New Born

di NinaFrancis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Change everything you were. ***
Capitolo 2: *** Is growing like the new born ***
Capitolo 3: *** Since I met you ***
Capitolo 4: *** The sunshine trapped in our hearts ***
Capitolo 5: *** My plug in baby ***
Capitolo 6: *** Love supreme ***
Capitolo 7: *** Butterflies and Hurricanes ***
Capitolo 8: *** Progress ***
Capitolo 9: *** Bliss ***
Capitolo 10: *** Come Undone ***
Capitolo 11: *** When you've seen, seen too much ***
Capitolo 12: *** Remember Me ***
Capitolo 13: *** The Road to Mondaly ***
Capitolo 14: *** Christmas way ***
Capitolo 15: *** Starlight ***
Capitolo 16: *** Stockholm Syndrome ***
Capitolo 17: *** Memories ***



Capitolo 1
*** Change everything you were. ***


 

Change,
everything you are
and everything you were
your number has been called
fights, battles have begun
revenge will surely come
your hard times are ahead
best,
you've got to be the best

Maggio 1996

 

 

 

- Matt !! Ma perchè ti ostini ancora a prendere l' autobus?Sali con me in macchina ! - convenne il biondo osservando la faccia sfinita dell' amico.

- Ok.. - mormorò con un filo di voce.

Aveva corso come un matto per raggiungere l' autobus, ma non era riuscito a prenderlo.

- Allora.. come stai? - chiese Dominic.

- Bene... almeno, cosi credo! -

Dominic si girò piano per osservarlo.

Si mangiava le unghie.

Evidentemente era nervoso.

- Hai pensato al college? -

- No.. non mi serverebbe a niente lo studio! -

- Matt ti sbagli ! La cultura serve. -

Bellamy si passava le lunghe dite negli scuri capelli.

La sua frustazione era angosciante ed era sicuramente convinto che Dom non lo avrebbe capito.

Il batterista posteggiò la macchina vicino scuola.

Insieme scesero e si guardarono imbarazzati.

Da quando avevano vinto una competizione musicale, tutti, parlavano di loro.

- Dai andiamo. - disse sicuro Dom.

Camminarono fino l' enorme porta di vetro che presenziava all' ingresso del liceo di Teignmouth.

Erano all' ultimo anno di scuola.

Non sapevano che fare dopo, ma solo una cosa era certa: l' amore per la musica !

- Ehi voi due ! - una voce urlò in direzione dei due ragazzi.

- Ehi Tommy ! Ma.. dov' è lo zaino? - chiese Dom che lo squadrò.

- Per caso volete entrare a scuola ? -

- Si, perchè ? - domandò stordito Matt.

Tom ridacchiò e dopo portò i due amici lontano dall' ingresso della scuola.

- Che ne dite di andare al molo? -

- Tom ! Ma abbiamo compito di storia ! - gridò Dom.

- Sei un secchione Howard ! -

Dom stava aprendo bocca per controbattere, quando Matt lo fermò.

- Dom.. io non ho studiato.. quindi mi converebbe fare assenza. -

- Ma dico io sei rimbecillito ? Cosa ti è successo? - chiese Dom che si mise involontariamente le mani nei capelli lunghi.

- Dom non lo so.. ti prego. Se mi vuoi bene non entriamo a scuola. -

Il biondo guardò pazientemente Matt.

Era sempre molto preciso con gli studi e non sopportava l' idea di prendere un cattivo voto.

Ma la vista del amico in difficoltà, lo portò a compiere la scelta di saltare la scuola.

- Salite in macchina. - borbottò in fine il batterista.

Mise in moto la macchina e partirono.

 

 

Novembre 2010

Erano passati 14 anni. Solo 14.

Era stata una delle mattinate più belle della sua vita.

Finalmente, si sentiva libero.

Non era entrato a scuola, non aveva fatto il compito e si era preso una bella sospensione.

Ciò gli comportò un calo nel foto finale del diploma.

Ma lui, il Dominic diciannovenne di Teignmouth se ne sbattè.

Era cambiato, non era più il bravo figliolo di periferia.

Stava sempre in giro, con gli amici, con la voglia di fare a rissa, con una bottiglia di birra in mano e con la coda dell'occhio rivolta ad una ragazza.

Aveva iniziato a fumare, a portare i capelli a spazzola, e a tingerli di ogni colore.

Poi, riuscì ad uscire da quella piccola cittadina inglese.

Assieme ai suoi amici formò una band conosciuta in tutto il mondo.

Uscirono cd, fecero tour, vissero le notti delle grandi capitali internazionali.

Abusarono di alchool, droghe e donne.

Tutto quello che una vera rock star può fare.

Ma ora all'età di 32 anni, Dominic, non si sente più un ragazzino.

- Ehi amico, a che pensiamo? Spero ad una nuova canzone, sai.. vorrei pubblicare il prossimo cd nel Maggio del prossimo anno.-

Dominic si voltò e vide Matt.

Il suo migliore amico.

Lo conobbe un giorno a scuola.

Erano entrambi nuovi in quel liceo inglese, timidi e innamorati della musica.

Strinsero subito amicizia.

Un' amicizia speciale e duratura.

- No Matt. Pensavo...pensavo alla mia vita.-

Sapeva che con Matt poteva parlarne.

Gli avrebbe detto tutto quello che provava, ogni singola emozione.

Voleva cambiare, cancellare tutto il passato, creare una nuova vita.

Si, questo era il suo obiettivo.

- Matty! Amore andiamo!- L'accento americano, e il profumo di Colonia indusserò Dom a capire che era arrivata Kate.

- Dom, ne parliamo dopo. - Matt prese la giacca e uscì con la sua attuale fiamma.

'Non durerà Matt. Ti lascerà lo sai vero? ' disse Dom a Matt i primi giorni di Aprile.

' Parli te che ti sei fatto più donne di Hugh Hefner!'

Si sentì rispondere.

Era da stupidi ribattere.

Quindi lasciò perdere. Matt era veramente innamorato di quella li?

E Gaia? Love is Forevar?

 

Febbraio 2011

- Quindi, se io faccio 'La' e tu mi fai un 'Do minore' forse otteniamo ciò che desidero!- urlò Matt a Chris.

Erano a Como.

Alla fine, Gaia non aveva venduto lo studio di registrazione.

Non lo avrebbe mai fatto, disse una sera di Dicembre a Matt.

Era andata a Melbourne per vederli suonare.

Nel dopo party, i due si incontrarono e, come successe a Rimini ri-scoppiò la scintilla.

- Tu! Muovi di più le braccia!- tuonò Matt a Dom.

Era su di giri.

Aveva una canzone in testa, solo che non riusciva a estraniarla.

- E se facessi..- mormorò il moro.

Prese la sua fedelissima glitterati, e iniziò a suonarla.

- Wow Bells! Era questa?- chiese Tom che era seduto su un divanetto.

- Si cavolo, si !-

- E' forte! Mi piace! - commentò Chris.

- Dom? Che ne pensi? Dom?-

Il biondo li guardava, ma in realtà non li ascoltava.

Pensava a tutt' altro.

Chris era sposato e con cinque figli.

Matt voleva sposarsi veramente con Gaia e metter su famiglia, e lui?

Che cosa avrebbe fatto lui?

Sentiva il bisogno di dividere la sua vita con qualcuno, ma con chi?

Nessuna donna gli aveva fatto battere il cuore, nessuna.

Tutte quelle che aveva incontrato, erano state solamente degli svaghi, o come diceva Chris : 'dei giocattoli serali'.

- Devo fumare una sigaretta.-

Il batterista si alzò e uscì dalla Villa Bellini.

Si mise a passeggiare lungo il lago.

Poi si fermò e si sedette su di una panchina.

Guardò l' orologio per vedere che ore fossero, e notò che gli dava mezzogiorno.

Non possono essere le dodici ! Tra un pò è buio, saranno si o no le sei di pomeriggio!

Pensò l'inglese.

Rientrò dentro la villa di Matt, prese le chiavi della macchina, e scese a Milano.

Doveva far riparare l'orologio.

Arrivò verso le sette nella capitale lombarda, posteggiò vicino la Rinascente ed entrò in una gioielleria.

- Buonasera- disse in italiano, ma con un forte accento inglese - Dovrei riparare questo.-

Mostrò l'orologio al gioielliere.

- Si è fermata la batteria.- commentò lui. -Se passa domani pomeriggio, lo troverà aggiustato.-

- Grazie.- rispose Dom, che uscì dal negozio.

Ritornò alla sua Audi verso le otto.

Mise in moto e partì per tornare a Moltrasio.

Prese una strada che lo avrebbe portato velocemente in tangenziale.

Mentre era alla guida, era solito pensare al lavoro.

Con gli altri aveva già scritto tre canzoni, per il nuovo album. Le altre ancora non esistevano.

Matt continuava a ripetere che solo Vincy Bells ( cosi chiamava l'artista d'origine catanese, che precedentemente aveva vissuto nella sua dimora ) lo avrebbe aiutato.

A Dom sembrava una follia che si dovesse pubblicare l' album entro tre mesi.

Non ci sarebbero riusciti.

Cercava di parlarne con Matt, ma lui era sempre agitato.

La macchina fece un sussulto.

Aveva preso una buca.

'Queste strade italiane sono veramente disordinate' pensò.

Poi, un qualcosa di veloce e scattante gli tagliò la strada, facendolo saltare in aria.

Mise il piede sul freno e sulla frizione, ma era inevitabile non sbattere con la macchina davanti.

'Merda..'

La sua Audi, aveva tamponato con una Polo blu.

Da quest'ultima scese una ragazza.

Diceva qualcosa di incompresibile.

Sicuramente era italiano.

Scese anche lui dalla sua vettura.

- Oh cavolo, oh cavolo, ahhh è lei ?- gridò la tizia che era scesa dalla macchina.

Nel frattempo, si creò una coda.

Le auto dietro iniziarono a suonare.

- Ma cosa stava guardando? - gli urlò la ragazza vedendolo.

- Mi spiace, un gatto aveva attraversato la strada e ho frenato in ritardo.-

- La mia povera macchina! Oh vabbè.. tanto paga lei!-

La giovane prese un i-Phone come quello del batterista, e scattò qualche foto alle macchine.

- Bene.- disse - Spostiamole di lato.- esclamò rietrando nella sua auto blu.

Accostò la macchina sulla carreggiata di destra e scese in fretta.

Ricontrollò il danno e dopo si avviò verso Dom.

- Non ha neanche un anno!- commentò rivolgendosi alla macchina.

- Ma lei sta bene?- chiese Dom osservandola meglio.

- Oh certo, che le pare? -

- A me sembra che le stia uscendo sangue dal naso.-

- Sangue? Dove?- la giovane prese uno specchietto dalla borsa e si controllò.

Poi Dom che fù più rapido, prese un fazzoletto e gli e lo porse.

- Grazie. Ma, pagherà anche questo! -

Dom non potè non ridere.

- D' accordo, pago anche un intervento chirurgico.-

- Oh no guardi. Non ne ho bisogno.- rispose lei sicura del suo aspetto.

In effetti non ne aveva bisogno, riflettè Dom.

La ragazza aveva dei lunghi capelli castano chiaro, una pelle chiarissima e un naso perfetto.

- Perchè mi fissa?- chiese lei che si allontanò dall'inglese.

Dom aprì bocca, ma la richiuse.

Non sapeva cosa doveva dire.

Capiva l' italiano, in un certo modo, ma non sapeva parlarlo bene!

- Non sono italiano. Sono inglese.- questa frase la conosceva.

Gaia una volta gli e l'aveva insegnato.

Forse è una delle poche cose che ha spiegato ai tre della lingua neo-latina.

- Inglese? - la ragazza mormorò a bassa voce la parola 'inglese'.

' Oh capperi ! E' lui ! In effetti notavo che somigliava a...e poi ora sono qui ! In Italia. Ok, mantieni la calma. Fatti dare assicurazione e tutto. Devi solo farti aggiustare la macchina. E poi tutto questo finirà. Si, finirà.'

- Ehm.. potremmo fare quella cosa la? Ehm..l' assicurazione.-

- Si ok. - Dom prese dei fogli dall' auto e iniziò a compilare il suo nome e come era avvenuto l' incidente.

Poi passò i fogli alla ragazza, che appena vide il nome del biondo per poco non iniziava a ridere istericamente.

- Ok, ci vediamo per .. per...- non completò la frase. Forse non sapeva perchè si dovevano rivedere. Porse i fogli a Dom, e dopo rientrò nella sua Volkswagen.

La ragazza salì in macchina e l' accense.

Ma non partì.

Provò una seconda volta, ma niente.

- Tutto bene? - chiese il batterista che vide in difficoltà la proprietaria della Polo.

- Non parte la macchina.-

- Dove vivi?- chiese.

- A Bellaggio.-

- E' distante da Moltrasio?- domandò.

- Non tanto.-

- Allora vieni, ti do un passaggio io. Lo capisci l' inglese vero?- chiese Dom che l' aiutò a scendere dalla macchina.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Is growing like the new born ***


 

Link it to the world
Link it to yourself
Stretch it like a birth squeeze
The love for what you hide
For bitterness inside
Is growing like the new born
When you've seen, seen too much
Too young, young

 

Maggio 1996

 

- Devo ammetterlo, saltare la scuola non è cosi male come pensavo!- commentò Dominic che scrutava il cielo.

Erano seduti su di un muretto.

Di fronte a loro, un mare agitato, colpiva la battigia dove tante volte, Bells passeggiava con la sua fidanzata Tanya.

Le nuvole sopra di loro, si facevano sempre più minacciose.

- Si, penso che pioverà.- disse Matt osservando il batterista.

L' affinità dei due era qualcosa di fenomenale.

A volte non parlavano neanche. Bastava uno sguardo, e subito, si capivano.

- Avete visto come si è fatta bella la Linch?- domandò Tom.

In una panchina non molto distante da loro, sedevano due ragazze.

Eloise Linch era stata per molti anni, la secchiona bruttina del Teignmouth college.

Adesso però , era cambiata.

Aveva tolto l' aparecchio e gli occhialoni spessi.

Tom, che era un casanova, non si sarebbe mai fatto sfuggire una così !

Conosceva tutte le ragazze della città. Con alcune ci provava, mentre con altre era solo un ottimo amico.

- A me sembra sempre la stessa.- rispose Matt osservandola.

- L' amica è carina.- affermò Dom che distolse lo sguardo dal mare.

- Jackie Dellany? Te la presento? - chiese Tom tutto euforico.

Non attese neanche la risposta di Dom, che, scese dal muretto, e si avviò verse le due.

- No Tom. Aspetta, io no..-

Matt prese per il polso Dom che stava correndo a fermare Tom.

- Ormai è fatta fratello!- esclamò Matt che vide Kirk avvicinarsi alle due inglesi.

- Ma io non voglio avere storie.. almeno non per ora. -

- E perchè ?- domandò Matt all' amico.

- Non.. non voglio soffire!- rispose.

Matt sentì un tremore in quelle parole.

Cosa andava storto in Dom? Possibile che ancora soffriva per quella ragazza dai capelli rossi?

- Pensi ancora a Yolanda? -

- Yolanda? Ma no.. E' storia vecchia ! Matt, tu non puoi capire. -

- Perchè non posso?-

Dom si passò una mano dietro la nuca.

Cercava di perdere tempo.

Non voleva confessare a Matt la sua timidezza e la sua incapacità di porsi con le ragazze.

- Io voglio essere una persona seria.- riuscì a dire.

- Ma Dom ! Mi sembri una femminuccia! Sei bello, simpatico e sopratutto una rockstar!- Matt mise il braccio sinistro attorno il collo dell'amico e cercò di portarlo verso Tom e le due amiche.

- Non sono una rockstar. Suono la batteria in un garage!-

- Per ora! Ma immagina che tra qualche anno, sarai all' Albert Hall !-

 

 

Febbraio 2011

" Avevi ragione Matt. Avevi ragione. Sono una rockstar e ho suonato all' Albert Hall."

Dom si trova dentro la sua macchina.

Percorre a 50 all' ora la tangenziale.

Vicino a lui, la ragazza di prima.

Quella bella ragazza, che scoprì chiamarsi Bianca.

Durante la strada, si erano scambiati qualche parola.

Studia a Milano medicina, ma abita lungo il lago, dove, scambia l' affitto di un appartamento con due amiche.

- Ma cosa vorresti fare di preciso in medicina? - domandò Dom curioso.

Era sempre stato un appassionato dello studio.

Lo nascondeva a tutti per non esser preso in giro, ma sotto sotto, non gli sarebbe dispiaciuto diventare un avvocato o un dottore.

- Vorrei essere un medico legale!- rispose Bianca.

- Medico legale? - Dom osservò quella sottile e angelica figura.

Non la immagginava con un camice bianco ad analizzare defunti.

Lei si mise a ridere - Mi guardate tutti cosi strana quando dico cosa vorrei fare!-

- E ci credo! Non piacerebbe neanche a me aprire corpi !-

- Ma non si devono aprire corpi !- rispose lei con tono serio.

- A no? E allora spiegami !-

La voce bassa e calda del batterista rapì la giovane italiana, che si zittì.

- Scusa, non volevo essere presuntuoso. Naturalmente tu ne sai di più di me-

' Bravo Dom. Non è una delle tue passate puttanele. E' una ragazza seria! Si vede anche da come sta seduta.'

In effetti, la giovane, stava seduta in un angolino a sinistra,

molto lontana da Dom. Teneva le braccia giù, le mani sulle ginocchia a pugno, e la testa dritta a guardare la strada.

Aveva parlato molto poco, e si era lasciata andare solo quando notò, un piccolo interessamento da parte del nativo di Stockport.

- Ti piace l' Italia?- chiese di nuovo Dom.

Lui stesso, non capiva il perchè volesse scoprire sempre di più su quella timida diciottenne.

Vedeva in lei qualcuno che aveva conosciuto, ma chi?

- E' un bel paese per trascorrere delle vacanze, ma non per viverci!- rispose lei secca.

- No? E che nazione preferisci?-

- La tua.-

Un' altra risposta corta e veloce.

- Vorresti vivere in Gran Bretagna? - chiese l' artista.

- Si, ci sono stata una volta da piccola, e ne sono sempre rimasta colpita. E poi trovo che l' inglese sia una lingua molto calma.-

- E anche più facile rispetto alla vostra !- commentò Dom.

Bianca iniziò a ridere. - Non ti do torto. Voi con un solo verbo dite un miliardo di cose!-

Rimase con il sorriso stampato per diversi minuti, poi, quando riconobbe Bellaggio, si incupì.

- Ti senti male?- chiese Dom che fermò subito la macchina.

' Troppo presto, troppo presto!' pensava Bianca.

- No, sto bene. Mi fa solo un pò male la testa.-

Dom ripartì e cercò il posto che gli era stato indicato.

- Forse sei solo un pò stanca.. tutta colpa di quel gatto!- esclamò lui dando un colpo al volante.

- Almeno non hai amazzato nessuno! Hai solo distrutto la mia macchina!- tuonò lei.

- E la mia ! Ma esiste il carrozziere, per fortuna!-

Bianca rise di nuovo - Ma lo sai che sei proprio buffo? Però ammiro questo tuo ottimismo !-

- Grazie, nessuno mi fa mai complimenti. -

Lei, per la prima volta da quando erano in macchina, si girò per guardarlo.

Vide che i suoi occhi non erano verdi come tutti dicevano, ma di un grigio acesso.

I suoi capelli biondo cenere, erano leggermente più lunghi del solito, e, sfioravano una leggera barba incolta.

- C- c-cosa c'è? -chiese lui sentendosi osservato.

Si voltò in direzione di Bianca, la quale rispose

- Niente ! - imbarazzata si girò subito.' Che figuraccia ! '

Dopo quell' episodio, i due non dissero niente, fino a quando Bianca, informò Dom di girare nella traversa di destra.

- Io sono arrivata. - disse lei che aprì la portiera velocemente.

Voleva scappare da quell' uomo che sempre l' aveva affascinata.

Ma aveva paura di stare con lui. Non si fidava.

- Sei stato davvero molto gentile ad accompagnarmi. - commentò una volta scesa dalla macchina con un' eleganza assoluta.

I suoi lunghi capelli castano chiaro ondeggiavano ad ogni suo passo.

Si muoveva come se fosse sospesa da terra. Il cuore di Dom fece un sussulto.

Mai, aveva visto una ragazza cosi bella, e mai aveva provato quelle strane emozioni, che ora, provava.

Nè con Jessica, Lucy, e tutte le altre ragazze con cui era stato.

Non voleva farsela scappare.

Sapeva che quella ragazza era ciò che aveva sempre sognato e desiderato.

- Bianca!- esclamò Dom che a sua volta, era sceso dalla berlina.

- Si? - chiese lei voltandosi.

- Potrei.. ehm..- Non sapeva come dirlo. Il cuore batteva forte. Le gambe iniziavano a tremare, poi, pensò a Wembley.

Alle centinaia di persone che vengono per vederlo suonare.

Si fece coraggio.

' Devo solo dire una frase. Una !'

-Bianca, potre invitarti a prendere un gelato domani pomeriggio?-

La ragazza assunse un espressione seria, ma nel tempo stesso meravigliata.

- Domani non posso. Ho un esame.-

' Non hai un esame! No che non lo hai ! ' pensava la giovane

- Allora dopo domani !-

' Cazzo Dom sembri un disperato se fai cosi.. Cioè, in realtà lo sei !'

Lei sorrise leggermente - Va bene. Accetto. -

- Ti do conferma io. E domani vado a prendere anche la Polo !-

- Alla quale devi pagare i danni che le hai fatto !- continuò lei.

Dom sorrise raggiante. - Allora a dopo domani. Ciao Bianca.-

Il biondo si avvicinò a lei che era già davanti il portone di casa.

Si chinò piano, e le diede un leggero bacio sulla guancia.

Poi risalì in macchina, incredulo di tutto quello che aveva fatto.

Mentre l' italiana, stava ferma lì,con le chiavi in mano e con il cuore che le batteva a mille.

 

L' indomani...

 

- Dom! Dov' è il Charleston?- chiese Matt osservando la batteria ancora incompleta.

- Il Charleston?- domandò lui.

- Si ! Ti ricordi cos' è il Charleston?- Matt guardò Dom fisso negli occhi.

' Qualcosa non va in te eh Dommy?'

- Charleston..- mormorava lui, che dopo si sedette sul divano.

Non riusciva a levarsi dalla testa Bianca.

Era stata la prima ragazza che aveva incontrato a non provarci con lui.

Anzi, la prima cosa che aveva fatto era insultarlo!

Certo, se lo meritava, le ha distrutto la macchina!

- Matt.. posso parlarti?- chiese il biondo poco dopo al cantante, intento a pulire la chitarra.

- Ma certo, dimmi. Che ti affligge?-

- Non so come dirtelo.. anzi. Vieni con me!-

Matt posò la chitarra a terra, e seguì l' amico.

Uscirono dalla villa di Vincy e si misero a camminare sul marciapiede.

Dom lo condusse fino alla sua vettura.

- Cazzo Dom, ma che gli hai fatto?- chiese Matt vedendo l' Audi in pessime condizioni.

- Ieri sera, ho avuto un incidente.-

- Ora capisco perchè sei cosi assente! E ci credo guardala !-

Matt aveva le mani portate alle tempie, la bocca semi aperta.

Osservava il paraurti completamente andato,

i fari distrutti, e l'inesistenza della targa davanti.

- Spero che hai evitato qualche nonnina che attraversava la strada!- esclamò Matt, in tono di rimprovero.

- Ho evitato un gatto veramente.- rispose lui timidamente.

Poi, Dom, si mise a parlare di tutto quello che era accaduto

ieri sera, del gatto e sopratutto di Bianca!

- Queste italiane ci rapiranno eh? - scherzò Matt.

- Se sono belle la colpa non è loro!- rispose Dom contento.

- La voglio vedere, così mi rendo conto di questa bellezza ' angelica ' !-

- Te la farò vedere, ma tu hai già Gaia! -

Matt si mise a ridere.

Pensò a tutte le vicessitudini che i due, avevano passato l' anno scorso.

Gaia lo aveva lasciato perchè era troppo assente, e non le dave sicurezze.

Così lui si era fatto consolare da un' americana famosa.

I paparazzi avevano inventato di tutto su di loro: un matrimonio, una casa insieme, un figlio!

Ma nessuna di queste cose si era realizzata.

- Dom, cos' hai? Pensi che la 'tua' italiana non ti calcoli? Se è cosi ti sbagli eccome! Alle donne piaccione le rockstar!-

' Non sei cambiato per niente Matt.. sei sempre il solito ragazzino di Teig! '

-Ad ogni modo.. - rispose il batterista -Il problema non è lei, ma io!-

Matt sfoggiò un' aria perplessa -Tu?- gli domandò.

- Si, esatto! Proprio io! -

- Ahahahah ! Ma Dom, tu sei il playboy della band!-

- Proprio per questo ho paura. Matt.. io le donne le usavo per una notte e via, ma poi... non so amare!-

 

 

Note dell' autrice:

Ringrazio tutti quelli che hanno letto, anche chi non ha recensito !!

Per Valerika: Certo che continuo !! Sono felice che ti sia piaciuto !!

Per Excel88 : Ogni tanto si deve parlare del povero e solitario Dom! Sempre Matt non va bene ! Xd

Per aleale00 : Mi dispiace aver messo un titolo uguale al tuo! Ma con ' New Born ' , si intende, una rinascita di Dom !!

Che, a mio avviso, è un tenerone! Solo che vuole fare il duro!

Per  Dying Atheist: Eh si ! Ci vuole proprio una donna accanto a questo 'ex' playboy ! Vediamo cosa farà il caro Matt con la sua Gaia ! E se, si sposeranno !

Per VickyVamp : Sono contenta che la storia ti appassioni ! XD

 

Spero tanto che Vincy Bells ispiri anche me !

Un bacione a tutti e alla prossima!

Per restare in teme ' Dom ' : CHEERS !!!

 

 

 

 


 

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Capitolo 3
*** Since I met you ***


Fear, and panic in the air
I want to be free
From desolation and despair
And I feel like everything I saw
Is being swept away
When I refuse to let you go

I can't get it right
Get it right
Since I met you

 

Maggio 1996

 

- Allora, lui è Dominic ! Ed è un batterista ! -

Tom sfoggiava con orgoglio l' amico di fronte le due inglesine.

Lo teneva stretto dalle spalle e lo guardava, come se fosse un trofeo.

- Ciao Dominic, piacere di conoscerti !- esclamò entusiasta Jackie.

Dom bofonchiò qualcosa di incomprensibile.

Forse un ' ciao' o un 'salve' .

- Avanti fratello! Non essere scortese con Jay! Offrile qualcosa al bar di fronte! - suggerì Tom.

Le guance pallide e rotonde di Dom, diventarone rosse come il maglioncino di Eloise.

Dentro di se nutriva due sentimenti:

Il primo era di assoluto imbarazzo verso le due ragazze e i suoi amici.

Il secondo, era invece un emozione totalmente assente il lui.

Provava una rabbia immensa verso Tom.

Perchè doveva farli conoscere Jackie?

Lui non voleva, e sopratutto non sapeva come doveva comportarsi con lei !

Cosa le doveva dire?

Doveva farle qualche complimento?

Con Matt e gli altri era tutto così diverso...

Si parlava di musica, macchine, calcio!

Argomenti che, ad una ragazza non interessano di striscio.

- Allora Dom, andiamo?- la ragazza protese il braccio destro verso di lui.

Dom con fare impacciato, prese il magro braccio di Jackie con la mano sinistra.

' E adesso? '

Jackie osservò sconvolta il biondo.

Ma come l' aveva presa?

- Non sono una bacchetta!- sbottò acida ritraendosi.

- Scusami.. bè.. forse è meglio che.. che vada!

Il batterista girò i tacchi e si allontanò velocemente dal piccolo raduno che si era formato in riviera.

- Dom, aspetta! Dove vai? -

La voce di Matt che lo chiamava, diventava qualcosa di odioso per le sue orecchie.

