Stars on earth

di Mapi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Litigi e favori... ***
Capitolo 3: *** Scontri ***
Capitolo 4: *** Dissennatore... ***
Capitolo 5: *** Risveglio e lettere... ***
Capitolo 6: *** Guantini e bacini... ***
Capitolo 7: *** Eveline ***
Capitolo 8: *** Carte scoperte ***
Capitolo 9: *** Promesse ***
Capitolo 10: *** Buon Natale ***
Capitolo 11: *** Succedeva così ***
Capitolo 12: *** pensieri... ***
Capitolo 13: *** Gelosie ***
Capitolo 14: *** Fidarsi... ***
Capitolo 15: *** Rivelazioni ***



Capitolo 1
*** prologo ***


1-introduzione

Ed eccomi qui a buttarmi in un'altra fanfiction,ma questa volta brancolo nel buio.Perché se per la saga di Twilight avevo alcune mie certezze,qui assolutamente no.E' la prima che scrivo su Harry Potter e i suoi personaggi,ma si sa se questi iniziano a parlarti in testa e dettarti le loro emozioni non si può che decidersi a scrivere e lasciarsi trasportare nel loro mondo. Ed è proprio quello che ho fatto. Mi sto lanciando in quest'avventura e spero nella vostra clemenza.Vi prego siate buone e allo stesso tempo spietate.






Era  una notte buia,ma  tutte le notti erano buie da alcuni anni a questa parte.
Come se la luce fosse scomparsa per sempre,come se fosse stata nascosta da qualche parte per non essere più liberata.Tutto era scuro e privo di vita.
Ma poi,all'improvviso, una raggio accecante  percorse il cielo illuminandolo.
<  Mio signore l'avete vista?  >
  L'oscuro signore fece una smorfia e rispose. <  Certo che l'ho vista Codaliscia,non sono mica cieco  >
Codaliscia,facendosi piccolo, non parlò più per la paura che l'aveva colpito non appena il suo padrone l'aveva apostrofato.
< Chiama i miei Mangiamorte Codaliscia.Abbiamo un lavoro da svolgere... >  Ordinò.E Codaliscia lo sapeva bene,non si disubbidisce a Lord Voldemort.

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La mente suggerisce ragioni che il cuore non vuol sentire...

Le lezioni erano cominciate ormai da tre mesi,nella scuola di magie e stregonerie di Hogwarts
,e tra un non molti giorni sarebbero iniziate le vacanze di Natale.Il soffitto stregato mostrava un cielo limpido e senza nuvole cosparso di numerosi punti luce e una stupenda luna che illuminava tutta la sala con la sua luce candida.I fantasmi svolazzavano indisturbati. Un grande albero troneggiava nella Sala Grande.
Le sue decorazioni brillavano,le campanelline si muovevano magicamente producendo un piacevole sottofondo alla cena appena iniziata.
Al tavolo dei grifondoro tutti gli studenti erano impiegati nello svolgersi della serata.
Harry Potter osservava la piccola Ginevra Weasley approfittando di quei momenti in cui non  poteva essere visto. Ginevra Weasley spiava Harry Potter tutte le volte che lui abbassava lo sguardo nel suo piatto.Ronald Weasley mangiava senza misura ed Hermione Granger teneva il naso infilato in un grande tomo che occupava parte dello spazio del tavolo a sua disposizione per cenare.
< Mione anche mentre ceniamo? > chiese tra un boccone ed un altro Ron.
La ragazza non alzò neanche lo sguardo,immersa nella sua lettura e Ron sbuffò sonoramente.
< Lasciala in pace Ron.Se studiassi un quarto di quanto studia lei saresti il primo del tuo anno,anzi facciamo il secondo visto che non potresti  comunque batterla > lo sfotté la sorella difendendo la sua amica.
Neanche quel commento distrasse Hermione.Ma Ron stufo del suo silenzio la richiamò. < Hermione! >
Solo sentendo il suo nome ella alzò gli occhi scontrandosi con quelli di lui.
< O scusa Ron,parli con me? >
< Si Hermione.Devi proprio studiare anche a tavola? > disse lui con un tono esasperato.
< Ti do fastidio? >
< Non litigate, per favore > la vocina dolce di Eveline,nuova arrivata che doveva ancora abituarsi alle loro schermaglie, cercò di mettere pace tra i due.
Ma < Si! > fu il commento secco di Ron.
< Bene allora spostati! > controbbattè Hermione stizzita dal suo modo di parlarle. Che fastidio gli poteva mai dare? perché meritava senza motivo quel tono acido? Stava solo leggendo.
Ormai mancavano poche pagine  del  libro preso in prestito dalla biblioteca doveva tornarvici entro quella sera,scadenza del termine concordato con Madame Pince. Ed Hermione da diligente studentessa qual'era non avrebbe mai infranto una regola così semplice. Quindi riabbassò gli occhi nel libro e si estraniò dalla cena tranne che per qualche boccone tra una pagina e l'altra.
Mentre Semus e Dean parlavano della prossima partita di Quidditch. Serpeverde contro Grifondoro. Lavanda e Calì  erano intente a spettegolare su alcune studentesse di Tassorosso colte con un biglietto d'amore indirizzato al professor Piton in mano. Sicuramente un pettegolezzo senza fondamento,nessuno scriveva messaggi d'amore all'untuoso professor Piton ,finalmente chiuse la copertina del libro soddisfatta di aver concluso la sua lettura.Finì la sua cena frettolosamente e alzatasi dal tavolo < Vado in biblioteca a consegnare il libro! Ci vediamo nella sala comune! > salutò i suo compagni e si diresse verso la grande porta .
Uscì dalla sala  incamminandosi nel castello buio. Dalle enormi vetrate poteva intravedere un paesaggio imbiancato da soffice neve.Sorrise a quella vista contenta, perché anche se faceva freddo, tutto sembrava magico,e forse lo era proprio. Si sentiva bene,Hogwart era casa. Certo le mancavano i suoi genitori,ma lei sapeva benissimo a quale mondo apparteneva. Lei apparteneva alla magia,al bellissimo mondo della magia. E così tranquillamente passeggiava verso la biblioteca.
Tranquillità.
Sensazione svanita di colpo quando qualcuno le sbarrò la strada. Tentò di aggirare quell' ostacolo ma lui si mosse con lei impedendole  il passaggio.Tentò di nuovo ma in vano.
< Fammi passare! > disse esasperata.
Quel qualcuno non rispose,ma si limitò a fissarla. Gli occhi d'ambra , i boccoli che le ricadevano sulle spalle, il cravattino allentato e il primo bottone della camicia sbottonato dopo un'intera giornata di studio, la gonna al ginocchio che le accarezzava la pelle delle gambe fasciate dalle calze. Passarono attimi o ore ma nessuno dei due si mosse fini a quando Hermione ritentò ma non vinse.
< Cosa vuoi? > chiese la ragazza incominciando a impaurirsi.
< Non so se lo vorresti sapere veramente! > confessò lui.
< Bene fai come credi Malfoy! > gli voltò le spalle e decise di prendere il secondo corridoio per raggiungere la biblioteca. Si aspettava qualche insulto,qualche colorito epiteto,che la riacciuffasse per farsi ascoltare.Ma niente. Il loro incontro si concluse lì,con una domanda che non aveva trovato risposta.
Il ragazzo osservò le spalle della grifoncina scomparire e sbuffò sonoramente, lasciando intravedere una certa stizza. Ma poi si ricompose e si incamminò verso il suo dormitorio ,nei freddi sotterranei,dove le serpi avevano dimora.
Salutò il Barone Sanguinario, snobbo tutte le persone presenti nella sala comune dei Serpeverde,come era abituato a fare da loro Principe e da Malfoy, e salì nella sua camera.
Un Blaise Zabini se ne stava sdraiato tranquillo nel suo letto con una pergamena  in mano cercando di decifrare la scrittura.Era una lettera d'amore per lui,la terza in quella settimana. Soltanto la terza,visto che era abituato a molte altre.Dopo tutto doveva cercare di non deludere tutte le sue ammiratrici.
E fu così, rilassato che lo trovò Draco.
< Eccoti finalmente! >  lo apostrofò.
< Mi cercavi? >
< No,ma volevo sapere che fine avevi fatto...Sei scappato dalla sala grande come se fossi stato inseguito da qualcuno. > continuò il moro.
< Io non ero inseguito da nessuno > puntualizzò Draco abbandonando la sua borsa con i libri del giorno e iniziando a spogliarsi.
< No infatti, eri tu ad inseguire. >
Draco sorrise.Con Blaise non serviva mascherarsi,lui era il suo migliore amico e lo conosceva avvolte meglio di lui. Prese l'accappatoio e indossandolo si diresse in bagno per concedersi una lunga e rilassante doccia.Dopo quella giornata desiderava solo quello.
O meglio sarebbe stata l'unica cosa che desiderava che gli sarebbe stata concessa.






Angolo autrice:
Come avete capito è un Draco-Hermione,con vecchi e nuovi personaggi.Scoprirete in seguito il ruolo di Eveline.Inoltre devo fare una precisazione.Tra Voldemort e la morte c'è solo quello che ho immaginato e che scoprirete,niente Horcrux.
 Era solo il prologo ma come ho scritto prima vorrei conoscere le vostre impressioni.
Quindi commentate,commentate e commentate...Grazie e al prossimo capitolo. Baciuzzo Mapi.

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Capitolo 2
*** Litigi e favori... ***


2 litigi e favori.                                                                                                  
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    A Angy,
                                                                                                                                       grazie per avermi convinta...


                                                         ********* LITIGI e FAVORI ************



                                                                                                                                                                                                                                   

< Ho detto di no! >
Qualcuno urlava non lontano dalla porta della sua stanza e la giovane Hermione Graenger non poté far a meno di iniziare a riaffiorare dal mondo dei sogni.
< E invece si Ron! >
Si,decisamente troppo trambusto per poter tornar a dormire anche se era l'unica cosa che voleva visto che finalmente era sabato e la sera precedente si era addormentata tardi per via del compito assegnato dal professor Piton,un tema di cinquanta centimetri per spiegare ingredienti, preparazione ed effetti della Pozione Caverna, un liquido color smeraldo che emana una luce fluorescente provocando  nella persona che la assume  uno stato di estremo tormento mentale e dolore fisico, come se venisse torturata. Non letale come un Crucio ma molto fastidiosa.
< Ginny come te lo devo dire,no no e no! > urlò il rosso entrando nella stanza . < Diglielo anche tu Hermione. >
Lei per tutta risposta grugnì e si strinse ancora di più sotto le coperte.Non c'era niente di più importante del caldo e la morbidezza del suo piumone.
< Non sono affari tuoi Ron... >
< E invece si , se mia sorella decide di fraternizzare con il nemico. >
< Ma quale nemico Ron,e soprattutto non mi interessa se non vuoi. Esco con chi mi pare  anche se è Serpeverde! > urlò la più giovane dei Weasley.
Hermione si lasciò scappare un risolino.
< Hermione sei una ragazza dopo tutto,convincila tu! > disse Ron.
Se prima era intenzionata a lasciare che i due  se la sbrigassero da soli,da  bravi fratelli quel commento,"sei una ragazza dopo tutto", la fece scattare seduta sul letto lasciando scivolare il piumone  fino alla vita. Ron si spaventò del movimento improvviso facendo due passi indietro scansando per poco la scrivania,mentre Ginny sorrideva trionfante vicino alla porta dove sicuramente era rimasta fin dall'inizio,la rossa conosceva la sua amica e sapeva come avrebbe reagito al riferimento di Ron alle ragazze ed Hermione.
< Ronald Weasley,si DOPO TUTTO sono una ragazza anche io! E sai che ti dico Gin ha ragione,non sono affari tuoi ne tanto meno la puoi comandare. > Hermione era stata paurosamente calma.
< Ma....ma ... > provò a ribattere il rosso.
< Niente ma,non solo ti sei piantato in camera mia urlando ma mi hai pure insultata,quindi per favore esci e ciao. >
< Insultata? > Ron non riusciva proprio a capire come.Cosa aveva detto?
< Ho detto ciao. > sconfitto dopo quel saluto irritato, Ron uscì dalla stanza passando davanti a Ginny che rideva adesso sguaiatamente.Questa stava per seguire il fratello ma Hermione la richiamò.
< Ginny entra e chiudi la porta per favore. > ordinò.
Ginny non poté far altro che obbedire,il tono di voce della ragazza non ammetteva diritto di replica.
Ginny si sedette sul letto e guardò Hermione in attesa che lei parlasse.
< Esci con un nuovo ragazzo? >
< No! > rispose la rossa.
< Perché Ron lo crede? >
< Perché ero in sala comune e stavo parlando con Eveline ed ho fatto un apprezzamento su Blaise Zabini,anche Eveline lo trova carino.Ron si è intromesso proibendomi di uscire con i ragazzi  e soprattutto con nessun Serpeverde. E non ciò visto più. Mi ha fatto fare la figura della bambina davanti alle altre e in più odio quando fa il despota. Tutto qui! >
< Già, tutto qui! > ed entrambe scoppiarono a ridere. Ron riusciva a essere fastidioso quando voleva e nessuna delle due ragazze poteva sopportare quel lato del carattere così prepotente.
< Perché Serpeverde? > chiese Hermione tra una risata e un'altra.
< Si sarebbe infuriato di più,così gli ho lasciato credere che uscissi proprio con Blaise Zabini! Tanto, anche se andrà da lui a chiedere, Blaise non dirà nulla e si comporterà da quella serpe che è...Trattandolo male. > e allora risero di nuovo.
Mentre erano ancora impegnate a prendere in giro Ron si sentì un rumore provenire dalla finestra. Ginny si alzò per vedere cosa fosse stato,un gufo dal piumaggio di un intenso grigio fumo teneva una piccola pergamena serrata nel becco. La grifoncina la prelevò e come era venuto il gufo se ne andò,chiunque avesse mandato quella pergamena  non attendeva risposta.
< Qualcuno ti ha scritto,anche se è troppo piccola per essere una lettera,sembra più un messaggio. > porse la pergamena all'amica e attese che l'aprisse.
< Non aspettavo posta!Mia mamma mi ha scritto due giorni fa! dicendomi che sarebbero andati in vacanza a sciare e se volevo unirmi a loro. > 
Hermione aprì la pergamena e la srotolò.
                                                                        < Buon giorno principessa! >

La ragazza stupita girò e rigirò quel pezzetto di pagina cercando altro che non fosse quella frase. Ma chi era il mittente? Nessuna firma,nessuna sigla,niente che non fosse quella frase.Solo una stupenda calligrafia. Elegante e riservata.
< Hermione stai bene? > disse Ginny vedendola molto agitata e con il fiato corto. Cosa poteva esserci scritto di così terribile da farla impallidire'
< Hemione... > riprovò questa volta prendendo un suo polso e scuotendola un pò.
< Si -lunga pausa di silenzio-credo. > rispose finalmente Hermione.
< Ma è una brutta notizia? > chiese ancora Ginny.
< No, credo! >
< Insomma Hemione smettila di rispondere a monosillabi mi stai facendo preoccupare. >
Finalmente Hermione alzò lo sguardo da quel pezzo di pergamena, passandola a Ginny. La rossa lo prese,lo lesse e inevitabilmente scoppiò a ridere.
< Mi hai fatto morire di paura,credevo che fosse successo qualcosa,invece è solo..... >
< Uno scherzo > concluse ,frettolosamente,Hermione al suo posto,che stava riprendendo il controllo di se.
< Stavo per dire un ammiratore.Perché credi che sia uno scherzo? > chiese.
< Perché non è firmata! > spiegò la ragazza con gli occhi color dell'ambra.
< E allora magari è timido,ha paura di farsi avanti!C'è qualcosa che non mi hai raccontato? > Ginny la fissò negli occhi per scrutare l'animo della sua amica.
< No. > ribatté Hermione decisa. Un'altra occhiata molto molto simile a mamma Weasley  e la giovane decise che era sincera.
< Bene allora scopriamo chi è! >
 Hermione sobbalzò. < No,perché sarà sicuramente uno scherzo e non voglio caderci. > aggiunse decisa.
  < Hermione ma che dici, e se fosse il tuo principe azzurro? >
< E se invece fosse il mago cattivo? > contrabattè lei.
< Supposizioni finché non lo scopriamo. >
< Ginny ti prego,abbi pietà di me.  > la supplicò.
< Facciamo così ci limiteremo ad aspettare altri indizi,ti chiedo solo di mettermi al corrente.Per il resto me la vedo io. > propose la rossa.
< E se lasciassimo perdere? >
< No >
< Indizi... non esagererai? > chiese Hermione .Conosceva bene la determinazione della sua amica e un no categorico non sarebbe servito a niente con Ginny.
< Non esagererò. > rispose l'amica.
< Non posso rifiutare altrimenti non mi darai tregua vero? >
< No non puoi. > decretò Ginny.
< Ok ma appena ti fai scappare le cose di mano non ti racconterò più niente!E soprattutto non farne parola con nessuno. > la minacciò.
< Affare fatto! > Ginny prese la mano di Hermione e la strinse per suggellare il patto.
< E ora scendiamo ho fame! Va a vestirti! > disse la grifoncina.
Sicura che dopo tutto ciò che era successo il sonno le era completamente svanito,Hermione buttò definitivamente le coperte all'aria e dopo aver preso un paio di jeans e un candido maglioncino bianco si infilò in bagno e si vestì velocemente,pronta ad un bel giro a Hogsmeade come tutti i sabato mattina.
                                                     
                                                               *****************************************


Harry Potter aveva sempre adorato passeggiare con i suoi amici. Da quando era salito la prima volta sul treno per Hogwart aveva trovato il suo posto nel mondo. La prima volta che aveva impugnato la bacchetta aveva capito che quello era il suo mondo. La magia era parte di lui.Poi conoscendo Ron ed Hermione aveva anche scoperto la bellissima sensazione di avere una famiglia,di essere a casa.

Non come con i Dursley.Nonostante Petunia fosse la sorella di sua madre non aveva mai avuto affetto per il suo unico nipote dopo la disperata uccisione dei suoi. Odiava la magia e quindi odiava anche lui.
Harry detestava,invece, tornare da loro per le vacanze estive. Sentire disprezzare sua madre e suo padre,subire le angherie di suo cugino.Il pensiero che avrebbe dovuto sopportare ancora per poco lo confortava parecchio.Compiuti diciassette anni sarebbe stato libero di andarsene dove voleva. Anche se una spada di Damocle che portava il nome di Voldemort pendeva sulla sua testa e il suo padrino era morto.
Nell'istante in cui il suo pensiero volò a Sirius il suo cuore si incupì. Avrebbe urlato se avesse potuto.
 Poi si voltò alla sua destra ed Hermione gli sorrise. Si voltò alla sua sinistra e Ron gli schiacciò l'occhiolino. Come sempre loro c'erano. Sempre ci sarebbero stati.Una delle poche certezze che Harry possedeva.
Al loro gruppo si era anche aggiunti Ginny , Neville,Luna ed Eveline ,che anche se nuova del gruppo,poiché si era trasferita da poco dall'Italia, si era integrata bene con tutti loro.Apparteneva alla loro casa,ma Harry era sicuro che se anche non fosse stato così,la luce particolare nei suoi occhi e la dolcezza infinita dei suoi modi avrebbe conquistato chiunque,anche un Serpeverde,rendendola molto vicina a tutti e  facendo si che avesse molti amici.
 Camminando optarono per i   "Tre manici di Scopa"  per una burrobirra o una cioccolata calda visto  il freddo che faceva.
La neve aveva finito di scendere dal cielo già dalle prime luci dell'alba e un pallido sole faceva capolino tra le ormai diradate nubi ma nonostante ciò il freddo era pungente e tutto intorno a loro bianco.
Stretti nei loro mantelli il gruppetto di ragazzi entrarono al pub notando subito come un tepore fornito dai vari caminetti  riscaldava l'ambiente.Scelsero un tavolo vicino all'entrata e si accomodarono ordinando sei burrobirre.
< Ancora devo incominciare il compito di Piton! > Neville era piuttosto preoccupato. E giustamente ,visto che Neville restava  il suo bersaglio preferito.
La faccia del ragazzo mosse qualcosa nell'animo di Hermione che subito si offrì in suo soccorso. < Neville se avessi difficoltà puoi chiedere a me! >
Neville sembrò rincuorato < Grazie Hermione,magari te lo lascerò correggere. >
Ron subito alzò la testa scattando verso di lei < Hermione perché quando te lo chiediamo noi tu dici sempre di no e adesso ti offri volontaria? > chiese indicando lui ed Harry, che fece finta di niente voltando il capo per non mettere a repentaglio anche la sua di correzione del compito,visto che aveva avuto la stessa idea di Neville.
< Perché Ronald la tua idea di aiuto è copiare dal mio di compito,non lasciarmelo correggere. > dalla risposta acida della ragazza e dal piccolo litigio avuto la mattina Ron capì che era meglio lasciar correre.
In quell'istante fecero la sua entrata nel locale un bellissimo Blaise Zabini ,un austero Draco Malfoy insieme a Tiger e Goyle che già mangiavano ancora prima di entrare.
< C'è Malfoy! > disse Ginny.
< Speriamo che ci ignorino! > disse Harry.
E per quel momento la sua richiesta fu esaudita. Il quartetto li passò senza infastidirli per sedersi a un tavolo non molto distante da loro, ma quanto bastava per poter resistere li dentro entrambi civilmente. Draco passò oltre, era vero ,ma non senza dare una rapidissima occhiate al gruppetto che già sedeva.Si accomodarono ed ordinarono anche loro delle burrobirre.
< Ma che posti mi fai frequentare Draco? è pieno di grifondoro! > iniziò Blaise per stuzzicare l'amico.
< Già ce ne sono veramente troppi,speravo in qualcuno in meno! > alle parole di Draco entrambi sorrisero lasciando ignari Tiger e Goyle che non capivano cosa ci fosse da ridere.
Dalla posizione occupata il biondino poteva benissimo osservare il tavolo che gli interessava senza essere visto. La stralunata corvonero,il babboccione grifondoro e la piattola Weasley e la nuova arrivata sedevano dando loro le spalle,difronte al trio dei miracoli, la mezzosangue come sempre era seduta tra lenticchia e il sopravvissuto.Dal modo in cui gesticolava ,Draco capì che stava tentando di spiegare qualcosa ai suoi compagni e che quelli non avevano capito niente.Ed ecco, infatti che comparse la fossetta che sempre compariva quando  le sembrava  che non si fosse spiegata bene. Non le veniva neanche il dubbio che quelli non capivano perché   il grado di comprendonio che l'attorniava, a parer di Draco, era di molto sotto la media.La sua adorabile fossetta restava sul suo volto,tanto che a lui venne la voglia di alzarsi e spianarla con un dito. Come aveva fatto a stregarlo? perché di questo si parlava. Lei era una strega, la più brillante, e l'aveva stregato irrecuperabilmente. Oggi poi non indossava neanche qualcosa di particolarmente diverso dal solito. Ma vedere come quel maglioncino bianco si sposava con il colore della sua pelle,i boccoli scuri ma non troppo, era una dolce tentazione.
< Ok sei andato > si era perso una domanda,Blaise aveva interrotto i suoi pensieri.
< Cosa? > fece Draco per rimediare alla sua gaffe.
< Ma dove hai la testa? > Il moro seguì lo sguardo del biondo e poi esclamò < Ah ho capito! > rise e poi riprese <  Ti chiedevo se per via del tempo rimanderanno la partita di Quidditch. >
< Ancora non si sa , stamattina non nevica ma se riprenderà come in questi giorni e vi sarà scarsa visibilità si! > asserì  Draco.
Adesso non erano più due gli occhi puntati sul tavolo non lontano ma quattro,mentre gli ignari compari ancora mangiavano e bevevano.
Blaise osservò attentamente il gruppetto per capire cosa avesse attirato tanto il suo amico che non aveva mai concesso a nessuna tutta quell'attenzione che adesso concedeva a lei,la regina dei Grifondoro. La signorina so tutto io, come la chiamava Piton. La mezzosangue sempre odiata. A lui non interessava tanto questa storia del sangue.Certo i maghi migliori erano tra i purosangue,anche se la Granger era una eccezione a quel principio.Non valutare attentamente la persona che ti stava davanti era un errore che un Serpeverde non commetteva. Aveva avuto vari modi per saggiare la sua bravura. Oltre che durante le lezioni , la sua mano scattava sempre prima che il professore avesse concluso la domanda,anche dal primo anno le sue imprese all'interno della scuola erano state decantate da molti professori che la osannavano. Aveva guardato un basilisco,entrata al ministero di nascosto,protetto la pietra filosofare, scovato Sirius Black e ancora non aveva compiuto nemmeno diciassette anni e soprattutto ancora il Signore Oscuro era vivo. Non era nell'animo delle serpi come lui combattere come i grifondoro ma di certo non si poteva non ammirare il sangue freddo che lei possedeva.
Trascinato da quei pensieri guardò attentamente la ragazza e il movimento del suo braccio che preso un fazzoletto asciugava ,non potendo far a meno di ridere, diligentemente le labbra di Potter sporche  della schiuma della burrobirra. Potter prese dalla mano della Granger il fazzoletto sfiorando la sua mano.Se quella scena non era sfuggita a lui di certo non era sfuggita neanche al suo amico. E infatti un bicchiere sbatté sul tavolo facendo riversare tutto il liquido che conteneva e un furente Draco Malfoy era scattato all'inpiedi come una molla. Blaise prontamente lo afferrò per la spalla e lo fece risedere.
< Calma amico,che vuoi fare? > lo ammonì.
Draco obbedì alla presa dell'amico ma senza staccare gli occhi dal tavolo incriminato disse < Andiamo via! >
Tiger e Goyle anche se contrariati perché non avevano finito i loro biscotti si alzarono senza discutere.Blaise si affiancò all'amico già in piedi e gli sussurrò < Non li stuzzicare,passa dritto! >
Ma non appena vicino al loro tavolo Draco iniziò < Bene bene,oggi libera uscita Sfregiato? credevo che Silente ti tenesse segregato al castello! >
< Fatti gli affari tuoi Malfoy > sbottò Harry.
< Ma sono affari miei se mi appesti l'aria! > continuò imperterrito Draco.
< Siamo entrati prima di te se  ti disturbavamo tanto,appena ci hai visto potevi benissimo far dietro front e non entrare. > ovviamente Hermione Jane Grenger aveva difeso il suo migliore amico e questo aveva fatto infuriare ancora di più il biondo.
< Zitta Granger.Non era una domanda,non c'è bisogno che faccia la saputella... >
< Come vuoi furetto.Stavi andando? Ciao! > rimbeccò Hermione.
Draco divenne tutto rosso di rabbia.Come si permetteva di trattarlo così.Stava per scoppiare,il povero Neville,il più vicino a lui,poteva sentire tutta la sua furia ma provvidenzialmente Zabini si intromise.
< Come non detto Draco! > bisbigliò.
 < Si noi andiamo. > e trascinò via con lui Draco e gli altri tre.
Non appena il freddo fu a contatto con il suo corpo Draco riprese piano piano il controllo di se. La sua collera stava scemando ma ancora lo possedeva, affrettò il passo affianco a Blaise con alle calcagna  Tiger e Goyle.
< Mi devi un favore. > disse Zabini.
< Cosa? non ti devo niente > ribatté Malfoy ancora molto incollerito.
< E invece si, avresti finito per insultarla pesantemente se non ti avessi portato via e poi te ne saresti pentito. >
Draco non rispose ma accelerò ancora.Blaise la prese come una vittoria,se non aveva risposto sicuramente era perché sapeva di dovergli un favore. 




Angolo scrittrice:
Ciao ciao ;D
Il primo vero capitolo. Si iniziano a delineare i caratteri dei personaggi. Spero che vi piaccia...Ringrazio tutti i lettori che si sono fidati della pazza che sono e hanno letto il prologo.

Risposta alle recensioni:
ELVE89:Grazie mille...Non vedo l'ora di leggere i tuoi papiri...è quello che voglio,sapere cosa pensate di quello che scrivo.Quindi senza remorere,fai pure.
Tatydanza:Allora,contentissima che ti piaccia. Si come avrai notato questa ff è scritta in terza persona,non seguo il pensiero di nessuno,e devo dire che è più difficile,ma mi volevo buttare.E quindi eccomi qui.Grazie anche per rosa senza spine.Spero che continuerai a recensire. Bacio Mapi.
jalilah:Non posso svelarti in anticipo cosa succederà. Ma spero che continuerai a seguirmi e a recensire. Già niente Horcrux. Ho visto un film e mi è venuta in mente questa ff.Potevo solo scriverla.Spero ti piaccia.
Angyr88:Contentissima che ti piaccia e grazie per avermi spronata a pubblicare ;D per questo ti dedico il capitolo. Grazie e bacio.


Allora non mi resta che darvi appuntamento al prossimo...Leggete e mi raccomando recensite. Mi interessano le vostre opinioni e poi ad un autore brillano gli occhi quando compaiono i numerini delle recensioni accanto al nome del capitolo,non privatemi di questa gioia.*.*
Baciuzzo Mapi.

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Capitolo 3
*** Scontri ***


3- Scontri e feste                                                                                          
                                                                                                           ****Scontri ****





Come ogni volta che parlava, anzi litigava, con Draco Malfoy restava per tutto il resto della giornata agitata,per quelle risposte che non gli aveva dato e per  le rispostacce che aveva incassato.
Hermione Granger odiava con tutta se stessa essere chiamata signorina so tutto io. Piton le aveva affibbiato quel nomignolo e i suoi alunni Serpeverde glielo ripetevano in continuazione.
Ripensò alla discussione e di nuovo sospirò.
< Hermione basta. Sei stata bravissima per come lo hai liquidato. Si può dire che Zabini l'ha trascinato via e l'ultima parola è stata tua,quindi non ci pensare più. > disse Ginny per risollevare il morale dell'amica.
< Lo so Ginny ma quel ragazzo mi indispone. > ed era vero,lo trovava arrogante e molto presuntuoso e non poteva far a meno di scattare contro di lui anche se non ce l'aveva direttamente con lei. Prima,infatti, non era riuscita a non rispondere al posto di Harry. Non le capitava quasi mai con nessuno di essere acida ma con Malfoy le veniva naturale.Come respirare. Lui non poteva dire un qualsiasi commento che lei subito scattava.
< Secondo me gli piaci... > Eveline  lanciò quella frase ingenuamente e subito le altre due ragazze si voltarono verso di lei,che si fece piccola piccola credendo di aver pronunciato un'insulto a giudicare dalla faccia delle sue amiche.
< Eveline  tu non lo puoi sapere,ma Malfoy odia tutto al di fuori di lui e maggiormente me... >
< Perchè dovrebbe odiarti? > azzardò la bionda.
spiegò Hermione con amarezza nella voce.
< Non ti conosco da tanto Hermione, ma ti ho osservata, chi crede di essere superiore a te si sbaglia  e se lo pensa e perchè non ti conosce.
Sei fantastica. 
>Eveline poggiò una mano sul suo braccio e le sorrise. Hemione si arrese alla dolcezza di quel viso e sorrise anche lei.
Conclusero lì il discorso ma la grifoncina riccioluta restò turbata. Lei non voleva essere superiore a nessuno,voleva solo essere accettata e rispettata.
< E poi se un ragazzo fa di tutto per infastidirti,se si comporta in modo odioso secondo me è perchè è innamorato di te. > continuò Eveline.
< Ma tu non conosci Malfoy. > rispose Ginny.
< Ma conosco il genere maschile. Ragionano tutti allo stesso modo.  >
< Quindi per te se ti trattano male sono cotti? che fine hanno fatto le romanticherie?  > chiese allora Hermione.
< Quelle servono solo se ti vogliono portare a letto. > disse convinta la bionda.
< Ma chi te le ha insegnate queste cose? > domandò Ginny.
Eveline si guardò in torno. < Guardate li. > un ragazzo e una ragazza camminavano verso di loro. < Lei è cotta di lui,lui non la vede neanche. >
< Come fai a dirlo? >
< Lei lo guarda continuamente mentre gli parla,nonostante il terreno su cui cammina la dovrebbe impegnare parecchio. Invece lui si guarda intorno spaesato alla ricerca di qualcuno che lo salvi. >
< Accurata analisi. > affermò Ginny.
< Magari cerca qualcuno. >
< No Hermione fidati. > e infatti,non appena il ragazzo notò un amico cambiò strada andando verso di lui.
< Visto. > Eveline aveva avuto ragione.< E ti dico di più,adesso si metterà d'accordo con il suo amico e se la filerà velocemente lasciandola da sola. Pronte. Tre due uno... ecco. > La ragazza era stata lasciata sola e quei due si allontanavano in fretta per andare chissà dove.
< Impressionante, ma come ci riesci? >
<  Ho solo osservato tanto. > rispose Eveline alla domanda di Ginny.
Con quei pensieri,ormai a pomeriggio inoltrato,ritornarono al castello dirigendosi nella sala comune  dei Grifondoro per poter posare i mantelli e dirigersi a cena nella sala grande.
In poco tempo stavano già banchettando sereni  per il bel clima di leggerezza che poteva mettere solo il sabato sera e per gli ultimi giorni di lezione.
< Questa sera ho proprio fame. >
< E quando mai Ron... > lo prese in giro la sorella.
Una testolina bionda appartenente a una figura minuta si avvicinò al loro tavolo accomodandosi  e cominciò < Le mia compagne dicono che questa sera ci sarà una festa a corvonero.Venite? >disse Luna.
Ginny subito fu risollevata da quella notizia,quella sera non le andava ne di studiare ne di andare a letto presto e una festa era proprio quello che ci voleva.
< Bellissimo. Ci speravo,non mi andava di rintanarmi in camera. Sicuramente Luna.Io, Hermione ed Eveline siamo dei vostri! >
< Ginny io non ho intenzione di venire. > Ad Hermione le feste non piacevano.
< Perché? > chiese la rossa.
< Perché non voglio essere espulsa? > disse sarcasticamente Hermione.
< O ma no sta tranquilla.Le mie compagne sanno il fatto loro. > la rassicurò Luna.
 < Dai Hermione ci divertiremo. > fece per convincerla Eveline.
< No,sono Caposcuola,dovrei dare l'esempio,non buttarmi nella mischia. > continuò lei imperterrita.
< Hermione dì  piuttosto che hai paura! > la stuzzicò Ginny.
< E di cosa scusa? >
< Che una certa persona si faccia vedere!!! > Ginny sapeva benissimo che se voleva far fare qualcosa ad Hermione contro la sua volontà doveva  sfidare il suo coraggio ed  il suo orgoglio.Quale modo migliore che nominargli un certo spasimante.
< Ma che dici Ginny... > Hermione sapeva che Ginny conosceva i suoi punti deboli,sapeva come convincerla.
< Dimostramelo! >
< Ma chi? > Luna, invece,non sapeva niente.
Ma la domanda di Luna non fu ascoltata.Vi fu una lunga occhiataccia tra le due.Entrambe stavano saggiando il loro temperamento.Entrambe non avrebbero abbassato lo sguardo.
Poi Hermione si alzò scavalcando la panca dove era seduta  e disse < Nessuno Luna,non preoccuparti .E ora scusate devo prepararmi per una festa. >
Aveva vinto Ginny.
La festa si sarebbe svolta nella sala comune dei Corvonero e per entrare avrebbero dovuto risolvere il ragionamento che gli veniva posto dall'aquila. Molti studenti di Grifondoro, avendo saputo che Hermione sarebbe andata alla festa,  si incamminarono con lei per superare facilmente quell'ostacolo e non restare fuori dal dormitorio dei Corvonero.
E quindi mezza Grifondoro tra cui Ron, Harry,Ginny,Lavanda,le sorelle Calì,Neville,Seamus, Dean,Collin con il fratello Dennis e Angiolina ed Eveline camminava verso l'aquila.
Sentito il quesito Hermione sorrise < Se lo nomini,non c'è più! > era piuttosto semplice.
< Il silenzio > rispose sicura.
< Giusta intuizione! Prego > e il passaggio si aprì lasciando entrare quel gruppetto entusiasta della loro amica.
Hermione non aveva mai visto la sala comune dei Corvonero. Era molto ariosa per la presenza di numerose finestre ad arco ricoperte da teli di seta neri e bronzo,nel soffitto vi erano delle stelle su un manto blu. Sicuramente illuminate  per l'evento,Hermione riconosceva l'incanto.In una nicchia di fronte la porta vi era una statua di marmo bianco, Cosetta Corvonero,la fondatrice della casa.
La stanza appariva circolare e molto grande anche se per il numero di studenti che vi erano risultava un pò costipante. Ma quello era il bello delle feste no? Stare vicini e urlarsi nell'orecchio per la musica assordante,che già era udibile.Le ragazze di Corvonero ci sapevano fare,un passo fuori la porta del dormitorio non si sentiva niente e invece un passo dentro tutto rimbombava.
Luna venne loro incontro e le accolse nella sua casa.
< Venite prendiamo da bere > le condusse al tavolo delle bevande dove le ragazze si servirono quattro acquaviole.
Harry spuntò dalla folla ,prese un sorso dal bicchiere di Ginny e trascinò le ragazze in pista.
< O no Harry, non tutte e quattro. > così Ron prese la mano di Luna e iniziarono a ballare insieme.
In un altro momento Hermione sarebbe stata gelosa di quel contatto,ma adesso no,adesso che aveva capito che Ron era solo uno dei suoi migliori amici. Prima pensava di essere innamorata di lui ma in cuor suo sapeva che il ragazzo adatto a lei  ancora non lo aveva conosciuto,oppure era li da qualche parte e aspettava di trovare il coraggio di avvicinarla. Hermione sorrise a quell'ultimo pensiero, questa era l'influenza di Ginny.
Dall'altra parte della sala vi era in effetti,un ragazzo,  che osservava attentamente appoggiato al muro, con un bicchiere di firewisky in mano una certa ragazza che danzava in mezzo alla pista. Dire che era bellissima era dir poco. Indossava un vestitino color blu notte, di velluto ,corto sino sopra al ginocchio ma a maniche lunghe con una scollatura a barca sul davanti,  ma  che le lasciava scoperta una buona porzione di schiena sul di dietro. Le Gambe erano fasciate in dei collant invisibili e ai piedi un paio di scarpe con un tacco moderato argentate. Non portava gioielli vistosi,ma solo un braccialetto,il suo braccialetto di sempre, e un paio di orecchini e non era truccata eccessivamente.Il viso era perfetto solo un leggero ombretto con il contorno degli occhi disegnato da una matita nera e le labbra illuminate da un lucidalabra che le faceva apparire come dipinte. Sembrava una bambolina di porcellana. La guardava e impallidiva per la sua bellezza semplice ma spettacolare.
< Draco balliamo? > una voce piuttosto fastidiosa lo ridestò dai suoi pensieri. Pancy Parkinson gli si era avvicinato e aveva poggiato una mano sul suo petto per invogliarlo. Ma lui non voleva ballare,lui voleva solo restarsene li ed osservare quella creatura.
< No > rispose secco.
< Dai fammi ballare Tesoro > continuò lei.
< Ho detto di no! e non chiamarmi tesoro > spostò la sua mano e sparì tra la folla lasciando che quella si inviperisse più di quanto già lo era di natura.
Hermione era stanca di ballare erano almeno due ore che si muoveva a tempo di musica e le sue scarpe anche se non con un tacco vertiginoso erano pur sempre con il tacco.
< Io vado a sedermi un attimo e  a prendere qualcosa da bere. > urlò alle orecchie degli amici mentre con gli occhi perlustrava la stanza alla ricerca di Eveline che gli  aveva lasciti poco prima per andar a riposarsi un poco.
< Vengo con te? >
< Ma no Ginny continua a ballare con Harry io torno tra un pò. > disse sicura che l'amica non si fosse mossa da lì neanche per un secondo se non fosse stato  estremamente necessario,e lei non gli avrebbe fatto mai questo torto.Finalmente Ginny era vicino ad Harry, e questo la considerava una ragazza e non la sorella del suo migliore amico Ron.
< Ok a dopo allora! > esclamarono insieme Harry e Ginny.
Mentre si era staccata dai suoi amici la musica cambiò e Jason Samuels, un ragazzo Corvonero,il dj di quella sera disse < Ok ragazzi questo è un lento,ma particolare,ballerete solo con la persona che vi trovate di fronte,chiunque essa sia. >  
Hermione vide subito Harry ridere dolcemente e prendere la mano di Ginny per avvicinarla a lui. Molti dei suoi amici si erano già accoppiati , Seamus con Lavanda,Dean con Angiolina,Ron e Luna.
Era meglio filarsela prima di essere invitata da qualcuno o peggio restare sola in pista. Ma si voltò velocemente e non si accorse di una presenza alle sue spalle andandoci a sbattere con tutto il suo corpo. Perse l'equilibrio e stava per cadere all'indietro se due mani non l'avessero trattenuta per la vita.Nella stretta Hermione poggiò le mani sul torace del ragazzo e  non poté far a meno di sentire il suo buonissimo profumo,muschio bianco.
< Scusami non ti avev... > ma le parole le morirono in gola,il ragazzo che la stringeva era Draco Malfoy.
< Sta attenta se non ti avessi ripresa saresti finita a terra. > le disse il ragazzo quasi cortese. Ma chi era quello il gemello buono di Malfoy? Hermione lo fissava da vicino per la prima volta. Il suo viso era perfetto,come il suo fisico come poteva sentire dalle sue mani poggiate sul suo petto. I capelli biondi , quasi bianchi , gli conferivano un aria angelica.Ma solo l'aria perchè lei sapeva quanto poteva essere diavolo quel ragazzo.
Imbarazzata fino al midollo fece per allontanarlo spingendo delicatamente con le mani  e Draco la lasciò fare.Senza dire niente si voltò e sarebbe scappata nella direzione opposta se Blaise Zabini con una bellissima Dafne tra le braccia per quel bizzarro lento non le ostacolasse la fuga.
< E no mia cara, devi ballare, ricordi cosa ha detto il dj?  > le disse sorridendo.
< Blaise > lo richiamò un Draco scioccato dalle parole del suo migliore amico.
< O su per un ballo come fate....deponete l'ascia di guerra e ballate! > con una mano prese la spalla di Hermione e la voltò nella direzione del biondo.
Hermione non ci stava capendo niente.Tanto era scioccata.
< Se tu non mi odiassi ballerei con te! > si riprese infine cercando di provocare una sua reazione per poter svignarsela.
Ma tutto  poteva immaginare tranne che Draco le posasse una mano sulla vita e la attirasse di nuovo contro il suo petto. In modo suadente abbasso la sua bocca all'orecchio della ragazza
e sussurrò < Forse ti sbagli! >
Quelle parole,la musica dolce, i capelli di Draco che le sfioravano il viso,la luce soffusa, il corpo di Draco premuto contro il suo la stavano facendo impazzire.Come un cocktail letale che ti inebria i sensi e ti stordisce per bene.
Lei stretta a lui, le sue mani sui suoi fianchi ,la sua bocca a una vicinanza così ravvicinata. Era in paradiso tra le braccia di un diavolo tentatore.
Poi la musica finì ma la presa  di Draco non si allentò. Come se lui non la volesse lasciar andare. Hermione fece forza sull'unico neurone che funzionasse ,si allontanò lei, e questa volta riuscì a scappare da lui , da se stessa,dalla festa e da quel caos interiore.
Draco rimasto solo imbambolato ,seguì la sua figura finché non la vide sparire oltre la porta d'uscita del dormitorio.
< Mi devi un altro favore ! > Blaise,comparso alle sue spalle, aveva maledettamente ragione. Se continuava così sarebbe stato indebitato  con lui a vita.





