Double Date

di Kurtofsky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. One Step Closer ***
Capitolo 2: *** 2. Let's Talk! ***
Capitolo 3: *** 3. Weird ***
Capitolo 4: *** 4. Truth ***
Capitolo 5: *** 5. First Date ***
Capitolo 6: *** 6. Jealousy ***
Capitolo 7: *** 7. Dinner ***
Capitolo 8: *** 8. Blackmail ***



Capitolo 1
*** 1. One Step Closer ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: One Step Closer
Fandom: Glee
Personaggi: Azimio Adams, Dave Karofsky
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1173 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Ci saranno alcuni spoiler<3
4. Non betata<3


{ Double Date ~
- 1. One Step Closer -



Azimio Adams teneva a cinque importanti cose nella sua vita: il suo codice d'onore, il rispetto a scuola, la squadra di football, gli amici e la sua famiglia.
Non c'era cosa che non avrebbe fatto per preservare quegli elementi, tant'è che spesso e volentieri si ritrovava a fare i salti mortali per loro o, a seconda dei casi, a ballare con gli sfigati del Glee Club che, strano ma vero, era stata la cosa migliore fatta in quegli anni scolastici.
Aveva ballato - divertendosi pure - con i suoi amici e aveva riguadagnato il rispetto a scuola vincendo il campionato con la squadra di football, questo preservava l'integrità del suo codice d'onore e, non meno importante, aveva reso felice suo padre.
Per Azimio non c'era niente di meglio del sentire il proprio padre dargli una pacca sulla spalla accompagnata dalle parole: " Sono fiero di te."
Teneva davvero al giudizio del padre, così tanto da seguirlo anche nella chiesa vicina alla loro nuova casa - si erano appena trasferiti, cambiando semplicemente zona di Lima.
Azimio non amava particolarmente la chiesa e tutto quello che aveva a che fare con le sacre funzioni, ma pur di rendere felice suo padre avrebbe anche sopportato di perdere le sue mattinate domenicali ad ascoltare la messa.
Non poteva neanche lontanamente immaginare che da li a poche settimane sarebbe quasi diventato un piacere andare in chiesa... e tutto a causa di quella sfigata di Mercedes Jones.
Cantava nel coro della chiesa e, anche se imprecare dentro quelle mura non era corretto... dannazione! Quello sì che era cantare!
A scuola, quando tempo prima passava per caso davanti all'aula del Glee con Dave, sentiva solo quella spina in culo della Berry e iniziò vagamente a trovare ingiusto che una voce come quella fosse ignorata. Ma, d'altra parte, non erano affari suoi e, visto che ormai neanche più passava davanti a quell'aula - Dave la evitava come la peste -, sentiva che le sorti della Jones nel Glee non dovevano importargli.
Gli bastava sentirla la domenica a messa, e constatare ogni volta quanto nel canto emergesse il suo carattere forte e autoritario, ma anche sensibile.
Era una donna con le cosiddette che non si faceva mettere i piedi in testa dagli altri, che sapeva come farsi rispettare.
Avevano un carattere sfortunatamente simile, lei e Azimio, che lì rendeva incompatibili come l'acqua e il fuoco. Non che questo al ragazzo importasse: erano solo delle considerazioni.
Stare con una come la Jones significava per lui cadere in basso nella gerarchia scolastica e non poteva permetterselo... inoltre Mercedes non l'avrebbe neanche mai preso in considerazione come un possibile ragazzo.
Sapeva che cosa pensava di lui e preferiva non scottarsi neanche provando a corteggiarla. Poteva sembrare un atteggiamento da codardo ma voleva solo preservare la sua persona... anche se trovò impossibile non gioire quando la ragazza annunciò che sarebbe andata a New York con il Glee Club visto che avevano vinto le Regionali: fu in quel momento che comprese di essere irrimediabilmente compromesso.
Non poteva gioire per la vittoria di quegli sfigati ma lo stava facendo, e mentre a scuola tornava a passare vicino alla classe del Glee in compagnia di Dave, non poteva fare a meno di lanciare un'occhiata al suo interno cercando di intravedere Mercedes, vedendola sempre in compagnia di Hummel - tornato per chissà quale motivo - come se niente fosse cambiato.
Sbuffò infastidito da quei pensieri, attirando l'attenzione dell'amico su di sé e, sinceramente, non aveva voglia di dargli tante spiegazioni. Lui, Azimio Adams, non si struggeva mai per una ragazza!
" Niente, amico.", tagliò corto. " Poi non mi va di parlare."
Dave ghignò - sembrava essersi rinvigorito, solo poco tempo prima sembrava non straccio - e gli donò una gomitata sullo stomaco, che quasi gli mozzò il fiato... ovviamente restituita subito dopo.
" Ti piace qualcuna e non me lo hai detto?", domandò Karofsky, prendendolo in giro.
" Non rompere, Dave.", ringhiò. " Poi cosa te lo fa pensare?"
" Hai quell'aria sognante da checca innamorata.", lo schernì, infilandosi negli spogliatoi.
" Checca innamorata sarai tu!", ribatté irritato, non tanto per la battuta ma per il fatto che forse - e ripeteva forse - la Jones gli stava piacendo un po' troppo.
Dave non rispose alla sua provocazione, sembrava più interessato ad un qualcosa dentro il suo armadietto, ma dopo un po' tornò all'attacco.
" È una Cheerio?"
" Lo è stata. Ma ora piantala! Fatti i cazzi tuoi!", aveva confermato che c'era una ragazza, ma non voleva proprio ammettere davanti al suo migliore amico che la ragazza in questione fosse proprio la Jones.
" Se ti seghi pensando a Santana è meglio se la smetti.", rise Dave.
" Cosa delle parole 'fatti i cazzi tuoi' non ti è chiara?", sbottò, certo che però l'amico non si sarebbe arreso - l'aveva torturato anche lui quando gli era sembrato che Dave fosse attratto da qualcuna, ma senza risultato.
Infatti Karofsky continuò ad insistere e Azimio fu costretto a cedere pur di farlo tacere - era arrivato a minacciarlo di andare dalla Fabray a dirgli che era lei la donna scelta dal suo amico e voleva decisamente risparmiarsi l'umiliazione.
" È Mercedes Jones! Soddisfatto idiota? Ora piantala, dobbiamo andare ad allenarci."
" Quella sfigata del Glee Club?", Dave storse il naso.
" La vedo ogni domenica a messa ed è una cantante fantastica. Una donna come quelle che piacciono a me, con le curve al posto giusto e con i contro cazzi.", ammise.
" Az..."
" Che c'è? Vuoi sfottere?", lo minacciò con un pugno, pronto a prendere a mazzate anche l'amico pur di preservare il suo segreto.
" Tu vai ancora in chiesa?"
" Senti, mio padre ci tiene. Poi vedo la Jones e mi va anche bene sorbirmi quei sermoni."
Karofsky sorrise divertito e gli diede una pacca sulla spalla.
" Sei proprio cotto, amico."
Lui sospirò, accettando la dura realtà, sussultando quando Dave tornò all'attacco - sapeva che poteva essere un bastardo quando voleva, ma non pensava potesse arrivare fino a quel punto.
" Dopo andiamo da quelli sfigati e chiederai alla tua donna di uscire. Così io potrò passare il weekend a ridere sul due di picche che riceverai."
L'idea di chiederle un appuntamento lo allettava particolarmente ma il fatto che anche il suo migliore amico fosse convinto che Mercedes avrebbe rifiutato il suo invito lo spingeva a tirare fuori le palle.
" Scherzi? Non mi rifiuterebbe! Che donna avrebbe il coraggio di rifiutarmi?"
" A parte Santana?" insinuò ghignando Dave andando verso il campo e ricevendo una spallata da parte dell'altro che lo spinse a continuare a parlare. " Se sei tanto sicuro del tuo fascino allora perché sei ancora qui? Te la stai facendo sotto?"
" Assolutamente no!"
“ Ti accompagno personalmente dopo l’allenamento allora.”, concluse Karofsky, seguendo l’ordine della Coach Beiste a riguardo dei tre giri di campo da fare per riscaldarsi.
Azimio in quel momento si sentì con le spalle al muro, e dopo essersi maledetto per aver svelato quel piccolo segreto a Dave si convinse che scappando in quel modo non avrebbe concluso niente.
Doveva fare l’uomo maledizione! Uno di quegli uomini che anche davanti ad un rifiuto non si rinchiudevano in macchina a cantare canzoni strappalacrime.
Ovviamente però, sperava in una risposta affermativa da parte di Mercedes.

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Capitolo 2
*** 2. Let's Talk! ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: Let’s Talk!
Fandom: Glee
Personaggi: Azimio Adams, Mercedes Jones, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Rachel Berry
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1169 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Ci saranno alcuni spoiler<3
4. Il comportamento di Kurt verrà ovviamente spiegato nei capitoli successivi, se quindi lo vedere OOC il suo è giustificato… almeno credoXD
5. Non betata<3


{ Double Date ~
- 2. Let’s Talk! -



Nel farsi la doccia al termine dell'allenamento, Azimio avvertì una vaga e crescente tensione nel suo corpo anziché il sollievo per quella pausa.
Sapeva che Dave lo aspettava al varco, pronto a prenderlo in giro dinnanzi al rifiuto di Mercedes e temeva che quel momento arrivasse troppo in fretta... non era poi così convinto di riuscire a farsi una ragione davanti ad una risposta negativa.
Non che non si fidasse delle sue capacità - tutt'altro! - ma Mercedes non l'aveva mai guardato con benevolenza.
Cercò quindi di far durare più a lungo la doccia, e anche quando fu costretto ad uscire si asciugò e si rivestì con estenuante lentezza.
Sfortunatamente non era ancora in grado di fermare il tempo e si ritrovò vestito con accanto il suo migliore amico che non aspettava altro che umiliarlo.
" Allora Az...", il ghigno di Karofsky lo accolse insieme ad una spallata. " Andiamo?"
" Rimarrai deluso visto che mi dirà di sì.", ribatté Azimio, cercando di auto convincersi su un possibile esito positivo.
" Vedremo..."
Si avviarono lentamente verso la sala delle prove del Glee Club e Adams tentò, vanamente, di far desistere l'amico.
" Di sicuro se ne saranno andati. Scommetto che le prove sono finite da un pezzo.", commentò. " Le parlo domani."
" No. Sono ancora lì. Inoltre domani è sabato e non c'e scuola."
Azimio lo guardò sospettoso, cogliendo nelle affermazioni dell'amico una strana certezza.
" E tu come fai a sapere se sono ancora lì?", magari poteva ricattarlo nel scoprire un qualcosa di scottante.
Sì: era una buona idea.
" Lo so e basta."
" Mi puzza questa questione!"
" Ti puzza solo perché te la stai facendo sotto, Az!", rise Dave, chiudendo lì il discorso, palesando in quel modo che non avrebbe risposto a nessuna domanda.
E Azimio si senti ufficialmente nella merda.
Doveva trovare una soluzione ma ormai sembrava troppo tardi, e una volta vicino all'aula del Glee superò l'amico per lanciarvi un'occhiata all'interno, scoprendo che, miracolosamente, vi erano ancora tre persone: la Jones, la Berry e quella checca di Hummel.
Le due ragazze parlavano fitte con il finocchio ma, dalla sua posizione, non poteva capirle.
Non che gli interessasse ma voleva sapere quanto ci avrebbero messo ancora, possibilmente voleva trovare Mercedes sola.
" Allora?"
Lanciò un'occhiata a Dave e gli fece cenno di restare indietro.
" Lei c'è. Ma ci sono anche la Berry e Hummel. Aspetto che se ne vadano."
" Che codardo.", ghignò Karofsky, lanciando ugualmente uno sguardo nell'aula.


