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Sono di nuovo Sora89, con una nuova idea…
Perdonatemi il ritardo con il quale aggiorno le mie fanfictions…. Ma io sono
lentissima a scrivere, perdo spesso l’ispirazione, e mi passano spesso per la
testa idee nuove… Come questa per esempio!!!
Bene… Allora per questa fic ho deciso di
cambiare completamente genere!! Gli amori non saranno l’argomento centrale di
questa fic, ma tratterà di una nuova avventura… Anzi, della prima avventura di
un nuovo gruppo di digiprescelti! Spero di riuscire a renderla avvincente e
profonda, e che venga commentata di più delle altre mie fic!!!
Ora vi lascio al primo capitolo….
Ci vediamo in fondo alla pagina!!!!
Sora89
Capitolo 1°
- Anf, anf…-
- Corri, Leonor, corri!-
- Non… non ci riesco… Sosuke non ce la faccio più!-
- Dai, pochi metri e ci siamo!-
- Resisti, manca poco!-
- I-io…-
- Salta su!-
- M-ma… Così non riuscirai a correre!-
- Non ti preoccupare, non c’è tempo salta!-
- AH… VI HO TROVATI MOCCIOSI!-
- Cavolo ragazzi, più forte!-
- E’ INUTILE CHE SCAPPIATE…-
- Eccoci, ci siamo!-
- Presto dentro!-
- Bye bye mostro!-
SWASCH!
- EHI MA.. DOVE SIETE FINITI!?-
Otto ragazzi comparvero improvvisamente in una piccola
casetta, dai colori caldi, molto simile ad una specie di tana, piena di piccoli
televisori appoggiati su ogni mobile presente in quell’abitazione. Ogni schermo
era acceso, ma in tutti sembrava mancasse la frequenza, mostrando solo delle
grandi linee grigie, ed emettendo quello scricchiolio tipico dei televisori che
non ricevono. Sulla parete più larga della stanza era presente un computer,
grosso quanto essa, che mostrava una scheda digimon:
SHADOWMON
TIPO: virus
ATTACCO: anima nera
INFORMAZIONI: ??
Di fianco a questi dati vi era un’immagine di un digimon
alto e magro, coperto da un lunghissimo mantello nero con cappuccio: il volto
non era ben visibile, si intravedeva una piccola bocca, bianca come un
lenzuolo.
Ad un tratto un vecchietto dall’aria preoccupata comparve
nella stanza e si rivolse agli otto ragazzi ansimanti .
- Tutto bene ragazzi?-
Chiese, con un filo di apprensione nella voce.
- Certo, non potrebbe andare meglio!-
Una ragazza sui quattordici anni, non molto alta ma ben
proporzionata, con i lunghi e lisci capelli neri raccolti in una coda alta, non
si era affatto preoccupata di nascondere la sua irritazione.
- Lo so Kyoko che è una situazione difficile ma…-
- MA COSA GENNAI, COSA?!-
Questa volta il vecchietto era stato interrotto da un
ragazzo sui diciassette anni, alto e snello, con un bel volto, due profondi
occhi verdi e i capelli biondo scuro legati in un codino. Era inginocchiato a
terra, e sopra le spalle portava una ragazza sfinita, dai lunghi capelli biondo
chiaro con due ciocche sul davanti separate dal resto della chioma e legate in
fondo. Era esile e in quel momento molto pallida.
- Lo vedi come è ridotta Leonor?!-
- Calma Lucas, non scaldarti!-
Un ragazzo sui sedici anni, con un bel fisico, leggermente
abbronzato, i capelli scuri spettinati, gli occhi scuri nascosti dietro degli
occhiali dalla montatura nera, mise la sua mano sulla spalla di Lucas nel
tentativo di calmarlo.
- Però devi ammettere che ha ragione… Non possiamo andare
avanti così Sosuke…-
La quinta ragazza, diciassettenne, aveva i capelli corti,
castano scuro con le punte tinte di rosso, due occhi nocciola e il volto magro.
- Sono d’accordo con Sachiko… Ci manca una digipietra, e
senza di essa non possiamo vincere!- Eric, capelli castani imbevuti nel gel,
tranne un ciuffo che gli ricadeva davanti agli occhi, sedici anni, aveva
centrato dritto il problema e Gennai lo sapeva: la mancanza della digipietra
della luce gravava sul nuovo gruppo dei digiprescelti come se fosse stata una
montagna.
- Ragazzi, vedrete che le nostre basteranno a sconfiggere
Daemon e i suoi complici!-
Koji, quindici anni, capelli neri scalati dalle orecchie al
coppino, tranne due ciuffi lunghi rimasti davanti alle orecchie, tentò in
qualche modo di recuperare la luce di speranza che si stava affievolendo
all’interno del gruppo.
- Non ti preoccupare Koji… Lo so che senza digipietra sono
un enorme peso per il gruppo…-
Anche l’ultima digiprescelta era intervenuta prendendosi la
colpa dell’accaduto. Aveva i capelli mossi e castani, che spesso teneva
raccolti in due codini, occhi azzurro scuro, ed era coetanea di Koji.
- N-non è vero Reika… Non sei un peso per noi!-
Leonor si era ripresa dalla folle corsa e recuperato un po’
di colore, e ora cercava di risolvere la situazione.
- Non ti sforzare Leonor…-
Le aveva sussurrato Lucas e lei gli sorrise riconoscente.
- Reika…-
Ora le si era rivolta Sachiko.
- Vedrai che presto la ritroveremo! Così potremmo liberare i
nostri digimon dalle jail stones, e finalmente combattere i nostri nemici con
degli alleati al nostro fianco!-
A quel pensiero tutti abbassarono il capo… Non erano più
così sicuri di farcela…
- Ragazzi…-
Gennai si era deciso finalmente a parlare.
- Vi devo raccontare la verità sulla digipietra della luce…
perché non sarà facile trovarla…-
Non so se ve ne ho
mai parlato… ma voi non siete stati gli unici digiprescelti esistenti in
Giappone… Beh, circa vent’anni fa, un gruppo di dodici persone vi ha preceduti.
Essi si sono ritrovati a dover fronteggiare molti più pericoli di quanti ne
stiate affrontando voi adesso… E fra questi è comparso anche Daemon. Purtroppo
si sono ritrovati ad essere molto più deboli rispetto al digimon oscuro, ma i
cinque digiprescelti più giovani sono riusciti a relegarlo in un mondo chiamato
‘Mare Oscuro ’ da cui non avrebbe mai più fatto ritorno. Ma questo è di minore
importanza…
Stavo dicendo… Otto di questi digiprescelti possedevano
una digipietra, proprio come voi: coraggio, amicizia, amore, conoscenza,
sincerità, affidabilità, speranza e luce… Queste ultime erano sicuramente le
due più potenti, l’intero equilibrio di Digiworld poteva dipendere da esse.
Dopo pochi anni dalla sconfitta degli ultimi digimon
malvagi, purtroppo successe una catastrofe. Il mondo digitale rischiò di
scomparire. Non sappiamo bene la causa, ma sembra che i quattro animali sacri
che proteggono Digiworld si fossero indeboliti. La motivazione che allora si
era diffusa riguardava il ‘Mare Oscuro ‘, il mondo in cui Daemon era stato
rinchiuso. Sembrava fosse in continua espansione, e che Digiworld sarebbe
presto stato inglobato in esso. Fu allora che chiamai ancora a raccolta i
digiprescelti: erano sì cresciuti, ma erano rimasti legati come un tempo. Erano
necessarie le loro digipietre per guarire i quattro animali sacri, così si
divisero a coppie, e a loro si aggiunse uno dei quattro possessori dei D-3, i
quali contenevano al loro interno le digiuova corrispondenti alle digipietre
della coppia.
Coraggio e amicizia insieme al loro compagno andarono
dalla tigre Baihumon; conoscenza e affidabilità con il ragazzo più giovane si
recarono dalla tartaruga a due teste Ebonwumon; amore e sincerità e compagna dalla
fenice Zhuqiaomon; infine speranza e luce, insieme al possessore del D-3 nero
si diressero verso il più potente dei guardiani, il drago Azulongmon, che era
anche il più malato. I ragazzi utilizzarono le loro digipietre per rimarginare
le ferite degli animali sacri e per potenziarli. L’energia utilizzata fu molta,
perciò le pietre furono misteriosamente inglobate all’interno dei quattro
digimon. Ma non andò tutto liscio: Azulongmon era più debole del previsto, e fu
necessario un intervento più rilevante del D-3 oscuro: questo, superando la
volontà del suo possessore, aprì un varco che collegò il mondo digitale al‘Mare Oscuro’ e successe l’inevitabile…
- KEN
COSA STA SUCCEDENDO?!-
Tk,
anche se sotto uno sforzo terribile per controllare l’energia della digipietra,
lanciò un’occhiata al suo amico, vedendo uno strano buco nero aprirsi vicino a
lui. Ken, vicino allo svenimento, rispose con un debolissimo
-
…N-non lo so….-
per
poi cadere a terra, con il potere oscuro che era segregato dentro il suo D-3
che prendeva il sopravvento su di lui.
-
KEN!-
Tk era
ora cosciente della gravità della situazione, doveva correre ad aiutare il suo
compagno… ma non poteva abbandonare la sua posizione: Azulongmon stava per
recuperare le sue energie, probabilmente il destino del mondo digitale
dipendeva dalla scelta che lui avrebbe fatto in quel momento. Guardò Kari,
inginocchiata per la fatica poco più avanti rispetto a lui, ma con lo sguardo
deciso: sapeva che il suo contributo era indispensabile, e nonostante lo sforzo
per controllare la potenza della luce, non perdeva la sua concentrazione. Non
si era ancora accorta di Ken, e del buco nero apparso fra lei e Tk… ma in quel
momento era un bene.
Ad un
tratto la digipietra che il biondo stringeva in mano sparì: al suo posto un pallino
giallo luminoso cominciò a fluttuare verso il gigantesco drago celeste,
entrando poi nel suo corpo per donargli un nuovo vigore. Il ragazzo non si
chiese nemmeno perché la sua digipietra fosse sparita, né se l’avrebbe mai
riavuta… colse l’occasione e corse verso Ken, che giaceva ancora a terra.
- KEN! EHI KEN!-
Lo
scosse leggermente, cercando di svegliarlo, ma non successe nulla. Guardò
allora il buco nero che si era creato: continuava a ingrandirsi e si avvicinava
pericolosamente a Kari. Il ragazzo sapeva quanto Kari fosse sensibile al potere
delle tenebre, e non riuscì a reprimere l’urlo:
-
KARI! SPOSTATI DA Lì!-
Il resto Tk si è rifiutato di raccontarcelo… Ma Kari non
fece più ritorno da quell’avventura…
Purtroppo niente fu più come prima…
Il dolore era troppo, e ogni digiprescelto appena saputa
la notizia non aveva fatto altro che incolpare se stesso o gli altri… Qualcosa
che legava quel gruppo si ruppe, e i bambini si divisero, rifiutandosi di
tornare a Digiworld, abbandonando su questo mondo le loro digipietre e i loro
digivice. Anche sulla terra non vollero avere più niente a che fare con i loro
compagni…
Azulongmon non si perdonò mai quel momento di debolezza,
anche se in fondo non è stata colpa sua.., ma raddoppiò la sua attenzione al
mondo digitale dell’est. E anche io non mi perdonai mai di non avere fatto
niente per aiutarla…
- Ma Gennai, dove erano i loro digimon?-
Questa domanda ronzava in testa ai nuovi digiprescelti da un po’ di
tempo… Perché i digiprescelti avevano affrontato quella missione senza i loro
compagni più preziosi? Solo Eric aveva avuto il coraggio e la sfacciataggine di
fare la domanda. Lucas gli lanciò un’occhiataccia.
- Non ti preoccupare Lucas…Vi
devo chiarire le idee… I digimon li avevo mandati in missione io.. Sapevo che
qualcosa non andava a causa del Mare Oscuro, così li avevo mandati nello loro
forme più evolute a dare una controllata in un settore particolarmente
sensibile al potere delle tenebre, naturalmente sotto il consenso dei
digiprescelti… E beh… Ora sono custoditi nelle Jail Stones che avete rubato a
Shadowmon .-
Gennai abbassò il capo… Si vergognava di quelle scelte sbagliate ed
azzardate che aveva fatto vent’anni prima… Leonor lo capì al primo sguardo…
- Gennai non è colpa sua…-
Il vecchietto la guardò comprensivo.
- Ognuno sbaglia almeno una volta nella vita… Ma il mio sbaglio l’ha
pagato un'altra persona…-
Ormai il clima all’interno della casa era estremamente tetro… Mille
domande frullavano nelle teste dei digiprescelti… E piano piano, uscirono
tutte, una alla volta, con discrezione nei confronti dell’anziano saggio che si
trovava con espressione triste a causa dei ricordi davanti a loro…
- Vorrei chiederle una cosa…-
Sosuke sollevò lo sguardo e il vecchietto annuì.
- Lei sa che digimon è destinato ad ognuno di noi vero? Sono assegnati
in rapporto alla loro digipietra… Non è che potrebbe parlarci un po’ di loro?-
Gennai sorrise e annuì, anche se i suoi occhi si facevano umidi… Ma
vedendo i sorrisi di incoraggiamento e gli occhi pieni di curiosità dei
ragazzi, la tristezza si affievolì.
- Certo Sosuke… Posso cominciare da te… Tu possiedi la digipietra della
conoscenza, e il tuo digimon si chiama Tentomon! E’ un gran chiacchierone, ma
un amico prezioso…-
Sosuke tirò fuori il suo portatile e cominciò a digitare sul database
il nome del digimon, e subito apparve la sua immagine. Sorrise… Gli metteva
simpatia.
- Che buffo!-
- E io Gennai?-
- Tu Kyoko possiedi la digipietra della sincerità… il tuo digimon è
Palmon, molto elegante e vanitosa… Però anche la ragazza che possiede questa
pietra lo è… Il feeling ci sarà sicuramente!-
Kyoko arrossì, e poi si avvicinò al portatile di Sosuke, e comparve un
digimon simile a una pianta.
- Che carino!-
- Seguendo… Tu Sachiko possiedi la di pietra dell’ affidabilità… Il tuo
digimon è il simpatico Gomamon, con la battuta sempre pronta…-
Anche questa volta comparve sul computer l’immagine del digimon, e
Sachiko sorrise soddisfatta.
- Tu Leonor, legata alla digipietra dell’amore, possiedi Biyomon, un
tenerissimo uccellino rosa, anche se un po’ capriccioso…-
- Che dolce! Sembra un peluche!-
- Koji, digiprescelto della speranza, sei legato a Patamon molto
affettuoso e coraggioso…-
- Saremo una grande squadra!-
- Eric, digipietra del coraggio, hai Agumon, digimon coraggioso e
testardo… Il tuo predecessore era così in sintonia con lui che è riuscito a
raggiungere la forma mega…-
- Wow! Ma è un dinosauro!-
- Lucas, digiprescelto dell’amicizia, possiedi Gabumon, fedele compagno
di viaggio… Anche lui, come Agumon, aveva raggiunto il livello mega…-
- Perfetto!-
- E infine Reika… tu dovresti possedere la digipietra della luce… Il
tuo digimon è Gatomon… Purtroppo non sa ancora… non sa ancora della morte di
Hikari, a cui era molto legata…-
Reika si portò le mani alla bocca… Proprio lei doveva possedere quella
digipietra? Perché quel destino era capitato proprio a lei…
- Non ti preoccupare Reika… Anche Kari aveva passato dei gran guai per
poter trovare la sua digipietra e ricongiungersi col suo digimon… Vedrai che
anche tu sarai una perfetta compagna per Gatomon…-
Ricadde il silenzio. Dopo questo momento di curiosità, la testa dei
digiprescelti si riaffollò di domande…
- Gennai… Ma se i nostri digimon erano così legati ai loro vecchi
padroni… Perché ora dovrebbero legarsi a noi? Insomma… Non sarebbe stato meglio
affidarci degli altri digimon?-
- E se nascono delle gelosie o dei problemi fra noi e i vecchi
digiprescelti?-
- Che fine hanno fatto i vecchi digiprescelti?-
- Ma le Jail stones sono dodici, e noi in otto! Quattro digimon non
hanno un compagno….-
- Fermi con tutte queste domande! Purtroppo non so rispondere alle
vostre domande… E’ stato Azulongmon a volere così… E forse non è detto che voi
siate gli unici digiprescelti del Giappone… Riguardo alla fine che hanno fatto
i vecchi digiprescelti… E proprio questo che voi dovrete scoprire… Purtroppo
per trovare la digipietra della luce abbiamo bisogno di tutti i ricordi degli
ex digiprescelti…. Sarà dura convincerli, ma devono trovare la forza di unirsi
di nuovo e tornare qui a Digiworld… Solo in questo modo potremo rintracciare la
luce…-
Ancora silenzio. Ma le domande erano sparite dalle loro menti. Ora
avevano un compito… Ed era ora di tornare sulla Terra.
- Posso dirvi il loro nome e gli indirizzi delle loro vecchie
abitazioni… ma ormai si saranno quasi tutti accasati, quindi dovreste trovare
solo i loro genitori… Ma non si sa mai!-
- va bene… grazie Gennai!-
Eric si girò verso il suo gruppo di amici.
- Ragazzi non sarà facile… Ma siete pronti a intraprendere
quest’avventura? Il nostro obbiettivo è importante… E anche la nostra
ricompensa! Siamo tutti d’accordo?!-
Tutti annuirono con vigore!
Gennai memorizzò nei loro digiterminal gli indirizzi e i nomi dei loro
ricercati…
- Ma Gennai io ne avrò tre da cercare…. E anche Koji ne avrà due!-
- E sono anche i più importanti Reika… Vi ho aggiunto i bambini che
avevano le digiuova senza digipietra… E uno di questi, Ken, ha assistito alla…
alla morte… di Hikari…-
- Non si preoccupi! Siamo pronti e determinati!-
Tutti annuirono alla frase di
Koji.
- Perfetto ragazzi… E ora.. Apriti digivarco!-
Una grande luce bianca li avvolse e li sollevò da terra.
- A presto Gennai!-
Salutarono e come risucchiati sparirono dalla stanza.
- Speriamo che vada tutto bene…-
FINE 1° CAPITOLO!
COSA PASSA NELLA MENTE
DELL’AUTRICE?
Ecco l’angolino e mini rubrica
dove risponderò alle recensioni e lascerò i miei commenti!! Innanzi tutto
dedico questa fic a tutti gli scrittori ( e lettori!) di storie riguardanti i
Digimon!
Spero che apprezzeranno le mie
idee…
Secondo: so che ho ben tre
storie iniziate… Ma ho bisogno di molta ispirazione per continuarle.. X
triangolo ho già cominciato il nuovo capitolo… Anche in La festa di Natale… Ma
sono entrambi lunghi… E io sono sempre impegnata e lenta! Forse questa
l’aggiornerò più frequentemente, ho molte idee!!
Vediamo cosa posso scrivere…
Ah, Gennai è tornato in forma di
vecchietto perché sembra molto più saggio… E io lo preferisco così!! Da quando
i saggi sono alti 1 e 80, con i pettorali scolpiti e tutti abbronzati?! E per
di più vestiti alla Anakin Sky Walker…. Va beeeeeeeeeeeeeeeeeene!!
Questa fic sarà di genere un po’
drammatico e psicologico introspettivo.. almeno per quanto riguarda la parte in
cui il nuovo gruppo dovrà convincere il vecchio a tornare! Il resto è azione
avventura!!! E non mancheranno le coppie, sia fra i nuovi che fra i vecchi! Ma
niente triangoli… Cavolo, ormai i più grandi avranno raggiunto i 40 anni!!!
Ma basta, non voglio svelare
troppo!!!
Aspetto un sacco di recensioni,
soprattutto consigli!!!
Eccomi
con il secondo capitolo!!! Non voglio scrivere tanto, perché i commenti mi
piace lasciarli in fondo… Quindi vi auguro subito buona lettura!!!
