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di Aku177
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** An Another Beginning ***
Capitolo 2: *** -Fiammetta, io...- ***
Capitolo 3: *** Mai dire mai ***
Capitolo 4: *** "Al cuor non si comanda" ***
Capitolo 5: *** La festa ***



Capitolo 1
*** An Another Beginning ***


ATTENZIONE: PRIMA LEGGETE LA DESCRIZIONE!


Il riflesso della luna illumina vagamente due figure sedute comodamente sulla riva di un lago. Il freddo pungente si insidia fino alle ossa dei due ragazzi che tremano impercettibilmente pur di non danneggiare la loro fierezza, spintasi negli anni fino a questo punto assurdo.
-Perchè mi hai portata qui, fratellone?!- Borbotta la prima ragazza dai capelli color bronzo passandosi una mano sulla guancia gelata.
-Devo parlarti di una cosa... Seria stavolta.-
-Ma dai...tu che parli in modo serio... Stai crescendo, fratellone!!- Ride Kira pur di spezzare il ghiaccio.
-Riguarda Vera.- Un sibilo nella notte, così flebile e leggero ma che arriva alle orecchie della ragazza che smette subito di ridere.
-Axel...-
-Sì, Kira… i miei sentimenti per lei sono cambiati…- Axel si passa una mano tra i capelli senza voltare lo sguardo dal lago.
Kira abbassa la testa pensierosa.
Quando Kira rialza la testa i suoi occhi riflettono come specchi la superficie congelata  del lago notturno.
-Se i tuoi sentimenti per lei sono cambiati vuol dire che non l'amavi davvero. Era uno stupido capriccio, vero fratellone?!-
Axel osserva il riflesso della luna nel lago.
-Non lo so…-
Kira scatta in piedi dal prato umido di rugiada su cui è seduta, afferra il fratello dal collo della giacca.
-Come non lo sai?! Solo tu sei padrone di quello che hai dentro!!-
Axel alza di nuovo la testa e guarda da un’altra parte.
-Era meglio se non te lo dicevo… Almeno non te ne uscivi con queste frasi strane…-
-Frasi strane?! Axel, per me la gente è uno specchio! Un libro aperto!! Io so leggerti dentro lo sai!! Mi basta guardarti negli occhi!-
Axel rimane in silenzio a guardare dall’altro lato.
 -Fai tanto la superiore... ma dobbiamo parlare delle tue relazioni sentimentali?-
Kira fissa il vuoto e lascia immediatamente la presa. Si volta.
-Fa come ti pare. Qualsiasi cosa tu scelga ti avviso che non potrai tornare indietro sui tuoi passi…-
-Questi sono affari miei, pulce...- afferma Axel senza voltarsi.
-Te ne pentirai...- Sibila Kira stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche. La rabbia la riscalda abbastanza da essere pronta a scattare con un pugno pronto, ma ci rinuncia per colpa del suo Dusknoir che la minaccia con lo sguardo vigile del suo occhio. E' rimasto a fissare la scena per tutto questo tempo dall'ombra, si volta verso di lui.
-Kira-Chan... tuo fratello sembra convinto delle sue azioni.-
-Può fare quello che vuole. Poi non saranno problemi miei...-
Axel si gira verso di loro.
-Vedi? Anche un Pokémon è più intelligente di te. Non so nemmeno perché ne ho parlato proprio con te.-
-Va a quel paese, Axel.- Kira si volta dalla parte opposta, si avvia.
-Sei libero di fare quello che vuoi... Lascia stare il suo comportamento... Nonostante tutto stà cercando di farti capire la gravità della cosa a modo suo...- afferma glaciale Dusknoir rivolto ad Axel, mentre si allontanano.
Axel dopo un po’, essendosi annoiato restando lì da solo, decide di alzarsi, e appena girato, si scontra con qualcuno, cadendo a terra.
-Oh, scusa! Ti sei fatto male?-
Axel si rialza, si scrolla la polvere dai jeans e risponde.
-Non è niente, tranquilla.-
Dopo essersi pulito, alza lo sguardo e nota che la ragazza ha dei folti capelli rosso acceso che si notano anche in quel buio.  Axel guarda per qualche secondo Fiammetta negli occhi. Uno strano tepore lo invade facendogli tremare le gambe. Volta lo sguardo dalla parte opposta imbarazzatissimo.
-Ehm… S-stai bene?- chiede la ragazza.
-Um… Sì, grazie…- rispose impacciato Axel, mentre continuava a rimanere girato e un pesante senso di vergogna lo colpiva. Possibile che, a un minuto di distanza dalla conversazione con Kira, avesse già dimenticato Vera?
-Come ti chiami?- chiese la ragazza.
-Sono Axel, Axel Flameray… T-tu?-
-Sono Fiammetta-
-Fiammetta? La capopalestra di Cuordilava?-
-Sì, proprio io!-
-Wow… Ho sentito molto parlare di te.-
-Davvero? Bene!-
 Ci fu un po’ di silenzio, che venne rotto da Axel.
-Io ora, ehm, sai, è tardi, devo andare a casa... comunque, un giorno di questi penso che verrò a trovarti!-
-Mi farebbe molto piacere… Ci vediamo, Axel.-
-Alla prossima, Fiammetta…- disse Axel allontanandosi.<

