Due Pazze Nel Mondo di Hetalia

di Kyuketsuki Assassin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** Cap 7 ***
Capitolo 8: *** Cap 8 ***
Capitolo 9: *** Cap 9 ***
Capitolo 10: *** Cap 10 (Parte 1) ***
Capitolo 11: *** Cap 10 (ultima parte) ***
Capitolo 12: *** Cap 11 ***
Capitolo 13: *** Cap 12 (parte 1) ***
Capitolo 14: *** Cap 12 (parte finale) ***
Capitolo 15: *** Cap 13 ***
Capitolo 16: *** Cap 14 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


DUE PAZZE NEL MONDO DI HETALIA!
 
Era il 30 ottobre, un giorno normale per chiunque, tranne per due ragazze di sedici anni. Infatti, quel giorno, per loro sarebbe stato il più bello della loro vita: stavano per andare alla fiera del fumetto di Lucca!!! Si erano anche mascherate per l’occasione: una vestita come Ezio Auditore, l’altra invece come Inghilterra. Le due ragazze, eccitate come non mai, camminavano fra i vari stand, additando tutto e tutti. Entrambe avevano in comune quattro cose principali: portavano gli occhiali, avevano i capelli mossi, amavano Hetalia, ed erano accanite yaoiste.

“guarda Monica! Quello assomiglia a Naruto!”

“e quello allora?! È spiaccicato ad Alfred!”

“oddio! Quello è Altair!”

Monica si bloccò di colpo:”SARA!”

“che c’è?!”

La ragazza indicò un punto poco lontano da loro, vicino allo stand di Star Wars

“una fatinaaaaa!!!” disse con faccia estasiata.

L’amica la guardò storta: ”Moni, non ci sono fatine, io non le vedo! Quel costume ti da alla testa, vedi le fate come Arthur“

“baka! Stai fissando dalla parte sbagliata! Smettila di guardare il tipo vestito da Alucard!”

 “Alu-chaaaaaaaaaaaaaan!!!”

Monica si batte la cinquina in faccia con fare esasperato “guarda di là!”

L’amica seguì il dito dell’amica, e la vide “la vedo! Che puccia!”

“sembra che voglia che la seguiamo …” “seguiamola allora!”

Le ragazze si misero a seguire la creaturina con la faccia in aria, sotto lo sguardo perplesso dei passanti. Alla fine, la fatina le portò nel bagno delle donne, e attraversò una delle porte del bagno

Sara si avvicinò alla porta e appoggiò la mano sopra la superficie “apriamo?” “mi pare ovvio”

Le due aprirono la porta, immaginando di trovare chissà cosa, ma non videro niente. Monica guardò dentro, perplessa “ma … non c’è nient … EEEEEEEEEEEEEH!!!” ”cos … AAAAAAAAAAAAH!!!” ciò che aveva fatto urlare le due ragazze era un piccolo buco nero, apparso dal nulla:” salve!” disse con aria allegra, le ragazze si misero ad urlare:

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”

Il buco nero le ignorò completamente: “pronte ragazze?”

“a fare che?” chiesero le poverine spaesate.

Avevano appena finito di dire la frase che vennero risucchiate all’interno della voragine, iniziando a cadere nel vuoto

Le ragazze iniziarono ad urlare :”NON VOGLIO MORIREEEEEEEEE!!!!” “HEEEEEEEEEEEEEEELP!!”

Intanto, in un mondo parallelo, si stava tenendo una riunione delle nazioni, e, come al solito, America parlava a vanvera, venendo giustamente ignorato dagli altri.
 
Non sapevano da quanto tempo stavano cadendo, ma le due ragazze notarono, d’un tratto, una luce :”Moni! Vedo una luce!” “NOOOOOOOOOOO! NON SEGUIRE LA LUCEEEEEEE!!!” “ehi, ma questo è… odore di… l’amica se ne accorse:”PASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!” urlò in un modo molto, troppo, simile a quella di Italia.

Le due vennero investite in pieno dalla luce, e quando osarono riaprire gli occhi, notarono di trovarsi in una sala, per essere precisi al centro, dove, seduti a un tavolo circolare, c’erano un bel po’ di persone che le fissavano, perplesse.

“Moni, ci fissano”

“ma no?! Non me n’ero accorta!”

“ehi, voi due!” l’ Inghilterra si prese la briga di stabilire un contatto con le nuove arrivate.

Le due ragazze si girarono di colpo verso il loro interlocutore, fissandolo come se avessero visto un fantasma, ma l’inglese non parve farci caso, e iniziò  a fare le classiche domande da interrogatorio.

“chi siete? E da dove arrivate?”

Ma le due non risposero, continuarono a fissarlo

“siete sorde?! Di solito si risponde alla gente!”

“Moni … sai chi è lui?”

“………………… sì!”

“IGGHYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!”

L’urlo disumano e improvviso delle ragazze mandò in frantumi i timpani del povero inglese e quelli dei presenti andarono, mentre Arthur, agghiacciato, cercava di capire perché si erano messe ad gridare come aquile

“ok … rifaccio la domanda: chi siete e da dove venite? Ma soprattutto … state bene?”

“certo che stiamo bene! Io sono Sara, piacere Iggirisu-san!”

“e io sono Monica!” disse la ragazza porgendogli la mano sorridente, ma l’inglese la guardò male, soprattutto perché era spiaccicata a lui, e la povera Monica ci rimase male

“perché mi guardi così?”

“perché cavolo sei vestita come me?“

“… non conosci il cosplay? Kiku potrebbe spiegartelo. KIKU-KUUUUUUUUUUN!!!”

Giappone sobbalzò

“s-sì?”

“salve” disse la ragazza inchinandosi “potresti spiegare che cos’è il cosplay?”

Kiku si illuminò “certo!” e con aria di chi la sa lunga iniziò a spiegare “il cosplay altro non è che il travestirsi indossando i costumi dei propri personaggi preferiti di libri, film, anime, manga, videogiochi e via dicendo”
 
“hai capito ora Igghy?”
 
“ho solo capito che tu e la tua amica siete due pazze … e tu” disse rivolto all’altra “da cosa sei vestita?”
 
L’interpellata assunse un’ aria teatrale e si presentò “sono Ezio Auditore da Firenze, e come mio padre prima di me, sono un assassino!” dicendo questo, fece scattare le lame
 
“ma che cazz …”
 
Prima che l’inglese concluse la frase, si intromise Italia “vieni da Firenze?”
 
“no, veniamo da Brescia! ^^ ma io sono romana per metà!”
 
Feliciano annuì contento “allora sono mie amiche!”
 
Sara si accorse in quel momento chi aveva parlato, e corse ad abbracciare l’italiano “ma quanto sei pucciooooooooo!!! sei ancora più piccioso e coccoloso dal vivo!”
 
“veeee! ^^”
 
Germania, seduto al fianco di Italia, guardò malissimo la ragazza, che si accorse del suo sguardo omicida
 
“eheh … hola?”
 
Monica ridacchiava nel vedere la scena, ma nel frattempo si guardava in giro per cercare “ma … non c’è Antonio?”

La nazione in questione si accorse della ragazza che lo cercava, e sorridendo, la salutò “hola seniorita!”

Monica lo vide, e si mise a sbavare, mentre l’altra stava per finire in guai seri

“ehi, Moni! Invece di sbavare dietro all’ispanico, perché non mi aiuti?! Lud vuole uccidermi!”

Monica la ignorò, intenta com’era a contemplare lo spagnolo

“te prego!”

La ragazza a quel punto si girò, e notò il crucco con istinti omicidi rivolti all’amica, e decise di intervenire, avvicinandosi

“ehm … Germania? Salve. Ecco, la mia amica non ha cattive intenzioni, stava solo salutando Feli … e poi lo sai che gli italiano sono espansivi no?”

La giovane allargò le braccia facendo un sorriso tirato, ma Germania la guardò in cagnesco

“e-ehm … ecco … eheh” disse iniziando a ridacchiare in modo stupido, mentre Sara lasciava la presa su Italia e si allontanava lentamente

“eheh … ehm … ok, non lo tocco il tuo Feli, a cuccia bello!”

“PER CHI MI HAI PRESO?! PER UN CANE?!”

“WAAAAAAAAAAAAH!!!”

Spaventata, la ragazza si nascose dietro al primo che capitò “te prego! Salvame dalla furia di Germania!”

“ma certo madmoiselle!”

“oh no … ”

Nel sentire quella voce, Sara alzò il volto di scatto e si rese conto dietro a chi si era nascosta, e assunse un’espressione di puro odio

“TU!”

“moi?”

“LURIDO MANGIA LUMACHE FRANCESE!!!”

Francia rimase perplesso dalla reazione insolita della ragazza: di solito le donne appena lo vedevano reagivano in maniera completamente diversa

“scusala, ma è un tantino suscettibile ai francesi”

Francis guardò Monica “scusa … Inghilterra?”

“no Monica, piacere!”  

“perché ce l’ha con me?”

“inizia a correre” disse sorridendo

Il francese rimase un attimo basito, poi chiese:“perché dovrei correre?”

Monica indicò dietro di lui, e appena il francese si voltò rimase agghiacciato

“CORRIIII!!!”

Sara lo fissava col rubinetto di Russia stretto in mano, e aveva lo stesso identico sguardo omicida del russo

“KOLKOLKOLKOLKOLKOLKOL …”

Francis iniziò a correre

“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”

“torna qui francesino dei miei stivali!!!” e si mise a inseguirlo mulinando il rubinetto in aria come una posseduta, mentre Russia li guardava divertito

“mi piace lo spirito di quella ragazza!”

“ma se ti ha fregato il rubinetto aru!”

“finché lo usa per menare Francia a me va bene!”

Tutti stavano guardando i due rincorrersi: Francia era veloce, ma la ragazza lo stava raggiungendo molto rapidamente

“sarà meglio fermarla prima che lo prenda!”

La ragazza vestita da assassino era a pochi centimetri dal francese. Stava per colpirlo, ma mentre stava per sferrare il primo colpo, l’amica la bloccò prendendola per il cappuccio della divisa

 “nooooooooooooooooooo!!! Moni, perché l’hai fatto?! Lo sai che sono secoli che desidero farlo!!!”

“buona tu! O le fan girl di Francia ci … ti verranno a prendere, quindi limitiamoci a offendere …”

“uffi … va bene”

L’inglese rimase colpito dal ragionamento di Monica

“non male come ragiona … anche se avrei voluto vedere Francia picchiato”

Sara guardò sorridente Inghilterra, ma cambiò completamente espressione e guardò Francia con sguardo truce

“occhio a te, francesino, la prossima volta non ci sarà Monica a salvarti la pelle!”

Francis sbiancò di colpo

“sta dicendo la verità Furansu-Nisan …”

La ragazza venne interrotta da una voce squillante e molto offesa

“MA PERCHE’ TUTTI MI IGNORANO?! IO SONO L’EROE, DOVREI ESSERE SEMPRE IN PRIMO PIANO! NON POTETE LIQUIDARMI COSI’!”

Le due ragazze si girarono verso l’americano

“ciao Alfie!”

“non volevamo ignorarti, ti avremmo dedicato le nostre attenzioni dopo, solo per te” disse Monica, mentendo spudoratamente  

“va già meglio” commentò allegro.

Le ragazze bisbigliarono :”egocentrico”

“avete detto qualcosa?”

“nooooo … dicevo solo che siamo molto fortunati ad avere un eroe come te!” “se” aggiunse a bassa voce :”come no, un eroe del disastro, che prende fischi per fiaschi!”

“ah! Ora si che si ragiona!!” Monica bisbigliò all’amica”certo che se le beve tutte questo …”

Arthur scocciato per essere stato interrotto sbottò :”ma tornatene a mangiare hamburger e ad ingrassare!”

“non mi vuoi bene Igghy?” domandò facendo la faccia da cane bastonato.

“secondo te?! Sei quello che odio di più dopo Francia!”

Monica sentendo cominciò ad urlare: “NON DIRE COSI’!” cominciando a sclerare :”non è colpa di Alfred, lui voleva solo la libertà e … ed era l’unico modo e … “scoppiò in lacrime e andò a rifugiarsi in un angolino.

Sara fulminò Arthur” contento?! Me l’hai traumatizzata!”  e corse da Monica.

“sigh … “ piagnucolava rannicchiata in posizione fetale.

L’amica le patto la schiena :“su Moni, va tutto bene, tutto bene …”

Monica cominciò a dondolarsi :”o-ok …”

“brava, visto? È tutto passato! Dopo ti compro un gelato, ok?”

“gelato siiii!!” si alzò e andò a cercare il gelato.

Sara riportò il rubinetto a Ivan :”grazie, e scusa se te l’ho fregato”

“non c’è problema, quando ti serve chiedi senza problemi” rispose il russo stranamente cordiale.

“puoi starne certo!”

Ivan sorrise dolcemente mandando in brodo di giuggile la ragazza: ”awwwwww … come sei dolce quando sorridi”

Monica intanto era tornata col gelato :”che succede?” si accorse dell’amica in tilt davanti a Russia :”aaaah, giusto.”

“ah! L’amour! Che cosa stupenda!” intervenne il francese, interrompendo il bel momento, Sara si voltò verso di lui incavolata nera: ”hai detto qualcosa stupido mangia rane?!”

“urgh!”

L’ amica intervenne:” è meglio che non le rivolgi nemmeno la parola, potrebbe ucciderti”

Alfred si avvicinò: ”dove hai preso quel gelato?”

“di là” disse indicando a botto.

“di là c’è il ripostiglio delle scope …” borbottò Arthur

“lo so!” commentò divertita Monica.

L’americano però non aveva sentito il commento dell’inglese e si diresse nel punto indicato.

“almeno ce ne siamo liberati per un po’!” sospirò Sara.

Matthew prese coraggio e domandò: “scusate se mi intrometto, ma voi ragazze come ci siete arrivate qui?”
 
Le ragazze si voltarono verso un orsetto che fluttuava nel vuoto: “e tu chi sei?”
 
“sono Canada!”
 
Monica gli glopò (?) addosso: ”CANADA! ci dispiace non volevamo dimenticarci di te, è solo che sei così … dimenticabile?”
 
“Moni ha ragione...ci dispiace tanto!”
 
“sigh...apprezzo la cosa, ma ormai ci sono abituato, purtroppo”
 
Monica lo pattò: ”povero Canada”
 
“e comunque, per risponderti, noi veniamo dal mondo
Umano!”
 
calò un silenzio tombale nella stanza
 
Nazioni risposero in sincronia: “CHE!?”
 
“mondo umano, terra, pianeta terra, nell’universo … “ disse Monica cominciando a gesticolare.
 
“ma...come ci siete arrivate qui?!” chiese Francis.
 
Sara lo fulminò :”chi ha chiesto il tuo intervento?!”
 
“urgh!”
 
Monica intervenne prima che il linguaggio dell’amica degenerasse “calmati Sara. È per colpa di un buco nero che siamo finite qui”
 
Alla parola buco nero, Arthur sbiancò di colpo
 
“u-un b-bubo n-n-nero?!”
 
“ehm ... si? Non hai sentito Monica?”
 
“ed è stata una ... fatina a ... portarvi al buco nero?”
 
Monica annuì “esatto. Prima pensavo che fare il tuo cosplay mi avesse dato alla testa, ma poi l’aveva vista anche Sara e quindi …”
 
l'inglese divenne bianco come un fantasma, e si mise a  piangere disperato
 
“MA PERCHE' NON MI FUNZIONANO MAI QUEI MALEDETTI INCANTEMI?!?!?! SONO UN MAGO FALLITO!!!! BUAAAAAAAAAAAH!!!!”
 
Monica gli corse incontro, mentre quest’ultimo era andato a rifugiarsi nell’angolino della disperazione “NUUUU IGGHIRISUUUUUUU!!!  Non prendertela, dai capita a tutti di sbagliare no? Su, su” gli disse dandogli delle pacche consolatorie sulla schiena
 
Arthur tirò su col naso “dici?”
 
“certo!”
 
“Moni ha ragione! Capita a tutti di sbagliare!”
 
Inghilterra annuì, strofinandosi gli occhi
 
“ehm … c’è una cosa che devo dirvi …”
 
 “cosa?” dissero le due
 
“ecco … avevo fatto quell’incantesimo nella speranza di far sparire Francia e America … ecco … per l’eternità o giù di lì … quindi visto che è capitato a voi … mi sa che dovrete rimanere
qui per sempre …”
 
Le due ragazze sbiancarono
 
“per sempre?”
 
l'inglese annuì
 
Sara diede di matto “IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOO!!!”
 
“WAAAAAAAAAAAAH!!!!”
 
“PER COLPA TUA NN RIUSCIRO' MAI A FINIRE ASSASSIN'S CREEED 2!!!”
 
Monica bloccò l’amica prima che riuscisse ad afferrare l’inglese
 
“non c’è un modo per farci tornare indietro?”
 
“te pregoooooooo... io amo il vostro mondo, ma vorrei tornare a casa dai miei cani! sigh! Eron, Lucky, chi baderà a voi?!”
 
Le Nazioni si scambiarono delle occhiate scettiche, tutti tranne Italia che sembrava dispiaciuto
 
 “poveri cani …”
 
“a me basta avere la connessione a internet. Un momento, la mia borsa?”
 
Monica si guardò in giro ma senza provarla: iniziò a tremare
 
“M-M-Moni?!”
 
Monica assunse un tono di voce spiritato, assumendo l’aspetto di una posseduta “la mia borsa … c’erano i miei disegni …”
 
“che disegni, aru?”
 
Monica: i miei personali top secret, riservati importantissimi disegni
 
“no! i tuoi disegni?! anche quelli ...?!”
 
“sì” disse lapidaria
 
“nooooooooo!”
 
Inghilterra non capiva cosa ci fosse di tanto drammatico “si può sapere che disegni erano?!”
 
Monica lo fulminò con lo sguardo e si avvicinò a lui in modo molto inquietante “i disegni yaoi e le mie invenzioni” gli poggiò la mano sulla spalla alzando la testa, con la stessa espressione inquietante di Bielorussia “sono importantissimi”
 
“i suoi capolavori ... manco io sarei capace di farli così bene, anche se me la cavo nel disegno ...”
 
“mi faresti un disegno?!” l’intervento di Feliciano fece illuminare la ragazza, che si precipitò da lui
 
“ dammi carta, matita e gomma!”
 
“subito!” disse il ragazzino passandole l’occorrente
 
“che vuoi che ti disegni?”
 
Italia ci pensa
 
 
“sapresti disegnare Germania?!”
 
Sara si illuminò “certo!”
 
E subito si mise all’opera
 
Dopo due minuti...
 
“ecco a te!”
 
“waaaaa!!! è identico! ^^ guarda Germania! Non è somigliante?!!
 
Ludwig guardò il disegno e mi fissò
 
“allora? Che ne pensi? ti piace Doitsu?”
 
 Germania passò lo sguardo più volte dal foglio a Feli e alla ragazza, sospirò rassegnato e arrossendo
 
“mi somiglia, è vero”
 
Intanto Monica si avvicinò strisciando come uno zombie, sempre con la solita faccia indemoniata
 
“la mia borsaaaaaaaaaaaa … uccido Inghilterra se non salta fuoriiiiii …”
 
“è questa?” disse Canada tirando fuori una borsa con sopra la bandiera inglese e americana, e sotto scritto a caratteri cubitali USUK

La ragazza si voltò e immediatamente le se illuminò il viso tornando dolce e disteso
 
“Canadaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!” gli saltò letteralmente addosso, stringendolo stretto “omiodiomiodio, graziegraziegraziegrazigrazie!!!!”
 
Canada ridacchiò imbarazzato
 
“eheh … è da mezzora che chiedo di chi è ma nessuno mi ascolta”
 
“ecco cos'era quel ronzio fastidioso ...”
 
Matthew ci rimase male
 
“scherzo Canada! Noi ti vogliamo bene!”
 
“davvero?”
 
“certo! E soprattutto perché sei molto più utile di tutti loro!” disse indicando le altre nazioni
 
“EHI!!”
 
“è la verità! Mentre giravo per la sala come uno zombie minacciando di morte, tutti voi tranquilli, a guardare lei disegnare!
 
“ ma è così! Ha lo stile della mangaka!”
 
“ grazie Kiku-san, sentirselo dire da te è un onore!”
 
“comunque...igghirisu-san, non c'è modo per noi di tornare a casa?”
 
“forse tra i miei incantesimi ma ci vorranno giorni per cercarli”
 
Un' antenna si rizzò a Monica
 
“ dovremo cercarli, giusto?”
 
“non è forse ovvio?”
 
“ a casa tua vero?”
 
Ad Arthur sorse un orribile presentimento “dove vuoi arrivare?”
 
Monica ghignò, seguita a ruota da Sara
 
“ visto che sei il responsabile di quello che c'è successo ...”
 
“ che … che volete fare?!”
 
Monica incombeva su Inghilterra con la stessa espressione da stupro di Francia
 
“ mi sa che ci dovrai ospitare, non abbiamo dove andare …”
 
“indi per cui...passeremo un po' di tempo con te, da?”
 
Inutile dire che l’inglese era scioccato “EEH?”
 
“hai capito bene Igghy, non fare lo scemo, io e Monica ci si auto invitate, comprendes?”

“CHE COSA?!”
 
Feliciano intervenne anche se l’inglese aveva capito benissimo: ”non hai capito Inghilterra? Sara e Monica staranno da te per un po'! ti aiuteranno a trovare l'incantesimo per tornare a casa!”
 
“hihi … certo, trovare il libro … “ ghignò Monica
 
“ihihi...come no...” “muahahahahahahah!!!” e scoppiarono in una risata maniacale.
 
L'inglese ci pensò su e sospirò: ”d’accordo, in fondo, avete ragione … “
 
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”
 
“seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! ‘namo un po!”
 
Monica si mise a correre e a saltellare per la stanza, mentre l’altra si mise a cantare a squarcia gola qualcosa che suonava molto come l’inno dei mondiali 2006.
 
Arthur si rivolse ad Italia: ”ma sono tutte così da te?”
 
“Sara è mezza romana, e le romane sono quasi tutte così!”
 
Sara rispose lanciata in dialetto romano: “Feli c'hai ragione Igghy, le romane sò tutte così!”
 
Arthur storse il naso :”sarà, ma l'altra? è mezza romana anche lei?”

Monica si voltò :”ma so scema così” ghignò “anzi, sono completamente ammattita!”
 
“e io sono anche peggio di lei a volte!”

L’inglese sbiancò: ”oddio...”
 
Monica ridacchiò sadica :”sono sempre così!” ridacchiò ancora facendo venire i brividi all'inglese.
 
“ora so che devo far attenzione alla due italiane”
 
“MUAHAHAHAHAHAHA!!!! ti faremo patire le pene dell'inferno!”
 
“ma perché a me?!” chiese disperato.
 
“Igghy, posso farti una domanda?” chiese Sara affiancandolo.
 
“cosa vuoi?”
 
“ecco...conosci una certa Integra Hellsing? vive a Londra”
 
“no, mai sentita”
 
Monica bisbigliò: ”Sara, siamo in Hetalia, non in Hellsing!”
 
“lo so, ma volevo conoscere Alucarduccio mio! tentar non nuoceva, no?”
 
“giusto”

“che avete da bisbigliare voi due?!” sbottò Arthur scocciato di essere continuamente ignorato
 
“niente … roba da otaku”
 
“otaku?! Giappone, fai una brutta influenza su di loro, lo sai?”
 
Giappone sorrise tranquillo: ”ma non c'è niente di male: allora ragazze, che mi dite, vi piaccio i manga che leggete? dite che si vendo?”
 
E cominciarono a parlare per un bel pò di manga e altro
 
Dopo circa tre ore e mezzo passato a parlare di manga e anime, Germania intervenne
 
“possiamo rimandare la discussione a dopo?! eravamo in riunione prima che arrivassero quelle due, non sarebbe meglio continuarla?!”
 
“mi dispiace molto Lud-san, vedrò di rimediare al mio errore, farò del mio meglio” e tornò a parlare con le ragazze
 
“ma perché deve sempre rispondere in modo così vago?”
 
“a me lo dici aru? è da quando è piccolo che fa così aru"
 
“signorinelle, salutate tutti, vi porto di la a cambiarvi, appena avremo finito la riunione andremo a Londra”
 
“ciao ragazziiiiii!!! è stato un piacere conoscervi!” urlò Sara
 
“siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!” urlò invece Monica, guardò gli altri “tanto passeremo anche da voi” e fece uno dei suoi ghigni inquietanti.
 
“che hai detto?!”
 
“niente …”
 
“a riciao!”
 
Arthur le prese per il colletto degli abiti e le portò di là.
 
“saranno dei lunghissimi giorni, me lo sento”
 
Sara ghignò: “molto lunghi”
 
Monica sorrise ebete: ”ghe, andiamo di ighhirishuuu, andiamo a  di igghirishuuu!”
 
Sara riprese la parlata romana:” annamo da Igghy, annamo da Igghy, annamo da Igghy ...”
 
“che ho fatto di male?”
 
 E Monica non avendo capito minimamente che si trattava di una domanda retorica gli rispose: “ci hai portato qui, sei cinico, non sei capace a cucinare, anche se quello non lo so fare nemmeno io ,  e hai abbandonato Alfred e …”si bloccò un attimo con un espressione seria.

“ALFRED!!!” urlò
 
“oddio! che fine ha fatto?!” chiese Sara con finto interesse.
 
Monica si staccò dalla presa dell’ inglese correndo verso il ripostiglio, anche se non sapeva dove fosse

“Al? sei qui?”
 
chiese sbirciando all'interno
 
“UH … UH … Inghilterra?” l’americano si era rannicchiato in un angolino, sembra che a tutti piaccia quel posto, alzò lo sguardo “ARTHUR!!!”
 
America urlò e si catapultò fuori balzando in braccia alla ragazza, scambiandola per Inghilterra
 
“A-Al, io non sono Arthur! sono Monica!”
 
Alfred si staccò imbarazzato, mentre Monica sorrideva imbarazzata pure lei: ”eh eh …  grande grosso come sei hai paura del buio?”
 
Alfred la guardò scocciato: ”non ho paura del buio! Solo che non vedevo niente!”
 
Monica ridacchiò e si avvicinò all'orecchio del ragazzo: ”psss … anch’io ho paura del buio, non preoccuparti”
 
Sara arrivò di corsa seguita da Inghilterra: “Moni! l’hai trovato ... ?!” notò America “ciao Alfie!”
 
“L’assassino!!!!” e schizzò via “AAAAAAAAH!!!! ARTHUUUUUUR!!!”
 
“ma...che gli piglia?!”

Monica alzò le spalle “bho!”
 
“‘namo da Igghy, va”
 
Fineeeeeeeeeeee!!!! Dio che fatica!!! Salve gente! Questa fanfic è scritta dalla sottoscritta e da Moniko Chan (ovvero Monica, mentre io sono Sara). Abbiamo scritto i cap su msn, abbiamo già gli altri due e il quattro in cantiere. Appena li avrò sistemati li caricherò! Fatemi sapere che ne pensate, aspettiamo i vostri commenti! XD ciao e alla prossima!!! XDXDXD bacibaci! <3
 
PS: non è che odio Francia, è che mi sta antipatico perché è un maniaco e ci prova con Igghy U_U
 
Mo:cosa da non fare assolutamente, solo io e Alfred possiamo! *W*
 
Io: -.-“””  

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***



Le ragazze andarono a casa di Inghilterra, e appena varcata la soglia, rimasero affascinate dall’eleganza dell’arredamento. Monica era commossa, tanto che si sarebbe messa a piangere da un momento all’altro dalla contentezza
 
“non ci credo ancora! Sono a casa di Igghy!!
 
“sogno che s’avvera!” concluse Sara, ormai completamente lanciata nella parlata romana
 
“ehm … avete finito di guardarvi in giro come delle sceme?”
 
Il tono dell’inglese però non smorzò minimamente l’entusiasmo delle due, che lo ignorarono completamente. Arthur si trattenne nell’urlare dietro alle due, e sbuffando, le portò in una delle tante stanze della casa
 
“guarda Moni! sembra una stanza del settecento!”
 
“è … è bellissima!” rispose la ragazza iniziando a mettere le mani ovunque arrivassero, seguita a ruota dall’amica
 
“sembrate due taccheggiatrici … comunque, nell’armadio troverete degli abiti della vostra taglia. Metteteli e fatemi il piacere di smetterla di rovistare nei cassetti! Siete peggio dei cani antidroga!”
 
“ok!” ma il sorriso di Sara si smorzò di colpo quando aprì l’armadio e vide che cosa c’era dentro
 
“qualcosa non va?” chiese Inghilterra avvicinandosi alla ragazza, vendo però subito scansato dall’altra che si precipitò a prendere la prima gruccia che gli capitò a tiro
 
“queste divise sono magnifiche!!!” 
 
“IO NON METTERO’ MAI UNA DIVISA SCOLASTICA!!!”
 
“ma che bisogno c’è di urlare?! Non siamo sordi!”
 
“avanti Sara, non fare così! Per quanto bella sia, non vorrai girare ancora con la divisa di Ezio, vero?”
 
Ma la ragazza era cocciuta, e non ne voleva sapere di andare in giro con una gonna (che a stento arrivava alle ginocchia)
 
“manco se mi paghi la metterò! Preferisco girà nuda piuttosto che farme vede’ così da Francia!”
 
“sciocchina, Francia non ci sarà qui”
 
“ma ci sarà quando usciremo da qui! Quindi no! Te lo scordi!”
 
“mocciosetta …”
 
Nonostante Arthur l’avesse detto a bassa voce, Sara l’aveva sentito, e dal nervoso le era venuto il tic all’occhio
 
“prego?!”
 
“Sara, calmati! Hai la pressione alta, non ti fa bene!” disse Monica cercando di calmare l’amica che sembrava prossima al punto di fusione, poi aggiunse, cercando di essere il più convincente possibile: “e cosa potresti indossare allora? Rischi di rovinare la divisa di Ezio, e poi quando torneremo dagli altri Russia potrebbe trovarti carina vestita così”
 
Bastò la parola “Russia” seguita dalla parola “carina” per convincere la ragazza
 
“che ce fai ancora qui?! Sloggia Igghy! Ci dobbiamo cambiare!” dicendo questo Sara cacciò l’inglese dalla stanza, chiudendogli la porta in faccia
 
“valle a capire le ragazze …”
 
Nel frattempo, nella stanza, Monica e Sara si cambiarono alla svelta, mettendo i loro costumi cosplay nell’armadio. Dopo aver faticato parecchio a sistemare i bottoni, alla fine riuscirono a mettersi le divise (anche se Sara ebbe seri problemi ad allacciare la cravatta, dato che non aveva la minima idea di come si facesse), e dopo aver dato una sistemata ai capelli, uscirono: Monica era al settimo cielo e completamente a suo agio, ma lo stesso non si poteva dire dell’amica, rossa dalla vergogna e che tentava in tutti i modi di tenere la gonna al di sotto delle ginocchia
 
“che vergogna …”
 
“come mi diverto!!!” disse Monica iniziando a saltellare qua e là “la gonna è la fine del mondo, e la giacca è elegantissima, con queste calze poi! Ma perché non abbiamo le divise anche noi in Italia?!”
 
“e smettila!”
 
“ma perché ti fai tanti problemi? Stai benissimo! E poi mette in risalto le tue curve!”


“concordo pienamente!” il commento poco opportuno dell’inglese fu la goccia che fece traboccare il vaso, infatti subito dopo ricevette uno schiaffo da parte di Sara
 
“ripetilo se c’hai er fegato!”
 
Monica intanto rideva “ma dai, va bene così! Pensa se fosse Francia a donarti simili attenzioni!”
 
La ragazza rabbrividì dall’orrore, immaginadosi la scena
 
“c-comunque io mi vergogno, le odio le gonne, mi ci trovò scomoda!”
 
“mi dispiace ragazze, ma è l’unico abbigliamento femminile che ho in casa”
 
Monica assunse un’espressione perversa/maligna “e perché? Le metti quando sei solo soletto con Alfred?”
 
Arthur assunse tonalità di rosso che umano non aveva mai raggiunto, imbarazzatissimo “CHE?! MA SEI SCEMA?! IO NON HO MAI MESSO UNA GONNA IN VITA MIA!!! TANTO MENO CON QUEL CRETINO DI AMERICA!!!”
 
Non bastava Monica a fare domande ambigue, ma anche Sara ci si aggiunse: sembrava che le due predilessero torturare il povero Inghilterra con domande del genere
 
“perché fatico a crederti?”
 
“allora Igghy, perché hai dei vestiti femminili?”
 
“s-s-sono le scuole che me le mandano quando on sanno che farci, tutto qui!”
 
“……… fingeremo di crederti”
 
Inghilterra tirò un sospiro di sollievo, e riprese il controllo di se stesso
 
“bene, ora che vi siete sistemate dobbiamo andare a cercare …
 
“L’ARCOBALENO!!!” urlò Monica con sguardo ebete

“no, il libro che ci serve” poi si girò verso Sara “ma è sempre così?”

“a volte”
 
“andiamo bene … cominciamo”
 
l'inglese portò le due ragazze in una stanza più dustante dalle altre. al suo interno, c'erano scaffali e  scaffali di libri polverosi e un disordine tale che avrebbe fatto venire un infarto a una domestica: Sara rimase estasiata da tale vista
 
“libri! Tantissimi libri! Io adoro i libri!”
 
“oh mio Dio! Siamo nella biblioteca personale di Inghilterra! È fenomenale!”
 
si avvicinarono entrambe con riverenza a quei magnifici scaffali, ricolmi fino alla punta di libri
 
“e li hai letti tutti?”
 
“ovviamente!” esclamò Arthur orgoglioso
 
“ammazza! Meglio cominciare! Che aspetto ha il libro?”
 
L’inglese ci pensò su, e dopo aver riflettuto rispose
 
“è piuttosto grosso e con degli anelli di rame che lo tengono. Dovrebbe essere nell’altra ala, dovremmo andare là”
 
E indicò un corridoio scuro e dall’aria piuttosto in quietante
 
“di là?”
 
“si”
 
“no” rispose lapidaria Sara
 
“perché?”
 
“noi li non ci andiamo! Fa paura!”
 
“sembra la sezione proibita del primo di Harry Potter! Scommetto che se apri un libro quello si mette a urlare come un indemoniato!”
 
“beh … se ci pensi Sara, sarebbe una figata!”
 
“hanno usato la mia biblioteca per girare quella scena”
 
Le due ragazze rimasero a bocca aperta dallo stupore
 
“davvero?!”
 
Si vedeva lontano un miglio che Arthur era orgoglioso della cosa “certo! Molte scene di Harry Potter state girate a casa mia”
 
Sara lo guardò come se fosse un santo “sei un santo! Io adoro i libri e i film di Harry Potter! Anche se il sei mi ha fatto schifo”
 
“non sai quanto hai ragione, l’hanno proprio rovinato quel libro facendo il film, e pensare che è il più importante per capire che succedere nel sette”
 
Monica si limitò ad alzare le spalle “a me è piaciuto, forse perché non mi ricordavo bene che accadeva nel sesto, è da un po’ che non lo leggo” si fermò, avvertendo un soffio leggere vicino al collo “ma … ma che …” il suo sguardo cadde su Arthur, che sorrideva radioso “CI HAI FATTO ENTRARE SENZA CHE CE NE ACCORGESSIMO!!! BASTARDO!!!”
 
Monica si guardò intorno impaurita “accidenti, se i mostri mi prendono mi mangeranno a colazione!”
 
“paura!”
 
“tranquille ragazze, finché ci sono io non vi accadrà nulla”
 
“farai l’eroe?!” domandò Monica adorante
 
“vedi quel rompi di America in giro?”
 
“nu! Te seguo!”
 
Monica però, in un attimo di distrazione di Inghilterra, era riuscita ad avvinghiarsi al suo braccio “se ti stringo troppo forte dimmelo ne?”
 
“stai esageran … ahia!” esclamò cercando inutilmente di scrollarsi di dosso la ragazza “ma che presa hai?! Allentala!”
 
“ha una presa ferrea, eh?”
 
“troppo per i miei gusti!”
 
Proseguirono così per un po’: con Arthur che cercava di ignorare che la sensibilità al braccio stava andando a farsi benedire, e con le ragazze che non mollavano la presa su Igghy, raggiunsero finalmente uno scaffale, dall’aria malconcia e usurata
 
“potresti tenerli meglio sti libri però, so messi proprio male!”
 
“non ci vengo qui spesso”
 
“e la qualità dei tuoi incantesimi ne è la prova”
 
“concordo con Monica”
 
“grazie per avermelo ricordato …”
 
“figurati!”
 
“conoscete il significato della parola sarcasmo?! Lasciamo perdere, iniziamo a cercare piuttosto”
 
I tre iniziarono a cercare fra gli scaffali: decine e decine di
libri dall'aspetto fragile ben presto riempirono il pavimento e tutti i tavoli o sedie disponibili
 
“non ce la faccio piùùùùùùùù!!! Abbiamo guardato un sacco di libri, ma nessuno è quello che ci interessa!!!
 
“Arthur, non è che potresti descriverlo meglio? magari il colore”
 
Prima che Igghy rispondesse Sara intervenne
 
“sono tutti incolore e sbiaditi, non servirebbe a nulla”
 
l'inglese in quel momento notò un libro sul quale era seduta Sara, ed era proprio il libro che stavano cercando!
 
“Sara! alzati subito!”
 
“p-perché?!”
 
“hai un ragno a pochi centimetri dalla spalla!”
 
La ragazza si alzò di colpo, strillando come un’aquila
 
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! RAGNI SCHIFOOOOOOOOO!!!”
 
“tranquilla Sara, è un ragnetto!” Monica si avvicinò all’esserino e sorrise “salve signor ragno! Ora se non le dispiace, salga sulla mia mano e la porterò in un luogo ricuro”
 
Gli altri due la guardarono moooooolto perplessi
 
“stai toccando un ragno?”
 
“stai parlando con un ragno?”
 
“Moni, a volte dubito seriamente della tua sanità mentale
 
L’interpellata si girò con espressione ebete
 
“ghe!”
 
“come volevasi dimostrare”
 
Arthur si schiaffò la cinquina in faccia, con fare esasperato
“sentite, ho trovato il libro, eccolo” si avvicnò dov’era seduta Sara “c’eri seduta sopra”
 
“ups”
Inghilterra portò il libro su un tavolo, spostando gli altri. L’aprì delicatamente, girando lentamente le pagine fragili e ingiallite dal tempo lentamente, finchè non trovò quello che stava cercando, ma la sua espressione era tutt’altro che allegra
 
“brutte notizie ragazze”
 
“quanto brutte? Non ci piace la tua faccia!”

“per tornare a casa vostra dovreste usare un amuleto, ma purtroppo i pezzi sono sparsi in tutto il mondo. Ma dispiace, ma dovrete restare qui per sempre, a meno che …”
 
“a meno che?” domandarono le ragazze, speranzose
 
“non vi mettiate a cercare i pezzi”
 
Le due si guardarono, annuirono decise e riguardarono l’inglese
 
“dopo un’attenta consultazione …”
 
“durata una frazione di secondo?”
 
“zitto Igghy! Parla Monica!”
 
“dicevo … dopo un’attenta consultazione, abbiamo deciso di cercare i pezzi di questo fantomatico amuleto. Sai dirci qualcosa sul suo aspetto?”
 
“so solo che è un affare circolare d’oro”
“molto utile Igghy, davvero” disse Sara con falsa ammirazione. Monica intervenne prima che la cosa degenerasse
 
“ehm … gli altri avranno finito no? Non sarebbe meglio informarli su quello che abbiamo scoperto?”
 
“si, non hai tutti i torti, meglio andare”
 
Il trio tornò verso la sala riunioni, ma poco prima di entrare, Sara si bloccò di colpo
 
“perché ti sei fermata?”
 
“io. Lì. Non. Ci. Entro!”
 
“uffa! Avanti Sara! Non fare la bambina!
 
Monica prese l’amica per un braccio per portarla dentro, ma la ragazza non ne voleva sapere e si era aggrappata a una colonna
 
“NOOOOOOOOOOOOOO!!!! IO NON CI ENTROOOOOOOOOO!!!!”
 
“non fare i capricci!”
 
“manco se mi paghi!”


“si può sapere che problema hai?!”
 
“non voglio che Francia mi veda così! Già me lo immagino! Tenterà di molestarmi!!!”
 
“se lo farà interverrò, ok? E poi vestita così potresti piacere molto a Russia”
 
Bastò dire la parola magica che Sara si avviò alla porta
 
“che aspettiamo?”
 Monica sorrise forzatamente, pensando fra sé e sé “basta nominare Russia e la convinci, sarà strana lei!”
 
Le ragazze entrarono, e quando le nazioni le notarono, qualcuno lanciò dei fischi d’ammirazione, oppure si limitarono ad arrossire o a sbavare, come se fosse la prima volta che vedessero delle ragazze con una gonna. Sara era rossa dall’imbarazzo, mentre Monica non sembrava accorgersi della situazione, e salutò tutti allegra
 
“ciao ragazzi!”
 
“ciao Monica, ciao Sara!” il tutto detto con faccia maniacale
 
“non li facevo così perversi …”
 
“dici? A me non sembrano!”
 
Sara si sbatté la cinquina in faccia, esasperata, e la sua esasperazione aumentò a dismisura non appena vide l’espressione di Francia, che non era per niente rassicurante
 
“me lo sentivo che sarebbe successo …”
 
“ragazze, andate a sedervi da qualche parte” disse Inghilterra facendo un gesto vago con la mano
 
“Moni …!!!” neanche il tempo di finire di parlare che Sara vide l’amica già seduta fra Spagna e Lituania
 
“d’oh!” si sentì morire quando vide che l’unico posto libero rimanente era fra Italia e Francia. La poverina si diresse con passo funebre verso il posto, sedendosi
 
“che bello ve! Siamo vicini! Stai bene vestita così!”
 
La ragazza fece un sorriso tirato “grazie Feli”
 
“Ita-chan ha ragione … sei mooooooolto carina vestita così!”
 
Il francese tentò di allungare la mani, ma la ragazza lo bloccò prendendolo per il polso, fissandolo con uno sguardo omicida
 
“provace, e t’ammazzo”

Fine cap 2!!! ^^ mi sento realizzata!!! ^^ speriamo che vi sia piaciuto, e non vediamo l’ora, io e Moniko Chan, di sapere che ne pensate! XD ringraziamo tantissimo Kurohime per essere stata la prima a recensire, e speriamo che anche altri lo facciano! Detto ciò, vi salutiamo e ci rivediamo al prossimo cap!!! bacibaci! <3  

PS: scusate per gli eventuali errori di ortografia! ^^"

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Appena arrivate nella sala la ragazze presero posto, Monica si sedette tra Lituania e Spagna con un sorriso a trentadue denti: ”ragazzi, abbiamo trovato il modo di tornare a casa!”
Dall’altra parte della sala, seduta tra Italia e Francia, Sara borbottò un si.

Ma Inghilterra intervenne rovinando tutto: non canterei vittoria così presto…”

“perché?”

“perché molte pagine sono consumate, ci metterò un po’ a tradurle..”

“sei un disastro!”

“giuro che se avessi i jeans mi metterei a inseguirti per pestarti a sangue” borbottò Sara

“perché non lo fai?” chiese Francis.

“per farti vedere le gambe? SCORDATELO!”

“scherzavo, non sai stare agli scherzi?”

“grrrrr…”

“fratellone Francia non si fanno questi scherzi!” disse Italia con il suo fare ingenuo.

“bravo Feli! Almeno tu ci capisci in fatto di donne!”

“veeeeeee!”

Francia indispettito le rispose per le rime: ”anch’io me la cavo con il gentil sesso!”

“oh forse, ma cominciare un discorso su quanto sei fantastico a letto, non credo sia il migliore dei modi per attaccare bottone!” ribatté Monica con un ghigno.

Il francese fece una smorfia e si voltò indignato.

La ragazza rispose tirando fuori la lingua e mostrandogliela: “ hihi!”

“qualcuno si degna di ascoltarmi? Che sono Canada che vengo ignorato da tutti!?” sbottò Inghilterra.

“Iggy, stavo avendo un dibattito verbale con il francese.”

“e stavi avendo la meglio?”

“ovvio!”

“bene, allora posso lasciar correre, ho tradotto la prima parte, allora…”

Tutti si fecero vicini vicini all’inglese, ammassandosi addosso a lui.

“ragazzi, toglietevi, non respiro!!” pigolò Monica.

“qualcuno mi sta palpando….FRANCIA!!” sbraitò invece Sara.

“non sono stato io stavolta!!”

“BALLE!!” si voltò e tirò una cenqua al francese che volò via.

“tsk!”

Si voltò verso gli altri: chi mi stava palpando!? Parli ora o patisca la mia ira funesta! Avanti! Sorti fora se c’ha er coraggio!” urlò partendo con la parlata romana.

Tutti rimase immobili e silenzioso.

“allora? Chi è stato!?”

“fossi in voi parlerei, o questa pazzoide romana vi ammazza sul serio”

Russia intervenne col solito sorriso pacifico: “sono stato io, mi dispiace, non volevo, è che quello stupido francese mi era saltato addosso e sono scivolato.”

“oh….”

Tutti si aspettavano che la ragazza di mettesse a dare fuori di matto, ma invece si limitò ad abbassare lo sguardo sorridendo:” c-capisco Russia...fa nulla….”

Le nazioni rimasero basite.

Monica si avvicinò al russo con aria furbetta: “ sicuro? Solo un incidente? Non c’è sotto nient’altro?”

“che intendi?” chiese con l’aria più innocente di questa terra.

Monica lo guardò ancora per un secondo, poi si voltò: “ niente Russia-san, niente…” ri-dedicò la sua attenzione all’inglese: “allora Inghilterra, ci sei o ci fai?”

Arthur alzò lo sguardo dal libro con espressione molto scocciata: “ ho finito da un po’ se è per questo.”

“bene, allora che aspetti!?”

Il biondo sbuffo e si mise a leggere: “ingrata.”

“qui dice che per tornare nel vostro mondo avete bisogno di un amuleto, ma i suoi pezzi non sparsi per tutti il mondo”

“cosa!?” disse Sara sbigottita: ”ci metteremo un eternità a trovarli! Il mondo è così…grande sigh…mi sento demoralizzata….” E si mise a fare cerchietti nell’angolino della disperazione.

“non buttarti giù Sara! Vi aiuteremo noi a trovare i pezzi dell’amuleto! Disse Italia correndo da lei.

La ragazza alzò lo sguardo su Feliciano, sorridendo, con la speranza che si riaccendeva in lei: ”d-davvero?”

Feliciano annuì sicuro. “certo! Vi aiuteremo fino alla fine per farvi tornare a casa, parola di nazione!!”

Sara gli sorrise rassicurata:” grazie” sussurrò, si avvicinò a Inghilterra e chiese: “ da dove si parte?”

“da Spagna”

Tutti si voltarono verso l’interessato che sorrise ignaro: “che c’è?”

“c’è che sono assurdamente felice!” disse Monica

“anch’io! Andremo in Spagna! Olè!”

Le ragazze si batterono il cinque, ma lo spagnolo continuava a non capire:” cosa? che devono venire a fare da me?”

“hai sentito quello che ho detto?”

Lo spagnolo sembrò pensarci un momento:”…no!” rispose allegro.

L’inglese lo guardò malissimo.

Allora le ragazze apprestarono a spiegare la situazione ad Antonio prima che Inghilterra commettesse un antoniocidio.

Spagna sorrise contento: “ma con piacere che aiuto queste senoritas a tornare a casa!”

“grazie Antonio!” risposero in coro

“bene e anche questa è fatta” borbottò Arthur.

“ma da chi andremo dopo? Così tanto per curiosità?” chiese Sara rivolgendosi a Inghilterra.

“uhm…vediamo…Francia”

Fu come un fulmina a ciel sereno per Sara, che dalla disperazione si mise a piangere: “BUAAAAAAAA!! Io non ci vado a casa di quel maniaco sessuale!!”

“Calmati” tentò l’amica: ” tanto lo sapevi che prima o poi ci saresti dovuta andare, ribalteremo la città in fretta e furia per trovare il pezzo, così disturberemo Francia! Due piccioni con una fava!” Sara guardò l’amica per un attimo: “hai detto disturbare Francia?”

Monica sopirò: “ si…” a Sara comparve un ghigno malefico: “ perfetto”

“non mi piace il suo sguardo….” Sussurrò Francis.

“bene! Spagna! Pronte a partire in qualsiasi momento!”

“ma come sono fatti i frammenti? Iggy potresti dirci qualcosa?”

“l’amuleto è oro ed è circolare, altro non si legge.”

“molta utile, davvero molto utile Iggy…” commentò sarcastica Sara.

“senti” rispose acido l’inglese: “più di così non posso dirti, quindi accettalo!” e sbuffò sonoramente.

“bhe, almeno sappiamo come sono fatti.” Disse Monica tentando di evitare una discussione.

“si ma la maggior parte degli amuleti sono ora e circolari!” sbottò Sara scocciata, e Monica non poté che darle ragione: “giusto anche questo…altri dettagli?”

“vi ho detto tutto quello che so! Quando troverete i pezzi dovete portarmeli immediatamente capito?”

“io non prendo ordini da uno con le sopracciglia folte! Sembri Rock Lee versione inglese!” disse Sara, canzonandolo.

“Sara! Ma sei scema!?”

“io dico le cose come stanno e non ambio idea! È questo il mio credo ninja!” concluse annuendo soddisfatta.

“ma che centra Naruto adesso, me lo vuoi spiegare?” chiese Germania piuttosto turbato dallo strano comportamento.

“ops! M’è scappato! He-he, scusa Iggy mi sono lasciata andare! Non lo dicevo sul serio.

“va bhè, ci sono abituato.”

“però è vero sembri Rock Lee all’inglese” intervenne Kiku senza che nessuno glielo avesse chiesto.

Le ragazze ridacchiarono e Arthur fulminò il Giapponese e sbuffò per l’ennesima volta: “ allora se volete tornare a casa è meglio che vi sbrighiate.”

“giusto! Subito da Supein!”

“shiiiiiii!”

Antonio rise divertito: “ senoritas, da questa parte!”

“seguro senor!” risposero in coro le ragazze seguendo l’ispanico fino a casa.

Detto ciò il trio si trovò ben presto davanti a casa di Antonio e le ragazze, com’era accaduto per Arthur, si guardarono in giro a bocca aperta.

“Antonio casa tua è bellissima!”

“dici? Nh, non è niente di che”

“com’è che voi nazioni vivete nel lusso più sfrenato?”

“sono i nostri superiori che ci trattano bene, e nessuno si è mai lamentato”

“e ce credo! Moni iniziamo a cercare per Madrid!”

“perché Madrid?”

“è meglio partire dalle capitali non si sa mai”

“Antonio brutto bastardo! Sei tornato finalmente! Com’è che ci hai messo così tanto?!” sbraitò una giovane voce maschile, che tutti e tre conoscevano bene.

Al solo suono delle prime parole, le ragazze si voltarono estasiate.

