Ho bisogno di dirti che...

di dariuccia91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le parole non dette ***
Capitolo 2: *** Desiderio incontrollabile ***
Capitolo 3: *** Il ballo ***
Capitolo 4: *** Strane alleanze ***
Capitolo 5: *** Nuove piacevoli emozioni ***
Capitolo 6: *** Prime discussioni ***
Capitolo 7: *** I Petrova ***
Capitolo 8: *** La maledizione del Sole e della Luna ***
Capitolo 9: *** Il messaggio ***
Capitolo 10: *** Klaus ***
Capitolo 11: *** La morte di Selene ***
Capitolo 12: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 13: *** Decisioni da prendere ***
Capitolo 14: *** La resa dei conti ***
Capitolo 15: *** Un amore così grande ***



Capitolo 1
*** Le parole non dette ***


Damon era lì, seduto sulla panca accanto alla finestra della stanza di Elena....aspettava che lei rientrasse per dirle tutto ciò che sentiva, che nutriva dentro di sè.Non poteva ancora fingere, non poteva ancora reprimere quell'amore diventato ormai incontenibile.Aveva sempre cercato , in tutte le maniere possibili, di scacciare via ogni pensiero che potesse indurlo a cercare di avvicinarsi a lei;perchè non poteva...no non doveva far prevalere l'istinto, cercava con ogni fibra del suo essere di mettere in moto il cervello;la ragione avrebbe dovuto portarlo a riflettere e capire che non doveva assolutamente provare sentimenti nei confronti della ragazza amata da suo fratello.Ma, come tutti gli uomini, (e lui ormai lo era, seppur cercava di nasconderlo agli occhi degli altri)era debole..si lo era...e questo non lo rendeva affatto felice!!!AMAVA Elena;la amava come mai avrebbe immaginato, come non aveva mai amato neppure Katherine; per quanto quello potesse definirsi amore.Aveva cercato con tutto sè stesso di resistere mille volte alla tentazione di rivelarle il suo stato d'animo, tranne per quella volta in cui , contro ogni previsione, si era ritrovato nella sua stanza, inizialmente con l'intenzione di restituirle il ciondolo, per poi , spinto da un istinto incontrollabile, dichiararle il suo amore...seppur facendole dimenticare tutto a malincuore, perchè non avrebbe permesso ,a causa del suo egoismo,di rovinare la vita della donna che amava.Lei era felice con Stefan, lo amava...lui non l'avrebbe resa felice.Lui non era la persona giusta,lui non la meritava!!!Aveva cercato con tutto sè stesso di impedire a quella parte indomata di sè di prevalere sull'altra ,anche attraverso un tipo di comportamento che ricordava molto il Damon cattivo e senza scrupoli,che uccideva senza l'ombra di rimorso.Ormai sapeva che quel Damon non c'era più e che perfino, in realtà, non fosse mai esistito!!E ora?Cosa ci faceva ancora lì?In quella stanza , teatro di tante vicissitudini?Perchè?Ricordava di essere uscito dal Mystic Grill,dopo una serata alquanto tranquilla in compagnia della sua nuova fiamma, Andy, quando di colpo , improvvisamente , si fosse reso conto che lui non avrebbe dovuto trovarsi lì;il suo cuore diceva di seguire i suoi palpiti inarrestabili,i suoi pensieri diventavano via via sempre più nitidi, e l'immagine di Elena cominciava a farsi largo nella sua mente , in maniera sempre più limpida.Pagato il drink e accompagnata a casa una stupefatta Andy, era corso lì, dove gli diceva il suo cuore.Il suo cuore , nonostante fosse privo di vita , era come se avesse ricominciato a palpitare...era come se mille tamburi invisibili alternassero il loro battito.Non era più in sè:in alcuni casi questo , tradotto, avrebbe significato l'ennesimo atto omicida dettato dallo sconforto e dalla rabbia;ma questa volta non sarebbe andata così:non avrebbe ucciso nessuno quella sera...avrebbe finalmente aperto il suo cuore, spogliandolo di ogni insicurezza,dando libero sfogo alle sue pene, senza nessun rimpianto!!!Elena, tornata a casa, lo vide seduto lì, e non potè fare a meno di sentire una strana sensazione...come se quella fosse una scena già vissuta.Si sentiva come avesse già interpretato quella parte , non ricordando però le battute.Damon non potè non ammirare la sua bellezza e il suo tormento si fece più acuto...la desiderava,l'amava, di un amore così forte e nello stesso tempo così vulnerabile.Si alzò di scatto e le prime parole che gli fuoriuscirono furono per rassicurarla:"Ehi...scusa se sono piombato così, a quest'ora nella tua stanza.Sò che ora vorrai sicuramente andare a letto e che la mia presenza forse non ti sia gradita, dato gli ultimi avvenimenti che mi hanno reso partecipe di atti deplorevoli.Sono qui perchè ho bisogno di parlarti,semplicemente per scambiare due parole con te, sempre se tu me ne dia la possibilità...."Elena, esitante,cercò di evitare il suo sguardo.Sapeva cosa avrebbe potuto dirle e forse aveva anche paura di sentirsele dire, ma una parte , seppur piccola di sè, le diceva di ascoltarlo, di dargli la dovuta importanza.Ma il suo orgoglio proruppe:"Damon penso che non sia il caso....voglio solo andare a dormire adesso".Ecco di nuovo la strana sensazione pervadere il suo corpo.Damon,deciso a non insistere, seppur con rammarico,era già pronto a girare i tacchi, balzare dalla finestra e tornare alla pensione....Cosa accidenti voleva fare?Gli aveva dato di volta il cervello?Un attimo....Elena finalmente distolse lo sguardo dal letto e guardò il volto di Damon...vi scorse angoscia,delusione e non potè fare a meno di pentirsi della durezza delle sue parole.Così parlò, mentre lui le aveva già dato le spalle, pronto a tuffarsi nel buio della sua eterna solitudine e incomprensione:"Damon , aspetta....".Damon,stupito si fermò di colpo.girandosi pian piano verso di lei."Aspetta non andare...resta...voglio ascoltarti".Elena si stupì delle sue stesse parole;Damon si meravigliò e sorpreso , cercò di parlare, ma ogni frase appariva illogica e senza senso,troppa era l'emozione di quel momento.Era giunta l'ora, lei l'avrebbe ascoltata e non poteva tirarsi indietro."Elena..io...bè...oddio...non sò neanche perchè mi trovo qui.Ero venuto con un'idea fissa in testa.Quella di parlarti,di dirti tante cose...ma ora sembra di non averne o almeno di non sapere cosa dirti, c'è, voglio dirti delle cose, ma ...non riesco...".Elena si aprì in un piccolo sorriso,non aveva mai visto Damon in così grande difficoltà.Damon ,l'uomo dalla lingua come una mitraglietta,ora era a corto di parole.La vita era davvero strana.Damon si fece coraggio:"Elena, se sono qui stasera è perchè non posso più nascondere ciò che sento.Ci ho provato credimi,ma senza successo.Ho cercato di allontanarmi da te in tutti i modi,ma allo stesso tempo non potevo perchè dovevo vegliare su di te, proteggerti.Saperti al sicuro era la cosa principale per me e per quanto io cerchi di starti lontano, la realtà è che io non ci riesco.Elena io...posso aver mentito su tante cose ..ok?Ma ora, non sò perchè , non riesco più a farlo.Stasera sento il bisogno di dirti tante cose.Sò che per te questo che stò per dirti sarà di poco conto , ma lascia che io te le dica e finalmente potrò avere la consapevolezza che tu ne sia a conoscenza,perchè sò che tutto ciò non potrà mai influire su di te!!"Elena, colpita dalle ultime parole, replicò:"Come fai a sapere che ciò che stai per dirmi su di me non sortirà alcun effetto?Perchè credi che....".Damon la interruppe;si avvicinò a lei, colmando la distanza, osservandola cn intensità e con dolcezza e le accarezzò il volto:un gesto azzardato ma che non fu rifiutato da Elena,che apparve lusingata da quel gesto.Socchiuse gli occhi per una frazione di secondo:cosa le stava accadendo, Damon le faceva questo effetto?Damon, sospirando,riprese a parlare:"Quanto ho desiderato farlo...Elena per quanto tu creda che io sia un'essere spregevole , è giunta l'ora che io riveli quella parte di me , che solo in un occasione sono riuscito a manifestare.E solo con te potrà accadere.Perchè io , per quanto mi sforzi, per quanto cerchi di capacitarmi che non sono e non sarò mai l'uomo adatto a te, non posso fare a meno di amarti..."Elena a queste parole trattenne il respiro.."Si ,Elena,TI AMO.Ed è l'amore che provo per te che mi ha radicato, che sta facendo prevalere in me quella parte buona che l'astio e la vendetta hanno seppellito.Tu sei riuscita a far fuoriuscire il mio lato umano.Tu hai creduto in me ,anche quando facevo di tutto per farmi detestare.Tu hai saputo riaccendere in me la speranza.Non sono qui semplicemente per ringraziarti.Sono qui per dirti che sei una persona eccezionale.Non ho mai conosciuto una persona forte e determinata come te.Ti ammiro Elena."Elena non poteva credere che quella persona che le era dinanzi fosse la stessa di mesi fa.Una lacrima le rigò il viso , commossa da quelle splendide parole."Volevo renderti partecipe dei miei sentimenti.Ciò non significa che io nutra speranza di altro genere.Elena tu ami Stefan...lui ti ama da impazzire ed è la persona giusta per te.Ti ho detto queste cose perchè così potrò liberarmi da questo peso opprimente che porto nel cuore e finalmente potrò vivere meglio con mè stesso...sai un bel ragazzo come me non può vivere con questo pesante fardello,sai"e sorrise, con il suo splendido sorriso.Elena si sentì mozzare il respiro.Era incredibilmente frastornata e le parole di Damon le rimbombavano nella testa.Ciò nonostante decise di continuare a fingere che ciò non intaccasse la sua lealtà nei confronti di Stefan:"Damon,sono...bè...sorpresa e meravigliata e sono a corto di parole."."shh...ehi..non preoccuparti.Non devi dirmi niente.Sono contento di averti detto ciò e non pretendo assolutamente alcuna risposta sdolcinata o roba simile.Mi aspettavo una reazione diversa da parte tua e mi meravoglio che tu non mi abbia cacciato a calci da questa stanza.Quindi , davvero, ti ringrazio!"E cosi le baciò la fronte.Elena socchiuse nuovamente gli occhi, vinta da una nascente sensazione che cominciò a farsi largo in lei.Damon guardò i suoi occhi lucidi e poi si girò per andare verso la finestra, questa volta più sollevato che mai."Damon ..."Damon si soffermò, girando solo il capo:"Cosa c'è..."Elena ,senza pensarci si avvicinò a lui e sussurrò flebilmente:"Non posso far finta che ciò che mi hai detto non abbia cambiato qualcosa in me...Mi hanno colpito le tue parole...più di quanto immagini...".Damon si rigirò verso la finestra con aria soddisfatta:"Bè...Allora ti auguro la buonanotte...Domani è una giornata piena di impegni , mi toccherà..."ma prima di terminare la frase si ritrovò le labbra di Elena sulle sue.Fu un bacio casto ma allo stesso tempo passionale, perchè vi era racchiuso un forte sentimento di passione , amore, tormento a lungo custodito.Le labbra di Elena erano così morbide, avrebbe voluto prolungare quell'attimo....forse troppo breve.Con delicatezza si staccarono per fissarsi negli occhi.Interdetto ed emozionato, Damon domandò :"Perchè?...".Elena si ritrasse imbarazzata e guardandosi i piedi rispose:"Non lo sò....forse volevo solamente ringraziarti...."e poi sorrise con il più bello dei suoi sorrisi.Damon a sua volta sorrise e uscì nella notte buia, questa volta con una nuova convinzione.In un certo qual modo Elena ricambiava parte del suo sentimento e sapeva per certo che da quel giorno le cose sarebbero cambiate.Non sapeva in che modo ,nè quando;ma era convinto che quello sarebbe stato solo l'inizio....

FINE

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Capitolo 2
*** Desiderio incontrollabile ***


Il giorno seguente,Elena giunse al pensionato Salvatore.Suonò il campanello ,trepidante,sperando con tutta sè stessa che alcun tipo di emozione avrebbe potuto smascherarla , nonappena avesse incontrato gli occhi verde smeraldo di Stefan.Lui aveva la capacità di scrutare in fondo all'anima,riuscendo a percepire se qualcosa non andava;e lei aveva il timore che lui potesse riuscire a capire,attraverso una sola fugace occhiata,ciò che era accaduto la notte prima.Si toccò involontariamente le labbra, ricordando quando esse si erano posate su quelle dolci e sensuali di Damon e come in quell'attimo ,durato troppo poco, lei avesse sentito dentro di sè, un sentimento forte e dirompente, che doveva assolutamente mettere a tacere.Per amore di Stefan!Apparve Stefan alla porta, accogliendola con un caloroso abbraccio, che lei ricambiò con dolcezza,ma dentro di sè non poteva fare a meno di sentirsi sporca dentro.Lui non meritava di essere tenuto all'oscuro di ciò che era accaduto ..non meritava affatto un simile atteggiamento.Gli avrebbe dovuto dire tutto.Era sempre stata sincera con lui;era una delle sue qualità migliori:essere leale e pronta a fare di tutto affinchè gli altri stessero bene.Ora si sentiva estremamente egoista e debole.Nonostante questi pensieri ,continuò a fingere.Sciolto l'abbraccio, Stefan cominciò a parlare:"Ehi, che bella sorpresa!Mi hai anticipata, stavo per venire io da te!Sai ho molte cose da dirti..."Elena , pensò tra sè e sè :"Anch'io!!" poi rispose:"Bè, di cosa si tratta?Non mi dire che ciò implica qualche altra rivelazione.Giuro ne ho abbastanza, voglio solamente trascorrere una giornata serena in compagnia del mio ragazzo, in completo relax!". E così dicendo, lo baciò sulle labbra e il tormento si acuì, così si staccò da lui in maniera brusca, girandosi di scatto per non lasciar trapelare nulla.Stefan rimase stupito.Cos'è che non andava in lei?E come previsto, avvicinandosi a lei pian piano, le domandò ansioso:"Elena, cosa c'è che non va?"Elena, scossa da un fremito, continuò a dargli le spalle e con un tono di voce che non le apparteneva , esclamò:"Cos'è che non dovrebbe andare in me?Stò bene.Sei sempre lì a preoccuparti per me!!"E questa volta si voltò per guardarlo negli occhi e si pentì di quelle dure parole e cercò di rimediare:"Scusami...è che sono un pò nervosa!Sai sono tesa questa mattina, ho l'impressione che qualcosa da un momento all'altro possa accadere, sorprendendoci tutti e io non riesco a stare serena!".Una lacrima scivolò sulla sua guancia.Stefan, subito accorse a consolarla, tenendola stretta a sè come solo lui sapeva fare e sussurrandole dolcemente:"Non devi preoccuparti di niente.Ci sono qui io, pronto a proteggerti.Non permetterei a niente e a nessuno di farti del male.Mai!".Elena sentiva crescere dentro di sè il senso di colpa, perchè non era quello il vero motivo del suo nervosismo, e non avrebbe mai trovato il coraggio di confessarlo, tantomeno a Stefan.In quel momento apparve Damon nella stanza e vedendoli così avvinghiati , non potè non sentire un moto di gelosia impossessarsi del suo corpo, e con assoluta calma , come se ciò che gli si presentava davanti agli occhi , non gli interessasse, si schiarì la voce con un colpetto di tosse e diede il buongiorno a suo fratello e ad Elena:"Buongiorno!".Elena si voltò di scatto , al suono di quella voce così familiare e lo guardò intensamente negli occhi, perdendosi nell'abisso di quell'azzurro cielo.Damon ricambiò lo sguardo e subito guardò il fratello. Lui sapeva fingere molto meglio di Elena;l'aveva sempre fatto e non gli risultava difficile.In quel momento suonò il campanello a sciogliere la tensione e apparve sulla soglia Caroline , che subito si affrettò a parlare degli ultimi avvenimenti riguardanti la sua situazione con Matt, cercando conforto nei suoi amici e chiedendo il loro consiglio.Non sapeva proprio cosa fare,aveva ormai rivelato a Matt ciò che lei realmente fosse:un vampiro, ma la reazione di Matt era stata tutt'altro che positiva , arrivando ad accusarla di aver ucciso sua sorella.Elena ascoltava l'amica e di tanto in tanto osservava Damon, intento a guardare fuori dalla finestra, contrariato dal racconto della bionda.Come previsto, Damon interruppe Caroline, affermando:"Caroline vuoi davvero farci scoprire tutti?Cosa ca**o credevi di fare?Ci hai messo per l'ennesima volta nei guai.Ora Matt sà dell'esistenza dei vampiri, secondo te quanto ci metterà a rintracciare lo sceriffo e raccontarle che sua figlia e la sua combriccola di amici non sono altro che vampiri?Veramente astuta come mossa!"E detto ciò , prese la sua giacca di pelle e andò via, sbattendo in maniera brusca la porta e lasciando i presenti attoniti e spaesati.Elena avrebbe voluto raggiungerlo per potergli parlare, ma non era certo quello il momento adatto e poi , non avrebbe dovuto farlo nè ora nè mai.Doveva scacciare assolutamente il pensiero della notte precedente,evitare qualsiasi avvicinamento a lui.Si, avrebbe fatto così!Caroline si scusò con Stefan, ribadendo che avrebbe trovato il modo di aggiustare le cose, anche se ciò le sarebbe costato il suo rapporto con Matt.Aveva deciso, seppur con amarezza, di manipolare nuovamente la sua mente , per fargli dimenticare la sua confessione.Stefan non potè che essere d'accordo con questa decisione.Non c'era altro modo , in più c'erano già tanti guai in serbo per loro , un altro proprio non ci voleva!Stefan, dopo un attimo di pausa, affermò:"Elena , ti va di rimandare il nostro giorno di completo relax per una buona causa?è meglio se vada con Caroline per accertarmi che tutto si risolva per il meglio.". Si alzò dal divano su cui era seduto , le diede un bacio a fior di labbra e andò via, lasciando Elena lì, sola con i suoi pensieri e turbamenti che nessuno avrebbe potuto risolvere...nessuno, se non sè stessa!Andò via dal pensionato, dirigendosi verso il Mystic Grill, almeno lì avrebbe potuto schiarirsi le idee di fronte ad un bel bicchiere di caffè caldo.Si sedette al solito tavolo, in fondo al pub , frugando nella borsa in cerca del cellulare.Aveva intenzione di chiamare Bonnie per poter trascorrere qualche oretta piacevole con lei, quando ad un tratto i suoi occhi si posarono su un giovane seduto al bancone, intento a bere qualcosa , con aria sconcertata.Era Damon...Il suo cuore cominciò a batterle forte e le sue guance si colorirono di un rosso fuoco che ricordava la passione del loro bacio.Per quanto il suo cervello le ripetesse di non permettere al suo cuore di comandarla e indurla ad avvicinarsi a lui, esso, più forte e testardo, non batteva la fiacca e imperterrito la incitava ad andare.Come se al suo fianco avesse un angelo e un diavolo in completo disaccordo.Ma il diavolo in lei fu più convincente e prevalse sulla parte buona e così si decise ad avvicinarsi a lui.Damon già aveva percepito la sua presenza;ormai poteva sentirla ovunque andasse;a km di distanza avrebbe riconosciuto il suo fresco odore di shampoo alla fragola ;ormai aveva sviluppato un senso che l'avrebbe legato a lei anche se fosse stata in capo al mondo.La percepì ancora più vicina e a questo punto si voltò verso di lei.E come ogni qual volta che la guardava, fu accecato dalla sua bellezza.Elena si rivolse a lui:"Ei, ero lì al tavolo laggiù e ti ho visto, qui, tutto solo...e ho pensato che avessi avuto bisogno di un pò di compagnia!".Detto ciò si accomodò sulla sedia vuota, accanto al vampiro, girandosi i capelli tra le dita nervosamente attendendo una risposta.Damon smise di osservarla come un'ebete e cominciò a fissare il bicchiere ormai vuoto.Aveva l'aria di uno a cui non restava che affogare le proprie pene nell'alcool.Arricciò la fronte e poi cominciò a parlare:"Già!Ma non preoccuparti per me,sono abituato ad una vita solitaria,sai!!!".Elena smise di giocherellare con i capelli e lo fissò seria:"Damon , se è per ciò che è successo poco prima con Caroline...".Damon la interruppe in malo modo :"Elena, smettila di parlare!Perchè pensi che io possa stare male per questo!Comunque non mi va di parlarne ed è ora che vada, ho un appuntamento!". Elena, colpita nel profondo,rimase a bocca aperta , e non proferì parola.Lasciò che Damon abbandonasse il locale ,senza seguirlo...era fin troppo orgogliosa da permettere a sè stessa di inseguire un uomo , che in quel momento non desiderava la sua compagnia.Ci era rimasta davvero male e non comprendeva un simile atteggiamento.Ripensò alla scorsa notte e gli occhi cominciarono a lacrimargli per la rabbia.Damon , uscito dal Mystic Grill,abbandonò quel suo cipiglio stizzito e rivelò il suo vero volto...un volto che, senza indugio, trasmetteva pentimento e frustrazione.Ma era giusto che le cose fossero andate in quella maniera.Non poteva permettere di incasinare le cose ulteriormente, seppur lo desiderasse. Rimase lì ,fermo,immobile ,nel parcheggio, indeciso sul da farsi.Una parte di sè avrebbe voluto irrompere nel locale,portare via Elena da qualche parte per poter starle vicina...abbracciarla, baciarla e i suoi pensieri diventavano via via sempre più bollenti,soprattutto dopo la consapevolezza che anche lei nutriva in parte i suoi stessi sentimenti.Mentre continuava a pensare, Elena uscì dal locale, dirigendosi verso l'auto e , bastò vederla in quello stato, per avvicinarsi a lei in un lampo, alle spalle.Elena , vide dal vetro della sua auto , l'immagine riflessa di un uomo dietro di lei e si spaventò da morire, per poi girarsi e scoprire che non era altro che Damon.E allo spavento si sostituì la rabbia ."Cosa vuoi,non avevi detto che volevi starmi alla larga?Bene, questa volta sono io a non desiderare la tua compagnia, quindi sei pregato di andare a quel tuo famoso appuntamento e di lasciarmi in pace, che non è serata!!!".Gesticolava freneticamente;Damon ,nell'impeto della passione, le bloccò i polsi per poi sospingerla contro lo sportello dell'auto.Elena sussultò.Lui era sempre più vicino, poteva distinguere ogni suo lineamento,da lì poteva godersi maggiormente lo splendore del suo volto perfetto.Sospirarono desiderosi, molto vicini, troppo vicini;le loro labbra si sfiorarono ;e come se attratte da una calamita invisibile si unirono con esitazione.Fu un bacio lungo, intenso, desiderato, passionale...Le loro lingue si unirono , muovendosi all'unisono;sembrava come se l'uno volesse divorare la bocca dell'altro con avidità , tanta era la voglia che li attenagliava.Erano avvinghiati l'uno all'altro, come un unica cosa:si stringevano come se i loro corpi fossero troppo lontani e desiderosi di stare insieme,come due tasselli di un puzzle che si univano a perfezione.Si baciavano con foga ardente,senza ritegno,senza badare a niente e a nessuno.Poi il telefono di lei squillò e ciò bastò per interrompere quel momento , che altrimenti si sarebbe protratto in eternità.Era Stefan.Elena ,ripreso fiato, rispose con una voce tremula e affannata:"Pronto..Stefan, cosa c'è?No ,non c'è nulla che non va nella mia voce...si...sarò da te presto..A dopo!!"e riattaccò, fissando il cellulare ,per non dover guardare Damon, che ,allontanatosi di poco da lei, aveva ascoltato attentemente la conversazione e ora non parlava,si limitava a guardarla,aspettando che lei dicesse qualcosa, per smorzare la tensione creatasi.Posato il suo cellulare in borsa, Elena alzò lo sguardo verso Damon e parlò:"Era Stefan.Devo andare da lui, pare che abbia qualcosa di importante da dire riguardo alla questione di Klaus.Ha scoperto qualcosa di interessante e vuole mettermi al corrente.Avrai sentito...".Damon , imbambolato,ritornò alla realtà dopo aver udito il nome dell'Antico:"Forza, non c'è tempo da perdere ,andiamo alla pensione...".Elena non si mosse,intontita dalla notizia e in parte per ciò che era successo tra di loro.Damon se ne accorse e si avvicinò a lei lentamente, cominciando ad accarezzarle delicatamente il viso.Ogni tocco sembrava incandescente per lei e chiuse gli occhi assaporando quegli ultimi attimi, prima di dover affrontare chissà quale situazione."Elena , qualunque cosa sia, non demordere.Ci sono io,non ti abbandonerò.Farò tutto ciò che è in mio potere per tenerti al sicuro."E l'abbracciò con impeto, per poi allontanarsi dolorosamente da lei e avviarsi verso la sua auto parcheggiata.Povera lei...Era la seconda volta che si sentiva dire le stesse parole.Cosa sarebbe accaduto ancora?Era in pericolo?Nonostante quello avrebbe dovuto essere il suo primo pensiero, in quel momento non faceva altro che pensare a ciò che le era accaduto con Damon ...e per quanto si sentisse in colpa , ormai non poteva mentire a sè stessa.Lo desiderava come non mai, ma non era solo semplice desiderio.Sapeva benissimo di cosa si trattava,sapeva che quel sentimento , represso e nascosto, aveva ormai preso forma, occupando sempre di più il suo cuore.Lo amava...si ...lo amava!!E questo le faceva male.Ripensò a Stefan, ai momenti trascorsi con lui, a quell'amore così puro e dolce ...e poi l'immagine di lui si alternava ad una nuova,quella di Damon e del loro intenso bacio.E come un vecchio film le apparve davanti agli occhi la pellicola dei loro momenti più significativi:il loro primo incontro,l'odio,tramutatosi poi in affetto...e ancora odio, affetto e poi?Il film terminava con l'immagine di loro due, intenti a baciarsi in un parcheggio, isolati dal mondo.Era proprio quello che lei avrebbe voluto?Era sempre più confusa .Si coprì il viso con le mani ed ennesime lacrime convulse le solcarono il viso, in maniera disperata e incontrollabile.

