Light

di Sora89
(/viewuser.php?uid=3602)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6! ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7! ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9! ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11! ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12! ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13°! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1! ***


Salve ragazzi

Salve ragazzi!!!

Sono di nuovo Sora89, con una nuova idea… Perdonatemi il ritardo con il quale aggiorno le mie fanfictions…. Ma io sono lentissima a scrivere, perdo spesso l’ispirazione, e mi passano spesso per la testa idee nuove… Come questa per esempio!!!

Bene… Allora per questa fic ho deciso di cambiare completamente genere!! Gli amori non saranno l’argomento centrale di questa fic, ma tratterà di una nuova avventura… Anzi, della prima avventura di un nuovo gruppo di digiprescelti! Spero di riuscire a renderla avvincente e profonda, e che venga commentata di più delle altre mie fic!!!

Ora vi lascio al primo capitolo….

Ci vediamo in fondo alla pagina!!!!

Sora89

 

LIGHT

 

 

 

 

Capitolo 1°

 

- Anf, anf…-

- Corri, Leonor, corri!-

- Non… non ci riesco… Sosuke non ce la faccio più!-

- Dai, pochi metri e ci siamo!-

- Resisti, manca poco!-

- I-io…-

- Salta su!-

- M-ma… Così non riuscirai a correre!-

- Non ti preoccupare, non c’è tempo salta!-

- AH… VI HO TROVATI MOCCIOSI!-

- Cavolo ragazzi, più forte!-

- E’ INUTILE CHE SCAPPIATE…-

- Eccoci, ci siamo!-

- Presto dentro!-

- Bye bye mostro!-

SWASCH!

- EHI MA.. DOVE SIETE FINITI!?-

 

 

Otto ragazzi comparvero improvvisamente in una piccola casetta, dai colori caldi, molto simile ad una specie di tana, piena di piccoli televisori appoggiati su ogni mobile presente in quell’abitazione. Ogni schermo era acceso, ma in tutti sembrava mancasse la frequenza, mostrando solo delle grandi linee grigie, ed emettendo quello scricchiolio tipico dei televisori che non ricevono. Sulla parete più larga della stanza era presente un computer, grosso quanto essa, che mostrava una scheda digimon:

 

SHADOWMON

TIPO: virus

ATTACCO: anima nera

INFORMAZIONI: ??

Di fianco a questi dati vi era un’immagine di un digimon alto e magro, coperto da un lunghissimo mantello nero con cappuccio: il volto non era ben visibile, si intravedeva una piccola bocca, bianca come un lenzuolo.

Ad un tratto un vecchietto dall’aria preoccupata comparve nella stanza e si rivolse agli otto ragazzi ansimanti .

- Tutto bene ragazzi?- 

Chiese, con un filo di apprensione nella voce.

- Certo, non potrebbe andare meglio!-

Una ragazza sui quattordici anni, non molto alta ma ben proporzionata, con i lunghi e lisci capelli neri raccolti in una coda alta, non si era affatto preoccupata di nascondere la sua irritazione.

- Lo so Kyoko che è una situazione difficile ma…-

- MA COSA GENNAI, COSA?!-

Questa volta il vecchietto era stato interrotto da un ragazzo sui diciassette anni, alto e snello, con un bel volto, due profondi occhi verdi e i capelli biondo scuro legati in un codino. Era inginocchiato a terra, e sopra le spalle portava una ragazza sfinita, dai lunghi capelli biondo chiaro con due ciocche sul davanti separate dal resto della chioma e legate in fondo. Era esile e in quel momento molto pallida.

- Lo vedi come è ridotta Leonor?!-

- Calma Lucas, non scaldarti!-

Un ragazzo sui sedici anni, con un bel fisico, leggermente abbronzato, i capelli scuri spettinati, gli occhi scuri nascosti dietro degli occhiali dalla montatura nera, mise la sua mano sulla spalla di Lucas nel tentativo di calmarlo.

- Però devi ammettere che ha ragione… Non possiamo andare avanti così Sosuke…-

La quinta ragazza, diciassettenne, aveva i capelli corti, castano scuro con le punte tinte di rosso, due occhi nocciola e il volto magro.

- Sono d’accordo con Sachiko… Ci manca una digipietra, e senza di essa non possiamo vincere!- Eric, capelli castani imbevuti nel gel, tranne un ciuffo che gli ricadeva davanti agli occhi, sedici anni, aveva centrato dritto il problema e Gennai lo sapeva: la mancanza della digipietra della luce gravava sul nuovo gruppo dei digiprescelti come se fosse stata una montagna.

- Ragazzi, vedrete che le nostre basteranno a sconfiggere Daemon e i suoi complici!-

Koji, quindici anni, capelli neri scalati dalle orecchie al coppino, tranne due ciuffi lunghi rimasti davanti alle orecchie, tentò in qualche modo di recuperare la luce di speranza che si stava affievolendo all’interno del gruppo.

- Non ti preoccupare Koji… Lo so che senza digipietra sono un enorme peso per il gruppo…-

Anche l’ultima digiprescelta era intervenuta prendendosi la colpa dell’accaduto. Aveva i capelli mossi e castani, che spesso teneva raccolti in due codini, occhi azzurro scuro, ed era coetanea di Koji.

- N-non è vero Reika… Non sei un peso per noi!-

Leonor si era ripresa dalla folle corsa e recuperato un po’ di colore, e ora cercava di risolvere la situazione.

- Non ti sforzare Leonor…-

Le aveva sussurrato Lucas e lei gli sorrise riconoscente.

- Reika…-

Ora le si era rivolta Sachiko.

- Vedrai che presto la ritroveremo! Così potremmo liberare i nostri digimon dalle jail stones, e finalmente combattere i nostri nemici con degli alleati al nostro fianco!-

A quel pensiero tutti abbassarono il capo… Non erano più così sicuri di farcela…

- Ragazzi…-

Gennai si era deciso finalmente a parlare.

- Vi devo raccontare la verità sulla digipietra della luce… perché non sarà facile trovarla…-

 

 Non so se ve ne ho mai parlato… ma voi non siete stati gli unici digiprescelti esistenti in Giappone… Beh, circa vent’anni fa, un gruppo di dodici persone vi ha preceduti. Essi si sono ritrovati a dover fronteggiare molti più pericoli di quanti ne stiate affrontando voi adesso… E fra questi è comparso anche Daemon. Purtroppo si sono ritrovati ad essere molto più deboli rispetto al digimon oscuro, ma i cinque digiprescelti più giovani sono riusciti a relegarlo in un mondo chiamato ‘Mare Oscuro ’ da cui non avrebbe mai più fatto ritorno. Ma questo è di minore importanza…

Stavo dicendo… Otto di questi digiprescelti possedevano una digipietra, proprio come voi: coraggio, amicizia, amore, conoscenza, sincerità, affidabilità, speranza e luce… Queste ultime erano sicuramente le due più potenti, l’intero equilibrio di Digiworld poteva dipendere da esse.

Dopo pochi anni dalla sconfitta degli ultimi digimon malvagi, purtroppo successe una catastrofe. Il mondo digitale rischiò di scomparire. Non sappiamo bene la causa, ma sembra che i quattro animali sacri che proteggono Digiworld si fossero indeboliti. La motivazione che allora si era diffusa riguardava il ‘Mare Oscuro ‘, il mondo in cui Daemon era stato rinchiuso. Sembrava fosse in continua espansione, e che Digiworld sarebbe presto stato inglobato in esso. Fu allora che chiamai ancora a raccolta i digiprescelti: erano sì cresciuti, ma erano rimasti legati come un tempo. Erano necessarie le loro digipietre per guarire i quattro animali sacri, così si divisero a coppie, e a loro si aggiunse uno dei quattro possessori dei D-3, i quali contenevano al loro interno le digiuova corrispondenti alle digipietre della coppia.

Coraggio e amicizia insieme al loro compagno andarono dalla tigre Baihumon; conoscenza e affidabilità con il ragazzo più giovane si recarono dalla tartaruga a due teste Ebonwumon; amore e sincerità e compagna dalla fenice Zhuqiaomon; infine speranza e luce, insieme al possessore del D-3 nero si diressero verso il più potente dei guardiani, il drago Azulongmon, che era anche il più malato. I ragazzi utilizzarono le loro digipietre per rimarginare le ferite degli animali sacri e per potenziarli. L’energia utilizzata fu molta, perciò le pietre furono misteriosamente inglobate all’interno dei quattro digimon. Ma non andò tutto liscio: Azulongmon era più debole del previsto, e fu necessario un intervento più rilevante del D-3 oscuro: questo, superando la volontà del suo possessore, aprì un varco che collegò il mondo digitale al  ‘Mare Oscuro’ e successe l’inevitabile…

 

- KEN COSA STA SUCCEDENDO?!-

Tk, anche se sotto uno sforzo terribile per controllare l’energia della digipietra, lanciò un’occhiata al suo amico, vedendo uno strano buco nero aprirsi vicino a lui. Ken, vicino allo svenimento, rispose con un debolissimo

- …N-non lo so….-

per poi cadere a terra, con il potere oscuro che era segregato dentro il suo D-3 che prendeva il sopravvento su di lui.

- KEN!-

Tk era ora cosciente della gravità della situazione, doveva correre ad aiutare il suo compagno… ma non poteva abbandonare la sua posizione: Azulongmon stava per recuperare le sue energie, probabilmente il destino del mondo digitale dipendeva dalla scelta che lui avrebbe fatto in quel momento. Guardò Kari, inginocchiata per la fatica poco più avanti rispetto a lui, ma con lo sguardo deciso: sapeva che il suo contributo era indispensabile, e nonostante lo sforzo per controllare la potenza della luce, non perdeva la sua concentrazione. Non si era ancora accorta di Ken, e del buco nero apparso fra lei e Tk… ma in quel momento era un bene.

Ad un tratto la digipietra che il biondo stringeva in mano sparì: al suo posto un pallino giallo luminoso cominciò a fluttuare verso il gigantesco drago celeste, entrando poi nel suo corpo per donargli un nuovo vigore. Il ragazzo non si chiese nemmeno perché la sua digipietra fosse sparita, né se l’avrebbe mai riavuta… colse l’occasione e corse verso Ken, che giaceva ancora a terra.

- KEN! EHI KEN!-

Lo scosse leggermente, cercando di svegliarlo, ma non successe nulla. Guardò allora il buco nero che si era creato: continuava a ingrandirsi e si avvicinava pericolosamente a Kari. Il ragazzo sapeva quanto Kari fosse sensibile al potere delle tenebre, e non riuscì a reprimere l’urlo:

- KARI! SPOSTATI DA Lì!-

 

 

Il resto Tk si è rifiutato di raccontarcelo… Ma Kari non fece più ritorno da quell’avventura…

Purtroppo niente fu più come prima…

Il dolore era troppo, e ogni digiprescelto appena saputa la notizia non aveva fatto altro che incolpare se stesso o gli altri… Qualcosa che legava quel gruppo si ruppe, e i bambini si divisero, rifiutandosi di tornare a Digiworld, abbandonando su questo mondo le loro digipietre e i loro digivice. Anche sulla terra non vollero avere più niente a che fare con i loro compagni…

Azulongmon non si perdonò mai quel momento di debolezza, anche se in fondo non è stata colpa sua.., ma raddoppiò la sua attenzione al mondo digitale dell’est. E anche io non mi perdonai mai di non avere fatto niente per aiutarla…

 

 

- Ma Gennai, dove erano i loro digimon?-

Questa domanda ronzava in testa ai nuovi digiprescelti da un po’ di tempo… Perché i digiprescelti avevano affrontato quella missione senza i loro compagni più preziosi? Solo Eric aveva avuto il coraggio e la sfacciataggine di fare la domanda. Lucas gli lanciò un’occhiataccia.

 

- Non ti preoccupare Lucas…  Vi devo chiarire le idee… I digimon li avevo mandati in missione io.. Sapevo che qualcosa non andava a causa del Mare Oscuro, così li avevo mandati nello loro forme più evolute a dare una controllata in un settore particolarmente sensibile al potere delle tenebre, naturalmente sotto il consenso dei digiprescelti… E beh… Ora sono custoditi nelle Jail Stones che avete rubato a Shadowmon .-

 

Gennai abbassò il capo… Si vergognava di quelle scelte sbagliate ed azzardate che aveva fatto vent’anni prima… Leonor lo capì al primo sguardo…

 

- Gennai non è colpa sua…-

 

Il vecchietto la guardò comprensivo.

 

- Ognuno sbaglia almeno una volta nella vita… Ma il mio sbaglio l’ha pagato un'altra persona…-

 

Ormai il clima all’interno della casa era estremamente tetro… Mille domande frullavano nelle teste dei digiprescelti… E piano piano, uscirono tutte, una alla volta, con discrezione nei confronti dell’anziano saggio che si trovava con espressione triste a causa dei ricordi davanti a loro…

 

- Vorrei chiederle una cosa…-

 

Sosuke sollevò lo sguardo e il vecchietto annuì.

 

- Lei sa che digimon è destinato ad ognuno di noi vero? Sono assegnati in rapporto alla loro digipietra… Non è che potrebbe parlarci un po’ di loro?-

 

Gennai sorrise e annuì, anche se i suoi occhi si facevano umidi… Ma vedendo i sorrisi di incoraggiamento e gli occhi pieni di curiosità dei ragazzi, la tristezza si affievolì.

 

- Certo Sosuke… Posso cominciare da te… Tu possiedi la digipietra della conoscenza, e il tuo digimon si chiama Tentomon! E’ un gran chiacchierone, ma un amico prezioso…-

 

Sosuke tirò fuori il suo portatile e cominciò a digitare sul database il nome del digimon, e subito apparve la sua immagine. Sorrise… Gli metteva simpatia.

 

- Che buffo!-

 

- E io Gennai?-

 

- Tu Kyoko possiedi la digipietra della sincerità… il tuo digimon è Palmon, molto elegante e vanitosa… Però anche la ragazza che possiede questa pietra lo è… Il feeling ci sarà sicuramente!-

 

Kyoko arrossì, e poi si avvicinò al portatile di Sosuke, e comparve un digimon simile a una pianta.

 

- Che carino!-

 

- Seguendo… Tu Sachiko possiedi la di pietra dell’ affidabilità… Il tuo digimon è il simpatico Gomamon, con la battuta sempre pronta…-

 

Anche questa volta comparve sul computer l’immagine del digimon, e Sachiko sorrise soddisfatta.

 

- Tu Leonor, legata alla digipietra dell’amore, possiedi Biyomon, un tenerissimo uccellino rosa, anche se un po’ capriccioso…-

 

- Che dolce! Sembra un peluche!-

 

- Koji, digiprescelto della speranza, sei legato a Patamon molto affettuoso e coraggioso…-

 

- Saremo una grande squadra!-

 

- Eric, digipietra del coraggio, hai Agumon, digimon coraggioso e testardo… Il tuo predecessore era così in sintonia con lui che è riuscito a raggiungere la forma mega…-

 

- Wow! Ma è un dinosauro!-

 

- Lucas, digiprescelto dell’amicizia, possiedi Gabumon, fedele compagno di viaggio… Anche lui, come Agumon, aveva raggiunto il livello mega…-

 

- Perfetto!-

 

- E infine Reika… tu dovresti possedere la digipietra della luce… Il tuo digimon è Gatomon… Purtroppo non sa ancora… non sa ancora della morte di Hikari, a cui era molto legata…-

 

Reika si portò le mani alla bocca… Proprio lei doveva possedere quella digipietra? Perché quel destino era capitato proprio a lei…

 

- Non ti preoccupare Reika… Anche Kari aveva passato dei gran guai per poter trovare la sua digipietra e ricongiungersi col suo digimon… Vedrai che anche tu sarai una perfetta compagna per Gatomon…-

Ricadde il silenzio. Dopo questo momento di curiosità, la testa dei digiprescelti si riaffollò di domande…

- Gennai… Ma se i nostri digimon erano così legati ai loro vecchi padroni… Perché ora dovrebbero legarsi a noi? Insomma… Non sarebbe stato meglio affidarci degli altri digimon?-

- E se nascono delle gelosie o dei problemi fra noi e i vecchi digiprescelti?-

- Che fine hanno fatto i vecchi digiprescelti?-

- Ma le Jail stones sono dodici, e noi in otto! Quattro digimon non hanno un compagno….-

 

- Fermi con tutte queste domande! Purtroppo non so rispondere alle vostre domande… E’ stato Azulongmon a volere così… E forse non è detto che voi siate gli unici digiprescelti del Giappone… Riguardo alla fine che hanno fatto i vecchi digiprescelti… E proprio questo che voi dovrete scoprire… Purtroppo per trovare la digipietra della luce abbiamo bisogno di tutti i ricordi degli ex digiprescelti…. Sarà dura convincerli, ma devono trovare la forza di unirsi di nuovo e tornare qui a Digiworld… Solo in questo modo potremo rintracciare la luce…-

 

Ancora silenzio. Ma le domande erano sparite dalle loro menti. Ora avevano un compito… Ed era ora di tornare sulla Terra.

 

- Posso dirvi il loro nome e gli indirizzi delle loro vecchie abitazioni… ma ormai si saranno quasi tutti accasati, quindi dovreste trovare solo i loro genitori… Ma non si sa mai!-

 

- va bene… grazie Gennai!-

 

Eric si girò verso il suo gruppo di amici.

 

- Ragazzi non sarà facile… Ma siete pronti a intraprendere quest’avventura? Il nostro obbiettivo è importante… E anche la nostra ricompensa! Siamo tutti d’accordo?!-

 

Tutti annuirono con vigore!

Gennai memorizzò nei loro digiterminal gli indirizzi e i nomi dei loro ricercati…

 

- Ma Gennai io ne avrò tre da cercare…. E anche Koji ne avrà due!-

 

- E sono anche i più importanti Reika… Vi ho aggiunto i bambini che avevano le digiuova senza digipietra… E uno di questi, Ken, ha assistito alla… alla morte… di Hikari…-

- Non si preoccupi! Siamo pronti e determinati!-

 Tutti annuirono alla frase di Koji.

 

- Perfetto ragazzi… E ora.. Apriti digivarco!-

 

Una grande luce bianca li avvolse e li sollevò da terra.

 

- A presto Gennai!-

 

Salutarono e come risucchiati sparirono dalla stanza.

 

- Speriamo che vada tutto bene…-

 

 

FINE 1° CAPITOLO!

 

COSA PASSA NELLA MENTE DELL’AUTRICE?

Ecco l’angolino e mini rubrica dove risponderò alle recensioni e lascerò i miei commenti!! Innanzi tutto dedico questa fic a tutti gli scrittori ( e lettori!) di storie riguardanti i Digimon!

Spero che apprezzeranno le mie idee…

Secondo: so che ho ben tre storie iniziate… Ma ho bisogno di molta ispirazione per continuarle.. X triangolo ho già cominciato il nuovo capitolo… Anche in La festa di Natale… Ma sono entrambi lunghi… E io sono sempre impegnata e lenta! Forse questa l’aggiornerò più frequentemente, ho molte idee!!

Vediamo cosa posso scrivere…

Ah, Gennai è tornato in forma di vecchietto perché sembra molto più saggio… E io lo preferisco così!! Da quando i saggi sono alti 1 e 80, con i pettorali scolpiti e tutti abbronzati?! E per di più vestiti alla Anakin Sky Walker…. Va beeeeeeeeeeeeeeeeeene!!

Questa fic sarà di genere un po’ drammatico e psicologico introspettivo.. almeno per quanto riguarda la parte in cui il nuovo gruppo dovrà convincere il vecchio a tornare! Il resto è azione avventura!!! E non mancheranno le coppie, sia fra i nuovi che fra i vecchi! Ma niente triangoli… Cavolo, ormai i più grandi avranno raggiunto i 40 anni!!!

Ma basta, non voglio svelare troppo!!!

Aspetto un sacco di recensioni, soprattutto consigli!!!

Grazie!!!!!!!!

Bye bye!

Sora89

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2! ***


Eccomi con il secondo capitolo

Eccomi con il secondo capitolo!!! Non voglio scrivere tanto, perché i commenti mi piace lasciarli in fondo… Quindi vi auguro subito buona lettura!!!

 

 

CAPITOLO 2°

 

 

- Taichi Yagami…-

- Yamato Ishida…-

- E Sora Takenouchi….-

 

Eric, Lucas e Leonor si trovavano a casa di quest’ultima, sospirando e continuando a pronunciare quei nomi. Erano tornati solo ieri dal mondo digitale, è già oggi Gennai aveva loro spedito un messaggio che spiegava che quei tre ragazzi erano un trio molto affiatato un tempo. Un piccolo indizio… Ma mai tralasciare niente. Così i tre nuovi prescelti che rappresentavano coraggio, amicizia ed amore avevano concordato di continuare la ricerca insieme, per vedere se le loro mete erano ancora collegate.

Era mattina, circa le dieci, e l’unica cosa che erano riusciti a fare era stato cercare sull’elenco telefonico digitale i nomi nel territorio di Odaiba.

10 Taichi Yagami.

7 Yamato Ishida.

3 Sora Takenouchi.

Se poi si espandeva la ricerca agli altri quartieri della città di Tokyo la lista di nomi pareva infinita…

- Perché non chiamiamo Sosuke? Lui è un genio del computer saprà di sicuro cosa fare!- Eric propose l’idea con un briciolo di esuberanza… che si disperse alla risposta di Leonor.

- Non ti ricordi che oggi è via coi suoi genitori? E’ il compleanno di qualche parente e purtroppo potrà cominciare le ricerche solo domani…-

 

BIP_BIP!

 

- Ehi, è arrivata un’email sul digiterminal!- Eric corse verso la scrivania dove avevano appoggiato le loro agende digitali…

- Sono i loro vecchi indirizzi! Alla fine Gennai si è ricordato! Ragazzi abbiamo un punto di partenza!-

Lucas e Leonor di scambiarono un sorriso e si alzarono contemporaneamente dal letto dove fino a un momento fa stavano sospirando.

- Perfetto! Da chi dei tre cominciamo?-

- Ma… Direi da Taichi! E’ il più vicino a casa mia!-

- Allora partiamo dal mio predecessore!-

I tre ragazzi annuirono, raccolsero gli zaini già pronti dal pavimento, e uscirono di casa.

 

DLINDLON!

- Chi è?-

Una signora dai capelli scuri e del viso pieno di rughe si sporse titubante dalla porta del piccolo appartamento.

- Salve… lei è la signora Yagami?-

- Sì, sono io…-

La signora guardò tristemente i tre ragazzi che aveva davanti… Era da un sacco di tempo che dei ragazzi così giovani non entravano in casa sua… Poi la ragazza… Aveva un viso così somigliante alla sua bambina…

- Stavamo cercando suo figlio, Taichi…-

Il ragazzo dai capelli mori la guardò speranzoso.

- Oh, ormai non vive più qui da un sacco di tempo… Ma perché non entrate? Vi offro qualcosa da mangiare!-

- Oh, volen…-

Lucas piazzò una mano davanti alla bocca di Eric, sempre pronto quando si parla di cibo…

- Grazie signora, ma noi volevamo solo parlare con suo figlio…-

La signora Yagami aprì meglio la porta. Aveva l’aria stanca e il suo viso aveva subito molto l’effetto del tempo… E certamente la morte di sua figlia non doveva essere stata facile da superare..

- Vi prego accettate l’invito! Magari posso aiutarvi io…-

- Oh grazie… Non vorremmo disturbare.. in fondo lei non ci conosce…- Leonor abbassò lievemente la testa per educazione…

- Non vi preoccupate… Non siete affatto di disturbo! E’ passato molto tempo dall’ultima volta che un gruppo di ragazzi si è ritrovato fra queste mura…-

Leonor le sorrise. Dalla voce di quella donna capiva che il suo cuore era pieno di malinconia e di tristezza… Doveva essere stata dura superare la morte di sua figlia…

- Allora grazie… accettiamo il suo aiuto molto volentieri-

La signora sorrise e li lasciò entrare, andando a cercare tre paia di ciabatte per gli ospiti.

- Tenete ragazzi… accomodatevi pure sul divano-

E sparì dall’ingresso per recarsi in cucina a preparare un po’ di tè.

I tre ragazzi si tolsero le scarpe e cominciarono a guardarsi intorno. La casa era piena di cornici e foto… Tutte raffiguranti una giovane ragazza castana. Una decina di foto si trovavano in salotto…

- Quella doveva essere Hikari…- bisbigliò Lucas. Ognuno dei tre si avvicinò a una foto.

- Hikari con i suoi genitori…- sussurrò Leonor.

- Hikari con suo fratello… O almeno credo che sia lui… Si somigliano molto…- disse Eric, passandosi una mano fra i capelli ingellati.

- Hikari con la sua compagnia…Chissà se sono loro i digiprescelti…- concluse Lucas. Purtroppo non avevano neanche una loro foto, e forse quella lì poteva essere un indizio… ma bisognava entrare delicatamente in argomento con la signora Yagami.

- Ecco il tè ragazzi! Sedevi e non fate complimenti!-

Sorrise e poi si mise a sedere anche lei…. E cominciò a fissare la ragazza… Come forma del viso assomigliava molto a sua figlia… Gli occhi le si fecero umidi.

- Signora Yagami…- disse timidamente Leonor vedendo che la stava fissando…

- Oh, sì, scusami cara… E che… assomigli molto a mia figlia Hikari…-

I due ragazzi si girarono a guardarla… Non notavano tutta quella somiglianza…

A Leonor si strinse il cuore… Non assomigliava affatto a Hikari…

- Signora… Non si preoccupi… Ma noi vorremmo delle informazioni riguardo suo figlio… Siamo stati incaricati di rintracciare tutti i membri del gruppo che frequentava suo figlio quando aveva circa 14- 15 anni….-

La signora spalancò gli occhi.

- Voi… Avete dei legami… con quel mondo… dove…dove…-

Si bloccò… Non riusciva più a continuare…

- Sì signora… ed è per salvare quel mondo che abbiamo bisogno di suo figlio…-

Lucas tentò di parlare… Ma evidentemente aveva scelto le parole sbagliate.

Clic! Eric non seguiva molto la discussione…

- Quel… quel MONDO?!Voi… provenite da quel mondo?! No… Siete venuti… SIETE VENUTI A PORTARMI VIA ANCHE TAICHI NON è COSì?!-

Leonor alzò gli occhi spaventata, Eric si interessò alla conversazione. E Lucas voleva solo rimangiarsi quello che aveva detto.

- No signora vede…-

- LO SO IO! LO SO CHE DOPO HIKARI VOLETE PORTARMI VIA ANCHE TAICHI! NO… NON VE LO PERMETTERO’ ! FUORI DA CASA MIA!-

La donna si era alzata in piedi, il suo sguardo gentile e triste era mutato in quello scatto d’ira causato dai ricordi.

- Ma signora noi…-

- BASTA! Basta! Basta,basta,basta,basta…-

Ora aveva la testa cinta dalle braccia e si era di nuovo raggomitolata sul divano, le parole che si tramutavano in singhiozzi soffocati…

- ci scusi signora…-

La biondo cercava di trattenere le lacrime… Lucas le prese la mano, e con lo sguardo e un cenno della testa indicò ad Eric la porta. Così tutti e tre si diressero verso la porta, si tolsero le ciabatte e si rimisero le scarpe, per poi lasciare quel regno pieno di malinconia.

 

- Buco nell’acqua ragazzi…-

Eric commentava insieme ai suoi due amici quello che era appena accaduto. Il primo tentativo era fallito…

Leonor era ancora sconvolta, e Lucas la abbracciava, battendole una mano sulla schiena per tranquillizzarla… Quei due erano molto uniti. Non si conoscevano da molto tempo, ma era subito nato qualcosa di speciale fra loro. Nessuno all’interno del gruppo era legato come loro due… Ogni volta che la ragazza si trovava in difficoltà, il biondo sentiva crescere dentro di lui il desiderio di proteggerla… Aveva un aspetto così fragile… E anche quella volta Lucas era pronto a consolarla.

‘ Contento lui…’ pensava Eric. Lui era un ragazzo molto diretto e poco sentimentale… E quei due erano sempre stati troppo sensibili per i suoi gusti.

- Già… E non abbiamo ottenuto nessun aiuto! Nessun indirizzo, numero di telefono o foto…-

- Questo lo dici tu Lucas!-

Eric sfoggiava uno di quei suoi tipici sorrisetti da sbruffone che gli venivano tanto bene.

- Grazie alla mia micro fotocamera digitale sono riuscita a fotografare l’immagine del gruppo di ragazzi che abbiamo trovato in salotto!-

Lucas lo guardò sorpreso, e Leonor smise immediatamente di piangere.

- Cosa?-

- Eric… sei stato incredibilmente insensibile nei confronti della signora Yagami… Ma sei un genio!-

concluse Lucas sbalordito.

- Finalmente quella tua mania per le cineprese si è resa utile!-

- Ehi, non offendere le mie passioni! Fotografia e cinema sono importanti!-

- Sei un grande Eric!-

Leonor era finalmente riuscita a dimenticare la scena appena vissuta a casa Yagami. Anche se Eric non voleva ammetterlo ne era contento… Non aveva gran doti consolatorie, e quando riusciva a consolare qualcuno ne andava sempre fiero.

Così Eric tirò fuori la macchina digitale, e mostrò agli altri la foto fatta.

- I ragazzi sono dodici… Proprio come gli ex digiprescelti!-

osservò la ragazza bionda.

- Perfetto… siamo sulla buona strada!-

Eric guardò meglio la foto… Un ragazzo biondo l’aveva già visto… Ma dove?

- Ehi… io questo ragazzo l’ ho già visto!-

Gli altri due si girarono sbalorditi.

- Oggi sei pieno di sorprese…-

- Ma dai non è possibile! Quando i digiprescelti aveva quest’età noi non eravamo ancora nati!-

- Vero… Ma credo di averlo visto… in un poster se non sbaglio…-

- In un poster?-

I tre si guardarono negli occhi… la cosa era alquanto improbabile… Ma poteva essere un indizio…

- Ma sì… Era… Sì, credo di averlo visto a casa di mia zia!-

Leonor e Lucas lo guardarono ancora più colpiti.

- E… cosa ci faceva questo digiprescelto su un poster a casa di tua zia?-

Domanda interessante…

- Lo scopriremo Leonor… Oggi è sabato… Quindi dovrebbe essere a casa!-

 

 

tu… tu… tu...

- Pronto ?-

- Ciao zia sono Eric !-

- Ciao Eric! Che succede? E’ strano vederti in piedi a quest’ora! Sono solo le undici e mezzo!-

- Dai non scherzare… Comunque ho bisogno di te!-

- Ah sì? Tua madre non mi aveva avvertito!-

- Perché non devo sbrigare una faccenda per mia madre! Sono lì fra cinque minuti con due miei amici!-

- Va bene ti aspetto… Mi hai incuriosita!-

- A dopo!-

Tu… tu… tu..

 

 

- Non credo di aver mai preso così tanti autobus come oggi !-

Leonor e i ragazzi stavano salendo le scale del vialetto che portava a casa della zia di Eric… Era grande, in stile antico, una delle poche rimaste a quei tempi. Una signora di circa quarant’anni si trovava davanti alla porta e li salutò.

- Salve ragazzi!-

I tre risposero al saluto con un sorriso e agitando le mani.

- Ciao zia!- urlò Eric.

Finalmente la raggiunsero e cominciarono le breve presentazioni.

- Questo è Lucas…-

La signora allungò la mano e strinse quella del ragazzo che sorrise.

- Sei proprio un bel ragazzo sai?-

Lucas arrossì lievemente e ringraziò.

- Mentre questa è Leonor…-

- Piacere signora!-

- il piacere è mio! Anche lei è molto carina Eric… Hai proprio dei begli amici!-

E cacciò una gomitata nel fianco del nipote, facendogli l’occhiolino.

- Eddai zia, non farmi vergognare! -

Anche il ragazzo castano era arrossito e si passò di nuovo una mano fra i capelli, come era solito fare quando era nervoso.

- Scusami eh, ma un giorno apprezzerai il fatto di avere una zia così simpatica e gioviale!-

- Va bene, va bene… Senti…-

Mentre entrarono Eric spiegò che stavano cercando un ragazzo biondo che aveva intravisto in un poster a casa sua.

- Fammi  vedere un po’…-

E lui mostrò alla zia la foto, indicando il ragazzo.

- Oh, ma questo è Yamato Ishida!-

Lucas concentrò la sua attenzione sulla donna.

- E.. sa dirci qualcosa di lui?!-

- Certo Lucas… Quando ero giovane era l’idolo delle ragazzine… Suonava e cantava in una band di successo, i Teenage Wolfs! E io, come centinaia di ragazze della mia età avevo una cotta mastodontica per lui… Sapeva tutto di lui, dove abitava, che scuola frequentava, i ragazzi con cui girava, tutti i testi delle canzoni… Purtroppo un giorno però, durante un suo concerto, lo avvistarono con la sua ragazza… Mi ricordo ancora il nome… La odiavamo tutte in egual modo!!-

E qui si mise a ridere, ripensando alla sua giovinezza .

- Si chiamava Sora Takenouchi!-

E a questo punto anche Leonor aumentò la sua concentrazione sul racconto.

- Era la ragazza più invidiata di tutta Tokyo! E tutte conoscevamo la storia del loro amore… una mia amica frequentava la loro stessa scuola… Pare che ci fosse stato in mezzo anche un altro ragazzo… Un certo Taichi…-

E i tre ragazzi erano stati nominati. Bingo!

- Ma comunque… Il gruppo raggiunse un grande successo in Giappone… Ma quando Yamato ebbe diciannove anni le sue canzoni cambiarono completamente tematiche… Divennero molto tetre… Non si sa perché… Lui lasciò la band, e anche la sua ragazza… E all’età di 27 anni aprì un negozio tutto suo di strumenti musicali… Mi ricordo che ci passavo davanti regolarmente… Anche se la cotta mi era ormai passata!-

Con questa frase concluse e guardò i tre ragazzi… Pendevano letteralmente dalle sue labbra.