Angolo scrittrice:
Allora secondo capitolo...Come avete letto è strettamente legato a quello precedente. Avrei dovuto postarlo prima  ma ,chiedo perdono,ho avuto contrattempi. Cosa ne pensate? é un capitolo di passaggio e conclude la situazione precedente,dal prossimo un pò di vita. Le teorie di Eveline sugli uomini sono tratte dal film " la verità e che non gli piaci abbastanza". Film molto carino che ho visto da poco e che mi ha fatto riflettere. Se vi capita vedetelo che ne vale la pena.
Spero che commentiate,anche perchè molte persone leggono.
Forza un pò di coraggio buttatevi e commentate. Grazie mille in anticipo e come sempre Baciuzzo.Mapi.


Risposte recensioni:
Angyr88: di niente, per la dedica intendo. Felicissiama che tu sia tornata più frizzante e allegra di prima...Bacino.
BarbaraK: Chissà se è Draco a mandare i bigliettini ad Hermione...non te lo posso dire,si scoprirà solo più avanti.Di sicuro è bello cotto e se la vuole conquistare deve darsi una smossa. Vedrai e spero che ti piaccia. A presto.
Jalilah: Si il personaggio di Blaise mi piace molto. E' bello,affascinante e composto. Sa come intervenire e frenare Draco.
Almeno io lo immagino così.Si,continuerò questa ff. E spero di ricevere molti consensi. ;D
Elve89: Mi aspettavo il papiro...Dove sei finita? Bacino Mapi.
Tatiana: Non hai commentato...Non ti è piaciuto? spero di rimediare con questo capitolo.



Ho finito...Per il prossimo non vi farò aspettare tanto....Quindi avrete poco tempo per recensire. Ci sentiamo presto.
Il prossimo capitolo si intitola Dissennatori ... Vi ho incuriosito?

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Capitolo 4
*** Dissennatore... ***


4-dissennatore
                                           ******* Dissennatore *******



Lunedì mattina nevicava di nuovo ed ininterrottamente da almeno quattro ore. Nonostante Hermione fosse una studentessa molto diligente ci volle molta forza di volontà per abbandonare il tepore del suo letto per vestirsi.Quasi quasi stava valutando la possibilità di restarsene a letto e sonnecchiare, e magari poi più tardi dirigersi in biblioteca e studiare. Ma poi cosa avrebbero detto i professori se fossero venuti a sapere che la loro pupilla saltava le lezioni senza un motivo serio,soltanto perché il freddo la scoraggiava.Così con una botta di coraggio spinse via le coperte e si alzò.

In poco tempo fu pronta per affrontare un nuova giornata scolastica e il freddo.
Nella sala comune dei Grifondoro trovò Harry e Ron che parlottavano della prossima partita a Quiddicht .
< Hermione eccoti! Andiamo a fare colazione? > disse Harry.
< Si! Ma dov'è Ginny? > chiese Hermione.
< è corsa fuori dalla sala comune poco fa parlando velocemente. Abbiamo capito solo: scappo,compito Trasfigurazione,Mc Granitt e strozza. > rispose Ron con la faccia molto comprensiva per la sorella. Daltronde anche lui aveva spesso ripetuto la stessa scena cercando di studiare anche cinque minuti prima del compito per ovviare al mancato studio preparativo.
< Andiamo > riuscì a farfugliare Hermione per le risate.
Per i corridoi c'era già quella frenesia pre-lezione. Si accomodarono al loro tavolo e fecero colazione sereni preparandosi alle due ore di pozioni con il loro untuoso professor Piton e la sua casa di Serpi.
< Speriamo che smetta di nevicare altrimenti niente partita e vorrei tanto vedere la faccia di Malfoy mentre gli soffi via un altro boccino. > "Quiddicht sempre e solo Quiddicht" pensò Hermione.
E come se fosse stato richiamato,Malfoy fece il suo ingresso nella sala Grande. Hermione non volle perdersi neanche un minuto della sua passeggiata per raggiungere il tavolo dei Serpeverde. La sua divisa era impeccabile. I suoi capelli lasciati liberi dal gel ricadevano scomposti.Credette di poter sentire anche l'odore di muschio bianco della sua pelle.Una dolcissima fragranza che l'aveva fatta capitolare qualche sera prima. Il suo mantello lo avvolgeva e nascondeva la vista di parte del suo corpo.Fiero, elegante ed altezzoso si sedette e  come se si sentisse osservato alzò gli occhi ed l'incatenò a quelli della brunetta.Non rise,non ghignò.Il suo sguardo era serio.Hermione sapeva di aver ingaggiato una sfida a chi avesse abbassato lo sguardo per primo. "Forse ti sbagli." bastò il ricordo di quelle parole per farla arrossire e distogliere lo sguardo.
< A proposito venite con me a hosgmeade oggi? > chiese Harry.
< Ma non possiamo... > subito lo spirito di caposcuola aveva avuto il sopravvento.
< Si invece ho il permesso della Mc Granitt. Devo comprarmi i guantini per la partita perché li ho consumati nell'ultima contro i Corvonero. > spiegò Harry.
< Certo amico! > a Ron neanche a chiederlo. < O no,non posso,devo per forza iniziare il compito di Piton per mercoledì altrimenti se non lo consegno mi uccide. > si ricordò in fine.E sicuramente non conveniva sottovalutare la velata minaccia del professore di pozioni.
< Hermione per favore non farmi andare solo. Sarebbe una noia mortale. E la Prof non me lo permetterebbe. >
Ancora super imbarazzata per non attirare l'attenzione dei due su di lei alla fine acconsentì.
< Va bene ma appena finiscono le lezioni e torneremo entro un'ora devo studiare. >
Soddisfatto Harry le sorrise e insieme si incamminarono per andare alla tremenda lezione.Hermione ne sembrava impaziente,gli altri due non capirono il perché. E di certo non potevano immaginare che la loro amica non fosse impaziente di andare al patibolo ma solo di uscire da quella stanza e scappare da un biondino che non smise di fissarla neanche un minuto.
Il biondino appena lei uscì sorrise di gusto.
< Che c'è ? > chiese Blaise.
< Niente . > rispose lui.
< Si certo,e io sono mago merlino. > Draco non rispose si alzò e si incamminò per le due ore più belle di lezione, e non certo per la presenza di Piton.
Fortunatamente le ore erano passate veloci.Sia a lezione con Piton ,che si era conclusa solo con venti punti in meno per i Grifondoro,poiché Seamus aveva fotto esplodere il suo calderone, e sia per le altre lezioni.
In poco tempo si trovò sotto la neve a dover combattere con il vento che le spostava il mantello affianco ad Harry,direzione Hosgmeade. Se ne era pentita dopo i primi 20 metri e sarebbe voluta tornarsene al castello.Ma non avrebbe mai lasciato Harry li e soprattutto non lo avrebbe lasciato in quello stato. Il suo migliore amico era molto pensieroso.Le era apparso così anche quella mattina ma altri pensieri l'avevano distratta. Ma ora che potevano parlare tranquilli gli avrebbe risollevato il morale,anche perché immaginava cosa lo turbasse,anzi chi.
< Quando hai intenzione di dirglielo? > chiese a brucia pelo.
< Non lo so. > rispose lui incontrollatamente. < Cosa? ma a chi? > si riprese subito.
Hermione rise. Era stato fin troppo facile farlo capitolare.
< Non fingere con me Harry,sei un libro aperto. > lo ammonì dolcemente.
< O lo so,ma volevo almeno provarci. >sbuffò quello.
< Allora quando glielo dirai? > ci riprovò lei.
< Anche se ero soprappensiero la risposta resta quella. Non lo so. Non so ne quando ,ne se mai lo farò! > spiegò Harry.
< E perché non le vuoi parlare? >
< Perché un pazzo psicopatico cerca di uccidermi e nel tentativo fa terra bruciata intorno a me uccidendo tutte le persone che amo? Ti va bene come risposta? > si le andava bene ma era stato un pò acido.
< Allora vale anche per me e Ron?vuoi che ci allontaniamo? >  chiese arrendevole Hermione,non voleva urtarlo ma solo farlo sfogare.
< Se servisse a fermare Voldermort lo farei. Vi chiederei di allontanarvi. > disse sincero. A quelle parole lo afferrò per un braccio e lo strinse in un abbraccio fraterno.
< Ma questo non lo fermerà, e inoltre è proprio quello che vuole. Isolarti,non solo fisicamente ma anche emotivamente.Vuole che tu sia solo. >  affermò abbracciandolo più forte.
< Hermione lo so ma questo non mi dà nessun diritto di coinvolgere anche Ginny. Solo perché la amo non significa che la debba condannare a una vita in pericolo per stare insieme. > Harry era ancora più depresso se possibile.Si staccarono e continuarono a camminare.
< Non capisci,siamo tutti in pericolo.Finché Voldermort respira lo siamo tutti. E' la guerra. Dalle una possibilità.Falle scegliere la sua strada. Non negargli il tuo amore,non negarti! >
< Non lo so Hermione,non lo so proprio. >
< Pensaci almeno! >
La grifoncina capì che era meglio non continuare. Così si strinse nel suo mantello e camminò di fianco a lui come aveva sempre fatto pronta a sorreggerlo.
Harry resto pensieroso. Le parole di Hermione erano giuste.Ma lui aveva paura.Una paura folle di vederla morire.Come erano morti i suoi genitori,come era morto Sirius. Ma con Ginny non avrebbe resistito. Sarebbe impazzito.Anche se fosse successo qualcosa ai suoi amici sarebbe impazzito.Ma sentiva in qualche modo che se fosse successo qualcosa a lei  la voglia di vivere lo avrebbe abbandonato perché sarebbe stato il dolore della perdita della sua anima.
A Hosgmeade fecero in fretta,si sarebbe fatto buio presto e non era saggio restare fuori da Hogwart a lungo.
Harry pagò i guanti e si incamminarono verso il castello. Hermione stava pensando a qualcosa per distrarre Harry. Ma poi qualcosa cambiò.Il freddo si fece più pungente,la neve che aveva un pò calmato la sua discesa,si appesantì formando piccoli cristalli di grandine.
< Harry qualcosa non va! > asserì spaventata Hermione.
Harry che fino a quel momento stava solo annegando nel suo dispiacere capì.
< Sfodera la bacchetta,ci sono i dissennatori >  disse Harry.
I dissennatori.Nella mente di Hermione iniziarono a susseguirsi una serie di ipotesi. Voldermort era vicino? I mangiamorte stavano attaccando? Il ministero era caduto?
Non era una novità che i dissennatori se ne andassero in giro,l'anno prima avevano attaccato Harry a Privet Drive,ma essere lì a pochi metri da Hogwart significava veramente che il pericolo stava crescendo esponenzialmente,che Voldemort aveva sempre più seguaci al ministero.Ma non era il momento di perdersi in supposizioni e tesi.
< Mancano pochi metri al cancello,corriamo,li saremo al sicuro. > Harry le prese la mano e cominciò a correre.
Ma non fecero in tempo ,un dissennatore si avvicinò a lui e iniziò a portar  via  tutti i pensieri felici .Harry rallentò la sua corsa ma Hermione continuò e senza lasciargli la mano lo trascinò con se.Erano quasi arrivati ce l'avevano quasi fatta ,il dissennatore però capì che era Hermione il punto di forza e lasciò Harry e si accanì su di lei. Sentiva la sua mente lasciarla.I suoi muscoli rallentare.Non c'era altro da fare che affrontarlo,era solo uno se avesse prodotto un patronum abbastanza intenso avrebbe scacciato la creatura.
< Expeto Patronum >  ma non successe niente,solo un lieve bagliore.
Ricordo felice: Passare i G.U.F.O con il massimo dei voti. < Expeto Patronum > ancora niente.
Ricordo felice: La vista del castello di Hogwart a undici anni < Expeto Patron... > non riuscì a finire stava svenendo.
< EXPETO PATRONUM! > sentì la voce di Harry e il suo cervo che inseguiva il dissennatore.
< Periculum > ancora Harry. Ma non riusciva più a tener gli occhi aperti e si abbandonò sentendosi afferrare all'improvviso.Poi il buio.
                                                                                               *******************************************************
Blaise Zabini fumava una sigaretta tranquillo all'ingresso principale della scuola di magia e stregoneria di Hogwart,appoggiato ad un muretto,soffermandosi a osservare la neve che scendeva placida.Gli alberi erano bianchi,l'intero paesaggio lo era.Persino il cielo.
Il bellissimo ragazzo rifletteva su tutto e niente. Voleva solo godersi quella pace.
 Qualcosa,però stonò con tutto quel candore.Delle scintille a raffica rosse spiccarono prepotenti.Blaise ci mise pochissimo a collegare che quelle scintille erano state evocate con la bacchetta,l'incantesimo periculum,qualcuno era in pericolo.
Gettò la sigaretta e si precipitò verso i cancelli. Non c'era tempo di avvertire un professore e poi sicuramente come le aveva viste lui quelle scintille anche  qualcun' altro .
Corse più veloce che poté con la bacchetta in mano. Aprì il cancello e mise a fuoco la figura che si avvicinava a lui.Non sapeva cosa aspettarsi quindi non fiatò.Ma non appena la figura fu più vicina e non appena il vento si placò leggermente scoprì la loro identità.
< Potter ! > esclamò sorpreso.
< Zabini! > disse lui.Blaise notò dal suo tono di voce che era stanco morto. Si avvicinò e comprese anche il perché. Portava qualcuno in braccio.
< Che è successo? > chiese allora.
< Un dissennatore, Hermione è svenuta. > Hermione? adesso si che forse era meglio avvertire qualcuno.
< Dammela sei sfinito la porto io. > Harry gli passò Hermione affidandole alle sue braccia. Non lo avrebbe mai fatto se non avesse avvertito i suoi muscoli cedere così prepotentemente. Ma aveva evocato un patronus e camminato per almeno 40 metri sotto la neve con Hermione in braccio e così si dovette arrendere altrimenti sarebbero rovinosamente finiti tutti e due per terra.
< Passiamo i cancelli almeno saremo al sicuro! > disse Harry.Blaise annuì strinse Hermione era congelata e tremava.
< Dissennatore? >
< Si,Zabini. Come ci hai trovato? > domandò Harry.
< Ho visto le scintille.  > chiarì.
< Grazie. Sei stato un incosciente però a venir solo. > che faceva si preoccupava per lui?
< Non farmi i rimproveri alla Grifondoro per favore. Sareste svenuti entrambi sulla neve se non fossi accorso subito. > Harry pensò che nonostante tutto restava un Serpeverede e che quindi poteva anche lasciar correre il discorso perché non sarebbe arrivato da nessuna parte.
< Ti ho ringraziato infatti > Blaise pensò che era sempre un Grifondoro.
Percorsero la distanza tra il cancello e il castello in silenzio.Uno per risparmiare le forze e l'altro per organizzare i suoi pensieri. Doveva portare la Granger in infermeria,avvertire Draco e poi far in modo che lui non si precipitasse da lei.
Come aveva previsto Blaise la Mach Granitt ,Piton e Silente erano accorsi alla vista delle luci rosse nel cielo.
< Potter  > esclamò la Mach Granitt. < O santo cielo. Hermione! >
< Zabini > disse Piton.
< Cosa è successo? >  Silente era molto più interessato ai fatti piuttosto che a fare l'appello.
< Un dissennatore professore, poco fuori i cancelli della scuola. Hanno attaccato me ed Hermione.Ho evocato il patronus ma lei è svenuta lo stesso,l'ho afferrata appena in tempo. Ho evocato le scintille e Zabini mi è corso incontro e mi ha aiutato a portarla al castello.  >
< Signor Zabini porti la signorina Granger in infermeria per favore. Potter te la senti di seguirmi nel mio studio? >
< Si professor Silente! >  e se ne andarono insieme.
Blaise salì le scale che portavano in infermeria e con una mano ne aprì la porta. Meno male che la Granger non pesava niente altrimenti sarebbe stato per giorni tutto dolorante.
< Signor Zabini che succede? > Madama Chipps si allarmò subito.
< E' stata attaccata da un dissennatore è solo svenuta. > spiegò Blaise. La donna sgranò gli occhi e si portò  le mani al volto.
< La posi sul lettino ed esca la devo visitare. > disse ripresasi. La sua identità di guaritrice si era subito messa all'opera. Lui non se lo fece ripetere due volte. Lasciò Hermione e uscì dall'infermeria.
Non appena chiusa la porta corse verso i sotterranei. Draco doveva essere per forza lì. Era quasi ora di cena e sicuramente il biondino stava posando i suoi libri per poter dirigersi alla sala grande senza scarrozzare troppi pesi.
E non sbagliò,infatti non appena detta la parola d'ordine vide Draco che scendeva dalle scale dei dormitori.
< Draco! > quasi urlò.
< Blaise! > gli fece eco quello.
< Vieni ti devo parlare. > lo afferrò per un braccio e lo ritrascinò in camera.
< Blaise che succede? Lasciami! > il biondino non era molto contento dei modi che l'amico stava utilizzando.
< Siediti e giurami che prima di far qualsiasi cosa mi farai finir di parlare. >
< Zabini stai bene? >
< Giuralo Draco! >  sconcertato da tutta quella determinazione non poté far altro che annuire e dire < Lo giuro!  >
< Bene... > Blaise pensò a un modo indolore per dirlo senza scatenare l'amico che spazientito lo spronò < e  bene? >
< O d'accordo,non c'è un modo piacevole per dirlo! > disse Zabini.
< Dirmi cosa ?per merlino mi stai facendo innervosire. >
< Ok ,ok .Ero fuori che mi stavo fumando una sigaretta ho visto delle scintille luminose  e sono corso.Tutto mi potevo immaginare tranne di vedere  Potter e la Granger. Sono stati attaccati da un dissennatore poco lontani dai cancelli di Hogwart. Potter ha scacciato il dissennatore ma Hermione è svenuta. Lo sfregiato ha evocato un periculum .L'ha portata in braccio fino a qualche passo prima dei cancelli. >  Come previsto la reazione di Draco non tardò ad arrivare. Si alzò di scatto dal letto e si precipitò verso la porta. Ma Blaise fu più veloce e vi si parò davanti.
< Hai giurato > gli ricordò.
< Lasciami passare! > lo minacciò quasi.
< Fammi finire.Potter era sfinito gli ho preso la ragazza dalle braccia e l'ho portata in infermeria. E sono corso qui. Ti prego rifletti un attimo se ti presentassi in infermeria nessuno capirebbe la tua presenza li. Devi aspettare.Andrò io e non mi muoverò di li.Alla fine l'ho portata io e ci si aspetta che stia li finché qualcuno non mi venga a sollevare dall'incarico. Silente stesso mi ha chiesto di accompagnarla. >  Draco era furente,cercava di spostare Blaise da davanti alla porta ma quello sembrava ostinato.
< Blaise fammi passare. > gli ordinò.
< NO,finché non ti sarai calmato. >  
< SONO CALMO! > urlò Draco.
< Vedo vedo. > lo prese in giro.
Draco si rese conto che non lo avrebbe fatto passare. Si risedette sul letto e fece un respiro profondo. Si portò le mani alla tempie.
Senza alzare gli occhi parlò < Faremo così.... >
                                                                            ************************************************************
Madama Chips era  l'infermiera della scuola di magia  e stregoneria di Hogwart da tempo immemorabile ormai. Instancabile e materna, tutti gli studenti la conoscevano e la ammiravano. Era dedita al suo lavoro e lo svolgeva sempre con scrupolosità. Il fatto di avere più di uno studente da curare non la spaventava, anzi si impegnava il doppio.  Infatti non solo in quel momento soggiornava  in infermeria Hermione Granger ma uno spossato Draco Malfoy era appena entrato e presentato al suo cospetto accompagnato da Blaise Zabini.
< Madama vorrei sapere come sta la signorina Granger così potrò riferire al preside. > chiese con un tono adulatorio Blaise.
Draco nel frattempo si guardava intorno.Nessun altro studente era presente oltre a loro,solo una tenda era tirata, e questo giocava a loro vantaggio. Niente occhi indiscreti da eludere o minacciare.
< Bene signor Zabini. E' solo stanca e infreddolita. Le ho dato una pozione ricostituente e una  soporifera per farla riposare.Direi che dormirà tutta la notte. > alle parole dell'infermiera un sospiro si espanse nell'aria,un sospiro che attirò l'attenzione.
< E tu signor Malfoy perché sei qui? > chiese allora.
< Madama credo di avere la febbre. Potrebbe visitarmi? > Draco era stato molto persuasivo e l'aveva guardata dritta negli occhi per poterla convincere.
< Vieni da questa parte. > lo fece accomodare su un lettino e presa la bacchetta iniziò a esaminare il suo corpo. Dopo un'attenta valutazione la Chips parlò.
< Solo qualche decimo signor Malfoy. Sarà stato un colpo di vento. Le darò una pozione ma non ci sarà bisogno di restare qui.Ma le consiglio di andare nel suo dormitorio e riposarsi. >
< Grazie > disse riconoscente Draco.
L'infermiera lo lasciò li e si infilò nella medicheria chiudendosi la porta alle spalle. Draco scattò dal letto e andò incontro alla tenda chiusa.
< Fa presto! >  disse Blaise.
Si infilò velocemente all'interno della tenda e osservò la ragazza. Sembrava che stesse bene anche se ancora tremava un pò,sicuramente per il freddo. Era sempre bellissima.Si rannicchiava sotto le coperte e i suoi capelli si aprivano a ventaglio sul cuscino. Draco si avvicinò al suo viso. Sembrava rilassato,sicuramente le pozioni che le aveva dato l'infermiera avevano fatto effetto. Le sue labbra erano un pò scure,ma anche per quello sicuramente c'entrava il freddo. Le afferrò un ciuffo ribelle e glielo portò dietro le orecchie scoprendo così la sua guancia candida.  Dormiva beata con una manina sotto il viso e l'altra  posata sul cuscino.Le si avvicinò di più. A un certo punto sospirò e il suo alito caldo gli si infranse sul viso. Odorava di orchidea,tutto il suo corpo. Ma quello fu la goccia che fece traboccare il vaso. Anche se addormentata posò le sue labbra su quelle di Hermione. Appena si sfiorarono il cuore del ragazzo esplose.Non cercò un contatto più ravvicinato ma solo un casto bacio. Le sue labbra erano congelate al contrario di quelle di Draco che erano  roventi. Estate inverno,ghiaccio fuoco. Ma non era riuscito a resistere era stato un richiamo.La sua sirena.Sapeva che ne avrebbe desiderato sempre di più.Ma l'avrebbe attesa,l'avrebbe fatta innamorare di lui. Ci sarebbe riuscito. Quando l'aveva stretta durante quel lento non era sembrata così reticente.Sicuramente era stata presa alla sprovvista ma non si era discostata o allontanata. Era rimasta stretta a lui.E lei non lo poteva sapere ma non l'avrebbe più lasciata andare se  non fosse scappata appena finita la musica. Non l'aveva rincorsa ma solo perché quella sera tenerla tra le braccia era stato inaspettato e troppo anche per lui. Come adesso non avrebbe resistito.Non si sarebbe fermato se non ci fosse stato un qualcuno che minacciava la loro solitudine.
< Draco sta tornando > la voce di Zabini interruppe quel momento paradisiaco.
A malincuore si separò da lei ma prima di uscire le sussurrò all'orecchio < Ci vediamo presto mia piccola mezzosangue. >
Velocemente lasciò il suo nascondiglio e si risedette sul letto.
< Scusami sign.Malfoy ma non la trovavo. Ecco a te. Bevi non appena ti metti a letto. > disse con fare medico l'infermiera.
< Bene la ringrazio e arrivederla. >  scese dal letto e si diresse nel suo dormitorio scambiando prima di uscire uno sguardo di intesa con Blaise. Lui sarebbe rimasto l'avrebbe tenuta d'occhio.
Intanto che scendeva verso i sotterranei pensava al suo bacio. Quello era stato il loro primo bacio. Non avrebbe dovuto, lei era addormentata ma non se ne pentiva proprio. Lei era sua.Era solo questione di tempo. Pensò inoltre che i Weasley ogni tanto servivano a qualcosa. Prendere i  fondenti febbricitanti  dei gemelli Weasley da un  mal capitato studente del secondo anno dei Grifondoro era stato facile. Dopotutto aveva una certa nomina in quella scuola.Essere il Principe delle serpi,oltre che un Malfoy ,incuteva un certo timore oltre che tra i più grandi soprattutto tra i più piccoli e quindi era stato fin troppo facile ottenere ciò che voleva. E lui voleva vederla e assicurarsi che stesse bene.



Angolo autrice:
Allora lo so che avevo detto che avrei aggiornato presto ma purtroppo non ho potuto proprio farlo prima.Tra impegni e feste solo oggi...Perdono...In compenso è un pò lunghino e spero che non vi annoi ma che,anzi, la lettura sia piacevole.
Ditemi voi cosa ne pensate,mi rimetto al vostro giudizio.
Risposta alle recensioni:
Angy: Mi dispiace ma purtroppo non ho perle di saggezza su quest'argomento perchè sono fidanzata da troppo, e quindi di conseguenza sono fuori dal giro da tanto. A Draco piace Herm e da questo capitolo si evince in modo particolare.Spero di stupirti. Bacino.
Elve89:Non ti preoccupare per l'assenza ma spero che recensirai anche questo capitolo.Sono felicissima che la storia ti piaccia.Draco è geloso,quasi possessivo.Anzi possessivo...ahahahah...Ecco il tuo bacio anche se non consenziente.Certo che aspetto le tue recensioni. Ho letto e commentato la tua storia.....e ti prego non dire che non sei al mio livello...Siamo tutte scrittrici dentro secondo me e non c'è un migliore ed un peggiore..Sei bravissima anche tu..
aggiorna presto.
jalilah:Ecco il capitolo.Ti è piaciuto?..Draco deve qualcos'altro a Blaise...ahahahah....
Barbarak:Ancora una volta Blaise lo ah salvato...spero che questo capitolo ti sia piaciuto...Bacino...



Ancora una cosa: commentate,commentate e commentate...Bacino Mapi..

