Il sosia! di Dikar 93 (/viewuser.php?uid=9504)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Intrappolati nel tempo! ***
Capitolo 3: *** Il passato continua a esistere, dentro di me... ***
Capitolo 4: *** Ritornum Animo! ***
Capitolo 5: *** Ricominciando tutto da capo...INSIEME! ***
Capitolo 1 *** L'incontro ***
Nuova pagina 1
Opera di Dikar 93! ^^
IL
SOSIA!
Capitolo 1°:
l'incontro
Era
pomeriggio, Hermione stava dormendo su un divano della Sala Comune di Grifondoro.
Un ragazzo dai capelli corvini gli passò accanto. Cercò di non fare rumore ma
la sfiorò con la veste e cadde a terra qualcosa che attirò la sua attenzione.
Era la GiraTempo. Con quell'oggetto avrebbe potuto rivedere i suoi genitori e
tante persone che non poteva c'erano più...Toccò la clessidra - Ma che strano...questo
piccolo oggetto mi può permettere di vedere persone che non vedo quasi da
secoli...però se lo faccio sono più che sicuro che Hermione si
arrabbierebbe...ma cosa importa? Contano di più loro...ma cosa dici, Harry!
Hermione viene prima di tutto. Però...sono solo...sedici anni...- immerso nei
suoi pensieri, fece girare la clessidra molte volte, ed ecco che la GiraTempo
entrò in funzione, ancora appesa al collo della ragazza. Hermione dormiva, però
a volte si stroppicciava gli occhi. Finché non caddero a terra, allora lei si
svegliò, si guardò intorno con aria confusa, per poi biascicare: - Cosa è
successo? Perché siamo nel giardino di Hogwarts? - chiese Hermione guardando la
grande scuola che avevano davanti. - Nell'era di mio padre e mia madre,
suppongo...- disse Harry, cercando di capire dove fossero finiti. - cosa?
HARRY! MA COSA CREDI? CHE TUO PADRE DIRA': "OH GUARDA, SEI UGUALE A
ME"? UFFA, TI AVRO' DETTO TANTE VOLTE CHE NON DEVI NEANCHE TOCCARE LA
GIRATEMPO! - Urlò furiosa Hermione - COSA C'E' DI MALE NEL VOLER RIVEDERE DELLE
PERSONE CHE SONO MORTE? Ma è inutile parlarne con te, tu non puoi e non potrai
mai capire, in fondo nessuno mi può capire...tutti mi dicono "Buongiorno
signor Potter " Tutte le volte che sentono il mio nome fanno dei versetti
sorpresi, quando mi vedono sembra che hanno visto un alieno. PERCHE' NON
CAPISCONO CHE NON E' DIVERTENTE ESSERE SEMPRE ADORATO DA TUTTI SOLO PERCHE' SONO
SCAMPATO A VOLDEMORT? PERCHE'? COSA CREDONO, CHE SIA BELLO ESSERE SOLI E FAMOSI
PER QUALCOSA CHE HA UCCISO I MIEI GENITORI?-
Hermione
aveva gli occhi lucidi e abbracciò Harry, tremante di rabbia. Poi disse, la
voce tremula: - Hai ragione, non potrò mai capirti ma...perdonami-
-
D'accordo- sussurrò, e ricambio l'abbraccio. - Ma...adesso vieni! Ormai le
lezioni prima di pranzo dovrebbero essere quasi finite, e gli studenti si dirigeranno
nella Sala Grande- disse. Prese Hermione per un braccio e incominciò a correre
per le scale, ma si fermò davanti alla Signora Grassa - Ah...ehm...suppongo che
devo dirle la parola...- disse Harry - Parola d'ordine?- chiese la Signora Grassa,
interrompendolo. "Ecco appunto!" pensò Harry afflitto - MALANDRINI?-
disse convinta Hermione - Prego...- disse loro il dipinto, spostandosi per farli
passare.
Entrarono
nella Sala Comune di Grifondoro - Come hai fatto a indovinarla? Sai sempre
tutto?- chiese Harry sorpreso - Ho pensato a tuo padre, a Lupin, a Sirius
e a Minus. Senti, come farai a presentarti davanti a tuo padre con il cognome di
Potter? Sicuramente sarà sorpreso nel vedere la vostra assurda somiglianza...-
chiese Hermione - Sceglierò un cognome adatto! Vediamo...Potterson? A me sembra
perfetto!- disse convinto e tranquillo Harry - Ma...Harry, Potter e Potterson
sono...sono...quasi uguali!- disse Hermione invano, perché Harry non
l'ascoltava.
La Sala
Comune di Grifondoro era molto diversa dall'epoca di Harry e Hermione: i divani
invece di tre avevano un solo cuscino, le pareti non erano dipinte ma ricoperte
con carta da parati rossa e oro (l'unica cosa dipinta era lo stemma della casa,
piccolo e in mezzo al muro), il tavolo e le sedie erano di un legno meno
pregiato e un po' mangiati dal tempo, non c'erano molti quadri e altri decori,
ma la sala era ricoperta di fogli, foglietti, bigliettini e per terra c'erano
molti libri e quaderni, la maggior parte di pozioni, e su di essi a volte -molte
volte- si intravedevano i nomi dei Malandrini. Il pavimento era tutto di legno
con qualche tappeto che lo ricopriva.
La
campanella segnò la fine delle lezioni e quindi l'ora di pranzo. Dopo pochi
minuti i Malandrini irruppero nella Sala. Sirius, incrociò lo sguardo di Harry.
Guardò prima lui e poi James, poi incominciò a chiamare terrorizzato James
ripetutamente finche non si girò e disse irritato: - Che vuoi Sirius? Hai visto
un alieno forse?-. - S-Si- affermò lui con un filo di voce che ricordava Ron
quando avvistava un enorme ragno. James si volse e vide Harry, poi disse: -
Ma...che...scherzo é mai questo?- guardò interrogativo gli altri Malandrini
che gli risposero scrollando le spalle. Pensò a chi poteva essere stato. -
Qualcuno di grande intelligenza...che mi odia...- disse, concentrato. Gli altri
tre Malandrini si limitarono a fare cenni di assenso col capo. - Non c'è
dubbio...EVANS!- uscì dalla Sala mentre il resto del gruppo dei Malandrini
urlava a squarciagola uno dei loro motti: - DAI, DAI, DAI, DAI CHE CE LA FAI!
VAI, VAI, VAI, MALANDRINO VAI!-
James
scese le scale che rischiavano di frantumarsi a causa dei suoi pesanti passi
rabbiosi. Lily, che era a metà della rampa, fece un sospiro annoiato e disse: -
Che vuoi, Potter?-. - VOGLIO SOLO SAPERE COME HAI FATTO A CREARE UNA MIA
COPIA, CHE INCANTESIMO HAI USATO?- gli urlò forte James. - Copia? Non
capisco...- disse velocemente Lily. - Vieni con me- disse lui risoluto. - Cosa?-
gridò lei, tentando di divincolarsi. James l'aveva presa per un braccio e
condotta nella Sala Comune dove si trovavano Harry e Hermione, circondati dai
Malandrini incuriositi, che si allontanarono subito quando videro Lily staccarsi
dalla presa di James e avvicinarsi a Harry. - Ah, io questa volta non c'entro.
Non sarei stata così stupida da mettere il colore dei miei occhi al posto del
tuo- disse, dopo averlo scrutato attentamente.
- Qui
non ci sono copie di nessuno, tanto meno alieni! Ok? Io sono Hermione Granger e
lui è Harry...Potterson- disse Hermione.
- Harry?
E' un nome che mi è sempre piaciuto! E a te, Evans? Potrebbe essere nostro
figlio!- disse James, con un aria da maniaco.
Il
cuscino del divano lo colpi dritto in faccia. - NON SCHERZARE! Io non farei mai
dei figli con un cafone maniaco come te! CAPITO?- disse Lily, mentre cercava di
evitare il bacio che James voleva dargli a tutti i costi. Tirò un altro
cuscino, e questa volta lo colpì da un'altra parte, una parte molto, molto
delicata per il genere maschile, e lui ricadde dritto a terra.
Hermione
era preoccupata, e non per la sanità mentale di James, ma per Harry, seduto per
terra, mentre si guardava le scarpe.
*****
NOTE DELL'AUTRICE...
Allora...eccomi qua con un
cortissimo primo capitolo! Vi prometto che gli altri capitoli saranno più
lunghi! ç__ç
Se vi piace recensite! Voglio
soprattutto aiuti grammaticali, anche se ho il mio fidato Beta-Reader, Strega
91, e mi vanno bene anche commenti negativi ma con una motivazione! Siate
sinceri!
- GRAZIE PER AVER LETTO QUESTO
PRIMO CAPITOLO!^^
- GRAZIE, se fate commenti
negativi o meno, PER ESSERE STATI SINCERI!^^
Bye bye my friends! Dikar
93
*****
Note del
Beta-Reader
Salve! Io sono
Strega 91, Beta-Reader nonché sorella di quell'essere che si fa chiamare Dikar
93! Questa é la sua prima long-fanfiction, spero vi piaccia ^^. Comunque,
anch'io ho scritto una fanfiction, che presto sarà seguita da altre; sarei
lieta di conoscere il vostro parere a riguardo (non farti pubblicità! è0é!
Strega spiaccica Dikar con un martellone gigante, e quella si lamenta
dolorante). Detto questo, vi lascio e vi aspetto al prossimo capitolo, che va
solamente corretto e ripulito dagli innumerevoli errori di quella sgrammaticata
di mia sorella (Dikar prova istinti omicidi verso Strega, che comincia a correre
mentre l'altra la insegue con il martello di prima)!
Ciao
ciao! HI HI HI!
Strega
91
|
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Capitolo 2 *** Intrappolati nel tempo! ***
Nuova pagina 1
IL SOSIA!
Cap.2:
Intrappolati nel tempo!
