?”

 

“Semplicemente perché i membri dotati di questi titoli, soprattutto i SeeD Aureus, sono merce rara ed è necessario che possano vivere come tutti gli altri studenti qui nel Garden senza essere additati o turbati in alcun modo!! Sapete è molto difficile vivere in una comunità come questa, se chi ti circonda sa che sei un essere speciale, destinato ad un qualcosa di importante e prestigioso! Non si tratta solo di una questione d'invidia, si difffonderebbe tra gli altri studenti un certo senso di inadeguatezza ed è proprio ciò che voglio evitare!"

 

“Ma ciò vuol dire che tra noi ci sono questi ragazzi? E sono carini??”

 

“Si, Selphie. Non vorrei deluderti, ma ci sono anche donne con questi titoli particolari!”

 

“Allora potrei diventarlo anche io?”

“Potresti, ma è estremamente difficile! Bisogna essere molto qualificati, professionali e particolari!"

 

“Particolari?? In che senso particolari?” Chiese Zell.

 

“Lo scoprirete presto. Vi ho chiamati qui, oltre che per dirvi dei livelli, per informarvi di altri avvenimenti. Sappiate che, per la vostra professionalità e impegno, vi sarà data la possibilità di rientrare direttamente nelle prime due categorie di cui vi ho parlato…”

 

“Perché non la terza? Perché non possiamo diventare SeeD Aureus?”

 

“Perché lo diventa solo chi ha doti straordinarie e ha compiuto comunque un iter formativo! So che ciò può essere avvilente per voi, ma non si tratta di un problema di capacità...siete, come molti altri, ottimi elementi, ma gli Aureus sono dei ragazzi che hanno mostrato di avere delle potenzialità fuori dal comune!"

 

La notizia lasciò un pò sbigottiti tutti, sapere che tra loro ci fossero delle persone fuori del comune, probabilmente caratterizzati da poteri magici o cose simile, li faceva sentire molto a disagio, forse era questo il motivo per cui nessuno aveva mai saputo niente dei tre livelli.

 

" Questa è la parte più difficile di tutto il discorso... Spero davvero non la prendiate male... Secondo una regola del Garden arrivati alla vostra età, dopo aver superato l’esame SeeD, vi viene assegnato un compagno o una compagna con cui vivrete a stretto contatto....."

 

“Cioè?” Chiese Squall piuttosto allarmato.

 

“Temo di non essermi spiegato bene!! Arrivati ai 17 anni tutti i membri SeeD, senza alcuna distinzione, devono affrontare un periodo di strettissima collaborazione con un altro elemento da noi selezionato, e non dovrebbe limitarsi essenzialmente al campo lavorativo, nel vostro gergo, credo, debba definirsi una specie di < fidanzamento>!"

 

“Ma sta scherzando signor preside, vero? Non posso crederci!! Questo è più assurdo della rivelazione dell’esistenza dei nuovi ranghi!” Disse Quistis piuttosto alterata.

 

“Ragazzi, so che può sembrarvi un’imposizione assurda, ma lo è meno di quanto voi pensiate! Tanto per iniziare, serve per testare il vostro grado di socializzazione collaborativa! Per diventare dei leader e accedere ai tre livelli, dovete essere capaci di instaurare, con i vostri subordinati, dei rapporti non esclusivamente lavorativi, ma anche d'amicizia!! La fiducia è importante, tanto quanto la combattività in un'operazione di squadra... In secondo luogo vi permetterà di confrontarvi nel combattimento con un'altra persona e migliorarvi vicendevolmente! Sarà un'esperienza che vi arricchirà!"

 

“Non credo proprio… e poi io…io ho già una relazione…” Disse Squall, imbarazzato per aver messo in piazza i propri affari.

 

“Si, lo so, Squall! Con quella ragazza, la figlia del colonnello Caraway, Rigoa mi pare che si chiami!”

 

“Rinoa…si chiama Rinoa!” Precisò Squall, stizzito. Gli sembrava tutto così assurdo. Dividere ogni momento con una perfetta estranea, per lui, così abituato a stare solo, era davvero troppo. In più che avrebbe pensato Rinoa di tutto ciò? Già gli aveva apertamente detto che per lei la SeeD era una mostruosa macchina di tortura, senza sentimenti, se avesse saputo anche questa storia della condivisione, sarebbe andata su tutte le furie.

 

“Comunque sia, non m'interessa quali siano i reali legami tra di voi, questi sono degli ordini a cui non puoi disobbedire, non ti sto mica imponendo una relazione sentimentale con la tua futura compagna, mi auguro solo che stasera alla festa di presentazione farai il tuo dovere!!”

 

“Sembra come se il Garden si stia trasformando in una sorta di agenzia matrimoniale!! Imponendomi questo genere di collaborazione, mi rovina la vita!! Mi costringe a rinunciare alla mia privacy! E perché dovrei farlo? Si tratta dei miei sentimenti! ”

 

“Perché ti sto affidando la perla del Garden di Balabam, anzi la migliore SeeD che ci sia al mondo!”

 

“Proprio perché è la migliore, non può trovarselo da sola un ragazzo?”

 

“Ti ripeto, che nessuno ti sta costringendo ad avere una relazione!! Sei sufficientemente adulto per poter affrontare la situazione con integrità; non dovrebbe essere un problema per te, avere una ragazza affianco per parecchie ore della giornata! E giusto per informarti, lei ha reagito molto peggio di quanto abbia fatto tu!”

 

“E se è così brava, perché ha bisogno di essere affidata a qualcuno? E perché proprio a me? Non ci sono persone più competenti?”

 

“Non ne ha bisogno ora, ma in futuro temo di si, poi tu sei uno dei più capaci al Garden, mi fido di te e della tua lealtà! Squall credimi, non rischierei di mettere in difficoltà i miei elementi migliori se non fossi sicuro che questa è la scelta giusta!”

 

“Sarà anche la migliore SeeD, ma non sarà certo la migliore ragazza!” E dicendo questo Squall andò via.

 

“Non sai quanto ti sbagli, mio caro Squall, non sai quanto ti sbagli…”

 

“Crede che le obbedirà, signor preside?” Chiese Quistis.

 

“Non lo so, ma se lo farà, scoprirà di aver fatto la scelta migliore della sua vita!!”

Lo sguardo del preside si perse nel vuoto sotto gli occhi attoniti di Zell, Selphie e Quistis che non sapevano più che fare, ma dopo qualche attimo si riprese e disse:

 

“Allora parliamo di voi… Selphie, Zell e Quistis, anche per voi sono stati scelti dei ragazzi, ottimi devo dire .... comunque mi dispiace chela vostra reazione sia così negativa... E' vero che nella maggior parte dei casi questa particolare collaborazione è sfociata in storie d'amore piuttosto serie, ma questa scelta non è affatto irrevocabile, anzi... prendetela più come un pretendente molto interessante. Non posso dirvi altro, li conoscerete stasera quando vi chiameranno per scendere la scalinata della sala cerimonie con il vostro, o la vostra accompagnatrice, ok? Tutto chiaro? Informate anche Squall dei particolari formali di cui vi ho parlato!”

 

Dopo alcuni dettagli tecnici da stabilire, il gruppetto di ragazzi abbandonò l'ufficio del preside. Erano abbastanza abbattuti, non tanto per la questione della stretta collaborazione, che, anzi, li rallegrava, ma per la reazione di Squall e quella che avrebbe avuto Rinoa.

 

# Driiiin, Driiiin #

 

“ Ciao Squall, sono Rinoa! Come stai?”

 

“Così...”

 

“Piuttosto vago, eh? Che è successo? In genere sei scorbutico, ma non così tanto!”

 

“Niente!”

 

“Dai, non farmi insistere, altrimenti, come al solito, ti farò venire uno dei tuoi lancinanti mal di testa!”

 

“Non ti preoccupare ce l’ ho già!!”

 

“Dimmi che hai, ti sento lontano, direi quasi assente!”

 

“Rinoa… il preside vuole che faccia una cosa importante per lui!”

 

“Falla, non vedo quale sia il problema!” disse la ragazza quasi ridendo.

 

“Ma questa cosa potrebbe costarmi molto, anzi potrebbe costarci troppo!”

 

“Squall, non capisco, che vuoi dire? E io che c’entro?”

 

“Cid mi ha scelto una < partner > tra le migliori allieve, anzi sembra che lei sia proprio la migliore!”

 

“Cosaaaa? Ma è impazzito? Che succede se ti rifiuti di farlo?”

 

“Non farlo significa violare le regole del Garden, quindi potrebbero espellermi!”

 

“Ma gli hai detto di me?”

 

“Si, lo sapeva già!”

 

“Allora fai il suo gioco, fagli credere che hai abbassato le difese, frequenta questa ragazza e vedrai che prima di quanto tu pensi lei pregherà il preside di farla andare in convento!!”

 

“Perché dovrebbe farlo?”

 

“Tesorino, il tuo carattere è piuttosto irritante per non dire da esaurimento totale, non preoccuparti scapperà a gambe levate!!”

 

“Non ho nemmeno voglia di replicare!”

 

“Ok, divertiti stasera!”

 

“…..”

“Non devi dirmi niente?”

 

“Ciao!”

 

# Click #

 

Poco dopo, il continuo susseguirsi di interrrogativi e dubbi di Squall fu interrotto dall'ingresso nella stanza di Zell, il quale preoccupato per l'amico si era recato da lui per sapere come stesse e per parlargli dei dettagli per il ballo.

Capitolo 2

 

Dopo la telefonata di Rinoa e le ultime raccomandazioni di Zell, Squall sentì di aver bisogno di scaricare almeno una parte della tensione che aveva, perciò decise di andare ad arrostire qualche Archeosaurus. Nella fretta si rese conto troppo tardi di aver scaraventato all’aria una povera ragazza, che si trovava a passare dalla sua strada.

“Ehi, ma sei impazzito?” Gli disse la malcapitata, ancora per terra.

“Sei tu che avresti dovuto fare attenzione!! E poi porta più rispetto ad un tuo superiore matricola!!"

“A parte che sei stato tu a venirmi addosso, e poi matricola a chi? Tu non hai nemmeno una vaga idea di con chi stai parlando…”

“Perché che hai tu di speciale, matricola?”

“Sono una SeeD e questo ti basti!”

“Sei troppo piccola e comunque non ho tempo da perdere con te!”

“Ma vai pure, chi ti trattiene, brutto musone!!”

“Vedi che ho ragione a dire che sei piccola?”

“Vedi che ho ragione a dire che sei antipatico? Bleeeeee” E gli fece una grossa linguaccia, mentre lui andava via.

 

Il pomeriggio tra un combattimento e l'altro volò. Più i minuti passavano, più Squall sentiva sulle sue spalle un peso sempre maggiore, che quasi la appiattiva al suolo e non si trattava certamente della stanchezza.

L’ora fatidica era arrivata, la sala era gremita di gente, la scalinata che, secondo il ragazo dagli occhi azzurro ghiaccio, avrebbe segnato il declino della sua esistenza, era adornata da ghirlande di fiori multicolori e grossi nastri bianchi.

Le entrate erano due; dalla sinistra sarebbero dovuti uscire gli uomini, da destra le donne.

Squall, nella sua uniforme nuova e immacolata sembrava un principe, se non fosse stato per la sua espressione corrucciata... Era piuttosto nevoso e anche seccato dal vedere tanta eccitazione negli occhi di Zell e degli altri ragazzi che erano lì con lui.

(Ma perché lo sto facendo? E perché sono tutti così contenti di farsi accalappiare da qualcuna che non hanno nemmeno scelto loro?)

(Mi sembra tutto così assurdo!)

Ad un certo punto una voce cominciò a chiamare i ragazzi uno alla volta.

 

“Squall, dai andiamo a sbirciare!” Zell non finì di pronunciare queste parole che già si era acquattato dietro una tenda, trascinando con sé il povero amico.

“… il signor Irvine Kinneas e la signorina Selphie Tilmitt….”

“Guarda con che strano tipo hanno messo la nostra Selphie?” Disse Zell.

“Pensa a te, piuttosto!”

“…il signor Zell Dincht e la signorina Claudia Hareton….”

 

“Squall è quella della biblioteca… è la ragazza bionda della biblioteca!!YAHOOO!!” Disse al settimo cielo Zell, rimanendo, poi, impalato davanti all'ingresso dell piccolo piano antistante le scale.

“Muoviti, vai o penserà che non ti piace!”

“… il signor Cloud Linton e la signorina Quistis Trepe….”

“… il signor Squall Leonheart e la signorina Mairy Williams…”

(Ed ora inizia la tortura)

 

Uscirono entrambi i due ragazzi. Lei era bellissima, alta, slanciata, ben proporzionata, bionda, con dei magnifici occhi verdi, in cui Squall si specchiava. Era così bella in quell’abito bianco, elegante, che si fermava sul ginocchio, avvolta in quello scialle trasparente, rosa perlato proprio come le sue labbra.

Persino Squall che generalmente era immune al fascino femminile fu impressionato dalla bellezza della ragazza. In realtà la prima cosa che pensò, fu di ringraziare Cid di non averlo messo con un mostriciattolo, almeno in quella situazione così spiacevole, almeno una cosa positiva doveva esserci.

Le prese la mano, la baciò come era d’obbligo e sussurrò:

“Mi ci mancava solo la matricola stasera, per completare il patetico quadretto!”

“Ma con tutti i ragazzi che ci sono qui, proprio un musone come te doveva capitarmi!!”

 

Nessuno si accorse di queste poche parole scambiate, mentre scendevano la scalinata.

Sembravano perfetti l’uno per l’altra, persino Zell, Selphie e Quistis che parteggiavano per Rinoa non poterono che concordare davanti all’evidenza. Stavano davvero bene insieme. Avevano una bellezza e una compostezza nei movimenti che li accomunava incredibilmente

“Ragazzi allora facciamo le presentazioni, su!” Disse il preside Cid avvicinandosi al gruppo, appena furono arrivati anche Mairy e Squall.

 

“Claudia la conoscete già è l’efficientissima responsabile della nostra biblioteca, Irvine è il miglior tiratore del Garden di Galbadia, giunto qui apposta per Selphie, Cloud è l’istruttore delle matricole del primo anno e Mairy…”

“E’ una matricola!” Intervenne Squall sorridendo ironicamente.

“No, Squall, Mairy non è una matricola, è una SeeD Aureus!” Disse il preside Cid

“Cosaaaa? Non ci credo!!” Rimase sbalordito Squall.

 

“Non capisco il motivo del tuo stupore, dopotutto Mairy ha fatto colpo anche su di te considerando che, da quando gliel’ hai presa sulla scalinata, non hai più lasciato la sua mano!”

 

Squall arrossì, rendendosi conto della figura che aveva fatto, mentre tutti gli altri scoppiarono in una sonora risata.

Cominciarono le danze e il gruppetto di amici si divise chi da una parte chi dall’altra, solo Squall e Mairy rimasero nello stesso luogo senza proferire parola.

“Chissà che ti frulla in quella testa!” Provò a rompere il ghiaccio la ragazza.

“Senti non provare ad attaccare bottone, perché io non ho intenzione di prestarmi a questi giochi assurdi del preside!”

“Guarda che non ho affatto intenzione di sopportare tutto ciò! Non è certo colpa mia e tra i due chi è più seccato di questa situazione sono io, te l'assicuro! Abbiamo solo due strade davanti a noi... rischiare l'espulsione non obbedendo agli ordini o assecondare questo stupido gioco e farti ragiungere almeno il livello Argenteus! Ora dimmi tu, chi dei due ha più da perdere??”

Dopo alcuni altri momenti di silenzio Mairy chiese:

“Squall, mi faresti un favore? Mi faresti ballare ti prego? E l’unica e ultima cosa che ti chiederò!”

 

La richiesta l'aveva colto alla sprovvista... Stava ancora pensando all'assurda situazione, ma anche a quello che poteva guadagnarne, obbedendo agli ordini, quando udendo quelle parole, si voltò e guardò fisso negli occhi la ragazza...

Non poteva resistere ai quegli occhioni verdi, erano talmente magnetici da togliergli addirittura l'uso della parola, e per fortuna l’esplicita richiesta del preside di vederli ballare, gli risparmiò la vergogna di accettare quella richiesta.

 

Sebbene nessuno dei due avesse mai provato ad esibirsi in balli così strambi come quelli dell’alta società, i due se la cavavano davvero bene. Sembrava che volassero lievi qualche centimetro sopra il pavimento tanto erano aggraziati nei movimenti, tutti li guadavano, era difficile togliergli gli occhi di dosso. Erano, innanzitutto, due ragazzi di immensa bellezza, poi erano l’una SeeD Aureus, l’altro l’artefice della vittoriosa spedizione a Dollet era difficile non notarli.

“Sai anche io ero contraria a tutto! Oltretutto non ti sono nemmeno simpatica!”

“…..”

 

“Mi dispiace Squall, ma non è colpa mia! Quell’imbecille del mio ragazzo non è stato capace di superare il test per far parte dei SeeD, per l’ennesima volta e il preside considerandolo un tipo molto poco raccomandabile ha deciso di “affidarmi” a qualcun altro! Affidarmi! Come se fossi una bambina!! Io sono un SeeD Aureus è ho faticato tantissimo per avere questa nomina, non capisco ora questa necessità di proteggermi!”

 

Avevano smesso tutti di ballare e Squall portò Mairy, sul balcone per ascoltare il suo discorso, poiché aveva a sensazione che davvero ci fosse qualcosa che non andava.

 

“Forse perché davvero hai bisogno di essere protetta!”

“Sai hai la stessa cicatrice del mio ragazzo! Se lui sapesse che ora sono qui con te credo che prima ti strapperebbe il cuore e poi mi torturerebbe fino alla morte”

 

“…Seifer…ora capisco molte cose!”

“Cosa?”

“Per quanto ritenga irrazionale e stupida tutta questa farsa, gli ordini sono ordini e come SeeD ho il dovere di obbedire, quindi farò ciò che mi ha chiesto il preside… proteggerti!”

“Squall ti stai sbagliando di grosso!! Io non sono una ragazza che ha bisogno della protezione del prode cavaliere, non vedermi vestita, così come un confetto! Sono molto diversa da quello che tu puoi pensare e soprattutto sono un tuo superiore e non accetto che tu ti imponga su di me, me ne infischio degli ordini che ti da il preside!! “ Detto ciò Mairy, scappò via.

 

“Squall, ma che le hai fatto? L’ ho vista andar via frettolosamente!” Chiese Quistis con fare quasi materno.

“Lascia perdere è solo una bambina!”

“Questo proprio no, Squall!” Intervenne il preside Cid.

“Vai pure Quistis, ci sono qui io con Squall!”

“E’ per via di Seifer, che l’avete affidata a me!”

“Si! Io credo nella tua superiorità nei suoi confronti e poi lei ha bisogno di te!”

“Come fa a dire queste cose? Non ci conosciamo nemmeno e poi in ogni caso io non ho bisogno di lei!”

 

“Sei ancora tropo giovane per capire certe cose... Molto spesso il destioni riserva sorprese che non ci saremmo mai attesi, ma una cosa io posso dirti qui, su due piedi... Ti accorgerai che avete bisogno l'uno dell'altra, prima di quanto pensi!”

 

“Ma con che criterio lo dice? Ma si rende conto che sono tutte scempiaggini? E comunque continuo a ripeterle che io sono già impegnato e Mairy è molto presa da Seifer!”

 

“Forse è proprio questo il problema, vero?”

“Le ho detto di no!!”

“Va bene, Squall, come vuoi tu, però devi promettermi un cosa!”

“Cosa?”

“Devi proteggerla, qualsiasi cosa succeda devi starle vicino materialmente e psicologicamente, temo che si stiano avvicinando tempi difficili!”

 

“Questo posso farlo, altro no!” Dicendo questo Squall, andò via. Tornò nella sua stanza e una volta stesosi, cominciò a pensare a tutte le emozioni che aveva provato in quelle poche ore e la causa che le aveva provocate era una sola: Mairy!

 

Era raro che una persona lo colpisse come aveva fatto lei, e non si trattava solo di una questione fisica, di ragazze carine ne aveva viste tante fuori e nel Garden, era stata la sua espressione a colpirlo molto. Tanto per iniziare, nonostante fosse un Aureus non ostentava la superiorità che ci si poteva aspettare da un elemento simile e poi negli occhi aveva un'ardore e una passione, che si fondevano, in perfetto equilibrio, con i dolci lineamenti del suo viso.

Gli aveva dato una sensazione di tranquillità in così poco tempo, che nessuno aveva mai saputo trasmettergli.

Capitolo 3

 

“Buongiorno signor preside ci ha fatto chiamare?” Disse Quistis entrando nell’ufficio del preside.

 

“Si, Quistis entrate pure ho delle novità da riferirvi.”

 

Uno alla volta entrarono Quistis, Squall, Zell, Selphie, Irvine e Mairy.

 

“Bene ci siete tutti. Quistis, ho accettato la tua richiesta di lasciare per un periodo di tempo indeterminato il ruolo di istruttrice e diventare un membro attivo SeeD.”

 

“La ringrazio signor preside.”

 

“Non preoccuparti e sappi che in qualsiasi momento potrai ritornare ad insegnare! Da questo momento in poi la vostra squadra sarà composta da voi sei e i vostri capo - squadra saranno Squall e Mairy, a cui tutti voi, compreso Squall, dovrete fare riferimento in qualsiasi momento, essendo una vostra superiore.”

 

“Signor preside, io non sono affatto d’accordo…” Disse Mairy, ripensando allo scontro della sera precedente con Squall.

 

“Non le dia retta, preside Cid” La interruppe Squall, con decisione e irritazione.

 

“Giusto per puntualizzare io sono un tuo superiore ed esigo più rispetto! Non permetterti mai più di parlare al posto mio o farlo come se io non contassi niente!! E comunque signor preside, sa bene che ho già la mia squadra e, come lei ha già detto più volte, è la migliore che ci sia qui al Garden, quindi non capisco proprio questa decisione!”

 

“Proprio perché sei stata capace di creare dal nulla degli uomini così in gamba, che ti affido questi ragazzi, che a mio parere hanno ottime possibilità di riuscita!”

 

“Non credo che sia questo il vero motivo. Si tratta solo di una sua scelta arbitraria, il cui motivo mi è sconosciuto. Sa che non posso oppormi, ma sappia anche che non condivido questa decisione!”

 

“Non importa, sei una dei migliori e come tale sapevo che avresti obbedito agli ordini!”

 

“Se è tutto preferire andare!” Disse Mairy nervosamente.

 

“No, ancora un attimo. Alcune mie fonti mi hanno parlato di strani movimenti che potrebbero portarci ad affrontare delle situazioni difficili. Non posso dirvi altro per il momento. Il vostro compito è quello di allenarvi duramente e prepararvi a quest’eventualità, perciò ho deciso che da domani comincerete a lavorare in coppia. Zell e Quistis, Selphie e Squall, Irvine e Mairy.”

 

“Signor preside, mi scusi, ma considerando gli avvenimenti di ieri sera non sarebbe più logico che io lavorassi con Selphie e Squall con Mairy?” Propose Irvine.

 

“Si, non c’è alcun problema, in realtà ci avevo pensato anch’io, ma non volevo mettervi in difficoltà!”

 

“Immagino che nemmeno riguardo a questo posso opporre resistenza!”

 

“Infatti Mairy! Trovo che questa mattina ti sia svegliata piuttosto capricciosa!”

 

“Non sono capricciosa, non sopporto solo che altre persone decidano della mia vita senza nemmeno consultarmi!”

 

“Ora potete andare e Mairy… Per favore stavolta non mi distruggere il centro di addestramento come al solito!”

 

“Non ci conterei!” Disse la ragazza uscendo dall’ufficio.