- Come mai questa curiosità?-

- Niente di importante zia…-

- Signora… Sa dirci dov’era il suo negozio?-

- Certo!-

E disegnò una piccola cartina su come raggiungerlo. I ragazzi non riuscivano a trattenere i sorrisi… Finalmente avevano trovato una pista!!!

- Grande zia! -

- Grazie mille signora!-

- Figuratevi! Ma non volete fermarvi per pranzo… Ehi!?-

Eric era già corso via… Quell’indizio gli aveva dato una nuova carica! Leonor cercava di fermarlo, e nel frattempo era corsa via anche lei. Lucas quindi si inchinò e ringraziò per tutti e tre.

- Grazie, ci è stata molto utile…-

E sparì anche lui seguendo gli altri.

- Mah, questi giovani… Uffa, sarei volentieri andata anche io da lui… Infondo ho passato la mia giovinezza pensando a lui…- 

 

 

 

- Eccoci qua…-

Controllarono di nuovo le istruzioni e guardarono l’insegna del negozio.

- E’ questo non si può sbagliare…-

- Per fortuna non ha ancora cambiato lavoro…-

Guardarono le porte di vetro e videro attraverso di loro un negozio pieno di cd e strumenti musicali… in fondo a destra un ragazzo e un uomo stavano parlando.

- Ragazzi… tentativo numero due…-

E dietro ad Eric i ragazzi entrarono nel negozio.

 

 

 

COSA PASSA NELLA MENTE DELL’AUTRICE?!

Non credo di essere mai stata così veloce nell’aggiornare una fanfic!!! Si vede che la storia mi prende molto…

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Con la signora Yagami volevo creare l’immagine di una donna fragile segnata dalla perdita della figlia… Probabilmente chiedo troppo alle mie misere capacità di scrittrice, ma ci tengo a realizzare una fic decente!!!

Con questo capitolo ho cominciato a creare e modellare i caratteri di tre dei personaggi nuovi… Spero vi stiano simpatici!!! E ora.. passiamo alle recensioni!

HeAtHer: quel semo del mio computer non vuole scrivere il tuo nome correttamente… Comunque grazie di aver commentato e grazie di avermi dedicato il tuo capitolo!!! Non sono molto felice ^-^

Non ti preoccupare continuerò anche quelle… Credo che scriverò prima il nuovo capitolo de ‘La festa di Natale!’!

Nihal: Grazie per i complimenti! Come vedi ecco il nuovo capitolo… Aspetto la tua recensione!!

Crystal: Grazie!! Addirittura fan delle mie fic… Troppo troppo!!! Tk è un personaggio fondamentale in questa fic, insieme a Ken… Sono gli unici a sapere cosa sia veramente successo! Quindi credo che entreranno in scena per ultimi… Ma niente manicomio!!!!

Ringrazio anche chi a letto senza commentare… Invitando a commentare questo capitolo, perché mi fa piacere sapere cosa ne pensano i lettori di quello che scrivo!!!

Grazie e alla prossima!!!!

Sora89

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3! ***


Terzo capitolo della mia nuova saga

Terzo capitolo della mia nuova saga! Risponderò alle recensioni e chiarirò i dubbi in fondo…

Bye bye!!!!!!!!

 

 

Capitolo 3°

 

Il negozio era molto grande, e sembrava anche estremamente ben fornito. Ogni tipo di musica in formato CD o in vinile era ordinatamente posizionato in una zona dei grandi scaffali in ordine alfabetico. Sulle pareti erano appese gli strumenti che una volta erano stati dei membri del gruppo dei Teenages Wolfs, autografati da loro stessi, con posizionata di fianco una foto del proprietario. Il negozio di strumenti musicali si trovava invece distribuito nei piani superiori dell’edificio, a seconda di quello che l’acquirente voleva acquistare: archi, fiati, percussioni o elettronica. Ogni piano era controllato da un sorvegliante in divisa, e un commesso sedeva dietro al bancone, mentre altri due giravano per il proprio piano per aiutare chiunque avesse avuto bisogno d’aiuto.

- Certo che Yamato deve aver fatto un sacco di soldi con questo negozio…-

Eric era rimasto a bocca aperta di fronte alla vastità del posto.

- Non credevo che i Teenages Wolfs fossero stati così famosi…-

Leonor osservava una chitarra con a fianco la foto del giovane Ishida sorridente.

- Io avevo già sentito nominare questo negozio, è parecchio conosciuto fra gli esperti di musica…-

Lucas cominciò a rovistare fra i vari cd, ma alzando lo sguardo notò il signore che parlava col giovane commesso dietro al bancone. Profondi occhi blu, capelli biondo scuro, barba incolta, trascurata da qualche giorno… e un sorriso triste, ma che ti fulminava all’istante.

- Com’è affascinante…!-

Leonor era arrossita, aveva già subito il fascino di quell’uomo. Indossava un dolcevita nero un po’ largo con sopra una giacca elegante, sempre nera, e un paio di pantaloni scuri. Aveva una certa classe che lo distingueva dalla massa. Il ragazzo biondo le lanciò un’occhiata infastidito.

- Ehi, se lui è Ishida ormai avrà quarant’anni…-

- Beh, non li dimostra affatto! Capisco il motivo per cui il suo gruppo da giovane aveva così successo…-

- Basta battibeccare, piccioncini!-

 Lucas e Leonor lanciarono un sguardo tagliente a Eric che li aveva così bruscamente interrotti.

- Ok, scherzavo… Però non perdiamo tempo!-

Avrebbero lasciato le loro gelosie per un altro momento.

Ora era il momento di Lucas.

Il biondo deglutì e si avviò verso quell’uomo così carismatico… Sarebbe dovuto stare attento alle parole che usava… se no avrebbe fatto la fine della signora Yagami. Eric e Leonor rimasero in disparte, si finsero clienti normali.

L’uomo si girò verso il diciassettenne che si stava dirigendo verso di lui con quello sguardo duro.

- Salve… posso aiutarti?-

Il commesso si rivolse verso Lucas compiendo perfettamente il suo lavoro.

- Io… io stavo cercando il signor Ishida… Yamato Ishida…-

Cercò di essere il più educato e cordiale possibile.

- Sono io… Ma senza appuntamento non ricevo nessuno -

L’uomo lanciò questa piccola sfida al ragazzo con lo sguardo che questo notò.

- Buongiorno signor Ishida… Mi dispiace ma non ho preso appuntamento, la mia visita non era programmata… Ma desidererei parlarle in privato, se non le dispiace-

Yamato lo guardò meglio… Non lo aveva mai visto prima, e non era la prima volta che qualche giornalista strampalata gli teneva un tranello del genere.

- Mi dispiace, ma ho davvero molti impegni oggi… Ripassi un altro giorno e con l’appuntamento fissato-

E con questa frase intendeva concludere il discorso… Il carattere un po’ scontroso e poco socievole gli era rimasto. Ma Lucas non avrebbe ceduto facilmente.

- Signore, mi dispiace ma ho faticato molto nel cercarla, e non intendo lasciarla andare ora.. Le assicuro che è una faccenda molto importante!-

Lo sguardo di Lucas si fece più deciso, mentre quello di Yamato dava segni di fastidio.

- Chi ti manda ragazzo? Dammi il nome della rivista…-

Lucas rimase sorpreso. L’uomo aveva equivocato tutta la situazione.

- No, signore lei non ha capito… Non mi manda nessuno se non una persona che lei dovrebbe conoscere molto bene…-

Il commesso era particolarmente interessato al discorso e Ishida ne era infastidito.

- Tsubaki devi sistemare i nuovi arrivi se non ricordo male…-

Il tono era secco e non voleva risposta. Tsubaki in questione, che ormai conosceva i segni del suo capo, capì che non tirava una buona aria e fece in modo di sparire il più in fretta possibile, anche se la curiosità lo stava divorando. Appena Yamato e Lucas rimasero soli, l’uomo prese la parola.

- E’ stato Taichi vero? O magari Daisuke? E’ inutile che continuino a provare, tanto non cedo…-

Lucas rimase ancora più sorpreso di prima.

- Veramente mi ha mandato Gennai….-

Questa volta fu Yamato a rimanere a bocca aperta. Non doveva aspettarselo…

- Ho capito… Ma tanto sospetto che lo scopo fosse lo stesso. E’ inutile che tentiate di ricomporre il gruppo… La maggior parte di noi non ha preso bene la morte di Kari, e non vorrà di certo tornare a Digiworld-

- Aspetti un attimo… Taichi e Daisuke stanno tentando di ricomporre il vecchio gruppo?-

Il commesso continuava a girarsi verso di loro per cercare di carpire qualche parola e per di più altri due ragazzi stavano chiaramente origliando.

- Sono tuoi amici quei due?-

Lucas si girò, per vedere chi stesse indicando. Leonor ed Eric sobbalzarono e abbassarono di scatto lo sguardo.

- Sì… Siamo tre digiprescelti-

Questa frase colpì in pieno Yamato. Così Gennai aveva chiamato un altro gruppo di digiprescelti… Era forse successo qualcosa a Digiworld?

- Va bene… Venite a casa mia, tutti e tre…-

E tirando fuori le chiavi della macchina dalla tasca della giacca si diresse verso l’uscita. Lucas sorrise soddisfatto… Almeno era riuscito a stimolare la sua attenzione. Chiamò Leonor ed Eric e seguì Yamato, mentre raccontava il dialogo appena concluso. Uscirono dal negozio, e si avviarono verso una macchina nera, fresca di lavaggio, posteggiata in un parcheggio riservato. L’uomo aprì la portiera sul davanti e si posizionò al volante. Lucas si sedette di fianco a lui, mentre i suoi due amici si accomodarono nei sedili posteriori.

- Bella macchina…- commentò Eric.

- Grazie di averci ascoltato signor Ishida…- ringraziò Leonor. Ma non ottenne risposta. Yamato rimase in silenzio per tutto il viaggio, finché non rallentarono davanti a un grande grattacielo.

La macchina si fermò.

Ishida scese e per prima cosa si accese una sigaretta. Non fumava spesso, ma quando era nervoso una sigaretta era quello che ci voleva. Si diresse verso l’ingresso del grattacielo, seguito dai tre ragazzi, che sempre più confusi dal suo comportamento si affrettarono a raggiungerlo.

Ascensore, fino all’ottavo piano, l’ultimo.

Yamato di diresse verso una porta e l’aprì, rivelando un attico arredato in stile moderno, dai colori chiari e grandi vetrate, molto semplice e ordinato. Viveva chiaramente da solo, e si trattava anche piuttosto bene.

- Sedetevi sui divani, io mi sistemo e arrivo-

I ragazzi obbedirono subito… Non sembrava molto cordiale, e i due che non ci avevano ancora parlato erano abbastanza tesi. I divani in pelle bianca erano particolarmente morbidi. Sedutisi, cominciarono a guardarsi in torno. Aveva poco di personale quell’abitazione… Ma i ragazzi scorsero due foto incorniciate. Una ritraeva la sua famiglia, quando lui aveva circa cinque anni. L’altra rappresentava lui e suo padre, quando era già più grande… Probabilmente il giorno di un concerto.

- La famiglia è ancora importante per lui…- commentò sottovoce Leonor.

In quel momento riapparve Ishida, con addosso dei jeans chiari, mentre si allacciava una camicia bianca, e si sedette di fronte a loro. Leonor arrossì di nuovo e abbassò la testa.

- Allora… perché mi state cercando? E chi siete per cominciare?-

Eric e Leonor si voltarono verso Lucas… Era il suo turno.

- Io sono Lucas, e loro sono Leonor ed Eric. Facciamo parte del nuovo gruppo di digiprescelti, chiamato per salvare Digiworld… Ma penso che lei sappia come funzioni la cosa. Daemon è tornato-

Fece una pausa per assicurarsi che le sue parole colpissero l’uomo.

- I nostri digimon sono imprigionati all’interno di rocce, e abbiamo bisogno di tutte le digipietre per liberarli… Ah, non ho precisato. Noi abbiamo ereditato i vostri digimon e le vostre pietre…-

- Gabumon…-

Era stato il suo migliore amico un tempo. Ed ora era imprigionato dentro una stupida pietra, neanche fosse un fossile…

- Esatto… Io sono il possessore della digipietra dell’amicizia -

- Complimenti… Non è compito facile possedere quel sentimento… Io stesso faticai molto a comprenderlo…-

Yamato sorrideva, la sigaretta ancora in bocca. In fondo il discorso lo aveva colpito.

- Ma io a cosa vi servo?-

- Non ho finito di spiegare… Fin’ora abbiamo trovato sette digipietre. Senza neanche spiegarle il perché, le dico che ci manca quella della luce. E abbiamo bisogno di tutti i membri del vecchio gruppo per cercare di ricostruire quello che accadde vent’anni fa…-

- Io non credo di poter essere utile-

Spense la sigaretta nel portacenere sul tavolino di vetro posto fra i due divani.

- Tutti servite… Ognuno ha la sua parte in questa faccenda-

Eric cominciò a guardarsi intorno. Le discussioni lunghe lo annoiavano. Così si alzò in piedi.

- Mi scusi dove posso trovare un bagno?-

- A destra, in fondo al corridoio-

Mentre sentiva Lucas che continuava a spiegare, e Yamato che puntualmente replicava, Eric fece un giretto turistico dell’attico… Naturalmente, sbagliò subito la porta, e senza volerlo finì in camera da letto. Finestra con ampie tende azzurre comodini in legno, armadio anche, letto matrimoniale. Sopra il letto, tanti scaffali in legno conteneva libri e cd. I vestiti che aveva prima indosso erano buttati sopra una sedia, ma erano l’unico segno di disordine presente in quella camera.

- Deve avere una schiera di donne delle pulizie al suo servizio!-

Non aveva mai visto una camera così linda… ma neanche così fredda.

‘ La mia camera da letto parla di me… Perché questa fa solo pubblicità all’arredatore?’

Non c’era niente di personale in quella camera. Se lui vivesse da solo le sue cose le terrebbe tutte sparpagliate in giro per la sua stanza… Le sue cose personali dove le teneva?

La sua curiosità era temuta da tutti quelli che lo conoscevano… ed Eric sapeva che non sarebbe riuscito ad andarsene da quella stanza senza aver meno frugato in un cassetto…

‘ Ok… adesso chiudo gli occhi e ne scelgo uno…’

Si mise una mano sugli occhi e puntò il dito indice davanti a lui… 1..2…3!

- Eccolo qui il mio cassetto…-

Con questa frase aprì il cassetto che la sorte gli aveva indicato. E per fortuna che la sorte gli era sempre amica…

Un foglietto bianco spuntò dal piano legnoso, piegato in due, e contenente una fotografia. Aprì il pezzo di carta.

- Allora non è così insensibile come sembra…-

Meccanicamente tirò fuori la macchina digitale.

- Mettiti in posa please…-

E scattò due foto. Mentre rimetteva a posto il piccolo tesoro che aveva appena trovato, un altro post-it scivolò dal foglio piegato in due.

- Oh… Questo è veramente interessante… E a noi sarà utilissimo!-

Clic!

- Altro che cinema… Mi sa che da grande farò il detective!-

Rimise tutto a posto e chiuse il cassetto. Aveva appena violato la privacy di un uomo che neanche conosceva… Poco male, a lui era servito!

Uscì dalla stanza e si decise ad andare veramente in bagno.

 

Nel frattempo Yamato e Lucas stavano ancora discutendo, mentre Leonor pensava con che modo poteva riuscire a convincere l’uomo a seguirli.

- Vi ho già detto che non ero presente alla morte di Kari, e non posso sapere dove è finita quella digipietra-

- Fa lo stesso! Gennai si è raccomando di cercarvi tutti e di riportarvi a Digiworld!-

- Io non ne ho intenzione… Se ci siamo divisi e nessuno ha tentato di cercare i suoi compagni fino ad adesso, non vedo perché dovrebbe interessarmi farlo ora…-

- Ma non vorrebbe rivederli?-

- Se loro non vogliono rivedere me, non ne ho intenzione….-

- Allora perché mi ha detto che Taichi e questo Daisuke hanno tentato di riunire il gruppo?-

- Forse perché credevano ancora che ci fosse qualcosa fra noi… Ma non è così. Qualcosa si è rotto vent’anni fa, ed è impossibile ricostruirlo-

Leonor si mise a guardare meglio Yamato. Non era arrabbiato con loro… E dalle frasi che diceva non aveva mai escluso il fatto che lui non volesse rivedere gli altri. Ma allora perché continuava a ribattere così ostinatamente? Forse aveva ricevuto una grande delusione da qualcuno di loro in passato… Ma da chi, per lasciargli una ferita così profonda?

- Scusate se vi interrompo…-

Le bocche dei due uomini si chiusero all’istante. Leonor non aveva ancora parlato da quando Yamato era apparso di nuovo nel salotto.

- Signor Ishida… Chi è stato a trattarla così male, vent’anni fa, quando il gruppo si è diviso?-

Gli occhi di Yamato si spalancarono. Leonor doveva aver centrato il bersaglio…

- In che senso ragazzina?-

Leonor sorrise e lo guardò negli occhi.

- Lei non ha mai detto di non voler rivedere gli altri… E da come parla, probabilmente è stata un’altra persona a rifiutarsi di vedere lei… una persona più importante di Taichi e Daisuke. Che cosa le ha fatto? E chi era?-

Il biondo era spiazzato. Lucas la guardò con ammirazione… Capiva perché la digipietra dell’amore le era stata affidata. Nessuno sapeva leggere i sentimenti degli altri come faceva lei.

- Nessuno… ti sbagli… Elena giusto?-

- Leonor signore… E so che non mi sto sbagliando. Ho la digipietra dell’amore, so capire i sentimenti degli altri-

Yamato sorrise. Si alzò, dirigendosi verso una mensola lì vicino, e aprì il pacchetto di sigarette appoggiato lì sopra. Ne tirò fuori una, e l’accese. Fece un tiro, poi espirò il fumo.

- Sei proprio uguale a lei…-

Rimase in piedi, appoggiato al muro.

- Lei non è sposato, vero?-

- No. Non voglio impegnarmi con nessuno…-

- Con nessuno che non sia lei, vero?-

Yamato la guardò. Era stato incastrato. Ma non del tutto.

- E’ vero…E’ per lei che non voglio rivedere gli altri. Ma per un’altra persona che non voglio tornare a Digiworld-

In quel momento Eric ritornò nella stanza e tirò fuori la macchina digitale. Si guardò un attimo intorno. La situazione sembrava cambiata.

- Scusatemi ragazzi… Ma ora ho un impegno importante, che non posso rimandare. La mia situazione la sapete, e per il momento non mi avete ancora convinto a seguirvi… Ripassate, se avrete dei motivi migliori-

Spense di nuovo la sigaretta nel posacenere sul tavolino di vetro e tornò in camera sua per prendere la giacca. Era il suo modo per dire che se gli avessero risolto il problema, lui ci sarebbe stato al fianco per trovare la digipietra….

Leonor si alzò e si diresse verso la porta. Lucas le corse dietro, ed Eric che non capiva cosa fosse successo di preciso li seguì comunque, per chiedere spiegazioni.

Yamato li guardò uscire, in silenzio.

La porta si chiuse alle loro spalle.

Yamato tornò in camera sua. Aprì il primo cassetto e prese una chiave, controllò la targhetta per vedere se era quella giusta.

“Appartamento Takeru”

Sbuffò e si passò una mano fra i capelli che portava ancora leggermente lunghi.

Poi fece per alzarsi, ma lo sguardo gli cadde sull’ultimo cassetto del comodino. Tornò a sedersi e l’aprì. Tirò fuori il foglio e la foto…

-         Sora…-

 

 

 

 

 

COSA PASSA NELLA MENTE DELL’AUTRICE?!

Eccoci alla fine del terzo capitolo! Mi stupisco ogni giorno di più della mia velocità… Forse solo perché sono alla fine del quadrimestre e ho una pausa di qualche giorno per recuperare il fiato ed affrontare altri quattro mesi di scuola!!! Ma passiamo alle recensioni:

heAtHer: Mi sono sbagliata nell’altro a capitolo!!! Ho scritto Non invece di ne… Che vergogna!!!! -///- Scusami, volevo scrivere che ne sono felicissima! Comunque puoi vedere anche da questo capitolo che al Sorato non rinuncio! L’ho dovuto introdurre adesso per collegare il ritrovamento dei personaggi!

Topomouse: Grazie anche a te della recensione!! Avevo pensato a Jun a dire la verità.. Ma poi ho cambiato idea! Però Jun sarà presente nella storia lo stesso…

Francesca Akira: Grazie, sono contenta di aver stimolato la vostra curiosità!! E’ vero, Ken sarà fondamentale, ma penso sarà l’ultimo personaggio a essere trovato… Però appena entrerà in scena si farà valere a livello di presenza!

Perché Ken e Tk non hanno parlato? Beh, per quanto riguarda Tk lo sapremo nel prossimo capitolo… Mentre conosciamo bene il carattere di Ken: si colpevolizza dell’accaduto, e il tormento non lo abbandona….

Miya: Beh, spero che ci riusciranno!! Ma non te lo svelo, se no cosa racconto dopo?! Grazie e continua a commentare!

Crystal: Io rispondo sempre alle recensioni! Mi diverto un sacco!! Per quanto riguarda la tua domanda… vedi risposta a Topomouse!

Vi invito tutti a commentare anche questo… E ci vediamo nel prossimo!!!

Bye!

Sora89

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4! ***


Solito bar, circa le cinque

CAPITOLO 4°

 

 

Solito bar, circa le cinque.

Quel giorno non avevano mangiato, ma gli enormi passi che stavano compiendo li soddisfava abbastanza da dimenticarsi del cibo.

- Quindi Yamato era innamorato di una ragazza che si è rifiutato di rivederlo dopo la morte di Hikari … E per paura di rivederla si rifiuta di ricongiungersi al gruppo-

Lucas stava riassumendo la prima parte della loro discussione.

- Esatto! E poi c’è un altro motivo per cui lui non vuole tornare a Digiworld… Ma quale?- disse Leonor. Eric annuì, ascoltando le parole dei due.

- Beh, riguardo la prima parte ho una cosa che può interessarci-

I due ragazzi biondi si girarono verso il loro amico castano. La macchina digitale era di nuovo comparsa sul tavolo.

- Mentre cercavo il bagno sono incappato casualmente  in tre cose molto utili alla nostra ricerca… Prima foto: una canzone scritta da Yamato. Dedicata a una ragazza che lo ha distrutto, ma che lui ama ancora…-

Leonor si avvicinò allo schermo.

- Esattamente come ho dedotto io…-

Rimase in silenzio per qualche secondo.

- Ma è bellissima! Una canzone del genere strapperebbe le lacrime a chiunque! Se ci metti sotto anche la melodia giusta…-

- Va bene Leonor, grazie del commento da alto intenditore musicale quale sei…-

Leonor fulminò Lucas con lo sguardo.

- Possibile che Yamato ti faccia ingelosire così tanto?!-

Lucas arrossì ma si oppose.

- Non dire cavolate… Piuttosto qual è la seconda foto?-

Eric guardò che la situazione si fosse calmata per poi ripartire.

- Seconda foto: Yamato diciannovenne con una ragazza…-

- E’ lei, è la ragazza di cui Yamato è innamorato!-

- Si ma… come facciamo a capire chi è fra le digiprescelte ? Non sappiamo quale nome corrisponda a questo viso…-

- Io lo so!-

Eric gli aveva ancora stupiti.

- Con questo arriviamo alla terza foto: indirizzo attuale di una certa Sora Takenouchi!-

Silenzio.

- Non ci posso credere! Ma adesso che ci penso… Tua zia ci aveva detto che erano fidanzati!-

- Che storia romantica… Lui continua la sua vita normale, ma è ancora innamorato perso… E nel frattempo continua a seguirla di nascosto, tenendo chiusi in un cassetto il suo indirizzo e numero di telefono… Magari qualche volta l’avrà anche chiamata, ma dal timore di parlarle non avrà pronunciato neanche una parola nella cornetta del telefono, però continua a..-

- Basta Leonor, sembra una trama da soap opera!-

Leonor si zittì e abbassò gli occhi imbarazzata… Si era lasciata trasportare!

- Lasciando da parte la soap, abbiamo una casa da raggiungere!-

Lucas annuì.

- Yamato ci ha fatto chiaramente intendere che se fossimo riusciti a risolvere i suoi problemi lui ci avrebbe seguito! E penso che convincere Sora a rivederlo sia un’ottima idea!-

I suoi due amici annuirono. Anche se avevano ricevuto due rifiuti quel giorno, erano ancora fortemente motivati e speranzosi… Il loro istinto diceva loro che quella sarebbe stata la volta buona!

- Però ragazzi… Posso mangiare qualcosa prima di ripartire?-

Ok, la loro soddisfazione non era abbastanza grande da dimenticarsi del cibo.

I due ragazzi si girarono verso Leonor. Sembrava imbarazzata, ma è normale avere fame dopo che hai saltato il pranzo… E anche il loro stomaco reclamava cibo…

- Ok, il permesso è accordato!-

 

 

 

Il signor Ishida intanto era seduto in macchina di fronte ad un condominio. Era nervoso, continuava a rigirarsi fra le mani quelle chiavi. Guardava prima davanti a lui, poi il suo sguardo scattava sulle chiavi, infine girava la testa verso un degli appartamenti di quell’edificio.

Si decise a scendere dalla macchina. Si slacciò la cintura e mise in piedi. Chiuse la portiera con forza e schiacciò il pulsante di chiusura automatica.

Si fermò di nuovo.

Alzò la testa.

-  Eddai Yamato…-

Con questa incitazione morale si avviò verso il condominio e cominciò a salire le scale.

Si bloccò davanti all’appartamento con numero civico 193/a.

Il campanello di fianco alla porta di legno recava scritto il nome del proprietario.

“ Takeru Takaishi”

Dlin –dlon

Nessuna risposta.

Yamato suonò di nuovo.

- CHI E’?!-

Era un urlo che si era trascinato debolmente fino alla porta. Qualcuno all’interno c’era.

Yamato non rispose. Sapeva che se avesse rivelato la sua identità il fratello non avrebbe neanche aperto la porta, anzi, avrebbe chiuso tutti i chiavistelli e lucchetti che poteva trovare.

Qualcuno all’interno cominciò a camminare e abbassò lentamente la maniglia.

- Insomma chi è?-

Un giovane uomo, sui 35 anni, sbucò dalla porta. Capelli biondi, corti e spettinati, occhi di un azzurro stanco, vestiti stropicciati. Espressione pacata, che mutò nel vedere chi lo attendeva alla porta.

- Non rinunci mai eh, Yamato…-

- Ormai mi conosci…-

Yamato si prendeva cura del fratello da quando questo aveva visto Hikari, la sua dolce Hikari, morire davanti ai suoi occhi. Non era più stato lo stesso. Quando aveva raggiunto gli altri dopo quell’esperienza, era trasfigurato. Tutti sapevano quanto odiasse il potere delle tenebre e il male che diffondeva… E Hikari era morta per colpa di quel potere malvagio. Quell’odio l’aveva preso, e lo aveva fatto suo.

Non aveva detto una parola agli altri di quello che era accaduto… Non aveva proprio parlato. Era tornato subito sulla terra, gettando il suo digivice via da lui, e da quel momento non aveva più visto nessuno.  Ken era tornato dopo di lui, livido, gli occhi rossi e gonfi… Lui e Takeru avevano pianto. Avevano litigato. Ken era anche stato picchiato, da un giovane che non era più il suo amico Takeru.

E per questo anche gli altri lo avevano allontanato da loro.

Solo Yamato era rimasto con lui… Aveva lasciato la sua ragazza per lui, il suo gruppo per lui, gli aveva comprato l’appartamento, e una volta al mese gli mandava un assegno per mantenerlo. All’inizio lo andava a trovare tutti i giorni, ma veniva puntualmente cacciato. Poi cominciò a vederlo più di rado… e pian piano Takeru si calmava, ogni tanto lo lasciava entrare, ma mai si erano visti per più di un quarto d’ora.

Quello era il motivo per cui Yamato non voleva tornare a Digiworld… Era stato quel mondo a ridurre così il suo fratellino, una delle persone che più amava al mondo, che aveva sempre tentato di proteggere. Ma quel mondo vent’anni fa li aveva divisi, allontanati, aspettato che Yamato fosse distratto per attaccare Takeru e distruggerlo nell’anima.

Ma Yamato persisteva.

Quel giorno le chiavi dell’appartamento non sarebbero servite… Takeru sembrava disponibile a farlo entrare.

- Cosa vuoi stavolta?-

Perché era così sgarbato con lui? Erano tanto legati un tempo… Ogni volta questo pensiero ritornava quando lo vedeva, e ancora non aveva trovato la risposta. Aveva tentato di portarlo da uno psicologo, ma non era mai riuscito a farsi seguire.

- Ho ricevuto una visita oggi… E volevo avvertirti-

- Ancora la polizia?-

La morte di Hikari era circondata da un alone di mistero, e la polizia aveva indagato per quasi un anno intero, senza trovare tracce del cadavere o del luogo in cui era stata uccisa. I ragazzi erano stati tutti interrogati, soprattutto Takeru, ma non avevano mai rivelato niente… Chi avrebbe creduto loro?

- No, non la polizia…-

- Allora stai cercando di affibbiarmi un lavoro?-

Erano ancora sulla porta d’ingresso e Yamato stava perdendo la pazienza.

Era inutile dire che se Yamato continuava a mantenerlo, Takeru non si era neanche preoccupato di cercarsi un lavoro… Anzi, era un miracolo che fosse arrivato fino in fondo alle superiori. Ishida aveva tentato più volte di trovargli un impiego, anche il più semplice, ma anche quegli aiuti erano stati respinti. E Yamato si chiedeva perché continuasse a stargli dietro.

- No, Takeru… Se mi fai entrare ti spiegherò tutto con calma-

Il giovane si spostò dall’ingresso e Yamato entrò. L’appartamento era il caos più totale.

Si sedette sopra l’unica sedia che trovò libera, e si prese la briga di spegnere il televisore, acceso sulle solite partite di basket che il fratello ancora adorava.

- Dimmi allora…-

Takeru si appoggiò ad una parete con le braccia incrociate.

- Oggi mi sono venuti a trovare tre ragazzi… Fanno parte del nuovo gruppo di digiprescelti-

Takeru spalancò gli occhi. Era da vent’anni che nessuna parola che si riferisse al mondo digitale entrava in quella casa… E Yamato aveva appena infranto quella piccola legge.

- Ci sono nuovi disordini a Digiworld… E stanno cercando di ricostruire il gruppo. Non so chi siano riusciti a contattare fino ad ora, ma presto dovrebbe venire qualcuno a cercarti-

Takeru rimaneva in silenzio.

- Mi stai ascoltando?-

Alzò gli occhi verso il fratello più grande.

- Certo… Poco male, io non ho intenzione ne’ di tornare a Digiworld, ne’ di rivedere gli altri… Soprattutto quel bastardo di Ken…-

- Smettila di prendertela con lui! E’ stato un errore quello del digivice! E anche se tu mi raccontassi cosa successe dopo, so che la colpa non è certo di Ken!-

- Si ma non sarebbe successo…-

- Non sarebbe successo cosa Takeru?! Nessuno di noi sa cosa sia accaduto dopo! Perché tu non me lo vuoi dire?!-

Takeru si avvicinò al tavolino pieno di carte e bicchierini. Prese un alcolico leggero e ne bevve un sorso.

- Non voglio che mi ritorni alla mente quel… quel ricordo orrendo…-

Yamato si alzò e cominciò a girare per la stanza… Doveva contare fino a dieci per mantenere la pazienza con lui.

- E va bene… Però potevi evitare di picchiare Ken! Sapevi che aveva ancora l’ombra dell’imperatore nel cuore, e incolparlo di tutto non è certo stato un bel gesto!-

- Non ne voglio parlare Yamato…-

Voleva chiudere presto la questione.

- Sai cosa penso Tk?-

- Non chiamarmi Tk…-

Tk era il soprannome legato al Takeru buono, a quello che credeva nelle persone, che sperava sempre in qualcosa di buono per ognuno di esse. Odiava essere chiamato così, gli ricordava quello che non era più.

- Va bene… Ma penso che dovremmo aiutare questo nuovo gruppo. Devono salvare i digimon… E io non mi sono scordato di Gabumon… E neanche tu di Patamon…-

Il giovane rimase in silenzio. Dopo cinque minuti buoni che Takeru non gli rispondeva, Yamato decise che era il momento di andarsene. Aveva innescato in Takeru qualcosa che forse gli avrebbe fatto cambiare idea… E se ci fosse riuscito, avrebbe fatto di tutto per aiutare il nuovo gruppo di digiprescelti.

- Ciao Takeru…-

E Ishida chiuse la porta dietro di sé.

 

 

 

- Eccoci, la casa è questa-

I tre ragazzi erano arrivati a casa della ex digiprescelta dell’amore. Era una casa non molto grande, in stile tradizionale, con un piccolo giardino sul davanti. Era semplice ma molto graziosa.

Leonor suonò il campanello.

Non ottenne nessuna risposta.

- Forse non è in casa…-

Era sabato pomeriggio, giorno dedicato allo shopping per le donne di tutto il pianeta.

- Probabile… Però direi di aspettare. Sono le sei passate, fra poco dovrebbe rientrare-

Eric e Leonor annuirono, d’accordo con Lucas. E come questi aveva dedotto, dopo solo cinque minuti una macchina parcheggiò davanti al cancello. Ne scese una donna dalla figura longilinea, capelli rossi lunghi fino alle spalle, grandi occhi nocciola. Portava un paio di pantaloni bianchi di taglio classico, con una cintura nera portata larga sui fianchi, una maglia sempre nera con lo scollo a barchetta e sopra una giacchino di pelle.

- Wow, la signora si mantiene bene…-

- Eric niente commenti!-

- Ma se fino a mezz’ora fa stavi svenendo ai piedi del signor Ishida!-

- Lucas è meglio se taci…-

- Scusate… posso aiutarvi?-

I tre si girarono sorpresi. Sora era davanti a loro, con borsa nera in una mano e due buste nell’altra.