Mercedes aveva sempre odiato vedere Kurt, il suo migliore amico - ed ex cotta giovanile -, giù di morale.
Era sempre stato un ragazzo forte. Intelligente e sveglio che, quando voleva, sapeva essere cinico e crudele tanto quanto Santana.
Solo pochi però sapevano che quel suo atteggiamento - quel suo convinto cercare la perfezione fisica e canora - erano la sua difesa. Nascondeva spesso le sue debolezze dietro quella maschera da ragazzino superficiale spesso e Mercedes lo conosceva così bene da non credere a certi suoi atteggiamenti e trovava impossibile non preoccuparsi quando Kurt arrivava a mostrare il suo malumore anche agli altri.
Era raro vederlo in quelle condizioni e doveva essere davvero successo un qualcosa di veramente grave.
" Devi parlare! Dai Kurt, almeno con noi!", Rachel gli carezzò il ginocchio con fare materno - era maturata dalla loro vittoria alle Regionali, era addirittura più sopportabile.
" Non è successo niente ragazze. Dovreste solo essere felice che io sia qui no?"
" Lo siamo, per l'amor di Dio!", esclamò Mercedes alzando gli occhi al cielo. " Ma non me la racconti giusta! Stavi bene alla Dalton, l'hai sempre detto. Non puoi aver cambiato idea di punto in bianco!"
Kurt mugugnò qualcosa distogliendo lo sguardo, quasi incapace di sostenerlo.
" Non è stata una scelta semplice...", ammise. " Ma... non potevo più stare lì. Non era il mio posto."
" Ma... Blaine...", esordì Rachel incerta, cercando negli occhi di Mercedes un appoggio.
Quest'ultima ricordava ancora la chiamata eccitata di Kurt che ricevette qualche giorno prima delle Regionali e come, in preda all'emozione, le aveva raccontato di Blaine, delle sue parole e di baci. L'aveva fatto quasi senza prendere fiato e, tra i deliri dell'amico, lei ricordò anche la strana sensazione che l'aveva colta nel sentire quel racconto.
Certo, aveva gioito con lui - e ci sarebbe mancato altro! -, ma il suo sesto senso di donna le diceva che quell'amore provato dal Warbler era uno dei cosiddetti 'fuochi di paglia' - li aveva visti spesso in Kurt, sapeva come funzionavano - che ardevano tanto all'inizio per poi perdere ogni significato.
Sperava di sbagliarsi: lo sperava per davvero.
" Voi siete stati bravissimi, avete meritato di vincere. Al contrario mio che non ho cantato bene. È colpa mia se l'accademia ha fatto una pessima figura."
" Non è vero Kurt!", esclamò Rachel indispettita. " Hai cantato benissimo, ma la canzone non rendeva pienamente giustizia alla tua voce: quella, se permetti, è stata una scelta pessima. Quindi, non è colpa tua!", lo difese.
" Rachel ha ragione.", ammise Mercedes sospirando. " Allora... è davvero per questo che te ne sei andato?"
Kurt esitò, tenendo lo sguardo basso, confermando alle amiche la poca veridicità delle sue parole.
" Ci nascondi qualcosa.", palesò infatti Jones, sperando in quel modo di far parlare l'amico. " Prendendo per vera quella tua motivazione... è una tua impressione o sono stati loro a dirti qualcosa?"
" No!", si affrettò a rispondere Kurt. " Sono stati tutti gentili con me... ma... c'è anche la retta della scuola da pagare, non ho preso la borsa di studio... mi mancavate, Pavarotti è morto...", iniziò con una sequela di scuse e, solo le prime parvero le più credibili, anche se le due ragazze sapevano che Burt e Carole non ci avrebbero pensato due volte a pagare la retta della Dalton.
" Tuo padre cos'ha detto? E Blaine? Cioè Kurt... sei tornato qui con quel tipo, Karofsky, che potrebbe riprendere a perseguitarti... non che non sia felice del tuo ritorno, ma sono preoccupata.", mormoro Rachel.
" Me la caverò.", il ragazzo abbozzò un sorriso, falso e teso, e Mercedes notò ancora come evitasse accuratamente di parlare di Blaine. " Mio padre non ha detto niente... se non di stare attento. E non ho più paura..."
" E con lui, con Blaine, come sta andando?", domandò direttamente Jones, facendo sussultare l'amico.
" Ecco...", gli occhi chiari di Hummel vagarono per tutta la sala prove, imbarazzati. " Siamo buoni amici, come sempre."
Sia Rachel che Mercedes si scambiarono un'occhiata, avevano capito entrambe la situazione e per Kurt non era ancora arrivato il momento giusto per elaborare quando fosse accaduto.
" D'accordo.", accettò Berry, abbracciando affettuosamente il ragazzo. " Quando avrai voglia di parlare lo farai."
Kurt assentì e, accettando anche l'abbraccio di Mercedes, prese la sua borsa.
" Andiamo, abbiamo un compito da preparare!", esclamò Rachel. " Ho un sacco di idee! Un mash-up sulle canzoni di Barbra, che ne dite?"
" Alle volte mi chiedo con quale criterio il Professor Schuester crei le squadre...", commentò Mercedes, certa che mettere tre elementi come lei, Kurt e Berry in squadra era un vero e proprio azzardo.
Erano tre prime donne e, anche se avrebbero creato uno spettacolo di dimensioni colossali, era certa che avrebbero discusso parecchio prima di raggiungere un accordo.

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Capitolo 3
*** 3. Weird ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: Weird
Fandom: Glee
Personaggi: Azimio Adams, Mercedes Jones, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Rachel Berry
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1208 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Non betata<3


{ Double Date ~
- 3. Weird -



All'uscita dalla sala prove del Glee Club, nel trovarsi davanti Dave Karofsky e Azimio Adams, sia Rachel che Mercedes si misero istintivamente davanti a Kurt come per proteggerlo.
" Che volete?", sbottò Jones, mettendosi le mani sui fianchi, assumendo un'espressione minacciosa ed osservando le reazioni dei due giocatori di football.
Azimio aveva la tipica faccia di chi non doveva trovarsi lì ma stava per tirare fuori le palle, mentre Karofsky aveva lanciato un'occhiata a Kurt - se solo avesse osato avvicinarsi a lui, Mercedes era certa che gli avrebbe fatto ingoiare la sua preziosa giacca Letterman centimetro per centimetro.
" Potrei parlarti?", domandò qualche istante dopo Adams incerto.
Per qualche istante Jones non comprese a chi fosse rivolta la domanda, ma gli occhi scuri di Azimio erano su di lei, e nell’incrociarli questi fuggirono subito all'interno dell'aula del Glee Club.
" Perché?", ribatté sospettosa.
" Perché devo parlarti!", esclamò il ragazzo per poi guardare l'amico che, smettendo di scrutare Hummel, ghignò.
Stava aspettando la dichiarazione e la sua umiliazione pubblica e questo lo spinse ad aggiungere un: " In privato.", indicando la classe vuota con un cenno del capo.
Mercedes lo guardò cercando di capire il perché di quella necessità di parlarle e, curiosa, accettò.
" D'accordo."
" Ti aspettiamo qui!", esclamò Rachel, vicina a Kurt, pronta a proteggerlo anche in assenza dell’altra ragazza.
Jones scrutò per qualche istante l’amico, non sembrava scosso dalla presenza di Karofsky, magari aveva davvero smesso di avere paura. Quindi annuì ed entrò nella classe con Adams sperando che questo non avesse in mente qualche scherzo… in quel caso se ne sarebbe pentito amaramente.
" Allora?", incalzò.
Azimio si mosse irrequieto, assumendo un’espressione dura – celare l’imbarazzo dietro la rabbia era molto semplice.
“ Senti, Karofsky mi ha sfidato e non voglio essere umiliato da lui. Quindi, quando usciamo da qui tu dirai che abbiamo un appuntamento. Ok?”, borbottò.
Non erano proprio quelle le parole che aveva pensato di dirle e si diede mentalmente dello stupido, infatti Mercedes inarcò un sopracciglio e gli picchiettò il petto con l’indice.
“ Ma con chi credi di parlare, Adams? Non mi importa se il tuo caro amico ti umilia, per tutte le volte che ci avete riempito di granita te lo meriteresti. Oh sì che te lo meriteresti!
“ Abbiamo smesso di lanciarvi le granite però.”, si difese mettendo le mani avanti e cercando di fare una lieve retromarcia per non rovinare tutto quello che non era ancora iniziato. “ Ti vedo ogni domenica in chiesa.”, ammise.
“ Ah si?”, la ragazza parve quasi stupita.
“ E penso che tu sia una sfigata passabile. Molto passabile. Decisamente. Non tanto sfigata.”, si arrampicò sulle parole, cercando di non far arrabbiare Mercedes.
“ È un goffo tentativo per chiedermi per davvero di uscire questo?”, domandò lei.
“ All’incirca… .”, ammise Azimio, ficcandosi le mani in tasca ed emettendo uno sbuffo.
“ Non mi fido, ma ti darò ugualmente una possibilità. Domenica. Dopo la messa, mi offrirai il pranzo.”, decretò fieramente la ragazza aggiungendo poi un: “ Sono una donna esigente, cerca di non fare le solite stupidate da bullo senza cervello.”
L’altro la guardò sgranando leggermente gli occhi e, dopo aver assimilato quella notizia, sorrise – fino a qualche secondo prima neanche ci sperava in una risposta affermativa.
Perfetto!
Mercedes lo osservò seria, sciogliendosi poi in un lieve sorriso nel vedere quanto il ragazzo pareva essersi illuminato.
Era vero, lei non si fidava pienamente e non era neanche così tanto alla frutta da andare dietro a dei ragazzi come Azimio Adams… ma era troppo buona e sì: si era anche emozionata nel sentire quella strana proposta.
Non erano tanti i ragazzi a farle la corte – ci aveva provato Puck tempo prima, con Anthony non era andata come sperava e con Kurt tutti sapevano come era andata a finire – e, anche se era convinta che da single la vita fosse migliore, pensava di doversi anche divertire.
“ A domenica allora.”, e con gran classe diede le spalle al giocatore di football e raggiunse Rachel – che lanciava occhiate contro Karofsky – e Kurt – che ignorava il bullo perso in chissà quali pensieri.
“ Andiamo?”
L’amica assentì e, prendendo Hummel a braccetto, si allontanarono insieme lasciando i due ragazzi soli.
Azimio infatti raggiunse subito Dave – che fissava i tre ragazzi del Glee che si allontanavano con un’espressione seria -, e gli donò una poderosa spallata.
“ Indovina!”
Karofsky gli restituì la spallata, tornando a prestare attenzione sull’amico.
“ Quando uscite?”, domandò ghignando.
“ Domenica a pranzo. Mi dispiace per il tuo weekend: non ti divertirai.”, ironizzò, avviandosi a sua volta verso l’uscita – si sentiva tremendamente più leggero.
Dovresti ringraziarmi, Az.
“ Come?”, lo guardò confuso.
“ Sono io che ti ho spinto fin qui. Mi devi una birra… e anche un hamburger.”
“ In realtà mi hai scassato i coglioni, Dave. Ma, in effetti, ho fame.”, ammise Azimio ridendo e sperando che la domenica arrivasse velocemente.


