Pensieri in Parole.

di betheyoung
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** How are you? ***
Capitolo 2: *** Tutti sono egoisti ***
Capitolo 3: *** Illusa #1 ***
Capitolo 4: *** Conseguenze. Illusa #2 ***
Capitolo 5: *** Possibilmente sempre col sorriso ***
Capitolo 6: *** Una lunga inutile deviazione ***
Capitolo 7: *** Ma quando mai era stata coerente nei sentimenti? ***
Capitolo 8: *** Basta una sola persona per cambiare il mondo? ***



Capitolo 1
*** How are you? ***


Pensieri in parole


Sentiva il bisogno di urlare. Ma non uno sfogo qualunque: uno di quei pianti isterici in cui alla fine ce se ne chiede il motivo e si ha come risposta soltanto un martellante mal di testa.

Era nervosa e i pensieri le affollavano la testa in modo confusionario. Il non avere niente da fare di certo non l'aiutava e così le giornate trascorrevano lente e monotone ciondolando per casa.
In quel momento non c'era nessun altro in casa e il silenzio era opprimente. Rimediò subito attaccandosi l'i-pod alle orecchie: cosa c'è di meglio di una canzone per riempire il vuoto che si sente dentro? Ancora meglio se quella canzone parla di un mondo rose e fiori.
Chiuse gli occhi. Si, era proprio come se stesse parlando direttamente con lei.
How are you? How have you been? Come stava andando? Non lo sapeva.
Non sapeva molte cose ultimamente, ma non pensare al suo stato d'animo era forse meglio. A volte aveva la sensazione che se avesse scavato a fondo, negli antri della sua anima, avrebbe trovato qualcosa che non le sarebbe piaciuto. E poi queste buche sono difficili da colmare.
Era come se il modo in cui appariva, cercando di passare oltre alle cose sempre con un sorriso, fosse una fragile bolla di sapone...pronta a scoppiare. O ancora meglio: era come trovarsi su una lastra di ghiaccio sempre più sottile che prima o poi si sarebbe rotta lasciandola cadere giù nel vuoto.
Non voleva definirsi depressa...quella era una grande brutta parola. C'erano dei giorni in cui il ghiaccio sembrava più spesso e solido che mai. Per quello non ci voleva pensare. Si consolava nella sensazione che tutto andasse bene e quando le chiedevano cosa aveva, il niente con cui rispondeva era per la maggior parte delle volte sincero.
Si sentiva sola su quella lastra di ghiaccio. Quante cose erano cambiate durante quell'estate. Alcune in bene e alcune in male. Aveva perso, ormai pensava irrimediabilmente, qualcuno e aveva avvicinato qualcun altro. E chissà perché, sembrava che l'una fosse la causa e la conseguenza dell'altra. La teoria del “tutti amici” non poteva funzionare, evidentemente. Pensandoci ora, con un po' di amarezza di troppo, si rendeva tranquillamente conto di non aver mai avuto quella che si chiama migliore amica. Quella persona di cui ti fidi ciecamente, a cui affideresti tutto ciò che ti è più caro, quella di cui non temi il giudizio, quella di cui sai di poter ascoltare i consigli che sono sempre nel tuo interesse e mai nel suo. Niente di tutto ciò.
Anzi spesso aveva dovuto assistere ad egoismi di varia natura e soprattutto negli ultimi tempi tutto sembrava essere andato a rotoli. Si sentiva chiusa in una bolla invisibile. Apparentemente non c'era niente che non andava. I rapporti si erano fatti superficiali con qualcuno. Solo facciata, alle cui spalle però si nascondeva il deserto più totale.

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Capitolo 2
*** Tutti sono egoisti ***


“Tutti sono egoisti e quando agiscono lo fanno solo nel proprio interesse”. Quando aveva affermato che l’egoismo doveva finire laddove iniziava l’amicizia, qualcuno le aveva risposto che no, l’egoismo forse termina solo con l’amore.
Alla fine l’onda anomala era passata con la sua rabbia, il suo dolore, la sfiducia e la delusione. Si era portata via tutto, ma soprattutto la fiducia nel prossimo. Totalmente.
Dietro di sé aveva lasciato solo tanta amarezza e tanta paura.
Era pressoché confusa … da una parte voleva che le cose tornassero come prima, dall’altra dentro di sé era ancora a pezzi e sapeva che qualcuno non meritava il suo perdono.
Aveva sperato che sarebbe stato più facile, ma ogni giorno che passava si accorgeva che era come trovarsi su una macchina con un piccolo ingranaggio rotto. La macchina funziona, ma con molta fatica. E non si può neanche ripararla perché quell’ingranaggio è così piccolo e apparentemente insignificante che non sai di preciso dov’è.

