Marco x Eva...4ever

di amnesiaL1996
(/viewuser.php?uid=104896)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** 2.E tu saresti un insegnante? ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


Marco x Eva... 4ever

1.L’Annuncio

Lo odiava.

Odiava con tutta sé stessa quello che stava per fare,eppure era necessario.

Doveva attaccare quello stramaledetto annuncio alla bacheca della biblioteca.

Perché aveva bisogno di soldi,per pagarsi l’università.

Anche se odiava l’idea di dover dare ripetizioni a dei mocciosi viziati delle superiori. Era solo una perdita di tempo ma non aveva scelta.

Così,dopo diversi minuti passati lì in piedi a litigare con sé stessa attaccò l’annuncio.

Semplice e chiaro,diretto,come lei.

Diceva solo il necessario: “Offresi lezioni private per modica somma,per studenti delle superiori. Telefonare a Eva Cudicini 34864901.”

Forse era addirittura stupido come annuncio.

Che spreco,una studentessa della facoltà di giornalismo di Roma ridotta a dare lezioni di private.

Se solo suo padre fosse stato ancora vivo… Magari sua madre non si sarebbe risposata con quell’uomo insopportabile se lui non fosse morto.

E ora lei avrebbe ancora tutto il tempo per studiare senza doversi preoccupare dell’affitto e delle tasse universitarie.

Ma si sa,la vita fa schifo e ormai lei l’aveva capito e non credeva più in qualcosa di meglio.

 

 

<< Marco Cesaroni vieni subito qui >> suo padre stava urlando talmente forte da superare la musica del suo ipod.

Non aveva assolutamente voglia di litigare con lui di nuovo per l’ennesimo brutto voto.

La scuola non faceva per lui e soprattutto non il liceo scientifico dove il padre l’aveva iscritto.

Era un miracolo se era arrivato al 4° anno

Perché l’unica cosa che lui sapeva fare bene era suonare la chitarra.

E cantare.

E i suoi genitori non riuscivano a capirlo.

Controvoglia si alzò e scese le scale.

Sua madre era seduta sul divano del salotto. Si chiamava Marta ed era molto giovane: aveva avuto solo 18 anni quando lui era nato. Era ancora una donna bellissima,con quei capelli neri ricci che le scendevano ad incorniciarle il viso pallido e i grandi occhi azzurri. Era dolce e amorevole,ma purtroppo per lui per la scuola era severissima. E lui ormai aveva superato il limite.

<< Marco >> disse piano e a quella parola il padre uscì dalla cucina.

Giulio Cesaroni era l’esatto contrario della moglie e molto più vecchio. Alto e muscoloso,capelli castano chiaro e occhi neri,faceva il poliziotto. Era un padre rigido ed esageratamente severo per tutto,ma forse il suo peggior difetto era che trasferiva i suoi sogni in lui perché era il primogenito. Proprio per questo l’aveva costretto ad andare al liceo,perché lui non se l’era potuto permettere.

<< Hai superato il limite.  Ha chiamato la tua insegnante di latino perché hai di nuovo preso un 2 >> disse gelido per poi urlare << Si può sapere cosa devo fare con te?! >>

Stava perdendo il controllo.

<< Marco >> s’intromise sua madre << Ti diamo l’ultima possibilità. Abbiamo trovato il numero di un’insegnante privata,ma se neanche con le sue lezioni riuscirai a prendere voti decenti… >>

<< Io ti giuro >> la interruppe suo padre << che ti caccio di cosa,a te e a quella maledetta chitarra >>

<< Vai in camera tua >> mormorò la moglie.

E lui semplicemente lo fece,buttandosi poi sul suo letto.

Un’insegnante privata.

Si può sapere da dove se l’erano tirata fuori?

Lui non voleva avere un’insegnante privata. Significava solo meno tempo per suonare,per uscire con i suoi amici…

Ma non aveva scelta e lo sapeva bene.

<< Anche se tutti ballano tranne te,e il tuo drink sembra quasi un thé… >> si riscosse dai suoi pensieri,non si era neanche accorto che il telefono stesse squillando.

<< Si? >>

<< Ehi! >> la voce di Walter risuonò dall’altro capo del telefono << come mai questo tono sconsolato? >>

<< I miei vogliono che io vada da un’insegnante privata >>

Silenzio.

<< Stai scherzando vero? >>

<< No >>

<< Arrivo tra 10 minuti >> ed ecco perché Walter Masetti era il suo migliore amico da sempre.

<< Marco! >> la voce di Mimmo,il suo fratellino più piccolo si fece sentire dalla porta della camera.

<< Che c’è? >> chiese lui svogliato.

