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Eccomi! Sono di nuovo io! Cavoli, non credevo che mi sarebbe venuta
l’ispirazione a così breve durata dalla conclusione della storia precedente! Ma sapete cosa vi dico? Meglio così!!!J
In realtà non so neanche da dove mi sia uscita
tutta quest’ispirazione, in questo momento sono un
vortice di emozioni e sensazioni, e scriverei volentieri altri 5 o 6 capitoli.
Ma la prossima settimana ho ben 4 compiti in classe, quindi mi devo
mettere a studiare con impegno!
Scusate, parlo sempre di me, mi sono fatta prendere la mano… hihihi
Dunque, avete presente i capitoli extra del manga di Kodocha,
o le puntate speciali del cartone animato? Bene, questa FF in un certo senso lo
è.
Sana e i suoi amici dovranno resistere una settimana in un tenebroso e
agghiacciante castello praticamente isolati dal mondo.
Chi resisterà per l’intera settimana vincerà
un premio.
Ma nessuno sa, cosa li aspetterà in quel castello, e la settimana che
immaginano piena di battute di spirito e risate si trasformerà
in un teatro di paura e omicidi.
La sto facendo un po’ troppo lunga, scoprirete
tutto leggendo.
Mi raccomando, RECINSITE! ( tanto x cambiare)
Bacissimi
Francy the surfer ( o è il contrario…? BOH !!! ;P)
-BENVENUTIIIIIIIIIII A TUTTI!!!!!!!!!!!!-
lo schermo della telecamera venne coperto dall’enorme faccia di Zenjiru, accompagnata
in sottofondo dall’allegra musichetta di “Evviva l’allegria!”
-Siamo qui in diretta dagli studi televisivi del nostro
programma per presentarvi una puntata speciale!! Qui
con noi abbiamo la mitica, divertentissima, fantastica…
Improvvisamente il palcoscenico venne invaso da un fortissimo vento ( A Zenjiru gli si
staccò addirittura il parrucchino! ^^) e con tre, quattro piroette, entrò una
bellissima ragazza dai capelli rossi e le gambe lunghe, con
in mano un microfono e un sorriso smagliante stampato sulle labbra.
Dalla platea si levò una hola di applausi, seguiti
anche da qualche lancio di rose.
-SANA-CHAN!!!!- concluse
Zenjiru aggiustandosi con imbarazzo i capelli.
-Buona sera a tutti i telespettatori!- esclamò entusiasta,
e la telecamera si sposto su di lei facendole un bel primo piano.- Come vi ha
già detto Zenjiru, questa è una puntata speciale di Evviva
l’allegria… o per meglio dire…una tenebrosa
puntata speciale di “Evviva l’allegria!”-
Il palcoscenico diventò improvvisamente
cupo e terrificante, partì una musichetta stile “Psyco”
e ovunque volavano pipistrelli.
Continuò Zenjiru ( che si era
vestito da Frankestein):-
Infatti la nostra coraggiosissima Sana-chan, e cinque
suoi amici che verranno estratti a sorte tra poco, dovranno passare una
settimana nel terrificante “McConningham Castle”, un
castello maledetto che si trova sulle montagne della prefettura A.-
-L’obbiettivo mio e dei miei
amici sarà quello di resistere il più possibile in quel castello, senza mai tentare
la fuga o suonare il…
PEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Nella sala si tapparono tutti le orecchie, mentre Sana soffiava con forza dentro un
corno di ariete, che sprigionava un suono fastidiosissimo.
-…o senza suonare il “corno d’allarme”, chi lofarà si sarà arreso…
e varrà immediatamente squalificato! Chi invece riuscirà a resistere per tutta
la settimana vincerà un premio!!!!!- esclamò facendo
una giravolta.
-Un premio a sorpresa!- ripeté Zenjiru-
Ma non vi preoccupate, questa
volta non sarà una scorta annuale di carta igenica! –
(risata generale)- Inoltre i nostri amici non potranno usufruire né di
telefono, né di radio. Saranno…come dire…ISOLATI DAL MONDO!!!!!!-
-Bene! E ora procediamo con
l’estrazione a sorte degli amici che mi accompagneranno in questa settimana da
paura! Vai con l’estrazione!!!!!
Nella boccetta di vetro l’aria
compressa iniziò a far girare i pezzetti di carta con su
scritti i nomi dei concorrenti.
Uscì il primo…
-Ta-ta-ta-ta!!!!!!
Il primo concorrente è … il signorino Akito Hayama!!!!
Sullo schermo gigante in sala
apparve la ripresa di casa Hayama, e il cameraman che suonava il campanello
all’impazzata.
“Arrivo! Arrivo!” si sentì dall’altra parte, e sulla porta di casa comparve un Hayama
in boxer a torso nudo, con i capelli spettinati e il segno del cuscino impresso
sulla guancia destra.
Si poteva benissimo vedere la sua
faccia sconvolta dal brusco risveglio e incavolata già di prima mattina.
Nel vedere le telecamere rimase
immobile con gli occhi sgranati.
-Hayamaaaaaaaa!!!!!- esclamò Sana dagli studi e nello stesso tempo
proiettata su un mini-televisore in mano di un reporter in modo cha Hayama la
potesse vedere.
-Sana?! Ma che sta
succedendo?!- urlò lui accecato dai flash.
-Parteciperai alla settimana di
paura di evviva l’allegria!!!!! Quindi…fai le valigie!
Perché ti passiamo a prendere io e la troupe tra poco!!
CIAO!
Il collegamento con casa Hayama si interruppe, ma Sana aveva ancora impressa nella mente la
sua faccia assonnata e confusa mentre se la prendeva con il cameraman, e al
solo pensiero le venne da ridere.
-Bene! E ora vediamo un po’ chi
saranno gli altri quattro che verranno con me ed Hayama!
Dopo pochi minuti dalla boccetta
di vetro furono espulsi altri quattro foglietti che contenevano i nomi di
Tsuyoshi, Aya, George e Margharet.
E per tutti e quattro ci fu lo
stesso trattamento che era stato fatto ad Hayama in
precedenza, ma per fortuna furono tutti entusiasti di poter partecipare al
programma.
- Inizia da ora la settimana del
terrore! Mi raccomando, seguite “Evviva l’Allegria” per sapere come se la caverannoSana-chan e suoi
amichetti! Arrivederci a tutti!!!!!!!!!-
Anche
Sana si avvicinò a Zenjiru e salutò tutti.
“ Sara una settimana fantastica,
non vedo l’ora di partire!” pensò ancora più felice.
Ci pensò la musichetta di sotto
fondo a chiudere il programma.
Che ve ne pare? Vi aspetto numerosi! Bacioni The
surfer francy ( sì è così. ;))
L’appariscente pullman color giallo evidenziatore con la troupe di
“Evviva l’allegria” sfrecciava spericolato per le stradine di montagna, sulle
quali non batteva quasi mai il sole a causa degli alberi imponenti e ramificati
a mo’ di tunnel
L’appariscente pullman color
giallo evidenziatore con la troupe di “Evviva l’allegria” sfrecciava
spericolato per le stradine di montagna, sulle quali non batteva quasi mai il
sole a causa degli alberi imponenti e ramificati a mo’ di tunnel. Perciò,
nonostante fossero in pieno giorno, dovevano tenere i fari accesi per vedere le
curve.
Hayama era diventato verde come
un pistacchio (scoprirono infatti che i punti deboli di Akito erano ben due:
l’altezza e…il mal d’auto!).
Sana-chan e gli altri invece si
divertivano a giocare a carte, impazienti di arrivare al castello.
-Sana!- Rei le si avvicinò e le mise una mano sulla
spalla, lei si girò e gli sorrise.
-Rei, tra quanto credi che arriveremo al McConningham
castle?-
-Beh, calcolando che la velocità a cui andiamo ora è di
circa 200 km/h
arriveremo in meno di…
Improvvisamente l’autista prese
una curva a tutta velocità, facendo catapultare tutti da un lato dell’autobus,
la maggior parte dei quali finirono con la faccia spiaccicata sul vetro del
finestrino.
Dopo aver superato per un pelo la
curva, Rei si staccò con uno schioppo ( lo stesso rumore di quando si stacca
una freccetta di gomma dalla finestra), e si massaggiò la testa.
-…se arriviamo pago da bere a tutta la troupe per un
anno!- disse appoggiandosi al sedile di Sana.
-Allora io mi metto ad ordinare già da ora…dunque…una
bottiglietta di ginger ale per favore!- rispose Sana ironica suscitando le risa
di tutta la compagnia.
-Sana ma come fai ad essere così allegra? Non dovresti
avere almeno un pochino di paura?- chiese Rei incredulo.
-Ma certo che no!- ribatté lei in preda all’entusiasmo
salendo sul sedile e assumendo una posizione di guerriglia.- Ahah! Quei
fantasmi se la dovranno vedere con me!
-Poveracci, chissà che infarto che si prenderanno quando
ti vedranno in faccia per la prima
volta.- disse Hayama sghignazzando beffardo dal suo sedile.
-COME OSI?!- urlò Sana iniziando a rincorrerlo su e giù
per il pullman.
-Sana-chan! Dai, fai la seria almeno per una volta!- la
riprese Rei.
-Ok ok…ma se Hayama se ne esce fuori un’altra volta con
le sue battutine gli faccio fare una brutta fine!- disse infine lanciandogli un
occhiataccia mentre lui le faceva la linguaccia.
-Sana…- sussurrò Rei preso improvvisamente da un attacco
di malinconia e iniziando a piangere- Come farò senza di te per una settimana?!
E se tu avessi bisogno di un manager che ti rimbocchi le coperte prima di
addormentarti? O ti canti la ninna nanna?-
Detto ciò tirò fuori il corno
d’ariete e glielo porse:- Suona Sana, e tornerai a casa e ricominceremo la vita
di sempre!
-Ma dai Rei…non fare così… è solo per una settimana! Non
mi può succedere nulla! E poi sarà divertente fare una vita autonoma e fuori
dal mondo insieme ai miei amici.- rispose lei guardandolo dolcemente.
-Hai ragione! Bisogna essere forti!- disse Rei
trattenendo una lacrima.
Improvvisamente e senza preavviso
l’autista prese un’altra curva, ancora più sinuosa della prima, facendoli
finire di nuovo con la faccia sul vetro.
Sana si staccò stordita con degli
uccellini che facevano “giro, giro tondo” intorno alla sua testa.
-Rei…- sussurrò
-Sì?- chiese lui
-Credo che ritirerò l’ordinazione del Ginger Ale!
Allora? Sono riuscita
a scrivere un altro capitolo! Chissà se ce la farò a scrivere anche l’arrivo al
castello ( sempre se ci arrivano eh! Con quell’autista! ;)) entro stasera!
Bah, vedremo, tutto è
possibile. Mi raccomando RECENSITE!!!!! Baci the surfer
Capitolo 3 *** Presto! Tutti a costruire l'arca di Noè! ***
-
-Siamo arrivati a destinazione!- esclamò l’autista con
la sua voce grave scendendo dal pullman e iniziando a farsi vento con un
ventaglio.
