Love does not end...

di SPWinchester
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Love does not end... ***
Capitolo 2: *** ...with death ***
Capitolo 3: *** Just One Last Time ***
Capitolo 4: *** Epilogo! ***



Capitolo 1
*** Love does not end... ***


Premessa : Dean e Castiel sono già una coppia felice *__*
Fine premessa!

Buona lettura ^^





Non era un lavoro facile, non era mai una passeggiata.
Tutti lo sapevano, bastava una distrazione, un minimo errore, un calcolo sbagliato e tutto sarebbe finito.


La segreteria telefonica scattò di nuovo, Sam si passò la mano tra i capelli, stringendo il cellulare, completamente frustrato.
-Castiel! Maledizione! Dove diavolo sei? E' successo un casino...siamo al Delbourne Hospital...Dean...Dean sta...- riattaccò velocemente il telefono, chiamando il medico che stava entrando nella stanza.
-Come sta?- domandò preoccupato, socchiudendo la porta.
-La scarica elettrica gli ha provocato un infarto. Il cuore è molto danneggiato-
-Ma...starà bene?-
Il dottore strinse leggermente la cartella medica del fratello tra le mani -Abbiamo fatto il possibile....possiamo solo alleviargli il dolore...mi dispiace ma gli rimarranno massimo due settimane...forse un mese- concluse con tono grave.
Sam guardò la mano e si scostò dal tocco facendo qualche passo indietro -Cosa?! No, no aspetti...dovrà pur esserci una soluzione, diamine lei è un medico faccia qualcosa!- disse furioso.
-Ha ragione, io sono un medico...ma non faccio miracoli...mi dispiace davvero tantissimo- inspirò profondamente e continuò -Credo che sia il caso che parli lei con suo fratello-
Sam annuì impercettibilmente, aprì la porta che cigolò e cercò di rilassarsi; si sedette sulla scomoda sedia che aveva trovato vicino al letto, intrecciò le mani e le poggiò sulle gambe.
Nella stanza la luce filtrava debolmente dalle tende panna della finestra al lato del letto e vi era un aria pesante, quasi opprimente, l'odore dei medicinale era fastidioso e insistente.
Il tempo era scandito dal suono degli apparecchi e dalla goccia della flebo,attaccata al suo braccio destro.
I suoi occhi verdi erano spenti, fissi a guardare distrattamente i programmi che si susseguivano.
Non l'aveva mai visto così debole, così fragile -Hai sete?- domandò, trattenendo le lacrime.
Dean alzò il telecomando, che puntò verso la piccola televisione appesa alla parete bianca di fronte al suo letto, e cambiò il canale alla ricerca di un programma decente -...Non hai altro da fare che stare qui?- gli rispose scontroso, girò il volto e sorrise leggermente -Allora...quanto?- domandò diretto.
Sam sgranò gli occhi e il tono della voce risultò più agitato di quanto volesse -Quanto cosa? Non dire stronzate, non ti lascio morire...troverò una soluzione, Castiel saprà sicuramente cosa fare...- si bloccò, sentendo il fratello ridere -Cosa..perché ridi?-
-Sammy...sappiamo che può succedere, è il nostro lavoro. La mia corsa finisce qui! Basta con i giochetti!- rivolse di nuovo lo sguardo al televisore e strinse, senza farlo notare, il telecomando con tutta la forza che gli era rimasta.
Sam scattò in piedi facendo cadere la sedia all'indietro e, prima che potesse obiettare, sentì una presenza nella stanza che lo costrinse a voltarsi.
Castiel era in piedi, davanti alla porta, che guardava confuso il letto su cui era sdraiato il cacciatore, il respiro accelerò sensibilmente e mosse qualche passo incerto verso di lui.
Sam si mosse più velocemente e lo portò all'esterno della stanza, tirandolo per il braccio.
-Come...sta?- domandò titubante l'angelo quando si ritrovò nel corridoio.
-Non bene, il medico gli ha dato massimo due settimane. Su, fai qualcosa! Guariscilo!- rispose veloce, guardandolo speranzoso.
Castiel si guardò le mani che strinse a pugni -Io...non posso. Non sono in grado di farlo- alzò il viso e Sam, in quei profondi occhi blu, gli lesse dolore e terrore.
Terrore che la persona che amava con tutto se stesso morisse senza che lui potesse fare nulla.
Sam si passò le mani tra i capelli -Torno in albergo, faccio delle telefonate e delle ricerche...troveremo qualcosa- lo guardò deciso scuotendogli le spalle -Non lo lasceremo morire- rientrò nella stanza, prese il giubbino ed uscì salutando il fratello frettolosamente -Tu resta con lui ok?-
Castiel si appoggiò al muro e lo guardò completamente assente, Sam gli si avvicinò e lo scosse di nuovo -Castiel non accadrà! Lui non morirà!-
L'angelo alzò il viso ed incrociò lo sguardo speranzoso e deciso del cacciatore -Per la prima volta...Non so cosa fare-
-Te lo dico io cosa devi fare...vai da Dean, rassicuralo, fagli capire che noi non ci arrenderemo davanti a nulla e che tutto si risolverà. Fagli sentire la tua presenza...a lui andrà più che bene ok?- disse veloce, infilando il giubbino.
Castiel annuì di nuovo e si diresse nella stanza, rialzò la sedia e si sedette.
Dean gli sorrise dolcemente -Ehi...ti sei addirittura scomodato a venire?- disse ironico spegnendo la televisione.
Avrebbe voluto sorridergli ma l'unica cosa che riusciva a pensare è a come avrebbe fatto se davvero lui fosse morto, se davvero l'avesse lasciato solo.
-Sono stato meglio lo so...ma sono ancora bellissimo eh?- continuò sarcastico.
-Sam è andato a casa a cercare qualcuno che ti possa aiutare- disse senza guardarlo.
Dean si soffermò a fissare il soffitto bianco e tornò serio -Niente bibidi bobidi questa volta eh?-
Castiel alzò il viso di scatto senza sapere cosa dire o fare ed il tempo iniziò a volare, facendo giungere la sera.
Dean si addormentò troppo stanco e troppo debole mentre lui rimase seduto su quella scomoda sedia a fissare il petto che si alzava e abbassava debolmente il petto seguendo il ritmo del suo respiro.