 

I ragazzi camminando senza meta all’interno del Garden non facevano altro che pensare al colloquio che la loro nuova capo - squadra aveva avuto con il preside. La sua familiarità con egli e i modi di agire che aveva gli aveva lasciati piuttosto perplessi.

Il primo a proferire parola fu Zell:

 

“Certo che è proprio una tosta!!”

 

“Lo credo anch’io!” Concordò Selphie.

 

“Non so, fatto sta che è molto diversa da noi. Non avremmo mai osato contraddire così il preside!” Intervenne Quistis.

 

“Non tocca a noi giudicarla!” Squall, il quale non si intrometteva mai nei discorsi fra i ragazzi, per la prima volta prese le parti di qualcuno.

Il comportamento di Mairy con il preside non l'aveva turbato, quanto il discorso fatto sulla sua vecchia squadra. Era strano per lui concepire l'idea di un gruppo come un qualcosa che andasse oltre le missioni da compiere. Il trasporto con cui la ragazza aveva ribadito l'attaccamento ai suoi ex- compagni significava che aveva instaurato dei rapporti piuttosto solidi e ciò lo aveva smarrito.

Per lui, così scontroso, sarebbe stato un problema agire in quel modo, certo aveva fatto dei passi in avanti da quando aveva conosciuto Zell e gli altri, ma molto spesso si astraeva, mentre loro parlavano la sua mente volava altrove, proprio come in quel momento, il che non era proprio un atteggiamento di profonda amicizia.

 

“A te piace, vero? Eppure è così diversa dalla tua Rinoa!” Lo destò Zell, con questa domanda ironica, dandogli una pacca sulla spalla.

 

“Piantala!” Lo fulminò con uno sguardo tale da ammutolire il povero ragazzo. Il gruppetto stava vagando senza meta nella hall del Garden.

 

“Squall ha ragione! Anch’io sono nuovo nel vostro gruppo e mi sento un po’ a disagio! La conosciamo troppo poco per giudicarla!” Disse Irvine, introducendosi nel discorso.

 

“Io credo di essere solo una ragazza di 17 anni che si è ritrovata senza volerlo a ricoprire una carica che le richiede troppo!! So di poter sembrare antipatica, ma purtroppo come potete vedere non ho il tempo di poter farmi degli amici. Non è facile essere un SeeD Aureus e onestamente non ho chiesto io di diventarlo, so solo che da un momento all’altro mi hanno privato della mia vita sociale e affettiva, mi sono ritrovata a combattere contro l’ipocrisia e l’invidia della gente! Mi hanno messo a capo di una squadra e mi hanno detto < Fai quello che sai fare meglio, combattere >. Ed ora che ero riuscita a guadagnarmi rispetto e affetto dai miei compagni sono stata spostata.”

 

Durante la loro conversazione i ragazzi non si erano resi conto che Mairy era comparsa alle loro spalle e aveva ascoltato tutto. Ne furono un pò stupiti, ma in fondo il discorso aveva fatto capire loro qualcosa di più su quella sconosciuta.

L a ragazza poi, imbarazzata, si rivolse a Squall e con tono molto diaspiaciuto gli disse:

 

“Non mi odiare, non è colpa mia, io non volevo!! Ho fatto di tutto, ma è stato inutile!”

 

Tutti avevano udito quelle scuse, che in ondo non avevano ragione d'essere, non era certo colpa sua se il preside aveva deciso così. La cosa ancora più sconvolgente fu che Squall non proferì parola, rimase lì imbambolato, come se si trovasse da tutt'altra parte.

Senza attendere che, il ragazzo riprendesse contatto con la realtà si affrettò a salutarli e scusarsi per aver fatto perdere loro tempo e scppò via.

 

“Avevo ragione io che è una tosta, mentre il qui presente Squall è un gran imbecille!!”

 

“Si, Zell ha proprio ragione, perché non l’ hai fermata! Pur non conoscendoci, è venuta da noi e ci ha raccontato cose della sua vita che non era tenuta a dirci, in più si è scusata di qualcosa per cui non ha colpa... Considerando ce è un nostro superiore, direi che è fin troppo! Io, credo che se sei, almeno un pò furbo, non te la lascerai scappare!” Disse Irvine.

 

“Irvine, io una ragazza ce l’ ho già!” Tuonò Squall.

 

“Si, ma non come lei! Secondo me hai solo paura di innamorartene!”

 

Quistis e Selphie non poterono fare altro che stare in silenzio. Le parole di Mairy le avevano molto colpite ed era evidente che in Squall avesse provocato qualcosa di ancora indefinito, nonostante i suoi vani tentativi di nasconderlo.

 

Il ragazzo sentendosi in imbarazzo decise di andare nel centro di addestramento per verificare se davvero questa ragazza fosse così brava come si diceva. Inizialmente aveva dei seri dubbi che una ragazza, soprattuttocosì poco mascolina, potesse essere una buona combattente, ma dovette seriamente ricredersi... Una volta arrivato, infatti, fu sbalordito dalla sua raffinatezza tecnica, della sua agilità di movimento... Rimase per un pò, poi, nascosto ad osservarla, forse era per quello che un Aureus o forse c'era qualcosa che ancora non aveva visto?

 

(Che profumo dolce, che pelle morbida…. ma che diavolo sto pensando!! Io ho Rinoa!)

 

(Cavolo, però! E’ davvero brava! I suoi colpi sono precisi e quasi impercettibili alla vista, sarebbe capace di uccidere un intero esercito di soldati senza che essi se ne accorgano prima di essere stati tutti colpiti!)

 

“Hai intenzione di stare lì ancora molto o vuoi mostrarmi di cosa sei capace capo - squadra musone?”

 

“Non credevo ti fossi accorta di me!” Le rispose.

 

“Prima regola di un SeeD: concentrazione! I nemici sono dappertutto e sbucano dai luoghi più impensabili! Mai farsi scoprire impreparati! Io mi accorgo di qualsiasi movimento, anche un respiro mi basta per capire dove ti trovi!”

 

“Ok, ho capito, non c’è bisogno che continui!”

 

“Toglimi una curiosità ma sei così antipatico con tutti? Perché ti nascondi dietro questa barriera di freddezza e insensibilità? Dentro non sei così!”

 

“Tu che ne sai?”

 

“Lo leggo nei tuoi occhi!” L'aveva detto con tanta naturalezza. Sembrava, davvero, troppo diversa dal canone di bellezza comune, da sembrare un sogno.

 

“Non importa se non vuoi rispondermi! Per l’allenamento di domani ti andrebbe bene se uscissimo fuori dal Garden ad arrostire qualche mostriciattolo fastidioso?”

 

“Si!”

“Allora a domani, staremo fuori tutta la giornata, penserò io a portare qualcosa da mangiare! Non preoccuparti non sarà un picnic! Io sono molto professionale quando si tratta di lavorare!”

 

“Va bene!”

 

“Ah, Squall, dimenticavo… io non ho bisogno della tua protezione, me la cavo benissimo da sola!”

 

“Lo so.” Detto ciò Squall tornò nella sua stanza, lo aspettava una giornata piuttosto pesante, ma non riusciva a dormire, la sua mente era tormentata da troppi pensieri...

 

(Secondo me hai solo paura di innamorartene….)

 

(Lo leggo nei tuoi occhi!)

 

( Che profumo dolce…)

 

(Che pelle morbida…)

 

(Che occhi magnetici…)

 

(Rinoa… Mairy… Rinoa …Mairy… Mairy)

 

E si addormentò.

Capitolo 4

 

La mattina seguente, molto presto, Squall e Mairy s’incontrarono all’ingresso del Garden e ne uscirono per il loro primo allenamento speciale.

I due ragazzi affrontarono parecchi mostri e l’ora di pranzo arrivò più in fretta di quanto immaginassero. In preda ad un attacco di fame dovuto anche all’ora, Mairy scelse un posto fresco, vicino ad un grande albero e fece comparire dal nulla una grande tovaglia a quadri rossi e delle vivande dall’aspetto appetitoso.

 

“Mi sembra che avessi detto che non sarebbe stato un picnic!” Disse Squall con il suo solito tono duro.

 

“Infatti non lo è, solo che non gradisco pranzare in piedi o seduta per terra, magari con qualche insetto affamato che pensa bene di approfittare del mio panino. Comunque se ti senti a disagio possiamo benissimo tornare al Garden!”

 

“Ormai…”

 

“Bhè mi pare che abbiamo fatto un buon lavoro! Devo dire che non te la cavi affatto male per essere un SeeD di primo livello!”

 

“E tu non te la cavi affatto male per essere una donna…”

 

“Lo prenderò come un complimento, anche se non lo era!”

 

“Com’è essere un SeeD Aureus!”

 

“Dura! Sia mentalmente che fisicamente! Una volta ottenuto il titolo tutti si aspettano grandi cose da te e tu vivi nella paura di deluderli…”

 

“A me non importa degli altri!”

 

“… quando ci si trova ad affrontare una missione bisogna essere il più freddi possibile, il minimo errore costa il fallimento!”

 

“Penso di essere sufficientemente freddo e distaccato per esserne capace!”

 

“Squall non sai quanto ti sbagli!! Non sai che vuol dire avere in mano le vite dei tuoi amici e dover decidere se salvare loro e far morire altre persone o sacrificarli per il bene di qualcuno che non saprà mai nulla di tutto ciò!”

 

“E’ per questo che io evito ogni contatto con le persone!”

 

“Sbagli ancora!! Ogni essere vivente su questa terra crea in noi una sensazione o un sentimento che, anche se impercettibile, vale la pena di essere provato! Ti potranno sembrare delle parole banali, ma io cerco di prendere il meglio da ogni persona così, oltre conservarne un bel ricordo, riesco a migliorare qualcosa anche in me stessa! Siamo capaci di provare così tanti sentimenti, perché limitarsi?”

 

“Per non soffrire! Non puoi sentire la mancanza di qualcosa che non hai mai provato o che non hai mai avuto!”

 

“La sofferenza è anch’essa un sentimento e se non la si provasse non si riuscirebbe ad apprezzare la felicità! E poi io preferirei sentire la mancanza di qualcosa o qualcuno che vivere con il rimpianto di non aver fatto nulla per impedire la mia ignoranza!”

 

“Il dolore è terribile! Preferisco barricarmi dietro un muro di insensibilità che lasciarmi colpire al cuore!”

 

(Ma perché mi sto confidando così? Perché con lei? Non è da me!)

 

“Non funzionerà! A parte il fatto che soffri comunque e questo è palese e poi qualcuno presto sfonderà questo tuo muro e allora cosa farai? Negherai a te stesso e a questa persona la necessità di amare?”

 

“Non succederà!”

 

“Non illuderti, anche tu vuoi che qualcuno lo faccia per te!”

 

“Non capisco…” Disse Squall molto perplesso, dopo qualche attimo di silenzio in cui come al solito aveva assunto la sua posizione di meditazione per cui, quasi l'intero Garden lo prendeva in giro..

 

“Cosa?”

 

“Che ci trova una come te, in uno come Seifer?”

 

“Me lo sono chiesta anch’io più volte, sai? Forse è la conferma della teoria degli opposti che si attraggono! Forse è stato l’unico ad avere il fegato di stare con una come me! Forse stare con lui è il mio modo di ribellarmi alle assurde imposizioni di Cid o lo vedo semplicemente come una sfida! Lui è duro come la pietra ed io voglio scalfirla e cercare il suo lato buono!”

 

“Cosa ti fa pensare che ce l’abbia?”

 

“Niente! Tutti ce l’hanno, chi più, chi meno! Anche tu ce l’hai e spero che almeno Rinoa lo conosca!”

 

“Come fai a sapere di Rinoa?!” Disse Squall un po’ stupito, irritato, come se qualche sua speranza fosse stata distrutta da questa rivelazione, ma quale speranza?

 

“Sei il mio baby - sitter ufficiale o no? Dovevo fare qualche ricerca su di te!! Scherzo, me l’ha detto Quistis, anche se ho trovato questa sua rivelazione piuttosto inopportuna. A prescindere da tutto, sono solo fatti tuoi e di Rinoa! Questa collaborazione che ci hanno imposto, per me è solo un'esperienza di tipo lavorativo niente di più! O meglio spero di poter instaurare delle nuove amicizie con te e gli altri, ma senza dare soddisfazione alle fantasie nascoste che stanno covando tutti, a partire da Cid, su me e te!” Concluse ridendo. In effetti il pensiero del preside che meditava i più assurdi espedienti per farli stare assieme era piuttosto comico, se non proprio ridicolo.

 

Dopo questa pausa per il pranzo, ripresero il loro allenamento. Ciò accadde anche nei giorni seguenti; uscivano la mattina prestissimo e ritornavano nel tardo pomeriggio, completamente stremati. Squall nonostante il suo carattere asociale aveva cominciato ad apprezzare la compagnia della ragazza, alcuni suoi atteggiamenti gli ricordavano Rinoa, ma per il resto era davvero diversa da lei, gli piaceva sentirla parlare, esprimere opinioni e ogni tanto le diceva la sua senza paura di essere giudicato. Qualche volta era anche capitato il discorso Seifer, ma lei aveva sempre glissato l'argomento, era evidente che si trattava di un tasto dolente e era successo qualcosa. Quando tornavano generalmente raggiungevano gli altri al bar e trascorrevano un po’ di tempo parlando di come era andata la giornata e dei vari pettegolezzi che giravano nel Garden. Mairy e Squall erano sempre i primi ad andar via e gli altri vedendoli insieme non potevano far a meno di pensare: < Starebbero bene insieme!>.

 

Quella sera però Mairy era più stanca del solito e decise di andare a letto prima. Mentre stava raggiungendo il dormitorio, udì una voce alle sue spalle:

 

“In giro si dice che la ragazza di Seifer Almasy, vada troppo spesso in giro con quello smidollato di Leonheart!”

 

“Bhè se credi a dei pettegolezzi, complimenti hai superato il tuo, già alto, livello di imbecillità, Seifer!” Disse lei senza girarsi.

 

“Sei troppo spiritosa per i miei gusti stasera!”

 

“E tu sei troppo prepotente per i miei!”

 

“Allora è vero che vai in giro con Leonheart?”

 

“Si! Il preside mi ha assegnato un’altra squadra e Squall è il mio secondo!”

 

“Perché ti ha cambiato squadra non stavi già bene dov’eri prima e perché proprio con quello, non vale nemmeno la metà di me!”

 

“Su questo non ci conterei troppo! E comunque servono altre squadre speciali e la mia è già a buon punto, sono anche molto simpatici!”

 

“Il vecchio volpone Cid avrà escogitato qualcosa se vi ha messo in coppia!”

 

“Bhè non ne sono tanto sicura! Alla ballo di presentazione, indovina con chi sono capitata?”

 

“Ti avevo detto di aspettare! Perché l’hai fatto? Sei anche tu contro di me?” Seifer infuriato, prese la ragazza per un braccio e cominciò a stringerglielo forte. Mairy si accorse subito che Squall aveva seguito tutta la scena, poiché era dietro di loro, e stava per intervenire, ma lei incrociò il suo sguardo e per qualche strano motivo lui capì che non doveva aiutarla.

 

“Lasciami!! Mi stai facendo male!!” Detto ciò, Seifer, rendendosi conto della sua reazione eccessiva, le lasciò il braccio.

 

“Non è colpa mia, né di Squall! Ma che pensi che sia una situazione facile!! Sai come sono fatta io, non credi che abbia smosso mari e monti prima di piegarmi alla volontà del preside? E comunque è solo a livello lavorativo, il preside non si permetterà mai di pretendere altro, altrimenti manderei tutto all'aria!”

 

“Se non lo fai con le buone tu, lo faccio con le cattive io!”

 

“Basta Seifer! Perché tutta questa violenza? E poi io e te dobbiamo parlare!”

“Di che?”

“Di noi! Non va più! Non ci vediamo mai, poi tu sei cambiato, non sei più lo stesso! Sei cattivo, violento e manesco! Fino a qualche tempo fa non ti saresti mi azzardato a toccarmi con un dito e invece guarda quello che hai fatto! Non sei più il ragazzo dall’aspetto duro e rude, ma in fondo dolce, di cui mi sono innamorata!”

 

“Balle!! Ti sei solo fatta convincere da quei due stupidi! Se trovo Leonheart lo faccio a pezzi!!" Seifer era davvero arrabbiato, dai suoi occhi sembrava che uscissero scintille di fuoco, ma la ragazza non sembrava molto intimidita da ciò.

 

“Ma che c’entrano loro? Questa è un faccenda tra me e te! Io non sono più la stessa e non lo sei nemmeno tu! Ormai non fai altro che bighellonare o disobbedire agli ordini, solo per il gusto di trasgredire, con quei due imbecilli dei tuoi amici! Seifer, ti ho amato e ti voglio ancora molto bene, più di quanto pensi, ma è finita! E non farne una tragedia, ormai è un pezzo che non tieni più a me! La tua rabbia deriva solo dal fatto che ti è stata tolta una cosa che consideravi tua, ma sappi che io non sono una “cosa” e non sono nemmeno più tua!”

 

“Ora è andata così, ma vedrai che in un modo o nell’altro ti riprenderò!” e andò via.

 

Mairy resto al centro del corridoi deserto, quasi con le lacrime agli occhi, Squall decise di avvicinarsi anche se sapeva di correre il rischio di essere rifiutato.

 

“Vieni ti accompagno nella tua stanza.” Le disse il più dolcemente possibile, posandole una mano sulla spalla.

 

“Non preoccuparti, sto bene!” Gli rispose lei con voce tremolante.

 

Non era affatto vero! Non stava bene, stava malissimo. Era stata dura con una delle persone che avevano contato di più per lei. Sentiva di volergli ancora molto bene, i sentimenti non si possono cancellare via con una passata di spugna, ma nell'ultimo periodo, stare con lui le aveva fatto più male che se lo avesse lasciato. Certo sicuramente si aspettava, a breve, una sua reazione, ma era meglio che fosse andata così. Sentiva di non poter più codividere la sua vita con una persona di cui non si fidava più, che a volte la intimoriva adddirittura.

Squall, dal canto suo, sapeva che avrebbe dovuto aiutarla a sfogarsi, doveva essere stato difficile, sebbene lui vedesse l'opportunità di liberarsi di Seifer come una vincita alla lotteria.

 

“Era da troppo tempo che andava avanti così, dovevo farlo!” Si fece scappare, mentre una timida lacrima scendeva dai suoi occhi.

 

“Non è la prima volta che ti mette le mani addosso, vero?”

 

Annuì.

 

“E' un animale!”

 

“Non è il dolore fisico, quello lo sopporto, sono un SeeD, il problema è quello che avevo nel cuore! Mi dispiace, ora penserà che è colpa tua e ti cercherà furioso e desideroso di vendetta!”

 

“Che venga pure, sarò ben felice di dargli una lezione! Mi è sempre stato indifferente, nonostante le sue continue provocazioni, ma ora non mi farò tanti scrupoli!”

 

Era davvero arrabbiato, non tanto perché si trattasse di Mairy, quanto per il fatto che si fosse permesso di alzare le mani su una donna. Seifer per quanto odioso, era un rivale degno di rispetto, ma con questa rivelazione, Squall sapeva che avrebbe avuto finalmente una vera soddisfazione nel combattere con lui e fargli davvero del male. Odiava la violenza gratuita, per questo spesso si era rifiutato di affrontarlo, ma ora aveva n buon motivo per renderlo in brandelli.

 

“Grazie, Squall! E’ soprattutto grazie a te e ai ragazzi se ho trovato la forza di superare i miei ricordi e il mio affetto e l’ho lasciato!”

 

“Prima che tu vada, posso farti una domanda?”

 

“Dimmi pure!”

 

“Lo ami ancora?”

 

“......No.... Provo ancora un grande affetto per lui, per quello che abbiamo condiviso, ma non lo amo più! Nella vita si può vivere senza amore, me l’hai insegnato tu! E poi ho sempre gli amici!”

 

“No, ti sbagli! Nella vita non si può vivere a lungo senza l’amore, anche se si hanno gli amici, questo me l’hai detto tu, invece!”

 

“lo troverò, allora!”

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Capitolo 2
*** Capitoli 5 - 9 ***


Capitolo 5

 

Fu una lunga notte.

Squall, quasi in preda al panico, telefonò a Rinoa. Per la prima volta da quando stavano insieme, aveva avuto bisogno di chiamarla, fu come al solito telegrafico, ma sentirla parlare era l’unico modo per calmare la tempesta di sentimenti, che lo agitava terribilmente.

Nel frattempo Mairy si mise a letto, piuttosto perplessa, non riusciva a capire perché la sua rottura con Seifer gli fosse tanto indifferente, certo le dispiaceva, aveva amato quella testa dura, aveva anche sofferto per lui, ma per un soggetto così emotivo era insolita quella reazione quasi del tutto fredda e distaccata.

 

Il giorno seguente l’intera squadra fu convocata nell’ufficio del preside.

 

“Ragazzi ho letto il rapporto fatto dai capi - squadra e ho osservato in prima persona il vostro impegno e la vostra costanza negli allenamenti, perciò ho deciso di concedervi tre giorni di meritato riposo al mare!”

 

“Che bello! Io adoro il mare!” Disse entusiasta Selphie.

 

“Grazie signor preside…mare…sole…ragazze in costume…” Irvine stava già sognando ad occhi aperti di stare lì quando una sonora pacca di Selphie lo riportò alla realtà.

 

“Non preoccuparti Selphie, il posto dove andrete è una piccola isoletta dove non verrà a scovarvi nessuno!” La rassicurò Cid, ridendo per la comica scena a cui aveva assistito.

 

“Vuol dire che saremo soli? E come faremo per il cibo, preside?”

 

“Non preoccuparti Quistis, troverete tutto quello di cui avrete bisogno già lì!”

 

“Da capo - squadra potrei farle una domanda piuttosto seria?” Il tono di Mairy era freddo e rigido, tutti temevano che volesse far annullare la vacanza…

 

“Chiedi pure!”

 

“Quando si parte?” Disse ridendo, voleva fare un bello scherzetto e ci era riuscita, gli altri c’erano caduti con tutte le scarpe.

 

“Se non avete problemi, domani mattina!”

 

“Tutti d’accordo?” Chiese Selphie.

 

“Si!” Risposero tutti insieme. Tutti eccetto Squall e questo a Mairy non sfuggì.

 

Quando uscirono dall’ufficio del preside i ragazzi erano eccitati e si affrettarono per andare a preparare le valigie. Andando verso i dormitori Mairy si avvicinò a Squall.

 

“Che c’è che non va? E’ per Rinoa? Se non vuoi partire rimaniamo qui non è un problema!”

 

“Odio il mare, odio il sole e la compagnia imposta.” Le rispose con tono duro. Che potesse non apprezzare la compagnia, era vagamente comprensibile, ma che addirittura non volesse godersi una meritata vacanza, in un posto stupendo era davvero troppo strano, persino per uno come Squall.

 

“Non è poi così grave, si tratta solo di tre giorni passeranno più in fretta di quanto tu creda e poi vedrai ci divertiremo!”

 

“Chi ti ha detto che ho voglia di divertirmi?”

 

“Ahi, sta tornando lo Squall rompiscatole e asociale di qualche settimana fa!! Mettiamola in questi termini: fallo per i ragazzi, si sono impegnati molto si meritano una piccola vacanza o se proprio non ti va fallo per me, ok?”

 

“C'è una qualche vaga possibilità che io possa evitarlo?” Domandò con aria più distesa e tranquilla.

 

“No!” Gli rispose con un gran sorriso.

 

L’indomani arrivò presto. Erano tutti pronti, stranamente però le valigie delle ragazze erano stracolme, sembravano stessero per scoppiare, ma per fortuna non successe. Il viaggio non fu molto lungo, più o meno 3 - 4 ore in cui non fecero altro che dormire.