Come una mandria di bufali si
precipitarono tutti fuori.
Rei che scese per primo baciò più
volte per terra.
Si guardarono tutti intorno.
Il paesaggio delle prefettura A.
era fantastico, e il castello lo era ancora di più: si ergeva su di una
montagna che dava a picco su un lago buio e profondo a perdita d’occhio, ed era
immerso in una fitta e rigogliosa vegetazione.
“Peccato che non potremo uscire
dal castello, mi sarebbe piaciuto fare delle passeggiate chilometriche qui
intorno!” pensò Sana un po’delusa, ma, come tutti sanno, la sua allegria ed
euforia prevalsero su ogni brutto pensiero.
Perciò si mise a correre su e giù
intorno al pullman cantando a squarciagola una canzone rap improvvisata.
Hayama e gli altri la guardavano
divertiti mentre si arrampicava sugli alberi imitando una scimmia (Hayama
cercava di trattenere il più possibile i conati di vomito, non si era ancora
ripreso dalla corsa in pullaman!^^).
“Di certo” pensò Akito osservandola
bene Sana che scambiava per un fungo una pianta carnivora facendo un balzo
indietro di 30 metri
per lo spavento“ …l’unico lato positivo
di tutto ciò è che potrò passare del tempo insieme a lei. Da quando il lavoro
ha iniziato ad impegnarla così tanto è raro poterla vedere, è fagocitata dai
suoi spot pubblicitari! Almeno potrò averla vicina per un’intera settimana,
senza nessuno che rompa intorno…”
-…Hayama…- disse una voce terrificante dietro di lui
facendolo sobbalzare.
-Occhiali da sole?! Che vuoi?- chiese lui spaventato
vedendo Rei che si avvicinava sempre più con sguardo omicida ( che si poteva notare benissimo anche se portava gli
occhiali, come era suo solito fare).
-Ti avverto, se questa settimana provi a toccare
Sana-chananche solo con un dito
passerei dei guai seri!- gli sussurrò Rei in modo da non farsi sentire dagli
altri.
-E perché scusa? Ti darebbe tanto fastidio? Non è più
una bambina, ha 15 anni ormai!- disse per tutta risposta lui con fare
strafottente.
“Ah, quanto odio questo
ragazzino…più passa il tempo più diventa irritante…su Rei, mantieni la calma,
la calma… sei adulto e non puoi farti mettere i piedi in testa da un ragazzino
come lui, anche se è diventato più alto di te…gulp!”
-Comunque, io ti ho avvertito…quindi tieni gli occhi
aperti e chiusa quella mente diabolica!- gli disse per poi voltargli le spalle.
“ Ah quanto lo odio, più
invecchia e più diventa fastidioso… ma che ti frega Herik, gli puoi mettere
benissimo i piedi in testa! Non vedi che sei pure più alto di lui?!”
Improvvisamente la voce di
Zenjiru attirò l’attenzione di tutti i presenti:- Bene! E’ arrivata l’ora di
salutare i nostri eroi!-
-Sana-chan, è il momento, noi vi dobbiamo lasciare qui,
ce la fate a proseguire da soli fino al castello con tutte le valigie?- chiese
Rei a Sana mettendole le mani sulle spalle.
-Certo! Che bello si comincia!- disse lei eccitatissima.
-Ok, mi raccomando fai attenzione bambina mia!- le disse
comportandosi da padre premuroso e stringendola in un abbraccio stretto come la
morsa di un’anaconda.
-Buona settimana ragazzi!- dissero tutti i componenti
della troupe recandosi in pullman, sfrecciando via e lasciando dietro di loro
solo una nube di terriccio e polvere.
Sana-chan li guardò per un attimo
sparire dietro la boscaglia e poi si girò verso i suoi amici rivolgendogli un
sorriso smagliante.
-Siiiiiii……. COMINCIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
urlòa squarciagola facendo rimbombare
l’eco della sua voce in tutta la valle.
-Si preannuncia una settimana splendida!- esclamò Tsuyoshi
prendendo Aya sottobraccio e sorridendole.
Hayama guardò dubbioso il cielo:-
Sì, una settimana splendida… a parte quelle tre nuvolette nere e cariche di
pioggia…
-Il solito pessimista Hayama, vuoi che si metta a
piovere proprio adesso? Adesso che ci dobbiamo fare tutta questa strada ripida
a piedi e con le valig…
Sana si interruppe appena sentì
qualcosa di bagnaticcio e freddo cadere sui suoi capelli.
-Herik ha ragione eccome, qui si prevede un temporale!-
disse George con voce tremante guardando in alto anche lui, seguito subito dal
rombo di un tuono.
-Presto! Correte!!!!!!!!!- urlò Tsuyoshi appena le gocce
d’acqua iniziarono a farsi più pesanti e numerose.
In poco tempo si sprigionò un
temporale della serie “datemi la legna che devo preparare l’arca!”, ma Sana
nonostante ciò continuò a sorridere mentre correva all’impazzata dietro i suoi
amici.
Perché non lo sapeva, ma
continuava a sorridere.
Alla fine sono riuscita a postare anche un altro capitolo! Che giornata
sensazionale! Se devo essere sincera ho avuto anch’io un esperienza simile a
quella che ho fatto capitare a Sana e agli altri, mentre facevo un’escursione
nella foresta equatoriale io e i miei compagni di viaggio siamo stati colti in
piano da un tipico scroscio d’acqua che arriva quando meno te l’aspetti, e
mentre cerchi riparo sotto una palma di cocchi pensi “ ma fino a poco fa c’era
il sole!!!”.
Comunque, che ne dite di questo chappy?
Vi piace come si sta sviluppando la settimana del terrore di “Evviva
l’allegria”?
Fatemelo sapere nelle recensioni!! Vi voglio benissssssssimo!!!!!
Smack!
Francy the surfer ( uffi mi sbaglio! E’ surferfrancy! :P vabbè
ciao!!!!!!!)
La pioggia batteva impetuosa sulle vetrate del castello, e il
vento ululava una danza infinita...
-Aprite! Aprite!- urlavano disperati Sana e suoi amici battendo
furiosamente i pugni sul grande portone d’ingresso.
-Per l’amor del cielo!!! Aprite!- esclamò Aya iniziando
a piangere a singhiozzi.
-APRITE!!!- urlò Herik con gli occhi socchiusi e la
vista offuscata dalla pioggia cercando a tentoni la maniglia.
Improvvisamente i battenti si aprirono, e i ragazzi finirono
violentemente a terra, sulla moquette polverosa del salotto.
Ci misero un po’ a riprendersi dalla botta.
Herik si alzò a fatica e, lottando contro il vento che sembrava
stesse soffiando le candeline dei suoi 5000 anni, riuscì a chiudere le massicce
ante della porta.
Poi si accasciò per terra e sussurrò un “ ce l’abbiamo fatta…”
Sana e gli altri alzarono la testa e sorrisero compiaciuti, quasi
divertiti di vedersi così bagnati e stanchi.
Poi distolsero lo sguardo per un attimo dai loro vestiti zuppi e
si guardarono intorno.
Prima non ci avevano fatto caso, ma il castello aveva degli
interni favolosi!
Sana fece fatica a tener su la mandibola, tanta era la sorpresa.
Si alzarono sgrullando i vestiti e strizzando via un po’d’acqua
dai capelli.
Si soffermarono a guardare ogni minimo dettaglio, ogni più
minuzioso particolare: moquette rossa che ricoprivail pavimento, un ampio salotto in stile
rinascimentale, quadri pendenti con cornici preziose, candelabri d'argento e
soprammobili di valore inestimabile, divani ottocenteschi, tavoli di cristallo,
camino in ottone, lampadari di vetro rosa.....
Fu “…wow…” l’unica parola che riuscirono a dire nell’arco di 5
minuti.
-Ma è fantastico! Guardate che roba!- Sana girovagava
estasiata per il salotto, come se si fosse già dimenticata di avere addosso
degli stracci umidicci e le gambe che la reggevano in piedi a fatica. Era
abbagliata da così tanto sfarzo.
-Beh- disse Herik sbuffando- non capisco che ce lo hanno
dato a fare il corno d’ariete! Io qui ci rimarrei tutta la vita!
-Scommetto che c’è anche la jacuzzi!- esclamò George
sorridendo al suo amico.
-Io direi di andare a vedere subito! – Tsuyoshi e gli
altri si precipitarono su per le scale, Sana invece continuava ad osservare
estasiata dei quadri antichi.
Herik si fermò al primo gradino delle
scale e si girò a guardarla.
-Ehi! Vieni o no?- le disse facendola sobbalzare.
Lei lo guardò sorridendo.
-Che meraviglia Herik!-
-Già…ma mai quanto te…- disse lui a bassa voce tra sé e
sé.
-Che hai detto?- chiese lei senza guardarlo.
-No…nulla…muoviti dai!- rispose lui.
Sana prese la sua valigia e si catapultò
per le scale insieme ad Herik e, correndo, arrivarono al piano superiore.
-Dove sono le vostre valigie?- chiese Sana a Margharet
vedendola uscire da una camera con le mani libere.
Margharet fecce cenno alla stanza con la
testa.
In contemporanea uscirono in corridoio
anche Tsuyoshi, Aya e George.
-Ma come? Vi siete già posizionati nelle camere?! Senza
neanche interpellarmi?!- urlò furiosa, ma gli altri si misero a ridere.
-E dai Sana! Non avevamo mica bisogno del tuo parere per
decidere di dormire o no con le nostre rispettive ragazze…- disse Tsuyoshi
abbracciando Aya e dandole un bacio.
-Sì, e poi io ho paura dei fantasmi…non riuscirei a
dormire senza il mio torroncino caramelloso che mi protegge dai
mostriciattoli…- disse a sua volta Aya dando a Tsuyoshi un bacio sdolcinato
come ciò che aveva appena detto.
“ Per favore!...” pensò un po’
imbarazzato Herik guardandoli con distacco.
-D-d’accordo…- balbettò Sana altrettanto imbarazzata -
…immagino che anche tu, George, dorma con Margharet vero?
-Mi sembra ovvio! Stiamo insieme da un anno intero!-
rispose lui prendendo la fidanzata per la vita e facendole l’occhiolino.
Sana avvampò.
Nonostante fosse cresciuta, ancora non
era abituata a parlare di queste cose, e vedere i suoi amici così a loro agio e
del tutto privi di imbarazzo le faceva uno strano effetto.
Lanciò un occhiata rapida ad Herik che
era di fianco a lei.
I loro avambracci si sfioravano appena,
ma lei poteva comunque percepire il calore del suo corpo, il che la faceva
andare completamente fuori di testa.
Cercò di riprendersi velocemente
dicendo:- Bene, allora dov’è la mia stanza?-
-Di là- dissero i ragazzi indicando contemporaneamente
una porta in fondo al corridoio.
-…la mia invece?- chiese a sua volta Herik prendendo in
spalla il suo zaino.
-Di là- ripeterono indicando la stessa porta di prima.
Herik e Sana si guardarono per un attimo
con gli occhi sgranati, trattenendo il respiro.
-Ma questo significa che…- balbettò Sana senza scollare
gli occhi di dosso a Herik.
