Les saisons – Le stagioni

di Joey Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Étè - Estate ***
Capitolo 2: *** Automne- Autunno ***
Capitolo 3: *** Hiver– Inverno ***
Capitolo 4: *** Printemps- Primavera ***



Capitolo 1
*** Étè - Estate ***


L'angolino dell'autrice:
Questa schifezzuola si è classificata seconda (o.o) al contest "Le petit prince" indetto da Only sul forum di EFP.
Pubblicherò il giudizio della giudiciA -che ringrazio di cuore e a cui mando taaaanto amore- nell'ultima drabble.

Nick Autore: Joey Potter
Titolo: Les saisons – Le stagioni
Personaggi: Albus Silente ; Gellert Grindelwald
Pairing: Silente/Grindelwald
Genere: introspettivo, drammatico,
Rating: giallo
Avvertimenti: raccolta drabble (spurie)
Citazione scelta:  «Non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare». (VIII, 44)
Introduzione: (Dal testo della prima drabble:) “Il vento caldo di agosto avvolge i vostri corpi bianchi stesi nudi sull’erba fresca, e ti ritrovi a pensare di non aver mai conosciuto, prima d’ora, qualcun altro oltre a te che avesse sulla pelle quel colorito così rassomigliante alla neve.”
NdA: PoV alterno: per la prima e la terza è di Albus, per la seconda e la quarta è Gellert. Le ripetizioni della neve, del bianco, dell’erba fresca e di altro sono perfettamente volute, in quanto forniscono unità alla distanza di tempo e stagioni. Forse non è molto chiaro, ma la frase finale della terza drabble è pronunciata da Silente.
Cercando su internet ho appreso che la prigione di Nurmengard è una torre di color nero lucente, ma a me serviva bianca, quindi è bianca. [Trovo che renda meglio l’idea di solitudine e poi è più poetico! ù.ù ]
 
 

 
Les saisons – Le stagioni




1.
 

ÉTÉ - ESTATE

 
 

“Non ho saputo capire niente, allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole.”

 
 
Il prato brilla così tanto che gli occhi bruciano nel fissarlo; o forse non è il prato ma quelle sue dita che giocano nei tuoi capelli con naturalezza, a farti lacrimare.
Il vento caldo di agosto avvolge i vostri corpi bianchi stesi nudi sull’erba fresca, e ti ritrovi a pensare di non aver mai conosciuto, prima d’ora, qualcun altro oltre a te che avesse sulla pelle quel colorito così rassomigliante alla neve.
“E costruiremo eine Gefängnis*…” , la sua voce roca riprende il discorso iniziato ore prima, ma le sue dita non smettono di toccare i tuoi capelli nemmeno per un secondo.
“Sarà una fortezza uneinnehmbar**, dove rinchiudere die unserer*** oppositori…”, continua passando ad accarezzarti il braccio.
Chiudi gli occhi, temendo di comprendere il peso delle sue parole ed immediatamente le sue labbra corrono a baciarti le tempie.
“Mi ascolti, mein Phönix**** ?”
Apri gli occhi di colpo e ti delizi di quella porzione di fronte bianca che ti ritrovi davanti.
“Una prigione. Certo.”
Bianca come la neve.
Pura e terribile.
Come lui.


 
[165 parole]

 


Traduzione termini in tedesco
* : una prigione
** : inespugnabile
*** :i nostri
**** : Mia Fenice

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Capitolo 2
*** Automne- Autunno ***


2.

AUTOMNE- AUTUNNO

 

“Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via.”

 

Le foglie secche scricchiolano sotto le suole delle tue scarpe ormai logore.
Il vento leggero di novembre ti solletica il viso, ma non gli presti attenzione.
Una vecchia canzone tedesca rimbomba nella tua testa e lotti inutilmente per scacciarla via.
Non ti piace il calore che porta con sé, quel forte profumo che la accompagna, quelle risate che nasconde, quei baci che protegge.
“Die fallenden Blätter treiben durch das Fenster
Die Blätter im Herbst von Rot und Gold
Ich sehe deine Lippen, küsst den Sommer
Die Sonne verbrannt Hände Früher habe ich halten…*”

Il suo sorriso, uno di quelli più puri e bianchi, irrompe nei tuoi occhi, all’improvviso, come sempre.
Vorresti correre via da quella visione, da quel ricordo atrocemente dolce, ma tutti i tuoi passi sembrano inutili.
Non aiuta voltarti e trovare solo rosse foglie morte intorno alla tua figura avvolta da un pesante mantello bianco, nel bel mezzo di un tranquillo bosco norvegese.
Gli eventi sono precipitati così in fretta che non hai realizzato subito cosa comportasse la tua decisione di andartene da Godric’s Hollow.
Hai seguito solo il tuo istinto, ignorando quello strano ed innaturale dolore all’altezza del petto, hai scelto ciò che ritenevi più giusto, hai scelto te stesso, con i tuoi sogni, i tuoi progetti, il tuo potere.
Ma quel senso di vuoto che ti perseguita sembra non aver alcuna intenzione di lasciarsi ingannare dalle tue scuse.
Continui a camminare, stringendoti più forte nel mantello.
 