Continuò a percorrere il viale principale senza voltarsi dietro.

Il magrissimo cantante, che lo inseguiva, faceva fatica a starli dietro.

Dom camminava velocemente, non si sarebbe bloccato per parlare con il moro. Mai.

E se, Dom non voleva arrestare il suo passo, fù Matt a fermarsi.

Lo doveva lasciare andare.

Lui non poteva capire come si sentiva Dom.

Non poteva capire, come il biondo, soffrisse di quella solitudine.

Quell' angosciante assenza di un qualcosa, che lo portava alla ' desolazione e alla disperazione'.....

 

Febbraio 2011

 

- Stai benissimo vestito così !- commentò Matt seduto sul letto di casa Howard.

- Forse sono troppo classico? -

Il chitarrista si mise a ridere - Tu classico? Ma ti sei visto bene?-

Dom si voltò verso lo specchio.
Indossava dei pantaloni neri, una maglietta con un teschio stampato, e una giacca di velluto.

- Ma dai Matt.. sono troppo elegante! Questa- e indicò il copriabito- l'ho messa per gli EMA del 2009 ! Era una serata cazzo! Non un pomeriggio!-

- E allora metti la tua solita giacca di pelle!-

- Si, così pensa che non mi lavo mai!-

Matt rise di nuovo, poi si alzò e si avvicinò all' armadio.

- Non posso credere che non hai niente! Guarda questa!- Matt teneva in mano una giacca grigia.

Aveva un taglio sportivo, ma elegante al tempo stesso.

- Si... potrei mettere quella !- Dom la prese dalle mani lunghe e sottili di Bellamy e la provò.

- Ti sta d'- i-n-c-a-n-t-o ! - disse Matt assumendo una voce molto femminile.

- Smettila Bells !-

- Oh, non mi dire che diventi tutto rosso! Il piccolo Dommy si vergogna?-

Matt andò verso l' amico e lo prese a pizzicotti.

- Bells hahah piantala ! Sembriamo due coglioni !-

Il cantante si spostò dal biondino, lasciandolo con i capelli tutti disordinati.

- Allora, hai portato a riparare la macchina della 'dottoressa' ? - chiese Matt, che nel frattempo apriva un pacco di Vigorsol.

- Si, ieri pomeriggio. Le ho fatto proprio un bel danno..-

- Il danno te l' ha fatto quel gatto! Diamine... ma non poteva rimanersene dietro i cespugli?-

Dom guardò l' amico perplesso.

Non voleva che incontrasse Bianca?

Perchè era così strano da ieri mattina? Doveva essere felice per lui!

Era la prima volta che gli piaceva qualcuna in quel modo!

- Bè, forse ora devi andare dalla tua Bianca. E' già ora!-

Matt si alzò dal letto e lanciò il pacco di gomme a Dom - Non fumare prima di incontrarla. Mangiati una gomma, così se la devi baciare, profumi di menta!-

Dopo queste ostili parole, l' inglese sbattè la porta della piccola villa italian di Dom.

 

 

- Quindi, non sei di Milano ! - domandò Dom alla figura accanto a se.

- No. Sono del sud. Vivo qui a causa degli studi.-

Si trovavano a passeggiare lungo Piazza Duomo.

Dom portava le mani in tasca.

Ogni tanto, con le dita, toccavano il pacchetto di sigarette all' interno dello scomparto.

Voleva tanto fumare, forse per scaricare la tensione.

Poi si ricordò delle parole di Matt riguardo l' alito.

- Là sotto c' è una pasticceria, ci entriamo? - chiese il batterista.

Bianca, annuì.

Era splendida. Portava i capelli leggermente raccolti, pantaloni bianchi e giacca rossa.

- Sai se fanno i Muffin?- domandò Dom.

- Muffin? Non credo.. perchè?-

- Ne avevo voglia. Ma se non ci sono, fa niente!-

I due entrarono dentro la pasticceria.

Era davvero bella e enorme.

C'erano gelati di tutti i tipi, biscotti, torte, qualsiasi cosa di dolce era lì presente.

- Uhm.. no. Non ci sono i Muffin.- commentò Dom osservandosi attorno.- Tu cosa vuoi prendere?- chiese rivolgendosi a Bianca.

- Io ? Ma no.. niente!-

- Oh su ! Devi mangiare! Sei troppo magra!-

- Magra? Io?-

Dom si spostò nell' angolo dei gelati portando con se la giovane.

- Che ne dici di vaniglia e polvere di stelle?- disse lui guardando una vaschetta color crema, rifinita da alcune stelline di cioccolato.

- Ha un nome molto bello!- riflettè Bianca.

- Allora ti prendo questo!- Dom chiamò l' attenzione della gelataia.

Era una signora dai capelli ramati, faccia tonda e espressione materna.

- Ehm...iuno ... ehm...-

La gelataia lo guardava perplessa.

Bianca scoppiò a ridere - Non lo sai proprio l' italiano eh?-

Dom fece no con la testa.

' Che figura di merda! E' la sua lingua ! La devi sapere! Lei ti parla in inglese e tu come minimo sai dire ' ciao ' ? '

Nel frattempo, Bianca prese il suo ' polvere di stelle'.

Il biondo, si era allontanato per pagare.

Anche lì ebbe seri problemi a pagare.

Bianca stava per andare in aiuto di Dom, quando la sua attenzione fù catturata da una voce femminile.

- Ps! Ps! Signorina!- Bianca si girò e vide la gelataia chiamarla.

- Non si faccia scappare quel ragazzo! Non ho mai visto un uomo con uno sguardo del genere! Si vede che è proprio innamorato di lei.-

Bianca tossì rumorosamente, facendo girare molte persone la dentro.

- Bianca! Cos' hai? - Dom si era avvicinato velocemente alla giovane.

- Si, sto bene, mi sono solo affogata.- rispose lei.

' Dominic Howard innamorato di me? Ma cosa dice questa signora?'

- Dai, vieni. Prendi un pò d' aria-

Dom teneva stretto a se Bianca.

La scortò fino all' uscita del locale.

I loro corpi erano vicini.

Sentiva il suo profumo.

Era buonissimo.

Sicuramente era gelsomino e qualche altra erba.

La ragazza, non si era accorta della stretta forte del batterista, pensava ancora alle parole della signora.

- Cosa vuoi fare ora?- chiese lui, abassando lo sguardo in direzione sua.

Bianca sollevò il capo per guardarlo meglio.

- N-n-non non saprei.. - rispose lei balbettando- Cosa vuoi fare?-

- Decido io! Ti porto a fare shopping!-

- Shopping? Per me? Dom, io non posso accettare!-

Bianca si scostò dal biondo.

- Perchè?-

- Bè, perchè io non ti conosco! Cioè.. so chi sei! Perchè ascolto i Muse, però...-

- Ci ascolti?- chiese lui meravigliato.

- Si, da Absolution. E credimi, non c'è band meglio di voi.. solo che...-

Dom si avvicinò di più a lei.

La guardò intensamente.

Il suo volto era chiarissimo, si vedevano piccole lentiggini disegnarle il volto.

Le labbra carnose e rosse, stuzzicavano in lui una certa voglia.

- Bianca- il biondo spostò una ciocca di capelli dalle guance rosate

- Capisco benissimo cosa provi. E so certamente cosa pensi di me.-

Lei abbassò lo sguardo, ma lui con un gesto gentile lo riportò davanti ai suoi occhi.

- So che sicuramente pensi che io sia un 'donnaiolo', ma non lo sono più. Forse, ti sembrerà strano, ma.. da quando ti ho conosciuta, mi sembra tutto così bello. Mi sento un altro!-

Bianca non riusciva a credere alle parole del batterista.

Forse, dentro di se, aveva sempre sognato che lui, Dominic Howard si fosse rivolto in toni cosi dolci e amorevoli verso di lei.

Quest' ultima, che era sempre stata una ragazza solitaria e con pocchisimi amici.

Lei che la sera stava a casa a leggere e non ad andare nelle discoteche, lei che il primo bacio lo aveva dato per scherzo ad un amico, lei che la notte piangeva perchè si sentiva sola.

Bianca non rispose a tutto ciò che Dom gli aveva detto prima.

Le bastò soltanto abbracciarlo, e niente di più.

Forse era iniziato tutto troppo presto, forse non doveva succedere, ma come dice una famosissima canzone :

'Don't waste your time or time will waste you '
 

Note dell' autrice:

Ringrazio di nuovo tutti quelli che leggono questa romantica storiellina sul nostro carissimo 'Domenico' !

Per Valerika: Ovviamente io scrivo con gli occhiali da sole ! Non li levo mai ! Sono parte di me!

Per Excel88: Bianca si dovrà rimboccare le maniche con questo ' womanizer', e non sarà una cosa facile!

Per Dyingh Atheist: Non ti reputo affatto pazza! Anzi, sei molto simpatica ! xD

Spero tanto che tra Matt e Dom non succede niente! Ma, sarà tutto da scoprire! Il bel moro è un pò geloso o sbaglio? Chissà...

Naturalemte ringrazio anche aleale00 ( Dom è un romanticone per me ! xD ) vickyvamp che mi sopporta in maniera superlativa, la mia pomodora che mi da ottimi consigli ( le uovaaa !) e la mia cetriolina, che spero torni presto!

Un bacione !! Cheeeeeeeeeeeeeeeeeeers !!

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** The sunshine trapped in our hearts ***



Hold you in my arms
I just wanted to
Hold you in my arms

My life
You electrify my life

 

 

Maggio 1996

- Dom, Dom !- gridava Matt.

No. Non poteva lasciarlo andare così. Dovevano parlare, chiarire.

Cosa aveva il suo migliore amico?

- Dom, ti prego. Apri questa maledetta macchina !-

- No! Vai da Tom e da quella Tanya! Lasciami in pace!-

Dom mise in moto la macchina.

- Cosa fai? Mi vuoi investire?- domandò Matt che era davanti l' auto di Dom.

- Bellamy levati dalle palle !-

- Non mi investiresti mai, ne sono convinto!-

Matt allargò le braccia, divarigò le gambe e osservò il biondo con aria di sfida.

' O mi metti sotto con la macchina o rimani qui.'

Le mani di Dom tamburellavano sul volante.

Il moro lo continuava a guardare con occhi piccoli e provocatori.

' Mi dispiace Bells, ma non mi dai altra scelta !'

Dom immise la retromarcia, con un veloce scatto, girò il volante a destra.

Dopo mise la prima e sfrecciò dritto.

Matt rimase immobile con quella strana posizione, che ricordava tanto una stella marina.

Doveva immaginarselo. Dom era bravissimo a guidare la macchina, avrebbe in qualsiasi modo evitato il suo esile corpo.

Poi abassò le braccia e vide la vecchia auto di Bill sfrecciare lungo il viale.

' Dove vai caro amico.. dove vai...'


E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

 

Febbraio 2011

Quando Dom aprì gli occhi quel piovoso giorno di febbraio, non potè far a meno di toccare il lato destro del suo letto.

' Era solo un sogno..'

Si Dom, era un sogno. Un bellissimo sogno.

Il biondo sgranò gli occhi, e si rese conto di trovarsi a casa sua, e non in un albergo extra lusso in Russia.

Accanto a lui, non c'era Bianca, come in sogno, bensì il suo fido Hendrix.

Dom lo accarezzò, e dopo scese al piano terra.

Aprì il frigorifero, e iniziò a bere un pò di latte.

Ripensava a ieri, al modo in cui, aveva lasciato andare via Bianca dalle sue braccia.

Forse, aveva visto in lei una lacrima, un piccolo tremore nella voce e nelle candide mani quando lo abbandonò lì, in una Milano grigia e ungiosa.

Doveva vederla, sentirla, spiegarle tutto.

Bianca stava diventando una tortura per lui, qualcosa di pazzesco.

Poteva una ragazzina farlo diventare così?

La risposta era si, un semplice si!

' Devo chiamarla..'

Il biondo cercò tra i vari fogli che teneva dentro la sua cartella nera di pelle, quello dell' assicurazione.

Era sicuro che lei aveva lasciato un recapito telefonico.

Ne era più che convinto.

Appena trovò quel foglio rosato, con il disegno dell' incidente, il suo cuore accelerò il battito.

' Eccolo lì.'

Dom cercò l' i-Phone, che era finito sotto il divano, attivò il tastierino, e compose il numero.

Appoggiò all' orecchio il costoso accessorio tecnologico, e attese.

- Pronto?-

La dolce e pulita voce di Bianca, fù subito musica per le sue orecchie.

' Quasi quasi facciamo cantare lei nei Muse'.

- Bianca, sono Dom. Come stai?-

La ragazza non rispose subito.

Probabilmente era scioccata di sentire Dom.

- B- bene! Tu?-

Il batterista voleva risponderle in vari modi, ad esempio

Con un: ' Voglio vederti' , ' Mi manchi' , ' Dove sei?',

ma poi disse solamente un: - Sto bene anch' io.-

Per pochi secondi calò il silenzio, poi Bianca prese in mano la situazione.

- Dom, non sono più a Milano. Sono scesa dai miei. Non so se tornerò.-

' Cosa? Cosa vuol dire " Non so se tornerò " ? Devi tornare! '

- Dom, tu.. tu sei una persona fantastica. Ci sono tantissime ragazze che ti vorebbero avere, ma, vedi io ...-

- Bianca io ti accetto per come sei! Per favore, torna qui a Milano. Oggi piove. Piove perchè qui, manchi tu !-

L'italiana tremava a sentire quelle parole, sembrava una foglia d' autunno colpita dal vento.

- Dove sei domani?- chiese dopo un pò.

- Ovunque tu voglia.-

 

 

Tre giorni dopo....

 

- Non posso credere di averti fatto cambiare idea. Noto che sei un tipetto molto testardo oltre che dolce.-

Bianca si mise a ridere. Uno di quei tanti sorrisi che Dom, le aveva visto scorrere durante questi due giorni passati assieme.

- Lo sai che sei proprio bella?- La mano sinistra del batterista accarezzò la guancia chiara e liscia della ragazza.

- Smettila!- rispose lei allontandosi.

Sorrideva ancora, il che voleva dire che le piacevano quei complimenti.

Mentre erano seduti ad un ricercatissimo bar milanese,

una commessa di Calzedonia li guardava, forse sapeva chi era il maschio della coppia.

Rientrò dentro il negozio, e dopo uscì con altre colleghe, le quali, a loro volta, avvisarono gli altri negozianti lì vicino.

- Doooominiiicccc !!!- una ventina di ragazze entrarono dentro il bar, dove Bianca e Dom stavano prendendo un happy hour.

Bianca non fece in tempo ad alzare gli occhi che subito dopo fù sommersa dalla folla di fan.

Il povero batterista venne assediato da tutte queste donne che gli facevano richieste assurde.

C' era chi voleva essere sua moglie, chi essere la segretaria, chi l' amante, chi voleva montarli la batteria.

Ma in ognuna di queste, Dom, non vedeva una donna per lui.

- Ragazze, per favore! Se volete una foto ok, ma non posso davvero fare tutte queste cose!- tuonò Dom che si liberò dalla dura presa di due biondine.

Bianca era seduta in disparte, e rideva di quella situazione.

- Che ridi tu?- chiese lui serio guardandola.

La giovane italiana smise di ridere.

Non aveva mai visto Dom così serio, ed infatti poco dopo, le mostrò un enorme sorriso.

- Mie care ragazze, io devo proprio.... andare!- Dom si spostò da tutte quelle ragazze, prese per mano Bianca e uscì da una porta laterale.

Intanto le fan, lo inseguivano come delle matte.

- Dom, ma dove vai ?- chiese Bianca che veniva tirata dall' inglese

Lui non rispose.

Corsero per tutto il centro, fino a quando non arrivarono all' Audi.

Le venti fan, non avevano smesso di andarli dietro, e, quando non li videro più, si divisero per cercarlo.

- Wow, ma fanno sempre così ? - domandò Bianca dopo essersi seduta comoda nell' auto.

Dom annuì, poi allungò la mano sinistra per stringere quella di Bianca.

- Ora capisci perchè dico che tu sei speciale?-

Lei sorrise timidamente, poi strinse a sua volta la mano di Dom.

- Partiresti domani con me?-

- Con te? Dove?- chiese lei colta di sorpresa.

- A Vienna. Matt deve vedere assieme a Gaia delle chiese per festeggiare il loro matrimonio. Mi accompagneresti?-

 

Pure hearts stumble
in my hands, they crumble

 

Vienna.

Una bellissima città.

Cielo limpido.

Tirava un vento freddo, ma piacevole.

Ovunque passavi, trovavi fiori molto belli e uccellini canterini.

La gente era molto cortese, e qui, era difficile esser 'inseguiti'.

- Allora Bianca, che ne pensi? Non puoi capire come sono felice! Finalmente posso parlare in italiano con te!- esclamava radiosa Gaia.

- Trovo incantevole questa città.. e poi, è cosi romantica!-

Gli occhi di Gaia luccicavano dalla gioia.

Lei e Bianca avevano subito stretto amicizia. Forse perchè erano italiane, forse perchè si somigliavano un pò, sta di fatto che la psicologa teneva molto in considerazione i pareri della nuova amica.

- A me sembra troppo timida e brava per te!- esclamò Tom rivolgendosi al batterista che subito tuonò con un - Fatti i cazzi tuoi Kirk!-

- Amici, su, non litigate! Trovo Bianca molto adatta invece per uno come Dom!- commentò Chris.

I quattro uomini osservavano la diciottenne con interesse.

- Io direi che ha un bel culo invece!-

- Dom, Dom, Dom. Stai calmo. Tom stava scherzando. Vero Tom?- Matt teneva fermo il trentatrenne.

- Tom io ti uccido un giorno. Brutto bastardo! La prossima volta che la guardi, te lo giuro, ti faccio nero!-

Matt portò Dom lontano da Kirk.

Sapeva che il biondo era molto geloso delle sue cose.

Camminarono per un bel pò, fino ad arrivare ad una chiesa, situata su una montagnetta.

Era piccola, fatta di pietre grigie. Attorno a se risiedeva un vasto giardino.

- Ma è bellissima!- esclamò attonito Matt- Ehi Dom, la tua ragazza ci sa fare! Gaia è questa! Amore è lei!-

- Si Matt ! Si !! - i due futuri sposini corsero come dei matti fino ad arrivare all' ingresso della chiesa.

Un prete molto simpatico li accolse.

Chris e Tom rimasero in pianura a mangiare tipici dolci viennesi.

Mentre Bianca e Dom continuavano a girare attorno il boschetto dietro la chiesa.

- Come conoscevi questo posto?- chiese Dom.

- Lo avevo visto su Discovery.. non so se guardi i documentari..- rispose lei che continuava a marciare lungo il bosco.

- Sicuramente abbiamo abitudini diverse, però potresti cambiarmi.-

Bianca si fermò. Aveva sentito il verbo ' cambiare'.

Lei doveva cambiare Dominic Howard?

Lei?

Quando si girò per cercare Dom non lo vide più.

La voce di Dom infatti, si era fatta sempre più distante.

Attorno a se c' erano solamente alberi.

- Dom? Dom?- lo chiamava.

' Mi sono persa! ' pensò immediatamente la studentessa.

Bianca prese il suo cellulare e notò che lì non c'era campo.

- Dom? Dom?- nessuna risposta, di nuovo.

Cercò di tornare indietro.

Cercava di muoversi molto piano.

Davanti a lei c' era una ripida discesa.

' Su Bianca, c'è la puoi fare. '

Appoggiò il piede sinistro su di una pietra, poi in quella più in basso il piede destro.

Teneva le braccia aperte, e con la mano sinistra, agrappò un ramo che usciva da un abete.

Con la mano destra, cercò di prendere il ramo che già teneva con l' altro arto.

Poi, la pietra sulla quale aveva appoggiato il piede destro, iniziò a frantumarsi.

- Oh no.. oh no !- mormorava la giovane.

Bianca abassò gli occhi.

Sotto di lei c' era un' infinità discesa fatta di sole pietre.

Dalla sua visuale, non si vedeva dove finiva.

' Non era questa la strada... non era questa!'

Pian piano, anche il ramo iniziava a rompersi.

- No ramo.. non ti rompere. Se ti spezzi, io cado in quel burrone!-

Ma il ramo non l' ascoltò, e invece iniziò a troncarsi sempre più.

Fino a quando non si divise del tutto dall' albero.

- No..no!!- urlò Bianca, che perse l' equilibrio finendo sulla pietra già frantumata.

Quest' ultima, attutendo il peso inflittole dal corpo della ragazza si sfaldò ancor di più.

- Noooooooooo !! - urlò di nuovo, venendo che le gambe erano penzoloni.

Cercò di risalire, ma non ci riusciva con le sole braccia.

Ma, improvvisamente, qualcosa la prese dai fianchi.

Si girò e vide Dom che la tirava a se.

- Questo non te lo ha insegnato Discovery vero?- chiese lui sorridendo anche in quella situazione critica.

Lei fece no con la testa, e dopo vide le sue gambe risalire piano piano, fino a quando non arrivò al prato verde di prima.

- Dom...- il batterista si era accasciato sul campo esausto - Dom, scusami.. non dovevo andarmene così..- la ragazza si avvicinò gattonando verso di lui.

Quest' ultimo le sorrise, poi le passò una mano sui lunghi capelli.

Bianca, abassò il busto, in modo tale da avere la faccia davanti a quella del suo ' salvatore'.

- Grazie- disse piano lei, prima che le sue labbra si avvicinarono a quelle di Dom.

 

Note dell' autrice:

Grazie di cuore ! A tutti quelli che leggono !! Alla mia fedelissima Pomodora, alla VickyVamp, alla mia collega di ' sbrilluccico' e alla mia dolce cetriolina!

Ringraziamenti particolari vanno a :

_ Dyingh Atheist: Ti ringrazio per tutti i complimenti che mi fai !! Sopratutto perchè noto che la storia ti piace e ti appassiona.

Non puoi sapere come mi faccia piacere *.* !!

Excel88 : Domenico è troppo coccoloso !! Meglio del suo Hendrix, che a mio avviso è un amore di cane ! Grazie anche a te che mi segui!

Glitter Princess e aleale00: Mi sto drogando di miele e di tutto quello che trovo a casa di dolce! hahaha scherzi a parte, penso che Dominic appena trovi l' amore della sua vita, sfodererà doti ' zuccherose' peggio di un pasticcere! xD

Dimenticavo.. l' Audi di Dom è con guida inglese! Ecco perchè Bianca sta rannicchiata a sinistra! xD

Nel prossimo capitolo avremo la riapparizione del mitico gatto, della Polo semi- distrutta di Bianca e ... un ritorno inaspettato!

Con questo vi saluto! Vado a mettere un pò di recensioni anch' io!!

Bacioniii !! Cheeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeers !! xD

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** My plug in baby ***


And my plug in baby
Crucifies my enemies
When I'm tired of giving
Wooah

And my plug in baby
In unbroken virgin realities
I'm tired of living

 

Giugno 1996

E' passato circa un mese da quell' incontro con Jackie, che ha cambiato molte cose.

Uno, lui e Tom non erano più amici.

Due, Matt stava sempre con quella Tanya.

Il loro nuovo compagno di band, Chris, aveva una fidanzata molto seria di nome Kelly.

Stava sempre con lei, e più che ragazzi adolescenti, a Dom apparivano come una coppia di quarantenni sposati.

Lui era l' unico che era rimasto solo. Non aveva nessuno.

Apparte la sua batteria.

Poi, una sera, incontrò un ragazzo di nome John.

Faceva parte dei capelloni della riviera di Teig.

Di solito Dom non passeggiava mai da solo in quella zona.

C' era gente troppo brutta.

Chi spacciava, chi beveva e perfino qualche donna facile.

Ma quella sera era tutto diverso, tutto maledettamente diverso.

- Ehi tu! Vai al college vero?- John si avvicinò al giovane Howard con in mano una sigaretta, e nell' altra teneva una birra.

- Si.- rispose lui con sicurezza.

- Tieni.- John gli porse una sigaretta.

Dom l' appoggiò alle labbra come aveva visto tante volte fare nei film.

Attese che John l' accendesse e dopo respirò.

Sembrava una cosa innata, come se già lo avesse fatto già prima.

- Ne vuoi una?- John indicò le birre che aveva vicino a lui.

Dom annuì. Ne afferrò una e iniziò a bere.

Non si limitò a berne solo una, ma continuò.

Fece lo stesso con le sigarette, fino a quando, il giovane batterista, non si accasciò a terra.

John, che era ancora lucido se la svignò, lasciandolo lì, come tanti in zona....

 

Marzo 2011

 

Passarono esattamente due settimane, da quando Bianca e Dom si scambiarono il loro primo bacio.

Passò un pò di tempo fino a che i due, accettarono il fatto di essersi innamorati.

Bianca ne era certa.

Lo amava da quando aveva sedici anni.

Mentre Dominic, capì finalmente cosa vuol dire essere innamorati.

Capì, che ogni volta che senti il suo nome, o affini pensi a lei.

Quando vuoi sentire sempre la sua voce, quando vuoi vederla sempre e quando attendi invano un suo sguardo o un suo bacio.

Bè, Dom aveva tutti questi sintomi.

La cercava sempre, l' andava a trovare ogni giorno, e non si presentava mai senza qualche cosa.

Un giorno era un fiore, un altro era un dolce, una volta un peluche e di recente la Polo aggiustata.

Ormai aveva fatto conoscenza delle amiche con cui Bianca divideva la casa.

Erano molto simpatiche e tanto diverse fra di loro.

C' era la Cristal, una ragazza molto dolce e solare, era sempre lei che apriva la porta a Dom. Lo intratteneva raccontadogli dei vari smalti che aveva comprato in profumeria.

Poi si alzava e andava a rompere le scatole ad Elena.

Quest' ultima, stava seduta sul divanetto con l' i-Pod ad ascoltare la musica e a leggere.

Poi quasi sempre alle sei del pomeriggio rientrava Selene dall' università.

Portava sempre qualcosa da mangiare per le ragazze, che, preferivano pizza e gelato.

- Ehi Dom ! - a chiamarlo fù la più piccola del gruppo, Charlie - Per caso ti trattieni come ieri sera o andate fuori?-

- Non so - rispose il batterista - Veramente la volevo portare a mangiare da me.- disse a bassa voce Dom.

Charlie sorrise e dopo corse nella stanza di Bianca per avvisarla dell' arrivo di Dom.

- Eccomi !- Bianca arrivò velocemente. Indossava un vestitino color crema e teneva i capelli raccolti.

Dom pensò che fosse la reincarnazione di una dea.

Quel collo messo bene in vista, provocò in lui uno strano formicolio.

Ma ne avevano parlato, o meglio, lui aveva capito.

Bianca era seria, non si lasciava prendere subito dalle emozioni.

Tutte le volte che lui aveva provato ad andare un pò più avanti di semplici baci, lei lo aveva respinto.

- Allora dove si va?- chiese lei tutta contenta mentre l' accompagnava in macchina.

- A casa mia!!- rispose lui.

- Casa tua?- il suo volto si irrigidì.

- Bianca, tranquilla. Lo so che non è il momento. E' solo una cena. Non farei niente che non ti piaccia.-

Queste parole rassicurarono la giovane che dopo lo baciò delicatamente sulla guancia.

- Ok dottor Howard, accetto il suo invito!-

Will they find our hiding place
Is this our last embrace

 

Dopo cena...

- Veramente hai conosciuto Roger Taylor?-

- Si. E' stato un incontro importantissimo per me. Ancora mi sembra impossibile averli stretto la mano!-

Bianca sorrideva. Erano seduti sul divano bourdeaux di Dom.

Avevano dei bicchieri con dentro della birra.

La cena era stata stupenda.

Dom aveva preparato una cucina dai gusti ' fusion' come piacevano a lui.

Definiva innovativa e molto creativa la cucina orientale.

Bianca, la quale era molto tradizionale, dovette ricredersi.

- Ametto che la tua cucina mi ha soddisfatto. Mi cucini un'altra volta?- chiese lei avvicinandosi di più al biondo.