-
Dai, Lily! Stavo solo scherzando, dov'é finito il tuo senso dell'umorismo?-
disse James divertito. - Il mio senso dell'umorismo quando sono con te non
esiste!- rispose lei. - Scusa, ma non ricordo il tuo cognome Ha...Harry?- chiese
James rivolto a Harry. - Potterson- rispose lui, tranquillo. Sirius svenne! -
Oh, mamma! SIRIUS! Ma che gli é preso?- disse Lunastorta. Lo portarono su un
divano, quando si risvegliò James gli chiese: - Che ti è preso?-. - Ma
come, non capite? Sono alieni! Sono venuti per prenderti, James!- disse
Felpato, sconvolto. James lo guardò con un sopracciglio alzato. - Oh...Ma
non capisci? Siete uguali, e poi il cognome, pensaci un attimo:
Potter e Potterson! Sono quasi uguali! SIAMO INVASI DAGLI ALIENI! CHE NE SARA'
DI NOI?- disse Sirius disperato. - Ah Felpato, tu guardi troppi film di
fantascienza! Non hai pensato a coincidenze?- disse James, veemente. - No,
in effetti no. - disse l'altro, e si placò. Harry stava pensando. Era triste,
non perché il suo padrino lo aveva scambiato per un alieno ma perché
voleva dirglielo, i suoi genitori dovevano sapere che lui era il loro unico
figlio e che dovevano proteggersi da Voldemort mandando Codaliscia ad Azkaban il
prima possibile!
Si
decise, fece un bel respiro d'incoraggiamento, ma purtroppo non servì perché
aveva comunque molta paura; se non gli avessero creduto? Se sarebbe
tornato senza i suoi genitori...Non sarebbe cambiato proprio niente! Ma se fosse
stato il contrario? Se gli avessero creduto lui sarebbe diventato un ragazzo
qualunque, cresciuto con i suoi genitori. Senza quella maledetta cicatrice che
gli procurava spesso forti dolori alla testa e una marea di problemi! Si decise,
l'avrebbe detto, li avrebbe avvertiti.
- Io
sono...- Hermione ebbe un sussulto e subito gli si buttò addosso mettendogli la
mano sulla bocca in modo da non farlo parlare. Poi disse che doveva dirgli
assolutamente una cosa riguardante i compiti. Lo porto nello sgabuzzino delle
scope per non farsi sentire.
-
HARRY! Non devi dirgli assolutamente niente! Soprattutto di te e di Codaliscia!
Capito?- disse lei, veemente.
- Sì,
ma Hermione...Perché non posso avvertirli? Perché non posso salvare i
miei genitori?- rispose Harry, un po' confuso e un po' arrabbiato.
Hermione
fece un lungo respiro e disse: - Vedi, se cambi il corso della storia il
presente verrà cancellato compresi noi e rimarrà il passato. Certo, c'è un
incantesimo per mantenere il presente e cancellare parte del passato, ma...Io
non lo so usare, ho solo letto qualcosa su un vecchio trattato di incantesimi.
Tuo padre, Sirius e Lupin venendo avvertiti senza questo incantesimo,
senza ricordare da chi, naturalmente, si accorgeranno di Codaliscia e lo
manderanno ad Azkaban, però non è detto che il destino ci faccia rimanere come
siamo ora. Potrebbero succedere altri avvenimenti del tipo...Io maschio e tu
femmina! E se si vuole Ron gay!- Harry fece una smorfia - Non esageriamo!-
disse, leggermente orripilato all'idea. - Harry, io non sto esagerando, o forse
sì, ma potrebbe succedere! Con quell' incantesimo, incantum tempus, tu
vivrai tranquillo con i tuoi genitori però come ho già detto non so
utilizzarlo, e non penso che tu sappia usarlo!- disse lei, cominciando a perdere
la pazienza. Harry capì e fece un cenno con il capo - Ma...Se troviamo un
libro che ne parla e tu impari a usarlo...- disse Harry, soppesando attentamente
le parole. - Sì, va bene, se imparo ci proveremo- disse Hermione ridendo.
Uscirono dallo sgabuzzino e ritornarono nella sala grande di Grifondoro.
James
li guardò con una faccia strana, come per dire: " Sicuri che avete solo
parlato?" Hermione appena lo vide disse imbarazzata, passandogli davanti
velocemente: - Non abbiamo fatto assolutamente niente! Chiaro?-
James
alzò le mani per intendere "Io non ho detto niente" poi disse
preoccupato: - Oh mamma, faremo tardi al pranzo!-. - Sei sempre il solito,
vero?- aggiunse Lily divertita. - Voi non venite?- chiese Peter stranito. - No,
non abbiamo fame!- disse Hermione che stranamente respirava velocemente e
inghiottiva saliva a occhi spalancati rispondendo anche per Harry, ma non era
per la domanda che gli aveva posto James - Ma io veramente...- cercò di
dire Harry, Hermione lo prese per la camicia e lo buttò su un divano, lei
rimase in piedi. - Harry! Come facciamo? Non c'è altra soluzione,
dobbiamo andare in biblioteca, anche se sarà difficile ritrovare quel libro tra
tutti i volumi!- disse disperata. - Cosa? E comunque, se è una cosa così
importante non possiamo chiederla a madama Pince?- chiese Harry. - Un libro, un
libro per tornare al presente che ho letto un mese fa. Però era molto vecchio!
Non credo che ce lo darebbe. Pensa che io lo dovuto prenderlo per un giorno di
nascosto!- disse lei. - E lo hai finito tutto?- disse Harry sorpreso. - Beh,
erano solo quattrocentoventitre pagine!- ridacchiò tranquilla Hermione.
-
Allora non possiamo...Non...Non possiamo tornare al presente con il GiraTempo?-
disse Harry. Non aveva mai visto Hermione che non sapeva qualcosa, ma quella
volta era normale. Si sentiva in colpa, perché in effetti era colpa sua. Non
avrebbe mai dovuto farlo tornare in dietro. - NO! Il GiraTempo è capace di
tornare indietro ma non di tornare al presente. Bisogna aspettare il momento da
cui sei partito! Cioè fra sedici lunghi anni...E' solo colpa tua! PERCHE' L'HAI
FATTO? PERCHE'? -
Hermione
incominciava ad agitarsi, stava per piangere. Harry lo sapeva, tremava tutta e
aveva gli occhi lucidi.
-
Allora andiamo in biblioteca. Forse non troveremo niente ma almeno ci avremo
provato- Disse Harry a testa bassa, guardandosi le scarpe imbarazzato. Ma
quando alzò la testa si accorse che Hermione non c'era più, era andata
in bagno a piangere, perché si sentivano i suoi singhiozzi. Harry decise che
sarebbe andato da solo in biblioteca e avrebbe aiutato Hermione!
Aprì
almeno un centinaio di libri senza nessun risultato, finchè non ne vide uno
assai vecchio con scritto sopra " Intrappolati nel tempo!". Era una
favola ma...Forse... Visto il titolo, magari aveva qualche legame con un
incantesimo capace di aiutarli, sia a tornare al presente sia a riavere i suoi
genitori. Era contento di averlo trovato, così Hermione non avrebbe pianto più.
Lo infilò nel mantello e riuscì a portarlo nella Sala Comune, per leggerlo con
più calma.
*****
NOTE
D'AUTRICE!
Et voilà!
Ho mantenuto la promessa, è più lungo! O forse no! ç_ç
Mi è
venuta voglia di continuarla dopo che mia sorella, Strega 91, ha inviato la sua!
( La mia piccola So-Tutto-Io) Che consiglio di leggere perché è davvero
meravigliosa! (Non esageriamo...*strega arrosisce*ndstrega 91)
P.S. Scusate se aggiorno solo adesso ma...il mio Beta Reader, Streghettina
taaanto carina (Hei! èWé ndstrega 91), non ha avuto tempo di correggerla prima
perché il suo stupidissimo prof. di greco l'ha inondata di compitucci!
o-o" (La smetti di fare la falsetta? Comunque...maledetto professore!
*strega prova istinti omicidi* ndstrega 91 Perché? ndDikar ^°^).
Bye
bye my friends! Dikar
93
*****
Note della
Beta_Reader (anche dette spazio gratuito della pubblicità occulta)
Salve!
Finalmente sono riuscita a correggere anche questo capitolo! La cosa positiva è
che gli errori sono diminuiti notevolmente, il che facilita il mio lavoro!
Già che
ci sono, vorrei fare un po' di pubblicità occulta...Dunque, se avete voglia di
leggere qualcosa di curioso, cercate "Semper in nostro corde, semper tibi
fidelis" (la trovate nell'account "elecam28_strega91"),
fanfiction che sto scrivendo in collaborazione con Elecam28. Riprende dal punto
in cui Il Principe Mezzosangue si interrompe, ma penso che nel suo piccolo sia
abbastanza particolare...Diciamo che non è la solita solfa di cui ne esistono
almeno altre cinquanta uguali, anche se dal primo capitolo può sembrare...Poi
si evolverà moltissimo. Quindi, che aspettate? Commentate questo capitolo e poi
fiondatevi a leggere "Semper in nostro corde, semper tibi fidelis"!
(un giorno o l'altro dovrei farti pagare tutto questo spazio pubblicitario...*Dikar
sfrega le mani stile Ebenezer Scrooge* ndDikar 93 Ehi! Sono sangue del tuo
sangue...Cattiva! çç ndstrega 91)
A presto!
HI HI HI!
strega
91
*****
Risposte
ai recensori
hermy88:
grazie mille per aver recensito la mia storia! ^^
Grazie per "è originale"!
Be', ti prego di leggere anche questo capitolo. ^^
harasauror:
grazie! Spero davvero che un giorno non avrò più bisogno di quella cacca della
mia Beta_Reader! 8D
(EHM!
èwé ndstrega91)
*me mooolto impazzita!*
Sei molto gentile a dirmi che è originale e divertente!
Mi raccomando recensisci, e salverai la vita alla fanfiction! XD
princenton:
sono contenta che ti piaccia!
