Amico mio.

di lullme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sirius Black. ***
Capitolo 2: *** Remus Lupin ***
Capitolo 3: *** Peter Minus. ***



Capitolo 1
*** Sirius Black. ***




Salve,
questa storia è l'inizio di una raccolta che ho proposto al concorso "Le Petit Prince" indetto da Only_Me sul forum di EFP.
·Nick Autore: Lullme, (Baby_ sul forum)
·Titolo: Amico mio
·Personaggi: James Potter, Sirius Black , Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin.
·Pairing: nessuno. Lieve accenno a James/Lily.
·Genere: sentimentale, malinconico
·Rating: verde
·Avvertimenti:One-shot, raccolta.
·Citazione scelta: 35. «E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me». (XXVI, 116)
·Introduzione: Ti voglio bene, amico mio.
·NdA: Fan Fiction nata senza pretese. Ho visto, quasi per caso, questo splendido concorso ,ho letto le frasi e l’ultima mi ha dato l’ispirazione. Certo, non centra niente questa frase usata come l’ho usata io in relazione a come l’ha utilizzata il Piccolo Principe , ma appena l’ho letta mi è venuta in mente questa storia. Ho cercato di spiegare ,attraverso le parole della storia, i pensieri di James ( che sta varcando la soglia “tra i vivi e i morti”), rivolti maggiormente al suo migliore amico, a Remus e a Peter, i suoi compagni di vita.




Amico mio.


Tutto rimane,
le braccia marchiate,le vite segnate,
le lacrime a spasso nei ricordi,
a torturare l’anima di chi ce l’ha fatta,
il ricordo di chi non è tornato e mai più tornerà.



Aspetto lei, la mia dolce metà, per varcare definitivamente la soglia tra la vita e la morte.
Aspetto lei, Lily, con quei suoi lunghi capelli vermigli, e l’ afferro per mano, sentendomi maggiormente sorretto su quel filo, in bilico tra i due mondi.
Aspetto lei, con quei suoi particolari occhi a mandorla, verdi come il prato lussureggiante, per incamminarmi verso l’infinito con il silenzio nelle parole.
In realtà sto pensando ancora a quello che è successo.
Ci voglio pensare per non dimenticare la crudeltà dei cuori.
Per non dimenticare il pianto innocente di mio figlio, Harry, urlante fra due braccia fragili che per salvarlo si sono abbandonate alla morte.
Per non dimenticare lo sguardo della sofferenza.
Per non dimenticare il vuoto dell’ignoranza. L’arroganza delle serpi.
Per non dimenticare i miei amici, i pezzi di puzzle fondamentali del mio cuore.
Per non dimenticare soprattutto te, Felpato.
Ti vedo piangere, soffrire, torturarti per non essere riuscito a salvarmi.
Sai cosa ti dico? Non fa niente.
Alza gli occhi, guarda le stelle, piccole gocce luminose create dalle lacrime di tanta gente che ha rivolto il proprio pianto al cielo.
Forse il cielo a loro non ha risposto perché troppo impegnato a splendere; ma tu fallo, perché ci sarò io a darti risposta, sarò lì ad attendere il tuo sguardo conosciuto, sempre.
Cerco di chiamarti, il mio grido è infinito, come il dispiacere per aver abbandonato questa vita troppo presto, senza aver terminato nulla, senza aver dato a Harry l’immagine indelebile di un padre.
Con te, però, non ho nessun rimorso.
Ho riso, scherzato, pianto, condiviso tutto; ho affrontato difficoltà, successi; ho aperto il mio cuore, donandotelo come profonda riconoscenza per tutto quello che mi hai offerto tu.
Tu mi hai fatto essere James migliore. Un Ramoso senza pregiudizi.
Siamo sempre stati considerati da tutti come dei confusionari, combina guai e abili malandrini ma era proprio quello che ci portava a essere così speciali.
E’ vero il detto che gli amici hanno bisogno l’uno dell’altro, proprio come un fiore che ha bisogno della pioggia per aprirsi e mostrare la sua bellezza, infatti, io per te ci sarò sempre.
Sarò lì a tenderti la mano quando sarai pronto ad oltrepassare lo stesso confine che sto varcando io adesso, credimi.
Ora, però, smettila di piangere, combatti fratello.
Consolati, asciugati quelle lacrime amare che non devono saperne di rimpianti.
E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me oltre ogni confine, oltre ogni spazio gravitazionale.
Ricordati, però, di guardare il cielo; solo così ci riuscirai.
Ogni stella cadente che vedrai raffigurerà il mio boccino. Starò giocando a Quidditch, come ai vecchi tempi, sfidando la velocità delle nuvole e della luce, e vincerò, Sirius! Tu sai che vincerò!
Il Sole, con le sue sfumature che andranno dal giallo al rosso, saranno dipinte anche d’ oro e raffigureranno, così, la nostra amata casata, Grifondoro. Sì, perché per te arriverò anche a dipingere il Sole.
Quando non riuscirai a vedere né le stelle né la Luna o perfino l’imperioso Sole, sarà perché starò per combinare un’altra delle mie malandrinate e il mio fedele compagno di viaggio, il mantello dell’invisibilità, starà oscurando tutta la mia imponente figura.
Infine, le stelle mostreranno il mio sorriso malandrino, reduce forse da qualche strigliata di Lily.
Se starai in silenzio, inoltre, sentirai echeggiare la mia risata tra il buio della notte che arriverà a te come una dolce ninna nanna.
Ti aspetterò Sirius.
Adesso, però, non consumare il resto della tua vita così, vinci, dimostra davvero chi sono i buoni e chi sono i cattivi.
Ti voglio bene amico mio.
A presto.