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Capitolo 3
*** Illusa #1 ***


Ipocrisia. Tutti sono un po’ ipocriti infondo. Mentono agli altri per cercare allo stesso tempo di mentire a se stessi. Convincono gli altri che non ci tengono, per cercare di auto convincersene, quando invece ogni fibra del proprio essere ci aveva sperato.
Illusi. Ogni cosa ci illude. Ogni sguardo, ogni parola, ogni gesto apre nella nostra mente una finestra in una vita che non sarà mai la nostra.
Questa volta da parte sua non c’era stato un pensiero più in là di quello che era realmente successo. Poteva dire che semplicemente aveva risolto una questione che era rimasta in sospeso. Niente di più.
Era serena dopotutto.
Sapeva che infondo non era stato corretto, non era per niente giusto e che forse se visto dall’esterno poteva assomigliare ad una sorta di vendetta, ma non sarebbe mai stato visto dall’esterno e quindi non se ne preoccupava.
L’aveva fatto solo perché le andava di farlo. E forse per l’alcool che le scorreva nel sangue.
In qualche modo avrebbe pagato le conseguenze. Doveva soltanto aspettare.

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Capitolo 4
*** Conseguenze. Illusa #2 ***


Eccole. Le conseguenze. Peggiori di quanto si fosse immaginata.
Ci aveva creduto. Cazzo.
Illusa. Solo un’illusa.
Ci aveva creduto.
Per giorni.
Anche solo per un secondo.
Ma ci aveva creduto e quello era stato il suo più grande errore.
Lui le aveva fatto abbassare le barriere, che altrimenti sarebbero state ben solide. Lui.
Un turbinio di pensieri veloci.
Lei tra le sue braccia. Un’altra vita.
Rabbia.
Delusione.
Rabbia.
Paura.
Avrebbe superato anche questo?
Dentro di sé qualcosa tremava. Per la prima volta qualcuno le aveva sfiorato il cuore. Solo per un po’, l’aveva lasciata crogiolare in qualcosa di diverso di quello che aveva vissuto fin’ora.
Illusa. Illusa.
Non c’erano veramente parole migliori.
Sarebbe riuscita ad alzarsi di nuovo?
Se chiudeva gli occhi pensava. Pensava a qualcosa che era finito ancora prima di iniziare.
Ma che sicuramente da qualche parte era già iniziato.
Una stretta feroce all’altezza del petto.
Illusa.
Non sapeva che fare.
Arrendersi? Sprofondare nello sconforto e accettare che venisse deciso così?
Non sarebbe stato da lei. Eppure sembrava così facile.
Illusa. Illusa. Illusa.
Lui le aveva fatto perdere la strada maestra e poi l’aveva lasciata in pasto al lupo cattivo.
Dov’era il lieto fine di cui prima era così sicura?
“Comunque andrà a finire non voglio perderti”
Col cazzo! Questo non era previsto nel contratto.
E quel comunque non teneva conto che potessero essere entrati in gioco dei sentimenti, veri.
Illusa. Ancora mille volte illusa.
Dov’era il lieto fine che aveva promesso?
Everything is gonna be alright. Be strong. Believe.
Un respiro profondo.
L’ultima lacrima.
Ce l’avrebbe fatta. Ancora una volta.
E ne sarebbe uscita vincitrice. Comunque.

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Capitolo 5
*** Possibilmente sempre col sorriso ***


Un sospiro e si va avanti...possibilmente sempre col sorriso.
E da quel momento sarebbe stato meglio che i suoi principi se li fosse tenuti ben stretti, magari ben chiusi dentro una scatola.
Mi manca quel qualcosa in più.
Perché  no, magari insieme ai suoi sentimenti.
 