L’isola era stupenda, il cielo azzurro, il mare cristallino, la sabbia praticamente bianca con qualche conchiglia colorata qua e là. Dovevano alloggiare in una casa, che in realtà, scoprirono essere una villa mastodontica, con una e più stanze, addirittura per ognuno di loro.

La villa aveva anche un giardino, una stupenda vista sul mare, una piccola veranda con il dondolo e persino sauna e idromassaggio.

 

“E’ stupenda! Vi prego lasciatemi qui, quando andrete via!” Disse Zell sbalordito.

 

“Non pensare già alla partenza! Ora siamo qui, quindi divertiamoci!” Mairy forse era la più eccitata di tutti e detto ciò corse al piano superiore con l’intento di accaparrarsi la stanza migliore.

 

“Bhè sono contento che almeno uno dei nostri capi - squadra, abbia tutta questa vitalità, eh Squall?”

 

“Irvine… sparati!”

 

“Mi dispiace Irvine ma hai fatto un grosso errore!! Non perché hai preso in giro Squall quello fallo pure senza troppi complimenti! Da quando siamo saliti su quest’isola non esistono più né capi - squadra, né SeeD, né guerrieri di ogni genere! Ci sono solo: Irvine, Selphie, Zell, Squall, Quistis e Mairy e nessun altro! Sono stata chiara?”

 

“Brava Mairy! Comunque non vale che tu abbia preso la stanza migliore!”

 

“Selphie chi ultimo arriva male alloggia! Comunque per dimostrarti la mia bontà ti aspetterò per andare in spiaggia, quindi tutti gli altri se hanno intenzione di venire con noi si sbrighino!”

 

Oltre Mairy e Selphie, in un batter d’occhio furono tutti pronti, nonostante la vergogna di mostrarsi ai proprio compagni di squadra, abituati alle uniformi, in costume da bagno.

 

“Allora andiamo? Squall?? Dove sei?”

 

“Dai Selphie, andate pure, vado io su in camera a chiamarlo!”

 

“Sicura??”

 

“Siete ancora qui!”

 

Mairy salì di sopra e trovando la porta aperta, entrò nella stanza di Squall. Era steso sul letto, con ancora indosso il suo giubbotto di pelle, nonostante il calore, con le mani incrociate dietro la testa e lo sguardo fisso sul soffitto. La ragazza non voleva essere troppo invadente, piombando così nella sua privacy e permettendosi di dirgli come comportarsi, ma sapeva che era un tipo che non si sarebbe sciolto facilmente e magari di quella vacanza non ne avrebbe goduto che proprio gli ultimi istanti, perciò si decise ad entrare e farlo muovere da quella stanza, con ogni mezzo.

 

“Squall, dormi?” Disse quasi sottovoce.

 

“No.”

 

“Perché non vieni in spiaggia? Dai ci divertiamo!”

 

“Non mi va, sono stanco!”

 

“Vorrà dire che rimarrò qui a farti compagnia!”

 

“No, ti prego sarebbe una tortura peggiore del carcere!” Le disse, scherzando e accennando un piccolo sorriso. Da quando l’aveva conosciuta, non riusciva più a mantenere il suo consueto atteggiamento freddo per più di dieci minuti.

 

“Se la metti in questi termini, ti faccio vedere io qual’è la vera tortura!!” Detto ciò iniziò a fargli il solletico, per fermarla lo fece anche lui, ma non smisero prima di essere caduti per terra stremati dalla lotta e dal ridere, così Squall dovette arrendersi e la seguì in spiaggia.

Non era da lui cedere dopo così poco, ma in fondo non sarebbe stata la fine del mondo sopportare lei e gli altri per un pò di tempo.

 

Il mare era bellissimo e Irvine, Zell e Quistis erano appena tornati da un lungo bagno, mentre Selphie era ancora tranquillamente in ammollo. Appena arrivati, i tre ragazzi non poterono fare a meno di spalancare gli occhi, mentre Mairy si sfilava il vestitino che indossava, rimanendo in costume.

 

“Hai capito la capo - squadra che fisico che nasconde!” Disse Irvine, spalleggiato da Zell.

 

“A parte che io non ho ma nascosto niente, se non la smettete vi suono come delle campane la notte di Natale! E comunque si vede che non avete mai visto le uniformi femminili dei SeeD Aureus!”

 

(Non ha mica tutti i torti, però Irvine!)

 

“… Squall…Squall… sveglia!! Ma ci sei?” Disse Quistis infastidita dall’attenzione che il ragazzo stava rivolgendo a Mairy.

 

“Dai, Squall, andiamo a fare il bagno, prima che Selphie esca?”

 

“Si, aspetta un attimo!” Nel preciso attimo in cui lo diceva, rimase in costume da bagno e stavolta furono le ragazze a restare senza fiato, mentre Irvine e Zell si rodevano dall’invidia.

 

“Avete preso in giro me e allora lui? Dove li teneva nascosti tutti questi muscoli? Vabbè comunque sia ora andiamo a farci questo benedetto bagno!”

 

Le giornate trascorsero tranquille, i ragazzi erano molto più rilassati e socievoli, giocavano, ridevano, scherzavano, prendevano il sole e la sera parlavano fino a tarda notte. Anche Squall si intratteneva più a lungo a parlare con loro, si stava divertendo, si era sciolto molto. Ciò che però a lui piaceva di più erano le lunghe passeggiate in riva al mare con Mairy, in cui parlavano di tutto e di niente.

Ormai erano diventati piuttosto intimi, nonostante le loro differenze caratteriali, andavano molto d’accordo e gli altri non si stupivano che passassero tanto tempo assieme.

 

Inevitabilmente, come tutte le cose belle, anche la vacanza terminò, perciò decisero di passare tutta la serata in spiaggia.

Mentre tutti erano seduti sulla sabbia intenti a cantare tutto ciò che Irvine era capace di suonare alla chitarra, Mairy, scherzando, con una scusa banale prese la catenina di Squall, il quale, stando al suo gioco, cominciò a rincorrerla.

Corsero per molto, fino a quando lui non la raggiunse e non si sa come, né perché, caddero sul bagnasciuga, praticamente abbracciati e inzuppati.

Le loro labbra erano così vicine e allo stesso tempo così lontane. Era quello che volevano entrambi, riuscivano a leggerselo a vicenda negli occhi. Squall avvicinò la sua bocca a quella di lei, incurante delle onde del mare che continuavano a bagnare i loro corpi. Si avvicinava sempre di più, sempre di più, senza mai smettere di guardarla negli occhi...

 

“No, Squall!” Gridò la ragazza liberandosi dall’abbraccio. Per fortuna gli altri erano troppo lontani per ascoltarla.

 

“Perché? Lo volevi anche tu!”

 

“Si, che lo volevo, ma non possiamo! Se io non fossi io e tu non fossi tu, sarebbe stato diverso!”

 

“Non ci saremmo mai incontrati!”

 

“Squall tu hai Rinoa! E’ già difficile combattere contro quello che provo io, non posso farlo anche contro di te! Hai pensato al dolore che proverebbe quella povera ragazza! Sii razionale!”

 

“No, non puoi chiedermi di farlo! Hai distrutto una dopo l’altra ogni mia difesa, mi hai fatto provare sentimenti sconosciuti e adesso mi chiedi di reprimere tutto! Non sarò razionale, ho passato 17 anni della mia vita ad esserlo!”

Squall era fuori di sé, ce l’aveva con Mairy, ce l’aveva con il mondo che gli dava un affetto per toglierglielo subito dopo, ce l’aveva con Rinoa che in quel momento gli sembrava solo un ostacolo.

 

“Squall… mi dispiace…” Mairy stava singhiozzando come forse non aveva mai fatto, sapeva di aver perso l’amore della sua vita per rispetto ad una ragazza che nemmeno conosceva, ma non avrebbe potuto fare diversamente.

 

“Non capisco, ti giuro che non capisco! Ma perché questo masochismo da parte tua, perché? ”

 

“Perché Seifer ti farebbe a pezzi!! Preferirei sapere che sei felice con un’altra, che pensare di vivere nel cotinuo timore che vi possiate battere ancora, il tutto coronato dal senso di colpa nei confronti della tua attuale ragazza! Preferisco lasciarti ora che non c’è niente, che perdermi tra le tue braccia e domani non averti più accanto a me! Non senti la mancanza di ciò che non hai mai avuto!”

 

“Hai ragione tu, mi sono fatto prendere dalla situazione, dal tramonto, dal momento particolare! Rinoa è l’unica per me, stavo per commettere l’errore più grosso che avessi potuto mai fare nella mia vita! Tu non vali nemmeno la metà di lei! E’ dolce, bella, delicata e forte allo stesso tempo, la sua purezza non ha nulla a che fare con il tuo opportunismo e la tua superficialità! Che grosso abbaglio ho preso!” Le disse con tutta la rabbia e il furore che aveva in corpo.

 

Le lacrime, scendevano a fiumi dagli occhi della ragazza e Squall non sopportava di vederla piangere, avrebbe tanto voluto prenderla tra le braccia e dirle < Piccola, mi dispiace, mi sono sentito ferito dal tuo rifiuto e ho detto tutte quelle cattiverie, ma credimi non le ho mia pensate sul serio!>, ma il suo orgoglio lo spinse ad andar via e così fece.

Mairy aspettò quasi un’ora, tutta bagnata lì dove lui l’aveva lasciata, sperando di trovare la forza per affrontarlo con indifferenza la prossima volta che lo avrebbe avuto davanti. La lotta contro i propri sentimenti e il modo in cui l’aveva lasciata Squall, le avevano lasciato un vuoto incolmabile dentro.

Quando rientrò, lui udì distintamente ogni suo passo, ogni suo respiro, avrebbe voluto asciugare e coccolare quel pulcino infreddolito, ma non poteva e soprattutto non voleva rendersi ridicolo rimangiandosi tutti gli improperi che le aveva rivolto.

Capitolo 6

 

Anche se nessuno dei due avrebbe voluto, la notte finì. Il suono della sveglia intristì un po’ tutti, per Zell, Quistis, Selphie e Irvine segnava la fine della vacanza e per Squall e Mairy significava dover affrontare l’uno, lo sguardo dell’altro, dopo quello che era accaduto la sera prima.

I bagagli erano pronti ed erano tutti giù ad aspettare i due. Quando finalmente furono pronti, gli altri si accorsero subito che c’era qualcosa che non andava. Squall aveva di nuovo la sua espressione dura e impenetrabile e Mairy era stranamente triste, non aprì bocca e i suoi occhi erano rosso fuoco, come se avesse pianto tutta la notte…

Quando arrivarono al Garden, non vedevano l’ora di andare ognuno nella propria stanza, ma ebbero una sgradevole sorpresa…

 

“Mairy, il preside vuole che andiate da lui immediatamente! Mi raccomando… la divisa!” Disse un ragazzo che doveva avere familiarità con la ragazza, mentre correva via.

 

“La divisa… No!” Era visibilmente agitata e stava, già, per andare via, se Quistis non l’avesse fermata.

 

“Mairy, che sta succedendo? Cos’è tutta questa agitazione!”

 

“Hai ragione, scusate! Andate nelle vostre stanze e mettete i vostri abiti da combattimento!”

 

“Ma se quel ragazzo ha detto di mettere la divisa?” Domandò perplessa Selphie.

 

“Io devo mettere la divisa e ciò, purtroppo, vuol dire che ci sono guai molto, molto grossi! Tra 5 minuti ci vediamo qui, così andiamo al completo da Cid!”

 

“Anch’io devo mettere la divisa?” Chiese Squall infastidito, dalla situazione nuova e sconosciuta, ma soprattutto di doverle rivolgere la parola.

 

“No!” Non si girò nemmeno, stava già correndo via.

 

Cinque minuti dopo si trovarono tutti giù, da lontano videro una sagoma femminile familiare, indossava un vestito corto nero, piuttosto aderente, con sopra una giacchetta corta con dei ricami, come quelli delle classiche uniformi SeeD, dorati. Era Mairy che, parlando con un altro ragazzo, si stava avvicinando.

 

“Scusate il ritardo, ma dovevo parlare prima con una persona, ma non mi ha saputo dire molto, andiamo?”

 

“Aveva ragione sulla divisa! Perché non sono tutte così quelle delle ragazze?” Sussurrò Irvine a Zell.

 

“Mamma mia, se è vero! Non sono però convinto che starebbe a tutte così bene come a lei!” Gli rispose Zell.

 

Sentiti i due Squall pensò: (Secondo me è solo troppo corta!)

 

Presto furono dal preside, che non appena li vide, fece andare via tutti coloro che erano attorno a lui e li fece sedere.

 

“Ragazzi ho delle terribile notizie da darvi! Tramite la compressione temporale, un espediete che assimila presente, passato e futuro, una potentissima e malvagia strega, proveniente dai secoli prossimi, Artemisia, è riuscita a tornare nella nostra età e servendosi di una ragazza, predisposta ad accogliere i suoi poteri, ha liberato un’altra strega temibilissima, vecchia piaga di Esthar City, Adele…”

 

“Adeleee?? Non è possibile!! Poche settimane fa ho guidato io stessa la ricognizione nello spazio e la sua prigione di cristallo era intatta!! Ne sono sicurissima!” Gridò Mairy in preda al panico.

 

“Infatti è accaduto tutto in poche ore!”

 

“La situazione è grave, già da sola, Adele è potentissima, non oso immaginare, con il supporto di questa strega del futuro, quanto si siano accresciuti i suoi poteri!! Non sarà affatto facile riuscire a placare la sua rabbia dopo anni di reclusione! Temo che sarà estremamente difficile risolvere quest'enorme guaio!!”

 

“E non è tutto, avendo bisogno di un'intermediaria nel presente, hanno pensato bene di servirsi della Madre, in modo da usarla, come protezione contro di voi... Edea… la mia Edea!”

 

“Mio Dio, è terribile!” Disse Quistis attonita, mentre i visi di tutti gli altri avevano cambiato colore.

 

“Quel che è peggio è che hanno dalla loro parte Seifer…. E per di più, la ragazza che hanno rapito e hanno usato per liberare Adele è Rinoa!“

 

Squall non poteva crederci, tutto era accaduto in così poco tempo che non riusciva a rendersi conto della gravità della situazione. Solo poche ore prima era su una spiaggia abbracciato a Mairy, pronto ad a rinunciare a Rinoa, e spezzarle il cuore ed ora lei era stata rapita e si sentiva colpevole.

 

(Rinoa… in mano a Seifer… e a due streghe… )

 

“Noooooo! E’ un imbecille! Ma non ha nulla in testa! Lo sapevo che avrebbe fatto qualcosa per farmela pagare, ma non potevo pensare che sarebbe arrivato a questo!”

 

“Mairy, non è colpa tua!” Le disse il preside.

 

“Si, che lo è! E’ accecato dalla rabbia ed è capace di fare di tutto!! Era una bomba carica ed ora che non ha più la sicura, può scoppiare da un momento all’altro!”

 

“Scusate, ma io credo di non averci capito molto!” Si azzardò a dire Zell.

 

“Te lo spiego io: Mairy e Seifer stavano insieme, la sua natura violenta però si è presto scatenata anche su di lei, perciò dopo aver sopportato per un po’, lei l’ha mollato! Non riuscendo a capire il perché, la sua imbecillità è palese, ha dato la colpa a me e questo credo che sia il suo modo di farcela pagare!” Disse semplificando parecchio il tutto Squall.

 

“Quindi la colpa è mia!” Concluse Mairy.

 

“Ma che dici? Quello è un violento, hai sopportato i suoi scatti e dici pure che è colpa tua!! In più, con rispetto parlando, non credo che Seifer fosse da solo, capace di scatenare tutto questo putiferio... Artemisia aveva già progettato tutto e probabilmente lui è esclusivamente una pedina nelle sue mani!” La aggredì Quistis, che nonostante la sua iniziale diffidenza verso la ragazza, adesso provava affetto e comprensione per lei.

 

“Adesso è il momento di pensare a cosa fare! Preside Cid?”

 

“Si! Allora, quei mostri di cattiveria, vogliono che andiate lì, tutta la squadra!”

 

“Che vorranno? E perché?” Chiese Selphie.

 

“E’ una trappola, ci vogliono lì…e ci avranno!”

 

“Tutti?” Chiese Zell.

 

“No! Hanno fatto esplicito riferimento a Mairy e Squall!”

 

“Quando e dove!” Chiese al preside con determinazione Irvine.

 

“No! Non verrete, io e Squall siamo più che sufficienti! E’ una trappola e voi dovete rimanere qui in caso di ritorsioni e poi è troppo pericoloso!” In realtà la ragazza non avrebbe voluto nemmeno la presenza di Squall sia per la questione del bacio, sia perché temeva che potesse accadergli qualcosa. Si sentiva già fin troppo colpevole per poter sopportare che gli fosse fatto del male.

 

“Ha ragione!” Confermò Squall.

 

“No, siamo una squadra e come tale ci presenteremo davanti al nemico!”

 

“Andrete tutti insieme ragazzi! L’appuntamento è a mezzanotte al vecchio palazzo abbandonato sulla collina dietro Balabam. Ora preparatevi, la vita di molte persone è nelle vostre mani!”

 

I ragazzi erano già tutti fuori, quando il preside chiamò Squall.

 

“Ricorda la tua promessa!”

 

“Non si preoccupi, la proteggerò, ma ora bisogna pensare a Rinoa e alla madre!!”

 

Mezzanotte arrivò presto, la paura si era fatta largo nei cuori dei sei SeeD, ma il loro dovere, oltre il loro affetto per le due donne rapite, li spingevano ad affrontare questa difficile lotta.

Il palazzo era tetro e sinistro e se non fosse stato per la dolce luce della luna sarebbe stato del tutto buio. Un po’ titubanti entrarono nell’enorme costruzione e raggiunsero un’immensa sala, dove una volta raggiunto il centro si accesero le luci.

Si presentò uno spettacolo terribile, due donne dalla grande statura si trovavano in fondo alla sala, su una specie di palco, e a giudicare dai vestiti e dal loro aspetto maligno dovevano essere Artemisia e Adele. Tra di loro si trovava Edea, anche lei conciata allo stesso modo, poi sotto questo palco era distinguibile Seifer, che sfoggiava un sorrisetto ironico, che non prometteva niente di buono, infine in una grossa gabbia dorata, come quella per i canarini, appesa al soffitto si trovava la povera Rinoa.

 

“Rinoa!!!” Urlò Squall non appena la vide.

 

“Squall, ti prego vieni a prendermi!” Rispose la ragazza fortemente provata dalla situazione e dalla paura.

 

“Aspettate piccioncini, c’è una piccola questione da risolvere prima!” Li interruppe Seifer.

 

“No, non c’è nessuna questione da risolvere! Liberala immediatamente, Seifer! Lei non c’entra niente, ero io il tuo bersaglio, ora sono qui!” Gli urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo Mairy.

 

“Avevi ragione Seifer, quella ragazza ha un enorme potere dentro di sé!” Disse Artemisia compiacendosi del lavoro svolto dal suo servitore.

 

“Ma che bravo, ora sei diventato anche il giullare di queste due! Seifer lascia libere Rinoa e la madre!” Disse ancora la ragazza ignara di ciò che avessero in mente i suoi nemici.

 

“Con questi esseri abietti, l’unica soluzione è combattere! Siete pronti?” Gridò Squall.

 

“Ma sei pazzo rischieremmo di colpirle o di farle uccidere!! Non possiamo combattere e poi hanno una grandissima potenza, non riesci a percepirla?”

 

“Ha ragione la mia piccola SeeD, Leonheart, potrei uccidere la tua Rinoa in un secondo se volessi, ma non lo farò!"

 

“E allora che facciamo, giochiamo a dadi?” Scappò di dire ad Irvine.

 

“Vi proponiamo uno scambio più che vantaggioso, noi vi diamo questi due esseri insignificanti e voi ci date Mairy!” Disse Adele.

 

Come se lo prevedesse Squall, si trovava davanti ad una scelta che prima o poi avrebbe dovuto fare... Da una parte la sua Rinoa, che con tanta fatica era riuscita a far breccia nel suo cuore, con la sua dolcezza e la sua determinazione e dall'altra Mairy, quasi un'estranea, che, però, gli aveva fatto provare sensazioni nuove, mai provate.

 

“Scordatevelo!” Gli rispose il ragazzo al limite della pazienza.

 

“Non se ne parla proprio!” Urlò decisa Quistis.

 

“Si! Verrò, ma voi dovete liberarle!” Si fece avanti Mairy, temendo per il suo avvenire, ma decisa a salvare quelle due vite e soprattutto Rinoa… la donna che la divideva da Squall.

 

“No!” Gli si oppose lui, intimorito dalla fermezza della ragazza.

 

“Lascia perdere, non ti riguarda, il tuo scopo è riprenderti Rinoa e lo farai!”

 

“Mairy, non sarai tu, il prezzo! Prendete me piuttosto!” Disse Squall, rivolgendosi alle streghe.

 

“Non sapremmo che farcene di te, vogliamo lei!” Gli rispose sprezzante Artemisia.

 

“Non la avrete!” Gridò ancora una volta.

 

“Squall, basta! Io sono un SeeD Aureus e quando lo sono diventata conoscevo bene i rischi che comportava! La mia vita in cambio di due è uno scambio più che equo quindi andrò!”

 

“La vostra indecisione è piuttosto irritante! Domani all’alba ritornate qui per lo scambio e stavolta senza ripensamenti!” Disse loro piuttosto infastidita Adele.

 

“Chi ci dice che manterrete la parola?”

 

“Visto che oggi è una giornata gloriosa per noi, vi diamo questa streghetta da due soldi, tanto non ci serve a niente! Ma domani vogliamo Mairy, altrimenti non saremo così magnanime con la ragazzina!" Disse Artemisia, scaraventando Edea ai piedi dei ragazzi. E se ne andarono ridendo.

 

Tornare indietro al Garden avrebbe richiesto troppo tempo, l’alba non era poi così lontana, perciò i ragazzi decisero di fermarsi per la notte e per far riposare Edea, in un piccola pensione, piuttosto misera, non troppo distante dal palazzo.

La terribile richiesta fatta dalle due streghe malvagie aveva tolto a tutti loro la voglia di dire anche una sola parola, erano completamente assorti nei loro pensieri cercando di trovare una soluzione. L’unica che sembrava, meno preoccupata degli altri non era la piccola Selphie, ma Mairy.

 

“Ragazzi, non fate quelle facce, vi ho detto che ero preparata ad una cosa del genere… devo essere sincera, non pensavo sarebbe successo così presto, ma non importa! Sono contenta almeno di aver avuto la possibilità di conoscervi!”

Capitolo 7

Squall era molto preoccupato, aveva promesso al preside di proteggere Mairy, ma, aldilà della promessa, non poteva permetterle di sacrificarsi, ma non poteva nemmeno lasciare che Rinoa rimanesse nelle mani di quei mostri anche un solo minuto di più.

Tormentato decise di andare nella stanza della ragazza, se non altro per controllarla e per starle vicino. Non voleva e non poteva permettere che le succedesse qualcosa, ma il pensiero accadesse ciò che le due streghe avevano in mente, lo tormentava.

 

“Che ci fai qui?” Disse la ragazza, aprendo la porta e alquanto sorpresa di vederlo. Non si aspettava di vederlo, sarebbe stata una situazione troppo imbarazzante per uno come lui e invece, eccolo lì.

 

“Devo proteggerti, ricordi?!” Disse entrando nella stanza buia.