- Sì… Lei è la signora Takenouchi?-

Era il turno di Leonor.

- Sì, sono io… Ma non chiamatemi signora, non sono più sposata ormai!-

Rivolse loro un sorriso dolce e li invitò ad entrare.

La casa era arredata magnificamente, con colori caldi che variavano dal giallo delle pareti all’arancione delle tende, al rosso dei divani.

- Complimenti per la casa signorina…-

- Oh grazie, l’ho arredata io nelle mie prime esperienze lavorative!-

- Fa l’arredatrice?-

- Sì, mi piace molto come lavoro! Vi posso offrire qualcosa?-

- No grazie, abbiamo appena mangiato…-

Tutti e quattro si sedettero su divano e sedie in salotto, togliendosi le giacche.

- Allora.. in cosa posso esservi utile?-

I due ragazzi guardarono Leonor… la scena si stava ripetendo.

- Intanto mi presento.. Mi chiamo Leonor, e loro sono i miei amici Lucas ed Eric!-

- Piacere signorina…-

- Il piacere è mio!-

Al contrario di Yamato, Sora li aveva messi subito a loro agio, con quel suo modo di fare dolce e gentile.

- Allora le stavo dicendo… Non si stupisca tanto, ma noi siamo tre degli otto ragazzi che formano il nuovo gruppo di digiprescelti-

Sora smise di sorridere.

- Ah…-

- Sappiamo che lei e gli altri del gruppo non vi sentite da molto tempo… Anzi, avete proprio tagliato i contatti…-

Sora sospirò e cominciò a parlare.

- Io non avrei voluto ma è successo…-

I tre ragazzi la guardarono negli occhi.

- Ci può dire… che cosa è successo?-

- Beh… Sì, posso farlo… Dopo… dopo la morte della nostra amica Kari, ognuno rimase sconvolto e colpito in modo diverso. I casi più gravi furono sicuramente Takeru e Ken… Il primo si rifiutò di parlarci e incolpò Ken di tutto…. Mentre il secondo prese così male quell’accusa che non volle più vederci per paura di portare alla morte qualcun altro di noi. In più Kari costituiva un forte elemento di unione nel nostro gruppo, e senza di lei le cose furono nettamente diverse… Così ci ritrovammo ognuno per la nostra strada. Dopo circa dieci anni che il gruppo si era diviso Taichi tentò di farci ricongiungere… E anche Daisuke ci riprovò diverse volte… Ma io rifiutai sempre non me la sentivo di rivederli…-

Gli occhi di Sora si fecero lucidi… Almeno lei non era indifferente a quello che era accaduto.

- Oh, capisco…-

I due ragazzi abbassarono lo sguardo imbarazzati dai singhiozzi della donna. Leonor si alzò e le andò di fianco per cercare di consolarla.

- Grazie Leonor… Non ce ne bisogno…-

- Si figuri…-

Dopo qualche secondo Leonor continuò con la sua storia.

- Noi dobbiamo tentare di ricostruire il vecchio gruppo. Purtroppo è comparso un digimon di nome Daemon che vuole impossessarsi del mondo digitale… E noi dobbiamo sconfiggerlo, e liberare i digimon che una volta vi erano appartenuti con le digipietre… Ma è scomparsa quella della luce. Abbiamo bisogno dei vostri ricordi per trovarla… Lei sarebbe disponibile a seguirci?-

Sora rimase in silenzio per un po’ di tempo.

- Non ne sono sicura… -

Altro momento di silenzio.

- Ma posso provare. Non me la sento molto di rivedere gli altri… Ma posso vincere questa mia paura… Lo faccio soprattutto per i digimon… E per rivedere la mia Biyomon…-

I tre ragazzi non riuscirono a trattenere il sorriso. Finalmente avevano un digiprescelto dalla loro parte!

- Grazie signorina… Però lei ci deve aiutare a fare anche qualcos’altro…-

- Se posso tutto quello che volete….-

- Lei ha detto che non è più sposata vero?-

Era intervenuto Lucas. Ora si stava entrando in una zona di sua competenza.

- Sì… mi sono sposata quando avevo ventotto anni con un ragazzo che avevo conosciuto all’università. Credevo di esserne veramente innamorata… Ma quando scoprì che aveva un’altra chiesi subito il divorzio. E scoprì che non ne ero tanto dispiaciuta… Avevo circa trenta cinque anni quando successe…-

Lucas ed Eric si scambiarono un’occhiata.

- Ecco… Noi sappiamo che da giovane era la fidanzata di Yamato…-

Sora si rabbuiò.

- Sì è vero… Ne ero molto innamorata. Ma mi lasciò per seguire il fratello Takeru. Avevo tentato in tutti i modi di offrire il mio aiuto, sapevo quando Yamato fosse legato al fratello… E deve essere stato un duro colpo vederlo ridotto in quello stato. Ma lui rifiutò vigorosamente… E mi cacciò lontana da lui, con quei modi bruschi e sgarbati che si ritrova…Nei due anni successivi non ci siamo più sentiti… Poi è tornato a cercarmi, chiedendomi di perdonarlo… Ma non lo feci… Ormai avevo conosciuto Akira… il mio ex-marito… Anche se fu molto dura per me dirgli di no… Ne ero ancora innamorata…-

Anche se si sforzava di mantenere un’espressione dura e distante, c’era un velo di dolcezza nelle sue parole quando parlava di Yamato… Forse il loro amore si poteva davvero salvare…

- Mi scusi… Ma Yamato è il fratello di Takeru?-

Lucas rimase veramente stupito da questa notizia.

- Sì… Credevo lo sapeste… Hanno cognomi diversi, ma questo perché i loro genitori hanno divorziato quando ancora erano piccoli…-

- Ecco qual’era allora l’altro motivo!-

Leonor si illuminò… Sora la guardava in maniera confusa.

- Che altro motivo?-

I ragazzi guardarono la donna… Era giunto il momento di raccontarle tutto.

- Signorina… Noi oggi prima di passare da lei siamo passati… Siamo passati dal signor Ishida -

Sora arrossì, ma nascose il volto.

- Gli abbiamo parlato, così come abbiamo fatto con lei, a casa sua… E lui ci ha fatto chiaramente capire, indirettamente, che aveva due motivazioni per non seguirci, e se fossimo riuscito ad aiutarlo probabilmente avrebbe accettato di aiutarci -

La donna ascoltava concentrata, sempre tenendo il viso coperto da mani e capelli.

- Dal suo racconto abbiamo capito che uno dei due motivi era il fratello Takeru… Ma noi siamo venuti da lei per il secondo motivo-

Sora alzò il capo, per fissare la ragazza, confusa. Prese la parola Eric.

- Ha casa di Yamato ho trovato il suo indirizzo nascosto in un cassetto… E vicino ad esso c’era un vostra foto da giovani, e una canzone… Dedicata a lei-

La donna arrossì ancor più vigorosamente.

- Yamato è ancora innamorato di lei… E non ha rinunciato a lasciarla andare… Può vedere la canzone sulla macchina di Eric…-

Lucas la prese e gliela mostrò. Passò qualche secondo… E Sora scoppiò a piangere.

- I-io… Scusatemi ragazzi…-

Si alzò e andò in bagno. Tutte quelle rivelazioni erano difficili da sopportare…

I tre ragazzi non pronunciarono parola. Sentivano soltanto i singhiozzi della donna in lontananza.

Il silenzio si appesantì, e dopo qualche minuto che la donna era sparita, anche l’attesa di una sua risposta era diventata snervante…

Eric si alzò e cominciò a camminare per la stanza.

- Dai siediti…-

- Non ce la faccio Leonor…-

Ancora cinque minuti di singhiozzi… Poi si calmarono, e la donna uscì.

- Portatemi da lui-

I tre ragazzi annuirono sorpresi

- Domani mattina… Passate di qua verso le undici. Vi accompagno poi io a casa… Ditelo pure alle vostre famiglie…-

Forse era meglio se non lo avessero detto alle loro famiglie. Avrebbe inventato una scusa per il pranzo.

- Grazie signorina Takenouchi…-

- A domani-

Si inchinarono e si congedarono.

 

 

Erano in metropolitana. Il cielo intorno a loro era già tinto dei colori della notte… Il sole era appena tramontato.

Lucas era in piedi in silenzio, attaccato alla maniglia. Guardava fuori, senza realmente vedere il paesaggio circostante.

Eric era seduto gambe stravaccate, anche lui fissando il vuoto.

Leonor era seduta composta, gambe unite e mani appoggiate alle ginocchia, capo chino… Nessuno aveva niente da dire in quel momento.

- Ragazzi io chiamo Koji…-

Guardarono Lucas. Non ci avevano pensato… Koji era incaricato di cercare Takeru… Si sarebbe potuto unire a Lucas.

Il biondo tirò fuori il cellulare e cominciò a digitare il numero del portatile di Koji… Tre squilli, e il suo amico rispose.

- Ciao Lucas… Stavo per chiamarti sai?-

- Ciao Koji… Come procedono le ricerche?-

- Poco di fatto… Purtroppo sua madre ha cambiato indirizzo e non sono riuscito a rintracciarlo! Però ho saputo una cosa importante! Takeru e Yamato…-

- … erano fratelli! L’ho sapete pure io! Oggi siamo riusciti a rintracciare sia Yamato che Sora, la digiprescelte dell’amore… Abbiamo avuto meno fortuna con Taichi, quello del coraggio…-

- Ci sono Leonor ed Eric con te?-

- Sì… Sai qualcosa degli altri?-

- Purtroppo ho sentito solo Reika… Ha trovato una certa Miyako Inoue! Insegna in un istituto non molto lontano da casa mia… Professoressa di ginnastica! Domani l’accompagno…-

- Bene! Domani noi torniamo da Yamato con Sora! Sembrano esserci complicati intrecci amorosi sotto!-

- Aggiornami mi raccomando!-

- Se ho notizie di Takeru ti chiamo!-

- Perfetto! Ci sentiamo lunedì allora…-

- Ciao!-

E chiuse la chiamata.

- Reika ne ha trovata una… degli altri non sa niente-

- Beh, è un inizio…-

- Già…-

Arrivarono nella stazione del loro quartiere e si divisero… Ora era troppo stanchi per le baldorie del sabato sera…

- A domani!-

 

 

 

 

 

COSA PASSA NELLA MENTE DELL’AUTRICE?!

Ed anche il quarto capitolo è concluso! Spero di aver dato alcune delle spiegazioni che mi erano state chieste nel capitolo precedente, e che siano soddisfacenti! Ma passiamo alle recensioni...

Memole: Grazie per i complimenti! Come puoi vedere sto sviluppando la coppia Sora e Yamato… vedremo nel prossimo capitolo come finirà! Continua a commentare!!!

Crystal: Grazie della pazienza che mi dedichi nel continuare a seguirmi!! Sono contenta che ti piaccia così tanto… Sono delle soddisfazioni grandi per me! No, Kari non ricompare nel fic… Non è mica Beautiful dove i personaggi morti resuscitano!! ;p

Francesca Akira: Spero che questo capitolo sia servito a spiegarti il comportamento di Ken… Ma dal prossimo cominceremo ad avvicinarci un po’ di più a lui, visto che parlerò in contemporanea dell’incontro fra Yamato e Sora e del ritrovamento di Yolei! Continua anche tu a scrivermi… i tuoi commenti oggettivi per servono per capire dove esagero! Stavo per fare un errore su Ken…^-^

Miya: Stesso risposta anche per te per quanto riguarda Ken! Per il resto, pian piano mi apro a parlare degli altri prescelti… Come vedi nel prossimo capitolo entrano in scena Koji e Reika! In questo modo, parlando dei digiprescelti ad uno a uno, credo sia più facile identificare i nuovi con le loro caratteristiche e aiuta a memorizzarli meglio… non trovi?!

Ho letto la tua fic… L’idea è molto carina, complimenti! Forse è un po’ confusa… e secondo me dovreste centrare i capitoli più sui personaggi che sugli autori… d’altra parte credo che sia quello che il lettore cerca no?

E a tutti quelli che stanno leggendo questa fic… Cercate la fic di Miya e leggetela, nei crossover! Se nessuno commenta gli aspiranti scrittori perdono la voglia di scrivere… Un po’ come è successo a me nelle altre fic!!! ;p

Imi: Grazie del tuo commento!!! E’ quello che voglio raggiungere nel mio scrivere: far vedere a chi legge quello che i personaggi fanno nella mia testa! E spero di riuscirci…

So che sono molto lenta nello scrivere ed aggiornare… Ma le altre fic le completerò!! Non le voglio lasciare in sospeso, non è nel mio stile! Questa però mi stimola più l’immaginazione… E spero di mantenere questo ritmo nell’aggiornare!!!

Ringrazio di nuovo tutti per avermi scritto!! Leggere le recensioni è sicuramente la parte più piacevole dalla mia parte… Anche se mi diverto molto a scrivere!!

Probabilmente il prossimo capitolo lo inserirò tardi… Sabato undici parto con la scuola!! Sono in gemellaggio con la Francia fino a sabato 18… Ma aspettatemi, se va tutto bene tornerò!!

Intanto vado a impararmi a memoria il dizionario di francese… Oddio sono preoccupatissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Au revoir!!

Sora89

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5! ***


CAPITOLO 5°

CAPITOLO 5°

 

 

      -     Pronto?-

-         Koji?-

-         Ciao Reika! Cosa c’è?-

-         Ciao! Dovevo dirti una cosa… Ehm, sai per domani… Dovevamo trovarci per cercare Miyako…-

-         Certo! Io ci sono!-

-         Ecco… Mi sono sbagliata! -_-°

-         … In che senso scusa? Non è la Miyako che cercavamo?-

-         No, no! Sono sicura che sia lei… E’ che ho scoperto che come lavoro insegna in una scuola media come professoressa di educazione fisica! E… Mi era scordata che domani è domenica!-

-         … la solita imbranata…-

-         Non è vero!! E’ stato solo un piccolo errore!-

-         Non hai l’indirizzo di casa vero?-

-         Ehm… no!-

-         Perfetto….-

-         Dai, non fare così Koji! Ci andremo lunedì!-

-         Non so se ti ricordi, ma noi andiamo a scuola lunedì!-

-         Beh, per un giorno possiamo saltarla…-

-         Ma sei matta! Se mia madre mi becca sono fritto!-

-         Dai Koji! Sei il miglior modello di figlio sul mercato! Non hai mai disobbedito ai tuoi genitori! Per una volta non succede niente…-

-         Parli te, che tua padre te lo rigiri come vuoi…-

-         Ti prego! Fallo per me… Se no pensa che è per una giusta causa!… E non tirare in ballo mio padre!-

-          Adesso ci penso… Ma domani che facciamo? Io devo aspettare Lucas per cercare Takeru…-

-         Come mai? Tu e Lucas non siete molto legati…-

-         Cosa c’entra?! Takeru e Yamato, il digiprescelto dell’amicizia, sono fratelli…-

-         Ah, ora capisco! Beh, io in lista ho altre due persone… Daisuke Motomiya e Ken Ichijoji!-

-         E io ho un certo Iori Hida... Che nome ti ispira di più?-

-          Umh… Daisuke?-

-         Buono Daisuke! Allora a domani!-

-         Ok.. ciao Koji!-

Koji chiuse la chiamata e si sedette sul divano di casa sua... Si passò una mano fra i capelli… Reika sembrava vivesse su un altro pianeta certe volte! Era così sbadata… Però era sempre allegra e pronta ad affrontare nuove sfide! Forse perché aveva avuto un passato difficile… Era il suo migliore amico da quando avevano cinque anni . Sua madre era morta quando lei ne aveva sei… Fu un avvenimento molto difficile da superare per lei… Per questo motivo Reika aveva cominciato ad appoggiarsi a Koji, cercando le attenzioni e l’affetto che sua madre non poteva più darle… E Koji le era sempre rimasto accanto. Il padre di Reika dopo essersi ripreso dalla depressione i cui era caduto per la morte della moglie, diede tutte le sue energie per allevare Reika nel migliore dei modi. Erano una famiglia molto unita adesso, spesso Koji invidiava il loro rapporto. Fu in quegli anni che Reika cominciò veramente ad apprezzare la vita che sua madre le aveva donato… Un padre fantastico, un migliore amico sempre accanto, andava bene a scuola, stabile situazione finanziaria e ottima salute… Perché avrebbe dovuto volere di più? Nessuno viveva la vita appieno come lei… Era molto matura per avere solo quindici anni. Nessuno sarebbe riuscita a portare la digipietra della luce meglio di lei… Se solo l’avesse avuta fra le mani.

Una vampata di calore assalì il volto di Koji… Era ormai da qualche anno che considerava Reika più di una semplice amica… Ma il coraggio non era una delle sue doti maggiori. Crescendo la ragazza era diventata un’adolescente molto carina e ricercata dai ragazzi della sua scuola… Il perenne buon’umore, insieme agli splendidi occhi azzurri e i capelli mossi scuri catturavano facilmente l’ attenzione dei ragazzi.

Ma anche Koji non era da meno… Le ragazze che gli facevano la corte erano aumentate molto negli ultimi anni… Ma lui non era il ragazzo che voleva attirare l’attenzione su di se’. Era molto riservato e sensibile, qualche volta anche permaloso, faceva fatica a farsi degli amici… Ma con Reika presente riusciva ad aprirsi di più con gli altri.

- Basta pensarci Koji…-

Tornò a riflettere sulla sua missione di domani. Daisuke Motomiya… Non sapeva da dove cominciare.

Sentì aprirsi la porta di casa… Ed entrò suo padre.

- Ciao Koji! Sono tornato…-

- Ciao papà! Tutto bene al lavoro oggi? Sei rientrato tardi…-

Suo padre era avvocato, spesso doveva trattenersi in ufficio più del dovuto… Era uno dei migliori nello studio Iso, cognome del suo capo.

- Guarda lasciamo perdere… Lunedì sono in tribunale per un caso di divorzio… I due si stanno separando e continuano a discutere per la divisione dei beni. Non credo di aver mai visto una donna accanirsi così tanto col proprio ex-marito…-

Nel frattempo aveva lasciato la giacca sull’attaccapanni e si era allentato la cravatta, slacciandosi il primo bottone della camicia, sedendosi di fianco a suo figlio sul divano color ocra. La luce del tramonto penetrava dalle finestre, colpendo in pieno viso Koji, che fu costretto a ripararsi con una mano.

- … Io naturalmente difendo il marito. Ma Motomiya è davvero molto bravo nel suo lavoro! Sarà una sfida ad armi pari!-

… Motomiya?

- Scusa papà, hai detto Motomiya?-

- Sì, è il nome dell’avvocato che difende la moglie…-

- Per caso si chiama Daisuke di nome?-

- Credo si sì… Perché ti interessa tanto?-

Doveva essere il suo giorno fortunata… La dea della fortuna esisteva davvero!

- No, niente è il cugino di un mio amico…-

- Ah… Beh, dov’è la mamma?-

- E’ andata a prendere Yumi  da quella sua amichetta… Non mi viene il nome..-

- Ah, va bene... Io vado a farmi una doccia-

- Ok-

Il padre di Koji si alzò in piedi e si diresse verso il bagno. Nel frattempo Koji scattò in piedi e corse al suo computer. Si collegò presto ad internet e andò a cercare informazioni su questo avvocato Motomiya…

_  C’è posta per te!_

Una bustina era comparsa all’angolo dello schermo.

- Di chi può essere?-

Con il mouse cliccò sulla busta per aprire l’email. Comparve una foto di dodici ragazzi, di cui tre riportavano una ‘x’ sopra il volto. Koji guardò il mittente.

“ Ciao ragazzi sono Eric! Questa è una foto che ritrae i bambini prescelti che dobbiamo localizzare! Non so che nomi ricollegare alle facce… Ma il biondo e la rossa crocettati sono già stati trovati! Sono Yamato e Sora! L’altra è Hikari… Buona fortuna!”

Perfetto! Ora avrebbe potuto capire se era il Daisuke che stavano cercando…

Trovò una pagina che mostrava le foto e i dati di tutti gli avvocati presenti nello studio Mizumi…

Daisuke Motomiya. Cominciò a confrontarlo con tutti i volti che la foto ritraeva…

- E’ lui!-

 

 

 

- Sono qua ragazzi… Salite, prego!-

Eric, Lucas e Leonor salirono sull’automobile di Sora. Finalmente il momento era giunto… Quando sentì chiudersi l’ultima portiera, Sora ingranò la marcia e premette l’acceleratore. Quella mattina avrebbe rivisto Matt… Meglio Yamato, ormai erano pienamente adulti entrambi. Cosa avrebbe fatto? Cosa gli avrebbe detto? E come avrebbe reagito lui nel vederla? In fondo quei ragazzi avrebbero anche potuto mentirle… Ma il suo istinto le aveva detto di fidarsi. E lei aveva obbedito.

La sua confusione traspariva dall’espressione che aveva sul volto in quel momento. Leonor la stava osservando.

- Signorina… Non si preoccupi… Il signor Ishida desidera rivederla…-

Sora la guardò, distogliendo un attimo lo sguardo dalla strada grigia. Le fece un sorriso.

- Grazie Leonor… spero che quello che voi mi avete detto ieri sia vero…-

Tornò a concentrarsi sul traffico che regnava perennemente a Tokyo, in qualsiasi quartiere si ci trovasse.

- Certo.. Ma signorina… Lei è ancora innamorata di Yamato?-

Lucas aveva posto la domanda con un’innocenza che non gli era propria. Sora tacque, fece un mezzo sorriso, mentre i pensieri le si accalcavano nella mente.

- Non lo so… L’amore è un sentimento misterioso… Ci colpisce quando meno ce lo aspettiamo… Ed è faticoso da dimenticare… Ma sono convinta che se lo avessi dimenticato ora non sarei qui a preoccuparmi di come mi accoglierà…-

I tre ragazzi presero questa risposta come un sì.

- Vedrà… Scommetto che sarà più facile di quel che lei crede…-

Eric ci aveva provato… Ma tutti sanno che l’amore è tutto tranne che semplice.

 

- Eccoci, il palazzo è questo!-

Sora parcheggiò la macchina il più vicino possibile… Spense il motore ed estrasse la chiave… poi si bloccò e contò fino a dieci. Infine trasse un profondo respiro… E scese dalla macchina. I ragazzi la stavano già aspettando fuori.

- Vedo che il negozio ha fruttato bene…-

disse Sora. Senza volerlo, si era tenuta molto informata su quello che era accaduto a Yamato dopo che si erano lasciati, ma non si aspettava di trovarlo in una delle zone più lussuose di Odaiba.

- E non ha ancora visto l’attico!-

La donna sorrise. Presero l’ascensore e salirono fino all’ultimo piano. Nella salita si diede una controllatina allo specchio. Si era truccata lievemente per mantenere uno stile disinvolto, ma si vedeva che si era curata più del solito. Portava una maglia rossa con le maniche a tre quarti leggermente sfasate e lo scollo a v, coi contorni di un rosso più scuro, al collo un foulard legato alla francese dello stesso colore. Una giacca stretta bianca e pantaloni bianchi completavano il tutto. Semplice ed elegante, adatta alla sua età, che non mostrava minimamente.

Le porte dell’ascensore si aprirono. Qualche passo e si ritrovarono davanti alla porta in legno. I tre ragazzi si girarono verso la donna. Era completamente paralizzata.

- Signorina… tranquilla… l’agitazione rovina tutto-

Sora si girò verso Eric…

- Non vi preoccupate… Sono una donna forte… Perché non suonate?-

Lucas annuì e premette il bottone.

Qualche secondo di silenzio e di tensione che si poteva palpare, poi, mentre Lucas stava per ripremere il pulsante, si sentì una voce provenire dall’interno.

- Arrivo!-

Sora deglutì. Il momento era giunto.

La porta si aprì.

- Chi è che disturba a quest’o…-

La frase rimase incompleta. Yamato era comparso, in jeans chiari e camicia bianca sbottonata, il tempo per allacciarla non c’era stato. Sora era rimasta a bocca aperta… Non lo ricordava così bello … E neanche così affascinante.

Leonor era di nuovo arrossita. I due ragazzi invece stavano guardando la reazione di lei.

Ishida era rimasto a bocca aperta.

- Ciao Yamato…-

L’uomo ancora non reagiva.

- … Sora…-

L’attimo era magico. Leonor si sentiva evidentemente di troppo in quella scena, e il sentimento di Lucas ed Eric non era diverso…

Ma un’altra cosa era evidentemente di troppo… Una voce proveniente dall’attico Ishida.

- Ehi, Yamato, ….chi era alla porta?-

Apparteneva chiaramente ad una giovane donna… Che probabilmente si trovava in camera da letto.

Sora la sentì, ed arrossì dalla vergogna.

- Oddio… che… che stupida sono stata… Io che speravo di poter… di poter recuperare qualcosa… con te…-

Si girò e se ne andò verso l’ascensore. Yamato rimase impietrito… Cosa stava accadendo?

- Sora! D-dove vai?!-

La donna si voltò. Non poteva più nascondere gli occhi lucidi.

- S-scusami…-

L’ascensore arrivò, Sora salì.

- Ferma! Non andare… Dannazione!-

La porta si era ormai chiusa.

- Yamato vuoi rispondermi?!-

Yamato era notevolmente agitato…. E quel tono scontroso non era quello che avrebbe dovuto sentire.

- Ryoko vedi si sparire immediatamente da questo appartamento!-

La ragazza comparve dalla camera da letto, in camicia da notte di seta.

- Ma come… Non ti è piaciuto stanotte?-

La ragazza non conosceva bene Yamato evidentemente…

- Sparisci! E’ stata una sera come le altre… Ti ho detto di andartene!-

Ryoko non prese molto bene la notizia… Con la faccia arrabbiata recuperò i suoi vestiti e uscì dall’appartamento…

- Stronzo…-

Ishida non ribatté. Era corso a infilarsi le scarpe e ora stava correndo giù dalle scale.

In pochi secondi i ragazzi si ritrovarono da soli sul pianerottolo. Si fissarono.

- Questa scena l’ho già vista in Beautiful…-

- Da quando guardi Beautiful Eric?-

Leonor li guardò. Come potevano scherzare in un momento come questo? Sora e Yamato stavano per ricongiungersi, ma una stupida ragazza sconosciuta aveva rovinato tutto… E in più se Yamato e Sora non si rimettevano insieme la loro missione sarebbe andata a rotoli!

- Ragazzi siate seri! Sora era distrutta! E Yamato sta per perdere il grande amore della sua vita! In più la nostra missione potrebbe essere rovinata!-

I due ragazzi si guardarono negli occhi.

- Scusa… Entriamo e li aspettiamo lì? Qualcuno dei tre tornerà no?-

Leonor scosse la testa ed entrò. Caso irrecuperabile…

 

 

Sora si era fermata davanti alla vetrina di un palazzo vicino a quello dove abitava Yamato. Le lacrime le scendeva piano sul volto… Ci aveva sperato troppo un’altra volta… Ma d’altronde doveva aspettarselo: ormai erano sulla soglia dei quarant’anni, Yamato doveva pur aver avuto un’altra donna…

- SORA! Soooora!!!-

La donna si girò. Dall’edificio accanto era spuntato Yamato Ishida, e stava urlando per cercarla, forse per fermarla. Lui abbassò le mani che prima aveva intorno alla bocca e cominciò a spostare il suo sguardo da un luogo all’altro, per trovare una donna dai capelli rossi.

La vide.

Fu un attimo, i loro sguardi si incrociarono… Ma bastò quello per fermare la fuga di Sora. L’uomo le corse incontro. Era sudato e spettinato, la camicia ancora aperta… In fondo si era appena svegliato e si era fatto otto piani di scale di corsa… Ma Sora era ancora ammaliata dalla sua figura.

- Sora!! Sei qui…-

Si fermò, la donna chinò il capo.

- Sora, non te ne andare…-

- Yamato… scusami, non volevo interromperti…-

- Non hai interrotto niente! Quella… non era nessuno… Ieri sera ero andato un po’ in giro per locali… E l’ho incontrata… E’ stata una cosa di una sola notte!!-

Fra una frase e l’altra stava ancora riprendendo fiato.

Sora rimase sorpresa… Non credeva che Yamato fosse quel tipo di uomo…

- Yamato… perché…-

- Prima tu! Perché hai deciso di farti vedere?-

- I nuovi digiprescelti… Sono venuti da me…-

Yamato si calmò. I nuovi digiprescelti? Non li aveva notati davanti alla porta…

- E… E cosa ti hanno detto?-

- Di andare con loro e ricomporre il vecchio gruppo…-

- e sei venuta da me solo per questo?-

Sora abbassò di nuovo il capo… Non riusciva proprio a guardarlo negli occhi… Non aveva ancora realizzato quanto le era mancato in tutti quegli anni prima di quella mattina, quando lo aveva visto.

- No…-

- Ti hanno detto… quello?-

Sora annuì…

- Allora… voglio dirti che faccio sul serio…-

La donna spalancò gli occhi e lo guardò.

- E’ vero, ho avuto altre donne… Ma ho passato la mia vita ad aspettarti. Non voglio sprecare questa occasione…-

- Yamato io… io…-

Le lacrime ricominciarono a scendere dagli occhi nocciola di lei… E Ishida non resistette. L’abbracciò.

- Yamato, scusami! Scusami! Scusami se ti ho rifiutato per tutti questi anni! Io non capivo… Non capivo…-

La voce di lei usciva soffocata, il volto era premuto contro il corpo di lui…

- Ho visto la canzone! E la foto… Non capivo… non capivo di essere ancora così importante…-

La mani di Yamato le circondarono la vita.

- Sora… ti ho aspettato… Non potevo rinunciare a te…-

Era da anni che l’uomo non metteva così a nudo i suoi sentimenti… Ma era l’unica occasione che aveva per ricominciare a costruire, pezzo per pezzo, la vita che aveva sempre sognato.

- Yamato scusami!-

- Basta scusarti… Ti amo Sora…-

- Non me lo avevi mai detto…-

Non poteva credere a quello che stava succedendo… Mai la felicità l’aveva investita a tal punto.

- Ti amo anch’io….-

E giunse anche quell’agognato bacio. Che quella mattina aveva rischiato di non essere mai dato.

 

 

- Che fortuna Koji!-

Reika era passata a prendere Koji a casa sua e ora stavano passeggiando per un viale alberato vicino agli studi televisivi di Odaiba.

- Eh già… Le divinità ci stanno aiutando!-

- Ci sono dei privilegi anche a fare i bravi ragazzi…-

- Dai parli come se tu fossi una teppista!-

- E’ vero… Io sono solo un più esuberante e spregiudicata del normale!-

Koji la guardò e sorrise. Come stava bene in quei momenti…

- Allora, ho stampato la foto del gruppo di ragazzi… Chi sarebbe Daisuke?-

Reika tirò fuori un foglio e Koji si avvicinò per indicare un ragazzo dai capelli color prugna che sembrava non riuscir a stare fermo neanche con una macchina fotografica davanti.

- Ok… Che strana pettinatura!-

- Già!-

E cominciarono a commentare ad uno ad uno tutte le facce dei ragazzi… A parte Hikari… Un alone di rispetto circondava le persone decedute…

- Guarda questo moro com’è carino!-

- Dai Reika, avrò si e no dodici anni!-

- Ve beh, adesso sarà cresciuto!-

- Se lo dici tu… Però a me piace più il biondino crocettato!-

- Da quando ti metti a fare degli apprezzamenti sugli uomini?-

Koji arrossì… Un’altra figuraccia!

- Dai che scherzavo! La ragazza più carina però è quella coi capelli tinti!-

- Un po’ strana per i miei gusti!-

Continuarono a commentare allegramente il vecchio gruppo, quando raggiunsero un gruppo di appartamenti. Koji aveva scaricato l’indirizzo dell’avvocato, e ora si trovavano davanti a casa sua.

- Speriamo che Dio ce la mandi buona!-

Disse Reika, e Koji la guardò perplessa.

- Tu non sei cattolica…-

- Vero ma mi piace il detto!-

Koji sorrise. Questa è pazza, pensò….

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?!

Incredibile ma vero sono riuscita ad aggiornare prima di partire per la Francia!!! Non ci posso credere… Spero che il capitolo vi sia piaciuto!! Forse mi sono lasciata andare un po’ troppo alle scena amorose… Ma questa sarà l’unica, insieme a quella di un’altra coppia ( che non voglio svelare!) che inserirò! Le altre le vedremo poi alla fine della fic… Ma riguarderanno i nuovi digiprescelti! Comunque passiamo alle recensioni!

Miya: Grazie come sempre di continuare a seguire! Scusa, mi sono scordata di lasciare un commento alla tua fic suoi crossover… Però l’ho lasciato nell’altra!!! E… prima o poi qualcuno doveva aiutarli i digiprescelti!

Topomouse: Grazie, accetto gli auguri!! Sono un po’ preoccupata… Comunque ho visto in altre fic che se non si rispettano certi tempi di presentazione, non capisci più chi sono i personaggi!! Sono contenta che apprezzi!!

Francesca Akira: La scelta del nome è stata casuale…E’ che sto leggendo un libro adesso dove è stato ucciso uno scienziato di nome Akira Iso… e Zac! Ho usato nome e cognome! Mi piacciono i tuoi commenti, quindi continua a lasciarli… per l’errore che stavo per commettere… Segreto!!! Comunque volevo chiederti.. Perché non continui più la tua fic ‘Romeo e Giulietta Parody’? Prometteva bene!!

Crystal: prima di Tk faccio arrivare Davis!!! Magari darà una mano a Koji… Spero che ti siano piaciuti i due nuovi digiprescelti!!

Miyu_Chan: E’ la prima volta che vedo un tuo commento, e sono felice che questa fic ti piaccia così tanto!! Come scrittura mi impegno più che posso… Prima o poi raggiungerò lo stile giusto!! Finora mi accontento!