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Capitolo 3
*** Il ballo ***


Dopo il pianto liberatorio, Elena accese il motore della sua auto e partì a tutto gas, diretta verso la pensione Salvatore.Mille pensieri affollarono la sua mente, causandole una grossa emicrania.Come avrebbe voluto tornare a casa, per tuffarsi nel suo comodo letto e sprofondare in un sonno profondo.Le avrebbe fatto bene riposare un pò.Ma lei non poteva permetterselo in quel momento, aveva altre cose a cui pensare e tanti grattacapi da risolvere.Nel salotto erano tutti riuniti, seduti comodamente sui divanetti .Non mancava nessuno all'appello:Stefan,Caroline, Alaric, Bonnie , Jeremy e Damon, che appena la vide, tirò un sospiro di sollievo.Da quando si erano separati nel parcheggio, Elena aveva ritardato il suo arrivo, per sfogare le proprie pene in solitudine e certo Damon non avrebbe potuto dire agli altri,tantomeno che a Sefan, il motivo del suo ritardo.Bastò osservarla attentamente per notarle gli occhi arrossati, che lei riuscì a nascondere , convincendo gli altri che fosse solo la stanchezza e il forte mal di testa.Stefan le si avvicinò , avvinghiandola in un dolce abbraccio.Elena non potè fare a meno di osservare di sottecchi Damon, che a sua volta la guardò, per poi distogliere lo sguardo,concentrandolo sul bicchiere di scotch che stringeva tra le mani.Corrugando la fronte, cominciò a parlare:"Quindi , per quanto ho capito, pare che la cara mammina abbia rivelato qualcosa di interessante!Io però nn sò se crederle... ricordate:lei è in combutta con Katherine e questo non vuol dire nulla di buono.Non mi fido di quella donna.E non credo assolutamente alle sue parole.è piombata così a Mystic Falls affermando di voler proteggere Elena, dice di avere una soluzione ai nostri problemi e che a tempo debito ce lo rivelerà, sempre se noi ci intenzioniamo a stringere un'alleanza con lei.Afferma inoltre che Klaus è più vicino di quanto immaginiamo e che presto faremo la sua conoscenza.Come fa a sapere tutte queste cose?Questo proprio non me lo spiego...".Alaric, dopo aver ascoltato le parole di Damon, affermò:"Bè, cosa dovremo fare allora?Fare orecchie di campana e far finta che Isobel non ci abbia detto nulla?è vero, non possiamo fidarci di lei , però dobbiamo, almeno in parte prendere in considerazione le sue parole, sempre con molta prudenza.Dobbimo fare in modo che non sia lei a manipolare noi,ma il contrario.Se sta tramando qualcosa, lo scopriremo e dobbiamo unire le nostre forze per farlo."."Quindi tu pensi che dovremo stringere questa alleanza, o almeno far finta..." aggiunse Stefan, rivolto ad Alaric, che annuì con un cenno del capo, lasciando intendere che quella fosse l'unica soluzione.Elena, cominciava a spazientirsi:non aveva alcuna intenzione di stringere alcun patto con la sua mamma biologica e nè tantomeno con quella pazza sadica della sua doppelganger e , dichiarò con rabbia:"Sono assolutamente contraria a tutto ciò che dite.Mi sbaglio o la questione riguarda anche me.Vorrei avere più voce in capitolo in questa storia e ribadisco che non ho alcuna intenzione di avere a chè fare con loro.".Stefan la rassicurò,con estrema calma e serietà:"Elena.non devi proeccuparti;sò che non vorresti sentir neanche nominare il suo nome, ma per quanto sia difficile anche per noi, pensiamo che sia l'unica soluzione.Ma faremo in modo che tutto vada a favore nostro.Te lo prometto!"Si accostò a lei ,dandole un dolce bacio sulla fronte.Elena si rilassò e si accomodò anche lei sul divano,a braccia e gambe incrociate,attenta ad ogni parola del gruppo, che proseguirono a discutere animatamente di come mettere in atto il loro piano e di come affrontare questa insolita alleanza.Elena ascoltava e di tanto in tanto dava un'occhiata a Damon ,che accortosi di essere osservato, si girò verso di lei, mostrandole un breve sorriso.Elena apparve rincuorata.Un sorriso di Damon era un vero e proprio calmante, era migliore di qualunque tisana speciale.Bastò quel sorriso per ripensare al loro bacio e la fiamma della passione si riaccese nuovamente in lei.Colpevole nuovamente di nutrire tali sentimenti, si voltò verso Stefan:"Stefan, penso che sia giunta l'ora che io ritorni a casa.Sono molto stanca e domani dovrò dedicarmi ai preparativi del ballo ed è meglio che io riposi un pò.""Già il ballo,stavo quasi per dimenticarmene...non è da me.."sentenziò Caroline,salutando tutti e sparendo dal salotto in un batter d'occhio.Tornata a casa, Elena , non ebbe neppure il tempo di indossare il suo pigiama,che cadde immediatamente tra le braccia di Morfeo, finalmente in pace!Il giorno seguente Elena fu occupata nei preparativi del ballo ,rigorosamente anni 60.La piazza principale della città era stata addobbata a festa con una miriade di palloncini colorati e luci sfavillanti.Tutto intorno era uno scintillio di colori.La musica,anni 60 anch'essa, rimbombava in tutti gli angoli di Mystic Falls.Elena indossava per quell'occasione un favoloso vestitino violetto, molto corto, abbinato ad un paio di graziosi stivali .Tutti indossavano abiti sgargianti,adatti al tema ricorrente.Stefan sfoggiava con orgoglio il suo nuovo look :pantaloni molto svasati all'orlo,giacca, gilet e cravatta.Damon si era limitato ad indossare un paio di pantaloni di pelle neri e sembrava molto impacciato in essi:"Mi ero dimenticato di quanto fossero aderenti e scomodi.."affermò,tastandosi le parti basse.Elena rise di gusto e Damon sorrise anch'egli, felice di vederla sorridente.Era davvero meravigliosa quella sera.Anche se non potè fare a meno di constatare che l'abito fosse troppo corto.Era per caso geloso? Si aprirono le danze.Elena trascinò Stefan in pista , cominciando a muoversi a ritmo di musica.Damon rimase lì a guardarli, desiderando di essere lui al posto del fratello:stringere Elena tra le braccia, danzare con lei,come ora faceva lui.Fu una serata davvero divertente...Elena potè finalmente trascorrere una serata davvero piacevole senza intoppi.La sua felicità era alle stelle e contagiava chiunque.Ecco giunto il momento del ballo di gruppo.Elena in testa ,accompagnata da Stefan, aprì le danze, seguita da molte altre coppie.Anche Damon pensò bene di parteciparvi ,accompagnato da una consenziente Andy.Elena provava sempre un forte moto di gelosia quando li vedeva insieme e faceva di tutto per non incrociarli.Il ballo prevedeva lo scambio di coppie,al cambio della musica.Dopo vari giri,ecco che toccò anche ad Elena e Damon, che si ritrovarono, sorpresi, l'uno tra le braccia dell'altro.Il cuore di Elena sembrava volesse fuoriuscirle dal petto e Damon, emozionato anch'esso, la strinse ancora più forte a sè, assaporando quell'attimo.I loro corpi si muovevano in perfetta sintonia.Era come se fossero solo loro due su quella pista e ness'un altro intorno.I loro occhi indugiavano avidi sui loro visi e ogni sguardo trasmetteva puro amore.Stefan non potè fare a meno di osservare quello strano feeling e questo gli procurò un lieve fastidio, che scacciò , dicendo a sè stesso di stare tranquillo,tanto Elena era solamente sua e lo amava.Ma era inconsapevole , però, delle ultime vicissitudini sentimentali che avevano riguardato la sua amata e suo fratello maggiore,quindi non diede molta importanza a ciò che gli si presentava dinanzi.Si convinse che fosse solo il bene che nutriva Elena nei confronti di Damon,ad indurla a guardarlo così intensamente. Nel frattempo,loro continuarono a volteggiare per la pista, fino a quando la voce del deejay, non li indusse a fermarsi.Erano sfiniti , ma piacevolmente divertiti."E adesso tocca allo spazio-dediche.Quante ne ho qui...Cominciamo con questa.Leggo eh...Aprite bene le orecchie e ascoltate , che potrebbe essere dedicato a voi, ragazzi!!Bene , questa è dedicata ad una fanciulla,descritta dal suo ammiratore come "un dono prezioso".Tutti emisero un suono di eccitazione, desiderosi di sapere chi fosse la fortunata."è per te dolce Elena...il dono più prezioso del mondo.Finalmente ti ho ritrovata e non ti lascerò scappare!!".La musica partì.Era dolce e sinfonica, ma risuonava all'orecchio di Elena, cupa e minacciosa.Si impietrì.Era un messaggio chiaro;Klaus sapeva della sua esistenza ed era proprio lì vicino, chissà dove.Spaventata,vagò il suo sguardo in tutte le direzioni, cercando di riconoscere tra tanti, un volto che non aveva mai visto.Ci rinunciò fin da subito, era come cercare un ago in un pagliaio.Non sapeva assolutamente chi fosse, che aspetto avesse...e questo le procurò grosse fitte allo stomaco.Damon le fu subito accanto e le strinse una mano, in segno di incoraggiamento:"Forza andiamo via di qui...non è più sicuro restare!!!"

CONTINUA

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Capitolo 4
*** Strane alleanze ***


Camminavano mano nella mano a passo svelto tra i ragazzi concitati,che continuavano a danzare divertiti.Come avrebbe voluto essere al loro posto.Godere appieno di una semplice serata in allegria in compagnia dei suoi amici,senza alcun problema o timore.Ormai la sua vita, fin dalla morte dei suoi genitori e della post scoperta dell'esistenza dei vampiri,era stata scombussolata da eventi che avevano distrutto ogni traccia di pace e tranquillità,che aveva da sempre caratterizzato la sua vita piatta a Mystic Falls.Le si affacciò alla mente il ricordo dei suoi genitori defunti e questo le comportò una stretta al cuore.Pensò ai suoi amici,alla sua famiglia.Tutti erano in pericolo,nessuno era più al sicuro...lei ne era consapevole e nonostante avesse cercato in tutti i modi di sacrificarsi , per poter evitare che potesse loro accadere qualcosa,essi non l'avevano abbandonata.Erano lì,sempre pronti a difenderla,a qualunque costo.Ma lei non poteva permettere che il loro atto di altruismo e il tentativo di proteggerla,li condannasse a morte certa.Non voleva neanche immaginarlo.Si fermò un'istante per riprendere fiato,la corsa l'aveva estenuata,in più si aggiungeva la preoccupazione di dove fossero gli altri...si domandava se anche loro fossero andati via dalla festa.Damon la esortò a continuare:"Dai Elena ,siamo vicini.Non era prudente andare via in auto.E con me sarai al sicuro.Gli altri sono già partiti diretti a casa tua,senza destare sospetti.Dai,forza,manca poco!!".Detto ciò,strinse più forte la presa e ricominciò quella folle corsa,trascinandosi dietro un'Elena stanca e senza ormai un briciolo di forza.Arrivarono finalmente a destinazione.Damon ispezionò ogni angolo della casa per accertarsi che nessuno li avesse seguiti o se qualcuno fosse appostato lì per tendere loro un'imboscata.Stefan,Caroline,Rick e il resto della combriccola erano tutti riuniti in cucina,attendendo il loro rientro.I loro visi erano segnati dalla preoccupazione e quando loro apparvero sulla soglia,poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo.Stefan andò incontro ad Elena e prese il suo viso tra le mani:"Stai bene?Perdonami se non ero lì con te,ma sapevo che con Damon saresti stata al sicuro.Avrei destato troppi sospetti se fossi corso da te".Abbandonò il suo capo su quello di Elena e con gli occhi lucidi rivolti verso l'alto esclamò:"Oh..Elena!Non sai come mi sono sentito quando ho udito quella dedica!".Elena si lasciò stringere da quelle possenti braccia,desiderando che quello fosse solo uno dei suoi brutti incubi,dal quale si sarebbe ridestata presto.Ma non era così purtroppo.Questa volta era tutto reale e il pericolo che sembrava lontano,ora era più vicino che mai."Era senz'altro lui.Non può essere altrimenti.Dannazione!!!" Damon, la cui rabbia era esplosa in lui ,sferrò un pugno nel muro,causando delle piccole crepe.Non riusciva più a contenere tutta l'angoscia che portava dentro.Seppure in quei giorni aveva sempre mantenuto la calma,cercando in tutti i modi di rendere le cose più facili per Elena,ora la sua preoccupazione era salita ai massimi livelli.Klaus era proprio lì,era presente alla festa ed aveva avuto modo ,chissà quante volte, di osservarli...seguirli....sicuramente sapeva tutto di loro e chissà cosa tramava nell'ombra.Per lui, tutto questo gli risultava difficile da sopportare.La posta in palio era alta:tenere al sicuro Elena era la sua unica preoccupazione , ma si rendeva conto che ,oramai, lui e gli altri non avevano in serbo un reale piano per sconfiggere questa innata forza oscura.Elena,liberatasi dall'abbraccio protettivo di Stefan,avanzò di qualche passo, ponendosi al centro,cosicchè tutti la fissarono e lei potè finalmente prendere la parola.Con le lacrime agli occhi(ormai era divenuta una prerogativa),cominciò a parlare con fare solenne:"Adesso tocca a me parlare.Klaus è arrivato.Inaspettatamente.forse troppo presto,ma lui ora è qui.Sà di me...vuole me....farebbe di tutto per spezzare la maledizione.E sarebbe capace di tutto per arrivare a concludere il suo piano.Spezzerà la vita di chiunque gli sbarri il cammino.Ed io ,ora,più che mai,non posso permetterlo.La questione riguarda solamente me e nessun'altro e...".Bonnie la interruppe,con uno sguardo che sembrava emettere scintille:"Elena,non puoi dirci questo.Sò cosa stai per dire ed io non permetterò che tu finisca quell'insulsa frase.Non ti abbandoneremo.Non m'importa se nell'impresa io rischi la mia vita, ma non starò a guardare mentre alla mia migliore amica le viene tolta la vita.Io sarò lì con te,spalla contro spalla,affronterò Klaus..."e lacrime le sgorgarono senza sosta"lotterò fino all'ultimo per salvarti!".Elena ,commossa,corse ad abbracciarla.Bonnie continuò a sussurrarle all'orecchio"Elena,ti prego,fallo per noi tutti.Crediamo in te...lotta,non ti arrendere!!".Tutti osservarono le due stringersi in un atto di pura amicizia e sembrava trasparire dai loro volti l'immensa gratitudine verso colei che era riuscita finalmente a convincere una determinata Elena,ad abbandonare il suo folle piano. Improvvisamente,apparve,quasi a rovinare quel momento intimo,Isobel,che con aria di nonchalance,attraversò la stanza,prendendo posto in una delle sedie lasciate vuote.Tutti la fissarono,aspettando che lei proferisse qualcosa."Bene.Ci siamo tutti.Come voi ben saprete,Klaus è qui.Ora tocca fare in modo che egli non arrivi a noi troppo presto,cogliendoci impreparati.Ho la soluzione ai vostri problemi, ma voi dovrete assicurarmi la vostra completa disponibilità e fiducia,altrimenti andrà tutto a farsi friggere e per Elena non ci sarà alcuna speranza di sopravvivenza".Damon si strinse le nocche.Avrebbe tanto voluto assestarle un bel colpo e metterla KO,ma per ora avrebbe fatto bene a starsene lì dov'era.Se voleva salva la vita di Elena,avrebbe dovuto collaborare.Sembrava la loro unica chances.Elena guardava la madre con un viso arcigno e non potè trattenersi quando quest'ultima affermò nuovamente di volerla proteggere:"A te non importa nulla di me.Tu lo fai solo per un tuo tornaconto personale.Non venire qui a sparare frottole..."Si calmò e continuò:"Ok,vogliamo tutti la stessa cosa.Sbarazzarci di Klaus e siamo disposti a fidarci, per quello che ci è possibile, delle tue parole.Forza, adesso parla, non c'è tempo da perdere!!".Elena sembrava determinata più che mai a trattare in malo modo la madre,che stupita ,ironizzò:"Accipicchia, la dolce e cara Elena sembra essersi trasformata in una leonessa.Stento a riconoscerti cara.Bè,non posso che essere d'accordo con te.Non c'è tempo da perdere, quindi diamoci una mossa...".Cominciò ad elencare le varie fasi del suo piano.Bonnie pareva esserne l'indiscussa protagonista ,la sola in grado di poter tenere testa al famigerato vampiro.Tutto quello che avrebbero dovuto fare ,sarebbe stato quello di cercare il luogo in cui erano state sepolte le streghe, per permettere a Bonnie di attingervi l'energia necessaria per sviluppare maggiormente i suoi poteri.Frattanto qualcuno di forte,sempre secondo i piani, doveva occuparsi del soggetto del sacrificio, cercando di tenerla lontano il più possibile da Mystic Falls.E poi entrava in gioco Katherine.La vampira, in assenza di Elena, doveva assolvere il dovere di fingersi lei,recitando a perfezione la parte.Questo non le sarebbe risultato difficile,in quanto era complicato distinguerle per quanto fossero identiche.Al suono del suo nome,fece il suo ingresso proprio Katherine.che con un look alquanto sexy, mise tutti a tacere affermando:"Sarà noioso fingersi lei tutto il tempo,ma trarrò profitto da ciò" e con fare malizioso ,squadrò Stefan,il quale non pareva minimamente toccato da quelle insinuazioni.Elena apparve infastidita e fece per parlare.Katherine rimediò."Scherzavo!!!Adesso faremo come secondo i piani.Guai a chi cerca di ingannarci.Tocca unirci per sconfiggere Klaus.Non è il momento.Ci sarà tempo per risolvere vecchi disguidi."E così dicendo andò via,con la sua solita aria di strafottenza."Elena,hai capito,dobbiamo andare via da qui.Partiremo domattina all'alba.Diremo a Jenna che ci rechiamo per un pò di giorni alla casa sul lago dei Gilbert.Non potrà infierire nei nostri piani,cosicchè terremo al sicuro anche lei!!"aggiunse Stefan.Isobel riprese la parola:"No,non sarai tu ad andare con lei.Per quanto ora tu sia in grado di proteggerla,desteremo troppi sospetti.Dovrai restare qui.Sarà Damon a badare a lei.""Ma..."Stefan sembrava interdetto;Damon parve colto alla sprovvista ed Elena parve cascare dalle nuvole."Si,Stefan tu dovrai recitare la tua parte,stare accanto a Katherine e nel frattempo,per coprire la loro fuga,in particolar modo quella inaspettata di Damon,insceneremo un litigio tra di voi, che indurrà lui ad abbandonarvi.Non accetto ripensamenti.Così dovrà andare!"Stefan era contrariato;non avrebbe voluto lasciare Elena proprio in quel momento e per quanto saperla con Damon ,gli infondeva sicurezza,tutto sommato non poteva nascondere di esserne un pò geloso.Elena,anche parve spiazzata dalla notizia,un pò la irritava sapere che il suo fidanzato avrebbe dovuto stare accanto alla sua acerrima nemica,e d'altro canto, il pensiero di dover condividere i prossimi giorni,lontano da tutti, assieme a Damon, un pò la esaltava e la imbarazzava allo stesso tempo."Forza, è ora di sciogliere questa assemblea"e rivolgendosi a Damon e ad Elena:"Domattina,alle prime luci dell'alba partirete.Vi raccomando di non dire ad alta voce dove avete intenzione di recarvi.Ci penserà Bonnie a suggerirvi la giusta destinazione.A presto!!"Guardò Elena con sguardo languido,prima di sparire oltre la porta.Tutti andarono via,lasciando Elena sola con Stefan e Damon.Il fratello minore,stringendo le spalle dell'altro fratello,esordì:"Damon abbi cura di Elena.L'affido nelle tue mani.Sò che tu farai di tutto per tenerla al sicuro.Non permetterle di fare nulla di avventato."Baciò per l'ultima volta la sua fidanzata,sussurrandole un tormentato TI AMO,e fuggì via nella notte.Erano soli.Gli occhi di Damon indugiarono su quelli di Elena e spinto da una voglia inarrestabile, trattenuta fino all'estremo, la strinse forte a sè.La giovane cercò conforto in quell'abbraccio e così si concluse quella serata,tra paure,tormenti,strane alleanze e caldi abbracci.