Spazio autore:
Questo capitolo non è tutto frutto mio... éwè
Mi hanno aiutato moltissimo KairyUchiha97 e TheToonlink97... Senza loro sarebbe venuta uno schifo anche questa fic U_U
Beh, e niente... Grazie Onee-san e Onii-san! :D

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Capitolo 2
*** -Fiammetta, io...- ***


Axel apre la porta ed entra con la testa bassa. Vera esce dalla cucina e lo saluta.
-Axel! Dove sei stato?-
Axel toglie lentamente la mano dalla maniglia, alza lo sguardo, provando a non incrociare lo sguardo di Vera, perché non se la sarebbe sentito di mentire a Vera guardandola negli occhi.
-Ehm… Niente, facevo un giro…- risponde Axel.
Axel senza dire altro si avvia massaggiandosi la testa nella sua camera.
-Ehm… Sei strano… Oggi…- dice Vera guardando Axel.
-Sto male… Ho bisogno di dormire… Scusa…- risponde Axel salendo le scale.
Vera resta visibilmente delusa.
Axel entra in camera sua e si butta sul letto ancora vestito, rimanendo a guardare il soffitto.
“Cosa posso fare?...”
Axel continuava a domandarsi questo mentre guardava il soffitto.
“Come posso dirglielo?...”
Queste domande lo tormentarono finchè non si addormentò.
La mattina si svegliò, sbadigliò, si mise seduto e si guardava intorno grattandosi la testa.
“Non ho concluso niente…” pensava Axel mentre si avviava verso la porta.
“Cosa faccio…” continuava a domandarsi mentre scendeva le scale confuso, quando sbattè contro Vera.
-Ops… Scusa…- si scusa Vera.
-Scusami tu…- risponde Axel alzando lo sguardo verso gli occhi di Vera.
Rimasero qualche secondo a guardarsi, quando Vera si avvicina alla faccia di Axel per baciarlo. Ma Axel fa finta di non aver capito che volesse dargli un bacio e la supera scendendo le ultime scale. Vera delusa continua a salire.
Soltanto un suono si sente nella casa. Tre rumori cupi fanno eco nel silenzio. Qualcuno sta bussando.
“Oh no… Sarà Fiammetta?...” pensa Axel leggermente impaurito, cercando di nasconderlo anche se era da solo nella stanza.
Kira si fionda da Axel, lo guarda in modo inquetante. -L'hai detto a Vera?!- sussurra sprezzante.
Axel senza voltarsi dalla porta risponde. -Non ci riesco… Adesso smamma…!- dice avvicinandosi alla  porta.
-Mi stai cacciando, Axel?- afferma Kira scandendo le parole con odio.
-… A te che sembra, scusa?!-
-Te ne pentirai…- dice Kira scattando verso le scale.
-E che vorresti farmi? Mah…- continua Axel anche se sa di essere rimasto solo, diretto verso la porta.
Si aggiusta un po’ i capelli e apre.
-EHI, CHE FINE HAI FATTO?! TI STAVO ASPETTANDO AL LAGO! Muoviti, ho l’attrezzatura per gli Sharpedo!-
-Ah, Erik…- dice Axel sollevato. -Ok, aspetta un attimo…-
Detto questo Axel sale e Erik attende sulla porta.
Vera scese in quel momento, ben decisa a chiedere che cosa avesse Axel che non andava quel giorno, e i suoi occhi incrociarono quelli di Erik.
Scese un pesante silenzio, interrotto bruscamente dalla voce di Axel. -Sono pronto, andiamo!-
-D-dove vai?- chiede Vera.
-Vado a pescare con Erik… A dopo!- saluta Axel.
Erik anticipa Axel saltando sulla decappottabile per primo e inizia a mettere in moto. Axel lo imita e salta sul posto del passeggero.
Erik parte, e inizia a conversare.
-Ehi, ma… Perché avevi quella faccia quando sono entrato? E COME HAI FATTO A DIMENTICARTI?-
-Ehm… Sono… Confuso, in questi giorni. Piuttosto, tu che facevi imbambolato sulla porta?-
-Io? No, niente, guardavo l’arredamento, eh già… Molto bello… Guardavo le tett… LE CURVE TETTONICHE del soffitto…- mente Erik.
-Ehm… Grazie… Ma quali curve?- chiede Axel confuso senza ottenere una risposta.
I ragazzi dopo qualche altro minuto di viaggio arrivano al lago, uno specchio d' acqua pacifico, rotto solo dal suono delle cicale, e qui si mettono a pescare.
Riprendendo la conversazione, Axel disse: -Ma quali curve?-
-Quelle del soffitto- rispose Erik, impacciato.
-Non ci sono curve, sul soffitto-
-Allora sul pavimento!-
-No-
-Sulle pareti?-
-Nemmeno.-
-...HO PRESO UNO SHARPEDO!- esclama Erik, all’improvviso, facendo sobbalzare Axel, che si alza e finisce in acqua per una pedata del ragazzo.
-NEL LAGHETTO!- ride Erik mente Axel brontola nell’acqua.
Arrivato il tramonto, Axel fu asciutto, posarono la roba e salirono in macchina.
-Scusa, Axel, ma ultimamente ho un pensiero fisso per la testa- Incominciò Erik.
-A chi lo dici...- rispose Axel senza pensarci, per poi dire- Scusa, dimmi tutto!-
-...tra te e Vera non va tutto così bene come prima, vero?-
Axel rimase di sasso, a quell' affermazione. Come aveva fatto ad accorgesene di già?
-Ti spiego. Un tempo, ogni volta che entravo in casa, vi trovavo o che vi baciavate o che comunque stavate abbracciati, e Vera nemmeno mi rivolgeva la parola. Oggi mi ha guardato. Quindi, penso che non stia andando così bene. Ne hai parlato con Kira? il suo Dusknoir fa miracoli…-
Axel, sempre più sbalordito, fissò gli occhi di Erik attraverso lo specchietto retrovisore. Valeva la pena di rivelargli tutto oppure no?
E poi, improvvisamente, comprese come mai aveva tirato in ballo l' argomento.
-Te ami Vera-
Erik, letteralmente, fece una brusca frenata, ed entrambi finirono sbalzati in avanti, se non fosse stato per le cinture.
-COSA?!? MA SEI PAZZO?!?-
“Come mai si arrabbia tanto?”si chiese Axel. Era una semplice affermazione.
Erik sembrò accorgersi di tale pensiero, perchè rimise in moto e abbassò il tono della voce.
-No, mai amata. Ragiona. Io sono un fallito con i Pokèmon, lei è un esperta allenatrice.-
 