"Aggiornala presto!!!" Beh...adesso è
aggiornata...perciò...RECENSISCI!!! ^O^!!!
Judeau:
Beh...così mi fai arrossire ^///^!
...Grazie... ^///////^...
...sei molto gentile!...^////////////^
...*Dikar molto rossa!*..
Harry:
Hai la febbre? Sei tutta rossa!
Dikar
approfittante: Non lo so, vediamo!
Harry
si allontana impaurito.
...grazie per il bel commentino judeau!...^^
angela:
grazie angela!
spero
proprio di diventare una brava scrittrice *ç* Sto guardando il mio futuro...*ççç*
STARO' CON HARRY!!! 8D
Dikar
si appiccica a Harry.
Harry:
tu hai qualche problema di vista, vero? *Harry molto, ma molto terrorizzato*
Dikar:
No, tesoro non porto neanche gli occhiali!
Sbaciucchia Harry!
SBANG!
PONK! STUNF! Cade il buio, e qualcuno spiccica Harry da Dikar. Quella comincia a
cercarlo alla cieca, disperata. Intanto strega, che ha gli occhiali a infrarossi
(regalo di Luna ^^) conduce Harry alla via di fuga più vicina.
-
Fuggi, Harry!- *strega apre la porta di servizio
e Harry esce tutto trafelato, ringraziandola infinitamente*
Dikar
si siede in un angolino tirando su con il naso.
-
Perché piangi panterina?- (Io sono mew-Dikky, una pantera nera! ^^)
- Oh, occhi ambra,- Si riferisce a Kisshu! - Harry non mi vuole!- *Dikky tira su
con il naso*
- Oh be', ci sono sempre io!- Dice Kisshu.
- E Ichigo?- Dice Dikky.
- Beh...posso sempre avere un'amante!- risponde lui.
- OH KISSHINO KISSHOTTO!- Urla Dikar buttandosi tra le sue braccia! *ç*
- Oh Dikky Dikky!- *lui mi chiama sempre così, carino vero?*
*strega
sta in disparte*
-
Bleah...ma che c'entra? Si stanno mangiando la faccia...-
Dikar
si stacca un attimo - C'entra, c'entra!- *riprendono i loro pseudo-atti di
cannibalismo*
-
Va be'...al prossimo capitolo, è meglio...-
|
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Capitolo 3 *** Il passato continua a esistere, dentro di me... ***
IL SOSIA
IL SOSIA!
Cap.3 Il passato continua a esistere,
dentro di me...
Era notte, una notte di luna piena. Pensò a Remus Lupin, in quel
momento doveva essersi trasformato in lupo mannaro, e sicuramente Peter, Sirius
e James erano con lui. James Potter, capelli corvini e scompigliati,
impossibili da pettinare, gli occhiali...l'unica cosa che li distingueva erano gli
occhi, lui aveva gli occhi di sua madre, Lily Evans, studentessa modello, fedele
amica dei malandrini....Quanto gli mancava il calore di una famiglia, andare in
cucina al mattino e sentire la voce di una donna dirgli "Buongiorno, la
colazione è pronta" oppure qualcuno che quando era triste gli chiedeva
insistentemente se si sentiva bene, che gli poggiava la mano sulla fronte per
sentire se aveva la febbre...Famiglia che lui, Harry Potter, non aveva,
doveva vivere con i Dursley, soffrire tanto, perché nessuno si preoccupava di
lui, nessuno lo svegliava dolcemente e gli diceva che la colazione era pronta,
nessuno gli poggiava la mano sulla fronte e lo consolava
abbracciandolo...nessuno. La famiglia che lui non aveva mai avuto.
Il suo volto si posò su quello di Hermione Granger, la sua
unica e vera amica, Perché Ron da quando aveva conosciuto Luna lo trascurava. Certo, era
felice per lui, però gli dava fastidio che non avesse più tempo per il suo migliore
amico, quello che gli era sempre stato vicino, colui che lo aveva consolato
quando era invidioso del fratello Bill, che aveva sposato Fleur. Harry gli aveva
spiegato che essendo diventata sua cognata l'avrebbe vista molto più spesso.
Hermione Granger, non sapeva proprio come avrebbe fatto senza di lei. Lei,
quella che era sempre sullo studio, che era capace di leggere un libro di mille
pagine in un giorno e che la mattinata dopo lo sapeva raccontare quasi tutto a
memoria. Lei, quella per cui aveva provato un sentimento, ma lei non capiva e
continuava a considerarlo solo un amico. Hermione, che senza la sua precisione e
insistenza non avrebbe mai amato. Però quel volto triste, arrabbiato, impaurito perché
temeva di non poter rivedere più la sua famiglia, i suoi amici, quel volto lo faceva stare male, quel volto.
Una lacrima scivolò dagli occhi verdi sulla guancia di Harry, poi ne cadde
un'altra seguita da un'altra ancora, non le fermò. Pensò ai suoi genitori, a Remus, a Sirius...in
fondo chi gli rimaneva? Pianse più forte, i singhiozzi svegliarono Hermione
che, dopo essersi guardata in torno con gli occhi in principio socchiusi
adesso spalancati alla vista di Harry in ginocchio sul divano (Stanno dormendo
sui divani della Sala Comune di Grifondoro. NdA) con le mani sugli
occhi, gli si sedette vicino e gli chiese come stava, cosa aveva. Lui capì che
era Hermione la sua famiglia, lei, per cui provava un sentimento vero, forte,
incessante. La sua Hermione, sua e di nessun altro.
Passato quel momento di depressione prese in mano quel libro di favole
trovato in biblioteca il giorno prima, lesse il titolo "intrappolati nel
tempo" sotto di Paul Abboth. Lo aprì alla prima pagina, era tardi per
leggerlo però voleva far cessare quel viso triste che dormiva nel divano davanti
al suo, incominciò a leggere...
"Era un martedì notte, mi alzai dal mio letto andai in cucina
per bere, lanciai un Aguamentri per riempire d'acqua il bicchiere quando,
dalla mia bacchetta, uscì un fascio di luce che mi avvolse. La mia famiglia tra
cui mia sorella maggiore Marine, corsero in cucina visto il fascio di luce che
era così forte da vedersi fino ai corridoi delle camere da letto, corsero in cucina
sapendo che non poteva essere un Lumos evocato dalla mia bacchetta. Mia sorella
quando mi vide mi si attaccò ai piedi così fu avvolta anche lei da quello
strano fascio di luce. Sbattemmo per terra, ci guardammo intorno: Case di ferro,
macchine e motorini volanti (Questa storia è ambientata
prima che nascessero macchine e motorini volanti nel mondo della magia. NdA) Eravamo finiti nel
futuro! Mia sorella chiese a un passante in che anno eravamo il passante dopo
averci guardato male disse - millenovecentonovantotto, perchè?- - Ah, emh...vuoto di
memoria, grazie- rispose. Poi rivolgendosi a me disse - Ma che incantesimo
hai usato?- - L'Aguamentri- Dissi io tranquillo scrollando le spalle - L'Aguamentri? Quante volte ti avrò detto che è
Aguamenti? Possibile che non ti
entri in testa?- disse lei disperata, Marine parlò ancora - Comunque se è in
questo caso so il contro incantesimo-. Prese un libricino granata, lo posò su
una panchina estrasse la bacchetta e pronunciò queste parole "Dal futuro
me ne voglio andare, al presente devo ritornare" Il fascio di luce che ci
aveva avvolto in principio ci riavvolse adesso, poi fummo scaraventati sul
pavimento della cucina, i nostri genitori ci vennero addosso
abbracciandoci."...THE END.
Aprì l'ultima pagina e c'era scritto
questo:
"Tutto ciò che è scritto in questo libro è originale. Scritto da
Paul Abboth nel milleottocentoventi all'età di tredici anni. Questa avventura,
racconta Paul Abboth, mi è successa all'età di dodici anni. Un anno dopo
decisi di scrivere questo libro perché mi sembrava bello poter far vivere a
tutti un esperienza magnifica come la mia, e poi alla mia famiglia servivano dei
soldi".
Sotto un ritratto con un ragazzo giovane con delle pergamene sotto
braccio e una piuma in mano Harry lesse affianco...
Paul Abboth
Si buttò sul divano su cui stava dormendo Hermione
scotendola per le braccia urlando: - HERMIONE!
ALZATI! L'HO TROVATO!- -Cosa?- rispose lei con la voce impastata dal sonno -
L'incantesimo! Quello per tornare al presente- rispose Harry - Dove?- chiese lei -
Qua- disse lui felice di vederla finalmente di nuovo sorridere. Lei prese il libro
e nel giro di mezz'ora lo aveva finito tutto, anche se erano poche pagine. - Vieni Harry - Hermione guardò
l'ora - L'una...ormai le lezioni dovrebbero essere terminate, gli studenti
vengono qui e poi vanno a pranzare...- quattro figure alte e magre, tranne
una a dir la verità, entrarono nella stanza ridendo - Ah Ah Ah, l'avete vista
la faccia di Mocciosus e company? Ah Ah Ah!- disse James - E come facevamo a non
vederla? Era così ridicola!- disse Remus. Intanto Sirius e Peter stavano
facendo l'imitazione dell'accaduto, Sirius faceva il bullo e
Peter interpretava Piton che esclamava con voce da topo (Logico lui è un topo.
ç-ç NdA) "Aiuto ho paura! I perfidi Malandrini...Ah Ah Ah!" Poi senza
notare Harry e Hermione uscirono dalla Sala Comune.
- Su sbrigati, togliti il pigiama e vestiti, io vado in
bagno a cambiarmi, perciò...non fare come Seamus, Neville e Ron che spiavano!
CAPITO?- Urlò Hermione frettolosa, Harry si limito ad alzare le mani come per
dire sono innocente.