[200 parole, canzone esclusa]

 


L'angolino dell'autrice:
Seconda drabble ;)
*La traduzione della canzone (una versione tedesca di “Les feullies mortes” di Prevert) dovrebbe all’incirca essere questa:
“Le foglie morte volano alla deriva, vicino la finestra;
Le foglie d’autunno, rosse e dorate;
Vedo le tue labbra, i baci estivi,
le mani abbronzate che ero abituato a stringere…”

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Capitolo 3
*** Hiver– Inverno ***


3.

HIVER– INVERNO
 

 
“Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie.”

 

Non c’è alcuna traccia di vita, nella foresta, tranne i vostri respiri.
La neve ha ricoperto ogni cosa e, se non fosse un momento così drammaticamente serio, potresti anche scoppiare a ridere per lo strano sarcasmo che ha il destino.
Il bianco del suo braccio – pronto, sicuro, in immobile attesa - quasi si confonde in tutto quell’inverosimile candore.
Entrambi avete sfoderato le bacchette ma nessuno dei due sembra avere intenzione di pronunciare un incantesimo; il vostro duello si sta combattendo con le sole armi dei vostri sguardi e in quel campo lui è nettamente superiore a te.
“Ne è passato di tempo, mein Phönix.”
Soffochi il tenue calore che senti irradiarsi nel tuo corpo, malgrado il freddo.
 “Quarantasette anni, tre mesi e venti giorni”, sussurri; gli angoli della sua bocca sembrano curvarsi in un lieve sorriso ma il tono ti appare distaccato ed indossa la solita espressione sicura.
Non è più il tuo Gellert, hai accettato l’idea da molto tempo, eppure non puoi smettere di sperare che quel breve luccichio nei suoi occhi o che l’assenza di spavalderia dal suo volto possano voler dire qualcosa.
Magari un perdono, forse un accenno di rimorsi.
“Neunzehn.* Oggi non conta.”
Chiudi gli occhi, sopraffatto; ha vinto lui. Di nuovo.
“Incarceramus.”
 


[200 parole]

 

* : diciannove
 
 
L'angolino dell'autrice
Forse non è molto chiaro, ma la frase finale viene pronunciata da Albus.

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Capitolo 4
*** Printemps- Primavera ***


 
4.
 

PRINTEMPS- PRIMAVERA

 

“I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare.”

 
 
 
È un fiore rosso, a colpire la tua attenzione.
Accade all’improvviso, senza una ragione precisa; stavi ammirando il tramonto rosato che si scaglia tra le montagne bianche, ancora innevate, ed il tuo occhio stanco è sceso tra l’erba della foresta.
Lui se ne sta in mezzo al prato bagnato di rugiada, solo.
La primavera è arrivata solo da pochi giorni, ma lui sembra non saperlo e si scaglia alto, sicuro, bello. Consapevole della sua unicità.
“Mein Führer*, ora dovrebbe rientrare.”
La voce della guardia interrompe i tuoi pensieri; sorridi, pensando a come avrebbe riso di gusto Albus nel sentire il tono trasudante di soggezione e rispetto di quell’uomo.
Anche ora che sei un vecchio zoppicante, anche ora che il tuo impero è crollato risucchiando i tuoi stupidi sogni e lasciandoti solo a raccoglierne gli inutili pezzi.
Non sapresti dire quando l’aggettivo stupido abbia cominciato ad associarsi ai tuoi sogni; forse solo qualche mese fa, forse da quando sei scappato via da lui.
Ha vinto lui, alla fine. O forse aveva vinto già dall’inizio.
Vorresti solo che Riddle arrivasse in fretta, ma sai che è ancora presto.
Vivere non ha più senso, senza Albus.
Non l’ha mai avuto.
 
