Elected Coincidences

di Neko_Aya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Foreshadow ***
Capitolo 2: *** Misunderstandings & Rapprochements ***
Capitolo 3: *** Snow, Friendship & Love ***
Capitolo 4: *** Eternal Snow ***



Capitolo 1
*** Foreshadow ***


Documento senza titolo

Ciao!! Tornata con una nuova FF! Non so perché su Digimon, ma mi è venuta l’ispirazione!! In ogni caso, non so nemmeno io come si concluderà questa storia, quindi diciamo che seguirete passo passo tutto lo svolgimento! Posso solo dirvi che il titolo non è messo a caso (come di solito faccio…ehm… XD), per il resto è tutto un grande punto di domanda.

Oh, se con questo primo capitolo converrete che è una di quelle fic dove esistono lui, lei e l’altro forse avrete azzeccato, forse no…Ma ho l’intenzione di fare una bella cosa e non mi soffermerò solo sull’aspetto sentimentale (FORSE! mi da conforto farlo ç__ç) anche se in realtà questa fic è stata creata soprattutto per quello.

Un altro tasto dolente sono le coppie…Vi avverto che io tifo per TaichixSora. Yamato con Sora non ce lo lascerò mai, perché lui è solo mio! è___é Tsk…ù_ù Beh, poi amo TakeruxHikari come ben presto noterete. XD E le solite coppie…Poi se mi piacerà l’idea malsana che mi è venuta ieri potrei metterci anche qualche coppia yaoiosa ùçù Ma, riflettendoci, ho pensato che forse è meglio di no…

Cooooomunque! Ora basta sproloquiare, dato che pure io odio i preamboli delle fic lunghi 3 km! Ùçù (Ma se ne hai appena fatto uno che è il triplo? ndTutti Dettagli…ùçù ndMe)
Vi lascio alla lettura, bye bye! ^_^

Elected Coincidences
Chap. 1 - Foreshadow

- Maledizione!

Un ragazzo volse il suo sguardo divertito ad una brunetta che, nella sua stessa stanza, stava per avere una crisi di nervi.
- Appena torna lo disintegro! Mai una volta che riesca a trovare qualcosa che è passato tra le sue mani. Uffa! - sbuffò.
Nel frattempo una risata si stagliò nella stanza. La ragazza si bloccò tra le sue imprecazioni e, torva, guardò il bel biondino che le stava ridendo in faccia. Non si era accorta della strana posizione in cui era finita!
- Sei buffissima!! Ahahaha!
- Coooosa?!
- Mpf…si! Dovresti vederti!! - rispose lui, cercando di soffocare le risate senza alcun risultato.
In effetti…Si era sporta a testa in giù dal letto, le mani poggiate a terra per non picchiare la testa e le gambe, una contro al muro e l’altra che viaggiava per aria. Il tutto condito da un’espressione corrucciata, che su di lei faceva l’effetto contrario!
Al commento del ragazzo si alzò, percorse i pochi passi che la distanziavano da lui, seduto al fondo del letto, e lo spinse su quest’ultimo mettendosi a cavalcioni su di lui.
- Perché io mi scervello in questo disordine mentre tu ridi?!
- Perché ne la valigia ne il fratello sono miei! - il ragazzo la guardò con aria ingenua.
- Ah si? Beh…Allora non saranno tue nemmeno le coccole…per una settimana… - rispose maliziosamente la ragazza.
- Posso decidere quale? – replicò lui a sua volta, il gioco cominciava a divertirlo…
- Puoi scordartelo!
- D’accordo…Allora cominciamo subito, prima inizia la punizione e prima finisce! Però… - il ragazzo sorrise sornione, prese la ragazza per i fianchi e la fece scivolare accanto a lui.
- …non ti sembra di aver dimenticato qualcosa? - E prese a baciarle il collo… - Non mi pare che i baci siano inclusi nella categoria “coccole”!
- Mh…sei perdonato. Ma questa è l’ultima volta! - Lui rise, e prima ancora di riuscire ad aprire bocca lei continuò… - E…dove eravamo rimasti…? -

**

Un ragazzo sulla ventina si aggirava agitato alla stazione, con un cellulare all’orecchio.
- Cavolo!! Ti prego, rispondi, rispondiii! Fa freddissimo e non ho voglia di tornare a casa solo…Daiii!! Si! Pronto sorellina?!
--
I due ragazzi di prima vennero interrotti dal suono di un telefono.
- Mh…che palle! Proprio adesso… - osservò il biondino deluso, allentando la presa sulla vita della ragazza, che si alzò.
- Su…continuiamo dopo…sarà uno dei soliti rompi scatole che vorrà vendere qualcosa – Lei si abbassò, dando un piccolo bacio al ragazzo, seduto ancora sul letto, su un lato delle labbra - Pronto?…Macciao fratellone! Ti sei appena guadagnato due motivi per essere disintegrato!!
Il ragazzo sbuffò. Ora era sicuro che la cosa sarebbe andata per le lunghe, suo malgrado…

- Eh? Si, in ogni caso…Sorellinaaaa!! Verresti a prendere il tuo adorato fratello alla stazione?

- E come vengo, volando forse?! - rispose sarcastica la ragazza, e sentendo il fratello piagnucolare continuò - Taichi! Se sei un imbecille la colpa non è di certo mia! Punto primo, con cosa vengo a prenderti? Punto secondo, hai 22 anni, hai la patente, perché diavolo lasci l’auto a casa quando vai all’università?? Punto terzo, non capisco come faccia uno come te ad andare all’università!! Poveri noi…Comunque, perché non hai chiesto a Sora di accompagnarti?! Dato che ANCHE LEI tornava OGGI, in auto, qui, a ODAIBA, TOKYO!
Takeru non ce la fece più. Vedendo il volto della ragazza arrabbiata che urlava al fratello scoppiò a ridere.

- Hikari! Chi…chi c’è li con te?! Chi? Chi? Chi?!?!

- Un maniaco che mi ha rapita in casa MIA, che mi sta facendo delle avance e sta cercando di violentarmi. Aiuto, aiuto. - rispose lei, cercando di rimanere il più calma possibile.
Nel frattempo una figura abbracciò da dietro Hikari - Ehilà Tai! Ecco il maniaco! - Takeru s’intromise nella conversazione.