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Capitolo 5
*** Nuove piacevoli emozioni ***


Il giorno seguente,all'ora stabilita,Elena attendeva l'arrivo di Damon e il suo segnale ,per poter sgattaiolare via dalla stanza,senza dare nell'occhio.Bonnie era già passata di lì per darle le dovute istruzioni,sempre secondo i piani e l'aveva messa al corrente di alcuni eventi accaduti in sua assenza,ossia la furiosa litigata,frutto di una parte ben interpretata,tra Damon e Stefan.Elena ascoltò avida il racconto,immaginando cosa sarebbe accaduto se quello si fosse tradotto in realtà.Non osava neppure immaginarlo ,eppure una strana sensazione la convinse che nel momento in cui Stefan avesse saputo del bacio scoccato tra lei e suo fratello,avrebbe dato in escandescenza,per ovvie ragioni.Il senso di colpa continuava a crescere dentro di lei,seppure in quei giorni aveva avuto poche occasioni per pensarci,esso era sempre presente ,ogni qual volta che Stefan la stringeva,la baciava o le sussurrava Ti amo.Si sentiva una vigliacca.Non aveva il coraggio di rivelare a Stefan dell'accaduto per paura di perderlo e allo stesso tempo non poteva fare a meno di Damon.Il suo cuore era diviso in due.Una parte occupata dal sensibile,leale,dolce e protettivo Stefan,un'amore così perfetto il loro,si capivano come mai nessuno,loro insieme non avevano bisogno di parole,erano fatti per stare insieme;e poi come l'angelo e il diavolo,come l'acqua e il fuoco,proprio quel tipo di fuoco che ardeva forte dentro di lei,ecco l'altra metà del suo cuore occupata dall'altro fratello pretendente,così affascinante,presuntuoso,cinico e al contempo irrimediabilmente romantico e passionale.Che dilemma!!!Come era arrivata a tutto questo?Una voce dentro di sè parlò prima che lei potesse rispondersi:"Non c'è un perchè,succede e basta.E nulla accade per caso!!".Era vero,nulla accade per caso,c'è sempre un lungo percorso che porta a fare determinate scelte e lei doveva percorrerne ancora di strada ,per poterne prendere una definitiva.Mentre era assorta tra i suoi pensieri,la suoneria del suo cellulare la riportò alla realtà.Era il messaggio che aspettava con ansia:"è l'ora!!"Ripose le ultime cose di cui aveva bisogno nella borsa,guardò con malinconia la foto che ritraeva i suoi genitori,ai tempi in cui erano ancora vivi,gettò una rapida occhiata lungo la stanza ,per poi uscire di casa ed avviarsi a passo svelto,verso il luogo indicatole da Bonnie,dove l'attendeva un'impaziente Damon."Finalmente ce l'hai fatta!!Forza andiamo!!"disse senza neanche darle il buongiorno.Non c'era davvero tempo per quello,anche se quell'insolita freddezza la spiazzò.Prima di aprire lo sportello dell'auto,Damon si fermò di colpo,come se si fosse dimenticato di qualcosa e si rivolse ad Elena, prima di entrare"Ah,comunque,buongiorno!!".Ma come,ora i vampiri avevano anche il potere di leggere la mente?Elena sorrise tra sè e sè soddisfatta,entrandovi anche lei.Il viaggio fu molto lungo e relativamente tranquillo.Damon era intento a guidare e pareva essersi isolato in una bolla;era taciturno e ansioso,ed Elena non poteva fare a meno di comportarsi come una bambina viziata che,indispettita dalle scarse attenzioni,non faceva altro che sbuffare e chiedere quanto mancasse all'arrivo.Al chè Damon spazientito, cominciò finalmente a parlare;Elena era riuscita nel suo intento."Elena,non vedi che stò cercando di guidare?Con il tuo atteggiamento infantile mi stai solo distraendo.Ho preso il mio compito seriamente.Devo essere prudente e pronto a tutto,ma se tu continui a chiedermi ogni 5 minuti ,quando arriviamo,non posso concentrarmi!!Quindi ,ti prego,fai la brava e aspetta con pazienza;appena saremmo arrivati potremo parlare liberamente.Ma adesso no!!"Elena lo guardò in cagnesco, prima di voltarsi dall'altro lato,per poter guardare fuori dal finestrino.Lo capiva benissimo,però il completo silenzio la irritava;e in più si era anche offesa dell'appellativo con cui Damon l'aveva definita."Infantile?Io?Mhà!!" pensò ad alta voce.Damon si voltò per un breve istante verso di lei e sul suo viso apparve per un secondo un piccolo sorriso , per poi ritornare ad assumere nuovamente un cipiglio attento.Nel frattempo a Mystic Falls ,tutti erano in fermento.Katherine,aveva fin da subito abbandonato i panni della seduttrice,per poter indossare quelli della sua dolce doppelganger e pareva abituarsi ormai ad impersonarla.Stefan non faceva che pensare alla sua amata e allo stesso tempo collaborava con gli altri,eseguendo a perfezione le mansioni richieste dal piano.La recita continuava a perfezione ,ma di Klaus nemmeno l'ombra.E per quanto loro facessero il possibile per attirare la sua attenzione,di lui non si ebbero notizie,ma loro ,imperterriti,continuarono ,attendendo il momento in cui Klaus si fosse mostrato a loro.Isobel era sicura di ciò che faceva e non faceva altro che incoraggiare il resto del gruppo.Secondo i suoi attenti studi,la comparsa di Klaus sarebbe avvenuta a breve,precisamente durante l'imminente luna piena e si assicurò che gli altri fossero pronti ad affrontare quel giorno.Era notte inoltrata.Finalmente,Damon si lasciò convincere da Elena a fare una piccola sosta.Era davvero un viaggio spossante e lei aveva bisogno di fermarsi e se possibile riposarsi.Damon,inizialmente apparve contrario ,ma poi si convinse che ormai avevano percorso una buona tappa e potevano quindi permettersi un break per rifocillarsi.Decisero di fermarsi per una notte,per ripartire l'indomani alla buon'ora.Arrivarono in un motel,dall'aria trascurata ,che ad Elena fece venire i brividi,per quanto le ricordasse vecchi scenari di film dell'orrore.Alloggiarono in una delle sue squallide stanze,dalle crepe visibili sulle mura , dal pavimento scricchiolante e dal forte odore di muffa.Elena vi entrò all'interno,scrutandone ogni angolo visibile e soffermando la sua attenzione sull'unico letto presente,dalla trapunta di un color bordeux accesso come le tende malridotte della sola piccola finestra."Bè,non potevamo certo pretendere una suite.Per questa notte andrà bene." constatò Damon,gettandosi pesantemente sul letto,apparendo anch'egli affaticato dal lungo viaggio.Elena subito approfittò della sosta per dedicarsi all'igiene del suo corpo e si affrettò a prepararsi un bel bagno caldo.L'acqua bollente le penetrò fin nelle ossa,donandole sollievo.Si immerse con il capo sotto per poi riaffiorare in superficie.Il bagno aveva da sempre un effetto terapeutico su di lei,era capace di lavare via non solo lo sporco ,ma anche ogni traccia di stanchezza.Terminato il bagno,si avvolse un asciugamano attorno al suo esile corpo e con la mano cominciò a districarsi i capelli bagnati.Si guardò allo specchio,osservando il rossore che cominciava a diffondersi sul suo viso,conferendole un bel colorito.Era più bella mai e a Damon questo non passò inosservato.Rimase a bocca aperta ,quando quest'ultima uscì dal bagno,con solo indosso l'asciugamano e non potè fare a meno di immaginarla accanto a sè.I suoi pensieri divennero via via sempre più bollenti e la sua eccitazione cominciava a divenire palpabile.Elena,intenta a frugare nella borsa, parve accorgersi del suo stato d'animo e,spinta da una malizia che non le apparteneva,ogni tanto gli lanciava sguardi eloquenti.Damon cercava con tutto sè stesso di tenere fede al patto stretto con suo fratello ,ossia di badare a lei e fare in modo che non le accadesse niente e fino ad ora ci stava riuscendo ,senza troppe complicazioni,ma non riusciva ad essere fedele in altri sensi .Nutriva per Elena un'amore così forte,che per quanto convincesse sè stesso che nulla gli avrebbe più fatto tradire la fiducia del fratello,ecco che irrimediabilmente si ritrovava a lottare contro quel desiderio che lo divorava e che riusciva sempre a prendere il sopravvento.Questo fu la molla che indusse Damon ad alzarsi dal letto,su cui era sdraiato,per avvicinarsi in maniera del tutto naturale ad Elena,che non si accorse del suo repentino movimento.Parve sorprendersi quando se lo ritrovò dietro di sè, e cercò, colta dall'imbarazzo,di evitare il suo sguardo e proseguire oltre di lui,per poter fare ritorno in bagno.Damon la lasciò fare,poi si affrettò a raggiungerla nuovamente,strattonandole dolcemente la mano,che cominciò a carezzare distrattamente e ,per l'ennesima volta,come spesso gli accadeva quando era in sua presenza,non riuscì ad articolare in maniera logica il suo pensiero,che,sottoforma di parole, parve fuoriuscirgli senza un perchè."Elena,aspetta....Non ci riesco.Io non posso,ma allo stesso tempo non riesco a resistere a quest'impulso.Cerco di far finta di niente...per non ingarbugliare una situazione di per sè già ingarbugliata.Io non posso far finta che tra di noi non ci sia mai stato niente.Sarebbe giusto che andasse così,per te,per Stefan.Sò quanto questo possa farti sentire in colpa.Lo noto sai?E anche se penso che sarebbe giusto che tu stessi con lui e che io mi faccia da parte per permetterlo,io non ci riesco.Non faccio altro che pensarti.Quel bacio..."e si toccò le labbra con la punta delle dita,socchiudendo gli occhi.Elena sospirò."...è ancora impresso sulla mia bocca.Il sapore delle tue labbra...non riesco a mandarti via dalla mia testa.Sei il mio tormento.E quando finalemente ero riuscito ad autoconvincermi a lasciarti perdere,tu ti fiondi su di me,baciandomi,lasciando in me una speranza.Elena non dovevi farlo.Dovevi continuare con la tua vita.Dovevi lasciarmi perdere."A queste parole dette con rabbia corrispose la stretta più forte alla mano che fece sussultare la giovane."Scusami...non volevo.è che non sarebbero dovute andare così le cose tra noi.Io non ti merito.Non sono degno neanche delle tue attenzioni.Tu sei così...così bella"Incominciò ad accarezzarle il volto e ad ogni tocco ad Elena parve acuirsi il bisogno irresistibile di baciarlo nuovamente.Socchiuse le labbra per il piacere che la sua mano dolce e carezzevole,riusciva ad infonderle.I loro volti erano sempre più vicini,i loro occhi sempre più languidi e le loro bocche sempre più desiderose l'una dell'altra.E come la legge degli opposti,si attrassero in un bacio carico di tensione.Erano soli ,nella piccola stanza di un motel,in preda alla passione.Una volta cominciato,quel bacio parve non trovare mai fine.Il desiderio parve accrescere,le mani di Damon si spinsero a cercare sempre di più la sua pelle morbida e vellutata.Elena si lasciava accarezzare e il pensiero di Stefan ,in quel momento, fu lontano anni luce.La sua mente era offuscata e nemmeno l'imminente pericolo la destava da quel sogno ad occhi aperti.Dopo poco Damon si ritrovò su di lei,sopra a quel soffice letto.I baci divennero sempre più ardenti e spinti,finchè non decisero di andare oltre ogni previsione,esplorando i loro corpi con maggiore audacia.Il giovane vampiro non poteva credere a tutto ciò,pensava fosse un miraggio o frutto della sua immaginazione.Elena stava per essere completamente sua e mai prima d'ora aveva provato simili emozioni.Neppure la necessità crescente del sangue poteva essere comparato al bisogno di possederla .E così i loro corpi si fusero in uno solo,abbandonando ogni pudore.Il piacere fu immenso e la gioia indescrivibile.Nessuna catastrofe incombente avrebbe potuto rovinare quel momento fatto di taciti sguardi,baci passionali e gemiti d'amore.

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Capitolo 6
*** Prime discussioni ***


I raggi del sole penetravano appena dalla tenda,illuminando fiocamente la stanza e colpendo gli occhi dischusi di Elena.Li aprì lentamente,cercando di focalizzare l'attenzione su dove si trovasse.Apparve disorientata.Già...quella non era la sua stanza,nè quello il suo letto e neanche colui che era disteso al suo fianco era da considerarsi il suo fidanzato.Restò immobile.Poteva sentire dietro di lei il corpo di Damon , il suo fiato dolce sui suoi capelli e la mano intrecciata alla sua,come se durante la notte,avesse avuto bisogno di stringerla,per assicurarsi che lei fosse lì...che non fosse andata via.Finalmente riuscì a connettere i sensi e il ricordo della notte appena trascorsa ,le riaffiorò alla mente.Il discorso fattogli da Damon,l'esitazione,il bacio tanto atteso e poi...e poi...avevano fatto l'amore.Mai aveva provato una sensazione simile.Doveva ammettere che mai prima d'ora aveva provato tale piacere nel stare con qualcuno.Si erano amati tutta la notte.Poteva ancora avvertire l'emozione suscitata in lei,quando Damon l'aveva posseduta...i suoi baci, le sue carezze,i suoi sguardi,,la voglia inarrestabile,un fuoco difficile da estinguere.Due corpi in preda alla passione che,senza freni inibitori,godevano di quegli attimi loro concessi.Richiuse gli occhi ,rivivendo quei momenti.Anche Damon oramai si era destato e continuando a tenere gli occhi rigorosamente chiusi,assaporava la vicinanza dei loro corpi,restando immobile,per timore di svegliarla.Era stato per lui un sogno incantevole,dal quale aveva paura di svegliarsi.Dentro di sè nutriva il timore,che se solo avesse aperto gli occhi,anche solo per un'istante, non l'avrebbe ritrovata lì accanto a lui,scoprendo che quello era stato davvero solo il frutto delle sue tante fantasie.Era ormai una vita che l'agognava,accontentandosi anche solo,di restare in un angolo a guardarla dormire.Ed ora poteva starle accanto,come mai prima d'ora e questo lo fece sentire un uomo ,che riesce dopo un'estenuante impresa,a ricevere la sua meritata ricompensa.Cominciò a carezzarle impercettibilmente la spalla con le punta delle dita,procurandole dei brividi.Si protese verso di lei,questa volta baciandole il collo lasciato scoperto.Elena non potè fare a meno di gemere ad ogni bacio ricevuto,come se fossero mille lingue di fuoco.Continuarono per un pò queste effusioni,quando vennero interrotti dalla vibrazione insistente di un cellullare,che reclamava la sua presenza.Elena sbarrò immediatamente gli occhi e si affrettò a prenderlo tra le mani.Esitò prima di rispondere e con aria preoccupata,si alzò dal letto e coprendosi con il lenzuolo,si allontanò,avvicinandosi alla finestra.Damon rimase ammutolito,mentre assisteva alla conversazione telefonica tra Elena e il suo fratello minore."Pronto!Elena.Pensavo che non mi avresti più risposto.Tutto bene?Dove sei?"Elena apparve spiazzata,ma poi prese il controllo di sè e cominciò a parlare:"Ehi..è tutto ok.Abbiamo fatto una piccola sosta per riposarci.Sai il viaggio è stato molto stancante e ne avevamo bisogno"Guardò Damon per un attimo,prima di continuare:"E lì come proseguono le cose?"Dall'altro capo del telefono si udì rispondere:"Tentiamo l'impossibile.Il piano va avanti.Nessuno sospetta lo scambio di personalità,almeno fino ad ora e ...mi manchi Elena.Non immagini quanto.Questa notte sono andato a letto rivolgendo il mio pensiero a te e questa mattina mi sono sentito così vuoto dentro.Perchè tu non eri qui accanto a me!!"Elena sentì come tante lame accoltellarle il petto.Provava tanto rimorso per tutto il dolore che continuava inesorabilmente ad infliggergli e sentiva di non meritarsi nemmeno una delle tante parole dolci che le stava recitando.Si sentì osservata e decise di concludere la telefonata nel bagno,lontano dagli occhi indagatori di Damon:"Scusa,la ricezione qui è pessima.Anche tu mi manchi..tanto..." e sperò con tutta sè stessa che Damon non sentisse ciò che diceva."Elena,ora devo andare,ma voglio che tu sappia che TI AMO con tutto mè stesso e che sono qui ad attendere il momento in cui potrò riabbracciarti!!"Elena gli rispose anch'ella con un ti amo ,emesso flebilmente tutto d'un fiato,prima di riattaccare.Continuò ad osservare il display del suo cellulare,pur di non affrontare il momento in cui avrebbe dovuto incontrare gli occhi color del ghiaccio di Damon,che l'avrebbero sicuramente messa soggezione.Uscì timorosa ed evitò di guardarlo.Damon,questa volta non le degnò di uno sguardo... aveva udito tutto. Si alzò e cominciò a vestirsi,facendo finta di niente.La stanza cadde nel più completo silenzio;nè Elena ,nè Damon cercarono di interagire l'uno con l'altro.Elena,per smorzare la tensione, cominciò a sistemare le sue cose nella borsa e Damon,inflessibile,guardava fuori dalla finestra,come aspettando un cenno dell'altro,che non esitò ad arrivare."Damon,io qui ho finito.A che ora è prevista la partenza?"Damon non le rispose ,così Elena abbandonò ogni traccia di timore e incalzò:"Bè,potresti almeno degnarti di rispondermi..."Questa volta il vampiro non le fece terminare la frase e con fare gelido affermò:"Potresti smetterla di tartassarmi?A momenti partiamo,sperando che la nostra meta sia vicina e che questo viaggio on the road termini al più presto!!"Le ultime parola furono dette con un tale astio,che Elena,stupita da quelle crude parole,si ammutolì,come se le mancasse l'ossigeno per poter emettere alcun suono.Ma come? Dov'era quella persona che poco prima le giurava amore?Non credeva alle sue orecchie.Una lacrima le scivolò lungo il viso e cercò,senza farsi notare,di asciugarla.Ma troppe erano le lacrime che ora minacciavano di caderle e per quanto lei cercasse di trattenerle,esse,indomate,scivolarono giù senza pietà.Damon poteva avvertire con i suoi sensi sviluppati,il cadere di ogni singola lacrima.Socchiuse gli occhi con amarezza,per poi riaprirli e voltarsi verso di lei,che,a sua volta,si era girata,dandogli le spalle.Damon le si avvicinò cautamente,protendendo le mani in avanti,ma non arrivò a sfiorarla neppure,perchè lei lo scansò,voltandosi bruscamente e con aria indignata proruppe:"Lasciami!!Tu sei solo un mostro senza pietà.Mi fai letteralmente schifo.Come puoi...come..."cominciò a balbettare.Damon,ferito nel profondo nel sentirsi definire un mostro,incalzò:"Ah,sarei io ora il cattivo della situazione?Ok,sarò stato duro con te quando ho detto quelle cose.Ma tu non provi neanche ad immaginare come mi sia sentito io?No?Sentirti parlare con lui come se...di me non t'importasse nulla.Come se tra noi nulla fosse successo!!!Sei uscita da quel bagno,ostentando indifferenza e non mi hai degnato neanche di uno sguardo..." "Bè,non mi pareva che tu invece in quel momento fossi stato loquace o sbaglio?" rispose questa volta Elena,tenendo testa al giovane."Può anche essere,ma è stato certamente una conseguenza del tuo insolito comportamento.E...poi,mi sono sentito...Ah ,basta ,non ne voglio più discutere."E così dicendo cercò di porre fine alla loro conversazione.Ma Elena apparve determinata a continuarla e con tanta rabbia dentro, scoppiò:"Bene!!Vuoi terminarla qui!Ok!!!Sai cosa c'è di nuovo??Che io non ho intenzione di smetterla.Ho bisogno di parlarti.Devi capire come ci si sente a vivere con questo peso che porto dentro"Altre lacrime le sgorgarono frenetiche e il suo tono si placò."Damon,stanotte è...stata la notte più bella della mia vita.è stato fantastico.Non ho pensato a nulla.Eravamo solo io e te e nessun'altro.Ma la realtà mi è ripiombata addosso questa mattina,quando ho ricevuto la telefonata di Stefan.Speravo con tutta me stessa che tu non sentissi.E allo stesso tempo non potevo non dirgli quelle parole che hai ascoltato poco fa.Volevo che tu sapessi che io sono combattuta.Una parte del mio cuore mi dice che non devo continuare a fare altro male a tuo fratello,perchè tengo a lui,perchè è il ragazzo che ho sempre amato e che continuo ad amare.Ma l'altra parte mi sussurra invece che oramai non posso mentire a mè stessa...ai miei sentimenti.Penso di...essere innamorata di te!!" Damon ascoltò con attenzione il suo discorso e un sorrisetto le increspò le labbra prima di affermare:"Lo pensi o lo credi?C'è una netta differenza tra questi due verbi,sai!!"Elena ci pensò su e in cuor suo ,sapeva che non ce ne fosse stato neppure il bisogno.Lo amava profondamente,senza limiti.Damon scrutava il suo volto,in cerca dei suoi pensieri più reconditi."Si...lo credo!!"Guardò l'altro,aspettando una sua reazione.Damon le si avvicinò a passo lento."Elena non voglio assolutamente metterti di fronte ad una scelta.Io non voglio che tu debba scegliere tra uno di noi.Io...desidero solo che tu stia bene e nient'altro e se ciò significa rinunciare a te,bè,sono disposto a farlo,pur di saperti felice!!"Le diede un bacio sulla fronte, pentendosi di quelle parole,ma allo stesso tempo sentendosi fiero di averle pronunciate.Non avrebbe sottoposto Elena a nessuna scelta.Lei doveva essere libera da ogni vincolo.Soffriva abbastanza per troppe cause e non voleva che questo potesse essere altro motivo di dolore.Una lacrima solitaria gli scivolò,senza lasciare traccia,disperdensosi tra i capelli di Elena.Si staccò da lei e,componendosi,la incoraggiò:"Forza!!è ora di andare!!Il viaggio è ancora lungo.Bisogna affrettare i tempi.Non siamo al sicuro in nessun luogo!!"Riposero tutto nello zaino e abbandonarono la stanza del motel.Prima di chiudere definitivamente la porta,Elena la guardò per l'ultima volta,e con nostalgia ricordò i momenti belli vissuti tra quelle mura,affinchè il ricordo,riposto accuratamente nel suo cuore, la seguisse per sempre in quel tortuoso e interminabile cammino verso l'ignoto.

