Pensieri in Parole. di betheyoung (/viewuser.php?uid=10620)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** How are you? ***
Capitolo 2: *** Tutti sono egoisti ***
Capitolo 3: *** Illusa #1 ***
Capitolo 4: *** Conseguenze. Illusa #2 ***
Capitolo 5: *** Possibilmente sempre col sorriso ***
Capitolo 6: *** Una lunga inutile deviazione ***
Capitolo 7: *** Ma quando mai era stata coerente nei sentimenti? ***
Capitolo 8: *** Basta una sola persona per cambiare il mondo? ***
Capitolo 1 *** How are you? ***
Pensieri
in parole
Sentiva
il bisogno di urlare. Ma non uno sfogo qualunque: uno di quei pianti
isterici
in cui alla fine ce se ne chiede il motivo e si ha come risposta
soltanto un
martellante mal di testa.
Era
nervosa e i pensieri le affollavano la testa in modo confusionario. Il
non
avere niente da fare di certo non l'aiutava e così le
giornate trascorrevano
lente e monotone ciondolando per casa.
In
quel momento non c'era nessun altro in casa e il silenzio era
opprimente.
Rimediò subito attaccandosi l'i-pod alle orecchie: cosa
c'è di meglio di una
canzone per riempire il vuoto che si sente dentro? Ancora meglio se
quella
canzone parla di un mondo rose e fiori.
Chiuse
gli occhi. Si, era proprio come se stesse parlando direttamente con lei.
How are you?
How have you been? Come stava
andando? Non lo
sapeva.
Non
sapeva molte cose ultimamente, ma non pensare al suo stato d'animo era
forse
meglio. A volte aveva la sensazione che se avesse scavato a fondo,
negli antri
della sua anima, avrebbe trovato qualcosa che non le sarebbe piaciuto.
E poi
queste buche sono difficili da colmare.
Era
come se il modo in cui appariva, cercando di passare oltre alle cose
sempre con
un sorriso, fosse una fragile bolla di sapone...pronta a scoppiare. O
ancora
meglio: era come trovarsi su una lastra di ghiaccio sempre
più sottile che
prima o poi si sarebbe rotta lasciandola cadere giù nel
vuoto.
Non
voleva definirsi depressa...quella era una grande brutta parola.
C'erano dei
giorni in cui il ghiaccio sembrava più spesso e solido che
mai. Per quello non
ci voleva pensare. Si consolava nella sensazione che tutto andasse bene
e
quando le chiedevano cosa aveva, il niente con cui
rispondeva era per la
maggior parte delle volte sincero.
Si
sentiva sola su quella lastra di ghiaccio. Quante cose erano cambiate
durante
quell'estate. Alcune in bene e alcune in male. Aveva perso, ormai
pensava
irrimediabilmente, qualcuno e aveva avvicinato qualcun altro. E
chissà perché,
sembrava che l'una fosse la causa e la conseguenza dell'altra. La
teoria del
“tutti amici” non poteva funzionare, evidentemente.
Pensandoci ora, con un po'
di amarezza di troppo, si rendeva tranquillamente conto di non aver mai
avuto
quella che si chiama migliore amica. Quella persona di cui ti fidi
ciecamente,
a cui affideresti tutto ciò che ti è
più caro, quella di cui non temi il
giudizio, quella di cui sai di poter ascoltare i consigli che sono
sempre nel
tuo interesse e mai nel suo. Niente di tutto ciò.
Anzi
spesso aveva dovuto assistere ad egoismi di varia natura e soprattutto
negli
ultimi tempi tutto sembrava essere andato a rotoli. Si sentiva chiusa
in una
bolla invisibile. Apparentemente non c'era niente che non andava. I
rapporti si
erano fatti superficiali con qualcuno. Solo facciata, alle cui spalle
però si nascondeva
il deserto più totale.
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Capitolo 2 *** Tutti sono egoisti ***
“Tutti
sono egoisti e quando agiscono lo fanno solo nel proprio
interesse”. Quando
aveva affermato che l’egoismo doveva finire laddove iniziava
l’amicizia,
qualcuno le aveva risposto che no, l’egoismo forse
termina solo con l’amore.
Alla
fine l’onda anomala era passata con la sua rabbia, il suo
dolore, la sfiducia e
la delusione. Si era portata via tutto, ma soprattutto la fiducia nel
prossimo.
Totalmente.
Dietro
di sé aveva lasciato solo tanta amarezza e tanta paura.