- Tu! Chi sei? Cosa vuoi? Eh?!

- Taichi! Sono Takeru…non mi riconosci?

- Ah! Per fortuna, pensavo fosse davvero un maniaco…

- Imbecille! Non sono così sprovveduta! – lo rimproverò nera la sorella.

- Oh, ehm…meglio se chiamo Sora…Scusate se ho interrotto le vostre effusioni amorose, ciao ciao ragazzi! Ci vediamo dopo! – e detto questo il ragazzo chiuse la telefonata.

- Taichiiii!! Io lo distruggo veramente!!
- Hikari…su calmati…
- Sono calmissima!! - replicò a tono la ragazza, lanciando la cornetta a terra.
- Si, si vede! – la prese in giro lui.
- Vuoi litigare?
- No no! - rispose Takeru falsamente impaurito, pensando che era meglio farla sbollire… - Allora… - si avvicinò all’orecchio della ragazza e cominciò a parlarle sotto voce, attirandola a se - …vuoi riprendere o sei troppo arrabbiata? - così dicendo, cominciò ad accarezzarle una guancia mentre abbassava la testa e ritornava a baciarle il collo.
La ragazza arrossì in un primo momento, poi rispose maliziosa - Lo sai…che io non cambio idea facilmente…-

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Capitolo 2
*** Misunderstandings & Rapprochements ***


Documento senza titolo

Rieccomi!! ^_^
Aaaah, evviva! Il primo capitolo è piaciuto almeno un po’. Grazie a Silvy85, Keiko Sayuri, _heAtHer_ e reby per i commenti, sono felice vi sia piaciuta!! E spero continuerete a leggerla! Ah, x Heather! No non l’avevo postata in altri siti prima questa FF. Anzi veramente in uno si, ma l’ho pubblicata dopo che qui!

Uhm…per il secondo capitolo sono entrata un po’ in crisi…Devo pur far entrare tutti i personaggi in qualche modo nella storia e penso sia una delle cose più difficili!
Beh, non mi dilungo oltre…Ho finito da poco di scrivere l’ultimo pezzo e mi gira la testaaa!!
Ah si! Stavo per dimenticarmene!!
Ho corretto il primo capitolo!! Avevo messo i verbi al presente, però ho notato che mi veniva più spontaneo usare il passato e allora ho modificato tutto! ^_^ Volevo avvertirvi.

Beh, allora buona lettura!
Rin

Elected Coincidences
Chap. 2 – Misunderstandings & Rapprochements

Il ragazzo, che prima sembrava alla disperata ricerca di un modo per non tornare a casa in metro, guardò il suo cellulare. Aveva uno sguardo triste…
- Si…chiamo Sora…come no…- Avvilito, si diresse verso una panchina e ci si sedette sopra chiudendo gli occhi per riposarsi un attimo. La sua mente tornò a due giorni prima…

- Aaaah! Finalmente, le lezioni sono finite! – Un ragazzo, con una folta chioma di capelli castani in testa, cercava di coprire un sonoro sbadiglio. – Tetsuya, sai dov’è Sora per caso?
- No, mi dispiace Yagami…Dovremmo avere l’ultima lezione tra un’ora, beato te che hai già finito!! - a quanto pare l’arrivo delle vacanze natalizie si fa sempre sentire.
- Ah…Ok, grazie lo stesso. Andrò a vedere se è nella sua stanza…Ah, e non chiamarmi per cognome, lo sai che non lo sopporto! – il bruno cominciò ad avviarsi verso il campus a passo spedito.
- D’accordo Taichi, ci vediamo. E Buon Natale!
- Grazie, anche a te!

Dopo una breve camminata, cosa che lui odiava fare ovviamente, Taichi arrivò alla stanza di Sora. Notando la porta semichiusa, però, decise di dare prima un’occhiata. La ragazza non era sola, con lei c’era un affascinante ragazzo, che il moro riconobbe come il suo migliore amico.
Si avvicinò un po’, per sentire quello che si dicevano.
- …Taichi! - Fu l’unica parola della ragazza che lui riuscì a capire, prima di accorgersi che i due ragazzi si stavano baciando…
Corse. Corse lontano. Era l’unica cosa che gli sembrava sensata in quel momento. Purtroppo, però, se ne andò troppo presto.
Uno schiaffo ben piazzato arrivò sulla guancia del biondo, che, senza dire nulla, se ne andò via. La ragazza rimase immobile per qualche istante, poi decise di andare all’ultima lezione...a quel problema ci avrebbe pensato più tardi.

Il ricordo si interruppe. Il cellulare del ragazzo stava vibrando.
- Hikari? Che vorrà adesso?...Pronto?! -
- Taichi, ascolta. Ti vengo a prendere, ma ricorda bene che è l’ultimissima volta!! – disse la ragazza con una voce mezza arrabbiata, pensando che stava dicendo che sarebbe stata l’ultima volta troppo spesso, ultimamente!
- …Sorellina…Sei unica!! Ti adoro!! - rispose felice il ragazzo.
- Si si, evita di fare il ruffiano adesso…Stattene li buono in stazione che arrivo, d’accordo?! –
- Certo!! Hikari?...Grazie… - e chiuse la chiamata.
Un’altra ragazza era comparsa in casa Yagami.
- Vuoi che resti qui con te, Sora? - chiese molto dolcemente la brunetta all’altra ragazza.
- No…tranquilla…Vai con Takeru…io…aspetto qui… -
I due uscirono e Sora rimase sola con i suoi pensieri…