CAPITOLO 2°
- Taichi Yagami…-
- Yamato Ishida…-
- E Sora Takenouchi….-
Eric, Lucas e Leonor si trovavano a casa di quest’ultima,
sospirando e continuando a pronunciare quei nomi. Erano tornati solo ieri dal
mondo digitale, è già oggi Gennai aveva loro spedito un messaggio che spiegava
che quei tre ragazzi erano un trio molto affiatato un tempo. Un piccolo indizio…
Ma mai tralasciare niente. Così i tre nuovi prescelti che rappresentavano
coraggio, amicizia ed amore avevano concordato di continuare la ricerca
insieme, per vedere se le loro mete erano ancora collegate.
Era mattina, circa le dieci, e l’unica cosa che erano
riusciti a fare era stato cercare sull’elenco telefonico digitale i nomi nel
territorio di Odaiba.
10 Taichi Yagami.
7 Yamato Ishida.
3 Sora Takenouchi.
Se poi si espandeva la ricerca agli altri quartieri della
città di Tokyo la lista di nomi pareva infinita…
- Perché non chiamiamo Sosuke? Lui è un genio del computer
saprà di sicuro cosa fare!- Eric propose l’idea con un briciolo di esuberanza…
che si disperse alla risposta di Leonor.
- Non ti ricordi che oggi è via coi suoi genitori? E’ il compleanno
di qualche parente e purtroppo potrà cominciare le ricerche solo domani…-
BIP_BIP!
- Ehi, è arrivata un’email sul digiterminal!- Eric corse
verso la scrivania dove avevano appoggiato le loro agende digitali…
- Sono i loro vecchi indirizzi! Alla fine Gennai si è
ricordato! Ragazzi abbiamo un punto di partenza!-
Lucas e Leonor di scambiarono un sorriso e si alzarono
contemporaneamente dal letto dove fino a un momento fa stavano sospirando.
- Perfetto! Da chi dei tre cominciamo?-
- Ma… Direi da Taichi! E’ il più vicino a casa mia!-
- Allora partiamo dal mio predecessore!-
I tre ragazzi annuirono, raccolsero gli zaini già pronti dal
pavimento, e uscirono di casa.
DLINDLON!
- Chi è?-
Una signora dai capelli scuri e del viso pieno di rughe si
sporse titubante dalla porta del piccolo appartamento.
- Salve… lei è la signora Yagami?-
- Sì, sono io…-
La signora guardò tristemente i tre ragazzi che aveva
davanti… Era da un sacco di tempo che dei ragazzi così giovani non entravano in
casa sua… Poi la ragazza… Aveva un viso così somigliante alla sua bambina…
- Stavamo cercando suo figlio, Taichi…-
Il ragazzo dai capelli mori la guardò speranzoso.
- Oh, ormai non vive più qui da un sacco di tempo… Ma perché
non entrate? Vi offro qualcosa da mangiare!-
- Oh, volen…-
Lucas piazzò una mano davanti alla bocca di Eric, sempre
pronto quando si parla di cibo…
- Grazie signora, ma noi volevamo solo parlare con suo
figlio…-
La signora Yagami aprì meglio la porta. Aveva l’aria stanca
e il suo viso aveva subito molto l’effetto del tempo… E certamente la morte di
sua figlia non doveva essere stata facile da superare..
- Vi prego accettate l’invito! Magari posso aiutarvi io…-
- Oh grazie… Non vorremmo disturbare.. in fondo lei non ci
conosce…- Leonor abbassò lievemente la testa per educazione…
- Non vi preoccupate… Non siete affatto di disturbo! E’
passato molto tempo dall’ultima volta che un gruppo di ragazzi si è ritrovato
fra queste mura…-
Leonor le sorrise. Dalla voce di quella donna capiva che il
suo cuore era pieno di malinconia e di tristezza… Doveva essere stata dura
superare la morte di sua figlia…
- Allora grazie… accettiamo il suo aiuto molto volentieri-
La signora sorrise e li lasciò entrare, andando a cercare
tre paia di ciabatte per gli ospiti.
- Tenete ragazzi… accomodatevi pure sul divano-
E sparì dall’ingresso per recarsi in cucina a preparare un
po’ di tè.
I tre ragazzi si tolsero le scarpe e cominciarono a
guardarsi intorno. La casa era piena di cornici e foto… Tutte raffiguranti una
giovane ragazza castana. Una decina di foto si trovavano in salotto…
- Quella doveva essere Hikari…- bisbigliò Lucas. Ognuno dei
tre si avvicinò a una foto.
- Hikari con i suoi genitori…- sussurrò Leonor.
- Hikari con suo fratello… O almeno credo che sia lui… Si
somigliano molto…- disse Eric, passandosi una mano fra i capelli ingellati.
- Hikari con la sua compagnia…Chissà se sono loro i
digiprescelti…- concluse Lucas. Purtroppo non avevano neanche una loro foto, e
forse quella lì poteva essere un indizio… ma bisognava entrare delicatamente in
argomento con la signora Yagami.
- Ecco il tè ragazzi! Sedevi e non fate complimenti!-
Sorrise e poi si mise a sedere anche lei…. E cominciò a
fissare la ragazza… Come forma del viso assomigliava molto a sua figlia… Gli
occhi le si fecero umidi.
- Signora Yagami…- disse timidamente Leonor vedendo che la
stava fissando…
- Oh, sì, scusami cara… E che… assomigli molto a mia figlia
Hikari…-
I due ragazzi si girarono a guardarla… Non notavano tutta
quella somiglianza…
A Leonor si strinse il cuore… Non assomigliava affatto a
Hikari…
- Signora… Non si preoccupi… Ma noi vorremmo delle
informazioni riguardo suo figlio… Siamo stati incaricati di rintracciare tutti
i membri del gruppo che frequentava suo figlio quando aveva circa 14- 15
anni….-
La signora spalancò gli occhi.
- Voi… Avete dei legami… con quel mondo… dove…dove…-
Si bloccò… Non riusciva più a continuare…
- Sì signora… ed è per salvare quel mondo che abbiamo
bisogno di suo figlio…-
Lucas tentò di parlare… Ma evidentemente aveva scelto le parole
sbagliate.
Clic! Eric non seguiva molto la discussione…
- Quel… quel MONDO?!Voi… provenite da quel mondo?! No… Siete
venuti… SIETE VENUTI A PORTARMI VIA ANCHE TAICHI NON è COSì?!-
Leonor alzò gli occhi spaventata, Eric si interessò alla
conversazione. E Lucas voleva solo rimangiarsi quello che aveva detto.
- No signora vede…-
- LO SO IO! LO SO CHE DOPO HIKARI VOLETE PORTARMI VIA ANCHE
TAICHI! NO… NON VE LO PERMETTERO’ ! FUORI DA CASA MIA!-
La donna si era alzata in piedi, il suo sguardo gentile e
triste era mutato in quello scatto d’ira causato dai ricordi.
- Ma signora noi…-
- BASTA! Basta! Basta,basta,basta,basta…-
Ora aveva la testa cinta dalle braccia e si era di nuovo
raggomitolata sul divano, le parole che si tramutavano in singhiozzi soffocati…
- ci scusi signora…-
La biondo cercava di trattenere le lacrime… Lucas le prese
la mano, e con lo sguardo e un cenno della testa indicò ad Eric la porta. Così
tutti e tre si diressero verso la porta, si tolsero le ciabatte e si rimisero
le scarpe, per poi lasciare quel regno pieno di malinconia.
- Buco nell’acqua ragazzi…-
Eric commentava insieme ai suoi due amici quello che era
appena accaduto. Il primo tentativo era fallito…
Leonor era ancora sconvolta, e Lucas la abbracciava,
battendole una mano sulla schiena per tranquillizzarla… Quei due erano molto
uniti. Non si conoscevano da molto tempo, ma era subito nato qualcosa di
speciale fra loro. Nessuno all’interno del gruppo era legato come loro due…
Ogni volta che la ragazza si trovava in difficoltà, il biondo sentiva crescere
dentro di lui il desiderio di proteggerla… Aveva un aspetto così fragile… E
anche quella volta Lucas era pronto a consolarla.
‘ Contento lui…’ pensava Eric. Lui era un ragazzo molto
diretto e poco sentimentale… E quei due erano sempre stati troppo sensibili per
i suoi gusti.
- Già… E non abbiamo ottenuto nessun aiuto! Nessun
indirizzo, numero di telefono o foto…-
- Questo lo dici tu Lucas!-
Eric sfoggiava uno di quei suoi tipici sorrisetti da
sbruffone che gli venivano tanto bene.
- Grazie alla mia micro fotocamera digitale sono riuscita a
fotografare l’immagine del gruppo di ragazzi che abbiamo trovato in salotto!-
Lucas lo guardò sorpreso, e Leonor smise immediatamente di
piangere.
- Cosa?-
- Eric… sei stato incredibilmente insensibile nei confronti
della signora Yagami… Ma sei un genio!-
concluse Lucas sbalordito.
- Finalmente quella tua mania per le cineprese si è resa
utile!-
- Ehi, non offendere le mie passioni! Fotografia e cinema
sono importanti!-
- Sei un grande Eric!-
Leonor era finalmente riuscita a dimenticare la scena appena
vissuta a casa Yagami. Anche se Eric non voleva ammetterlo ne era contento… Non
aveva gran doti consolatorie, e quando riusciva a consolare qualcuno ne andava
sempre fiero.
Così Eric tirò fuori la macchina digitale, e mostrò agli
altri la foto fatta.
- I ragazzi sono dodici… Proprio come gli ex digiprescelti!-
osservò la ragazza bionda.
- Perfetto… siamo sulla buona strada!-
Eric guardò meglio la foto… Un ragazzo biondo l’aveva già
visto… Ma dove?
- Ehi… io questo ragazzo l’ ho già visto!-
Gli altri due si girarono sbalorditi.
- Oggi sei pieno di sorprese…-
- Ma dai non è possibile! Quando i digiprescelti aveva
quest’età noi non eravamo ancora nati!-
- Vero… Ma credo di averlo visto… in un poster se non
sbaglio…-
- In un poster?-
I tre si guardarono negli occhi… la cosa era alquanto
improbabile… Ma poteva essere un indizio…
- Ma sì… Era… Sì, credo di averlo visto a casa di mia zia!-
Leonor e Lucas lo guardarono ancora più colpiti.
- E… cosa ci faceva questo digiprescelto su un poster a casa
di tua zia?-
Domanda interessante…
- Lo scopriremo Leonor… Oggi è sabato… Quindi dovrebbe
essere a casa!-
tu… tu… tu...
- Pronto ?-
- Ciao zia sono Eric !-
- Ciao Eric! Che succede? E’ strano vederti in piedi a quest’ora!
Sono solo le undici e mezzo!-
- Dai non scherzare… Comunque ho bisogno di te!-
- Ah sì? Tua madre non mi aveva avvertito!-
- Perché non devo sbrigare una faccenda per mia madre! Sono
lì fra cinque minuti con due miei amici!-
- Va bene ti aspetto… Mi hai incuriosita!-
- A dopo!-
Tu… tu… tu..
- Non credo di aver mai preso così tanti autobus come
oggi !-
Leonor e i ragazzi stavano salendo le scale del vialetto che
portava a casa della zia di Eric… Era grande, in stile antico, una delle poche
rimaste a quei tempi. Una signora di circa quarant’anni si trovava davanti alla
porta e li salutò.
- Salve ragazzi!-
I tre risposero al saluto con un sorriso e agitando le mani.
- Ciao zia!- urlò Eric.
Finalmente la raggiunsero e cominciarono le breve
presentazioni.
- Questo è Lucas…-
La signora allungò la mano e strinse quella del ragazzo che
sorrise.
- Sei proprio un bel ragazzo sai?-
Lucas arrossì lievemente e ringraziò.
- Mentre questa è Leonor…-
- Piacere signora!-
- il piacere è mio! Anche lei è molto carina Eric… Hai
proprio dei begli amici!-
E cacciò una gomitata nel fianco del nipote, facendogli
l’occhiolino.
- Eddai zia, non farmi vergognare! -
Anche il ragazzo castano era arrossito e si passò di nuovo
una mano fra i capelli, come era solito fare quando era nervoso.
- Scusami eh, ma un giorno apprezzerai il fatto di avere una
zia così simpatica e gioviale!-
- Va bene, va bene… Senti…-
Mentre entrarono Eric spiegò che stavano cercando un ragazzo
biondo che aveva intravisto in un poster a casa sua.
- Fammivedere un
po’…-
E lui mostrò alla zia la foto, indicando il ragazzo.
- Oh, ma questo è Yamato Ishida!-
Lucas concentrò la sua attenzione sulla donna.
- E.. sa dirci qualcosa di lui?!-
- Certo Lucas… Quando ero giovane era l’idolo delle
ragazzine… Suonava e cantava in una band di successo, i Teenage Wolfs! E io,
come centinaia di ragazze della mia età avevo una cotta mastodontica per lui…
Sapeva tutto di lui, dove abitava, che scuola frequentava, i ragazzi con cui
girava, tutti i testi delle canzoni… Purtroppo un giorno però, durante un suo
concerto, lo avvistarono con la sua ragazza… Mi ricordo ancora il nome… La
odiavamo tutte in egual modo!!-
E qui si mise a ridere, ripensando alla sua giovinezza .
- Si chiamava Sora Takenouchi!-
E a questo punto anche Leonor aumentò la sua concentrazione
sul racconto.
- Era la ragazza più invidiata di tutta Tokyo! E tutte
conoscevamo la storia del loro amore… una mia amica frequentava la loro stessa
scuola… Pare che ci fosse stato in mezzo anche un altro ragazzo… Un certo
Taichi…-
E i tre ragazzi erano stati nominati. Bingo!
- Ma comunque… Il gruppo raggiunse un grande successo in
Giappone… Ma quando Yamato ebbe diciannove anni le sue canzoni cambiarono
completamente tematiche… Divennero molto tetre… Non si sa perché… Lui lasciò la
band, e anche la sua ragazza… E all’età di 27 anni aprì un negozio tutto suo di
strumenti musicali… Mi ricordo che ci passavo davanti regolarmente… Anche se la
cotta mi era ormai passata!-
Con questa frase concluse e guardò i tre ragazzi… Pendevano
letteralmente dalle sue labbra.
- Come mai questa curiosità?-
- Niente di importante zia…-
- Signora… Sa dirci dov’era il suo negozio?-
- Certo!-
E disegnò una piccola cartina su come raggiungerlo. I
ragazzi non riuscivano a trattenere i sorrisi… Finalmente avevano trovato una
pista!!!
- Grande zia! -
- Grazie mille signora!-
- Figuratevi! Ma non volete fermarvi per pranzo… Ehi!?-
Eric era già corso via… Quell’indizio gli aveva dato una
nuova carica! Leonor cercava di fermarlo, e nel frattempo era corsa via anche
lei. Lucas quindi si inchinò e ringraziò per tutti e tre.
- Grazie, ci è stata molto utile…-
E sparì anche lui seguendo gli altri.
- Mah, questi giovani… Uffa, sarei volentieri andata anche
io da lui… Infondo ho passato la mia giovinezza pensando a lui…-
- Eccoci qua…-
Controllarono di nuovo le istruzioni e guardarono l’insegna
del negozio.
- E’ questo non si può sbagliare…-
- Per fortuna non ha ancora cambiato lavoro…-
Guardarono le porte di vetro e videro attraverso di loro un
negozio pieno di cd e strumenti musicali… in fondo a destra un ragazzo e un
uomo stavano parlando.
- Ragazzi… tentativo numero due…-
E dietro ad Eric i ragazzi entrarono nel negozio.
COSA PASSA
NELLA MENTE DELL’AUTRICE?!
Non credo di essere mai stata così veloce nell’aggiornare
una fanfic!!! Si vede che la storia mi prende molto…
Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto! Con la signora Yagami volevo creare l’immagine di una donna fragile
segnata dalla perdita della figlia… Probabilmente chiedo troppo alle mie misere
capacità di scrittrice, ma ci tengo a realizzare una fic decente!!!
Con questo capitolo ho
cominciato a creare e modellare i caratteri di tre dei personaggi nuovi… Spero
vi stiano simpatici!!! E ora.. passiamo alle recensioni!
HeAtHer: quel semo del mio
computer non vuole scrivere il tuo nome correttamente… Comunque grazie di aver
commentato e grazie di avermi dedicato il tuo capitolo!!! Non sono molto felice
^-^
Non ti preoccupare continuerò
anche quelle… Credo che scriverò prima il nuovo capitolo de ‘La festa di
Natale!’!
Nihal: Grazie per i
complimenti! Come vedi ecco il nuovo capitolo… Aspetto la tua recensione!!
Crystal: Grazie!! Addirittura
fan delle mie fic… Troppo troppo!!! Tk è un personaggio fondamentale in questa
fic, insieme a Ken… Sono gli unici a sapere cosa sia veramente successo! Quindi
credo che entreranno in scena per ultimi… Ma niente manicomio!!!!
Ringrazio anche
chi a letto senza commentare… Invitando a commentare questo capitolo, perché mi
fa piacere sapere cosa ne pensano i lettori di quello che scrivo!!!
Terzo capitolo della mia nuova saga!
Risponderò alle recensioni e chiarirò i dubbi in fondo…
Bye bye!!!!!!!!
Capitolo 3°
Il negozio era molto grande, e sembrava anche estremamente
ben fornito. Ogni tipo di musica in formato CD o in vinile era ordinatamente
posizionato in una zona dei grandi scaffali in ordine alfabetico. Sulle pareti
erano appese gli strumenti che una volta erano stati dei membri del gruppo dei
Teenages Wolfs, autografati da loro stessi, con posizionata di fianco una foto
del proprietario. Il negozio di strumenti musicali si trovava invece
distribuito nei piani superiori dell’edificio, a seconda di quello che
l’acquirente voleva acquistare: archi, fiati, percussioni o elettronica. Ogni
piano era controllato da un sorvegliante in divisa, e un commesso sedeva dietro
al bancone, mentre altri due giravano per il proprio piano per aiutare chiunque
avesse avuto bisogno d’aiuto.
- Certo che Yamato deve aver fatto un sacco di soldi con
questo negozio…-
Eric era rimasto a bocca aperta di fronte alla vastità del
posto.
- Non credevo che i Teenages Wolfs fossero stati così
famosi…-
Leonor osservava una chitarra con a fianco la foto del
giovane Ishida sorridente.
- Io avevo già sentito nominare questo negozio, è
parecchio conosciuto fra gli esperti di musica…-
Lucas cominciò a rovistare fra i vari cd, ma alzando lo
sguardo notò il signore che parlava col giovane commesso dietro al bancone.
Profondi occhi blu, capelli biondo scuro, barba incolta, trascurata da qualche
giorno… e un sorriso triste, ma che ti fulminava all’istante.
- Com’è affascinante…!-
Leonor era arrossita, aveva già subito il fascino di
quell’uomo. Indossava un dolcevita nero un po’ largo con sopra una giacca
elegante, sempre nera, e un paio di pantaloni scuri. Aveva una certa classe che
lo distingueva dalla massa. Il ragazzo biondo le lanciò un’occhiata
infastidito.
- Ehi, se lui è Ishida ormai avrà quarant’anni…-
- Beh, non li dimostra affatto! Capisco il motivo per cui
il suo gruppo da giovane aveva così successo…-
- Basta battibeccare, piccioncini!-
Lucas e Leonor
lanciarono un sguardo tagliente a Eric che li aveva così bruscamente
interrotti.
- Ok, scherzavo… Però non perdiamo tempo!-
Avrebbero lasciato le loro gelosie per un altro momento.
Ora era il momento di Lucas.
Il biondo deglutì e si avviò verso quell’uomo così
carismatico… Sarebbe dovuto stare attento alle parole che usava… se no avrebbe
fatto la fine della signora Yagami. Eric e Leonor rimasero in disparte, si
finsero clienti normali.
L’uomo si girò verso il diciassettenne che si stava
dirigendo verso di lui con quello sguardo duro.
- Salve… posso aiutarti?-
Il commesso si rivolse verso Lucas compiendo perfettamente
il suo lavoro.
- Io… io stavo cercando il signor Ishida… Yamato Ishida…-
Cercò di essere il più educato e cordiale possibile.
- Sono io… Ma senza appuntamento non ricevo nessuno -
L’uomo lanciò questa piccola sfida al ragazzo con lo
sguardo che questo notò.