Era normale che si ferisse, che fosse spesso in pericolo, erano i rischi del suo lavoro.
Ma quando aveva bisogno d'aiuto, quando era in difficoltà, in pericolo, lui era sempre corso, l'aveva sempre aiutato.
Perché quella volta era diverso?
Perché non sapeva che cosa fare?
Il fatto che lui stesse bene, qualunque cosa accadesse, era un dato scontato per lui.
Allora come era potuta accadere?


Intanto il tempo passava, volava senza che lui si sentisse efficace, utile; non era capace di dire le parole adatte per farlo sentire meglio, era solo capace di restare lì, immobile, a fissarlo scivolare via dalle sue mani.
Il tempo scorreva e tutto quello che lui cercava, che lui voleva, era altro tempo.
Era l'ottava sera consecutiva che passava lì al suo capezzale mentre Sam, rinchiuso nella stanza d'albergo con il telefono in mano, rigirava l'intero mondo per trovare una qualunque soluzione.
Guardò il cielo oltre la finestra della stanza e chiuse gli occhi concentrandosi.
-Aiutalo...Fa qualcosa! Non farlo morire! Ti prego...ti scongiuro...rinuncio a tutto, alla mia Grazia, alle mie ali, alla mia vita...rinuncio a tutto per lui...ma salvalo ti prego- sussurrò alle stelle.
Sentì distrattamente la voce debole di Dean e si voltò a guardarlo, oramai aveva perso i suoi lineamenti, il suo corpo era logorato -Che succede? Dormi...è tardi- disse premuroso accostandosi al letto.
Notò che Dean stava cercando di alzarsi così gli si avvicinò e lo aiutò; avvertì una leggera pressione alla sua mano e quando incrociò i suoi occhi verdi cercò di sorridere.
-Lasciatemi andare...è inutile...- disse in un soffio.
L'angelo si scostò dal tocco per prendergli il viso tra le mani, imponendo al suo corpo di smettere di tremare -Non dire cretinate! Non voglio sentirti dire queste cose...andrà tutto bene mi hai sentito?- disse deciso.
-Non ho paura...non ho rimpianti...ho conosciuto te...- spostò la mano sul trench beige, toccando il punto in cui si trovava il cuore dell'angelo, e chiuse gli occhi rimanendo in silenzio a godersi quei dolci battiti veloci -Sto bene e sarò con te per sempre...- riaprì gli occhi, strinse la cravatta e lo tirò verso di se catturandogli le labbra, una lacrima, che era scesa lenta sul suo viso, era stata rinchiusa tra le loro labbra rendendo il bacio dolce e salato allo stesso tempo.
-Dean...ti prego...io ti amo...non chiedermi questo...- disse Castiel con la voce rotta dal pianto; quel dolore così forte che gli stava spezzando il respiro non voleva cessare.
Dean continuò il bacio zittendolo e gli passò una mano dietro la nuca tirandolo di più verso di se.
-L'amore non finisce con la morte- sussurrò alle sue labbra.