-…cioè insomma…- continuò lui fissandola con i suoi
bellissimi occhi color nocciola.
-…DORMIRETE INSIEME.- dissero infine in coro Aya,
Tsuyoshi, Margharet e George come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Sana stava praticamente per esplodere
dall’imbarazzo e, diventando rossa porpora e distogliendo con decisione lo
sguardo da Akito, esclamò:- Ma non possiamo dormire insieme! Non siamo mica…
Prima di dire la parola “fidanzati” si
bloccò, deglutendo rumorosamente.
Herik rimase in silenzio, evidentemente
a lui la faccenda non dispiaceva a fatto! ^^
-…credo sarebbe meglio se dormissimo in camere
separate…- parò Sana cercando di nascondere il rossore coprendosi il più
possibile il viso con le mani.
-Certo che potete!- riposero gli altri come se si
stessero giustificando di ciò che avevano detto prima- Solo che…
-Solo che…cosa?- chiese Sana curiosa.
-Su questo piano ci sono solo tre camere, le altre sono
di sopra…
-Credevamo avessi paura a dormire da sola in un altro
piano del castello, ma se la metti così dovrei intuire che per te non ci sono
problemi no?- chiese Margharet a Sana.
Sana ci pensò un attimo, ma poi si mise
a ridere e disse:- Ma certo che non ci sono problemi! Capirai! Che sarà mai
dormire sola…in un piano desolato…senza nessuno vicino…-
Man mano che parlava la sua voce si
faceva sempre meno convinta, ed Herik se ne accorse benissimo, ma gli altri
probabilmente no…
-Fantastico! Allora non ci sono problemi! Vada per le
stanze separate!- esclamò Tsuyoshi baciando nuovamente Aya.
-Vogliamo andare a riposare un po’? Io sono stanca
morta!- disse Aya sbadigliando.
-Per noi va bene, ci vediamo in salone tra un oretta
ok?- chiese George.
-Va bene!-
-Va bene…- sussurrò Sana ancora meno convinta.
Herik continuava a fissarla, e lei se ne
accorse.
Avvampò di nuovo, si girò e, mormorando
un “ciao”, corse via per le scale buie e polverose che portavano al piano
superiore.
A’rieccomi!
Brutta stupida Sana, potevi dormire con Akito e basta! Vabbè, non ne parliamo,
lei la fa sempre complicata ( ops! Sono io che glielo faccio fare! Eheh)! Che
ve ne pare della storia fino a questo punto?
“Naturalmente,”
pensò Sana “oltre al fatto che dormo da sola ci si aggiunge pure il rubinetto
che gocciola! Fantastico!”
Si era rigirata nel letto per più di un ora, senza mai riuscire a trovare una posizione comoda.
Come tutti potevano immaginarsi dopo un ora dalla spartizione delle camere nessuno si era fatto
trovare in salotto.
Probabilmente a causa della stanchezza
si erano addormentati tutti…tutti tranne Sana ed Hayama.
Nel castello regnava il silenzio più
totale e un buio fittissimo, dove anche un gatto nero probabilmente avrebbe
avuto qualche problema di orientamento!
Sana tendeva l’orecchio ogni volta che
sentiva un rumore sospetto.
I suoi occhi erano sbarrati, e le
palpebre non accennavano a calare.
“ Che notte! Io
odio dormire da sola!” pensò girandosi su un fianco.
Riuscì a percepire il rumore delle
ultime gocce di pioggia che scivolavano sul vetro della finestra, il fruscio degli
alberi mossi dal vento e il lontano ululato di un lupo malinconico alla luna e
un…bumbumbumbumbumbum…
Dei passi veloci
provenienti dal corridoio, lo scricchiolio del parquet, una porta aperta e poi
richiusa subito con violenza.
Sana rimase immobile e trattenne il respiro.
Poi più nulla.
“ Cos’era quel rumore? Quello non era di
certo un gattino innocuo! Quelli erano dei passi di una persona… se è Herik che
mi vuole fare uno scherzo giuro che lo ammazzo!...ma se
non fosse Herik?...Sana non farti prendere dal panico su!”
Si rigirò nuovamente sull’altro fianco e
sospirò.
D’un tratto
però ci fu di nuovo lo stesso rumore: la porta si aprì lentamente e si richiuse
di scatto, poi dei passi veloci sul parquet che si facevano man mano sempre più
lontani.
“…AIUTO!...”
Sana senza pensarci due volte scese
velocemente dal letto lanciando il lenzuolo in aria.
Non si mise neanche le pantofole, aprì
la porta e si mise a correre nel buio corridoio a
occhi chiusi tenendo le braccia in avanti ( se avesse tenuto gli occhi aperti
non avrebbe fatto tanta differenza…O.o)
Improvvisamente urtò contro qualcosa…anzi…qualcuno…
- Sana…?- chiese a voce bassa la persona
contro cui aveva urtato.
- AHHHHHHHHH!!!!!!!!-
urlò lei con tutto ciò che aveva dentro e, sempre senza aprire gli occhi,
caricò e sferrò un cazzotto fortissimo in faccia al “coso”, facendolo cadere a
terra bruscamente.
- Sana?! Ma che cosa stai facendo!? Sono io...
- KYAAAAAA!!!!-
urlò nuovamente buttandosi sopra alla persona misteriosa imitando le mosse di Tyson e John Cena- Come fai a
sapere il mio nome brutto fantasma pervertito!
- Sana sono io! Hayama!!!!!!- urlò “il fantasma”
accendendo improvvisamente la luce.
Sana si ritrovò addosso ad Akito,
sfinito e con una guancia su cui era stampata la sagoma del pugno di Sana.
-Tu?! Ah! Lo sapevo che eri tu!- disse lei iniziando a
ridere beffarda ma senza poter nascondere la
gocciolina di sudore che le scendeva dalla fronte.
-Scusa, sapevi che ero io e mi hai mollato un cazzotto
in piena faccia?!- urlò lui alzandosi in piedi e
massaggiandosi la guancia.
-Sì…cioè no! Non ero sicura
fossi tu…- disse lei asciugandosi la fronte – Comunque,
non ti azzardare mai più a farmi uno scherzo del genere! Mi sono messa davvero
paura!-
-Scherzo…? Ma di che parli
Sana?- chiese lui confuso.
-Non fare il finto tonto! Il rumore dei passi…la porta che si chiude…il solito scherzetto che
fate voi ragazzi per metterci paura. Ormai queste cose sono superate
sai?-
-Ma che stai dicendo? Io sono
appena salito per vedere se dormivi e mi ti sono addosso con un pugno in piena
faccia! Piuttosto tu… perché correvi come una sonnambula in corridoio?- rispose
lui alzando la voce.
-Perché mi sono messa paura e
stavo…beh ecco…venendo da te.- ammise lei abbassando lo sguardo.
Lui rimase un attimo in silenzio.
-Tsk! Sapevo che era meglio
dormire insieme, sei la solita paurosa!-
-IO?! Io non sono paurosa…è solo che…- si interruppe facendo un largo sbadiglio.
-Hai sonno vero?- le chiese Akito guardandola
dolcemente.
-Sì…tantissimo.- rispose lei onestamente facendo fatica
a tenere gli occhi aperti- …’notte Hayama!-
-‘Notte? Ma
che dici? Non vorrai mica addormentarti qui…
Sana appoggiò la testa sulla spalla di Akito e si mise subito a russare, stringendo tra i pugni
i lembi del suo pigiama.
Hayama l’abbracciò e la strinse a sé.
“Buonanotte Sana-chan…ci sono qui io…nessuno potrà farti del male.”
BUONASSSSSSSSSSSSSSSSERA!!!!!
Per
fortuna l’ispirazione c’è anche oggi, quindi posto velocemente.
Ora
però basta eh, è già il secondo capitolo che sforno in un pomeriggio! Ormai la
tastiera del computer brilla come un diamante e arde come un tozzo di carbone.
Allora…
secondo voi chi era che faceva i rumori sospetti che hanno fatto
fuggire Sana-chan?
Akito,
uno degli altri amici o qualche altro essere misterioso?
Sana aprì pigramente un occhio e fu subito inondata dalla luce del sole
che passava maliziosa attraverso le tende
Sana aprì pigramente un occhio e fu
subito inondata dalla luce del sole che passava maliziosa attraverso le tende.
Lo richiuse automaticamente emettendo un
gemito soffocato.
“Come si sta bene qui…
mi sento come un uovo covato…che bellissima sensazione…”
Si accovacciò in posizione fetale
abbracciando ancora più stretto il suo cuscino…
Anche se…non sembrava di certo un
cuscino… di solito i cuscini non respirano no?
“Ma non mi dire
che…”
Sana riaprì velocemente gli occhi e alzò
la bruscamente la testa,notando con sorpresa che ciò a cui era stata abbracciata tutta la
notte non era proprio il suo morbido cuscino, bensì…
-HAYAMA?!?!- urlò facendolo
cadere per terra e coprendosi repentinamente con il lenzuolo.
Dopo pochi secondi la testa di Hayama comparve lentamente da sotto il letto, e il suo sguardo non
prometteva proprio nulla di buono…
-Si può sapere…perché hai urlato?- borbottò
ancora in fase di dormiveglia.
-Che ci faccio nel tuo letto?!
Rispondi: CHE CI FACCIO NEL TUO LETTO!?- esclamò lei
ancora più forte guardandosi intorno spaesata.
Akito aggrottò le sopracciglia:- Guarda che ieri sera mi ti sei praticamente addormentata
addosso, che dovevo fare secondo te? Ti ho portata a dormire
qui in camera mia…- rispose con fermezza rimanendo sempre a terra.
-Beh…- aggiunse lei sempre poco convinta- …Potevi anche
portarmi a dormire in camera mia no?-
-Sì, certo…dopo tutto il casino che
hai fatto perché ti mettevi paura a dormire da sola!-
Sana arrossì dalla testa alla punta dei
nudi piedi, e si coprì ancora di più con il lenzuolo.
-Ti prego- sussurrò sempre coprendosi il viso - non fare
parola agli altri di ciò che è successo stanotte, sarebbe troppo imbarazzante!-
Akito sospirò, si rialzò e, dandole le
spalle, aprì le tende.
Si sprigionò un ondata
di sole che invase tutta la camera da letto, e Akito, abbagliato, si coprì gli
occhi con le mani.
-Tieni.- le disse lanciandole
una sua felpa sempre dandole le spalle- Mettitela e scendiamo a fare colazione,
sto morendo di fame.
Sana si tolse di dosso il lenzuolo e
osservò la sua camicia da notte: era tutta stropicciata, bianca e anche
leggermente trasparente.
Si infilò
velocemente la felpa e tirò fuori i capelli, legandoseli in una coda alta.
Lo sguardo di Hayama cadde per sbaglio
sul corpo ben formato della ragazza.
“Certo che è diventata proprio una bella
ragazza…lo è sempre stata sì…ma…guarda ora che gambe
lunghe! E ha anche un fondoschiena notevole…”
Improvvisamente gli apparve in mente
l’immagine di Rei che lo colpiva con il mitico
martello di gomma:- Non ti azzardare a guardare Sana-chan con i tuoi occhi da
pervertito, tanto meno a pensarla! Altrimenti passerai dei guai!- gli diceva sbracciandosi, praticamente impazzito.