-E questo cosa c’entra? L’amore non conta da questo. Tranquillo, Erik. A me non piace più Vera.-
-COSA?!?- urla Erik sbalordito.
-Eh già.- disse Axel, iniziando a raccontare di Fiammetta.
-Ah… capisco… Allora posso trombare Vera?- rise Erik.
-Sei un coglione!- ride con lui Axel.
Arrivati a casa di Axel, si salutano e Axel entra. Lì trova una Vera diversa, sorridente e a quanto pare maliziosa. Si avvicina ad Axel e si appoggia su di lui, mettendosi sottobraccio.
-Ehm… Che c’è?- dice Axel ironico.
La ragazza aveva una voce molto dolce, e rispose.
-Oh, niente… Che hai pescato oggi, Axel?- diceva mentre lo spronava a sedersi sul divano.
Axel mostrò uno Sharpedo e due Magikarp, frutto di una pesca di due ore e un bagno nel lago.
-E il tuo amico? Sai, mi sembra sfortunato…- chiede Vera.
-Vera?- chiese Axel pensando al discorso di Erik.
-Sì?-
-Ma… tu conoscevi Erik, in passato?-
-Certo, ogni tanto veniva qui, no?...- risponde Vera.
-Dico… Prima ancora?- chiese Axel.
-Beh… Una volta che ero nel bosco smeraldo, ero alla ricerca di alcune Baccarancia, e l'ho visto sfrecciarmi davanti inseguito da degli Zigzagoon e Liinone. Poi, dopo averlo visto come tuo amico, ho capito che era lui quel tizio. Peccato che tu non ci fossi, era veramente buffissimo!-
Mentre raccontava, Vera aveva lo sguardo che brillava, sognante, lo stesso di cui Axel, anni addietro, si era innamorato.
-Mhh… Capisco…-
-Ma perché questa domanda?-
-Ah, no… Niente… Vado a dormire, non ho fame…- disse Axel mentre si alzava e si dirigeva in camera sua.
Vera smise di avere quello sguardo sognante, e pensò: “Accidenti, non sono riuscita a chiederglielo nemmeno adesso!”
Axel si svegliò, con un’idea perfetta.
“Ma… se Erik e Vera si amassero, avrei risolto tutti i miei problemi!”
E aveva ragione, avrebbe avuto campo libero con Fiammetta.
Così scese, salì sul suo motorino e si diresse a casa di Erik. Bussò fortissimo, agitato.
Erik aprì, ancora assonnato, quando Axel lo superò quasi buttandolo a terra entrando.
-Fammi entrare, ho un’idea!-
-Che?...-
-Allora, vai a casa mia, tromba Vera e zitto, OK?!- disse Axel.
-Ma … cosa…?- rispose confuso Erik.
-Preparati e vai, su!- disse Axel uscendo e dirigendosi a casa di Fiammetta.
Erik rimase sulla porta.
-E va bene…- disse andando in camera sua a prepararsi.
Axel mentre era sul motorino pensò: “Un momento… MA DOVE ABITA FIAMMETTA?!”
In effetti non ci aveva pensato. Così, si mise a cercare, e dopo qualche ora, trovo una casa, dove Fiammetta era seduta sul terrazzo a bere un drink.
-Fiammettaaa!- urlò Axel da lontano, sul motorino.
-Uh…? Axel!- esclamò Fiammetta girandosi verso la fonte del suono.
Axel scese dal motorino e si diresse da Fiammetta.
-Sei venuto, eh?- disse Fiammetta.
-Io mantengo sempre le promesse!- rise Axel.
-Ahah, lo vedo!- rispose Fiammetta.
Axel adesso non si sentiva più così timido quando stava con Fiammetta, e si notava.
“Chissà se Toon avrà fatto…” pensa Axel mentre sorride a Fiammetta.
Axel guarda per un po’ negli occhi di Fiammetta. Quella situazione gli ricordava Vera tanti anni prima, quando si era innamorato di lei.
E un po’ si sentiva in colpa verso di Vera, dato che questo poteva benissimo considerarsi un tradimento.
-Fiammetta, io...-
Ma la ragazza non potè mai sapere cosa le voleva dire il ragazzo. E nemmeno gliene importava. Con uno scatto, era corsa verso Axel e l' aveva baciato, abbracciandolo.
Axel ci mise 5 secondi buoni a capire che stava limonando con Fiammetta. Ma ce ne mise molti di meno a capire che gli piaceva, e tanto. Quindi, strinse per le braccia la ragazza e  rispose al bacio, con passione. Axel sentiva il senso di colpa. Ma in effetti, da come Vera parlava di Erik, non era l’unico a doversi sentire in colpa. L’importante era che adesso i suoi problemi erano spariti, a quanto sembrava.