Un lampo squarcia la notte, l'angelo alza lo sguardo e la prima goccia gli colpisce il viso, il pianto furente del cielo copre quelle lacrime amare che rigano il suo viso.
Il suo urlo rompe il silenzio; con tutta la forza che ha in corpo ed usando tutto l'ossigeno che ha nei polmoni, impreca contro qualcuno che non è più sicuro ci sia davvero.
La pioggia ripulisce tutto, anche le macchie più resistenti.
Così rimane lì immobile aspettando solo che il temporale passi e sperando che tutto ritorni come prima, che si sistemi quello che si è rotto, che venga portato via il dolore ed il senso di vuoto che sta provando.
Ma, in fondo al suo cuore, sa che alcune macchie diventano così indelebili che niente può cancellarle.









~~~~~~ • L'angolo di ShiroHime • ~~~~~~
Premetto che non so davvero per quale motivo ho scritto questa storia, davvero!!
Piccola precisazione :
La scena del cuore è stata presa dalla prima stagione, almeno spero di ricordare bene....comunque l'ho rivista in un video e per come era piccolo
Sam presumo di avere ragione. L'ho totalmente cambiata portandola avanti nel tempo, quinta stagione più o meno dato che Castiel non è in grado di curarlo.
Ora vi starete chiedendo (forse no però XD)
perchè invece di scrivere questa One-shot, che ti potevi liberamente risparmiare, non aggiorni Swept Away oppure Far side of the Moon??
La verità è che avevo scritti il capitolo della prima ma ero così depressa stasera che l' ho cancellato
perché non mi piaceva per niente ç__ç
Oggi è una di quelle
giornate da dimenticare e così, nella mia testolina, l'unica ispirazione che avevo era una storia triste e depressa!!
Mi dispiace! U__U
Spero che comunque vi piaccia almeno un
e non la reputiate proprio da buttare^^
Ringrazio chiunque la inserisca tra le preferite, le ricordate, chi commenterà e chi non farà niente di tutte queste cose ma se ne
imbatterà semplicemente un giorno e perderà il suo tempo (prezioso) a leggerla (e recensire magari)^^
:3

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Capitolo 2
*** ...with death ***


Quando credi di aver conosciuto tutte le facce del dolore e di aver toccato il fondo, solo allora scopri che è in quel momento, in quel preciso istante, che si inizia a sprofondare davvero.



Passiamo attraverso cinque diverse fasi del dolore.
C'è la fase del rifiuto, perché la perdita è talmente impensabile, che non possiamo credere che sia vera.

Castiel alzò il viso verso il cielo continuando a sperare con tutte le sue forze e con tutta la sua anima che stesse semplicemente sognando.
Apriva e richiudeva gli occhi sperando di risvegliarsi guardando un tramonto ramato con affianco Dean, seduto su una sedia, che lo guardava sorridente.
O sentire quello strano suono, che proveniva dalla tasca del suo impermeabile beige, dal cellulare che squillava con il nome Dean che lampeggiava.
Voleva svegliarsi per sentire la sua voce, la sua risata, avvertire ancora quel sapore forte delle sue labbra e quella passione che lo travolgeva ogni qualvolta gli era vicino.
Un desiderio che non l’abbandonava mai.
Non era un sentimento carnale, aveva solo trovato qualcuno d’amare più di suo padre.
Ma gli angeli non dormivano, gli angeli non potevano risvegliarsi dopo una notte passata a sognare mondi diversi e forse, migliori.
Quando il suo ricordo bussava alla porta Castiel sentiva un nodo alla gola che lo stringeva con forza, ed una stretta allo stomaco che gli spezzava il respiro.
-Gli angeli non sognano!-


La rabbia esplode contro tutti, rabbia contro chi sopravvive, ma soprattutto esplode contro noi stessi…


Alzò di nuovo il viso verso le gocce che cadevano dal cielo.
Solo il vuoto e il dolore erano rimasti.
Ma quello che lo stava rendendo pazzo, quel sentimento che gli stava impendendo di continuare ad andare avanti, era la rabbia ed il senso di colpa.
L’avevano perso, e la colpa era soltanto della sua totale incapacità.
Tutte le solide pareti di cui era fatto il suo mondo erano crollate senza che lui potesse fare nulla, senza che lui potesse impedirlo.
L’unica cosa certa, era quel dolore che lo avrebbe accompagnato per l’eternità.
Il suo cuore era ormai morto, spezzato in due, e non aveva più avuto la forza di cercarne i frammenti per sistemarlo.
Strinse con forza i capelli tra le mani, un grido gutturale si alzò nel silenzio e le lacrime iniziarono a scendere di nuovo, veloci e inesorabili.


…dopo patteggiamo. Preghiamo. Imploriamo. Offriamo tutto ciò che abbiamo.


Strinse i pugni ed i suoi occhi blu puntarono una nuvola grigia.
-Ti scongiuro, ridammelo! Farò tutto quello che vuoi…rinuncerò a lui, non verrò più sulla terra, non cercherò più il suo calore e non ascolterò più la sua voce, farò tutto quello che mi chiedi- dalle mani piccole gocce di sangue iniziarono a cadere al suolo andando a confondersi con il fango.
–Tornerò ad essere il tuo soldato perfetto, rinuncio alle mie ali…alla mia immortalità…alla mia vita! Prenditi tutto quello che sono e tutto quello che ho! Ma ridammelo!- disse velocemente.
Tutto d’un fiato.
E poi rimase lì.
Fermo sotto quella pioggia insistente alla ricerca di un qualunque segno che qualcuno, lì su, l’avesse udito.


Quando il patteggiamento fallisce ed è troppo difficile contenere la rabbia, cadiamo nella disperazione


Spostò la mano sul petto e strinse con forza la camicia all’altezza del cuore.
Il dolore che gli perforava il petto non lo lasciava mai da solo.
Molto spesso si era ritrovato a chiedersi se quel dolore era un marchio che gli aveva lasciato Dean per impedire che il suo angelo si dimenticasse di lui.
"Come potrei dimenticarti?"
Chinò il capo e le ginocchia e cadde al suolo.
Castiel non avrebbe potuto dimenticare il suo cacciatore, nemmeno se l’avesse voluto.
-Dean...ti prego...dimmelo...come si fa ad essere felici senza di te? Come si fa a vivere senza di te? Io...oramai...non so più nulla...Non lasciarmi da solo…torna da me- coprì il volto con le mani e continuò a ripetere la preghiera come un mantra.
–Ti prego…torna da me!-
Un attimo di silenzio ed il fiato si fermò in gola.
Poi più nulla.
Mi hai lasciato solo davanti al cielo”


…finché alla fine ammettiamo di aver fatto tutto il possibile e ci abbandoniamo.


Non l’aveva mai provato.
Il dolore.
Quella sofferenza così intensa e profonda che cancella tutti i pensieri e fa scomparire il resto del mondo, fino a che non riesci a pensare ad altro che non al dolore.
La verità era che quel sentimento così intenso e fastidioso gli piaceva.
Lo stava divorando dall'interno ma gli permetteva di ricordare che Dean era esistito ed era stato accanto a lui.
Ma alcune volte, quella voragine che si ritrovava nel petto, lo risucchiava, lasciandolo come un guscio vuoto senza più nulla da dare.
Ma sapeva che un giorno, chissà come e chissà quando, non si sarebbe più sentito così.
Non avrebbe più sofferto così.


Perché quando soffri tanto da non riuscire a respirare…è così che sopravvivi, è così che lo accetti.


Si rialzò lentamente e volò lontano da quel luogo colmo di lacrime, dolore e sofferenza.
Asciugò gli occhi con il dorso della mano e guardò il sole sorgere mentre tentava di regolarizzare il suo respiro.
Sentì vibrare il cellulare e, il nodo che aveva in gola, si strinse ancora di più facendolo sentire in apnea.
Prese lentamente il telefono e lo portò all’orecchio.
Ingoiò e, titubante, rispose –Pronto?-
-Castiel…-
Una lacrima, pesante come un macigno, lasciò i suoi occhi blu e scese lenta sulla sua guancia.


La cosa peggiore del dolore è che quando pensi di averlo superato…

-Castiel mi senti?-
-Samuel…- disse con tono smorzato.
Il cacciatore respirò profondamente e riprese a parlare –Vieni da Bobby…senza di te non lo facciamo…-
-Non chiedermi questo…non è ancora finita- rispose supplichevole.
-Castiel…è finita già da tanto!-

…ricomincia tutto da capo.
E sempre, ogni volta...ti lascia senza fiato.

 