-Tsk!- Akito lo scacciò via
con una mano, spostando solo aria.
In quel momento Sana
si girò.
-Hayama ma che stai facendo?-
gli chiese sorridendo divertita.
-Oh!- rispose lui messo in imbarazzo-
C’era una mosca…l’ho uccisa…
-Capisco.- disse lei voltandosi nuovamente.- Io sono
pronta se vuoi scendiamo.
-Sì andiamo.-
Giù
per le scale…
-Hayama.- disse improvvisamente Sana scendendo
saltellando gli scalini.
-Che c’è?- chiese lui
affiancandola.
-Sappi che non ti ho ancora perdonato per lo scherzo di
ieri, sei stato malefico!-
Lui si fermò su un gradino e la guardò
in cagnesco.
-Ti ho già detto che io non ne so nulla!- esclamò esausto.
-Beh, allora lo chiederò agli altri, se non sono stati
neanche loro ti faccio fare una brutta fine!- disse
lei dandogli le spalle e continuando a scendere.
-Fa un po’ come ti pare, tanto con quella testa
cocciuta…
-RIPETILO se hai il coraggio.- esclamò
lei fermandosi e guardandolo con aria di sfida.
-COCCIUTA!- ribatté Akito facendole una pernacchia.
-Se ti acchiappo farai una brutta fine sin da adesso!-
Iniziarono a rincorrersi su e giù per le
scale, finendo finalmente in cucina.
-Buongiorno ragazzi!- li interruppe un coro di voci.
I loro amici erano già seduti a tavola a
spalmarsi burro e marmellata sul pane, sorridendo a 32 denti.
-Buongiorno!- risposero Sana e Akito sorpresi di
trovarli già là.
-Non siete granché mattinieri a quanto vedo…- disseMargharet intingendo un
biscotto nel tè.
-Eh già… ma che ore sono scusate?- chiese
Sana prendendo posto vicino ad Aya.
-Mezzogiorno.- risposero con naturalezza gli altri.
Sana sputò tutto il contenuto del suo
bicchiere di aranciata ed esclamò:- MEZZOGIORNO?!
-Già, però non vi preoccupate, anche noi ci siamo
svegliati da poco.- disse Tsuyoshi passando il cestino
del pane ad Akito.
-Dove avete trovato tutta
questa roba da mangiare?- chiese Akito versandosi il tè.
-La credenza e il frigo sono pieni zeppi, ci sono provviste
per tutto l’inverno!- disseGeorge.
-Fantastico!-
-Avete usufruito del corno d’ariete per caso?- chiese
scherzosamente Margharet indicando con un cenno il
corno che era stato poggiato sul tavolino della sala, in bella vista..
Gli altri scoppiarono a ridere, Sana
invece si irrigidì come un legnetto.
“Se non ci fosse stato Hayama ci avrei soffiato dentro con tutta l’aria che ho in
corpo.”
Gli lanciò una rapida occhiata
incontrando il suo sguardo profondo e a specchio, che non lasciava trasparire
nessun pensiero.
Sana non riuscì a reggere il contatto e
distolse lo sguardo con decisione, iniziando a fissare la fetta di pane
integrale nel suo piatto.
Improvvisamente dalla fessura sotto il
portone di ingresso uscì un biglietto color bianco
sporco, che iniziò a svolazzare nella sala. ( Vi
ricorda un po’ il primo film di HarryPotter? Quando iniziano ad arrivare a raffica le lettere di ammissione ad Hogwarts? Ahah! ^^ Non vi preoccupate, non succederà!!! ;))
Tutti si girarono e fissarono il biglietto mentre si poggiava con delicatezza sulla moquette.
In un batter d’occhio si precipitarono
in salone come una mandria di bufali impazziti.
Sana-chan afferrò il biglietto e prima
di aprirlo disse:- Alla redazione mi avevano accennato
che ci sarebbero arrivati ogni giorno dei biglietti con delle specie di
indovinelli, probabilmente questo pezzo di carta lo è!-
Poi, senza riuscire a resistere alla
tentazione, lo aprì ed iniziò a leggere ad alta voce le sottili righe scritte
ad inchiostro nero:
Una
notte tranquilla avete passato,
Il corno d’ariete non avete suonato,
Né fantasmi né vampiri avete incontrato,
Ma la
calma apparente sta per terminare,
Qualcuno di voi se ne dovrà
andare…
Ci fu un attimo di silenzio glaciale.
Sana deglutì a fatica e si girò verso i
suoi amici con una faccia preoccupata.
Gli altri erano altrettanto sconvolti.
-Secondo voi…- chiese Aya senza distogliere lo sguardo
dal biglietto- Cosa significa il pezzo “qualcuno di
voi se ne dovrà andare”?
Sana guardò nuovamente il biglietto e
poi disse piano:- Che tra poco rimarremo in cinque…
Ciaooooooooooo a
tutti quelli che mi stanno seguendo!
Sono
davvero felice che la storia vi piaccia, grazie per le magnifiche recensioni! J
Non
riuscirò a pubblicare un altro capitolo in giornata,
perché domani mi aspetta il terzo compito in classe della settimana, e devo
studiare sodo! Eheh…
Spero
vi sia piaciuto anche questo capitolo, continuate a recensire!
Aya scoppiò a piangere sulla spalla di Tsuyoshi, i cui tentativi di
consolarla furono vani
Aya scoppiò a piangere sulla spalla di
Tsuyoshi, i cui tentativi di consolarla furono vani.
Gli altri continuavano a fissare il
foglietto che Sana stringeva tra le sue pallide mani.
-Alla redazione ti avevano accennato per caso al tipo di
morte che ci aspetta?- chiese George in tono
risentito stringendo a sé Margharet.
-George ma cosa dici! Non succederà nulla di simile te lo assicuro! Questo è solo uno
stupido scherzo architettato da Zenjiru e gli altri per farci perdere!- lo rassicurò Sana, anche se in realtà lei quella da rassicurare!
-Sana ha ragione, è stupido
mettersi paura per una cosa del genere. Ci siamo solo noi nel castello e il
portone si è automaticamente chiuso a chiave dopo il nostro arrivo, in modo che
nessuno possa entrare o uscire. Quindi, a meno che tra
noi non ci sia una specie di Hannibal the Cannibal, non potrà accaderci nulla di spiacevole.- rispose
risoluto Akito con una voce calma e sicura, tanto che Sana tirò un sospiro di
sollievo e abbozzò un sorriso.
-Suvvia ragazzi! E’ proprio questo il bello del gioco! Se
non ci punzecchiassero con degli indovinelli
agghiaccianti che settimana del terrore sarebbe?- aggiunse Sana stavolta più
sicura che mai di ciò che diceva.
-Speriamo sia come dite voi…- dissero
a bassa voce Tsuyoshi e gli altri.
Aya aveva finalmente smesso di piangere,
e guardava Sana mentre soffiava su col naso.
-Sana-chan…- balbettò Aya con voce flebile.
Sana l’abbracciò forte, poi le sorrise.
-Piuttosto ragazzi, la settimana è appena iniziata,
dobbiamo farci venire in mente cosa fare…- Margharet non riuscì a finire di parlare perché fu
investita da Sana che aveva iniziato a correre come una pazza verso le scale,
sgommando alla curva del corridoio.
Poi velocemente tornò giù dagli amici,
che intanto erano rimasti a tossire a causa della nube di polvere che aveva
sollevato durante la corsa, e gli porse una scatola con sopra scritto “Twister” in lettere cubitali colorate.
-Faremo un torneo di Twister!!!- esclamò sprigionando tutta la sua allegria in un
sorriso.
-Per caso è quel gioco del tipo “mano su verde”… “piede
su rosso” e così via?- chiese Tsuyoshi dubbioso.
-CERTO! Adoro questo gioco.- Sana apri la scatola e spiegò l’enorme telone di plastica sul pavimento.
Hayama la guardava senza fare commenti,
ma dal suo sguardo si poteva ben capire che la proposta non lo faceva saltare
dalla gioia.
Passarono la giornata ad aggrovigliarsi
in tutte le posizioni possibili ed immaginabili, cancellando dai loro pensieri
il biglietto enigmatico, finché non arrivò sera…
-Grazie Margharet, la cena era ottima!- disse Sana posando il tovagliolo sul tavolo e rivolgendo
alla cuoca un generoso sorriso.
-Quel gioco è davvero una droga, ci abbiamo
passato praticamente tutta la giornata!- disse Tsuyoshi accarezzandosi la
pancia bella piena.
-Io andrei volentieri a dormire, si
sono fatte le 11.- disse Aya coprendo con una mano lo sbadiglio.
-Come vola il tempo!- disse Sana lanciando un occhiata all’orologio a pendolo del salone.
Si alzarono contemporaneamente, salendo
su per le scale per poi infilarsi nei rispettivi letti mormorando un “Buonanotte”,
seguito dal rumore di chiusura delle porte.
In corridoio erano
rimasti solo Hayama e Sana.
Lui, con la mano sul pomello della
porta, lei, con il piede sul primo gradino delle scale che portavano al piano
superiore.
Il loro occhi attratti
come calamite.
-Senti…per evitare il trambusto di
ieri…- disse lei sempre ferma sul primo scalino.
-…e un pugno non meritato…-
continuò lui girando lentamente il pomello.
-Non è che potremmo dormire
insieme?- chiesero nello stesso istante e con lo stesso tono speranzoso.
Sana scoppiò a ridere e, con uno scatto
veloce, si infilò in camera di Hayama.
“ Probabilmente” pensò Sana portandosi
le coperte del letto fin sopra la testa “ Se in questo momento mi dicesse che
gli fa piacere dormire con me lo picchierei …però…se lo facessi… dovrei
picchiare anche me stessa.”
Contemporaneamente…in
una altra camera del castello…
-Mio delizioso cioccolatino alla
gianduia, sei pronta per venire a dormire?- chiese dal suo letto
Tsuyoshi con il suo solito fare sdolcinato.- Il tuo Tsu-Tsu
ti aspetta con ansia!-
Dal bagno dove si trovava Aya però non arrivò nessuna risposta.
-Va tutto bene mio delizioso cioccolatino alla gianduia?- chiese lui sedendosi sul letto.
Ancora silenzio.
Tsuyoshi si alzò e, infilandosi le sue
pantofole con gli orsacchiotti, si avviò verso il bagno.
Batté le nocche contro la porta a ritmo
di filastrocca, ma da dentro non torno indietro
nessuna risposta.
A quel punto girò lentamente il pomello
ed entrò…
Il problema fu che…ad aspettarlo seduto
sul bordo della vasca da bagno non c’era di certo il
suo delizioso cioccolatino alla gianduia… ma…
-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!-
-Hai sentito?- chiese d’un tratto Sana
ad Hayama sfilando la testa da sotto le coperte.
-Uhm…?- fu la risposta faticata di lui.