- Ma certo! Se vuoi ti cucinerò sempre io.- poi, come qualche giorno fà, le loro labbra si rincontrarono.

Fù un bacio caldo e morbido.

Il corpo di Dom si inclinò lievemente, avvolse le mani attorno alla vita della ragazza, e la tirò a se.

- Non hai bevuto troppo vero? Ho messo solo una bottiglia di birra!- esclamò sconvolto il batterista notando le avances della ragazza.

- No Dom.. mi sono solo resa conto che..che.. che ti voglio!-

- Mi vuoi?- chiese lui stupito.

Lei annuì e dopo lo prese dalle guancia per baciarlo di nuovo.

- Perchè ti ho incontrata solo ora?- domandò lui, che dopo tornò a lambire la sua amata.

Poi piano piano la sollevò dal divano.

La prese in braccio e si avviò lungo il corridoio.

- Dom...-

- Uhm?-

- Ti amo...-

Il batterista si fermò proprio davanti la porta della camera da letto.

Appoggiò come una statua di cristallo Bianca e dopo la fissò negli occhi.

- Avevo paura di dirtelo io per primo...- ammise lui accarezzandole la guancia.

Lei sorrise e dopo gli prese l' altra mano.

- Non devi avere paura. Amare è la cosa più bella che ci sia. Solo grazie ad esso riusciamo a vivere....-

Bianca lo baciò timidamente su una guancia, mentre

Dom spinse la porta davanti a se e vi entrò assieme a quella stella, che era caduta sul suo pianeta.

Il suo pianeta, che prima era arido e vuoto.

Il suo pianeta, che non aveva uno scopo e non riusciva a girare come diceva lui.

Il suo pianeta, che adesso aveva ricevuto un forte terremoto.

Love is our resistance
they'll keep us apart and they wont to stop breaking us down
Hold me
Our lips must always be sealed

 

- Dommy...-

- Dimmi tesoro.-

- Sembrerà banale dirlo, ma... è successo veramente?-

- Si amore. Si.-

Dom si rigirò nel letto.

Accanto a lui, stesa con la sua camicia addosso c' era Bianca.

Lui le baciò il collo e dopo la strinse.

- Per essere una pivellina te la sei cavata meglio di certe prostitute..-

- Dom! Non mi dire queste cose! Vedi che sono gelosa!-

Il biondo si mise a ridere.

Scese dal letto, si infilò una vestaglia, e dopo si avviò verso la cucina.

Poco dopo, arrivò con in mano un vassoio.

Di sopra c' era la torta alla mimosa rimasta di ieri sera.

- Mangiamo a letto?- chiese lei con un piccolo sorriso malizioso.

- Non mi dire che ci stai prendendo gusto?- rispose Dom che si risiedette sul letto.

- E se ti dicessi di si?-

It could be wrong
Could be wrong
This is out of control

- E' stato un record o sbaglio? Quasi dopo un mese te la sei portata a letto!- esclamò Chris due mesidopo.

Era maggio ormai.

Con Bianca le cose andavano benissimo.

L'amava sempre di più.

E, iniziava a capire un pò di più di italiano.

- Come te lo insegna l' italiano? Con il baby doll, o senza niente?- chiese Tom mentre montava la batteria.

- Io vorrei Gaia in maglietta e calzini. Li si che imparerei subito!- rispose Matt.

- Ma quanto siete stronzi! Bianca rimane e lo sarà una ragazza seria e con la testa sulle spalle! Oggi si da una materia. -

Chris che nel frattempo accordava la chitarra di Matt era molto preso dalla discussione.

Disse un giorno, che, sentendo le loro discussioni, trovava sempre nuovi spunti per mantenere viva la relazione con Kelly!

- Infatti, se adesso non vi dispiace- disse il biondo, mentre prendeva chiavi, i-Phone e sigarette da sopra il pianoforte di Bellamy - Io adesso scappo a vedere la MIA ragazza ripetere qualcosa di medico!-

I tre si misero a ridere.

Sicuramente era una gioia per loro, vedere l' amico così allegro.

Una sera, Tom lo definì: ' Un uomo maturo! ', ciò mandò Dom a toccare il cielo con un dito.

- Dom ! Aspetta!-

Il biondo, che già era arrivato in macchina, dovette girarsi per accogliere un Matt solare.

- Volevo solo dirti che... - il cantante si bloccò.

Poi prese coraggio osservando lo sguardo solidale del migliore amico.

- Bè, volevo augurarti il meglio, e so di averti trascurato.... e me ne pento come un coglione!-

Il batterista abbassò lo sguardo.

Dopo tanti anni, quelle scuse, che aveva sempre desiderato sentire, non facevano più quell' effetto sperato.

- Ti ringrazio Matt.- dopo questo, il biondo mise in moto, lasciando Matt con un sorriso un pò forzato davanti casa sua.

 

- 30 ! Ho preso 30 amore! 30!- Bianca non faceva altro che saltellare per tutta la piazza. - 30 ! Te lo giuro, non sapevo, non credevo di farcela!-

- Ma amore, certo che c'è la facevi! Sei inteligente! - gli disse lui mentre l' abbracciava.

- Ho una fame! Andiamo a prendere un croissant alla marmellata?- chiese lei che ancora ballava per la gioia.

- O-o-ok. Bianca vai avanti tu. -

La voce di Dom iniziò a tremare.

Il suo cellulare squillava come un matto.

- Non rispondi? Comunque vedo se ci sono i tuoi adorati muffin !-

Bianca si incamminò verso il bar con il suo passo allegro e spontaneo.

Dom, teneva ancora in mano il cellulare.

Poi, degludendo, toccò sul display ' rispondi' .

Mise il telefono all' orecchio e disse un secco - Pronto.-

- Dom, sono io. Jessica.-

 

Note dell' autrice:

Ma salve a tutti!!! Si, questo capitolo è un pò sintetico, e rapido, ma devo afrettare i tempi per arrivare alla chicca !!

Ringrazio sempre tutti quelli che mi leggono, chi legge e vive con me le mie pazzie ( la vamp,cetriolina, pomodora e figlia sbriluccicante) e poi naturalmente:

Excel88, Dyingh Atheist ( che è sempre curiosissima e sono super- mega- ultra felice della sua gioia!! E si Matt si capisce eccome che è un gelosone!! ) Glitter Princess, aleale00, e tutti gli altri!!

Un bacione e a presto con ..... Domenico e le sue peripezie !!

CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEERRRSSSSSSSSSS!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Love supreme ***



Tell me a story
Where we all change
And we'd live our lives together
And not enstranged

 

Gennaio 2004

- Dom !! Vieni dentro ! Vorremmo presentarti una persona !- La voce di Matt richiamò l' attenzione dell' amico che era intento a fumare una sigaretta sul terrazzino di casa Bellamy.

Il biondo entrò a passo spedito.

Arrivò al piano inferiore e guardò Matt con aria interrogativa.

- Dom, questa è un' amica di Gaia ! Si chiama Jessica!-

La ragazza che lo osservò era davvero carina.

Lunghi capelli biondi, sicuramente tinti, grandi occhi verdi e un sorriso molto semplice.

La cosa che più colpì Dom all' inizio, furono le abbondanti curve che la giovane possedeva.

E si sa, che il giovane batterista, era un mangiatore di donne!

- Ciao Dom !- salutò Jessica tutt' allegra.

- Non ti secca vero che l' ho invitata? Io e Jess ci siamo conosciute ad un corso !-

- Oh no Gaia. Non mi dispiace affatto ! - esclamò Dom, che pian piano gustava la nuova arrivata come se fosse uno dei suoi piatti preferiti.

 

Maggio 2011

- Hmmm... chi era?- bofonchiò Bianca mentre mangiava un croissant alla crema.

- Era... era Matt !-

- Matt? E che voleva? - domandò lei che nel frattempo spostò un piattino verso Dom- Mangiali ! Sono buonissimi !-

- Hai molta fame!- commentò lui osservando la rapidità della ragazza.

- Ma no! Non è vero.. ho mangiato solo questo cornetto e due kraft !-

Dom non badò alle parole di Bianca.

Prese anche lui un cornetto e inziò a mangiare.

Perchè Jessica si era rifatta viva? Perchè proprio ora?

E perchè si sentiva così ?

Sentire la voce di Jess, gli aveva provocato qualcosa di strano.

Era possibile che...

' No. Non può essere.. ci siamo lasciati tre anni fa! Basta ! Non pensarci più! '

- Ma non mi hai detto che voleva Matt !- esclamò lei che nel frattempo si leccava le dita.

Dom non trovò neanche attraente quel gesto di Bianca.

Cosa gli succedeva?

- Dom? Ti ho fatto una doomandaaa !!- cantilenò lei.

- Si, scusami. V-v-vuole che saliamo a Londra.-

- Londra? Ma non dovevate andare tra tre mesi li? Per l' uscita del disco?-

- Si, ma Matt vuole salire perchè non so che deve fare con Gaia.. e... oh Bianca! Non posso farmi gli affari di Matt !- sbottò lui.

La giovane abassò lo sguardo.

Prese un tovagliolo e si pulì le mani.

- Bene. Vorrà dire che mi verrai a trovare qualche volta.- disse lei seriamente.

Poi si alzò e fece cenno a Dom di lasciare i soldi e andare via.

- A quando allora questa partenza?- chiese Bianca mentre si sistemava i lunghi capelli.

- Domani. - rispose lui passandosi una mano dietro il collo.

Camminarono fino alla macchina senza dire una parola.

- Io sono arrivata. Allora.. bè.. ci sentiamo !- disse Bianca aprendo la portiera della Polo.

- Aspetta!- Dom le prese un polso e la tirò a se - Bianca, tra noi non deve cambiare niente capito? Io ti amo e ti amerò, anche se siamo distanti!-

Quelle parole per Dom erano vere, ma da un lato le diceva per sentirsi sicuro dei suoi sentimenti.

Lui amava Bianca.

No Jessica. No. Lei no. Solo Bianca.

- Piccola, io ci sarò sempre. Appena posso torno io.. e poi vedremo un pò se posso portarti a Londra. Ma ci sentiremo sempre !-

Lui le prese la faccia tra le mani.

Poi le diede un leggero bacio, prima che lei si staccasse.

- Non ti dimenticare di me, ti prego!-

- Non lo farò. Fidati.-

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

 

- Ormai è un mese che non vi vedete ! Sei sicura di fare la cosa giusta?- domandò Cristal davanti la stanza di Bianca.

- Si ! E guarda cosa gli ho preparato ? Sono in cucina ! Vai a vedere!-

Era settembre. Bianca e Dom stavano ancora assieme.

Si vedevano pochissimo, la maggior parte delle volte si sentivano via telefono o con la webcam.

Dom scendeva si o no tre volte al mese.

Era pochissimo, dato che ogni volta che tornava a Milano stava due giorni !

- Muffin ? - chiese Elena aprendo il cestino posato sul tavolo della cucina.

- Si ! A lui piacciono molto, e visto che io li so fare, ho deciso di prepararli !-

- Bianca, per me tu hai qualche problema.. - osservò Cristal notando l' amore che Bianca metteva in ogni cosa che faceva per Dom.

- Sei sicura che non ti mollerà? - chiese sempre l' amica.

- Cris ! Ma perchè dici una cosa del genere? Non lo vedi com'è dolce lui con lei?- esclamò Selene uscendo dal bagno con un asciugamano addosso.

- Ma no Cris ! Dom non è più come prima ! E poi guarda che dolce ragazza ha incontrato !- commentò Elena con in mano l' ipod.

- Charlie, tu che ne pensi?-

La più piccola di casa era seduta su uno scalino delle scale che conduceva al piano di sopra.

Ascoltava la discussione con silenzio senza aprir bocca.

- Penso che siete tutte matte ! Insomma.. non penso che Bianca sia una sprovveduta ! Se Dom fa qualcosa che non va lei se ne accorge!- ribattè lei.

- Grazie Charlie ! Ed infatti io, non ho notato niente di strano in lui ! Quindi parto e.. bè.. ci vediamo tra un anno amiche! Vi voglio bene !-

 

Mentre era sull' aereo, Bianca ripensava alle sue scelte.

A quello che aveva detto ai suoi, alla loro incredulità e al loro stupore nel vedere la loro bambina cambiata.

Aver lasciato l' università a Milano per andare in quella di Londra....

Tutto questo per amore?

Quando l' aereo atterrò sentì una fitta allo stomaco.

' Ci siamo.. lo rivedrò di nuovo! '

Bianca raccolse la valigia e il cestino contenente i muffin.

Erano ancora tutti interi per fortuna.

Prese il primo taxi che aveva trovato, e si fece condurra in una casa di Gaia.

La psicologa, era contente di sapere che anche lei sarebbe venuta a stare a Londra.

Quindi, le donò la sua casa, visto che ormai lei viveva in una villona nella zona di Westminster!

La piccola casetta era situata nella zona di Soho.

Quando vi arrivò, notò parecchie persone osservarla.

Certo, forse suscitava un pò di domande.

Una ragazzina con una valigia gialla e un cestino di vimini in una mega città come Londra, faceva ridere!

Era forse uscita dalla favola di: ' Capuccetto rosso? '.

Ad ogni modo, Bianca sapeva che i Muse erano a Mayfair per sistemare alcune cose del cd.

Quindi, dopo essersi sistemata nella nuova casa e aver cambiato abito, decise di scendere verso Mayfair.

Portò con se il cestino e una cartella contenente dei fogli.

Londra si mostrava in tutto il suo splendore.

La gente correva nei parchi, i taxi neri scorrazzavano ovunque, e le foglie, iniziavano ad ingiallirsi.

Il tempo quella mattina era nuvoloso.

Un vento fresco ti avvolgeva, anticipando la stagione autunnale.

- Signorina, dove la devo lasciare?- chiese il tassista voltandosi per vedere Bianca.

- Oh.. mi lasci a Saville Row !- esclamò lei.

Sapeva che doveva trovarsi in quella zona, quindi decise di percorrere un pò quella zona per cercarlo.

- Eccoci arrivati miss ! Fa una sterlina !-

La ragazza sganciò una moneta al tassista, e dopo scese in una delle vie più famose di Londra.

Anderson & Sheppard fù il primo negoziò che vide appena scesa.

Si specchiò nella vetrina.

Aggiustò il capottino bianco e la lunga treccia, poi mise il cestino al braccio destro e si avviò verso il numero 3.

Una volta, in quel palazzo, una delle band che più lei amava, si esibì in un concerto.

A passo lento attraversò tutta la via, facendosi acarezzare dal freddo vento.

' Numero 9.. numero 6... numero...... '

Bianca smise di contare.

Davanti quello storico portone marrone c' erano due persone.

Un uomo e una donna.

Davanti a lei.

Davanti i suoi occhi.

Il cestino, contenente i muffin cadde a terra.

Le tortine rotolarono lungo la strada.

Poi l' uomo, si girò verso di lei.

- Non ti avvicinare ! Rimani lì dove sei !- gli occhi di Bianca erano stracolmi di lacrime.

- Bianca ! Non te ne andare !-

- Fottiti Dominic ! Vai a fanculo !-

- Bianca ! Ti prego.. Bianca !-

Dom attraversò la carreggiata per raggiungere l' italiana e fermarla.

- Bianca ascoltami io..-

La mano di Bianca si alzò e colpì la guancia sinistra di Dom.

- Lasciami stare Dominic. Mi hai solo ingannata. Sei hai ancora un minimo di cervello non mi cercare più.-

Bianca si girò e percorse di nuovo Saville Row.

Questa volta il suo cuore non tremava più.

Voleva solo andarsene da quel paese che amava.

Lasciando lì l' unica persona che l' aveva fatta sentire speciale per un pò.

Poi si ricordò, che non poteva abbandonare il Regno Unito.

Ormai aveva deciso di frequentare lì l' università.

Salì su di un taxi e iniziò ad asciugarsi le lacrime che le avevano rigato il volto.

Poi, la borsa iniziò a tremare.

L' aprì e vide che era il telefonino.

Era Selene.

- Bianca! Allora? Lo hai trovato?- chiese entusiasta l' amica.

- Si.. l' ho trovato.-

- Bianca, ma perchè hai questa voce, qualcosa non è andato? I muffin non gli sono piaciuti?-

Bianca ripensò a tutto il lavoro e il tempo che aveva impiegato per preparare quei dolcetti che dopo finironò a terra assieme a tutte le foglie ingiallite.

- Si baciava con Jessica.. la sua ex.-

Selene non rispose subito. Poi dopo prese il coraggio e le porse una domanda.

- Non gli e lo dirai vero?-

- No. Farò tutto da sola. Lui non saprà niente. Forse è meglio così..-

La mano di Bianca scese dolcemente verso il ventre.

Poi apoggiò la testa al finestrino, e si lasciò andare a quei dolci ricordi di un tempo, che oramai, lasciavano spazio a quelli tristi...

 

Wake me up, when September ends...

 

Note dell' autrice:

Salve a tutti !! Come al solito vi ringrazio per essere numerosi a leggere la mia storia !

Vorrei spendere qualche parolina su quest' ultimo episodio !

Non so bene se Jess e Dom si sono conosciuti nel 2004 e quando si sono lasciati!

Sono andata un pò ' fantasticando ' xD.

Non so se i Muffin siano o no dei dolci che piacciano a Dom, però so che in Inghilterra è frequente la produzione ! xD

So che la canzone dei Green Day ha ben altri riferimenti, ma ci stava bene con lo stato di Bianca e il periodo !!

Ringrazio come al solito le mie ortagine e l' amica di merendine ( noi andiamo per i popcorn ! xD )

Poi...

Dyingh Atheist : Ti ringrazio per i tuoi infinti complimenti ! Spero di poter aggiornare velocemente il prossimo capitolo!! Matt non c'è stato tanto in questo episodio, ma già si capisce che è geloso!! xD

Glitter Princess: E già.. è tornata la Jess ! Spero che se ne vada via !! Pussa viaa !! Hahahah ! Un Dominic così cercheremo di crearlo !! Ci spero tanto anch' io !

Excel88 : Ci voleva un pò di movimento !!

Il Domenico non può stare calmo per troppo tempo !!

Un bacione a tutti !!! Alla prossima !!!

Cheeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeerrrssss !!! xD
 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Butterflies and Hurricanes ***


And I won't cry for yesterday there's an ordinary world somehow I have to find
And as I try to make my way to the ordinary world I will learn to survive

Gennaio 2004

- Ti ho visto ad un concerto.. sei molto bravo con quei ' tamburi ' !- commentò Jessica.

Quest' ultima assieme a Dom, passeggiava per New York.

Lui le aveva chiesto un appuntamento.

Aveva ammesso a Matt di esser rimasto affascinato da lei.

Matt ridendo, gli diede il numero.

Dom, non aspetto neanchè che, il tempo, piovoso e gelido, cambiasse.

Chiamò l' americana e le chiese un appuntamento.

- Oltre ai ' tamburi ' ho anche qualche piatto !- esclamò Dom.

- Non me ne intendo di batteria.. so soltanto che fa un rumore infernale !- continuò Jessica.

- Un rumore infernale? Ma quella è musica baby ! Vieni al mio appartamento? Lì ti darò una dimostrazione!- disse entusiasta il biondo, mentre Jess lo guardava ammaliata.

 

So I picked up the phone and dialled your number
Not sure to put it down or speak
Then I voice I once knew answered in a sweet voice
She said hello then paused before I began to speak

 

- Bianca.. dimmi dove sei ti prego!-

- Dominic, te lo ripeto per l' ennesima volta, vai a fanculo! Lasciami stare! -

- No che non ti lascio stare ! Io ti amo e..-

- Solo questo sai dire? Eh? Solo questo? Ti baci con la tua ex, e poi io mi devo bere le tue frasi d' amore?-

Era arrivato Ottobre..

Bianca era rimasta chiusa nella sua casa di Soho per tutto Settembre.

Selene, che era l' unica che aveva un ottimo conto in banca, e nessun problema, si trasferì a Londra per stare assieme all' amica.

Dom, aveva scoperto da Matt, che Bianca era rimasta a Londra.

Non sapeva nient' altro, ma quel poco gli bastava.

- Bianca, è stato un attimo di debolezza credimi ! Io non la amo! Voglio solo te!-

- Basta ! Smettila ! Non ti credo! Sparisci dalla mia vita!- le urla di Bianca, spaventarono Selene.

Quest' ultima si avvicinò all' amica e le strappò di mano il cellulare.

- Non puoi spegnere questo cellulare?- le chiese osservandolo.

- No. Mia madre.. i prof.. come mi cercherebbero?-

- Cambi scheda! Oppure dai il mio numero!-

- No Sel.. sarebbe troppo complicato.. anzi è già tutto così dannatamente complicato!-

Bianca si sedette sul divano, come se fosse un cadavere.

Selene si accomodò sul tappeto viola, e osservò l' amica mangiucchiandosi le unghie.

- Oh cavolo.. -

- E' ancora lui?- chiese Selene vedendo il cellulare suonare.

- Si.- rispose lei spegnendo l' apparecchio.

- Sei ancora convinta di non volerli dire niente?-

- Sel, dimmi tu cosa dovrei fare? Arrivo qui a Londra, tutta felice, poi lo vedo baciarsi con la sua ex e...cazzo! La sua ex !-

- Ma che tipo di bacio era?-

Bianca fulminò con lo sguardo l' amica.

Poi ripensò a quei pochi secondi.

- Un bacio normalissimo... -

- Vorrei ricordarti che sono stati fidanzati ! Può capitare un bacio.. magari..come segno d' amicizia!-

- Selene.. mi fai il piacere di tacere?!- sbottò Bianca che si alzò dal divano e si mise alla finestra.

La romana, rimase seduta a terra giocherellando con i fili del tappeto.

- Esco un pò.- disse infine Bianca.

Prese il cappotto, la borsa e scese in strada.

Percorse tutta la Greek street, fino ad arrivare ad un famosissimo bar della zona: il Ronnie Scott's Club.

Dom le aveva parlato molto di quel posto, le diceva che ne era un assiduo frequentatore.

Cosa aveva quel bar di così speciale?

Entrando, notò l' eleganza del luogo.

Era tipico di Dom cercare posti molto raffinati.

I tavoli e la zona bar erano ben illuminati.

Poi, in una zona più appartata c' era una piccola band che suonava musica jazz.

Che a Dom piacesse la musica jazz?

- Signorina, ha un posto prenotato?- un cameriere la richiamò alla realtà.

- Ehm no.. potrei sedermi lo stesso?-

Il cameriere la scortò fino ad un tavolino di legno con sopra dei fazzoletti, posate e dei calici per bere vino.

Bianca si lasciò sedere su di una sedia rossa e dopo prese il menù che il cameriere le servì.

I nomi dei piatti prevedevano anche qualche pasta italiana che lei ben conosceva.

Ma non aveva fame.

Sentir parlare di cibo le dava la nausea.

Optò per uno di quei drink super alcolici che in foto, sembravano cosi carini e buoni.

Poi odì una voce molto vicino a lei domandarle:

- Posso sedermi?-

Bianca alzò gli occhi e vide un Matthew Bellamy, vestito con i suoi soliti maglioncini orrendi sorriderli.

Bianca scrollò le spalle e lasciò che il cantante si accomodasse accanto a lei.

- Aspetti Dom per caso?-

- No. Non ...-

- Bianca, cos' hai? Ti senti male? -

- No. Sto bene. Quest' odore di cibo mi da la nausea.-

Matt analizzò bene la giovane italiana.

Era molto pallida, e poi stava in posizione alquanto curva.

- Approposito.. dì a Gaia che è stata molto gentile per la casa, ma.. è venuta la mia amica Selene, e stiamo cercando un altro appartamento.-

- Ma Gaia non utilizza più quella casa. Non la mette in vendita perchè lì, ci sono tantissimi ricordi nostri. Puoi rimanere quanto vuoi.-

Matt appoggiò la sua mano su quella di Bianca.

L' italiana provò una strana fitta allo stomaco.

Perchè Matt era così dolce con lei?

- Volevo dirti una cosa.. Dom sarà qui tra un pò. Avevamo appuntamento. Se non lo vuoi vedere vai..-

Bianca distolse lo sguardo da Matt per osservare la porta d' ingresso.

- Ah Bianca.. non ti fa bene bere nelle tue condizioni.-

Matt prese il drink e lo spostò dall' italiana.

Quest' ultima si alzò velocemente e si avviò verso la porta.

Bianca uscì velocemente dalla porta, ma imbattè in un uomo.

Appena si spostò da quel corpo, si rese conto di chi aveva davanti.

- Tu ora vieni con me e parliamo.-

- Ahi.. Dominic mi fai male!-

- Smettila di fare scenate e vieni.-

Dom la prese per il polso e la portò lungo la Frithe Street.

- Mi fai male! Lo vuoi capire si o no?-

Il batteristà lasciò il polso della ragazza e la guardò arrabbiato.

- Dobbiamo parlare, chiaro? -

- Tu fai l' arrabbiato? Tu?-

- Si, io! Lo faccio io l' incazzato! E faccio anche il coglione, visto che mi riesce molto bene!-

- Per fortuna sai di esserlo ! E comunque, io non ho niente da dirti.-

Bianca girò i tacchi per andare verso casa sua, quando Dom la riprese.

- Vieni con me!- la sua presa era talmente forte, che Bianca non potè ribellarsi.

Aprì la portiera dell' Audi e la fece salire.

- Ma io ti denuncio! Dove mi stai portando? - urlò lei da dentro la macchina.

La gente che passeggiava osservava preoccupata la scena.

- Ehi, ma la stanno rapendo?-

- Che le stai facendo?-

- Lasciala andare !- continuavano a urlare gli inglesi.

Ma Dom non ascoltò nessuno, mise in moto la macchina e partì.

- Mi vuoi dire dove dobbiamo andare?- urlò la ragazza che si slegò la cintura di sicurezza.

- Stà zitta !-

- No cazzo! Tu non dici a ME di stare zitta, chiaro?-

Dom non l' ascoltò. Continuò a guidare senza fiatare, mentre l' italiana continuava a tormentarlo.

- Lo sai che ti avevo preparato i Muffin? I muffin cazzo.. i muffin !-

Passò circa un' ora da quando c'era stato il 'rapimento'.

Bianca pensò al povero Matt rimasto lì solo al bar.

Sperò solo, che avesse visto il rapimento.

'Si, Matt sarà il mio testimone. E lui dirà: il mio batterista ha rapito la povera Bianca. Sono andate così le cose!'

- Scendi.- le disse Dom poco dopo.

Si era fermato davanti una villa enorme nella zona di Chelsea.

La casa aveva le pareti bianchissime e attorno ad essa, girava un giardino enorme.

- E quindi?- chiese Bianca osservando la villa - Hai intenzione di ' rubare' anche lei?-

- No. Non l' ho rubata. L'ho comprata!- esclamò offeso.

Bianca si avvicinò al cancello grigio.

In effetti quella casa, era la più bella che avesse mai visto.

Notò che in fondo c' era anche uno stagnetto.

- L' avevo comprata per noi...-

' Noi? '

- Però.. capisco benissimo il tuo stato d' animo. - continuò il batterista che aveva appoggiato la schiena lungo la recinzione alta.

- Ovviamente ti ringrazio per il pensiero molto gentile e amorevole.

Ma non posso stare con uno che si fà un'altra donna alle mie spalle.-

- Bianca, per l' ultima volta.. io ammetto di aver baciato Jessica, ma è stata una debolezza. Io ormai la vedo come...-

- No, no.. aspetta! Tu sei tornato subito a Londra per stare con lei vero?- chiese Bianca.

Quest' ultima aveva pensato molto a quest' ipotesi, ma non aveva il coraggio di dirlo.

- Tu sei tornato qui a Londra per lei vero? Allora? Perchè Matt tornava a Como, e tu no?- Bianca si avvicinò a Dom e inizio a indicarlo minacciosamente.