~~~~~~ • ~~~~~~

 

Dove sei?
Ti cerco.
Ovunque tu sia…io ti troverò.
Mi sento così solo senza di te.
Così solo che fa male.
Eri la mia vita.
Eri tutto per me.
Non posso vivere senza di te.
Così, ti chiedo di aspettarmi.
Ovunque tu sia…Aspettami!
Qui non ho più nulla che mi appartiene.
Tra poco saremo insieme…
E questa volta…sarà per sempre...









~~~~~~ • L'angolo di ShiroHime • ~~~~~~
Ebbene si, ho scritto anche il secondo capitolo ed il terzo (ed ultimo) è in programmazione^^
Per questo aggiornamento devo ringraziare la mia giornata no XD
Unica precisazione : Le frasi in corsivo sono riflessioni di Meredith Grey (Grey's Anatomy). Adoro le frasi iniziali e finali di quel telefilm *__*
Ok torniamo a noi...uhm...ah si, cosa ne pensate?? ^^
Aspetto i vostri commenti e ringrazio tutti colorono che la leggeranno ^^
Baci!
:3







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Capitolo 3
*** Just One Last Time ***



Dove può arrivare l'amore, e quando ci si arrende davvero alla scomparsa della persona amata?

  Sentì una fitta al petto e il dolore lancinante gli provocò una scarica elettrica per tutta la lunghezza della colonna vertebrale spezzandogli il respiro.
Cercò di alzarsi ma inutilmente, si accorse con terrore che il suo corpo non si muoveva.
Ogni tentativo di capirne il motivo era impossibile a causa degli spasmi e delle continue fitte di dolore.
Gli occhi verdi viaggiavano in tutte le direzioni alla ricerca di qualcuno che lo aiutasse. Cercò di gridare ma le parole gli morirono in gola.
Sussultò, quando avvertì un tocco caldo sul suo braccio, e vide un uomo avvicinarsi.
Non riuscì a focalizzare chi fosse, quella stanza era pervasa da una fastidiosa luce bianca che gli impediva di vedere chiaramente.
L’uomo si schiarì la voce e respirò profondamente nel suo orecchio –Sprecare la sua vita per un essere inferiore e impuro come te…davvero, davvero stupido da parte sua- sussurrò debolmente.
Sentì stringere la presa sul braccio, il suo respirò accelerò fino a che tutto non si annebbiò, e il colore bianco venne inghiottito da una profonda oscurità
 
La vita è dolore.
La vita è sofferenza.
La vita è pena.
 

~~~ • 2 anni dopo • ~~~

 
Sam Winchester si era immerso in una caccia, ininterrotta e senza sosta, contro qualunque essere soprannaturale: da vampiri a ghoul, da semplici fantasmi a demoni.  Alla ricerca dei limiti dell’autolesionismo e del dolore. Alla ricerca di uno scopo che colmasse quel vuoto che aveva lasciato la morte di suo fratello.
Ma, dopo un 1 anno e 4 mesi, era finalmente ritornato dall’unica persona che gli era rimasta accanto in quei momenti di totale smarrimento. Colui che non si era mai arreso nel farlo ragionare e tornare in sè: Bobby Singer.
Bobby era riuscito a convincerlo a tornare di nuovo a Sioux, in South Dakota, e a lavorare con lui.
Ci volle molto prima che smettesse di svegliarsi sconvolto dagli incubi, orrendi sogni in cui vedeva l’anima di suo fratello spedita chissà dove e intrappolata in una eterna agonia
Ma poi, tutto tornò normale, per quanto potesse esserlo la vita di un cacciatore.
 