- Buongiorno signor Ishida… Mi dispiace ma non ho preso
appuntamento, la mia visita non era programmata… Ma desidererei parlarle in
privato, se non le dispiace-
Yamato lo guardò meglio… Non lo aveva mai visto prima, e
non era la prima volta che qualche giornalista strampalata gli teneva un
tranello del genere.
- Mi dispiace, ma ho davvero molti impegni oggi… Ripassi
un altro giorno e con l’appuntamento fissato-
E con questa frase intendeva concludere il discorso… Il
carattere un po’ scontroso e poco socievole gli era rimasto. Ma Lucas non
avrebbe ceduto facilmente.
- Signore, mi dispiace ma ho faticato molto nel cercarla,
e non intendo lasciarla andare ora.. Le assicuro che è una faccenda molto
importante!-
Lo sguardo di Lucas si fece più deciso, mentre quello di
Yamato dava segni di fastidio.
- Chi ti manda ragazzo? Dammi il nome della rivista…-
Lucas rimase sorpreso. L’uomo aveva equivocato tutta la
situazione.
- No, signore lei non ha capito… Non mi manda nessuno se
non una persona che lei dovrebbe conoscere molto bene…-
Il commesso era particolarmente interessato al discorso e
Ishida ne era infastidito.
- Tsubaki devi sistemare i nuovi arrivi se non ricordo
male…-
Il tono era secco e non voleva risposta. Tsubaki in
questione, che ormai conosceva i segni del suo capo, capì che non tirava una
buona aria e fece in modo di sparire il più in fretta possibile, anche se la
curiosità lo stava divorando. Appena Yamato e Lucas rimasero soli, l’uomo prese
la parola.
- E’ stato Taichi vero? O magari Daisuke? E’ inutile che
continuino a provare, tanto non cedo…-
Lucas rimase ancora più sorpreso di prima.
- Veramente mi ha mandato Gennai….-
Questa volta fu Yamato a rimanere a bocca aperta. Non
doveva aspettarselo…
- Ho capito… Ma tanto sospetto che lo scopo fosse lo
stesso. E’ inutile che tentiate di ricomporre il gruppo… La maggior parte di
noi non ha preso bene la morte di Kari, e non vorrà di certo tornare a
Digiworld-
- Aspetti un attimo… Taichi e Daisuke stanno tentando di
ricomporre il vecchio gruppo?-
Il commesso continuava a girarsi verso di loro per cercare
di carpire qualche parola e per di più altri due ragazzi stavano chiaramente
origliando.
- Sono tuoi amici quei due?-
Lucas si girò, per vedere chi stesse indicando. Leonor ed
Eric sobbalzarono e abbassarono di scatto lo sguardo.
- Sì… Siamo tre digiprescelti-
Questa frase colpì in pieno Yamato. Così Gennai aveva chiamato
un altro gruppo di digiprescelti… Era forse successo qualcosa a Digiworld?
- Va bene… Venite a casa mia, tutti e tre…-
E tirando fuori le chiavi della macchina dalla tasca della
giacca si diresse verso l’uscita. Lucas sorrise soddisfatto… Almeno era riuscito
a stimolare la sua attenzione. Chiamò Leonor ed Eric e seguì Yamato, mentre
raccontava il dialogo appena concluso. Uscirono dal negozio, e si avviarono
verso una macchina nera, fresca di lavaggio, posteggiata in un parcheggio
riservato. L’uomo aprì la portiera sul davanti e si posizionò al volante. Lucas
si sedette di fianco a lui, mentre i suoi due amici si accomodarono nei sedili
posteriori.
- Bella macchina…- commentò Eric.
- Grazie di averci ascoltato signor Ishida…- ringraziò
Leonor. Ma non ottenne risposta. Yamato rimase in silenzio per tutto il
viaggio, finché non rallentarono davanti a un grande grattacielo.
La macchina si fermò.
Ishida scese e per prima cosa si accese una sigaretta. Non
fumava spesso, ma quando era nervoso una sigaretta era quello che ci voleva. Si
diresse verso l’ingresso del grattacielo, seguito dai tre ragazzi, che sempre
più confusi dal suo comportamento si affrettarono a raggiungerlo.
Ascensore, fino all’ottavo piano, l’ultimo.
Yamato di diresse verso una porta e l’aprì, rivelando un
attico arredato in stile moderno, dai colori chiari e grandi vetrate, molto
semplice e ordinato. Viveva chiaramente da solo, e si trattava anche piuttosto
bene.
- Sedetevi sui divani, io mi sistemo e arrivo-
I ragazzi obbedirono subito… Non sembrava molto cordiale,
e i due che non ci avevano ancora parlato erano abbastanza tesi. I divani in
pelle bianca erano particolarmente morbidi. Sedutisi, cominciarono a guardarsi
in torno. Aveva poco di personale quell’abitazione… Ma i ragazzi scorsero due
foto incorniciate. Una ritraeva la sua famiglia, quando lui aveva circa cinque
anni. L’altra rappresentava lui e suo padre, quando era già più grande…
Probabilmente il giorno di un concerto.
- La famiglia è ancora importante per lui…- commentò
sottovoce Leonor.
In quel momento riapparve Ishida, con addosso dei jeans
chiari, mentre si allacciava una camicia bianca, e si sedette di fronte a loro.
Leonor arrossì di nuovo e abbassò la testa.
- Allora… perché mi state cercando? E chi siete per
cominciare?-
Eric e Leonor si voltarono verso Lucas… Era il suo turno.
- Io sono Lucas, e loro sono Leonor ed Eric. Facciamo
parte del nuovo gruppo di digiprescelti, chiamato per salvare Digiworld… Ma
penso che lei sappia come funzioni la cosa. Daemon è tornato-
Fece una pausa per assicurarsi che le sue parole
colpissero l’uomo.
- I nostri digimon sono imprigionati all’interno di rocce,
e abbiamo bisogno di tutte le digipietre per liberarli… Ah, non ho precisato.
Noi abbiamo ereditato i vostri digimon e le vostre pietre…-
- Gabumon…-
Era stato il suo migliore amico un tempo. Ed ora era
imprigionato dentro una stupida pietra, neanche fosse un fossile…
- Esatto… Io sono il possessore della digipietra
dell’amicizia -
- Complimenti… Non è compito facile possedere quel
sentimento… Io stesso faticai molto a comprenderlo…-
Yamato sorrideva, la sigaretta ancora in bocca. In fondo
il discorso lo aveva colpito.
- Ma io a cosa vi servo?-
- Non ho finito di spiegare… Fin’ora abbiamo trovato sette
digipietre. Senza neanche spiegarle il perché, le dico che ci manca quella
della luce. E abbiamo bisogno di tutti i membri del vecchio gruppo per cercare
di ricostruire quello che accadde vent’anni fa…-
- Io non credo di poter essere utile-
Spense la sigaretta nel portacenere sul tavolino di vetro
posto fra i due divani.
- Tutti servite… Ognuno ha la sua parte in questa
faccenda-
Eric cominciò a guardarsi intorno. Le discussioni lunghe
lo annoiavano. Così si alzò in piedi.
- Mi scusi dove posso trovare un bagno?-
- A destra, in fondo al corridoio-
Mentre sentiva Lucas che continuava a spiegare, e Yamato
che puntualmente replicava, Eric fece un giretto turistico dell’attico…
Naturalmente, sbagliò subito la porta, e senza volerlo finì in camera da letto.
Finestra con ampie tende azzurre comodini in legno, armadio anche, letto
matrimoniale. Sopra il letto, tanti scaffali in legno conteneva libri e cd. I
vestiti che aveva prima indosso erano buttati sopra una sedia, ma erano l’unico
segno di disordine presente in quella camera.
- Deve avere una schiera di donne delle pulizie al suo
servizio!-
Non aveva mai visto una camera così linda… ma neanche così
fredda.
‘ La mia camera da letto parla di me… Perché questa fa
solo pubblicità all’arredatore?’
Non c’era niente di personale in quella camera. Se lui vivesse
da solo le sue cose le terrebbe tutte sparpagliate in giro per la sua stanza…
Le sue cose personali dove le teneva?
La sua curiosità era temuta da tutti quelli che lo
conoscevano… ed Eric sapeva che non sarebbe riuscito ad andarsene da quella
stanza senza aver meno frugato in un cassetto…
‘ Ok… adesso chiudo gli occhi e ne scelgo uno…’
Si mise una mano sugli occhi e puntò il dito indice
davanti a lui… 1..2…3!
- Eccolo qui il mio cassetto…-
Con questa frase aprì il cassetto che la sorte gli aveva
indicato. E per fortuna che la sorte gli era sempre amica…
Un foglietto bianco spuntò dal piano legnoso, piegato in
due, e contenente una fotografia. Aprì il pezzo di carta.
- Allora non è così insensibile come sembra…-
Meccanicamente tirò fuori la macchina digitale.
- Mettiti in posa please…-
E scattò due foto. Mentre rimetteva a posto il piccolo
tesoro che aveva appena trovato, un altro post-it scivolò dal foglio piegato in
due.
- Oh… Questo è veramente interessante… E a noi sarà
utilissimo!-
Clic!
- Altro che cinema… Mi sa che da grande farò il
detective!-
Rimise tutto a posto e chiuse il cassetto. Aveva appena
violato la privacy di un uomo che neanche conosceva… Poco male, a lui era
servito!
Uscì dalla stanza e si decise ad andare veramente in
bagno.
Nel frattempo Yamato e Lucas stavano ancora discutendo,
mentre Leonor pensava con che modo poteva riuscire a convincere l’uomo a
seguirli.
- Vi ho già detto che non ero presente alla morte di Kari,
e non posso sapere dove è finita quella digipietra-
- Fa lo stesso! Gennai si è raccomando di cercarvi tutti e
di riportarvi a Digiworld!-
- Io non ne ho intenzione… Se ci siamo divisi e nessuno ha
tentato di cercare i suoi compagni fino ad adesso, non vedo perché dovrebbe
interessarmi farlo ora…-
- Ma non vorrebbe rivederli?-
- Se loro non vogliono rivedere me, non ne ho
intenzione….-
- Allora perché mi ha detto che Taichi e questo Daisuke
hanno tentato di riunire il gruppo?-
- Forse perché credevano ancora che ci fosse qualcosa fra
noi… Ma non è così. Qualcosa si è rotto vent’anni fa, ed è impossibile
ricostruirlo-
Leonor si mise a guardare meglio Yamato. Non era
arrabbiato con loro… E dalle frasi che diceva non aveva mai escluso il fatto
che lui non volesse rivedere gli altri. Ma allora perché continuava a ribattere
così ostinatamente? Forse aveva ricevuto una grande delusione da qualcuno di
loro in passato… Ma da chi, per lasciargli una ferita così profonda?
- Scusate se vi interrompo…-
Le bocche dei due uomini si chiusero all’istante. Leonor
non aveva ancora parlato da quando Yamato era apparso di nuovo nel salotto.
- Signor Ishida… Chi è stato a trattarla così male,
vent’anni fa, quando il gruppo si è diviso?-
Gli occhi di Yamato si spalancarono. Leonor doveva aver
centrato il bersaglio…
- In che senso ragazzina?-
Leonor sorrise e lo guardò negli occhi.
- Lei non ha mai detto di non voler rivedere gli altri… E
da come parla, probabilmente è stata un’altra persona a rifiutarsi di vedere
lei… una persona più importante di Taichi e Daisuke. Che cosa le ha fatto? E
chi era?-
Il biondo era spiazzato. Lucas la guardò con ammirazione…
Capiva perché la digipietra dell’amore le era stata affidata. Nessuno sapeva
leggere i sentimenti degli altri come faceva lei.
- Nessuno… ti sbagli… Elena giusto?-
- Leonor signore… E so che non mi sto sbagliando. Ho la
digipietra dell’amore, so capire i sentimenti degli altri-
Yamato sorrise. Si alzò, dirigendosi verso una mensola lì
vicino, e aprì il pacchetto di sigarette appoggiato lì sopra. Ne tirò fuori
una, e l’accese. Fece un tiro, poi espirò il fumo.
- Sei proprio uguale a lei…-
Rimase in piedi, appoggiato al muro.
- Lei non è sposato, vero?-
- No. Non voglio impegnarmi con nessuno…-
- Con nessuno che non sia lei, vero?-
Yamato la guardò. Era stato incastrato. Ma non del tutto.
- E’ vero…E’ per lei che non voglio rivedere gli altri. Ma
per un’altra persona che non voglio tornare a Digiworld-
In quel momento Eric ritornò nella stanza e tirò fuori la
macchina digitale. Si guardò un attimo intorno. La situazione sembrava
cambiata.
- Scusatemi ragazzi… Ma ora ho un impegno importante, che
non posso rimandare. La mia situazione la sapete, e per il momento non mi avete
ancora convinto a seguirvi… Ripassate, se avrete dei motivi migliori-
Spense di nuovo la sigaretta nel posacenere sul tavolino
di vetro e tornò in camera sua per prendere la giacca. Era il suo modo per dire
che se gli avessero risolto il problema, lui ci sarebbe stato al fianco per
trovare la digipietra….
Leonor si alzò e si diresse verso la porta. Lucas le corse
dietro, ed Eric che non capiva cosa fosse successo di preciso li seguì
comunque, per chiedere spiegazioni.
Yamato li guardò uscire, in silenzio.
La porta si chiuse alle loro spalle.
Yamato tornò in camera sua. Aprì il primo cassetto e prese
una chiave, controllò la targhetta per vedere se era quella giusta.
“Appartamento Takeru”
Sbuffò e si passò una mano fra i capelli che portava
ancora leggermente lunghi.
Poi fece per alzarsi, ma lo sguardo gli cadde sull’ultimo
cassetto del comodino. Tornò a sedersi e l’aprì. Tirò fuori il foglio e la
foto…
-Sora…-
COSA PASSA NELLA
MENTE DELL’AUTRICE?!
Eccoci alla fine
del terzo capitolo! Mi stupisco ogni giorno di più della mia velocità… Forse
solo perché sono alla fine del quadrimestre e ho una pausa di qualche giorno
per recuperare il fiato ed affrontare altri quattro mesi di scuola!!! Ma
passiamo alle recensioni:
heAtHer: Mi sono sbagliata nell’altro a capitolo!!! Ho scritto
Non invece di ne… Che vergogna!!!! -///- Scusami, volevo scrivere che ne sono
felicissima! Comunque puoi vedere anche da questo capitolo che al Sorato non
rinuncio! L’ho dovuto introdurre adesso per collegare il ritrovamento dei
personaggi!
Topomouse: Grazie anche a te della recensione!! Avevo pensato a
Jun a dire la verità.. Ma poi ho cambiato idea! Però Jun sarà presente nella
storia lo stesso…
Francesca
Akira: Grazie, sono
contenta di aver stimolato la vostra curiosità!! E’ vero, Ken sarà
fondamentale, ma penso sarà l’ultimo personaggio a essere trovato… Però appena
entrerà in scena si farà valere a livello di presenza!
Perché Ken e Tk
non hanno parlato? Beh, per quanto riguarda Tk lo sapremo nel prossimo
capitolo… Mentre conosciamo bene il carattere di Ken: si colpevolizza
dell’accaduto, e il tormento non lo abbandona….
Miya: Beh, spero che ci riusciranno!! Ma non te lo svelo, se
no cosa racconto dopo?! Grazie e continua a commentare!
Crystal: Io rispondo sempre alle recensioni! Mi diverto un
sacco!! Per quanto riguarda la tua domanda… vedi risposta a Topomouse!
Vi invito tutti
a commentare anche questo… E ci vediamo nel prossimo!!!
Quel giorno non avevano mangiato, ma gli enormi passi che
stavano compiendo li soddisfava abbastanza da dimenticarsi del cibo.
- Quindi Yamato era innamorato di una ragazza che si è
rifiutato di rivederlo dopo la morte di Hikari … E per paura di rivederla si
rifiuta di ricongiungersi al gruppo-
Lucas stava riassumendo la prima parte della loro
discussione.
- Esatto! E poi c’è un altro motivo per cui lui non vuole
tornare a Digiworld… Ma quale?- disse Leonor. Eric annuì, ascoltando le parole
dei due.
- Beh, riguardo la prima parte ho una cosa che può
interessarci-
I due ragazzi biondi si girarono verso il loro amico
castano. La macchina digitale era di nuovo comparsa sul tavolo.
- Mentre cercavo il bagno sono incappato casualmentein tre cose molto utili alla nostra ricerca…
Prima foto: una canzone scritta da Yamato. Dedicata a una ragazza che lo ha
distrutto, ma che lui ama ancora…-
Leonor si avvicinò allo schermo.
- Esattamente come ho dedotto io…-
Rimase in silenzio per qualche secondo.
- Ma è bellissima! Una canzone del genere strapperebbe le
lacrime a chiunque! Se ci metti sotto anche la melodia giusta…-
- Va bene Leonor, grazie del commento da alto intenditore
musicale quale sei…-
Leonor fulminò Lucas con lo sguardo.
- Possibile che Yamato ti faccia ingelosire così tanto?!-
Lucas arrossì ma si oppose.
- Non dire cavolate… Piuttosto qual è la seconda foto?-
Eric guardò che la situazione si fosse calmata per poi
ripartire.
- Seconda foto: Yamato diciannovenne con una ragazza…-
- E’ lei, è la ragazza di cui Yamato è innamorato!-
- Si ma… come facciamo a capire chi è fra le digiprescelte
? Non sappiamo quale nome corrisponda a questo viso…-
- Io lo so!-
Eric gli aveva ancora stupiti.
- Con questo arriviamo alla terza foto: indirizzo attuale
di una certa Sora Takenouchi!-
Silenzio.
- Non ci posso credere! Ma adesso che ci penso… Tua zia ci
aveva detto che erano fidanzati!-
- Che storia romantica… Lui continua la sua vita normale,
ma è ancora innamorato perso… E nel frattempo continua a seguirla di nascosto,
tenendo chiusi in un cassetto il suo indirizzo e numero di telefono… Magari
qualche volta l’avrà anche chiamata, ma dal timore di parlarle non avrà
pronunciato neanche una parola nella cornetta del telefono, però continua a..-
- Basta Leonor, sembra una trama da soap opera!-
Leonor si zittì e abbassò gli occhi imbarazzata… Si era
lasciata trasportare!
- Lasciando da parte la soap, abbiamo una casa da
raggiungere!-
Lucas annuì.
- Yamato ci ha fatto chiaramente intendere che se fossimo
riusciti a risolvere i suoi problemi lui ci avrebbe seguito! E penso che
convincere Sora a rivederlo sia un’ottima idea!-
I suoi due amici annuirono. Anche se avevano ricevuto due
rifiuti quel giorno, erano ancora fortemente motivati e speranzosi… Il loro
istinto diceva loro che quella sarebbe stata la volta buona!
- Però ragazzi… Posso mangiare qualcosa prima di
ripartire?-
Ok, la loro soddisfazione non era abbastanza grande da
dimenticarsi del cibo.
I due ragazzi si girarono verso Leonor. Sembrava
imbarazzata, ma è normale avere fame dopo che hai saltato il pranzo… E anche il
loro stomaco reclamava cibo…
- Ok, il permesso è accordato!-
Il signor Ishida intanto era seduto in macchina di fronte ad
un condominio. Era nervoso, continuava a rigirarsi fra le mani quelle chiavi.
Guardava prima davanti a lui, poi il suo sguardo scattava sulle chiavi, infine
girava la testa verso un degli appartamenti di quell’edificio.
Si decise a scendere dalla macchina. Si slacciò la cintura e
mise in piedi. Chiuse la portiera con forza e schiacciò il pulsante di chiusura
automatica.
Si fermò di nuovo.
Alzò la testa.
-Eddai Yamato…-
Con questa incitazione morale si avviò verso il condominio e
cominciò a salire le scale.
Si bloccò davanti all’appartamento con numero civico 193/a.
Il campanello di fianco alla porta di legno recava scritto
il nome del proprietario.
“ Takeru
Takaishi”
Dlin –dlon
Nessuna
risposta.
Yamato suonò di nuovo.
- CHI E’?!-
Era un urlo che si era trascinato debolmente fino alla
porta. Qualcuno all’interno c’era.