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Capitolo 7
*** I Petrova ***


Stefan marciava,senza sosta, avanti e indietro per il salotto illuminato.La sua mente ronzava fastidiosamente.Mille pensieri si accavallorono l'uno sull'altro e tante preoccupazioni cominciarono a farsi largo tra quelli.Nonostante il loro piano procedesse a perfezione,aveva la strana sensazione che quello non fosse abbastanza.Che avrebbero dovuto fare altro,per impedire un'eventuale mossa anticipata del loro nemico.Pensava a come fare per trovare una soluzione idonea ai loro problemi...Sapeva che Klaus,ovunque fosse, tramasse qualcosa e che aspettasse un loro passo falso,per poter coglierli di sorpresa.Lui non poteva permettersi sbagli,per cui doveva riflettere attentamente prima di prendere una qualunque decisione.I suoi pensieri pian piano vagarono ben più lontano,verso la sua amata...Chissà cosa stava facendo?Se era ancora in viaggio,se fosse al sicuro.Sentiva tanto la sua mancanza e soffriva in silenzio per la sua assenza.Avrebbe voluto starle vicino,in un momento così difficile e si pentiva di non averle prestato abbastanza attenzioni quando lei ne aveva avuto bisogno.Ma era accaduto tutto così velocemente e non aveva avuto il tempo materiale per dedicarle anche solo pochi attimi,per confortarla,incoraggiarla e tenerla stretta a sè.La sua priorità era assicurarsi che lei uscisse indenne da quella situazione e avrebbe rischiato la sua vita pur di riuscirci.Altri pensieri affollarono la sua testa già colma.Immaginò Elena vicina a Damon,con aria complice.Cercò di scacciare via quelle immagini,con un gesto della mano,come se quelle fossero concrete e lui potesse così liberarsene.Non avrebbe dovuto pensarci neanche minimamente,ma irrimediabilmente esse apparivano e gli infliggevano un grosso dolore.Benchè si fidasse ciecamente di Elena,era di tutt'altra opinione del fratello,che da sempre nutriva un forte sentimento per la sua donna.Era sicuro che lui l'amava,almeno quanto l'amasse lui stesso,anche se non l'aveva ammesso apertamente,bastava osservarlo a lungo quando si parlava di lei o vederlo comportarsi in sua presenza,per capire quanto ne fosse preso,per quanto lui cercasse con tutto sè stesso, di tenere all'oscuro tali sentimenti,fallendo ogni tentativo.Aveva visto Damon solo una volta così,quando entrambi,nel lontano 1864, erano innamorati della stessa donna, Katherine;per cui tutto le ricordava una scena già vista e vissuta e sapeva perfettamente che ciò a cui lui illudeva e che il fratello cercava di nascondere,era vero.Conosceva troppo bene il fratello,per sbagliarsi.Non era semplice affetto tra cognati,c'era un'intesa,che per quanto lui accettasse di buon grado,cercando di non vedervi altro,lo proeccupava.E soprattutto ora che entrambi erano via,soli,chissà dove e per quanto tempo,il male dentro di lui si acuiva.D'un tratto fece capolino sulla porta ,Katherine,interrompendo il suo monologo interiore."Ehi,sei qui!!Pensavo fossi con gli altri al Mystic Grill.Ti cercavo sai,pensavo che avessi potuto prestarmi un pò di attenzione!!"Dicendo ciò,in maniera deliberatamente maliziosa, si avvicinò pericolosamente a lui.Stefan,non si fece cogliere impreparato e si voltò di scatto.impedendole un qualsiasi tipo di contatto fisico.Era una sua fastidiosa prerogativa:credere di poter sortire ancora qualche effetto su di lui.Si sbagliava.Non era più niente per lui e credeva anche che ,in fondo,non lo fosse mai stata.Katherine,scocciata,parlò:"Uffi,quanta freddezza e sciogliti un pò!!Sai,ora che Elena non c'è,potresti anche pensare un pò a te stesso.Penso che lei ora lo stia facendo e che Damon la stia sicuramente aiutando a distrarsi...!"Lasciò,in maniera allusiva,la frase in sospeso,allo scopo di insinuare il dubbio.Stefan non ci cascò.Conosceva i modi di fare di Katherine.Quella era una delle sue tante astute tattiche per cercare di farlo capitolare ai suoi piedi,ma su di lui non avevano l'effetto sperato."Sò benissimo cosa stai cercando di fare e sono lieto di farti sapere che non mi curo delle tue parole!"aggiunse Stefan,ironicamente e la vampira non potè che continuare a stuzzicarlo,perchè per lei non esisteva sconfitta:"Bè,per rispondermi,significa che te ne curi,forse anche troppo.Che cerchi forse di convincere tè stesso.Ti conosco fin troppo bene per sapere che ,un attimo prima che io entrassi da quella porta,tu ci stavi pensando.E che ti addolora saperla con lui."Stefan, a queste parole,non riuscì a dare una risposta adeguata.Era allibito dalla facoltà di Katherine di riuscire a sapere cose di cui non ne sapeva neanche la veridicità.Katherine prese quel suo attimo di sbalordimento per un si e affermò compiaciuta:"Centro!!!Non fallisco mai.Stefan non cercare di surclassarmi.Non ce la farai mai!!"e girandogli attorno sensualmente,con un dito che gli sfiorava il torace,soggiunse:"Ti conosco fin troppo bene per sapere qualunque cosa.Ogni tuo pensiero,desiderio,segreto...Sei un libro aperto per me.Non serve essere enigmatici.Ricordi?Io amo le sfide e gli enigmi mi eccitano ancora di più!!"Stefan,non riusciva a controbattere e per quanto lui cercasse di nasconderlo,doveva ammettere che Katherine,ancora riusciva a spiazzarlo.Si chiedeva come potesse farlo con così tanta facilità.Era davvero imprevedibile."Credi ciò che vuoi!!"disse infine,mostrandole un sorrisetto e sparendo oltre la soglia.Katherine ,rimase ancora lì,guardando dove poco fa era passato Stefan,pensando che sarebbe riuscita,anche questa volta,ad indurlo ad ammettere,che nonostante tutto,qualcosa ancora provava per lei.Ci credeva ciecamente e non perdeva la speranza.Nel frattempo,Elena e Damon ripresero il loro estenuante viaggio.Damon pareva molto più rilassato rispetto a quando erano partiti da Mystic Falls ed ogni tanto riusciva a scambiare anche qualche divertente battutina,per tenere alto il morale di Elena,la quale rideva,anch'ella tranquilla,ad ogni sua ironica frecciatina.La tensione che aveva accompagnato quei momenti vissuti nella stanza del motel,era ormai remota;dopo essersi dichiarati l'un l'altro,parvero molto più sereni e complici.Certo,ancora non riuscivano a parlare liberamente della notte di fuoco trascorsa tra quelle lenzuola.Era come un tacito accordo a non parlarne,finchè tutto non si fosse risolto ed Elena sarebbe stata più libera di pensarci,decidendo cosa fosse giusto da fare .Per ora,avevano deciso di non toccare,in nessun modo, l'argomento.Questo li avrebbe indotti ad una tregua duratura, ma Elena sapeva bene che non sarebbe durata a lungo e che,appena possibile,le sarebbe ripiombato tutto addosso,costringendola ad una scelta.Per ora le andava bene così e cercava di ritardare quel momento,cercando di concentrare la sua attenzione sui problemi reali,di cui lei era la somma protagonista e vittima.Anche Damon la pensava allo stesso modo e per quanto si sforzasse di frenare il suo istinto,che lo induceva spesso ad avvicinarsi a lei,per riaccendere la fiamma di quella passione così travolgente,riusciva a controllarsi,pensando alla missione che l'avrebbe dovuto tenere occupato.Finalmente,dopo tanti altri km percorsi,giunsero nel luogo indicato loro da Isobel.Era una sontuosa dimora,dall'aspetto trascurato e cupo.Da una finestra si intravedeva la luce fioca di un fuoco acceso in un camino.Per il resto la casa era avvolta nella più completa oscurità e ,constatando l'ora,non poteva essere diversamente.Era davvero tardi."Penso che sia davvero sconsiderevole bussare alla porta a quest'ora della notte,non pensi?"disse Elena rivolta a Damon che,senza ascoltarla,già era praticamente arrivato all'ingresso e bussava sonoramente al portone.Dopo un pò,videro una luce accendersi nell'atrio e la voce di un uomo,da dietro alla porta,chiedere:"Chi è lì?" Damon rispose pronto:"Sono Damon Salvatore e ..."guardò Elena.Decise di non aggiungere altro.Se si fosse trattato di una trappola,non avrebbe corso il rischio di metterla in pericolo."è tardi lo sò,ma abbiamo bisogno di parlarle!!"Sentirono molte mandate alla porta,che dopo poco si aprì,rivelando il volto del loro interlocutore."Presto,entrate.Non è sicuro parlare qui fuori!!"Entrarono,esitanti,guardandosi intorno.La casa era davvero maestosa,molto più grande della pensione Salvatore:una vera reggia antica.Elena fu attratta da un quadro appeso sulla parete:raffigurava una donna che le somigliava in modo impressionante.L'uomo parve accorgersene e non esitò a spiegarle:"Lei è Charlotte Petrova,la sorella di Katherina Petrova.E questa è la sua dimora o almeno lo era.è passato tanto tempo.La famiglia Petrova,almeno coloro che riuscirono a salvarsi dalla furia inarrestabile di Klaus,si trasferirono qui,in questo posto dimenticato da Dio.Charlotte riuscì qui a rifarsi una vita,sposando un ricco barone del posto.La casa oramai è disabitata da secoli,ma ogni tanto fa la sua comparsa la primogenita della famiglia Petrova..ossia la tua doppelganger.Questa casa appartiene a lei,ovviamente,in quanto unica parente ancora in vita .Per quanto quella possa definirsi vita."Disse ciò,osservando scrupolosamente Damon,che mantenne anch'egli uno sguardo attento,come se si aspettasse da un momento all'altro che quell'uomo si trasformasse in un mostro a tre teste e poi aggiunse:"E lei come fa a sapere tutte queste cose?Mi sembra di notare che lei non è un vampiro.Allora chi è lei?"Attese una risposta,che non tardò ad arrivare."Sono cresciuto qui.Tutti i miei antenati sono stati al servizio di questa famiglia e hanno continuato a farlo anche dopo la loro morte.Abbiamo appreso tutto,dell'esistenza dei vampiri e dei licantropi,della maledizione del Sole e della Luna,della storia della doppelganger e tanto altro ancora.Mi faccia presentare.Sono Antony Matthew Stuart,nonchè stregone"poi sopraggiunse"e se ora siete qui è perchè ho la soluzione ai vostri problemi e sono disposto ad aiutarvi e fornirvi protezione.Ma voi dovrete starmi ad ascoltare e insieme riusciremo a sconfiggere Klaus!" Elena e Damon si guardarono intensamente, prima che quest'ultimo cominciasse a dire:"Ok,l'ascolteremo.Siamo curiosi di sapere ciò che ha tanta voglia di raccontarci.Ma prima penso che sia meglio se ci riposassimo." "Certo che si.Vi mostrerò le camere.Ero ovviamente pronto al vostro arrivo e ho già provveduto a sistemarvele.Prego!!"Mostrò il loro provvisorio alloggio e andò via,augurando loro la buonanotte.Elena chiuse a chiave la porta, prima di lasciarsi cadere a peso morto sul letto.Stava quasi per addormentarsi,quando sentì bussare alla porta."Elena,apri!!"Era Damon.Palpitante,si affrettò ad aprirgliela,cosicchè lui entrò,richiudendola alle sue spalle."è meglio se non ci dividiamo per stasera.Non mi fido ancora di quell'uomo e non me lo perdonerei se ti accadesse qualcosa!"Elena ne fu lusingata.Scoprì le lenzuola e vi entrò,facendo cenno a Damon di seguirla.Il giovane ,trepidante, entrò a sua volta e si sdraiò accanto a lei.Elena gli si avvicinò ,appoggiando la testa sul suo cuore, che in quel momento,se avesse potuto,avrebbe palpitato incessantemente.La accolse tra le sue braccia e così si addormentarono placidamente,godendo, anche solo di quella semplice vicinanza.

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Capitolo 8
*** La maledizione del Sole e della Luna ***


Il risveglio fu uno dei più belli per Elena.Durante la notte i ruoli si erano invertiti:Damon,ora sonnecchiava beato,tra le braccia della giovane,con il capo sul suo petto e un braccio che le cingeva con dolcezza la vita.Sembrava come un bambino piccolo che,dopo un brutto incubo,cerca di trovare conforto tra le braccia della madre.Elena,ormai sveglia,cominciò a contemplarlo.Il volto di Damon era il più bello che avesse mai visto.Emanava un'aurea di eterna bellezza.La perfezione dei suoi lineamenti potevano essere soltanto paragonati a quelli delle sculture greche e inoltre,vederlo così dormire,mostrando il lato dolce e umano di sè,la spinse a desiderarlo ancora di più.Sfiorò il suo viso più e più volte,per poi passare ad accarezzargli con grazia i soffici capelli corvini.Avrebbe voluto arrestare il tempo,affinchè quegli attimi durassero per sempre.Damon cominciò a muoversi,brontolando nel sonno e pian piano il suo viso si spostò dal petto, arrivando ad avvicinarsi a pochi millimetri dal suo.Nonostante si fosse ripromessa che nulla sarebbe più accaduto tra di loro,se non semplice supporto amichevole come quella notte,non riuscì a trattenersi dal baciare quelle labbra gonfie e dischiuse.Sentì il sapore inconfondibile della sua bocca e mille farfalle le sembraroro svolazzare nel suo stomaco.Damon riaprì i suoi occhi,dolcemente sorpreso da quel gesto e anche lui partecipò attivamente a quel bacio,rendendolo ancora più passionale.L'eccitazione salì alle stelle;i loro corpi,destinati a stare per un pò lontani,subito si cercarono vogliosi e le loro mani poterono continuare a vagheggiare.riesplorando un terreno già toccato.Per quanto si fossero sforzati di tenere le dovute distanze e si fossero ripromessi di non ricascarci,non avevano però fatti i conti con un desiderio più forte di loro,che mise a tacere ogni accordo preso.In un attimo Damon fu,completamente svestitito, sopra di lei e questa volta,prima di lasciarsi completamente andare,la guardò negli occhi e le sussurrò dolcemente:"Ti amo..." Elena riaprì gli occhi,socchiusi, ed emozionata ,come non mai, prese il suo volto tra le mani,portandoselo alla bocca e tra un bacio e l'altro,gli replicò:"Anche io Ti amo e non immagini quanto!"e poi riaffondando la testa nel cuscino,disse con fermezza:"Ho bisogno di te....!!!"Damon non se lo fece ripetere due volte.Cominciò ad amarla con intenso trasporto e questa volta,non fu come la prima.Non fu caratterizzata dall'ansia che precede il primo approccio.Non aveva timore questa volta di farla sua,perchè lei oramai lo era a tutti gli effetti.E questa volta sapeva che nulla avrebbe più infierito,nessuna discussione avrebbe rovinato più quei momenti di assoluto amore.Il loro legame stava via via cementandosi sempre più e per Elena quello sarebbe stato solo l'ennesimo passo in avanti, verso il lungo cammino che aveva ancora da percorrere fino all'atto finale.Stanchi e appagati, si rilassarono contemplando il soffitto,tenendosi ancora per mano,per assicurare all'altro che nulla li avrebbe divisi.Cominciarono a conversare amabilmente del più e del meno e fu davvero gratificante per loro tenere un qualsiasi tipo di conversazione ,dopo aver fatto l'amore,senza alcun imbarazzo."Sai ,avvolte mi chiedo,ma tu eri seria quando dicevi di odiarmi?Sai,perchè a vedere ora come ci odiamo..." Elena lo colpì allo stomaco e Damon,sghignazzando,finse di essersi fatto male."Stupido,non è divertente.è un colpo davvero basso!!" e gli saltò su,per potergli infierire altri colpi."Ok Ok,time out,mi arrendo!!!" e ridendo ancora,si fermarono per un attimo,per poi ricominciare gli schiamazzi. Si presero poi a solleticare e fu davvero un delirio di emozioni.D'un tratto,sentirono bussare alla porta e si arrestarono di colpo,facendo segno all'altro di non fiatare."Signorina Elena e..."piccolo colpetto di tosse"presumo,signor Salvatore...è pronta la colazione,se vogliate servirvi, in sala da pranzo e...quando sarete pronti,io sarei disponibile a raccontarvi il resto della storia!!"Lo sentirono andare via, a passi pesanti,lungo il corridoio.Decisero di alzarsi e rivestirsi per poter scendere di sotto.La sala da pranzo era grande quasi quanto una sala da ballo.Al centro troneggiava un tavolo di enormi dimensioni,su cui era stata imbandita una tovaglia con alimenti di ogni genere."Nutrirebbe un reggimento di soldati" esordì Damon perplesso ed Elena,affamata,si accomodò su una delle sedie e cominciò a servirsi.Dopo l'abbondante colazione,il trio si diresse in salotto,per poter discutere della storia.Antony prese la parola e , come se stesse leggendo una storia presa da chissà quale libro,cominciò a recitare:"Molti secoli fa,se non millenni,esisteva un temibile uomo,molto potente,dalle fattezze divine.Non era in realtà umano,era un vampiro...o per meglio dire Il Vampiro.Il più antico della storia,l'originale.Il suo nome era Klaus.Di lui non si sapeva nient'altro,apparte che riusciva ad uccidere alla velocità della luce e che si nutriva delle sue vittime in modo macabro.Riuscì con il tempo ad essere rispettato e temuto da tutti.Ho dimenticato un piccolo particolare:era libero di camminare alla luce del Sole e quindi era capace di creare più danni di quanto un semplice vampiro può crearne nel buio della notte.Lui era accerchiato dai suoi fedelissimi servitori,che lo seguivano passo dopo passo e lo supportavano nell'estenuante e logorante guerra contro il loro acerrimo nemico:il branco di licantropi,capitanato dal perfido Tuck."prese fiato e continuò la narrazione:"Klaus cercava assiduamente in tutti i modi di limitare i danni che un morso di licantropo poteva provocare su di un vampiro.Perchè a quei tempi,i licantropi,non erano vincolati dalla maledizione e per cui potevano assumere l'aspetto di lupo,quando faceva loro comodo.Quella fu un'epoca di grossi scontri e morti devastanti."Damon ascoltava con sempre maggiore attenzione."Klaus si affidò ad un potente stregone di nome Morgan,il quale gli promise di trovare il modo per ottenere ciò che lui ardentemente desiderava,a patto che costui avesse lasciato il paese per sempre!"Seguì una lunga pausa di suspance e poi proseguì:"Per quanto Klaus potesse considerare lo stregone un ingenuo,acconsentì alla sua richiesta,pensando di ingannarlo una volta ottenuto ciò che lui voleva,ma dovette fare i conti con un potere ben più grosso da gestire.Il potere della magia.Morgan riuscì,con un potente sortilegio a racchiudere il potere dei licantropi in una pietra"Elena aggiunse:"La pietra di Luna!!" "Si,proprio lei."Annuì l'uomo."Klaus,come nei patti,avrebbe dovuto andare via di lì,ma non lo fece.Cercò di uccidere lo stregone per timore ch questi,con la sua magia,potesse ritorcergli contro.Sterminò prima tutta la sua famiglia ,per poi sbarazzarsi di lui.Ma non fece i conti con quello che uno stregone è davvero in grado di fare.Nel momento in cui morì,Morgan rilasciò una magia che maledisse Klaus,fino a renderlo schiavo della luce del Sole,intrappolando il potere in un'altra pietra" "Un'altra??Ma come?"esclamò Damon esterrefatto."Già,la pietra solare.Ce l'ha lui ovviamente.E gli servirà per spezzare la maledizione, prima che ci riescano i licantropi."spiegò Antony."E in questa storia entra in gioco la doppelganger Petrova.Lo stregone per quanto astuto,sapeva che ogni maledizione può essere inflitta,ma che nel momento in cui viene fatta la magia,si crea una sorta di contropotere,che può alleviare le sofferenze di colui che viene maledetto.E lui stesso ha provveduto a creare te,cara Elena.A distanza di molti secoli,una donna sarebbe nata dall'unione di due famiglie,nonchè volutamente discendenti dai due ceppi avversari:i Petrova,nonchè avi dei vampiri e i Gilbert,nonchè antenati dei licantropi.E quindi,in quelle rare occasioni,essi si battevano alla ricerca disperata di quella fanciulla,allo scopo di sacrificarla, per poter spezzare la maledizione.Solo uno dei due gruppi sarebbe riuscito nell'impresa.Fino ad ora nessuno è mai riuscito.E spero che possa essere tale anche questa volta."Il racconto finì e lasciò Damon ed Elena pieni di dubbi e riflessioni."Penso che tu debba darci delle spiegazioni ben più dettagliate,ora"esordì Damon "Come possiamo fermare Klaus?Per quanto i licantropi siano da considerarsi pericolosi ,essi vincolati dalla maledizione,per il momento sono come innocui,se non per le notti di luna piena.Ma Klaus è il vero problema.Come si fa ad ucciderlo?" "Sò che avete utilizzato l'unico rimedio per sterminare Elijah e non esiste un altro modo come quello per farlo, ma..." Damon parve pendere dalle sue labbra."Al momento del sacrificio,chiunque spezzi la maledizione, è inesorabilmente privato dei suoi poteri e diviene vulnerabile.Quello sarebbe il momento ideale per colpirlo e ucciderlo.Ma questo vorrebbe significare,sacrificare la dolce Elena." Damon deglutì e guardò Elena con preoccupazione.Antony avvertì quanto quel giovane vampiro potesse amare quella fragile umana e per questo si affrettò ad aggiungere:"Ma ci sarebbe un altro modo." Damon si caricò di speranza. "Ho tralasciato che quello stregone,Morgan, aveva una famiglia e che uno di essi, suo figlio,riuscì a salvarsi,custodendo il segreto della magia.E io non sono altro che un discendente di quel potente stregone...l'unico e solo,in grado di poter effettuare qualunque magia contro l'Antico,in quanto scorre in me il sangue del mio antenato.Colui che riuscì con destrezza a maledirlo per l'eternità." Lo disse con tale enfasi , che sprigionò un'aura potente che sollevò gli oggetti riposti nella credenza,che si rovesciarono a terra con un tonfo sordo. Damon,cauto,si allontanò di qualche passo. "Sò che avete dalla vostra parte una strega altrettanto potente.Una Bennett,nonchè mia parente.Bene,lei potrà aiutarmi .Una connessione tra di noi e l'energia attinta dal luogo in cui sono sepolti i nostri antenati,possono contribuire a renderci più potenti.Credo che sia ora di agire.Resteremo per qualche tempo ancora qui, per preparare un piano,che ci induca a ritornare senza destare sospetti.Nessuno dovrà sapere del nostro ritorno.Ho già in mente un piano efficace,devo solo appurare che possa realmente essere tale!" e con queste ultime parole si congedò,andando via a passo svelto,diretto chissà dove.Elena e Damon,continuarono a seguirlo con lo sguardo,ancora frastornati dalla storia appena narrata dallo stregone.Elena finalmente potè sentirsi più sollevata nel sapere che avevano un'arma di quelle proporzioni dalla loro.Raggiunse un Damon meditabondo e si strinse a lui,questa volta non per cercare conforto,ma per trasmettergli quella serenità e voglia di vivere,che d'un tratto ,aveva preso pieno possesso del suo corpo,dopo la scoperta che esisteva un modo per estinguere quel male che la perseguitava da generazioni.