Aveva appena finito l’ultima lezione prima delle vacanze di Natale, ed aveva deciso di andare da Taichi, pur essendo insicura su quello che avrebbe detto. Arrivò davanti alla stanza del ragazzo e cominciò a bussare. Non ricevendo nessuna risposta, continuò a bussare, era certa che il ragazzo si era addormentato. Ed infatti, dopo un po’, senti un assonnato “avanti”.
- Sempre il solito dormiglione vedo…! - lo prese in giro la ragazza. Si sdraiò anche lei sul letto in modo da guardare il ragazzo in faccia - Finalmente!...Niente più lezioni, ero stanchissima. - Poi notò lo strano sguardo che si era posato su di lei, ma non disse nulla.
In tutta risposta il ragazzo la fulminò ancora di più. - Non devi dirmi nulla, Sora? -
- Cosa? - replicò lei confusa.
- Cosa? Come cosa?! Hai intenzione di prendermi in giro per quanto ancora?! VI HO VISTI PRIMA…TU E …Io…ho visto tutto… - e lentamente lui uscì dalla stanza.
Sul volto della ragazza cominciarono a scendere lacrime, sempre più copiosamente. Aveva paura, e molta…Il ragazzo si era limitato a poche parole, ma le facevano un male assurdo. Non aveva urlato, non le aveva sbattuto in faccia tutti i suoi sentimenti come, invece, il suo carattere impulsivo gli faceva sempre fare. Temeva di perdere veramente quel ragazzo…
- Tai… -
…del quale era innamorata…
**
Sora era arrivata a casa di Hikari e suo fratello, e l’unica cosa che era riuscita a dire era stato il nome del ragazzo. Era distrutta, e la prima cosa che la ragazza pensò fu che quell’idiota del fratello aveva fatto una delle sue cazzate. Decise, però, di non dire niente…la situazione non la convinceva.
Lei e Takeru arrivarono alla stazione e trovarono Taichi, che dalla felicità quasi soffocò la sorella. Tornarono a casa in metro, mentre Hikari si chiedeva perché mai Tai le avesse chiesto di andarlo a prendere. Ok, era un irresponsabile, ma aveva 22 anni ormai!
Mentre tornavano a casa incontrarono un ragazzo che tutti conoscevano bene…
- Ehi! Ciao fratello, quando sei arrivato? – Takeru gli sorrise.
- Uhm…un’oretta fa. Ciao fratellino…Ciao Hikari! Taichi… -
- Ciao Yamato! - sorrise la ragazza, ma non disse altro vedendo la strana faccia del fratello.
- Hikari, vai pure a casa, io arrivo dopo… -
- Ok…Takeru, andiamo? - la ragazza non disse nient’altro, e andò via.
- Devi parlarmi? - chiese il biondo all’altro ragazzo. Il bruno, in tutta risposta, lo colpì con un pugno dritto nello stomaco. Cominciarono a picchiarsi, mentre Yamato parlava. – Io…era da un po’…di tempo che la vedevo triste…pensavo aveste dei problemi…Ehi! Vacci piano con quei pugni! - sorrise - Invece…era solo stressata…per l’università! L’ho baciata io…Lei…lei mi ha detto che ti ama! Mi dispiace…io…mi ero convinto di… -
- Amarla ancora… - lo interruppe l’altro. Stremati si lasciarono cadere sulla prima panchina che trovarono.
- Yamato?
- Si?
- Grazie… - Taichi sorrise, e così anche il suo migliore amico. Cosa c’era di meglio se non una genuina scazzottata per calmarsi? (Ah beh…contenti loro O_ò ndRin)
- Vai da lei, ha bisogno di te... - disse il biondo.
Taichi corse a casa. Doveva assolutamente parlare con Sora, doveva chiederle scusa prima che fosse troppo tardi.

Intanto in casa Yagami una ragazza dai capelli ramati si aggirava per l’abitazione. Non voleva stare ferma, doveva assolutamente muoversi e non pensare a niente. Però passò davanti ad una camera che riconobbe subito. Libri per terra, sulla scrivania e sul pavimento c’era qualunque cosa. La sua camera…Entrò e tra il casino che c’era sulla scrivania notò una foto…Avrà avuto una decina di anni. Lei, Taichi e Yamato il giorno del diploma delle scuole elementari. Avrebbe mai immaginato a quel tempo che dieci anni dopo sarebbe stata innamorata di uno di quei due ragazzi, che avrebbe dovuto scegliere tra uno dei due? No, erano solo ragazzini di dodici anni…E quell’amicizia che era durata una vita, aveva rischiato di finire in un paio di giorni…
Aveva rischiato di perdere il suo migliore amico, ed ora aveva paura di aver perso colui che amava…Cominciò a piangere silenziosamente, ricordando il passato…
Non si accorse nemmeno della figura che da pochi istanti la fissava, ferma sulla porta. Infatti questa riuscì ad avvicinarsi piano senza che la ragazza se ne accorgesse.
- Ne è passato di tempo, vero?
La ragazza sussultò. Anche se pensava di essersi solo immaginata quella voce le lacrime aumentavano e lei non riusciva a trattenerle. Si girò lentamente, come per avere conferma di quello che pensava, ma si trovò davanti il ragazzo.
Lui le si avvicinò e la strinse a se. Finalmente…In quelle ultime settimane si erano trascurati a causa dell’università, ma ora poteva abbracciarla quanto voleva…
- Piccola…Mi dispiace da morire… - sussurrò il ragazzo con quanta più dolcezza poteva.
- Avevo paura…Tai…tu… - lei cercò di dire qualcosa, ma le lacrime glielo impedivano.
- Tranquilla…Ora va tutto bene…
- No…tu…non hai urlato…te ne sei andato via… - cercò di calmarsi - Non mi hai urlato tutto ciò che pensavi come fai di solito quando ti arrabbi… - Il ragazzo sorrise.
- Non ero arrabbiato…Ero ferito… - strinse un po’ di più la ragazza - Non avevo più nulla, non ero più sicuro di niente…pensavo di averti persa…Io ti amo…e avevo paura che tu non ricambiassi… -
La ragazza guardo negli occhi Taichi. Le sorrideva, non aveva più quello sguardo che gli aveva visto solo un paio di giorni prima. L’unica cosa strana erano i lividi che aveva un po’ ovunque!
- Ma cosa hai fatto in faccia?
- No, nulla. Ho solo incontrato una persona tornando a casa! – e si mise a ridere. – Ah, e non voglio più vedere il tuo bellissimo viso ridotto in questo modo! E se la colpa sarà mia, dovrai picchiarmi! Più forte che potrai! - Lei rise di gusto, finalmente.
- Tai…
- Si?
- Ti amo…
Lui sorrise, asciugò le ultime lacrime che non volevano andarsene dal viso della ragazza e le accarezzò piano una guancia. Si abbassò pian piano, appoggiando la sua fronte contro quella di Sora e la baciò.
- Non ne ho più paura…piccola…