Ooook, per questo pezzo ho sempre avuto bisogno dei consigli di Kairy e la genialità di Toon (che poi sarebbe Erik, in questa storia).
Quindi continuo a ringraziarli. ò_ò

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Capitolo 3
*** Mai dire mai ***


Mentre eseguiva il viaggio in macchina, Erik pensava a diverse cose. Intanto, all'occasione che gli si presentava davanti. Stava dichiararsi alla persona che amava da sempre, fin da quando aveva fatto una figura di merda in quella foresta, diversi mesi appresso. Poi, il fatto che lo stesso Axel gli aveva esplicitamente detto ciò. Forse, per una volta, sarebbe andata come voleva? Decise di chiamare al cellulare Axel, che in quel momento stava limonando e non poteva di certo rispondere.
-Spero per te che stia morendo qualcuno- rispose Axel incazzato al cellulare.
-No, pirla- rispose Erik. -Ad ogni modo, la Fiammetta con cui stavi limonando è, per caso, la capopalestra di Cuoridilava?
-Certo, conosci altre Fiammette?!-
Erik frenò bruscamente. La frenata fu sentita anche da Axel.
-È… È mia sorella- disse Erik.
Seguì un pesante silenzio, interrotto da Erik che rimetteva in moto.
-Se la tratti male come Vera, ti uccido, lo sai?-
Axel, ancora sbalordito, ripetè le parole di Erik.
-T…tua… sorella…-
-Sì, la mia. E vedi di trattarla meglio di Vera, sennò vengo lì e ti massacro! Chiaro?- continuò Erik con una voce forte. –E soprattutto, divertiti!- disse chiudendo la conversazione.
Fiammetta guardava Axel che rimetteva il telefono in tasca mentre guardava il vuoto.
 