Yamato non rispose. Sapeva che se avesse rivelato la sua
identità il fratello non avrebbe neanche aperto la porta, anzi, avrebbe chiuso
tutti i chiavistelli e lucchetti che poteva trovare.
Qualcuno all’interno cominciò a camminare e abbassò
lentamente la maniglia.
- Insomma chi è?-
Un giovane uomo, sui 35 anni, sbucò dalla porta. Capelli
biondi, corti e spettinati, occhi di un azzurro stanco, vestiti stropicciati.
Espressione pacata, che mutò nel vedere chi lo attendeva alla porta.
- Non rinunci mai eh, Yamato…-
- Ormai mi conosci…-
Yamato si prendeva cura del fratello da quando questo aveva
visto Hikari, la sua dolce Hikari, morire davanti ai suoi occhi. Non era più
stato lo stesso. Quando aveva raggiunto gli altri dopo quell’esperienza, era
trasfigurato. Tutti sapevano quanto odiasse il potere delle tenebre e il male
che diffondeva… E Hikari era morta per colpa di quel potere malvagio.
Quell’odio l’aveva preso, e lo aveva fatto suo.
Non aveva detto una parola agli altri di quello che era
accaduto… Non aveva proprio parlato. Era tornato subito sulla terra, gettando
il suo digivice via da lui, e da quel momento non aveva più visto nessuno.Ken era tornato dopo di lui, livido, gli
occhi rossi e gonfi… Lui e Takeru avevano pianto. Avevano litigato. Ken era
anche stato picchiato, da un giovane che non era più il suo amico Takeru.
E per questo anche gli altri lo avevano allontanato da loro.
Solo Yamato era rimasto con lui… Aveva lasciato la sua
ragazza per lui, il suo gruppo per lui, gli aveva comprato l’appartamento, e
una volta al mese gli mandava un assegno per mantenerlo. All’inizio lo andava a
trovare tutti i giorni, ma veniva puntualmente cacciato. Poi cominciò a vederlo
più di rado… e pian piano Takeru si calmava, ogni tanto lo lasciava entrare, ma
mai si erano visti per più di un quarto d’ora.
Quello era il motivo per cui Yamato non voleva tornare a
Digiworld… Era stato quel mondo a ridurre così il suo fratellino, una delle
persone che più amava al mondo, che aveva sempre tentato di proteggere. Ma quel
mondo vent’anni fa li aveva divisi, allontanati, aspettato che Yamato fosse
distratto per attaccare Takeru e distruggerlo nell’anima.
Ma Yamato persisteva.
Quel giorno le chiavi dell’appartamento non sarebbero
servite… Takeru sembrava disponibile a farlo entrare.
- Cosa vuoi stavolta?-
Perché era così sgarbato con lui? Erano tanto legati un
tempo… Ogni volta questo pensiero ritornava quando lo vedeva, e ancora non
aveva trovato la risposta. Aveva tentato di portarlo da uno psicologo, ma non
era mai riuscito a farsi seguire.
- Ho ricevuto una visita oggi… E volevo avvertirti-
- Ancora la polizia?-
La morte di Hikari era circondata da un alone di mistero, e
la polizia aveva indagato per quasi un anno intero, senza trovare tracce del
cadavere o del luogo in cui era stata uccisa. I ragazzi erano stati tutti
interrogati, soprattutto Takeru, ma non avevano mai rivelato niente… Chi
avrebbe creduto loro?
- No, non la polizia…-
- Allora stai cercando di affibbiarmi un lavoro?-
Erano ancora sulla porta d’ingresso e Yamato stava perdendo
la pazienza.
Era inutile dire che se Yamato continuava a mantenerlo,
Takeru non si era neanche preoccupato di cercarsi un lavoro… Anzi, era un
miracolo che fosse arrivato fino in fondo alle superiori. Ishida aveva tentato
più volte di trovargli un impiego, anche il più semplice, ma anche quegli aiuti
erano stati respinti. E Yamato si chiedeva perché continuasse a stargli dietro.
- No, Takeru… Se mi fai entrare ti spiegherò tutto con
calma-
Il giovane si spostò dall’ingresso e Yamato entrò.
L’appartamento era il caos più totale.
Si sedette sopra l’unica sedia che trovò libera, e si prese
la briga di spegnere il televisore, acceso sulle solite partite di basket che
il fratello ancora adorava.
- Dimmi allora…-
Takeru si appoggiò ad una parete con le braccia incrociate.
- Oggi mi sono venuti a trovare tre ragazzi… Fanno parte del
nuovo gruppo di digiprescelti-
Takeru spalancò gli occhi. Era da vent’anni che nessuna
parola che si riferisse al mondo digitale entrava in quella casa… E Yamato
aveva appena infranto quella piccola legge.
- Ci sono nuovi disordini a Digiworld… E stanno cercando di
ricostruire il gruppo. Non so chi siano riusciti a contattare fino ad ora, ma
presto dovrebbe venire qualcuno a cercarti-
Takeru rimaneva in silenzio.
- Mi stai ascoltando?-
Alzò gli occhi verso il fratello più grande.
- Certo… Poco male, io non ho intenzione ne’ di tornare a
Digiworld, ne’ di rivedere gli altri… Soprattutto quel bastardo di Ken…-
- Smettila di prendertela con lui! E’ stato un errore quello
del digivice! E anche se tu mi raccontassi cosa successe dopo, so che la colpa
non è certo di Ken!-
- Si ma non sarebbe successo…-
- Non sarebbe successo cosa Takeru?! Nessuno di noi sa cosa
sia accaduto dopo! Perché tu non me lo vuoi dire?!-
Takeru si avvicinò al tavolino pieno di carte e bicchierini.
Prese un alcolico leggero e ne bevve un sorso.
- Non voglio che mi ritorni alla mente quel… quel ricordo
orrendo…-
Yamato si alzò e cominciò a girare per la stanza… Doveva
contare fino a dieci per mantenere la pazienza con lui.
- E va bene… Però potevi evitare di picchiare Ken! Sapevi
che aveva ancora l’ombra dell’imperatore nel cuore, e incolparlo di tutto non è
certo stato un bel gesto!-
- Non ne voglio parlare Yamato…-
Voleva chiudere presto la questione.
- Sai cosa penso Tk?-
- Non chiamarmi Tk…-
Tk era il soprannome legato al Takeru buono, a quello che
credeva nelle persone, che sperava sempre in qualcosa di buono per ognuno di
esse. Odiava essere chiamato così, gli ricordava quello che non era più.
- Va bene… Ma penso che dovremmo aiutare questo nuovo
gruppo. Devono salvare i digimon… E io non mi sono scordato di Gabumon… E
neanche tu di Patamon…-
Il giovane rimase in silenzio. Dopo cinque minuti buoni che
Takeru non gli rispondeva, Yamato decise che era il momento di andarsene. Aveva
innescato in Takeru qualcosa che forse gli avrebbe fatto cambiare idea… E se ci
fosse riuscito, avrebbe fatto di tutto per aiutare il nuovo gruppo di
digiprescelti.
- Ciao Takeru…-
E Ishida chiuse la porta dietro di sé.
- Eccoci, la casa è questa-
I tre ragazzi erano arrivati a casa della ex digiprescelta
dell’amore. Era una casa non molto grande, in stile tradizionale, con un
piccolo giardino sul davanti. Era semplice ma molto graziosa.
Leonor suonò il campanello.
Non ottenne nessuna risposta.
- Forse non è in casa…-
Era sabato pomeriggio, giorno dedicato allo shopping per le
donne di tutto il pianeta.
- Probabile… Però direi di aspettare. Sono le sei passate,
fra poco dovrebbe rientrare-
Eric e Leonor annuirono, d’accordo con Lucas. E come questi
aveva dedotto, dopo solo cinque minuti una macchina parcheggiò davanti al
cancello. Ne scese una donna dalla figura longilinea, capelli rossi lunghi fino
alle spalle, grandi occhi nocciola. Portava un paio di pantaloni bianchi di
taglio classico, con una cintura nera portata larga sui fianchi, una maglia
sempre nera con lo scollo a barchetta e sopra una giacchino di pelle.
- Wow, la signora si mantiene bene…-
- Eric niente commenti!-
- Ma se fino a mezz’ora fa stavi svenendo ai piedi del
signor Ishida!-
- Lucas è meglio se taci…-
- Scusate… posso aiutarvi?-
I tre si girarono sorpresi. Sora era davanti a loro, con
borsa nera in una mano e due buste nell’altra.
- Sì… Lei è la signora Takenouchi?-
Era il turno di Leonor.
- Sì, sono io… Ma non chiamatemi signora, non sono più
sposata ormai!-
Rivolse loro un sorriso dolce e li invitò ad entrare.
La casa era arredata magnificamente, con colori caldi che
variavano dal giallo delle pareti all’arancione delle tende, al rosso dei
divani.
- Complimenti per la casa signorina…-
- Oh grazie, l’ho arredata io nelle mie prime esperienze
lavorative!-
- Fa l’arredatrice?-
- Sì, mi piace molto come lavoro! Vi posso offrire
qualcosa?-
- No grazie, abbiamo appena mangiato…-
Tutti e quattro si sedettero su divano e sedie in salotto,
togliendosi le giacche.
- Allora.. in cosa posso esservi utile?-
I due ragazzi guardarono Leonor… la scena si stava
ripetendo.
- Intanto mi presento.. Mi chiamo Leonor, e loro sono i miei
amici Lucas ed Eric!-
- Piacere signorina…-
- Il piacere è mio!-
Al contrario di Yamato, Sora li aveva messi subito a loro
agio, con quel suo modo di fare dolce e gentile.
- Allora le stavo dicendo… Non si stupisca tanto, ma noi
siamo tre degli otto ragazzi che formano il nuovo gruppo di digiprescelti-
Sora smise di sorridere.
- Ah…-
- Sappiamo che lei e gli altri del gruppo non vi sentite da
molto tempo… Anzi, avete proprio tagliato i contatti…-
Sora sospirò e cominciò a parlare.
- Io non avrei voluto ma è successo…-
I tre ragazzi la guardarono negli occhi.
- Ci può dire… che cosa è successo?-
- Beh… Sì, posso farlo… Dopo… dopo la morte della nostra
amica Kari, ognuno rimase sconvolto e colpito in modo diverso. I casi più gravi
furono sicuramente Takeru e Ken… Il primo si rifiutò di parlarci e incolpò Ken
di tutto…. Mentre il secondo prese così male quell’accusa che non volle più
vederci per paura di portare alla morte qualcun altro di noi. In più Kari
costituiva un forte elemento di unione nel nostro gruppo, e senza di lei le cose
furono nettamente diverse… Così ci ritrovammo ognuno per la nostra strada. Dopo
circa dieci anni che il gruppo si era diviso Taichi tentò di farci
ricongiungere… E anche Daisuke ci riprovò diverse volte… Ma io rifiutai sempre
non me la sentivo di rivederli…-
Gli occhi di Sora si fecero lucidi… Almeno lei non era
indifferente a quello che era accaduto.
- Oh, capisco…-
I due ragazzi abbassarono lo sguardo imbarazzati dai
singhiozzi della donna. Leonor si alzò e le andò di fianco per cercare di
consolarla.
- Grazie Leonor… Non ce ne bisogno…-
- Si figuri…-
Dopo qualche secondo Leonor continuò con la sua storia.
- Noi dobbiamo tentare di ricostruire il vecchio gruppo.
Purtroppo è comparso un digimon di nome Daemon che vuole impossessarsi del
mondo digitale… E noi dobbiamo sconfiggerlo, e liberare i digimon che una volta
vi erano appartenuti con le digipietre… Ma è scomparsa quella della luce.
Abbiamo bisogno dei vostri ricordi per trovarla… Lei sarebbe disponibile a
seguirci?-
Sora rimase in silenzio per un po’ di tempo.
- Non ne sono sicura… -
Altro momento di silenzio.
- Ma posso provare. Non me la sento molto di rivedere gli
altri… Ma posso vincere questa mia paura… Lo faccio soprattutto per i digimon…
E per rivedere la mia Biyomon…-
I tre ragazzi non riuscirono a trattenere il sorriso.
Finalmente avevano un digiprescelto dalla loro parte!
- Grazie signorina… Però lei ci deve aiutare a fare anche
qualcos’altro…-
- Se posso tutto quello che volete….-
- Lei ha detto che non è più sposata vero?-
Era intervenuto Lucas. Ora si stava entrando in una zona di
sua competenza.
- Sì… mi sono sposata quando avevo ventotto anni con un
ragazzo che avevo conosciuto all’università. Credevo di esserne veramente
innamorata… Ma quando scoprì che aveva un’altra chiesi subito il divorzio. E
scoprì che non ne ero tanto dispiaciuta… Avevo circa trenta cinque anni quando
successe…-
Lucas ed Eric si scambiarono un’occhiata.
- Ecco… Noi sappiamo che da giovane era la fidanzata di
Yamato…-
Sora si rabbuiò.
- Sì è vero… Ne ero molto innamorata. Ma mi lasciò per
seguire il fratello Takeru. Avevo tentato in tutti i modi di offrire il mio
aiuto, sapevo quando Yamato fosse legato al fratello… E deve essere stato un
duro colpo vederlo ridotto in quello stato. Ma lui rifiutò vigorosamente… E mi
cacciò lontana da lui, con quei modi bruschi e sgarbati che si ritrova…Nei due
anni successivi non ci siamo più sentiti… Poi è tornato a cercarmi, chiedendomi
di perdonarlo… Ma non lo feci… Ormai avevo conosciuto Akira… il mio ex-marito…
Anche se fu molto dura per me dirgli di no… Ne ero ancora innamorata…-
Anche se si sforzava di mantenere un’espressione dura e
distante, c’era un velo di dolcezza nelle sue parole quando parlava di Yamato…
Forse il loro amore si poteva davvero salvare…
- Mi scusi… Ma Yamato è il fratello di Takeru?-
Lucas rimase veramente stupito da questa notizia.
- Sì… Credevo lo sapeste… Hanno cognomi diversi, ma questo
perché i loro genitori hanno divorziato quando ancora erano piccoli…-
- Ecco qual’era allora l’altro motivo!-
Leonor si illuminò… Sora la guardava in maniera confusa.
- Che altro motivo?-
I ragazzi guardarono la donna… Era giunto il momento di
raccontarle tutto.
- Signorina… Noi oggi prima di passare da lei siamo passati…
Siamo passati dal signor Ishida -
Sora arrossì, ma nascose il volto.
- Gli abbiamo parlato, così come abbiamo fatto con lei, a
casa sua… E lui ci ha fatto chiaramente capire, indirettamente, che aveva due
motivazioni per non seguirci, e se fossimo riuscito ad aiutarlo probabilmente
avrebbe accettato di aiutarci -
La donna ascoltava concentrata, sempre tenendo il viso
coperto da mani e capelli.
- Dal suo racconto abbiamo capito che uno dei due motivi era
il fratello Takeru… Ma noi siamo venuti da lei per il secondo motivo-
Sora alzò il capo, per fissare la ragazza, confusa. Prese la
parola Eric.
- Ha casa di Yamato ho trovato il suo indirizzo nascosto in
un cassetto… E vicino ad esso c’era un vostra foto da giovani, e una canzone…
Dedicata a lei-
La donna arrossì ancor più vigorosamente.
- Yamato è ancora innamorato di lei… E non ha rinunciato a
lasciarla andare… Può vedere la canzone sulla macchina di Eric…-
Lucas la prese e gliela mostrò. Passò qualche secondo… E
Sora scoppiò a piangere.
- I-io… Scusatemi ragazzi…-
Si alzò e andò in bagno. Tutte quelle rivelazioni erano
difficili da sopportare…
I tre ragazzi non pronunciarono parola. Sentivano soltanto i
singhiozzi della donna in lontananza.
Il silenzio si appesantì, e dopo qualche minuto che la donna
era sparita, anche l’attesa di una sua risposta era diventata snervante…
Eric si alzò e cominciò a camminare per la stanza.
- Dai siediti…-
- Non ce la faccio Leonor…-
Ancora cinque minuti di singhiozzi… Poi si calmarono, e la
donna uscì.
- Portatemi da lui-
I tre ragazzi annuirono sorpresi
- Domani mattina… Passate di qua verso le undici. Vi
accompagno poi io a casa… Ditelo pure alle vostre famiglie…-
Forse era meglio se non lo avessero detto alle loro
famiglie. Avrebbe inventato una scusa per il pranzo.
- Grazie signorina Takenouchi…-
- A domani-
Si inchinarono e si congedarono.
Erano in metropolitana. Il cielo intorno a loro era già
tinto dei colori della notte… Il sole era appena tramontato.
Lucas era in piedi in silenzio, attaccato alla maniglia.
Guardava fuori, senza realmente vedere il paesaggio circostante.
Eric era seduto gambe stravaccate, anche lui fissando il
vuoto.
Leonor era seduta composta, gambe unite e mani appoggiate
alle ginocchia, capo chino… Nessuno aveva niente da dire in quel momento.
- Ragazzi io chiamo Koji…-
Guardarono Lucas. Non ci avevano pensato… Koji era
incaricato di cercare Takeru… Si sarebbe potuto unire a Lucas.
Il biondo tirò fuori il cellulare e cominciò a digitare il
numero del portatile di Koji… Tre squilli, e il suo amico rispose.
- Ciao Lucas… Stavo per chiamarti sai?-
- Ciao Koji… Come procedono le ricerche?-
- Poco di fatto… Purtroppo sua madre ha cambiato indirizzo e
non sono riuscito a rintracciarlo! Però ho saputo una cosa importante! Takeru e
Yamato…-
- … erano fratelli! L’ho sapete pure io! Oggi siamo riusciti
a rintracciare sia Yamato che Sora, la digiprescelte dell’amore… Abbiamo avuto
meno fortuna con Taichi, quello del coraggio…-
- Ci sono Leonor ed Eric con te?-
- Sì… Sai qualcosa degli altri?-
- Purtroppo ho sentito solo Reika… Ha trovato una certa
Miyako Inoue! Insegna in un istituto non molto lontano da casa mia…
Professoressa di ginnastica! Domani l’accompagno…-
- Bene! Domani noi torniamo da Yamato con Sora! Sembrano
esserci complicati intrecci amorosi sotto!-
- Aggiornami mi raccomando!-
- Se ho notizie di Takeru ti chiamo!-
- Perfetto! Ci sentiamo lunedì allora…-
- Ciao!-
E chiuse la chiamata.
- Reika ne ha trovata una… degli altri non sa niente-
- Beh, è un inizio…-
- Già…-
Arrivarono nella stazione del loro quartiere e si divisero…
Ora era troppo stanchi per le baldorie del sabato sera…
- A domani!-
COSA PASSA NELLA MENTE DELL’AUTRICE?!
Ed anche il quarto capitolo è concluso! Spero di aver
dato alcune delle spiegazioni che mi erano state chieste nel capitolo
precedente, e che siano soddisfacenti! Ma passiamo alle recensioni...
Memole: Grazie per i complimenti! Come puoi vedere sto
sviluppando la coppia Sora e Yamato… vedremo nel prossimo capitolo come finirà!
Continua a commentare!!!
Crystal: Grazie della pazienza che mi dedichi nel continuare a
seguirmi!! Sono contenta che ti piaccia così tanto… Sono delle soddisfazioni
grandi per me! No, Kari non ricompare nel fic… Non è mica Beautiful dove i
personaggi morti resuscitano!! ;p
Francesca Akira: Spero che questo capitolo sia servito a spiegarti il
comportamento di Ken… Ma dal prossimo cominceremo ad avvicinarci un po’ di più
a lui, visto che parlerò in contemporanea dell’incontro fra Yamato e Sora e del
ritrovamento di Yolei! Continua anche tu a scrivermi… i tuoi commenti oggettivi
per servono per capire dove esagero! Stavo per fare un errore su Ken…^-^
Miya: Stesso risposta anche per te per quanto riguarda Ken!
Per il resto, pian piano mi apro a parlare degli altri prescelti… Come vedi nel
prossimo capitolo entrano in scena Koji e Reika! In questo modo, parlando dei
digiprescelti ad uno a uno, credo sia più facile identificare i nuovi con le
loro caratteristiche e aiuta a memorizzarli meglio… non trovi?!