<< Rudy mi ha preso… >> come sempre. Rudy aveva 12 anni e si divertiva a tormentare il piccolo Mimmo (che di anni ne aveva solo 7) sotto lo sguardo esasperato della sua povera sorella gemella Alice.

Dio solo sapeva come faceva a sopportarlo da 12 a questa parte.

Non ascoltò neanche cosa aveva preso questa volta per infastidire il piccolo di casa che direttamente lo sgridò non molto convinto << Rudy non fare l’idiota >>

<< Ma Mar… >>

<< Rudy! >>

<< Nanetto rompiscatole… >> borbottò il ragazzo nei confronti di Mimmo ridandogli il suo gioco.

<< Tesoro che ne dici di andare a prendere un gelato? >> chiese invece Ali al fratellino minore.

<< Certo! >> era ovvio che quella peste,goloso com’era,non avrebbe rifiutato.

Infatti corse di sotto per chiedere il permesso a mamma e papà. Tanto a lui permettevano tutto…

Alice invece non scese subito. Si appoggiò allo stipite della porta e gli fece un sorriso dolce,restando immobile per qualche secondo prima di seguire Mimmo giù per le scale.

Lui adorava avere una sorella. O forse adorava solo Alice e se ci fosse stata qualcun’altra al posto suo ci avrebbe litigato in continuazione.

Ma con quella ragazza era impossibile.

La sua piccola Ali era una ragazza dolce,gentile ed altruista,ma anche con una forte personalità e una mano abbastanza  pesante da rimettere a posto Rudy. Si sapeva far valere perché aveva dovuto imparare a farlo per vivere con soli tre fratelli maschi e se la cavava molto bene.

E poi era intelligente,simpatica e carina,cosa che provocava la gelosia dei due maggiori Cesaroni.

Dopotutto era la loro sorellina!

Walter entrò nella stanza sbattendo la porta ed inciampando in mezzo alla stanza come suo solito.

<< Si può sapere cos’è ‘sta storia? >> chiese appena si fu rimesso in piedi.

<< Dopo l’ultima insufficienza hanno deciso di darmi un ultimatum e di mandarmi da un insegnante privata. Semplice. >>

<< Che casino… >>

<< Lo dici a me?! >>

<< Marco? >>

<< Si ma? >>

Sua madre si affacciò nella stanza << Domani hai la prima lezione con la tua insegnante. Alle 3 e mezza in biblioteca,vedi di non fare tardi. >>

L’indomani.

Ora non aveva più scampo,doveva proprio andare a quella maledetta lezione.

 

 

 

S.d.A.

So benissimo che sto facendo una cosa stupida postando questo capitolo perché ne ho molte in sospeso e non le posto mai,ma sono mesi che cerco di scrivere questa storia e adesso che ho terminato questo primo capitolo voglio pubblicarlo.

E soprattutto lo voglio dedicare alla mia amica Giorgia che come me ama i Cesaroni e a cui ho promesso questa fic da molto…

Spero che vi piaccia…

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2.E tu saresti un insegnante? ***


Marco x Eva... 4ever

2. E tu saresti un’insegnante?

Il suo telefonino squillò facendo risuonare nella stanza le prime note di  “L’amore” dei Sonohra.

<< Pronto? >>

<< Salve,ho chiamato per l’annuncio >>

<< Oh >> disse solo. L’annuncio.

<< Lei è Eva Cudicini? >>

<< Si certo >>

<< Io sono Giulio Cesaroni >>

Giulio Cesaroni? E i suoi fratelli come si chiamavano,Cesare e Augusto?! Il padre doveva essere proprio un amante della storia romana…

<< Ho chiamato per chiederle il prezzo a ora,mi servirebbe un’insegnante per mio figlio. >>continuò l’uomo.

<< Ah. Non saprei,faccia lei,io non sono neanche laureata,sono ancora una studentessa quindi… >>

<< Davvero? E posso chiederle cosa studia? >>

<< Certo. Giornalismo all’università di Roma. >>

<< Quindi sarebbe disposta a dare ripetizioni a mio figlio di latino e letteratura? Marco è al quarto anno del liceo scientifico,ma è molto indietro quindi bisognerebbe ripartire dalle basi probabilmente… >>

Quarto anno… 17 anni. Un ragazzino viziato e stupido di 17 anni che era arrivato in quarta senza motivo e a cui ora lei avrebbe dovuto insegnare 4 anni di lezioni di letteratura e latino. Se solo ci fosse stata un'altra soluzione…

<< Certo,non c’è problema >>

<< Per il compenso… Le andrebbero bene 20€ all’ora? >>

<< Si >> era più di quanto potesse sperare << Quando possiamo fare per la prima lezione? >>

<< Che ne dice di domani alle 6? >>

<< Le andrebbe bene dalle 3 e mezza alle 5? Ho una lezione dalle 5 e mezza in poi >>

<< Ma certo,non ci sono problemi. Dove? >>

<< In biblioteca >> non aveva nessuna intenzione di fargli il favore di andare lei a casa sua,né avrebbe invitato quel ragazzo sconosciuto a casa sua. E poi,la biblioteca era ormai la sua seconda casa. Forse era addirittura meglio del suo squallido appartamento,piccolo,in decadenza ma soprattutto anonimo.