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Capitolo 3
*** Snow, Friendship & Love ***


Documento senza titolo

Konban-wa!!
Arrivo con il 3° capitolo!! Mi sono scervellata un casino per scriverlo e alla fine non è nemmeno quel granchè. ç___ç Uffa…il titolo poi…Ma, infondo, non si è mai contenti di quello che si fa!
Grazissime a tutte per aver commentato! ^_^ Sono felicissima che vi piaccia la ficcina! *-*
Forse alla fine di questo capitolo noterete che mi sto incentrando un po’ troppo su Tai e Sora…In effetti l’ho notato anch’io…Non date molto peso a quello che dico adesso perché nemmeno io so di preciso come finirà, però forse un motivo c’è…Ma lasciamo perdere, divento angosciante addirittura per me stessa!! XDD

Buona lettura! ^_^
Rin

Elected Coincidences
Chap. 3 – Snow, Friendship & Love

Il Natale era alle porte e su Tokyo ormai nevicava da parecchie ore. Tutti erano indaffarati, chi a prendere gli ultimi regali, chi soltanto a divertirsi sotto la neve. C’era, invece, qualcuno indaffarato a piagnucolare.
- Ahi!! Sora, mi fai maleee! -
- Chiudi la bocca e stai fermo, Tai! - lo sgridò la ragazza. Gli stava medicando i lividi che si era procurato la sera precedente.
- Ma mi fai male! Sei cattiva! - si lamento lui, come un bambino.
La ragazza rise, una risata cristallina. Taichi lo notò e continuò la sua sceneggiata da neonato per far divertire Sora, ma sotto sotto anche lui si divertiva a fare il bambino! Gli piaceva ricevere tutte quelle attenzioni, lei era così dolce con lui e Tai spesso si chiedeva se meritava veramente una ragazza così…Cercava sempre di farle capire quanto l’amava, ma temeva di non essere alla sua altezza. Infatti, quando all’ultimo anno delle superiori si convinse a dirle ciò che provava, un leggero sentimento di rassegnazione si era già fatto strada nel suo cuore. Erano ormai passati molti mesi da quando Sora e Yamato si erano lasciati, ma il bruno credeva che non sarebbe mai riuscito a conquistare la ragazza.
In effetti, quando lei gli confessò di ricambiare, Taichi rimase scioccato per due o tre giorni buoni, ma si sa…le cose più belle accadono quando meno te lo aspetti!
- Così impari a non volerti far medicare prima, signor io sono un uomo e non sento dolore! - una voce lo risvegliò dai suoi pensieri. Era così bella quando sorrideva…Odiava vederle il viso rigato dalle lacrime, soprattutto se per colpa sua. Voleva vederla sempre felice…
- Ma guardali! Hikari, non ti ricordano nulla? - Takeru era apparso dalla porta della cucina insieme alla sua ragazza.
- Come no! Taichi, l’abbiamo capito tutti che Sora ti piace, e anche molto, però così sembri un baccalà! - i due cominciarono a ridere mentre i diretti interessati diventavano rossi. Certo che essere presi in giro da due diciottenni non era proprio il massimo…
- Su! Uscite nella neve per riprendere un colorito normale, però fate in fretta! - infierì il biondo
- Esatto, il pranzo e pronto! - concluse la brunetta, mentre entrambi tornavano in cucina.
- Un giorno o l’altro li strozzo, così staranno veramente insieme per sempre! - imprecò Taichi mezzo arrabbiato.
- Tai…Lasciali in pace, non li vedi come sono felici? - disse dolcemente la ragazza.
- Si… - le rispose lui, attirandola a se - E tu? Sei felice?
- Come non mai… - gli rispose lei baciandolo.
- Bene, ora andiamo a mangiare! - Tai si alzò.
- Ehi! Taichi Yagami, fermati immediatamente! Non ho finito con… - il ragazzo la interruppe mettendosi a correre - No! Non mi prenderai mai! - le disse con una linguaccia.
Lei rise scuotendo la testa, era irrecuperabile quel ragazzo! E forse era per questo che non poteva fare a meno di lui…

- Ehi, sorellina adorata, io ho ancora fame! - chissà chi è questo…
- Taichi…sei un pozzo senza fondo. Abbiamo finito di pranzare dieci minuti fa! - disse la ragazza sconsolata.
- Ma io devo crescere!! - piagnucolo il bamb…ehm, il bruno.
- Già, hai proprio ragione Tai! - saltò fuori la ragazza dai capelli ramati.
- Sora! Mi abbandoni anche tu? Ti metti dalla parte di quei due?!
Tutti si misero a ridere. In fondo perché non avrebbero dovuto farlo? Ad un certo punto, però, proprio Taichi tornò serio, rivolgendosi alla sorella.
- Hikari, papà e mamma non ti hanno fatto sapere niente?
- Si, li ho sentiti un paio di giorni fa. Mi hanno detto che papà si trova bene col nuovo lavoro, e hanno anche un po’ più di tempo per stare insieme…Solo che a Hokkaido fa un po’ troppo freddo! Hanno anche detto che chiameranno o alla Vigilia o a Natale. - rispose la ragazza allegramente.
- Bene, meglio cosi! - sorrise il ragazzo.
- Shhh! Tai, fanno le previsioni. - lo sgridò dolcemente Sora.
La situazione a Tokyo sembra essersi stabilizzata, ma le nevicate continuano ad aumentare su tutta la regione e gli esperti dicono che non ci sarà tregua, se non qualche eccezione quando la temperatura si alzerà, almeno fino a Capodanno. Le autorità invitano i cittadini a stare attenti e a non utilizzare veicoli privati se non strettamente necessario.
Nell’isola di Kyushu…”