- No.. no, c-c-che cosa stai dicendo?- il biondo ridacchiò a quell' ipotesi- E' ridicolo B. , ridicolo..-

- Non dire scemenze ! Dom voglio la verità. E sò che è questa! E' questa cavolo ! Tu eri tornato a Londra per stare con lei, non con me!-

le urla della giovane si mischiarono alle calde lacrime che le rigavano il volto roseo.

- Bianca, non posso..- Dom si avvicinò a lei per asciugarle il volto, ma lei si allontanò.

- Ho ragione vero? - non lo guardò in faccia.

I suoi occhi continuavano a piangere ininterrotamente.

Pregava con tutta se stessa di smettere, ma non c'è la faceva.

- Dom, dimmi la verità !- gridò lei che fece volar via un uccellino lì vicino.

- Si, merda si! Sono tornato qui per stare con lei. -

Bianca si mise le mani nei capelli, poi sbattè le braccia sui fianchi e lo guardò minacciosa.

- Che cosa hai fatto con lei eh? Cosa ti ha dato lei più di me?-

- Niente. Non ho provato le stesse emozioni che provo con te, anche ora, che stiamo litigando.-

- Ah, e tu provi emozioni litigando con me?-

- Si, perchè ti amo!-

- Oh Dom non essere così stupido ! Se tu mi amassi non avresti fatto niente per farmi soffrire ! -

Bianca si allontanò da lui, poi si appoggiò dall' altro lato del muretto.

Iniziò a mordersi le lunghe unghie smaltate.

Dopo si avvicinò al batterista e lo guardò dritta nei suoi occhi grigi.

- Sei andato a letto con lei adesso?-

- Bianca non puoi farmi questa domanda!-

- Rispondi ! Mi basta solo un si o un no!-

- No.-

Bianca lo fulminò per l' ennesima volta con lo sguardo.

- Questo mi fa capire che razza di maschio sei ! Ci sei andato eccome!-

La ragazza chiamò un taxi, che proprio in quel momento stava passando di lì.

La macchina scura si fermò davanti quella di Dom.

Bianca si avviò verso di essa, mentre Dom la seguiva dietro.

- Tanto lo so dove abiti. Non ti lascerò andare da nessuna parte.-

- Oh, tu credi?- rispose Bianca con tono di sfida.

Aprì la portiera della macchina e poi, con tutta l'audacia che possedeva esclamò quelle uniche parole che le vennero in mente.

- Dì addio a me Dominic, a me, e a tuo figlio !-

Bastarono pochi secondi sia per Bianca che salì velocemente sul taxi, sia per Dom.

Per capire quelle parole....

Quelle parole che misero un enorme sorriso in faccia al batterista inglese.

 

Note dell' autrice:

Mi scuso per il ritardo !! Spero di aggiornare il prossimo capitolo al più presto!!

Ringrazio tutti per leggere la mia storiellina, che adesso si è fatta davvero drammatica !

Un saluto speciale alle mie ortaggine e compagna di merenda,

a Excel88 ( Dom prima era tutto carino e gentilino, adesso si stà trasformando in qualcosa di tremendo! Sperò che ritorni sulla giusta strada... ) a Glitter Princess ( grazie mille !! Mi hai fatto ridere con il tuo 'Jessicona' xD che ne dici, Bianca era abbastanza arrabbiata??) a Dyingh Atheist ( non ti reputo pazza !! hahah sappilo !! Ti capisco bene, la pazzia fà parte anche di me!! E.. w il salve salvino !! Aggiorno presto la prossima volta !! xD) A BJgirl ( sono contenta che piaccia anche a te la storia, è una grande soddisfazione per me!! Spero che continuerai a leggerla !! xD )

Un saluto a tutti anche a chi non è elencato..

Un bacione a tutti e alla prossima !!

Cheeeeeeeeeeeerrrsssssss !!!

 

 

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Capitolo 8
*** Progress ***



Why don't we break up
There's nothing left to say
I've got my eyes shut
Praying they won't stray
Oh we’re not sexed up
That's what makes the difference today
I hope you blow away

Estate 2011

- Allora? Cosa ne pensi? Sono migliorata in questi tre anni?- chiese Jessica.

Era sdraiata sul bianco e soffice letto di una stanza d'albergo.

Giocherellava con i suoi lunghi capelli neri,

poi, si mise a gattoni sul letto e richiamò l' attenzione dell' uomo che le dava le spalle.

- Dom? Sto parlando con te!-

- Cos' hai detto?-

Jessica sbuffò, si alzò dal letto e lo prese dalle spalle dandoli un bacio sul collo.

- Non è buffo ritrovarci qui di nuovo assieme?-

Dom non rispose.

Continuò a guardare la sua figura allo specchio.

Aveva la barba incolta e i capelli un pò più lunghi del solito, ma in compenso stava bene.

Accanto a lui c'era Jessica, l' unica ragazza con cui aveva trascorso più anni che con una macchina!

Certo, l' aveva tradita moltissime volte, ma lei lo aveva sempre perdonato.

Era sicuro di farla sempre franca, amava osservare le altre donne, e averle anche solo per una notte.

Jessica lo accettava, ma, come era giusto che fosse, finirono per allontanarsi.

- Jess... io dovrei dirti una cosa.- disse Dom che si spostò dall' abbraccio forte della mora.

- Dimmi tutto, ti ascolto!- il suo sorriso radioso e allegro intenerì molto il batterista, che rispose dandole una carezza sulla guancia.

- Dai Dom ! Che c'è ?- domandò lei di nuovo.

Dom si morse il labbro inferiore e trattenne un pò il respiro.

Il viso di Jessica, assunse un espressione tesa e seria - Dom, cosa c'è?- chiese di nuovo osservando l'ex.

- Jessica, mi dispiace, ma... io ho un' altra!-

 

There’s progress now where there once was none, where there once was ah, then everything came along.

- Che cosa? Matt stai scherzando vero?-

- No amico, no. Bianca è venuta stamattina, ha restituito le chiavi a Gaia ed è andata via.-

Dom e Matt erano in un camerino negli studios di Channel 4.

Aspettavano di esibirsi per un programma serale.

Dovevano pur fare un pò di pubblicità al loro nuovo album!

- Matt, per caso ha detto dove andava?-

- No.. però era con Selene.-

- Selene? Che ci fà lei qui?-

- Era venuta per farle compagnia. Una volta che tu...-

Dom si spostò dal chitarrista, girò dall' altro lato della stanza, e si lasciò cadere su una sedia.

- Matt io ho avuto solo una sbandata con Jessica, chiaro? Voglio Bianca e voglio stare con lei !-

Matt iniziò a ridere - Oh Dom.. ma quante volte lo hai detto? -

Il batterista si alzò di scatto e attraversò tutta la stanza per raggiungere Matt.

- Non osare ridere di me!-

- Ah no? Sennò che mi fai?-

- Ragazzi calma!- Chris intervenne per dividerli.

Il bassista era rimasto un pò estraneo alla storia.

Consigliava Dom, ma sempre con molta calma e sincerità.

- Dom, volevo solo dirti, che adesso sei fottuto! Non solo ti sei fatto una fan, che trà un pò andrà a diffondere tutti i nostri, anzi i VOSTRI segreti al mondo intero, in più l' hai incintata!- urlò Matt che stava per uscire dalla stanza con la sua Manson.

- Brutto pezzo di..-

- DOM !! Basta !! Matt anche tu!- Chris teneva bloccato Dom.

Nel frattempo, arrivò la presentatrice del programma.

Osservava i tre come se tutto fosse apposto.

- Allora siete pronti?- domandò allegra.

- No. Bellamy, trovati un altro batterista, con me hai chiuso.-

- Hahah lasci i Muse?- chiese il cantante con tono beffardo.

- Si, non ho intenzione di lavorare con 'gente' come te! Chris scusami.-

Il biondo uscì dal camerino lasciando sbalordita la presentatrice e gli amici di vecchia data.

 

- I Muse non si sono esibiti più ieri sera..- commentò Selene, mentre faceva zapping comodamente seduta sul divano di casa.

- I Muse? Chi sarebbero?-

- Bianca non fare la scema! Guarda qui.. è ovunque ormai la notizia!-

Bianca prese la ciotola di cereali che stava preparando, e si avvicinò al televisore.

Selene era sintonizzata su ' News of the World' e, il servizio, parlava proprio della band britannica.

- Il batterista dei Muse, Dominic Howard, lascia la band, dopo undici e più, anni di amicizia e di collaborazione lavorativa con....-

Le immagini riportavano vecchie foto dei tre inglesi insieme, alcuni pezzi di filmato dei loro concerti e qualche intervista passata.

- ....si dice in giro, che a scatenare la rottura della band, sia stato un litigio di Howard con il cantante, Matthew Bellamy, su una presunta ex ragazza del batterista e....-

- Parlano di Jessica..- mormorò piano Bianca - Parlano di lei ! Di lei!- iniziò a urlare dopo.

- Bianca, sei un tantino isterica!-

- Non dire quella parola in questa casa ! Vado a farmi una doccia.. e, forse non lo dovrei dire.. ma... ho piacere che si sono sciolti ! Sopratutto per quel batterista del cavolo !-

Bianca lasciò il salone a grandi falcate per avviarsi al piano di sopra.

Selene spense la tv.

Si alzò dal divano e si affacciò al balcone.

Da lì, vedeva tutta New York nella sua magnificenza.

I grandi grattacieli, i bellissimi e enormi negozi.

Era tutto perfetto, tranne che per loro.

Bianca non aveva pace. Aveva sempre giramenti di testa e nausee, e continuava a maledire Dom e quello stupido gatto.

I suoi, sopratutto suo padre, erano rimasti scovolti nel sentir la notizia.

Bianca non disse chi era il padre, cosa che portò ancor di più scompliglio in una famiglia molto per bene e all' antica.

Selene si sentiva in dovere di aiutare l' amica in difficoltà, così la portò lontana.

Andarono in un paese bellissimo, dove, una ragazza sola, con una pancia enorme, non veniva discriminata.

Bianca aveva deciso di tenerlo/ a, non avrebbe mai ucciso quella povera creatura.

Lei amava già quel piccolino/a, di soli quattro mesi che cresceva dentro di lei.

Selene aveva già prenotato la visita, con uno dei migliori ginecologhi al mondo, la dottoressa Stenkal.

Sarebbero andate l' indomani nella sua fantastica clinica, e, Bianca non vedeva l' ora di vedere il suo piccolino/a.

Il giorno seguente..

- Dovrebbe essere qui..- commentò Selene, osservando un enorme palazzo di vetro davanti loro.

- Oh cavolo.. ma quanto si pagherà?-

- Tranquilla.. a che servono i soldi di papi?-

Bianca si mise a ridere.

Selene era figlia di un ricco commercialista romano.

I soldi non le erano mai interessati, lei, li usciva solo per compiere azioni importanti e per beneficenza.

Le due ragazze si avviarono verso la reception, dove ad accoglierle ci fù una giovane ragazza dai capelli rossi.

- Come posso aiutarvi?- domandò sorridente.

- Ho una visita con la dottoressa Stenkal.- disse piano Bianca.

- Cosa?- chiese la segretaria.

Bianca si girò attorno.

Vide tantissime persone, di qualunque tipo: donne incintissime accompagnate dai loro mariti, donne anziane con le borsette appoggiate alle ginocchia, e poi, ragazze giovani come lei sedute ad aspettare.

- Ho una visita ginecologica con la dottoressa Stenkal.- ripetè con tono normale e sicuro.

- Si, la visita delle quattro. Venga.- la segretaria uscì dalla hall, lasciando il suo posto ad un'altra ragazza.

Seguirono la segretaria fino ad un corridoio color lilla e molto luminoso. In fondo, una porta semi aperta, lasciava intravedere una figura molto aggraziata, con lunghi capelli castani seduta su di una sedia di legno scuro.

Alla vista delle tre donne, abassò il ricevitore e si alzò venendole ad accogliere.

- Buonasera!- esclamò allegra - Sono la dottoressa Mirta Stenkal, tu devi essere Bianca giusto?- la ginecolga squadrò attentamente la giovane italiana nel suo completo di gonna e camicia.

- Si intravede un pò di pancetta?- domandò Bianca sollevando la camicia.

Mirta Stenkal si mise a ridere - Ragazza, oramai ho l' occhio!-

Poco dopo, Bianca e Selene si accomodarono nell' elegantissimo studio della Stenkal.

Le finestre della camera, davano davanti ai negozi bellissimi e famosissimi della city.

Bianca non faceva che distrarsi in continuazione controllando le vetrine.

- Bianca, ci sei?- chiese Mirta.

- Oh si si.. scusami.. bè che io sappia non ho di questi sintomi.- rispose l' italiana.

- Molto bene.. immagino che il padre sarà felicissimo, come si chiama? Così mettiamo anche i suoi da..-

- NO! Cioè.. non esiste nessun padre!-

- Oh mia cara.. e come sei rimasta incinta?- domandò lei calma.

Bianca si incupì.

Non avrebbe mai detto chi era il padre, neanche sotto tortura.

Suo figlio/a , sarebbe nato/a solo con una madre, una normalissima donna, che studiava e che lo manteneva.

' Ci sono tantissime donne così.. bè, io sarò come una di quelle !'

-Comunque...- continuò Mirta -Posso dirti dall' ecografia di prima, che è un maschietto! Inizia a pensare al nome e ai buoni propositi !-

- Come non farlo avvicinare mai ad una batteria!- proseguì Bianca.

Mirta la guardava perplessa - Batteria?-

- Eeeehhhmm..le pile !! Le batterie !- disse subito l' italiana.

- Ah si certo.. i bambini non devono toccarle!- commentò professionale Mirta - Bene, ci vediamo il sette Dicembre alle cinque!-

- Il sette Dicembre?- domandò Bianca spiazzata.

- Si, vuoi cambiar data?-

- Oh no no... va bene così ! Grazie.. alla prossima!-

Bianca e Selene uscirono dall' edificio con in mano i vari fogli che Mirta aveva compilato.

- Allora, come lo chiami? Dominic Junior?-

- Selene sta passando un autobus, perchè non ti butti sotto?- propose Bianca all' amica che inziò a ridere.

- Ma dai scemina, scherzavo! Chissà se anche a lui, comprerai una cintura maculata!-

- Sel l' autubus è sempre più vicino !-

La romana rideva ancor di più - Sei troppo buffa quando sei arrabbiata!-

Bianca non le rispose, salì in macchina e iniziò a masticare una Vigorsol.

- Bian, aspetteresti un momento? Devo chiamare mio padre per dirli a quanto ammonta la cifra.- esclamò Selene da fuori la macchina.

Bianca scrollò le spalle e accese la radio.

Nel frattempo Selene si allontanò dalla sua BMV, accese il Blackberry e cercò ' Dominic ' tra i contatti della sua rubrica.

Attese con pazienza che l' inglese rispose alla sua chiamata.

Nel frattempo, dalla macchina, vedeva Bianca cantare e dimenarsi come una rocker.

- Pronto?- la voce di Dom arrivò forte e chiara anche nell' altro continente.

- Dom? Sono Selene!-

- Selene? Ma, ma come fai ad avere il mio numero?-

- Poi ti spiego.. dimmi solo che verrai il sette Dicembre alla clinica Stenkal a New York.-

- New York? Clinica? Centra Bianca vero? E' incinta veramente allora?-

- Dom ! Dimmi solo si o no !-

- Si, si, si ! Come sta Bianca?-

- Benone futuro papà !-

Note dell' autrice:

Eccomi quaa !! Sono stata veloce?? Spero di si !!

Allora.. ecco il nuovissimo capitolo ! Cosa ne pensate di Dom? Sta cambiando?

Speriamo che prenda esempio da Chris ! Wow che bello, padre per la quinta volta ! xD

Ringrazio come sempre tutti quelli che mi seguono, come le ortagine e compagnia di merende, e anche le mie fedelissime come :

Excel88, Glitter Princess ( sono contenta che ti sta piacendo sempre più ), BJ Girl ( grandissima ! Hai definito benissimo il Domenico ! xD), aleale00, Dyingh Atheist e tutti gli altri !! Alla prossima !!

Bacioneee !!

Cheeeeeeeeeeeeeeeeeeerrrssssssssssssss !!!

 

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Capitolo 9
*** Bliss ***


Is this the real life ?
Is this just fantasy ?
Caught in a landslide
No escape from reality
Open your eyes
Look up to the skies and see
I'm just a poor boy, I need no sympathy
Because I'm easy come, easy go
A little high, little low
Anyway the wind blows, doesn't really matter to me, to me

 

Dom trovava difficile pensare al proprio passato.

Non in quel momento.

Era all' aereoporto di Londra.

Davanti a se, una miriade di persone correvano ovunque.

C' erano manager, avvocati, gente importante, adolescenti e famiglie.

- Il volo per New York partirà tra dieci minuti.-

Dom prese la propria borsa da terra, e si avviò verso l' aereo.

Dopo un quarto d' ora, era già seduto al suo posto.

Accanto a lui non c' era nessuno.

Prese il giornale che aveva comprato all' aereoporto e iniziò a leggere le ultime notizie dal Mondo.

Ma il suo stato d' animo, non gli permetteva di leggere con calma.

Era agitato.

Pensava a come doveva comportarsi con Bianca.

Cosa le doveva dire ?

Sapeva di aver errato, però, ora era pronto ad aggiustare tutto, a creare quella famiglia.

Quella famglia che aveva tanto desiderato.


As I looked away I saw a face behind you
A little boy stood at your door
And when I looked again I saw his face was shining
He had my eyes, he had my smile

- Bianca vestiti su ! E' tardi !-

- Sel ! Non riesco a metter... oh Sel ti prego aiutami !-

Selene salì rapidamente le scale dell' appartamento.

Percorse il lungo corridoio e poi entrò nella stanza di Bianca.

Quest' ultima era messa di spalle con la cerniera del vestito aperta.

- Ti prego aiutami a salirla !- la supplicò lei che teneva l' abito rosso dai lati.

- Mi sà che devi andare a comprare un pò d' abiti per mamma!-

Selene alzò la cerniera con fatica, poi assieme a Bianca osservarono la pancia dell' italiana.

- E' più grossa vero?- chiese Bianca toccandosela.

- Si.. ha anche una bella forma! Vedrai, il bambino sarà stupendo!-

- Speriamo che prende da me! -

- Oh Bez.. dici sempre la stessa cosa!-

Bianca prese la borsa Moschino accanto a se e la mise in spalla.

- Ok, possiamo andare!- esclamò con un sorriso un pò smarrito.

- Ma che bella pancia! Ha una forma perfetta! - esclamò Mirta.

- E' quello che le ho detto poco fa!- commentò Selene.

Erano tutti concentrati ad osservare la pancia.

Bianca si sentiva molto imbarazzata, e tendeva sempre a nascondersi con il cappotto.

- Oh cara ! Non essere così timida! Dai su, levati quel bel vestitino e accomodati!-

- Ehm... Sel potresti..-

- Ti conviene andare qui all' angolo! C'è il negozio Baby Dior! Ci sono ottimi vestiti per mamme !- disse contenta Mirta capendo i disagi della ragazza. - Oramai nelle tue condizioni non conviene indossare jeans e vestitini aderenti!-

Bianca alzò gli occhi al cielo e dopo si diresse dentro un camerino.

- Oh ! Buonasera! Prego si accomodi pure! Mirta Stenkal !-

Bianca udì la voce di Mirta parlare con qualcuno.

Nel frattempo lei cercava di levarsi quel terribile vestito.

' Eddai !! Esci !! Non ti chiedo tanto tu devi.. oh merda!'

- Bianca hai bisogno di aiuto?- chiese Selene da fuori.

- Ho strappato il vestito!-

- Come? Scusa posso?- Selene entrò dentro e osservò il povero abito lacerato dal lato della cerniera.

- Perchè non mi hai chiamato? Quanto sei testarda!-

- E vabbè lo porto da una brava sarta!- disse Bianca veloce dopo aver piegato il vestito e messo dentro la borsa.

- E per uscire cosa ti metti?-

- Indosso il cappotto e poi via a casa!- esclamò lei divertita uscendo dalla stanza.

Legò i capelli con un elastico e si sdraiò sul lettino in attesa dell' arrivo di Mirta.

- Eccoti qui ! Lo vedi come stanno stretti questi jeans? - commentò Mirta mentre spalmava la pancia di gelatina.

- E' cresciuto ! - esclamò Bianca vedendo il piccolino sullo schermo.

- Pensa tra tre mesi come sarà!-

- The Big Dom ju !-

- Selene !-

- Hai già scelto il nome?- chiese Mirta osservando l' italiana radiosa.

- Veramente no. Selene dice sempre e solo un nome, ma è per farmi arrabbiare.. sai com'è.. tra amiche!-

Mirta sorrise, poi pulì la pancia e aiutò Bianca ad alzarsi.

- C' è una bella sorpresa per te di là!- esclamò Mirta sorridendo.

- Una sorpresa?- domandò perplessa Bianca guardano Selene.

Bianca indossò il capotto che le portò Selene. Lasciò andare i capelli e si diresse verso lo studio di Mirta.

Appena entrò sentì quel profumo. Il suo profumo.

E infatti, come se fosse il diavolo in persone eccolo lì.

Con il suo solito giubottino di pelle e la faccia troppo dolce per essere un grande stronzo.

Bianca non riusciva a parlare.

Lo trovava troppo bello. Sentiva la sua mancanza ogni giorno che passava, e che il piccolo cresceva.

Quando lo vide dimenticò tutto. Il bacio, Jessica, ogni cosa.

- Dom? - mormorò incredula.

- Sei sempre più bella.- disse lui guardandola dritto negli occhi.

Poi si avvicinò a lei piano e le diede un piccolo bacio sulla guancia.

- Posso?- chiese osservandole il ventre.

Lei annuì e dopo aprì piano il cappotto mostrando la pancia.

- Dovrebbe nascere verso Aprile. Naturalmente se volete potrò venire nella mia clinica di Londra.-

- Si, grazie. Torneremo a Londra il prima possibile.- rispose Dom voltandosi per guardare la dottoressa Stenkal.

Selene era sul punto di piangere dalla gioia.

- Bene, allora prenderemo l' appuntamento per quando sarò a Londra!- continuò Mirta, che si sentiva un pò come a ' C'è posta per te'.


He says that he's going to marry me
We can raise a little family
Maybe we'll be all right
It's a sacrifice

- Cosa vuoi regalato per Natale? -

- Sembrerà banale dirlo, ma il più bel regalo di natale siete tu e leopardino.-

- Leopardino? Dom non iniziare! Non le comprerò mai quelle calzine che hai visto da Harrods!-

- Ma dai B. ! Erano bellissime ! Le compriamo per tutte la famiglia!-

Bianca era sul punto di tirare in testa a Dom una pallina di natale.

La settimana prima erano andati a fare compre da Harrods.

Lei aveva finito mezzo reparto ' mamma ' e Dom tutti i giocattoli che riportavano batterie, macchine e spiderman.

- Mi passi le luci per favore?-

- Dom, le hai lasciate in garage, ricordi? Non posso andarci. C'è umido! Il bambino si raffredda.-

Stavano preparando l' albero di Natale, e Dom, che era arrampicato su di una scala, scese velocemente.

- Oh, no ! Noi non vogliamo che il mio erede si raffreddi! Chi prenderebbe il mio posto?- chiese Dom che baciò la pancia di Bianca.

- Si spera nessuno.. osservando i precedenti..-

- B ! Su ! Ti amo ! Cosa vuoi di più?-

- Che partorisco!- rispose lei iniziando a ridere come una matta.

- Prendo le luci e torno! Non scappare con Dom ju !-

- Ma non lo chiamo Dom ju, ok? - sbottò lei con le mani sui fianchi mostrando la panciona.

- E invece si! Speriamo che prenda anche altro dal padre.-

- Non dovevi andare a prendere le luci? Forza! In garage!- gridò Bianca che si sentì tanto una comandante.

Il batterista scese veloce in garage e prese le luci che aveva lasciato in uno scatolo.

Prese qualche filo e dopo risalì a casa.

Si, la loro casa bianca con l ' infinito giardino e il laghetto con le paperelle.

- Dom, ti era squillato il cellulare.. era Matt.-

- Cosa vuole?- domandò il biondo nervoso.

- Non ho risposto ! Mi hai detto di non risponderli!-

- Ah si si giusto.. bè ora mi ha stancato! Il cd non lo abbiamo più fatto uscire per colpa mia? Che si fotta!-

Dom si lasciò cadere su di una sedia nel salone. Poi prese il pacco di sigarette e ne estrasse una.

- Ancora non mi hai spiegato perchè avete litigato.-

- Per la mia ' immaturità '. E poi lui è geloso che io e te ci amiamo così tanto. E anche che io sono padre per primo.. -

- E litigate per questo? Dom non fumare quando ci sono io!-

- Hai ragione scusa..- il batterista ricacciò dentro la sigaretta e dopo si alzò in piedi avviandosi verso l' albero.

Prese un filo di luci e iniziò a girarle attorno al pino.

- Avete litigato per caso a causa mia?-

- Oh no B. , non essere sciocca. Tu non centri niente. E' lui che è un pò esaltato. Ci capita spesso di litigare.. ma poi si aggiusta tutto, fidati! Per Natale ci sarà pace e gioia vedrai!-

- Lo spero tanto..- mormorò Bianca sedendosi sulla sedia di prima.

- Quando mi farai conoscere i tuoi?- chiese Dom dall' alta scala.

- Ehm... sei sicuro di volerli conoscere? Non è il caso! -

Dom si mise a ridere e dopo piantò una grande stella sulla punta dell' albero - Ma amore! Sono i nonni di nostro figlio!-

' I nonni di nostro figlio.. mi sto sentendo male. '

Bianca si alzò rapida e entrò in cucina.

Prese un bicchiere d' acqua e iniziò a berlo di corsa.

Poi, tornò in salone e si mise sotto la scala.

- Che c'è? - chiese Dom perplesso.

- Devi conoscerli per forza? Perchè.. dopo.. non so se starai ancora con me!-

Dom scese per l' ennesima volta dalla scala - Amore, io ti amo. E sono sicuro, che se hai paura di quello che possono pensare di me, non mi interessa. Mi basta solo il tuo di pensiero! Certo.. mi farebbe piacere starli simpatico.-

Bianca si lasciò andare fra le sue braccia e dopo lo baciò con dolcezza. - Ok, però sappi che io ti avevo avvertito !-

Dom le sorrise e dopo prese un filo di luci e lo legò tutto intorno a lei.

- Che fai? Uccidi il piccolo così !- esclamò lei preoccupata mentre si faceva legare.

- No.. Dom ju è forte! Stai qui e non ti muovere!- il batterista legò il rimanente filo alla porta del balcone.

- Ma... ma... Dom!-

Il biondo lasciò l' italiana lì, ferma e senza via d' uscita.

Scese le scale che portavano alla sua mini sala musicale e prese un piccolo sacchetto azzurro.

Dopo tornò veloce al salone. Accese le luci dell' albero e poi si avviò verso Bianca liberandola.

- Oh cavolo...- mormorò Bianca vedendo quel sacchetto che conosceva.

Lo aveva visto in tutte le riviste di moda che tanto amava, e adesso era li davanti a lei.

Dom lo aprì piano piano e dopi uscì uno scatoletto piccolo.

- Volevo dartelo per Natale.. ma non ci riesco ad aspettare!- disse lui inginocchiandosi.

- Oh cavolo.. mi stai facendo piangere!- esclamò lei che iniziò ad asciugarsi gli occhi.

Dom con un gesto raffinato e calmo aprì lo scatoletto, lasciando che, Bianca ammirasse quello splendido anello che brillava sotto le luci natalizie.

- Allora Bianca, guidatrice di una Polo, bellissima studentessa, ragazza testarda e dolce al tempo stesso, che ha fatto scoprire l' amore a un povero batterista incompreso, voler sposarmi?-

Bianca si coprì la faccia con tutte le mani.

Poi tra un sorriso e un singhiozzo disse : - Dom ju mi ha dato un calcio.. -

- Un calcio? Alla sua mamma? Ehi tu marmocchio! Sto facendo una dichiarazione ! -

Bianca rise e dopo si chinò per essere alla stessa altezza di Dom.