“ e loro chi sono?” Chiese il ragazzo che rappresentava il Sud Italia.

“LOVINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!” e con un urlo disumano si fondarono addosso al malcapitato, che si mise a urlare a sua volta: “ AAAAAAAAAAAAAAAAHHH!! E levateve de torno!!”

“lovilovilovilovilovi!! Ammore mio! non te lascio piùùùù!”

“ma a te non piaceva Ivan?”

“anche lui mi piace!”

Si staccarono leggermente per permettere a Lovino di respirare e si accorse solo in quel momento che erano due ragazze e soprattutto che indossavano una divisa.

“e-ecco….salve…” borbottò imbarazzato

“oddio ma quanto sei carino quando arrossisci?” urlò Monica che lo prese letteralmente in braccio, afferrandolo per le ascelle e facendolo girare: “sei adorabile!!”

“mettimi giù!!” commentò stizzito il povero italiano.

“manco morta fatti ammirare!”

“Moni, smettila sei peggio di Francia!”

A sentir pronunciare la parole “Francia” Lovino si nascose dietro la ragazza e l’abbracciò la vita spaventato e iniziando ad urlare: “ Francia!? AAAAAAAAAAHHHH!! Salvami! Mi fa paura!!”

Ma ormai Monica non lo ascoltava più, era partita completamente.

“andata…” borbottò Sara, conoscendo l’espressione ebete dell’amica.

Antonio si intromise leggermente scocciato, ma senza cancellare il suo solito sorriso: “ ehm, Lovi? Queste sono Monica e Sara, sono qui perché Inghilterra ha sbagliato uno dei suoi incantesimi.”

Lovino spuntò dal suo nascondiglio: “per colpa dell’inglese? Non ci sarà anche lui qui in giro? Vero?”

“è a casa sua a tradurre un vecchio libro”

Il sud tirò un sospiro di sollievo: “ meno male…ma che ci fate qui in Spagna?”

“dobbiamo trovare i frammenti di un amuleto d’oro che ci permetterà di tornare a casa” spiegò concisa Sara.

“e non sapete la forma?”

“è circolare, ma altro non sappiamo e…” Antonio si accorse che Monica era ancora nella stessa identica posizione di prima, con la stessa faccia ebete, le sventolò una mano davanti alla faccia: “ è partita davvero! Senorita! Svegliati!” provò anche a scioccare le dita vicino all’orecchio, ma senza risultati: “ è morta?”

“so io come farla tornane in sé!” disse Sara, che si avvicinò all’amica e prese fiato ed urlò a pieni polmoni: “ALFRED E ARTHUR LO STANNO FACENDO IN CAMERA DA LETTO!!!”

Monica si svegliò di colpo e si guadò in giro: “ eh? Dovedovedovedove!? USUK!! USUK!! Devo fotografaaareee!!”

“è yaoista?” chiese Lovino piuttosto tubato dalla reazione: “pure io lo sono” li rispose Sara.

“perché non mi sorprende?”

Sara ghignò inquietante mentre Monica tornava piuttosto delusa dalla sua ricognizione in ogni stanza: “non ci sono” pigolò affranta.

Lovino la guardò male, Sara sospirò e Antonio sorrideva come al solito ignaro da tutto e da tutti.

“perché mi fai questo?” chiese Monica aggrappandosi alla giacca dell’amica con voce lamentosa e i lacrimoni.

“t’eri impalata! Me sembravi un baccalà!”

“hai parenti in meridione?” si intromise Lovino, accortosi della parlata della ragazza:” c’hai l’accento de Roma”

Sara tutta orgogliosa gli spiegò le sue gloriose(?) origini: “mio papà è di Roma, mentre mia mamma è di origini pugliesi ma nata in Svizzera!”

“oh, bel miscuglio”

“lo so! Ne vado fiera!”

Antonio, prima che cominciassero a chiacchierare del più e del meno mangiando biscottini e sorseggiando del the, si intromise ricordando a tutti i presenti il motivo della visita della ragazze: “ che ne dite se iniziamo a girare per cercare questo benedetto frammento?”

“somiglia a questo?” chiese Lovino tirando fuori dalla tasca una scheggia gialla, con un accento di bordo argenteo: “ l’ho preso al mercatino dell’ usato” spiegò.

“bho, ci assomiglia, ma Inghilterra non ci ha detto di preciso com’era fatto”

“e sembra che sia incompleto” disse Sara, indicando una parte piuttosto irregolare: “qui sulla parte destra.”

Anche Antonio si avvicinò: “ ho già visto una cosa simile, mmm”

“e dove?”

“in soffitta, o meglio, l’ho trovato nel campo di pomodori e l’ho messo in soffitta.”

“allora che aspettiamo? Andiamo in soffitta!”

Tutti e quattro si diressero in soffitta alla velocità della luce, e iniziarono a setacciare in lungo e in largo, Sara a momenti finiva decapitata da una scure che era appoggiata in modo precario alla parete: “ma sei scemo?! Tenere un’alabarda in soffitta?!”

“ah! Ecco dov’era finita! Era da un po’ che mi chiedevo che fine avesse fatto!”

“non è tanto normale vero?” sussurrò a Lovino, che fece spallucce: “ ci si abitua”

“ragazzi l’ho trovato!!” si voltarono tutti verso Monica che tornava col pezzo mancante, e appoggiandolo al pezzo di Lovino si accorsero che combaciava perfettamente!

“bel colpo!”

Monica ridacchio:” He-he è stato semplice, era sotto quella montagna di vestitini da cameriera e…” si bloccò, sentiva un aura spaventosamente inquietante dietro di sé.

“L-lovi?”
“perché ho una bruttissima sensazione?” mormorò voltandosi lentamente, l’italiano sovrastava imponente la ragazza, fissandola con sguardo omicida, talmente spaventoso che in confronto quelli di Russia erano niente.

Monica guardò terrorizzata quella repentina trasformazione: “ come hai osato?” domandò Lovino con una voce che proveniva molto sicuramente dall’oltretomba.

“help…” pigolò lei

”oddio! ora l’ammazza! Anto’! fa qualcosa!”

Antonio si mise tra la ragazza e Lovino, facendo scudo con proprio corpo: Lovi calmati, non poteva saperlo…”

“invece si!” obbiettò molto, troppo, stupidamente Monica

“zitta scema!”

“so perfettamente che facevi indossare a Lovino quegl’abiti, e secondo me era davvero carino!”

L’italiano si fece ancora più scuro in volto, il suo ciuffo a ricciolo si muoveva in modo inquietante.

“BAAAAKAAA!!! STATTE ZITTA NO EH!?” urlò terrorizzata Sara

“che ho detto?” chiese innocentemente: “ non è colpa mia se è Antonio il depravato che faceva, e forse fa ancora, indossare quei vestiti a Lovino? A proposito, ne ho trovato uno piuttosto grande, penso che…”

Con l lacrime agli occhi sia Sara che Antonio le intimarono di stare zitta: “zitta ti prego!!

“eh?”

Lovino si stava avvicinando pericolosamente, scrocchiando le nocche: “ ora la pagherai…”

Monica comprese che Lovino voleva fare a botte, e che non si sarebbe tirato indietro anche se era una ragazza, il suo orgoglio maschile era stato toccato.

La ragazza si alzò e lo guardò con aria di sfida: “se vuoi la guerra, allora guerra sia!”

Antonio cercò di mettersi in mezzo: “ Lovino, Monica, vi prego pensateci…”

“è inutile, è in gioco il loro orgoglio ora” disse Sara in modo molto figo.

La ragazza alzò i pugni e sorrise: “avanti, fammi vedere che si fare!”

Lovino soffiò e si fece avanti, la stessa cosa fece Monica e….

Cominciarono a prendersi a piccoli schiaffetti, tenendo le braccia vicino al busto e colpendosi solo con le mani.

“ma che ca…” pronunciò sbigottita Sara: “ speravo in qualcosa di più avvincente!”

“meglio così” commentò Antonio.

Antonio e Sara si intromisero prendendo per il colletto i due: “almeno picchiatevi in modo decente!

“non potevo rovinargli quel bel faccino che si ritrova!” “non potevo, è una ragazza!” si giustificarono i combattenti per il loro epic fail.

“patetici” borbottò Sara :” va bhè Lovi, dacci il frammento che poi lasciamo te e Spagna alle vostre “faccende” Monica capì a cosa alludeva e si mise a ridacchiare maligna.

Lovino rosso come un bel pomodoro maturo obbiettò: “che intendi dire!?”

“oh, nulla” disse Monica prendendo il frammento dalle mani di Lovino: “ ciao ragazzi e grazie ancora!!”

No appena se se furono andate, Lovino si rivolte ad Antonio: “ ma che voleva dire Sara?”

Spagna con la “rape face” sorrise: “ vieni qui Lovinito, vieni dallo zio Antonio…hehe”

Alle ragazze sulle scale, parve di sentire provenire dalla soffitta dei gemiti e dei sospiri, si guardarono e sorrisero all’ unisono.

“SPAMANO DOMINAAAAA!!!” urlarono divertite,

“però ci stiamo perdendo tutto il divertimento” notò Sara rammaricata.

“questo lo dici tu!”

“perché?”

Monica si voltò con un ghigno malefico: “ prima di venire qui, Giappone mi ha prestato la sua macchina fotografica, quella che fa i flash che non si vedono, quella che non fa rumore e diventa invisibile, quella per fare le foto private!”

“penso che farò un altarino a Giappone”

“pure io”

Dicendo questo, uscirono da casa di Spagna e tornarono da Iggy, trovandolo nel suo studio

“Iggy, abbiamo trovato il primo pezzo!!”

“però siete state veloci! E Spagna dov’è?” non è venuto con voi’”

“diciamo che ha avuto un contrattempo….hihi”

“dalla tua faccia preferisco non indagare, bene ragazze, sapete chi è il prossimo no?

“per mia sfortuna e fortuna messe assieme!”

L’inglese sopirò rassegnato: “Francia, le ragazze sono qui.”
 
Siamo già al cap 3! Come sono feliceeeeee!!! XD scusate alcune ripetizioni di alcune cose dette nel cap 2, ma era necessario farlo U_U io e Monica siamo felicissime che in quattro siano andati a commentare il cap 2, perciò passiamo ai ringraziamenti! ^^ ringraziamo Kurohime, morga 99 (siamo contentissime che tu abbia messo la storia fra le preferite!!!) e Di_Chan per le bellissime recensioni!!! Detto ciò, ci vediamo al prossimo cap!!! XD fateci sapere che ne pensate di questo!!! bacibaci! <3
PS: ebbene sì, quello che dico in questo cap sulle mie origini è vero al 100%  

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


Sentendosi chiamare, Francia entrò nella stanza guardando
le due ragazze un tantino schifato per com'erano conciate
 
“ma dove cavolo siete state per conciarvi in quella maniera?!”
 
“in soffitta a cercare un pezzetto del frammento”
 
“Lovino per fortuna l'aveva già trovato il resto, non è stato difficile alla fine!”
 
Francia annuì: “d'accordo ma rimane il fatto che siete lerce”
 
“ e allora?” chiese Monica in tono di sfida
 
“come allora, ma chéri dovreste farvi un bel bagno e a questo proposito posso proporvi di venire a fare il bagno da me!”
 
La reazione di Sara fu immediata
 
“ DA TE?! Manco scannata!!!”
 
“oddio ricomincia..." mormorò Monica, sconsolata
 
“non avete molta scelta, o sbaglio? o così o potete dire addio al mio aiuto nella ricerca
 
“e chi ha bisogno del …” la ragazza non finì la frase che Monica le tappò la bocca, mormorandole qualcosa nell’orecchio

“ non dire cos' Sara, non conosciamo Parigi e ci scommetto quello che vuoi che ci impedirà nella ricerca”
 
“non hai tutti i torti...” Monica lasciò la presa sull’amica, la quale, per sua sfortuna, dovette accettare, anche se con riluttanza, l’invito di Francis
 
“e va bene Francia, veniamo”
 
“ perfetto! Da questa parte cherì”
 
e le accompagnò a casa  sua
 
“di qua troverete il bagno, potete scegliere tra tantissimo tipi di shampoo e balsami, fate come se foste a  casa vostra”
 
Le due ringraziando (anche se Sara fece un mezzo ringhio più che un ringraziamento), entrarono nel bagno di Francia: una stanza enorme, il pavimento di marmo verde striato di bianco, e le pareti s colme di mensole con sopra ogni tipo di prodotto da bagno, dai Sali ai bagnoschiuma
 
“certo che è enorme” disse Monica, annusando l’aria quasi estasiata “ e c'è anche un  buon odore!”
 
“mah, odora di francese …” borbottò scettica l’altra, guardando la stanza con aria un po’ schifata
 
Monica sospirò “ sei più cocciuta del solito, dai, sorridi e pensa all' acqua calda e ai sali che potremo  usare, e se poi combini qualche guaio sarà Francia a ripagare, che ne dici?
 
Sara sorrise maligna, riflettendo su quello che aveva appena detto l’amica “in effetti.... mi hai convinta!”
 
A Monica lo sguardo poco rassicurante dell'amica non piaceva per niente, e sapeva bene che quando aveva quello sguardo, i guai erano imminenti
 
“signore aiutaci …” 
 
le due ragazze si tolsero gli abiti impolverati ed entrarono nella grande vasca, riempiendola con tutti i sali e i saponi che gli capitavano sotto mano
 
“ammettilo, è rilassante! chi s'aspettava che Francia avesse un bagno del genere? e ben fornito per di più!”
 
“da uno come lui, così fissato sull'aspetto fisico, specie sui capelli, mi aspettavo qualcosa di peggio, credimi. Però è vero, rilassa molto!”
 
Monica si immerse fino alla testa, facendo le bolle e ridacchiando divertita
 
“ scema!” esclamò Sara ridendo, ma il suo entusiasmo fu smorzato di colpo quando sentì un brivido freddo lungo la schiena.  La ragazza si girò mooooooooolto lentamente verso la porta, che per suo grande orrore era socchiusa. Sbiancò di colpo quando scorse lo sguardo da stupratore di Francia dietro la fessura
 
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!! “

Monica riemerse subito, allarmata dall’urlo lanciato da Sara “che c'è?!”
 
“Francia ci stava spiando!!!!”
 
“COSA?!”
 
anche l'altra si accorse di Francia, che però non si era accorto che era stato scoperto e continuava a fissarle come se non si fossero mai mosse
 
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!! MANIACOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”
 
Monica afferrando al volo un asciugamano, e legandoselo addosso, si scagliò contro la porta, spalancandola.  Francis, spaesato scivolò in avanti offrendo il mento
 
“ MANIACOOOOOOOOOOOO!!!”
 
 E con un veloce calcio lo prese in pieno sotto il mento, facendolo volare via
 
L'altra ragazza raggiunse l'amica, coperta dall'asciugamano, ed entrambe sovrastavano Francis che era andato a sbattere contro la parete. Tutte e due erano nere della rabbia, e il francese sapeva che non poteva aspettarsi niente di buono
 
“ficcate in quella testaccia dura che te retrovi una cosa: noi non siamo le sgualdrinelle con cui sei abituato! Se te becchiamo un'altra volta, ti faremo desiderare di non essere mai nato. capito, mangia lumache?!”
 
Dal canto suo Francia era paralizzato dalla paura “l-l-l-l-limpido!”
 
Le ragazze si rialzarono e tornarono in bagno
 
“accidenti,  ho freddo!” e si rituffò nella vasca seguita dalla compagna
 
“certo che Francia è un maniaco!  tsk, l'ha fatto apposta!”
 
“Non prendertela troppo, è un uomo! Penso sia normale spiare le ragazze, e poi lo fanno anche Naruto e Jiraiya”
 
Sara ci pensò su un attimo:  “no”
 
“ ma …”
 
“niente ma! Francia è un maniaco!  Punto e basta!”
 
Monica sospirò e si guardò intorno giusto per passare il tempo
 
“ ma quanti profumi ha?”
 
“pronto? che t'aspetti da un francese?” si bloccò, notando un profumo “è ai frutti di bosco quello?”
 
“si, perché?”
 
“dici che posso metterlo dopo?”
 
“lui ha detto "fate come se foste a casa vostra", quindi direi di sì!”

quando uscirono dalla vasca notarono degli abiti puliti su una sedia. Li indossarono: erano comodi e semplici, ma per sfortuna di Sara dovevano portare ancora la gonna, anzi, una MINIGONNA. La ragazza iniziò a meditare vendetta
 
“io lo ammazzo, se mi capita sotto le mani lo ammazzo...giuro che lo ammazzo....”
 
“ non esagerare, stai bene! e poi ha scelto proprio il blu e l'azzurro per te, non sono i tuoi colori preferiti?”
 
“si, però mi chiedo come faccia a saperlo......”
 
Monica guardò le mini gonne  “a me piaccio, so carine e a balze come piacciono a me! è vero però, come fa a sapere i sti gusti?” Monica provò a pensarci “boh, non ne ho la minima idea”
 
“e se glielo chiediamo?”
 
L’altra alzò le spalle “tentare non nuoce”
 
si mossero alla ricerca di Francis. Lo trovarono in soggiorno sul divano a bere (ovviamente) vino con aria da intenditore. Appena entrarono lui le notò
 
“ ma cherì, siete splendide”
 
Sara lo fulminò con lo sguardo “avvicinati e sei morto!”
 
Francia fece un passo indietro, e tentò con Monica, sorridendole “Furansu-nisan, come mai sapevi i nostri gusti?”
 
Il francese rimase un attimo in silenzio, poi sorrise: “ma è normale! Un vero uomo cosce tutti i gusti della sua adorata  e voi n fate eccezione ma cherì”
 
“ smettila di chiamarmi ma cherì e dammi alme dei jean da mettere sotto!”
 
Monica notò che i livelli di sopportazione di Sara stava pericolosamente raggiungendo i livelli di fusione, e intervenne “ti prego Furansu-nisan, o finisce male!”
 
Francia sbuffò “peccato, stavi molto bene così, però”
 
“ zitto e lavora!”
 
Il francese sospirò e si avviò a prendere i jeans
 
“potevi chiederglielo gentilmente però”
 
Sara fulminò l'altra  “hai detto qualcosa?!”
 
“e-ecco …. no, niente!”
 
“bene!” poco dopo Francis era di ritorno con i jeans, che la ragazza prese e che indossò subito
 
“iniziamo Francia? Pensavamo di cominciare da Parigi”
 
“perché proprio Parigi?”
 
“secondo Sara, i frammenti hanno più probabilità di trovarsi nelle capitali, con Lovino era successo lo stesso: aveva trovato il frammento in un mercatino di Madrid”
 
“in un mercatino?  Mmmm… non credo che avr la stessa forna però”
 
“ infatti, per questo dobbiamo iniziare subito, magari in un posto speciale!”
 
Francia si gratto la barbetta pensieroso  “ce ne so tanti: la Torre Eiffel, il Louvre l'Arco di Trionfo…da dove volete iniziare?”
 
Le due ci pensarono, e dopo una lunga riflessioni (durata mezzo minuto) le due si decisero
 
“ partiamo dalla Torre Eifel, potrebbe trovarsi sulla cime, l'Arco di Trionfo e in fine  il Louvre?”
 
Gli altri due annuiro
 
“ così vi potrò mostrare la mia bellissima Parigi!”
 
Ma l’entusiamo di Francia venne stroncato sul nascere non appena Sara sbuffò irritata
 
“ ma perchè devi commentare ogni cosa che dico?!”
 
“ è fatta così”
 
“ è più forte di me, e poi, mio caro francesino, Roma a mio parere resta meglio di Parigi!”
 
Francis sospirò sconsolato: quella ragazza era davvero ostinata ad odiarlo “italiana fino all'osso, vero?”
 
“ci puoi mettere la mano sul fuoco!”
 
Monica sospirò: “allora andiamo?”

“certo” risposero in contemporanea, per poi avviarsi, tutti e tre verso la Torre Eifel. Ma quando furono ai piedi della struttura, Sara si paralizzò all’istante guardandola dal basso. Monica aveva notato che era impallidita di colpo
 
“Sara, stai bene? Hai una brutta cera …”
 
“eh?! S-sto bene, è solo che … è alta!”
 
“beh, è una torre dopo tutto! Muoviamoci, se no non riusciamo a prendere l’ascensore!” dicendo questo Monica prese l’amica per il braccio trascinandola da Francia che le attendeva sull’ascensore, ma Sara era tutt’altro che felice, infatti, non appena iniziarono a salire, la ragazza, con grande sorpresa dei due, rimase avvinghiata al braccio del francese, tendendo gli occhi chiusi e tremando come una foglia: Monica era senza parole
 
“cioè...fammi capire: prima gliele dici dietro, lo minacci di morte...e ora gli stai appiccicata al braccio?!”
 
“s-s-s-soffro di v-v-vertigini....ho paura!” pigolò la ragazza con le lacrime agli occhi
 
Monica ridacchiò divertita: “fifona!”
 
Nonostante Sara fosse terrorizzata, non mancò a rispondere per le rime “io non sono una fifona! E  poi tu hai paura del buio!”
 
Monica si guardò intorno facendo finta di nulla: “e-embhè?! tutti hanno della paure! ad esempio, Francia, non hai paura che Sara ti strozzi nel sonno?”
 
“ prima no, ma ora che me l’hai detto si!”
 
“ecco! Tutti hanno delle paure! Anche le nazioni!”
 
Fatto sta che alla fine, i tre arrivarono in cima, ma mentre Monica gaurdava la città al settimo cielo, Sara non accennava a staccarsi dal braccio di Francia, che più di tanto non sembrava neanche dispiaciuto
 
“avanti Sara! gaurda che bel panorama! si vede tta parigi da qui!” strillò la ragazza al settimo cielo, mentre l’amica rimase ferma dov’era
 
“sto meglio dove sono”
 
“io pensavo che mi volessi vedere morto”
 
“infatti è così! E mo che centra?!” sbraitò l’italiana, per poi tremare a causa dell’aria fredda “miseria se fa freddo qui...sto ghiacciando...”
 
Francia non si fece scappare l’occasione: “vuoi che ti abbracci per scaldarti?”
 
In tutta risposta Sara lo fulminò con lo sgaurdo “non allarghiamoci!”
 
Monica intanto igrando completamente i due, cominciò a girare per tutta la piattaforma, ogni tanto fermandosi a guardare il paesaggio
 
“Furansu-nisan qui n c'è niente, forse dovremmo cambiare posto?”

Francia ci pensò un attimo “mmmm, non so forse è incastato tra qualche palo, aspetta che arrivi anche noi” e i tre si misero all'opera, ma senza risultai
 
“maledetto Francia e spidi francesi, perchè non riusciamo a trovare il pezzo!”
 
“ non è colpa mia, vuol dire che non si trova qui!”
 
“è sempre colpa tua!”
 
Monica preferì intervenire prima che Sara iniziasse ad andare in escandescenza: “e se provassimo all'Arco di Trionfo?”
 
“proviamo”
 
“siamo saliti quassù per niente, accidenti!”
 
Fece per scendere ma si accorse che era parecchio in alto e sbiancò di colpo
 
“iiiiiiiiiiih!!! Non mi lasciareeeee!!! ho paura!!!”
 
dicendo ciò si avvinghiò ancora di più al braccio di Francis, che cominciava a perdere sensibilità all'arto, ma se ne infischiava altamente
 
“no che non ti lascio cherì!” ma il sorriso divenne una smorfia di dolore quando la ragazza gli diede una gomitata in pieno stomaco
 
“non. Chiamarmi. Cherì” sibilò irritata oltre ogni dire, e nessuno dei due osò commentare
Scesero dalla torre, Sara e Francis con l'ascensore, Monica perchè non se n'era ncora accorta scese con le scale
il due la guardaro straniti non appena arrivò anche lei
 
“ma c'era l'ascensore cherì, perchè stancare quelle e belle gambe?”
 
la ragazza si voltò: “cosa? c'era?”  si voltò notandolo: “ha pazienza alme mi tengo in forma!”
 
sara si schiaffò la mano in faccia e francis scosse la testa
 
“caliamo un velo pietoso sulla faccenda ke è meglio ... "
 
“concordo...andiamo”
 
Il trio arrivò all'Arco di Trionfo e come avevano fatto per la Torre Eifel, iniziarono a setacciare vicino al monumento in cerca del frammento, senza successo
 
“lo dico e lo ripeto, voi francesi siete dei buoni a nulla!”
 
“e io ripeto, che colpa ne ho?!”
 
“sembrate una coppia di fidanzati!”
 
Sara si paralizzò all'istante, cominciando a ribollire di rabbia, girandosi molto lentamente verso l’amica ”cosa.hai.osato.dire?!”
 
“ops...”
 
“l'unico con cui vorrei essere fidanzata e russia e lo sai bene!!!”
 
Monica sventolò la mano: “si si lo so ..." si fermò un attimo fiutando l'aria: “ma … questo è … ODORE DI CREEEPPPS!!!! Dovedovedovedovedoveee!!!”
 
si guardò attorno per capire da dove arrivasse
 
“ciboooooooooooooooooooo!!!”
 
urlò quando individuò il carretto che le vendeva. Sara sospirò, ma arrossì subito dopo quando sentì il suo stomaco brontolare
 
Francia ridacchiò: “affamate?” chiese ghignando divertito
 
“e te credo!!! è un giorno intero che non mettiamo qualcosa sotto i denti!!”
 
Monica ritornò poco dopo lacrimante: “huhun … non so come ordinare, non cosco molto il francese …”
 
Francis sospirò: “oui oui, ci penso  cherì”
 
“grazie Furansu-nisan!” esclamò monica tornando felice come una pasqua, saltellando sul posto
 
Anche se probabilmente l’avrebbe linciato vivo, Francia osò rivolgere la parola a Sara “la vuoi anche tu?”
 
La ragazza stava per rispondere di no, ma il suo stomaco tornò a farsi sentire, e rossa dall’imbarazzo, annuì, senza guardare il francese che sorrideva divertito “s-s-s-si grazie …”

“torno subito!”
 
Poco dopo i tre si stavano gustando le crepes camminando per Rue Royal, finchè non giunsero incosapevolmente davanti al Louvre
 
“il Louvre! era la nostra tappa successiva! andiamoandiamoandiamoandiamo!!!” e senza aspettare gli altri due, Monica corse verso l’ingresso
 
“wow! Non vedo l'ora di vedere la Gioconda di Leoanrdo!”
 
“c'è molto di più al Louvre cherì, dovresti saperlo”
 
“lo so infatti. I miei genitori vennero qui a passare il viaggio di nozze, ci misero due giorni a gaurdare tutto il museo”
 
“quindi degli intenditori, bene bene” disse Francia compiaciuto, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Sara
 
“ furansu-nisaan!”
 
“oui ma cherì?”
 
“perchè i quadri di Feli e Lovi so qui?”
 
Francia si paralizzò all’istante, iniziando a sudare freddo: “che c-cosa?!”
 
Monica, ingenuamente, e non curandosi minimamente della gente che passava vicino a loro nella galleria, iniziò a indicare i quadri, uno dopo l’altro, ossia quasi tutti: “i quadri di Feli! Guarda! Quella è di Feli, pure quella e quella…”
 
Francia si sbrigò a tappare la bocca della ragazza, stava
 
 attirando l'attenzione
 
 “e-eh … ehm … vedi, Ita-chan me li ha prestati! Ecco perché sono qui, capito?”
 
“aaaaaaaah … capito”
 
“ io pensavo che Napoleone li avesse fregati all'Italia....”
 
Il commento, più che azzeccato di Sara, fece ridacchiare nervosamente il francese
 
“ehm....eheheh..."
 
“caliamo un velo pietoso sulla faccenda ke è meglio ....”
 
“grazie…”
 
“de nulla”
 
Passarono nella zona dedicata ai reperti della Grecia, e uno in particolare, dentro una teca, attirò l'attenzione di Sara
 
“gente, venite qui! l'ho trovato!”
 
“grande! qual'è?!”
 
Sara indicò prontamente l’oggetto interessato: il pezzo in questione era come il primo in oro, ma doveva essere una parte centrale perchè aveva una specie di simbolo riportato a metà sulla superficie
 
 “oh no...come faremo a prenderlo?”
 
“e te lo chiedi anche?”
 
Francia capì al volo l'idea della ragazza, e si mise a sudare freddo
 
“scordatelo cherì! Non si ruba! E poi non riuscireste mai a rubarlo!”
 
“questo lo dici!” e si voltò con un espressne furba  ma molto inquietante
 
 “e come vorreste fare? posso provare a chiedere al mio superiore …”
 
Ma nessuna delle due lo stava ascoltando: l’idea della possibile rapina le aveva entusiasmate
 
“Monica, ruberemo il pezzo proprio come lupen!!!”
 
Monica dalla contentezza si mise a canticchiare la sigla di lupen “lupen lupen!!! proprio come il leggendario ladro gentiluomo! Furansu-nisan, non era anche un tuo parente?”
 
“ecco si … bhe ma non si ruba ragazze! La sicurezza è fantastica! Non ci riuscirete!”
 
Ma le ragezze lo igraro
 
“allora possiamo procurarci delle mini e usare quelle, come Italian Job!”

“e se invece facessimo una cosa in stile Naruto?! te lo immagini?! Cosa non darei per fare la ninja!!!”
 
“ma perchè nessuno mi ascolta?” borbottò Francia, mettendosi nell’angolo della disperazione
 
 “mmm...non so... ma Sara, noi non siamo ninja! come potremo riuscirci?!”
 
La ragazza ci rimase male “oh....giusto...siamo comuni mortali, accidenti!”
 
 “insisto, posso chiedere al mio superiore, non credo che avrebbe qualcosa da ridire!”
 
“ma vorrà sapere perchè ti serve!”
 
“non preoccuparti, saprei cavarmela”
 
Alla fine le ragazze cedettero alle suppliche del francese e gli fecero chiedere al suo superiore. Il giorno dopo Francis tornò trionfante a casa col pezzo di metallo in mano
 
“visto? facilissimo!”
 
Monica però sembrava delusa “uffa... avrei voluto sperimentare l'adrenalina della rapina …”
 
Sara gli diede delle pacche consolatorie sulla schiena “sarà per un'altra volta”
 
“e con questo siete a due, sarà meglio pertarlo ad Angleterre, ma prima...”
 
“ma prima?”
 
“che ne dite di fare shopping?”
 
La risposta delle due non tardò ad arrivare: “SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”
 
Dopo un pomeriggio passato a fare spese selvagge (tutte pagate da Francia, ovviamente) i tre portarono il secondo pezzo a Inghilterra
 
“di già?! Siete veloci ragazze! Di questo passo tra un mese avrete trovato tutti i pezzi!”
 
“un mese?! ma è troppo!” esclamò Monica scioccata
 
“che posso farci?  è il tempo minimo”
 
 “e il massimo?” chiese Sara
 
“un anno”
 
le ragazze si guardarono sconsolate: “vorrà dire che ripartiremo subito...”
 
“mi dispiace fermarvi ma ormai è tardi è sta facendo buio”
 
“eeeeeeeh ?! Possiamo dormire qui?!” chiese Monica al settimo cielo
 
Inghilterra sospirò: “non avete altra alternativa”
 
“siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!”
 
Le ragazze si presero per le mani e cominciaro a saltellare felici
 
“a questo punto è meglio che mi avvii. è stato un piacere ragazze, bon nuit!”
 
“ciao furansu-nisan! E grazie ancora! Avanti Sara, saluta!”

La ragazza guardò appena il francese e borbottò un ciao a bassissima voce

“come Sara? Non si sente! Che hai detto?”

“HO DETTO CIAO! CONTENTA?!” sbottò la ragazza uscindo dalla stanza sbattendo la porta, ma Monica rideva contentissima

“tranquilli, tanto le passa! Basta dirle Russia e torna normale!” dicendo ciò, Monica uscì dalla stanza sorridente, andando a cercare l’amica, mentre le due nazioni la guardavo perplessi

“chi le capisce è bravo”

Salveeeeeeeeeee!!! Eccoci al cap 4!!! XD speriamo che sia piaciuto, io e Monica non vediamo l’ora di sapere cosa ne pensate! Vi prometto che cercherò di mantenere questo ritmo su quanto riguarda l’aggiornamento, ed ora passiamo ai ringraziamenti: ringraziamo Di_Chan, morga 99 e Kurohime per le belle recensioni e grazie ancora per supportarmi per quanto riguarda l’odio contro Francia! (anche se credo di essere stata troppo gentile in questo cap con lui….mah!)

Mo: anche Iggy ringrazia per le vostre recensioni! Avanti Iggy, sorridi! Ci spaventi le fan!

Uk: (guarda male Monia) no!

Mo: ç_ç cattivo!

Io: cattivo Iggy! Saluta o faccio vedere le tue foto con Alfie!

Uk: q-quali foto?!

Io: Iggy non mi costringere …

Uk: c-ciao a tutti e grazie per aver r-recensito! C-ci vediamo al prossimo capitolo! Buon anno!!!

Io: me cattiva! *W*

Mo: quali foto?! VEDEREEEEEEEEEEEEEE!!! *ç*

BUON ANNO A TUTTI VOI!!!! XDXDXD bacibaci! <3


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Capitolo 5
*** Cap 5 ***



La mattina seguente Inghilterra, verso le sette e mezza, andò nella stanza degli ospiti, dove le ragazze stavano ancora dormendo, entrò nella stanza senza farsi sentire e per caso gli cascò un occhio sulle due: se da sveglie erano due terremoti iperattivi, addormentate gli sembrarono due angioletti e non poté fare a meno di sorridere appena: “magari fossero sempre così” sospirò andando ad aprire le tende.

Non appena spostò il tessuto sentì le due lamentarsi: “avanti ragazze, svegliatevi.”

“ma che ore sono?” sbadigliò Sara.

“le sette e mezza”

“…ma tu sei scemo…” borbottò Monica, detto questo si rimisero a dormire.

“ah, è così?” sibilò con un tic nervoso all’occhio.

Si avvicinò ai letti e strappò via le coperte, le ragazze si rannicchiarono alla ricerca di calore.

“waaaa, nooooo, il freddo noooo!”

“accidenti!”

Inghilterra sorrise beffardo: “ su signorinelle, in piedi, che vi aspetta una colazione con i fiocchi!”

Alla parola colazione le due scattarono sull’attenti: “cibo!?”

“cibo.” Rispose Arthur

Le ragazze con un’energia presa da chissà dove si fiondarono in cucina, ma Sara con un po’ di buon senso si fermò: “aspetta…hai cucinato tu?”

“certo!” rispose orgoglioso.

La ragazza sbiancò: “ Monica fermati!!” troppo tardi, l’amica era già al tavolo: “pancia mia fatti capanna!” urlò euforica.

“ NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!” urlò invece Sara disperata.

Quando avvenne l’impossibile.

“BUOOONOOOOOOOOOO!!!”

“cosa!?” sussurrò sbigottita.

La ragazza raggiunse l’amica, che mangiava la colazione (alias una specie di poltiglia grigia) con entusiasmo.

“ma…non sei morta?”

Tra un boccone e l’altro: “ e perché…gnam..dovrei?”

“cioè…ha cucinato Iggy!”

“e allora?” chiese con naturalezza.

“e come allora!? Lui non sa cucinare!!” stillò disperata.

“EHI!”

“è la dura realtà Iggy, rasseganti”

“a me non dispiace” rispose guardando il piatto.

“oltre che avere il quoziente intellettivo di America ha anche il suo stomaco…” commentò l’inglese guardando la pila di piatti spazzolata.

“robe da matti…”

“allora mangi anche tu?”

Sara scosse la testa inorridita: “ no grazie, mangerò qualcosa in viaggio.”

“a proposito, dove dovremmo andare?”

“da Germania!” disse felice Sara, Monica si illuminò: “huuu che bello!!”

Si presero per mano e cominciarono ad urlare:“DOITSUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!”

Intanto a casa di Germania: “etchu!”

“qualcosa non va Lud? E perché hai starnutito?”

“ho come la sensazione che stia per accadere una catastrofe…”

Tornando da Inghilterra…

“allora non appena avrà finito di mangiare, cambiatevi e vi porto da Germania.”

“Yes my lord!!”

Monica finì in fretta di fare colazione e si andarono a cambiare

“senti…che cosa ci mettiamo?”

“uh?”

“abbiamo comprato così tanta roba con Furansu-nisan che c’è l’imbarazzo della scelta!”

“bhe, allora che aspettiamo? Andiamo a provarci qualcosa!” e corsero in camera.

Dopo mooooolto tempo….

“allora! vi decidete a uscire di lì? Sono ore che state rintanate in camera! Che state facendo?” chiese piuttosto scocciato Inghilterra dopo vari tentativi di stanare le due.

“usciamo subito!” si sentì rispondere da dietro la porta.

Le due uscirono, Sara portava abiti decisamente sportivi: jeans blu scuro abbinati con una felpa pesante di una tonalità un po’ più scura, da cui sotto si intravedeva una maglietta celeste.

L’unica cosa non blu erano le scarpe, delle all stars nere.

Monica indossava un enorme felpa che le copriva anche i fianchi, con le maniche sproporzionatamente grandi, portava una gonna che le arrivava fino al ginocchio, sotto, un paio di jeans azzurro chiaro a zampa d’elefante, e delle scarpe bianche.

Sportive entrambe, ma con stile.

“Wow...” fu l’unico commento dell’ inglese.

“Iggy che ne pensi? Questa felpa enorme non è adorabile?” chiese mostrandogli di quanto le maniche le coprissero le mani.

“state bene, ora però devo portarvi da Germania.”

“perché non viene lui?”

“perché, da bravo tedesco qual è si è già messo alla ricerca del pezzo con Italia.”

“quindi è tutto solo con Ita-chan?” chiese con una punta di malizia Monica.

“si…perché?” chiese Arthur mettendosi sulla difensiva.

“kukukukukuku”

“….che?”

“niente, non puoi capire, sei maschio.”

L’inglese preferì ignorare il commento di Monica e le portò a casa di Germania.

Erano appena arrivati davanti alla soglia dell’abitazione, quando sentirono qualcuno che conoscevano fin troppo bene: “SAAAAAARAAAAAA!!! MOOOOONICAAAAA!!” urlò un Feliciano molto felice di rivedere le ragazze, che senza esitazione gli corsero incontro.

I tre si abbracciarono come se non si fossero visti per anni.

Germania, poco più indietro, sospirò: “italiani…”

“Inghilterra ci ha detto che avete già cominciato la ricerca” disse Sara staccandosi dall’ abbraccio.

“si” rispose Ludwing: “ma purtroppo non abbiamo ancora trovato niente.”

“niente niente?”

Feliciano scosse la testa: “purtroppo no, mi dispiace”

“non c’è problema! Se cerchiamo insieme sono sicura che lo troveremo!”

Gli altri annuirono convinti.

Ma proprio in quel momento, sentirono una voce squillante e molto irritante che tutti i presenti riconobbero subito.

“oh mamma…” borbottò Germania schiaffandosi la mano sul viso.

“West! Potevi dirmelo che avremo avuto visite! Chi sono queste signorine? Me le presenti?”

“Prussia!” esclamò stupita Monica, mentre Sara gli ringhiava letteralmente contro: “sloggia Gilbert”

“Ore-sama” continuò Monica: “ciao, che ci fai qui?”

“mi conosci? Oh bhe come non conoscere me! il grandissimo, bellissimo e awesome Gilbert!”

“tsk!” si limitò a dire Sara dopo il monologo della ex-nazione.

Monica invece ridacchiò: “si, si, conosco le scorribande del Bad Touch Trio!”

“ah! Quei due mattacchioni di Francis e Antonio! È da un po’ che non li vedo, dovrei degnare loro una visita della mia fantastica persona!”

“di sicuro stanno bene come sono!” ribatté secca Sara.

“cosa?”

“nulla!” si intromise Monica: “ non comincerai a fare come con Francia, vero?” l’unica risposta che ricevette fu un :”umpf!”

“fratellone, loro Sara e Monica, dovremmo aiutarle a trovare un frammento di un amuleto che gli permetterà di tornare a casa loro.”

“allora avrete bisogno del mio fantastico aiuto!”

Sara si rivolse all’ albino con voce e sguardo molto duri: “ non ci servi” disse semplicemente.

“credo di non aver sentito bene…hai detto che non vi servo?”

“hai capito benissimo! Ci bastano Lud e Feli, tu sei di troppo! Tornatene nella tua biblioteca stracolma di diari a leggere, invece di rompere l’anima!”

La ragazza e il prussiano si fissarono con uno sguardo pieno d’odio, e inutili furono i tentativi degli altri presenti per alleggerire l’atmosfera tesa che si era creata.

“avanti ragazzi” tentò Monica: “non c’è bisogno di passare alle maniere forti!” biascicò nervosa.

“Monica ha ragione! Non c’è bisogno di picchiarsi!” disse Italia che intanto stava già fabbricando bandierine bianche per tutti.

Ma i due continuavano a fissarsi con odio, ignorando gli altri.

“egocentrico!”

“mocciosetta!”

“megalomane!”

“befana!”

“pulcinomane!”

“zoccola!”

“ha chi hai dato della zoccola?!”

Stavano per saltarsi addosso e scannarsi, ma Sara venne trattenuta da Monica, ente Gilbert da Germania.

“grrrr!! Lasciami west! Devo insegnare a quella mocciosa a rispettare chi gli è superiore!”

“mollami Monica! Devo menare queasto brutto figlio di *°ç*è*$!!! E sappi che ho le mani pesanti! Grrrrr”

“ragazzi, vi prego calmatevi!!” Urlò Monica, sapeva che l’amica e la nazione non avevano nessuna intenzione di fermarsi.

Italia spaventato, stava agitando la sua bandiera bianca: Doitsu ti prego fermali!!”

Germania sospirò: ”certo... senti Gilbert, perché non dimostri la tua superiorità ignorandola?”

“non posso west! Ha ferito il mio orgoglio!”

“ma quale orgoglio? Maledetto albino!”

“nanerottola!”

“sono una ragazza, è normale che sia alta così!”

“nana nana nana!!” cantilenò divertito.

“grrrrr...”

“r-ragazzi, vi prego…”

“scommetto che il fatto di essere così nana ti impedisca di avere un fidanzato! Sei così bassa che nessun ragazzo sano di mente vorrebbe uscire con una racchia come te!”

Silenzio, tutti fissavano la ragazza che era rimasta impietrita, , aspettando una sua reazione.

Prussia ridacchiò: “visto? Avevo ragione! Io ho sempre ragione!!” ma neanche finito di parlare, che gli arrivò un poderoso calcio in mezzo alle gambe.

“BASTARDO!!” la ragazza si mise a piangere e corse via, dandosi alla macchia, inutili furono i richiami degli altri.

“SAAARAAA!! FERMATIII!!” tentò Monica inutilmente, si voltò verso Gilbert: “sei contento adesso?” sibilò, per poi lanciarsi all’inseguimento dell’amica.

Prussia a terra rannicchiato in posizione fatele: “ argggggghhhhhh, che maleeeee….” Pigolava con vocina sottile sottile.

Ludwing sospirò, raccolse il fratello da terra e lo mise sul divano: “Feliciano, per piacere vai a cercare le ragazze, se vogliono trovare il pezzo devono sbrigarsi.”

“certo Doitsu! Ci penso io!” disse facendo il saluto militare con la mano sinistra.

Ludwing, sospirò per l’ennesima volta della giornata: “è l’altra…” mormorò mentre Italia partiva di gran carriera a cercare le ragazze.”

L’italiano si mise a girare senza meta per la foresta dove le due ragazze erano sparite, e alla fine riuscì a trovarle in prossimità di una vecchia quercia, Sara piangeva ancora, mentre Monica cercava in tutti i modi di consolarla.

“vi ho trovate finalmente! Doitsu dice che dovete tornare indietro so volete cercare il frammento”

“ma l’hai vista? Non ha ancora smesso di piangere” disse pattando l’amica sulla schiena: “poverina” sussurrò con cove rotta.

“sigh…sob…”

Feliciano si avvicinò e le accarezzò la testa: “povera Sara…su, non piangere…”

“è stato cattivo! Non lo perdonerò mai!”

“lo so, ma non puoi stare a piangere, devi reagire!”

“senti da che pulpito viene la predica…” sussurrò Monica, ma venne ignorata da tutti.

“d-dici?” chiese Sara tirando su col naso.

“certo! È vero, io sarei l’ultimo a dover parlare, ma nonostante pianga, poi mi torna sempre il sorriso! Ignora quello che dice ore-sama! Dimostrati superiore a lui!”

“gliel’ho detto! Ma non mi as….” Borbottò Monica, un po’ scocciata per esser stata messa da parte.

“si hai ragione tu!”

“……….”

Monica sospirò: "bhe, almeno ha sorriso…”

I tre si alzarono e tornarono da Ludwing, che era ancora accanto a Gilbert, ancora dolorante.

“quella mocciosa! Come si è permessa di tirarmi un calcio nelle regioni vitali!?”

“Gilbert, sai che sono il primo che ti difende, ma non potevi essere più delicato? Insomma, dici di essere uno sciupa - femmine ma le prime ragazze che hai visto le hai fatte scappare!” disse Germania serio.

Gilbert si morse il labbro: “forse ho esagerato…”

“ecco, ora non appena torna le chiederai scusa!”

Detto questo, si sentirono dei passi proveniente dall’ esterno.

“Doitsu!! Ho riportato le ragazze!”

“bravo Italia”

Feliciano sorrise contento, mentre Ludwing si rivolgeva a Sara: “stai meglio?”

“si” rispose sorridendo: “ ma solo grazie a Feli”

“si si, brava, ignorami pure” borbottò Monica.

“ma anche grazie a Monica, che non mi ha lasciata sola un secondo! Sei la migliore amica che uno possa avere!”

“o-oh bhè….se la metti così” disse arrossendo.

Germania annuì soddisfatto: “te la senti di parlare con Gilbert? Ha qualcosa da dirti.

“….ok….”

“bene, Gilbert? Vieni subito qui!”

Il prussiano spuntò dall’ingresso, guardò in cagnesco la ragazza: “ chi mi assicura che non colpirà le mie regioni vitali un'altra volta?”

“io, e adesso fate la pace!”

I due si fronteggiarono un attimo, continuando a fissarsi.

“ecco…mi dispiace di averti preso a calci.”

“e a me dispiace di averti offesa”

Rimasero in silenzio per un attimo ancora.

Sara si voltò verso l’amica: “per quanto tempo deve continuare la tortura?”

“mmmmmmmm, abracciatevi!” disse allegra.

“COOOOSAAAAA!?!?” urlarono al’uninsono.

“hahahaha, stavo scherzando!”

“ora che avete messo a aposto le vostre divergenze, possiamo cominciare a cercar il pezzo?”

“sissignore!” dissero in coro la ragazze facendo il saluto militare.

Germania rimase piacevolmente sorpreso: “oh, bene, allora c’è qualche militare italiano decente!”

“che intendi?”

“bhe, non è che abbia tutti i torti sai…”

“che?”

Monica indicò Italia, accanto a Germania che sorrideva ebete.

“giusto…”

“bene! Ora che le teste calde hanno fatto pace, iniziamo sta benedetta ricerca!?”

“Moni ha ragione, prima iniziamo meglio è! Lud e Feli, dove avete cercato?”

“Inghilterra mi aveva già detto che partite dalle capitali per cercare i pezzi, ma io e Italia ci siamo già stati e non abbiamo trovato nulla.”

“che? Non avete trovato nulla a Berlino?”

Il tedesco annuì e le due si depressero.

“accidentaccio…”

“scalogna nera…”

“non sappiamo dove potremmo continuare le ricerche, ci dispiace ragazze…”

“che cos’è che state cercando di preciso? Non ho ancora capito” si intromise Prussia.

“te l’ho spiegato prima che tu e Sara vi metteste a litigare!”

“ehm…mi rinfreschi la memoria?”

Germania si batté la cinquina in faccia e in fretta rispiegò al prussiano cosa stavano cercando.

“ho capito!” disse convinto: “che si fa?”

“è quello che ci stavamo chiedendo anche noi…”

Il gruppo cominciò a pensare.

“e se non fosse la capitale della Germania?” chiese Monica.

“e che capitale dovrebbe essere allora?”

“quella dell’impero Prussiano!” esclamò decisa.

“COSA!?”

“pensateci, il più vecchio…”

“hey!”

“il più grande dei due è Gilbert giusto? Quindi il suo impero c’era prima di quello di Doitsu!”

“mm-mmm”

“e forse l’amuleto si trova nella vecchia capitale prussiana!” concluse Sara capendo il ragionamento dell’amica.

“esatto! Ora no ci resta che capire che città è!”

Tutti si voltarono verso Gilbert: “che c’è?” chiese.

“la capitale del tuo impero, qual’era?”

“allora, ne ho avute tre…Marienburg che è in Polonia, Konigsberg che è in Russia, e poi Berlino.”

“Russia? Una delle tue capitali è in Russia?” chiese Sara con rinnovato interesse.

“si…perché?”

Sara a sentire quelle parole svenne.

“ma…che ho detto!?”

“niente, è solo che ha un debole per Russia.”

“per quel pazzoide!?”

“è pazza quanto lui, credimi”

“chi la sveglia?”

“provo io, a voi potrebbe farvi fuori.”

Gli altri sbiancarono leggermente: “o-ok…” biascicarono turbati.

“su Saretta, sveglia che è mattina!”

“la vuole svegliare così?”

“magari funziona…”

“Sara?”

Nessuna risposta.

“Sara?” tentò di nuovo, sempre sorridente, mentre una piccola vena cominciava a pulsare sulla tempia.

Rimase un attimo lì, poi si alzò, andò in cucina e prese un bel bicchierone d’acqua e glielo versò addosso.

“m-ma coff che…coff fai!?”

“ti sveglio semplice”

“ma non potevi essere un attimino più delicata?”

Monica la guardò male e poi sospirò: “lascia stare”

“almeno sappiamo dove cercare, Berlino è fuori discussione, quindi ci restano Kalinigrad e Marbork. ci divideremo in due gruppi: io e Italia andremo in Polonia, mentre voi ragazze e Gilbert andrete in Russia”

“KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! VEDRO' IVAAAAAAAAAAAN!!!” urlò prima di svenire di nuovo.

“meglio non dire Russia davanti a lei”

“è pazza questa ...” borbottò Prussia

“sigh...è senza speranze...” commentò Monica.

“ ...................ve?” disse Feliciano che non aveva capito niente.

Appena Monica risvegliò l'amica, i due gruppi si diressero in Polonia, dove le ragazze e il prussiano salutarono gli altri due sul confine russo.

“se non trovate nulla tornate subito a casa nostra, ok? buona fortuna”

“ciao ragazzi! in bocca al lupo!”

“crepi!”

“povera bestia…”

Monica sospirò: “andiamo và…”

in poco tempo raggiunsero la Russia

“waaa, si nella terra dei m adorato Ivanuccio!”

“brrrrr certo che si gela, magari se trovassimo velocemente Russia, non sarebbe male!”

Prussia che intanto stava andando in avanscoperta le chiamò: “ragazze di qua!“

le ragazze lo raggiunsero subito

”m-ma q-quella… è…” balbettò Sara estasiata.

“esatto!”