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Capitolo 9
*** Il messaggio ***


Elena,sfogliava distratta le pagine del suo diario,seduta sul davanzale della finestra della sua stanza.Ebbene si,era ritornata a Mystic Falls.Iniziò a giocherellare con la penna che teneva tra le mani,facendola roteare sul suo palmo.Pensò a tutti gli avvenimenti verificatosi in quei giorni e ,ad ogni riflessione,corrispose un appunto.Cercava di annotare,con munuziosità,ogni dettaglio,come se tutto questo le potesse servire utile in futuro,nel momento in cui ciò sarebbe stato solo un ricordo lontano.Ricordare era fondamentale per lei.Girò le pagine in fretta,dalla prima all'ultima,leggendo stralci di confessioni.Era incredibile quanto un diario potesse contenere tante informazioni;inoltre era colmo di emozioni,scritte di proprio pugno,per cui reali.Elena poteva avvertire dentro di sè,i momenti appartenenti ad ogni pagina scritta.Sembrò di sentire perfino l'odore inconfondibile di ogni istante trascorso,come ad esempio il giorno in cui conobbe per la prima volta Stefan...Stefan....L' emozione provata nel rivederlo!Le pareva trascorsa un'eternità dall'ultima volta in cui aveva potuto stringersi a lui!Le ritornò alla mente il suo viso,colmo di emozione,quando lei era apparsa in casa ,come per magia,insieme a Damon e al maggiordomo dei Petrova,Antony, interrompendo una riunione della scooby-gang.Nulla ebbe più senso per lui,se non correre ad abbracciarla e baciare ogni centimetro del suo viso.Poteva ancora ricordare l'espressione di Damon,che non potè fare a meno di girarsi alla vista di tutte quelle effusioni,colpito da una bollente gelosia,che trasformò il suo volto in una maschera grottesca.Tutti parvero entusiasti di rivederli e subito vollero un resoconto dettagliato del loro viaggio,che li aveva portati a recarsi alla villa Petrova ,chiedendo poi il motivo del loro tempestivo ritorno.Antony parve sentirsi a suo agio e accomodatosi,fin da subito , su uno dei comodi divani del salotto,raccontò loro la storia della maledizione e tutti gli anneddoti e connessi.Tutti rimasero senza parole,primo fra tutti Stefan che,come era solito fare, cercò di andare fin da subito a fondo nella storia,chiedendo cosa fosse stato possibile fare per salvare la vita di Elena."Capisco quanto sia importante conoscere tutta la storia.Abbiamo scoperto nuove interessanti rivelazioni,di cui eravamo totalmente ignari.Però ora penso sia fondamentale trovare un modo per sconfiggere questa minaccia incombente,prima che avvenga il peggio!"Così dicendo,guardò angosciato Elena.Damon parve risorgere da un momento di riflessione,che l'aveva indotto a non parlare fino ad allora:"Antony ha tralasciato la parte più importante di questa storia.Quest'uomo,qui di fronte a noi,potrebbe essere la risoluzione ai nostri problemi.Colui che può riuscire a trovare un modo per eliminare Klaus e salvare la vita di Elena." Per la prima volta,da quando erano tornati,Damon posò gli occhi su di lei e mille sensazioni riuscì a trasmetterle,con un semplice sguardo fugace.Amore misto a risentimento.Sapeva benissimo che ,al termine di quel viaggio,sarebbero ripiombati nella realtà.Avrebbe dovuto sopportare vederla nuovamente assieme al fratello e ,per quanto quello lo facesse soffrire,avrebbe dovuto convivere con ciò,almeno fino a quando la dolce e contesa Elena,si fosse decisa a prendere una decisione definitiva,dandosi completamente ad uno solo dei due.Lui non aveva alcuna intenzione di indurla a scegliere e questo era risaputo..avrebbe aspettato pazientemente in disparte quel momento,ma nonostante ciò,una piccola parte di lui,non poteva fare a meno di desiderarla sua,solo sua e ..subito.Anche se ciò avrebbe dovuto significare un nuovo rapporto conflittuale con Stefan e tante scomode situazioni.La razionalità,talvolta,in quelle rare occasioni,era messa da parte,per lasciar prevalere l'istinto.Damon avrebbe mescolato un pò le dosi,senza eccessi.Smise di pensare ,per ascoltare gli altri chiedersi come fosse possibile e si affrettò a dare loro una spiegazione,che potesse rassicurarli sulla veridicità delle sue parole."Se avete seguito sapientemente la storia,ricorderete la parte in cui si narra che uno stregone di nome Morgan,abbia inflitto la maledizione,rendendo Klaus e tutti i vampiri, schiavi della luce del Sole e successivamente creando un contropotere,racchiuso nel corpo di una donna...di questa donna..."Esordì ,indicando Elena con l'indice destro."Quest'uomo è l'unico discendente ancora in vita di colui che maledisse L'Antico;in lui scorre il sangue di un potente stregone e potrà aiutarci in questa difficile impresa!".Bonnie,fino ad allora,attenta ad ogni parola,parve sorpresa di scorprire che,quell'uomo dall'aria così rassicurante,potesse essere un suo simile.Ora comprendeva quella strana sensazione percepita ,nel momento in cui era arrivato lì.Sentiva quel legame intrascendibile di chi si appartiene e proviene dalla stesso ceppo familiare.Come se Antony potesse leggerle la mente,guardò Bonnie e con il suo solito timbro di voce solenne,le diede la conferma attesa."Signorina,lei deve essere una Bennet.La famosa stirpe di streghe proveniente da Salem.La loro storia è tramandata da generazioni;le loro imprese sono narrate perfino nei libri di storia.Assurdo quanto sia piccolo il mondo.Tu non saprai io chi sono, nè avrai avuto l'occasione nella tua vita di conoscermi,ma sicuramente avrai percepito...ebbene si,io sono un tuo lontano cugino.Mia madre non era altro che la sorella della tua bisnonna.Noi,come avrai potuto capire,siamo i soli discendenti di Morgan!" Bonnie ,stralunata, rimase colpita da quell' improvvisa realtà.Cos'altro avrebbe dovuto sapere ancora,per sconvolgerle nuovamente la vita?Scoprire di essere una strega,già aveva sortito un forte impatto su di lei;la scoperta dell'esistenza dei vampiri fu uno dei tanti colpi di scena che aveva aperto le porte di un lungo periodo di stranezze ed eventi sconvolgenti.Ora,sapere ,quasi in contropiede,di avere in sè delle proprietà magiche ereditate da un suo potente avo,nonchè colui che aveva creato la maledizione di cui i vampiri e i licantropi ne erano vittima,la sorprese maggiormente e allo stesso tempo in lei potè sentire quel potere immenso che trasudava da ogni parte del suo essere.Riuscì a riprendersi da quella scioccante rivelazione e disse con crescente entusiasmo:"Farò tutto ciò che è in mio potere per tenere al sicuro le persone che amo e farò il possibile affinchè questa nostra alleanza ,porti alla resa finale!!!" "Bene,così va meglio.Essere sicuri di sè,è sicuramente un passo fondamentale verso la vittoria.Bisogna essere forti e coraggiosi .Klaus non è un vampiro qualunque.è forte, intrepido,imprevedibile,per nulla misericordioso e pronto a tutto pur di ottenere ciò di cui brama e certamente non si tirerà indietro al primo colpo.Dobbiamo escogitare uno stratagemma, per trarlo in inganno e colpirlo nel suo tallone d'Achille:Elena!" "Cosa vorresti dire con questo?" chiese Damon irritato."Quando vi ho parlato del sacrificio,vi ho anche detto che il sangue di Elena è capace di rendere vulnerabile Klaus.Bene,secondo il sacrificio,egli berrà un goccio del suo sangue,prima di accoltellarla al petto e disseminarlo per il luogo sacro e sulla pietra in questione!"Elena , deglutì e si portò una mano al collo,trepidante."Coglieremo quell'occasione,per infierirgli,sottraendo Elena dalle sue grinfie.Purtroppo L'Antico è tutt'altro che un ingenuo,capirà le nostre intenzioni, ma questo suo assurdo desiderio di adempiere ai suoi scopi,porterà noi a giocare quella carta con astuzia,per manovrarlo a nostro piacimento.Per cui dovremo creare delle barriere protettive magiche,in grado di tenerla al sicuro fino a quel momento.Poi il nostro piano di azione passerà a fargli credere in una nostra resa,accordandoci per un incontro,che avverrà nel giorno del plenilunio,nel luogo in cui sono sepolte le streghe.Katherina Petrova dovrà fare da esca;dovrà fingersi Elena,almeno fino a quando questo le sarà possibile.Ricordate che Klaus scoprirà l'inganno,non è uno sciocco.Saprà bene che voi non siete affatto i tipi che vi arrendete facilmente.Così passeremo all'attacco:voi dovrete pensare ad affrontare gli altri,i suoi aguzzini.Certo non si sporcherà le mani per voi,cercherà di cogliere questa vostra distrazione a suo favore,sottraendovi Elena da sotto al naso.E noi lo lasceremo fare,facendogli credere che quello non fosse premeditato.Klaus eseguirà il macabro rituale,servendosi al collo di Elena.E qui entreremo in gioco Bonnie e io che, resi forti dalla magia attinta, colpiremo Klaus mortalmente!" "Bel piano,tranne per quella piccola questione del "rituale macabro"..." esordì Damon in maniera ironica. Elena parlò con enfasi:"Sono pronta!!!" Damon la guardò, stupito e subito arrestò quel suo atto di indomito coraggio :"Oh,piano piano...Elena penso che tu debba un attimino rilassarti.No,non sono assolutamente d'accordo sull'ultima questione del piano..." "Damon,non c'è altra scelta;dobbiamo correre questo rischio..."affermò calmo Antony. "No,no e no.Ci sarà pure un altro modo.Non posso permettere che le accada qualcosa.Se le cose non andassero come da noi previsto,Elena ne potrebbe cadere vittima e io non voglio che questo accada!!!" Mai aveva visto un Damon così irato.Ogni sillaba era scandita con rabbia e le rughe sulla sua fronte parvero ancora più marcate.Stefan aprì e chiuse la bocca,non sapendo cosa aggiungere al riguardo;per ultimo,osservando la reazione del fratello,si scurì in volto e chinò il capo,pensieroso.Elena riprese a dire:"Damon non possiamo far altro,è così che dovrà andare e io sono pronta a tutto!!" "No Elena ,tu non sei pronta ad un bel niente.Non lascerò che ti accada nulla.Costi quel che costi,tu non rischierai così tanto!!"aggiunse Damon,gesticolando freneticamente.Elena capiva la reazione di Damon,ma non poteva accettarlo,non in quel momento.Avrebbe corso quel rischio,anche a costo della sua stessa vita.Tutti,ormai,cercavano assiduamente di salvarle la vita,mentre lei desiderava solo l'indennità delle persone che amava.E sarebbe stata anche pronta a dare la sua vita in quel folle gioco di sentimenti,affinchè a loro non accadesse niente.Se durante il rituale lei non fosse riuscita a sopravvivere,almeno avrebbe aiutato gli altri,indebolendo il suo nemico.Non avrebbe esposto quella sua assurda tesi,per non ferire gli altri.Sapeva quanto facessero per lei,e non li avrebbe delusi.Ma in cuor suo,sapeva ciò che avrebbe dovuto fare! Damon continuava a farneticare,inveendo contro Elena.Sembravano una coppia di coniugi alle prese con un battibecco e questo non passò inosservato a Stefan,che parve nuovamente colpito dalla complicità dei due.Vide Elena fermare le mani del fratello e la successiva reazione di quest'ultimo,che a quel minimo tocco tacque. "Damon,è la nostra unica chances.Sò che nulla potrà accadermi finchè voi sarete al mio fianco.Nulla!" lo rincuorò Elena dolcemente,e a Stefan parve che la sua amata stesse trasmettendo con quello sguardo intenso,un qualcosa difficile per lui da decifrare,come se quello riguardasse solo loro due.Un moto di fastidio,mai sentito prima,lo indusse a interrompere quell'intimo momento,interponendosi tra i due. "Elena,penso che sia meglio se per ora non ne discutiamo.Avremo modo domani di approfondire l'argomento e prendere le dovute decisioni.Ora ,se permettete,noi andremo"Prese Elena per mano e la trascinò via dal salotto.Elena fece in tempo a girarsi ,per notare la frustrazione apparsa sul viso di Damon.Come se gli fosse stata sottratta una parte di sè.Seguì Stefan nella sua stanza,senza obiettare. Senza indugi,cominciò a baciarla con trasporto crescente.Per quanto le fosse mancato,Elena sentì una fitta inspiegabile di amarezza che la portò a respingerlo.Posò un dito sulle labbra del ragazzo e con dolcezza,sussurrò:"Stefan io...ho bisogno di parlarti!!" Stefan,stupito,le chiese:"Cosa c'è che non va?Se riguarda ciò che è successo..." "No,non è quello.Io..." e proprio quando sembrò trovare il coraggio di ammettere ciò che le confondeva il cuore,entrò Damon dalla porta,ansante.Stefan lo guardò interrogativo e Damon,con un viso carico di tensione,esordì esprimendosi a monosillabi:"Klaus..Un messaggio..."Stefan ed Elena si precipitarono al piano di sotto per vedere ciò che li attendeva.Si fecero largo tra i componenti del gruppo,accalcati attorno ad un foglio di carta ,spiegazzato. Elena lo prese tra le mani e cominciò a leggere quelle brevi righe,dalla scrittura così arcaica:NON AVETE SCAMPO!ARRENDETEVI O MORIRETE TUTTI...Finì di leggere e trasse un sospiro.Con quel messaggio era riuscito a infondere agitazione e paura tra i presenti.In quel momento Elena avrebbe desiderato solo trovare conforto tra le braccia di una persona,l'unica in grado,soprattutto in quel periodo di acuta tensione, di rassicurarla e farla sentire al sicuro.Come se avesse avvertito il bisogno di quest'ultima,Damon apparve alle sue spalle e la strinse forte a sè,incurante della presenza di Stefan.Elena affondò il viso nel suo petto,inondandolo di lacrime.

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Capitolo 10
*** Klaus ***


Elena si sentiva come in trappola.Dopo la lettura di quel messaggio intimidatorio,ormai tutti avevano preso consapevolezza del pericolo e l'avevano costretta a stare rinchiusa tra le quattro mura di quella casa,protetta da mille incantesimi di difesa indissolubili.Ogni tanto,quando era possibile per loro distrarsi dall'importante carica di guardia del corpo,Damon e Stefan apparivano a turno nella stanza di Elena,per tenerle compagnia e raccontarle gli ultimi sviluppi.Damon continuava a rassicurarla,affermando che nulla avrebbe intralciato il loro perfetto piano d'azione e come un vero eroe dell'Iliade,si ergeva in tutta la sua altezza,dimostrando quanto fosse pronto ad agire,in qualunque momento.Stefan,dal canto suo,appariva più preoccupato e ,nei rari momenti in cui poteva starle accanto,era taciturno e riflessivo.Non mancavano di certo le mille piccole attenzioni,che potevano,anche per poco,rincuorare la sua dolce metà,afflitta da un grosso senso di incapacità.Avrebbe voluto anche lei darsi da fare come gli altri e avrebbe preferito correre mille rischi,piuttosto di trovarsi lì,senza far nulla,intrappolata come un criceto in gabbia,timorosa di ciò che all'esterno sarebbe potuto accadere.Si sentiva impotente ed inutile.Il suo pensiero corse subito al suo fratello minore Jeremy,il componente del gruppo più debole, e una fitta al cuore parve lacerarglielo,quando l'immagine di lui,disteso in una pozza di sangue,le apparve alla mente,come riflesso dei suoi stessi pensieri negativi.Li scacciò via,infastidita,cercando di distrarsi,dedicandosi alla lettura di un libro,che però leggeva senza prestarvi realmente attenzione.Decise di chiuderlo con un colpo secco e ,alzatasi dal letto su cui era sdraiata,si avvicinò alla finestra,guardandovi fuori.Sul pianerottolo,apparentemente seduta a bere una tazza di tè,c'era Caroline.Era il suo turno di guardia.Chissà dove fossero gli altri in quel momento.Era un pò di tempo che era come se le stessero tenendo nascosto qualcosa,evitandola di proposito. Si guardò intorno.Tutto era silenzioso all'interno della sua stanza...Eppure una strana sensazione si impossessò di lei.Cercò di acuire i suoi fragili sensi umani e potè sentire vicina una presenza .Un brivido le fece accapponare la pelle e si sentì più agitata che mai.Una folata di vento le scompigliò i capelli.Si girò di scatto verso la finestra...eppure ricordava di averla accuratamente chiusa.C'era qualcuno nella stanza con lei,ne era sicura e certamente non era nessuno del gruppo.Decise che fosse giunto il momento di reclamare l'attenzione di Caroline giù nel pianerottolo,ma quando fu in procinto per farlo,una mano fredda come la morte apparve dal nulla, tappandole la bocca.Elena sbarrò gli occhi e la paura prese il sopravvento.Un uomo alto,dall'aspetto distinto,dai lunghi capelli biondo platino,dal viso bianco come la neve,dai lineamenti marcati e dagli occhi azzurri,ridotti a fessura,la guardava con uno sguardo indecifrabile.Elena potè capire ,anche se non l'aveva mai visto,chi fosse quella persona.Era come se un legame l'avesse indotta a capirlo,senza avere bisogno di chiedere.Gli occhi di lui si posarono su quelli di lei e in un attimo Elena non riuscì più a emettere alcun suono.Sentì come se quell'uomo le stesse impartendo,tacitamente, degli ordini e lei fosse una marionetta tra le sue mani.In un attimo,la prese tra le braccia e scomparvero.Stefan ,dopo aver trascorso un'intera giornata con il resto del gruppo a svolgere altre ricerche,tornò a casa Gilbert.Salutò Caroline con un cenno della mano e salì le scale a due a due ,diretto verso la stanza di Elena.Lì non vi trovò nessuno.Spaesato,cominciò a chiamarla a gran voce:"Elena!!" La cercò nel bagno,nel salotto,in cucina,in ogni angolo della casa,per poi ritornare nella sua camera,per accorgersi ,solo in quel momento della finestra lasciata aperta.Lì,sul davanzale,giaceva il diario di Elena,che il vento fece aprire,rivelando un biglietto,che fuoriuscì dalle pagine,volando dritto ai piedi di Stefan.Esitante lo prese tra le mani e ne lesse il contenuto."ELENA è CON ME.PER QUANTO ABBIATE CERCATO DI TENERLA AL SICURO,IO SONO PIù FORTE E SCALTRO DI QUANTO IMMAGINIATE.NON CERCATE IN ALCUN MODO DI SOTTRARMELA.LA PAGHERESTE A CARO PREZZO...KLAUS!!" Stefan,vacuo,rilesse più volte quelle righe.Elena era stata presa,ora era con lui.Mille lacrime gli solcarono il viso e la sconfitta parve aggravare il peso del suo cuore lacerato.Anche Damon ritornò dalla missione di ricerca e salì al piano di sopra.Vide suo fratello piangere,stringendo tra i pugni un foglio di carta.IL suo corpo fu come se non rispondesse più ai suoi comandi,fece per muovere la bocca,ma nulla ne uscì.Si avvicinò a Stefan e prese il pezzo di carta,in quel momento caduto sul pavimento.Lesse anch'egli quelle parole e,un'ira funesta prese possesso di lui.Sbattè un pugno al muro,esclamando:"Non è possibile!!!"Corse di sotto,andando dritta verso un'ignara Caroline,sbattendole le spalle al muro."Cosa succede,cosa credi di fare...."cercò di dire la bionda,per quanto la sua voce roca,soffocata dalla stretta alla gola di Damon, glielo permettesse."Tu...avresti dovuto vegliare su di lei durante la nostra assenza..." "Cosa??Elena...cosa le è successo???" proruppe Caroline,disperata. Stefan accorse in suo aiuto,allontanando il fratello da lei."Damon,lei non c'entra nulla,lasciala andare.Non avrebbe potuto fare niente per fermarlo!!"disse, con un filo di voce. Damon si ricompose,lasciando la presa e voltandosi di scatto,per di non mostrare,in quel momento, tutta la sua vulnerabilità.Klaus aveva raggiunto,contro ogni previsione,il primo atto del suo scopo.I loro piani parvero dissolversi nel nulla e un senso di sconfitta parve schiacciare ogni speranza."Si invece...tutti avremmo potuto fare di più.Che sciocco credere che un semplice incantesimo avrebbe potuto tenere alla larga Klaus!!"sbottò Damon,rivolto al fratello,che gli rispose,facendo sentire anch'egli,questa volta, la sua collera repressa:"Pensi che solo tu stia male per ciò che è appena accaduto?Pensi che avremmo dovuto fare di più di quanto stessimo facendo?Allora dimmi un pò Damon.Cosa accidenti avremmo dovuto fare più di quanto sia già stato fatto?Illuminami!!Sono giorni che non facciamo altro che sbattere la testa al muro e il tuo atteggiamento di superbia ,certo non c'è stato di aiuto!" "Stefan cosa credi di fare ,adesso?Vorresti dire che è colpa mia se ora Elena è in pericolo di vita?Io ero contrario,fin dall'inizio a questo stupido piano.Sapevo che non avrebbe portato ad esiti positivi.E tu ,continuavi con quell'aria di chi la sa lunga e pensa che sia quella la cosa giusta da fare. Vaffanculo tu e il tuo fottuto piano!!!" Stefan,non ci vide più.Perse il suo tipico atteggiamento di autocontrollo;Il suo volto si trasformò in quello del vampiro che era e afferrò il fratello per il collo,sollevandolo in aria e sbattendolo ,lontano.Damon,con il viso rivolto nell'erba del giardino,non potè non evitare quello scontro.Era prevedibile che tra i due fosse sfociato da un momento all'altro.Si trasformò anch'egli e raggiunse il fratello,scaricandogli addosso un'infinità di pugni.I due continuarono a lottare istericamente,dandosele di santa ragione e approfittando di questo,per cacciare fuori vecchie ferite ancora aperte,difficili da rimarginare."Lo desideravi da tempo,vero,Santo Stefan?Ecco la parte oscura di te che emerge.Questo sei,Stefan e non potrai mai fare nulla per nascondere la tua vera natura"affermò a perdifiato Damon,tra un pugno e l'altro."Zitto!!!Non fai altro che seminare zizzania e cercare di rendere la mia vita un inferno.Pensi che non sappia quello che provi per Elena e che ti spinge a fare la parte dell'eroe?Tu sei senza cuore e senz'anima.Fai questo solo per conquistarla.Ma lei è mia e tu non riuscirai mai ad averla,perchè lei sa ciò che sei veramente!!" disse Stefan con malignità.Damon,scosso da quelle parole,staccò un pezzo di legno dalla sedia a dondolo del giardino e lo puntò al petto del fratello:"Non ti azzardare a dire più queste luride parole.Amo Elena e ciò che faccio,è indotto solo dall'amore che provo per lei.Non desidero nulla in cambio,solo la sua felicità e la sua indennità mi interessano!!!Tu sei uno sporco bugiardo!!" In quel momento ,sentirono un colpo a mezz'aria che li scaraventò lontani l'uno dall'altra.Bonnie,con un incantesimo,aveva interrotto quella disputa."Adesso basta!!Non è il momento questo di litigare e rinfacciarsi vecchi rancori.Elena è in pericolo e dobbiamo fare qualcosa per liberarla.Forza,diamoci da fare"esordì la strega,con occhi,che se avessero potuto,avrebbero scagliato fiamme e fuoco.