Nella Sala Grande Harry si sedette in mezzo ai suoi
genitori che avevano lasciato un posto perché, molto probabilmente, avevano
litigato " Siamo alle solite..." Pensò Harry, Hermione si sedette
furiosa ma senza farlo notare vicino a Peter, poi rivolgendosi a Lily Harry
chiese, mostrando la pagina del libro e con un dito sulle pagine ruvide segnare
l'incantesimo - Lo sai usare? In versione passato?- - Sì, ma per quale motivo?-
chiese curiosa - Beh...te lo spiegherò dopo pranzo, nello sgabuzzino delle
scope, vacci con tutti i Malandrini. Intesi? M...Lily?- - Sì- Disse lei. Poi
Harry prese una coscia di pollo e delle patate, le mise nel proprio piatto e
incominciò a mangiare.
Hermione non mangiava, pensava: " Ah, questa
Sala...Quanto mi manca...Ron che sbrana tutto ciò che gli capita davanti,
pollo, patate, lecca lecca, arrosto...Tutto! Poi guarda la Lovegood e quando lei
gli sorride gli diventano le orecchie rosse di un rosso quasi porpora. Eh...e
poi c'è Harry, cosa darei per piacergli, poterlo abbracciare, baciare...ma lui
continua a considerarmi solo una fedele amica." Poi prese anche lei una
coscia di pollo e un po' di patate e incominciò a portarsi alla bocca il cibo
con la forchetta. Ora era Harry che la guardava pensando "
Hermione...Quanto vorrei piacergli...stringerla a me, abbracciarla,
baciarla...ma lei continua a considerarmi solo un amico..." I suoi pensieri
furono interrotti da James - Ti piace...eh?- fece lui dandoli due gomitate sul
braccio, Harry arrossi - N...no- disse imbarazzato.
Finito di mangiare andarono nello sgabuzzino - Senti Lily
potrei parlare con Sirius e Remus? Da soli?- Chiese Harry - S...sì, certo-
Rispose Lily.
Rimasero soli, Harry incominciò a parlare -Sentite voi
dovete proteggere Lily e James da Voldemort e anche da...- - NO! NON DOVETE FARE
NIENTE! SE VOI CAMBIERETE IL CORSO DELLA STORIA...NOI...NOI VERREMO
CANCELLATI...NON ESISTEREMO PIU'! CAPITO?- urlò furiosa Hermione. - Sì,
d'accordo. Ma chi è Voldemort? E come fai a cambiare il corso della storia dal
presente?- chiese Remus - Oh Lunastorta io ho già capito tutto, Voldimort
è...- Voldemort- Disse Remus - Si...Vildemart è il loro capo alieno- affermò
Sirius - Uno: NOI NON SIAMO DEI SOSTENITORI DI VOLDEMORT! Due: NOI NON SIAMO
ALIENI! Voldemort è una persona crudele, malvagia che io non posso perdonare
per avermi tolto le due persone più importanti che avevo- Harry era triste,
voleva piangere ma non poteva, non davanti a loro. Gli occhi gli si riempirono di
lacrime, vedeva tutto offuscato, ma una lacrima riuscì a scappare da quei
meravigliosi occhi verdi, tremava, tremava di rabbia, poi disse con la voce
tremante - Fate entrare gli altri- Si asciugò le lacrime, fece un bel respiro e
quando furono entrati nello sgabuzzino disse - Procediamo, ma prima o promesso a
Lily che gli avrei detto il perché...ecco...vedi io sono il tuo unico figlio
venuto dal presente, sì perché questo è il passato, con un GiraTempo. Quel
libro me lo sono procurato in biblioteca perché cercavo un incantesimo per
tornare al presente...- - NO! Questo non lo permetto! Evans è mia, SOLO
MIA!- Disse James furioso arrossendo - Ma come non hai ancora capito? Tu sei mio
padre- Disse Harry, James rimase a bocca spalancata per parecchi minuti, poi
disse - Ma allora adesso posso farlo?...Posso? Beh...suppongo di sì!- Baciò Lily su una
guancia poi lei lo prese per il colletto della camicia e gli diede un bacio
sulle labbra, staccato dal bacio disse al figlio - Non ti preoccupare Harry...Potter,
se è vero ciò che hai detto...e io ti auguro di sì...se non farai una brutta
fine...ci rivedremo presto- - No papà, non ci rivedremo presto- disse Harry
triste, e quando la
luce bianca descritta nel libro li avvolse lui piangendo piano disse - Ciao
mamma, ciao papà- poi Hermione lo abbracciò forte a se.
Furono scaraventati nello stesso punto in cui erano arrivati
in quel passato misterioso "Chissà cosa staranno facendo mamma e papà in
questo momento, perché anche se quel passato è finito da anni esiste ancora,
dentro di me..."
******
NOTE DELL'AUTRICE...
Ciao mondo!
Vi è piaciuta? Spero tanto di sì! ^^
oltretutto mi
è venuta piuttosto lunga! ^^
RECENSITE! Perché senza quelle chicche
come farei? Che senso avrebbe continuarla se non so se piace o no? Voglio
soprattutto commenti grammaticali, se voi volete farmeli. E poi non avrebbe senso interromperla adesso che siamo al penultimo o al terzultimo capitolo, non
credete? Perciò commentate (Commentate, parola Santa! ^-^ NdDikar) (Che bella parola, devo assolutamente ripeterla! ^^) Se no...Niente più seguito! Capito?
Spero di sì ^^!
P.S. Scusate se la storia del libro
"Intrappolati nel tempo" è corta e stupida ma...non mi veniva in
mente niente di più intelligente! ^^"
Bye bye
my friends! Dikar 93 ^-^
***
Note del
Beta_Reader a.k.a. strega 91
Questo
capitolo è stato una faticata!
Oltretutto non avevo moltissimo tempo, perciò ho dovuto sbrigarmi...
Be', passiamo alle risposte ai recensori...
A presto,
Strega 91
(che sta lavorando a una nuova storia per il contest...)
***
Risposte
alle recensioni
harasauror:
lo so, non c'entravano molto quei spezzoni in mezzo alle risposte recensori, ma
mi piacevano! Grazie per la tua preziosa recensione! ^^
Blufairy87:
beh...no, Hermione non sta insieme a Harry, non ancora. Grazie anche a te per la
tua recensione! ^^
Alla
prossima, amici!
|
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Capitolo 4 *** Ritornum Animo! ***
IL SOSIA
IL SOSIA!
Cap.4 Ritornum Animo...
-AIA!- Urlò Harry, Hermione fu più fortunata, lei ricadde sul divano.
Finalmente erano a "casa".
Il fuoco scoppiettante nel camino illuminava la Sala Comune di Grifondoro.
Grattastinchi era appollaiato su una poltrona, poi alzò gli occhi, quando vide
Hermione si precipito a farle le fusa (contro il divano) contento.
Hermione si alzò, facendo spostare Grattastinchi, che si sedette annoiato sulla
poltrona.
- Tutto bene Hermione?- Chiese Harry preoccupato - Veramente...questo
dovrei chiederlo io! Ti sei rotto qualcosa?- Chiese Hermione divertita -
Sì, gli occhiali, qual'era la formula per...-
- Oculus reparo!- Si affrettò a
dire Hermione, e gli occhiali di Harry tornarono intatti.
- Forza andiamo da Ron, sarà
sicuramente preoccupato! - Disse Harry.
Ma quando arrivarono nella Sala Grande trovarono Ron che cercava a tutti i
costi di mangiare la sua coscia di pollo, vicino c'era Luna che lo incitava a
incominciare a mangiare qualcosa.
- RON!- Urlò forte Harry dirigendosi verso di
lui aspettandosi un abbraccio e un dov'eravate finiti, ma Ron si limitò a
fargli una predica per poi non rivolgergli più la parola;
- AH, ECCOVI QUI! VI
DIVERTITE A FAR SPAVENTARE E PREOCCUPARE IL VOSTRO MIGLIORE AMICO, BELLA COSA! MA SAPETE COSA VI
DICO? MI AVETE ROTTO! TUTTI E DUE!-
-Ron...- Cercò di dire Hermione spaventata dalla reazione di Ronald.
- Ron...NON E' STATA COLPA DI
HERMIONE! SOLO MIA! HO FATTO UN GESTO INCOSCIENTE, POI CI SIAMO RITROVATI IN UN
PASSATO DA CUI NON POTEVAMO FARE RITORNO E...- Gli cercò di dire Harry
arrabbiato.
- NON
VOGLIO LE TUE SCUSE! Vi dico solo che Silente vorrebbe parlarvi!- Gli disse
ancora Ron un po' più calmo.
Andarono nello studio della McGranitt.
- Scusi professoressa, il preside ci
voleva vedere?- Gli disse Hermione imbarazzata.
- Oh, signorina Granger, signor Potter,
dov'eravate finiti?- Gli disse gelida la McGranitt, Harry non rispose, la McGranitt li guardò
minacciosa, poi aggiunse - Bene, venite-. Ecco la grande scala a chiocciola del
preside - PALLINI ACIDI- Ed ecco che la scala incominciò a girare fino allo
studio di Silente.
La professoressa aprì la porta dello studio, entrò e fece segno a Harry ed
Hermione di entrare.
- Professor Silente?- Disse la McGranitt tranquilla,
Silente era chino sulla scrivania.
- Ah, professoressa
McGranitt, che piac...- Disse il Silente gentile, ma sua frase fu interrotta dalla vista di Harry.
- Oh,
Potter, Granger- Continuò, poi fece cenno alla McGranitt di uscire dallo studio.
La professoressa aprì la porta con un "Alohomora", poi uscì senza
indugiare un istante.
- Allora, come stato questo viaggio? Hai visto quanto ti somigliava tuo padre?- Chiese
Silente curiosamente divertito.
- Ehm...S-Si...- Disse Harry che si aspettava una
bella e lunga predica, poi continuò, ancora più stupito - Ma professore...come faceva a sapere...sapere
dov'eravamo?-
- Io so tutto! - Disse Silente raggiante.
Harry lanciò uno sguardo a Hermione come per
dire "questo è diventato pazzo tutto d'un colpo", lei ricambiò.