Grazie a Only_Me



Lullme.

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Capitolo 2
*** Remus Lupin ***





Amico mio.


Credo nella tua mano, amico,
sempre tesa per dare.



Penso a te, lungo questo cammino buio che delineerà la mia sorte, e a tutti i tuoi sguardi minacciosi che regalavi solo a me e a Sirius.
Penso a te, che in pratica mi ha cresciuto quasi come un fratello mai nato.
Penso a te, a tutte le volte che mi hai tirato fuori dai guai, mi hai difeso, hai fatto emergere la parte peggiore del tuo carattere solo per proteggermi.
Hai sempre finto di essere quello duro, impassibile, che poche volte si abbandonava alle emozioni, perfino al divertimento spericolato.
Ma ora non ci riesci vero?
Le lacrime ti fanno subire una lenta tortura, proprio come quella che io ho dovuto patire quando quell’ essere ha invaso la mia proprietà, spodestandomi dalla vita, facendolo, senza ritegno, anche con Lily.
Hai perso tutto. Lo so.
Tre amici che, per motivi differenti, sono scappati dalla vita.
Tre compagni di avventure, ormai morte.
Tre pezzi di cuore, che l’hanno distrutto rendendolo irreparabile.
Mi ricordo ancora quando abbiamo scoperto del tuo piccolo problema peloso.
Scappavi, spaventato di ferirci; ti ritenevi un mostro, un assassino, uno scarto della società che non meritava di vivere.
Sono altri, Lunastorta, i mostri.
Mostri nascosti nell’armadio che, purtroppo, non invaderanno solo i sogni e la fantasia dei bambini, ma saranno piedistalli della realtà.
Mostri che hanno ucciso me, Lily e molte altre persone innocenti;
Mostri che hanno fatto ammalare la mente di Peter;
Mostri che hanno incastrato Sirius.
Mostri, però, che dovrai riuscire a combattere.
Non disperarti, adesso è il tuo turno; devi reagire, lottare.
Asciugati quelle lacrime fuggitive, dimenticati per un attimo dei miei occhi nocciola e di quelli verdi di Lily.
Lo so, non vuoi, perché pensi che non riuscirai mai più a vederli.
Per una volta hai torto Remus.
Vorrei tanto ridere per questo.
Gli occhi di Lily, intensi, brillanti, li scorgerai in Harry, credimi.
I miei, bè, per vedere i miei ti basterà bere una bella cioccolata calda; hai presente quella che versavo in testa a Mocciosus?
Ora basta, consolati.
E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me, di affrontare le notti tenebrose con me.
Perché, si, nelle notti di Luna piena io ci sarò.
Quando tu le affronterai, perché l’unica via per raggiungere un nuovo giorno, per rivedere il Sole sorgere, sarà combattere e superare la notte, io ci sarò.
Sarò il tuo Sole, la tua alba. Colui che ti sorriderà, gridandoti ‘Ce l’hai fatta, di nuovo’!
Quando non ce la farai più e sarà arrivato il tuo momento, sarò lì, pronto ad aiutarti come ho sempre fatto.
Ti aspetterò.
Ti voglio bene amico mio.
A presto.