Elena,si ridestò,pian piano.Sentì come se avesse perso i sensi a causa di una botta,che però non le faceva accusare alcun dolore fisico,solo stordimento.Si trovava in una grande stanza,dall'ampio soffitto,completamente illuminata dalla luce del sole e arredata con uno stile che le ricordava quello delle tipiche stanze reali.Il letto,su cui era sdraiato,era a baldacchino,con tende rossastre rette ai lati da cordoni dorati.Un senso di panico la invase nuovamente.Dove si trovava?Dov'era Klaus?Sarebbe arrivato?E come risposta all'ultima domanda posta a sè stessa,apparve così inaspettatamente,da indurre Elena a sbattere la schiena sulla testata dell'enorme letto."Finalemente ho l'onore di conoscerti,dolce,fragile e umana Elena!"Disse ciò con una voce così seducente e sensuale.Ora capiva come avesse raggirato Katherine.Era affascinante e sfruttava questo ,per far capitolare le sue prede.Ma su Elena ciò non avrebbe sortito alcun effetto.Provava solo una forte repulsione per lui.Nulla di più.Klaus ,invece ,guardava Elena,come se per lui fosse una visione celestiale.Quel viso era stato da sempre il suo più atroce tormento per millenni.E ora che lei era nelle sue mani,non le sarebbe sfuggita.Niente e nessuno avrebbe potuto ostacolarlo nel suo piano,questa volta.Avrebbe sacrificato la doppelganger e spezzato quella maledizione, che da secoli lo rendeva schiavo dalla luce del Sole,prima dei licantropi.Immaginò di camminare liberamente di giorno,senza quell'insulso anello all'anulare e un senso di piacere gli attraversò quel corpo secolare.Neanche la vista di quel viso a lungo ricercato che gli ricordava Lei,avrebbe potuto distoglierlo dal suo obiettivo.Quella dolce fanciulla,lì,dinanzi a lui,era solamente una delle Sue tante copie e nient'altro.Nulla,apparte l'aspetto,avrebbe potuto ricordarle Selena.Nulla!!!Certo,come gli era già capitato,questo lo spingeva a nutrire qualcosa dentro,alla vista di quelle donne,così uguali a lei.Ma,conosciutele,poteva scoprire,che al di là della perfetta somiglianza,quelle fossero così diverse in realtà.Elena,sarebbe stata come tutte le altre,frivole e nulle per lui.Si,ne era certo.L'avrebbe sacrificata senza problemi."Bene,Elena,saprai già le mie intenzioni,inutile che te le spieghi,te ne starai qui buona buona,aspettando quel momento.Ammenochè,tu non vorrai fare come le tue sciocche antenate,rischiando di veder sterminati tutti i tuoi amici e familiari.Quindi bada bene!!Io non ti torcerò neppure un capello,nè a te nè ai tuoi insulsi amici,ma tu ,non fare nulla di avventato,altrimenti conoscerai la mia ira!!" Elena pensò a Stefan,Damon,Bonnie,Jeremy,Caroline,Matt e questo la rinvigorì.Avrebbe rispettato le decisioni di Klaus,per salvare loro la vita,a costo della propria e ,con questo pensiero,animato da un indomito coraggio parlò:"Farò ciò che tu mi dici,aspetterò il momento in cui ti servirai di me per spezzare la maledizione,a patto che nulla accadrà loro.Sono disposta a sacrificarmi senza battere ciglio,ma loro non dovranno essere toccati..." Klaus,stupito da quell'insolito atteggiamento,parve per la prima in difficoltà."Tu,vorresti dirmi ,che ti lascerai morire,affinchè i tuoi amici sopravvivino?Un atto eroico da parte tua.Bene,ci siamo detti abbastanza.Fà come se stessi a casa tua,ovviamente,stà attenta a non farmi irritare,sai già che potresti pagarne a caro prezzo" Sembrò citare i versi del messaggio,trascritto prima di portarla via.Klaus le lanciò un fugace sguardo,prima di uscire dalla stanza.Quella giovane umana l'aveva, in pochi secondi, spogliato delle sue intimidatorie vesti.Com'era stato possibile?Si rese conto che fosse molto simile a Selene,più di quanto potesse mai immaginare.Apparte l'aspetto,in lei convivevano quegli atteggiamenti e peculiarità caratteriali, tipici della donna che aveva così tanto amato.Non poteva,proprio ora,lasciarsi andare a simili pensieri.Abbandonò quel ricordare insulso,che non gli si addiceva affatto e si ripromise di adempiere allo scopo prefissosi.Ma continuò,inevitabilmente a pensare a Selene,alla sua morte,al dolore provato. Solo il ricordo di lei ,era in grado di fargli tornare a galla quell'umanità perduta da tempo.Quel briciolo di umanità messa a dura prova dalla cruda realtà :la donna in questione,unico rimedio per la maledizione inflittagli dallo stregone Morgan,avrebbe avuto proprio le sue sembianze.Un crudele gioco del destino,che l'aveva indotto ad essere così com'era e che lo rendeva ancora più crudele,per le sofferenze patite.Il vero motivo che lo spingeva a ricercare la doppelganger,per sacrificarla,era anche in parte dettato dalla voglia di liberarsi di quel dolore opprimente,di quel senso di colpa che lo attenagliava.Avrebbe ucciso Elena,per liberarsi degli spettri del suo passato.

CONTINUA

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Capitolo 11
*** La morte di Selene ***


FLASHBACK

Un uomo e una donna erano abbracciati su di un letto,dalle lenzuola di seta.L'uomo accarezzava dolcemente i capelli neri corvini della fanciulla.Quella notte si erano amati totalmente,senza riserve.L'amore che nutrivano ognuno per l'altra pareva indissolubile,e ogni abbraccio..ogni bacio...era come ossigeno,senza il quale sarebbero potuti morire.I loro corpi,avvinghiati,sembravano fondersi in uno solo e,tenendosi per mano,goderono di quegli ultimi attimi di felicità ,che il tempo permetteva loro. "Selene,io a breve dovrò andare via di qui.Non posso restare a lungo.I licantropi sono in agguato e la guerra persevera ovunque!!Sconfiggerò questa minaccia e poi sarò costretto ad abbandonare questo paese!".La giovane,parve sorprendersi di quell'affermazione e si alzò di scatto,sciogliendo l'abbraccio.Guardò il suo amato,con uno sguardo irato ed esclamò:"Non puoi dirmi questo.Non crederai di partire senza di me!Klaus,ovunque tu vada,io sarò con te..."Klaus,catturò il viso di Selene e soffermandosi ad un centimentro dalle sue labbra ,le disse:"Amore mio,sai quanto sia difficile per me separarmi da te.Sarà per poco.Lo prometto!!Tornerò il prima possibile e tu non ti accorgerai neppure della mia breve assenza.Morgan dovrà credere che io sia andato via,altrimenti non mi aiuterà nell'impresa.E sai quanto sia importante per me!!"Così dicendo le sfiorò le labbra rosse come il fuoco,assaporandone il sapore."Sentirei la tua mancanza anche se fossi distante un metro da me!Non posso vivere senza di te...Ti amo!!!"dichiarò Selene,baciando con passione ogni centimetro della sua pelle bianca come il latte,per poi,subito dopo, guardarlo con occhi gonfi,pregandolo:"Promettimi che non prenderai parte a questo abominevole scontro!!Ti prego,promettimelo!!!"Klaus,sfiorandole una guancia,le disse placidamente"Sai che non posso...Devo farlo!!"Selene non parve arrendersi e con occhi supplicanti proseguì:"Fallo per me...Fallo per il nostro amore!!"Klaus ,a queste parole,non potè tirarsi indietro.Era troppo l'amore che nutriva per lei e acconsentì,promettendole che non avrebbe partecipato ,per nessun motivo,alla battaglia.In cuor suo desiderava non averle mai mentito!!!

FINE FLASHBACK

Elena contemplava distratta il paesaggio che si stagliava al di là della finestra.Potè scorgere in lontananza una grossa montagna e una distesa verde incontaminata.Ovunque si trovasse,era immersa nel nulla e chissà dove.Pensò ai suoi amici.Di sicuro si sarebbero resi conti della sua scomparsa e Elena li immaginò preoccupati,intenti a trovare un modo per scoprire dove fosse,per correre a salvarle la vita.Sperò con tutta sè stessa,che nulla li avesse indotti lì,in quella dimora sperduta.Solo il pensiero di vederli capitare lì,affrontare Klaus,rischiando la propria vita,le provocò una stretta dolorosa al cuore.Pensò a Damon.Di sicuro sarebbe stato il primo avventato a correre quel pericolo.Il suo viso le apparve alla mente e un moto di nostalgia le attraversò ogni fibra del suo essere.Quanto avrebbe voluto abbracciarlo,baciarlo come in quei giorni in cui esistevano solo loro due e nessun'altro.Potè ancora sentire l'emozione provata quando avevano fatto per la prima volta l'amore,nella stanza di quel motel...o quando quella notte si erano addormentati l'uno tra le braccia dell'altro,guardandosi intensamente negli occhi.Ricordò quando,senza indugio,aveva dichiarato il suo amore inconfessabile e la sua espressione di meraviglia e stupore,dopo aver ascoltato quella inaspettata dichiarazione.Quanto avrebbe voluto rivivere quei momenti,purtroppo trascorsi così velocemente.Nonostante il senso di colpa,che le aggravava il cuore,non si pentiva di nessun istante passato in compagnia di Damon.Lo amava e di questo ne era del tutto certa.Così come era sicura di provare sempre,in fin dei conti,amore anche per Stefan.Li amava entrambi;sapeva quanto fosse sbagliato,ma non avrebbe potuto farne a meno.In uno c'era quello che nell'altro mancava e viceversa...non riusciva a spiegarselo!!Era solo estremamente confusa e sapeva che questo non fosse corretto.Un giorno ,forse,non lontano,sempre se fosse sopravvissuta a tutto ciò,avrebbe fatto una scelta.Avrebbe finalmente donato sè stessa al fratello di cui era realmente innamorata.Fino ad allora,in lei sarebbe continuato a regnare un gran caos interiore.Smise di vagare con la mente e prestò attenzione alle voci provenienti dal corridoio.Sentì la voce inconfondibile di Klaus ,che ordinava ai propri servi di rispettare i compiti imposti."Fate in modo che mangi almeno qualcosa.E guai a voi se osate solo torcerle un capello.Siamo intesi?" sibilò minacciosamente,rivolto alle sentinelle appostate di guardia vicino alla porta della camera dove risiedeva Elena.Klaus entrò nella stanza,salutò Elena con garbo e si sedette su una delle poltrone,vicino al caminetto.Poi parlò:"Trascorsa una piacevole notte?" Elena non rispose,voltando il suo viso corrucciato."Sei sgarbata sai!!!Non sono questi i modi che una signorina della tua età dovrebbe avere.Dovresti imparare le buone maniere sai?"disse, continuando a stuzzicarla.Elena continuò volutamente a tacere.Il vampiro capì l'affronto di Elena e non potè far altro che esserne ancora più affascinato.Come poteva una fragile umana mancargli così di rispetto?In condizioni normali,gli sarebbe bastato un attimo soltanto,per decapitarle la testa,come punizione per il suo oltraggio.Ma la doppelganger era fondamentale per il suo piano e non le avrebbe fatto niente.Si domandò se quello fosse stato l'unico motivo per il quale non le avrebbe fatto del male."Elena,sai,tu mi ricordi qualcuno,che per via della sua testardaggine,pagò le conseguenze delle sue azioni a caro prezzo!!.Disse ciò con un'insolita amarezza,che ad Elena non passò inosservata.Si voltò verso di lui,questa volta,per guardarlo negli occhi e affermò,cercando di pungerlo nel vivo:"Quel qualcuno di cui parli,è per caso morto per causa tua?" Il volto di Klaus parve deformarsi in maniera roccambulesca ed Elena non capiva se quella fosse una maschera di rabbia o di dolore.Tacque per non aggravare la situazione.Il vampiro,si alzò dalla poltrona e si avvicinò a lei in un lampo,avventandosi al suo collo.Il viso dell'Antico era vicinissimo a quello della giovane e con un sibilo minaccioso,esordì:"Non cercare di affrontarmi stupida umana!!".E con un solo lieve tocco,la schiaffeggiò in pieno viso,atterrandola sul letto,priva di sensi.Fatto ciò,le si avvicinò cauto,le scostò i capelli dal viso e lo accarezzò con dolcezza.E ricordò...

FLASHBACK

"Forza Selene,corri!!La battaglia è cominciata.Dovremmo già essere partiti!!" affermò un concitato Klaus,aiutando la sua donna a salire su di una carrozza.La fanciulla,si affrettò a richiamare l'amato:"Presto,non c 'è tempo.Cosa fai lì ,impalato??"Klaus, con uno sguardo vacuo,baciò il palmo della sua mano,sospesa a mezz'aria e le confessò:"Selene...io,ti ho mentito!!Prenderò parte alla battaglia!Non posso ritirarmi.Questa guerra l'ho cominciata io e dovrà finire con me!" Lacrime di frustrazione solcarono il viso olivastro della giovane fanciulla."Non puoi farmi questo.Me l'avevi promesso.No...."Ma Klaus non le fece terminare la frase;le chiuse lo sportello,con vigore.Ordinò al cocchiere di vegliare su di lei e la guardò per l'ultima volta,urlante e straziata dal dolore,prima di incamminarsi verso il luogo dello scontro.La battaglia fu ardua.I licantropi,numerosi,non apparivano intenzionati ad arrendersi,nonostante i numerosi feriti e Tuck,più bruto che mai,incoraggiava i suoi a non battere la fiacca.I vampiri ,stremati,continuarono a lottare e Klaus,ormai privo di forze,ferito in più parti dagli artigli del suo nemico,non pensava minimamente alla resa.Colse Tuck alla sprovvista,azzannandogli il collo,con ferocia,ma quest'ultimo,con una forza immane,lo spedì dritto al suolo,avventandosi su di lui per morderlo.Quando tutto sembrò perduto,Klaus riuscì con le poche forze rimastegli,a bloccare le fauci aperte del licantropo,e con una mano,riuscì a raccogliere in terra un bastone appuntito,che piantò dritto sul dorso dell'enorme belva,che si arrestò di colpo,all'apparenza morto.Sentì una voce inconfondibile,esultare in lontananza.Selene era riuscita a fuggire ed era proprio lì,con quel suo inconfondibile sorriso."Te l'avevo detto che non sarei partita senza di te!!!" l'avvertì la donna,prima di gettare le braccia attorno al suo collo.Klaus la strinse forte a sè,vittorioso.Avevano vinto;i licantropi erano stati sterminati e così avrebbe potuto condurre un'esistenza tranquilla ,assieme alla sua Selene.Proprio quando le cose sembrarono avere un senso per lui,all'improvviso,Tuck si ridestò e partì alla carica,avventandosi questa volta sulla giovane , colpendola a suon di morsi,fino alla morte,prima di scappar via nell'oscurità.Klaus,agghiacciato,si precipitò a soccorrere Selene ,ormai priva di vita.Era morta;una sola ed unica lacrima fuoriuscì dai suoi occhi e un urlo atroce spezzò il silenzio di quella notte.

FINE FLASHBACK

Al pensionato Salvatore regnava un gran silenzio.Stefan,mostrava silenziosamente il biglietto ricevuto dall'Antico e Damon,sorseggiava ,in un angolo,una dose di scotch."Cosa facciamo ora?Dove l'avrà portata?"esordì un angosciato Stefan.Bonnie,continuando ad esaminare il foglietto ,sembrò quasi aspettare un'illuminazione,che però non arrivò.Esasperata,lanciò il pezzo di carta in aria,che con assoluta leggerezza,si posò a terra.Niente;sentiva dentro di sè come un blocco,come se il rapimento di Elena avesse risucchiato non solo le speranze,ma anche il suo potere.Cercò di concentrarsi.Solo attraverso la meditazione sarebbe riuscita a ritrovare quella determinazione perduta."Non ce la faccio!!"si arrese,fiacca.Damon sbuffò spazientito,continuando a bere il suo drink e Stefan,cercando di non badare all'atteggiamento provocatorio del fratello,incoraggiò la giovane strega a riacquistare lucidità."Dai,Bonnie,senza di te,saremmo spacciati.Sei la nostra unica speranza...."e poi sussurrò"e di Elena!!"Bonnie trasse un lungo respiro e pensò alla sua migliore amica,con più concentrazione.Ancora nulla.Antony apparve nel salotto,sorreggendo una collana tra le mani.Il ciondolo a forma di cuore,contenente verbena,appartenente ad Elena.Stefan parve sorpreso di rivederlo tra le mani dello stregone,che,mostrando l'oggetto ai presenti,affermò:"Era nella sua stanza,sotto il suo letto.Sarà caduto durante la breve colluttazione con Klaus.Ci serviremo di questo per poter scoprire dov'è ora Elena.Bonnie ,te la senti di praticare una potente magia,creando una connessione tra di noi?Solo così potremo riuscirci..."Bonnie annuì piano,sperando che,grazie alla presenza di Antony,potesse ritornarle in auge il suo potere.Formarono un piccolo cerchio,tenendosi per mano e ponendo al centro il ciondolo.Una folata di vento cominciò a far levitare gli oggetti circostanti e le candele riposte attorno a loro,si accesero spontaneamente.Bonnie continuò a tenere gli occhi chiusi,fino a quando ,come se qualcuno avesse preso possesso del suo corpo,sbarrò gli occhi e esordì:"Vedo una vecchia dimora ,al limitare di una zona pianeggiante,immersa nel verde.Sorge a pochi passi di un piccolo paesino.Più in là c'è una montagna..un grosso colle,dalla cima aguzza.Ed Elena è lì." Bonnie,prese fiato,sorreggendosi,ormai priva di forza,al tavolo vicino.Antony parve ricordare e affermò con decisione:"La terra in cui avvenne l'ultimo scontro.Dove morì Selene!!!"

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Capitolo 12
*** Corsa contro il tempo ***


Elena continuava a guardarsi allo specchio,passandosi una mano su quella parte del viso,divenuta livida e gonfia.Quel mostro le aveva mollato un bel ceffone,facendole perdere i sensi.Questa volta,sarebbe stata più attenta con le parole,per evitare di essere schiaffeggiata nuovamente.Le aveva fatto un gran male;non si capacitava come ad un vampiro millenario,potesse scattare la molla solo per una semplice considerazione fatta.Non aveva senso.Sai quante persone erano morte per mano sua.Non era certo una novità.L'aveva sicuramente colto su un particolare della sua vita che l'aveva indotto ad abbandonare quella tipica compostezza da nobil uomo,per aggredirla così,in quel modo.In fondo,nonostante l'apparenza da gentiluomo di corte,era pur sempre un antico vampiro senza macchia e senza pudore.Elena lo sapeva ,ma la sua testardaggine e la presunta superiorità di quel malvagio essere,la spingeva a volerlo affrontare e dirgliene quattro:non contava per lei il rischio di un tale atto oltraggioso.Sapeva che sarebbe morta,e se fosse stato così,non avrebbe voluto veder calpestata la sua dignità.Ricordò i tempi in cui Damon arrivò a Mystic Falls,con quell'aria da bad boy e quella maschera di cinismo e presuntuosità,che l'aveva indotta ad odiarlo fin dall'inizio,per poi con il tempo,conoscerlo,credere in lui,spogliarlo di ogni apparenza ,infine rendendolo l'uomo che era oggi.Colui del quale era innamorata.Sapeva perfettamente che con Klaus non sarebbe accaduta la stessa cosa,non si sarebbe ricreduta su di lui,così le appariva e così in realtà era.Quel senso di disgusto provato nel vederlo per la prima volta peggiorò sempre più,facendole provare il forte desiderio di non volere che quest'ultimo le facesse la sua solita visita di cortesia.Pregò tutta la notte affinchè le sue preghiere giungessero a Dio,per vederle esaudite.Ma come sempre, in tutta la sua vita,non andò esattamente come aveva sperato;il giorno dopo era già lì,nella sua stanza,sbandierando quel suo sorrisetto soddisfatto,che ad Elena infondeva tanta rabbia."Buongiorno dolcezza!Posso finalmente notare che quel brutto livido,che rovinava quel tuo bel faccino,sta progressivamente andando via.Sono contento!Forse se tu fossi stata meno sgarbata con me l'altro giorno,non ti avrei inferto una simile punizione.Per cui baderai bene a ciò che farai,la prossima volta,non è così?"disse,cercando di persuaderla.Elena,questa volta,sostenne il suo sguardo,per affermare con falsa educazione:"Certo,mio signore!!" Klaus percepì il fine di quelle parole e rise di gusto.In fondo quell'umana aveva un grosso potere su di lui:quello di ammansuirlo.Provava un non sò che di divertente,nei suoi botta e risposta.Si stupì di quelle sensazioni.Ormai erano trascorsi secoli dall'ultima volta ,in cui aveva permesso al suo lato umano di prevalere,all'ora per amore.Dopo la morte prematura di Selene,aveva giurato che mai più,niente e nessuno,avrebbe fatto scaturire quella parte di sè,oramai sotterrata con lei,assieme al suo cuore.Gli spettri continuavano ad apparirgli,senza dargli tregua.Questi pensieri ,lo spinsero ad assumere un atteggiamento aggressivo,che sorprese Elena,in quanto un attimo prima non fosse così come ora appariva.Sembrava come se in lui convivessero due persone distinte:un dottor Jekyll e un Mr Hide."A breve ci sarà la Luna Piena.I tuoi stupidi amici sicuramente crederanno di poter ancora fare qualcosa per salvarti la vita.Compiranno di sicuro un folle gesto ,suicida.Ed io li attenderò,pronto a staccar loro le teste.A partire da quei due insulsi vampiri innamorati.Loro saranno i primi;non avranno neppure il tempo di assistere al tuo sacrificio!!"Disse ciò,ridendo,questa volta con malignità,prima di scomparire oltre la porta.Ad Elena,parve mancare la terra da sotto i piedi,tremò questa volta di puro terrore e si abbandonò ad un pianto disperato.