Ho letto la tua fic… L’idea è
molto carina, complimenti! Forse è un po’ confusa… e secondo me dovreste centrare
i capitoli più sui personaggi che sugli autori… d’altra parte credo che sia
quello che il lettore cerca no?
E a tutti quelli che stanno
leggendo questa fic… Cercate la fic di Miya e leggetela, nei crossover! Se
nessuno commenta gli aspiranti scrittori perdono la voglia di scrivere… Un po’
come è successo a me nelle altre fic!!! ;p
Imi: Grazie del tuo commento!!! E’ quello che voglio
raggiungere nel mio scrivere: far vedere a chi legge quello che i personaggi
fanno nella mia testa! E spero di riuscirci…
So che sono molto lenta nello
scrivere ed aggiornare… Ma le altre fic le completerò!! Non le voglio lasciare
in sospeso, non è nel mio stile! Questa però mi stimola più l’immaginazione… E
spero di mantenere questo ritmo nell’aggiornare!!!
Ringrazio di nuovo tutti per avermi scritto!! Leggere le
recensioni è sicuramente la parte più piacevole dalla mia parte… Anche se mi
diverto molto a scrivere!!
Probabilmente il prossimo
capitolo lo inserirò tardi… Sabato undici parto con la scuola!! Sono in
gemellaggio con la Francia fino a sabato 18… Ma aspettatemi, se va tutto bene
tornerò!!
Intanto vado a impararmi a
memoria il dizionario di francese… Oddio sono
preoccupatissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Ciao! Dovevo dirti una cosa… Ehm, sai per domani… Dovevamo
trovarci per cercare Miyako…-
-Certo! Io ci sono!-
-Ecco… Mi sono sbagliata! -_-°
-… In che senso scusa? Non è la Miyako che cercavamo?-
-No, no! Sono sicura che sia lei… E’ che ho scoperto che come
lavoro insegna in una scuola media come professoressa di educazione fisica! E…
Mi era scordata che domani è domenica!-
-… la solita imbranata…-
-Non è vero!! E’ stato solo un piccolo errore!-
-Non hai l’indirizzo di casa vero?-
-Ehm… no!-
-Perfetto….-
-Dai, non fare così Koji! Ci andremo lunedì!-
-Non so se ti ricordi, ma noi andiamo a scuola lunedì!-
-Beh, per un giorno possiamo saltarla…-
-Ma sei matta! Se mia madre mi becca sono fritto!-
-Dai Koji! Sei il miglior modello di figlio sul mercato! Non
hai mai disobbedito ai tuoi genitori! Per una volta non succede niente…-
-Parli te, che tua padre te lo rigiri come vuoi…-
-Ti prego! Fallo per me… Se no pensa che è per una giusta
causa!… E non tirare in ballo mio padre!-
-Adesso ci penso… Ma
domani che facciamo? Io devo aspettare Lucas per cercare Takeru…-
-Come mai? Tu e Lucas non siete molto legati…-
-Cosa c’entra?! Takeru e Yamato, il digiprescelto
dell’amicizia, sono fratelli…-
-Ah, ora capisco! Beh, io in lista ho altre due persone…
Daisuke Motomiya e Ken Ichijoji!-
-E io ho un certo Iori Hida... Che nome ti ispira di più?-
-Umh… Daisuke?-
-Buono Daisuke! Allora a domani!-
-Ok..
ciao Koji!-
Koji chiuse la chiamata e si sedette sul divano di casa
sua... Si passò una mano fra i capelli… Reika sembrava vivesse su un altro
pianeta certe volte! Era così sbadata… Però era sempre allegra e pronta ad
affrontare nuove sfide! Forse perché aveva avuto un passato difficile… Era il
suo migliore amico da quando avevano cinque anni . Sua madre era morta quando
lei ne aveva sei… Fu un avvenimento molto difficile da superare per lei… Per
questo motivo Reika aveva cominciato ad appoggiarsi a Koji, cercando le
attenzioni e l’affetto che sua madre non poteva più darle… E Koji le era sempre
rimasto accanto. Il padre di Reika dopo essersi ripreso dalla depressione i cui
era caduto per la morte della moglie, diede tutte le sue energie per allevare
Reika nel migliore dei modi. Erano una famiglia molto unita adesso, spesso Koji
invidiava il loro rapporto. Fu in quegli anni che Reika cominciò veramente ad
apprezzare la vita che sua madre le aveva donato… Un padre fantastico, un
migliore amico sempre accanto, andava bene a scuola, stabile situazione
finanziaria e ottima salute… Perché avrebbe dovuto volere di più? Nessuno
viveva la vita appieno come lei… Era molto matura per avere solo quindici anni.
Nessuno sarebbe riuscita a portare la digipietra della luce meglio di lei… Se
solo l’avesse avuta fra le mani.
Una vampata di calore assalì il volto di Koji… Era ormai da
qualche anno che considerava Reika più di una semplice amica… Ma il coraggio
non era una delle sue doti maggiori. Crescendo la ragazza era diventata
un’adolescente molto carina e ricercata dai ragazzi della sua scuola… Il
perenne buon’umore, insieme agli splendidi occhi azzurri e i capelli mossi
scuri catturavano facilmente l’ attenzione dei ragazzi.
Ma anche Koji non era da meno… Le ragazze che gli facevano
la corte erano aumentate molto negli ultimi anni… Ma lui non era il ragazzo che
voleva attirare l’attenzione su di se’. Era molto riservato e sensibile,
qualche volta anche permaloso, faceva fatica a farsi degli amici… Ma con Reika
presente riusciva ad aprirsi di più con gli altri.
- Basta pensarci Koji…-
Tornò a riflettere sulla sua missione di domani. Daisuke
Motomiya… Non sapeva da dove cominciare.
Sentì aprirsi la porta di casa… Ed entrò suo padre.
- Ciao Koji! Sono tornato…-
- Ciao papà! Tutto bene al lavoro oggi? Sei rientrato
tardi…-
Suo padre era avvocato, spesso doveva trattenersi in ufficio
più del dovuto… Era uno dei migliori nello studio Iso, cognome del suo capo.
- Guarda lasciamo perdere… Lunedì sono in tribunale per un
caso di divorzio… I due si stanno separando e continuano a discutere per la
divisione dei beni. Non credo di aver mai visto una donna accanirsi così tanto
col proprio ex-marito…-
Nel frattempo aveva lasciato la giacca sull’attaccapanni e
si era allentato la cravatta, slacciandosi il primo bottone della camicia,
sedendosi di fianco a suo figlio sul divano color ocra. La luce del tramonto
penetrava dalle finestre, colpendo in pieno viso Koji, che fu costretto a
ripararsi con una mano.
- … Io naturalmente difendo il marito. Ma Motomiya è davvero
molto bravo nel suo lavoro! Sarà una sfida ad armi pari!-
… Motomiya?
- Scusa papà, hai detto Motomiya?-
- Sì, è il nome dell’avvocato che difende la moglie…-
- Per caso si chiama Daisuke di nome?-
- Credo si sì… Perché ti interessa tanto?-
Doveva essere il suo giorno fortunata… La dea della fortuna
esisteva davvero!
- No, niente è il cugino di un mio amico…-
- Ah… Beh, dov’è la mamma?-
- E’ andata a prendere Yumida quella sua amichetta… Non mi viene il nome..-
- Ah, va bene... Io vado a farmi una doccia-
- Ok-
Il padre di Koji si alzò in piedi e si diresse verso il
bagno. Nel frattempo Koji scattò in piedi e corse al suo computer. Si collegò
presto ad internet e andò a cercare informazioni su questo avvocato Motomiya…
_C’è posta per te!_
Una bustina era comparsa all’angolo dello schermo.
- Di chi può essere?-
Con il mouse cliccò sulla busta per aprire l’email. Comparve
una foto di dodici ragazzi, di cui tre riportavano una ‘x’ sopra il volto. Koji
guardò il mittente.
“ Ciao ragazzi sono Eric! Questa è una foto che ritrae i
bambini prescelti che dobbiamo localizzare! Non so che nomi ricollegare alle
facce… Ma il biondo e la rossa crocettati sono già stati trovati! Sono Yamato e
Sora! L’altra è Hikari… Buona fortuna!”
Perfetto! Ora avrebbe potuto capire se era il Daisuke che
stavano cercando…
Trovò una pagina che mostrava le foto e i dati di tutti gli
avvocati presenti nello studio Mizumi…
Daisuke Motomiya. Cominciò a confrontarlo con tutti i volti
che la foto ritraeva…
- E’ lui!-
- Sono qua ragazzi… Salite, prego!-
Eric, Lucas e Leonor salirono sull’automobile di Sora.
Finalmente il momento era giunto… Quando sentì chiudersi l’ultima portiera,
Sora ingranò la marcia e premette l’acceleratore. Quella mattina avrebbe
rivisto Matt… Meglio Yamato, ormai erano pienamente adulti entrambi. Cosa
avrebbe fatto? Cosa gli avrebbe detto? E come avrebbe reagito lui nel vederla?
In fondo quei ragazzi avrebbero anche potuto mentirle… Ma il suo istinto le
aveva detto di fidarsi. E lei aveva obbedito.
La sua confusione traspariva dall’espressione che aveva sul
volto in quel momento. Leonor la stava osservando.
- Signorina… Non si preoccupi… Il signor Ishida desidera
rivederla…-
Sora la guardò, distogliendo un attimo lo sguardo dalla
strada grigia. Le fece un sorriso.
- Grazie Leonor… spero che quello che voi mi avete detto
ieri sia vero…-
Tornò a concentrarsi sul traffico che regnava perennemente a
Tokyo, in qualsiasi quartiere si ci trovasse.
- Certo.. Ma signorina… Lei è ancora innamorata di Yamato?-
Lucas aveva posto la domanda con un’innocenza che non gli
era propria. Sora tacque, fece un mezzo sorriso, mentre i pensieri le si
accalcavano nella mente.
- Non lo so… L’amore è un sentimento misterioso… Ci colpisce
quando meno ce lo aspettiamo… Ed è faticoso da dimenticare… Ma sono convinta
che se lo avessi dimenticato ora non sarei qui a preoccuparmi di come mi
accoglierà…-
I tre ragazzi presero questa risposta come un sì.
- Vedrà… Scommetto che sarà più facile di quel che lei
crede…-
Eric ci aveva provato… Ma tutti sanno che l’amore è tutto
tranne che semplice.
- Eccoci, il palazzo è questo!-
Sora parcheggiò la macchina il più vicino possibile… Spense
il motore ed estrasse la chiave… poi si bloccò e contò fino a dieci. Infine
trasse un profondo respiro… E scese dalla macchina. I ragazzi la stavano già
aspettando fuori.
- Vedo che il negozio ha fruttato bene…-
disse Sora. Senza volerlo, si era tenuta molto informata su
quello che era accaduto a Yamato dopo che si erano lasciati, ma non si
aspettava di trovarlo in una delle zone più lussuose di Odaiba.
- E non ha ancora visto l’attico!-
La donna sorrise. Presero l’ascensore e salirono fino
all’ultimo piano. Nella salita si diede una controllatina allo specchio. Si era
truccata lievemente per mantenere uno stile disinvolto, ma si vedeva che si era
curata più del solito. Portava una maglia rossa con le maniche a tre quarti
leggermente sfasate e lo scollo a v, coi contorni di un rosso più scuro, al
collo un foulard legato alla francese dello stesso colore. Una giacca stretta
bianca e pantaloni bianchi completavano il tutto. Semplice ed elegante, adatta
alla sua età, che non mostrava minimamente.
Le porte dell’ascensore si aprirono. Qualche passo e si
ritrovarono davanti alla porta in legno. I tre ragazzi si girarono verso la
donna. Era completamente paralizzata.
- Non vi preoccupate… Sono una donna forte… Perché non
suonate?-
Lucas annuì e premette il bottone.
Qualche secondo di silenzio e di tensione che si poteva
palpare, poi, mentre Lucas stava per ripremere il pulsante, si sentì una voce
provenire dall’interno.
- Arrivo!-
Sora deglutì. Il momento era giunto.
La porta si aprì.
- Chi è che disturba a quest’o…-
La frase rimase incompleta. Yamato era comparso, in jeans
chiari e camicia bianca sbottonata, il tempo per allacciarla non c’era stato.
Sora era rimasta a bocca aperta… Non lo ricordava così bello … E neanche così
affascinante.
Leonor era di nuovo arrossita. I due ragazzi invece stavano
guardando la reazione di lei.
Ishida era rimasto a bocca aperta.
- Ciao Yamato…-
L’uomo ancora non reagiva.
- … Sora…-
L’attimo era magico. Leonor si sentiva evidentemente di
troppo in quella scena, e il sentimento di Lucas ed Eric non era diverso…
Ma un’altra cosa era evidentemente di troppo… Una voce
proveniente dall’attico Ishida.
- Ehi, Yamato, ….chi era alla porta?-
Apparteneva chiaramente ad una giovane donna… Che
probabilmente si trovava in camera da letto.
Sora la sentì, ed arrossì dalla vergogna.
- Oddio… che… che stupida sono stata… Io che speravo di
poter… di poter recuperare qualcosa… con te…-
Si girò e se ne andò verso l’ascensore. Yamato rimase
impietrito… Cosa stava accadendo?
- Sora! D-dove vai?!-
La donna si voltò. Non poteva più nascondere gli occhi
lucidi.
- S-scusami…-
L’ascensore arrivò, Sora salì.
- Ferma! Non andare… Dannazione!-
La porta si era ormai chiusa.
- Yamato vuoi rispondermi?!-
Yamato era notevolmente agitato…. E quel tono scontroso non
era quello che avrebbe dovuto sentire.
- Ryoko vedi si sparire immediatamente da questo
appartamento!-
La ragazza comparve dalla camera da letto, in camicia da
notte di seta.
- Ma come… Non ti è piaciuto stanotte?-
La ragazza non conosceva bene Yamato evidentemente…
- Sparisci! E’ stata una sera come le altre… Ti ho detto di
andartene!-
Ryoko non prese molto bene la notizia… Con la faccia
arrabbiata recuperò i suoi vestiti e uscì dall’appartamento…
- Stronzo…-
Ishida non ribatté. Era corso a infilarsi le scarpe e ora
stava correndo giù dalle scale.
In pochi secondi i ragazzi si ritrovarono da soli sul
pianerottolo. Si fissarono.
- Questa scena l’ho già vista in Beautiful…-
- Da quando guardi Beautiful Eric?-
Leonor li guardò. Come potevano scherzare in un momento come
questo? Sora e Yamato stavano per ricongiungersi, ma una stupida ragazza
sconosciuta aveva rovinato tutto… E in più se Yamato e Sora non si rimettevano
insieme la loro missione sarebbe andata a rotoli!
- Ragazzi siate seri! Sora era distrutta! E Yamato sta per
perdere il grande amore della sua vita! In più la nostra missione potrebbe
essere rovinata!-
I due ragazzi si guardarono negli occhi.
- Scusa… Entriamo e li aspettiamo lì? Qualcuno dei tre
tornerà no?-
Leonor scosse la testa ed entrò. Caso irrecuperabile…
Sora si era fermata davanti alla vetrina di un palazzo
vicino a quello dove abitava Yamato. Le lacrime le scendeva piano sul volto… Ci
aveva sperato troppo un’altra volta… Ma d’altronde doveva aspettarselo: ormai
erano sulla soglia dei quarant’anni, Yamato doveva pur aver avuto un’altra
donna…
- SORA! Soooora!!!-
La donna si girò. Dall’edificio accanto era spuntato Yamato
Ishida, e stava urlando per cercarla, forse per fermarla. Lui abbassò le mani
che prima aveva intorno alla bocca e cominciò a spostare il suo sguardo da un
luogo all’altro, per trovare una donna dai capelli rossi.
La vide.
Fu un attimo, i loro sguardi si incrociarono… Ma bastò
quello per fermare la fuga di Sora. L’uomo le corse incontro. Era sudato e
spettinato, la camicia ancora aperta… In fondo si era appena svegliato e si era
fatto otto piani di scale di corsa… Ma Sora era ancora ammaliata dalla sua
figura.
- Sora!! Sei qui…-
Si fermò, la donna chinò il capo.
- Sora, non te ne andare…-
- Yamato… scusami, non volevo interromperti…-
- Non hai interrotto niente! Quella… non era nessuno… Ieri
sera ero andato un po’ in giro per locali… E l’ho incontrata… E’ stata una cosa
di una sola notte!!-
Fra una frase e l’altra stava ancora riprendendo fiato.
Sora rimase sorpresa… Non credeva che Yamato fosse quel tipo
di uomo…
- Yamato… perché…-
- Prima tu! Perché hai deciso di farti vedere?-
- I nuovi digiprescelti… Sono venuti da me…-
Yamato si calmò. I nuovi digiprescelti? Non li aveva notati
davanti alla porta…
- E… E cosa ti hanno detto?-
- Di andare con loro e ricomporre il vecchio gruppo…-
- e sei venuta da me solo per questo?-
Sora abbassò di nuovo il capo… Non riusciva proprio a
guardarlo negli occhi… Non aveva ancora realizzato quanto le era mancato in
tutti quegli anni prima di quella mattina, quando lo aveva visto.
- No…-
- Ti hanno detto… quello?-
Sora annuì…
- Allora… voglio dirti che faccio sul serio…-
La donna spalancò gli occhi e lo guardò.
- E’ vero, ho avuto altre donne… Ma ho passato la mia vita
ad aspettarti. Non voglio sprecare questa occasione…-
- Yamato io… io…-
Le lacrime ricominciarono a scendere dagli occhi nocciola di
lei… E Ishida non resistette. L’abbracciò.
- Yamato, scusami! Scusami! Scusami se ti ho rifiutato per
tutti questi anni! Io non capivo… Non capivo…-
La voce di lei usciva soffocata, il volto era premuto contro
il corpo di lui…
- Ho visto la canzone! E la foto… Non capivo… non capivo di
essere ancora così importante…-
La mani di Yamato le circondarono la vita.
- Sora… ti ho aspettato… Non potevo rinunciare a te…-
Era da anni che l’uomo non metteva così a nudo i suoi
sentimenti… Ma era l’unica occasione che aveva per ricominciare a costruire,
pezzo per pezzo, la vita che aveva sempre sognato.
- Yamato scusami!-
- Basta scusarti… Ti amo Sora…-
- Non me lo avevi mai detto…-
Non poteva credere a quello che stava succedendo… Mai la
felicità l’aveva investita a tal punto.
- Ti amo anch’io….-
E giunse anche quell’agognato bacio. Che quella mattina
aveva rischiato di non essere mai dato.
- Che fortuna Koji!-
Reika era passata a prendere Koji a casa sua e ora stavano
passeggiando per un viale alberato vicino agli studi televisivi di Odaiba.
- Eh già… Le divinità ci stanno aiutando!-
- Ci sono dei privilegi anche a fare i bravi ragazzi…-
- Dai parli come se tu fossi una teppista!-
- E’ vero… Io sono solo un più esuberante e spregiudicata
del normale!-
Koji la guardò e sorrise. Come stava bene in quei momenti…
- Allora, ho stampato la foto del gruppo di ragazzi… Chi
sarebbe Daisuke?-
Reika tirò fuori un foglio e Koji si avvicinò per indicare
un ragazzo dai capelli color prugna che sembrava non riuscir a stare fermo
neanche con una macchina fotografica davanti.
- Ok… Che strana pettinatura!-
- Già!-
E cominciarono a commentare ad uno ad uno tutte le facce dei
ragazzi… A parte Hikari… Un alone di rispetto circondava le persone decedute…
- Guarda questo moro com’è carino!-
- Dai Reika, avrò si e no dodici anni!-
- Ve beh, adesso sarà cresciuto!-
- Se lo dici tu… Però a me piace più il biondino
crocettato!-
- Da quando ti metti a fare degli apprezzamenti sugli
uomini?-
Koji arrossì… Un’altra figuraccia!
- Dai che scherzavo! La ragazza più carina però è quella coi
capelli tinti!-
- Un po’ strana per i miei gusti!-
Continuarono a commentare allegramente il vecchio gruppo,
quando raggiunsero un gruppo di appartamenti. Koji aveva scaricato l’indirizzo
dell’avvocato, e ora si trovavano davanti a casa sua.