A volte non riusciamo a non superare quel limite che divide amici da altro
Forse perché boh…ti voglio
Perché ci vogliamo troppo bene o no?
An la signorina miss incertezza…la mia preferita
Si ma io voglio vedere te
Vieni da me
Parole che si perdono nel vento.
Parole che restano incise nell’animo….e forse nel cuore.
Un respiro.
E si buttò a capofitto nella vita.

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Capitolo 6
*** Una lunga inutile deviazione ***


Tutto sembra così diverso adesso.
È come se avesse potuto sollevarsi in aria per un attimo, per vedere il suo cammino, la strada che aveva intrapreso.
Una lunga inutile deviazione.
Tra prati fioriti e boschetti graziosi certo.
Ma nient’altro che una deviazione che ora l’aveva ricondotta verso il baratro.
Il passato che incombe e la spinge sempre più verso il precipizio.
La consapevolezza opprimente.
Pensieri che si accavallano gli uni sugli altri la lasciano frastornata, senza fiato, vuota.
Vuota.
Niente.
Possibile? Possibile che sia stata così cieca? Così ingenua? Così illusa?
Illusa.
Nuovamente.
Doppiamente illusa.
Non solo per aver pensato che ci potesse essere qualcosa, ma anche solo per aver creduto che quello che era stato avesse avuto un significato.
Un dolore lancinante alla testa.
Forse le impediva di sentire quello ancora più forte nel petto.
Occhi lucidi.
Una lacrima solitaria.

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Capitolo 7
*** Ma quando mai era stata coerente nei sentimenti? ***


Possibile che fosse condannata a ripetere tutto ancora una volta?
Si sentiva sospesa. Lasciata in balia del destino. Si lasciava trascinare dalle onde della vita accettando quello che veniva.
Possibilmente con un sorriso.
Che di tanto in tanto diventava amaro quando il suo  cammino si incrociava con un altro cammino.
Cioè molto spesso in realtà.
Ma allora bastava avanzare ad occhi chiusi. Percorrere la strada a memoria.
Affidarsi a quelli che erano rimasti.
Ed ogni tanto sbirciare. Solo perché non si è mai totalmente sicuri.
Solo per accertarsi di stare allontanandosi dal buio.
Voleva un po’ di serenità.
Voleva l’amore.
Ed era tuttavia consapevole che spesso queste due cose sono totalmente inconciliabili.
Ma quando mai era stata coerente nei sentimenti?

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Capitolo 8
*** Basta una sola persona per cambiare il mondo? ***


Il bivio era stato netto. Avevano preso due strade completamente diverse.
Inizialmente aveva pensato che la nuova via che aveva intrapreso costeggiasse e affiancasse quella vecchia. Invece si erano rivelate strade totalmente separate.
Ogni  tanto solo si scontravano, per poi dividersi ancora, più lontane di prima.
Molti avevano preso l’altra strada. Qualcuno invece viaggiava con lei.
Le persone cambiano. Non se ne accorgono. Ogni piccola esperienza le cambia nel profondo. Ogni piccola grande tragedia le segna nel cuore.
E un giorno guardandole meglio non le riconosci più. Ti sembra per la prima volta di vedere l’enorme distanza che si è creata tra le vostre strade.
Inquietudine. Come se non l’avessi mai conosciuta veramente.
E un giorno guardandosi allo specchio, forse non si riconosce più nemmeno se stessi.
Cosa è successo?
Basta una sola persona per cambiare il mondo? Ne vale veramente la pena?
Dalla sua strada, ora sufficientemente lontana per permetterle di giudicare, pensava di no. Nessuno poteva giustificare tutti i cambiamenti che c’erano stati, che nonostante tutto le facevano male.
Ma forse per chi viaggiava con lui, non c’era necessità di porsi il problema.
Si era riscoperta una calamita, per cose sbagliate, incasinate, strane.
Una strada si era dolcemente incrociata alla sua.
Non voleva sperare niente.
Era strano.
Di quelle persone che ti incuriosiscono. Che capisci in un attimo che non sono così come appaiono. Che vuoi conoscere a fondo.
Avrebbe avuto bisogno di una pausa. Fermare il tempo per capire veramente cosa voleva. C’è un dizionario per i sentimenti?

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