Damon contava le ore,i minuti e i secondi che lo separavano dalla sua amata.Attendeva,con ansia,il momento in cui sarebbero partiti alla volta di quel luogo ignoto.Con lui,ci sarebbero stati suo fratello Stefan,Bonnie,Antony e Caroline.Jeremy aveva insistito così tanto a voler anche lui prendere parte a quella spedizione,ma il resto del gruppo gli aveva assolutamente proibito di farlo,facendogli comprendere che sarebbe stato più di intralcio che di aiuto.Damon ,con il suo solito atteggiamento,lo aveva convinto,tra uno scherno e l'altro,a non insistere,in quanto la sorella non avrebbe accettato di vederlo lì,a rischiare la sua vita.Non replicò,anzi accettò senza replicare quella decisione."L'auto è pronta a partire.Il viaggio sarà lungo,ma una volta giunti lì,sapremo cosa fare.Bonnie ed io ci occuperemo del resto!!!"affermò Antony ,prima di incitare gli altri a salire,per poi prendere posto alla guida e cominciare quel lungo cammino.

Elena sentiva dentro di sè una strana sensazione,crescerle di minuto in minuto.Come se qualcosa da un momento all'altro fosse accaduto.E di solito,i suoi presentimenti si rivelavano sempre giusti.Aveva lo strano dono di percepire in anticipo cose che sarebbero accadute,di lì a poco.Sarebbe stata solo questione di tempo e prima o poi qualcosa si sarebbe smosso.Si soffermò accanto alla porta,per udire le ultime novità provenienti dal mondo esterno.Sentì gli uomini di Klaus conversare tra di loro."Pare che domani sarà il giorno decisivo.La resa dei conti.Penso che dovremo tutti prepararci per la grande battaglia.I licantropi,seppur nascosti nell'ombra,si saranno moltiplicati nel tempo e ,proprio come all'ora,li stermineremo tutti e Klaus ci libererà da questa maledetta maledizione,che ci tiene qui rinchiusi,per proteggerci dal Sole!!"parlò uno di loro,in maniera concitata. L'altro gli rispose,in maniera altrettanto entusiasta:"Già,non vedo l'ora!!Finalmente il giorno che attendavamo da secoli.Spero solamente che questa volta a Klaus non scappi nuovamente la ragazza da sotto il naso!!" "Non preoccuparti Jill,non accadrà!!" esclamò un'altra voce profonda,che identificò come quella di Klaus.Elena sussultò,sperando con tutte le sue forze che non sarebbe entrato nuovamente nella sua stanza."La ragazza è qui.Non mi scapperà questa volta.Badate a ciò che dite,nonostante mi serviate tutti per questa battaglia,potrei anche decidere di fare a meno di uno di voi!!!" minacciò con estrema tranquillità,incutendo profondo terrore."Ora devo assentarmi per qualche istante.Devo sbrigare una cosa di estrema importanza.Fate in modo che alla doppelganger non accada niente.Sorvegliatela.Guai a voi se non sarà così!!Subirete la mia ira!!"Detto ciò ,si soffermò accanto alla porta,si assicurò della presenza di Elena al di là di essa ,girò i tacchi e ,come sperato da Elena,andò via.

Finalmente arrivarono a destinazione.Stefan potè sgranchire le gambe,cominciandosi ad allenare,per prepararsi alla lotta imminente.Bonnie ed Antony erano intenti ad accordarsi sulle ultime questioni ,riguardanti un incantesimo da mettere in pratica e Caroline,cercava di darsi la carica giusta,incoraggiando sè stessa.Da lontano poterono scorgere la vecchia dimora e Stefan parve animarsi ,nel sapere che a breve ,avrebbe potuto rivedere Elena .La sua priorità ,in quel momento,era trarla in salvo e si sentiva pronto a tutto pur di farlo.Damon consegnò ad ognuno le armi,preparate per loro da Rick ed esclamò,con fermezza:"Forza!è ora di andarci a riprendere Elena!!" Camminarono per la lunga salita ripida e tortuosa che collegava la distesa pianeggiante alla vecchia casa,per poi giungere ad un alto portone.Bonnie e Antony cominciarono a recitare la formula del loro incantesimo.Dal nulla apparvero gli uomini di Klaus,brandendo le loro armi e i denti affilati come lame di rasoio.Nulla potè ostacolare la loro entrata;la magia scaturita dalle mani giunte dei due stregoni,rimbalzò su ogni vampiro,abbattendoli al suolo.Via libera!Stefan e Damon,spalla contro spalla,entrarono con determinazione,controllando ogni angolo.Salirono le scalinate,guardandosi attentamente le spalle,per poi appiattirsi contro il muro,ascoltando strane voci provenire dal corridoio."Gli altri sono morti!Bisogna fare in modo che non arrivino a lei,costi quel che costi.Klaus ci ha avvertiti!!"esclamò agitato una delle sentinelle di guardia ad una porta,tenuta chiusa."Sono troppo potenti e hanno dalla loro una strega ed uno stregone.Contro la magia,la nostra forza è nulla.Dobbiamo fuggire!!!" affermò l'altro con decisione,prima di darsele a gambe levate.Il vampiro rimasto solo,continuò a restare lì,guardandosi freneticamente intorno,in cerca di qualche fonte di rumore.Damon e Stefan gli apparvero di soppiatto alle spalle,atterrandolo con un colpo ben assestato al cuore.Gli sfilarono la chiave,riposta all'interno della tasca dei pantaloni e riuscirono ad aprire la porta.Elena era lì,con il viso tra le mani,inginocchiata sul pavimento.Alla vista dei suoi salvatori,si alzò meravigliata,barcollando.La felicità di rivederli,entrambi,sani e salvi,fu immensa.Damon non riuscì a trattenersi e corse per primo ad abbracciarla,così fece anche Stefan.I tre,per la prima volta uniti,si strinsero in un caloroso abbraccio."Non posso crederci!!è un miraggio.Come avete fatto?"esclamò con gli occhi lucidi di contentezza.Damon rispose,continuando a guardarla come se Elena fosse in realtà frutto della sua immaginazione."Bonnie ed Antony.è grazie a loro se siamo riusciti ad arrivare qui e salvarti la vita!!Ora non c'è altro tempo da perdere.Dobbiamo fuggire via di qui,prima del ritorno di Klaus.Andiamo!!"Prese Elena per una mano,che a sua volta teneva stretta quella di Stefan e corsero giù per le scale,diretti verso la libertà.

Klaus tornò dalla missione.Era stato nel luogo in cui si sarebbe svolto il rito, per sistemare tutto,prima del grande evento.In lontananza,potè avvertire un'insolita tranquillità.Davvero troppo strano.Avanzò il passo.Un silenzio tombale perseverava nell'aria circostante.Potè avvicinarsi maggiormente e i suoi occhi vagarono da un corpo all'altro, tutti distesi nell'erba piatta.I suoi uomini erano tutti morti.Senza dare loro troppa importanza,si precipitò nella stanza dove era tenuta prigioniera Elena.Trovò Jill disteso a pancia in giù,con un paletto conficcato nel cuore.La porta era completamente spalancata.Pian piano la rabbia sembrò accrescere dentro di lui...entrò nella stanza.Lei non c'era.Era scomparsa.La collera gli trasfigurò il volto con orrore e un urlo primordiale gli scaturì dalla bocca.Avrebbe trovato i responsabili...i due fratelli Salvatore, e li avrebbe ridotti a pezzi.Si, e si sarebbe ripreso la giovane.Si ricompose,storcendo malignamente gli angoli della bocca , trasformandola in un ghigno che si tramutò in un riso isterico , carico di malignità.

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Capitolo 13
*** Decisioni da prendere ***


Sotto la doccia,Elena cercò di scrollarsi di dosso tutta la stanchezza e l'ansia che aveva caratterizzato quei giorni terribili.Una mano scivolò lentamente lungo il suo corpo,soffermandosi sul suo viso,in cui era ancora possibile sentire il gonfiore,dovuto a quello schiaffo infertogli da Klaus.Potè ancora ricordare,con amarezza,il momento in cui aveva ricevuto quello schiaffo e il suo conseguente svenimento.Con rabbia cercò di rimuovere via anche quelli,come se fosse possibile farlo.Oramai,tutti gli avvenimenti accadutele da più di un anno a questa parte,erano riposti lì,belli e brutti che siano,all'interno del suo cuore.Indelebili come una macchia d'inchiostro su di un pezzo di carta.Uscì dalla doccia e indossato il pigiama , a pieni nudi,attraversò il corridoio che conduceva alla stanza ,in cui avrebbe alloggiato momentaneamente.Si ritrovava lì, nuovamente nella dimora dei Petrova,dei suoi antenati.Lì sarebbe stata al sicuro,almeno fino a quando la situazione non si fosse risolta definitivamente.Se quelle mura avessero potuto parlare....soprattutto quelle di una determinata stanza,in cui ,in quei giorni,che le sembrarono così lontani,poterono assistere all'intensità di quell'amore sfociato così,inaspettatamente .Era contenta di sapere che quelle mura non fossero in grado di parlare.Continuò a sentirsi una vigliacca...Avrebbe dovuto confessare tutto a Stefan,dirgli le cose come stavano.Non che non ci avesse provato,anzi;proprio nel momento in cui era riuscita a trovare il coraggio per discuterne,ecco spuntare qualche contrattempo,che aveva inevitabilmente rimandato il tutto.E ora?Cosa avrebbe fatto?Stefan l'attendeva nella stanza,forse desiderando finalmente,dopo tanto tempo,di condividere quel forte sentimento d'amore,che nutriva per lei.E lei si sentiva non solo invasa dai sensi di colpa,ma nutriva anche un forte panico,nel sapere che Damon risiedeva lì,con loro e sapeva che soffrisse,nel saperla con lui.Non avrebbe voluto che lui potesse pensare che lei si divertisse a giocare con i suoi sentimenti,come aveva già fatto in precedenza Katherine.Voleva dimostrargli che non era affatto così e che avrebbe affrontato quella situazione che lei stessa aveva creato,per poter mettere pace nel proprio cuore e nel suo.Trasse un grosso respiro per infondersi coraggio,prima di entrare nella stanza,per poter affrontare il peggio.Stefan,quando la vide,le sorrise beato e si avvicinò a lei,con passo felpato,fino a baciarle le labbra che,in quel momento erano in procinto di parlare.Elena,accettato quel candido gesto,si allontanò di pochi centimetri e disse,esitante:"Stefan,aspetta un'istante.Ho bisogno di dirti tante cose.Sò che quando sentirai le mie parole,potrai interpretarle male,ma voglio e devo dirtele e tu dovrai solo ascoltarmi!!Affinchè io possa liberarmi da questo tormento che ho dentro.".Stefan,volse il suo sguardo altrove ,per poi sussurrare:"Me l'aspettavo.Anzi,mi correggo,non aspettavo altro.Sò che c'è qualcosa che più non va in te.Non sò se dipeso da ciò che penso io."sorrise amaramente e poi continuò:"e nonostante sappia già ciò cosa hai intenzione di dirmi,ho bisogno anche io di ascoltarti.Allora dimmi tutto,senza problemi...io cercherò di capirti..."Elena fu colta alla sprovvista e le si intenerì il cuore,di fronte a quel viso così tenero.Per un attimo avrebbe preferito non dirgli niente,per correre a baciarlo e dimostrargli quanto in realtà lo amasse.Ma non avrebbe potuto comportarsi così.Basta mentire!! "Stefan io...devo confessarti ciò che ti ho tenuto nascosto,per troppo tempo!Io...per quanto abbia cercato di reprimere quel sentimento,così sbagliato...perchè sapevo che non sarebbe stato giusto.Stefan,io e Damon abbiamo avuto sempre un rapporto instabile,che si è evoluto con il tempo,attraversando varie tappe evolutive:odio,comprensione,amicizia,fiducia e ...."si arrestò,non trovando il coraggio per ammetterlo anche a Stefan."Amore!"citò per lei il giovane.Elena tacque,senza affermare o negare.Poi,impercettibilmente, mosse la testa in un cenno d'assenso.Stefan,mantenne un'espressione seria,seppure dentro di sè provava tanto dolore."Stefan,questo non vuole significare che io abbia smesso,in alcun modo,di amare te.Sono confusa.Non sò realmente cos'è.Oddio!!"lacrime le rigarono il volto.Non riuscì più a parlare,perchè fu scossa dai singhiozzi.Stefan,intenerito,le si avvicinò,le asciugò il viso e le posò le mani sulle spalle."Non comprendo ciò che mi hai appena detto,ma devo accettarlo.Io...per quanto provi ad odiare mio fratello,non ci riesco in realtà e ,in questo momento,non riesco neanche a provare odio verso di te.Ti amo troppo Elena."Altre lacrime fuoriuscirono,questa volta dagli occhi di un disperato Stefan,che guardò Elena , per l'ultima volta ,prima di allontanarsi da lei e dirigersi verso l'uscita.Si soffermò all'uscio,si girò ed esclamò:"Non mi arrenderò!Voglio che tu sappia che io non ho intenzione di arrendermi...Aspetterò il momento in cui tu ti sarai decisa.Attenderò quel momento.Te lo prometto!".E andò via.Elena sprofondò tra i cuscini,sospirando,finalmente lieta di aver confessato quella dura e difficile verità.

Damon era nella sua stanza.Si crogiolava nella convinzione che Elena stesse in quel momento facendo chissà cosa con il suo fratellino.Prese tra le mani un cuscino,prima di gettarlo lontano con rabbia.Solo il pensiero di sapere Elena tra le braccia di Stefan,lì a pochi passi da lui,gli riempì il cuore di dolore.L'immagine di loro due ,distesi l'uno sull'altro,gli apparve alla testa,facendogli perdere ogni razionalità.Si mise a sedere.Poi si alzò,per ritornare a sedersi.Non sapeva davvero cosa fare.Desiderò ardentemente di vederla,di appostarsi fuori da quella stanza,per sentire cosa stesse facendo.Che masochista che era!Non solo si innamorava sempre delle persone sbagliate,ma continuava a volersi far male,desiderando di compiere atti come quelli.L'istinto prese il sopravvento.Attraversò a passo lento il corridoio e,da lontano,potè scorgere la stanza,che raggiunse in pochi secondi.Era socchiusa.Diede una piccola sbirciatina,per pura curiosità.La vide.Sembrava fosse sola,stesa sul letto,apparentemente addormentata.Avvertì Stefan,con i suoi sensi sviluppati,al piano di sotto,in un a'ltra camera.Cos'era successo?Perchè si trovava lì?Entrò di soppiatto nella stanza,per avvicinarsi ad un'inconsapevole Elena,che alla vista del vampiro,si prese un bello spavento."Damon,sei pazzo!!Mi hai spaventata a morte!Cosa ci fai qui?"gli disse,con il cuore a mille."Scusami è che,passavo per caso e ti ho vista qui,tutta sola.Sai ho sentito Stefan di sotto e ho pensato che non sarebbe entrato e ....Cos'è accaduto di preciso?"le domandò tutto d'un fiato.Elena,intimidita,sorpresa di trovarsi dopo giorni,nuovamente di fronte a lui,cominciò a parlare:"Bè,è lunga da spiegare.Anzi no..Gli ho confessato tutto!" Damon la guardò allibito."Co..cosa?!? E lui come l'ha presa?Cosa ti ha detto?" "Nulla.Sai com'è Stefan.è così tranquillo e poi,già aspettava di sentirsi dire ciò e,ha solo ribadito di amarmi e che avrebbe atteso ,con sapienza, il momento in cui mi fossi decisa." si affrettò a spiegargli Elena,fortemente imbarazzata.Damon,come se percepisse questo,la stuzzicò chiedendole:"Che tipo di decisione ,Elena?" "Dai Damon ,non è il momento di fare lo spiritoso.Sai bene a cosa mi riferisco,non farmelo ripetere!!"cercò di deviare la giovane.Ma Damon non parve dare peso alle sue parole e la esortò a confessargli ,ciò che lui desiderava sentirsi dire:"No,non ricordo Elena.Illuminami nuovamente!".Elena,irritata,affermò velocemente"Che io ,purtroppoo,e dico purtroppo,non posso fare a meno di te,stupido testone!" Rise di gusto.Damon anche scoppiò in una fragorosa risata,per poi avvicinarsi a lei e baciarla con trasporto.Elena lo lasciò prima fare,prima di fermarlo e dirgli:"Lo stesso vale anche per te.Per quanto io possa essere irrimediabilmente attratta e ...innamorata..."la sua espressione si fece d'un tratto seria.Damon ,sussultò a quelle parole e sentì dentro di sè un moto di speranza."Io non voglio far soffrire nessuno dei due.Non starò con uno di voi.No,almeno fino a quando non farò la mia scelta.Non posso prendere in giro nessuno e nè tantomeno penso sia giusto poter intrattenere due relazioni contemporaneamente.Non fa assolutamente parte del mio modo di essere!Ricordi:non sono Katherine.Non potrei mai farlo,con così tanta perseveranza!In gioco ci sono dei reali sentimenti e io devo solo prenderne atto e capire ciò che sia meglio per me!Per il momento preferisco che le cose vadano in questa maniera!" Per la prima volta,da quel momento ,Damon assunse un aspetto coscienzioso:"Giusto.Sono felice che tu mi dica questo.Ora sono io a dirti:sono fiera di te,Elena.Dimostri ancora per una volta ciò che penso di te.Che tu sei una grande ,piccola,donna.Sei meravigliosa.Nessuno potrà mai eguagliarti!".Detto ciò,le riservò un gran bel sorriso e andò via.Elena si sentì finalemente sollevata,come non mai.Finalmente aveva avuto la possibilità di parlare a cuore aperto con entrambi e mettere in chiaro la sua posizione.Sperava inoltre che presto il suo cuore le avesse dato quella risposta che cercava.Forse essa già c'era,bisognava solo revisionarla,per poterla davvero imprimere a fuoco dentro di sè.Andò a letto con quei pensieri ed altri ancora.Pensò nuovamente a Klaus e all'indomani...si ,domani ci sarebbe stata la resa dei conti.Bando alle ciance,bisognava combattere ed Elena si sentiva pronta a mettere in pratica quel piano escogitato durante quella serata ricca di emozioni.Ora era più pronta che mai a tenersi stretta la sua vita e il sapere di essere tanto amata ,potè solo permetterle di desiderarlo ancora più ardentemente.

Continua

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Capitolo 14
*** La resa dei conti ***


Nel salotto della grande dimora tutti discutevano animatamente del piano da mettere in atto.Damon e Stefan parlavano concitati con un pacato Antony,che spiegava loro le precauzioni da prendere,per far si che le loro progetture andassero a buon fine."Bisogna rispettare il piano iniziale.Fare in modo che Klaus creda che sia lui a gestire tutto.Ha la mania del controllo e farebbe di tutto pur di sapere che tutto giri nel verso giusto...nel suo ,ovviamente!!Dovremo fargli credere che siamo lì per affrontarlo.Dovremo stare molto attenti.Klaus sarà arrabbiato tantissimo dopo l'affronto ricevuto,ma questo renderà le cose più semplici per noi,perchè tale sarà la sua rabbia,da fargli perdere lucidità.L'Antico è una persona molto garbata,per cui non cercherà di uccidervi al primo colpo;vi incuterà paura con le parole,vi minaccerà,prima di passare all'attacco.Così,mentre voi troverete il modo di distrarlo,noi avremo più tempo per attuare l'incantesimo,che renderà noi tutti immuni al suo potere.Poi ci saranno i licantropi,che renderanno più difficili le cose;ma loro sono abbastanza scaltri da evitarvi,sapendo che siete in fondo contro il loro nemico,quindi vi lasceranno perdere,concentrando la loro attenzione sull'adempiere al loro dovere.Dovremo ,inoltre,fare in modo che Elena venga sottratta a noi,per essere sacrificata.Sapete già il resto!Non accetto obiezioni!!" affermò,nonappena vide un Damon contrariato,cercare di interromperlo,per esprimere la sua opinione.Di colpo quest'ultimo tacque,capendo che fosse giusto che andassero così le cose.Antony aveva attuato molti studi su Klaus,era uno stregone capace di abbattere con la propria magia migliaia di vampiri,proprio come la sera prima e si fidava delle sue buone intenzioni.In fondo anche lui aveva dei conti in sospeso con Klaus e avrebbe fatto di tutto pur di sterminarlo una volta e per tutte,per riscattare la sua famiglia.Con questi pensieri,vagò il suo sguardo in cerca di Elena,seduta sulla poltrona,che fissava disinvolta la finestra di fronte a lei.Quanto era bella quella mattina.Sempre,quando era nervosa,distraeva la sua mente,perdendosi nei suoi pensieri.Era solito poi lui richiamarla all'ordine,con un piccolo buffetto sulla guancia.Quanto le mancavano quelle piccole attenzioni,che rendevano le sue giornati migliori.Sperava con tutto sè stesso che ciò che stavano facendo e che avrebbero dovuto fare, sarebbe bastato a salvarle realmente la vita."Bene,è tutto!!Stanotte potrà accadere di tutto.Occhi ben aperti, e cercate di badare a voi stessi!!!"esordì lo stregone,il quale lasciò trasparire dal suo sguardo un velo di tristezza per quell'imminente lotta,che avrebbe potuto essere l'ultima per alcuni di loro.Tutto il pomeriggio non si fece altro che studiare le ultime tattiche:c'era chi faceva pronostici,chi invece rifletteva su possibili strategie e chi come Elena ,che se ne stava lì in un angolo a pensare,pensare....Aveva paura,si,per quanto si sforzasse di essere forte,non poteva nascondersi dietro un dito,oppure come da piccola,quando le risultava difficile qualcosa,tirarsi indietro e correre tra le braccia della sua mamma.Questa volta,seppur appoggiata dai suoi amici che l'avrebbero protetta a costo della propria vita,si sentiva ugualmente sola,contro quel pericolo.Avrebbe dovuto affrontare quella minaccia,andare incontro alla morte.Una strana sensazione le contorse le viscere."Basta!Calma e sangue freddo!Affronta le tue paure,Elena!!".Sentì una strana voce,che le ricordava molto quella della sua defunta madre."Si,mamma,lo farò.Non vi deluderò!" Queste furono le sue ultime parole "mentali",prima di prepararsi alla grande notte.