-Vabbè lascia perdere…ho le
traveggole.- disse lei immergendosi nel calduccio del suo letto.- ‘notte Hayama-
Ciao a tutti!
Bene, la cosa si sta
facendo man mano più articolata e complicata ad ogni
capitolo che passa.
Che fine avranno
fatto i due deliziosi cioccolatini alla gianduia?
E chi è stato a farli sparire?
Vi aspetto abbondanti! (…abbondanti…?
Boh sono un po’ crazy! :P)
Quella notte fu ancora più complicata della precedente
Quella notte fu ancora più complicata della precedente.
Sana fece un sogno stranissimo: c’erano Tsuyoshi e Aya vestiti da gianduiotti che la salutavano sorridendo
allegramente.
D’un tratto però l’atmosfera diventava più cupa, e i sorrisi sulle
facce dei suoi amici svanivano pian piano, per trasformarsi in smorfie di
dolore.
Spinti da una corrente si allontanavano tristi verso un punto di
fuga nello sfondo, per poi sparire nel nulla.
Arrivò successivamente una persona vestita di nero, con le mani in
tasca e dei ciuffi biondo cenere che gli coprivano la fronte.
Nonostante non indossasse il capello o robe simili, era impossibile
guardarlo negli occhi, che erano oscurati e sfocati con delle specie di pixel. Aveva
un’aria famigliare, troppo famigliare…
“Hayama…?” mormorò Sana all’uomo
misterioso, ma lui non rispose.
Improvvisamente lo spazio fu riempito dalle urla disperate di
Tsuyoshi e Aya che chiedevano aiuto.
Sana gli disse che doveva aiutarli, ma lui rimase impassibile,
fermo come se stesse giocando a “1, 2, 3…stella!”.
Di colpo afferrò la mano di Sana e la portò con sé in una voragine
che roteava come una spirale, il cui fondo era illuminato da brillanti fiamme
danzanti… che li attendevano trepidanti…
-Ah!- Sana si svegliò di soprassalto respirando
affannosamente.
Era sola, in quella stanza poco
illuminata, e si guardava intorno impaurita.
Tastò il posto nel letto vicino al suo,
ma trovò solo il freddo lenzuolo abbandonato.
“Calmati Sana, era solo uno stupido sogno che non ha nessun
significato…”
Mise una mano sul petto: il suo cuore
batteva come un tamburo africano, completamente impazzito.
Sospirò rumorosamente e accese la luce,
afferrò la felpa di Hayama poggiata su una sedia e con un balzo uscì dalla
stanza e corse giù in salone.
“Era solo un sogno Sana, era solo uno
stupido sogno. Quando scenderai troverai tutti i tuoi amici ad aspettarti…tutti…perché
era solo un sogno… vero?”
-Aya e Tsuyoshi
sono scomparsi.-
Fu questa la prima cosa che Margharet,
George e Hayama dissero appena entrò in cucina.
Negli occhi di Margharet si poteva
benissimo leggere la paura, il desiderio di fuggire, sentimenti che in quel
momento le attanagliavano il cuore.
In quelli di George si leggeva il
risentimento, la rabbia che provava verso tutto ciò che lo circondava in quel
momento.
Sana spostò lo sguardo su Hayama, ma non
vide nulla…a parte i propri occhi riflessi nei suoi…
- Come mai non ti vedo sconvolta?- le
chiese Margharet tenendo con una mano tremante la sua tazza di caffè.
Sana la guardò angosciata.
-No è che…- balbettò con lo sguardo fisso su Akito, che
però era più interessato al panetto di burro nel suo piattino.
-E come se non bastasse è arrivato anche un secondo
enigma…- continuò George afferrando un foglietto ripiegato porgendolo a Sana.
Sana lo aprì timorosa e iniziò a leggere
con voce bassissima:
Le
scuse vi porgiamo
Mentito noi vi
abbiamo,
Nel biglietto
precedente,
Accennavamo ad un perdente,
Ma anche un altro ci siam portati,
E
in quattro gatti vi abbiam lasciati…
-Io vado a suonare il corno, chi vuole mi segua…- disse
Margharet alzandosi e portandosi dietro George.
-No, ragazzi aspettate!- disse improvvisamente Hayama
bloccandoli sulla porta della cucina- Non potete arrendervi così!-
Sana era rimasta immobile con in mano il
biglietto, in stato vegetativo. Non ci capiva più nulla.
Non era possibile, tutto ciò che aveva
sognato…si era avverato!
Improvvisamente si pentì di aver
accettato di partecipare a quella stupidissima puntata speciale di “Evviva l’Allegria”,
di aver coinvolto anche i suoi migliori amici che non avevano fatto nulla di
male, cacciandoli in un pasticcio dal quale non sapeva proprio come venire
fuori…
“Non sono sicura…ma…quell’uomo nel mio
sogno assomigliava terribilmente ad Hayama, anche se non sono riuscita a
vederlo bene in faccia… sembrava proprio lui!” pensò guardandolo con disprezzo
mentre impediva a George di passare, beccandosi un bell’insulto da parte dell’amico
che sarebbe andato volentieri in salone a dar fiato al corno …
“Hayama…ma perché proprio tu?” si chiese
trattenendo le lacrime.
-Ragazzi…- mormorò piano, ma i suoi amici la sentirono
ugualmente.
-Sì?- chiesero voltandosi.
-Credo… di sapere… chi ha fatto sparire Tsuyoshi e Aya.-
HELLLLLLLO!!!! DEAR
FRIENDS!
Dichiaro ufficialmente aperto
da questo momento il quiz “Indovina chi ha fatto sparire i due deliziosi
cioccolatini alla gianduia”!!!!!!!
Sarà come pensa Sana? E’
Hayama la persona del suo sogno? L’artefice di tutto?
Recensite in massa, voglio
sapere che ne pensate di questo capitolo rivelazione! Vi avverto: ci sono degli indizi (anche se pochi) per capire chi è il colpevole!
Tre paia di occhi sgranati erano minacciosamente puntati su Sana, la
quale però riponeva la sua attenzione solo su di una persona…
Tre paia di occhi
sgranati erano minacciosamente puntati su Sana, la quale però riponeva la sua attenzione
solo su di una persona…
-Perché mi fissi?- le chiese immediatamente
Hayama.
Gli occhi si spostarono velocemente da
Sana ad Hayama, e Margharet
esclamò puntandogli l’indice a pochi millimetri dal viso.
-ALLORA SEI STATO TU!!!!!!!!-
esclamò perdendo completamente la ragione, mentre George
cercava in tutti i modi di trattenerla afferrandole il braccio.
-Io? Ma che c’entro io?!-
chiese Akito sbalordito e risentito appoggiandosi al muro.
-Lo sapevo che c’era qualcosa che non andava in te. Cos’è,
avevi paura che quei due poveracci ti soffiassero la
vittoria? Cosa ti avevano fatto di male per arrivare a
farli sparire…?- gli urlò George gesticolando.
-Dove li hai nascosti?- chiese repentinamente Margharet afferrandolo per la maglietta.
Hayama la scostò bruscamente facendola
finire addosso al suo fidanzato.
In tutto questo Sana rimaneva immobile,
con la schiena schiacciata contro le fredde mattonelle del muro, quasi volesse mimetizzarsi con quei colori pallidi e cupi.
Tutti i suoi sforzi però furono vani:
Hayama la intercettò con il suo sguardo ghiacciato, gelido più che mai.
Era rabbia pura ciò che gli ruggiva nell’iride
color nocciola.
Serrava le labbra per non fare uscire
parole offensive, irrigidiva la mascella e digrignava i denti.
Distolse poi con disprezzo lo sguardo
dalla ragazza che si fingeva un camaleonte per rivolgerlo a coloro che in
precedenza considerava suoi amici:- Pensate quello che
volete. Io non ne so nulla di quei due. E per quanto mi riguarda questa
settimana fa schifo.-
Uscì dalla cucina e una volta in salone
diede un calcio ad un divano. Si recò successivamente
in camera sua facendo rimbombare nel castello l’eco della porta sbattuta con
violenza.
Al piano inferiore erano rimasti tutti
pietrificati da quell’atteggiamento.
Margharet si
avvicinò a Sana e la abbracciò.
-Anch’io avevo dei sospetti Sana-
le disse stringendola a sé- Ora che sappiamo che è lui il colpevole non
dobbiamo più preoccuparci di nulla. Lo faremo perdere. Sei stata davvero
coraggiosa a smascherarlo…
-Ma io…non ne sono sicura…non so davvero se sia stato
lui l’artefice di tutto…anche se…- si bloccò.
Non poteva di certo
parlargli del sogno, l’avrebbero presa per un imbecille.
-Anche se…cosa?- chiese George.
Quello era di sicuro un sogno
rivelatore, ma, per il momento, non doveva saperlo nessuno
altre lei.
-Lascia stare. Ho un’idea!- disse Sana allontanando
improvvisamente Margharet- Oggi dormiremo tutti insieme in sala. In questo modo riusciremo a scoprire se
Hayama è o no il colpevole, perché non avrebbe la possibilità di far sparire
nessuno!-
-Giusto! Se nessuno scomparirà…- disse George
-…significherà che è stato Akito a far sparire Aya e
Tsuyoshi- concluse Margharet.- Mi sembra una buona idea.-
-L’unico problema sarà convincere
Hayama a scendere.- disseGeorge realistico
indicando il piano superiore.
Sana guardò entrambi e poi sospirò.
-A quello ci penso io…-
CIAOOOOOOOOO! Buon
pomeriggio a tutti!
Mi scuso con voi per avervi
fatto aspettare così tanto: SCUSATEMI! E’ che
non ho avuto davvero tempo per scrivere e l’ispirazione non accennava a
tornare.
Il mio cervello era praticamente in black-out totale, come se fosse andato in
ferie nonostante non avesse il permesso della sottoscritta…(ma che dico?! :P)
Il chap
è cortissimo, lo so, la prossima settimana cercherò di postare il più
velocemente possibile!
Chissà i gianduiotti dove
saranno in questo momento… me lo chiedo anch’io!!!
Rispondo in modo generico a
coloro che hanno commentato: ancora mi sa che non ci è
arrivata nessuna di voi a capire chi è il colpevole.
Come avrete
potuto notare, nella fik ci sono personaggi presi
anche dal cartone animato (tipo Zenjiru) ma Brad proprio
non rientra tra loro.
Lasciamolo lì dove sta perché
non mi sta molto simpatico.
Sana salì frettolosamente le scale, tenendo in mano i lembi della
camicia da notte per non rischiare di sgualcirli calpestandoli.
Si ritrovò in un batter d’occhio al piano superiore,illuminato solo da
qualche mozzo di candela tenuto su da antichi candelabri.
La camera di Akito era l’ultima in fondo
al corridoio, Sana avanzò con passi lenti e felpati fino ad arrivare davanti alla
porta chiusa.
Avvicinò la guancia alla porta e, con delicatezza, e si mise in
ascolto.
Da dentro si sentivano solo dei passi affrettati e qualche sbuffo
nervoso, ma niente più.
A quel punto Sana si piegò leggermente
arrivando all’altezza del pomello, sbirciando dalla fessura sporca e polverosa.