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Capitolo 5
*** Risveglio e lettere... ***


Risveglio e lettere...
                                                                   ********  Risveglio e Lettere *******


Il suo corpo era tutto dolorante e aprire gli occhi quella mattina fu un vera fatica. Riaquisire i sensi ancora più difficile. Si sentiva stanca e spossata ma ,nonostante tutto, bene. Le faceva male anche il petto. Inspirò lentamente e l'odore che sentì le fece sbarrare gli occhi.Quella non era la sua stanza. Un lontanissimo odore di muschio bianco era presente nella stanza.Ma Hermione era sicura che ci fosse.Era una sensazione o forse l'intorpidimento che sentiva ,ma non si poteva sbagliare su quello.Conosceva quella fragranza e sentirla le produceva strane emozioni.Contrastanti.Attrazione e repulsione nello stesso tempo. La persona che aveva quell'odore l'attraeva a se e la respingeva con altrettanta forza. Ma non era il momento di pensare a questo o oltre a tutti i dolori che già aveva avrebbe aggiunto anche un forte malditesta.Cercò di mettere a fuoco l'ambiente e capì di essere in infermeria. Ma come c'era arrivata? Era uscita con Harry.
Pensare al suo amico le aprì la mente,adesso ricordava il dissenatore, il freddo, il patronus mancato,il cervo di Harry, le sue braccia che la tenevano per non sprofondare nella neve. Era successo davvero. Non era un sogno. Ma poi? cos'altro era successo?
Qualcosa premeva tra le sue scapole. Si voltò lentamente e trovò accanto a lei che dormiva su un fianco poggiando,appunto la testa sulla sua schiena, Ginny.
Hermione punzecchiò il naso dell' amica per cercare di svegliarla. Dovette faticare un pò,ma alla fine ci riuscì. Ginny aprì gli occhi e si trovò faccia a faccia con Hermione.
< Ehi sei sveglia! > disse la rossa ancora nel sonno.
< Si! quanto tempo ho dormito? >
< è da ieri sera,Blaise ti ha portato qui  alle sette più o meno,eri svenuta,Madama Chips ti ha visitato e dato una pozione per dormire.Non hai ripreso conoscenza.Sono stata qui tutta la notte.Ho avuto il permesso da Silente,in persona.Voleva restare Harry ma madama Chips ha ritenuto opportuno che restasse una ragazza. > le spiegò.
Alcuni raggi solari spuntavano dalla finestra per rivelare un sole ormai alto su in cielo,quindi aveva dormito  circa quindici ore.
< Ginny, Harry sta bene? >
< Si è solo un pò sconvolto per quello che è successo. Ma lui non è neanche svenuto. Madama gli ha solo prescritto tanta cioccolata. > rispose Ginny abbassando gli occhi. Se prima aveva delle speranze per lei ed Harry adesso erano svanite nel nulla. Ginny sentiva che lui provava qualcosa per lei,ma sentiva anche che la paura di legarsi a qualcuno lo paralizzava. Ma lei non si sarebbe arresa,solo che adesso per qual maledetto dissennatore avrebbe dovuto ricominciare tutto dall'inizio per convincerlo che lei avrebbe preferito mille volte combattere al suo fianco piuttosto che stargli lontano.
Hermione capì cosa stava passando l'amica e ricordava benissimo le parole di Harry prima che quel dissennatore facesse la sua apparizione,ma preferì non peggiorarle l'umore quindi non disse niente. Harry le aveva promesso che ci avrebbe pensato e lei glielo avrebbe ricordato.
Poi qualcosa ritornò alla mente di Hermione.
< Chi mi ha portato qui? > chiese scioccata.
< Zabini! >
< Cosa? >
Ginny rise dell'espressione sbalordita < Si.Dopo che Harry ha scacciato il dissennatore ha scagliato l'incantesimo periculum e il primo a soccorrervi è stato Blaise Zabini. Harry era stanchissimo perchè ti aveva portato in braccio quasi fino ai cancelli  così Blaise da lì ti ha presa e portata in infermeria. >
Blaise Zabini,Serpeverde,amico di Draco Malfoy l'aveva presa e portata in braccio per mezza scuola solo per aiutare lei ed Harry? tutto ciò era impossibile.
< Non ci credo. >
< Credici invece. Perchè lo ha fatto. > rimbeccò Ginny.
< Adesso mi tocca ringraziarlo. > fu il primo pensiero passato lo stupore.
< A proposito di Serpeverde.Hai ballato con Malfoy. >
< Pensavo non te ne fossi accorta ! > ansi Hermione lo sperava .
< Dimmi tutto. >
< Non c'è niente da raccontare, ci sono andata a sbattere addosso mentre scappavo da quel lento che si era inventato il dj,se non mi avesse afferrata sarei finita a terra. Poi me ne stavo andando ma Blaise mi ha rivoltata verso di lui perché dovevo stare al gioco e ballare con lui. Tutto qui! >
< Tutto qui? Hermione hai ballato con Malfoy senza affatturarvi a vicenda e tu mi dici tutto qui? >
Un ticchettio alla finestra attirò la loro attenzione. Era lo stesso gufo, piccolo e bellissimo e aveva una piccola pergamena stretta nel becco.
< O no! > scappò a Hermione. Ginny non potè far a meno di ridere. E tra le risate si alzò e si diresse alla finestra aprendola e prendendo il messaggio porgendolo alla riccia. Anche questa volta il gufo spicco il volo.
                                                 < Mi hai fatto prendere un bello spavento...Ti prego sta attenta... >
< Che c'è scritto? >
< Tieni leggi! > e le passò il foglio.
< Me lo immaginavo. > disse la rossa.
< Tu hai capito chi potrebbe essere? > chiese Hermione.
< No Herm,ancora sono in un vicolo cieco. Il gufo è un gufo della guferia,non appartiene a nessuno. Dovrei controllare con la calligrafia ma non posso mica far scrivere tutti i maschi di questa scuola per esaminarli. >  
< Già. >
< E se fosse Blaise? > illuminazione.
< Cosa? Blaise? > ripetè Hermione incredula.
< Bè era lì pronto a salvarti! >
< Coincidenza. >
< E se ti stesse aspettando? Ti ha vista uscire con Harry a fine lezioni e stava controllando che rientrassi. Poi è successo quello che è successo . > Ginny adesso sembrava più convinta.
< Coincidenza! > affermò più convinta Hermione.
< E come ti spieghi il fatto che ieri sera è rimasto tutto il tempo qui fino a che non sono arrivata io.Madama chips ha insistito che andasse ma invece lui è rimasto,finchè non sono arrivata io con Harry! >
Adesso un tarlo si stava insinuando in lei. Poteva essere Blaise? Certo l'aveva aiutata ma questo non può significare che le piaccesse.
< Hermione fila tutto. >
< Dai Ginny è un serpeverde,amico dei nemici dei mezzosangue,e io sono una mezzosangue. Come potrebbe essere? E poi dimentichi che potrebbe essere anche uno scherzo. >
< No,se è veramente Blaise non è uno scherzo ieri era preoccupato sul serio. >  Ginny sembrava veramente convinta delle sue parole ma Hermione no.Non poteva essere lui,l'aveva fatta ballare con Malfoy. Quale innamorato l'avrebbe spinta a ballare con il suo  migliore amico.
< Allora perché mi ha fatto ballare con Malfoy? > 
< Già questo è un mistero! > Ginny si fece pensierosa. Forse.Malfoy...ma no non poteva essere,lui la odiava.Non fece parola di quello stupido pensiero altrimenti l'amica questa volta l'avrebbe maledetta. Ma Blaise restava il miglior candidato.Restarono ancora qualche secondo in silenzio. Poi Madama Chips le raggiunse aprendo le tende.
< Ti sei svegliata cara... > disse l'infermiera con fare materno.
< Si  >
< Come ti senti ? >
< Bene solo stanca. Madama posso tornare al dormitorio? >
< Mmm,se sei solo stanca si. Mangia tanta cioccolata e riposa domani riprenderai le lezioni. Signorina Weasley la accompagna lei? >
< Si certamente. >
< Bene allora buongiorno! > disse scomparendo dietro le tende.
< Arrivederci e grazie. >
< Ginny ti prego aiutami a vestirmi,andiamo a pranzo sto morendo di fame. >
La rossa sorrise e aiutò l'amica.
Stranamente in Sala grande non c'erano ne Ron ne Harry,così si accomodarono da sole e consumarono il loro pranzo in silenzio ognuna persa nei propri pensieri legati ai ragionamenti precedentemente affrontati in infermeria.Ginny rifletteva su come convincere Harry a considerarla un essere pensante capace di difendersi e che lo amava perdutamente, ed Hermione al fatto di dover ringraziare Blaise Zabini per il suo intervento,il tutto aggravato dalla possibilità che il suo spasimante misterioso potesse essere lui.Con una veloce occhiata al tavolo delle serpi vide che mancavano sia lui che Malfoy e che quindi per il momento sarebbe stata salva.Di certo non lo avrebbe ringraziato davanti a tutti ma purtroppo il tutto era solo rimandato.
Uscirono dalla sala e mentre Ginny puntò per il dormitorio Hermione prese un'altra strada.
< Herm dove vai? >
< In biblioteca,voglio rilassarmi un pò! >
< Ma madama Chips ti ha detto di stare a letto! >
< O no ti prego, giuro che me ne starò seduta e buona a leggere ma non a letto. Non mi muoverò di lì... > la sua amica inizialmente la guardò un pò titubante ma alla fine la lasciò fare. Le sorrise e si separarono.
Ginny continuò da sola per i corridoi, ancora deserti,molti erano a pranzo. " chissà dove si sono cacciati quei due" pensò. Era strano non vedere suo fratello abbuffarsi ed Harry seduto al suo fianco.
Harry...come poteva essere che lui monopolizzava i suoi pensieri? era da quando aveva dieci anni che era innamorata di lui e solo da poco lui si era accorto che lei si era fatta ormai una ragazza di quindici anni e che non era più una bambina.Ormai era una giovane donna e sentiva cosa lui provava per lei,anche se non si erano mai confessati i propri sentimenti era innegabile che entrambi erano attratti l'uno dall'altro. La tensione se entrambi stavano nella stessa stanza era palpabile,e poi le piccole cose:una frase iniziata da uno e conclusa da l'altro,il loro feeling sia nella vita che sul campo da Quidditch.E fu così sovrappensiero,senza neanche guardare dove stesse andando che sbatté proprio su di lui.
< Ginny! > la richiamò.La rossa mise a fuoco finalmente dove si era diretta,constatando che non aveva sbagliato strada era arrivata vicino al dipinto del suo dormitorio.
< Harry! > lei sentiva la sua presa sui suoi fianchi. < Scusa  ero distratta... >
Lui sentiva le sue mani sul suo torace e avrebbe dato qualsiasi cosa per restarle accanto. < Figurati,ma che ci fai qui non dovresti essere con Hermione? >
< Madama Chips l'ha dimessa,le ha detto di stare a letto ma non ha voluto e se ne andata in biblioteca,mi ha promesso che non si muoverà di lì. >  spiegò al ragazzo.
Parlavano ancora stretti e nessuno dei due accennava  a mollare la presa.
< Harry con chi parli? > Ron stava per spuntare dal passaggio dietro il dipinto,in un millesimo di secondo Harry lasciò Ginny e lei si allontanò da lui a malincuore.
< Ginny ma non sei con Hermione? > chiese alla sorella.
< Si..cioè no! > smarrimento totale < Lo ero ma adesso è andata in biblioteca. Ma voi dov' eravate? > si riprese.
< Con Silente.Bene. Ron andiamo dobbiamo parlare con lei. > Harry fece un passo verso le scale e Ron lo seguì. < Ci vediamo dopo. >
< A dopo >  rispose la rossa. Ginny sapeva che Harry provava qualcosa per lei,restava solo riuscire a farlo confessare.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  *************************************************
La biblioteca era il  luogo preferito ad Hogwart di Hermione Graenger,il suo rifugio.Tra quei scaffali c'erano incantesimi mai pronunciati,storie mai lette, misteri da svelare.Tutto in quel luogo l'attraeva e di sicuro avrebbe preferito mille volte passare il suo tempo lì,anche se ancora la stanchezza dovuta all'attacco del dissennatore la rendeva non poco fiacca,che starsene a letto senza fare niente.
Iniziò a camminare tra gli scaffali,fortunatamente per lei solo qualche borsa poggiata qua e là o qualche studente seduto a consultare qualche tomo non la rendeva del tutto deserta,avrebbe potuto scegliersi un buon libro e decidere dove sedersi senza accontentarsi di qualche piccolo angolo come accadeva quando in quella stanza si consumava la frenesia della consultazione per poter svolgere i compiti assegnati. Non aveva in mente un libro in particolare quindi vagò alla sua ricerca. Sezione incantesimi?no non si voleva esercitare,non ne avrebbe avuta la forza.Sezione Trasfigurazione?no,stesso discorso per incantesimi.Sezione Pozioni? no,la sua antipatia per quella materia grazie al professor Piton la faceva eccellere.Non si faceva mai trovare impreparata,non forniva mai una scusa al professore per poter levare punti alla sua casa. Sezione Babbana? Si,decisamente.Magari avrebbe trovato un romanzo che ancora non aveva letto,oppure avrebbe scelto il suo preferito così da perdersi completamente in quel mondo. Voltò a destra e si ritrovò davanti allo scaffale.Prese a far scorrere il suo dito indice sulle copertine e non appena trovato afferrò quello che sarebbe stato il suo libro per il resto del pomeriggio. Uscì dalla sezione e cercò un tavolo o una poltroncina da occupare.
Si guardò intorno e fu allora che lo vide.Di essere bello era proprio bello.Ma non poteva credere che fosse lui.
Per un attimo fu tentata di nascondersi di nuovo tra gli scaffali,ma poi il suo coraggio Grifondoro prevalse e dopo aver fatto un profondo respiro si diresse al tavolo dove era seduto.
Se ne stava li  a un tavolo per tre.Una sedia era occupata da lui e l'altra difronte momentaneamente vuota,nella terza sedia erano poggiate due borse aperte con i libri in vista.Sicuramente stava studiando,ecco motivata la sua assenza dalla sala grande,e in più non era neanche solo.Come se avesse sentito la sua presenza lui alzò la testa e i loro occhi si scontrarono.
A ogni passo che si avvicinava avrebbe voluto farne un altro per fuggire via ma  ancora il suo coraggio prevalse.Infondo doveva solo ringraziarlo.Ringraziarlo di averla aiutata e portata in salvo.
< Graenger ti sei rimessa vedo! > disse Blaise togliendo la ragazza dall'imbarazzo.
< Si Zabini,e a quanto ho sentito è anche merito tuo. >
< Oh si in effetti se non ti avessi presa io Potter ti sarebbe svenuto sopra! > non si poteva di certo aspettare che il ragazzo,Serpeverde nell'animo dicesse"o no,ma io non ho fatto niente. " Decisamente poco Serpeverde.Hermione lasciò correre.
< Bene grazie allora! >
< Mi ringrazi? decisamente Grifondoro! > rise Blaise.
< La parola giusta è "prego" non sono necessari altri commenti! > rimbeccò Hermione.
Si voltò e fece per andarsene contenta che l'ultima parola fosse stata la sua.Ma non fece i conti con il suo equilibrio,infatti,inciampò nella tracolla di una borsa e sarebbe anche rovinosamente finita a terra se qualcuno non l'avesse afferrata da dietro, per la vita facendo sbattere la sua schiena con il suo torace.
Muschio bianco.Quell'odore da non molto tempo,ormai significava solo una cosa:Draco Malfoy.
< Ma allora il tuo è un vizio...Ti piace proprio venirmi vicino,vero Graenger > sogghignò Draco.
Hermione ebbe un attimo di smarrimento,sia per la caduta scampata,sia per il suo odore che le riportava alla mente ricordi e sensazione strane e sia perché la vicinanza con lui stava diventando piuttosto piacevole.Il corpo di Draco non era congelato come se lo immaginava,ma dalla sottile camicia si sentiva un petto caldo e ,anche se gli costò fatica ammetterlo, accogliente.
< A quanto pare si! > commentò draco dopo averla voltata verso di lui in modo da poter vedere il suo viso.Ma le aveva letto nella mente?
 La grifoncina con quel commento si riprese.< Malfoy non esagerare ora. > riacquistò equilibrio e si staccò da quel corpo caldo.
< Sai che pesi Graenger,a vederti non si direbbe ma invece sei tosta... > ma che voleva fare? irritarla a morte?
 Hermione lasciò scivolare da se tutti i buoni propositi di doverlo solo ringraziare e andarsene e rispose a tono.< E tu che ne sai? non sei stato tu a prendermi in braccio. >
< Blaise me lo ha confessato! >
< Non tirarmi in mezzo!  > disse Blaise alzando le mani in segno di resa < Non vorrei trovarmi affatturato. >
Hermione rise. Un Serpeverde che si tirava indietro e non dava manforte a un suo collega per stuzzicarla era davvero una scena comica.
< Fai come lui Malfoy, sta attento. > 
< A cosa dovrei stare attento? A te? >
La ragazza fece per andarsene ma una mano le afferrò il polso fermandola. Era la prima volta che sentiva il contatto con la pelle di Draco e per quanto non volesse farci caso,mille brividi le percorsero la schiena.Quella mano forte e decisa ma allo stesso tempo calda e morbida le provocava una miriade di brividi.
< Rispondimi! > la riscosse il Serpeverde.
< Si Malfoy a me. Ma poi fai tu,la faccia è la tua. > Hermione  si divincolò dalla presa e se ne andò stizzita e confusa per ciò che aveva provato.
Draco dal suo canto la guardò andare via reprimendo la voglia di inseguirla. Dopo quel casto bacio avrebbe avuto voglia di metterla con le spalle al muro e approfondire il discorso.Ma desistette.
< Come se già non lo facessi! > sussurrò alla figura ormai scomparsa di Hermione.
< Ti piace proprio indispettirla... >  la sua non era una domanda e quindi non sarebbe servita una risposta.
Il biondo guardò Blaise e insieme risero di ciò che era appena successo.Draco si risedette al suo posto e continuò a studiare.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                         ********************************************************************
Stringeva nelle mani il messaggio del preside e insieme a Ron si dirigeva verso il suo studio.Non era la prima volta che Harry percorreva quei corridoi,era stato più volte lui da Silente ,che qualsiasi altro studente. Almeno due volte l'anno e in quest'ultimo appena cominciato quasi ogni mercoledì. Arrivati davanti ai gargoyl che proteggevano l'ingresso pronunciò forte e chiaro: Ghiacciolo al limone.
< Che accidenti è un ghiacciolo al limone? > aveva chiesto Ron.
Harry sorrise,non era un dolce da maghi.Ma per qualche strana ragione a Silente piaceva. < Una specie di gelato! > aveva risposto allora Harry.
< è buono ? >
< Si,soprattutto quando fa caldo. Molto rinfrescante. > finita la breve lezione di babbanalogia entrarono ed attesero che il preside facesse la sua entrata.Che non tardò affatto.
Albus Silente scese le scale a chiocciola del suo ufficio e disse < Buon giorno ragazzi.Mi dispiace avervi sottratto al vostro pranzo ma faremo in fretta. >
< Riguarda il dissennatore professore? > chiese Harry.
< O non proprio. Sono sicuro che quel dissennatore non cercava proprio voi . > asserì l'anziano preside.
< Ma la sua presenza significa che qualcosa al ministero sta cambiando... >
< Significa che i seguaci di Voldemort si stanno organizzando.> aveva continuato a spiegare.
< Professore e cosa possiamo fare noi? >
< Solo stare molto attenti signor Weasley. Dentro siete protetti ma fuori non posso far nulla. >
< Aveva detto che non riguardava il dissennatore... >
< Come sempre sei molto sagace ragazzo.  > Silente sorrise a Harry e continuò < Ho ragione a pensare che Voldemort si stia muovendo,l'ordine mi ha fornito delle prove che sta cercando in tutti i modi di entrare nella scuola.Il dissennatore temo che sia stato solo un avvertimento. Nonostante la sua minaccia questo resta il luogo più sicuro e quindi vi devo chiedere di restare qui per le vacanze natalizie.
La tua famiglia Ron ti raggiungerà .Devo chiedervi di informare anche la signorina Granger. Mi dispiace privarvi di un Natale a casa,ma questi sono tempi duri e sono sicuro che Voldemort non si farebbe scrupoli a  colpire uno dei tuoi amici Harry,per colpire te o ottenere qualsiasi cosa voglia. Quindi Hogwart  resta il luogo più sicuro,sotto la mia protezione. > concluse.
Le parole del preside non avevano che confermato ciò che già Harry pensava,Voldemort non avrebbe risparmiato nessuno pur di averlo.
< Va bene professore,dopotutto  per me non è questo gran sacrificio.Hogwart è la mia casa! > disse Harry.
Così il preside si voltò verso Ron. < Neanche per me signore è un sacrificio. > rispose convinto Ron.
< Bene potete andare allora,e ricordatevi di informare la signorina Granger. >
I due ragazzi annuirono e si congedarono.
 Tutto era stato bisbigliato al suo orecchio.
< Quindi niente montagna con i miei! > aveva allora decretato Hermione.
< Mi dispiace Herm,ma è più sicuro! > rispose Harry seduto vicino a lei s una piccola panca della biblioteca dove aveva raggiunto l'amica.
< E poi  la mia famiglia ci raggiungerà > l'aveva confortata Ron seduto,invece,di fronte a loro.
< E quindi Voldemort cerca di entrare...Dobbiamo trovare una soluzione e alla svelta.Non possiamo stare chiusi qui per i prossimi anni. E in più rischiamo che lui ci attiri fuori e chissà con quale malvagio motivo. > come sempre la grifoncina aveva visto oltre.
< Già ma non mi viene niente in mente. Non saprei cosa fare. > Harry era particolarmente provato.
< Non sei solo Harry te l'ho già detto. Faremo passare le vacanze di Natale e ci faremo venire qualcosa in mente,per il momento ci conviene fare come dice Silente. Dobbiamo tenere gli occhi aperti. >  Hermione non si dava per vinta anche se il volto di Harry era molto chiaro lui si sentiva solo. Lui non voleva che altri si mettessero in mezzo,non poteva rischiare che ai suoi amici venisse fatto del male.
< Sono quasi le tre andiamo a lezione.Ci vediamo stasera >
< A stasera ragazzi. > aveva risposto la grifoncina.E i due amici scomparvero tra gli scaffali lasciandola sola con la sua lettura.
                                                    ******************************************************
Le lezioni erano finite e Draco Malfoy camminava verso la  sala grande con il suo solito fare altezzoso.Non era lui a evitare gli altri, ma gli altri a dileguarsi al suo passaggio. Camminava solo,entrò nella sala grande,una rapida occhiata e poi si voltò e se ne andò senza una spiegazione per i suoi compagni che gli avevano visto fare quella scena.
Ma una spiegazione c'era ,non appena entrato aveva  notato  il vuoto in un certo tavolo. Com'era possibile che ancora non ci fosse?che le fosse successo qualcosa? che fosse svenuta senza forze per i corridoi?In un attimo si ritrovò a percorrere il probabile percorso che avrebbe fatto per uscire dalla biblioteca a ritroso,con il terrore addosso.Ma niente,non c'era.
Era stupido pensare che le fosse successo qualcosa di male,ma era più forte di lui.Sapeva che la sua piccola mezzosangue era un 'eccellente strega ma non poteva fermarsi con il pensiero sul peggio.
Anche questa era una cosa stupida.Vivevano in tempi pericolosi con un Mago oscuro che voleva sterminare mezzo mondo e lei era dalla parte dei buoni.Draco non aveva dubbi,in ogni caso sarebbe morto di ansia. Entrò nella biblioteca e la cercò.Era lì dove l'aveva lasciata, addormentata,completamente rilassata.Aveva le braccia poggiate sul tavolo e la testa poggiata su di esse.I lunghi boccoli le ricadevano sulla schiena coprendola. Era bellissima come sempre.Che idiota che era stato,certo che si era addormentata,aveva fatto la spavalda non andando in dormitorio a riposarsi,era stata attaccata da un dissenatore e lei invece di andare a letto,leggeva..Tra tutte le cose che aveva pensato vederla addormentata era stato un gran sollievo,l'ansia l'aveva abbandonato del tutto.Era scivolata via. Si avvicinò per osservarla meglio. Sul tavolo vi era una lettera e un strano tubicino,forse era qualche diavoleria babbana  che sostituiva la piuma e il calamaio pieno d'inchiostro,anche se Draco pensava che quel tubicino servisse per fermaglio da capelli visto che lei lo aveva sempre lì,in mezzo ai ricci (n.d.a. è la biro;D ).
Si sporse ancora verso di lei e lesse la parte di lettera che le sue braccia lasciavano scoperta. "Cari genitori,mi dispiace.Ma quest'anno non potremo passare le vacanze insieme.Il preside ha stabilito che per la nostra sicurezza non potremmo lasciare il castello.Ma non preoccupatevi,sto bene e vi voglio bene come sempre.L'altro giorno ho guadagnato ben trenta punti per...... " non poteva più leggere.
La notizia che apprese da quella lettera non sapeva se gli facesse piacere o meno.Era felice che non corresse pericoli inutili fuori da quel castello,magari per salvare Potter,ma lui sarebbe tornato a casa per le vacanze e lasciarla li con lo sfregiato e lenticchia non era nelle più rosee delle previsioni. Ma tra la gelosia,che non avrebbe ammesso mai, e la paura che le succedesse qualcosa, di certo era meglio la gelosia. La osservò per qualche altro minuto,spostò delicatamente i suoi capelli lasciandole il collo scoperto,stando attento a non svegliarla. Si chinò su quella parte di pelle che lo chiamava e poggiò le sue labbra.Era caldo ,morbido,profumava di lei e resistere fu ancora una prova che lo sfinì. Si sentiva eccitato .Ma come poteva essere che un così piccolo contatto lo mandasse su di giri?se fosse stata sveglia questa volta non l'avrebbe salvata niente e nessuno dai suoi baci. Hermione a quel punto sospirò pesantemente rabbrividendo.Sicuramente per il suo collo che non era più coperto,o forse,sperò Draco,per quel bacio rubato che faceva lo stesso effetto anche a lei.Il ragazzo staccò le sue labbra e la lasciò li addormentata. Adesso che la sapeva al sicuro,era molto più tranquillo.Quando si sarebbe svegliata l'avrebbe vista spuntare in sala grande. E così fu infatti. Aveva ancora gli occhi assonnati e i capelli un pò in disordine. La guardò finché non si sedette al tavolo insieme ai suoi compagni e poi continuò a cenare.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         *****************************************************
< Hermione dove vai? > chiese Ginny vedendola alzare dal tavolo prima degli altri.
< Devo spedire questa lettera ai miei...li devo avvertire che non potrò muovermi dal castello. Quindi in guferia. L'avrei fatto prima di cena,ma ero già in ritardo,mi sono addormentata li.Posso usare Edvige Harry? > spiegò la grifoncina. Era stata così stanca che si era addormentata sulla lettera .Non si sarebbe svegliata,ne era certa,se un brivido al collo l'avesse colta. I capelli erano ricaduti da un lato,su una spalla e il collo scoperto le aveva fatto salire un brivido dalla schiena.
< Certo Herm. > fu la risposta del moro.
< Vuoi che ti accompagni? >  
< No,Ginny .Grazie.Ci vediamo al dormitorio.Ho ancora sonno e se non mi corico rischio di svenire da qualche parte nella scuola. > Hermione rise e tutti i suoi compagni la seguirono.
< Bene allora a dopo.E se non ci vediamo buona notte. > Disse Harry.
< Buona notte a tutti. > si congedò Hermione.
Attraversò la scuola e salì le scale per la guferia. Vagò un pò alla ricerca della civetta bianca e la individuò su un piccolo muretto.
< Ciao Edvige. > la salutò. La civetta chinò la sua testa per farsi accarezzare da lei.
< Porteresti questa lettera ai miei genitori? > come in risposta alzò la zampetta e si fece legare la lettera. Altre due carezze e spiccò il volo. Quella civetta era davvero bella e molto gentile. Con il suo piumaggio bianco spiccava nel nero della notte.La seguì con gli occhi finché non fu più in grado di individuarla. Perdendosi nella sua ricerca,anche se era buio,non poté far a meno di osservare il paesaggio. Era stupendo. Ancora tutto imbiancato e candido.Osservò il lago nero e la grande quercia che lo sovrastava.Spostò lo sguardo dall'altra parte e vi scorse il platano picchiatore. Ormai senza foglie che si scollava la neve dai rami. Quell' albero era davvero permaloso.Neanche la neve doveva sfiorarlo. Quella sera il cielo era pieno di stelle e la luna quasi piena. Chissà dov'era il professor  Lupin? E se gli altri dell'ordine erano al sicuro...
Senza che se ne accorgesse un piccolo gufo le era volato vicino.Ma non era un gufo qualsiasi,era quel piccolo gufo. Il gufo dei messaggi. Non poteva negare a se stessa che quella situazione,sempre se non si rivelasse uno scherzo di cattivo gusto,la lusingasse. Era molto romantico come gesto,farle pervenire dei messaggi anonimi.La faceva sentire importante,desiderata. Anche se ancora non vi era stato neanche un riferimento alla persona che li spedisse,qualcosa nel suo istinto di strega e donna le diceva che lei era importante per  quella persona. Era solo una sensazione,ma non aveva altro su cui basarsi.E questo non l'aiutava,dopotutto lei era famosa per il suo scetticismo.Hermione non credeva a ciò che non si potesse spiegare con un giusto ragionamento. Ma con quei messaggi non c'era niente da ragionare.O si fidava e credeva che la persona in questione tenesse a lei, o non vi poneva nessuna speranza.
Il gufetto si poggiò sul muretto dove prima era stata Edvige e le lasciò il messaggio che teneva nel becco.
< Chissà se hai un nome? > si chiese Prese al volo la piccola pergamena tra le sue mani e come tutte le volte e il gufo volò via.
< Bene vediamo che c'è scritto,via il dente via il dolore >
                                                                                     
                           <   Vorrei essere i libri che leggi,per poterti guardare negli occhi.                                                                                                   
                             Vorrei essere le loro pagine per sentirmi sfiorare dalle tue dita.

                            Sei sempre bellissima ma quando dormi lo sei ancora di più   >

Questa  volta le fece tremare i pensieri. Era stato tremendamente dolce,tremendamente romantico,tremendamente poetico. Quindi l'aveva vista dormire in biblioteca pensò demoralizzata la grifoncina. Individuare chi fosse entrato in biblioteca nell'ora che si era addormentata era impossibile.Non avrebbe mai capito da sola chi ci fosse dietro quei messaggi. Perché se prima non le interessava,adesso voleva sapere.L'ultimo messaggio non poteva essere uno scherzo. In quel messaggio c'era tutta se stessa. Lei e i suoi libri .L'aveva osservata parecchio
e in più le aveva detto che era bellissima. Non che si reputasse brutta ma non si sentiva neanche bellissima.
Chi poteva essere il suo corteggiatore misterioso? Ginny sosteneva che potesse essere Blaise.Certo non aveva infierito prima con Malfoy,ma questo non significava niente.Zabini non era mai in mezzo ai loro litigi.Non si immischiava mai,come se non gli interessasse nulla,neanche della questione del sangue. Restava un Serpeverde,altezzoso e orgoglioso di se stesso,pronto a strisciare per ottenere i suoi obbiettivi ma non l'aveva mai insultata tanto per farle del male.Al contrario del suo amico,anche se in quest'ultimo periodo non era capitato spesso,doveva ammettere. Che fosse Malfoy? per un attimo quel pensiero sfiorò la sua mente.Ma tutti gli anni in cui l'aveva derisa lo cancellarono subito. non poteva essere lui. Anche se quella frase lasciata lì in sospeso tra di loro le aveva tolto il sonno per alcune notti . < Forse ti sbagli! > le aveva bisbigliato all'orecchio quando ballavano insieme.Anche quella poi,lui che ballava con lei. Non era certo normale. Ma la ragazza non poté far a meno di pensare che se magari non vi fosse stata quella stupida guerra,che se non fosse esistito Lord Voldemort con tutti i suoi pregiudizi,forse le cose sarebbero andate diversamente.Forse lui non l'avrebbe trattata male.Forse sarebbero stati amici.
Non sapeva più che pensare. Avrebbe continuato a ricevere messaggi finché lui non avesse deciso che fosse l'ora di farsi conoscere.  






Angolo scrittrice:
Sorpresa...Aggiorno con ben due giorni di anticipo....
Questo capitolo è lunghissimo.Originariamente erano due,ma non me la sentivo di separarli.Insieme filano meglio.
Non pare anche a voi?
Il prossimo sarà bellissimo. Già e scritto e non vedo l'ora di pubblicarlo per farvelo leggere. Secondo me è il più bello....
Ma parliamo di questo.
Draco e cottissimissimo.Hermione e confusimissima.Ginny ed Harry in crisimissima.
Che ne pensate? Fatemi sapere....Vi prego anche di recensire.Non costa molto e mi fareste felice. Anche perchè,come già vi ho detto le visite sono tante. Quindi vi prego,recensite.Anche solo per dirmi,cambia mestiere....
Grazie mille Baci....Mapi....


Risposta recensioni:
Barbarak:Anche io sono molto romantica...e infatti Hermione qualcosa a percepito...Il suo odore.Questo sarà fondamentale per il prossimo capitolo.Blaise anche questa volta ha avuto la sua particina, mi piace tantissimo il suo personaggio e farò di tutto per inventarmi qualcosa per lui. ;DPer Harry hai ragione,ci sarà ancora un pò di maretta e poi risorgerà promesso. Bacino alla prossima.
Angyr88 : Draco le ruba un'altro bacio.Cavalleresco si ma sempre Malfoy.ahahaha. Sono contenta che ti piaccia.Dimmi cosa pensi di questo...Bacio Mapi.

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Capitolo 6
*** Guantini e bacini... ***