- Tuttavia il vostro atto è stato incosciente, il vostro amico Ron
era...- Cerco di spiegare Silente.
- Ron ora non c'entra! Lui è solo un ragazzo insensibile! - Disse Hermione ancora irritata dalla reazione
dell'amico.
-
Signorina Granger questo suo atteggiamento mi costringe a togliere cinque punti
a Grifondoro, visto che lei è un prefetto.
Sappia che non vorrei ma non ho
molta scelta, le regole sono regole...- .
- HERMIONE NON C'ENTRA!- Urlò Harry..
-
Perché Harry? E poi scusa, ma allora la colpa è solo sua! - disse Silente incuriosito.
- I-Io ho fatto girare il
Giratempo, è per causa mia che la casa deve perdere cinque punti...non per
colpa di Hermione - Disse
Harry più piano.
- Bene, la casa ha perso cinque punti per causa sua, Potter. Ma
gli sono assegnati cinque punti per il suo coraggio e la sua sincerità -.
- Grazie, professore -
Aggiunse Harry un po' più tranquillo.
Poi uscirono dallo studio di Silente per dirigersi nella Sala
Comune.
Harry era strano, aveva la faccia offesa, delusa.
Hermione al contrario era
piuttosto felice, Hermione incominciò a ridere.
- Cos'hai da ridere tanto?- Chiese Harry freddo.
- Eh? No niente, sei
tu quello che dovrebbe ridere, ti sono stati assegnati cinque punti, questo
significa che abbiamo recuperato quelli persi!- Si fermò un attimo, guardò
Harry - Oh...Harry! Si può sapere che
cos'hai?- Chiese Hermione un po' arrabbiata
- Niente! Sto benissimo questa è...la mia espressione
naturale!- Disse lui tranquillo sferrando un calcio al muro, su cui rimase un
solco.
Hermione lo guardò perplessa, poco convinta.
- Non è la tua espressione naturale, tu di solito sei più...carino- disse
Hermione arrossendo.
- Senti ti va di venirmi a vedere gli allenamenti del Quidditch venerdì?
Così mi aiuti ad affrontare Ron, Angelina e il resto della squadra. Sai, sono
il capitano e non mi sono più presentato per almeno quasi un mese!- Chiese
Harry per cambiare discorso.
- Sì, va bene- Disse Hermione, un po' confusa; Che c'entrava ora?.
Venerdì arrivò in fretta, Ron in tutte le lezioni non si era
mai seduto ne
vicino a Harry ne vicino a Hermione, nella Sala Grande si sedeva lontano, a
volte vicino a Ginny a volte vicino a Dean e a volte vicino a Luna o a Semus o Neville,
ma mai vicino a loro. Non chiedeva più a Hermione di fargli copiare i compiti,
a Harry di farli insieme o di aiutarlo nel Quidditch.
Sembrava proprio che per
una stupidata, di cui non avevano neanche colpa, la loro forte amicizia dovesse finire.
Harry voleva vedere come avrebbe fatto a stargli lontano anche nel Quidditch...
"Ma
che m'importa, che amico è se ogni volta che hai bisogno non ce mai? Infondo
per ogni minima cosa si incavola, già al terzo anno si era arrabbiato perché
non gli ho detto una cosa che neanche sapevo!
E adesso è lo stesso discorso! Si è
arrabbiato perché ho fatto girare il Giratempo in un momento di depressione!
Dovrebbe sapere che quando la cicatrice ha finito di farmi male non capisco più
niente, quel..."
- HARRY!- I pensieri di Harry furono interrotti da la
dolce voce di Hermione - Dai sbrigati, è tardi! Devi andare a scusarti con la
squadra-
- Ah sì, giusto! - Disse Harry un po' nervoso.
Entrò nel campo da Quidditch, andò verso Angelina, che ascoltava
attentamente ciò che diceva Ron, il cuore cominciò a battergli forte, le mani
strette attorno alla scopa a sudargli.
"Perché cavolo stanno immobili ad ascoltare Ron?
Io sono il capitano..."
- Ah, Harry! Volevo dirti che adesso sono io il
capitano, tu hai fatto troppe assenze. Almeno fossero state per malattia!- Disse
Ron con una voce che ricordava quella di Draco.
- C-Cosa? Io sono il capitano,
vero Angelina? - Disse Harry nervoso, con il cuore che le batteva ancora più
forte.
Ma Angelina rispose con un tono che ferì nel profondo Harry - No, come ti ha già detto Weasley ti sei presentato poco affidabile.
Quindi, visto che Ron è migliorato molto...-
- Vi odio, vi odio tutti!
SONO RIMASTO IN UN PASSATO DA DOVE NON POTEVO FARE RITORNO! NON E' COLPA MIA!
NON SAPEVO CHE VOLENDO RIVEDERE QUALCUNO CHE DA TANTO NON POSSO PIU'
VEDERE...Sarebbe successo questo! - Harry piangeva, Hermione corse verso Harry,
lo abbracciò forte, incoraggiandolo.
- E adesso piangi? Guarda che
sappiamo tutti che questa è una stupida scusa, come quella che Voldemort è
tornato! - Gli disse Angelina
perfidamente
- NON E' UNA SCUSA! MA TANTO NESSUNO MI POTRA' CAPIRE! NEANCHE
QUELLO CHE IO UNA VOLTA CHIAMAVO AMICO DEL CUORE!- Disse Harry tra le lacrime.
Poi si staccò violentemente dall'abbraccio di Hermione dirigendosi verso i
camerini.
- STUPIDI! CRETINI! COSA PENSATE? CHE HARRY SIA UNO SCEMO? CERTO, CEDRIC DIGGORY
E MORTO DA SOLO, NO? UN INFARTO? RONALD! SEI UNO STUPIDO! VUOI CAPIRE CHE HARRY
STA MALE PER CAUSA TUA! VOLETE CAPIRE CHE HARRY TIENE AL QUIDDITCH! VOI SIETE
POCO AFFIDABILI!- Urlò Hermione facendoli rimanere con un palmo di naso.
- Oh...Oh...Oh...ecco Potteruccio! E così ti manca mamma e
papà? Poverino...guarda come piange! Che ne dite gli andiamo a comprare un
succhiotto? Oppure e meglio un biberon?- Erano Draco, Tiger e Goyle.
Harry, che già era arrabbiato di suo, sferrò un pugno a Draco, che cadde a
terra come un sacco di patate.
Teneva la mano sulla bocca per fermare il sangue
a causa della rottura del labbro inferiore e di un canino.
Poi terrorizzato se
la diede a gambe, e Harry, come se non fosse successo nulla, continuò per la
sua strada.
Entrò nella Sala Comune dicendo al ritratto della signora
Grassa - MIMBULUS MIMBLETONIA!- - Calma ragazzo, o non ti faccio entrare!- Disse
irritata la signora Grassa.
- Non sono di umore, mi faccia entrare!- Disse Harry
minaccioso al culmine della sopportazione.
- NO! Se mi parli così! Sappi che io
voglio essere rispettata! E quindi...-
Disse la signora Grassa - E QUINDI
BECCATI QUESTO...- Disse Harry furioso mentre tirava un forte calcio alla
signora Grassa
- STUPIDO DIPINTO!- Sbuffò ancora.
Si sedette sul divano, la mano sui capelli "Perché?
Perché ho combinato questo pasticcio, perché ho fatto girare quel
maledettissimo Giratempo?" Era un pensiero che ormai da quando Ron
gli aveva detto di non rivolgergli più la parola...lo tormentava.
La
cicatrice faceva meno male, neanche lui sapeva perché, di solito lo svegliava
di soprassalto, e lui andava a rannicchiarsi davanti alla finestra per guardare
il cielo stellato, chiedersi dov'erano i suoi parenti, quanto avrebbe voluto
stare di più vicino ai suoi genitori, nonni, zii, cugini...
Quanto avrebbe voluto poterli
conoscere meglio, ma non gli era possibile.
O forse...forse era meglio così,
forse avendoli avuti accanto per più tempo avrebbe causato per lui un trauma
vederli morire...ma cosa pensi Harry, niente è più traumatizzante di Voldemort, lui ha
ucciso i tuoi genitori, lui ti tormentava tutti le notti lui...o meglio
Bellatrix Lestrange ha...ha...ha ucciso anche Sirius, lui ciò che rimaneva della
tua famiglia, e adesso...cosa ti rimane?
Avevi pensato a Hermione, ma purtroppo
lei è solo una cara amica, o meglio è quello che sono io per lei.
Perché è
toccato a te soffrire così tanto? A volte qualcuno ti consolava dicendo che non
eri l'unico a soffrire così, c'era Neville che, in un certo senso, anche lui
aveva perso i genitori ma...il guaio è che...non è uguale, lui non gli ha
persi del tutto...li può vedere, li può baciare, li può...amare.
A lui
rimangono ancora i nonni, non deve vivere dai Dursley. Non deve. Per loro è
facile dirlo, non possono sapere, perché non hanno provato, sentito il dolore,
il vero dolore. Non hanno visto quello che ho visto io. L'unica cosa che ricordo
è un fascio di luce verde, forte, fortissima, e un urlo, un urlo potente, pieno
di dolore, dolore...che loro non possono neanche lontanamente
capire".
I suoi innocenti, tristi, dolorosi pensieri furono
interrotti da Hermione - HARRY! Non fare così, lo so come ti senti, Ron che non
vuole più rivolgerci la parola, il Quidditch...-
- Vattene...- Disse Harry
minaccioso - C-cosa?- Chiese Hermione impallidita - Vattene, non voglio vedere
nessuno, tanto meno te - Disse Harry sempre con l'aria minacciosa di
prima.
Hermione fece qualche passo indietro con la mano sulla bocca per
soffocare quel pianto che stava per sopraffarla, i suoi due bellissimi occhi
marroni erano appannati da quelle lacrime che incominciavano a scivolare sulle
sue morbide guance rosee.