Erik stava fermo sulla porta, indeciso se doveva bussare o meno. Ma sapeva che doveva farlo, e lo fece. Aprendo la porta si mostrò Vera, sorridente.
-Ehi, guarda chi si rivede, Erik!- disse con un sorriso smagliante.
-C..ciao, Vera. Senti, mi fai entrare un secondo?-
-Veramente, stavo uscendo. Ed è abbastanza urgente… Possiamo fare un’altra volta?-
E lì si sentì come un suono di un vetro infranto.
-…Certamente, ciao- disse Erik fingendo di non essere dispiaciuto.
Si spostò per farla passare e appena allontanata, cadde a terra sconsolato.
Axel aveva ripreso a limonare Fiammetta, quando Vera passando di lì lo vide.
Axel non l’aveva notata, e nemmeno Fiammetta. 
Sapeva quello che le aspettava. Però, volle comunque vederlo. Per essere sicura, per masochismo, non ne era certa neppure tutt'ora. Ma quando passò per quella casa, odiò sinceramente Axel. Forse per la prima ed unica volta. La naturalezza con cui baciava quella ragazza, la stessa naturalezza che un tempo usava per lei. Scappò via, in preda alle lacrime.
-VERA! ASPETTA!- urlò Axel, ma senza ottenere buoni risultati.
Axel rimase con una mano sul petto, con un pugno. Guardava quel punto. Quando si ricordò che dietro c’era Fiammetta.
-Ehm… Scusa… Devo scappare!- disse Axel, salendo in fretta sul motorino e tornando verso casa.
“Non lo merita...” pensava malinconico Axel, quando il motorino si ferma.
“Ottimo…” e proseguì  a piedi trascinando il motorino.
Quando arrivò fuori casa, c’era Erik seduto su uno scalino.
Axel si siede vicino a lui, e dopo un lungo silenzio, gli chiede, mostrandogli un pacco di sigarette:
-Sigaretta?...-
Erik annuisce e ne prende una, insieme ad Axel. Le accendono e restano a guardare in basso.
Dopo un silenzio, che pare interminabile, Axel si decide a parlare.
-Com'è andata con Vera?-
Erik vorrebbe fulminarlo con lo sguardo, ma è troppo sconsolato anche solo per alzare lo sguardo.
Quindi risponde con un banale -Poteva andare meglio. Mia sorella?-
A questo punto, è di Axel il desiderio di fulminamento. Ma anche lui, è in preda all' ambascia.
-Non benissimo-
-Sai, VERO, che questo casino lo hai fatto tu, no?-
-Certo-
-Bene. Comunque, Axel, casino o meno, è bello averti come amico. Con te si vivono esperienze che puoi capire appieno solo se le provi in prima persona-
-Grazie. Anche te sei un buon amico-
Si battono un pugno. E il silenzio è l' unica cosa che sentono per diversi minuti.
-C'è da dire che l' amore è effimero, però-
-Assai...-
Altra pausa.
E a quel punto, Axel si alza.
-Beh, Erik, grazie dei bei momenti. Non so se tra Vera e me tornerà tutto come prima, e non so cosa farò con Fiammetta. Ma questa giornata non la dimenticherò-
-Siamo in due, fratello-
Axel si ferma quando dice fratello. Non aveva mai pensato a Erik come un fratello, e la cosa non gli dispiaceva così tanto.
Si battono l' ennesimo pugno, poi Axel torna a trascinare il suo motorino mentre Erik finisce con calma di fumare la sigaretta.
Mentre Axel spingeva il motorino, pensò a diverse cose. A Fiammetta, che aveva lasciato lì, e si chiese a cosa stesse pensando;
Pensò a Vera, a come le aveva spezzato il cuore e al casino che aveva combinato;
Pensò a Kira, al suo Dusknoir che, chissà come, aveva sempre ragione.
E proprio Kira incrociò sulla sua strada, mentre spingeva il motorino.
-Dillo- Disse fredda.
-Scordatelo-
Lo guardò torva.
-Uff... Ok, avevi ragione-
-Eh?-
-Sono un coglione-
-Dimenticato nulla?-
Axel sorrise, mentre la sorella correva da lui e lo abbracciava.
-Ti voglio bene, fratellone-
-Anche io- rispose.
Poi i due si misero a spingere insieme. 
Erik, intanto, stava camminando verso casa, mentre nella sua testa si affollavano vari pensieri.
La sfiga sua e di Axel, il rifiuto di Vera, questa notte stranissima...
Quando riconobbe il vialetto di casa sua, lo imboccò sempre a testa bassa, e fini per sbattere contro qualcosa.
-Ahi!-
-Oh, scusa...-disse alzando la testa.
Davanti a se aveva Vera.
Ci fu un minuto di silenzio, che parve un eternità al ragazzo.
-..V-vera? Che ci fai qui?-
La ragazza chinò il capo, mentre rispondeva.
-Stasera non voglio tornare da Axel, è una storia lunga. So di chiederti molto, ma potrei restare da...-
Ma il ragazzo, cingendola per le spalle, la stava già baciando. Vera si strinse a lui, gustando appieno quel momento.
Axel, che passava ora per la strada, insieme alla sorella, non poté fare a meno di vederlo.
E nel farlo, sorrise soddisfatto. Non si può dire lo stesso della sorella.
-Axel, non voglio sapere come quei due sono finiti lì. Dimmi solo se questo era un tuo piano già organizzato-
-Si, lo era-
-E ha funzionato?-
-Perfettamente-
-Bene, spingi- disse la ragazza mentre lo anticipava senza spingere lei stessa il motorino.
-Ma non mi aiuti?-
Kira si girò, facendo la linguaccia -L'ho già fatto abbastanza. Su, cammina, sta albeggiando-
Axel imprecò sottovoce, spingendo il motorino, mentre albeggiava su Sabbiafine.