Lullme.

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Capitolo 3
*** Peter Minus. ***





Amico mio.


L'anello più debole è anche il più forte.
Spezza la catena.



Siamo ormai giunti quasi alla fine di questo lungo sentiero, allietato dalla mano liscia di Lily che, sicura come sempre, mi fa strada.
Sono arrivato alla fine dei miei giorni, alla fine dei miei pensieri. Sono arrivato a te.
Chi mai l’avrebbe detto Codaliscia?
Avevi un segreto vitale da custodire e tenerti stretto, se rivelato capace di ferire come un pugnale, ed un abbraccio a disposizione.
Un pugnale in grado di trafiggere gli attimi trascorsi insieme, le scelte prese, i ricordi di un tempo e le sensazioni condivise.
Un abbraccio per stringerle a te e non lasciarle fuggire via.
Due direzioni opposte, due contrasti di vite, due dissonanze troppo forti.
Eri a metà strada tra bene e male, in continua lotta con te stesso, con quell'anima inquieta e irrequieta governata da un maestro burattinaio capace di gestire al meglio la maschera che indossavi.
Tu eri diventato una bambola, ormai. Un burattino, una marionetta nelle mani della persona sbagliata.
Hai errato, hai commesso un errore fatale.
Ma lo so che quello che ha sceltoil pugnale non sei tu; il caro e vecchio Peter è stato sepolto nel meandro più sgualcito di quell’anima, lasciando spazio ad un mostro, un figlio nato dalla guerra e dall’odio, ma soprattutto dalla paura provocata da essa.
Hai paura, ammettilo. Una paura che da vero Grifondoro dovresti riuscire a combattere.
Mi ricordo di te come il piccolo e maldestro ragazzino, dai capelli di uno sbiadito color topo;
Mi ricordo di te come il paffuto Minus che si nascondeva, per timore, dietro alle nostre figure imponenti.
Ma soprattutto mi ricordo di te come il fedele amico che avresti dovuto essere, sempre.
Stai sbagliando in tutto; hai tradito quello che possedevi di più bello al mondo.
Ma ti perdono, come farebbe un buon amico. Come farebbe Ramoso per Codaliscia.
Sai com’è il detto “più grande è l'errore più grande sarà la felicità nel perdonarlo”, spero sia così.
Lo so, farai altri mille errori, peccati che porteranno la tua anima a sgualcirsi, ma io ti sorriderò sempre perché ti vorrò ricordare come eri prima di tutto questo, vorrò sorridere a lui, il vero Peter, colui che riuscirà a combattere il demone insidiatosi nel suo piccolo corpo.
Ora consolati.
E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me, superare i giorni difficili, allontanare quegli occhi serpenteschi, rivendicando la gente che hai fatto soffrire.
Ti aspetterò, come agli altri.
Ti voglio bene amico mio.
A presto.




Giudizio


• Grammatica e forma: 14.325/15
• Caratterizzazione dei personaggi: 9.75/10
• Originalità della trama: 4.95/5
• Attinenza al tema assegnato: 10/10
• Gradimento personale: 4/5
Totale: 43.525/45.
Commento: l’idea per questa raccolta è stata molto buona. Non amo James come personaggio, per motivi che non starò qui a spiegare, ma devo dire che in questa fic sei riuscita a farmelo sopportare.
Andando con ordine, la penalizzazione nella grammatica, è dovuta a quei cuori enormi accanto ad ogni “Amico Mio” – che, a mio modesto parere, stonavano parecchio sia con la storia in sé che con il personaggio di James – e un doppio spazio nel primo capitolo.
La caratterizzazione è buona, ma qualcosa non mi torna. Non so se è James di per sé o la stranezza dell’assenza di pensieri dedicati solo a Lily e Harry, ma mi è sembrato che mancasse qualcosa di importante.
La trama è originale, sia nella scelta del momento descritto, sia per l’uso di personaggi e citazione.
La citazione, appunto, è inserita alla perfezione, alla fine di ogni capitolo, ed è davvero ben amalgamata al testo.
La fic mi è piaciuta, sì, ma non abbastanza per farmi digerire il personaggio di James Potter. Inoltre la mancanza che ho sentito nei confronti di Harry e Lily non ha aiutato il tuo punteggio a lievitare, ma penso che, tutto sommato, il risultato che hai raggiunto sia un signor risultato. Complimenti!



Lullme.

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