- Lui mi prende a botte, ma tu mi riempi di gioia.- rispose piano prima di baciarlo.

Note dell' autrice:
Siiii !! Ci sono riuscita ! Finalmente !!

Via tutto quel periodo no ( almeno spero) e benvenuta felicità !

Vorrei ringraziarvi tutti! Specialmente Excel88, Dyingh Atheist, Glitter Princess, aleale00, BJ girl, le mie ortagine e compagna di merende.

Vi ringrazio perchè mi seguite sempre e mi dite sempre cose bellissime!

Mi commuovo proprio come la Bianca!

Hahahahah che ne pensate del Domingo? Stasera ci sono gli EMA !

Spero che vincano tutto quei tre furbastri !! Un bacio a tutti voi!!

Cheeeeeeeeeeeeeeeeeeeerss ! <3

 

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Capitolo 10
*** Come Undone ***


 

You were there for summer dreaming
and you gave me what I need
and I hope you'll find your freedom
for eternity, for eternity

 

- Mamma.. si mamma, lo so ! Per favore non.. Ha riattaccato!-

- Come? Che le hai detto? Sei stata aggressiva come al tuo solito?-

- Ma no Dom ! Lei è fatta così ! Sono ancora incazzati con me.. con te, con noi insomma !-

Dom guardava Bianca con perplessità.

Non capiva perchè doveva essere un così grosso problema per loro accettare una figlia incinta e prossima alle nozze !

- Scusami, ma non posso scendere io in Sici..-

- No ! Non osare andare a casa loro ti prego sarebbe il finimondo!-

- Allora dammi il telefono.-

Bianca si portò a lunga distanza da Dom.

- B. dammi il telefono.-

- No! Non li chiami !- urlò Bianca che iniziò a correre per la cucina.

- Bez non fare la bambina! - Dom iniziò a correrle dietro.

L'italiana che era molto più veloce riuscì a chiudersi dentro il bagno.

- Non li chiami ! Oddio sarebbe troppo.. oh Dom per favore!-

- Mi vuoi dire che non verranno neanche per il matrimonio?- le urlò lui dall' altro lato della porta. - E per la nascita di Dom ju?-

- Dommieh non lo so, ti prego lascia perdere!-

- Oh, guarda che c'è qua !- il biondo osservò il cellulare della ragazza appoggiato su di un tavolo del salone.

Lo prese e cercò ' mamma ' .

Appena trovò il numero premette ' chiama' e attese che qualcuno rispondesse.

Poi una voce femminile simile a quella di Bianca emise un seccato -Pronto?

- Aehm.. buongiorno signora, sono Dominic... -

Silenzio.

Dom non sapeva che dire. Conosceva poco l' italiano.

- Le volevo chiedere gentilmiente di venire qui en Inglaterra.-

- Dobbiamo venire da voi ? Li ?- la madre di Bianca parlò con un inglese perfetto mentre rideva della richiesta di Dom.

- Si, per favore. Lo so quello che pensate di me. Lo immagino.. ma io amo vostra figlia e sopratutto vorrei creare una famiglia unita! Per favore.. passate almeno il Capodanno qui.- esclamò supplichevole Dom.

- Che stai facendo? - urlò Bianca che era uscita dal suo nascondiglio.

- Oh, hai chiamato di nascosto?- chiese la madre di Bianca dal telefono.

- Bez tesoro, lascia fare a me. Signora la prego!-

- Da come parli sembri un bravo ragazzo.. anche se non dimentichiamo ciò che hai combinato. Va bene. Veniamo per Capodanno. Passami mia figlia di grazia.-

Dom lasciò il telefonino nelle mani fredde di Bianca.

- Mamma.. si ok.. va va bene.. ma..-

Dom non capì granchè della discussione.

Bianca parlava un italiano molto svelto e incomprensibile.

Quando chiuse la conversazione, sembrava più serena.

- Cosa fai tu alle donne eh?- chiese lei solare.

- Uso le mie armi da seduttore! Non che voglia provarci con tua madre, che.. come si chiama?- domandò il biondo.

- Gabriella. - rispose lei mentre si controllava le unghie.

- Eppure sembra giovane dalla voce. Ma poi scusa, non mi avevi detto che eri in buoni rapporti con lei?-

- Si, ma adesso ha perso la mia fiducia.. ed è davvero brutto per noi due.. Hai presente quel telefilm ' Una mamma come amica ' ?-

Dom annuì. Poi la prese e l' abbracciò forte.

- Bè, io e lei eravamo come loro due.. sorelle più che mamma e figlia..-

- Dai piccola. Ora si mette tutto apposto e... ma tuo papà?-

- Oh, lui non parla. Agisce! E' possibile che mi riporta a casa!-

Dom spalancò gli occhi e guardò bene la sua ragazza.

- Ma non è possibile! Io ho presentato le carte per il matrimonio! -

Bianca iniziò a ridere e dopo si sdraiò sul divano a guardare ' Dottor House ' .

- Amore era una batutta! -

- In ogni caso io non permetterò a nessuno di portare via la mia donna e il mio erede !- Dom mise una mano sul petto e prese il telecomando a mò di spada.

- Oh si certo.. tutti così dite voi maschi ! Vai a prendermi il gelato che c'è nel freezer ! Ho voglia di fragola e panna !-

- Amore ma non è un pò freddo il ge...-

- Ahhhh portami il gelato !!-

E fù così, che Dom dovette abituarsi a quelle voglie che flagellavano Bianca.

Una volta lo aveva svegliato alle tre di notte, costringendolo ad andare a comprare del sushi.

Era convinta, che se non avesse mangiato, non sarebbe mai riuscita ad addormentarsi.

Per fortuna, Londra era una città che viveva la vita notturna, e quindi, non fù difficile trovare un ristorante cinese aperto a quell' ora.

Ma, appena tornò, trovò Bianca sdraiata sul divano con Hendrix in un beato e pacifico sonno.

Passò il Natale, che festeggiarono a casa di Chris.

Bianca mangiò quasi tutto quello che Kelly aveva preparato.

L' indomani Dom si svegliò di prima mattina per cucinare qualcosa, ma quando la ragazza iniziò a piangere perchè voleva le ' lasagne ' , l' inglese era pronto a strapparsi tutti i capelli.

- Chris, ma anche Kelly faceva così ?-

- No.. le sue gravidanze sono state sempre tranquille.. Forse non vi capite.. sai, differenza d' età, di lingua..- fù così che un Chris assonato, liquidò il povero batterista alle quattro del mattino, di quel 31 Dicembre.

Dom non aveva dormito tutta la notte.

Era in ansia. Tra poche ore, avrebbe conosciuto i genitori della sua futura mogie.

Come si sarebbero compartati con lui?

Cosa doveva fare ?

Che doveva dire?

- Ah.. è inutile che ti sforzi con mio padre.. non sa niente d' inglese!- esclamò Bianca in macchina durante il cammino che li avrebbe portati all' aereoporto Londinese.

- E come dovrei parlarci io?- domandò Dom nervoso.

- Tu di qualcosa.. Capisce penso.. E bè.. Tu parla con mia madre!-

- Ma non posso chiacchierare sempre e solo con lei ! Poi lui pensa male e.. cazzo ! Sanno che prima ero un playboy?- chiese lui in un forte imbarazzo.

- Forse questo non lo hanno appreso..- pensò Bianca toccandosi i lunghi capelli castano chiaro.

 

- Quindi vivete qui?- chiese il padre di Bianca entrando nella bellissima casa di Dom.

Bianca annuì contenta e li scortò per tutta villa Howard.

- Io avrei messo un pò di giallo lì.. Aurelio tu che ne pensi?-

- Si cara anch'io.. troppo bianco..-

Bianca si dileguò dalla stanza da pranzo per andare da un Dom nervoso e impacciato.

- Mio padre è un interior designer.. scusalo ! Ma fà sempre così.-

- No può commentare.. anzi se vuole darci consigli.. Ma perchè non lo facevi venire prima?-

- Amore ? Ti ricordo che la casa l' hai comprata tu di tua iniziativa !- incalzò Bianca.

- Mamma ! Allora la stanza per il piccolo vieni, è al piano di sopra !- mentre Bianca prese per un braccio Gabriella accompagnandola verso le scale, il padre dell' italiana si avvicinava sempre di più con fare minaccioso al batterista.

I baffi ingrigiti e gli occhiali squadrati, lo fecero sentire come ai tempi del diploma.

Gambe tremanti, poca voce, e tanta voglia di fuggire.

Quella figura alta e prettamente elegante, lo mettevano a disagio, anche a casa sua.

- Quelle ..- esclamò in un inglese molto elementare - Tingile di blu. -

Dom annuì osservando le persiane, e dopo iniziò a controllare il suocero.

'Questo mi vuole amazzare.. lo so. Sento il suo fiato addosso a me. I suoi occhi su di me. Eppure non sono vestito male! Bianca scendi ti prego !! '

- Oh Dom, ma hai fatto veramente tu quel trenino? - la voce femminile e aggraziata di Gabriella, fù come un salvagente per l' inglese.

- Si.. un paio di settimane fà..-

- Oh, ma è bellissimo ! Aurelio, devi assolutamente vederlo ! - la figura minuta e abbastanza simpatica di Gabriella, si sovrapponeva a quella del marito.

Non era poi così tanto antipatica.

Bisognava conoscerla e prenderla per il verso giusto, e forse, lui c'era riuscito !

I'll be there as soon as I can
But i'm busy mending broken
Pieces of the life I had before

 

- Allora, che ne pensi dei miei ? - chiese Bianca dopo la grande cena di Capodanno.

- Devo per forza esprimermi ?-

- Hahah Dommie.. te lo avevo detto ! -

- Ma tua madre.. era così dolce e ...-

Bianca prese la mano di Dom e la strinse a se.

- Devi darli il tempo.. Prima o poi capiranno ! E comunque, non sei andato affatto male ! E anche loro... conoscendoli !-

- Cosa devo fare per migliorare?-

- Ma niente Dom.. niente ! -

Bianca portò la mano rosea di Dom verso il suo pancione.

- Immagina che non sia un bimbo ma una bimba.. come ti comporterai tu in un futuro ? -

- Quando mia figlia verrà con il suo ragazzo a dirmi ' Hey pà sarai nonno ' ? -

- Sei rapido di pensiero ! - esclamò sbalordita Bianca.

Dom si alzò e si avvicinò alla finestra del salone ricoperta di candida neve.

- Lo so.. e hai ragione. Non posso avere tutto ora e subito !-

- Hysteria ? Anche tu? -

- Oh cazzo Matt ! Lo dovevo chiamare ! i- Phone .. dove sei ??-

Bianca che controllava sempre le mosse del suo fidanzato, indicò la tasca sinistra dei pantaloni.

- Oh vero.. hai ragione. Grazie stella.- Dom si chinò per dare un bacio a Bianca, quando lei lo respinse.

- Stella? Chi è costei ?-

Dom iniziò a mormorare qualcosa di incomprensibile, poi , prese una sigaretta e la mise in bocca.

- Ah.. allora c'è stata una Stella nella tua vita !- esclamò Bianca convinta osservando i gesti svelti e agitati del batterista .

- Oh Bez... avevo una ventina d' anni ! E non ci pensare ora ci sei solo tu e Dom Ju !-

Il biondo uscì velocemente in giardino, lasciando Bianca urlarli :

- Non lo chiamo Dom Ju !-

Quando chiuse la porta dietro le sue spalle, si lasciò cadere su di una panchina piena di neve.

Cercò ' Matt ' tra i suoi contatti e lo chiamò.

- Dom.. perchè tutto questo tempo ? La tua italiana vuole ancora dolci tipici italiani ?-

- Taci ! Ieri mi ha chiesto la caponata, e non so che cosa diavolo sia.. Cosa hai detto a Jess ?-

- Quello che mi hai detto tu ! Di starti lontana almeno fino alla nascita del pupo.... -

- E lei ? - chiese Dom mentre accendeva la sigaretta.

- Lei ha iniziato a piangere dicendo le solite cose..-

- Che io l' ho lasciata per l' ennesima volta e bla bla bla ?-

- Si.. sai come sono le tro..-

- Matt ! Non usare questi termini con lei ! E' pur sempre ...-

- la tua amante ...- continuò Matt .

Note dell' autrice :

Salve a tutti !! Scusate per il ritardo, ma sono stata poco bene !!

Vorrei immensamente scusarmi con _DyingAtheist ( Scusami davvero! Non lo rifaccio più quest' errore !! Pweese perdonami !! Ti ringrazio per i complimenti che mi fanno sempre arrossire ! *-* )

Poi ringrazio Glitter Princess chiedendole se: Rivuoi Dom ??

Excel88 : sono contentissima che mi segui sempre, i tuoi commenti sono sempre bellissimi !!

BJ girl : Bianca per ora, e ripeto ' PER ORA ' , non ha preso a calci Dom.. Ops.. mi è scappato un anticipo ? L' anello che immagino io per il loro fidanzamento è un dei più noti di una famosissima linea di gioielli.. si può fare pubblicità qui ? Bè.. inizia con la T e finisce con la Y .. Spero che non mi mandano via a me !! xD

Ringrazio e saluto sempre Compagna di merenda e ortagine..

Un bacio anche a chi legge e sta in silenzio a pensare :

O che sono pazza o che non lo so ... hahahahah !!

Un saluto e alla prossima !!

Cheeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeersssss !!!

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Capitolo 11
*** When you've seen, seen too much ***



How much deception can you take?
How many lies will you create?
How much longer until you break?
Your mind is about to fall

- Quando nasce ? -

- La dottoressa ha detto a Maggio.-

- Quindi io devo stare ancora così per un mese? Dom, non mi fare ridere. Intanto tu sposi quella e a me mi mandi a fanculo ? -

- Jess, devi capire i miei sentimenti, se non fosse per...-

- No! Ciò che io ho sempre odiato di te è stata la tua slealtà ! Ogni cosa che volevi la ottenevi, e adesso? Cosa vuoi ancora?-

I grandi occhi verdi di Jessica erano puntati su quelli grigi del batterista inglese.

Si mordeva le labbra, mentre osservava l' ex, in uno stato confusionale assurdo.

- Dom, sappi che con me hai chiuso per sempre. E.. questa volta, non te la farò passare liscia. -

Jessica afferò la borsa nera che aveva lasciato ricadere nella loro stanza d' albergo.

La passò veloce sotto un braccio, ed uscì velocemente dalla stanza.

Con fretta, entrò nella propria berlina.

Partì rapida come solo una donna ferita poteva essere.

Sapeva dove l' avrebbe trovata.

Era al The Lamb assieme a Gaia.

Innescò velocemente la quarta, sfrecciando per tutta Bloomsbury.

Poi, fermò violentamente la marcia nel senso opposto.

Sbattè lo sportello con tutta la rabbia che aveva in se e raggiunse con passo deciso la vecchia amica e la giovane italiana.

- Quindi io ho detto di prendere i bavagl...-

- Bianca? Sei tu ? - chiese senza fiato Jessica.

Gaia alzò lo sguardo e mormorò un ' Jess che ci fai qui ' ?

- Si, sono io. Jessica! - rispose decisa la ragazza che si alzò lentamente mostrando l' oramai enorme ventre.

Jessica deglutì a quella vista.

Doveva parlare? O era meglio tacere?

- Dom viene a letto con me ! - urlò l' americana in lacrime.

Bianca aprì la bocca e dopo la richiuse velocemente.

- Jess che cosa stai dicendo? - domandò stupita Gaia.

- La verità ! Te lo giuro io non dovevo.. lo sapevo che lei.. Ti prego perdonami !- singhiozzava Jessica.

Bianca si lasciò cadere sulla sedia dov' era prima comodamente seduta.

- Che stronzo.. Cosa voleva di più ? Cosa? - si chiedeva Bianca lasciandosi tormentare da mille domande.

- Bianca, noi non abbiamo niente di sbagliato... Finchè lui non crescerà, saremo solo delle pedine nelle sue mani.-

- Che cosa hai fatto ? - una voce maschile ben nota al trio, urlò alle loro spalle.

- Jess che cos..-

- Hai il coraggio di presentarti ? - gridò ferocemente Bianca alzandosi di scatto dalla sedia.

- Lo dovevo fare Dom. Non puoi prenderci in giro a tutte ! Non puoi !-

- Non c'è solo lei ? C'è qualche altra? - chiese Bianca indicando Jessica con l' indice.

- Lasciatemi spiegare, io..-

- No ! Io non ti lascio spiegare un bel niente ! - Bianca tirò con forza l' anello dall' anulare sinistro - Questo, dallo a qualche altra stupida come me !- L' italiana lasciò andare la fascetta con diamante, sul tavolo dove prima, trascorreva un felice pomeriggio con Gaia.

Ignara di tutto quello che stava per accadere.

- Bianca ti prego non mi lasciare..-

- L' ho già sentita questa Dom. E adesso è un addio per...-

La giovane non finì mai quella frase.

La mano destra, che prima, era stata soggetta a quello scatto di rabbia, si lasciò andare sulla pancia.

- Gaia.. prendi la macch...aaaahhh !! -

- Bianca vieni con me ti prego . -

- NO ! IO NON CI VENGO PIU' CON TE ! - urlò la giovane con tutto il fiato che le rimaneva a Dom, scansando il braccio che egli tendeva.

Jessica osservava la scena in lacrime.

Per colpa sua era successo tutto questo, e lei in un modo doveva rimediare.

- Vieni. - l' americana prese per il braccio destro Bianca e la portò alla sua macchina. - Dove devo andare ? - le chiese mantendendo una certa calma.

- Alla clinica - Bianca cercava di rilassarsi come le avevano insegnato al pre - parto - La clinica della dottoressa Stenkal - rispose ansimando.

- Ok, ora ci andiamo.. però ti prego, stai calma. Porterò te e il piccolo in salvo. -

Mentre Jessica correva contro il tempo, Dom rimase fermo in quella via come tantissime volte nella sua vita.

Poi il suono del cellulare lo distolse dai suoi pensieri.

- Pronto ? - chiese con voce tremula.

- Dom.. dove sei ? Gaia mi ha detto che Bianca..-

- Matt ti prego aiutami.. sono un coglione. Ho sbagliato tutto nella mia vita. Aiutami ti prego !- disse in lacrime Dom chiudendo il cellulare.

 

Is growing like the new born

- Come sta? - chiedeva ansioso Dom ad ogni infermiera che passava dal lungo corridoio bianco della clinica.

- Signore non posso dirle niente. -

- Chris dice che è un parto abbastanza lungo e..-

- Dom !- Matt prese dalle spalle l' amico guardandolo dritto negli occhi -Smettila di pensare a Chris come ginecologo ! -

Dom continuava a camminare morsicandosi le unghie.

Ogni tanto si sedeva in una sedia, per poi rialzarsi.

Jessica se ne era andata.

- Signore.. - un' infermierà uscì da una stanza con in braccio un piccolo fagottino azzurro.

Dom si avvicinò piano con le gambe che gli tremavano.

- Venga su ! - l' esortò l' infermiera.

Il batterista prese quel piccolo esserino fra le sue braccia.

Aveva dei finissimi capelli chiari, le piccole mani alzate e le gambe divaricate.

Piccoli versi del piccolo, accompagnavano le lacrime calde e sincere che scendevano dal volto dell' inglese.

- E' proprio un bimbo carino e tranquillo. Ah.. sua moglie sta benissimo!- commentò l' infermiera sorridendo.

Dom continuava a guardare quella piccola creatura e la strinse a se forte.

Matt, si era avvicinato a lui da dietro.

- Non è bellissimo ?- domandò il batterista con gli occhi pieni di lacrime dall' emozione.

Il cantane annuì e dopo accarezzò la piccola testolina.

- Per favore, dobbiamo allattarlo. - un' altra infermiera, questa volta dallo sguardo più teso, si avvicinò a Dom e al piccolo.

- Quando potrò vederlo ? - chiese l' inglese.

- Gli e lo comunicheremo al più presto.- fù la risposta che venne data a Dom un anno prima...

 

Note dell' autrice :

Miei cari !!!

Come state? Spero bene !!!

Allora.. siamo verso la fine ( forse ) di questa storia che vede come protagonista un Domenico dai mille volti e una ragazza molto semplice e dinamica allo stesso tempo !

Vorrei ringraziarvi per il vostro sostegno e per le belle parole che mi lasciate ! <3

Un bacio a tutti voi !

_DyingAtheist, Ecel88, Glitter Princess, BJ girl, aleale00, le mie ortagine, compagna di merenda, e anche a chi legge soltanto !! xD

Alla prossima !!

Cheeerss !!

 

 

 

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Capitolo 12
*** Remember Me ***


 

Maggio 1999

Pensieri...

- Uno, due, tre. Uno, due, tre. - facevano sempre così.

Vedevo le mie scarpe accarezzare l' erba.

Quel soffice prato sotto di me, era ricoperto da qualche piccola pozzanghera di fango.

Era piovuto prima, e ciò rendeva l' aria fresca anche in quella stagione.

- Girami attorno, io sono la principessa! - disse quella bambina che io ben conoscevo.

I miei piccoli piedi toccavano il suolo, per poi lasciarsi librare nell' aria.

Ero libera.

I miei pensieri erano ben diversi da quelli di ora.

- Cristina vieni vieni! - una bambina dalle lunghe code rosse si avvicinò al gruppetto.

Le guardavo come sempre.

Ogni intervallo, ogni ora della giornata stavo ferma ad osservare i loro sguardi, le loro parole, e a domandarmi cosa avevano loro più di me.

I vestiti erano uguali ai miei.

La divisa che indossavamo, in quel noiosissimo collegio era di un blu intenso, e, si capiva subito chi possedeva quella di seconda mano.

Il blu tendeva ad un elettrico, con piccole chiazze grigiastre, e qualche filo scucito.

Fermai l' altalena per aggiustarmi le trecce, poi mi chinai lentamente per raccogliere il fazzoletto di seta che mi era caduto dalla tasca.

- Vuoi questo principessa?- davanti a me c'era lei, Lavinia, la buletta della scuola.

I suoi profondi occhi neri mi sfidavano.

Perchè mi odiava così tanto?

- Lavinia, per favore ridammelo. E' di mia madre.-

- Oh, e della tua mammina? E se io lo lascio?-Lavinia portò il fazzoletto vicino ad un pozzo di fango.

Il più grande di tutto il cortile.

- No! Non lo fare!!- urlai con tutta la voce che possedevo.

- Lavi, la principessa supplica!- Giulia, la compagna fedele e inseparabile della riccia Lavinia si avvicinò a noi.

Lavinia teneva il mio fazzoletto vicino l' enorme ristagno.

Perchè lo doveva gettare?

Io non le avevo mai detto niente in quei due anni che la conoscevo.

- Cosa c'è? Il tuo principe non ti viene a salvare? Ti ha lasciata qui sola? Eh piccola 'mademoiselle' ? -

- Smettila ! Che ti ho fatto? - i miei occhi iniziavano a riempirsi di lacrime.

Diventavano sempre più gonfi e tristi.

- Oh che fai piangi? Il fazzoletto di mamma? Chiama il tuo principe! Fatti salvare Bianca la principessa snob!-

Sentivo il viso caldo e pieno di lacrime.

Poi, vidi cadere il fazzoletto in quella pozza marrone.

Dopo,fù schiacciato dalle scarpe a sandalo di Lavinia,e successivamente da quelle di Giulia.

Le due, mi lasciarono lì, inginocchiata a sporcarmi le ginocchia, mentre raccoglievo l' oramai rovinato fazzoletto.

Ero sola, sola in quella scuola.

Non avevo amici, nessuno che mi volesse bene, ne tanto meno il principe che sognavo.

Aspettavo, nelle ore di scuola più noiose, appoggiata alla finestra il suo arrivo.

Lo sognavo con un raggiante sorriso e una sicurezza innata.

Volevo che mi salvasse da tutti, e che, con la sua spada uccidesse Lavinia e Giulia.

Invece lui non arrivava mai.

Neanche al liceo.

Sono sempre stata etichettata come la ' principessa snob', ma io non ero così!

- Signora. Signora.- una mano mi scuoteva.

Dovetti girarmi e apripre piano gli occhi.

Era l' infermiera di ieri mattina.

Si chiamava Monique.

Era molto cortese e gentile. Qualche volta faceva una batutta carina e io ridevo come se tutto fosse normale.

Come se io, fossi attorniata da persone che mi volevano bene.

Invece, come tanti anni fà, mi sentivo sola.

Vittima delle angherie degli altri.

Mia madre non era venuta.

Si era persa la nascita di suo nipote.

E forse Dio sa, quanto lei odierà il fatto di essere nonna così presto!

Lo stesso vale per mio padre, troppo impegnato come sempre.

- Signora, il piccolo è pronto, se vuole lasciare la stanza può benissimo farlo. -

Io annuì e spostai le coperte dal mio esile corpo.

Con la gravidanza avevo preso pochi chili.

Non che mi interesasse..

Andaì dritta verso il bagno. Mi tolsi la camicia da notte e mi vestì con cura passandomi anche un pò di trucco.

Uscendo dalla toilette, mi affacciai dalla finestra.

La BMV di Selene era sotto ad aspettarci.

Presi il piccolo dalla culla e lo presi delicatamente fra le mie braccia.

- Arrivederci, siete state veramente gentili !-

Le infermiere ricambiarono dolcemente il mio saluto e mi accompagnarono fino all' ingresso.

Selene prese la culla e la caricò in macchina.

- Come stai B. ?-

- Bene. Certo, ho ancora certi dolori qui al braccio.-

- Ma quante punture devono fare? - mi chiese Selene mentre osservava i miei bracci ormai consumati da tutte le varie ignezioni e prelievi.

- Dipende dal soggetto.-

Nel frattempo mise in moto.

Aveva promesso di riportarmi a Milano appena uscivo dalla clinica.

- Scusi dottoressa! - esclamò lei sorridendo - Allora, come sta il .. il bambino? - diede un rapido sguardo al piccolo per poi ritornare con gli occhi dritti sulla strada.

- Benone! E' bello profumato.- accarezzai la piccola testa e dopo strinsi la sua manina.

- Dobbiamo andare a registrarlo giusto?-

- Sel, non è un oggetto! Registrarlo... Comunque si! Andiamo in quell' ufficio che hai cercato su internet!-

- Ma almeno sai che devi dire, fare? E sopratutto che nome darli?-

A quella domanda rimasi zitta.

Risposi solo quando, dopo un'ora, fù una donna dai corti capelli neri con un chewingum in bocca a domandarmelo.

- Come lo devo registrare?-

Anche lei con questo ' registrare ' !

E' un bambino! Santo cielo!

- Ehm.. posso mettere il cognome del padre o il mio?- domandai.

Avevo studiato un pò di diritto, ma non sapevo come comportarmi in questa situazione.

- Se lui lo ha riconosciuto e voi siete sposati ovvio che si !- rispose lei sconvolta da quella domanda.

Forse era ovvio. Non dovevo neanche chiederlo.

- Si, siamo sposati! Solo che lui al momento non è qui !-

- Ah no? E dov'è ?-

Sentivo gli occhi di Selene addosso.

Si, sto mentendo, e allora?

- In Zimbabwe! Ad ogni modo.. posso dirle il nome ora?-

- Quindi è nato il 6 Aprile a Londra..- la donna che iniziava a irritarmi registrò tutto con tale rapidità sul computer - Si, forza dica questo nome! -

Selene mi guardava ansiosa e io non potei stringere di più il piccolo a me.

- Dominic William James Howard junior.- dissi velocemente.

- Devo anche mettere junior ?-

Che cazzo di domande fà questa?

Lo deve sapere lei, non io !

- Fatto ! Attenda nella sala d' attesa. Stampo il codice fiscale!- la signora scomparve dietro un enorme stampante o qualcosa del genere.

Mi allontanai per lasciare spazio ad un padre che non vedeva l' ora di dire a tutto il mondo che suo figlio si sarebbe chiamto Wayne McCaine.

- Oh quindi alla fine .. lui è Dom ju ! - esclamò Selene prendendo la mano al piccolo.