7-guantini e bacini


                                                                                *******Guantini e Bacini********



La mattina più facilmente,ma anche a pranzo e a cena, potevi scegliere se sederti al tavolo della tua casa per fare colazione oppure spostarti con qualche altro compagno al tavolo di un'altra casa.
Non era strano,quindi, se qualche Grifondoro sedeva al tavolo dei Tassorosso,oppure se vi si trovava un Corvonero con loro. L'unica eventualità che non potevi avere era quella che qualcuno scegliesse di sedere al tavolo dei Serpeverde.Non erano molto avvezzi ad aprirsi ed accogliere qualcuno al loro tavolo. In qualche possibile ,ma remota, occasione qualcuno di loro si intratteneva con gli altri.Ma a loro  tavolo proprio mai.Non si fidavano,semplicemente,di nessuno e molto spesso neanche dei loro compagni di casa.
Quindi era normale che Luna entrando nella sala grande si guardasse intorno per scegliere con chi sedere.
Luna Lovegood era una ragazzina molto carina e socievole,un pò "lunatica" ma molto simpatica. Lei era veramente un Jolly,sedeva sia con i Tassorosso che i Grifondoro,e ovviamente con i compagni della sua casa.Vedendola entrare Hermione alzò una mano e le fece segno di raggiungerla.
< Buon giorno Luna! Pronta per la partita? > chiese cordialmente  alla bionda.
< O si! Siete sole per questo? gli altri sono già agli spogliatoi? >
< Si. E di corsa anche. > disse Eveline sorridendo.
Luna si sedette e chiacchierò amabilmente con entrambe le ragazze per il resto della colazione.Fino a che...
< Vi è piaciuta la festa di sabato? >  domandò Luna.
< Si moltissimo,non ero mai stata ad una festa > Eveline attirò su di se lo sguardo delle altre che però non domandarono nulla. Sapevano quanto l'amica fosse reticente nel raccontare il proprio passato.
< E a te Hermione? >
< Si molto mi sono divertita e non siamo stati espulsi.Il massimo no? > rispose la grifoncina prendendo un sorso di latte caldo e perdendovisi dentro.
< Perché sei arrossita? >
Sempre più convinta che la sua amica facesse la finta svampita rispose < O no,è il latte caldo! > si discolpò in fretta.Anche se il suo rossore non aveva niente a che fare con il latte.Ma , era bastato un lieve accenno alla festa per riportarla indietro nel tempo, e ripensare al suo lento con un certo biondino.
< Bene.Sabato ce ne sarà un'altra.Questa sarà più carina. Il tema è natalizio e tutti devono indossare qualcosa di rosso. >
< Sempre nella vostra sala comune? > chiese Eveline.
< No,sicuramente nella stanza delle necessità.Ma per il momento non so divi altro.Mi informerò con le altre. >
< Potrebbe essere difficile accedervi... > iniziò Hermione. < dovrete creare un pensiero per trovare la stanza! >
< O si sono sicura che penseranno anche a questo! > tutte e tre le ragazze scoppiarono a ridere. Era ovvio che ci avrebbero pensato, Hermione partecipava alla seconda festa e già aveva capito quanto le compagne di Luna fossero pazze.
< Ci sarò Luna! > concluse infine la mora.< Anche perché altrimenti Ginny non mi darà tregua. >  e risero di nuovo.Dopo qualche altra fetta di pane imburrata erano pronte per andare.
< Ho dimenticato la sciarpa al dormitorio. > disse quasi all'improvviso Luna < Fa niente,andrò senza. >
< Sei pazza,fa freddissimo fuori,andiamo a prenderla. > suggerì  Eveline.
Luna annuì ma alzandosi dalla panca colpì qualcosa con il piede, si chinò a prenderla < E questi di chi saranno? > stringeva nelle mani un paio di guantini.
< Sono di Harry gli devono essere caduti. Glieli dobbiamo portare gli servono per la partita. >  Hermione li aveva riconosciuti all'istante.
< Ma faremo in tempo? >
< Facciamo così voi andate  a prendere la sciarpa io corro agli spogliatoi,ci vediamo agli spalti. >
< Ok a dopo. > disse Luna che insieme a Eveline si stavano già incamminando verso il dormitorio della Corvonero.
< A dopo > rispose Hermione  
                                               *******************************************************
La partita di Quiddicht Serpeverde contro grifondoro si sarebbe disputata.La visibilità era ottima nonostante tutta la neve che era caduta e che ancora era presente su tutto il campo.Ma per fortuna per i giocatori e gli spettatori,che non si sarebbero bagnati,quella mattina non nevicava.Faceva freddo,molto freddo.E  mentre i giocatori si preparavano ed attendevano negli spogliatoi che la partita avesse inizio,tutta la scuola si dirigeva agli spalti per assistere all'ennesimo scontro tra due case che non erano rivali solo nel  Quiddicht.
Pancy Parkinson e
Daphne Greengrass camminavano tranquille per raggiungere la tifoseria dei Serpeverde.Non erano grandi amiche,nella casa delle serpi tutti erano utili e nessuno indispensabile.Le amicizie si sceglievano accuratamente,perché quella persona non ti avrebbe mai dovuto tradire e avrebbe custodito i tuoi segreti,e quindi la scelta doveva essere ponderata.Per questi ragionamenti loro non erano di certo amiche,e lo sapevano entrambe,ma vi era un rapporto civile che con gli anni si era mantenuto,ma nulla di più.
< Non noti niente di strano in Draco? > chiese di getto la Parkinson ,approfittando del momento di solitudine,scrutando la sua vicina negli occhi.
< Cosa dovrei notare? > Dafne sapeva che Pancy aveva un debole per Draco e sapeva anche che se lei faceva quella domanda era per indagare.
< Non lo so è distratto e assente...non cerca più un contatto con quelli della sua casa. > "Non mi cerca più" avrebbe voluto dire.Ma non erano confidenze da fare.Mai mostrare le proprie debolezze,potrebbero essere sfruttate per colpirti.Ma era proprio quello che avrebbe voluto dire.Erano passati da  fidanzati ad amanti a niente, tutto era sfumato,nessuna spiegazione,nessun motivo. A un certo punto non l'aveva più cercata.E si sa l'orgoglio e il risentimento di una donna rifiutata è spropositato.
< E' stato sempre solitario. > rispose allora Dafne.
< Sarà,ma lo vedo strano. >
< Forse ha a che vedere con l'Oscuro! > sussurrò allora la bionda.< Suo padre è in prigione. >
< Sarà... > Pancy non credeva a una parola. Non era riscattarsi il primo pensiero di Draco.Non poteva spiegarlo,lo sentiva come donna,era il suo istinto femminile che parlava.
Il discorso decadde e le due continuarono in silenzio. Pancy aveva capito che Dafne non sapeva niente,e Dafne dal canto suo era soddisfatta di se stessa.
Mentre svoltavano per la tifoseria qualcuno che correva e molto affrettato gli venne addosso facendole sbattere nelle colonne di legno che reggevano gli spalti.
< Permesso! > aveva urlato quella persona ma non abbastanza in tempo in modo che le due ragazze si spostassero.
< Graenger sta attenta a dove vai e non osare mai più toccarmi > disse Pancy con la faccia disgustata.
< Si più veloce la prossima volta e spostati prima! > Hermione non si era nemmeno fermata a guardarle, e sapeva che era colpa sua,ma non gli avrebbe mai chiesto scusa,non se lo meritava,anche con un semplice incidente quel carlino di ragazza la doveva insultare. Corse via più velocemente che poteva,tra pochi minuti sarebbe iniziata la partita e Harry aveva perso  i suoi guantini dopo la colazione. Quei cosi gli erano valsi un attacco di un dissennatore,li avrebbe dovuti indossare o lo avrebbe affatturato.
Superò Madama Bumb che camminava per quel corridoio per raggiungere il campo.
< Buon giorno > non si potè fermare ma il buon giorno di Madame risuonò chiaramente.Stava per raggiungere gli spogliatoi, stava per superare il piccolo sgabuzzino dove si tenevano le palle da Quiddicht quando la porta si aprì e lei si sentì afferrare per un braccio e trascinare dentro.
                                                                 ***************************************************
Draco Malfoy non era mai in ritardo,mai. Non aveva bisogno della sveglia per svegliarsi,non aveva bisogno di ricordelle per non mancare gli appuntamenti, era sempre puntuale,semplicemente mai in ritardo.Ma quella mattina non si era svegliato in tempo e non aveva potuto saltare la colazione perchè doveva giocare e aveva bisogno di forze,quindi era la sua prima volta in cui non arrivava in tempo.
Correva verso il campo ed improvvisamente si sentì chiamare.
< Signor Malfoy ho bisogno di lei > Madama Bumb andava al campo e lo aveva fermato."Anche questa poi" pensò scocciato.
< Mi dica.. > disse Draco voltandosi ed arrestando la sua folle corsa per non aggiungere altri minuti a quelli già persi.
< Prima di cambiarsi venga nella saletta delle pluffe,ho bisogno che un giocatore mi firmi il certificato di autenticità degli strumenti che userete per la partita. > era una congiura?
< Madame sono in ritardo le posso mandare qualcuno della squadra? >
< No signor Malfoy. Deve essere il capitano.Ci vorranno pochi minuti e poi stia tranquillo l'aspetterò,sono l'arbitro no? >
Draco non disse nulla e seguì la professoressa,sarebbe stato inutile controbattere,avrebbe potuto aspettare e farlo cambiare almeno,ma poi sarebbe stata lei quella in ritardo e non lui.
Si infilarono nella saletta,la professoressa prese il foglio e Draco lo firmò. La professoressa se lo infilò nel mantello prese un altro documento e glielo pose.
< Mentre consegno questo al preside firmi questo e poi si cambi la aspetto al campo. > ed uscì dalla stanza. Draco firmò anche quel foglio e lo lasciò sulla scrivania.
Si diresse alla porta, l'aprì ,stava per uscire quando < Buongiorno! > avrebbe riconosciuto quella voce ovunque e non aproffitare della situazione era decisamente poco Serpeverde.
 Così spense la luce estrasse la bacchetta e non appena la ragazza passò davanti alla porta l'afferrò da dietro per un braccio e con un incantesimo non verbale si appropriò della  sua bacchetta,richiudendo la porta.
< Ma che succede? > o h non aveva considerato che lei urlasse. La spinse verso una parete della saletta e le poggiò una mano sulla bocca.
< Silencio > un altro incantesimo.
Era buio intorno a loro ed Hermione non aveva idea di chi potesse essere il suo aggressore. Con il braccio ancora libero cercò la sua bacchetta nel mantello,ma dove si aspettava di trovarla la bacchetta non c'era. Doveva avergliela sottratta con un incantesimo non verbale e in più non poteva sciogliere l'altro incantesimo e urlare finché qualcuno non la sentisse e accorresse per aiutarla. Era fregata ed iniziava ad avere paura. Cercò di dimenarsi ,ma la stretta era forte.
La paura non le impediva di ragionare,era molto coraggiosa,ma senza la sua bacchetta poteva far poco.
< Non essere spaventata! > era un sussurrò ,una voce che non conosceva o forse si?
La mano del ragazzo scivolò sul suo braccio, e in un attimo si fermò alla sua vita. L'altra mano si insinuò tra i suoi capelli e accarezzò la nuca. Le dita erano delicate e calde,con un unico gesto spinse verso di se facendo incontrare le loro bocche. Hermione poggiò entrambe le mani sul petto del ragazzo e cercò di spingerlo via,ma lui non glielo permise. Non potendo fare altrimenti si fermò e aspettò  sperando che stando ferma lui capisse che non voleva essere baciata e che quello era un rifiuto. Ma non aveva considerato una piccola cosa,lui con la propria lingua iniziò a tracciare il contorno delle sue labbra,chiedendo un bacio più profondo.Non voleva violarla,le stava chiedendo il permesso.Hermione completamente soggiogata dalle sensazioni che quel gesto gli provocarono dischiuse leggermente la bocca, e il ragazzo non se lo fece ripetere due volte così  insinuò la sua lingua  iniziando ad accarezzarle il palato. Era una danza, che a quel punto nessuno dei due voleva interrompere. Le mani si allacciarono al collo di lui e accarezzarono  i capelli che risultavano setosi.Hermione non aveva mai toccato capelli così. In un attimo le venne in mente che visto il buio doveva cercare di individuare più indizi possibili per poter svelare l'identità del misterioso baciatore,quindi spostò le mani ai lati della faccia circondando il viso. Notò che i capelli le sfioravano il dorso quindi non erano poi tanto corti. Scese ancora e seguì il profilo del volto,ritornò un attimo su e accarezzò i suoi occhi chiusi,aveva sopracciglie lunghe, ricominciò a scendere,spalle larghe,ma non troppo.Ancora più giù, pettorali e muscoli delle braccia rigorosi,la sua mano scese ancora  fino ai suoi addominali, ben definiti. Doveva essere un bel ragazzo almeno.
Draco dal canto suo di certo non si stette fermo. Con una mano sulla vita e l'altra tra i capelli decise che quest'ultima doveva abbandonare il suo nascondiglio. Così la spinse giù,scostò il mantello facendo bene attenzione che quella mano sfiorasse il profilo del suo seno,accidentalmente ovvio, e poi la posizionò alla vita.Circondò questa con le braccia si abbassò leggermente in modo da  sollevare Hermione, stringendola a lui e facendola scontrare con il suo corpo che di li a poco sarebbe scoppiato per la felicità del non essere respinto e per  l'eccitazione.
Con quel gesto dolcissimo la grifoncina aveva perso tutto il suo terrore.Il ragazzo non voleva farle decisamente del male.Voleva solo baciarla e senza accorgersene lei stava ricambiando.Si accorse inoltre che quel ragazzo era alto.Più alto di lei sicuramente,e forte,tanto da tenerla sospesa per vari minuti.
 Il bacio fu interrotto da una risata.
Lui aveva sorriso sulle sue labbra.
< Mi stai studiando vero? > ancora un sussurrò.
Draco la rimise giù. Ma non si allontanò subito,aspettò che lei ritrovasse il suo equilibrio.Poi però si allontanò.Lasciò la bacchetta di lei sulla scrivania li vicina.Strinse la sua e pensò "finitem incantem".Hermione non si accorse di questo cambiamento.
< Adesso esco non ti voltare o la magia di quel che abbiamo condiviso finirà. > le disse. Desolata per non aver capito ancora chi fosse, la ragazza sospirò ed emise un piccolo suono ,capendo così di aver riavuto la sua voce.
< Aspetta > lo riprese alla cieca per un braccio. < Dimmi chi sei? >
< No.Al momento giusto > strattonò il braccio e la lasciò li,aprendo la porta quanto bastava per poter uscire senza essere visto.Draco si richiuse la porta alle spalle,si poggiò un attimo.Si passò la lingua sulle labbra che avevano ancora il sapore di lei e poi scappò verso gli spogliatoi. Adesso era veramente in ritardo.
Nella stanza ancora scombussolata per quanto era successo,Hermione cercò di calmarsi facendo un gran respiro.Tanto profondo da sentire l'odore della polvere, del cuoio delle pluffe e dei bolidi, e di....muschio bianco. Allora capì dimenticandosi tutto.Chi era? dov'era?cosa doveva fare prima di essere trascinata via e baciata da Draco Malfoy?
                                                             ********************************************************
Harry Potter era un ragazzo molto preciso,non perdeva mai niente,ma quella mattina quei dannati guantini non li trovava proprio. 
< Harry dobbiamo andare sta iniziando la partita. > Tutti erano usciti restavano solo lui e Ginny.
< Lo so,ma non trovo i guantini! > disse Harry un pò disperato.
< Li hai lasciati al dormitorio? >
<  No,ne sono sicuro! >
< Aspetta ti aiuto. > Ginny si avvicinò al borsone infilandoci le mani dentro insieme ad Harry per poter  cercare.
Il ragazzo non seppe bene cosa fu,se la vicinanza se le loro mani che si sfioravano,se i capelli di Ginny ricaduti davanti al suo viso spingendo verso di lui l'odore di lei,ma  non riuscì a resistere.Prese una mano della ragazza e la attirò verso di se stringendola per la vita e facendo combaciare le loro labbra. Bellissime labbra. Dopo qualche minuto di smarrimento Ginny rispose al bacio avvicinandosi a lui e facendo scivolare le sue mani nei capelli di Harry. Erano entrambi sprofondati in un altro mondo,dove non esisteva niente al  di fuori di loro. Quel  mondo era un'esplosione di colori e intense emozioni. "Ed era solo un bacio" pensò Harry e cosa sarebbe successo se fossero diventati più intimi?In quel momento niente pesava dentro di lui.Tutto era al giusto posto.
Dopo un lungo minuto si separarono.Tutti e due boccheggianti in cerca di aria.Ma non appena il contatto fu interrotto il peso che prima era svanito ripiombò sul suo cuore.
< Scusa non dovevo. >
Ginny che per un momento aveva sperato, si ricredette e abbassò la testa trovando molto più interessanti le sue scarpe. < Non scusarti >
< Si invece! è stato un errore... >  a quelle parole gli occhi di Ginny scattarono per cercare quelli di Harry.
< Un errore? > era furiosa. Poteva capire tutto, le sue paure,le sue angosce ma dirle che era stato un errore non doveva proprio. < è un errore baciarmi per te? >
Harry stava per rispondere ma quella di Ginny era una domanda retorica e non lo fece neanche iniziare < Sei un idiota Harry Potter. >
Si voltò e fece per andarsene. < No Ginny aspetta >
< No, sono stanca di aspettare,ho una partita da giocare > e uscì non voltandosi neanche una volta.
Il ragazzo dagli occhi verdi restò li dentro a darle ragione,era veramente un idiota.
 Guardò il borsone < Maledetti guantini! > sospirò in fine.

Quel giorno fu il primo giorno per molti:il primo giorno che Ginny non giocò al cento per cento delle sue capacità,che Hermione si sedette sugli spalti per non guardare la partita ma restare immersa in quelle sensazioni che non aveva mai provato,neanche per Ron,che Harry perse il boccino che finì nelle mani di un  Draco Malfoy,al massimo della sua forma, decretando la vittoria dei Serpeverde.






Angolo scrittrice:
Tengo moltissimo a questo capitolo....Mi sono divertita tanto a scriverlo,ora magari fa schifo.In tal caso vi prego di dirmelo.Ma vi giuro che io ci ho messo me stessa...
Fate attenzione,Hermione capisce solo chi l'ha baciata,ma  questo non centra nulla con i messaggi.A tempo debito scopriremo anche chi manda questi benedetti messaggi....
Fatemi sapere cosa ne pensate...

Risposta recensioni:
Elve89:Ciao Elve...tranquilla il lavoro è lavoro e non si può sfuggire...Si ho fatto succedere un pò di cose...e per il futuro ne prevedo altre.Per confermare il vizzietto di Draco,un altro bel bacino...Mi hai ispirato il titolo del capitolo...era già scritto ma mancava il titolo...Quindi ti dedico questo chappy.Giusto per non morire di solletico ho aggiornato;D bacino al prossimo,
Angyr88:Anche questo capitolo è lungo,quindi nasconditi da qualche parte per leggerlo in santa pace...Kiss me again resterà per sempre tra le mie storie preferite...è l'unica tra l'altro delle storie originali,anche perchè preferisco leggere di solito di personaggi già esistenti..mi scatena la fantasia...basta altrimenti piango...Cosa ne pensi di questo capitolo? ;*
Barbarak: non so come dirti grazie sei sempre la prima a recensire....e quindi GRAZIE...Tutto romanticissimo come piace a noi! ahahah...Draco è una serpe,ma innamorata....e quindi molto protettiva....
Spero che anche questo capitolo sia di tuo gusto...galeotto fu il bacio!


Bacino e a presto....Mapi.




Dimenticavo....Ho bisogno del vostro aiutino per un capitolo futurissimo,quindi vi butto lì una domandina: Come fanno,secondo voi ,gli uomini ad ottenere quello che vogliono?
perchè su come fanno le donne sono espertissima ma su l'uomo ho qualche dubbietto....rispondete numerosi...Soprattutto se ci fossero uomini,giusto per illuminarmi!

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Capitolo 7
*** Eveline ***


8-Eveline
                                                                                              ********  Eveline **********



Il malumore della partita durò ancora per un altro giorno ma fu spazzato via dall’euforia per la festa Natalizia delle ragazze Corvonero.
Ormai era quasi Natale, e tutti si preparavano a lasciare la scuola e a salutarsi nel migliore dei modi. E quale miglior modo se non un’intera serata ballando e divertendosi.
Tutti gli studenti della scuola la pensavano così tranne tre che non ne sembravano per niente assorbiti. Ginny evitava Harry con tutte le sue forze,Harry evitava Ginny ed Hermione sembrava evitasse l’intera scuola. Dopo la partita nessuno l’aveva più vista in giro,se ne stava sempre alla torre dei Grifondoro e non ne usciva mai da sola. Uno strano comportamento,a detta dei suoi amici che però non indagarono ulteriormente,se avesse avuto un problema ne avrebbe parlato lei e soprattutto quando si sarebbe sentita pronta.
Tutti i suoi amici tranne Ginny ovviamente.La rossa non solo cercava di scoprire cosa avesse,voleva proprio farglielo confessare.
< Ti prego dimmelo! > le disse per la ventesima volta. Erano entrambe nella stanza della caposcuola,entrambe sedute sul letto. Hermione faceva finta di studiare per scoraggiare l'amica che non ne voleva proprio sapere.
< Ginny ti prego lasciami studiare. >
< No,non ti lascerò studiare se non mi dici che ti prende! >
< Non posso! > sbottò esasperata Hermione.
< Perchè? >
< Mi vergogno troppo... > fu quasi un sussurro ma Ginny lo carpì ugualmente.
< Ti vergogni di me? > niente non la mollava.Forse sarebbe stato meglio dirglielo,almeno si sarebbe tranquillizzata.
< No,non di te... ma ,cioè, si. O insomma,Draco Malfoy mi ha baciata! > ecco l'aveva ammesso. Non solo con Ginny ma anche a se stessa.
Osservò a lungo la faccia della rossa che attraversò varie tonalità. Dal bianco per lo stupore al rosso delle risate che le stavano provocando un soffocamento con i fiocchi.Allora Hermione prese un cuscino e si ci seppellì sotto.
< Ecco lo sapevo non dovevo dirti niente. > quella non solo continuava a ridere ma adesso lo faceva anche sguaiatamente.
< No aspetta-disse tra le risate-ora mi riprendo >
Ginny si era calmata ma le sue guance restavano rosse come i suoi capelli. Tolse il cuscino dalla faccia di Hermione e la guardò.
< No,aspetta,non stai scherzando? > adesso si fissavano negli occhi.
< No,Ginny non sto scherzando. >
La grifoncina si alzò dal letto e si diresse alla scrivania ,prese una sigaretta e iniziò a fumarsela percorrendo la stanza in lungo e in largo. Ogni tanto si fermava e la fissava. In quel delirio Hermione non sapeva che dire.Se rassicurarla,non convinta neanche lei di cosa dire, o lasciarla metabolizzare la notizia.
Poi la rossa si voltò e ordinò < Racconta! > 
Ed Hermione non potè far altro che obbedire.Le raccontò tutto,del bacio,delle piccole sensazioni,del ballo, del battibecco in biblioteca.Tutto,insomma.
< Mi ci vuole un'altra sigaretta!!! > ammise Ginny. < è lui il tuo misterioso ammiratore. > affermò sicura fermando la sua maratona.
< Non può essere. >
< Si invece. Già una volta avevo avuto queste sensazioni. E adesso me ne dai conferma.  >
< Ma allora perchè di nascosto,perchè non ha smesso solo per un attimo di essere l'odioso Principe delle Serpi e si è fatto avanti? >
Ginny guardò l'amica teneramente,Hermione era proprio all'asciutto di rapporti. L'unico con cui era stata era suo fratello,e lui si poteva solo considerare come un bradipo con sensibilità zero.Anche con Victor non le era andata meglio purtroppo.
< Tesoro me lo hai appena detto tu. Lui è l'odioso principe delle serpi e non può fare a meno di esserlo,forse non lo sarà più con te ma questo potrai scoprirlo solo tu se vorrai.E poi se fosse venuto da te a decantare il suo interesse per te tu cosa avresti fatto? >
< Lo avrei schiantato... > sussurrò Hermione comprendendo adesso.
< Ecco appunto, quindi ha scelto l'unica via che conosce per avvicinarsi a te: incantarti come solo un serpente sa fare, cercando di farti vedere quel lato del suo carattere. >
< Come mai sei così accondiscendente con lui? >
< O ma io non sono accondiscendente con lui ,detesto il suo modo di essere ma questo non esclude il fatto che possa apprezzare le sue congetture pur di avvicinarti.Almeno lui è disposto a tutto. > l'ultima frase aveva un retrogusto amaro. Era una chiara allusione ad un altro principe,quello della Torre dei Grifondoro, che la baciava e poi se ne pentiva.
< E se non fosse lui? > chiese Hermione per distrarre l'amica.
< Questo lo scopriremo presto! >
< e come? > chiese stupidamente la mora. Stupidamente perchè dagli occhi di Ginny già si scorgeva un piano.
< Ripagandolo con la sua stessa moneta. Tramando alle sue spalle. > Entrambe scoppiarono a ridere per il tono diabolico che aveva avuto la voce della rossa.
Le loro congetture furono interrotte da qualcuno che bussava.
< Avanti! >
< Hermione vieni per favore. > Lavanda era entrata tutta trafelata nella stanza.
< Che succede? > disse Hermione.
< Serve la tua autorità. >
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Camminarono in fretta nei corridoi seguendo Lavada,che non le aveva saputo spiegare bene cosa fosse successo,così quando arrivarono difronte a una porta sigillata Hermione e Ginny si meravigliarono. La scena era bizzarra. Un gruppo di curiosi accerchiava Harry,Ron, Zabini e Malfoy.Quest'ultimo si girò verso il suo compagno e gli sussurrò qualcosa.Zabini allora si staccò dal gruppo e prese le scale li vicino.
< Mione > Ron riportò la sua attenzione sull'accaduto.
< Che succede? Perchè siete intorno a questa porta? > chiese allora.
< C'è Eveline dietro e non vuole uscire è terrorizzata! > rispose allora Harry.
Hemione fissò un attimo la porta e poi provò a parlare.
< Eveline? >
Dall'altra parte solo un singhiozzo,stava piangendo.
Malfoy si girò verso i ragazzetti curiosi e li minacciò < Andatevene subito,non c'è niente da guardare! > la sua voce era stata autoritaria anche se calma. 
Alcuni di quelli si dileguarono altri continuavano imperterriti a stare li. < Ho detto via, anche voi valorosi! > una chiara presa in giro per i componenti della casa di Grifondoro.
Hermione allora prima che la cosa degenerasse si voltò e parlò ai suoi compagni < Tornate alle torre,non fatemi fare la caposcuola per favore... >
Non seppero se la minaccia della grifoncina facesse più effetto di quella di Malfoy, o solo perchè lei aveva chiesto per favore,fatto sta che se ne andarono alla svelta.Draco catturò lo sguardo di Hermione imprigionandolo ma un altro singhiozzo dietro quella maledetta porta li fece voltare in sincronia.
< Eveline cosa è successo?perchè sei li dentro? > chiese con dolcezza infinita Hermione.
Ma niente la ragazza solo piangeva.
< Esci Eveline così chiariremo tutto. > disse allora Harry.
< No,ho paura... > uscì tra i singhiozzi.
< Ci siamo noi Eveline nessuno ti farà del male. > la rassicurò allora Hermione.
 < Siamo due caposcuola, il salvatore del mondo magico e due  teste rosse...Nessuno si azzarderà a toccarti,anche se forse non ti piacciono i rossi. > Malfoy non aveva perso tempo ad insultare i grifoni e subito Ron aveva messo mano alla bacchetta
< Taci Malfoy >
 Un risolino li bloccò. Eveline aveva riso di quella scenetta. < Vedi rosso non le piaci... > continuava Malfoy imperterrito.
Eveline rise ancora. Hermione lo ringraziò mentalmente la stava distraendo e adesso sembrava più fiduciosa.
< Alohomora > e Hermione fece scattare la serratura della porta,aprì lentamente e vide Eveline che se ne stava seduta in un angolo di quello sgabuzzino con le ginocchia al petto e il viso rosso per le lacrime. Subito dietro Hermione entrò Draco.
< Siamo noi Eveline non avere paura.  >  e le poggiò una mano sul ginocchio. Eveline tremava dal freddo non aveva con se neanche il mantello.
Draco,allora con una dolcezze infinita si tolse il mantello,glielo posò sulle spalle e la sollevò da terra. La ragazza stanca del pianto si abbandonò completamente alle braccia del Serpeverde.Nel sollevarla il mantello le stava scivolando dalle spalle ma prontamente Hermione lo afferrò si alzò in punta di piedi per arrivare all'altezza del ragazzo  e la coprì completamente. Quel gesto semplicissimo la portò così vicina al volto di Draco che la fece sussultare. Non c'era mai stata una vicinanza così marcata,"tralasciando il bacio" pensò la vocina odiosa della sua coscienza.
Uscirono dallo sgabuzzino e la figura imponente del preside veniva loro incontro con Blaise Zabini poco dietro di lui.
< Sign. Malfoy  può portare la signorina Eveline nel mio studio per favore. >
< Si > fu la risposta di Draco.
< Signor Zabini lo accompagni. >
Entrambi i ragazzi si voltarono e si incamminarono verso lo studio del preside.
< Grazie dell'aiuto ragazzi potete tornare alla vostra torre. >
< Ma signore cosa è successo? > chiese Harry.
< Niente di eccezionale. Buona serata. > il preside si congedò e lasciò i grifoni li  ad interrogarsi.
Harry si chiedeva come mai  il preside non avesse chiesto a lui di seguirlo nello studio. Ginny si chiedeva che cosa fosse successo alla loro compagna. Ron si rilassò sapendo ormai Eveline al sicuro, e quindi si chiedeva se andando in cucina avrebbe potuto sgranocchiare qualcosa. Ed Hermione si domandava come mai Eveline si era abbandonata così tranquillamente alle braccia di Malfoy,fidandosi di lui,per quanto ne sapeva si salutavano a stento.Il tutto,si dovette obbligare ad ammetterlo, contornato da un pizzico di gelosia.
                                                                                                                                          
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Draco Malfoy odiava essere lì.I colloqui con il preside,l'ufficio del preside,tutto ciò che riguardava il preside suscitava in lui un risentimento tale da trasformarsi in odio.Potter era il suo pupillo non Draco.Potter  sarebbe stato felicissimo di essere lì ma non Draco. Lui voleva solo correre via e farsi i fatti suoi. Ma non poteva, era incastrato in quella situazione e doveva fare la sua parte.
Adagiò  Eveline,che finalmente aveva smesso di piangere, sulla poltrona  e aspettò il Preside. Che fortunatamente non si fece attendere tanto.
< Come va Sign.na Eveline? > chiese subito.
< Adesso meglio... > rispose con la voce ancora rauca per il pianto la ragazza.
< Bene,mi diresti cosa è successo? > subito gli occhi della ragazza si incupirono.
Draco,vista l'esitazione e vista la speranza di essere fuori di li a breve, disse. < Professor Silente, apparentemente non è successo niente. Stavamo camminando per il corridoi quando si è piegata su se stessa e ha cominciato a piangere.Si è chiusa nello sgabuzzino e ha detto di non voler uscire perchè aveva paura. >
Il preside,si sistemò gli occhialetti pensando  alle parole di Malfoy.
< Nessun contatto,niente ombre,niente di niente? > chiese.
< No.Professore mi scusi ma credo a questo punto che sia successo tutto nella sua mente. > rispose Draco.
< Giusta intuizione Sign.Malfoy. La prego comunque vada. Parlerò con lei e la accompagnerò io stesso alla torre. >
Draco annuì < Buona notte. > Il preside sorrise ma Eveline ancora non proferiva parola.
Felice di aver il permesso di uscire ,Draco si affrettò a scendere gli scalini ed superare i gargoil,quando una figura attirò la sua attenzione.Si immobilizzò sul posto e non disse nulla,stava solo in attesa di un suo cenno  o di un suo movimento.Cosa ci faceva lì' ? perchè era lì? per chi?
< Come sta Eveline? > chiese in un sussurrò.
< Bene,ha smesso di piangere,adesso ci penserà il vecchietto. > era il primo dialogo civile che riuscivano ad avere.Anche se a sentir chiamare il loro preside "Vecchietto" fece storcere il labbro di Hermione.
< Sono contenta,anche se non puoi far a meno di essere così > rispose lei.
< Così come? > chiese allora.
< Offensivo... > fu la risposta di lei.
< Ma non l'ho offeso è veramente vecchio. > Draco accompagnò quell'affermazione con un ghigno made in Malfoy,che Hermione non potè far a meno di notare quanto le piacesse.
< Chi ha trovato Eveline? >
< Nessuno,io ero con lei e poi i tuoi amichetti sono passati per quel corridoi attirando mezza scuola,compresa te. >
< Eveline era con te? >
< Si. >
< Cosa le hai fatto? > a quelle parole Draco la schiacciò al muro con il suo corpo fissandola. Hermione si ritrovò sbattuta alla parete e con quegli occhi di ghiaccio che la minacciavano.
< Perchè devo essere stato io a farle qualcosa? Non puoi credermi altro al di fuori di un essere meschino? >  adesso oltre a minacciarla i suoi occhi la stavano odiando,erano freddi e taglienti.
Hermione non seppe come replicare, aveva esagerato se ne era resa conto,ma era stato più forte di lei.
< E poi perchè,se fossi stato io a farle qualcosa si sarebbe lasciata prendere in braccio? >  continuò stringendola tanto da farle uscire un mugolio di protesta.
< Scusami,hai ragione. > e da prepotente quella stretta si fece dolce trasformandosi in un abbraccio.La rabbia era scomparsa da quegli occhi lasciando spazio allo stupore.
< Mi chiedi scusa? > chiese senza lasciarla.
< Si, ho esagerato. > Hermione andò a fuoco per come la guardava e la stringeva.
< Perché non mi chiedi quel che realmente vuoi sapere? > disse allora il ragazzo con la voce di nuovo tagliente ma anche furba.
< Sarebbe? >
< Perché si è lasciata prendere in braccio,perché era con me? volevi altro? > e la magia si ruppe su quelle parole.
Draco aveva capito che Hermione era gelosa.
Colpita ed affondata.
 Prima di tutto  non poteva restare ancora così quindi poggiò le mani sul suo petto e lo spinse via.
< Cosa mi dovrebbe importare? > Draco si lasciò allontanare , interruppe il loro contatto visivo e disse dandole le spalle.
< Non sai mentire! > e se ne andò lasciandola lì,ancora più confusa di prima e con mille nuovi interrogativi.
Era voltato e non potè scorgere,quindi,il rossore della faccia della ragazza. Imbarazzo e rabbia. Imbarazzo,perchè si,lei voleva altro,e rabbia perchè l'aveva capito anche lui.
                                  

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Si capiva subito se Draco Malfoy aveva un diavolo per capello.Gli si formavano delle piccole rughe sulla fronte e tutto il suo viso diventava più severo. Blaise Zabini e Theodor Nott ,infatti , se ne accorsero subito vedendolo entrare nella loro stanza.
Con gesti meccanici il biondino aveva abbandonato la borsa a terra vicino alla scrivania, il mantello sopra il suo baule.Si era tolto le scarpe senza toccarle con le mani ma facendole scivolare dai piedi sfregandoli uno contro l'altro e si era abbandonato sui cuscini del suo letto chiudendo gli occhi.
Sia Blaise che Theodor sapevano che chiedergli apertamente cosa fosse successo equivaleva a una rispostaccia dell'amico,quindi si scambiarono uno sguardo d'intesa e attesero che quello mettesse ordine nei suoi pensieri e si calmasse un pò,rimettendosi a fare ciò che stavano facendo prima che Draco entrasse con tutto il suo malumore.
< Non ne voglio parlare! > disse Draco.
Sia Blaise che Theo sorrisero. Blaise alzò una mano e iniziò un conto alla rovescia immaginario visibile solo a uno dei due amici,quello non arrabbiato. TRe ,due , uno....
< Anche perchè non capisco cosa crede che io sia...Uno stronzo,un bastardo, un mentecatto,un molestatore? > le parole di Draco arrivarono come un orologio svizzero,puntuali,solo come i suoi amici sapevano.
< Ma Draco tu sei uno stronzo,un bastardo, un mentecatto,un molestatore....Guarda cosa hai combinato per farti considerare... > rispose allora Theo.
Quella risposta gli valse una occhiata poco amichevole di Draco che lo fulmino con un solo sguardo. Ma Theo non si arrese.
< è inutile che mi fai gli occhietti dolci....Dille chi sei e levati l'ansia di dosso. >
< Su questo posso solo darti ragione,Theo. Se le dici chi sei metti giù le carte e ti tranquillizzi. Non siamo già abbastanza incasinati per quella mezza ragazza? A proposito come sta? > domandò infine Blaise.
< Adesso bene è con Silente > rispose ma poi riprese < credo che l'oscuro stia cercando di entrarle nella testa. >
< Cosa? > dissero in coro gli altri due.
< Non c'è altra spiegazione.Oggi ero con lei quando si è chiusa in quello sgabuzzino e non ha ricevuto nessun attacco fisico,quindi resta tutto nella sua testa. Almeno.... > 
< La Granger ti ha incolpato vero? di quello che è successo alla mezza ragazza? >
Draco non rispose a voce ma semplicemente annuì. Allora tutti e due i ragazzi scoppiarono a ridere suscitando le ire del biondo.
< Bei compari che siete a ridere di me così. >
< Ma è ovvio che lei abbia dato la colpa a te. Cosa credi che le sia successo negli ultimi sei anni se non difendersi dalle tue attenzioni? >  disse Blaise tra una risata e un'altra.
Già,era plausibile che avesse reagito in quel modo,ma la certezza dei suoi occhi mentre lo accusava lo aveva sconvolto facendolo reagire  male.Semplicemente non se lo aspettava.
< Hai visto come ti guardava quando avevi Eveline in braccio? Secondo me si stava anche un pò vendicando...per gelosia insomma. >
< Si ci avevo pensato anche io, glielo ho quasi estorto,ma non si è lasciata abbindolare. >
< Ma sentiti Draco,estorto? Non avevi promesso di provare almeno ad essere gentile con lei? > gli ricordò Theo.
< Come si può essere gentili con una così.... La odio.... > si lasciò sfuggire Draco.
< No, la ami. > lo rimbeccò Theo.
Nessuno più parlò, Draco si alzò dal letto,prese una pergamena e scrisse il suo messaggio.Con un colpo di bacchetta richiamò il solito piccolo gufo che avrebbe dovuto consegnare il suo messaggio.
< Che fai ora? > chiese allora Blaise.
< Uso l'unico modo che ho per farmi prendere in considerazione da lei. > mise nel becco la pergamena e richiuse la finestra.
                                                       
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Il gufetto infatti non si fece attendere e andò a picchiettare impaziente alla finestra di Hermione.Sovrappensiero ancora per le battute scambiate con Draco,per quello che aveva  provato nel veder Eveline in braccio a lui e nel sapere che era con lei  a passeggiare per i corridoi di Hogwart.Inevitabilmente qualcosa gli si stringeva nella sua pancia.
Hermione si alzò dal letto e aprì la finestra lasciando che il gufo entrasse,ma poi,invece liberare il becco dell'animale,chiuse la finestra e si diresse alla porta.
< Ginny! > urlò e chiuse la porta.
Si avvicinò al gufo prese il messaggio.Non appena questo si sentì di aver portato a termine la sua missione tentò di uscire,ma la finestra era chiusa.Allora fece una leggera virata verso la porta ma anche quella era chiusa,non trovando una via di fuga iniziò a svolazzare per la stanza girando in tondo e facendo cadere tutte che cose che urtava. Hermione tentò qualche balzo ma niente era dannatamente veloce. Finalmente Ginny entro nella stanza.
< Hermione ma che..... >
< Sbrigati chiudi la porta. > le urlò quella.
Ginny più che altro per la premura nella voce di Hermione che per aver capito realmente cosa stesse succedendo, chiuse la porta,e istintivamente,vedendo qualcosa che svolazzava si portò le mani in testa.
< Hermione ma cos'è ? >
< Il gufo dell'anonimo! > disse Hermione saltando non appena il gufo gli fu vicino. Ma niente quel gufo non si voleva proprio fare prendere,aveva ricevuto istruzioni precise.
Anche Ginny si mise a saltare per tutta la stanza e fu anche sul punto di prenderlo,ma andò a sbattere su Hermione che stava intercettando il volo dell'animale.Entrambe finirono a terra  con il sedere dolorante.
< O ma insomma sono una strega! > stremata la riccia prese la bacchetta < Lo hai voluto tu! Immobilus! > e il gufo si bloccò in aria con le ali aperte.In un attimo Ginny lo prese e lo strinse tra le braccia stando attenta a non farselo scappare.Hermione si guardò in giro e cercò allora il biglietto che quel malefico gufo le aveva portato.In tutto quel trambusto era finito sotto il letto e l'operazione di ricerca la impiegò per un buona buona dose di minuti. Finalmente lo aprì e lo lesse ad alta voce.
                                                                    <  Affidati a me.Donati a me >

< Ti chiede fiducia? > chiese allora Ginny.
< Credo di si... >
< Cosa mi sono persa.Ho visto il tuo sguardo fiammeggiante appena se ne andato con Eveline ma questo messaggio mi fa credere che ci sia qual cos'altro. > spiegò Ginny.
< Ammettendo che sia Malfoy,prima l'ho incontrato e non lo trattato benissimo. >
< Racconta. >   
Hermione allora raccontò tutto,della vicinanza mentre sistemava il mantello addosso ad Eveline, dell'incontro fuori lo studio del preside,della sua stretta e delle parole che si erano scambiati.
< Ha ragione vero? >
< Cosa? >
< Sei gelosa! >
< No. > rispose, ma troppo in fretta.
< Ha ragione anche su questo. Non sai mentire. > disse Ginny.
< Non lo so ok? Non so cosa mi sia preso,ma vedere Eveline così tranquilla con lui mi ha avvelenata. Io molto spesso non riesco ad avere neanche una discussione civile e loro se ne vanno in giro così tranquilli! >
< Tesoro è normale. >
< Non è normale.Lui mi odia,mi ha sempre odiata,magari non è neanche lui quello dei messaggi e adesso mi trovo incasinata per niente. >
< Non credo sia niente il fatto che tu sia gelosa. Adesso ti faccio una domanda spietata,premetto, e tu mi devi rispondere di getto,o si o no! Pronta? >
Hermione annuì.
< Vorresti che fosse lui? >
< Si >  le mani di Hermione scattarono sulla propria bocca nel giro di un secondo.Aveva ammesso cosa provava,cosa sentiva in quell'unico monosillabo.Si,voleva che fosse lui,per il modo in cui l'aveva guardata non appena si era scusata con lui,per modo in cui l'aveva stretta,per come l'aveva abbracciata mentre ballavano. Quei gesti erano ben poca cosa,dopo anni di insulti,ma che poteva fare.E vederlo con un'altra aveva smosso qualcosa in lei. Maledetto Malfoy aveva ragione,era gelosa.
< Ok sei senza speranze,tieni questo gufetto. > Ginny passò l'animale ad Hermione e si diresse alla scrivania,prese una pergamena e scrisse.
                                                                                     < Ti voglio incontrare, solo allora mi fiderò di te...  
                                                                                        Ti aspetto in guferia domani sera alle 23.30.... >
< Perché alle 23.30? c'è la festa alle 22 > chiese la grifoncina alla sua amica.
< Perché se non viene te ne tornerai alla festa,o comunque se non è chi vuoi avrai la scusa per scappare. >  le chiarì Ginny,diede il messaggio al gufo e lo liberò dalla finestra. Lui sapeva chi cercare.    