Durante un’afosa giornata di luglio inoltrato, il cellulare di Sam suonò, facendo sussultare Bobby.
Lui alzò il viso dall’antico tomo su cui era chinato da parecchie ore, alla ricerca di una soluzione per il piccolo problema soprannaturale dell’amico Rufus Turner, e si voltò verso la finestra aperta.
-Figliolo, telefono!- urlò verso Sam.
Il giovane cacciatore alzò lo sguardo e posò nella bacinella blu la spugna che stringeva tra le mani. Lavare e sistemare l’Impala era diventata un’abitudine a cui non poteva rinunciare perché, tutte le volte che lo faceva, rivedeva Dean e ricordava l’amore che aveva per quella macchina, per la sua piccola.
Aprì la porta della casa e rimase fermo all’entrata alla ricerca del cellulare, vide Bobby puntarlo con il dito e sorrise.
Afferrò il telefono e lesse il messaggio, confuso non riconoscendo il numero.
-Brutte notizie?- domandò distratto Bobby.
-Non lo so…E’ un messaggio dalla segreteria telefonica- rispose, sedendosi sul divanetto.
-Di chi è?-
-Non ricordo il numero sinceramente…- digitò il numero della segreteria e attese, nella stanza calò uno strano silenzio.
 -… BIP……- Sam allontanò il cellulare dall’orecchio e lo guardò confuso, sentì un respiro affannato e alzò un sopracciglio, perplesso.
Accostò di nuovo il telefonino e aguzzo l’udito.
-...Va da Lisa…-
Il tono della voce era basso e sembrava incrinato da un respiro angosciato.
Sam riascoltò il messaggio parecchie volte, non potendo credere a ciò che sentiva.
Non era il fatto di non capire di chi fosse quella voce, ma proprio il poterla risentire dopo tutto quel tempo. Non poteva crederci.
Sbiancò visibilmente, così Bobby scattò in piedi e gli si affiancò preoccupato.
-Sam che succede?-
Sam si passò le mani tra i capelli –Era…Castiel…- disse titubante, alzò il viso e incrociò il suo sguardo perplesso –Vuole…che vada da Lisa…- concluse.
-Perché?- chiese.
-Non lo so…- Sam scattò in piedi e si diresse verso il piano di sopra.
-Ci vai?-
Lui si girò pensieroso –Non la sento dalla morte di Dean…e pensò che ci sia un ottimo motivo se Castiel mi ha mandato quel messaggio…- continuò a salire gli scalini e aggiunse in un flebile sussurro -…e poi voglio capire cosa ha fatto in tutto questo tempo lui!-
Mentre Sam si vestiva velocemente non poteva fare a meno di pensare a quello che avesse potuto passare l’angelo.
E’ normale e logico che io stia male, era mio fratello…E’ mio fratello…ma, accanto a me, ho avuto l’appoggio di una persona che mi capiva.”
Abbottonò il pantalone, distratto e si poggiò al letto per infilarsi le scarpe.
Cosa avrà provato lui…travolto da tutte quelle emozioni, nuove e sconosciute, senza sapere cosa fare e come gestirle? Come ha fatto ad andare avanti sentendosi strappato via una parte importante della sua stessa vita…amava Dean…Lentamente i sentimenti cambiano…Lentamente le emozioni crescono…ma quando un amore può dirsi finito…”
Strinse con forza il laccio e scese le scale.
-Io vado…- disse frettoloso.
Bobby rialzò il viso dal libro e puntò il tavolo della cucina, quando lui si voltò, vide una confezione contenente, presumibilmente, un panino.
-Sarà lungo il viaggio. Fai attenzione!- concluse premuroso.
Sam sorrise e annuì, afferrò il cibo e richiuse la porta alle sue spalle.
Entrò nell’Impala e accarezzò il volante –E’ la prima volta che ti guido da quando è successo…spero che non farai i capricci- disse divertito, girando la chiave.
La Chevrolet del ’67 ruggì ferocemente e Sam non poté non sorridere –Lo prendo come un assenso-.
“Castiel…Quale è lo scopo che hai trovato per riuscire ad andare avanti?”
 

~~~~~~ • ~~~~~~

 
Sam parcheggiò davanti ad una delle tante villette di quel tranquillo quartiere, scese dalla macchina e diede uno sguardo intorno.
Se ricordassi dove abita Lisa magari aiuterebbe anche…e aiuterebbe anche capire se Castiel si deciderà a farsi vedere prima o poi”
La sua attenzione fu catturata da una Mustang nera, con due strisce parallele marroni che la percorrevano in tutta la sua lunghezza.
Uno improvviso nodo gli salì alla gola e lo fece sentire completamente spiazzato.
Sentì la voce dolce di Lisa richiamare Ben e vide il ragazzino, notevolmente cresciuto dall’ultima volta che l’aveva incontrato, uscire da dietro la Mustang e rientrare in casa.
Almeno non sono in pericolo…” pensò sollevato.
Infilò le mani in tasca, inspirò profondamente e si diresse verso la porta. Bussò qualche volta, chinò il capo e spostò il peso da un piede all’altro in attesa, stranamente agitato.
Sentì la porta cigolare e la vista di un paia di scarpe maschile lo fecero sentire confuso. Alzò il capo lentamente e due occhi verdi si piantarono su di lui.
In un solo istante, sentì la terra sotto ai suoi piedi sprofondare verso un barato profondo e senza fine.
In pochi attimi studio la figura maschile, imponendo al suo cuore di smettere di battere così velocemente e alla sua testa di cercare una qualunque spiegazione logica.
Scattò in avanti, gli afferrò le spalle e lo strinse tra le braccia con tutta la forza che possedeva, mandando al diavolo il suo cervello.
-Dean…- sussurrò debolmente.
L’uomo spostò le mani sul suo petto e lo spinse delicatamente –Ehi, piano amico…-
Sam si scostò e sorrise imbarazzato –Scusa…ma…Dio, come diamine…Non posso crederci…E’ stato Castiel?- domandò agitato, la sua testa, intanto, era intenta a razionalizzare ciò gli stava accadendo.
-Chi?- Dean fece un passò all’indietro e alzò un sopracciglio –Scusa...sei uno di quei venditori ambulanti che cercano di farti credere di conoscerti, così possono obbligarti a comprare i loro prodotti inutili e dispendiosi?-  disse in tono ironico.
Sam inclinò il capo confuso –Dean…Che diamine stai dicendo?-
-Senti amico…ci conosciamo?- chiese perplesso.
Lisa si affacciò dalla cucina, sentendolo parlare ancora davanti all’entrata –Dean, chi è?-
Dean si voltò verso la donna e sorrise –Un ragazzo molto confuso- rispose divertito.
Lisa si asciugò le mani e gli si avvicinò, spalancò gli occhi alla vista di Sam e poggiò una mano sulla spalla di Dean, facendolo voltare verso di lei –Ehi, non ti preoccupare lo conosco io. Va da ben tu-
Lui guardò incerto lo sconosciuto e, solo quando lei gli mostrò un sorriso rassicurante, decise di allontanarsi dall’entrata.
Sam lo seguì con lo sguardo e, appena scomparve dalla sua vista, incrociò lo sguardo di Lisa.
-Sam…che ci fai qui?-
-Una chiamate per dire, che so “Ehi Sam tuo fratello è resuscitato come Lazzaro, vuoi venire a prenderti un thè con lui?” avresti potuta farla- disse furioso.
-Sam, ti devi calmare…lui…non è Dean-
-Davvero? Perché ti assicuro che gli somiglia anche troppo…E’ mio fratello e so di non confondermi quindi esigo spiegazioni Lisa, e le esigo Adesso!- disse duro.
Lisa inspirò e aprì maggiormente la porta –Ti piace il caffè?-
 