 

“E da chi? Che interesse avrebbero a farmi del male, se tra qualche ora sarò nelle loro mani?” Gli disse sarcastica, ma con una certa rassegnazione. Sapeva che prima o poi le sarebbe capitata una situazione simile, ma non credeva, così presto. Andare incontro ad un destino atroce, consapevolmente, era un'esperienza davvero troppo sconvolgente per poter essere raccontata o spiegata a parole.

 

“Resterò comunque!” Insisté, levandosi la giacca e poggiandola su una sedia.

 

La ragazza non si oppose, sarebbe stato inutile fare storie e poi era sollevata dal fatto che fosse lì. Forse avrebbe potuto chiarirsi con lui, prima di affrontare chissà quale destino, ma le parole le sembravano essersi bloccate in gola.

Squall si sedette su un angolo del letto a due piazze, assumendo la sua solita posizione di meditazione; gomiti poggiati sulle ginocchia, testa tra le mani e sguardo rivolto verso il pavimento.

 

“Non fare così Squall, dai, sono quasi contenta!” Disse sedendosi esattamente dalla parte opposta del letto, poggiando la schiena sulla spalliera e la testa sul muro guardando verso l’alto, forse per evitare il suo sguardo dopo queste parole.

 

“Ma che diavolo dici?”

 

“Non prendermi per matta! Sono contenta che il mio sacrificio possa restituirti la tua adorata Rinoa, se fossi morta combattendo, non sarei stata certo utile a qualcuno!”

 

“Chi ti dice che saresti morta in battaglia?”

 

“Chi ti dice che mi succederà qualcosa? Magari vogliono solo chiedermi in gran segreto chi è il mio parrucchiere! O forse vogliono che le alleni un po’, per perdere quei 2000kg che hanno in più, ma prevedo che sarà piuttosto dura!”

 

“Non riesco a reagire come te e onestamente non ti capisco proprio!”

 

“Squall, ma che vuoi che faccia? Vuoi che ti dica che ho una paura folle? Che so di andare incontro a morte certa? Che non avrei voluto farlo? Che l’unico motivo per cui lo faccio sei tu? Bhè ora che lo sai, ti senti meglio? Io no, affatto!”

 

“Mi dispiace”

 

“Anche a me, ma non possiamo farci niente e prenderla alla leggera è il mio modo di esorcizzare la paura e magari sperare di riuscire a cavarmela! Ho affrontato parecchie situazioni difficili e pericolose e sono sempre riuscita, in un modo o nell’altro, ad uscirne, ma stavolta si tratta di qualcosa che non so gestire e nonostante il mio ottimismo naturale, non sono tanto convinta di farcela! Posso solo prometterti che ce la metterò tutta per tornare indietro! ”

 

Mairy stava tremando e non certo per il freddo, Squall, vincendo il suo orgoglio, si avvicinò a lei e l’abbracciò. Da quel momento in poi non fu più proferita parola nella stanza. Fu come se un filo spezzato, si fosse improvvisamente rinsaldato. Lei sentiva di essere nel posto più sicuro nell’universo e, consapevole del suo destino, sperò che quel momento non finisse mai, mentre lui, dal canto suo, la teneva così stretta, credendo di poter riuscire a nasconderla per sempre tra le sue braccia ed evitarle tutto. Persi in quell’abbraccio senza fine, si addormentarono.

Squall si svegliò per primo, mancava poco all’alba, Mairy era ancora lì addormentata, con quell'aria angelica da bambina, tra le sue braccia, come l’aveva lasciata. Nel goffo tentativo di spostarle una ciocca di capelli dal viso, la svegliò, dolcemente le passò un dito sulla guancia e lei ricambiò con un piccolo sorriso, che rendeva il suo viso più bello del solito.

Piuttosto imbarazzato dalla situazione, le disse di aver bisogno di sciacquarsi il viso.

In realtà era scappato via da quella situazione, consapevole di non poter reggere ancora a lungo. Restò per molto tempo a fissare nello specchio quel volto bagnato, che non gli sembrava più il suo, domandandosi se ci fosse una soluzione che potesse evitare tutto. Solo parecchi minuti dopo si decise ad uscire, ma, quando ebbe una terribile sorpresa… Mairy non era più lì.

Al suo posto c’era solo un misero biglietto:

 

Mi dispiace, perdonami! Tua Mairy

 

“No, non puoi farlo!” Gridò agitatissimo, prendendo al volo la giacca e sbattendo forte la porta.

 

Correndo per il corridoio dell’albergo, avvisò tutti e scappò via verso il palazzo, non dando nemmeno il tempo di aprire la porta della stanza agli altri.

Com’era prevedibile, lei era già lì e stava discutendo animatamente con le due streghe, mentre quel fantoccio di Seifer, rideva inebetito.

 

“Fermatevi!” Gridò Squall, con il cuore che sembrava gli dovesse scoppiare da un momento all’altro, a causa della folle corsa.

 

Ma purtroppo era già tardi, Adele sollevò da terra con un piccolo movimento della mano destra e l’aiuto della magia, la povera Mairy e la fece sparire nel nulla.

 

“No, Mairy, no!!! Lasciatela libera! Non uccidetela!” Squall cadde sulle ginocchia disperato.

 

(Non ho mantenuto la mia promessa… Non l’ho protetta… L’ho persa per sempre…)

 

“Non preoccuparti, non è morta, anzi, da questo momento la sua potenza crescerà a dismisura!” Gli disse Artemisia.

 

Il ragazzo non colse al volo le parole della strega era fin troppo sconvolto per preoccuparsene. Non sapeva perché si sentisse così disperato, era successo tutto troppo in fretta per fargli realizzare cosa realmente provasse e quei pochi attimi, in cui rimase lì inerte, gli sembrarono un'eternità.

 

“Leonheart! Prenditi quella bamboccia e va via! Se vuoi sapere che fine a fatto la tua Mairy, vieni qui tra esattamente due giorni e vedrai!”

Disse sprezzante Seifer, spingendo violentemente Rinoa, piuttosto malandata verso di lui.

 

“Rinoa! Mio Dio, come ti hanno ridotta!” Le disse, prendendola in braccio.

 

“Sto bene, Squall, ora che sono con te!” Gli sussurrò debolmente.

 

(Seifer, me la pagherai per quello che hai fatto a Rinoa e a Mairy…… me la pagherai, ricordatelo!)

 

Dopodiché Squall tornò al Garden per affidare Rinoa alle cure della dottoressa Kodovaki, in fondo la ragazza non era in gravi condizioni, era solo un po’ debole. Poi, andò dal preside per raccontargli tutto ed in conclusione, finalmente, potè rifugiarsi nella sua stanza per pensare.

 

(Chissà dov’è… è ancora viva lo sento… e se le stessero facendo del male… Mi sento impotente...)

 

Realizzando che non sarebbe mai giunto a capo di nulla, decise di andare a trovare Rinoa. Sembrava stesse molto meglio, perciò parlarono un po’, la ragazza ancora turbata dall’esperienza subita, raccontò a Squall che le streghe avevano fin dal principio come loro obiettivo Mairy e l’artefice di questa scelta era stato Seifer, il quale aveva rivelato alle due streghe, che era dotata di validissime e sorprendenti doti.

Da ciò che raccontava Rinoa sembrava che Adele e Artemisia stessero cercando una persona in particolare e questa era proprio Mairy.

 

“Devi tenere molto a quella ragazza….” Disse Rinoa, cogliendo alla sprovvista Squall.

 

“… non ho mai visto quella luce nei tuoi occhi prima d’ora!”

 

“Che luce?”

 

“Quella che ti illumina gli occhi e il cuore anche adesso, ogni volta che si parla di lei! Non sono così ingenua Squall, eri completamente disperato quando te l’hanno portata via e lo sei anche adesso, nonostante tu voglia nasconderlo!”

 

“….” Squall non sapeva davvero che dire, si sentiva come un bambino scoperto mentre rubava la cioccolata.

 

“Ne sei innamorato?”

 

“ Rinoa…tu…”

 

“Non preoccuparti per me, preferisco sapere la verità che vivere dietro un muro di ipocrisia! Allora ne sei innamorato?” Rinoa era una ragazza davvero dolce. Sebbene stesse consapevolmente rinunciando all'unico ragazzo, che probabilmente aveva mai sinceramente amato, continuava a sorridere innocentemente. Era sempre stata così... diversa dalle altre e dalle loro ipocrisie, forse proprio il fatto di essere così, le aveva permesso di predominare per un periodo nel cuore del ragazzo che le sedeva di fronte.

 

“Non so… Credo di sì!”

“E lei? E’ innamorata di te? … che domande, certo che lo è!”

“Penso di sì, ma tra noi non c’è stato niente!”

 

“Lo so, non preoccuparti! Ora va, Squall!”

 

“Dove?”

 

“A salvarla! Ha bisogno di te e devi andare a riprendertela! Ha sacrificato la sua vita per me ed ora sono io che devo sacrificare una cosa estremamente importante, ma che in fondo era già sua, per salvarla!”

 

“Grazie, Rinoa!”

 

“Voi mi avete salvato la vita e comunque se la ami davvero in un modo o nell’altro l’avresti raggiunta!! Nemmeno tu, Squall Leonheart, sei immune al potere dell’amore!! Va e salvala!”

 

“Perché lo fai?”

“Semplicemente perché ho vissuto l’esperienza dei miei genitori, logorati da un rapporto, solido e impeccabile solo in apparenza, ma in realtà privo di sentimenti! Mia madre è sempre stata innamorata di un altro, e nonostante non lo avesse rivelato ad anima viva, era evidente. Sai che io e mio padre siamo in rapporti piuttosto freddi, ma non posso fare altro che provare pena per lui e per il suo cuore infranto ed io non voglio diventare come lui! Preferisco chiudere prima che i nostri rimpianti o sentimenti rovinino tutto!”

 

“Mi dispiace, Rinoa!! Io non so esattamente che cosa provo in questo momento né per lei, né per altri, so solo che non ti amo!”

 

“Ti voglio bene, Squall!”

 

“….”

 

“Lo so, che non sei stato un granché nel dimostrare i tuoi sentimenti! Ti prego, però, vai via ora, perché non so se riuscirò ancora a rinunciare a te!!”

 

“… grazie!”

 

Rinoa non l’aveva presa eccessivamente male, probabilmente si era comportata così per non far gravare ancora di più su di lui il senso di colpa. Era una ragazza forte, piena di vita e proprio per questo Squall sapeva che prima o poi avrebbe trovato un ragazzo che la meritasse, sicuramente migliore di lui.

 

I due giorni passarono molto lentamente, nel Garden c’era una tensione opprimente e Squall era sempre più preoccupato, soprattutto a causa delle ultime rivelazioni che gli aveva fatto il preside Cid.

 

Qualche minuto dopo aver incontrato Rinoa, infatti, fu convocato nell’ufficio presidenziale, qui venne a sapere che Mairy era diventata un SeeD Aureus, piuttosto velocemente, perché nei test attitudinali, che le avevano sottoposto, aveva ottenuto il massimo punteggio e che le sue potenzialità, messe in pratica, erano davvero straordinarie. La causa di queste doti sorprendenti non era del tutto chiara nemmeno al preside, probabilmente in lei erano entrate in contatto delle misteriose forze ereditate dai genitori.

Questa teoria non era molto chiara, anzi si trattava di un fenomeno che si era verificato così raramente da non dare il tempo necessario per essere studiato e purtroppo l’unico dato certo era che Mairy era dotata di poteri fuori dal comune, così spaventosi che se finiti nelle mani sbagliate avrebbero potuto provocare danni terribili.

 

Squall non riuscì a riposare affatto, alla luce di quelle rivelazioni tutto gli sembrava un po’ più chiaro…

 

(Ecco perché Seifer ha detto che non le avrebbero fatto del male… ma ora potrebbe succedere di peggio!)

 

All’ora stabilita tutti i ragazzi si trovarono nello stesso salone immenso, in cui appena 48 ore prima avevano perso la loro capo - squadra e forse anche qualcosa di più .

 

La scena era identica. Le due streghe e Seifer.

 

(… ma lei dov’è?)

 

“Seifer riportamela subito qui!!! ADESSO!” Urlò Squall infuriatissimo.

 

“Arriverà da sola, non preoccuparti, smidollato!”

 

Seifer aveva ragione, da qualche angolo remoto dalla stanza comparì una donna che sol vagamente assomigliava a Mairy.

Fisicamente erano molto simili, ma questa ragazza aveva i capelli, molto lunghi, ricci e più scuri, con solo qualche ciocca bionda.

I suoi occhi erano neri e molto molto truccati, le sue labbra erano rosso fuoco ed in più aveva un modo di vestire troppo diverso da quello semplice di Mairy.

Il vestito che indossava era senza dubbio molto elegante, lunghissimo e nero, tutto ricamato, con una grande scollatura posteriore che lasciava scoperte le spalle e l’intera schiena.

 

“Non prendermi in giro, buffone! Questa ragazza le assomiglia, ma non è lei!”

 

“Ti sbagli cavaliere fallito! La tua principessa sta ricevendo i malefici poteri del male e la magia che era già in lei, incrementata dalla nostra sta crescendo a dismisura! Tanto da stupire anche noi due!!” Disse soddisfatta Artemisia, mentre rideva.

 

“Non è possibile… Non è lei!”

 

“E’ il male che l’ha resa così e direi che è ancora più bella!”

 

Queste parole di Seifer sconvolsero Squall non sapeva più che fare, che sarebbe accaduto e come avrebbe fatto a salvarla.

 

Capitolo 8

 

Sebbene fosse incredibile, quella donna dall’aspetto inquietante era davvero Mairy. Riconoscendola, debolmente illuminata dalla luce della luna, che penetrava dalla cupola in vetro che sovrastava la sala, Squall non poté fare a meno di chiamarla, ma l’espressione di lei non cambiò affatto, come se non lo avesse udito.

Insisté ancora, ma niente, lei non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Allora decise di raggiungerla e riprendersela a qualsiasi costo, ma fu provvidenzialmente fermato da Irvine e Zell.

 

“Ma che fate!!! Lasciatemi… è in pericolo!”

 

Solo allora Squall si accorse che la ragazza era arrivata vicino a Seifer e lui le aveva messo un braccio attorno alla vita.

 

“Toglile le mani di dosso, brutto scimmione, altrimenti dovrai vedertela con noi!” Disse Selphie molto contrariata dalla scena che aveva davanti.

 

“Taci, sempliciotta! Il motivo per cui vi ho fatto venire qui è quello di schiacciarvi sotto il peso della mia vittoria!!” Disse Seifer, stringendo ancora di più a sé, la ragazza che sembrava un robot, con gli occhi fissi davanti a sé e insensibile a tutto ciò che stava accadendo.

 

“Che diavolo dici??!” Esclamò Zell perplesso, lasciando Squall, il quale a sua volta era sconvolto vedendo Mairy in quello stato.

 

“Seifer ha ragione! Io e Adele adesso uniremo nel sacro legame del male lui e la nostra adepta e nessuno mai potrà più sciogliere il loro vincolo!”

 

“Non potete farlo, lei non vuole!” Intervenne Quistis, che conosceva il rito, poiché l’aveva studiato per il corso da istruttrice.

 

“Si, che è d’accordo e lo vedrete ora! Cominciamo!”

 

“Squall, non permettergli di unire le mani!” Urlò subito l’ex - istruttrice.

 

“Che vuol dire?”

 

“Se lui congiungerà la sua mano destra con quella di Mairy e le due streghe le avvolgeranno con il nastro rosso, sarà finita!! L’avrai persa per sempre!”

 

“Mairy non farlo, ti prego!” Squall cominciò a correre verso di lei, quando le fu vicino si accorse che c’era un barriera trasparente che gli impediva di andare oltre e persino il suo gunblade fu del tutto inutile.

 

“Mairy, sono Squall, torna in te!!”

 

“E’ tutto inutile, non riuscirai a risvegliarla, i buoni sentimenti non valgono nulla rispetto al male!! L’amore è un sentimento stupido e infantile!” Gli disse Artemisia, mentre lui continuava a colpire la barriera.

 

Era tutto inutile, avevano fatto davvero un buon lavoro quelle due streghe e nonostante l’accanimento con cui anche Selphie, Zell, Quistis ed Irvine colpivano quel muro trasparente, non riuscirono ad abbatterla.

Mentre Seifer e Mairy alzarono le loro mani per unirle, Squall, in preda al panico, cominciò a raccontarle qualsiasi cosa utile per farle riprendere coscienza di sé e di quello che stava per fare.

Quando le mani stavano per unirsi e Squall stava per dire addio al suo amore, lei in un attimo di lucidità si ritrasse indietro e distrusse la barriera.

Purtroppo però il suo sguardo assente rimase tale.

 

“Mairy, perché l’hai distrutta? Ora sei costretta a distruggere quell’insignificante esserino! Sbrigati fallo fuori!” Le urlò contro Adele.

 

“Non lo fare, Mairy, andiamo via!”

 

La ragazza alzò un braccio verso l’alto ed immediatamente si creò un sfera di immensa potenza. Squall sapeva bene che se lei l’avesse colpito, di lui non sarebbe rimasta nemmeno la polvere, ma non riuscì a trovare la forza di scappare e rimase semplicemente lì, vicino a lei, mentre quegli insulsi esseri alle sue spalle godevano in attesa del colpo finale.

 

“Scappa Squall!!” Gli urlarono gli altri temendo seriamente per la sorte del loro capo - squadra.

 

“No, rimarrò qui! Non ho nessuna intenzione di scappare davanti alle difficoltà! Sono pronto a sacrificarmi! Questa grande lezione di vita me l’ha insegnata un mia vecchia e cara conoscenza!”

 

Gli istanti dopo furono interminabili, Squall sperava di aver fatto breccia nel cuore contaminato della ragazza per cui era disposto a sacrificare tutto, ma non voleva illudersi.

Mairy si accinse a lanciare quella sfera maledetta e con grande abilità la lanciò verso Squall, ma si trattò solo di un effetto ottico, perché la sfera colpì Adele che si trovava esattamente alle spalle del ragazzo.

 

“L’ha salvato, l’ha salvato, ha preso la strega cattiva!!!” Urlò euforica Selphie.

 

(Lo sapevo… Dovevo fidarmi di lei…)

 

“Mairy andiamo!” Disse Squall, nella confusione del momento afferrandola per un braccio e trascinandola via.

 

“Non così veloce, ragazzino!!” Artemisia era molto arrabbiata, scaraventò Squall all’aria e fece scomparire nel nulla la ragazza.

 

“Sparite o vi faccio fuori tutti!” Gridò poi.

 

I ragazzi fecero come la strega gli aveva detto, sparirono immediatamente. Squall era del tutto assente, durante tutto il viaggio stette in silenzio, fissando il pavimento.

 

(E’ tutta colpa mia… l’avevo presa… avevo il suo braccio e come uno stupido idiota me la sono fatta portare via… per la seconda volta… perché… Perché…)

 

Si sentiva profondamente in colpa, aveva la testa che gli scoppiava, quando chiudeva gli occhi riusciva solo a vedere l’angelico viso della ragazza, che pian piano si tramutava in quello della donna insensibile e fredda che era diventata.

 

“Squall non è colpa tua!”

 

“Rinoa, non è vero! Era lì e me la sono fatta scappare via! Non me lo perdonerò mai! Non sono riuscito a proteggerla!”

 

“Allora vai a riprendertela!”

 

“Come? Per quanto ne so, potrebbero averla già uccisa!”

 

“Non è morta, te ne saresti accorto subito, lo avresti sentito nel profondo del tuo cuore! E poi da quanto hai detto, deve essere davvero potente e le streghe correrebbero un grosso rischio a provocarla!”

 

“E comunque c’è sempre Seifer! Non scordare che stava per se così si può definire!”

 

“Ma che dici?? Le hanno fatto il lavaggio del cervello, perché sei così cieco da non capirlo? Non era lei a decidere e poi non scordarti che la sua testardaggine e i suoi sentimenti per te, qualunque essi siano, l’hanno aiutata a sconfiggere, anche se momentaneamente, il male! Ti ha salvato, ha preferito colpire la strega nonostante tutte le conseguenze e ciò non è da sottovalutare.”

 

“Non so! Fatto sta che ho fallito la missione!”

 

“Squall non essere il solito cinico, questa non è una missione qualsiasi, ma la tua missione!”

 

Quelle parole furono più che illuminanti per Squall. Se c’era anche solo una vaga possibilità che Mairy fosse viva, lui avrebbe dovuto crederci e soprattutto sperare…

La speranza… un sentimento così nuovo per lui, che era abituato a contare solo su di sé. Dopo l’abbandono di Ellione, aveva imparato a pensare esclusivamente alla se stesso, evitando qualsiasi tipo di contatto con altre persone ed ora era costretto a “sperare” di poter rivedere la ragazza che, in così poco tempo, era stata capace di dargli così tanto.

Si precipitò dal preside, illustrandogli un piano, non eccessivamente razionale, ma pur sempre un valido tentativo ed egli decise di approvarlo, non tanto per l’efficacia di esso, ma per l’ardore e la forza che leggeva negli occhi di Squall.

In effetti era un suicido vero e proprio riuscire a penetrare nel palazzo e cercare indisturbato la stanza di Mairy, sperando di convincerla a tornare al Garden, ma lui ci provò lo stesso.

 

L’indomani, infatti, dopo aver discusso con gli altri membri della squadra del piano e dei particolari, decisero di partire tutti, sebbene solo Squall sarebbe entrato all’interno della tetra costruzione.

Attesero la notte per agire con un po’ più di tranquillità e dopo vari giri attorno al palazzo, il ragazzo scorse con non poco sollievo, l’immagine di Mairy, affacciata sul balconcino, probabilmente della sua stanza.

 

Con qualche difficoltà, riuscì a salire fino alla finestra e aggrappatosi alla balconata vide con grande dispiacere che la ragazza aveva subito ulteriori cambiamenti.

I suoi capelli erano diventati lunghissimi, ormai nero corvino, con dei ricci simili a dei cavatappi, tutti uguali, lucidi, perfetti. Il suo sguardo non era più assente, anzi i suoi occhi avevano assunto una luce intensa e maligna. Il suo corpo era diventato ancora più affusolato, avvolto in un lungo vestito nero con dei ricami argento, dalla cui scolatura e immenso spacco centrale, era visibile un secondo vestito rosso fuoco.

 

Squall rimase scioccato da questa immagine, se ne sentiva responsabile e non riusciva a capacitarsi di come il male avesse radicalmente cambiato la ragazza.

Quando stava per saltare la ringhiera, si accorse, provvidenzialmente, che la porta si stava aprendo.

Purtroppo da dietro quella porta sbucò Seifer, con un sorrisetto ebete sul viso e tanta, tanta arroganza.

 

“Bella, ti sono venuto a fare un salutino. La cerimonia è andata tutta a monte per quel tuo colpo di testa, ma non preoccuparti, le streghe mi hanno assicurato che entro due giorni ci uniranno!”

 

“Non permetterti mai più di rivolgerti a me con questo tono confidenziale! Sparisci inetto o ti schiaccerò come una formica e godrò sentendo il rumore delle tue ossa, mentre si spezzano!” Gli rispose lei, non scomponendosi affatto.

 

Per quanto Seifer si meritasse quelle parole orribili, non era da Mairy reagire così. La violenza del gesto da lei descritto, stonava esageratamente con l’atteggiamento che aveva assunto, mentre lo diceva.

 

(Non è da lei… non è lei… la cattiveria l’ha completamente cambiata… riuscirò a salvarla dal male e soprattutto da se stessa?)

 

Nel frattempo Seifer era uscito mestamente dalla stanza, perciò Squall decise di entrarvi. Una volta dentro, Mairy non parve nemmeno notarlo, era ferma con le mani giunte davanti agli occhi, che erano stranamente chiusi. Il ragazzo provò ad avvicinarsi, ma fu brutalmente respinto da un scarica elettrica che aveva prodotto dei riflessi rossi.