“ Quindi… ti ha chiesto di uscire?”, ripeté Rachel stupita.
“ Sì e no. In realtà, ora che ci penso, è stato anche buffo.”, rispose Mercedes, dopo aver raccontato ai due quanto era accaduto nella classe.
“ Urge un appuntamento al centro commerciale!”, esclamò Kurt battendo le mani – Jones lo conosceva abbastanza bene per sapere che sì, era felice per lei, ma che era più felice per il fatto che il discorso non fosse più incentrato sul suo malumore.
“ Perché?”, domandò Rachel.
“ Per comprare qualcosa di carino, no?”
“ Non va bene quello che ha?”
Mercedes e Kurt le lanciarono un’occhiata compassionevole.
“ Rachel, Rachel… è un appuntamento e bisogna farsi belli. Ma non possiamo aspettarci tanto da te visto che il tuo armadio sembra quello di un’adescatrice di pedofili.”, commentò Hummel, facendo sbuffare offesa l’altra. “ Ma visto che sono buono, darò dei consigli di moda anche a te, mia cara Miss Berry.
“ Non come l’ultima volta, spero.”, insinuò la ragazza, ricordando i consigli che l’amico le aveva dato quando era intenzionata a conquistare Finn solo l’anno prima.
“ Oh.”, Kurt sorrise – era davvero felice di non dover più spiegare il motivo del suo rientro al McKinley. “ Eri ancora la mia rivale in amore, Rachel. E in amore e in guerra tutto è permesso.
“ Non vorrei disturbarvi.”, li bloccò Mercedes ridendo. “ Ma qui, la star del momento, sono io. Ho un appuntamento!”
“ Ma non eri quella che stava bene da single?”, ribatté Kurt, divertito. “ E ti ricordo che devi uscire con Azimio Adams!”, rincarò con Rachel che assentiva.
“ Sto bene da single. E chi si lamenta? Poi proprio perché è uno come Azimio, uno scimmione, non potrà mai ostacolare la mia ascesa al successo!”, dichiarò la ragazza con decisione, aggiungendo poi un divertito: “ Potrebbe farmi da bodyguard!
Anche gli altri due si unirono alle risate con lei poi, tornando seria, scrollò le spalle.
“ Sinceramente parlando… sono un po’ stanca di stare sola.”, svelò appoggiandosi alla sua macchina.
“ Addomestica lo scimmione, magari si rivela meno peggio di quanto sembra.”, propose Kurt.
Ma è amico di Karofsky.”, Mercedes lo guardò come se quell’amicizia potesse dar fastidio al ragazzo che, apparendo tranquillo, scosse il capo.
Dubito che faremo mai un appuntamento doppio.”, scherzò, strappando un sorriso anche alle altre due. “ Ma ora torniamo a quello che per davvero ci importa: cosa ti metterai domenica?”, ed iniziarono a proporre e scartare le varie idee – quelle di Rachel soprattutto -, cercando il look perfetto per il primo appuntamento di Mercedes.

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Capitolo 4
*** 4. Truth ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: Truth
Fandom: Glee
Personaggi: Mercedes Jones, Kurt Hummel, Rachel Berry
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1839 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Premetto che non ho niente contro Blaine .-. io lo adoro e sempre lo adorerò, non sono di quelle che premeditano morte contro i suoi confronti ù_ù nella fic però è andata così<3 non voglio finire bersagliata da fan Klaine solo per una mia interpretazione su quanto potrebbe accadere ç_ç me piccina ç_ç
4. Letta in anteprima da Sashi che ha provato a betarla<3 Grazie honey<3


{ Double Date ~
- 4. Truth -



Kurt, al suo rientro a casa, non poté fare a meno di notare quanto la sua vita fosse sostanzialmente cambiata nel giro di poche settimane.
Solo poco tempo prima passava tutta la sua giornata in compagnia di Blaine. Questo quando ancora poteva definirlo il suo ragazzo e frequentavano insieme la Dalton, in quel periodo quando tornava a casa non vedeva l'ora di uscire per andare ancora da lui.
Si sentiva felice come non mai in quei giorni, esaltato come un bambino alla mattina di Natale… ma si era reso presto conto che in quella felicità non vi erano tante differenze con quella che provava solo qualche giorno prima, nello stare semplicemente in compagnia di Blaine.
Era stato strano arrivare a quella conclusione. Si era sentito travolto da una strana, delusa, consapevolezza che si mischiò allo stupore nello scoprire che anche il Warbler la pensava esattamente come lui.
Avevano intavolato un discorso seduti al loro solito tavolino da Starbucks e, al termine di quel pomeriggio, tutta la sua routine era cambiata ancora una volta – o meglio: era tornata ad essere quella di sempre.
Aveva chiesto a Carole e a Burt di non pagare più la retta della scuola - sapeva che non gli avrebbero dato la borsa di studio, quindi avrebbero dovuto pagare ancora la costosissima tassa scolastica - e di farlo tornare al McKinley, del quale si sentiva ancora parte integrante – se ne era reso conto alle Regionali.
Li aveva incoraggiati a prendersi quella vacanza alla quale avevano rinunciato per lui e li aveva rassicurati più volte. Non temeva più quella scuola, né Karofsky a dirla tutta. Perché se mai avesse voluto ucciderlo per davvero, l’avrebbe già fatto, quella era stata solo una minaccia totalmente senza veri intenti omicidi… lui stesso ogni tanto minacciava Finn quando questo faceva qualcosa di troppo stupido.
Con quella sicurezza – quel coraggio – si era detto che niente l'avrebbe più ferito... a parte se stesso, ovviamente.
Aveva insistito tanto, fermo sulla sua posizione, ed alla fine aveva avuto la meglio sulle preoccupazioni del padre e solo da qualche giorno poteva dirsi veramente tornato 'a casa'… già, in quella giungla di primati chiamata McKinley e si era sentito bene.
Non più stretto in quella divisa ma libero di indossare e sfoggiare i suoi soliti abiti firmati. Certo gli mancava la stupenda divisa che indossava – e che gli stava benissimo, d’altro canto - ma doveva in un certo qual modo disintossicarsi dalla Dalton.
Nonostante quel benessere doveva ancora riuscire ad accettare la situazione che stava vivendo. Per quel motivo l'unica cosa che desiderava fare era rintanarsi nella sua camera a pensare a quanto fosse stato idiota con Blaine.
L'avrebbe dovuto capire subito, e magari evitare sia a lui che al Warbler inutili imbarazzi. Perché, alla fine, non era colpa del ragazzo della Dalton se tra loro non aveva funzionato come entrambi speravano.
Era successo tutto troppo velocemente, dall'improvvisa morte di Pavarotti alle Regionali sempre più vicine che gettavano su tutti un vago sentimento d'ansia. Blaine non era perfetto come aveva inizialmente pensato Kurt, anche lui aveva i suoi difetti, e parlando a sangue freddo del periodo pre-Regionali per Hummel fu semplice accettare la paura e l'insicurezza dell'altro.
Temeva di esibirsi solo su un palco così importante che avrebbe potuto portare l'Accademia sulla strada di New York, soprattutto dopo che l'amico gli aveva fatto presente che era sempre e solo lui al centro dell'attenzione.
Blaine gli aveva spiegato questo davanti ad un caffè, e non aveva mai smesso di scusarsi... ma non era colpa sua. Si era sentito vulnerabile e nello scorgere Kurt, a sua volta debole alla morte del piccolo Pavarotti, si era davvero convinto di essersi innamorato per l'amico. Era stata una cosa veloce, affrettata, guidata dalla necessità di entrambi di avere un qualcuno a cui stringere la mano in quei momenti di tensione.
Presto però, dopo le Regionali e con la calma e la delusione successiva alla sconfitta - Kurt però guardava i suoi vecchi compagni e si sentiva felice -, si resero conto che la loro relazione non si poteva evolvere perché era già arrivata all'apice della sua perfezione. Potevano solo rovinarla tentando di fare i fidanzatini… anche se, sinceramente, anche nel fare dei tentativi avrebbero fallito, perché Blaine si comportava come un amico e sempre l’avrebbe fatto – c’erano sempre abbracci e pacche sulle spalle da parte sua. Mentre Kurt... beh, lui si stava rendendo conto dell'assurdità di tutto quello e si insultava per non essere riuscito a capire tutto alla dichiarazione dell’altro.
A ben pensarci, per quanto dolce fosse stato, fino al giorno prima si stava comportando come un amico. e anche dopo la dichiarazione aveva continuato con quell'atteggiamento che gli veniva così naturale nei confronti di Hummel. Ma a Kurt andava bene, anzi, non vedeva oltre l'effimera felicità di quegli istanti.
No, non era colpa di Blaine e se avesse avuto una qualsiasi colpa lo era tanto sua quanto di Kurt. Avevano sbagliato entrambi e, in quel momento, dovevano solo salvare la loro amicizia perché era quella che sentivano di provare l'uno per l'altro.
Già, anche Kurt l'aveva ammesso alla fine. Aveva accettato che Blaine non fosse il suo Principe Azzurro ma faticava ad ammettere di essere stato così stupido da pensarlo per così tanto tempo.
Era un malore di orgoglio che, a conti fatti, sarebbe passato presto. Prestissimo, perché quando sarebbe riuscito a raccontare tutto alle sue amiche avrebbe del tutto accettato la situazione. Un po’ in fondo di sentiva in colpa anche con loro che l’avevano riaccolto subito e si stavano preoccupando… forse doveva davvero parlare e raccontare tutto. Dire la verità, insomma… perché solo la sincerità gli avrebbe permesso di stare con i suoi compagni senza più problemi.
E perché no: anche a battersi con unghie e denti per un assolo alle Nazionali.