Corse via, verso il dormitorio femminile. Harry rimase
immobile sul divano con la mano sotto la frangia corvina che ricadeva sopra i
meravigliosi occhi verdi. "Harry, non volevi, non volevi ferirla
ma...lei è così sensibile, è così delicata e innocua, e così...così...dolce".
*
- Harry, io so quanto soffri, e forse posso fare qualcosa,
spero solo che funzioni, se questo non dovesse accadere...sappi...che sarai
comunque completo. Nei momenti di debolezza loro ci saranno sempre, quando piangerai,
sarai deluso, vorrai sprofondare nel terreno, morire...loro ci saranno, ti
abbracceranno da dentro, dentro il tuo doloroso, ferito e ancora piccolo cuore.
Lo so...queste parole non ti serviranno a molto ma...per me sono importanti. So
cosa hai passato, per questo invece di, come hanno fatto tutti, farti la
ramanzina ho cercato di essere più divertente e felice per tirarti su, so cosa
hai passato, i tuoi genitori li ho conosciuti, erano proprio come te; Evans...era
molto colta, gentile ma...quando si arrabbiava beh...allora diventava una belva,
gli occhi sono i suoi, verdi, l'unica differenza è che i tuoi sono velati di
una tristezza che nessuno può capire. James, da lui hai preso praticamente
tutto, non c'è molto da dire su di lui, basta che si guarda te ed...ed è come
vedere lui. Harry, spero davvero tanto che funzioni.-
*
- Mamma...Papà...perché mi avete abbandonato? Perché mi
avete lasciato solo nelle pazzi mani di quegli stupidissimi Dursley? PERCHE'?
- Harry era triste gli occhi più belli del mondo ma allo stesso tempo i
più tristi erano offuscati dal pianto, che ormai lo perseguitava.
*
- RITORNUM ANIMO!-
*
Due vellutati vortici si erano creati davanti a
Harry che alla vista di essi, spaventato, si era alzato di scatto e aveva tirato fuori dalla tunica la bacchetta e
puntata contro i vortici, ma quando quei vortici presero forma...Harry
abbassò la bacchetta, che gli cadde a terra mentre lui confuso, convinto fosse
solo un sogno...le osservò attentamente, con gli occhi sbarrati...
- Mamma...Papà?-
*****
NOTE DELL'AUTRICE...
Allora cosa ne pensate?
Siete sorpresi? Chi è il personaggio che
evoca il "Ritornum Animo" per voi? Scusate per la demenza
dell'incantesimo ma...finchè fra due anni non inizio lo Psico-pedagogico non so
il Latino! ^^"""
Beh...RECENSITE! E esprimete i vostri
pareri! ^^"
Che bella
nota!
^^""""
Bye bye my friends! Dikar
93
RISPOSTE
AI RECENSORI!
hele:
Beh...spero che questo finale sia meno deprimente!
Comunque...grazie per la tua piccola ma importante recensione! ^^
Sei l'unica che ha commentato questo capitolo!?!
ODDIO! FA COSI' SCHIFO? çOç'
Tua
Dikar!
|
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Capitolo 5 *** Ricominciando tutto da capo...INSIEME! ***
Ed eccoci arrivati all
Ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo *ç_ç* è
stato un percorso lungo e faticoso, in
cui le mie meningi non hanno avuto tregua. E' perciò che io vi chiedo di fare
un ultimo misero commentino. Vi rivelo anche perché i capitoli sono 5; non è
scelto a caso, anche perché io non scelgo mai niente a caso, è il mio numero
fortunato, quindi ho pensato che era bello metterlo come numero dei capitoli. Un'ultimissima cosa, questo capitolo sarà cortissimo!
Visto che in mente non ho molte cose per questo capitolo, nel senso che credo inserirò
solo la scena in cui...
^^""
IL
SOSIA!
Cap.5 Ricominciando tutto da capo...INSIEME!
Erano lì, davanti a lui.
Forse era un'allucinazione, una cosa creata dalla sua mente a forza di
pensare a loro.
Dentro di se sentiva felicità ma allo stesso tempo paura e
confusione.
Perché, perché erano lì davanti a lui?
Chi li aveva fatti
tornare? Perché?
Voleva sapere, se era un'allucinazione non li avrebbe potuti
abbracciare, se invece per dei motivi che lui non capiva e non conosceva erano
vivi...li abbracciò, sentì il braccio della madre posarsi sulla sua schiena e
abbracciarlo, alzò piano la testa e vide il padre guardarlo mentre sorrideva.
Com'era possibile? Loro erano morti,
forse...avevano deciso di tornare, ma questa ipotesi era assurda, i morti...non
possono tornare.
Forse quel giorno poco dopo la fine del torneo tre maghi e
della morte di Cedric Diggory...Silente gli aveva mentito, c'era un incantesimo
per risvegliare le persone che non ci sono più, ma...chi l'aveva evocato, chi
gli aveva ridato un senso alla vita, chi aveva deciso di farli tornare e mandare
via Voldemort? Harry continuava a non capire, " Non importa, adesso voglio
solo godere questo forte e lungo abbraccio, non importa se è un'illusione o un
sogno, adesso sono qua con me, ed è...è così...così reale!" Pensò nella sua mente confusa,
si strinse sempre di più ai suoi genitori lasciando cadere una lacrima di
felicità.
*
- Ho sbagliato tutto, cercare di riavere quel suo bellissimo sorriso...era
impossibile. Lui è triste, io non posso capirlo, io...non posso aiutarlo.
Perché sono così cocciuta, perché devo sempre rimediare...sapevo che
lui...lui in questi momenti vuole stare solo, e io...io volevo aiutarlo,
consolarlo. Come se lui fosse più importante di un semplice amico! - Hermione era seduta abbracciata a
un peluche, un coniglietto che gli aveva regalato Harry alla fine del quarto anno,
vicino alla sua amica Calì, che pensò a quando Hermione era arrivata con quel
coniglietto bianco in braccio, aveva un sorriso bellissimo, l'aveva abbracciata
forte per poi raccontargli l'accaduto per filo e per segno. Adesso
invece...stava piangendo, piano, con dolore, senza riuscir a smettere di pensare
a Harry - Ma 'mione...tu...tu volevi solo aiutarlo, lui è stato egoista, è
stato lui a sbagliare...- Cercò di spiegarle Calì.
- No, tu non puoi neanche lontanamente immaginare
quanto abbia sofferto in passato, nessuno lo può capire, nemmeno io -
Calì
la guardò stravolta, Hermione era sempre così allegra quando parlava di Harry,
invece adesso...vederla piangere per lui...era così...strano. L'abbracciò
forte - Forse è arrabbiato con me perché...perché...mentre tutta la squadra
di Quidditch lo umiliava....io...sono stata a guardare, senza fare niente. O
forse perché sono così insistente, io non vorrei esserlo ma...io...i-io lo
amo troppo, e lui non riesce a sopportarmi più...ma perché mi ha cacciato
così...così...io volevo solo aiutarlo - Hermione ricambiò l'abbraccio della
sua amica singhiozzando.
- Ma tu mentre la squadra di Quidditch lo umiliava hai fatto qualche cosa! Hai rimproverato
tutti! - Disse Calì sicura.
- E allora perché è così arrabbiato con me?- Chiese disperata Hermione
*
- Mamma? Papà? Perché siete qui? Voi...voi...siete morti!- Chiese Harry
sconvolto.
- Ci ha chiamati qualcuno, qualcuno che soffre come te, Harry.
Noi...staremo con te, ma...poi...dovremo andare via - Gli rispose Lily.
- C-Cosa? Ma io non voglio! Io voglio rimanere con voi! Non voglio di nuovo
rimanere solo - Disse Harry preoccupato.
- Solo? E Dudley?- Chiese Lily curiosa, Harry per tanta risposta alzò un
sopracciglio e fece una piccola smorfia.
- S-Si, è vero n-non è stato mai un ragazzo tanto socievole ma...sono
sicura che siete grandi amici- Disse Lily imbarazzata.
- Mamma...?-
- D'accordo la smetto - Disse lei.
- Senti tesoro, io e la mamma sappiamo quanto soffri senza di noi
ma...vedi...noi siamo...- Harry abbassò la testa triste - Ma se ci vuoi ancora
accanto...dovrai mostrarci quello che hai dentro, solo così esso ci lascerà
tornare- Disse James.
- Capito tesoro? Ciò che hai dentro...-
Ormai la voce di Lily si sentiva a malapena, il vortice li aveva di nuovo
avvolti e nel girò di pochi secondi non ci furono più e Harry si sentì vuoto,
vuoto dentro, spento.
Quel silenzio lo feriva nel
profondo del cuore.
Cosa doveva fare per averli di nuovo, cosa doveva fare per
riavere almeno...la sua Hermione?- In quel silenzio si sentivano solo i
singhiozzi di Harry, forti e incessanti.
*
- Hermione...fatti coraggio, vai a scusarti con lui, digli che ti dispiace,
Ok? - Disse Calì veemente, Hermione fece cenno di sì.
Si alzò dal letto, asciugò gli occhi lucidi con una manica e uscì dal
dormitorio.
*
- Harry?- Disse Hermione piano con ancora la voce
tremante e gli occhi luccicanti a causa del lungo pianto durato almeno un'ora senza una pausa.
- Che vuoi? Ti avevo detto che non volevo parlarti - Disse freddo Harry.
- S-Sì, lo so ma...i-io volevo scusarmi per prima sono stata...come
sempre...un egoista, volevo per forza aiutarti anche se tu...non
volevi...perdonami Harry, io...non voglio litigare con te, perché questo mi fa
male. Un male che nessuno può concepire, perché è un male causato dalla
persona più importante che ho- Disse Hermione tremante.
- Scusa Hermione, è colpa mia, neanche io voglio litigare con te...- Disse Harry, poi lei ci si buttò tra le braccia.
*
Era notte, una notte di stelle, un ombra era appoggiata al vetro freddo
della finestra che dava davanti al giardino.