 

“Imbecille, sei stato nascosto fuori la finestra per tutto questo tempo e proprio ora hai deciso di venirmi a disturbare!! Vattene o mi divertirò a ridurre anche te in minuscoli pezzettini!” Gli disse sempre immobile nella sua posizione.

 

“Mairy, sono Squall, cerca di ricordare!” Gli disse lui, provando ancora ad avvicinarsi, ma fu di nuovo scaraventato contro il muro.

 

“Ti ho detto di andartene, altrimenti diventerai il pasto del mio cane!”

 

“Mairy… “

 

La ragazza con espressione stizzita a causa dell’insistenza di Squall, separò le mani, spostandone solo una e con essa creò, senza il minimo sforzo una sfera di energia, dalla quale il ragazzo si salvò solo per la sua prontezza di riflessi.

Purtroppo però il colpo generò un forte boato e la relativa distruzione di un parte dell’arredamento della stanza, perciò molto presto sarebbero arrivati tutti.

 

“Mairy, ritorna in te! Sei un SeeD Aureus ricordi? E anche la nostra capo - squadra!”

 

“Sono già in me e invece di essere un’insulsa capo - squadra, sono la strega più potente dell’intero universo!”

 

“Ma che dici? Tu non sei una strega e comunque Artemisia e Adele sono imbattibili e molto forti!”

 

“Ti comunico, che quelle due folli donnacce hanno unito i loro poteri e li hanno concentrati in me, ignorando che io fossi già sufficientemente forte da sola, ed ora sono immune a qualsiasi attacco! La cosa divertente è che non sanno che io conosco le mie potenzialità e continuano ad imporre la loro volontà su di me, quando potrei ridurle in polvere con un semplice soffio!!” Mairy pronunciò queste parole abbandonando la sua posizione, ridendo.

 

Nella stanza fumante giunse Seifer, seguito dalle due streghe. Squall era ormai in trappola, immaginava già Seifer che si avventava contro di lui, quando Mairy, guardò, fulminandoli, i nuovi arrivati e gli ordinò:

 

“Mettetelo in una stanza ed assicuratevi che non abbia una via di fuga! Seifer, toccagli un solo capello e ti giuro che non avrai più bisogno dei polmoni!”

 

“Perché vuoi tenerlo qui e non ucciderlo!” Chiese Artemisia, preoccupata dalla richiesta della potente strega.

 

“Non sono affari che vi riguardano, ma comunque ve lo dirò, lo faccio perché può esserci utile e poi è un valido combattente, sicuramente meglio di quel cafone, incapace di Seifer!”

 

“In effetti ha ragione se è riuscito ad introdursi fin qui, qualche dote l'avrà, e poi è il capo dei SeeD, certamente senza la sua coordinazione, quei bambocci non sapranno più che pesci pigliare!” Concordarono Adele e Artemisia.

 

Squall fu portato in una stanza limitrofa a quella di Mairy, dalla quale effettivamente non c’era via d’uscita.

Non potendo fare altro si distese un po’ sul letto pensando ai suoi amici che erano fuori ad aspettarlo, al perché Mairy gli avesse riservato quel trattamento, come Seifer si sarebbe vendicato di lui, cosa gli sarebbe accaduto…

Alla fine si addormentò, esausto dalla tensioni subite, rasserenato dal fatto che Mairy fosse ancora viva, ma turbato per il suo cambiamento negativo e per il loro destino.

Capitolo 9

Squall si girò e rigirò nel letto di quella stanza, in cui era segregato da più di quattro giorni, centinaia e centinaia di volte.

Era preoccupato. Sapeva che la sua squadra era lì fuori, in attesa del momento giusto per entrare nel palazzo e liberarlo. Nonostante fossero ragazzi validi e coraggiosi, egli temeva qualche loro azione avventata e sconsiderata a causa del loro coinvolgimento psicologico.

Dopotutto non poteva permettersi di giudicarli, lui aveva agito allo stesso modo nel tentativo di salvare Mairy.

Mairy… Chissà dov’era e che stava facendo.

Sebbene, Squall non lo volesse ammettere, sapeva bene che ormai anche lei era diventata un pericolo. I grandi poteri di cui era dotata, assieme alla cattiveria che aveva ricevuto con essi, erano spaventosi e nel caso in cui fosse riuscito a riprendersela, non avrebbe certo riavuto indietro la ragazza che lo aveva affascinato e di cui forse si era innamorato.

 

I secondi sembravano minuti; i minuti, ore; le ore, intere giornate. Il tempo in quella stanza sembrava scorrere lentissimo, in alcuni momenti temeva di muoversi anche lui a rallentatore. Persino i suoi pensieri si susseguivano nella sua mente più lenti.

Il quarto giorno di reclusione era cominciato come gli altri fino a quando non udì delle voci in corridoio.

Era Mairy che stava urlando vari improperi contro Seifer che a quanto pare aveva cercato di entrare nella sua stanza con la forza per l’ennesima volta.

 

“Stupido zoticone, prova di nuovo a mettermi le mani addosso e te la farò pagare cara!! Non ti ho polverizzato fino ad ora solo perché le streghe mi hanno chiesto di non farlo, ma tu riprova a comportarti così e potrai dire addio alla vita!!” Disse la ragazza sfoderando tutta la sua grinta, che nonostante il radicale cambiamento era rimasto immutato.

 

“Bambola, prima o poi sarai mia, rassegnati, quindi tutte queste tue moine sono inutili e fuori luogo!” E dicendo ciò, il ragazzo provò ancora ad allungare le mani.

 

“Tieni giù queste mani luride!! Seifer lasciami in pace!” E gli sbatté la porta in faccia.

 

Squall, che aveva sentito tutta la discussione e si era, anche, immaginato la scena, aveva il sangue che gli ribolliva nelle vene, quanto avrebbe voluto spaccare la faccia a quel presuntuoso manichino.

Riusciva quasi a vedere il viso compiaciuto di quell’imbecille, mentre camminava lungo il corridoio.

 

(Pagherai anche questa, Almasy!)

 

Tutto poi riprese il suo noioso e silenzioso corso, come se nulla fosse successo.

Qualche ora dopo, si sentì un tremendo e fortissimo boato, il pavimento del palazzo tremò, si sollevò una fitta coltre di polvere e i vetri vibrarono così forte, che alcuni, addirittura, si frantumarono in mille pezzi.

Squall non riuscì a capire che stesse succedendo e non poté far altro che aspettare che accadesse qualcosa. La sua attesa non fu molto lunga, infatti poco dopo sentì le voci di Zell e Selphie nel corridoio.

I ragazzi avevano approfittato del momento di caos per entrare indisturbati e cercare il loro capo - squadra. Squall richiamò in fretta la loro attenzione, benedicendo, per la prima e forse unica volta, la voce squillante di Selphie. Non appena riuscirono a sfondare la porta e lo fecero uscire, Zell tramite una ricetrasmittente avvertì Quistis e le diede appuntamento in giardino.

Sentendo ciò Squall si ribellò.

 

“Andate voi, io non verrò! Qui è successo il finimondo e Mairy sicuramente è coinvolta! Non posso lasciarla qui, devo accertarmi perlomeno che sia viva e stia bene!”

 

Zell non poté che dargli ragione perciò disse a Quistis di raggiungerli subito. Quando arrivò era accompagnata da Irvine e Rinoa. Questa presenza creò un po’ di disappunto in Squall, ma non era il caso di polemizzare, perciò senza troppi convenevoli si diressero verso il luogo da dove continuava imperterrita a provenire copiosa la polvere.

Presto si accorsero che si trattava di una sala molto simile a quella in cui avevano fatto spiacevoli incontri pochi giorni prima, ma non era la stessa a giudicare dal quel poco che vi era rimasto.

La cosa che saltò subito ai loro occhi era un grosso blocco di marmo con sopra il corpo di Mairy, apparentemente morta.

Davanti questa scena, Squall cominciò a “dare di testa”, impallidì, poi la rabbia lo fece diventare rosso, mentre i suoi occhi, anch’essi infuocati esigevano vendetta. Ironia della sorte, fu proprio Rinoa a trattenerlo, nel luogo in cui si erano nascosti, infatti lui era già pronto per affrontare le streghe e strappare loro il cuore, quando si accorsero dell’arrivo di Seifer e lei riuscì a tirarlo giù.

 

“Ma che diavolo è successo qui? E perché è stesa lì? Non sarà mica morta?” Chiese piuttosto preoccupato Seifer.

 

“Non è morta, ma si da il caso che la tua condotta, molto poco rispettosa, l’abbia innervosita a tal punto, che voleva distruggere tutto e tutti!” Rispose Adele, con un tono, che nonostante la situazione, alquanto catastrofica, sembrava tranquillo.

 

“Come poteva distruggere tutto e tutti? Mi state prendendo in giro?”

 

“No, Seifer, quella ragazza ha assunto in sé i nostri poteri e li ha elevati all’ennesima potenza, in più con la sua dote magica è diventata terribilmente forte! Oserei dire quasi imbattibile!”

 

“E allora perché voi siete vive e lei no? E poi se è così forte perché non mi ha davvero polverizzato?”

 

“Il nostro è stato solo un gran colpo di fortuna…”

 

“E ti pareva!!” Esclamò Selphie, non abbastanza forte da essere udita dai nemici, per fortuna.

 

“…siamo riuscite a sviare il suo colpo e congelare i suoi poteri! In questo momento, non è morta, ma semplicemente profondamente addormentata! E non ti ha frullato dal primo momento che l’hai infastidita, perché la sua aura interiore non è ancora del tutto nera?”

“Aura interiore? Nera? Temo di non capire!!”

 

“Ogni essere umano ha un’aura interiore, credo che voi la chiamiate dozzinalmente, anima! Bhè la sua è bianca, perché è stata una creatura buona e il fatto che questo candore non sia del tutto spento, nonostante tutto, significa che aveva, oltre che questa innata bontà, un forte, anzi fortissimo sentimento per qualcuno! E’ disgustoso! “

 

“Ma perché è così forte? E perché due streghe del vostro calibro hanno paura di una creatura così piccola al loro confronto?”

 

“Seifer non l’hai ancora capito che è talmente potente perché ha qualcosa in sé che la rende speciale? Qualcosa che non le è nata spontaneamente, ma era già in lei? Mairy è figlia di una potentissima strega buona, che dando alla luce sua figlia è morta e le ha trasmesso tutti i suoi poteri!!”

 

Questa affermazione aveva colto tutti di sorpresa, nessuno si aspettava una rivelazione del genere, Seifer, ma anche tutti gli altri che continuavano ad ascoltare nascosti dietro alcune macerie.

 

“Comunque la faccenda non è così semplice, la ragazza presentava dei poteri che, appartenevano alla madre, ma non avevano la stessa efficacia! E’ come se avesse scosso, riportandolo in attività, un parziale assopimento della sua magia! Ne riparleremo, comunque, quando avrò scoperto qualcosa di più!”

 

“Ma quanto resterà così?”

 

“Non lo abbiamo ancora deciso! Sicuramente non la sveglieremo prima di essere completamente sicure, che anche quel po’ di amore, che ha ancora nel cuore, sia svanito del tutto! Ma ora andiamo, abbiamo un piano trionfale da realizzare!”

 

Così le due streghe e Seifer andarono via.

Questa situazione, fu meglio di un invito a nozze per Squall, che senza farselo ripetere due volte e senza parlare con i membri della sua squadra, corse verso il corpo inerme di Mairy, la prese sulle spalle e si diresse verso l’uscita.

 

Arrivarono presto al Garden e Squall portò immediatamente la ragazza in infermeria. Mentre la dottoressa le toglieva i vestiti, molto poco pratici, che indossava e le infilava un pigiama, sicuramente più comodo, lui fece chiamare il preside e la Madre.

 

Quando questi furono arrivati, Squall raccontò loro tutto ciò che era accaduto e che avevano scoperto tramite le streghe sui poteri di Mairy, per filo e per segno. Il preside apparì perplesso, ascoltando il racconto del ragazzo; per quanto egli avesse intuito che sotto quelle potenzialità si potesse nascondere un qualcosa di soprannaturale, non aveva mai osato immaginare tanto.

 

“L’unica cosa da fare adesso è occuparci di Mairy. Il resto viene dopo. Se poi effettivamente, è così forte, come dici, sarà in grado di sconfiggere le streghe da sola! Dottoressa come sta la ragazza?”

 

“Signor preside è in uno stato di torpore, è come se si trovasse, mentalmente, in una dimensione diversa dalla nostra! E’ piuttosto debole e prima di tentare qualsiasi tipo di terapia per farla tornare in sé è necessario che riprenda le forze e che i suoi valori ritornino nei parametri normali!”

 

“Non si preoccupi, c’è tempo, purtroppo non abbiamo la più pallida idea di come farla rinvenire!”

 

“Si sbaglia, preside” lo interruppe Squall “un modo ci sarebbe, ma è necessario l’intervento della Madre! Vedete Mairy è stata addormentata da due streghe e quindi può essere risvegliata solo da un’altra strega! Si da il caso che la Madre lo sia!”

 

“Non so, se posso farlo, i miei poteri sono piuttosto limitati!”

 

“Non è vero, Madre, i suoi poteri sono alimentati dall’amore, la sua aura è certamente bianca, quella di Mairy lo è ancora, anche se solo in parte! Soltanto lei può svegliarla, prima che sia troppo tardi! Almeno ci provi!”

 

“In effetti il ragazzo ha ragione! Scientificamente parlando, non può rimanere in questo stato a lungo! In due giorni posso rimetterla in sesto, dopodiché inizierà un rapido declino che la condurrà ad ogni modo ad una morte clinica!” S’inserì nella conversazione la dottoressa.

 

“Va bene, ci proverò! Ma non posso garantirvi nulla!”

 

“Ce la farai, Edea!” La incoraggiò il marito.

 

“Bhè, è ora di lasciare sola la paziente!” Disse ancora una volta la dottoressa.

 

“Se non le dispiace, vorrei rimanere qui!”

 

“Si, lo faccia rimanere! Però Squall, vedi di riposare, c’è un brandina vicino il letto, puoi dormire lì!”

 

“Grazie signor preside!”

 

Da quel momento Squall non abbandonò più l’infermeria, nonostante i cambi che gli proponevano i suoi amici. Sapevano che lui si sentiva in colpa per tutto quello che era successo e per lo stato in cui si trovava la ragazza, sebbene, in realtà, non c’entrasse nulla.

Passò ogni minuto di quei due giorni sperando ingenuamente che lei aprisse gli occhi da un momento all’altro… i suoi stupendi occhi verdi, pieni di gioia, di voglia di vivere.

Nemmeno Rinoa riuscì a scollarlo da quel letto, a malapena, si fece convincere a mangiare qualcosa.

I due giorni passarono. Edea, che si era duramente concentrata per riuscire nel suo intento, sembrava fredda e imperturbabile. Un po’ meno distaccati erano gli sguardi di tutti gli altri presenti. La Madre cominciò ad muovere le mani, sospese appena sopra il corpo della ragazza, ma nonostante il turbamento reale che questa scena provocava in chiunque la guardasse, Squall non si fece intimorire e continuò a stringere forte la mano di Mairy.

 

Dopo un lungo armeggiare e dopo infinite e incomprensibili formule magiche, la Madre cadde su una poltrona sfinita dall’enorme sforzo cerebrale che aveva compiuto.

 

La ragazza non si mosse di un centimetro. Non era cambiato nulla. Aspettarono invano più di due ore, ma niente. Dovevano cercare un’altra soluzione e al più presto, perciò si riunirono tutti nell’ufficio del preside e stavolta anche Squall dovette raggiungerli lì.

La riunione durò a lungo, si fece un gran discutere, ma non riuscirono ad arrivare a capo di nulla.

Stanco e demotivato Squall decise di passare un’altra notte in infermeria, nonostante le proteste di Rinoa, Selphie e Quistis, che erano molto preoccupate per lui e la sua salute.

Quando stava per addormentarsi, Mairy gli strinse la mano. Senza crearsi false illusioni, pensò si trattasse di un riflesso incondizionato, ma subito si accorse che la ragazza stava muovendo appena le palpebre e che anche il suo aspetto fisico stava mutando ancora.

Dopo giusto il tempo di chiamare il preside, tornò e vide che era ulteriormente cambiata.

I capelli erano ancora molto lunghi, ma lisci e castani, tendenti al biondo, le sue guance si erano arrotondate appena, e gli occhi…

Per fortuna fu lì appena lei si svegliò e la prima cosa che vide furono i suoi occhi, verdi, grandi, ma un po’ spenti.

Immediatamente la abbracciò e lei, un po’ stordita, non capì che stesse succedendo.

 

Solo quando arrivarono gli altri, la liberò.

 

“Mairy…” Riuscì a dirle soltanto.

 

“Dove sono…” Disse lei con un tono simile a quello dei bambini appena svegli, stropicciandosi gli occhi con le mani.

 

“Sei a casa, ti abbiamo liberato!” Le disse Selphie.

 

“A casa? Liberata da chi? E voi chi siete?”

 

L’ultima domanda gettò lo scompiglio sull’intero gruppo che preso dall’euforia del momento non si era reso conto che Mairy, non era stordita per il post - risveglio, ma perché non sapeva realmente dove si trovasse e chi fosse.

La dottoressa spiegò che era un fenomeno frequente nei pazienti che erano stati in quello stato per un po’ di tempo e che secondo le sue conoscenze, quest’effetto era dovuto anche al congelamento dei poteri magici della ragazza, quindi fino a quando non venivano sbloccati, sarebbe rimasta così. Senza ricordi.

 

Il problema più grave era che le streghe, scoperto il rapimento della loro prediletta, stavano mettendo a ferro e a fuoco tutte le città e ben presto sarebbero arrivate al Garden, perciò Squall e il preside decisero di nascondere Mairy al vecchio orfanotrofio e anzi per sorvegliarla e magari chissà, aiutarla a recuperare la memoria, tutta la squadra si sarebbe dovuta trasferire lì, per un periodo di tempo indeterminato.

Perciò l’indomani mattina stesso partirono tutti, nonostante il disagio e la soggezione che sentiva la ragazza.

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Capitolo 3
*** Capitoli 10 - 14 ***


Capitolo 10

 

Il vecchio orfanotrofio non era certo il luogo più confortevole del mondo, ma non ci si poteva lamentare.

C’era un’atmosfera piuttosto tesa, si sentivano tutti un po’ in imbarazzo per l'insolita situazione.

Chi, logicamente, ne soffriva di più era Mairy, catapultata in una realtà che ignorava, con delle persone sconosciute delle quali doveva necessariamente fidarsi.

 

Durante i primi giorni, si chiuse in se stessa, parlava molto poco, preferiva uscire e camminare lungo i verdi prati che circondavano la casetta pensando a chissà cosa. Qualche volta si stendeva sull’erba e fissava il cielo e le nuvole come se potessero darle una risposta per tutte le sue domande.

 

Squall non la perse di vista nemmeno per un secondo, la seguiva come se fosse la sua ombra, senza, però, farsi scoprire. Evitava qualsiasi tipo di contatto con lei, non che ci fossero molte occasioni di dialogo, ma non ne voleva proprio sapere di parlarle.

Questo comportamento ostile non passò inosservato e forse proprio per questo motivo, lei preferiva stargli alla larga.

 

Le uniche persone che erano riuscite a far breccia nel cuore della ragazza furono Selphie, forse a causa di ricordi inconsci della loro breve, ma intensa amicizia, e Zell, che nonostante la sua innata frivolezza, si era immedesimato nella situazione di Mairy e non perdeva occasione per farla ridere, consolarla o coccolarla.

Squall più volte espresse la sua contrarietà a quest’atteggiamento del ragazzo, ma lui lo zittì dicendogli:

 

“Se ci tieni tanto a lei, perché non le stai vicino e la aiuti a superare questo momento, invece di flirtare tutto il tempo con Rinoa?”

 

“Fatti gli affari tuoi, le devi solo stare lontano!”

 

“Come fai tu? Puoi proprio scordartelo!! E comunque non credo che questa specie di scenata di gelosia sia consona alla situazione!”

 

“….”

 

“Squall non voglio litigare con te, ti rispetto troppo, ma non attegiarti a Padreterno, non ti si addice proprio!”

 

Quel breve dialogo con Zell, gli aveva chiarito parecchie cose, forse davvero stava sbagliando a comportarsi così, forse doveva scoprire se c’era ancora qualcosa della sua Mairy, in quella timida e chiusa ragazza che gli avevano affidato.

 

Decise di cambiare atteggiamento. Qualche volta la accompagnò a fare le sue solite lunghe passeggiate, a tavola si intrattenevano più a lungo a parlare di futilità, una sera le diede persino il bacio della buonanotte, rigorosamente sulla fronte.

 

Un caldo pomeriggio, Mairy e Selphie decisero di andare a fare un giro, alla ricerca di alcuni fiori, di cui avevano letto su un libro. Uscendo notarono Squall e Rinoa seduti su alcune rocce, sull’uscio, li salutarono e andarono via.

 

Quando furono sufficientemente lontane da non essere udite, Selphie le disse:

 

“Ti piace, eh? Sei diventata rossa come un pomodoro, quando l’hai visto!”

 

“Non è vero!! E va bene, hai ragione! Ma hai visto che occhi ha? E quando ha alzato appena la mano per salutarmi!!! Oddio, temevo di sciogliermi, lì davanti a lui!!”

 

“Posso fare la veggente!”

 

“Dai non scherzare? Ma è così evidente?”

 

“Si, è piuttosto palese!”

 

“Da un periodo a questa parte ha cambiato atteggiamento nei miei confronti, temevo mi odiasse e invece si è dimostrato così.... così dolce!! Ho paura di essermi innamorata di lui! E’ così bello e misterioso! E poi quegli occhi…. Potrei impazzire!”

 

“Perché non glielo dici?”

 

“Perché è evidente che tra lui e Rinoa c’è qualcosa!!”

 

“C’è stato qualcosa, ma ora sono solo molto amici!”

 

“Anche se fosse come dici tu, lui non prova alcun interesse per me!”

 

“Non esserne troppo sicura…”

 

“Selphie, non darmi false speranze! Credo che sarebbe il momento meno adatto per sperare in ua storia d'amore!”

 

“Non sono né false, né speranze, ma fatti!” Disse la ragazza ridacchiando.

 

“Dai, non prendermi in giro!”

 

“Non lo sto facendo! Sei la mia migliore amica, non lo farei male!”

 

“Davvero?? Non ci posso credere!! Sai, Selphie, mi sento molto fuori luogo in alcune situazioni... Non riesco a sopportare l'idea di non riuscire a ricordare di voi e di tutto ciò che mi raccontate... E' frustrante, non sapere nemmeno perché tante persone mi sono così vicino e mi proteggono... Non è un problema vostro, ma mio e della mia testolina, che mi sta giocando questo brutto tiro! E proprio quando mi sento più giù, lui compare come un raggio di sole, in una giornata piovosa e anche con uno dei suoi interminabili silenzi, mi rende felice! Mi fa davvero sentire speciale, come se tutto ciò che sono stata, non conta, e gli vada bene così come sono ora!"

 

“Gli parlerai?”

 

“Oddio, sarebbe piuttosto imbarazzante... non so... in fondo cosa ho da perdere.... quando torneremo a casa, un suo solo sguardo, mi convincerà!!”

 

“Allora andiamo!”

 

“E i fiori??”

 

“Ma che t’importa dei fiori, in un momento come questo??”

 

“Niente!”