Dopo l’intera giornata passata dal Centro Commerciale, Kurt, Rachel e Mercedes si riunirono a casa di quest’ultima per un pigiama party di preparazione all’appuntamento dell’amica. Non erano tanto esperti in materia di appuntamenti, ma non erano poi così preoccupati – l’idea che fosse Azimio il ragazzo li portava a pensare che questo non avesse poi così tante aspettative d’eleganza – e l’unico loro cruccio riguardava l’utilizzo delle nuove maschere di bellezza che Hummel aveva acquistato.
In un qualche modo riuscirono a metterle – Rachel si lamentò per l’odore e Kurt la riprese subito con un saggio: “ Se belli si vuole apparire, un po’ bisogna soffrire.” – e si sedettero sul morbido tappeto della stanza, con i visi tinti di verde ed i capelli ritirati da delle cuffiette da bagno.
“ Dobbiamo lasciarle in posa ancora un po’.”, dichiarò il ragazzo leggendo la confezione del prodotto. “ Questo ci darà la pelle liscia, morbida e luminosa.
“ Perfetto!”, esclamò Mercedes esaltata, lanciando poi un’occhiata ammirata agli abiti che Kurt le aveva aiutato a scegliere per il giorno dopo e che riposavano sulla sedia della scrivania.
Si sentiva elettrizzata e anche i suoi due amici sentivano la sua emozione.
“ Bene… se mi è permesso, visto che abbiamo un po’ di tempo, vorrei proporvi il mash-up delle canzoni di Barbra che ho preparato!
“ Non abbiamo deciso ancora niente, Rachel!”, esclamò Mercedes. “ Voglio qualcosa più blues!
“ Se posso…”, esordì Kurt prendendo un bel respiro e schiarendosi la voce. “ Ritaglierei questo momento per il sottoscritto.”
Le due ragazze lo guardarono curiose e lui si costrinse a continuare – tutti i buoni propositi della sera prima erano ancora lì ad incoraggiarlo.
“ Penso di dovervi alcune spiegazioni.”
“ Solo se te la senti, Kurt.”, disse Mercedes comprensiva, carezzandogli un ginocchio. Era curiosa, certo, ma non voleva costringerlo a parlare: non l’avrebbe aiutato.
“ Sono sicuro.”, sorrise. “ Devo accettarlo infondo.”
“ Dicci tutto allora!”, esclamò Rachel, abbracciando il cuscino ed assumendo un’espressione da pettegola.
“ Ho lasciato la Dalton di mia spontanea volontà.”, ammise. “ Un po’ perché continuavo a sentirmi parte delle New Direction, un po’ perché non ho preso la borsa di studio e… un po’ perché volevo allontanarmi da Blaine.”
“ Ma non…”, mormorò Berry senza capire.
“ Stavamo insieme, sì.”, annuì Kurt. “ Ma non è durata, in realtà è come se non fosse mai iniziata… in quel momento eravamo deboli e tesi per le Regionali, Blaine ha confuso i suoi sentimenti ed io mi sono semplicemente illuso visto che avevo ottenuto quello che desideravo. Ma sapete com’è… spesso quello che desideri ardentemente non rispecchia le tue aspettative. Ne abbiamo parlato quando abbiamo notato che la relazione non si evolveva e… siamo giunti a conclusione che la nostra era amicizia.”
Le due ragazze non fiatarono, limitandosi a fissare l’altro senza sapere che dirgli. Sapevano quanto aveva desiderato Blaine e vederlo accettare in quel modo la sola amicizia era spiazzante… ma solo lui poteva dirlo: l’aveva vissuto sulla sua pelle.
“ Provo ancora qualcosa per lui, non può passarmi da un momento all’altro anche se so che per me è uno dei migliori amici che mai avrò. Per questo, per preservare quel rapporto, sono tornato.”, concluse.
“ Mi… dispiace, Kurt…”, mormorò Mercedes.
“ Tranquilla!”, sorride lui. “ Avevo già accettato questo. Dovevo solo ammetterlo ad alta voce e dovevo dirlo a voi che siete le mie amiche e che avete sopportato i miei vari drammi.”
Si sentiva meglio, era stato quasi immediato. Certo sulle sue spalle c’era ancora un piccolo peso – affrontare Blaine di nuovo – ma il peggio era fatto, era sulla via della guarigione e finalmente poteva dedicarsi totalmente al Glee e a quel pigiama party.
Sei la Regina dei Drammi, Kurt.”, sorrise Jones.
“ Questo però non cambia le cose! Eravamo felici per te! Non eri più single!”, esclamò invece Rachel, additandolo.
“ Oh beh… tra un po’ sarà Mercedes ad essere l’unica del gruppo ad essere l’eccezione!”, ribatté Kurt, guardando l’amica che si mosse imbarazzata.
Siamo parlando di Azimio Adams!
“ Stiamo anche parlando di un giocatore di football che ha vinto il campionato: è popolare.”, spiegò Kurt.
Ma è sempre Azimio Adams!”, ripeté come se quello potesse sminuirlo, ma in realtà non funzionava poi così tanto.
“ A proposito di stupidi scimmioni! Ieri Karofsky è stato strano!”, borbottò Rachel, assottigliando gli occhi con fare cospiratore. “ Non ha fiatato né fatto commenti! Quel tipo aveva sempre la battuta pronta un tempo!”
“ Se la sta facendo sotto per via di Kurt.”, rise Mercedes, sollevata dallo spostare l’attenzione su un altro discorso.
Eh?”, domandò l’interessato, non capendo il nesso. “ Teme di fare mosse false e di venire sbattuto per davvero fuori da scuola.”, spiegò.
“ In effetti…”, assentì il ragazzo. “ Poi non mi fa più paura per davvero. La sua era una minaccia come tante altre. Mi sono ritrovato anch’io a minacciare Finn di morte quando ho visto la cronologia del suo computer.”
“ A proposito della minaccia…”, si fermò Rachel. “ Perché ti ha minacciato? Non l’ho mai capito…”
Kurt avvampò a quella domanda, mandando la sua mente a quel rabbioso bacio che gli aveva strappato il bullo. La sua reazione stupì alquanto le sue ragazze e le rese più curiose.
Perché sei rosso?”, incalzò Mercedes.
“ Ecco… la maschera! Dobbiamo toglierla!”, Hummel scattò in piedi imbarazzato iniziando a prepararsi per togliere la maschera.
Rachel lanciò un’occhiata all’amica, complice.
Forse non sarebbero tornate su quel discorso quella sera… ma l’avrebbero fatto prima o poi!

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Capitolo 5
*** 5. First Date ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: First Date
Fandom: Glee
Personaggi: Azimio Adams, Mercedes Jones
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1246 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. L’appuntamento >ç< non è uscito come speravo, volevo farlo un po’ più lungo ma non voleva saperne di uscire >3> Spero di rifarmi con il prossimo appuntamento e che i personaggi siano IC visto che non sono solita muovere Az e Mercedes XD
4. Non betata<3


{ Double Date ~
- 5. First Date -



Si muoveva irrequieto sulla panca della chiesa. Guardava l’orologio ogni due o tre secondi – irritato con quella dannata lancetta dei minuti che sembrava essersi quasi fossilizzata su quello stesso numeretto da troppo tempo. Per la prima volta, dopo settimane, Azimio sperava che la messa finisse presto per poter raggiungere Mercedes. Solitamente pensava l’esatto contrario, solo la domenica prima pensava che non avrebbe mai avuto contatti con la ragazza, e per quel motivo si ritrovava a sperare che la funzione durasse molto più del dovuto.
Ovviamente quelle mattine passavano velocemente cosa che pareva non voler accadere anche durante quella messa.
Il tempo era il primo dei traditori e non ascoltava mai nessuna richiesta… men che meno quelle di Azimio che continuò a muoversi sulla panca e a fissare l’orologio fino a quando, dopo interminabili minuti, la messa non si concluse e poté correre fuori dalla parrocchia per aspettare Mercedes.
L’aveva potuta osservare solo da lontano, era solito occupare gli ultimi posti per non farsi vedere con gli occhi puntati sulla ragazza, e anche se non era un intenditore – né lo sarebbe mai stato: la moda era roba da finocchi – una vocina gli fece notare che Jones, quando fu più vicina a lui, era radiosa con quel maglietta bordeaux e i jeans scuri con qualche paillettes del colore della maglia.
Era semplice ma… elegante, pensava di poterla definire in quel modo e, sbuffando, si pentì di aver indossato quella camicia bianca e i jeans chiari – forse poteva cercare un qualcosa di meglio.
“ Ciao.”, Mercedes lo salutò con un ampio sorriso e Azimio, cercando di sciogliersi dalla crescente tensione, provò a ricambiare… ma non era certo di aver raggiunto il risultato sperato.
“ Ciao…”, mormorò piano, riuscendo a piegare lievemente le labbra, continuando poi con un impaziente: “ Andiamo?”
La ragazza, in risposta, storse il naso. Si aspettava qualche complimento – sapeva di essere uno schianto vestita in quel modo: il rosso e le sue varie tonalità le donavano particolarmente -, ma sapeva con chi aveva a che fare e non poteva aspettarsi chissà quale galanteria. Quindi assentì, prendendolo a braccetto con forza e decisione.
Azimio si tese a quel gesto ma non si allontanò anzi: si sentì un gran figo. L’accompagnò fino alla sua macchina e, facendo un gesto che aveva visto una volta in un film, le aprì lo sportello.
“ Hai appena acquistato un ‘punto galanteria’.”, ridacchiò Mercedes accettando quella gentilezza e accomodandosi nella vettura del ragazzo che, sorridendo, esultò internamente prendendo posto sul sedile dell’autista.
“ Sono pronto a sorprenderti.”, dichiarò con più convinzione.
“ Sono pronta ad essere sorpresa.”, ribatté lei, sorridendo ancora. “ Quindi, dove mi porti?”
“ Uhm… ho prenotato un tavolo da BreadstiX.”
Mercedes assentì soddisfatta, solo la sera prima – al pigiama party con Kurt e Rachel – aveva quasi scommesso che Azimio l’avrebbe portata a pranzare alla McDonald o al Burger King, dichiarando che davanti ad una simile cafonaggine l’avrebbe mollato su due piedi… ma il ragazzo si stata rivelando meglio di quel che pensava.
Almeno per il momento.
Parlarono distrattamente della scuola durante il tragitto, commentando le ultime novità – si era sparsa la voce a riguardo del poderoso destro di Sue Sylvester alle Regionali – e quando furono finalmente seduti al loro tavolo, Mercedes provò ad intavolare un altro discorso.
Infondo per lei il ragazzo era pressoché uno sconosciuto, sapeva solo poche cose di Azimio apprese più che altro quando si era unito al Glee Club con gli altri compagni… ma era troppo poco per dare un giudizio in merito.
“ Quindi… come mai questo interessamento nei miei confronti?”, esordì aprendo un pacchetto di grissini.
Il ragazzo trasalì ma non si scompose – era tipico degli uomini, davanti all’imbarazzo non mostravano mai i loro veri sentimenti – e, sistemandosi meglio nella poltroncina prese un bel respiro – unico sintomo di disagio che permise di dare a vedere all’altra.
“ Come posso non interessarmi ad una come te?”, domandò in risposta Azimio, parlare troppo sinceramente l’avrebbe messo in imbarazzo – anche se era quello che voleva Mercedes – e avrebbe provato per vie traverse… adulandola, magari.
“ Una sfigata del Glee?”
“ No. Una donna come te.”
“ Una donna come?”, Mercedes si fece più interessata, sorridendo melliflua.
Con le cosiddette,” sbottò lui, distogliendo lo sguardo.
Non era sicuro che quello fosse un complimento e si affrettò a continuare.
“ Hai carattere, non ti fai mettere sotto da nessuno ed hai una voce che spacca.”
La ragazza parve soddisfatta da quelle parole e, ridacchiando con un pizzico di imbarazzo, lo ringraziò.
“ Gentile da parte tua. Anche se vedendo come ti sei sempre comportato con il Glee…”
“ Lasciamo fuori il Glee, io ti ho vista per quello che sei fuori dalla scuola.”
“ Quindi… devo dedurre che a scuola continuerai a prenderci in giro?”, indagò.
“ No! Abbiamo smesso, ricordi?”, esclamò Azimio, mettendo le mani avanti come per volersi difendere – effettivamente gli scherzi erano finiti dopo l’alleanza per la finale. “ E se me lo permetterai potremo continuare a parlare e a vederci anche a scuola.”, aggiunse speranzoso.
“ Sei serio quindi…”, commentò Mercedes.
Serissimo.”, confermò il ragazzo.
“ Bene. Vediamo come ti comporti e magari, domani, ti permetterò di accompagnarmi in classe e di pranzare con me in mensa.”
Azimio sorrise a quella risposta e, mentre prendevano le ordinazioni, si convinse che il giorno dopo a scuola avrebbe fatto davvero un figurone.