- Speriamo che Dio ce la mandi buona!-
Disse Reika, e Koji la guardò perplessa.
- Tu non sei cattolica…-
- Vero ma mi piace il detto!-
Koji sorrise. Questa è pazza, pensò….
COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?!
Incredibile ma vero sono riuscita ad aggiornare prima di
partire per la Francia!!! Non ci posso credere… Spero che il capitolo vi sia
piaciuto!! Forse mi sono lasciata andare un po’ troppo alle scena amorose… Ma
questa sarà l’unica, insieme a quella di un’altra coppia ( che non voglio
svelare!) che inserirò! Le altre le vedremo poi alla fine della fic… Ma
riguarderanno i nuovi digiprescelti! Comunque passiamo alle recensioni!
Miya: Grazie come sempre di continuare a seguire! Scusa,
mi sono scordata di lasciare un commento alla tua fic suoi crossover… Però l’ho
lasciato nell’altra!!! E… prima o poi qualcuno doveva aiutarli i digiprescelti!
Topomouse: Grazie, accetto gli auguri!! Sono un po’
preoccupata… Comunque ho visto in altre fic che se non si rispettano certi
tempi di presentazione, non capisci più chi sono i personaggi!! Sono contenta
che apprezzi!!
Francesca Akira: La scelta del nome è stata casuale…E’
che sto leggendo un libro adesso dove è stato ucciso uno scienziato di nome
Akira Iso… e Zac! Ho usato nome e cognome! Mi piacciono i tuoi commenti, quindi
continua a lasciarli… per l’errore che stavo per commettere… Segreto!!!
Comunque volevo chiederti.. Perché non continui più la tua fic ‘Romeo e
Giulietta Parody’? Prometteva bene!!
Crystal: prima di Tk faccio arrivare Davis!!! Magari darà
una mano a Koji… Spero che ti siano piaciuti i due nuovi digiprescelti!!
Miyu_Chan: E’ la prima volta che vedo un tuo commento, e
sono felice che questa fic ti piaccia così tanto!! Come scrittura mi impegno
più che posso… Prima o poi raggiungerò lo stile giusto!! Finora mi accontento!
Grazie a tutti per le recensioni… E adesso ci sentiremo
davvero dopo la Francia!!! Au revoir!!!
Eric, Lucas e
Leonor erano seduti sui divani chiari del salotto dell’attico del signor
Ishida. Era da ormai un quarto d’ora che gli adulti di quell’appartamento se ne
erano andati in preda a diverse emozioni… I tre ragazzi non sapevano cosa pensare.
Erano in silenzio, ognuno concentrato su un diverso oggetto presente in
quell’abitazione. Nella loro mente stavano però sperando tutti e tre la stessa
cosa: che Sora e Yamato si fossero chiariti…. E che avessero recuperato la
storia che avevano vissuto un tempo.
Ad un tratto si
sentirono dei passi lungo il piano in cui si trovava l’appartamento… La porta
in legno si aprì.
Entrarono Yamato
e Sora. Lui, la solita faccia seria, ma con una nuova luce negli occhi… Lei,
sorridente, ma senza scomporsi.
I tre ragazzi
sorrisero… Un passo avanti verso lo scopo della loro missione.
- Scusate
ragazzi se vi abbiamo lasciato soli…-
Sora fece un
leggero inchino di scuse, poi si mise ad osservare l’attico… Era la prima volta
che entrava in quella casa. Era evidente che Yamato aveva ricavato un sacco di
soldi dal negozio… Ma l’ambiente era molto freddo.
- Non si
preoccupi… Però vi vedo vittoriosi-
I due adulti
arrossirono.
- Signor Ishida…
Voglio cogliere l’occasione per rifarle la domanda di ieri… Ha intenzione di seguirci?-
Lucas aveva
aspettato quel momento, credendolo il migliore. Yamato aveva appena ritrovato
l’amore, e sperava che le altre preoccupazioni gli fossero momentaneamente
scomparse dalla mente.
Gli altri due
ragazzi e Sora si girarono a guardarlo. Yamato stava fissando un oggetto sul
suo lato sinistro.
- ….. No. Non ho
intenzione di tornare di nuovo a Digiworld-
I ragazzi
spalancarono gli occhi… Credevano davvero di avercela fatta quella volta. Sora
abbassò lo sguardo… In fondo se l’aspettava.
- Yamato…
Dobbiamo aiutarli…-
- Sora… Quel
mondo ha rovinato mio fratello. Dopo tutto quello che abbiamo passato per
salvarlo, lui ci ha ricambiati così. Mio fratello non riavrà mai gli anni che
ormai ha passato… Non ritornerò in quel luogo-
- Non è colpa di
Digiworld se Takeru si è ridotto così…-
- Non so cosa
sia successo. Ma di sicuro sulla terra non sarebbe capitato. E’ colpa di quel
mondo, e di tutti i suoi abitanti… Ed è inutile tentare di convincermi, non
cambio idea-
I presenti
chinarono il capo. Yamato aveva ragione: era inutile tentare di convincerlo.
Reika premette
il pulsante del campanello sotto la targhetta con riportato il nome Motomiya.
Si trovavano
davanti ad un grande condominio in stile inglese, dall’aspetto elegante.
L’appartamento di Motomiya si trovava al secondo piano.
- Chi è?-
Aveva risposto
una voce femminile… Koji, piuttosto imbarazzato e non sapendo cosa dire, si
voltò a guardare Reika.
- Salve, staremo
cercando il signor Motomiya Daisuke… E’ in casa in questo momento?-
- Sì… Ma chi siete?-
Reika guardò
indecisa Koji, e la stessa cosa fece lui.
- Ecco… Siamo i
figli di un avvocato amico del signor Motomiya! Staremo compiendo una ricerca
sui casi… Sui casi di divorzio! E visto che il signor Motomiya ne ha uno fra le
mani proprio ora…-
- Ho capito
ragazzi… Salite, secondo piano, porta a destra!-
Reika fece
l’occhiolino contenta al suo amico, che però aveva un’espressione corrucciata…
Non era molto convinto che le bugie portassero a qualcosa di buono.
I ragazzi
aprirono il cancelletto, salirono i tre scalini d’ingresso per poi aprire la
porta principale. Infine salirono i due piani di scale che li separavano
dall’appartamento.
La porta era già
aperta, quindi aspettarono che comparisse qualcuno.
Ad un tratto
spuntò una ragazza sui trenta, dai capelli nerissimi e lisci, e dallo sguardo
dolce e sereno. I ragazzi notarono subito un piccolo rigonfiamento nel suo
bacino…
-
Congratulazioni signora!-
Disse Reika,
mentre Koji arrossì un poco… Le donne incinta lo imbarazzavano, non sapeva bene
neanche lui il motivo.
- Grazie ehm…
Qual è il tuo nome?-
- Mi chiamo
Reika, e questo è Koji!-
I due si
inchinarono rispettosamente.
- Allora grazie
Reika!-
- A che mese è?
Ormai la pancia è visibile!-
- Praticamente a
metà del quarto!-
- Lei è la
moglie del signor Motomiya?-
Koji si era
fatto avanti coraggiosamente.
- Oh… beh, non
proprio! Siamo ufficialmente fidanzati… E, ci sposeremo alla fine di maggio!-
- Allora doppie
congratulazioni!-
La donna
sorrise, poi chiamò il fidanzato. Dopo qualche minuto l’uomo apparve.. Tutto
stropicciato e assonnato.
- Scusatelo è un
dormiglione!-
Daisuke arrossì,
poi si rivolse ai ragazzi.
- Allora… Non
somigliate molto a nessuno dei miei colleghi… Chi è il vostro paparino?-
- Daisuke, un
po’ di educazione…-
- Hai ragione..
Scusami Mameha…-
E le schioccò un
breve bacio sulla guancia. La donna rise, poi si girò verso i ragazzi.
- Vi lascio
soli… Andate pure nello studio di Daisuke!-
La donna fece un
piccolo inchino per evitare di non sforzarsi troppo, e tornò a sedersi sul
divano in salotto.
I due ragazzi
seguirono allora Daisuke in una stanza poco più avanti… E appena l’aprirono si
meravigliarono che un uomo potesse anche solo entrarci. Era nel caos più
totale: fogli e pile di cartelle di diverso colore si trovavano in ogni angolo
della stanza, senza contare le tazze vuote sporche ancora di caffè posate in
ordine sparso sulla scrivania… E due giacche buttate sulle sedie, che
completavano il tutto.
- Scusate il
disordine… Ma prego sedetevi… E se trovate qualcosa sulla sedia spostatelo
sulla scrivania-
I ragazzi
obbedirono e si sedettero.
Daisuke rimase
in piedi a fissarli… No, proprio non gli ricordavano nessuno dei suoi colleghi.
Koji alzò
timidamente lo sguardo: Daisuke era assorto nei suoi pensieri… Portava una
felpa grigia e un paio di pantaloni neri un po’ trasandati… Si vedeva che si
era appena svegliato.
- Allora
ragazzi… Di cosa avete bisogno?-
Koji riabbassò
lo sguardo, così toccò di nuovo a Reika cominciare a parlare.
- La questione è
un po’ complicata… Noi… non siamo i figli di nessun suo collega… Almeno, io no,
lui sì… Ma non è questo il punto. Noi siamo digiprescelti-
Daisuke li
guardò sbalorditi. Digiprescelti?
- Ma… come è
possibile…-
- Beh… Sono
successi nuovi disordini a Digiworld… E siamo stati chiamati per combattere di
nuovo le forze del male-
Daisuke non
capiva ancora bene la situazione… Ma ad un tratto gli occhi gli si fecero
lucidi. Reika arrossì… Suo padre aveva pianto spesso per la morte di sua
madre.. Ma vedere un uomo lacrimare era sempre uno spettacolo strano…
- Scusatemi … E
che… Stavo pensando… Stavo pensando ad Hikari…-
Koji tornò a
guardarlo… Il suo viso aveva ancora i lineamenti del ragazzo che era stato… E
probabilmente il suo animo era rimasto quello di un bambino… Per di più molto
emotivo…
- Lei… era molto
legato ad Hikari?-
Daisuke rimase
in silenzio… Ormai ero un uomo fatto e finito, non poteva permettersi di
piangere… Ma Hikari…
- Molto… dovete
sapere che… a quei tempi ne ero innamorato. Lei non ha mai ricambiato, ma
questo non cambia le cose… Quando è morta, ero distrutto completamente… E
pensare che il suo sacrificio è stato vano… mi fa… mi fa…-
Strinse i pugni
e sbuffò. La collera aveva preso il posto della tristezza nel suo cuore.
- Si calmi
signore…-
Disse Reika. Poi
intervenne Koji.
- Signor Motomiya…
Il sacrificio di Hikari non è stato vano… Digiworld ha passato vent’anni di
pace, e questo solo grazie a voi… Voi non sapete quanto tutti gli abitanti di
Digiworld vi siano riconoscenti…-
- Mi dispiace
parlare così.. ma Digiworld deve esserci grato-
I due ragazzi lo
guardarono stupito. Aveva la capacità di cambiare stato d’animo nell’arco di
due secondi…
- Hikari ha dato
la sua vita per salvarlo.. E questo ha distrutto la nostra.. Non ho più sentito
nessuno da quel giorno… So di non averci neppure provato per un lungo periodo…
Quando una ragazza della tua età muore.. Non potete neanche immaginare che
senso di sconforto vi prenda. Ti fa capire che non si muore solo quando si è
vecchi… Ma devi stare molto attento… E questi ragionamenti mi avevano spaventato
a tal punto.. Ma appena capii il mio errore era ormai troppo tardi..-
Reika socchiuse
gli occhi… Anche a lei la morte della madre aveva fatto lo stesso effetto… Ma
se fosse morta una sua amica… forse sarebbe stato addirittura peggio…
- Signor
Motomiya… Ho vissuto la sua stessa esperienza…-
Daisuke la
guardò, anche se il suo sguardo era duro come poco fa.
- Mia madre è
morta quando io ero piccola. Questo mi ha distrutto… Ma qualcuno ha irradiato
la mia vita di speranza. E sono riuscita a risvegliarmi… Ora, anche se ho paura
della morte, una paura folle, ad essere sincera… Ho capito che la vita la devo
vivere tutta, perché potrebbe finire in qualunque momento… E devo far capire
anche agli altri di non gettarsi via per la prima preoccupazione..-
Daisuke rimase
pietrificato.
- Quanto anni
hai ragazza?-
- Quindici…-
- Beh,
complimenti… Non è da tutti fare un ragionamento simile… Io stesso non l’ho mai
fatto in più di trentacinque anni di vita… Ma sono riuscito a saltare fuori lo
stesso dalla tenebre che avevo dentro… Il mio lavoro innanzi tutto: facendo
l’avvocato, posso mandare in prigione chi se lo merita… è come una piccola mia
rivincita personale contro i cattivi..-
- Ognuno ha il
suo modo di vendicarsi!-
Reika sorrise
con gioia e Daisuke scoppiò a ridere.
- Hai ragione!
E’ una vendetta anche questa! Una altro motivo che mi fa sentire felice…
sicuramentela mia ragazza… E fra poco
anche il mio piccolo erede!-
Questa volta
scoppiarono a ridere insieme… mentre Koji fece solo un piccolo sorrisetto. Si
sentiva tremendamente fuori luogo in quella conversazione. Reika sapeva
mettersi sullo stesso piano di un adulto… Perché lui era rimasto indietro?
- Ho capito…
Allora, quale sarebbe la vostra missione?-
- Dobbiamo
raccattare tutti i vecchi digiprescelti..-
- Beh dai,
proprio vecchi no..-
- Mi scusi
signor Motomiya..-
- Non ti
preoccupare scherzavo…-
Koji decise che
non voleva farsi isolare dalla conversazione.
- Ha notizie di
altri digiprescelti?-
Daisuke si mise
serio.
- Un bel po’ di
anni fa ho tentato di riagganciare i rapporti con i miei amici… Soprattutto con
il mio migliore amico..-
Tornò triste,
pensando all’ultima volta che lo aveva visto.
- Sembra
scomparso… Non riesco a capire dove cavolo si sia cacciato… E’ da anni che lo
cerco, senza nessun risultato…Sono
abbastanza sconfortato… L’ultima volta che ci siamo visti risale a diciannove
anni fa… Lui ha assistito alla morte di Kari… E la vicenda l’ha segnato
gravemente… Non si vuole più avvicinare a nessuno di noi… Dice che non vuole
uccidere nessun altro… E’ stato Takeru a mettergli in testa quelle orrende
convinzioni… Se solo mi capitasse a tiro..-
- Ehi, calmo,
non è certo colpa di Takeru o del suo migliore amico quello che è successo!-
Daisuke si era
surriscaldato a pensare a quei momenti. Doveva ancora imparare a tenere a freno
la sua impulsività.
- Hai ragione…
Non è colpa di Takeru, Reika, se Ken è scomparso… Ma forse con il vostro aiuto
riusciremo a rimettere insieme il gruppo… E allora anche Ken salterà fuori!-
I due ragazzi
sorrisero.
- Perfetto!-
- A proposito…
Ho mantenuto i contatti con Taichi Yagami…-
I due si
illuminarono… Peccato però che non era nessuno di quelli che stavano cercando.
- Bene! Però…
Non fra i nomi che dobbiamo cercare Koji…-
- Però ho già
sentito il suo nome… Dovrebbe essere il digiprescelto… del coraggio se non
ricordo male!-
- Giusto Koji…
Quindi dovete cercare solo alcuni digiprescelti?-
- Sì, ognuno ha
un digiprescelto corrispondente alla sua pietra… Ma noi abbiamo anche quelli
che come te, non l’avevano…-
- Capisco quindi
voi che pietra possedete? Quanti altri digiprescelti ci sono oltre a voi?-
- Piano con le
domande…-
- Beh… Io
possiedo quella della speranza… E Reika… sta ancora cercando quella della luce-
- Capisco..-
- E’ per questo
che stiamo radunando i vecchi digiprescelti! Spero di trovarla presto…-
- Comunque
tornando al nostro discorso, dobbiamo avvertire Eric!-
Daisuke li
guardava un po’ sorpreso… Questo improvviso salto nel passato lo stordiva un
po’… Era da un sacco che non parlava di digimon, digipietre, Ken, Takeru…
- Scusate se lo
chiedo… ma dove sono i vostri digimon?-
Reika e Koji si
guardarono.
- Io chiamo
Lucas, non ho il numero di Eric…-
- Allora parlo
io… Dunque, adesso le spiego meglio i dettagli…-
Reika cominciò a
parlare, mentre Koji si allontanò dalla stanza e tirò fuori il cellulare.
- Pronto?-
-Ciao Lucas,
sono Koji…-
-Ciao!
Novità?-
-Sembra di
sì… Abbiamo rintracciato Daisuke…sembra che sappia dove trovare Taichi!-
-Perfetto!
Grazie Koji… Avverto Eric…-
-Lucas?-
-Dimmi…-
-Takeru…
ancora niente?-
-Abbiamo un
indizio… Ma adesso che ci penso il tuo aiuto ci farebbe comodo! Che facciamo
quindi?-
-Sei libero
nel pomeriggio?-
-Posso
liberarmi…-
-Ok. Allora
ci troviamo nel piazzale della televisione alle cinque ok? E porta Daisuke..-
-Farò il
possibile… Qui abbiamo una fidanzata incinta!-
-Cavolo… Va
beh, mezz’oretta la può trovare no?-
-Farò il
possibile… Ciao!-
-Ci vediamo
oggi pomeriggio!-
Koji tornò nello
studio. Daisuke era concentrato nel racconto di Reika, ma dovette interrompere
tutto.
- Abbiamo un
appuntamento… Anche lei signor Motomiya-
COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?
Salve gente! Scusate il ritardo dell’aggiornamento… Mo
queste tre settimane sono state infernali! Non mi sono fermata un attimo… Fra
gemellaggio in Francia ( andato benissimo, mi sono divertita un sacco e
migliorato un sacco il mio francese!), gita a Firenze per vedere gli Uffizi
ecc, autogestione e recuperi di verifiche che non abbiamo in due settimane… Che
caos!
Questo capitolo è più corto degli altri… Ma spero sia
piaciuto lo stesso!
Penso che il prossimo digiprescelto sarà Taichi… Oppure
passerò agli altri digiprescelti, lasciando la questione in sospeso… Boh,
vedremo la mia mente malata che cosa pondererà!
Ma passiamo alle recensioni!
Francesca Akira89: Grazie della tua puntuale recensione! E
grazie anche dell’aiuto che mi stai dando con i video… Sto veramente
impazzendo! Anche perché non trovo sul sito la pagina dedicata ai video… Ma
lasciamo le cose personali a dopo! Eh, Ken si è nascosto molto bene… Ma non
voglio svelare niente! I lavori che ho scelto per ogni digiprescelto non sono
errori e dimenticanze dall’originale… E solo che li vedevo meglio sistemati
così! Anche perché… Davis non voglio che sia un cuoco, e neanche che Yamato
faccia l’astronauta! Non ce li vedo personalmente…
Sì, Sora e Matt di nuovo insieme! Mi piacciono un sacco,
sono la mia coppia preferita! Infatti cerco Amv su di loro… Ma ne ho trovati
pochissimi!
Heater: Grazie tesoro!! Non potevo non accoppiarli! Ma anche
loro avranno i loro casini… La vita di coppia non è facile, soprattutto da
adulti!
Miya: Grazie della recensione!! Sì, mi piacciono molto… E
grazie di avermi aspettato per il nuovo capitolo della tua fic! Sono curiosa di
sapere che succede… Come potrai leggere qui, Davis ha i suoi motivi per fare
l’avvocato!
Topomouse: Per il lavoro di Davis ci ho dovuto pensare
molto… Ma alla fine sono giunta all’avvocato per i motivi sopra riportati!! Io
penso che sia possibile… Non trovi? Purtroppo sono ancora a due su 11… Yamato è
un testone! E aspetta di arrivare a Ken!
Machi: Grazie anche per il tuo commento! Breve ma efficace
^-^!! Commenta anche il prossimo!
Memole: Grazie! Sì, le altre fic le continuerò presto!
Almeno spero… La festa di Natale finisce fra due capitoli, ma sono molto lunghi
da scrivere! Triangolo… proseguo con calma! Ma il prossimo capitolo è quasi
pronto!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa storia!!