<< Perfetto. Deve portare qualcosa? >>

Che domanda stupida! “Suo figlio cosa si porta quando va a scuola?” avrebbe voluto chiedergli.

<< Per domani potremmo incominciare dalle basi dell’italiano e dell’epica,gli bastano 2 quaderni,i libri non saranno un problema >>

<< Bene,allora grazie mille >>

Poi Giulio Cesaroni.

Fantastico,ora aveva un lavoro. Un lavoro che odiava,ma pur sempre un lavoro…

 

 

Aprì la porta della biblioteca con un sospiro,ormai rassegnato a dover passare un ora e mezzo a ripassare il programma di italiano della prima superiore.

Nella sua mente la sua insegnante,una certa Eva Cudicini,era una ex professoressa di lettere in pensione,vecchia,brutta e acida come quella strega della Zuppante.

Ma nella biblioteca semi deserta (chi è che andava a quell’ora in biblioteca?!) non c’era nessuno così.

Si sedette ad un tavolo gettando lo zaino accanto a sé.

Gli toccava anche aspettare ora…

Passò pochissimo tempo prima che sentisse un colpetto alla spalla.

Voltandosi,si trovò davanti ad una ragazza sui 25 anni (n.d.a. Eva ne ha 24 ma Marco non può riuscire a indovinare l’età precisa!) molto bella.

Aveva un viso delicato,incorniciato da dei capelli scurissimi e lisci scalati e con una lunga frangetta che sfiorava i suoi grandi occhi,anch’essi scuri. Era alta e dal fisico sottile,la pelle candida. Dava semplicemente l’impressione che un soffio di vento la potesse portare via.

Era quella la sua insegnante privata?!

<< Tu sei Marco Cesaroni? >> chiese lei.

<< Si,e tu sei Eva Cudicini >>

La mora annuì,poi si sedette accanto a lui.

<< Incominciamo. Tuo padre mi ha chiesto di ripartire da zero quindi direi di cominciare dalla struttura del testo,per poi passare all’epica. Hai un quaderno per gli appunti? >>

Questa volta fu il suo turno annuire,mentre si chinava per prendere dallo zaino un quaderno e una penna.

<< Il testo è un insieme di parole legate dalle regole della lingua utilizzata.

Un racconto si divide in:

-esposizione,ovvero la situazione iniziale

-esordio,il meccanismo che mette in moto l’azione… >>

<< … si parla invece di narrazione dietetica quando al contrario c’è molta distanza lettore-testo e in questo caso si ha un narratore onnisciente,ovvero focalizzazione Marco? >>

<< Ehm… Zero? >>

<< Si >>

<< Posso farti una domanda? >>

<< Dimmi >> disse semplicemente Eva sfogliando un altro libro.

<< Dove l’hai trovata tutta questa roba? >> le chiese guardando le due pagine che aveva appena scritto.

<< Vecchi appunti. Io sono andata al classico quindi ho fatto molto di italiano. E siccome ora studio giornalismo qualche volta queste cose mi servono. Passiamo all’epica,prendi un altro quaderno >>

<< Devo scrivere ancora tanto? >>

<< Si >>

<< Perché? È una cosa inutile >>

<< Perché io ho deciso così. Anche se sono ancora una studentessa e non abbiamo molti anni di differenza,sono la tua insegnante e mi devi portare rispetto. Io decido e tu fai quello che dico io,che ti piaccia o meno. E credimi,io voglio stare qui tanto quanto lo vuoi tu >> il suo tono era duro e severo mentre lo sgridava.

Aveva appena cambiato idea: loro due non sarebbero andati d’accordo.

<< Ne dubito >>

<< Avrei di meglio da fare che stare qui con un moccioso capriccioso,fidati >>

<< E allora perché non lo fai? >>

<< Cazzi miei >>

Poi aprì il libro e iniziò:

<< Il mito è un racconto che serve a rispondere alle domande dell’uomo… >>

 

S.d.A.:

Pessimo primo incontro tra Marco ed Eva… Tra parentesi,gli appunti sono tutti miei,che sono in 1a superiore ecco perché Marco riprende il programma dall’inizio delle superiori… Ed è nella mia stessa scuola,liceo scientifico…

A presto,ness

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=685187