- Bene! Ci aspetta un Natale sotto la neve. - sorrise Takeru.
- Esatto! Purtroppo però si faticherà ad andare in giro…E mi chiedo quale idiota possa trovarsi in giro adesso… - disse Taichi un po’ dispiaciuto.
Il campanello suonò.
I quattro ragazzi si guardarono un po’ sconcertati, poi Hikari corse ad aprire la porta.
- E’ meglio che me ne stia zitto! - disse il bruno. Takeru e Sora si misero a ridere.
- Dai-kun!! Ma mi spieghi che ci fai qua? - urlò sorpresa la brunetta.
Un ragazzo dai capelli di uno strano colore, che sembrava viola, e mezzo fradicio e affaticato stava davanti alla porta di casa Yagami.
- Daisuke?! - sbottarono, altrettanto sorpresi, gli altri tre presenti.
- A quanto pare un imbecille c’è, vero Taichi? - disse Takeru, provocando l’ira di Daisuke.
- Già! - asserì il più grande. Poi notò che il ragazzo che era appena arrivato indossava ancora i suoi occhiali.
- Dannazione! Maledetta neve! E voi qui al calduccio, mentre io sono tutto bagnato! Non è giusto! - piagnucolò questi.
Prima che qualcuno potesse proferire parola, però, Tai saltò al collo di Daisuke urlando.
- Daiiiiii!! Sono commosso, hai ancora i miei occhiali!! Ohhhhh, ti voglio beneeee!!
- Ovvio! Io ti penso sempre, sei il mio maestro! Sono dovuto scappare di casa perché l’ho ridotta ad un disastro cercando i tuoi occhiali!! - ma il ragazzo si pentì subito di ciò che aveva detto. Tai lo stava guardando con un’aria che non prometteva nulla di buono. Tutti sapevano che il bruno era un disordinato di prima categoria, ma sapevano anche che non avrebbe mai perso i suoi occhiali. Infatti, di li a poco, iniziò un rincorrersi, come tra cane e gatto. Anzi, gatto e topo.
- Daisuke!! Tu avevi perso i miei occhiali?! Io ti strozzo!!! - poi Tai si fermò - Sono deluso…pensavo di potermi fidare di te…e invece…oh, quale disonore!! - e cominciò a disperarsi. A lui si unì presto anche Daisuke.
- Maestro! Mi dispiace così tanto! Ecco… - gli porse gli occhiali - Che ne dici di tornare un po’ ai vecchi tempi?!
- Dai…sei perdonato!! - E detto questo prese gli occhiali e se li mise. - Ahhhh! Che sensazione meravigliosa!
- Ehi… - Sora gli si avvicinò - Mio bel digiprescelto del coraggio…Era da tanto che non ti vedevo più con quegli occhiali…
- Ti piacciono, vero? - le disse malizioso, mentre lei rispose a tono - Può darsi… -
- Taichi… - riprese Daisuke - Non è che hai fatto quella scenata solo per metterti gli occhiali?...
- Io? Ma figurati… - rispose distrattamente il bruno, troppo impegnato a giocherellare con Sora.
- Mondo crudele! - il ragazzino ricominciò a disperarsi mentre un’altra testa faceva capolino dalla porta lasciata aperta da Hikari, troppo scioccata dalla scena per ricordarsi di chiuderla.
- Ditemi voi se uno passa per strada e deve sentire due pazzi che urlano! Ma che diavolo succede qui dentro?!
- Oh, ciao Yamato..! - risposero Hikari e Takeru ancora scioccati. E, ovviamente, come poteva Daisuke non metterci becco?
- Ehi! Perché io sono un idiota se vado in giro con questo tempo, mentre Yamato non lo è?! - ululò il ragazzino dagli strani capelli.
- Come prego? - il biondo lo guardò molto male, al che Daisuke decise di non dire altro sull’argomento.
- No…Niente… -
- Ah, bene… - poi si guardò intorno. Vide il fratello con la sua ragazza ancora mezzi scioccati, Dai che piagnucolava per terra e Taichi e Sora che…beh, possiamo immaginare cosa stessero facendo.
- Oh Kami-sama…Daisuke! - e lo prese per un orecchio - Smettila di fare il neonato e mettiti seduto in soggiorno. Hikari, Takeru, cercate di staccare quelle due sanguisughe per favore…E vediamo di ripristinare un po’ di ordine qui dentro…
(Quant’è figo il Mio Yamato *_* ndRin Ma sta zitta! ndTutti)

Grazie all’arrivo di Yamato la situazione in casa Yagami era tornata alla normalità (E anche nella mia testa @.@ ndRin), e ora i ragazzi stavano discutendo umanamente. Ma forse questo vale solo per Daisuke e Taichi…
- Allora Dai-kun, come mai sei venuto da noi? - chiese Hikari, incuriosita.
- Iori ieri mi ha chiamato dicendomi di aver sentito Miyako e Ken che gli hanno proposto, per la Vigilia, di ritrovarci tutti per scambiarci i regali. Mi ha detto di avvertirvi, perché aveva mandato un messaggio a Takeru, ma non ha ricevuto risposta. - disse il ragazzo, mentre il biondino corse a prendere il cellulare.
- Cavolo! E’ vero… - imprecò questi - E dove sarebbe l’incontro?
- Ovvio! Sotto l’albero che hanno addobbato, qui ad Odaiba.
- Per me va benissimo! - rispose allegra Hikari.
- Idem! - disse Takeru. La ragazza lo guardò e gli sorrise.
- E voi? - disse Daisuke, rivolto ai tre che fino a quel momento non avevano detto nulla.
- Noi? - risposero in coro, stupiti.
- Certo! Cosa credete, che vi lasciamo in disparte?
- Tranquillo Dai…Io ci sono! - disse Taichi, poi guardo Sora, che annuì - …Noi ci siamo! - si corresse.
- La Vigilia è sabato…Yamato, tu vieni o devi suonare? - chiese la rossa.
- Certo che no! Avverto Mimi? - chiese il biondo con aria innocente.
- Cert…Mimi?! -
- Uhm…si… - disse vago il biondo…
Sora decise di non indagare oltre, tanto non avrebbe cavato un ragno dal buco con il ragazzo! Avrebbe chiesto direttamente alla ragazza, con lei sarebbe sicuramente stato più facile!
- Ma Mimi non è in America? - disse Dai, confuso.
- Si…ma torna sempre durante le feste… - replicò Yamato.
- Ma come siamo informati! - lo prese in giro il suo migliore amico. Il biondo però non rispose, si limitò a guardare il bruno con un lieve sorriso sulle labbra.
Tutti rinunciarono a capire, si sapeva che non c’era speranza con Yamato!