Sosuke stava
digitando velocemente alcune lettere e codici sulla sua tastiera. Quella
mattina di domenica si era messo al lavoro molto presto, visto che per colpa
della sua enorme parentela che lo aveva sballottato e sbaciucchiato da una
parte all’altra, il giorno prima non aveva potuto mettersi al lavoro.
Non aveva ancora
sentito nessuno degli altri, ma quello non gli sarebbe stato necessario… Poteva
benissimo fare tutto da solo.
Lo schermo del
computer si illuminò.. La sua ricerca stava dando i suoi frutti. Si scostò una
ciocca di capelli scuri dal viso, e si sistemò meglio gli occhiali sottili
dalla montatura nerasul naso. Dopo
questi pochi movimenti, la sua mente tornò a scollegarsi dal mondo reale per
poi connettersi di nuovo a quello di Internet.
Sosuke era
sempre stato un tipo molto solitario… Un po’ sbruffone,per colpa della sua intelligenza si riteneva
superiore alla media. E non aveva in effetti tutti i torti…
Oltre al grande
cervello sempre in movimento che si ritrovava, anche il suo aspetto esteriore
non era da meno… Ma le ragazze lo evitavano, la sua serietà incuteva rispetto e
timore… Nessuno riusciva mai a sentirsi a proprio agio di fianco a lui.
Faticava molto a farsi degli amici, e infatti appena si era ritrovato
catapultato a Digiworld insieme ad altre sette persone aveva maledetto quel
viaggio. Si ricordava bene quel giorno…
Era una
normale giornata nuvolosa, e Tokyo proseguiva la sua corsa senza interruzioni.
Le strade del quartiere di Odaiba erano gremite di giovani, le vacanze di
primavera erano agli sgoccioli, e tutti gli studenti ne approfittavano per fare
un ultimo giro con gli amici.
Sosuke stava camminando tranquillo
nella via centrale, la cartella trasandata su una spalla, contenente il
computer portatile, il suo strumento vitale per esercitare la sua mente, e una
racchetta insieme alla tuta da gioco. Era appena tornato dal parco, dove si era
un po’ rilassato, giocando a tennis con un suo compagno di corso.Era lo sport che
preferiva, seguito a ruota dal nuoto… Tutte attività individuali, si rifiutava
di dover contare su un’altra persona per vincere una gara. E questi sport gli
avevano permesso di irrobustire il corpo, che faceva tanto impazzire le ragazze
che lo guardavano.
Decise di tirare fuori il suo
cellulare e attaccare gli auricolari, gli serviva un po’ di musica rock.
Ma appena lo prese, l’aggeggio
elettronico cominciò a tremare.
- Una mail… Chi sarà poi..-
Riceveva pochi messaggi e anche
poche mail, non essendo molto socievole.
Guardò il piccolo schermo a colori
e cliccò sul pulsante con scritto ‘Leggi’.
“ Sono qui, trovami!”
- Eh?!-
Il messaggio era anonimo.
- Chi è questo pazzo svitato…-
Digitò qualche codice, ma la mail
arrivata non aveva altre informazioni con sé.
- Questa poi..-
Cominciò a guardarsi intorno.
Tutti camminavano tranquillamente o di fretta, ma nessuno sembrava fissarlo.
Poi notò un altro ragazzo con il cellulare in mano, i capelli biondi legati in
codino, che si guardava attorno spaesato almeno quanto lui.
Poco più avanti una ragazza alta e
con i capelli corti dalle punte rosse guardava un cellulare con la bocca
spalancata.
Infine, un ragazzino più piccolo
di lui con i capelli neri teneva stretto convulsamente il telefonino, guardando
sconcertato il gigantesco schermo pubblicitario posizionato davanti a un
grattacielo.
Alzò anche lui lo sguardo, non
capendoci più niente, e vide che non stava scorrendo la solita pubblicità della
Coca-cola o del McDonalds..
C’era un piccolo vecchietto che
salutava, con un fumetto di fianco a lui. Riportava scritto otto nomi…
Eric
Lucas
Leonor
Sosuke
Kyoko
Sachiko
Koji
Reika
Oddio. Probabilmente i ragazzi che
aveva appena visto facevano parte dell’elenco che quel vecchietto aveva scritto
di fianco. Ma chi poteva dire che quel Sosuke doveva essere proprio lui?
Il cellulare vibrò ancora. Non
poteva essere..
“ Bravo, mi hai trovato!”
Cavolo… Si guardò attorno di
nuovo. Le altre persone continuavano il loro cammino senza scomporsi. Non
poteva essere..
- Mi scusi signore!-
Doveva provarlo che era realmente
così. Non l’avrebbe accettato senza una prova concreta.
- Cosa c’è ragazzo?-
- Lei cosa vede scritto su quel
cartellone? Quello televisivo..-
- Secondo te cosa posso vederci
scritto?! Mi stai prendendo in giro?! E’ la solita pubblicità!-
- Grazie sig..-
- non ho tempo da perdere con te
intesi?-
E se ne andò.
Cavolo, lui non vedeva il
vecchietto. Tornò a cercare con lo sguardo i ragazzi che prima avevano avuto la
sua stessa reazione. Corse dalla ragazza più vicina a lui, quella con i capelli
corti.
- Ehi, scusa, tu!-
La ragazza si girò.
- Ma ti sembra il modo adatto di
abbordare una ragazza? E poi scusami bello, ma sto facendo altre cose!-
‘ Che caratterino’
- E di questo che ti volevo
parlare.. Lo vedi anche tu il vecchietto sullo schermo?-
La ragazza spalancò gli occhi.
- Ma allora non sono l’unica…-
- Hai ricevuto anche il messaggio
senza mittente?-
La ragazza annuì.
- E vedi anche il tuo nome scritto
di fianco al vecchietto?-
- Si… Io sono Sachiko… -
Sosuke controllò la lista. Sachiko
era il numero6.
- Tu sei Sosuke?-
Il ragazzo si girò sorpreso.
- E come lo sai?-
- Hai la stessa faccia di tutti i
Sosuke che ho conosciuto..-
Il ragazzo non fece in tempo a
rispondere che i loro cellulari si illuminarono di una luce dorata.
- Ma che..-
Non finì la frase. Erano stati
appena risucchiati dai loro cellulari.
Che giornata che era stata… Non conosceva nessuno dei
ragazzi che erano stati catapultati con lui in quel mondo… E anche gli altri
erano nella sua stessa situazione, a parte Koji e Reika. Ma non era mai stato
tanto interessato a conoscerli… E anche gli altri, si affidavano a lui solo se
era strettamente necessario. L’unica che sembrava intenzionata a non volerlo
lasciar stare era Sachiko… E se doveva ammetterlo anche lui era incuriosito
dalla ragazza. Aveva un istinto e sesto senso incredibili. Le sue sensazioni
valevano più delle certezze matematiche che lui riteneva indispensabili. Ma a
parte pochi dialoghi avvenuti in quelle tre settimane virtuali che avevano
passato in quello strano mondo, il loro rapporto si fermava lì.
- Allora…
Vediamo cosa ha trovato Bill…-
Bill era un
soprannome che aveva dato lui al cane che compariva quando usava il suo
speciale motore di ricerca. Naturalmente il nome ricordava il grande genio dei
computer Bill Gates…
- Allora… -
Tirò fuori la
foto che aveva stampato mandata da un altro componente del loro gruppo.
Poco prima, Koji
( il ragazzino moro, se non sbagliava) gli aveva mandato i nomi corrispondenti
a ogni faccia, saputi grazie all’aiuto di Daisuke… Koushiro era il ragazzo dai
capelli corti rossi.
- Trovato!-
Ummh…
Gli ricordava
qualcuno in effetti. Era il direttore del telegiornale nazionale giapponese.
Era famoso perché era riuscito a fare carriera senza mai avvicinarsi ad un
computer… Cosa impossibile per quell’epoca.
- Perfetto… Ecco
il numero di telefono della sede… Ci vediamo presto Izumi!-
- Le ho detto
che senza appuntamento lei non può vedere il signor Izumi!-
Da circa dieci
minuti Sosuke era al telefono con la segretaria del direttore del telegiornale,
che si rifiutava di passarglielo al telefono dicendo che era occupato e finché
non si fosse identificato in maniera precisa non gli avrebbe fissato un
appuntamento.
- Signorina,
sono faccende che riguardano personalmente me e il signor Izumi, che a lei non
posso accennare!-
Avrebbe potuto
tranquillamente inventarsi una balla, ma non gli andava di passare per un
bugiardo.
- Sa quante
persone fino ad ora mi hanno dato la sua stessa motivazione? Ma contando i
tempi che girano, non posso permettermi di rischiare così per il signor Izumi!-
- Ma lei è la
sua guardia del corpo o la sua segretaria?!-
- Vuoi essere
spiritoso fino in fondo eh, ragazzo?-
- Come fa a dire
che sono un ragazzo scusa, magari ho la sua età!-
- Non fatico a
pensarlo visto che ho venticinque anni!-
- Allora capisco
perché il signor Izumi l’ha scelta… L’avevo capito subito che non era per le
sue qualità intellettive…-
- Ma come ti
permetti di rivolgerti a me in quella maniera?!-
- Mi sbatta il
telefono in faccia se le fa più comodo…-
- No, io non
abbandono le sfide così…-
- Oh, allora è
una cosa seria…-
- Basta!-
La segretaria
del signor Izumi, una giovane e bella ragazza bionda, probabilmente straniera,
aveva perso quell’autocontrollo che le era tipico. Metà del personale dell’ufficio
era andato a vedere perché lei urlasse tanto, e lei, accorgendosi della folla
arrossì lievemente.
Ad un tratto,
dalla porta che stava alle sue spalle in quell’ufficio lussuoso, spuntò un
signore dai capelli rossi, non particolarmente alto, ma con un viso vivace,
vestito in giacca e cravatta, il completo di un verdone molto scuro, la camicia
bianca e la cravatta a fantasia.
- Signorina
Minamoto, ci sono forse dei problemi?-
Aveva una voce
profonda e calda.
- No signor
Izumi, niente di particolare… Solo un ragazzo che desidera parlare con lei, ma
che rifiuta di dirmi il motivo..-
Izumi rifletté
un istante.
- Passami la
chiamata nel telefono dell’ufficio… Non voglio vederti così agitata-
La segretaria
arrossì lievemente. Tutti in ufficio sapevano della sua cotta per il superiore…
- Va bene,
grazie signor Izumi…-
Dall’altra parte
del filo del telefono, Sosuke aveva sentito tutto il dialogo. Finalmente aveva
ottenuto quello che voleva.
- Contento tu?!-
La voce della
segretaria era diventata quasi isterica.
- Molto,
signorina-
Fu messo in
attesa. La sigla del telegiornale partì nel suo orecchio. Poco dopo venne
spenta e una voce maschile rispose.
- Pronto?-
- Salve signor
Izumi… Finalmente posso parlarle!-
- Devi essere un
tipo molto irritante per aver fatto così impazzire la mia segretaria…-
- Volevo
giungere al mio scopo… Parlare con lei-
- Chi sei?-
- Mi chiamo
Sosuke Mihiabi,ho sedici anni… E sono
un digiprescelto-
La voce
dall’altra parte non rispose.
- Signore… So
che probabilmente non mi crede, ma le assicuro che è tutto vero-
- Mi dispiace…
Sosuke, giusto? Ma devi aver sbagliato persona-
- Lo so che è
lei, signor Izumi… Ho le foto, non posso sbagliare. Ho bisogno di parlarle a
quattr’occhi. Oggi pomeriggio, alle 5, davanti agli studi televisivi di Odaiba
ok?-
- Ragazzo ti
continuo a dire che non sono io…-
- Si che è lei
signore. E… se le importa davvero dei suoi digimon… Di Tentomon.. Lei verrà-
A quel punto
chiuse la comunicazione. Sapeva che sarebbe venuto all’appuntamento…
Ora doveva solo
aspettare.
- Non è
possibile! Non è assolutamente possibile!!-
Kyoko si trovava
nella sua camera, il viso rivolto al soffitto, le mani nei capelli e
un’espressione alquanto irritata. E seduta in ginocchio al centro della stanza,
sul pavimento in legno, con aperti davanti una serie di giornali rosa ricchi di
pettegolezzi…Di fianco a lei la solita foto che tutti i digiprescelti del nuovo
gruppo portavano con sé, con appuntati sopra i nomi di tutti.
Kyoko si prese
la coda alta sulla testa e cominciò a intrecciarsela fra le dita, come faceva
ogni volta che era nervosa. I lunghi e lisci capelli neri le scivolavano, ma
lei continuava a giocarci innervosita, creando solo dei gran nodi.
Aveva appena
scoperto una cosa che le creava non pochi problemi…
Mimi Tachikawa,
la ragazza che doveva cercare, era impossibile da raggiungere… CAVOLO, ABITAVA
IN AMERICA!
- Ma certo,
potrei partire adesso, solo perché Gennai vuole che io lo faccia! Basta andare
da mia madre e dirle: Ciao Mamma, vado in America! Non aspettarmi per cena!
Devo trovare una donna che ho appena scoperto essere la moglie di uno degli
attori di Hollywood più conosciuti! Perché? Ma mamma, ma che domande fai… Me lo
ordina Gennai, un vecchietto virtuale alto un metro e venti che protegge un
mondo di mostriciattoli a livello dei Pokemon! Ma cosa pretende Gennai?! Non
sono al suo servizio!!!!!-
Tutto normale,
non preoccupatevi.. Kyoko, quando è nervosa, comincia a parlare senza sapere
precisamente cosa dice, le serve per sfogarsi…
Si alzò in
piedi.
- Basta, da sola
non ce la faccio! Devo chiamare qualcuno! Ma perché io, che sono la più piccola
del gruppo, devo proprio ritrovarmi quella che abita dall’altra parte del
mondo?! Cavolo ho solo 14 anni!!-
Aprì l’armadio e
tirò fuori la polo rosa con i bordi bianchi e la minigonna di jeans, le
sneackers bianche e la cintura.
- Allora… chi
potrei chiamare… Eric, no, non lo posso sopportare… Ha due anni in più di me ma
il cervello è rimasto a dieci… Lucas, no, sarà con Leonor… via anche lei…
Sosuke sarebbe utile con quel cervello che si ritrova… Ma mi fa paura! Sachiko…
No…. Koji!-
Un sorriso ebete
le percorse la faccia... Koji, Koji, Koji!
- Ma forse è
troppo evidente se lo chiamo... E metti che ci sia di mezzo quella Reika… Ma
perché nel gruppo doveva esserci anche lei! Avremmo avuto tanti problemi in
meno… No dai, in fondo mi sta simpatica… Basta chiamo Koji!-
Prese il
portatile che si trovava in cucina e si sedette sul divano beige del salotto.
Dunque… il
numero… Dove l’aveva messo?
Cominciò a
frugare per tutta la sua camera… Proprio non ricordava… Ma certo! L’aveva
inserito fra la cover del cellulare e la batteria!
Corse a
recuperare il cellulare ed estrasse il piccolo foglietto azzurro.
Allora…
Tu.. Tu… Tu..
- Uffa, non
risponde…-
Tu… Tu… Tu…
-Pronto ?-
-Koji,
amore ! Ciao sono Kyoko!-
-Ehm.. Ciao
Kyoko!-
-Come stai?
Sei a buon punto con la ricerca?-
-Diciamo di
sì…-
-Bene, avrei
proprio bisogno del tuo aiuto! Ho dei problemi a trovare la mia ragazza… -
-Ah, beh… Se
posso esserti d’aiuto…-
-Sì,
volentieri! Ci possiamo trovare questo pomeriggio?-
-Ah… Sì, ho
un’idea! Va bene alle cinque davanti agli studi televisivi?-
-Quali..
quelli di Odaiba?-
-Sì proprio
quelli! Riesci a raggiungerci da Shibuya?-
-Certo,
corro!-
-Allora a
dopo!-
Seeeee!
Appuntamento con Koji!! Ma chissà perché aveva utilizzato il verbo al plurale…
COSA
PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?!
Salve a tutti! Mi rendo conto di aver allungato un po’ i
tempi di aggiornamento… Ma purtroppo non posso fare altrimenti!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto… Ho poi deciso di
introdurre i due nuovi digiprescelti! Ora manca solo Sachiko… Ma per lei e Joe
farò un discorso a parte… A proposito… Ora che i personaggi ci sono quasi
tutto… Cosa ne pensate? Spero di essere riuscita a introdurre degli eroi di
vostro gradimento… Quale vi piace di più? E quali vedreste ben accoppiati?
Faccio questo piccolo sondaggio il continuo della mia storia… e se riuscite…
Scrivete nelle vostre recensioni le risposte!!
Ora passo ai commenti!!
Miya: Complimenti per la tua fic! L’idea continua a piacermi
molto!!! Per Takeru… ti avverto solo che sarà dura… Sappiamo tutti quanto è
cocciuto no? Vedrai gli sviluppi….
Francesca Akira89: Grazie del tuo puntuale commento!! Ken è
sulla terra… Ho preso spunto da un film che mi piace molto per decidere dove
ficcarlo… Adesso non si pongono ancora il problema di trovarlo, hanno tanta
gente per la testa… Ma sarà la ciliegina sulla torta!!
Topomouse: Daisuke ha un carattere molto forte, sa reagire
bene a colpi molto grossi come questo… Yamato invece sembra tanto un duro, ma
ho sempre creduto che fosse una persona molto fragile… Non credi?
Crystal: Tutti preoccupati per la sorte di Ken vedo!! No, è
libero per la terra…. Non ha infranto la legge! Vi do solo un piccolo indizio…
Tutti nella storia l’hanno sentito nominare ( anche se non l’ho ancora scritto!
), ma nessuno immagina che sia lui… Ma non è ancora giunto il momento di
introdurlo!
Memole: grazie del commento!! So che ho rallentato un po’ i
tempi di aggiornamento… Ma cercherò di rimediare!!
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CAPITOLO 8
CAPITOLO 8
Unragazzo dai capelli scuri e gli occhiali
dalla montatura nera si trovava seduto, solitario, su un muretto che
costeggiava la piazza, separandola da un parco lì vicino…
Stava leggendo
un libro, Demoni del mondo, che gli aveva consigliato un suo amico…
un po’ troppo tetro per i suoi gusti.
Alzò gli occhi
verso l’orologio che si trovava poco più in là..
Le 4:55
Fra poco il
signor Izumi sarebbe arrivato… Non poteva mancare al loro appuntamento. Sapeva
come funzionava la mente umana… Soprattutto la curiosità. E se il signor Izumi
era il direttore di un telegiornale, di curiosità doveva averne parecchia… Come
tutti i giornalisti.
Tornò a
concentrarsi sul libro…
- Sosuke?-
Il ragazzo alzò
lo sguardo, e si trovò davanti una ragazza bionda, di un anno più grande di
lui…
- Ciao…-
- Euforico come
sempre…-
- Non vedo
perché dovrei esserlo Leonor…-
La ragazza
sorrise lo stesso. Oltre ad essere introverso e poco socievole, era anche
incredibilmente pessimista… Ma sapeva che sotto tutta questa corazza c’era un
cuore… Lo aveva capito subito. Si sarebbe fatto in quattro per un amico… forse
era per non scomodarsi troppo che ne aveva così pochi.
- Come mai sei
qui?-
- Sto cercando
di convincere un digiprescelto a seguirci…-
- Immagino che
tu stia lavorando da solo…-
- Me la cavo
meglio-
- Hai scelto il
posto sbagliato… Una buona metà dei digiprescelti sta arrivando qui. Con
qualcuno della vecchia truppa!-
Sosuke alzò per
la prima volta gli occhi verso di lei. Stavano arrivando tutti… Uffa, non
sopportava avere gente intorno. E forse tutta quella baraonda avrebbe fatto
scappare Izumi subito… No, così non andava.
- Scusate, ma
ora non posso unirmi a voi… Izumi è molto riluttante a farsi vedere-
- Posso
immaginare… Anche i nostri sono stati duri da convincere…-
- Salve Leonor!-
Leonor si girò.
Dietro di lei era spuntata una signora dai capelli rossi, che indossava un
tailleur nero a pantalone con una camicia bianca.