“Mosca!”

“è bellissima…” sussurrò.

i tre arrivarono in città, e le ragazze si guardavo in giro con aria sognante.

“che città magnifica! guarda Moni! il Cremlino!”

“è imponente! “

“peccato che non ho la macchina grafica, gli avrei fatto una molto volentieri. non è che hai ancora la macchina di Giappone?”

“l'ho lasciata a di Spagna però… ta-daaaa me ne ha prestata un'altra! sai in previsione”

“fantastico da qua!”

e si mise a fare fotografie a raffica, anche ai passanti

“guarda come si diverte brrrrrrrrrrrrrr che freddo, questa felpa non basta!”

"serve aiuto?"

all'improvviso Gilbert e Monica rimasti indietro si voltarono piuttosto spaventati, non appena sentirono una voce infantile, peccato che non fosse una bambina.

era Russia, che con il suo solito sorriso li guardava entrambi.

“Serve aiuto?” ripetè.

“n-n-nono! c-c-che ci fai qui!!?”

Russia non smise di sorridere: ”io ci abito a Mosca”

“ah, vero”

“ehm...siamo di passaggio! Stiamo andando a Kalinigrad!”

“dov'è la tua amica? non è con voi?” chiese Ivan guardandosi in giro.

“è in giro a fare foto, ha sempre voluto venire a Mosca ... uhm...eccola li!”

Sara si avvicinò contenta: “ho fatto un sacco di foto sapete, e le strade non sono piene di piccioni come quelle di Venezia e…” si sblocco, rimase in estasi per un attimo per poi correre incontro Ivan saltandogli addosso.

“IVAAAAAAANN!!” gli si aggrappò addosso come un koala.

gli altri due fecero un passo indietro, temendo la reazione del russo, ma stranamente quest'ultimo si limitò a sorridere e accarezzare la ragazza sulla testa come se fosse un tenero cucciolo

“oh mio dio....”

“non permette a nessuno di toccarlo! e adesso la lascia stare, e l'accarezza come se fosse un cagnolino!”

“come sono felice di vederti!” disse Sara al settimo cielo.

“ti piace Mosca?”

“è bellissima! era da un secolo che volevo venire qui!”

Russia le sorrise radioso: “sono contento, siete alla ricerca del pezzo?”

“esatto, lo stavamo cercando a casa di Germania ma non c'era, e abbiamo pensato che forse era in una delle vecchie capitali prussiane”

Ivan ascoltò tutto attentamente, senza smettere di accarezzare Sara: “capisco, non c'è problema, vi ci posso accompagnare se volete”

“davvero? grazie!”

“certo” rispose il russo: ”ma sembrate congelati, venite a scaldarvi un po’ a casa mia”

“mio salvatore!” detto questo si avviarono a casa di Russia:” Lituania, sono tornato!”

da un angolino spuntò Lituania: “ben tornato Russia-san, vedo che ha degli ospiti, vi preparo qualcosa di caldo?” Ivan annuì e Toris scomparve da dove era venuto

“calducciiooo!!” urlò Monica che si fiondò sul tappeto accanto al fuoco.

“potrebbero scambiarti per un gatto, lo sai?”

“lo so, a volte mi comporto come un gatto, Sara preferisce fare il cane”

“i cani sono carini e coccolosi!”

Prussia le guardò storto, poco dopo arrivò Lituania che diede ad ognuno dei presenti una tazza di tè bollente, che odorava leggermente di menta.

“è buonissimo! complimenti Lituania!

“grazie, ma non è niente di che”

“a me il tè in generale non piace, ma questo è una favola!”

Toris le sorrise grato: “siete ancora alla ricerca del pezzo?”

le ragazze annuirono:”si siamo venute qui per cercare la città di Kalinigrad!”

“ma è vicino a casa mia!” disse Lituania.

Sara per poco non si strozzò col the: “d-davvero?!”

Lituania annuì: “è tra mia e quella di Felik…”si incupì non appena pronunciò il nome del polacco

“che faccia che hai fatto...tutto bene?”

“si, non preoccuparti!”

Lituania sospirò: “non so se Felik è in casa, dovrei cercare di contattarlo, forse ci può dare una mano”

Sara annuì: “d'accordo mentre Toris cerca di mettersi in contatto con Felik noi cerchiamo il pezzo qui a Mosca.”

“non se ne parla” disse Russia deciso.

“cosa?! E perché?”

“la temperatura qui si abbassa molto velocemente nel pomeriggio, e tra poco sarà buio, quindi non è il caso.”

“ma...”

“niente ma, continuerete domani”

“uffi...”

Russia sorrise: “avanti, non fate quelle facce! passerete la notte qui, e domani vi aiuterò a cercare il pezzo, va bene?”

Le ragazze sorrisero contente.

“allora è meglio se avvivo West e Ita-chan che restate qui per la notte”

Gilbert ci fece un gesto con la mano per salutare e uscì.

“non è che rischia di congelarsi al fuori?”

“non preoccupatevi, le nazioni soffrono di meno le intemperie naturali, non si farà niente”

“speriamo....”

la ragazza si avviò alla finestra e guardò fuori. Aveva iniziato a nevicare

“Moni, nevica!”

Monica incuriosita si avvicinò: “che bello!”

“non capisco perché vi emozionate tanto, non nevica da voi?” chiese Russia, guardandole.

“raramente, e solo d'inverno, in pianura la neve è cosa rara”

“Russia-san le portrei chiedere una cosa?”

“si, dimmi pure”

“ecco…”gli si avvicinò e bisbigliò qualcosa all'orecchio.

Il russo sorrise: ”hum certo” e si avviò per i corridoi

“dove va?” chiese Sara seguando con lo sguardo la schiena di Ivan.

Monica sorrise: “ora lo vedrai!”

aspettarono qualche minuto e poi Russia tornò, con due grossi cappotti, sciarpe e guanti

“eccoti tutto l'occorrente”

“grazie!”

“ma cosa?”

“indossali e vieni fuori!!” urlò mentre correva già fuori con mezzo cappotto slacciato

“aspettami!” e la rincorse.

“Monica?” chiese titubante, nel vento gelido russo, fece un passo nella neve e all'improvviso si ritrovò a terra.

“colpita e affondata!!” urlò l’amica con una palla di neve tra le mani.

“questa me la paghi! BATTAGLIAAAAAAAAAAA!!!”

le due iniziarono a colpirsi a vicenda, ridendo come due matte, non sentendo neanche il freddo tanto si divertivano. Russia sorrideva sereno da dietro le finestre

“si stanno divertendo vero?” disse Lituania avvicinandosi alla finestra.

“si, mi ricordano molto Nantalia e Katiushia da piccole, quando giocavamo insieme fuori e facevamo palle di neve”

Lituania, sorrise comprensivo:” certo…”

le ragazze rimasero fuori finché Lituania non le chiamò

“Liet guarda che bei pupazzi abbiamo fatto!!”

Il lituano sorrise ma appena voltò lo sguardo ci rimase di sasso. Il ragazzo assunse tonalità di rosso che umano non aveva mai assunto, mentre le due ragazze sorridevano in modo quasi maligno ai lati delle loro creazioni: una fedele riproduzione di lui e Polonia in atti....poco casti

“MA VI SEMBRA QUESTO IL MODO DI FARE I PUPAZZI DI NEVE?!?!?!?!” urlò imbarazzatissimo.

“non abbiamo fatto nulla di male, abbiamo riprodotto la verità dei fatti!”

“giusto! non vorrai dirci che e Polonia quand'eravate alleati non facevate queste cose, vero?”

“e-e-ehm.....e-e-ecco....”

“siiiiiiiiiiiiiiii!?”

Lituania si mise a urlare come un pazzo e distrusse le nostre opere con furia animalesca

“nooooooooooooooooooooooooo!!! bakaaaa!!!!”

“pazienza, tanto ce ne so della altre”

“che?” si voltò e si nascose la faccia tra le mani, poco più in là c'era dei pupazzi fin troppo simili ad America e ad Inghilterra

“non sono bellissimi?” chiese Monica ridendo felice.

“e allora questi?” dissa Sara, poco più in là, Lituania girò la testa spaventato.

“ci vuole sempre un pò di Spamano!”

Lituania scosse la testa disperato: “bastaaaa! siete due demoni!!!” e corse in casa traumatizzato

“abbiamo esagerato?”

“naaaa!”

le due si misero a ridere sadicamente, battendosi il cinque per essere riuscite nell'intento, e per tutta la cena Lituania scoccò delle occhiate traumatizzate alle due che non lo smettevano più di ridere, e più volte Russia si chiese cos'è che le faceva divertire a tal punto.

il tempo passa in fretta quando ci si diverte, e presto fu mezza notte.

“non vorrei guastarvi la festa, ma credo che sia ora di andare a letto per voi due.” Disse Russia, facendo notare l’ora alle due.

Monica si voltò, mentre stava giocando a scala 40 con Sara: “cosa? di già? ma sto vincendo!”

“ho chiuso!” ribatté l’altra

“d'oh!”

“e comunque non abbiamo sonno ...” e fecero un sonoro sbadiglio.

“si, come no. A letto, o vi ci devo trascinare io?”

le due schizzarono nella loro stanza come delle schegge, mettendosi subito sotto le coperte

“sogni d'oro ragazze” sussurrò spegnendo la luce e chiudendo la porta

“non la vedevo così contento da anni Russia-san, quelle ragazze le sono care, vero?”

Russia si voltò: “oh…hai ragione” si voltò verso la porta: “le trovo simpatiche, non so perché…”

scrollò le spalle: “bho, sarà il fascino femminile”

Lituania ridacchiò: “certo Russia-san”


 

Scusate il ritardo, è solo colpa di Moniko Chan che è pigra *si gratta la pancia mentre mangia biscotti, beve thè e si guarda Big Bang Theory*

E con questo, io e Monica ringraziamo: Di_Chan, morga 99, Sian e Kurohime per aver recensito! Speriamo che anche questo cap vi piaccia e che ci facciate sapere che ne pensate!!! Detto ciò, alla prossima!!! (piccola anteprima sul cap 6: ci sarà una parte seria e un tantino drammatica, altro non dico U_U ndme)

PS: si capisce che mi piace da matti Russia? ^////^

Mo: no guarda, non si capisce … baka …

Io: i love you Russia-san! <3 (ora le fan di Russia mi uccideranno!!! O_O”)

Bacibaci! <3

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


*dindon” avviso ai gentili lettori, specie fan di Russia: NON uccidete Sara alla fine del capitolo! ç.ç grazie per l’attenzione, buona lettura! ^^ *dindon*
 
La mattina seguente Lituania andò nella stanza delle ragazze per svegliarle, ma arrivato, notò che Sara tossiva di frequente, e che non respirava in modo corretto. preoccupato, appoggiò la mano sulla fronte sudata della ragazza: era bollente, aveva preso la febbre, poco ma sicuro. Monica si svegliò in quel momento, e vedendo Toris chino sull'amica iniziò a preoccuparsi
 
“Toris, che succede?”
 
l'altro non rispondeva, e la ragazza si preoccupò di brutto
 
“Toris?! che succede?!”
 
“la tua amica ha un febbrone da cavallo...non potrà venire con te oggi”
 
“cosa?! Sara!”
 
Monica si avvicinò al letto, guardando l'amica preoccupata: “Sara, mi senti?!”
 
la ragazza aprì gli occhi: “s-sono stata una scema, non mi sono coperta b-coff coff …”
 
Monica scosse la testa:  “è colpa mia! Sono io che ho deciso di uscire lo stesso! Mi dispiace …” borbottò infine con gli occhi lucidi
 
Liet intervenne per tirare su di morale le ragazze: “avanti, non sta mica morendo no? Ti aiuterò  a trovare il pezzo, ora però Sara deve riposare, si rivolse alla ragazza a letto: “evita di alzarti, va bene?”
 
“o-ok...coff coff ...Moni, non è ...colpa a, ok? sono cose che succedono, non sto morendo”
 
“v-va bene, ma cerca di riprenderti in fretta, non voglio affrontare Austria da sola! Con chi mi diverto dopo a torturarlo?!”
 
Sara ridacchiò divertita, anche se poi tossì di brutto
 
“non ti sforzare, ora avverto Russia –san”
 
E si alzò per andare seguito a ruota da Monica
 
“Liet, secondo te si riprenderà in fretta?”
 
“certo, è solo febbre, si riprenderà”
 
Monica annuì poco convinta
 
“Russia -san!”
 
Ivan si voltò fece per sorridere, ma lo sguardo triste dei due lo colse di sorpresa: “che succede?”
 
Toris gli spiegò la situazione velocemente: “capisco” borbottò infine Russia
“porterò io Monica a cercare il pezzo, ma lei dovrebbe restare a prendersi cura di Sara”
“ti prego Russia -san, stia con lei!” lo supplicò Monica
 
“quanto ha di febbre?”
 
“direi che i 40 ce li ha tutti”
 
Monica non riusciva a stare tranquilla, era sul punto di piangere tanto si pentiva di aver trascinato l'amica a giocare in mezzo al gelo russo la notte scorsa. Ivan si accorse del suo disagio, e tentò di rassicurarla: “sta tranquilla Monica, ci penso io alla a amica. Tu pensa a trovare il pezzo con Lituania. Non è colpa a se si è ammalata, cose del genere purtroppo accadono”
 
Monica guardò riconoscente Russia: “va bene” sussurrò
 
Il russo si resse in tutta la sua altezza: “Toris, prepara la slitta e porta Monica da Feliks, da lì inizierete le ricerche”
 
“certo” e corse a prepararsi
 
“ehm … Russia -san?”
 
“si?”
 
“potrei contattare Italia e gli altri, è più di un giorno che non ci sentono, saranno preoccupati”
 
“certo, il telefono è in salotto, usalo pure, ora vado da Sara”
 
“grazie” e Monica corse in salotto
 
trovò subito il telefono e cercò il numero di Italia
 
“p-pronto Ita-chan?”
 
“MONIIIIIIIIIIIII!!!!”
 
Monica staccò la cornetta immediatamente, finendo quasi assordata dallo strillo dell’italiano
 
“Feli! Non si urla di prima mattina! Mi ha quasi rotto i timpani!”
 
“scusa….” la ragazza sospirò, e si apprestò a raccontare le ultime vicende, Italia sembrava spaventato: “sei sicura di volerci andare da  sola?  potrebbe essere pericoloso!”
 
“non preoccuparti, io sono d'acciaio!”
 
Feli ridacchiò “se lo dici tu! Vi raggiungeremo da Polonia allora!”
 
“certo!”
 
“allora ciao!”
 
la ragazza mise giù il telefono e raggiunse Toris che l'aspettava fuori sulla slitta
 
“pronta?”
 
“si, partiamo quando vuoi”
 
Monica si sistemò sulla slitta, cercando di restare il più ancorata possibile. Lituania gridò ai cani il comando della partenza, e questi subito iniziarono a tirare, acquisendo sempre più velocità. Poco prima che Mosca sparisse dalla loro visuale, Monica si girò verso la città, sperando che l'amica si sarebbe ripresa al più presto
 
“Lituania, quanto ci vorrà?”
 
“poco, la casa di Polonia è vicina, speriamo solo che si sia preparato a dovere”
 
dopo neanche 15 min di viaggio i due arrivarono in prossimità della casa del polacco, dove Monica vide, in lontananza, Germania, Prussia e Italia che strillava e si sbracciava per farsi notare
 
“EEEEEEEEEHIIIIIIIIII!!! SIAMO QUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”
 
“tranquillo, ci hanno visto”
 
appena fermi, i due balzarono giù dalla slitta: “Sara come sta?!” chiese preoccupato Feli
 
“ha la febbre, ma Toris dice che le passerà in fretta”
 
“speriamo bene...povera Sara, ma chi si prende cura di lei?”
 
“sarà incredibile, ma è Russia”
 
Germania rimase scioccato “cosa?! Ivan?! prendersi cura di lei?! ma non  pericoloso?!”
 
Prussia intervenne “non è come credi West. quando l'abbiamo incontrato a Mosca Sara gli si è arpionata al braccio, ma lui non ha fatto nulla, si è limitato ad accarezzarla come se fosse un cucciolo, eppure sai che odia avere contatti fisici”
 
“in effetti è vero...” commentò il tedesco, riflettendo
 
“e poi non è così cattivo come dite, con noi due è stato gentilissimo, e sembrava molto turbato quando gli abbiamo detto che Sara stava male”
 
“spero che tu abbia ragione”
 
“non perdiamoci in chiacchiere, andiamo subito da Feliks!”
 
E mentre il gruppo si avviava a casa del polacco, Ivan era nella stanza di Sara e Monica e guardava la prima con un profondo senso di pena. La ragazza sembrava peggiorare, tossiva in modo orribile e ansimava, e continuava a dire che aveva freddo, nonostante fosse coperta bene. A quel punto il russo preferì chiamare un medico
 
“come sta dottore?” chiese Ivan al medico, stranamente in ansia
 
“non è messa bene: ha una brutta influenza, la febbre la sfinisce. Per fortuna è una ragazza forte, ma non deve assolutamente uscire di casa, deve stare a riposo e al caldo. Deve mangiare cose leggere da digerire, il suo organismo è talmente debole che vomiterebbe subito se mandasse giù qualcosa si sostanzioso”
 
Appena il medico se ne fu andato, Ivan si sedette sul bordo del letto di Sara, accarezzandole la guancia bollente
 
“I-I-I-I-Ivan ... c-c-che ha detto il dottore?”
 
“ha detto che hai l’influenza, ma ora pensa a riprenderti, baderò io a te”
 
Nel frattempo, a casa di Polonia ....
 
Il gruppo, giunti finalmente davanti a casa del polacco, suonarono alla porta: “Toris sei sicuro che abbia capito che deve aiutarci?”
 
“spero …” borbottò il lituano
 
suonarono più di una volta, ma Polonia non rispondeva
 
“ma dov'è?”
 
“ci serve per forza l'aiuto di quella specie di effeminato?” sbottò Prussia
 
“sì, visto che voi non conoscete il territorio”
 
“mpf! Ti ricordo che questo territorio una volta mi apparteneva, e non può essere cambiato di tanto!”
 
“ti sbagli”
 
“come?”
 
“dopo le alluvioni che ci so state,  la Polonia è cambiata”
 
“accidenti …”
 
“tsk! E tu che volevi fare il figo!”
 
Liet sorrise alla battuta di Monica, poi si voltò di nuovo verso casa di Feliks, questa volta chiamandolo a gran voce: “FEEEELIIIIIIKKS!!! APRI SONO TORIS, FATTI VEDERE SE CI SEI!!!”
 
all'improvviso, una finestra (con ante rosa) si aprì e spuntò da dietro le tende ( rosa) Polonia che li guardava stupito: “che ci fate tipo qua voi?”
 
“come cosa ci facci qui?! dobbiamo aiutare Monica trovare il pezzo dell'amuleto, non ti ricordi?!”
 
“tipo no”
 
I presenti a parte Feli si schiaffarono la mano in faccia: “ e tu l'avevi avvertito eh?”
 
“certo! È che è così distratto che di sicuro se né dimenticato! Feliks sbrigati, non abbiamo molto tempo!”
 
“sì mi sto tipo preparando, cioè venite tipo in casa!”
 
Il gruppo accettò e si ritrovarono le salotto (rosa) di Polonia, dove la carta da parati era rosa e il tappeto rosa e le mensole rosa
 
“tutto questo rosa bastaaaaaaaaaaaaaaa … vi preeegooo!!!!” esclamò Monica, stordita da tutto quel colore
 
Italia la pattò: “su, su che passa”
 
poco dopo arrivò Polonia, indossava un enorme giaccone piumato (rosa), scarponcini (rosa), berretta guanti e sciarpa rosa
 
“vestirti da evidenziatore? facevi prima” disse Gilbert guardando un tantino disgustato l’abbigliamento del polacco, che lo ignorò completamente e si presentò davanti a Monica: “piacere di tipo conoscerti,  sono tipo Polonia, e cioè benvenuta in casa mia, cioè”
 
Monica rise e gli strinse la mano: “piacere tipo mio Polonia”
 
“non ti sarai messa a parlare anche  come lui vero?”
 
“ma che tipo di problema c'è? È totalmente fantastico parlare tipo lui!”
 
“perché?!” pigolò Lituania schiaffandosi una mano in faccia disperato
 
Feliks ignorò anche lui: “ma non dovevate tipo essere in due?”
 
Monica si depresse: “la mia amica è tipo  bloccata a letto con la febbre e non è potuta tipo venire”
 
“cioè capisco cosa tipo vuoi dire,  ma perché non sei tipo malata anche tu?”
 
Monica alzò le spalle: “bho so tipo ferro, non mi ammalo mai, tipo come gli eroi! sono cioè un eroe, ecco!”
 
“e adesso parla come America: ma perché?”
 
chiese Lituania guardando i due tedeschi e l'Italia
 
Gilbert si portò il dito sulla tempia e lo fece girare: “è matta, tutto qui”
 
Lituania guardò sconsolato la ragazza e Feliks che avevano cominciato a parlare di tutt'altro
 
“Andiamo. Feliks, Monica?”
 
"si cioè si"
 
e si incamminarono verso la città, con la speranza di trovare il pezzo che mancava
 
Ma torniamo a Sara alle prese con l’influenza ...
 
la ragazza, testarda come un mulo, cercava in tutti i modi di stare almeno seduta a letto, ma puntualmente Russia la rimetteva giù
 
“Ivan, sto meglio ...coff coff ...” ma neanche a finire di parlare che il russo la rimise giù per la centesima volta
 
“non ti devi sforzare, testona di una. Non hai sentito il dottore?”
 
“uffa...mi sembra di sentire mia mamma...coff coff”
 
il russo sospirò sconsolato: era dura badare a un'adolescente. Qualcosa, d’un tratto, catturò l’attenzione dei due: un ululato. Sara guardò subito verso la finestra, in silenzio. L'ululato tornò altre due volte, e lei ascoltava con gli occhi chiusi, sorridendo felice
 
“non hai mai sentito ululare i lupi?”
 
La ragazza negò, tossendo
 
“li ho visti una volta allo zoo, ma non li avevo mai sentiti ululare. A volte mi metto a ululare anch'io, secondo mio papà li imito bene. Adoro i lupi, sono i miei animali preferiti. Gli uomini sono stupidi a considerarli dei mostri”
 
passarono un po' di tempo così, a parlare dei lupi, finché Sara, stanca, si addormentò, tra un colpo di tosse e l'altro. Russia le rimboccò le coperte con fare affettuosa, ma poco prima di andarsene, la ragazza lo chiamò, allarmata
 
“I-I-Ivan! Non mi lasciare sola, ti prego...”
 
Russia si fermò sulla soglia, si girò e le sorrise dolcemente “no che non ti lascio, torno subito”
 
Ivan uscì dalla stanza accostando la porta, nella speranza di trovare Sara addormentata al suo ritorno, ma quando tornò la trovò sveglia
 
“non riesco a dormire...ho freddo....coff coff … e-e-ehi! Ma che fai?!”
 
la ragazza avvampò di colpo (anche se non si notò tanto, dato che era già rossa per la febbre) quando Ivan si infilò nel suo letto e l'abbracciò teneramente, facendole appoggiare la testa contro il suo petto. L'italiana riusciva a sentire chiaramente il battito regolare del cuore del russo, e quell'abbraccio la faceva sentire protetta. Si addormentò poco dopo, sentendosi al sicuro tra le forti braccia di Russia, il quale, inconsciamente, si ritrovò ad accarezzare i boccoli castani della ragazza. Non ne capiva il motivo, ma accarezzarla lo faceva star bene. Dopo qualche minuto si addormentò pure lui, con un lieve sorriso sul volto, tenendola abbracciata
 
Torniamo a Monica, che con Germania, Prussia, Italia, Lituania e Polonia era alla ricerca del pezzo …
 
Finalmente, dopo aver sbagliato la strada alme  5 volte per colpa di Polonia,  il gruppo arrivò a Kalinigrad
 
“finalmente!” esclamò Monica tirando su col naso “cosa non darei per essere davanti al pc e a guardare yaoi...”
 
“che cosa so gli yaoi?” chiese Feliciano con innocenza
 
Monica lo guardò per un attimo, fece per aprir bocca ma uno sguardo assassino da parte di Ludwig la fece rabbrividire: “niente tesoro, sono cose stupide”
 
L’italiano annuì sorridente e riprese a saltellare verso la città
Monica sopirò di sollievo non appena Germania rivolse lo sguardo da un altra parte
 
“allora Feliks, Toris dove andiamo?”
 
il polacco e il lituano si fermarono un attimo, confabulando
 
“potremmo iniziare tipo dalla collina?”
 
“quale collina?” chiese la ragazza perplessa
 
“ma quella dove sorge il centro della città cara mai, dove il magnifico me ha posto i suoi regali piedi per la prima volta”
 
“oohhh, bene andiamo”
 
“ehi! Non vuoi sentire il resto?!”
 
Monica si fermò, pensandoci su “magari davanti a una tazza  di cioccolata”
 
I sei si avviarono verso il centro della città, mentre Germania e Lituania tentava in tutti i modi di mar tenere la testa bassa a Monica, che continuava a osservare le case e qualunque cosa le capitasse a tiro:
 
“M-Monica per piacere, se non guardi dove cammini rischi di inciampare e …”
 
neanche Lituania l’avesse detto che la ragazza inciampò proprio nei propri piedi, ruzzolando per la strada
 
“accidenti ma perché non ascolta mai?”
 
“senti chi parla”
 
“Monica stia tipo bene? cioè non ti sei tipo rotta niente?”
 
la ragazza si alzò dolorante: “ho batto il sedere, che male!” pigolò con le lacrime agli occhi
 
“uh?” il prussiano si avvicinò e si chinò per prendere qualcosa: “Monica sei un genio!”
 
“che?”
 
“ta-daaaaaaah!” urlò il ragazzo alzando al cielo un frammento
 
“finalmente ecco il pezzo!” esclamò Italia iniziando a saltellare sul posto per la contentezza
 
“ed è stato tipo il tuo sedere a trovarlo cioè, n capita tipo tutti i giorni!”
 
Monica si rialzò da terra, massaggiandosi il fondoschiena “bene, sono contenta. Ora torniamo da Sara e da Russia, dobbiamo trovare il pezzo a Mosca!”
 
gli altri annuirono e si diressero verso la slitta. Mentre Ludwig, Feliciano e Gilbert
tornarono a casa loro, Monica, Toris e Felick andarono a casa di Russia. Appena arrivati, Monica si diresse subito nella stanza dell'amica, preoccupatissima, eppure smaniosa nel dirle che avevano trovato un altro frammento
 
“Sara! abbiamo trovato...!!!”
 
la scena che si presentò davanti alla ragazza la spiazzò: vedere Russia che abbracciava la sua amica, e per di più addormentati come due angioletti, era un tantino strano, ma la ragazza non poté fare a meno di sorridere
 
“che teneri...meglio lasciarli soli...” dicendo questo, Monica uscì dalla stanza chiudendo la porta per poi dirigersi in salotto
 
“allora? Russia-san è con lei?”
 
Monica sorrise: “ti dirò, dormono come angioletti nello stesso letto!”
 
“oh, che carini!” commentò il polacco, che fece per andare a vedere la scena di persona, ma venne prontamente bloccato da Lituania
 
“non ci pensare neanche, lasciali stare! E poi Russia-san ti ammazza se ti vede, lo sai benissimo!”
 
“scherzavo! Io vado tipo a casa mia, ci vediamo!”
 
“domani andremo a cercare il pezzo in città, ma ora vorrei solo dormire, sono a pezzi. È un problema se dormo sul divano?”
 
“nono, nessun problema”
 
E così, Monica, sotto la coperta che le aveva portato Toris, si addormentò subito, esausta, ma ansiosa di trovare il prossimo pezzo.
 
 
Ooooh … che teneri!!! Non sono un amore Sara e Russia insieme? Eh? Oh! Salve! Visto che la mia amica Sara è troppo occupata a scappare dalle Fangirls di Russia che vogliono ucciderla, oggi sarò io, Monica, a fare i ringraziamenti! ^^ ringraziamo: Sian, Morga 99 e Chibiwall per le recensioni fatte nel cap precedente, e speriamo che anche questo  capitolo (un po’ sentimentale) vi sia piaciuto! Fateci sapere cosa ne pensate! Arrivederci e alla prossima!!! ^^
 
 

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Capitolo 7
*** Cap 7 ***


La mattina dopo Lituania, svegliatosi presto come al solito, andò a svegliare le ragazze arrivato in salotto, dove dormiva Monica si avvicinò al divano, trattenendo una risata: di fatti la ragazza, durante la notte si era capovolta e stava dormendo con i piedi sul cuscino, la coperta era a terra e la schiena scoperta, ma nonostante tutto dormiva placidamente. Toris la coprì e si avviò verso la camera della ragazze.
 
Era davanti alla porta quando si ricordò quello che Monica aveva detto la sera prima, cioè che Ivan e Sara stavano dormendo nello stesso letto, e il lituano ricordava fin troppo bene che poteva succedere se Russia veniva svegliato nei momenti meno opportuni.
 
“ehm...passo più tardi, che è meglio” bisbigliò a sé stesso allontanandosi, per andare in cucina a preparare la colazione.
 
Monica, che si era svegliata, si stiracchiò come un gatto: “wow!! che dormita....uh? cos'è quest'odore?”
 
Si guardò attor con aria ancora assonnata, e alzandosi barcollante di diresse dove il naso la portava: “mmm che profumiHAAI!!”
 
“c-che succede?” Toris si voltò spaventato e vide Monica distesa a terra con una bogna rossa in fronte: “hoihoi…”
 
”tutto bene?” le si avvicinò.
 
“ho preso in pieno la porta!” piagnucolò
 
il lituano sospirò: “siediti che ti prendo un pò di ghiaccio…”
 
E con la borsa del ghiaccio sulla fronte, Monica iniziò a fare colazione insieme a Lituania
 
“come sta Sara?”
 
“e-ehm... non sono entrato nella sua stanza…”
 
“perché?”
 
“hai detto che stava dormendo con Russia-san, e  non hai idea di quanto possa essere spaventoso se svegliato quando non vuole!”
 
“oh....ma qualcuno deve pur svegliarli!”
 
La ragazza lasciò la borsa col ghiaccio sul tavolo e si diresse verso la stanza degli ospiti, mentre Lituania tentava disperatamente di bloccarla, afferrandola per una gamba
 
“nonononononononono!!!! ti prego, non farlo!!! Russia-san si arrabbierà!!! “
 
“me ne frego! voglio vedere come sta la mia amica!”
 
E continuarono così finché non giunsero davanti alla porta della stanza
 
“ti prego Monica non farlo! o Russia-san se la prenderà con me! ti prego non aprire quella porta!!!”
 
Ma la ragazza lo ignorò, e aprì lentamente la porta, mentre al ragazzo venne un attacco di tachicardia fulminante
 
“Sara? Russia-san?” fece spuntare la testolina dalla porta mentre dietro di lei stava Lituania terrorizzato: “ti prego torna indietro!!”
 
” tranquillo! Sono l'eroe, non mi accadrà niente!”
 
“parlare come America-san, non ti aiuterà!”
 
ma la ragazza lo ignorò ed entro nella stanza dirigendosi verso il letto: “ssshhh, noooo…” Lituania emise un verso strozzato
 
Monica ridacchiò sadica si avvicinò alla propria borsa.
 
“che vuoi fare?”
 
“ora lo vedrai!” tirò fuori un pennarello e si rimise vicino al letto: “ferma! Se Russia-san ti scopre farai una brutta fine!!”
 
“non se ne accorgerà neanche, dirò che è stato Generale Inverno!”
 
“cosa dovrebbe fare Generale Inverno?”
 
i due si ghiacciarono sul posto, e Monica voltò lentamente la testa, per poi ritrovarsi la faccia di Russia a pochi centimetri.
 
“e-e-e-e-e-e- b-buongiorno Russia-san! Io stavo … ero qui per dirle buongiorno…ecco!”
 
“ooohh davvero? che gentile!”
 
“d-davvero” aggiunse Lituania, sperando di salvarla.
 
“ehm … ehm... già! c-c-c-c-c-c-c-come sta S-S-S-S-S-S-Sara?!”
 
Russia si voltò appena per vedere la ragazza che dormiva ancora, tossendo lievemente ogni tanto
 
“ha dormito tutta la notte, ma il medico dice che ha l’influenza”
 
Subito dopo, Sara si svegliò e si tirò su a sedere tossicchiando: “buongiorno…” biascicò.
 
“Sara come ti senti?! Stai bene?! O Gesù è colpa mia, mi dispiace non volevo, però sai abbiamo trovato il pezzo, e non appena starai meglio ripartiamo, Lituania ha preparato la colazione, è buonissima, se te la senti ti alzi senò te la porto a letto e… buongiorno…”
 
Sara rimase immobile mentre l'amica parlava e parlava, tentava di fermarla ma senza risultati, sospirò: “Monica sto bene coff, sto meglio, calma cof coff”
 
Monica si fermò e si nascose dietro la sponda del letto, facendo spuntare  il suo strano ciuffo: “mi dispiace…”
 
“non è niente coff coff …”
 
Monica rispuntò lentamente dal suo nascondiglio: “o-ok…”
 
“ce la fai ad alzarti?”
 
“penso di si coff”
 
la ragazza si alzò tremante sulle gambe, ma almeno riusciva a stare in equilibrio, e con l'aiuto di Monica, i quattro andarono in cucina, ma Sara si limitò a bere una tazza di tè fumante a piccoli sorsi: “quando si ha la nausea bisogna bere tutto a piccoli sorsi: perla di saggezza di mia mamma”
 
“non vuoi mandare giù niente?”
 
“no, anche bere il tè mi da fastidio, figuriamoci mettere qualcosa nello stomaco”
 
“sicura Sara?”
 
“sicurissima, mia mamma mi dice sempre di evitare di mangiare cose consistenti quando si ha la nausea, rischi di dare di stomaco”
 
“tua mamma è saggia” disse convinta Monica annuendo.
 
“no, è infermiera”
 
“però te la senti di uscire? Il pezzo è vicino, qui a Mosca”
 
Sara tossì forte, tanto che Russia si mise a darle dei colpetti sulla schiena
 
“non credo che possa uscire”
 
“e adesso?! Chi mi accompagna per Mosca a cercare il pezzo?!”
 
“Russia-san, lei accompagni Monica a cercare il pezzo, resto io a prendermi cura di Sara”
 
il russo sembrava indeciso sul da farsi, mentre guardava la ragazza stringersi nella coperta, chiaramente infreddolita, ma alla fine decisa di andare a Mosca con Monica.
 
“faremo presto Sara, così poi andremo a rompere l'anima ad Austria!”
 
Sara ridacchiò appena: “non vedo l'ora, gli faremo patire le pene dell'inferno! coff coff “
 
“va a stenderti , poi vengo subito”
 
“ciao Moni, ciao Ivan, in bocca al lupo”
 
“crepi!”
 
“povera bestia coff coff” tossicchiò Sara, per poi alzarsi e dirigersi in camera
 
“prima che vada Lituania, tieni a mente una cosa”
 
“cosa?”
 
Russia si girò con un’ aura maligna e sguardo da psicopatico: “se quando torno la trovo che sta peggio sarai in guai seri” tornò normale: “a dopo!” Il lituano sbiancò.
 
“ehm....oooooooooooooooook.....ciao Toris!  Russia-san! aspettami!!!”
 
I due si avviarono per la strada di Mosca. Monica continuava a saltellare nella neve canticchiando e lasciando segni del suo passaggio ovunque, un segno di scivolata là, diecimila orme sparse di là e anche un angelo con le ali monche. Russia intanto si godeva l'aria frizzante del mattino e le stramberie della ragazza.
 
Dopo tante cavolate dopo finalmente raggiunsero la città.
 
“è-è bellissima…”
 
“ti piace veramente?”
 
“certo!” annuì felice: “Russia-san? Che cosa sono quei palazzi tutti colorati?”
 
Russia sorrise: “quello è il Cremlino, il palazzo imperiale degli zar”
 
“e ci sono ancora?”
 
“cosa?”
 
“gli zar!”
 
Russia rise: “no, ormai gli zar non ci so più da tempo”
 
” peccato…”
 
“allora qualche idea su dove cercare?”
 
“purtroppo no…”
 
“ni-saaaaan”
 
Russia si voltò lentamente, d’improvviso bianco come la neve: “oh-no…”
 
a pochi passi, anzi, praticamente già avvinghiata c'era Bielorussia.
 
“c-ciao sorellina…”
 
“ni-saaaan, quando ci sposiamo?”
 
“vi sposate che carini!”disse con ingenuità.
 
“Assolutamente no!”
 
Russia si congelò, sentiva l'aura della sorella che lo inghiottiva: “e-ecco devo ancora organizzare, c-ci vorrà del tempo…”
 
Natalia osservò il fratello ancora per un pò e poi si rivolse alla ragazza accanto a lui: “e tu chi sei?” sibilò glaciale
 
“io? sono Monica piacere!”
 
Ma la bielorussa non si mosse, e continuava a guardarla male: “Russia-nisan è mio, sparisci!!”
 
Monica sembrò avvertire l’occhiata di odio e ricambiò lo sguardo, mentre Russia pregava di non essere coinvolto.
 
“a-a-avanti ragazze, non c'è bisogno di litigare!”
 
“si, Russia-san ha ragione”
 
“sta alla larga da lui! Lui è mio!”
 
“tranquilla piccola arpia! A me Russia non interessa, ma alla mia amica si!”
 
la ragazzina si paralizzò all'istante: “c-c-chi?!”
 
“la mia amica Sara! Lei e Ivan hanno passato la notte a dormire insieme, abbracciati nello stesso letto!”
 
“ma starti zitta no eh?!”
 
“uccidere Sara, uccidere Sara, uccidere Sara....” borbottò andandosene a casa di Russia.
 
“ma tu sei pazza! La farà fuori!”
 
Monica non era per niente spaventata, anzi, ridacchiava maligna
 
“perché ridi?”
 
“uhuhuhuhuhuh....alla tua sorellina aspetta una bella sorpresina....”
 
Nel frattempo, Natalia era arrivata a casa di Russia, e appena Lituania la vide con un coltello in mano e con uno sguardo da pazza omicida, capì al volo cosa voleva fare.
 
“Bielorussia! se ne vada immediatamente!”
 
“dov'è quella troia?! dov'è quella Sara?! Come ha osato portarmi via il mio amato Russia-nisan?!”
 
In quel momento, la ragazza in questione apparve dal corridoio, mezza intontita.
 
“Liet, che succe ....” notò Bielorussia, e per un momento fu come se non fosse malata per niente: “TU!!! PICCOLA SUDICA MOCCIOSETTA!!!! STA ALLA LARGA DA IVAN!!!”
 
“SONO IO QUELLA CHE TI DEVE DIRE DI STARE ALLA LARGA DA RUSSIA-NISAAAN!!!
 
“LUI NON TI VUOLE!!! LASCIALO IN PACE UNA BUONA VOLTA!!!”
 
Bielorussia fece per accoltellarla, ma Sara, a furia di giocare ad Assassin’s Creed 1 e 2 e a furia di guardare e leggere Naruto, era diventata una maestra nell’evitare i colpi: schivò agilmente l'attacco e le prese il coltello, fissandola completamente appagata quando vide la sorpresa sul volto della ragazzina
 
“m-m-ma come hai fatto?! e sei anche malata!”
 
“kukukukukukuku!!! sono stata addestrata dai migliori assassini che siano mai esistiti! Non puoi competere con me!” disse con un ghigno terribile.
 
Bielorussia indietreggiò terrorizzata dall'aria minacciosa della ragazza, che in quel momento sembrava la versione femminile di Alucard, con tanto di denti affilati!
 
“vattene e non farti più vedere vicino a Ivan, o giuro che ti ammazzo con la Jackal di Alucard!!!!”
 
La ragazzina urlò dalla paura e scappò via
 
“oh mio dio....sei stata grandiosa!!!”
 
“era da tempo che volevo dirglielo!” Improvvisamente tornarono i sintomi della malattia: “uh....Liet, io vado a stendermi sul divano...”
 
Lituania l'aiutò e tornò ai propri lavori, ma torniamo a Russia e Monica, dopo che Natalia, più indignata che mai se ne era andata, i due avevano ripreso a girare per Mosca alla ricerca del pezzo.
 
“con tutta questa neve ci metteremo un eternità!”
 
BOING
 
“Uh? hai sentito?”
 
BOING BOING
 
“sì” sospirò Russia esasperato
 
BOING BOING BOING
 
“che hai?”
 
BOING BOING BOING BOING
 
“ma che … ?” si voltò e vide che Ucraina correva verso di loro, affannata e con il balcone che saltava.
 
“ciao sorellona”
 
“Russia-chan quanto tempo, come stai? mi dispiace di non averti pagato la bolletta ma devo sistemare ancora casa mia e…” poi si accorse della ragazza accanto a Russia: “e tu chi sei?” chiese cordiale
 
“Monica piacere!”
 
Le due si strinsero la mano e cominciarono a chiacchierare come se si conoscessero da tempo.
 
“ragazze?”
 
“devo scappare è stato bello rivederti Russia-chan e altrettanto bello conoscerti Monica, ah!  dimenticavo …”
 
Si mise a frugare nella borsa: “ho trovato questo mentre venivo qui, è tuo? Russia-chan?”
 
i due rimasero sbigottiti: “il pezzo!”
 
“è quello che cercavamo!”
 
“Ucraina sei fantastica!” Monica l'abbracciò, la poverina arrossì e sorrise timida: “ehm prego, ma perché?
 
Russia si accinse a spiegarle il tutto
 
“capisco, allora sono lieta di esserti stata d'aiuto!”
 
“di niente cara!”
 
Si salutarono e tutti tornarono di corsa alle proprie case.
 
“meglio che ci sbrighiamo, spero che Natalia non abbia fatto fare una brutta fine a Sara…”
 
“non ti preoccupare!”
 
“se lo dici tu…”
 
Russia quasi sfondò la porta quando entrarono. Allarmato, Lituania andò all'ingresso “Russia-san! me che...”
 
“lei dov'è?! Sara sta bene?!”
 
Lituania si sorprese per il comportamento anomalo del russo
 
“S-si, sta bene, è sul divano a dormire”
 
Russia sospirò sollevato: “meno male...ma non è venuta mia sorella? Aveva l'aria di volerla uccidere!”
 
“si, è venuta, ma Sara ha reagito in maniera incredibile! Avreste dovuto vederla! Era come se per un attimo fosse guarita! Ha spaventato a tal punto Bielorussia che è scappata a gambe levate! Non credo che la rivedremo presto!”
 
“tipico di Sara, aggredire verbalmente chi gli sta antipatico e terrorizzarlo. Visto Russia-san? la tua Saretta ha gli artigli per difendersi!”
 
“altro che artigli! Sembrava una belva inferocita!”
 
Russia sospirò sollevato: “bene”
 
“allora aspettiamo che si svegli e le auguriamo la buona novella”
 
Dovettero aspettare poco, di fatti Sara si svegliò quasi subito.
 
“Saaaaaaaaaaaaraaaaa!!! guarda abbiamo trovato il pezzo, o meglio Ucraina l’ha trovato!”
 
“oh, bene”
 
“Lituania ci ha raccontato di come hai scacciato Natalia complimenti!”
 
“nessuno tocca Russia-chan senza il mio permesso!”
 
le due si batterono il cinque
 
“vedo che siete felici, ma devo darvi una notizia che non credo vi piacerà”
 
“che c’è?”
 
“ha smesso di nevicare?”
 
“che centra?”
 
“Non so magari per via del riscaldamento globale”
 
“è finita la vodka?”
 
Russia si fermò, ci pensò su e sparì in cantina, tornando con una bottiglia: “no c'è ancora tutta, la cosa brutta è un'altra, dovrete rimanere qui altri tre o quattro giorni.”
 
“eeeeeeeeeeeh?! E perchè?!”
 
“che bello!!”
 
“perché Sara non si è ripresa del tutto, ecco perché”
 
“uffa…….”
 
“ma che dici? io  trovo che sia fantastico!”
 
“contenta te....”
 
“molto contenta! E poi pensavo che ti piacesse stare qui!”
 
“male non ci sto, ma morivo dalla voglia di andare a rompere i maroni ad Austria!!!!”
 
“giusto, ma goditi la neve e la buonissima cucina lituana!”
 
“ok…”
 
Passarono così tre giorni, facendo cavolate una dietro l'altra come: correre per i corridoi e tentare di fare le scivolate, finendo disastrosamente a terra, andare a contare le bottiglie di vodka, PROVARE la vodka e rimanerci male, andare a trovare Lettonia e Estonia, tentare di disegnare la faccia a Russia mentre quest’ultimo dormiva.
 
“smettila, tanto non ce la farai mai”
 
“e perché?! se ci riesco diventerò l'idolo di tutti!”
 
“bene, non il mio…”         
 
Pattinare sul ghiaccio e naturalmente fare pupazzi su pupazzi di nazioni intente a fare … beh … ecco …"roba"!
 
Eh sì, il tempo passò in fretta, e una mattina Sara si svegliò completamente in forze. Le due decisero di portare i pezzi trovati da Inghilterra prima di andare da Austria, ma gli addii furono un po' drammatici, specie per Sara che non ne voleva sapere di andarsene.
 
“avanti Sara! dobbiamo continuare la ricerca! sei peggio di quando dovevamo andare da Francia!”
 
“sigh...io non voglio andareeeeee...voglio stare con Ivan!”
 
“vuoi restare qui per tutta la vita?! Non ti importa della tua famiglia?!”
 
“che me fregaaaaaaaa...che me importaaaaaaaaa....”
 
“oddio la parlata in romano...Russia-san, ti prego, convincila!”
 
Russia sorrise dolcemente: “su, non fare così, ci potremo rincontrare quando vuoi!”
 
“d-davvero?” *sniff*
 
“certo, basterà chiamare e io arriverò, intesi?”
 
Le due sorrisero commosse e Sara gli saltò al collo: “grazie, Ivan”
 
Russia rise: “prego” e ricambiò l'abbraccio
 
“non sono adorabili?” chiese Monica rivolta a Lituania.
 
“molto sussurrò…”
 
“è ora di partire, su andiamo…”
 
Sara lasciò la presa e raggiungo Monica: “ciao ragazzi! grazie di tutto! a presto!!!”
 
“ciao ragazze! fate buon viaggio!”
 
“oh! Ivan!”
 
“si?”
 
Sara, rossa in faccia ma sorridente urlò: “TI AMOOOOOOOOOOOOOO!!!!”
 
E lasciando i due di sasso, specialmente Russia, le due ragazze si diressero a casa di Inghilterra
 
“h-h-ha sentito Russia-san?!”
 
“..................”
 
“e-e-e-ehm...Russia-san?”
 
“ ...........Sara........................ti......................amo................” borbottò rosso in faccia.
 
Lituania rimase interdetto.
 
le due correndo, dato che lo spazio e il tempo in Hetalia non esistono, arrivarono euforiche a casa di Igghy “IGGGGGHYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!” urlò Monica spalancando la porta.
il povero inglese sobbalzò, rovesciandosi il the addosso
 
“m-ma vi sembra questo il modo?! e poi dove siete state?! Sono cinque giorni che vi cerco! Ma voi niente!”
 
“eravamo a casa di Russia-san”
 
“questo lo so” sbuffò: “mi avete fatto preoccupare, spero che questa vostra assenza sia servita a qualcosa…”
 
“ti sei preoccupato per noi?”
 
Arthur arrossì: “u-un po’…”
 
Monica gli balzò al collo: “ma come sei kawaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!”
 
“h-ha aiuto…mi strozza…”
 
Anche Sara gli si appese al collo: “ma come sei puccio! ti preoccupi per noi! ma allora ci vuoi bene!”
 
“ammettilo Iggy, ci vuoi bene!”
 
“guarda che non molliamo finché non lo dici!”
 
“e va bene! vi voglio bene! soddisfatte?!”
 
“Si” dissero allegre
 
“bene! e ora mollate la presa!”
 
“comunque, ecco gli altri due pezzi, fanno quattro con questi, vero?”
 
“si, siete a buon punto, il prossimo è Austria, buona fortuna”
 
“siiiiiiiiiiiiiiii!!! gli romperemo l'anima!!!“ esclamarono le due iniziando a ridacchiare maligne
 
l'inglese sopirò rassegnato: “fate come volete…”
 
le ragazze sempre sghignazzando si avviarono a casa di Austria.
 
 
 
HOLAAAAAAA!!! Miracolosamente sono ancora viva! ^^ non ve l’aspettavate uno svolgimento del genere ne?? ^^ ok, prima che inizia a sclerare per la troppo contentezza, passiamo a ringraziare: ChibiWall, Sian e Di_Chan per aver recensito, e speriamo che anche questo cap (arrivato così velocemente) vi sia piaciuto! ^^ io e Monica aspettiamo i vostri commenti! Fateci sapere che ne pensate, ci teniamo! ^^ Dasvidanya! Bacibaci! <3
 
PS: ChibiWall, tranquilla che Canada lo faremo apparire, ma più avanti ^^

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Capitolo 8
*** Cap 8 ***


Le due bussarono, ma non ottennero risposta. Bussarono una seconda volta, ma niente, una terza, ma nisba, nada, nyet!

“ma c'è in casa?! Sai, mi sorge un dubbio!”

“ma...non ha il campanello?! Come possibile?! Ah, già: Austria è tirchio, Paperon de Paperoni 2 la vendetta" commentò Sara sbuffando e incrociando le braccia

“ci puoi giurare"

finalmente qualcuno venne ad aprire alle due ragazze, e quel qualcuno non era altri che....

“Ungheria!”

L’ungherese per un attimo rimase sorpresa, poi capì e sorrise

“voi siete Sara e Monica, giusto? Inghilterra ci aveva avvisato che sareste venute per cercare il pezzo. Entrate pure!”

“grazie!”

Le due, una volta entrate, poterono notare che, nonostante Austria fosse un avaro di prima categoria al pari di Svizzera, si trattasse decisamente bene

“certo che per essere tirchio l’austriaco si tratta bene …”

E commenti simili vennero fatti dalle due, che si zittirono non appena Ungheria le portò in salotto

 “Austria -san, sono arrivate le ragazze di cui Inghilterra ci aveva avvisato”

l'austriaco, intento a suonare il piano, sembrava non aver sentito

“ehm....Austria? Ci sei? Ci fai? Sei connesso?” chiese Sara, senza ricevere risposta. Monica non tardò a commentare

“l'età gioca brutti scherzi, è sordo!”

“per tua informazione, ci sento benissimo. Finché resterete qui, vi prego di usare un linguaggio meno volgare”

le due guardarono malissimo l'uomo, e notando gli sguardi poco rassicuranti delle ragazze, Ungheria cercò di alleggerire l'atmosfera

“perché non venite in salotto a prendere un tè?”

“grazie Ungheria” borbottò Sara

“tutto pur di non stare con quell'antipatico” aggiunse Monica sottovoce

poco dopo le tre erano in salotto a bere il loro tè, mentre dalla'altra stanza giungeva la musica di Austria

“possibile che sia sempre così irritante?! Ungheria, tu come fai?! Povero Ita-chan quando stava qui! Non mi sorprende che avesse paura di lui!”