Il pranzo passò amabilmente, chiacchierarono spaziando su più argomenti come la scuola e lo sport, ma anche i generi musicali e cinematografici – Azimio appuntò tutto mentalmente, magari mettendo da parte qual cosina poteva stupirla con dei biglietti speciali.
Fu piacevole per entrambi – anche per Mercedes con suo sommo stupore – e, una volta davanti alla casa della ragazza, continuarono a chiacchierare ancora.
“ Ricordo che hai ballato abbastanza discretamente il giorno della finale.”, commentò Mercedes, mentre ricordavano quell’alleanza. “ E lo ammetto: hai avuto coraggio nel ballare con noi. Non me lo aspettavo da te, visto che tra i bulli sei sempre stato uno dei più… radicali.
Il ragazzo incassò il colpo ma non si arrese, svelando quello che lo aveva spinto ad unirsi a quello spettacolo.
“ Tenevo alla finale di campionato poi… è stato grandioso!”, svelò Azimio. “ Quel trucco e gli effetti speciali del fumo erano fantastici. E la coreografia… nel guardarci sembravamo davvero degli zombie!”, sorrise esaltato.
“ Ti piace ballare quindi?”, lo interrogò Mercedes, piegando a sua volta le labbra verso l’alto.
“ È divertente. Lo ammetto.”
“ Potresti unirti al Glee e venire con noi alle Nazionali di New York.”, propose la ragazza.
Qualche membro in più non avrebbe fatto male al gruppo, magari poi altri della squadra di football si sarebbero uniti a loro nel vedere un loro compagno tra le file delle New Direction – un po’ come le pecore.
“ No! Non è una buona idea!”, esclamò Azimio.
“ Perché no? Ti sei divertito!”
“ Sì ma…”, esitò, sapeva che la sua risposta avrebbe potuto compromettere quel qualcosa che stava prendendo forma – Mercedes teneva al Glee più di qualsiasi altra cosa –, decise quindi di giocare d’astuzia. “ Ma dovresti prima concedermi qualche altro appuntamento… magari una cena.
Poi se magari ufficializzavano la cosa – come sperava, dannazione! – lui avrebbe davvero potuto prendere in considerazione di unirsi al Glee Club… l’idea lo terrorizzava ma se Mercedes fosse diventata la sua ragazza l’avrebbe sopportato.
La ragazza parve comprendere i suoi pensieri e sorrise in modo quasi malizioso.
“ Si vedrà domani a pranzo.”, rispose e, concedendogli un bacio sulla guancia, lo salutò uscendo di gran classe dalla macchina, lasciando Azimio ad osservarla fiero di essere riuscito ad arrivare fino a quel punto.

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Capitolo 6
*** 6. Jealousy ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: Jealousy
Fandom: Glee
Personaggi: Mercedes Jones, Kurt Hummel, Dave Karofsky
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1304 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Ecco il tanto atteso capitolo su Kurt<3 sono riuscita a mettere una scena che tanto aspettavoXD non è granché ovviamente<3
4. Non betata<3


{ Double Date ~
- 6. Jealousy -



La prima cosa che Mercedes fece al suo rientro a casa, dopo aver salutato i suoi genitori, fu chiamare Kurt.
Si sentiva esaltata e la calma che l'aveva accompagnata durante l'appuntamento pareva essere scomparsa per venire rimpiazzata dall'eccitazione: doveva assolutamente parlare con il suo migliore amico.
" Mercedes! Dimmi tutto!", rispose subito Kurt, evidentemente aveva letto il nome sul display del suo Blackbarry.
" Sono tornata ora a casa!"
" Ti ha riaccompagnata? Come è andata? Non ti ha portata al Burger King, vero?"
" Piano piano!", la ragazza cercò a sua volta di darsi una regolata. " Mi ha riportata a casa in macchina e piano stati da BreadstiX!"
" Ottima scelta, lo ammetto!", commentò Kurt.
Mercedes ridacchiò e si buttò sul letto, abbracciando un cuscino e tenendo il cellulare posato sul suo orecchio.
" È stato... bello. Un appuntamento piacevole! Non mi ha fatto i complimenti per come ero vestita, ma mi fissava eccome! Poi in macchina mi ha aperto lo sportello... è stato galante!", sospirò estasiata.
" Mercedes... ti stai prendendo una cotta per Azimio Adams?", domandò un istante dopo il ragazzo, piacevolmente stupito dal tono dell'amica e dal suo entusiasmo.
" Non lo so! Ma è stato bello passare il pranzo con lui, ha buoni gusti in fatto di musica e vuole essere serio con me! Domani pranziamo anche insieme in mensa!"
" Allora starò lontano. Non voglio essere il terzo incomodo.", commentò ridendo.
" Non te la sarai mica presa, spero?", domandò preoccupata. Il suo migliore amico infondo si era appena trasferito e dopo quello che aveva passato alla Dalton non voleva restare solo...
" Ma scherzi?! Sono felicissimo Mercedes! Ti meriti un ragazzo serio e da come sospiri, spero che Azimio sia quello giusto! Sono quasi invidioso, ecco!", aggiunse scherzando.
" Non pensavo che lui fosse il tuo tipo.", ribatté la ragazza ridendo.
" Assolutamente! Non ho fortuna con chi si interessa di football. Il mio ragazzo ideale dovrà odiare il football! Così non vedrò più quelle orribili ghette! Ma ora devi raccontarmi per filo e per segno tutto quello che è successo!"
Mercedes rise ancora.
" Certo!", e passarono l'ora successiva a spettegolare, fantasticando e ridacchiando come due ragazzine.