Angolo scrittrice:
Nuovo capitolo....Anche per questo mi sono divertita un sacco a scriverlo...Non è stato facile però..
Ho lasciato alcune cose in sospeso per i capitoli futuri,vediamo se siete in grado di trovarle.
Finalmente,anche se ormai lo avevate capito, si è svelata l'identità dell'anonimo,come lo chiama Hermione.
Spero che vi sia piaciuto e che commentiate in numerose...
Voglio sapere cosa ne pensate.
Il prossimo capitolo si intitola "A carte scoperte"... ma devo dire che sia il prossimo che quello successivo saranno un pò le rivelazioni per le nostre coppie,ancora per i piani di Voldemort c'è tempo...

Mi perdonerete se non rispondo alle recensioni,ma vado di fretta...Vi prometto che al prossimo sarò preparatissima ed efficientissima...ok? Bacino.Mapi.

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Capitolo 8
*** Carte scoperte ***


9-carte scoperte
                                               ********Carte scoperte********



Il suono tanto atteso da tutti gli studenti finalmente riecheggiò per l'antico castello,la campanella aveva segnato la fine delle lezioni e l'inizio delle tante sospirate vacanze di Natale. Un fiume di ragazzi si riversò nei corridoi,tutti eccitati si dirigevano verso i dormitori per preparare il loro baule per la partenza della mattina successiva. Mancavano poche ore e sarebbe stata la vigilia di Natale. Non felice come gli altri,per tutto quello che stava succedendo al di fuori delle mura protettive di Hogwart,ma sempre Natale era, un'occasione per stare in famiglia e ritrovare quella serenità persa.Per pochi giorni non si sarebbe parlato di Voldemort e dei suoi piani,della sua pazzia. Ma si sarebbe pensato solo alle cene e pranzi Natalizi,ai regali,alla neve,ai dolci,alle allegre canzoni e tutto ciò che di bello c'era nel Natale.
Anche Hermione si dirigeva al dormitorio,insieme a Ginny,che le era corsa incontro uscita dall'aula di trasfigurazione, Harry e Ron. La mattina successiva anziché partire loro,sarebbero arrivati i famigliari di Ron.
< Hai scelto il vestito? > chiese Ginny ad Hermione.
< No,vedrò cosa indossare appena sarò in camera... > rispose evasiva Hermione.
< Ma come? ancora non hai tutto pronto? >
< No,Ginny,ho studiato ieri sera dopo che te ne sei andata. Ed è quello che farò tornata in camera,per la festa c'è tempo. >
< Hermione,siamo in vacanza da nemmeno un quarto d'ora e già pensi a studiare? > si intromise Ron.
< Si , non mi ritroverò gli ultimi giorni a sgobbare. >
< Neanche se vi fosse la guerra stanotte tu arriveresti impreparata all'inizio delle lezioni. > scherzò Harry.
Hermione strinse gli occhi a due fessure.
< Andiamo Hermione lasciamo i due compari a sperloquiare,abbiamo di meglio da fare. > Ginny la prese sotto braccio e letteralmente la trascinò via.Hermione sapeva cosa avevano di meglio da fare.Prima di tutto allontanarsi il prima possibile da Harry,e poi iniziare la sua tortura,la sua amica non si sarebbe limitata alla scelta del vestito,e cosa più grave non l'avrebbe lasciata studiare.
Salirono velocissime in camera. < Appena avrò finito sarai più bella di come sei di solito >
Dopo parecchie ore, il Baule tutto sul letto, tutti i cosmetici sulla scrivania,l'accappatoio a terra insieme a oggetti non identificati Hermione era pronta.
< Fatto adesso ti puoi guardare. > Si girò su se stessa di mezzo giro e si ammirò allo specchio.Ginny aveva fatto un capolavoro.
< Ginny... > disse la riccia senza riuscire ad aggiungere altro.
< Lo so, lo so. Prego. Adesso aspettami qui non ci metterò molto e poi andremo insieme è quasi ora. > e si volatizzò lasciandola sola. Ginny aveva veramente fatto un capolavoro. Il vestito era semplicissimo, come solo un vestito rosso poteva essere già impegnativo per il colore, aderente di sopra che le fasciava il seno,poiché senza bretelle e si allargava sulle gambe per aprirsi in un piccolo palloncino.Ai piedi le sue decoltè nere,con le gambe fasciate dai collant neri setificati. Sopra per coprire le spalle una giacchetta nera. I capelli erano lasciati liberi arrivando sino sotto le scapole i suoi meravigliosi ricci erano solo appuntati da un lato con un bellissimo fermaglio,una piccola rosa nera. Come la cinturina nera di velluto che portava sotto il seno.
Un pensiero era sfuggito alla sua mente"Chissà cosa penserà vedendomi"... Non era riuscita a reprimerlo,lei voleva piacergli.
< Sono pronta. > ma quanto ci aveva messo a vestirsi? pochissimo considerando tutto il tempo che le aveva dedicato.
< Ma come hai fatto a vestirti così velocemente? >
< Be sai con tutti i fratelli maschi che ho e un solo bagno a casa è essenziale la velocità,visto che sono in grado di entrare e buttarmi fuori ancora insaponata solo perchè ero stata un'ora  in bagno. > rispose la rossa.
< Sei bellissima. > e lo era veramente. Anche lei aveva lasciato i capelli sciolti,ma i suoi erano liscissimi, il suo vestito era un semplice ma stupendo tubino nero,scarpe nere vellutate e una bellissima collana argentata che le faceva brillare i suoi stupendi occhi verdi.
< Grazie >
< Harry se ne pentirà... >
< è quello che spero. > aveva detto allora Ginny sorridendo.Era proprio quello che aveva intenzione di fargli provare, pentimento,puro e semplice, frustrazione.
< Non hai indossato niente di rosso... > le fece notare Hermione.
Ginny rise < Ma tesoro io ho i capelli rossi. >
< Andiamo? > si riprese poi.
Hermione non rispose,ma semplicemente la guardò.
< Ho paura! > si lasciò sfuggire.
< è normale che tu abbia paura ma non lasciarti vincere. > la prese per mano e la portò fuori dalla stanza,fuori dal dormitorio,al settimo piano dove la festa sarebbe cominciata da lì a breve.
                                                                                                      
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Poteva la stanza delle necessità essere così grande?
Si,poteva.Ad ogni ingresso si ampliava un pò di più in modo da non essere compressi.Tutto era bianco,come innevato,ed in effetti lo era proprio perchè della neve magica era depositata qui e li, mentre scendeva dal soffitto stregato,senza bagnare gli invitati e un piccolo igluc faceva da scenografia al tutto.L'albero,un grande abete verde,era decorato interamente di rosso.Piccoli babbi Natali scorrazzavano per tutta la stanza canticchiando canzoni a tema. In quel candore,che le decorazioni conferivano le luci soffuse,Hermione sembrava una visione in rosso. Appena entrata molti occhi  scattarono nella sua direzione ammirandola.
< Guarda la Granger. > aveva sentito lusingata Hermione da alcuni ragazzi vicino.Già aveva vissuto quella scena,già aveva provato quel grande imbarazzo,al ballo del Ceppo,quando entrando al braccio di Krum tutti l'avevano guardata sotto una nuova luce.Non solo una so tutto io ma come una ragazza. Allora era un bocciolo, bellissimo e molto delicato,invece adesso era sbocciata in una bellissima
rosa,profumata,forte,dolce e straordinariamente viva.La musica era assordante,faceva vibrare tutto e molti dei presenti ballavano scatenandosi in pista.
Ginny le lasciò la mano. < Vado a prendere da bere. >
< Faccio un giro e vedo se trovo gli altri. > le rispose Hermione desiderosa di sottrarsi a tutti quegli sguardi indiscreti.
La rossa annuì e scomparì nella folla come inghiottita.  La riccia fissò un attimo il punto in cui era scomparsa la sua amica poi si voltò e iniziò a perlustrare la stanza in cerca del resto del gruppo.
Almeno ci provava,perchè la stanza era così piena e si muoveva a tempo di musica che non riusciva a fare un passo.
Tra uno strattone e l'altro riusci a muoversi finché non si sentì afferrare per un polso.
< Granger... > Marcus Belby,corvonero.
< Marcus ciao. >
Quello,con la scusa di una spinta le venne più vicino mettendole un braccio sulla spalla.
< Vieni ti offro da bere. >  l'alito di Marcus puzzava di alcol,sicuramente ne aveva abusato,e visto il suo precario equilibrio era già abbastanza ubriaco.
< No,grazie Harry e Ron mi stanno cercando > disse Hermione per scoraggiarlo.Ma quello non ne voleva sapere. Strinse di più la presa e la trascinò in un angolo della stanza.
< Non fare la difficile. Voglio solo farti bere qualcosa e magari poi ci divertiamo un pò. >
< Marcus mi fai male. > nessuna delle lamentele della ragazza lo persuase. Hermione cercò di afferrare la sua bacchetta ma non riusciva perchè era troppo costretta in quell'abbraccio cattivo.
< Lasciala. > una voce gelida arrivò alle sue spalle.
< Fatti i fatti tuoi. > rispose Marcus.
< Lasciala subito. > ripetè il terzo ragazzo.
< Malfoy che vuoi? >
< Mi hai sentito non te lo ripeterò un'altra volta,o per lo meno ti conviene che non te lo ripeta. > Hermione non poteva vedere la faccia di Malfoy ma qualcosa le diceva che Marcus l'avrebbe lasciata andare.  E così fu. Si allontanò senza dargli le spalle. Hermione si voltò lentamente e vide che Draco stringeva la bacchetta in mano,le spalle rigide e il volto contorto in una smorfia di rabbia.No rabbia,si corresse subito Hermione, furia.Un lupo pronto a balzare sulla sua preda e dilaniarlo. Ma in quei occhi non c'era solo furia ma,anche se ben celata ,disperazione.La ragazza non ci pensò su un attimo.Fu quasi un istinto.Fece un passo in avanti e si buttò addosso a lui,sul suo petto,si abbandonò nello spasmodico bisogno di essere confortata.
Draco restò inizialmente rigido,troppe emozioni.Ma prima di tutto doveva riprendere il controllo di se stesso,perchè il suo istinto gli diceva di correre dietro a quell'insulso corvonero ubriaco e farlo pentire di aver voltato lo sguardo verso di Lei.Non sentiva niente,aveva la vista annebbiata,ma poi sentì Hermione tremare sul suo petto. Abbassò gli occhi e incontrò quelli di lei pieni di lacrime pronte a venir fuori.  Alzò le braccia e la strinse forte. Hermione era delicata e morbida,calda e lui adesso poteva sentirla contro il suo corpo, proteggerla,poteva abbracciarla e tenere vicino a lui.
< Stai bene? > non voleva parlare ma era necessario per lui sapere se quel verme le avesse fatto del male.
< Si > riuscì a dire lei.
Si fissarono per un minuto interminabile,ma poi la grifoncina si staccò da lui,e fu quasi come un dolore fisico,ma doveva scappare,doveva imporre ordine alle sue idee. Ormai non serviva nessun'altra conferma.Lui era il ragazzo dei bigliettini,lui l'aveva corteggiata e riempita di complimenti.
Si voltò e fuggì tra la folla che non aveva notato niente in mezzo a tutto quel trambusto.Tranne lui  Draco Malfoy.

                                  ************************************************************

 Si nascose nella guferia,ma quello che avrebbe imparato presto e che non si poteva nascondere da lui. Sentì,infatti,un mantello posarsi sulle sue spalle.Nella fretta della fuga aveva dimenticato che era la vigilia di Natale,fine dicembre e del  freddo. Sussultò e fece per voltarsi ma due braccia la strinsero da dietro impedendole il movimento.
< Perché sei scappata? > lei non rispose, sentì solo un angosciante imbarazzo salirle al viso.
< Mi odi a tal punto?> continuò .La stretta era troppo forte come il suo disagio.
< Non volevi vero?hai sperato che non fossi io a scrivere quei messaggi! > la sua voce era tagliente come quando la derideva.
< Draco per favore lasciami non riesco a parlare così > lui la lasciò e lei si voltò incontrando i suoi occhi spalancati per la sorpresa, e lei sapeva bene il perché . Era la prima volta che lo chiamava per nome.Entrambi sentirono una fitta al cuore per quella separazione.
< Inizialmente non potevo crederci,tu mi hai sempre derisa,sempre insultata. Mentre quei messaggi erano pieni di parole dolci. >
< Sei stata nascosta in quella dannata torre per giorni;ho capito che mi avevi scoperto,non potevo aspettarmi niente di diverso da te,ma abbi almeno l’ ardire di dirmi in faccia che non mi vuoi. Metti in atto il coraggio che voi Grifondoro tanto decantate. > ancora un pugnale affondato nel petto di entrambi .Ma Hermione lo guardò e abbozzò un sorrisino.
< Non capisci?io nemmeno ti odio. E per questo che sono scappata!E per questo che mi sono nascosta. > calde lacrime iniziarono a scivolarle sulle guance .A quelle parole lui la riprese tra le braccia e tutto il mondo tornò al suo posto.Ma restò sempre gurdigno e distante in attesa che lei continuasse il suo discorso.Draco non poteva credere a quello che aveva sentito,lo aveva sperato sin da quando aveva capito la portata dei suoi sentimenti,anche quando l’aveva odiata per quello che gli faceva provare .E adesso lei era li,tra le sue braccia e gli stava dicendo che non lo odiava.

< Cosa? >
< Mi hai fatto innamorare di te Draco Malfoy. > e ricominciò a piangere. Draco allora iniziò ad asciugare con dei baci quelle perle.
< Perchè piangi? > le chiese non capendo.
< Perché mi vergogno! > Il viso di Draco si addolcì.
< Non piangere per favore. E’ bellissimo quello che hai detto!Non vergognarti… > le sussurrò.
Hermione se ne stava con il viso abbassato ancora stretta a lui. Draco alzò quel volto con l’indice,ma lei restò con gli occhi bassi.
< Guardami! > ma il suo sguardo non si mosse.
< Guardami Hermione > la gentilezza e il suo tono di voce dolcissimo la convinsero.
< Se qualcuno ti toccasse sarei capace di incenerirlo con lo sguardo. Quando sei stata attaccata dal dissenatore ho obbligato Blaise a  vegliarti,con il terrore addosso che ti capitasse qualcosa’altro.Quel giorno che ti sei addormentata in biblioteca mi hai fatto preoccupare tantissimo.Ero entrato in sala grande non trovandoti e così ho girato mezzo castello per cercarti. Quando ti ho sentita correre verso gli spogliatoi ti ho trascinato dentro quella stanzetta ,non ce la facevo più , volevo baciarti da tempo ormai .Troppo tempo. Non sapevo come avvicinarmi a te.Se fossi venuto da te a dirti ciò che provo mi avresti schiantato,e così mi sono inventato la storia dei messaggi,volevo che tu conoscessi un’altra parte di me. Mi sei entrata nell’anima e nel corpo. Non posso fare a meno di te. >
Gli occhi di lui erano limpidi e sinceri,come mai avrebbe creduto di poterli vedere,la sua voce dolce e i suoi tocchi gentili. Hermione si alzò in punta di piedi, gli allacciò le braccia al collo e lo baciò come non aveva mai baciato nessuno,anzi si, proprio lui in quello stanzino delle pluffe.
Tutto il mondo intorno a loro esplose  per la felicità che stavano provando. Come se non ci fosse nient'altro nel mondo.Era un bacio delicato, delizioso,amabile. Si staccarono per prendere fiato e per calmarsi.
< Come si chiama il gufetto? > Draco scoppiò a ridere per la domanda inaspettata.
< Weasel > rispose lui.
< Draco.. .. > lo richiamò lei schioccandogli una occhiata omicida. Era chiaro il riferimento a Ron.
< Che c’è?  > disse lui da finto innocente.
Hermione ebbe la sensazione che avrebbe vissuto a migliaia di quei battibecchi e stranamente ne era felice.



Eccomi qui..dopo un imperdonabile ritardo...Abbassate le armi...non vi faccio pena? :(
Scusate,ma non ho avuto un attimo fino ad ora...Spero che vi piaccia e che non mi debba andare a nascondere! Una domandina:risposte a fine capitolo o con il nuovo metodo della casella postale? ditemi cosa preferite...Bacino Mapi....



Risposta alle recensioni:
Angy:Spero che il capitolo ti sia piaciuto.Non li ho fatti consumare...ancora qualche capitolo perchè per quanta attrazione ci sia quasti due prima si odiavano,quindi procediamo con calma,Per quanto riguarda Eveline capirai...La tua storia mi piace già come ti ho scritto...Aggiorna...imperativo categorico assoluto ;D
Twippazz483:Benvenuta e grazie dei complimenti,spero che continuerai a seguirmi e a commentare...Già non amo cambiare molto i caratteri,metto un pò del mio,ma cerco di essere sempre fedele.Grazie ancora e bacino.
Barbarak: Si tra Eveline e Voldemort c'è qualcosa sotto.Ma ancora non ti posso svelare cosa. Abbi fede,lo scoprirai.Mi fa piacere che i capitoli ti siano piaciuti e spero che questo sia all'altezza degli altri. Grazie per i tuoi complimenti bacino.
Elve89:I tuoi papiri sono sempre molto divertenti da leggere.Mi fai scappare sempre un sorriso per la tua impetuosità.Come per Draco ed Hermione anche tra Harry e Ginny ci sarà una svolta ma nel prossimo capitolo però.Aggiorna presto la tua ff.Aspetto un tuo commento..:)
Jalilah:Questo è il vero primo bacio."Razionale"diciamo...ahahahah...spero ti sia piaciuto...Bacio al prossimo.

 

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Capitolo 9
*** Promesse ***


10- Promesse Le labbra di Draco erano morbide.Tanto morbide che separarsene,la sera prima era stato un vero problema.
I capelli di Hermione erano come seta, e adesso che Draco aveva l'autorizzazione a toccarli, adesso che anche lei lo voleva,non poteva esserci niente che gli impedisse di  sprofondarci le mani e attorcigliare i suoi ricci.
Lasciarsi  era stato quasi impossibile.Ogni "buonanotte" sussurrato era accompagnato da un bacio che faceva sussultare entrambi e legare ancora di più.Stretti vicino al dormitorio dei Grifondoro,nell'ombra di una colonna,avevano passato almeno due ore,sempre sul punto di distaccarsi ma mai avendo il coraggio di farlo.Ma era giusto così,per ricordare per sempre la magia di quei momenti vissuti quella sera.
Entrambi quindi erano nei propri letti.Ognuno a sognare dell'altro,ognuno a riaffiorare dal loro mondo dei sogni.
Le sue mani che la toccavano,i suoi capelli che le solleticavano il viso. Hermione poteva sentire ancora quel tocco delicato che aveva  spinto la sua immaginazione oltre i confini che si era costruita.
Il suo corpo premuto contro quello di lui.Draco poteva ancora sentire la sua eccitazione,restare padrone di se stesso era stata una fatica immensa.
< Domani mi vorrai ancora? > frasi sussurrate a fior di labbra per non far sentire la paura che celavano.
Lei a quella domanda aveva sussultato leggermente.Aveva sentito tutte le sue debolezze,tutti i suoi timori.Gli sollevò il viso, affondato e nascosto nella sua spalla, e gli aveva risposto con quanta più sincerità possibile. < Si! > solo un si,nessun giro di parole,nessuna rassicurazione. Solo un si,ma così carico di verità che lui non ne aveva dubitato.Il bacio successivo era stato bellissimo,appassionato.Come se Draco volesse suggellare un patto.La promessa che non lo avrebbe abbandonato.
Le mani intrecciate,i visi accaldati,le fronti che si toccavano.
< E tu? >
< Io cosa? >
< Tu mi vorrai o sarò una mezzosangue? > era una domanda sbagliata,lei lo sapeva,avrebbe rovinato tutto,lo avrebbe fatto infuriare,ma era necessario,perchè ancora Hermione sentiva che in qualche modo dopo quella risposta non le sarebbe stato più possibile tornare indietro.Dopo si sarebbe sentita totalmente coinvolta da lui.Le ombre dal suo cuore sarebbero scomparse. < Non lo hai ancora capito ? > Draco le  lasciò una mano e posò la sua  su una guancia. < Sei mia.Non possiamo cambiare ciò che siamo,ma non sarà più un ostacolo.Non per me. > adesso si,adesso era totalmente sua.
< Come? > aveva chiesto allora Hermione.E  non c'era stato bisogno di aggiungere altro.Già,perchè lei se lo chiedeva.Come erano nati i suoi sentimenti per lei?
< Non ne ho idea,mi sei entrata dentro.Ti sei fatta spazio,prima nel mio cuore e poi nella mia mente,pensarti,sognarti,volerti erano un unica azione. Cosa potevo fare se non cederti? >
" Cedermi" aveva ripetuto la mente della ragazza.E lei come gli aveva ceduto? Si era lasciata incantare dai suoi trucchi,dai suoi tocchi,dal suo bacio,dai suoi messaggi,fino a sperare ardentemente che fosse lui a scriverli.Fino a sperare che fosse lui a desiderarla come non era mai stata desiderata,come anche lei desiderava.
< Quando? >
< Questo lo so,al Ballo del ceppo. Eri così bella, e vederti al braccio di quel bulgaro mi ha fatto capire che presto ci sarebbe stata la fila per conquistarti.E io non amo rivali.Non dovevi dire di si a lui,non dovevi dire di si a nessun'altro che non fossi io.  >
< Da così tanto tempo? > si era lasciata sfuggire Hermione stupita.
< Già. Non so neanche io come ho fatto a resistere,ma non sono uno stupido,ho visto come ti struggevi d'amore per Wesley,non avrei sprecato l'unica possibilità che sicuramente mi avresti concesso mentre eri persa per un'altro. E' stata la sua fortuna che abbia spostato il suo sguardo verso Lunatica.Non so cosa avrei fatto altrimenti. Anzi forse lo so benissimo. >
< Draco. > lo richiamò lei.
< Non ritratterò,ma adesso che ti stringo tra le mie braccia posso essere magnanimo e fare finta che non esista. > poi le labbra del ragazzo erano ripiombate su di lei ,sul suo collo,sulle sua labbra,sulle sue guancia. Non le aveva lasciato un attimo di tregua,neanche per respirare.Ma lei non voleva respirare,voleva solo restare così nel suo abbraccio.
 Lui non  voleva alzarsi,voleva stare ancora sotto le coperte,a sognare di lei. Ma poi un pensiero gli attraversò la mente.Non avrebbe più dovuto sognare per averla,per toccarla,abbracciarla,amarla. Adesso era sua. Sposto le coperte scivolò di fianco e si tirò su.Si diresse alla scrivania.

La grifoncina aprì lentamente gli occhi,non voleva ancora svegliarsi. Tutto era ancora avvolto da un'alone di magia che abbandonare quello stato di semi incoscienza non le andava proprio.
Un rumore la riportò alla realtà.Un rumore che aveva accompagnato le sue giornate.Che prima aveva odiato,poi aspettato e infine amato.
Si alzò di scatto e andò alla finestra,senza sospettare che il rumore non provenisse da lì. E infatti non si sbagliava. Il gufetto entrò nella stanza e le consegno un biglietto.

     < Buon giorno mia principessa. Ci vediamo alle 10 e 30 alla grande quercia. DM >

Hermione non potè far a meno di notare che aveva usato le parole scritte nel primo biglietto che le aveva inviato,ma questa volta aveva aggiunto l'aggettivo  possessivo mia.
Come aveva fatto?Come aveva cancellato anni di litigi con un colpo di spugna?
Inoltre il biglietto adesso era siglato. Draco Malfoy. Il suo Draco. A quel pensiero non potè far a meno di sorridere.Perchè sapevano che si sarebbero rivisti.
                                                                                                              

                            ************************************************


Svegliarsi non era mai stato tanto bello.Dover tornare alla realtà invece di poter restare nel mondo dei sogni era sempre orribile.Ma quella mattina Harry Potter aveva i suoi motivi per voler aprire gli occhi,come magari rubare un bacio alla ragazza che stringeva tra le braccia. Ancora non gli sembrava vero,finalmente era dove voleva essere,con chi voleva essere. Per un attimo la sera prima aveva creduto di averla persa e adesso,la sua Ginny, le dormiva praticamente addosso. Se pensava alla litigata della sera precedente,un brivido gli attraversava la schiena.
< Harry,lasciami. > l'aveva trascinata via dalla festa, via dalla stanza delle necessità,via dalle mani di quel tassorosso e l'aveva condotta in un aula vuota.
< Harry mi fai male. > a quelle parole qualcosa nella testa del ragazzo scattò.Non voleva farle male,e così la lasciò.
< Ma che ti prende? > chiese scocciata Ginny.
< A me? che ti prende a te? > la rimbeccò Harry.
< Che intendi dire? >
< Come potevi permettere che quello ti ballasse così vicino.  > la gelosia lo stava logorando.
< Ballo con chi mi pare e come mi pare. > la ragazza non voleva mollare,ne tanto meno rendergli le cose più facili.
< E a me non pensi? Sai cosa provo per te... > l'ultima frase fu quasi sussurrata. Ma non servì perchè lei l'aveva sentita.
< E tu a me hai pensato quando mi hai detto che il nostro bacio era stato un errore? Anche tu sai cosa provo per te? >
< Ginny è diverso,io non posso permettere che tu rischi per me. > Adesso i bei occhi della rossa mandavano fiamme,che avrebbe voluto bruciare Harry Potter.
< Santo cielo Harry,ma cosa vuoi da me? Non posso stare con te,non devo stare con nessuno. Cosa vuoi? Mi chiudo in una stanza e butti la chiave? >
Non sembrava un'idea tanto brutta.
Ginny osservò il viso del ragazzo, come se stesse realmente prendendo in considerazione quell'eventualità.
< Sei coraggioso Harry sai. Ci vuole coraggio per trascinarmi qui e farmi questa scenata di gelosia quando sei tu il primo a prendere le distanze da me. >
< Ginny per favore io... > era quasi una supplica.
< Tu cosa Harry?è tutto un io non posso ,io non devo,io ,io. Ma ci pensi a me. Hai idea di come mi sia sentita rifiutata? >
< Non ti ho rifiutata,ma non possiamo. >
< Basta,con questa storia. >
< Perchè non vuoi capire. >
< No,hai ragione non voglio capire. Sono stanca di assecondarti. > Ginny fece per uscire dalla porta ma Harry le sbarrò la strada.
< Fammi passare. > Ginny era furiosa.
< No,devo spiegarti. >
< Ancora scuse Harry? Non mi vuoi,bene me ne farò una ragione ma adesso lasciami in pace,non voglio più saperne di te.Starti vicino mi fà soffrire quindi appena uscirò da quella porta non ti disturberò più. Ti alleggerirò il compito. >  Ginny lo strattonò ma il ragazzo non ne voleva sapere di spostarsi.
Come poteva pensare che non la volesse? Lui che la amava più di qualsiasi cosa al mondo. Più dichiunque altro. Ma quegli occhi verdi erano determinati a lasciarselo alle spalle, e questo lui non poteva permetterlo. Nonl'avrebbe lasciata andare,aveva ragione Hermione, la amava e avrebbe combattuto per il loro amore. Tanto combattere faceva parte della sua vita.Era per creare un mondo per lui e ginny che combatteva da tempo.Al diavolo la guerra,al diavolo Voldemort.La voleva e glielo avrebbe detto.
Gli crollo in ginocchio davanti e le strinse la vita.
< No, ti prego.Ti amo, e lo sai. Sono uno stupido e lo sai. Ho una fottutissima paura di perderti,che tu muoia,tutte le persone a cui mi lego muoiono.Tutte le persone che mi vogliono bene muoiono.Ma se morissi tu,ti seguirei all'istante,non potrei sopportare di vivere senza di te. E questo vale anche ora. Non posso stare senza te. Ti prego non cancellarmi dalla tua vita. >
Ginny spalancò gli occhi,se ne stava immobile con Harry legato ai suoi fianchi,completamente inerme. Vinta da quelle parole. Stupita.
Finalmente le aveva confessato il suo amore,finalmente aveva ammesso che cosa lo preoccupava così tanto. Lui aveva paura che lei morisse per causa sua,come erano morti i suoi genitori,come era morto Sirius. Si riprese sentendo il fiato corto del ragazzo,istintivamente strinse le braccia intorno al capo di Harry abbracciandolo.
< Non hai ucciso tu i tuoi genitori,non hai ucciso tu Sirius. Entrambi sono vittime di Voldemort e della follia dei suoi seguaci. Non temere per me Harry, io rischio per te,tu rischi per l'intera comunità magica. Chi pensi corra il rischio più alto.So cosa provi,lo provo anche io quando scompari per pomeriggi interi,quando sei agli allenamenti,quando entri un secondo in ritardo in sala grande,durante le vacanze estive. Ma non ci possiamo fare niente,è la guerra, e noi dobbiamo essere uniti. Altrimenti vinceranno loro. Anche io ti amo e anche io ti seguirei a ruota se ti accadesse qualcosa.  >
< No hinny ti prego,non dire questo. >
< E perchè? >
< Non riesco a sopportarlo. >
< Lo so benissimo,come io non sopporto che lo dica tu. Ma è quello che farei,sono egoista. Cerchiamo di restare vivi entrambi e amami Harry,come se ogni giorno fosse l'ultimo,almeno saremmo sicuri di aver vissuto al massimo. >
Harry non rispose ma si alzò barcollante attirò la bocca di Ginny alla sua e la baciò.Era quella la risposta alla sua domanda.L'avrebbe amata,fino alla morte.
I baci presto divennero sempre più appassionati,sempre più vivi. Resistere sempre più difficile.Ma perchè poi resistere? Lei lo amava,lui lo amava. Si spogliarono lentamente.Baciando ogni millimetro di pelle scoperta,esplorando tutti quei sentieri che avevano sbarrato. Le mani lasciavano dolci carezze,la bocca dolci baci,frasi sussurrate,promesse d'amore.
Fecero l'amore lì, sopra il mantello di Harry,in una stanza vuota,ma piena dei loro ansiti e dei loro sentimenti.
< Ti amo. > disse Harry.
< Ti amo. > rispose Ginny.
Quei ricordi  lo avevano svegliato definitivamente. Lasciò un bacio sulla fronte di Ginny e la coprì meglio con il mantello di lei che si erano buttati addosso prima di addormentarsi appagati.
Ginny si mosse leggermente. < Buon giorno > disse ancora con gli occhi chiusi.
< Buon giorno anche a te amore mio. > rispose Harry e ginny rise.
< Perchè ridi? >
< Pensavo di averlo sognato... >
< No,purtroppo per te è tutto vero. > la canzonò Harry.
< Già purtroppo. >
< EHI.... > le urlò il ragazzo, e lei rise ancora.
< è così bello sentirti ridere. > Ginny sollevò la testa e lo baciò. Dalla sua bocca si spostò al suo orecchio,al suo collo,al suo petto.
< Amore fermati ti prego.... >
< Perchè ? > chiese la ragazza innocentemente.
< Perchè è già mattina,dobbiamo tornare al dormitorio.Tra un pò arriveranno i tuoi genitori e Ron mi verrà a cercare se  non mi vede nel mio letto.Non vorrai che tuo fratello mi prenda a pugni.E se continui non mi fermerai più. > tutte quelle motivazioni si frantumavano piano piano ad ogni bacio. Ma Harry aveva ragione. Ginny sbuffò sul suo torace e si sollevò.
< D'accordo...Ron ci deve solo provare... > disse mettendo un tenero broncetto.
< Come vuoi comportarti? >
< Non lo diremo a nessuno,voglio tenere questa cosa per noi per un pò. >
< Neanche Hermione? > chiese Harry.
< Be no lei no. A lei lo possiamo dire.Anche perchè appena mi guarderà in faccia ci scoprirà. >
< Credo che già sospetti qualcosa. >
< Cosa intendi dire? >
< Quando siamo stati attaccati dal dissennatore abbiamo fatto una chiaccherata. > confessò Harry.
< Oh lo sempre detto...Lei è la migliore. > Harry e ginny risero,alzandosi di malavoglia ma con la gioia nel cuore.
                                                             **********************************************************************
Un'ultima occhiata allo specchio ed era pronta. Scese le scale ed entrò nella sala comune Grifondoro ancora addormentata. Tutti gli studenti si godevano le prime ore di riposo prima di partire per il ritorno a casa. Erano ancora le nove e trenta,mancava un'ora prima dell'appuntameto con Draco ma voleva far un giro nel parco,da sola.Calmarsi e riordinare le idee.
La sera precedente era stata idilliaca. Ma oggi,come si sarebbe dovuta comportare.Lui era sempre Draco Malfoy.Come si parlava con Draco Mlfoy? Lei ci aveva sempre litigato.E la sera prima a parte il chiarimento,solo baci. Baci infuocati.
Si avviò verso la porta ma qualcuno le cadde sopra.
< Oh scusa. > la sua voce era familiare.
< Ginny... >
< Hermione... > si aiutarono a vicenda ad alzarsi.
< Che ci fai in giro a quest'ora? > chiese la rossa alla mora.
< Che ci fai tu in giro? > una rapida occhiata  < e vestita come ieri sera? > Hermione guardava la sua amica. Sguardo felice,praticamente gli occhi a cuoricino, sulle labbra un sorriso smagliante e poi un'aria perdutamente innamorata.
Senza che Ginny le desse conferma affermò < Harry si è deciso! >
Lei annuì ed Hermione le saltò al collo urlando.< aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh...sono contentissima. >
Una lacrima scivolò sulle guance della rossa. Finalmente Harry le aveva detto che l'amava e che la voleva al suo fianco.
< o tesoro non piangere.  > Hermione la  stringeva nel suo abbracciò e la coccolava.
<  Hermione sono felice come non lo sono mai stata prima d'ora.  >
< Finalmente si è deciso. >
< Si... e.... > cosa non le stava dicendo Ginny?cosa le nascondeva?
< Ehi,dimmi tutto. > gli ordinò.
< Abbiamo fatto l'amore. >
< cosa? >
< Si ed è stato bellissimo. Sono sensazioni bellisime che non avevo mai provato prima.  >
< Oh > Hermione arrossì di botto. Non tanto per gli argomenti che stavano discutendo ma perchè dal momento in cui Draco l'aveva lasciata la sera prima non pensava ad altro di come sarebbe stato andare avanti con lui.Cosa avrebbe provato?come si sarebbe comportata?avrebbe vinto tutte le sue paure?
Ginny nel frattempo scrutava il viso dell'amica. Se era vero che Ginny non poteva nasconderle niente ad Hermione,quest'ultima per lei era un libro aperto.
< Mi devi dire qualcosa? >
< No...cioè...si >
< Allora? > la spronò visto che non ne voleva sapere.
Hermione,trovando le punte dei suoi stivali molto interessanti rispose. < è lui,Draco,dopo varie peripezie ,che poi ti racconterò, ci siamo chiariti. Adesso ho un appuntamento con lui. > fece per uscire.
< Ma come te ne vai così?ti ho appena confessato il mio segreto più grande e tu mi lasci all'asciutto. >
La riccia che era ormai quasi di fronte al passaggio si voltò con un sorriso a trentandue denti e disse. <  Ha detto che non può fare a meno di me. > e attraversò il passaggio.
< Hermione.... > ma lei già correva verso il parco,dal suo appuntamento,correva da lui.
 