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Capitolo 4
*** "Al cuor non si comanda" ***


Axel aprì gli occhi. Si alzò, si stiracchiò e guardò per qualche minuto fuori la finestra.
Minuti che furono rotti da un urlo.
-FIAMMETTA!-
Se n’era completamente dimenticato.
In fretta e furia si vestì, scese le scale e scappò fuori.
Salì sul motorino, fece per accenderlo, e quando non ci riuscì, mando una sonora imprecazione contro Arceus. Poi si mise a correre verso la casa di Fiammetta.
Arrivato lì, aveva il fiatone. E dopo essersi ripreso, alzò lo sguardo e guardò verso la casa di Fiammetta.
“Oggi… Devo riuscirci…”pensò mentre si avviava verso la casa.
Si trovò davanti alla porta, ripassando l’ultimo secondo le parole che doveva dirgli.
Bussò. Niente. Bussò di nuovo. Niente ancora. Poi notò che la porta era aperta.
Entrò lentamente, senza fare rumore, apparte lo scricchiolio della porta.
-…Fiammetta…? … Sono Axel…-
-Ti hanno mai detto che sei un coglione?-
Axel entrò lentamente.
-Sono assai ripetitivi, qui- rispose Axel. La ragazza stava fumando sul bancone.
-Come?- Chiese lei girandosi
-Si, me lo hanno detto. Però, sono venuto qui per spiegarti tutto-
-Sperando che io ci creda?-
-Esattamente- disse lui.
Fiammetta sospirò, sedendosi sul divano. Axel la seguì, sedendosi anche lui accanto a lei.
Le raccontò tutto, di Erik, di Vera, del piano che aveva ordito e che, a quanto pare, stava funzionando.
Quando aveva finito, lui si sentiva decisamente più svuotato, e lei sembrava assai confusa.
Poi commentò -Sei decisamente un coglione...-
-Lo so-
-Non avevo finito- Disse lei fredda.
Axel deglutì, preparandosi alla botta.
-Dicevo, sei un coglione. E sicuramente, sei pazzo. Ma... questo piano è fatto talmente alla scazzona, che non può essere fatto da te e dal mio simpaticissimo fratello-
Sorrise.
-E poi, dimostra che ci tieni, alle persone, anche quando le lasci-
Quindi si chinò per baciarlo. Axel si sdraiò, e la ragazza gli si posizionò sopra, seguendo il profilo del suo corpo.
Contemporaneamente, dall' altra parte della cittadina, Erik si svegliava in quel momento, con accanto Vera che lo abbracciava, e un profondo senso di soddisfazione nell animo.
Si alzò stiracchiando le braccia.
-Buongiorno- disse lei allegramente.
-Buongiorno- rispose lui sorridendole.
-Io devo andare- disse alzandosi e riprendendo i vestiti.
-Di già? Non ti fermi a prendere almeno un caffè?- chiese lei sconsolata.
-Ma sì, una tazza la prendo-.
Dieci minuti dopo, i due erano in cucina, seduti uno davanti all'altro, che sorseggiavano lentamente un caffè.
-Dormito bene?-
-Si, grazie. E tu?-
-Si, in modo ottimo-
Il silenzio fu ciò che sentirono per un po' di minuti.
-Comunque, ti amo-
Vera fu spiazzata da quella dichiarazione così diretta, e fissò esterrefatta Erik, che era serissimo.
-E ti ho sempre amata. Da quando ti ho vista nel Bosco Smeraldo, a Kanto-
Vera non sapeva cosa ribattere. Certo, anche lei si era innamorata di Erik, ma qualcosa ancora di lei era legato ad Axel.
“DIMENTICALO! È solo un traditore bastardo!”
“Come potrei? Mi sono innamorata di lui troppo profondamente!”
“Hai davanti probabilmente uno tra le persone più belle del globo, e continui imperterrita a pensare ad Axel! Certe volte mi chiedo se tu sia masochista...”
“Oh, fa silenzio!”
Bussarono alla porta in quel momento. Erik si alzò senza dire nulla, e andò ad aprire.
Si trovò davanti una ragazza che somigliava vagamente ad Axel, accompagnata da un Dusknoir.
-Posso esserle utile?-
-Si. È in casa Vera?-
Axel, circa un ora dopo, aveva lasciato in casa Fiammetta e stava tornando alla sua, per spostare le sue cose.
Quando vide che c'era fermento, si avvicinò a Erik, che stava spostando una scatola.
-Ehi, Erik!-disse lui.
Il ragazzo si girò, lo guardo negli occhi, soppesando cosa dire.
-Axel, hai un minuto?-
-Certo! Perché?-
-Vieni con me, andiamo a farci un giro-
I due si incamminarono per la via, e Erik passò una sigaretta ad Axel, fumandone una pure lui.
-Beh? Come mai sei così serio? Tu stai con Vera, io con Fiammetta, direi che va tutto alla perfezione!-
-Io e Vera abbiamo parlato con tua sorella-
Axel si fermò. Quando Kira entrava in lizza, non succedeva mai niente di troppo positivo, per lui.
-Quindi, abbiamo deciso di trasferirci-
Axel rimase scioccato da quella frase. Fissò gli occhi verdi smeraldo di Erik.
-Quando partite?-
-Domani pomeriggio saremo pronti-
-Ti ha convinto Kira?-
Erik soppesò le parole, prima di rispondere -Diciamo che mi ha aperto gli occhi-
-Su cosa?-
-Vera ti odia, Axel. Le hai letteralmente spezzato il cuore. Non vorrebbe mai più rivederti, e per questo abbiamo deciso, di comune accordo, di lasciare Sabbiafine-
-E dove andrete? Rimarrete a Sinnoh?-
-Andiamo ad Hoenn-
Altro shock.
-Prenderemo il traghetto domani-