Era
pressoché confusa … da una parte voleva che le
cose tornassero come prima,
dall’altra dentro di sé era ancora a pezzi e
sapeva che qualcuno non meritava
il suo perdono.
Aveva
sperato che sarebbe stato più facile, ma ogni giorno che
passava si accorgeva
che era come trovarsi su una macchina con un piccolo ingranaggio rotto.
La
macchina funziona, ma con molta fatica. E non si può neanche
ripararla perché
quell’ingranaggio è così piccolo e
apparentemente insignificante che non sai di
preciso dov’è.
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Capitolo 3 *** Illusa #1 ***
Ipocrisia.
Tutti sono un po’ ipocriti infondo. Mentono agli altri per
cercare allo stesso
tempo di mentire a se stessi. Convincono gli altri che non ci tengono,
per
cercare di auto convincersene, quando invece ogni fibra del proprio
essere ci
aveva sperato.
Illusi.
Ogni cosa ci illude. Ogni sguardo, ogni parola, ogni gesto apre nella
nostra
mente una finestra in una vita che non sarà mai la nostra.
Questa
volta da parte sua non c’era stato un pensiero più
in là di quello che era
realmente successo. Poteva dire che semplicemente aveva risolto una
questione
che era rimasta in sospeso. Niente di più.
Era
serena dopotutto.
Sapeva
che infondo non era stato corretto, non era per niente giusto e che
forse se
visto dall’esterno poteva assomigliare ad una sorta di
vendetta, ma non sarebbe
mai stato visto dall’esterno e quindi non se ne preoccupava.
L’aveva
fatto solo perché le andava di farlo. E forse per
l’alcool che le scorreva nel
sangue.
In
qualche modo avrebbe pagato le conseguenze. Doveva soltanto aspettare.
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Capitolo 4 *** Conseguenze. Illusa #2 ***
Eccole.
Le conseguenze. Peggiori di quanto si fosse immaginata.
Ci
aveva creduto. Cazzo.
Illusa.
Solo un’illusa.
Ci
aveva creduto.
Per
giorni.
Anche
solo per un secondo.
Ma
ci aveva creduto e quello era stato il suo più grande errore.
Lui le aveva fatto
abbassare le
barriere, che altrimenti sarebbero state ben solide. Lui.
Un
turbinio di pensieri veloci.
Lei
tra le sue braccia. Un’altra vita.
Rabbia.
Delusione.
Rabbia.
Paura.
Avrebbe
superato anche questo?
Dentro
di sé qualcosa tremava. Per la prima volta qualcuno le aveva
sfiorato il cuore.
Solo per un po’, l’aveva lasciata crogiolare in
qualcosa di diverso di quello
che aveva vissuto fin’ora.
Illusa.
Illusa.
Non
c’erano veramente parole migliori.
Sarebbe
riuscita ad alzarsi di nuovo?
Se
chiudeva gli occhi pensava. Pensava a qualcosa che era finito ancora
prima di
iniziare.
Ma
che sicuramente da qualche parte era già iniziato.
Una
stretta feroce all’altezza del petto.
Illusa.
Non
sapeva che fare.
Arrendersi?
Sprofondare nello sconforto e accettare che venisse deciso
così?
Non
sarebbe stato da lei. Eppure sembrava così facile.
Illusa.
Illusa. Illusa.
Lui
le aveva fatto perdere la strada maestra e poi l’aveva
lasciata in pasto al
lupo cattivo.
Dov’era
il lieto fine di cui prima era così sicura?
“Comunque
andrà a finire non
voglio perderti”
Col
cazzo! Questo non era previsto nel contratto.
E
quel comunque non teneva conto che
potessero essere entrati in gioco dei sentimenti, veri.
Illusa.
Ancora mille volte illusa.
Dov’era
il lieto fine che aveva promesso?
Everything
is gonna be alright. Be strong.
Believe.
Un
respiro profondo.
L’ultima
lacrima.
Ce
l’avrebbe fatta. Ancora una volta.
E
ne sarebbe uscita vincitrice. Comunque.
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Capitolo 5 *** Possibilmente sempre col sorriso ***
Un
sospiro e si va avanti...possibilmente sempre col sorriso.
E
da quel momento sarebbe stato meglio che i suoi principi se li fosse
tenuti ben
stretti, magari ben chiusi dentro una scatola.
Mi manca
quel qualcosa in
più.
Perché no, magari insieme ai suoi
sentimenti.