Ungheria rise leggermente: “Austria-san non è duro come pensate, e penso che la sua musica parli per lui no?”

le due storsero il naso: “faceva vestire il povero Italia da ragazza!”

Ungheria si guardò attorno con aria colpevole: “Austria-san non sapeva che Italia fosse un maschio, è colpa mia se girava vestito così”

“è vero però” commentò Monica, riflettendoci sopra

“oh, vero, ma Austria rimane un pomposo con una scopa su per il cu …!!!” Monica tappò la bocca all'amica, giusto per non farle fare brutta figura: “eh-eh…” ridacchiò poi. nervosa

Ungheria rise divertita “certo che siete strane voi due”

“ce la mettiamo tutta, sensei!” esclamò Sara sorridente, lasciando Ungheria perplessa

“perché mi hai chiamata "maestro"?”

Monica rispose subito con un certo entusiasmo, fremendo “perché tu sei la maestra yaoista! La la … sensei! Ecco!”

“esatto! Se non ci fossi tu qui, tutti sarebbero dei monotoni eteri!”

“eteri?” chiese Monica perplessa all’amica

“non so, esiste però, funziona”

Ungheria nel frattempo aveva assunto la tipica espressione da yaoista accanita: “anche a voi piacciono gli yaoi?! pensavo di essere l'unica!”

“sei il nostro modello Ungheria! E poi non hai visto Sara all'opera!”

L’interpellata assunse un’espressione d’orgoglio “modestia a parte, mi considero brava disegnare yaoi”

Ungheria mi porse matita a carta, guardandola adoratrice

“fammi la USUK!!!!”

La reazione delle due non tardò ad arrivare “USUK DOMINAAAAAAAAAAA!!!”

Detto fatto: Sara in pochi minuti disegnò la USUK per la gioia di Monica e di Ungheria, dove quest’ultima si mise a sbavare non appena il disegno fu finito

“sei un geniooooooo.....” disse l’ungherese fissando il disegno come se fosse una reliquia sacra

“nessuno sa fare di meglio!”

In quel preciso istante Austria entrò nella stanza: “che state facendo ragazze?”

le tre si voltarono con espressione piuttosto inquietante, con guance rosse e piccola bavetta

“niente Austria-san” mentì Ungheria

“niente niente”

“HO UN IDEA!” urlò Monica, per poi fregare il foglio a Sara e cominciare a scarabocchiarci sopra. Ungheria e Sara si sporsero e sorrisero maligne

“magnifico!”

“non male!”

“cosa?”

Monica girò la sua "opera" verso Austria che rimase basito: sul foglio infatti era disegnati lui e Svizzera in atti poco … eleganti

Austria arrossì, ma non si scompose: beh, almeno sono seme”

Il trio ridacchiò maliziosamente, poi l’austriaco riprese la parola

“comunque....permetterò a voi ragazze di cercare il pezzo, ma a una condizione”

le ragazze si preoccuparono

“quale?"

“dovrete fare le cameriere in casa mia finché non avrete trovato il pezzo, non vi mantengo a sbafo io!”

“COOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!”

“ma tu sei scemo!!!!!” sbraitò Sara, che era lì per lì per saltargli adosso e pestarlo a sangue

“o così, o niente” e il tono con cui lo disse era il classico tono che non ammette repliche: Monica bloccò subito l’amica prima che quest’ultima si avventasse contro l’austriaco

“lo so che è snervante, ma facendo le pulizie qui forse troveremo il pezzo” bisbigliò la ragazza nell’orecchio dell’altra

“se inizia a fare il pignolo giuro che lo uso come saccone da box!”

Monica ridacchiò nervosa e lasciò andare Sara, che continuò a fissare Austria in cagnesco

“eheh … ehm .. Austria san?”

“si?”

“dovremo indossare anche le divise?”

“certo! Il protocollo lo esige”

La reazione di Sara fu immediata “MA QUALE PROTOCOLLO E PROTOCOLLO!!! STA BLUFFANDO!!! MALEDETTO PERVERTITO!!!”

Monica ignorò lo sclero dell’amica e si voltò verso Austria radiosa: “certo, sarà un piacere!”

Sara sbuffò rassegnata e guardò malissimo Monica “ti faccio fare una brutta fine …” borbottò furiosa, ma l’altra sembrò non sentirla e seguì Ungheria nel guardaroba.

Poco dopo le due indossavano la mise da cameriera (molto simile a quelle francesi), ma mentre Monica sembrava entusiasta, Sara aveva la stessa identica espressione omicida di Russia, se non più terrificante

“su Sara, non fare quella faccia! Immagina cosa direbbe Ivan se ti vedesse vestita così!”

La ragazza si immaginò la scena, decisamente poco casta. si mise a sbavare, rossa come i pomodori di Spagna, mormorando qualcosa che suonava molto come: “Ivan, fammi tua”

Monica preferì ignorare quello che stava dicendo “ecco, ve l'ho sistemata!”

“grazie, non credo che avrei avuto il coraggio di colpirla con la padella” commento Ungheria, facendo rinvenire Sara dal suo stato di black out mentale

“urgh!

“ringraziami”

“sisi, grazie Moni”

E così, anche se di malavoglia, iniziarono a fare le pulizie, rimanendo agghiacciate di quanto sporco ci fosse sotto tutto quell'apparente ordine

“oh my Jashin, qui non si pulisce da secoli!" commentò Sara mentre finiva di passare la polvere su un mobile, ma a Monica non era andata tanto meglio: sembrava sconvolta

“e tu non hai visto il bagno! Non ci metterò più piede! L'ho pulito da cima a fondo! Non hai idea dello sporco che c’era!”

d'un tratto le due sentirono una campanella, e Sara, borbottando maledizioni contro l'austriaco, si diresse da lui

“ha chiamato Austria-san?” chiese scocciata oltre ogni dire, senza nascondere una nota d’irritazione nella voce che l’austriaco ignorò completamente

“si, vorrei dell'acqua”

Sara in una crisi di nervi esplose, non nel senso che si sparse per la stanza, sarebbe stato schifoso: “PRENDITELA DA SOLO!!! CE LE HAI LE GAMBE O COSA!?”

Austria rimase fermo poi si mosse, lasciando la ragazza di sasso: “non c'è problema”

“c-cosa?”

Roderich si alzò e si diresse in cucina tranquillo

“ma allora perché stiamo facendo le pulizie?” domandò Monica, avvicinandosi all’amica e guardando perplessa la schiena di Austria che spariva nella cucina

“non lo so … grrrrrrrrr … ma giuro che alla fine di tutto questo gliela farò pagare, e con gli interessi!”

Austria se ne tornò poco dopo e si sedette sul divano, sciallo sciallo, come se non fosse successo niente

“Austria-san?”

“si?”

“ io e Sara abbiamo pulito tutto, ma non abbi trovato niente”

Roderich rimase pensieroso: “non so che dirvi, chiedete ad Ungheria, forse l'ha trovato lei”

le ragazze si avviarono dove stava lavorando Ungheria

“come fa a sopportarlo?! Povera ragazza!”

“beh, ha il suo fascino: veste elegante e suona benissimo, è comunque bello e il suo ciuffo è molto carino, come il neo e....”

si interruppe, l'amica stava letteralmente bollendo, come prima. No, non stava bollendo come un'aragosta ben grassa, ma di rabbia, è una metafora, sapete?

“era una domanda retorica”

“ah”

“Ungheria!”

“si? Avete trovato il pezzo?”

“manco a pagare!”

“nada. Non è che l'hai trovato tu?”
 
L’ungherese ci pensò su e sospirò: “potremo cercare nella parte vecchia

“la parte vecchia?” chiesero le due, curiose

“dove abitavamo prima con Ita-chan e Sacro Romano Impero”

a pronunciare il nome del ragazzino, le due si fecero venire gli occhi lucidi: “Shinsei Roma!”

“che fine ha fatto Sacro Romano Impero?” chiese Sara, titubante, temendo di toccare un argomento delicato

L’interpellata sospirò “purtroppo nessuno lo sa, è scomparso”

“proprio nessuna notizia?”

Ungheria le guardò con sguardo dolce: “beh, qualche segno si però”

“cioè?” 

la ragazza ridacchiò: “se vi dico … un tedesco?”

le due ci pensarono per un attimo e poi si illuminarono

“è veroooooooooo!!!” le amiche si guardarono emozionatissime

“allora le nostre ipotesi erano azzeccate! Lud era Sacro Romano Impero quand'era piccolo!” esclamò Monica

“non poteva essere altrimenti! Stesso aspetto, stesso comportamento, stessa cotta per Italia!” concluse Sara trionfale

Le ragazze (anche Ungheria) si presero per ma ed iniziarono a urlare come sceme: “GEEEEERIIIIIITAAAAA!!!”

in salotto Austria smise di suonare il piano non appena sentì gli strilli delle tre “ma che … ?”

torniamo alle tre che si erano date una calmata “aaaah, rimarrei a parlare con voi per ore, ma ora dobbiamo sbrigarci”

e così si avventurarono nella parte vecchia della casa. Quello che trovarono fu questo: metri di polvere, ragnatele a non finire e mobili coperti da vecchi lenzuoli

“è difficile pensare che a pochi metri c'è un ambiente completamente diverso”

“già....iniziamo a cercare. Ungheria, qual'era la stanza di Italia?”

“perché vuoi iniziare da lì?” domandarono le due a Sara, che non tardò a rispondere

“beh, visto che Ita-chan era la domestica, forse l'avrà trovato mentre faceva le pulizie, decidendo di tenerlo come tesoro personale”

“la cosa ha un senso” commentò Monica

“la sua stanza era vicino a quella di Shinsei Roma” disse Ungheria per poi portarle nella vecchia stanza di Italia: la stanza era piccola, ma aveva una grande finestra (sbarrata) che dava su quello che doveva essere il giardino. I pochi mobili presenti (un letto dalle dimensioni quasi microscopiche e un piccolo armadio) erano coperti anch’essi con dei lenzuoli

“Ungheria, non c'erano delle botole qui dentro?”

“ma chi sei oggi?! Sherlock Holmes?!” esclamò Monica, notando che l’amica quel giorno era fin troppo intuitiva. Sara, dal canto suo, fece finta di tenere una pipa in mano: “elementare mia cara Monica. Il piccino per nascondere le sue cose sarà ricorso a una botola segreta, situata, se le mie ipotesi sono esatte e conoscendo Ita-chan, sotto il letto”

“Ungheria, mi aiuti a spostare il letto? Sara mi sa che è persa a ruolare Sherlock Holmes”

“certo”

le due si avvicinarono e scostarono il letto: come diceva Sara, sotto c'era una botola

“avevi ragione Sara!”

“certo, è elementare: io ho SEMPRE ragione!”

le ragazze l'aprirono e cominciarono a frugarci dentro

“vestitini … disegni … oh, e anche degli scritti” commentò Monica facendo l’inventario di quello che c’era dentro alla botola

“trovato!” esclamò Ungheria sorridente mostrando il pezzo, sporco di polvere

“lo sapevo che l'aveva trovato quand’era piccolo!” esclamò a sua volta Sara, felice

“prendiamo anche il resto” disse Monica prendendo il resto della roba

“perché?”

Sara rispose al posto dell’amica, come se fosse la cosa più ovvia al mondo “Italia avrà piacere a riaverli dopo tanto tempo”

“e poi la prossima tappa è proprio lui!”

“beh, direi che non siete più obbligate a indossare quelle divise” disse Ungheria sorridendo

“SSSSSSSSSSSSSEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!” la contentezza di Sara era tale che si mise a cantare l’ending di Hetalia sotto lo sguardo perplesso delle altre due.

Dopo che fecero tornare normale la ragazza, le tre uscirono dalla parte vecchia per dirigervi verso il salotto, da cui proveniva ancora il suono del pianoforte di Austria

“Ungheria san? Posso tenerla?”

“certo ma non farti vedere da Austria, o te la farà pagare”

“ok!” rispose tutta contenta la ragazza

le ragazze arrivarono in salotto, trionfali

“abbiamo trovato il pezzo! Alla facciaccia tua austriaco!”

“ma … non …”

“non serve chiedere perdo, ormai abbiamo vinto!” esclamò Sara senza lasciar finire di parlare Austria, assumendo un’espressione completamente appagata “problem?!”

Monica si schiaffò la mano in faccia: “è andata!”

Sara continuò a sfottere Austria durante i saluti e anche durante il viaggio verso Iggy

“siamo tornate!”

“bene, avete fatto presto stavolta”

“di fatti quel povero austriaco non ha potuto niente contro la mia superiorità! Ahahahahahah!!!” rise Sara, somigliando in quel momento molto a Prussia

 “ma che ha?” chiese l’inglese a Monica

“è da quando è tornata da Russia che è così”

“ha bevuto la vodka?”

“no, peggio. Molto peggio” disse la ragazza con gravità

“che c'è di peggio?”

“gli ha urlato ti amo" rispose Monica seriamente, scioccando Arthur

“WHAT?!?! E lui che ha detto?!”

“niente, si è limitato ad arrossire di brutto”

“oh my god...”

“senti Iggy, hai mai urlato ti amo ad Alfred?” chiese Monica assumendo la sua tipica espressione maligna/persersa

“c-che?? n-n-n-n-no! Mai!”

“allora i love you?”

“ NO!” urlò l’inglese, ormai bordeaux

“forse ti vergogni perché l'hai urlato in intimità” continuò Monica, felicissima di vedere Inghilterra in quello stato, ma non poté continuare nella tortura: il viso congestionato dell'inglese la fissava truce, indemoniato e soprattutto molto imbarazzato: “filate, subito da Italia...o-o..farete una brutta fine...soprattutto tu!” e indicò Monica che ricambiò fissandolo innocentemente

“e perché?”

“FUORI!”
 
e vennero sbattute sull’uscio a calci: “dici che si è offeso?”

“gli inglesi sono strani, lo sai” rispose Sara mentre si incamminarono a casa di Italia

“mah … chi li capisce è bravo”

“e poi, che ti serve la divisa da cameriera che hai fregato ad Austria?”

 “mi piacciono! Sono così eleganti e carine!”

“ma la tua mente è ferma all'essere carino e coccoloso?”

“perché?”

“pensavo volevi indossarla per Iggy”

“lui la indossa”

“cosa?” chiese la ragazza perplessa

“per America, è ovvio!” commentò poi sorridendo

Sara sospirò: “sei senza speranze …”

“ghe!” commentò Monica sempre sorridendo ebete
 
Le due poco dopo arrivarono a casa di Italia, vendendo accolte nel tipico modo di Feli, che le abbracciò tanto strette che mancò poco perché le strozzasse

“Feli....non respiriamo....”

“veeeeeeeeeeeeee!!!! Sono così contento di rivedervi!!!” strillò al settimo cielo aumentando la presa. Le costole delle due ragazze fecero un sinistro crack

“anche noi Feli, ma lasciaci....ci rompi le costole!”

l'italiano le lasciò

“da Austria abbiamo trovato questi: erano tuoi, di quand'eri piccolo, ricordi?” chiese Sara porgendogli un piccolo fagotto dove erano racchiuse le cosa che avevano trovato nella stanza a casa dell’austriaco

“pensavo fossero andate perse per sempre! grazie ragazze!”

“di nulla!” risposero loro sorridendo di rimando

“per festeggiare, pasta per tutti!!!”

“PASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”

Gli italiani ridendo entrarono in casa: “ho provato a cercare il pezzo da solo, ma c'era troppo disordine e non so riuscito a combinare nulla”

“e Lud?” chiese Sara

“è dovuto stare a casa, era impegnato, il Pil lo sta facendo impazzire”

“oh, capisco....domani ci metteremo a cercarlo insieme, ok?”

“certo! In tre sarà più facile!” 

Sara si fece seria di colpo, capendo dove gli altri due volevano andare a parare “quindi domani proveremo a cercare a ....”

“a Roma, esatto” poi guardò la ragazza preoccupato “non....non ti piace Roma?”

Sara da seria mutò in estasiata, tanto che gli luccicarono gli occhi dalla felicità “ROMA MIA, ROMA BELLA!!!!!!”urlò, al settimo cielo

“bene allora! Che ne dite di spaghetti con ragù?”

“SIIIIIIIIIIIIII! PASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”

 e urlando e saltellando tutti e tre di diressero in cucina

più tardi vennero anche Lovino, seguito da Antonio, che sorrise radioso non appena vide le ragazze

“senioritas!”

“Antoniooooooooo!” dissero le due correndogli incontro e abbacciandolo stretto “che bello rivederti!”

“ma  vieni sempre a scroccare la cena?” chiese Sara ridendo

“ogni tanto” e le fece l'occhiolino

anche Lovino sembrava contento di rivederle, ma appena incontrò lo sguardo di Monica la fissò male

“la prossima volta non ti lascerò scappare!"

“tsk, vedremo!”

e in mezzo a loro spuntò dal nulla una palla di rovi e tanto vento

“tanto non concluderanno mai”

“meglio”

“ah! conoscete già mio fratello! Bene! Chi mi aiuta in cucina?”

“ti do una mano io Feli!”

“grazie!”

Non molto dopo fu pronto e tutti si sedettero a tavola per gustare gli spaghetti al ragù fatti da Feli e Sara. nonostante l'aria allegra che regnava sulla tavola, Monica e Lovino si fissavano con uno sguardo di sfida

“ragazzi, siamo a tavola! avanti, cercate di ignorarvi!”

“col cavolo!” sbottò il Vargas mandando giù una forchettata di spaghetti

“concordo con lui!” rispose Monica, imitandolo e continuando a fissarlo, mentre Sara guarda i due rassegnata

“beh, almeno su questo sono d'accordo” azzardò l’ispanico, cercando di alleggerire l’aria tesa che si stava creando. La cena passò in allegria, tra risate e stupidate: Monica e Lovino si sfidarono a chi mangiava più in fretta gli spaghetti, rischiando più di una volta di strozzarsi, mentre Feliciano e Antonio non facevano che parlare e parlare mentre Sara ascoltava divertita e metteva pace tra i due litiganti, finché non ne uscì con una barzelletta letta qualche tempo fa su Facebook

“oh! sentite questa! Su un aereo ci sono Bossi, Berlusconi e Fini. L'aereo precipita. Chi si salva?"

“mmmh....Fini?” provò Antonio

“no”

“Bossi?” azzardò Lovino

“Berlusconi?” tentò Feliciano

“ve lo dico?” chiese Sara sorridendo a trentadue denti

“sì!”

“si salva l'Italia!”

Tutti i presenti scoppiarono a ridere, e fu solo dopo cinque minuti che si calmarono
 
Le indici arrivarono in fretta tra tutte le barzellette, e  ancora con la ridolera, Antonio e Lovino salutarono e tornarono a casa loro

Feliciano a quel punto non poté non evitare di sbadigliare “andiamo a nanna, domani dobbiamo essere in forze”

“giusto” dissero le due annuendo

“ehi, Feli?”

“si?”

“cucinerai tu per colazione, vero?”

“che domande! Certo!”

“il signore sia benedetto!”

“che c'è di male? Inghilterra non cucinava male!”

sia Sara che Feli la fissavano straniti

“che c’è?”

“niente Monica, niente …”

Detto ciò, le ragazze si cambiarono e si infilarono nel letto, augurando la buona notte a Feliciano

“ notte Feli! Sogni d'oro!”

“notte ragazze, a domattina!”
 
Siamo già arrivati al cap 8!!! Io e Monica ci sentiamo realizzate!!! ^^ ringraziamo Sian e ChibiWall per aver recensito! Gente, aspettiamo i vostri commenti! Fateci sapere che ne pensate! ^^ detto ciò, vi salutiamo e ci vediamo al prossimo cap! alla prossima!!! Bacibaci! <3 
 

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Capitolo 9
*** Cap 9 ***


 Il giorno dopo, le due vennero svegliate da un odorino molto invitante, che le fece scattare come soldati sull'attenti.

“oddio....Feli si è messo hai fornelli!”

“ho fameeeeeeee....”

Come due lupi affamati, si diressero in cucina, dove Feliciano stava finendo di spalmare la nutella sulle fette di pane.

“buon giorno!”

“giorno Feli!”

“accidenti feli! hai cucinato per un reggimento!”

“nutelaaaaa!!!”

“dici? eppure la colazione è il pasto più importante della giornata!”

“parole sante!”

Si abbuffano di panini dolci e di fette biscottate, ormai con la pancia piena e l' umore alle stelle, si alzarono, e si prepararono per andare a Roma.

“vestitevi bene, che così vi faccio fare il tour di Roma come si deve!”

“bene? e come?”

“magari con un bel vestito”

“No” borbottò Sara.

“perchè?”

“non le piaccio le gonne”

“un paio di jeans andranno benissimo”

“nuuuuuuuuuuuuuuuu ma non puoi farlo per me?” Feli tentò di convincerla con gli occhioni stamegapucciosi.

“urgh e-ecco i-io…..” biascicò cercando di non lasciarsi vincere da quello sguardo.

“perfavoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!”

“oooooh!!! come faccio a dir di no a uno puccioso e coccoloso come te?! va bene, ma solo per stavolta!” acconsentì alla fine con un ultimo sbuffo.

“siiiiiiiiiiiiiiiii!!! grazie Sara, grazie infinite!”

tra i borbotti di Sara e i gridolini di Monica le due si cambiarono.

“ci siete?”

“certo!”

le ragazze uscirono e si presentarono con due bellissimi abiti estivi.(in Italia c’è sempre il bel tempo, l’ho deciso io! ndMoniko-chan)

Feliciano le guardò estasiato, stava davvero bene.

Monica portava un vestito lungo fino alle ginocchia azzurro, con strisce di bianche sulla gonna, con una rosa sulla vita e un grosso capelli di paglia con i fiori al lato
Sara portava come Monica un vestito lungo fino alle ginocchia lilla, con dei ricami bianchi sul petto, le spalline sottili bianche, aveva legato i capelli in una coda alta per stare fresca

“siete bellissime! potreste vincere miss Italia!” disse battendo le mani.

“troppo gentile Feli!”

i tre iniziarono a girare per Roma, e Feli si dimostrò essere una bravissima guida turistica.

“spiegata da te Feli, Roma è ancora più bella!”

“grazie! mi viene naturale parlare della città di nonno Roma!”

“immagino ti manchi, vero?” disse con gentilezza Sara, guardandolo comprensiva.

“un po' mi manca, è vero” rispose Feli scrollando le spalle: “ma non sono triste, ho mio fratello, Germania e Giappone, non mi sento solo!”concluse sorridente più che mai.

Ma mentre stavano camminando per via del corso, ecco che si avverò la più grande paura di Sara.

“ehiiiiiiiii!!! Ita-chan!!!” esclamò una voce che tutti e tre conoscevano bene.

“OH.MY.JASHIN!!” sbottò Sara cambiando colore.

“oh oh....”

“Furansu-nisan!!!”

“PERCHè?! Ci stai seguendo non è vero?!” l’attaccò Sara, verde dalla rabbia.

“ma…” tentò di ribattere il povero Francis

“niente ma! come fai a vedermi sempre quando ho la gonna!? solo Russia può! sei un maledetto stalker!!”

“ma Furansu-nisan non c'entra niente!”

“Monica ha ragione calmati!”

“No!”

“ero venuto qui giusto per salutare Felì, non credevo di trovarci anche voi…madmoiselle…”e prese la mano di Monica e le fece il bacia mano.

“troppo elegante Furansu-nisan” disse Monica ridendo.

“lavati le mani dopo e non toccare niente, soprattutto me!” borbottò l’amica guardandole storta la mano.

“non ti sembra di esagerare un pochino?”

“nyet!”

“mi odi a tal punto?!”

“l'unica ragione per cui ti odio è che ci provi sempre con Iggy e con i fratelli Vargas!!!!”

“per non parlare delle altre nazioni…” commentò Monica

“voi non capite! questo è amour!” commentò tirando fuori la sua rosa.

Sara invece tirò fuori Jackal da chissà dove: “di un'altra parola in francese e ti ammazzo con 'sti proiettili in argento benedetto!”

“urgh!”

“EHI TU!!! RIDAMMI LA JACKAL!!!” urlò Alucard spuntato da chissà dove.

“A-ALUCARD?!” esclamò Monica sorpresa, vedendo arrivare il vampiro, arrabbiato come non mai

“AAAAAHH!! vampiroooooooooooooo!!!” urlò terrorizzato Italia nascondendosi dietro Monica.

Alucard si riprese l'arma indignato e tornò nel mondo tetro e splatter di Hellsing.

“aluuuu-chaaaaan!!” lo richiamò Sara sbracciandosi.

“NON CHIAMARMI ALU-CHAN!!!!!”

“peccato, se né andato”

“Meno male….”pigolò Feliciano spaventato

“su, Feli, esci da là sotto” difatti Feliciano si era nascosto sotto la gonna della ragazza.

“perchè lui può e io no?” chiese indignato il francese.

“e te lo chiedi anche?”

“Feli, non ha alcuna cattiva intenzione, non che tu ne abbia però sai…i tuoi trascorsi non mi rassicurano per niente…”

“allora francesino, o sei qui per darci una ma o puoi anche sparire!”

“qui, qui mi piacerebbe stare ancora con voi ma devo scappare au revoir!” e se andò lasciando una scia di rose e profumo

“Urgh!”

“ma…quello è…LOVINO!!”

il ragazzo si voltò e notandoli si avvicinò: “che volete?” chiese in modo brusco

“uuuu sciallati ti ho solo chiamato”

“fratellone, ci daresti una mano a trovare il pezzo?”

“ancora? vi ho già aiutato a di Spagna!”

“ti preeeeegooooooo” pigolarono in coro i tre facendogli gli occhi pucciosi pucciosi.

“u-h o-ok…ma basta con queste facce da cani bastonati!” sbottò guardando altrove.

“yuppieeeeeee!!”

“ragazze, vi va di andare su una carrozza e fare un giro?” chiese Feli allegro.

“siiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! paga Lovino!”

“cosa?! ma perchè dovrei pagare?!”

Le ragazze rifecero le facce da cani bastonati.

“…” sbuffò: “d’accordo…andiamo…”

E così i quattro salirono su una di questa carrozze e iniziarono il loro giro per Roma, el ragazze si sporgevano di continuo indicando tutto ai Vargas: “come se non conoscessimo la nostra capitale!” sbottò ad un certo punto Lovino scocciato.

Dopo circa un'ora di giro, scesero davanti a San Pietro.

“WOW! San Pietro!!! è enorme!!!” esclamò Monica con il naso per aria.

“non c'eri mai stata?”

“una volta con l'oratorio, ma vederlo è sempre bello.”

Sara rise: “che ci vuoi fare, Roma è bellissima!”

“tsk è normale” borbottò Lovino: “è dove è partito l'enorme impero di nonno Roma!!”

“awwwn allora anche Lovi ha un cuore!”

“non farti strane idee!”

“possiamo entrare nella basilica?!” chiese Monica già sul ingresso, fremente

“ehm....no…”

“COSA?! PERCHE’?!”

“perché abbiamo le gonne sopra il ginocchio, e poi abbiamo le spalle scoperte…” le fece notare l’amica.

“sigh...”

“potete sempre andare domani, no?” disse Lovino, scocciato che gli facessero perdere tempo.

“mmmmm….”

Sara si avvicinò a Lovino e a Feliciano e gli tolse la giacca, lanciando quella di Lovino a Monica e tenendosi quella di Feliciano: “ecco, così possiamo anche entrare!”

“chiedere mai?” sbottò Lovino

“non vorrai negare l'aiuto a due povere fanciulle vero?”

“definirvi fanciulle è un esagerazione…”

Con quella frase il ragazzo si guadagnò un'occhiataccia omicida da parte delle due ragazze, che fecero scrocchiare le nocche con fare moooooolto minaccioso.

“dicevi?”

“n-n-n-n-nulla....”

Le due sorrisero radiose e si voltarono per entrare, e si ritrovarono nella frescura della basilica: “è così alta…” disse Monica contenta con il naso per aria

Feliciano sorrise e cominciò a fare da cicerone

“guarda! è la Pietà di Michelangelo!”

“è bellissima! sembrano veri!”

“ovvio che lo sembrino, Michelangelo era un vero maestro a intagliare il marmo! dovreste farvi un po' di storia dell'arte italiana voi due!”

“storia dell'arte è pallosa, meglio la pratica” borbottò Sara agitando una mano.

“concordo con lei, poi con una professoressa che non fà che parlare dei capitelli e degli archi barocchi di quà e di là…”

Dopo aver visitato a fondo la basilica, uscirono e decisero di andare sulla cupola, ma Sara, soffrendo di vertigini, si rifiutò categoricamente.

“io li sopra non ci vado! lo so che mi perderei una a vista magnifica, ma non ci posso far niente se soffro di vertigini!”

“ma non poi stare qui da sola! “

“ci sto io con lei, tanto non volevo andare lassù”

“grazie Lovi!”

Lovino borbottò qualcosa arrossendo

“ci vediamo dopo!”

Monica e Feliciano decisero di prendere l'ascensore per salire in cima, l'idea di farsi tutte quelle scale era fuori discussione per loro due.

Monica si appiccò alla pareti: “sbrigati sbrigati sbrigati!” “ti piacciono i posti elevati?” chiese notando la sua impazienza, tanto che saltellava sul posto.

“mi danno un senso di libertà, così in cima al mondo!”

chiacchierando del più e del meno, raggiunsero la cima, e appena Monica vide quant'erano in alto rimase a bocca aperta: “wwwwwwwwoooooooooooowwwwwwwwww!!!! siamo altissimi!!! che bel panorama!!! Feli, vediamo le altre angolazioni!!” urlò euforica, correndo di qua e di là, all’improvviso qualcosa di brilluccicoso (no, non è Edward Cullen) catturò la sua attenzione.

“cosa c'è Monica?”

“ho trovato il pezzo!”

“davvero?! ma è splendido! portiamolo agli altri!!!”

“subito!”

i due presero l'ascensore si catapultarono giù, naturalmente alla velocità pallosamente lenta dell' ascensore, non appena le porte si aprirono corsero verso Lovino e Sara che stavano chiacchierando.

“l'abbiamo trovato!! l'abbiamo trovato!!”

“perfetto ora dobbiamo solo portarlo ad Inghilterra!”

“eeee? Ve ne andate di già?” chiese piuttosto deluso Feliciano.

“purtroppo si, dobbiamo sbrigarci”

“ma avevo prenotato un ristorante!” piagnucolò

“Cosa!?”

“e-era una sorpresa, volevamo salutarvi come si deve…” borbottò un rossissimo Lovino.

“waaaaa Feliii!” le ragazze lo abbracciarono stretto: “va bene, per stasera però!”

Feli rise e ricambiò l'abbraccio.

Il ristorante in questione si trovava vicino al Colosseo, le ragazze e i due Vargas passarono la serata in modo piacevole, tra una risata e l'altra e uno sclero di troppo da parte di Lovino (che si era arrabbiato con un tipo vicino al loro tavolo che stava fissando da troppo tempo le due ragazze con uno sguardo maniacale), arrivò la mezzanotte, e il gruppo tornò a casa di Feli.

“perché non vi fermate da noi anche stanotte?”

“non possiamo restare da voi troppo”

“ma avete già dormito a casa dell'inglese!”

“si ma per lui è diverso”

Feliciano un pò deluso le abbracciò: “allora alla prossima e spero che riusciate a trovare tutti i pezzi e a tornare a casa!”

“contaci”

tentarono di abbracciare anche Lovino, con scarsi tentativi, ci riuscirono solo con un agguato mentre non stava guardando, tornarono a casa di Inghilterra e pian pia aprirono la porta, facendo spuntare la testa.

“dici che sta dormendo?”

“forse si, forse no perché c'è America!”

“pensi sempre all'UsUk vero?”

“ormai sono così, non posso più tornare indietro”

sbirciarono dentro e rimasero estasiate, si dovettero tappare la bocca reciprocamente per mettersi ad urlare.

Sul lettone tra i cuscini e piumone se ne stava America ed Inghilterra placidamente aggrappati l'uno all'altro, o meglio America completamente avvinghiato ad Iggy e quest'ultimo, rannicchiato tra le sua braccia.

“OMGOMGOMGOGMGOFDSJFWEHJFFREF!!” fu l’unico commento intelligente da parte di Monica.

“ma quanto so cariiiiiiiiniiiii”

“fotooooooooo!!!!” Sara usò la macchina di Giappone e fece una ventina di foto ai due: “peccato, ci siamo perse il più bello......però abbiamo le foto!”
Le due si allontanarono dalla stanza chiudendo la porta, poi andarono nella loro, si cambiarono e si addormentarono praticamente subito, facendo sogni molto USUKkosi.
 
Scusate il ritardo, ma ultimamente ho avuto poco tempo per stare al PC, chiedo venia! çAç ma passiamo a cose più allegre! ^^ ringraziamo ChibiWall e Sian per aver recensito! Io e Monica speriamo che il cap vi sia piaciuto, fateci sapere che ne pensate, da? ^L^ <--- faccina di Russia

Al prossimo cap! bacibaci! <3

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Capitolo 10
*** Cap 10 (Parte 1) ***


La mattina seguente......

L’inglese svegliatosi, incredibilmente, un po’ più tardi del solito (colpa di un americano ben noto) entrò in cucina, per preparare la colazione: “che nottata....non mi sento più un muscolo. Ho bisogno di un tè doppio....”

inutile dire che non aveva minimamente notato le ragazze sedute al tavolo intente a fare colazione

“buon giorno Iggirisu!” lo salutarono le due, alzando la testa dal loro latte.
 
Arthur sputò il tè che stava bevendo: “coff coff .... e voi che ci fate in casa mia?! non eravate a cercare il pezzo da Italia?!”
 
Sara gli mostrò il pezzo: “l'abbiamo trovato e siamo tornate ieri sera!”
 
l'inglese iniziò a sudare freddo: “ehm....v-v-verso che ora?”
 
“verso mezzanotte, perché?” Monica assottigliò lo sguardo: “ti sei divertito con America?”
 
““MA CHE CAVALO DICI?! COME PUO’ SALTARTI IN MENTE?!”
 
“allora non era America quello che stava nel tuo letto?” chiese Sara con la stessa espressione di Monica
 
“CERTO CHE NO!”
 
Come non detto l’americano fece la sua comparsa in cucina sbadigliando rumorosamente: “aaw, cosa urli di prima mattina?” borbottò scocciato, per poi notare le ragazze: ”good morning!”
 
“morning Alfie!”
 
l'inglese andò nel panico, si voltò verso Alfred con sguardo truce: “per tutto ciò che è buono e santo, perché sei sveglio così presto?”
 
l'americano lo guardò assonnato e poi sorrise: “ho sentito dei rumori e credevo fossi in pericolo, quindi visto che so l'eroe mi sono svegliato per salvarti!”
 
“ti odio …”
 
“non dire così o mi mandi in crisi Monica!” sibilò Sara tappando tempestivamente le orecchie all'amica
 
“perché?”
 
“È fissata con l'UsUk, se dici una roba del genere è capace di dare di matto!”
 
“o-ok” borbottò spaventato, non aveva alcuna intenzione di vedere la sua casa distrutta
 
intanto Alfred, mentre gli altri discutevano si era messo al tavolo e stava mangiando come se nulla fosse: “mmmm, che buono! l'hai cucinato tu Iggy?”
 
“no”
 
“sono stata io” disse fiera Sara.
 
“da quando cucini?” le chiese l’amica sorpresa
 
“preparo la colazione a tutti a casa mia! Sono la prima che si sveglia, e i miei cagnetti mi fanno compagnia!”
 
“che bello, colazione con dei sacchi di pulci che ti gira attorno!”
 
“che hai detto?” sibilò la ragazza guardandolo malissimo e fulminandolo con lo sguardo
 
“ohi ohi....”
 
Sara si avvicinò pericolosamente all'inglese, prendendolo per il bavero del pigiama, fissandolo con uno sguardo omicida: “COME TI PERMETTI DI CHIAMARE I MIEI CANI SACCHI DI PULCI?!!!! OSA DIRLO ANCORA E GIURO SUI MIEI MANGA DI NARUTO E DI HELLSING CHE TI RIDUCO IN BOCCONI DI CARNE DI PRIMA SCELTA E TI DO DA MANGIARE AI MIEI CANI!!!! SONO STATA CHIARA!?!?”
 
“c-chiarissima …”
 
la ragazza lo lasciò, ma non smise un secondo di guardarlo malissimo
 
“Iggy, non hai ancora imparato a rapportarti con le persone vedo” commentò Alfred
 
“ed è per questo che ci sei tu vero?” disse Monica sorridente
 
“esatto, per insegnarglielo!”
 
I due si misero a ridacchiare
 
Mentre l'inglese li fissava male, sospirò: “che cosa ho fatto di male?”
 
con i continui battibecchi e risate varie finalmente finirono di fare colazione, anche se Iggy tentò più di una volta di preparare ancora qualcosa: “no grazie, non voglio morire!”
 
“perché?” fecero sorpresi Monica e Alfred.
 
“lasciate perdere voi e i vostri pozzi anticorrosione!”
 
“comunque, il prossimo a cui dovete fare visita è America, quindi spicciatevi a sloggiare!”
 
”uuuuuh....qualcuno si è svegliato male stamattina, ne?”
 
l'inglese fulminò Sara, ma lei non sembrò farci molto caso: “andate prima che tiri fuori il mio moschetto!”
 
“il tuo moschetto? Sei un pervertito Inghilterra!”
 
“vi devo cacciare come ieri?!”
 
“no, non serve pervertito”
 
“non sono pervertito!”
 
ma le ragazze non lo ascoltarono e andarono a cambiarsi.
Poco dopo salutarono Iggy (che le ignorò) e insieme a un americano al settimo cielo si diressero a casa di quest'ultimo
 
“vi trattano bene i vostri superiori”
 
 “ovvio! siamo o non siamo le loro nazioni?”
 
 “si ma la forza di una nazione non si vede da come è unito il popolo?”
 
 “certo che si basa su quanto siano eroiche le loro azioni! è per questo che sono una supernazione! “ disse convinto e auto-indicandosi.
 
le due si fecero un faceplam, sospirano: “se lo dici tu Alfie …”
 
“da dove vorreste cominciare la ricerca?” chiese poi l’americano cambiando argomento
 
“teoricamente dovremmo patire dalle regni vitali”
 
“c-che?” esclamò Alfred diventato improvvisamente rosso
 
“dalla capitale tranquillo” disse Monica per rassicurarlo, infatti America tirò un sospiro di sollievo
 
“mi sembrava strano … ok! Tutti a New York!!!”
  
Le ragazze lo fissarono molto perplesse “che c’è?” “Alfie! La a capitale è Washington DC!”
 
“............eh?” chiese la nazione, chiaramente confuso
 
“cioè......non conosci nemmeno la a capitale?!” esclamò Monica scioccata
 
America si rese conto della gravità dell’errore, ma si limitò a ridacchiare imbarazzato e a mettere una mano dietro alla nuca “eheh.....ops?”
 
“annamo bene....” commentò Sara
 
“o-ok ragazze, a WASHINGTON DC!!!”
 
“siiiiiiiiiiiiiiiiii!!!”
 
i tre si avviarono alla capitale
 
“perché non iniziamo a cercare da quello?” propose Monica indicando un grosso museo, il Winsconsia (non sappiamo come si scrive, ma è quello di “Notte al Museo 2” ndautrici)
 
“quello?”
 
“sisisi”
 
Alfred scosse la spalle “perchè no?”
 
le ragazze eccitate si fiondarono dentro al museo
 
“certo che siete strani voi americani, fare i musei solo per un film…”
 
“non si strani, è che mi pace tenere le cose!”
 
“siiii! c'è la scimmietta rompi del film!” esclamò Monica indicando la creaturina
 
continuarono a girare per il museo allungando le mani su qualunque cosa, ma purtroppo non riuscirono a trovare il pezzo
 
“non credo che il pezzo sia qui, abbiamo cercato da cima a fondo!”
 
“proviamo alla statua di Lincon!” esclamò Monica tutta eccitata
 
“tentar non nuoce”
 
e si avviarono alla stata di tre metri o più del presidente americano
 
“ti ricordi quando si alza nel film? Scena epica!”  
 
“ho riso come una matta!”
 
“allora quel film vi è piaciuto?” chiese Alfred notando l’entusiasmo delle due ragazze
 
“si, è stato forte!”
 
“allora dite che se facessi anche un terzo …”
 
“no! non serve! di solito i sequel non so un granché!”
 
“infatti per Shrek avete esagerato” disse Monica annuendo convinta tenendo le braccia incrociate
 
“esatto, il 4 sarà stato bello, ma il tre potevi evitarlo, non era un gran che” concluse Sara
 
“però i sequel della Disney erano belli, ammettetelo!”
 
“non mi dispiacevano, questo è vero”
 
“ma fare un 3 di cenerentola era troppo!”
 
“però a me è piaciuto Bambi 2....poveri piccolo cerbiatto! piango sempre alla stessa scena!” disse Sara con gli occhi lucidi
 
“non ditemi che Bambi è stato un trauma per voi”  
 
“si! povero Bambiiiiiiiiiiiiiiiii!!!” dicendo questo le due si abbracciarono con le lacrime agli occhi
 
l'americano sospirò: “non vi facevo così impressionabili”
 
“zitto tu che se guardi un film di paura non dormi la notte!” esclamò Monica
 
“mentre tu mai?”
 
“ecco … beh … una volta forse”
 
“è inutile che ti metti a discutere con gli altri Monica, sembra che non vai mai da nessuna parte”
 
“sono le mie battaglie” rispose la ragazza assumendo una posa di determinazione
 
“contenta te....iniziamo a cercare il pezzo”
 
i tre iniziarono a cercare, ma non trovarono nulla
 
“dove so … Sara!”
 
“cosa?” si voltò verso l'amica e sbiancò
 
“che ci fai lì sopra?! scendi subito!”
 
“dove vuoi arrivare?”
 
infatti la ragazza se ne stava sulle ginocchia della statua e tentava di arrampicarsi fino alla testa
 
Alfred era semplicemente meravigliato “come ha fatto a salire?”
 
“non lo so davvero! Scendi subito!”
 
“sto cercando il pezzo qui, calmatevi!”
 
“scommetto che cade” iniziò Sara
 
“quanto scommetti?” chiese Alfred
 
“dieci centesimi”
 
“andata” concluse la nazione battendo il cinque alla ragazza
 
“ma brutti bastardi! Appena scendo ve la faccio vedere io!”
 
I due a terra si strinsero la mano mentre Monica cercava un modo per scendere
 
“allora?! Dobbiamo stare qua una vita?! Sbrigati!”
 
“ma porca miseria, porca miseria, porca miseria!! Qui la roccia è tutta franabbile!”
 
“eh? Casomai sarà friabile, non franabile” la corresse Sara
 
“comunque, frana non è che fria!”
 
“… e adesso non posso ne scendere ne salire, ne scendere ne salire! Rimango qua!” urlò isterica
 
“è un caso perso …” fu l’unico commento di Alfred mentre si sbatteva la cinquina in faccia
 
alla fine Monica tentò di saltare ma venne fermata da Sara e Alfred, sicuri che non sarebbe atterrata giusta, e Alfred si propose per prenderla in braccio dopo il salto.
 
“avanti ci sono io, l'eroe!”
 
“io non i fiderei” disse Sara allontanandosi
 
“che hai detto?”
 
“niente”
 
Monica saltò, ma mancando le braccia di Alfred e prendendogli invece la faccia con un piede, atterrò sana e salva
 
“dovresti provare anche tu, dov'è Alfred?”
 
“sotto di te”
 
“ups …”
 
“ahia...“
 
“scusaaaaaa!!!! Per farmi perdona ti offro il pranzo a Mc Donald!”
 
Parole che mai sarebbero dovute uscire dalla bocca di Monica. Felicissimo, Alfred prese per mano le due e si mise a correre: “ANDIAMOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”
 
“MA PERCHE' MC DONALD?! IO I MIEI SOLDI NON TE LI DO!!!”
 
“SEI PEGGIO DI AUSTRIAAAAA!!!”
 
“tsk, non paragonarmi a quella scopa!”
 
“però tirchia lo rimani lo stesso! Avanti Alfred, ci penso”
 
“Grazie!”
 
Ma arrivate al fast food le due capirono il perché America avesse problemi di peso, infatti aveva ordinato una quantità industriale di hamburger, che mandava giù come se fossero ciliegie
 
“o mamma....”
 
“oddio....”
 
“voi gnam non gnam mangiate? gnam gnam gnam?”
 
Sara allontanò il suo vassoio, fissandolo come se fosse vomito “mi è passata la fame...”
 
“allora più per me!” disse contento l’americano. Finito di pranzare … di ingurgitare roba, perché una cosa del genere non si poteva definire pranzo, si avviarono verso la Casa Bianca.
 
“ma è così … ” iniziò Monica
 
“forte? figa? grande?”
 
“… bianca …” concluse la ragazza
 
“nient'altro? cerco che manchi di fantasia”
 
“e tu di coraggio”
 
“Touchè …”
 
“NON PARLARE IN FRANCESE!!!” sbraitò Sara, irritata al massimo.
 
“cos...perché?”
 
“Sara odio Francia”
 
“oh....capito”
 
“allora, tornando a noi: Alfie, entra e inizia a cercare il pezzo, noi aspettiamo qui!”
 
“ma se durante la mia assenza vi succedesse qualcosa?! in quanto eroe non posso abbandonarvi così!”
 
“se vuoi bado io a loro...” bisbigliò una voce bassa bassa.
 
Tutti si voltarono
 
“ciao Canada!” lo salutarono le due
 
“ciao ragazze, come state?”
 
“e tu sei ...?”
 
“sono Canada, tuo fratello!” disse scioccato
 
“chi?” fece anche il suo orsetto.
 
“Sono Canada!”
 
“pensa che il tuo orsetto lo scambiavo per un peluche” disse Sara sorridendo e accarezzando Kumajiro
 
“si, a volte succede”
 
“mmmm … non so se posso fidarmi di uno sconosciuto”
 
“sono tuo fratello!” urlò con la sua voce bassa bassa
 
“stavo scherzando ahahahah!! Allora fratellino tratta bene queste ragazze che faccio in un baleno con la mia velocità da supereroe!!”
 
“è sempre stato così?” chiese Sara non appena se ne fu andato.
 
“da piccolo era esagitato ma non così tanto,faceva impazzire Inghilterra-san”
 
“USUK!!” esclamò Monica, e si mise a urlare, così e completamente a botto
 
“Ma …”
 
“non farci caso tra poco le passa”
 
“certo che siete strane...”
 
“fa parte del nostro fascino”
 
“Sara ha ragione!”
 
“se lo dite vo i…”
 
Poco dopo Alfred tornò trionfante con il pezzo: “ho trovato il pezzo!”
 
“grande Alfie!”
 
“bravo fratellone!”
 
“e tu chi sei?”
 
Il povero Canada quasi si mise a piangere dalla disperazione
 
“ahahahahah!!! stavo scherzando Canada!”
 
“n-n mi piacciono i tuoi scherzi …”
 
L'americano gli diede una pacca sulla spalla, quasi facendogli sputare un polmone, il canadese si sistemò gli occhiali e con un sorriso incerto guardò le ragazze: “a-allora, ora dovreste passare da me?”
 
“si!” dissero le due ragazze contentissime all’unisono
 
“andiamo allora!”
 
Salutarono America che continuava a dire: “si però potrei venire anch’io, magari vi serve un eroe!”
 
“no grazie”
 
“cattive!” disse Alfred assumendo un’espressione da bambino offeso che fece ridere le due
 
“passeremo a salutarti prima di andare da Iggy, contento?”
 
“ci conto! A più tardi! “
 
“a volte è insopportabile....” commentò Sara quando furono abbastanza lontani
 
“già...TUTTI A VANCOUVER!!!”
 
Quando arrivarono furono accolti da un freddo glaciale
 
“mamma mia che fred-do!” disse Sara starnutendo e cercando di riscaldarsi
 
“Sara, al freddo non ci stai più! Canada po-potresti darci dei giacconi per p-piacere?”
 
“c-certo, non credevo soffriste così tanto il freddo”
 
“indossiamo solo un vestitino!” gli fece notare la ragazza lanciando un’occhiata agli abiti che portavano
 
“e-e poi Sara è guarita di recente d-dall’influenza che si è presa a c-casa di Russia!”
 
“il mio Ivanuciooooooooo!!! Amore della mia vita amo te e te soltanto!” strillò Sara iniziando a saltellare sul posto, quasi dimentica del freddo che le attanagliava
 
“m-ma sta bene?”
 
“si, ha solo una cotta tremende per Ivan”
 
“iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiih!!!! Se penso che abbiamo dormito nello stesso letto!!!!”
 
“c-c-cioè....h-h-hanno fatto....?!” iniziò a balbettare il canadese, temendo quello che lui stesso stava epr dire
 
“no, tranquillo”
 
Canada sospirò: “o-ok, meglio non mi sembra ancora maggiorenne …”
 
“infatti! Grrrrr! Che rabbia! Se fossi un po’ più vecchia gli salterei addosso e …”
 
Sara si voltò mentre Canada e l'amica la guardavano straniti, sorrise: “che c'è?”
 
“non ti facevo così.....perversa!”
 
“non hai idea di quanti sogni a luci rosse ho fatto su di lui!” disse la ragazza assumendo un’espressione da maniaca
 
“cosa?!” strillò a bassa voce Canada, scioccato
 
L’unico commento di Monica fu questo: “sei una pervertita cronica …”
 
il povero canadese rimase fermo a fissare con sguardo vuoto le due: “beh … vado a prendervi i giacconi”
 
E si allontanò
 
“che ha? non l'avrò mica scioccato?” chiese Sara con aria innocente
 
“No, si riprenderà”
 
Poco dopo il canadese era di ritorno con dei giacconi pesanti, che le due misero immediatamente senza esitare
 
“d-dove pensavate di iniziare?”
 
“beh......uhm......Moni? idee? perché io non ne ho!”
 
“mmmm … visto che non credo che Canada abbia avuto più capitali, direi di iniziare
da Ottawa, la capitale”
 
“yes master!”
 
e i tre si avviarono a Ottawa....
 
 “certo che qui gente manco a pagarla....”
 
“s-sono tutti a casa, oggi è la vigilia” disse Canada
 
“di già?!” esclamarono le due, sorprese
 
“ma siamo qui da quanto? una settimana?! e siamo arrivate a ottobre!”
 
“ma qui il tempo non è lo stesso del nostro, non ricordi?” ricordò Monica all’amica
 
“oh.....è vero......sigh”
 
Canada sorrise: “beh se il tempo trascorso qui è più veloce del vostro mondo non starete lontane da casa per molto, no?”
 
“vero, però così ci perdiamo il Lucca!”
 
“noooooooooooooooooooooooooo!”
 
“il Lucca?”
 