Grazie a tutti per le recensioni… E adesso ci sentiremo davvero dopo la Francia!!! Au revoir!!!

Sora89

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6! ***


CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

 

 

Eric, Lucas e Leonor erano seduti sui divani chiari del salotto dell’attico del signor Ishida. Era da ormai un quarto d’ora che gli adulti di quell’appartamento se ne erano andati in preda a diverse emozioni… I tre ragazzi non sapevano cosa pensare. Erano in silenzio, ognuno concentrato su un diverso oggetto presente in quell’abitazione. Nella loro mente stavano però sperando tutti e tre la stessa cosa: che Sora e Yamato si fossero chiariti…. E che avessero recuperato la storia che avevano vissuto un tempo.

Ad un tratto si sentirono dei passi lungo il piano in cui si trovava l’appartamento… La porta in legno si aprì.

Entrarono Yamato e Sora. Lui, la solita faccia seria, ma con una nuova luce negli occhi… Lei, sorridente, ma senza scomporsi.

I tre ragazzi sorrisero… Un passo avanti verso lo scopo della loro missione.

- Scusate ragazzi se vi abbiamo lasciato soli…-

Sora fece un leggero inchino di scuse, poi si mise ad osservare l’attico… Era la prima volta che entrava in quella casa. Era evidente che Yamato aveva ricavato un sacco di soldi dal negozio… Ma l’ambiente era molto freddo.

- Non si preoccupi… Però vi vedo vittoriosi-

I due adulti arrossirono.

- Signor Ishida… Voglio cogliere l’occasione per rifarle la domanda di ieri… Ha intenzione di seguirci?-

Lucas aveva aspettato quel momento, credendolo il migliore. Yamato aveva appena ritrovato l’amore, e sperava che le altre preoccupazioni gli fossero momentaneamente scomparse dalla mente.

Gli altri due ragazzi e Sora si girarono a guardarlo. Yamato stava fissando un oggetto sul suo lato sinistro.

- ….. No. Non ho intenzione di tornare di nuovo a Digiworld-

I ragazzi spalancarono gli occhi… Credevano davvero di avercela fatta quella volta. Sora abbassò lo sguardo… In fondo se l’aspettava.

- Yamato… Dobbiamo aiutarli…-

- Sora… Quel mondo ha rovinato mio fratello. Dopo tutto quello che abbiamo passato per salvarlo, lui ci ha ricambiati così. Mio fratello non riavrà mai gli anni che ormai ha passato… Non ritornerò in quel luogo-

- Non è colpa di Digiworld se Takeru si è ridotto così…-

- Non so cosa sia successo. Ma di sicuro sulla terra non sarebbe capitato. E’ colpa di quel mondo, e di tutti i suoi abitanti… Ed è inutile tentare di convincermi, non cambio idea-

I presenti chinarono il capo. Yamato aveva ragione: era inutile tentare di convincerlo.

 

 

 

Reika premette il pulsante del campanello sotto la targhetta con riportato il nome Motomiya.

Si trovavano davanti ad un grande condominio in stile inglese, dall’aspetto elegante. L’appartamento di Motomiya si trovava al secondo piano.

- Chi è?-

Aveva risposto una voce femminile… Koji, piuttosto imbarazzato e non sapendo cosa dire, si voltò a guardare Reika.

- Salve, staremo cercando il signor Motomiya Daisuke… E’ in casa in questo momento?-

- Sì… Ma chi siete?-

Reika guardò indecisa Koji, e la stessa cosa fece lui.

- Ecco… Siamo i figli di un avvocato amico del signor Motomiya! Staremo compiendo una ricerca sui casi… Sui casi di divorzio! E visto che il signor Motomiya ne ha uno fra le mani proprio ora…-

- Ho capito ragazzi… Salite, secondo piano, porta a destra!-

Reika fece l’occhiolino contenta al suo amico, che però aveva un’espressione corrucciata… Non era molto convinto che le bugie portassero a qualcosa di buono.

I ragazzi aprirono il cancelletto, salirono i tre scalini d’ingresso per poi aprire la porta principale. Infine salirono i due piani di scale che li separavano dall’appartamento.

La porta era già aperta, quindi aspettarono che comparisse qualcuno.

Ad un tratto spuntò una ragazza sui trenta, dai capelli nerissimi e lisci, e dallo sguardo dolce e sereno. I ragazzi notarono subito un piccolo rigonfiamento nel suo bacino…

- Congratulazioni signora!-

Disse Reika, mentre Koji arrossì un poco… Le donne incinta lo imbarazzavano, non sapeva bene neanche lui il motivo.

- Grazie ehm… Qual è il tuo nome?-

- Mi chiamo Reika, e questo è Koji!-

I due si inchinarono rispettosamente.

- Allora grazie Reika!-

- A che mese è? Ormai la pancia è visibile!-

- Praticamente a metà del quarto!-

- Lei è la moglie del signor Motomiya?-

Koji si era fatto avanti coraggiosamente.

- Oh… beh, non proprio! Siamo ufficialmente fidanzati… E, ci sposeremo alla fine di maggio!-

- Allora doppie congratulazioni!-

La donna sorrise, poi chiamò il fidanzato. Dopo qualche minuto l’uomo apparve.. Tutto stropicciato e assonnato.

- Scusatelo è un dormiglione!-

Daisuke arrossì, poi si rivolse ai ragazzi.

- Allora… Non somigliate molto a nessuno dei miei colleghi… Chi è il vostro paparino?-

- Daisuke, un po’ di educazione…-

- Hai ragione.. Scusami Mameha…-

E le schioccò un breve bacio sulla guancia. La donna rise, poi si girò verso i ragazzi.

- Vi lascio soli… Andate pure nello studio di Daisuke!-

La donna fece un piccolo inchino per evitare di non sforzarsi troppo, e tornò a sedersi sul divano in salotto.

I due ragazzi seguirono allora Daisuke in una stanza poco più avanti… E appena l’aprirono si meravigliarono che un uomo potesse anche solo entrarci. Era nel caos più totale: fogli e pile di cartelle di diverso colore si trovavano in ogni angolo della stanza, senza contare le tazze vuote sporche ancora di caffè posate in ordine sparso sulla scrivania… E due giacche buttate sulle sedie, che completavano il tutto.

- Scusate il disordine… Ma prego sedetevi… E se trovate qualcosa sulla sedia spostatelo sulla scrivania-

I ragazzi obbedirono e si sedettero.

Daisuke rimase in piedi a fissarli… No, proprio non gli ricordavano nessuno dei suoi colleghi.

Koji alzò timidamente lo sguardo: Daisuke era assorto nei suoi pensieri… Portava una felpa grigia e un paio di pantaloni neri un po’ trasandati… Si vedeva che si era appena svegliato.

- Allora ragazzi… Di cosa avete bisogno?-

Koji riabbassò lo sguardo, così toccò di nuovo a Reika cominciare a parlare.

- La questione è un po’ complicata… Noi… non siamo i figli di nessun suo collega… Almeno, io no, lui sì… Ma non è questo il punto. Noi siamo digiprescelti-

Daisuke li guardò sbalorditi. Digiprescelti?

- Ma… come è possibile…-

- Beh… Sono successi nuovi disordini a Digiworld… E siamo stati chiamati per combattere di nuovo le forze del male-

Daisuke non capiva ancora bene la situazione… Ma ad un tratto gli occhi gli si fecero lucidi. Reika arrossì… Suo padre aveva pianto spesso per la morte di sua madre.. Ma vedere un uomo lacrimare era sempre uno spettacolo strano…

- Scusatemi … E che… Stavo pensando… Stavo pensando ad Hikari…-

Koji tornò a guardarlo… Il suo viso aveva ancora i lineamenti del ragazzo che era stato… E probabilmente il suo animo era rimasto quello di un bambino… Per di più molto emotivo…

- Lei… era molto legato ad Hikari?-

Daisuke rimase in silenzio… Ormai ero un uomo fatto e finito, non poteva permettersi di piangere… Ma Hikari…

- Molto… dovete sapere che… a quei tempi ne ero innamorato. Lei non ha mai ricambiato, ma questo non cambia le cose… Quando è morta, ero distrutto completamente… E pensare che il suo sacrificio è stato vano… mi fa… mi fa…-

Strinse i pugni e sbuffò. La collera aveva preso il posto della tristezza nel suo cuore.

- Si calmi signore…-

Disse Reika. Poi intervenne Koji.

- Signor Motomiya… Il sacrificio di Hikari non è stato vano… Digiworld ha passato vent’anni di pace, e questo solo grazie a voi… Voi non sapete quanto tutti gli abitanti di Digiworld vi siano riconoscenti…-

- Mi dispiace parlare così.. ma Digiworld deve esserci grato-

I due ragazzi lo guardarono stupito. Aveva la capacità di cambiare stato d’animo nell’arco di due secondi…

- Hikari ha dato la sua vita per salvarlo.. E questo ha distrutto la nostra.. Non ho più sentito nessuno da quel giorno… So di non averci neppure provato per un lungo periodo… Quando una ragazza della tua età muore.. Non potete neanche immaginare che senso di sconforto vi prenda. Ti fa capire che non si muore solo quando si è vecchi… Ma devi stare molto attento… E questi ragionamenti mi avevano spaventato a tal punto.. Ma appena capii il mio errore era ormai troppo tardi..-

Reika socchiuse gli occhi… Anche a lei la morte della madre aveva fatto lo stesso effetto… Ma se fosse morta una sua amica… forse sarebbe stato addirittura peggio…

- Signor Motomiya… Ho vissuto la sua stessa esperienza…-

Daisuke la guardò, anche se il suo sguardo era duro come poco fa.

- Mia madre è morta quando io ero piccola. Questo mi ha distrutto… Ma qualcuno ha irradiato la mia vita di speranza. E sono riuscita a risvegliarmi… Ora, anche se ho paura della morte, una paura folle, ad essere sincera… Ho capito che la vita la devo vivere tutta, perché potrebbe finire in qualunque momento… E devo far capire anche agli altri di non gettarsi via per la prima preoccupazione..-

Daisuke rimase pietrificato.

- Quanto anni hai ragazza?-

- Quindici…-

- Beh, complimenti… Non è da tutti fare un ragionamento simile… Io stesso non l’ho mai fatto in più di trentacinque anni di vita… Ma sono riuscito a saltare fuori lo stesso dalla tenebre che avevo dentro… Il mio lavoro innanzi tutto: facendo l’avvocato, posso mandare in prigione chi se lo merita… è come una piccola mia rivincita personale contro i cattivi..-

- Ognuno ha il suo modo di vendicarsi!-

Reika sorrise con gioia e Daisuke scoppiò a ridere.

- Hai ragione! E’ una vendetta anche questa! Una altro motivo che mi fa sentire felice… sicuramente  la mia ragazza… E fra poco anche il mio piccolo erede!-

Questa volta scoppiarono a ridere insieme… mentre Koji fece solo un piccolo sorrisetto. Si sentiva tremendamente fuori luogo in quella conversazione. Reika sapeva mettersi sullo stesso piano di un adulto… Perché lui era rimasto indietro?

- Ho capito… Allora, quale sarebbe la vostra missione?-

- Dobbiamo raccattare tutti i vecchi digiprescelti..-

- Beh dai, proprio vecchi no..-

- Mi scusi signor Motomiya..-

- Non ti preoccupare scherzavo…-

Koji decise che non voleva farsi isolare dalla conversazione.

- Ha notizie di altri digiprescelti?-

Daisuke si mise serio.

- Un bel po’ di anni fa ho tentato di riagganciare i rapporti con i miei amici… Soprattutto con il mio migliore amico..-

Tornò triste, pensando all’ultima volta che lo aveva visto.

- Sembra scomparso… Non riesco a capire dove cavolo si sia cacciato… E’ da anni che lo cerco, senza nessun risultato…  Sono abbastanza sconfortato… L’ultima volta che ci siamo visti risale a diciannove anni fa… Lui ha assistito alla morte di Kari… E la vicenda l’ha segnato gravemente… Non si vuole più avvicinare a nessuno di noi… Dice che non vuole uccidere nessun altro… E’ stato Takeru a mettergli in testa quelle orrende convinzioni… Se solo mi capitasse a tiro..-

- Ehi, calmo, non è certo colpa di Takeru o del suo migliore amico quello che è successo!-

Daisuke si era surriscaldato a pensare a quei momenti. Doveva ancora imparare a tenere a freno la sua impulsività.

- Hai ragione… Non è colpa di Takeru, Reika, se Ken è scomparso… Ma forse con il vostro aiuto riusciremo a rimettere insieme il gruppo… E allora anche Ken salterà fuori!-

I due ragazzi sorrisero.

- Perfetto!-

- A proposito… Ho mantenuto i contatti con Taichi Yagami…-

I due si illuminarono… Peccato però che non era nessuno di quelli che stavano cercando.

- Bene! Però… Non fra i nomi che dobbiamo cercare Koji…-

- Però ho già sentito il suo nome… Dovrebbe essere il digiprescelto… del coraggio se non ricordo male!-

- Giusto Koji… Quindi dovete cercare solo alcuni digiprescelti?-

- Sì, ognuno ha un digiprescelto corrispondente alla sua pietra… Ma noi abbiamo anche quelli che come te, non l’avevano…-

- Capisco quindi voi che pietra possedete? Quanti altri digiprescelti ci sono oltre a voi?-

- Piano con le domande…-

- Beh… Io possiedo quella della speranza… E Reika… sta ancora cercando quella della luce-

- Capisco..-

- E’ per questo che stiamo radunando i vecchi digiprescelti! Spero di trovarla presto…-

- Comunque tornando al nostro discorso, dobbiamo avvertire Eric!-

Daisuke li guardava un po’ sorpreso… Questo improvviso salto nel passato lo stordiva un po’… Era da un sacco che non parlava di digimon, digipietre, Ken, Takeru…

- Scusate se lo chiedo… ma dove sono i vostri digimon?-

Reika e Koji si guardarono.

- Io chiamo Lucas, non ho il numero di Eric…-

- Allora parlo io… Dunque, adesso le spiego meglio i dettagli…-

Reika cominciò a parlare, mentre Koji si allontanò dalla stanza e tirò fuori il cellulare.

 

- Pronto?-

-         Ciao Lucas, sono Koji…-

-         Ciao! Novità?-

-         Sembra di sì… Abbiamo rintracciato Daisuke…sembra che sappia dove trovare Taichi!-

-         Perfetto! Grazie Koji… Avverto Eric…-

-         Lucas?-

-         Dimmi…-

-         Takeru… ancora niente?-

-         Abbiamo un indizio… Ma adesso che ci penso il tuo aiuto ci farebbe comodo! Che facciamo quindi?-

-         Sei libero nel pomeriggio?-

-         Posso liberarmi…-

-         Ok. Allora ci troviamo nel piazzale della televisione alle cinque ok? E porta Daisuke..-

-         Farò il possibile… Qui abbiamo una fidanzata incinta!-

-         Cavolo… Va beh, mezz’oretta la può trovare no?-

-         Farò il possibile… Ciao!-

-         Ci vediamo oggi pomeriggio!-

 

 

Koji tornò nello studio. Daisuke era concentrato nel racconto di Reika, ma dovette interrompere tutto.

- Abbiamo un appuntamento… Anche lei signor Motomiya-

 

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?

Salve gente! Scusate il ritardo dell’aggiornamento… Mo queste tre settimane sono state infernali! Non mi sono fermata un attimo… Fra gemellaggio in Francia ( andato benissimo, mi sono divertita un sacco e migliorato un sacco il mio francese!), gita a Firenze per vedere gli Uffizi ecc, autogestione e recuperi di verifiche che non abbiamo in due settimane… Che caos!

Questo capitolo è più corto degli altri… Ma spero sia piaciuto lo stesso!

Penso che il prossimo digiprescelto sarà Taichi… Oppure passerò agli altri digiprescelti, lasciando la questione in sospeso… Boh, vedremo la mia mente malata che cosa pondererà!

Ma passiamo alle recensioni!

Francesca Akira89: Grazie della tua puntuale recensione! E grazie anche dell’aiuto che mi stai dando con i video… Sto veramente impazzendo! Anche perché non trovo sul sito la pagina dedicata ai video… Ma lasciamo le cose personali a dopo! Eh, Ken si è nascosto molto bene… Ma non voglio svelare niente! I lavori che ho scelto per ogni digiprescelto non sono errori e dimenticanze dall’originale… E solo che li vedevo meglio sistemati così! Anche perché… Davis non voglio che sia un cuoco, e neanche che Yamato faccia l’astronauta! Non ce li vedo personalmente…

Sì, Sora e Matt di nuovo insieme! Mi piacciono un sacco, sono la mia coppia preferita! Infatti cerco Amv su di loro… Ma ne ho trovati pochissimi!

Heater: Grazie tesoro!! Non potevo non accoppiarli! Ma anche loro avranno i loro casini… La vita di coppia non è facile, soprattutto da adulti!

Miya: Grazie della recensione!! Sì, mi piacciono molto… E grazie di avermi aspettato per il nuovo capitolo della tua fic! Sono curiosa di sapere che succede… Come potrai leggere qui, Davis ha i suoi motivi per fare l’avvocato!

Topomouse: Per il lavoro di Davis ci ho dovuto pensare molto… Ma alla fine sono giunta all’avvocato per i motivi sopra riportati!! Io penso che sia possibile… Non trovi? Purtroppo sono ancora a due su 11… Yamato è un testone! E aspetta di arrivare a Ken!

Machi: Grazie anche per il tuo commento! Breve ma efficace ^-^!! Commenta anche il prossimo!

Memole: Grazie! Sì, le altre fic le continuerò presto! Almeno spero… La festa di Natale finisce fra due capitoli, ma sono molto lunghi da scrivere! Triangolo… proseguo con calma! Ma il prossimo capitolo è quasi pronto!

Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa storia!!

Ci vediamo nel prossimo capitolo!!

Sora89

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7! ***


CAPITOLO 7

CAPITOLO 7

 

 

- Allora… Vediamo un po’… Koushiro Izumi..-

Sosuke stava digitando velocemente alcune lettere e codici sulla sua tastiera. Quella mattina di domenica si era messo al lavoro molto presto, visto che per colpa della sua enorme parentela che lo aveva sballottato e sbaciucchiato da una parte all’altra, il giorno prima non aveva potuto mettersi al lavoro.

Non aveva ancora sentito nessuno degli altri, ma quello non gli sarebbe stato necessario… Poteva benissimo fare tutto da solo.

Lo schermo del computer si illuminò.. La sua ricerca stava dando i suoi frutti. Si scostò una ciocca di capelli scuri dal viso, e si sistemò meglio gli occhiali sottili dalla montatura nera  sul naso. Dopo questi pochi movimenti, la sua mente tornò a scollegarsi dal mondo reale per poi connettersi di nuovo a quello di Internet.

Sosuke era sempre stato un tipo molto solitario… Un po’ sbruffone,  per colpa della sua intelligenza si riteneva superiore alla media. E non aveva in effetti tutti i torti…

Oltre al grande cervello sempre in movimento che si ritrovava, anche il suo aspetto esteriore non era da meno… Ma le ragazze lo evitavano, la sua serietà incuteva rispetto e timore… Nessuno riusciva mai a sentirsi a proprio agio di fianco a lui. Faticava molto a farsi degli amici, e infatti appena si era ritrovato catapultato a Digiworld insieme ad altre sette persone aveva maledetto quel viaggio. Si ricordava bene quel giorno…

 

 Era una normale giornata nuvolosa, e Tokyo proseguiva la sua corsa senza interruzioni. Le strade del quartiere di Odaiba erano gremite di giovani, le vacanze di primavera erano agli sgoccioli, e tutti gli studenti ne approfittavano per fare un ultimo giro con gli amici.

Sosuke stava camminando tranquillo nella via centrale, la cartella trasandata su una spalla, contenente il computer portatile, il suo strumento vitale per esercitare la sua mente, e una racchetta insieme alla tuta da gioco. Era appena tornato dal parco, dove si era un po’ rilassato, giocando a tennis con un suo compagno di corso.Era lo sport che preferiva, seguito a ruota dal nuoto… Tutte attività individuali, si rifiutava di dover contare su un’altra persona per vincere una gara. E questi sport gli avevano permesso di irrobustire il corpo, che faceva tanto impazzire le ragazze che lo guardavano.

Decise di tirare fuori il suo cellulare e attaccare gli auricolari, gli serviva un po’ di musica rock.

Ma appena lo prese, l’aggeggio elettronico cominciò a tremare.

- Una mail… Chi sarà poi..-

Riceveva pochi messaggi e anche poche mail, non essendo molto socievole.

Guardò il piccolo schermo a colori e cliccò sul pulsante con scritto ‘Leggi’.

“ Sono qui, trovami!”

- Eh?!-

Il messaggio era anonimo.

- Chi è questo pazzo svitato…-

Digitò qualche codice, ma la mail arrivata non aveva altre informazioni con sé.

- Questa poi..-

Cominciò a guardarsi intorno. Tutti camminavano tranquillamente o di fretta, ma nessuno sembrava fissarlo. Poi notò un altro ragazzo con il cellulare in mano, i capelli biondi legati in codino, che si guardava attorno spaesato almeno quanto lui.

Poco più avanti una ragazza alta e con i capelli corti dalle punte rosse guardava un cellulare con la bocca spalancata.

Infine, un ragazzino più piccolo di lui con i capelli neri teneva stretto convulsamente il telefonino, guardando sconcertato il gigantesco schermo pubblicitario posizionato davanti a un grattacielo.

Alzò anche lui lo sguardo, non capendoci più niente, e vide che non stava scorrendo la solita pubblicità della Coca-cola o del McDonalds..

C’era un piccolo vecchietto che salutava, con un fumetto di fianco a lui. Riportava scritto otto nomi…

Eric

Lucas

Leonor

Sosuke

Kyoko

Sachiko

Koji

Reika

Oddio. Probabilmente i ragazzi che aveva appena visto facevano parte dell’elenco che quel vecchietto aveva scritto di fianco. Ma chi poteva dire che quel Sosuke doveva essere proprio lui?

Il cellulare vibrò ancora. Non poteva essere..

“ Bravo, mi hai trovato!”

Cavolo… Si guardò attorno di nuovo. Le altre persone continuavano il loro cammino senza scomporsi. Non poteva essere..

- Mi scusi signore!-

Doveva provarlo che era realmente così. Non l’avrebbe accettato senza una prova concreta.

- Cosa c’è ragazzo?-

- Lei cosa vede scritto su quel cartellone? Quello televisivo..-

- Secondo te cosa posso vederci scritto?! Mi stai prendendo in giro?! E’ la solita pubblicità!-

- Grazie sig..-

- non ho tempo da perdere con te intesi?-

E se ne andò.

Cavolo, lui non vedeva il vecchietto. Tornò a cercare con lo sguardo i ragazzi che prima avevano avuto la sua stessa reazione. Corse dalla ragazza più vicina a lui, quella con i capelli corti.

- Ehi, scusa, tu!-

La ragazza si girò.

- Ma ti sembra il modo adatto di abbordare una ragazza? E poi scusami bello, ma sto facendo altre cose!-

‘ Che caratterino’

- E di questo che ti volevo parlare.. Lo vedi anche tu il vecchietto sullo schermo?-

La ragazza spalancò gli occhi.

- Ma allora non sono l’unica…-

- Hai ricevuto anche il messaggio senza mittente?-

La ragazza annuì.

- E vedi anche il tuo nome scritto di fianco al vecchietto?-

- Si… Io sono Sachiko… -

Sosuke controllò la lista. Sachiko era il numero6.

- Tu sei Sosuke?-

Il ragazzo si girò sorpreso.

- E come lo sai?-

- Hai la stessa faccia di tutti i Sosuke che ho conosciuto..-

Il ragazzo non fece in tempo a rispondere che i loro cellulari si illuminarono di una luce dorata.

- Ma che..-

Non finì la frase. Erano stati appena risucchiati dai loro cellulari.

 

 

Che giornata che era stata… Non conosceva nessuno dei ragazzi che erano stati catapultati con lui in quel mondo… E anche gli altri erano nella sua stessa situazione, a parte Koji e Reika. Ma non era mai stato tanto interessato a conoscerli… E anche gli altri, si affidavano a lui solo se era strettamente necessario. L’unica che sembrava intenzionata a non volerlo lasciar stare era Sachiko… E se doveva ammetterlo anche lui era incuriosito dalla ragazza. Aveva un istinto e sesto senso incredibili. Le sue sensazioni valevano più delle certezze matematiche che lui riteneva indispensabili. Ma a parte pochi dialoghi avvenuti in quelle tre settimane virtuali che avevano passato in quello strano mondo, il loro rapporto si fermava lì.

- Allora… Vediamo cosa ha trovato Bill…-

Bill era un soprannome che aveva dato lui al cane che compariva quando usava il suo speciale motore di ricerca. Naturalmente il nome ricordava il grande genio dei computer Bill Gates…

- Allora… -

Tirò fuori la foto che aveva stampato mandata da un altro componente del loro gruppo.

Poco prima, Koji ( il ragazzino moro, se non sbagliava) gli aveva mandato i nomi corrispondenti a ogni faccia, saputi grazie all’aiuto di Daisuke… Koushiro era il ragazzo dai capelli corti rossi.

- Trovato!-

Ummh…

Gli ricordava qualcuno in effetti. Era il direttore del telegiornale nazionale giapponese. Era famoso perché era riuscito a fare carriera senza mai avvicinarsi ad un computer… Cosa impossibile per quell’epoca.

- Perfetto… Ecco il numero di telefono della sede… Ci vediamo presto Izumi!-

 

 

- Le ho detto che senza appuntamento lei non può vedere il signor Izumi!-

Da circa dieci minuti Sosuke era al telefono con la segretaria del direttore del telegiornale, che si rifiutava di passarglielo al telefono dicendo che era occupato e finché non si fosse identificato in maniera precisa non gli avrebbe fissato un appuntamento.

- Signorina, sono faccende che riguardano personalmente me e il signor Izumi, che a lei non posso accennare!-

Avrebbe potuto tranquillamente inventarsi una balla, ma non gli andava di passare per un bugiardo.

- Sa quante persone fino ad ora mi hanno dato la sua stessa motivazione? Ma contando i tempi che girano, non posso permettermi di rischiare così per il signor Izumi!-

- Ma lei è la sua guardia del corpo o la sua segretaria?!-

- Vuoi essere spiritoso fino in fondo eh, ragazzo?-

- Come fa a dire che sono un ragazzo scusa, magari ho la sua età!-

- Non fatico a pensarlo visto che ho venticinque anni!-

- Allora capisco perché il signor Izumi l’ha scelta… L’avevo capito subito che non era per le sue qualità intellettive…-

- Ma come ti permetti di rivolgerti a me in quella maniera?!-

- Mi sbatta il telefono in faccia se le fa più comodo…-

- No, io non abbandono le sfide così…-

- Oh, allora è una cosa seria…-

- Basta!-

La segretaria del signor Izumi, una giovane e bella ragazza bionda, probabilmente straniera, aveva perso quell’autocontrollo che le era tipico. Metà del personale dell’ufficio era andato a vedere perché lei urlasse tanto, e lei, accorgendosi della folla arrossì lievemente.

Ad un tratto, dalla porta che stava alle sue spalle in quell’ufficio lussuoso, spuntò un signore dai capelli rossi, non particolarmente alto, ma con un viso vivace, vestito in giacca e cravatta, il completo di un verdone molto scuro, la camicia bianca e la cravatta a fantasia.

- Signorina Minamoto, ci sono forse dei problemi?-

Aveva una voce profonda e calda.

- No signor Izumi, niente di particolare… Solo un ragazzo che desidera parlare con lei, ma che rifiuta di dirmi il motivo..-

Izumi rifletté un istante.

- Passami la chiamata nel telefono dell’ufficio… Non voglio vederti così agitata-

La segretaria arrossì lievemente. Tutti in ufficio sapevano della sua cotta per il superiore…

- Va bene, grazie signor Izumi…-

 

Dall’altra parte del filo del telefono, Sosuke aveva sentito tutto il dialogo. Finalmente aveva ottenuto quello che voleva.

- Contento tu?!-

La voce della segretaria era diventata quasi isterica.

- Molto, signorina-

Fu messo in attesa. La sigla del telegiornale partì nel suo orecchio. Poco dopo venne spenta e una voce maschile rispose.

- Pronto?-

- Salve signor Izumi… Finalmente posso parlarle!-

- Devi essere un tipo molto irritante per aver fatto così impazzire la mia segretaria…-

- Volevo giungere al mio scopo… Parlare con lei-

- Chi sei?-

- Mi chiamo Sosuke Mihiabi,  ho sedici anni… E sono un digiprescelto-

La voce dall’altra parte non rispose.

- Signore… So che probabilmente non mi crede, ma le assicuro che è tutto vero-

- Mi dispiace… Sosuke, giusto? Ma devi aver sbagliato persona-

- Lo so che è lei, signor Izumi… Ho le foto, non posso sbagliare. Ho bisogno di parlarle a quattr’occhi. Oggi pomeriggio, alle 5, davanti agli studi televisivi di Odaiba ok?-

- Ragazzo ti continuo a dire che non sono io…-

- Si che è lei signore. E… se le importa davvero dei suoi digimon… Di Tentomon.. Lei verrà-

A quel punto chiuse la comunicazione. Sapeva che sarebbe venuto all’appuntamento…

Ora doveva solo aspettare.

 

 

 

- Non è possibile! Non è assolutamente possibile!!-

Kyoko si trovava nella sua camera, il viso rivolto al soffitto, le mani nei capelli e un’espressione alquanto irritata. E seduta in ginocchio al centro della stanza, sul pavimento in legno, con aperti davanti una serie di giornali rosa ricchi di pettegolezzi…Di fianco a lei la solita foto che tutti i digiprescelti del nuovo gruppo portavano con sé, con appuntati sopra i nomi di tutti.

Kyoko si prese la coda alta sulla testa e cominciò a intrecciarsela fra le dita, come faceva ogni volta che era nervosa. I lunghi e lisci capelli neri le scivolavano, ma lei continuava a giocarci innervosita, creando solo dei gran nodi.

Aveva appena scoperto una cosa che le creava non pochi problemi…

Mimi Tachikawa, la ragazza che doveva cercare, era impossibile da raggiungere… CAVOLO, ABITAVA IN AMERICA!

- Ma certo, potrei partire adesso, solo perché Gennai vuole che io lo faccia! Basta andare da mia madre e dirle: Ciao Mamma, vado in America! Non aspettarmi per cena! Devo trovare una donna che ho appena scoperto essere la moglie di uno degli attori di Hollywood più conosciuti! Perché? Ma mamma, ma che domande fai… Me lo ordina Gennai, un vecchietto virtuale alto un metro e venti che protegge un mondo di mostriciattoli a livello dei Pokemon! Ma cosa pretende Gennai?! Non sono al suo servizio!!!!!-

Tutto normale, non preoccupatevi.. Kyoko, quando è nervosa, comincia a parlare senza sapere precisamente cosa dice, le serve per sfogarsi…

Si alzò in piedi.

- Basta, da sola non ce la faccio! Devo chiamare qualcuno! Ma perché io, che sono la più piccola del gruppo, devo proprio ritrovarmi quella che abita dall’altra parte del mondo?! Cavolo ho solo 14 anni!!-

Aprì l’armadio e tirò fuori la polo rosa con i bordi bianchi e la minigonna di jeans, le sneackers bianche e la cintura.

- Allora… chi potrei chiamare… Eric, no, non lo posso sopportare… Ha due anni in più di me ma il cervello è rimasto a dieci… Lucas, no, sarà con Leonor… via anche lei… Sosuke sarebbe utile con quel cervello che si ritrova… Ma mi fa paura! Sachiko… No…. Koji!-

Un sorriso ebete le percorse la faccia... Koji, Koji, Koji!

- Ma forse è troppo evidente se lo chiamo... E metti che ci sia di mezzo quella Reika… Ma perché nel gruppo doveva esserci anche lei! Avremmo avuto tanti problemi in meno… No dai, in fondo mi sta simpatica… Basta chiamo Koji!-

Prese il portatile che si trovava in cucina e si sedette sul divano beige del salotto.

Dunque… il numero… Dove l’aveva messo?

Cominciò a frugare per tutta la sua camera… Proprio non ricordava… Ma certo! L’aveva inserito fra la cover del cellulare e la batteria!

Corse a recuperare il cellulare ed estrasse il piccolo foglietto azzurro.

Allora…

Tu.. Tu… Tu..

- Uffa, non risponde…-

Tu… Tu… Tu…

-         Pronto ?-

-         Koji, amore ! Ciao sono Kyoko!-

-         Ehm.. Ciao Kyoko!-

-         Come stai? Sei a buon punto con la ricerca?-

-         Diciamo di sì…-

-         Bene, avrei proprio bisogno del tuo aiuto! Ho dei problemi a trovare la mia ragazza… -

-         Ah, beh… Se posso esserti d’aiuto…-

-         Sì, volentieri! Ci possiamo trovare questo pomeriggio?-

-         Ah… Sì, ho un’idea! Va bene alle cinque davanti agli studi televisivi?-

-         Quali.. quelli di Odaiba?-

-         Sì proprio quelli! Riesci a raggiungerci da Shibuya?-

-         Certo, corro!-

-         Allora a dopo!-

Seeeee! Appuntamento con Koji!! Ma chissà perché aveva utilizzato il verbo al plurale…

 

 

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?!

Salve a tutti! Mi rendo conto di aver allungato un po’ i tempi di aggiornamento… Ma purtroppo non posso fare altrimenti!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto… Ho poi deciso di introdurre i due nuovi digiprescelti! Ora manca solo Sachiko… Ma per lei e Joe farò un discorso a parte… A proposito… Ora che i personaggi ci sono quasi tutto… Cosa ne pensate? Spero di essere riuscita a introdurre degli eroi di vostro gradimento… Quale vi piace di più? E quali vedreste ben accoppiati? Faccio questo piccolo sondaggio il continuo della mia storia… e se riuscite… Scrivete nelle vostre recensioni le risposte!!