Nonostante fosse piccola poteva benissimo distinguere il corpo di Akito mentre faceva su e giù per la camera a torso nudo,
con addosso solo dei jeans e i capelli bagnati che gli ricadevano gocciolanti
sulla fronte.
Sana aveva il cuore a mille, e controllava ogni singolo respiro, come
se avesse paura di poter essere scoperta.
Akito le voltò le spalle e guardò il cielo plumbeo
ma con tanta parsimonia che si poteva scorgere dalla finestra della
camera.
La ragazza china fuori la porta era attratta dalla visione della schiena
nuda del ragazzo, lungo la quale scendevano maliziose
diverse goccioline d’acqua, facendolo sembrare un modello pubblicitario.
Aveva due spalle enormi e, anche se i muscoli erano poco
accentuati, godeva di un fisico da paura.
Sana notò con stupore che il ragazzo
aveva una voglia di fragola in prossimità dei fianchi.
Si avvicinò sempre di più per vedere
meglio, appoggiandosi con tutto il corpo alla porta, ma naturalmente il caso
volle che il vecchio e arrugginito cardine cedesse in quel preciso istante,
facendo rumorosamente finire Sana sul parquet della
camera da letto.
Akito si girò spaventato, e osservò con
stupore la ragazza distesa per terra con un enorme bernoccolo in fronte.
-Sana?!- esclamò rimettendosi
velocemente la maglietta e facendo qualche passo verso di lei.
-Oh!…ciao Hayama.- rispose lei alzando lo sguardo e
sorridendo imbarazzata.
Si rialzò velocemente massaggiandosi la
fronte dolente.
-Che stavi facendo? Mi spiavi
per caso?- chiese lui irritato sedendosi sul letto mentre
lei chiudeva la porta.
Sana si girò e fece la
finta tonta:- Chi? Ioooo….?!
Ma come ti viene in mente! Tsk!-
-Secondo me invece mi stavi spiando.- continuò Akito
incrociando le braccia trasformandosi in leopardo.
Sana decise che era meglio far finta di
nulla e cambiò argomento:- Piuttosto…ero venuta a
chiederti una cosa…
Akito di colpo si irrigidì
e, con uno scatto, torno veloce verso il davanzale, senza guardarla.
-Se sei venuta per accusarmi nuovamentedi un crimine che non ho commesso ti informo che hai solo
perso tempo.- le disse semplicemente.
-Ma no, Hayama ascoltami almeno…-
Sana cercò di parare il più possibile ciò che aveva combinato, ma Akito le sparlò
sopra.
-Tu lo sai meglio di chiunque altro che non sono stato
io. Abbiamo dormito insieme quella notte, ricordi?-
“In effetti ha
ragione lui, la notte della scomparsa abbiamo dormito insieme, non ci avevo
pensato…però…non so, non riesco a fidarmi di ciò che dice…maledetto sogno!”
-Questo è vero Hayama- disse Sana andando pian piano
anche lei verso la finestra.- Io credo di aver sentito un urlo quella notte, e
ricordo anche vagamente di aver sentito una tua risposta ma…probabilmente avevo
le traveggole…forse tu neanche c’eri in camera in quel moment…-
Akito le impedì di finire la frase, le
mise le mani sulle spalle e la guardò fissa negli occhi.
- Ora ascoltami bene Sana. Io ti stimo, credo in te. Quindi…ti
prego …fidati un po’ di più anche tu. Non sono stato io. Ti scongiuro, ti
supplico, credimi!-
Sana era sconvolta, sentiva che da un
momento all’altro sarebbe annegata nell’oceano dei suoi occhi.
Interruppe il contatto fisico con Akito facendo
qualche passo indietro.
-Io non ho nulla da dimostrare a quei due laggiù,
possono credere ciò che vogliono di me…ma tu Sana…non
fare il loro stesso errore.- Akito continuava a guardarla.
Il ghiaccio dei suoi occhi si stava
lentamente sciogliendo grazie all’ingenuità e alla dolcezza degli occhi di lei.
Sana sospirò e annuì.
-D’accordo Hayama.- disse infine sorridendogli.- Con George e Margharet pensavamo di
dormire tutti insieme in salone questa notte, sai com’è…la
forza fa l’unione no?-
-Guarda che si dice “l’unione f ala forza” non il
contrario.- la riprese Akito.
-Ah! Cavolo! Capisco sempre fiaschi per fischi! Comunque…in questo modo l’eventuale assassino non potrà di
certo rapirci tutti insieme! Riusciremo a superare questa settimana del
terrore. Me lo sono ripromesso, dovesse costarmi mille
fatiche…usciremo vincitori da questo gioco.-
Akito la guardava un po’ dubbioso.
-Che ne dici Hayama? Ci stai?-
Akito la guardò per un paio di secondi,
ma poi fece una smorfia di approvazione.
Sana gli rivolse un bellissimo sorriso a
32 denti.
-Io ti credo Akito, quindi vedi di non deludermi. Se lo
farai…racconterò a tutti che hai una voglia di fragola vicino al fianco
destro!- disse risoluta Sana.
Akito sgranò gli occhi e la guardò
stupito:- Allora avevo ragione! Mi stavi spiando!-
Sana-chan si fece piccola
piccola: si era rinnegata da sola, che scema.
Rimasero molto
tempo in camera a scambiarsi accuse e battute a vicenda.
Il fracasso lo sentirono addirittura George e Margharet che giocavano
a twister al piano inferiore, e non ci misero molto a
capire che Akito aveva sicuramente cambiato umore.
-Forse sarà meglio sistemare i sacchi
a pelo per la notte.- disseGeorge poggiando
la mano sul cerchio rosso e cadendo automaticamente.
-Sì, diamoci da fare.-
Good-afternoon to all the
readers!!!! (Buon pomeriggio a tutti i lettori!
^^)
Finalmente
riesco a postare di nuovo con regolarità!
Quando
ho acceso il computer oggi sono rimasta piacevolmente
sorpresa nel vedere che sono arrivate una valanga di recensioni! Continuate
così mi raccomando!
Ieri
sera ho visto una puntata di Orgoglio e da lì mi è
venuta in mente l’idea della voglia alla fragola
(ve lo immaginate com’è dolce??? J).
Il
prossimo sarà probabilmente il penultimo capitolo di “Notan
ordinary week”!!!
Cavolo
come passa il tempo! Per il ritrovamento dei gianduiotti però ancora dovrete
attendere…so che avete l’acquolina in bocca, ce l’ho
anch’io!!!! ^__^
Non
perdete il prossimo capitolo.
Un bacione generale a tutte coloro
che mi seguono sin dall’inizio! Siete mitiche! Vi adoro!!!!!!
Passarono più di tre giorni da quella difficile mattinata
Passarono più di tre giorni da quella
difficile mattinata.
Nonostante l’inerzia di Hayama e le
lamentele di George e Margharet, il piano di Sana si stava rivelando utilissimo ed efficacie: non c’erano più state eventuali
scomparse e gli indovinelli agghiaccianti si erano improvvisamente arrestati.
L’ultima sera stava arrivando, e tutti
sapevano che quella sarebbe stata…la serata più indimenticabile della loro vita.
Il sole tramontava lentamente all’orizzonte,
colorando il cielo con delle calde tonalità pastello.
Sana lo osservava attentamente dalla grande vetrata del salone, ammirando ogni suo più
impercettibile spostamento.
Di tanto in tanto alitava sul vetro e
tracciava con l’indice i volti di Aya e Tsuyoshi.
Sospirava e rimaneva a guardarli, mentre
scomparivano lentamente lasciando solo una macchia opaca sul vetro.
Il sole era annegato tra il verde dei
campi, lasciando al suo seguito solo una scia di colori lucenti.
-Aya…Tsuyoshi…
- bisbigliò piano Sana appoggiando la guancia alla vetrata.
Chiuse repentinamente gli occhi, e si accovacciò
a braccia conserte sul davanzale.
-Ehi!- qualcuno da dietro la
riportò al mondo reale dandole una schicchera sulla nuca.
Sana si girò furibonda, non amava per
niente essere svegliata dal suo idillio in modo brusco:-
Ma insomma! Mi hai fatto male!-
Hayama la guardò divertito:- E’ tutto il giorno che poltrisci mentre noi sistemiamo le
cose per la notte! Per fortuna dovevamo affrontarla insiemequesta settimana.-
-D’accordo, ma potevi almeno chiamarmi un po’ più
dolcemente? Stavo riposando beata.- disse lei
alzandosi e sbadigliando.
Akito alzò gli occhi al cielo e le
lanciò un sacco a pelo appena raccolto da terra.
-Questo è il tuo, trovati una sistemazione per dormire
vicino al divano di velluto rosso.-
Sana lo guardò un po’ stupita da sopra
il sacco a pelo:- Scusa, ma il posto dove ho dormito negli
ultimi giorni non va più bene? Mi sono sempre messa lì, vicino al camino…-
-Lì ci metteremo la televisione
stasera. Quindi ti devi trovare un altro posto.- disse Akito con sufficienza
facendo per andarsene, Sana però lo fermò afferrandolo
per il cappuccio della felpa.
-Televisione?!?! Ma che dici! Non abbiamo mica una telev…-
Sana si bloccò appena vide George e Margharet mentre
si caricavano in spalla un vecchio televisore grigio e sporco di polvere.
Vedendo che c’era bisogno di spiegazioni
Hayama fece un lungo sospiro e incominciò a
raccontare:- George l’ha trovato in uno scatolone nella cantina insieme a delle
vecchie videocassette. Stava cercando del burro d’arachidi ed è venuto fuori
per caso quella sottospecie di Tv preistorica, ma è sempre meglio di niente…-
-Quindi stasera potremo vederci
un bel film?- chiese Sana euforica.
-Sì, se riusciamo a farla funzionare
potremmo farci un full immersion di film horror nell’attesa che finisca l’ultimo
giorno della settimana.-
George e Margharet li raggiunsero.
-Che ne dici Sana? Facciamo la
notte in bianco a guardare i classici d’horror di Hitchcock, ti va?- le chiese George sgrullando via la
polvere dai vestiti.
-Sì, certo, perché no?- rispose lei sorridendo.
-Sana vieni, ho trovato un posto perfetto dove ti puoi
accampare.- le disse Margharet prendendola per mano.
-Andiamo Akito, vediamo se riusciamo a far funzionare
quel fossile di televisore.- disse a sua volta George
dando una pacca sulla spalla all’amico.
La notte l’avrebbero passata in bianco
eccome, ma di certo non a causa dei film diHitchcock…
Ciaoooooooo!!!!!!
Questo
che avete appena letto era il penultimo capitolo!
E’ cortino lo so, mi serviva perlopiù da “ponte” per arrivare a farvi
capire il prossimo capitolo (anche perché non ci sono grandi rivelazioni)!
Ho
deciso! Tutte le volte che scriverò un capitolo simile a
questo lo chiamerò “ the transitorychapter” (non male eh! ;))
Mi
raccomando, non perdete il prossimo (ed ultimo) capitolo rivelazione di “Notan ordinary week!”.