- Si. Non avevo altra scelta. -

- E perchè no? Secondo me Colin era carino! E anche Jordan!-

- Sel li lascio a te quei nomi tanto carini.-

Dopo circa un' ora di attesa, la donna con ancora in bocca il chewingum mi consegnò il codice fiscale, il passaporto e altri fogli.

Bene! Dopo aver mentito alla Gran Bretagna posso ritenermi soddisfatta.

- Dimenticavo.. - mormorò Selene al mio orecchio - Quando scopriranno che non siete sposati. Cosa farai? -

- Wow che bambino calmo!- commentò una signora accanto a noi.

Dopo circa un mese, ci trovavamo dentro un aereo che ci avrebbe riportato in Italia.

Il piccolo era sempre tra le mie braccia.

Non volevo lasciarlo per nulla al mondo.

Adesso ero sicura di avere qualcuno con me.

Qualcuno che mi voleva bene e anche una piccola parte di me.

Anche se ad osservarlo bene, di me, aveva ben poco.

Volevo smettere, smettere di pensare a lui.

A tutto il male che mi aveva fatto.

Tradirmi, mentre io aspettavo suo figlio con la sua ex.

Avere una doppia faccia.

Dolce, romantico, gentile e cortese con me e dopo un assetato di sesso e bella vita con altra gente.

Ripenso ancora a quel pomeriggio.

Agli occhi di Jessica, la sua voce tremante mentre mi comunica di essere una donna stupida e credulona.

Poi, arrivò lui, e come se, la mia anima avesse deciso di abbandonarmi, mi sentì morta.

Provai una sensazione bruttissima.

- Bianca? Bianca? - mi voltai e vidi Selene passarmi una mano davanti gli occhi-La signora ti sta parlando!-

- Oh mi scusi.. stavo pensando! Mi diceva?-

Una biondina molto solare era di fronte a me,con in braccio un altro bambino.

- Le stavo dicendo che è molto calmo! Il mio Daniel è calmo perchè sta dormendo, mentre il suo è sveglio e non ha pianto neanche un pò!-

In effetti è vero.

E' estremamente calmo e pacifico.

Non ho mai visto un bambino cosi.

E' normale?

D' istinto lo prendo e lo alzo sopra di me.

La signora e Sel mi osservano perplesse.

I suoi grandi occhioni mi guardano.

- Perchè non piange? - chiedo alle due donne accanto a me.

- Forse perchè non sente la necessità? -

- Di solito i piccoli sono disturbati dall' aereo. Lo avete visto come faceva Daniel prima! -

E' vero! Quel bambino era una vera e propria lagna.

Volevo ucciderlo!

- Piangi ! - esclamai, tenendolo sempre sospeso a mezz'aria.

- B. , ma perchè devi farlo piangere?-

- Si infatti ehm.. possiamo darci del tu? Io sono Dana. - disse la biondina.

Dana, Daniel, si è sforzata molto eh?

- Dana lei si chiama Bianca!- rispose Selene mentre io continuavo a sfidare mio figlio.

Oh che emozione! Mio figlio!

- Piangi ! -

- Bez.. se piange sveglia anche il figlio di Dana.-

Guardai Dana e poi il bambino.

Era moro e un pò più grande sicuramente del mio.

- Quanti mesi ha?-

- Otto! - rispose tutta contenta ed entusiasta.

- Piangi ! -

Selene si guardava con Dana che stava assumendo una faccia sempre più spaventata.

- Bianca, se lo fai piang...-

- DOMINIC VUOI PIANGERE?? - urlai e lo scuotei come se fosse fatto di pezza.

I mega occhioni grigi iniziarono a riempirsi di lacrime, ma non lo sentì urlare.

Intanto cadevano delle piccole gocce d' acqua dal suo bel visino.

- Daniel non si è svegliato. Si !! - esclamava entusiasta Dana.

- Sel ! E' anormale ! Proprio come il padre! Sto per piangere io!-

- Ma no.. Dom, vieni da zia. - Selene prese il piccolo e lo strinse a se.

Intanto io cercavo di capire il mio stato d'animo.

Volevo far soffrire mio figlio, rivendendo in lui Dom ?

No no no! Io sono una brava neo mamma, non lo farei mai.

- Dominic tu odi papà vero? - Dana intanto mi guardava sempre più preoccupata. Infatti iniziò ad allontanarsi un pò da me.

- Bez ma che ne può capire? Ha solo un mese ! -

- No! Lui capisce! Allora Dominic, parla!-

Il bambino mi guardava terrorizzato.

Oh bene! Adesso sono un mostro!

- Bez lascialo in pace! Perchè non dormi o ti ascolti la musica?-

- Oh si la musica! Parliamo di musica !- convenne allegra Dana.

Ma dove l' abbiamo trovata questa qua?

- Torno proprio ora dal concerto dei Muse.-

Perchè mi vuoi così male? Perchè? Tu da lassù !

- Io ODIO i Muse. Sopratutto il batterista.- risposi io mettendomi a braccia incrociate.

- Strano, tuo figlio ha il suo stesso nome! -

- Coincidenze della vita.. - replicai osservandola dritta negli occhi.

- Oook.. credo che.. che andrò in bagno.- Dana prese in braccio il piccolo e si allontanò da me e Selene.

- Perchè sei così ? Potevi fare amicizia con Dana! - esclamò Selene.

- Ridammi Dom.- dissi secca allungando le mani verso il piccolo.

Selene lo lasciò andare e dopo lo presi tra le mie braccia.

- Perdona la mamma piccolo. Perdonala.-

 

Note dell' autrice :

Salve a tutti ! Sono di ritorno!!

Scusate se non ho aggiornato subito ma voglio che i prossimi capitoli siano perfetti!

Naturalmente la prefezione non esiste, ma io ci provo ! hahaha

Ho deciso di cambiare visuale.

Voglio dare più spazio ai sentimenti di Bianca e di Dom.

E alla loro storia individuale come di coppia!

_DyingAtheist, ho apprezzato molto il tuo commento, sembra che mi hai letto nel pensiero !

Era tutto calcolato. La velocità nei discorsi dei precedenti capitoli e delle singole analisi psicologiche.

Cerco sempre di essere più rapida possibile, perchè sennò dovrei scrivere un libro come' Harry Potter ' !!

Ti ringrazio sempre che continui a seguirmi ! :)

aleale00, mi spiace, ma non sono siciliana xD!Forse mi tradisce un pò la fretta che ho nello scrivere!!

Inoltre, la Bianca ho deciso di farla del sud !! xD

Excel88, la Bianca si è svegliata!! Ed era ora!

Lo so..il Domenico rincretinisce un pò tutti!!

Ringrazio sempre compagna di merende, ortagine, Glitter Princess, BJ girl e tutti gli altri !!

Ai prossimi capitoli che sono già in cantiere !!

Bacioo !! Cheeeers !!

 

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Capitolo 13
*** The Road to Mondaly ***


 

So you can choose your ways to put me back again
You can leave a hole like a nail in my head,
You can leave me turned into nothing instead,
You can leave me close to the edge,
You won't ever hear me hit the ground

 

- Allora, cosa vuoi si può sapere?-

Non sapevo cosa altro chiederle.

- Volevo scusarmi con te.-

- E sei venuta fino a Milano per questo ? Non ho bisogno della tua commiserazione, ne tanto meno de..-

- Bianca, lasciami parlare. Te lo chiedo per favore!-

Non mi ero mai accorta di quanto potesse essere dura trattenere le emozioni.

Sapevo controllare bene i miei sentimenti, anche se, spesso mi portavano a piene e profonde crisi.

- Jessica, sul serio. Non complicare le cose.-

Lei sospirò, lasciando volare via una ciocca di capelli dal suo volto.

- Lo so che mi odi a morte. Proverei anch' io questi sentimenti, ma sappi che non sono una 'troia' come mi ha definito Gaia.-

- Mi spiace per la vostra amicizia..-

Cosa mi sta succedendo? Provo tenerezza per questa donna? Per colpa sua vivo in questa casa diroccata con il citofono rotto, le finestre che non si chiudono e senza termosifoni.

Dormo sul divano,

vado avanti a soli biscotti Plasmon e omogenizzati!

E adesso viene qui con quella borsetta Chanel a chiedermi scusa?

Dovevi pensarci prima!

Prima di farmi soffire, prima di rovinare quel mio bel sogno.

E sopratutto, prima di farmi innamorare di quella persona che mi ha mangiato tutto.

La mente, il cuore, l' anima!

- Vattene ho detto! Se Gaia la pensa così vuol dire che è vero.- commentai io con piena serietà.

Gli occhi verdi di Jessica iniziarono a tremare, poi, piccole gocce leggere le rigarono il volto.

Oh no, sta piangendo.

- Jess, non piangere..- allungo una mia mano incredibilmente magra sulla spalla di lei per confortarla.

Ma che sto facendo?

- Guarda dove vivi !- esclamò mentre contiunava a piangere a dirotto.

In effetti è una casa di merda, lo so! Ma perchè me lo ricorda?

- E' stata una mia scelta. Non voglio chiedere aiuto a nessuno. Ne tantomeno al tuo ex.-

- Ma hai pensato a quell' offerta..-

- Jessica, ti prego. Io non posso fidarmi di te! Può anche essere tutta una balla! Insomma, tu andavi a letto con Dom mentre io ero incinta, e adesso ti presenti con questa lettera?-

Sventolo la busta che tengo in mano con determinazione.

- Bianca credimi ti prego, sto male davvero. E quella - indica la busta incriminata - me l' ha data Mirta in persona.-

- Ah si? E come mai la da a te ?- sentiamo stupida americana, so tutto io !

Mirta poteva benissimo chiamarmi. Ho ancora un cellulare, anche se pensavo di venderlo per comprare una copertina a Dom ju.

- Perchè Mirta è una mia cliente, ecco perchè !-

- Cliente? Ah, hai anche un lavoro oltre a infilarti nelle coperte altrui?-

Forse non dovevo dirlo, visto che ha riiniziato a piangere.

- Si, lavoro! E vorrei che anche tu lavorassi! Ed è sopratutto per lui..- indica Dom ju -..che devi farlo !-

- A lui ci penso io. Tu hai già fatto abbastanza con il padre!-

Jess abassa lo sguardo timidamente.

Poi apre la borsa ed esce fuori una carta da 500 euro.

- Tieni, compra una coperta nuova al piccolo. E ti prego. Accetta quella proposta. E' vera. Se non credi, puoi sempre chiamare Mirta.-

Jessica si avvia verso la vecchia porta di legno.

Come al solito, non si apre.

Corro velocemente ad aprirla per non avere più in mezzo ai piedi quella scomoda presenza.

Chiudo violentemente la porta, lasciando cadere a terra la maniglia e getto sul tavolo i 500 euro.

Chi è lei per venirmi a dare soldi?

Non sono ancora così povera cazzo! Ho sempre due mila euro nel conto.

Poi guardo il tavolo.

E' pieno di conti e conti e conti.

Dannato paese!

Già mi hanno tolto la luce, ci manca solo l' acqua!

Dom ju mi guarda dal box con i suoi piccoli occhietti.

E' già passato un anno da quando è nato.

Non ho potuto festeggiare nè Natale nè il suo compleanno come si deve.

Non so se me lo perdonerà mai.

Un regalo lo ha avuto però.

Anche se, mi vergogno a dirlo..

Selene mi aveva lasciato un pò di soldini per il suo compleanno.

Quella riccona, pensava che avrei fatto tutto esattamente come diceva lei.

Tornare a Milano, studiare, badare il piccolo, e nel frattempo, spendere i suoi soldi.

No. Io non sono una ladra.

Se devo mantenermi, preferisco farlo con le mie mani.

- Hai fame? - domando a Dom ju che mi guarda.

Con un sorrisone, capisco che è un si.

Prendo il pentolino dalla schifosa credenza per lavarlo.

Apro il rubinetto. E attendo che esca l' acqua.

- Acqua? Acqua ? Esci su !- piego la testa per osservare meglio il pezzo d'acciaio.

Apro per diverse volte il rubinetto, ma non esce niente.

Corro veloce verso il lavandino del bagno.

Apro anche quello, ma niente!

- Dommy.. hanno levato l'acqua!- comunico a mio figlio, ritornando in cucina.

Lui mi sorride agitando le mani.

- Sei contento che non abbiamo acqua? E tu come ti lavi, sentiamo?-

Inizia a ridermi in faccia, come se avessi detto una barzeletta.

- Dommy! Ma cosa mangiamo ora? - domando agitata.

Lo guardo sperando in una sua risposta, ma lui si incupisce e mi osserva reciprocamente.

- Biscotti Plasmon! - esclamo dopo un pò.

Apro il box dov'era comodamente seduto e lo faccio scendere. Lo tengo con tutte e due le mani e lo porto verso il tavolo.

Sta facendo enormi progressi.

Non gattona più, e sta iniziando a camminare da vero ometto.

Certo, ogni tanto casca, ma c'è la fa!

- Tieni !- gli porgo un biscotto dorato.

Lui lo prende e lo guarda in modo strano.

- Devi scioglierlo in bocca. Più di questo non puoi fare piccolo. Siamo diventati poveri !-

Non so perchè, ma mi torna in mente la voce di Selene.

'Questo lo stai volendo tu! Sappi che da me non avrai più aiuto. Sei una stupida testarda. '

Forse ha ragione. Bè.. ormai mi ha mandato a quel paese, quindi non so fino a che..

- Oh Dom, no! I biscotti non servono per..-

Rimango paralizzata da quello che sto vedendo.

Dom ju ha preso due biscotti, e li agita come bacchette sulla mia tazza da latte.

Mi sembra di riaverti qui, di nuovo vicino a me e...Ma perchè cazzo sei cosi identico a tuo padre?

Perchè?

Gli stessi occhi grigi, e quell' espressione monella e tenera al tempo stesso.

Non posso fare a meno di prenderlo e stringerlo forte a me.

Dom ju però, si allontana subito per rimettersi a 'suonare'.

- E' divertente vero?- gli chiedo, anche se lui non mi risponde.

Non posso continuare a vivere così. Non tanto per me, ma per lui.

Che fututo avrà?

Sicuramente, non quello di stare dietro ad una madre scema come me.

No. Tu devi diventare qualcuno, devi trionfare nel Mondo, e far capire a tutti chi sei!

Mi alzo rapidamente dalla sedia e corro a prendere il cellulare.

Dovevo farlo prima. Molto prima.

- Pronto, Mirta.-

- Bianca, tesoro! Come stai ? Non ti dispiace se ho mandato Jess da te? Lei doveva andare a trovare i bambini della comunità di San Francesco...-

Comunità di San Francesco? Jessica? Che diamine significa?

- ...quindi le ho chiesto se ti lasciava la mia lettera. Allora, accetti ? Bianca, sei in una situazione sgradevole. Sai che potrebbero toglierti il piccolo Dommy.- continuò lei con tono drammatico.

- Si, lo so.- rispondo amareggiata. - E' solo per questo che accetto.-

- Bianca, a volte l' orgoglio è un male. Ricordalo!- mi dice e già immagino il modo in cui si atteggia.

- Prendo l' aereo domani. E.. grazie ancora, Mirta!-

 

- Tesoro? Ma che fai? Cerchi ancora di imparare l'italiano? A che ti serve poi..eddai, vieni di là con me.-

- Mi lasci in pace?-

- Dom, ma che ti ho fatto? Stiamo così bene insieme, non voglio che impari l' italiano per me!-

- Infatti non lo imparo per te puttana che non sei altro, ma per la donna che amo veramente! E adesso vattene via! I soldi sono sul comodino come sempre.-

La donna con cui parlava Dom era solo Vanessa, una ragazza che Dom, aveva incontrato in un pub a luci rosse nel centro di Londra.

Da quando Bianca se ne era andata, non aveva avuto un rapporto con nessuna donna che amasse veramente.

Con Vanessa non c'era amore, ma solo sesso.

Quello di cui lui era malato.

Una malattia che voleva curare, ma che non riusciva a farlo senza Bianca.

Per lei aveva studiato l'italiano, e abbandonato quello stupido vizio del fumo.

Aveva girato tutto il Mondo per cercare lei e suo figlio.

Quel piccolo che aveva visto un minuto soltanto prima di scomparire dalla sua vita.

Dov'erano adesso?

Questa domanda assilava il presente di Dom.

Non passava neanche un secondo che, il batterista, non si metteva su di un aereo, a cercarli.

- Chi cavolo è che chiama?- sbottò nervoso l' inglese prendendo il telefonino che suonava.

- Pronto? - rispose secco.

- Dom, ti prego, abbiamo bisogno di te!-

- Matt, per favore. Morgan riuscirà a rimpiazzarmi per queste due ultime tappe e anche per il cd.-

Non sapeva più come doveva fare anche con Matt e gli altri.

- Ma sei pazzo? Dom, stai rovinando la tua carriera per una donna?-

- Matt non si parla solo di una donna, ma di quella che io amo più della mia stessa vita! Con lei c'è anche mio figlio, se forse non rammenti !-

Dom provava un forte nervosismo nei confronti di Matt.

Perchè non capiva i suoi sentimenti ?

Come poteva pensare ai Muse, quando era da più di un anno che non sapeva niente di lei e del piccolo.

- Matt, andate avanti voi. Forse un giorno ci rincontreremo.- concluse così Dom, quell' eterno discorso.

Poi prese carta e penna, e iniziò a scrivere:

' Sono un cretino. Un emerita testa di cavolo! Ti avevo trovata, eri tu.

Grazie a te ero riuscito ad amare, a trovare il vero senso alla mia vita.

Mi sentivo contento, soddisfatto, invece, ti ho lasciato andare via.

Non sapevo controllare quell' istinto che ci ha distrutto, e che forse, non ti ripoterà più a me. Spero solo che se un giorno ci rincontreremo, tu non mi parlerai, nè mi guarderai.

Se così non sarà, allora vorrà dire che ci vorremmo fare di nuovo del male.'

Note dell' autrice :

Salve a tutti !! Scusate per il ritardo, ma lo studio mi rapisce ahimè !!

Un saluto veloce a tutti, a compagnia di merenda, alle ortagine, a Excel88, _DyingAtheist, aleale00, Glitter Princess, BJ girl, e a tutti gli altri !! Un bacioneee !!

Cheeeeeeeeeeeeeeeeers !!!

 

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Capitolo 14
*** Christmas way ***


 

Londra.

12 Settembre.

Rieccomi qui, nella città più bella che ci sia.

Prendo i bagagli e mi avvicino ad un taxi.

Carico tutta la roba e mi siedo comodamente dietro.

Rivedere quella città di nuovo dopo un anno, mi provoca uno strano effetto.

Non posso fare a meno di pensare a tutte le cose successe e, a quello, che avrei preferito non accadesse mai.

- Siamo arrivati ! - mi comunica il tassista.

Lascio qualche sterlina, e scendo dal taxi.

Riprendo le valigie, e le trascino dentro la clinica di Mirta.

- Dommy, dai la mano a mamma. -

Da quando sa camminare, è davvero difficile tenerlo a bada.

Con dispiacere, allunga la piccola mano.

Entrando nella clinica, noto piccoli cambiamenti d'arredamento.

Le poltrone verdi, sono state sostituite da eleganti e raffinate sedute rosso mattone.

I tappeti, sono quasi tutti con tonalità porpora, mentre le pareti, richiamano lo stesso colore dei divani.

- Signorina Bianca ! - Monique, l' infermiera che mi ha assistito durante il parto mi si avvicina. - Questo è il piccolo Dommy? Oh ma che bello che sei ! - Monique si china per dare un bacio al piccolo Dom ju. - Bianca, abbiamo creato una zona baby- sitting nella stanza laggiù. Visto che sarà un lungo discorso con Mirta, porto Dommy a divertirsi un pò, ok? -

Portare Dom ju in un' altra stanza?

No.. non se ne parla ! Si sente troppo spesso di bambini rapiti o di maestre cattive.

- Bianca ! - una voce ben nota mi distoglie dai miei lunghi e complessi pensieri.

- Mirta ! Eccoti fina.. Dov' è Dommy ? - chiedo notando la sua assenza.

- Monique lo porta nella zona baby- sitting. Non te l' ha detto ? -

- Si.. ma, ma lui .. -

- Bianca, non è mai stato a contatto con altri bimbi. E' un bene ?-

- No. - rispondo rammaricata.

E' sempre stato con me, fin dalla sua nascita. Forse i pochi bimbi che ha visto, eravo alla televisione o da McDonald' s.

- Vieni con me, così parliamo ! -

Seguo Mirta lungo il corridoio che porta al suo studio.

Qui non ha cambiato niente, apparte il computer.

Mi avvicino alla sua scrivania.

Poggio la borsa semi distrutta su di una sedia, e noto lo sguardo disgustato di Mirta nel vederla.

- Sei proprio messa male eh ? - esclama sedendosi dall' altro lato dello scrittoio.

Non le rispondo. Non mi va di dirle : ' Si ! Hai ragione ! Non vado dal parrucchiere da un anno e non ho una maledettissima collana Tiffany attorno al collo ! '

- Allora.. ricordami una cosa. A che anno sei di studio ?-

- Secondo. - a questa domanda rispondo.

Lei digita qualcosa sul nuovissimo computer, e dopo lo stampa.

- Vedi ? - con un evidenziatore rosso cerchia una zona di Londra - Questa è Lambeth. Siamo vicino il Tamigi, ma penso che conosci la zona.. ad ogni modo. Questa è casa mia, mentre questa è la tua ! -

- Mia ? Ma Mirta non..-

- Silenzio ! Hai detto di stare hai miei patti. Qui c'è la chiave. - Mirta apre un cassetto dello scrittoio e esce un mazzetto di chiavi color oro.

- Secondo. Stai uno schifo. Da quanto tempo non vai da un parrucchiere ?-

Come immaginavo ! I suoi lunghi capelli ramati sono perfetti, mentre i miei.. si ok i miei sono peggio di quelli di un nerd !

- Comprendo dal tuo silenzio che sono diversi mesi che non vai. Ed è per questo che qui ! - esce sempre dal famoso cassetto una carta di credito - Troverai tutti i soldi di cui hai bisogno. -

Oddio.. sei Richard Gere ? Sono Julia Roberts e questo è Pretty Woman ?

- Terzo. Non è che ti andrebbe di farmi da secondo ginecologo? -

- Secondo ginecologo ? Mirta mi avevi offerto un posto da segretaria !-

- Si lo so, ma vedi.. la seconda ginecologa di qui - si gira attorno come se fosse spiata - è un incompetente ! Quidi ho bisogno di qualcuno come te ! -

- Mirta, ti ricordo che non sono laureata ! Non posso farlo ! -

- Si che puoi ! -

- No che non posso.. non so come si fanno i controlli, ne come far nascere i bambini cioè è assurdo ! -

Alla parola assurdo, si alza in piedi.

Si è offesa ?

- Non devi operare ! - esclama con tono acido - Devi solo fare ecografie e prendere appunti e appunti e appunti ! Appena ti laurei ne riparliamo delle operazioni ! -

Ecco, infatti mi sembrava strano.

- Finisci questi quattro anni di studio, e dopo ti affido la carica di secondo, ma 'esperto' ginecologo ! -

- In pratica, ora, dovrei essere un' infermiera ! - la correggo.

- Per noi due si. Ma per gli altri sei un ginecologo. -

Non afferro il suo pensiero.

Come posso essere ginecologo se non ho la laurea e la specializzazione ?

- Prenderai 5 mila sterline al mese. Qui c' è il nome di una scuola privata famosissima in tutto il West side di Londra dove portare Dommy. Domani, dopo essere andata a fare un pò di shopping, e naturalmente dal parrucchiere, ci andremo. -

- Vieni pure tu ? - le domando perplessa.

- Bianca, non per vantarmi, ma con me, nel Mondo, puoi fare di tutto !-

Non sapevo che Mirta fosse un pezzo così importante.

E, proprio per questo, mi sorge una domanda.

- Mirta..ma perchè fai tutto questo per me ?-

La donna, si ferma per un attimo davanti lo specchio dell' armadio.

Aggiusta le ciocche di capelli e il camice.

Poi si gira verso di me e mi sorride.

- Anch' io sono stata nelle tue stesse condizioni. -

Cosa ?? Miss " Io sono bella e sono perfetta" , prima non era così ?

- Sembrerà strano, ma anche io vivevo in uno schifo di casa nei subborghi di New York con un bambino piccolo. -

Le vorrei fare mille domande, ma freno la mia curiosità, non voglio mancare di rispetto.

- A 22 anni, rimasi incinta. Allora ero una studentessa come te. Mi mancava solo un anno per laurearmi. - mi sta raccontando la sua vita?

Sono scioccata.

- Mi ero innamorata del figlio di un famoso politico americano, che succesivamente entrò a far parte del consiglio democratico. Anche lui, in un certo senso ricambiava i miei sentimenti. Pensavo di aver fatto un colpaccio, e invece mi diedi uno schiaffo da sola.-

Notai che le tremava la voce.

- Lui non mi amava. Era stato solo divertimento. Ma ciò non tolse che, per cause che ora, conosco anche troppo bene, rimasi incinta. La sua famiglia sapeva della nostra relazione. E quando vennero a sapere del mio stato, mi pagarono quattrini e quattrini per il mio silenzio ! -

Mirta si accomodò nella sedia vicino alla mia, naturalmente prima spostò l' orrenda borsa.

- Sai com' è.. sarebbe stato uno scandalo per loro, e sopratutto per lui! Ad ogni modo, grazie al loro infinito credito, riuscì a creare tutto quello che vedi ! Ovviamente solo lo studio di New York. Questo di Londra è mio ! -

Bene. Posso scrivere un autobiografia su Mirta. Anche se non so chi sia il politico da cui ha avuto..

- Come si chiama tuo figlio ?- le chiedo subito.

- Joseph ! Era il nome di mio padre. Ha 11 anni, domani te lo faccio conoscere. Adesso, lasciando perdere la mia storia, che ne dici di farmi compagnia nell' altra stanza ? Ho un parto ! -

Calma. Stai calma Bianca. Tu volevi fare il medico legale, era ovvio che dovevi vedere tanto sangue !

- Bez, passami le forbici. - dice a me ? Ma non l' aveva già tagliata ?

- Bez ! Le forbici ! - ok parla con me.

Passo l' affare a Mirta, che lo prende con maestria e inizia a tagliare.. o cazzo non posso vedere !

Se solo penso che hanno fatto lo stesso anche a me.. voglio svenire all' istante.

- Oh ma che bella femminuccia che abbiamo ! Bianca guardala che bella ? - Mirta alza la bimba tutta sporca e me la porge.

- Che cos' è ?? - urlo spaventata.

Noto che Tyra, l' infermiera dai capelli nerissimi, mi guarda perplessa.

- Bianca è solo il cordone ombellicale.. ma ' zac ' non c'è più ? -

Stai calma Bianca. Stai calma.

- Bez, lava la piccola, mentre io ricucio Felicia. -

La bambina piange come una pazza.

Mi domando se anche Dommy strillava così.

Mi avvicino al piccolo lavatoio e la lavo come se fosse un peluche.

- Hai finito ? - mi chiede una donna con in braccio un altro bambino strillante.

- Oh si, mi scusi. -

La donna, che a mio avviso è di una volgarità fenomenale, poggia il bambino nel lavatoio come se avesse a che fare con un... sacco di patate.

Si, sacco di patate è la definizione esatta !

- Bez, allora.. porta la piccola al padre, così la vede ! - mi dice Mirta sorridente.

Io eseguo l' ordine, ed esco dalla porta che da sul corridoio.

- Il signor Reynolds? - chiedo osservando i diversi padri seduti.

Tutti, tengono espressioni ansiose e preoccupate.

- Si, sono io ! - un signore molto elegante con corti capelli biondi si avvicina a me.

Per un attimo rimango ferma a fissarlo, e ad osservare attonita tutti i padri li seduti.

Poi porgo con delicatezza la piccola al padre, mentre da dietro, passa Nancy, l' infermiera che portò via Dommy, dalle braccia di Dom.