Ora passo ai commenti!!

Miya: Complimenti per la tua fic! L’idea continua a piacermi molto!!! Per Takeru… ti avverto solo che sarà dura… Sappiamo tutti quanto è cocciuto no? Vedrai gli sviluppi….

Francesca Akira89: Grazie del tuo puntuale commento!! Ken è sulla terra… Ho preso spunto da un film che mi piace molto per decidere dove ficcarlo… Adesso non si pongono ancora il problema di trovarlo, hanno tanta gente per la testa… Ma sarà la ciliegina sulla torta!!

Topomouse: Daisuke ha un carattere molto forte, sa reagire bene a colpi molto grossi come questo… Yamato invece sembra tanto un duro, ma ho sempre creduto che fosse una persona molto fragile… Non credi?

Crystal: Tutti preoccupati per la sorte di Ken vedo!! No, è libero per la terra…. Non ha infranto la legge! Vi do solo un piccolo indizio… Tutti nella storia l’hanno sentito nominare ( anche se non l’ho ancora scritto! ), ma nessuno immagina che sia lui… Ma non è ancora giunto il momento di introdurlo!

Memole: grazie del commento!! So che ho rallentato un po’ i tempi di aggiornamento… Ma cercherò di rimediare!!

Ricordatevi di rispondere alle mie domande!!!!!!!

Alla proxima!!!!!!

Baci!

Sora89

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8! ***


html xmlns:v="urn:schemas-microsoft-com:vml" xmlns:o="urn:schemas-microsoft-com:office:office" xmlns:w="urn:schemas-microsoft-com:office:word" xmlns="http://www.w3.org/TR/REC-html40"> CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

 

Un  ragazzo dai capelli scuri e gli occhiali dalla montatura nera si trovava seduto, solitario, su un muretto che costeggiava la piazza, separandola da un parco lì vicino…

Stava leggendo un libro, Demoni del mondo, che gli aveva consigliato un suo amico… un po’ troppo tetro per i suoi gusti.

Alzò gli occhi verso l’orologio che si trovava poco più in là..

Le 4:55

Fra poco il signor Izumi sarebbe arrivato… Non poteva mancare al loro appuntamento. Sapeva come funzionava la mente umana… Soprattutto la curiosità. E se il signor Izumi era il direttore di un telegiornale, di curiosità doveva averne parecchia… Come tutti i giornalisti.

Tornò a concentrarsi sul libro…

- Sosuke?-

Il ragazzo alzò lo sguardo, e si trovò davanti una ragazza bionda, di un anno più grande di lui…

- Ciao…-

- Euforico come sempre…-

- Non vedo perché dovrei esserlo Leonor…-

La ragazza sorrise lo stesso. Oltre ad essere introverso e poco socievole, era anche incredibilmente pessimista… Ma sapeva che sotto tutta questa corazza c’era un cuore… Lo aveva capito subito. Si sarebbe fatto in quattro per un amico… forse era per non scomodarsi troppo che ne aveva così pochi.

- Come mai sei qui?-

- Sto cercando di convincere un digiprescelto a seguirci…-

- Immagino che tu stia lavorando da solo…-

- Me la cavo meglio-

- Hai scelto il posto sbagliato… Una buona metà dei digiprescelti sta arrivando qui. Con qualcuno della vecchia truppa!-

Sosuke alzò per la prima volta gli occhi verso di lei. Stavano arrivando tutti… Uffa, non sopportava avere gente intorno. E forse tutta quella baraonda avrebbe fatto scappare Izumi subito… No, così non andava.

- Scusate, ma ora non posso unirmi a voi… Izumi è molto riluttante a farsi vedere-

- Posso immaginare… Anche i nostri sono stati duri da convincere…-

- Salve Leonor!-

Leonor si girò. Dietro di lei era spuntata una signora dai capelli rossi, che indossava un tailleur nero a pantalone con una camicia bianca.

- Salve signora Takenouchi! Il signor Ishida dov’è?-

- Sta arrivando con Lucas ed Eric… Sono voluti rimanere a casa sua dopo che tu ed io ce ne siamo andate…-

- Immagino che volessero tentare il tutto per tutto..-

- Sarà stato un buco nell’acqua…-

Sosuke era tornato a concentrarsi sul suo libro… Non gli interessavano le chiacchiere degli altri.

- Signora… Questo è Sosuke, il digiprescelto della conoscenza!-

Il ragazzo infastidito dovette di nuovo togliere la sua attenzione dal libro…

- Salve! Io sono la ex digiprescelta dell’amore…- si strinsero la mano – immagino che tu stia aspettando Koushiro…-

- Non proprio, non voleva darmi ascolto.. Ma sono sicuro che oggi verrà. Anche se avrei preferito incontrarlo da solo…-

Sora sorrise… Quel carattere chiuso ed introverso, un po’ sbruffone, le ricordava Yamato, durante il loro primo viaggio a Digiworld…

Si abbassò verso Leonor e le sussurrò nell’orecchio…

- Prima o poi si scioglierà anche lui… Anche Yamato da giovane avevo questo carattere scontroso..-

- Ne sono sicura anche io signora….-

Sosuke le ignorò e cominciò a guardarsi in giro… Izumi ancora non era spuntato. Ma non dubitò neanche un attimo che sarebbe venuto…

Nel frattempo una macchina nera piuttosto grande parcheggiò li vicino… Era una limousine che conteneva come minimo dieci posti…

- Wow che macchina!-

I due ragazzi e Sora si girarono verso la fonte della voce.

- Ciao Reika!-

La ragazzina mora si girò verso Leonor che l’aveva salutata e ricambiò. Dietro di lei comparve Koji, che fece un piccolo saluto timido verso Leonor… Insieme si incamminarono verso la bionda.

- Tutto bene ragazzi?-

- Certo! Abbiamo localizzato Daisuke! Dovrebbe raggiungerci adesso… Ma non voleva lasciare la fidanzata sola… Aspettano un bambino!-

Leonor sorrise alla notizia, Sora invece spalancò gli occhi.

- Daisuke un bambino?-

Koji si girò verso la signora dai capelli rossi, e Reika lo imitò.

- Certo… lei chi sarebbe?-

Il ragazzino arrossì per la sfacciataggine della sua amica… ma la signora non sembrò farci caso.

- Scusami, non mi sono presentata… Mi chiamo Sora Takenouchi, sono la ex-digiprescelta dell’amore…-

- Salve allora! Io sono Reika, la nuova digiprescelta della luce! E questo è il mio amico Koji, digiprescelto della speranza!-

Dopo essersi scambiati le piccole formalità del primo incontro, Reika notò anche Sosuke, e cercò di farlo parlare un po’… ma il tentativo non andò in porto. Allora il piccolo gruppetto tornò a girarsi verso la grande limousine che si trovava vicino alla piazza.

Una delle portiere in fondo si aprì, e sbucarono due ragazzi, uno moro dai capelli corti, e uno biondo col codino… Eric e Lucas.

- Ehi ragazzi! Ma cosa ci facevate su quel gioiello?-

Reika non sapeva davvero trattenere l’entusiasmo… Ma Eric rispose a tono, forse più gasato di lei.

- Hai visto Reika che mostro? E sapessi quanto è comoda all’interno!!-

Lucas non commentò, si limitò a salutare allegramente l e persone che lo stavano aspettando… Non si intendeva molto di macchine, non erano una sua passione, salire su una o l’altra sarebbe stata la stessa cosa per lui.

- Yamato dov’è ragazzi?-

Sora non l’aveva visto con loro, e dubitava che la macchina fosse sua…

- E’ ancora in macchina, sta prendendo accordi con l’autista…-

Sora guardò Lucas sorpresa. Yamato poteva permettersi certi lussi?

In quel momento l’uomo uscì dalla macchina, con il suo carico di fascino stretto stretto.

Mostrava la sua solita eleganza, con una giacca nera e jeans, occhiali scuri che gli coprivano i profondi occhi blu.

Sora rimase affascinata come sempre dalla sua persona… Non aveva ancora avuto tempo di osservarlo bene in quegli ultimi giorni, e ora poteva farlo in tutta tranquillità…

L’età adulta gli donava molto… Ma gli occhi erano rimasti espressivi come tanti anni fa…

Improvvisamente sentì un nuovo sentimento crescere dentro di lei… Quell’uomo… lui che aveva per tanti anni desiderato… Ora era suo. Non poteva fare a meno di sentire il cuore leggero e allo stesso tempo impazzito, il tempo dei sospiri era finalmente finito… Anche se il suo era durato più di quello delle altre ragazze.

Le vennero in mente le sue compagne di classe delle scuole medie e superiori… Quante la invidiavano! E lei non poteva fare a meno di essere orgogliosa… Ora quella sensazione si era risvegliata, dopo vent’anni di letargo… E non se la ricordava così rinfrancante.

- Wow, che uomo affascinante…-

Ecco un’altra ragazzina caduta ai suoi piedi… Stavolta era toccato a Reika. Sora si ci sarebbe dovuta abituare a queste scene…

- Ciao Yamato…-

Sora gli si avvicinò e gli diede un veloce bacio sulle labbra… Era abituata a farlo col suo ex marito… Ora si doveva abituare alle labbra del suo amico d’infanzia.

- Ciao Sora…-

Yamato si guardò in giro… Sei ragazzini lo fissavano incuriositi, chi per sapere chi fosse, chi per sapere come mai avesse una macchina del genere.

L’uomo distolse lo sguardo… Essere al centro dell’attenzione gli dava incredibilmente fastidio… Anche se non riusciva a non esserci.

- Lui è il mio… è il mio compagno…-

Sora arrossì… Ormai erano fidanzati ufficialmente… Era strano doverlo presentare così….

- Yamato Ishida. Ex digiprescelto dell’amicizia…-

Ricominciarono le brevi presentazioni… L’unico che Yamato veramente notò fu Sosuke… Quel carattere distaccato e superiore agli altri… Ne esiste uno in ogni gruppo.

 

Sosuke cominciò a essere infastidito dalla confusione e probabilmente Izumi sarebbe arrivato a momenti. Ormai erano le 5 e 15… Era sicuro che fino alle 5 e 30 non sarebbe comparso, ma non voleva tutta questa gente con lui… Rivedere i suoi amici così all’improvviso non avrebbe giovato al loro incontro.

- Non starete qui tutto il giorno vero?-

Cinque teste si girarono verso di lui.

- Ehi, tu, ma ti sembra il modo di parlare?-

- Calma Reika, ha le sue ragioni… Senza saperlo ha invitato il suo digiprescelto qui, e non vuole che veda tutti noi… Non è stato semplice convincerlo-

I ragazzi guardarono Leonor e annuirono.

- Dobbiamo solo aspettare Daisuke…-

- Ehm… beh… In realtà viene anche Kyoko-

Leonor sorrise, più gente c’era più la ricerca avrebbe dato i suoi frutti.

- Va bene… Aspetteremo anche lei…-

Koji si girò verso Reika… Desiderava immensamente che lei mostrasse un filo di gelosia nei suoi confronti… Ma purtroppo Reika era una persona tanto esuberante quanto buona… E probabilmente non c’era neanche nessuna ragione per cui lei dovesse ingelosirsi.

- Signor Ishida, ha veramente una bella macchina sa?-

L’uomo si voltò ad osservare Reika.

- Non è mia… L’ho chiesta in prestito ad un amico, la mia più di cinque posti non li ha… Avrei preferito un normale camioncino o pulmino-

Allora avevo ragione, pensò Sora. Va bene essere particolarmente benestanti, ma potevano permettersi di prestare quella macchina solo persone da Brad Pitt in su…

Il tempo passava, e le persone che stavano aspettando non arrivavano… Yamato cominciava ad innervosirsi.

- Ma dove accidenti è finito Daisuke?!-

Sora cercava di calmarlo… In fondo non si vedevano da vent’anni… Quell’incontro non le era per niente indifferente… Era molto agitata… Cosa si fa in questi casi, dopo vent’anni che si ci è rifiutati di vedere?

Improvvisamente un piccola ragazzina dai capelli neri liscissimi spuntò nella piazza, ansimante per la corsa che aveva fatto. Si guardò un po’ in giro, e subito notò il folto gruppo che si trovava non molto lontano da lei.

- KOJIIIIIIIIIIIIII!-

Il ragazzino dai capelli neri rabbrividì al suono di quella voce… Era arrivata Kyoko…

- Amore, come stai?? Scusa per il ritardo, ma mia madre mi ha dato delle commissioni da fare e volevo prendere il treno delle 4 e 15 ma poi l’ho perso e ho preso quello dopo poi c’era un sacco di gente alla stazione della metropolitana e mi sono confusa su dove stavo andando…-

- Poi prendere fiato mentre parli Kyoko!-

Lucas l’aveva interrotta… Quando la gente parlava così in fretta e non riusciva a capire cosa dicesse cominciava ad innervosirsi.

Kyoko distolse lo sguardo da Koji, a cui nel frattempo si era avviluppata, e notò solo in quel momento di essere circondata da altra gente, che la stava salutando imbarazzata…

- Lucas?! O.. ma ci siete tutti…-

Un enorme gocciolone le comparve sulla testa… Aveva frainteso tutto…

- Certo, chi credevi di trovare, il re e le regina?-

Eric si stizziva quando la gente lo ignorava.

- Oh, scusate ragazzi… Koji non mi aveva informata…-

‘ Ci credo, dubito che sarebbe arrivata con tanta enfasi…’ pensò Reika, ma non lo disse… Aveva il presentimento di non stare molto simpatica a Kyoko…

- Kyoko, Koji ci aveva detto che hai avuto dei problemi a trovare la tua digiprescelta…-

Leonor prontamente cercò di spezzare la tensione.

- Beh sì… Ho un piccolo problema… Beh lei… Si trova in America!-

Tutti i ragazzi rimasero pietrificati… A parte Sosuke, al quale non importava molto…

- A-AMERICA?!-

Reika non poteva credere alle sue orecchie… E come avrebbero fatto a ritrovarla?!

- Ah… allora tu devi essere la digiprescelta della sincerità!-

Kyoko si voltò verso una donna dai capelli rossi e un uomo biondo… E che uomo!

- Salve, Kyoko… Voi dovete essere i due digiprescelti che hanno già ritrovato, vero?-

- Esatto… io sono Sora e lui Yamato… Amore e Amicizia-

La ragazzina strinse la mano a tutti e due, arrossendo nello sfiorare quella di Ishida… poi cominciò a tirare piccole gomitate nel fianco di Sora..

- Complimenti per la scelta!-

Sora arrossì… Non era ancora abituata di vedersi insieme a Yamato…

- Ehi ragazzi scusate il ritardo!!-

- Ehi Daisuke!-

Reika corse ad abbracciarlo, si era molto legata a lui. Koji sorrise e lo salutò…

- Allora Mameha sta bene oggi!-

- Si, sono riuscito ad allontanarmi… Ma fra due orette è meglio che ritorni…-

Lo sguardo dell’uomo cadde sui due adulti che si trovavano dietro il gruppo di ragazzi… Non c’erano dubbi… Erano Sora e Yamato!

Si fermò di colpo… Come si sarebbe dovuto comportare? Non li vedeva da vent’anni…

Sora teneva lo sguardo fisso su di lui… Come era cresciuto… Quasi non lo riconosceva… E ora aveva anche un famiglia sulle spalle…

Era riuscito a dimenticare Hikari… Si ricordava come aveva reagito… Era così confuso in quel momento… Non sapeva se fermare Takeru, proteggere e aiutare Ken… O solamente scappare da quella realtà che lo aveva investito così improvvisamente… Una doccia ghiacciata sulle sue spalle robuste, che avevano retto tutto… Ma non quello…

Gli occhi di Sora si fecero lucidi…

Yamato le prese la mano, come facevano sempre da ragazzini… Ma anche lui non sapeva come comportarsi… L’ultima volta che si erano visti, era così agitato che gli aveva urlato in faccia tutto quel dolore che provava, per la morte di Hikari, per come Takeru era ridotto… E se l’era presa con Daisuke, che allora era forse più sconvolto di lui… L’aveva forse perdonato?

Daisuke li guardò entrambi, mano nella mano… E sorrise con dolcezza… Non erano più i nuovi Sora e Yamato, che avevano vissuto vent’anni rifiutandosi di affrontare il passato… Erano tornati i vecchi Sora e Yamato, di vent’anni fa…

Aprì le braccia… Voleva solo abbracciarli… Aveva aspettato tanto di rivederli così… Come quando avevano diciannove anni!

Sora corse ad abbracciarlo. Ormai lui era più alto di lei di una spanna buona… Yamato li seguì, e anche lui abbracciò Daisuke…

- Ragazzi…-

Il moro non sapeva se sarebbe riuscito a controllarsi… Che felicità!

- Daisuke! Scusami per questi anni…-

- E per le parole che ti ho detto l’ultima volta…-

Daisuke rise, rise, finalmente li aveva ritrovati… E tutto grazie ad Hikari… Prima per colpa sua si erano divisi… E ora stava cercando di farsi perdonare quella crudeltà… Per lei si dovevano riunire, tornare indietro di vent’anni… E superare il lutto da cui erano stati colpiti…

Daisuke si sentiva già più forte, con due persone al suo fianco…

- Allora… andiamo a recuperare il grande Taichi?-

I due adulti annuirono e si voltarono verso i ragazzini che li stavano aspettando.

- Noi tre siamo pronti!-

Disse Eric, coinvolgendo anche Lucas e Leonor.

- Bene… quante macchine abbiamo?-

Yamato indicò a Daisuke la limousine che si era portato dietro.

- Dieci posti-

Daisuke rimase sconvolto.

- Yamato mi devi raccontare assolutamente cosa hai fatto in vent’anni… Anche se un po’ ti ho seguito sui giornali…-

- Mi scusi, Signor Ishida…-

Il biondo si girò verso Koji, che si era avvicinato a lui.

- Dimmi… Koji no?-

- Sì… Ecco… io…. Io vorrei incontrare Takeru…-

Yamato spalancò gli occhi…

Non poteva dirgli di no, avrebbe ostacolato il suo compito… Ma non voleva… non voleva mostrare Takeru agli altri… Non nella situazione in cui si trovava adesso…

Sora gli si avvicinò e lo abbracciò.

- Non ti preoccupare… Lo aiuteremo…-

- Non so… non so se sarebbe una buona idea…-

- Signor Ishida io…-

Koji cominciò la frase, ma era un po’ titubante… Doveva cercare di essere più deciso in quello che voleva.

- Lo devo vedere… Ho bisogno di parlare con lui… E’ una delle due chiavi per raggiungere la verità… Trovare la digipietra di Hikari… Trovare i nostri digimon… E salvare Digiworld una volta per tutte-

Yamato lo guardò… Aveva ragione… Ma… non sapeva se ce l’avrebbe fatta…

- Ok va bene…-

Sora lo strinse più forte… Sapeva quanto quella decisione gli era costata.

- Però andremo solo noi tre…-

E con questo si riferiva a lui, Sora e Koji.

- Ok… Allora da Taichi andrò io… Con quei tre ragazzi là…-

Daisuke indicò Lucas, Eric e Leonor.

- Scusate e noi?-

Disse Kyoko. Non aveva voglia di separarsi da Koji…

- Noi staremo qui, aspetteremo LONTANO che Sosuke abbia finito con Izumi, e poi ci faremo dare una mano per rintracciare la tua corrispondente…-

Reika credeva che sarebbe stata la soluzione migliore, così salutò gli altri che andavano a sedersi sulla limousine, mentre gli sguardi estremamente contrariati di Sosuke e Kyoko si appoggiavano su di lei.

La ragazzina incrociò le braccia sul petto.

- Niente ma, ragazzi, si fa come dico io… Kyoko, andiamo a fare un giro intanto in centro… Saremo di ritorno fra un’oretta Sosuke… Ti chiameremo, per sapere a che punto sei con Izumi… E non voglio balle-

Cos’ prese Kyoko per un braccio e la trascinò via, mentre protestava per essere stata divisa da Koji…

Sosuke abbassò lo sguardo… Purtroppo doveva accettare e aiutarle… Serviva la sua abilità per rintracciare la donna in America…

Lesse qualche pagina del libro che teneva in mano, quando notò un uomo dai capelli rossi, in giacca e cravatta, che si guardava intorno disorientato.

- Oh…-

Chiuse il libro e lo caccio nello zaino, poi diede un’occhiata all’orologio… 5 e 40…

- Salve signor Izumi –

 

 

 

 

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?!

Sora: Cari lettori… Mi dispiace ma l’autrice oggi non può rispondere alle recensioni… Così la sostituisco io! Motivi… beh… Ormai è impazzita….

Si nota che Sora cerca di nascondere insieme ad altre persone una scena tremenda…

Sora89, completamente fasciata da capo a piedi, con ghiaccio incollato sulla guancia e un piede più grosso dell’altro, è seduta in ginocchio accanto ad un cerchio di candele, in una stanza completamente buia, recitando una strana formula…

Sora: Sì è vero è in condizioni pietose… Ma le hanno tolto i denti del giudizio, bruciato tre verruche, massacrata di compiti e interrogazioni ( sta cercando di invocare gli spiriti di Catullo e Cicerone… -_-°°).. Diciamo che è impossibilitata!! ^-^°°

Si scusa per il capitolo che ha scritto, poco interessante, ma necessario per ambientare la storia, per mostrare i rapporti dei nuovi digiprescelti in gruppo, e per passare al capitolo successivo… Ma ora rispondiamo alle recensioni!!!

Topomouse: Eh beh, Sosuke si ritrova proprio con un bel caratterino… Ma non si può essere tutti buoni e gentili!! Per le coppie si arrangerà… Anche se non è molto sicura!! Grazie lo stesso! Sai ho notato che sei un gran commentatore di Fanfic… Perché non ne scrivi una tua? La leggerà volentieri!!

Miya: Grazie per la puntuale recensione!! L’autrice è pronta per il nuovo capitolo della tua!! E spera che aggiornerai anche radiomanga! Comunque, Sachiko è l’ottava digiprescelta, quella dell’affidabilità… La corrispondente di Joe!! Ha parlato poco di lei, ma presto quando avrà un po’ messo a posto tutti questi digiprescelti, dedicherà uno o due capitoli interamente a lei e Joe!!!

HikariKanna: Sora89 spera di essere stata più puntuale nelle recensione… E voleva dirti che ha inserito Amore e Psiche nelle sue preferite ( hihi… Piace tanto anche a me!! Sora) Beh, l’autrice parlerà prima di Taichi e Izzy! Ma nel prossimo salteranno fuori anche Takeru e Koji!! Mi raccomando continua a seguirci!

Francesca Akira: Niente cantanti strampalati!! Povero Ken, meglio di no!! Si, non se la passa male! Però… Non è esattamente molto allegro…

Memole: grazie per aver risposto alle domande! Deve dire che sono anche i suoi preferiti! Ma le piace molto anche Sosuke! Comunque sì, ogni digiprescelto nuovo deve ricordare un po’ quello vecchio… Non tutti diventano digiprescelti, e devono avere caratteristiche ben precise!! Ci vediamo nel proximo capitolo! 

Sora89: Appello a Crystal, niha e machi, Miyu_Chan, imi e alla mia amica Heater! Continuate a recensire… Dove siete finite???

Sora: ora chiudo prima che l’autrice esali l’ultimo respiro… Alla prossima!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9! ***


CAPITOLO 9°

CAPITOLO 9°

 

 

Yamato si sedette per primo nella grande limousine che gli era stata prestata ( non si sa da chi, si era rifiutato di dirne il nome…), seguito a ruota da tutti gli altri ragazzi e adulti.

- Dove devo portare i signori passeggeri?-

L’autista si fece sentire attraverso un piccolo interfono, posizionato vicino al sedile di Yamato.

- Direi a casa del signor Taichi Yagami… Daisuke hai l’indirizzo?-

L’uomo annuì e lo comunicò all’autista sempre attraverso l’interfono.

Quella fu l’ultima parola pronunciata per ben dieci minuti…

Sora guardava nervosamente Ishida, preoccupata per lui… Avrebbe mostrato suo fratello ad altre persone, dopo vent’anni che lo proteggeva… Probabilmente era il più agitato di tutti dentro quell’auto, anche se non lo dava a vedere. Era immobile e con il viso privo di espressione, non pronunciava una parola… Sembrava tranquillo, ma Sora aveva imparato a interpretare i suoi comportamenti. Certo erano passati vent’anni… ma una persona non cambia mai del tutto.

Koji, seduto fra Sora e Lucas, stava in silenzio e guardava per terra… Era la prima volta che in una missione si separava da Reika… E per di più si ritrovava in una situazione estremamente complicata. Cosa avrebbe detto una volta incontrato Takeru? Quale sarebbe stata la sua reazione? Sarebbe stato in grado di affrontare la situazione?

Lucas fissava di nascosto Ishida… Si sentiva legato a quell’uomo, e saperlo in quella situazione difficile lo rattristava… Avrebbe potuto fare qualcosa per lui?

Leonor si guardava attorno e studiava gli sguardi degli altri… Non proprio allegri. La mente cominciò a pensare freneticamente a qualcosa per rompere il silenzio, far dimenticare la tensione, ma non era affatto semplice… Ma per fortuna ci pensò Eric.

- Grande, finalmente conoscerò il mio predecessore!-

Tutti si voltarono verso di lui.

Sora sorrise, ricordando il suo amico d’infanzia… Desiderava anche lei rivederlo… Ma non ci era riuscita… Il motivo era probabilmente lo stesso che anche gli altri digiprescelti avevano…

- Sai Eric, da giovane Taichi era il mio idolo! Lo seguivo qualunque cosa facesse, lo ammiravo come un fratello maggiore! Per me non esisteva persona migliore al mondo… Lui, il fratello maggiore di Hikari…-

Il suo viso si intristì. Parlare di lei era sempre un tuffo nei ricordi più felici della sua vita. E pensare a Taichi, vedere Taichi… era un po’ come rivedere lei. Lo stesso sorriso, lo stesso sguardo, lo stesso modo di parlare… Anche se nessuno lo ammetteva, i due Yagami si somigliavano parecchio. Era semplice il motivo per cui nessuno aveva risposto agli appelli del loro ex leader.

- Daisuke…-

L’uomo si risvegliò dai suoi pensieri. Si era bloccato nel bel mezzo del suo discorso senza accorgersene…

- Ah, sì.. scusate.. -

Yamato e Sora chinarono il capo… potevano capire i sentimenti che correvano in testa al loro compagno…

- Dicevo… Avrei dato qualsiasi cosa per essere come lui!-

Finito il discorso Eric si voltò verso Sora e Yamato, desideroso di un loro parere.

- Taichi, Yamato ed io formavamo un trio memorabile da giovani… Lui è stato il mio migliore amico fino a quando non ci separammo… Mi ha sempre aiutato in momenti difficili, e per di più ci conoscevamo da quando eravamo piccoli! E’ una persona meravigliosa…Ed era il leader nato del nostro gruppo! Tutti lo ammiravano!-

E in cuor suo, Sora sperava che lo fosse ancora.

- Era il mio migliore amico…-

Le uniche parole espresse da Yamato. Ma dette da lui, tutti capirono quanto fosse importante il legame che gli univa… Sora però ci tenette ad approfondire.

- La loro era un’amicizia particolare, fatta di litigate, risse e continui scontri e confronti… Ma c’erano sempre l’uno per l’altro!-

Eric era orgoglioso di quella descrizione. Il portatore della sua digipietra era stato un grande, un leader ammirato da tutti… Di sicuro anche a lui sarebbe stato riservato lo stesso futuro.

- Posso chiederle una cosa?-

- Dimmi Leonor…-

- Se non sono indiscreta, signor Motomiya… Come ha preso Taichi la morte della sorella? Abbiamo conosciuto sua madre e… non sembrava.. come dire…-

- Normale?-

Completò Daisuke la frase per la bionda.

- Beh, sì… era ancora scossa e ossessionata da Hikari -

 Il moro rimase in silenzio per qualche secondo, passandosi una mano sul volto abbronzato.

- Umh… Non l’ha affatto presa bene. Hikari era la sua sorellina… una delle cose più preziose che aveva al mondo. Qualche giorno prima… del fatto… Taichi e Hikari avevano avuto una discussione. Lei diceva che suo fratello era eccessivamente protettivo nei suoi confronti… e in parte era vero. Così lui aveva ceduto, e le aveva lasciato più libertà.. ma qualche giorno dopo lei… avete capito. Questo lo distrusse… e anche la sua famiglia non lo aiutò per niente. Lo colpevolizzavano, non sapendo niente del mondo in cui Hikari era sparita. Furono anni molto difficili per lui… Seppimo che si trasferì da solo in un altro quartiere, fuori Odaiba, per stare lontano da quella casa. Poi più nulla. Tentò due volte di ricostruire il gruppo… ma risposi solo io, e solo la seconda volta. Lui mi raccontò queste cose… Poi persi anche io i contatti.

I ragazzi tacquero. Era tremendo come la morte di una persona potesse distruggere le vite degli altri.

- Quindi… possiamo aspettarci qualsiasi reazione col nostro arrivo -

Lucas non aveva voglia di rientrare in una casa come quella della signora Yagami… Non era bravo a trattare con le persone, se poi erano anche pazze…

- Taichi è una persona straordinaria… Non vi caccerà via urlando!-

Sora ci sperava in quelle parole… Ma non ne era convinta neanche lei.

I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo… Sperando di non dover risolvere situazioni come quelle di Yamato e Sora… o dover scappare dalla casa di una pazza…

 

 

Sosuke e Koushiro si erano appena seduti al tavolino di un bar vicino alla piazza dove si trovavano prima.

- Posso portarvi qualcosa?-

L’arrivo del cameriere interruppe il racconto di Sosuke. I due lo guardarono sorpresi, presi com’erano dalla storia.

- Un succo al pompelmo per favore -

I due si guardarono stupiti. Avevano ordinato la stessa cosa, per di più pronunciando la frase all’unisono.

- Ok, due pompelmi… Arrivo subito-

E il ragazzo col grembiule si allontanò.

- Sembra che siamo più simili di quanto non sembra…-

- E’ ancora presto per dirlo signor Izumi -

L’uomo sorrise. Mai una volta che quel ragazzo concordasse con lui, anzi ribatteva sempre l’opposto.

- Mi stavi dicendo di queste Jail Stones… Tentomon è chiuso lì dentro da vent’anni?!-

- Sì, in pratica è così… Anche se parlando di un mondo composto di dati, possiamo dire che loro sono come in stand-by, quindi non si accorgono del tempo che passa… Sono ancora convinti di trovarsi nella stessa situazione di vent’anni fa…-

Un attimo di pausa… Koushiro si tranquillizzò per la sorte di Tentomon… Almeno non si era accorto del tempo che passava. Un lampo però gli passò nella mente.

‘ Gatomon non sa ancora della morte di Hikari…’

- Mi chiedo anche… come voi, tanto amanti dei digimon, abbiate abbandonato così i vostri…-

Izumi lo fissò serio. Neanche lui sapeva bene cosa avesse spinto loro a quella scelta…

- E’ stato difficile… Ma a causa della morte di Hikari, ognuno di noi ha voluto dimenticare, cancellare completamente dalla nostra memoria ogni avvenimento legato a Digiworld… e con questo anche loro-

- E’ stato un pensiero molto egoistico da parte vostra. Non avete pensato nemmeno un momento al loro destino?-

Quel tono di sfida fece accendere Koushiro.

- Certo che ci abbiamo pensato! Credi che ce ne fossimo dimenticati? Ma in quei secondi… L’unica immagine che avevamo in mente era una Hikari morente, senza neanche saperne il  motivo, e dei Digimon che non erano intervenuti al nostro fianco, nonostante il pericolo a cui eravamo sottoposti! Cosa avresti fatto tu al posto nostro?! Non ti saresti forse arrabbiato con l’intero mondo che ti circondava, maledicendo il momento in cui avevi accettato di salvarlo?! Non avresti forse deciso di dimenticare tutto, pure quei digimon che ti avevano tradito nel momento del bisogno?!-

Izumi aveva cominciato ad alzare la voce, senza badare alle persone che aveva intorno, incuriosite da quel discorso così strano, pronunciato da un uomo verso un ragazzino di sedici anni.

- Abbassi la voce, mi sento osservato-

Frase fredda e tagliente.

Koushiro si guardò attorno ed arrossì. Qualcuno lo aveva anche riconosciuto, e aveva anche cominciato a bisbigliare, osservandolo.

Si calmò pensando alla cattiva pubblicità che stava facendo al suo telegiornale.

- Sono curioso di sapere quello che pensi in proposito-

Sul viso di Sosuke comparve un sorrisetto di sfida.

- Glielo dico subito… So perfettamente quanto la morte di una persona cara può essere distruttiva… Ma trovo vergognoso il fatto che essa posso aver distrutto legami di amicizia così profondi, come quelli che legavano voi bambini prescelti, e i vostri digimon a voi… La paura è tanta, il dolore pure… Ma non si ci abbandona così. Altra cosa altrettanto orribile… Come avete potuto pensare che i vostri digimon vi avessero traditi? Il fatto che Gennai non vi abbia specificato dove fossero, probabilmente sottintendeva che erano impegnati in qualche compito segreto! A nessuno di voi  è venuto in mente che si potessero trovare in una situazione peggiore della vostra? Da quel che ho sentito è proprio così..

- Come ti permetti di giudicare quello che abbiamo fatto in passato?! Se ci hanno scelto come digiprescelti vuol dire che non siamo persone inutili e senza sentimenti!-

- Infatti adesso non lo siete più… Se non sbaglio la digipietra della conoscenza  ce l’ho io, non tu.. E anche il digivice se non sbaglio…-

- Ma Tentomon rimane mio…-

I due si guardarono con poca simpatia.

Il loro duello fu interrotto dall’arrivo del cameriere con le loro bevande, da cui presero un solo sorso a testa.

- Mi sembra inutile stare a discutere in questo momento… Tu non capirai mai quello che ho provato io, sei troppo razionale, non sai cosa vuol dire essere travolto dalle emozioni…-

Izumi tornò a sorseggiare il liquido giallo chiaro del suo bicchiere.