                                                  *****************************************************
                                                                                                                                                                                                                                    C'è un mistero che non lo so,
                                                                                                                                                                                                                                      quando ti vedo che cos'ho.
                                                                                                                                                                                                                                     Sento tremare lo stomaco,
                                                                                                                                                                                                                                     qualcosa di profondo sai.
                                                                                                                                                                                                                                     Mi fa andar fuori di testa ,fuori di me.
                                                       

Il cielo era limpido,nessuna nuvola adombrava il sole,neanche un filo di vento a disturbare le fronde spoglie degli alberi.Era una stupenda mattina,o almeno a Draco sembrava così.Era di ottimo umore,come da molto tempo ormai non gli capitava. Le cose non andavano bene da così tanto tempo che non riusciva a credere che uno dei suoi desideri più nascosti si era avverato.
< Mi hai fatto innamorare di te Draco... >   da quanto tempo lui era innamorato di lei?anni.
Scendere a patti con la sua coscienza era stata un impresa ardua, ma non poteva scegliere l'infelicità,al diavolo tutti. Nei suoi pensieri c'era solo lei,la voleva.E si sa,se Draco Malfoy desiderava qualcosa la otteneva,anche se ciò implicava strisciare e calcolare.Certo lei era l'opposto di lui.
Lei mezzosangue,lui purosangue.
Lei grifondoro,lui serpeverde.
Lei orgoglio,lui pregiudizio.
Lei,lui.L'amore dopotutto è l'unica guerra in cui si va a letto con il nemico.
Trasportato da quei pensieri non si accorse che lei era arrivata.
< Ciao. > disse Hermione. Se ne stava poco distante da lui con l'aria molto imbarazzata.
< Ciao > rispose lui. Anche lui era un pò imbarazzato,anche se dal suo volto non traspariva la minima emozione. " Come fa a essere sempre così controllato? " si chiese mentalmente Hermione.
< Scusa se ho ritardato,ma ho incontrato Ginny e non mi lasciava andare più. >" E ho girato a caso per trovare il coraggio di avvicinarmi",aggiunge con se stessa Hermione.
< Non ti preoccupare. Non aspetto da molto > Nel frattempo si accomodò nella panchina sotto la quercia.
Lei si guardò intorno e aspettò qualche secondo.
< Che bella giornata oggi,non sembra che sia il ventiquattro dicembre. >
< Già > disse lui imitando il suo movimento per vedere cosa aveva visto lei.
< Hai dormito bene? > le chiese Draco. " che domanda stupida" pensò subito dopo.
< Si  > rispose lei.
Incrociarono gli sguardi per  un secondo,ma poi lei  sorrise e  abbassò gli  occhi un istante.
"Ma che stava facendo?perchè non la avvicinava al suo corpo?lo desiderava tanto da star male.Basta comportarsi con un imbranato. "
E così Draco si decise,le allungò una mano < Ci stiamo comportando come due bambini... > lei gli prese la mano e lui la guidò verso le sue ginocchia facendola accomodare su di esse.La ragazza accolse l'invito e finalmente lo toccò passandogli un braccio sulle spalle.
< Lo so. > rispose Hermione.
< Questa notte ti ho sognato. > continuò lei.
< Cosa facevo ? >
< Non te lo posso dire. >
< Granger >
< No. >
< Dimmelo. >
< No >
< Subito > Eccoli lì, si erano ritrovati nei loro battibbecchi,nei loro litigi,nelle loro imposizioni. Questi erano loro.Solo che adesso non era più l'odio il sentimento di fondo.
< Oh va bene.Ma sei sempre così prepotente? >
< Sempre. E adesso dimmelo. >
Ma perchè glielo aveva detto? Ormai lui non si sarebbe arreso. Hermione prese un respiro di incoraggiamento e molto velocemente disse. < Hosognatochemibaciavi! >
Lui che ovviamente non aveva capito niente alzò uno dei suoi biodi sopraccigli.
< Non ho capito >
< O problema tuo io l'ho detto. > Hermione assunse una delle sue pose strafottenti con un tenero broncetto.
Il ragazzo invece ridusse gli occhi a due fessure.
< A si? Bene. > 
La mano che  le aveva passato sulla vita si strinse immobilizzandola, e l'altra si insinuò sotto il  mantello,sbottonò alcuni bottoni del capottino fino a trovare il maglione,iniziando così a farle il solletico.
< Hei che fai? > lei che praticamente non si era accorta di nulla pinchè non aveva sentito uno strano spiffero si piegò per le risate.
< Allora ora me lo dici? >
< No >
Ma poi successe qualcosa di inaspettato. Il maglioncino si sollevò leggermente lasciando scoperto il suo ventre.Fu più forte di lui.Smise di farle il solletico e aprì la mano poggiando l'intero palmo su quella pelle delicata,facendole salire un brivido lungo la schiena  e naufragar gli fu  dolce in quel  mar.
Hermione smise di ridere e lo fissò. Per entrambi fu un richiamo. Le loro labbra si unirono in bacio dolce che spezzava ogni imbarazzo. Le mani della ragazza corsero ai capelli di lui mentre la mano di lui continuava ad esplorare, salendo verso il suo seno,senza tuttavia toccarlo,stringendo il suo fianco.
< Ecco cosa ho sognato ieri notte. Che mi baciavi. >  disse Hermione in un momento.
La felicità lo travolse insieme a quelle parole. Si riappropriò della sua bocca e godette ancora dei suoi baci
 Se non fosse stato indispensabile per vivere,si sarebbero scordati anche di respirare. Infatti,attimi,minuti o ore dopo si staccarono ansanti.
Draco la strinse più forte,poggiandosi su di lei. Hermione lo accolse al suo petto stringendolo anche lei.
< è tardi >
< Per cosa? >
< Devo partire.oggi è la vigilia ricordi? >
Una strana sensazione di abbandono la prese alla sprovvista.
< Pensavo che non partissi. >
< Devo ,purtroppo,mia mamma è sola e in più se non tornassi potrei insospettire qualcuno >
Già,vi erano mille parole non dette,mille situazioni opposte. Hermione si rese conto  che fino a quel momento avevano vissuto in una bolla di sapone.
Bellissima bolla,colorata,accogliente,confortevole. Ma che purtroppo era scoppiata.
Draco si allontanò quanto bastava da lei per poterla guardare negli occhi.
< Hermione. >
Gli occhi di lei scattarono verso i suoi.Non l'aveva mai chiamata per nome,mai.
< Ti prego non riuscirò a partire se non mi prometti che starai attenta,che non ti allontanerai dal castello. >
Era preoccupazione quella che gli incrinò la voce.
< Te lo prometto. >
< E tu giurami che tornerai così. >
< Così come? >
< Il Draco che mi ha fatto innamorare,non quello vecchio che mi detestava. >
< Non ti ho mai detestata,semplicemente cercavo di ottenere la tua attenzione.Comunque è questo che ti spaventa? Che mi lasci influenzare? >
Hermione sentendo le lacrime spingere,annuì semplicemente.
< Stai tranquilla nessuno mi può far fare qualcosa che non voglio. >
< Ho paura lo stesso.  >
< Allora te lo giuro. > e lei gli credette.
 



Angolo scrittrice:
Allora capitolo dolcissimo lo so...Con un bel barattolo di nutella davanti vi verrebbe il diabete...ma che ci posso fare sono una romanticona...inguaribile,aggiungerei.
Spero di non aver deluso le aspettative,magari volevate più azione ma penso che dopo le rivelazioni il meglio che si possa fare è sbaciucchiarsi...ahahahah....La strofa è di una di mitica canzone di Vasco:Standig Ovation.Adoro Vasco e quel pezzettino mi sembrava adatto al paragrafo successivo....
Questo è il penultimo capitolo prima delle vacanze...Il prossimo si intitolerà BUON NATALE....giusto per restare in tema...il mio modo per farvi gli auguri,ma non mi dilungo altrimenti finisce che vi scrivo anche di cosa tratta....
Rispondo con il nuovo metodo alle vostre recensioni...Spero che commentiate in molti...è bello sapere cosa pensate...Bacino Mapi...

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Capitolo 10
*** Buon Natale ***


11-Buon Natale                                           *****   Buon Natale   ******



Era la mattina di Natale. Hermione non aveva resistito dall'alzarsi di corsa e spalancare la finestra affacciandosi ed ammirare il paesaggio.
Tutto era Bianco,di notte aveva nevicato nuovamente. Ogni anno si ripeteva  che non aveva mai visto tanta neve,e ogni anno si ricredeva.Le luci delle decorazioni esterne rosse erano stupende in quel candore. Appena vestita avrebbe fatto una passeggiata nel parco e godere a pieno di quella splendida giornata,anche se le mancava Draco.
Il castello era magnifico,faceva freddo e c'era la neve.  
Il gufetto Weasle aveva viaggiato molto prima di posarsi sul suo davanzale, e non portava solo un messaggio ma anche un piccolo pacchetto.Il cuore le esplose  di gioia nel petto.
< Ti prego non scappare dopo. >  sussurrò la grifoncina prima di prendere il messaggio, pensando all'ultima volta che aveva cercato di fargli consegnare la sua risposta.
Il gufo la guardò come se avesse capito,sicuramente aveva capito, e poi depositò  i suoi doni.
Hermione li prese leggendo prima il biglietto.
                                < Buon Natale mia principessa.  >
Con un sorriso enorme prese il pacchetto e lo aprì,strappando la carta, da brava mezza babbana. Le mani le tremavano leggermente,ma nonostante ebbe la forza di scoprire cosa nascondesse quel piccolo involucro.
Una lacrima le scese giù solitaria per la sua guancia alla vista del suo regalo.Era un ciondolo,una D e una H intrecciate. Mentre lo sollevava per ammirarlo meglio cadde un altro biglietto.
               <  Aggiungilo al tuo braccialetto,così lo avrai sempre con te. Spero ti piaccia. >
Voleva che lo indossasse con il suo braccialetto. Non solo aveva notato che non portava altro che non fosse quel bracciale,ma anche che non se lo toglieva mai. Quel piccolo bracciale le era stato donato dai suoi genitori il giorno prima che lei partisse per Hogwart,per averli vicini in quella separazione di nove mesi dovuti alla frequentazione della scuola.Hermione semplicemente lo teneva sempre con se,come per ricordarle che i suoi genitori l'amassero e che tutto quello che faceva a scuola, tutti i meriti erano per renderli orgogliosi.
Adesso Draco  voleva che ci fosse anche lui sempre con lei.  " Che pensiero carino. " pensò facendosi scappare un altro gridolino.
E lei? lei non aveva pensato al Natale. Come avrebbe potuto sapere che il ragazzo che prima odiava e l'aveva derisa per tanto adesso le facesse regali.Un altro pensiero. Le parole di Draco.
"Quando ti ho sentita correre verso gli spogliatoi ti ho trascinato dentro quella stanzetta ,non ce la facevo più , volevo baciarti da tempo ormai .Troppo tempo."
Troppo tempo. A lei invece era bastato così poco per vedere un'altra persona in lui. Diversa dall'antipatico Malfoy. Adesso era semplicemente Draco.
Hermione si guardò in giro nella stanza. E poi la vide,la sua sciarpa. La prese,la impacchettò e scrisse un biglietto di accompagnamento.
                                                                                          < Buon Natale anche a te Draco. Il tuo regalo è bellissimo.
                                                                                              Scusa io non ho avuto il tempo di farti un regalo,ma ti dono una cosa mia.
                                                                                               Non sarà bello come il tuo ma te lo dono insieme al  mio cuore. A presto H. >
Consegnò tutto a Weasel e indossò subito il regalo di Draco.
< Hermione scendi dai! > Ginny la stava chiamando.
Si infilò la vestaglia sotto il pigiama e scese velocemente le scale del dormitorio. La sala comune era piena di Weasley per festeggiare insieme il Natale.
< Buon Natale Hermione. > Molly la strinse in un abbraccio affettuoso,quasi soffocante.
< Buon Natale anche a lei. > rispose Hermione.
Le seconde braccia che la strinsero furono quelle di Harry. Se ne stava vicino a ginny,sfiorandosi ma non toccandosi. Chissà se sarebbe sfuggito  a mamma Molly?
< Buon Natale Harry. > disse Hermione ricambiando la stretta.
< E si Hermione è proprio un buon Natale.  Anche a te... >  
A vedere quella scena Eveline,l'unica rimasta oltre loro ad Hogwart sembrò diversa. I suoi occhi ,i suoi capelli. Sembrava....
< Eveline. Auguri. Ti senti bene? Sembra che brilli. > le aveva domandato Hermione.
< Ma no... è che siete così belli. >
Apparentemente sembrava un Natale come gli altri. Avrebbero riso,scherzato, mangiato il chrismas pudding fino a farsi venire il mal di pancia. Sarebbe stato un Natale felice questo, a dispetto della guerra e di quel pazzo di Voldemort.Questi ricordi erano necessari per aver in mente  il motivo per il quale lottavano,ed adesso sembrava che in molti avrebbero avuto  una motivazione in più per combattere. Sarebbe stato un bellissimo Natale in bianco.
                                                                                             ****************************************************
Anche a Malfoy Manor era Natale. Ma non vi era la stessa atmosfera di Hogwart purtroppo.La casa era fredda,ma non certo per mancanza di riscaldamento,ma per la mancanza di calore umano. Gli unici abitanti  rimasti erano Draco e Narcisa e una schiera di elfi domestici,necessari per mandare avanti il maniero.
Ma in un certo senso non era mai stata piena di persone,tranne per i ricevimenti tenuti da Narcisa. Ma quelle di certo,per Draco,non erano amici,ma semplicemente invitati,che presenziavano per tener viva una fitta rete di intrighi.
Entrato nel grande salone,vide la figura di sua madre seduta nella sua poltrona preferita che sorseggiava del te. Nonostante gli anni e le preoccupazioni era ancora bellissima.
Narcisa aveva dimostrato un temperamento mille volte più forte di Lucius.Aveva sempre badato lei agli affari di famiglia. Aveva sempre cercato di contenerei danni della follia di suo marito.
Ed eccola li,rilassata che sorseggiava del te.
< Buon Natale Madre. > la donna si voltò e gli sorrise.
< Buon Natale Draco >
Draco le si avvicinò e le lasciò un bacio sulla guancia,come faceva quando era piccolo.
< Ti sei alzato presto.Dopotutto sei in vacanza! >
< Lo so madre ma non avevo più sonno > "e dovevo spedire una cosuccia"pensò tra se e se Draco.
Narcisa sospirò. E Draco avvertì una nota di preoccupazione.
< Che c'è madre? > chiese quasi senza pensare. Se avesse fatto una domanda del genere a suo padre si sarebbe guadagnato una rispostaccia. Ma con sua madre lui parlava, a differenza di Lucius avevano un rapporto di fiducia e di amore. Era stato per  l'amore che lei le aveva trasmesso fin dalla nascita di nascosto da tutti,da tutte le persone che lo circondavano e che credevano che gli affetti fossero una debolezza, che Draco aveva accettato il suo amore per Hermione. Non c'era niente di male nell'amare e Narcisa glielo aveva dimostrato.
< Ho ricevuto un gufo questa mattina. > Ricevere posta non era buona cosa in quel periodo. Il ragazzo attese pazientemente che la madre continuasse.< Ed è stata indetta una riunione. >
In questo,almeno per ora non vi era nulla di strano. < Qui > aggiunse infine.
Le mani di Draco si strinsero a pugno,tanto da far sbiancare le nocche e gli occhi si infiammarono di rabbia. Come osavano quei luridi Mangiamorte,nella sua casa.
< Lo so Draco,non piace neanche a me. >
< E non farete niente per impedirlo? >
< Cosa posso fare,sfidare a duello l'Oscuro Signore? > disse sarcasticticamente Narcisa.
Draco comprese che di certo la posizione di sua madre non era delle migliori.
< Voglio che tu ritorni ad Hogwart oggi stesso. >
< Cosa? e lasciarvi sola con quelli? > ringhiò quasi il ragazzo.
< Non sarò sola. Severus sarà con me. > cercò di rassicurarlo la donna.
< Io non mi fido >
< Io si. E tu ti devi fidare di me. >
< Madre ma... > cercò in vano di controbattere Draco
< Niente ma Draco.Non credo sia solo per umiliarci.E non viene di certo per me,mi ha già. > il ragionamento di Narcisa non faceva una piega.
< Va bene Madre. Scusatemi ora. > si arrese Draco alzandosi e incamminandosi verso il giardino. Anche se faceva freddo doveva sbollire la rabbia.
Ma cosa volevano da lui? Non era stato lui a fallire,ma suo padre,non era lui il fanatico,ma suo padre.Lui non osannava l'oscuro signore,lui non gli obbediva,anzi lui non obbediva mai a nessuno.Lui non facesse niente che non fosse dettato dalla sua volontà. Se sua madre non l'avesse convinto che sicuramente sarebbe stato meglio non esserci a quella riunione,non avrebbe mai lasciato la sua casa e sua madre in mano a quelli.Abbandonando la sua casa ome un ladro.
L'aria fredda e la calma del giardino di Malfoy Manor ebbero l'effetto sperato.Ogni passo nella neve soffice era la rinuncia a  uno scatto d'ira . Se solo avesse lasciata libera quell'ira un giorno molto di ciò che gli fosse stato intorno sarebbe andato distrutto. Ma non poteva. Prese un profondo respiro,lasciò un lungo sospiro e si sentì più leggero.
Guardava il cielo e rifletteva. Qualcosa attirò la sua attenzione,un gufo planava verso di lui.
Ancora in volo gli lanciò il pacchetto che stringeva nel becco e se ne andò.
Sorpreso per quel inaspettato dono si affrettò ad aprirlo. Si aspettava un bigliettino ma non un regalo.
< Buon Natale anche a te Draco. Il tuo regalo è bellissimo. Scusa io non ho avuto il tempo di farti un regalo,ma ti dono una cosa mia.
 Non sarà bello come il tuo ma te lo dono insieme al  mio cuore. A presto H. >


Draco stupito aprì l'involucro dal quale ne uscì una sciarpa. Se la portò al naso e inspirò a fondo. Aveva il suo odore,il suo sensualissimo e buonissimo odore. Era il regalo perfetto per il ragazzo,inoltre era bianca,niente colori equivoci,avrebbe potuto indossarla e portarla sempre con se. La sciarpa era anche morbida,come la pelle di lei,almeno da quel poco che aveva toccato.O come le sue labbra,quelle si che le aveva toccate,succhiate,morse.Come le mancavano le sue labbra,stringerla.Lei le aveva donato il suo cuore,ma Hermione non aveva idea da quanto quello di raco fosse in ostaggio. Una cosa buona di tutta quella storia e che l'avrebbe potuta vedere presto e passare in pace quei giorni di vacanza. Almeno ci sperava.
Era meglio rientrare in casa e farsi una doccia fredda,giusto per calmare i suoi bollenti spiriti.

                                                                                           ********************************************
              < Corri nel luogo dove ci siamo dati il primo bacio guardandoci negli occhi... >
Hermione non poteva credere ai suoi occhi.Pensava di non ricever più messaggi,almeno per quella giornata.Invece da un paio di minuti,leggeva e rileggeva quel biglietto.Non se lo aspettava e la gioia che aveva provato nel vedere quel piccolo gufo che ancora una volta planava verso la sua finestra le aveva riempito il cuore. Non  poteva immaginare che Draco fosse così affettuoso con la sua ragazza,per di più se la ragazza era lei.
Senza perdere tempo in stupidi complessi,scese  giù per le scale del dormitorio e corse più velocemente possibile verso la guferia. Quello non era stato il loro primo bacio, in verità era stato il secondo,ma  era stato,però il loro primo bacio consapevole della persona che aveva davanti,almeno per lei. Guardandosi negli occhi.
 < Sei qui! > Urlò la ragazza con il fiatone. Pronunciò quella frase e volò tra le braccia di Draco già aperte per accoglierla.
Merlino non erano passate nemmeno ventiquattro ore e già aveva sentito la sua mancanza ,i pensieri sfuggivano veloci ,solo quando le  mani del giovane si strinsero nella vita di Hermione qualcosa dentro di lui si quietò.
Draco inspirò il suo odore inebriandosi e rifacendolo suo,Hermione invece, come se la richiamassero,infilò le mani nei suoi capelli per vedere se erano come ricordava,morbidi  e setosi, e non restò delusa. Dopo quella piccola separazione era dolce ritrovarsi.
< Mi sei mancato! > sussurrò contro il suo torace.
< Anche tu > Draco fece scivolare una mano sotto il mento di Hermione e spinse il  suo viso verso di lui.  Quando finalmente i loro sguardi si allacciarono il biondo si abbassò e le catturò le labbra.
Il loro bacio da zuccherino si trasformò in passionale nel giro di pochi minuti. Tanto da costringerli a separarsi per poter respirare.
< Che ci fai qui? >
< Non sei contenta? > la rimbeccò Draco.
< Si ma... > poi Hermione capì che stava cercando di sviarla.< Non provarci con me. Rispondi >  
Draco  alzò gli occhi al cielo  sorridendo. "Già voleva fregarla per caso?" pensò.
Hermione non disse nulla nell'attesa che lui si convincesse nel metterla a contatto con il suo mondo,nel svelarle i suoi segreti,il suo carattere chiuso e riservato di certo non lo aiutava.
< Mia madre aveva altri progetti per le vacanze... > disse infine.
La riccia alzò un sopracciglio,quella che doveva essergli costata come una confessione , a lei suonava come una scusa.
< Ti sembro stupida? >
< No >
< Bene allora te lo richiedo. Che ci fai qui? >
< Avremmo avuto ospiti che non potevo incontrare e mi ha rimandato ad Hogwart. E ti dovrà bastare come risposta... >  
Questa volta Hermione si fece piccola piccola. Gli occhi di Draco erano di ghiaccio. Due giorni che la trattava come una principessa le avevano fatto dimenticare la sua voce dura e il suo sguardo  impenetrabile. Cercò di divincolarsi  dalla sua presa, ma lui non glielo permise. La sua stretta si fece più tenace tanto che Hermione si fece male combattendo con lui per  essere lasciata.
< Lasciami mi fai male... >  
Draco la lasciò,lei mise la distanza di qualche passo tra di loro e gli voltò le spalle.
Come aveva potuto pensare che lui la mettesse al corrente dei suoi misteri.Hermione si diede della stupida,già sentiva le lacrime pizzicare gli occhi,ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla piangere.
< Sarà sempre così vero? > La ragazza fece una pausa per cercare la forza di parlare e scappare da lui.< Tu non mi lascerai mai entrare nella tua vita,non mi svelerai mai i tuoi segreti,non ti fiderai mai di me. > concluse. Mettere un passo davanti all'altro non le era sembrato più difficile.Come poteva morire già di nostalgia per tutto ciò che erano stati loro, per quel poco tempo che aveva vissuto con lui.
Ti prego non lasciarmi andare via.Fermami.
Ma lo fece, iniziò a camminare e si rimise la maschera di orgoglio che aveva sempre portato con lui.
Draco,dal suo canto,non riusciva a parlare, a muoversi,a respirare,come se tutto l'ossigeno presente nell'aria Hermione se lo stesse portando via con se.
Guardare le sue spalle voltate,la sua figura che si allontanava lo stava spezzando dentro. Aveva lottato tanto per avvicinarla, averla, e adesso si sentiva l'uomo più stupido di tutto il mondo.
Ti prego non andare via. Fermati.
No,non la avrebbe lasciata andare,l'avrebbe fermata lui. In passato non sarebbe mai successo,si sarebbe crogiolato nel suo orgoglio e testardaggine,tenendosi i suoi segreti.                                                                                                                                                                                                                                            Come può uno scoglio arginare il mare....
Come poteva il suo stupido orgoglio farle perdere la persona più importante per lui.Quel mare di sentimenti soltanto da vivere.
Ma in quell'istante il passato si arrese al presente.La amava e quindi le corse dietro, l'afferrò per un braccio attirandola al suo corpo,stringendola a se,nascondendo il suo viso nella piega del collo della ragazza,tra i suoi capelli.
< Non c'è bisogno che ti lasci entrare nella mia vita, Tu stessa lo sei. >
Ed Hermione non potè far più niente per arginare le lacrime. Silenziose scivolarono dai suoi occhi spalancati dalla meraviglia provate per quelle parole,richiudendoli subito dopo come per volersi proteggere da tutto ciò che stava provando
                                                                                                                                                                                              Le discese ardite
                                                                                                                                                                                              e le risalite, su nel cielo aperto,
                                                                                                                                                                                               e poi giù il deserto,
                                                                                                                                                                                               e poi ancora in alto con un grande salto.
Con Lui sarebbe stato sempre così,un salto verso l'infinito senza paracadute.
Draco alzò il volto dal suo nascondiglio, baciò ogni goccia di rugiada che scaturiva dagli occhi di Hermione, incapace di fare altro la strinse ancora.
Non avevano bisogno di parole in quell'istante.Hermione aprì finalmente i suoi occhi,prese quel viso diafano tra le sue mani e cercò la sua bocca,la baciò,la accarezzò,la morse e non la lasciò.Neanche per respirare.Era così stupido perdere il loro contatto per una necessità così vitale.
Ma dovettero farlo.
< Sono dovuto tornare.... >
< Shhh...Non dire niente,non ora.Oggi è Natale. Il nostro primo Natale. > disse Hermione chiudendogli la bocca con un altro bacio.
< Già. Auguri amore mio. >
< Auguri amore mio. > rispose sorridente Hermione.





Angolo Scrittrice:
Allora ultimo capitolo prima delle vacanze...spero che vi piaccia e che ne valga la pena per lasciare una recensione...Io felice *.* ....Ci sarà un altro capitolo dolcissimo e poi riprendiamo con lo svolgimento della storia ,lo so ci verrà il diabete,ma è indispensabile per il resto del racconto... La piccola strofa inserita è presa da una canzone bellissima di Lucio battisti: Io vorrei,non vorrei, ma se vuoi....ascoltatela che è stupenda...
Ok?
Ditemi cosa ne pensate e ancora AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII......DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO......
Colgo l'occasione per Augurarvi un felicissimo Natale... Vi mando un bacione immenso...Mapi


risposta recensioni:
Barbarak: Harry ha visto la luce si....ahahahha...Sorpresa  Draco è tornato ma Hermione dovrà aspettare per sapere il perchè...Auguri Baby passa delle buone feste...
Angy:Succederà  tutto dopo Il prossimo capitolo...Spero che tu passa buone vacanze...Tantissimi auguri....Baci  Mapi

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Capitolo 11
*** Succedeva così ***