Klaus,non si scomodò a cercare la doppelganger.Era sicuro che non sarebbe scappata via,come le altre e che sarebbe ritornata per affrontarlo,sacrificando sè stessa,per amore dei suoi cari.Per questo,quella notte,si recò nel luogo in cui era accaduto il tragico evento,tanti secoli or sono...lì dove era morta tra le sue braccia la dolce Selene.Toccò con una mano il punto in cui lei si era accasciata,moribonda e tracciò una X ben visibile,per chissà quale ragione.Attese,con i suoi uomini,il momento in cui fossero apparsi i suoi secolari nemici:i licantropi e attendeva ,con maggiore trepidazione,l'avvento dell'agnello sacrificale.Elena...l'avrebbe immolata,a favore della sua stirpe.Elena,così simile a Selene,sarebbe morta ,proprio nel punto in cui la sua amata era sepolta,proprio dove era stata segnata quella X nel terreno ghiaioso.Sapeva che prima o poi l'avrebbe fatto,ma si rammaricava del fatto che il destino aveva riservato per lui una sofferenza così grande.Quell'umana era davvero identica alla sua amata Selene.Se le fosse capitata l'occasione con le altre doppelganger,non si sarebbe posto tanti problemi nel sacrificarle,in quanto loro erano totalmente diverse da lei.Elena,racchiudeva in sè,tutti i pregi e i difetti della sua dolce metà defunta.E quindi si sentì male dentro.Era come uccidere Selene per la seconda volta.Ma l'avrebbe dovuto fare....avrebbe finalmente cercato di dimenticare il passato.Ormai non aveva più un'anima;la sua eterna immortalità l'aveva spogliato di ogni buona azione.Cercava solo vendetta e quello era il solo e unico sentimento che riusciva a provare.I suoi pensieri furono interrotti da una folata di vento gelido,che portò con sè un branco di numerosi lupi,dalle grandi dimensioni,dall'aria feroce.Li accolse con il suo solito sorriso beffardo:"Benvenuti miei cari,secolari nemici!Finalmente siamo alla resa dei conti.Bè,posso solo dire,che si aprano le danze!!"Poi balzò in mezzo a loro,decapitando con un solo colpo,tre di loro.I vampiri e i licantropi cominciarono a lottare,senza sosta.Poco più in là,Stefan,Damon,Elena,Bonnie,Caroline,Katherine,Antony,Alaric,Jhon assistevano alla scena,titubanti.Klaus parve avvertire la loro presenza,e si allontanò presto dalla mischia per raggiungerli.Ora toccava mettere in atto il loro piano."Bene ,bene , bene,chi ho il piacere di vedere qui.Siete per caso venuti ad assistere al mio trionfo,o siete qui perchè avete deciso di restituirmi ciò che mi appartiene?"disse,indicando Elena,schiacciata tra i due corpi possenti dei fratelli Salvatore. "Come sempre,i Salvatore,non si tirano indietro,quando si tratta di salvare la loro bella.Non è vero?"esclamò,sempre con nonchalance.Damon,con la sua solita aria da burlone,replicò:"Già.Sai com'è,la nostra fama ci precede.Bè ,se avrai studiato l'etimologia dei cognomi,potrai ben capire che fa parte del nostro essere,salvare le fanciulle in difficoltà!!" Klaus scoppiò a ridere di gusto,per poi aggiungere:"Sei davvero divertente,Damon,giusto?Si ora capisco perchè Elena sia così presa da te ...e anche da te,naturalmente!"Indicò Stefan,in maniera ironica"Il dolce e protettivo Stefan.Sò tutto di voi.Sò anche che presto non avrete neppure il tempo di vedere la vostra amata morire,per mano mia.Perchè vi staccherò le teste in un batter d'occhio!!"esclamò,prima di avventarsi su di loro.Sospinsero Elena lontano,che si portò le mani alla bocca.Avrebbe tanto voluto avere anche lei dei poteri speciali,per poter intervenire e aiutarli.Sperò solamente che Bonnie E Antony facessero in fretta.Klaus si avventò su di loro,brandendo un grosso paletto,che conficcò prima nel petto di Damon e poi in quello di Stefan,che tramortirono a terra ,privi di vita.Neanche l'intervento di Katherine ,riuscì a fermare quella furia.Con uno scatto fulmineo,raggiunse Elena,che cercò di correre ai ripari,inutilmente.Fu di nuovo sua.Aveva ucciso,come previsto e con estrema facilità i due fratelli.Ora poteva concludere l'atto secondo:sacrificare Elena.Al resto ci avrebbe pensato più tardi.Era troppo tardi e bisognava affrettare i tempi.Giunse al punto stabilito e comicniò a recitare la formula ad alta voce,solennemente.Elena era pietrificata e potè sentire il calore del fumo e i granelli di cenere provenienti dal suolo,sprigionati dall'incantesimo,entrarle fin nelle narici.Cercò di liberarsi dalla presa ferrea dell'Antico."Elena,ferma,a breve tutto sarà finito."Le sfiorò il viso con una carezza.Continuò a recitare i versi e poi...afferrò Elena ,portandosela alla bocca e prima di infierirle il colpo mortale,la guadò negli occhi.Le parve diverso,come se la sua mente si fosse annebbiata e non fosse sè stesso:"Selene!!" Elena si stupì di quelle parole appena pronunciate.Era davvero fuori di sè.Le sfiorò le labbra e la giovane potè sentire dentro di sè un brivido di repulsione.Poi parve ritornare in sè e sconvolto,prese possesso delle sue facoltà mentali e pronunciò un'ultima parola:"Addio!"prima di infierire con un morso sulla sua giugulare.Tanto sangue parve defluire dal suo corpo.Pian piano potè sentire le sue forze venirle meno e un velo annebbiarle la vista.Cadde a terra,dissanguata.

Damon e Stefan si risvegliarono,dopo la loro finta uccisione.Si staccarono i paletti conficcati dal loro cuore e partirono immediatamente alla carica.Scorsero Elena,priva di sensi e coperta di sangue ,sdraiata al suolo.L'impulso di Stefan fu quello di correre verso di lei,ma Damon lo trattenne:"Non possiamo,Stefan!" "Come fai a startene qui,mentre Elena è lì,che sta per morire.Dobbiamo fare qualcosa!"Affermò Stefan,ormai con occhi folli.Damon parve colto da un senso di impotenza,poi,come smosso da una calamita invisibile,mandò a quel paese ogni piano,per lanciarsi in una folle corsa,assieme al fratello,andando incontro ad una morte certa.Klaus li vide apparire dal nulla e stupito, nel vederli ancora in vita,disse loro:"Come è possibile questo?Io vi ho ucciso,eravate morti!!!"Parve spaventato per la prima volta,sentendo inoltre il suo potere affievolirsi sempre più.Alternò momenti di coscienza,in cui cercò di attaccarli e momenti in cui,cercava di tenersi dritto,osservando il corpo di Elena che continuava ad emettere flebili segni di vita.Accorsero in loro aiuto il resto della combriccola,brandendo armi di ogni genere,pronti a scattare.In testa vi era un determinato Jhon,che alla vista del corpo inerte di Elena,corse da lei,per la prima volta dal suo viso comparvero delle lacrime.Si avvicinò alla figlia e cercò di portarsela a sè,ma Klaus,ripreso dallo stordimento inziale,si lanciò su di lui,afferrandolo per la gola e infierendogli un colpo mortale.Jhon,si accasciò al suolo,privo di vita.Nessuno avrebbe potuto fare nulla per salvarlo.Era accaduto tutto così velocemente.Poterono sentire Elena mugolare qualcosa dal basso."Jhon!",per poi tacere.Poi,d'un tratto,Klaus si voltò a guardarla,lo sentirono sussurrare il nome di una donna.Poi cadde frastornato ,vicino a lei.Il sangue aveva fatto effetto come un vero e proprio veleno,rendendolo vulnerabile.Stefan corse a prelevare il corpo esamine di Elena."Apri gli occhi,su ,dai Elena,fallo!!"La giovane non dava segni di vita.Stefan,così,in un ultimo atto disperato,si strappò un lembo di carne,che cominciò a sanguinare e l'appoggiò sulle labbra bianche e intorpidite di lei.In un primo momento,questo non ebbe effetto e Damon ,cadde in ginocchio,disperato,esortandola a bere e riprendersi.Ma,dopo un pò,eccola ritornare in sè,rinvigorita dal sangue ricevuto."Grazie,grazie!!!"esordirono felici all'unisono i due fratelli,stringendo con leggerezza ,le mani di Elena.Nel frattempo,come apparso dal nulla,spuntò Antony,che con l'aiuto di Bonnie,sollevò in alto il corpo di Klaus,che in un lampo,scomparì,sprigionando nell'aria polveri luccicanti.Era stato disintegrato,assieme alle due pietre,contenenti la maledizione.Bonnie cadde al suolo,con un rivolo di sangue che le colava giù dal naso.Antony accorse in suo aiuto,guarendola dallo sforzo immane appena compiuto.Erano salvi.I licantropi erano stati messi alla fuga e i vampiri erano scappati via,dopo l'uccisione del loro Gran Maestro.Furono salvi.Elena fu salva.Guardò il corpo senza vita del padre biologico.Si avvicinò a lui,chiuse i suoi occhi rimasti aperti e sussurrò tristemente"Addio ,papà...!"Era la prima volta che lo chiamava in quel modo.Una lacrima le cadde dagli occhi,andandosi a posare sul viso esamine di lui.Per quanto il loro non fosse mai stato un buon rapporto ,lui era pur sempre suo padre.Un padre assente,che combinava disastri,che l'aveva fatta soffrire,ma che in fondo l'aveva amata,a modo suo,ed era morto per proteggerla.Si alzò e appoggiandosi ad una spalla di Stefan,si incamminò,allontanandosi definitivamente da quel luogo oscuro.

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Capitolo 15
*** Un amore così grande ***


Elena si spazzolava i capelli,davanti al grande specchio del comodino .Era felice,come non mai.Aveva scampato un grosso rischio:Klaus era morto e niente avrebbe potuto più farle del male,in alcun modo.Si sentiva come se un grosso blocco di marmo le fosse stato tolto di dosso.Ora avrebbe potuto vivere un'esistenza tranquilla..come prima che tutti quegli eventi le avessero ,inesorabilmente,sconvolto la vita.Pensò ancora a tutti quei momenti vissuti con angoscia e frustrazione.Le apparvero sfocati,lontani;come se in realtà non fossero mai esistiti.Ricordò il perfido e malvagio Klaus,che nonostante le apparenze,potè constatare che in fondo l'immortalità, seppur rendesse gli uomini così sicuri di sè,senza scrupoli e privi di un'anima e per quanto fosse stato crudele con lei,arrivando a tentare di sacrificarla,potè comprendere,infondo,che in lui convivevano ancora vecchie emozioni,tramutatesi poi in vendetta."L'amore porta a compiere anche folli gesti"pensò tra sè.E lei ne era cosciente.Pensò a Jhon,suo padre e come lui,per amor suo,si fosse spinto oltre le sue possibilità,per salvarle la vita.I suoi occhi divennero tristi a quel pensiero.Avrebbe desiderato,ora ,più che mai,potergli stare vicino,conoscerlo meglio e trascorrere maggior tempo con lui.Si sentì pentita di averlo sempre evitato,per chissà quale ragione.Certo,non era stato un vero e proprio padre esemplare,ma ciò non toglieva che lo fosse,e che avrebbe dovuto dare lui un minimo di importanza.Ora che era morto,non potè fare a meno di rimpiangere quei giorni in cui era stata così dura nei suoi confronti.Il suo funerale l'aveva talmente scossa,ma allo stesso quella realtà l'aveva indotta a desiderare di andare avanti e ricercare quella felicità perduta,a piccoli passi, per lui.Perchè era morto per lei,per la sua indennità e questo glielo doveva.Poi ritornò al presente.Presto avrebbe dovuto vedersi con gli altri,per partecipare ad una bella festa,organizzata per lei dalla frizzante Caroline,per celebrare la sua nuova vita,lontana dalle insidie e dai tormenti.Ma nessuno sapeva che lei dentro di sè,stava vivendo un nuovo e improbabile tormento interiore.Ebbene si...avrebbe dovuto prendere una decisione ,per quanto riguardava i suoi sentimenti per entrambi i fratelli Salvatore.Ora che il peggio era passato,le toccava compiere quella scelta.Senza rimpianti o rimorsi,questa volta.Chi avrebbe scelto tra i due ambiti vampiri?Il passionale e tenebroso Damon o il tormentato e protettivo Stefan?Il suo cuore era pronto.Aveva vagliato le due possibilità e seppur dentro di sè,sentiva di non essere del tutto sicura,per paura di ferire uno di loro,non potè contrastare ciò che nutriva dentro.Non più!Si preparò con cura,adottando un look glabro ma allo stesso tempo provocante:un abito corto bianco dalla profonda scollatura che lasciava scoperta la sua schiena,dalla pelle candida e olivastra.Il tutto completato dagli immancabili accessori che le diedero un tocco di eleganza.Era perfetta.Nessun accompagnatore l'avrebbe attesa all'ingresso;si sarebbe presentata in compagnia della zia Jenna e il suo fidanzato,ora ufficiale,Alaric.La festa si sarebbe tenuta nella sontuosa villa dei Lockwood.Tyler oramai faceva parte integrante del gruppo e il suo rapporto con Caroline,sviluppatosi approfonditamente dopo la fine di quel periodo oscuro ,potè trasformarsi in una delle più belle storie d'amore di Mystic Falls,nonostante la presenza di Matt,nonchè ex della giovane vampira,che aveva deciso di non ostacolare quel nascente sentimento,preferendo ,a malincuore e allo stesso tempo con saggezza, mettersi da parte,a favore dei due.In fondo la sua storia con Caroline era finita da un pezzo e insieme non avrebbero avuto futuro.Elena giunse a destinazione e con crescente trepidazione,varcò la soglia d'ingresso.Tutto era illuminato:luci scintillanti erano state montate a mò di discoteca e in ogni angolo appariva un tavolo imbandito di cibi e viveri.Molti erano gli invitati nei loro abiti sgargianti ed eleganti.Più in là Elena potè riconoscere la sua migliore amica Bonnie,in compagnia dell'ormai suo inseparabile fratello Jeremy.Quando la vide ,le fece l'occhiolino,sorridendole.Elena ricambiò,guardando altrove,in cerca di quel qualcuno,che tanto agognava rivedere.Vide finalmente i due fratelli,vicini,parlare tra di loro tranquillamente.Fu felice di notare che,nonostante la rivalità secolare e quella nuova situazione,i loro rapporti non si fossero incrinati e che continuassero a rivolgersi la parola,come due normali fratelli.Quasi,quasi,avrebbe preferito lasciar perdere entrambi,per far si che quel bel duo familiare,non fosse diviso nuovamente,a causa dell'amore di una donna.Con questi pensieri ,cercò di distrarsi,in cerca di una scappatoia,per evitarli.Ma com'era prevedibile,i due si erano già resi conto della sua presenza e la fissavano,imbambolati,rapiti dalla sua bellezza.Elena non potè fuggire.Li guardò entrambi,prima di sorridere.Quella situazione le creava davvero un forte imbarazzo.Matt comparve alle sue spalle:"Ehi,Elena,sei bellissima!Mi concederesti un bel ballo?" Elena accettò la proposta,danzando assieme a lui.Era contenta che Matt fosse intervenuto ,a sollevarla da quella stramba circostanza.Tutti ballavano a ritmo di musica.Anche Damon,potè constatare,sembrava divertirsi,improvvisando un twist con la zia Jenna,con la quale aveva stabilito una tregua,attraverso la quale avrebbero imposto delle basi per una buona amicizia.Elena ne fu contenta.D'un tratto,mentre era girata a guardarsi intorno,potè accorgersi che Matt aveva sciolto le loro mani unite e delle nuove si intrecciarono alle sue.Si girò di scatto:era Stefan."Ehi,che sorpresa!"esordì Elena con vigore."Si,per me è una bella e più grande sorpresa vederti qui stasera!Sei stupenda Elena!"dichiarò il giovane. "Grazie!"sussurrò piano lei,con gli occhi rivolti verso il pavimento.Stefan continuò a stringerla a sè,facendola volteggiare.Damon ,da lontano,osservò la scena,con uno sguardo carico di ansia.Infastidito,abbandonò la sala,per uscire fuori al terrazzo.Elena non si accorse di niente."Elena,io...non voglio sembrare troppo invadente.Ma..ho bisogno di chiederti se tu...bè...oddio sembro un perfetto idiota!!"sorrise,a disagio."Stefan io.."cominciò Elena,ma il ragazzo la interruppe dicendo:"Elena,no,lasciami parlare,quandò avrò terminato tu mi darai le tue risposte.Io voglio solo dirti che sò quanto sia complicato per te.Non avrei mai voluto sottoporti ad alcun tipo di scelta.Hai passato un periodo difficile,Dio solo sa quanto lo sia stato.Giuro che,qualunque cosa accada tra di noi,io rispetterò la tua decisione e anche se ora tu deciderai di scegliere Damon,posso solo desiderare che tu sia felice con lui e nient'altro.Non ti dico questo per farti pietà o altro.è la pura verità.Se ho capito qualcosa da questi lunghi anni di non vita,è la comprensione,l'accettazione e il rispetto per le scelte altrui.E sò anche quanto Damon abbia sofferto in questi anni,perchè ,nonostante lui ribadisca il contrario,è così fragile.Non ha mai saputo neanche il significato del termine"essere amato",e penso che grazie a te lo stia scoprendo realmente.Ed io nonostante debba stare male per questo,infondo sono contenta che tu l'abbia cambiato e gli stia facendo provare queste emozioni!"Elena ascoltò come rapita quelle dolci parole."Lo sono stato sai...egoista...e anche tanto.Ho costretto Damon a trasformarsi per non perderlo e ora non ho intenzione di commettere gli stessi sbagli.Non voglio,per puro egoismo,tenerti stretta a me!Non posso questa volta!Quindi Elena,questa volta sono io a decidere di lasciarti andare da me.Per quanto io ti ami con tutto il mio cuore,devo liberarmene e lasciarti libera.Solo così posso diventare davvero un uomo migliore!"Elena si commosse,incredula.Stefan la stava lasciando,ma in un modo del tutto nuovo...mai provato."Elena,guardami,ora sei libera di andare da lui e dirgli ciò che sente il tuo cuore.Và!"la incitò Stefan.Elena,si avvicinò con occhi languidi e gli stampò un ultimo bacio sulle labbra ,carico di profondo affetto,prima di correre via.Stefan potè guardarla in lontananza,con un flebile sorriso.Aveva fatto per la prima volta la cosa giusta e questo gli faceva onore.Per quanto amasse Elena,non poteva ancora trattenerla a sè.Questo pensò ,prima di avvicinarsi agli altri.Elena cercò Damon ovunque,chiese di lui perfino alle mura di quella casa.Nulla!Dove si era cacciato.Il suo cuore palpitava a più non posso.Credette stesse per scoppiarle dal petto.Uscì fuori al terrazzo,per prendere fiato.Eccolo,era lì,appoggiato alla ringhiera ,intento a guardare la luna,che si stagliava alta nel cielo.Lo raggiunse.Damon avvertì il suo arrivo e ,continuando a fissare in su,affermò con voce rauca:"Che bella serata,vero?Tutto sembra essere tornato alla normalità!" "Già..."disse Elena,cercando di calmare quei fremiti inarrestabili.Damon,si voltò a guardarla:"Guardati sei fantastica stasera!Mai vista così bella.Sei il ritratto della felicità!"si complimentò dolcemente.La giovane ne fu lusingata e rispose ai complimenti:"Grazie!Bè,neanche tu sei niente male."Sorrise e così anche lui."Apprezzo il tuo tentativo di dirmi qualcosa di carino.E devo dire che sono contento della tua ritrovata felicità.Tutto merito del mio fratellino,non è così?Sà sempre come farti star bene!"esordì il vampiro,con un pizzico di amarezza misto a rassegnazione.Elena parve confusa.Capì che Damon non avesse udito il discorso tenuto con Stefan poco prima e che quindi,vedendoli assieme,avrebbe potuto pensare ad un ritorno di fiamma tra i due,per nulla conscio di quello che, a breve, sarebbe accaduto."Penso che non sia il solo a riuscirci!"ammise candidamente Elena "Naaa,sai che non sono molto bravo io in questo,meglio lui!" Elena non potè fare a meno di ridere a quell'affermazione."Adesso ti burli anche di me?Ok!"Così disse Damon,prima di ritornare ad assumere un'espressione seria. "Ok,non ti prenderò più in giro.E questa volta dico per davvero.Mai più ti mentirò o ti terrò nascosto qualcosa...te lo prometto!"Damon apparve sorpreso di sentirsi dire quelle cose.Cosa avrebbe voluto significare.Credeva che oramai lei avesse fatto la sua scelta,preferendo il migliore dei fratelli,ovviamente Stefan.Ma quelle parole l'avevano fatto cadere in confusione.Poi ci ripensò.Forse aveva solo intenzione di alleviare le sue sofferenze,lasciandogli un piccolo spiraglio fasullo di speranza.Decise di non badarle e continuò:"Bene,un passo avanti per una duratura amicizia,fondata sulla lealtà e la fiducia!Sono d'accordo!"esclamò guardando nuovamente altrove,per non lasciar trasparire alcuna emozione dinanzi a lei.Se solo avesse potuto vedere invece quello di Elena.Basta ciance.Proseguì dritto verso di lui e urlò con rabbia,infierendo con i pugni sulla sua schiena:"Sei uno stupido!".Damon si girò di scatto,fermando le mani di Elena a mezz'aria per poi aggiungere:"Aya,Cosa ti prende?" Elena si arrestò,lo guardò intensamente negli occhi,per poi dichiarargli con decisione:"Ti amo!Per quanto tu possa essere uno stupido,testardo,cinico,intransigente e tanto altro.Resta il fatto che ti amo.Forse come mai nessuno ha fatto prima d'ora!" Il giovane,con occhi lucidi,non riuscì a proferire parola,colpito da quella profonda dichiarazione a cuore aperto."Tu non ci crederai,ma ..tu riesci a dare un senso alla mia vita.Mi hai dato una sferzata di energia,incitato a combattere quando le cose erano divenute difficili da gestire ed è solo grazie a te,se ora sono qui,a dirti che ,ho fatto la mia scelta,Damon e ..."Il vampiro deglutì rumorosamente."Ferma,Elena,non voglio che tu possa prendere decisioni di cui potresti..." "Pentirmi? No,non mi pento di nessun momento trascorso insieme a te,quelli belli,e anche quelli brutti"sorrise, ricordandoli con nostalgia."Tutto mi ha portato qui,dinanzi a te e sono felice di averli vissuti tutti..ad uno ad uno.Ho bisogno di dirti che....desidero trascorrere altri momenti con te.Poter condividere i miei giorni con te e..."Damon la interruppe,attirandola a sè e baciandola con ardore.Poi si staccò alla stessa velocità, per sussurrarle:"Ti amo da impazzire!".Sorrisero con gioia e continuarono a baciarsi sotto quella luna,spettatrice involontaria di un'amore così grande!!! Fine

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