Sosuke gli lanciò un’occhiata strana da dietro gli occhiali.

- La immaginavo una persona più intelligente…-

Per poco il succo non andò di traverso a Koushiro.

Sosuke sorrise e tirò fuori il computer portatile dallo zaino.

- Sa, facendo una ricerca in rete su di lei, avevo scoperto che lei era diventato direttore di un telegiornale molto famoso senza mai neanche toccare un computer… Una cosa incredibile a mio parere…-

Ma Izumi non lo stava ascoltando. Quando Sosuke aveva tirato fuori l’oggetto, il suo sguardo si era concentrato sull’apparecchio nero e verde, rapito da tutto quello che un semplice assembramento di chip gli riusciva a comunicare.

- Lo sapevo… Lei non tocca un computer per un motivo ben preciso…-

L’uomo lo guardò. Il ragazzo rimaneva impassibile. Si massaggiò le tempie con la mano sinistra… Avrebbe dovuto confidarsi con quel ragazzo? Era un digiprescelto, doveva fare squadra con lui, non poteva continuare a serbargli rancore… Ma era così imprevedibile, cosa gli avrebbe risposto? Lo avrebbe ancora umiliato come prima?

Poco importava…

- Quando ero un digiprescelto… Nessuno mi eguagliava in quanto maestria nell’uso dei computer. Conoscevo ogni minimo segreto della rete informatica, e spesso grazie alle mie conoscenze avevo tirato fuori d’impiccio i miei compagni… Quando arrivai a Digiworld, anche se ero ancora piccolo, avevo un cervello fuori dal comune, e mi sembrò di entrare in un sogno… Cavolo, ero praticamente entrato in un mondo fatto di dati, in un gigantesco computer!! La mia vita girava intorno a quell’affare giallo e bianco… Solo quando mangiavo a tavola non me lo portavo dietro. Ma conoscendo gli altri ragazzi… Capii presto che il mondo reale non era fatto di dati, link o dowland… Erano molto più importanti i sentimenti, i rapporti reali con le persone, o con i digimon che mi stavano accanto…-

Sosuke lo ascoltava rapito. Aveva ragione il signor Izumi… Loro due non erano molto diversi… Ma lui era rimasto ancora allo stato precedente… Ovvero ‘il computer è la mia vita’…

- Quando a causa del mondo digitale che io avevo tanto ammirato, la mia amica Hikari morì… Non capii più niente. Come quel mondo mi aveva insegnato ad amare le persone accanto a me, quello me le aveva tolte.  Non potevo perdonare tutto quello che era composto di dati… Crollarono tutte le mie consapevolezze. Il digitale mi aveva sempre aiutato e protetto, io stesso potevo definirmi in un certo senso un essere digitale.. Ma avevo conosciuto il suo lato oscuro… E mi parve ben più terribile di quello che di positivo poteva offrirmi. Sembra un paradosso, ma Digiworld mi aveva insegnato a vivere nel mondo reale… Così vent’anni fa presi la mia decisione. Abbandonai Digiworld e tutti i suoi abitanti. E spensi il mio computer definitivamente-

Sosuke non commentò… Non riusciva a capire come facesse ora Koushiro a resistere alla lontananza del computer.. Lui sapeva cosa voleva dire legare la propria mente ad esso… E non avrebbe resistito più di un giorno senza usarlo.

- Complimenti ha preso proprio una bella decisione… Il motivo non lo condivido, ma apprezzo la forza di volontà-

Izumi sorrise.

- Almeno questo… Vedo che anche tu però sei molto legato al tuo portatile-

- In un’era come la nostra, dove tutto è computerizzato, non mi sembra poi tanto strano… E con un cervello come il mio, l’unico che veramente mi comprende è lui…-

Ma cosa gli era saltato in mente di dire? Si stava confidando con un uomo che non sopportava e che conosceva da solo mezz’ora !

- Mi sa tanto una confidenza questa…-

Sosuke distolse lo sguardo da Izumi, che prima gli teneva sempre rivolto negli occhi per mostrare la sua sicurezza.

- Non intendevo dire questo… E comunque si sbaglia…-

Koushiro sorrise.

- Non te ne devi vergognare… Ma la devi smettere di considerarti come un dio in terra. L’ho capito subito che non avevi molti amici in giro… Ti consiglio di tirare fuori un po’ di modestia, il calore che un amico può donarti non lo troverai in formato dati… A parte quello di un digimon… Che però tu ancora non hai…-

- Gli altri sono troppo stupidi per capirmi… Nessuno riuscirà mai a eguagliarmi… Ed è inutile che io ci provi…-

Come era testardo quel ragazzo… Impossibile!

- Lasciati consigliare da uno che è intelligente come te, ma ha il doppio dei tuoi anni… Fatti qualche vero amico… Lasciati capire per una volta, invece di barricarti dietro a una muraglia! Il resto verrà da se… L’amicizia è contagiosa!-

Sosuke fece finta di ignorare quel discorso… Ma in realtà l’aveva toccato. E anche profondamente, anche se non lo voleva ammettere.

Chissà cosa avrebbe scoperto degli altri membri del suo gruppo, se si fosse confidato con uno di loro…

 

 

 

La limousine si fermò davanti ad un vecchio condominio.  Gli unici tre passeggeri rimasti scesero, e l’uomo chiese all’autista di aspettarlo.

Sora e Koji guardarono il luogo in cui si trovavano, nemmeno paragonabile all’appartamento in cui viveva Yamato. Non era il massimo dello splendore, ma raggiungeva le aspettative medie di una persona che cerca casa.

Ishida tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un mazzo di chiavi, e si avviò verso un ascensore che si trovava nell’ingresso, senza neanche voltarsi per assicurarsi di essere seguito.

Prenotò l’ascensore, e quando si aprirono le porte salirono tutti e tre.

Poco dopo si trovavano davanti all’appartamento 193/a.

- Allora vive qui Takeru…-

Disse Sora, più per spezzare il silenzio che per la sorpresa.

Koji guardò nervoso la porta in legno. Ora era il suo momento. Doveva farcela. Senza Reika.

Yamato rimase immobile davanti a quella porta.

La donna lo guardò, e gli accarezzò il braccio. Lui non si mosse.

- Scusatemi..-

E si allontanò.

Koji rimase immobile per lo stupore… Non conosceva ancora l’imprevedibilità di Yamato.

Sora si preoccupò per la reazione del compagno, indecisa se seguirlo o meno. Ma poi fissò il ragazzino di fianco a lei. Meglio restare con lui, aveva un’espressione terrorizzata.

 

Yamato aveva cominciato a camminare. Ma perché non aveva neanche il coraggio di bussare ad una porta?! Che cosa gli stava passando per la testa?! Davanti a Sora poi… Non doveva mostrarsi così debole. Takeru era una persona normale, non qualcosa di cui vergognarsi e continuare a nascondere… Perché continuava a reagire così?!

Era giunto il momento del confronto fra lui e il mondo esterno… Per anni aveva aspettato questo momento, il momento in cui forse suo fratello sarebbe cambiato. Farlo incontrare con Sora, farlo parlare con Koji…  Era questo che ora gli serviva. Non doveva scappare… Forse quello sarebbe diventato il giorno più bello della sua vita…

 

 

Sora stava appoggiata alla parete giallognola di fianco alla porta dell’appartamento. Guardava Koji in silenzio. Il ragazzino invece era appoggiato alla ringhiera delle scale, guardava in basso, senza un motivo, pensando. Il cuore batteva a mille, non sapeva cosa sarebbe accaduto.

Il silenzio fu interrotto dal rumore delle porte dell’ascensore che si aprivano. Yamato comparì davanti ai due, senza guardarli in faccia. Si diresse verso la porta dell’appartamento e bussò. Sora si concentrò sulla porta, aspettando che si aprisse. Il cuore di Koji perse un battito.

- Yamato, non ho voglia di parlare!-

La voce di un uomo, leggermente sbiascicata, si levò da dietro alla porta.

- Neanche io Takeru, ma ci sono delle altre persone che vogliono farlo-

Silenzio.

- Chi sono, altri datori di lavoro per caso? Non ho intenzione di lavorare Yamato, sono uno squilibrato mentale…-

Yamato strinse un pugno.

- Oppure i padroni del condominio, che tu hai pagato per far finta di sfrattarmi? Non ci casco fratello…  E comunque non servirebbe a niente-

Sora si portò una mano alla bocca.

- O magari la polizia? Dopo vent’anni hanno deciso che sono io l’assassino di Hikari! Ma certo, contando che il caso è ancora aperto…-

- ORA BASTA!-

Yamato battè forte un pugno sopra la porta.

Sora lo guardò sconcertata, trattenendo le lacrime… Koji era ancora più spaventato di prima.

- APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!-

Dall’altra parte solo silenzio. Poi Takeru reagì…

- Hai le chiavi, entra-

Yamato si calmò, un minimo, solo per calmare il tremore alle mani per permettergli di girare la chiave nella toppa.

Entrò, e fece segno a Koji e Sora di seguirlo.

Nell’appartamento regnava il solito disordine, solo che due bottiglie vuote di uno scadente superalcolico troneggiavano sul tavolino in salotto. Un uomo tutto spettinato, con una mano sugli occhi, stava sdraiato sul divano color panna.

- Tk…-

Il biondo tolse la mano dagli occhi e guardò in direzione della voce. Vide una bella donna dai capelli rossi, vestita in nero, con gli occhi lucidi, che lo fissava.

- Io non sono più Tk…-

Sora non riuscì più a frenare le lacrime.

- Yamato, cosa ci fa Sora qui?-

Ishida lo guardò duro.

- Ti sembra il modo di comportarti?! Lei desidera vederti dopo vent’anni, e tu la cacci via?! Nessuno rispetto per una vecchia amicizia?!-

- Se era davvero un’amicizia sarebbe arrivata prima… -

Yamato distolse lo sguardo. Abbracciò Sora, senza dire una parola.

- Oh, siete tornati insieme? Che carini… Finalmente anche mio fratello vivrà una vita felice, lasciandomi finalmente al mio destino… Magari vi sposerete, avrete dei figli… E io resto sempre qua, solo soletto, con la mia bottiglia di Jack… Che bella vita! Il fratello rompicoglioni finalmente mi lascerà in pace…-

- Perché ogni volta che vengo qui ti trovo mezzo ubriaco?! Ma non ti vergogni di sprecare così la tua vita?! Te l’avrò ripetuto un sacco di volte, ma non te ne accorgi del tempo che passa?!-

Takeru continuò a guardare il soffitto.

- Cosa importa a me del tempo? Io sono qui… tranquillo… aspetto solo che finisca..-

Sciaff!

- Non ti permetto di parlare così…-

Takeru rimase impassibile, anche dopo lo schiaffo del fratello.

- Vattene allora… Così non mi senti più…-

- Ho capito che oggi non è il momento… Tornerò domani pomeriggio. E fatti trovare lucido… Questo ragazzino ti deve parlare-

L’uomo fissò il ragazzino dai capelli neri, che in quel momento aveva gli occhi spalancati dal terrore.

- Ok, ci sto-

Il silenzio scese di nuovo nell’appartamento.

- Ora andatevene. Ho molte cose da fare…-

Yamato ignorò l’ultima frase e se andò seguito da Koji e Sora.

Scesero le scale e salirono sull’automobile.

- A casa del signor Taichi Yagami…-

E la limousine partì.

 

 

 

 

 

COSA PASSA NELLA MENTE DELL’AUTRICE?!

Signori e signore, colpo di scena amici, sono tornata fra voi!!! Nonostante io abbia passato più tempo in un studio medico che davanti al computer, sono riuscita a portare a termine questo capitolo! Di cui devo dire, sono particolarmente orgogliosa… Era da un po’ che non scrivevo un capitolo con argomenti seri…

Ora che finalmente ho ricominciato la mia attività fisica, mi sento più in forma che mai, e piena di idee!! Ma la stessa cosa lo hanno pensato i miei prof… E’ da due settimane che non tiro un attimo di respiro!! Anche oggi dopo la pubblicazione devo tornare su latino e studiare Shakespeare… Ma non perdiamoci in chiacchiere!!!

E’ ora delle recensioni!!

Francesca Akira: Partiamo da te oggi!! Sai, stavo pensando a chi potesse assomigliare Yamato in forma adulta… E farei un bel mix fra Jon Bon Jovi, Brad Pitt ed Heath Leadger!! Ti assicuro che il risultato è meritevole!! Non ti preoccupare con Ken sarò gentile! … Fai teatro?!

Miya: ecco soddisfatta la tua curiosità!! Sto leggendo tutte le tue fic, mi raccomando continuale… E continua anche a recensire questa!!

Topomouse: sono d’accordo con te, in tutto quello che mi hai scritto!! E comunque sei molto apprezzato anche solo come commentatore!! L’ispirazione non viene a comando, ma a forza di leggere storie l’idea in testa si crea… Almeno, a me è successo così!!

HikariKanna: Una grandissimo salutone anche a te, visto che abbiamo cominciato a sentirci via email!!! Grazie per continuare a recensire le mie fic, e… beh… Takeru come hai potuto vedere non sta benissimo… -_-°°

Memole: Non sono come ringraziarti dell’assiduità con cui commenti! Non ti fai scappare un capitolo!! Spero di riuscire a mantenere viva la tua curiosità!!

Imi: grazie per essere tornata a recensire!! Mi fa sempre piacere, soprattutto da una scrittrice che apprezzo come te!! In questo periodo di pausa di Efp sono andata su Manganet… E purtroppo mi sono letta in due giorni la fic che hai appena cominciato a pubblicare qui!! Ti faccio i miei complimenti perché è veramente bellissima!!! Poi per una sfegatata Sorato come me… ^_- Al proximo capitolo!

Miyu_Chan: Grazie di esserti rifatta sentire!! Mi recensisci con tanta ammirazione che arrossisco ogni volta che leggo un tuo commento… Ma se fossi così brava la Mondatori mi avrebbe già cercata!!! Mi raccomando, una recensione anche per il prossimo capitolo!!

Mamma mia quante recensioni a questo chappy…

Sono super felice!!! ^-^!!

Saluti particolari a Memi ( che dopo tanto tempo è tornata nella mia casella postale!!), ad Heater che continuo a sentire via MSN, e ad HikariKanna ancora una volta…

Poiché con queste tre autrici sto programmando tre storie a due mani… chissà cosa salterà fuori!!

Al prossimo capitolo!!

Besos!!

Sora89 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10! ***


CAPITOLO 10°

CAPITOLO 10°

 

Il piccolo gruppetto formato da Daisuke, Leonor, Lucas ed Eric era fermo davanti ad una casa. Nessuna pretesa, una normale abitazione di una famiglia media, circondata da un giardinetto. Lo sguardo di Daisuke fu attratto da un particolare colorato che svettava a destra dell’ingresso: una piccola altalena rossa, blu e gialla.

Due i motivi del suo stupore: a quei tempi i bambini non giocavano più con attrezzi simili… Era l’età dei computer, dove le bambole e i peluche parlavano e si muovevano, dove le corse con le macchinine si facevano solo con degli speciali occhiali che ricreavano l’atmosfera realistica della gara. Perfino gli studenti non avevano più i libri nella cartella, ma uno speciale computer portatile che conteneva il sapere di più di 5 libri per ogni materia.

Il secondo motivo : non li usava certo Taichi quelli… Aveva dei figli?

- Io ho suonato signor Daisuke…-

L’uomo si risvegliò dai suoi pensieri.

- Oh, sì, hai fatto bene Eric..-

Guardò l’orologio. Erano appena le sei… In teoria una famiglia a quell’ora della domenica è in casa.

La porta d’ingresso si aprì e comparve una signora sui 35 anni, con un fisico atletico, vestita sportiva, capelli castani raccolti in una coda veloce.

- Salve… Cercate…?-

I tre ragazzi però erano concentrati su una piccola figurina spuntata ai piedi della signora… Una testa castana  dai capelli tutti disordinati!

- Ehm… Lei è la signora Yagami?-

Ma lei non li ascoltava… Il bambino ai suoi piedi aveva cominciato a chiamarla, e lei si era dovuta chinare per prenderlo in braccio…

- Scusate, non ho sentito!-

E fece un sorriso in segno di scusa.

- Stavamo cercando il signor Taichi Yagami…-

Daisuke era fermo a guardare il bambino. Incredibile… Era la versione ridotta di Taichi!

- Ve lo chiamo subito!-

La figura scomparve dietro alla porta. Si sentì la sua voce in lontananza chiamare il marito, e in fine sbucare dalla porta un uomo dai capelli castani, la faccia simpatica e l’aria sportiva, in jeans scuri e polo azzurra, con maglioncino sopra. Anche lui aveva le mani impegnate… Una bambina della stessa età del bimbo di prima ( circa un anno ) era attaccata al suo collo…

‘ Dio mio! La sosia di Hikari!’

Daisuke sbiancò.

- Mi cercav…-

L’uomo lasciò la frase a metà. La vista di Daisuke lo aveva bloccato.

 

 

 

Reika e Kyoko giravano ormai da più di mezz’ora per il centro del quartiere di Odaiba… Pazientemente la prima stava ad ascoltare le lamentele della seconda, che ancora non aveva finito di dirle tutti motivi per cui non sopportava di essere divisa da Koji.

- Kyoko che ne dici se andiamo a prenderci un gelato?-

La ragazza mora si fermò.

- Umh…-

Reika sapeva che i gelati, insieme a Koji, erano il punto debole della ragazzina.

- Guarda, svoltato l’angolo c’è un bar in cui li fanno artigianalmente! Hanno i gusti più strani, come il the verde, e sono veramente ottimi!-

Kyoko aveva un’espressione eloquentissima! Cercava di rimanere corrucciata, per non cedere alla tentazione, ma allo stesso tempo sudava per resistere al richiamo fortissimo che i gelati le mandavano…

- Su… Offro io!-

Eccola!

- Va bene… Basta che dopo torniamo subito in piazza! Magari Koji è già arrivato e mi sta aspettando!-

Reika dubitava molto che fosse accaduto, ma annuì sorridente, e la spinse verso il bar.

 

 

- Salve signor Yagami….-

Eric voleva farsi notare subito. L’aveva appena conosciuto, ma subito desiderava accaparrarsi la sua simpatia. Però Taichi non aveva un’espressione molto allegra…

- Come mai ti ritrovo a casa mia?-

Eric era stato completamente ignorato. E che tono freddo…

- Taichi… Stiamo ricomponendo il gruppo-

L’uomo rimase spiazzato.

- Signor Yagami… Noi ragazzi non stiamo accompagnando il signor Motomiya per caso. Se è disposto ad ascoltarci, vorremmo raccontarvi cosa sta accadendo nel mondo digitale-

Eric si voltò a rivolgere uno sguardo sprezzante a Leonor. Taichi era il SUO predecessore. Lei non aveva diritto di mettersi in mostra davanti a lui. Lucas gli rispose al posto della ragazza con uno sguardo deciso a mettere a freno quella sua voglia di lite.

- Finalmente vi siete decisi… Ma sono curioso di sentire la motivazione. Visto che l’amicizia che ci legava non è stata sufficiente per riunirci…-

‘ Ahia… Questo tono non promette nulla di buono…’

- Taichi… Ognuno aveva i suoi buoni motivi per rifiutare il tuo invito…-

- Ma ne aveva anche per accettare…-

Si erano appena rivisti e già stavano cominciando a litigare…

‘ E no, non è questo il piede giusto per ricominciare…’

E Leonor pensò velocemente a qualcosa per placare gli animi turbolenti dei due.

- Signor Yagami! Sua figlia è veramente carina! E che espressione dolce…-

La ragazza si avvicinò all’uomo, che la guardava sorpreso, e con un dito sfiorò la manina della bimba. Questa si girò e studiò la sconosciuta, che le sorrise dolcemente. La prese in simpatia, e sorrise per dimostrarglielo. Il padre la guardò con affetto immenso. Si vedeva che era la cosa più importante che aveva al mondo… E questo gesto di affetto da parte di Leonor lo conquistò.

- Come si chiama signore?-

- Hikari…-

Silenzio. Leonor fece finta di niente.

- Hikari… Significa Luce vero? Bellissima scelta… ha veramente un’espressione radiosa!-

Taichi sorrise con una dolcezza infinita. E Leonor pensò di aver avuto l’idea giusta… Ma quando si voltò a guardare gli altri la situazione non era delle migliori.

Daisuke fissava la bambina impietrito… La somiglianza con l’amica morta, e anche il nome che il padre le aveva dato, non lo avevano affatto rallegrato. Il vuoto che Hikari gli aveva lasciato doveva essere stato molto grande…

Eric invece le lanciò uno sguardo a dir poco assassino. Non voleva che si immischiasse nei suoi affari… Lui doveva far colpo su Taichi, non lei! Lei aveva già Sora, aveva fatto gli occhi dolci a Yamato e Daisuke… Lui doveva essere il futuro leader, non lei!

Lucas bisbigliò qualcosa all’orecchio di Eric.

“ Se vuoi far colpo su Taichi devi darti una mossa!”

Odiava ricevere degli ordini. Soprattutto da un ragazzo che si credeva chissà chi solo perché aveva un anno in più di lui.

- Non ce bisogno che tu me lo sottolinei… So cavarmela anche da solo!-

‘ Ma come è permaloso…’ pensò Lucas ignorandolo.

Eric si avviò verso Taichi e incrociò Leonor, che stava tornando indietro per risvegliare Daisuke, e si sforzò di ignorarla per vendetta. La ragazza neanche ci fece caso.

- Posso parlare con lei signor Taichi?-

L’uomo alzò lo sguardo da sua figlia, che rideva felice nell’abbraccio del padre.

- La prego… -

Altro che sguardo supplichevole, quella frase detta da Eric sembrava più un ordine. Taichi rimase un po’ indignato da quel tono, ma forse era necessario che ascoltasse la storia… Non sapeva ancora perché quei ragazzi volevano parlare con lui, e che cosa centrassero con Digiworld.

- Ti ascolterò ragazzino… Però andiamo da un’altra parte… Non voglio che i miei figli e mia moglie ascoltino queste cose…-

Eric annuì soddisfatto. Daisuke però si fece da parte.

- Vi aspetterò qui…-

La sua presenza poteva essere un intralcio, visto come era stato accolto da Taichi…

- Anche io rimango qui..-

Lucas aveva capito che per Eric non era giornata in quel momento. Se fosse andato con lui avrebbe violato ‘il suo territorio’… Si perché Eric si stava proprio comportando come un gatto che marca il suo territorio, pronto a soffiare a chiunque osasse avvicinarsi.

Leonor invece non aveva ancora colto i sentimenti di Eric.

- Io…-

- Tu resti qui con me…-

La ragazza si voltò spiazzata verso il suo amico biondo.

- Ma lo sai che Eric è privo di tatto! Ci vuole qualcuno che faccia da mediatore!-

- Non ti preoccupare… Eric ce la farà anche da solo-

Così Taichi avvertì sua moglie che aveva un’urgenza sul lavoro e doveva correre sul posto… Una cosa veloce, fra mezz’ora sarebbe tornato a casa.

- Che lavoro fa signor Yagami?-

- Il poliziotto ragazzo…-

Wow. Un lavoro degno del digiprescelto del coraggio… Mettere in repentaglio la propria vita per proteggere la sua città. Eric decise che anche lui avrebbe mirato a quel genere di lavoro.

- allora… Ti ascolto. Però se non so se sarò disposto a seguirti…-

- Lo farà dopo che avrà ascoltato la mia storia…-

Ed Eric cominciò a narrare dall’inizio tutta la loro storia.

 

 

- Basta!!!!! Voglio tornare in piazza!!! E’ da un’ora che giriamo, avrò il diritto di rendermi utile pure io!-

Non era proprio il vero motivo, ma si era stancata di farsi portare in giro da Reika come se fosse la sua baby-sitter.

E anche Reika si era stancata di portare in giro una gnolona come Kyoko.

- Hai vinto tu per sfinimento! Telefono a Sosuke per sentire a che punto sono… Così possiamo cominciare a cercare la tua corrispondente..-

Il viso di Kyoko si illuminò di un enorme sorriso ruffiano..

 

 

-         Pronto Sosuke…-

-         Ciao sono Reika… Noi stiamo tornando… Tutto bene con Koushiro?-

-         Non molto bene, ma è disposto ad aiutarci… siamo al bar vicino alla piazza…-

-         Quello con l’insegna viola?-

-         Si…-

-         Ok a dopo-

 

 

- Chi era Sosuke?-

Stavano ancora parlando delle condizioni di Digiworld, e aveva intuito che stavano parlando di lui…

- Un’altra digiprescelta… Stanno venendo qua… Dobbiamo aiutarle a rintracciare la tua amica della sincerità…-

Mimi? Dovevano cercare Mimi?

- Ehi, non mi avevi chiesto niente…-

- Però è un’emergenza e so che tu ci puoi aiutare. So che il tuo è un telegiornale serio, ma abbiamo bisogno del nome di un tuo dipendente…-

Koushiro continuava a non capire. Cosa c’entrava Mimi col suo telegiornale? Quel ragazzo lo obbligava a fare cose senza spiegargli niente! Lo faceva impazzire…

- Se non mi spieghi cosa succede io come faccio a d aiutarti?!-

Sosuke tirò un respiro profondo per accumulare tutta la pazienza che aveva in corpo.

- Allora… La tua amica vive in America e non possiamo raggiungerla, fra massimo due giorni dobbiamo tornare a Digiworld… Dobbiamo attirarla qui. Essendo la moglie di un pezzo grosso, tu le proporrai un’intervista, così lei sarà obbligata a presentarsi qui entro domani… Tutto chiaro?-

Che mente che aveva quel ragazzo… Per di più se Mimi non era cambiata da quando si frequentavano, un’intervista non se la lascerebbe di certo scappare…

- Bel piano, devo ammetterlo… Userò il nome di un dipendente, perché se usassi il mio lei potrebbe rifiutare… Si può fare ragazzo…-

Sosuke sorrise… Adorava sentirsi il più sveglio… Soprattutto sentirsi più sveglio di un adulto considerato un genio…

L’uomo cominciò a battere le dita della mano sul ripiano del tavolo… Era abbastanza nervoso…

Avrebbe rivisto presto Mimi.

 

 

 

- La situazione è più grave di quel che credevo…-

Taichi aveva ascoltato attentamente il discorso, senza interrompere… e in quel momento nella sua testa si affollavano migliaia di pensieri.

Agumon rinchiuso dentro un pietra senza sapere niente… Il sacrificio vano di sua sorella… Il prossimo incontro con i suoi ex migliori amici… Digiworld da salvare…

Troppe, troppe cose!

- Non c’è tempo da perdere… Quel mondo ha bisogno di noi…-

Eric sorrise. Sì, era questa la reazione che voleva.

- Però non ho nessuna intenzione di rivedere gli altri… Agirò da solo-

Pessimo continuo.

- Eh, no signor Yagami… Lei deve rivedere gli altri!-

L’uomo lanciò uno sguardo glaciale al ragazzino di fianco a lui.

- Eric… Portami a Digiworld. Ora-

Il ragazzo lo guardò paralizzato...  Non voleva deluderlo, ma neanche disobbedire ai suoi doveri… Cosa avrebbe dovuto fare?

- I-io…-

Doveva trovare il coraggio di dirgli di no. Doveva farlo assolutamente…

- Non ha senso andare a Digiworld da solo! Lei non potrebbe fare niente! Ci vuole assolutamente la sua collaborazione con gli altri! Lei ha lo stesso potere che ho io solo di sistemare le cose, cioè quasi niente!-

Taichi lo fisso serio.

- Ti sbagli… Io conoscevo mia sorella meglio di chiunque altro. Saprei esattamente dove cercare la sua digipietra… Io… gli altri non hanno capito cosa rappresentava la sua mancanza per me, perché ora dovrebbero capire qualcosa di quello che era stata?! Loro non conoscono la mia famiglia, non hanno patito le sofferenze che ho patito io… L’avranno già dimenticata, così come hanno dimenticato me! Sono io l’unico che può aiutare il mondo digitale!-

Quanta rabbia repressa in quelle parole.. Taichi non lo aveva mai ammesso, ma era stato ferito gravemente dai suoi ex compagni. Aveva dovuto sopportare la mancanza della sua adorata sorellina… I sensi di colpa per non averla protetta… Aveva dovuto convincere suo padre a vivere normalmente, per portare avanti la famiglia, lui ancora non poteva farlo… Aveva sopportato la furia di sua madre, che lo riteneva colpevole della morte di Hikari… A soli vent’anni aveva affrontato il mondo da solo, poiché i suoi migliori amici lo avevano abbandonato… Era successo per colpa loro, era tutta colpa loro se la sua vita era stata un inferno. Perché ora si sarebbe dovuto riunire a loro?

Tutti questi sentimenti li fece uscire in un solo discorso pieno di rabbi che spaventò Eric.

-  Signore… La morte di sua sorella ha distrutto tutti… lei non sa che fatica abbiamo fatto per ricomporre una minima parte del gruppo che eravate stati… Sono convinto che se lei tentasse di parlare con loro, esprimendo tutta questa rabbia, le spiegheranno tutto… In questo giorno di ritorno al passato ho capito che quello che è stato non si può cambiare, ormai è andato… ma il futuro è lì per riscattare le persone. Dia loro una nuova possibilità… Tutti sono disposti a mettere in gioco quello che hanno di buono per salvare il mondo digitale… E lei era il loro leader, li ha guidati in mille avversità… Un leader si deve fidare del gruppo che comanda… E soprattutto il suo gruppo non può fare a meno di lei..  Lei ha detto che nessuno conosceva Hikari meglio di lei stesso… Bene… per questo deve indirizzare gli altri sulla via giusta da seguire… Io sono convinto che lei ce la può fare… Deve sapere che lei è per me una guida… E so per certo che lo è anche per gli altri!-

Taichi rimase colpito. Quel ragazzino sembrava immaturo e superficiale… Ma in fondo gli aveva fatto un discorso che lo aveva quasi convinto.

Eric stesso era rimasto confuso davanti a ciò che aveva detto. Erano uscite da lui quelle parole? Non sapeva di avere delle doti da oratore…

- Va bene… Torniamo dagli altri…-

Camminarono per qualche metro per tornare davanti alla casa di Taichi, dove nel frattempo era comparsa una limousine.

- E’ arrivato Yamato…-

Yamato è già qui?

 

 

 

-         Good Morning, miss…-

-         Good morning mister... Can I help you?-

-         I’d want talk to miss Tachikawa, please. I’m a famouse japanise journaliste, I’d want organise an interview for principal japanese channel...-

-         One moment please...-

-         What’s your name?-

-         Keisuke Mamoru –

Le due ragazze ascoltavano ammirate il signor Izumi che parlava fluidamente inglese ( chissà se avrò scritto tutto giusto… N.d.A.), e che stava fissando un appuntamento con Mimi…

L’uomo chiuse la chiamata con un sorriso.

- Ragazze la signora Tachikawa sarà nel mio ufficio domani alle due!-

- Grande signore!-

Kyoko non seppe trattenere l’entusiasmo e saltò in braccio al giornalista che preso alla sprovvista arrossì. Non era ancora abituato agli slanci di affetto della ragazzina…

- Tsk… Ridicolo…-

L’unico commento di Sosuke che chiuse il suo portatile e si alzò.

- Torno in piazza… Magari gli altri staranno arrivando…-

Reika lo guardò sorpresa.

- Da quando ti importa degli altri?-

Sosuke la fissò.

- Da adesso… e non sono affari tuoi…-

Girò la testa per non far vedere che si trovava in imbarazzo. Reika sorrise… Sosuke stava cominciando finalmente a cambiare atteggiamento…

Koushiro era contento. Il suo discorso stava dando i suoi frutti…

Si alzarono tutti per raggiungere gli altri.

 

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?

Finalmente è tornato EFP!! Grazie Erika per l’impegno che ci metti sempre per far andare tutto liscio!!!!!!! E col sito arriva anche il mio nuovo chap… Sperando che vi soddisfi… Anche se infondo non è successo niente di spettacolare… MA sapete, tutti questi compiti in classe mi hanno paralizzato un po’ il cervello!! Questo ponte mi sta risvegliando la vena creativa… Speriamo di saperla utilizzare bene!! E ora, dopo queste stupidaggini… Passiamo alle vostre recensioni che sono un sacco!!!

Memole: grazie della costanza e dei complimenti! E’ dura seguirmi con questi salti di ispirazione che mi vengono nel mezzo… Ti aspetto nel prossimo!!

Francesca Akira: Dio mio, che recensione lunga!!! Beh, ho tante cose a cui rispondere… No, praticamente nessuno fa lo stesso lavoro assegnatogli dagli autori originali.. Puoi vedere che Tai fa il poliziotto!! Ne ho scelto degli altri perché ce li vedevo meglio!! Beh sì, buona parte della storia è occupata dalla ricerca… Ma non troppa! In fondo siamo al decimo capitolo… Ma è passato solo un giorno da quando sono arrivati sulla terra!! Ci sarà anche l’allarme tempo… Però ci sono molte cose da raccontare in mezzo quindi… Sembra che sia passato tanto tempo, ma in realtà non è così!

Miya: si è vero… Però se non continui a scriverle come faccio a leggerle??? ^-^

Memi: beh, cosa dire… Quanti complimenti!!! Ma credo di averti già abbastanza ringraziato via email … ^-^°°° Sono troppo contenta che ti sia piaciuta, sai che ti ammiro un sacco!!! Ed ecco il nuovo capitolo che aspettavi con impazienza… Mi dispiace il ritardo ma ho avuto problemi con il sito ( non mi faceva fare il login…) Spero di non averti deluso!!! Aspetto la recensione!

Topomouse: beh come puoi vedere, fra Koushiro e Sosuke si è creato qualcosa… Che non so ben definire neanche io! E’ un rapporto odio et amo, per dirla in latino!! Eh sì, Takeru è messo malissimo… Ma speriamo che il piccolo Koji riesca a risolvere qualcosa!! Aspetto le tue fic se ti viene qualche ispirazione!!!