- Salve signora
Takenouchi! Il signor Ishida dov’è?-
- Sta arrivando
con Lucas ed Eric… Sono voluti rimanere a casa sua dopo che tu ed io ce ne
siamo andate…-
- Immagino che
volessero tentare il tutto per tutto..-
- Sarà stato un
buco nell’acqua…-
Sosuke era
tornato a concentrarsi sul suo libro… Non gli interessavano le chiacchiere
degli altri.
- Signora… Questo
è Sosuke, il digiprescelto della conoscenza!-
Il ragazzo
infastidito dovette di nuovo togliere la sua attenzione dal libro…
- Salve! Io sono
la ex digiprescelta dell’amore…- si strinsero la mano – immagino che tu stia
aspettando Koushiro…-
- Non proprio,
non voleva darmi ascolto.. Ma sono sicuro che oggi verrà. Anche se avrei
preferito incontrarlo da solo…-
Sora sorrise…
Quel carattere chiuso ed introverso, un po’ sbruffone, le ricordava Yamato,
durante il loro primo viaggio a Digiworld…
Si abbassò verso
Leonor e le sussurrò nell’orecchio…
- Prima o poi si
scioglierà anche lui… Anche Yamato da giovane avevo questo carattere
scontroso..-
- Ne sono sicura
anche io signora….-
Sosuke le ignorò
e cominciò a guardarsi in giro… Izumi ancora non era spuntato. Ma non dubitò
neanche un attimo che sarebbe venuto…
Nel frattempo
una macchina nera piuttosto grande parcheggiò li vicino… Era una limousine che
conteneva come minimo dieci posti…
- Wow che
macchina!-
I due ragazzi e
Sora si girarono verso la fonte della voce.
- Ciao Reika!-
La ragazzina
mora si girò verso Leonor che l’aveva salutata e ricambiò. Dietro di lei
comparve Koji, che fece un piccolo saluto timido verso Leonor… Insieme si
incamminarono verso la bionda.
- Tutto bene
ragazzi?-
- Certo! Abbiamo
localizzato Daisuke! Dovrebbe raggiungerci adesso… Ma non voleva lasciare la
fidanzata sola… Aspettano un bambino!-
Leonor sorrise
alla notizia, Sora invece spalancò gli occhi.
- Daisuke un
bambino?-
Koji si girò
verso la signora dai capelli rossi, e Reika lo imitò.
- Certo… lei chi
sarebbe?-
Il ragazzino
arrossì per la sfacciataggine della sua amica… ma la signora non sembrò farci
caso.
- Scusami, non
mi sono presentata… Mi chiamo Sora Takenouchi, sono la ex-digiprescelta
dell’amore…-
- Salve allora!
Io sono Reika, la nuova digiprescelta della luce! E questo è il mio amico Koji,
digiprescelto della speranza!-
Dopo essersi
scambiati le piccole formalità del primo incontro, Reika notò anche Sosuke, e
cercò di farlo parlare un po’… ma il tentativo non andò in porto. Allora il
piccolo gruppetto tornò a girarsi verso la grande limousine che si trovava
vicino alla piazza.
Una delle
portiere in fondo si aprì, e sbucarono due ragazzi, uno moro dai capelli corti,
e uno biondo col codino… Eric e Lucas.
- Ehi ragazzi!
Ma cosa ci facevate su quel gioiello?-
Reika non sapeva
davvero trattenere l’entusiasmo… Ma Eric rispose a tono, forse più gasato di
lei.
- Hai visto
Reika che mostro? E sapessi quanto è comoda all’interno!!-
Lucas non
commentò, si limitò a salutare allegramente l e persone che lo stavano
aspettando… Non si intendeva molto di macchine, non erano una sua passione,
salire su una o l’altra sarebbe stata la stessa cosa per lui.
- Yamato dov’è
ragazzi?-
Sora non l’aveva
visto con loro, e dubitava che la macchina fosse sua…
- E’ ancora in
macchina, sta prendendo accordi con l’autista…-
Sora guardò
Lucas sorpresa. Yamato poteva permettersi certi lussi?
In quel momento
l’uomo uscì dalla macchina, con il suo carico di fascino stretto stretto.
Mostrava la sua
solita eleganza, con una giacca nera e jeans, occhiali scuri che gli coprivano
i profondi occhi blu.
Sora rimase
affascinata come sempre dalla sua persona… Non aveva ancora avuto tempo di
osservarlo bene in quegli ultimi giorni, e ora poteva farlo in tutta
tranquillità…
L’età adulta gli
donava molto… Ma gli occhi erano rimasti espressivi come tanti anni fa…
Improvvisamente
sentì un nuovo sentimento crescere dentro di lei… Quell’uomo… lui che aveva per
tanti anni desiderato… Ora era suo.
Non poteva fare a meno di sentire il cuore leggero e allo stesso tempo
impazzito, il tempo dei sospiri era finalmente finito… Anche se il suo era
durato più di quello delle altre ragazze.
Le vennero in
mente le sue compagne di classe delle scuole medie e superiori… Quante la
invidiavano! E lei non poteva fare a meno di essere orgogliosa… Ora quella
sensazione si era risvegliata, dopo vent’anni di letargo… E non se la ricordava
così rinfrancante.
- Wow, che uomo
affascinante…-
Ecco un’altra
ragazzina caduta ai suoi piedi… Stavolta era toccato a Reika. Sora si ci
sarebbe dovuta abituare a queste scene…
- Ciao Yamato…-
Sora gli si
avvicinò e gli diede un veloce bacio sulle labbra… Era abituata a farlo col suo
ex marito… Ora si doveva abituare alle labbra del suo amico d’infanzia.
- Ciao Sora…-
Yamato si guardò
in giro… Sei ragazzini lo fissavano incuriositi, chi per sapere chi fosse, chi
per sapere come mai avesse una macchina del genere.
L’uomo distolse
lo sguardo… Essere al centro dell’attenzione gli dava incredibilmente fastidio…
Anche se non riusciva a non esserci.
- Lui è il mio…
è il mio compagno…-
Sora arrossì…
Ormai erano fidanzati ufficialmente… Era strano doverlo presentare così….
- Yamato Ishida.
Ex digiprescelto dell’amicizia…-
Ricominciarono
le brevi presentazioni… L’unico che Yamato veramente notò fu Sosuke… Quel
carattere distaccato e superiore agli altri… Ne esiste uno in ogni gruppo.
Sosuke cominciò
a essere infastidito dalla confusione e probabilmente Izumi sarebbe arrivato a
momenti. Ormai erano le 5 e 15… Era sicuro che fino alle 5 e 30 non sarebbe
comparso, ma non voleva tutta questa gente con lui… Rivedere i suoi amici così
all’improvviso non avrebbe giovato al loro incontro.
- Non starete
qui tutto il giorno vero?-
Cinque teste si
girarono verso di lui.
- Ehi, tu, ma ti
sembra il modo di parlare?-
- Calma Reika,
ha le sue ragioni… Senza saperlo ha invitato il suo digiprescelto qui, e non
vuole che veda tutti noi… Non è stato semplice convincerlo-
I ragazzi
guardarono Leonor e annuirono.
- Dobbiamo solo
aspettare Daisuke…-
- Ehm… beh… In
realtà viene anche Kyoko-
Leonor sorrise,
più gente c’era più la ricerca avrebbe dato i suoi frutti.
- Va bene…
Aspetteremo anche lei…-
Koji si girò
verso Reika… Desiderava immensamente che lei mostrasse un filo di gelosia nei
suoi confronti… Ma purtroppo Reika era una persona tanto esuberante quanto
buona… E probabilmente non c’era neanche nessuna ragione per cui lei dovesse
ingelosirsi.
- Signor Ishida,
ha veramente una bella macchina sa?-
L’uomo si voltò
ad osservare Reika.
- Non è mia…
L’ho chiesta in prestito ad un amico, la mia più di cinque posti non li ha…
Avrei preferito un normale camioncino o pulmino-
Allora avevo
ragione, pensò Sora. Va bene essere particolarmente benestanti, ma potevano
permettersi di prestare quella macchina solo persone da Brad Pitt in su…
Il tempo
passava, e le persone che stavano aspettando non arrivavano… Yamato cominciava
ad innervosirsi.
- Ma dove
accidenti è finito Daisuke?!-
Sora cercava di
calmarlo… In fondo non si vedevano da vent’anni… Quell’incontro non le era per
niente indifferente… Era molto agitata… Cosa si fa in questi casi, dopo
vent’anni che si ci è rifiutati di vedere?
Improvvisamente
un piccola ragazzina dai capelli neri liscissimi spuntò nella piazza, ansimante
per la corsa che aveva fatto. Si guardò un po’ in giro, e subito notò il folto
gruppo che si trovava non molto lontano da lei.
-
KOJIIIIIIIIIIIIII!-
Il ragazzino dai
capelli neri rabbrividì al suono di quella voce… Era arrivata Kyoko…
- Amore, come
stai?? Scusa per il ritardo, ma mia madre mi ha dato delle commissioni da fare
e volevo prendere il treno delle 4 e 15 ma poi l’ho perso e ho preso quello
dopo poi c’era un sacco di gente alla stazione della metropolitana e mi sono
confusa su dove stavo andando…-
- Poi prendere
fiato mentre parli Kyoko!-
Lucas l’aveva
interrotta… Quando la gente parlava così in fretta e non riusciva a capire cosa
dicesse cominciava ad innervosirsi.
Kyoko distolse
lo sguardo da Koji, a cui nel frattempo si era avviluppata, e notò solo in quel
momento di essere circondata da altra gente, che la stava salutando
imbarazzata…
- Lucas?! O.. ma
ci siete tutti…-
Un enorme
gocciolone le comparve sulla testa… Aveva frainteso tutto…
- Certo, chi
credevi di trovare, il re e le regina?-
Eric si stizziva
quando la gente lo ignorava.
- Oh, scusate
ragazzi… Koji non mi aveva informata…-
‘ Ci credo,
dubito che sarebbe arrivata con tanta enfasi…’ pensò Reika, ma non lo disse…
Aveva il presentimento di non stare molto simpatica a Kyoko…
- Kyoko, Koji ci
aveva detto che hai avuto dei problemi a trovare la tua digiprescelta…-
Leonor
prontamente cercò di spezzare la tensione.
- Beh sì… Ho un
piccolo problema… Beh lei… Si trova in America!-
Tutti i ragazzi
rimasero pietrificati… A parte Sosuke, al quale non importava molto…
- A-AMERICA?!-
Reika non poteva
credere alle sue orecchie… E come avrebbero fatto a ritrovarla?!
- Ah… allora tu
devi essere la digiprescelta della sincerità!-
Kyoko si voltò
verso una donna dai capelli rossi e un uomo biondo… E che uomo!
- Salve, Kyoko…
Voi dovete essere i due digiprescelti che hanno già ritrovato, vero?-
- Esatto… io
sono Sora e lui Yamato… Amore e Amicizia-
La ragazzina
strinse la mano a tutti e due, arrossendo nello sfiorare quella di Ishida… poi
cominciò a tirare piccole gomitate nel fianco di Sora..
- Complimenti
per la scelta!-
Sora arrossì…
Non era ancora abituata di vedersi insieme a Yamato…
- Ehi ragazzi
scusate il ritardo!!-
- Ehi Daisuke!-
Reika corse ad
abbracciarlo, si era molto legata a lui. Koji sorrise e lo salutò…
- Allora Mameha
sta bene oggi!-
- Si, sono
riuscito ad allontanarmi… Ma fra due orette è meglio che ritorni…-
Lo sguardo
dell’uomo cadde sui due adulti che si trovavano dietro il gruppo di ragazzi…
Non c’erano dubbi… Erano Sora e Yamato!
Si fermò di
colpo… Come si sarebbe dovuto comportare? Non li vedeva da vent’anni…
Sora teneva lo
sguardo fisso su di lui… Come era cresciuto… Quasi non lo riconosceva… E ora
aveva anche un famiglia sulle spalle…
Era riuscito a
dimenticare Hikari… Si ricordava come aveva reagito… Era così confuso in quel
momento… Non sapeva se fermare Takeru, proteggere e aiutare Ken… O solamente
scappare da quella realtà che lo aveva investito così improvvisamente… Una
doccia ghiacciata sulle sue spalle robuste, che avevano retto tutto… Ma non
quello…
Gli occhi di
Sora si fecero lucidi…
Yamato le prese
la mano, come facevano sempre da ragazzini… Ma anche lui non sapeva come
comportarsi… L’ultima volta che si erano visti, era così agitato che gli aveva
urlato in faccia tutto quel dolore che provava, per la morte di Hikari, per
come Takeru era ridotto… E se l’era presa con Daisuke, che allora era forse più
sconvolto di lui… L’aveva forse perdonato?
Daisuke li
guardò entrambi, mano nella mano… E sorrise con dolcezza… Non erano più i nuovi
Sora e Yamato, che avevano vissuto vent’anni rifiutandosi di affrontare il
passato… Erano tornati i vecchi Sora e Yamato, di vent’anni fa…
Aprì le braccia…
Voleva solo abbracciarli… Aveva aspettato tanto di rivederli così… Come quando
avevano diciannove anni!
Sora corse ad
abbracciarlo. Ormai lui era più alto di lei di una spanna buona… Yamato li
seguì, e anche lui abbracciò Daisuke…
- Ragazzi…-
Il moro non
sapeva se sarebbe riuscito a controllarsi… Che felicità!
- Daisuke!
Scusami per questi anni…-
- E per le
parole che ti ho detto l’ultima volta…-
Daisuke rise,
rise, finalmente li aveva ritrovati… E tutto grazie ad Hikari… Prima per colpa
sua si erano divisi… E ora stava cercando di farsi perdonare quella crudeltà…
Per lei si dovevano riunire, tornare indietro di vent’anni… E superare il lutto
da cui erano stati colpiti…
Daisuke si
sentiva già più forte, con due persone al suo fianco…
- Allora…
andiamo a recuperare il grande Taichi?-
I due adulti
annuirono e si voltarono verso i ragazzini che li stavano aspettando.
- Noi tre siamo
pronti!-
Disse Eric,
coinvolgendo anche Lucas e Leonor.
- Bene… quante
macchine abbiamo?-
Yamato indicò a
Daisuke la limousine che si era portato dietro.
- Dieci posti-
Daisuke rimase
sconvolto.
- Yamato mi devi
raccontare assolutamente cosa hai fatto in vent’anni… Anche se un po’ ti ho
seguito sui giornali…-
- Mi scusi,
Signor Ishida…-
Il biondo si
girò verso Koji, che si era avvicinato a lui.
- Dimmi… Koji
no?-
- Sì… Ecco… io….
Io vorrei incontrare Takeru…-
Yamato spalancò
gli occhi…
Non poteva
dirgli di no, avrebbe ostacolato il suo compito… Ma non voleva… non voleva
mostrare Takeru agli altri… Non nella situazione in cui si trovava adesso…
Sora gli si
avvicinò e lo abbracciò.
- Non ti
preoccupare… Lo aiuteremo…-
- Non so… non so
se sarebbe una buona idea…-
- Signor Ishida
io…-
Koji cominciò la
frase, ma era un po’ titubante… Doveva cercare di essere più deciso in quello
che voleva.
- Lo devo
vedere… Ho bisogno di parlare con lui… E’ una delle due chiavi per raggiungere
la verità… Trovare la digipietra di Hikari… Trovare i nostri digimon… E salvare
Digiworld una volta per tutte-
Yamato lo
guardò… Aveva ragione… Ma… non sapeva se ce l’avrebbe fatta…
- Ok va bene…-
Sora lo strinse
più forte… Sapeva quanto quella decisione gli era costata.
- Però andremo
solo noi tre…-
E con questo si
riferiva a lui, Sora e Koji.
- Ok… Allora da
Taichi andrò io… Con quei tre ragazzi là…-
Daisuke indicò
Lucas, Eric e Leonor.
- Scusate e
noi?-
Disse Kyoko. Non
aveva voglia di separarsi da Koji…
- Noi staremo
qui, aspetteremo LONTANO che Sosuke abbia finito con Izumi, e poi ci faremo
dare una mano per rintracciare la tua corrispondente…-
Reika credeva
che sarebbe stata la soluzione migliore, così salutò gli altri che andavano a
sedersi sulla limousine, mentre gli sguardi estremamente contrariati di Sosuke
e Kyoko si appoggiavano su di lei.
La ragazzina
incrociò le braccia sul petto.
- Niente ma,
ragazzi, si fa come dico io… Kyoko, andiamo a fare un giro intanto in centro…
Saremo di ritorno fra un’oretta Sosuke… Ti chiameremo, per sapere a che punto
sei con Izumi… E non voglio balle-
Cos’ prese Kyoko
per un braccio e la trascinò via, mentre protestava per essere stata divisa da
Koji…
Sosuke abbassò
lo sguardo… Purtroppo doveva accettare e aiutarle… Serviva la sua abilità per
rintracciare la donna in America…
Lesse qualche
pagina del libro che teneva in mano, quando notò un uomo dai capelli rossi, in
giacca e cravatta, che si guardava intorno disorientato.
- Oh…-
Chiuse il libro
e lo caccio nello zaino, poi diede un’occhiata all’orologio… 5 e 40…
- Salve signor
Izumi –
COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?!
Sora: Cari lettori… Mi dispiace ma l’autrice oggi non può
rispondere alle recensioni… Così la sostituisco io! Motivi… beh… Ormai è
impazzita….
Si nota che Sora cerca di nascondere insieme ad altre
persone una scena tremenda…
Sora89, completamente fasciata da capo a piedi, con ghiaccio
incollato sulla guancia e un piede più grosso dell’altro, è seduta in ginocchio
accanto ad un cerchio di candele, in una stanza completamente buia, recitando
una strana formula…
Sora: Sì è vero è in condizioni pietose… Ma le hanno tolto i
denti del giudizio, bruciato tre verruche, massacrata di compiti e
interrogazioni ( sta cercando di invocare gli spiriti di Catullo e Cicerone…
-_-°°).. Diciamo che è impossibilitata!! ^-^°°
Si scusa per il capitolo che ha scritto, poco interessante,
ma necessario per ambientare la storia, per mostrare i rapporti dei nuovi
digiprescelti in gruppo, e per passare al capitolo successivo… Ma ora
rispondiamo alle recensioni!!!
Topomouse: Eh beh, Sosuke si ritrova proprio con un bel
caratterino… Ma non si può essere tutti buoni e gentili!! Per le coppie si
arrangerà… Anche se non è molto sicura!! Grazie lo stesso! Sai ho notato che
sei un gran commentatore di Fanfic… Perché non ne scrivi una tua? La leggerà
volentieri!!
Miya: Grazie per la puntuale recensione!! L’autrice è pronta
per il nuovo capitolo della tua!! E spera che aggiornerai anche radiomanga!
Comunque, Sachiko è l’ottava digiprescelta, quella dell’affidabilità… La corrispondente
di Joe!! Ha parlato poco di lei, ma presto quando avrà un po’ messo a posto
tutti questi digiprescelti, dedicherà uno o due capitoli interamente a lei e
Joe!!!
HikariKanna: Sora89 spera di essere stata più puntuale nelle
recensione… E voleva dirti che ha inserito Amore e Psiche nelle sue preferite (
hihi… Piace tanto anche a me!! Sora) Beh, l’autrice parlerà prima di Taichi e
Izzy! Ma nel prossimo salteranno fuori anche Takeru e Koji!! Mi raccomando
continua a seguirci!
Francesca Akira: Niente cantanti strampalati!! Povero Ken,
meglio di no!! Si, non se la passa male! Però… Non è esattamente molto allegro…
Memole: grazie per aver risposto alle domande! Deve dire che
sono anche i suoi preferiti! Ma le piace molto anche Sosuke! Comunque sì, ogni
digiprescelto nuovo deve ricordare un po’ quello vecchio… Non tutti diventano
digiprescelti, e devono avere caratteristiche ben precise!! Ci vediamo nel
proximo capitolo!
Sora89: Appello a Crystal, niha e machi, Miyu_Chan, imi e
alla mia amica Heater! Continuate a recensire… Dove siete finite???
Sora: ora chiudo prima che l’autrice esali l’ultimo respiro…
Alla prossima!!