~~~~~~ • ~~~~~~

 
Lisa versò il caldo liquido scuro in una tazza rossa, guardando di sottecchi Sam, intento a fissare Dean e Ben.
-Grazie- disse lui afferrandola e poggiandola davanti a lui, prese un piccolo sorso –Da quanto tempo è qui?- domandò serio incrociando il suo sguardo.
La donna si sedette -Qualche mese…- rispose atona.
-Lisa…devo strapparti le parole da bocca una ad una?- domandò nervoso.
-Tu…gli farai ricordare la sua vecchia vita e lui…lui non potrà dare le spalle alla sua famiglia, la sua vera famiglia- disse tutto d’un fiato, stringendo la tazza.
Sam allungò la mano e le sfiorò il polso –Lisa, sono suo fratello e anche io voglio che lui abbia la vita che ha sempre desiderato…voglio solo capire…- spiegò, cercando di rassicurarla.
La donna alzò il viso annuendo debolmente -…Pioveva quel giorno…pioveva tantissimo. Mi spaventò l’improvviso martellare sulla mia porta. Quando l’ho visto dalla finestra, ho avuto la tua stessa reazione. Rivederlo di nuovo vivo mi ha riempito di gioia, cosi lo stretto a me e feci entrare e stendere sul divano. Aveva la febbre e sembrava…sembrava…-
-…diverso?- aggiunse Sam.
-Si, era lui…ma, nello stesso tempo, non era lui…non ricordava niente della sua vecchia vita-
-La sua reale vita- lo corresse lui.
-Comunque…ha ricordi diversi, mi disse che il suo nome e cognome è Dean Smith, che si ricordava di me e di Ben, ma quando ho iniziato a fare domande su di te…lui era confuso…- incrociò il suo sguardo triste e aggiunse -Mi dispiace così tanto Sam-
-Ho capito…- si girò verso il fratello, che rideva tranquillo e spensierato.
Il suo sorriso era completamente diverso da quello che aveva sempre avuto
-…sembra felice…-
Lisa sorrise –E’ felice-
Sam si alzò e si diresse verso la porta –Inventerai una scusa?- domandò, poggiando la mano sulla maniglia.
-Si…Mi dispiace davvero tantissimo-
Il sorriso che gli apparve era ambiguo, la gioia di saperlo vivo e felice si confondeva con la tristezza di non potergli più parlare, -Sono…contento…-
Lei uscì dalla casa e accostò la porta –Sono preoccupata…- disse in tono apprensivo, cambiando espressione del viso.
-Di cosa? Non gli dirò nulla…- disse, cercando di rassicurarla.
-No…c’è un uomo, che resta le ore a fissare la nostra casa…è inquietante…-
-Ne hai parlato con Dean?- chiese.
-Lui dice che devo stare tranquilla…che forse è semplicemente un vicino curioso…ma è strano, fa così caldo eppure indossa un abito pesante…-
Sam inclinò il capo confuso -Indossa un vestito da banchiere con un trench beige?-
Lisa annuì e lui sorrise -Non ti preoccupare…ci penserò io…ma è una…persona…tranquilla- concluse salutandola.
L’Impala non era molto distante dalla casa e quando superò il vialetto, di casa Braeden/Smith, la vide immediatamente parcheggiata sul ciglio della strada.
Da lontano intravedeva un uomo poggiato sul cofano, la testa chinata in avanti e la schiena ricurva di colore beige.
Era ora…” pensò accelerando il passo.
-Voi angeli non dovreste venire da chiunque vi preghi e no solo da quelli che vi piacciono?- domandò ironico.
Castiel si voltò e, per l’ennesima volta in quella giornata, Sam si sentì spiazzato alla visione dell’angelo.
L’espressione calma e serena di sempre aveva ceduto il posto a una stanca e dolorante.
Il viso era pallido e gli sembrava notevolmente più magro, il trench appariva troppo grande e pesante sulle spalle, come un enorme fardello di cui non riusciva a liberarsi.
-Credevo che voi angeli rimanesse sempre uguali- disse confuso.
Castiel cercò di smorzare un sorriso, allargò maggiormente la cravatta e inspirò profondamente –Sono cambiate molte cose…possiamo sederci in macchina?- il suono della sua voce era strano, sembrava si dovesse sforzare per riuscire a parlare con quel timbro.
-Certo- disse aprendo la portiera e sedendosi.
Castiel fece lo stesso, chinò il capo e rimase in silenzio a guardarsi le mani.
Sam ruppe il silenzio con la domanda che gli martellava ormai da tempo –Come hai fatto?-
L’angelo alzò il viso e si voltò verso la casa di Lisa senza proferire parola.
-Castiel…avevo bruciato il suo corpo…come hai fatto? Cosa hai dato in cambio?- continuò, insistente.
Lui ispirò di nuovo, tutte le volte che lo faceva socchiudeva gli occhi come se, quella semplice azione, gli provocasse dolore fisico.
-Non ricorda più nulla vero?- si voltò finalmente verso Sam e continuò –L’ho deciso io…lui non ricorda per mio volere…l’ho chiesto espressamente…-
-Perché vuoi vederlo felice?- domandò, notando, con tristezza, che il blu acceso dei suoi occhi, era diventato scuro. Quella sofferenza e quel dolore l’avevano cambiato drasticamente.
-Avrei fatto di tutto per riaverlo qui…accanto a me…-strinse i pugni con forza e distolse lo sguardo -…ma, nello stesso tempo, avrei dato tutto quello che avevo solo per vederlo vivere quella vita che aveva sempre sognato, vederlo finalmente felice come meritava-
Nessuna lacrima sembrò solcare il suo viso ma, per Sam, l’uomo davanti a lui stava gridando a squarciagola un dolore silenzioso e, dai suoi occhi, sgorgavano, lente e inesorabili, gocce invisibili.
-Cosa hai dato in cambio?- domandò ancora Sam, poggiandogli una mano sulla schiena e guardando la strada davanti a lui.
-Posso dirti che…camminare è davvero stancante e non credevo che il calore potesse essere così fastidioso- rispose sorridendo.
Sam si voltò sorpreso –Sei…umano?-
-Potremmo dire così…ma…- spostò, con un movimento veloce e improvviso, la mano sul petto e strinse con forza la camicia all’altezza del cuore.
Si piegò verso le ginocchia e chiuse gli occhi con decisione, ogni suo muscolo fu pervaso da piccoli spasmi.
Si mise la mano davanti alla bocca e tossì furiosamente, dopo qualche minuto si calmo e non si stupì nel vedere del sangue nel suo palmo.
-Stai…morendo?- domandò terrorizzato Sam.
-…morire…- il suo corpo fu pervaso da altri spasmi, notevolmente più deboli rispetto a quelli di poco prima, drizzò la schiena e cercò di sorridere -…potremmo dire così…non ti preoccupare per Jimmy, lui starà bene…-
Sam afferrò il cellulare, alla ricerca del numero di Bobby, Castiel allungò la mano e lo fermò.
-Perché stai chiamando Bobby?-
-Per trovare una soluzione- rispose, stupito da quella stupida domanda.
-Sam…io lo so cosa mi sta uccidendo e so come impedirlo…- lo sguardo confuso del cacciatore lo indusse a continuare -…è Dean-
-Che significa?- domandò confuso Sam.
Castiel inspiro ed espiro un paio di volte, stringendosi ancora il petto.
-L’hanno riportato in vita…ma mi hanno fatto promettere di non avvicinarmi più a lui…per convincermi a mantenere la promessa mi hanno…contaminato-
-Contaminato?-
-Un virus…diciamo una malattia angelica…che mi consuma da dentro…ogni volta che gli sto vicino, peggioro, se gli parlassi morirei in pochissimo tempo…-
Sam inserì, con uno scatto veloce, le chiavi nel quadro e le girò. Inserì la marcia e partì veloce.
-Perché non me l’hai detto prima?- chiese furioso -Perché continui a stare qui?-
Castiel abbassò il finestrino e respirò profondamente l’aria che entrava prepotente nella macchina, alzò il viso e uno sguardo triste si puntò sul tettuccio dell’Impala.
Era come se potesse vedere oltre tutto quel metallo e potesse farsi cullare dal dolce dondolio della sua piccola.
Chiuse gli occhi e cercò di ricordare il sapore delle sue labbra e l’odore della sua pelle.
-Castiel…-
Lui riaprì gli occhi e lo guardò.
-Preferisco morire che passare questa vita mortale senza di lui…io voglio solo dirgli che lo amo…e non m’interessa sapere che lui, in questo momento, non può capirne il perché-
 