- Perché loro devono stare così
lontani da me? Tu lo sai Edvige?- Disse Harry guardando la
civetta appollaiata vicino a lui.
- Perché la morte è triste, crudele, ma la
felicità si può trovare negli atti più profondi, in quelli in cui dimostri di
amare davvero. Ricordatelo Harry -
- Professor Silente...scusi non dovrei stare
sveglio a quest'ora, i-io...-
- Non hai bisogno di giustificarti- Silente si
sedette in un divano che dava davanti alla finestra - E' bello guardare le
stelle, so cosa significhi soffrire Harry, ma...i tuoi genitori saranno
sempre con te, quando sarai confuso, non saprai cosa fare loro ti
consiglieranno. Saranno sempre vicino a te, di notte nelle stelle e di giorno
nel cuore - Disse il preside dolcemente.
- Sai anche a me piace guardare le stelle perché anch'io sono solo, a
volte vado a letto alle tre e la mattina...- Continuò cambiando discorso, Harry fece un
sorrisino, era felice di sapere che non era l'unico solo, lo sollevava.
Ormai era giorno, il sole splendente illuminava il dormitorio - Mmh...quanta
luce, mi sono addormentato davanti alla finestra? - Si guardò intorno per
vedere se qualcuno si era già svegliato, no, nessuno, in effetti erano solo le
cinque. Doveva essere stato molto stanco per essersi addormentato lì davanti, si recò nella Sala Grande per fare colazione,
si sedette sulla panca prendendo un po' di
pane tostato e della marmellata ai frutti di bosco.
Una volta su questo tavolo
sedevano i suoi genitori, che bello se adesso lo stessero abbracciando,
ma...loro erano lontani, molto lontani.
In quell'istante si avvicinò un'ombra, si sedette al suo fianco, ignorandolo,
alzando una gamba per sedersi - Ciao, Ronald- Harry non riusciva neanche più a
chiamarlo con il diminutivo.
- Ciao, emerito sconosciuto- Gli rispose Ron
ignorandolo, in quel momento Harry scoppiò, tutta la sua rabbia, il suo dolore
lo vinsero - BASTA RON! SEMBRI UN BAMBINO DI DUE ANNI! LA VUOI FINIRE DI
IGNORARMI? NON CAPISCI CHE FA MALE? -
- Ok, scusa Potter- Gli disse Ron ma senza guardarlo in faccia.
Harry a quel punto divenne furioso, si alzò, prese la fetta di pane tostato e
se ne andò.
SBAM!, Harry aveva calciato con tutte le sue forze il comodino SBADABAM!,
adesso aveva calciato quello di Neville.
- CHE SUCCEDE? UN TERREMOTO! AAH!-
Neville era sceso dal letto, Harry sgranò gli occhi - Vuoi
stare calmo! - Gli disse Harry sottovoce.
- Ah, sì scusa- Poi si rimise
nel letto, chiuse gli occhi...SBAM! Harry aveva calciato
un po' più piano la valigia. Si affacciò alla finestra, vide un'ombra piccola
raggomitolata sull'erba ancora bagnata di brina, in vestaglia.
Prese la sciarpa
e corse giù per le scale, aveva un brutto presentimento,
se quell'ombra era...era...Hermione? I capelli ricci, la vestaglia rosa...non
doveva e non poteva essere lei.
Spalancò la porta, non capiva, non era permesso uscire in giardino
prima delle lezioni...ed Hermione che infrangeva le leggi...doveva essere molto
grave! - HERMIONE! Che succede?- Gli aveva chiesto preoccupato quando gli fu
più vicino, si accorse che erano su un pendio molto pericoloso ed Hermione si
stava stringendo la caviglia piangendo, singhiozzando fortissimo, con il viso
sporco di terra e lacrime - Cosa hai fatto alla caviglia?- Gli chiese
dolcemente ma ancora preoccupato, Hermione farfugliò qualcosa come
"Harry", poi lo abbracciò forte da seduta, incominciò a spiegare
ancora stretta alle gambe di Harry - Grattastinchi...non lo trovavo, così
sono scesa a cercarlo in giardino, se mai era andato a prendere un po' d'aria-
Harry notò il gattone raggomitolato in un angolo tutto tranquillo a leccarsi il
folto pelo arancione - Poi l'ho visto, era lì- Continuò Hermione indicando un punto
dietro di lei - Mi sono avvicinata lo preso in braccio e...e...mi è
mancata la terra sotto i piedi, sono caduta e...e...ho paura di essermi slogata
la caviglia...- Hermione lasciò la presa sulle gambe di Harry per coprirsi gli
occhi pieni di lacrime.
Harry si abbassò e l'abbracciò forte, Hermione ricambiò
buttandosi tra le sue braccia, stettero così per qualche minuto, poi Harry
parlò - Forza
Hermione, ti aiuto ad alzarti, se stai qui ti prenderai un raffreddore!
Aggrappati a m...- si era fermato, Hermione aveva chiuso gli occhi, aveva
smesso di piangere, aveva il respiro affannato, Harry lo sentiva sul suo petto,
come sentiva la sua fronte scottare tantissimo - Sai Harry, ora sono tranquilla,
non sento neanche più il male, abbracciata così a te...- Gli aveva detto piano
con un sorrisino sulle labbra morbide.
- HERMIONE! HERMIONE!- Hermione sembrava addormentata, non si muoveva, Harry
sentiva solo il sudore e il suo respiro affannato, nient'altro.
La prese in
braccio, strinse gli occhi, Hermione era magra ma...portarla in braccio non era
facile, soprattutto per uno mingherlino come Harry.
Entrò nell'infermeria, era
vuota "Accidenti!" Pensò, la posò su un letto, la sentì tremare tra
il sudore "Ha freddo..." L'abbracciò per scaldarla ma...si
addormentò.
Qualche ora dopo entrò nell'infermeria Madama Chips, - Oh povera me! Cosa ci
fanno due studenti abbracciati sul letto? Meglio vedere chi sono...Potter...Granger!?!-
Poi svegliò Harry a scossoni - Mmh...professoressa? Ah, sì professoressa...-
Gli disse imbarazzato Harry - Cosa ci facevate abbracciati su un letto?- Gli chiese irritata Madama Chips - Non pensi male, Hermione...aveva perso
Grattastinchi...- Incominciò a spiegare, ma fu interrotto dalla professoressa -
Grattastinchi!?!-
- Sì, il suo gatto. Lo aveva perso, dicevamo...poi l'ha trovato
in giardino l'ha preso ed è caduta. Io l'ho
vista e...poi...dopo averla abbracciata, lei aveva una caviglia slogata, ho
notato che aveva la febbre molto alta. Poi allora lei è svenuta e io
lo portata qui, ma poi lei tremava e...io lo
abbracciata per scaldarla, mi sono addormentato e poi...e poi è arrivata
lei...-
- Va bene, basta Potter. - Harry smise di parlare e si girò a guardare
Hermione, disse - Dorme ancora, bene -
- Non direi Potter, vuol dire che ha ancora la
febbre alta- Disse la professoressa preoccupata - Vai a lezione, sbrigati-
-
Ma...non mi può giustificare?- Disse Harry preoccupato ma un po' approfittante
- NO, Potter. Il professor Piton non è tipo da accettare giustifiche, forza adesso vai! -
Disse Madama Chips. Harry un po' deluso uscì dall'infermeria e si diresse nei sotterranei.
Ron era seduto in un banco da solo concentrato sul compito assegnato da
Piton.
- Potter, in ritardo! Come sempre...Granger?- Chiese Piton tranquillo e
irritato - Granger è...è in infermeria, professore- Gli disse Harry cercando a
tutti i costi di fare il convinto - Perché?- Chise irritato ancora di più
Piton - Slogatura della caviglia destra e febbre molto alta- Gli disse questa
volta Harry ripetendo le parole di Madama Chips.
- Ah, prenda pure posto vicino
a...Weasley - Gli disse severo Piton.
Harry guardò Ron, sbuffò e si sedette vicino a lui. - Si stava così bene da
soli!- Gli disse Ron facendo finta di fare quello che non vuole farlo sentire al
"nemico" -
Perché non sei venuto ad aiutarmi?- Gli chiese Harry
arrabbiato, ignorando quello che gli aveva detto il suo amico
- Cosa?- Gli
chiese Ron facendo il finto tonto
- Perché non sei venuto ad aiutarmi? Ho
dovuto consolarla, poi è svenuta e lo dovuta portare in braccio fino
all'infermeria. Dopo aveva freddo e lo scaldata...Perché sei incavolato con me?
Perché ti ho detto la verità, forse? Perché mi chiami Potter e fai finta di
non conoscermi, perché hai smesso di essere mio amico? Io ho perso tutto, ora
devo perdere anche il mio migliore amico, se ti posso chiamare ancora così,
dimmelo Ron! - Harry tremava di rabbia, era vero, lui non aveva più niente, e
ora anche Ron se ne andava, come mai era così sfigato? Perché proprio lui?
Certe volte pensava che avrebbe preferito che Tu-Sai-Chi prendesse Neville poi si ribatteva
subito pensando che nessun'altro doveva soffrire così, come lui.
- Harry,
i...io...è che pensavo che...tu mi avresti detto tutto, ero nervoso, avevo
paura che tu è Hermione...chissà cosa vi foste successo e poi...poi vi
vedo tornare felici e contenti e...ho pensato che tu ed Hermione...perché non
ti ho aiutato? Non lo sapevo! Ecco perché!- Disse Ron
terrorizzato dal modo in cui gli aveva parlato Harry, non pensava di averlo
ferito, al contrario, pensava che lui sarebbe stato ben felice di levarselo dai
piedi per un po', non l'aveva neanche chiamato per andare dove erano andati.
Ma
Harry gli aveva detto che era stato un incidente se era successo quel pasticcio,
ma lui non ci credeva, come potevi tornare indietro nel tempo? Semplicemente
impossibile!