 

La ragazza era al settimo cielo, non faceva altro che rivedere nella sua mente la scena di poco prima, lui che la salutava, alzando appena la mano, mentre la guardava negli occhi. Potrebbe sembrare un gesto da poco, insignificante, ma le sembrava la cosa più dolce e bella che lui avesse potuto fare. Sognando, sognando, le due complici si diressero verso l’orfanotrofio.

 

Nel frattempo Squall e Rinoa erano rimasti lì a parlare.

 

“Non ce la faccio più! Non riesco a mentirle!”

 

“Io non ti capisco! Mi sembrava che i rapporti tra voi fossero migliorati!”

 

“Si, è così, ho provato a riavvicinarmi a lei, ma è completamente diversa, ormai. E’ dolce, tranquilla, silenziosa, ma non è più la ragazza che mi aveva attratto tanto…”

 

“Ma perché ti rifiuti di dirlo?”

 

“Cosa?”

 

“Che ti ha fatto innamorare.”

 

“Bhè, generalmente non vado urlando a destra e a manca i miei sentimenti! E comunque non è questo il problema! Tutte le volte che credo di essermi rassegnato a non riaverla più, dice qualcosa o si muove proprio come avrebbe fatto lei!”

 

“Squall, ma sei completamente fuori di testa?? Non è morta e quella che hai salutato pochi minuti fa, che hai accompagnato in giro negli ultimi giorni, non è un’altra persona, è lei, è sempre lei! Magari sta mostrando un lato di sé che non conosci e che non avevi avuto il tempo di conoscere!”

 

“Rinoa non sento più le sensazioni che provavo prima! Ho quasi paura che mi sia del tutto indifferente!”

 

“Mi sembra assurdo! Ti prego tenta di ragionare! Li si sta affezionando molto a te e on credo che sopporterebbe uno shock, dovuto solo ai tuoi infondati dubbi!! Non è colpa sua se non ricorda nulla o se non ha la vitalità di una volta!!”

 

“Per fortuna che ho te! Mi sei sempre stata vicino, nonostante tutto...” Le si era avvicinato e le stava accarezzando la nuca, senza che ei riuscisse a capire cosa stesse tentando di fare.

 

“Squall, che stai dicendo? Io sono tua amica…”

 

Rinoa non fece in tempo a terminare la frase che Squall la stava già baciando. Era stato attirato da lei come una calamita. Nonostante il loro non fosse mai stato un rapporto passionale, lui era stato spinto da chissà quale meccanismo interno a compiere quel gesto.

Forse la frustrazione, forse il desiderio di sentire dei sentimenti che lo smuovessero... non sapeva nemmeno lui perché stava agendo in quel modo.

 

Giusto in quel momento arrivarono Selphie e Mairy.

 

Squall e Rinoa si allontanarono immediatamente, ma ormai era troppo tardi, la ragazza aveva visto tutta la scena e ancora incredula, cominciò a correre via, più in fretta che poteva. Squall la rincorse, senza pensare a cosa le avrebbe detto, se l’avesse raggiunta, a come l’avrebbe detto, sentiva solo che doveva seguirla.

 

L’ultima volta che l’aveva rincorsa si trovavano sulla spiaggia, stavano giocando, e ridendo, mentre ora era tutto diverso anche lui era cambiato da quel giorno, così lontano, così irreale… Era inutile ripensarci, tanto lei non ricordava nulla, di quella vacanza, di quel giorno, di quel mare, di quel cielo, di loro due…

 

Riuscì dopo molto ad afferarle il braccio, e lei decise di fermarsi. Stava pingendo, i suoi occhi erano lucidi, brillavano, come non facevano, ormai, da tempo.

 

“Lasciami stare!”

 

“No, dobbiamo parlare!”

 

“Di che? Io non ho niente da dirti e non ho voglia di starti ad ascoltare!”

 

“E invece lo farai!”

 

“Lasciami, Squall, mi stai facendo male!” Gli disse agitandosi, affinché lui le liberasse il braccio.

 

“Perché stai piangendo? Dimmi il perché e ti lascerò!”

 

“Ma che t’importa, non sono affari tuoi!”

 

“Allora perché sei scappata quando hai visto me e Rinoa… bhè hai capito!”

 

“E tu che dici? Forse perché qualche settimana fa ero io al suo posto e per lealtà ho rifiutato, quel bacio? O perché pensavo mi amassi, dopo tutto quello che hai fatto per salvarmi?? Che stupida, pensavo l’avessi fatto per me ed invece stavi solo ubbidendo agli ordini, dimostrandoti il burattino che sei! Ti odio, Squall Leonheart, ti odio! Stampatelo in testa!” Disse lei, senza rendersi conto delle parole che le uscivano dalla bocca come un fiume in piena, un po’ come le sue lacrime.

 

“Mairy, stai riacquistando la memoria!”

 

“Preferivo dimenticare tutto, anzi preferirei cancellare completamente i miei ricordi, soprattutto la scena a cui ho dovuto assistere!! Mi hai deluso, mi fidavo di te, ti ho regalato il mio cuore e tu non hai esitato a mettertelo sotto i piedi e dopo già che c’eri ci hai fatto passare su anche la tua dolce Rinoa!”

 

“Non è come sembra!! Io…”

 

“Squall non sembrava niente, era solo un bacio, ed un gesto così non permette fraintendimenti! Non voglio ascoltarti!”

 

“Ma cosa vuoi? Dopotutto non hai fatto altro che spingermi tra le sue braccia! E poi sei completamente cambiata, non ricordavi più nulla, ti sentivo lontana e invece Rinoa era così vicina….”

 

“Hai ragione!! Non devi giustificarti con me! In fondo sono io che ho sacrificato la mia vita per te e la tua angelica Rinoa!! Hai proprio ragione!” Mairy era talmente fuori di sé che senza accorgersene lanciò una palla infuocata contro un albero.

 

“Non riesci nemmeno a controllarli!”

 

“Ti odio, Seifer, non l’avrebbe mai fatto! Per quanto sia cafone, irritante e spaccone, non è insensibile come te! E pensare che l’ho lasciato perché mi stavo innamorando di te…” E detto ciò ricominciò a correre, così velocemente che Squall non riuscì nemmeno più a vederla, se ne tornò perciò triste ed amareggiato all’orfanotrofio, dove tutti gli altri lo stavano aspettando, probabilmente per fargli una grosso strigliata e forse Zell anche qualcosa di più.

 

Nel frattempo Mairy arrivò al palazzo delle streghe e le trovò lì con Seifer, tra le cui braccia si buttò istintivamente, nello stupore generale.

Prima che lui potesse anche solo pensare di fare qualcosa, gli posò una mano sul cuore, poi la allontanò pian piano e con un altro rapido gesto fece comparire una grossa pietra nera. Era riuscita ad estrarre la cattiveria, che avevano infuso le due streghe nel suo cuore.

Dopo che ebbe fatto ciò, lui la abbracciò forte, come non aveva mai fatto e come la ragazza voleva che facesse.

 

Le streghe stupite stavano già per commentare, ma lei le interruppe subito:

 

“Prima che iniziate a parlare, sappiate che ho riacquistato la memoria e tutti i miei poteri. So bene di essere potentissima e che potrei distruggervi con un solo cenno degli occhi, ma ho bisogno di voi! Metterò i miei poteri al vostro servizio, ma in cambio, voi dovete insegnarmi a controllarli ed usarli al meglio… e soprattutto dovete riuscire a togliermi questo dolore straziante che ho nel cuore!”

 

“La bambina si è svegliata! Sapevamo che sarebbe successo, ma certo non immaginavamo che saresti tornata all’ovile! Il compromesso che hai proposto mi pare più che vantaggioso e accettabile, ma devi sapere che noi possiamo solo assopire i tuoi sentimenti per quell’esserino insignificante, non farli sparire e comunque non possiamo farlo prima di domani!”

 

“Va bene! Accetto!”

 

“Allora bentornata a casa! Però devi raccontarci, cosa ti è accaduto esattamente in questi giorni!”

 

“Ora sono stanca preferirei andare a riposare, se non è un problema, ne parleremo domani!”

 

“Vai pure, l’importante è che non scappi!”

 

“Non ne ho la minima intenzione!” E si diresse verso quella che era la sua stanza. Prima di uscire dalla sala in cui si trovavano chiese a Seifer di accompagnarla, il quale acconsentì immediatamente, come se non stesse attendendo altro, arrivati davanti la porta lui la aprì, la fece entrare e la richiuse dietro le sue spalle.

 

“Seifer ti chiedo solo di stringermi stanotte, nient’altro!”

 

Capitolo 11

 

Con la sua fuga Mairy causò un bel caos all'orfanotrofio e contrariamente alle aspettative, nessuno osò accusare Squall, anzi ignorarono il fatto e dopo alcune ricerche nella zona, il gruppo decise di fare ritorno al Garden, dove la loro amica se avesse voluto gli avrebbe raggiunti.

In realtà, era tutti molto preoccupati Selphie, in particolare, che non riusciva a capacitarsi di tanta freddezza in quella circostanza. Era vero che Mairy aveva riacquistato poteri e memoria, ma certo non voleva dire che era capace di potersi difendere da sola, soprattutto dalle streghe, in più sconvolta com'era, quando era nadata via, avrebbe potuto compiere qualche gesto sconsiderato.

 

Il preside aveva chiesto ai ragazzi di aspettare qualche giorno prima di mobilitarsi in massa per cercarla, probabilmente aveva solo bisogno di stare sola e pensare, perciò tutti restarono inoperativi al Garden.

 

Squall era nella biblioteca consultando, invano, un libro su streghe e magie, mentre Zell faceva gli occhi dolci alla sua bella bibliotecaria. Il silenzio, che regnava nella grande sala, fu, improvvisamente, rotto da un fortissimo grido che proveniva dall’entrata…

 

“Leonheart!!!!”

 

Squall, riconoscendo la rude voce di Seifer, corse immediatamente all’entrata. I cattivi presentimenti che lo avevano spinto a consultare quel libro si erano rivelati veri. Quando arrivò, Seifer era lì che urlava il suo nome, mentre reggeva in braccio Mairy, senza sensi.

 

“Che diavolo le hai fatto?” Gli si avventò contro, Squall prendendo la ragazza e poggiandola per terra.

 

“Non l’ho toccata nemmeno con un dito!”

 

“E allora perché è in queste condizioni? Che le è successo?”

 

“Sta morendo, Squall, sta morendo….” Seifer abbassò lo sguardo verso la ragazza, sentendosi profondamente colpevole, quando fu colpito con estrema violenza nell’addome.

 

“Che vuol dire < sta morendo >? Mi vuoi dire che le è accaduto o devo farti cadere prima tutti i denti che hai in bocca?” Gli intimò, minacciandolo con un altro pugno, Squall.

 

“Non lo so di preciso! Da quello che mi hanno detto le streghe, pare che il suo animo non riesca a sopportare le pressioni delle forze maligne che sono in lei e si sta pian piano spegnendo…”

 

“Perché non l’hanno aiutata, quelle due!”

 

“Perché non gli serve più!”

 

“E adesso che si fa?! Chiamatemi il preside e la madre, subito!” Tuonò Squall alle matricole che stavano assistendo incuriosite a quello spettacolo.

 

“Portiamola via!”

 

“Nell’infermeria?”

 

“No, nella mia stanza lì non verrà nessuno a disturbarci, presto non abbiamo molto tempo!”

 

Squall era ancora incerto sul da farsi, però era intenzionato a fare qualcosa, almeno questa volta, considerando che non le era stato molto utile nei precedenti incontri. L’aveva fatta soffrire fin dal primo momento che l’aveva incontrata, ma nessuna come lei gli era mai entrata dentro così, nemmeno Rinoa… Quel bacio era stato un terribile errore, aveva sbagliato e avrebbe fatto di tutto pur di porvi rimedio.

 

“Madre, per fortuna che è arrivata! Bisogna fare immediatamente qualcosa!”

 

“Che le è successo?”

 

“Non ne ho idea, Seifer l’ha portata che era già in questo stato! Pare che non riesca a sostenere la potenza del male e stia morendo! Madre non possiamo permetterlo!”

 

“Calmati, Squall, Edea farà tutto ciò che può per salvarla.” S’intromise il preside Cid.

 

“Non basta il possibile… bisogna fare anche l’impossibile!” Disse Seifer senza spostarsi dalla finestra, dalla quale stava scrutando pensieroso l’orizzonte, nel tentativo di evitare gli sguardi di disprezzo o di rimprovero, che già sapeva gli sarebbero stati rivolti.

 

Edea si sedette accanto alla ragazza, stesa sul letto, e cominciò ad accarezzarle la fronte con fare materno ed amorevole. Dopo qualche minuto di silenzio, in cui arrivò nella stanza anche il resto del gruppo, la Madre si alzò e si rivolse a Squall:

 

“La sua aura è quasi completamente nera…”

 

Squall si mise le mani sul viso in segno di disperazione e anche Selphie cominciò a piangere come una fontana, udendo queste parole. Non era necessario chiedere che significasse in termini spiccioli, ciò che la Madre aveva appena detto, lo avevano intuito con gran dolore da soli.

 

“State solo perdendo tempo!! Odio ammetterlo, ma c’è un motivo per cui io l’ho portata qui!! Persino un insensibile come me è arrivato alla soluzione e voi, i “paladini dell’amore, della Pace e dell’amicizia” non avete capito niente!”

 

“Smettila Seifer o ti giuro che ti faccio a pezzi! Se proprio devi aprire quella tua boccaccia, fallo per dire qualcosa di utile!” Gli urlò Squall fuori di sè, sperando di trovare una soluzione o almeno un pretesto per sfogare la sua rabbia su Seifer.

 

“Stupido, lei è follemente innamorata di te e solo tu puoi salvarla! Hai mai sentito parlare di quella cosa ammorbante che voi chiamate < forza dell’amore >??”

 

“Dovrebbe essere innamorato anche lui per poter avvalorare questa tua teoria!”

 

“Grazie, per questo tuo intervento fuori luogo, Rinoa, ma credo proprio, anzi sono sicura che Squall sia innamorato di Mairy!” La rimproverò piuttosto duramente Quistis, convinta di quello che stesse dicendo.

 

“Squall…” gli sussurrò la Madre, avvicinandosi e accarezzandogli i capelli, mentre lui era in ginocchio al lato del letto, tenendo la mano della ragazza tra le sue, “…solo tu sai che provi per Mairy, non sentirti obbligato a parlarne con noi, riguarda solo voi due! Vorrei solo sapere se te la senti di provare a salvarla!”

 

“…si…” Le rispose, annuendo.

 

“Allora, usciamo tutti, così puoi stare da solo con lei.”

 

“Ma io non so che devo fare?”

 

“Non puoi saperlo… è qualcosa che scaturisce dal profondo dei vostri cuori, devi solo aspettare e sperare…”

 

“Seifer, vieni fuori con noi!”

 

“No, io resto qui!”

 

“Seifer ti ho detto di venire, questo è ancora il mio Garden o sbaglio?”

 

“Preside, questo sarà anche il suo Garden, ma certo quella che è stesa sul letto non è la ragazza che ama! Che c’è, non immaginavate che un essere come me potesse provare dei sentimenti?”

 

“Va bene, rimani pure!”

 

Squall non riusciva a muoversi, non sapeva che fare, in più la presenza di Seifer lo innervosiva molto. La ragazza nel frattempo stava sempre peggio.

 

“La ami?” Gli chiese improvvisamente l’uomo biondo, che gli si era seduto davanti su una poltrona, come se volesse vegliare su di lei, ma allo stesso tempo con atteggiamento provocatorio, inadatto alla situazione.

 

“Seifer, piantala!”

 

“Squall sto parlando seriamente! Che cosa provi per lei?”

 

“Non ti riguarda!”

 

“Si, che mi riguarda!! Io la amo, come non ho mi amato in vita mia!! E’ già difficile per me ammettere che lei ami una persona che non sono io, credo di avere almeno il diritto di sapere se è corrisposta o quest’idiota sta lasciando andar via la ragazza più fantastica, che esista al mondo e che mai esisterà!” Gli urlò, alzandosi di scatto in piedi.

 

“Grazie per l’idiota!” Sviò l’argomento l’altro.

 

“Credo che dovresti andare via da questa stanza, allora!”

 

“Va al diavolo, Seifer!!”

 

“Non sei degno di lei, non capisco cosa abbia trovato in te, sei solo un’idiota!! Io la amo e basterà il mio amore a salvarla, vattene moscerino, non mi servi e non servi nemmeno a lei, basto io!!”

 

“Smettila, scimmione!! Non m’interessano i tuoi inutili e spropositati commenti! Che ne sai tu dei miei sentimenti? Che ne sai di quello che sto provando io? Ma credi davvero che sia così stupido da non essermi accorto di che creatura speciale fosse? Bè ti sbagli!”

 

“Fatto sta che hai ancora la testa dietro quell'ochetta giuliva di Rinoa! Ti giuro, Leonheart, che se mai Mairy si riprenderà, non la vedrai mai più!”

 

“Mi hai sfinito!! Che vuoi ottenere con queste provocazioni? Vuoi che ti dica che la amo?? Bè sturati le orecchie: IO LA AMO!!!!!!!!”

 

Il silenzio calò nella stanza. Squall per la prima volta aveva espresso i suoi sentimenti senza vergognarsene. Dopo quell’alterco con Seifer, si rimise in ginocchio accanto alla ragazza e le prese la mano, baciandone il dorso amorevolmente, anche Seifer si risedette sulla poltrona.

 

Squall aveva già vissuto quel momento, ormai tenere quella mano nella sua, gli faceva un po’ sperare che si sarebbe ripetuto il miracolo della volta precedente. Odiava quella sensazione di impotenza di fronte al destino, forse era per questo che aveva sempre evitato qualsiasi contatto umano.

 

Ormai stanco e senza speranza poggiò la testa sul letto, con il viso rivolto verso il basso. Dopo qualche minuto sentì una leggera carezza, quel tocco, quella delicatezza gli erano estremamente familiari, credeva fosse solo un sogno, perciò decise di non muoversi e rimanere fermo così, se avesse potuto, sarebbe rimasto lì, così, per sempre.

 

“Squall…”Sussurrò lei, ancora un po’ intontita dal profondo sonno.

 

“Dimmi che non è un sogno!” Le disse sollevando il capo e guardandola fissa negli occhi… quegli occhi che tanto gli erano mancati.

 

“Non lo è!” Gli rispose sorridendo.

 

“Bambolina, ti sei risvegliata!! Hai dormito parecchio, sai? Non credevo fossi così pigra!” Li interruppe Seifer accarezzando la testa alla ragazza come si fa ad un cucciolo.

 

“Dovevo essere molto stanca, evidentemente! Seifer, grazie! Se non ci fossi stato tu, avrei combinato un gran disastro!”

 

“Allora ricordi?” Le chiese Squall, subito pensando a quel famoso bacio, dato, come diceva lui, per errore.

 

“Si, ricordo tutto! E’ stato orribile, vedevo la mia vita scorrermi davanti ed io ne ero spettatrice impotente! Squall mi dispiace per avervi creato tanti problemi!”

 

“Non preoccuparti, forse è meglio che riposi un po’. Poi magari faccio venire anche gli altri e parliamo un po’!”

 

“Parlare? Detta da te, suona così strana questa parola! Comunque non mi va di restare da sola, vi prego restate qui con me!”

 

“Va bene! Oggi ti è concesso tutto!”

 

“E’ ora che io vada, invece.” Disse Seifer alzandosi e raggiungendo la porta.

 

Ormai sapeva di averla persa, aveva provocato Squall in quel modo, deliberatamente, per costringerlo ad ammettere i suoi sentimenti e così salvarla. Il suo compito, ormai era terminato e doveva lasciare il passo a colui che aveva tanto odiato e stimato, allo stesso tempo. Era stato così strano il destino, non avrebbe mai immaginato che lui, Seifer Almasy, il ragazzo più superbo e litigioso di tutto il Garden, avrebbe un giorno aiutato il suo rivale e gli avrebbe lasciato la donna che amava, senza batter ciglio.

 

“No, Seifer, non andare… ti prego!” Gli disse Mairy, prima che lui aprisse la porta.

 

Questa richiesta lasciò un po’ di sasso i due ragazzi. Entrambi pensavano che la questione fosse finita e che non fossero necessarie altre parole e invece si sbagliavano…

 

“Non voglio che tu vada, abbiamo e ho bisogno di te!”

 

“Che vuoi dire?” Le chiese, turbato e preoccupato Squall.

 

“Ci sono ancora due streghe esaltate in giro, che vogliono impossessarsi del pianeta e penso che spetti proprio a noi cancellarle definitivamente dalla faccia della terra!”

 

“Non cambierai mai, sei salva per miracolo, non sai nemmeno se riuscirai a reggerti in piedi e già vuoi combattere!” Disse, sorridendo Seifer.

 

“E poi, ora, fai parte della squadra, se sei disposto a sottostare alle direttive dei tuoi capi - squadra, io e Squall!”

 

“Io, prendere ordini da Leonheart, ti sbagli proprio, piccola!”

 

“E, invece, lo farai!” Gli intimò lei, con sguardo autoritario. “Sempre che Squall sia d’accordo!”

 

“Non sono io che decido, ma il preside!” Le rispose lui, lapidario. Era geloso di quell'attenzione verso Seifer, ma soprattutto lo spazientiva l'idea di non potersi opporre in alcun modo, visto l'episodio del bacio con Rinoa.

 

“Ah, non farà obiezioni! Seifer va a chiamare gli altri, mentre Squall mi aggiorna sui dati in suo possesso, relativi alle streghe!”

 

“Mairy, ti sei appena risvegliata, rallenta un po’ il ritmo!” Le disse Squall, riaddolcendosi, supponendo che la ragazza stesse allontanando Seifer con una banale scusa, per rimanere sola con lui.

 

“Non mi stancherò nel rivedere i miei amici, né tantomeno nel sentirti parlare della causa di tutto ciò!”

 

Seifer uscì dalla stanza e Squall si rilassò, non sentendosi più sul collo il fiato di quello “scimmione ambulante”, come lo chiamava lui.

 

“Come stai?” Le chiese accarezzandole la guancia.

 

“No, Squall, non farlo!”

 

“Mairy che hai intenzione di fare?”

 

“Escogitare un piano per distruggere Adele e Artemisia, chiaro, no?”

 

“Non sto parlando di quello, ma della situazione tra me e te, e credo anche Seifer, vista l’evoluzione dei fatti.”

 

“ Quindi dobbiamo aggiungerci anche Rinoa.”

 

“Lascia perdere quel bacio… è stato un errore!”

 

“Lo definirei un errore piuttosto piacevole per te, trionfale per lei e distruttivo per me! Comunque non è per quello o meglio, non solo! Non sono mai riuscita a prendere possesso del mio corpo in questo periodo, ma ho visto tutto e ho pensato molto. Prima di assistere a quella scena, avrei dato tutta la mia vita per te e la tua felicità, anche se poteva non essere necessariamente la mia, ora è tutto diverso…”

 

“Perché ora è tornato, il Seifer di cui ti sei innamorata e io non ti servo più!”

 

“Ma smettila, fino a prova contraria, sei tu che hai baciato un’altra e non io!”

 

“E’ fin troppo facile, nascondersi dietro questo pretesto!”

 

“Non è un pretesto! Mi hai spezzato il cuore! Adesso non posso preoccuparmi di ciò, ho bisogno di tempo, di riprendere contatto con la vita…”

 

“E Seifer?”

 

“Seifer è stato il mio pilastro, penso che se non ci fosse stato lui, avrei fatto un bello spiedino con te e Rinoa!”

 

“Ne sei innamorata?”

 

“Non lo so….”

 

“Credo di aver ascoltato abbastanza!!”