“un posto fantastico”
 
“il paradiso”
 
“l'eden”
 
“il valalla”
 
“dove i sogni diventano realtà” le ragazze avrebbero continuato anche all’infinito, ma Canada le interruppe prima
 
“ho afferrato”
 
“sigh.....” sospirarono le due, continuando a camminare
 
Canada capì che dovevano essere un po' demoralizzante per le ragazze stare intrappolate lì, anche se a loro il loro mondo piaceva, ma aveva un'idea per risollevarle il morale.
 
“si sta facendo tardi ragazze, è meglio se andiamo a casa mia”
 
Le due risposero moge moge “Ok …”
 
Durante e dopo la cena le ragazze non fiatarono, diedero la buonanotte al canadese e andarono dritte filate a letto.
 
“sono andate dormire, bene, il mio piano può avere inizio!” e così per Canada iniziò una lunga nottata di telefonate.


FINE PARTE 1

Siccome il cap era troppo lungo, io e Monica abbiamo deciso di tagliarlo in due parti, soprattutto per tenervi sulle spine. Secondo voi che organizzerà Mattie? Sta a voi scoprirlo nel prossimo cap! *^*

ringraziamo Di_Chan e ChibiWall per aver recensito nel cap precedente. Ragazze, aspettiamo i vostri commenti, ma voi lettori non siete esentati da questo compito, quindi recensite, da? O vi ritroverete in una stanza chiusa a chiave con Francia nudo!!!! Muahahahahahahahah!!!!! *W*

Moni: Sara è andata -.-“ va beh gente, ci vediamo al prossimo cap! recensite e fateci sapere che ne pensate!  do svidanya! ^L^

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Capitolo 11
*** Cap 10 (ultima parte) ***


La mattina dopo vennero svegliate da un invitante profumino di sciroppo d’acero

“senti senti, mmmmm … che dolce”

“mmmmm … sciroppo d'acero …” fece eco Monica

già con l'acquolina si alzarono e andarono vero la cucina.Quello che videro le lasciò sbigottite ed estasiate: Canada aveva passato tutta la notte a convincere le altre nazioni a preparare il pranzo di Natale, e tutti avevano portato i piatti tipici della loro zona. Le due erano commosse.

 “BUON NATALE RAGAZZE!!!”

“oh-oh.....oddio....” iniziò Sara, per poi portare le mani davanti alla bocca iniziando a piangere dalla felicità “....r-ragazzi....”

“è.....m-magnifico!!!” concluse Monica, nello stesso stato dell’amica

“v-visto che oggi è Natale, ho convinto gli altri a venire e festeggiare insieme”

le due abbracciarono il canadese, al settimo cielo

“grazie Canada! sei il migliore!”

“m-mi fate arrossire!”

dopo di che si staccarono e passarono a salutare gli altri, e tra una risata e l'altra, si sedettero finalmente tutti a tavola e iniziarono a mangiar in allegria. Le due ragazze si divertirono un mondo a provare i vari piatti nazionali, e a Sara piacque in particolar modo quella russa

“non pensavo che la cucina russa fosse tanto buona!”

“sono contento che ti piaccia, ho passato tutta la notte a cucinarlo”

La ragazza rimase sorpresa “l'hai fatto ?! Non ci credooooo!!! Sei bravissimo ai fornelli!”

Russia in tutta risposta sorrise dolcemente

“a differenza di qualcuno di nostra conoscenza...vero Iggy?” disse Monica, con l’intenzione di stuzzicare l’inglese

“e io che centro?!”

“abbiamo la coda di paglia?” continuò la ragazza, ridacchiando nel vedere la faccia dell’inglese contorta in una smorfia di pura rabbia

“vi sembra il caso di litigare anche a natale aru?!”

“Cina ha ragione, almeno a Natale cercate di andare d'accordo!

“mpf!”

 “aaaaah, l'amuor! Non sembrano una coppietta?”

i due arrossirono di botto, sputando quello che stava bevendo

“ma sei scemo?!” sbraitò Arthur, mentre Monica arrossì appena

“infatti! Inghilterra non può mettersi con qualcun altro! Senza offesa Moni, sta già con America

“infatti! E se và così a me sta bene!”

“ma non è vero!” urlò l’inglese in piena crisi isterica

“se, se, raccontalo alle foto che ….” Sara venne interrotta da Inghilterra, che la fissava tra l’incredulo e lo scioccato “foto?! avete fatto delle foto?!”

“si! e un sacco!” concluse Monica felicissima

l'inglese andò letteralmente in tilt, e si accasciò sulla sedia: “vi od …”

“non si dico queste cose a Natale Iggy” lo rimproverò sorridendo Alfred

“zitto tu, che sei il primo che …”

ma venne zittito da Sara: “ti ricordi che ti ho detto ieri vero? niente ti odio davanti a Monica”

Arthur annuì: “s-sicuro …”

la mattina passò quasi per magia, tra le risate, scherzi, giochi e stupidaggini

giocarono al gioco della bottiglia, fermandola solo quando faceva piacere a loro, naturalmente senza farsi vedere, o quasi, di fatti quelli che obbiettavano si ritrovavano il rubinetto di Russia tra le costole. Giocarono anche attacca la cosa all'asino, prendendo di mira il povero Francia, per non parlare della mega partita a Scala 40, che venne vinta da Sara per dieci volte di fila
e poi Sara, Monica, Ungheria e Giappone spostava di continuo il vischi per fotografare gli incauti che ci passava sotto: la mezza romana sembrava aver preso il comando del gruppo, e organizzava le operazioni come se si trattasse di una guerra

“allora, Feliciano passerà sotto il vischio tra tre minuti esatti e Ludwig sarà li. Monica, tu dovrai convincere Germania ad aspettare li sotto”

“yes my master!”

“Ungheria, tu porterai Feli”

“certo!”

“e tu Giappone …” Sara gli mise la mano sulla spalla con fare grave “a te è affidato il compito più importante”

Kiku rispose con voce solenne “si, lo so”

“farai le foto, mi raccomando … in alta definizione”

“conti pure su di me! farò del mio meglio!”

“allora che stiamo aspettando?! Via!”

e continuarono così anche per tuuuuutta la giornata, combinando coppie su coppie, finché a Monica non venne l'idea del secolo: far baciare Sara e Russia!

dopo aver fatto diecimila  e passa foto, il gruppo di yaoisti si buttò sul divano, soddisfatti: “abbi fatto un bellissimo malloppo!”

 “siamo i migliori!” esclamò Ungheria, soddisfatissima

“ovvio! avevate qualche dubbio organizzato tutto da me? Monica?  che ne pensi Monica?”

cercò con lo sguardo l'amica: “ma dov’è?" chiese un po’ delusa

“non lo so, era qui accanto a me poi puff … come i ninja” rispose Kiku mentre armeggiava con la macchina fotografica

“sa muoversi così e non me lo ha insegnato?! ora mi sente!”

Sara si alzò e cominciò a chiedere in giro se avessero visto Monica, ma tutti rispondevano   

sconsolata, provò con il suo adorato Russia, ma anche lui sembrava sparito: “ma perché?” pigolò, sconsolata “che fine hanno fatto?” poi una lampadina si accese: “NO!” disse a voce alta, e si guardò intorno spaventata: “dove siete?!”

alla fine vide Monica sotto il vischio che si guadava in giro, con Russia. Sara si sarebbe messa a piangere

“TU!”

corse addosso ai due: “come hai potuto?!”

“che?”

la poverina si accorse solo ora di Sara, infuriata  come potrebbe esserlo una ragazza gelosa: “perché?!” chiese, con le lacrime che gli stavano riempiendo gli occhi

“perché cosa?” chiese completamente spaesata l’altra

“tu e Russia …” cominciò l’amica, prossima a piangere

Monica si girò, comprese e scoppiò a ridere: “ahahahah!!! ma tu hai capito male!”

Sara rimase sorpresa “cosa?”

“ahahahah! Russia è meglio che la lascio a te!” dicendo questo Monica, ancora ridacchiando, si allontanò per dirigersi verso Ungheria e Giappone

Sara rimase spaesata, si rivolse a Ivan chiedendogli spiegazioni: “ma cosa …?”

il russo sorrise e si chinò appoggiando le labbra su quelle della ragazza, che si impallinò completamente

Sara rimase piacevolmente paralizzata mentre a pochi metri il trio yaoista faceva foto a valangate “sei sicura che non si arrabbi?” chiese Giappone dopo aver fatto la decima foto

“no, anzi, ci ringrazierà, vedrete”

“sei un genio! Combinare il tutto!” esclamò l’ungherese

“non è niente, il difficile è stato quando Sara è sparita”

alla fine Russia si alzò senza smettere di guardare la ragazza davanti a lui, che era di un vivacissimo bordeaux

Russia sorrise: “che c'è? Non andava bene?”

“era … perfetto! Si! Ecco … e …”

e continuò a farfugliare monosillabi facendo ridere il russo, che l’abbracciò teneramente, passandole una mano tra i capelli

“buon Natale Sara, ti amo”

La ragazza sorrise e ricambiò la stretta “ti amo anch'io Ivan, buon Natale anche a te...”

“ma che teneriiiiiiiii!!!” disse Monica, assistendo alla scena da lontano

“sono un amore insieme!” continuò Ungheria sorridente

“sigh...sempre le migliori se ne vanno …”

Monica guardò sorpresa il francese

“non mi dire che ti piaceva!”

“cos …? no! è che invidio Russia! insomma, guarda che gran pezzo di ragazza si è preso quello!”

“se ti sente ti ammazza, lo sai?”

“me ne frego! a questo punto preferisco andare col primo che passa!” proprio in quel momento passò Lovino “uh? ehi Lovino! vieni qua!!”

“AAAAAAAAAAH!!!! FRANCIAAAAAA!!! ANTORNIOOOOOO!!!!” urlò l’italiano terrorizzato, per poi andare a nascondersi dietro allo spagnolo

 “NON TOCCARE LOVINITOOOOOOOOO!!!” sbraitò l’ispanico per poi assestare un pugno sotto il mento del francese che lo fece volare

“DOLOREEEEEEEEEEEEEEEE!!!!”

Monica rise “povero Furansu-nisan!”

ma neanche detto che il francese si mise davanti a lei: “ma cherì, mi concederesti un bacio?”

“no”

“ma prima eri preoccupata per me!”

“finché non ci provi con me: no”

“neanche uno piccolo piccolo?”

“…”

“sulla guancia?”

“mmmm …”

“ti pregoooooooo …”

“se sei così disperato …”

“non so disperato! È una delle mie tante tecniche!”

“aaaaah,  se lo dici tu …” si avvicinò e gli diede un piccolo bacio sulla guancia

“ma cherì!” esclamò contento per poi abbracciarla

“e-ehi che fai?!”

“ho detto che è uno dei tanti modi per filtrare ahahah!!!”

“mettimi giù!!! Iggirisssssuuuuuuuuuuu!!!! Tasketeeeeeeeeee!!!”

ma Inghilterra sembrava impegnato con un America troppo felice di trovarsi lì, e non sentì la richiesta della ragazza

“non puoi scappare!”

“noooooooooo!” cercò di tirargli un pugno, ma il francese le aveva bloccato le mani

“muahahahahhah!!! Ora non potrai scapparmi!”

“TASKETEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!”

all'improvviso si ritrovò per terra, con Francis agonizzante

“ma cosa …?”

“scusa il ritardo, spero di essere arrivato in tempo”

“Russia-san!” esclamò Monica felice

“non ti potevamo abbandonare! Cavolo mi giro un attimo e subito quel francese maniaco ci prova con te! Assurdo!”

“Russia-san,  Sara, grazie infinite!”

“di nulla!” dicendo questo la ragazza si girò verso il francese, scrocchiando sonoramente le nocche minacciosa “come hai osato provarci con la mia amica?! ora ti sistemo io!!!!”

“aiuto...” pigolò Francia, vedendo Sara avanzare verso di lui

(censuriamo la scena, o la vostra psiche ne uscirebbe distrutta U_U ndautrici)

“e non ci riprovare!”

“urgh.....”

“è questa la ragazza di cui mi sono innamorato” disse Ivan contento, dandole un bacio casto a fior di labbra, facendola arrossire
 
“ehiiiii!!! è ora di aprire i regaliiii!!!”

le due ragazze alla parola “regali”, strillata da Feliciano, andarono nel panico

“moniiiiiiiiiiiiii!!!! Non abbiamo i regali!!!”

“aspetta! ho un'idea!” sussurrò trascinando l’amica nella loro stanza  

“ veeee? Ma dove sono le ragazze?”

“non lo so, Sara era qui vicino a me, poi è sparita”

“anche Monica non c'è. Dove saranno finite?”

Non ebbero il tempo di finire di chiedersi che fine avevano fatto le due che Monica tornò con un sacco in spalla

“scusate l'assenza! dovevamo andare a prendere i vostri regali!”

e così iniziò lo scambio dei regali

Sara, leggermente rossa in faccia, porse ad Ivan un grosso mazzo di magnifici girasoli “q-questi sono per te Ivan, tanti auguri”

“i miei preferiti! Come facevi a saperlo?”

“sesto senso?” rispose la ragazza, poi i due risero

“chiudi gli occhi”

“eh?”

“chiudili”

“o-ok....”

“fatto, ora puoi aprirli”

la ragazza si accorse che il russo gli aveva messo una catenella d'argento al collo, il cui ciondolo era uno Swarovski color aurora boreale (cambia colore a seconda di dove lo metti ndKonoha_Hellsing_94)  a forma di cuore

"è bellissima! Grazie Ivan!”

Monica sorrise nel vederli, poi spostò la sua attenzione su Francia : “anche se non te lo meriti, io e Sara abbiamo pensato di regalarti una bottiglia del vino che facciamo a scuola”

“mercì ragazze, non dovevate!”

“hai visto come sono carini?”  

“possiamo esserlo anche noi!” esclamò il francese, ma ricevette un pugno da Monica

“scordatelo”

“Lud! abbiamo un regalo che ti sarà mooooooooolto utile!”

“cioè?” chiese il tedesco, preoccupato dall’espressione poco raccomandabile di Sara

“questo!” esclamò Monica porgendogli un libro. Appena il tedesco lesse il titolo divenne bordeaux

“che libro è Lud? me lo fai vedere? eh? eh? eh? eh? eh?”

“è una cosa per i grandi Feli,ma non preoccuparti! se conosciamo Lud lo userà presto!”

“p-piantatela! Non siete divertenti!”

“davvero?  mi sto divertendo un sacco!” Ludwig scoccò un’occhiataccia a Sara, rosso come non mai.

Poi, d'un tratto, si sentì un uggiolio venire dalla stanza delle ragazze

“oddio!” esclamò Sara per poi correre in camera

“ma che....?”

la ragazza tornò con un batuffolo di pelo nero e marrone scuro in braccio, che in realtà era un tenero cucciolo di pastore tedesco

“questo è per te Feli! siamo certe che lo tratterai bene!” disse Sara passando il cagnolino all’italiano, che era al settimo cielo

“aaaaaaah!!! è così carino!!! grazie infinite! mi prenderò cura di lui ve lo prometto!!!” il cucciolo gli leccò la guancia, scodinzolando come un matto, felice

“direi che gli piaci!”

“ti chiamerò......Doitsu!”

“che?!”

“hai sentito Lud, l'ha chiamato come te!” disse Monica, accarezzando il cucciolo

“non è adorabile?”

“s-si … ”

le ragazze, ridendo, passarono a gli altri

“per te Iggy un nuovo servizio da the, un libro da cucina e delle coppie fuori edizione di Sherlock Holmes!”

“c-cosa? Davvero, mi avete fatto dei regali?”

“certo! Non volevamo lasciarti indietro e poi sono tutte cose utili!”

“soprattutto il set” disse Sara

“eh? e perché?”

“vedi, l'altro è accidentalmente andato distrutto, ecco …”

“che cosa?!”

Sara tentò di bloccare l’inglese prima che saltasse addosso all’amica “si a Natale Iggy, calmati e accetta i regali!”

l'inglese le squadrò per un attimo e poi sospirò sorridendo leggermente: “grazie ragazze”

“per te Alfie le puntate del film "Band of Brother" e uno di quei pigiami strani che ti piacciono tanto!”

Inutile dire che l’americano era al settimo cielo “ wooooow!!! grazie infinite!!!”

“Austria-san!”

“si?”

Monica gli sventolò davanti alcuni fogli musicali, e gli occhi dell'austriaco si illuminarono di colpo

“questo è l'inedito di Chopin!!!! dove l'avete trovato?! grazie!!! grazie infinite!!!”

“per Svizzera un mitra nuovo!!!” disse Sara porgendo l’arma nuova di zecca allo svizzero che assunse uno sguardo molto diabolico

“oh, così potrò tenere lontani tuttiiiiiiiiiii!”

a Feliciano corse un brivido freddo lungo la schiena

“per Cina, un peluche di Shinarri chan”

“è carinissimo-aru!!! Grazie infinite-aru!”

“di niente aru!”

“non ti sarai messa a parlare come lui-aru?”

Sara si portò la mani alla bocca: “accidenti-aru”

“è contagioso aru!!”

“pure troppo! Nihon! Per te abbiamo pensato a un corso di cultura occidentale tenuto da me e Monica”

“grazie ragazze, ve ne sono molto grato” rispose il giapponese inchina dosi profondamente in segno di gratitudine

“e per Canada …” continuò Sara, mentre il canadese in questione aveva gli occhi umidi dalla felicità

“vi siete ricordate di me …”

“come potremo dimenticarti! Sei tu quello che ha salvato tutti quando siamo arrivate qui!”

“che? quando?” chiese stupito Matthew a Monica

“quando hai trovato la mia borsa! Avrei fatto una strage!”

“a-ah, allora bene”

“ecco a te una fornitura completa di ottimo gelato italiano!”

“o-o-oh mio dio!!!” Canada, commosso oltre ogni dire, abbracciò le due strettissime “grazie ragazze, grazie infinite!!!”

“di niente, davvero!”

“Lovino, ho l'immenso onore di darti la maglietta autografata di Totti!!!” esclamò Sara tutta orgogliosa dando la maglietta in questione a un Lovino al settimo cielo

“l-l-la maglietta del capitano?! Come sapevi che sono romanista?!”

“lo sono anch'io, e poi si vede!”

“grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!” strillò l’italiano per poi abbracciare la ragazza, felicissimo

“e per lo zio Antonio ...” iniziò Monica per poi abbassare la voce avvicinandosi maliziosa: “ecco a te, originali e senza sbavature, abbiamo sofferto nel regalartele!”

Antonio guadò con occhi sbrilluccicosi le foto, che ritraevano Lovino sotto la doccia, fuori e mentre si asciugava

“voi mi fate feliceeeeeeeee!!!”

poi fu il turno delle nazioni di fare i regali alle due, che rimasero entusiaste. il resto della serata passò in fretta, e dato che era troppo tardi per tornare ognuno a casa proprio, passarono tutti la  notte a casa di Canada, sistemandosi alla bellè e meglio in soggiorno.

Sara, abbracciata a Ivan che stava dormendo da un po’, chiamò la’amica, che si era rannicchiata vicino a Inghilterra che era placidamente addormentato tra le braccia di Alfred “Moni? sei sveglia?”

“uh? che c'è?”

“buon Natale” sussurrò la ragazza sorridendo

“buon Natale anche a te”

dicendo ciò, si addormentarono
 
Scusate il ritardo, tutta colpa della scuola (maledizione!!!!) sorpresi vero? Eeeeeh?? Non ve l’aspettavate?? ^^ dopo tutto questo cap è stato scritto sotto Natale!!! Ringraziamo ChibiWall, Sian ed Eren Raimizu per le recensioni. Speriamo che vi sia piaciuto, fateci sapere che ne pensate ne? Ciao e al prossimo capitolo!!!! ^O^
Do Svidanya!!! ^L^

PS: secondo voi, che libro abbiamo regalato a Lud? Provate a indovinare!!!! XD 

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Capitolo 12
*** Cap 11 ***


La mattina seguente..........

Canada, da bravo padrone di casa, si svegliò per primo, scansando abilmente i corpi delle altre nazione, che dormivano ancora placidamente sul pavimento del suo salotto, visto che la sera prima si erano addormentati alla bell‘è meglio. Le ragazze era riuscite a trovare un posticino personale: Sara fra le braccia del suo adorato Ivan, e Monica, rannicchiata vicino a Inghilterra. Sorridendo, andò in cucina a preparare la colazione. Poco dopo, anche gli altri, sentendo il buon odore, si svegliarono e si diressero in cucina come dei profughi, gli ultimi furono i fratelli Vargas, Alfred e le ragazze, che nonostante i numerosi richiami continuavano a ronfare.
 
“ragazze...è ora di alzarsi!”
 
“mmmm....ancora 5 minuti....”
 
Per fortuna intervenne Arthur: ” vi perdete la colazione, ha cucinato Canada”
 
Con un balzo i bell’addormentati si svegliarono, fiondandosi in cucina: “ehi! lasciate qualcosa anche a noi!”
 
Il canadese rise e tornò in cucina, per cercare di mettere pace all'imminente III guerra mondiale che stava per scatenarsi.

Finirono per mandare all'aria l'intera cucina, tra chi si lamentava che era finito il latte e chi bisticciava per i biscotti o per le ciambelle, alla fine vennero tutti ripresi da Germania che li fece riordinare tutto, chiedendo scusa a Canada per il casino combinato. Finito di risistemare ognuno si preparò per tornare a casa. Le ragazze salutarono tutti con un grande abbraccio ringraziandoli ancora per la sorpresa, si anche Francia, anche se Sara fece le scene.

Quando tutti se ne furono tornati a casa Canada tornò a rivolgersi alla sue ospiti: “allora ragazze, da dove volete cominciare a cercare il pezzo?”
 
“dalla capitale ricordi?”
 
“ah, già. Ok andiamo”
 
E così il trio si avviò alla capitale, iniziando a girare per le strade, finché Sara non lo trovò
 
“guardate! è in quel negozio dell'antiquariato!”
 
“dove?”
 
“là!” e indicando il negozietto si affacciò alla vetrina
 
“eccolo! Brava Sara!”
 
anche Canada si avvicinò un pò preoccupato: “ah, non mi piace…”
 
“perché? abbiamo trovato il pezzo, che c'è di male?”
 
Canada indicò il vecchietto che se ne stava al di là del bancone, non era uno di quei vecchietti gentili e carini, era uno di quei vecchietti che odia a morte ogni cosa, anche se  stai respirando

“certo che non ha una faccia simpatica”
 
“lo so, è insopportabile a volte…” borbottò frustato: “ma non riesco ad alzare la voce con lui, e nessun altro riesce a smuoverlo”
 
le due per nulla intimorite entrarono con aria spavalda: “mi scusi” iniziò Sara: “mi potrebbe dire quanto vuole per quel pezzo che c'è in vetrina, quello oro”
 
il vecchietto con la faccia tutta rugosa alzò lo sguardo e fissò negli occhi Sara: “quale pezzo?” chiese con voce arcigna
 
“quello” rispose più cordialmente possibile indicando L'unico pezzo oro presente in vetrina
 
“quello?”
 
“quello!”
 
il vecchietto sembrò pensarci su: “non è in vendita”
 
“CHE COSA?”
 
“Sara calmati”
 
“appartiene alla mia famiglia da generazioni, non posso separarmene”
 
“ma allora perché lo espone?”
 
“per attirare clienti”
 
“si ma dopo li fà fuggire tutti” commentò Sara a denti stretti.
 
“abbassa la voce!”
 
“questo str...vecchietto ci sta prendendo in giro!”
 
“ve lo posso vendere però”
 
“davvero?”
 
“al prezzo triplo”
 
“str-“ Monica tappò la bocca all'amica appena in tempo, mentre il vecchietto ghignava beffardo.
 
“oh ma vedo che siete accompagnate da quello smidollato di Matthew”
 
Questa volta anche Monica sembrò arrabbiarsi: “che ha detto scusi?”
 
“NON INSULTI MATTIE!!!!!” sbraitò Sara, libera dalla presa dell'amica, lasciando i tre, specie Monica e Canada, a bocca aperta
 
“Mattie?!”
 
“che c'è?! è un nomignolo affettuoso!”
 
“mi piace!” disse Matthew sorridendo appena.
 
“comunque, quanto vuole per quel pezzo?!”
 
“10.000.000 dollari canadesi “
 
“COSA?!”
 
“ma....non abbiamo tutti quei soldi!!!”
 
“e io non vi posso vendere il pezzo!”
 
Sara stava per andare in escandescenza
 
“grrrrrr...., brutto str....”Monica le tappò la bocca per la seconda volta e le sussurrò qualcosa, Sara sorrise maligna, tornando tutta miele e zucchero: “mi scusi per prima.....ma quello non è un elmetto tedesco della prima guerra mondiale?”
 
“vedo che ha buon occhio signorina! ebbe si, il mio bisnonno lo riportò dalla guerra come souvenir e ....”
 
e mentre Sara era intenta a distrarre il vecchio, Monica, coperta da Canada, tentava di rubare il pezzo, la ragazza avanzava lentamente strisciando a terra.
 
“ma cha cavolo fai!? Accelera!” bisbigliò isterico Matthew passando lo guardo da Monica al bancone.
 
“shhh! o mi farai scoprire”
 
“tu ci farai scoprire!”
 
Alla fine cedendo alla parole del canadese si tirò su e si avvicinò alla vetrina: “mi mancava poco…” borbottò, si sporse verso il vetro, controllando che non ci fosse nessuno fuori, e si allungò.
 
“quanto ci metti?!” chiese spaventato, continuando a passando lo sguardo dal bancone a Monica.
 
“è al centro ... non ci arrivoOooOoooo” e con la grazia di un elefante india in una cristalleria inciampò è finì dritta in vetrina.
 
“che succede?”
 
“n-niente!” si affrettò a rispondere Sara: “mi dica quelle baionette, che splendido colore!”
 
“vede come mantengo bene le mie cose? e poi…”
 
“t-tutto bene?”
 
la ragazza balzò in piedi tenendo il pezzo: “Si” urlò a bassa voce e si rimise in piedi nascondendo il pezzo sotto la giacca.
 
“blabla bla e poi bla bla”
 
“ci dispiace andarcene così di fretta, ma dobbiamo proprio scappare! A mai più rivederci!”
 
“do svidania!” disse Sara trascinando i due per il braccio verso l'uscita
 
“s-salve”
 
uscirono dal negozio normalmente, ma appena furono fuori scapparono a gambe levate, come Italia quando vede degli inglesi.
 
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!! E‘ NOSTROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
 
“GRANDE MONICAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!”
 
“ma perché urlate sempre?!”
 
“e perché tu non urli mai?!”
 
“ma che centra?!”
 
Si fermarono solo quando furono a casa di Matthew, e ringraziandolo, si recarono a casa di Iggy per portargli il pezzo di America e Canada, ma quando arrivarono a casa dell'inglese, sentirono dei rumori sospetti provenire dalla camera di Arthur…

Si guardarono per un attimo, aprirono la porta per poi ghignare in modo mooolto perverso.
 
“n-non è possibile” borbottò Monica facendo dei passi avanti.
 
“invece si!” bisbigliò con voce stridula Sara.
 
Si avvicinarono alla camera lentamente come dei ninja.
 
“ce l'hai la macchina fotografica vero?”
 
“certo Antonio me l'ha riportata ieri, non se ne era nemmeno reso conto, l'ha scoperta Lovi senza neanche controllarla!”
 
“amo l'ingenuità maschile”
 
“pure io!”
 
Allungando il braccio posizionarono la macchina sull'uscio lasciato socchiuso.
 
“vai un pò più avanti non vedo niente!”
 
“nemmeno io se è per questo, ma se proseguo mi scopriranno!”
 
Accalcandosi davanti alla porta tentarono di sbirciare dentro.
 
“vedi qualcosa?”
 
“no”
 
Un gemito più alto degli altri le fece sobbalzare e si ritirarono ridendo come sceme.
 
“oddio!”
 
Si rimisero a spiare, osando aprire un altro po' la porta, fortuna che era ben oliata, e non fecero rumore.
 
“oddio...” sussurrò Sara col sangue dal naso.
 
“oh mamma.....ma che gli fa?! è fisicamente possibile?!”
 
“che ti frega?!”
 
Le due si zittirono quando riconobbero la voce di Inghilterra che sembrava essere in preda a un orgasmo.
 
“aaaaaah....A-A-Alfreeeeeeeeed!!! siiiiiiii.....c-continuaaah-ah-aah.......”
 
“hai capito il nostro inglese? Nega nega ma alla fine della fiera...” commentò Sara, asciugandosi la saliva che gli colava dalla bocca
 
“zitta e guarda! questo è oro colato!!!”
 
Si goderono lo spettacolo ancora per un attimo, asciugandosi i rivoli di sangue e bava che continuavano a colare: “se Iggy ci scopre mi sa che ci uccide…”
 
“almeno potremo vedere il suo lato seme!”
 
“mmm non sarebbe una cattiva idea”
 
“certo che Alfie è un fenomeno......lo sta distruggendo!!!” commentò Monica dopo l'ennesimo grido dell'inglese
 
“che t'aspetti? è l'eroe!”
 
“vero!”
 
Con un ultimo gemito gli scricchiolii del letto si fermarono, l'unico rumore che si sentiva era dei respiri veloci e brevi.
 
Le due si ritirarono un pò temendo che cessati gli scricchiolii potessero sentirle, con un gesto veloce recuperarono la macchia fotografica e si allontanarono, silenziose ma sghignazzanti più che mai.
 
“fa vedere! fa vedere!”
 
“un momento…eccole!”
 
“certo che Giappone ci sa fare con la tecnologia, che risoluzione!” commentò Sara
 
“io guardo i soggetti non la risoluzione…”
 
“si anche quelli”
 
Intente come'erano a lodare mentalmente Giappone e a cercare di non urlare, non si accorsero della presenza alla loro spalle.
 
“che cos'è?” chiese America appoggiandosi allo schienale del divano con un asciugamano al collo.
 
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!”
 
le due si girarono con i vermi allo stomaco: “ti sembra il modo!?”
 
“ripeto, che cos'è?”
 
“n-niente!!!! assolutamente niente!!! eheh.....”
 
Monica nascose la macchina: “stavamo leggendo Hellsing!!! ahah! che spasso!”
 
Ma Alfred non sembrava molto convinto, il che era strano, visto che era un credulone di prima categoria.
 
“ma che c'è di divertente in un manga dove un vampiro pazzo si diverte a uccidere?”
 
“non puoi capire....eheh!”
 
“Sara ha ragione! per noi sadiche è uno spasso!!!”
 
l'americano alzò un sopracciglio: “se lo dite voi…”
 
le ragazze risero ebeti.
 
“che succede qui?” chiese Inghilterra avvicinandosi al divano e rimanendo di sasso: “v-v-v-v-v-oi!! Che ci fate qui?!”
 
“abbiamo portato i pezzi!” disse Sara alzandoli.
 
“a-adesso?”
 
“si! Siamo venute il prima possibile!”
 
l'inglese sbiancò: “e da quanto siete qui?”
 
“oooooh bhe…da un po’!”
 
Arthur divenne bianco come un cencio e si accasciò a terra.
 
“ma perché?! Perché a me?!” piagnucolava rannicchiato in posizione fetale e dondolandosi, Alfred si chinò per capire quale problema avesse attaccato il povero inglese: “che gli avete fatto?”
 
“niente!”
 
“non ci credo”
 
“credici tesoro, è che è un po’ suscettibile ecco” disse Monica semplicemente.
 
“bhe è vero…”disse facendo una smorfia: “vorrà dire che lo metto a letto…”
 
“a letto!?” chiese Sara drizzandosi.
 
“non in quel senso anche se…” iniziò Monica, e le tornò quel ghigno sadico che ogni tanto riaffiorava.
 
Alfred rabbrividì involontariamente, e prendendo l'inglese in braccio si diresse in camera.
 
“ora che abbiamo messo fuori gioco Inghilterra, dobbiamo arrangiarci…”
 
“direi! dove andiamo adesso?”
 
“da Giappone!” esclamò Sara battendo le mani contenta
 
“giusto, che devo farmi dare le batterie per la macchina!”
 
Le ragazze si diressero verso l'uscita passando per la camera di Arthur, quando d'un tratto Sara si bloccò alla porta a origliare.
 
“ma che fai?!”
 
“ssssh!! vieni e ascolta!!”
 
l'amica si avvicinò.
 
“non riesco a capire perché sei così scioccato Artie, che ti succede?” sentirono la voce di America e sbirciando dentro videro i due seduti sul letto. Sentirono la voce di Arthur, chiaramente sconvolto: “loro sanno Alfie! loro sanno tutto e vedono tutto! sono peggio di Ivan! sono onnipresenti! Il primo giorno hanno anche scoperto del nostro giochetto con le divise scolastiche....”
 
Monica da dietro la porta alzò il pugno in aria trionfale “lo sapevo che le usava per fare i giochi perversi con Alfredo!!!” (non abbiamo sbagliato a scrivere, abbiamo solo italianizzato il nome di Alfred ndautrici)
 
“muta baka!”
 
“ma noooooo! non fare lo scemo!”
 
“è così, te lo dico io! quelle non sono sceme! e hanno una mente contorta!!”
 
“grazie Artie!” bisbigliarono le due sorridendo radiose
 
“ma non dire scemenze, sono solo ragazze!”
 
“per l'appunto! è per questo che fanno ancora più paura! Sara ha praticamente ammaestrato Ivan!”
 
“hu-hu modestamente…” disse quest’ultima.
 
“e Monica ... bhe…”
 
“Monica non ha ancora fatto niente”
 
“ma mi spaventa lo stesso! sarà per quell' eterno sorriso che ha ... è inquietante, sorride sempre!”
 
“ma anch’io sorrido sempre! Vuol dire che sa come prendere la vita!”
 
“ci sono sorrisi e sorrisi, il tu è da idiota, il suo mi fa paura!”
 
“non preoccuparti ci sono qui io, l'eroe!”
 
“ti hanno soggiogato più di una volta quelle due!”
 
“eh? E quando?”
 
“lascia perdere…”
 
“abbiamo sentito abbastanza direi....” bisbigliò Sara allontanandosi “Artie ci teme!”
 
“e fa bene a temerci!”
 
Continuando a sghignazzare, le due uscirono dall'abitazione e si diressero a casa di Giappone, e quando le vide in quello stato Kiku non poté fare a meno di chiedere perché ridessero.
 
“abbiamo fatto un sacco di foto con la a macchina!!! eheheheheh!!! c'è stata molto utile!!!”
 
“vuoi vedere?!”
 
“chi sono i soggetti?”
 
“USUK e SPAMANO!!!!”
 
“datemi la macchina!!!”
 
E si fecero una seconda retata di tutte le foto che le due erano riuscite a fare.
 
Kiku era rimasto entusiasmato dalla bravura delle ragazze nel fare foto.
 
“siete proprio brave, ed erano anche difficili alcune da fare, quasi impossibili!”
 
“nulla è impossibile per le yaoiste Kiku-kun” disse fiera Monica battendosi il pugno sul petto
 
“parole sante”
 
“bene ora dopo esserci deliziati con le foto, che ne dite di deliziare anche i vostri stomaci con un po' di ottima cucina giapponese?”
 
“e ce lo chiedi? Certo!”
 
“sushiiiiii!!”
 
Tutte contente seguirono Giappone in un ristorante: “non facevamo prima a casa tua?”
 
“è molto più elegante portarvi in un ristorante, però…”
 
“cosa?”
 
“vi manca qualcosa”
 
“cosa?”
 
il giapponese si illuminò: “aspettatemi qui”
 
“come se provassimo a muoverci da sole per Tokyo!”
 
Kiku tornò poco dopo, tenendo in mano dei vestiti: “andate in bagno e cambiatevi, poi ditemi se vi piacciono”
 
Le ragazze presero quello che Kiku le porgeva e confuse più che mai si avviarono al bagno, ma poi, la loro confusione si trasformò in felicità: “s-sono dei kimoni!”
 
“che belli! sono perfetti!”
 
Dopo non poche difficoltà per mettersi gli abiti, le due uscirono, sorridendo raggianti di gioia: Sara portava un kimono blu zaffiro, dove era stato ricamato in fili d'argento e oro un magnifico drago, la fascia che le cingeva la vita era celeste, la ragazza aveva preferito lasciare i capelli sciolti, che ricadevano morbidi sulle spalle e dietro la schiena, in un numero infinito di boccoli scuri. Monica portava un kimono  rosso, con fiori ricamati, in oro, la fascia in vita era bordeaux, e aveva tirato su i capelli a coda alta, lasciando che le ciocche più lunghe le solleticassero il collo, i bordi del kimono erano sempre oro.
 
Kiku sorrise: “siete splendide!”disse facendo un inchino
 
le ragazze risposero sempre inchinandosi e con un leggero sorriso.
 
Il ristoratore riconoscendo Kiku li salutò calorosamente, e attaccò a parlare con Giappone dopo che si era accomodati.
 
Chiacchierarono per un pò, mentre ragazze era impegnate a decider che mangiare: “allora e se prendessimo degli spaghetti di soia?”
 
“si ma dopo lo trovi il posto per la zuppa?”
 
“certo! E tu cosa vorresti prendere?”
 
“non mi dispiacerebbe assaggiare il sushi, ma l'udon va al primo posto! io l'adoroooooooo!!! che vorresti?”
 
“magari del sushi con salsa agrodolce e tanti spaghetti e gamberetti sia fritti che in agrodolce…mi sta venendo fame!”
 
“accidenti anche a me!”
 
“Kiku-kun,  invece tu cosa prendi?”
 
“ho chiesto al ristoratore di portare un po' di tutto, giusto per farvi assaggiare un po' della cucina giapponese!”
 
“sei un mito!”
 
“ehm....g-grazie…” rispose perplesso il nipponico, non capendo bene il complimento fatto dalle due ragazze
 
Mentre aspettavano che la loro ordinazione arrivasse si misero a parlare di manga e anime.

“certo che i vostri sceneggiatori sono bravissimi! quando guardo un anime si sento così presa!”
 
“già è un vero peccato che da noi ci siano censure su censure!”
 
“e perchè?”
 
“perchè senò i poveri pampini si traumatizzano!” disse Monica
 
“sono quelli della Mediaset che censurano un casino! Ho sentito che hanno censurato anche i Puffi e i Pokemon! ma che cavolo c'è da censurare dico io! per non parlare delle censure di Naruto! grrrrrrr!!! quelle mi mandano in bestia!!” borbottò Sara facendo il pugno e sventolando avanti a sé.
 
“hanno censurato i Puffi?! e dove l'hai letto?! e in One Piece allora?! il sangue sembra coca cola! evviva coca per tutti ho urlato una volta!” commentò invece Monica gesticolando con le braccia.
 
“oddio, quella è proprio patetica come censura!”
 
“ma....che senso ha censurare i Pokemon?”
 
“non lo so kiku-san, è solo che lo fanno” rispose mortificata Sara
 
“censurate i Telebbies che è meglio…” borbottò Monica incassando la testa e fissando torva un punto indefinito.
 
“i telechi?”
 
“essere maligni!”
 
Kiku sembrò turbato, ma poi arrivò il pranzo e si dimenticarono di tutto.
 
“cibooooooooooooooooooooooooooooooo!!”
 
“non vi facevo così affamate”
 
“itadakirimasu!” (buon appetito in giapponese ndautrici)
 
E iniziarono a mangiare, facendo andare le mandibole senza sosta, anche se con contegno. Kiku dovette mangiare abbastanza velocemente altrimenti le due l'avrebbero fregato.
 
“era tutto buonissimoooooooooooooo!”
 
“a chi lo dici!! non pensavo che il sushi fosse così buono! scema me che non l'ho mai voluto mangiare!”
 
“ma....da quanto tempo non mangiate?”
 
“mmmmm.......direi...........quasi un girono intero…da stamattina!”
 
“eh, più o meno”
 
Kiku le guardò come se avesse visto un mostro: “n-n-n-n-n-nani? un' alimentazione corretta è la base per stare sani!”
 
“sappiamo che ci teniamo alla salute ma…” iniziò Sara, venendo interrotta dal giapponese
 
“non ci so scuse per questo! Vorrà dire che vi farò un corso su come si mangia correttamente!”

“oddio.....”
 
“non serve, davvero! ora dobbiamo trovare il pezzo Kiku-san, e un samurai non rinnega le sue promesse!” disse Monica, sperando di convincere il giapponese a cambiare idea
 
Kiku sembrò pensarci un attimo, poi acconsentì: “d'accordo, ma rimango comunque indignato dall'alimentazione di voi europei!”
 
“noi pensavamo di iniziare dai giardini imperiali!” iniziò Monica
 
“e da quella torre che sembra quella che sta in.....” disse Sara, per poi bloccarsi a metà frase iniziando a tremare
 
“perché non completi?” chiese Monica guardando l’amica.
 
“temo che salti fuori da un momento all'altro se lo pronuncio!” pigolò l'altra
 
“Sara, non è Voldemort! che problema c'è se dico Fran...”
 
“NOOOOOOOOOOOOOO!!!”
 
“…cia? che so, appare d'un tratto come uno spettro?
 
Neanche a dirlo che il francese in questione apparve come uno spettro: “bonjour!”
 
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”
 
Monica guardò scioccata Francia “ma....io scherzavo!”
 
“Furansu-san, cosa ci fai qui?”
 
“io apparirò sempre quando una bella ragazza mi chiamerà!” disse per poi notare Sara: “sei uno splendore!” esclamò mandandole un bacio al volo.
 
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! VADE RETROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!“
 
La ragazza si alzò di colpo e si nascose dietro l'acquario, ma il francese la raggiunse subito, riuscendo a bloccarla fra le sue braccia: “nessuno potrà salvarti ora!”
 
“oddio lascialaaaaaaaaaaa!!!” strillò Monica, attirando l'attenzione dei clienti del ristorante
 
“Furansu-san come ti permetti di importunarla?!”
 
Ma Francia li ignorò, si avvicinò pericolosamente al volto di Sara, che dalla paura si mise a piangere disperata. La ragazza prese fiato e urlò a pieni polmoni: “IVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!!!! TASKETEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!”
 
Con una nuvola di fumo e con un aura maligna, Ivan fece la sua entrata in modo divino, sorridendo come al solito: “che cosa stai facendo a Sara?” chiese tranquillo.
 
il francese tentò di sorridere, facendo solo una smorfia impaurita.
 
“allora?”
 
“e-ecco ... la stavo salutando!”
 
“CAZZATE!!! Ivan, stava tentando si baciarmi!! aiutami!” disse piangendo disperata.
 
“c-che ... non è vero! E …”
 
Ma non terminò la frase, perché la mano di Russia si era posata sulla sua spalla: “ora verrai con me Francia, e non sarà divertente”
 
Il francese deglutì, e rassegnato annuì.
 
“ora vi saluto. Sara, fà attenzione mi raccomando!”
 
“certo, la prossima volta farò più attenzione!”
 il russo sorrise, mentre serrava la presa sulla spalla di Francia che gemette sentendo la clavicola fare un suono poco rassicurante "sei bellissima col kimono"

"grazie...." rispose la ragazza, arrossendo e sorridendo a sua volta
I due si misero a farsi gli occhi dolci.
“ehm…”
 
“non adesso Kiku-kun! o ti uccideranno!”
 
“e quando se non adesso? non la smettono più!”
 
Monica sbuffò “Russia-san? non doveva torturare Francia?”
 
Ivan parve risquotersi quando sentì la voce di Monica “ossì! mi ero distratto!” poi tornò a guarda Sara, sorridendo di nuovo
 
“a dopo amore!
 
“a dopo!” salutò sognante Sara Ivan che sparì nella stessa nuvola di fumo con cui era apparso.
 
“eh si, sono proprio innamorati non pensi Kiku-kun?”
 
“molto direi, è vero che l'amore cambia le persone.....infatti mi sembrava strano che Russia-san non avesse obbiettato quando Sara gli aveva preso il rubinetto il giorno in cui siete arrivate”
 
“sarà stato amore a prima vista? chi lo sa! dovrò chiederlo a Ivan, la cosa mi incuriosisce! come va Sara? tutto bene?”
 
“va tutto magnificamente…” sospirò con aria sognante.
 
“mmmmmmm ..... Ivan ha l'effetto del tranquillante su di lei …”
 
“grazie al cielo!”
 
Ma Sara non fece caso al commento del giapponese, persa com'era nelle sue fantasticherie il cui protagonista indiscusso era il russo in questione
 
“e come facc biamo per riportarla sulla terra?”
 
“mmmmm … OMG STANNO VENDENDO IL NUMERO 5 DI HELLSING A PREZZO SCONTATO!! SARA VELOCE!!” urlò Monica, attirando l’attenzione di tutti i passanti.
Sara sembrò che fosse stata colpita da qualcosa parchè si voltò di scatto e guardò attor con aria febbrile: “dove? dove? scontato il numero 5 dove?”
 
“ecco fatto!”
 
“ma non c'è nessun manga scontato qui!” borbottò delusa guardando attorno.
 
“era solo per riportarti con noi”
 
“ah …” mormorò delusa.
 
“sei una fan di Hellsing?”
 
“io adoro Hellsing! mi manca il numero 5 per finire la collezione, ma non ce l'avevano quelli della Manicomix, tanto meno quelli della Starcomix!!! sigh! avrà mai fine la mia ricerca?!”
 
Monica le pattò sulle spalle: “vedrai che giungerai alla fine, non preoccuparti!”
 
“sperom …”
 
“oh ma con tutto questo trambusto non abbiamo cercato il pezzo!”
 
Kiku cominciò a pensarci su “beh, possiamo provare in centro, magari abbiamo fortuna!”
 
I tre si avviarono per le affollate strade di Tokyo, gli uomini spesso si voltavano a guardare le due ragazze che camminava leggermente imbarazzate.
 
“Kiku-kun è normale che le ragazze girino con il kimono?”
 
Kiku ridacchiò: “è strano vedere delle occidentali indossarli e girare per le strade!”
 
“ah, ecco... “
 
“mi sento un po' a disagio a essere sincera.....”
 
“tranquilla Sara-chan,  non pensarci”
 
“salve Nihon!”
 
“Kishimoto-sama! come sta? è strano vederla in giro!”
 
“sono riuscito a prendere uno stacco dal lavoro, era da un po' che non uscivo! chi sono le signorine?”
 
“loro sono Monica e Sara, saranno mie ospiti per un po' di tempo”
 
“piacere di conoscerla Kishimoto-sama! io e la mia amica siamo grandi fan del vostro manga!”
“davvero?! ha avuto così successo in Italia?”
 
“molto successo! piace anche a tantissime ragazze!”
 
stranamente Sara non aveva ancora aperto bocca
 
“Sara? stai bene?”
 
“Kishimoto... Masashi ....è un grande onore conoscerla di persona! ammiro tantissimo il suo lavoro! ho imparato a disegnare manga leggendo Naruto!!”
 
“mi fa piacere sapere che il mio manga ti abbia aiutato col disegno, chi è il tuo preferito?”
 
“l'Akatsuki!!! adoro ogni suo singolo membro!!! A parte Tobi, ma quando vedremo il volto di Madara scoperto?! non sto più nella pelle!!”
 
“non posso dirti nulla, mi spiace, farei un gigantesco spoiler”
 
“uffi...” poi Sara si riscosse “posso chiederle almeno un favore?”
 
“cosa?”
 
“ecco....potremo venire a vedere il suo studio?! la prego! è il sogno della mia vita!” bisbigliò Sara.
 
“mai il tuo sogno non era quello di andare a letto con Ivan?” le borbottò Monica all’orecchio
 
“dettagli!”
 
Kishimoto notò quanto la ragazza ci teneva, e si accorse che oltre ad aver imparato a disegnare da Naruto, aveva anche imparato la tecnica degli occhioni dolci da cane bastonato. Masashi sospirò ma poi sorrise: “d'accordo, un giretto veloce per rendere felice questa fanciulla”
 
“SIIIII!!” urlò Sara al settimo cielo.
 
Seguirono l'uomo fino al suo studio, lui e Sara  non avevano smesso un secondo di chiacchierare.
 
“certo che sono molto affiatati, come mai non sei euforica anche tu?”
 
“Uh? a me piace Naruto, ma non ai livelli di Sara, io amo One Piece ed Hetalia naturalmente!”
 
“Hetalia?”
 
“ehm … m-mi so sbagliata volevo dire Hellsing ahahah!”
 
“… ok”
 
Dopo pochi minuti finalmente arrivarono allo studio di Kishimoto: “il paradisoooooo!! disse Sara con gli occhi sbrilluccicanti: “è magnifico!” urlava ad ogni scalino che faceva.
 
“ecco qui! Non è gigantesco ma è il mio antro!”
 
“quante action figures! Oh! e ci so anche le tavole nuove, e ...”
 
Continuò a toccacciare dappertutto urlando estasiata per ogni cosa.
 
“alla faccia dell'entusiasmo...”
 
“fan accanita...”
 
“uh? cos'è.....MONI!!!!”
 
“che c'è?!”
 
la ragazza in mezzo al caos delle scrivania, mostrò un pezzetto d'oro molto consumato.
 
“il pezzo!!!” urlarono le ragazze.
 
“il pezzo?”  fece eco Masashi.
 
“Kishimoto-sama, questo pezzo serve tantissimo a me e a Monica, non potrebbe darcelo? Per favore!”
 
Kishimoto le guardò un attimo, poi rise: “ahahah , non c'è problema, l'aveva trovato in soffitta poco tempo fa, credevo portasse fortuna!”
 
“ma a lei non serve la fortuna Kishimoto-sama lei è bravissimo così”
 
“oh molto gentile”
 
“ehm...sarà il caso di togliere il disturbo, grazie ancora Kishimoto-sama!” intervenne Kiku prendendo le due ragazze per un braccio
 
“grazie infinite!”
 
“continui così con Naruto, io la seguirò fino alla fine!” disse Sara prima di uscire, sorridendo radiosa
 
“grazie Sara-chan, arrivederci!”
 
“arrivederci! “
 
Appena uscite le ragazze si presero per mano e cominciarono a saltellare felici: “manca poco, poi torneremo a casa!”
 
“mi fa piacere che siate così felici, a quanto pare fare visita a Kishimoto-sama  ha portato fortuna”
 
“eccome! e poi ho poto vedere con i miei occhi lo studio del dio!”
 
“il mio dio rimarrà per sempre Oda!”
 
“Echiro Oda?”
 
“esatto! Lui! il fantastico autore di One Piece! quel manga è il migliore!”
 
“uhmm, allora penso che ti farà piacere incontrarlo!”
 
“scherzi? sarebbe il mio sogno!”
 
“allora fai bene a girarti”
 
“che?” obbedì a Giappone rimanendo estasiata, a pochi metri da loro ci stava Echiro che camminava tranquillo, con la spesa.
 
“E-E-E-E-Echiro-sama!!” urlò catapultandoglisi addosso: “sensei!”
 
“c-che?! cosa?!”
 
“perdoni l'entusiasmo della mia amica Oda-san, ma è occidentale e l'ammira molto”
 
“d-davvero? è una bella notizia, davvero ti piaccio?”
 
“e me lo chiede?! lei è un genio la amo e l'ammiro tantissimo per la fantasia  che ha nel creare personaggi! è perfetto!” urlò Monica stringendo i pugni e gesticolando.
 