Hikari-Kanna: Takeru non si vede in questo chap… Forse lo inserirò nel prossimo… Mah!! Dipende che mi ispira di più nel momento in cui mi piazzerò davanti al computer!! Grazie per le recensioni, e ho visto che finalmente hai proseguito Amore e Psiche!!!! ^-^ Me very happy!!!

Miyu-Chan: beh, grazie... Comunque non so se si è capito, ma Yamato è uno dei miei preferiti… E vedendolo così bello da giovane… Non poteva che migliorare con l’età!! ^_-

Io ho finito anche per oggi!!!

Vediamo, con le vacanze che arrivano… Spero di poter aggiornare presto!!!!!!!!!!!!!!

Bye bye  my friends!

Sora89

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11! ***


CAPITOLO 11°

CAPITOLO 11°

 

Taichi giunse davanti a casa sua, seguendo docilmente quel ragazzo che era riuscito a convincerlo a riagganciare qualche rapporto con i suoi ex-compagni di avventura. Rimase sorpreso: dietro ai due ragazzi e a Daisuke era parcheggiata una limousine. Sorrise amaramente… Qualcuno si era divertito in questi lunghi anni. Provò a pensare a quale dei suoi ex-compagni potesse appartenere quel gioiello in metallo… L’unica tanto superficiale da mettere la propria carriera davanti al lutto di sua sorella poteva essere solo Mimi… Ma quando vide scendere dalla macchina l’effettivo proprietario seguito dalla consorte si bloccò, avvolto nella delusione. Non poteva crederci… Yamato, il suo ex-migliore amico! Non solo si era dedicato alla propria carriera ( in effetti spesso aveva visto la sua faccia su qualche copertina di riviste musicali….), ma anche a notti sfrenate con la sua ex-migliore amica Sora!

“ Ecco perché in questi anni non hanno avuto mai tempo per aiutarmi o rispondermi… Riportandoli al passato avrei sicuramente rovinato i loro piani!”

Sora si girò in quel momento e lo vide…

- Taichi…-

L’uomo abbassò lo sguardo.

- Chi si rivede… Sora… Yamato…-

Poi si rivolse ad Eric.

- Prendo la mia macchina…-

Sora tentò di fermarlo.

- Ma qui ci stiamo tutti senza problemi…-

Le lanciò uno sguardo di ghiaccio.

- Non ti preoccupare… Vi lascio soli per non creare disturbo…-

E velocemente rientrò in casa sua. I presenti rimasero tutti a bocca aperta. Lucas si rivolse allora ad Eric.

- Cosa diavolo hai combinato?!-

- Ehi, io non ho fatto niente! Anzi, è solo grazie a me se ha deciso di seguirci!-

- … è stata la vista di Yamato e Sora…-

Il gruppetto si voltò a fissare Leonor, che sussultò ed arrossì.

- Cioè… volevo dire… Yamato e Sora erano i suoi migliori amici no? Forse… rivederli… e insieme… è stato un brutto colpo…-

I due adulti chiamati in causa si lanciarono uno sguardo.

- Credo anche io che la ragione sia questa…-

Yamato passò un braccio attorno alle spalle di Sora.

- Andiamo… Ne parleremo quando saremo arrivati con gli altri-

Annuirono. Seguirono tutti Yamato che rientrava in macchina, tranne Eric che avrebbe aspettato Taichi.

Sedutisi trovarono Koji con lo sguardo triste e sconvolto che fissava il finestrino. Non ebbero il coraggio di domandare niente… Probabilmente si sarebbe confidato solo con Reika… se ci sarebbe riuscito.

Presto spuntò la macchina del signor Yagami dal garage automatico.

Eric salì in macchina.

- Andiamo?-

Taichi annuì silenziosamente, mentre Eric si sedeva nel posto a fianco.

La limo partì, seguita a ruota dalla familiare di Taichi.

Dopo qualche minuto di silenzio, il ragazzo si decise a parlare.

- Perché è stato così freddo con Sora e Yamato? Se non sbaglio erano i suoi migliori amici un tempo…-

- Te l’ho già spiegato… e non ho voglia di ripetermi…-

Eric si era già immaginato la risposta… Cercò di collegare un po’ delle cose che gli aveva detto l’ex leader dei digiprescelti…

Provava un sacco di rancore verso tutti i digiprescelti… Sosteneva che si erano dimenticati di lui, troppo presi dal loro egoismo per accorgersi che senza volerlo gli avevano negato un aiuto di cui lui aveva un immenso bisogno…

Però lui sapeva che l’avevano fatto perché non riuscivano più a guardarlo in faccia, Hikari tornava loro in mente ad ogni sguardo… Purtroppo per alleviare il loro dolore avevano aumentato il suo…

Beh, qui ci voleva una bella chiacchierata…

- Le consiglio di parlare con gli altri quando arriveremo… Avrete molte cose da dirvi…-

- Non credo proprio… Ho già visto abbastanza…-

- Non fraintenda il loro comportamento di questi anni… Vi consiglio di discuterne…-

La testardaggine e l’impulsività di Taichi non erano diminuite negli anni anzi…

- Ho già capito tutto… I miei migliori amici se la sono spassata in questi anni! Io ero solo un intralcio per loro… Sono sempre stato un intralcio per loro! Yamato si può permettere una macchina del genere… E naturalmente sarà sposato con Sora! Non me lo sarei mai aspettato da loro…-

- Mi ascolti per una buona volta!-

Il ragazzo aveva alzato la voce… Ahia…

- Come ti permetti di usare questo tono con me?! TU…-

Taichi non finì la frase… Una specie di flash gli passò per la mente… Quante volte aveva usato quel tono con gli adulti… Una continua sfida per se stesso… Non si preoccupava molto di chi aveva davanti e di che maniere usare per convincere quella persona…

- Ok… hai vinto… andrò a parlare con loro…-

Eric sbarrò gli occhi… Si stava rivelando più facile del previsto…

 

 

Izumi, Sosuke, Reika e Kyoko si trovavano nello stesso punto della piazza nel quale si erano lasciati poche ore prima con gli altri… Erano quasi le 19… Ormai era ora di separarsi, le rispettive famiglie chiamavano… Ma prima bisognava ricongiungere i digiprescelti trovati… E naturalmente preparare il programma per l’indomani… Il tempo stringeva ed erano passati quasi due giorni dal loro ritorno sulla Terra… Gennai gli aveva avvertiti… Non potevano permettersene più di cinque…

Due macchine si fermarono lì davanti… E una marea di gente scese da esse, per dirigersi verso il gruppettino già fermo…

- Ciao ragazzi!-

- Tutto bene?-

- Missione compiuta!-

- Ehi dov’è Koji?-

- Fantastico!-

Koushiro spalancò gli occhi… Daisuke… Sora… Yamato… Taichi!

Quanto tempo… Il rivederli lo scosse parecchio… Erano cambiati un sacco! Più grandi, più eleganti, più maturi… più freddi… Lui compreso: aveva avuto successo nella vita… Ma come aveva fatto a resistere tutto questo tempo senza vederli? Il gelo nel suo cuore si sciolse subito… Non credeva di riuscire a perdonare così alla svelta… Ma parecchi ricordi gli corsero alla mente…

Taichi, il suo primo amico…

Tutti alle elementari lo snobbavano, lo chiamavano secchione, gli dicevano che probabilmente aveva un virus piantato in testa che lo costringeva a non abbandonare mai il computer… Lui non voleva amici… Il suo computer lo accettava così com’era….

Però Taichi era diverso: non voleva che si torturasse nella solitudine….

Ma la spinta finale gliela diedero tutti, tutti i digiprescelti, ognuno nel suo piccolo… Gli insegnarono che il calore delle persone era meglio dei colori dei chip…

Loro erano stati i suoi unici amici… Come aveva fatto a lasciare un gruppo così fantastico?

Nel riabbracciare i compagni, Izumi tornò un piccolo ragazzino di 10 anni… E quel gruppo di adulti così freddi venne contagiato… A parte lui, il loro leader, il ragazzo più spontaneo che avessero mai conosciuto…

- Koushiro mi dispiace… Ho aspettato per tanti anni questo momento… Ma non doveva avvenire così…-

I ragazzi si erano già messi in disparte, dopo essersi sintetizzati gli avvenimenti del giorno.

Gli adulti fissarono il giovane dai capelli castani.

- Non voglio fare il guastafeste… Ora ho una famiglia e due splendidi bambini… Ma prima di raggiungere un certo equilibrio, ho lottato contro le persone a cui volevo più bene… I miei genitori mi si sono rivoltati contro, mia sorella è morta, i miei amici non hanno pensato neanche per un secondo che io avessi avuto bisogno d’aiuto… Non c’era nessuno ad aiutarmi ad alzarmi dalle mie difficoltà… Mi sono basato su me stesso e basta… E quando mi sono sentito pronto a ricominciare, vi ho cercato, e nessuno ha risposto alla mia chiamata… Come dovrei comportarmi ora secondo voi?! Soprattutto voi quattro, che siete sempre state le persone a me più vicine! Perché nessuno ha pensato a me?! Cosa avete fatto in tutto questo tempo?! Probabilmente neanche vi ricordate chi era mia sorella…-

Sciaff!

Una grande zona rossa pulsava sulla guancia di Taichi…

- Smettila…-

Sora, Daisuke e Koushiro si girarono a guardare prima Taichi, poi Yamato…

- Abbiamo commesso un errore enorme ad abbandonarti… Questo lo ammetto! Ma non tirare in ballo tua sorella… Il suo ricordo è ancora vivo in noi… Per qualcuno addirittura troppo!- Sora abbassò gli occhi… sapeva che si stava riferendo a suo fratello… - Ma purtroppo ognuno di noi aveva qualcuno da soccorrere, anzi, la maggior parte di noi doveva pensare a ricominciare la propria vita, prima di avere il coraggio di aiutare gli altri!-

Taichi strinse i pugni…

- NON E’ VERO! NON E’ VERO NIENTE! A voi non è mai importato nulla di me, non volevate ostacoli alla vostra vita felice, pensare a me e a mia sorella era troppo faticoso! Mia madre mi ha dato dell’assassino, mi ha cacciato di casa!-

- Ma ora ti ha perdonato! Ora tu hai una famiglia, hai qualcosa a cui aggrapparti!-

- E TU NO?! Ti sei fatto la mia migliore amica per vent’anni! Sei ricco sfondato! E Takeru sicuramente…-

- TAKERU E’ CHIUSO IN UN APPARTAMENTO DA VENT’ANNI UBRIACO MARCIO! Non ne vuole più sapere di vivere! Ho bloccato le sue schizofrenie più di una volta! Tu la solitudine l’hai superata io no!-

I due uomini ripresero fiato, sconvolti ognuno per le parole dell’altro.

Ormai erano maturi per evitare le scazzottate, ma le loro litigate non sarebbero mai cambiate…

I ragazzi dietro di loro sussultarono… Erano state dette cose orribili… La maggior parte di loro vedevano per la prima volta Ishida scomporsi dalla sua posa naturale… Koji sussultò, ancora chiuso in macchina, quando sentì il nome di Takeru… Eric abbassò lo sguardo quando Taichi mise a nudo i suoi sentimenti…

In quel momento Sora prese la parola…

- Taichi, ognuno di noi ha avuto le sue difficoltà da superare, qualcuno non c’è l’ha ancora fatta… Io e Yamato ci siamo incontrati ieri, non è successo niente di quello che pensi tu… E poi… il motivo per cui ognuno di noi si è allontanato da te… Ti sei mai accorto di quanto assomigli a tua sorella?-

L’uomo la guardò disorientato.

- Il viso è simile, la parlata uguale, le movenze pure… Con la sua fine davanti agli occhi, come facevano noi a guardarti ancora? Hikari era la luce che ci univa tutti quanti… Come avremmo resistito insieme senza?-

Silenzio… Taichi rifletteva… Era difficile trovare il coraggio di perdonare…

- Taichi so che è un motivo debole….- non poteva non intervenire Daisuke…- ma è bastato a spaventarci quasi tutti… La morte di Hikari a causato guai a tutti noi… E tornare a formare il vecchio gruppo significa tornare a ricordare quei brutti momenti…-

- Però… Però la nostra adolescenza è stata rovinata solo alla fine da un brutto evento… Tutti i nostri bei momenti passati assieme? La nostra amicizia era davvero così debole?-

- Sono serviti questi ragazzi per tornare ad unirci… E non è stato lavoro da poco…-

Sora lanciò un piccolo sorriso a Leonor, alla quale era molto grata per tutto questo.

Taichi cominciava a calmarsi pian piano… Cominciava a capire che non era stato l’unico a soffrire in tutta quella storia… Ma ancora non riusciva a perdonare tutti… L’avevano comunque abbandonato no?

- Ragazzi, grazie mille per quello che avete fatto… Ma ormai è tardi, sarà ora di andare a casa per voi!-

Alle parole di Koushiro tutti i nuovi digiprescelti tirarono fuori orologi e cellulari… Eh già… La loro vita normale chiamava!

- Facciamo un piccolo piano per domani…-

Tutti annuirono.

- Io vado con Koushiro a prendere Mimi…- E per Kyoko la giornata finiva lì.

- E con te viene anche Sosuke…- Il ragazzo alzò spaventosamente il sopracciglio.

- Io avrei un’altra idea… Cercherò di contattare Sachiko, visto che è da due giorni che non si fa vedere…-

Tutti furono sorpresi dalle sue parole. Da quando si preoccupava per qualcun altro?!

- Come vuoi… Allora io rintraccerò Miyako…E vedrò di cercare anche il signor Hida…-

E anche Reika era impegnata.

- Chiederò a Koji se mi accompagna…-

- No-

Il ragazzo era finalmente uscito dall’automobile.

- Io devo tornare da Takeru… da solo-

Nessuno osò contraddirlo… Doveva essere successo qualcosa quel giorno fra loro.

- Ok… Ora, io Lucas ed Eric staremo con quelli trovati, e cercheremo di metterci in contatto con Gennai per sentire un po’ la situazione di Digiworld! Daemon non credo ci stia aspettando per continuare…-

Tutti annuirono… il piano era pronto.

- Ehi mah… Non ci siamo scordati qualcuno?-

- Ichijoji!-

Cavolo… Nessuno si era ancora preoccupato di cercarlo… Ed era uno dei tasselli fondamentali del gruppo!

- Noi tre penseremo anche a questo ok?- propose Lucas.

Ogni particolare era stato risistemato… Se tutto andava bene sarebbero riusciti a rispettare i tempi che Gennai aveva loro imposto!

Il nuovo gruppetto si dileguò, ognuno per la propria strada… Rimasero gli adulti,, che avevano insistito per rimanere soli.

- Taichi perché questa sera non vieni a cena da me con la tua famiglia?-

- Cosa?-

Per Sora sembrava la soluzione migliore…

- Sì, stasera io e Yamato vi invitiamo a cena a casa mia…-

Yamato si girò verso la fresca compagna.

- Beh, io… veramente…-

- Credo sia l’occasione giusta per riappacificarsi… Cucino io… Vi aspetto per le 8…-

scrisse su un fogliettino l’indirizzo.

- Volete unirvi a noi?-

Chiese la donna agli altri uomini.

- Grazie dell’invito Sora, ma Mameha è molto vanti con la gravidanza… Non voglio che si affatichi troppo!-

- Oh, beh, sarà per un’altra volta…-

- Anche io sono impegnato… Devo preparare l’edizione del telegiornale delle 23 e 45…-

Così Daisuke e Koushiro tornarono alle loro attività, col cuore più leggero per gli avvenimenti del giorno.

Sora, Yamato e Taichi si rividero quella sera. La rossa si trovò molto bene con la moglie di Taichi, e sciolsero il ghiaccio velocemente… Hikari, la figlioletta di Taichi si affezionò alla figura tetra di Yamato, che si trovava nell’imbarazzo più totale, quando doveva tenerla in braccio. Taichi fissò la scena con suo figlio in braccio… Sembravano davvero due famiglie normalissime, amici da sempre… E forse era giusto che davvero fosse così…

- Grazie Hikari…-

Pensò l’uomo…

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?!

Eccoci finalmente alla fine dell’undicesimo capitolo! So che è molto che non aggiorno, ma sapete, l’estate tiene molto impegnati!! Sono appena tornata dalla Sardegna dove mi sono divertita un mondo, e la prossima settimana andrò a Riccione coi mie amici… Si prospetta un fine settimana esaltante!!!!

Ma passiamo alle recensioni dello scorso capitolo…

Francesca Akira: direi di cominciare da te, visto che nei lasciate un sacco… Allora… Da dove cominciare? Taichi è stato molto freddo, e mi pare di spiegare abbastanza bene il suo punto di vista in questo capitolo! Per quanto riguarda Ken: allora, non c’è assolutamente da preoccuparsi sul suo stato ( è un po’ depresso ma sta bene…), e si comincerà a parlare di lui con il ritrovamento di Miyako… Come hai notato manca una digipietra, ma non solo: se i digiprescelti riescono a liberare i digimon dalle Jail Stones, a chi andranno Veemon, Hawkmon, Armadillomon e Wormmon? La storia non finisce con tutti i digiprescelti che tornano su Digiworld e felicemente uccidono Daemon… Anche se devo ancora sistemare bene questo pezzo!

Per quanto riguarda Mimi… beh se ne occuperà Izzy con Kyoko! Vedremo come andrà!

HikariKanna: ed eccoci qua, sempre noi due! Allora, non credo di far mettere Mimi ed Izzy insieme… Ma il feeling che c’è fra loro salterà fuori più di una volta! Comunque sono solo due le coppie che torneranno insieme fra i vecchi digiprescelti… Una è già a posto, e conoscendomi conoscerete l’altra…

Memole: scusa il ritardo per il nuovo capitolo! Ma spero ti abbia soddisfatto lo stesso… Taichi ha una parte importante qui ( e non potevo rinunciare ai battibecchi fra lui e Yamato!)

Takariforever: spero che tu abbia continuato a leggere fino a qui! No, Hikari non tornerà in vita, ma non è sparita del tutto…Dopotutto la fic si intitola Light no?

E ora vado a prepararmi per darmi allo shopping!!!!!!!

Bye bye!

Al proximo chap!

Sora89

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12! ***


CAPITOLO 12°

CAPITOLO 12°

 

La stanza era completamente buia, immersa completamente nell’oscurità della sera. Un lieve spiraglio di luce entrava per la finestra, causato dagli ultimi raggi del sole al tramonto… Fuori il vento cominciava a sospirare, e l’uomo si avvicinò alla veranda… Quello era l’unico momento della giornata in cui poteva uscire dalla sua casa in legno e godersi l’aria fresca, senza aver paura di essere visto…

Una scossa lo percorse però… Fra poco la sua solitudine avrebbe avuto fine. Non sapeva però se sarebbe stato pronto…

 

 

 

- Allora Koji! Non posso mica stare qui ad aspettare te tutto il giorno! Vieni con me o no?-

Un’ infuriata Reika aspettava cercando di controllarsi una risposta del suo migliore amico…

Quest’ultimo aveva lo sguardo piantato a terra… Non se la sentiva proprio…

- Io… Io… No Reika, non posso! Non ce la faccio!-

La ragazzina fissò i suoi grandi occhi verdi su Koji.

- Quante storie per saltare un giorno la scuola… E per di più per un buon motivo! Fa come ti pare… Vai a scuola, risolvi le tue disequazioni e impara qualche nuovo vocabolo di inglese …Io intanto cerco di salvare Digiworld!-

E come una furia scatenata si diresse verso la scuola dove sapeva avrebbe trovato la signora Inoue, mentre Koji impotente la guardava andarsene, sconfitto ancora una volta a causa della sua mancanza di coraggio, ancora una volta dalla sua timidezza…

 

Mentre camminava, Reika si accorse di avere ancora la divisa addosso… La gonna azzurra con la blusa bianca, il sottogiacca blu e la giacca dello stesso colore della gonna, svolazzavano a causa della lieve brezza… Così l’avrebbero beccata subito! Ma ormai era partita… Si sarebbe inventata una scusa…

La sua meta era l’Odaiba High School. Lì l’ex-digiprescelta esercitava la sua professione… Ed era giunto il momento di recuperarla per convincerla a riunirsi agli altri.

Durante il percorso fece mente locale della situazione, ormai tragica. Mancavano solo due giorni, e non avrebbero più avuto tempo. Dovevano trovare la digipietra della luce, e per questo era necessario riunire tutti i vecchi digiprescelti… Così lei e i suoi amici si stavano occupando della missione.

Leonor, Lucas ed Eric erano riusciti con successo a recuperare Ishida, Takenouchi e Yagami… Anche Sosuke aveva convinto Izumi, e lei e Koji avevano aggiunto Motomiya… Il suo migliore amico non aveva avuto la stessa fortuna con Takaishi, quindi era necessario un secondo tentativo. Sachiko stava ancora cercando Kido… Aveva scoperto che era un medico, ma era difficile rintracciare in quale ospedale fosse. Era l’unica lei, che non lavorava in gruppo… Si chiedeva anche il perché, poiché era molto in gamba e socievole, e non le sembrava ci fossero problemi all’interno del gruppo… comunque dovevano per forza ricongiungersi, quindi avrebbe chiesto chiarimenti più avanti.

Oggi lei doveva pensare a trovare Inoue, sperando che avesse qualche notizia di Hida, suo ex vicino di casa ( da quanto aveva saputo…), mentre Kyoko si sarebbe occupata di Tachikawa. Così all’appello mancavano solo Ichijoji e Takaishi, uno introvabile, l’altro estremamente testardo… Non sarebbe stata una cosa facile!

Pensando e pensando era giunta davanti alla scuola.

Solo qualche ritardatario che entrava correndo. Nessun prof o simili. Benissimo, si sarebbe diretta subito in palestra. In fondo era una prof di educazione fisica, sarebbe stata per forza là.

‘ Wow, mi sento come una Charlie’s angels’ pensava mentre si appiattiva contro una parete e scivolava verso l’ingresso dell’edificio che credeva fosse la palestra.

Il portone era leggermente aperto, e riuscì a sbirciare dentro senza essere notata. Una classe di ragazzi e ragazze che dovevano avere all’incirca la sua età correva dietro un pallone arancione, che passava velocemente da una parte all’altra. Almeno, questo era quello che facevano i ragazzi… Le ragazze erano di fianco a loro che cercavano di camminare in maniera elegante su una trave di legno. Dietro di loro una prof batteva le mani per scandire il ritmo. I capelli raccolti in una coda alta, dei piccoli occhiali quadrati dalla montatura nera, l’espressione seria e concentrata, forse un po’ stufa….

Reika tirò fuori dalla cartella la foto con tutti i digiprescelti… Una ragazza le assomigliava parecchio.

Bingo.

Ora il problema era allontanarla dalla classe.

Si spostò un attimo dal portone e appoggiò la schiena alla parete… come poteva passare inosservata?

Senza neanche volerlo in quel preciso istante il pallone da basket rotolò fuori dall’edificio…

- Vado a prenderla e torno!-

Un ragazzo moro e incredibilmente alto uscì per raggiungere il pallone. Era la sua occasione.

- Ehi!-

Il ragazzo si girò e si ritrovò davanti una ragazza coi boccoli neri con una divisa di altra scuola. Cosa voleva da lui? Sembrava la classica scena da dichiarazione…

- Ciao… Ci conosciamo?-

- No ma questo non importa! Ho assolutamente bisogno del tuo aiuto…-

- Ehi ragazzina io non faccio mai niente gratis…-

Un ghignetto malefico comparve sul suo volto.

- Beh c’è sempre una prima volta per tutto! Ho bisogno che tu…-

- Ehi ehi, calma, neanche so chi sei e già mi dai ordini..-

Uff… ma doveva per forza uscire un zuccone del genere?!

- Salve, mi chiamo Reika Suzuki! Ora che ho soddisfatto la tua curiosità mi puoi chiamare la prof Inoue?-

Il moretto la guardò con fare sospettoso da capo a piedi… la ragazza si stava innervosendo…

- Non sei di questa scuola, giusto? E contando che hai addosso la divisa… Mi sa che tu ora non dovresti essere qui… O sbaglio?-

La ragazza si corrucciò. La faccenda stava prendendo una piega pericolosa…

- Dove vuoi arrivare?-

- Facciamo così… Tu mi dai il tuo numero e io ti chiamo la prof!-

- Ma non ci penso neanche!-

- Allora dovrò raccontare della tua piccola capatina qui a qualcuno dei piani alti… Se non sbaglio la divisa che indossi è della scuola di mia sorella… Reika Suzuki…-

La fortuna non era proprio dalla sua parte oggi… Ma non poteva rischiare… Tirò fuori una biro dalla cartella e scrisse nella mano del ragazzo un numero ti telefono… Che fosse il suo era poi da vedere…

- Non provare a fare scherzetti… Posso dichiarare le tue colpe anche domani…-

Era con le spalle al muro. Scrisse il vero numero sull’altra mano.

- Perfetto! La prof arriva subito…-

E con un sorrisetto scomparve dentro la palestra.

 

 

Reika non era l’unica ad aver saltato la scuola quel giorno.

Anche Sachiko, la diciottenne che conservava la digipietra della fiducia, aveva pensato bene di prendersi una pausa. Però la sua tecnica era leggermente diversa.

Vivendo sola con suo fratello maggiore ( i genitori erano i classici lavoratori-viaggiatori), che per di più passava la sua giornata chiuso nel suo studio ( lavorava come grafico…) in ufficio, le era bastato fingere un malore e aver fissato una visita medica. Stranamente il medico incaricato di visitarla si chiamava Joe Kido…

Si trovava ora davanti all’ospedale. Non aveva decisamente l’aspetto di una malata come si era descritta… ma bastava un po’ di recitazione. E lei amava recitare. Faceva parte del gruppo scolastico di teatro, dove era quasi sempre la regista dei vari show che avevano presentato.

Oltretutto aveva insistito così tanto con la preside della scuola che aveva creato un gruppo di giornalismo, incaricato di curare il giornalino scolastico. Di cui lei era il direttore.

Ma torniamo all’ospedale.

Si era fatta indicare alla reception lo studio del dottor Kido ed ora si trovava seduta su una delle poltroncine della sala d’attesa.

Si guardava in torno, interessata ai casi che la circondavano. Ogni tanto lanciava anche uno sguardo al quadro appeso di fronte a lei ( non che fosse un quadro, semplicemente un avviso contro qualche tumore particolarmente artistico ed importante da essere incorniciato) per controllare la messa i piega dei capelli. L’ultima tinta le era piaciuta parecchio, si sposava bene con la sua personalità, l’avrebbe mantenuta per un po’ di tempo…

‘ Uffa, ma quanto tempo ci vuole… Se fossi un caso particolare sarei già morta e sepolta… Devo ricordarmi di scrivere un articolo anche su questo’.

Finalmente la porta si aprì e uscì una paziente di mezza età che si inchinava a ringraziare un medico dall’aspetto sereno e rassicurante.

Sachiko sorrise, era il suo turno.

Cacciò due severi colpi di tosse in modo che il dottore in questione la guardasse.

- Prego si accomodi signorina… Minamiyama-

Lei annuì con la testa e si accomodò. Cominciò a guardarsi attorno. Lo studio era incredibilmente spoglio. Solo qualche libro, la sua laurea in medicina e qualche altro attestato. Neanche una foto, un disegno fatto da qualche piccolo paziente… Niente.

La sua attenzione si spostò allora sul medico di fronte a lei. Capelli scuri ( non posso dire blu, non è mica un punk ^_^°° N.d.Sora89), non molto lunghi, occhiali quadrati, sguardo serio. Il classico identikit di un medico. Ma non di un uomo a posto con la coscienza…

- Allora… come mai non è accompagnata da un genitore? La sua tosse non era molto rassicurante prima…-

- I miei genitori non sono mai a casa. Vivo con mio fratello maggiore-

Kido si rilassò. Anche lui aveva vissuto così tutta la sua adolescenza…

- Ok… Allora signorina, mi descriva un po’ cosa si sente…-

- in questo momento niente in particolare, a parte la voglia di parlare con lei riguardo il suo passato-

Joe che stava scrivendo si fermò all’istante. Alzò lo sguardo.

- Scusi, prego? Credo di non aver capito…-

- Non faccia il finto tonto signore… Ha capito benissimo. Devo parlare con lei, riguardo il suo passato, più precisamente riguardo a Digiworld-

Gli occhiali gli scivolarono lungo il naso, la bocca si spalancò.

- Mi scusi, ma io sono un medico. Non conosco questo luogo che lei ha citato, e ho un sacco di persone da visitare. Se vuole scherzare lo faccia con qualcun altro…-

- Allora come fa a sapere che Digiworld è un luogo?-

 

 

 

Una signora abbastanza giovane uscì dalla palestra e cominciò a guardarsi intorno in cerca della questione che l’aveva chiamata fuori. Reika allora si fece notare.

- Salve! Lei è la professoressa Inoue?-

La donna la squadrò. Non l’aveva mai vista prima…

- Si sono io…-

- Bene ho bisogno di parlarle in privato! E anche per più di 5 minuti… Non riuscirebbe a trovare una sostituzione per questa giornata?-

Inoue non nascose l’espressione stupita.

- Scusami cara, ma ho bisogno di un buon motivo per lasciare la scuola ora… E non certo perché una ragazzina che non ho mai visto vuole parlarmi…-

- Prof, io le devo parlare di una cosa veramente seria… A proposito del suo passato… di Digiworld… e della sua migliore amica Hikari Yagami…-

La professoressa sbiancò.

- E tu… tu come fai a sapere queste cose?-

- Stia tranquilla… Io sono una digiprescelta… Faccio parte del nuovo gruppo di ragazzi chiamati per proteggere quel mondo…-

Miyako non sapeva cosa dire. Aveva deciso che non sarebbe più tornata su Digiworld… ma se stavano cercando lei vuol dire che…

- State cercando anche gli altri membri del vecchio gruppo?-

Reika annuì.

Allora… allora forse… questa era l’occasione… questa era l’occasione per rivederlo…

- Aspettami davanti all’entrata della scuola… Cinque minuti e sono da te-

 

 

 

- Non ci credo… Digiworld di nuovo in pericolo? Gomamon intrappolato… Un nuovo gruppo di digiprescelti… E state raggruppando noi!-

- Beh sì, all’incirca i punti fondamentali son questi…-

- Quindi ora dovrei seguirti…-

- Esatto signor Kido… D’accordo o no-

- E cosa ti fa pensare che io sia d’accordo…-

- So che se non ha voluto parlare con gli altri per 20 anni c’è un motivo… Ma le chiedo di passarci sopra… Almeno, magari rivedendoli potrà parlare con loro…-

Joe appoggiò la testa sulle mani, pronto a raccontare quel piccolo segreto che aveva sempre tenuto per sé… Ovvero cosa l’aveva spinto a non vedere più gli altri…

- Sachiko… devi sapere.. che anche crescendo.. io… non riesco a superare le mie paure. Quel mondo… Fin quando vi sono entrato a 12 anni… mi ha sempre suscitato terrore. L’unica cosa che mi teneva lì era il fatto di non poterne uscire… Poi capii che in fondo non era poi così male… Gomamon era diventato il mio migliore amico… E anche i miei compagni avevano cominciato a trasmettermi sicurezza… anzi ero diventato quasi coraggioso. Poi però… la piccola Hikari… pagò con la vita la salvezza di quel mondo… E questo, anche se ormai avevo vent’anni, mi fece ricadere in un abisso profondo. Guardai Digiworld con occhi diversi… e quella volta i miei compagni erano più spaventati di me. Quel mondo anzi aveva innescato in loro uno strano comportamento… sembrava che ognuno si fosse pentito di quello che aveva fatto da quando ci eravamo conosciuti… e non sentendomi più voluto ed apprezzato… ho deciso che forse era meglio lasciar perdere quegli amici che tanto avevano fatto per me…-

Un momento di silenzio. Sachiko lo osservava… Il suo sguardo indagatore lo agitava un po’… Sapeva di avere davanti una ragazza in gamba. Lei sorrise.

- Posso capirla… Anche io ho provato questi sentimenti, anche se in piccola parte. Io mi sono sempre fidata del mio istinto, non ho mai sbagliato un colpo… Però… In questo gruppo non riesco a trovarmi benissimo. Io sono la più grande. E per di più all’interno si sono creati dei legami in cui io non riesco ad entrare… Mi sembra che la nostra amicizia… sia superficiale…-

- E perché non provi a parlarne con loro?-

- E perché non lo fa anche lei?-

A Kido scappò un sorrisetto ironico…

- Sei furba sai? Però… Tu credi che io sia pronto a perdonarli?-

- Nessuno è mai pronto a perdonare… Ma quando ti ritrovi davanti un viso amico, chi è abbastanza duro da resistere alla dolcezza dell’affetto?-

- Io… Io no… Ero così spaventato l’ultima volta… -

- Se non ritorni sul luogo del delitto non saprai mai chi è l’assassino e chi la vittima-

- Ma dove li tiri fuori questi modi di dire?-

- Perché non le piacciono?-

- Non rispondi mai con un si o no?-

- Perché dovrei?-

 

 

 

- Sa che lei è diversa da tutti gli altri?-

- Cosa?-

- Sì signorina Inoue… Gli altri adulti con cui ho parlato di questa faccenda hanno fatto un sacco di storie per seguirci… Se per lei è stata così dura rivedere gli altri per ben vent’anni, perché ora acconsente subito?-

Miyako pensò un attimo alla risposta… ‘ Perché devo proteggere una persona… Devo salvarlo’.

- Sono solo più matura degli altri… Capisco che la situazione è estrema, perché se Hawkmon rischia la vita io dovrei fermarmi solo perché per vent’anni non ho voluto parlare coi miei compagni?-

Reika era perplessa. C’era qualcosa che non quadrava in quella situazione.

- Signorina Inoue… Hikari era la sua migliore amica! Come può non aver subito nessun trauma?-

Miyako sorrise.