Dean…
Non importa quanto siamo lontani io penso sempre a te…
Non posso fare altro che pensare a te!









~~~~~~ • L'angolo di ShiroHime • ~~~~~~
Ed ecco il terzo capitolo ^__^
Ma secondo voi...quanto sono felice che vi sia piaciuto anche il secondo capitolo?? Tanto Me felice!!! *w*
Allora che dire...uhm...di precisazione da fare ce ne sono due :
La Prima sarebbe... *rullo di tamburi* ... la Mustang nera e marrone XD
Allora la suddetta citazione la può capire chi ha visto la puntata 6x17 "My Heart Will Go On" quindi : per chi ha visto la puntata non c'è nessun bisogno di alcuna spiegazione perché tanto lo capite e per chi non l'ha vista, beh, non voglio fare spoiler di alcun genere, perché non sono brava in queste cose e rischio di dirvi tutto XD
Anche la Seconda è sempre una citazione, il nuovo cognome di Dean sarebbe "Smith"  preso dalla puntata 4x17 It's a Terrible Life ^^ (Ho adorato questa puntata *w*)
Scusate lo sproloquio ^^
Ora vi lascio e Domenica/Lunedì avrete l'epilogo di questa avventura "lacrimosa" ^^
Dispendio i soliti bacini bacetti e tanti abbracci a coloro che seguono, che hanno inserito tra le preferite e ricordate e, naturalmente, a coloro che recensiscono  n__n (voi che commentate avete un posticino speciale nel mio cuoricino di autrice per..shhhh...non ditelo a nessuno XD)
Baci!
:3

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Capitolo 4
*** Epilogo! ***



Epilogo
-
~ Somewhere
~



I want to embrace you
And never let you go”

 


 
Inghiottito dall'oscurità di un segreto celato nel mio cuore.
Perduto in un castello fatto di bugie, dove nessuno poteva sentire le mie urla silenziose.
Vivevo felice una vita che non desideravo, aspettando un segno di qualunque genere.
C’era solo silenzio. Il silenzio e una certezza che premeva nel mio cuore.
Ero rinchiuso in un paradiso perfetto, dove mi era impossibile vedere le ferite della mia anima, straziata da un’agonia invisibile.
 
 
La vita è dolore…
 
Lisa lo guardò sorridendo dolcemente. Quanto aveva sperato, e desiderato, di poter condividere questi momenti di semplice quotidianità con lui.
Si alzò lentamente, poggiò la mano sulla spalla e si chinò per posargli un bacio dolce sulle labbra.
Dean trattene un sorriso quando sentì Ben fare versi di conato per la visione.
-Avvisate quando avete finito- disse stizzito il ragazzino girando la testa dall’altra parte.
-Finito- rispose Dean scompigliandogli i capelli.
Lisa rise e si voltò verso il lavello, colmo di piatti sporchi -Puoi portala fuori?- domandò mentre iniziava aa alzarsi le maniche della maglia rossa.
Dean si alzò dalla sedia della cucina e sbuffò scherzosamente –Se proprio devo…tu vai di sopra a finire i compiti- aggiunse rivolto verso Ben, cercando di risultare autoritario.
Prese le due grosse buste d’immondizia nera e le portò, lentamente, verso i cassonetti.
Imprecò ad ogni passo, maledicendo la loro pesantezza.
 
La vita è sofferenza...
 
Era il momento giusto.
Si avvicinò lentamente verso di lui, stringendo il petto con forza.
Gli spasmi lo stavano già travolgendo ma s’impose di resistere.
Lo vide riavviarsi verso l’entrata, aprì la bocca per chiamarlo ma nessuna parola uscì dalle sue labbra.
Le lettere s’infransero silenziose sulla sua schiena.
 
La vita è pena…
 
Sentì il ginocchio cedergli e cadere, inesorabilmente, verso il terreno. Ansimò furiosamente e strinse i denti quando feroci fitte gli pervasero il colpo.
Prima di chiudere gli occhi vide la schiena di Dean varcare la porta.
Chinò il capo e colpì con forza l’erba, maledicendo la sua debolezza.
Ripeté, come un mantra, al suo corpo di muoversi, di reagire, di compiere quest’ultimo sforzo.
Ho continuato a cercarti, ho resistito a tutto il dolore solo perché sapevo che un giorno ti avrei ritrovato…protraendo la sofferenza fino al giorno della mia morte…Ho solo bisogno di dirlo…ti prego muoviti…ti prego…”
 
Ma qualche volta…
 
-Serve aiuto?- domandò la voce preoccupata davanti a lui.
Castiel alzò il viso lentamente e vide Dean chinarsi davanti a lui e stringergli il braccio.
Avrebbe dovuto sentirsi peggio ma, quel semplice tocco lo fece stare meglio.
Il respiro tornò regolare e i suoi occhi si colorarono di quel blu accesso come quando nel mare si riflettono i primi raggi del sole.
-Ciao Dean…- disse in sussurrò.
Dean chiuse gli occhi e quando li riaprì sorrise dolcemente.
 
…la vita è anche felicità! 
 
-Sei…uno stupido…- disse, trattenendo la sua irrefrenabile voglia di ucciderlo all’istante per quello che gli aveva fatto.
Castiel inclinò il capo, confuso –Gabriel?-
-Il tuo caro fratellino sapeva che non avresti rispettato i patti…-
L’angelo rise divertito e sussultò quando sentì afferrare la cravatta e strattonarsi verso un albero. Dean catturò le sue labbra carnose e lo baciò con passione e desiderio.
Castiel gemette nella sua bocca e si mantenne alle sue spalle. Le lacrime iniziarono a scendere, da prima, lentamente e poi sempre più copiose.
Lui spostò una mano sulla sua guancia e incrociò il suo sguardo.
-Perché diamine l’hai fatto?- domandò trattenendo l’ira –Sei uno stupido…era finita per me…e mi stava bene…perché?-
-Dean…mi sei mancato…così tanto…- disse, con tono rotto dal pianto incrociando il suo sguardo.
Lui lo strinse tra le sue braccia e sussurrò al suo orecchio –Mi sei mancato anche tu…-
Castiel fece sprofondare il viso nel suo petto e cercò di dimenticare tutto –…ti amo…-
Dean chiuse gli occhi e strinse con più forza l’angelo.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa, prima che potesse dirgli anche lui quanto lo amasse, sentì il corpo tra le braccia diventare pesante e freddo.
-Non…voglio dimenticarmi di te…- disse in un sussurro, scivolando al suolo.
Continuò a stringere il corpo di Castiel tra le braccia mentre i ricordi, di quell’amore eterno, svanivano lentamente dalla sua mente.
 
 
Lentamente i sentimenti cambiano.
Lentamente le emozioni crescono.
Lentamente l’amore svanisce.