Oda sorrise: “uhm, mi fa piacere sentirmelo dire”
 
“di niente! avrei una piccola richiesta da farle …”
 
“si, dimmi”
 
La ragazza gli si fece vicino e gli sussurrò all'orecchio, Oda sorrise: “vedrò cosa posso fare”
 
“la prego ci sono un sacco di fan per quella coppia!”
 
“mmm … d'accordo vedrò di aggiungere qualcosa, ma  piccole cose, va bene? non posso insospettire i lettori”
 
“sarebbe perfetto!”
 
Oda rise: “allora siamo d’accordo, ora devo scappare, ci vediamo!” esclamò agitando la mano, il gruppo lo salutò e proseguirono per tornare a casa di Giappone.
 
“ma che gli hai chiesto?”
 
“eeeeeeeeh.....sapessi.....”
 
“qualcosa che ha a che fare con Sanji e Nico Robin?”
 
Monica sorrise ebete.
Nonostante avessero trovato il pezzo, le ragazze restarono a casa di Giappone fino alla sera, parlando con lui di tutto e di più, insegnandoli anche qualcosa sulla cultura occidentale, specie quella italiana.
 
“è un peccato che dobbiate andare, ma sono felice di aver trascorso del tempo con voi, e grazie per le dritte sulla cultura occidentale!”
 
“di nulla Kiku-kun, grazie a te per averci fatto conoscere i nostri miti!”
 
“non sapremo mai quanto ringraziarti”
 
“beh, un modo ci sarebbe”
 
“vale a dire?”
 
Kiku divenne serissimo: “non azzardatevi più a saltare i pasti, intesi?!”
 
“ehm....oooooooooooooooook........ciao Kiku-kun!”
 
Le due amiche lasciarono la casa del giapponese per dirigersi a casa di Inghilterra.
“dici che lo sorprenderemo come ieri?!”
 
“naaaaa, non credo, starà attento adesso, hai visto che faccia ha fatto quella volta? mi sa che avesse avvertito le nostre presenze dietro la porta!”
 
“dici? per me no, a mio parere è semplicemente terrorizzato da noi!”
 
“oh, giusto anche questo”
 
Le due ridacchiarono sinistre “ihihihi!!! noi cattive!!!”
 
“uh? aspetta! secondo te che fine ha fatto Ivan con ... tu sai chi?”
 
“non saprei....e non oso immaginare che cosa gli abbia fatto Russia! brrrrrr! tremo al solo pensiero!”
 
“il mio Ivanuccio sa come farsi rispettare!”
 
“beh non hai tutti i torti!” disse Monica aprendo la porta di casa Kirkland
 
“Iggy siamo tornateee!! spero tu non stia facendo niente di sconcio!”
 
Sara rise divertita mentre un meno divertito Inghilterra comparve dal corridoio: “ma perché dovete sempre urlare voi due?! E poi non sto facendo cose sconce”
 
“ho urlato per avvertirti,  si sa mai …” mormorò maliziosa.
 
“tsk! smettila e filate a dormire!”
 
“che così tutta questa acidità? cos'è non hai avuto la a dose di Alfred?”
 
“c-che?! a-andate subito a dormire!” sbraitò rosso in volto.
 
“sciallo, non serve essere così rude!”
 
All'inglese venne un tic nervosoall'occhio, ma le ragazze non ci fecero caso e andarono a dormire.
 
 
 
Eccoci qui col capitolo 11! Scusate per il ritardo ma la scuola ci sta succhiando via le energie e il tempo!
Colpa di Iggy che ci ha maledetto perché siamo state cattive con lui!

*Appare Inghilterra dal nulla* “MUAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!! FINALMENTE HO LA MIA VENDETTA!!! NON POSTERETE PIU' I CAPITOLI DELLA VOSTRA FIC DEMENZIALE!!!! MUAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!”
“non provocarmi Arthur-chan …” *sussurra Monica*
“non ti conviene averci come nemiche.......” *sibila Sara*
“non mi fate più paura!!! ho superato la cosa!!!”
“a si?”*Monica passa in modalità yandere e sorride* : “Arthur-chaaaan? non sei l'unico che si diverte con il voodo e pratiche simili” *tira fuori un pupazzetto Iggy* “ hihi!”
“dove l'hai presa quella?? la tenevo....!!!!! *nota il cassetto scassinato dove c'era la bambola* “god save the queen.....”
“no…god save you! Kufufufu” *comincia a pungere la bambolina*
“ahi! smettil-ahia!” *Monica ride come una pazza*
“uuuuuuuuh, che billu!!!! famme provare......” * Sara allunga le mani verso il pupazzetto*
“no! mio pupazzo!”
“plllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllz.......” *occhioni dolci*
“se vuoi ho quello di Francia, tortura lui”
“muahahahahahahahaha!!!! da qua!!!! “ *prende il pupazzetto di Francia e inizia a contorcerlo come uno straccio*
“ma quanto mi divertoooooooooo!!!!”
*intanto a casa di Francia* AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! DOLOREEEEEEEEEEE!! MA PERCHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE’?!
“ahi! t-ti prego smettila haa mi fai male!  non vi maledirò più scusate!” *tenta di proteggersi coprendosi con le braccia*
“e bravo Iggy!”
 
Questo sclero è per far capire a Inghilterra che non deve mai più provare a maledirci …

:D

Ringraziamo Eren Raimizu, ChibiWall, Sian e Di_Chan per aver recensito il capitolo precedente. Speriamo che il cap 11 vi sia piaciuto! ^^ fateci sapere che ne pensate, da? Ciao e alla prossima!!! Do Svidanya!!! ^L^

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Capitolo 13
*** Cap 12 (parte 1) ***


La mattina seguente, appena le ragazze misero piede in cucina, si accorsero che qualcosa non andava: non c'era il classico odore nauseante che collegavano alla cucina dell'inglese, che in quel momento era seduto al tavolo, e le fissava torvo

“ehm...Iggy? Ti sei svegliato male?” chiese Monica, turbata dallo sguardo poco amichevole dell’inglese

“perché ci fissi così?”

“sedute” rispose lapidario Arthur, muovendo appena le labbra, dando l’impressione che non avesse aperto bocca

“ma...”

“ho detto sedute”

le due non osarono ribattere, sopratutto perché quel giorno Inghilterra sembrava più acido e suscettibile del solito

“pensate di essere furbe? l'avevo capito che ci stavate spiando l'altro giorno!” sbottò d’un tratto l’inglese, irritato oltre ogni dire

Monica e Sara erano decisamente sorprese, eppure non avevano fatto il minimo rumore

“ma come?”

“credi che sono sordo?! vi sentivo sghignazzare dietro alla porta!”

“ci hai sentite nonostante  continuassi a gemere e a incitare Alfie a continuare?”

alla domanda di Monica l'inglese divenne letteralmente rosso come un pomodoro, e le due si misero a ridacchiare malefiche

“ma cosa vi costa lasciarmi in pace?! non riesco più ad avere un momento di intimità che subito saltate fuori voi! ma che avete?! un sesto senso?!”

“ma certo Iggy, e poi, noi non siamo ragazze normali, siamo il peggior nemico che i personaggi maschili di un anime e un manga possano incrociare …” cominciò Sara, poi Monica concluse la frase  “ .. noi … siamo YAOISTE”

Arthur sbiancò di colpo, e finalmente riuscì a spiegarsi perché Monica fosse riuscita a capire al volo a cosa servissero le divise scolastiche. L’inglese la guardò malissimo: " per arrivare al punto … lasciatemi in pace!!! Che vi costa?!! Andate a tormentare … che ne so, Francia ad esempio!”  

“sì ma Furansu -nisan non fa le cose sconce con Alfred!”

Inghilterra le guardò un attimo per poi crollare sul tavolo: “sentite … fate colazione e poi fuori dai piedi”

“ma …”

“FUORI!!!”

le due spaventate dalla reazione si alzarono di scatto e se ne tornarono in camera: “mi sa che abbi esagerato … è proprio arrabbiato adesso” mormorò Monica, sedendosi sul letto

“speriamo gli passi.......dovremo farci perdonare......ma come?”

“non lo so …”

si cambiarono in fretta, decidendo dove doveva andare: “manca Cina, se non mi sbaglio”

“uhm … va bene”

Sara guardò preoccupata l’amica che fissava mogia mogia il pavimento “che hai?”

“mi dispiace di aver fatto arrabbiare così tanto Inghilterra, non volevo”

Sara sopirò e le diede una pacca sulla spalla: “sai che gli passa, è un po’ irascibile, ma dopo una  tazza di thè gli passerà tutto vedrai”

“se lo dici tu …”

“se lo dico ? Tesoro io ho sempre ragione! Stai parlando con la ragazza che ha ammaestrato Ivan!”

Monica rise incuorata: “se le cose stanno così, eheheheh!”

sempre ridacchiando uscirono  per andare da Cina

“è meglio evitarlo per un po’ Iggy, giusto per farlo sbollire”

Monica annuì, e silenziose uscirono di casa, avviandosi da Cina, ma le due ragazze però avevano dimenticato un piccolo dettaglio: non sapevano dove abitasse il cinene

“ohi Moni, non abbiamo la più pallida idea di dove abiti Cina!”

“bel dilemma....a chi possiamo chiedere?”

“Polonia te lo scordi!”

“ ma non stavo pensando a lui!” rispose Monica sulla difensiva

“e a chi pensavi di grazia?”

“ mmm ...”
in quel momento, in lontananza, Monica notò Germania seguito, come sempre, da un Italia che saltellava al suo fianco canticchiando felice come una pasqua

“possiamo chiedere a loro!”

“non hai tutti i torti! EHIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!! DOITSUUUUUUUUUUUUUUUU!!!”

il tedesco si accorse che Sara lo stava chiamando e le raggiunse

“giorno!”

Feliciano non esitò a sorridere “ciao ragazze! come va?”

“bene grazie! Lud, potresti dirci dove abita Cina? noi non sappiamo la strada”

il tedesco sopirò: “si, vi ci accompagno”

“sei il stro salvatore!" esclamando ciò Sara gli si aggrappò al braccio peggio di un koala

“accidenti …”

continuarono così finché non apparve davanti a loro Pechino

“ grazie per il passaggio  Doitsu!”

“di niente …” borbottò il tedesco, che notando la distrazione delle due, fece per andarsene ”allora vi saluto …” disse cauto, mentre faceva un passo indietro, ma Sara si girò subito, beccandolo

“NO! Perché non passi un po’ di tempo con noi?!"

“cosa?”

“Sara ha ragione! Quando siamo venute a cercare il pezzo da te non abbiamo trascorso molto tempo insieme ….”

ed entrambe, anche Feliciano, così per caso, gli fecero gli occhi dolci ”ti preeegoooooo!!! Doitsuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!”

il tedesco tentennò un attimo, ma poi si arrese: “d-daccordo, una passeggiata veloce …”

“ siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!”

ma fu tutto meno che una "passeggiata" veloce

dovettero fare su e giù almeno cinquantamila volta per le strade di Pechino, cercando di NON farsi investire dai ciclisti o dai carretti ambulanti, il tutto  per  tornare al punto di partenza

“Moni, siamo peggio di Polonia, senso dell'orientamento zero, nada, nisba, nyet!”

“e io come un scemo pensavo di passare una giornata tranquilla....” borbottò Ludwig sospirando pesantemente

“con noi in giro non esiste la parola tranquillità!" disse Monica sorridendo

“ho notato …”

“mi fanno male i piedi Lud …” pigolò Italia massaggiandoseli

“certo che anche Cina poteva farsi vedere”

“mpf! sono tutti uguali qui …” commentò agitando la ma davanti a sè

“sentite ho fame, perché n ci prediamo qualcosa qui?”

“non sarebbe una cattiva idea, Lud paghi tu?”

“c-che?! perché?!”

“perché non si lascia della donzelle in pericolo!”

con aria scettica Germania indicò Italia

“lui è un caso a parte”

“cambiamo, NON si lasciano dei poveri italiani affamati in pericolo va bene?”

il tedesco sospirò pesantemente, cercando di mantenere la calma

“ora vado …” borbottò scocciato

“Lud fa sempre così, mi rimprovera, ma alla fine è gentilissimo” disse Italia una volta che il tedesco si fu allontanato

 “abbiamo visto! in fondo, è tsundere!” disse Sara sorridendo radiosa

“ma molto sotto! ^^ senti Feli, hai una qualche cotta per qualcuno in particolare?”

Feliciano arrossì e si mise a giocherellare con le punte delle scarpe: “beh, si … ” sussurrò

“oh ma che cosa carina!” disse Sara allegramente battendo la mani: “e chi è?”

 
“beh … a lui non piace che lo dica in giro …”

“lui? quindi è un ragazzo?” si intromise Monica assumendo lo sguardo perverso/maligno

“e-ecco … si! Ma non mi interessa che lo sia e …”

Sara lo interruppe, circondandogli le spalle con un braccio, seguita da Monica che fece lo stesso dalla parte opposta “non preoccuparti Feli, a noi non ci dà alcun fastidio, anzi … UHUHUH …”
Feliciano guardò le due ragazze, preoccupato, e le due ridacchiarono nel vederlo così “sta tranquillo Feli, siamo tra amici … avanti, dicci il nome” sussurrò Sara affinché solo la nazione e Monica sentissero. Dopo parecchi balbettii e indecisioni, Feliciano parlò “ecco … sto con Lud …” le ragazze sorrisero quasi maligne, lasciando andare il povero italiano che le guardava un po’ spaventato

“ahahahahah!!! Sapevo di avere ragione!”

“su cosa avevi ragne?” chiese Germania a Monica, spuntando da dietro

i tre sobbalzarono a sentire il vocione basso di Germania così all'improvviso

“n-niente, stavamo parlando .. della pasta si!”

“siiiiiI! di tutti i  tipi di pasta!”

 “è vero Italia?”

 “in realtà stavamo parlando di altro...” ma le ragazze gli tapparono la bocca, ridacchiando come sceme

“ il sole lo fa sclerare, non darci peso!"

il tedesco li guardò scettico, alzando anche un sopracciglio. Sospirando si sedette accanto a Feliciano e passò a tutti e tre i cartocci con il pranzo

“pancia mia fatti capanna!”

“mmm  … il riso alla cantonese è delizioso!”

“Cina non se la cava male ai fornelli!”

finito di magiare e recuperate le forze si alzarono e proseguirono con la ricerca, sai del pezzo sia di Cina

“mmm … dove potrà essere?”

“il pezzo o Cina?”

“tutti e due”

“mi sa che si è perso .. magari è a fare festa con i suoi paesani”

“ma lo sapeva che saremmo passate! Almeno tentare di contattarci!”

neanche a finire la frase che videro la distinta figura di Cina poco più avanti, che chiacchierava tranquillo con dei vecchietti

“tra vecchi ci si intende”

Monica si mise a ridere, divertita dalla battuta dell’amica

“Cinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!”

il cinese sentì chiaramente l'urlo dell'italiano, e si girò verso di loro. Si congedò con i vecchietti e li raggiunse

“nihao! Salve ragazze aru! non vi aspettavo così presto aru! avete trovato tutti i pezzi aru?”

“non ci aspettavi così presto?! guarda che stiamo girando per Pechino da tutto il giorno!”

“ e tu ce vieni a di' che non c'aspettavi?!” sbottò Sara, partendo con la parlata romana

“ehm.....avete dormito male aru?” chiese il cinese facendo un passo indietro, notando il pessimo umore delle due ragazze

“ho notato che erano un tantino acide stamattina quando le abbiamo incontrate....”

“che vi prende ragazze?”

le due sospirarono sconsolate

“il fatto è che abbiamo fatto arrabbiare Iggy...” iniziò Sara

“e ci dispiace tanto.......” concluse Monica

“siamo tanto dispiaciute e non sappiamo come farci perdonare....sigh” dissero contemporaneamente, e si rannicchiarono nel caro e vecchio angolino della depressione, mettendosi a fare cerchietti per terra

“avete fatto arrabbiare Inghilterra?”

“oh........ecco perché siete così acide oggi aru …”

“però non si fa ragazze! dovere chiedere scusa a Iggy!”

“aeh?! non lo sapevamo!” sbottò Sara acida per poi tornare a deprimersi

“è solo che non sappiamo come......” sospirò Monica

“siamo tanto depresseeeeeee.....” e si ritirarono a fare cerchietti per terra

“so proprio giù … poverette”

Cina sospirò: “a far arrabbiare Inghilterra non ci vuole molto, e purtroppo rimane scocciato anche per molto tempo …”

“shhh! Abbassa la voce!” sibilò il tedesco, per poi sentire un sospiro pesante venire dall’angolino della depressione

“bravo Cina, complimenti …”

“scusa … aru”

“io non me ne torno a casa finché non faccio pace con Iggy, punto e basta!” esclamò d’un tratto Sara, incrociando le gambe e le braccia sul petto, seguita a ruota da Monica
“siamo in due!”

“finché non faremo pace con Iggy non cercheremo più i pezzi! scioperiamo!!!”

“questa non me l'aspettavo....”

“mmmmm.....mi sa che non scherzano aru.......”

“m-ma dovete cercare i pezzi! se resterete qui sarà stato tutto inutile!!!”

“CHISSENE! FINCHE' NON FAREMO PACE CON IGGY NOI NON TORNEREMO A CASA!!!!”

“in sciopero, ma neanche foste francesi!”

“non attacca Lud” borbottò Sara tornando a disegnare cerchietti per terra

le nazioni si guardarono sconsolati

“ragazze aru,  guardate  che se state qui a deprimervi non concluderete qualcosa aru, prima vi mettete a cercare il pezzo, prima tornerete da Inghilterra-aru”

sembrò che le parole del cinese avessero un qualche effetto: l'aura depressiva cessò, ma rimase comunque un aria di sconforto sui volti delle ragazze

“beh .. da dove cominciamo?”

“Cina-san, ha visto in giro per caso una scheggia gialla, rifinita d'oro?”

“è così che so fatti aru? allora si aru! E’ il premio per la partita a pingpong tra quei signori”

“che cosa?! e tu che ci facevi lì a chiacchierare tranquillo?!”

“non sapevo che fosse il pezzo che stavate cercando aru!"

"quindi adesso non ci resta altro che vincere la partita!"

“sarà difficile, quei vecchietti sono agguerriti aru”

“e dai, vedrete che tentare non nuoce!"

le ragazze si avvicinarono al tavolo dove cinque o sei vecchietti giocava o incitavano i compagni

“certo che se la cavano …” borbottò Sara vedendo la velocità fulminea dei loro movimenti

“e sono solo dei vecchietti.....ok non vinceremo mai!” esclamò Monica tornando a deprimersi

“non è detto aru”

“eh?”

“posso provare , sono un po’ arrugginito, ma credo di poterli battere con facilità aru"

“trattali bene mi raccomando, sono  dei vecchietti innocenti!”

Cina si intromise nel gioco, parlottando uno di loro, che lo squadrò da capo a piedi

“che ingrati … nemmeno  il loro rappresentante sanno riconoscere!”

“buona Sara, sembra che lo abbiano accettato”

infatti con un sorriso cordiale, il vecchio che giocava prima fece posto a Yao, che si tirò su le maniche e si preparò. Col fiato sospeso le altre nazioni e le ragazze, rimasero a guardare
increduli, la battaglia che si stava svolgendo: i due concorrenti era accanitissimi, muoveva il polso a velocità supersonica e l'unica cosa che facesse capire che ci fosse anche una pallina erano i frequenti tic

“Cina è un fenomeno!” esclamò Sara

“urka! sembra di vedere Karate Kid!”

il combattimento durò ancora per un po’, mentre le ragazze si mangiava le unghie dalla disperazione

“vai vai!! ci sei quasi!”

“su Cina ti manca poco!!!!” sbraitarono entrambe

e finalmente, Yao segnò il punto della vittoria!

“YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! SEI GRANDE YAO!!!!!”

Cina si voltò trionfante, con un grande sorriso

“sei grandissimo!!! che movimenti!”

Cina rise “eheh, era da un po’ che non giocavo ma sono riuscito a cavarmela”

“ottimo lavoro Yao. Ora potete tornare da Inghilterra e chiedergli scusa”

non l'avesse mai detto: tutta l'euforia per la vincita di Yao svanì e tornò la cappa scura sulle teste delle ragazze

“ hai parlato presto Lud …”

“ops....”

le due erano tornate nell'angolo della depressione, e sembrava non ne volessero uscire

“oh oh … e adesso aru?”

“mi toccherà portarle di peso, non vedo altra soluzione, e poi devo farmi perdonare per averle depresse di nuovo”

detto questo il tedesco si caricò in spalla le due, che non sembravano minimamente scosse, o euforiche

 "salutatemele quando si riprendo aru! Arrivederci aru!"

le nazioni si voltarono e salutarono Yao, portando le ragazze a casa di Inghilterra

Feliciano si premurò di suonare il campanello, visto che Ludwig era intento a mettere giù le depresse

”che volete?!" la voce più acida del solito dell'inglese fece sobbalzare i presenti

quando si aprì la porta si ritrovarono davanti un Arthur piuttosto incazzato, le folte sopraciglia era aggrottate, e sembrava che si stessero per incontrare da quanto fossero vicine, la bocca storta in una smorfia di puro disgusto e gli occhi freddi, che mandavano lampi ovunque

“e-ecco, a-abbiamo riportato, S-Sara e Moni-ca a casa tua....” pigolò Feliciano terrorizzato

l'inglese rispose con un grugnito fissando male Germania: “e dove sono?”

Ludwig si spostò per mostrare le due rannicchiate in posizione fetale, con l'aura depressiva che aleggiava in torno a loro

“adesso basta ragazze! State facendo appassire i fiori!”

ma le due non lo ascoltarono, alzarono lentamente il volto verso l'inglese che in cambio le fissò malissimo, e le ragazze, sospirando sconsolatissime, tornarono nella stessa posizione di prima, le lacrime che minacciavano di scendere dai loro occhi

“sono così da tutto il giorno, non avevano intenzione di trovare il pezzo finché non avessero  fatto pace con te”

Arthur non sembrò essere minimamente toccato dalla cosa “tsk! comodo scusarsi ora! avrebbero dovuto farlo tempo prima! per quanto mi riguarda possono restare così per anni, tanto non le perdonerò mai!”

le ragazze sentirono e cominciarono a piangere in silenzio e senza muovere un muscolo

Feliciano se ne accorse e si mise a piangere a sua volta “le hai fatte piangere!!!!”

“me ne frego!”

“sei cattivo Iggy!”

Germania guardava stranamente impietosito le due povere ragazze in quello stato pietoso, e non riusciva a tollerare il comportamento di Inghilterra, che avrà avuto le sue ragioni, però farle piangere era troppo, anche per lui

“stammi a sentire Inghilterra! loro sono veramente dispiaciute di quello che ti hanno fatto! oggi non facevano altro che ripetere che non avrebbero cercato più i pezzi finché non avessero fatto pace con te! se sono così crudeli come di sicuro pensi, allora non starebbero lì a piangere e a deprimersi!”

Arthur sospirò pesantemente, un vero gentiluomo non lasciava delle povere fanciulle in lacrime, però a dirla tutta, anche loro aveva esagerato. Alla fine decise che almeno fare una faccia me truce le avrebbe rilassate

Distese la fronte e respirò a fondo per calmarsi, poi con il tono di voce più gentile che gli riuscisse si rivolse alla ragazze

 “ehm … Sara? Monica? mi dispiace di essere stato così burbero, ma penso che vi rendiate conto che invadere la privacy altrui è maleducato”

le ragazze smisero per un attimo di singhiozzare e si voltarono: Arthur, rincuorato che almeno lo ascoltassero continuò: “io chiedo scusa a voi, se voi, naturalmente chiedete scusa a me....un patto tra gentiluomini...e gentildonne, che ne dite?”

le due si guardarono, poi con un gesto fulmineo gli furono addosso, abbracciandolo stretto stretto: “ci dispiace Arthur! hai ragione non lo faremo mai più!! scusaci!” singhizzarono nella camicia dell'inglese, che sospirò  pattandole sulla testa

“su ragazze, adesso basta piangere”

le due si staccarono, asciugandosi gli occhi e sorridendo di nuovo

“ti promettiamo solennemente che non faremo più le impiccione!” dissero in coro, sorridendo

“ e io vi prometto che cercherò di essere meno acido con voi”

si guadarono, poi  tutti e tre scoppiarono a ridere, stringendosi le mani intrecciandole

“tutto è bene quel che finisce bene!” esclamò Italia tornando a sorridere

 “già”

“Iggy, abbiamo trovato il frammento da Cina, quindi direi che abbiamo finito!” disse Monica una volta staccatasi

“non esattamente”

le due lo guardarono perplesse


FINE PARTE UNO
 
WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! SCUSATE PER L’IMMENSO RITARDOOOOOOOOOOOOO!!!! çAAAAAAç abbiamo avuto parecchi problemi con la scuola, con tutte queste verifiche e interrogazioni poi! Chiediamo venia!!! çAAAAAAAAAç

Ok, scleri a parte, speriamo che il cap vi sia piaciuto! ^^ ringraziamo Sian, Di_chan, Kurohime, morga 99 (ben tornare ragazze!! XD)e Eren Raimizu per le recensioni fatte! ^____^ fateci sapere se il cap è stato di vostro gradimenti, aspettiamo i vostri commenti! XD alla prossima con la seconda parte del capitolo 12!!! (e cercheremo di fare un po’ più presto…)

Do svidanya! ^L^

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Capitolo 14
*** Cap 12 (parte finale) ***


       “come sarebbe?!” esclamò Sara, guardando incredula l’inglese “abbiamo trovato tutti i pezzi! dove non abbiamo cercato?!”
 
in quel momento Monica capì: “non abbiamo cercato a casa sua!” disse indicando Arthur che annuì
 
“ oh.....è vero! Manca casa sua!”
 
“ragion per cui sarà meglio iniziare le ricerche. Germania, Italia, grazie per avermele riportate”
 
“di nulla. Andiamo Italia”
 
“ciao ragazze! Buona fortuna!”
 
dicendo questo l'italiano raggiunse di corsa il tedesco, lasciando soli i tre
 
“da dove iniziamo?”
 
“da Londra, mi sembra ovvio! Ne vorrei approfittare anche per inculcarvi un po' di cultura inglese, da quanto mi ha detto Lovino non siete molto acculturate” 
 
“come sarebbe?! grrrrr....Lovino me la paga, e con gli interessi!” sbottò Sara, facendo sventolare un pugno davanti alla faccia
 
“ma se siamo in crisi!” intervenne Monica
 
“oh...è vero…”
 
Arthur sorrise appena e si diresse in casa “è meglio che vi cambiate, andare in giro per Londra con i kimoni non so quanto potrebbe essere comodo”
 
le ragazze abbassarono lo sguardo: “oh … è vero!” fu l'unica frase intelligente che formularono
 
in fretta rientrarono e si rimisero i vecchi vestiti (non le divise, Arthur aveva avuto la premura di nasconderle ndmoniko chan e tu come lo sai? ndUk siamo onniscienti, ricordi? Ndmoniko chan ah, è vero... ndUk)
 
Arthur le attendeva sulla soglia, con tre ombrelli: “scegliete quello che preferite” disse, non appena le due ragazze lo raggiunsero. Sara scelse quello, ovviamente, sul blu scuro, i cui bordi erano bianchi, mentre Monica afferrò l'ombrello che le pareva il più grande, quello arcobaleno
 
“non credevo che avessi ombrelli così colorati, qui”
 
“che intendi?”
 
“beh, spesso Londra è piena di signorotti con ombrelli tutti neri …”
 
“è che ci ritraggo così …”
 
“non vi fanno giustizia” commentò Sara
 
i tre uscirono sotto la pioggia insistente, tipica londinese: Monica saltellava da pozzanghera a pozzanghera, ridendo come una matta, sotto lo sguardo perplesso di Inghilterra
 
“ma non ha paura di bagnarsi? Ha già tutti i bordi dei pantaloni fradici!”
 
Sara scollò le spalle, indifferente “è come una bimba di 5 anni, sarebbe inutile e poi lasciala divertire. E’ incredibile, come fa a essere così felice anche con la pioggia? è un contro senso!" borbottò mentre cercava meticolosamente di evitare qualsiasi ipotetica pozzanghera
 
“ATTENZIONE!!!”
 
Sara fece in tempo a scostarsi n appena sentì l'avvertimento di Monica, evitando si finire infradiciata da un salto troppo lungo dell' amica
 
la cosa non valse per Inghilterra
 
“ops … scusa” pigolò la ragazza, temendo una sfuriata da parte dell’inglese, ma quest’ultimo si limitò a sospirare pesantemente “se vi aiuto poi ve ne andrete, se vi aiuto poi ve ne andrete …” borbottava per mantenere la calma
 
“ ok che te ne abbiamo fatte passare di tutti i colori, ma ci odi fino a questo punto?”
 
l'inglese si accorse che Sara aveva sentito il suo borbottio, e la faccia poco felice della ragazza quasi lo fece pentire di quello che aveva detto
 
“no! certo che no! Io non vi odio! è solo che....”
 
“è solo che ti abbiamo rotto troppo e sei finito con l'odiarci a morte?” concluse Monica, imitando la stessa faccia da cane bastonato dell’amica
 
“NO! è solo che potevi stare un tantino più attenta invece di saltellare come una bambina di 5 anni!”
 
Monica mise le la labbra a scarpetta, ma non obbiettò
 
“e ora non farmi quella faccia pietosa ti prego! Mi fai pena!”
 
“allora la smetto” commentò allegramente voltandosi e continuando con il suo gioco
 
“niente … è come parlare a un muro”
 
“quelli sono costretti ad ascoltarti, lei no”
 
“sigh …”
 
Sara pattò l'inglese sulla schiena con fare consolatorio, poi continuarono a camminare per Baker Street
 
“Sara! sai in che via siamo?!”
 
“ehm....Baker Street?”
 
“e chi ci viveva a Baker Street?!
 
“Sherlock Holmes?” azzardò Inghilterra, non capendo l'entusiasmo della ragazza
 
“esatto! possiamo chiedergli di aiutarci!”
 
“Moni, sei matta?! Sherlock Holmes non esiste! è un personaggio inventato! E non pensare al film!”
 
“a me era piaciuto! Pensavo potesse esserci utile!”
 
“Monica, Sara ha ragione: Holmes non è mai esistito!”
 
“ oh … peccato” fece qualche passo, per poi rigirarsi e guardare Arthur sorridendo in modo perverso/malefico
 
“ehi Iggy, perché non andiamo a Little America?”
 
“Little America?” chiese Sara perplessa, notando che Arthur era diventato tutto rosso: “coff coff, d-d’accordo … se proprio dobbiamo …”
 
raggiante Monica prese le mani degli altri due e accelerò il passo
 
“Moni spiegami che cos'è questa Little America”
 
“è un posto moooolto usukkoso”
 
bastò quello e accelerò anche Sara. In pochissimo tempo, vista la super velocità di due fangirl yiaoste, arrivarono nella piazza principale di Little America
 
“beh? Non vedo niente di interessante qui”
 
“eh eh … aspetta che ti spiego” sorrise, mentre Arthur cercava di sotterrarsi
 
Sara ascoltò molto interessata la spiegazione dell’amica, bevendosi ogni singola parola, estasiata con tanto di occhi brilluccicanti
 
“è un posto magnifico!”
 
 “già! Mh? Ma quello non è Alfred?
 
Arthur si strozzò con la sua stessa saliva e guardò febbrilmente la direzione indicata dalla ragazza. Sperò  che non si mettessero …
 
“ehi Alfie!”
 
troppo tardi
 
l'americano, sentendosi chiamare, si girò verso il trio, e sorridendo come suo solito fare, si diresse verso di loro
 
“ciao ragazze! cosa ci fate qui?”
 
Monica sorrise, venendo subito imitata da Sara “in cerca di pezzi! Ci manca quello di Iggy e poi abbiamo finito!”
 
“sono contento per voi!” esclamò, ma il suo entusiasmo venne smorzato non appena vide l’inglese, intendo a fissare un punto non definito alla sua sinistra. Alfred s’incupì
 
“oh ... ciao”
 
ma il tono in cui lo disse non piacque alle due, era privo della solita gioia, e non era per niente squillante
 
“ehm......ragazzi? Tutto bene?” chiese titubante Sara, guardando le espressioni fredde che i due si scambiavano
 
“si, voi non preoccupatevi”
 
il tono di Arthur era leggermente acido, e la cosa continuava a non piacere alle due
 
 “sicuri? Non sembra che vada...”
 
Monica venne interrotta: questa volta fu il turno di Alfred di rispondere un tantino acidamente
 
“va tutto benissimo, fossi in voi continuerei a cercare il pezzo”
 
“Inghilterra”
 
“America”
 
l'americano se ne andò, lasciando le due ragazze perplesse e preoccupate, mentre per l'inglese sembrava non fosse successo niente
 
“pensavo di andare alla Torre di Londra, qui non troveremo niente, e comunque America se l'avesse trovato ce l'avrebbe dato. Andiamo ragazze”
 
le due camminavano dietro a Inghilterra un tantino più indietro, parlottando fitto fitto
 
“ma cosa gli sarà successo? Cavoli hai visto che sguardo aveva Alfred?” iniziò Monica
 
“e Arthur? capisco che è da lui, ma sembrava che lo volesse fulminare all'istante”
 
 “forse avranno litigato …”
 
“è probabile … ma per cosa poi?”
 
le ragazze si fissarono i piedi mentre camminando, poi la triste illuminazione: “è colpa nostra” mormorarono all'unisono
 
“come possiamo farli tornare insieme?! oh cavolo......mi sento uno schifo.....” cominciò Sara, guardandosi le mani come se fossero coperte da una sostanza schifosa
 
“da sole non ci riusciremo, avremo bisogno di qualcuno. .. ma chi?”
 
Sara si mise una mano pensierosa sotto il mento:”mmm … ho la soluzione”
 
“di già? Ci hai messo tre secondi”
 
“si, ma devo chiamarlo”
 
“che?”
 
ma prima che potesse fare altre domande l'amica prese fiato e urlò: “IVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAANN!!!”  
 
“aaaaaaaaaaah!!! mi hai rotto i timpani!!!” sbraitò Monica, schiaffandosi le mani alle orecchie, assordata dall’urlo dell’amica
 
“scusami …”
 
con la solita entrata figa, Russia fece la sua comparsa, brandendo il suo fedele rubinetto: “chiamato zuccherino?”
 
“IVANUCCIOOOOOO!!” gridò glompandogli addosso
 
i due cominciarono a salutarsi proprio come due fidanzatini, tanto dolci che Monica per la paura si lavò i denti ben due volte
 
“ehm … non voglio intromettermi ma …”
 
“lo stai facendo in realtà”
 
“si, beh è un modo di dire Russia-san , ti abbiamo invocato …”
 
“invocato? Inghilterra vi ha insegnato degli incantesimi?”
 
“e che è? Un animale da richiamo?” si intromise Sara, scoccando un’occhiataccia all’amica, che si affrettò a correggersi
 
 “ NO! certo no! ti abbiamo chiamato perché ci devi dare una mano”
 
“in cosa dovrei aiutarvi?
 
le due spiegarono la situazione al russo, ripetendo almeno una dozzina di volte che erano dispiaciute a morte per il casino che avevano combinato
 
“mmmh.....brutta faccenda.......però non credo di essere il più adatto ad aiutarvi”
 
“come?! E chi altri potrebbe ....!!! no, non lui!” iniziò Monica, mettendosi le mani nei capelli con fare esasperato
 
“mi rincresce, ma Fr....”
 
“NON DIRE QUEL NOMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!”
 
Russia guardò perplesso la fidanzata, mentre quest’ultima si guardava attorno terrorizzata
 
 “perché non dovrei dirlo?”
 
“quel nome è tabù! Non bisogna dirlo o LUI apparirà come una spettro! E’ la mia maledizione!!!!”
 
“Sara, tu esageri”
 
“no che non esagero!”
 
Russia preferì intervenire prima che le due ragazze iniziassero a litigare di brutto “su, su: non volete riportare la pace tra Inghilterra e America?”
 
“si ma senza l'aiuto di quel … quel vinofilo!”
 
Russia sorrise: “tranquilla, ci sarò io: se  prova ad allungare la mani lo pesterò a sangue”
 
Sara, che sembrava convinta dalla parole del suo adorato russo, annuì: “d'accordo. Monica, chiamalo”
 
“eh? E che sono? il tutto fare?”
 
“per piacere”
 
“così va meglio” disse contenta voltandosi e togliendosi la giacca
 
“ma … perché?” domandò il russo, non capendo il gesto della ragazza, che fece cadere la giacca a terra
 
“boh”
 
“oh, la mia giacca devo averla dimenticata e fa così freddo …”
 
Gli altri due, sentendo, capirono doveva voleva andare a parare
 
“però recita bene”
 
come per magia (no quella di Arthur specifichiamo) Francis apparve alla spalle di Monica e le posò la sua giacca sulle spalle: “ecco ma cherì, il tuo cavaliere è qui!”
 
“molto gentile, Furansu-niisan, ora puoi anche staccarti”
 
“ma …”
 
“staccati” sibilò la ragazza con un tono che non ammetteva repliche
 
il francese fece un passetti indietro: “s-scusa, non mordermi …”
 
Francia si girò e notò Sara, ma per qualche arcano e misterioso motivo Ivan non rientrava nel suo raggio visivo, eppure il russo era vicino alla ragazza
 
 “bonjour mademoiselle! Ti trovo in gran forma!” commentò il francese sorridendo in un modo che alla ragazza non piacque per niente
 
“non fare il lecca piedi …” borbottò lei, tenendo le braccia incrociate e conficcandosi le unghie nella carne per resistere alla tentazione di prenderlo a pugni in faccia, ma il francese parve ignorare il tono freddo dell’italiana
 
“qualcuno ha dormito male sta notte? Avanti Sara, non dovresti essere così acida....”
 
Sara fece un passo indietro non appena l'altro fece un asso avanti
 
“sta lontano da me!”
 
“perché? non gradisci la mia presenza?”
 
“ti sei forse scordato quello che ti ho fatto quando hai tentato di baciarla?”
 
Nel sentire la voce improvvisa e fredda di Ivan, Francis fece un sorriso fin troppo tirato: “a-ah… Russia, che bella sorpresa! N-non ti avevo visto!”
 
“come  si fa a non tare un armadio a quattro ante alto due metri? Senza offesa Ivan”
 
“nessuna”
 
“tu mi farai uccidere …”
 
“perché?” ribatté Monica innocentemente
 
Francia si sbatté la mano in faccia: “cambiando discorso … perché mi avete chiamato?”
 
le ragazze si apprestarono a raccontare anche a Francis di quello appena accaduto
 
“no no no ragazze, questo non si fa! E perché mai dovrei aiutarvi a farli rimettere insieme?!”
 
“perché, per nostra immensa sfortuna, sei l'unico che sa qualcosa riguardo all'essere romantico!” sbottò Sara, riluttante al massimo di ammettere una roba del genere, ma il francese era cocciuto e non ne voleva sapere di aiutarle
 
“niente da fare! Io non sopporto America, se si lasciano definitivamente a me fanno solo un favore! Almeno avrò campo libero con Iggy!” esclamò Francis assumendo uno sguardo maniaco
 
“sei senza speranze....” borbottò Monica massaggiandosi le tempie
 
Sara, irritata al massimo, preferì passare alle maniere forti: lo prese per il bavero della camicia, fissandolo dritto negli occhi “stamme bene a sentì francesino! Tu sei il principale responsabile dei miei traumi da quando semo arrivate qui! quindi, a meno che  non voglio venì ammazzato dalla sottoscritta e fatto diventà carne tritata de prima scelta, aiutace a rimettere assieme quei due! sono stata chiara?! non me mettere alla prova, perché lo faccio veramente!” sbraitò, partita in quarta con la parlata romana
 
“se lo uccidi la Francia sparirà dalla storia e dalle carte geografiche …”
 
“tanto de guadagnato! allora?! che decidi?!”
 
“Furansu-nisan, se vuoi vivere ti conviene accettare, Sara non è una che si rimangia le minacce di morte, e sta volta è seriamente intenzionata a farlo”
 
“certo che lo sono! non ti ho ancora perdonato il tuo subdolo tentativo di rubarme un bacio!”
 
il francese dovette arrendersi: “d-d’accordo, in fondo hai ragione …”
 
“bene!” disse incrociando le braccia la petto orgogliosa
 
“allora Furansu-niasan? che dici di fare?”
 
Il francese iniziò a pensarci su, guardando un punto indefinito nel cielo cupo e grigio della capitale inglese “mmmh....conoscendo quelle teste dure, un modo per farli riconciliare sarebbe farli incontrare nello stesso posto, magari un luogo pubblico, tipo un bar, così almeno saranno obbligati a non fare scenate …”
 
Ma a stroncare l’idea sul nascere fu Russia “cose del genere funzionano solo nei film, nella realtà finisce sempre tutto male”
 
“guardi film di quel genere?” chiese Monica, parecchio sorpresa
Russia sospirò sconsolato “non ho altro da fare! come pensi che passi l'inverno?!” dicendo ciò sospirò di nuovo, quasi depresso “mi sento tanto solo....”
 
Sara si fece impietosire dalla scena, e non esitò ad abbracciare stretto il russo, cercando di consolarlo dandogli delle pacche affettuose sulla schiena
 
 “su su che passa tutto …”
 
“mi sa che fare affidamento su di loro non sarebbe una buona idea”
 
“mmmh … al massimo su Russia”
 
“che state borbottando voi due laggiù?” chiese Sara con voce inquietante
 
“e-ecco, stavamo pensando a un altro modo per rimettere pace tra quei due!”
 
“esatto! Eh eh…” iniziò il francese, finendo col ridacchiare in modo nervoso, imitato da Monica.
 
Sara li squadrò e poi tornò ad occuparsi di Ivan
 
“allora che si fa?”
 
Monica sospirò “non so lo....solitamente delle fanfiction parlano e risolvono tutto, ma questa volta il problema siamo noi....”
 
“fanfiction? cosa sono?”
 
“ehm.....nulla, lascia stare......dobbiamo pensare a come farli tornare insieme........”
 
i due ci pensarono su intensamente, e finalmente, quando gli venne l'illuminazione, notarono che Sara e Ivan per tutto il tempo erano rimasti a sbaciucchiarsi
 
“ehm........scusate..............”
 
“muto, o ti ammazzano!”
 
“dovremo pur renderli partecipi di quello che abbiamo pensato no?!”
 
“perché mi guardi?”
 
“avanti, perché non li chiami?”
 
Monica gli scoccò uno sguardo truce “col cavolo! parli tu! io sono troppo giovane per morire, e poi sempre meglio te che me!”
 
“non sono tra le e grazie, vero?”
 
“ci puoi scommettere!”
 
Sospirando sconsolato e raccogliendo tutto il suo coraggio, Francia osò fare l'impossibile: interrompere i due piccioncini, sapendo benissimo che Russia l'avrebbe fatto secco
 
“ehm.....m-mi dispiace dovervi interrompere, ma io e Monica avremo pensato a un modo per far riconciliare America e Inghilterra.....”
 
Tutto ciò che ottenne furono due sguardi carichi di istinti omicidi
 
 “oh oh....ora lo uccidono.....”
 
“guasta feste!” sbottò Sara, incavolata nera
 
“solo per questo dovrei ammazzarti, lo sai Francia?”
 
Intuendo la velata minaccia di morte, Francis mise le mani davanti a sé agitandole: “e-ecco … io e Monica avevamo trovato il modo per far tornare insieme Inghilterra e America!”
 
“oh, bene, ma proprio adesso?!”
 
“si, adesso”
 
a malincuore i due piccioncini si staccarono e prestarono l'attenzione sugli altri due
 
“avanti, mostrateci la vostra idea geniale”
 
“più o meno è quello che ha detto Francia all'inizio, ma un attimino modificato”
 
“vale a dire?”
 
“in sostanza ci divideremo a coppie, Sara con Russia e Monica con me: la prima coppia andrà a cercare Inghilterra e gli dirà che America è in grave pericolo e di andare all'Occhio di Londra, mentre io e Monica faremo lo stesso con America, sempre dicendogli che Inghilterra è nei guai fino al collo: essendo un eroe, di certo non esiterà a intervenire”
 
“cioè......e loro, incontrandosi, dovrebbero parlare e fare pace?” concluse l’altra ragazza, capendo dove i due volevano andare a parare
 
“in sostanza … si”
 
Russia e Sara si fissarono, poi fissarono gli altri due e si rifissarono, per poi ri-rifissare Francia e Monica “…..non funzionerà mai”
 
“quanto siete difficili! almeno noi ci abbiamo pensato mentre voi eravate impegnati a sbaciucchiarvi!”
 
Non l'avesse mai detto, subito avvertì due aure molto minacciose ergersi davanti a lui
 
“oh no …” pigolò il francese terrorizzato
 
“te la sei cercata stavolta”
 
“aiuto …”
 
“come ti permetti?! quello che facciamo io e il mio Ivanuccio non sono affari tuoi!!!”
 
“beh … finché state in mezzo alla strada …” commentò Monica, troppo ingenuamente, attirando la furia omicida dei due
 
“ma allora sei scema! accidenti almeno tu ti salvavi!”
 
“… accidenti!”
 
i due poveretti si strinsero terrorizzati, pregando che un miracolo accadesse, e per il grandissimo culo che si ritrovavano, apparve Arthur , piuttosto allarmato per l'improvvisa scomparsa delle ragazze: “ma dove eravate finite?! vi sto cercando da mezz'ora buona!”
 
improvvisamente, le aure omicide di Sara e Russia si placarono e tornarono normali
 
“niente … è che …” ma non poté finire di parlare che Monica la interruppe di colpo, gridando
 
“AFRED è IN PERICOLO!!! DOBBIAMO AIUTARLO!!!”
 
“che?”
 
 “COSA?! e tu come fai a dirlo?!”
 
La domanda lasciò impreparata la ragazza, che comunque riuscì a inventarsi qualcosa
 
“è appena passata una donna che diceva che l'Occhio di Londra si è rotto, e Alfred è andato di là!”
 
“OH MY GOD!!! ALFREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEED!!!!”
 
 subito l’inglese si mise a correre come un forsennato, preoccupatissimo per l’americano, lasciando gli altri quattro a bocca aperta, increduli
 
“non ci credo......c'è cascato!!!”
 
“la cosa sorprende anche me......questo vuol dire che vuole ancora bene ad Alfie!” concluse la ragazza, contenta
 
“sarebbe meglio andare a vedere come si svolge la cosa no? sapete, per evitare imprevisti!”
 
“il francese ha ragione.....per una volta, non montarti la testa” aggiunse subito, notando il sorriso che stava affiorando sulle labbra di quest’ultimo che sparì immediatamente
 
Il gruppo si lanciò all'inseguimento dell'inglese che li distanziava di parecchi metri
 
“ma come riesce corre così veloce?! Accidenti!”
 
“non preoccuparti, siamo quasi arrivati!”
 
quando i quattro, seguendo a debita distanza l'inglese arrivarono alla ruota panoramica, si nascosero poco distante dai due, dietro una cabina telefonica
 
“ALFREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEED!!!”
 
Sentendosi chiamare, Alfred si girò, guardando sorpreso l’inglese che ansimava davanti a lui, esausto per la lunga corsa
 
“A-Arthur? Ma.....perché ti sei messo a correre?”
“cos...” non finì di parlare che Inghilterra si accorse che la ruota panoramica era ancora intatta, lasciandolo parecchio confuso
 
“ma....Monica mi aveva detto che eri in pericolo!”
 
l'americano spalancò gli occhi sorpreso, ma addolcì subito lo sguardo, quasi commosso
 
“eri.....preoccupato per me?”
 
l'inglese si rese conto dello scherzo di poco gusto che le ragazze gli avevano fatto, ma ne comprese subito dopo il perché. Quelle due l’avevano raggirato, e la cosa lo mandava in bestia, ma ora aveva altro a cui pensare
 
“e-e-ecco.........si, ero preoccupato per te.......” borbottò, rosso in volto, guardando dalla parte opposta
 
Alfred si avvicinò e non poté fare a meno di abbracciarlo felice, e sebbene Arthur all'inizio fosse riluttante, poi ricambiò anche lui il gesto, forse stringendolo anche più forte
 
“mi dispiace......non voglio più litigare con te.............” mormorò l’inglese, affondando di più il volto nella felpa dell’altro, mentre da dietro la cabina Monica e Sara guardavano la scena, con un sorriso che andava da orecchio a orecchio
 
“vanti Iggy.....dillo! Vogliamo sentirtelo dire!!!” bisbigliarono, quasi isteriche, sotto lo sguardo delle altre due nazioni che si scambiarono delle occhiate parecchio perplesse
 
Alla fine, dopo vari borbottii, Arthur disse la fatidica frase “.............i-io........t-ti amo troppo........”
 
“siiiiiiiiiiiiiiiii!!!” strillarono a bassa voce le due ragazze, iniziando a saltellare sul posto come delle matte dalla felicità 
 
l'americano dal canto suo non poteva essere più felice di così: prese tra le mani il volto dell'inglese e appoggiò le labbra su quelle dell’altro, dandogli un casto e dolce bacio, mentre le due ragazze, nascoste, sbavavano con tanto di emorragia dal naso
 
“USUK!!!!”
 
“mon Dieu, e poi date a me del maniaco? voi spiate coppiette!”
 
“zitto mangia lumache, nello yaoi tutto è permesso!”
 
il francese rimase lì lì, analizzando la frase: “ma non vale!" sbottò alla fine, infantilmente
 
le ragazze risero, continuando a prenderlo in giro finché non raggiunsero Alfred e Arthur
 
“ottimo lavoro Alfie! sapevamo che l'eroe non poteva fallire!”
 
 “eh? che intendi?” chiese questi, confuso
 
Sara rise: “niente, e tu Iggy? Non hai nulla da dire a tua discolpa?”
 
“cosa dovrei dire? che mi avete rovinato l'esistenza da quando siete qua?”
 
 “cattivo!” pigolarono entrambe. L'inglese le squadrò, ma poi, inaspettatamente, si mise a ridere
 
“è la seconda volta che lo fa … ma stai bene?!”
 
“ahahah! si si, è che prendervi in giro è una delle cose più divertenti che conosca !”
 
Inutile dire che le due, a tale affermazione, ci rimasero di sasso
 
“ci stavi prendendo in giro?"
 
“un pochino …” disse Arthur facendo segno con le dita e ghignando beffardo
 
“vuoi dire che era tutta una finta?!” esclamò Monica, incredula
 
“tanto così!” si intromise Alfred allargando le braccia sorridendo
 
“mamama …”
 
“e noi che ci eravamo preoccupate per voi! Ingrati! anche voi!” disse indicando Ivan e Francis
 
“cherì questa volta mi chiamo fuori, io e Ivan non centriamo nulla”
 
“volevo farvela pagare per tutti i giorni d'inferno che mi avete fatto passare, uno scherzo semplice, ma che a quanto pare ha funzionato alla grande!”
 