- Signorina, qualcosa non va? Perchè piange ? - mi domanda il signor Reynolds osservandomi meglio.

Sto piangendo come una stupida in un corridoio di una clinica.

Una clinica famosissima dove ho preso lavoro.

Ma questo mi importa ben poco.

- Signor Reynolds, può darmi la piccola Melissa ? Dobbiamo farla mangiare. Sua moglie sta bene. Può andare nella stanza. -

Mirta compare alle mie spalle.

Prende la bambina, e dopo mi fa entrare nella stanza di prima.

- Vedi che Dominic è venuto tutti i giorni e tutte le notti qui. Fai un pò tu...- Mirta porge a un' altra donna la piccola Melissa.

- Sono stata una stronza, vero ?-

- Ho fatto lo stesso anch' io, quando partorì.Solo che lui non si è preso neanche la briga di venirlo a vedere. Lo ha solo riconosciuto e basta.-

Mi asciugo gli occhi con il polso, poi Mirta mi porge un fazzoletto.

- Ormai è da circa due anni che Joseph si vede con suo padre. Adesso possono sapere che ha un figlio..sai, l' eredità !- commenta con un sorriso sulle labbra - Non fare il mio stesso errore Bianca. Non farlo. So che ti ha fatto male, ma adesso perdonalo.-

 

- Finalmente sei presentabile ! - commenta Mirta nel vedermi arrivare quel pomeriggio.

- Grazie. Cosa dobbiamo fare ? - le domando indossando il camice.

- Abbiamo una visita tra un quarto d' ora. Prendi il computer e annota tutto. -

- Sei molto curiosa eh ? -

- Si, sono molto curiosa ! - mi risponde ridendo.

La mattina prima, siamo andate dal parrucchiere.

Entrambe abbiamo cambiato tinta.

Lei si è fatta rossa, mentre io ho optato per un total blonde !

Dopo, siamo scese a Oxford Street per cercare abiti decenti e come dice lei, molto ' glamour ' .

- Sei preoccupata per Dommy ? - mi domanda mentre ci dirigiamo per effettuare la visita.

- Un poco.. ho paura di come possano trattarlo i bambini. -

- Vedrai che tutto andrà bene ! E' una scuola importante ! E poi c ' è anche Joseph ! -

Mi sento più sicura nel sapere che anche Mirta porta lì suo figlio.

Anche se, so di quello che possono pensare le madri su di me.

Devo iniziare a non pensarci. Ormai sto diventando una donna in carriera con una bellissima casa a Lambeth.

La loro è tutta invidia.

Oh cazzo.. sto diventando come Mirta!

- Bianca ! Ti vogliono al telefono! - esclama Jenny, mentre passiamo di fronte la reception.

- Chi è ? - domando curiosa.

- La scuola di Dommy.- mi comunica lei.

- Oddio.. Mirta, vedi !?Lo hanno picchiato.. avevo ragione! -

- Prendi il telefono invece di sparare cavolate ! - incalza Mirta.

Io mi avvicino al telefono con mani tremanti.

- E' la mamma di Dominic ? -

Mi fa uno strano effetto essere chiamata " La mamma di Dominic ".

Non dovevo chiamarlo così.

- Si. - rispondo io timorosa.

- Signora, suo figlio ha scambiato dei bambini per una ' batteria '.-

- Che cosa ha fatto ? - forse si sbaglia. Non è il mio Dommy no.

Lui è calmo, dolce, gentile.

- Ha preso Eloise Greine e Parker McKanzie e ha iniziato a ' battere' su di essi giocattoli.- il racconto è molto assurdo.

Questa si sta inventando tutto.

- Se viene, e si scusa con i genitori, magari riporta un pò di sana educazione a Dominic. - continua la donna dall' altro lato del ricevitore.

Dicembre...

- Le chiedo scusa veramente, mio figlio non farà più cose del genere e..-

- Signora, è da circa quattro mesi che suo figlio è in questa scuola. Ha fatto più danni lui che un gruppo di cavalli imbizzarriti. -

Beh, non la metterei proprio così...

- Le ricordo che ha fatto ? - la preside scruta Dom ju come se fosse il diavolo in persona.

- No, la prego non ...-

- Ha rotto un vetro, tirato i capelli a diverse bambine, rotto un lavandino, rotto i giocattoli, morso due maestre, strappato i disegni, dipinto la signora Proley con i colori a cera, continuo ? -

- No no la prego ! E' stata più che eloquente.-

- Le ripeto. Se fà qualche altra cosa, Dominic sarà fuori da qui. Chiaro ?- tuona la preside e io non posso fare a meno di sussultare.

- Si si chiarissimo. -

- Ah.. e cerchi di farlo parlare ! Non siamo ai servizi di bimbi muti ! Arrivederci ! -

Prendo Dom ju da una mano e usciamo dal suo studio.

Questa sarà stata si o no la ventesima volta che vengo chiamata dalla preside.

Ok, Dommy è un bambino un pò movimentato, ma ha solo un anno ! E poi non parla ancora, deve farsi capire !

- No Dommy..no ! Non andare sulla strada no !! -

Il piccolo biondino esce veloce dalla scuola mettendosi a correre come un pazzo.

- Dommy !! Vieni quaaa !! Ho i tacchi cazzo ! I tacchi ! - che cosa dico, lui non sa cosa sono i tacchi !

Perchè va così veloce ? Ha visto qualcosa di interessante ?

Certo, ammetto che Londra natalizia è davvero bellissima, ma oh no..

- Dom vieni qui ! Non puoi salire su quella renna ! No ! -

Oh, mi ha ascoltato ! E' sceso.

Mi sembra un miracolo eppure è vero. E' sceso dalla renna.

- Noooo !! Vieni qua !! -

Come non detto. Ricomincia a correre lungo il corso.

La gente mi osserva sconvolta.

Ma mai hanno visto una madre rincorrere il proprio figlio ?

Perchè non si ferma. Iniziano a farmi male la gambe, ho il fiatone...

 

Certo che Londra a Natale è proprio bella.

Dovrei scendere più spesso in città. Sono stato troppo tempo chiuso in casa. Dovrei rassegnarmi. Non vedrò mai più Bianca e il piccolo.

- Fermati ! Ti prego fermati ! - sento una voce che conosco bene.

Dom hai le allucinazioni.

Da lontano vedo un bambino biondino correre come un matto.

Poi si ferma.

Mi osserva bene e dopo inizia a correre verso di me urlando:

- Papà !! Papà !! Papà !! -

Note :

Salve a tutti !! Eccomi con un nuovo capitolo !!

Finalmente Bianca esce da quello schifo di vita e sopratutto di casa !!

Che dire.. vi ringrazio come al solito e mi fa sempre piacere ricevere i vostri stupendi complimenti !!

Un ringraziamento speciale a : Excel88, _DyingAtheist, Glitter Princess, aleale00, BJ girl, ortagine, compagna di merenda e tutti quanti !!

Bacione !! Alla prossima !!
Cheeers !! xD

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Capitolo 15
*** Starlight ***


 

And
No one learned from your mistakes
We let our profit s go to waste
All that's left in any case

- Papà !! Papà !! L' abbelo !! L' abbelo !! - il piccoletto che mi tiene il pollice stretto stretto, mi porta ad osservare un mega albero di fronte i grandi magazzini di Harrods.

- Chenna ! Chenna papà, chenna !! -

- Forse vuoi dire 'renna' ! - lo corresse una figura femminile che si avvicinò a noi.

Che cosa dovevo fare ora ? Avevo preparato quel discorso davanti allo specchio per giorni e giorni.

Ma adesso, a vederti qui, non c'è la faccio.

Il cuore è come una macchina impazzita senza il suo adetto al controllo.

Mi iniziano a tremare le gambe e a sentire strane fitte allo stomaco.

- Papà ! Iooo !! - il piccolo cerca di richiamare la mia attenzione, ma io sono del tutto concentrato a guardare la madre.

Portava uno splendido cappotto beige, sotto dei jeans che venivano nascosti da stivali scamosciati neri.

I suoi capelli castani, hanno lasciato posto a una lunga chioma dorata che, la fa sembrare una fata.

Forse è per via delle luci natalizie, per le polveri degli alberi, ma per la prima volta in vita mia posso dire, che quello che sto provando, è puro amore verso una persona.

- Ciao Dom. - disse lei a bassa voce con un piccolo sorriso imbarazzato.

- Iooo Dom ! - il bambino si toccò il petto e dopo mi lasciò la mano per scappare dentro il grande magazzino.

- Ci risiamo.. - borbottò Bianca che si incamminò a passo rapido dentro Harrods.

 

- Quindi, lo hai chiamato come me? - chiesi osservando il piccoletto.

Bianca annuì continuando a bere il suo frappè alla fragola.

Bè, in effetti il piccoletto è uguale a me.

Gli stessi capelli biondi, occhi grigi, e quella faccia simpatica e un pò pazzoide.

Non per vantarmi, ma è il bambino più bello che ci sia !

- Ho pensato che mettere il tuo nome era la scelta più giusta!- convenne lei mentre imboccava il piccolo.

Io non le risposi.

Sinceramente non sapevo che dirle !
Poteva chiamarolo 'Abigadil', 'Tito', 'Lyonel', scegliere qualsiasi nome, tanto, non sarebbe cambiato il bene che io ho verso di lui.

E anche per lei.

La cosa che mi ha toccato di più, è sapere che porta anche il nome di mio padre.

- No Dommy. Non si lancia la brioche a.. - improvvisamente noto che attorno a me ci sono diverse briciole di brioche.

- Oh, puoi continuarle a lanciare ! - risposi io sorridendoli.

- Dom ! - esclamò a tono alto Bianca - Non dirli queste cose ! -

- Iooo Dooom !! - sentenziò il piccolo.

- Bianca, penso che dovresti chiamarmi in un altro modo. - convenni.

Lei fece finta di non sentirmi.

Forse non è stata una buona idea, chiederle di passare un pò di tempo insieme.

In effetti non ci vediamo quasi da un anno e mezzo !

- Oh ecco ! Lo sapevo. Miseriaccia.. Dove cazzo è il bagno? -

- Bianca, non davan.. -

- Taci Dominic. Cameriere dov'è il bagno ?-

La ragazza si alzò con un enorme macchia di cioccolato lungo il chiarissimo cappotto.

Osservo la faccia sconvolta di Dom ju, e capisco lo stato d' animo di Bianca.

Non so come abbia vissuto in questi mesi.

- Bianca, è meglio che ti accompagni a casa, così puoi cambiarti. -

- Non c'è bisogno grazie. Io e Dommy stavamo già andando. Vieni piccolino andiamo. -

- No ! - esclamò il biondino girando il capo dall' altro lato per non vedere la madre.

- Come no ? E sentiamo, cosa vuoi fare ? - chiese Bianca impaziente.

- Panio ! -

- Panio ? Cosa diamine è il panio ? - domandò Bianca snervata.

- Penso si riferisca a McDonald' s .. - risposi.

Dom ju osservava ammirato la pubblicità di fronte a noi della McDonald' s.

Un mega Hamburger era ritratto li, con accanto delle invitanti patatine.

- Oh, ma non sei stufo di quel luogo ? A Milano eravamo sempre li ! -

- No ! Panio Conald ! -

- No Dom, non ti ci porto ! - esclamò Bianca arrabbiata tirando con forza il bambino.

La gente la osservava come se fosse una rapitrice di bambini.

- Paniooo Conaaaald !! - urlava il Dom ju con tutta la voce che possedeva.

- Bianca, calmati ! - la presi da dietro le spalle e la girai verso di me

- Lo porto io da McDonald' s.. dobbiamo recuperare del tempo perso io e Dommy !-

Lei si allontanò da me e dopo guardò Dom ju.

- Vuoi andare con lui da McDonald' s? - chiese senza guardarmi.

- Papààà siii !! - rispose raggiante il bambino.

- E se vuoi, lo posso tenere io stanotte a casa. -

- Oh no grazie. Ci basta solo che stia a casa con te e con qualche puttana delle tue ! - disse lei che nel frattempo frugava dentro la borsa.

- Bianca, non sto con nessuna. Sono solo a casa. E credimi, voglio passare del tempo con mio figlio. Non voglio perderlo un' altra volta.-

Per la prima volta dopo diversi mesi, quella bellissima ragazza mi osservò per diversi minuti.

Certo, mi guardava in modo strano, però mi guardava.

- Ok.. dove abiti ? Sempre li ? -

- No. Sto dall' altro lato della città adesso.. -

Sembrava che da un momento all' altro doveva succedere qualcosa.

Ci guardavamo come se fossimo due perfetti soggetti in preda a un burattinaio.

Lei mi guardava con occhi lucidi e nervosamente giocherellava con la cintura del cappotto.

Volevo dirle tutto.

Volevo dichiararmi di nuovo, dirle che stavolta era per sempre, ma.. a solo pensare ciò, mi tremavano le gambe e pensavo di essere un grande stronzo.

- Papààààà !! -

Il piccolo iniziava a tirarmi forte la mano.

- Si piccolo stiamo andando. Ti- ti- ti mando un messaggio e ti scrivo la via ok ? - dissi balettando a Bianca.

Lei annui e dopo baciò il piccolo in fronte.


Hold you in my arms
I just wanted to
Hold you in my arms

My life
You electrify my life

 

- Ciao. Dommy ? - l' indomani mattina, Bianca arrivò come un uragano a casa mia alle sette e mezza.

Ero ancora in pigiama, e mezzo assonato.

Poteva anche venire alle dieci no ?

- Bianca sono le sette e mezza ? Non trovi sia presto ? -

- No ! Dommy deve andare a scuola, e io al lavoro ! Non siamo tutti freschi come le rose Dominic ! -

La giovane entrò in casa, attraversò il corridoio ed arrivò nel luminoso salone.

- Dov' è Dommy ? -

- Sta ancora dormendo. E' vivo tranquilla. E comunque... sali le scale. Terza stanza a destra. -

Rimase ferma, senza muovere un arto.

Poi poggiò la borsa gialla che aveva sul divano.

Poggiò il giubbotto sopra la borsa e chiese :

- Avete passato una bella serata ? - passò una mano sul golfino di lana, tenendo lo sguardo molto basso.

- Si, siamo stati bene. E' un bambino fantastico. Ma.. come mai gli parli in inglese ? Pensavo che avrebbe parlato l' italiano..- commentai io.

Trovavo molto strana questa cosa. Come trovo bizzarro il fatto che sapeva che sono suo padre !

- E' inglese. Deve parlare la sua lingua ! Ah.. mentre che ci sei, devi firmare delle carte. Ti avrei cercato in ogni caso, anche senza quell' incontro 'improvviso' ! -

- Che carte ? -

- Cose legali.. visto che non siamo sposati.. devi pur riconoscere tuo figlio ! -

- Ecco, come hai fatto ? Anche qui ? Come lo hai registrato a mio nome senza che io lo riconoscessi ? -

Nessuna risposta.

Perchè mi lascia così nel dubbio ?

- E poi, come ha fatto a riconoscermi ? -

Finalmente alza lo sguardo e inizia a fissarmi come ieri.

Ma stavolta, i suoi occhi sono attivi.

Mi osserva, come una preda da uccidere.

- Tu forse non sai come ho vissuto questi mesi. Non ne hai la minima idea.. -

- Sei scappata senza lasciarmi neanche una traccia di dove trovarvi. Vi ho cercato per tutto il Mondo. Sono pure venuto a Milano e ...-

- Lo so che sei venuto a Milano ! Lo so ! E so anche che sei venuto tutti in giorni in clinica ! - esclamò lei nervosa. - Ma come cazzo potevi pensare che ti avrei perdonato ? Credi che io sia così stupida ? Pensavi che l' età, la lingua, la cultura potevano farmi essere una cornuta panciona ? -

- No Bianca, non lo pensavo assolutamente. - risposi.

- E invece si Dominic, si che lo pensavi ! Io portavo in grembo tuo figlio ! Tuo figlio ! E portavo all' anulare il tuo cavolo di anello ! -

- E' nostro figlio ! E' nato dal nostro amore !-

- Amore.. Dominic mi vieni a parlare di amore ? - delle grosse lacrime le rigano il volto. Il suo tono si sta facendo forte e denso di odio - Se tu mi amavi, ti saresti comportato diversamente ! Ma bè.. diciamo che io sono rimasta incinta perchè andavamo a letto, non perchè ci amavamo ! -

- Questo non lo devi dire. Io lo volevo quel figlio, ed ero felicissimo della sua nascita. -

- Si è visto com' eri felice ! Io l' ho dovuto far nascere, io ho dovuto darli da mangiare, fare i lavori più schifosi di questo mondo per portare qualche soldo a casa.

Vivere in una casa di merda con i topi in giro, abbandonare gli studi, mentre tu possibilmente ti divertivi ! -

Vorrei uccidermi per tutto questo.

Vorrei tornare indietro, rifare tutto dall' inizio..

- Quindi, adesso, lo riconosci e.. e.. - il suo pianto si fece più forte.

Per quanto odiassi avere rinfacciate le cose, non potevo che stare in silenzio e ammettere le mie colpe.

- Bianca.. - mi avvicinai a lei e la portai verso di me - Perdonami.-

La tenevo stretta a me, non volevo farla andar via.

Non più !

- Mammaaaaaa !!! - sulla soglia della porta, comparve il piccolo Dommy con il suo pigiamino di Topolino.

Bianca si staccò subito da me e corse verso il biondino.

- E questo ? - chiese Bianca che notò il suo cambio d' abiti.

- L' ho comprato ieri prima di andare da McDonal's. - risposi guardandoli.

- Mamma guala !!!! - Dommy sventolava tutti i giocattoli che aveva ricevuto la scorsa sera.

- Ma, quanti giocattoli hai ? - La faccia di Bianca era sconvolta.

Si sedette a terra e li osservò uno ad uno.

Poi alzò lo sguardo verso di me. - Non...non ha mai ricevuto così tanti giocattoli...- disse triste.

- Sono i giocattoli della sua nascita, natale, pasqua, onomastico, compleanno, pasqua, cose comprate così, e cose comprate ieri. - risposi chinandomi anch'io.

- Papàààà !!!! Chenna !! -

- Anche la mini renna ? - chise stupita lei osservando quel magnifico giocattolino che mi è costato una fortuna.

- Se non vuoi che io sia un ottimo compagno, lascia almeno che sia un ottimo padre. -

Lei smise di guardarmi. Poi si alzò e prese per mano Dommy.

- Adesso torniamo a casa, ok ? -

- Papàààà !!!! - Dommy si lanciò addosso a me. - Pappààà batteriaaa!!-

- Oh.. queste due cose le dice bene eh ? - commentò Bianca osservando Dommy. - Però mamma deve andare a lavoro ! -

- Bianca, lascialo qui. Quando esci da.. a ehm..che lavoro fai scusa ? - chiesi schietto.

Imaggino già come mi guarderà.

I suoi occhi mi mangeranno vivo ..

- Lavoro da Mirta, sono la sua assistente. - e invece, mi rispose con tono sereno. - Ok allora. Alle sette di stasera vengo a prenderlo. -

- Ciaaaaaoooo mammaaaa !!!!!! -

Ore 8.45

- Adesso dormi piccolino.. la mamma arriverà.. -

Sono davvero molto preoccupato. Bianca doveva essere già qui da un' ora e mezza. E invece di lei neanche traccia.

Ho provato a chiamarla diverse volte al cellulare, ma c'è la segreteria.

Dove potrà essere? Nel frattempo, Dommy ha cenato, e adesso, si trova nella sua stanza, sotto le soffici coperte di Spider- Man .

Mi alzo dal letto e lascio il piccolo Dommy riposare serenamente.

Scendo al piano di sotto e provo a richiamare Bianca.

Niente..

Improvvisamente, mi viene l' idea di chiamare in clinica da Mirta.

Cerco su internet la clinica e chiamo.

- No, Bianca è già andata via ! E' uscita alle sei dal lavoro ! - mi comunica la segretaria.

- Ok, grazie. -

Dove può essere allora ? Vorrei scendere in città, ma non posso.. che fare allora ? Seconda idea !

Prendo di nuovo l' i- Phone e...

- Chris ? Ciao, senti, visto che siamo vicini di casa, e, inoltre ho badato tante di quelle volte i tuoi piccoli, non è che potresti venire a badare il mio di figlio ? -

- Cosaaa ? Dom ma, ma stai scherzando ? Bianca è tornata ?- la voce di Chris mi manda in tilt l' orecchio.

- Si. Baderesti un piccolo che per nome fa Dom ? - chiedo speranzoso.

- Penso che mi divertirò allora ! - esclamò lui contento.

E già imaggino zio Chris con i suoi baffoni e la sua sigaretta in bocca, giocare con Dommy a acchiapparella nel giardino.

- Rimanda i divertimen.. ma ehm.. Chris scusa, devo lasciarti.-

Dei fari di macchina, illuminano le finestre del salone.

- Dom? Ehi Dom ? Che succede ? -

- Chris, non c'è bisogno, puoi rimanere a casa.. - chiudo l'i- Phone ed esco immediatamente in giardino.

Vedo la Polo di Bianca tutta distrutta per l' ennesima volta.

Poi scende lei.

Ha la faccia distrutta, è piena di graffi e cammina a fatica.

Il maglioncino di stamattina è tutto strappato e pieno si sangue pesto.

- Bianca ! Cosa ti è successo ? - inizio ad urlare correndo verso di lei.

- Non è accaduto niente.. - risponde lei vedendomi incontro.

- Ma come cazzo fai a dire niente ? Guardati ! O mio Dio stai congelando. Sali dentro presto ! -

La tengo a me e la porto a sicuro dentro. - Stai sanguinando cazzo ! -

- Dom, ti prego non urlare.. mi fa male la testa.. -

Una volta entrati la faccio sedere sulla sedia della cucina.

Prendo il disinfettante e inizio a pulirle le verite.

- Mi spieghi cosa è successo ? - le domando mentre le pulisco il braccio.

- Un camion.. - mormora lei piangendo - Mi è venuto adosso.. è.. è oh Dom.. pensavo di non rivedervi più.. tu, Dommy..-

Mi avvicino a lei e le asciugo le lacrime.

- Ma perchè non mi hai chiamato ? -

- Non ho niente lo vedi anche tu ! E poi volevo venire qui ! Dovevo rivederti. - le sue mani fredde mi stringono la mano sinistra.

- Hai distrutto di nuovo la macchina, sanguini, e dici che tutto va bene?- chiedo abozzando un sorriso.

- Va tutto bene ora. Perchè tu sei qui con me. - mi dice lei che si avvicina a me.

- Domani andiamo in ospedale, non mi interessa.. questa ferita non mi convince.. - commento io osservando un taglio sull' avambraccio sinistro.

- Lo sai che potevo morire vero? -

- Bianca ! Non dire queste cose ! Non puoi lasciarmi qui ! Oh cazzo Bianca.. Sei così piccola ancora.. -

- Tu invece sei maturo eh? - il suo volto è sempre più vicino al mio.

I miei occhi si specchiano nei suoi. Il cuore batte a mille di nuovo, oh cavolo..

- Dommy dorme vero ? - mi chiede prima di unire le sue labbra alle mie e lasciar cadere a terra lo scatolo dei cerotti.

 

Note :

Ciao a tutti ! Allora.. oggi è un giorno speciale, perchè, proprio il protagonista di questa storia, fa il compleanno !!

Tanti auguri Dommie !! ( applauso !! xD )

Volevo ringraziarvi tutti ! Compagna di merende, ortagine, la mia cara lettrice che mi vuole mandare con affetto in Australia, Excel88, BJ girl,

_DyingAtheist, aleale00,Glitter Princess e tutti gli altri !!

Bacioneee !!

Cheeers !! xD

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Capitolo 16
*** Stockholm Syndrome ***



This is the last time I'll abandon you
and this is the last time I'll forget you
I wish I could

 

I raggi del sole entravano violenti dentro casa.

Capì poco dopo che erano le luci del sole.

Riaprì con molta calma, i miei occhi.

La prima cosa che vidi, fù il soffitto biancastro. Poi piano piano iniziai a scendere e ad analizzare la stanza.

Le pareti erano di un verde- grigio molto intenso. Vi erano appesi pochi quadri.

Diciamo che la stanza aveva poco di tutto.

Il letto era stile cinese, molto basso, ma anche comodissimo. Accanto a me, c'era un comodino raso terra, dove di sopra, vi era appoggiata una sveglia, e un libro sull' interiorità psichica.

Non c'erano armadi, poltrone, e neanche una cassettiera.

Niente ! Solo il letto e il comodino.

Piano piano, poggiai i gomiti sul materasso.

Scostai i capelli dal volto e dopo mi voltai a guardare la figura accanto a me. Dire che era una visione spettacolare era veramente riduttivo.

Avevo sempre sognato di svegliarmi e di averlo accanto, e adesso eccolo la.

Dormiva a pancia in giù, la testa girata verso di me. Notai che teneva gli occhi semi chiusi. Quasi come se fosse in dormiveglia.

Respirava lentamente e poi, non l' ho mai sentito russare.

Ne ieri, nè le altre volte che abbiamo dormito insieme.

Mi chino piano per guardare i suoi occhi semi chiusi.

Ha la barba incolta, e infatti, ancora ora, mi prude un pò la faccia.

Massaggio le mie rosee guance e continuo a guardarlo come se fosse un qualcosa di curioso.

Poi, con velocità, i suoi occhi si spalancano, lasciandomi sussultare.

- Oh mamma.. Dom, ma ti svegli così ? - domando ancora con il cuore che batte fortissimo.

- Ho questo brutto vizio.. mi sa che dovrai abituarti..- risponde lui che si mette subito seduto - Allora, hai dormito bene ? - mi chiede avvicinandosi a me.

Mi chiude un bottone della camicia che indossavo.

Naturalmente era sua, non potevo indossare altro, visto che ho tutto a casa mia !

- Diciamo di si.. quel poco che abbiamo dormito ! - dissi portando i capelli dietro le orecchie.

- Potevamo anche non dormire ! - controbattè lui avvicinandosi sempre di più.

- Ehm.. Dom.. - io lo allontanai e voltai il mio sguardo verso il letto.

- Piccola, pensavo che..-

Mi massaggio le gambe.

Fanno un male assurdo. Noto che lui mi continua a guardare con certo interesse. Poi prende una mia mano e la bacia.

- Hai avuto un ripensamento ? - chiede gentilmente con un piccolo sorriso.

-- Dipende da te ! Io sono tornata, ora spetta a te non abbandonarmi più. - esclamai piano avvicinandomi al suo volto.

Non riuscivo. Non potevo. Lo amavo troppo.

I suoi sguardi, i suoi sorrisi.

- Ti prometto che sarà l' ultima volta che lo farò. Ti amo B. - disse dolcemente accorciando le distanze dei nostri volti.

La sua mano sinistra passò dietro la mia nuca.

Le nostre labbra si rincontrarono di nuovo per maturare un bacio dolce, ma passionale allo stesso tempo.

- Siamo sicuri che non sei stato con nessun altro in questi mesi ? - chiese lui staccandosi da me e abozzando un sorriso malizioso.

- Cazzo Dom.. secondo te pensavo a farmi qualcuno ? - esclamai sbuffando.

- Sei troppo responsabile per farlo .- commentò lui sorridendomi

- Sai perchè lo dico ? Sei migliorata davvero tanto a letto. Per essere una brava ragazza inesperta.. -

- Senti un pò bello .. Se non fosse per la tua ' incapacità ' nel guidare, a quest' ora sarei al quarto anno di università ! -

Mi danno sui nervi le sue battutine. Sa quanto ci tengo alla mia carriera, dovrebbe evitarsele queste esclamazioni !

Lui è arrivato dal nulla. Mi ha cambiato la vita, e lo sa bene!

- Si, saresti stata una verginella sapientona ! - ridacchiò lui che si accasciò sul letto.

- E a te chi lo dice che io ero vergine prima di conoscerti ? - Dom spalancò gli occhi e si voltò verso di me.

Si rialzò di scatto e si mise vicinissimo alla mia faccia.