12-succedeva così Se una donna vuole qualcosa,la ottiene?
Decisamente si, sfoderando una miriade di sotterfugi necessari per far capitolare gli uomini.
Primo espediente:Curiosità.
< Se ti chiedo di venire in un posto con me ci verresti ? > chiese Hermione a Draco.
< Si.Perchè non dovrei! > rispose quello ignaro del guaio in cui si stava andando a cacciare.
< Bene. > Hermione gli strinse la mano e iniziò a correre per tutto il castello trascinando il ragazzo con se.
Cominciava così una mattina di dicembre dopo Natale.Una mattina delle sospirate vacanze. L'aria era fredda ma nel cielo un sole spavaldo faceva la sua comparsa fra le fronde degli alberi.Tutto era ancora innevato e stupendo ad Hogwart, e due ragazzi correvano a perdifiato nei suoi corridoi,nelle sue scale,fin fuori le mura,fino ai cancelli.
< Hermione,danazione,ma quanto corri... > si era lasciato sfuggire Draco.
< Sono allenata,io non uso la scopa... > ridacchiò lei.
Draco si guardò intorno.
< Mi dovevi portare qui? >
< No,certo che no... >
Ecco adesso il ragazzo era quasi spaventato. Draco sollevò il suo elegante sopracciglio e a Hermione scappò un risolino.
< E bene... > la incoraggiò lui.
< Hai detto che saresti venuto niente storie. >
Secondo espediente:incasterti con le tue stesse parole.
< Certo che l'ho detto,ma non pensavo mi volessi rapire. > la beffeggiò Draco.
< Non ti preoccupare Signor Malfoy non ho intenzione di rapirti. > anche se più che una rassicurazione sembrava una minaccia.
< Illuminami allora dove andiamo? >
< Ti ho chiesto se saresti venuto con me e mi hai risposto si. Ti aggiungo in particolare,ma non ti dirò dove ti porto. Verrai da me. >
< Dobbiamo oltrepassare i cancelli? >
< Si. >
< No,è pericoloso e io non voglio metterti in pericolo. Ne il tuo delizioso corpicino ne il mio. > rispose Draco.
Terzo espediente: Seduzione.
Hermione lasciò la mano del Serpeverde, si sollevò sulle punte, lasciò che le sue braccia si ancorassero al suo collo, e avvicinò pericolosamente alla sua bocca.
< Fidati di me...Non corriamo nessun rischio,dove andiamo saremo al sicuro. > dicendo ogni parola intervallandola con un bacio e un sospiro.
Le braccia di Draco scattarono automaticamente alla sua vita.
< Credi di giocarmi? > chiese allora.
Hermione sorrise ancora sulle sua labbra.
< Ma non ci penso proprio. >
Poi,però le sue mani iniziarono a sfiorargli la nuca,disegnando piccoli cerchi sulla pelle lasciata scoperta dal sua sciarpa,ora al collo di Draco. Lasciò che le sua mani accarezzassero i capelli. Infine spinse quel bellissimo volto verso le sue labbra di nuovo,solo che questa volta pretese un bacio più profondo.Sfiorò le morbide labbra di lui con la lingua disegnandone i contorni,più volte,fino a quando la bocca di lui si schiuse ed Hermione ne ebbe pieno accesso. Una mano biricchina di Draco lasciò la vita della ragazza e risalì verso i suoi capelli affondando in quel mare di ricci.
Quel gioco che doveva far cadere lui lasciò interdetti entrambi .
Hermione si staccò e Il biondo ancora sulle sue labbra sospirò < Sei pericolosa sai? >
< Ancora no! > rispose lei imperterrita.
Quarto espediente:fare credere che hai qualche potere.
< Bene,verrò dove vuoi,ma se secondo me non saremo al sicuro torneremo di filata a Hogwart. > impose Draco.
< Ok! >
< Inoltre,mi devi qualcosa! >
< Cosa? > questo non era stato previsto dalla ragazza.
< Ci penserò... > rispose Draco staccandosi da lei e aprendo i cancelli.
Hermione non si fece scoraggiare,lo seguì e dopo avergli ripreso le mani disse < Ci smaterializzeremo.Fatti portare da me. >
< Tu non  mi porti da nessuna parte. Sono io che scelgo di seguirti. >
< Ok ,concentrati. > lasciò correre Hermione.
CRAK! e non c'erano più.
                                                                               *******************************************************
Il verde,che avrebbero dovuto trovare intorno a loro,era completamente ricoperto di bianco.Il bianco della neve appena caduta.Gli alberi, spogli di foglie ma carichi di soffici fiocchi,i vialetti sui quali i passi dei viandanti producevano un rumore tipico del ghiaccio calpestato.Infatti,nonostante il freddo molte persone passeggiavano,ridevano,scherzavano e si divertivano a Richmond park.
I due ragazzi apparsero tra alcuni cespugli  candidi guardandosi intorno per capire se qualcuno li aveva notati,ma Hermione era stata ben attenta a dove materializzarsi.
< Dove siamo ? > chiese Draco.
Hermione sorrise, ovviamente lui non conosceva qual posto. < Siamo a Richmond park. Uno dei parchi più grandi della Londra Babbana. >
< Siamo a Londra? >
< Si > rispose la grifoncina osservando lo scetticismo di Draco. La sua faccia,infatti era al quanto sospettosa.
< Come mai mi hai portato qui? >
< Dobbiamo onorare una tradizione... >
< Cioè? >
< Quand'ero piccola i miei genitori mi portavano sempre qui,all'interno del parco c'è una pista di pattinaggio. > a concludere la sua frase Hermione rise con lo sguardo perduto ai ricordi del passato.
Draco la osservò a lungo.Quando era distratta la sua mezzosangue era ancora più bella. Era abituato a guardarla persa nei suoi pensieri. Tutte quelle volte che l'aveva spiata, spezzato dal voglia che si accorgesse di lui  e dalla paura che lo rifiutasse. Ma l'indifferenza uccide le persone più forti e lui non avrebbe resistito ancora molto in quella situazione.
< Sei pronto? >
< Per cosa? >
< Come per cosa? >
La guardò attentamente e poi capì < O no...non se ne parla. >
< Si che se ne parla...Se ne parla e come. > affermò decisa lei.
< Non credere che mi farò trascinare su quei cosi infernali.  > Draco non avrebbe mai ammesso di non esserne capace.
< Sono una bravissima pattinatrice ti aiuterei io. >
< Chi ti ha detto che non so pattinare? > chiese allora indignato il Serpeverde.
< In Malfoyese hai appena ammesso di non saperlo fare. E soprattutto la velocità con la quale hai disertato. >
Spiazzato dalle congetture della sua ragazza dovette cedere,facendosi trascinare per tutto il parco verso la pista di pattinaggio.
Dopo aver indossaro i pattini  Hermione velocemente si lanciò nella pista. C'erano molti pattinatori,chi bravi e chi meno bravi,qualcuno cadeva e qualcuno resisteva. La ragazza aveva già fatto qualche giravolta e Draco ancora non si era alzato dal sedile.
< Draco forza! > lo spronò la sua ragazza.
"Mia madre non mi poteva far fare qualche lezione. " < Arrivo. > ma non accennava a volersi alzare.
Hermione gli fu subito davanti effettuanto una frenata  perfetta.
< Dammi le mani. > Draco non fece molte obiezioni e gli pose le mani. Una volta unite Hermione lo tirò a se e finalmente si alzò.
< Allora,tieni le ginocchia un pò piegate e poi lasciati andare ti porto io. >
Draco fece come diceva ma non le risparmiò un avvertimento < Stasera toccherà a te. >
< Fare cosa? >
< Vedrai. >
Un pò intimorita lasciò cadere il discorso e trascinò Draco al centro della pista.
< Hai visto non c'è niente di difficile. >
< Parla per te. Io non mi sento molto stabile. >
< Ma è normale sei rigido ,rilassati e tutto sarà più facile. >
Draco seguì il suo consiglio. Hermione sentì subito il cambiamento e gli lasciò le mani,iniziando a pattinargli intorno.
Con il cuore leggero i due ragazzi pattinavano divertendosi,lasciandosi le preoccupazioni alle spalle.
< Vuoi ballare? > gli chiese Draco.
< Qui,senza musica. Perchè? > gli fece notare un pò imbarazzata dalla richiesta.
< Per poterlo ricordare. > fu la risposta di Draco.
Senza farselo ripetere due volte Hermione si strinse a Draco,immagginando melodie sconosciute.
Non si muovevano molto per lo più se ne stavano abbracciati ,al centro della pista,in silenzio,quel silenzio che valeva più di mille parole.Tutto scritto sui loro visi.
< Vorrei fermare il tempo. > disse Hermione e Draco capì anche a cosa si riferisse.
< Non possiamo! Ma tu non ti devi preoccupare. > La ragazza alzò il volto verso di lui.
< Non devo preoccuparmi? Impazza una guerra che minaccia le persone a cui voglio bene. Come non posso preoccuparmi? >
Draco non rispose. Anzi ingoiò una rispostaccia. Non le avrebbe permesso di rischiare niente.
< Lo sai che non puoi tenermi nascosta. Lo sai che combatterò al fianco di Harry come ho sempre fatto. > La grifoncina non voleva urtarlo ma solo prepararlo a quello che sarebbe successo.
< Lo so purtroppo. Ma ciò non mi impedirà di "nasconderti" più che posso. >
< Draco non dire così. Rischieremmo di farci male entrambi.  >
< E allora tu non pensare di buttarti nella mischia. >
< Non sono una sprovveduta.  Sono una strega ricordi? >
< E allora ? >
< E allora so difendermi. >  
Draco fece cadere l'abbraccio. Non si era augurato questa discussione così presto,ma non avrebbe ceduto. Lei doveva stare al sicuro il più possibile.Per Voldemort era un bersaglio che  camminava,una condannata a morte.
Hermione risentì il distacco con un profondo brivido.Un tuffo al cuore.Cercò l'approccio migliore < Non reagire così. Combatti con me. > quello era un altro punto delicato della loro giovane relazione.
Lui da che parte sarebbe stato. Aveva scelto lei,questo si ma non aveva detto nulla sulle sue decisioni,sulle sue intenzioni. E lei era stata troppo vigliacca per chiedere,troppo spaventata da una risposta che avrebbe potuto farle male.
< Si > Draco ruppe il silenzio < Combatterò al tuo fianco,ma mi devi giurare che non rischierai mai la vita per essere una coraggiosa Grifondoro. >
< Cosa intendi? > chiese lei un pò confusa.
< Non mi importa di Potter e della sua allegra banda,di chi gli da la caccia,voglio solo che tu non ti faccia uccidere per stupidi ideali . >
Risentita per come aveva parlato di Harry Hermione rispose. < Mi stai dando della vanagloriosa? >
< No,ma so quanto vi lasciate prendere la mano voi Grifondoro. > "E non voglio che tu rischi" aggiunse Draco mentalmente,incapace di esporsi fino a quel punto.
Ma come se la ragazza glielo avesse letto in faccia gli si lanciò di nuovo addosso,sbilanciando Draco e facendo cadere entrambi < Neache tu devi rischiare la tua vita. Non te lo perdonerei mai. >
Stupito da come lei lo comprendesse così a fondo,scoppiò a ridere,una risata argentina che conquistò anche Hermione,cacciando via tutti i brutti discorsi e ansie.
                                               ******************************************************************************************
Se un uomo vuole qualcosa come fa ad ottenerla?
Primo espediente:Chiedere un favore,come se fosse questione di vita o di morte.
< Faresti una cosa per me? > chiese Draco ad Hermione. Erano rientrati tardi dalla loro fuga a Londra.Ormai il sole era tramontato,e le stelle illuminavano il cielo come non avevano fatto mai prima.Ma forse questa era solo un'impressione della grifoncina.
< Dipende > certo che se voleva metterla nel sacco così non ci sarebbe riuscito.
< è una cosa piccola. >
< Dimmella allora. > risoluta più che mai lei non voleva mollare.
Si erano rincontrati dopo cena nella guferia,ormai quello era il loro posto segreto.
< Bene. più che dirtela te la voglio mostrare. > uscì qualcosa di arrotolato da sotto il suo mantello e lo allungò davanti ai piedi di Hermione.
 chiese allora lei.
Secondo espediente: la presa in giro.
< Ma sei o non sei la strega più brillante di Hogwart? > la prese in giro Draco.
< E cosa c'entra con un tappeto? >
< Vedo che questa lezione te la sei persa,mia diligente Streghetta. > rispose lui.
< Sono pronta maestro illustri pure. > disse allora Hermione.
Draco estrasse la bacchetta e toccò con questa il tappeto < Finitem incantem. >
Non appena pronunciate queste parole il tappeto iniziò a muoversi.
< O no > si lasciò sfuggire Hermione.
< O si  > ribattè Draco.
< Non pensare che io salga su quel coso. >
< Prima di tutto non offenderlo, ti capisce. Mi devi qualcosa, mi hai fatto pattinare sul ghiaccio,mi hai fatto cadere e adesso volerai con me. Anzi sono stato buono... >
< Mi sfugge dove sei stato buono. > ammise la ragazza.
< Sulla scopa saresti stata scomoda e più in bilico,qui ti sederai  e starai comoda. > Affermò Draco.
Hermione alternava sguardi di paura al tappeto e sguardi minacciosi al suo futuro ex ragazzo.
Terzo espediente: Seduzione.
Draco si avvicinò a lei  con fare suadente. < Di cosa hai paura? > un bacio sulla guancia.
< Di sfracellarmi al suolo. >
< Ma ci sarò io > altro bacio sull'altra guancia.
< Ancora paura. >
Quarto espediente: Sfida.
< E poi non sei la sterga più brillante di Hogwart?Cosa ci vuole per un incantesimo di levitazione?  >
Ecco era fatta,Draco aveva vinto. L'unico modo per farle fare qualcosa era minare la sua reputazione di strega.
< Se muoio il mio fantasma ti perseguiterà per il resto della tua vita >
< Che cos'è una minaccia? > la prese in giro Draco.
< No, un avvertimento > e stranamente il ragazzo non ribadì.
Il tappeto si abbassò e permise a entrambi di salire. Hermione si sedette con le gambe incrociate e Draco la abbracciò da dietro.
< Sei pronta? > le chiese poi.
<  No, ma non lo sarò mai. >
< Allora meglio andare. >
Hermione istintivamente chiuse gli occhi,vedendo la terra che si allontanava sempre più da loro.
Ma Draco non glielo permise. < Apri gli occhi! >
< No ti prego. >
< Fidati di me! >
Piano piano vinse la sua paura e aprì prima un occhio e poi l'altro.Inizialmente non vide molto, davanti a loro c'era solo buio.Il tempo che gli occhi si abbituarono,Draco le fece segno di guardare dietro di loro.  La guferia era ormai distante e con lei anche il castello di Hogwart. Seguendo la direzione della mano di Draco era proprio il castello che voleva che guardasse. Mille luci lo illuminavano e visto dall'alto sembrava ancora più imponente,uno spettacolo da mozzare il fiato.Il tappeto volante li accompagnava sempre più in alto,oltre le nuvole,tra le stelle.La luna era enorme vista dal cielo,stupenda ed imperlata di bianco.Hermione prese coraggio e si spinse per guardare oltre il tappeto  sotto di loro. Come se il tappeto avesse capito le sue intenzioni si abbassò per permetterle di ammirare il paesaggio quasi a pelo d'acqua.
< Guarda quei due > le fece notare Draco.Il lago nero rimandava, come uno specchio la loro immagine.  Lei sorrideva beata e lui non era da meno.
Poi di nuovo su di volata, velocemente tanto da farle mancare il fiato. Ma Il suo ragazzo la strinse più forte rassicurandola.
Non appena si stabilizzarono Draco le prese le braccia e gliele aprì. Le sembrava di volare,sia con il cuore,per la felicità,sia fisicamente.
Poi qualcosa di nuovo attirò la  loro attenzione, due unicorni volavano paralleli  al tappeto. Stranamente notandoli non scapparono alla loro vista ma anzi continuavano a galoppare sereni. Erano delle creature bellissime,bianchi e con il crine argentato,come l'unicorco che portavano al centro della loro fronte.Erano stupendi e vederli correre con loro era meraviglioso.
Poco dopo il tappeto iniziò la sua discesa di nuovo verso Hogwart.Draco scese e aiutò Hermione a seguirlo.
< Ma come fai? >
< A far cosa? > chiese il ragazzo.
< A farmi sognare così ad occhi aperti. >
Draco le regalò il più bello dei suoi sorrisi e la baciò.
                                                       ***********************************************************************
Se il desiderio di un uomo e di una donna coincidono cosa succederà?
Capire precisamente come dalla guferia erano arrivati davanti la porta delle necessità ed avevano avuto accesso alla stanza senza neanche accorgersene non era principalmente il problema di Hermione.
Capire come lui  potesse portarla su in paradiso e farle provare determinate sensazione,non era il problema principale di Hermione.
Riuscire a non pensare  a cosa sarebbe successo di lì a poco? quello si che era un problema.
Con baci dolci e carezze infinite ,la grifoncina si trovava distesa su un letto,di una stanza che di familiare non aveva niente,come aveva potuto notare nel brevissimo istante in cui erano entrati. Tende verdi di un bellissimo velluto coprivano completamente una finestra accanto a un camino acceso,che scoppiettava e riscaldava l'ambiente. Un grande letto a baldacchino,con tende dello stesso colore delle finestre era più o meno a centro della stanza e troneggiava su di essa,lasciando spazio solo per un armadio e una scrivania in mogano. Non erano sicuramente i locali della scuola .
Fu per questo e per la paura di concedersi subito che si irriggidì.
Draco, non sentendo più lo stesso trasporto nel baciarlo , le lasciò libera la bocca,ma non smise di accarezzarla.
< Cosa c'è ? > le chiese.
< Dove siamo? >
< Nella mia stanza. >
Hermione sgranò gli occhi.
< Perchè ti stupisci? >
< Non immagginavo che avrei mai visto la tua stanza.Sono solo sorpresa. > cercò di parlare Hermione.
< Se  sapessi da quanto tempo ti  ci voglio portare...  >
Il serpeverde alzò gli occhi per scrutare quelli di lei e dopo un estenuante minuto  disse < Cosa c'è realmente? >
Hermione era imbarazzata fino al midollo. Si era accorto che qualcosa non andava,che lei non andava.
< Non mi vuoi? > sussurò il ragazzo fraintendendo il suo stato.
La paura di Hermione non stava nel rifiuto,ma più che altro nel non sentirsi adeguata.Nessuno l'aveva mai vista nuda,oltre sua mamma,era sempre stata reticente nello spogliarsi con qualcuno davanti.In tanti anni nemmeno Ginny.
< Non sei tu... > si affrettò a chiarire. Donarsi a lui era forse la cosa che più desiderava al mondo in quel  momento.
Draco non parlò subito. Ma la scrutò ancora cercando di capire il suo disagio.
< E' la tua prima volta? > chiese con il volto tirato dall'ira. Non voleva immagginare che qualcuno avesse sfiorato la sua pelle,prima di lui.
< Si > disse Hermione ed arrossì.
Il ragazzo sorrise e inspirò finalmente ossiggeno,visto che aveva trattenuto il fiato.
< Non devi avere paura. Non  so di preciso cosa tu sappia...Ma questo-e le sfiorò un fianco sollevandole la camicia -può essere bello quanto lo si desidera. >
Visto che l'ansia di Hemione non scemava lui la fece alzare dal letto e si mise davanti a lei.
< Rilassati,non succederà niente che tu non voglia...te lo giuro. >
Iniziò,così lentamente a baciarle il viso. Le scostò i capelli dalla fronte e baciò la sua pelle delicata, scese verso le sue palpebre ,le sue guance e per ultima la bocca.
Mentre la bocca di lui,inesorabile continuava la sua tortura, le prese le mani e le allacciò al suo collo.
< Io, ti vorrei. > le sussurò e le mani di lui le spostarono i capelli dietro le spalle.
< Perchè sei bellissima. > bacio. < Mi venderei l'anima > bacio < Ho un gran bisogno di te > bacio < il mio cuore non ce la fà > bacio  < Non lo senti quanto ti vorrei? > bacio.
Lei adesso era completamenrte con lui. Coinvolta,eccitata,desiderosa. Al diavolo le sue paure.
Draco  iniziò ad accarezzare i suoi capelli,lasciò scivolare le mani nelle sue spalle fino al prendere il primo bottone della camicia. Uno alla volta,senza fretta,per permettere di fermarlo quando volesse,li aprì tutti. Mani nuovamente sulle spalle fecero scivolare la camicia ai loro piedi.
< Ti andrebbe di fare lo stesso? > le chiese.
Hermione non rispose,non a parole ma gli obbedì.
I pettorali di lui erano come li aveva sempre sentiti da sotto la pregiata stoffa delle sue camicie,forti perfetti per cullarla. Il ragazzo,nel mentre,l'aveva spinta vicino al letto,facendola adagiare verso su quelle morbide lenzuola,le si inginocchiò davanti non gravandole sopra. 
Le accarezzò il busto e ad Hermione le vennero i brividi e chiuse gli occhi,intimorita  per quello che stava provando.
< Guardami > lui non le avrebbe permesso di chiudersi in lei. < Siamo insieme. >
Lei aprì gli occhi, guardandolo con gratitudine. Lui iniziò a baciarla, scendendo per il  collo,accarezzandole con la bocca  il ventre. Le mani di Hermione non resistettero e gli strinsero i capelli.
Draco le sbottonò i jeans, lei con un colpo di bacino lo aiutò a sfilarli. Adesso riuscire a non accarezzare le sue gambe sarebbe stato impossibile.
Infatti non resistette. Le aprì le gambe lentamente e vi si posizionò al centro sdraiandosi sopra di lei,e la baciò ancora.
Hermione solo in intima ,assaporava il piacere che la loro pelle a contatto le stava dando. Era stupendo,ma troppo vestito,si ritrovò a pensare arrossendo.Così si fece un pò più audace e cercò il bottone dei pantaloni di lui. Draco la lasciò fare cercando di metterla più a suo agio possibile.
Non c'era spazio per pensare,bisognava solo vivere quel momento e lasciarsi trasportare dai sentimenti.
Il ragazzo le prese le mani e la fece alzare dolcemente.Senza smettere di baciarla le staccò il gancetto del reggiseno lo staccò e la liberò anche di quello.Lei fece per coprirsi,ma le mani di lui furono più eloci e le immobilizzaro le braccia attorno al suo collo,vi si riadagiò soprà  e la strinse. L'intimità,non è qualcosa che si ottiene subito. L'intimità di una coppia è forze la più difficile da raggiungere.bastaun movimento falso,una costrizione e l'atto più bello del mondo si può trasformare in qualcosa di forzato. Lui stava cercando di crearla invece,ed Hemione gliene era grata.
Aveva capito cosa significasse quel gesto "non nasconderti a me,ma con me,fa che io sia il tuo rifugio. " Draco non le aveva dette queste parolema lei le aveva sentite.
Poi lui le accarezzò un seno e baciò l'altro e lei le sfiorò le spalle e lo spinse più verso di se.
< Draco... > il languore che sentiva crescere nel ventre la stava facendo impazzire.
< Dimmi cosa vuoi? > le aveva sussurrato lui.
Anche se imbarazzata glielo disse < Te dentro di me. >
Era un invito che difficilmente avrebbe rifiutato o posticipato.Anche lui era al limite.
La lasciò un attimo e le sfilò le mutandine,lo stesso fece a se stesso. Hermione non potè far a meno di guardare,notare ed arrossire.
Lui sorrise e si adagiò su di lei scostandole le gambe.
< Ho paura. > si lasciò sfuggire Hermione.
< Non devi te l'ho già detto. >  la rassicurava la stringeva mentre con una mano spingeva quel contatto nascosto.
Quando sentì la presenza di lui lei si irriggidì leggermente.
< Mi devo fermare ? > chiese a malincuore Draco.
< No > quella era l'ultima cosa che voleva Hermione in quel momento.
< Allora rilassati , sarà più facile. > Con molta delicatezza Draco spinse lentamente in lei.
< Fa piano >
< Farò pianissimo. > disse continuando a spingere. Fino a chè non sentì il suo ostacolo.
< Adesso farà un pò male,perdonami. >
Hermione non disse niente e si fidò di lui. Un unica spinta e Draco le era dentro avvolto dal suo calore.
Mille sensazioni investirono lei.Gioia,dolore,piacere,bruciore, ancora piacere.
< Hermione. > la chiamò lui.
Ma lei ancora non rispose.
< Hermione. >
< Si >
< Ti ho fatto molto male? >
< No > mentì. Ma non voleva che lui si colpevolizzasse.
< Bugiarda. > le disse lui sorridendo.
< Lasciami abituare. >
Lui non rispose più ma la baciò,come solo lui sapeva fare,con passione dolcezza e adorazione. Si iniziò a muovere lentamente e mantenne lo stesso ritmo,anche se credeva di impazzire,fino a che lei non spinse il suo bacino verso di lui.
Presto iniziarono a muoversi insieme,tutte le paure e i dolori scacciati via da un piacere che non si poteva descrivere. Troppo forte,troppo avvolgente. Tutta loro,solo loro.
Fino a che una girandola di colori esplose davanti ai loro occhi ,insieme anche questa volta.Era stato bellissimo e entrambi erano senza parole.
Sfiniti e appagati si strinsero ancora. Draco uscì da lei e si mise al suo fianco,tirò il lenzuolo e coprì entrambi abbracciò Hermione da dietro e presto si addormentò.
< Io ti amo > sussurò Hermione prima che il sonno prendesse anche lei.




Angolo scrittrice:
Rieccomi qui con un capitolo che sembra la storia infinita per quanto è lungo. E' quasi un mese che non aggiorno,ma capite perchè? tra vacanze , università e questo super capitolo ci ho messo un pò..Vi prego perdono... Anche per come l'ho concluso. Draco dormirà  già o lo avrà sentitò? presto saprete.
Spero di leggere le vostre recensioni, non credo di essere stata volgare e se dovessi urtare le sensibilità di qualcuno mi scuso,quindi fatemi sapere cosa ne pensate,sono abbastanza spaventata.
Vi tocca rassicurare la vostra pazza scrittrice...Devo dire che è stato bello scriverlo,è la prima volta che mi trovo davanti questa coppia e spero di averle reso giustizia nella loro prima volta.
Vi prego recensite o le mie paranoie  non mi lasceranno.
Mi scuso ma non ho il tempo di rispondere alle recensioni altrimenti non so quando avrei aggiornato.
Dò il benvenuto a chi ha recensito la prima volta e il bentrovato alle mie stupende commentatrici...Al prossimo capitolo ...Bacio Mapi....




 


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Capitolo 12
*** pensieri... ***


13.pensieri Lei lo amava. 
Quella piccola dichiarazione,sussurrata nel sonno,quasi nell’incoscienza,  aveva avuto su di lui un potere  enorme. Non era stato capace di risponderle. Non era stato capace di muoversi. Aveva preferito restare immobile,facendo finta di dormire. Ma  di certo il sonno era stato ormai spazzato via da quelle tre parole messe in fila. 
Io 
Non lo aveva immaginato, lei lo aveva detto. 
Ti 
Non era un sogno,lui era sveglio. 
Amo 
Lei lo amava e adesso la stringeva a se con tutta la forza che possedeva ma con delicatezza,come per trattenerla,farla prigioniera del suo cuore,come lui lo era ormai da tempo. 
La guardava dormire tranquilla,fiduciosa abbracciata a lui ,dopo aver condiviso così tanto. 
Avevano fatto l’amore. A Draco sfuggì un sorriso sincero. Era stato bellissimo, era senza parole,intenso,fortissimo. Le aveva camminato nel cuore ed aveva sentito su di lui tutte le stupende sensazioni uguali alle sue. Erano caduti in quel vortice di emozioni insieme e finalmente si sentiva bene. 
Sentiva ancora il suo odore attaccato alla pelle.  Era li con lui,e il mondo intorno a loro poteva sparire. Era vicino a lei e tutto perdeva di importanza. Abbandonati come se non ci fosse più niente nel mondo oltre loro. 
Anche Draco la amava,ma non era riuscito a confessarglielo, era stato un vigliacco. Ma andare contro la sua educazione non era facile “mai mostrare le proprie emozioni”  . Così gli era stato insegnato. 
Forse non era degno di lei. 
 Nonostante il suo sangue puro,non si sentiva alla sua altezza. 
Lei era pura,lei era sempre così impulsiva spontanea,e lui l’ama. 
Hermione si mosse leggermente cambiando lato e poggiando la sua fronte sul petto di Draco. 
“Non svegliarti ,voglio guardarti ancora un po’.” Pensò il ragazzo. 
                                                                                              
                                                                                               Più di cinquecento  notti già mi sono innamorato 
                                                                                              Di una bocca appena aperta e di un respiro senza fiato, 
                                                                                              se potesse questo buio cancellare l’universo, 
                                                                                              forse ti potrei guardare e non sentirmi così perso. 
                                                                                             Ma tu dormi ancora un po’,non svegliarti ancora no. 
                                                                                             Ho paura di sfiorarti e rovinare tutto. 
La voleva osservare libera dalla sua mente,scrutarla. Ammirarla mentre come una bambina si accoccolava su di lui,con quelle labbra disegnate,con quei capelli morbidissimi.
Ma non durò molto perché Hermione alzò il volto cercando quello di lui,seguendo il suo respiro. 
Trovò due occhi di ghiaccio che la guardavano. Non sapeva come reagire,ancora presa dal sonno,così restò li a godersi il suo sguardo che la accarezzava. 
  
 Hermione era bellissima,così assonnata.  I suoi occhi erano persi ma stupendi. Disarmanti,innocenti,devastanti. Gli occhi che aveva davanti. I suoi occhi,senza i quali si sentiva perso. 
                                                                                               Sono occhi d’ambra lucida palpebre di viole, 
                                                                                             sguardo limpido di aprile, come quando esce il sole. 
E finalmente era sua,sua e basta.    
                                                                                                       
                                                                                           E io sarò la nuvola che ti terrà nascosta 
                                                                                           perché gli altri non si accorgano di averti persa. 
  
  
-Sei sveglia? – chiese il ragazzo. 
-Mmm… - fu la risposta di lei. 
-Non molto, ho capito.   
Il sorriso di Hermione si allargò come per confermare le sue parole. Già non era molto sveglia,ancora. 
-Adesso ci penso io. – e appena detto le mani di Draco si strinsero sui suoi fianchi ed iniziarono a farle il solletico.  Da serpe qual’era,sapeva il punto debole della sua ragazza, e non aveva avuto la minima remora a colpire. 
Hermione,invece,da brava grifondoro,tentava di resistere con tutto la sua temerarietà,almeno ci provava. 
Tentò di alzarsi ma non ci riuscì,allora provò a scivolare più giù sotto le coperte per potergli sfuggire,ma niente,il ragazzo le si mise sopra schiacciandola con il suo peso. Fino a che le risate non furono troppe ,così si arrese. 
-Ok Draco- disse tra le risate-sono sveglia. Sveglia.-ripetè quasi per convincersene. Lui si fermò ma non si spostò. Si abbassò sul petto della ragazza e restò lì fermo,cullato dal dolce suono del suo cuore,che batteva furioso per le risate e la piccola lotta. 
- Ti do fastidio? 
-No. – e così le mani di Hermione volarono tra i suoi capelli accarezzandoli. 
-Allora? –  Draco ruppe quel silenzio.     
- Allora cosa? 
Di nuovo  silenzio. Se non fosse stata sicura di chi stava stringendo,avrebbe pensato che il ragazzo stesse provando imbarazzo. 
Strattonò i suoi capelli per osservare i suoi occhi,nella penombra di quella stanza che non aveva mai neanche immaginato. E quello che vi trovò era proprio imbarazzo. In quei profondi occhi. 
-Mi stai chiedendo qualcosa signor Malfoy? – era imbarazzata anche lei e così preferì  nascondersi dietro lo scherzo. 
-Sei perfida. – 
- Dimmi… Ti ascolto- Continuò lei. 
Ancora silenzio. 
La ragazza si chiese se avesse esagerato con il suo atteggiamento. 
-Draco.  – nessuna risposta. –Draco -ci riprovò. 
-Oh d’accordo. Mi è piaciuto. 
Draco scoppiò a ridere, sulle sue costole. 
-Brutto pezzo di … - non riuscì a finire la sua frase perché la mano di lui si posò sulla sua bocca. 
- Lo so,lo so… Tranquilla.  Ahi…Mi hai morso.- Draco ritirò la mano. 
-Così impari a prenderti gioco di me. 
-Sei tu che mi hai provocato… - anche questo era vero,aveva iniziato lei per prima.- Mai prendermi in giro,ricorda. 
- Ma sta zitto e baciami. 
E il ragazzo non se lo fece dire due volte. Appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza, lei le allacciò le braccia al collo dandogli la possibilità di approfondire quel contatto. Morbide e  audaci le labbra di Draco erano calde. Il ragazzo poggiò le mani sul materasso e spinse per potersi mettere seduto,trascinando lei con lui. Lei gli avvolse la vita con le sue gambe. Si era completamente scordata che fossero nudi. Quella posizione avvicinava i loro sessi e lei non poté far a meno di arrossire violentemente. 
Nascose il suo volto nel collo del ragazzo ma non si spostò,perché quel contatto lei lo desiderava. 
-Guardami per favore. 
Lei anche se un po’ titubante lo accontentò. 
-Sei bellissima quando arrossisci. Non vergognarti per favore. – la rassicurò lui. 
Lei lo ringraziò baciandolo. Lui l’aveva sempre fatta sentire a suo agio,non l’aveva mai forzata e per questo le era grata, aveva reso la sua prima volta indimenticabile. 
 Stretta in quel modo, tra le sue braccia,non aveva modo di pensare ad altro e si lasciò trascinare  in quel mare di sensazioni  che aveva appena scoperto. Finché  migliaia di farfalle non  colorarono  l’aria intorno a loro, solo per loro. 
            







Angolo scrittrice:
Allora questo non è un vero e proprio capitolo,ma un chiarimento di quello che prova Draco nei confronti di Hermione. Il vero capitolo,che è in lavorazione ed è quasi pronto arriverà ,ma siccome ho un esame venerdì sicuramente non riuscirò a postarlo nei giorni futuri,o si,non so se sclero con lo studio e mi decido a staccare un attimo lo aggiorno.
Visto questa mancanza in questo periodo ho deciso di scribacchiare questo piccolo inserto alla storia. Non è importante ai livelli di trama,ma chiarisce quanto sono legati,senza neanche saperlo.
Spero che vi piaccia e che mi scriviate cosa ne pensate,sarò ripetitiva ma se recensite io sono contenta e mi fa anche molto piacere...mi serve un incoraggiamento in questo periodo di m....da con questi maledetti esami....
Bacini Mapi.


Risposta recensioni.
Barbarak: Spero di aver chiarito ogni dubbio su propabili scene forzate. Mi dispiace che ti sia sembrato così anche perchè non era mia intenzione.Non mi sono per niente arrabbiata,sono le critiche che fanno crescere. Grazie per essere stata sincera. Un bacio grande Mapi.
Angy: questo si che è per il giorno degli innamorati...ma che ci posso fare mi viene spontaneo...Il prossimo capitolo sarà più pepato...vedrai...Bacino...

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Capitolo 13
*** Gelosie ***


14-Gelosie

Avete mai desiderato rivivere lo stesso giorno dal principio? Hermione  Granger decisamente si.
 Quella mattina era stato facile per la grifoncina lasciare il suo letto. Le lezioni iniziavano dopo le lunghe vacanze e lei era pronta e pimpante, contenta per questo nuovo secondo periodo.
Camminava così per i corridoi di Hogwart dirigendosi nella sala grande e poter far colazione, ripassando mentalmente l’argomento della prima lezione, pozioni. Forse la presenza dell’untuoso professor Piton era l’unico neo nella sua felicità. Ma andava bene così, perché quella era anche la lezione in comune con i Serpeverde, e quindi con Draco. Non che ci potesse essere chissà quale contatto, anche perché nessuno sapeva di loro. Ma solo la sua presenza nella stessa classe era capace di farla rasserenare.
Ancora non poteva credere quanto lo volesse, quanto lo desiderasse. Non poteva immaginare così intenso ciò che provava.  Il viso di Hermione diventò subito rosso. Si portò le mani al viso come per voler spegnere quel fuoco che le incendiava le guance e sorrise.
Il biondino che l’era valsa quell’imbarazzo le era appena comparso davanti.
“Ma da dove è spuntato?” pensò Hermione.
Draco le sorrise, le prese la mano e la trascinò via. Qualche corridoio di corsa, qualche svolta e si nascosero dietro una porta che lei non aveva mai visto, in una stanza in cui lei non era mai entrata.
-Dove siamo?è buio-
-In una vecchia aula ormai in disuso. – Draco sfilò la sua bacchetta e disse- Lumos.
Una tenue luce scaturì illuminando di poco la stanza. Pochi banchi, una vecchia lavagna e una cattedra ormai usurata. Le mani di Draco le raggiunsero la vita e la strinsero mozzandole quasi il fiato.
-Ti sono mancato? – Le sussurrò baciando il collo della ragazza.
Hermione sospirò per l’effetto del suo tocco.
-Ho dormito malissimo. –confessò.
La risposta infervorò Draco continuando la sua discesa delle sue mani sulle sue cosce, spingendo leggermente il bacino.
-Perché non sei rimasto con me?
- Avevo una cosa da fare…
-Di notte?
-Si… -rispose Draco continuando a baciarla, accarezzandola, stringendola.
-Stai cercando di distrarmi?-
-Ci sto riuscendo?
-In parte sì. –ammise lei.
Finalmente le labbra di lui furono sulle sue. Non lasciando altro che l’eco delle loro parole.
Hermione portò le braccia intorno al suo collo alzandosi sulle punte per poterlo baciare meglio.
Dopo dei minuti interminabili, si separarono.
-Ho capito non vuoi dirmelo.
-A proposito di confessioni.
La ragazza cercò il suo sguardo per capire di cosa stesse parlando.
-A cosa ti riferisci?
- Al fatto che devo cercare una stanza per poterti baciare. –Il tono del serpeverde era molto duro.
-Draco- disse lei.
Lui sapeva cosa le stava chiedendo,ma volerla e non poterla sfiorare era una tortura .E d essere torturato solo per non ferire i suoi amichetti,non era una buona ragione.              
-Cosa vuoi che ti dica? –
-Che glielo dirai, ti ho già spiegato perché .
-Mi serve ancora un po’ di tempo.
-D’accordo, fino a stasera.
Esasperata da quella risposta, lo spostò da lei poggiandogli le mani al petto.
-Che intendi dire? – chiese allora scocciata.
-Quello che hai sentito.
-Altrimenti? – “la stava minacciando?” Adesso era veramente infuriata.- lasciami- gli aveva intimato.      
Hermione lottò tra le sue braccia. ,ma lui non la mollò.
-Rischi di farti male. –le disse Draco.
Ma non bastò per fermarla.
-Ok allora. – Draco la lasciò stando ben attento che il contraccolpo non la facesse cadere all’indietro.
Strano, aveva fatto quello che lei gli chiedeva, ma perché adesso sentiva freddo lontano da lui?
Per non dare a vedere cosa stesse provando si scansò di un passo e si voltò di spalle.
-Devi rispettare i miei tempi.
-sai quanti giorni sono trascorsi? – le chiese allora il ragazzo.
Ventuno, erano ventuno giorni. “pensò Hermione".Ma non lo disse.
-So che lo sai… e ancora non ne hai parlato con nessuno.
-Ginny lo sa. –Si discolpò subito.
- A già la ragazza pel di carota lo sa, e quindi?posso toccarti?posso prenderti per mano? Strapparti qualche bacio?camminarti semplicemente accanto?   - adesso anche lui era arrabbiato, lo poteva sentire dalla sua voce.
Hermione non disse nulla, infilò la porta davanti a lei e scappò dalla stanza. Non voleva affrontarlo perché lui aveva ragione e correre via le era sembrata una buona idea.
E pensare che ancora fossero solo le otto e trenta del mattino.
 
 Avete mai desiderato rivivere lo stesso giorno dal principio? Harry Potter sì, molti.
 
-Harry sei in ritardo. – Ginny sbraitò dalla sala comune.
-Lo so, lo so. – scese le scale velocemente con un braccio nel maglione mentre con l’altro abbottonava la camicia.
-andiamo Hermione è già uscita, mi ha detto che avete pozioni a prima ora. Piton non aspetta altro.
-Lo so, lo so.
-Lo hai già detto. – gli fece notare la rossa.
 -Lo so...oh… - Harry infilò il maglione. –Ginny vieni qua. -Le prese il viso tra le mani e le disse-Buon giorno. –E la baciò.
Ginny si lasciò baciare. Finalmente come aveva tanto desiderato. 
Harry si separò da lei- Hermione non mi ha aspettato? – chiese il ragazzo.
-Aveva fame… - mentì spudoratamente. Avrebbe mai potuto dirgli “penso,si dovesse vedere con Draco. Si giusto lui Malfoy… “
-Non ti sembra strana? In questi giorni non si è vista. –
-Strana? No… - disse allora Ginny. –è tardi. –gli ricordò la grifoncina per cavarsi dagli impicci.
 –Scappo- e così dicendo si volatilizzò.
Oltrepassò il dipinto della Signora Grassa e corse giù per le scale. “Alle scale piace cambiare” erano state le prime cose che aveva imparato lì ad Hogwart. E quelle,giusto adesso avevano deciso di muoversi. Giusto mentre Harry le stava oltrepassando.
Si ritrovò in un corridoio molto lungo,corse per non perdere altro tempo,quando sentì delle voci. Se c’era qualcuno forse potevano trovare una via di fuga insieme.
La voce veniva da dietro una porta.
 
 
-Devi rispettare i miei tempi.- Era la voce di Hermione. Stava per entrare,quando una seconda voce parlò.
-sai quanti giorni sono trascorsi? – E questa era una voce conosciuta.
-So che lo sai… e ancora non ne hai parlato con nessuno.
-Ginny lo sa. – Cosa c’entrava ginny?
- A già la ragazza pel di carota lo sa, e quindi?posso toccarti?posso prenderti per mano? Strapparti qualche bacio?camminarti semplicemente accanto?
 
Subito dopo la porta si spalancò Harry si buttò di lato,nascondendosi dietro una colonna. Hermione corse nella parte opposta a dove era nascosto lui. Non tentò di fermarla,era troppo curioso di scoprire chi l’avesse fatta scappare,chi non poteva tenerla per mano.
Un ragazzo,alto e biondo lasciò la stanza poco dopo. A Harry gli si gelò il sangue. Draco Malfoy si stava guardando intorno e poi continuò a camminare nella stessa direzione di Hermione.
Harry si sedette a terra e abbandonò la borsa con i libri accanto a lui. Hermione,la sua migliore amica lo aveva tradito.
 A forza si rialzò da quel pavimento duro e freddo e si diresse a lezione di pozioni,
-Potter sei in ritardo di dieci minuti ,dieci punti in meno per Grifondoro,uno per ogni minuto- disse Piton mentre faceva comparire gli ingredienti e il procedimento della pozione da preparare,ma Harry stranamente non ebbe niente da obbiettare.
Harry si sedette e non alzò gli occhi dal suo calderone.
Hermione notò il suo comportamento ma lo collegò alla stizza per i punti persi e il ragazzo sopravvissuto non le diede neanche il tempo di tirargli su il morale che scappò via dall'aula.

 Avete mai desiderato rivivere lo stesso giorno dal principio? Ginevra Wesley ancora non lo sapeva,ma quello certamente sì.

-Brava signorina Wesley ,quindici punti in più per Grifondoro. - esclamò la professoressa Mec Granit. Ginny sorrise contenta,era riuscita finalmente a trasfigurare quel dannato bicchiere.
Se lì era meritati proprio quei punti,tanta fatica finalmente premiata.
Non voleva dirlo forte,ma da un poco di tempo a questa parte finalmente si sentiva felice. Aveva paura a dirlo,perché si sa quando sei felice la paura che qualcosa possa rovinare tutto è sempre alta.
Ma lei era raggiante,finalmente Harry la ricambiava e quei giorni insieme con lui erano stati meravigliosi.
L'ora di pranzo dopo un’estenuante mattinata era arrivata e Ginny radunò le sue cose e si diresse nella sala Grande.
-Ciao Hermione- la salutò accomodandosi.
-Ciao Ginny. -
- Ehi che succede?- chiese subito allarmata dal tono dell'amica.
-Niente. - fece subito l'altra.
-Ho capito quando me ne vorrai parlare avvertimi.
Hermione si domandò come facesse Ginny a comprenderla così bene. Sarà che si conoscevano da quando ancora non sapeva come si baciavano i ragazzi?undici anni erano veramente pochi per sapere certe cose.
Alzò lo sguardo dal suo piatto,dove una ciambella giaceva ormai dilaniata e iniziò- Abbiamo litigato.
-Questo lo avevo capito. Continua...
- Vuole che dica agli altri che stiamo insieme.
La rossa annuì- Posso capirlo.-
Hermione sussultò - Cosa? -
- Non ti arrabbiare con me, ma lui vuole semplicemente che tutti sappiano che stai con lui. Sono cose da uomini. -
-Non ti seguo.-
-C'è la fila dietro di lui,e vuole che sia ben chiaro con chi stai. E' geloso Hermione. - spiegò Ginny.
-Non può essere geloso,e poi non c'è nessuna fila. -
-Proviamo?- disse la rossa.-Chiedi a Nevil di passarti qualcosa. -
Per dimostrarle che non era come diceva lei fece come diceva.
-Nevil mi passeresti le patate?
- Certo Hermione subito. Senti ma vorresti studiar...-rispose quello,ma fu interrotto da Ginny.-Grazie Nevil-
-Erano per te? - chiese Nevil.
-Si ...
Nevil non disse più niente e poi continuò a parlare con Dean.
- Era solo gentilezza. -rispose Hermione.
-Bene allora continuiamo. Eccone un altro.
Michael Corner ,corvo nero camminava verso di loro.
-Chiedigli di un libro.- disse la rossa .
Ancora una volta obbedì.
- Ciao Michael hai finito con il libro di pozioni? -
-O ciao Hermione,sì,ma te lo ridò a una condizione: che vieni con me sabato a Hosmede.  - rispose quello sfrontato e sorridendole come se volesse abbagliarla.
- O mi dispiace ma non posso, devo studiare. -rispose Hermione imbarazzata.
- ok,sarà per un ' altra volta.
-Certamente. - ma la grifoncina si pentì all'istante di aver risposto a quella maniera. Non voleva dargli false speranze. Draco l'avrebbe strangolata a questo punto.
- Dobbiamo continuare? - Chiese Ginny non appena il corvonero si allontanò dal loro tavolo.- Voltati. -le ordinò.
Hermione pensò che ormai non avesse più niente da perdere e si girò.
Cornac MecLigue la stava fissando e ammiccava verso di lei.
-O ti prego. -supplicò a quel punto.
- E poi,pensa se Harry o Ron lo venissero a sapere da altri. Sarebbe meglio che glielo dicessi tu. A proposito dov'è Harry?
- Non so dove sia,ma oggi Piton l’ha trattato male e aveva un diavolo per capelli. Comunque ho capito. Lo farò,anche perché non voglio più litigare,me ne sono pentita subito. Ma questo non glielo diremo mai.-
Hermione sorrise e Ginny altrettanto. Quest'ultima si alzò e disse- Ma certo,non gli fa male stare un po’ sulle spine. Resta sempre un furetto. Vado a cercare Harry.-
Dopo aver girato a zonzo per quasi tutto il castello Ginny trovò Harry nella guferia che accarezzava Edvige.
-Harry! - lo chiamò.
Ma quello non rispose.
Harry, che hai?-
A quella piccola domanda il ragazzo scoppiò.
-Che ho?lo vuoi sapere? Ho sentito due fidanzati che litigavano e sai chi erano?
Ginny non parlò mortificata dal tono di voce di Harry.
- Erano Draco Malfoy ed Hermione Grenger. La stessa Hermione Grenger che mi ha sempre sostenuto,confessato tutto,con la quale ho condiviso tutto. Lo stesso Draco Malfoy che ci ha sempre detestati,insultati. Figlio di un uomo che ci ha quasi uccisi.
-Harry!- un sussurro di Ginny.
- E tu lo sapevi,lo sapevi e non mi hai detto niente. - Detto ciò il ragazzo sopravvissuto le voltò le spalle per rientrare nel castello lasciandola li.
Lo sapeva lei che non avrebbe dovuto confessare che era felice. Ma non gli avrebbe permesso di andarsene.
-Harry -gridò- non spettava a me dirtelo e non tocca a noi giudicare. Ti senti tradito e lo capisco ma non puoi reagire così. E poi Harry lei è la mia migliore amica,ci saranno sempre dei segreti tra noi.
- Come dovrei reagire ,sentiamo. Tu sei la mia ragazza,non ci dovrebbero essere segreti tra noi-
-e infatti io non ti nascondo nulla di me,ma ciò che Hermione mi confida resta tra me e lei. -
-Cosa dovrei fare? - disse Harry indispettito.
-Lasciala spiegare! - continuò ginny.
-Adesso ho solo voglia di stare solo. - e questa volta se ne andò.
Ginny era spiazzata,sapeva che non l'avrebbe presa bene,ma quella le sembrava veramente una reazione esagerata. Se l'era presa non solo con Hermione,ma anche con lei. Non l'aveva ascoltata. Scese di corsa le scale piangendo. Aveva giurato di non piangere più per harry ma quel ragazzo sembrava non essere capace per quanto lo amasse di non ferirla e lei piangeva non per il dolore ,ma perché non voleva più cedere.
Scappava alla confusione, cercando di raggiungere il suo dormitorio, la sua stanza,il suo letto per potersi così sfogare. Continuava a correre,finché non si sentì afferrare per un braccio,si voltò così di scatto.
-Ginny che succede? - Hermione le stringeva il polso.
- oh Hermione. - disse buttandosi sopra di lei.- Harry sa di te e di Draco e si è arrabbiato con te per averlo tradito e con me per averlo tenuto allo scuro.-
Hermione strinse l'amica e impallidì. Harry sapeva.
-Scusami ginny,non dovevo coinvolgerti.-
Ginny alzò il capo - è solo uno stupido,non sentirti in colpa. -
Hermione fissò il volto dell'amica e le sorrise. Eccola lì la sua Ginny,forte anche quando debole. Lo sguardo della rossa volò alle spalle di Hermione e impallidì,ciò che portò anche Hermione a voltarsi.