Fu il turno di Sara di andare in escandescenza “maledetti! ci avete fatto sentire uno schifo per tutto il giorno!”
 
“e quel che è peggio è che non abbiamo trovato nemmeno il pezzo! sigh...”
 
“su questo ti sbagli Monica" dicendo questo, Arthur tirò fuori dalla tasca il pezzetto: “l'ultimo” disse, con aria solenne
 
 “e quando l'hai trovato?!”
 
“a essere sinceri ieri, mentre girovagavo per la città, ma ho preferito non dirvi nulla”
 
“cattivooooooo....”
 
“questo vuol dire che.......abbiamo finito? possiamo......tornare a casa?”
 
“di già? ma.......è troppo presto! io......non voglio!” iniziò Monica, già con le lacrime agli occhi
 
“infatti! Io … voglio rimanere ancora con Ivan!” e gli si arpionò al braccio,prossima al pianto: “non voglio andare …” pigolò
 
“ma se appena arrivate non facevate altro che ripetere che volevate tornare a casa!”
 
“quello era prima che incontrassimo tutti voi!” sbottò Monica con voce rotta: “voglio rimanere qui!”
 
le nazioni si guardarono sconsolate; “che si fa?” era la domanda a cui tutti pensavano
 
“b-beh … c'è ancora una cosa da fare assieme” tentò l'inglese facendo un passo avanti: “l'amuleto, nonostante i pezzi ci sia tutti va incastonato nel suo incavo”
 
“dove si trova?” si intromise Francia
 
“nelle foreste qui vicino,  stando al libro”
 
“e quindi......dobbiamo mettere i pezzi in questa cavità, giusto?” azzardò Sara, capendo dove l’inglese volesse andare a parare
 
“si, così facendo si riaprirebbe il portale che porta nel vostro mondo e.......beh, avete capito no?”
 
“si, anche troppo.....” borbottò Monica
 
“possiamo almeno.....salutarvi tutti, prima di tornare a casa nostra?”
 
“vorremo sopratutto ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per noi, anche se a volte vi abbiamo fatto dannare”
 
le nazioni questa volta si sorrisero “volentieri!” rispose America: “dobbiamo  fare qualche telefonata e siamo a posto!”
 
"GRAZIE" urlarono le due gettandosi addosso ad America abbracciandolo: “sei il stro eroe!”
 
“ahahah! Modestamente …”
 
“tu hai tutto purché la modestia …”
 
“non vi metterete a litigare spero!”
 
“ma scherzi?! io con questo yankee non ci litigherò più finché campo!” rispose Arthur sorridendo
 
“oddio! Iggy ha sorriso! il mondo sta per finire!”
 
 “peggio di Russia depresso!!! Aiutooooo!!!”
 
Tutti si misero a ridere all'esclamazione delle due, e per un attimo le ragazze quasi dimenticarono che da li a pochi ore sarebbero andate via
 
i: "che bello Iggy!!" urlarono saltandogli al collo
 
leggermente imbranato, l’inglese diede alle due delle leggere pacche sulla testa: “bene, che ne dite di staccarvi e di continuare il giro?"
 
“certo!"
 
“vieni anche Ivan?"
 
“mm, volentieri"
 
“Furansu nisan? Alfred?"
 
"certo! Come eroe devo accertarmi che non vi succeda nulla!"
 
 "molto gentile cherì, accetto volentieri!" l’entusiasmo del francese venne brutalmente stroncato sul nascere da Arthur e Sara
 
“perché hai invitato anche lui?" chiesero, guardandolo in cagnesco
 
"tranquilli, lo tengo a bada io! non preoccupatevi, vi sembrerà di non averlo"
 
"prega che sia così" sibilò gelida la ragazza
 
il gruppo, o meglio Sara e Ivan nel loro angoli , Alfred che se ne stava appiccicato ad Arthur e Monica invece con Francia, che lo teneva a bada, alla fine arrivò davanti alla Torre di Londra, e le due ragazze rimasero a fissarla estasiate, Sara in particolar modo
 
“perché ti emozioni tanto a guardare una torre?”
 
“qui ha combatto Alucard contro Incognito!!! scena epicaaaaa!!! il vampiro degli Hellsing ha fatto secco, anzi no, ha impalato quell'essere spregevole!!! Muahahahah!!!! quanto mi sono divertita!!!”
 
 La ragazza iniziò a ridere come una pazza, mentre tutti meno Russia, che la guardava divertito, la guardavano scioccati
 
“non ne voglio sapere …" borbottò l’inglese, iniziando ad allontanarvi verso la prossima meta
 
andarono sul London Bridge, dove Monica stava facendo partire i nervi, a parte ad Arthur, canticchiando "London Bridge is falling down"
 
“oddio, fatela stare zitta!!! è da quando si arrivati che non fa altro che cantare!!!” strillò Alfred, non riuscendo più a sopportare il canto ininterrotto della ragazza
 
“a me non da fastidio" disse tranquillo Inghilterra mettendosi a canticchiare anche lui
 
“basta! Russia intervieni  per piacere!”
 
bastò un'occhiata poco rassicurante da parte del russo per far smettere all'istante Monica, che non osò più canticchiare finché non attraversarono il ponte, poi, poco distante dalla periferia, le due notarono qualcosa di molto famigliare, in via di costruzione
 
“oddio! non ditemi che quelli sono i set di Harry Potter!!!!”
 
“non ci credoooooo!!! voglio andarci!!!!”
 
“apprezzo il vostro entusiasmo ragazze, ma li apriranno nel 2012”
 
“uffa..... sempre per le cose più belle bisogna soffrire!” esclamarono le due, imbronciandosi
 
“almeno quando li apriranno avrete più soddisfazione no?”
 
“ma non possiamo dare una sbirciatina piccola piccola?!” chiese Sara facendo gli occhioni dolci all’inglese, il quale arretrò di un passo: “b-beh, qualcosa di veloce però …"
 
le ragazze risero radiose per poi correre verso gli stand ed entrarci
 
l'inglese sospirò: “andiamo a prenderle prima che vengano scoperte o faccia danno"
 
ma era come cercare un ago in un pagliaio: erano bastati pochi secondi e le quattro nazioni le avevano perse di vista
 
“andate! dove cavolo potrebbero essere?!”
 
“maledizione! se le beccano sono fregate! dobbiamo trovarle assolutamente!”
 
“dove potremo cominciare?”
 
“potremo iniziare a guardare nei posti dove andrebbero per prima”
 
“non hai tutti i  torti Russia.....mmmh....ok! Ecco il piano! io e Russia cercheremo a Diagonalley, America e Francia per gli interni di Hogwarts. ci ritroviamo al Paiolo Magico se non dovessimo trovarle o se le trovassimo. Bene, andiamo!”
 
Si divisero, dirigendosi nelle zone segnate da Inghilterra.
 
America e Francia si diressero verso la fedele riproduzione del castello
 
 “certo che stanno facendo un bell'lavoro” notò Francis, guardando il set che si faceva via via più vicino
 
“ma mai quanto potrei farlo!”  
 
finalmente arrivarono al portone, e spingendolo entrarono
 
“bene … da che parte andiamo?”
 
“non lo so … se solo avessimo una mappa …”
 
“una come questa?”
 
Alfred rimase di sasso quando vide che il francese aveva trovato, non si sa come, la Mappa del Malandrino!
 
“ma … io pensavo che non esistesse!”
 
“ma qui siamo a Hogwarts! qui tutto è possibile! la magia è ovunque!”
 
i due sobbalzarono e sbiancarono quando videro davanti a loro Nick quasi senza testa!
 
“N-Nick.....quasi senza testa?!” pigolò Alfred, indietreggiando
 
“preferisco Sir Nicholas se non ti dispiace” precisò il fantasma in tantino indispettito
 
“ehm....ha visto passare una ragazza con gli occhiali e i capelli scuri?” chiese il francese, tentando di cambiare discorso
 
“sta parlando di Sara? oh, quella ragazza è tanto cara! Si è diretta verso la torre di Grifondoro”“bene, bene Alfred, andiamo … Alfred?”
 
si voltò e vide che America era nella stessa posizione di prima, terrorizzato
 
“oh no …”
 
“qualche problema?” chiese il fantasma, perplesso
 
“molti: questo cretino si è bloccato! Sacred blue!”
 
"f-f-f-f-f-f-f-f-f.....FANTASMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”
 
Francia e Nick guardarono Alfred scappare gridando come un posseduto
 
“grazie monsieur Nicholas, ora mi deve scusare ma devo raggiungere quel babbeo! AMERICAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
 
e anche Francia partì all'inseguimento
 
“mpf! americani e francesi! Silente non l'avrebbe mai permesso!”
 
 intanto Russia e Inghilterra stava camminando per le stradine del borgo, chiamando le ragazze a gran voce
 
“niente, ma perché mi sono fatto convincere?!"
 
Russia si guardò intorno: “ma si può entrare nelle case?”
 
“è questo il bello, ci sono Olivander, il Ghirigoro e il Paiolo Magico! non le troveremo mai!"
 
“magari tenendogli una trappola …”
 
“come?! Una trappola?! Vuoi ammazzarle?!”
 
“niente di pericoloso, serve per attirarle”
 
Sulle prime l’inglese non sembrava molto d’accordo, ma alla accettò “racconta”
 
Torniamo ad America e Francia …
 
dopo diversi corridoi, Francia riuscì a raggiungere Alfred, che si era rintanato sotto i tavoli della Sala Grande
 
“esci di lì immediatamente!"
 
“ci sono i fantasmi! Non voglio!"
 
“ma i fantasmi non possono farti nulla! sono morti! i morti non possono far del male ai vivi! e poi Nick è andato via!”
 
Alfred fece spuntare il suo ciuffo: “d-davvero?”
 
il francese sospirò sconsolato: era frustante doversi comportare come se stesse parlando a un bambino
 
“si America, non c'è più pericolo”
 
l'americano, titubante, si decise ad uscire da sotto il tavolo, anche se continuò a guardarsi in torno sospetto
 
“vogliamo andare avanti?”
 
“eh?! si! non avevi la Mappa del Malandrino?”
 
“si eccola”rispose il francese tirando fuori la mappa per poi aprirla e iniziare a cercare il nome della ragazza
“vediamo....mmmh......Sara è alla torre di Grifondoro, ma Monica non la trovo, forse è fuori dal castello”
 
“intanto andiamo alla torre, a Monica ci pensiamo dopo”
 
così dicendo, i due si avviarono alle scale, ma sbiancarono non appena videro che scalinata li attendeva
 
“mon dieu...”
 
 “my god!”
 
“beh, prima iniziamo, prima finiamo”
 
e iniziarono la loro scalinata. peccato che non avessero letto i libri di Harry Potter, avrebbero saputo che dietro a certi quadri si nascondevano dei passaggi che li avrebbero portati subito al settimo piano. Visto che succede a guardare e a leggere Twilight?
 
dopo una scalinata di circa due ore, con tanto di scale che continuavano a muoversi (riportandoli molto spesso al punto di partenza), i due finalmente arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa, che portava alla sala comune di Grifondoro
 
“sciocchini, non sapevate che ci sono i passaggi segreti?”
 
I due guardarono stralunati la donna del ritratto “cosa?! passaggi segreti?!”
 
“mpf! si vede che non avete letto i libri! Tutta colpa di quella Meyer! I ragazzi d'oggi non pensavo che a insulsi vampiri che brilluccicano al sole” concluse la Signora, annuendo convinta: era chiaro come il sole che i personaggi di Harry Potter odiassero quelli della Meyer
 
i due si guardarono per un attimo, poi Francis prese parola: “madame, se posso permettermi, i dovremmo passare, potrebbe …?”
 
“parola d'ordine"
 
“che cosa?"
 
“parola d'ordine" ripeté il quadro, senza cambiare tonalità di voce
 
“parola d'ordine? e da quando?!”
 
La Signora Grassa sbuffò irritata alla domanda del francese “questa è l'ennesima prova che non avete letto i libri! se l'aveste fatto, sapreste benissimo che per accedere alle sale comuni c’è bisogno della parola d'ordine! niente parola d'ordine, niente permesso di entrare!”
 
“ma....”
 
“niente ma yankee! Fortuna che la ragazza di prima la conosceva, una giovine davvero simpatica!”
 
“questa ragazza aveva gli occhiali e i capelli scuri a boccoli?”
 
“si, la conoscete?”
 
“ è nostra amica, non potrebbe farci entrare?! la prego!” le chiese implorante Alfred, mettendosi in ginocchio davanti a lei e guardandola cercando di fare gli occhioni da cane bastonato
 
Silenzio
 
“ .......parola d'ordine!”
 
 “io ci rinuncio"
 
Francia si guardò in giro esasperato, non aveva altra scelta, poteva solo tentare di sedurre la donna con il suo fascino
 
“madame …” disse con il tono più sensuale che potesse usare “sarei orato di poterla portare a cena una di queste sere,magari anche adesso se le va”
 
“d'avvero? che giovine delizioso” disse allegra: “ma tanto elegante quanto ingenuo”
 
“ che?”
 
“so perfettamente che stai cercando di gabbarmi, non me la si fa! sono qui da decenni e nessuno è mai passato senza il m permesso"
 
il povero francese si depresse talmente tanto che a momenti pianse, andando a sedersi sulle scale mogio mogio
 
ma in quel momento, uno dei quadri li vicino si aprì, e ne uscì Arthur
 
appena i due lo videro, esultarono dalla gioia “Iggyrisu!”
 
“ma......che ci fate qui? non dovevate cercare le ragazze?”
 
“sappiamo che Sara è qui dentro, ma la signora qui presente non vuole farci passare!”
 
l'inglese si piazzò davanti al quadro
 
“fortuna mayor”
 
“oh! almeno qualcuno ha letto i libri! ora potete entrare!”
 
“grazie”
 
“certo che senza di me qui dentro siete fregati” commentò l’inglese con un ghigno soddisfatto stampato in faccia mentre entravano nella sala comune
 
“ha rifiutato il mio invito …”
 
“ma che ha?”
 
“è depresso perché la Signora Grassa l'ha rifiutato”
 
“ben gli sta!"
 
Inghilterra cominciò a dare disposizioni: “io vado a vedere a destra e voi a sinistra”
 
“scusa Arthur ma Russia? che fine ha fatto?”
 
“sta preparando una trappola”
 
“cosa?!” dire che il francese era sconvolto era dire poco
 
“ niente di pericoloso, è per riuscire a prenderle tutte  e due”
 
“ non ce ne sarà bisogno! adesso prendi Sara e poi cerchiamo Monica!” disse spavaldo l’americano mentre saliva le scale tre gradini alla volta
 
“non credo sarò così facile, ne sanno una più del diavolo, e poi qui sono nel loro elemento, meglio stare all'erta”
 
ma America non li ascoltava: “aprì la porta del dormitorio, lo setacciò da cima a fondo, ma niente da fare: Sara non era lì
 
“qui non c'è”
 
“Alfred  rimani qui sulle scale, nel caso che riuscisse a scappare, io e Francia tenteremo di acchiapparla
 
“mon dieu sembra di stare dando la caccia a un animale!”
 
l'inglese lo guardò come per dire "ovvio no?"
 
quatti quatti si avvicinarono alla porta e l'aprirono senza far rumore
 
sbirciarono dentro la stanza, ma non c'era anima viva
 
“forse è nelle altre stanze....”
 
i due entrarono e iniziarono a setacciare il dormitorio, ma non si erano accorti minimamente che Sara, quatta quatta, era appena uscita, nascosta sotto il Mantello dell'Invisibilità, trovato sotto quello che di solito era il letto occupato da Harry durante i film.
 
come un ninja, superò altrettanto silenziosamente Alfred, per poi dirigersi all'uscita
 
“accidenti, non c'è neanche qui!”
 
“ non hai visto nessuno Alfred?”
 
“ no, ma ho sentito uno spiffero passarmi vicino, come se l'aria si fosse mossa”
 
“ ma non dire.......oh my god!”
 
l'inglese notò in quel momento, sul tappeto, le impronte lasciate dalle scarpe della ragazza
 
“ HA USATO IL MANTELLO DELL'INVISIBILITA'!”
 
La ragazza si calò il mantello tanto da far vedere ai tre la sua testa, e iniziò a ridere “ahahahahahahah!!! fregatiiiiiiii!!! non riuscirete mai a prendermiiii!!!”
 
le tre nazioni uscirono immediatamente dalla sala, ma una volta fuori la ragazza era sparita, di nuovo
 
“MALEDIZIONE!!!! C'E' SCAPPATA SOTTO IL NASO!!! MALEDETTA POTTER MANIACA!!!”
 
“dove pensi sia andata?”
 
“e che ne so?! potrebbe essere ovunque!” sbottò l’inglese, aprendo un passaggio ed entrandoci, seguito dagli altri due
 
“proviamo nel campo da Quidditch?”
 
“perché li?”
 
“beh, come ogni fan di Harry Potter, immagino che desideri provare a cavalcare un manico di scopa, no?”
 
“Alfred, è l'osservazione più intelligente che tu abbia mai fatto da quando siamo qui”
 
“grazie!”
 
“al campo di Quidditch!”
 
il trio arrivò, alla fine, al campo, dove trovarono Sara che giocava col Boccino d’Oro tranquilla su una scopa, con indosso la divisa del Grifondoro
 
“ma come fa ad andare sulla scopa?! voglio andarci anch’io!!!"
 
“smettila di frignare e datemi una mano a farla scendere!"
 
i tre si misero in mezzo al campo, tentando di attirare l'attenzione di Sara
 
“Sara!!! vieni subito giù non abbiamo tempo per queste stupidate!”
 
La ragazza, nonostante l’altezza, aveva sentito l’inglese, e rispose a tono “non sono stupidate!!! il Quiddicch è meglio di qualsiasi altro stupido sport!!!  BABBANI!!!”
 
“IO NON SONO UN BABBANO!!” strillò Arthur, sull’orlo di una crisi di nervi
 
“INFATTI SEI UN MAGO NO!!!”
 
“urgh!”
 
“ahahahahahah!!!”
 
l'inglese sbuffò esasperato: “te lo dimostro io che sono un mago a tutti gli effetti!”
 
detto questo tirò fuori dalla tasca una bacchetta e la puntò contro Sara: “mi dispiace ma se non vieni giù ci penserò io!”
 
Sara si allarmò: più pericoloso di un mago esperto era un mago incapace come Arthur
 
tentò di prendere tempo: “e con che incantesimo scusa?”
Arthur aggrottò le sopracciglia e disse semplicemente: “Accio Sara”
 
“oh merda …” borbottò prima di essere trascinata giù da una forza magica, ritrovandosi pochi secondi dopo a terra, anzi, addosso a Francia
 
“ahi....”
 
La ragazza ignorò il gemito del francese, troppo occupata a guardare male la nazione inglese
 
“ma perché non posso divertirmi?! sei cattivo Iggy!!! Almeno facciamo una partita! pleeeeeeeeeeease!!!!”
 
“stavolta non mi incanti con quella faccia da cane bastonato, quindi non se ne parla! Dobbiamo trovare ancora Monica e non sappiamo dove sia”
 
“usare la Mappa del Malandrino no e?”
 
“già fatto” disse tirandosi su dolorante Francis “ma lei non c'era”
 
Sara aggrottò le sopracciglia: “ma allora dov'è? ci si divise all'ingresso”
 
“bella domanda, accidenti a me che vi ho dato il permesso! mi odio!"
 
“e se fosse nella Foresta Proibita? La mappa non la segna” propose Alfred, ms Sara scosse la testa: “ha troppa paura del buoi per avventurarsi da sola là dentro, deve essere per forza a Diagonalley”
 
“è da lì che vengo ma non l'ho vista, nemmeno Russia, sennò mi avrebbe contattato”
 
“forse si è nascosta bene, non c'è da scherzare con lei quando si impegna”
 
l'inglese sospirò: “d'accordo, e dove sarebbe andata allora?”
 
“mmmh …” borbottò la ragazza mettendosi una ma sotto il mento
 
intanto le tre nazioni stava parlottando tra loro, per cercare un metodo per catturare Monica non appena l'avrebbero trovata
 
“Sara? Allora ci sei o ci fai?” chiese Arthur d’un tratto
 
nessuna risposta
 
“Sara?” si voltò e rimase immobile
 
era sparita
 
“ma che cazz…!!”
 
“ce l'ha fatta … maledizione!”
“non l'ho neanche sentita scappare!"
 
“grrrrrr.....è scappata con la Firebolt! ci credo che non l'abbiamo sentita! ma dove cavolo sarà andata?!”
 
intanto Sara, che ancora sghignazzava per la figuraccia che aveva fatto fare ai tre, si diresse verso Hogwarts. Velocemente, andò al terzo piano e si infilò nella schiena della vecchia strega: Monica l'aveva avvertita, dicendole che andava a farsi un giro a Mielandia, e che poi sarebbe tornata indietro. Percorse il corridoi stretto e spuntò nella cantina del negozio, alzando la botola e sbirciando dentro: nessun rumore, perfetto. Uscì e salì le scale, e pian piano aprì la porta ritrovandosi nel negozio
 
“Sara! Finalmente!"
 
la ragazza sobbalzò e si voltò vedendo l'amica con le braccia piene di ogni tipo di caramelle, che masticava
 
“ho dovuto raggirare i miei inseguitori, e tu? Ivan non ti ha ancora vista?”
 
“no, sono brava a nascondermi!”
 
“e anche  a svuotare le mensole del negozio! ma quanta roba hai mangiato?!”
 
Monica guardò le mensole semi vuote alle sue spalle
 
“mmmh.....poca roba”
 
“poca roba?! hai divorato mezzo negozio!!!” a quel punto i suoi occhi cascarono sulle Gelatine Tutti i Gusti + 1 “me le passi?”
 
“tieni, a me non piacciono” ripose l’amica mentre le passava la scatoletta colorata. Sara ne provò una, di un bel color giallo miele, ma la sputò subito, disgustata
 
“schifo! Sa di fegato! Puah!!!”
 
“ecco perché non mi piacciono. WOW!! la scopa! Ehi! ti sta bene la divisa dei Grifondoro!”
 
“grazie!”
 
la ragazza in quel momento notò un bagliore fuori dalla vetrina
 
“Moni! un Patronus!”
 
“cosa?! dovedovedovedove?!?!”
 
le due ragazze uscirono dal negozio e constatarono che effettivamente c'era un Patronus in mezzo alla strada: un magnifico lupo argenteo, che le fissava
 
Sara andò in estasi “ma quant'è kawaiiiiii!!!!”
 
“sembra che voglia che lo seguiamo”
 
“seguiamolo allora!”
 
il lupo le guidò attraverso il sentiero che usciva dal paesino, le due dietro lo seguiva euforiche, tremando dall'eccitazione
 
“dove ci vuole portare?”
 
“ non lo so, aspetta … ma questa non è mica la strada per …”
 
“la Stamberga Strillante!” urlò Sara concludendo la frase dell’amica, indicando una vecchia casa ormai in rovina. Il lupo continuò ad avanzare per il sentiero e raggiunse la porta passandoci attraverso
 
“l-lo seguiamo?” chiese titubante Monica, rimasta a fissare il punto in cui il lupo era passato
 
“c-che domande, certo!” rispose l’altra, nonostante la voce le tremasse un po’
 
salirono le scale in religioso silenzio, finché n giunsero davanti ad una porta
 
“che cosa ci sarà di là?”
 
“un mostro? un buco nero? un Francis nudo?  per scoprirlo restate con noi, e non perdetevi la prossima puntata “cosa c'è dietro a quella porta dove è entrato il Patronus lupo!"
 
Sara guardò l'amica, sbigottita: “un pochino più corto no?”
 
“secondo me ci stava”
 
“va be, entriamo...”
 
titubante, Sara aprì la porta, seguita a ruota da Monica che si era attaccata alla sua divisa da Quidditch. si guardarono intorno, ma a parte la mobilia quasi completamente distrutta, sembrava non ci fosse dentro niente. le due non ebbero il tempo di sospirare di sollievo che la porta si richiuse di colpo
 
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!”
 
si strinsero, mettendosi al centro e tremando come delle foglie, guardandosi in giro terrorizzate
 
“c-c-c-c-c'è q-q-q-q-qualcuno qui!!!” balbettò Monica, stringendosi di più all’amica
 
“h-h-h-ho p-p-p-paura......”
 
sentirono poi una presenza alle loro spalle. sbiancarono di colpo dalla paura, guardando dietro di loro con la coda dell'occhio, temendo di scoprire chi ci fosse dietro di loro. il tempo parve fermarsi
 
“buh!”
 
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!”
 
le due terrorizzate balzarono indietro inciampando nei loro stessi piedi urlando: “non mi magiare!!! non mi magiare!!!!”
 
russai rise divertito: “calma, sono, calmatevi!”
 
“non mangia …?! Ivan?!”
 
“proprio io”  
 
“WAAAAAAh!” urlò Sara mentre gli saltava addosso: “che sollievo!”
 
Ma Monica a quanto pare non si era accorta che il loro aggressore era in realtà Russia, ed era ancora lì a gridare come una scema
 
“ma sta ancora lì?” domandò il russo guardandola parecchio perplesso
 
“mi sa che l'hai traumatizzata”
 
si staccò e si avvicinò all'amica che continuava a dimenarsi come fosse vittima di un attacco epilettico
 
“Monica! riprenditi!”
 
“non mi mangiare! non mi mangiare! non mi mangiare!”
 
Spazientita, Sara la prese per le spalle e la scosse violentemente
 
“MONICA CALMATIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!”
 
“eh?! c-che è successo?!”
 
“ grazie a Dio sei tornata normale  … era Ivan quello che ci ha condotto qui col Patronus....a proposito, come mai sai fare i Patronus?”
 
L’interpellato sorrise “non siete le uniche fan di Harry Potter qui”
 
“e a cosa hai pensato per fare il Patronus?” chiese Monica, spinta dalla curiosità
 
Russia sorrise inquietante, mentre un aura oscura cresceva intorno a lui: “stavo pensando alle ridicole e disgustose facce da froci degli altri: mi batteva forte il cuore pensando con quanta facilità posso ingannarli” (parole testuali di Russia U_U ndaustrici)
 
le ragazze rimasero lì lì, piuttosto turbate, ma poco dopo sentirono dei passi e nella stanza spuntarono le altre nazioni
 
“finalmente! dove cavolo vi eravate cacciate?!”
 
“io stavo mangiando caramelle e Sara … beh, vi ha fregati”
 
La diretta interessata si mise a ridacchiare divertita, ma Arthur stava per ribattere quando si mise in mezzo Francis: “calma, le abbiamo trovate no? è questo che conta!”
 
“si ma....lasciamo perdere! signorinelle, direi che vi siete divertite abbastanza oggi! andiamo via prima che arrivi qualcuno”
 
“ma ci stavamo divertendo tanto!!!”
 
“non me ne frega niente! è quasi mezzanotte e sarebbe il caso di rincasare, o sbaglio?!”
 
le due sbuffarono sonoramente, ma nonostante ciò annuirono ed uscirono dal set, sopratutto con enorme dispiacere di Sara, che fu costretta a lasciare scopa e divisa
 
“sigh....mi mancherà cavalcare la Firebolt”
 
“com'è cavalcarla?! scommetto che è un fulmine!”
 
“altro che! è meraviglioso! giravo appena e quella seguiva fedelmente i miei movimenti! avrò preso il Boccino almeno un centinaio di volte!”
 
e passarono il ritorno, le due, a parlare sopratutto di Quidditch e dei set, finché non arrivarono a casa di Iggy
 
“è ora di salutarci madmoiselle, spero che passiate una bella serata” disse tentando di fare il baci ad entrambe
 
“sparisci và" disse fredda Sara mollandogli u scappellotto in faccia
 
Arthur ride divertito: “hai fallito di nuovo francese, a quanto pare non te ne và una giusta”
 
Francia borbottò qualcosa nella sua lingua, probabilmente insulti: “tsk è  il volere del Signore che non faccia colpo …”
 
“se, se, come no …” ghignò l’inglese
 
intento che i due battibeccava Sara e Ivan si stava dicendo addio, mentre Monica ed Alfred si mangiava i popcorn, seguendo la scena
 
“dici che lui se ne andrà?”
 

“probabile, loro vorrebbero stare insieme ma il destino li divide un altra volta”
 
disse melodrammatica lanciando qualche popcorn di quà e di là
 
“io non voglio lasciarti, non voglio andare via! ti amo troppo.....” mormorò Sara nascondendo il volto contro il petto di Ivan, stringendo l’abraccio, ma il russo stava in silenzio, ricambiando la stretta, forse un po' più forte. La ragazza alzò appena lo sguardo striato dalle lacrime, e si sorprese nel vedere anche Russia con le lacrime agli occhi
 
“I-Ivan? s-stai .... piangendo?!”
 
il russo decise finalmente di lasciare andare quelle maledette lacrime, che gli impedivano di vedere la ragazza che teneva fra le braccia, che tanto amava
 
“non.......voglio......perderti, Sara. Sei..........la cosa........più a che mi sia.....mai capitata.......in tutta....la mia vita.....”
 
nonostante piangesse, Russia sorrise appena e asciugò le lacrime della ragazza, le prese il volto fra le mani e la baciò teneramente, staccandosi solo quando non poté più fare a meno dell'aria
 
“ti amerò per sempre....non mi dimenticherò mai di te, mia piccola Sara”
 
“non smetterò mai di amarti …”
 
e scambiandosi queste batte si ribaciarono, mentre gli altri li guardavano commossi, e nel caso di America e Monica, abbracciati,  piangendo come una fontana
 
“buaaaaaaaaaaaaaaah!!!! che tristezzaaaaaaaaaaaaaa!!!
 
“sigh......poverini..............”
 
Perfino Arthur era impietosito dalla scena, e tentava in tutti i modi di nascondere le sue lacrime “questo è peggio del Titanic e di Hachiko messi insieme........”
 
 
FINE CAP 12
 
Ok, sappiamo di essere in ritardo, ma sistemare 30 e passa pagine di Word non è il massimo, ci si mette un bel po’ di tempo, e poi la scuola non contribuisce a facilitare le cose … ma l’importante è essere riuscite a postarlo! ^O^ saremo sincere, la cosa dei set di Harry Potter non sappiamo dove l’abbiamo tirata fuori, ma speriamo che il cap vi sia piaciuto e che vi siate divertiti!!! Ringraziamo Sian, Eren Raimizu, Kurohime e Magiclily per aver recensito! ^O^ fateci sapere che ne pensate! Aspettiamo i vostri pareri! Alla prossima!!! (e cercheremo di abbreviare i tempi, sempre che la scuola lo permetta …)
 
Do svidanya!!! ^L^

   

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Capitolo 15
*** Cap 13 ***


il giorno dopo le ragazze si alzarono di buon ora, stupirono Inghilterra con una bella colazione, e Alfred stupì loro, neanche più di tanto, con la sua presenza
 
“alla fine sei rimasto a dormire!”
 
“Arthur ha insistito tanto, diceva che era troppo tardi per tornare a casa”
 
“uuuuuh Artie ormai non ci scappi più!” disse ghignante Sara.
 
L’inglese divenne di un bel colore bordeaux: “s-smettila” borbottò imbarazzato
 
Ridendo si misero tutti a tavola, per poi andarsi a preparare per il viaggio.
 
le ragazze si cambiarono lentamente, guardando di continuo le stanza prima di uscire.
 
“ci mancherà…”
 
“a chi lo dici …”
 
“su con la vita ragazze! non state mica morendo!” intervenne Alfred notando la loro aria afflitta
 
Le due lo squadrarono malissimo: “è come se lo fosse” borbottarono con voce cavernosa.
 
“urgh....” si allontanò lentamente e andò a cercare Arthur.
 
“le ragazze sono giù di brutto....”
 
“immagino, ma non sono le uniche”
 
“uh? vuoi dirmi.....che ti ci sei affezionato?”
 
L'inglese sospirò pesantemente, annuendo.
 
“anche se mi hanno fatto passare le pene dell'inferno, alla fine mi ci sono affezionato, a modo loro sono delle brave ragazze” disse porgendogli delle lettere: “leggi un po'”
 
“ma......questa l'ha scritta Italia!?”
 
“si, sono le lettere di tutti gli altri, mi pregano di non farle andare via”
 
“mpf, che strano, alla fine siamo noi quelle che non vogliono farle andare” mormorò l’americano leggendo con fare distratto la lettera di Giappone
 
“ma che posso farci? dopotutto è giusto che tornino nel loro mondo, a casa loro!”
 
America guardò prima l'inglese poi le ragazze che camminava mogie e con la testa bassa, sospirò anche lui, non sapeva che fare per tirare su di morale.
 
Camminarono in silenzio fino a raggiungere il limitare di un bosco, qui Arthur si voltò e guardò gli altri: “ora, la pietra dovrebbe trovarsi qui da qualche parte, purtroppo il libro non diceva la sua ubicazione esatta, quindi ci toccherà dividerci, e siccome non voglio che andiate da sole, America accompagnerà Sara, mentre andrò con Monica, tenete i cellulari, se trovate qualcosa chiamate”
 
“sei sicuro che coprano tutto il campo?”
 
“basta che non usciate dai confini”
 
E così si divisero, iniziando la ricerca, ma sia Sara che Monica non erano molto entusiaste della cosa, e facevano il minimo indispensabile.
 
L'inglese e l'americano non riuscivano a concentrarsi, erano troppo impietositi dallo sguardo tristissimo delle due ragazze che ogni tre per due sospiravano rassegnate
 
“insomma!!” sbottò all'improvviso Arthur, facendo sobbalzare la ragazza: “smettila di tenere il muso lungo! sei peggio di me accipigna!"
 
“ma …”
 
“niente ma! cavolo, solitamente eri tu quella che sorrideva sempre, anche per il motivo più stupido!”
 
Monica abbassò lo sguardo: “è che non voglio andare a casa …” sussurrò
 
L’inglese sospirò: “lo so, ma dovete, i vostri genitori vi staranno cercando, ti immagini come saranno preoccupati? siete qui da più di 3 settimane!”
 
“…”
 
“ascolta” disse cambiando tono e avvicinandosi: “dispiace a tutti partire, ma bisogna farlo prima o poi, qualsiasi cosa finisce prima o poi, ma bisogna guardare a tutto quello che ci è capitato prima ed esserne felici”
 
la ragazza guardò stupita Arthur, era incredibile: lo spocchioso, cinico e freddo Inghilterra che consolava in modo dolce e sereno una ragazza. Questo lo doveva scrivere.
 
“allora, va meglio?”
 
“s-si, grazie Artie” balbettò Monica accennando a un sorriso.
 
“finalmente torni a sorridere. Andiamo, sento che la pietra è qui vicina”
 
“dimostreremo alla squadra blu chi comanda!” urlò contenta.
 
“ma quale squadra blu!? ... va bene, siamo noi la rossa?”
 
“siiiiiiii!!!”
 
Nel frattempo, anche America era alle prese con una depressa Sara, che più da un'ora era seduta sotto lo stesso albero mogia mogia, continuando a fissare il ciondolo a forma di cuore che gli aveva regalato Russia per Natale.
 
“avanti Sara, lo so che è brutto dover partire, ma non puoi stare così per sempre!”
 
“lo so ma.......non voglio abbandonare Ivan …”
 
“so quello che provi, ma non pensi che anche la a famiglia stia soffrendo?”
 
Sara rimase in silenzio
 
“non pensare che vogliamo sbarazzarci di voi, ma questo non è il vostro mondo, dovete tornare a casa vostra”
 
“...Alfie?”
 
“ si?”
 
“ promettimi che non ci dimenticherete mai, mai e poi mai!”
 
l'americano sorrise gentilmente.
 
“ certo che non vi dimenticheremo mai! puoi starne certa!”
 
La ragazza parve rincuorata e si alzò, la determinazione che tornava lampante sul suo volto.
 
“ andiamo Alfie! abbiamo una pietra da trovare!”
 
“ così ti voglio! dobbiamo battere Monica e Artie assolutamente!”
 
“ ci puoi giurare!”
 
E con rinnovato fervore, i due ricominciarono la ricerca.
 
Inghilterra e Monica stava camminando da un bel po’, più di una volta si era fermati per controllare di fare la via giusta.
 
“è giusta questa? come fai a non sapere dove andare?”
 
“beh si dà il caso che non vengo in queste foreste da quando ero piccolo!” borbottò scocciato e stanco dalla camminata: “e poi è tutto uguale, maledizione mi sembra di girare in tondo!”
 
Monica sospirò, guardandosi attorno, alberi alberi alberi, cespugli di lamponi, alberi alberi aspetta, cespuglio di lamponi!?
 
Come un fulmine si diresse in quella urlando : "LAMPONIIIIII!!!"
 
“ma che?” Inghilterra si voltò e vide che stava correndo verso il cespuglio, si rilassò ma solo per un attimo, perché si accorse che il terreno stava cominciava a franare.
 
Aprì la bocca per urlare ma non ne uscì nessun suono, le sue gambe si mossero da sole.
 
“che bontà!” disse allegra la ragazza completamente ignara di quello che stava per accadere, quando si sentì vacillare, alzò lo sguardo e vide Arthur che correva terrorizzato verso di lei: “ma che…” riuscì a pronunciare prima che il terreno si alzasse e la figura di Inghilterra sparire troppo velocemente.
 
Per un attimo pensò che quelli non fossero lamponi, magari erano le bacche che mangiava Arthur per vedere i suoi amichetti.
 
Poi si rese conto che quello che stava pensando era totalmente assurdo, avvertì la presa di Arthur sul suo polso, poi del trambusto.
 
E come tutto era iniziato, tutto finì.
 
Monica tentò di rialzarsi, ma la testa le doleva e vedeva che tutto girava, si mise a sedere portandosi una mano agli occhi, accorgendosi di essere piena di polvere e che le mancava gli occhiali.
 
“oh” borbottò strizzando gli occhi, alla ricerca degli occhiali, tastò tutto intorno, senza risultati: “Inghilterra?” chiamò, l'unica risposta che le giunse era un leggero mugolio, preoccupata si alzò, nonostante la testa le girasse e vedesse tutto sfuocato: “maledetti occhiali”
 
Si fermò quando vide al figura di Arthur china su sé stesso, si stava tenendo una gamba: “Arthur che succede?” chiese allarmata.
 
La nazione alzò la testa e fece un sorrisetto: “non è niente è un graffietto e urgh!" emise un mugolio strozzato quando la ragazza senza ascoltarlo gli alzò la stoffa: “un graffietto? ma se sei ferito!” urlò.
 
“p-per noi nazioni lo è"
 
la ragazza si ammutolì e abbassò la testa.
 
“mh? dove sono i tuoi occhiali? ah eccoli, perché non te li metti? Monica?”
 
Si sporse verso di lei e notò che aveva cominciato a piangere.
 
La ragazza, ormai in lacrime, si portò le mani al viso asciugandosele, finendo così per impiastricciarsi la faccia con la polvere.
 
L'inglese spaventato le mise una mano sulla testa: “c-calmati ora, non è colpa tua!”
 
“si invece”
 
“ooh ascoltami, è solo colpa mia, sono io che vi ho portate qui e sono io che non sono stato attento adesso, tu non centri” sussurrò sperando di assicurarla.
 
Monica tirò su la testa, strofinandosi per l'ennesima volta gli occhi, Inghilterra sorrise: “così va meglio” disse tirando fuori un fazzoletto dalla tasca e pulendole la faccia.
 
“ora dobbiamo rimetterci in marcia” alzò lo sguardo: “siamo rotolati per un po’ vedo, di risalire non se ne parla, direi di proseguire nella stessa direzione di prima”
 
Monica annuì, ma poi si ricordò della gamba di Arthur: “m-ma come farai?”
 
“riuscirò a camminare, ci sono abituato” sussurrò.
 
La ragazza lo guardò per un attimo, si voltò, prese i suoi occhiali e se li inforcò, afferrò la sua fedele borsa e la lanciò ad Arthur.
 
“che stai facendo?” le chiese allarmato dal repentino cambiamento d’umore.
 
“in piedi” disse seria.
 
L'inglese rimase frastornato: prima era preoccupata per lui e ora gli stava dando ordini. Perplesso, si alzò
 
“mettiti la mia borsa, svelto” disse mentre si dava una ripulita
 
“o-ok” borbottò ubbidendo: “fatto e ora? che vuoi faAAAAaaare!”
 
Neanche finita la frase che si ritrovò sollevato da terra, sulla schiena della ragazza.
 
“CHE STAI FACENDO?!” urlò rosso in volto.
 
“ti porto” disse come se fosse la cosa più normale del mondo.
 
“c-che!?” esclamò imbarazzato" io peso! e non si addice a una ragazza!”
 
“oooh sta zitto, che qua l'uomo sono io!”
 
“ma”
 
“zitto! deconcentri l'eroe!”
 
“ma quale eroe ed eroe?! mettimi giù!” urlò rendendosi conto che era già partiti.
 
“no”
 
“si!”
 
“no”
 
Continuarono a battibeccare per un bel po’, ma Monica non mise giù l'inglese e Arthur non fece più tentativi.
 
Torniamo da Sara e ad Alfred, che a quanto pare, erano sulla strada giusta.
 
“sento che ci stiamo avvicinando!”
 
“come fai ad esserne sicuro?”
 
“sento un fremito nella Forza!” disse teatrale
 
“hai visto per troppo tempo Star Wars mio caro”
 
“e hai visto troppo Hellsing” ribatté Alfred, offeso.
 
“problemi?!”
 
“si!”
 
“risolviteli!”
 
“…”
 
Sara ridacchiò divertita, ma aveva appena fatto un passo che inciampò in qualcosa e cadde a terra, facendosi un male cane.
 
“...ahi...”
 
“ti sei fatta male?!”
 
“non tanto … ma in cosa sono caduta?”
 
La ragazza si alzò e si voltò, notando che era inciampata in un blocco di pietra, coperto di muschio
 
“strano che ci siamo pietre così in una foresta.....vuoi vedere che...?”
 
La ragazza iniziò a togliere muschio e foglie secche, rivelando che al centro della pietra, c'era una conca circolare che sembrava equivalere....con l'amuleto!
 
“Alfie! abbiamo trovato la pietra per incastrare l'amuleto! chiamiamo Monica e Artie!”
 
“subito!”
 
L'americano tirò fuori il cellulare e compose il numero di Monica
 
“ehi, ti suona il telefono, vuoi vedere che Sara e America l'hanno trovata?!”
 
“rispondi tu? sai com'è, ho le mani un tantino occupate!”
 
L'inglese iniziò a frugare nella borsa, che sembrava la versione ridotta della Stanza delle Necessità, ma alla fine riuscì a trovare l'apparecchio e rispose.
 
“pronto?”
 
“ciao Arthur! io e Sara abbiamo trovato la pietra! raggiungeteci subito!”
 
“idiot! come facciamo a raggiungervi?! dimmi almeno com'è fatto il posto in cui vi trovate!”
 
“ecco.......siamo circondati da alberi e ....”
 
“molla il cel!” esclamò Sara strappandolo dalle mani dell’americano
 
“ehi!”
 
“dove vi trovate ora?”
 
“bella domanda, siamo caduti e abbiamo perso la strada”
 
“CHE COSA!?” sbraitò: “Arthur avevi detto che venivate con noi per proteggerci e tu ti perdi?!”
 
Inghilterra preferì tacere sul fatto che fosse ferito e che Monica lo stava portando sulla schiena: “ehm … è stato un incidente, m-ma ritroverò subito la strada, è casa mia dopotutto! Voi aspettateci ok?”
 
“ma, Arthur aspetta!” ma l'inglese aveva già riattaccato.
 
“Sara è arrabbiata” si limitò a dire, sbuffando.
 
“ho dovuto chiudere, spendere soldi è inutile in situazioni del genere” sospirò: “sei sicura di farcela? ti vedo accaldata”
 
“ce la faccio!” ribatte secca: “non farmi parlare però”
 
“scusa” borbottò, le uniche parole che si rivolsero furono per indicazioni.
 
“senti è da troppo che mi porti, fermati! ti verranno i crampi alle gambe, e se cadi non ti farai male solo tu!”
 
“se mi fermo non riparto più”
 
Inghilterra sospirò esasperato: “è come parlare ad America”
 
“esatto”
 
Arthur si guardò attorno, quella ragazzina era più cocciuta di un mulo: “ehi, gira di là” disse alzando lo guardo.
 
Monica obbedì e si avviò per una piccola stradina, continuò finché non vide una struttura: “che cos’è?”
 
“è un vecchio rifugio anti aereo, possiamo fermarci qui” disse tentando di scendere.
 
“ehi! che fai?! stai fermo vado io in avanscoperta”
 
Arthur non obbiettò e si mise ad aspettarla su una roccia, mentre la ragazza saltellava tra gli arbusti: ”ho trovato la porta!” disse e con un calcio l'aprì: “ed è anche aperta!” urlò senza fiato, tornò a prendere l'inglese ed entrarono.
 
intanto Sara e Alfred stava perdendo la pazienza ad aspettare: “quei due dove saranno!? accidenti se prendo Inghilterra giuro che l'ho ammazzo!” borbottò Sara cupa.
 
Alfred invece cercava di nascondere la sua preoccupazione: “vedrai che staranno bene, è casa di Arthur qui, dopo tutto”
 
La ragazza si passò una mano sulla faccia: ”li richiamo”
 
Afferrò il cellulare e chiamò l'amica, sentì rispondere Arthur per la seconda volta: ”dove siete?”
 
“ehm...ecco...”
 
“Arthur Kirkland! che sta succedendo?! dove $%&£ siete?!” sbraitò, inca voltata nera, guadagnandosi un’occhiata semi terrorizzata da parte di Alfred
 
“ma che modi di parlare sono questi?!”
 
“rispondimi consumatore di tè incallito che non sei altro!”
 
“ehm...io e Monica...”
 
“e che diamine! passamela!” sbottò l’altra ragazza afferrando il cellulare dalle mani dell’inglese
 
“ehi!”
 
“dica dicca!”
 
“Moni. dove. cavolo. vi. siete. cacciati?!?!”
 
“siamo in un vecchio rifugio anti aereo, sperduto”
 
“ma perché glielo hai detto!?” chiese terrorizzato Arthur, che dalla disperazione si mise le mani tra i capelli.
 
“ma porca putroccola!!! e dirlo prima no invece di fa stì giri di parole?!?!”
 
“porca putroccola?!” chiesero in simultaneo gli altri tre.
 
“fusione di zoccola e puttana, inventata da una mia amica, e comunque, perché siete in un rifugio anti aereo della Seconda Guerra Mondiale?! così, tanto per curiosity!”
 
“perché ci siamo persi!” rispose con la sua solita ingenuità
 
“questo lo sapevo già, grazie”
 
“prego!”
 
“…”
 
“senti passa qua a me, che è meglio!” disse d’un tratto l’inglese, prendendole il telefono
 
“sembri Quattrocchi!”
 
“chi?”
 
“nessuno”
 
“Sara, non sappiamo per quanto dovremo star qui, ma di sicuro Monica deve riposare e ci vorrà un po’, la sapete la strada di casa no? tornate indietro e aspettateci lì!”
 
“ok, va bene Inghilterra, come vuoi tu … MA SEI SCEMO?! non vi abbandono così diamine! torniamo indietro sì, ma per cercare soccorsi cacchio! quando ti metti a fare quello che non ha bisogno di aiuto diventi incredibile!”
 
“…”
 
“che sta dicendo?”
 
“dice che ci vuole tanto bene”
 
“ok”
 
“senti, fai quello che vuoi, ma noi non possiamo muoverci, chiaro?”
 
“si che è chiaro! grrrrrr quando ti trovo ti ammazzo!” e riattaccò.
 
“allora? che ha detto?”
 
“… ci augura la buona notte”
 
“bene, perché sono distrutta” borbottò massaggiandosi i polpacci.
 
“te l'avevo detto io!”
 
“sta zitto e fammi vedere la gamba”
 
Senza aspettare risposta, gli afferrò i piede facendolo cadere.
 
“ c-che modi so-ahia!” urlò mentre Monica rimuoveva la stoffa: “sarai anche una nazione ma il dolore lo senti comunque”
 
Arthur la guardò storto.
 
“non è che c'è dell'acqua?”
 
“forse …”
 
Monica si alzò e si diresse verso quella che sembrava la dispensa: “trovata!” urlò trionfante: ” ahia!”
 
“c-che succede?”
 
“ho batto la testa” pigolò: “soffitto troppo basso”
 
“sei senza speranze”
 
Monica gli fece una linguaccia e si rimise seduta, prendendo di nuovo la gamba dell'inglese
 
“ti farà un po’ male”
 
“che?”
 
Il dolore acuto gli partì dalla gamba diffondendosi quando Monica cominciò a strofinare delicatamente la sua maglietta sulla ferita, versandoci sopra l'acqua
 
“stringi i denti soldato …” mormorò lei facendogli un mezzo sorriso.
 
Inghilterra si mise una mano davanti alla bocca pur di non urlare a squarcia gola, finendo col mordersi fortissimo la mano in questione. Lasciando il segno.
 
“fatto, adesso è a posto! ma che bravo il nostro Iggy! non ha detto "ah"! sono orgogliosa di te!”
 
“che sono? un bambino?!” commentò lui con le lacrimucce agli occhi.
 
“scherzavo!”
 
Monica fasciò la ferita, cercando di non fare del male all'inglese
 
“Monica...”
 
“si?”
 
“g-grazie.....”
 
Monica rimase sbigottita: Inghilterra che ringraziava rosso in faccia?! altra cosa da segnare sul calendario!
 
La ragazza arrossì a sua volta: ”di nulla”
 
Ma torniamo a Sara e ad Alfred che erano usciti dalla foresta. Si precipitarono a casa di Inghilterra dove Sara corse immediatamente al telefono, facendo un giro di chiamate che sarebbero pesate di sicuro sulla bolletta telefonica di Inghilterra.
 
Pochi minuti dopo le nazioni che aveva chiamato erano arrivate, e aspettavano i due davanti all'ingresso.
 
Sara uscì è iniziò ad illustrare la "missione" come se fossero nei Marines
 
Cominciò a parlare, con divisa militare saltata fuori da chissà dove: ”signori, sarò breve! nella foresta alle mie spalle Monica e Inghilterra si trovano all'interno di un vecchio rifugio anti aereo della Seconda Guerra Mondiale, e come se non bastasse, Inghilterra è ferito alla gamba da quanto ci è stato detto dall'ultimo contatto avuto.L’obbiettivo della nostra missione è trovare i due e riportarli immediatamente qui. Ci sono domande, dubbio o perplessità?”
 
le nazioni si scambiarono occhiate molto perplesse
 
“ehm.....Sara....” iniziò Alfred, venendo però interrotto
 
“sono il generale Konoha_Hellsing_ 94 per voi!”
 
“generale Konoha_Hellsing_94, non le sembra di esagerare un pochino? dopo tutto non siamo in guerra!”
 
“qui si parla di vite umane, e non ho mai lasciato indietro i miei uomini, soldato semplice Jones!”
 
“perché sono un soldato semplice?!” esclamò l’americano, offeso
 
“decido io, problemi?!”
 