Poi mi guardò con occhi preoccupati e nervosi - Sono stato io il primo vero ? Non c'è stato nessun altro vero ? Bianca dimmelo ! -

Io inizio a riderli in faccia. La sua espressione è davvero bella !

- Bianca ! Rispondi ! Ok lo hai fatto con un altro.. chi è questo ?- inizia a passarsi una mano sui capelli disordinati.

- Dom tu sei stato il primo ! E sarai anche l' ultimo, tranquillo ! - mi avvicinai a lui e gli stampai un bel bacio in bocca.

- Non si fanno questi scherzi tesoro. Ci tengo alla mia donna. - convenne lui che buttò indietro la testa.

Io continuai a riderli in faccia, poi allungai lo sguardo verso la piccola sveglia sul comodino.

Segnava le otto in punto. Volendo, c'eravamo svegliati presto!

- Dom, devo mandare il piccolo a scuola o passerà per.. -

- Mammaaaaa !!!! Papàààààààà !! -

Come se lo avessi chiamato con il pensiero, il piccolo Dommy entrò in camera. Era davvero carino con quel pigiamino. Si lanciò su di noi e ci abbracciò fortissimo.

- Papààààà !!! - esclamò adorante mentre osservada Dom - Mammaaa!! - poi si girò verso di me e mi diede un grosso bacio.

- Piccolo, dobbiamo andare a scuola. O la maestra ci uccide ! - esclamo io agitata scendendo dal letto velocemente.

Cercavo i miei vestiti, ma, mi dimenticai dell' incidente della scorsa sera. - Ehm.. Dom ? -

- Si ? - chiese lui che giocava con Dommy sul letto.

- Dov'è l'armadio? - domandai io, mettendo in mostra il mio corpo.

Forse non dovevo, dirlo. O non dovevo assumere quelle posizioni. I suoi occhi erano diventati molto grandi.

Continuava a guardarmi le gambe con bocca semi aperta.

- Dooom !! - gli urlai - Non è il tempo di fare il maniaco ! Devo andare a lavoro ! -

- Si scusa. Ma perchè non rimani così ? Sai, voi infermiere siete particolarmente sexy..-

- Dom fottiti ! Allora ? Dov'è l'armadio ? -

Il batterista si mise a ridere. Poi prendendo in braccio Dommy, mi accompagnò nella stanza accanto.

Ok... neanche io ho un armadio così grande. E sono donna !

- Penso che ti andranno bene questi - prese dei pantaloni bianchi - e questa ! - uscì da un cassetto una maglietta azzurrina con un teschio stampato.

- Non è che sia molto adatto per il lavoro..-

- Ma sopra hai il camice amore ! Su dai vestiti. Dommy lo porto io a scuola. -

La frase ' Dommy lo porto io a scuola ' mi bloccò.

- Ehm.. forse non conviene che lo porti tu.. -

- Perchè? - chiese lui che nel frattempo vestiva il piccolo.

E ora? Su Bianca. Un bel respiro e poi verità!

- Dommy è.. è un pò vivace..-

- E' normale alla sua età. Vero piccolo mio ? -

Non posso. La sua faccia è troppo dolce, i suoi attegiamenti con Dommy sono dolcissimi.

- Allora, in che scuola va ? - chiese lui dopo aver finito di vestire Dommy.

 

 

- Bez.. ma la preside di quella storia è tremenda! Le avevo lasciato il mio numero in caso voleva chiamarmi, e.. mi ha chiamato subito! -

- A si ? E che ti ha detto ? -

Mirta mi guarda curiosa. Vorrà sapere cosa ha fatto questa volta Dommy. Io mi mordo nervosamente le unghie.

- Dice che Dommy ha preso i cucchiai e ha iniziato a batterli sui bicchieri distruggendoli. Non trovo niente di strano.. insomma, loro perchè mettono i bicchieri di vetro? -

- Dom, i bambini non hanno bicchieri di vetro..- La cosa mi preoccupava. Loro hanno quelli di plastica ! Ma la plastica dura.

- Comunque, vuole che ci andiamo. Vieni piccola ? -

- Si, ok. A dopo. -

Poso il cellulare in tasca e guardo Mirta.

- Si è messo a tirare bottiglie o a distruggere peluche ? - mi domanda divertita.

- Nessuna delle due. Mirta devo proprio..-

Lei mi poggia una mano sulla spalla e dopo mi porge una cartella clinica.

- Vai, tranquilla. Ma nel frattempo studiati queste. A dopo Bez!-

Corro velocemente nel mio studio. Levo il camice e indosso il cappotto. Prendo la cartellina e la borsa.

Saluto tutti passando dal corridoio, e dopo esco dalla clinica.

L' Audi di Dom è posteggiata un pò lontano da qui. Dimentico sempre che.. e quello ?

Oddio è mica un.. PAPARAZZO ??

Ok, stai calma. Forse dietro di te c'è Brad e la Jolie.

Mi guardo attorno ma non c'è anima viva.

Noto che verso destra, dietro un albero c'è un altro paparazzo.

Ma stavolta ha una TELECAMERA !!

Che faccio? Devo andare da Dommy e Dom !!

E poi, come sono vestita, come ?

Nel frattempo dalla clinica esce un'ambulanza. Vedo che a guidarla era Tony, quindi Jane..

Rientro velocemente nell' edificio. Mirta che era ancora li a parlare con la signora Deckers mi osserva perplessa.

- Bianca è successo qualcosa?-

- Signorina Bianca, ma com'è bella? Come sta il bambino?- la signora Deckers è la vecchietta più bellina e dolce che abbia mai visto.

- Bene signora Deckers, bene. Jane dov'è ? - chiedo a Mirta continuandomi a guardare intorno.

- Sotto nel garage. Deve andare a prendere delle flebo, perchè? -

Non le rispondo neanche. La lascio li con la signora Deckers che mi saluta e mi augura di trovare la serenità.

Magari, magari ! Scendo le scale che conducono al garage. Una volta arrivata, vedo Jane salire sopra l' ambulanza.

- JAAANEEE !! - urlo io - JAAANEE FERMATI !! -

L' ambulanza si ferma di colpo. Jane scende dalla vettura,mentre io cerco di prender fiato.

- Bianca! Hai bisogno? -

- Si, ti prego! Ci sono dei pap.. ehm...- le devo raccontare la mia storia?

Nessuno, apparte Mirta, sa che il padre di Dommy è Dom.

Jane una volta aveva notato che il piccolo aveva lo stesso nome e cognome del batterista inglese. Mirta fortunatamente aveva slittato il discorso, dicendo che 'Howard' era un cognome diffuso in Inghilterra.

- Se io ti presto la borsa Marchesa che ti piaceva tanto, tu mi dai un passaggio e mantieni un segreto? -

Jane era più perplessa che mai ma annui.

Mi fece salire dalla parte del 'paziente' o.. si vabbè li dietro!

Poi lei salì in macchina e partì.

- Bianca, non voglio una borsa Marchesa. Mantengo un segreto. Tranquilla..-

Jane mi è sempre stata simpatica. Forse posso fidarmi di lei.

- Ero inseguita dai paparazzi. -

- Paparazzi ? - chiede lei alterando la voce.

Io annuisco e poi inizio a guardarmi lo smalto.

- Bianca, chi è il padre di Dommy ?- domanda guardandomi dalla piccola finestrella che ci separa.

Questa ragazza è davvero inteligente.

- E' Dominic.. il batterista dei Muse...- confesso.

- Oh cazzo... - l' ambulanza sbanda un pò. Sento qualche clacson e poi sento la vettura fermarsi.

Jane si gira e mi osserva dalla finestrella. - Scusami, non vorrei domandarlo, maa.. Non è che potrei conoscere Chris ? -

 

Note :

Hello there !!! Avrete sicuramente notato che ho iniziato una nuova ff, ma...

...la mia New Born, non voglio proprio mollarla !

Quindi dovrete sopportarmi ancora un altro pò! :)

Bacioneee !!

Cheeeeeeeeers !!!

 

 


 

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Capitolo 17
*** Memories ***


Memories....

 

 

'' A che serve? Spiegami, a che serve perdere del tempo sui libri, quando il mio unico pensiero sei tu?

Non mi interessa sapere delle molecole e dei neuroni.

Niente di tutto ciò mi porta a te!

Forse ho sbagliato, forse dovrei diventare qualcuno che..

No Bianca, non lo dire. Lascia stare.

Hai solo 19 anni e una vita davanti a te. Non vale la pena per lui.

Ma.. per chi allora?

Per me? Per i miei?

A loro non interessa niente di me.

No mi sbaglio, li interessa eccome. Forse è per questo.

Mi odio. Penso troppo.

Tanto lo so che non ti vedrò mai, non ti conoscerò.

Cazzo, perchè mi sono innamorata di te? Perchè?

- Bianca, hai preparato le valigie ? -

Mia madre è mi appare davanti.

Tiene la mia maglia rosa.

- Si. Non ti dispiace se porto la tua sciarpa? - le domando prendendo un foulard giallo.

- No. A Milano troverai freddo. Portatela. -

Mi alzo dalla sedia e prendo le tre cose. Le poggio dentro la valigia e dopo la chiudo.

- Papà sarà qui tra poco...-

Il suo volto lascia intravedere la sofferenza che prova nel perdermi.

- Mamma, lo sai che puoi venire quando vuoi. E poi tu stessa hai detto..-

- Si, ma Bianca a me non devi pensare. Ho tua sorella, tuo padre.. tranquilla. -

So che non è per niente tranquilla, ma cerca di farlo capire.

Che brava menzognera!

Dopo due mesi che ero a Milano le avevo sperimentate tutte per vederti. Eri andato a 'Quelli che il calcio' a 'Carramba' e in altre trasmissioni, e io ero venuta solo per te,solo per vederti,ma non fu cosi.Non ti vidi per niente. Persi un contest per vederti etc...

Niente di niente! Devo lasciare perdere. Non è destino, e io sono sempre stata una sfortunata.

Sin da piccola. Mi evitavano quasi tutti, anche se il perchè mi è ancora ignoto.

Ero sempre dolce e simpatica con tutti, allora perchè?

Milano fù per me la chiave del mio riscatto, e sapevo che grazie a lei sarei riuscita a vivere la mia vita.

A eliminare quelle mura che tenevano il mio spirito vivo e ribelle rinchiuso dentro!

Mi sentivo come una farfalla, chiusa in un barattolo, e sapevo che se non andavo via, sarei morta chiusa li dentro. ''

Poggiai il diario di Bianca sullo scrittoio del salone.

Non era proprio un diario, ma delle memorie.

Dei ricordi della sua vita scritti con rabbia e ferocia su di un quaderno troppo piccolo per essi.

La voglia di continuarlo a leggerlo era tanta.

Volevo sapere chi era quel ragazzo, e come aveva vissuto la sua vita prima di incontrarmi.

Chi era Bianca?

Sapevo veramente poco di quella ragazza italiana che mi aveva rapito il cuore.

Controllai l' orologio. Erano le sei del pomeriggio.

Non sarebbe tornata prima delle nove di sera. Dom ju era tranquillo a giocare sul tappeto e io? Che avevo da fare io? Niente!

Quel quaderno di pelle nera mi affascinava sempre più.

La mia curiosità lo chiamava.

Lo presi, mi accomodai sulla poltrona vicino al camino acceso, e iniziai a leggere la prima pagina.

'' Che dire di me? A si sono Bianca e vivo a Chieti. Tutto quello che voglio fare è vivere in America o nel Regno Unito. Bè non sono la sola che vuole farlo, ma per me è importantissimo. Voglio fare la dottoressa e sposarmi. Ciao!

Ah.. ora vivo a Milano!

Sono sempre io, si, ricordi quando ti dicevo che sono sola? No mi sbagliavo. Ho un' amica davvero dolce. Si chiama Selene. Lei è di Roma, solo che adesso vive qui per colpa del papà. A si, non voglio fare più medicina legale.

Eccomi di nuovo. Sono qui. Ho litigato con Rebecca. Lei dice che sono solo una bimba viziata. Uhm.. perchè io ho una borsa firmata e lei no?

Ciao. Ho fatto pace con Rebecca, e poi ho incontrato Giacomo. Un ragazzo bellissimo! Moro, occhi azzurri, un vero figo! Mi ha chiesto di uscire con lui. Accetto?

Giacomo mi ha baciata!! Oddioooo!!! Non riesco a stare ferma!Lui mi vuole, io voglio lui! Che bellezza! E tiè a te biondo del cavolo! Non ti penso più da due mesi!

Giacomo è il ragazzo più dolce del mondo!Sapevo che prima o poi lo avrei trovato!Sono felicissima!!

Uhm.. sai che c'è? Pensavo a tizio.. se non sbaglio stasera sono a Lisbona. Porco Demonio andrei a vederli.. No Bianca. Non pensare a lui! Hai Giacomo e forse era proprio ora che pensavi a qualcuno in carne e ossa! Lui pensa solo alle modelle tettone, non pensa al tuo cervello! Mentre Giacomo, lui si che pensa al tuo cervello!

Caro diario.. Giacomo si baciava con Luisa, la mia collega di corso.

Rieccomi qui, più sfigata che mai.. Perchè tutte a me perchè?

E poi tra due giorni devo darmi la materia, in questo stato?

Sto male,sto male..e poi ripenso a te! Penso a te cazzo!

Ciao, ho preso un misero 18. Adesso sono a Vienna. Devo vederlo. Costi quel che costi!

Ho visto che era con una biondina ultra tettona. Lo odio! Lo odio! Ti oooodioooo !! Che cosa hanno di cosi speciale queste bionde tettone?

Anche Luisa è una bionda tettona! Porco demonio!

Ritorno a Vienna, le mie nuove amiche, Selene e compagnia bella pensano che sia pazza. Sono innamorata di qualcuno che non sarà mai mio! Cristo santo.. ma io lo voglio! Cioè fatemi capire.. voi volete solo i ragazzi dell' uni? Come fate a guardare sti ventenni con i jeans calati ? Meglio i trentenni ! Loro si che sono fighi !

Caro diario, oggi ho fatto vent'anni.. wow, e cosa faccio? Niente! Sono solo al primo anno e mi viene voglia di uccidermi se penso che Raimondo si è messo con Giorgia. Odio immenso per lui. E odio immenso anche per l'altro che non mi ha cagato neanche di striscio a Parigi. Ti odio!

Parigi? Lisbona? Ma cosa faceva Bianca, partiva ogni tanto per vedere chi ? Ti odio, bionde tettone?

Giacomo? Chi cazzo è questo? E Raimondo?

E poi è una Bianca diversa da quella che conosco ora.

Il diario si ferma. Non continua più. Si blocca per poi riprendere ora.

 

Sapevo che non dovevo fidarmi di te, lo sapevo! Cosa sei Bianca ora, cosa sei? Sei solo una ragazza di ventun anni incinta! O diamine porco demonio ! E di chi poi ? Di luiii !! Ammettilo che ti piaceva farlo nel suo letto, ooo si ! E che cacchio dico ??

Ciao diario. L' ho chiamato Dommy, mi sembrava giusto. Anche se lo avrei chiamato Jared, ma vabbè.. comunque diciamo che la mia casa fa cagare. Lui è uno stronzo e Dommy è dolcissimo. Ok, è preciso a lui ma è un amore! Ti odio papà di Dommy ti odio!

Bianca stai calma. Lui è solamente un biiiiiiiiiipp !!

Ti ho visto alla tv ehh?? Brutto biondo del cazzo! ''

- Amore ? Dommy.. sono tornata! -

O merda. Poggia il diario poggi..

- Dom, ma cosa fai con il mio diario in mano ? - Bianca osserva il diario fra le mie mani. La giovane lo tira a se e poi lo ripoggia violentemente sul tavolo.

- Lo hai letto? - mi domanda gridando.

- Ho solo...-

- Dimmi, lo hai letto o no?- il suo sguardo inizia a mettermi paura.

- Bianca l' ho letto cazzo ! Ma io, so pocchissimo di te e ..-

- Bhè non c'è niente da sapere su di me. -

Io la guardai. Vedevo i suoi occhi lucidi.

Non dovevi farlo.

Non dovevi...

- Non c'è niente da sapere. E poi se hai letto sai..- conclude lei riprendendo il diario.

- So che sei una bella bimba. So solo questo. - risposi.

Volevo tirarla un pò su.

Di solito questi complimenti fanno impazzire le donne.

Lei sorrise imbarazzata.

Lo sapevo! Sono un Casanova!

Poi si girò su se stessa e iniziò a dire qualcosa in italiano.

- Allora, chi era Giacomo?- domandai io abbracciandola da dietro.

- Una storia di due mesi.. niente di che.- rispose lei affranta.

- E chi era quello che seguivi a Lisbona e Parigi?-

Bianca si staccò dalla mia presa. Mi guardò dritta negli occhi.

- Te. -rispose secca.

Io? Seguiva me? C- c- come sarebbe a dire?

- Me? - le chiesi dopo un pò.

- Si, te! Che c'è ti sembra strano? -

- Si, cioè tu non mi hai mai detto di conoscermi ! Ti ho dovuto dire io chi ero! -

Sto con una fan che mi inseguiva ovunque??

Lei ridacchiò un pò poi si avvicinò sempre di più a me.

- Ero innamorata di lei signor Howard. Ero una stupida ragazza innamorata di lei. -

- Eri ? -

- Ero, lo sono, e lo sarò.- non potevo non avvicinarmi al suo bel faccino e stamparle un lungo bacio.

Poi la strinsi forte a me e le sussurai - Scusa di nuovo.-

- Dom, ti ho perdonato, basta! -

- Mi consola sapere che tutto quello che volevi ero io!-

Ancora non ci credo.

- Esatto ! E adesso sei qui. E poi, prendimi per pazza, ma sapevo che saresti stato mio! -

Modesta la ragazza.

Iniziai a ridere e le diedi un pizzicotto su di un braccio.

- Unnatural selection ? -

- Direi Natural selection. E poi la colpa è tua e della tua macchina! -

- Ametti che ci speravi ! Ametti che quando sono sceso io dalla macchina, invece di pensare alla vettura hai pensato '' Eccoloooo!! Ora me lo faccio!! '' -

- Dom ! - lei mi diede un colpetto sul petto - Non l' ho pensato !-

- Oh no, la santarellina ! Su allora, dimmi. Che pensavi di me? Solo '' Mr Tette e bionde '' ? -

Iniziai ad abbracciarla di nuovo, ma lei cercava di liberarsi dalla mia stretta.

- Si, ti piacciono bionde e tettone! -

- Tu non sei ne'bionda ne'tettona. Quindi no, mi dispiace, non è cosi!-

Lei si osservò il petto e dopo mi riguardò - Vabbè.. sono la prima che ti è passata.. mi hai messo incinta e adesso devi ripagare il danno.-

- No. Vedi che io sto attento! Non metto incinta così... - Non sono Sperminator! Quello è Chris! -Allora Jessica?? L' avrei dovuta incintare, non trovi ?-

Lei arricciò il naso, forse le dava fastidio che nominassi quel nome.

E aveva pienamente ragione.

- Quello che voglio dire, e'che io ti amo! Quello che abbiamo creato... - i miei occhi si spostano su un concentratissimo Dom ju - Lo abbiamo fatto con amore! Perchè ci amiamo! Insomma Bianca, ti amo! -

- Creato... - mormora gesticolando.

Poi mi avvicino a lei e mi inchino - Con questo voglio chiederti per la seconda volta una cosa. - deglutisco.

Ok, ammetto di essere emozionato.

Dom ju poggia i soldatini a terra e ci guarda stralunato.

- Bianca, vuoi sposarmi ?-

- Siiii mamma siiiiii !! - urla Dommy lanciando i soldatini in aria.

Ma che ne sa questo marmocchio di matrimoni?

Lo dicevo io che troppa televisione fa male.

Bianca inzia a ridere e abbraccia il piccolo.

- Dommy, che fa, accetto?- chiede l' italiana al piccolo.

- Siii mamma sii !! - il piccolo saltella entusiasta, ci stringe e continua a sorridere.

- Ioooo Dooomm volere beeeneee !! - esclama il piccolo biondino.

- Bianca, allora?- le chiedo io guardandola negli occhi.

Lei sorride timidamente come la prima volta che la incontrai, poi, chinò la testa e annui.

- Dommy, scusa.. - spostai il piccolo e mi gettai adosso a Bianca.

- Looooottaaaaa !! - urlò Dommy che si gettò sopra di me.

Ma io e Bianca non stavamo lottando. Eravamo semplicemente a terra a baciarci.

Sempre come la prima volta.

- Papppppppppàààààà !!! Teeeeeleeefffooonooo !! - il piccolo Dom tiene in mano il mio i- Phone. - Teleeeefonooo!!! -

- O cazzo chi è ? - mi alzai velocemente dal corpo di Bianca.

Dommy le saltò adosso. - Mammmaaaaa soldatini!!! -

- Pronto?-

- DOOOOOOOOOOOOOOOMMM !! SONOOOO MAAAAATTTT !! -

- Matt che cazzo ti urli ??-

- AMIICOOOOO NON SENTOOO !! SONO ARRIVATO A LONDRAAA PER IL NATALE DOVE è GAIAAA ??-

- Che cazzo ne so Matt ! - rispondo un tantino irritato.

- ALLORA VIENIMI A PRENDEREEE TU !! -

Bianca mi guardava perplessa. Quando chiusi il telefono lei mi chise chi era.

- Matt.. vuole che vada a prenderlo all'aereoporto. Vado, a dopo! -

- Dom, veniamo anche noi ! E poi.. - Bianca non continua la frase.

Forse so il perchè.

- Sanno che sei qui. E sanno che ci stiamo riprovando. - concludo infine tenendole la mano.

Bianca annuì e dopo prese il capottino di Dommy.

Io mi chinai verso il piccolo e gli accarezzai i biondi capelli.

- Pronto a conoscere zio Matt ?-

- Chio Chet?-

Bianca iniziò a ridere, mentre io chiudevo la porta di casa.

 

- Dom... - mormorò poco dopo in macchina.

- Si amore dimmi.-

- Mi hai chiamato amore..-

- Si bhè..come dovrei chiamarti ? -

Lei non rispose. Poi poggiò una mano sulla mia.

- Loro sono incazzati con me vero ?- chiese poco dopo.

- No. In realtà erano tutti schierati dalla tua parte. E Matt, pensa, che ti ha cercato ovunque. -

- Mi ha cercato? ... A me ? - la sua faccia era sconvolta e nello stesso tempo felice.

- Si, sai voleva rimetter pace. Solo che non ti trovava! - mi misi a ridere ripensando alla faccia di Matt.

Si sentiva tanto una spia russa alla ricerca di un qualche ostaggio.

Ogni tanto mi chiamava mentre era fuori in qualche stato estero.

E continuava a ripetermi ' La troverò! '.

Ho sempre amato la tenacia di Bells.

- Eccoci ! - esclamò Bianca.

L' aereoporto di Londra.

Quanto tempo!

C'è stato un periodo della mia vita, dove l' unico luogo in cui trovavo pace era questo.

Sarà stato si o no un sei anni fa.

Nel frattempo scendemmo dalla macchina.

Era il 23 dicembre. L' aereoporto era pieno di gente.

Persone che correvano con diversi pacchetti natalizi, altri che si rincontravano dopo tanto tempo, e altri ancora che aspettavano con i cartelloni in mano.

Ee..o cazzo il regalo per Bianca! L' ho dimenticato a casa di Tom.

- Bianca vai avanti, devo fare una telefonata.-

La ragazza mi guardava sempre più perplessa.

Prese in braccio Dommy e si mise in cammino.

Erano cosi belli. Sarei stato ore e ore a guardarli.

- Doooomm che vuoi ??? -

Non mi ero reso conto che Tom aveva già risposto da un bel pò.

- Tom. Il pacco ! Vengo domani a prenderlo! -

- Ah si amico tranquillo è in cassaforte! -

- Cazzo Kirk, hai la cassaforte? - chiesi sconvolto.

Lui ha una cassaforte? Devo provvedere a comprarla anch' io.

- E certo! Sai ho un lingotto d'oro e ... -

- Tom, non ora! A domani! -

Chiusi l'i- Phone e mi riavvicinai alla mia 'famiglia'.

Presi sottobraccio Bianca e ci incaminammo per incontrare Matt.

- Guarda dov'è! Nel negozio di astronomia. Matt!! - urlai vedendo quel mal vestito uomo.

Stava sfogliando una rivista che si chiamava: '' UFO ''.

Il moro si voltò verso di noi. Mi sorrise, poi il suo sguardo passò su Bianca e dopo su Dommy.

- Cazzo Dom, ma sei tu da piccolo?- urlò entusiasta il cantante abassandosi per osservare meglio mio figlio.

- IOOOO DOOOMM !! - urlò il piccolino mentre sbatteva i piedi.

- Ah già vero, si chiama come te. - commentò il chitarrista guardandomi - Ciaoo sono Matt! -

- Chiiiooo Cheeeetttt!!! - il piccolo gli si gettò fra le braccia.

Matt era un pò imbarazzato. Poi anche lui abbracciò caloramente il piccoletto.

- Wow che bambino dolce. Ehmm ciao Bianca. - Matt si alzò da terra stringendo a se Dommy.

- Ciao Matt.- Bianca sorrise al cantante e dopo si avvicinò a me molto lentamente.

- Bianca, che hai? Stai male? - chiesi preoccupato.

Avevo detto qualcosa che non andava?

Matt?
Oppure... No ti prego dimmi che...

- Ah.. ehm.. no. Ci sono i paparazzi di nuovo. - rispose lei.

Ecco! Lo sapevo!!

- Direi che siamo venuti bene in foto, che dici ? - il Daily Mirror era li, davanti i miei occhi.

Non riuscivo a guardare tutte quelle foto, e sopratutto leggere il mio nome sul giornale.

- Bè adesso sanno di noi. Puoi venire ai Brit Awards di febbraio.- disse calmo lui mentre sorseggiava del thè.

- Ma Dom, sanno tutto! Ti rendi conto? Sanno anche che sono italiana, che lavoro da Mirta e sanno anche di Dommy! -

- Che pensavi ? Che tutti erano amici ? -

Sgrano un pò gli occhi.

- Che intendi dire? -

Dom girò il giornale e puntò il dito su di un nome : Liza Spinnel.

- Merda.. quella americana. Ha detto tutto lei! Mi ha sentito parlare con Mirta, lo so! Stronza, odiosa...-

- Bianca... - Dom si alzò dallo sgabello della cucina e mi venne ad abbracciare. - Lo showbiz è così! La gente fa qualsiasi cosa pur di apparire! Gioca sulle disgrazie, o, vedi nel nostro caso, sulle gioie altrui! Devi abituarti. -

Abituarmi?

Ma io non voglio fare l' attrice o la cantante?

Io sono una dottoressa!!! O meglio... Sono un aiutante.

Ma presto sarò dottoressa!

- Amore è così.- continua a dire Dom -Possiamo solamente ignorarli. Comunque, vedo che ti piace l' anello che ti ho regalato per Natale.-

- Si molto Dommie...- mi giro per darli un bacio, ma non lo trovo più dietro di me.

E' ritornato a sedersi e a spalmare un toast caldo con un pò di miele.

-Amore, che facciamo per Capodanno ?- mi chiede Dom mentre addenta la fetta.

- Il mio sogno è di andare a Las Vegas. Lo hai letto vero ?-

Sicuramente nel diario lo avevo scritto.

Dom annuì.

- E quindi ti direi di andare li. Solo che... Dommy?-

- Dommy sta da Chris, e io e te a Las Vegas.-

- No! Dommy da Chris? No! Non voglio che lui...-

Dom si rialza di nuovo e mi cinge fra le sue braccia dandomi un piccolo bacio sul collo.

- Amore, un pò di tempo io e te. E poi hai visto in questi giorni come è felice di stare con i figli di Chris, su dai! - insistè Dom.

Forse ha ragione.

Si tratta solo di una settimana. Una piccola vacanza. Io e lui. Solo io e lui.

Puoi farcela Bianca, puoi farcela!!

 

 

 

 

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