Continuarono a camminare, in silenzio, nella direzione opposta.
-Aspetta qui-disse Erik, ed entrò dentro la casa.
Ne uscì con uno scatolone enorme.
-Qui dentro- disse poggiandolo a terra -c'è tutta la tua roba. Vestiti, oggetti personali, perfettamente imballati e conservati. La casa rimarrà vuota, ma se vuoi puoi viverci te, dopo che ce ne andremo-
Axel teneva lo sguardo basso, guardando la scatola.
Erik si girò, guardando la casa, poi sussurrò -Forse è meglio che ci parli per l' ultima volta-.
Si capiva a chi alludeva il ragazzo, mentrwe quest' ultimo faceva il giro della casa, raggiungendo il cortile.
Lui entrò, aprendo lentamente la porta.
Vera era al centro del salotto, ora vuoto, e stava imballando una scatola.
-Ciao-
La ragazza sussultò, girandosi di scatto.
I due si guardarono a lungo, senza osare proferir parola.
Poi fu Axel a rompere il silenzio.
-Senti, Vera, io...-
-Sei un coglione-
-Siete ripetitivi, qui-commentò lui sarcastico.
-Axel, voglio sapere perché-
Ogni parola che Vera diceva era come una pugnalata, e avrebbe voluto scappare, ma da che mondo e mondo, lui aveva creato quel casino e lui avrebbe, come minimo, tentato di minimizzare il danno.
-Era tutto perfetto. Io ti amavo, tu mi amavi. Perchè hai dovuto rovinare così ogni cosa?-
-Non lo so. Pensavo di amarti, ma a quanto pare siamo...-
Ma la ragazza non seppe mai cos'erano, perché lui stava ripensando alle parole di Erik.
Lei è un esperta allenatrice, io un fallito, siamo incompatibili e non ci ameremò mai.
-Siamo?-
Il ragazzo stette zitto, guardando per terra stringendo i pugni.
-Axel...-
-Fammi una promessa, Vera-
-Come?-
-Prometti che non lo farai soffrire-
La ragazza non capiva lo sfogo di Axel.
-Quello è un ragazzo raro, di quelle persone che non tradiscono. Proprio come Kira. È rimasto accanto a me, mi ha aiutato e spalleggiato in tantissimi momenti, ha addirittura accettato il mio piano per rimettere le cose a posto.
E io voglio che tu non lo tradisca. Mai-
Axel sussultò, quando Vera corse verso di lui e gli dette uno schiaffo.
-Per ricordarti che manterrò questa promessa-
Poi si girò, tornando allo scatolone. Axel uscì.
Qualcuno bussò alla porta, Fiammetta stava facendo la doccia. Si mise di fretta e furia un asciugamano, ed andò ad aprire.
Si aspettava chiunque, ma di certo non Axel.
-Beh? Ti sembra l' ora adatta per una visita?-
Ma più lo guardava e più si convinceva che qualcosa non andava.
Il ragazzo raccontò tutto, e Fiammetta acconsentì a farlo restare da lei per la notte.
La mattina dopo, il ragazzo si svegliò di buon ora, deciso a vedere l' amico partire, e uscì lasciando un biglietto a Fiammetta.
Arrivato alla casa, stava albeggiando. Ma sugli scalini all' entrata c' era seduto Erik.
-Beh? Sei sveglio anche tu?- lo salutò il ragazzo raggiungendolo.
Si misero a fumare le solite due sigarette, nel silenzio più assoluto.
-Probabilmente te lo avranno già detto tutti, ma...-
-Sono un coglione-Lo anticipò Axel.
-Anche. Ma sei anche uno stronzo, un doppiogiochista, uno strafottente ingrato, un immenso...-
-Arriverai mai al “MA”?-
-MA- sorrise Erik – sei anche la persona e l' amico migliore che abbia mai incontrato, e ciò che ho vissuto con te oggi merita un premio speciale-
-Che tipo di premio? Un orgia a 4?- Rise Axel.
-No, scemo. Sai che lavoro faccio?-
-No, non te l'ho mai chiesto-
-Ottimo. Allora, vedrai-
Verso le 8, cominciarono a sentire dei rumori dalla cucina, segno che Vera si era svegliata.
Erik entrò per fare colazione con lei, mentre Axel rimaneva fuori.
Fiammetta lo raggiunse in quel momento, e lui si alzò per andarle incontro.
Poi, i due uscirono, caricarono la macchina, e Vera entrò per prima.
Ma Erik si avvicinò ad Axel, e si scambiarono l' ennesimo pugno.
-Verrò a trovarti, ogni tanto-
-Anch'io-
Poi salì in macchina, e i due sparirono verso un luminoso sole, mentre dietro di loro Axel e Fiammetta si tenevano stretti.
Diversi mesi più tardi, ai due capitò di passare vicino ad un edicola con un manga ben in vista.
Sebbene, sul momento, poteva sembrare il solito manga d' amore, Axel ne fu attratto immediatamente e lo comprò.
-Che cos'ha di particolare quel manga? A te le storie romantiche nemmeno piacciono!-lo canzonò Fiammetta.
-Leggi chi lo ha scritto- Rispose il ragazzo passandoglielo.
Sotto la copertina, dove si vedevano quattro ragazzi, c'era il nome: Erik Ghostoon.
-Accidenti...-
Il manga, che si intitolava "Al cuor non si comanda" parlava di 4 ragazzi, e il protagonista combinava un casino che poi, grazie ad astuzia e forza dell' amicizia, riusciva a risolvere, concludendosi con la partenza di due dei ragazzi.
Stranamente, la guancia dove Vera aveva colpito il ragazzo, stava di nuovo frizzando.
Axel sorrise, mentre si riavviava verso casa, con Fiammetta sotto braccio e il manga nell'altra mano.

