Quanto è difficile dirti che ti amo
Era ancora lì.
Sopra la terra fredda in cui
riposavano Lily e James.
Sirius, si sentiva troppo
male se non andava a fare, almeno una visita al giorno al cimitero.
Erano passati due giorni da
funerale, e era andato a trovare almeno sei volte le tombe di Lily e James.
Remus invece, preferiva
starsene a casa, a bere il tè e cioccolata.
Secondo lui Sirius si stava
rovinando ad andare sempre in quel lugubre posto.
-Sirius dove vai?- chiese
il giorno prima Remus, vedendo il suo amico con cappotto e sciarpa
-Al cimitero, Moony-
rispose Sirius con lo sguardo perso nel vuoto
-Ci sei ga andato
stamattina!-protestò Remus, incredulo
-Problemi?- chiese Sirius
spazientito
-Sirius, ti rendi conto
che andarci troppe volte, là, ti farà male?- chiese Remus
-No, Remus, non credo
proprio…-disse Sirius prendendo le chiavi di casa.
-Ieri ci sei andato tre
volte, e te ne sei tornato che sembravi un fantasma!Ti stai distruggendo ad
andare la Sirius!-
-Non puoi impedirmi di
andare a trovare Lily e James!- gli gridò di rimando Sirius
-E’ vero non posso, tanto
tu non li prendi mai in considerazione i miei consigli!- rispose Remus, cercando
di controllare la sua voce.
-E poi a te che t’importa
di quello che faccio, eh Moony?- chiese Sirius
-M’importa della tua
salute, Sirius, ma tu questo non lo vuoi proprio capire!?- gli gridò dalla
cucina Remus.
Poi si sentì un battere
di porta, e Remus seppe che Sirius, ancora una volta non gli aveva dato ascolto
Le fotografie di Lily e
James gli sorridevano.
-James?- chiese Sirius come
per vedere se l’amico fosse sveglio.
Dalla tasca, prese qualcosa
di piatto e estremamente liscio. Lo specchio. Il suo specchio, e quello di James,
quello che serviva per comunicare tra di loro.
Ma Jamse non ce lo aveva, ed
era inutile.
Lo ripose nella tasca, senza
speranza ormai.
-James, ti ricordi, quando
facevamo tutte quelle belle cose ai Serpeverde? E ti ricordi quando, mettemmo le
mutande di Piton nell’aula del prof. Lumacorno?- chiese Sirius inginocchiandosi
nella terra fredda dove c’erano molte, moltissime tombe.
-Eh, James? Mi senti,
vecchio mio? Si, io sono sicuro che mi senti, ma non mi vuoi rispondere eh?-
chiese Sirius, con un sorriso amaro.
-Ne combinavamo di tutti i
color,i eh Jamie? E poi, come fui felice quando seppi che tu e Lily si eravate
fidanzati!Finalmente, sette anni a stare dietro di lei, almeno non sono andati
sprecati!- disse Sirius con una luce triste e malinconica negli occhi.
-Vi sposaste, io fui il tuo
testimone, eravate stupendi quel giorno.E poi aveste un bambino Harry, e ricordo
che Remus era emozionantissimo, anche io, ma tu, quasi piangevi, Jamie. Avete
fatto un bambino stupendo, uguale a te, e io sono stato il suo padrino, James,
ti ricordi?Ma poi, Tu-Sai-Chi è entrato in casa tua per mezzo di…- la sua voce
si strozzò in un singhiozzo.
Le lacrime scendevano sulle
guancia rosse per il freddo silenzioso.
Sirius si girò.
Proprio dietro di lui, c’era
una tomba, con una foto che Sirius conosceva bene.
C’era un ragazzo giovane
molto bello e attraente, che sorrideva, non di ghigno, ma di sorriso sincero.
-Regulus, fratello mio-
disse Sirius inginocchiandosi sulla tomba di suo fratello
-Per quale nobile ragione
sei morto, Regulus?E’ da quando che sono fuggito a casa di James Potter che non
ti vedevo, fratello mio, bello come un tempo- disse Sirius asciugandosi le
lacrime con la manica del cappotto e guardando la foto del fratello.
-Non ghigni più come facevi
da ragazzo Regulus?La morte ti ha stroncato quell’aria di superiorità?Sei più
bello senza quella smorfia, fratello- disse Sirius e lasciando cadere un mazzo
di fiori freschi se ne ritornò a casa.
-Sei tornato Sirius?- chiese
Remus, una volta che sentì di nuovo il battito della porta.
Non ebbe risposta, ma capì
che era tornato.
-Sirius?- chiese Remus
affacciandosi dalla cucina.
-Ciao Remus –disse Sirius,
che per nascondere il volto bagnato, fece finta di dover recuperare un
fazzoletto da terra.
-Allora?Vuoi un tè?- chiese
Remus con voce tranquilla e rassicurante
-No, grazie- disse cercando
di trattenersi, ma si tradì levando un singhiozzo, e ormai, mentire non serviva
più, e quindi ricominciò a piangere.
-Sirius- mormorò Remus,
abbracciando l’amico.
La porta bussò forte,
fortissimo. Remus ebbe la certezza che stesse cadendo.
E infine cadde, e una serie
di dipendenti del Ministero entrarono, rigorosamente in divisa con una lunga
pergamena.
-Sirius Black, lei è
accusato di aver ucciso dodici persone con un non si sa quale incantesimo,
inoltre Lei colpevole dell’omicidio di Peter Minus- disse uno in aria solenne.
Sirius li guardò incredulo e
terrorizzato
-Cosa volete?Sono
innocente!Innocente!Non ho mai fatto nulla del genere!- ribatte Sirius
-Le prove parlano chiaro
Black- disse una vecchia strega dalla voce stridula.
-Lasciatelo stare!- gridò
Remus con tutta la forza che aveva quando presero Sirius –E’ innocente
lasciatelo!!!-
-Fermo!- disse un grosso
mago fermando Lupin.
-Lui è innocente, non lo
toccate!- ribattè Remus rosso dalla rabbia.
-Levati di mezzo- disse il
corpulento mago
-Neanche per sogno, se
prendete lui, dovete prendere anche me- disse Remus.
-NO!- gridò Sirius –Remus
questa faccenda non ti riguarda-
-PRENDETELI- disse il mago
grosso.
Due dissennatori si
avventarono su Remus e Sirius.
Era terribile, orrendo.
Presto sarebbero stati
portati ad Azkaban, entrambi, e poi sarebbero stati processati, e lì avrebbero
provato l’innocenza di Sirius.
Eccomi con un nuovo capitolo. Ringrazio tutti per i commenti, spero che
questo cap vi piaccia.
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