I ragazzi chiacchierarono ancora per un bel po’, poi, sia Daisuke, che se non fosse tornato immediatamente a casa sua madre l’avrebbe messo agli arresti domiciliari, sia Yamato, che aveva le prove per lo spettacolo della sera stessa, se ne andarono.
- Ahhhh! Che bello! E’ da tanto che non vedo gli altri! - disse Sora.
- Già, non vedo l’ora!! Anche se a volte non sembra, un anno è lungo… - disse Taichi.
Poi guardò la sorella, perché aveva l’impressione di stare parlando ai muri…Ed in effetti…
- Takeru, ma tu ti sei trasferito qui? - disse seccato.
- Taichi, chiudi il forno! - replicò la sorella, molto gentilmente. Beh, in effetti l’uscita il fratello avrebbe potuto farla in un altro momento. Però Takeru rispose con la sua solita gentilezza. (Cacchio, ad avercelo un ragazzo del genere *_* ndRin Parli troppo x i nostri gusti!! ndTutti)
- No! - sorrise - Mia madre non c’è in questi giorni, è a Kyoto. Allora Hikari mi ha detto che se volevo potevo stare qua.
- Ah…d’accordo. - disse il bruno.
In fondo sapeva che non aveva di che preoccuparsi, Takeru era un bravo ragazzo e Taichi sapeva che amava la piccola Hikari e che non avrebbe mai fatto nulla che l’avrebbe fatta star male, bastava guardarlo per capire tutto ciò. La sua piccola sorellina…Ormai aveva diciotto anni, sapeva badare a se stessa…Ma era più forte di lui, si sentiva in dovere di proteggerla, anche se da qualche tempo a questo pensava un altro ragazzo. Ora lui doveva prima di tutto pensare a lei…Solo a quella ragazza dai capelli ramati…
- Tai…Stai bene? – disse Sora avvicinandosi al ragazzo. Lui le sorrise.
- Certo… - le rispose lui, circondandole la vita con le braccia - Stavo solo pensando a un po’ di cose… - e prese a giocare con i suoi capelli.
- A cosa? - chiese lei maliziosa, mettendo le braccia dietro al collo del ragazzo.
- Oh, ad una ragazza del mio corso, che mi guarda sempre durante le lezioni… - replicò lui vago.
- E’ carina? - chiese, con un finto tono interessato, Sora.
Taichi le si avvicinò piano, fino ad arrivare al suo orecchio e sussurrò - Pensavo a te, scema… -
- Sarà meglio! - sorrise.
Finalmente poteva dire di essere felice…

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Capitolo 4
*** Eternal Snow ***


Documento senza titolo

Helloooooo!! Eccomi qua con un altro capitolo! Sta volta un po’ in ritardo, ma mi sono bloccata a metà non sapendo più cosa scrivere! °__° Che cosa orribile…Non è il massimo perché questa settimana la mia concentrazione è andata un tantino a farsi benedire =__= Cercherò di fare meglio nei prossimi capitoli, sperando che anche questo non sia poi così male…ç__ç
Grazie mille per le recensioni a _heAtHer_, miya, mijen e Hikari-Kanna (E tutti quelli dei capitoli precedenti che non ho ringraziato! *.*)!!! Ah, proposito! X Hikari, non preoccuparti di Yamato e Mimi, ho in mente altro per loro, come vedrai anche da questo capitolo. L’idea non piaceva granchè nemmeno a me!! ^_^
Comunque, mi fa davvero piacere che vi piaccia la ficcina! >__< Sono contenta!
Ah! I nomi dei componenti del gruppo di Yamatuccio sono totalmente inventati! XD Li ho decisi pensando allo strumento e a quale nome gli si sarebbe adattato di più! XD Faccio così anche per i personaggi, prima definisco le sue caratteristiche fisiche e caratteriali e poi penso a quale nome sarebbe più adatto! XDD
Vabbè…tralasciamo i miei criteri di scelta un po’ tanto strani…XDD

Un’ultima cosa! Vi consiglio la song che canta Yamato, è bellissimaaaa! Vabbè che io con la chitarra elettrica sono un caso irrecuperabile…però è stupenda, e anche il testo! ^_^
Beh ora vi lascio alla lettura, ho già parlato troppo! XD
Bye!!
Rin

Elected Coincidences
Chap. 4 - Eternal Snow

Ormai si era fatta sera, e Yamato avrebbe dovuto suonare in un locale di Shibuya. La concentrazione però non era al massimo. Infatti la mente del ragazzo era da tutt’altra parte, ed Hikaru, Shinji e Yoshiyuki se ne erano accorti. Dovevano fare assolutamente qualcosa affinché lo spettacolo andasse bene.
Yamato, dal canto suo, continuava a pensare a quella ragazza…
Dopo che lui e Sora si erano lasciati…Eh si, stavano insieme alle superiori, ma qualcosa aveva cominciato a non funzionare, dopo quasi due anni, ed entrambi se ne erano accorti, così decisero di lasciarsi…
Beh, lui non ci mise molto per rifarsi. In fondo non era stato male, dato che avevano deciso di comune accordo di troncare. Però la storia successiva lo aveva distrutto eccome…
Conobbe Aiko, una ragazza di origini giapponesi che aveva vissuto in America fino al secondo anno del liceo. Stettero insieme per quasi un anno, ma poi lei, costretta dal padre, tornò negli Stati Uniti promettendogli che sarebbe tornata il prima possibile…Ormai erano passati quattro anni, e lei? Dov’era? Non ne sapeva più niente…
Così decise di finirla con le storie serie, e trovò in quella ragazza la persona adatta. Aveva sofferto esattamente come lui…
Loro non si amavano, certo…Ma le voleva comunque molto bene…
E come non voler bene ad una ragazza come Mimi?
Non sapeva il perché, ma pensava a lei…Forse perché sapeva che presto si sarebbero rivisti…Cosa avrebbe fatto? Avrebbe continuato a farla sentire amata, come lei tanto desiderava? Avrebbero cominciato a raccontarsi tutto ciò che gli era successo nel tempo in cui non si erano visti? E se lei, invece, gli si fosse presentata davanti con un ragazzo? Ogni sua certezza sarebbe crollata, ancora una volta…
- Ehi, Yamato…tutto a posto? - disse d’un tratto Hikaru, risvegliando il biondo dai suoi pensieri.
- Mh? Certo… - disse un po’ assente, per poi continuare - Allora ragazzi…lo vogliamo far tremare questo posto?!
Era tornato lui…Un sorriso beffardo e deciso aveva fatto posto all’espressione cupa di poco prima. Si disse che anche se avesse continuato a pensare a lei non sarebbe cambiato nulla, e avrebbe rovinato la serata a tutti…Alla band, alla gente nel locale e…a se stesso.
- Mi sembra ovvio… - disse Shinji
- Altrimenti cosa siamo venuti a fare? - continuò Yoshi
- E poi chissà quante belle ragazze ci saranno!! - finì Hikaru.
Sempre il solito, Yamato cominciava a pensare seriamente che quel ragazzo suonava solo per rimorchiare qualche ragazzina persa per dei musicisti…
Hikaru cominciava a sentirsi gli occhi sconsolati dei compagni addosso…
- Ehi! Ma stavo scherzando! Yama-kun, facciamolo crollare questo locale!!
- Bravo, così mi piaci…Però se mi chiami ancora una volta a quel modo sarà la tua tastiera a crollarti sulla testa… - gli rispose cinico il biondo.
- Simpatico come sempre, eh!
- Certamente, la mia simpatia aumenta proprio per te, Hikaru! Forza ragazzi, si comincia!