- GiraTempo: Serve per tornare indietro un numero di anni precisi.
Per tornare alla normalità bisogna aspettare il punto in cui sei tornato in
dietro, c'è solo una formula per tornare al presente, ovvero "Dal passato me ne voglio
andare, al presente devo tornare". Incidente: Per sbaglio, Non fatto a posta, cosa
fatta quando si è fuori di cervello. Nel caso di un certo Harry Potter dopo che
gli ha fatto molto male la cicatrice - Disse Harry con una voce da sapientone,
sembrando proprio un dizionario parlante.
- Harry, guarda che lo so!- Disse Ron scocciato - Non si direbbe, sai - Gli
disse Harry arrabbiato.
La campanella suonò, Piton alzò la testa e raccolse i compiti.
Erano su un libro che dovevano leggere nell'estate, ma Harry non pensava avrebbe
addirittura fatto una verifica!
Ron aveva risposto a due domande e Harry non l'aveva proprio fatto.
- RITIRATE!- La voce squillante di Piton rimbombò nell'aula - Ma prima,
per dopodomani, vi grazio di questa possibilità, così se mai anche Weasley lo
farà!- Nella classe si sentirono delle risatine soffocate - Dovrete scrivere più di due fogli di
pergamena di ciò che avete capito di questo libro, senza copiare da esso
naturalmente! -
Poi guardò Harry e Ron con chi sta per dirti severissimo "capito?".
Harry ritirò e decise di andare a sapere come stava Hermione, prima della
seconda lezione.
Delle ragazzine che sembravano delle ochette gli si
avvicinarono ridendo, tranne una tutta rossa in viso, con un sorrisino felice,
era di Tassorosso, a differenza delle altre, Corvonero e Grifondoro, la cosa
strana che c'era anche una Serpeverde, cosa volevano da lui? - Ciao, io sono
Katrine, lei Rose e lei Giulienne!- Gli disse una di Grifondoro, Harry annuì -
Io sono Anne, lei Sophie e loro due Marie e Dana - Gli disse una ragazza di
Corvonero - Ciao Harry, io sono Stefany, piacere- Gli disse quella di Serpeverde,
troppo gentile per essere di quella casa, annuì due volte con sguardo perso -
I...io sono Kelly, piacere- Gli disse timida la ragazzina di Tassorosso, rimase
dai suoi occhi penetranti blu notte e quei capelli di quel marrone
così chiaro...quasi biondo, però per lui c'era solo Hermione, la sua magnifica
stella.
- Ti va di uscire con una di noi?- Gli chiese Stefany fredda.
- Ehm...io...non
posso!- Harry corse via, più in fretta che poteva.
Entrò nell'infermeria, c'era odore di sciroppo, di medicine, di farmaci.
Cercò il letto di Hermione...eccolo, in un angolino, in fondo alla grande
stanza. Era illuminato dal sole, tanto che la luce gli rifletteva sul volto.
Harry si sentiva come il principe azzurro che va a svegliare la sua bella
addormentata.
Si avvicinò, aveva un lenzuolo bagnato sulla fronte, significava
che aveva ancora la febbre.
Qualche istante dopo entrò Ron - Perché sei qui?-
Gli chiese Harry irritato.
- Sono venuto a trovare una mia amica che si è fatta
male! Forse?- Gli chiese Ron
- Se ti riferisci a Hermione, non c'è bisogno che
stai qui! Ci sono io! - Gli disse Harry freddo
- Perché non mi vuoi vedere? - Gli disse Harry tranquillo
- Eh?- Gli chiese Ron inebetito
- Non volere vedere: Voler stare solo; non voler vedere
nessuno!- Gli spiegò Harry con lo stesso tono
- Io non sono più incavolato con
voi! Voglio ritornare vostro amico!- Gli disse Ron sincero con un sorrisino
sulla faccia
- Amico: Persona fedele, di cui ti puoi fidare. Amico migliore: Persona importante, più dell'amico, di cui ti fidi il doppio, che
credi ti creda e ti stia accanto - Poi si girò - Perdono: Perdonare qualcuno
significa scuse; ritornare amici! Grazie per essere stato il vocabolario di un imbeccale!-
Gli disse Ron offeso.
Harry sgranò gli occhi, lui voleva tornare suo amico? Glielo avrebbe
concesso? Forse sì. Era stato sincero aveva...perdonato.
Passò qualche settimana, le ragazze erano sempre in agguato su Harry, lo
guardavano si giravano e bisbigliavano con un sorriso qualcosa all'orecchio
delle amiche, e a volte gli chiedevano di uscire, ma lui aveva risposto sempre
di no.
Un pomeriggio la stessa ragazza di Tassorosso che, qualche settimana prima gli
aveva chiesto di uscire con le altre amiche di Grifondoro, Corvonero e
Serpeverde, gli andò vicino - H...Harry...ti...va...di uscire, oggi?- Gli
chiese con quei due meravigliosi occhioni blu notte - Ah...Kelly, giusto?
Uscire...con te? Ehm...- Gli disse Harry indeciso, Cho arrivò di colpo, spostò
Kelly e disse - Harry, tesoro, ti va se usciamo? Mi annoio senza di te!- Gli
disse Cho supplicante - Ehm...scusa Kelly, Cho vieni un attimo?- Gli disse Harry
- Sì, Harry- E lo prese sotto braccio.
Andarono dietro una colonna - C...Cho...forse...è meglio se ci lasciamo...- Le disse Harry a testa bassa, Cho che già aveva gli occhi lucidi
gli disse - Per...perché?
C'entra forse quella Hermione?- Gli chiese Cho con i lacrimoni agli occhi -
No...cioè sì ma...non è questo il punto, e che...vedi...quando
dico...tipo...Cedric...- Gli disse Harry piano e lento, ma Cho a suo solito -
CEDRIC! Buuaaaa! Buuuaaaa!- Scoppiò in grosse, enormi, formose lacrime - Ecco
vedi, piangi sempre, non si può parlare con te!- Gli disse Harry con una voce
un po' più severa. Cho scappò via in lacrime, tenendo la mano sulla bocca per
soffocare i singhiozzi, poi si buttò tra le braccia delle amiche.
*
Era notte fonda, al solito Harry guardava la luna, in pigiama, davanti
alla finestra "Mamma, papà, aiutatemi, cosa devo fare? Ora che ho lasciato
Cho...beh l'ho fatto perché...volevo dichiararmi ad Hermione!" Harry
guardò le stelle, una stella cometa cadde davanti ai suoi occhi "Una
stella cometa!...Un desiderio!..." Harry spalancò gli occhi "Certo,
perché non ci ho pensato prima? Vorrei che mamma e papà tornassero, ma che
Voldemort non li possa più uccidere, o meglio...non lo faccia!" Pensò
Harry mentre stringeva gli occhi e le mani...
Poi tutto si fece buio...
...dormiva...
...nei suoi sogni...
...nei suoi desideri...
...dormiva...
...di nuovo...
...addormentato davanti alla finestra...
*
Riaprì gli occhi...
...la luce...
...perché era così forte?...
...come mai raggiungeva il suo letto?...
...la luce...
...si era addormentato davanti alla finestra...
...di nuovo...
- DAI HARRY! I TUOI GENITORI NON ASPETTERANNO A LUNGO!- Gli urlò Ron -
Ehm...Ron...perché i miei genitori...- Ma non riuscì a finire la frase - Dai,
vestiti! Io devo scappare, i miei non aspettano, c'é Hermione - Gli disse Ron
-
Ah...Hermione...ciao...- Gli disse si tolse la maglia e poi la guardò, lei
andò in bagno - Cambiati, tuo padre deve tornare a lavoro e tua madre deve
occuparsi di tua sorella- Poi chiuse la porta.
Per un momento le sembrò tutto
ovvio, come fosse normale ma...non lo era, Ilary, questo era il nome di sua
sorella? Forse. Ma i suoi genitori erano...e se la stella cometa...il
desiderio...doveva sbrigarsi, se era così.
Erano proprio davanti a lui. Sua madre per mano alla sorellina di più o
meno cinque anni, Lily gli stava indicando la scuola, mentre la osservava in
ginocchio, aveva anche lei i capelli corvini ma meno ribelli e gli occhi marroni, ma
di viso era tutta la madre, il padre stava guardando quando usciva Harry, quando sentì quel
- Harry!- Dal padre.
- HARRY!-
Qualcosa di morbido e paffuto gli si appiccicò alle gambe. Ebbe un brivido,
guardò la bambina, lui la prese in braccio gli diede un bacino e la rimise
giù, - HERMIONE!- Urlò la bambina nel vederla, l'abbracciò. Harry si guardò
in torno, Neville, con i...genitori! Tutti erano contenti, anche lui ma...doveva
ancora fare una cosa - Hermione...- Lei si avvicinò - Ti amo...-
Gli disse
all'orecchio Harry.
Hermione aveva gli occhi sbarrati, poi lo abbracciò
sorridente dicendo - ANCH'IO!-
== == == ==
==
NOTE DELL'AUTRICE!
Allora vi piace questo
capitolo? L'ultimo..ç_ç
Mandate un ultimo misero
commentino, Ok? ç___ç
Non voglio dire altro!
ç_______ç Non è cortissimo! Anzi! ç...ç
RISPOSTE AI RECENSORI!
hele: Sicura? Non fa
così schifo?
Speriamo! ^^
Grazie per aver commentato!
Spero farai lo stesso con questo!
kim black: Sono molto
contenta della tua recensione!
GRAZIE PER AVER COMMENTATO! ^0^
elie191: Sono contenta ti
sia piaciuta tanto! ^0^
Recensisci, se vuoi, anche questo ultimo *ç_ç* capitolo! Ok? ç-ç
DarthSteo: Thank you!
Sono molto felice, QUALCUNO HA RECENSITO!
COMMENTA ANCHE QUESTO! ^0^ *Dikar essere molto happy!*
Bye bye
my friends! Dikar 93 ç...ç
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