A volte non
riusciamo a non
superare quel limite che divide amici da altro
Forse
perché boh…ti voglio
Perché
ci vogliamo troppo
bene o no?
An la
signorina miss
incertezza…la mia preferita
Si ma io
voglio vedere te
Vieni da me
Parole
che si perdono nel vento.
Parole
che restano incise nell’animo….e forse nel cuore.
Un
respiro.
E si
buttò a capofitto nella vita.
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Capitolo 6 *** Una lunga inutile deviazione ***
Tutto
sembra così diverso adesso.
È
come se avesse potuto sollevarsi in aria per un attimo, per vedere il
suo
cammino, la strada che aveva intrapreso.
Una
lunga inutile deviazione.
Tra
prati fioriti e boschetti graziosi certo.
Ma
nient’altro che una deviazione che ora l’aveva
ricondotta verso il baratro.
Il
passato che incombe e la spinge sempre più verso il
precipizio.
La
consapevolezza opprimente.
Pensieri
che si accavallano gli uni sugli altri la lasciano frastornata, senza
fiato,
vuota.
Vuota.
Niente.
Possibile?
Possibile che sia stata così cieca? Così ingenua?
Così illusa?
Illusa.
Nuovamente.
Doppiamente
illusa.
Non
solo per aver pensato che ci potesse essere qualcosa, ma anche solo per
aver
creduto che quello che era stato avesse avuto un significato.
Un
dolore lancinante alla testa.
Forse
le impediva di sentire quello ancora più forte nel petto.
Occhi
lucidi.
Una
lacrima solitaria.
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Capitolo 7 *** Ma quando mai era stata coerente nei sentimenti? ***
Possibile
che fosse condannata a ripetere tutto ancora una volta?
Si
sentiva sospesa. Lasciata in balia del destino. Si lasciava trascinare
dalle
onde della vita accettando quello che veniva.
Possibilmente
con un sorriso.
Che
di tanto in tanto diventava amaro quando il suo
cammino si incrociava con un altro cammino.
Cioè
molto spesso in realtà.
Ma
allora bastava avanzare ad occhi chiusi. Percorrere la strada a memoria.
Affidarsi
a quelli che erano rimasti.
Ed
ogni tanto sbirciare. Solo perché non si è mai
totalmente sicuri.
Solo
per accertarsi di stare allontanandosi dal buio.
Voleva
un po’ di serenità.
Voleva
l’amore.
Ed
era tuttavia consapevole che spesso queste due cose sono totalmente
inconciliabili.
Ma
quando mai era stata coerente nei sentimenti?
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Capitolo 8 *** Basta una sola persona per cambiare il mondo? ***
Il
bivio era stato netto. Avevano preso due strade completamente diverse.
Inizialmente
aveva pensato che la nuova via che aveva intrapreso costeggiasse e
affiancasse
quella vecchia. Invece si erano rivelate strade totalmente separate.
Ogni tanto solo si scontravano,
per poi dividersi
ancora, più lontane di prima.
Molti
avevano preso l’altra strada. Qualcuno invece viaggiava con
lei.
Le
persone cambiano. Non se ne accorgono. Ogni piccola esperienza le
cambia nel
profondo. Ogni piccola grande tragedia le segna nel cuore.
E
un giorno guardandole meglio non le riconosci più. Ti sembra
per la prima volta
di vedere l’enorme distanza che si è creata tra le
vostre strade.
Inquietudine.
Come se non l’avessi mai conosciuta veramente.
E
un giorno guardandosi allo specchio, forse non si riconosce
più nemmeno se
stessi.
Cosa
è successo?
Basta
una sola persona per cambiare il mondo? Ne vale veramente la pena?
Dalla
sua strada, ora sufficientemente lontana per permetterle di giudicare,
pensava
di no. Nessuno poteva giustificare tutti i cambiamenti che
c’erano stati, che
nonostante tutto le facevano male.
Ma
forse per chi viaggiava con lui,
non
c’era necessità di porsi il problema.
Si
era riscoperta una calamita, per cose sbagliate, incasinate, strane.
Una
strada si era dolcemente incrociata alla sua.
Non
voleva sperare niente.
Era
strano.
Di
quelle persone che ti incuriosiscono. Che capisci in un attimo che non
sono
così come appaiono. Che vuoi conoscere a fondo.
Avrebbe
avuto bisogno di una pausa. Fermare il tempo per capire veramente cosa
voleva.
C’è un dizionario per i sentimenti?
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