La serata procedeva per il meglio, i ragazzi erano carichissimi e la voce di Yamato era anch’essa al massimo. Andò tutto così bene che non si accorsero nemmeno che lo spettacolo era quasi giunto al termine, quando il biondo notò una ragazza che era appena entrata nel locale…era lei. Si guardarono negli occhi per un momento che sembrò interminabile, poi Yamato distolse lo sguardo rivolgendosi ai ragazzi per decidere l’ultima canzone.
L’adrenalina al massimo, voleva spaccare tutto…e si ricordò di quegli occhi.
- Hikaru, Shin, Yoshi…Lo so che non era prevista, ma vorrei che suonassimo quella canzone. So che l’abbiamo arrangiata da poco, ma so anche che stasera siamo andati alla grande, e che sarebbe un finale perfetto… - azzardò il biondo, poco sicuro che i compagni avrebbero accettato.
- Ishida, se tu credi che ce la possiamo fare…ce la faremo!! - disse Yoshi. Lui adorava quella canzone, poteva scatenarsi come voleva con la batteria.
- Concordo… - disse Shin - …Ed il mio basso è con me!!
- Yamato… - Hikaru. A lui spettava il compito più difficile… - …ci metterò tutto me stesso, giuro!
- Ragazzi, siete grandi! Grazie…
- Lo sappiamo, lo sappiamo! - disse il tastierista.
- Ma non ringraziarci…non sei tipo che fa certe cose! - lo prese in giro il bassista…E Yoshi infierì concludendo. - Già, e potremmo anche farci l’abitudine, sai!!
Risero…E anche lui rideva…Incredibile, no? Cosa possono fare tre ragazzacci ad un quarto freddo e distaccato!
- Allora concludiamo in bellezza…
- Yeees! - gridarono i tre in coro.

Hikaru cominciò a suonare, e, poco dopo, Yamato si mise a cantare. E non aveva intenzione di smettere di guardare negli occhi la ragazza di prima…Le avrebbe trasmesso tutto ciò che provava attraverso lo sguardo…e la voce.

Kimi wo suki ni natte dorekurai tatsu no kana?
Kimochi fukurande yuku bakari de…

Shin e Yoshi seguirono i due ragazzi, mentre il biondo prese a suonare la chitarra.
“Bene…Ora inizia il vero spettacolo…”

Kimi wa kono omoi kizuiteiru no kana?
Ichido mo kotoba ni wa shitenai kedo?

Yuki no youni tada shizukani
Furitsumori tsuzukete yuku

“I miei sentimenti continuano a cadere…E vengono calpestati, così come la neve dopo essere scesa…”

Hold me tight konna omoi nara
Dareka wo suki ni naru kimochi
Shiritaku nakatta yo

“Amore? Cos’è? Una volta lo conoscevo, ci convivevo…Ora siamo sconosciuti…”

I love you namida tomaranai
Konnan ja kimi no koto
Shirazuni ireba yokatta yo…

Anche la ragazza non toglieva lo sguardo da quei due occhi azzurri…Erano tutto per lei…Le davano la sicurezza che aveva perso da tempo, oramai…
Aveva scoperto in quel ragazzo un lato che non si sarebbe mai immaginata, un lato fragile quasi quanto il suo…E per questo si capivano così…perfettamente…

Hold me tight konna omoi nara
Dareka wo suki ni naru kimochi
Shiritaku nakatta yo

“E ti osservo, mentre cerchi di salvare almeno un po’ di quella neve bianca…Mentre cerchi di salvarmi…”

I love you mune ni komiageru
Fuyuzora ni sakebitai
Ima sugu kimi ni aitai yo…

La canzone aveva riscosso il successo meritato…
Tre dei quattro ragazzi erano esausti e tornarono a casa per riposarsi. Beh, avevano dato tutto…come biasimarli. Anche lui era molto stanco, ma non voleva tornare a casa…da solo. Era questo che lo preoccupava, rimanere solo e continuare a pensare…Ne aveva avuto abbastanza per quella sera.
Dopo aver sistemato tutte le sue cose uscì dal locale, ma  si trovò davanti la ragazza che lo aspettava. Diamine, se era cambiata! Prima non se ne era accorto…Quegli strani capelli rosa avevano fatto posto a lunghi capelli ricci, castano chiari. Il sorriso felice sul suo volto, che lei manteneva sempre, ora non c’era più. Aveva un’espressione triste…
- Piaciuta la canzone? - le chiese col suo solito fare schietto.
Lei non rispose. Si avvicinò piano al ragazzo, due lacrime le rigavano il volto. Lo abbracciò, più forte che poteva…
- Mimi…