~~~~~~ • L'angolo di ShiroHime • ~~~~~~
Ed ecco l'epilogo *w*
Da dove partire...dall'inizio forse XD
"Love does not end" era nata come piccola One-shot e poi, mano mano, nella mia testolina bacata, è diventata più lunga di quanto credessi^^ (6215 paroline...considerando che doveva essere piccola mi sono stupita parecchio XD)
Non avevo mai scritto una storia "lacrimosa" e spero di essere riuscita nel mio intento di trasmettere, anche se in minima parte, il dolore ma soprattutto l'Amore di una delle coppie più belle che abbia mai "visto" *w*
Cosa posso dire...non so se sono soddisfatta XD Ditemelo voi...cosa ne pensate?? ^__^
Aspetto i commenti finali con ansia per il vostro parere  n___n

E che dire ancora...ah si....diamo il via ai RINGRAZIAMENTI!! *____*
Prima di tutto ringrazio la mia beta *__* Nenredhel che mi ha sopportato, e mi sopporta ancora nei miei deliri (non so davvero come faccia XD) sei una persona fantastica *w* Sono troppo fortunata ad avere una beta come te ^__^
Ed un ringraziemento speciale va anche a LiebeLiebe che recensisce tutte le mie storie *w* e a daniela che anche lei mi legge in un altro sito (ma come cavolo fate a farlo?? XD) GRAZIE!!
Grazie a coloro che mi hanno recensita!!! { Allegretto;  Ambrina777, Akkai;  sickobsession, museti, liz91,  Niki_Black} Vi adoro *____* Davvero...Vi adoro *w*
Grazie a tutte le persone che si sono affezionate alla storia inserendola tra le seguite, preferite o considerata da ricordare ^__^
Grazie a tutti i lettori e a coloro che sono stati in silenzio ^__^
E Grazie a coloro che, magari, recensiranno in futuro trovandola per caso, e che non potrò inserire nella lista...XD
Ciao a tutti!!
Buona Pasqua!!
ShiroHime :3

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