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Capitolo 5
*** La festa ***


Axel si svegliò quella mattina soddisfatto, come quella prima, quella prima ancora e così via per 4 mesi.
Accanto a lui, Fiammetta dormiva tranquilla.
-Amora, svegliati, dobbiamo prepararci...- le disse lui toccandola delicatamente.
-Mh... ancora 5 minuti...-
Il ragazzo sorrise, alzandosi e andando sotto la doccia.
Una settimana prima, aveva ricevuto un biglietto d' invito alla villa familiare, Villa Rocket.
Quando lo aveva ricevuto, sulle prime aveva pensato di non andarci.
Poi aveva letto il Post Scrittum.
"Ricordati che tra una settimana è il tuo compleanno"
Giusto! Come aveva potuto dimenticare il compleanno?
La lettera era stata inviata da Kira, e non prometteva niente di buono, ma sicuramente di divertirsi.
Indossò il suo abito migliore, provò a sistemarsi inutilmente i capelli ribelli e scese in cucina per fare colazione.
Aveva vissuto alla Villa Rocket quand'era un bambino, insieme alla sorella Kira e al fratello Silver.
Poi, avevano perso di vista Silver, sparito nella regione di Jhoto.
Sperava di rivederlo almeno per la festa, aveva sentito dire che era diventato un ottimo capopalestra...
Sparecchiò, ripulì e sospirò, guardandosi allo specchio.
-Ma che bell'uomo che ho come fidanzato...-disse maliziosa Fiammetta abbracciandolo dalle spalle.
-Eh, si, sono proprio un bel ragazzo-rispose sorridendo.
Fiammetta aveva indosso un abito da sera scollato.
-Andiamo?-
-Massì, sarà divertente!-
E non sapeva quanto...

Vera era contrariata. Erik lo sapeva, e non era per niente felice di ciò.
-Eddai, sarà divertente!-
-Divertente? Divertente?! Come può essere divertente una festa di compleanno nella villa dove quel mostro ha cresciuto i coglioni che mi fanno da “cognati”?-
-Oh andiamo, Vera...-
-Bene, facciamo così. Io vengo. Ma a una condizione-
-Ossia?-
-Ci devo pensare- rispose ghignante salendo in macchina.
Una settimana prima, aveva ricevuto un invito alla Villa Rocket, dove era cresciuto l' amico Axel e i fratelli.
A quanto pare, era stato invitato anche il padre di Axel e un tipo che non conosceva, un certo Silver.
-C'ho pensato-disse a un tratto Vera.
-A cosa?-
-Alla condizione-
-E sarebbe?-
-Te lo dirò quando torniamo-
Erik sorrise, anche se non ne aveva la minima voglia.

La neve batteva con forza e insistenza sul Monte Argento, mentre una figura incappucciata apriva con lentezza il biglietto di invito di Kairy:
"Caro fratellone,
tra una settimana festeggieremo il compleanno di Axel, e ti chiedo di partecipare. Fatti trovare alla Villa Rocket alle 9:00 e passa con noi il finesettimana.
Kira"
Il biglietto volò via nella tormenta, mentre la figura si voltava e tornava sui suoi passi.

Giovanni aprì l' invito con scarsa convinzione, sapendo bene cosa vi avrebbe trovato.
"Padre,
Nonostante le avversità che dividono me e i miei fratelli dalla tua presenza, sei e rimarrai per sempre nostro padre, come hai detto tu stesso.
Pertanto, sei invitato a passare un finesettimana in compagnia mia e dei miei fratelli per festeggiare il compleanno di Axel.
Distinti Saluti,
                                                                    Kira"
-Dritta al punto e fredda come il ghiaccio...-commentò sorridendo.
Aveva intenzione di andarci?
-Recluta, prepara la limousine- disse al microfono.
 
Scusate se lo trovate corto… il prossimo sarà più lungo ù_ù

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