 

[187 parole]

 
* : Mio capo



L'angolino dell'autrice
Siamo giunti alla fine, con quella che forse è la mia drabble preferita. Non è un caso che sia la primavera, l'ultima stagione mostrata. Una rinascita imminente, un nuovo inizio.
Voldemort arriverà tra pochi giorni.
Non sono sicura del periodo della morte di Gellert, nel caso perdonate la licenza poetica.
Colgo l'occasione data dai dubbi mostrati da Nefene nella sua recensione per chiarire due o tre punti:
Partiamo da Tom: credo che Gellert sapesse tutto. Nella mia mente contorta ciò avviene grazie ai giornali, grazie alla sua mente brillante ed alcune lettere di Albus. Anche se la Row fa intendere che i due non si parlassero, credo che sia verosimile uno scambio di posta ai tempi della prima guerra. Gellert era molto probabilmente l'unica persona con la quale Albus potesse parlare di certe cose. Ed alla quale chiedere consiglio. (E sì, sono probabilmente influenzata da "Lettere da Nurmengard" di Miki ù.ù)
Per quanto riguarda l'uso del nome proprio, il "Tom", ho fatto prevalere la mia visione personale di Gellert: orgoglioso e permaloso. Prima di Voldemort, era lui il più grande mago oscuro di tutti i tempi. E non ce l'ho mai visto a mostrare del rispetto a qualcuno -qualcuno poi che gli aveva "usurpato il trono"- ed usare quindi "Voldemort", per chiamare Riddle. Non mi sono in effetti mai chiesta più di tanto come facesse a sapere cose specifiche, come il nome di battesimo di Voldemort. Tendo ad immaginarlo piuttosto onniscente -un po' come spesso mi accade per Silente- ed è un errore, lo so.
Io non credo che a Nurmengard venisse trattato come un recluso, come un prigioniero normale. E questo per il potere che ancòra -vecchio, sdentato e zoppicante- sembra emanare. Ho cercato di spiegare questo discorso ma forse non ci sono riuscita al meglio.
Quella sentinella è uno dei suoi vecchi soldati, probabilmente messo a fare la sentinella proprio da lui. E non gli mostra sdegno, cattiveria o pietà. Mostra rispetto, perché per me Gellert trasuda rispetto.
E forse molti lo ammirano, sì. E lo ritengono ancòra una guida.
Anche se il suo impero è crollato. Nello specifico, la sentinella -abituata a chiamarlo "Mia guida, mio capo" in tutti quegli anni- non riesce a non usare quell'appellativo, per rivolgersi a lui.
Sono consapevole che possa far storcere il naso per l'assonanza che dà: non è voluta -non tutta almeno- ma semplicemente, quello è il vocabolo usato per indicare una "guida", un "leader". Semplicemente, non credo che le idee di Gellert muoiano con la fine del suo impero.

Un grazie immenso ad Agnese e Payton che hanno dimostrato d'amare questa insulsa raccolta.
Ed alla giudiciA Only, di cui potete leggere il giudizio -adesso-:

• Grammatica e forma: 14.85/15
• Caratterizzazione dei personaggi: 9.75/10
• Originalità della trama: 5/5
• Attinenza al tema assegnato: 10/10
• Gradimento personale: 4.75/5
Totale: 44.35/45.

Commento: per fortuna ho ricontrollato tutte le mail che mi erano arrivate! Per un qualche strano scherzo del mio cervellino bacato, dopo averti detto che la fic era giunta, non l’ho salvata nel pc. E di conseguenza non l’aveva valutata. Che spreco, sarebbe stato, se non me ne fossi accorta!
Questa raccolta è bella, davvero. La citazione è inserita in modo spettacolare in ciascun capitolo, spezzata, sì, ma che unisce tutte le Drabble come un filo conduttore. Mi è piaciuta molto quest’idea.
La penalizzazione nella grammatica è dovuta ad un articolo che sarebbe stato meglio omettere (davanti a “unserer”, nella prima Drabble) e ad uno spazio prima di un punto e virgola, nell’ultima.
I personaggi sono ben caratterizzati, ma li ho trovati freddi, poco vivi. Per questo, come ho fatto per un’altra fic, ti ho sottratto quel quarto di punto nell’introspezione.
La trama di per sé non è originalissima, ma il modo con cui hai gestito citazione, personaggi e stagioni ha fatto sì che ti assegnassi il massimo del punteggio. Davvero ben fatto.
Mi è piaciuta, l’ho già detto, ma la sensazione di freddezza che mi hanno dato i personaggi non mi ha dato la possibilità di darti il punteggio massimo.
In ogni caso, complimenti!



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