“si!”
“risolviteli!” a quella risposta America non poté fare altro che sbuffare e incrociare le braccia guardando dalla parte opposta
 
“comunque....ci divideremo in 5 coppie, e ogni coppia avrà il compito di setacciare la sua zona di foresta. se doveste trovare i soggetti, riportateli immediatamente alla base. ci siamo capiti?”
 
“si è lasciata prendere la mano-aru …”
 
“sergente Wang! qualcosa da ridire?!”
 
“n-no aru” rispose piuttosto perplesso il cinese dal repentino cambio di comportamento della ragazza.
 
“bene! signori, si dia inizio alle ricerche!”
 
“scusi generale delle forze armate, come facciamo ad avvisare gli altri se riusciamo a trovarli?” domandò, ingenuamente, Ludwig
 
Sara sbuffò: “e me lo chiedi caporale?! fa un colpo di telefono!”
 
Disse, mentre si addentrava nella foresta, seguita a ruota dalle nazioni.
 
Inghilterra ritirò la gamba rannicchiandosi imbarazzato, mentre Monica continuava a ridacchiare, poi però rabbrividì
 
“accidenti, fa un freddo cane, non è che ci so delle coperte qui?”
 
“forse, al massimo le troverai piene di tarli”
 
La ragazza di alzò e cominciò a cercare.
 
Arthur tentò di capire che stesse combinando, le uniche cose che sentiva era i passi e qualche lamento, seguiti da delle imprecazioni.
 
“tutto a posto?”
 
“p-più o meno …” disse spuntando dall'oscurità piena di ragnatele: “o preso in pieno più di una trave!” borbottò sfregandosi la fronte: “ma non ho trovato niente”
 
Sbuffò sedendosi accanto all'inglese.
 
Inghilterra la guardò mentre si rannicchiava per cercare calore, sbuffò, si guardò attorno imbarazzato e sbuffò ancora.
 
Si tolse la giacca e la mise sulle spalle della ragazza.
 
“c-che?”
 
“le nazioni soffrono di meno il freddo, è meglio che la tieni” disse impedendole di commentare, incrociò le braccia al petto e guardò da un altra parte.
 
Monica lo guardò sorpresa ma poi fece un sorriso enorme, rise e mise una parte della giacca anche sulla nazione.
 
“che fai!?” strillò scioccato arrossendo di botto.
 
“haha, stiamo vicini vicini!”
 
“staccati!”
 
“no!”
 
Arthur aggrottò le sopracciglia e guardò da un’altra parte.
 
Nonostante non apprezzasse la vicinanza di persone accanto a lui, a parte Alfred, non gli dava tanto fastidio ritrovarsi la ragazza così vicina.
 
provò a pensare per quale motivo, nonostante gliene avesse fatte passare di tutti i colori, apprezzasse la sua compagnia, le ricordava molto Alfred, i suoi modi infantili, la sua iperattività e la stupidità.
 
Sospirò, le rivolse uno sguardo veloce e si accorse che lo stava fissando, sobbalzò.
 
“che fai?”
 
“ti guardo!”
 
“perché?”
 
“così” disse alzando le spalle.
 
Si, era insopportabile proprio come America.
 
“mi annoiavo e tu sei la cosa più interessante che c'è qui” disse con naturalezza.
 
“a-ah …”
 
“Arthur mi racconti di quando eri piccolo?”
 
“che!?”
 
“ti preeego, vorrei sapere qualcosa sui celti, come vivevano, la loro religione la loro cultura tutto!! Tipregotipregotiprego!!!” disse a raffica facendogli gli occhi dolci.
 
“urgh s-se la metti così” sospirò e poi iniziò a raccontare.
 
Dopo neanche 10 min si ritrovò a parlare di tutto e di più: scoprì che adorava il tè, e che avrebbe pagato oro per berlo in Inghilterra alle 5, e che credeva nelle fate o qualsiasi cosa di magico.
 
“anche Sara ci crede” disse quando l’inglese finì di raccontare.
 
“ mi fa piacere sentirlo”
 
“che c'è?”
 
L'inglese si zitti e abbassò lo sguardo.
 
“che succede? stai male!?”
 
“non adesso … ma tra poco forse si”
 
“perchè?”
 
“prometti che non mi farai del male?”
 
”e perchè dovrei?”
 
“ecco … io posso chiamare le fatine e …” deglutì: “ e loro sanno la strada di casa …”
 
“perchè non le hai chiamate prima?” chiese con voce neutra.”
 
“m-mi so dimenticato e …”
 
“se le chiamavi prima potevamo evitarci di camminare per la foresta e di perderci giusto?
 
“si” pigolò.
 
La ragazza non sembrava essere turbata più di tanto, solo quando sentì un dolore lancinante al bracciò capì che era mooolto arrabbiata.
 
“e quindi ti ho portato sulla schiena fino a qui per nulla?”
 
“m-mi fai male, mi dispiace non volevo! è che me ne sono dimenticato!”
 
Monica non mollava la presa e non smetteva di sorridere: ”gli errori si pagano Arthur-chan” cantilenò lugubre.
 
“help me!”
 
all'improvviso sentirono dei rumori e per fortuna di Arthur, Monica mollò la presa e si avvicinò alla porta.
 
“arriva qualcuno”
 
“e se fossero i soccorsi?”
 
La ragazza gli rivolse uno sguardo gelido, zittendolo.
 
“sto zitto, sto zitto”
 
Monica si avvicinò alla porta cautamente, prendendo in mano una sbarra di ferro che si trovava vicino a lei.
 
“chi è?”
 
“ma sei scema?!”
 
Monica guardò in cagnesco l'inglese.
 
“come non detto” e si tappò la bocca.
 
Dall'altra parte una voce famigliare ai due disse, allegramente: “il grillo del marchese sempre zompa!”
 
“chi zompa allegramente, bene campa!” rispose Monica altrettanto allegra.
 
La ragazza aprì la porta, e come aveva immaginato, fuori c'era Sara (che indossava, stranamente, una divisa militare) e dietro di lei Ivan, che le sorrise non appena la vide.
 
“Moniiiiiiiiii!!! come state?! tutto a posto?!”
 
“io si, ma Arthur no, ha la gamba rotta”
 
Sara guardò verso l'interno, ma non vedendo niente, puntò la torcia elettrica nella stanza, proprio addosso all'inglese.
 
“e che cavolo! c'era bisogno di puntarmi la torcia in faccia?!?!”
 
“TU! INGLESE MALEDETTO!!!”
 
Come una furia, la ragazza si piazzò davanti ad Arthur, fissandolo schiumante di rabbia.
 
L'inglese chiuse gli occhi, aspettandosi di essere picchiato a sangue, ma ciò non avvenne.
 
Si sentì abbracciare, e quando osò riaprirli, rimase sorpreso nel vedere che Sara lo stava abbracciando.
 
“baka baka baka baka!!!! ci avete fatto preoccupare un casino!” si staccò: “osa farlo ancora e giuro sui miei manga di Hellsing che ti spiezzo in due!!!”
 
“e-ehm...o-ok …”
 
“ce la fai ad alzarti Inghilterra?” chiese Russia avvicinandosi.
 
“credo di si...”
 
E così l'incubo dei due ebbe fine: mentre Ivan aiutava Arthur a camminare, Sara mandava un messaggio agli altri per dire che i due dispersi erano stati trovati.
 
Una volta arrivati a casa dell'inglese......
 
“signori, missione compiuta! obbiettivo raggiunto!” disse allegra mentre entrava in casa.
 
Poco entusiasmo dalle truppe.
 
“di solito a questo punto si esulta …” commentò Sara
 
Nessun accenno di vita
 
“lasciamo stare che è meglio...” borbottarono le due, vedendo lo stato di catalessi in cui sembravano caduti tutti i presenti.
 
“pronto? siamo tornati! Inghilterra e Monica sono salvi!”
 
“…”
 
“cosa gli hai fatto?”
 
“niente, ho solo dato delle disposizioni”
 
“nel tuo modo militare?”
 
“si”
 
“allora capisco”
 
Monica fece un passo avanti, in modo da essere vista da tutti.
 
“ragazzi, siamo tornati!”
 
A sentire la voce dell'altra ragazza, tutti tornarono normali.
 
Feliciano corse incontro a Monica e l'abbracciò gettandola a terra.
 
“Monica! finalmente siete tornati! ero preoccupatissimo!” disse tra le lacrime.
 
“F-Feli, mi strozzi” ansimò pattandogli la schiena
 
“Arthur!” esclamò l'americano non appena vide il suo inglese aggrappato a Ivan, gli corse incontro e gli si gettò addosso, abbracciandolo: “e poi sono io lo scemo?! Damn!”
 
L'unica a non essere partecipe alla cosa era Sara che, indignata, si era rifugiata nel caro e vecchio angolino della depressione, che da un po' di tempo si sentiva solo.
 
“sigh.....questo si chiama ammutinamento!!”
 
Monica staccò Feliciano da sè e si alzò, andando dall'amica: “oi, per poco mi stavo dimenticando di te! Grazie!” disse abbracciandola.
 
Sara tirò su col naso: “d-davvero?”
 
“certo!”
 
Sara abbracciò l’amica, in un modo molto simile a quello di Feliciano.
 
“g-grazieeeeee!!!! Ero così preoccupata per teeeeee!!! io non ci campo senza la mia migliore amicaaaaaaaaaaaa!!!!”
 
“m-mi soffochi...”
 
La ragazza lasciò la presa.
 
“molto commuovente, davvero, ma non ci avevi detto che tu e America non avevate trovato la pietra dove mettere l'amuleto?” si intromise l’inglese che aveva rinunciato a scollarsi di dosso Alfred che continuava a tenerlo stretto tra le braccia
 
“infatti! era in mezzo a una radura circondata da querce, su un lato c'era un laghetto” spiegò Sara guardandolo
 
“prendiamo i pezzi e andiamo subito allora!” esclamò Monica
 
“alle 3 di mattina?“ chiesero tutti guardandola storto.
 
“è già così tardi?”
 
“un po’, sai com’è siete rimasti in quella foresta per ore!” commentò Alfred
 
“aaaah, a chiacchierare con Arthur il tempo passa in fretta!”
 
“chiacchierare con quel bacucco?”
 
“ehi! non sono vecchio!” protestò il diretto interessato, pestando il piede buono.
 
“noooooo, hai solo la bellezza di 2000 e passa anni!”
 
“Cina è anche più vecchio!”
 
“si ma li porta meglio! tu invece sembri un vecchietto inacidito!”
 
“colpo basso Sara!” esclamò Monica dandole il cinque
 
“lo so!”
 
“grrrrr …”
 
“su su non litigate, non è ora di andare a dormire?”
 
“direi” borbottò Arthur scocciato.
 
le ragazze si alzarono e salutarono tutte le nazioni ringraziandole, poi andarono a letto.
 
Inghilterra sospirò pesantemente: “sono distrutto, devo mettermi a dormire …” borbottò prima di fare un sonoro sbadiglio.
 
“ti accompagno!”
 
“tu che ci fai ancora qui!?”
 
Alfred alzò le spalle e sorrise: ”sei ferito con due pseudo-ragazze in casa, un vero eroe non lascia da sola la sua fanciulla!”
 
“ma quale fanciulla e fanciulla!! sparisco divora-hamburger!”
 
“pseudo ragazze?!” esclamarono le due interessate molto offese, scoccando delle occhiatacce all’americano, che ridendo prese in braccio Arthur e si diresse in casa: “buona notte ragazze!”
 
“mettimi giù maledizione!”
 
“seguiamo i due piccioncini??” chiese Monica tirando di nuovo fuori la macchina fotografica.
 
“ma non avevamo promesso a Iggy che ci saremo fatte i fatti nostri?
 
“quando ci ricapita l'occasione di finire qui!?”
 
“mmmm...non so...Iggy si arrabbierà...”
 
“avantiiiiiiii!!! domani andremo via, non vorrai perderti lo spettacolo! dove puoi vedere Iggy e Alfie che ci danno dentro?!”
 
Le due, quatte quatte si avviarono verso la stanza dell'inglese, fortuna che la porta era aperta un tantino, si sistemarono e sbirciarono dentro.
 
“no Alfred, non possiamo”
 
Sentirono la voce di America, chiaramente deluso: ”perchè? sono due giorni che faccio a meno di te, mi sento in astinenza......ho bisogno della mia razione quotidiana di vitamina Arthur...”
 
“dio se è malizioso! Tu-sai-chi-2 la vendetta!” sussurrò Sara.
 
Le due si alzarono, purtroppo non era successo niente, i due si erano limitati a baci e carezze, ma gli avvenimenti di quel giorno erano stati abbastanza, così non appena toccarono il materasso si addormentarono placidamente.
 
 
 
 
Piccolo sclero di fine capitolo, enjoy!
 
”Moni.............ti rendi conto?”
 
“allora......è vero?”
 
“.....................si”
 
“SIAMO ARRIVATE A 54 RECENSIONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!” *aprono bottiglia di spumante come i piloti di formula 1*
 
“che avete da urlare?!” spuntò Inghilterra, dal nulla.
 
“siamo arrivate alle 54 recensioni!!!”
 
“tutto qui? “
 
“come tutto qui?! è un grande obbiettivo per delle scrittrici!”
 
l'inglese storse il naso: “contente voi...”
 
“contente si!...ehi! dove stai andando!?”
 
“a casa!”
 
“no! non puoi!”
 
“e perchè?”
 
”perchè devi ringraziare le lettrici!”
 
“col cavolo! ho da fare io!”
 
“a se? e cosa di preciso? le porcate con le divise assieme ad Alfred?” chiese maliziosa Monica ghignando.
 
L'inglese divenne bordeaux.
 
“e-e smettila con questa storia!! quella delle divise non è mai esistita! se l'è inventata Alfred per fare scena!”
 
“aaaaaaaaaaaartieeeeeeeeeeee...........”
 
L'inglese si girò lentamente, e appena vide l'americano, iniziò a sbavare e a perdere sangue dal naso
 
“ammazza...” sbavarono le due, aumentando pericolosamente il livello di bava sul pavimento.
 
Alfred gli rivolse uno sguardo malizioso, con addosso (appunto) una divisa femminile, con tanto di gonna, anzi, minigonna, che metteva in bella mostra le sue gambe e che lasciava poco spazio alla fantasia: ”sono stata una ragazzina cattiva........devo essere punita....” mormorò leccando un frustino e alzando appena la minigonna.
 
“porca miseria se è perverso!!!!” esclamarono le due, mentre l’americano si avvicinava pericolosamente all’inglese
 
“m-m-ma perchè sei vestito così?!”
 
“come perchè?! mi avevi chiesto di vestirmi così... avevi detto che avevi voglia di farlo violento e....”
 
“ ZITTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!”
 
Le due ragazze li spinsero via, sorridendo ebeti:”uhuhuhuhu....andate andate allora!”
 
“ok, scleri a parte, siamo contentissime di essere arrivate a 54 recensioni!”
 
“quindi vi ringraziamo tantissimissimo per averci seguite fin ora, e purtroppo, il prossimo sarà....l'ultimo capitolo”
 
“lo so, fa male, ma tanto torner....” Monica le tappò la bocca: “mpfmpfff!!!”
 
“ahahah......ignoratela!”
 
Fine
 
:D 

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Capitolo 16
*** Cap 14 ***


La mattina seguente le due ragazze si svegliarono con lo stesso identico umore del giorno precedente, tristissime perché sapevano benissimo che quel giorno se ne sarebbero andate per sempre. Raggiunsero Arthur ed Alfred in cucina, e iniziarono a fare colazione senza dire una parola
 
“ehm....ragazze? Ok che siete tristi perché dovete andare via, ma non vi sembra eccessivo?”
 
“no” fu la risposta secca che ottenne l’americano da parte delle altre due, che risposarono la loro attenzione sulla loro colazione
 
“non fate quei musi lunghi! per tornare a casa vostra sarà necessaria la presenza delle altre nazioni. Ora che ci penso, dovranno essere qui a momenti. Sara, tu e Alfred dovete portarci nel posto dove avete trovato la pietra, ok?”
 
“si Iggy”
 
l'inglese iniziò a preoccuparsi: quelle due erano troppo tranquille, e la cosa non era normale
 
“hai cucinato tu Iggy?” chiese d’un tratto la mezza romana
 
“si, perché?”
 
“oh, niente, è buono”
 
si, la cosa non era per niente normale. Come erano arrivate, le due ragazze sparecchiarono e filarono nella loro stanza per vestirsi, ma erano appena uscite dalla cucina che qualcuno suonò alla porta
 
“già qui?”  disse l'americano perplesso andando ad aprire alla porta. Appena aprì, qualcosa di molto simile ad Italia schizzò dentro come una saetta per andare ad abbracciare strette Monica e Sara che rimasero quasi scioccate: dopo tutto, era ancora mattina, ed è provato scientificamente che la mattina il cervello fatica a connettersi
 
“BUAAAAAAAAAAAAAAH!!!! NON VOGLIO CHE ANDIATE VIAAAAAAAA!!!” strillò il piccolo italiano in piena crisi isterica d’addio
 
“F-Feli! c-ci soffochi....!!!”
 
inutile dire che l'italiano, impegnato com'era a stringerle e a piangere, non aveva sentito le due, ma per fortuna che in loro aiuto intervennero Germania e Giappone
 
“Italia-kun! Lasciale andare! Non vedi che le soffochi?!”
 
“Italia! molla la presa! le stai uccidendo!”
 
appena sentì il comando del tedesco, Feli lasciò la presa sulle due, che poterono ricominciare a respirare
 
“grazie Lud ....”
 
Monica, grazie allo stritolamento di Italia si era ripresa un po' dalla depressione, e prese parola
 
“ma....che ci fate qui?”
 
Feliciano non esitò a rispondere “siamo venuti a salutarvi! e poi Inghilterra ha detto che era necessario l'intervento di noi nazioni per farvi tornare a casa!”
 
“davvero? e perchè?” domandò Monica
 
“sembra che per attivare l'incantesimo bisogna cantare, il problema è cosa bisogna cantare”
 
“è imbarazzante?”
 
“nono … devo tradurre il testo, c'è anche lo spartito, ma non si capisce niente”
 
“ti ci vorrà tanto?”
 
“penso un paio d'ore, come minimo”
 
Sara nel frattempo si era avvicinata quatta quatta al libro che era in cucina, e aveva dato un'occhiata allo spartito di cui parlava Iggy. Da mezza morta di sonno e depressa, appena vide le prime note, cacciò un urlo acutissimo, che fece catapultare gli altri in cucina
 
“c-che c'è?! perchè hai urlato?!” esclamò l’inglese,  preoccupatissimo
 
“MONICA!”
 
“che c’è?!”
 
Sara additava lo spartito come una matta con un sorriso a 32 due denti in volto, gesticolando e bofonchiando parole senza senso
 
“Sara calmati, respira e dimmi tutto!” disse afferrandola per le spalle
 
“il testo! il testo!” gridava come una pazza: “leggilo!”
 
“o-ok, ma tu sciallati va bene?” prese in mano il librone e guardò al pagina, sbiancando e arrossendo allo stesso tempo, si voltò verso l'amica che sorrideva felice e sorrise allo stesso modo
 
“qualcosa non va? avete mangiato troppo?” azzardò l’inglese notando i loro sguardi
 
“il testo!!! sappiamo tradurlo!!!”
 
Dire che Arthur era scioccato era dir poco “c-che?! È-è gaelico antico!! come avete fatto?!”
 
“la musica la conosciamo!” esclamò Monica al settimo cielo
 
“c-che?! come fate a conoscerla?!”
 
“a me l'ha fatta conoscere lei, poi non so” rispose indicando l'amica, intenta a studiarsi lo spartito
 
“tu.....conosci il testo?! ma come?!”
 
Sara ridacchiava al settimo cielo “il testo altro non è che una delle tante canzoni dei Blackmore's Night! il titolo è Home Again, di nuovo a casa!” spiegò la ragazza, con gli occhi che le brillavano
 
“i Black chi?!” domandò Alfred, perplesso
 
“i Blackmore's Night! E’ un gruppo inglese che fa canzoni semi celtiche e rock rinascimentale! Sono magnifiche! Appena ho visto le prime note ho riconosciuto immediatamente la canzone!!”
 
dicendo questo prese le mani di Monica e le due si misero a cantare il ritornello, felici come una pasqua
 
“un momento … Blackmore’s Night avete detto?”
 
“si”
 
L’inglese si schiaffò la mano in faccia: “perché non ci ho pensato prima?! Accidenti! E pensare che piacciono anche a me!”
 
“che cosa?!” domandò incredula Sara, sorridendo radiosa
 
“è la verità, le loro melodie mi ricordano quando ero piccolo”
 
“oddio!” urlò Monica rossa in volta e con la faccia da fan girl arrapata: “Iggirisu da piccolo, devo strapazzarlo!!!” e si gettò addosso ad Inghilterra strozzandolo, continuando a urlacchiare “kawaii, kawaii, kawaii!!!”
 
“h-help me” pigolò il povero inglese mentre cercava, in vano, di liberarsi dalla presa della ragazza
 
“Moni! lascialo! ci serve vivo!”
 
Sara riuscì dopo molte insistenze a staccare Monica da Iggy, e per distrarla gli lanciò un pupazzo di Arthur da piccolo che l’amica iniziò a coccolare e strapazzare continuando  dire "kawaii"
 
l'inglese si tirò su ansimando: “non ho ancora capito se mi vuole bene o se mi vuole uccidere!”
 
“ti vuole bene! è che è un po’ esuberante, come America” spiegò Sara, come se fosse la cosa più ovvia
 
Arthur aggrottò le sopracciglia: “beh … ora che abbiamo il testo, sarà il caso di andare no?”
 
“mi lasci il tempo di trascriverla così facciamo le fotocopie e poi ve la insegno?”
 
“certo”
 
la ragazza prese il librone e si mise all'opera: in poco tempo, preparò delle fotocopie leggibili per tutti e le distribuì alle nazioni: “ora dovete seguire me! così vi insegno!”
 
fecero diversi tentativi, ma disastrosi, le nazioni non riuscivano a sincronizzarsi, l'unico che sembrava andare meglio era Roderich, che si era messo addirittura al pianoforte e faceva d’accompagnamento musicale. Alla fine, dopo circa quattro ore di prove, le nazioni impararono Home Again
 
“certo che è più facile insegnare ai bambini dell'asilo! uffa! beh, almeno adesso, dopo QUATTRO ORE di prove la sapete. Sia lodato il signore” disse Sara facendosi il segno della croce
 
“sempre sia lodato” risposero le nazioni
 
“EIMEEEEEEN!!!”
 
A tutti si ghiacciò il sangue nelle vene dallo spavento. Si girarono appena in tempo per vedere correre via un uomo, o meglio, un armadio vivente vestito da prete con in mano quelle che sembravano molto delle spade, per poi sparire tra la vegetazione
 
“chi é?” chiese Feliciano guardando perplesso il punto in cui lo strano prete era appena sparito
“torna qui cane di Giuda! Non abbiamo ancora finito io e te!”
 
dal nulla spuntò un "signore" alto, con lunghi capelli neri e una giaccone rosso che lo copriva dalla testa ai piedi, rosso lo era anche il largo cappello, bianche e nere invece, le esagerate pistole che impugnava. Lo sguardo era contorto in una smorfia di pura rabbia, e da un angolo della bocca si poteva intravedere chiaramente un canino lungo e dall’aspetto terrificante, come il resto della dentatura che si scorgeva
 
“Doitsu, mi fa paura!” strillò l’italiano nascondendosi dietro al tedesco, che rimase immobile a guardare lo strano essere che, in quel momento, lo notò. I due si fissarono, e l’uomo in rosso, sorridendo in modo agghiacciante mostrando una chiostra di denti affilati e appuntiti, gli puntò contro le pistole
 
“crepa, nazista bastardo!”
 
Ludwig aveva due opzioni: o essere ucciso da un pazzo vestito di rosso, o perdere tutta la dignità e darsela a gambe come un codardo.
 
Scelse la seconda
 
“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!! QUEL PAZZO VUOLE AMMAZZARMI!!!”
 
“ALU-CHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!!!!”
Alucard frenò subito la corsa, si girò moooooooolto lentamente verso Sara e la guardò malissimo, digrignando i denti e puntandole contro le pistole
 
“non. chiamarmi. ALU.CHAN!!!”
 
Sara sbiancò trovandosi puntate contro le due pistole enormi, si fece piccola piccola dalla paura
 
“taskete....." pigolò terrorizzata
 
intanto Monica che era tornata dal mondo delle fate, continuando a stringere il suo Arthur-pupazzo, si avvicinò, ignara di tutto
 
“che succede?” chiese allegramente
 
Alucard guardò anche lei, ma quest’ultima sembrò non farci minimamente caso
 
“ooooooh, ma tu sei Alucard! piacere di conoscerla! Sara hai visto chi c'è?! che bella sorpresa!”
 
“non le ha ancora sparato?” chiese Germania spuntando da dietro un albero
 
“mi sa che lo sta per fare” pigolò in risposta Sara, mentre il vampiro era tutto concentrato su Monica, infatti le stava puntando contro la Jackal alla testa, mentre Casull era stata riposta al suo posto
 
“oooooh, ma questa è Jackal! Che bella! Chissà quanti ghoul avrai fatto saltare con questa!”
 
“come?” chiese Alucard, perplesso e sopra tutto sorpreso, dato che la ragazza sembrava non aver minimamente paura nonostante avesse una pistola puntata alla testa
 
“i ghoul! Quella specie di zombi contro cui combatti, mi piace come le loro teste scoppiano in sangue e polvere da sparo! è così artistico!”
 
Alucard sembrò abbassare la guardia: “e così … ti diverte?”
 
“Non sai quanto! e poi quando hai smaciullato Valentine?! o quando ti sei mangiato Rip?! poveretta un po’ mi dispiace, o quando hai sodomizzato Incognito?! Dio se sei stato grande!”
 
“mmmh …” il vampiro abbassò la pistola, fissandola
 
“che fa adesso? la sbrana?” chiese di nuovo Ludwig, senza uscire dal suo nascondiglio
 
“s-sembra che si sia tranquillizzato …” azzardò la mezza romana
 
“anche a Sara piace molto, non è vero? chiese girandosi verso di lei
 
“eh?! a-ah, siii certo moltissimo! eheh...”
 
Alucard rise di gusto: “mi piacete! Avete lo spirito giusto! Brave!” sempre sorridendo, anzi, ghignando, diede una pacca sulla testa a tutte e due: “ora devo andare a far saltare la testa ad Andersen”
 
“ci porti le foto?!”
 
“ma non  può Monica! Lui non viene in foto!”
 
“ah … peccato. Alla prossima allora!”
 
Alucard fece un ultimo ghigno e finalmente se ne andò
 
“oddio, grazie al cielo non ci ha uccise! ma .... dove sono gli altri?” si chiese guardandosi in giro, alla ricerca delle altre nazioni, che uscirono allo scoperto, guardandosi in giro, temendo di rivedere Alucard saltare fuori e ucciderli
 
“cosa. Cavolo . era. Quello. aru?”
 
“maledizione, proprio adesso Alucard doveva saltare fuori!” sbottò l’inglese
 
 “lo conosci?!” esclamò Sara, guardandolo
 
“certo che lo conosco! mi ha causato un sacco di problemi! venire qui a Londra nell'800, per poi farla quasi radere al suolo perché un maggiore nazista …” e qui l’inglese scoccò un’occhiataccia a Ludwig “ … voleva ucciderlo”
 
“povero Iggy!” commentò Monica
 
“ma mi avevi detto che non conoscevi la Hellsing!”
 
“ho mentito. se te l'avessi detto avresti sicuramente trascinato Alcuard a cercare i pezzi con te e Monica
“non sarebbe stato male!” intervenne l’altra ragazza, immaginandosi il loro viaggio in compagnia del vampiro
 
“forse è meglio così … avrebbe litigato con Russia, me lo sento, e avrebbe cancellato dalle cartine Germania”
 
“poco ma sicuro.....” fu l’unico commento del tedesco
 
“a me non faceva paura”
 
“sei uno dei pochi Russia-san: appena lo vedono squartare una persona o risorgere dopo che l'hanno trivellato di colpi, tutti si mettono a urlare e se la fanno sotto dalla paura!”
 
“ovvio! Alucard è il vampiro più forte che esista al mondo! sfido chiunque a sconfiggerlo!” intervenne Sara, annuendo decisa
 
“per fargli capire che squartare la gente non si fà mi è quasi costata la pelle! meno male che Integra è un po’ più ragionevole, anche se è pazza, almeno quanto lui...”
 
“davvero?” chiese Sara “Integra Farburke Wingates Hellsing è pazza?? ma dal manga non si direbbe!”
 
“non la conosci come la conosco io, ti assicuro che quelli della Hellsing sono matti da legare, anzi, è proprio la famiglia Hellsing ad essere completamente fusa di testa!”
 
“perchè parli così male di loro? dopo tutto la Hellsing ti ripulisce dai vampiri e dai ghoul che girano per il tuo territorio!” disse Monica
 
“ma hai idea dei soldi che devo sborsare dopo che la Hellsing ha fatto secchi vampiri e ghoul?!?! sono tanti! pure troppi!!!”
 
“povero Iggy! ti fanno disperare! ecco perchè sei in crisi economica!”
 
“allora se conosci anche gli Hellsing … conoscerai anche i Phantomhive ?” chiese Monica all’inglese, che in cambiò alzò gli occhi al cielo, disperato
 
“non me ne parlare....anche Ciel, che se ne và in giro come se fossimo nell'800! E Sebastian che fa a botte con Greel e mi ribaltano la città....poi odio quello shinigami dai capelli rossi”
 
“povero Iggirisu....” dissero in coro le due pattandolo sulla schiena
 
“scusate, non dovevamo tipo cantare un qualcosa per farle cioè tornare a casa?”
 
 
“a si, è vero. Andiamo”
 
Sara e America condussero tutti gli altri verso il punto in cui avevano trovato il masso, per fortuna che i due si ricordavano la strada (o almeno, se la ricordava Sara, dato che America continuava a dare indicazioni sbagliate), e arrivarono alla radura tutti sani e salvi
 
“siamo arrivati!”
 
“wow! non pensavo che ci fossero ancora posti del genere in una foresta!”
 
“invece di meravigliarvi tanto, risparmia il fiato per cantare”
 
“aspetta, dobbiamo sistemare i pezzi prima, ma sembra un puzzle, è difficile” disse Monica mentre continuava a cambiare posto ai pezzi: “ci vorrebbe il professor Layton”
 
“no! anche lui no!”
 
“conosci anche lui?”
 
“si, è un'ottima persona, e incastra un sacco di criminali, ma mi ribalta Londra con le sue indagini!”
 
“quindi non lo chiami?”
 
“neanche se mi paghi”
 
“e allora ci tocca metterci al lavoro”
 
detto questo si accucciarono vicino alla pietra per fare dei tentativi, e finalmente dopo mezzora buona ci riuscirono
 
“ecco ora possiamo cantare!” esclamò Monica alzandosi e stiracchiandosi
 
“bene gente! ricordate i posti che vi ho assegnato?” chiese Sara guardando le nazioni, che non dissero nulla
 
“potresti … rinfrescarci la memoria?”
 
“nani?! oh my Jashin......ok, vi metto a posto io....."
 
e dopo un'altra mezzora passata a sistemare le nazioni ai rispettivi posti, finalmente tutti furono pronti per procedere, ma c'era un piccolissimo problema: Francia non voleva cantare
 
“ma perchè Furansu-nisan?! cosa ti costa cantare?!” chiese Monica sull’orlo del piano
 
“la canzone è in inglese, e io ODIO l'inglese!”
 
A quel punto intervenne Sara “nn me ne frega niente! tu canterai!”
 
“no!”
 
“osi contraddirmi?!”
 
“oui”
 
“Furansu-nisan?”
 
il francese si voltò sentendo una mano sulla spalla e sbiancò
 
“se non canti ti renderò impossibile parlare per il resto della tua vita, hai capito?” disse Monica con un sorriso
 
la presa sulla spalla del francese si stava stringendo pericolosamente, e il viso della ragazza non prometteva niente di buono
 
“ci sono passato, è meglio che le dai ascolto o ti stacca il braccio” disse tranquillo l’inglese, facendo, però, un passo indietro
 
“o-ok … canterò” pigolò terrorizzato
 
“bravo Furansu-nisan!”  disse allegra
 
“grazie Monica per averlo convinto! gente, fatemi vedere cosa siete in grado di fare! maestro....” disse rivolta ad Austria, che annuì e diede l'attacco iniziale suonando il piano, seguito a ruota, poco dopo, da tutti gli altri che, per miracolo erano finalmente sincronizzati: sembravano quasi un coro di angeli. Le ragazze erano entusiaste, e cantarono con le nazioni con molto entusiasmo, specie quando arrivò il ritornello
 
“Old familiar faces
Everyone you meet
Following the ways of the land
Cobblestones and lanterns
Lining every street
Calling me to come home again!



Dancing in the moonlight
Singing in the rain!
Oh, it's good to be back home again
Laughing in the sunlight
Running down the lane
Oh, it's good to be back home again!”


 
finito il ritornello, una luce cominciò a farsi vedere
 
“manca poco! ragazzi ci si quasi" strillò Sara durante la pausa musicale
 
“un ultimo sforzo! siamo a metà canzone! non mollate!” intervenne Monica
 
sentendo "metà canzone" le nazioni alzarono notevolmente la voce e cantarono più forte, talmente forte che forse li sentivano perfino in città. E finalmente, quando finirono di cantare, il varco si era completamente aperto
 
“grandissima interpretazione ragazzi! siete magnifici come coro! Lud, non pensavo sapessi cantare così bene!” intervenne la mezza romana sovrastando le grida di giubilo degli altri.
 
il tedesco arrossì, ma accennò a un sorriso imbarazzato
 
Feliciano saltò addosso alle ragazze, stringendole forte forte: “mi mancherete tantissimo” pigolò tra i lacrimoni
 
“su su Feli … dispiace anche a noi, ma purtroppo dobbiamo...e poi non vi dimenticheremo mai! promesso!”
 
“parola d'onore?”
 
“parola d'ore!” rispose Sara facendosi la croce sul cuore
 
con un ultimo abbraccio l’Italia si staccò
 
Sara dopo essere libera dall'abbraccio di Italia non esitò ad andare ad abbracciare Russia, piangendo come una fontana, e poco ci mancò che anche il russo si mettesse a piangere
 
“non ti dimenticherò mai Ivan......io.....ti amerò per sempre!”
 
Il russo ricambiò la stretta, forse più forte “non smetterò mai di amarti......” mormorò, baciandola dolcemente
 
 “ma perché devono sempre essere così drammatici?!” esclamò Monica
 
“che tenerezza...........buaaaaaaaaaaah!!! Arthur abbracciami!!!” strillò Alfred avvinghiandosi al povero inglese che a momenti moriva soffocato
 
“non......respiro.......”
 
fu di malavoglia che Sara alla fine si decise a staccarsi dal suo amato Ivan, per poi passare a salutare anche gli altri
 
in sostanza fu una valle di lacrime nel vero senso della parola, perché non erano solo le ragazze a piangere, ma anche metà delle nazioni stava piangendo
 
“Gilbert? stai....piangendo?!”
 
“eh?! no! è che......” ma non finì la frase che il prussiano scoppiò a piangere, abbracciandole strette “mi manchereteeeeeeeeeee!!! Anche se siamo stati insieme per poco tempo, sentirò tantissimo la vostra mancanza!!!”
 
Sara ricambiò la stretta imbarazzata, mentre Monica rideva: “ahahah su Ore-sama!  versare le suo regali lacrime per noi! quale onore!”
 
“siete state delle avversarie esemplari!” disse, guardando Sara e tirando su col naso
 
“mpf! ti atterro quando vuoi!” disse sorridendo tirandogli un pugnetto sulla spalla
 
“ti aspetto!”
 
 “e così.....siamo arrivati al capolinea” disse Arthur rivolto alle due ragazze, che avevano appena finito di salutare tutti
 
“purtroppo si.....”
 
“ci mancherai Iggy”
 
“si si, anche voi” rispose l’altro, vago
 
Monica però notò che gli occhi dell'inglese era lucidi di lacrime. la ragazza sorrise: “Iggy, guarda che non c'è niente di male nel piangere! in questi casi bisogna lasciarsi andare!”
 
manco l'avesse detto che Inghilterra abbracciò le due, come se fossero figlie sue, piangendo come un disperato
 
“sigh...mi....mancherete tantissimo! anche se....mi avete fatto disperare, sentirò molto la vostra mancanza! riguardatevi, e....non dimenticate quello che avete passato qui...”
 
“non lo dimenticheremo mai Iggy, giuriamo”
 
“lo ricorderemo finché campiamo!”
 
le ragazze si staccarono sorridendo con gli occhi lucidi: “a-a presto iggy...e grazie per tutti i consigli sui celti!” disse Monica, una volta lasciata la presa
 
“di niente”
 
si voltarono e si avviarono verso il varco
 
“ah, quasi dimenticavo, Monica!”
 
la ragazza si voltò: “che c'è?”
 
“prendi!” disse lanciandole qualcosa
 
Monica afferrò il piccolo gingillo che le aveva lanciato, lo guardò e sgranò gli occhi: “è-è-è … un triskele!”
 
“originale credo che tu sappia che significa vero? trattalo bene mi raccomando”
 
“c-certo grazie Arthur, grazie infinite!” disse, cercando di trattenere le lacrime
 
l'amica sorrise, guardò per un ultima volta le nazioni e alzò il braccio per salutarli: “arrivederci e non dimenticateci mai, mi raccomando!”
 
“certo! A presto!” urlarono in risposta
 
le due ragazze sorrisero, si presero per mano ed entrarono nel portale, che si richiuse subito alle loro spalle
 
“mi mancheranno quelle due....” mormorò Alfred con gli occhi ancora lucidi
 
“a tutti mancheranno” intervenne Germania che tentava di non far vedere le lacrime che gli velavano gli occhi “ma non possiamo dire che ci siamo trovati male con loro”
 
“spero di rivederle al più presto, già mi mancano!” intervenne Italia, attaccato al braccio del tedesco
 
“una cosa è certa …” iniziò Arthur fissando il punto in cui erano sparite le ragazze “non credo che le dimenticheremo tanto facilmente”
 
nel frattempo....
 
le ragazze, dopo aver attraversato il passaggio, con loro enorme sorpresa, si accorsero di essere tornate esattamente nel bagno da cui erano partite
 
“siamo tornate?!”
 
“e portiamo i cosi da cosplay! ma che....”
 
“è come se non fossimo mai partite....che sia stato solo un sogno?”
 
Al commento dell’amica, Sara corse con la mano a guardare se aveva ancora il ciondolo che le aveva regalato Ivan, e con sua grande gioia si accorse che il piccolo cuore di cristallo era ancora al suo collo
 
“no, non credo, ho ancora la collana che mi ha dato Ivan, non ti sei accorta di avere quella che ti ha dato Iggy?”
 
Monica si guardò al mano, il triskele era ancora lì: “mi sa che non è stato un sogno”
 
“intanto usci dal bagno per vedere se si ancora nel nostro tempo”
 
uscirono, e si accorsero che era tutto uguale
 
“non è che siamo nel futuro?”
 
“no, il cellulare mi segna il 31 ottobre del 2010”
 
“scusi..mi saprebbe dire che giorno è oggi?” chiese Monica fermando un passante, che la guardò come se fosse pazza: “ehm...il 31 ottobre?”
 
“che anno?”
 
“2010?”
 
Scoccandole un’occhiata, il poveretto si allontanò in fretta
 
“certo che lo hai traumatizzato”
 
Monica alzò le spalle: “che è? non si può più chiedere il giro? manco gli avessi puntato della pistole alla testa!”
 
“va be, lasciamo perdere. continuiamo il giro?”
 
ma le due si guardavano intorno senza entusiasmo: gli avvenimenti accaduti nel mondo di Hetalia erano ancora impressi nella loro testa, e Sara sembrava anche depressa
 
“ma che hai? ok che siamo andate via, ma perché quella faccia?
 
“e me lo chiedi?! non....rivedrò mai più il mio Ivan......”
 
l'amica sospirò: “e adesso che faccio?” si guardò in giro per cercare una soluzione, prima che la depressione di Sara invadesse gli stand
 
si sistemò gli occhiali e la borsa: Sara, guarda quel negozio!”
 
“quale?” chiese con voce morta
 
“quello!”  disse avvicinandosi e guardando all'interno: è molto carino, perchè non entriamo? ci so anche i cuscini yaoi!”
 
Sara annuì poco convinta, se nemmeno gli yaoi la tirava su non sapeva che fare
 
la commessa non appena entrarono le chiamò: ehm .., scusate, siete voi Sara e Monica?”
 
“si, ma come fa a sapere il nostro nome?”
 
la ragazza scosse la testa: “me li ha detti un ragazzo che è venuto qui prima, ha detto che vi avrei riconosciute  dai cosplay”
 
“un ragazzo?” chiese Sara accennando a un ritorno dalla terra dei morti
 
“un brunetto molto carino, e mi ha dato questa, mi ha detto di consegnarla a voi due, e di non aprirla”
 
le ragazze si guardarono e presero in mano la busta: g-grazie..”
 
“di niente”
 
le due uscirono e si misero su una panchina
 
le ragazze aprirono la busta con mani tremanti, e videro che c'era dentro una lettera
 
Sara iniziò a leggerla “dice...care ragazze, speriamo che siate arrivate  a casa senza farvi del male, e che non ci siano stati cambiamenti nel vostro tempo, ci mancate tanto, ma questo ve lo abbiamo già detto *sbavatura*
 
“deve essere Feli che scrive … eheheh”
 
“probabile” poi la ragazza continuò
 
"vorrei tanto passare ancora un po’ di tempo con voi, ma i miei impegni di nazione me lo impedisco (Lud ha voluto che scrivessi questa parte) sappiate però che non vi abbiamo dimenticato e che se mai tornerete siete le benvenute
aspetto trepidante di gioia il vostro ritorno, così' anche gli altri, una grande abbraccio da tutti noi!
Italia Veneziano"
 
la lettera finiva lì, ma le sorprese no: dentro la busta c'era un altro foglio, co tutte le firme e le dediche delle nazioni, scritte nella loro lingua ma tradotte in italiano, infine c'erano anche le foto fatte a Natale da Kiku e Ungheria, in una c'erano anche Russia e Sara, teneramente abbracciati
 
“questa è mia!” disse la ragazza non appena la vide
“sono stati gentilissimi, ma leggi la dedica di America: non dovete preoccuparvi, perché avete l'eroe dalla vostra, ahahah! E Russia? che ha scritto?”
 
Sara lesse la dedica del russo: "nonostante siamo lontani l'uno dall'altra, non smetterò mai di pensarti. ti amo sara”
“ooooh, ma che carino!”
 
La ragazza arrossì sorridendo “che ha scritto Iggy?”
 
Monica lesse"dato che mi hai detto che ami il tè, questa è una bustina di tè inglese, il migliore, fanne buon uso....ho sentito che Brescia festeggia il Celtic Day....magari ci passo. Ah, quasi dimenticavo: non vi avevo detto che noi nazioni possiamo passare dal nostro mondo al vostro, e quindi credo che Sara sarà molto felice quando Ivan verrà a farle visita tra due giorni"
 
Sara si mise a strillare dalla felicità, saltellando sul posto, ignorando completamente i passanti che la fissavano come se fosse matta
 
Monica rise e continuò a leggere il resto delle dediche: “Sara, questa è di Prussia la prossima volta non mi farò mettere sotto da te, sta sicura che avrò la mia rivincita!"
 
“che venga pure! sono pronta a batterlo in qualsiasi momento!”
 
“direi che il buon umore ti è tornato!”
 
“come non posso essere felice ora che so che Russia verrà a farmi visita?!”
le ragazze risero di gusto, continuando a leggere le dediche e spulciando le foto, e dopo un oretta passata al freddo decisero di chiudere tutto e di continuare con la visita al Lucca, ma rinunciarono subito perché faceva troppo freddo, e i loro costumi erano un po' troppo leggeri
 
“andiamo in quel bar, che ne dici?” propose Monica indicando un locale lì vicino
 
“ok, basta che stiamo in un posto caldo....”
 
le due entrarono nel locale, venendo subito riscaldate dall'aria calda che regnava al suo interno. Il posto era un po' affollato, pieno di cosplay che come loro avevano avuto l'idea di rifugiarsi li per sfuggire al freddo
 
ma fortunatamente riuscirono a trovare un posto libero e ci si sedettero subito, mentre veniva la cameriera a prendere le ordinazioni
 
“un tè al limone”
 
“prendo quello che ha preso lei”
 
la cameriera prese nota e si allontanò
 
“non si saluta più?”
 
 
le due riconobbero la voce e si girarono di colpo: nel tavolo dietro di loro, sorridente, c'era Inghilterra, che si avvicinò alle due, che a momenti si sarebbero messe a strillare
 
“IGGY!!!”
 
“shhh! Zitta Monica! vuoi farmi scoprire?! qui pensano tutti che sia un cosplayer!”
 
Monica borbottò uno “scusa2 e si risedette, dato che si era alzata
 
“cosa ci fai qui?!”
 
“mi assicuravo che foste tornate a casa sane e salve, e vedo che Italia, per una volta, abbia fatto le cosa come si deve" disse l'inglese accennando alla busta che teneva in mano Sara
 
“uh? che c'è?” chiese vedendo che Monica tremava sulla sedia: “p-posso a-abbracciarti?”
 
l'inglese sospirò imbarazzato: “se proprio devi …” borbottò
 
la ragazza più veloce di flash gli fu addosso stritolandolo: “Iggyyyyyy!!!!!”
 
“d-danm! è come essere abbracciati da un orso o da America!”
 
“è solo felice di vederti!”
 
“ma...c'è bisogno di strozzarmi?!”
 
“Iggirisu!!!”
 
Sara ridacchiò divertita mentre guarda l'amica strapazzare l'inglese
 
“oh, Monica, è arrivato il tè”
 
subito la ragazza di sedette al posto, mollando l'inglese che tentava di riprendere fiato
 
“eeeeeh, brutta cosa la vecchiaia”
 
Arthur la guardò male e si sistemò la camicia: “mpf, vedo che state bene, quindi posso anche andare”
 
“aspetta!” esclamò Monica lasciando stare il suo tè
 
“che c'è ancora?”
 
“il triskele è bellissimo, grazie infinite!”
 
l'inglese arrossì: “me l'ho avevi g-già detto … comunque … prego” borbottò
 
Monica fece un gran sorriso, Sara lo salutò e Arthur uscì dal locale
 
“è stato bello rivederlo, no?”
 
“già.......”
 
le due finirono di bere il loro tè, pagarono e poi ricominciarono il loro giro
 
“aaaaw! non vedo l'ora che arrivi il mio Ivanuccio!”  pigolò Sara felice, saltellando “sono così felice! un po’ mi dispiace di essermene andata, ma visto che possono venire a farci visita … waaaaaaaah!”
 
Monica sorrise, inspirò l'aria fredda e umida di pioggia del Lucca: “già! Non può andare meglio di così!”
 
E si mise a piovere
 
“come non detto”
 

FINE
 



 

RINGRAZIAMENTI:
 

 
 

sa: abbiamo finitooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!! campioni del mondoooooooooooooooooooooo!!!!!! *[]* (inizia a correre come una scema cantando l'inno dei mondiali 2006)
 

 
 

mo: sciallati!!!!!! dobbiamo fare i ringraziamenti!!!
 

 
 

sa: eh?! oh....vero........buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!! çAAAAAAAAAAAAAç
 

 
 

mo: e adesso perchè piangi?!
 

 
 

sa: sigh....la fic è finitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! T[]T
 

 
 

uk: cosa?! ho sentito bene?! la fic è finita?! 
      

 

sa: zi ç___ç
 

      
 
uk: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!! FINALMENTE L'INCUBO E' FINITO!!!!!
 
 
mo: come puoi essere così spietato!?
 
 
uk: senti chi parla! mi avete tormentato per tutto il tempo! la mia vendetta sarà implacapileee!! MUAHHAHAHAH!!!
 
 
sa: allora sarai felice di sapere che non ci fermiamo qui!
 
 
uk: MUAHHAHA-EH!? che intendi?
 
 
mo: quasi me ne dimenticavo! infatti! ci rivedremo ancora!
 
 
uk: state scherzando vero?!?!
 
 
noi: no!!! *W*
 
 
sa: abbiamo l'immenso piacere di annunciare........CHE CI SARA' UN SEGUITO!!!!!
 
 
mo: esatto! lo metteremo a breve su EFP!!! il titolo è, stavolta, "Pazze Interviste Hetaliane!" dove tutti i segreti delle nostre care nazioni verranno a galla!!!
 
 
uk: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!! QUESTA E' L'APOCALISSEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!! BUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!! ALFREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEED!!!!!!!!!!!!! (scappa tra le braccia dell'americano)
 
 
us: ma perchè piangi?!
 
 
uk: ci sarà un sequel!!!! quelle due arpie mi tortureranno ancoraaaaaaaaaaaaaa!!!!!! TOT
 
 
us: un sequel?
 
 
uk: esatto!
 
 
us: ma.....E' MAGNIFICO!!!!! *-*
 
 
uk: cosa?! magnifico un corno!!!
 
 
us: ahahahah!! tranquillo iggy! ci sarà io a difenderti!!!
 
 
uk: ç____ç
 
 
sa: e poi ci saranno anche nuove comparse!
 
 
us: eh? davvero?

 
uk: non mostrarti interessato!
 
 
mo: si! ci saranno i Nordici al completo, Turchia e Grecia!
 
 
sa: per non dimenticarci di Sealan-

 
uk: CHE!?  ci sarà anche Peter!? m-ma non è una nazione!
 
 
mo: niente ma Iggy! che c'è? intendi sfidare le autrici?! chiese con un sibilo, ed entrambe si voltarono, squadrandolo e ridacchiando malefiche
 
 
uk. help.....
 
 
mo: tornando a noi, ci saranno anche i Baltici!
 
 
sa: e per ultima ma non per importanza... ALASKA!!!
 
 
uk......ho sentito bene?
 
 
mo: benissimo, altrimenti lavati le orecchie, si signore e signori! sarà presente anche l'adorabile figlioletta di Russia-san!
 
 
ru: che?! io ho una figlia?!
 
 
sa: certo che si! ^^
 
 
mo: per essere precisi è-mpffff!!! (Sara le tappa la bocca)
 
 
sa: zitta e non fare spoiler!!
 
 
ru: che stava per dire?!
 
 
sa: nulla nulla, non farci caso! ^^" comunque......ringraziamo tantissimissimo chi ci ha seguite fino alla fine e chi ha messo la fic tra le preferite, seguite, da ricordare, o semplicemente chi l'ha letta per passare il tempo! Speriamo tanto che verrete a leggere il sequel, io e Monica vi aspettiamo!!! DO SVIDANAYAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
 
 
Mo: oh! Un’ultima cosa! Chi fosse interessato ad “Home Again”, qui c’è il link della canzone, buon ascolto!!! ^O^ http://www.youtube.com/watch?v=bwZHYKsGIu4
 

 

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