Per giorni aveva aspettato quel momento, e quando aveva visto Kurt solo davanti al suo armadietto, si era detto che doveva agire velocemente se non voleva essere visto dagli altri sfigati che gli giravano attorno.
Desiderava solo parlargli per qualche istante, sentire la sua voce ed assicurarsi che stesse bene - l'aveva visto pallido e magro al suo ritorno dalla scuola per finocchi -, magari anche dargli un sincero ben tornato. Sarebbe stato l’ideale per Dave avere una seconda opportunità, e non doveva sprecare quell’occasione… ma quando fu accanto a Kurt la paura e l'ansia presero il sopravvento.
Lo afferrò per la spalla e lo spinse contro l'armadietto, strappandogli un lamento.
" Bravo David. Veramente bravo...", si rimproverò mentalmente e cercò subito di recuperare terreno dopo quell'errore.
Guardò Hummel negli occhi e, per qualche istante, vi lesse il solito terrore: quello che era solito incontrare nelle iridi del ragazzo.
Kurt, ovviamente, si aspettava da un momento all'altro il ritorno degli spintoni - Karofsky era gay e quello era l'unico modo che il suo cervello da scimmia gli suggeriva per apparire etero gli occhi degli altri -, si era detto che avrebbe 'accolto' quei gesti con superficialità, perché ormai doveva essersi abituato, ma non poté fare a meno di sentirsi preoccupato nell'averlo così vicino.
A parole era tanto semplice dire di non avere paura, ma a conti fatti non era una passeggiata.
" Ben tornata, Fatina...", mormorò il giocatore di football con un'espressione che Kurt definì terrorizzante, ignorando totalmente che l'altro stesse cercando di mettere semplicemente a tacere il crescente imbarazzo.
" Potevo fare a meno del tuo benvenuto, Karofsky.", ribatté Hummel, facendosi forza. " Stando vicino a me rischi grosso, dovresti saperlo."
" Ah sì?"
" Se fai qualche stupidata verrai espulso. Inoltre, i tuoi amici potrebbero pensare che sei gay nel vederti così vicino a me.", spiegò, ritrovando lentamente la calma. Si ripeté ancora che, oltre gli spintoni, quella montagna non gli avrebbe torto un capello.
" Shh!", allarmato per quelle parole, Dave si guardò attorno. " Stiamo solo parlando, femminuccia!"
" Non voglio parlare con te, Karofsky! Mi sembra chiaro!"
" Perché sei tornato?", domandò subito Dave, ignorando le parole del più piccolo.
" Ti stupirà sapere che non sono affari tuoi!"
" Hai litigato con il tuo fidanzato?", insistette, senza nascondere un moto di gelosia che Kurt non colse, così come non riuscì ad essere neanche spaventato dall'espressione di Dave.
Stava superando lentamente la questione con Blaine, era a buon punto e già si sentiva meglio dopo la chiacchierata con Mercedes e Rachel, ma l'idea di dover dirlo a Karofsky non era contemplata tra i suoi propositi.
" Cosa non ti è chiaro del fatto che non voglio parlare con te?", la voce gli uscì bassa, meno decisa di quanto volesse.
Quel tono, accompagnato da un'ombra negli occhi chiari del ragazzo, non sfuggì a Dave. Ci mise poco a fare due semplici conti e a raggiungere la conclusione che Kurt era tornato a causa di quel damerino.
Li aveva visti insieme una sola volta – dopo il bacio che aveva dato al più piccolo – e, anche se non si ricordava il suo nome, si ricordava la voglia che aveva di spaccargli la faccia a suon di pugni. Parlava come se lo conoscesse e non gli piaceva il modo in cui Kurt lo guardava.
Cosa ti ha fatto?”, sbottò subito, lasciando che la rabbia – e la gelosia – prendessero il sopravvento… cosa che lasciò alquanto stupito Hummel.
“ C-come?”, il più piccolo sussultò quando entrambe le braccia di Karofsky lo afferrarono per le spalle, spingendolo ancora contro l’armadietto.
“ Quel nano! Che cazzo ti ha fatto Kurt?”, ringhiò, tenendo salda la presa. La sola idea che quel damerino l’avesse toccato – e l’avesse fatto soffrire – lo mandava in bestia.
Hummel boccheggiò a quella reazione, ma quando assimilò le parole del ragazzo il terrore per quella scenata scemò lasciandolo senza parole.
“ N-non deve importarti…”
C’era una parola che poteva definisce quella reazione ma gli sfuggiva… o meglio, la conosceva ma gli sembrava troppo assurda per essere vera.
“ Si che mi importa!”, esclamò Dave ringhiando. “ Ha… allungato le mani?
Kurt sbatté gli occhi a quella domanda e quello che poco prima era stupore divenne divertimento – sempre misto alla sorpresa – che gli confermò i suoi precedenti dubbi.
“ Karofsky… non dirmi che… sei geloso?
Come scottato il giocatore di football allontanò le mani, permettendo il più piccolo di allontanare la schiena dalla fredda superficie degli armadietti.
“ Ma che cazzo dici!?”, si guardò attorno preoccupato.
“ Mi hai appena chiesto se Blaine mi ha toccato. E stavi facendo una scenata di gelosia.
Dave abbassò per qualche istante lo sguardo – cosa che Kurt ricollegò all’imbarazzo – poi, socchiudendo le labbra, puntò ancora gli occhi su quelli del più piccolo mettendo a nudo la sua vera preoccupazione.
“ L’ha fatto?”, mormorò.
“ Perché ti interessa tanto saperlo?”, indagò Hummel, tenendo d’occhio le reazioni dell’altro.
Voglio saperlo e basta.”, ringhiò ancora Karofsky.
“ Prima rispondi alle mie domande, poi dopo potrei rispondere alle tue.”, ribatté Kurt.
Non si sarebbe mai sognato di parlare in quel modo quasi civile con quello scimmione, si aspettava solo altri spintoni e forse delle granite – cercava di non mettere in elenco ‘altri baci’ perché sarebbe stato troppo sconvolgente –, ma sembrava che Karofsky fosse più interessato alla sua relazione con Blaine.
“ Non sei nella posizione per impuntarti in questo modo, femminuccia.”
Ah no?
“ No!”
“ Vedremo…”, e spingendolo leggermente con la mano, Kurt si allontanò dal suo armadietto. “ Oggi il tuo amico pranza con la mia amica, evita di fare il terzo incomodo.”, lo avvertì, camminando verso la sua classe con passo fiero – un’uscita di gran classe -, iniziando ad elaborare un modo per trarre vantaggio dalla chiara gelosia di Karofsky… anche se il fatto che fosse diretta alla sua persona un po’ lo metteva a disagio.

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Capitolo 7
*** 7. Dinner ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: Dinner
Fandom: Glee
Personaggi: Azimio Adams, Mercedes Jones, Kurt Hummel, Dave Karofsky
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1910 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Parliamo di Azimio<3 Di lui si sa così poco che spesso è difficile caratterizzarlo – anche se RM è così confuso da non riuscire neanche lui a caratterizzare i suoi personaggi secondo la sottoscritta. Fa il bullo ma è anche un bravo ragazzo con un codice d’onore e che, per far piacere al padre, si ‘abbassa’ a ballare con il Glee Club pur di fare la partita. Come tanti ragazzi – un esempio lampante è Dave – segue la massa, ma quando si trova da solo, o con qualcuno del quale di fida cerca di essere se stesso. So per esperienza che è così =.= BTW, io cerco di mostrare questo nella fic: la complicità di due amici che, tra alti e bassi, cercano di essere loro stessi<3
4. Non betata<3


{ Double Date ~
- 7. Dinner -



Era stato tentato più volte dalla dura parete del muro ma sapeva benissimo che, anche sbattendoci contro la testa, niente sarebbe cambiato.
Si era esposto troppo con Kurt e ora sicuramente quella femminuccia sapeva, o almeno ci era particolarmente vicino, quello che provava Karofsky nei suoi confronti… ed era quello che Dave non riusciva ad accettare.
Aveva fatto una vera e propria scenata di gelosia – perché, in effetti, era molto geloso! – ma non doveva esporsi in quel dannato modo!
Si appoggiò al muro degli spogliatoi, nei quali si era rifugiato con la chiara intenzione di saltare la prima ora, e si lasciò andare ad un lungo sospiro.
Come gli era saltato in mente di chiedergli se quel nanerottolo aveva allungato le mani? Aveva mangiato qualcosa di andato a male a colazione per riuscire a pronunciare quelle parole?!
Anche perché a ben pensarci non era stato un atteggiamento molto coerente. Come poteva parlare proprio lui che aveva sempre usato le mani per toccare e attirare l’attenzione del ragazzo del Glee Club su di sé?
Merda…”, imprecò chiudendo gli occhi.
Doveva fare qualcosa ma non sapeva esattamente cosa, si era insinuato in una situazione pericolosa e scomoda nei suoi confronti e… non sapeva neanche cosa avesse in mente Kurt.
“ Ehi Dave! Finalmente ti ho trovato!”, la voce di Azimio lo strappò dai suoi pensieri e cercò di nascondersi dietro la sua solita maschera.
“ Ehi Az.”, rispose sforzando un sorriso che, ovviamente, non convinse l’amico – anche se era esaltato per aver accompagnato in classe Mercedes aveva sempre un occhio di riguardo per le sue amicizie.
“ Tutto ok?”, domandò.
“ Certo, non ho voglia di andare a lezione. Tutto qui.”, mentì Dave.
Adams inarcò un sopracciglio non convinto, ma l’altro continuò.
“ Come è andata ieri con la Jones?”, lo interrogò Karofsky.
“ Oh… bene.”, assentì il ragazzo cercando di comprendere quello che passava per la mente dell’altro.
Solo?”, insistette Dave, pregando che Azimio iniziasse a raccontargli del pranzo del giorno prima – non che gli importasse, ma almeno l’attenzione non sarebbe stata catalizzata su di sé.
“ Ok, ok. Più che bene.”, ammise il ragazzo mettendo da parte le preoccupazioni – almeno per il momento – per raccontare all’amico della domenica passata con Mercedes.
Karofsky lo ascoltò distrattamente sollevato, la sua mente era tornata ancora al suo incontro con Hummel e alla soluzione che non riusciva a trovare.
“ E prima l’ho accompagnata in classe… ma non solo!”, continuò Azimio, sorridendo malizioso.
“ Ci andrai a pranzo. Lo so.”, tagliò corto Dave senza rendersene conto, mordendosi poi la lingua per essersi lasciato sfuggire quelle parole.
“ Come ‘lo sai’?”, domandò l’altro senza capire.
“ Ecco… me l’hai detto prima.”, mentì ancora Karofsky.
“ Non è vero.”, ribatté Azimio. “ Chi te l’ha detto?”
Escludeva Mercedes, la ragazza era con lui e da quel che sapeva non sopportava il suo migliore amico per via di quella checca di Hummel – avrebbe dovuto porre rimedio anche a quello, ma ci avrebbe pensato in seguito.
Tu!
“ Dave non dire stronzate! Lo sapevamo solo io e Mercedes. So che non è stata lei quindi potreb-”, si bloccò colto dall’illuminazione. “ È stato Hummel?
Infondo con chi poteva aver parlato la sua amica se non con lui? Karofsky infatti sbiancò facendogli capire di aver fatto centro.
Dave dalla sua non era nella condizione mentale per mantenere la sua maschera intatta.
“ Ecco…”, distolse lo sguardo. “ Mi ha solo detto di non fare il terzo incomodo.”, era una mezza verità, Azimio doveva solo bersela.
“ Oh…”
Karofsky lo guardò stupito.
“ Solo ‘oh’?”
“ No, beh… se Mercedes l’ha detto ad Hummel e quella checca ti ha detto così… forse Mercedes si è davvero divertita con me!”, esclamò il ragazzo. “ Dovrò fare una chiacchierata con quella femminuccia… anzi no: fai tu. Così eliminiamo anche un altro problema.”
“ Come scusa?!”, gracchiò Dave.
“ È il migliore amico di Mercedes. Se ci facciamo amico lui, lei mi vedrà di buon occhio perché è ovvio che Hummel gli parlerà bene di me!”
“ Primo, fattelo amico tu, visto che sei interessato alla Jone! Secondo è gay!”
“ Tu sei il mio migliore amico, Dave. Lo siamo dalle elementari e non voglio scegliere tra te e la mia donna. Poi l’importante è che Hummel non si prenda una cotta per me, per il resto non mi importa di lui.”
Il difensore lo guardò stupito da quelle parole.
“ Non ti importa che sia gay quindi?”
“ Te l’ho detto: finché non si prende una cotta per me non me ne fotte.
“ Oh…”
“ Poi abbiamo ballato con loro e non siamo diventati gay.”, aggiunse Azimio ghignando, senza però svelare all’amico la proposta di Mercedes di unirsi al Glee con lei: non era ancora pronto a dare quella notizia, né ad entrare in quel club.
L’avrebbe informato in seguito e magari avrebbe pure provato a convincere Karofsky a seguirlo.
Dave intanto pareva non intenzionato a rispondere, era quasi rimasto senza parole.
“ Ma davvero non te ne fotte?”, domandò ancora sentendo la bocca secca.
Azimio storse il naso.
“ Ma cos’è tutto questo interessamento, amico? Ti importa davvero che cosa penso di Hummel e dei finocchi?”
“ Cazzo sì!”, esclamò Dave, cercando poi di darsi una calmata. “ Non puoi aver cambiato idea così radicalmente! Fino a qualche mese prima lo odiavamo!”
“ Non lo odiavo e non ho cambiato idea…”, svelò Azimio. “ Diciamo che ora sono solo più sincero delle altre volte visto che siamo solo io e te. Quello che fa Hummel nel privato – che Dio mi fulmini se mento! – non mi importa: basta che non lo faccia davanti a me.”
Karofsky rimase qualche istante in silenzio, accettando le spiegazioni dell’amico e chiedendosi se l’altro avrebbe reagito in quel modo davanti nello svelargli quello che era…
“ Allora…”, riprese a parlare Azimio. “ Ci parlerai per me? Devi solo chiedergli che cosa pensa Mercedes.”
“ Non voglio farmi vedere con lui.”
“ Non ti chiedo di averci un appuntamento, Dave! Ma di costringerlo… no! Non costringerlo! Deve solo dirti quello che le ha detto la Jones! E magari tenerti informato sulle novità…”
“ Io…”
Karofsky sospirò, l’idea di parlare con Kurt lo ispirava – magari poteva far vedere al ragazzo che era anche lui un ‘essere civilizzato’ – ma dopo quanto era accaduto quella mattina non sapeva quanto gli avrebbe giovato…
“ Ok. Ma non ti prometto niente.”
“ Se te lo fai amico non rischi più l’espulsione almeno.”, gli diede una spallata. “ Andiamo a prenderci una granita prima della seconda ora?”
Dave annuì restituendo la spallata… era certo di essersi cacciato in un bel guaio.