**

- Tai…Ehi…Tai…svegliati…
Sora stava cercando di svegliare il suo ragazzo, invano. Tra tutti, doveva essere lui il più infantile, ingenuo, disordinato e dormiglione sulla faccia della terra?! Però era dolcissimo mentre dormiva, infatti lei s’incantò a fissarlo per qualche istante…sembrava davvero un bambino. Era un peccato doverlo svegliare…
- Ahhh! Continuando così non ricaverò niente nemmeno stando qua tutto il giorno! - si disse la rossa. Poi si diresse in cucina, sotto gli sguardi stupiti di Takeru e Hikari.
- Sora…dove vai con quel bicchiere d’acqua? - chiese la brunetta, che si aspettava già la risposta.
- A fare una visitina a tuo fratello… - le rispose l’altra sorridendo, e tornò da Taichi.
- Ok, dopo ti ucciderà, ma almeno sarai riuscita a svegliarlo…E’ un traguardo pure quello o no? Forza!
E detto questo, rovesciò l’intero bicchiere in faccia al moro.
Si sentì un urlo propagarsi in tutta la casa. I due ragazzi che stavano facendo colazione scoppiarono a ridere immaginandosi la scena, mentre Sora rideva alle facce del ragazzo che aveva di fronte.
- E’ freddissimaaaaa!! Chi è stato?! Chi?! 
Beh, in malo modo, però Taichi si era svegliato. Sentì una risata vicino a lui e aprì gli occhi per vedere chi fosse.
- Sora! - urlò mezzo arrabbiato.
- Tai…Ahahaha! Non…Sei troppo buffo! - gli rispose lei tra una risata e l’altra.
- Ma ti sembra il modo di svegliarmi?!
- Si! Perché è mezz’ora che ci tento con le buone, inutilmente!!
Lui diventò lievemente rosso.
- Ah…Uhm…Scusami… - disse il bruno abbassando la testa. Lei si avvicinò e si sedette accanto a lui.
- Fa nulla…adesso però… - Non ebbe tempo di finire la frase che si ritrovò bloccata sotto la stretta del ragazzo.
- Scherzetto! - disse lui con un sorriso sornione stampato in faccia - Mi hai svegliato, e ora ne pagherai le conseguenze…
- Magari più tardi, adesso dobbiamo chiamare Izumi! Te ne sei scordato? Tua sorella e Takeru sono appena usciti per andare a trovare Jou. Vuoi essere l’unico inutile? - disse la rossa al ragazzo, puntando sul suo orgoglio.
- E va bene! - la lasciò e la fece alzare. Sapeva di non avere speranze, quando lei si metteva in testa qualcosa nessuno riusciva a farle cambiare idea! - Però non mi dimentico della rivincita…
- Come vuoi. Attento a non giocare troppo col fuoco però, Tai…

Alcuni raggi di sole che filtravano da una finestra lo svegliarono. Che ore saranno state? Tardi, sicuramente. Alzarsi presto non era la sua specialità, in questo caso la loro.
Si voltò lentamente, attento a non svegliare la ragazza che giaceva accanto a lui. Le passò una mano tra i capelli e le baciò la fronte, gli sembrava straordinariamente fragile in quel momento. Lei era la prima tra i pochi motivi per cui Yamato viveva…
Pochi? Due. Mimi e la musica. Lui doveva proteggerla. Sapeva quanto aveva sofferto, e si stupiva ogni giorno di più di come non lo dava a vedere. Quante persone avrebbero mai pensato che una ragazza così allegra potesse essere così…infelice? Nessuno. Nemmeno lui lo direbbe se non la conoscesse.
Ma la ammirava anche moltissimo, perché, nonostante tutto, lei era sempre così disponibile. Lui, invece? No. Si rifugiava in ogni più piccola banalità pur di evitare di soffrire.
Impulsivamente la strinse a sé maledicendosi pochi secondi dopo, sentendo la ragazza muoversi piano.
- Ya…mato…?
- Buongiorno madame, dormito bene? - disse il ragazzo abbracciandola più forte.
- Mh…c’è stato di meglio… - ribattè lei, mentre giocherellava con i capelli del biondo.
- Osi anche lamentarti?
- Certo…Non si fa così quando si vuol far migliorare qualcosa? - disse maliziosa Mimi.
- Si, però di solito ti mandano a quel paese…
Lei lo guardò imbronciata. Lui rise. Ce l’aveva fatta, l’aveva fatto ridere finalmente. Da quando l’aveva rivisto non aveva nemmeno sorriso, e lei voleva vederlo sorridere, se lo meritava. La faceva sempre sentire bene, come nessun’altro al mondo aveva mai fatto…gli doveva almeno qualcosa.
Se fossero stati innamorati sarebbe stato diverso, più semplice. Ma non lo erano e non potevano fingere di esserlo. Potevano solo continuare a sostenersi a vicenda, in fondo avevano davvero bisogno l’uno dell’altro.
- Ok…Allora sbattimi fuori… - disse lei, mettendosi a cavalcioni su Yamato.
Lui, per tutta risposta, tornò serio. La prese per i fianchi e l’attirò a se posando un lieve bacio sulle sue labbra.
- Lo sai bene…che non posso fare a meno di te…

**
Eccomi di nuovo! Ho la traduzione della canzone che canta Yamato in questo capitolo.
Non credo sia molto corretta. Sono insicura su alcune frasi…non erano molto chiare nemmeno in inglese!!
Comunque eccola! ^__^
Ah, la song è Eternal Snow (Route L Version) cantata da Yasuo Saitou ed è nell’OST di Full Moon Wo Sagashite!! Ve la consiglio (di nuovo! XDD), è troppo bella! ç_ç

Mi sono innamorato di te, e ora cosa succederà?
Il sentimento non verrà a galla ma si rafforzerà,
o tu lo scoprirai anche se io non ho mai detto niente?

Come neve, ma silenziosamente, esso continua a crescere…

Stringimi forte se penso questo…
Non volevo sapere cosa vuol dire innamorarsi di qualcuno.
Ti amo…le mie lacrime non vogliono fermarsi…
Quindi non saresti dovuta entrare nella mia vita…

Stringimi forte se penso questo…
Non volevo sapere cosa voleva dire innamorarsi di qualcuno.
Ti amo…il mio petto si riempie di questo sentimento…
Voglio piangere sotto un cielo invernale…
Voglio vederti adesso…

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