*partì
in sottofondo la musica di Evviva l’Allegria*
La terza telecamera fece un bel primo
piano aZenjiru
e al suo enorme sorriso.
-Bentornati amici telespettatori! Siamo qui in diretta con
il programma più emozionante e divertente di tutti i palinsesti TV!!!!-
Vennero
lanciate sul palco dozzine di rose rosse e Zenjiru si mise a fare degli inchini
degni di oscar indossando uno smoking elegantissimo.
-Questo è il momento che tutti aspettavate!
Inizia il conto alla rovescia!-
Tutti in studio iniziarono a contare
causando un enorme coro di voci:-
10…9…8…7…6…5…4…3…2…1…
-ZERO!- urlò Zenjiru al suo microfonomentre lo studio veniva riempito di
coriandoli e la musica partiva all’impazzata.
-Annuncio a tutti i nostri amici telespettatori che la
settimana del terrore, organizzata da Evviva l’Allegria, è
ufficialmente…CONCLUSA!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Ci fu uno scroscio di applausi
dalla platea e, senza alcun preavviso, da una porta che dava sul palco,
uscirono in ordine: Sana, Hayama, Tsuyoshi, Aya, Margharet e George.
Gli applausi si fecero più intensi e la
gente sbraitava emozionata.
Sana e i suoi amici si sedettero insieme
a Zenjiru su delle poltroncine di velluto e subito furono fagocitati dalle
parole di quest’ultimo.
-Bene ragazzi! E’ un piacere vedervi dopo così tanto! E
per fortuna siete tutti vivi e vegeti!- esclamò
rivolgendogli un bel sorriso.
-Io e la mia crostatina
all’albicocca però ci abbiamo quasi lasciato la
pelle!- disse Tsuyoshi prendendo la mano della sua fidanzatina.
-Mentre ho saputo che due di voi all’ultimo momento hanno ricorso all’uso del corno d’ariete vero?-
George e Margharet si guardarono
imbarazzati e abbozzarono un sorriso sintetico.
-Beh ecco…io e la mia ragazza…cioè
ecco noi…- balbettò George scorticandosi per il nervosismo il lato del pollice
e avvampando.
-VE LA SIETE FATTA
SOTTO DALLA PAURA E AVETE TAGLIATO LA CORDA VERO?!- esclamò infine Zenjiru suscitando
le risa del pubblico.
Margharet e George non osarono
ribattere.
-Quindi alla fine nel castello
sono rimasti solo la nostra Sana chan e il suo
amichetto Hayama, vero? Deduco quindi che voi sappiate
chi era l’assassino!- disse Zenjiru puntando il microfono contro di loro.
Sana e Hayama si guardarono e annuirono
alle parole del presentatore.
Dalla platea si levò un brusio di voci e
sussurri, la gente si consultava con il proprio vicino di posto su chi poteva
essere l’ipotetico colpevole.
Zenjiru fece azzittire
tutti con un fischio, poi la sua attenzione tornò su Sana e Hayama.
-Immagino voi non stiate più nella pelle, vorrete di
sicuro svelarci il nome del colpevole…-
Sana fece per aprire la bocca e dire il nome, ma Zenjiru le parlò sopra:- Però!!!! Non ce ne sarà
bisogno! Infatti, a vostra insaputa, ABBIAMO REGISTRATO TUTTA LA PERMANENZA AL
CASTELLO!-
Sana e gli altri improvvisamente
sbiancarono e si guardarono increduli.
-Che…che cosa??!!- esclamò Sana
con gli occhi fuori dalle orbite stringendo con forza i braccioli della sua
poltroncina.- Ci avete spiato????-
-CERTO!- urlò Zenjiru balzando in piedi sulla sedia-
Perciò, Ladies and Gentleman, siamo lieti di
mostrarvi…come si è conclusa la settimana del terrore
nel McConningham castle…!!!!!!!!-
Dal proiettore infondo alla sala si sprigionò un segmento di luce, che andò ad illuminare
l’enorme telone stile cinema che si stava pian piano srotolando dal soffitto.
La sala si fece buia,
e qualche omino passava veloce in platea vendendo pop-corn.
Si proiettò una specie di presentazione
anni ’70: un conto alla rovescia in bianco e nero.
Dopodichè, tutti furono a conoscenza…di
ciò che accadde quella notte…
-No! Jack! No!! NON APRIRE QUELLA PORTA!!!!!!- urlò Margharet coperta per metà dal suo sacco a pelo
schiacciandosi sempre di più contro il torace di George.
Troppo tardi: il povero Jack era già
stato pugnalato alle spalle, giacendo così in una pozzanghera di sangue,
suscitando le grida acute di Sana e Margharet.
-Che forza questi film dell’orrore.
Sono davvero una figata!- esclamò
George abbuffandosi di popcorn.
-Hanno degli effetti speciali da paura!!!-
rispose a sua volta Akito cercando a tentoni nel buio la sua cola.
Margharet e Sana (ancora sotto shock per
la fine del povero Jack) guardavano la scena con gli
occhi sgranati, rosicchiandosi le unghie ben curate dalla manicure.
-Come va ragazze?- chiese George alle due spaventate.
-Una favola…- risposero senza un minimo di tono
cacciandosi in bocca una manciata di popcorn senza
distogliere gli occhi dallo schermo Tv.
-Mancano solo sei ore alle 8.00, facciamo
in tempo a vederci altri tre film.- disse George
osservando la scritta “The End” che padroneggiava sanguinosa sullo schermo.
Akito si tolse di dosso la coperta di
pile e andò a cambiare la videocassetta illuminando il videoregistratore con
una torcia.
-Che preferite? “Vittima senza colpa” o “ House of Crime”- chiese leggendo le
etichette sulle custodie.
-Non c’è “Via col vento”?- chiese Margharet che aveva ancora in mente la schiena sanguinosa del povero Jack.
Gli altri scoppiarono a ridere.
-Metti House of Crime, è un
gran bel film- disse George aprendo l’ennesimo sacchetto di patatine.
Akito infilò la polverosa cassetta, che
fu subito inghiottita avidamente dal videoregistratore.
Poi si infilò
velocemente sotto la coperta mentre Sana si mettevacomoda appoggiando la testa sulla sua spalla
mentre il film iniziava.
-Ragazzi, ammettiamolo, a parte la piccola parentesi di Aya e Tsuyoshi, questa settimana è andata bene. No?-
chiese Margharet cercando un po’ di approvazione dai
suoi amici.
-Sì…- mormorarono piano con voce poco convinta.
-E poi guardate, non ci sono stati inconvenienti di
nessun tipo, nessun fantasma senza testa… nessun…-
D’un tratto, come se avesse sentito le
audaci parole di Margharet, la Tv
si spense con unzuuuuuum soffocato, e le tenebre
si impossessarono del salone.
Sana deglutì a fatica cercando di
distinguere la sagoma di una qualsiasi cosa in quel terrificante buio e in
quell’interminabile silenzio, che veniva rotto solo dal
rombo dei tuoni a dalle luci dei lampi.
-Ah! Cavolo!- con questo temporale deve essere saltato
il contatore! Questo castello ha una rete elettrica che fa vomitare.- disse George mentre la sua fidanzata si stringeva sempre più a sé.
-George ha ragione.- disse Hayama nell’ombra.- Vado a
vedere.-
Stava per alzarsi, ma Sana lo bloccò di
colpo afferrandolo per il braccio:- No Hayama, non
andare. Tu hai visto la fine che ha fatto Jack per andare in cantina a vedere
se era saltato il contatore vero? Hai visto che fine ha fatto?-
-Ma dai Sana, quello era un
film, ora andrò in cantina e sistemerò il tutto, così potremmo continuare a
vedere il film senza problem…
Un brusco rumore al piano di sopra fece
tacere Hayama, attirando l’attenzione di tutti.
-C…co…cos’era…?-
balbettò Margharet attaccandosi al braccio di George.
Rimasero tutti in silenzio per quattro
secondi, poi George disse con naturalezza:-
Probabilmente deve aver ceduto uno di quei vecchi chiodi arrugginiti, e il
quadro dev’essere caduto.-
-Può darsi- disse Hayama senza
però abbassare la guardia.
Ci fu di nuovo lo stesso rumore, quella
volta però più intenso.
-Può darsi…? Per quanto ne so io, i quadri non si
comportano come le tessere del domino, che quando cade
una cadono tutte…- disse Sana con voce tremante.
-Sana ha ragione.- disse Akito.
-CI UCCIDERA’ TUTTI!!!!!!!!!!-
urlò Margharet scoppiando in lacrime, ma i suoi amici le tapparono velocemente
la bocca.
-Shhhh!!!
Non urlare!!!!- le dissero a bassa voce soffocandole i singhiozzi.
Di nuovo il rumore. Ma
non era di certo un rumore innocuo e pacifico, si stava man mano facendo più
forte… più vicino.
-Accendi la torcia! Accendi la torcia!- esclamarono
George e Sana ad Hayama con il cuore a mille.
Akito tentò più volte di farla
funzionare, ma non ne voleva proprio sapere.
-Non funziona! Devono essersi
scaricate le batterie!- rispose in preda al panico.
-O signore…- mormorò Sana mentre
in sottofondo il rumore non accennava a cessare.
George prese per mano Margharet e iniziò
a correre nel buio.
-Dove andate?!- urlarono Sana
ed Akito a quei due fuggiaschi.
Unlampo illuminò la sala, mostrando
George e Margharet che stavano armeggiando con il corno d’ariete.
-NOOOOOOOOOO!!!!!!!!- gridarono
Sana e Akito, ma le loro voci straziate furono coperte dall’assordante suono
del corno dentro il quale soffiavano con tutta l’aria che avevano in corpo
Margharet e George.
Improvvisamente, come se fossero sul set
di CSI, il portone della sala si spalancò violentemente e, muniti di torce e
cani polizieschi, entrò una squadra di salvataggio.
Illuminavano con bagliori di luce
artificiale la sala, correndo attraverso i divani e superando con dei salti
stile “Matrix” i tavolini.
Afferrarono Margharet e George
caricandoseli in spalla, per poi correre di nuovo via verso il portone.
-Scusateci!- fu questa l’ultima parola che Sana e Akito,
rimasti immobili l’uno di fianco all’altra,sentirono uscire dalla bocca dei loro
amici, mentre quegli omoni li portavano via da quell’inferno.
-George! Margharet!!!!!!-
urlarono in coro Sana e Hayama, ma il portone sbatté veloce alle spalle della
squadra, lasciandoli soli in quel castello maledetto.
Il silenzio tornò nuovamente sovrano, ma
fu rotto subito dall’ordinario rumore, più vicino che mai, proveniente dal
piano superiore.
-Hanno portato via il corno! Akito!- Sana si rifugiò tra
le forti braccia di Hayama, che la strinse a sé nell’intento di proteggerla mentre le sue lacrime gli bagnavano la
maglietta.
-Sana!- urlò mentre il rumore
avanzava- Sana non avere paura, ci sono qui io…non ti faranno del
male…nessuno!-
Lo so, probabilmente
(anzi no, sicuramente) la maggior
parte di voi in questo momento vorrebbe uccidermi, dato che vi ho lasciate così
a mezz’aria mentre succede tutto questo casino.