Si mosse irrequieto vicino all’entrata della mensa e guardava il corridoio pieno di studenti che si godevano la pausa pranzo.
Con gli occhi cercava la figura di Mercedes e sperava con tutto il cuore che arrivasse presto.
Accanto a lui, Dave sembrava ancor più teso ma Azimio non riusciva a notarlo, troppo preso da se stesso, infatti quando riuscì ad individuarla rivolse uno sguardo nervoso all’amico.
“ Sta arrivando. Quindi… ricordati!
“ Lo so. Lo so.”, sbottò Karofsky, avvistando a sua volta la Jones seguita da Kurt e più si avvicinavano, più Dave sentiva che la sua fine era prossima.
“ Ehi ciao!”, li salutò allegramente Azimio, senza però smettere di guardare Mercedes.
“ Ciao.”, sorrise lei per poi rivolgersi a Kurt. “ Ci vediamo dopo?”
Il ragazzo, che aveva lanciato un’occhiata complice a Dave, la guardò annuendo.
“ A lezione.”, la abbracciò con affetto ed entrò in mensa dando una colpetto al braccio di Karofsky che sembrava ricordargli di lasciare soli i due piccioncini.
Sospirò abbassando per qualche istante lo sguardo.
“ A dopo, Az.”, lo salutò per poi fare un cenno anche alla ragazza. “ Jones…”, ed entrò a sua volta in mensa.
Mercedes lo fisso curiosa e poi, rivolgendosi ad Azimio provò ad indagare sulla stranezza del difensore.
“ Ma il tuo amico ha davvero paura che Kurt lo butti fuori dalla scuola?”
“ Come?”, il ragazzo la guardò senza capire poi, afferrando il nesso del discorso, scosse le spalle. “ No, penso che non voglia più mettersi nei guai. Resterai stupita.”, le sorrise furbamente.
“ Cos’hai in mente, Azimio?”, domandò lei inarcando un sopracciglio, mentre prendevano dei vassoi per il pranzo.
“ Solo il meglio per te.”, ribatté.
“ Non funzionano con me queste sviolinate romantiche!”, gli fece notare Mercedes, anche se quell’affermazione le aveva fatto saltare un battito.
“ Lo scoprirai a tempo debito allora.”, rispose Azimio, prendendo le crocchette per la ragazza che, decidendo di lasciar correre per il momento, gli donò un sorriso.
“ Prendiamo posto?”, domandò poco dopo, quando i loro vassoi furono pieni.
“ Ti faccio strada.”, dichiarò l’altro lanciando poi un’occhiataccia a delle matricole sedute su un tavolo. Lasciò leggermente dietro Mercedes e, sovrastando quei ragazzini si schiarì la voce.
Ho un biglietto di sola andata per i cassonetti se non vi levate dalle palle.”, e le matricole, terrorizzate, presero vassoi e borse scappando, lasciando il tavolo libero per lui e per la Jones, che l’aveva raggiunto. “ Ecco il nostro posto!”, le sorrise aiutandola con il vassoio.
“ Oh, grazie.”, mormorò lei. “ Che cavaliere.”
“ Te l’ho detto, voglio solo il meglio per te. Devo o no guadagnarmi la cena?”
“ Già.”, assentì Mercedes, iniziando ad assaporare le crocchette – lasciando quasi senza fiato il giocatore di football: la ragazza aveva una stupenda espressione estasiata.
“ Ecco…”, esordì poco dopo Azimio.. “ Sai il musical che devono fare in teatro…”, lanciò l’esca, sperando che l’altra apprezzasse il suo sforzo – la sera prima aveva fatto delle ricerche su Google per riuscire ad ottenere quelle informazioni.
Sweeney Tood?”, rispose Mercedes, alzando lo sguardo su di lui.
“ Esattamente. Ti piacerebbe accompagnarmi?”
“ C-come?”
“ Ho i biglietti.”
La mattina aveva ricattato Jacob che, con le sue conoscenze, era riuscito a fargli avere dei biglietti.
“ Oh…”
“ Ti piace?”
“ È… un po’ macabro.”, rispose la ragazza, osservando attentamente la reazione dell’altro – lo vide infatti adombrarsi -, sapeva benissimo che Azimio non conosceva tanti musical né era un loro amante… ma se stava facendo quello sforzo era solo per lei.
“ Peccato…”, mormorò il giocatore di football, dandosi dello stupido – aveva così voglia di uscire con la ragazza che aveva scelto il primo musical che davano al teatro di Lima.
“ Ma mi piace.”, ammise Mercedes, ridacchiando.
“ D-davvero?”
“ Certo. Ma non ti facevo tipo da musical.”
“ Infatti.”, ammise sincero, lasciandosi sfuggire poi un: “ Sono cose da froci.”, che gli fece ottenere un’occhiataccia da parte dell’altra.
“ Non siamo ancora arrivati su questo discorso. Ma come ben sai il mio migliore amico è gay. E so quanto tu e quel tuo amico siate sempre stati i primi a rendergli impossibile la vita.”
Azimio si morse la lingua per quel commento, certo di aver perso punti agli occhi di Mercedes… doveva rimediare, anche se quello comportava svelare alla ragazza ciò che aveva avuto il coraggio di dire solo a David.
“ Non ho niente contro… Hummel.”, svelò, trattenendosi dal chiamarlo ‘checca’ come al suo solito. “ Prima magari… ero un po’… stronzo.”, ammise.
“ Un po’?!”
“ Ok. Ok. Non solo un po’… ma il punto è che, non mi importa chi è o cosa è.”
“ Davvero?”
“ Davvero… e non lo dico solo perché mi piaci e voglio fare bella figura con te.”, quella era la motivazione principale, in realtà, ma c’era anche dell’altro.
Mercedes lo guardò seria, come a volersi assicurare che quel tipo non le stesse dicendo una stupidata.
“ Ti terrò d’occhio e ti metterò alla prova.”, concluse, guardando poi le sue crocchette che attendevano di essere mangiate. “ Ma ora dobbiamo pranzare e parlare dei biglietti.”
Il ragazzo sorrise sollevato e sperò che Dave fosse riuscito a parlare con Hummel e che quello avesse deciso di dare ad entrambi una possibilità… infondo tutti si meritavano una seconda opportunità, no?

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Capitolo 8
*** 8. Blackmail ***


Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: Blackmail
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky, Azimio Adams, Mercedes Jones
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1775 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Le cose iniziano a movimentarsi ù_ù e dal prossimo capitolo ci saranno alcuni “sbalzi temporali” perché io al contrario di RM non faccio avere le illuminazioni celesti ai personaggi ù_ù
4. Non betata<3