 

“Squall, smettila di comportarti come un bambino!! Non fuggire dalle situazioni che riguardano i tuoi sentimenti! Non ho detto che lo amo, ho detto semplicemente che non lo so! E poi non ti capisco, continui a comportarti assurdamente, prima mi vuoi baciare, poi mi tratti come il peggior rifiuto umano, poi rischi la vita per me, ma un secondo dopo ti trovo intento ad esplorare la “cavità orale” di Rinoa! Permetti che sia un tantino confusa?”

 

“…...”

 

“Non sto dicendo, che non provo niente per te, sarebbe una bugia, ma non posso dire che ti amo, né dirti che Seifer per me non conta niente!”

 

“Quanto tempo pensi, di tenermi sui rovi? Non posso aspettarti per sempre!”

 

“Non farlo! Non ti chiedo di aspettarmi, non sarebbe giusto, come non lo è forzarmi a scegliere, senza che io ne sia sicura! Squall, mettiti nei miei panni, non posso ignorare tutto e gettarmi tra le tue braccia, t’illuderei soltanto, trascinandomi dietro una situazione irrisolta! Anche tu, dopotutto hai qualcosa da chiarire con Rinoa, o sbaglio?”

 

“Per quanto io odi questa situazione di ambiguità, forse hai ragione tu, è la decisione più saggia da prendere.”

 

“Lo so e speravo capissi!”

 

Squall decise di andare lui stesso a chiamare gli altri, visto il ritardo, anche se si trattava solo di una scusa per andare via da quella situazione scomoda.

 

(Perdonami, Squall, ma per il momento è giusto che sia così…)

Capitolo 12

Erano passati alcuni giorni dal risveglio di Mairy, ma quasi nessuno, compresi Squall e Seifer, l'aveva più vista.
Certamente la bomba che aveva fatto scoppiare la ragazza non era indifferente, Squall non aveva mai sopportato la profonda rivalità tra lui e Seifer e il pensiero di essere in competizione anche in amore lo irritava notevolmente, ma non era questo il motivo per cui non l'aveva più vista.
La verità che per quanto la ragazza fosse confusa circa i suoi sentimenti, aveva ancora ben chiaro in testa il suo dovere di SeeD Aureus e pertanto aveva trascorso intere giornate ad allenarsi con la Madre per riuscire a controllare i suoi nuovi e pericolosissimi poteri.

Due streghe potentissime erano in giro con intenzioni tutt'altro che buone e non poteva permettersi di fallire la sua missione, sapeva di essere l'unica in grado di poterle sconfiggere e comunque allenarsi duramente le evitava di pensare ai suoi tormenti amorosi…

Probabilmente aveva ragione Selphie, Mairy aveva agito così con i due ragazzi, innanzitutto per farla pagare a Squall per quel bacio dato a Rinoa e poi per dare a Seifer una seconda possibilità.

Selphie era diventata la migliore amica di Mairy e malgrado i loro caratteri contrastanti, erano sempre andate d'accordo e non perdevano mai occasione di spettegolare un po' fra loro…

"Ho litigato con il mio Irvy!!" Le disse Selphie entrando nella stanza della sua amica senza bussare e provocando in lei una forte risata.

"E quale sarebbe la novità?" Le rispose ancora ridendo.

Selphie le si avvicinò minacciosa, ma lei non smise di ridacchiare: sapeva che i due neo - fidanzatini litigavano spesso per motivi estremamente futili, che la facevano sorridere, ma si volevano un gran bene e come ad ogni temporale succede un arcobaleno, anche loro dopo un litigio facevano sempre pace e tornavano ancora più innamorati e sdolcinati di prima, se è possibile…

"Dai, Phie, sai che scherzo!! Siediti e raccontami che è successo!"


Le due si sedettero sul letto, appoggiate al muro e cominciarono a parlare, mentre Selphie faceva fuori una scatola di cioccolatini come era solita fare.

"L'ho beccato, mentre faceva il filo ad una ragazza giù in mensa… sigh…sight!"

"E secondo te, questo è un buon motivo per piangere?? Allora non ti ho insegnato proprio niente? Qual è la prima cosa che ti ho detto in fatto di ragazzi?"

"Che non se ne può fare a meno?"

"No, questo l'hai detto tu!"

"Ah, che non bisogna versare nemmeno una lacrima per un ragazzo!"

"Infatti!"

"Si, ma il mio Irvy non è come tutti gli altri??"

"Appunto, sai com'è fatto; a lui piace fare il filo alle ragazze, ma poi in realtà quella che ama davvero, con tutto il suo cuore sei tu!! L'amore, quello vero, lo riconosci subito, lo senti nel sangue, nella testa, nel cuore…"

"E tu credi che tra me e Irvine c'è vero amore?"

"Non lo so, devi dirmelo tu! Quando lo vedi ti batte il cuore all'impazzata? Quando non c'è ti manca quasi da toglierti il respiro? Quando sei con lui, vorresti non separartene mai o quando ti tiene tra le braccia, vorresti restare lì per tutta la tua vita?" Le chiese Mairy con aria sognante e malinconica.

"Si!! Per sapere tutto ciò, però, anche tu devi averlo incontrato il grande amore…"

La ragazza come se buttata giù dalla sua nuvoletta rosa, abbassò lo sguardo, facendo capire alla sua amica che non aveva voglia di parlarne e che non avrebbe mai voluto toccare quella ferita che nel suo cuore continuava a sanguinare…

"Si, l'ho incontrato… e l'ho perso…"

"Non è vero, lui è qui, non l'hai affatto perso…"

"No, Selphie, non ho proprio voglia di parlarne! Sai che è troppo difficile per me e fino ad ora hai sempre evitato di toccare l'argomento, ti prego non chiedermi niente!!"

"E invece no!! Sono la tua migliore amica e soffro nel vederti così!! Ho rispettato fino ad ora la tua decisione di tenerti tutto dentro, ma adesso credo sia giunto il momento di parlare!! Non è edificante guardarti, vedere la malinconia nei tuoi occhi, anche quando ti sforzi di fare un sorriso o una risata e starsene buoni al proprio posto con la consapevolezza che basterebbe poco per darti la felicità che meriti!"

"Non è così facile, come sembra!"

"Dimmi dov'è il problema, visto che lui è pazzo di te e tu lo sei di lui!"

"Ci sono altre due persone di mezzo, che non vorremmo per nulla far soffrire e poi siamo troppo diversi, incompatibili, non siamo fatti l'uno per l'altra, finiremmo solo per farci del male!"

"Ma che dici? Non ci sono al mondo due persone più adatte, per stare insieme, di te e Squall!"

"Selphie sono troppi gli impedimenti esterni, ho una battaglia da affrontare e non ho tempo per pensare ad un amore irrealizzabile… mettiamo le cose in chiaro se lui mi avesse veramente amata, non avrebbe certo baciato Rinoa… c'eri anche tu con me, hai visto con che trasporto la stringeva a sé…"

"Ma allora perché avrebbe tanto lottato per te?"

"Perché è un SeeD, e perché…"

"… perché…"

"… perché glielo ha ordinato perentoriamente il preside… pensi che questo ti basti?"

"Onestamente non credo proprio che sia così, io c'ero quando eri in possesso del male e ti posso assicurare che lui è stato veramente male!"

"Allora secondo te che dovrei fare?"

"Parlagli! Dagli appuntamento stasera alle cascate del giardino, dopo il coprifuoco è il posto più romantico e tranquillo che ci sia qui al garden!"

"Non lo so…"

"Dai non farti pregare!!"

"E va bene…"

"Andrà tutto per il meglio!" Le disse Selphie sorridendo.

La ragazza presa dall'ardore dell'amica, scrisse due righe su un foglietto, lo chiuse con molta attenzione in una busta da lettera e glielo affidò, con l'intento di farlo recapitare al diretto interessato, il prima possibile.0

"Oh, no!! Che altro sarà successo ora…."

Mairy andò subito dal preside nella speranza di far in tempo per l'appuntamento con Squall, la chiacchierata con Selphie le aveva chiarito molto le idee, doveva parlargli…

Il cielo era sereno le stelle splendevano beatamente e la luna illuminava dolcemente tutto il giardino, mentre le cascate scrosciavano, producendo però un suono quasi rilassante.

Squall arrivò puntuale e si sentì battere il cuore quando riuscì a scorgere una sagoma femminile attraverso i fitti rami che circondavano quel luogo, ma più le si avvicinava, meno gli sembrava quella di Mairy, e infatti non si stava sbagliando.
Da lontano non si era accorto che c'era più di una persona lì e non si trattava di altre coppiette appartatesi per avere un po' di intimità, ma dei suoi amici…. Erano tutti lì, compresi Rinoa e Seifer, ma all'appello mancava la ragazza che più desiderava vedere.

La cosa lo lasciò piuttosto perplesso… per tutto il pomeriggio non aveva fatto altro che ripetersi in mente ciò che le avrebbe detto e per quanto egli fosse restio alle relazioni sentimentali e tutto quello che comportano, quella volta non riusciva proprio a fare a meno di immaginare un lieto fine… proprio come quello delle favole, e invece…

Senza farli attendere molto arrivò Mairy. Il suo viso era pallido, spento, i suoi occhi erano lucidi e rossi, come se avesse pianto e in esse subito Squall lesse una tristezza e un senso di desolazione che certo non gli appartenevano.

"Ragazzi, vi chiedo scusa se vi ho convocati qui, a quest'ora senza dirvi il motivo, ma ho una cosa importante da comunicarvi!"

Che qualcosa non andasse era facilmente intuibile dal suo comportamento, chi la conosceva come loro, sapeva che la persona triste, imbarazzata e insicura che era lì e stava cercando d dirgli qualcosa certo non era la stessa che conoscevano loro.
La sua gioia, il suo innato ottimismo, la sua serenità contagiosa erano stati spazzati via da quei due grandi occhi tristi, rivolti verso il basso che ogni tanto lasciavano scappare una minuscola e impercettibile lacrimuccia e che non desideravano altro che nascondersi per evitare di incontrare il suo sguardo…

Mairy sapeva che le sarebbe bastato intravedere Squall, l'amore della sua vita, per abbandonare quel minimo di barriere di protezione che aveva e cadere tra le sua braccia in lacrime, per la terribile notizia che stava per dargli…

"E' difficile dirlo, non so davvero da dove cominciare… so solo che devo farvi delle scuse…devo chiedere scusa a Rinoa se l'ho giudicata male senza conoscerla, presa dal mio orgoglio ferito non ho fatto altro che costruirmi un'idea sbagliata di lei e imputarle colpe che non aveva, mi dispiace soprattutto di non avere il tempo di farmi perdonare e scoprire la ragazza a cui tutti vogliono bene… devo scusarmi con Zell se non potrò più accompagnarlo in mensa di nascosto per fare manbassa di panini ed essere la sua scusa numero uno per andare in biblioteca, sappiamo bene per quale motivo…devo scusarmi con Seifer per non avergli dedicato l'attenzione di cui aveva realmente bisogno, quando stavamo insieme e per avergli dato false illusioni in cui io credevo veramente… devo chiedere scusa a Selphie se non potrò più essere la sua migliore amica e soprattutto devo chiedere scusa a te, Squall, per non averti mai detto ciò che provo, per non averti mai dimostrato quanto sei importante per me e per essermi decisa a parlarti, quando era già troppo tardi……." A questo punto Mairy cominciò a far scendere le lacrime, e a viso chino tentò di riprovare a parlare nonostante il nodo alla gola che non le permetteva nemmeno di respirare.

"… sai non è facile parlarne, in particolare qui davanti a tutti, so di averti messo in una situazione infelice per te e non ti biasimo se in questo momento mi stai odiando, solo che volevo sapessi quello che provo, che ho provato per te sin dal primo momento in cui ti ho visto e che credo proverò per sempre! E' troppo tardi per qualsiasi cosa per me, ormai, ma volevo lo sapessi prima che…."

"Perché non sto capendo nulla di quello che hai detto? Perché è troppo tardi? Perché non puoi più essere mia amica?"

"Voi siete stati la mia famiglia negli ultimi mesi, nel bene e nel male ed io ve ne sarò per sempre grata. Mi avete capito, mi avete amato e mi siete stati sempre vicini, ma ora è tempo che io faccia ciò che è giusto!! Vorrei che mi ricordaste come una stella cadente che ha segnato la vostra esistenza per qualche secondo e che, come è apparsa dal nulla, così è sparita!"

"Che significa?? Spiegati meglio!! Non vogliamo metafore, ma la verità!" Le intimò Zell preoccupato.

Tutti erano visibilmente scossi, soprattutto la ragazza che stava tentando di dare alla verità una veste un po' meno tragica di quello che era in realtà.. le uniche due persone che in quel momento tacevano in un silenzio quasi tombale erano Squall e Seifer, i quali avevano già intuito qualcosa.

All'improvviso dal buio comparve il preside che diede un'amorevole pacca sulla spalla a Mairy e intervenne…

"Quello che Mairy sta tentando di dirvi è…"

"No, signor preside, preferirei parlagliene io, se non le dispiace! - Cid annuì - La verità è che la Madre ed io in questi giorni ci siamo molto allenate e purtroppo ha dovuto constatare che non ho la forza di controllare l'irruenza dei miei poteri, il problema è che, come sapete, Artemisia e Adele stanno vagando in cerca di vendetta e distruzione e solo io posso fermarla!"

"E allora? Tu sei molto più forte di loro!" Disse Selphie.

"E' vero, ma solo in potenzialità, cioè se sapessi controllare i miei poteri mi basterebbe battere un ciglio per ridurle in polvere, ma purtroppo non ce la faccio e quindi il mio vantaggio è totalmente annullato!"

"E come faremo per ucciderle?" Chiese ancora la ragazza.

" Potrei sconfiggerle solo utilizzando tutto il mio potere!"

"Le conseguenze?" Disse Squall rompendo il muro di freddezza e isolamento in cui si era calato durante il discorso.

"Se dovessi usare i miei poteri al massimo con la mia esigua esperienza… morirei!"

"Immagino che nessuno potrà distoglierti dal farlo!" Le disse sarcasticamente Seifer.

"Si, sono un SeeD Aureus e la mia vita in confronto all'intera umanità non è niente! E' equo il mio sacrifico, in cambio di migliaia di vite! E comunque è dall'inizio di tutta questa avventura che riesco a scampare alla morte, penso che presto potremo porre la parola fine a tutto ciò!"

"Fine per chi? Per l'umanità? Per le due streghe? Per te? E non pensi a noi, non pensi a me? Sei diventata più di una sorella per me ed ora mi abbandoni?" Le urlò contro Selphie sentendosi tradita. Irvine tentò di trattenerla a sé, ma non poteva farci nulla, la sua bambina all'idea di perdere la sua migliore amica era spaventata e terrorizzata. Il suo modo di reagire, sebbene fosse molto egoistico, era l'incarnazione del pensiero unanime di tutti i ragazzi. Loro pensavano a quello che stavano perdendo, ma nessuno pensava a quello che stava perdendo Mairy in prima persona.

"Selphie non puoi sapere quello che provo io, abbandonare tutto e tutti proprio adesso, dopo il nostro lungo discorso!! Io non sto abbandonando solo te, ma anche me stessa, i miei sogni, le mie speranze, il mio futuro, il mio amore… ma capisci che devo farlo? Ho sempre sognato, per quanto vi possa sembrare assurdo, che un giorno avrei lasciato la SeeD, che mi sarei innamorata, mi sarei sposata e avrei avuto dei figli ed un marito a cui dedicarmi completamente!! Proprio ora che ci ero così vicina, ora che avevo trovato una ragion vera e mia, per cui combattere, ora che la SeeD era diventata solo un lavoro per me, sto perdendo tutto!!"

La ragazza dopo il suo sfogo, non potè far altro che tacere e tentare di trattenere le lacrime, anche se non ci riusciva affatto… non avevano pensato che forse lei era una ragazza normale, che aveva sogni come tutte le altre, che desiderava il vero amore…

"Questa volta sono io a non capire o non voler capire!! Hai rischiato fin troppe volte di morire e anche noi l'abbiamo fatto, perciò è un nostro diritto combattere al tuo fianco ed evitarti la morte se necessario, vero?" Disse Irvine chiedendo conferma agli altri che subito si unirono a lui.

"Io… io vi ringrazio, ma è tutto inutile, il mio destino è già scritto e né io, né nessun altro potrà cambiarlo!"

"Il destino… che stupidaggine… ognuno di noi scrive il proprio destino è da stupidi aspettare che gli eventi ci cadano addosso e ci travolgano, mentre noi assistiamo impotenti!! Ho sempre pensato che foste degli stupidi, ma forse per una volta dovrò ricredermi… sarò con voi a combattere quelle due streghe!" Tuonò Seifer pensando a quanto gli sarebbe costato sottostare agli ordini del tanto odiato rivale Leonheart.

I ragazzi continuarono a lungo a discutere, ma ogni soluzione sembrava inutile, la Madre parlò a tutti loro chiarendogli che per quanto Seifer avesse ragione con il suo discorso sul destino, ma questa volta non c'era davvero niente da fare… l'intera umanità era in pericolo e se la morte di Mairy avrebbe impedito un disastro, bisognava solo accettare la realtà ed apprezzare il gesto incondizionato della loro amica.

Persino Rinoa tentò di trovare una soluzione al problema… era strano il fatto erano state "nemiche" per così tanto tempo e invece si erano scoperte più simili di quanto pensassero, forse se avessero avuto davvero più tempo e se fossero riuscite a mettere da parte Squall, sarebbero davvero potute diventare amiche!

In quel momento Mairy sentiva tutto il peso del mondo sulle sue spalle e nessun amico e nessun'altra persona poteva aiutarla, tranne una, ma quella persona sembrava del tutto assente, quasi come se non le importasse nulla. Durante tutto il discorso non aveva quasi spiccicato parola e adesso stava andando via lasciandola da sola nel suo oceano di dolore.

Mairy scappò via, nessuno la trattenne, forse solo Selphie e Seifer avevano capito ciò che stava succedendo…. Più che per la morte in sé, lei stava soffrendo perché lui era rimasto indifferente al fatto e alle sue parole… aveva messo in piazza i suoi sentimenti per niente

 

Capitolo 13

 

Mairy scappò via nella sua stanza.

Il suo cuore batteva all’impazzata, era arrabbiata con Squall per non averla capita, era arrabbiata con il destino che l’aveva stretta in quel vicolo cieco, era arrabbiata con i suoi amici che non volevano saperne di evitare, almeno loro, la battaglia con le streghe, ma, nonostante tutto, sentiva ancora in lei un barlume di speranza… La speranza di vedere Squall dietro la sua porta ad attenderla, la speranza di parlargli con il cuore in mano per l’ultima volta…

Dietro la sua porta però non c’era nessuno ad attenderla, il silenzio opprimente, il corridoio vuoto e il grande dolore le resero ancora più insopportabile la cosa.

 

Si chiuse la porta alle spalle e si appoggiò ad essa, lasciandosi cadere sul pavimento mentre le lacrime le scendevano più impetuose che mai.

I singhiozzi scuotevano fragorosamente quel piccolo corpicino, che prima di allora non aveva mai sofferto così tanto, almeno per amore…

 

Con Seifer era stato diverso, era un amore “superficiale”, troppo grande per essere definita cotta, troppo poco per essere definito amore, ma con Squall no, con lui era tutta un’altra cosa, era il vero amore quello con la A maiuscola, quello che incontri una sola volta nella vita, e lei stava per perderlo…

 

“Squall Leonheart ti odio!! Ti odio, ti odio e ti odio!! Non immagini nemmeno cosa sia il vero amore… hai una pietra al posto del cuore… nessuno potrà mai aiutarti ad uscire da quel guscio in cui ti sei chiuso, e sai che dico? Ti meriti di rimanerci a vita!! Mi hai colpevolizzato quella benedetta sera, per averti rifiutato un bacio e adesso sei tu che mi stai rifiutando un ultimo momento felice! L’ultimo momento felice della mia vita….”

 

Solo dopo parecchi minuti, Mairy sentì il bisogno di alzarsi dal pavimento, se stava soffrendo, certo rimanere seduta su quella moquette non l’avrebbe aiutata, quindi era meglio andare sul letto.

Non accese la luce, i suoi occhi già provati dal continuo fluire di lacrime, non avrebbero sopportato un forte bagliore dopo essersi abituati al buio, così si accontentò delle due piccole lampade poste ai lati del letto.

 

La luce fioca che emanavano non le permisero di capire cosa le stava succedendo…. Solo dopo qualche istante si rese conto che Squall era lì, seduto su quel letto e aveva ascoltato tutto…

 

Mairy non riusciva a spiccicare una parola, dopo ciò che aveva detto, non aveva il coraggio di parlare.

Lui sembrava su un altro pianeta, non si era mosso nemmeno di un centimetro; il suo sguardo chino verso il basso, il suo viso coperto dai capelli non promettevano niente di buono.

 

“Perché Squall, perché? Io non posso, non voglio credere che finirà così!! Ho cercato l’amore della mia vita per tanto tempo e ora che l’ho trovato….! Non posso non pensare a tutti i progetti, le speranze e i sogni che avrei voluto condividere con te!! Avrei lasciato la SeeD se me lo avessi chiesto, l’avrei fatto anche stasera… al diavolo le streghe, al diavolo il preside, al diavolo tutto!! Per me conti solo tu e ora…! ”

 

“Non lo so perché, non lo so proprio perché il destino ha deciso di dividerci!”

 

“Il destino non può dividere qualcosa che non è mai stato unito!! Stasera avevo bisogno di un tuo appoggio, di un abbraccio, una carezza o di un semplice sorriso come sostegno per parlare a tutti con franchezza e senza scoppiare in lacrime e invece tu sei rimasto lì, impassibile, disinteressato, come se la cosa non ti importasse minimamente!”

 

“Sostegno per cosa? Per farti ammazzare? Volevi lasciare la SeeD, bhè è giunto il momento di farlo, andiamo dal preside, dimettiamoci dai nostri incarichi e scappiamo via!!”

 

“Non possiamo farlo…”

 

“E chi ce lo impedisce? Forse non mi ami così tanto da abbandonare il Garden?”

 

“Non è questo il punto!”

 

“E qual è, spiegamelo!”

 

“Se dovessimo scappare via, stasera, cosa faremmo? E quanto tempo, pensi che passerebbe prima che le streghe mi trovino e mi facciano a pezzi?”

 

“Ti difenderei io!”

 

“Non ci riusciresti!”

 

Stavolta Squall non poteva controbattere, lei aveva ragione, questa volta lui non sarebbe stato sufficiente per difenderla.

 

“Quando andrai…?”

 

“Domani mattina!”

 

“Verrò con te… anzi verremo tutti con te e proteggeremo la nostra piccola streghetta buona!”

 

“Non voglio, è troppo rischioso!! L’unico motivo per cui ho accettato di affrontare Adele e Artemisia, è stato quello di ridare ai miei amici una vita < normale >!”

 

Ci fu una lunga pausa. Si sa a volte alcuni silenzi sono più importanti di mille parole e in quel lungo momento i due ragazzi si guardarono per la prima volta negli occhi dopo chissà quanto tempo.

 

“Squall io…. Ti amo!”

 

“Mairy..”

 

“No, ti prego - lo interruppe - non voglio che tu risponda, volevo solo dirtelo!! Ti ho amato, dal primo momento in cui ti ho visto, orso e burbero com’eri, ti ho amato ancora di più durante quella lunga vacanza e non immagini quante volte mi sia maledetta per quel bacio…. Forse se te lo avessi dato sarebbe andato tutto diversamente… e ti amo per tutte le volte che mi hai salvato e con quanto amore l’hai fatto! Squall se non ci fossi stato tu, probabilmente non avrei affrontato le streghe, ma non avrei mai conosciuto cos’è l’amore e credimi preferirei morire mille volte, che vivere una vita senza amore… senza te!”