- Combatti contro i problemi e se non te ne se presentano cerchi di crearli? Certo Hikari era la mia migliore amica… Sono stata male per tantissimo tempo ma… Sono riuscita a farmene una ragione, stranamente ho visto la cosa razionalmente… Anche se ci ho messo dieci lunghi anni… Ora però si sono presentati altri problemi… E ho dato la precedenza a quelli…-

‘ Lui ha avuto la precedenza su tutto… E ancora non ho ottenuto quello che volevo…’

‘ Questa mi sembra la più malata di tutti…’

- Ok, mi fido di lei… E’ pronta per incontrare gli altri?-

Un piccolo brivido le percorse la schiena, e anche le mani che teneva sul tavolo del bar dove erano andate tremarono. A Reika questo non sfuggì…

‘ Allora anche lei è davvero come gli altri… Solo che sta combattendo contro se stessa…’

Sorrise.

- Non si preoccupi non subito… prima mi deve dare una mano a cercare una persona…-

Miyako sbiancò. Ti prego non lui… Non posso tradire il suo segreto…

- Lei mi sa dire dov’è finito Iori Hida?-

Le guance tornarono rosee… Non che non le importasse di Iori… Ma era una domanda facile…

- Certo… Mia madre e sua madre continuano ad essere molto amiche… Si parlano sempre dei rispettivi figli, anche se io mi sforzo di ignorare i loro commenti… Possiamo andare subito da mia madre!-

Reika non poteva essere più contenta! Finalmente la situazione sembrava semplificarsi!!

Inoue però continuava a tormentarsi le mani… C’era qualcosa ancora che non quadrava…

Aprì le labbra per emettere un suono ma non ne uscì nulla. Reika la guardava incuriosita.

Allora fece un altro tentativo…

- Avete… Avete già rintracciato Ken Ichijoji?-       

 

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?  

Tranquilli non sono morta e la fanfic non rimarrà incompleta!!! Ma sapete la scuola mi da qualche problema… Troppa roba da fare!!!!!!!!!

Ma passiamo alle recensioni!!!! ^-^

Francesca Akira: scusami per l’attesa!! Però puoi vedere che in questo capitolo si intravede un certo personaggio che credo ti interessi!!! Comunque concordo con te su quello che è successo per Romeo e Giulietta Parody… In questo tipo di fanfiction sono necessari gli smile!!!

HikariKanna: la mia fedelissima!!! Allora, la coppia che ho citato nel capitolo precedente credo si sia capita… Per quanto riguarda il Takari… Beh, diciamo che succederà qualcosa! Solo che dovrai aspettare un po’…Ma no, Hikari non ritornerà…  

Mijen: grazie mille della fedeltà! Comunque si, la coppia è quella!! Per Mimi dovrete aspettare il prossimo capitolo!

Memi: grazie mille cara, lo sai che i tuoi commenti mi rendono felicissima!!!!!!

Memole: altra fedelissima!!!!!!! Thanks very much! Be in fondo è un classico il litigio fra Matt e Tai no?

Questa era l’ultima… purtroppo per il fatto che aggiorno molto alla lunga le recensioni sono diminuite! Ma cari lettori, la vostra Sora89 è ancora presente!!!!!!!!!!!!!!!!

Sostenetela in questo momento difficile ( ok, sono ufficialmente impazzita…)

Al prossimo capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Sora89                                                                                    

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13°! ***


CAPITOLO 13°

CAPITOLO 13°

 

Dlin-dlon!

 

-         Chi è?-

 

Una voce uscì dal campanello che Miyako aveva appena premuto. Insieme alla giovane Reika era partita alla ricerca di Iori, il suo ex-migliore amico. E da dove cominciare se non dalla casa dove abitava prima?

- Salve signora Hida… Sono Miyako-

 

Non provenne alcuna risposta all’affermazione della signorina Inoue, ma qualche secondo dopo un’anziana signora si precipitò fuori dalla porta ( con tutto lo slancio che può avere una signora della sua età) e abbracciò Miyako con le lacrime agli occhi.

- Oh mia piccola Yolei! Lo sapevo che saresti tornata, che avresti cambiato idea! Come sono felice!-

Miyako ricambiò tiepidamente l’abbraccio… Anche se sentirsi chiamare di nuovo Yolei le risvegliava nella mente centinaia di emozioni che non sapeva ancora descrivere, non era ancora convintissima di quello che stava facendo… E la signora Hida se ne accorse subito.

- Oh Miyako… percepisco la tua incertezza… Come sei cambiata in tutto questo tempo… ma la tua energia e la tua esuberanza non le scorderò mai!-

La donna un po’ più sicura si strinse alla piccola signora.

- Grazie signora Hida… vedo che sono ancora un libro aperto per lei!-

- Certo piccola… sono invecchiata ma sono pur sempre io!-

Solo in quel momento la signora Hida notò la ragazzina al fianco di Miyako.

Reika fino a quel momento si era limitata ad assistere alla scena senza intervenire, stupita dalla dolcezza che quella signora trasmetteva.

- Scusami signorina! Purtroppo ero così presa dalla mia piccola Yolei che non ti avevo notata!-

Le sue guance si tinsero di rosso, si portò la mano alla fronte e si inchinò in segno di saluto e di scuse.

- Non si preoccupi signora! D’altronde io accompagno solo la signorina Inoue…-

- Si signora Hida…-

Miyako fece un sorriso complice alla ragazzina. La sua presenza le era di grande aiuto.

- Allora… direi che è giunto il momento di sapere il perché della vostra visita!-

La signora Hida sorrise e fece loro segno di entrare. Le due ragazze la seguirono: si tolsero le scarpe e si accomodarono sul divano dove la donna indicò loro di sedersi.

- Signora… sto cercando Iori- esordì Miyako.

- Lo immaginavo. E ne sono immensamente felice. Avete scelto il momento migliore!-

Reika intanto si guardava attorno incuriosita dall’ambiente sobrio e severo.

L’intera casa variava su tutte le tonalità del beige: pareti, divani, tappeti, mobili…

Nella stanza a fianco vi era un piccolo altarino: davanti ad esso incensi e fiori, mentre al centro si trovavano due foto. Le due immagini rappresentavano un giovane uomo e uno più anziano. A fianco delle due foto una satana e un cappello da poliziotto.

Reika fu pervasa dalla sensazione che uno dei due potesse essere Iori Hida…

- Perché, cosa sta succedendo a Cody?-

La ragazzina cercava di seguire il discorso… sembrava che da giovani Miyako e Iori avessero due soprannomi: Yolei e Cody.

La signora Hida gioì nel sentir chiamare suo figlio col soprannome che aveva da bambino.

- Cody… eh, ormai non è più un bambino. Quando ha raggiunto i 19 anni ha preso l’importante decisione di entrare nella Difesa (*): voleva assolutamente seguire le orme del padre ma essere solo un poliziotto non gli bastava…-

Reika tirò un sospiro di sollievo… Il signore della foto era il signor Hida.

- Dopo poco morì anche suo nonno… Fu un grave colpo per lui, anche tu Miyako ti ricordi sicuramente quanto gli fosse legato…-

Miyako si rabbuiò.. in fondo al cuore si sentiva colpevole per non essere stata al fianco del suo amico in un momento così difficile per lui…

- Condoglianze signora… avrei partecipato volentieri al funerale…-

- Non ti preoccupare, sono contenta che tu sia qui ora. Comunque tornando a Cody, a trent’anni ricopriva già un ruolo importante… E ora… avrai sentito i telegiornali no? Dobbiamo proteggerci dalla Corea… ( sarò pessimista, ma penso che fra 20 anni circa si ripeterà una bella Guerra Mondiale ^^)… E’ stato scelto per comandare le azioni…-

Fece una pausa… Si capiva chiaramente che era contraria. Miyako immaginò che avesse ancora vivida l’immagine della morte di suo marito… In più se fosse successo qualcosa a suo figlio… la sua famiglia sarebbe completamente distrutta…

- Miyako tu potresti parlarci…-

Non rimase stupita da quella proposta…

- Signora Hida non le garantisco niente…Io devo assolutamente parlare con suo figlio, e probabilmente se accetterà quello che io e la giovane Reika gli proporremo, dovrà rinunciare alla sua missione… ma se rifiuterà ne usciremo sconfitte in tre…-

 

 

 

- Signor Izumi, è arrivata la visita che stava aspettando…-

La segretaria irruppe nello studio privato del dirigente, che sorpreso dalla notizia balzò sulla sedia dotata di rotelline, rischiando una poco dignitosa caduta.

Sosuke al suo fianco alzò leggermente lo sguardo dal computer per vedere la reazione del vecchio digiprescelto e Kyoko si girò sudando freddo verso la porta.

La segretaria arrossì, non immaginando di causare tanto stupore e si sistemò il vestito attillato, che risaltava il suo fisico snello… Ma non era il vestito della segretaria che aveva scosso Koushiro così pesantemente.

- Grazie, puoi farla accomodare…-

Sul volto della ragazza si dipinse la delusione… anche quella volta il suo capo non l’aveva notata…

- Certo…-

Si chiuse la porta alle spalle e fece sgarbatamente segno alla signora in attesa di entrare, il direttore l’avrebbe ricevuta…

Questa entrò, ignorando i modi poco gentili della segretaria, causati dalla gelosia.

 

 

Reika salì in macchina al fianco di Miyako… stavano per dirigersi alla sede centrale della Difesa, dove si trovava ora Iori. Percorso qualche chilometro in silenzio, trovarono un semaforo rosso e furono costrette a fermarsi.

- Miyako… crede che Iori ci ascolterà?-

Erano la prima macchina della loro colonna: dalla sua posizione Miyako riusciva a vedere bene tutte le persone all’interno di ogni auto… Le piaceva tantissimo fermarsi a guardare le persone mentre guidavano: era un momento in cui la gente si lascia andare liberamente a fare qualsiasi cosa, era divertente vedere quanto le persone possono essere se stesse quando non si sentono giudicate dal mondo… Ma quando il suo sguardo raggiunse la prima macchina nella via alla sua destra si irrigidì. Al volante stava un ragazzo castano, alto muscoloso, veramente un bellissimo ragazzo; i suoi occhi verdi si distinguevano anche a quella distanza… ed era in divisa. Si stava massaggiando le tempie in attesa che il semaforo si decidesse a dargli il via…

- Reika, c’è Iori!-

Quel grido era stato così improvviso che la ragazzina sobbalzò nel seggiolino.

- Cosa?! Dove?!-

Miyako le indicò la macchina, ma proprio in quel momento scattò il verde della fila di Iori: lui accelerò e passò tranquillamente alla sinistra di Miyako, probabilmente stava andando dalla madre.

- Dobbiamo fermarlo!!!-

Il loro semaforo era ancora rosso, per di più stavano voltando le automobili delle altre corsie: ma in quel momento dentro Miyako si era svegliata l’effervescente Yolei, pronta a tutto per i suoi obbiettivi!

- Reggiti forte: presto pagherò la multa più salata della mia vita!-

Reika non capì il senso di quella frase, ma si strinse meglio al lato della macchina.

In quel momento Miyako partì: premette il clacson abbastanza a lungo per stordire gli automobilisti e fermare il traffico per qualche secondo, per poi partire con l’acceleratore e fare una proibitissima inversione a U in mezzo all’incrocio.

- Signorina, se ci beccano siamo nei guai!!!!-

- Ci sono cose più importanti a cui dobbiamo pensare ora!-

Reika sfiorò con lo sguardo il cruscotto su cui era segnata la velocità di guida: i 100 km/h in piena città!

Miyako andava a razzo e aveva rapidamente raggiunto Hida. Sorpassò in volata circa altre sette automobili ( commettendo circa altre 7 infrazioni) e si ritrovò dietro il mezzo di Iori…

Il ragazzo aveva però notato quel trambusto e aveva tutte le intenzioni di fermare quel pirata della strada. Quando però si accorse che quest’ultimo non aveva nessuna intenzione di sorpassarlo ma bensì di seguirlo cominciò a preoccuparsi.

- Perché i pazzi capitano tutti a me…-

Da quel momento cominciò un inseguimento automobilistico che rimase nella storia di quel quartiere, nella reputazione di Iori e nel conto in banca di Miyako.

 

Mimi entrò nell’ampio studio elegante del signor Izumi.

Si fece notare subito, e non solo perché Izumi sembrava essere diventato un’altra persona, ma anche dalla maniera appariscente in cui era vestita: in base alla moda di quell’anno portava un tailleur lilla, corredato sa una camicia piena di frappe bianca, sovrastata da una collana a due fili con grosse palle nere ed orecchini abbinati: in mano una giacca grigio perla con bordi decorati in tinta col tailleur dal taglio lungo. Il completo era carino, un po’ troppo femminile per i gusti della maggior parte della gente comune. Ma d’altronde lei era la ricca moglie di un uomo famoso, e poteva permettersi qualsiasi cosa.

- Goodmorning, I’m Mimi Tachikawa, nice to meet you!-

E allungò la mano verso Izumi che si era nervosamente alzato dalla scrivania per raggiungerla. Sosuke alla sinistra della scrivania se la rideva sotto i baffi, mente Kyoko era stata letteralmente travolta dallo stile della donna che era già diventata il suo nuovo idolo.

- Goodmorning Miss Tachikawa, it’s a pleasure! I’m Izumi... Koushiro Izumi-

Ci fu un attimo di silenzio, causato dallo shock che quel nome aveva creato in Mimi.

Si riprese subito, credendolo un caso di omonimia…

- Sì Mimi, sono proprio io… Chi l’avrebbe detto che ci saremmo incontrati così?-

La donna a quel punto era completamente ghiacciata.

- Koushiro… io…-

- Non ti chiedo di essere felice di rivedermi, ma solo di sederti alla mia scrivania e sentire cos’hanno da chiederti questi due ragazzi-

Solo in quel momento la donna notò i due ragazzini.

- Oh, scusate non vi avevo visto…-

Ancora sotto shock si sedette alla scrivania. Tutti si misero ai loro posti.

Ma solo quando Kyoko aprì la bocca per spiegare la situazione, Mimi realizzò cosa stava accadendo. Si alzò di scatto.

- Koushiro mi hai attirata qui con una trappola!! Come osi prendermi in giro in questa maniera?! Per di più mi torni a parlare normalmente dopo vent’anni che non ci sentivamo! Tu lo sai che è per colpa di quella tua stupida paura del computer che noi due abbiamo rotto?! A quest’ora potevamo essere una coppia felice, invece no! Tu non hai più voluto sentirmi e secondo te io come ci sono rimasta razza di idiota! A te ci tenevo davvero tanto e invece mi sono dovuta adeguare al tuo carattere del cavolo!-

Tutto questo fu detto in un sol fiato e urlato ai toni più acuti che la voce di Mimi poteva raggiungere. Meglio non descrivere la faccia di Koushiro che era diventato pericolosamente pallido.

- Mimi io…-

- COSA C’E’?!?!-

Koushiro raccolse il coraggio a due mani e si alzò in piedi.

- Mi dispiace per quello che ti ho causato… posso giurarti che è stata molto dura anche per me… anzi. Che è tutt’ora molto dura anche per me…-

Mimi rimase immobile, spiazzata da quella dichiarazione.

- Io non sono riuscito a reagire come hai fatto tu, anzi: ho ancora quel tormento per i computer, e in più sono un uomo innamorato di una ragazza del mio passato che purtroppo non riesco a dimenticare, e ancora mi pento di averla lasciata andare in America, dove purtroppo si è già creata una famiglia… -

Mimi arrossì di botto. Non si aspettava una reazione del genere… Chiuse gli occhi e tirò un profondo sospiro.

- Perdonami… Mimi.-

- In realtà l’ho già fatto…-

E gli regalò un grande sorriso.

- Ma finiremo di parlare di questo dopo che avrai ascoltato questi due ragazzi: sono Digiprescelti. E portano preoccupanti notizie da Digiworld.

Mimi rimase ancora una volta spiazzata dall’affermazione. Si mise a sedere e con calma ascoltò tutto quello che Kyoko aveva da dirle.

 

A Reika girava la testa e per di più si stava facendo largo in lei un leggero senso di nausea…

- Signorina Inoue la prego, cerchiamo di mettere fine a questo inseguimento!-

Era da quasi dieci minuti che Miyako si era tramutata in una pazza scatenata travolgendo tutto il quartiere dove si trovavano per bloccare Iori, il quale non mollava e continuava cercando di seminarle. Aveva causato due tamponamenti e quasi investito due pedoni e tre motociclisti, senza contare che stava per arrivare la polizia…

- Sì ha imboccato un vicolo cieco!-

Gli occhi della donna erano infuocati e riuscì finalmente a bloccare Hida dentro una strada senza uscita. Fermò la macchina sgommando, con un leggero fumo che usciva dai copertoni, per poi tirare un sospiro di sollievo e scendere dall’automobile.

Reika non capiva più niente e si accasciò contro il finestrino del mezzo per riprendersi.

Nel frattempo il ragazzo era uscito dall’automobile e si era riparato contro di essa brandendo una pistola.

- Finalmente sono riuscita a raggiungerti…-

Il tono di Miyako era un po’ affaticato ma tutto sommato abbastanza dolce. Iori però continuava a non capire di che tipo di persona si trattasse.

- Chi sei? Cosa vuoi da me?-

La donna si calmò un attimo… in fondo era un incontro fra exmigliori amici dopo vent’anni.

- Sono Miyako Inoue, Iori… e vorrei parlarti-

La testa del ragazzo spuntò sconvolta da dietro la macchina. Era improvvisamente diventato pallido, ma Reika notò lo stesso quanto fosse bello: che fortunate le ex digiprescelte a condividere le loro avventure con uomini così belli!

- Mi… Miyako?-

La donna annuì con le lacrime agli occhi… In fondo si era commossa a rivedere il suo Cody dopo tanto tempo!

Il ragazzo rimise la pistola al suo posto e si avvicinò alla donna. Anche Reika si decise a scendere dalla macchina per assistere meglio alla scena.

- Oh Iori… scusami!-

Miyako si gettò fra le braccia del ragazzo che continuava a fissarla con espressione triste ed un po’ delusa…

- Mi dispiace per non esserci stata in tutti questi anni! Quando tu avevi bisogno di me io ero altrove solo per un fraintendimento giovanile… Siamo stati degli stupidi a separarci tutti quanti così per tutto questo tempo…-

Iori non sapeva che dire, in fondo era ancora abbastanza arrabbiato per essere rimasto solo nei momenti che aveva passato…

- Miyako… perché ora? Perché così…?-

La donna tornò seria e si girò verso la ragazzina.

- Ti spiegherà tutto Reika… Digiworld è in pericolo-

 

 

Mimi bevve un sorso d’acqua… La notizia che la ragazzina le stava dando era molto seria. Molto, molto seria.

- Io… io non so cosa dire…-

Kyoko le si era avvicinata.

- Signora Tachikawa provo una profonda ammirazione per lei… La prego non distrugga questo sentimento! So che lei ci tiene a Palmon e a tutti gli altri digimon! E ora potrà finalmente riconciliarsi con tutti i suoi amici!-

- Ma.. ma se succedesse qualcosa? Io ora ho una famiglia… E poi…-

- Stia tranquilla saremo noi a combattere- rispose gelido Sosuke.

Mimi era ancora dubbiosa.

- Signora… noi abbiamo bisogno di lei! Non ci deluda!-

Kyoko prese le mani della donna fra le sue e la guardò dritta negli occhi. Mimi non potè resistere a quello sguardo: pieno di speranza e fervore e soprattutto… purezza dei sentimenti, sincerità. Anche il suo una volta era così… Ora invece era solo contornato da accesi ombretti… Sarebbe riuscita a riconquistarlo? Avrebbe avuto la forza per ricominciare?

- D’accordo sono dei vostri…-

Kyoko l’abbracciò di scatto senza pensare ad eventuali conseguenze.

- Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!-

Un sorriso e un cinque partirono invece da Koushiro e Sosuke.

- Mimi, stasera rincontreremo gli altri: da quel che so ci saranno Taichi, Yamato, Sora e Davis… forse anche qualcun altro, a seconda di come è andata la giornata agli altri digiprescelti…-

- Va bene Koushiro… Io credo tornerò in hotel, ho bisogno di riflettere e di rilassarmi…-

Izumi le passò un biglietto.

- Questo è il mio numero…-

- Grazie…-

Un accenno di sorriso raggiunse Izumi.

Nel frattempo Kyoko aveva tirato fuori il suo cellulare rosa shocking.

“Messaggio x tutti: Missione Mimi Tachikawa riuscita! J

 

 

- Per questo ora abbiamo cominciato a cercarvi… Dobbiamo assolutamente riunire il gruppo! E Iori… devi essere con noi!-

Reika credeva di essere stata abbastanza convincente nel suo discorso: aveva toccato tutti i punti fondamentali… Ma il viso di Iori non esprimeva grande entusiasmo.

Perché quel viso impassibile?

Il ragazzo dopo un momento di riflessione decise di rispondere…

- Reika… è così che ti chiami giusto? Voglio essere sincero con te… Sono felice che mi sia data questa opportunità di riallacciare i rapporti con i miei ex compagni ma… in questi anni ho capito quanto siano effimere le cose. Quanto le persone non vivano in eterno. Non so se sarei pronto a recuperare il mio passato e integrarlo al mio presente… per poi perderlo di nuovo. Chi me lo dice che se noi interveniamo a Digiworld sarà tutto sano e salvo e noi vivremo felici e contenti? Se dovessi subire altre perdite… Non me lo perdonerei mai…

Ora invece ho la possibilità di dare una svolta alla mia vita e di aiutare veramente gli altri… perché dovrei abbandonare questa strada per gettarmi in una oscura possibilità di successo?-

Miyako lo guardò tristemente… Da quando quell’atteggiamento pessimista aveva preso il sopravvento in lui? Rinunciare alle possibilità senza neanche tentare… Non era un ragionamento da Iori Hida! Un po’ lo capiva per quella paura di perdere tutto… aveva visto morire persone importanti come suo padre, Hikari e pure suo nonno… Aveva avuto un’infanzia e un’adolescenza difficile…

- Iori da quando sei diventato così pessimista? Rinunciare senza neanche tentare… Il nostro aiuto a Digiworld è fondamentale! Non possiamo lasciarli soli in questo momento… Ti prego Iori…-

Un po’ debole come risposta quella di Inoue… Ma Reika non aveva nessuna intenzione di mollare! Aveva conquistato Miyako e quella sera alla riunione avrebbe presentato pure Iori Hida!

- Signor soldato sono sicura che lei deciderà di venire con noi… Lo so che la missione che ha accettato la vuole usare solo come via di fuga! Non è combattendo che aiuterà le persone… quella missione servirà soltanto allo stato giapponese, non alla sua nazione… Pensi invece a Digiworld: quello si che sarà un intervento pieno di significato! Salverà noi, salverà la Terra, salverà i suoi amici digimon e ritroverà i suoi compagni! Credo che lei, Soldato, questo coraggio e questa forza di volontà ne abbia in abbondanza! E le consiglio di usarlo alla maniera giusta… E il passato, si ricordi, non ritorna: si può solo tentare di creare un futuro migliore!-

Hida rimase sbalordito: lui, pieno di medaglie sul petto, farsi fare una ramanzina, e anche convincente da una ragazzina! Non poteva permetterlo…

- Se non sbaglio sono io a decidere della mia vita, ragazzina! E credo di essere anche abbastanza cresciuto…-

- Non lo so Cody….-

L’aveva fatto apposta, Miyako: l’aveva chiamato Cody. Come quel piccolo bambino di nove anni…

- Per piacere…-

- Lo sai pure tu che un uomo maturo non si comporterebbe come fai tu ora…-

- Da quando Miyako sei diventata la paladina della giustizia? Non ti sei fatta sentire per tutti questi anni e ora vuoi convincere me in cinque minuti?! Non credo che tu sia nella posizione per farlo…-

- E invece sì che lo è! Perché il suo aderire a questa ultima missione rappresenta la sua redenzione per questi anni!-

- Poteva tirarlo fuori prima quest’entusiasmo…-

- Scusami, hai ragione, ma cosa posso farci se ci è voluta la spinta di questa ragazzina per farmi uscire dal mio guscio?!-

Reika rimase un po’ allibita… Lei non aveva fatto molto per convincerla, aveva fatto tutto da sola… E da quando difendeva così accanitamente questa causa?

- Non sei solo tu Miyako, ci sono altre persone che non ci tengo a rivedere…-

- Chi per esempio? Oh, aspetta, fammi indovinare… Ken Ichijoji, che non hai aspettato cinque minuti per incolpare della morte di Hikari? – quanto le faceva male parlare di lui… - oppure Takeru Takaishi? Il tuo ex migliore amico giusto? Ti fa male che non ti abbia cercato neanche una volta?-

- NON PARLARMI COSI’!-

Il tono ironico di Miyako aveva fatto riaffiorare in Iori ricordi che voleva cancellare: l’accusa che aveva rivolto a Ken, tutto quel rancore che aveva provato verso di lui glieli aveva sputati in faccia quel lontano giorno, causando il suo completo isolamento dal mondo…

E poi Takeru. Miyako non sapeva in che condizioni si trovava ora… Non ne aveva la minima idea. Iori invece sì… Aveva cercato di rimanergli accanto il più tempo possibile, e c’era riuscito per quasi due anni… Ma poi il cervello del suo amico era stato completamente sommerso dall’alcool, e lui era stato insultato e picchiato due volte… A quel punto Yamato l’aveva pregato di non farsi rivedere… Avrebbe sopportato quel peso da solo… E lui codardo aveva accettato lasciandolo solo con suo fratello…

Come avrebbe reagito a rivederlo?

Miyako si era zittita, aveva riconosciuto di aver esagerato…

Reika sentiva che era il momento di intervenire…

- Signor Hida, se la può aiutare, dobbiamo ancora contattare Ichijoji e Takeru… beh non si è mostrato molto amichevole con un mio amico… Quindi per il momento, le consiglio di seguirci: riuscirà a sistemare con gli altri digiprescelti. La prego…-

Doveva pensare. Forse avrebbe potuto tentare a seguirle… magari qualcosa di buono l’avrebbe tratto. Se non avesse accettato avrebbe avuto alle calcagna le due per sempre…

- Facciamo un patto: io vi seguo e incontrerò il resto del gruppo. Però se l’incontro non andrà come sperato io tornerò alla mia vita e rinuncerete a seguirmi…-

Sicuramente l’incontro sarebbe andato male. Sarebbe tornato alla sua vita, e di loro non ne avrebbe più sentito parlare….

Reika sorrise.

- Perfetto! Ci sentiremo stasera…-

Scrisse su un foglietto un indirizzo.

- Questo è il luogo di ritrovo: alle otto signor Hida -

Miyako taceva ancora.

 

Kyoko e Sosuke se ne erano andati, Koushiro si era offerto di accompagnare la sua ospite all’uscita e di chiamarle un taxi. Stranamente il mezzo ritardava, così i due furono costretti ad aspettare soli per più di un quarto d’ora.

Mimi non parlava, ripensava insistentemente alle dichiarazioni che l’uomo le aveva fatto poco prima… e si sentiva in imbarazzo. Lui se ne accorse presto: un tempo sarebbe rimasto in silenzio pure lui, il suo carattere da ragazzino timido glielo impartiva. Ma ora no. Era un uomo sulla soglia dei quaranta. Doveva prendersi la responsabilità delle proprie azioni.

- Mimi, quello che ho detto prima è tutto vero… Io sono ancora innamorato di te. Non è bastata la lontana né il tempo a farmi dimenticare questo sentimento. E mi sento tuttora uno stupido ad aver messo la parola fine al nostro rapporto per una mia paura… Non ti chiedo di tornare indietro nel tempo… però… Rimani qui. In Giappone. Rimani qui con me-

Un’ambulanza passò per la strada, un flash rosso passò sui loro volti, una leggera pioggerellina aveva pervaso l’aria. Mimi teneva il capo chino, silenziosa. Koushiro non si attentava a guardarla per paura della reazione.

La donna estrasse un fazzoletto dalla borsa… le stava colando il trucco degli occhi.

Il taxi arrivò proprio in quel momento… L’uomo alzò la mano per avvertire che i clienti erano loro. Poi guardò Mimi.

- Mi dispiace Koushiro, ma ormai è troppo tardi…-

La donna alzò lo sguardo e lo guardò dritto negli occhi, i suoi erano lucidi.

- Ho un marito, un figlio ed una vita in America… è troppo tardi per i nostri sogni Izzy…-

Rimase impassibile a guardarla, nonostante gli stessero crollando addosso vent’anni di un amore impossibile.

Mimi aprì l’ombrello e fece qualche passo verso il taxi. Poi tornò a girarsi verso Koushiro. Qualche istante e tornò da lui. Gli si avvicinò al viso, per dargli un tenero addio, degno di tanta inutile attesa… Il loro ultimo bacio, un bacio d’addio…

La donna tornò al taxi, chiuse l’ombrello e la portiera.

-         Grand Hotel Tokyo per favore – ordinò all’autista.

 

Yamato era infuriato nero: non si era presentato! Koji, quel ragazzino pauroso, non si era presentato all’appuntamento con Takeru! Quest’ultimo d'altronde neanche se lo ricordava… Ma quella sera quando si sarebbero incontrati avrebbe pagato…

 

 

 

COSA PASSA PER LA  MENTE DELL’AUTRICE?

Ehm… cosa dire… basta un scusate il ritardo? ^^°°°

Non credo proprio però, se ora vedete questo capitolo è grazie a tutti i lettori di questa fic che per tutto questo tempo mi hanno tartassato chiedendo il continuo!

Sia chiaro, ci tengo tantissimo a questa mia storia, è sicuramente la migliore che abbia mai scritto ^^ Però ne sono successe in questo periodo! Innanzi tutto mi sono dedicata alla grafica ( ve lo avevo già annunciato ^^) e poi… ho aperto un forum tutto dedicato a Digimon! Spero che passerete a trovarmi, vi lascio pure l’indirizzo!

http://digimonplanet.forumcommunity.net/

Non lascerò inconclusa questa fic, quindi preparatevi: insieme raggiungeremo più di 20 capitoli!!!

Il prossimo capitolo vedrà la riunione di tutti i digiprescelti scovati fin’ora, e finiremo l’incontro fra Sachiko e Joe!!

E ora le recensioni: ringrazio tutti quelli che le hanno scritte, mi avete dato la forza di continuare ^^

HikariKanna: Amore, tu sei una di quelle che più mi ha incoraggiata al continuo! Spero che questo capitolo ti soddisfi! Per Hikari e Takeru dovrai attendere che tutto il gruppo torni a Digiworld… quindi almeno altri 5 capitoli ^^°°°° Ti voglio benissimooooooooooooooooooooo!! Aspetto il tuo ritorno da Paris! E complimenti per tutte le tue splendide fic che continui a pubblicare!

Topomouse: Vedo che anche  Sachiko ti è molto piaciuta insieme a Sosuke… ne vedrai ancora delle belle con protagonisti questi due genietti ^^ Grazie della recensione!

Francesca Akira89: la mia persecutrice: ben tre recensioni con tre tentativi di indovinare dove sia finito Ken! Non ti preoccupare, si svelerà tutto nel prossimo capitolo! Non interverrà Koichi, ma sì, come ti ho già annunciato dovranno trovare altri digiprescelti… Non ora s’intende! E non ti preoccupare… Ken sarà molto più bello!!! Spero che ti sia piaciuto questo chap!

Imi: sono contenta di piaccia questa fic ^^ Per Koji e Takeru dovrai aspettare ancora un po’… prima abbiamo tutto l’intermezzo di Ken! Anche perché sarà una cosa abbastanza complessa: uno deve recuperare il cervello, l’altro il coraggio! Continua a seguire e vedrai!!

Memole: una mia fedelissima! Grazie del tuo continuo sostegno ^^ Miyako sa molte cose su Ken… riusciranno gli altri a capirlo e a strapparle quelle preziose informazioni?? Al proximo capitolo la risposta ^^

DarkSelene89Noemi: Appena conosciute ma già grandi amiche eh? Grazie della tua recensione cara e dei tuoi continui incoraggiamenti per pubblicare questo capitolo! Sono contenta che Yamato e Takeru ti siano piaciuti così tanto: per è una gioia essere riuscita ad interpretare bene i loro sentimenti! Spero sia stato un errore di battitura nella tua recensione… ma mi hai dato del ‘lei’ XD Beh alla fine sono venuta a leggere le tue fic no? ^^ TVB!!!!!!!!!!!

Mattia: un nuovo lettore e leggendo la tua recensione mi sono inorgoglita parecchio! Grazie dei complimenti!! Per le anticipazioni… leggi le altre recensioni! Di più non dico!

Sae: cara… mi hai dato della pazza XD?? Eh, forse un pochino lo sono… guarda che tipo di storia è uscita dalla mia mente!! Sono contentissima che tu abbia deciso di leggere la mia fic! Sai quanto io ti adoriii!!! Per me è un grande onore averti come lettrice!! Spero ti siano piaciuti Izzy e Mimi: un po’ tristi non trovi? Ma io la loro storia la vedevo così!!  Scusa il ritardo T-T Ma spero continuerai a leggere lo stesso!!

SHUN DI ANDROMEDA: eccoci giunte all’ultima recensione! Addirittura commossa? Sono capace di tanto? Grazie di avermelo scritto, ne sono stata felicissima!!!!!!! Finirà tutto bene, ma ce ne sono ancora di scene toccanti da leggere ^_- Al prossimo capitolo!!

 

Finite le recensioni ( spero di non essermi dimenticata nessuno!) ringrazio di nuovo tutti i lettori!!

Un bacio anche a tutti quelli che sento per mail ^^

Ah, se volete contattarmi vi lascio il mio indirizzo MSN, per scambiarci pareri sulle fic e non solo ^^

Gio.sora@aliceposta.it

Vi aspetto anche al forum( contiene un fantastico GDR ), devo popolare la sezione fanfic e tutti voi siete eccellenti scrittori!!!

 

Dissoni e Byebye!

 

Sora89

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=68594