{ Double Date ~
- 8. Blackmail -



Una mano si strinse attorno al suo braccio e, senza neanche trovare il tempo di dire mezza parola o di cercare una via di fuga, Kurt si ritrovò nel bagno della mensa in compagnia di Dave Karofsky.
" Dobbiamo parlare.", sbottò il più grande.
" Con questo atteggiamento non mi inviti assolutamente al dialogo.", rispose pacato Kurt.
Aveva pensato a lungo all'atteggiamento assurdo del bullo - gli spintoni, gli insulti, il bacio, le minacce e la scenata di gelosia -, ed era arrivato alla conclusione che quello scimmione avesse una cotta per lui.
Inizialmente quell'idea non riusciva neanche a considerarla eppure dopo la scenata che gli aveva fatto tutto sembrava davvero più chiaro.
Anche se il tempo passato alla Dalton era stato piacevole, davanti a quella scoperta - e alla debolezza di Karofsky - non poté fare a meno di pensare alla vendetta.
Tutto il terrore che aveva provato, il trasferimento e anche il suo primo bacio... poteva finalmente fare un qualcosa per mettere in difficoltà il giocatore di football e non gli dispiaceva.
Non era solito ricorrere a simili mezzi, certo, ma dopo la delusione di Blaine quella vendetta gli sembrava la via migliore per distrarsi.
" Azimio vuole che tu mi dica cosa pensa la Jones di lui."
" Non poteva venire lui a chiedermelo?", ribatté il più piccolo, sorridendo poi sarcastico: " Oppure preferisce mandare il suo amico gay per simili missioni visto che parliamo la stessa lingua?"
Un pugno si abbatté sul muro accanto al viso di Kurt e Dave cercò di mantenere il contatto visivo con gli occhi chiari del più piccolo - anche se voleva abbassarli e scappare.
Aprì bocca, certo che sarebbe arrivato ancora una volta a minacciarlo anche se non voleva, ma l'altro lo anticipò.
" Vuoi minacciarmi? Notizia dell'ultima ora: non credo alle tue minacce. So cosa sei e so che reagisci così per paura. Ma non sai cos'è davvero la vera paura... tu non mi conosci."
Karofsky resto senza parole davanti alla coraggiosa reazione di Kurt - per un attimo pensò addirittura di baciarlo ancora, ma scacciò saggiamente l'idea.
" Che fai? Mi lanci dietro le tue cremine da finocchio?", la sua voce sfortunatamente risultò meno minacciosa e ironica di quanto desiderasse.
" Il tuo segreto potrebbe accidentalmente sfuggirmi. E dimmi... riusciresti ad arrivare prima da me per uccidermi o sarebbero quegli scimmioni senza cervello ad arrivare per primi da te?"
" Tu... non lo faresti.", Dave lo diceva più per convincersi che per altro, temeva che il ragazzo potesse farlo per davvero e sapeva benissimo la fine che avrebbe fatto...
Si sarebbe ritrovato solo, senza amici, deriso da tutta la scuola... e i suoi genitori? Loro l'avrebbero semplicemente buttato fuori di casa.
" Dici? Tu non mi conosci.", sorrise tranquillo Kurt e l'altro sapeva di dovergli dare ragione.
Lo amava.
Amava il ragazzo dolce e sensibile che spesso aveva spiato.
Amava il giovane dalla voce stupenda che celava un carattere forte.
Amava quel Kurt Hummel fiero di essere nato in quel modo.
Ma non lo conosceva per davvero... nonostante tutto però Dave era certo che l'avrebbe amato anche nel conoscere i lati peggiori del suo carattere.
" Che cosa vuoi che faccia per farti tenere la bocca chiusa?", sbottò.
" Ti importa così tanto la popolarità? Non preferiresti essere te stesso?"
" Non sono affari tuoi, Hummel! Dobbiamo parlare della Jones e del mio amico!"
Non gli importava la popolarità in realtà, temeva di non essere abbastanza forte - come Kurt - da sostenere il peso della sua sessualità e, soprattutto, di farlo da solo.
" A Mercedes il tuo amico piace. Tutto qui. Non dirò altro.", tagliò corto il più piccolo. " E ora se permetti vado a mangiare. Potremo continuare a parlare, magari potrei dire qualcos'altro per il tuo amico... ma dubito tu abbia il coraggio di pranzare con me.", e con tutta l'eleganza che possedeva, Kurt uscì dal bagno.
A pranzo mangiò da solo, ma su di sé sentiva l'insistente sguardo di Karofsky seduto a qualche tavolo più lontano.
Si sarebbe vendicato facendolo vivere nel terrore, magari si sarebbe sentito anche meglio nel vedere il giocatore di football soffrire... ma a ben pensarci non ne era poi così convinto.


Dopo pranzo Azimio non riuscì ad incrociare Dave ma riuscì ad intercettarlo agli allenamenti della squadra di football.
“ Allora come è andata?”, domandò allegramente sedendosi accanto all’amico.
“ Lo odio…”, borbottò Karofsky, non sapeva esattamente cosa avesse in mente Hummel ma quel suo atteggiamento lo metteva in agitazione. Non aveva più alcun potere su di lui – non che prima ne avesse, ma il terrore era una buona arma.
“ Non ti ho chiesto che ne pensi di lui!”
Dave bofonchiò ancora.
“ Ha detto che le piaci. Punto.”
“ Devi insistere! Devo sapere che ne pensa del mio invito al musical!”
“ Az… io con quello non voglio farmi vedere!”
“ Hai paura di una femminuccia?”, buttò lì Azimio, con un ghigno.
“ Assolutamente no!”, si inalberò Karofsky, con tono irritato ed offeso.
Era agitazione, non paura… o meglio: Kurt non gli faceva paura, era il fatto che poteva parlare e dire a tutti del bacio.
“ Allora dopo gli allenamenti andiamo al Glee. Io prendo Mercedes per accompagnarla a casa e tu parti all’attacco e placchi Hummel!”
“ Non è una partita di football, Az.”, gli fece notare Dave, sospirando – si stava lentamente arrendendo.
“ Ma ci vuole ugualmente strategia!”, ribatté con convinzione l’altro, riuscendo a strappare un piccolo sorriso a Karofsky.
“ Ti giuro, amico… mi fai paura.”
Azimio rise e, tirando un pugno sul fianco dell’altro, corse in campo. Dave lo guardò sparire poi, raggiungendolo, si disse che non poteva scappare per tutta la vita: prima o poi avrebbe dovuto affrontare Kurt e fare chiarezza sulla sua sessualità.


“ E mi ha invitata a vedere il musical di Sweeney Tood…”, finì Mercedes, guardando l’amico in attesa di commenti.
“ Oh… wow!”, rise Kurt. “ Si sta proprio dando da fare!”
“ Già! È fantastico vero?”, esalò la ragazza.
“ Ti sta piacendo sempre di più.”, commentò malizioso l’altro.
Era felice che l’amica fosse così presa da Azimio e, a ben pensarci, era certo che anche questo fosse decisamente interessato a lei – non solo aveva mandato Karofsky ad indagare, ma sembrava anche deciso a non fare più stupidate contro il Glee Club.
“ Mi trovo bene.”, ammise Mercedes. “ Ma non voglio correre troppo…”, aggiunse guardando Kurt.
“ Fai bene. Mettilo alla prova!”
“ Certo! Non lo farò arrivare nemmeno in seconda base.”, rise lei, strappando una risata anche all’altro.
“ Tu piuttosto? Sei arrivato in ritardo a pranzo.”
“ Mi tenevi d’occhio?”, insinuò Kurt.
“ No… ok. Sì, ma solo perché ho notato che tu e Karofsky siete usciti dallo stesso bagno. Ti ha fatto qualcosa?”
“ No. Non ha osato fare niente.”, rispose sincero il ragazzo. “ Era lì per conto di Azimio.”
“ Come scusa?!”
“ Voleva sapere che ne pensavi dell’amico. La trovo una cosa dolce, è così interessato a te da costringere gli amici ed intervistarmi.”
Mercedes sorrise imbarazzata.
“ In effetti…”, ammise, tornando però seria poco dopo. “ Ma non mi piace che quel tipo ti giri ancora attorno… ti ha fatto trasferire!”
“ Non mi fa più paura Mercedes. So come tenerlo a bada ormai.”, ribatté Kurt con un leggero ghignò.
“ Mi stai incuriosendo, lo sai?”
“ Lo so ma non posso parlare.”, rispose il ragazzo.
“ No. Parla! Devi ancora dirmi perché Karofsky ti ha minacciato!”
A quelle parole un naturale rossore colorò le guance di Kurt e anche se cercò di non darlo a vedere, Mercedes se ne rese ovviamente conto.
“ Kurt… sei rosso.”, gli fece notare, sospettosa.
“ Macché.”
“ Sì invece!”, insistette la ragazza. “ E stavolta parlerai!”
Lo sguardo deciso di Mercedes fece rabbrividire Kurt. La conosceva bene e, quando si impuntava in quel modo sapeva che era impossibile farle cambiare idea.
“ Mercedes… non è il caso.”
“ Non ti fidi di me?”, domandò la ragazza che sapeva perfettamente che tasti premere per far parlare l’amico che, infatti, guardandosi attorno – erano ancora in corridoio e facevano orario per andare al Glee -, prese per mano la ragazza e la trascinò in una delle aule vuote.
“ Mi fido ti te… ma… ti lascerà sconvolta!”, la avvertì.
“ Che ti ha fatto Karofsky?”, domandò ancora.
“ Non parlerai con nessuno di questo vero?”
“ Promesso! Ora parla!”
“ Mi ha… baciato.”
Kurt in quel momento si aspettava un urlo – magari il classico: “ Cosa?!” – ma la ragazza restò in silenzio, fissandolo con gli occhi sgranati.
“ Ti ha…”
“ Baciato. Sì.”, assentì il giovane. “ Il mio primo bacio, negli spogliatoi…”
Mercedes prese un bel respiro poi fece un passo verso la porta.
“ Lo ammazzo!”, sbottò con decisione.
“ Mi ha minacciato proprio per evitare che parlassi…”, la fermò Kurt cercando di calmarla. “ Non farmi pentire di avertelo detto…”
“ Ma è stato un animale!”
“ Sì, lo so… ma…”
“ Ma cosa Kurt?! Quell’idiota ti ha… cioè… è gay?!”
Il ragazzo assentì, ma tenne ugualmente per sé le idee che aveva sulla cotta di Karofsky nei suoi confronti.
“ Lo è ed è per questo che ora lo ho in pugno. Non mi farà niente perché teme che lo dica a tutti… mi voglio solo vendicare e non ho bisogno d’aiuto. Tu pensa a divertirti con Azimio che a lui ci penso io.”
“ Ma sei… sicuro? Tu non… non sei solito fare queste cose. Andresti davvero a spargere la voce? Non volevi neanche dirlo a me che sono la tua migliore amica! Lui potrebbe scoprirlo e…”
“ Lo so benissimo che non sono così! E anche se ho… dei dubbi... voglio solo fargli sentire il terrore che ha fatto sentire a me! Ma non lo dirò ugualmente…”
“ Perché?”
“ Perché ha bisogno d’aiuto. Sì, Karofsky ha bisogno d’aiuto. Ma te lo immagini come lo concerebbero quelli del Club di Football se lo venissero a scoprire? Io sono abituato bene o male… ma lui lo farebbero fuori…”
“ Ti stai preoccupando per quello scimmione che ti ha baciato?!”, esclamò Mercedes, venendo poi zittita dalle mani di Kurt sulla sua bocca.
“ Non urlare!”, sibilò il ragazzo con gli occhi sgranati. “ E non mi sto preoccupando… sono soltanto abbastanza maturo da sapere che non è uno scimmione totalmente senza cervello…”
“ Perché?”
“ Ecco… mi ha fatto una scenata di gelosia.”
“ Come scusa?!”
“ Per Blaine. È geloso di Blaine.”, e a quelle parole tutti i pezzi del puzzle che si era formato nella testa di Mercedes tornarono al loro posto.
“ Ha una cotta per te…”
“ Già…”
Kurt era imbarazzato ma da un certo verso si sentiva anche sollevato dall’essere riuscito a parlare con la sua migliore amica di quella situazione.
“ Wow…”, riuscì solo a mormorare Mercedes. “ No cioè… wow!
“ Devi giurarmi di non dire niente, neanche ad Azimio!”
“ Lo prometto… ma se ti farà qualcosa se la vedrà con me!”
Il ragazzo sorrise e la abbracciò affettuosamente.
“ Cosa farei senza di te?”
“ Ti dovresti rivolgere a Rachel.”
“ Oh santissima Prada! Non voglio neanche pensarci!”, scherzò Kurt, concedendosi poi una risata insieme all’amica.

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