 

La ragazza si fermò, serena per avergli detto ciò che provava, ma allo stesso tempo triste per non averlo fatto prima. L’imbarazzo e la vergogna le erano talmente difficili da sostenere che non poté fare a meno di abbassare lo sguardo e raccogliersi al petto le ginocchia con le braccia.

 

Squall che non aveva proferito parola durante il discorso, le si avvicinò e prendendole il mento con un mano, dolcemente la baciò.

 

“Mairy ti amo anch’io e tantissimo…”

 

“Squall non devi sentirti costretto dalla situaz…..” Non fece in tempo a concludere la frase che lui la baciò di nuovo.

 

Forse era valsa la pena, aspettare così tanto quel bacio. Sicuramente la piccola cameretta di Mairy non era come il tramonto sulla spiaggia, ma l’importante era che fossero insieme, loro due.

 

“Signor Leonheart ci sta prendendo gusto?” Gli disse la ragazza sorridendo non appena le loro labbra si furono separate.

 

“Certo e se dipendesse da me non smetterei mai….”

 

“Ma purtroppo non dipende da te…”

 

“Non credere alle parole della Madre, tu ce la farai, anzi noi ce la faremo… ora hai un motivo in più!! Io sono innamorato di te e non ho nessuna intenzione di perderti, a costo di combattere a mani nude contro quelle due streghe!”

 

“Squall, no…”

 

“Schh, Amore noi ce la faremo, credi in me, credi in noi!” E dicendole ciò l’abbracciò.

 

Squall non era per niente sicuro di quello che le aveva appena detto, ma ora davvero avevano un motivo in più per combattere e se volevano stare insieme avrebbero dovuto lottare con le unghie e con i denti.

 

“Posso rimanere qui stanotte?”

 

“Si, ma… io … vedi…”

 

“Non abbiamo fretta! Al contrario di quello che dicono gli altri, noi abbiamo un lungo futuro insieme e stasera non accadrà nulla! Io voglio fare l’amore con te, lo desidero tanto, ma non così, non frettolosamente e non perché potrebbe non esserci un domani! Stasera voglio solo stare con te e coccolarti!”

 

“Grazie, Squall, sapevo che mi avresti capito!”

 

“Ora, però vai a mettere il pigiama e fila a letto, mentre io sistemo la mia roba!”

 

“Agli ordini, comandante!”

 

Presto i due ragazzi si infilarono sotto le coperte e abbracciati cominciarono a fantasticare sui commenti che avrebbero espresso i loro amici se avessero saputo che, ormai, erano diventati una coppia.

 

Mairy era al settimo cielo, aveva parlato con Squall e ciò era sufficiente a renderla felice, ma sapere che lui ricambiava il suo sentimento era molto più di ciò che si aspettava. Sapeva che l’indomani avrebbe segnato la fine della loro storia d’amore e, nonostante le continue speranze che tentava di infonderle il suo principe azzurro, non riusciva ad illudersi, ma per il momento evitava di pensarci, godendosi quei brevi, ma intensi istanti passati con il ragazzo che amava.

 

Squall, dal canto suo, cercava più di far coraggio a se stesso che a Mairy. Sapeva che lei era ormai determinata, ma il pensiero che quella piccola creatura dovesse affrontare quelle due gigantesche donne, lo faceva rabbrividire e soprattutto l’eventualità che lei morisse lo distruggeva. Voleva disperatamente non pensare a quello che sarebbe accaduto di lì a poco e perdersi in quei meravigliosi occhi verdi, che tanto amava, ma quel chiodo fisso non lo abbandonò, nemmeno a notte fonda, quando l’intero Garden era immerso nel più profondo silenzio.

 

La luce filtrava appena dalle spesse tendine, ben distese sulle finestre, ma già da una mezz’ora lui era sveglio. Quanto non avrebbe voluto disturbare il suo angelo biondo, che giaceva su di lui immerso in un sonno, che lo rendeva ancora più indifeso e fragile di quanto già non sembrasse normalmente!

 

“Angioletto?” Le sussurrò dolcemente dandole dei piccoli baci sul collo.

 

“Buongiorno!” Gli rispose la ragazza ancora un po’ intontita, sfoggiando un sorriso che era piuttosto strano di prima mattina.

 

“Cosa c’è?”

 

“Niente, è solo che non sono abituato a svegliarmi con una ragazza così bella al mio fianco e soprattutto che mi sorride così dolcemente, appena sveglia!”

 

“Evidentemente è merito tuo, in genere quando qualcuno mi sveglia, sono molto cattiva e caustica, chiedi a Selphie se non mi credi!”

 

“Ti credo, ti credo, ora però alzati pigrona, abbiamo un mondo da salvare, due streghe da cancellare dalla faccia dell’universo e un piano di battaglia da organizzare, il tutto entro le 9 di stasera!”

 

“Perché le 9 di stasera?”

 

“Perché ho prenotato una cena per noi due soli in un posto molto speciale!”

 

“E se non ci dovessi essere?”

 

“Ci sarai! E adesso sbrigati!”

 

“Ok, però prima devi darmi una valanga di bacini, poi mi alzo!”

 

“Arriva, attenta!!”

 

Poco dopo furono tutti dal preside. Zell, Quistis, Selphie, Irvine, Rinoa, Seifer, Mairy e Squall tra i quali nonostante i tentativi maldestri di nascondere l’accaduto, era evidente che fosse successo qualcosa.

 

“Ragazzi sono molto contento di voi e della vostra decisione di seguire la vostra capo - squadra in questa difficile e delicata missione, nonostante le possibilità di vittoria indenne siano molto scarse, io confido in voi e nella vostra competenza e sono quasi certo che mi riporterete indietro Mairy sana e salva! In bocca al lupo!!”

 

“Crepi.... Grazie signor Preside!” Disse Squall a nome di tutti.

 

I ragazzi partirono per una destinazione sconosciuta, non sapevano ancora molto bene dove stessero andando, ma l’importante era trovare le streghe e sconfiggerle. L’aria era pesante, irrespirabile, e la tensione era palpabile, perciò Mairy decise di parlare un’ultima volta con loro prima di scendere in campo.

 

“Ragazzi io vi ringrazio davvero tanto, non volevo che voi rischiaste la vita, accompagnandomi in questo viaggio, ma sono contenta di avervi al mio fianco!! Siete i miei primi veri amici e se non fosse stato per voi non sarei probabilmente nemmeno riuscita ad arrivare qui!! Sapere che mi siete vicini, mi aiuterà a combattere con più tenacia! Vedrete, ce la faremo, tutti insieme! Comunque andrà sono felice di essere stata vostra amica e vi porterò per sempre con me nel cuore! Vi voglio bene!"

 

Capitolo 14

 

“Che posto orrendo!!” Esclamò Selphie aggrappandosi al braccio di Irvine.

 

In effetti si trattava di un luogo lugubre, una immensa pianura, i cui spaesati confini erano sfumati, al contatto con il cielo da una nebbiolina sottile, sottile. Tutto era oscuro. Il cielo era nero, carico di pioggia, in più il sole era già tramontato da un pezzo; la terra era nera, bruciata probabilmente a causa di violenti combattimenti, che avevano lasciato di quello che doveva essere un ridente paesino, desolazione, terrore e pochi ruderi.

 

Era inutile chiedersi che fine avessero atto gli abitanti di quel posto, era evidente che non avevano avuto scampo. Il silenzio quasi opprimente che circondava l’immensa pianura si stava facendo insostenibile.

 

“Che hanno fatto…” Sussurrò con le lacrime agli occhi Mairy.

 

La ragazza poi, che era stata costantemente al fianco di Squall gli disse:

 

“No, Squall non posso rifiutarmi, non potete fermarmi voi e non puoi fermarmi tu!”

 

“Ce la faremo insieme, fidati di noi!” E l’abbracciò.

 

La ragazza si divincolò violentemente da quell’abbraccio attirando l’attenzione di tutti i suoi compagni, che fino ad allora erano troppo occupati a scrutare il luogo.

Quel gesto significava più di mille parole, le lacrime scendevano dai suoi occhi quasi inconsapevolmente.

 

“Non vi rendete conto che avete fatto una pazzia a venire qui?? Non ce la faremo mai!! Io devo farlo, devo… e non c’è altra soluzione!!! Questa povera gente è stata uccisa con una crudeltà che fa rabbrividire e voi farete la stessa fine se non andate via subito!!! E’ già troppo triste e deprimente vedere cosa è successo a questa gente, vi prego risparmiatemi il dolore di vedervi vittime dello stesso destino!!”

 

La ragazza cadde in ginocchio, sbattendo i pugni contro il terreno e bagnandolo con le sue lacrime. Sembrava come un povero animale in gabbia, che sbraita per uscire. Ed era esattamente così che si sentiva.

L’odio, la rabbia, la desolazione la stavano distruggendo… Amava Squall, da morire, come non aveva mai fatto e come non avrebbe mai fatto e, soprattutto ora che si erano ritrovati, non voleva perderlo, ma il sacrificio era troppo grande…

Quando accade qualcosa, per quanto possa sconvolgerti, se non ti è vicina, se non ti capita in prima persona o sotto i tuoi occhi, non ti tocca l’anima come quando ci sei dentro e così era per Mairy.

Fino a quando il terribile operato delle streghe era lontano dai suoi occhi poteva sperare in una possibilità di fuga, in una possibilità di vita… Ma ora era troppo tardi. Quella pianura così lugubre e così triste, probabilmente qualche ora prima era un villaggio tranquillo, abitato da gente normale e serena, che ora era stata cancellata senza alcuna pietà.

 

Squall si avvicinò alla ragazza e la prese delicatamente tra le braccia, rimase in silenzio, come tutti gli altri e forse per chissà quanto tempo sarebbero rimasti così se non fossero arrivate… le due streghe.

 

Le due con aria soddisfatta e compiaciuta si posizionarono davanti al gruppo di ragazzi. Prima che potessero cominciare a parlare Squall fece scendere Mairy, ma prima di permetterle di allontanarsi la strinse in un forte abbraccio, nascose il suo viso nei capelli di lei, come se per sentirne il profumo per l’ultima volta.

 

“Qualsiasi cosa succeda, ricordati che ti amo!!” Le sussurrò all’orecchio tenendole la testa con una mano e poi la liberò completamente dalla sua dolce morsa.

 

La ragazza, temendo di perdere quel briciolo di decisione che le era rimasto, dopo quella frase, si girò verso le due streghe, evitando di guardarlo in faccia, ma afferrando con forza la sua mano.

 

“Chi non muore si rivede!” Esclamò Adele ridendo sguaiatamente.

 

“A proposito di morte è giunto il momento che togliate il disturbo!” Disse Mairy assumendo un tono fortemente ironico, mentre gli occhi erano infiammati dall’odio che provava per quegli esseri riluttanti che la stavano per strappare dalla sua vita.

 

I ragazzi incoraggiati, da quelle parole si disposero quasi a semicerchio dietro la loro amica, come per sostenerla, anche se desideravano tutti rendersi parte attiva.

 

“Ah, si!! E chi dovrebbe eliminarci? Voi moscerini? Che ridicoli!!” Disse Artemisia, ridendo in maniera ancora più volgare e snervante della sua degna compagna.

 

“Smettetela di fare le oche!! Sappiamo bene che tra le tre chi è nettamente più forte sono io, quindi piantatela con questa farsa!” Urlò Mairy innervosita dal modo d’agire delle streghe.

 

“E sentiamo, come faresti? Non hai la più pallida idea di come usare i tuoi poteri, probabilmente faresti più male a te stessa, che a noi!! E in nome di chi li invocheresti? Perché sai vero che devi appellarti a qualcuno per poterli usare!! Povera stupida!”

 

“Oh Dio, credo che la madre si sia dimenticata di dirmi qualcosa quando siamo andate a provare i miei poteri!!” Disse Mairy, rivolgendosi ai suoi amici.

 

“Non è questo il momento di scherzare!” Esclamò Seifer infastidito.

 

“Dimmi tu, se ho la faccia di una che scherza!! Ricordati che in gioco ci sono delle vite umane, non mi permetterei mai di fare qualcosa di simile!”

 

“Ma sei sicura che non ti ha detto proprio nulla?” Provò a dirle Selphie, ma non fece a tempo a finire la frase che non vide più la sua amica.

 

Le due streghe, approfittando del momento di disattenzione dei ragazzi avevano scagliato un colpo mortale, ma per fortuna Squall aveva fatto in tempo a scappar via con la ragazza.

Adele e Artemisia cominciarono ad attaccare senza sosta, i ragazzi si sentivano come palline all’interno di un flipper, che schizzando di qua e di là in attesa di un momento di sosta.

Durante questi rapidi spostamenti Mairy ricordò qualcosa in proposito ai suoi poteri che le aveva detto la Madre, ma non riusciva proprio a ricordare che significato avesse.

 

< Credi nelle cose per cui combatti, lì è la chiave dei tuoi poteri!>

 

“Ma sì, ora ho capito!!” Urlò, mentre Squall la strattonò facendole evitare l’ennesimo colpo che le era stato indirizzato.

 

“Qualsiasi cosa sia, mettila in pratica adesso, o finiremo tutti arrosto!!” Le urlò Quistis, mentre saltava da una parte all’altra.

 

“Bisogna creare un diversivo, dovete distrarle fino a quando non raccolgo i miei poteri, Squall!”

 

“Di quanto hai bisogno?”

 

“Qualche minuto!”

 

“Mettici di meno, altrimenti davvero saremo la loro cena!” Le diede un bacio sulla guancia e scappò via, per avvisare gli altri e creare il famoso diversivo.

 

“Credere… io ci credo… io credo in me… credo in un mondo migliore… credo che quelle due streghe debbano sparire dalla faccia della terra… Ci credo… Ci credo… c…i …c…r…e…d…o…”

 

Dalle mani della ragazza si sprigionò una palla d’incredibile potenza, che dopo qualche secondo andò a finire sulle facce sorridenti delle streghe.

Il caos generato fu totale, la polvere copriva tutto, non si distingueva nulla, solo dopo qualche minuto la situazione tornò nei parametri della normalità, anche se di normale non c’era davvero nulla.

 

“Mairy…. Mairy… dove sei??” Urlò a squarcia gola Squall brancolando nell’aria troppo satura di polvere per riuscire a vedere qualcosa.

 

“Sono qui Squall, sono qui!!” Si udì una voce gioiosa.

 

“Sei viva!!”

 

“Ne avevi qualche dubbio, Selphie!!”

 

I ragazzi dopo qualche minuto di attesa, riuscirono se non altro a distinguere le sagome dei propri compagni, in modo che si poterono riunire.

 

“Ragazzi ce l’abbiamo fatta!” Gridò entusiasta Zell.

 

“Ha ragione, il gallinaccio, per una volta!”

 

“Smettila Seifer, non puoi offenderlo così, anche se è la prima volta che ha davvero ragione!!” Disse contenta Quistis.

 

I ragazzi stavano già urlando per la felicità, quando un lampo si schiantò contro di loro… Fecero giusto in tempo a scansarsi.

 

Quando si voltarono ebbero una terribile sorpresa, le due streghe anche se un po’ ammaccate erano ancora vive e di nuovo all’attacco.

Il terribile colpo non aveva dato loro modo di accorgersi che l'attacco non era andata proprio a vuoto, ma aveva colpito in pieno Selphie che era quasi agonizzante per terra e di striscio ad un braccio Squall.

 

“Oh, mio Dio, Selphie come stai? Ti prego, amica mia, non lasciarmi!”

 

“Ho la pelle dura io!! Visto che tutti i miei cosmetici servono…ah… fa male… ti prego falle fuori e andiamo via!”

 

“Te lo prometto!!”

 

“Ahhhhh!” Urlò Squall tentando di soffocarsi in gola, l’esclamazione di dolore.

 

“No, Squall, hanno colpito anche te!!”

 

“Non preoccuparti è solo un graffietto, non importa!” Disse stringendosi il braccio che grondava sangue.

 

Nel frattempo Artemisia e Adele avevano ripreso ad attaccare, colpendo uno alla volta anche tutti gli altri membri della squadra. Chi più chi meno, tutti erano stati coinvolti dall’ira delle due che non accennavano minimamente a fermarsi.

 

“Dove ho sbagliato, dove?? Forse davvero non sono così forte come dicevano!!” Si chiese Mairy, tentando di trovare una soluzione a quella situazione che si stava inevitabilmente concludendo a loro sfavore.

 

 

“Ecco dov’è l’errore, non ho lottato per le cose in cui credo davvero!!!”

 

La ragazza si mise davanti le streghe con aria di sfida e cominciò ad urlare:

 

“In cosa credo?? Credo nei miei amici….”

 

“… credo che mi saranno vicini sempre…”

 

“…credo in Selphie…”

 

“…credo in Zell…”

 

“…credo in Quistis…in Irvine… in Seifer….”

 

“…. E credo anche in Rinoa….se non fosse per lei non sarei cambiata così tanto….”

 

Ad ogni affermazione dalle sue mani schizzavano via, verso le due streghe delle palle di energia, come la prima, ma molto, molto più intense e potenti.

 

“….ma soprattutto credo in Squall… credo in noi due… credo nel nostro amore che niente e nessuno potrà mai distruggere, nemmeno la morte….”

 

L’ultima frase fu decisiva, il cosiddetto colpo di grazia parti, più grande più potente e più significativo di tutti gli altri.

Questa volta niente polvere, niente rumore, niente caos, niente di niente.

 

Le streghe erano sparite e stavolta per sempre.

 

Mairy si accasciò sulle ginocchia, per l’estremo sforzo compiuto, mentre il sole si stava pian piano levando.

Era l’alba di un nuovo giorno…. un nuovo giorno di una vita nuova…

Squall si trascinò quasi a fatica verso di lei e gli si sedette a fianco, le prese la mano e rimasero così fino a quando , non cominciarono a ridere, sempre di più, sempre più forte, mentre gli altri prima stupiti, poi coinvolti ridevano anche loro di gioia.

 

Avevano vinto…. Definitivamente.

 

Quando tornarono al Garden ricevettero un sacco di complimenti, ma erano tutti piuttosto malridotti per potersi godere quel momento. La dottoressa Kodovaki ebbe un bel po’ da fare per rimetterli in sesto, ma ne valeva la pena.

 

Dopo un lungo pomeriggio passato in infermeria, tutti poterono tornare in stanza a riposare. In effetti ne avevano proprio bisogno.

Circa due giorni dopo furono rivisti in giro per il Garden, oltretutto su ordine del preside che li aveva convocati nel suo ufficio.

Tutti stavano molto meglio, compresa Selphie che dopotutto se l’era cavata con poco.

 

“Ragazzi sono molto fiero di voi, vi siete comportati egregiamente e soprattutto avete riportato al Garden la vostra capo - squadra. Vi siete tutti meritati un premio. Seifer da adesso sei ufficialmente un SeeD….”

 

“Finalmente!” Esclamò il ragazzo.

 

“… Quistis da questo momento sei di nuovo abilitata a svolgere il tuo ruolo di istruttrice…”

 

“… Zell, oltre un buono giornaliero di 100 panini della mensa, sei salito al livello di un SeeD Argenteus…”

 

“E vai, aspettatemi miei 100 panini…. !”

 

“… Selphie, oltre ad essere anche tu un SeeD Argenteus, sei stata nominata, responsabile culturale del Garden, cioè ti occuperai di tutti gli spettacoli e i festival…”

 

“Grazie signor Preside!!”

 

“… Irvine, anche tu sei un SeeD Argenteus e hai ottenuto la licenza per rimanere per sempre qui a Balabam…”

 

“E’ fantastico… hai sentito Selphie??”

 

“…Squall tu, invece, ti sei pienamente meritato la nomina a SeeD Aureus e comandante del Garden, però in questo compito sarai affiancato da Mairy che è ufficialmente la strega protettrice di tutta la struttura…”

 

“Che vuol dire strega protettrice?” Chiese la ragazza stranita.

 

“Se dovesse capitare un’emergenza dovrai proteggere tu il Garden e gli studenti, in più dovrai istruire le giovani piccole streghe e dovrai affiancare Squall nel dirigere la ?”

 

“Temo ci stia dando troppa fiducia!” Disse Squall.

 

“No, la mia fiducia è ben riposta!”

 

Ora potete pure andare, ma ricordatevi che per stasera la Madre ha organizzato un piccolo party in vostro onore!”

 

Quando tutti furono usciti Squall si trattene un altro po’ a parlare con il preside di alcune questioni tecniche riguardo al Garden.

 

“Signor preside potrei farle un’altra richiesta?”

 

“Dimmi pure, Squall, sarò lieto di accontentarti!” Disse Cid sorridendo.

 

“Potremmo avere una stanza doppia?” Chiese Squall arrossendo.

 

Il preside fu un po’ perplesso, poi però capì la situazione e senza troppi indugi, concesse a Squall ciò che aveva chiesto.

 

Quella sera al party c’era tantissima gente, Mairy quando entrò nell’enorme sala addobbata a festa, non poté fare a meno di ricordare la sera, in cui aveva conosciuto Squall, che stranamente si stava facendo aspettare.

Si girò e rigirò intorno, ma del bel ragazzo castano non c’era nemmeno l’ombra, né tanto meno gli altri sapevano dove fosse.

 

Dopo un po’ di tempo Mairy decise di andarlo a cercare e qualche forza misteriosa la spinse a recarsi vicino le cascate, luogo che le riportava alla mente non bei ricordi.

Appena arrivò lo trovò lì seduto su una roccia a guardare il cielo.

 

“Squall che ci fai qui, ti ho cercato dappertutto?” Chiese lei piuttosto preoccupata.

 

“Ti aspettavo!” Le rispose girandosi per guardarla… era davvero molto bella.

Il suo viso finalmente, non era più contratto per lo stress, era liscio e morbido come una pesca, i suoi lunghi capelli biondi erano alzati sulla testa, facendo scendere qualche ciuffo riccioluto. Quell’abito lilla, poi le stava d’incanto.

 

“Sei bellissima!”

 

“Grazie!” Disse lei sorridendo e infilandosi fra le sue braccia.

 

“Lo sai che ti amo?”

 

“Si, forse me l’ha detto qualcuno un po’ di tempo fa!”

 

“Questo qualcuno ti ha detto anche che vorrei passare tutta la vita con te!”

 

“No, non mi pare proprio che mi abbia detto qualcosa di simile!”

 

“Ma a te l’idea piace?”

 

“Se mi svegli ogni mattina come hai fatto oggi, ci potrei seriamente pensare!”

 

“Se ti chiedessi di sposarmi?”

 

“Non me lo chiederesti…”

 

“Lo sto facendo!” Squall si mise in ginocchio, le prese la mano e le fece la solita domanda di rito.

 

“Certo che lo voglio!!” Disse lei al settimo cielo.

 

Lui la prese in braccio la baciò appassionatamente e poi rimessa a terra le porse un cofanetto.

 

“Aprilo!”

 

“Ma qui dentro c’è una chiave!” Disse la ragazza incuriosita dal gesto.

 

“E’ la chiave della nostra nuova stanza!”

 

“E’ il regalo più bello che tu potessi farmi, Squall!” E lo abbracciò forte.

 

“Non è finita, alza la parte bianca del cofanetto e vedrai la seconda sorpresa!”

 

Nel doppio fondo della scatola c’era un anello semplicemente meraviglioso, di oro bianco con uno stupendo diamante incastonato.

 

“E’ bellissimo, Squall!”

 

“Quasi quanto te, amore mio!”

 

E così si baciarono, sotto un fantastico cielo stellato, con il fruscio delle cascate come sottofondo e un’atmosfera gioiosa e felice, che mancava da tanto, tanto tempo!

 

Fine

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