Scusatemi! Ma mi sembrava che il capitolo fosse troppo lungo per
metterlo tutto insieme in una volta, perciò ho spezzato. Il prossimo però sarà
l’ultimo per davvero!!!!!!!!
Che ve ne pare? Alla fine Sana e Akito sono
rimasti soli! Lo so, è un po’ un capitolo incasinato…eheh.
Ma piuttosto, voi avete capito chi è il colpevole?
Mi raccomando, come sempre, recensite!!!!!!!! Vi
voglio benissimo!!!!!!
Al prossimo capitolo dove
ci saranno i saluti ufficiali!!!
Il rumore si faceva sempre più vicino, sempre di più…sempre di più…
Il rumore si faceva sempre più vicino, sempre di più…sempre di
più…
-Come facciamo? Siamo soli! –
esclamò Sana tra un singhiozzo e l’altro abbracciando il ragazzo di fianco a
lei.
-Beh no…in realtà non siamo soli…c’è sempre l’assassino
che sta scendendo le scale a farci compagnia…- le rispose Hayama sarcastico, ma
ormai l’ansia lo stava praticamente uccidendo.
Qualcuno stava infatti
scendendo lentamente la rampa di scale a chiocciola, con il passo duro e
violento con il quale ripetutamente toccava gli scalini.
-Hayama! Cosa facciamo adesso?!?!-
Akito guardò Sana nell’ombra.
I suoi occhi si erano ormai abituati a
quell’unico colore che ricopriva ogni singola cosa in quel castello.
Riuscì a distinguere una lacrima che le
scendeva pesante sul volto, rigando in due la sua guancia rosea.
Sana-chan gli conficcò le lunghe unghie
nella carne della schiena, facendogli fare un balzo
per il dolore.
- Sana, ascoltami.- le disse dolcemente
Hayama in preda all’ansia e alla fretta prendendole il volto tra le mani- Siamo
arrivati fino a questo punto, non possiamo arrenderci. Me lo hai promesso,
ricordi? Mi dicesti che saremo usciti vincitori da
questo gioco, lo avremo fatto insieme. Fidati di me Sana, noi
ce la faremo. Intesi?-
Lui forse non riuscì a vederlo, ma il
sorriso che Sana gli rivolse in quel momento fu probabilmente la cosa più bella
che egli avrebbe mai visto al mondo. Lei si fidava di
lui.
Quell’idillio fu rotto dai passi che
diventavano sempre più intensi…finché….
BADABUUUUUM!!!!!!!
La persona misteriosa era precipitata
giù per le scale, facendo una bella rotolata fino a schiantarsi violentemente
contro la moquette del salone.
Hayama si alzò di scatto con Sana che,
afferrandolo per la mano, lo seguiva mentre si
dirigeva verso l’assassino.
A pochi passi da quel corpo immobile
Akito riuscì ad udire il respiro affannoso della persona che giaceva per terra,
inerme.
Deglutì rumorosamente e poi, con tutta
la forza che aveva in corpo, si chinò e gli sferrò un pugno nello stomaco,
facendolo ripiegare in due come una fisarmonica.
-Ahi…- fu la risposta soffocata della persona a terra.
Sana si avvinghiò al braccio di Hayama e
trattenne il respiro.
-Chi sei? CHI SEI?!?!- urlò Akito fuori di sé prendendolo per il collo.
La persona non rispondeva, ma respirava
a fatica e tremava.
Akito percepì che aveva
il capo coperto da un cappuccio di nylon, perciò lo afferrò e glielo sfilò
lentamente.
In quel momento tornò la luce, che
colorò nuovamente gli interni del castello.
Akito e Sana dovettero chiudere gli
occhi per un attimo, i quali ormai si erano abituati al buio.
Ma quando li riaprirono, mai si
sarebbero aspettati di vedere, sdraiato per terra, con la fronte sudata e una
lunga calzamaglia nera…………..
- PUBBLICITA’!!!!!!-
esclamò Zenjiru spegnendo improvvisamente il proiettore, ma la platea non ne fu
granché contenta, e gli risposero lanciandogli scarpe e lattine vuote,
bestemmiando in tutte le lingue.
- Stavo scherzando! Non avete un minimo di umorismo!- disse cercando di schivare gli oggetti che
venivano lanciati.
Per sua fortuna ritrovò in tempo il
telecomando e riaccese il proiettore, prima che il pubblico potesse provocargli
un bernoccolo grande come una palla da bowling.
-REI?!?!?!?!- esclamarono
increduli Sana e Akito fissando con gli occhi sgranati il manager che giaceva
sfinito per terra.
-Ciao Sana, ciao Hayama, come
vi va la vita?- rispose lui confuso dalla caduta guardandoli attraverso gli
occhiali irrimediabilmente rotti.- Ma perché vi siete sdoppiati? Oh guarda…vedo le stelle…
Perse d’un
tratto i sensi, svenendo sulla moquette rossa del McConnighamcastle.
Quei due però non ci fecero tanto caso.
Akito si alzò e abbracciò Sana felice.
Lei ricambiò l’abbraccio e gli rivolse
un fantastico sorriso, stampandogli addirittura un bel bacio sulla guancia.
Akito le sorrise, le
sorrise beato, come non aveva mai fatto in vita sua.
Sana rimase piacevolmente sorpresa e non
poté fare altro che abbracciarlo ancora più forte.
-Grazie Sana, grazie di aver creduto in me…-
-Sigh! Sigh!
Mi sono commosso!- esclamò Zenjiru soffiandosi
rumorosamente il naso in un fazzoletto di seta.
Il pubblico applaudì. Ci fu uno scroscio
di applausi che non accennava a terminare.
Sana e Hayama si guardarono un po’ in
imbarazzo, ma allo stesso tempo soddisfatti del lavoro svolto.
Si alzarono e fecero un lungo inchino al
pubblico, mentre Tsuyoshi e gli altri li acclamavano battendo le mani.
-Quindi… l’assassino che ha nascosto i due gianduiotti era Rei!!!!- esclamò Margharet euforica.
-Eh già!- dissero Tsuyoshi e Aya- Noi in realtà siamo
rimasti sempre nel castello, solo che lui ci aveva nascosti
in una camera all’ultima camera. E’ stato divertentissimo vedervi morire di
paura attraverso le telecamere nascoste!-
-Prego il pubblico di fare un lungo applauso anche al
mitico manager! Che, nonostante ora si trovi
all’ospedale per la brusca caduta dalle scale, è stato fantastico e ha svolto
molto bene il suo lavoro! UN APPLAUSO A REI! Il colpevole!!!!-
Ci fu un ulteriore
applauso, al quale parteciparono anche Sana e Hayama (quest’ultimo
in particolare si sentiva in colpa per il pugno sferratogli nello stomaco).
-E chi se lo sarebbe mai
aspettato!- dissero i ragazzi sorridendo.
-Comunque… è d’obbligo
riconoscere a Sana e Akito la vittoria, del resto, loro sono riusciti a scovare
il colpevole senza suonare il corno d’ariete! Perciò, sono lieto di
annunciarvi…che è arrivata l’ora della premiazione!!!!!-
esclamò Zenjiru euforico.
Prima che tutti però fossero
presi dalla gioia, aggiunse:- Però! Il regolamento parlava chiaro: Solo UNOpotrà essere premiato!-
Sana guardò Hayama e gli
sorrise dolcemente:- Hayama, io voglio che sia tu a prendere il premio.-
-Ma cosa dici Sana? Sei stata tu la protagonista del gioco, devi averlo tu!-
rispose lui mettendole una mano sulla spalla.
-NO. Sei stato tu il
protagonista. Senza di te probabilmente avrei soffiato nel corno d’ariete sin
dal primo giorno. E invece tu eri lì, a darmi
sicurezza e a proteggermi. Se abbiamo vinto è tutto merito tuo!- disse Sana mentre i sorriso le si allargava sulle sottili labbra.
Tutti in sala erano commossi, e Zenjiru
iniziò a piangere a singhiozzi.
Hayama la fissò per un attimo con i suoi
occhi color nocciola, così dolci da superare addirittura il livello di
sdolcinatezza dei due gianduiotti!!!!(il ché è un record da guinness
dei primati!)
L’abbracciò e la strinse a sé. E, per la prima volta in vita sua, Sana capì che Akito le
voleva davvero bene.
Per esigenze di tempo Zenjiru dovette
interrompere quel magico momento, prendendo Hayama per mano a conducendolo
verso il podio.
-Hayama…in nome di tutta la sala e di tutto
lo staff, ti premio per la tua audacia con la quale sei riuscito a superare la
settimana del terrore. Perciò…ti darò in dovuto
premio.-
Tirò una cordicella (stile scarico dei
vecchi gabinetti) che pendeva dall’alto.
E improvvisamente nel soffitto si aprì
un grande buco, dal quale iniziarono a scendere in
massa centinaia di rotoli di carta igienica, che in un attimo avevano già
sommerso il povero Hayama.
In meno di venti secondi si era formata
un’altissima piramide di rotoli alla cui base si trovava il povero Hayama.^^
-Avevo detto che il premio non sarebbe stato una scorta
annuale di carta igienica lo so, però…non ho mai detto
che non sarebbe stato una scorta triennale!
Ahahahah!!!!-
Tutti in sala cominciarono a ridere,
tranne il povero Hayama che era rimasto soffocato dai rotoloni “Regina”.
Le risate continuarono addirittura quando partì la musichetta che concludeva
allegra il programma, e addirittura quando Zenjiru pronunciò queste parole:- Si
è conclusa così la settimana del terrore, ma chi lo sa, forse ne rifaremo
un’altra, e un’altra, e un’altra ancora!!! Ma per ora non mi resta che
augurarvi…BUONA GIORNATA! E…ALLA PROSSIMA!!!-
- Ovvero quando
sarò premiata anch’io! Ma non con la carta igienica!!!-
esclamò Sana prendendo il microfono.- SAYOUNARA!!!!
E’ FINITA RAGAZZI! E’
FINITA!!!!!!
Bene,
si è conclusa la storia! Ma ve lo sareste mai
aspettato che il colpevole eraRei??? Spero di aver fatto un bel lavoro, ci ho messo davvero
moltissimo impegno!
Ci
tengo a dirvi che quest’ultimo capitolo l’ho scritto mentre ascoltavo “Special Sunday”
su Mtv!!!! GRAZIE A MTV X AVERMI DATO L’ISPIRAZIONE!
E
grazie a voi che avete recensito!!!!! Siete
indispensabili per me! Non so come farei senza di voi!!!!Perciò… spero di scrivere al più presto un’altra fik, per ricevere i vostri pareri. Vi voglio bene!!!!! Non dimenticatelo mai!!!!!
Bene.
Ora
vi saluto, mi aspetta un capitolo di storia da studiare, domani se mi becca la Nicolini
mi fa nera!!!!! ^^
Bacioni a tutttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttte!!!!!!
Recensite
un’ultima volta!
Grazie
mille!!!!
XOXO
The
surferfrancy (o il contrario…? Vivrò per sempre con questo enigma! Sigh!!! ;))