Avete mai desiderato rivivere lo stesso giorno dal principio?Draco Malfoy avrebbe avuto una lista lunghissima.

- A già la ragazza pel di carota lo sa, e quindi?posso toccarti?posso prenderti per mano? Strapparti qualche bacio?camminarti semplicemente accanto?  -  Draco era la furia in persona. Perché Hermione non capiva il suo desiderio di viverle accanto nella normalità,come due ragazzi semplici,non mezzosangue e purosangue. Come due ragazzi che si amano.
Lei se ne era andata e lo aveva lasciato lì a guardarsi intorno e a combattere con l'istinto di correrle dietro. Ma non lo avrebbe fatto. Perché non sarebbe servito a niente,perché non lo avrebbe ascoltato,perché l'avrebbe aggredita e poi perché era dannatamente orgoglioso.
Uscì da quell'aula e si recò a lezione di pozioni,non che rischiasse qualcosa,altronde avere per padrino il professore doveva pur valere qualcosa e poi Piton piuttosto avrebbe tolto più punti ai buoni grifondoro.
Entrò nell'aula e sentì di nuovo quella spiacevole sensazione che da ventuno giorni a questa parte non provava più. Hermione lo ignorava. Era arrabbiata lo sapeva,ma anche lui lo era e non avrebbe ceduto molto presto. A costo di spezzarsi la schiena,ma non avrebbe ceduto,questa volta no. Non le avrebbe permesso di nascondersi.
Le ore passarono in fretta,ma mai tanto in fretta da non permettergli di logorarsi il fegato a vederla lì e non poterla toccare,quando avrebbe voluto tanto scuoterla per bene e poi baciarla fino allo sfinimento. Solo un piccolo diversivo fornitogli da Potter che perdeva punti. Ma aveva altro cui pensare che a quel ragazzo e le sue sventure. Anche lui era scuro in faccia e stranamente non aveva protestato con la mezzosangue per quell'ingiustizia.
Dopo due ore estenuanti con la Sprite nelle serre poteva rivederla anche se da lontano. Si accomodò al suo tavolo e come al solito la scrutava. Parlottava con la rossa. A Draco piacque pensare che parlassero di lui. Quel pensiero lo cullò,fino a farlo sorridere.
- La tua bella neanche ti guarda e tu sorridi? -
- Ciao anche a te Blaise. -disse Draco.
- Essere così sarcastici non ti servirà.  -
Il biondo ragazzo alzò le spalle come per dire pensa quello che credi e continuò a guardare la sua bella,come la chiamava Zabini.
-Ma che fa parla con Paciok? pensavo che nessuno parlasse con lui. - Si lasciò sfuggire Blaise.
Draco osservò meglio Hermione parlò con quella sottospecie di cosa e lui le passò un vassoio.
-Bene bene,le cose si fanno interessanti. - ancora un commento e il moro sarebbe stato sicuramente schiantato. 
Michael Corner si era fermato al davanti a lei e sorrideva,imbarazzata ma sorrideva. Ma cosa stava succedendo?
Guardò ancora e vide Cornac MecLigue che ammiccava verso di lei.
Draco scattò in piedi ma il braccio di Blaise lo costrinse a risedersi.
- Che diavolo vuoi fare? farti espellere? - Zabini era più alto di lui ma nonostante ciò dovette impiegare molta forza per trattenerlo.
-Lasciami -
-Calmati, vieni usciamo. - sempre nella sua morsa lo spinse via dalla sala grande. Il biondo se lo scrollò di dosso appena fuori.
- Vatti a fare una passeggiata.- gli suggerì l'amico.
E quello senza rispondere iniziò a camminare velocemente nel corridoio senza sapere bene dove stesse andando. Aveva deciso per caso di farlo impazzire? Ci stava andando vicino. Non solo lo ignorava ma anche civettava con altri. Perchè lui aveva visto bene , civettava.
-Draco. - una voce femminile lo chiamò. Ma non si fermò.
-Aspettami, che hai? - figurarsi se avrebbe risposto.
-Ok camminiamo. - E la ragazza riuscita ad affiancarlo tacque.
Ancora lui non disse nulla,osservò per un attimo la ragazza e notò che aveva il fiatone,così si fermò.
-Meno male mi stava venendo un infarto. - commentò la ragazza.
-Eveline,perché mi hai seguito?- le chiese.
- Sembravi avessi bisogno di parlare con qualcuno.- disse quella.
Draco strinse gli occhi per scrutarla e le parve sincera. Si guardò in torno erano in qualche corridoio,tanta la furia che non sapeva dove questa l'avesse portata.
-Allora mi dici che c'è?-
-niente-
-Non avevo dubbi-lo punzecchiò Eveline.
-D'accordo ho visto qualcosa che mi ha dato molto fastidio.
-Adesso è tutto chiaro. - lo prese in giro quella.-Riguarda Hermione? -
- Si - ammise finalmente.
-è per quello che mi hai raccontato ieri sera? - chiese allora.
- Si-
-Sta tranquillo Draco,ti ama,me lo hai detto tu.Troverà il coraggio di parlarne ai suoi amici. Non avere paura. - provò a rincuorarlo lei.
- Io non ho paura. - rispose prontamente lui.
La biondissima ragazza alzò gli occhi al cielo - Certo che ne hai,di perderla. E poi avere paura è normale. Tutti abbiamo paura. Io più di tutti.-
Draco osservò gli occhi della ragazza diventare lucidi e questo lo spinse ad abbracciarla.
-Non devi avere paura,ci siamo noi a proteggerti,non può farti niente.- cercò di rassicurarla.
La strinse ancora un po’, e poi la lasciò andare. Lei gli sorrise- Grazie-
Ma qualcosa turbò la serenità di quel momento. Poco lontano da loro Ginny Wesley ed Hermione Granger  parlavano. Finchè la rossa vide Draco Malfoy abbracciare una ragazza. Hermione si voltò per capire cosa avesse catturato l'attenzione della sua amica e per una volta nella sua vita desiderò di poter scomparire.
Il suo ragazzo abbracciava Eveline.La abbracciava come aveva abbracciato lei. Guardò fino a quando non le fu troppo e poi scappò.
- Hermione- questa volta Draco le corse dietro, questa volta non c'era spazio per il suo stupido orgoglio,doveva spiegargli. Era soltanto un grande fraintendimento.

Angolo scrittrice:

Eccomi qui...Con un capitolo come si deve...Bello lungo...Prima le belle notizie. HO SUPERATO L'ESAME. Vi ringrazio per aver scritto tutti quegli in bocca a lupi,ho detto a tutte CREPI. aahahahah....

Adesso passiamo al capitolo,spero che vi sia piaciuto,è un pochino complicato,ma credo abbastanza discorsivo,non penso dia problemi di comprensione. Aspetto di leggere le vostre recensioni Bacini Mapi.

Risposta recensioni:

Barbarak:Eccola qui la vita reale,le ansie e le gelosie.Resisti non passerà molto tempo,Draco sarà costretto a parlare e svelarsi altrimenti potrebbe perderla. Grazie mille sei sempre molto carina,baci.

Nikky97: Benvenuta.Non sai che gioia leggere la tua recensione,spero non sia l'ultima, far sognare è proprio il mio obbiettivo,mi fa piacere che tu li abbia capiti e apprezzati.Mi lunsinghi con tutti questi complimenti. Bacio Mapi.

Aladoni:Grazie dell'incoraggiamento,spero che continuerai a leggere e commentare. Benvenuta anche a te:D

Angy:Lo so era proprio corto. Ma di più non potevo fare per via dell'esame e dello scarso tempo che mi ritrovavo.Con questo capitolo sono perdonata?

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Capitolo 14
*** Fidarsi... ***


corse...
                                                        ********** Fidarsi *******



Sembrava che vi fosse un nuovo sport preferito a Hogwart.Il Quiddicht era stato rimpiazzato dalla corsa.
Almeno era diventato lo sport preferito di Hermione che correva e scappava da ciò che aveva visto e che l'aveva veramente ferita.
E fino a quando fosse stata solo lei a preferire la corsa niente di male,visto che non era mai stata appassionata di Quiddicht,la sua era solo un interesse dettato dalla devozione alla sua casa e all'antipatia per i Serpeverde.
Ma che anche Draco Malfoy corresse,questo era veramente strano,visto che lui era il capitano della squadra dei Serpeverde,visto che amava cavalcare la sua scopa.
Nessuno mai avrebbe pensato che Hermione Granger scappava e che Draco Malfoy la inseguiva. Non per chiarire almeno,magari per punire,ma mai per chiarire.
Fu uno scatto in più a permettere al ragazzo di afferrarla e voltarla dalla sua parte.
< Lasciami. > gli urlò in faccia Hermione.
< No > fu la risposta di lui.
Si confrontarono qualche secondo con lo sguardo ed Hermione capì che non l'avrebbe mai lasciata.
< Cosa vuoi? > chiese allora.
< Lasciami spiegare. >
< Non c'è nulla da spiegare.  Ho visto tutto. >
< Tu non hai visto niente. > fu quasi un ringhio quello di Draco.
< Non provare a negare. > gli intimò la ragazza.
< Non nego niente perchè non c'è proprio niente da negare,quello che hai visto era solo un abbraccio di un'amica,nient'altro.  > cercò di spiegare il biondino.
< Di un' amica? >  chiese sarcastica Hermione .
< Si ,un' amica. >
Draco la strattonò per il braccio e la strinse fortissimo in un'abbraccio molto possessivo che la faceva completamente aderire al suo corpo.
< La abbracciavo così per caso? Hai visto qualcosa di questo genere? >
Cercando di restare più lucida possibile visto la vicinanza di quel corpo che la faceva impazzire Hermione rispose < No,ma non conta.Ormai non mi interessa più >
Il ragazzo la osservò molto attentamente < Sei gelosa, ma non c'è bisogno di essere così velenosa,qui il serpente  sono io. >
< Io non sono gelosa. >
Draco scoppiò a ridere   < Te l'ho già detto,mi sembra,amore mio.Non sai mentire. >
Sia lui che lei sussultarono per quell'appellativo.Lui perchè era scivolato via dalla sua bocca e non l'aveva potuto contenere, e lei perchè ,anche se in quel momento lo avrebbe strozzato,doveva ammettere a se stessa che era dolce come il miele sentirselo dire da quel diavolo  biondo che la stringeva.
< Cosa vuoi da me Draco? > 
< Che tu mi creda e che ti fida di me! >
< Ma io ti ho visto ,non solo oggi,ho visto come le parli e come siete uniti,proprio tu che sei altezzoso con tutto il tuo prossimo. >
< Con tutti tranne che con te. >
< E lei > fu la risposta piccata di Hermione.
< Ma è con te che faccio l'amore. > Come faceva a dargli torto adesso.Che serpe,l'aveva raggirata con parole dolci.
< Cosa ti lega a lei? chi è veramente? >
< Non posso dirtelo. >
< Perchè ? >
< è per la sua sicurezza. >
Hermione aveva capito che dietro a quella figura minuta e bellissima di Eveline ci fosse qualcosa,un disegno più grande che ancora le sfuggiva,ma cosa c'entrava Draco?o forse non Draco ma i contatti della famiglia Malfoy. Odiava non sapere le cose,lei che adorava la conoscenza,che venerava i suoi libri e tutto il sapere che contenevano.
< Lasciami ho bisogno di stare sola. > se lui non le avrebbe voluto dire niente, lo avrebbe scoperto da sola,come sempre in tutti quegli anni ad Hogwart,quando lei aveva raccolto informazioni sulla pietra filosofale,scovato il basilisco, scoperto che Lupin era un lupo mannaro,aiutato Harry nel torneo tre maghi, ed era solo il suo quarto anno.
< Prima dimmi che mi credi. > Negli occhi di Draco per un istante vi fu un bagliore di dispiacere misto a speranza.
< Ho bisogno di riflettere > 
La strinse ancora un attimo poggiandole la testa sulla spalla e poi a suo malgrado la lasciò. O almeno,quella sarebbe stata l'intenzione se qualcuno non avesse afferrato Hermione da un braccio strattonandola da dietro.
< Lasciala. > Un Harry Potter al quanto agitato la teneva . Ma ovviamente Draco non l'avrebbe mai lasciata,infatti la riacchiappò per la vita.
< Potter sparisci. >
< Harry non mi sta facendo nulla. > fu la risposta paciera di Hermione.
< Non ti deve toccare. >
< Se non la lasci subito sfreggiato te ne faccio pentire. >
< Draco. >  
< Certo lui è Draco. > Harry non ne voleva sapere di calmarsi e non sapeva con chi litigare  per prima.
< Che c'è ti scoccia che lei sia mia?che ti abbia messo al secondo posto? >
Ma una reazione che non si aspettarono entrambi arrivò dalla ragazza. Hermione,infatti, estrasse la bacchetta e urlò < Proteggo > una barriera si eresse intorno a lei scagliando entrambi i ragazzi a terra.
< Se osate un'altra volta usarmi per farvi la guerra o rimarcare qualche territorio su di me i prossimi  incantesimi che farò saranno due Stupeficium.  Adesso lasciatemi in pace. >
Per lei la discussione si chiudeva li,infatti si voltò e se ne andò nella direzione opposta a quei due.

                                                                ******************************************************************************************

La bibblioteca era l'unico luogo che in quel momento poteva aiutarla,doveva calmare il suo animo e doveva anche fare delle ricerche.Voleva comprendere cosa stava succedendo intorno a lei,la sua  conoscenza era la sua forza,la sua lucidità nel ragionamento  una sua grande dote. Si accomodò nel suo tavolino,che fortunatamente era libero,sarebbe stata capace di far scappare a gambe levate chiunque vi fosse stato.
Chiuse gli occhi e prese un grande respiro per poter aprire la mente.
Eveline era comparsa nelle loro vite da ormai quasi tre mesi. Una studentessa straniera trasferitasi a Hogwart,bellissima e tenace,con una grande  comprensione per il genere umano. Ricordava benissimo quando quel pomeriggio in una passeggiata aveva analizzato i comportamenti degli altri ragazzi così,senza sforzo.
Lei andava d'accordo con tutti , tassorosso,corvonero,e nonostante fosse stata smistata  nella sua casa lei riusciva ad stare bene anche con i serpeverde,e con uno in particolare,con il principe delle serpi,Draco Malfoy,ormai il suo Draco. Una fitta le strinse la bocca dello stomaco.Aveva ragione lui:non sapeva mentire,era proprio gelosa. Anzi gelosa marcia. Sin dalla prima volta che aveva notato il loro rapporto,quella volta in cui lei terrorizzata si era fidata solo di lui. Cosa li legava? Amicizia? si, doveva credere in Draco,amicizia.Si era fidata di lui più volte e lui non aveva mai tradito la sua fiducia.La sua reticienza nasceva da anni di litigi e odio,ma adesso non poteva non fidarsi di lui ,anche perchè altrimenti le sarebbe venuta l'ulcera.
Quindi il legame con il suo ragazzo era basato su altro. Su i suoi contatti?come aveva pensato prima? Ma i contatti della famiglia Malfoy erano Mangiamorte. E Draco aveva detto che non poteva svelare il loro vincolo ,perchè ne andava della sicurezza della ragazza.Forse Eveline era nei guai che rispondevano al nome di Voldemort.Forse allora anche Draco era nei guai,ancora non le aveva detto il perchè fosse ritornato prima dalla sua vacanza natalizia.Ed Hermione non aveva insistito perchè aspettava che fosse lui a fidarsi di lei a tal punto di confidarsi.
Mannaggia a Draco Malfoy ed ai suoi misteri. Il suo animo era un oceano di misteri.
< Posso sedermi? > eccola li la persona che le stava facendo perdere la calma.
< Certo,non posseggo nessun posto in questa bibblioteca. > fu la risposta tagliente di Hermione.
< Lo so benisssimo,volevo solo essere educata. > Eveline non voleva urtarla più di quanto lo fosse già.< Comunque volevo parlarti.... > continuò la ragazza.
< Ti ascolto > forse doveva darle una possibilità.
< Grazie. Sono qui per spiegarti una cosa che sicuramente tu già sai. Tra me e Draco non cè niente,siamo solo amici. >
" E no adesso esplodo" . Pensò Hermione. < Davvero? e allora perchè lo stavi abbracciando? > aveva già deciso di dar fiducia a Draco,ma da uno dei due avrebbe saputo il vero motivo del loro sodalizio, e se Draco non voleva allora sarebbe stata Eveline.
< Davvero Hermione. Non sono quel genere di pesona che ruba il fidanzato ad una amica. >
< Come fai a sapere che lui è il mio ragazzo? > fu allora la domanda immediata della bruna.
< Me lo ha detto lui. >
< E tu mi vorresti far credere che lui sia così aperto con te?potrei dirti che parla più con te che con me.  > hermione era diventata quasi viola. 
< Veramente, glielo estorto,volevo sapere cosa lo rendesse così felice da farlo sorridere senza motivo. >
Questa risposta non se l'aspettava. Da una parte era sollevata dal fatto che lui fosse sempre lui,reticente e misterioso fino al midollo e che sorridesse a causa sua,ma da l'altra parte significava che loro passavano molto più tempo isieme di quanto lei credesse.
Così ci provò < Passi molto tempo con il mio ragazzo? > proprio non le riusciva di essere gentile.
< No, ma è capitato e so che capiterà. >
Ecco quello fu troppo < Cosa vuoi dire,perchè dovresti passare del tempo con lui? >
Madame Pince aveva scoccato un occhiata  furente verso le due ragazze,perchè l'ultimo commento di Hermione era stato quasi urlato. La signora bibbliotecaia non ammetteva disordine ne schiamazzi,e se avessero contnuato a urlare sicuramente le vrebbe richiamate all'ordine.Perciò Hermione si controllò cercando di modulare il tono della voce.
< Calmati ,per favore. > le disse Eveline.
< Non voglio calmarmi. Eri venuta per parlarmi e allora fallo. Chi sei realmente? > La riccia non urlò come pochi secondi prima ma questo non sminuì le sue parole che suonarono come un sibilo.
< Hermione non posso dirtelo >
< O si che puoi o giuro che senza accorgertene ti troverai a ingurgitare Veritaserum. >
< Mi stai minacciando? > adesso anche Eveline si stava agitando.
< No,il mio è un consiglio,scegli tu se seguirlo. > Adesso si fissavano negli occhi a una distanza molto ravvicinata,fe nessuna delle due spostò lo sguardo,finchè nel viso di Eveline comparve uno scintillio.
Hermione istintivamente si tirò indietro,ma ormai era successo ciò che era successo,lei aveva compreso.
Perchè questa scena si era già svolta. Lei aveva già visto quella luce proprio qualche settimana prima. Quando Eveline aveva visto lei ed Harry abbracciarsi per augurarsi Buon Natale. 

"I suoi occhi ,i suoi capelli. Sembrava....
< Eveline. Auguri. Ti senti bene? Sembra che brilli. > le aveva domandato Hermione.
< Ma no... è che siete così belli. > "

Il campanellino che le era suonato  nella sua mente  allora  adesso le sembrava una campana.
Hermione Rialzò gli occhi su di lei e le disse < O forse la domanda giusta è cosa sei? >



Angolo scrittrice:

Dopo più di un mese sono resuscitata.Scusatemi ma veramenre questa sessione di esami mi ha portato via tanto di quel tempo che non ho potuto proprio aggiornare.Ma adesso rieccomi qui. Siamo alle battute finali,i giochi si stanno chiudendo anche se ancora non so quanti capitoli ci saranno.
Spero che questa lunga assenza non abbia pregiudicato la vostra presenza nel seguire questa ff.
Voi avete capito chi è Eveline?
Credo di si ormai. Comunque nel prossimo capitolo sarà detto in modo esplicito.
Spero di ricevere qualche commento anche se è passato un pò di tempo.Bacio grande.Mapi.



Risposta recensioni.
Nikky97:mi dispisce averci messo una vita ma adesso giuro che sarò costante.Bacino.
Barbarak.: Si sono messi tutti in gioco i personaggi.Anche in questo capitolo Harry fa un uscita infelice...ahahah...ma le cose si sistemeranno. Io adoro Hermione quando vuole scoprire la verità..Bacino al prossimo.
Angy: è tantissimo che non ci si sente. Spero di leggere che aggiornerai anche tu...forza Angy usciamo dall ' impasse. Bacino.
Aladoni: Non sarà lunghissima,ancora ci sono un pò di capitoli anche se iniziano ad essere i capitoli chiarificatori. Tranquilla e goditeli tutti. Ciao;D

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Capitolo 15
*** Rivelazioni ***


16-non so Dal capitolo precedente:

Il campanellino che le era suonato  nella sua mente  allora  adesso le sembrava una campana.
Hermione Rialzò gli occhi su di lei e le disse < O forse la domanda giusta è cosa sei? >

                                                                                **********Rivelazioni*********

Quella domanda ancora aleggiava nell'aria,tra lo sgomento di Eveline,che sapeva si che la sua compagna di casa fosse la migliore strega di tutta la scuola ma non immaginava che il suo ingegno e le sue conoscenze fossero così argute, e tra il trionfo di Hermione che sapeva di aver fatto centro. Entrambe si fissavano negli occhi per saggiare la determinazione dell'altra. Erano così prese da non accorgersi dell'arrivo di una terza persona,che silenziosa si era posta di fronte a loro.
< Eveline il preside ti vuole vedere. > disse Draco Malfoy con il suo solito viso d'angelo,ma chi lo conosceva bene sapeva che più che un angelo era un diavolo tentatore.
Entrambe le ragazze sussultarono visibilmente.
Eveline si alzò e dopo aver compiuto qualche passo si girò verso Hermone e la salutò <  Ciao allora... >
Adesso l'aria della biblioteca era improvvisamente sparita,erano rimasti soli,e l'ultima cosa che voleva la ragazza era discutere di nuovo,ma non voleva nemmeno dargliela vinta così facilmente.
Quindi come se nulla fosse successo si alzò,prese la sua borsa e cercò di defilarsi verso la prima uscita disponibile. Sarebbe stato anche  un buon piano se Draco non l'avesse afferrata per un braccio.
Hermione non disse niente e ma limitò a lanciargli un'occhiata omicida.
< Seguimi. Per favore. >
La grifoncina non sapeva se urlargli contro per la prepotenza che le stava facendo o scrollarsi quella mano di dosso e correre via.
Optò per la prima ipotesi , ma con toni più misurati,dopotutto il suo obbiettivo era non discutere.
< La tua presunzione supera ogni limite > tentò allora di divincolarsi,ma lui non glielo permise.
< Ho chiesto per favore! > le ricordò allora Draco.
Hermione sapeva che quel discorso non avrebbe portato a nulla,non era concepibile per lui che le persone non volessero fare semplicemente ciò che lui ordinava, e quindi per amore dei suoi nervi decise di seguirlo.
Emise un sospiro e disse semplicemente < Fai strada >
Draco allora le lasciò il braccio,le prese la mano e fece ciò che aveva in mente di fare.Uscirono dalla biblioteca sotto gli occhi di tutti,mano nella mano. Ma per il serpeverde erano finiti i tempi dei giochi,tutti dovevano sapere che lei fosse sua,non avrebbe tollerato un'altra scena come quella di poco prima con Potter.Tutti dovevano sapere di loro e di quanto lei fosse felice di stare con lui,almeno fino alla litigata di quella mattina.
< Draco aspetta,rallenta. > rallentare? neanche si era accorto di star praticamente correndo. Si voltò per quardarla un istante e trovò il suo viso in fiamme.
< Perchè sei rossa? >  le chiese senza smettere di camminare se pur più lentamente.
Lei inizialmente non rispose ma poi si rese conto che in quella domanda vi era molto più di quanto realmente lasciasse intendere.Vi era tutta l'aspettativa e la speranza perchè lei non si vergognasse di loro.
< Mi stai praticamente trascinando > fu tutto ciò che riuscì a mettere insieme.
< continua... > come sempre lui aveva visto oltre.
< e perchè mi stai trascinando tenendomi per mano. Non sono abituata a certi gesti,sono semplicemente imbarazzata. > ammise infine.Hermione oltre che a dargli fiducia aveva anche stabilito di non mentirgli più. In primis perchè se ne accorgeva,il suo ragazzo era capace di leggere ogni minima sfumatura nel suo sguardo, e in secundis semplicemente perchè lo amava e non si mente all'uomo che si ama.
Dopo ciò piombò il silenzio,fino a quando una porta comparve davanti a loro,l'aveva portata nella stanza delle necessità,nella sua stanza.
La spinse dentro e chiuse la porta estrasse la bacchetta < Colloportus > e poi < Muffulatio > . Lei rimase impalata al centro della stanza e osservò lu mentre si allentava il nodo della cravatta,usciva la camicia dai pantaloni,avvicinandosi al comodino poggiando la bacchetta e sprofondando a sedere sul letto.
Cosa si aspettava da lei? Che si rotolasse con lui tra le lenzuola dopo tutto quello che era successo?
< Puoi toglierti quell'espressione dal volto,volevo solo mettermi a mio agio. > disse quasi ghignando.
< Come se te lo avessi lasciato fare... >
Draco non rispose ma si limitò ad alzarsi dal letto,scivolarle vicino e prenderle la borsa dalla spalla e poggiarla a terra, slacciarle il mantello stando ben attento che le sue dita toccassero il collo di Hermione. Poi avvicinò il suo volto a quello di lei , in modo che le sue labra combaciassero con il suo orecchio e che lui potesse sussurrarle
 < So che oporresti resistenza,ma io sono una persona molto persuasiva > piccolo bacio sul lobo < e molto paziente se solo sapessi > si lasciò sfuggire.
Se prima Hermione era totalmente soggiogata dai suoi tocchi quelle ultime parole la fecero scattare.
Ma anzicchè spingerlo via alzò le braccia e le lasciò scorrere dietro al collo del ragazzo in modo da tenerlo vicino. Se voleva la guerra,l'avrebbe avuta,ma sarebbe stata combattuta ad armi pari,seduzione per seduzione, in fondo anche lei sapeva di essere il suo punto debole.
< E allora spiegami > le braccia strinsero e le bocche si unirono. 
Poi Hermione si tirò indietro e aspettò che lui parlasse. < Sai ,ci ero quasi cascato... >
< Che vuoi dire? > chiese la grifoncina.
< Semplicemente che avevo quasi creduto al bacio. Tu non sei così,non cerchi vie traverse per ottenere ciò che vuoi.Non calcoli e non strisci. >
Hermione dovette mordersi la lingua per non imprecare. < Allora perchè mi hai baciato? >
< Ma perchè non sono così generoso da rinunciare ad un tuo bacio > le spiegò e a lei inspiegabilmente venne da ridere.
Draco ancora le teneva per la vita e la stingeva a se. < Allora riproviamo > e lo baciò di nuovo. Questa volta perchè
entrambi lo desideravano,entrambi si desideravano.
Era un bacio lento,che sapeva di riconciliazione,che durò parecchi minuti.Riscoprire i loro sapori,riappropriarsi dei loro odori,profumi.
Era un bacio dolce e sensuale.Draco afferrò i lembi del maglione di Hermione e glielo sfilò senza indugi  < Sai penso che ritratterò i miei buoni propositi! > e così dicendo fece scivolare le sue braccia sotto il sedere di Hermione e la sollevò facendole allacciare le gambe ai suoi fianchi.
Lei si fece trasportare in quella seducente posizione ma una volta sul letto lo apostrofò. < Mi dispiace non sono così corruttibile. >
 Lui non rispose e continuò la sua opera baciandole il collo e armeggiando con i bottoni della camicetta di lei.
< Draco dobbiamo parlare >
< Possiamo farlo dopo > altro bacio sopra il seno.
< No dobbiamo farlo adesso. >
< Che senso ha sprecare parole quando hai già capito tutto? >
< Non tutto. > ammise lei.
< Il tuo animo da diligente studiosa non può aspettare? >
< No > e lo spinse leggermente via da lei prima che cedesse realmente ai suoi baci.
Lui  le rotolò affianco e si coprì il viso con un braccio. Emise un forte sospiro e poi parlò < cosa vuoi sapere? >
< So che cos'è Eveline...Ma non so cosa Voldemort voglia da lei. >
< Cosa può volere l'Oscuro signore da lei se non la sua immortalità. L'immartalità di una stella cadente. >
Hermione tremò visibilmente sia per come Draco aveva chiamato Voldemort,sapeva che l' educazione del ragazzo fosse diversa da quella sua,Merlino solo sapeva quante volte magari lo aveva sentito nominare da suo padre Lucius Malfoy,  e sia per ciò che quel pazzo megalomane desiderava.
< L'immortalità? e come? >
< Compiendo l'atto più vile e ignobile del mondo,prenderle il cuore. > rispose Draco.Hermione si portò le mani alla bocca in un gesto incondizionato per la nausea dell'azione che Voldemort avrebbe dovuto compiere.
< Ma così facendo prenderebbe anche la sua vita e la sua magia diventando imbattibile e immortale. >  disse allora Hermione concludendo il ragionamento.
< Si , macchiarsi di questo crimine è come, se non peggio , uccidere un unicorno. Ma come sai lui si è macchiato anche di quel crimine,quindi non penso faccia differenza.  >
< No hai ragione,non ne fa per lui. Come lo fermiamo? >
< Evitando di lasciargliela prendere. Almeno è questo che Silente sta facendo adesso,se poi ha qualcos'altro in mente quel vecchietto strampalato lo sa solo lui. >
< Silente sa quello che fa. > si sentì in dovere di dire Hermione
Draco rise < Non preoccuparti lo so anche io,ma mi piacerebbere conoscere cosa si aspetta da me. >
< Come mai sei coinvolto? > chiese allora.
< Già,chissà da quanto tempo vuoi farmi questa domanda. > disse Draco spostando finalmente il braccio dal suo viso. Si mise su un fianco e si sollevò sorreggendosi la testa con un lo stesso braccio, sovrastando Hermione che era rimasta sdraiata a pancia in su.
< Mia mamma tempo fa ricevette una visita, sgradita aggiungerei. Lord Voldemort si presentò a casa mia con in mente grandi piani per me. Secondo il suo volere dovevo sostituire mio padre ed essere così una spia per lui dentro Hogwart dicendole che avrei ricevuto il marchio nero. >
Draco non lasciò gli occhi di Hermione neanche per un secondo, e quindi non si perdette l'istante in cui una lacrima sfuggì alla sua ragazza. Fece scivolare un braccio sotto il suo collo e se la strinse al petto. Quel gesto fece cadere ogni barriera che Hermione stava cercando di erigere per non lasciarsi andare ad un pianto a dirotto,ma non ci riuscì.Si strinse a lui singhiozzando e ripetendo < No...non puoi permetterlo....non lo permetterò.... >
< Shhh...Hermione calmati, hai visto molte volte il mio braccio sai che non c'è niente e non ho nemmeno intenzione di lasciarmi marchiare. >
Lei sentendo la determinazione nella voce di Draco riuscì a limitare i singhiozzi,ma lacrime silenziose continuavano a scendere. Il ragazzo le passò una mano sul viso,accarezzandola teneramente.
< Mia madre insistette che sarebbe stato più sicuro per l'Oscuro signore non marchiarmi poichè Silente se ne sarebbe accorto e mi avrebbe allontanato dalla scuola e io non venni marchiato. Però per lui è tutto rimandato. >
<  Ma come mai si è lasciato convincere da una donna,misogino com'è? > chiese Hermione.
< Perchè si è convinto che il ragionamento di mia madre sia giusto e poi perchè Piton garantisce per me. >
< Piton? >
< Si , è una spia di Voldemort,o almeno è quello che crede lui. Piton è un uomo di Silente.Quindi lo ha messo al corrente dei piani dell'Oscuro > chiarì Draco.
Questa rivelazione per la grifoncina non era del tutto nuova, sapeva che piton facesse parte dell'ordine della fenice,ma il tarlo che fosse una spia non l'aveva mai abbandonata.
< Quando prevede di marchiarti? >
< Finchè Eveline sarà qui al sicuro,non dobbiamo temere niente. >
< Tuo padre? >
< Mio padre è ad Askaban e ci resterà finchè l'Oscuro non conquisterà più potere . Mia madre sta facendo tutto il possibile per tenerlo dentro. >
< Tua madre? > chiese Hermione un pò sconvolta.
< Si,non vuole che io segua le orme di mio padre,lei lo ama e sa che se restarà li dentro non potrà nuocere,ne a se stesso,correndo dietro a un pazzo, ne a me imponendomi un destino che lei non desidera per suo figlio >
Narcisa Malfoy aveva ben chiari i suoi progetti e avrebbe fatto di tutto per proteggere la sua famiglia.
Hermione vide l'angoscia di Draco rispecchiata nei suoi occhi,gli circondò il viso con le sue piccole mani e lo baciò.
< Non permetteremo che accada niente di male,ne a te , ne a tua madre e ne tanto meno ad Eveline.  >
Draco sorrise. < Dovrei essere io a rassicurarti. >
< No in una coppia si ci sostiene a vicenda. Hai ragione tu,non voglio più nascondermi,voglio solo stare con te e goderci tutti i momenti possibili che abbiamo  >
< Farò in modo che siano tanti. > disse Draco con un sorriso malizioso.
A quel punto parlare non aveva più importanza e le loro bocche furono impegnate in altro.Fecero l'amore con una lentezza sconcertante per prolungare al massimo quei momenti e per poter vivere quelle sensazioni fino in fondo. Tempi duri si avvicinavano e i loro momenti sarebbero stati la loro forza.



Angolo scrittrice
Allora ecco il nuovo capitolo che finalmente svela la trama della mia storia. Se fossero necessari chiarimenti fatemi tutte le domande che volete...
Alcune di voi avevano capito,sicuramente perchè avevano visto il film Stardust,al quale la mia ff è ispirata...Appena ho visto il film mi sono innamorata della trama.
Adesso a voi le domande: Vi piace? è chiaro?
Mi dispiace di non poter rispondere singolarmente alle recensioni ma spero che lasciate comunque un commento.
Grazie per tutto quello che mi scrivete siete la mia forza...
Al prossimo Baciuzzo Mapi.


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